D C I P A R D I R A R D I P E R Capo Dipartimento T I M E N T O I C E R C A O V A S C O L A R E S O N A L E Roberto LATINI, Dr.Med.Chir. Laboratorio di Farmacologia Clinica Cardiovascolare Capo Laboratorio Roberto LATINI, Dr.Med.Chir. Unità di Bio-imaging Capo Unità Fabio FIORDALISO, Dr.Sci.Biol. Unità di Coltura di Tessuti Capo Unità Giovanna BALCONI, BSc. Unità di Endocrinologia Cardiovascolare Capo Unità Serge MASSON, Ph.D. Laboratorio di Fisiopatologia Cardiopolmonare Capo Laboratorio Giuseppe RISTAGNO, Dr.Med.Chir., Ph.D. Laboratorio di Ricerca in Medicina Generale Capo Laboratorio M. Carla RONCAGLIONI, Dr.Sci.Biol. Laboratorio di Statistica Medica Capo Laboratorio Simona BARLERA, Dr.Sci.Pol., MSc. Laboratorio di Valutazione Clinica dei Farmaci Capo Laboratorio Maria Grazia FRANZOSI, Dr.Sci.Biol. Unità di Bioinformatica Capo Unità Enrico NICOLIS CURRICULA VITAE Roberto Latini si è laureato in Medicina e Chirurgia nel 1978 presso l’Università di Milano. Attività formative 1970-1978 Laurea in Medicina e Chirurgia, Università di Milano 1981-1983 Merck Sharp & Dohme International Fellow in Clinical Pharmacology. Cardiology Fellow a Stanford University Medical Center, California, USA Aree di interesse Meccanismi di danno cardiaco conseguenti all’infarto miocardio acuto, in particolare quelli legati all’attivazione neurormonale. Utilizzo di cellule staminali per riparare il danno strutturale e funzionale derivante da infarto miocardio nel piccolo roditore. Studi bioumorali nell’ambito di grandi trial nell’insufficienza cardiaca e nella fibrillazione atriale. Ruoli attuali e passati in istituto e in organizzazioni esterne dal Mar 2013 Direttore del Dipartimento di Ricerca Cardiovascolare dell'Istituto di Ricerche Farmacologiche "Mario Negri” di Milano dal 1991 Membro degli Steering Committee di studi clinici multicentrici in ambito cardiovascolare: ALOFT, ValHeFT, GISSI-HF, GISSI-AF, CandHeart, CYCLE, ICOS-ONE dal 1990 Capo del Laboratorio di Farmacologia Clinica Cardiovascolare, Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri” di Milano 1999-2009 Visiting Professor, Department of Medicine, New York Medical College, Valhalla, NY, USA 1981-1983 Cardiology Fellow (Robert E. Kates Laboratory), Stanford University Medical Center, CA, USA 1973-1990 Ricercatore presso il Laboratorio di Farmacologia Clinica, Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri” di Milano Principali pubblicazioni Latini R, Gullestad L, Masson S, Nymo SH , Ueland T, Cuccovillo I, Vårdal M , Bottazzi B, Mantovani A, Lucci D, Masuda N, Sudo Y, Wikstrand J, Tognoni G, Aukrust P, Tavazzi L, on behalf of the Investigators of the Controlled Rosuvastatin Multinational Trial in Heart Failure (CORONA) and GISSI-Heart Failure (GISSI-HF) trial. Pentraxin-3 in chronic heart failure: the CORONA and GISSI-HF trials. Eur J Heart Fail 2012; 14. 992-999 Masson S, Anand I S, Favero C, Barlera S, Vago T, Bertocchi F, Maggioni AP, Tavazzi L, Tognoni G, Cohn JN, Latini R, Val-HeFT Investigators, GISSI-HF Investigators. Serial measurement of cardiac troponin T using a highly sensitive assay in patients with chronic heart failure. Data from two large randomized clinical trials. Circulation 2012; 125: 280-288 Damman K, Masson S, Hillege HL, Voors AA, van Veldhuisen DJ, Rossignol P, Proietti G, Barbuzzi S, Nicolosi GL, Tavazzi L, Maggioni AP, Latini R. Tubular damage and worsening renal function in chronic heart failure. J Am Coll Cardiol HF 2013; 1: 417-424 Caironi P, Tognoni G, Masson S, Fumagalli R, Pesenti A, Romero M, Fanizza C, Caspani L, Faenza S, Grasselli G, Iapichino G, Antonelli M, Parrini V, Fiore G, Latini R, Gattinoni L, ALBIOS Study Investigators. Albumin replacement in patients with severe sepsis or septic shock. New Engl J Med 2014; 370: 1412-1421 Ristagno G, Latini R, Vaahersalo J, Masson S, Kurola J, Varpula T, Lucchetti J, Fracasso C, Guiso G, Montanelli A, Barlera S, Gobbi M, Tiainen M, Pettilä V, Skrifvars MB, FINNRESUSCI Investigators. Early activation of the kynurenine pathway predicts early death and long-term outcome in patients resuscitated from out-of-hospital cardiac arrest. J Am Heart Assoc 2014; 3: e001094 Cosmi F, Di Giulio P, Masson S, Finzi A, Marfisi RM, Cosmi D, Scarano M, Tognoni G, Maggioni AP, Porcu M, Boni S, Cutrupi G, Tavazzi L, Latini R, GISSI-HF Investigators. Regular wine consumption in chronic heart failure: impact on outcomes, quality of life and circulating biomarkers. Circ Heart Fail 2015; 8: 428-437 Simona Barlera si è laureata in Scienze Politiche, indirizzo Statistico nel 1992 presso l’Università degli Studi di Milano e ha conseguito un Master of Science in Statistica Medica nel 1998. Attività formative 1992 Laurea in Scienze Politiche, indirizzo Statistico conseguita presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Milano 1995 Specializzazione in Ricerca Farmacologica, Istituto di Ricerche Farmacologiche "Mario Negri” di Milano 1997-1998 Master post-lauream in Statistica Medica conseguito presso la London School of Hygiene and Tropical Medicine, University of London, Londra (UK) 1998-1999 Visiting Scientist nel Dipartimento di Statistical Genetics, Wellcome Trust Centre for Human Genetics, University of Oxford (UK) Aree di interesse Metodologia delle sperimentazioni cliniche in campo cardiovascolare: preparazione del protocollo di ricerca, pianificazione ed esecuzione di analisi statistiche e trasferimento dei risultati su riviste scientifiche. Studi in epidemiologia genetica: applicazione di metodi statistici attraverso studi di linkage per l’identificazione di geni di suscettibilità alla malattia coronarica; studi caso-controllo per l’identificazione di geni candidati coinvolti nella patologia cardiovascolare. Ruoli attuali e passati in istituto e in organizzazioni esterne dal 2014 Membro del Comitato Ordinatore del Corso di Master in Ricerca Clinica della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Milano dal 2014 Membro del Comitato Scientifico della Conferenza di Consensus nella Chiusura dell’Addome Complesso (ACOI) 2013 2012 Membro del Comitato Scientifico della Conferenza di Consensus nella Colecisti (ACOI) Membro del Comitato Scientifico della Conferenza di Consensus nella Chirurgia del Carcinoma del Retto (ACOI) dal 2006 Capo del Laboratorio di Statistica Medica, presso il Dipartimento di Ricerca Cardiovascolare, Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri” di Milano 1999- 2006 Capo dell’Unità di Statistica Medica del Laboratorio di Valutazione Clinica dei Farmaci, Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri” di Milano Ott 98-Apr 99 Visiting Scientist nel Dipartimento di Statistical Genetics, Wellcome Trust Centre for Human Genetics, University of Oxford (UK) 1992-1997 Ricercatore presso l’Unità di Informatica e Statistica Applicata, Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri” di Milano Principali pubblicazioni Clarke R, Peden JF, Hopewell JC, Kyriakou T, Goel A, Heath SC, Parish S, Barlera S, Franzosi MG, Rust S, Bennett D, Silveira A, Malarstig A , Green FR, Lathrop M, Gigante B, Leander K, de Faire U, Seedorf U, Hamsten A, Collins R, Watkins H, Farrall M, for the PROCARDIS Consortium. Genetic variants associated with Lp(a) Lipoprotein Level and Coronary Disease. N Engl J Med 2009; 361: 2518-2528 GISSI-AF Investigators (Writing Committee: Disertori M, Latini R, Barlera S, Franzosi MG, Staszewsky L, Maggioni AP, Lucci D, Di Pasquale G, Tognoni G). Valsartan for prevention of recurrent atrial fibrillation. N Engl J Med 2009; 360: 1606-1617 Coronary Artery Disease (C4D) Genetics Consortium. A genome-wide association study in Europeans and South Asians identifies five new loci for coronary artery disease. Nat Genet 2011; 43: 339-344 Barlera S, Tavazzi L, Franzosi MG, Marchioli R, Raimondi E, Masson S, Urso R, Lucci D, Nicolosi GL, Maggioni AP, Tognoni G, on behalf of the GISSI-HF Investigators. Predictors of mortality in 6975 patients with chronic heart failure in the Gruppo Italiano per lo Studio della Streptochinasi nell'Infarto Miocardico-Heart Failure Trial. Proposal for a Nomogram. Circ Heart Fail 2013; 6: 31-39 Ristagno G, Latini R, Vaahersalo J, Masson S, Kurola J, Varpula T, Lucchetti J, Fracasso C, Guiso G, Montanelli A, Barlera S, Gobbi M, Tiainen M, Pettilä V, Skrifvars MB, FINNRESUSCI Investigators. Early activation of the kynurenine pathway predicts early death and long-term outcome in patients resuscitated from out-of-hospital cardiac arrest. J Am Heart Assoc 2014; 3: e001094 Rossignol P, Masson S, Barlera S, Girerd N, Castelnovo A, Zannad F, Clemenza F, Tognoni G, Anand IS, Cohn JN, Anker SD, Tavazzi L, Latini R, GISSI-HF Investigators, Val-HeFT Investigators. Loss in body weight is an independent prognostic factor for mortality in chronic heart failure: insights From GISSI-HF and Val-HeFT Trials. Eur J Heart Fail 2015; 17: 424-433 Maria Grazia Franzosi si è laureata Scienze Biologiche nel 1972 presso l’Università degli Studi di Milano. Attività formative 1972 Laurea in Scienze Biologiche, Università di Milano 1978 Specializzazione in Ricerca Farmacologica, Istituto di Ricerche Farmacologiche "Mario Negri” di Milano Aree di interesse Metodologia della sperimentazione clinica dei farmaci, coordinamento di sperimentazioni cliniche multicentriche. Epidemiologia dei fattori di rischio genetici ed ambientali delle coronaropatie. Farmacogenetica. Epidemiologia del farmaco. Epidemiologia genetica cardiovascolare. Ruoli attuali e passati in istituto e in organizzazioni esterne dal 2002 al Feb 2013 Direttore del Dipartimento di Ricerca Cardiovascolare dell'Istituto di Ricerche Farmacologiche "Mario Negri", Milano dal 2005 Membro del Comitato Ordinatore del Corso di Master in Ricerca Clinica della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Milano dal 2004 Membro del Comitato Direttivo, Studio GISSI-AF, Milano dal 2001 Membro del Comitato Direttivo, Studio GISSI-HF, Milano dal 1998 Membro dello Steering Committee of the PROCARDIS Research Programme - A genome-wide strategy to identify susceptibility loci in precocious coronary artery disease - University of Oxford, UK dal 1997 Membro del “Antithrombotic Trialists’ Collaboration”, Oxford, UK dal 1996 Membro dello Steering Committee e National Coordinator per l’Italia della Organization to Assess Strategies for Ischemic Syndromes (OASIS-2, OASIS-4 CURE, Michelangelo OASIS-5 e OASIS 6, CURRENT OASIS-7, FUTURA OASIS-8), dello studio INTER-HEART e degli studi ACTIVE, RE-LY, AVERROES, RE-LY Registry, RIVAL, MANAGE, Population Health Research Institue, McMaster University, Hamilton, Canada 1994-1996 Direttore European Coordinating Centre e Membro dello Steering Committee, Collaborative Organization for RheothRx Evaluation (CORE), McMaster University, Hamilton, Canada dal 1993 Membro del Comitato Direttivo, Studio GISSI-Prevenzione, Milano dal 1992 dal 1989 1985-1988 dal 1984 1975-1984 Membro del “Fibrinolytic Therapy Trialists’s Collaboration”, Oxford, UK e del “Collaborative Group on Angiotensin Converting Enzyme Inhibitors Trials”, National Institutes of Health, Bethesda, Washington, USA Capo del Laboratorio di Valutazione Clinica dei Farmaci dell'Istituto di Ricerche Farmacologiche "Mario Negri" di Milano Capo dell'Unità di Valutazione dei Farmaci del Laboratorio di Farmacologia Clinica dell'Istituto di Ricerche Farmacologiche "Mario Negri" di Milano Membro della Segreteria Scientifica ed Organizzativa, Gruppo Italiano per lo Studio della Sopravvivenza nell'Infarto Miocardico (Studi GISSI-1, GISSI-2, GISSI-3) Milano Ricercatore presso il Laboratorio di Farmacologia Clinica dell'Istituto di Ricerche Farmacologiche "Mario Negri", e presso il Centro Regionale di Informazione e Documentazione sul Farmaco (CRIF) della Regione Lombardia Principali pubblicazioni Franzosi MG. Should we continue to use BMI as a cardiovascular risk factor? Lancet 2006; 368: 624-625 Clarke R, Peden JF, Hopewell JC, Kyriakou T, Goel A, Heath SC, Parish S, Barlera S, Franzosi MG, Rust S, Bennett D, Silveira A, Malarstig A , Green FR, Lathrop M, Gigante B, Leander K, de Faire U, Seedorf U, Hamsten A, Collins R, Watkins H, Farrall M, for the PROCARDIS Consortium. Genetic variants associated with Lp(a) lipoprotein level and coronary disease. N Engl J Med 2009; 361: 25182528 Wallentin L, Yusuf S, Ezekowitz MD, Alings M, Flather M, Franzosi MG, Pais P, Dans A, Eikelboom J, Oldgren J, Pogue J, Reilly PA, Yang S, Connolly SJ, on behalf of the RE-LY investigators. Efficacy and safety of dabigatran compared with warfarin at different levels of international normalised ratio control for stroke prevention in atrial fibrillation: an analysis of the RE-LY trial. Lancet 2010; 376: 975-983 Coronary Artery Disease (C4D) Genetics Consortium. A genome-wide association study in Europeans and South Asians identifies five new loci for coronary artery disease. Nat Genet 2011; 43: 339-344 Barbati E, Specchia C, Villella M, Rossi ML, Barlera S, Bottazzi B, Crociati L, d'Arienzo C, Fanelli R, Garlanda C, Gori F, Mango R, Mantovani A, Merla G, Nicolis EB, Pietri S, Presbitero P, Sudo Y, Villella A, Franzosi MG. Influence of pentraxin 3 (PTX3) genetic variants on myocardial Infarction risk and PTX3 plasma levels. PLoS One 2012; 7: e53030 Hohnloser SH, Shestakovska O, Eikelboom J, Franzosi MG, Tan RS, Zhu J, Yusuf S, Connolly SJ.The effects of apixaban on hospitalizations in patients with different types of atrial fibrillation: insights from the AVERROES trial. Eur Heart J 2013; 34: 2752-2759 Giuseppe Ristagno si è laureato in Medicina e Chirurgia nel 2003 presso l’Università degli Studi di Palermo. Attività formative 1998-2003 Laurea in Medicina e Chirurgia, Università di Palermo 2003-2007 Specializzazione in Anestesia e Rianimazione, Università di Trieste 2005-2007 Fellowship in Critical Care Medicine, Weil Institute of Critical Care Medicine, California, USA 2009-2013 PhD in “Life and Biomolecular Sciences”, Open University, Milton Keynes, UK Aree di interesse Meccanismi di danno cardiaco e cerebrale conseguenti all’infarto miocardio acuto e all’arresto. Ricerca di nuovi approcci terapeutici per ridurre il danno cardiaco e cerebrale dopo arresto cardiaco nel piccolo (roditore) e nel grosso (maiale) animale. Sviluppo di nuove metodiche di defibrillazione per migliorare l’esito della defibrillazione. Ricerca di nuovi biomarcatori predittivi di esito dopo arresto cardiaco. Ruoli attuali e passati in istituto e in organizzazioni esterne Da Ott 2015 Capo del Laboratorio di Fisiopatologia Cardiopolmonare, IRCCS-Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri”, Milano Da Feb 2015 Membro di “European Resuscitation Council” writing group, Basic Life Support Task Force Dal 2013 Coordinatore del Comitato Scientifico dell’Italian Resuscitation Council Dal 2013 Membro del Direttivo della Società Italiana Terapia Intensiva Da Ott 2013 Membro dello Steering Committee e della Sceintific Committe dello studio “Shockomics: Multiscale approach to the identification of molecular biomarkers in acute heart failure induced by shock” Dal 2012 Membro di “European Resuscitation Council” del BLS working group Da Nov 2012 Membro del GdS area Emergenze, Società Italiana Anestesia Analgesia Rianimazione Terapia Intensiva 2009-2015 Ricercatore presso il Laboratorio di Farmacologia Clinica Cardiovascolare, IRCCS-Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri”, Milano 2008-2012 Assistant Professor, Weil Institute of Critical Care Medicine, Rancho Mirage, California Principali pubblicazioni Fumagalli F, Russo I, Staszewsky L, Li Y, Letizia T, Masson S, Novelli D, Rocchetti M, Canovi M, Veglianese P, Gobbi M, Latini R, Zaza A, Ristagno G. Ranolazine ameliorates post-resuscitation electrical instability and myocardial dysfunction and improves survival with good neurological recovery in a rat model of cardiac arrest. Heart Rhythm 2014; 11: 1641-1647 Ristagno G, Fumagalli F, Russo I, Tantillo S, Zani DD, Locatelli V, De Maglie M, Novelli D, Staszewsky L, Vago T, Belloli A, Di Giancamillo M, Fries M, Masson S, Scanziani E, Latini R. Post-resuscitation treatment with argon improves early neurological recovery in a porcine model of cardiac arrest. Shock 2014; 41: 72-78 Ristagno G, Latini R, Vaahersalo J, Masson S, Kurola J, Varpula T, Lucchetti J, Fracasso C, Guiso G, Montanelli A, Barlera S, Gobbi M, Tiainen M, Pettilä V, Skrifvars MB, FINNRESUSCI Investigators. Early activation of the kynurenine pathway predicts early death and long-term outcome in patients resuscitated from out-of-hospital cardiac arrest. J Am Heart Assoc 2014; 3: e001094 He M, Gong Y, Li Y, Mauri T, Fumagalli F, Bozzola M, Cesana G, Latini R, Pesenti A, Ristagno G. Combining multiple ECG features does not improve prediction of defibrillation outcome compared to single features in a large population of out-of-hospital cardiac arrests. Crit Care 2015; 19: 425 Ristagno G, Latini R, Plebani M, Zaninotto M, Vaahersalo J, Masson S, Tiainen M, Kurola J, Gaspari F, Milani V, Pettilä V, Skrifvars MB; FINNRESUSCI Study Group. Copeptin levels are associated with organ dysfunction and death in the intensive care unit after out-ofhospital cardiac arrest. Crit Care 2015; 19: 132 Ristagno G, Mauri T, Cesana G, Li Y, Finzi A, Fumagalli F, Rossi G, Grieco N, Migliori M, Andreassi A, Latini R, Fornari C, Pesenti A; Azienda Regionale Emergenza Urgenza (AREU) Research Group. Amplitude Spectrum Area to Guide Defibrillation: A Validation on 1617 Ventricular Fibrillation Patients. Circulation 2015; 131: 478-487 Maria Carla Roncaglioni si è laureata in Scienze Biologiche nel 1987 presso l’Università degli Studi di Milano. Attività formative 1987 Laurea in Scienze Biologiche, Università di Milano 1982-1983 Research Fellow presso il Dipartimento di Biochimica della Facoltà di Medicina, Rijksuniversiteit of Limburg, Maastricht, Olanda (Prof. C. Hemker) 1998-1999 Visiting Scientist presso la Cardiovascular Research Unit, dell’Hammersmith Hospital, London, UK (Prof. A. Maseri) Aree di interesse Coordinamento di trial clinici multicentrici e studi osservazionali in diverse aree (neurologica, angiologica, cardiologica). Coordinamento di una rete di oltre 1000 Medici di Medicina Generale attivamente coinvolti in progetti di ricerca epidemiologica e/o sperimentale nell’ambito della prevenzione delle malattie cardiovascolari. Ruoli attuali e passati in istituto dal 2001 Capo del Laboratorio di Ricerca in Medicina Generale, Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri” di Milano dal 1989 Ricercatore Senior presso il Laboratorio di Farmacologia Clinica, Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri” di Milano dal 1974 Ricercatore presso il Laboratorio per lo Studio dell’Emostatsi e della Trombosi, Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri” di Milano Principali pubblicazioni Tognoni G, Avanzini F, Pangrazzi J, Roncaglioni M C, Bertele V, de Gaetano G, Caimi V, Tombesi M, Colombo Fabio, Barlera S, PPP Primary Prevention Project. Low-dose aspirin and vitamin E in people at cardiovascular risk: A randomized trial in general practice. Lancet 2001; 357: 89-95 Berger JS, Roncaglioni MC, Avanzini F, Pangrazzi J, Tognoni G, Brown DL. Aspirin for the primary prevention of cardiovascular events in women and men: A sex-specific meta-analysis of randomized controlled trials. JAMA 2006; 295: 306-313 Montalvo G, Avanzini F, Anselmi M, Prandi R, Ibarra S, Marquez M, Armani D, Moreira J M, Caicedo C, Roncaglioni MC, Colombo Fabio, Camisasca P, Milani V, Quimi' S, Gonzabay F, Tognoni G. Diagnostic evaluation of people with hypertension in low income country: cohort study of &quot;essential&quot; method of risk stratification. BMJ 2008; 337: a1387 Rothwell PM, Price JF, Fowkes FGR , Zanchetti A, Roncaglioni MC, Tognoni G, Lee R, Belch JFF, Wilson M, Mehta Z, Meade TW. Short-term effects of daily aspirin on cancer incidence, mortality, and non-vascular death: analysis of the time course of risks and benefits in 51 randomised controlled trials. Lancet 2012; 379: 1602-1612 Risk and Prevention Study Collaborative Group, Roncaglioni MC, Tombesi M, Avanzini F, Barlera S, Caimi V. Longoni P, Marzona I, Milani V, Silletta MG, Tognoni G, Marchioli R. n-3 fatty acids in patients with multiple cardiovascular risk factors. N Engl J Med 2013; 368: 1800-1808 Castellano JM, Sanz G, Penalvo JL, Bansilal S, Fernández-Ortiz A, Alvarez L, Guzmán L , Linares JC, Garcia F, D'Aniello F, Arnáiz JA , Varea S, Martínez F, Lorenzatti A, Imaz I, Sánchez-Gómez LM, Roncaglioni MC, Baviera M, Smith SC, Taubert K , Pocock S, Brotons C, Farkouh ME, Fuster V. A polypill strategy to improve adherence. Results from the FOCUS Project. J Am Coll Cardiol 2014; 64: 20712082 Giovanna Balconi ha conseguito il diploma universitario di Tecnico di Istituti Medico-Biologici nel 1968 presso l’Università degli Studi Milano e si è specializzata presso il laboratorio di Anatomia e Istologia Patologica della stessa Università. Aree di interesse Isolamento, coltura e caratterizzazione di precursori endoteliali circolanti nel sangue periferico di pazienti affetti da insufficienza cardiaca. Coltura di cellule staminali per riparare il danno strutturale e funzionale derivante da infarto miocardico nell’animale da esperimento. Gestione di banche biologiche in studi clinici. Ruoli attuali e passati in istituto dal luglio 2005 Responsabile dell’Unità di Coltura di Tessuto del Laboratorio di Farmacologia Clinica Cardiovascolare Ott 95-Giu 2005 Responsabile dell’Unità di Coltura di Tessuto del Laboratorio di Biologia Vascolare Dic 83-Ott 95 Responsabile dell’Unità di Coltura di Tessuto del Laboratorio di Chemioterapia Antitumorale Ott 68-Nov 83 Ricercatrice presso il Laboratorio di Chemioterapia Antitumorale Principali pubblicazioni Cusella De Angelis MG, Balconi G, Bernasconi S, Zanetta L, Boratto R, Galli D, Dejana E, Cossu G. Skeletal myogenic progenitors in the endothelium of lung and yolk sac. Exp Cell Res 2003; 290: 207-216 Galli D, Innocenzi A, Staszewsky L, Zanetta L, Sampaolesi M, Bai A, Martinoli E, Carlo E, Balconi G, Fiordaliso F, Chimenti S, Cusella G, Dejana E, Cossu G, Latini R. Mesoangioblasts, vessel-associated multipotent stem cells, repair the infarcted heart by multiple cellular mechanisms. A comparison with bone marrow progenitors, fibroblasts, and endothelial cells. Arterioscler Thromb Vasc Biol 2005; 25: 692-697 Sarto P, Balducci E, Balconi G, Fiordaliso F, Merlo L, Tuzzato G, Pappagallo GL, Frigato N, Zanocco A, Forestieri C, Azzarello G, Mazzucco A, Valenti M T, Alborino F, Noventa D, Vinante O, Pascotto P, Sartore S, Dejana E, Latini R. Effects of exercise training on endothelial progenitor cells in patients with chronic heart failure. J Card Fail 2007; 13: 701-708 Galvez BG, Sampaolesi M, Barbuti A, Crespi A, Covarello D, Brunelli S, Dellavalle A, Crippa S, Balconi G, Cuccovillo I, Molla F, Staszewsky L, Latini R, DiFrancesco D, Cossu G. Cardiac mesoangioblasts are committed, self-renewable progenitors, associated with small vessels of juvenile mouse ventricle. Cell Death Differ 2008; 15: 1417-1428 Balconi G, Lehmann R, Fiordaliso F, Assmus B, Dimmeler S, Sarto P, Carbonieri E, Gualco A, Campana C, Angelici L, Masson S, Mohammed SAA, Dejana E, Gorini M, Zeiher AM, Latini R, GISSI-HF Investigators. Levels of circulating pro-angiogenic cells predict cardiovascular outcomes in patients with chronic heart failure. J Cardiac Fail 2009; 15: 747-755 Raimondi MT, Balconi G, Boschetti F, Di Metri A, Mohammed SAA, Quaglini V, Araneo L, Galvéz BG, Lupi M, Latini R, Remuzzi A. An opto-structural method to estimate the stress-strain field induced by cell contraction on substrates of controlled stiffness in vitro. J Appl Biomater Funct Mater 2013; 11: 143-150 Fabio Fiordaliso si è laureato in Scienza Biologiche nel 1995 presso l’Università di Milano Attività formative 1998 Specializzazione in Ricerca Farmacologica, Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri”, sede di Milano 1995 Laurea in Scienze Biologiche, Istituto di Patologia Generale, Università degli Studi di Milano Aree di interesse Studio dell’organizzazione morfologica e strutturale di cellule e tessuti utilizzando tecniche di microscopia ottica, confocale ed elettronica, con particolare attenzione ai meccanismi di internalizzazione e localizzazione intracellulare di nanoparticelle per uso terapeutico.. Ruoli attuali e passati in istituto e in organizzazioni esterne dal 2007 Capo dell’Unità di Bio-imaging presso il Dipartimento di Ricerca Cardiovascolare, Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri”, Milano dal 2006 Membro dell’Heart Failure Association (HFA) della European Society of Cardiology dal 2005 Membro del Working group on myocardial function (WG 4) della European Society of Cardiology dal 2005 Membro del Consiglio d’Amministrazione del Consorzio of Microscopy and Image Analysis (MIA) dal 2001 Ricercatore Senior presso il Laboratorio di Farmacologia Clinica Cardiovascolare, Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri”, Milano 1997-2001 Post-Doctoral Research Fellow presso il Cardiovascular Research Institute (Department of Medicine), New York Medical College, Valhalla, New York 1994-1997 Ricercatore presso Laboratorio di Farmacologia Clinica Cardiovascolare, Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri”, Milano 1992-1994 Tesista presso Istituto di Patologia Generale dell’Università di Milano Principali pubblicazioni Fiordaliso F, De Angelis N, Cuccovillo I, Bai A, Salio M, Serra DM, Bianchi R, Razzetti R, Latini R, Masson S. Effect of β-adrenergic and renin-angiotensin system blockade on myocyte apoptosis and oxidative stress in diabetic hypertensive rats. Life Sci 2007; 81: 951-959 Basso M, Pozzi S, Tortarolo M, Fiordaliso F, Bisighini C, Pasetto L, Spaltro G, Lidonnici D, Gensano F, Battaglia E, Bendotti C, Bonetto V. Mutant copper-zinc superoxide dismutase (SOD1) induces protein secretion pathway alterations and exosome release in astrocytes: implications for disease spreading and motor neuron pathology in amyotrophic lateral sclerosis. J Biol Chem 2013; 288: 15699-15711 Papa S, Rossi F, Ferrari R, Mariani A, De Paola M, Caron I, Fiordaliso F, Bisighini C, Sammali E, Colombo C, Gobbi M, Canovi M, Lucchetti J, Peviani M, Morbidelli M, Forloni G, Perale G, Moscatelli D, Veglianese P. Selective nanovector mediated treatment of activated proinflammatory microglia/macrophage in spinal cord injury. ACS Nano 2013; 7: 9881-9895 Balducci C, Mancini S, Minniti S, La Vitola P, Zotti M, Sancini G, Mauri M, Cagnotto A, Colombo L, Fiordaliso F, Grigoli E, Salmona M, Snellman A, Haaparanta-Solin M, Forloni G, Masserini M, Re F. Multi-functional liposomes reduce brain β-amyloid burden and ameliorate memory impairment in Alzheimer's disease mouse models. J Neurosci 2014; 34: 14022-14031 Bigini P, Previdi S, Casarin E, Silvestri D, Violatto MB, Facchin S, Sitia L, Rosato A, Zuccolotto G, Realdon N, Fiordaliso F, Salmona M, Morpurgo M. In vivo fate of avidin-nucleic acid nanoassemblies as multifunctional diagnostic tools. ACS Nano 2014; 8: 175-187 Bouybayoune I, Mantovani S, Del Gallo F, Bertani I, Restelli E, Tapella L, Comerio L, Bianchi S, Fernández-Borges N, Mangieri M, Bisighini C, Galina V. Beznoussenko G, Paladini A, Balducci C, Micotti E, Forloni G, Castilla J, Fiordaliso F, Tagliavini F, Imeri L, Chiesa R. Transgenic fatal familial insomnia mice indicate prion-independent mechanisms of pathogenesis and phenotypic expression of disease. PLoS Pathog 2015; 11: e1005046 Serge Masson si è laureato in Biochimica e Biofisica nel 1986 presso l’Università di Marsiglia (Francia) e si è specializzato nel 1990 in Biochimica e Biologia Cellulare (Docteur en Sciences, PhD) presso l’Università di Marsiglia (Francia), seguito da una formazione post-dottorale presso il Panum Institute di Copenaghen (Danimarca). Aree di interesse Ruolo fisiopatologico, diagnostico e prognostico dell’attivazione dei sistemi neuroendocrini nelle patologie cardiovascolari. Ruoli attuali e passati in istituto e in organizzazioni esterne dal 2002 Capo dell’Unità di Endocrinologia Cardiovascolare dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche "Mario Negri" di Milano dal 2011 Esaminatore Tesi PhD per Open University di Londra dal 2002 Responsabile del Sistema Qualità del Dipartimento di Ricerca Cardiovascolare, dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche "Mario Negri" di Milano Membro della American Heart Association (Basic Council) e del Working Group on Myocardial Function della Società Europea di Cardiologia dal 1994 Ricercatore presso il Dipartimento di Ricerca Cardiovascolare dell’Istituto "Mario Negri", Milano 1993 Ricercatore presso il Laboratorio di Risonanza Magnetica, Ospedale “San Raffaele”, Milano 1990-1993 Ricercatore post-dottorale presso l’Istituto Panum e Assitant Lecturer presso l’Università di Copenaghen, Danimarca 1988-1990 Ricercatore presso la Facoltà di Medicina dell’Università di Marsiglia, Francia Principali pubblicazioni Masson S, Anand I S, Favero C, Barlera S, Vago T, Bertocchi F, Maggioni AP, Tavazzi L, Tognoni G, Cohn JN, Latini R, Val-HeFT Investigators, GISSI-HF Investigators. Serial measurement of cardiac troponin T using a highly sensitive assay in patients with chronic heart failure. Data from two large randomized clinical trials. Circulation 2012; 125: 280-288 Caironi P, Tognoni G, Masson S, Fumagalli R, Pesenti A, Romero M, Fanizza C, Caspani L, Faenza S, Grasselli G, Iapichino G, Antonelli M, Parrini V, Fiore G, Latini R, Gattinoni L, ALBIOS Study Investigators. Albumin replacement in patients with severe sepsis or septic shock. N Engl J Med 2014; 370: 1412-1421 Cosmi F, Di Giulio P, Masson S, Finzi A, Marfisi RM, Cosmi D, Scarano M, Tognoni G, Maggioni AP, Porcu M, Boni S, Cutrupi G, Tavazzi L, Latini R, GISSI-HF Investigators. Regular wine consumption in chronic heart failure: impact on outcomes, quality of life and circulating biomarkers. Circ Heart Fail 2015; 8: 428-437 Masson S, Agabiti N, Vago T, Miceli M, Mayer F, Letizia T, Wienhues-Thelen U, Mureddu GF, Davoli M, Boccanelli A, Latini R, PREDICTOR Study Group. The fibroblast growth factor-23 and Vitamin D emerge as nontraditional risk factors and may affect cardiovascular risk. J Intern Med 2015; 277: 318-330 Masson S, Caironi P, Fanizza C, Thomae R, Bernasconi R, Noto A, Oggioni R, Pasetti GS, Romero M, Tognoni G, Latini R, Gattinoni L, ALBIOS Study Investigators. Circulating presepsin (soluble CD14 subtype) as a marker of host response in patients with severe sepsis or septic shock: data from the multicenter, randomized ALBIOS trial. Intensive Care Med 2015; 41: 12-20 Masson S, Wu JHY, Simon C, Barlera S, Marchioli R, Mariani J, Macchia A, Lombardi F, Vago T, Aleksova A, Dreas L, Favaloro RR, Hershson AR, Puskas J D, Dozza L, Silletta M G, Tognoni G, Mozaffarian D, Latini R, OPERA Investigators. Circulating cardiac biomarkers and postoperative atrialfibrillation in the OPERA trial. Eur J Clin Invest 2015; 45: 170-178 Enrico Bjørn Nicolis ha frequentato il corso di laurea in Scienze dell’Informazione presso l’Università degli Studi di Milano. Attività formative 1991-1999 Borsista presso l’Istituto di Ricerche Farmacologiche "Mario Negri” di Milano Aree di interesse Gestione e analisi dati degli studi clinici controllati. Sviluppo di database e “tools” per gli studi di genetica di popolazione, in particolare per l’analisi di linkage. Ruoli attuali e passati in istituto dal 2001 Capo dell’Unità di Bioinformatica del Dipartimento di Ricerca Cardiovascolare, Istituto di Ricerche Farmacologiche "Mario Negri” di Milano dal 1999 Ricercatore nel Laboratorio di Valutazione Clinica dei Farmaci, Istituto di Ricerche Farmacologiche "Mario Negri” di Milano dal 1997 Sistemista del Centro di Calcolo dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche "Mario Negri” di Milano dal 1991 Borsista nell’Unità di Informatica Medica e Statistica Applicata, Istituto di Ricerche Farmacologiche "Mario Negri” di Milano Principali pubblicazioni Santoro E, Nicolis E, Franzosi MG.Telecommunication technology for the management of large scale clinical trials: The GISSI experience. Comput Methods Programs Biomed 1999; 60: 215-223 Specchia C, Barlera S, Chiodini BD, Nicolis EB, Farrall M, Peden J, Collins R, Watkins H, Tognoni G, Franzosi MG, PROCARDIS Consortium. Quantitative trait genetic linkage analysis of body-mass index in familial coronary artery disease. Hum Hered 2008; 66: 19-24 Barbati E, Specchia C, Villella M, Rossi ML, Barlera S, Bottazzi B, Crociati L, d'Arienzo C, Fanelli R, Garlanda C, Gori F, Mango R, Mantovani A, Merla G, Nicolis EB, Pietri S, Presbitero P, Sudo Y, Villella A, Franzosi MG. Influence of pentraxin 3 (PTX3) genetic variants on myocardial Infarction risk and PTX3 plasma levels. PLoS One 2012; 7: e53030 Ohmann C, Canham S, Cornu C, Dreß J, Gueyffier F, Kuchinke W, Nicolis EB, Wittenberg M. Revising the ECRIN standard requirements for information technology and data management in clinical trials. Trials 2013; 14: 97 Pileggi S, Barlera S, Nicolis E, Crociati L, Pietri S, Specchia C, Franzosi MG. Association of ADIPOQ variants and heart failure in an Italian population. Ther Adv Cardiovasc Dis. 2014; 8: 89-96. Parolo S, Lisa A, Gentilini D, Di Blasio A M, Barlera S, Nicolis EB, Boncoraglio GB, Parati EA, Bione S. Characterization of the biological processes shaping the genetic structure of the Italian population. BMC Genet 2015; 16: 132 ATTIVITA’ DEL DIPARTIMENTO I laboratori afferenti al Dipartimento di Ricerca Cardiovascolare sviluppano attività di ricerca che coprono sia l'area sperimentale e di ricerca traslazionale, sia quella della valutazione clinica ed epidemiologica di farmaci, di strategie diagnostico-terapeutiche, di fattori di rischio delle malattie cardiovascolari. Il Dipartimento privilegia progetti di ricerca a forte impronta collaborativa e multicentrica, anche per quanto riguarda lo studio di biomarcatori di rischio cardiovascolare. L’attività di ricerca sperimentale è dedicata allo studio dell’arresto e rianimazione cardiopolmonare (RCP) nel ratto e nel maiale con lo scopo di valutare la risposta infiammatoria e il danno d’organo (cuore e cervello) conseguenti alla rianimazione e nuovi trattamenti di preservazione di cuore e cervello. L’attività di ricerca clinica riguarda la valutazione clinica di farmaci e di strategie terapeutiche in ambito ospedaliero in patologie quali lo scompenso cardiaco, le sindromi coronariche acute, arresto cardiaco e la fibrillazione atriale; uno spazio è inoltre dedicato all’epidemiologia clinica e alla valutazione dei fattori di rischio dell'infarto miocardico, a cui si sono affiancati più recentemente studi di epidemiologia