26/10/2015 STRUTTURA E COMPOSIZIONE DELLA TERRA A cura di: Leonardo Piccini Università degli Studi di Firenze Corso di Laurea in Scienze Geologiche INSEGNAMENTO DI: GEOGRAFIA FISICA E GEOMORFOLOGIA Fonti bibliografiche: W.M. Marsh, M.M. Kaufman. Physical Geography. Cambridge. Cap. 17 e cap. 19 ORIGINE DEL PIANETA TERRA E DELLA LUNA La Terra è il terzo pianeta del sistema planetario della stella Sole; si è formata circa 4,6 miliardi di anni fa in seguito alla aggregazione gravitazionale di materiale di provenienza interstellare. Il calore prodotto dalla pressione litostatica ha portato alla fusione del materiale alla sua distribuzione in base alla densità. Luna: Formatasi forse per collisione con un protopianeta. Appena più piccola di Mercurio, la sua superficie è molto diversa da quella della Terra. Assenza di atmosfera e, quindi, di processi di alterazione delle rocce. 1 26/10/2015 SCALA DEI TEMPI DELLA FORMAZIONE DELLA TERRA Terra primitiva omogenea Inizio della differenziazione Situazione attuale IL SISTEMA TERRA Litosfera Idrosfera Atmosfera Biosfera Sistemi terrestri interagenti Composizione relativa in elementi della intera Terra e della sua crosta 2 26/10/2015 STRUTTURA INTERNA DELLA TERRA • Crosta • Litosfera • Astenosfera • Mantello • Limite nucleo-mantello • Nucleo esterno • Nucleo interno STRUTTURA INTERNA DELLA TERRA Lo studio del comportamento delle onde sismiche fornisce informazioni circa la forma e la composizione dell’interno della Terra: • Crosta: ~10–70 km, silicati ricchi in Al, Na, K e Ca • Mantello: ~2800 km, silicati ricchi in Fe e Mg • Nucleo esterno: ~2200 km, ferro liquido • Nucleo interno: ~1500 km, ferro solido (nel mantello si distingue una parte superiore solidale con la crosta separata dal mantello superiore da una zona parzialmente fusa detta stenosfera) La sismologia ci informa anche sulla densità: • Crosta continentale: ~2.8 g/cm3 • Crosta oceanica: ~3.2 g/cm3 • Astenosfera: ~3.3 g/cm3 3 26/10/2015 ISOSTASIA “Galleggiamento” di masse rocciose a bassa densità su rocce a più alta densità; giustificazione delle “radici” delle fasce montagnose. La crosta meno densa “galleggia” sul mantello più denso. Il ghiaccio continentale si accumula sulla crosta Il ghiaccio causa la subsidenza isostatica Discontinuità di Mohorovicic (MOHO) La fusione del ghiaccio causa il sollevamento isostatico Ritorno all’equilibrio isostatico CALORE INTERNO DELLA TERRA Calore originale + decadimento radioattivo Si propaga per: • Conduzione • Convezione 4 26/10/2015 CAMPO MAGNETICO TERRESTRE I movimenti convettivi all’interno del nucleo esterno creano un campo elettromagnetico. La Terra si comporta come un magnete i cui poli sono quasi coincidenti con l’asse di rotazione (poli geografici). Le linee di forza del campo magnetico si diffondono dai poli magnetici secondo una forma toroidale (a ciambella). Declinazione magnetica: angolo, su di un piano orizzontale, fra il Nord magnetico e quello reale. Inclinazione magnetica: angolo, su di un piano verticale, con un piano orizzontale. INVERSIONI DEL CAMPO MAGNETICO TERRESTRE • La polarità del campo magnetico terrestre è cambiata migliaia di volte (l’ultima inversione si è verificata circa 700.000 anni fa). • Queste inversioni sembrano verificarsi in tempi brevi. • Un periodo di tempo in cui è dominante il magnetismo di una particolare polarità è detto “epoca magnetica”. • Definiamo normale la polarità attuale e inversa la polarità opposta. • L’inversione magnetica fu scoperta indagando la “firma” magnetica del fondo oceanico. 