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Mike Clark
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Foto Omar Ricci
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Wehdat Watan
Il Festival delle Tradizioni e della Cultura Nazionale Saudita
ci
Foto Omar Ric
Il Festival delle Tradizioni e della
Cultura Nazionale, organizzato ogni
anno dalla Guardia Nazionale del
Regno dell’Arabia Saudita nella città
di Janadriyah, situata quarantacinque
chilometri a nord della capitale Riyadh,
è la principale attrazione turistica della
zona, ospita delle riproduzioni in scala
di quasi tutte le regioni della nazione,
ed è visitata da oltre un milione di
persone durante le due settimane
del suo svolgimento. In luce molti
degli esempi più squisiti delle arti,
dell’artigianato e della cultura sauditi.
80
luglio/agosto 2010 - n.84
I
l Festival è diventato un evento di questa importanza
perché rappresenta un punto d’incontro per la poesia,
l’arte, la danza, il teatro, patrimonio, intelletto e storia
dell’area.
L’edizione 2010 del festival è stata la venticinquesima ed
è stata inaugurata con la tradizionale corsa dei cammelli
(con oltre mille concorrenti), seguita da esibizioni di gruppi
folcloristici, recital, eventi di falconeria e la famosa danza
nazionale delle spade, l’Aradha.
Un imponente spettacolo multimediale inaugurale è andato in scena davanti a Sua Maestà Re Abdallah dell’Arabia
Saudita su un palcoscenico di millequattrocento metri quadri (costruito per l’occasione) e trasmesso a milioni di telespettatori dalla MBC, la società produttrice dello spettacolo,
il primo canale TV satellitare a trasmettere in chiaro notizie
ed intrattenimento nella regione, nonché pioniere del settore broadcast da oltre vent’anni. MBC ha fornito l’OB van
e la squadra tecnica per la messa in onda.
L’operetta s’intitolava Wehdat Watan (L’Unità del Nostro Paese) ed è stata scritta dal grande poeta saudita Sari. Il cast di
250 performers comprendeva i cantanti Mohammed Abdo,
Rashed Al Majed, Abbas Ibrahim, Abdul Majid Abdullah ed
il compositore Majed Al Mouhandes. Si sono sentite anche
le voci delle cantanti Yara e Fadwa Al Maliki.
La scenografia
La produzione MBC era sotto la supervisione di Samar
Akrouk e Mohammed Al Odadi e l’équipe comprendeva
il produttore esecutivo Alex Meouchy, il direttore tecnico
Radwan Kanaan, il direttore di produzione Suzy Ghosn, il
direttore televisivo Imad Abboud ed il direttore teatrale e
creativo Ghazi Feghaly.
Per l’evento, MBC ha reclutato una squadra creativa internazionale di prim’ordine, con vasta esperienza nei settori
televisivi, teatrali e cinematografici.
Durante lo show, il grande set (largo oltre quaranta metri,
profondo 35 ed alto 12) ha anche ospitato cammelli e pecore veri, accampamenti e veicoli militari.
C’erano anche numerosi elementi scenografici motorizzati
controllati elettronicamente, progettati e realizzati insieme
a Dari Automazione, una società romana specializzata e
leader in questo campo con un portafoglio clienti che include Cinecittà, RAI, Mediaset e numerosi importanti teatri.
Questi elementi comprendevano due dune ed una scalinata
centrale, che – una volta ritratte – svelavano un’oasi con
laghetti e cascate, sei gruppi di palme (per un totale di venti
alberi), che entravano e uscivano di scena, due prismi triangolari rotanti (da 5 m x 7 m) con una scena diversa dipinta
su ogni lato (versioni moderne, semplici ma utili, dei “pe-
riaktos” del teatro dell’antica Grecia), un elicottero di grandezza
quasi naturale (10 m x 2 m x 3 m),
che è “atterrato” sul palco, e un
falco alto più di cinque metri con
un’apertura alare di dodici, apparso dal fondo del palco per la
drammatica scena finale.
L’enorme falco è stato costruito
sul posto da Filomeno Crisara e
due assistenti. Oltre ad essere un
noto artista italiano, Crisara ha
anche lavorato ad alcuni famosi
film, come Il Nome della Rosa di
Jean-Jaques Annaud, La Città delle
Donne e Casanova di Federico Fellini e Pinocchio e La Tigre e la Neve di
e con Roberto Benigni.
