Hardware - www.dlia.ir

annuncio pubblicitario
ROM
D-
COME FARE
NEL C
I segreti del video digitale
SETTEMBRE 2003 € 5,00 www.pcmagazine.it
Come eseguire montaggi video da professionisti
> WINDOWS Operazioni automatiche con le macro
> OFFICE Usare il processo di Stampa unione con
origine intestazione da un file separato in Word
> UTILITY Bloccare i virus con Mail Virus Blocker
> ONLINE Gestire mailing list in ambiente Unix
> LINUX Come creare un piccolo sistema cluster
> MULTIMEDIA Foto di paesaggi con camere digitali
Quali interventi effettuare per
aggiornare il proprio computer
e mantenerlo sempre
perfettamente in forma
> pag 48
Test: Editor Audio
In prova i migliori programmi di elaborazione
audio, per utenti domestici e professionisti > pag 156
Intel incrementa la frequenza
dei processori per Pc: 3,2 GHz
per P4 e 2,6 per Celeron. > pag 12
Flash
drive Usb
Prezzi e caratteristiche di oltre
50 modelli di memorie flash Usb,
per sostituire il floppy. > pag 146
9 771128 876006
Un'analisi approfondita della
versione per server del sistema
operativo Microsoft. > pag 188
Nuove
CPU Intel
HARDWARE
Windows 2003
Server
ANTEPRIMA
A confronto 7 modelli a getto d'inchiostro per stampare
le proprie fotografie con la massima qualità > pag 78
ISSN 1128-8760
30207
Stampanti fotografiche
SOFTWARE
Focus: Speciale upgrade Hardware: Stampanti fotografiche Software: Editor audio Come fare: Montaggio video
Spedizione in A.p. - 45% - art. 2 comma 20/b Legge 662/96 - Filiale di Milano - in caso di mancata consegna restituire all’editore che si impegna a pagare la relativa tassa presso il CMP di Roserio - Milano - Frs, 7.17
207
SETTEMBRE
2 0 0 3
Ashampoo Mail Virus Blocker versione completa
Editoriale <
Arriveranno anche in Italia i dischi usa e getta?
F a b i o
b o s s i
I Dvd a tempo
È
di poche settimane fa la notizia che entro
il disco dalla sua confezione, il colore della superficie
l’anno, almeno negli Stati Uniti, verranno
“incisa” sarà rosso, mentre una volta divenuto
lanciati sul mercato dei nuovi Dvd, chiamati EZ-
inutilizzabile il colore diventerà nero. La prima azienda
D, la cui caratteristica fondamentale è quella di avere
che ha annunciato di voler utilizzare la tecnologia
una durata limitata a 48 ore. Grazie alla tecnologia
Flexplay è la Buona Vista Home Entertainment,
Flexplay, infatti, questi Dvd diventeranno inutilizzabili
sussidiaria della Walt Disney Company. In principio
dopo due giorni: ciò dovrebbe, secondo i produttori,
la quantità di EZ-D messi in commercio sarà limitata,
rivoluzionare l’attuale sistema del videonoleggio.
sia per sondare l’interesse del pubblico verso questo
tipo di prodotto, sia per verificare il funzionamento
Entro l’anno apparirà negli Usa un nuovo Dvd
progettato per poter essere utilizzato solo per 48
ore: sarà la rivoluzione del videonoleggio?
del sistema di riciclo dei dischi inutilizzabili.
Infatti, l’obiezione più comune verso gli EZ-D è proprio
il loro impatto ambientale, essendo questo un
prodotto nato proprio per essere gettato via dopo
Gli EZ-D, non dovranno essere riconsegnati al
pochi giorni; quindi un programma di riciclo era
negoziante, ed è questa la cosa che aprirà molte nuove
fondamentale per convincere tutti i clienti della
opportunità di mercato; non sarà più necessaria una
validità del sistema, anche se in molti continuano a
struttura di noleggio che preveda l’onerosa gestione
pensare che solo pochi dischi finiranno effettivamente
della restituzione dei Dvd, ma sarà sufficiente anche
nel ciclo di recupero del policarbonato con cui sono
un semplice distributore automatico, da cui acquistare
prodotti. La seconda fondamentale perplessità
il Dvd che inizierà a degradarsi non appena aperta
riguarda invece l’aspetto economico, dato che gli stessi
la confezione. I vantaggi ci saranno quindi anche
produttori dichiarano che gli EZ-D avranno un costo
per l’utente, che sarà sicuro di acquistare un Dvd in
superiore a quello dell’attuale prezzo del noleggio di
perfette condizioni e che non dovrà più preoccuparsi
un Dvd, il che potrebbe frenare l’interesse dei possibili
di ritornare al videonoleggio per restituire il titolo.
clienti. La stessa tecnologia potrà però essere
La tecnologia Flexplay utilizza delle sostanze chimiche
applicata non solo ai Dvd video, ma a qualsiasi tipo
che, al contatto con l’aria, fanno sì che la superficie
di contenuto, sia esso software, videogame o musica;
del disco diventi opaca e quindi non più riconoscibile
inoltre questi supporti potranno essere utilizzati
dal lettore. Ci si potrà rendere conto dello stato del disco
per iniziative di marketing, per esempio per distribuire
semplicemente osservandone il colore: quando si estrae
prodotti dimostrativi che l’utente potrà testare per
due giorni in tutte le loro funzioni, riducendo in parte
il rischio della pirateria, anche se è probabile che alcuni
Marisa Pittari
utenti non resisteranno alla tentazione di duplicare
il disco prima che questo “scada”.
A due anni dalla scomparsa, l’editore e i colleghi ricordano Marisa con commozione e profondo affetto.
Non si sa ancora se e quando questa tecnologia
Un abbraccio a Sarah e Roberto.
in un Paese dove si getta nella spazzatura di tutto,
arriverà in Europa e in particolare in Italia ma,
non se ne sentirà certo la mancanza. ù
Settembre 2003 PC MAGAZINE
5
www.pcmagazine.it Il mensile per il mondo digitale
> Sommario
48
Settembre 2003
Speciale upgrade
Quando si acquista un Pc spesso ci si
preoccupa che possa essere aggiornato
con facilità in futuro. Dopo un paio d’anni,
infatti, arriva solitamente l’ora di affrontare
un upgrade per far fronte alle nuove
esigenze che via via si sono sviluppate.
Vediamo dunque quando è possibile
aggiornare il proprio Pc e quali sono
i componenti che possono migliorarne
le prestazioni con una spesa ridotta.
Prima pagina
12
Prestazioni
sempre
più elevate
Il più veloce processore Intel è adesso
il Pentium 4 3.20C con frequenza
di clock a 3,2 GHz
14
16
18
20
22
24
26
28
30
32
34
Elettrodata Sam@ra C2600
Asus WL-300G e WL-100G
Sapphire All In Wonder Radeon 9800Pro
Asus MyPal A620 con Windows Mobile 2003
Acer Travelmate C110
Pinnacle Systems Edition Version 5
PowerQuest Drive Image 7
Jasc Paint Shop Pro 8.01
Microsoft Visio 2003 beta
Corel WordPerfect Office 11
Autodesk Inventor 7
PC MAGAZINE Settembre 2003
Grouptest Stampanti Fotografiche
78
Stampe
per tutti
A confronto le migliori stampanti
fotografiche a tecnologia inkjet
per stampare direttamente a casa.
Reportage
36
Il futuro
è nei Web
service
Al Tech-Ed 03,
il raduno degli
sviluppatori
Microsoft,
al centro
dell’attenzione
i servizi Web,
Exchange 2003,
Windows Server
2003 e il nuovo
Office
38 Electronic Entertainment Exposition
42
News prodotti
Focus
48
Aggiornare
il Pc
Spesso fare un buon upgrade al Pc
può essere molto più conveniente.
Nel caso in cui si abbia semplicemente
bisogno di più memoria Ram o di un disco
fisso più capiente, oppure anche solo
per riuscire a installare le applicazioni
e i giochi di ultima generazione.
6
Hardware
Grouptest Telefoni Cellulari
98 Con quattro sensi
Colore, design, prestazioni sempre
migliori. I produttori di cellulari rilasciano
nuovi modelli praticamente ogni mese.
Vi proponiamo i più convenienti.
Test
112 Bow.It Home
Theatre Solution
114 Acer Aspire
1314LC
116 Frael Leonhard
AT3200R
118 Ibm ThinkPad X31
120 Enface Filo 1900
122 Samsung SM 191 T
124 Viewsonic PJ250
126 Hyundai
Imagequest P571
128 Asus A7V600
130 Kodak EasyShare
DX6340; EasyShare
Camera Dock 6000;
Printer Dock 6000
132 Terratec Mistify
5900 Ultra
134 Nfren NF1700MAF
134 Mitsumi CR 487E TE
135 Palm Tungsten
136 Samsung ML 1510
ML 1750
138 Sanyo Xacti VpcJ1EX
140 Seagate Technology
ST3160021A
140 TX Dvd-R/-Rw
141 Wacom Home
Photo Studio
Collection
142 Gigabyte 8PENXP
e MSI 865PE
Neo2-FIS2R
144 Kyocera-Yashica
Finecam L4v
144 Sitecom WL-013
145 Typhoon Speednet
Wireless Access
Point e 2x
Guida all’acquisto
146 Dati Ovunque
Prezzo, capacità, velocità di lettura
e scrittura, sono le caratteristiche
dei cosiddetti flash drive Usb.
Abbonati e vinci con PC Magazine
Schede video e lettori Dvd in regalo per te
Scopri come fare a pag. 198
Software
Internet
Grouptest Editor Audio
156
Musica
con il Pc
Grouptest Ecommerce
202
Test
170 Corel Painter 8.0
171 Alpha Software
Alpha Five 5
172 Macromedia
Authorware 7
174 Yosemite
Technologies
TapeWare 7.0
174 VisualVision
CDFrontEnd
175 Jasc Paint
Shop Photo
Album 4 PE
176 Pinnacle Systems
InstantCD/DVD
version 7
177 Eovia Amapi
Designer 7.02
178 Steganos Security
Suite 5
Titoli multimediali
179 CodeWeavers CrossOver Office 2.0
180 Marsilio Editori Andrea Palladio.
Atlante delle Architetture
181 Aiutoooo.com Il Web è per tutti
Giochi
182
183
183
184
Rise of Nations
Freelancer
Grande Fratello: il gioco
Scudetto 4: Championship Manager
186 Programmi 2° Cd-Rom
APPROFONDIMENTO
188 Microsoft Windows 2003 Server
Come fare
L’ecommerce 230 Come
a portata
diventare
di clic
registi
digitali
Nella varietà di prodotti e servizi
sviluppati per la vendita diretta di prodotti
sul Web, sono da privilegiare quelli
che garantiscono, un’offerta di
funzionalità.
Il computer è uno strumento molto
importante per la produzione audio,
tanto che la maggior parte dei Cd viene
prodotta su Pc. Il cuore di un sistema
audio è il software e il mercato offre
prodotti per tutte le esigenze.
In pratica
Test
216 PepiMK Software Spybot Search and Destroy 1.2
217 Vandyke Software Crt 4.0.6
218 Gate Comm PostCast Server 2.5
Con la diffusione
delle telecamere
digitali e la
proliferazione
dei software di editing
video il sogno
di poter realizzare
in casa i propri filmati
è alla portata di tutti.
238
240
242
244
248
250
252
256
262
Windows: Con le Macro Windows lavora da solo
Office: Intestazioni tappabuco
Office: L’arte del riempimento
Office: Creare file Pdf online
Utility: Mail Virus Blocker
Online: Il principe dei server per mailing list
Programmazione: Java, dalla teoria alla pratica
Linux: OpenMosix, tutti per uno
Multimedia: I paesaggi fotografici
Approfondimento
220 Da Java a J2ME
264 La posta di PC Magazine
Le indicazioni dei Test
in questo caso, è quello ottenuto dal sistema di rifePC Magazine misura le prestazioni dei sistemi in
prova con i programmi di test Sysmark 2002,
rimento dai laboratori Bapco, ovvero un notebook
MobileMark 2002 e 3DMark 2001 Se. I risultaCompaq Armada M700, con Cpu Pentium III a 1 GHz
e 256 Mbyte di Ram.
ti delle prove sono espressi con un valore numerico,
3DMark, infine, viene utilizzato per misurare le prerappresentato graficamente da una barra colorata,
stazioni con giochi e applicazioni grafiche 3D,
come gli esempi che trovate qui sotto. Per i Sysmark
2002, utilizzati con i Pc, il valore 100 è quello otteed esprime un valore assoluto. Per i test delle
nuto da un Pc con mainboard Intel D815EEA2U,
schede video viene utilizzata un Pc con Cpu Amd
Athlon XP 2600+ ed Fsb a 333 MHz. La memoria è
Cpu Pentium III a 1 GHz con bus a 133, 256 Mbyte
di 512 Mbyte di tipo Ddr Pc-2700, installata su una
SdRam, disco fisso Ibm Dtla-307030 e scheda grafischeda madre Msi con chipset Via Kt400 dotata di
ca con chip GeForce 3 con 64 Mbyte di Ram Ddr. La
risoluzione video adottata per la prova è di 1.024x768
bus Agp 8x.
punti, con una profondità
Legenda
Prestazioni
di colore di 32 bit.
0
100
200
300
100
MobileMark 2002 è inve?
ö ö ö ö ö scarso
SYSMARK 2002
ce utilizzato solo con i
0
100
200
300
?
? ö ö ö mediocre
öö
142
computer portatili, e
MobileMark 2002 Performance
fornisce due valori: uno
0
100
200
300
?
?ö
? ö ö discreto
öö
158
riguardante le prestazioMobileMark 2002 Battery
ni del sistema, e uno rela0 1.000 2.000 3.000 4.000 5.000 6.000 7.000 8.000 9.000 10.000 11.000 12.000 13.000
?
?ö
?ö
? ö buono
öö
2.100
tivo all’autonomia del
3DMARK 2001 Se
dispositivo. Il valore 100,
?
?ö
?ö
?ö
? ottimo
öö
Settembre 2003 PC MAGAZINE
7
In edicola trovate:
Pc Magazine con 1 Cd
a 5,00 Euro
> Nel primo Cd
In Prova
La sezione In Prova presenta il software
recensito all’interno della rivista.
DriveImage 7
Consente di creare e ripristinare
immagini complete del disco.
Authorware 7
Una delle migliori soluzioni per la
creazione di contenuti di e-learning.
Yosemite TapeWare 7.0
Una soluzione completa
e professionale di backup.
Alpha Five 5 Full Version
Alpha Five è un gestore di database
relazionali facile da usare.
Sound Forge 6.0
Un software di editing audio che
include un potente set di filtri.
DigiDesign Pro Tools Free 5.01
Uno dei più potenti e
flessibili software in circolazione
per registrare, modificare e mixare
musica.
WaveLab 4.0
Un software professionale di editing
e mastering audio.
Cool Edit 2000
Per trasformare il proprio Pc in una sala
di registrazione.
Cool Edit Pro 2.1
Per registrare, editare e mixare fino
a 128 tracce audio.
Cakewalk Sonar 2.2
Sonar è uno dei programmi
attualmente più usati per produrre
ed editare file audio e Midi.
Dvd PictureShow 2
Una suite di programmi per ottenere
il meglio dalle proprie presentazioni
multimediali.
WinRar 3.20 Ita
Un programma per comprimere
e decomprimere file in formato Rar.
Ashampoo Mail Virus Blocker
Permette di avere una
protezione attiva per le email,
identificando e bloccando
tutti gli elementi potenzialmente
dannosi.
8
PC MAGAZINE Settembre 2003
Utility
˘ COMUNICAZIONE
Visual Irc 2.0rc5
Fax Machine 3.04
IceChat Irc Client 4.13
mIrc 6.03
PopBeamer for Microsoft
Exchange v3.34
TurboIrc 3.401
˘ DESKTOP
Easy Screensaver Creator Express 1.72
Power Launch 2
WinGuides Tweak Manager 2.12
TestPen 1.5
˘ EMAIL
Mail Express PRO 2002 v4.0 build
0610
GearVox 3.0
Eudora 5.2
EmotiPad II v2.13
Desktop Fay 2.2
˘ FILE
Drasbek DiffnMerge V1.3
Folder Guard Pro 5.5
DiskIndex V6.1 up1
AscToHTM 4.1
FastSplit Gold 2.5
ViceVersa pro 1.1
˘ FUN
Bubble Frenzy 1.0.5
Mad Bomber 0.2.5
Puzzlic Advanced 1.0
Archibald Arcade Diver 1.0
Pterotrooper
Ftp Navigator 6.90
A1 Visual Contact pro 1.48
Net Viewer Lite 2.0
Mach5 Faststats Analyzer 3.03
˘ MULTIMEDIA
Microangelo 5.58
AudioEdit Deluxe 2.2
Audio Cd Maker 5.1
Cd-Runner 2004
AcdSee 5.0
˘ OFFICE
Time & Chaos 5.6.0
HyperPublish 3.10.126
Animated ArtCard Creations(tm)
Package v2.00.1381
Annotis Mail 2.0 (Build 108)
MySlideShow 2.1.2
Winzip 8.1
˘ SICUREZZA
Access Manager 1.3
Zero footprint crypt 2.1
AB System Spy 5.1.1
Masking Password Generator 2.0.8
TrojanHunter 3.5
Privacy Protector 2.50
Exe Protector 2.01a
˘ SISTEMA
WinHvance 1.6.3
12Ghosts SuperGee 6.2.0
E-Icons 4.15
Total Control version 2.3
Tweaki ... for Power Users 4.3.1
CleanUp! 2.5.0.3
Schedule Wizard 3.0
Driver
˘ GRAFICA
2d & 3d Animator 1.5
AZ Image 1.0.2
Catalog Wizard 2.0
CyberMotion 3D Designer v.8.0
Albumshop standard edition 2.0
VaryView 1.3 build 0251
Creative
Matrox
ViaTech
Matrox
˘ INTERNET
GetRight(r) 5.0.1a
FreeFtp v3.2
˘ BROWSER
Internet Explorer 6 SP1 ITA
Opera 7.11 Win con Java ITA
Internet
Problemi con il Cd? C’è l’hotline
PC Magazine mette a disposizione dei propri lettori
una linea telefonica diretta e un indirizzo email per
la segnalazione dei problemi riguardanti i Cd contenuti
nella rivista (malfunzionamenti, problemi tecnici di diversa
natura). L’hotline è in funzione tutti i Lunedì e i Giovedì
dalle ore 15.00 alle ore 18.00 al numero 06 86210069
e risponde via email all’indirizzo [email protected]
Linux
˘ AMMINISTRAZIONE UTENTI
Clobberd Versione 4.17
Coas Versione 1.1
Gnome Admin Versione 1.0.3
Webmin Versione 1.090
˘ BACKUP
Afbackup Versione 3.3.7pl6
Amanda Versione 2.4.4
CompuApps DataRecall
Mondo Versione 1.60
Mondo Rescue Versione 1.22
Partition Image Versione 0.6.2
Scdbackup Versione 0.6
˘ DEVELOPMENT
Jedi Versione 2.3.1
Kdevelop Versione 2.0.1
QtEZ Versione 0.93.5
VdkBuilder Versione 1.2.5
Aegis Versione 3.28
Anjuta Versione 0.1.7
AurigaDoc Versione 1.2b
Autoconfigure Versione 2.52
Doxygen Versione 1.2.11
˘ GESTIONE FILE
fileutils Versione 4.1
GFile Versione 0.0.9
GtKtalog Versione 0.99.15
KCommander Versione 2-1.94
Kruiser (kexplorer) Versione 0.4
Krusader Versione 1.0
Linux Commander 0.5.2
Midnight Commander 4.6.0
X Northern Captain 4.4.6
˘ KERNEL
Linux Kernel Versione 2.4.21
˘ MAIL UTILITY
Adje Webmail Versione 3.57
Althea Versione 0.5.7
CaMail Modular Webmail
Elm Versione 2.5.6
Eucalyptus Versione 0.1.6
GMailWatch Versione 1.1
gtkmail Versione 1.1.1
Mahogany Versione 0.63
Pine Versione 4.56
˘ PACCHETTI
Alien Versione 7.27
KPackViewer Versione 0.70
KRPMBuilder Versione 0.2.2
RedHat Package Manager 4.1
rpm2html Versione 1.7
rpmfind Versione 1.8.0
In edicola trovate:
Pc Magazine con 2 Cd
a 7,75 Euro
> Nel secondo Cd
Made in Italy
Utility e applicazioni sviluppate
da programmatori italiani.
Per proporre l’inserimento di software
mandate un messaggio di posta
elettronica a [email protected]
Gepim
Acronimo di GEstione PIccola IMpresa,
Gepim è un software gestionale
semplice e potente che grazie
alla sua elevata possibilità di
parametrizzazione può adattarsi
a numerose attività aziendali:
commercio, servizi, produzione,
distribuzione.
Config 2003 2.0
Config consente di configurare il foglio
di lavoro di AutoCAD secondo
la normativa Uni-Iso.
Progetto 1
Progetto1 è un programma
gestionale dedicato alle piccole
e medie aziende.
Lottobusiness 4.1.55
La caratteristica principale di
LottoBusiness è la sua immediata
comprensione e facilità d’uso
con diverse funzioni statistiche.
CicloManiac 2000
Dedicato a tutti i ciclisti per
la gestione degli allenamenti.
Consente di catalogare tutte
le uscite effettuate con
particolare riguardo agli allenamenti
in salita.
Gestione Fattura
Un programma realizzato in Access
per l’emissione, la registrazione
e la stampa delle fatture.
Dall’uso semplice ed immediato,
vi permetterà di non affannarvi
più nella ricerca e catalogazione
delle vostre fatture, ma avrete
tutto a portata di un click del mouse.
ShutDown
Per spegnere il Pc programmando
un timer.
Basterà dirgli dopo quante ore
e minuti dovrà farlo e ci penserà
lui stesso.
FattServizi.Mdb
Ottimo e completo gestionale di
Fatturazione in Access, strumento
ideale per attività di Servizi,
Consulenti, Professionisti, gestione
Clienti, Pagamenti, Statistiche e molto
altro.
Gestione Preventivi
È indirizzato a chi vuole gestire con
facilità i preventivi di qualsiasi genere
(materiali, esecuzione di lavori ecc)
con la relativa fatturazione.
Battaglia Navale
Uno dei più famosi giochi al
mondo......il titolo dice tutto!!!
Shareware
Una collezione di circa cento programmi
distribuiti principalmente come
shareware o freeware. La
documentazione allegata a ciascun
programma spiega eventuali limitazioni.
˘ ANIMAZIONE
Swish
Mix-FX
1 Cool Menu FX Tool
Toolkit For Swish
3D Flash Animator
A4Desk Flash WebSite
˘ ASP
Asp Explorer
Asp Database Builder
LogAspClass
Coalesys WebMenu for Asp
Asp Express
ASaP
˘ CGI
Cgi*StarPro
KForum Message Board Cgi
OptiPerl
Webstat Cgi
CgiMailer
CgiExpert
˘ DHTML
WhizBase Server Pages
Dhtml Menu Builder
AllWebMenus
Dhtml Menu Creator
Style Master
˘ EDITOR
AuthorIT
BestAddress 2003
CoffeeCup Html Editor
Cool Page
CSE Html Validator Pro
Enhanced Html Editor
HotDog Professional
Html Builder XP
AceHtml 5 Pro
Arachnophilia
Hypertext Builder
Koala Html
LightPad
Easy Web Editor Std
˘ JAVA/JAVASCRIPT
Auscomp eNavigator Suite
Javascript Menu Builder
Antechinus JavaScript Editor
Apycom Java Menu and Button
1 Cool Button Tool
Cavaj Java Decompiler
1 Cool Button Tool
Just NavBars
Just Tabs
˘ MISCELLANEA
BrowserSizer
Color Wheel Expert
Far Html Help
FormPal
Html Calendar Maker Pro
Html Guardian
Interspector
KyoSoft Link Checker
MagicJpgHtmlPager
Pdf2Htm
PhotoLibrarian
Splitz!
TagsLock Pro
Ftp Studio Lite
˘ SEARCH
Search Engine Builder Pro
AddWeb Website Promoter
Arelis
AS Keywords Generator
iSeekTraffic Enterprise
PrePromote
Meta Tag Plugin
SignPoster4
Mp3
Circa cento programmi per codificare,
ascoltare e organizzare file Mp3,
suddivisi per categorie:
All-in-One
Audio Control
Decoder - Encoder
DJ mixer
Editor
Finder
Player
Playlist
Skins
Tags
Vari
Winamp
Guide
Guide filmate che spiegano passo
dopo passo come sfruttare al meglio
i più diffusi programmi. Questo mese,
le guide per:
Ace Utilities
Quindici utility raggruppate in un unico
programma, eccellente per migliorare
un po’ tutti gli aspetti di Windows Xp.
L’interfaccia grafica sufficientemente
intuitiva, unita a delle funzionalità
davvero all’avanguardia ne fanno uno
strumento utile a tutti.
Ad-aware
Questa utility permette di rilevare ed
eliminare tutti quei banner che in
qualche modo “spiano” le nostre
abitudini e il nostro comportamento
con il Pc e su Internet.
EyeBatch
Software per la modifica e la gestione
delle immagini.
Tweak-Xp Pro
Per l’ottimizzazione e la pulizia del
sistema operativo e di molte risorse
hardware.
Speciale
Una raccolta di programmi. Questo
mese, abbiamo inserito uno speciale
dedicato ai programmi per archiviare
video e musica:
Movie Organizer Deluxe
Music Organizer Deluxe 2.0
CatVids 5.21
FotoArchive 2.5.1
Video Solution 3.0
Media Organizer 3
Cd Bank cd cataloguer 1.4.0
Photo Organizer Deluxe 2.0
Dalla rete...
Le ultime interessanti novità, per usare
al meglio la Rete. Questo mese, ci
occupiamo di newsgroup:
Tifny 4
NewsReactor Build 8885
Ozum 2.87
Express NewsPictures 2.15
NewsBin Professional 4.1
NewsWolf 1.3
Noworyta News Reader 2.9
Binary Boy 1.92
NewsPro 3.65
Settembre 2003 PC MAGAZINE
9
> Abbiamo parlato di:
ACER
22-114-148
ACTIVISION
38
ADD ON
174
ADOBE
44-163-169-244
ADOOK
148
AIUTOOOO.COM
181
AKKLAIM
38
ALCATEL
100
ALPHA SOFTWARE
171
ANTARES
217
ASHAMPOO
248
ASUS
16-20
ASUSTEK COMPUTER
128
ATI
42
AUTODESK
34
BOW.IT
112
CAKEWALK
159
CANON
43-82-88-94-95
CANOPUS
127
CIDIVERTE
183
CODEMASTERS
38
CODEWEAVERS
179
COREL
32-44-170
CREATIVE
146
DIGIDESIGN
164
DISNEY INTERACTIVE
44
DRIVE ART
44
EDISPLAY
210
EIDOS
38
ELECTRONIC ARTS
38
ELETTRODATA
14
EMPIRE
38
ENFACE
120
EOVIA
177
EPAGE
206
EPSON
84-88-94-95
FOWA
138-144
FRAEL
116
FREECOM
148
GATE COMM
218
GIGABYTE
142
HAMLET
148
HP
42-84-90-94-95
HYUNDAI IMAGEQUEST ITALY
126
IBM
118
IN448
208
INFOGRAMES
38
INTEL
12
IOMEGA
42-150
IPER1
211
IQR
212
JASC
44
KODAK
42-130
KONAMI
38
KYOCERA-YASHICA
144
LEADER
184
LEXAR
150
LEXMARK
84-95
LG
42
LINDOWS
44
MACROMEDIA
172
MAGIX
166
MAGNEX
150
MARSILIO EDITORI
180
MICROSOFT
30-36-182-183-188
MICROSTAR INTERNATIONAL
142
MIDWAY
38
MITSUMI ELECTRIC JAPAN
134
MOTOROLA
100
NFREN
134
NOKIA
99-102-220
NON-SOLO SHOP
213
OLIDATA
123-150
PALM
135
PEPIMK SOFTWARE
216
PHILIPS
102
PICO
44-177
PINNACLE SYSTEMS
24-176
PLEXTOR
152
POWERQUEST
26-44
QUESTAR
28-174
SAGEM
102
SAMSUNG
106-122-136
SANDISK
150
SANYO
138
SAPPHIRE TECHNOLOGIES
18
SCONTRINO
208
SEAGATE TECHNOLOGY
140
SEGA
38
SIEMENS
98-106-221
SITECOM
144
SKYLOGIC
45
SOFTWARE SOLUTIONS
45
SONIC FOUNDRY
160-163-167
SONY ERICSSON
100-104-106
SONY
150
STEGANOS
178
STEINBERG
158-162-167-168
SUN MICROSYSTEMS
100
SYNTRILLIUM
163-169
TAKE 2
38
TAPEWARE TECHNOLOGIES
174
TERRATEC
132
THQ
38
TISCALI
45
TRANSCEND
150
TRAXDATA
150
TX ITALIA
140
TYPHOON
141
VANDYKE SOFTWARE
217
VIADEIMERCATI
214
VIEWSONIC
124
VISUALVISION
174
VIVACITY SHOPCITY
209
VIVENDI
38
VSN
210
WACOM
145
WIND
45
> Elenco inserzionisti
ACCA SOFTWARE
161
ACER ITALY
13 - INSERTO
AGINFORM
73 - 101
ALA POINT
125
ALEA SISTEMI
75
ALICOM
83
AMENWORLD
23
APS
119
ARMOR ITALIA
93
ARS TECNOLOGIA E AMBIENTE
241
AVM
15
AZ INFORMATICA
165
BLIZZ TECHNOLOGY
226
BRAIN TECHNOLOGY
110 - 111
BREVI
61 - 96 - 97
CA&G ELETTRONICA
III COP.
CARECA
39
CEE DI MAURO PUGLIESE
87
CREATIVE LABS
63 - 81
DEA ITALIA
57
DELL COMPUTER
17 - BATTENTE
E4
173
EPSON ITALIA
67
EUTRON INFOSECURITY
117
FINSON
40 - 41
FOCELDA
89
FUJI FILM ITALIA
46 - 47
FUJITSU ITALIA
71
HEWLETT PACKARD
129 - 131
ITALSEL
43
10
PC MAGAZINE Settembre 2003
JEPSSEN
21
LACIE
41
MAGIX ENTERTAINMENT
91
MARVEL
76
MAXDATA ITALIA
4
MEDIANET 2000
55
MICROFORUM ITALIA
154
NEXT
207
NITAL
35
NON STOP
185
OLI ITALIA
219
OLIDATA
19 - IV COP.
OPEN SKY
200
PANDA SOFTWARE
143
PARTNER DATA
45
PHILIPS
133
PLANET COMPUTER
247
PLUS TECHNOLOGIES
103
REFILL
105
REM INFORMATICA
193
SALTEK
107
SAMSUNG
69
SIDIN
121
SMAU 2003
228
SPEEKA
31
TALLY
51 - 53
TECO INFORMATION SYSTEM
27 - 29
TOSHIBA
11
TX ITALIA
113
US ROBOTYICS
115
business publications
italia
Via Gorki, 69 - 20092 - Cinisello B. (MI) - Tel: 02 66034.1 - Fax: 02 66034.238
Publishing
Redazione
Test Labs
Grafica e
produzione
Direzione
Pubblicità
Marketing
VNU Labs
Newswire
Abbonamenti
Claudio De Falco Direttore Responsabile
Fabio Bossi Vicedirezione • [email protected]
Mario De Ascentiis • [email protected]
Cinzia Jannelli • [email protected]
Dario Meoli • [email protected]
Antonella Pipero Segreteria • [email protected] - tel: 02 66034305
Francesco Ferrari Responsabile • [email protected]
Collaboratori: per la redazione: Marco Avidano, Eva Bene, Andrea Bethlen,
Stefano Bussolino, Paolo Canali, Luigi Caputo, Gino Celin, Silvia Ciampoli, Elena
Clescovich, Francesco Corba Colombo, Stefano Costa, Silvio de Pecher, Bettina Di
Virgilio, Edgardo Fantazzini, Masato Furusawa, Patrizia Lucchetti, Marina Macrì,
Francescopaolo Manicone, Antonio Nappa, J.P. Nobrega, Giorgio Papetti, Massimo
Perrone, Claudio Russo, Carlo Sala, Vincenzo Senaso, Giorgio Sitta, Marco
Soffientini, Paolo Sommaruga, Anna Stefani, Alan Stevens, Enrico Tanteri, Paola
Tigrino, Mattia Verga, Francesco Zappa
Traduzioni dall’inglese a cura di: Mauro Cristuib Grizzi
Traduzioni dallo spagnolo a cura di: Marinella Fioretto
Per il laboratorio: G11: Alessandro Camisasca, Massimo Giudici, Damir Laurenzi,
Daniele Preda
Marco Passoni Coordinamento grafico & Responsabile DTP
Studio Talarico Impaginazione e Progetto Grafico
Logo 24 Copertina
Roberto Cappuccio Servizi Fotografici
Nuovo Istituto Italiano Arti Grafiche S.p.A. (BG) Stampa
Bama Trezzo S/Adda (MI) Fotolito
Distribuzione esclusiva Italia DeADIS S.r.l. Viale Sarca, 235 - 20126 Milano
Tel. 02.64110911 - fax 02.64110919 - e-mail: [email protected]
Ufficio Traffico tel: 02 66034219
Ruud Bakker Presidente
Richard Halpenny Amministratore Delegato
Claudio De Falco Publisher
Giovanni Corti Sales & Marketing Manager • [email protected]
Marco Calvi Product Manager • [email protected]
INTERNATIONAL SALES • www.globalreps.com
European / Middle East representation:
Global Media Europe Ltd.
32 - 34 Broadwick Street • London W1A 2 HG
Tel: ++44 20 7316 9101 • Fax: ++44 20 7316 9774
Email: [email protected]
Internet: www.globalreps.com
US Representation:
Global Media USA, LLC • 565 Commercial Street 4th Floor,
San Francisco, CA 94111 - 3031 USA
Tel: 001 415 249 1620 • Fax: 001 414 249 1630
Email: [email protected]
Internet: www.globalreps.com
I laboratori europei VNU svolgono i test per tutte le riviste pubblicate
dal Gruppo. I sei laboratori con sede a Londra, Amsterdam,
Milano, Bruxelles, Parigi e Madrid sono responsabili dei test
di tutte le riviste VNU in Europa. Tutti i laboratori VNU
si avvalgono delle stesse metodologie e benchmark.
Newswire, divisione della New Media Division della VNU è un
servizio di news giornaliero. Il servizio fornisce news e analisi
utilizzate da tutte le riviste specializzate VNU. Ha sedi presenti
a Londra e Silicon Valley e un network di corrispondenti
specializzati in tutto il mondo.
Caroline Gabriel tel. ++44 20 73169000
Teleprofessional srl • Servizio Abbonamenti •
Via Mentana, 17/A - 20052 Monza (Milano)
Abbonamenti • Richiesta di informazioni •Arretrati o reclami:
Tel. 039206860 Fax 0266034290
Email: [email protected]
Abbonamenti in blocco: per informazioni e richieste relative agli abbonamenti
acquistabili in blocco, inviare una e-mail all’indirizzo:
[email protected]
N. di conto corrente postale per sottoscrizione abbonamenti:
14418222 intestato a: VNU Business Publications Italia Srl • Casella Postale 68 •
20092 Cinisello B. (Milano)
Abbonamento annuale (11 numeri): € 55,00
Abbonamento per l'estero (11 numeri) € 110,00
Prezzo della rivista: € 5,00 • Arretrati: € 10,00
Spedizione in abbonamento postale art. 2 comma 20/B legge 662/96
Testata associata • Associazione Nazionale Editoria Periodica
Specializzata
ADS - Accertamenti Diffusione Stampa - Periodo 1/1/2000 - 31/12/2000
Certificazione n.4456 del 28/11/2001 - Diffusione media n. 56.184 copie
Tiratura del presente numero: 95.550 copie
VNU Business Publications Italia è iscritto al Registro degli Operatori di Comunicazione
al n° 3337. Autorizzazione alla pubblicazione del Tribunale di Milano n° 340
del 21/07/1984. ©Tutti i diritti di riproduzione degli articoli
pubblicati sono riservati. Manoscritti, disegni e fotografie non si restituiscono.
PC Magazine ha frequenza mensile a esclusione dei mesi di luglio/agosto in cui esce
con frequenza bimestrale, per un totale di 11 numeri all'anno.
Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodici Italiana
Informativa ai sensi dell’art. 10 della Legge 675/96
I dati personali raccolti saranno oggetto di trattamento (come definito dall’art. 1, 2° comma, let. B, L. 675/1996),
anche mediante l’archiviazione automatizzata nel sistema informatico di VNU Business Publications Italia S.r.l., esclusivamente per le finalità connesse all’espletamento dei servizi proposti.
1) In particolare il trattamento dei tuoi dati personali è necessario al fine di fornirti i servizi contenuti nell’offerta, e
ad informarti in merito a nuove offerte promosse da VNU Business Publications Italia S.r.l.
2) Il trattamento dei dati avviene con procedure idonee a tutelare la tua riservatezza e consiste nella loro raccolta,
registrazione, organizzazione, conservazione, elaborazione, selezione, estrazione, raffronto, utilizzo, cancellazione,
interconnessione, e quant’altro utile per l’esecuzione delle attività e dei servizi promossi, comprese la combinazione di due o più delle attività suddette.
3) Il trattamento dei tuoi dati per le finalità sopraindicate avrà luogo anche con modalità automatizzate ed informatiche, sempre nel rispetto delle regole di riservatezza e di sicurezza previste dalla Legge. I dati saranno trattati
da parte di dipendenti e/o collaboratori incaricati da VNU Business Publications Italia S.r.l., i quali svolgono le suddette attività sotto la diretta supervisione e responsabilità di VNU Business Publications Italia S.r.l.
4) Il conferimento dei dati personali da parte tua è assolutamente facoltativo; tuttavia l’eventuale mancato conferimento dei tuoi dati e del tuo consenso al loro trattamento, nei limiti di cui alla presente informativa, rende, però,
impossibile l’espletamento dei servizi offerti.
5) VNU Business Publications Italia S.r.l. potrà inoltre, se autorizzata, comunicare i dati ad aziende che ne facciano
richiesta per scopi pubblicitari e di marketing.
6) I dati, o alcuni di essi, potranno essere comunicati esclusivamente a soggetti esterni che svolgono funzioni connesse e strumentali all’operatività tecnica dei servizi offerti da VNU Business Publications Italia S.r.l.; un elenco
dettagliato dei predetti soggetti è disponibile presso la sede legale di VNU Business Publications Italia S.r.l.
Potrai consultare, modificare, opporti o far cancellare i tuoi dati o comunque esercitare tutti i diritti che Ti sono riconosciuti ai sensi dell’art. 13 della Legge 675/96, inviando una lettera raccomandata a VNU Business Publications
Italia S.r.l., Via Gorki n. 69, Cinisello Balsamo (Mi) - 20092, o inviandoci un fax al n. 02/66034.238.
Il titolare del trattamento, ai sensi di legge, è la società VNU Business Publications Italia S.r.l., con sede in Cinisello
Balsamo, Via Gorki n. 69.
> Prima Pagina
Anteprima
Il più veloce microprocessore Intel
è adesso il Pentium 4 con frequenza di clock a 3,2 GHz
Intel Pentium 4 3.20C
Damir Laurenzi
Prestazioni sempre più elevate
ntel ha appena presentato il nuovo
modello di punta della famiglia
di processori Pentium 4. Si tratta
della versione a 3,2 GHz, che eleva
il limite delle performance ottenibili
su personal computer basati su
tecnologia x86.
Questo nuovo processore appartiene
alla famiglia delle Cpu Pentium 4
con clock esterno a 800 MHz, e ne
eredita tutte le caratteristiche tecniche
come l’impiego della tecnologia
HyperThreading, la cui attivazione
(gestibile direttamente da Bios del
sistema) consente il miglioramento
delle performance (per esempio i tempi
di risposta quando si usano applicazioni
in modo interattivo). Rispetto ai modelli
precedenti, la Cpu si distingue
principalmente per la più elevata
frequenza interna di funzionamento
ottenuta dal Fsb a 800 MHz. A sua volta
questa frequenza di clock è ottenuta
> Caratteristiche
I
öö
?
?ö
?ö
?ö
Pentium 4 3.2 GHz
Prezzo: Dollari 637 (in lotti da 1000 unità)
Contatto: Intel
Web: www.intel.it
Pro: Prestazioni elevate; Fsb 800 MHz.
Contro: Nessun inconveniente rilevato.
Cpu/clock: Intel Pentium 4 / 3,2 GHz
Socket: 478
Fsb: 800 MHz
moltiplicando per quattro (Intel chiama
questo sistema “quad pumped”) un
segnale base a 200 MHz. Il processo
produttivo del nuovo modello di
processore resta a 0,13 micron, così
come i 512 Kbyte di cache al secondo
livello sono rimasti invariati rispetto alle
precedenti versioni. Si tratta di memoria
che usa la tecnologia Advanced Transfer
cache, organizzata in modo associativo
a otto vie in modo da migliorare l’hit rate
nelle operazioni di load e store.
Solitamente quando ci si trova di fronte
a un salto di frequenza, cambiano anche
i parametri relativi alla dissipazione
termica. In effetti qualche differenza
rispetto al Pentium 4 a 3 GHz c’è, ma
il power thermal design cambia in modo
quasi impercettibile. I valori infatti
I risultati dei test
Intel P4 a 3.0 GHz
Intel P4 a 3.2 GHz
Sysmark 2002 (Indice complessivo)
299
308
Internet Content Creation
420
438
Office Productivity
213
216
Integer iSSE2 it/s
14013
14952
Floating-Point iSSE2 it/s
21989
23727
RAM Bandwidth Int Buffered iSSE2
4748
4783
Sandra 2002
12
RAM Bandwidth Float Buffered iSSE2
4759
4798
3DMark2001Se (build 330)
17014
17484
3DMark2003 (build 330)
4881
4897
PC MAGAZINE Settembre 2003
passano da 81,9 W del Pentium 4 a 3
GHz, a 82 W della versione a 3,2 GHz,
sempre con una temperatura massima
del case di 70 gradi.
Per evidenziare le prestazioni
raggiungibili abbiamo utilizzato durante
i test una scheda madre Intel D875PBZ,
basata sul chipset 875, con 512 Mbyte
di Ram e una scheda grafica nVidia
GeForce Fx 5900 Ultra, con 256 Mbyte
di memoria video. I driver usati sono stati
i Detonator per Xp, nella versione 44.03.
Nelle prove effettuate con le consuete
suite di test, con Windows Xp
Professional, come già ci si aspettava,
abbiamo rilevato un innalzamento
delle performance piuttosto contenuto,
di circa il 6-7%, rispetto al Pentium 4
con 3,0 GHz di frequenza interna.
Il guadagno, in linea con il maggior
numero di cicli di clock, viene sfruttato
soprattutto quando si utilizzano
applicazioni che usano intensivamente
la potenza di calcolo della Cpu nella
sezione floating point. Con normali
applicazioni di office automation la
differenza con il modello precedente non
è così evidente (circa il 2%). L’utilizzo
di applicazioni multimediali evidenzia
invece un risultato a metà strada
(un incremento del 4%). Naturalmente
questo è dovuto essenzialmente al
diverso utilizzo delle risorse hardware
che viene fatto dall’applicazione.
Per il prezzo, come di consueto Intel
propone inizialmente la versione più
potente dei suoi processori a una cifra
relativamente elevata.. Come accade
spesso con l’introduzione di nuovi
prodotti, va quindi valutata
attentamente l’opportunità di acquistare
questo modello oppure rivolgersi al
precedente se l’obiettivo è un migliore
rapporto tra prestazioni e prezzo. ù
> Prima Pagina
Anteprima
Un Pc con una configurazione
equilibrata ed equipaggiato con il più recente processore Intel Celeron
Elettrodata Sam@ra C2600
Marco Soffientini
2,6 GHz per il Celeron
lettrodata è il primo produttore
che ci ha fatto pervenire un Pc
basato sul recente processore Intel
Celeron con una frequenza di 2,6 GHz.
Questa Cpu, realizzata con un processo
produttivo a 0,13 micron, conserva
sostanzialmente l’architettura interna
rispetto alle precedenti versioni: la cache
al secondo livello è di 128 Kbyte,
la frequenza base di funzionamento
è di 100 MHz, mentre il Front side bus
è a 400 MHz.
La Cpu è affiancata da 512 Mbyte di tipo
Pc-3200, suddivisa in due banchi da 256
Mbyte ciascuno, questo permette
di usufruire della funzione Dual channel
offerta dal chipset Intel 865PE installato
sulla scheda madre Abit IS7.
E
L’utilizzo di questo chipset rende
Sam@ra C2600 facilmente
espandibile, grazie anche
al supporto per processori più
veloci, come i più recenti Intel
Pentium 4 che sfruttano un Front
side bus a 800 MHz.
Il nuovo chipset permette di usare sia
due canali Serial Ata implementati
direttamente nel Southbridge Ich5R,
öö
?
?ö
?ö
?ö
Sam@ra C2600
Prezzo: Euro 1.027,00 (Iva inclusa)
Prezzo monitor: Euro 372,00 (Iva inclusa)
Contatto: Elettrodata
Tel: 02 547771
N. verde: 800 915725
Web: www.elettrodata.it
Pro: Buone prestazioni sezione grafica; 256
Mbyte di memoria video; elevata
integrazione scheda madre.
Contro: Nessun inconveniente rilevato.
Prestazioni
0
100
200
300
196
SYSMARK 2002
0
2.500
5.000
7.500
10.000
7.138
3DMARK2001SE
0
2.500
5.000
1.810
3DMARK2003
14
PC MAGAZINE Settembre 2003
7.500
10.000
> Caratteristiche
Cpu/clock: Intel Celeron 2,6 GHz
Memoria: 512 Gbyte Sdram Ddr Pc-3200
Hard disk: 80 Gbyte Serial Ata
Scheda grafica: nVidia GeForce FX 5600 /
256 Mbyte
Display: Tft 15” / 1024x768 pixel
sia di sfruttare la tecnologia Raid 0.
Per questa configurazione è stato scelto
di installare il disco prodotto da Seagate
ST380023AS, con capacità di 80 Gbyte,
su uno dei due canali Serial Ata a
disposizione. Come altra memoria di
massa è stato utilizzato un lettore ottico
combo, che consente sia di masterizzare
Cd-Rom a una velocità massima di 48x,
sia di visualizzare filmati in formato Dvd.
Per quanto riguarda la sezione grafica,
il Sam@ra C2600 usa una scheda Agp 8x
basata sull’acceleratore grafico GeForce
FX 5600. La scheda è la Abit Siluro FX
5600 DT che dispone di ben 256 Mbyte
di memoria di tipo Ddr che funziona
a 275 MHz. Il processo costruttivo
utilizzato per la Gpu è a 0,13 micron e
l’architettura interna prevede la presenza
di quattro pipeline di rendering,
compatibile con le nuove DirectX 9.0.
Questa accoppiata fra Gpu e processore
mette a disposizione una discreta
potenza complessiva,
più che sufficiente per
applicativi professionali,
ma anche per giocare
senza troppe rinunce
in termini di qualità
e velocità.
La connessione verso
periferiche esterne,
è garantita dalle molteplici
porte integrate nella
scheda madre. Sono
presenti infatti,
quattro porte Usb
2.0 e una porta Firewire
direttamente saldate sulla
motherboard mentre, grazie
al modulo aggiuntivo, si può disporre
di due porte Usb e due Firewire in più.
Anche per quanto riguarda la sezione
audio questa configurazione risulta
essere molto completa. Per usufruire
al meglio del supporto multicanale
messo a disposizione del chipset
integrato sulla motherboard, sono state
installate, oltre alle consuete uscite
analogiche, anche un’uscita e un
ingresso S/Pdif ottico.
Dal punto di vista delle prestazioni,
analizzando quelle offerte da questo
processore è possibile constatare
l’effettivo aumento di performance
rispetto a Cpu Intel Celeron con
frequenza di clock inferiore.
La configurazione proposta da
Elettrodata comprende inoltre il monitor
con tecnologia Tft Lg 566 LM, capace
di una risoluzione massima di 1024x768
pixel e con una diagonale di 15”.
Il sistema operativo installato è Windows
Xp Professional.
In definitiva si tratta di una soluzione
con un rapporto prezzo/prestazioni ben
bilanciato e con una configurazione
che si conferma ideale per un uso
domestico.Potenza di calcolo e
prestazioni grafiche sono più che
sufficienti per soddisfare le esigenze
di tutta la famiglia, soprattutto
per i videogiocatori alle prime armi. ù
> Prima Pagina
Anteprima
Asus WL-300G e WL-100G
Alessandro Camisasca
Una soluzione di rete wireless
di Asus che corre a 54 Mbps
Finalmente più veloce
tanno iniziando ad essere
disponibili i primi prodotti
che utilizzano
collegamenti wireless secondo
le specifiche 802.11g a 54 Mbps.
Asus è tra i primi produttori che
ci ha messo a disposizione una
soluzione completa composta
da un access point WL-300G
e da schede Pc card a 32 bit WL100G.
Mentre la scheda non possiede
alcuna peculiarità fuori dalla
norma, se non l’antenna pieghevole
integrata, il discorso, invece, è diverso
per quanto riguarda l’access point.
Il WL-300G, infatti, non è solo un
comune dispositivo che consente di
connettere gli apparecchi della rete
wireless a una rete locale già cablata,
ma a seconda delle esigenze può essere
configurato, per esempio, come router
con funzionalità di firewall o come
un server Dhcp.