genetica focalizzati all’identificazione di nuovi geni e alla definizione del ruolo di geni candidati come associati alla cardiopatia ischemica e allo scompenso cardiaco. La collaborazione con reti di ricerca europee ha permesso la realizzazione di studi genetici di linkage e di associazione “genome wide” (GWAS) di larghe dimensioni. Infine, una linea di ricerca clinica riguarda la valutazione di marcatori circolanti (i cosiddetti “biomarkers”) nell’ambito di studi clinici multicentrici in patologie cardiologiche e in altre malattie. La collaborazione con una vasta rete di Medici di Medicina Generale ha consentito da anni la realizzazione di attività di ricerca clinica ed epidemiologica, specificamente originali nel panorama italiano, nell'ambito della prevenzione cardiovascolare attraverso sperimentazioni cliniche di grandi dimensioni. Una parte dell'attività è orientata alla valutazione della reale trasferibilità degli interventi preventivi di provata efficacia nella pratica clinica quotidiana attraverso studi epidemiologici e di outcome research, e alla farmacoepidemiologia a partire dalle analisi delle prescrizioni di grandi data-base amministrativi. Tra le diverse attività il Dipartimento di Ricerca Cardiovascolare ha contribuito ad accreditare l'Istituto come CRO (Contract Research Organization) accademica per la conduzione di studi clinici per lo più non-profit. Il Dipartimento è in grado di svolgere attività di monitoraggio (con il supporto di monitor certificati) ed è anche abilitato all'utilizzo di Eudravigilance per la sottomissione online dei report di safety. Il Dipartimento conduce inoltre studi di farmacoepidemiologia attraverso l'analisi di grandi database amministrativi di prescrizioni di farmaci effettuate in un grande campione di Unita' Sanitarie Locali. La rete di ricerca infermieristica è orientata alla valutazione della qualità di salute e di vita dei pazienti e all'epidemiologia degli interventi infermieristici e alle loro implicazioni per il benessere e l'outcome dei pazienti. Partecipazione a progetti a finanziamento pubblico assegnati su base competitiva: 1. Commissione Europea (FP7): - FOCUS - HOMAGE - CREACTIVE - SHOCKOMICS 2. Commissione Europea (Horizon 2020- PHC-17-2014 - Call: “Comparing the effectiveness of existing health care interventions in the elderly): - SECURE 3. Progetti di Ricerca Finalizzata (Bando Ministero della Salute 2011-2012): - ICOS-ONE - Immune procoagulant and inflammatory responses in severe sepsis and septic shock - Preclinical optimization of treatment with inhaled argon to improve neurological outcome and survival after cardiac arrest 4. Agenzia Italiana del Farmaco AIFA Ricerca Indipendente sui Farmaci (Bando AIFA 2008 FARM8PRTEC): - Studio BeTACTIC - Studio multicentrico, prospettico, randomizzato, in aperto, di confronto dell'efficacia di Everolimus e Micofenolato in associazione con Ciclosporina in pazienti con rigetto cronico dopo trapianto di cuore - BeTACTIC (Best Therapy After Cardiac Transplantation, the Italian Challenge) PRINCIPALI RISULTATI Sono in corso sperimentazioni sugli effetti cardio e neuroprotettivi del gas nobile argon, somministrato dopo arresto cardiaco. Risultati di esperimenti preliminari condotti sul maiale suggeriscono che la ventilazione con argon 70% e ossigeno a partire dall'inizio delle manovre rianimatorie migliora il recupero delle funzioni neurologiche e riduce i danni istologici a livello cerebrale e cardiaco. Una delle cause della bassa sopravvivenza dei pazienti rianimati in seguito ad arresto cardiaco è la mancanza di conoscenza dei meccanismi coinvolti nel danno d’organo dopo arresto cardiaco. Lo studio di questi meccanismi attraverso l’utilizzo di modelli sperimentali di arresto cardiaco e rianimazione nel ratto e nel maiale ci ha permesso di dimostrare che, in seguito ad arresto cardiaco e rianimazione, si attiva il processo di degradazione di un importante amminoacido, introdotto nel nostro organismo attraverso l’alimentazione, che prende il nome di triptofano, importante per la sintesi della serotonina e delle vitamine del gruppo B. L’attivazione della degradazione del triptofano osservata negli esperimenti sui modelli animali è stata anche confermata in una piccola coorte di 7 pazienti rianimati da arresto cardiaco e da ultimo in 245 pazienti arruolati nello studio studio FINNRESUSCI. Nello stesso studio è stato possibile valutare lo stato dei pazienti a distanza di 1 anno dall’arresto. Grazie alle analisi eseguite su questi pazienti, abbiamo anzitutto confermato a livello clinico ciò che si era evidenziato precedentemente nell’animale e su un numero più piccolo di pazienti. La degradazione del triptofano era attivata già poche ore dopo la rianimazione e dipendeva dalla durata dell’arresto cardiaco, dal tipo di arresto cardiaco ed dalla necessità dell’utilizzo di farmaci vasopressori per la rianimazione, come l’adrenalina. Inoltre, la attivazione della degradazione del triptofano era direttamente correlata alla gravità della disfunzione cardiaca e delle alterazioni emodinamiche riscontrate dopo rianimazione. Infine, abbiamo dimostrato che l’entità della degradazione del triptofano costituiva un fattore predittivo della mortalità sia precoce (in terapia intensiva), sia a 1 anno. L’utilizzo precoce di un defibrillatore costituisce, insieme alle compressioni toraciche, l’unico intervento in grado di ripristinare la circolazione spontanea nelle vittime di arresto cardiaco causato da fibrillazione ventricolare, migliorandone la sopravvivenza. Tuttavia, stabilire la priorità di questi interventi sul campo rimane oggetto di dibattito e controversia; non c’è infatti un criterio che consenta al soccorritore di stabilire se sia più efficace intervenire prima con le compressioni toraciche oppure con la defibrillazione elettrica. L’analisi in tempo reale dell’onda elettrica di fibrillazione ventricolare -l’aritmia che causa l’arresto completo dell’attività contrattile del cuore- sembra costituire uno strumento utile e non invasivo per impostare una strategia di rianimazione di successo. In particolare, l’algoritmo che consente l’analisi spettrale dell’onda di fibrillazione ventricolare, genera un valore (AMSA) che rappresenta uno dei predittori più accurati del successo della defibrillazione. Dopo la ricerca condotta con il contributo del 118 lombardo (Azienda Regionale Emergenza e Urgenza, AREU) sui pazienti con arresto cardiaco soccorsi negli anni 2008-2010, si sta programmando uno studio prospettico per verificare che l’uso di AMSA migliori la prognosi dei pazienti colpiti da arresto cardiaco. Un grande studio internazionale focalizzato sulla ricerca delle cause genetiche dell’ictus cerebrale ischemic, promosso dal International Stroke Genetics Consortium e dal Wellcome Trust Case Control Consortium 2, ha analizzato un’enorme massa di dati genetici di circa 50.000 persone di origine europea, delle quali circa 10.000 affetti da ictus ischemico. Lo studio, che ha ricevuto un contributo importante dal gruppo Malattie Cerebrovascolari dell’Istituto Neurologico Besta e dallo studio Procardis del Mario Negri, ha permesso di identificare un nuovo polimorfismo del gene HDAC9 sul cromosoma 7p21 associato all’ictus cerebrale ischemico, in particolare in quei soggetti che sviluppano infarti cerebrali dovuti alla stenosi o all’occlusione delle grosse arterie del collo e della testa (arterie carotidi, arterie vertebrali, arteria basilare). Dopo che lo studio FOCUS (J Am Coll Cardiol 2014; 64: 2071-2082) ha dimostrato l’uso della polipillola aumenta l’aderenza rispetto agli stessi farmaci assunti separatamente, il Laboratorio di Ricerca in Medicina Generale è impegnato a verificare gli effetti sulla prognosi della polipillola in un grande studio europeo multicentrico, il SECURE. COLLABORAZIONI NAZIONALI ANMCO (Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri) AREU - Azienda Regionale Emergenza Urgenza - Lombardia Azienda Ospedaliera S Croce e Carle, Cuneo CDI - Centro Diagnostico Italiano Spa, Milano Centro Cardiologico Monzino IRCCS, Milano Centro Emofilia e Trombosi Angelo Bianchi Bonomi, Fondazione Ca' Granda - Ospedale Maggiore Policlinico, Milano CINECA (Consorzio Interuniversitario per il Calcolo Automatico dell'Italia Nord-Orientale) CSeRMEG (Centro Studi e Ricerche in Medicina Generale) Dipartimento Cardio-Vascolare ed Endocrino-Metabolico, Ospedale Casa Sollievo della Sofferenza IRCCS, San Giovanni Rotondo (FG) Dipartimento Cardiologico “A. De Gasperis” - Struttura Complessa di Cardiologia 2 - Insufficienza Cardiaca e Trapianto, Azienda Ospedaliera Ospedale Niguarda Ca’ Granda, Milano Dipartimento di Cardiologia e UTIC, Istituto Clinico Humanitas IRCCS, Rozzano (MI) Dipartimento di Immunologia, Istituto Clinico Humanitas IRCCS, Rozzano (MI) Fondazione Associazione Medici Diabetologi AMD, Centro Studi e Ricerche Onlus, Roma Fondazione Filarete, Milano Fondazione Istituto Neurologico “Carlo Besta”, Milano Fondazione per il Tuo Cuore - Heart Care Foundation - ONLUS, Firenze Fondazione Sestini, Bergamo Gruppi organizzati di MMG (FIMMG, CoS, Ass.Cu.M.I., AMISI) IEO - Istituto Europeo di Oncologia, Milano IFOM-FIRC, Milano IRC - Italian Resuscitation Council, Bologna ISMETT Istituto Mediterraneo per i Trapianti e Terapie ad Alta Specializzazione, Palermo Istituto di Anestesiologia e Rianimazione, IRCCS Ospedale Maggiore Policlinico, Mangiagalli, Regina Elena, Milano Istituto Auxologico Italiano IRCCS Milano Istituto di Anestesia e Rianimazione, Ospedale San Gerardo, Monza (MI) Istituto di Ricerca in Cure palliative Lino Maestroni, Cremona Istituto Ortopedico Galeazzi, Milano Istituto Ortopedico Rizzoli, Bologna IRCCS Fondazione Cà Granda Ospedale Maggiore Policlinico, Milano Laboratorio di Endocrinologia, Ospedale Luigi Sacco, Milano PoliMi Politecnico, Milano Provincia Autonoma di Trento Regione Emilia Romagna Regione Lombardia Regione Lazio, Dipartimento di Epidemiologia Regione Puglia, Agenzia Regionale Sanitaria Servizio Farmaceutico, USSL 20, Verona SIBioC (Società Italiana di Biochimica Clinica e Biologia Molecolare) Unità Operativa Piede Diabetico, IRCCS Multimedica, Sesto San Giovanni (MI) Università degli Studi di Bari, Aldo Moro, Dipartimento di Scienze Biomediche e Oncologia Umana Università degli Studi di Catania, Dipartimento di Anestesia e Terapia Intensiva Università degli Studi di Catania, Dipartimento di Scienze del Farmaco, Sezione di Biochimica Università degli Studi di Milano, Dipartimento di Fisiopatologia Medico Chirurgica e dei Trapianti Università degli Studi di Milano, Dipartimento di Medicina Interna Università degli Studi di Milano, Dipartimento di Scienze Farmacologiche Università degli Studi di Milano, Polo Veterinario di Lodi (MI) Università degli Studi di Milano Bicocca, Dipartimento di Biotecnologie e Bioscienze Università degli Studi di Milano Bicocca, Dipartimento di Scienze della Salute, Centro di Biostatistica per l’Epidemiologia Clinica Università degli Studi di Palermo, Scuola di Specializzazione in Anestesia e Rianimazione Università degli Studi di Parma, Dipartimento di Scienze Biomediche, Biotecnologiche e Traslazionali Università degli Studi di Torino, Dipartimento di Anatomia, Farmacologia e Medicina Forense Università degli Studi di Torino, Dipartimento di Scienze della Sanità Pubblica e Pediatriche Università degli Studi di Verona, Dipartimento di Sanità Pubblica COLLABORAZIONI INTERNAZIONALI Cecomet (Centro de Epidemiologia comunitaria y Medicina tropical, Esmeraldas) Ecuador Cochrane Collaboration, Oxford, UK Clinical Trial Research Unit, Auckland University, Nuova Zelanda CNIC Centro Nacional de Investigaciones Cardiovasculares, Madrid , Spain CTSU (Clinical Trial Service Unit) /ISIS (International Studies on Infarct Survival), Oxford, UK Department of Cardiology, Italian Hospital of Buenos Aires, Argentina Department of Communications Engineering, Universidad de Pais Vasco, Bilbao, Spain Department of Epidemiology, Harvard School of Public Health, Boston, USA Department of Intensive Care, Erasme Hospital, Brussels, Belgium DSAN SUPSI (Scuola Universitaria Professioni Sanitarie), Lugano, Switzerland ECLA (Estudios Cardiologicos de Latino-America) ECRIN (European Clinical Research Infrastructures Network) ERC (European Resuscitation Council), Basic Life Support Working group Helsingborg Hospital, Sweden ILCOR (International Liaison Committee on Resuscitation), Task Force for Cardiopulmonary Resuscitation 2015 International Guidelines Institut Lorrain du Coeur et des Vaisseaux Louis Mathieu, Vandoeuvre-les-Nancy, France ISMMS Icahn School of Medicine at Mount Sinai, New York, USA, Karolinska Institutet, Stockholm, Sweden Laerdal Foundation for Acute Medicine, Stavanger, Norway Mayo Clinic, Cardiorenal Research Lab, Rochester, MN, USA PHRI (Population Health Research Institute), McMaster University, Hamilton, Ontario, Canada The Third Military University, Chong Qing, China University of Cambridge, UK University of Aachen, Germany University of Helsinki, Central Hospital, Finland University of Manchester, Medicine/Cardiology Manchester Royal Infirmary, UK University of Oslo, Division of Medicine, Akershus University Hospital, Norway University Medical Center, Groningen, The Netherlands University Medical Center, Maastricht, The Netherlands Wellcome Trust Centre for Human Genetics, University of Oxford, UK WONCA (World Organization of Family Doctors) PRESENZA IN COMITATI EDITORIALI Assistenza Infermieristica e Ricerca, European Journal of Oncology Nursing, International Journal of Practice Development (Paola Di Giulio) European Journal Heart Failure (Simona Barlera) Current Controlled Trials, Global Heart (Maria Grazia Franzosi) European Journal Heart Failure, Journal of Cardiac Failure, Journal of Cardiovascular Medicine (Roberto Latini) Disease Markers (Serge Masson) Open Access Critical Care, The Scientific World Journal (Giuseppe Ristagno) European Heart Journal, International Journal of Health Services, Journal of Cardiovascular Medicine (Gianni Tognoni) ATTIVITA' DI REVISIONE American Heart Journal, American Journal of Cardiology, American Journal of Hypertension, American Journal of Medicine, Annali di Igiene, Archives of Medical Research, Atherosclerosis Thrombosis and Vascular Biology, Biomarkers in Medicine, BMC Cardiovascular Disorders, BMJ Open, Canadian Journal of Physiology and Pharmacology, Canadian Medical Association Journal, Cardiology, Cardiology Research and Practice, Cardiovascular Drugs and Therapy, Cardiovascular Research, Circulation, Clinical Biochemistry, Clinical Chemistry and Laboratory Medicine, Clinical Pharmacology and Therapeutics, Critical Care, Critical Care Medicine, Diabetes Research and Clinical Practice, European Heart Journal, European Journal of Cardiovascular Nursing, European Journal of Clinical Investigation, European Journal of Heart Failure, European Journal of Oncology Nursing, Expert Review Molecular Diagnostics, Free Radical Biology & Medicine, Health and Quality of Life, Heart, Heart Vessels, International Journal of Cardiology, International Journal Diabetes in Developing Countries, ISRN Nursing (International Scholarly Research Network), International Journal of Obesity, Intensive Care Medicine, JACC, JACC-HF, JAMA, Journal of Cardiac Failure, Journal of Clinical Laboratory Analysis, Journal of Cardiovascular Medicine, Journal of Critical Care, Journal of Internal Medicine, Lancet, Life Sciences, Metabolism, Nursing Research, Nutrition Research, PLoS Medicine, PLoS One, PharmacoEconomics, Pharmacological Research, Postgraduate Medical Journal, Recent Patents in Endocrinology Metabolism Immune Drug Discovery, Redox Report, Resuscitation, Trials, Vascular Health Risk Management PRESENZA IN COMMISSIONI NAZIONALI E INTERNAZIONALI Comitato Etico della Provincia di Trento Comitato Ordinatore del Corso Master di I° Livello in Ricerca Clinica, Università degli Studi di Milano Comitato Scientifico IRC - Italian Resuscitation Council, Bologna Comitato Scientifico ACOI - Associazione Chirurghi Ospedalieri Italiani, Roma Consiglio di Amministrazione Consorzio MIA (Microscopy and Image Analysis), Monza ERC (European Resuscitation Council), Basic Life Support Working and Wriing Groups Gruppo di Studio SIAARTI - Società Italiana Anestesia Analgesia Rianimazione Terapia Intensiva ILCOR (International Liaison Committee on Resuscitation), Task Force for Cardiopulmonary Resuscitation 2015 International Guidelines Società Italiana Terapia Intensiva SITI ORGANIZZAZIONE DI EVENTI Seminar - Jeffrey E. Saffitz: Arrhythmogenic cardiomyopathy - New insights into disease mechanisms and drug discovery 21/04/15, IRCCS - Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri”, Milano Corso di telemedicina -La telemedicina applicata all’elettrocardiografia in medicina generale: corso di formazione sperimentale. 07/05/15, Studio Medico Associato “Comunità Medica”, Milano 18/06/15, Studio Medico Associato “Comunità Medica”, Milano Seminar - Jeff Healey: One year follow-up of patients presenting to the emergency department with atrial fibrillation: 23/06/15, IRCCS - Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri”, Milano MASTER di I° Livello in Ricerca Clinica dell’Università degli Studi di Milano, Dipartimento di Fisiopatologia Medico Chirurgica e dei Trapianti (Anno Accademico 2015-2016) METODOLOGIA DELLA RICERCA CLINICA ED ELEMENTI DI STATISTICA 09/11/15 Introduzione al corso. Il disegno dello studio in epidiemiologia. Il disegno degli studi clinici 10/11/15 Elementi di statistica descrittiva. Corso di introduzione alla statistica medica. 