Gli effetti di fiamme e pioggia e
le cascate delle oasi sono stati creati dalla Ricci, una società romana
specializzata negli effetti cinema
e TV dal 1950. Per l’effetto fiamme sono stati utilizzati dei serbatoi a gas propano e dei pilotini
piezoelettrici, mentre la tempesta
torrenziale è stata creata con delle
testine speciali per fare una pioggia a “tenda” che non bagnasse
le sezioni fuori del palcoscenico
dove erano installati il carrello e
la telecamera. Per le cascate della
scalinata e delle dune sono state
impiegate delle pompe a prevalenza per il ricircolo dell’acqua.
Gli effetti sono tutti stati installati e comandati a distanza da una
squadra diretta da Paolo Ricci con
il tecnico effetti Elio Terribili.
Il service luci per lo spettacolo era
la RST (Resources Stage Technologies), il cui personale ha programmato la console Wholehog III in
base alle indicazioni del lighting
designer e direttore della fotografia Marco Incagnoli, che interagiva con Michel Ashkar, reponsabile
delle luci per MBC.
www.soundlite.it
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on stage
Le luci
1: Paolo Ricci (a dx) con il tecnico effetti
Elio Terribili.
2: Dale Cihi con due collaboratori nella
cabina di condizionamento per i
proiettori Christie 30k.
3: Da sx: Serge Harmouche - Project
Manager, Manal Abou Mrad - Director,
Paolo Ricci, Tony Waked - Stage Director.
1
Docente ed autore di diverse pubblicazioni, Marco Incagnoli (nativo
di Roma) è un professionista estremamente eclettico: cameraman,
show designer, regista, direttore
della fotografia. Dopo oltre dieci
anni come direttore della fotografia con la RAI, per gli ultimi tredici
ha lavorato come freelance, con i
principali broadcaster italiani (Sky,
RAI, Mediaset, La7, MTV). Socio
fondatore di AITC (Associazione
Italiana Telecineoperatori), socio
effettivo di Guild of television cameramen, socio effettivo di AIC
(Associazione Italiana degli Autori Fotografia Cinematografica)
membro del Comitato Direttivo
dell’Accademia della Luce.
Incagnoli spiega: “Il giusto equilibrio tra luci teatrali e fotografia
televisiva è il frutto di esperienza
in spettacoli live dove la luce non
è più solamente al servizio dello spettacolo, ma è considerata
come… spettacolo. Ormai la figura del lighting designer e quella
dell’autore della fotografia sono
unite in un’unica persona. È impossibile – o comunque restrittivo – pensare ad uno spettacolo
dove prima si fanno le luci teatrali e poi un “tecnico” le rende
visibili alle telecamere; è molto
più produttivo costruire un impianto che sia godibile all’occhio
quanto fruibile attraverso telecamere o cineprese.
L’aspetto più interessante di questo spettacolo è stato quello di entrare nello spirito della musicalità
locale, completamente diverso da
quello caratteristico della cultura
europea. Certe ripetitività che a
noi potrebbero sembrare noiose,
per loro sono una sorta di gregoriano o comunque musica sacra. La
2
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fotografia televisiva, quindi, non poteva essere come quella
per un concerto rock”.
Oltre ai proiettori convenzionali, che comprendevano Fresnel Studio della Strand (venti da 2 kW e dieci da 5 kW), sedici Source Four della ETC e 144 ACL, l’impianto aveva anche
dei motorizzati, come Vari*Lite VL 3000 (quaranta versione
Wash e cinquanta Spot) e venti scanner Cyberlight Turbo della High End Systems. Anche una serie di macchine del fumo
Magnum della Martin Pro è stata impiegata con grande effetto nella scena della tempesta e per l’apparizione del falco
nella scena finale, e gli artisti solisti sono stati seguiti da una
coppia di seguipersona MSR da 2,5 kW della Spotlight.
La tecnologia LED impiegata sullo spettacolo comprendeva
quattordici moduli di “tripolina” LED, prodotti ad hoc per
l’evento dalla Tribe di Modena, otto Ribalta SGM, 250 metri di LED Strip della Osram e 150 LED da 3 W montati sul
proscenio. Il sistema di dimmeraggio era composto da unità
ART 2000T della Avolites.