5 26/10/2015 SCALA GEOMAGNETICA DEL TEMPO Basata sulla determinazione delle caratteristiche magnetiche di rocce (sia oceaniche sia continentali) di età nota. Oggi possediamo una buona registrazione delle inversioni geomagnetiche a partire da circa 60 milioni di anni fa. Pertanto possiamo usare le proprietà magnetiche di una sequenza di rocce per determinare la loro età. MODELLO DELLA TETTONICA A PLACCHE La parte più esterna della Terra è formata da circa 20 distinte “placche” (spesse circa 100 km) che si muovono l’una rispetto all’altra. Questi moti costituiscono la causa prima dei terremoti e della formazione delle catene montuose. Litosfera: è costituita da crosta +parte superiore del Mantello divisi dalla discontinuità di Mohorivich (Moho), è il guscio rigido della Terra (~100 km) che costituisce le placche. Astenosfera: moho è una parte del mantello al disotto della litosfera. La litosfera scorre sopra l’astenosfera. 6 26/10/2015 MODELLO DELLA TETTONICA A PLACCHE Prove della passata esistenza di un continente unico (PANGEA) “Adattamento” dei continenti Distribuzione dei fossili LA TEORIA DELLA DERIVA DEI CONTINENTI Suggerita da Alfred Wegener nel 1912. In un primo momento non fu accettata dalla maggior parte dei geologi. Nuovi dati raccolti sui fondali oceanici portano prove convincenti e determinano la formulazione di un modello generale di tettonica a placche negli anni ‘60. Gli odierni trattati di geologia differiscono radicalmente da quelli di soli 60-70 anni fa. Il Supercontinente Pangea (200 milioni di anni fa) 7 26/10/2015 LA TEORIA DELLA TETTONICA A PLACCHE I limiti della placche litosferiche e le zone a loro prospicenti sono le zone a maggiore sismicità e più ricche di fenomeni vulcanici. MOTI CONVETTIVI NEL MANTELLO Un fluido riscaldato è soggetto a moti convettivi che si organizzano in celle strutturate in forma di maglie cilindriche. Lo stesso fenomeno si manifesta nella astenosfera, seppur con moti molto lenti (qualche cm/anno) Esistono tre diversi tipi di margini delle placche: divergenti, convergenti, trasformi 8 26/10/2015 STRUTTURA DEI CONTINENTI I continenti sono originati e deformati dal moto delle placche crostali. I continenti sono più vecchi della crosta oceanica. La litosfera “galleggia” su di un sottostante strato viscoso. Caratteristiche dei continenti: - composizione granitico-andesitica - spessore da 30 a 70 km - coprono circa 1/3 della superficie terrestre - struttura complessa - età oltre 4 miliardi di anni TIPI DI RILIEVI MONTUOSI Rilievo di origine vulcanica Rilievo a blocchi di faglia bascullati Rilievo per sollevamento dovuto a faglie inverse Rilievo a pieghe 9 26/10/2015 MINERALI Sostanze solide, naturali, inorganiche, con una struttura interna ordinata e una limitata varietà di composizione chimica. Si formano per: • cristallizzazione da un magma • crescita di cristalli allo stato solido • precipitazione da una soluzione Sono i costituenti elementari delle rocce . ROCCE: Miscele solide, naturali, di sostanze minerali Distribuzione degli elementi sulla Terra (% peso) crosta Terra intera Ossigeno 46.3 29.5 Silicio Alluminio Ferro Calcio Sodio Potassio Magnesio Titanio Nichel Tutti gli altri 28.2 8.2 5.6 4.1 2.4 2.1 2.3 0.5 tracce tracce 15.2 1.1 34.6 1.1 0.6 0.1 12.7 0.1 2.4 2.7 STRUTTURA DEI MINERALI: RETICOLO CRISTALLINO Ioni: Particelle dotate di carica elettrica, composta da un atomo che ha perso o acquistato elettroni da un altro atomo. Anioni: ioni con carica negativa (guadagno di elettroni). Cationi: ioni con carica positiva (perdita di elettroni). Ioni più comuni nei minerali Anioni O Cl, F S carica -2 -1 -2 Cationi Si K Ca Na Al Mg Fe carica +4 +1 +2 +1 +3 +2 +2 o +3 Raggio ionico e carica ionica 0.39 1.40 