11/11/15 Inferenza statistica 1: stima e intervalli di confidenza. Esercitazione di inferenza statistica-1 12/11/15 Metodi statistici per l'analisi dell'outcome. Le principali misure di rischio. L'ORGANIZZAZIONE DI UNO STUDIO CLINICO: ASPETTI REGOLATORI IN ACCORDO CON LE REGOLE DI BUONA PRATICA CLINICA 16/11/15 Good Clinical Practice (GCP). Lo studio clinico: il protocollo, il consenso informato e la comunicazione con le autorità competenti 17/11/15 Gestione dei dati: gli strumenti. La farmacovigilanza degli studi no profit: nuove direttive e prospettive future 18/11/15 Gestione della ricerca clinica in Azienda. Gestione della ricerca clinica in un IRCCS 19/11/15 Gestione di qualità del database. Monitoraggio locale negli studi no-profit GLI STRUMENTI PER LA RACCOLTA E L’INTERPRETAZIONE DEI DATI 23/11/15 Farmaci equivalenti. Gestione della complessità clinico-terapeutica del paziente anziano ospedalizzato. Le interazioni tra farmaci 24/11/15 Meta-Analisi. Problemi aperti nella scoperta e nello sviluppo di farmaci 25/11/15 Trasparenza nei clinical trial. Trial di non-inferiorità 26/11/15 La ricerca bibliografica oggi. Internet e le nuove tecnologie per l’aggiornamento del medicoscientifico. Il dolore come problema clinico e sociale: il contributo della ricerca LA RICERCA CLINICA NELLE VARIE AREE TERAPEUTICHE 30/11/15 Il "discorso etico": dalla linearità dei buoni principi alla provocazione del reale. Ricerca clinica nel campo dell'epilessia. Ricerca clinica nell'ictus 02/12/15 Monitoraggio degli studi clinici profit & report delle reazioni avverse. Legislazione sulla sperimentazione clinica e ruolo dei Comitati Etici 03/12/15 Uso clinico dei biomarker in oncologia. La dimensione del campione negli studi clinici 09/12/15 Reazioni avverse e farmacovigilanza. Dalla preclinica alla clinica: sviluppo di nuovi farmaci cardiovascolari ELEMENTI DI STATISTICA AVANZATA 10/12/15 Inferenza statistica 2: Test statistici. Analisi della sopravvivenza IRCCS - Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri”, Milano PRESENTAZIONI A CONGRESSI ED EVENTI International Liaison Committee on Resuscitation, American Heart Association. ILCOR C2015, International Consensus on CPR & ECC Science with treatment recommendations, 31/01-05/02/15, Dallas, USA - ALS 470: Defibrillation strategies for VR or VT Fondazione Associazione Medici Diabetologi AMD, Fondazione per il tuo cuore Onlus-Heart Care Foundation. Investigator Meeting DYDA 2 Trial, 19/03/15, NH Bologna De La Gare, Bologna, Italy - Prelievi per il laboratorio centralizzato European Cardiac Arrhythmias Society. ECAS 2015, 11th Annual Congress of the European Cardiac Arrhythmias Society. 19-21/04/15, Parigi, France - Ranolazine ameliorates post-resuscitation electrical instability and myocardial dysfunction and improves outcome in a rat model of ventricular fibrillation Weil Institute of Critical Care Medicine.Thirteenth Wolf Creek Conference on Cardiopulmonary Resuscitation. 15-18/04/15, Shanghai, China - Early activation of the kynurenine pathway predicts early death and long-term outcome in patients resuscitated from out-of-hospital cardiac arrest SMART - Organizing and Scientific Committee. 26° SMART - Simposio Mostra Anestesia, Rianimazione e Terapia Intensiva. 27-29/05/15, MiCo-Milano Congressi Ala Nord, Milano, Italy - Cardiac arrest and systemic inflammation - Circulation cardiac biomarkers in severe sepsis. Albumin Italian Outcome Sepsis (ALBIOS) Study Comunità Medica, IRCCS Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri”. Corso di telemedicina. La telemedicina applicata all’elettrocardiografia in medicina generale: corso di formazione sperimentale. 07-0515, Studio Medico Associato “Comunità Medica”, Milano, Italy - Aritmie in Medicina Generale. L’identificazione dei pazienti con aritmie - Lo screening della fibrillazione atriale ITACTA - Società Italiana di Anestesia e Terapia Intensiva Cardio-Toraco-Vascolare. I° Congresso Nazionale ITACTA. 3-5/06/15, Firenze, Italy - Novità in tema di Advanced Life Support ESHG European Society of Human Genetics, Congress 2015. 05-09/06/15, Glasgow, Scotland (UK) - Influence of genetic variants on heart failure occurrence and outcomes in an Italian population Comunità Medica, IRCCS Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri”. Corso di telemedicina. La telemedicina applicata all’elettrocardiografia in medicina generale: corso di formazione sperimentale. 18-0615, Studio Medico Associato “Comunità Medica”, Milano, Italy - Aritmie in Medicina Generale. Verifica dei tracciati e problemi emersi Biobanking and Biomolecular Resources Research Infrastructure. HandsOn Biomancks 2015. 2931/07/2015, Milano, Italy - From cardiovascular and oncological clinical studies to a certified research biobank: a long and winding road Università degli Studi di Palermo. I° Meeting Mediterraneo Anestesiologia Rianimazione Emergenza. 1012/09/15, Centro Ricerche e Studi Direzionali, Palermo, Italy - Arresto cardiaco “Update 2015” ESS European Shock Society. 16th Annual Congress ESS. 24-29/09/15, Cologne, Germany - SCK-3: Target metabolomics for improving early prediction of death in patients with septic shock SIAARTI Società Italiana di Anestesia Analgesia Rianimazione e Terapia Intensiva. 69° Congresso Nazionale SIAARTI. 14-17/10/15, Palazzo della Cultura e dei Congressi, Bologna, Italy - Basic Life Support-D 2015 - CPR: quale tecnica per le compressioni toraciche e per la ventilazione? Boehringer - Ingelheim (I). GLORIA-AF Global Registry on Long-Term Oral Antithombotic Treatment in Patients with Atrial Fibrillation. Investigators’ Meeting, 27/10/15, Boehringer Ingelheim, Milano, Italy - Why do we need observational studies? Università degli studi di Siena. Comorbidities in heart failure: from guidelines to clinical practice. 2930/10/15, Auditorimum “Centro Didattico Le Scotte”, Siena, Italy - Social impact and prevalence of heart failure in industralized countries: clinical characteristics of multi center trials ERC European Resuscitation Council. Resuscitation 2015 - The Guidelines Congress. 29-31/10/15, Prague, Czech Republic - Optimising CRP … Based on physiological response IRC Italian Resuscitation Council. Congresso Nazionale IRC 2015. Le nuove linee guida 2015 della Rianimazione Cardiopolmonare. 06-07/11/15, Centro Congressi Pala Cassa, Parma, Italy - RIAC 2015 & EuReCA Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti Villa Sofia - Cervello di Palermo. Caso …. e la necessità. Lo scompenso cardiaco tra linee guida e linee d’ombra. 13-14/11/15, Villa Malfitano, Palermo, Italy - La ricerca di base American Heart Association. AHA Annual Meeting, Scientific Session, 07-11/11/15, Orlando, Florida, USA - BeTACTIC Study - Best Therapy After Cardiac Transplantation, the Italian Challenge Croce Rossa Italiana. From the strategy to the way. II^ Edizione. Croce Rossa. Persone in prima persona. 2729/11/15, Bologna, Italy - Ottimizzare la RCP SITI Società Italiana di Terapia Intensiva. 27° Congresso Nazionale della Società Italiana di Terapia Inteiva. 1975-2015 40° Anniversario. 02-05/12/15, Firenze, Italy - BLS & ALS 2015, cosa è cambiato? SIAARTI Società Italiana di Anestesia Analgesia Rianimazione e Terapia Intensiva, UMG Università degli Studi Magna Grecia. XI° Meeting di Anestesia e Terapia Intensiva. Le nuove linee guida della rianimazione cardiopolomare 2015. 16/12/15, Università degli Studi Magna Grecia, Aula Magna C, Corpo G, Livello 1, Campus Germaneto, Catanzaro, Italy - Le nuove linee guida della rianimazione cardiopolomare 2015 CONTRIBUTI E CONTRATTI AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco), Associazione Amici del Mario Negri, Azienda Ospedaliera Ospedale Niguarda Ca’ Granda Milano, Azienda Ospedaliera Luigi Sacco Milano, Azienda Ospedaliera San Gerardo Monza, Boehringer Ingelheim Italia Spa, Chiesi Farmaceutici SpA, Centro Nacional de Investigaciones Cardiovasculares (CNIC) Madrid, Comunità Europea, DiaSorin SpA, Elior Ristorazione SpA, Fondazione Associazione Medici Diabetologi (AMD) Roma, Fondazione Banca del Monte di Lucca, Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, Fondazione San Raffaele del Monte Tabor Milano, Fondazione per il Tuo Cuore Heart Care Foundation Onlus Firenze, Fondazione Sestini Bergamo, Grifols SA, Helsinki University Central Hospital, Istituto Auxologico Italiano IRCCS Milano, Istituto Europeo di Oncologia IRCCS Milano, Laerdal Foundation for Acute Medicine Stavanger, Mayo Clinic, Ministero della Salute, Novartis Pharma SpA, Novo Nordisk SpA, Perfetti Van Melle SpA, Population Health Research Institute-Mc Master University, Regione Lombardia, ROCHE Diagnostics, Sphingotec GmbH, SIAARTI, Università degli Studi di Milano SELEZIONE PUBBLICAZIONI SCIENTIFICHE (2015) Avanzini F, Marzona I, Baviera M, Barlera S, Milani V, Caimi V, Longoni P, Tombesi M, Silletta MG, Tognoni G, Roncaglioni MC, The Risk & Prevention Collaborative Group Improving cardiovascular prevention in general practice: results of a comprehensive personalized strategy in subjects at high risk Eur J Prev Cardiol 2015; Nov 2. pii: 2047487315613664 Abdul-Rahim AH, Perez A-C, Fulton RL, Jhund PS, Latini R, Tognoni G, Wikstrand J, Kjekshus J, Lip GYH, Maggioni AP, Tavazzi L, Lees KR, McMurray JJV, Investigators of the Controlled Rosuvastatin Multinational Study in Heart Failure (CORONA), GISSIHeart Failure (GISSI-HF) Committees and Investigators Risk of stroke in chronic heart failure patients without atrial fibrillation: Analysis of the Controlled Rosuvastatin in Multinational Trial Heart Failure (CORONA) and the Gruppo Italiano per lo Studio della Sopravvivenza nell'Insufficienza Cardiaca-Heart Failure (GISSI-HF) Trials Circulation 2015; 131: 1486-1494 Agresta F, Campanile FC, Vettoretto N, Silecchia G, Bergamini C, Maida P, Lombari P, Narilli P, Marchi D, Carrara A, Esposito MG, Fiume S, Miranda G, Barlera S, Davoli M, Italian Surgical Societies Working Group Laparoscopic cholecystectomy: consensus conference-based guidelines Langenbecks Arch Surg 2015; 400: 429-453 Avanzini F, Mafrici A, Riva E, Franzosi MG, Milani V, Giudici V, Marelli G, Mariani G, Piatti PM, Roncaglioni MC, GLICINESPIDER Collaborative Group A multicenter observational study on the management of hyperglycemia in patients with acute coronary syndrome Nutr Metab Cardiovasc Dis 2015; 25: 916-923 Avanzini F, Marelli G, Saltafossi D, Longhi C, Carbone S, Carlino L, Planca E, Vilei V, Roncaglioni MC, Riva E, DDD Study Group Effectiveness, safety and feasibility of an evidence-based insulin infusion protocol targeting moderate glycaemic control in intensive cardiac care units Eur Heart J Acute Cardiovasc Care 2015; Mar 3. pii: 2048872615574110 Barbui T, Masciulli A, Marfisi RM, Tognoni G, Finazzi G, Rambaldi A, Vannucchi A White blood cell counts and thrombosis in polycythemia vera: a subanalysis of the CYTO-PV study Blood 2015; 126; 560-561 Bouybayoune I, Mantovani S, Del Gallo F, Bertani I, Restelli E, Comerio L, Tapella L, Baracchi F, Fernandez-Borges N, Mangieri M, Bisighini C, Beznoussenko GV, Paladini A, Balducci C, Micotti E, Forloni G, Castilla J, Fiordaliso F, Tagliavini F, Imeri L, Chiesa R Transgenic fatal familial insomnia mice indicate prion infectivity-independent mechanisms of pathogenesis and phenotypic expression of disease PLoS Pathog 2015; 11: e1004796 CARDIoGRAMplusC4D Consortium A comprehensive 1000 Genomes-based genome-wide association meta-analysis of coronary artery disease. Nat Genet 2015; 47: 1121-1130 Cholesterol Treatment Trialists' (CTT) Collaboration Efficacy and safety of LDL-lowering therapy among men and women: meta-analysis of individual data from 174 000 participants in 27 randomised trials Lancet 2015; 385: 1397–1405 Cortese B, Ielasi A, Romagnoli E, Varricchio A, Cuculo A, Loi B, Pisano F, Corrado D, Sesana M, La Vecchia L, Summaria F, Tespili M, Silva Orrego P, Tognoni G, Steffenino G Clinical comparison with short-term follow-up of bioresorbable vascular scaffold versus everolimus-eluting stent in primary percutaneous coronary interventions Am J Cardiol 2015; 116: 705-710 Cortese B, Ielasi A, Varricchio A, Tarantini G, La Vecchia L, Pisano F, Facchin M, Gistri R, D'Urbano M, Lucci V, Loi B, Tumminello G, Colombo A, Limbruno U, Nicolino A, Calzolari D, Tognoni G, Defilippi G, Buccheri D, Tespili M, Corrado D, Steffenino G, BVS-RAI Investigators Registro Absorb Italiano (BVS-RAI): an investigators-owned and -directed, open, prospective registry of consecutive patients treated with the Absorb™ BVS: study design Cardiovasc Revasc Med 2015; 16: 340-343 Cosmi F, Di Giulio P, Masson S, Finzi A, Marfisi RM, Cosmi D, Scarano M, Tognoni G, Maggioni AP, Porcu M, Boni S, Cutrupi G, Tavazzi L, Latini R, GISSI-HF Investigators Regular wine consumption in chronic heart failure: impact on outcomes, quality of life and circulating biomarkers Circ Heart Fail 2015; 8: 428-437 Emdin M, Fatini C, Mirizzi G, Paoletti R, Borrelli C, Pontera C, Latini R, Passino C, Clerico A, Vergaro G Biomarkers of activation of renin-angiotensin-aldosterone system in heart failure: how useful, how feasible? Clin Chim Acta 2015; 443: 85-93 Frånberg M, Gertow K, Hamsten A, PROCARDIS Consortium, Lagergren J, Sennblad B Discovering genetic interactions in large-scale association studies by stage-wise likelihood ratio tests PLoS Genet 2015; 11: e1005502 Fratelli M, Bolis M, Kurosaki M, Dori M, Guarnaccia V, Spinelli O, Alberti M, Valoti Elisabetta, Pileggi S, Noris M, Remuzzi G, Rambaldi A, Terao M, Garattini E Association of CFHR1 homozygous deletion with acute myelogenous leukemia in the European population Leuk Lymphoma. 2015; Aug 28: 1-17 Guzzetti S, Bassani T, Latini R, Masson S, Barlera S, Citerio G, Porta A Autonomic cardiovascular modulation with three different anesthetic strategies during neurosurgical procedures Minerva Anestesiol 2015, 81: 3-11 He M, Gong Y, Li Y, Mauri T, Fumagalli F, Bozzola M, Cesana G, Latini R, Pesenti A, Ristagno G Combining multiple ECG features does not improve prediction of defibrillation outcome compared to single features in a large population of out-of-hospital cardiac arrests Crit Care 2015; 19: 425 Latini R, Masson S Understanding and making good use of changes in natriuretic peptide levels in chronic heart failure Eur J Heart Fail 2015; 17: 758-759 Li M, Armelloni S, Zennaro C, Wei C, Corbelli A, Ikehata M, Berra S, Giardino L, Mattinzoli D, Watanabe S, Agostoni C, Edefonti A, Reiser J, Messa P, Rastaldi MP BDNF repairs podocyte damage by microRNA-mediated increase of actin polymerization J Pathol 2015; 235: 731-744 Loconsole C, Frisoli A, Mastronicola N, Stroppa F, Ristagno G, Marchetti L, Semeraro F RELIVE Tracking for quality cardiopulmonary resuscitation training: An experimental comparison with a standard CPR training mannequin Resuscitation 2015; 93: e1-e2 Marelli G, Avanzini F, Iacuitti G, Planca E, Frigerio I, Busi G, Carlino L, Cortesi L, Roncaglioni MC, Riva E. Effectiveness of a nurse-managed protocol to prevent hypoglycaemia in hospitalized patients with diabetes J Diabetes Res 2015, Article ID 173956, 8 pages Masson S, Agabiti N, Vago T, Miceli M, Mayer F, Letizia T, Wienhues-Thelen U, Mureddu GF, Davoli M, Boccanelli A, Latini R, PREDICTOR Study Group The fibroblast growth factor-23 and Vitamin D emerge as nontraditional risk factors and may affect cardiovascular risk J Intern Med 2015; 277: 318-330 Masson S, Caironi P, Fanizza C, Carrer S, Caricato A, Fassini P, Vago T, Romero M, Tognoni G, Gattinoni L, Latini R, ALBIOS Study Investigators Sequential N-terminal pro-B-type natriuretic peptide and high-sensitivity cardiac troponin measurements during albumin replacement in patients with severe sepsis or septic shock Crit Care Med, 2015, Nov 13 Epub Masson S, Caironi P, Fanizza C, Thomae R, Bernasconi R, Noto A, Oggioni R, Pasetti GS, Romero M, Tognoni G, Latini R, Gattinoni L, ALBIOS Study Investigators Circulating presepsin (soluble CD14 subtype) as a marker of host response in patients with severe sepsis or septic shock: data from the multicenter, randomized ALBIOS trial Intensive Care Med 2015; 41: 12-20 Masson S, Wu JHY, Simon C, Barlera S, Marchioli R, Mariani J, Macchia A, Lombardi F, Vago T, Aleksova A, Dreas L, Favaloro RR, Hershson AR, Puskas JD, Dozza L, Silletta MG, Tognoni G, Mozaffarian D, Latini R, OPERA Investigators Circulating cardiac biomarkers and postoperative atrialfibrillation in the OPERA trial. Eur J Clin Invest 2015; 45: 170-178 Merlanti B, De Chiara B, Maggioni AP, Moreo A, Pileggi S, Romeo G, Russo CF, Rizzo S, Martinelli L, Maseri A, VAR Study Group Rationale and design of GISSI OUTLIERS VAR Study in bicuspid aortic valve patients: Prospective longitudinal, multicenter study to investigate correlation between surgical, echo distinctive features, histologic and genetic findings in phenotypically homogeneous outlier cases Int J Cardiol 2015:199: 180-185 Nobili A, Pasina L, Latini R Beta-adrenoceptor antagonists and antianginal drugs. Chapter 18 In: Side Effects of Drugs. Annual 37. Elsevier, Amsterdam 2015; 215-222 Parolo S, Lisa A, Gentilini D, Di Blasio AM, Barlera