L’audio
Wide Angle Production (Beirut-Dubai-Doha) era il service audio per lo show e il presidente della società,
Sultan Thomas, spiega: “Il pubblico nella sala principale
era seduto nelle tribune sul lato sinistro e quello destro del
palcoscenico, e per ogni lato abbiamo usato un processore
Electro-Voice Dx38, sei sistemi line array EV XLC127i DVX,
divisi in due stack da tre unità e pilotati da quattro finali di
potenza CP3000S e due CP4000S, oltre a due XSub X‑Line,
pilotati da un finale CP4000S.
Il Re e i suoi dignitari ospiti (che comprendevano il Re del
Bahrain, il Vice Primo Ministro ed il Ministro dell’Interno degli Emirati Arabi Uniti ed il Capo di Corte del Principe Ereditario di Abu Dhabi) erano seduti in una zona chiusa con
un’enorme vetrata davanti al palco, coperto da un sistema
audio Meyer Sound che consisteva in dodici UPA‑1 pilotati
da sei finali di potenza Carver P420”.
Il sistema di monitoraggio sul palco era dell’Electro-Voice e
comprendeva dodici diffusori attivi a due vie Plasma P1 e sei
subwoofer attivi P2. L’impianto audio è stato calibrato dal
fonico OB della MBC, Jean Abou Fayad, e la console FoH era
una Yamaha PM5D.
La videoscenografia
Le immagini ad altissimo impatto dello spettacolo erano il
frutto del lavoro del service video, la Video Film Systems Inc.
di Norwalk, Connecticut, USA e del visual designer Sergio
Metalli, titolare della Ideogamma di Rimini.
3
Il presidente e titolare della VFS, Dale Cihi, è un esperto
operatore di ripresa IMAX, ingegnere e veterano del settore
del noleggio dei sistemi video per il mondo del broadcast,
oltre ad essere uno dei progettisti ed integratori di sistemi
display più ricercati sul mercato odierno. I suoi lavori nel
campo delle proiezioni su grandi schermi includono alcuni
dei set più eccitanti dal punto di vista visivo nella televisione, nei concerti live e nelle mostre museali. Progetti come
l’installazione di upgrade di sistemi di studi ad alta definizione, come Entertainment Tonight, Inside Edition, CBS
News con Katie Couric e CBS Sports, oltre che in tour con
Jon Anderson degli YES, per menzionarne solamente alcuni.
Ha installato uno schermo curvo largo oltre dodici metri ed
alto cinque per il gioco televisivo della CBS Power of 10, ed
ha progettato una mostra al Museo MOCA di Los Angeles,
proiettando 14 metri di arte contemporanea tramite diciotto proiettori montati ad un’altezza di quasi 10 metri.
Cihi spiega: “Eravamo i progettisti per le proiezioni e gli integratori dei sistemi display, un compito che comprendeva
gli aspetti elettrici, di rigging, il sistema di tensionamento e
appendimento dello schermo con dei motori ad alta velocità ed un sistema di backup manuale con le funi, per togliere
lo schermo di retroproiezione da 385 kg dal percorso quando il falco faceva il suo ingresso alla fine dello spettacolo.
Al suo secondo anno del Festival, VFS ha fornito otto proiettori Christie S+20k, montati sopra quattro torri truss alte
otto metri sul pavimento dell’arena, con un ‘blend’ centrale
sullo schermo per la retroproiezione, ed altri quattro montati sulle americane delle luci per il secondo schermo di tulle, utilizzato per effetti multi-immagine e per una ‘maschera di fumo’ al momento dell’entrata del falco”.
I due proiettori Christie HD 30k utilizzati sul primo schermo
di tulle sono stati installati in una cabina costruita appositamente sul tetto dell’arena e dotati di tre condizionatori da
6 kW, perché la temperatura sul tetto spesso superava i 45
gradi. Tutti i proiettori sono stati dotati anche di speciali
sistemi per il trattamento dell’aria per evitare il rischio di
spegnimenti causati dall’intasamento dei loro filtri interni
(per la grande quantità di sabbia e polvere).
Cihi continua: “Uno degli aspetti più interessanti dello spettacolo è stato l’uso di strati multipli di proiezione per creare
l’effetto tridimensionale sul set. Sergio è un esperto nella
creazione di ‘layer’ di immagini e ha messo delle immagini
più chiare davanti ad altre più scure, in modo che risaltassero maggiormente. I proiettori Christie potevano essere
commutati e le immagini distorte per adeguarle al grande
schermo in retroproiezione, e la suite RoadTools della Christie ci ha permesso di aggiustarle dal vivo”.