La configurazione avviene attraverso
interfaccia Web accessibile
semplicemente indicando l’indirizzo Ip
di default nel browser Internet. Le
impostazioni sono numerose e complete,
e riguardano la rete wireless, gli indirizzi
Ip, il router e il firewall.Ognuna di queste
categorie comprende naturalmente le
varie personalizzazioni. Nella sezione
wireless si prende in considerazione,
per esempio, l’uso dell’apparecchio
in funzionalità access point oppure
in quella di wireless bridge, il controllo
degli accessi tramite indirizzo Mac
delle schede di rete e l’attivazione della
crittografia a 64 o 128 bit. Per quanto
riguarda il sistema di crittografia, oltre
a quello Wep (Wired equivalent privacy)
già utilizzato nei precedenti standard,
sarà possibile abilitare, aggiornando
il firmware, il più recente Wpa (Wi-Fi
protected access) che garantisce
una maggiore protezione dei dati e
un maggior controllo dell’autenticazione
degli accessi mantenendo un
elevato grado di interoperabilità tra
posizionandosi con il notebook a una
distanza di due piani, si rileva un
naturale decremento delle prestazioni,
con minimi di circa 7,0 Mbps.
S
16
PC MAGAZINE Settembre 2003
Alle buone
prestazioni
ottenute nelle
nostre prove, si
aggiunge un costo
decisamente
competitivo rispetto
a unità basate sulla
tecnologia
precedente.
i dispositivi di
produttori diversi.
Per quanto riguarda
il firewall si possono impostare i filtri
sulle pagine Web in base all’ora e
al giorno della settimana, e alla parola
chiave nella ricerca delle pagine stesse,
oppure filtrare l’uso degli applicativi più
comuni per chattare e così via.
Durante i nostri test abbiamo verificato,
come del resto ci attendavamo, migliori
performance nel trasferimento dei dati
rispetto alla tecnologia precedente
(802.11b), ottenendo una velocità
di trasferimento media di circa 20 Mbps
posizionando i due dispositivi nella stessa
stanza entro un raggio di nove metri,
contro i poco più di 5 Mbps medi
dell’802.11b. Uscendo dall’ufficio e
öö
?
?ö
?ö
?ö
WL-300G E WL-100G
Prezzo: WL-300G Euro 165,00
WL-100G Euro 95,00 (Iva inclusa)
Contatto: Asus
Web: www.asus.it
Pro: Ottime prestazioni; prezzo competitivo;
Pc card con antenna orientabile.
Contro: Nulla da segnalare.
Infatti, considerando
la flessibilità dell’access point
ad adattarsi al meglio alle esigenze
domestiche o di un piccolo ufficio,
il prezzo appare già ora equilibrato,
senza contare che con l’affermarsi
della tecnologia i prezzi probabilmente
si abbasseranno ulteriormente.
Le funzionalità di base e l’installazione
non differiscono in alcun modo dai
modelli precedenti basati sullo standard
802.11b. È stata mantenuta inoltre
la compatibilità tra i due sistemi per cui
non è necessario cambiare
eventualmente gli apparecchi già
installati negli uffici, che continueranno
a dialogare con quelli nuovi, a discapito
naturalmente della velocità. Questo
grazie alla tecnologia Wds (Wireless
distribution system) che consente di
far dialogare gli access point compatibili
e ottimizzare la ricezione del segnale.
L’installazione è ben guidata
dal manuale multilingua, mentre
per la configurazione dell’access point
bisogna consultare il manuale pubblicato
sul Cd-Rom dei driver, completo ed
esaustivo in tutte le sue parti, ma solo
in lingua Inglese. Oltre ai driver sono
stati inseriti una serie di software
per la configurazione e il controllo delle
schede e dell’access point, che risultano
semplici da utilizzare.
Le condizioni di garanzia prevedono
una durata di due anni con assistenza
di tipo on center. ù
> Prima Pagina
Anteprima
Sapphire Technologies All In Wonder Radeon
9800Pro Potenza e capacità di acquisizione video di alta qualità
per questa nuova scheda video
Daniele Preda
Una scheda tutto fare
ll In Wonder Radeon 9800Pro
è una scheda video molto potente,
capace di soddisfare
i videogiocatori più esigenti, ma anche
caratterizzata da funzioni di acquisizione
video evolute. Il chipset utilizzato
è il Radeon 9800Pro. La Vpu a 256 bit
utilizzata per questa scheda (la sigla
in codice è R350), è realizzata con
una tecnologia costruttiva a 0,15
micron e opera alla frequenza di 380
MHz. Le memorie utilizzate dalla scheda
sono di tipo Sdram Ddr e lavorano
alla frequenza di 680 MHz. Dal punto
di vista prettamente tecnico,
il chipset è compatibile con le recenti
librerie DirectX 9.0.
Per quanto riguarda le funzioni di
acquisizione video, questa scheda grafica
permette di registrare da sorgenti
analogiche i segnali Pal e Ntsc,
con una risoluzione di 720x576 pixel,
in formato Avi, Mpeg 1 e 2.
A
Nel complesso, la qualità
di acquisizione nei differenti
formati dimostrata dalla
All In Wonder Radeon 9800Pro
si è dimostrata molto elevata e
quasi paragonabile a dispositivi
dedicati ben più costosi.
La disponibilità di un apposito box per
la connessione di dispositivi analogici
in formato S-Video e composito, facilita
inoltre l’integrazione con altri
componenti. Oltre al pod di connessione
öö
?
?ö
?ö
?ö
?
Aiw Radeon 9800 Pro
Prezzo: Euro 519,00 (Iva inclusa)
Remote Wonder Euro 39,00 (Iva inclusa)
Contatto: Sapphire Technologies
Web: www.sapphiretech.com
Pro: Prestazioni elevate; funzione
timeshifting; facilità d’uso e elevata
integrazione con le funzioni di controllo
remoto; ampio raggio d’azione del
telecomando; bundle software.
Contro: Nessun inconveniente rilevato.
18
PC MAGAZINE Settembre 2003
e ai cavi di prolunga, la dotazione
comprende il cavo video con uscite
YPrPb, S/Pdif e audio analogico, ideale
per collegare Tv ad alta definizione
(Hdtv) e altri apparecchi capaci di gestire
il segnale in formato “component”.
Infine, la funzione di TimeShifting
permette di effettuare la registrazione
digitale su disco fisso, di mettere in
pausa un programma in tempo reale,
e di scorrere all’indietro e all’interno
del programma stesso fino a
sincronizzarsi nuovamente con
la trasmissione realtime. Questo insieme
di funzioni permette di creare una
postazione ideale per la realizzazione
di sequenze video e la visione di
programmi e film con una qualità elevata
(Tv on demand). All-In-Wonder Radeon
9800Pro, offre dunque prestazioni 2d/3d
adatte a realizzare postazioni
multimediali e home theatre. Per chi
non fosse soddisfatto delle funzioni Tv
di questo prodotto, è possibile affiancare
un secondo sintonizzatore, utilizzando
una Ati Tv Wonder Pci.
Contestualmente alla prova di questa
scheda grafica, abbiamo potuto
constatare i vantaggi legati all’utilizzo
del telecomando Remote Wonder
(da acquistare separatamente).
Questo dispositivo, che dialoga con il Pc
attraverso onde radio, utilizza
un ricevitore con interfaccia Usb.
> Caratteristiche
Bus: Agp 8x/4x
Acceleratore grafico: Radeon 9800 Pro
Risoluzione massima/colori: 2048x1536 /
16 milioni
Refresh alla massima risoluzione: 85 Hz
Memoria video/tipo: 128 Mbyte / Sdram
Ddr
3Dmark2001SE: 18.022
3Dmark2003: 5.759
Codecreatures Benchmark: 3.623
Quake III Arena (Demo 1) fps
1024x768x32: 321,9
1280x1024x32: 277,6
Aquamark (fps min/max/med)
1024x768x32: 72,3 / 128,9 / 97,1
1280x1024x32: 43,6 / 112,8 / 79,8
Grazie anche al software Gemstar
Guide Plus+, è possibile gestire tutte
le principali funzioni per la visione
della Tv, dei film in formato Dvd,
per la programmazione dei canali
e la registrazione dei programmi.
Il raggio d’azione è tale da permettere
di controllare le funzioni della
scheda anche se siamo nella stanza
adiacente. Questo consente,
per esempio, di utilizzare il Pc del nostro
studio, per visualizzare i programmi
o i film sulla Tv del salotto, senza dover
spostare nessun dispositivo o riempire
la casa di cavi. ù
> Prima Pagina
Anteprima
La nuova versione del palmare Asus è la prima
a utilizzare il processore PXA255 e il sistema operativo Windows Mobile
Asus MyPal A620
Fabio Bossi
Windows Mobile 2003
indows Mobile 2003
è il nome del nuovo
sistema operativo
per computer palmari
di Microsoft, l’evoluzione
del precedente PocketPc
2002. Il primo palmare
dotato di questo sistema
che abbiamo potuto
provare è il modello Asus
MyPal A620, basato
sull’ultimissima versione
del microprocessore Intel
Xscale, il PXA255 a 400
MHz, che rispetto alla
versione precedente sfrutta una
velocità di bus raddoppiata
(da 100 a 200 MHz) e offre una
prolungata autonomia, dato che le
richieste energetiche del processore sono
state sensibilmente ridotte.
W
Questo palmare è molto compatto
e leggero, dispone di uno slot
per schede CompactFlash tipo II
ma non integra funzioni wireless,
verso le quali Microsoft ha rivolto
una particolare attenzione
nello sviluppo di Windows
Mobile 2003.
Û
Espansione CompactFlash Il MyPal A620 integra uno
slot per schede CompactFlash, che consente di utilizzare molti dispositivi, come moduli Gps o schede Wi-Fi.
Il nuovo sistema operativo consente
infatti di collegarsi a reti Wi-Fi in modo
molto semplice, grazie al Connection
Manager attivabile direttamente tramite
una piccola icona in fondo allo schermo.
Ogni volta che il sistema rileva un punto
d’accesso Wi-Fi, viene visualizzata
una finestra in cui si chiede se si vuole
attivare la connessione. Per effettuare
la prova della sezione Wi-Fi di Windows
Mobile con il MyPal A620 di Asus
abbiamo dovuto ricorrere a una scheda
20
PC MAGAZINE Settembre 2003
CompactFlash
802.11b, il modello
Asus WL-110.
Abbiamo però avuto
una spiacevole
sorpresa: i driver per
PocketPc non sono
risultati compatibili
con Windows Mobile,
il che ha obbligato
Asus ha rilasciare
una versione dei driver
compatibili con il nuovo
sistema operativo.
Anche il supporto
Bluetooth è ora integrato
nel sistema: Windows Mobile
utilizza lo stesso stack
software di Windows Xp,
il che significa ridurre
al minimo i problemi
di compatibilità che possono
affliggere questa tecnologia.
Per quanto riguarda
il palmare in prova, è previsto
che Asus rilasci a breve una
versione del MyPal A620 con
funzionalità Bluetooth
integrate, che consentirà di
sfruttare il supporto nativo offerto
dal sistema operativo.
Tra le altre novità, anche
il browser Internet è stato
rivisto: Pocket Internet
Explorer supporta ora
le ultime versioni di
Javascript (5.5), XHtml
4, Wap 2 e Ipv6, così
öö
?
?ö
?ö
?ö
?
MyPal A620
Prezzo: Euro 399,00 (Iva inclusa)
Contatto: Asus
Tel: 02 20231030
Web: www.asus.it
Pro: Ottime prestazioni e autonomia;
dimensioni contenute.
Contro: Non integra né Bluetooth né Wi-Fi.
come i fogli di stile Css e lo standard per la
sicurezza delle transazioni Wireless Wtms.
L’interfaccia di Windows Mobile
è difficilmente distinguibile da quella
di PocketPc 2002, la differenza si nota
però subito quando compaiono dei
messaggi di segnalazione del sistema
operativo: ora le finestre di segnalazione
sono molto più grandi, e forniscono
le indicazioni necessarie per risolvere
l’eventuale problema senza dover navigare
tra i menu per cercare la soluzione.
Altre novità di Windows Mobile
riguardano il supporto a un’eventuale
tastiera “fisica”, un miglioramento
delle applicazioni Calendario e Contatti,
Û
Windows Mobile e Wi-Fi
La nuova versione del sistema operativo Microsoft supporta direttamente le connessioni a reti wireless.
un programma
di visualizzazione
di immagini e Windows
Media Player 9 Series.
Windows Mobile 2003
include anche un nuovo videogioco,
chiamato Jawbreaker.
Una piacevole funzione inclusa da Asus
è, invece, SmartKeeper, che consente
di effettuare automaticamente un
backup dei dati su scheda CompactFlash
in prossimità dell’esaurimento della
batteria, cosa che nei normali dispositivi
PocketPc provoca l’inevitabile perdita
di tutti i programmi e i dati presenti
nella memoria del sistema.
I primi modelli dell’Asus MyPal A620
sono stati distribuiti con sistema
operativo PocketPc 2002, ma Asus
renderà disponibile l’aggiornamento
agli utenti che scaricheranno un apposito
coupon dal relativo sito Internet.
Non sono ancora state definite
le modalità, ma sembrerebbe che
per l’aggiornamento si dovrà pagare
la somma di 30 euro. ù
> Prima Pagina
Anteprima
La leggerezza di un ultraportable
con tecnologia Centrino e la comodità di un blocco per gli appunti
Acer Travelmate C110
Alessandro Camisasca
Notebook o Tablet Pc ?
a tecnologia Intel Centrino è oggi
disponibile anche nei Tablet Pc
prodotti da Acer con il nuovo
TravelMate C110, destinato a utenti
di tipo corporate e ai professionisti che
si spostano molto. Oltre ai significativi
vantaggi apportati da questa piattaforma
hardware, sono state introdotte
importanti migliorie nella
configurazione rispetto al modello
precedente, a partire naturalmente
dal processore. Il Pentium M,
installato su scheda madre
basata sul chipset 855GM,
ha una frequenza di 900
MHz, mentre la memoria
di base su questo modello
è di 512 Mbyte.
Il disco fisso ha una capacità di 40
Gbyte mentre l’unità ottica (esterna
come il floppy disk) è di tipo combo
Dvd/Cd-R/Rw. Va comunque precisato
che il prototipo che abbiamo provato,
disponeva di un disco fisso Hitachi
da 60 Gbyte.
Lo schermo Tft ha una diagonale
di 10,4” ed è in grado di visualizzare
una risoluzione massima di 1024x768
punti. Oltre all’interfaccia Wireless
basata sullo standard 802.11b, viene
integrata anche la tecnologia Bluetooth
per una maggiore flessibilità, ma non
mancano le tradizionali interfacce
di rete 10/100 Mbps e un modem
analogico a 56 Kbps.
Dal punto di vista dell’impiego,
TravelMate C110 è un ottimo
compromesso tra quello che
solitamente viene offerto da un
L
öö
?
?ö
?ö
?ö
?
Travelmate C110
Prezzo: Euro 2.638,80 (Iva inclusa)
Contatto: Acer
Web: www.acer.it
Pro: Facilità d’uso; versatilità; dimensioni
e peso contenuto.
Contro: Nessun inconveniente rilevato.
22
PC MAGAZINE Settembre 2003
> Caratteristiche
Cpu: Intel Pentium M 900 MHz
Ram: 512 Mbyte Sdram Ddr
Hard Disk: 40 Gbyte / Udma100
Display/risoluzione: Tft 10,4” / 1024x768
punti
momento al computer: per
esempio i medici, i giornalisti
o i manager durante le riunioni.
notebook ultraportable in termini
di peso (solo 1,4 Kg) e dimensioni
estremamente ridotte (251x208x25,4
mm), e ciò che è possibile fare con
il tradizionale blocco note. Grazie
allo schermo ruotabile di 180° che si
sovrappone alla tastiera, il notebook
si trasforma in un vero e proprio notes
elettronico. A questo punto basta
lanciare l’apposita applicazione Zinio
e tramite lo Stylo Electromagnetic
Resonance è possibile prendere appunti
e disegnare proprio come su un foglio
di carta. Inoltre è possibile utilizzare
il Tablet Pc anche per registrare
degli appunti vocali. Grazie alla seconda
penna in dotazione, potremo scrivere
e cancellare il testo semplicemente
usando l’estremo opposto dello stick,
come avviene nella realtà utilizzando
una normale matita.
Per questi motivi il Tablet Pc
si rivolge a una fascia di utenti
ben definita, cioè coloro
che necessitano di prendere
appunti scritti comodamente,
ma con il vantaggio di poterli
archiviare direttamente senza
doverli trascrivere in un secondo
Dal lato pratico, l’uso del TravelMate
C110 si è rivelato estremamente
semplice, ma soprattutto comodo,
sia nella modalità notebook che Tablet
Pc. Proprio questa capacità di adattarsi
alla situazione rende la macchina molto
più versatile di altri prodotti analoghi
che sono solo Tablet Pc o solamente
notebook. Per chi scrive relazioni o
articoli è infatti molto più comodo avere
a disposizione una tastiera vera e
propria, mentre durante alcuni eventi,
come per esempio presentazioni,
interviste, riunioni, la comodità del
Tablet Pc è sicuramente imbattibile.
Per le prestazioni, l’incompatibilità
del sistema operativo (Windows Xp
per Tablet Pc in inglese) con i test
che eseguiamo normalmente non ci
ha consentito di verificare direttamente
questo aspetto. Il produttore
comunque dichiara che la batteria
agli ioni di litio garantisce fino a 2,5 ore
di autonomia, che possono diventare
cinque qualora si utilizzi la seconda
batteria opzionale.
Considerando la configurazione a
disposizione, il prezzo ci sembra ben
equilibrato, ma per prodotti di questo
tipo l’elemento di valutazione
principale probabilmente è
maggiormente legato ad aspetti come
la versatilità e la flessibilità.
Infine le condizioni di garanzia hanno
validità per due anni e comprendono
la copertura internazionale per il primo
anno. La garanzia è comunque
estensibile acquistando un pacchetto
Acer Advantage. ù
> Prima Pagina
Anteprima
Ancora più versatile
e professionale uno dei migliori software per l’editing video, specifico
per il formato DV
Pinnacle Systems Edition version 5
Giorgio Papetti
Montaggio da perfezionisti
Û
dition 5 è il software
Pinnacle di editing
video che rappresenta,
di fatto, il principale
antagonista di Adobe
Première in questa tipologia
di applicativi.
E
Edition 5 è dedicato
agli utenti evoluti e
ai professionisti che
non necessitano di
soluzioni broadcast.
Fin dalle prime versioni
Edition ha favorevolmente
impressionato per l’efficacia
della sua interfaccia, per le
sofisticate funzioni di editing,
le complete possibilità di
personalizzazione e per alcune
caratteristiche avanzate, come l’ottima
titolatrice e il generatore di effetti. Chi
è abituato a utilizzare Premiere lo troverà
forse meno intuitivo o più macchinoso,
ma chi ha deciso di investire un po’
di tempo per capirne il funzionamento
apprezzerà poi questo prodotto
e la rapidità con cui è possibile portare
a compimento anche progetti molto
complessi.
Con la release 5 Pinnacle ha voluto
sottolineare l’impegno rivolto al costante
miglioramento, offrendo agli utenti
un software caratterizzato da moltissime
öö
?
?ö
?ö
?ö
Edition version 5
Prezzo: Edition 5 Euro 799,00;
Edition Pro 5 con scheda grafica Agp
Pinnacle Edition Pro e Breakout Box
analogico/digitale Euro 999,00 (Iva inclusa)
Contatto: Pinnacle Systems
Tel: 02 93796165
Web: www.pinnaclesys.com
Pro: Funzioni di editing ottimali; ricca
effettistica; authoring su Dvd integrato.
Contro: Richiede un certo periodo di
ambientamento se si è abituati a usare altri
prodotti; alcuni inconvenienti iniziali su
specifiche configurazioni hardware.
24
PC MAGAZINE Settembre 2003
> Requisiti
Cpu: 1 GHz Intel o equivalente (consigliato
un sistema a doppio processore con Intel
Xeon)
Ram: 512 Mbyte Ram (768 consigliati)
Spazio disco: 100 Mbyte
Sistema operativo: Microsoft Windows
2000 o Xp
Altro: Scheda grafica Agp (64 Mbyte
necessari per Rt Fx con Gpu) e monitor
Svga con risoluzione 1024 x 768 a 32 bit;
uno slot Pci libero (per la scheda Ieee
1394 fornita di serie)
novità, alcune anche molto interessanti.
Cominciamo con la possibilità di
utilizzare risoluzioni fino a 1600x1200
punti su singolo e doppio monitor,
caratteristica che permette di gestire
le finestre Sorgente, Master ed Effetti
alla risoluzione Pal piena. Per ottimizzare
la Preview, specie sui computer meno
performanti, è però possibile passare
in qualsiasi momento da una
rappresentazione ad alta risoluzione a
quella a bassa risoluzione. Un apposito
indicatore riporta inoltre il numero di
fotogrammi al secondo in esecuzione,
utile per verificare fenomeni di Drop
Frame durante la riproduzione. Per il
suo software Pinnacle ha sviluppato un
motore 3d di ultima generazione che
permette a Edition di gestire una grande
Miglioramento costante Di
versione in versione l’interfaccia viene aggiornata senza mai
essere stravolta. Si noti la nuova libreria per gli effetti e le icone per l’authoring su Dvd disponibili direttamente all’interno della Timeline.
varietà di effetti in tempo
reale utilizzando una scheda
grafica Agp di ultima
generazione (che offre una
banda passante
notevolmente più ambia
rispetto a quella consentita
dalle schede Pci) in
combinazione con la potenza di una
o più Cpu controllate da Windows 2000
o Xp. Pinnacle Edition 5 è compatibile
con la maggior parte delle schede
grafiche in commercio, ma chi
desiderasse una soluzione completa può
scegliere la versione Pro, che include
anche una scheda Agp con acceleratore
2d/3d Ati Radeon 8500 e dotata di box
esterno con ingressi e uscite video
analogico e digitale, che sostituisce
la scheda grafica del proprio Pc.
A seconda della configurazione
impiegata si possono gestire da 3 a 5
flussi o effetti DV in tempo reale e per
quelli che richiedono il rendering è
comunque prevista la preview a un
frame rate ridotto, un bel passo avanti
rispetto alla schermata vuota che veniva
mostrata dalle precedenti versioni.
Le operazioni che traggono vantaggio
dalla potenza di calcolo della Cpu
includono Cross dissolve, Gradient wipe,
Scale, Move, Rotate, Chroma key, Color
correction e Roll/crawl. Tra quelle basate
sulla potenza del processore grafico
troviamo invece Dissolve, Waterdrop,
Explosion, Page peel/curl, Wipe, Bevel,
Crystal e Reflection. Ovviamente il
software mantiene tutte le caratteristiche
già apprezzate nelle precedenti versioni,
come la gestione delle operazioni di
Û
Anteprima
Authoring integrato Edition 5 è il primo
software della sua categoria a fornire la
possibilità di creare completi Dvd e video Cd
direttamente dalla Timeline.
rendering in background e il salvataggio
automatico a ogni operazione.
All’interno della nuova libreria,
riorganizzata per garantire una migliore
gestione delle nuove potenzialità, gli
effetti in tempo reale sono identificati
dal termine Realtime, mentre quelli che
richiedono il rendering sono elencati con
la dicitura Classic. Inoltre, tutti gli effetti
forniti da terze parti sono accessibili
dalla cartella Plug-In.
L e n o v i tà
Versione Pro, con scheda Agp La versione
Pro di Edition 5 comprende una scheda Agp
basata su un chip Ati Radeon 8500 e dotata
di 64 Mbyte di memoria, che ha le connessioni video analogico e digitale su un pratico pannello esterno.
Û
Tra le altre novità della release 5
segnaliamo la possibilità di mandare
in playback anche clip parzialmente
renderizzate, senza dover attendere
il completamento del rendering,
e una funzione che sta spopolando
nei software di fascia bassa; la capacità
di identificare automaticamente le scene
all’interno di un video.
Ovviamente trattandosi di un software
dedicato agli utenti più evoluti questa
funzione è stata particolarmente curata
e la suddivisione automatica può essere
gestita sia analizzando
il contenuto del video
(si possono impostare
differenti livelli di
sensibilità) sia utilizzando
la data di registrazione
(che ovviamente deve
essere preventivamente
incisa sul nastro).
La funzionalità di
riconoscimento
automatico delle scene è
integrata nella finestra
per la gestione delle clip
e combinata con il
comando di inserimento
diretto permette di
disporre
automaticamente più
clip direttamente nella
timeline, caratteristica
utile per creare molto
rapidamente un primo
storyboard. Sempre per
migliorare la produttività
è stata inserita direttamente nella
Timeline la possibilità di importare un
nuovo contributo video senza dover
richiamare la finestra di digitalizzazione.
Questa è stata ulteriormente ottimizzata
e per agevolare gli utenti che hanno
poca esperienza con la digitalizzazione in
batch è previsto un sistema di
numerazione automatica delle cassette.
Passando alle funzioni di editing, è stata
semplificata la gestione dei fermi
immagine e la Timeline è stata raffinata
per fornire importanti informazioni e
assicurare maggiori possibilità di
personalizzazione. Per esempio, un
sistema basato su colori identifica i
differenti tipi di effetti: giallo per gli
effetti in tempo reale, rosso per quelli
che devono ancora essere renderizzati,
eccetera. Possiamo anche personalizzare
il modo di gestire gli In e gli Out, così
come impostare la gestione delle icone
che identificano le clip in modo che
vengano automaticamente aggiornate
anche durante le operazioni di trim. A
proposito di tagli, il Trim editor permette
ora di effettuare lo Scrub sull’audio per
Prima Pagina <
individuare esattamente il punto in cui
tagliare. Sempre a livello audio, una
nuova opzione consente di inserire in
Timeline un file audio stereo
separandolo automaticamente in due
tracce mono.
Anche la gestione dei progetti è stata
ulteriormente affinata, in particolare
abbiamo apprezzato la nuova funzione
che permette di consolidare i media e
copiarli in una nuova location, per
esempio un disco fisso aggiunto
appositamente per gestire il progetto o
per creare un backup completo su Dvd.
Pinnacle Edition 5 integra anche un
nuovo modulo di authoring, prima
disponibile solo come prodotto separato.
Ora dall’interno del programma è
possibile creare completi Dvd e Video Cd
direttamente dalla Timeline, sfruttando
un sofisticato editor di menu a pieno
schermo e una libreria di oltre 1.000
template pronti all’uso. Questo modulo
si distingue anche per la possibilità di
importare direttamente le grafiche di
PhotoShop individuando i livelli, per la
generazione automatica dei capitoli e
per la funzione di anteprima Dvd a
partire da sorgenti DV (senza quindi
dover prima generare il file in Mpeg2).
Rispetto alla precedente versione sono
stati anche eliminati alcuni piccoli
difetti che avevamo riscontrato con
Windows Xp. Per esempio, è stato
risolto il problema che spesso si
aveva quando si tentava di accedere
al menu di avvio del programma, che
causava inavvertitamente l’apertura
del menu Avvio di Windows Xp. In
definitiva non possiamo che
confermare le ottime impressioni che
avevamo avuto provando le versioni
precedenti. Edition è un software
completo e potente e per sfruttarlo
a fondo basta entrare nelle sue logiche
di funzionamento. In questo la
documentazione, veramente completa
e disponibile anche in italiano, aiuta
moltissimo, così come è di grande aiuto
per i principianti il tutorial multimediale
fornito gratuitamente. Non manca
neppure un documento che mette in
evidenza le differenze rispetto
a Premiere, utile per chi
conosce il
programma di
Adobe e vuole
passare rapidamente
a quello di Pinnacle. ù
Settembre 2003 PC MAGAZINE
25
> Prima Pagina
Anteprima
Uno dei più diffusi tool per fare
l’immagine dei dischi si aggiorna e consente di salvare partizioni
complete, anche in uso, senza uscire da Windows
PowerQuest Drive Image 7
Vincenzo Senaso
Backup fedeli byte per byte
rive Image è uno degli
strumenti più diffusi
sul mercato per creare
l’immagine dei dischi.
L’”imaging” dell’hard disk
è una particolare tecnica di
backup che salva in un’unico
file una o più partizioni
(anche se il ripristino dei dati
può poi essere parziale),
copiandole byte per byte.
Si parla spesso di copia fisica
in quanto le tecnologie su cui questi
programmi si basano (SmartSector
nel caso di Drive Image) non salvano
solo le cartelle e il loro contenuto,
ma anche le informazioni relative al
posizionamento su disco dei singoli file.
Con Drive Image si può così reinstallare
in pochi minuti un intero sistema.
D
Il programma può essere usato
a casa prima di installare
software poco “affidabili”
in modo da ripristinare
perfettamente il Pc in caso di
bisogno, o in azienda per clonare
un’installazione di Windows
in modo da rendere operative
in modo identico le workstation.
Da alcune versioni è anche possibile
lanciare il programma facendo il boot
dal Cd di installazione, opzione utile
se il sistema risulta danneggiato al punto
da non poter più essere avviato.
La versione 7 di Drive Image rappresenta
per più di un motivo un punto di svolta.
öö
?
?ö
?ö
?ö
Drive Image 7
Prezzo: Euro 87,00;
upgrade Euro 67,00 (Iva inclusa)
Contatto: PowerQuest
Email: Form online www.powerquest.com
Web: www.powerquest.com
Pro: Procedure semplificate, creazione
di immagini senza uscire da Windows.
Contro: Versione 7 solo per Windows 2000 e Xp.
26
PC MAGAZINE Settembre 2003
Û
Sempre più wizard Drive Image 7 strizza l’occhio ai
meno esperti e offre procedure guidate per tutti i principali task. Con la nuova release si riescono a svolgere
tutte le operazioni di backup senza mai dover uscire
da Windows.
> Requisiti
Cpu: Pentium o superiore
Ram: 256 Mbyte
Spazio su disco: 45 Mbyte
(più 40 Mbyte per eventuale Framework .Net,
incluso nel Cd)
Sistema operativo: Windows 2000, Xp
Il taglio netto col passato è testimoniato
dai requisiti di sistema del programma,
che consentono l’utilizzo solo con i
sistemi Windows Xp e 2000 Professional,
con tanto di .Net Framework installato.
Questo significa che gli utenti dei vecchi
sistemi 9x e Nt - tutt’altro che spariti
dal mercato - sono di fatto tagliati fuori
dalle nuove release di Drive Image
(per venire incontro alle loro esigenze
PowerQuest, sul Cd di installazione,
ha incluso anche la vecchia versione
2002 del programma).
La release 7 di Drive Image sfrutta
la tecnologia Virtual Volume Imaging
(V2i), la stessa disponibile anche per
Protector (più indicato per un utilizzo
strettamente aziendale), e si rivolge con
i suoi numerosi wizard anche a utenti
poco esperti. La finestra principale si
presenta in veduta Basic, in cui sono cioè
presenti solo alcuni pulsanti da usare
per lanciare le principali procedure
automatiche; basta però un clic nella
colonna di sinistra per passare alla
Advanced View, dedicata ai più esperti
e da cui si raggiungono tutte le funzioni
di backup e ripristino, compreso
lo Scheduler integrato. Tra i wizard
disponibili segnaliamo quelli per
il salvataggio dei dati, per il loro ripristino
e per la copia diretta dei file da disco
a disco, ma anche per programmare
nel tempo la creazione di una nuova
immagine.
Al di là degli aspetti legati all’interfaccia,
ci sono parecchie altre innovazioni, a
partire dal supporto sempre più esteso
al lavoro sotto Windows: sono lontani
i tempi in cui i tool di imaging
richiedevano per qualunque operazione
l’uscita in ambiente Dos, e se la release
2002 di Drive Image già permetteva
di lavorare sulle partizioni non utilizzate,
con l’avvento della 7.0 cade anche
l’ultima barriera, e si possono creare
immagini dei dischi su cui risiedono file
attualmente aperti o addirittura lo stesso
sistema operativo. Sono state migliorate
anche le funzioni per la creazione
di immagini sui più diversi dispositivi
di storage: adesso Drive Image supporta
i dischi Usb e Firewire, così come
i masterizzatori di Cd e Dvd, le unità
removibili e via dicendo. È infine
possibile salvare le immagini su un disco
di rete in modo più semplice che in
passato, senza bisogno di utilizzare
componenti aggiuntivi o appositi
dischetti di boot: durante il setup
del programma all’utente viene
semplicemente chiesto se intende
o meno attivare le funzioni di backup
in rete e in caso di risposta affermativa
vengono immediatamente installate
tutte le librerie necessarie. ù
> Prima Pagina
Anteprima
Nuovi filtri, comandi per la
correzione automatica delle immagini e funzioni di scripting
caratterizzano l’ottava release che è ancora più facile da usare
Jasc Paint Shop Pro 8.01
Bettina Di Virgilio
Fotoritocco accessibile
P
Û
aint Shop Pro è il
conosciuto programma
di fotoritocco di Jasc.
Il programma soddisfa
le esigenze di un pubblico
evoluto a un prezzo
competitivo. Anche
questa versione
comprende Animation
Shop, l’applicativo
per fare animazioni
per il Web, in modo
da lavorare con le foto
digitali in ogni ambito.
Gli strumenti di produttività
sono aumentati a seguito
dell’integrazione del linguaggio
di scripting Phyton, grazie al quale è
possibile applicare delle serie di azioni
preimpostate, modificarle e crearne
di proprie da salvare e riutilizzare su
diversi file, manualmente o in batch.
Anche il nuovo Enhance Photo, la cui
funzione è quella di migliorare le foto
con correzioni di contrasto, luminosità
e bilanciamenti automatiche, sfrutta
il linguaggio di scripting, e ci permette
con un solo clic di correggere difetti
grossolani. Per chi vuole calibrare bene
le correzioni, non mancano però
strumenti più evoluti, come Levels e
Histogram Adjustement per luminosità
e contrasto, e Manual Color Correction,
con cui variare e virare le singole tinte.
Se da un lato possiamo modificare colori
öö
?
?ö
?ö
?ö
Paint Shop Pro 8.01
Prezzo: Euro 149,90; Education e
aggiornamento Euro 99,90 (Iva inclusa)
Contatto: Questar
Tel: 800 7837827 (Questar)
Web: www.jasc.com; www.questar.it
Pro: Strumenti completi; prezzo contenuto;
guide di apprendimento rapido.
Contro: Gestione dei campi di testo limitata;
non è possibile creare immagini usando
il modello Cmyk.
28
PC MAGAZINE Settembre 2003
> Requisiti
Cpu: Pentium
Ram: 128 Mbyte
Spazio disco: 200 Mbyte
Sistema operativo: Windows 98; Me, Xp,
Nt 4.0, 2000
Altro: Internet Explorer 5.0 e successive
ed equilibri di un’immagine fin nei minimi
dettagli, non possiamo ancora lavorare
direttamente in quadricromia creando
immagini secondo il modello Cmyk e
impostare le tinte in percentuali di Cmyk.
Abbiamo però a disposizione la possibiltà
di separare le immagini nei quattro canali
e regolare alcuni parametri per
l’esportazione.
Gli strumenti di selezione sono molto
completi: con la modalità Smart Edge
è semplice individuare il contorno di
un oggetto, mentre con Edit Selection
possiamo dipingere o cancellare zone
della selezione come fossero una
macchia di colore su un livello separato.
Col nuovo Brush Engine sono realizzabili
poi moltissime tipologie di pennello,
che possiamo personalizzare e rendere
sensibili al nostro tratto tramite i valori
del pannello Brush Variance, se
possediamo una tavoletta grafica.
Con i pennelli possiamo applicare anche
correzioni puntuali come per esempio
Il sogno dei fotografi Col nuovo strumento Soft Focus è possibile rielaborare le
fotografie in modo da creare effetti di aloni e aree illuminate.
nelle modalità Doodge
e Burn, con cui
compensare i problemi
di esposizione.
Molto speciale è il nuovo
pennello Warp Brush,
con cui applicare
deformazioni,
arricciamenti,
ringonfiamenti e strizioni,
dipingendole direttamente
nell’area di lavoro. Un altro interessante
nuovo strumento di deformazione è Mesh
Warp, con cui possiamo distorcere
l’immagine tirando i punti di una griglia.
Se invece di aggiungere, vogliamo
correggere distorsioni indesiderate, sono a
disposizione una serie di strumenti dedicati
ai problemi più frequenti, come quelli
causati da obbiettivi grandangolari che
generano linee cadenti troppo accentuate,
soprattutto nelle foto architettoniche.
I filtri e gli effetti a disposizione sono
molti e di ottima qualità. Possiamo
adesso visualizzarli in anteprima
nell’Effect Browser o direttamente sulla
finestra di lavoro. Tra le novità il filtro
Bubble, con cui creare bolle e sfere di
ogni genere, Soft Focus, per atmosfere
romantiche e Halftone. La parte dedicata
al disegno vettoriale è ricca e completa.
Si possono tracciare forme di vario
genere, modellarle come curve di Bezier,
scegliere tra riempimenti piatti, texture
e vari tipi di tratto, il tutto in maniera
veloce e semplice. Resta invece
abbastanza difficoltoso l’inserimento
e la modifica del testo. Gli strumenti per
il Web non si limitano alle animazioni Gif
di Animation Shop: possiamo creare
mappe sensibili, utilizzare la funzione di
Slice per dividere o creare con Buttomize
un pulsante personalizzabile a piacere. ù
> Prima Pagina
Anteprima
Nuove librerie, più scelta
tra i template e agevoli modalità di lavoro collaborativo: il Pc, meglio
se Tablet, si trasforma in una lavagna elettronica
Microsoft Visio 2003 Beta
Vincenzo Senaso
Schemi e grafici per le aziende
isio fa parte della
scuderia Microsoft
da poco più di tre
anni, e in breve tempo
è stato integrato
completamente nella
famiglia dei prodotti
Office, in cui sembra
assumere un ruolo
sempre più importante.
Ne ricordiamo a grandi
linee le caratteristiche:
con Visio si creano
schemi e diagrammi
di qualunque tipo, grazie
ad una vasta libreria
di simboli suddivisi in
numerose categorie. I simboli si possono
trascinare nella pagina con il mouse,
personalizzare e collegare tra loro; i
diagrammi creati si possono condividere
tra più utenti ed inviare ad altre
applicazioni, grazie al formato Xml. Visio
può così diventare un vero centro di
organizzazione delle informazioni. Una
parte della potenza del programma sta
nella possibilità di poter disegnare in
modo automatico schemi complessi
che altrimenti richiederebbero un lungo
lavoro manuale, come la mappa
di un sito Web o la topologia della rete
aziendale.
Attualmente sono disponibili le due
versioni beta di Visio 2003, Standard
e Professional.
Û
V
Visio Standard è pensata per i
professionisti di molte aree
aziendali, quali project manager,
responsabili del marketing e delle
vendite, delle risorse umane o
dell’amministrazione. La versione
Professional, invece, è destinata
principalmente a sviluppatori,
progettisti e professionisti
dell’Information Technology.
Visio Professional 2003 risulta uno
strumento versatile per presentare idee,
informazioni e sistemi esistenti e per
creare nuovi progetti, mentre Visio
30
PC MAGAZINE Settembre 2003
Simboli per tutti i gusti Con Visio si creano grafici e schemi di qualunque genere, in
modo manuale o automatico. In figura si
vedono l’interfaccia di un’applicazione, una
piccola rete di Pc e il layout di un sito Web.
> Requisiti
Cpu: Pentium III o superiore
Ram: 128 Mbyte
Spazio su disco: 245 Mbyte
Sistema operativo: Windows 2000 Sp3,
Windows Xp
Standard, a causa di una libreria non
particolarmente ricca, rischia di non
soddisfare tutte le tipologie di utenti.
Tra le novità di Visio 2003 hanno
particolare rilievo le funzionalità di
collaborazione, a partire dall’uso dei
Document Workspaces. Si tratta di
un servizio offerto dal nuovo Windows
SharePoint Services e condiviso dalle
altre applicazioni di Office 2003, che
con un avanzato meccanismo di check-in
e check-out permette l’editing
contemporaneo dello stesso documento
da parte di più persone. Il formato di file
proprietario di Visio è stato mantenuto
compatibile con il passato: i file creati
con Visio 2003 possono quindi essere
aperti anche con Visio 2002, sebbene
non se ne possano sfruttare tutte le
öö
?
?ö
?ö
?ö
Visio 2003 Beta
Prezzo: n.d.
Contatto: Microsoft
Tel: 02 70398398
Web: www.microsoft.it
Pro: Librerie di oggetti aggiornate,
ottimizzato per il lavoro di gruppo
e per i Tablet Pc.
Contro: La versione Standard è poco
versatile.
potenzialità. È anche possibile salvare
il lavoro nel formato standard Svg
(Scalable Vector Graphics) definito
dal W3c per la descrizione in Xml
di immagini vettoriali bidimensionali.
Molto utile anche la funzione che
permette di convertire i file in pagine
Web interattive.
Le categorie delle librerie di Visio
sono state ampliate: tra le più
interessanti citiamo quelle dedicate
all’ingegneria e alla pianificazione
degli spazi abitati, alla progettazione
di software e database e quelle per
l’organizzazione dei processi aziendali.
All’interno dei diagrammi si possono
ora includere come forme (Shape)
anche Web Service esterni. L’uso delle
Shape è stato inoltre reso più semplice
per quanto riguarda la catalogazione
(è ora disponibile la ricerca per parole
chiave) e la gestione all’interno della
pagina: sempre in un’ottica di praticità
va inquadrato lo strumento Ink,
che permette di utilizzare un Tablet Pc
e il suo stilo come un normale blocco
per gli appunti, molto più potente
e quasi altrettanto immediato.
L’interfaccia di Visio è simile a quella
delle altre applicazioni Office;
da segnalare la piena integrazione
con il nuovo SharePoint Services, la
presenza di riquadri Attività e Smart Tag,
il registratore di macro con cui
automatizzare le operazioni di routine. ù
> Prima Pagina
Anteprima
È disponibile la nuova suite
per lavorare in azienda, caratterizzata da interessanti innovazioni,
con un occhio attento al passato
Corel WordPerfect Office 11
Giorgio Sitta
Un’alternativa in ufficio
ordPerfect
Office 11
rappresenta la
proposta più recente di
Corel nel settore delle
suite di office
automation e arriva
prima della
commercializzazione
della versione definitiva
di Microsoft Office 2003.
Abbiamo provato la
prima versione definitiva
in lingua inglese.
WordPerfect Office 11
include, nella versione
Professional e in quella Education,
tutti i pacchetti e gli strumenti aggiuntivi
presenti nelle versioni precedenti,
più qualche interessante novità.
Dopo l’installazione, viene avviata
automaticamente l’utility Desktop
Application Director (Dad), che si pone
nell’area di notifica (Traybar) di
Windows.
Grazie ad alcune icone, sarà quindi
possibile avviare “al volo” tutti i
programmi della suite, oltre alla finestra
di creazione di un nuovo documento,
denominata PerfectExpert.
Nella versione Professional ed Education
sono inclusi il programma di scrittura
WordPerfect, Quattro Pro, per
Û
W
öö
?
?ö
?ö
?ö
WordPerfect Office 11
Prezzo: Edizione Standard Euro 324,00
(Iva inclusa); Edizione Professional
Euro 465,60 (Iva inclusa);
Edizione Education Euro 138,00 (Iva inclusa)
Contatto: Corel
Tel: 02 36003600
Web: www.corel.com
Pro: Supporto al formato Xml; forte
integrazione tra i pacchetti, esportazione
nativa in formato Pdf.
Contro: Non è prevista una versione in
italiano della versione Professional e della
versione Education.
32
PC MAGAZINE Settembre 2003
Ritorno al passato. WordPerfect 11 può
essere visualizzato secondo le modalità delle vecchie versioni Dos.
> Requisiti
Cpu: Pentium 166 MHz
Ram: 64 Mbyte (128 Mbyte consigliati)
Spazio disco: 330 Mbyte (370 Mbyte per
l’edizione Professional)
Sistema operativo: Windows 98 Se, 2000
con Sp3, Windows Me, Windows Nt 4.0 con
Sp6a o Windows Xp con Sp1
Altro: Per alcuni strumenti Microsoft
Outlook e Microsoft Internet Explorer 5.5 o
superiore.
la gestione dei fogli di calcolo e dei
grafici, il software per le presentazione
e la grafica Presentations, ed il database
Paradox, escluso dalla distribuzione
Standard.
In Italia le versioni Standard
e Professional di questa suite,
pensata soprattutto per le
aziende, saranno disponibili
unicamente come prodotto
su licenza (non in box), con
condizioni particolarmente
vantaggiose per chi aggiorna
le versioni precedenti.
Solamente la versione Standard verrà
commercializzata in lingua italiana,
mentre la Professional rimarrà in inglese.
Avviato WordPerfect, il programma
di videoscrittura, non si notano grandi
novità dal punto di vista dell’interfaccia,
a parte la possibilità di ripristinare,
tramite l’opzione denominata Classic
Mode, presente nella sezione Display
dei Settings, la vecchia schermata blu
delle versioni Dos del programma. In tal
modo, scompaiono tutti gli elementi
di interfaccia, mentre vengono rese
disponibili le vecchie combinazioni
di tasti.
Vi sono, però, altre novità ben più
interessanti, tra le quali spicca senza
dubbio la forte apertura del programma
agli altri formati, ampiamente
testimoniato dalla voce di menu
File/Publish To, che permette di
salvare i documenti in formato Html,
in Pdf (in modalità nativa, senza la
necessità di Adobe Acrobat, supportato
sino alla versione 5.0), in Xml
(possibilità condivisa con altre
applicazioni della suite) e come
documenti Edgar (Electronic Data
Gathering, Analysis, and Retrieval),
formato utilizzato in ambiti legali.
Vi è poi un apposito programma,
chiamato Conversion Utility, che
permette di effettuare conversioni di
blocchi di file in modalità batch, con il
supporto di un notevole numero di
formati. Sono anche presenti tutti gli
strumenti per il mail merge, con un
curioso limite: per l’indirizzario occorre
appoggiarsi a un software esterno,
come Outlook della concorrente
Microsoft. Per cui, in pratica, sarebbe
necessario possedere anche una licenza
Outlook in versione completa, dato che
la versione gratuita Express non è
supportata.
I più curiosi, poi, potranno sfruttare
la funzione Reveal Codes per
visualizzare i codici di formattazione.
Il programma Presentations, forte
di alcuni nuovi strumenti di disegno,
soprattutto riguardo le figure 3d,
supporta ora anche le immagini Gif
Anteprima
Caratteristiche dei singoli pacchetti
WordPerfect
Novità
Supporto Xml
Utilizzo del programma in Classic Mode
Document Map
Codici di formattazione
Conversion utility
Funzione di pubblicazione in Xml
L’interfaccia presenta la schermata blu delle vecchie
versioni Dos e le relative combinazioni di tasti
Permette una facile navigazione all’interno di documenti
molto complessi, rendendone visibile la struttura
È possibile la loro stampa
Il programma permette rapide conversioni batch di gruppi
di documenti
Miglioramenti
Esportazione in Pdf
I tool dedicati alla creazione e gestione dei documenti
legali
Supporta ora il formato Acrobat 5.0
Sono stati potenziati, con la possibilità di esportarli
direttamente in linguaggio Edgar
Quattro Pro
Novità
Supporto Xml
Comando Insert/Paste
Subtotali
Funzione di pubblicazione in Xml
Permette l’inserimento automatico del numero di celle
corretto quando si copiano dati da un’area ad un’altra
Ora è possibile calcolarli rapidamente grazie
allo strumento QuickSubtotal
Miglioramenti
Formati file
Apertura e salvataggio nei e verso i formati Microsoft
Excel 2000 ed Xp
Ricerca
Estese le funzionalità Find and replace all’intera area
di lavoro
Presentations
Novità
Supporto Xml
Supporto formati
Importazione di file
Salvataggio
Flowchart
Funzione di pubblicazione in Xml
Apertura e salvataggio in formato Powerpoint
Supportati formati audio Mp3 e Wma
Pubblicazione delle presentazioni in formato Flash
Strumenti per la descrizione delle organizzazioni
Miglioramenti
Esportazione
Supportato il formato Pdf
Produttività
Migliorati il controllo ortografico e quello grammaticale
Paradox *
Importazione ed esportazione
Supporto Web
Modelli
Connettività
Sviluppo
Supporto del formato Microsoft Access
Ottimo nella pubblicazione su Web dei database
Ampia disponibilità di template, pronti per essere utilizzati
e personalizzati
Supporto degli standard Microsoft Sql Server, Oracle
e Odbc
Grazie ad ObjectPal, linguaggio di sviluppo di Paradox,
è possibile generare applicazioni personalizzate
*In WordPerfect Office 11 è ancora fornita la versione 10 di Paradox, per cui, non essendoci novità rispetto alle distribuzioni precedenti,
vengono solamente fornite le caratteristiche distintive del programmaIn WordPerfect Office 11 è ancora fornita la versione 10 di Paradox,
per cui, non essendoci novità rispetto alle distribuzioni precedenti, vengono solamente fornite le caratteristiche distintive del programma
Prima Pagina <
animate e i formati audio Mp3 e Wma.
Il programma può anche essere utilizzato
come software di grafica, in grado
di fornire alcune funzionalità di ritocco
fotografico di immagini provenienti
da fonti digitali.
Lo spreadsheet Quattro Pro include una
nuova interessante funzionalità chiamata
Zim Sms Office, che permette
l’interazione con i database tramite
telefono Gsm e messaggi Sms.
Anche nel caso di questo pacchetto,
vi è il supporto del formato Xml, in
grado di potenziare le possibilità del
lavoro collaborativo.