S, Nicolis EB, Boncoraglio GB, Parati EA, Bione S Characterization of the biological processes shaping the genetic structure of the Italian population BMC Genet 2015; 16: 132 Pellis T, Sanfilippo F, Ristagno G The optimal hemodynamics management of post-cardiac arrest shock Best Pract Res Clin Anaesthesiol 2015; 29: 485-495. Perkins GD , Handley AJ, Koster RW, Castrén M, Smyth MA, Olasveengen T, Monsieurs KG, Raffay V, Gräsner J, Wenzel V, Ristagno G, Soar J, Adult basic life support and automated external defibrillation section Collaborators European Resuscitation Council Guidelines for Resuscitation 2015 Section 2. Adult basic life support and automated external defibrillation Resuscitation 2015; 95: 81-99 Pretto F, Ghilardi C, Moschetta M, Bassi A, Rovida A, Scarlato V, Talamini L, Fiordaliso F, Bisighini C, Damia G, Bani MR, Piccirillo R, Giavazzi R Sunitinib prevents cachexia and prolongs survival of mice bearing renal cancer by restraining STAT3 and MuRF-1 activation in muscle Oncotarget 2015; 6: 3043-3054 Ristagno G, Latini R, Plebani M, Zaninotto M, Vaahersalo J, Masson S, Tiainen M, Kurola J, Gaspari F, Milani V, Pettilä V, Skrifvars MB, FINNRESUSCI Study Group Copeptin levels are associated with organ dysfunction and death in the intensive care unit after out-of-hospital cardiac arrest Crit Care 2015; 19: 132 Ristagno G, Mauri T, Cesana G, Li Y, Finzi A, Fumagalli F, Rossi G, Grieco N, Migliori M, Andreassi A, Latini R, Fornari C, Pesenti A, Azienda Regionale Emergenza Urgenza (AREU) Research Group Amplitude spectrum area to guide defibrillation: A validation on 1617 ventricular fibrillation patients Circulation 2015; 131: 478-487 Ristagno G, Varpula T, Masson S, Greco M, Bottazzi B, Milani V, Aleksova A, Sinagra G, Assandri G, Tiainen M, Vaahersalo J, Kurola J, Barlera S, Montanelli A, Latini R, Pettilä V, Bendel S, Skrifvars M B, FINNRESUSCI Study Group Elevations of inflammatory markers PTX3 and sST2 after resuscitation from cardiac arrest are associated with multiple organ dysfunction syndrome and early death Clin Chem Lab Med 2015; 53: 1847-1857 Rossignol P, Masson S, Barlera S, Girerd N, Castelnovo A, Zannad F, Clemenza F, Tognoni G, Anand IS, Cohn JN, Anker SD, Tavazzi L, Latini R, GISSI-HF Investigators, Val-HeFT Investigators Loss in body weight is an independent prognostic factor for mortality in chronic heart failure: insights from GISSI-HF and Val-HeFT Trials Eur J Heart Fail 2015; 17: 424-433 Santalucia P, Baviera M, Cortesi L, Tettamanti M, Marzona I, Nobili A, Riva E, Fortino I, Bortolotti A, Merlino L, Roncaglioni MC Epidemiological trends in hospitalized ischemic stroke from 2002 to 2010: results from a large Italian population-based study J Stroke Cerebrovasc Dis 2015: 24: 1917-1923 Semeraro F, Scapigliati A, Tammaro G, Olcese U, Cerchiari EL, Ristagno G Advanced life support provider course in Italy: A 5-year nationwide study to identify the determinants of course success Resuscitation 2015; 96: 246-251 Staszewsky L, Cortesi L, Baviera M, Tettamanti M, Marzona I, Nobili A, Fortino I, Bortolotti A, Merlino L, Disertori M, Latini R, Roncaglioni MC Diabetes mellitus as risk factor for atrial fibrillation hospitalization: incidence and outcomes over nine years in a region of Northern Italy Diabetes Res Clin Pract 2015; 109: 476-484 Staszewsky L, Masson S, Barlera S, Disertori M, Boni S, Bertoli D, Vriz O, Pasotti E, Zeni P, Vago T, Maggioni AP, Tognoni G, Latini R, GISSI-AF Investigators Cardiac remodeling, circulating biomarkers and clinical events in patients with a history of atrial fibrillation. Data from the GISSIAF trial Cardiovasc Drugs Ther 2015; 29: 551-561 Tognoni G The challenged but indispensable role of ethical committees for human clinical experimentation Cortex 2015; 71: 420-422 Tortarolo M, Vallarola A, Lidonnici D, Battaglia E, Gensano F, Spaltro G, Fiordaliso F, Corbelli A, Garetto S, Martini E, Pasetto L, Kallikourdis M, Bonetto V, Bendotti C Lack of TNF-alpha receptor type 2 protects motor neurons in a cellular model of amyotrophic lateral sclerosis and in mutant SOD1 mice but does not affect disease progression J Neurochem 2015; 135: 109-124 Toscani F, Van der Steen JT, Finetti S, Giunco F, Pettenati F, Villani D, Monti M, Gentile S, Charrier L, Di Giulio P, End of Life Observatory-Prospective Study on DEmentia Patients Care (EoLO-PSODEC) Research Group Critical decisions for older people with advanced dementia: a prospective study in long-term institutions and district home care J Am Med Dir Assoc 2015; 16: 535.e13-535.e20 Wu JHY, Marchioli R, Silletta MG, Masson S, Sellke FW, Libby P, Milne GL, Brown NJ, Lombardi F, Damiano, Jr RJ, Marsala J, Rinaldi M, Domenech A, Simon C, Tavazzi L, Mozaffarian D Oxidative Stress Biomarkers and Incidence of Postoperative Atrial Fibrillation in the Omega-3 Fatty Acids for Prevention of Postoperative Atrial Fibrillation (OPERA) Trial J Am Heart Assoc. 2015; 4: e001886 Zambelli V, Bellani G, Amigoni M, Grassi A, Scanziani M, Farina F, Latini R, Pesenti A The effects of exogenous surfactant treatment in a murine model of two-hit lung injury Anesth Analg 2015; 120: 381-388 Zambelli V, Bellani G, Borsa R, Pozzi F, Grassi A, Scanziani M, Castiglioni V, Masson S, Decio A, Laffey J G, Latini R, Pesenti A Angiotensin-(1-7) improves oxygenation, while reducing cellular infiltrate and fibrosis in experimental Acute Respiratory Distress Syndrome Intensive Care Med Exp 2015; 3: 8 SELEZIONE PUBBLICAZIONI DIVULGATIVE (2015) Latini R, Staszewsky, Ottani F Il ruolo dei mitocondri sul danno da riperfusione coronarica come potenziale target farmacologico: luci ed ombre G Ital Cardiol 2015; 16: 544-548 Di Giulio P Per un aggiornamento che parte dalla pratica Informazioni sui Farmaci 2015; 39: 26-27 Di Giulio P, Castaldo A, Zanetti E Pro memoria: per quando i contesti pesano più dei problemi Informazioni sui Farmaci 2015; 39: 53-56 Di Giulio P, Castaldo A, Zanetti E I problemi con le terapie in RSA Informazioni sui Farmaci 2015; 39: 86-88 Tognoni G Novità 2015 Informazioni sui Farmaci 2015; 39: 1-2 Tognoni G Evidenze 2015 Informazioni sui Farmaci 2015; 39: 33-35 Tognoni G Rivoluzioni cardiovascolari: ma non solo Informazioni sui Farmaci 2015; 39: 61-62 ATTIVITA' DI RICERCA Laboratorio di Farmacologia Clinica Cardiovascolare S t u d i o p i l o t a p r o s p e t t i c o s u l l a p r e s e n z a d i m i c r o a n g i o p a t i a n e l p i e d e d i a b e t i c o u l c e r a t o La microangiopatia è considerata una possibile componente delle alterazioni che avvengono nel piede diabetico, tuttavia l’esatto ruolo che le alterazioni microvascolari svolgono nella eziopatogenesi dell’ulcera nel piede diabetico e nella determinazione della sua gravità sono pressochè totalmente ignote. Rimangono comunque numerosi quesiti irrisolti riguardo la presenza di questa complicanza sia nei pazienti neuropatici che in quelli arteriopatici. Lo studio si propone quindi di valutare la presenza di microangiopatia determinata come aumento dello spessore della membrana basale capillare e diminuzione dell’area del lume dei capillari determinati in microscopia elettronica a livello del piede in pazienti diabetici di tipo 2 neuropatici o neuroischemici con ulcera del piede rispetto ai soggetti sani. Si procede inoltre a valutare la correlazione della presenza di capillari e di formazioni trombotiche con i parametri di ischemia (TcPO2, ankle-brachial index, pressione alla caviglia) e sul rischio di diastasi e la correlazione tra presenza di infiltrati infiammatori con i parametri usuali di infezione: globuli bianchi, VES, proteina C reattiva, numero e tipo di germi al tampone. Tutti i pazienti arteriopatici e neuropatici previsti dal protocollo dello studio sono stati arruolati e attualmente si stanno organizzando i risultati per la preparazione di una pubblicazione scientifica. Lo studio ALBIOS: Albumin Italian Outcome Sepsis Study L’obiettivo primario dello studio è di verificare l’ipotesi che il rimpiazzo volemico con l’utilizzo di albumina e il mantenimento della sua concentrazione plasmatica entro un intervallo fisiologico (≥ 30 g/l) migliori la sopravvivenza di pazienti affetti da sepsi severa o shock settico, rispetto a rimpiazzo volemico con l’utilizzo di cristalloidi. Lo studio multicentrico coinvolge più di 150 reparti di terapia intensiva sul territorio nazionale. E’ coordinato dall’Istituto di Anestesiologia e Rianimazione, dell’Ospedale Maggiore Policlinico di Milano e dal Consorzio Mario Negri Sud e finanziato da AIFA. Un gruppo di 50 Centri partecipa al sottoprogetto “biomarkers” coordinato dal Laboratorio di Farmacologia Clinica Cardiovascolare dell’Istituto Mario Negri, con l’obiettivo di arruolare circa 800 pazienti. Sono raccolti campioni ematici ottenuti sequenzialmente da pazienti per valutare gli eventuali effetti dell’albumina su marcatori d’infiammazione, infezione, funzione cardiaca e coagulazione. Sono stati randomizzati 1818 pazienti e sono stati raccolti campioni ematici in circa 1000 di loro. Un nuovo marcatore di sepsi, CD14-ST o presepsina, si è dimostrato fortemente associato alla risposta clinica e alla prognosi del paziente. Le sue variazioni temporali sono anche legate alla appropriatezza della terapia antibiotica. E’ in corso un ampio programma di valutazione di marcatori legati alla immunità innata (PTX3, in collaborazione con l’Istituto Clinico Humanitas di Rozzano), alla funzione cardiaca (Masson et al, Crit Care Medicine, in press), alla coagulazione e alla fibrinolisi (in collaborazione con l’Università di Bari), alle immunglobuline (in collaborazione con l’Università di Bruxelles), ai neuropeptidi (in collaborazione con l’Università di Oslo), ai peptidi vasoattivi (in collaborazione con SphingoTec GmbH, Berlino, Germania) e alla funzione redox dell’albumina (in collaborazione con Grifols, Barcellona, Spagna). Sono stati valutati marcatori di shock settico tramite indagini di proteomica e di metabolomica, nell’ambito del progetto Europeo FP7 ShockOmics (Ferrario et al, Scientific Reports, in press). Valutazione dei meccanismi di protezione o di suscettibilità individuali nei confronti della malattia aterosclerotica delle arterie coronariche e delle relative manifestazioni cliniche: lo studio GISSI-Outliers CAPIRE Lo studio CAPIRE si propone di analizzare il ruolo di fattori protettivi o predisponenti nei confronti della malattia aterosclerotica coronarica e delle relative manifestazioni cliniche in pazienti (già sottoposti per indicazione clinica a tomografia computerizzata multistrato) con un profilo di rischio clinico agli estremi della distribuzione del rischio di eventi cardiovascolari. Tale approccio ha lo scopo di consentire la generazione di possibili nuove ipotesi su meccanismi eziopatogenetici ancora sconosciuti del processo di aterosclerosi coronarica. Lo studio è di tipo prospettico, osservazionale, multinazionale, multicentrico con una fase trasversale di confronto tra le popolazioni selezionate e una fase longitudinale, di follow-up. Il Laboratorio di Farmacologia Clinica Cardiovascolare funge da laboratorio centrale per la raccolta di campioni biologici (sangue, plasma e siero) provenienti dai centri partecipanti e per la valutazione di marcatori legati al profilo infiammatorio, lipidico, metabolico e di coagulazione dei pazienti. Sono stati arruolati 544 pazienti, con un follow-up a 5 anni in corso. I marcatori circolanti predefiniti sono stati misurati all’ingresso dello studio in tutti pazienti arruolati. Il disegno dello studio CAPIRE è stato pubblicato (Magnoni et al. American Heart Journal, in press), mentre è in corso di revisione un articolo sul ruolo prognostico della troponina cardiaca circolante. E’ in corso di valutazione un marcatore circolante legato alle molecole di adesione, CD31 o PECAM-1 (in collaborazione con una unità INSERM di Parigi, Dott.ssa Giuseppina Caligiuri). Ciclosporina A nell’infarto miocardico acuto riperfuso - Lo studio CYCLE La dimensione finale di un infarto miocardico è il determinante principale della prognosi del paziente. Uno studio preliminare ha dimostrato che un bolo di ciclosporina A (CsA), iniettato subito prima di una procedura di angioplastica primaria, può ridurre l’area finale di necrosi conseguente ad un infarto con sopraslivellamento del tratto ST (STEMI). Obiettivo primario di questo studio era verificare se CsA poteva migliorare l’esito di un infarto STEMI riperfuso con successo, favorendo la riperfusione miocardica. Sono stati arruolati pazienti di entrambi i sessi, >=18 anni, con uno STEMI esteso (definito come angina pectoris o sintomi equivalenti da più di 20 minuti), nelle prime 6 ore dall’inizio dei sintomi e con indicazione alla angioplastica primaria (PCI). Obiettivi secondari erano la riduzione della Troponina-T ad alta sensibilità (hsTnT) in quarta giornata dopo PCI, mortalità totale della insufficienza cardiaca sintomatica o shock cardiogeno o riospedalizzazione per ragioni cardiovascolari nei 6 mesi seguenti la randomizzazione. A fine ottobre 2014 si è concluso lo studio con un totale di 412 pazienti arruolati in 31 centri di CardiologiaEmodinamica. I risultati principali, di prossima pubblicazione su una prestigiosa rivista cardiologica, il Journal of the American College of Cardiology hanno evidenziato in modo estremamente convincente la neutralità degli effetti della ciclosporinasu: a) i livelli di marcatori della riperfusione e b) la morbi-mortalità e e sul rimodellamento del ventricolo sinistro a 6 mesi del infarto. Lo studio è stato condotto in collaborazione con il Centro Studi dell’ANMCO (Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri). Una biobanca centrale contiene i campioni ematici raccolti a 4 tempi in fase acuta ospedaliera e 6 mesi dopo l’infarto. Prevenzione della cardiotossicità da antracicline: uno studio multicentrico randomizzato che mette a confronto due strategie terapeutiche - Lo studio ICOSONE Il trattamento chemioterapico contenente antracicline è solito causare un progressivo danno cardiaco dosedipendente, diminuendo in particolare la gittata cardiaca del ventricolo sinistro. Lo sviluppo della disfunzione cardiaca, anche se asintomatico, potrebbe avere un impatto negativo sulla prognosi del paziente oncologico. La misurazione delle troponine cardiache circolanti (cTn) durante la chemioterapia con antracicline (AC) permette di identificare precocemente danni cardiaci, prima che possano causare una disfunzione ventricolare sinistra conclamata. La somministrazione di ACE-inibitori (ACEi) e beta-bloccanti (BB) dopo la prima occorrenza di innalzamento delle cTn, durante o dopo la chemioterapia, ha mostrato proprietà cardio-protettive in diversi studi monocentrici. Una profilassi precoce a base di enalapril (ACEi) con l’eventuale aggiunta di bisoprololo (BB) in pazienti sottoposti a terapie di AC potrebbe ridurre ulteriormente l’incidenza da danno cardiovascolare, aumentando la probabilità di completamento del trattamento chemioterapico. Obiettivo primario dello studio ICOS-ONE è valutare se un trattamento con enalapril somministrato dall’inizio della terapia con antracicline è più efficace nel prevenire la tossicità̀ cardiaca rispetto allo stesso trattamento cominciato al momento del primo innalzamento della troponina cardiaca circolante. Sono stati arruolati pazienti con indicazione al trattamento con antracicline per la cura di sarcoma tumori solidi o del sangue. Lo studio coinvolge centri clinici italiani, è randomizzato, a due bracci. Il primo braccio prevede la somministrazione di enalapril in concomitanza con la chemioterapia (prevenzione primaria), il secondo braccio prevede la somministrazione di enalapril soltanto dopo innalzamento delle troponine cardiache oltre i valori soglia (prevenzione secondaria). La terapia concomitante con bisoprololo viene raccomandata in una serie di manifestazioni cliniche o di laboratorio. I pazienti saranno seguiti con visite seriate per 1 anno a partire dalla fine dei cicli di chemioterapia con antracicline. La fase di arruolamento si è conclusa il 15 maggio 2015 con un totale di 273 pazienti in 21 centri. Il followup previsto dallo studio principale a un anno dalla fine della terapia con antracicline si concluderà il 29 febbraio 2016. Una seconda fase di seguimento dei pazienti, con controlli clinico-strumentali e il dosaggio delle troponine si estenderà per altri 2 anni. Lo studio è promosso da IEO (Istituto Europeo di Oncologia), Istituto Mario Negri e Ospedale San Raffaele di Milano ed è coordinato in collaborazione con il Laboratorio di Valutazione Clinica dei Farmaci, grazie a un finanziamento Ricerca Finalizzata 2009 e Fondazione Umberto Veronesi 2012. Marcatori biologici in pazienti con trauma cranico. Un progetto collaborativo Europeo in Terapia Intensiva. CREACTIVE - Collaborative REsearch on ACute Traumatic brain Injury in intensiVe care medicine in Europe Il trauma cranico è tra le principali cause di morte e disabilità nei paesi sviluppati e la principale causa di morte al di sotto dei 45 anni. La maggior parte dei pazienti affetti da trauma cranico di gravità medio-alta viene ammessa in un reparto di terapia intensiva. Recentemente si è costituita la rete di ricerca collaborativa in terapia intensiva denominata “PROSAFE”, attualmente attiva in 6 paesi europei, coordinato dal Gruppo Italiano per la Valutazione degli