4
le ha dovuto proiettare immagini
su cinque lati di un enorme cubo,
costruito con la tela delle vele per
resistere ai forti venti marini sardi, e una grande proiezione (raggiungeva quasi i 360 gradi) con un
sistema di proiettori multipli, che
ha circondato il pubblico intervenuto all’antico Mercato del Pesce
Ebraico, un edificio circolare vicino al Circo Massimo a Roma.
Con il loro camcorder Panasonic
AJ‑HPX3000, la squadra Ideogamma ha fatto delle riprese video in
HD nel deserto, con soldati e carri
armati, ed ha utilizzato un grande (35 m x 5 m) bluescreen per le
riprese di soldati che saltavano da
un elicottero e una scena con le
canzoni delle donne. Hanno anche girato l’Arabia, riprendendo e
fotografando alcuni dei principali
monumenti e aree urbane, compreso il famoso sito archeologico
di Mada’in Saleh, nella regione
montuosa nord-orientale di Hijaz.
Metalli dice, “I soldati, che sono
saltati da una piattaforma costruita appositamente per il ‘bluescreen’, dovevano essere ripresi in
5
4: Mattia Metalli di Ideogamma (a destra
con la telecamera)
5: Sergio Metalli di Ideogamma (a sx)
6: La costruzione dell’enorme falco
(5 m x 16 m), per il finale scenografico
dell’opera.
5
La scenografia virtuale
Sergio Metalli è un maestro riconosciuto nell’arte della scenografia virtuale e i suoi lavori sono stati acclamati dagli
spettatori in alcuni dei più famosi luoghi sacri della musica lirica, come il Teatro alla Scala di Milano, La Fenice di
Venezia, il Teatro Colon di Buenos Aires, il Real di Madrid,
l’Arena di Verona e la prestigiosa Los Angeles Opera, dove
ha progettato le scenografie virtuali per la produzione del
Fidelio che ha inaugurato la stagione operistica 2007/2008.
Ha anche progettato per produzioni svolte in altri tipi di
struttura in Spagna, Argentina, Svizzera, Francia, Germania,
Emirati Arabi, Giappone e Brasile. Fra i suoi progetti insoliti,
un’esecuzione all’Anfiteatro Romano di Cagliari della Nona
Sinfonia di Beethoven, diretta da Lorin Maazel, per la qua-
www.soundlite.it
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on stage
Multidisplay
&
ShowControl
Foto Omar Ricci
6
I SOGNI DIVENTANO REALTÀ
- n u ov a
4
4
ve
rsione
Tutti i dispositivi multimediali che vuoi, con una sola interfaccia utente
rsione 4
- n u ov a
molto diversa, quindi c’è stato un lungo e meticoloso lavoro
di adattamento a monte per poterle abbinare in modo soddisfacente, bilanciando la luminosità in modo appropriato.
L’imponente sistema Dataton Watchout messo in campo
dalla Ideogamma comprendeva sette server grafici Full HD,
due dei quali inviavano le immagini ai video proiettori per
la retroproiezione, due per quelli del secondo tulle, uno per
i proiettori per il primo tulle, uno per i display LED ed un
altro per l’OB van. Questi server erano gestiti a loro volta da
un server di controllo.
Mattia, il figlio di Sergio, era responsabile per il lavoro di
post-produzione ed effetti speciali (compositing, ecc), assistito da Davide Grussu (3D e compositing) e da Luca Sensi
(3D ed elaborazione fotografica). Hanno elaborato e prodotto le immagini con l’impiego di un Server NAS con 4 terabyte di storage e 4 connessioni di rete gigabit con tecnologia di aggregazione di banda, due workstation grafiche
con doppio quad-core Xeon e 4 GB ram per la realizzazione
di immagini full-HD a 60 fps, e dodici nodi quad-core con
4 GB di ram per il rendering distribuito delle immagini. Il
software principale utilizzato è stato Autodesk 3ds Max 3D
(modellazione, animazione e rendering), il motore di rendering V‑Ray e Adobe Production Premium CS4.