Il database Paradox, infine, supporta
un notevole numero di formati in
importazione ed esportazione, oltre
ad Html 4.0 e Css per la pubblicazione
on-line. Questo è l’unico pacchetto che,
al momento, è ancora rimasto alla
versione 10, per cui non vi sono novità
da segnalare. I documenti possono
esser creati utilizzando i singoli pacchetti,
oppure sfruttando il programma
PerfectExpert, che permette l’apertura
di progetti esistenti o la creazione
guidata di altri.
Tra le utility fornite a corredo della suite,
vale la pena citare PerfectScript
Debugger, un compilatore e debugger
per macro, e la presenza di tutti i
manuali in formato Pdf.
La prova dei programmi che
compongono la suite non ha dimostrato
particolari problemi, anzi, si apprezza
sicuramente la pulizia dell’interfaccia
e la presenza di innumerevoli strumenti
di produttività. Nel caso di incertezze
sull’utilizzo dei vari applicativi, ci si può
rivolgere al manuale, all’Help, oppure
alla Corel Knowledge Base, un valido
servizio di assistenza online.
In ogni momento, e per ciascun
pacchetto, è possibile visualizzare,
utilizzando l’apposito tasto caratterizzato
da un asterisco, una Task Windows,
posta sul lato sinistro della schermata.
Tramite tale barra è possibile accedere
alle principali funzionalità dei singoli
pacchetti, oltre che alle altre procedure
assistite.
Le modalità di passaggio da una fase
di lavoro all’altra sono quelle tipiche
di qualunque ipertesto.
La suite, infine, presenta un rapporto
qualità/prezzo che ne rende giustificato
l’utilizzo anche in realtà con budget
ridotti. ù
Settembre 2003 PC MAGAZINE
33
> Prima Pagina
Anteprima
Il software per la progettazione
3d consente di limitare la visualizzazione a singole componenti
di un progetto per una migliore gestione della memoria
Autodesk Inventor 7
Edgardo Fantazzini
Tecnologia 3d su misura
Û
nnovare mantenendo
alti livelli di produttività
per l’utente è la sfida
con la quale si confronta ogni
nuovo software di
progettazione, il fattore
cruciale che ne determina la
buona riuscita. La rispondenza
agli standard di mercato,
l’usabilità delle interfacce,
l’attenzione al risultato sono
le chiavi per valorizzare
lo sforzo progettuale
liberandolo sempre più da
ogni dettaglio informatico.
I
Inventor 7 è l’ultima
versione dello
strumento di Autodesk rivolto
a ingegneri e progettisti meccanici
per ottenere risultati rapidi
nel disegno 3d.
Permette di conservare il bagaglio di
conoscenze legato ad Autodesk AutoCad
grazie all’elevato livello di integrazione
e di compatibilità dei formati.
Pur collocandosi nella fascia media
del software di progettazione meccanica,
Inventor 7 si presenta come uno
strumento avanzato che offre i vantaggi
della progettazione 3d e permette
di salvaguardare il lavoro già realizzato.
La grande attenzione dedicata a questo
aspetto si nota dal pieno supporto dei file
Dwg di AutoCad, compresi quelli della
versione 2004, e dall’assistenza che viene
öö
?
?ö
?ö
?ö
?
Inventor 7
Prezzo: Euro 7.920, 00;
Licenza studente Euro 108,00 (Iva inclusa)
Contatto: Autodesk
Tel: 800 288633
Web: www.autodesk.com
Pro: Tecnologia adattiva, presenza di molti
aiuti per la transizione da AutoCad; ottima
compatibilità con AutoCad 2004, prestazioni
elevate.
Contro: Nulla da segnalare.
34
PC MAGAZINE Settembre 2003
> Requisiti
Cpu: Pentium III, Athlon (consigliato 1 GHz)
Ram: 128 Mbyte (consigliati almeno
512 Mbyte)
Spazio disco: 50 Mbyte per l’installazione
minima (consigliato 1 Gbyte)
Sistema operativo: Windows Nt 4.0
con Sp6a, Windows 2000 Pro con Sp2,
Windows Xp con Sp1
Altro: Scheda video OpenGl e 32 Mbyte
di Ram (consigliati 64 Mbyte)
fornita all’utente abituato all’operatività
di AutoCad. Per accelerare il processo di
importazione dei file Dwg, Inventor 7
offre estese funzionalità per controllare
il flusso di lavoro con comodi wizard ed è
possibile ridurre la quantità di operazioni
da svolgere attraverso raggruppamenti
di comandi frequentemente usati.
La funzionalità di Preview interattiva
consente di selezionare i componenti che
si desidera importare, mentre strumenti
specifici permettono la loro conversione
in diverse strutture scelte dal progettista:
simboli, blocchi o nuovi disegni 3d.
Ulteriori aiuti per il rapido apprendimento
di Inventor 7 comprendono interessanti
animazioni che mostrano come eseguire
le operazioni, una documentazione
sulle differenze fra AutoCad e Inventor,
e una comparazione fra i comandi. Nella
Tecnologia adattiva Specificando il modo in cui le parti si
adattano fra loro si ottiene automaticamente il posizionamento all’interno del disegno.
gestione di disegni di grande
formato e ricchi di particolari
ha dotato Inventor 7 di due
caratteristiche importanti.
La prima è la possibilità di
limitare la visualizzazione ai
componenti necessari per
svolgere una singola
operazione, riducendo così
la quantità di memoria
richiesta e le risorse di calcolo impiegate.
La seconda è il pieno supporto alla
gestione della memoria di sistema fornita
da Windows Xp Professional che permette
di sfruttare appieno fino a 3 Gbyte.
Inventor 7 si avvale della tecnologia
cosiddetta “adattiva” che completa la
progettazione di tipo parametrico
rendendola più vicina al modo di operare
umano. La tecnologia parametrica
consente grandi vantaggi nella definizione
degli oggetti, ma risulta essere complessa
per la creazione di rapporti fra gli oggetti,
realizzati attraverso equazioni e quotature.
La tecnologia adattiva si inserisce in questo
contesto permettendo di specificare
direttamente i rapporti fra le parti.
Da queste informazioni vengono generati
automaticamente i dati di scala
e di posizionamento. La presenza di Api
consente lo sviluppo di applicazioni
personalizzate; a tal scopo è stato istituito
l’Autodesk Inventor Certified Application
Program con soddisfare differenti
specificità progettuali. Sono quindi
disponibili sul mercato applicazioni
realizzate da terze parti e certificate
da Autodesk.
L’esteso supporto del formato Dwf
(Design Web Format) assicura
la compatibilità con Autodesk Express
Viewer. ù
> Prima Pagina
Reportage
Tech.Ed 03
Il raduno per gli sviluppatori e i professionisti dell’IT
è giunto alla decima edizione. Al centro dell’attenzione i servizi Web,
Exchange 2003, Windows Server 2003 e il nuovo Office
Tech•Ed 03
Mario De Ascentiis
Il futuro è nei Web service
i è tenuto a Barcellona dal 30
di Giugno al 4 Luglio il raduno
per gli sviluppatori che Microsoft
organizza ogni anno anche con
una data europea.
Il Tech•Ed rappresenta non solo
un’importante occasione di
aggiornamento, ma anche
un’opportunità di confronto per chi
ha la necessità di imparare ad utilizzare
al meglio gli strumenti software a
disposizione e si aspetta indicazioni
precise sul futuro delle tecnologie
secondo la casa di Redmond.
S
P r e - Co n f e r e n c e
e K e y n ot e
di Russinovich, per l’occasione affiancato
da David Solomon, ha analizzato le
possibilità di controllo sui processi attivi
del sistema operativo, quelli indicati nel
Task Manager di Windows Xp. È possibile,
anche attraverso i tool di Winternals,
correggere e controllare appieno la
maggior parte dei problemi riguardanti
i processi attivi se si conosce la funzione
di ciascun task. Jean-Philippe Courtois,
Ceo Microsoft per l’Europa, il Medio
Oriente e l’Africa, ha aperto ufficialmente
il Tech•Ed e ha dato il via alla cerimonia
di assegnazione dei premi dell’Imagine
Cup, una sorta di concorso riservato agli
studenti e alle Università per la creazione
di progetti innovativi che sfruttano al
meglio la tecnologia Microsoft.
Imagine Cup Durante il Tech•Ed sono
stati premiati i progetti del concorso
Imagine Cup. Il team di Singapore ha
proposto uno speciale “Smart Cart” per
trovare un prodotto in un supermarket
e aggiungerlo alla spesa.
36
PC MAGAZINE Settembre 2003
Non solo seminari Una veduta dell’area espositiva
riservata a Microsoft Office 2003 e ai partner. Presso
lo stand di Deloitte Consulting e Altevie, era possibile
assistere alla presentazione di una soluzione per il monitoraggio delle cartelle cliniche.
Û
Û
La manifestazione si è aperta con
un’intensa giornata di seminari PreConference dedicati ad aspetti specifici
per la soluzione dei problemi nei sistemi
operativi (client e server), all’utilizzo
dell’Xml e dei Web Service e allo sviluppo
con .Net. Le sessioni, di alto livello
tecnico, hanno coperto a tutto campo
quelli che poi sono stati anche i temi più
ricorrenti nelle Conference dei giorni
successivi. Tra i vari interventi segnaliamo
quello di Mark Russinovich, fondatore e
Chief Software Architect di Winternals,
sul Troubleshooting. La relazione
Quest’anno il tema era lo sviluppo di una
tecnologia funzionale per un mondo dove
le persone, le informazioni, i sistemi
e i dispositivi sono tutti tra loro collegati.
Il concorso è un chiaro segnale
dell’attenzione riservata ai servizi e alla
Rete. Il primo premio è stato vinto da
Nguyen Tu studente dell’università del
Nebraska (Usa) che ha proposto
un’applicazione wireless per il mondo
della ristorazione che consente a
un cameriere di utilizzare un Pda per
prendere le ordinazioni in una
determinata lingua e trasmetterle a un
server che provvede a fornire allo chef la
traduzione dei contenuti dell’ordine nella
sua lingua nativa. Sanjay Parthasarathy,
Corporate Vice President, Platform
Û
Strategy & Partner Group Microsoft
Corporation, nel Keynote ha sottolineato
i principali cambiamenti nel mondo dello
sviluppo con lo spostamento di attenzione
dal singolo software, destinato a svolgere
una determinata funzione e pensato per
lavorare in modalità standalone, verso
soluzioni di servizio destinate a integrarsi
in processi Web complessi che siano nel
tempo modificabili e in grado di fornire
ampi margini di integrazione su diverse
piattaforme. Tra i protagonisti del
mercato ci sono Microsoft con .Net, Ibm
con WebSphere e Sun con One: la sfida
è aperta. Parthasarathy ha richiamato
l’attenzione anche sul Trustworthy
Computing (l’insieme delle tecnologie
per la tutela della sicurezza, della privacy,
e dell’affidabilità), vero banco di prova
per la casa di Redmond. Lavorare in
sicurezza significa poter disporre di un
ambiente protetto dagli attacchi esterni,
ma anche in grado di garantire l’integrità
delle informazioni, la certezza delle fonti,
la disponibilità dei dati senza interruzioni,
la riservatezza articolata in modo da non
pregiudicare l’interazione con i partner
e con i clienti. Il Keynote si è concluso con
un breve cenno alla roadmap dei rilasci
dopo Office 2003; le prossime release
riguarderanno soprattutto soluzioni per
il mercato delle imprese con BizTalk Server
2004, Sql Server “Yukon”, Visual Studio
“Whidbey” e Mom 2004 (la nuova
versione del tool per gli amministratori
di sistema dedicato alla gestione delle
prestazioni e delle operazioni sui server).
Il 2005 dovrebbe aprirsi invece con il
rilascio di Windows “Longhorn” e vedere
la nascita della versione di Office dedicata
al nuovo sistema operativo, oltre che di
SharePoint Portal Server v3, Visual Studio
Û
“Orcas” e “Jupiter” Business Suite,
la raccolta di programmi per la gestione
dei processi aziendali integrata con
funzionalità per il commercio elettronico
e l’organizzazione dei contenuti Web.
I seminari
Per tutte le giornate dedicate alle
Conference Session i partecipanti hanno
potuto sfruttare le opportunità di
connessione offerte da un’efficiente rete
wireless. Era così possibile scaricare
le slide delle presentazioni, esprimere
il proprio giudizio sul valore tecnico
delle sessioni e tenere traccia del proprio
calendario di conferenze con Outlook.
Chi non disponeva del materiale
hardware necessario ha potuto
utilizzarne uno fonrito
dall’organizzazione o eventualmente
acquistarlo.
Il calendario delle Conference di
quest’anno è stato influenzato,
ovviamente, dall’imminente rilascio di
Office 2003. In un ciclo di tre incontri
sono state illustrate tutte le potenzialità
del linguaggio Xml con Word 2003.
L’utilizzo di uno “schema” (Xsd)
predefinito per rendere facilmente
disponibili i dati dei documenti in tutte
le applicazioni - ovviamente anche per
i servizi Web - è una possibilità sfruttabile
senza difficoltà in ogni contesto
professionale, e non richiede costosi
periodi di training, per l’utente finale.
I massimi benefici nella nuova suite sono
accessibili soprattutto a chi decide di
implementare la piattaforma Microsoft
nel suo complesso. È il caso per esempio
di Outlook 2003 quando viene utilizzato
con Exchange 2003 che ora dispone
del supporto integrato per l’accesso
Tech•Ed 2003 Durante la prima giornata si sono
svolte le procedure di registrazione dei partecipanti
(circa 5.500), ognuno ha ricevuto in dotazione un
badge con User Id per l’accesso ai servizi e il calendario completo degli incontri.
Û
Keynote Sanjay Parthasarathy e Jean Philippe Courtois sia
durante il Keynote del
Tech•Ed 2003 di Barcellona, sia nell’incontro con i giornalisti
hanno sottolineato
l’importanza dello sviluppo del software
nell’ottica dell’integrazione dei servizi.
Prima Pagina <
Reportage
wireless con Pocket PC e i cellulari di
ultima generazione. Nelle Conference
sono state evidenziate le potenzialità
del nuovo server di messaggistica, entrato
in produzione proprio nei giorni del
Tech•Ed, in grado di facilitare la gestione
del calendario del Pim di Microsoft e
l’accesso ad Outlook dal Web. Una
Conference ad hoc ha spiegato tutte
le strategie che si possono adottare per
ridurre il problema dello spam utilizzando
proprio Exchange. Il tema della sicurezza
in realtà ha rappresentato quasi un filone
trasversale a tutte le sessioni. I seminari
di Rafal Lukawiecki, Strategic Consultant
and Director per il progetto Botticelli,
sulla crittografia e sull’implementazione
di infrastrutture a chiave pubblica (Pki)
meritano però una segnalazione a parte.
Lukawiecki ha dato una visione ampia
del concetto di sicurezza: ha spiegato
gli aspetti fondamentali riguardanti
le differenze tra soluzioni a chiave
simmetrica e a chiave pubblica e ha
illustrato con chiarezza tutti i protocolli
e le possibilità per la creazione di Pki.
Al termine delle singole Conference e
nell’arco di tutte le giornate, erano attive
sessioni Hands-On Lab per mettere
in pratica quanto spiegato durante i
seminari. Sono stati organizzati anche
degli incontri “botta e risposta” su uno
dei temi più interessanti del momento
cioè Microsoft e l’Open Source. Questi
incontri hanno messo in luce l’esigenza
della casa di Redmond di una maggiore
apertura al confronto con il mondo
esterno e con idee diverse dalle proprie.
Proprio il “confronto” con gli utenti/clienti
e l’attenzione alle loro richieste esigenze
sembrano essere, in Microsoft, la parola
d’ordine per il futuro. ù
Û
Tech.Ed 03
Conferenze La struttura di una
giornata tipo prevedeva al Tech•Ed
2003 sessioni di un’ora e quindici minuti, intervallate da brevi pause. Un
calendario quindi molto impegnativo che era possibile spezzare partecipando ai laboratori.
Settembre 2003 PC MAGAZINE
37
> Prima Pagina
Reportage
Electronic Entertainment Exposition
L’evento dell’industria
dei videogames si concentra sui prodotti lasciando da parte lo show.
Ancora protagonisti i grandi publisher e riflettori puntati sulle consolle
Electronic Entertainment Exposition
Giorgio Papetti
E3: trend e novità
ome ogni anno, tutti
gli operatori del settore
dei videogiochi si sono
dati appuntamento dal 14 al
17 Maggio al Convention
Center di Los Angeles per
partecipare all’E3, la
manifestazione considerata
la più importante vetrina per
la presentazione di anteprime
e prodotti di punta. La prima
sensazione che abbiamo
avuto, confermata poi
dall’elenco degli espositori e
da un’approfondita visita agli
stand, è che il mercato dei
videogiochi sia sempre
più nelle mani di poche multinazionali.
Inoltre, gli organizzatori hanno cercato
di puntare più sulla sostanza che non sui
gadget e sugli effetti speciali:
la tendenza degli anni precedenti si è
palesemente rovesciata e a farla da
padrone sono stati finalmente i giochi
in tutte le loro possibili declinazioni.
Negli stand abbondavano le postazioni
(spesso anche quattro o cinque
per il medesimo gioco) per consentire
ai visitatori di toccare con mano le ultime
novità. E di novità ce ne erano
veramente per tutti i gusti, anche se
prima di addentrarci in una rapida
carrellata sui prodotti più significativi
torniamo brevemente sui publisher e
sulle piattaforme. Riguardo ai primi non
possiamo che sottolineare come
il mercato si sia di fatto concentrato
in mano a quattro grandi colossi,
Electronic Arts, Vivendi, Activision e
Infogrames, nonché a una ristretta
cerchia di publisher ormai affermati,
come Eidos, Take 2, Midway, Thq,
Codemasters, Empire, Akklaim, Konami,
Sega e pochi altri.
Per quanto riguarda le piattaforme,
è evidente la continua ascesa
delle consolle, anche se il Pc è tutt’altro
che morto. Protagonista assoluta è
ancora la Playstation 2 di Sony, incalzata
Û
C
38
PC MAGAZINE Settembre 2003
dalla Xbox di Microsoft. Nettamente
staccata è invece Nintendo che, a fronte
di un hardware altrettanto sofisticato
e di un prezzo aggressivo, non regge
sul mercato lo scontro diretto con i due
concorrenti. Del resto Sony e Microsoft
hanno da tempo intrapreso una battaglia
durissima che ha fatto felici gli utenti
meno frettolosi, che ora possono
acquistare entrambe le consolle a meno
di 200 euro e finalmente anche giocare
online. Proprio il gioco in rete è stato
infatti uno dei temi dominanti dell’E3 e,
dopo il parziale fallimento di questa
nuova forma di intrattenimento su Pc,
sembra che grazie a Microsoft e Sony
sia finalmente giunto il momento del
decollo. È comunque presto per
giudicare se questa nuova strategia avrà
successo, specialmente qui in Italia,
per via della diffusione tutt’altro che
ottimale della banda larga. Sta di fatto
però che all’E3 i giochi per Xbox e
Playstation 2 già pensati anche per
l’online erano veramente parecchi.
Passando alle novità, non possiamo
che aprire con Half-Life 2: abbiamo
provato in anteprima l’attesissimo sequel
di uno dei titoli più gettonati e siamo
rimasti stupefatti dalla qualità del gioco.
Restando in casa Vivendi, abbiamo
apprezzato anche il simpaticissimo The
Postazioni di gioco Rispetto
alle scorse edizioni, sono diminuiti gli “effetti speciali”, a favore delle postazioni di gioco.
Simpson, Hulk e, tra gli
strategici, Homeworld 2,
il seguito di Ground Control
e l’enorme espansione
di Warcraft. Allo stand di
Electronic Arts troneggiavano
le nuove versioni del Signore
degli Anelli e di Harry Potter,
Black and White 2, Need for
Speed Underground, Medal
of Honor e The Sims 2, il
gioco di simulazione di vita reale che
per primo nella storia dei videogiochi
è riuscito ad attirare importantissimi
sponsor, a riprova che questo settore
affascina le multinazionali alla ricerca
di nuovi canali di comunicazione.
Un altro grande colosso americano,
Activision, proponeva titoli validi tra cui
True Crime Street of L.A., Spider-Man 2
e X2: Wolverine’s revenge, con i
personaggi di X-Men. Interessante
anche lo stand di Eidos, dove oltre
all’immancabile sequel di Tomb Raider
faceva bella mostra di sé The Italian Job,
un gioco di corse d’auto derivato
dall’omonimo film di Gary Gray con dieci
percorsi ambientati nella città di Los
Angeles. Molto appassionante anche
Commandos 3, così come Thief, una
sorta di Metal Gear Solid ambientato
nel passato. A proposito di Konami,
publisher di Metal Gear Solid, abbiamo
apprezzato Silent Hill 3, la nuova
versione di uno splendido horror per
Playstation 2. Citiamo infine il nuovo
Grand Theft Auto di Take-Two, Gran
Turismo 4 di Sony e Colin McRae Rally 4
di Nintendo, tre giochi di auto destinati
ad avere un grandissimo successo.
A partire dalla prossima estate, molti
titoli presentati in questa edizione di E3
saranno distribuiti anche in Italia. ù
> Prima Pagina
>Fotocamere
digitali
Kodak La Dcs 14n è una
nuova reflex digitale super
professionale
Kodak l’aveva promesso: la
nuova reflex digitale sarà una
macchina con caratteristiche
di altissimo livello. Le promesse sembrano essere state mantenute. Anche dal punto di vista del prezzo che è di circa
6.700,00 euro. Certo non è
poco ma si tratta di quanto di
meglio oggi esprima la tecnologia digitale, con un sensore
a pieno formato e una risoluzione di 13,5 megapixel. Insieme alla fotocamera viene
dato in dotazione tutto quanto occorre per farla funzionare, compresi due software di
gestione ricchi di funzioni: Kodak Dcs Photo Desk versione
3, un browser per la gestione
dei file Raw, e Dcs Camera
Manager con il quale si ottiene il controllo diretto dell’apparecchio attraverso collegamento firewire. Il pacchetto
comprende anche quattro ore
di corso gratuito offerto da
Kodak per imparare a usare la
fotocamera.
œ www.kodak.com
>Chipset
Ati Presentato il chipset
Radeon 9100 Igp in versione
per desktop e in quella per
portatili
Questi chipset, che integrano
la sezione grafica, si posizionano sostanzialmente come
42
PC MAGAZINE Settembre 2003
News
Hardware
concorrenti di quelli Nvidia
Nforce2. Le novità principali
consistono nelle prestazioni,
che Ati dichiara essere migliori
fino a sei volte rispetto a prodotti concorrenti, e nelle capacità grafiche sofisticate grazie
alla presenza dell’unità programmabile per il pixel shading. La sezione grafica risiede nel northbridge del chipset,
utilizza l’interfacciamento tramite Agp 8x e supporta fino a
128 Mbyte di frame buffer. Tra
le caratteristiche supportate c’è
il motion compensation per la
riproduzione dei Dvd e un Dac
a 10 bit per l’uscita Tv, mentre
dal punto di vista dei filtri disponibili, è implementato quello anisotropico 16x e l’antialising full scene 4x. Anche per
questo chipset è previsto il supporto di più monitor grazie alla tecnologia Hydravision. A
parte la grafica, il chipset può
gestire memoria Ddr fino a
400 MHz tramite un doppio
canale a 128 bit.
La versione per portatili, ovviamente dispone di un sistema
in grado di ottimizzare i consumi per prolungare l’autonomia delle batterie.
œ www.ati.com
>Nas
Iomega Nas (Network
attached storage) per tutti
Iomega ha presentato la nuova
gamma di unità Nas che rinnova l’offerta dell’azienda per il
segmento midrange. Queste
unità, che come tutte quelle
Nas offrono il vantaggio di poter essere installate in pochissimo tempo, sono destinata alle piccole e medie imprese e si
collocano nella fascia di prezzo da circa 3.000 euro a
8.000, a seconda delle caratteristiche. La famiglia P400 è
composta da modelli con
montaggio in rack (una unità
di altezza) che usano processori Pentium 4, e quattro dischi hot swappable per una
capacità totale da 320 a 720
Gbyte. Per i collegamenti, ol-
Nuovi scanner da HP
La nuova famiglia di
Hp comprende tre
modelli, siglati rispettivamente
Sj8200, Sj8250 e
Sj 8290. Caratteristiche comuni sono l’utilizzano di un triplo sensore Ccd e
di un motore Dc anziché di uno passo-passo, elementi che
permettono di ridurre sensibilmente i tempi di scansione.
L’8250 e l’8290 dispongono di un alimentatore automatico
di fogli, e permettono di effettuare la scansione rispettivamente di 15 e 25 pagine al minuto. La massima risoluzione
è di 4800 dpi, supportata anche da un’ottica di elevata qualità, e gli scanner integrano anche l’apposito dispositivo per
la scansione di pellicole, diapositive e trasparenti in generale. Con il modello di punta, che costa 1.999 euro, è fornita anche il software Kofax Vrs che permette di migliorare
sensibilmente la qualità delle scansioni di documenti commerciali con elementi solitamente difficili da interpretare
(per esempio parti marcate con evidenziatori, scritte con
carta copiativa eccetera).
œ www.hp.com
tre alla classica porta Scsi sono
previste due porte Gigabit
Ethernet.
I nuovi modelli sono siglati
P435m, P440m e P445m (il
suffisso “m” significa Microsoft dato che utilizzano la tecnologia Windows 2000), e sono destinati a applicazioni come, per esempio, il backup, la
condivisione dei dati, l’incremento della capacità di storage, l’aumento della sicurezza
tramite data mirroring.
Dal punto di vista dei servizi e
del supporto, Iomega prevede
una garanzia limitata di tre anni su tutti i prodotti Nas, con
varie opzioni per il supporto,
con programmi di servizio
completi.
œ www.iomega.com
>Domotica
Lg Presentata la casa
del futuro
Lg ha presentato le sue soluzioni per la domotica della linea HappyNet. La presentazione non ha riguardato però
solamente i prodotti, ma anche esempi molto pratici, legati al loro uso e alla loro integrazione, ambientati nei vari locali in un appartamento
appositamente ricostruito.
L’elemento che assume praticamente un ruolo centrale, anche perché è un dispositivo resta sempre acceso, è il frigorifero che, oltre alle funzioni canoniche, permette di guardare
la televisione (incorporata tramite un display Tft da 15”), ma
anche di leggere al posta elettronica, navigare in Internet e
lasciare messaggi audio e video. Anche altri elettrodomestici si integrano nel sistema
con funzionalità aggiuntive rispetto a quelle tradizionali come per esempio la gestione remota via Internet, funzioni di
autodiagnosi e la capacità di
aggiornamento dei programmi
interni scaricabili dal sito Inter-
Hardware
net www.dreamlg.com. Per
esempio, anche la lavatrice è
gestibile da Internet, con la
possibilità di monitorare i cicli di lavaggio e di scaricare nuovi programmi. L’unico elettrodomestico non
controllabile via Internet è,
per evidenti motivi di sicurezza, il forno a microonde,
anche se permette di scaricare dalla Rete nuove ricette.
Lg ha sottolineato, inoltre, i
vantaggi legati alle capacità di
comunicazione e controllo dei
nuovi dispostivi, come per
esempio il risparmio di tempo,
utilizzabile per altre attività, ed
energetici. Questa possibilità
di comunicazione avvantaggia
anche al sicurezza, dato che si
possono monitorare gli elettrodomestici anche quando
non si è a casa.
œ www.lge.it
>Scanner
e bubble jet
Canon Tecnologia avanzata
e design accattivante per
Canon
Canon ha presentato due nuovi prodotti: la stampante Bubble Jet i560 e lo scanner CanoScan LiDE 80. La Bubble Jet
i560 è il seguito ideale del modello precedente, la i550: è
studiata per garantire ai fotografi stampe di qualità fotografica a livello di laboratorio,
ma anche a chi deve stampare
grafici dai colori brillanti. La
stampante adotta la tecnologia Advanced MicroFine Droplet Technology, con testine di
stampa con microugelli e gocce da soli 2 picolitri. È una
stampante quadricromica, ma
riesce a ottenere risultati comparabili a una esacromica. Per
aumentare la velocità Canon
utilizza una testina monocromatica più grande e quindi con
una maggior copertura del
supporto di stampa per ogni
News
questo permette di incrementare la risoluzione senza sacrificare la qualità dell’immagine,
rendendo possibile l’ingrandimento a larga scala di fotogrammi 35mm. Lo scanner utilizza poi la tecnologia Fare Level 2, che ripristina automaticamente la
qualità delle immagini
singolo passaggio: in altre parole, a ogni passata, la striscia stampata è più ampia. Inoltre quattro
motori indipendenti velocizzano
l’alimentazione della carta e i
movimenti del carrello. La testina di stampa è bidirezionale, eseguendo una passata
completa in una direzione e
una singola nell’altra, eliminando i tempi morti e riducendo molto l’effetto “banding”, ossia la presenza di
bande di tonalità differenti:
queste compaiono nelle stampe a colori di molte stampanti
con testine bidirezionali, a
causa dell’inverso ordine degli
inchiostri che si depositano
sulla pagina. La tecnologia Single Ink consente di sostituire
soltanto il serbatoio colore effettivamente esaurito; il livello
colore dei medesimi viene effettuato direttamente da Pc,
oltre che visivamente. Lo standard PictBridge permette di
collegare direttamente fotocamere e videocamere digitali
compatibili (di qualsiasi marca
e modello) attraverso il cavo
Usb, senza necessità del computer.
Lo scanner CanoScan LiDE 80,
con uno spessore di soli 38 millimetri, ha un design molto accattivante, ma si distingue soprattutto per la tecnologia. È
dotato di sensore Cis (Contact
Image Sensor) in grado di digitalizzare pellicole, con l’elevata
risoluzione di 2.400x4.800 dpi:
ottenute da originali sbiaditi o
danneggiati. A differenza di un
semplice filtro software, Fare
Level 2 usa una scansione del-
Prima Pagina <
la pellicola a luce infrarossa per
individuare irregolarità sulla
sua superficie, contribuendo a
eliminare la grana della pellicola e migliorando in generale
la ricostruzione dei colori, per
una più elevata qualità delle
scansioni. L’interfaccia verso il
Pc è la veloce Usb
2.0, che consente
un’efficienza maggiore rispetto alla Usb tradizionale. Da rilevare infine quattro pulsanti, programmabili, che
consentono di selezionare le
opzioni più comuni come
copiare, acquisire, memorizzare, inviare
via email o automatizzare l’opzione “Scan to Pdf”. È
incluso il software Adobe
PhotoShop Elements 2.0 per il
fotoritocco, più numerosi altri
pacchetti. Il prezzo, comprensivo di Iva, è di 199 euro.
œ www.canon.it
> Prima Pagina
>Effetti speciali
Auto FX Mystical Tint Tone
and Color è un nuovo plugin,
dedicato ad Adobe
Photoshop, Elements, Jasc
Paint Shop Pro e Corel Photo
Paint, per il controllo di toni
e colori su ogni elaborato
I professionisti che lavorano
con pazienza all’elaborazione
delle immagini digitali hanno
bisogno di avere a disposizione
una buona collezione di plugin
di effetti, a volte anche solo per
modificare di poco una sfumatura luminosa. Non si tratta di
mettere insieme filtri su filtri per
stupire a tutti i costi, ma di poter proporre l’immagine digitale, così come è stata catturata,
ma elaborata al meglio. Mystical Tint Tone and Color è una
collezione di 38 effetti (tra cui
segnaliamo: Rgb adjust, Blue
Sky, Soft Saturation) e lavora,
come dice il nome stesso su toni, tinte e colori. Il programma
offre un pieno controllo grazie
alla possibilità di lavorare in
due modi: con il nostro programma di fotoritocco abituale, oppure utilizzando l’interfaccia disponibile con il software, cioè in modalità standalone. Il programma è distribuito
in Italia da Pico www.pico.it e
Drive Art www.driveart.it. Per
funzionare bene richiede un Pc
veloce (Pentium IV) e con
un’ottima dotazione di Ram
(minimo 256 Mbyte, ma si
consigliano almeno 512 Mbyte). Il prezzo è di 286,80 euro
(Iva inclusa)
œ www.autofx.com
44
PC MAGAZINE Settembre 2003
News
Software
>Tra Windows
e Linux
Lindows Arriva alla versione
quattro il sistema operativo
che dovrebbe riunire le
migliori qualità di Windows
e Linux, con un licensing
aggressivo per il mercato
Oem
Il progetto LindowsOS di Michael Robertson, è cresciuto
costantemente negli anni, ma per la
versione numero
quattro le novità
più significative riguardano soprattutto le modalità
di distribuzione. La
Click-N-Run Membership non costa
più 99 dollari, ma
già con 49,95 dollari si può portare
a casa un anno di sottoscrizione per scaricare i programmi
da Lindows.com (senza però
includere StarOffice, Bitstream
Fonts, Tux Deluxe e altri) inoltre sono pronti per la distribuzione una serie di software in
box: Lindows Office (con Sun’s
StarOffice e Bitstream Deluxe
Fonts), l’antivirus VirusSafe,
SurfSafe come sofware di protezione famigliare quando si è
online, e LindowsPlus con la licenza
vitalizia su oltre
1.500 programmi
con la funzione
Click-N-Run, per
49,95 dollari. Finalmente poi sarà
possibile provare
le nuove singole
offerte di pacchetti trial per
quindici giorni e procedere al
pagamento della Membership Edition con rate mensili.
Per quanto riguarda le novità
tecniche, la versione 4.0 include il supporto a Java per
invogliare gli sviluppatori alla creazione di software per
LindowsOS. L’idea di Robert-
son è quella di un Pc semplicissimo da usare e con costi
di manutenzione pari a zero.
In questo senso vanno le altre
migliorie di questa versione:
installazione e upgrade degli
applicativi e del sistema operativo in un unico clic (dalla
versione 3.0 alla versione
4.0)e un supporto plug&play
migliorato per decine di dispositivi digitali.
œ www.lindows.com
ché è conforme ai programmi
didattici ministeriali. Disponibile in Cd-Rom per Pc e Mac al
prezzo di 29 euro il gioco comprende, inseriti nella narrazione, 420 esercizi di lettura e
scrittura, 160 esercizi di matematica, 170 esercizi sul corpo
umano e sulla classificazione
degli animali. Anche i genitori
devono fare la loro parte: possono verificare i progressi compiuti dai bimbi nell’apprendimento, ma anche partecipare
ai giochi secondo un livello di
comprensione dedicato.
œ www.disney.it/
DisneyInteractive/
>Protezione dati
PowerQuest V2i Protector
2.0 Server e Desktop Edition:
una soluzione completa
per la protezione dei dati
e la gestione delle immagini
di backup
>Si impara
giocando
Disney Interactive Il Libro
della Giungla - Primo ciclo
scolastico è un titolo
multimediale pensato come
un gioco per aiutare i bimbi
a fare i compiti divertendosi
Il periodo delle vacanze è
drammatico quando arriva il
momento di convincere i bambini a fare i compiti di scuola.
Se invece di noiose sessioni di
studio si può proporre loro di
giocare tenendosi in esercizio
tutto può risultare più semplice. Il libro della Giungla è un
vero e proprio videogame, in
grado di soddisfare sia i bambini che gli adulti. Infatti ha lo
scopo di allenare i piccoli a leggere, a fare gli esercizi di matematica e a capire le scienze,
anche nel periodo estivo. Il titolo è studiato con pedagogisti e ricercatori dell’Università
Cattolica di Milano e gode dell’approvazione ufficiale della
Pubblica Istruzione anche per-
V2i (Virtual Volume Imaging) è
la proposta software di PowerQuest per la protezione dei dati in azienda. Il programma V2i
Protector è in grado di creare
immagini incrementali durante
il normale utilizzo delle postazioni e del server.La nuova versione oltre a lavorare con tutte le versioni di Windows successive alla 2000 è ottimizzato
per il nuovo Win 2003 Server.
È stata cambiata anche l’interfaccia utente per una gestione
ancora più agile delle attività di
programmazione e il supporto
per Active Directory semplifica
di molto il lavoro anche negli
ambienti multi server. V2i Protector consente di salvare e
scrivere backup su, praticamente, tutti i supporti, compresi Dvd+R/Rw e Dvd-R/Rw.
V2i Protector 2.0 Server Edition
è disponibile a 1.656 euro (Iva
inclusa) per ciascun server,
mentre la Desktop Edition ha
un prezzo di listino di 129,60
euro (Iva inclusa)
œ www.powerquest.com
>Più sicuri
con SuperMail
Tiscali In un mese bloccati
oltre 5 milioni di messaggi
spam e 200.000 mail
infettate da virus
SuperMail è il nuovo servizio di
posta elettronica di Tiscali che
oltre a garantire maggiore sicurezza al Pc, grazie ad efficaci funzioni antispam e antivirus, aumenta lo spazio disponibile per la propria casella di
posta elettronica di 40 Mbyte,
per un totale di 50 per i clienti
Tiscali dial-up e 90 per quelli
Adsl. Inoltre ogni singolo messaggio inviato o ricevuto può
avere un documento allegato
dalla dimensione massima di
15 Mbyte, invece dei 4 di una
casella di posta standard.
SuperlMail, dopo un periodo
iniziale in cui è stata concessa
gratuitamente agli abbonati
Tiscali, è ora un servizio a pagamento, a 30 euro per ogni
anno.
œ www.tiscali.it
>Cellulari i-mode
Wind Attivo fin dal 1999
in Giappone, ora l’i-mode
arriva anche in Italia
Il 25 giugno, con una conferenza stampa congiunta, Wind
e NTT DoCoMo hanno annunciato l’accordo per commercializzare in Italia la tecnologia imode. L’i-mode (information
mode), nato prima del Wap e
attivo dal 1999 in Giappone
sulle reti di NTT DoCoMo, è un
ambiente operativo per l’accesso ad Internet tramite Gprs,
Gsm e Umts (Pdc e Foma in
Giappone): utilizza il protocollo Http, si basa su cHtml, una
versione compatta di Html, e
supporta un’offerta completa
di applicazioni Java, frutto della sinergia tra NTT DoCoMo e
Sun. Entro la fine del 2003,
Wind sarà pronta per il lancio
dei servizi i-mode su Gprs, in
attesa di compiere il salto all’Umts, con il supporto tecnologico dell’alleata giapponese.
Le applicazioni disponibili saranno molteplici: web browsing, email, geolocalizzazione,
multimedia e altro ancora.
œ www.wind.it
>In montagna
arriva Internet
via Sat
Skylogic I comuni della
provincia di Torino saranno
collegati in rete via satellite
Skylogic, la società di Eutelsat
che fornisce servizi IP, in collaborazione con la Provincia di
Torino e il consorzio informatico pubblico CSI Piemonte, ha
annunciato la realizzazione di
una rete satellitare digitale, che
sostituisca le tradizionali connessioni a banda ristretta. Verrà
installata una rete satellitare ad
alta velocità con banda garantita: 1024 Kbps in downstream
(dal centro verso le periferie) e
512/256 Kbps.
NetOp Remote Control
Nel numero di luglio/agosto di PC Magazine, a pagina 95
è stato indicato per il software NetOp Remote Control
(www.netop.com) un prezzo di 179 dollari.
In realtà questo prodotto è disponibile in Italia distribuito
da Software Solutions (www.softsol.it) a un prezzo di
238,80 euro (licenza client+host).
Ci scusiamo dell’imprecisione con i lettori e con l’azienda.
> Focus
Se il Pc che utilizzate vi sembra sempre più lento, se non
avete abbastanza spazio per installare nuove applicazioni
e l’ultimo videogioco che avete comprato rifiuta
di installarsi, forse per il vostro computer è giunta l’ora
di essere aggiornato
Aggiornare
il Pc
A. Camisasca, P. Canali, F. Ferrari, M. Giudici,
D. Laurenzi, D. Meoli, A. Nappa, D. Preda, M. Soffientini
uando si acquista un Pc
solitamente ci si preoccupa che,
in un futuro non troppo
distante, la configurazione del
medesimo possa essere aggiornata
con facilità in futuro. Dopo un paio
d’anni, che rappresentano
attualmente la vita media di un Pc,
arriva solitamente l’ora di affrontare
un upgrade per far fronte alle nuove
esigenze che via via si sono
sviluppate. Con questo articolo
cerchiamo di capire se un’operazione
di aggiornamento è ancora
conveniente, oppure se vale la pena
di prendere in considerazione
l’acquisto di un Pc nuovo. Vediamo
Q
48
PC MAGAZINE Settembre 2003
quindi quali sono i componenti che
possono essere migliorati con una
spesa ridotta e quali combinazioni
di componenti è giusto acquistare
per avere una configurazione
ben bilanciata.
Abbiamo cercato di capire anche se
vale la pena di velocizzare, con una
spesa minima, la configurazione
esistente con qualche intervento
di overclock su processore e scheda
video. Attenzione, però: se l’aspetto
economico è sicuramente importante
e non da sottovalutare, è altrettanto
importante capire se si ha o meno la
necessaria competenza per effettuare
questo tipo di operazioni, sia per
quanto riguarda il “semplice”
aggiornamento, sia per operazioni
più rischiose come l’overclock. Basta
poco, infatti, per compromettere
tutto.
La configurazione utilizzata per le
prove rappresenta una soluzione di
medio livello per quello che si poteva
avere due anni fa: una scheda madre
con chipset nVidia nForce 220, un
processore Amd Athlon 900 MHz,
128 Mbyte di memoria Ddr a 266
MHz, disco fisso da 8 Gbyte Udma/66
e infine, una scheda video GeForce2
Gts con 32 Mbyte di memoria
dedicata.Le operazioni di upgrade
che abbiamo valutato riguardano
Upgrade
Rispetto a qualche tempo fa i
costi si sono ridotti e oggi con
un budget di circa 400 euro siamo
già in grado di cambiare
significativamente la configurazione
adeguandola a quella di un Pc che oggi
definiremmo “base”. Abbiamo cercato
di stabilire dei possibili budget e
indicato quali sono, a nostro giudizio,
i passaggi da seguire per ottenere
prestazioni più elevate
proporzionalmente alla spesa investita.
Se invece le vostre esigenze si sono
evolute a tal punto da richiedere
un upgrade radicale, abbiamo cercato
di spiegare quale soluzione può
convenire di più, tra il Pc “fatto e
finito” e un aggiornamento completo.
Anche in questo caso l’ago della
bilancia è rappresentato dalla vostra
competenza e voglia di “metterci
le mani sopra”.
Aggiornamento
della Cpu
Sommario
49
52
56
62
66
72
Aggiornamento della Cpu
Overclocking
La gestione dei dischi rigidi
Aggiornare la scheda video
La memoria Ram
Upgrade totale
i componenti principali quali
processore e memoria, facendo ben
attenzione che la scheda madre sia in
grado di supportare i nuovi acquisti,
oppure disco fisso e scheda video
per poter archiviare ancora più dati
e per poter giocare con i più recenti
videogame.
Per individuare quale modello di Cpu
è compatibile con il proprio computer
è importante conoscere le tre
caratteristiche che stabiliscono
l’espandibilità della scheda madre.
Il primo elemento da controllare è
il tipo di connettore che accoglie il
processore. In tutti i computer recenti
è uno zoccolo dotato di una levetta
per lo sblocco del chip e di un sistema
d’incastri che trattiene il dissipatore di
calore metallico (di solito completato
da una piccola ventola). Il tipo di
zoccolo è scelto dal costruttore della
scheda madre per adattarsi alla
tecnologia di Front Side Bus (Fsb)
della Cpu, che cambia con la marca
e la generazione tecnologica del chip.
I produttori di Cpu apportano di tanto
in tanto piccoli miglioramenti
alle tecnologie Fsb, per esempio
cambiando la funzione di un contatto
dello zoccolo o il livello di tensione
di un segnale; per questo motivo
non basta scegliere una Cpu
meccanicamente compatibile con il
tipo di zoccolo della scheda madre,
ma ci deve essere compatibilità
tra la specifica tecnologia Fsb
del processore e quelle gestite
dalla scheda madre.
Focus <
Il secondo punto da verificare prima
dell’aggiornamento è quindi la
versione del Fsb gestita dalla scheda
madre, cioè la massima frequenza di
clock e il tipo di nucleo (detti anche
“core”) delle Cpu elettricamente
compatibili. Nel fare il confronto non
bisogna confondere la frequenza
massima del Fsb con quella del nucleo
della Cpu: frequenze Fsb tipiche sono
100, 133, 166 e 200 MHz con i loro
multipli (per esempio 400, 533 e 800
MHz). Si potranno innestare nello
zoccolo della scheda madre solamente
le Cpu che hanno una frequenza del
Fsb supportata. Inserendo nello
zoccolo una Cpu con frequenza Fsb
che supera le possibilità della scheda
madre, il Pc non si avvia oppure
funziona con prestazioni ridotte.
Lo stesso accade se si tenta
l’aggiornamento montando una Cpu
con core non supportato: a causa della
diversa funzione di alcuni dei suoi
contatti elettrici, il Pc non parte oppure
segnala la presenza di una Cpu
sconosciuta (che potrebbe inizializzare
in modo scorretto causando instabilità
di funzionamento). C’è infine
un terzo elemento che stabilisce
La Cpu è il cuore del computer,
quindi è anche il primo componente
da aggiornare per potenziare le
prestazioni di un Pc non più nuovo.
La maggior parte dei costruttori
presta molta attenzione a questa
necessità, predisponendo la scheda
madre e gli altri componenti critici
per facilitare l’aggiornamento.
la compatibilità della scheda madre
con i nuovi processori: la potenza
e la gamma di tensione del regolatore
di tensione che gestisce
l’alimentazione del nucleo del
processore. Questo circuito
elettronico, chiamato Vrm dalle
iniziali di Voltage Regulator Module,
ha lo scopo di adattare la tensione
a +12V oppure +3,3V proveniente
dall’alimentatore principale del Pc
alle esigenze degli elementi di calcolo
e di cache della Cpu, che tipicamente
lavorano a tensioni attorno a 1,5V.
La stabilità e la precisione di questa
tensione sono critiche per il
buon funzionamento del Pc, quindi
un circuito ausiliario spegne
Settembre 2003 PC MAGAZINE
49
> Focus
Upgrade
Assorbimenti delle principali Cpu compatibili con Socket A
Core
Frequenza interna
(MHz)
Assorbimento di
corrente massimo (A)
Tensione di lavoro
(V)
Athlon 900
Palomino
900
29,9
1,75
Athlon 950
Palomino
950
30,3
1,75
Athlon 1000
Palomino
1.000
31,5
1,75
Athlon 1100
Palomino
1.100
34,5
1,75
Athlon 1133
Palomino
1.133
35,5
1,75
Athlon 1200
Palomino
1.200
37,5
1,75
Athlon 1266
Palomino
1.266
38,3
1,75
Athlon 1300
Palomino
1.300
39,0
1,75
Athlon 1333
Palomino
1.333
39,9
1,75
Athlon 1400
Palomino
1.400
41,2
1,75
Athlon Xp 1500+
Palomino
1.333
34,3
1,75
Athlon Xp 1600+
Thoroughbred
1.400
30,3
1,60
Athlon Xp 1600+
Palomino
1.400
35,9
1,75
Athlon Xp 1700+
Thoroughbred
1.467
30,9
1,60
Athlon Xp 1700+
Thoroughbred
1.467
32,9
1,50
Athlon Xp 1700+
Palomino
1.467
36,6
1,75
Athlon Xp 1800+
Thoroughbred
1.533
31,9
1,60
Athlon Xp 1800+
Thoroughbred
1.533
34,0
1,50
Athlon Xp 1800+
Palomino
1.533
37,7
1,75
Athlon Xp 1900+
Thoroughbred
1.600
35,0
1,50
Athlon Xp 1900+
Palomino
1.600
38,9
1,75
Athlon Xp 2000+
Thoroughbred
1.667
37,7
1,60
Athlon Xp 2000+
Palomino
1.667
40,0
1,75
Athlon Xp 2100+
Thoroughbred
1.733
38,8
1,60
Athlon Xp 2100+
Palomino
1.733
41,1
1,75
Athlon Xp 2200+
Thoroughbred
1.800
41,2
1,65
Athlon Xp 2400+
Thoroughbred
2.000
41,4
1,65
Athlon Xp 2500+
Barton
1.833
41,4
1,65
Athlon Xp 2600+
Thoroughbred
2.133
41,4
1,65
Athlon Xp 2600+
Thoroughbred
2.083
41,4
1,65
Athlon Xp 2600+
Barton
1.917
41,4
1,65
Athlon Xp 2700+
Thoroughbred
2.167
41,4
1,65
Athlon Xp 2800+
Barton
2.083
41,4
1,65
Athlon Xp 3000+
Barton
2.167
45,0
1,65
Athlon Xp 3000+
Barton
2.100
41,4
1,65
Athlon Xp 3200+
Barton
2.200
46,5
1,65
Nome commerciale
50
PC MAGAZINE Settembre 2003
immediatamente il modulo Vrm se
durante l’avvio del computer si
verifica un sovraccarico oppure
la Cpu richiede una tensione non
gestibile dal regolatore. Purtroppo
all’aumentare della frequenza di
lavoro della Cpu aumentano
notevolmente anche le richieste di
corrente al modulo Vrm: una scheda
madre non più giovane può avere
zoccolo e frequenze Fsb
perfettamente compatibili con le
nuove Cpu, ma se il circuito Vrm
è debole il funzionamento del Pc
sarà pessimo, con difficoltà di avvio
e possibili spegnimenti improvvisi.
Dopo aver verificato con cura le
prestazioni massime della propria
scheda madre, magari consultando
il sito Web del produttore o il
manuale d’istruzioni ricevuto con
il computer, è il momento d’iniziare
a scegliere l’esatto modello di Cpu
adatto alla propria situazione.