Interventi in Terapia Intensiva (GiViTi). Il progetto CREACTIVE, finanziato dall’Unione Europa (bando FP7–HEALTH–2013-INNOVATION-1), si colloca all’interno di questa rete collaborativa e ha i seguenti obiettivi: descrivere meglio l'epidemiologia del trauma cranico moderato-grave in 7 paesi (Cipro, Grecia, Israele, Italia, Polonia, Slovenia, Ungheria); stabilire archivi centralizzati di campioni biologici e immagini cliniche, da analizzare a fini prognostici; costruire un modello prognostico basato su dati clinici e biologici per predire l'esito a breve e lungo termine dei pazienti; individuare gli interventi terapeutici più efficaci nei confronti del trauma cranico; individuare i centri di eccellenza nel trattamento dei pazienti con trauma cranico moderato-grave. Un primo gruppo di 30 reparti Italiani di Terapia Intensiva ha aderito ad un sotto-progetto che prevede la raccolta seriale di campioni biologici (sangue e liquido cefalorachidiano) e di immagine cerebrali in almeno 2000 pazienti. Il Laboratorio di Farmacologia Clinica Cardiovascolare funge da biobanca centrale certificata per la raccolta di campioni biologici e per la valutazione di marcatori fenotipici legati al danno cerebrale, all’infiammazione, all’asse ipotalamo-ipofisario e alla coagulazione/fibrinolisi. I protocolli di raccolta dei campioni biologici sono stati preparati. Il materiale per la raccolta dei campioni è stato distribuito durante la prima riunione operativa di presentazione del sotto-progetto. A fine 2015, sono stati raccolti e conservati nella biobanca centrale campioni biologici da 353 pazienti reclutati in Italia. Altri paesi verranno attivati durante il corso dell’anno 2016. Heart “Omics” in AGEing - HOMAGE Il progetto HOMAGE è una rete collaborativa finanziata dalla Unione Europea, sotto il programma FP7 Health 2012.2.1.1-2. L’ipotesi fondamentale è che i marcatori biologici derivanti da scoperte basate su tecniche “omics” consentono di rivelare dei processi patologici asintomatici e individuano dei soggetti anziani a rischio di sviluppare una insufficienza cardiaca e altre patologie cardiovascolari gravi, ma anche di caratterizzare dei fenotipi clinici particolari più propensi a rispondere ad una terapia preventiva e quindi a favorire un invecchiamento più salubre. Gli obietti del progetto HOMAGE sono di 1) identificare dei marcatori biologici derivanti da tecniche “omics” che riflettono dei processi patologici specifici (diagnosi precoce) che portano alla insufficienza cardiaca e altre patologie cardiovascolari gravi che fungano anche bersagli terapeutici (stratificazione per medicina personalizzata), 2) validare il ruolo di questi marcatori nella predizione dell’insorgenza di insufficienza cardiaca e di altre patologie comunemente associate, e 3) dimostrare la fattibilità di un approccio basato su marcatori biologici derivanti da tecniche “omics” per selezionare dei pazienti in cui un trattamento possa prevenire o ritardare l’insorgenza di insufficienza cardiaca. Il laboratorio di Farmacologia Clinica Cardiovascolare contribuisce al consorzio HOMAGE attraverso la condivisione di campioni biologici selezionati e di dati clinici relativi a pazienti con diabete mellito di tipo II (in collaborazione con il Centro Studi dell’Associazione Nazionale dei Medici Cardiologi Ospedalieri e con l’Associazione dei Medici Diabetologi) e a soggetti anziani (in collaborazione con il Dipartimento di Epidemiologia e medici cardiologi della Regione Lazio). Gli obiettivi e la metodologia di questa parte del progetto sono stati pubblicati (Jacobs et al., Journal of Biomedical Research 2014). Il laboratorio è anche coinvolto in uno studio clinico di tipo proof-of-concept sulla valutazione di terapia dell’insufficienza cardiaca basata sull’uso di marcatori derivati da tecniche “omics”. I primi campioni e dati clinici di una coorte di soggetti anziano sono stati trasferiti al consorzio HOMAGE. Il protocollo dello studio clinico e le procedure operative sono stati approvati dalle autorità regolatorie competenti. L’arruolamento dei primi pazienti in Italia è previsto durante il primo trimestre dell’anno 2016. Effetti dell’inibitore della dipeptidil peptidasi-4 (DPP-4) linagliptin sulla disfunzione miocardica ventricolare sinistra nei pazienti con diabete mellito di tipo 2 e geometria ventricolare sinistra concentrica - DYDA2 In questo studio clinico multicentrico, si propone la valutazione dell’aggiunta di linagliptin, un inibitore della dipeptidil-peptidasi-4 (DPP-4), sulla funzione ventricolare sinistra in pazienti con diabete mellito di tipo 2 (DMT2) adeguatamente controllato con la terapia abituale, nell’ambito di uno studio randomizzato, controllato con placebo, su soggetti con geometria LV di tipo concentrico, definita da una preventiva valutazione ecocardiografica di base. Scopo dello studio è quello di raccogliere informazioni sull’efficacia e sulla sicurezza di linagliptin somministrato come terapia aggiuntiva ai pazienti affetti da DMT2 con disfunzione sistolica LV asintomatica. Lo studio è coordinato dall’associazione nazionale dei medici diabetologi (AMD) e dall’associazione nazionale dei medici cardiologi ospedalieri (ANMCO). Il nostro laboratorio funge da biobanca centrale per la valutazione di diversi marcatori circolanti ematici e urinari. A fine 2015, 43 pazienti dei 186 previsti sono stati arruolati Laboratorio di Fisiopatologia Cardiopolmonare S s r c t u d u l l i a n a r d i p r e ’ a r r e i m a z i i o p o l c l i n i c i s t o c a r o n e m o n a r e d e i a c l i n i c i c o e l a Ogni anno più di 350.000 persone negli Stati Uniti e 700.000 in Europa sono vittime di arresto cardiaco. Tra coloro che sono rianimati con successo, più del 60% muore in terapia intensiva entro le 72 ore a causa di un grave scompenso cardiaco o dell’insorgenza di aritmie maligne e ricorrenza di fibrillazione ventricolare. L’arresto cardiaco rappresenta una condizione di ischemia e riperfusione globale che coinvolge tutti gli organi. A tal riguardo, presso il Laboratorio di Farmacologia Clinica Cardiovascolare sono in corso studi preclinici su un modello di arresto cardiaco e rianimazione cardiopolmonare (RCP) nel ratto e nel maiale (in collaborazione con l’Università di Milano) con lo scopo di valutare la risposta infiammatoria e il danno d’organo conseguenti la rianimazione, nell’animale sano e/o con patologia dismetabolica e/o cardiaca (es. obesità e diabete, pregresso infarto del miocardio), e valutare, inoltre, il successo delle manovre di RCP e la sopravvivenza dopo interventi terapeutici nuovi. Sono in corso anche studi sperimentali sul maiale per migliorare gli esiti dello scompenso cardiaco acuto tramite nuovi interventi farmacologici. Effetti della somministrazione di ranolazina sulla disfunzione miocardica e sul recupero neurologico dopo arresto cardiaco nel ratto Il sovraccarico intracellulare di Ca2+ gioca un ruolo centrale sia nella insorgenza delle aritmie e nella disfunzione cardiaca sistolica e diastolica, dopo arresto cardiaco. Individuare un trattamento efficace nel ridurre il sovraccarico intracellulare di Ca2+, quale quello con la ranolazina, potrebbe comportare un miglioramento della funzionalità cardiaca post rianimazione. La ranolazina è un farmaco già approvato per il trattamento dell’angina pectoris in pazienti che non rispondono adeguatamente al trattamento con altri farmaci. Oltre ai suoi effetti anti-ischemici, è stato dimostrato in studi sperimentali e clinici che la ranolazina presenta anche effetti antiaritmici e di miglioramento della funzionalità cardiaca post evento ischemico. Il meccanismo molecolare alla base di tali effetti benefici della ranolazina sembra associato alla riduzione del sovraccarico di Ca2+ sodio-dipendente, attraverso l’inibizione dell’influsso di Na+ all’interno dei cardiomiociti dopo ischemia e riperfusione. Infatti, la ranolazina inibisce l’influsso di Na+ attraverso i canali del Na+ voltaggio dipendenti, ed in particolare la componente tardiva del flusso di Na+ all’interno del miocardiocita, che si osserva tipicamente durante l’ischemia e riperfusione. Pertanto, il trattamento con ranolazina potrebbe migliorare le aritmie, la disfunzione cardiaca e la sopravvivenza dopo rianimazione attraverso l’inibizione del sovraccarico intracellulare di Ca2+ sodio-dipendente. Il progetto si propone di studiare gli effetti del trattamento post-rianimazione con ranolazina, inibitore dei canali Na+ voltaggio dipendenti, sulla disfunzione miocardica e sulla sopravvivenza con buon recupero neurologico in un modello di arresto cardiaco e rianimazione nel ratto. Lo studio è supportato dalla Laerdal Foundation for Acute Care, Norway. Studi sul ruolo della via delle kynurenine nell’esito dell’arresto cardiaco Si stanno eseguendo studi sperimentali e clinici sul metabolismo del triptofano, ed in particolare sulla via metabolica delle kynurenine, per comprendere la sua relazione e coinvolgimento nel danno postrianimazione e nell’esito e per valutare gli effetti di trattamenti diretti a bloccare tale via. In particolare, abbiamo portato a termine una serie di studi che hanno avuto lo scopo di identificare alcuni dei processi/meccanismi responsabili di danno cardiaco e cerebrale post arresto cardiaco. In particolare si è identificata la presenza di modificazioni importante nel metabolismo del triptofano dopo arresto cardiaco, con attivazione della via di degradazione attraverso la produzione di kynurenina. In particolare si e’ evidenziata una riduzione significativa del triptofano ed un aumento dei suoi metaboliti, acido 3idrossiantranilico ed acido kynurenico. Uno studio successivo a convalidato clinicamente l’attivazione della via delle kynurenine a livello clinico ed il suo ruolo nella sopravvivenza ed esito neurologico a lungo termine. Adesso, si stanno conducendo studi sperimentali volti ad inibire in maniera selettiva gli enzimi coinvolti nella degradazione del triptofano in kynurenina al fine di preservare il cervello e migliorare l’esito funzionale nell’animale. Tale studio è supportato dall’Associazione “Amici del Mario Negri”. Studi sul trattamento inalatorio con argon per migliorare l’esito neurologico e la sopravvivenza dopo arresto cardiaco Negli ultimi decenni sono stati studiati nuovi approcci terapeutici, tra cui i gas nobili, per permettere una preservazione miocardica e cerebrale. Sebbene i gas nobili siano conosciuti come gas “inerti”, essi sono in grado di interagire con gli amminoacidi nei siti attivi di enzimi o dei recettori, producendo degli effetti biologici. L’argon ha mostrato proprietà cardioprotettive e neuroprotettive in studi in “vitro” e in “vivo” in differenti modelli ischemici. Il progetto ottimizza, in termini di dosi, inizio e durata del trattamento, un nuovo approccio terapeutico con inalazione del gas nobile argon per la protezione di cuore e cervello dopo infarto del miocardio e arresto cardiaco. Gli esperimenti saranno eseguiti in un modello preclinico di infarto del miocardio, arresto cardiaco e rianimazione cardiopolmonare nel maiale. La possibilità di somministrare argon come agente terapeutico per proteggere cuore e cervello dopo un insulto ischemico potrebbe rappresentare una interessante opzione clinica. L’argon ha il vantaggio di essere abbondante, economico e di non possedere proprietà anestetiche. Studi iniziali svolti presso il nostro laboratorio hanno dimostrato una tendenza verso una migliore pressione arteriosa dopo rianimazione ed un recupero della frazione di eiezione del ventricolo sinistro negli animali trattati con argon. Inoltre, gli animali ventilati con argon hanno raggiunto un rapido e completo recupero neurologico, già 24 ore dopo ROSC, contrariamente a quelli ventilati con azoto e ossigeno (p<0.01), nei quali la compromissione neurologica persisteva fino a 72 ore dopo rianimazione. L’istopatologia ha mostrato un minor danno cerebrale negli animali trattati con argon rispetto agli animali controllo. Infine, è stata osservata una tendenza verso un infarto miocardico del ventricolo sinistro di dimensioni minori dopo inalazione con argon. Questi dati istopatologici sono stati confermati da un aumento nei livelli plasmatici di troponina T tre volte inferiori nei maiali trattati con argon rispetto a quelli sottoposti alla ventilazione controllo. Il trattamento con argon è incoraggiante e sono quindi necessari una serie di studi per rispondere a delle domande utili al passaggio all’applicazione clinica: Validare gli effetti protettivi dopo evento acuto maggiore; Valutare la relazione dose/risposta e tempo/risposta del trattamento; Valutare l’associazione con un trattamento protettivo riconosciuto come l’ipotermia terapeutica. Lo studio è supportato dalla Ministero della Salute, Bando Giovani Ricercatori e dalla Fondazione Sestini. Effetti del trattamento con serelaxina (recombinant human relaxin-2) in un modello preclinico di scompenso cardiaco acuto nel maiale Lo scompenso cardiaco acuto è la più comune causa di ricovero ospedaliero in pazienti con età superiore ai 65 anni, con circa un milione di ricoveri ogni anno negli Stati Uniti e in Europa. La relaxina è un ormone proteico di 6 KDa prodotto dal corpo luteo e secreto nel sangue durante la gravidanza. Il trial di fase II PRERELAX-AHF ha valutato gli effetti della serelaxina, la forma ricombinante della relaxina-2 umana, sui sintomi e segni e sull’esito a breve termine dei pazienti con AHF, dimostrando una maggiore tendenza verso la risoluzione della congestione polmonare ed una minore morbilità e mortalità, rispetto al gruppo di controllo. Il trial RELAX-AHF di fase III ha successivamente confermato gli effetti benefici della serelaxina sulla dispnea e sull’esito clinico dello scompenso cardiaco acuto. Studi sperimentali in modelli di ischemia/riperfusione e di infarto del miocardio hanno mostrato diversi effetti cardioprotettivi della serelaxina nei confronti di componenti chiave di queste patologie, tra cui danno miocardico, vasocostrizione, stress ossidativo, infiammazione e fibrosi. Tuttavia vi è una mancanza di studi sui meccanismi di azione della serelaxina durante scompenso cardiaco acuto con congestione polmonare e sui suoi effetti in condizioni variabili di pressione arteriosa o di somministrazione ripetuta. Questi studi, in collaborazione con Novartis, Italia, hanno lo scopo di investigare gli effetti del trattamento con serelaxina (recombinant human relaxin-2) in un modello preclinico di scompenso cardiaco acuto nel maiale ed in particolare: (a) i possibili meccanismi responsabili degli effetti benefici della serelaxina nello scompenso cardiaco acuto, (b) gli effetti della serelaxina in relazione alla pressione arteriosa sistemica, (c) gli effetti di una seconda somministrazione di serelaxina. Studi preclinici di un nuovo approccio farmacologico durante rianimazione cardiopolmonare con somministrazione di un beta bloccante ed adrenalina Questo studio supportato dalla Società Italiana di Anestesia, Rianimazione e Terapia Intensiva (SIAARTI) ha lo scopo di valutare a livello preclinico un nuovo approccio vasopressore da utilizzare durante rianimazione cardiopolmonare (RCP), che prevede la somministrazione di un beta bloccante a breve durata d’azione, esmololo, in combinazione con adrenalina sull’esito dell’arresto cardiaco in un modello clinicamente rilevante di infarto miocardico acuto con arresto cardiaco nel maiale. La disfunzione miocardica post rianimazione è uno degli aspetti della cosiddetta sindrome post arresto cardiaco e rappresenta la causa principale di morte precoce dopo rianimazione da arresto cardiaco. E’ ben noto che gli effetti vasopressori ricercati con la somministrazione di adrenalina durante RCP sono legati alla sua azione sui recettori adrenergici di tipo α. Tuttavia, l’adrenalina presenta anche degli effetti di tipo inotropo e cronotropo positivi, legati alla contemporanea stimolazione dei recettori adrenergici di tipo β1 a livello cardiaco. Tale effetto β agonista determina un aumento sproporzionato della richiesta e del consumo di ossigeno in un cuore fibrillante ed ischemico, qual è quello in arresto cardiaco. Ciò causa un peggioramento della disfunzione miocardica post rianimazione. Lo scopo di questo progetto è quindi quello di investigare gli effetti sull’esito di arresto cardiaco a seguito di nuovo approccio farmacologico durante RCP che prevede la somministrazione di esmololo, un beta bloccante selettivo beta 1 a breve durata d’azione, in combinazione con adrenalina. Studi sulla defibrillazione E’ ormai ben noto che la severità della disfunzione miocardica post rianimazione è anche legata all’entità dell’energia erogata con la defibrillazione e di conseguenza, la possibilità di predire il successo di una defibrillazione potrebbe ridurre gli effetti avversi di defibrillazioni ripetitive e non necessarie. In ambito clinico la ricerca è quindi diretta all’individuazione e valutazione di nuove applicazioni tecnologiche che siano in grado di fornire informazioni essenziali ai soccorritori riguardanti la durata dell’arresto cardiaco non trattato e la priorità dell’intervento rianimatorio da intraprendere (compressioni toraciche o defibrillazione). A tal fine sono stati valutati e analizzati parametri predittori del successo della rianimazione derivati dall’analisi dell’onda di fibrillazione ventricolare (in collaborazione