Dott. Ing. Umberto Bosetti Via Gen. Cantore, 3 21046 Malnate –VA- C.F. BST MRT 50T09 E863Z P. IVA 02039380122 D.M. 22/01/2008 n. 37 PROGETTO DI IMPIANTO ELETTRICO IL PROGETTO FA RIFERIMENTO IN PARTICOLARE ALLA NORMA CEI 64-8 Nuovo impianto: impianto elettrico struttura polifunzionale e culturale nel parco di Ferno Ubicazione impianto: Ferno (VA) Committente: Comune di Ferno Via Aldo Moro 3 Ferno (VA) RELAZIONE DI PROGETTO REV. 02 Tel: 0332 1950047 e mail: [email protected] Dott. Ing. Umberto Bosetti INDICE DELLA RELAZIONE DI PROGETTO 1. DATI DI PROGETTO 2. DESCRIZIONE AMBIENTI 3. CRITERI DI DIMENSIONAMENTO 4. PROTEZIONE DEI CIRCUITI 5. PRESCRIZIONI GENERALI 6. PRESCRIZIONI PARTICOLARI DA ADOTTARE OLTRE QUANTO GIÀ INDICATO NELLE PRESCRIZIONI GENERALI 7. CARATTERISTICHE DELLA DISTRIBUZIONE 8. IMPIANTO DI TERRA E DI PROTEZIONE DAI CONTATTI INDIRETTI 9. OBBLIGHI DELL'INSTALLATORE 10. OBBLIGHI DEL TITOLARE DELL'ATTIVITÀ DISEGNI ALLEGATI Dis. 01 REV 02 cavidotti distribuzione Dis. 02 REV 01 impianto di terra Dis. 03 REV 01 planimetria e sezioni tensostruttura 2 Dott. Ing. Umberto Bosetti 1. DATI DI PROGETTO TENSIONE NOMINALE ............. 400/230 V SISTEMA DI DISTRIBUZIONE ............. TT CORRENTE DI IMPIEGO ............. 50 A POTENZA MASSIMA IMPEGNABILE ............. 30 kW SFASAMENTO PRESUNTO ............. cos φ = 0,9 CORRENTE MASSIMA PRESUNTA DI C.C. ............. 10 kA CADUTA DI TENSIONE MASSIMA AMMESSA ............. 4% TEMPERATURA MASSIMA AMBIENTE ............. 30°C NOTA Il valore della corrente di cortocircuito massima nel punto di consegna, considerato ai fini del dimensionamento delle apparecchiature, è convenzionalmente assunto in conformità alle prescrizioni del paragrafo 5.1.3 della norma CEI 0-21, 2011-12. 2. DESCRIZIONE AMBIENTI N.B. Le notizie, riguardanti la destinazione d'uso dei vari ambienti, sono state fornite dal Committente, che ne risulta esclusivamente responsabile. La tensostruttura è utilizzata per spettacoli, intesi come forme di divertimento a cui il pubblico assiste in forma passiva (rappresentazioni teatrali, proiezioni cinematografiche, concerti, esibizioni di artisti, conferenze, dibattiti, ecc.) e trattenimenti, intesi come forme di divertimento a cui il pubblico partecipa in modo attivo (ballo), e quindi è soggetta alla regola tecnica di prevenzione incendi di cui al D.M. 19/08/1996. L’ambiente, dal punto di vista elettrico, rientra in quelli considerati nella parte 7 della Norma CEI 68-4, in particolare: − Locali di pubblico spettacolo (CEI 64-8 sez. 752) − Luoghi a maggior rischio in caso di incendio per l’elevata densità di affollamento e per l’elevato tempo di sfollamento, e aventi strutture combustibili (CEI 64-8 sez. 751) Pertanto gli impianti sono soggetti a progettazione, ai sensi del D.M. 22/01/2008 N. 37, art. 5. Per quanto non specificato nella presente relazione di progetto, si faccia riferimento al D.M. ed alla norma CEI sopra citati. 3 Dott. Ing. Umberto Bosetti 3. CRITERI DI DIMENSIONAMENTO Gli impianti oggetto del presente progetto sono dimensionati in base alla potenza installata, ove nota. In mancanza di indicazioni la corrente di impiego dei singoli circuiti è considerata pari alla corrente nominale del dispositivo di protezione dal sovraccarico. 4. PROTEZIONE DEI CIRCUITI Nella stesura del presente progetto, considerata la distribuzione dei carichi e relative protezioni, si è seguito il criterio della selettività orizzontale, suddividendo l'impianto con più interruttori posti in parallelo, tali da ridurre l'ampiezza delle zone di possibile guasto. Alla selettività verticale (intervento dell’interruttore più vicino al guasto) si è provveduto con opportuno dimensionamento dell’interruttore generale. 