1.36 0.99 2-O 1-F 1+Na 1.84 1.81 2- 1-Cl 1.37 2+Ca 3+Al 4+ 0.49 0.15 1+ K Si 0.72 2+Mg 3+Fe S 0.26 1.00 4+ C 0.63 2+Fe 10 26/10/2015 STRUTTURA DEI MINERALI: RETICOLO CRISTALLINO Struttura tetraedrica del diamante L’attrazione ionica forma NaCl (alite o salgemma) Abito cristallino del biossido di silicio (quarzo) Quarzo (esagonale) Alite (cubico) CLASSIFICAZIONE DEI MINERALI (TIPO DI ANIONE) Principali classi mineralogiche Sulla Terra sono state individuate circa 3500 specie mineralogiche. Di queste, una ventina di minerali fomano la quasi totalità delle sostanze costituenti la crosta terrestre. Classe Anioni esempio Elementi nativi Nessuno Rame metallico Cu Ossidi e idrossidi Ossigeno O2Ossidrile OH- Ematite Fe2O3 Brucite Mg(OH)2 Alogenuri Cloruro Cl-, fluoruro F-, bromuro Br-, ioduro I- Salgemma NaCl, Silvite KCl Carbonati Carbonato CO32- Calcite CaCO3 Solfati Solfato SO42- Anidrite CaSO4 Silicati Silicato SiO44- Olivina Mg2SiO4 per gli scopi di questo corso circa una dozzina possono essere ritenute importanti, appartenenti ai seguenti gruppi: SILICATI - costituiti da Si, O e altri elementi, formano il gruppo minerale più numeroso e più abbondante nella crosta terrestre CARBONATI – costituiti da Ca, Mg e ioni CO3 SALI p.d. – es: NaCl 11 26/10/2015 MINERALI PIÙ COMUNI: SILICATI Quattro ossigeni circondano uno ione silicio. Questi tetraedri si combinano per formare il reticolo dei silicati. Ione Silicato [SiO4] 4+ MINERALI SILICATICI SILICATI MAFICI Feldspato Mica Olivina Pirosseno SILICATI FELSICI Quarzo Olivina Pirosseno Feldspato Quarzo MINERALI PIÙ COMUNI Dopo I silicati I minerali più comuni appartengono alla classi dei: SOLFURI e SOLFATI Solfuri – es. pirite, galena, calcopirite, blenda Galena Solfati – es. anidrite, gesso Ossidi – es. quarzo, ematite, corindone Gesso Pirite Carbonati – es. calcite, dolomite magnesite, OSSIDI CARBONATI Ematite Magnetite Corindone Calcite Dolomite 12 26/10/2015 PROPRIETÀ FISICHE DEI MINERALI Relazione fra composizione e struttura cristallina Proprietà DUREZZA E’ data dalla forza dei legami chimici. I minerali con legami covalenti sono generalmente più duri di quelli con legami ionici SFALDATURA Poco marcata se la forza del legame nella struttura cristallina è elevata e buona se bassa. I legami covalenti generano sfaldatura bassa o nulla; quelli ionici la favoriscono FRATTURA E’ relativa alla distribuzione della forza dei legami su superfici di rottura irregolari diverse dai piani di sfaldatura LUCENTEZZA Tende a essere vetrosa in cristalli con legami ionici, più variabile in cristalli con legami covalenti COLORE Determinato dai tipi di atomi e tracce di impurità. Molti cristalli con legami ionici sono incolori. La presenza di ferro tende a colorare in modo evidente DENSITÀ Dipende dal peso atomico degli atomi e dalla loro vicinanza nella struttura dei cristalli. I minerali di ferro e i metalli hanno elevata densità; quelli con legami covalenti hanno in genere struttura meno compatta e minore densità PROPRIETÀ FISICHE DEI MINERALI Sfaldatura romboidale della Calcite Sfaldatura delle Miche Durezza dei minerali (scala di MOHS) si scalfiscono con Minerali Indice TALCO 1 GESSO 2 CALCITE 3 un oggetto di rame FLUORITE 4 la lama di un coltello APATITE 5 ORTOCLASIO 6 una scheggia di vetro QUARZO 7 una punta d’acciaio temperato TOPAZIO 8 CORINDONE 9 DIAMANTE 10 l’unghia 13 26/10/2015 PRINCIPALI TIPI DI ROCCE Le rocce vengono raggruppate in tre grandi famiglie genetiche, sulla base dei processi che le hanno generate. MAGMATICHE METAMORFICHE Origine del materiale Miscela di rocce ad alta temperatura nella crosta profonda o nella parte