con l’Ospedale San Gerardo di Monza e l’Azienda Regionale Emergenza Urgenza - Lombardia) e visto i risultati incoraggianti ottenuti, si sta programmando uno studio prospettico di intervento. Studi sull’ipertensione arteriosa polmonare L’ipertensione polmonare arteriosa idiopatica (IPAH) è una malattia rara, progressiva e caratterizzata da un aumento sostenuto della pressione arteriosa e delle resistenze vascolari polmonari che evolve verso l’insufficienza ventricolare destra con elevata mortalità. Sono state identificate diverse cause di IPAH, tra cui la disfunzione endoteliale che aumenta la sintesi di endotelina-1 (ET-1) responsabile di una consistente vasocostrizione e conseguente rimodellamento vascolare delle piccole e medie arteriole polmonari. L’attuale trattamento farmacologico dei pazienti con IPAH comprende gli antagonisti dei recettori dell’endotelina, gli inibitori delle fosfodiesterasi 5, i prostanoidi, gli stimolanti della guanilato ciclasi solubile e, meno frequentemente, i calcio-antagonisti. Il modello sperimentale preclinico più utilizzato per valutare l’efficacia di nuovi trattamenti è quello che si avvale della somministrazione di monocrotalina nel ratto. Dopo la somministrazione di monocrotalina, l’animale sviluppa una forma di ipertensione polmonare progressiva da aumento delle resistenze vascolari polmonari. In genere, il farmaco da testare con questo modello viene somministrato cronicamente, a partire dal giorno successivo alla somministrazione di monocrotalina. Queste condizioni sono evidentemente lontane dalla realtà clinica in cui i trattamenti vengono iniziati quando la malattia è già insorta nel paziente. Diventa quindi importante realizzare un modello più vicino alla potenziale applicazione clinica. Lo scopo dello studio, in collaborazione con Chiesi Farmaceutici, Italia, è di valutare dopo una dose singola di monocrotalina nel ratto: 1) l’andamento temporale delle alterazioni fisiopatologiche (pressiona arteriosa polmonare, valutazione ecocardiografica della funzionalità del ventricolo destro); 2) le alterazioni di marcatori circolanti come troponina cardiaca e peptidi natriuretici ; 3) gli effetti di nuovi interventi farmacologici sperimentali. Multiscale approach to the identification of molecular biomarkers in acute heart failure induced by shock - ShockOmics Questo progetto, finanziato dalla Unione Europea (FP7), diretto dal Prof. Giuseppe Baselli del Politecnico di Milano (Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria, Sezione di Bioingegneria), si propone di studiare i meccanismi fisiopatologici di differenti forme di shock. L’Unità del Mario Negri, diretta da Giuseppe Ristagno, studierà sul modello animale suino le conseguenze dello shock emorragico sulla funzionalità cardiaca, mediante valutazione di biomarcatori, istologiche ed ecocardiografiche, oltreché emodinamiche e funzionali. E’ anche iniziata una fase di scoperta di nuovi marcatori di shock settico tramite indagini di proteomica e di metabolomica nell’ambito dello studio clinico randomizzato ALBIOS. Laboratorio of Ricerca in Medicina Generale Studio Rischio e Prevenzione (R&P) R&P, uno studio sull’ottimizzazione della prevenzione cardiovascolare nei pazienti ad alto rischio e condotto a livello nazionale dai medici di medicina generale (MMG), aveva due obiettivi principali: uno epidemiologico e uno sperimentale. L’obiettivo dello studio epidemiologico era quello di valutare l’efficacia di un approccio personalizzato per l’applicazione delle strategie preventive di provata efficacia, mentre l’ipotesi sperimentale intendeva valutare attraverso un trial clinico controllato, randomizzato, in doppio cieco, l’efficacia di un trattamento con n-3 PUFA nel ridurre l’incidenza di eventi cardiovascolari, fatali e non, in una popolazione definita ad alto rischio dai MMG partecipanti. Tutti pazienti sono sati seguiti in media per 5 anni. Stato di avanzamento Lo studio si è concluso e sono stati randomizzati 12521 pazienti da una rete di 860 MMG. I risultati dello studio epidemiologico confermano che un approccio personalizzato, tramite l’utilizzo di una checklist per la valutazione del profilo di rischio del singolo paziente e la discussione insieme allo stesso delle priorità terapeutiche, migliora l’aderenza alle strategie preventive e si associa a una effettiva riduzione degli eventi cardiovascolari maggiori (infarto del miocardio non fatale, ictus non fatale e morte cardiovascolare). Altre analisi sul profilo di rischio di specifiche categorie di pazienti (diabetici, ipertesi, ipercolesterolemici ) sono attualmente in corso. Progetto Farmagood Farmagood è un progetto collaborativo in cui l’IRCCS-Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri (IRFMN) mette a disposizione del Servizio Sanitario Regionale le proprie competenze scientifiche in ambito farmacologico con l’obiettivo di: pianificare attività mirate ad integrare componenti di innovazione e di (in)formazione per rispondere a criticità prescrittive in ambito regionale; sviluppare nuove metodologie per coinvolgere operatori sanitari, pazienti e cittadini in programmi di razionalizzazione dell’uso dei farmaci in popolazioni a rischio e in specifici ambiti di cura e assistenza; avviare studi clinici indipendenti di tipo comparativo, revisioni sistematiche e metanalisi per rispondere a specifici quesiti di interesse prioritario per la salute pubblica in ambito regionale. La prima fase di tale progetto è stata indirizzata al tema dell’appropriatezza d’uso dei medicinali biologici coperti da brevetto (“originatori”) e farmaci biologici non coperti da brevetto (“biosimilari”) con la realizzazione del Progetto FARMAGOOD-BIOSIMILARI. La seconda fase del progetto prevede, la realizzazione di studi atti a migliorare l'appropriatezza prescrittiva e razionalizzazione delle risorse in altri ambiti di interesse regionale e studi clinici randomizzati e controllati indipendenti con l’obiettivo di produrre evidenze cliniche che documentino, mediante metodologie appropriate, come a parità di efficacia e sicurezza, possano essere implementati nella pratica clinica trattamenti di minor costo. Il progetto si svolge in collaborazione con il Laboratorio di Valutazione della Qualità delle Cure e dei Servizi per l’Anziano e il Centro di Economia Sanitaria A. e A. Valenti (CESAV). Il carico assistenziale ed economico dei soggetti a rischio cardiovascolare in Regione Lombardia Lo studio si inserisce nell’ambito della collaborazione tra l’IRCCS-IRFMN e la Regione Lombardia, all’interno della convenzione EPIFARM (2013-2016) che ha come obiettivo generale la messa a punto di modelli per la valutazione e il controllo dell’uso di risorse sanitarie dei soggetti ad alto rischio cardiovascolare, attraverso l’uso integrato di database amministrativi. I database amministrativi, a nostra disposizione, comprendono i dati (anonimizzati-criptati) della popolazione residente in regione Lombardia (dal 2000 al 2012) relativamente a: anagrafica, prestazioni farmaceutiche, ambulatoriali e ospedalizzazioni dei residenti in regione Lombardia. Obiettivo del lavoro è quello di integrare le informazioni presenti in questi database per individuare i percorsi di gestione dei soggetti ad alto rischio cardiovascolare e confrontarli con le raccomandazioni e le evidenze disponibili, allo scopo di promuovere un utilizzo appropriato delle risorse sanitarie ed economiche nei processi di prevenzione e di cura. Nel corso del 2015 sono state condotte le seguenti analisi: Associazione tra insorgenza di fibrillazione atriale (FA) e incidenza di demenza nella popolazione anziana (> 65 anni) della Regione Lombardia dal 2003 al 2012 Sono stati selezionati i pazienti che nel 2002 erano stati ricoverati per FA in Regione Lombardia e sono stati seguiti per 10 anni per verificare l’incidenza della diagnosi per demenza. Questa coorte è stata confrontata con una coorte di persone senza FA. Le analisi confermano che la popolazione con FA nel 2002 sviluppa una più alta incidenza di demenza negli anni successivi e che l’associazione tra questa aritmia e la demenza è statisticamente significativa anche quando viene corretta per tutte le possibili variabili confondenti. Outocomes e trattamenti raccomandati in pazienti con scompenso cardiaco e COPD Si è valutato l'impatto della broncopneumopatia cronica ostruttiva (COPD) nei pazienti con insufficienza cardiaca (HF) a) sugli outcome mortalità e ri-ospedalizzazione per HF; b) il cambiamento nelle terapie; c) l’associazione tra i trattamenti raccomandati e gli outcomes. Sono state selezionate due coorti di pazienti nel 2002 e nel 2009: HF noCOPD e HF yesCOPD e seguite rispettivamente per 4 anni. I risultati mostrano che il rischio di avere eventi clinici continua a essere più alto nei pazienti con entrambe le patologie, dal 2002 al 2009, nonostante l’ottimizzazione delle terapie. L’uso dei betabloccanti si associa a una riduzione significativa della mortalità in entrambe le coorti. Endoarterectomia corotidea e stenting in pazienti con stenosi carotidea Sono stati selezionati i pazienti anziani di età ≥ 65 anni ricoverati per un intervento di CEA o CAS dal 2003 al 2009. Si è valutata la sicurezza ed efficacia delle due procedure di rivascolarizzazione carotidea nella reale pratica clinica, sugli outcome mortalità, ricoveri per ictus e infarto, a 30 giorni e a 4 anni dall’intervento. I risultati mostrano un basso rate di eventi clinici rispetto ai trial e che, a breve termine, non c’è differenza tra CEA e CAS sugli outcome considerati, mentre a lungo termine il rischio di eventi clinici è più alto nei pazienti sottoposti a CAS. Studio “GLICINE-SPIDER” Lo studio Glicine Spider è uno studio osservazionale prospettico, condotto presso le Unità di Terapia Intensiva Coronarica (UTIC), della regione Lombardia. Lo studio, nato da una collaborazione tra l’ANMCO lombarda (Associazione Nazionale Medici Cardiologici Ospedalieri), l’AMD lombarda (Associazione Medici Diabetologici) e l’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, ha lo scopo di valutare la gestione dell’iperglicemia in corso di sindrome coronarica acuta (SCA) ed è coordinato dai Laboratori di “Ricerca in Medicina Generale” e “Valutazione Clinica dei Farmaci”. L’iperglicemia e l’ipoglicemia hanno un significato prognostico negativo nelle sindromi coronariche acute, sia nei pazienti diabetici che nei non diabetici e benché venga riconosciuta l’importanza di controllare la glicemia in corso di SCA, non vi sono linee guida che definiscano le strategie terapeutiche da applicare e i target glicemici da raggiungere. Obiettivo primario di questo studio osservazionale è quello di descrivere in un ampio campione di pazienti con SCA ammessi in UTIC: la prevalenza di diabete noto e l’iperglicemia il tipo di trattamento e il controllo glicemico durante la fase acuta l’incidenza della mortalità e delle complicanze cardiovascolari durante l’ospedalizzazione in funzione della diagnosi e dei livelli glicemici. Lo studio si è concluso con l’inclusione di 1282 pazienti da parte di 31 UTIC. I risultati mostrano che l’iperglicemia è frequente nei pazienti con SCA ed è indipendentemente associata a una prognosi negativa se persiste nelle prime 24 dall’evento. Studio SECURE (Secondary prEvention of CardiovascUlaR disease in the Elderly trial) Lo studio SECURE è finanziato dalla Commissione Europea all’interno di Horizon 2020- PHC-17-2014 Call: “Comparing the effectiveness of existing health care interventions in the elderly”. In una popolazione anziana le politerapie, la complessità dei trattamenti, la difficoltà ad accedere alle cure, possono precludere un’adeguata aderenza alle terapie aumentando il numero di eventi clinici. In particolare nell’ambito della prevenzione cardiovascolare l’uso della polipillola come strategia per semplificare l’aderenza ai trattamenti, migliorando il controllo dei fattori di rischio, potrebbe ridurre il rischio di ospedalizzazioni e morte. I risultati dello studio FOCUS (J Am Coll cardiol 2014; 64: 2071-2082), condotto precedentemente in Italia (coordinato dall’IRFMN per i centri italiani), in Spagna e Sud America, hanno confermato che l’uso della strategia polipillola migliora l’aderenza ai trattamenti rispetto ai farmaci assunti separatamente. Lo studio, SECURE che sarà condotto da un Consorzio di partners europei (Spagna, Italia, Francia, Germania, Repubblica Ceca, Polonia e Ungheria) coordinato dal Centro de Investigationes Cardiovasculares (CNIC) di Madrid, si configura come il proseguimento dello Studio FOCUS, ed è mirato a valutare l’efficacia della polipillola su endpoint clinici. Obiettivo principale dello studio è valutare, con un trial randomizzaro in aperto, l’effetto della polipillola contenente aspirina (100 mg), atorvastatina (20 o 40 mg), ramipril (2.5; 5.0 o10 mg) rispetto alla terapia standard, nella prevenzione secondaria degli eventi cardiovascolari (morte per causa cardiovascolare, ospedalizzazioni per infarto del miocardio, ictus rivascolarizzazioni). Popolazione: pazienti anziani ricoverati per infarto di età ≥ 65 anni. Obiettivi secondari dello studio sono: aderenza al trattamento, il profilo lipidico e pressorio, la sicurezza/tollerabilità e i costi. Nello studio si coinvolgeranno i reparti di cardiologia che dovranno includere, in due anni, 3.200 pazienti di cui 600 in Italia. Il follow-up dello studio sarà di 24 mesi. Nello specifico, in Italia, sono stati coinvolti 20 centri di cardiologia. L’ inizio delle randomizzazioni è previsto per Aprile 2016. Progetto “Il Sale è meglio averlo in Zucca” Il progetto origina dalla consapevolezza che la dieta media Italiana è eccessivamente ricca di sale e che tale eccesso è causa di un gran numero di patologie soprattutto a carico del sistema cardiovascolare. I dati disponibili dimostrano che una riduzione anche parziale del sale nell’alimentazione riduce l’insorgenza di ipertensione e ne migliora il controllo. La riduzione del sale può però causare la diminuzione della palatabilità degli alimenti e quindi essere difficilmente adottata dalla popolazione. E’ però possibile introdurre una serie di accorgimenti per ridurre il contenuto di sale negli alimenti senza pregiudicarne il gusto, utilizzando ad esempio certi alimenti al posto di altri, ricorrendo ai sostituti del sale, utilizzando spezie ed erbe aromatiche. La seconda fase del progetto, condotta in collaborazione con il Laboratorio di Tossicologia della Nutrizione dell’Istituto Mario Negri ed Elior (ditta operante nella ristorazione), aveva l’intento pratico di raccogliere dati sugli accorgimenti utili a ridurre il contenuto di sale nella dieta senza diminuirne la palatabilità e di pubblicarli in un apposito manuale da poter distribuire ai cuochi dell’azienda Elior. In base all’esperienza maturata durante la prima fase pilota del progetto e ad altri sopralluoghi in una cucina campione, sono state elaborate delle vere e proprie linee guida per la cottura dei cibi con meno sale ed un ricettario “iposodico”. Il manuale e il ricettario iposodico sono a disposizione dei cuochi Elior ed è in corso una valutazione della adozione delle linee guida e delle ricette iposodiche. Studio FALCO: Sorveglianza dei pazienti con Fibrillazione Atriale in Lombardia trattati con antiCoagulanti Orali I nuovi farmaci anticoagulanti orali diretti (DOAC) - inibitori diretti della trombina e inibitori del fattore X attivato - sono disponibili sul mercato italiano dal 2013 con l’indicazione per profilassi tromboembolica della fibrillazione atriale non reumatica (FA). La novità di questi farmaci rispetto all’attuale terapia anticoagulante orale raccomandata - warfarin e acenocumarolo (AC) - è la rapidità d’azione, il basso potenziale di interazioni con altri farmaci e gli alimenti, e un effetto anticoagulante stabile e prevedibile senza necessità di monitoraggio routinario con l’INR, quindi una maggiore stabilità dell’effetto anticoagulante. Questi farmaci sono dabigatran, rivaroxaban e apixaban (che entrerà verosimilmente in commercio in un prossimo futuro). Le caratteristiche di questi nuovi farmaci, e specialmente la loro maggiore praticità d’uso, fanno prevedere un rapido trasferimento delle attuali prescrizioni di warfarin a prescrizioni di DOAC. Questo “switching” implicherà un cambiamento di gestione dei pazienti affetti da FA (minor necessità di monitoraggio routinario); che dovranno però comunque essere sorvegliati e indagati per eventuali eventi avversi una volta che il farmaco sarà utilizzato nella pratica clinica. Obiettivo dello studio Il presente studio pilota si prefigge di avviare la sorveglianza di un campione rappresentativo di pazienti con FA non reumatica residenti in Regione Lombardia che iniziano una nuova terapia antitrombotica (sia DOAC che AC). Popolazione in studio Saranno inclusi nello studio i soggetti con FA non reumatica che iniziano una nuova terapia antitrombotica, selezionati consecutivamente. Sarà possibile quindi includere pazienti: che iniziano per la prima volta una terapia con un antitrombotico che passano da una terapia antitrombotica ad un’altra Allo studio hanno aderito 35 Centri: 14 Cardiologie, 13 Centri TAO e 8 Medicine Interne/Geriatrie e il numero di pazienti finora arruolati è 539. Studio sull’ipertensione arteriosa nel distretto di Borbon - Ecuador Fa parte delle attività del Laboratorio un progetto di