5. PRESCRIZIONI GENERALI La resistenza di isolamento deve essere ≥ 0,5 MΩ (CEI 64-8/612), ad esclusione dei circuiti SELV per cui deve essere ≥ 0,25 MΩ. Tubi rigidi e flessibili: devono permettere un'agevole sfilabilità dei conduttori: il loro diametro interno deve essere almeno pari a 1,3 volte il diametro del cerchio circoscritto al fascio di cavi. I tubi devono essere conformi alla normativa CEI-EN-50086-1 e 50086-2-1/2/3/4, norme CEI 23-39, 23-54, 23-55, 23-56, 23-46. Canali: devono avere il coperchio se installati ad altezza dal pavimento inferiore a 2,5 m; devono essere conformi alle norme CEI 23-31 (in materiale metallico), CEI 23-32 (in materiale isolante); la sezione occupata dai cavi di energia non deve superare il 50% della sezione utile del canale stesso. Cassette di derivazione: in materiale isolante autoestinguente, con coperchio fissato a vite. Guarnizioni di tenuta, manicotti e pressacavi conformi al grado di protezione richiesto. Conduttori: la tensione nominale di isolamento minima Uo/U è pari a 450/700 V (corrispondente alla sigla 07); la sezione minima ammessa è di 1,5 mm² (conduttori di fase in rame), o di 0,5 mm² per segnalazione e comando; devono essere distinti dai colori prescritti: blu chiaro per il conduttore di 4 Dott. Ing. Umberto Bosetti neutro, giallo/verde per il conduttore di terra, di protezione e di equipotenzialità (CEI UNEL 00722); avere caratteristiche di non propagazione dell’incendio (CEI 20-22 II); essere sempre dotati di adeguata protezione meccanica. Giunzioni: da effettuarsi esclusivamente all'interno dei quadri o delle cassette di derivazione, utilizzando morsettiere normalizzate (CEI 23-20, 23-21, 23-30). Nei canali normalizzati si possono utilizzare appositi morsetti per canale, aventi grado di protezione almeno IPXXB congiungendo cavi delle stesse caratteristiche e dello stesso colore delle anime (CEI 64-8/526.1). Quadri: devono essere conformi alle norme CEI 17-13/1 e 17-13/3; o alla norma CEI 23/51 fascicolo 2731, qualora ne sussistano le condizioni. Devono essere dotati di apposita morsettiera per il collegamento dei circuiti attivi. Devono essere dotati di morsettiera di terra per il collegamento dei conduttori di protezione. Ogni apparecchio deve portare una targhetta indicante la funzione svolta. I circuiti devono essere identificati con numerazione. Le apparecchiature installate nei quadri devono essere di tipo modulare e componibile, con fissaggio a scatto sul profilato, di tipo normalizzato EN 50022 (CEI 17-18). 6. PRESCRIZIONI PARTICOLARI DA ADOTTARE OLTRE QUANTO GIÀ INDICATO NELLE PRESCRIZIONI GENERALI Le prescrizioni particolari rivolte all' Installatore e al Committente sono le seguenti. − Negli ambienti con presenza di pubblico i quadri devono essere apribili solo con chiave o attrezzo. − Posizionare i dispositivi contro il sovraccarico ed il cortocircuito sempre a monte dei circuiti, anche di quelli che attraversano soltanto l'ambiente. − Proteggere meccanicamente i componenti dell’impianto contro gli urti, comprese le condutture. − Installare i componenti, aventi elevata temperatura superficiale, con interposizione di schermi termicamente isolanti. − Utilizzare componenti soggetti a Norme specifiche, in particolare recanti il simbolo se in- stallati su superfici normalmente infiammabili. − Utilizzare apparecchi elettrotermici avendo la cura di impedire qualsiasi accumulo di materiale che possa influenzare negativamente la dissipazione del calore. − Posizionare i conduttori in modo da evitare pericolosi riscaldamenti delle parti metalliche adiacenti per effetto induttivo. 