PREVENZIONE DEI TRAUMI E
MIGLIORAMENTO DELLA PRESTAZIONE NEL
GOLF PROFESSIONISTICO
Giorgio Pasetto
Dottore in scienze motorie
Dottore in osteopatia
STRATEGIA
• STABILOMETRIA, TEST ISOCINETICO,
BIOMECCANICA DELLO SWING
• VALUTAZIONI BIOMECCANICHE
FUNZIONALI
• NORMALIZZAZIONI
BIOMECCANICHE FUNZIONALI
• PREPARAZIONE ATLETICA MIRATA
EVIDENZE SCIENTIFICHE SULL’EFFICACIA DEI
PROGRAMMI PREVENTIVI
In letteratura scientifica vi è una netta concordanza su come le misure preventive possano
ridurre gli infortuni (*):
• Importanza del riscaldamento, meglio se effettuato con elementi sport specifici;
• Favorire l‘estensibilità muscolare contro squilibri;
• Allenamento eccentrico contro lesioni muscolari;
• Corretto rapporto di forza estensori-flessori;
• Corretto rapporto carico-recupero;
• Allenamento stabilizzatori tronco (core training) e propriocettiva;
• Influenza delle superfici di gioco e delle scarpe;
• Influenza delle condizioni climatiche (idratazione, termoregolazione, integrazione alimentare).
(Ekstrand 1983, Heidt 2000, Junge 2002, Tropp 1985, Surve 1994, Södermann 2000, Caraffa 1996, Hewett 1999,
Askling 2003, Mandelbaum 2005, Arnason 2007, Gilchrist 2008, Soligard 2008)
ASIMMETRIE E SQUILIBRI MUSCOLARI TRA ESTENSORI E FLESSORI
TEST ISOCINETICO
ANALISI ED ELABORAZIONE
DATI
1. PICCO DEL MOMENTO DI FORZA
(NEWTON x METRO)
2. LAVORO (JOULE)
3. POTENZA (WATT)
4. INDICE DI FATICA (solo test di
resistenza)
5. MORFOLOGIA DELLA CURVA
6. DIFFERENZA MUSCOLARE DX Vs SX
7. RAPPORTO FLESSO ESTENSORI
(omolaterale)
SCARSA COORDINAZIONE E SQUILIBRI POSTURALI
STABILOMETRIA
definizione
La stabilometria valuta le capacità di controllo posturale di un
soggetto immobile in stazione retta, attraverso la
quantificazione delle oscillazioni posturali e del contributo
relativo apportato dalle varie componenti del sistema
posturale (visiva, propriocettiva e labirintica)
(G. Guidetti, Stabilometria clinica)
SCARSA COORDINAZIONE E SQUILIBRI POSTURALI
TEST STABILOMETRICO
Valuta:
- coordinate del centro di pressione
sull’asse frontale e longitudinale;
- la superficie dell’ellisse (area del
gomitolo) espressa in mm2;
- la lunghezza delle oscillazioni (lunghezza
del gomitolo);
SCARSA COORDINAZIONE E SQUILIBRI POSTURALI
TEST STABILOMETRICO
Valuta:
- velocità media degli spostamenti espressa in
mm/sec;
- varianza della velocità (rapporto tra
accelerazioni e decelerazioni durante
l’oscillazione);
- quoziente di Romberg (QR) (rapporto tra area
del gomitolo ad occhi chiusi ed aperti).
SCARSA COORDINAZIONE E SQUILIBRI POSTURALI
SCARSA COORDINAZIONE E SQUILIBRI POSTURALI
SCARSA COORDINAZIONE E SQUILIBRI POSTURALI
Una scorretta postura conduce ad un fisiologico
dispendio energetico che implica clinicamente
affaticamento muscolare
Una difficoltà a mantenere un corretto equilibrio ed ad
eseguire corretti movimenti favorisce l’insorgenza di
patologie da sovraccarico dell’apparato locomotore
(Fukuda T., Statokinetic Reflexes in Equilibrium and Movement.
University of Tokio Press, 1981)
SCARSA COORDINAZIONE E SQUILIBRI POSTURALI
BIOMECCANICA DELLO SWING
OBIETTIVO:
Descrizione numerica accurata del movimento
per riconoscere e valutare particolarità individuali
e gestualità potenzialmente pericolose
BIOMECCANICA DELLO SWING
Due swing distinti in cui lo shaft raggiunge la stessa velocità all’impatto possono
essere risultato di due gesti completamente diversi.