collaborazione con il Cecomet (Centro de Epidemiologia comunitaria y Medicina tropical) di Esmeralda, Ecuador sulla prevalenza e il trattamento dell’ipertensione arteriosa. In questa zona rurale dell’Ecuador, situata nel distretto sanitario di Borbon, al nord della provincia di Esmeralda, il 36% della popolazione adulta risulta ipertesa e più della metà degli ipertesi presenta valori pressori superiori a 160/110 mmHg. Nell’area è in atto dal 2001 il follow-up di tutta la popolazione degli ipertesi allo scopo di valutare il rischio cardiovascolare complessivo, ridurre i livelli pressori mediante l’utilizzo di una terapia antiipertensiva, in particolare nei pazienti a rischio elevato, e di monitorare nel tempo le complicanze. Dati preliminari mostrano che dall’inizio dello studio ad oggi: i pazienti in trattamento sottoposti a terapia antiipertensiva sono aumentati dal 39% al 59% le prescrizioni si sono concentrate nei pazienti con livelli pressori più elevati (l’80% dei pazienti con pressione sistolica >180mmHg è attualmente in trattamento) o con rischio cardiovascolare complessivo più alto (82% dei pazienti con rischio alto o molto alto è attualmente trattata) il controllo pressorio è migliorato (il 24% dei pazienti presenta livelli di pressione sistolica >180 mmHg rispetto al 33% dell’inizio e il 34% presenta livelli <160-179 mmHg rispetto al 26% dell’inizio) la frazione di pazienti a rischio alto o molto alto si è ridotta (dal 40% al 33%). Resta tuttavia ancora insoddisfacente la compliance ai trattamenti: solo la metà dei pazienti assume i farmaci antiipertensivi prescritti. Il follow-up dei pazienti prosegue mediante visite periodiche ai villaggi. Laboratorio di Statistica Medica Il Laboratorio di Statistica Medica sviluppa ricerca applicata in tre aree principali: le sperimentazioni cliniche controllate, gli studi osservazionali e l’epidemiologia genetica. Sperimentazioni cliniche controllate Il laboratorio si occupa della pianificazione, organizzazione e analisi statistica delle sperimentazioni cliniche controllate condotte nei diversi laboratori del Dipartimento di Ricerca Cardiovascolare. Al presente l’attività è focalizzata sui trial clinici GISSI-HF, GISSI-AF, ALBIOS e OPERA condotti rispettivamente nell’ambito dello scompenso, della fibrillazione atriale, dello shock settico e nella chirurgia cardiaca e dei rispettivi sottoprogetti che mirano allo studio approfondito di un ampia scelta di nuovi biomarcatori, dei livelli di acidi grassi circolanti, dei parametri ecocardiografici e della perdita di peso. Al congresso ANMCO, sono stati presentati i risultati principali del trial CYCLE che ha randomizzato 410 pazienti sottoposti ad angioplastica primaria dopo infarto. Nell’ambito della cardio-oncologia, è in fase di conclusione il trial multicentrico di superiorità ICOS-ONE che confronta se due strategie terapeutiche differenti possano prevenire la cardiotossicità da antracicline. Lo studio ha randomizzato 273 pazienti con neoplasie sottoposti a chemioterapia da antracicline. E’ in corso il follow-up del trial di superiorità BeTACTIC che ha reclutato pazienti sottoposti a trapianto cardiaco. Per quanto riguarda lo studio FINNRESUSCI che ha reclutato pazienti sottoposti a rianimazione cardiopolmonare, si è valutato il valore prognostico di alcuni biomarkers quali il triptofano, la PTX3, le kinurenine e la copeptina per comprendere la loro relazione e coinvolgimento nel danno post-rianimazione. Nell’ambito della prevenzione cardiovascolare e nello specifico del trial Rischio & Prevenzione, è stata studiata la storia epidemiologica ed assistenziale di questa popolazione per valutare quanto il controllo dei fattori di rischio “modificabili” (fumo, sedentarietà, abitudini dietetiche, peso, pressione arteriosa, glicemia, colesterolemia) incidono sul miglioramento del profilo di rischio complessivo del paziente La metodologia statistica applicata agli studi clinici riveste un ruolo fondamentale e in continuo approfondimento per quanto riguarda i metodi di analisi statistica (esempio: gestione dei missing data, sviluppo di indicatori prognostici di rischio, metodi per la valutazione dei rischi competitivi, di modelli predittivi di rischio per valutare il contributo dei biomarcatori rispetto ai più noti fattori di rischio mediante la tecnica della Reclassification e di indici di Discrimination, metodi di analisi del rischio attraverso le Restricted Cubic Splines (RCS), sviluppo e applicazione della tecnica del Propensity Score). La gestione di un trial clinico comporta inoltre la messa a punto di metodi per la pianificazione e per il monitoraggio dei dati, le analisi ad interim e la scelta del disegno di studio ottimale (disegni di superiorità, non–inferiorità, equivalenza). Studi osservazionali Recentemente l’attivazione di studi osservazionali ha permesso di valutare il profilo epidemiologico di alcune categorie di pazienti attraverso l’osservazione della pratica clinica corrente. Lo studio osservazionale prospettico GLICINE-SPIDER ha valutato il profilo di rischio di pazienti iperglicemici in corso di sindrome coronarica acuta (SCA) nell’ambito ospedaliero lombardo. Lo studio di coorte REGIA ha permesso di calcolare l’incidenza di emorragie maggiori e minori e di valutare il percorso epidemiologico-assistenziale in una casistica di circa 3000 pazienti sottoposti a chirurgia ortopedica per protesi d’anca e ginocchio, largamente rappresentativa della realtà italiana. I risultati dello studio sono stati presentati e saranno presto pubblicati. Lo studio multicentrico FALCO (Sorveglianza dei pazienti con Fibrillazione Atriale in Lombardia trattati con AntiCoagulanti Orali) ha reclutato 539 pazienti per i quali è ora in corso la fase prospettica mediante un piano di follow-up annuale. Epidemiologia genetica Il laboratorio ha sviluppato una competenza specifica nell’analisi di studi di epidemiologia genetica condotti in collaborazione con il Laboratorio di Valutazione Clinica dei Farmaci. Le tecniche di analisi statistica nell’ambito della genetica cardiovascolare sono state approfondite nel corso dell’ultimo decennio. Lo studio della componente genetica di malattie complesse come la patologia cardiovascolare è stato affrontato nello studio PROCARDIS attraverso lo screening sull’intero genoma (genome-wide), tecnica che mira ad individuare geni di suscettibilità alla malattia coronarica. Il database PROCARDIS ha dato l’occasione per indagare alcuni tratti quantitativi quali i livelli lipidici o indici di massa corporea. Nell’ambito della seconda fase del progetto PROCARDIS, supportata dal 6th Framework Programme della Comunità Europea, è stato condotto uno screening sull’intero genoma attraverso la tecnica “genome wide association” per la quale sono stati analizzati circa 1 milione di polimorfismi (SNPs) al fine di individuare una potenziale associazione con la malattia coronarica. Di recente, il C4D Genetic Consortium, di cui il Consorzio PROCARDIS fa parte, ha dimostrato, insieme ad un altro importante gruppo europeo, l’esistenza di nuovi geni responsabili dello sviluppo della malattia coronarica e che la stessa è causata dal concorso di molti geni attraverso meta-analisi di GWAS. Lo studio PROCARDIS, attraverso il reclutamento e la genotipizzazione di un ampio numero di soggetti sani, ha permesso inoltre di contribuire allo studio della componente genetica dell’ictus cerebrale nell’ambito dell’ International Stroke Genetics Consortium. Il sottoprogetto genetico dello studio GISSI-HF ha incluso 2500 pazienti sui quali, ad oggi, è stato valutato il ruolo di molteplici varianti genetiche coinvolte nello scompenso cardiaco. Recentemente è stata studiata l’associazione di cinque polimorfismi, mediante un disegno caso-controllo, che sono risultati associati allo scompenso e alle cardiomiopatie. Al presente, l’analisi statistica dello studio GISSI-VAR (Investigation of patients with BAV requiring valve and/or aortic repair. Correlation of surgical and ECO distinctive features with histologic and genetic findings in phenotypically homogeneous outlier cases) è focalizzata sull’individuazione di potenziali varianti genetiche del gene NOTCH1 associate sia alla patologia che ad una diversa gravità della malattia stessa. Laboratorio di Valutazione Clinica dei Farmaci BeTACTIC Study: Best Therapy After Cardiac Transplantation, the Italian Challenge BeTACTIC è uno studio multicentrico, prospettico, randomizzato, che ha l’obiettivo di confrontare efficacia e sicurezza di un trattamento con Everolimus (Ev) rispetto a un trattamento con Micofenolato (MMF) in associazione con Ciclosporina, in pazienti trapiantati di cuore da più di un anno, con un decorso complicato dalla presenza di rigetto acuto multiplo, malattia coronarica del graft e/o disfunzione renale. La sopravvivenza nei pazienti trapiantati di cuore è migliorata negli ultimi anni in seguito ad una riduzione della mortalità a breve termine, mentre oltre il primo anno non ci sono stati cambiamenti significativi. La malattia coronarica del graft (CAV) e il cancro sono le principali cause di morte a lungo termine dopo trapianto di cuore. Numerosi fattori, inclusi episodi di rigetto acuto e infezioni da Citomegalovirus, sono responsabili della patogenesi della CAV e le neoplasie mostrano una maggior incidenza nei pazienti immunosoppressi rispetto alla popolazione generale. In tali pazienti quote significative di morbilità e mortalità derivano anche da insufficienza renale e complicazioni cardiovascolari. MMF ed Ev sono stati introdotti nella pratica clinica del trattamento di pazienti trapiantati di cuore in seguito alla dimostrazione della loro superiorità rispetto ad Azatioprina in trapianti de novo. Ad oggi la superiorità di Ev rispetto a MMF non è mai stata valutata in uno studio specifico di confronto head-to-head in pazienti trapiantati a lungo termine. Lo studio, supportato da un finanziamento AIFA, prevede una durata di 5 anni con l’inclusione di 400 pazienti in 12 centri trapiantologici italiani. E’ promosso dal Reparto di Cardiologia, Trapianti e Insufficienza Cardiaca dell’Ospedale Niguarda Ca' Granda di Milano, con il supporto del Laboratorio di Valutazione Clinica dei Farmaci dell’Istituto Mario Negri. Studio ICOS-ONE - Prevenzione della cardiotossicità da antracicline: uno studio multicentrico randomizzato che mette a confronto due strategie terapeutiche Per quanto concerne il razionale e gli obiettivi dello studio ICOS-ONE si rimanda al paragrafo riportato tra le attività del Laboratorio di Farmacologia Clinica Cardiovascolare. Il Laboratorio di Valutazione Clinica dei Farmaci svolge il ruolo di Segreteria Scientifica ed Organizzativa dello studio, essendo responsabile degli aspetti regolatori ed amministrativi, delle attività di monitoraggio centrale e on site, del supporto bioinformatico alla raccolta e gestione dei dati. Studio MANAGE - Management of myocardial injury After NoncArdiac surGEry Trial. A large, international, randomized, placebo-controlled trial to assess the impact of dabigatran (a direct thrombin inhibitor) and omeprazole (a proton-pump inhibitor) inpatients suffering myocardial injury after noncardiac surgery. Il Population Health Research Institute (PHRI), affiliato ad Hamilton Health Sciences (HHS) e alla Università McMaster di Hamilton, Ontario, Canada, diretto dal Prof. Salim Yusuf, coordina una serie di studi clinici randomizzati di grandi dimensioni, multinazionali e multicentrici (30-40 Paesi con 600-700 centri di cardiologia). Per l’Italia il coordinamento scientifico di alcuni di questi studi (INTER-HEART, CURE, ACTIVE, CURRENT, OASIS-8 FUTURA, RE-LY, AVERROES, RE-LY Registry, RIVAL, MANAGE) viene svolto dal Laboratorio di Valutazione Clinica dei Farmaci del Dipartimento di Ricerca Cardiovascolare, nell’ambito di una collaborazione operante da ormai 20 anni. Il MANAGE, è uno studio controllato rispetto a placebo, con disegno fattoriale, volto a valutare l’impatto di dabigatran (un nuovo farmaco anticoagulante orale, inibitore diretto della trombina) e di omeprazolo (un inibitore della pompa protonica) in pazienti che manifestano un danno miocardico a seguito di un intervento chirurgico non cardiaco (MINS). Il MINS rappresenta la complicazione vascolare maggiore più comune della chirurgia non-cardiaca. Circa 10 milioni di adulti sono colpiti in un anno da MINS, andando a rappresentare il 15-20% dei casi di infarto miocardico. Questa condizione clinica ha un forte impatto negativo sulla prognosi dei pazienti che la subiscono, ed è un predittore indipendente di mortalità a 30 giorni e ad un anno. L’obiettivo primario dello studio è quello di determinare l’efficacia di dabigatran rispetto al placebo, sul rischio di gravi complicazioni vascolari (un composito di mortalità vascolare, infarto miocardico non fatale, ictus non fatale, trombosi arteriosa periferica non fatale ed embolia polmonare sintomatica non fatale) e di omeprazolo, rispetto al placebo, sul rischio di gravi complicazioni del tratto gastrointestinale superiore (un composito di emorragia conclamata gastroduodenale, emorragia conclamata del tratto gastrointestinale superiore di origine sconosciuta, o perforazione gastrointestinale superiore) in pazienti che hanno manifestato un MINS e che sono seguiti in media per 1 anno. Lo studio prevede l’inclusione di circa 1700 pazienti. Studio GISSI Outliers CAPIRE - Coronary Atherosclerosis in outlier subjects: Protective and Individual Risk factor Evaluation. Valutazione dei meccanismi di protezione o di suscettibilità individuali nei confronti della malattia aterosclerotica delle arterie coronariche e delle relative manifestazioni cliniche - Genetica L’associazione tra fattori di rischio, aterosclerosi coronarica e manifestazioni cliniche è stata dimostrata in modo chiaro; tuttavia esiste una rilevante variabilità individuale e i limiti di questa correlazione sono dimostrati dall’esistenza di un numero non trascurabile di soggetti che si collocano agli estremi opposti del comportamento medio rispetto al modello di predizione classico (outliers). Sono i soggetti che pur in presenza di molteplici fattori di rischio non sviluppano né eventi coronarici né aterosclerosi coronarica oppure quelli che presentano eventi e malattia coronarica in assenza di fattori di rischio. Questa osservazione dimostra come la presenza di fattori di rischio in un singolo individuo non sia di per sé condizione né necessaria né sufficiente per lo sviluppo della malattia. Il presente studio, di tipo prospettico con una fase trasversale di confronto tra le popolazioni e una fase longitudinale di follow-up delle diverse popolazioni, analizzerà popolazioni agli estremi (outliers) per presenza di malattia aterosclerotica coronarica e rischio cardiovascolare, con l’obiettivo di individuare eventuali nuovi fattori di protezione o di rischio. La popolazione dello studio verrà selezionata partendo dal dato anatomico, fornito dallo studio non invasivo TC multistrato delle arterie coronarie (MSCT), che verrà integrato con il profilo di rischio cardiovascolare e dal dosaggio di marcatori noti ed emergenti nell’ambito del profilo lipidico, metabolico, trombotico, infiammatorio, immunologico e genetico. Il Laboratorio di Valutazione Clinica dei Farmaci si occupa della genotipizzazione dei soggetti, iniziando con le varianti più note come associate al rischio di malattia aterosclerotica (per esempio le varianti associate al cromosoma 9p21, alcuni polimorfismi legati al profilo lipidico). Studio GISSI Outliers GISSI-VAR - Investigation of patients with BAV requiring valve and/or aortic repair. Correlation of surgical and ECO distinctive features with histologic and genetic findings in phenotypically homogeneous outlier cases. La bicuspidia valvolare aortica (BAV - valvola aortica congenitamente sviluppata con due sole cuspidi) rappresenta una condizione relativamente diffusa tra la popolazione (ne è affetto circa il 2%) ed è fattore di rischio per lo sviluppo nel tempo di complicanze valvolari ed aortiche. Gli studi a disposizione indicano diverse caratteristiche della BAV che possono identificare differenti fenotipi della malattia e riconoscono una componente genetica specifica. Al presente non sono disponibili dati che mettano in relazione le componenti morfologiche, istologiche e genetiche della BAV per identificare se vi siano fenotipi più a rischio in termini di degenerazione valvolare e della parete aortica e se a tali fenotipi corrispondano genotipi identificabili. Nello studio in oggetto, longitudinale prospettico multicentrico, verranno valutati gli aspetti morfologici, istopatologici e genetici di fenotipi molto selezionati di BAV, con indicazione a trattamento chirurgico. Lo studio, sostenuto da Heart Care Foundation nell’ambito della collaborazione GISSI- Outliers, prevede la partecipazione di 11 centri a livello nazionale, con le relative unità di cardiochirurgia e cardiologia. Il Laboratorio di Valutazione Clinica dei Farmaci si occupa dello studio genetico. Il primo step ha comportato l’analisi di sequenziamento diretto del gene NOTCH1 con lo scopo di identificare variazioni geniche associate alla patologia. I campioni ematici e tissutali provenienti dai centri partecipanti vengono conservati in una banca biologica centrale con la possibilità di applicare in futuro eventuali test specifici attinenti la BAV.