superiore del mantello Alterazione ed erosione di rocce pre-esistenti sulla superficie della crosta terrestre Processi genetici SEDIMENTARIE CRISTALLIZZAZIONE (solidificazione da un magma) DEPOSIZIONE, SEPPELLIMENTO, LITIFICAZIONE Rocce sottoposte ad alte pressioni e temperature nella crosta profonda RICRISTALLIZZAZIONE allo stato solido di nuovi minerali PRINCIPALI MINERALI DELLE ROCCE Rocce magmatiche Rocce sedimentarie Rocce metamorfiche Quarzo Quarzo Quarzo Feldspato Minerali argillosi Feldspato Mica Feldspato Mica Pirosseno Calcite Granato Anfibolo Dolomite Pirosseno Olivina Gesso Alite Staurolite Cianite Nota: in corsivo sono indicati i minerali non silicatici 14 26/10/2015 ROCCE MAGMATICHE (O IGNEE) MAGMA = Fluido di composizione silicatica ad alta temperatura (da 650 a 1200°C); miscela di elementi dei minerali silicatici, cui si aggiungono anche componenti volatili, come: H2O, CO2, Cl, F, S Questi costituiscono la frazione gassosa, che si libera quando la pressione all’interno del fluido diminuisce. Le rocce magmatiche si originano dal raffreddamento e dalla consolidazione di un magma. Si distinguono due categorie: rocce magmatiche intrusive (plutoniche) raffreddatesi sotto la superfcie, entro la crosta terrestre, in condizioni di pressione e temperatura elevate. rocce magmatiche effusive (vulcaniche) raffreddatesi sulla superficie terrestre, in condizioni “ambiente” di pressione e temperatura. La composizione dei magmi influenza il loro comportamento allo stato fluido. Elevati contenuti di SiO2 fanno aumentare la viscosità, rafforzando i legami all’interno della massa magmatica. COMPOSIZIONE: alto contenuto di SiO2 = alta viscosità, basso contenuto di volatili = alta viscosità TEMPERATURA: bassa temperatura = alta viscosità ROCCE MAGMATICHE Rocce formate dal raffreddamento di un magma in funzione dellz profondità e composizione Basalto effusivo Granito intrusivo 15 26/10/2015 TESSITURA DELLE ROCCE MAGMATICHE Vetrosa Cristallina Porfirica assenza di cristalli presenza di cristalli presenza di cristalli grossolani e fini Vesciculare presenza di vacuoli BASICHE (mafiche) da magmi fluidi TIPO DI TESSITURA Basalto ACIDE (felsiche) da magmi viscosi EFFUSIVE Riolite INTRUSIVE Gabbro Granito Ossidiana Pomice Cenere Determinata da: Velocità di raffreddamento del magma Dimensioni dei cristalli Grado di cristallinità Grado di vescicolarità ROCCE SEDIMENTARIE Rocce formate per consolidamento di frammenti di rocce preesistenti o per precipitazione chimica da soluzioni. Genesi delle rocce sedimentarie Decomposizione chimica: cambiamento della composizione Trasporto: particelle solide (clasti) per mezzo di acqua, vento e ghiaccio, ioni in soluzione per mezzo dell’acqua. Disintegrazione fisica: riduzione delle dimensioni. Le rocce sedimentarie costituiscono solo una piccola parte del volume della crosta terrestre ma coprono circa tre quarti delle terre emerse e gran parte dei fondali oceanici. 16 26/10/2015 AMBIENTI DI DEPOSIZIONE Le rocce sedimentarie si formano sulla superficie terrestre nei vari dove i principali agenti di trsporto (acqua, vento, ghiaccio) depositano i materiali erosi da rocce pre-esistenti ROCCE SEDIMENTARIE Le rocce sedimentarie si descrivono sulla base di: Composizione: dipende dai minerali che costituiscono i granuli Tessitura: dipende dalle dimensioni e dalla disposizione dei granuli Struttura: dipende dal processo e dall’ambiente di deposizione. Oltre ai granuli si deve considerare la presenza di pori, matrice e cemento 17 26/10/2015 ROCCE SEDIMENTARIE Si classificano in base a vari criteri, il principale è quello genetico.Si distinguono rocce