S ocket A
Lo zoccolo Socket A, contrassegnato
anche con il nome Socket 462, è
progettato per accogliere i processori
costruiti da Amd che appartengono
alle famiglie Duron, Athlon, Athlon
Xp e Athlon Mp. Sono state prodotte
Cpu di questo tipo con quattro
distinte frequenze del Fsb (100, 133,
166 e 200 MHz, spesso indicate con
valore doppio) e 10 generazioni del
nucleo, in perenne sviluppo; spesso
a parità di frequenza corrispondono
tre o quattro Cpu con requisiti di bus
e alimentazione totalmente diversi.
Per questo motivo l’aggiornamento
di una Cpu in tecnologia Socket A
montata su scheda madre vecchia
di oltre un anno va fatto con cautela,
procedendo per scelte successive.
La prima cosa da scegliere è la
frequenza del Fsb. Le schede madri
più vecchie gestiscono solo la
frequenza di 100 MHz, leggermente
elevabile con il setup del Bios, quindi
possono accogliere solamente le Cpu
Duron (di qualsiasi frequenza) e gli
Athlon più vecchi che hanno Fsb di
100 MHz. Si possono inserire anche la
maggior parte dei modelli di Athlon Xp
con core Palomino e Thoroughbred,
anche se hanno Fsb di 133 MHz, ma
in questo caso può essere necessario
aggiornare il Bios prima di eseguire la
sostituzione, e comunque la frequenza
di lavoro della Cpu resterà più bassa
del 33% rispetto a quella nominale.
A prima vista un aggiornamento di
questo tipo sembra una cattiva idea,
ma se la Cpu originale è un vecchio
e lento Duron la sostituzione
con un Athlon Xp (purché gestibile
dalla scheda madre) porta sensibili
vantaggi, anche se lavora a velocità
ridotta. Dopo aver individuato un
modello di Cpu Amd con frequenza
del Fsb compatibile con la scheda
madre, bisogna verificare la
compatibilità con la tecnologia scelta
per il nucleo. Come regola generale, le
schede madri che hanno due zoccoli
Socket A accettano esclusivamente le
Cpu Athlon MP, anche quando si vuol
montare un solo processore; per
quelle che invece hanno un solo
zoccolo per Cpu conviene controllare
la pagina di supporto sul sito Web del
produttore per esaminare l’elenco dei
processori ufficialmente supportati.
Alcune schede madri di grande
successo, come la serie A7V di Asus,
sono rimaste a lungo in produzione e
quindi hanno ricevuto nel tempo delle
migliorie tecniche per aumentare la
compatibilità con le Cpu recenti. In
questi casi si deve controllare la sigla
completa della scheda madre, e
leggere il numero di revisione
che di solito è stampato sui circuiti
in un angolo della scheda o accanto
alla sigla identificativa.
L’ultimo aspetto da esaminare è
l’assorbimento di corrente, quindi la
frequenza massima di lavoro interna
del processore. Non sempre ci si può
fidare della eventuale tabella di
compatibilità indicata nel manuale
della scheda o nella pagina Web di
supporto, perché a volte si limita a
elencare i processori disponibili al
momento dell’ultimo aggiornamento,
tralasciando altre versioni più veloci.
Bisogna invece confrontare con i dati
visibili in tabella l’assorbimento
massimo gestito dal regolatore Vrm,
che a volte è citato nel manuale
d’istruzioni. In assenza di questo
dato, per non rischiare è meglio
scegliere una Cpu con assorbimento
e tensione vicine a quelle
del processore originale.
> Focus
Upgrade
S ocket 478
Lo zoccolo Socket 478 è compatibile
con i processori Intel Pentium 4 e con
i Celeron più recenti. Intel ha imposto
ai costruttori di sovradimensionare
il circuito Vrm, quindi la corrente
assorbita di solito non è un problema:
in caso di aggiornamento bisogna
controllare soprattutto le frequenze
di lavoro del Fsb supportate dalla
scheda madre, che possono essere
pari a 100, 133 oppure 200 MHz, con
valore equivalente quadruplo (400,
533 e 800 MHz). Le prime due
versioni del core di Pentium 4
(Willamette e Northwood) sono
compatibili con tutte le schede madri
Socket 478, mentre le più recenti
versioni di Northwood e il suo
successore Prescott possono
funzionare solo nelle schede
se il costruttore non ha mantenuto
aggiornato l’elenco delle
compatibilità sul sito Web di
supporto. La situazione migliore si
verifica quando la scheda madre è
dichiarata compatibile con il core
Tualatin, che rappresenta l’ultima e
più veloce versione del chip Pentium
III, disponibile sino alla frequenza di
1,13 GHz (questo modello è
contraddistinto dalla lettera B per
distinguerlo dalla versione per
server). Se la compatibilità con
Tualatin non è sicura oppure la
massima frequenza Fsb è di soli 100
MHz, la migliore soluzione è
rappresentata dalle Cpu Celeron a 1
oppure 1,1 GHz. Queste due
frequenze di Celeron (e solo queste)
hanno un nucleo con prestazioni
pressoché identiche al chip Pentium
III a 1 GHz, ma con frequenza Fsb e
assorbimento di corrente compatibili
Il Socket 478 è utilizzato da tutti
i processori Intel più recenti, ma
la maggior parte dei Pentium III veniva
montata su Socket 370:
l'aggiornamento è un problema, perché
Intel non produce più Cpu compatibili
con questo zoccolo.
madri compatibili con
la tecnologia Hyperthreading.
In linea di massima, se la scheda
madre del computer ha uno zoccolo
Socket 478 le possibilità di
espansione sono molto buone: si può
inserire qualsiasi versione di Cpu
Celeron adatta a questo zoccolo,
oltre a buona parte degli attuali chip
Pentium 4.
S ocket 370
Lo zoccolo Socket 370 è stato
ampiamente utilizzato fino a circa un
anno fa, ed equipaggia la maggior
parte dei computer con processore
Pentium III. Durante la sua lunga vita
commerciale sono state
progressivamente introdotte le
frequenze Fsb di 66, 100 e 133 MHz,
oltre a numerose versioni di core: la
conseguenza pratica è che sulle
schede madri più vecchie non è facile
capire che tipo di Cpu si può inserire,
52
PC MAGAZINE Settembre 2003
con le schede madri originariamente
calcolate per ospitare i Pentium III
fino a 700 MHz.
Chi vuole aggiornare una scheda madre
Socket 370 ha tuttavia un piccolo
problema: Intel non produce più Cpu
compatibili con questo zoccolo. Gli
unici modelli ancora disponibili, i
Pentium III a 1,13 GHz, 1,26 GHz
oppure 1,4 GHz con cache da 512
Kbyte, entrano meccanicamente nello
zoccolo Socket 370 ma sono
elettricamente compatibili soltanto con
speciali schede madri per server, dove
la disposizione di alcuni segnali elettrici
è permutata rispetto agli zoccoli
standard.
A lt r e C p u
Negli ultimi quattro anni i produttori
di Cpu hanno introdotto molti altri
zoccoli: si va dal Socket 423
delle prime Cpu Pentium 4 allo Slot A
dei primi Athlon, passando per
connessioni chiamate Slot 1, Socket
8, Socket 7 eccetera. Tutte queste
tecnologie hanno una cosa in
comune: sono da tempo fuori
produzione e non permettono
l’aggiornamento della Cpu perché
i modelli necessari sono ormai
introvabili o comunque troppo lenti
per gli standard attuali. Se non si
vuole sostituire l’intera scheda
madre, non resta che cercare una
Cpu sostitutiva nelle aste online e nei
mercatini dell’usato. Socket 423 ha
una storia a parte: le schede madri di
questo tipo sono state vendute quasi
esclusivamente all’interno di sistemi
completi e solo per pochi mesi,
rendendo praticamente nullo il
mercato delle Cpu retail per Socket.
Overclocking
L’overclocking è una tecnica che
consente di aumentare la frequenza
di funzionamento del
microprocessore, del bus di sistema e
delle memorie, tramite delle apposite
procedure.
Anche se così descritta potrebbe
sembrare la più immediata e poco
onerosa soluzione per aggiornare
il proprio sistema, di fatto non è così.
Infatti questa procedura ha dei
limiti e soprattutto delle
controindicazioni, legate all’aumento
della temperatura di funzionamento
della Cpu e al suo probabile
danneggiamento.
Per cercare di ovviare a questo
spiacevole inconveniente, un buon
“overclocker” deve conoscere quali
sono i migliori materiali per la
dissipazione del calore e cercare
di utilizzare un buon dispositivo
di raffreddamento. Per prolungare
la vita dei componenti elettronici,
in generale, è utile avere una
temperatura di funzionamento bassa,
che ne consenta un utilizzo ottimale.
Il sistema standard di raffreddamento
dei microprocessori si compone,
generalmente, di un blocco di metallo
a lamelle (radiatore) e di una ventola
installata sul lato superiore. Per
agevolare il passaggio del calore tra
il microprocessore e il dissipatore è
necessario ricoprire la parte della Cpu
a contatto con il metallo
del dissipatore con della pasta
termoconduttiva.
I d i s s i pato r i e l e pa st e
termoconduttive
L’ o v e r c l o c k i n g i n p r at i c a
Innanzitutto è necessario sapere se
il processore sul quale è basato il
nostro sistema ha il moltiplicatore
della frequenza di clock sbloccato.
Il modo più semplice e immediato per
accertarsene consiste nel modificare
manualmente il fattore di
moltiplicazione della Cpu entrando
nel Bios oppure tramite i ponticelli
presenti sulla scheda madre,
in funzione della scelta adottata
dal produttore; questo fattore
moltiplicato per la frequenza del bus
ci darà la frequenza reale di
funzionamento del microprocessore.
Per esempio se abbiamo un
processore Athlon 2700+, alla
Bios La schermata di configurazione del
Bios che consente di modificare il fattore del
moltiplicatore.
Û
Per poter effettuare in sicurezza
le operazioni che porteranno
all’aumento della frequenza
del processore è necessario munirsi
di un dissipatore dalle buone
caratteristiche. Per cominciare, è
opportuno considerare un radiatore
realizzato in rame, un metallo
caratterizzato da una particolare
struttura atomica, che consente una
dissipazione del calore molto
superiore all’alluminio abitualmente
utilizzato. Oltre a un buon dissipatore
in rame è necessario scegliere una
ventola ad alta velocità. Questa
soluzione si può considerare buona
per affrontare l’overclocking del
processore, rimanendo chiaramente
entro limiti ragionevoli. Infatti
esistono molti altri sistemi di
raffreddamento delle Cpu, con una
capacità di dissipazione più elevata,
che consentono di incrementare
notevolmente la frequenza
del processore.
Un sistema molto apprezzato per
l’elevatissima capacità di
raffreddamento è la cella di Peltier,
un sistema costituito da un insieme
di celle elettriche per lo scambio di
calore. Il principio di funzionamento
è abbastanza semplice e si basa sul
principio della termocoppia: una
tensione continua attraversa due
conduttori di materiale diverso; un
lato assorbe calore, mentre l’altro di
conseguenza lo cede. L’efficienza di
questo sistema si misura tramite la
variazione di temperatura tra il lato
caldo e quello freddo. Per esempio
una cella di Peltier da circa 60 Watt
è in grado di produrre una differenza
di temperatura dal lato freddo al lato
caldo di circa 50°, se la temperatura
ambientale fosse di circa 27°
la cella di Peltier genererebbe -5°
sul lato freddo e +45° sul lato caldo.
Dalla somma algebrica tra i due
valori si arriva a determinare il valore
totale di 50°: [45-(-5)=50].
Questo sistema di raffreddamento
risulta essere molto efficace ma, dato
che l’elevatissimo assorbimento
elettrico genera calore altrettanto
elevato sulla faccia calda della cella,
viene vivamente sconsigliato
ai meno esperti.
Questa soluzione presenta inoltre
problematiche legate all’elevato
assorbimento di corrente, che obbliga
all’utilizzo di un alimentatore molto
potente oppure di un sistema
di alimentazione esterno.
Oltre a un buon dissipatore, per
consentire un trasferimento uniforme
del calore tra Cpu e dissipatore,
vengono utilizzate delle speciali paste
termoconduttive, disponibili di varie
qualità. Solitamente quella più
indicata per l’overclocking è a base
di ossido di argento, che possiede un
elevato coefficiente di conducibilità
termica.
> Focus
Upgrade
Athlon Thoroughbred Una recente versione dei processori di Amd.
Û
continuare a sperimentare, con
pazienza e incrementando i valori
poco alla volta.
Û
A thlon
Athlon Thunderbird Uno dei più vecchi
modelli di processore Athlon.
Una nota a favore di questi processori
è data dall’elevata superficie di
contatto con il dissipatore. Nove
centimetri quadrati consentono infatti
54
PC MAGAZINE Settembre 2003
I contatti L1 Si tratta dei ponticelli che consentono di sbloccare il moltiplicatore dei
modelli Amd Athlon Thunderbird.
Lo “smatitamento” Grazie alle proprietà
elettriche della grafite i contatti sono stati
ripristinati.
Û
P entium 4 e Celeron
su Socket 478
di trasferire il calore molto
agevolmente: in questo modo, in caso
di overclocking sarà più facile dissipare
il calore generato. Dato che il
moltiplicatore di questi processori nella
maggior parte dei casi è bloccato,
dovremo agire sulla frequenza di Front
Side Bus. Per poter effettuare questa
manovra, occorre leggere attentamente
il manuale della scheda madre per
conoscere quali sono le frequenze
massime che è in grado di sostenere,
e soprattutto per scoprire come
è possibile modificare i parametri
di frequenza. Alcuni modelli di
motherboard offrono la possibilità di
modificare la configurazione
direttamente via Bios, mentre in altri
modelli sarà necessario agire su alcuni
jumper. È raccomandato un
incremento progressivo di pochi MHz
alla volta, per poter capire se il sistema
risulta stabile. Effettuando alcune
prove con un Celeron alla frequenza
nativa di 2,6 GHz, siamo riusciti a
portarlo senza troppe difficoltà alla
frequenza di 3,13 GHz, con
l’accortezza di aumentare il voltaggio
del Core da 1,525 V a 1,550 V, per
garantire maggiore stabilità al sistema.
Il problema fondamentale che si pone
quando si effettua un overclocking
del Fsb è legato all’aumento di tutte
le frequenze di funzionamento dei
dispositivi di sistema. Per questo
motivo è necessario impostare una
frequenza fissa per il bus Pci e quello
Agp, rispettivamente a 33 e 66 MHz.
L’unico modo per conoscere le
migliori modifiche da apportare è
Û
frequenza reale di 2.158 MHz con un
Fsb a 166 MHz, è facile intuire che il
fattore del moltiplicatore è 13, infatti
166x13=2.158.
Se il modello di Cpu che possediamo
ha il moltiplicatore bloccato, come
spesso avviene, sarà compito nostro
riuscire a sbloccarlo tramite alcune
particolari manovre. Per prima cosa
bisogna raccogliere le caratteristiche
di produzione del processore
(modello, frequenza di
funzionamento del core, processo
produttivo, frequenza del Front Side
Bus, voltaggio del core); dopo aver
raccolto questi dati, è possibile
recarsi su vari siti Internet dove
reperire consigli, trucchi e preziose
informazioni, per esempio
www.overclockers.com. Questo portale
offre un ottimo supporto anche a chi
si avventura per la prima volta nel
mondo dell’overclocking. Di seguito
riporteremo le tecniche per sbloccare
i moltiplicatori dei processori più
diffusi.
Cominciamo questo piccolo corso
sull’overclocking iniziando a
descrivere le tecniche relative alle
Cpu commercializzate più di recente
e spostandoci gradualmente verso
i processori più vecchi.
La tecnica più conosciuta per lo
sblocco dei moltiplicatori di questa
categoria di Cpu Socket A consiste
nell’unire alcuni contatti sulla parte
superiore del processore,
semplicemente unendoli tracciando
una riga con una normale matita: la
grafite è infatti un ottimo conduttore,
e un tratto di matita è sufficiente per
collegare i contatti. Questa tecnica
risulta essere efficace per la famiglia
con il core Thunderbird, mentre per
quanto riguarda le famiglie Palomino
e Thoroughbred (versioni A e B) è
necessario utilizzare una particolare
vernice argentata per unire i contatti
L1. Come è possibile notare
dalla fotografia, i contatti del bridge
L1 risultano disconnessi; nei primi
modelli di Athlon è possibile
sbloccare il moltiplicatore
semplicemente con l’utilizzo di una
matita, per unire questi contatti.
Per quanto riguarda invece i
processori Amd Athlon Xp con il core
Palomino e Thoroughbred, la
procedura, anche se similare, risulta
leggermente più complessa da attuare:
il produttore ha inserito tra i contatti
separati una solcatura che, anche in
caso di “smatitamento”, non consente
lo sbloccaggio del moltiplicatore.
Upgrade
In questo caso procederemo
inserendo nei piccoli solchi un
materiale non conduttivo, per
esempio della colla a base di
cianoacrilato. La colla, una volta
solidificata, ci consentirà di unire i
punti con della vernice conduttiva a
base di argento. Per rendere più
efficace questa operazione è
opportuno livellare al meglio lo strato
di colla che si è inserito nel solco,
utilizzando della carta vetrata molto
sottile. È inoltre conveniente, mentre
si sta utilizzando la colla, separare
con del nastro adesivo i contatti, per
poterli preservare a dovere.
La recente uscita delle Cpu Athlon Xp
con Core Barton ha reso necessario
un cambiamento nella tecnica di
overclocking. Infatti per lo sblocco
del moltiplicatore
della frequenza non
dovremo curarci di
unire i ponticelli L1,
ma dovremo
effettuare
un’operazione più
rischiosa, che
consisterà nel
cortocircuitare due
piedini del
processore,
precisamente AC 33 e AD 32.
Esistono due possibili procedure per
poter effettuare questa operazione. La
Precisione e parsimonia Ecco come salvaguardare a dovere i punti non interessati
dalla modifica.
prima consiste nel cortocircuitare i
piedini direttamente sul processore,
recidendone uno e ripiegando
sopra l’altro e successivamente
saldando il ponticello con dello
stagno. La seconda tecnica
utilizzabile prevede l’intervento sulla
motherboard, utilizzando i punti sul
retro del Socket. Nel caso in cui si
effettui la modifica sul processore,
questa risulterà irreversibile; se
invece abbiamo intenzione di rendere
questa modifica reversibile sarà
conveniente utilizzare la tecnica
della scheda madre, ponendo tra
i due piedini un piccolo interruttore
collegato con dei fili, che ci
consentirà all’occorrenza di attivare
o disattivare lo sblocco
del moltiplicatore.
Û
Le solcature
su L1 Ecco un
particolare
ravvicinato
del punto da
modificare.
Û
Prodotti per l’aggiornamento
Solitamente, quando ci si appresta ad
aggiornare un Pc, è il processore il primo elemento che si cerca di sostituire
con una versione più potente, ma spesso, anche se la nuova Cpu utilizza lo
stesso Socket di quella precedente, ci si
scontra con problemi di incompatibilità a causa di differenti tensioni di alimentazione o mancato riconoscimento da parte del Bios della scheda madre.
Powerleap, i cui prodotti sono distribuiti in Italia da Silda (www.silda.net),
propone alcune soluzioni che semplificano l’aggiornamento del Pc.
56
PC MAGAZINE Settembre 2003
I più diffusi modelli PowerLeap sono il
PLiP3/T, che consente di aggiornare un
sistema Slot 1 con Cpu per Socket 370 fino a 1,4 GHz; il Neo T e il PL370T che consentono di utilizzare Cpu Socket 370
“Tualatin” anche su schede che non le
supportano; il PLP4 N, per poter aggiornare sistemi Pentium 4 su zoccolo
423 con i nuovi modelli Socket 478, con
supporto anche alla tecnologia HyperThreading. PowerLeap dispone inoltre di alcuni modelli che consentono di
aggiornare anche sistemi multiprocessori su architettura Slot 1 e Socket 370.
Û
> Focus
Overclock Athlon In particolare vediamo
i piedini da unire su un Athlon Thoroughbred. Il piedino A1 si trova in alto a sinistra.
O verclockare,
va l e l a p e n a ?
Il fine dell’overclocking, oltre a essere
legato all’aumento delle prestazioni,
comprende una buona dose
di soddisfazione personale. Se
l’overclocking riesce e risulta stabile
(nella misura di circa il 25% in più
rispetto alla frequenza nativa) si può
tranquillamente dire che siamo
riusciti a risparmiare nell’upgrade del
nostro Pc. Infatti il costo di un buon
dissipatore abbinato a una buona
pasta termoconduttiva, difficilmente
va oltre i 100 - 150 euro. Se per
ottenere l’incremento prestazionale
è necessario spendere di più, fare
l’overclocking del processore risulta
invece sconveniente.
La gestione
dei dischi rigidi
Un buon sistema per aumentare le
prestazioni del proprio computer è
quello di sostituire il disco o i dischi
rigidi interni con prodotti dalle
caratteristiche meccaniche ed
elettroniche migliori, che riducano i
tempi di attesa quando i dati devono
essere letti o scritti dall’unità di
memoria di massa. Infatti oggi,
con sistemi operativi multitasking e
multiuser, la velocità di trasferimento
dal disco rigido riveste particolare
importanza, data la mole di dati
Upgrade
I piedini sulla motherboard In alcuni casi
è preferibile intervenire sulla scheda madre,
per non rendere irreversibile la modifica.
utilizzata dalle diverse applicazioni.
Un possibile miglioramento può
quindi prevedere l’ingresso di dischi
rigidi con velocità di rotazione più
elevata. In passato, per i sistemi
consumer, si è passati da dischi rigidi
da 4.500 Rpm (la velocità di rotazione
dei dischi, espressa in numero di giri
per minuto) a 5.400 Rpm; oggi la
maggior parte dei dischi rigidi ha una
velocità di rotazione interna di 7200
Rpm, cosa fino a poco tempo fa
riservata al mercato professionale.
Anche i protocolli di trasferimento
utilizzati dalle periferiche hanno
subito delle evoluzioni e i dispositivi
con interfaccia Eide gareggiano, per
alcuni versi, con dispositivi dotati di
interfaccia Scsi. Sebbene quest’ultima
tecnologia possa vantare velocità
di trasferimento di 320 Mbyte/s
(suddivisi tra tutti i dispositivi
collegati al canale), i dischi
con interfaccia Eide e protocollo
UltraDma/133 permettono un transfer
rate di 133 Mbyte/s per singola unità.
Û
Utilizzando dischi contraddistinti da
una velocità di rotazione interna
elevata e che adottano il protocollo
di trasferimento più aggiornato oggi
disponibile (ovviamente legato al tipo
di interfaccia utilizzato) si possono
notare buoni miglioramenti nei tempi
di accesso, con un incremento delle
prestazioni generali del sistema, ma
una gestione dei dischi in modalità
Raid permette in genere performance
ancora più elevate.
U sa r e i d i s c h i
i n pa r a l l e l o
La sigla Raid sta per Redundant Array
of Inexpensive Disks (che in italiano
si può tradurre con “configurazione
Focus <
ridondante di dischi economici”) e sta
a indicare la possibilità di utilizzare
un numero imprecisato di dischi
collegati e gestiti come se fossero
un disco solo. In tempi non recenti,
infatti, i dischi rigidi costavano diversi
milioni di lire; più erano capienti,
maggiore era il loro costo (quasi a
livello esponenziale). I grossi centri
di elaborazione dati, come anche
gli istituti di ricerca, dovevano usare
dischi a grande capacità, ma
l’investimento necessario poteva
risultare proibitivo. La soluzione Raid,
ideata per venire incontro a questi
bisogni, ha fatto sì che anche con
dischi non particolarmente capienti
fosse possibile creare dei sistemi di
registrazione con capacità accettabili.
Quando questo sistema di
gestione è stato ideato, per disco
“economico” si intendevano unità
con interfaccia Scsi, che per l’utente
comune non ha mai rappresentato
un sistema a basso costo;
ma le prestazioni di questo sistema
di collegamento hanno sempre
dimostrato degli ottimi rendimenti,
che sono migliorati di pari
passo con le diverse generazioni
di interfacce Scsi.
Il disco fisso pronto per la rete da 599 Euro*
LaCie Ethernet Disk
Un disco fisso di rete da 80GB, 160GB, 250GB o 500GB. Capacità ®espandibile illimitata
grazie alle porte Firewire e USB. Tecnologia Microsoft Windows XP Embedded.
Design in allumino installabile anche in rack da 19”
Plug&Play multipiattaforma Windows, MacOS, Linux e sistemi UNIX
* prezzo IVA esclusa consigliato al pubblico per il modello da 80GB - Per informazioni http://www.lacie.it, [email protected] o numero verde 800 70 10 40
> Focus
Upgrade
L e inefficienze
d e l l’i n t e r fa cc i a E i d e
Limitazioni di stampo ereditario hanno
fatto sì che l’interfaccia Eide non fosse
particolarmente indicata per l’uso di
dischi in modalità Raid; oggi, grazie
anche alle caratteristiche dei nuovi
protocolli, si possono ottenere
prestazioni di rilievo. Non tutte le
configurazioni hardware/software
sono consentite, dato che in alcuni casi
potrebbero persino verificarsi degli
stati di attesa derivanti proprio da
una non corretta implementazione.
Utilizzare sullo stesso canale Eide
(ricordiamo che su un canale Eide
possono coesistere fino a due sole
unità) dischi rigidi di nuova
generazione e dischi rigidi che
utilizzino protocolli più vecchi, fa sì
che le prestazioni dei nuovi dischi
siano degradate: per la legge che
impone l’utilizzo di un protocollo
comune, i dischi rigidi sono limitati
a utilizzare tutti quello più lento a
disposizione. Un’altra limitazione
dell’interfaccia Eide è il non poter
indirizzare più di un’unità
contemporaneamente, limitando di
fatto le prestazioni che si potrebbero
ottenere pur impiegando dischi dalle
prestazioni (sulla carta) di notevole
spessore. Questo fa sì che le operazioni
avverranno in modalità sequenziale,
inficiando di fatto il parallelismo del
sistema di registrazione, anche
comandando un’operazione di
scrittura parallela su due dischi
collegati allo stesso canale Eide di
trasmissione. Alcuni controller Raid
basati sull’interfaccia Eide risolvono
questo problema consentendo il
collegamento di un solo disco per
canale. Inoltre a un controller Raid non
dovrebbero mai essere collegate
periferiche diverse dai dischi rigidi,
quali lettori o masterizzatori per CdRom, Dvd-Rom o Tape streamer. Le
case produttrici di controller Raid in
effetti impediscono l’utilizzo di queste
unità sui propri prodotti. Anche in
questo caso infatti si avrebbe un
decadimento di prestazioni.
Nonostante queste e altre limitazioni,
oggi esistono controller con interfaccia
Eide che possono gestire i dischi rigidi
interni in modalità Raid 0, Raid 1 o
addirittura Raid 5, per venire incontro
alle più diverse necessità degli utenti
sia di tipo professionale, sia
appartenenti alla fascia di mercato
Soho.
S t r i p i n g , p e r l a v e l o c i tà
In una configurazione di tipo Raid
livello 0 (striping, in gergo) si dà
maggiore importanza alle
performance che si
vogliono ottenere dal
sottosistema dei dischi,
I livelli Raid
premiando i tempi di attesa
ridotti al minimo. In
La sigla comune Raid in effetti sta solo a indiuna simile configurazione,
care il particolare uso dei dischi rigidi collegati
le operazioni di
al controller, ma non esplica come i dischi siano
lettura/scrittura avvengono
in realtà utilizzati da quest’ultimo: oggi sono diin parallelo su due
sponibili per questo diverse modalità (chiamao più dischi riducendo
ti livelli) contraddistinte da un numero che va
conseguentemente il tempo
da 0 a 7 e prevedono anche dei sottoinsiemi
necessario a leggere
(0+1, 5+0, eccetera). Una notazione corretta del
o scrivere il o i file.
proprio sistema di dischi non è più “configuraIl principale lato negativo
zione Raid”, ma “configurazione Raid livello 0 o
di questa configurazione
livello 1”. I diversi livelli Raid sono nati per poter
è rappresentato dalla
rispondere alle diverse esigenze degli utilizzasicurezza dei dati, che non
tori e, al variare di queste, anch’essi hanno subìviene garantita. Infatti,
to un’evoluzione nel tempo. Per esempio la mose uno dei dischi viene
dalità Raid livello 4 è stata soppiantata dalla
a mancare per rottura o
modalità Raid livello 5, che garantisce la stessa
malfunzionamento, viene
sicurezza nella gestione dei dati e una maggioperso il contenuto di tutti
re velocità di accesso a questi ultimi.
i dischi utilizzati. Questo si
verifica perché non esiste
58
PC MAGAZINE Settembre 2003
modo per l’utente di ricostruire i
dati contenuti nei dischi rimanenti,
una volta che uno di questi si guasta.
Le maggiori performance misurabili
in fase operativa sono però
di ottimo livello. Infatti, grazie
all’accesso contemporaneo sia
per le operazioni di lettura, sia per
quelle di scrittura, il sistema risponde
molto velocemente.
M irror, se volete
la sicurezza
Se i vostri dati sono particolarmente
importanti e la velocità di
trasferimento non è il primo dei
vostri problemi, una soluzione può
essere quella di adottare, invece del
sistema Raid livello 0, il sistema Raid
livello 1 (chiamato anche mirror).
Questa modalità prevede l’utilizzo
di un numero pari (multipli di 2) di
dischi rigidi, la metà dei quali viene
usata per la registrazione dei dati,
mentre l’altra metà sarà solo una
copia speculare.
Quando un disco viene a mancare,
il contenuto può essere recuperato
dai dischi con funzione di
“specchio”. Una simile
configurazione quindi permette
la salvaguardia dei dati ma
non aumenta le performance
del sottosistema dischi, in quanto
le operazioni di lettura/scrittura
di ogni file sono sempre affidate
alle capacità di ogni singolo disco
rigido.
S triping + Mirror, unire
l a v e l o c i tà a l l a
sicurezza
Un ulteriore passo in avanti è quello
di utilizzare una combinazione
di entrambi i livelli Raid appena
indicati. Con un sistema Raid
di livello 0+1 si ottengono buone
performance da parte del sistema
(scrittura/lettura in parallelo di più
dischi contemporaneamente)
mantenendo anche buone garanzie
di sicurezza grazie alla gestione
in mirror.
Questa modalità richiede risorse
di un certo livello, dato che non
bisogna pensare solo alle unità
per creare la configurazione Raid
> Focus
livello 0, ma ne è necessario un
numero doppio, per poter attivare
anche la funzionalità mirror.
Per implementare una simile
configurazione quindi sono
necessari non meno di 4 dischi rigidi.
La metà di questi sarà utilizzata
per implementare la configurazione
Raid di livello 0, mentre l’altra
sarà impiegata per generare il mirror,
cioè una configurazione Raid
livello 1.
U na migliore
i m p l e m e n ta z i o n e , R a i d
livello 5
Il bisogno di aumentare le
performance durante le operazioni
di lettura/scrittura dei dati e di
salvaguardarne anche la durata
nel tempo ha fatto sì che venissero
progettati anche i livelli Raid 2, 3 o 4
che oggi sono usati meno
frequentemente, fino alla modalità
Raid di livello 5 (esistono anche i
livelli Raid 6 e 7, ma non sono ancora
impiegati su larga scala).
Nella configurazione a livello 5,
che richiede come minimo la
presenza di tre dischi rigidi, i dati
sono scritti su più dischi
contemporaneamente, ma assieme
a questi viene anche scritto un blocco
di controllo che permette di
ricostruire il contenuto di un
eventuale disco che smettesse
di funzionare.
La modalità Raid livello 5 consente
quindi un miglioramento delle
prestazioni (dato l’utilizzo in
parallelo dei dischi rigidi), ma
permette anche la
salvaguardia dei dati,
contenendo al contempo
le spese necessarie a far
sì che il tutto funzioni.
I lati positivi sono rappresentati
dall’ottima possibilità di
recupero e dal buon rendimento
del sistema durante le operazioni
di lettura. Gli aspetti negativi
includono la perdita di capacità
del sottosistema dischi, dato che
per registrare il codice di
correzione (il checksum) viene perso
uno spazio equivalente alla capacità
di uno dei dischi rigidi, e le procedure
di creazione di questo checksum
(che avvengono “al volo” mentre
i dati sono scritti) fanno sì che le
operazioni di scrittura siano rallentate
rispetto alla scrittura normale.
G l i u lt i m i a cc o r g i m e n t i
Non basta solo avere un controller
Raid e scegliere la modalità di
utilizzo, ma è anche da verificare
la corretta configurazione
sia hardware che software.
Configurare il sistema con un
controller Raid è il primo passo,
ma deve essere fatta anche una scelta
ragionata sulle dimensioni del
cluster che indica il numero minimo
di byte che deve essere scritto su ogni
disco, solitamente presentato
in multipli di 16 Kbyte. A seconda
delle tipologie di file che si
utilizzeranno maggiormente sarà
da preferire una dimensione
piuttosto dell’altra. Esistono
Prestazioni Raid
Disco Samsung
da 8 Gbyte
Disco Maxtor da
40 Gbyte
Due dischi
Maxtor da 40
Gbyte in Raid 0
Sysmark 2002
75
86
88
Internet Content
Creation
103
105
105
Office Productivity
55
71
73
Cpu Score
2.437
2.435
2.436
Memory Score
2.643
2.632
2.636
271
1.005
1.379
PcMark 2002
Hdd Score
60
PC MAGAZINE Settembre 2003
Û
Upgrade
Il Controller Promise Sx4000 Questo è il
controller Promise utilizzato per la configurazione in Raid. La memoria installata è
di 64 Mbyte di tipo Pc-100.
ovviamente delle scale statistiche
su quale sia la scelta ottimale
(che non necessariamente è quella
migliore) e sovente il controller Raid,
durante la configurazione, è
programmato per proporre quella
adatta a un uso comune. Se le vostre
richieste sono particolari non sarete
però soddisfatti delle impostazioni
automatiche e sarà preferibile
effettuare alcune prove operative
per decidere quale sia la dimensione
del cluster che meglio vi soddisfa.
Una volta programmato per gestire
i dischi collegati in modalità Raid,
qualunque sia il livello scelto, il
controller gestirà automaticamente
le operazioni di scrittura e lettura
dei dischi in modo completamente
trasparente per il sistema cui
è collegato e per l’utente. Da questo
momento potrete anche dimenticare
che il vostro disco è in realtà
un’unione di più unità.
Non sono tutte rose e fiori,
naturalmente: per mantenere coerente
il contenuto dei dischi rigidi, ogni
produttore di controller Raid (siano essi
con interfaccia Scsi o Eide) si basa
su sistemi proprietari, che solitamente
non sono compatibili gli uni
con gli altri e in alcuni casi non sono
compatibili neppure all’interno
di una stessa famiglia. Se quindi il
componente che viene a mancare è
proprio il controller Raid, è probabile
che si debba dire addio al contenuto
dei dischi, a meno di recuperare lo
stesso modello di controller. Questo è
il vero punto debole della struttura ma,
considerando la qualità dei componenti
oggi utilizzati, le possibilità che
si verifichi sono piuttosto remote.
> Focus
Upgrade
L e p r e sta z i o n i s u l ba n c o
d i p r o va
Nelle prove effettuate abbiamo avuto
modo di verificare come due
configurazioni perfettamente
analoghe, fatta eccezione per l’uso
di diversi dischi rigidi e la
configurazione Raid livello 0, abbiano
evidenziato risultati molto diversi.
Nella tabella potete osservare nella
colonna più a sinistra le prestazioni
del sistema con un disco rigido
prodotto qualche anno fa. Come
potete notare dai dati presenti nella
colonna centrale, già solo sostituendo
il disco rigido con un prodotto più
aggiornato le prestazioni sono
cambiate notevolmente.
Dischi a confronto Ecco il “vecchio” hard disk da 8 Gbyte Udma/66 utilizzato inizialmente per i test, a confronto con il più recente Maxtor da 40 Gbyte Udma/133.
Û
L’introduzione di un controller Raid e
la configurazione in modalità striping
ha permesso di aumentare ancora il
livello delle prestazioni. Con la suite
di test Sysmark 2002, rivolta
principalmente all’uso di applicazioni,
il guadagno misurato è piuttosto
contenuto; invece con il test PcMark
2002, che misura direttamente le
prestazioni dei dischi rigidi, i risultati
ottenuti sono decisamente diversi.
L’utilizzo di un disco nuovo ha fatto
registrare un aumento del 300%
rispetto al disco impiegato in origine,
e nella configurazione in Raid livello 0
il guadagno è stato di circa il 508%.
Non sempre quindi è necessario
dover acquistare la Cpu a più elevata
frequenza per migliorare le
prestazioni del proprio sistema:
alcune volte è sufficiente aggiornare
qualche altro componente, forse
meno appariscente, ma non
per questo meno importante.
62
PC MAGAZINE Settembre 2003
Aggiornare
la scheda video
Tra gli aggiornamenti che possiamo
effettuare per migliorare le
prestazioni del nostro Pc, quello della
scheda video è sicuramente tra i più
importanti, soprattutto se
apparteniamo a quella fascia di utenti
che amano dilettarsi con i videogame.
Per gli appassionati della grafica 3d,
la scheda video rappresenta
l’elemento, assieme alla Cpu e alla
memoria di sistema, che più influisce
sulle prestazioni e sulla velocità di
rendering. Installare il più potente
microprocessore oggi disponibile
risulta infatti del tutto inutile, se poi
disponiamo di una scheda grafica
incapace di supportare le più
importanti funzioni per il calcolo
di scene 3d. Analogamente alle Cpu,
anche le Gpu (o Vpu), ossia i chipset
delle schede grafiche più recenti,
hanno un arco di vita sempre più
breve, e indirizzarsi sul prodotto
migliore per le nostre
necessità è diventato molto
difficile. Spesso infatti,
a fronte di sigle e
nomenclature sempre nuove
e aggiornate, la sostanza di
un dato chipset non cambia, o muta
di pochissimo.
U n p o ’ d i sto r i a
I più recenti chipset grafici offrono
un’enorme quantità di funzioni
integrate e, in alcuni casi, la
complessità elettrica raggiunge
e supera quella dei microprocessori
per Pc più diffusi. La strada verso
l’aumento delle prestazioni 3d è
iniziata ormai diversi anni fa anche
se, tra i passaggi più importanti, è
sicuramente necessario menzionare
l’ingresso di processori grafici capaci
di gestire “in autonomia” la geometria
delle strutture a schermo. Grazie al
Transform & Lighting (T&L), la
scheda video si incarica di gestire i
calcoli geometrici e l’elaborazione
delle luci, togliendo gran parte del
carico del lavoro alla Cpu principale.
Questo si traduce in prestazioni
superiori e maggiore tempo macchina
per effettuare altri calcoli. Le prime
Gpu (Graphic Processor Unit) a
integrare queste funzioni sono nVidia
GeForce 256 e Ati Radeon 256.
Precedentemente gli acceleratori
video effettuavano unicamente il
passaggio di applicazione delle
texture e degli effetti grafici, quali per
esempio la nebbia o le ombre. La
gestione della geometria permette
dunque di beneficiare di maggiori
Per molti anni l’evoluzione
delle memorie Ram si è mossa al
rallentatore, con progressi minimi
nonostante l’enorme aumento di
velocità delle Cpu. Tutto è cambiato
di colpo nel 2002, quando sono
comparsi improvvisamente molti
nuovi tipi di moduli Ram, mentre
altri già si affacciano all’orizzonte.
velocità di calcolo, anche se il
processore principale non è
particolarmente veloce. In funzione di
un eventuale aggiornamento della
scheda video è perciò essenziale
tenere in considerazione questo
parametro. Va però precisato che
questa funzione è ormai quasi “di
serie” sugli acceleratori grafici di
fascia media, dato che la sua
introduzione sul mercato risale ad
alcuni anni fa. Meno diffuso è invece
il supporto per funzioni hardware
Vertex e Pixel Shader, che possono
essere di differenti tipo e con capacità
di calcolo molto diverse. Grazie a
questi motori di calcolo, è possibile
effettuare centinaia di operazioni
parallelamente, per generare scenari
3d molto più reali e verosimili.
Sfruttando la tecnica Vertex Shader si
possono creare complessi oggetti 3d e
visualizzare in modo molto credibile
la deformazione dei materiali. Le basi
di questa tecnologia sono legate a una
complessa funzione di calcolo grafico,
con la quale è possibile aggiungere
effetti speciali sugli oggetti, caricando
apposite istruzioni in un’area di
memoria dedicata. Questi calcoli
vengono effettuati sulle informazioni
relative a ogni vertice di ogni oggetto
(posizione nello spazio, colore, alphachannel, texture, eccetera). Ogni
vertice manipolato con questa tecnica
risulta alterato in real time e può
Upgrade
quindi presentare differente
posizione, texture o colore. Sfruttando
il motore programmabile Pixel
Shader, si possono invece effettuare
operazioni di illuminazione e una
serie di effetti proprietari a livello di
pixel. In questo modo si ottiene il
controllo completo durante il calcolo
del singolo pixel (luci, ombre, colori
etc.).
Queste tecnologie permettono
di velocizzare ulteriormente il calcolo
di ogni oggetto visualizzato e di
migliorare in modo drastico la qualità
delle superfici riprodotte.
Questi motori di calcolo
programmabili facilitano notevolmente
il lavoro dei programmatori e degli
sviluppatori di giochi e applicazioni
multimediali. Ciò è reso possibile
dall’elevata quantità di possibili
combinazioni messa a disposizione
dall’hardware e dalle librerie software.
A tale proposito è opportuno
segnalare il supporto per le Api
DirectX e OpenGL da parte
dei differenti chipset.
Entrambi i set di librerie offrono
un ambiente di lavoro per
gli sviluppatori di software
e consentono di sfruttare le
potenzialità dei chipset compatibili.
I più recenti sono in grado di
supportare DirectX 9.0 e 8.1, mentre
i chip meno aggiornati non sono
capaci di beneficiare dei nuovi set
di librerie e si appoggiano
alle versioni 7.0 e 6.1.
La capacità di utilizzare queste
funzioni determina in buona parte
le prestazioni e la compatibilità
hardware/software della scheda
video stessa.
Q ua l e s c e lta ?
È necessario precisare che,
con l’esclusione dei modelli più
economici, quasi tutte le schede
video oggi in commercio sono
compatibili con gli standard più
aggiornati. Per fare esempi concreti,
le più recenti famiglie di prodotti
Ati e nVidia assicurano il supporto
per le DirectX 9.0, Vertex e Pixel
Shader programmabili e l’accesso al
sistema mediante Agp 8x. La scelta
della scheda video opportuna, capace
64
PC MAGAZINE Settembre 2003
Û
> Focus
Software L’overclock della scheda video avviene via software e ci permette di aumentare i parametri del nostro hardware senza
aprire il Pc.
di soddisfare le nostre esigenze
è quindi legata al tipo di chipset
e alla sua velocità, alla quantità
di memoria, e al prezzo di
commercializzazione. Quest’ultimo
aspetto risulta di primaria
importanza, dato che il mercato
odierno è fortemente suddiviso in
fasce basate sul prezzo e sulle
prestazioni del prodotto. Per un Pc di
fascia media, dal valore di circa 700 1.000 euro, è indicata una scheda
video compresa tra i 100 e i 250 euro,
mentre sopra questa fascia rientrano
i prodotti per i cosiddetti hardcore
gamer. Sono prodotti destinati
a chi desidera il massimo delle
prestazioni e non si pone particolari
problemi di prezzo.
Per ciò che riguarda la memoria
integrata, è sicuramente più
importante valutare il tipo di
memoria piuttosto che la quantità.
Le capacità tipiche oggi presenti
sul mercato sono di 64 e 128 Mbyte
per le schede video mainstream e di
256 Mbyte per i modelli
di punta. La memoria è
un parametro
fondamentale, che determina
le prestazioni soprattutto
quando si lavora a
risoluzioni elevate.
Prima delle modifiche Ecco come si presenta la scheda video
GeForce 2 Gts prima dell’installazione del kit di raffreddamento.
Û
Risulta dunque
determinante il tipo
di memoria utilizzato:
Sdram, Sgram, Ddr
oppure Sdr, il tempo di
accesso e la frequenza
operativa. Un modulo
che permette l’accesso
ai dati con tempi di
3,6 ns è sicuramente
migliore di un altro
che opera a 6 ns; ma
anche la frequenza
delle Ram rappresenta
un parametro chiave
per le prestazioni che il chipset
grafico può esprimere.
È infatti prassi abituale affiancare
chipset di un determinato tipo a
moduli di memoria con prestazioni
e prezzi diversi, per l’assemblaggio
di prodotti destinati a fasce
di mercato diverse.
Ovviamente le prestazioni che
potremo avere sono nettamente
differenti, nonostante si tratti
dello stesso acceleratore grafico.
A u m e n ta r e l e p r e sta z i o n i
3d
Se non siamo orientati all’acquisto
di una nuova scheda video, ma
desideriamo aumentare la velocità
di esecuzione del nostro videogioco
preferito, abbiamo ancora alcuni assi
nella manica. La prima operazione,
che richiede unicamente una
conoscenza base dei sistemi di
installazione e configurazione
software in ambiente Windows,
riguarda l’aggiornamento dei driver.
Effettuare questo upgrade ci permette
di migliorare la stabilità del sistema e
ottimizzare le prestazioni soprattutto
con i videogiochi. Il miglioramento
Focus <
Upgrade
Prestazioni dopo l’aggiornamento dei driver video
Driver versione
44.03 (14/5/2003)
Driver versione 40.72
(8/11/2002)
Driver versione 30.82
(7/6/2002)
Driver versione 29.42
(11/6/2002)
3DMark2001Se (build 330)
3518
3511
3492
3575
3DMark2003 (build 330)
153
151
150
148
0,4 / 26,7 / 14,8
0,6 / 28,1 / 14,2
0,5 / 27,7 / 14,4
0,5 / 22,4 / 12,4
101
100,4
99,6
96,2
Aquamark (fps
min/max/med)
Quake III Timedemo
(Demo 1) fps
Kit Overclock Questo set di componenti è
composto da una solida ventola in rame e
dagli opportuni dissipatori per le Ram.
Û
complessivo che possiamo trarre
non è elevato sul fronte della velocità
di calcolo, ma non è ugualmente
da sottovalutare se siamo soliti
giocare molto ed
eseguire test di
diagnostica e di
performance. Disporre di
driver aggiornati significa una
migliore integrazione con le
differenti release di DirectX
e significa assicurarsi il
supporto del produttore per
tutti i problemi noti, legati a
un dato applicativo. Infatti
una versione aggiornata del
software permette spesso di
risolvere i problemi di stabilità
e di esecuzione
dei videogiochi.
Per effettuare la prova di
aggiornamento dei driver, abbiamo
scelto di confrontare le prestazioni
di versioni differenti, rilasciate
dal 11/6/2002 ai più recenti del
14/5/2003. La scheda video che
abbiamo scelto come campione di
prova è una GeForce 2 Gts. Se da
un lato le prestazioni non cambiano
in modo eclatante, la stabilità del
sistema aumenta sensibilmente,
soprattutto per quanto riguarda
l’esecuzione dei giochi Quake e
Aquamark (benchmark derivato dal
gioco Aquanox). Se quindi siamo
interessati a ottimizzare il nostro
sistema e vogliamo ridurre i problemi
legati all’esecuzione di alcuni
videogiochi, l’aggiornamento dei
driver può essere molto utile.
La seconda possibilità che abbiamo
per migliorare le prestazioni del
nostro sistema è data dall’aumentare
le frequenze operative del chipset
e della Ram della scheda video.
È necessario precisare come
quest’operazione possa provocare
danni e rovinare in modo permanente
l’hardware, soprattutto se effettuata
da chi non dispone delle opportune
conoscenze tecniche. L’overclock
della scheda video è un’operazione
che potrebbe risultare molto
semplice, ma che nasconde problemi
di natura elettrica e termica. Superare
i limiti imposti dal produttore infatti
non è sempre possibile o è fattibile
solo grazie a particolari accorgimenti.
Prima ancora di pensare a eventuali
“ritocchi” di frequenza, è necessario
predisporre la scheda con dei
dissipatori adeguati per raffreddarla
al meglio. In commercio sono infatti
disponibili svariati kit composti da un
dissipatore attivo per la Gpu e una
serie di alette di raffreddamento per
i moduli di memoria. È inoltre
indispensabile disporre di un cabinet
ben aerato, capace di offrire un buon
ricircolo dell’aria. A questo punto
siamo pronti per effettuare
l’overclock vero e proprio, che di
fatto viene operato completamente
via software. Sono infatti disponibili
differenti tool ideati per aumentare le
frequenze dei componenti della
scheda video. Tra i tanti liberamente
scaricabili da Internet, PowerStrip
(www.entechtaiwan.com/ps.htm)
è sicuramente il più noto e il più
completo.
La scheda video che abbiamo scelto
di overclockare è una GeForce 2 Gts
con 32 Mbyte di memoria Sgram Ddr:
la Gpu lavora a 200 MHz, mentre le
memorie sono a 400 MHz. Se diamo
uno sguardo ai risultati ci accorgiamo
che è possibile ottenere un vantaggio
in termini di prestazioni senza
faticare troppo e aumentando
parallelamente la frequenza della
memoria e della Gpu. Quando
il sistema diventa instabile e le
immagini a schermo appaiono con
dei difetti e delle spurie, significa
che abbiamo esagerato. Per superare
anche questo limite, non è sufficiente
il kit di raffreddamento aggiuntivo,
ma occorre passare a soluzioni più
drastiche come il lapping della
superficie dei componenti. In pratica
si tratta di assottigliare lo strato
esterno del package del chip,
per avvicinarci allo strato di silicio
interno e ottenere una maggiore
capacità di dissipazione del calore.