5 Dott. Ing. Umberto Bosetti − Utilizzare tutti i componenti dell'impianto, compresi apparecchi di illuminazione, racchiusi in involucri aventi grado di protezione non inferiore a IP 4X. − Impiegare motori con le custodie delle morsettiere e dei collettori aventi grado di protezione IP 4X (per le altre parti attive è sufficiente IP 2X) − Proteggere singolarmente i motori dal sovraccarico − Eseguire le derivazioni sempre in cassetta − I cavi di collegamento con apparecchi mobili devono avere la minima lunghezza possibile − Gli stessi cavi devono essere flessibili e installati in modo da non sottoporre a sforzi di trazione le connessioni − Le prese a spina devono essere provviste di dispositivo di ritenuta che ne impedisca il distacco accidentale − Gli apparecchi di illuminazione devono essere rispondenti alla norma CEI 34-21. − Gli apparecchi di illuminazione sospesi devono essere montati in modo che il loro movimento non danneggi i cavi di alimentazione, i quali non devono essere sottoposti sollecitazioni meccaniche. − Le lampade per illuminazione generale non devono essere a portata di mano del pubblico, e protette da danneggiamenti meccanici, avere grado di protezione almeno IP4X − Mantenere gli apparecchi di illuminazione ad adeguata distanza dagli oggetti illuminati, in particolare per i faretti: − − fino a 100 W distanza > 0,5 m − da 100 a 300 W distanza > 0,8 m − da 300 a 500 W distanza > 1 m Gli apparecchi di illuminazione con lampade che, in caso di rottura, possano proiettare materiale incandescente, quali ad esempio le lampade ad alogeni e ad alogenuri, devono essere del tipo con schermo di sicurezza per la lampada ed installati secondo le istruzioni del costruttore. − Gli apparecchi autonomi per l’illuminazione di emergenza devono avere un’autonomia di almeno 1 ora ed intervenire automaticamente in tempo breve (≤ 0,5 secondi). − Proteggere gli attraversamenti di pareti e solai, che delimitano il compartimento antincendio, con barriere tagliafiamma, aventi caratteristiche di resistenza al fuoco almeno pari a quelle delle strutture attraversate. − I componenti, che nel funzionamento ordinario possono produrre archi o scintille (interruttori e prese di tipo domestico), quando sono montati su od entro strutture combustibili, devono essere racchiusi in custodie aventi grado di protezione almeno IP4X − Realizzare le condutture con cavi unipolari o multipolari, non propaganti l'incendio (secondo le norme CEI 20-22 cat. II e/o cat. III) posati in tubo sottotraccia o in tubi/canali a parete, aventi grado di protezione ≥ IP4X e conformi alle relative norme CEI di prodotto. I cavi multipolari con guaina possono essere posti a vista. 6 Dott. Ing. Umberto Bosetti − Per le condutture posate con separazione inferiore a REI 120 rispetto all’ambiente (in pratica esclusi i tubi interrati o sottotraccia) utilizzare cavi unipolari o multipolari del tipo a bassa emissione di fumi LS0H. 7. CARATTERISTICHE DELLA DISTRIBUZIONE NOTA I quadri contenenti le apparecchiature di protezione, comando e regolazione di singole macchine e/o impianti di illuminazione allacciati alle prese a spina, con i relativi circuiti, non rientrano nell'ambito del D.M. 37/08, in quanto equipaggiamento elettrico della macchina (art.2, c.1, punto”e”), sono di pertinenza dei costruttori e/o installatori delle stesse e sono quindi esclusi dal presente progetto. 