A prescindere dalla descrizione qualitativa delle differenze stilistiche tra gli atleti, è
possibile valutare quantitativamente con quale sequenza e in quale misura varie
porzioni del corpo concorrono al risultato finale (filosofia Cheetam - TPI)
2
A tale scopo il corpo del golfista è stato suddiviso in 4 distretti:
1.
gambe-bacino
2.
tronco-spalle
3.
braccio virtuale
4.
shaft
1
3
4
BIOMECCANICA DELLO SWING
Apice
backswing
andamenti misurati delle
velocità angolari di
rotazione dei singoli
distretti durante lo swing
Impatto
BIOMECCANICA DELLO SWING
M
CONTROLLO
Capacità di indirizzare la pallina nella direzione voluta
EQUILIBRIO
L’entità dello spostamento del centro di pressione sul piano di appoggio permette di
valutare la stabilità dell’equilibrio dinamico del soggetto nell’immediatezza
dell’impatto (intervallo temporale tra l’istante in cui lo shaft è orizzontale e l’impatto)
Lunghezza traccia PGB Shaft orizzontale - impatto (mm)
180
160
140
120
100
80
60
40
20
drive
ferro7
Guerisoli
Reale
ZaniniM
Bruschi
Ravano
Brizzolari
ZaniniA
Delpodio
Molteni
Kim
Signor
Perrino
Gagli
Tonelli
Colombo
0
BIOMECCANICA DELLO SWING
MOVIMENTI della COLONNA VERTEBRALE
1. SIDE
L’apice del backwswing è identificato con
l’inversione del moto di rotazione delle
spalle. Il bacino ha già invertito il senso di
rotazione e continua a guadagnare anticipo
per qualche istante dopo l’apice
Apice
backswing
Apice
backswing
Impatto
La massima rotazione relativa spalle-bacino
viene raggiunta durante il downswing
Impatto
BIOMECCANICA DELLO SWING
MOVIMENTI della COLONNA VERTEBRALE
2. FLESSIONE/ESTENSIONE
+
+
BIOMECCANICA DELLO SWING
MOVIMENTI della COLONNA VERTEBRALE
DISTRIBUZIONE della MOBILITA’ VERTEBRALE
tra SPALLE e BACINO
• rotazione > vertebre dorsali
• flessioni > vertebre lombari
Molteni
Delpodio
Delpodio
ZaniniA
Vmax Dx deg/sec
ZaniniA
Brizzolari
Brizzolari
Ravano
Ravano
Bruschi
Vmax Sn deg/sec
Bruschi
ZaniniM
ZaniniM
Reale
Reale
Guerisoli
Guerisoli
BIOMECCANICA DELLO SWING
M
Molteni
VELOCITA’ MASSIME di FLESSO/ESTENSIONE E SIDE
della COLONNA
Vmax ext deg/sec
Kim
600
Kim
500
Signor
400
Signor
300
Perrino
200
Perrino
100
Gagli
0
Vmax flex deg/sec
Gagli
-100
Tonelli
-200
Tonelli
-300
Colombo
-400
-500
Colombo
BIOMECCANICA DELLO SWING
BRACCIA: ANGOLI ai GOMITI e ai POLSI
█ DX
█ SN
█ DX
█ SN
BIOMECCANICA DELLO SWING
FORZE SCAMBIATE CON IL TERRENO –
SOLLECITAZIONI ARTI INFERIORI
1. FORZE VERTICALI e DISTRIBUZIONE dei CARICHI
█ DX
Apice
backswing
█ SN
Durante il caricamento
(backswing) il peso viene
spostato progressivamente
sull’appoggio destro
Impatto
Nel corso del downswing l’arto sinistro
viene caricato per frenare le azioni
d’inerzia scaturite dall’accelerazione
dei segmenti corporei
Nel follow-through l’atleta raggiunge
una condizione di appoggio
praticamente monopodalico sul piede
sinistro (il tallone destro si solleva)
BIOMECCANICA DELLO SWING
“RIMBALZO” sull’ARTO SINISTRO
Esaminando la traccia del COP sul piano di appoggio si nota una differenza di
comportamento: alcuni atleti “rimbalzano” sull’arto sinistro quando lo shaft è
orizzontale, altri spostano il carico in modo più progressivo da dx a sn
BIOMECCANICA DELLO SWING
FORZE SCAMBIATE CON IL TERRENO –
SOLLECITAZIONI ARTI INFERIORI
2. FORZA LATERALE e COPPIA di TORSIONE
Impatto
█ DX
Apice
backswing
█ SN
L’arto sinistro funge da perno del movimento
di rotazione del corpo dell’atleta
GRAZIE