È un’operazione molto rischiosa e
perciò sconsigliata. Per aumentare
il trasporto di calore dal chip al
radiatore, è inoltre possibile usare
una pasta termoconduttiva, analoga
a quella usata per le Cpu. Nel nostro
caso abbiamo ottenuto un incremento
di circa 5 fps nei giochi Quake
e Aquamark e un aumento di
punteggio di circa 100 punti con i test
3DMark2001SE. L’hardware scelto
per le prove di overclock è
sicuramente obsoleto, risulta quindi
immediato il vantaggio che possiamo
trarre dall’overclock di sistemi più
Settembre 2003 PC MAGAZINE
65
> Focus
Upgrade
Overclock della scheda video
Gpu Clock: 200 MHz /
Memory Clock: 400
MHz
Gpu Clock: 210 MHz /
Memory Clock: 420
MHz
Gpu Clock: 220 MHz /
Memory Clock: 440
MHz
Gpu Clock: 225 MHz /
Memory Clock: 445
MHz
3DMark2001Se (build 330)
3518
3559
3592
3607
3DMark2003 (build 330)
153
155
161
162
0,4 / 26,7 / 14,8
1,1 / 28,9 / 16,2
1,1 / 29,6 / 17,1
1,5 / 31,1 / 18,0
101
103,8
105,8
107,1
Aquamark (fps
min/max/med)
Quake III Timedemo
(Demo 1) fps
recenti. I chipset più nuovi sono
infatti prodotti con processi
costruttivi che permettono di ridurre
le temperature operative e sono
quindi più facili da “velocizzare”.
Buona parte delle possibilità di
overclock della scheda video
dipendono però dalla scheda madre.
Gli ultimi modelli permettono infatti
di aumentare la tensione sul bus Agp,
favorendo l’aumento di frequenza e
stabilizzando il sistema.
La memoria Ram
Tra tutti i componenti all’interno di
un personal computer, la memoria
centrale è senz’altro la parte che
è più necessaria alla Cpu per portare
a termine i propri compiti. Tanto
importante che sin dall’inizio dell’era
informatica apparve subito evidente
quanto la corretta gestione di questo
componente fosse prioritaria rispetto
non solo al corretto utilizzo da parte
dei programmi, ma anche da parte
della Cpu. Nei sistemi
multiprocessore, che oggi stanno
vivendo una buona diffusione e che
possiamo trovare anche sulle nostre
scrivanie, la memoria centrale si
dimostra ancora più importante
per il sempre maggior numero
di applicazioni che vengono svolte
contemporaneamente.
C ome utilizza la
memoria un computer?
In un computer perfetto (e quindi
realizzabile solo in teoria), in realtà
non esisterebbero differenze
riguardanti la memoria come oggi le
66
PC MAGAZINE Settembre 2003
conosciamo, ma ci si affiderebbe
solamente a un tipo di memoria che
registri e che restituisca al processore
i dati necessari il più velocemente
possibile, compito che oggi è svolto
dalla memoria cache di primo,
secondo e, in alcuni casi, terzo livello.
Purtroppo bisogna fare sempre i conti
con l’impegno economico e proprio
per questo la memoria cache (che
costa parecchio) viene impiegata solo
in piccola parte. In seconda battuta
però esiste la memoria Ram, per
fortuna sempre più economica
rispetto al passato. La Ram può essere
utilizzata per espandere il sistema
che utilizziamo per svolgere il più
velocemente possibile il nostro lavoro.
L’ultimo tipo di memoria (e anche il
più economico) che può essere messo
a disposizione della Cpu è quella
di massa. Su tutti i computer che
giornalmente utilizziamo è infatti
possibile trovare sul disco rigido un
file di swap dedicato a contenere dati
che dovrebbero però essere in Ram.
Questo file viene utilizzato quando i
dati che devono essere a disposizione
del sistema operativo e delle
applicazioni superano il quantitativo
di Ram installata e vengono quindi
parcheggiati dove c’è ancora spazio:
sul disco rigido. I tempi di accesso
necessari per leggere e scrivere su un
disco rigido sono però decisamente
elevati se confrontati con quelli della
Ram, e questo porta a tempi di attesa
molto lunghi, quando gli accessi al file
di swap diventano frequenti.
È da tenere presente che durante le
operazioni di “parcheggio” vengono
anche sospese le eventuali sessioni
di lettura/scrittura sul disco da parte
delle applicazioni, rallentando ancora
di più i tempi di risposta di tutto il
sistema. Aumentare il quantitativo
di memoria all’interno di un personal
computer può quindi essere una scelta
vincente, in alcuni casi molto più
dell’impiego di una Cpu di nuova
generazione, o con una frequenza di
clock superiore. Avere a disposizione
più memoria significa per il sistema
operativo non dover più ricorrere
al disco rigido per accedere ai file
(o alle partizioni) di swap, o almeno
ricorrervi solamente in parte. Il ricorso
al disco rigido da utilizzarsi invece
della memoria di sistema penalizza
in modo determinante le prestazioni
di un computer, qualunque sia la sua
configurazione hardware o i compiti
cui viene dedicato. Anche il semplice
start-up di un sistema operativo può
avvenire più velocemente se questo
non deve fare continuamente ricorso
al file di swap per poter registrare dati
là dove lo spazio è già occupato.
Le applicazioni, che sempre più
spesso vogliamo eseguire in modo
parallelo, piuttosto che
sequenzialmente, non possono che
trarre beneficio da una maggiore
disponibilità di memoria e possono
essere portate a termine più
velocemente. Anche il lavoro cui
ci dedichiamo tutti i giorni con
il personal computer può trarre
giovamento da un maggior
quantitativo di memoria ed esser
compiuto con minori attese.
M e m o r i e v e cc h i e e n u o v e
La situazione attuale crea qualche
problema a chi vuole espandere il
proprio computer: se fino a qualche
tempo fa bastava entrare in un
negozio e chiedere un modulo di
> Focus
Upgrade
memoria con la capacità desiderata,
oggi si deve essere estremamente
precisi. Per espandere con successo
il computer bisogna quindi conoscere
più da vicino i tipi di memoria
esistenti e le corrispondenti
tecnologie.
Il tipo di memoria più usato nei Pc
costruiti fino all’inizio del 2002 porta
la sigla Pc100 oppure Pc133, che
indica la capacità di funzionare alla
frequenza rispettivamente di 100
oppure 133 MHz. Le memorie Pc133
completamente conformi allo
standard hanno una capacità
massima di 256 Mbyte, ottenuta
disponendo otto (oppure nove) chip
di memoria su ciascun lato del
modulo. La maggior parte delle
schede madri che supporta la
tecnologia di memoria Ram Pc133
accetta da due a quattro di questi
moduli, per un totale massimo
di 1 Gbyte di Ram.
Nuovi sviluppi nella produzione
dei chip di Ram permettono la
fabbricazione di moduli da 256 Mbyte
con otto (oppure nove) chip di silicio
disposti su un solo lato del modulo;
ovviamente con questa tecnologia
si possono fabbricare moduli da 512
Mbyte con i chip su entrambi i lati.
Queste Ram, anche se portano il
marchio Pc133, non sono conformi
allo standard originale e quindi
vengono accettate soltanto dalle
schede madri di costruzione recente
progettate dopo la revisione dello
standard. Le schede madri progettate
in precedenza, come la maggioranza
di quelle che adottano chip-set Intel,
riconoscono soltanto un quarto o
metà della capacità del modulo, e in
certi casi non lo riconoscono affatto
o funzionano in modo instabile.
Lo standard Pc133 può essere soggetto
ad altre limitazioni, che nascono nel
controllore di memoria del chipset
della scheda madre. Il chipset per
schede madri per Pentium II e
Pentium III Intel 440bx supporta fino
a quattro moduli indipendenti; ciò
significa che le schede madri con
quattro zoccoli per moduli Pc133
oppure Pc100 controllati dal chipset
440bx (e degli analoghi modelli
proposti dai concorrenti di Intel)
possono accettare altrettanti moduli
diversi tra loro.
68
PC MAGAZINE Settembre 2003
La situazione cambia per i chipset
Intel serie 8xx per Pentium III,
prodotti successivamente: la
frequenza di clock della Ram è stata
portata a 133 MHz, ma è stato
dimezzato il numero di banchi Ram
supportati. Per questo motivo le
schede madri Pentium III con chipset
Intel 8xx, anche quando hanno tre
zoccoli per memorie, accettano un
massimo di soli 512 Mbyte di Ram e
non è possibile usare il terzo zoccolo
quando i primi due sono occupati da
memorie a doppia faccia.
Per le schede madri di altre marche
la situazione varia da modello a
modello, e la massima quantità di
Ram installabile si può conoscere
solo cercando le caratteristiche
tecniche sul sito web del costruttore
(oppure nel manuale).
Le memorie Pc133 si possono inserire
senza problemi anche nelle schede
madri che richiedono moduli Pc100
o Pc66. L’unica eccezione sono le
tipiche sono 100 MHz (Pc1600), 133
MHz (Pc2100) e 200 MHz (Pc3200).
Di solito le massime prestazioni del
computer si raggiungono quando la
Ram funziona con frequenza identica
a quella del bus Fsb della Cpu;
montare Ram più veloci della Cpu
non porta benefici apprezzabili
(ma aumenta sicuramente la spesa).
R ambus
Per oltre un anno, le memorie Rambus
Pc800 hanno rappresentato il vertice
delle prestazioni, con caratteristiche
tecniche nettamente superiori a ogni
altra tecnologia Ram concorrente. Dal
punto di vista pratico la caratteristica
peculiare di questo costoso modello
di memoria, ormai al tramonto,
è il funzionamento a linea di
trasmissione che obbliga a montare
“finti moduli” (continuity module)
negli zoccoli lasciati inutilizzati.
Espandere un sistema con memorie
Rambus non è molto conveniente, vista
la difficile reperibilità e il prezzo
elevato. In questo caso spesso è meglio
cambiare anche la scheda madre.
schede madri per Cpu Pentium basate
sul chipset Intel 430VX: possono gestire
al massimo moduli Pc66 da 32 Mbyte
con 16 chip disposti sulle due facce,
oppure i rari moduli Pc66 a doppia
altezza con 32 chip su due facce.
D dr
Lo standard Pc133 è stato soppiantato
dalla tecnologia Ddr, che ha una
moltitudine di varianti. Le memorie
Ddr sono classificate per la massima
velocità di trasferimento dati teorica
supportata, che a grandi linee è otto
volte maggiore della frequenza
di clock equivalente; la frequenza
di clock effettiva è a sua volta pari
alla metà di quella equivalente. Per
esempio, le memorie Ddr Pc2700
lavorano con una frequenza di clock
equivalente di 333 MHz, ottenuta
campionando entrambi i fronti
di un segnale di clock con frequenza
effettiva di 166 MHz. Altre frequenze
Questo accorgimento è indispensabile
per chiudere i circuiti della linea
di trasmissione, e quindi permettere
il funzionamento del computer.
L’espansione di una scheda madre
con memorie Rambus (chiamate
anche “moduli Rimm”) va studiata
con attenzione, perché il rapporto
prezzo/prestazioni potrebbe essere
sfavorevole. Spesso le schede madri
che adottano la tecnologia Rambus
sono a doppio canale, quindi è
necessario acquistare moduli Rimm
a coppie identiche, da inserire negli
zoccoli liberati dai continuity module.
O ttimizzazioni
Un parametro importante per
valutare la qualità e le prestazioni di
una memoria Ram è il valore della
latenza Cas; numeri tipici sono CL2
oppure CL3 per i moduli Pc133, e
CL2.5 oppure CL3 per quelli Ddr. Si
tratta del rapporto (arrotondato per
> Focus
Upgrade
eccesso) tra il tempo di accesso a una
colonna della matrice Ram e il tempo
di ciclo (che è il reciproco della
frequenza di lavoro). Per esempio,
se il tempo di accesso alla colonna
è 20 nanosecondi e il tempo di clock
è 10 nanosecondi (corrispondenti alla
frequenza di 100 MHz), la memoria
sarà di tipo CL2.
Valori più bassi di latenza Cas si
traducono in un tempo di attesa
inferiore quando la Cpu chiede nuovi
dati, e quindi in migliori prestazioni
del computer. C’è tuttavia un
particolare molto importante da
ricordare: la scheda madre accede
ai moduli di memoria Ram in modo
sincrono, e cioè con cadenza regolare
e uguale per tutti i moduli installati.
Mescolando moduli con valori CL
differenti il Bios della scheda madre
è costretto a sincronizzare gli accessi
sul valore di CL peggiore, sprecando
le prestazioni dei moduli più veloci.
Le tecnologie Ddr e Rambus
permettono un nuovo metodo di
ottimizzazione dei tempi di accesso:
la gestione a doppio canale. In questa
modalità, supportata per esempio
dai chipset Intel 820 e Nvidia Nforce,
il controllore della memoria ha
una coppia di bus dati distinti per
l’accesso simultaneo e indipendente
a coppie di Ram identiche tra loro,
sommando così le rispettive velocità.
L’accesso a doppio canale garantisce
un notevole miglioramento
delle prestazioni, quindi se la scheda
madre lo supporta è importante
montare sempre coppie di moduli
Ram identici, rispettando la sequenza
di posizioni indicate dal manuale
della scheda madre.
M oduli con buffer
Un grosso problema della tecnologia
Ddr è la scarsa compatibilità
reciproca dei moduli, che
interferiscono elettricamente tra loro
creando a volte problemi di stabilità
del funzionamento. La soluzione
a questo fastidioso inconveniente è
arrivata con le memorie Ddr di tipo
buffered (dette anche registered),
che però sono accettate soltanto
dalle schede madri più pregiate. I
moduli Ddr registered si distinguono
70
PC MAGAZINE Settembre 2003
Memoria e prestazioni
con 128 Mbyte
con 1 Gbyte
Sysmark 2002
75
94
Internet Content Creation
103
111
Office Productivity
55
80
Cpu Score
2.437
2.449
Memory score
2.643
2.624
271
336
Integer aEMMX/aSSE (It/s)
4.704
4.707
Floating-Point aE3DNow! (It/s)
5.429
5.431
RAM Bandwidth Int Buffered aEMMX/aSSE
(Mbyte/s)
1.154
1.221
RAM Bandwidth Float Buffered aEMMX/aSSE
(Mbyte/s)
1.152
1.231
3DMark2001Se (build 330)
3.518
3.560
153
155
Aquamark (fps min/max/med)
0,4 / 26,7 / 14,8
8,4 / 29,1 / 15,4
Quake III Timedemo (Demo 1)
101
102,4
PcMark 2002
Hdd score
Sandra 2002
3DMark2003 (build 330)
facilmente da quelli standard per la
presenza di almeno due piccoli chip
aggiuntivi (i buffer o registri)
che servono a stabilizzare i segnali
elettrici sul bus. Non è possibile
mescolare memorie buffered
e standard (unbuffered), ma tutte
le memorie devono essere
dello stesso tipo.
Oltre alla maggiore stabilità di
funzionamento, i moduli registered
offrono il vantaggio di poter gestire
capacità più alte, che attualmente
arrivano a 1 Gbyte per modulo. Se
è vero che la memoria Ram non basta
mai, bisogna fare attenzione con
i moduli ad alta capacità. Un limite
hardware dei processori Athlon
e Intel standard non permette
l’installazione di più di 3,5 Gbyte
di memoria Ram, e comunque
le versioni standard di Windows
2000/Xp non possono sfruttare
più di 2 Gbyte di memoria Ram
per i programmi (e altrettanta
per il sistema operativo, che tuttavia
non saprebbe sfruttare questa
abbondanza). Per usare quantità di
Ram ancora più alte, al momento utili
solo a un server di rete locale,
occorre un processore Amd Opteron
oppure Intel Xeon Mp (o Itanium)
abbinato al sistema operativo Linux.
Il limite massimo di Ram per
Windows 9x/Me è ancora più basso:
non si devono superare i 512 Mbyte,
pena la beffarda comparsa di
messaggi di errore che segnalano
erroneamente la mancanza di Ram.
M e m o r i e E cc
A volte l’aggiornamento della
memoria Ram apre un fastidioso
capitolo fatto di crash di sistema
e malfunzionamenti inspiegabili.
Questo problema si può verificare
se i moduli acquistati non sono
certificati in modo completo dal
costruttore, come spesso accade per la
componentistica sfusa. Per restare al
riparo da queste sorprese si possono
acquistare i costosi moduli di buona
marca venduti in confezioni singole
sigillate, oppure chiedere moduli in
tecnologia Ecc (Error Correcting Code,
a correzione di errore).
> Focus
Upgrade
La tecnologia Ecc, supportata solo
da alcune schede madri, garantisce la
correzione automatica degli eventuali
errori singoli grazie alla presenza
di un chip di Ram aggiuntivo che
subentra a quello difettoso in caso
di necessità. I moduli Ecc si possono
inserire anche nelle schede madri
che non gestiscono questa tecnologia,
dove portano comunque un grande
vantaggio: poiché si tratta di
componenti costruiti per l’uso
professionale, è molto più difficile
imbattersi in esemplari
non certificati.
Per le applicazioni dove l’integrità
dei dati è vitale esistono soluzioni
ancora più sofisticate come il sistema
ChipKill, adottato su alcuni modelli
di punta Ibm e Dell, che corregge
anche gli errori multipli.
È v e r a m e n t e n e c e s sa r i o
e s pa n d e r e l a m e m o r i a ?
Nelle nostre sessioni di test abbiamo
voluto verificare quali miglioramenti
è possibile ottenere aumentando
il quantitativo di memoria Ram fino
a 1 Gbyte e la teoria ha trovato
conferma nei risultati.
Con il sistema operativo Windows Xp
abbiamo misurato performance
diverse, a seconda del tipo di
applicazione utilizzato. Nell’utilizzo
di applicazioni disegnate per la
navigazione su Internet il guadagno
ottenuto è di un modesto 10%,
mentre con applicazioni destinate alla
produttività personale si ottiene un
miglioramento nelle prestazioni di un
buon 45%. Generalmente si ottiene
un miglioramento, nei tempi di
risposta del sistema, di circa il 25%.
Nella tabella riassuntiva è facile
notare come i due diversi quantitativi
di memoria non intervengano
assolutamente in quelli che sono i
tempi di risposta della Cpu. Tutte le
applicazioni però, per quanto poco
facciano uso della memoria di
sistema, traggono giovamento
dalla maggiore disponibilità. Nel
benchmark eseguito con la suite
PcMark 2002 si nota come anche le
performance rilevate del disco rigido,
nonostante questa periferica non sia
direttamente interessata dalla
memoria centrale, traggono un certo
miglioramento.
Come si evince dalle prove effettuate,
la spesa da sostenere per l’acquisto di
memoria Ram oggi ripaga
ampiamente con vantaggi di tutto
rispetto. Certamente non tutti
possono ipotizzare l’acquisto di 1
Gbyte di memoria di sistema, ma già
con 256 o 512 Mbyte di Ram si
possono ottenere miglioramenti nelle
prestazioni, rispetto a quelle di una
configurazione base che ne utilizzi
solo 128 Mbyte.
Upgrade totale
Mai come in questi tempi risulta vera
la definizione di “era dell’usa e
getta”, applicata ormai anche alle
apparecchiature informatiche. È da
un po’ di tempo che ci siamo accorti
infatti che non conviene neppure
acquistare le cartucce di ricambio
delle stampanti a getto d’inchiostro
più economiche, perché, in alcuni
casi, si spende una cifra paragonabile
al costo di una stampante nuova.
Di primo acchito, a chi sta pensando
di aggiornare il proprio Pc si potrebbe
rispondere nello stesso modo, ovvero
che ad acquistarne uno nuovo si
spenderebbe meno. Ma questo
argomento merita almeno una piccola
riflessione, in modo da cercare di
effettuare la scelta giusta che non
sempre è dettata dal risparmio
economico.
Bisogna distinguere subito il tipo
d’intervento da effettuare sul proprio
Pc in base alle specifiche necessità:
lavoro, intrattenimento, gioco e così
via. È naturale che più complesse
sono le proprie esigenze, più la spesa
da affrontare è elevata. È inoltre
necessario stabilire un budget da
destinare a questo tipo di operazione,
e bisogna tenere conto anche
dell’eventualità che le operazioni di
upgrade debbano essere svolte da
persone con una competenza tecnica
e manuale specifica.
Rispetto alla configurazione di
partenza che vede un Pc basato su
processore Amd Athlon 900 MHz,
con 128 Mbyte di memoria Ddr a 266
MHz, con un disco fisso da 8 Gbyte
Udma/66, il tutto installato su una
scheda madre con chipset nVidia
nForce 220, consigliamo una serie di
possibili upgrade in base alle proprie
necessità e tenendo una mano sul
portafoglio. Come singolo upgrade
abbiamo scelto componenti al di
sotto della soglia dei 100 euro
e abbiamo preso in considerazione
la sostituzione di quei componenti
che apporterebbero un significativo
cambiamento alla configurazione
originale come il processore, la
memoria, la scheda madre, la scheda
video e il disco fisso.
Upgrade dei componenti principali
Budget
Cpu
Ram
Scheda madre
Scheda video
Disco fisso
Upgrade singolo
componente
Amd Athlon Xp 2000+:
68 euro, più 15 euro per il
dissipatore
256 Mbyte Ddr PC 2100:
44 euro
Nvidia Nforce2 400:
93 euro
Ati Radeon 9100 –
128 Mbyte: 88 euro
Hdd 80 Gbyte: 90 euro
Fino a 150 euro
●
●
Da 150 a 225 euro
●
●
●
Da 225 a 325 euro
●
●
●
Da 325 a 400 euro
●
●
●
Nota: Prezzi medi relativi al mese di luglio 2003
72
PC MAGAZINE Settembre 2003
●
●
●
> Focus
Upgrade
Nella tabella indichiamo inoltre come
abbinare i vari componenti per
migliorare la propria situazione
stabilendo delle fasce di prezzo
crescenti e scegliendo i componenti
da aggiornare. L’ordine seguito è
dettato dall’importanza degli stessi al
fine di soddisfare le esigenze di un
uso generico per i bisogni di tutta la
famiglia, e soprattutto si è cercato di
creare una configurazione bilanciata
tra i vari componenti. Non avrebbe
senso infatti sostituire tutti i
componenti ma lasciare (per
esempio) il disco fisso originale,
in quanto rappresenterebbe un collo
di bottiglia che rallenterebbe tutte
le operazioni; oppure mettere un
processore molto potente, ma lasciare
solo 128 Mbyte di memoria Ram.
S o st i t u i r e t u t to ?
La tabella relativa all’aggiornamento
dei componenti principali è da
ritenersi valida solamente se si segue
un naturale processo di evoluzione
nell’uso di un Pc, ovvero seguendo
il progredire delle proprie capacità
e passioni, cercando di migliorare
le risposte del computer in termini
di velocità sulle applicazioni che si
è soliti utilizzare. Infatti a volte basta
il solo ampliamento della memoria
Ram per avere già una risposta
soddisfacente con qualsiasi
applicazione, con un costo limitato
sia dal punto di vista economico sia
in termini di tempo. L’upgrade della
Ram è infatti semplice e veloce. Un
po’ più delicata invece la sostituzione
del processore, per la quale sarebbe
preferibile farsi assistere da un amico
esperto, perché si rischierebbe
facilmente di bruciare sia la Cpu sia
la scheda madre, se non si effettuano
i giusti settaggi.
Eseguiti da una mano esperta, gli
aggiornamenti della Ram e della Cpu
sono operazioni piuttosto veloci e di
norma non implicano alcuna altra
operazione. Diverse complicazioni
invece comporterebbe la sostituzione
della scheda madre o del disco fisso,
soprattutto in termini di tempo.
Con l’aggiornamento della scheda
madre consiglieremmo di reinstallare
il sistema operativo e tutte le
74
PC MAGAZINE Settembre 2003
Comprarlo o assemblarlo?
Computer
Preassemblato
Computer
da assemblare
Cabinet Atx 300W
44,00
Scheda madre KT400
137,04
Cpu Xp 2600+
110,10
Ventola Cpu
14,99
Ram 512 Mbyte PC3200
137,99
Hdd 80 Gbyte
104,15
Dvd 16x
42,44
Masterizzatore 52x
54,34
Floppy disk
13,00
Vga GeForce4 TI4200-8X 128Mbyte
167,03
Modem 56K
22,80
Scheda di rete 10/100
8,74
Scheda Audio
integrata
Casse Acustiche 4+1
28,99
Sistema operativo Windows Xp Home
274,07
COSTO TOTALE
1.379,00
1.159,68
Nota: Prezzi medi relativi al mese di luglio 2003
applicazioni, in quanto il cambio
di chipset potrebbe creare problemi
di stabilità alla vecchia installazione.
Potrebbe essere l’occasione buona
sia per aggiornare il sistema operativo
stesso passando a versioni più
recenti, sia per fare pulizia di tutte
quelle applicazioni che, per esempio,
avete scaricato da Internet e non
riuscite più a disinstallare. Detto ciò
è comprensibile come tale operazione
comporti comunque alcune ore di
lavoro. Per quanto riguarda il disco
fisso il discorso è più o meno lo
stesso. O si installa ex novo il sistema
operativo e successivamente si
trasferiscono i propri dati, oppure
si decide di mantenere il sistema così
com’è copiandolo con appositi
programmi dal disco vecchio a quello
nuovo. La copia della partizione
è consigliabile solo se non si sono
sostituiti altri componenti chiave
(la scheda madre appunto), e se si
utilizzano applicazioni vitali di cui
si sia smarrito il Cd d’installazione.
Altrimenti è valido il discorso sopra
citato riguardo alla pulizia del
sistema. Infine per gli appassionati di
videogiochi, l’upgrade più
interessante potrebbe riguardare
principalmente la scheda video.
Il consiglio è quello di far crescere
la configurazione senza troppi
sbilanciamenti, quindi Cpu, Ram
e scheda video; ma anche la sola
sostituzione della scheda grafica
potrebbe apportare significativi
miglioramenti. Infatti le schede video
degli ultimi anni sono in grado di
svolgere autonomamente la maggior
parte dei calcoli relativi alla grafica
sgravando la Cpu di sistema e
rendendo il Pc più performante.
Se si dispone di un budget di circa
400 euro si può scegliere di
aggiornare tutti i componenti indicati,
trasformando il vecchio Pc in un
computer in linea con lo standard
attuale di mercato. Dato per
scontato che il cabinet non
ha bisogno di essere rinnovato
se non per esigenze puramente
estetiche, le ultime cose da valutare
sono lo stato dell’alimentatore
e che la sua potenza sia sufficiente
per sostenere senza problemi i nuovi
componenti.
Upgrade
U n P c n u o v o d i z e cc a
Abbiamo appurato che con un
budget tutto sommato contenuto
è possibile apportare modifiche
alla configurazione iniziale senza
stravolgere gli equilibri grazie
a componenti bilanciati tra loro.
Ma se c’è la necessità di cambiare
il passo e utilizzare il computer
per soddisfare nuove esigenze come,
per esempio, applicazioni di video
e foto editing, anche solo a livello
amatoriale, oppure semplicemente
per cominciare a giocare, allora vale
la pena prendere subito in
considerazione l’acquisto di un
potente nuovo Pc, che abbia una vita
utile di almeno due anni.
Inoltre occorre valutare se conviene
acquistare una configurazione fatta
e finita direttamente dal negozio
di fiducia, o acquistare i singoli pezzi
e costruirsi da soli il nuovo Pc.
I costi di un personal computer
nuovo, attualmente, partono da circa
800 euro (Iva inclusa) per una
configurazione base priva di monitor.
A onor del vero bisogna dire che
esistono anche configurazioni più
economiche, ma non vorremmo
tenerne conto; per una
configurazione di livello medio/alto
si spendono almeno 1.400 euro,
che possono arrivare a oltre 2.500
per le configurazioni allo stato
dell’arte: l’ultimo processore
disponibile, il massimo della
memoria possibile, il disco più
capiente, eccetera. Queste
configurazioni comprendono
condizioni di garanzia a volte
personalizzate, il sistema operativo,
i vari applicativi preinstallati
e naturalmente l’assemblaggio
dei componenti.
La soluzione dell’upgrade dei
componenti principali può
convenire in termini economici,
ma bisogna tenere assolutamente
presente che l’ago della bilancia
che determina la convenienza
è rappresentato dal costo della
Focus <
manodopera per l’assemblaggio e
l’installazione del sistema operativo
e dei driver di ciascun componente.
Infatti solo se si ha la necessaria
competenza per farlo in autonomia
(e non si conteggiano le ore perse)
risulterà un’operazione conveniente.
Queste considerazioni valgono
anche qualora si presentasse
un problema. Se si acquista il Pc
in negozio si potrà contare
sull’assistenza del negoziante stesso,
mentre acquistando i singoli pezzi
bisogna essere in grado di
analizzare un eventuale problema e
quindi far sostituire il pezzo guasto,
con il rischio di dover attendere
del tempo prima che la sostituzione
avvenga.
Riteniamo quindi che l’upgrade totale
(per un appassionato esperto)
potrebbe essere conveniente
per la spesa, ma ciò può essere poco
importante, visto che per molti
mettere mano al Pc rappresenta
comunque una forma
di divertimento. ù
Hardware <
> all’interno:
78
Stampe per tutti
Le stampanti inkjet riescono ormai a produrre stampe di qualità realmente
fotografica, in grado di competere con le foto stampate su carta chimica, e anche
nelle fasce di prezzo più basse. Abbiamo messo alla prova sette periferiche
di questo tipo provenienti dai principali produttori, tre con un prezzo inferiore
ai 200 euro e quattro oltre questa cifra. I risultati sono stati molto interessanti
anche perché alcuni modelli permettono di stampare senza dover utilizzare il Pc.
118 Ibm ThinkPad X31
Il portatile dei sogni per molti è il Thinkpad X31. Estremamente compatto, questo
modello ultraportable utilizza la recente tecnologia Centrino che permette di
raggiungere un’autonomia considerevole. Ci sono in sostanza tutti gli elementi
per interessare gli utenti business in cerca di un prodotto funzionale e potente.
Il prezzo è ovviamente proporzionato alle soluzioni tecnologiche
implementate.
136 Piccole, veloci ed economiche
La tecnologia di stampa laser ormai è alla portata di tutti, a partire
da meno di 200 euro. Abbiamo provato le ML-1510 e ML-1750,
due compattissime stampanti laser monocromatiche prodotte
da Samsung che conciliano questa tecnologia con un costo decisamente
contenuto, alla portata di tutti. Le due periferiche sono interessanti
non solo per i piccoli uffici, ma anche per un’utenza domestica.
146 Memorie removibili
Nella Guida all’acquisto ci occupiamo questo mese delle piccole “chiavette” Usb
che costituiscono una delle novità più funzionali degli ultimi tempi. Trasferire
i dati con questo tipo di dispositivo infatti è estremamente semplice, soprattutto
se si utilizza un macchina con Windows Xp dove il supporto è nativo e
non servono specifici driver. Per la capacità, oramai siamo arrivati al gigabyte,
anche se a costi non proporzionati a quelli dei modelli da 128 o 256 Mbyte.
Settembre 2003 PC MAGAZINE
77
> Hardware
Abbiamo provato
per voi le migliori
stampanti
fotografiche con
tecnologia inkjet
Stampe
per tutti
Francesco Ferrari
a stampa di fotografie tramite
tecnologie inkjet ha raggiunto
ormai livelli ottimi dal punto
di vista della qualità. È diventato,
infatti, molto difficile distinguere
a occhio nudo fra una fotografia
ottenuta da sviluppo chimico
e stampa su carta fotosensibile e una
stampa fotografica prodotta, invece,
con stampanti inkjet o con tecnologia
a sublimazione. I prezzi
dell’hardware, inoltre, non sono un
problema visto che ci sono stampanti
inkjet per tutte le tasche, a partire
da poco più di 100 euro. Il problema
dei costi è legato ormai più ai
materiali consumabili (inchiostri
L
78
PC MAGAZINE Settembre 2003
e carte speciali) che alla stampante
vera e propria.
Per renderci conto di quali siano
le effettive capacità dei più recenti
prodotti con tecnologia inkjet
destinati alla stampa fotografica,
abbiamo richiesto le stampanti in due
distinte categorie di prezzo: fino
a 200 euro e fino a 500 euro.
Abbiamo preferito analizzare
separatamente i prodotti dato che
rispondono a esigenze diverse.
Complessivamente ci sono arrivati
sette modelli: quattro di fascia medioalta e tre con prezzo entro i 200 euro.
Due modelli dispongono di lettori per
le schede di memorie utilizzate dalle
fotocamere digitali. In questo modo
è possibile realizzare la stampa
delle fotografie anche senza dover
collegare la stampante a un Pc.
In una stampante c’è persino un
piccolo display Lcd per visualizzare
la foto, in modo da semplificare
le operazioni.
I profili colore
Se dal punto di vista della
risoluzione, le stampanti fotografiche
attuali hanno raggiunto risultati
eccellenti, grazie anche al ricorso a
punti sempre piccoli (le gocce sono
Stampanti Fotografiche
Grouptest
Hardware <
Non solo inkjet
Oltre alle periferiche a getto d’inchiostro, per la stampa delle fotografie digitali sono utilizzate anche quelle con
tecnologia a sublimazione. Normalmente le stampanti a sublimazione
usano una cartuccia che ospita una
pellicola in poliestere su cui sono depositati i colori base.
Il processo di stampa, solitamente, prevede che la testina, scorrendo vicino alla
pellicola, ne faccia sublimare il supporto colorato, che si deposita sulla carta. Le
stampe sono molto vicine, dal punto di
vista qualitativo, alle normali fotografie.
Sommario
STAMPANTI SOTTO I 200 EURO
82 Canon i850
84 Epson Stylus Photo 830U
84 Hp Photosmart 7350
85 Lexmark P 707
STAMPANTI SOPRA I 200 EURO
88 Canon i950
88 Epson Stylus Photo 950
90 Hp Photosmart 7550
sempre più spesso da soli 2 picolitri),
dal punto di vista della rispondenza
dei colori ci sono ancora delle
disparità. Regolare i vari dispositivi
(monitor, stampanti, scanner) in
modo che riproducano esattamente
gli stessi colori è ancora
un’operazione indispensabile per
evitare brutte sorprese quando si
stampano le fotografie. È necessario
introdurre delle correzioni specifiche
poiché i dispositivi usano processi
fisici completamente diversi. Il
monitor, per esempio, visualizza
i colori in modalità Rgb (Red Green
Blue), mentre le stampe riflettono
la luce dell’ambiente tramite l’uso
di inchiostri Cmyk (Cyan, Magenta,
Yellow, Black). Ci sono inoltre
delle differenze nel modo in cui i
dispositivi gestiscono i vari colori
e quindi diventa molto difficile
ottenere dei colori identici dalla
stessa immagine nei passaggi fra un
dispositivo e l’altro.
Il ricorso ai profili colore può
contribuire all’eliminazione di
sgradite sorprese, specialmente
quando si stampano delle fotografie.
Questi profili, in pratica,
descrivono le caratteristiche di
gestione del colore degli specifici
dispositivi, e attraverso il loro uso
è possibile ottenere la riproduzione
di colori accurati e coerenti in ogni
passaggio.
I profili che sono forniti insieme
ai vari dispositivi, a volte chiamati
“profili preconfezionati”, sono
comunque relativamente generici
e descrivono le caratteristiche di
colore di un certo modello di scanner,
monitor, o stampante. In realtà ci
sono spesso delle differenze anche tra
Uno dei principali svantaggi di questo tipo di periferiche è legato ai costi, sia della periferica, sia dei materiali consumabili. Spesso la cartuccia
è infatti suddivisa in matrici, cioè in
porzioni delle stesse dimensioni del
foglio di carta per ogni colore base, il
che significa che se si stampa anche
solo un punto di un colore, tutta la
parte rimanente va sprecata. Alcune
periferiche aggiungono, al termine
della stampa vera e propria, una pellicola trasparente sulla carta per proteggerla.
le diverse versioni del medesimo
modello. Quasi sempre i driver di
stampa forniti con la stampante
utilizzano uno specifico e diverso
profilo per ogni tipo di carta proposto
dal produttore, in modo da ottenere
automaticamente i risultati migliori.
Per le stampanti inkjet esistono
numerose alternative dal punto di
vista della carta, spesso dedicate al
mercato professionale. Quasi sempre
sono corredate dal relativo profilo
colore per ottenere i migliori risultati.
Per esempio, potete trovare delle
alternative agli indirizzi Internet
Complessivamente, dal punto di vista
della qualità di stampa, abbiamo
ottenuto risultati molto buoni
www.ici-imagedata.com/-ithome.nsf
e www.lyson.com/includes/framesit.html.
Per effettuare delle correzioni e
adattare i profili colore alle specifiche
esigenze, si possono fare degli
esperimenti, a seconda dei risultati
che si vogliono ottenere dalla
stampante.
Una soluzione implica la
realizzazione di una scansione
di un’immagine da utilizzare come
riferimento, per poi correggerla fino
a quando non si ottiene una stampa
con la qualità desiderata. Il passo
successivo è quello di usare
le correzioni per tutte le immagini
che verranno stampate.
Settembre 2003 PC MAGAZINE
79
> Hardware
Grouptest
Per l’immagine da usare come
riferimento, si possono trovare
numerosi esempi su Internet, per
esempio all’indirizzo
www.hutchcolor.com/Images_and_targets.html.
Tra le altre cose, la maggior parte
delle fotocamere digitali produce
immagini caratterizzate da un profilo
colore di tipo sRGB, e quindi è
preferibile lavorare con l’editor di
immagini utilizzando questo spazio
colore.
Stampanti Fotografiche
I tempi di stampa
Modello
Testo (secondi)
Fotografia A4 (secondi)
Canon i850
85
169
Canon i950
238
155
Epson Stylus Photo 830U
304
460
Epson Stylus Photo 950
98
530
Hp Photosmart 7350
142
380
Hp Photosmart 7550
141
373
Lexmark P707
104
1.730
Nota: nella modalità "testo" sono stati stampati 10 fogli con copertura 5% in qualità normale; per l'Hp 7350 e la Lexmark P707 sono stati
utilizzati gli inchiostri appositi per la stampa in bianco e nero; per le foto A4 è stata sempre impostata la massima risoluzione.
C o m e s o n o stat i e s e g u i t i
i t e st
(6x4”, 7x5” e A4), utilizzando
le impostazioni di default e la
massima risoluzione, con le carte
fotografiche indicate dal produttore.
La seconda fotografia è invece un
ritratto e abbiamo utilizzato le stesse
modalità della foto precedente. Per
valutare la qualità di riproduzione
dei colori, abbiamo usato un sample
di riferimento delle stesse immagini
ottenuto con un sistema di stampa
professionale.
Anche se è un parametro meno
importante della qualità di stampa,
la velocità con cui sono prodotte
le foto è comunque un dato
abbastanza interessante.
Queste fotografie sono
state stampate anche
utilizzando la modalità
Le stampe al sole
ottimizzata, se messa a
disposizione dalla
La luce e l’inquinamento dell’aria sono in grado
periferica, in modo da
di deteriorare in modo più o meno rapido le norverificare quali differenze
mali fotografie, ma anche le stampe fotografici sono, sia in termini di
che non sono immuni da questi problemi. Le
qualità, sia di tempi di
aziende che producono stampanti e inchiostri
stampa, rispetto alle
inkjet sono sempre più sensibili al problema e
impostazioni di default.
stanno introducendo nuove soluzioni per riOltre a questi test abbiamo
durre questo tipo di inconvenienti. Abbiamo voeseguito anche quelli
luto fare un esperimento esponendo le staminerenti la stampa di
pe ottenute in questo grouptest alla luce di una
normali testi con copertura
finestra per due settimane ininterrottamente,
al 5%, in modo da renderci
e per tre giorni alla luce diretta del sole. I risulconto della velocità di
tati sono stati molto interessanti. Quasi tutte le
stampa della meccanica
stampe hanno retto abbastanza bene alla “torin questa modalità.
tura”, ma tutte hanno perso qualcosa in termiNel caso il produttore
ni di qualità rispetto alle copie non esposte. Ovmetta a disposizione
viamente questa è una situazione estrema, e
delle testine particolari
scarsamente utile per qualificare con precisioper la stampa di testi in
ne il deterioramento, ma il consiglio è quello di
nero, le abbiamo richieste
non esporre le stampe alla luce diretta del sole.
per verificare se convenga
o meno utilizzare questi
Per provare l’effettiva qualità di
stampa ottenibile da questa serie di
periferiche, abbiamo eseguito una
serie di test che prevedono la
riproduzione di due fotografie. Dato
che non è affatto improbabile che
queste stampanti debbano produrre
anche normali testi, abbiamo eseguito
delle prove anche per questa modalità.
La prima fotografia comprende
diverse immagini che permettono di
valutare diversi aspetti, come per
esempio la corrispondenza dei colori,
il contrasto, la presenza di artefatti
legati alla stampante. La fotografia
è stata stampata in diversi formati
80
PC MAGAZINE Settembre 2003
componenti alternativi, oppure se
è preferibile fare affidamento alle
testine già in dotazione. Per queste
prove abbiamo utilizzato normale
carta da fotocopiatrice e abbiamo
rilevato i tempi di stampa su
10 pagine.
Il terzo test prevede la stampa di
10 pagine miste, con testo e grafica.
Anche in questo caso sono stati
rilevati i tempi.
Una ulteriore prova consiste nella
riproduzione di sette pagine
alla massima risoluzione per
verificare la qualità di stampa
non fotografica, utile per capire,
per esempio, come si comporta la
periferica per produrre presentazioni,
brochure eccetera.
In questo caso abbiamo utilizzato
carta speciale per inkjet con un peso
di 90 g/m2 .
L a s c e lta
d e l l a r e da z i o n e
Per scegliere i prodotti più
interessanti, abbiamo valutato, come
di consueto, tre elementi principali:
le prestazioni, le caratteristiche e le
condizioni commerciali intese come
prezzi e garanzie.
Le valutazioni sono frutto di una
media pesata di questi elementi, per
cui il risultato che scaturisce indica
quanto i prodotti sono più o meno
bilanciati rispetto ai fattori
considerati.
Abbiamo diviso la scelta dei prodotti
in due fasce, visto che hanno
caratteristiche sostanzialmente
diverse fra loro. Le due scelte sono
diverse anche dal punto di vista dei
> Hardware
Stampanti sotto i 200 €
Grouptest
pesi assegnati alle singole categorie.
Per le caratteristiche, abbiamo
considerato elementi come la
risoluzione per pollice quadrato,
la presenza di accessori come lettori
di schede di memoria, la disponibilità
di serbatoi di inchiostro separati
per i singoli colori.
Per le prestazioni abbiamo valutato
sia la qualità di stampa, sia la
velocità. Trattandosi di stampanti
fotografiche abbiamo ovviamente
attribuito un peso nettamente
maggiore alla qualità di stampa
rispetto alla velocità.
In generale, dal punto di vista della
qualità delle stampe, i risultati
ottenuti sono stati complessivamente
molto buoni.
Tutte le periferiche hanno infatti
riprodotto in modo molto realistico
i soggetti delle fotografie.
Qualche differenza si ha valutando
la rispondenza esatta dei colori con
quelli originali, ma “l’interpretazione”
fatta dai driver e dalle periferiche è
quasi sempre molto realistica, e, se
non si dispone di una foto di
confronto, difficilmente ci si può
accorgere della discrepanza di questo
elemento.
Le differenza maggiori sono state
riscontrate nella velocità di stampa,
specialmente in quella per la
modalità testo. Del resto è
perfettamente lecito aspettarsi che
una periferica destinata alla stampa
fotografica non sia particolarmente
brillante su questo versante: esistono
altre categorie di prodotti se questa
è un’esigenza importante per
l’acquirente.
Per la fascia sotto i 200 euro,
il migliore risultato in termini di
qualità di stampa della fotografia
formato A4 è stato ottenuto da Epson,
risultato mitigato però dalla velocità
di stampa. Considerando entrambi
i fattori, il miglior punteggio è stato
ottenuto dalla stampante Canon,
seguito a breve
distanza da Hp.
La Photosmart 7350 ha ottenuto però
anche il miglior punteggio in termini
di caratteristiche, e per questo motivo
ha ottenuto il riconoscimento Best
Buy. Il miglior valore in termini di
condizioni commerciali è, invece,
quello della stampante Lexmark.
Nel segmento di prezzo fino a 500
euro abbiamo premiato come Best
Buy la stampante Hp Photosmart
7550.
Da un lato le caratteristiche hanno
ottenuto il punteggio più alto del
gruppo, ma anche le condizioni
commerciali si sono dimostrate
di ottimo livello. Le prestazioni
complessivamente migliori in questo
gruppo sono state ottenute, invece,
dalla stampante Canon. ù
Stampanti sotto i 200 €
●
Canon i850
Scelta della redazione Stampanti sotto i 200 euro
Condizioni commerciali
4,50
Lexmark P 707
Epson Stylus Photo 830U
4,00
Hp Photosmart 7350
4,00
3,50
Canon i850
Caratteristiche tecniche
4,25
Hp Photosmart 7350
3,85
Lexmark P 707
Epson Stylus Photo 830U
Canon i850
2,95
2,90
Prestazioni
4,31
Canon i850
4,22
Hp Photosmart 7350
3,74
Epson Stylus Photo 830U
Lexmark P 707
3,21
Giudizio complessivo
Hp Photosmart 7350
Canon i850
Hp Photosmart 7350
Epson Stylus Photo 830U
82
PC MAGAZINE Settembre 2003
4,01
3,78
3,72
3,66
La i850 di Canon si presenta molto
compatta e la sua caratteristica più
interessante è legata all’utilizzo dei
colori per la stampa delle immagini.
Questa stampante è infatti l’unica del
grouptest a utilizzare quattro colori
per la stampa delle fotografie
(quadricromia), rispetto alle
concorrenti che invece offrono la
stampa esacromica. Anche se potrebbe
sembrare una limitazione, i risultati
ottenuti da questa stampante sono stati
ottimi, come evidenziato dai test
che abbiamo eseguito. La qualità
complessiva delle stampe prodotte,
infatti, si allinea a quella ottenuta
dalle altre stampanti, con colori nitidi
e una più che discreta rappresentazione
dei dettagli. Canon è riuscita in questa
impresa grazie allo sviluppo della
Advanced MicroFine Droplet
Technology e alla riduzione delle
dimensioni degli ugelli fino a 10
micron. Questi due elementi
permettono alla i850 di generare gocce
di appena 2 picolitri, capaci di
riprodurre in modo molto dettagliato
ogni particolare, anche di ridotte
> Hardware
Grouptest
dimensioni. L’altro fattore su cui Canon
punta molto nelle sue stampanti è la
velocità. Questa stampante si è infatti
dimostrata tra le più veloci.
I nostri test hanno evidenziato
dei risultati ottimi dal punto
di vista della velocità di stampa:
la i850 ha infatti impiegato 169
secondi per riprodurre una
fotografia in formato A4,
mantenendo una elevata qualità
dell’output.
Oltre ai driver di stampa, è
disponibile in bundle una
collezione di software per la stampa,
tra i quali segnaliamo Canon
PhotoStitch, che permette di unire
diverse fotografie per formare
öö
?
?ö
?ö
?ö
i850
Prezzo: Euro 199,00 (Iva inclusa)
Pro: Elevata velocità di stampa e buona
qualità.
Contro: Prezzo al di sopra della media
del gruppo.
una vista
panoramica.
Sebbene il
prezzo sia il
più elevato
in questo
gruppo di
stampanti, e
appena sotto il
limite dei 200
euro, questa
periferica si distingue per le sue
ottime qualità complessive e l’elevata
velocità di stampa.
Ciò la rende particolarmente
appetibile per tutti gli appassionati
di fotografia digitale che hanno
la necessità di contenere i tempi
di stampa. (m.v.)
●
Epson Stylus
Photo 830U
La Epson Stylus Photo 830U,
che sostituisce il modello precedente
Epson Stylus Photo 830,
84
PC MAGAZINE Settembre 2003
Stampanti sotto i 200 €
ˇTips & Tricks
Grande è meglio
Per ottenere delle buone stampe, la prima
operazione è quella di verificare che la fotocamera sia impostata sulla massima qualità
e la massima risoluzione possibile.
Maggiore è il numero dei pixel dell’immagine originale, più ampia sarà la libertà d’azione successiva. Se infatti è sempre possi-
si caratterizza per un ottimo rapporto
tra qualità e prezzo.
A differenza della versione
precedente, questo modello
dispone di una seconda porta Usb,
posta sul lato anteriore, per il
collegamento di fotocamere digitali
che supportano la tecnologia Print
Image Matching. Questa permette
di stampare direttamente dalla
fotocamera utilizzata senza dover
scaricare le fotografie sul Pc. Con
questa tecnologia tutti i parametri
impostati per lo scatto effettuato
con la fotocamera vengono
memorizzati, in modo da
poter riprodurre stampe fedeli
alle fotografie originali.
Grazie alla tecnologia Epson
Resolution Performance
Management, la Epson
Stylus Photo 830U è capace
di stampare in orizzontale
a una risoluzione di 5760 dpi
in esacromia. I cinque serbatoi
dei colori sono racchiusi in un
unico involucro, perciò, nel caso si
finisca un colore prima degli altri,
saremo comunque costretti a
sostituire l’intero
blocco. Per quanto
riguarda la velocità
di stampa, questo
modello è risultato
il più lento del
gruppo nella
stampa in bianco e
öö
?
?ö
?ö
?ö
Photo 830U
Prezzo: Euro 129,60 (Iva inclusa)
Pro: Qualità di stampa; porta Usb frontale.
Contro: Velocità di stampa in bianco e nero.
bile rimuovere dei pixel da un’immagine
troppo grande, non si possono però aggiungere ulteriori pixel a un’immagine
troppo piccola sperando di aumentare le
informazioni contenute. Considerate che se
non potete avvicinarvi al soggetto che volete fotografare è necessario tagliare l’immagine, e le dimensioni in pixel della fotografia potrebbero ridursi in modo significativo.
nero. Per stampare una foto
in formato A4 al massimo della
risoluzione, invece, ci sono voluti
circa sette minuti e mezzo.