composte da frammenti di rocce pre-esistenti (clastiche), da frammenti di gusci e scheletri di animali biocostruttori (organogene) o da precipitazione chimica (chimiche: sali prodotti da evaporazione. ROCCE SEDIMENTARIE CLASTICHE Le rocce affioranti sono soggette a fenomeni di alterazione e disgregazione per azione di agenti atmosferici (gelo, escursioni termiche, umidità), quindi vengono trasportate dall’acqua (o dal vento o dal ghiacio) e depositate in depressioni (valli, laghi, mari) ove subiscono il processo di litificazione (diagenesi) 18 26/10/2015 ROCCE SEDIMENTARIE CLASTICHE Le rocce clastiche si classificano in base alla dimensione media dei granuli. ROCCE SEDIMENTARIE CLASTICHE La granulometria è strettamente associata alle modalità di trasporto e di sedimentazione. 19 26/10/2015 ROCCE CHIMICHE ED ORGANOGENE Le rocce di origine chimica ed organogena si classificano invece in base alla composizione chimica. Le rocce carbonatiche sono quelle costituite prevalentemente da carbonati, come la calcite e la dolomite, sono quasi sempre di origine organogena. Anche quelle silicee sono spesso organogene, mentre quelle solfatiche sono di origine chimica, per evaporazione. Tra calcari e dolomie esistono rocce a composizione intermedia ROCCE CHIMICHE ED ORGANOGENE Le rocce carbonatiche si formano principalmente nelle zone di piattaforma ad opera di organismi che fissano in forma di scheletri, gusci o residui fecali il carbonato di calcio disciolto nellì’acqua di mare. 20 26/10/2015 STRATIFICAZIONE La caratteristica più saliente delle rocce stratificate è di essere organizzate in corpi sedimentari delimitati da superfici piane orizzontali stratificate. Le rocce sedimentarie, inoltre, contengono frequentemente resti fossili, questo permette di ricostruire le tappe evolutive della vita sulla terra e di ricostruire una cronologia relativa tra loro. Questo permette di usare un approccio «stratigrafico» e di ricostruire con precisione le deformazioni che le rocce hanno subito dopo la loro deposizione. LEGGI BASE DELLA GEOLOGIA Leggi di Stenone (1669): Si applicano sia alle rocce sedimentarie che a quelle magmatiche Principio di sovrapposizione stratigrafica: In una sequenza di rocce stratificate indisturbate, quelle più antiche stanno alla base. Principio di orizzontalità originale: Gli strati si sono depositati orizzontali, o quasi orizzontali, o quasi paralleli alla superficie terrestre. Più recenti Più antiche Rocce che hanno le stesse associazioni di fossili si sono formate nello stesso periodo geologico. 21 26/10/2015 SEQUENZE STRATIGRAFICHE Sezione stratigrafica delle formazioni geologiche affioranti nel Grand Canyon DISCONTINUITÀ GEOLOGICHE (UNCONFORMITY) Discontinuità stratigrafica Discontinuità angolare 22 26/10/2015 ROCCE METAMORFICHE Metamorfismo: cambiamento di forma (senso letterale) Rocce metamorfiche: ogni roccia (sedimentaria, vulcanica, plutonica, metamorfica) che è stata sottoposta a variazioni di tessitura e/o di composizione mineralogica allo stato solido Le rocce metamorfiche derivano dalla parziale o completa ricristallizzazione dei minerali nelle rocce in lunghi periodo di tempo Durante il metamorfismo le rocce rimangono sostanzialmente solide Grado (intensità) di metamorfismo: alto grado: elevata pressione e temperatura / basso grado: bassa pressione e temperatura Metamorfismo regionale Metamorfismo di contatto TIPI DI METAMORFISMO Regionale: a causa di forze tettoniche, agenti a scala regionale, provoca variazioni delle condizioni di pressione e temperatura che influenzano la composizione mineralogica e la struttura delle rocce. Di contatto: conseguenza di una intrusione magmatica entro rocce più fredde (l’area soggetta è proporzionale alle dimensioni dell’intrusione e alla sua temperatura; di solito è un fenomeno locale). Tettonico): cambiamento nella composizione delle rocce associato a faglie e pieghe (regionale o locale). Di seppellimento: variazioni nella composizione e nella struttura della roccia dovute a cambiamenti graduali di pressione e temperatura per seppellimento progressivo (regionale). Di impatto: variazioni causate da rapido incremento (solo locale) della pressione. 23 26/10/2015 CLASSIFICAZIONE DELLE ROCCE METAMORFICHE IN BASE ALLA TESSITURA Classificazione FOLIATE GRANULARI (non foliate) Caratteristiche Nome della roccia Distinguibili per clivaggio scistoso, o foliazione gneissica; i granuli minerali mostrano orientazione preferenziale Lavagna Fillite Grossi cristalli in matrice fine GRANULARI (fini) Granuli ricristallizati e deformati da cataclasi Argillite, arenaria Scisto Gneiss Granulari, caratterizzate da granuli grossolani e fini strettamente collegati; leggera o assente orientazione preferenziale PORFIROBLASTICHE Roccia originaria Hornfels Argilliti, vulcaniti Quarzite Arenaria quarzosa Marmo Calcare, dolomia Argillite Argillite Pietra verde Basalto Anfibolite Argillite, basalto Granulite Argillite, basalto da Scisti a Gneiss Argillite Milonite Argillite, arenaria, granito CICLO DELLE ROCCE Aumento di temperatura e pressione Alterazione ed erosione Deposizione sui continenti e nei fondi oceanici SEDIMENTI sollevamento Seppellimento e litificazione sollevamento ROCCE MAGMATICHE ROCCE SEDIMENTARIE Calore e pressione Calore e pressione raffreddamento ROCCE METAMORFICHE Fusione (ciclo geologico) 24 26/10/2015 SCALA DEI TEMPI GEOLOGICI Bibbia: nel 1664, l’Arcivescovo Usher di Dublino usò la cronologia del Libro della Genesi per calcolare che il mondo avrebbe avuto inizio a partire dal 26 ottobre dell’anno 4004 a.C. Salinità degli Oceani: (ca. 1899): supponendo che all’inizio gli Oceani fossero costituiti da acqua dolce, il ritmo col quale i fiumi trasportano sali agli oceani avrebbe fatto raggiungere la salinità attuale in circa 100 milioni di anni Spessore dei sedimenti: Supponendo un ritmo di deposizione nel passato simile all’attuale, la sequenza sedimentaria più potente (es. Grand Canyon) sarebbe stata depositata in circa 100 milioni di anni. Calcolo di Kelvin (1870): Lord Kelvin calcolò che l’attuale gradiente geotermico di circa 30°C/km sarebbe il risultato del progressivo raffreddamento in 30 – 100 milioni di anni di un pianeta Terra, originariamente allo stato di fuso. La Bibbia non è un testo scientifico né storico I sali sono precipitati anche entro le formazioni sedimentarie. L’erosione e la non-sedimentazione sono le fasi dominanti del ciclo sedimentario. La radioattività fornisce ulteriori fonti di calore. SCALA DEI TEMPI GEOLOGICI Divisione cronologica (“colonna stratigrafica”) valida per tutto il pianeta e basata sulle variazioni del contenuto in organismi fossili conservati. E’ stata costruita combinando relazioni stratigrafiche, eventi tettonici, intrusioni magmatiche ed età (isotopiche) assolute. I fossili conservati nelle rocce sedimentarie sono usati per determinare: Età relativa Ambienti di deposizione 25 26/10/2015 DEFORMAZIONE DELLE ROCCE La geologia strutturale è lo studio delle deformazioni delle rocce e degli effetti dei conseguenti movimenti Pieghe e faglie sono strutture geologiche Piccola piega Serie di piccole faglie 13.2 ORIENTAMENTO DELLE SUPERFICI DI DISCONTINUITÀ Direzione (strike): traccia dell’intersezione fra un piano orizzontale e il piano (di