«Aspetta. A destra. Stop. Esalta 5-7-19. Traccia 45 a sinistra. Stop. Esalta 15 fino a 23. Stampa ora»
[da «Blade Runner», regia di Ridley Scott, 1982]
Il «Pinguino» scopre la facilità
Linux compie dieci anni e oltre ai server pensa alla conquista dei pc
Un’interfaccia e un programma rendono più facile l’accesso al mondo anti Microsoft
di un sistema operativo «open
source»: cioè hanno accesso al
codice sorgente, possono modificarlo e riparare eventuali imperfezioni, mettendo i loro miglioramenti a disposizione di tutti. In
questo modo il software è sottoposto a continui sviluppi.
Chi non è utente Linux (e la
maggior parte di chi usa un computer a casa o al lavoro non lo è)
non conosce granché di quel
mondo. Eppure è una realtà che
si sta espandendo, che prova a lasciare l’abituale nicchia degli
hacker e degli «smanettoni»
esperti di informatica per cercare di interessare anche gli utenti
comuni, quelli che hanno solo bisogno di un buon programma di
scrittura, un calendario organizzato in modo efficace e un sistema di posta elettronica.
Uno degli svantaggi da sempre rimproverato a Linux è che
può essere un ottimo sistema
operativo per i più preparati, ma
diventa difficile da usare per chi
è abituato al sistema di icone e
cartelle di Windows e non ha
grande dimestichezza con i comandi di testo. Oggi queste difficoltà sembrano sul
punto di essere superate.
La società Ximian ha sviluppato un’interfaccia
utente, «Gnome», che rende Linux molto più semplice da usare.
«Si possono fare tantissime cose
senza dover scrivere un solo comando in linguaggio informatico
— dice Miguel de Icaza, responsabile della tecnologia di Ximian
—. Ormai Linux è facile quanto
Windows». Sempre la Ximian ha
prodotto un altro programma Linux pensato per gli utenti meno
esperti, «Evolution», simile a Microsoft Outlook.
Ma perché un utente privo di
una laurea in informatica dovrebbe abbandonare comunque
il sistema operativo Windows
per abbracciare Linux? Per molti sostenitori del «pinguino», è
anche una questione politica. Il
mondo dell’«open source» è
quello delle conoscenze condivise, della mancanza dei lacci del
copyright, del software gratuito,
a disposizione di tutti e aperto ai
contributi di tutti. Linux è visto
come strumento per sottrarre potere all’impero di Bill Gates.
Nel nostro Paese esiste una
«Italian Linux Society», associazione culturale che raggruppa
chi è interessato alla diffusione
del sistema operativo «open
source». E la società «Red Hat»,
la più importante azienda dedicata al software «open source»,
organizza corsi di formazione
per chi vuole «passare al pinguino». Eppure, non tutti i suoi sostenitori sono d’accordo sull’opportunità per Linux di aprirsi al
mondo dei normali utenti di personal computer. «Meglio conservare la ragguardevole posizione nel
settore dei server
e non disperdere
le energie nell’inutile lotta per il pc
— scrive Russ Mitchell su Wired
—. Come i soldati
giapponesi a Guadalcanal che rifiutavano di arrendersi anni dopo la fine della Seconda guerra mondiale, gli zeloti di Linux restano ossessionati
dall’idea di battere Microsoft nei
personal computer. Ma non se
ne sono accorti? La guerra è finita. E Microsoft l’ha vinta».
Stefano Montefiori
[email protected]
Si organizzano
corsi per chi
vuol passare
al software
«open source»
Tutto cominciò quando uno
studente finlandese dell’Università di Helsinki scrisse
un messaggio al gruppo di discussione comp.os.minix, annunciando che stava lavorando a un piccolo sistema operativo per il suo
computer Intel 386. «Dovrei ottenere qualche risultato pratico entro pochi mesi — scrisse agli sconosciuti lettori — mi piacerebbe
sapere di quali applicazioni c’è
maggior bisogno. Tutti i suggerimenti sono benvenuti, anche se
U
non posso promettere che riuscirò ad accoglierli tutti». Era il 25
agosto 1991. Quel ragazzo era Linus Torvalds. In breve tempo, sarebbe diventato uno dei nomi più
conosciuti nel mondo dei computer. L’unico capace di impensierire lo strapotere della Microsoft.
I dieci anni del sistema operativo Linux sono stati festeggiati
quest’estate e per il pinguino (la
mascotte di Linux, ndr) sembra
avvicinarsi il momento della verità. Linux e la filosofia «open sour-
ce» hanno già conquistato il 30
per cento del mercato nel settore
dei server. Ma riusciranno mai a
insidiare il dominio Windows anche nei programmi per personal
computer?
Linux è un mondo a parte. Chi
usa il sistema operativo Linux
sente di appartenere a una comunità. Da un lato ci sono gli utilizzatori dei prodotti Microsoft:
esperti programmatori, ma anche chi usa il pc come una semplice macchina per scrivere o come
una console per videogiochi. Dall’altro, c’è chi si intende abbastanza di computer per avere voglia di sviluppare un programma e magari migliorarlo, piegarlo alle sue esigenze. Fra questi ci
sono molti utenti Linux.
Chi usa Microsoft prende un
programma, da Word a Explorer
a Outlook, così com’è. Non ha la
possibilità di intervenire sul codice e apportare delle varianti. Gli
utenti Linux hanno invece a loro
disposizione tutte le potenzialità
in rete
www.linux.org
www.linux.it
www.redhat.it
Il fondatore
Guru, papà
Quando non lavora (è
ingegnere nella società
Transmeta della Silicon
Valley), il creatore di
Linux Linus Torvalds
gioca con le sue bambine
Patricia Miranda e
Daniela, beve birra, si
dedica al tiro a segno con
la pistola e ama guidare la
sua Bmw Z3. Linus è nato
il 28 dicembre 1969. Ha
vissuto fino al 1997 a
Helsinki, poi si è trasferito
in California, a Santa
Clara. Linus è finlandese
ma la sua lingua madre è
lo svedese: in Finlandia
esiste una minoranza
svedese pari a circa il 6
per cento della
popolazione.