7.1 Circuito di alimentazione quadro Q0 (dal gruppo di misura) Di lunghezza inferiore a 3 m. - Posa: a vista a parete - Conduttori: cavo unipolare flessibile isolato in gomma ad alto modulo EPR, con guaina in PVC, non propagante l'incendio (CEI 20-22 II), sigla FG7OR 0,6/1 kV (CEI 20-13) 7.2 Quadro Q0 (avanquadro presso il gruppo di misura) - Contenitore a doppio isolamento, in materiale autoestinguente, da parete, con sportello dotato di dispositivo di chiusura a chiave, adatto all'alloggiamento di apparecchiature modulari - Grado di protezione minimo IP 55 - Dotazione come da allegato schema 7.3 Circuito alimentazione quadro Q1 (dal quadro Q0) - Posa: in tubo interrato dotato di protezione meccanica in cemento nelle zone carrabili e di pozzetti di infilaggio e rompitratta - Tubi: corrugati esternamente, lisci internamente, in materiale isolante (CEI 23-46) - Posa: all’interno dell’edificio in tubo sottotraccia contenente esclusivamente questo circuito, tubi pieghevoli in materiale isolante (CEI 23-55) - Conduttori: cavo unipolare flessibile isolato in gomma ad alto modulo EPR, con guaina in PVC, non propagante l'incendio (CEI 20-22 II), sigla FG7OR 0,6/1 kV (CEI 20-13) 7.4 Quadro Q1 (generale tensostruttura) - Contenitore a doppio isolamento, in materiale autoestinguente, da incasso, con sportello dotato di dispositivo di chiusura a chiave, adatto all'alloggiamento di apparecchiature modulari 7 Dott. Ing. Umberto Bosetti - Grado di protezione minimo IP 40 - Dotazione come da allegato schema 7.5 Circuito comando di emergenza (dal quadro Q0) Posato nello stesso cavidotto del circuito di alimentazione del quadro Q1 e in tubazioni a vista - Circuito a lancio di corrente, con visualizzazione della funzionalità tramite lampada spia di colore verde al neon. - Pulsante di emergenza in contenitore a doppio isolamento, in materiale autoestinguente, da parete, sotto vetro frangibile, con contatti normalmente aperti, vedi schema funzionale Q0. - Conduttori: cavo multipolare flessibile isolato in gomma ad alto modulo EPR, con guaina in PVC, non propagante l'incendio (CEI 20-22 II), sigla FG7OR 0,6/1 kV (CEI 20-13) 7.6 Circuiti illuminazione e prese tensostruttura - Posa: in tubo interrato dotato di protezione meccanica in cemento nelle zone carrabili e di pozzetti di infilaggio e rompitratta - Tubi: corrugati esternamente, lisci internamente, in materiale isolante (CEI 23-46) - Posa in tubi sottotraccia: pieghevoli in materiale isolante (CEI 23-55) - Posa in tubi a parete: rigidi in materiale isolante autoestinguente (CEI 23-54) e/o flessibili in materiale isolante autoestinguente (CEI 23-56) - Posa in canale a parete: in materiale isolante autoestinguente (CEI 23-32) - Cassette di derivazione: da parete e/o da incasso in materiale isolante autoestinguente con coperchio fissato a vite, manicotti e pressacavi conformi al grado di protezione richiesto - Conduttori: cavo unipolare flessibile (cordina) isolato con mescola in gomma elastomerica, non propagante l'incendio (CEI 20-22 II), senza alogeni, LS0H (CEI 20/38), a bassa emissione di fumi, gas tossici e corrosivi, sigla N07G9-K (CEI 20-13) - Conduttori: cavo multipolare flessibile isolato con mescola in gomma, non propagante l'incendio (CEI 20-22 III), senza alogeni, LS0H (CEI 20/37), con guaina termoplastica, a bassa emissione di fumi, gas tossici e corrosivi, sigla FG7OM1 0,6/1 kV (CEI 20-13) - Sezione conduttori circuiti luce terminali (fase = neutro = PE): 1,5 