A fronte di una velocità di stampa
non esaltante, possiamo invece
confermare una qualità molto elevata
nella realizzazione di fotografie e
documenti a colori. Questa stampante
si è infatti distinta per la capacità
di riprodurre dettagli in modo molto
preciso.
L’ottima qualità di stampa
e il prezzo interessante offerti
dalla Epson Stylus Photo 830U,
sono in grado di soddisfare
anche gli utenti più esigenti. (m.s.)
●
Hp Photosmart 7350
Nel segmento di prezzo al di sotto
dei 200 Euro, Hp propone
l’interessante modello
Photosmart 7350 che
utilizza un sistema di
stampa in esacromia.
Le due cartucce
incluse nella
confezione
dispongono infatti
di tre colori
ciascuna: ciano,
magenta e giallo
e la seconda
con il nero e le tonalità
di ciano e magenta fotografici.
Tra le tecnologie utilizzate, c’è
da segnalare la Hp Photoret IV che
permette di sovrapporre fino a
32 gocce di colore (della dimensione
di 4 picolitri) sullo stesso punto,
Stampanti sotto i 200 €
così i colori realizzabili arrivano fino
a 1,2 milioni. La risoluzione massima
utilizzabile con il sistema Hp
Photoret IV è di 1200x1200 dpi.
In alternativa è possibile
ottenere una risoluzione
4800x1200 dpi tramite
interpolazione e
usando la carta
fotografica di alta
qualità.
Le tecnologie
integrate nella
Photosmart 7350
si sono dimostrate
all’altezza
delle aspettative,
riproducendo fotografie
caratterizzate da un’ottima
qualità, con colori nitidi e
brillanti.
Le stampe, confrontate con
quelle delle altre stampanti,
sono caratterizzate da una resa
dei dettagli quasi sempre puntuale
e un bilanciamento dei colori in linea
con quello del campione di
riferimento.
Anche il contrasto è risultato
decisamente buono.
Hp Photosmart 7350 integra una
serie di lettori per i vari formati
di schede di memoria usate dalle
fotocamere digitali.
Grazie a questi accessori si
possono stampare le fotografie
senza l’ausilio del Pc, interagendo
tramite il display Lcd.
I formati di schede supportati
sono il MultiMedia Card, Memory
Stick, il Secure Digital,
quello SmartMedia e Compact Flash.
Per l’interfacciamento al Pc,
la stampante usa una porta Usb
ed è presente un’altra porta
frontale che consente di collegare
ˇTips & Tricks
Le misure giuste
Esistono numerose regole su come calcolare la risoluzione in pixel ottimale che consente di ottenere le stampe di qualità migliore con le varie stampanti a risoluzioni
diverse.
Eccone una particolarmente facile da ricordare: usate 200 ppi come dimensioni
PC MAGAZINE Settembre 2003
Grouptest
öö
?
?ö
?ö
?ö
?
Photosmart 7350
Prezzo: Euro 149,00 (Iva inclusa)
Pro: Lettori di memoria; porta usb frontale.
Contro: Nessun inconveniente rilevato.
una fotocamera
per la stampa
diretta.
Nel complesso,
Photosmart 7350
si è dimostrata
un ottimo
compromesso tra
prezzo e prestazioni, ed è
anche risultata particolarmente
versatile grazie alla possibilità
di stampa stand-alone. (a.n.)
●
Lexmark P 707
La stampante P 707 prodotta
da Lexmark, si caratterizza
per il prezzo appetibile
e per la presenza del
lettore di schede di
memoria per
fotocamere.
Sul lato sinistro
dello chassis,
sono infatti
presenti i lettori
per schede di
memoria formato
CompactFlash, Secure Digital,
SmartMedia, Memory Stick,
Multimedia Card e Ibm Microdrive.
Grazie a questi lettori è possibile
scaricare sul Pc direttamente le proprie
dell’output. Queste dimensioni risultano
sostanzialmente adatte a molte situazioni e permettono di ottenere dei risultati
eccellenti quasi sempre.
Se desiderate ottenere una stampa 10x8
pollici di buona qualità, dovete considerare
che le dimensioni in pixel dovranno essere
di 2000x1600, in modo da arrivare al valore
di soglia di 200 ppi relativamente alla qualità della risoluzione.
Hardware <
fotografie senza dover collegare la
fotocamera digitale utilizzata. Non è
però possibile stampare direttamente
dalla P 707, come avviene invece per
altri prodotti provati. La risoluzione
massima di questa stampante è di
4800x1200 dpi e può stampare sia in
esacromia sia in quadricromia, in base
alla cartuccia che viene installata. Sono
infatti disponibili sia il serbatoio
del nero sia la cartuccia contenente
l’inchiostro nero fotografico.
Al momento dell’acquisto la cartuccia
installata permette di stampare in
esacromia, grazie ai tre colori base,
al nero e ai due toni fotografici (ciano
e magenta). Analizzando i test
effettuati, i tempi di stampa ottenuti
sono stati decisamente lunghi: per
riprodurre una foto in formato A4 sono
stati necessari circa 28 minuti. Per chi
ha la necessità di stampare
frequentemente, oltre alle fotografie,
diverse pagine di testo in bianco e
nero, è consigliabile utilizzare la
cartuccia del solo nero. Infatti, per
stampare 10 pagine con copertura del
5% in qualità normale,
sono necessari circa 11
minuti utilizzando la
cartuccia “nero photo”,
contro i circa 2 minuti
rilevati utilizzando il
serbatoio del nero
opzionale. La qualità
di stampa, anche se
öö
?
?ö
?ö
?ö
P 707
Prezzo: Euro 129,00(Iva inclusa)
Pro: Prezzo contenuto; presenza dei lettori di
memoria; garanzia on site.
Contro: Riproduzione dei colori non sempre
molto precisa; velocità di stampa.
complessivamente buona, non è
risultata perfettamente corrispondente
all’originale dal punto di vista dei
colori. Questi infatti risultano piuttosto
carichi, con particolare predominanza
dei colori blu e del nero. Questa
stampante è ideale per chi non vuole
spendere molto e accetta qualche
limite in termini di fedeltà di
riproduzione dei colori e nei tempi di
stampa. Buona la garanzia che prevede
un servizio di tipo on site. (m.s.) ù
Settembre 2003 PC MAGAZINE
85
> Hardware
Grouptest
Stampanti sotto i 200 €
Caratteristiche
tecniche
Produttore
Canon
Epson
Hp
Lexmark
i850
Stylus Photo 830U
Photosmart 7350
P 707
€ 199,00
€ 129,60
€ 149,00
€ 129,00
Nero € 15,10 / Ciano € 12,02 /
Magenta € 12,02 /
Giallo € 12,02
Nero, Epson Intellidge, Durata
circa 540 pagine (A4, testo
ECMA, copertura 3,5%) € 34,60
/ Colore, Epson Intellidge, Durata
circa 220 pagine (A4, copertura
5% per ogni colore) € 28,00
Nero € 23,50 / Colore € 40,00 /
Fotografica € 29,00
17G0648E Nero 21,79 /
15M2619E Colore 27,49 /
12A1990 Fotografica € 27,99
Telefono
02/82492000
02/660321
-
-
N° Verde
-
800801101
-
-
Sito Web
www.canon.it
www.epson.it
www.hp.com
www.lexmark.it
quadricromia
esacromia
quadricomia / esacromica
quadricomia / esacromica
n.d.
256
16.384
1024
4800x1200
5760x720
4800x1200
4800x1200
Usb / Parallela
2 x Usb
2 x Usb
Usb
150
100
100
100
nero mod. normale (pag/min)
22 (max) / 13 (standard)
14
10 (bozza) / 17 (cartuccia nero
opzionale)
17
colore mod. normale (pag/min)
14 (max) / 9 (standard)
13,7
11 (bozza)
10
Nero: 330 pagine al 5% / Ciano:
570 pagine al 5% / Magenta :
440 pagine al 5% / Giallo: 380
pagine al 5%
Nero: 540 pagine (A4, Testo
ECMA, copertura 3,5%) / Colore:
220 pagine (A4, copertura 5%
per ogni colore)
Nero: 450 pagine (copertura 5%,
Normale) / Colore: 400 pagine
(copertura 15%, Normale) /
Fotografica: 125 foto 10x15 cm
Nero: 225/410 pagine al 5%
Normale / Colori: 260/450
pagine al 15% Normale /
Fotografica: 450 pagine al 15%
Normale
-
-
Lettore MultiMedia Card,
Memory Stick, Secure Digital,
Smart Media, Compact Flash
Supporto integrato per stampa
striscioni / Lettore MultiMedia
Card, Memory Stick, Secure
Digital, Smart Media, Compact
Flash Tipo I & II, Ibm Microdrive
Easy WebPrint / Easy-PhotoPrint
/ PhotoRecord / ZoomBrowser EX
/ PhotoStich
Epson PhotoQuicker 3.4 / Epson
Print Image Framer
Hp Photo & Imaging / Hp
memories disc creator
Fotoslate
1
1
1
1
on site
on center
on center (tramite servizio di
assistenza clienti HP)
on site con sostituzione
Estensioni di garanzia
-
3 anni on site con sostituzione €
108,00 / Contratto assistenza
tecnica 3 anni on-center,
attivabile esclusivamente
mediante il sistema EPSON
Value Card entro 1 anno
dall'acquisto del prodotto.
si-Hp CarePack costo 111,6 euro
per tre anni
-
Assistenza telefonica
sì - Pronto Canon 02/82492000
sì
si- Call Center 848 800 871
no
Modello
Prezzo (Iva inclusa)
Prezzo cartucce (Iva inclusa)
Caratteristiche tecniche
Stampa (quadricromia, ecc.)
Memoria buffer (Kbyte)
Risoluzione massima (dpi)
Interfacce
Capacità alimentatore carta
(pagine)
Velocità di stampa
Capacità cartucce
Accessori
(vassoi, cassetti, dispositivi
di rete, cartucce speciali,
ecc.) comprensivi di prezzo
Software
Garanzia
Durata (anni)
Modalità
86
PC MAGAZINE Settembre 2003
> Hardware
Stampanti sopra i 200 €
Grouptest
Stampanti sopra i 200 €
öö
?
?ö
?ö
?ö
●
i950
Prezzo: Euro 429,00(Iva inclusa)
Pro: Elevata velocità di stampa.
Contro: Limitato rapporto prezzo/dotazione.
Canon i950
La stampante Canon i950,
si caratterizza per l’alta
velocità di stampa e
la buona qualità
nella riproduzione di
fotografie.
Con questo
prodotto, Canon
introduce nelle
proprie stampanti
delle nuove testine
capaci di erogare gocce di soli
2 picolitri.
La meccanica rinnovata e le nuove
testine, garantiscono una maggiore
precisione nel posizionamento delle
gocce sul foglio e consentono di
ottenere immagini più nitide.
La risoluzione massima di questa
stampante è di 4800x1200 dpi ed è
dotata di un sistema a sei inchiostri
separati. Questo consente di sostituire
ogni singola cartuccia
riducendo gli sprechi.
Analizzando i risultati
dei test, la i950 si è
dimostrata la
stampante più
veloce in assoluto,
per quanto riguarda
le stampe
fotografiche. Per
stampare una fotografia
in formato A4 alla
massima qualità, infatti, questo
modello ha impiegato circa 3 minuti,
praticamente la metà del tempo
degli altri prodotti. La velocità di
stampa della i950 accontenterà
sicuramente chi necessita di effettuare
un gran numero di stampe di
alta qualità in poco tempo. La
periferica si è invece dimostrata più
lenta per ciò che riguarda le stampe
di testo in bianco e nero, nelle quali
Scelta della redazione Stampanti sopra i 200 euro
Condizioni commerciali
4,00
Canon i950
4,00
Hp Photosmart 7550
3,00
Epson Stylus Photo 950
Caratteristiche tecniche
3,40
Hp Photosmart 7550
2,70
Epson Stylus Photo 950
Canon i950
1,50
Prestazioni
4,23
Canon i950
Hp Photosmart 7550
3,98
Epson Stylus Photo 950
3,95
Giudizio complessivo
3,81
Hp ,Photosmart 7550
Epson Stylus Photo 950
Canon i950
88
PC MAGAZINE Settembre 2003
3,38
3,36
ha ottenuto risultati molto bassi.
Confrontando il prodotto con i suoi
diretti concorrenti è da notare come
il prezzo sia un po’ elevato. Infatti,
non sono disponibili accessori come
per esempio lettori di memoria,
supporti per la stampa su carta
in rotoli e quant’altro, che
renderebbero la stampante ancora
più appetibile. Buona infine, la
garanzia che prevede un servizio
di tipo on site. (m.s.)
●
Epson Stylus
Photo 950
Con Stylus Photo 950, Epson
propone una stampante fotografica
ideale per gli appassionati di
elaborazione digitale delle immagini,
capace di riprodurre stampe di
ottima qualità. Tra le tecnologie
implementate in questo modello,
sono da annoverare la Advanced
Micro Piezo con Ultra MicroDot e la
Variable-sized Droplet. La prima
consente di generare gocce di
dimensioni minime pari a 2 picolitri,
mentre la seconda permette di
stampare gocce di differenti
dimensioni.
Per quanto riguarda la
risoluzione, è ora possibile
stampare su supporti fotografici
fino a un massimo di 2880x1440
dpi e, per rendere più veloce
la stampa e migliorare
la qualità in modalità draft,
è presente una seconda cartuccia
del nero.
Le testine di stampa integrano 192
ugelli per quanto riguarda
l’inchiostro nero e 96 per ogni colore
(in totale ci sono sette cartucce).
Per le prestazioni, sul versante della
velocità di stampa i tempi ottenuti
con i nostri test sono allineati a quelli
della concorrenza per la stampa di
fotografie in diversi formati. Più
veloce di altri prodotti, invece, è
risultata la stampa del testo, che può
quindi essere effettuata senza dover
attendere tempi troppo elevati.
Per quanto riguarda la qualità emersa
dai test, possiamo confermare
> Hardware
Grouptest
öö
?
?ö
?ö
?ö
Stylus Photo 950
Prezzo: Euro 499,20 (Iva inclusa)
Pro: Stampa su Cd; accessori in dotazione di
serie; taglierina per rullo fotografico.
Contro: Prezzo sopra la media;
manutenzione onerosa.
l’elevata
precisione e il
realismo delle
foto stampate,
con una
particolare
cura nella
riproduzione
dei dettagli,
sempre ben
delineati e visibili.
Tra gli aspetti più interessanti di
questo prodotto, va sicuramente
messa in evidenza la dotazione di
serie, tra le più ricche e utili che
abbiamo provato.
Il primo accessorio,
normalmente molto diffuso sui
plotter e sulle stampanti di grande
formato, è la taglierina per la carta
in rotoli.
Questa taglierina automatica, che
si installa con una semplice
pressione lungo le guide del vassoio
frontale, facilita notevolmente la
stampa su rullo, ottimizzando il
consumo di carta e garantendo una
qualità di taglio molto buona.
Una volta tagliate, le differenti foto
vengono raccolte in un apposito
cestino da agganciare al cassetto
inferiore, realizzato in materiale
sintetico morbido. Per quanto
riguarda la stampa su Cd, ora
potremo finalmente dire basta alle
noiose etichette da appiccicare sui
supporti.
ˇTips & Tricks
Stampe migliori
Ecco alcuni semplici consigli per evitare
sgradite sorprese. Il colore originale della
carta influenza i colori delle immagini
stampate: tenetene conto.
Occorre lasciare il tempo alle stampe per
asciugarsi bene prima di sovrapporle, in
90
PC MAGAZINE Settembre 2003
Stampanti sopra i 200 €
Grazie a Stylus Photo 950 è ora
possibile stampare direttamente
su supporti predisposti con una
qualità elevata, quasi indistinguibile
rispetto a una stampa professionale
tipica dei Cd originali.
Grazie al software Epson PrintCd
si può posizionare l’immagine
che preferiamo, importare dei loghi
e aggiungere titolazioni in
diversi formati. Un’ultima nota
è legata ai costi di ricambio delle
cartucce; nel complesso, il cambio
dei sette serbatoi costa oltre
114,00 Euro. (d.p.)
●
Hp Photosmart 7550
Il modello di punta di
HP per la stampa di
qualità fotografica
è la Photosmart
7550, che rientra
nel segmento di
prodotti con un
prezzo compreso
tra 200 e 500
euro.Esteriormente
il design rimane fedele
alle linee delle stampanti
Hp, con il cassetto di entrata e
di uscita posto sulla parte frontale
della stampante.
Una delle caratteristiche più
importanti che contraddistingue
la Photosmart 7550 è però
l’autonomia nell’elaborare le
immagini da stampare, senza
necessità di essere collegata a un Pc.
Sulla parte superiore è infatti presente
uno schermo Lcd reclinabile, nel
quale viene visualizzata l’anteprima
modo da evitare sbavature, specialmente
usando carta lucida. Controllate sempre che
la stampa avvenga sul lato giusto della carta, visto che non tutti e due i lati spesso dispongono dello speciale rivestimento per la
stampa.
Quando non usate la carta speciale, riponetela accuratamente in modo da evitare i
danni derivanti da luce e polvere.
dell’immagine. Questa può essere
caricata sulla stampante tramite una
connessione Usb diretta tra
fotocamera e stampante, oppure
grazie ai lettori di schede di memoria
presenti, che supportano una gran
quantità di formati.
Tramite i pulsanti di menu presenti,
si può poi scegliere la foto che si
vuole stampare e l’elaborazione
voluta. Il software presente nella
stampante offre infatti diverse
opzioni: oltre alla comune scelta
del formato di stampa o del tipo di
supporto utilizzato, si può inserire
una cornice attorno alla propria
fotografia, scegliendo tra i vari
tipi a disposizione, oppure
stampare la foto in una combinazione
di colori tale da creare un “effetto
antico”. La tecnologia di stampa si
basa sull’utilizzo di sette colori e
sul software di ottimizzazione
dell’immagine Hp PhotoRet IV.
Quest’ultimo consente
di interpolare la
risoluzione
massima della
stampante
fino a 4.800x1.200 dpi. La
Photosmart 7550
öö
?
?ö
?ö
?ö
?
Photosmart 7550
Prezzo: Euro 329,00 (Iva inclusa)
Pro: Ottime capacità di elaborazione delle
immagini; lettori di memoria; elevata qualità di
stampa; prezzo interessante; porta Usb frontale.
Contro: Nessun inconveniente rilevato.
può anche essere utilizzata per
la stampa di documenti con una
buona velocità di stampa. Inoltre è
possibile l’acquisto separato del
modulo di stampa fronte-retro
automatica. La qualità di stampa
fotografica che è emersa analizzando
i risultati dei nostri test pone la
Photosmart 7550 al vertice della
classifica, grazie alla fedele resa
cromatica e all’ottima riproduzione
dei più minuti dettagli.
Infine il prezzo risulta molto
interessante, essendo il più basso
tra le dirette concorrenti di questo
grouptest. (m.v.) ù
> Hardware
Grouptest
Stampanti sopra i 200 €
Caratteristiche
tecniche
Produttore
Canon
Epson
Hp
i950
Stylus Photo 950
Photosmart 7550
€ 429,00
€ 499,20
€ 329,00
Nero € 12,02 / Ciano € 12,02 / Magenta
12,02 / Giallo 11,78 / Ciano fotografico
€ 12,02 / Magenta fotografico € 12,02
Cartuccia inchiostro nero / ciano /
magenta / giallo / ciano fotografico /
magenta fotografico Epson Intellidge
€ 16,32
Nero € 23,50 / Colore € 40,00 /
Fotografica € 29,00
Telefono
02/82492000
02/660321
-
N° Verde
-
800801101
-
Sito Web
www.canon.it
www.epson.it
www.hp.com
esacromia
esacromia
esacromia
n.d.
256
16.384
4800x1200
2880x1440
4800x1200
Interfacce
Usb
Usb / Parallela
2 x Usb
Capacità alimentatore carta (pagine)
150
100
nero mod. normale (pag/min)
7 (max) / 3,7 (standard)
8,8
17 (bozza)
colore mod. normale (pag/min)
7 (max) / 3,2 (standard)
8,5
13 (bozza)
Nero: 210 pagine al 5% / Ciano: 750
pagine al 5% / Magenta: 620 pagine al
5% / Giallo: 460 pagine al 5% / Ciano
fotografico: 340 pagine al 5% / Magenta
fotografico: 260 pag al 5%
n.d.
Nero: 450 pagine (copertura 5%,
Normale) / Colore: 400 pagine (copertura
15%, Normale) / Fotografica: 125 foto
10x15 cm
-
taglierina / supporto per stampa Cd /
vassoio morbido per raccolta foto /
supporti per stampa su rullo / server di
stampa esterno EsponNet 10/100 €
205,75 (Opzionale) / Server di stampa
esterno EsponNet Wireless 802.11b €
420,00 (Opzionale)
Lettore MultiMedia Card, Memory Stick,
Secure Digital, Smart Media, Compact
Flash Tipo I & II / Display Lcd a colori
Easy WebPrint / Easy-PhotoPrint
Epson PhotoQuicker 3.1 / Epson Print Cd
Hp Photo & Imaging
1
1
1
on site
on center
on center (tramite servizio di assistenza
clienti HP)
Estensioni di garanzia
-
3 anni on center € 102,00 / Contratto
assistenza tecnica 3 anni on-site sostituzione,attivabile esclusivamente
mediante il sistema EPSON Value Card
entro 1 anno dall'acquisto del prodotto.
si-Hp CarePack costo 111,6 euro per tre
anni
Assistenza telefonica
sì - Pronto Canon 02/82492000
sì
si- Call Center 848 800 871
Modello
Prezzo (Iva inclusa)
Prezzo cartucce (Iva inclusa)
Caratteristiche tecniche
Stampa (quadricromia, ecc.)
Memoria buffer (Kbyte)
Risoluzione massima (dpi)
Velocità di stampa
Capacità cartucce
Accessori
Vassoi, cassetti, dispositivi di rete,
cartucce speciali, eccetera,
comprensivi di prezzo
Software
Garanzia
Durata (anni)
Modalità
92
PC MAGAZINE Settembre 2003
> Hardware
Grouptest
Stampanti Fotografiche
Le prove di stampa
Per verificare l’effettiva qualità di stampa delle periferiche inkjet in prova, abbiamo
utilizzato due fotografie formato A4 che coprono un casistica piuttosto ampia
di situazioni (sfondi di diverso colore, tonalità della pelle, contrasti accentuati).
Abbiamo isolato i dettagli più significativi delle immagini per darvi un’idea più precisa
della reale qualità delle fotografie stampate.
Canon
i950
Colore
Buona corrispondenza dei colori,
ad eccezione di una leggera ma
percettibile dominante Blu
Dettaglio
Contorni non sempre nitidi,
soprattutto su toni simili
Epson
Stylus Photo 950
Colore
Buona corrispondenza dei colori,
Blu e Nero particolarmente intensi
Dettaglio
Contorni ben delineati, contrasto
netto tra colori chiaro/scuri
Hp
Photosmart 7550
Colore
Buona corrispondenza dei colori,
ad eccezione di una leggera
dominante Rossa, che influenza
in parte anche le sfumature di Blu.
Dettaglio
Contorni molto precisi in ogni
situazione
94
PC MAGAZINE Settembre 2003
Stampanti Fotografiche
Grouptest
Hardware <
Canon
i850
Colore
Buona corrispondenza, anche
se i colori risultano "schiariti"
rispetto all'originale
Dettaglio
Contorni non sempre nitidi,
contrasto netto tra colori
chiaro/scuri
Epson
Stylus Photo 830U
Colore
Buona corrispondenza dei colori,
Blu e Nero particolarmente intensi
Dettaglio
Contorni nitidi, particolari poco
precisi su tonalità simili
Hp
Photosmart 7350
Colore
Buona corrispondenza dei colori,
ad eccezione di una leggera
dominante Rossa. I colori risultano
un po’ più scuri rispetto all'originale
Dettaglio
Contorni molto precisi in ogni
situazione
Lexmark
P 707
Colore
Fortissima dominante blu e decisa
presenza del Rosso
Dettaglio
Contorni non sempre nitidi,
soprattutto su toni simili.
Buono il contrasto sui colori primari
Settembre 2003 PC MAGAZINE
95
> Hardware
Grouptest
Con quattro sensi
J. P.Nobrega
I produttori di cellulari uniscono colore e design
alle migliori prestazioni
tiamo assistendo a un’attesa
evoluzione dei terminali mobili,
che da tempo non sono soltanto
strumenti di comunicazione voce,
ma anche dispositivi in grado di
gestire dati. Le nuove tecnologie
wireless (Bluetooth) si affiancano
ad altre ormai molto note (IrDA)
per offrire agli utenti capacità di
sincronizzazione dei dati con sistemi
portatili e desktop. I più potenti
integrano o possono integrare
macchine fotografiche digitali,
l’ultima moda che permette di
sfruttare tutti i vantaggi della
S
Con gli ultimi cellulari si stanno
affermando caratteristiche sempre
più richieste, come i display a colori
o i messaggi multimediali.
Contemporaneamente, i nuovi servizi
di dati e la connettività
(tramite infrarossi o Bluetooth)
acquistano un’importanza crescente.
messaggistica multimediale. Molti
operatori di telefonia mobile si sono
concentrati proprio su questo settore
e, curiosamente, su quello dei giochi,
un piccolo segmento emergente che
sta dando molte sorprese. È questo
il caso del recentissimo N-Gage di
Nokia, un ibrido tra cellulare e
consolle che prenderemo in esame
più avanti in questo articolo.
Anche il design diventa sempre più
importante, come ha dimostrato
Siemens con la sua nuova famiglia
98
PC MAGAZINE Settembre 2003
Xelibri, che non abbiamo
ancora potuto analizzare
ma che ha già sorpreso
per il suo stile veramente
originale.
C ellulari a colori
L’attesa evoluzione dei
tradizionali display si è
affermata tra tutti i produttori,
che ora includono il colore nella
maggior parte delle proprie offerte.
Le batterie agli ioni di litio con
capacità che sfiorano i 700 mAh
(milliampere/ora) sono le principali
fautrici di questa nuova possibilità,
dato che gli schermi retroilluminati
normalmente consumano molta
energia. Qualcosa di simile sta
accadendo con i PocketPC, i quali solo
ora iniziano ad offrire una buona
autonomia (circa cinque ore di
funzionamento continuato) rispetto
ai modelli precedenti, che a malapena
arrivavano all’ora e mezza. Il colore
è indubbiamente la caratteristica più
vistosa di questi terminali, che inoltre
includono interfacce impreziosite da
grandi icone e animazioni, sfondi e
addirittura screensaver; tutto questo ci
permette di personalizzare sempre più
il nostro apparecchio ma si traduce
anche in un aumento del consumo e
in una riduzione dell’autonomia.
Ciò nonostante, questo aspetto ha
molto a che fare con le possibilità dei
telefoni, che ora sono molto più
Û
Xelibri La nuova famiglia di cellulari Xelibri di Siemens proporrà
un design veramente originale,
oltre alle migliori prestazioni.
preparati per la gestione
dei dati multimediali.
La valanga di macchine
fotografiche digitali a bassa
risoluzione integrate nei
cellulari o collegabili tramite
piccoli moduli, si è vista
avvantaggiata da questa
possibilità. Come ben sanno gli
operatori, il beneficio non sta nella
vendita di terminali, ma in tutti i
servizi che possono fornire. E la
messaggistica multimediale è di gran
lunga il più attraente di questi servizi,
pur non essendo esattamente il più
utile.
Gli ultimi modelli sono in grado
di mostrare simultaneamente fino
a 4.096 tonalità ovvero 12 bit di
profondità di colore per ogni pixel
che appare sul display, rispetto agli 8
bit che si erano affermati come lo
standard nella prima generazione di
prodotti con display a colori. Questo
permette di rappresentare le foto con
maggiore qualità, oltre a fornire più
definizione per gli sfondi, le icone
o addirittura per la navigazione Wap.
Parte di questa novità nei servizi Wap
e del loro recente passaggio alla
versione 1.2.1 (benché in
www.openmobile-alliance.org siano già
disponibili i whitepaper della 2.0)
Telefoni cellulari
Hardware <
Grouptest
è circa sette volte più
veloce e inoltre evita la
Messaggi dappertutto
necessità di mantenere
un campo visivo
La sigla Mms si riferisce alla nuova generazione di
diretto tra il ricevitore
messaggistica multimediale alla base di gran parte
e l’emettitore. Le onde
dei problemi degli operatori e dei produttori di terradio di questa
minali mobili. Il costo di questi messaggi è alto e, cosoluzione erano state
me nel caso di altri nuovi servizi, il loro utilizzo tra il
concepite
grande pubblico è limitato sia dalla novità implicioriginariamente per
ta in questi servizi, sia dall’esistenza di un numero
il vivavoce, ma
ridotto di terminali capaci di sfruttarli al massimo.
lentamente sono
Di fatto, anche il costo dei cellulari con capacità Mms
riuscite a dimostrare
è evidentemente maggiore di quello dei modelli trale proprie possibilità
dizionali di fascia medio-bassa. Ciò nonostante, l’uanche nella
nione di questi messaggi ai tradizionali e diffusissisincronizzazione
mi Sms o ai meno utilizzati Ems continua a carattedei dati con il Pc.
rizzare il cellulare come uno strumento perfetto per
Questa
mantenere un contatto permanente con altri tersincronizzazione
minali. La storia non finisce qui, dato che gli ultimi
avviene grazie alla
servizi di comunicazione dati hanno permesso che
presenza nei telefoni
molti di questi nuovi sviluppi tecnici sfruttino la redei tipici strumenti
te Gprs per inviare Sms o email, attraverso i “corriPim, che gestiscono
doi” offerti dagli operatori telefonici.
i contatti, la rubrica o
il blocco note in modo
molto simile a ciò che
influenza la disposizione delle
accade nel Pc con il client di posta
informazioni e lo sfruttamento di Wml
convenzionale. Alcuni di questi
come linguaggio per quello che
telefoni dispongono di un software
potremo definire un “Internet
apposito per poter usare queste
parallelo”.
funzioni in modo molto semplice, e
ci sono addirittura modelli che
riconoscono e usano correttamente le
I n t e g r at i n e l m o n d o
schede dei contatti in formato VCard,
d i g i ta l e
come quelle previste dal diffuso
Un altro dei principali vantaggi offerti
dalle proposte più recenti di Nokia,
Siemens o Philips (per citarne solo
N-Gage di Nokia
alcune), sta nella loro capacità di
mantenere le informazioni
sincronizzate con altre piattaforme.
Lo scorso 5 febbraio, in un ambiente
Il Pc torna ad essere il centro di
spettacolare (la gigantesca ruota paquesto “rifornimento” di dati e, di
noramica “London Eye” sulle rive del
fatto, molte delle soluzioni analizzate
Tamigi) e in simultanea con Sydney,
sono in grado di collegarsi al nostro
Nokia ha presentato ufficialmente al
sistema desktop o portatile. I costosi
mondo il prodotto con cui intende rie limitati cavi di collegamento
voluzionare il mercato delle consolle
opzionali sono stati soppiantati da
portatili per giochi: l’N-Gage. Sebbene
interfacce universali, come l’Usb,
non potremo trovarlo nei negozi fino
attraverso le porte di connessione
alla fine del 2003, possiamo anticipare
del cellulare tradizionalmente usate
che si tratta di una consolle con celluper ricaricare le batterie. Per quanto
lare triband integrato (900/1800/1900
riguarda questo aspetto, entrano in
MHz), in cui è stato incorporato un
gioco anche le tecnologie wireless più
gran display da 176x208 pixel e 4.096
note. Da una parte, gli infrarossi
colori. Inoltre, è dotato di Bluetooth,
(IrDA), già utilizzati nei prodotti di
Gprs, messaggistica multimediale
fascia alta e che, per esempio,
Mms, posta elettronica, rubrica, supsvolgevano le funzioni di modem
porto Java, riproduttore di Mp3 e radio
senza cavi. Dall’altra, Bluetooth, che
Outlook di Microsoft. In ogni caso,
la comparsa delle capacità
multimediali rende possibile anche
la trasmissione di altri tipi di dati.
In questo modo, inviare una foto
scattata con una macchina fotografica
digitale per modificarla nel Pc (o Pda)
e rispedirla tramite Mms è questione
di minuti. Lo stesso accade con gli
sfondi o addirittura con la musica,
che continuano a servire per
personalizzare sempre più la
cosiddetta “esperienza”, come amano
chiamarla i produttori.
R e t i d i dat i
L’arrivo della rete Gprs a
commutazione di pacchetto ha
rappresentato un enorme passo avanti
in questo segmento di mercato.
Questa tecnologia permette di
accedere a qualsiasi tipo di dati e
informazioni a una velocità
rispettabile (la stessa che ottenevamo
con un modem a 56 Kbps, ma può
raggiungere anche i 114 Kbps) e
questo ha letteralmente “messo le ali”
ai servizi tanto pubblicizzati dagli
operatori di telefonia mobile. La
distanza che mantiene il Giappone
in questo tipo di industria rispetto
all’Europa (e ancora di più rispetto
agli Usa) è sorprendente; in quel
stereo. I giochi, come Sonic o Tomb Raider, saranno commercializzati sotto
forma di schede MultiMediaCard da inserire nell’apposito slot.
Noi abbiamo avuto l’occasione di provarne uno e possiamo solo rilevare l’eccellente velocità d’elaborazione e la qualità dei giochi, che senza dubbio faranno
parlare molto di questa consolle tra i giovani. L’attesa ci sembrerà eterna.
Settembre 2003 PC MAGAZINE
99
> Hardware
Grouptest
paese, infatti, la terza generazione di
cellulari si è attestata pienamente, con
streaming video, i-mode e reti di dati
estremamente efficienti. Per ora
sembra che la nostra 2,5G stia
soddisfacendo le necessità in modo
adeguato; ma la quantità di
informazioni gestite cresce
geometricamente, mentre le
tecnologie di comunicazione dati
possono farlo solo aritmeticamente,
rappresentando quindi il principale
collo di bottiglia nell’evoluzione
di questo settore delle
telecomunicazioni. I nuovi
cellulari si destreggiano
perfettamente con queste reti
e, inoltre, alcuni modelli
sono compatibili sia in
Europa che negli Usa.
Questa compatibilità Gsm,
l’inclusione del supporto Gprs
e del colore (con tutte le sue
conseguenze) di serie in tutti i
terminali, definiscono una nuova
gamma di soluzioni che,
naturalmente, non deluderanno
nessuno. ù
●
Alcatel
One Touch 715
È l’unico cellulare di questo studio
comparativo che non ha un display
a colori, ma controbilancia questa
Telefoni cellulari
öö
?
?ö
?öö
One Touch 715
Prezzo: Euro 199,00 (Iva inclusa)
Con data kit Euro 249,00 (Iva inclusa)
Pro: Elevata autonomia.
Contro: Assenza di Java e Bluetooth.
carenza con
un’eccellente
sincronizzazione con
il Pc. Integra infatti lo
standard SyncML
(disponibile anche nel
T68i), oltre al supporto per
VCard.
La connettività si ottiene sia
tramite la porta a infrarossi
sia attraverso il cavo seriale
(peccato che non sia Usb) e nel
prodotto è incluso un software
specifico che permette di
sincronizzare le informazioni,
comporre melodie o aggiungere
nuova grafica al telefono.
Il display è ampio (100x150 pixel),
ma come dicevamo dispone
solo di 4 livelli di grigio che ne
impoveriscono la visibilità e la
definizione.
Questa caratteristica, però, va a tutto
vantaggio dell’autonomia, che può
raggiungere le sette ore di
conversazione. L’assenza di Java e
Bluetooth ci obbligano a togliergli
qualche punto, ma dobbiamo anche
affermare che per quanto riguarda il
prezzo (orientativo, gli operatori
fanno variare di molto quest’importo)
Le qualità di Java
Uno dei linguaggi di programmazione
più versatili da un certo periodo di tempo sta cercando di estendersi alle soluzioni mobili, grazie alla piattaforma
J2ME (Java 2 Platform Micro Edition) di
Sun Microsystems. Tramite l’uso degli
strumenti messi a disposizione da quest’azienda saremo in grado di creare i
noti midlet, piccoli programmi Java simili agli applet che possiamo trovare
ovunque in Internet. Le caratteristiche
dei midlet sono orientate al loro utilizzo nei dispositivi mobili, con una di-
100
PC MAGAZINE Settembre 2003
mensione che oscilla tra i 30 e i 90 Kbyte. Le loro possibilità sono eccezionali e
i giochi si stanno trasformando in una
rampa di lancio eccellente per questi
piccoli programmi. Ma Java sa fare molto di più: piccole applicazioni aziendali,
strumenti di uso generale e addirittura la personalizzazione del cellulare sono solo alcune delle opzioni offerte da
J2ME. Di questo si sono accorti produttori come Nokia (uno dei principali alleati di Sun in questo settore), Motorola, Siemens e Sony Ericsson.
è tra i più convincenti. Le funzioni
di navigazione tra i menu sono
controllate da un piccolo joystick,
molto simile a quello presente
nei modelli T300 e T68i.
●
Motorola T720i
Sulla stessa linea del Samsung
SGH-S100, questo terminale ha due
display. Il primo, esterno e visibile
con il telefono chiuso, ha una
risoluzione monocromatica di 96x32
pixel. Il secondo, cioè quello
principale, lo troviamo quando
apriamo il coperchio protettivo,
e offre una risoluzione (120x160) e
una profondità di colore (4.096
colori) eccellenti. La disposizione
del tastierino e le sue dimensioni lo
rendono molto comodo da gestire,
anche se per raggiungere alcune
opzioni dobbiamo usare percorsi
poco ortodossi.
Questo modello con il suffisso “i”
si differenzia per la
presenza di una
macchina fotografica
digitale che permette di
effettuare scatti di
qualità accettabile a
640x480 e di
immagazzinarli nel
cellulare.
Non potremo invece
trasferire le immagini né
tramite Bluetooth né
tramite IrDA, dato che
nessuna di queste due
opzioni è prevista.
Per la sincronizzazione
con il Pc dovremo
comprare un connettore
opzionale Motorola.
öö
?
?ö
?öö
T720i
Prezzo: Euro 249,00 (Iva inclusa)
Digital Camera Euro 79,00 (Iva inclusa)
Pro: Supporto Java; tastiera comoda.
Contro: Assenza Bluetooth e IrDA.
> Hardware
Grouptest
È invece inclusa una macchina
virtuale Java che ci permette, tra
l’altro, di giocare con midlet
progettati appositamente, come il
gioco MotoGP incluso.
Telefoni cellulari
porta a infrarossi) e le dimensioni
ridotte del tastierino. I tasti, totalmente
integrati nel design, richiedono una
certa pratica e non sono comodi
quando dobbiamo digitare molto.
Possiamo comunque definirlo un
terminale di fascia alta.
● ●
Nokia 7210
Philips Fisio 825
Il nuovo modello
della ditta
finlandese è molto
lontano dal
veterano 7110.
Il suo sostituto ha
un formato molto
ridotto e leggero,
e integra tutte le
ultime tecnologie
del momento.
Come principale novità rispetto ai
modelli precedenti, il Fisio 825
integra l’eccellente tecnologia
Contrast Plus, che dà il primo tocco
visibile di eleganza al display,
permettendogli di mostrare
simultaneamente fino a 4.096 colori.
öö
?
?ö
?ö
?ö
7210
Prezzo: Euro 459,00 (Iva inclusa)
Pro: Supporto Java
Contro: Assenza Bluetooth; tastiera troppo
piccola.
Il 7210 è quindi un terminale
triband (per reti a 900/1800/1900
MHz) con capacità Gprs e
messaggistica
multimediale.
Include il supporto per
applicazioni Java, rubrica e
una lista di 21 toni di
chiamata polifonici di alta
qualità. A tutto questo si
aggiunga un display da
128x128 pixel e 4.096 colori,
che offre un’eccellente
qualità e permette di
sfruttare giochi e sfondi
per rendere piacevoli i
momenti di ozio.
La stessa funzione spetta alla radio FM
integrata, che funziona tramite il
vivavoce del cellulare o l’altoparlante
del telefono. Possiamo attribuirgli solo
due pecche costruttive: l’assenza di
Bluetooth (anche se è disponibile una
102
PC MAGAZINE Settembre 2003
L’ottimo display e la funzione
FotoCall ci permettono di
scaricare immagini dal Pc per
associarle a determinati contatti
della rubrica.
L’invio di Sms è stato migliorato dallo
standard Ems, che permette di
allegare disegni e musica ai testi.
Questa proprietà è un piccolo passo
avanti, anche se, con le
caratteristiche tecniche offerte, ci si
poteva aspettare l’inclusione degli
Mms (almeno in ricezione). La parte
ludica è coperta dal download di
giochi offerto da In Fusio.
L’interfaccia dei menu “a
giostra”, oltre al colore,
mostra icone animate che
rallentano l’accesso a ogni
opzione. Infine, per quanto
riguarda la funzionalità
come cellulare, risalta il
rapido browser Gprs
(4+2), l’eccellente
autonomia della batteria, il
supporto Java e la famosa
tecnologia Bluetooth.
öö
?
?ö
?ö
?ö
Fisio 825
Prezzo: Euro 179,00 (Iva inclusa)
Pro: Autonomia della batteria, supporto Java
e Bluetooth
Contro: Nulla da segnalare
●
Sagem My X-5
Anche l’ultimo dei modelli di
questa marca ha accolto la nuova
moda dei terminali a colori,
con un display che offre una
risoluzione di 101x80 pixel e 8 bit
di profondità di colore.
Questo significa che si potranno
mostrare simultaneamente fino a
256 colori, anche se la presentazione
su schermo delle icone e dei menu
öö
?
?ö
?ö
?ö
?
My X-5
Prezzo: Euro 169,00 (Iva inclusa)
Pro: Presenza porta a infrarossi
Contro: Assenza Bluetooth.
è meno vistosa
che negli altri
modelli. Di fatto,
la navigazione
nelle opzioni è
abbastanza
strana, dato che
i tasti per eseguire
le chiamate
e riagganciare
sono invertiti
rispetto alla
posizione normale;
inoltre,
per accettare le modifiche
dobbiamo usare altri tasti, il che
richiede una certa abitudine.
Se lo confrontiamo con gli
altri terminali esaminati,
il My X-5 è un modello di fascia
media, il che giustifica sia il
prezzo contenuto che l’assenza
di opzioni come Bluetooth
o gli Mms.
Non permette nemmeno
di inviare email o di scaricare
giochi e applicazioni Java;
dispone però di una porta a
infrarossi, che aiuta a mantenere
i contatti sincronizzati e anche di
trasferire immagini o toni polifonici
da/a altri dispositivi con un
sensore IrDA.
> Hardware
Grouptest
Telefoni cellulari
Sony Ericsson P800
Grazie al successo delle piattaforme che uniscono i Pda e i terminali mobili, i telefoni intelligenti si
stanno imponendo.
Rispetto alla Smartphone, sviluppata da Microsoft e della quale non
è ancora stato commercializzato alcun prodotto nel nostro paese, la veterana Nokia, fino alla comparsa di questo P800, era la regina di questo mercato. L’arrivo della famiglia 9xxx e la comparsa del recente 7650 ha affermato il
Symbian come sistema operativo competitivo, come ha dimostrato anche il P800, che include già la versione 7.0 rispetto alla 6.1 del
7650.
TELEFONO O AGENDA?
Anche se le dimensioni sono simili, il P800 ha un design nettamente diverso. Nella parte posteriore scopriamo l’obiettivo della macchina fotografica, che non è protetto e che quindi richiede una certa cautela per proteggerlo dai graffi; la parte frontale è occupata dal display tattile e
da un coperchio con un tastierino telefonico che si apre per
mostrare tutta la superficie del display.
Sui fianchi si trovano gli slot per la scheda Memory Stick (16
Mbyte, che si sommano ai 12 di serie del dispositivo), la porta a infrarossi e il pulsante di accensione/spegnimento.
Inoltre, ha il comando jogdial tipico di Sony, che permette di
gestire le opzioni in modalità telefono (con il coperchio del
tastierino chiuso), l’ingresso per il vivavoce e due accessi diretti al browser Internet e alle funzioni della macchina
fotografica digitale.
Offre due modalità di funzionamento.
In primo luogo, con il coperchio chiuso, la modalità telefono, appoggiata
dal jogdial e dal tastierino numerico.
In secondo luogo, la modalità Pda, con
il coperchio aperto e i due metodi di
inserimento del testo (riconoscimento
della scrittura e tastiera su schermo)
attraverso il “touch screen”, che per-
öö
?
?ö
?ö
?ö
P800
Prezzo: Euro 799,00 (Iva inclusa)
Pro: Eccellenti utility per la gestione delle
informazioni personali; possibilità di
allegare file multimediali; compatibilità
con Java 2.
Contro: Prezzo eccessivo.
104
PC MAGAZINE Settembre 2003
mette di visualizzare una quantità di informazioni più che
accettabile grazie ai suoi 208x320 pixel di risoluzione e
a una qualità/definizione invidiabili.
C’È PROPRIO TUTTO
Le prestazioni del telefono coprono l’intero ventaglio attuale delle telecomunicazioni mobili: supporto triband, Gprs e una novità, la versione 2.0
di Wap. La connettività è garantita dalla presenza di una porta a infrarossi, dalla tecnologia Bluetooth e da una porta di
espansione inferiore, che oltre a servire per la ricarica permette il collegamento per la sincronizzazione.
Qui entra in gioco il software incluso
nel pacchetto, un indubbio punto a favore di questo cellulare, che oltre all’applicazione di sincronizzazione (Pc Suite) offre
alcune utilità e giochi extra.
A questo proposito (Doom e Opera sono già disponibili
per il P800) ha una particolare importanza la compatibilità
con Java2, che permette anche un discreto numero di midlet
progettati appositamente per questo dispositivo. Ma l’offerta software principale si basa sul sistema operativo Symbian
OS7, che mette a disposizione un nutrito catalogo di applicazioni freeware che possiamo scaricare e usare gratuitamente da siti web come www.allaboutsymbian.com o dallo
stesso sito sonyericcson.com.
Per quanto riguarda la messaggistica, prevede l’invio di Sms,
Ems, Mms ed email, con la possibilità di allegare file multimediali (per esempio, immagini da 640x480 pixel scattate
con la macchina fotografica integrata).
È inoltre possibile registrare appunti vocali o allegare quelli scritti con l’utility Jotter. Il riconoscimento della scrittura
divide il display in due parti distinte per i numeri e le lettere, ma possiamo ricorrere anche alla tastiera su schermo,
che è disponibile in inglese (mentre tutti i menu e le applicazioni sono stati tradotti in italiano) ma che offre l’accesso
a simboli locali di ogni paese. È strano che non sia stato incluso alcun metodo di testo predittivo, così utile per l’invio
di Sms.
Le utility Pim per la gestione delle informazioni personali sono eccellenti e lo sono pure gli altri visualizzatori (possiamo
gestire documenti d’ufficio), i riproduttori multimediali e
l’applicazione della macchina fotografica digitale, le cui funzioni sono limitate ma che è più potente di quella offerta con
i dispositivi Mca-20 di Sony Ericsson.
Le possibilità di configurazione di questo terminale, la capacità di associare foto e suonerie diverse in base al numero chiamante e l’eccezionale navigazione tramite menu
completano un dispositivo “da sogno” che - per il momento e con la riserva del prezzo, non ancora disponibile ma sicuramente elevato - sarà abbordabile solo dalle tasche più
fornite.
> Hardware
Grouptest
Telefoni cellulari
● ● ●
Samsung SGH-S100
Oltre all’eccellente suoneria
polifonica e al supporto Gprs,
Wap o Java, questo prodotto
risalta per l’enorme display
da 180x160 pixel e addirittura
öö
?
?ö
?ö
?ö
?
SGH-S100
Prezzo: Euro 579,00 (Iva inclusa)
Pro: Supporto Gprs, Wap o Java; tastiera
comoda.
Contro: Nulla da segnalare
65.000 colori, che
permette di
sfruttare giochi di
alta qualità ed
eccellenti sfondi
per personalizzare
il nostro cellulare.
Ciò che ci è
piaciuto di più
sono le soluzioni
ergonomiche
adottate.
Il comodo
display Lcd
frontale
ci permette di
vedere in
qualsiasi
momento l’ora,
la copertura e il livello
della batteria, oltre al numero
della chiamata in arrivo.
Non possiamo dimenticare nemmeno
il tastierino, enorme rispetto alle
scarse dimensioni dell’apparecchio.
I tasti sono molto comodi e la
sensazione al tatto è impeccabile.
Se a questo uniamo la
visualizzazione dei messaggi e
dei numeri su un ampio display,
possiamo considerarlo un cellulare
perfetto per le persone con le mani
grandi o con problemi di vista
da vicino.
In definitiva è un terminale con
ottime caratteristiche, molto comodo
da usare e con tutte le tecnologie
necessarie.
106
PC MAGAZINE Settembre 2003
Siemens S55
Ci troviamo davanti al top della
gamma di questo produttore, che
supera ampiamente le caratteristiche
che a suo tempo ostentava il T68in
di Sony Ericsson. Inizialmente
la sua linea può ingannare, dato
che il design è praticamente
identico a quello della famiglia
S45, ma con un tastierino più
comodo e accessibile. Ma le
differenze non finiscono qui,
dato che offre tutta una serie
di prestazioni che pochi prodotti
possono vantare: tra queste,
capacità triband e porta IrDA
o Bluetooth per la
sincronizzazione con un Pc o
Pda. Inoltre, è il primo prodotto
di quest’azienda a integrare un
display a colori da 101 x 80 pixel,
con una profondità di colore di 8 bit.