Non è diventato
miliardario come Bill
Gates, ma nella comunità
high-tech mondiale Linus
gode di uno status a metà
tra rockstar e guru della
programmazione. Durante
una conferenza
all’Università di Stanford,
il suo intervento è stato
più volte interrotto da urla
e fischi di approvazione.
Alla fatidica domanda
«Come pensa di fare soldi
con il sistema open
source?», Linus ha avuto il
candore di rispondere
«Anch’io ho il mio
business model, sapete.
Alla fine di questo
incontro andrò in giro con
il cappello in mano.
Raccogliendo offerte».
S. Mon.
Nasce il 25 ottobre il sistema operativo «Xp»
Icone addio, ecco la luna nel deserto
Ora Windows ha più «experience»
Questa volta sarà una sigla il nome di
battesimo del sistema operativo più utilizzato al mondo: Xp. Due lettere che stanno
per «experience». E che vogliono sottolineare come la Microsoft il prossimo 25 ottobre
non presenterà sui mercati mondiali l’ennesimo aggiornamento dei vecchi Windows (la
cosiddetta generazione 9X). Ma una piattaforma del tutto nuova architettata sul sistema Windows 2000. Il più «stabile» della famiglia, fino a oggi esclusiva dei professionisti.
Il sistema Windows Xp sarà disponibile in
due versioni sul mercato: quella home, cioè
per i pc dei navigatori casalinghi, e quella
professional, rivolta a chi utilizza il computer per il lavoro. Ma è sulla prima che la Microsoft sembra puntare, a giudicare dalle novità con cui il software si presenta.
Xp tende a integrare (e quindi facilitare)
l’uso di tutti quegli elementi di hardware
che negli ultimi anni hanno attirato maggiormente i consumatori. Come nel caso del
masterizzatore. L’accesso diretto da Windows permette così di archiviare foto, filmati e file di qualunque genere (ad esempio
quelli musicali) utilizzando il masterizzatore come in passato si utilizzava il floppy
disk. Parallelamente, anche i programmi di
«lettura», come il Windows Media Player
ha subito la stessa metamorfosi presentandosi come una funzione integrata nel sistema.
Ma è con l’assistenza remota che la Microsoft raggiunge l’«ergonomia virtuale». La
nuova funzione permette infatti di far accedere (via Internet) altri operatori — in qualunque posto essi si trovino con il proprio pc
— direttamente sulla propria scrivania. Se vi
U L’addio alle icone Anche se non verranno
abolite, le icone sulla «scrivania» con cui si è mai capitato di cercare di far funzionare
presentava Windows diventeranno opziona- qualcosa sul vostro computer seguendo delli. E il vecchio sfondo monocromatico stan- le istruzione per telefono, capirete. Un altro
dard del sistema verrà sostituito dall’inter- utente può accedere, risolvere il problema
faccia «Luna». In pratica un paesaggio deser- — si può anche chiamare un tecnico quindi
— e uscire. Con un sistetico su cui occhieggia la luma di crittografia che dona. Tutto rimane personavrebbe garantire la prilizzabile, chiaramente.
vacy (meglio non eccedeMa una volta aperto, il prore però, la sicurezza totagramma avrà questa prele non esiste neanche nel
definizione. E dopo quella
mondo incorporeo della
che è stata chiamata la
rete).
«guerra delle icone» in seIl taskbar di sintesi delguito al processo Microle
funzioni risolve un’alsoft, il dubbio che le numetra inefficienza del vecrose nuove funzioni siano
chio sistema. Per ogni funstate quantomeno «nascozione aperta, i sistemi
ste» alla vista sembra leWindows precedenti aprigittimo. L’insieme delle
vano infatti una finestra
L’interfaccia di «Xp» di Microsoft
funzioni è stato raccolto
sulla barra delle funzioni.
nel pulsante «Start» che
si aprirà diversamente a seconda dell’uten- Con il risultato che alla quinta, sesta funziote. Tra le novità del sistema Xp, c’è infatti la ne aperta, le finestre tendevano a uscire dalpossibilità di avere più accessi (ad esempio la visuale. Mentre tutto viene ora sostituito
uno per ogni componente della famiglia) al- da un unico pulsante che raggruppa tutte le
l’ingresso del sistema operativo. In questa funzioni con ordine.
maniera, ognuno potrà personalizzare e gestire i propri documenti, senza problemi di U Il pegno La «tassa» da pagare per avere
sovrapposizioni, anche utilizzando un solo funzioni sempre più efficienti e soprattutto
un sistema più stabile dei precedenti prodotpc.
ti Microsoft sembra essere la potenza del
computer. A parte i requisiti minimi richiesti
U Le novità del sistema Gestione diretta delle
funzioni di masterizzazione dei cd, delle im- (come un microprocessore Pentium o Celemagini (con la possibilità di condivisione) e ron e 1,5 Gigabyte di spazio libero sul disco
dei filmati. Assistenza remota. E «taskbar» rigido) il sistema infatti sembra richiedere
di raggruppamento delle funzioni aperte. So- un buon «motore» sotto per poter manteneno le novità sostanziali del sistema operati- re le promesse fatte a tutti gli internauti.
Ma. Si.
vo, insieme a una maggiore flessibilità per le
[email protected]
interfacce.
U
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