strato, di faglia o di frattura) della struttura in questione Immersione (dip): angolo acuto fra il piano della struttura e un piano orizzontale, misurato perpendicolarmente alla direzione (come sopra definita) Direzione e immersione di strati sedimentari direzione immersione 26 26/10/2015 TIPI DI DEFORMAZIONE DELLE ROCCE Elastica: Cambiamento temporaneo di forma o dimensioni che si annulla al cessare dell’azione della forza deformante Duttile (plastica) Cambiamento permanente nella forma e nelle dimensioni che che non si annulla al cessare dell’azione della forza deformante Si verifica quando atomi o gruppi di atomi si aggregano in modo diverso sotto l’azione della forza, senza perdita di coesione Fragile (rottura) Perdita di coesione di un corpo sotto l’influenza di una forza deformante Si verifica di solito lungo superfici sub-planari che separano porzioni di materiale coerente FATTORI CHE INFLUENZANO LE DEFORMAZIONI Temperatura - Pressione - Intensità – Litologia. La variabilità di questi fattori determina la formazione di faglie o di pieghe Effetti della litologia sulle deformazioni competente: roccia che si deforma solo in conseguenza di forti sollecitazioni non competente: roccia che si deforma in conseguenza di moderate o deboli sollecitazioni. compressione tensione taglio 27 26/10/2015 PIEGHE Anticlinali e sinclinali / antiformi e sinformi Anticlinali: pieghe con le rocce più antiche al nucleo. Sinclinali: pieghe con le rocce più giovani al nucleo Superficie assiale: piano di simmetria speculare che divide la piega in due lembi Asse: linea formata dalla intersezione fra il piano assiale e il piano di stratificazione Piega orizzontale: piega con asse orizzontale Piega immergente: piega con asse non orizzontale Si definisce un orientamento dell’asse e l’angolo di inclinazione rispetto al piano orizzontale PIEGHE Pieghe simmetriche, asimmetriche e coricate 28 26/10/2015 EVIDENZA MORFOLOGICA DELLE PIEGHE Strutture a pieghe si manifestano in superficie con dorsali allungate tra loro parallele o convergenti a econda che l’asse sia orizzontale o imergente. DOMI E BACINI 29 26/10/2015 FAGLIE Fratture con spostamento di masse rocciose, originate dai terremoti, che possono essere soggette a riattivazione Si distinguono: faglie normali, inverse, trascorrenti e oblique SOVRASCORRIMENTI Sono superfici di movimento tettonico di grande estensione. Molte catene montuose sono il risultato di più sovrascorrimenti. Sono il risultato di spinte compressive prolungate nel tempo in genere legate a convergenza crostale. 30 26/10/2015 ASSOCIAZIONI DI FAGLIE Le faglie si trovano quasi sempre associate in sistemi complessi che portano alla formazione di alti e bassi strutturali (horst e graben) e di gradinate, che si manifestano anche a livello morfologico. FRATTURE MINORI Le deformazioni tettoniche sono quasi sempre accompagnate da fratturazione, a meno che non avvengano in condizioni di tipo metamorfico. Le fratture sono orientate secondo precise direzioni rispetto all’andamento degli sforzi tettonici. 31 26/10/2015 FATTORI GEOLOGICI DELLA MORFOGENESI La struttura della litosfera e le caratteristiche dei minerali e delle rocce che la compongono costituiscono fattori di tipo passivo nella morfogenesi. Da questi fattori dipende la risposta ai processi morfogenetici esogeni. Tettonica e magmatismo sono invece processi di carattere endogeno che contribuiscono a determinare il “rilievo” tramite processi di sollevamento e sprofondamento e quindi a determinare le condizioni di energia potenziale che alimentano energeticamente i processi di erosione delle acque correnti e del ghiaccio. 32