Amplificatore chitarra Marshall Valvestate VS 265

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Amplificatore chitarra Marshall Valvestate VS 265
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L'amplificatore è fondamentale per amplificare il segnale generato dal pick-up della chitarra che inviato direttamente
all'altoparlante non avrebbe energia sufficiente per diffondersi con potenza.
L'amplificatore in dotazione dell'aula musicale è un Marshall Valvestate VS 265 valvolare a doppio cono.
A disposizione c'è anche il pedale switch per la selezione dei canali della testata.
Gli amplificatori si differenziano tra quelli con circuito a valvole e quelli con circuito a transistor (solid state).
Gli amplificatori valvolari sono stati prodotti negli anni '50 mentre quelli a transistor negli anni '70.
In passato gli amplificatori erano separati dagli altoparlanti (testata e cassa) mentre attualmente testata e cassa sono
combinati (Combo) per un trasporto più agevole.
Il primo passaggio che compie il segnale mandato dai pick-up della chitarra è la preamplificazione (1° stadio
dell'amplificazione) svolta dal preamplificatore che negli amplificatori valvolari è costituito da una o più valvole che
amplificano il segnale secondo un guadagno fisso prestabilito.
Questo passaggio non avviene se i pick-up della chitarra sono attivi cioè amplificano già il segnale dato dall'oscillazione
delle corde.
Il 2° stadio di amplificazione è svolto da altre valvole che amplificano ancora il segnale con i controlli di volume ed
equalizzazione.
Il processo finale è svolto dalle ultime valvole che convertono la tensione del segnale in flusso di corrente che sollecità
gli altoparlanti.
Ma vediamo le caratteristiche della testata di questo amplificatore.
Ingresso jack (chitarra);
Potenziometro volume del canale Clean (detto "pulito");
Led che indica (quando a luce verde) il funzionamento del canale Clean e (quando a luce rossa) del canale
Overdrive;
Potenziometro toni bassi;
Potenziometro toni medi;
Potenziometro toni alti;
Interruttore di selezione CLN/OD:senza essere premuto funziona il canale Clean,quando è schiacciato
funziona il canale Overdrive;
Interruttore Tone Shift,quando è schiacciato attenua leggermente la potenza del segnale;
Potenziometro guadagno del canale Overdrive 1 (gestisce l'incidenza della distorsione);
Potenziometro volume del canale Overdrive 1;
Interruttore di selezione del canale Overdrive 1 oppure 2;
Potenziometro guadagno del canale Overdrive 2;
Led che indica la selezione del canale Overdrive 1 o 2,con il led rosso funziona l'Overdrive 2;
Potenziometro Contour che gestisce le frequenze medie;
Potenziometro volume del canale Overdrive 2;
Potenziometro toni bassi per canali Overdrive 1 e 2;
Potenziometro toni medi per canali Overdrive 1 e 2;
Potenziometro toni alti per canali Overdrive 1 e 2;
Interruttore Power Dimension;
Interruttore FX Loop level,premendolo mette in funzione gli effetti descritti in seguito;
Regola l'incidenza degli effetti;
Potenziometro per il riverbero del canale pulito;
Potenziometro per il riverbero dei canali Overdrive 1 e 2,
Interruttore Channel Assign,premendolo gli effetti speed e Depth si mettono in funzione;
Interruttore CLN/OD,serve per pilotare l'incidenza degli effetti sul canale Clean o su quelli Overdrive;
Potenziometro Speed che regola la frequenza delle oscillazioni dell'effetto Depth;
Potenziometro Depth che regola l'incidenza dell'effetto tipo vento;
Interruttore di accensione dell'amplificatore.
Il riverbero è una sorta di eco e simula appunto il suono di eco di una stanza. Ovviamente diverse regolazioni
consentono di decidere la durata di tale eco.Usando settaggi diversi si possono emulare facilmente effetti di eco di
diversi ambienti, più o meno ampi.
I primi effetti a nascere, in modo casuale e non voluto, furono gli Overdrive. Quando giunge un segnale particolarmente
potente, l'amplificatore viene sovraccaricato ed il suono emesso risulterà diverso dal suono originale prodotto dallo
strumento. Tutti gli amplificatori sono oggi costruiti per reggere senza problemi questo stato di sovraccarico, lasciando
che il suono modificato (distorto, appunto) giunga tale fino al cono di uscita. Così nascono le diverse
distorsioni:l'overdrive è una distorsione lieve, simile alle prime distorsioni generate casualmente, mentre una
distorsione lead è potente e brillante, molto usata negli assoli.
Solitamente ogni distorsore consente di regolare il gain: si tratta di un comando fondamentale per le distorsioni, che
come abbiamo visto nascono da un sovraccarico dell'amplificatore.Il gain (guadagno) modifica il segnale di uscita della
chitarra, aumentandone la potenza in modo da provocare un sovraccarico maggiore ed una distorsione più accentuata.
Diversi tipi di distorsione si possono ottenere anche intervenendo su altre regolazioni del suono, ad esempio
enfatizzando gli acuti mentre si possono ottenere tantissimi suoni "ibridi" combinando un effetto di distorsione ad altri
effetti.
Ora invece vediamo il funzionamento dei potenziometri.
Un potenziometro (es. di una chitarra) è, innanzitutto, costituito da una resistenza e da un contatto in grado di scorrere
su di essa. Nel caso dei potenziometri usati sul nostro strumento, tale resistenza assume la forma di una circonferenza
incompleta (aperta): le due estremità sono collegate al pickup e ne ricevono dunque il segnale.
Esse però non ricevono il segnale allo stesso modo: una riceve segnale a tensione zero, l'altra a tensione massima.
Il contatto non è altro che un 'ponticello' avente perno al centro del dispositivo e direttamente solidale alla manopola:
nel momento in cui facciamo ruotare quest'ultima, il contatto gira si sposta lungo la resistenza, scorrendo su di essa.
Allo stesso perno è collegato il segnale di uscita, che assume dunque un volume diverso in base alla posizone del
contatto sulla resistenza: se questo si trova vicino all'estremità di tensione maggiore il volume finale sarà più alto e
viceversa.
Abbiamo così capito come funziona la manopola di regolazione del volume. E le altre?
Il principio di base è lo stesso, soltanto che ad ogni potenziomatro troviamo abbinato un condensatore che filtra
determinate frequenze.
Le frequenze alte vengono deviate al potenziometro: se quest'ultimo è 'chiuso' (contatto vicino a MIN) le frequenze
alte vengono tagliate, nel caso opposto vengono invece ritrasmesse in uscita immutate. Ovviamente nelle posizioni
intermedie lungo la resistenza si ottiene un taglio graduale delle frequenze alte.
Le frequenze basse filtrate dal condensatore invece raggiungono il segnale d'uscita intatte, non vengono quindi
modificate.
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