Riferimento scheda n. 3 TUTTA COLPA DI GAVRILO! Appunti su l’inutile strage chiamata Grande Guerra prima puntata : 1914 -1915 di e con Vanni De Lucia monologo Al giovane indipendentista serbo-bosniaco, Gavrilo Princip, protagonista, a Sarajevo, dell’attentato che costerà la vita all’arciduca Francesco Ferdinando, erede al trono dell’impero austro ungarico, è spesso attribuita, dalla storiografia ufficiale, la scintilla che andrà ad accendere la prima guerra mondiale. Questa “Inutile strage” costata 24 milioni di morti (700.000 solo in Italia e altrettanti feriti) era, in realtà, attesa e desiderata con impazienza da tutte le caste militari dell’epoca, smaniose di collaudare, sul campo, i nuovi armamenti, frutto della più grande rivoluzione tecnologica di tutti i tempi,dalle industrie belliche, avide di guadagni e, non ultime, dalle cancellerie di mezza Europa, spaventate dall’avanzare di una nuova coscienza sociale e internazionalista tra i lavoratori dell’intero continente. Lo spettacolo, in forma di monologo, è il primo di una serie che si svilupperà lungo i quattro anni del conflitto ( ’14 – ‘18) che, partendo dalla narrazione delle complesse questioni nazionali balcaniche ( crisi degli imperi centrali), che armarono la mano del giovane Gavrilo, si intreccia via via con la descrizione della frenesia interventista che travolse sempre più ampi settori della società italiana, lo scoppio della rivoluzione bolscevica, la incauta gestione politica e militare del fronte italiano da parte delle gerarchie militari e, infine, la durissima, inumana, realtà della guerra di trincea: freddo, fame, assurda disciplina, spietata ferocia. Lo spettacolo non tralascia, nella sua narrazione, di porre l’accento sullo spirito di solidarietà e fratellanza che, in quelle tragiche, brutali, condizioni, si sviluppò tra i soldati di entrambi i fronti, cementando sentimenti profondi ed identitari che, terminato il conflitto e frustrate le attese riguardo i miglioramenti sociali promessi, porteranno, negli anni immediatamente successivi, all’instaurazione di regimi autoritari e violenti, nonché alla rabbiosa preparazione di ben più cupi e sanguinosi conflitti. Durata 75 min. Vanni De Lucia, attore, autore e regista. A Udine nel 1976 è tra i fondatori del Teatro Ingenuo, gruppo storico della clownerie europea, una lunga carriera fatta di numerosi spettacoli tuttora rappresentati in Italia ed all’estero. Nel 1982, vince il Primo Premio al Torneo nazionale di Improvvisazione teatrale organizzato dal Teatro Stabile di Torino, nel 1985 il Premio al Festival Internazionale dei Clowns a Ludenscheid (RFT), nel 1992 il Premio alla carriera del Festival del Teatro Italiano. Dal 1980 partecipa come autore ed attore a numerosi varietà e sceneggiati radiofonici lavorando soprattutto con Massimo Catalano e Diego Cugia, con quest’ultimo ha collaborato anche alla realizzazione della prima serie di “Jack Folla- Alcatraz”, prodotta da Radio Rai. Dal 2008 al 2011 ha l’incarico di Docente in teoria e tecnica del teatro presso la facoltà di Comunicazione Sociale della Pontificia Università Salesiana di Roma. Nel corso della sua carriera ha recitato in Germania, Grecia, Spagna Olanda, Francia, Austria, Svizzera, Somalia, Luxemburgo. Nel cinema ha partecipato a “BORIS Il FILM” (2011) di Vendruscolo, Ciarrapico, Torre, , “MI RIFACCIO VIVO” (2013) di Sergio Rubini, Maraviglioso Boccaccio dei F.lli Taviani (2014) Il 9 febbraio 2013 ha vinto, nel concorso del Internationale Händel-Festspiele Göttingen (RFT) con l’Ensamble di musica barocca CAFEBAUM di Basilea, il primo premio con un proprio testo scritto e recitato sul tema delle opere di Handel Alcina e Rinaldo. www.vannidelucia.it