Dopo l’evento, Metalli Sr, entusiasta, ha detto: “Oltre alle
sfide tecniche affrontate e superate con successo per ottenere dei risultati finali emozionanti, l’evento di Janadriyah
è stato anche meraviglioso da un punto di vista umano,
perché lo spettacolo è stato ‘assemblato’ da una squadra
specializzata veramente eterogenea, con dei professionisti
Sauditi, Italiani, Libanesi, Tunisini ed Americani che hanno
lavorato fianco a fianco... un’esperienza fantastica!”
ve
modo tale che, durante lo spettacolo, sembrasse che saltassero da
un elicottero che volava a quella
stessa altezza, e fossero anche in
proporzione con i veri soldati sul
palcoscenico. Gli elicotteri nel
video sono stati ripresi e successivamente ‘ricostruiti’ in 3D dai
nostri grafici”.
A proposito degli schermi usati per
lo spettacolo, Metalli continua:
“Avevamo un tulle Rexor Lamé
della Peroni largo 26 metri ed alto
8,4 e un tulle Gobelin nero Peroni
largo 24 metri ed alto 9 metri, con
un ulteriore trattamento finale –
argentato – eseguito da Paolino
Libralato. Lo schermo per le retroproiezioni misurava 25 m x 10 m
ed era fatto con Da‑Lite Da‑Tex
6: La zona VIP, isolata da vetro.
High Contrast, una tela flessibile
dotata di caratteristiche ottiche siScheda Tecnica
mili a quelle degli
schermi rigidi”.
Materiale Luci
Metalli ed i suoi
40 VL 3000 Wash
tecnici hanno an 50 VL 3000 Spot
20 High End Cyberlight Turbo
che inviato con 2 Spotlight 2500 W MSR followspot
tenuti video a tre
20 Fresnel Strand Studio 2 kW
schermi LED modu 10 Fresnel Strand Studio 5 kW
lari (passo 16 mm)
16 ETC Source 4
della cinese Califor144 ACL
8 SGM Ribalta
nia
Pro‑Lighting:
12 Thomas blinder
due schermi ver 14 moduli di tripolina LED Tribe
ticali che misura250 metri di Osram Strip LED
vano 2,5 m x 11 m
150 3 W LED sul proscenio
ed uno orizzontale
Wholehog 3 console
Avolites ART 2000T dimmer
(25,5 m x 2 m) che,
Martin DK Magnum macchina del fumo
insieme, formavano
una sorta di cornice
Proiezione su Schermi Peroni
intorno al set.
2 Christie 30K
Le immagini man 12 Christie 20K
date sugli schermi
3 Schermi LED California Pro-Lighting of China
(due verticali 2,5 m x 11 m e uno orizzontale 25 m x 2 m)
LED, quelle per la
retroproiezione e
Movimentazioni
per i tulle avevano
2 “Dune” laterali + 1 “Scala” centrale si aprono per scoprire un’oasi di
una luminosità ed
acqua composta da tre vasche con relative cascate;
una resa cromatica
6 gruppi di palme (20. tot) entrano ed escono lateralmente;
Wings Platinum 4 è una rivoluzionaria piattaforma
Software in grado, per la prima volta in assoluto,
di controllare contemporaneamente moderne
apparecchiature multimediali mediante una semplice
ed intuitiva interfaccia utente.
Materiale Audio
PA Main
MULTIDISPLAY + WARP
• Opzione VIOSO
• Produzione e presentazione
• Rendering in tempo reale
• SmartSync-EngineTM
• Seamless Softedge
• Display Warp
• Live Video
Zona VIP
SHOWCONTROL
• MP3 Player a 16 canali
• Show Controller
• DMX512, Analog, Relay, Servo,
RS232/485, Remote, TCP/IP
Elicottero (10 m x 2 m x 3 m) ‘atterra’ sul palco dall’alto (discesa di 12 m);
Falco (>12 metri di apertura alare) che entra in scena per il finale;
Automazioni con motorizzazioni controllate elettronicamente.
12 Electro-Voice XLC127i DVX line array
4 Electro-Voice XSub X-Line
2 Electro-Voice Dx38 processori
8 Electro-Voice CP3000S finali
6 Electro-Voice CP4000S finali
12 Meyer Sound UPA-1
6 Carver P420 finali
Monitor
12 Electro-Voice Plasma P1
6 Electro-Voice Plasma P2 subwoofer
Yamaha PM5D Console
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