La definizione delle icone e del
testo non è elegante come in altri
modelli, ma la qualità è comunque
notevole.
Un altro grande protagonista
dell’S55 è Java, supportato
grazie alla macchina
virtuale inclusa, che
permette di
sfruttare
numerosi giochi.
Il client di posta
elettronica,
con capacità di gestire
fino a 4 account
diversi, è affiancato
dalla possibilità di
inviare messaggi Sms,
Ems ed Mms, di cui
questi ultimi
rappresentano
un’altra novità
importante.
Sony Ericsson T300
Il “fratello minore” del rinomato T68i
mantiene molte delle buone
caratteristiche del suo famoso
predecessore. In primo
luogo, la capacità di
funzionare sulle tre
bande Gsm ci
permetterà di usarlo
praticamente in
qualsiasi parte
del mondo.
Non ha Bluetooth,
ma dispone di una
porta a infrarossi e
di supporto sia Gprs
che Wap 1.2.1. La sua
alta connettività è
öö
?
?ö
?ö
?ö
T300
Prezzo: Euro 189,00 (Iva inclusa con 10 €
di traffico Wind)
Con fotocamera Mca 25 Euro 199,00 (con 15 €
di traffico)
Pro: Presenza di una porta infrarossi e
supporto Gprs e Wap.
Contro: Assenza Bluetooth.
dimostrata anche dalla sua capacità
di inviare Mms ed email, a cui
possiamo allegare file audio e foto.
Questo cellulare, infatti, ha
una macchina fotografica
digitale che ci permette di
catturare immagini in qualsiasi
momento.
öö
?
?ö
?ö
?ö
?
S55
Prezzo: Euro 339,00 (Iva inclusa)
Pro: Capacità triband e porta IrDa
o Bluetooth; compatibilità Java.
Contro: Nulla da segnalare
Ha lo stesso display del suo
predecessore (101x80 pixel
con un massimo di 256 colori
simultanei) e un joystick che
agevola lo spostamento tra i suoi
intuitivi menu, che si annoverano
tra i più potenti e semplici da usare;
il loro design è diverso, dato che le
linee sono molto più diritte dello
stilizzato T68i.
Un terminale con un prezzo di fascia
media e prestazioni che, se
omettiamo l’assenza di Bluetooth,
lo collocano tra i veri “fuoristrada”
delle comunicazioni mobili. ù
> Hardware
Grouptest
Telefoni cellulari
Caratteristiche
tecniche
Produttore
Alcatel
Motorola
Nokia
Philips
One Touch 715
T220i
7210
Fisio 825
199,00
249,00
459,00
179,00
www.alcatel.it
www.motorola.it
www.nokia.it
www.philips.it
039 68691
199 501160
06 72423789
039 2035812
GSM 900/1800
sì/sì
sì/sì
sì/sì
sì/sì
GSM 1900 (USA)
no
no
sì
no
GPRS
sì
sì
sì
sì
WAP
1.2.1
1.2.1
1.2.1
1.2.1
Bluetooth
no
no
no
sì
Infrarossi
sì
no
sì
no
Polifonia
sì
sì
sì
no
SMS
sì
sì
sì
sì
EMS
sì
sì
sì
sì
MMS
no
sì
sì
no
Email
sì
sì
sì
sì
Java
no
sì
sì
no
Sincronizzazione con il Pc
sì
opzionale
sì
sì
Registratore audio
sì
no
no
sì
Radio
no
no
sì
no
Macchina fotografica
no
sì
no
no
Display a colori
no
sì
sì
sì
-
4.096
4.096
4.096
100x150
120x160
120x120
120x120
Autonomia in conversazione
(ore)
6,5
4
6
6
Autonomia in stand-by (ore)
260
160
380
380
116x43x20
90x48x21
98x47x21
98x47x21
88
111
85
85
Modello
Prezzo (1)
Web
Telefono
Caratteristiche tecniche
Colori su schermo
Risoluzione
Dimensioni (mm)
Peso (g)
(1) I prezzi indicati sono orientativi è possibile che i costi indicati possano subire cambiamenti grazie ai piani tariffari e ai contratti offerti dagli operatori che riducono di molto gli importi di partenza.
(2) Il display di questo modello è Stn, diversamente dalla maggior parte degli apparecchi, che utilizzano la tecnologia Tft. Si possono integrare altri colori, ma la qualità dell'immagine finale e l'angolo visivo sono inferiori nell'Stn,
108
PC MAGAZINE Settembre 2003
Telefoni cellulari
Grouptest
Hardware <
Sagem
Samsung
Siemens
Sony Ericsson
Sony Ericsson
MyX5
SGH-S100
S55
T300
P800
169,00
579,00
339,00
189,00
799,00
www.sagem.it
www.samsung-italia.com
www.my-siemens.it
www.sonyericsson.it
www.sonyericsson.it
02 3180621
02 4335301
02 24364400
06 59531
06 59531
sì/sì
sì/sì
sì/sì
sì/sì
sì/sì
no
sì
sì
sì
sì
sì
sì
sì
sì
sì
1.2
1.2
1.2.1
1.2.1
1.2.1
no
no
sì
no
sì
sì
sì
sì
no
sì
sì
sì
sì
sì
sì
sì
sì
sì
sì
sì
sì
sì
sì
sì
sì
no
no
sì
sì
sì
no
no
sì
sì
sì
no
sì
sì
no
sì
no
sì
sì
sì
sì
sì
no
sì
no
sì
no
no
no
no
no
no
no
opzionale
opzionale
sì
sì
sì
sì
sì
sì
256
65.536 (2)
256
256
4.096
101x80
128x160
101x80
101x80
208x320
4
4
6
7,5
2
240
160
288
350
100
105x46x20
89x47x23
101x42x18
106x48x21
117x59x27
92
92
85
101
158
così come le condizioni di luminosità/contrasto all'esterno
Settembre 2003 PC MAGAZINE
109
> Hardware
Test
Xxxxxx xxxx
Un Pc silenzioso
ed elegante che si propone come il centro del salotto
Bow.it Home Theatre Solution
Antonio Nappa
Il centro multimediale della casa
ow.it ha progettato un Pc da
salotto che abbina una buona configurazione hardware
a un design accattivante e moderno. Il produttore ha infatti dotato il
suo Home Theatre Pc di un cabinet
di colore nero, dalle linee decise ed
essenziali, che lo rende molto simile ai componenti di un comune impianto stereo o video.
Sul lato anteriore è presente un
display programmabile e collegato tramite la porta parallela.
Tutte le funzioni di visualizzazione possono essere regolate
tramite l’apposito software di controllo e in questo modo l’utente può
decidere quali informazioni avere costantemente sotto controllo (per esempio la frequenza della Cpu oppure il
tempo di playback di un film Dvd).
Il Pc si basa sulla scheda madre Albatron PX845PE e sul processore Intel
Pentium 4 a 2,4 GHz. La sezione audio
è quella integrata sulla motherboard e
offre un’uscita analogica, mentre per
sfruttare set di diffusori 5.1, sono presenti due uscite digitali, ottica e coassiale. Per visualizzare le immagini sulla
Tv o su un proiettore, è sufficiente collegare l’uscita Tv messa a disposizione
B
All’interno Una volta aperto il cabinet,
possiamo constatare come i componenti
utilizzati siano gli stessi di un tradizionale
Pc desktop.
> Caratteristiche
Cpu/clock: Intel Pentium 4 / 2,4 GHz
Memoria: 512 Mbyte Sdram Ddr Pc-3200
Hard disk: 120 Gbyte Udma/100
Scheda grafica: Ati Radeon 9500 /
128 Mbyte
dalla scheda video Ati Radeon 9500,
scelta per questa configurazione. Sfruttando la tecnologia Hydravision si può
estendere il desktop su più display, oppure visualizzare un film sul televisore
e navigare su un monitor secondario.
La dotazione hardware comprende anche una scheda di rete wireless conforme allo standard 802.11b. Per quanto
riguarda invece i lettori ottici, la configurazione prevede la presenza di un
lettore Dvd e un masterizzatore DvdR/Rw. Durante il funzionamento, il sistema è apparso notevolmente silenzioso. Sono state utilizzate infatti del-
öö
?
?ö
?ö
?ö
Home Theatre Solution
Û
Prezzo: Euro 1.950,00 (Iva inclusa)
Contatto: Bow.it
Tel: 02 92442121
Web: www.bow.it
Pro: Configurazione hardware stabile;
silenziosità; design.
Contro: Mancanza scheda
di sintonizzatore Tv.
Prestazioni
0
1.000 2.000 3.000 4.000 5.000 6.000 7.000 8.000 9.000 10.000 11.000 12.000 13.000
9.949
3DMARK 2001 Se
0
1.000 2.000 3.000 4.000 5.000 6.000 7.000 8.000 9.000 10.000 11.000 12.000 13.000
2.590
3DMARK 2003
112
PC MAGAZINE Settembre 2003
le ventole Verax sia per l’alimentatore, sia per la Cpu, ma anche
per la Gpu Ati. Queste ventole,
grazie a un sistema di costruzione particolare, sono in grado di
limitare il rumore a soli 21/24
Decibel. Questa scelta è senza
dubbio apprezzabile, dato che il
personal computer è destinato a un
ambiente dove la soglia di rumore è un
parametro piuttosto importante.
Più che misurare le prestazioni con i
consueti benchmark su software di tipo office, abbiamo preferito eseguire (e
riportare) i test che stressano la parte
grafica 3d, sicuramente più indicativi
per questo tipo di prodotto.
In definitiva, gli accorgimenti che sono
stati adottati per questa configurazione
pesano inevitabilmente sul prezzo finale. Infatti, la spesa totale per l’integrazione delle ventole silenziose, dell’alimentatore e del cabinet “stile” Hi-Fi,
raggiunge una cifra ragguardevole sul
totale. Valutando nell’insieme l’offerta
proposta e la validità della configurazione hardware, il costo di questo Htpc può
però considerarsi adeguato. L’unica
eventuale osservazione che si può fare
riguarda la mancanza di un sintonizzatore Tv con funzioni di Timeshifting, che
ci avrebbe consentito di rimpiazzare anche il vecchio videoregistratore Vhs.
Come opzione (a 990,00 euro), Bow.it
propone per i suoi Htpc anche la scheda
Pci Immersive Holo3DGraph, basata su
un processore video Faourdja, in grado
di migliorare drasticamente la qualità di
video acquisito dagli ingressi composito, S-Video o component, ideale per chi
intende utilizzare il sistema con videoproiettori o schermi al plasma. ù
> Hardware
Test
Xxxxxx xxxx
Acer Aspire 1314LC
Alessandro Camisasca
Un notebook per tutti a un prezzo contenuto
Il notebook per la vostra scrivania
a famiglia di notebook Aspire
1310 permette di soddisfare le articolate esigenze di quanti hanno
bisogno di una configurazione completa, sufficientemente potente per applicazioni tipiche di office automation
e di intrattenimento e infine, ma non
meno importante, hanno problemi di
spazio sulla scrivania.
Abbiamo provato il modello Aspire
1314LC che si basa su un microprocessore Amd Athlon Xp-M
2400+ con una frequenza di
funzionamento di 1.790
MHz, e che offre discrete
prestazioni. La configurazione non tralascia nulla e
offre all’utente tutto quanto necessario sia per il lavoro, sia per il divertimento. Al processore viene affiancato
una cospicua quantità di memoria, ben
512 Mbyte, necessari per poter lavorare in tutta tranquillità anche con applicazioni come per esempio database
“pesanti” e complessi fogli di calcolo.
L’acceleratore grafico è il Savage8 di S3
che utilizza fino a un massimo di 32
Mbyte di memoria di sistema per assolvere i propri compiti. Anche se le
prestazioni ottenute, per quanto riguarda sia l’aspetto grafico che le ap-
L
öö
?
?ö
?öö
aspire 1314LC
Prezzo: Euro 1.606,80 (Iva inclusa)
Contatto: Acer
Tel: 0931 469411
Web: www.acer.it
Pro: Rapporto prezzo/configurazione.
Contro: Riscaldamento eccessivo;
prestazioni poco brillanti.
Prestazioni
0
100
200
300
200
300
108
MOBILEMARK 2002 PERFORMANCE
0
100
158
MOBILEMARK 2002 BATTERY
0
1.000 2.000 3.000 4.000 5.000 6.000 7.000 8.000 9.000 10.000 11.000 12.000 13.000
521
3DMARK 2001 Se
114
PC MAGAZINE Settembre 2003
> Caratteristiche
Cpu/clock: Amd Athlon Xp-M 2400+/ 1790
MHz
Memoria: 512 Mbyte Sdram Ddr
Hard Disk: 40 Gbyte
Display/ris.: Xga Tft 15,0” / 1.024x768 pixel
Peso dichiarato: 3,1 Kg
Ingombro: 330x267x35 mm
plicazioni di office automation, non sono state particolarmente brillanti, l’Aspire 1314LC è comunque una buona
postazione di lavoro per la maggior
parte degli utenti. Chiaramente non bisogna pretendere di giocare con soddisfazione con l’ultimo titolo appena
uscito. L’Aspire 1314LC dispone comunque di ottime memorie di massa
come il disco fisso da 40 Gbyte e l’unità
combo che unisce le funzionalità del
lettore di Dvd-Rom a quelle del masterizzatore di Cd-R/Rw. Inoltre, essendo
un notebook di tipo all in one, integra
anche il lettore di floppy disk che, nonostante sia stato abbandonato da alcuni produttori, risulta ancora comodo
per trasferire i propri documenti.
Non è da sottovalutare l’ampio display
da 15” anche se la risoluzione massima non va oltre i 1.024x768 pixel.
Le interfacce comprendono due porte
Usb 2.0, un modem analogico e scheda di rete 10/100 Mbps, una porta Firewire e un’uscita Tv di tipo S-Video.
Non mancano neppure una porta parallela, quella Vga e il lettore di Pc
Card con due slot per schede di tipo
II. Infine nella parte frontale vengono
invece integrati due piccoli altoparlan-
ti. L’Aspire 1314LC è risultato comodo
da utilizzare grazie a una spaziosa tastiera e a un’affidabile sistema di puntamento di tipo touchpad. L’unico problema della tastiera è la presenza di alcuni tasti funzione posizionati sull’estrema destra che possono portare a
errori di digitazione.
Se dobbiamo segnalare un difetto durante l’impiego della macchina, è sicuramente il raggiungimento di temperature relativamente elevate, soprattutto
nella parte inferiore della macchina. A
causa di questo eccessivo riscaldamento la scrivania rimane il luogo
ideale dove lavorare.
Anche l’autonomia delle batterie costringe l’utente a non allontanarsi
troppo dal proprio posto di lavoro se la
macchina non è collegata alla rete elettrica. Infatti dai nostri test, la sezione
relativa all’autonomia batterie ha evidenziato una durata di questi componenti di poco superiore a 2,5 ore, un
valore che comunque avremmo definito normale prima dell’arrivo della piattaforma Intel Centrino.
Aspire 1314LC è un notebook
all in one ideale per sostituire
il proprio Pc senza rinunciare
a utilizzare tutte le proprie
applicazioni e guadagnando
finalmente spazio sulla scrivania.
Tirando le somme, bisogna sottolineare
l’ottimo rapporto prezzo/configurazione. Infatti con una spesa contenuta si ha
a disposizione un notebook versatile.
Le condizioni di garanzia comprendono la copertura per un periodo di due
anni di cui il primo con garanzia internazionale. ù
> Hardware
Test
Xxxxxx xxxx
Frael Leonhard AT3200R
Per chi vuole il massimo
in termini di velocità
Francesco Corba Colombo
Velocità soprattutto
uesto Pc desktop proposto da
Frael è rivolto a coloro che esigono il massimo in termini di
prestazioni, soprattutto in ambito 3d.
Si tratta infatti di una soluzione ideale per soddisfare le esigenze dei giocatori più pretenziosi che, per poter
esprimere al meglio la loro abilità, necessitano di una
configurazione potente
e veloce, e di una scheda video che sia in grado
di fornire un’accelerazione ragguardevole. Tra i
componenti hardware più
innovativi c’è da annoverare la Cpu
Athlon Xp 3200+, che rispetto alla
precedente versione, l’Athlon Xp
3000+ offre due interessanti novità:
l’aumento della frequenza di clock interna che passa da 2,167 a 2,2 GHz,
mentre il Front side bus è stato portato da 333 a 400 MHz.
Per sfruttare al meglio queste caratteristiche, è stato scelto il chipset nVidia
nForce2, capace di gestire il Fsb a 400
MHz e le veloci memorie Sdram Ddr,
anch’esse con frequenza di 400 MHz. I
moduli installati sono due, da 256
Mbyte ciascuno, prodotti da Corsair
Q
öö
?
?ö
?ö
?ö
Leonhard AT3200R
Prezzo: Euro 1.820,00 (Iva inclusa)
Contatto: Frael
Tel: 055 6240234
Web: www.frael.it
Pro: Ottime prestazioni generali e 3d.
Contro: Sistema di raffreddamento
migliorabile.
Prestazioni
0
100
200
300
266
SYSMARK 2002
0
2.500
5.000
7.500
10.000
12.500
15.000
20.000
17.503
3DMARK2001Se
0
2.500
5.000
7.500
5.768
3DMARK2003
116
PC MAGAZINE Settembre 2003
10.000
> Caratteristiche
Cpu/clock: Amd Athlon 3200+ / 2,2 GHz
Memoria: 512 Mbyte Sdram Ddr Pc-3200
Hard disk: 80 Gbyte Serial Ata
Scheda grafica: Ati Radeon 9800 / 128
Mbyte
con un valore di Cas latency pari a 2.
Questi tempi di accesso particolarmente ridotti sono capaci di migliorare sensibilmente le prestazioni delle operazioni di lettura/scrittura in memoria e
di rendere più performante il Pc.
Per garantire un buon raffreddamento
di questi moduli è stato applicato un rivestimento metallico, perfettamente
aderente ai chip della Ram.
Per assicurare elevate prestazioni con
gli applicativi di grafica 3d e ai videogiochi, la sezione video è stata affidata alla scheda Ati Radeon 9800 Pro,
che dispone di un acceleratore grafico
tra i più potenti oggi disponibili.
Il chipset lavora alla frequenza di 380
MHz, mentre i 128 Mbyte di memoria
Sdram Ddr lavorano a 340 MHz e si interfacciano mediante un bus a 256 bit.
È inoltre presente un disco fisso Seagate con capacità di 80 Gbyte, in grado di trasferire dati con una velocità
massima teorica di 150 Mbyte/s, grazie
all’utilizzo del protocollo Serial Ata. Le
unità ottiche installate sono due: un
masterizzatore Asus con velocità pari a
52x, sia in lettura che in scrittura, e 24x
in riscrittura, e un lettore Dvd Pioneer.
A completamento di questa configurazione Leonhard AT3200R dispone di
una scheda audio Terratec Aureon
Space 7.1 che, accompagnata da un kit
di diffusori acustici Creative Inspire
6700, permette di usufruire al
meglio degli effetti sonori e rendere ancor
più avvincenti i giochi e i
film di ultima
generazione.
La peculiarità
più interessante di
questa scheda audio è legata alla gestione di ben 8 canali, per la riproduzione di sorgenti audio come film Dvd e videogiochi di ultima generazione. Aureon 7.1 Space
supporta inoltre gli standard DirectSound 3D, A3D, Eax 1.0 e 2.0, MacroFx e il “None-audio-mode” per la
trasmissione di dati Ac3 e Dts mediante l’interfaccia digitale.
Infine è presente un modem analogico
Atlantisland Webrunner.
Dal punto di vista dei risultati
dei test, questa configurazione ha
ottenuto degli ottimi valori non
solo per quanto riguarda i
benchmark grafici 3DMark, ma
anche con la suite Sysmark2002
che valuta le prestazioni con
applicazioni di office automation.
Molto alto il punteggio emerso dai benchmark Bapco: 266 punti.
Ancora una volta però, una nota dolente riguarda il sistema di raffreddamento: per poter completare con successo i test, siamo stati costretti ad
aprire il cabinet.
La struttura consente comunque di
ospitare eventuali ventole aggiuntive,
in modo da aumentare il riciclo di aria
e garantire al sistema temperature adeguate anche in caso di condizioni d’uso particolarmente stressanti come
quelle indotte dai nostri test.ù
> Hardware
Test
Xxxxxx xxxx
Un notebook molto leggero, caratterizzato
da ottime prestazioni e un’autonomia record
Ibm ThinkPad X31
Alessandro Camisasca
Ultraleggero e ultraportatile
a famiglia di computer portatili
Thinkpad X31 si caratterizza principalmente per la sua portabilità
grazie a dimensioni estremamente ridotte, che lo rendono un ottimo compagno di viaggio.
L
Ideale per chi trascorre molto
tempo lontano dal proprio ufficio
e che al tempo stesso necessita
di un computer potente,
versatile e flessibile
per quanto riguarda
le connessioni.
Con l’introduzione della
piattaforma Intel Centrino inoltre, questa
famiglia di notebook
acquista un ulteriore valore
legato all’autonomia delle batterie.
Infatti nella configurazione standard
del modello in prova, i nostri test hanno fornito un valore estremamente interessante relativamente alla durata
della batteria, ben 344 minuti. Questo
comporta naturalmente un’elevata libertà di movimento, ma qualora serva
un’autonomia ancora maggiore, si può
acquistare la seconda batteria opzionale che ne raddoppia quasi i tempi di
utilizzo: poco più di 10 ore.
öö
?
?ö
?ö
?ö
ThinkPad X31
Prezzo: Euro 3.492,00 (Iva inclusa)
Contatto: Ibm
Numero verde: 800 017001
Web: www.ibm.it
Pro: Autonomia batterie eccezionale.
Contro: Prestazioni grafiche 3d limitate;
costo elevato degli accessori.
Prestazioni
0
100
200
300
400
154
MOBILEMARK 2002 PERFORMANCE
0
100
200
300
400
344
MOBILEMARK 2002 BATTERY
0
1.000 2.000 3.000 4.000 5.000 6.000 7.000 8.000 9.000 10.000 11.000 12.000 13.000
1.572
3DMARK2001 SE
118
PC MAGAZINE Settembre 2003
> Caratteristiche
Cpu/clock: Intel Pentium M / 1400 MHz
Memoria: 256 Mbyte Sdram Ddr
Hard Disk: 40 Gbyte
Display/ris.: Xga Tft 12,1” / 1024x768 pixel
Peso dichiarato: 1,65 Kg
Ingombro: 273x223x30,2 mm
Essendo un notebook ultraportable, il
peso e le dimensioni assumono un
aspetto molto importante nella valutazione. Il primo si aggira intorno a
1,67 Kg (il solo notebook), mentre le
dimensioni sono 273x223x30,2 mm.
Con la seconda batteria e i cavi di alimentazione, si rimane comunque sotto i 2,5 Kg, un peso ancora ottimo considerando anche i benefici che ne derivano.
Le dimensioni ridotte nascondono un
display Tft da 12,1” capace di visualizzare una risoluzione massima di
1.024x768 pixel, mentre se occorre una
risoluzione maggiore, si deve necessariamente collegare il portatile a un monitor esterno, e in questo caso si possono visualizzare fino a 2.048x1.536
pixel grazie all’acceleratore grafico Ati
Mobility Radeon affiancato da 16
Mbyte di memoria dedicata. Se da un
lato questo tipo di acceleratore grafico
garantisce una certa versatilità, dall’altro bisogna segnalare le limitate performance 3d, come evidenziato anche dai
test 3DMark 2001SE. Normali invece,
le prestazioni ottenute nella sezione relativa alle performance con gli applicativi di tutti i giorni.
Il risultato ottenuto infatti è in linea
con quelli ottenuti con configurazione
equivalente. Il ThinkPad X31 si basa
infatti sul microprocessore Intel Pentium M a 1400 MHz e viene affiancato da 256 Mbyte di memoria di sistema. La scheda madre integra il chipset
Intel 855PM e a completare la piattaforma Intel Centrino c’è la scheda di
rete basata sullo standard 802.11b che
garantisce la connessione wireless in
ufficio o nei sempre più diffusi ho
spot.
ThinkPad X31 dispone come memoria
di massa integrata del solo disco fisso,
che in questo modello ha una capacità
di 40 Gbyte.
L’unità ottica è invece opzionale e si
può installare nell’apposito alloggiamento presente nella base X3 Mediaslice anch’essa opzionale. Il problema
è che l’acquisto di questi due optional
non è certamente economico visto che
il lettore Dvd-Rom costa 319,00 euro e
la base ne costa 279,00. La seconda
batteria costa invece 262,00 euro.
Considerando il prezzo del ThinkPad
X31 e dei suoi optional, la soluzione
Ibm non offre apparentemente un elevato rapporto prezzo prestazioni, ma
come per alcune automobili, bisogna
inquadrare questo portatile tra i prodotti di fascia alta, dove la cura dei dettagli, il design, l’ergonomia della tastiera e la robustezza dei materiali impiegati va ben oltre quella di prodotti
più comuni.
Bisogna avere la possibilità di utilizzarli per poter percepire la differenza e
apprezzarla. ù
> Hardware
Test
Xxxxxx xxxx
Enface Filo 1900
Come rimanere sempre connessi ovunque
vi troviate
Alessandro Camisasca
Il notebook con il Gprs
pesso abbiamo pensato di poter
lavorare al di fuori dell’ufficio e
poter usufruire dei dati sul server
aziendale, consultare la posta elettronica e navigare sul Web. Con il notebook Filo 1900 ora è possibile fare tutto questo in qualsiasi luogo dove si può
ricevere una telefonata sul proprio cellulare, e quindi non più limitatamente
agli hot spot, oggi sempre più diffusi
in luoghi come per esempio aeroporti e
alberghi. Questo grazie al modulo Gprs
integrato nel notebook, che permette,
senza ingombri aggiuntivi e device delicati, come per esempio alcune schede
Pc Card Gprs, di navigare in Internet,
comunicare via posta elettronica e di
telefonare. Filo 1900 è un notebook ultraleggero (praticamente 2 Kg) e ha dimensioni contenute (274x230x31 mm),
ideale quindi per chi viaggia spesso e
non vuole avere troppi ingombri nella
propria valigetta 24 ore.
La macchina è comunque disponibile in
diverse versioni. Quella che abbiamo
provato si basa sul processore Intel Pentium 4 Mobile a 2,0 GHz, affiancato da
256 Mbyte di memoria di sistema ed
equipaggiato con un disco fisso da 40
Gbyte. Lo schermo ha una diagonale
S
öö
?
?ö
?ö
?ö
Filo 1900
Prezzo: Euro 1.920,00 (Iva inclusa)
Contatto: Enface
Web: www.enface.it
Pro: Modulo Gprs integrato; peso
e dimensioni contenuti.
Contro: Autonomia delle batterie un po’
limitata; prestazioni grafiche.
contenuta, soli 12,1”, ma è comunque in grado di visualizzare una risoluzione massima di 1024x768 punti.
L’acceleratore grafico
è integrato nel chipset
della scheda madre. Si
tratta del Sis 650 che
non brilla per le prestazioni grafiche, aspetto confermato anche in
questa serie di prove. Con i benchmark Mobile Mark i risultati
sono stati migliori, mentre nei
test relativi alla batteria i valori ottenuti sono stati sensibilmente più bassi di quelli mediamente ottenibili su sistemi basati sulla nuova piattaforma
Centrino: 121 minuti. La configurazione
in prova prevede un modulo esterno che
integra sia il lettore di floppy disk che
l’unità ottica combo, con funzionalità di
Dvd-Rom e di masterizzatore Cd-R/Rw.
Questa unità viene collegata al notebook
tramite un’apposita interfaccia seriale.
Le altre porte disponibili sono due di tipo Usb 2.0, una porta Firewire, una infrarossi, uno slot pc Card di tipo II, rete
10/100 e modem analogico, e una porta Vga per il collegamento contemporaneo di un secondo monitor. Per utilizzare il modulo Gprs integrato, bisogna
inserire l’apposita Sim telefonica in uno
slot protetto da uno sportellino sul fondo del notebook. L’antenna telescopica
invece è inserita sul pannello del display
e può essere riposta quando non utilizzata. Per prolungare l’autonomia della
batteria è possibile disattivare il modulo
Gprs con la semplice combinazione di
due tasti.
Enface Filo 1900 è dunque
sia un portatile che
Prestazioni
0
100
200
300
200
300
103
MOBILEMARK 2002 PERFORMANCE
0
100
121
MOBILEMARK 2002 BATTERY
0
1.000 2.000 3.000 4.000 5.000 6.000 7.000 8.000 9.000 10.000 11.000 12.000 13.000
1.318
3DMARK 2001 Se
120
PC MAGAZINE Settembre 2003
La Sim telefonica In un apposito alloggiamento posto sul
fondo del notebook, è possibile
inserire la propria Sim telefonica abilitata al traffico dati e alla funzionalità Gprs ed essere
subito pronti a utilizzarla.
Û
> Caratteristiche
Cpu/clock: Intel Pentium 4 M / 2 GHz
Memoria: 256 Mbyte Sdram Ddr
Hard Disk: 40 Gbyte
Display/ris.: Xga Tft 12,1” / 1024x768 pxel
Peso dichiarato: 1,9 Kg
Ingombro: 274x230x31 mm
un telefono cellulare, utile
in qualsiasi situazione e luogo in
quanto permette una connessione
continua con i propri dati.
Il prezzo di questo notebook appare
abbastanza equilibrato rispetto alla
buona configurazione di cui è dotato,
che comprende anche l’unità esterna
con masterizzatore e floppy disk.
Se il tipo di impiego a cui è destinato il
notebook è legato alla notevole portabilità, l’autonomia delle batteria, per
contro, potrebbe risultare limitante rispetto ad altre soluzioni.
Le condizioni di garanzia hanno validità per
24 mesi che può essere
estesa fino a un massimo di tre anni con la garanzia Pick&Fix che garantisce il servizio di ritiro e riconsegna gratuiti
direttamente al proprio
domicilio. ù
> Hardware
Test
Xxxxxx xxxx
Uno schermo Tft caratterizzato da una grande
superficie visibile e da una qualità di visualizzazione molto buona
Samsung SM 191 T
Daniele Preda
Il 19”del professionista
m 191 T è uno schermo con
tecnologia Tft, caratterizzato da
un’ampia superficie visibile e
da una serie di funzionalità particolarmente utili per applicazioni professionali.
Il pannello da 19” a matrice attiva utilizzato è capace di gestire una risoluzione massima di 1.280x1.024 pixel e
offre un rapporto di contrasto 500:1.
Gli ingressi disponibili sono due, uno
analogico Vga e uno digitale di tipo
Dvi, facilmente controllabili via Osd.
S
> Caratteristiche
Tecnologia: Tft
Diagonale: 19”
Ris. Max: 1280x1024 Pixel
Dot Pitch: 0,294 mm
Particolarmente interessante
la funzione Pivot, che permette
di ruotare il pannello in qualsiasi
direzione.
Per poter sfruttare questa funzione, è
necessario installare il software a corredo Pivot Pro 6.05. Questo programma professionale, prodotto da Portrait
Display (www.portrait.com), supporta
ogni tipo di orientamento dello schermo (90°, 180° e 270°) e può gestire
schermi multipli, se utilizzato con i sistemi operativi Windows Xp e 2000.
Portrait Display è comunque compatibile con i più diffusi sistemi operativi
Microsoft ed è in grado di passare automaticamente dal desktop in posizione standard (landscape) a quello ruotato (portrait) e di ridimensionare le
applicazioni e le finestre, sempre in
modo autonomo.
Dopo aver installato Portrait Display,
vi si può accedere cliccando sull’apposita icona posizionata nell’area preposta nella barra di Windows. In questo
modo potremo selezionare le modalità
dello schermo e salvare le impostazioni del nostro “workspace”, per poter
poi richiamare una determinata modalità in base ad esigenze specifiche.
Se si dispone di schede video di ultima
generazione e di driver altrettanto aggiornati, si può utilizzare la funzione di
Pivot senza installare il programma in
bundle. Questo perché i più recenti driver a corredo con le schede video oggi
in commercio, permettono di gestire in
122
PC MAGAZINE Settembre 2003
modo nativo i parametri di rotazione.
Una nota di merito è sicuramente da
assegnare al sistema di gestione Osd,
particolarmente ben congegnato e facile da pilotare. I sei pulsanti disposti
lungo il lato inferiore
dello schermo, ci consentono infatti di effettuare la regolazione automatica dei parametri,
di selezionare l’ingresso attivo in un dato mo-
Pivot Software Pivot Pro
6.05 è molto facile da usare e, grazie alle proprietà
avanzate, potremo scegliere la combinazione di pulsanti rapidi per impostare
la rotazione dello schermo.
Û
öö
?
?ö
?ö
?ö
?
SM 191 T
Prezzo: Euro 919,00 (Iva inclusa)
Contatto: Samsung
Tel: 199153153
Web: www.samsung.it
Pro: Buona qualità generale; doppio
ingresso; funzione pivot con software
in bundle; garanzia di 3 anni on site.
Contro: Nessun inconveniente rilevato.
mento e di entrare nel menu vero e
proprio. Quest’ultimo è decisamente
essenziale, ma completo, e comprende la regolazione di luminosità, contrasto, peso di ogni singolo colore base e la regolazione di fase e clock che
generano l’immagine. I test effettuati
hanno confermato le nostre aspettative e ci hanno permesso di saggiare a
fondo le doti dell’SM 191 T. Questo
monitor mostra di essere a proprio
agio soprattutto durante la visualizzazione dei colori e delle sfumature. La
rappresentazione di gradienti cromatici molto complessi, sia di tonalità pastello sia di colori intensi, è resa
in modo eccellente, con sfumature
costanti e precise.
SM 191 T ci ha
impressionato
molto positivamente, per l’insieme di caratteristiche tecniche
di rilievo e per
l’ottimo comportamento mantenuto durante i test. Il prezzo e le
caratteristiche offerte da questo monitor Samsung, ne fanno il pretendente
ideale per occupare la scrivania del
professionista, sia in ufficio sia a casa,
grazie anche ai due ingressi a disposizione e della funzione Pivot, pienamente supportata dal software in bundle. L’unico neo, anche se di lieve entità,
è dato dalla risoluzione massima supportata: da uno schermo con diagonale
da 19”, ci saremmo aspettati una risoluzione nativa più elevata. ù
Test
Hardware <
Buone prestazioni e un prezzo molto
interessante per questo portatile con tecnologia Centrino
Olidata Tehom 2013C
Alessandro Camisasca
Centrino a un prezzo imbattibile
lidata ha iniziato a proporre anche per i notebook configurazioni equilibrate e caratterizzate da
un ottimo rapporto prezzo/prestazioni. Tehom 2013C è infatti un portatile
basato sulla piattaforma Intel Centrino che offre prestazioni elevate in termini sia di velocità di elaborazione, sia
di autonomia delle batterie.
Le prestazioni ottenute con i nostri test sono state tra le migliori, almeno
nel segmento dei portatili con processore Pentium M a 1300 MHz,
ed è risultata molto buona anche l’autonomia delle batterie, con un valore di 257
minuti.
Unico limite è costituito dall’acceleratore grafico integrato direttamente nel chipset Intel 855GM,
che non è ovviamente all’altezza di
Gpu dedicate, capaci di offrire maggiori prestazioni, soprattutto in ambito 3d.
La configurazione del Tehom 2013C
prevede la presenza di 256 Mbyte di
memoria, espandibile fino a un massimo di 1 Gbyte, di un disco fisso da 30
> Caratteristiche
O
öö
?
?ö
?ö
?ö
?
Tehom 2013C
Prezzo: Euro 1.499,00 (Iva inclusa)
Contatto: Olidata
Tel: 0547 419111
Web: www.olidata-computers.com
Pro: Ottimo rapporto prezzo/prestazioni;
buona autonomia della batteria.
Contro: Prestazioni grafiche 3d limitate.
Prestazioni
0
100
200
300
148
MOBILEMARK 2002 PERFORMANCE
0
100
200
300
257
MOBILEMARK 2002 BATTERY
0
2.500
1.816
3DMARK2001Se
5.000
7.500
10.000
12.500
15.000
20.000
Cpu/clock: Intel Pentium M / 1300 MHz
Memoria: 256 Mbyte Sdram Ddr
Hard Disk: 30 Gbyte
Display/ris.: Xga Tft 14,1” / 1.024x768 pixel
Peso dichiarato: 1,5 Kg
Dimensioni: 318x277x34,1 mm
Gbyte e di un lettore ottico che combina le funzioni di un masterizzatore di
Cd-R/Rw e di un lettore di Dvd-Rom
8x. Non trova spazio invece il lettore di
floppy disk (opzionale in versione
Usb), mentre nella parte frontale è stato integrato un lettore per memorie flash di tipo Secure Digital, Multimedia
Card, Smart Media e Memory Stick.
L’integrazione di questo tipo di lettore,
aumenta sicuramente la versatilità del
Tehom 2013C e garantisce un supporto a chiunque faccia uso di memorie
per dispositivi portatili, come per
esempio, lettori Mp3 e le sempre più
diffuse fotocamere digitali.
Tra le interfacce posizionate sui lati del
notebook, sono disponibili uno slot Pc
Card di tipo II, tre porte Usb, il connettore di rete 10/100, il modem analogico, la porta Firewire, quella infrarossi, la porta Vga e quella S-Video.
Non sono previste invece la porta seriale, ma sono ormai disponibili adattatori Usb/seriali, e neppure quella parallela, anche se ormai la totalità delle
stampanti integra l’interfaccia Usb.
Non manca naturalmente l’interfaccia
di rete basata sullo standard 802.11b
che è attualmente ancora il più diffuso.
Oltre che per la buona configurazione,
Tehom 2013C si caratterizza anche per
il design sottile (poco più di 3 cm) e
per il peso di 2.720 Kg.
Le dimensioni (318x277 mm) sono legate alla presenza di un display con
diagonale di 14,1” in grado di visualizzare 1.024x768 punti.
La profondità del notebook consente
inoltre di disporre di una comoda tastiera e un’ampia fascia per appoggiare i polsi. Va segnalato un elevato riscaldamento della parte inferiore della
macchina, aspetto comunque comune
a molti prodotti di questo tipo.
Le buone prestazioni e
l’autonomia elevata rendono
il Tehom 2013C una buona
soluzione per chi si assenta
spesso dall’ufficio e necessita
di una buona flessibilità
di connessione, ma anche di
una discreta potenza di calcolo,
affrontando una spesa
estremamente contenuta.
Infatti è la prima volta, fino a questo
momento, che un notebook Centrino
ha un costo inferiore a 1.500,00 Euro
(Iva compresa), un prezzo assolutamente interessante considerando la
buona qualità della configurazione e le
buone prestazioni ottenute.
Le condizioni di garanzia hanno validità per due anni presso il rivenditore,
ad eccezione del primo anno durante il
quale la presa e la riconsegna avviene
tramite corriere direttamente al proprio
domicilio e senza alcuna spesa.ù
Settembre 2003 PC MAGAZINE
123
> Hardware
Test
Xxxxxx xxxx
Un videoproiettore dalle dimensioni estremamente
ridotte, ideale per chi si sposta spesso per effettuare presentazioni
Viewsonic PJ250
Daniele Preda
Un peso piuma
imensioni e peso estremamente
ridotti sono le principali attrattive del PJ250, ma anche la qualità
di visualizzazione è molto elevata. Infatti, l’unità misura 180x141x45 mm e
il peso è di soli 1,06 Kg, elementi che
lo rendono facilmente trasportabile e
posizionabile.
In pratica si tratta di un compagno di
viaggio ideale per ogni professionista
che si sposta spesso e deve presentare
prodotti e soluzioni anche in ambienti
diversi dall’ufficio. La versatilità di questo prodotto si apprezza soprattutto
quando è necessario allestire una postazione audio/video in poco tempo e
in poco spazio.
D
La piccola valigetta in dotazione,
che ospita il proiettore, i cavi
e tutti gli accessori, non supera
il peso di 2 Kg: una soglia
davvero minima per portare
con sé tutto l’occorrente
per lavorare.
Per quanto riguarda le caratteristiche
tecniche, questo videoproiettore usa la
tecnologia Dlp (Digital light processing), che permette di raggiungere prestazioni particolarmente elevate in termini di definizione e di brillantezza dei
colori.
Il chip Dmd (Digital micromirror device) è formato da migliaia di specchi
dalle dimensioni microscopiche, con il
lato di appena 16 millesimi di millimetro. Ogni microspecchio si occupa di
gestire un singolo colore di un dato
pixel. Il tipo di supporto Dlp utilizzato
> Caratteristiche
Tecnologia: Dlp
Ris. Max: 1024x768 Pixel
Connessioni: Dvi / S-Vhs Din
Peso e Dimensioni: 1 Kg / 180x141x45 mm
per il PJ250 è da 0,7” Xga e permette di
visualizzare immagini fino a una risoluzione massima di 1024x768 pixel. La
lampada utilizzata ha una potenza di
120 Watt ed è garantita per circa 2000
ore di utilizzo. La luminosità assicurata è di 1000 Lumen, mentre il contrasto
è di ben 2000:1. La messa a fuoco avviene in modo manuale, utilizzando
Le connessioni Sul lato posteriore trovano posto i connettori per l’ingresso del segnale proveniente dal Pc e da altri dispositivi analogici.
Û
öö
?
?ö
?ö
?ö
?
PJ250
Prezzo: Euro 2.790,00 (Iva inclusa)
Contatto: Viewsonic
Tel: 02 89079340
Web: www.viewsoniceurope.com
Pro: Peso e dimensioni contenute; dotazione
completa; facilità d’uso.
Contro: Telecomando migliorabile.
124
PC MAGAZINE Settembre 2003
l’apposita ghiera girevole
posta in corrispondenza
delle ottiche. La distanza
dalla superficie di proiezione è variabile tra 1,2 m
e 6,62 m, in questo modo
è possibile riprodurre immagini con dimensioni comprese
tra 20” e 245”.
Sul lato posteriore è presente l’ingresso video Dvi, quello analogico
S-Vhs e quello audio, oltre al ricevitore a infrarossi per il telecomando.
Per utilizzare il PJ250 è sufficiente collegare la fonte del segnale video e tutto viene impostato automaticamente.
Se invece si vuole intervenire manualmente,si possono utilizzare i pulsanti
posti sul lato superiore, oppure il telecomando in dotazione. Quest’ultimo,
sebbene molto leggero, si è dimostrato poco ergonomico e non sempre comodo da impugnare. Il menu Osd è facile e di immediata consultazione e
permette di regolare le più comuni voci relative alla qualità e al formato video. È possibile, tra l’altro, impostare
la visualizzazioni in modalità 4:3 e
16:9, ingrandire lo schermo oppure visualizzarlo con le proporzioni native.
Durante l’utilizzo abbiamo apprezzato, oltre alla semplicità d’uso, l’elevata
qualità e la nitidezza dei colori, sempre
molto brillanti. La visualizzazione di
immagini in rapido movimento, come
per esempio film in Dvd, risulta sempre particolarmente incisiva e ben contrastata.
Decisamente buona la garanzia prevista da Viewsonic, comprensiva di 3 anni con intervento a domicilio.
PJ250 si propone come soluzione ideale per ogni attività che richiede la visualizzazione di immagini e contenuti
multimediali su superfici di grandi dimensioni. La semplicità d’uso e le ridotte dimensioni infine, consentono di
ridurre al minimo i problemi relativi al
trasporto e alla configurazione del dispositivo. ù
> Hardware
Test
Xxxxxx xxxx
Un notebook dalle buone
prestazioni, ma dalla limitata autonomia dovuta al processore
di tipo desktop
Hyundai Imagequest P571
Mattia Verga
L’alternativa
l processore su cui si basa questo portatile è un Intel Pentium 4
nella versione desktop, con frequenza di 2,6 GHz. Anche se sono disponibili i Pentium 4 Mobile e la nuova piattaforma Centrino di Intel, i processori per desktop permettono di
contenere maggiormente i costi. Gli inconvenienti più rilevanti legati a questa scelta, sono però correlati a un
elevato riscaldamento del portatile, che potrebbe essere fastidioso se utilizziamo la macchina appoggiata sulle ginocchia, e una limitata
autonomia delle batterie.
In realtà, per quanto riguarda
le temperature d’esercizio, il P571
riesce a cavarsela abbastanza bene,
grazie a un buon sistema di dissipazione del calore, mentre per l’autonomia delle batterie, abbiamo ottenuto
effettivamente risultati piuttosto bassi,
almeno rispetto ai portatili con Cpu a
basso consumo. Infatti i test MobileMark 2002 hanno rilevato una durata
di soli 114 minuti per le batterie. L’indice delle prestazioni ha invece mostrato un punteggio di 134, abbastan-
I
öö
?
?ö
?ö
?ö
?
Imagequest P571
Prezzo: Euro 1.960,00 (Iva inclusa)
Contatto: Hyundai Imagequest Italy
Tel: 06 72434343
Web: www.hyundai.it
Pro: Monitor di buona qualità.
Contro: Scarsa durata delle batterie;
prezzo elevato.
100
200
300
200
300
134
MOBILEMARK 2002 PERFORMANCE
0
100
114
MOBILEMARK 2002 BATTERY
0
1.000 2.000 3.000 4.000 5.000 6.000 7.000 8.000 9.000 10.000 11.000 12.000 13.000
1.290
3DMARK2001SE
126
PC MAGAZINE Settembre 2003
Cpu/clock: Intel Pentium 4 / 2,6 GHz
Memoria: 512 Mbyte Ddr Pc-2100
Hard disk: 40 Gbyte Udma/100
Scheda grafica: Sis 650 / 64 Mbyte
condivisa
Display/ris.: Tft 15” / 1.024x768
Dimensioni/peso: 329x275x36,5 mm / 3,0 Kg
za buono e sostanzialmente nella media rispetto a macchine con la medesima Cpu.
La prima impressione che si ha maneggiando il P571 di Hyundai Imagequest è quella di un peso leggermente
superiore alla media, ma, considerando il solo portatile, il peso è di 3 Kg, un
valore abbastanza usuale. Se si comprende anche l’alimentatore, si arriva
invece a 4,1 Kg. Le dimensioni sono di
329 mm di larghezza, 275 mm in lunghezza e 36,5 mm in altezza, quindi
sostanzialmente nella norma. La trasportabilità è facilitata dalla borsa in
dotazione.
Il monitor ha una diagonale di 15”
e permette una risoluzione
massima di 1.024x768 pixel con una
buona qualità di visualizzazione.
Prestazioni
0
> Caratteristiche
La sezione grafica è integrata nel chipset Sis M650, mentre la memoria video utilizzata per sezione 2d/3d, viene condivisa con la Ram di sistema,
che in totale è di 512 Mbyte di tipo Ddr
Pc-2100. Nel Bios è possibile impostare la quantità di memoria da condividere scegliendo in un range che va da
16 a 64 Mbyte. Vista la disponibilità di
memoria, abbiamo eseguito i test 3DMark2001SE scegliendo la massima
quantità disponibile. I risultati si sono
comunque rivelati bassi rispetto ad altre soluzioni con acceleratore grafico
non integrato: 1290 3DMark, che rappresentano comunque un buon valore
visto il tipo di chipset video installato.
L’hard disk utilizzato è un Hitachi da
40 Gbyte di capacità, mentre l’unità ottica è un drive combo che permette la
lettura di Dvd a un fattore di velocità
massimo di 8x. Nella parte Cd è invece possibile masterizzare a 8x sia Cd-R
che Cd-Rw, mentre in lettura la velocità massima raggiungibile è di 24x.
Il notebook dispone inoltre di tre porte Usb di tipo 2.0, una porta Firewire
e una porta Pcmcia. Sono presenti anche una scheda di rete 10/100 integrata e un modem a 56 Kbps. Infine, sulla parte frontale, sono posti i connettori della scheda audio, che si compongono di un’uscita per le cuffie, un
ingresso microfonico e una uscita
S/Pdif.
La dotazione software comprende Windows Xp Professional, WinDvd 4.0, per
guardare i Dvd sul portatile, e Easy Cd
Creator, per la masterizzazione.
Hyundai Imagequest P571 si propone
come una soluzione ideale per chi vuole sostituire il proprio Pc desktop di casa o in ufficio e che non ha necessità di
un’elevata durata delle batterie.
Un’ultima nota riguarda il prezzo, a
nostro avviso piuttosto elevato se rapportato alle caratteristiche offerte. ù
Hardware <
Test
Una soluzione molto performante,
dedicata in particolar modo a chi utilizza Adobe Premiere e lavora
prevalentemente con i segnali DV
Canopus DVRaptor RT2
Giorgio Papetti
Acquisizioni veloci
anopus è un’azienda nota agli
utilizzatori di sistemi dedicati
all’acquisizione e all’editing video per aver ideato una serie di prodotti che basano le loro prestazioni
prevalentemente sulla potenza di
calcolo della Cpu, oltre che su alcune tecnologie software proprietarie.
Praticamente anziché realizzare
soluzioni basate su chip hardware dedicati, più performanti
su computer di fascia intermedia,
ma anche più soggetti a invecchiamento, hanno preferito puntare sul
costante aggiornamento dei processori. I prodotti Canopus si sono
conquistati una buona fetta di mercato e anche la DVDRaptor RT2 è
destinata a incontrare i favori del
pubblico, specie degli utenti che lavorano con Adobe Premiere.
C
La scheda è infatti ottimizzata
per il software di Adobe
e anche se questo non
è indispensabile (e non viene
fornito nemmeno in versione LE)
è altrettanto vero che acquistare
una DVDRaptor RT2 per usarla
solo con il software fornito
in dotazione, per quanto discreto,
è poco proficuo.
L’installazione è molto semplice è viene fornito anche con un pratico software in grado di testare automaticamente
l’hardware per verificare se sono sod-
öö
?