mm² − Punti presa: in scatola isolante da parete e/o da incasso, tipo UNEL (Bipasso + Schuko) 10/16 A, 2 P + T, con alveoli schermati − Presa CEE (CEI 23-12, 23-12/1) 32A 4P+T in pozzetto, per servizio palco 7.7 Circuiti illuminazione esterna - Posa: in tubo interrato, dotato di protezione meccanica in cemento nelle zone carrabili e di pozzetti di infilaggio e rompitratta - 8 Tubi: corrugati esternamente, lisci internamente, in materiale isolante (CEI 23-46) Dott. Ing. Umberto Bosetti - Conduttori: cavo unipolare flessibile isolato in gomma ad alto modulo EPR, con guaina in PVC, non propagante l'incendio (CEI 20-22 II), sigla FG7OR 0,6/1 kV (CEI 20-13) Le derivazioni dal circuito ai pali sono eseguite nei pozzetti in contenitore protetto con grado di protezione minimo IP 55. 7.8 Impianti elettronici Se installati nella stessa tubazione con cavi a tensione diversa, occorre che ogni cavo sia isolato per la tensione più elevata presente, CEI 64-8, art. 528 1.1. E' anche possibile mantenere l'isolamento funzionale dei cavi ausiliari, in presenza di cavi di utenza a doppio isolamento. Le cassette di derivazione, se non sono separate, devono avere setti separatori inamovibili. Spetta comunque al progettista dell’impianto elettronico indicare il tipo di posa richiesto per i relativi circuiti. 8. IMPIANTO DI TERRA E DI PROTEZIONE DAI CONTATTI INDIRETTI NOTA Vedi schema T0. Le sezioni dei conduttori indicate nello schema T0 sono le minime calcolate (CEI 64-8/543.1.1) 8.1 Sistema di dispersione Per la resistenza dell'impianto di terra deve essere soddisfatta la relazione: Ra ≤ 50 I∆n dove Ra è la somma delle resistenze del dispersore e dei conduttori di protezione, misurata in ohm; I∆n è la più elevata tra le correnti nominali differenziali degli interruttori differenziali, misurata in ampere. Il dispersore dell'impianto di terra è formato da una corda nuda di rame, avente sezione di 35 mm², diametro di ciascun filo 1,8 mm, posata nel terreno alla profondità degli scavi per la posa delle fondazioni. Costituiscono dispersore anche i ferri delle armature di plinti e fondazioni, che vengono collegati alla corda stessa, ove sia possibile. L'elemento di connessione ai ferri di armatura è costituito da un tondino di ferro, del diametro di 12 mm, saldato a detti ferri con un cordone di saldatura, lungo 50 mm, o legato con contatto di 300 mm. Questo tondino deve essere collegato alla corda nuda per mezzo di spezzoni aventi le stesse caratteristiche della corda stessa. 9 Dott. Ing. Umberto Bosetti Il tutto dovrà essere ricoperto con terra, humus, limo, bentonite e non con ghiaia o ciottoli o materiale di risulta del cantiere, per almeno 50 cm. Le giunzioni tra i vari elementi devono essere eseguite con morsetti a compressione. Le giunzioni vanno protette contro la corrosione mediante verniciatura o catramatura o nastratura. Non sono necessari pozzetti di ispezione. 8.2 Conduttore di terra Conduttore isolato che collega il sistema di dispersione al collettore di terra del presente impianto e lo stesso con il collettore principale dell’impianto del parco comunale adiacente (vedi dis. 02). - Posa: in cavidotti già predisposti - Materiale: cavo in rame unipolare flessibile isolato in PVC, colore giallo/verde - Sezione minima calcolata (CEI 64-8/543.1.1): 16 mm² 8.3 Collettore di terra Nodo al quale confluiscono i conduttori di protezione ed equipotenziali. - Materiale: piatto di rame meccanicamente robusto - Posa: in scatola di materiale isolante con coperchio, o all’interno dell’involucro del quadro Q1 - Dispositivo di sezionamento apribile con attrezzo 8.4 Conduttori di protezione I circuiti uscenti dai quadri di distribuzione sono dotati di conduttore di protezione collegato direttamente alla barretta di PE del rispettivo quadro. - Materiale: come conduttori di fase, colore giallo/verde - Posa: con conduttori attivi - Sezione: vedi schemi dei quadri 8.5 Collegamenti equipotenziali principali Eseguire collegamenti equipotenziali principali per tutte le masse estranee alla base dell’edificio (strutture metalliche e tubazioni metalliche aventi resistenza verso terra < 1 kΩ). - Materiale: cavo unipolare flessibile isolato in PVC, colore giallo/verde - Sezione minima calcolata (CEI 64-8/543.1.1): 10 mm² I pali dell’illuminazione esterna, se metallici, costituiscono una massa estranea: infatti la fondazione del palo, in c.a., presenta resistenza verso terra generalmente inferiore ad 1 kΩ. Eseguire collegamento equipotenziale principale al collettore di terra. 8.6 Collegamenti equipotenziali supplementari Non esistono ambienti dove siano richiesti questi collegamenti. 10 Dott. Ing. Umberto Bosetti 9. OBBLIGHI DELL' INSTALLATORE - Essere autorizzato all'installazione degli impianti in progetto ai sensi del D.M. 37/08. - Segnalare e concordare preventivamente con il Progettista ogni modifica al progetto che si renda necessaria in corso d’opera: in particolare, per quanto riguarda circuiti aventi corrente di impiego o caduta di tensione superiore a quella prevista, a causa di varianti sopravvenute o di errore progettuale. - Eseguire, prima della messa in servizio dell'impianto, le verifiche iniziali prescritte (CEI 64-8/6). - Rilasciare al Committente, al termine dei lavori, la dichiarazione di conformità ai sensi dell' Art. 7 del D.M. 37/08, alla quale deve essere allegato il presente progetto, completato dalla documentazione delle eventuali varianti avvenute in corso d'opera. - Dotare ogni quadro installato di dichiarazione di conformità alla normativa specifica, eseguita dal Costruttore del quadro. Il progetto dell’impianto elettrico prescrive solo le apparecchiature contenute nei quadri, con relativo schema di collegamento, e il grado di protezione dei contenitori. 10. OBBLIGHI DEL TITOLARE DELL'ATTIVITÀ Il Titolare dell'attività (in presenza di Personale dipendente o ad esso equiparato) deve presentare domanda di omologazione dell'impianto di terra, secondo le modalità illustrate nel seguito. In ottemperanza al DPR 22/10/01 n. 462, la dichiarazione di conformità ai sensi dell' Art. 9 della Legge 5/3/90 n.46, ora sostituita dalla dichiarazione di conformità ai sensi dell' Art. 7 del D.M. 37/08, rilasciata dall’installatore, costituisce l’omologazione dell’impianto, per l'impianto di terra e per l'impianto di protezione contro le scariche atmosferiche. Il Titolare dell’attività dovrà inviarne, entro trenta giorni dalla messa in servizio, copia all’ISPESL ed all’ASL competente per territorio, o allo Sportello Unico per le Attività Produttive. In seguito il Titolare dell’attività dovrà far eseguire le verifiche periodiche dell’impianto di terra, nel caso presente ogni 2 anni (presenza di luoghi a maggior rischio in caso di incendio), conservandone i verbali per esibirli agli organi di vigilanza. Tali verifiche periodiche dovranno essere commissionate ad un Organismo Abilitato dal Ministero delle Attività Produttive. È comunque obbligo del Titolare dell'attività mantenere in perfetta efficienza l’impianto, facendo eseguire controlli e manutenzione periodici da tecnico abilitato. 11