?ö
?ö
?ö
DVRaptor RT2
Prezzo: Euro 598,80 (Iva inclusa)
Contatto: Canopus
Web: www.canopus.it
Pro: Possibilità di acquisire segnali analogici
tramite il box opzionale; ottime prestazioni
in abbinamento ad Adobe Premiere.
Contro: Solo i filtri e gli effetti progettati
espressamente per Conopus RT possono
essere processati in tempo reale; plugin solo
per Adobe Premiere.
> Requisiti
Processore: Pentium III a 700 MHz
o superiore (consigliato Pentium 4
o doppio processore)
Memoria: 256 Mbyte di Ram
Sistema operativo: Windows 2000 o XP
Scheda grafica: 24 bit 1024x768
compatibile con Directdraw e DirectDraw
overlay
disfatti i requisiti minimi. Gli unici problemi possono derivare dalla necessità
di destinare un Irq esclusivamente al
prodotto di Canopus. Per il resto è sufficiente inserire la scheda in uno slot Pci
e procedere all’installazione dei driver
e delle applicazioni. Tra queste ci sono,
fra l’altro, il software EzEdit, i plugin
della serie Xplode Basics, la versione
SE di Ulead DVD Workshop. Viene anche fornito Canopus DV Capture, un
software proprietario in grado di acquisire e suddividere le clip con un’unica
operazione e di catturare tre video contemporaneamente da sorgenti DV differenti. Nella configurazione standard
la DVRaptor RT2 mette a disposizione
direttamente sulla scheda una porta firewire per la gestione dei segnali DV in
ingresso e in uscita, le uscite videocomposito e S-video e le uscite audio
analogiche. La configurazione base
può però essere espansa con un pratico pannello di controllo frontale, che
trova posto in un vano da 5” e 1/4 all’interno del Pc. Oltre a semplificare i
collegamenti delle periferiche DV, il
pannello frontale offre anche input audio e video analogici, caratteristica che
permette di digitalizzare direttamente in formato DV anche
sorgenti composite e S-video.
Quando viene utilizzata con il
software in dotazione o in abbinamento ad Adobe Premiere,
DVRaptor RT2 offre 24 filtri video e 6
filtri audio che a seconda della configurazione utilizzata possono o meno
essere utilizzati in tempo reale, ed è in
grado di gestire, sempre in tempo reale, fino a tre livelli video e oltre 30 tracce per i titoli e le grafiche, anche in
movimento. Già con un Pentium III a
700 MHz si può contare su numerosi
effetti in realtime, mentre per quelli
più complessi, come Old Movie e Chroma Key, occorre un Pentium 4 di ultima generazione o una configurazione a doppio processore. Tra le altre caratteristiche pienamente sfruttabili da
Premiere troviamo anche la correzione
colore in tempo reale e le funzioni di
vectorscope e waveform. DVRaptor
RT2 permette inoltre di utilizzare effetti di slow motion in tempo reale,
con possibilità di variare la velocità da
1 a +/- 10.000%.
Tornando alle applicazioni fornite di
serie, la produzione di Dvd e video Cd
è affidata all’utilizzo combinato di
SoftMPG Encoder e Ulead DVD Workshop SE. Gli utenti di Premiere hanno
a disposizione un plugin specifico per
la release 6.5 e possono installare i plugin di XplodeBasics e 3DRT, che permettono di aggiungere effetti e transizioni 2d e 3d con oltre 160 preset pronti all’uso. ù
Settembre 2003 PC MAGAZINE
127
> Hardware
Test
La prima scheda madre con il nuovo chipset
Via KT600 per processori Amd con Fsb fino a 400 MHz.
Asus A7V600
Daniele Preda
Evoluzione costante
sus è il primo produttore a
proporci una motherboard con
il chipset KT600, il più recente
e veloce prodotto da Via, per Cpu Amd.
L’architettura di base prevede poche
migliorie, legate principalmente
al supporto di frequenze operative più
elevate sia per le memorie, sia per il Fsb.
Questa scheda madre può ospitare
processori Amd fino agli Athlon Xp con
nucleo “Barton”. È infatti aumentata
la compatibilità con le Cpu più recenti,
grazie al supporto del FSB da 200
MHz a 400 MHz, indispensabile per
poter operare con l’Athlon Xp
3200+. Per le memorie, è possibile
installare un massimo di 3 Gbyte
distribuiti su tre banchi, si può usare
memoria Sdram Ddr Pc-2100/2700 e
Pc-3200. Nel caso di memorie a 400
MHz però, si possono installare un
della memoria e di aumentare le
prestazioni senza dover integrare molti
transistor, come avviene per i chipset
con sistema dual channel. Ciò implica
costi inferiori. Il Southbridge presenta
la maggior parte delle modifiche
strutturali e ora ospita al suo interno
un quantitativo più elevato di dispositivi.
Il Via VT8237 svolge infatti più mansioni
rispetto al precedente VT8235CE e si
dimostra più versatile.
A
öö
?
?ö
?ö
?ö
A7V600
Prezzo: Euro 105,00 (Iva inclusa)
Contatto: Asustek Computer Inc
Web: www.asus.it
Pro: Supporto nativo per drive Serial Ata;
rete a 1 Gbit; velocità di accesso alla Ram.
Contro: Alcuni problemi di compatibilità
con moduli Ddr Pc-3200.
La più interessante novità è legata
alla presenza del controller
per dischi Serial Ata, che
incorpora la funzione di Raid 0 e 1,
per configurare array di hard
disk al fine di migliorare le
prestazioni o la sicurezza dei dati.
massimo di due moduli Dimm. Per gli
slot di espansione per schede interne,
è presente un connettore Agp 8x, sei Pci
e uno slot per la connessione di moduli
Wi-Fi proprietari Asus. Il chipset è
composto come di consueto da due
unità, con funzione rispettivamente
di Northbridge e Southbridge. Il primo,
Via KT600, integra la nuova tecnologia
FastStream64, che utilizza un array di
maggiori dimensioni per il prefetch dei
dati in lettura/scrittura. Questo permette
di ridurre i tempi di latenza del controller
I risultati dei test
Chipset
nVidia nForce 2
Via KT600
Sysmark 2002 Rating
279
267
Internet Content Creation
344
336
Office Productivity
227
198
3DMark2001SE / 3DMark2003
17.073 / 5.768
16.624 / 5.598
PCMark2002 / Memory Score
4.698
4.806
RAM Bandwidth Int Buffered (Mbyte/s)
2.687
2.787
RAM Bandwidth Float Buffered (Mbyte/s)
2.338
2.572
Sisoftware Sandra 2002
Test effettuati con Cpu Amd Athlon XP 3200+, memorie 512 Mbyte Sdram Ddr Pc-3200, scheda video Ati Radeon 9800 Pro con 128 Mbyte, disco fisso
Maxtor 6Y120L0 da 120 Gbyte.
128
PC MAGAZINE Settembre 2003
La scheda in prova dispone inoltre di otto
porte Usb 2.0 e un controller Gbit Lan
3Com 3C940. Il codec audio Via Vinyl
Six-Trac gestisce direttamente sei canali
surround e l’uscita audio in formato
digitale. I test svolti per valutare le reali
prestazioni di questo chipset, sono stati
confrontati con quelli ottenuti con il
principale chipset concorrente, nVidia
nForce2. In quanto al test che misura
le prestazioni con applicativi reali,
Sysmark2002, nForce2 risulta
notevolmente avvantaggiato a parità
di Cpu e memoria. Lo stesso gap è
mantenuto nei benchmark 3d e
multimediali 3Dmark2001SE e 2003.
Sisoftware Sandra 2002 e PcMark2002,
test sintetici che rilevano anche le velocità
di accesso alla Ram, evidenziano risultati
in controtendenza. La velocità massima
in lettura/scrittura, risulta infatti più elevata
per il chipset Via KT600, con un vantaggio
che in alcuni casi raggiunge i 200 Mbyte/s.
Nel complesso Asus A7V600 si è
comportata bene durante tutta la fase
di test, anche se ravvisiamo quale piccolo
problema di stabilità con alcuni tipi
di memorie Pc-3200. Il prezzo
è particolarmente basso, soprattutto
se paragonato a quello di schede madri
con caratteristiche analoghe e chipset
concorrenti. ù
> Hardware
Test
Xxxxxx xxxx
Kodak EasyShare DX6340; EasyShare Camera Dock
6000; Printer Dock 6000 Una fotocamera digitale e una
Marco Soffientini
stampante a sublimazione estremamente semplici da utilizzare
Dalla foto alla stampa
odak, per gli amanti
della fotografia digitale propone diverse soluzioni, anche sul versante
della stampa. Abbiamo provato
la fotocamera digitale EasyShare
DX6340, la EasyShare Camera Dock
6000 che è un dispositivo per il collegamento al Pc e infine la Printer Dock
6000, una piccola stampante a sublimazione che funziona anche come camera
dock. La fotocamera digitale utilizza un
sensore Ccd da 3,1 Megapixel, capace di
una risoluzione massima di 2.032x1.524
pixel. La EasyShare DX6340 monta lenti Schneider Kreuznach Variogon professionali e dispone di uno zoom ottico
K
4x affiancato da quello digitale 3.5x. Il
display utilizzato ha una diagonale di
1,8”, ed è risultato sempre ben visibile
in qualsiasi condizione di luce. La memoria interna della fotocamera è di 16
Mbyte, ma è presente anche uno slot
per l’alloggiamento di schede MultiMedia Card o Secure Digital. La dotazione standard permette di immagazzinare un massimo di 17 fotografie se si usa
la risoluzione più alta. Il numero delle
fotografie memorizzabili aumenta fino
ad arrivare a un massimo di 50 se si
imposta la fotocamera al minimo della
130
PC MAGAZINE Settembre 2003
> Caratteristiche
EasyShare DX6340:
Sensore: Ccd da 3,1 Megapixel
Risoluzione massima: 2.032x1.524 pixel
Interfacce: Usb / Tv-Out
Memoria: 16 Mbyte/integrata
Printer Dock 6000:
Tecnologia: sublimazione termica
Formato di stampa: 10x15 cm
Interfacce: Usb / Tv-Out
risoluzione (1,1 Megapixel). Questa risoluzione si adatta perfettamente alle
fotografie che devono essere spedite
via email. Grazie al pulsante denominato “share”, posto sul retro della fotocamera, si può impostare la fotocamera per spedire gli scatti effettuati via
email agli indirizzi precedentemente
importati. Oltre alle impostazioni completamente automatiche per i fotografi
meno esperti, sono presenti una gamma di controlli manuali che permettono di intervenire sul controllo dell’apertura focale o sui tempi di esposizione. Con tutti gli automatismi attivati,
nelle foto in ambiente esterno abbiamo
però notato una netta tendenza a sovraesporre. La navigazione all’interno
öö
?
?ö
?ö
?ö
?
DX 6340; Printer Dock;
Dock 6000
Prezzo: EasyShare DX6340 Euro 499,00
(Iva inclusa); Printer Dock 6000 Euro 249,00
(Iva inclusa); EasyShare Camera Dock 6000
Euro 99,00 (Iva inclusa)
Contatto: Kodak
Tel: 02 69633452
Web: www.kodak.it
Pro: facilità d’utilizzo sia della fotocamera
che della stampante; batterie ricaricabili.
Contro: quantità di memoria in alcuni casi
insufficiente; sovraesposizione in ambiente
esterni in modalità automatica.
del menu è molto semplice anche perché può essere impostata la lingua italiana, ma soprattutto grazie al pratico
joystick che agevola lo scorrimento attraverso le varie opzioni. La EasyShare Camera Dock 6000 consente, invece,
di collegare la fotocamera al Pc e di
scaricare le foto effettuate, inoltre serve per ricaricare la batteria inclusa nella confezione. La Print Dock 6000 è
una stampante a sublimazione termica
che permette di stampare fotografie in
formato 10x15 cm, ma anche di scaricare le foto sul proprio Pc e nel frattempo ricaricare la batteria della fotocamera. Per stampare basta inserire la
fotocamera digitale nell’apposito supporto e premere un tasto.
L’accoppiata fotocamera
/stampante costituisce una
soluzione ideale per chi desidera
scattare foto digitali di buona
qualità e di stamparle
con la massima facilità.
In alternativa, entrambi i prodotti possono essere collegati al Pc mediante
porta Usb. Tramite la fotocamera, si
possono inoltre visualizzare le foto sul
televisore di casa, grazie all’uscita Tv,
disponibile anche sulla Printer Dock
6000. Il kit per la stampa delle fotografie incluso nella confezione, comprende
un nastro per la stampa termica e un
blocco di 10 fogli. Terminato il materiale di consumo (carta e nastro), il costo
per un nuovo kit da 40 fogli e il nastro
per la stampa, è di 29,99 Euro. ù
> Hardware
Test
Xxxxxx xxxx
La famiglia GeForce Fx è stata
ulteriormente migliorata dal punto di vista tecnico e delle prestazioni
Terratec Mistify 5900 Ultra
Daniele Preda
La GeForce più potente
pochi mesi di distanza
dalla presentazione del
chipset NV30, che equipaggia le schede video GeForce Fx
5800 e 5800 Ultra, nVidia ha introdotto il rinnovato NV35. A maggio
è stata infatti annunciata la nuova
famiglia di Gpu nVidia e abbiamo
provato una della prime schede grafiche che utilizzano questo chip: la
Terratec Mistify 5900 Ultra. La scheda si propone come la soluzione attualmente più veloce con chip nVidia
e capace di competere con quelle dotate di Ati Radeon 9800 Pro, sia sul
piano delle prestazioni in ambiente
OpenGL che Direct3D. L’aspetto che colpisce maggiormente a un primo sguardo
è la totale assenza di sistemi di raffreddamento a liquido e grandi dissipatori
in rame, come avveniva invece per alcuni modelli con GeForce Fx 5800 Ultra. Il sistema Flow Fx è stato infatti abbandonato a favore di un complesso sistema di raffreddamento attivo, che fa
uso di dissipatori opportunamente mo-
> Caratteristiche
A
öö
?
?ö
?ö
?ö
?
Mistify 5900 Ultra
Prezzo: Euro 699,00 (Iva inclusa)
Contatto: Terratec
Web: www.terratec.com
Pro: Prestazioni generali e in ambito
OpenGL; 256 Mbyte di memoria video.
Contro: Il primo slot Pci risulta inutilizzabile.
Bus: Agp 8x/4x
Acceleratore grafico: GeForce Fx 5900
Risoluzione massima/colori: 2.048x1.536 /
16 milioni
Refresh alla massima risoluzione: 85 Hz
Memoria video/tipo: 256 Mbyte / Sdram Ddr
dellati. La scheda è dunque più silenziosa rispetto a
quelle con Fx 5800 Ultra e abbiamo inoltre rilevato temperature operative decisamente più basse e
accettabili. Dal punto di vista prettamente tecnico, le novità più importanti, sono legate al tipo di memoria utilizzato e al bus di interfacciamento. Le
precedenti schede con GeForce FX
5800 Ultra adottavano infatti una soluzione con memoria Ddr-II e un bus a
128 bit. Questo produce buoni risultati, anche se il bus ridotto penalizza le
ottime prestazioni delle memorie DdrII, con un transfer rate massimo di 16
Gbyte/s.
Il chip GeForce FX 5900 Ultra
fa invece uso delle tradizionali
memorie Ddr, con una frequenza
operativa di 850 MHz, interfacciate
alla Gpu con un bus a 256 bit.
La larghezza di bus, di fatto raddoppiata, permette dunque prestazioni molto
superiori. Questa scheda video è inoltre
tra le poche a ospitare ben 256 Mbyte di
I risultati dei test
3DMark2001
(Build 330)
3DMark2003
(Patch 330)
Aquamark
(fps min/
max/med)
Quake III
Arena (fps)
1.024x768x32
16922 / 15290 (AA2x)
/ 14413 (AA 4x)
4928 / 3966 (AA 2x)
/ 3501 (AA 4x)
67,9 / 124,6 / 89,5
394,6
1.280x1.024x32
15040 / 13181 (AA 2x)
/ 11975 (AA 4x)
3715 / 2869 (AA 2x)
/ 2480 (AA 4x)
60 / 102,5 / 80,6
336,9
1.600x1.200x32
13022 / 11120 (AA 2x)
/ 9539 (AA 4x)
2890 / 2180 (AA 2x)
/ 1887 (AA 4x)
40,9 / 96,1 / 65,1
264,3
Risoluzione
Configurazione di test: motherboard con chipset Intel 875; Cpu Intel Pentium 4 3 GHz (Fsb a 800 MHz); 512 Mbyte Sdram Ddr a 400 MHz.
132
PC MAGAZINE Settembre 2003
memoria. Il chip del processore grafico
è realizzato con processo produttivo a
0,13 micron e lavora alla frequenza di
450 MHz. Come il predecessore, l’NV30,
ha quattro pixel pipeline e due texture
unit per pipeline. Le prestazioni dichiarate sono di 1.800 Mpixel/s e 3.800
Mtexel/s di fill rate, mentre l’interfacciamento verso il sistema avviene mediante il bus Agp 8x. Il supporto Vertex
e Pixel Shader è invece di tipo 2.0. Tra
le novità tecniche particolarmente interessanti la UltraShadow Technology,
capace di rendere più veloce il calcolo
delle ombre generate da più fonti di luce contemporaneamente. Anche le interazioni delle ombre calcolate con altri oggetti 3d presenti sulla scena possono beneficiare di una maggiore velocità e qualità di rendering.
La tecnologia CineFX, ora alla versione
2.0, consente di superare una delle limitazioni principali del “vecchio” NV30,
raddoppiando le prestazioni in virgola
mobile con pixel shader. Migliora anche la gestione della compressione dei
dati (colori, Z-data e texture), grazie alla High Compression Technology
(HCT). I test che abbiamo eseguito
mettono in evidenza risultati di ottimo
livello, con frame rate molto elevati sia
nel test Quake III, con circa 400 fps a
1.024x768 pixel, sia con quello Aquamark, con quasi 100 fps massima a
1.600x1.200 pixel. Molto interessante
il comportamento della scheda con i
test 3DMark, eseguiti con differenti livelli di antialias. La perdita di prestazioni risulta estremamente lineare e
l’impatto in termini di velocità è di lieve entità. ù
> Hardware
Test
NFren NF-1700MAF
Mattia Verga
Monitor Lcd economico ma di buona qualità
Piccoli spazi, piccolo prezzo
ra i monitor Lcd di fascia economica NFren inserisce il NF1700MAF che presenta una diagonale da 17” e una risoluzione nativa
di 1280x1024 pixel a 16 milioni di colori. Pur puntando a contenere il prezzo,
NF-1700MAF presenta caratteristiche di
tutto rispetto, a cominciare dall’elevato
contrasto di 400:1 e dalla luminosità di
T
öö
?
?ö
?öö
NF-1700MAF
Prezzo: Euro 590,00 (Iva inclusa)
Contatto: Nfren
Tel: 001-510-657-3956
Web: www.nfren.com
Pro: Prezzo competitivo; buona definizione
delle immagini; altoparlanti integrati.
Contro: Qualità non elevata di riproduzione
dei colori; base non sempre stabile.
Francesco Corba Colombo
250 candele al metro quadro. Il dot pitch è di 0,264 mm, mentre gli angoli visivi sono di 150° sull’asse orizzontale
e 140° in verticale.
I test eseguiti per verificare
l’effettiva qualità delle immagini
hanno evidenziato un’ottima
definizione dei particolari
geometrici, mentre la resa dei
colori è risultata poco incisiva.
In particolare le sfumature continue presentano evidenti “scalettature” e i colori
più accesi sono risultati poco intensi.
Quando si visualizzano schermate con
colori molto scuri, abbiamo verificato la
presenza di aloni più chiari lungo i lati,
anche se di lieve entità. Il menu Osd risulta abbastanza intuitivo anche se non
si è dimostrato tra i più immediati da utilizzare. Integrati nel monitor e posti
nella parte inferiore della cornice, sono presenti due altoparlanti della po-
Mitsumi CR 487E TE
tenza di 2 Watt. La base, di forma circolare, non è risultata molto stabile durante l’operazione di posizionamento.
In conclusione il monitor di NFren presenta, a un prezzo relativamente contenuto, una buona qualità delle immagini, penalizzando un po’ l’ergonomia.
La garanzia di 3 anni, con assistenza
on center offre una buona copertura in
caso di malfunzionamenti. ù
Un masterizzatore di Cd per l’ufficio e la casa
Masterizzare molto velocemente
R 487E TE è il
nuovo masterizzatore interno di
Mitsumi che è in grado
di svolgere le operazioni di lettura e scrittura
a una velocità massima
di 52x, mentre le operazioni di riscrittura
possono essere eseguite
a 24x. Questo significa
che CR 487E TE è in grado di raggiungere un transfer rate
massimo di 3.600 Kbyte/s, consentendo di ridurre notevolmente i tempi di
scrittura su supporti Cd-Rw. La scrittura dei Cd-R avviene con sistema Cav,
mentre per la scrittura dei Dvd-Rw il
drive usa quello P-Cav. Una caratteristica importante del drive Mitsumi CR
487E TE è l’implementazione di Mount
Rainier. Grazie a questo standard è
C
134
PC MAGAZINE Settembre 2003
possibile utilizzare il
supporto Cd come se
fosse un floppy disk.
Questo permette di avere a disposizione un’unità molto capiente, sulla quale memorizzare
informazioni in modo
semplice e veloce. Questa
tecnologia permette inoltre
öö
?
?ö
?ö
?ö
CR 487E TE
Prezzo: Euro 79,00 (Iva inclusa)
Contatto: Mitsumi Electric Japan
Tel: +49 1805212530
Web: www.mitsumi.de
Pro: Buona velocità in lettura, scrittura
e riscrittura.
Contro: Nessun inconveniente rilevato.
di formattare supporti Cd-Rw in tempi
molto brevi, pari a circa 2 minuti e 41
secondi.
In generale, le prove che abbiamo effettuato confermano le buone prestazioni del prodotto.
Durante i test che prevedono la
copia di un Cd-Rom su disco fisso,
i tempi di lettura dei dati rilevati
sono stati decisamente buoni.
Per estrarre un file dalle dimensioni di
650 Mbyte circa, sono stati impiegati poco più di due minuti. Per quanto riguarda le operazioni di scrittura invece, sono stati riscontrati tempi allineati a quelli di masterizzatori della stessa fascia.
Per il software, in bundle, Mitsumi fornisce il programma Nero Burning Rom
per la masterizzazione di dati, audio e
video, mentre grazie all’applicativo
InCd è possibile eseguire la scrittura a
pacchetti. ù
Test
Hardware <
Palm Tungsten C Caratteristiche all’avanguardia per la più recente
piattaforma di Palm che può comodamente sostituire un Pc portatile
Mattia Verga
Tutto in viaggio
ungsten C è il palmare più potente creato sinora da Palm
grazie all’adozione del processore Intel PXA250 con
frequenza di funzionamento
di 400 MHz.
Con questo modello, Palm
vuole conquistare la fascia alta di mercato e in particolare punta a
quelle persone che utilizzano un palmare anche per applicazioni d’ufficio.
Per questo motivo Tungsten C offre interessanti novità, a cominciare dalla dotazione di memoria di 64 Mbyte. È bene precisare però che l’effettiva quantità
di memoria libera, una volta installato
l’ultima versione del sistema operativo
Palm OS (la versione 5.2.1), scende a 51
Mbyte, una quantità che rimane comunque di tutto rispetto.
L’altra novità che caratterizza anche il
look del palmare, è la presenza di una
piccola tastiera integrata sotto lo schermo, che sostituisce la tradizionale zona dove era possibile inserire lettere e
numeri tramite lo stilo. Questa tastiera
si presenta completa e sicuramente
molto funzionale, permettendo una più
> Caratteristiche
T
Tastiera una piccola tastiera integrata è molto
funzionale.
Û
veloce digitazione delle parole senza la scomodità di trasportare un
tastierino separato da collegare al palmare. Per i nostalgici dell’immissione delle parole tramite lo stilo è comunque presente una versione
migliorata del software Graffiti, chiamato appunto Graffiti2. Questo permette di comporre le parole esattamente
nello stesso modo della precedente versione, ma con due novità: le si può digitare su qualsiasi parte dello schermo
e si può modificare il metodo di tracciamento delle lettere. Non si dovrà più
Cpu/clock: Intel PXA250 / 400 MHz
Memoria Ram: 64 Mbyte
Display risoluzione/colori: 320x320 /
65.536 colori
Sistema operativo: Palm OS 5.2.1
Dimensioni e peso: 12,2x7,8x1,7 cm / 178 g
quindi tenere a mente gli
spostamenti dello stilo da effettuare per
una determinata lettera, ma li si potrà
modificare nel proprio modo preferito.
In epoca di Wi-Fi e nell’ottica di
una più semplice gestione dello
scambio di documenti, Palm ha
integrato nel Tungsten C anche
una interfaccia di rete wireless
con standard 802.11b.
Non manca inoltre la
possibilità di un collegamento a Internet grazie
al browser integrato nel
sistema operativo.
La buona qualità visiva è
assicurata da un display
con risoluzione di 320x320
pixel e con profondità di
öö
?
?ö
?ö
?ö
?
Tungsten C
Prezzo: Euro 559,00 (Iva inclusa)
Contatto: Palm
Web: www.palm.com/it
Pro: Processore potente; buona dotazione
di memoria; tastiera integrata; presenza
di interfaccia wireless; generoso bundle
software; prezzo interessante.
Contro: Nessun inconveniente rilevato.
colore a 16 bit. La tecnologia su cui si
basa lo schermo è di tipo transriflettivo,
vengono cioè combinate l’illuminazione
dell’ambiente e la retroilluminazione
dello schermo in modo tale da garantire la massima qualità di visualizzazione
in ogni condizione ambientale.
Dal punto di vista dell’impiego, l’interfaccia è semplice ed è basata sul tradizionale funzionamento dei sistemi operativi Palm OS. Meno intuitive sono invece le impostazioni per il funzionamento dell’interfaccia wireless, che
richiedono una seppur minima conoscenza del funzionamento delle reti. La
produttività in ambito d’ufficio è invece
assicurata da una grande quantità di
software forniti in bundle o direttamente integrati nella Rom del palmare. Tra
questi è presente anche l’applicativo
DataViz Documents To Go nella sua
versione Professional Edition 5.1, che
permette la creazione e la modifica di file pienamente compatibili con gli applicativi Word, Excel e PowerPoint di Microsoft. Per chi è invece incline a dimenticarsi appuntamenti importanti,
Tungsten C integra anche una agenda
elettronica con suoneria a vibrazione.
In definitiva questo prodotto Palm è indirizzato a quelle persone che hanno
bisogno di avere sempre a disposizione un piccolo ufficio portatile e funzionale e che non vogliano avere l’assillo del trasporto di un “pesante” notebook. Il costo elevato ne sconsiglia
invece l’acquisto ai semplici appassionati di questi dispositivi, anche se in
relazione ai Pocket Pc, il rapporto tra
prezzo e caratteristiche risulta a favore di questa piattaforma Palm. ù
Settembre 2003 PC MAGAZINE
135
> Hardware
Test
Xxxxxx xxxx
Due stampanti compatte
e veloci, dedicate all’utenza domestica e i piccoli uffici
Samsung ML 1510 e ML 1750
Mattia Verga
Piccole,veloci ed economiche
e stampanti laser sono spesso viste come periferiche veloci, ma
relativamente costose, più adatte
per l’utilizzo in un ufficio, dove serve
la stampa di grandi quantità di pagine
in breve tempo. Abbiamo provato due
stampanti monocromatiche Samsung
che, invece, differiscono molto da questa visione e si propongono anche all’utenza domestica grazie al prezzo
contenuto.
ML 1510 è il più economico tra i due
prodotti ed è il modello entry level di
Samsung. Basata su un processore
Samsung a 90 MHz, la ML 1510 ha un
buffer di 2 Mbyte e una risoluzione
massima di 600 dpi.
L’interfacciamento con il Pc è gestito
tramite la porta Usb, standard 1.1, e
il linguaggio Samsung Printer Language.
La stampante ML 1750 si differenzia
invece per il processore a 166 MHz,
il buffer di 8 Mbyte e la risoluzione
L
öö
?
?ö
?ö
?ö
?
ML 1510 e ML 1750
Prezzo (Iva inclusa): Euro 199,00 (ML 1510);
Euro 299,0o (ML 1750)
Contatto: Samsung Electronics
N. verde: 199153153
Web: www.samsung.it
Pro: Buona velocità di stampa; dimensioni
ridotte; prezzo contenuto; interfaccia Usb 2.0
(solo ML 1750).
Contro: Nessun inconveniente rilevato.
136
PC MAGAZINE Settembre 2003
> Caratteristiche
Modello: ML 1510, ML 1750
Tecnologia: Laser monocromatica
Buffer: 2 Mbyte, 8 Mbyte
Ris. Max.: 600 dpi, 1.200 dpi
Interfaccia: Usb 1.1, Usb 2.0/Parallela
massima di 1.200 dpi. È inoltre possibile scegliere il tipo di interfaccia da
utilizzare tra porta parallela o la più
veloce porta Usb 2.0 mentre, tra i linguaggi di stampa supportati c’è anche
il Pcl6.
Esteriormente le due stampanti sono
quasi identiche, a parte una leggera variante di colore della parte frontale, e si
caratterizzano per l’elevata compattezza.
Entrambe infatti, misurano 348x355x193
mm e necessitano di pochissimo spazio
per essere inserite nell’ambiente lavorativo o sulla scrivania di casa. Il cassetto di alimentazione è identico per
entrambe le stampanti e la sua capienza è di 250 fogli. È inoltre presente un
vassoio di alimentazione manuale, dotato anche di una guida per l’inserimento di buste, in cui è possibile inserire un foglio alla volta. Il vassoio principale di uscita ha invece la capienza
di 50 fogli.
Anche il toner è uguale per entrambi i
modelli: ha una durata dichiarata di
circa 3.000 pagine e un costo di 79,00
Euro.
Le prove svolte hanno messo in evidenza l’elevata velocità di questi due
modelli, sia per quanto riguarda la
stampa di documenti con copertura di
testo al 5%, sia per le stampe di foto e
documenti con elementi di grafica.
La ML 1510, nei nostri test
ha mostrato una velocità
di stampa di circa 13 pagine
al minuto nella prima prova
e di 12,6 ppm nella seconda. ML 1750
è invece risultata leggermente
più veloce, con rispettivamente
14,5 e 14 pagine al minuto.
Confrontando i risultati ottenuti da
questi due modelli con altre stampanti della stessa fascia di prezzo provate
in precedenza, possiamo confermare
che ML 1510 e 1750 sono tra le più veloci. Il rapporto prezzo/prestazioni di
questi prodotti risulta dunque molto
interessate, in particolare per il modello ML 1510.
Nonostante la velocità di stampa, la
qualità delle immagini e dei testi riprodotti risulta sempre in linea con le
aspettative, con contorni dettagliati e
sfumature ben riprodotte e contrastate.
La garanzia, infine, offre una certa
tranquillità, grazie al periodo di copertura di un anno con ritiro, riparazione
e riconsegna entro cinque giorni dalla
segnalazione.
Queste stampanti offrono dunque ottime prestazioni in termini di velocità e
qualità grafica, pur disponendo di un
prezzo di commercializzazione tra i
più bassi.
ML 1510 e 1750 sono in definitiva destinate ai piccoli uffici e agli ambienti
domestici, dove non è richiesta la
stampa di elevate moli di stampa. ù
> Hardware
Test
Xxxxxx xxxx
Con meno di 500 euro, Sanyo mette a
disposizione una digitale di ottima qualità, che soddisfa sia il neofita
sia il fotoamatore esperto
Sanyo Xacti Vpc-J1EX
Marina Macrì
Una compatta ben dotata
rovare difetti in questa piccola compatta non è facile.
Sanyo ha fatto le cose proprio per bene e ha costruito una
fotocamera compatta non solo bella dal punto di vista estetico, ma
anche ricca di funzioni e semplice
da usare, con una qualità di immagini molto buona.
È piccolina (98x57x31 mm), e il suo
peso è appena superiore a 150 grammi completa di supporto di memoria e
della batteria ricaricabile agli ioni di
litio. A corredo viene fornito il software Sanyo Software Pack 6.4 e una scheda Sd da 16 Mbyte, oramai la capacità
standard della maggior parte dei produttori.
Quando le fotocamere sono così minuscole bisogna fare un po’ di pratica per
trovare una buona impugnatura, soprattutto per coloro che hanno mani
grandi. Attenzione in particolare a non
mettere le dita davanti al flash.
L’uso si comprende facilmente maneggiandola.
T
La cosa che più sorprende
è che la fotocamera Xacti Vpc-J1EX
parla: sì, proprio così, vi dice
cosa state facendo e cosa
state impostando.
Dopo i primi minuti di divertimento, la
cosa viene un po’ a noia, ma la si può
disinserire dal menu dei settaggi, quello che viene impostato mettendo il selettore sul simbolo della chiave inglese. Risparmierete la batteria.
öö
?
?ö
?ö
?ö
Xacti Vpc-J1EX
Prezzo: Euro 499,00 (Iva inclusa)
Contatto: Fowa Spa
Tel: 011 81441
Web: www.fowa.it
Pro: Numerose funzioni, velocità di azione,
modalità Basic ed Expert.
Contro: Menu e messaggi in lingua inglese.
138
PC MAGAZINE Settembre 2003
> Caratteristiche
Sensore: Ccd da 3,2 Megapixel
Risoluzione massima: 2.880x2.160 pixel
per immagini statiche, 2.048x1.536 pixel
per immagini in sequenza
Interfaccia: Usb 1.1, possibilità di
collegamento diretto con stampante
Dotazione: Sanyo Software Pack 6.4,
scheda Sd da 16 Mbyte
A questo proposito, da segnalare, la
presenza del mirino, oltre al display Tft
che può essere escluso per consumare
meno.
Per i meno esperti c’è l’Help Disp da
selezionare dalla modalità Guidance,
che fa apparire sullo schermo la scritta che spiega la funzione impostata.
Un aiuto molto utile per chi non ha
grande pratica di fotografia.
Le modalità di ripresa sono tre: oltre
allo scatto normale, c’è quello in sequenza e la modalità video. Sono selezionabili attraverso il tasto Mode posto sul retro. A fianco, si accende il
simbolo corrispondente che vi assicura dell’avvenuta impostazione. Sotto
Mode, c’è il pulsante per il menu principale, attraverso il quale possiamo
impostare tutte le funzioni per la ripresa. Potete scegliere il menu Basic,
con le funzioni principali, oppure
quello Expert, attravero il quale possiamo intervenire sui diversi parametri di ripresa, imponendo la nostra
creatività agli automatismi base. Per
passare da uno all’altro, si deve
schiacciare due volte di seguito il ta-
stino sinistro del selettore Set, che serve anche per spostarsi da una funzione all’altra nel menu.
In Basic troviamo le funzioni principali. Oltre alla modalità di ripresa Auto,
possiamo scegliere diversi programmi:
i classici sport, ritratto, paesaggio, notturni, a cui si aggiungono tre modalità
particolari come “cosmetic”, per migliorare i primi piani con un’immagine
più morbida; oppure “lamp”, che ottimizza la ripresa con poca luce, per
esempio una semplice candela; o la divertente funzione “slim”, che corregge
la prospettiva e conferisce un aspetto
più snello alla persona ritratta.
Se non lo dite, fate un figurone facendo sembrare più magri gli amici un po’
grassottelli... Oltre ai programmi è possibile impostare la risoluzione e l’autoscatto. Chi usa Basic non deve fare
nient’altro. Mentre con Expert possiamo intervenire in più fasi: dalla correzione dell’esposizione alla scelta del tipo di lettura, multizonale, media o
spot, dal bilanciamento del bianco sui
diversi tipi di luce e personalizzato all’impostazione della sensibilità fino a
400 Iso. Completa la dotazione, uno
zoom ottico equivalente a un 37-104
mm con modalità super macro ad appena due centimetri dal soggetto; e un
flash da usare secondo le necessità oppure in completo automatismo.
Xacti offre una buona funzione video
per filmati con qualità Tv Movie a 30 o
15 fotogrammi al secondo, a una risoluzione massima di 640x480 pixel.
Una compatta decisamente piacevole,
con la quale è possibile realizzare con
facilità ottime immagini, ma anche aggiungere del nostro con la modalità Expert. Ci piace l’idea di una fotocamera
“scalabile”, che può essere acquistata
da chi non ha mai preso una digitale in
mano e può da subito realizzare belle
foto, ma che gli permette anche di crescere diventando nel tempo un vero
esperto. ù
> Hardware
Test
Francesco Corba Colombo
Seagate Technology ST3160021A
Veloce hard disk da 160 Gbyte
Silenzioso e capiente
eagate amplia la famiglia di prodotti Barracuda Ultra Ata, con l’aggiunta del modello ST3160021A.
Questo hard disk si avvale dello standard
UltraDma/100 per l’interfacciamento,
mentre la velocità di rotazione dei dischi
è di 7200 giri al minuto.
Considerata anche la capienza, 160
Gbyte, e la velocità con la quale svolge le operazioni di lettura e scrittura,
Seagate ST3160021A risulta essere
un’ottima soluzione per coloro che abitualmente utilizzano programmi di video editing o lavorano su immagini di
grandi dimensioni (Dtp e impaginazione grafica).
Il tempo di accesso medio dichiarato è di
8,5 ms, il tempo di latenza è di 4,16 ms,
mentre il buffer integrato è di 2 Mbyte.
S
Le prove effettuate hanno messo
in luce le ottime qualità di questo
drive e l’elevata velocità
ottenibile sia nelle
operazioni di
lettura, sia in
quelle di
scrittura.
I benchmark HdTach
2.61, rilevano infatti un
transfer rate di 61 Mbyte/s in lettura e di 27,9
Mbyte/s per quanto riguarda
la scrittura.
öö
?
?ö
?ö
?ö
?
ST3160021A
Prezzo: Euro 168,00 (Iva inclusa)
Contatto: Seagate Technology
Tel: 800790695
Web: www.seagate.com
Pro: Ottima capacità del disco; silenziosità.
Contro: Nessun inconveniente rilevato.
Tx Dvd-R/-Rw
Antonio Nappa
Un’altra caratteristica, tutt’altro
che trascurabile, riguarda la
soglia di rumore prodotta
dal disco fisso durante
l’accesso ai dati. Grazie
alla tecnologia SoftSonic, Seagate è
riuscita a limitare
la rumorosità dei
propri dischi fissi,
limitando la soglia a
circa 28 Decibel durante la
fase di lettura, e di 36 Decibel durante le operazioni di scrittura, momento in cui il rumore raggiunge il suo
picco massimo. Questa tecnologia fa
parte del 3D Defense System, un sistema appositamente studiato per prevenire danni accidentali dovuti, per
esempio, alle cariche elettrostatiche residue, e per garantire affidabilità e sicurezza al disco fisso. ù
Un masterizzatore Dvd-R/Rw e Dvd-Ram
Multimedia e Backup
X Dvd-R/-Rw è un masterizzatore
interno Dvd-R/Rw con interfaccia
Ide/Atapi, che offre anche la compatibilità per i supporti Dvd-Ram in cartuccia. Infatti la slitta per l’inserimento
dei dischi è stata realizzata in modo da
poter accogliere sia i comuni supporti Cd
e Dvd sia i Dvd-Ram. L’unità ottica si basa sulla meccanica Matshita SW9571, dispone di un buffer di 2 Mbyte ed è in
T
öö
?
?ö
?ö
?ö
TX Dvd-R/-Rw
Prezzo: Euro 249,00 (Iva inclusa)
Contatto: Tx Italia
Tel: 02 92112092
Web: www.txitalia.it - www.txeurope.com
Pro: Compatibilità Dvd-Ram; buon supporto
software.
Contro: Nessun inconveniente rilevato.
140
PC MAGAZINE Settembre 2003
grado di supportare
una velocità di scrittura di 2x per i DvdR/Rw/Ram, mentre per
i Cd-R/Rw la velocità
massima è rispettivamente di 12x e 8x. Per
consentire un’adeguata
gestione dei dischi DvdRam, è incluso nella
confezione il software
Dvd Form, che consente la formattazione dei
supporti con filesystem Udf o Fat 32.
Per garantire l’accesso diretto al disco
e per poterlo usare come un floppy disk, è presente Dla (Drive letter access),
un pacchetto software che consente la
scrittura in modalità Packet Writing.
All’interno un completo software
per il backup di sistema, che si
rivela molto efficace per i piccoli
uffici, grazie alle
buone funzionalità
di archiviazione
dei dischi Dvd e alla
semplicità d’uso.
Infatti, grazie alle apposite procedure guidate, l’impostazione del
backup risulta facile e
personalizzabile in ogni
aspetto, dal tipo di file da
salvare, alle modalità di
scrittura.
Per quanto riguarda l’utilizzo domestico, è disponibile il programma di masterizzazione Veritas RecordNow Dx,
in lingua italiana, anche per gli utenti
meno esperti. TX Dvd-R/-Rw è una
soluzione ideale per gli utenti che necessitano di un masterizzatore Dvd
con supporto per media Dvd-Ram e
una dotazione software completa. ù
Test
Alessandro Camisasca
Hardware <
Typhoon speednet wireless access point e 2x
usb kit Una soluzione economica per la rete wireless domestica
La rete wireless per la casa
ra i diversi dispositivi wireless
basati sullo standard 802.11b
prodotti da Typhoon, abbiamo
provato Speednet Access point e Speednet 2xUsb Kit, una soluzione completa
che permette di allestire una piccola rete senza fili sia per uso domestico che
per un piccolo ufficio.
Questa soluzione è composta da un access point e da due adattatori esterni
con interfaccia Usb caratterizzati da dimensioni estremamente contenute.
Il kit 2xUsb sarebbe gia sufficiente per
mettere in comunicazione due computer, siano essi di tipo desktop o laptop,
in una rete definita Ad-Hoc. Questo tipo di collegamento è analogo a quello
che si effettua fra due computer con un
cavo di rete crossover, per condividere
cartelle, file ed eventuali stampanti.
Con l’aggiunta di un access point la
piccola rete passa in modalità Infrastruttura e, in questo modo non solo è
possibile collegare più di due Pc in rete tra loro in modalità wireless, ma diventa possibile integrare la rete wireless con un eventuale rete locale cablata già esistente. Inoltre l’access point
integra anche una porta Wan alla quale si può collegare direttamente un
Router/modem xDsl per consentire ai
computer collegati di navigare in Internet, e di usufruire dei relativi servizi, con una connessione a banda larga.
La configurazione risulta abbastanza
semplice, almeno per chi possiede un
T
öö
?
?ö
?ö
?ö
Speednet wireless
Prezzo: speednet wireless access point
Euro 139,00 (Iva inclusa)
speednet wireless 2x usb kit Euro 129,00
(Iva inclusa)
Contatto: Typhoon
Tel: 06 71584529
Web: www.anubisline.com
Pro: Facilità di configurazione;
prezzo contenuto.
Contro: Livello di protezione limitato.
minimo di nozioni sulle reti. Gli adattatori Usb si comportano come una
normale scheda di rete, e l’interfaccia
Usb contribuisce a facilitarne il collegamento. A questo punto basta indicare al sistema operativo dove trovare i
driver necessari al riconoscimento e le
schede sono pronte.
Un discorso a parte merita la configurazione dell’access point, che a differenza di molti altri prodotti analoghi,
non viene gestita tramite interfaccia
Web. Per questa fase infatti bisogna
collegare l’access point direttamente a
un computer tramite la porta Usb e solamente in questo modo l’utility, fornita insieme al Cd-Rom dei Driver, riesce a rilevarne la presenza. A questo
punto è possibile accedere ai menu per
modificare le poche impostazioni di
base, come per esempio, il nome della
rete (Ssid), se ottenere l’indirizzo Ip
tramite un server Dhcp o impostarne
uno fisso, attivare o meno la crittografia. A questo proposito va segnalato
che la crittografia supportata da questo
access point non va oltre i 40 bit, contro i 128 bit di altri prodotti analoghi
basati sullo stesso standard 802.11b.
Messa alla prova, la soluzione prodotta da Typhoon si è dimostrata affidabile anche in ambienti chiusi con e
senza ostacoli, mantenendo una discreta velocità di trasferimento dei dati a anche a distanze diverse. Si passa
da circa 5/5.5 Mbps per la velocità di
trasferimento dati come picco massimo, installando nello stesso ambiente
sia la scheda che l’access point, fino
a minimi di qualche migliaio di Kbps
quando si arriva ai limiti della copertura del segnale. A distanze intermedie la velocità di trasferimento dei dati si mantiene a livelli superiori a 3,5/4
Mbps.
La soluzione Typhoon potrebbe
essere una soluzione economica
per creare la rete wireless
nella propria abitazione dove
solitamente non sono richiesti
elevati standard di protezione
dei dati.
Il consiglio è naturalmente di posizionare l’Access Point al centro dell’abitazione o ufficio, oppure al piano intermedio
qualora dovesse essere disposta su più
livelli, per garantire la copertura nel modo più uniforme possibile. In questo
modo tutti i computer presenti in casa
avranno un accesso a Internet senza dover cablare l’appartamento per disporre
i cavi di rete. Infine le condizioni di garanzia per entrambi i prodotti hanno
validità per due anni. ù
Settembre 2003 PC MAGAZINE
141
> Hardware
Test
Xxxxxx xxxx
Da Gigabyte
e MSI due schede madri con chipset i865PE destinate alla fascia
di mercato mainstream
Gigabyte 8PENXP e MSI 865PE Neo2-FIS2R
Damir Laurenzi
Springdale si diffonde
l chipset Intel 865PE, dedicato ai
personal computer per la fascia
di mercato mainstream è già ampiamente diffuso tra i produttori di
schede madri che lo integrano nei propri prodotti per il supporto alle Cpu Intel Pentium 4 con Front side bus a 800
MHz. Questo chipset fornisce inoltre
diversi aggiornamenti rispetto alla precedente famiglia di punta prodotta da Intel (sempre per
le Cpu Pentium 4).
Infatti, oltre al supporto per la frequenza di Fsb
più elevata disponibile oggi
(almeno per Cpu in
tecnologia x86) c’è anche l’impiego di un doppio canale di accesso
alla memoria di sistema, di tipo Ddr
con frequenza di funzionamento esterna fino a 400 MHz (i moduli di questo
tipo sono identificati con la sigla
PC3200). Il Southbridge gestisce invece i collegamenti verso i bus Usb 2.0 e
Serial Ata.
I
Abbiamo provato due schede
madri con il chipset 865PE,
indirizzate prevalentemente a
un’utenza che richiede buone
prestazioni e un’elevata
integrazione dei diversi
componenti.
Grazie a questi due componenti è
quindi possibile integrare nel personal
computer diverse estensioni, sia per
l’utenza domestica che per quella di tipo professionale.
G yg a b y t e G a - 8 P E N X P
La scheda madre Ga-8PENXP, prodotta da Gigabyte è indirizzata a utenti
che richiedono prestazioni elevate, ma
anche caratteristiche avanzate. Integrati nella scheda madre troviamo infatti ben sei slot per alloggiare altret-
142
PC MAGAZINE Settembre 2003
öö
?
?ö
?ö
?ö
8PENXP
Prezzo: Euro 222,60 (Iva inclusa)
Contatto: Gigabyte
Tel: +390423722614
Web: www.gigabyte.com.tw www.abacointernational.com
Pro: Gestione alimentazione; connessioni
esterne; gestione dischi con interfaccia Eide.
Contro: Nessun inconveniente rilevato.
tanti moduli di memoria Ddr (per un
massimo di 4 Gbyte).
Questa scheda madre
dispone inoltre di un sistema di controllo dell’alimentazione (chiamato Dual
Power System 2) completamente separato e installato su
un modulo aggiuntivo, su cui è montata anche una ventola per il raffreddamento. La scheda dispone di cinque slot
di tipo Pci mentre, per quanto riguarda
la gestione delle unità di memoria di
massa, sono disponibili le interfacce Eide di tipo parallelo e seriale.
La metà dei connettori è dedicata alla gestione di dischi da
configurare in modalità
Raid 0 e 1. Grazie a un
modulo aggiuntivo
questa scheda madre permette la
connessione di
dischi con interfaccia Eide Seriale
anche all’esterno del
cabinet, oltre che Firewire 1394
e Usb 2.0. Per la connessione Lan è disponibile un’interfaccia Giganet controllata dal chip Intel 82547EI.
M SI 865PE Neo2-FIS2R
Anche la scheda madre 865PE Neo2FIS2R, prodotta da MSI, risulta ben equi-
paggiata in termini di controller e interfacce, con numerose possibilità di collegamento sia di tipo interno che esterno. Grazie all’adozione del chipset
Springdale viene gestito il supporto al
doppio canale Eide parallelo e seriale,
inoltre è stato aggiunto il chip Promise
FastTrack 378, che porta a quattro le
unità seriali Ata150 collegabili contemporaneamente. Questa seconda coppia
di canali, collegata con un canale Eide
parallelo indipendente, può essere gestita in modalità Raid livello 0 o 1 direttamente in hardware dal chip stesso di
controllo.
Per la memoria di sistema sono disponibili qiuattro slot che consentono di
alloggiare fino a quattro Gbyte di memoria in modalità a doppio canale. La
possibilità di effettuare eventuali
öö
?
?ö
?öö
865PE Neo2-FIS2R
Prezzo: Euro 246,60 (Iva inclusa)
Contatto: Microstar International
Tel: 886 2 3234 5599
Web: www.msi-italia.com
Pro: Controllo stabilità; connessioni esterne;
garanzia di 3 anni.
Contro: Prezzo sopra la media.
upgrade di
componenti
interni, è garantita dalla disponibilità di cinque slot Pci.
Per le connessioni
esterne sono pronte
già sulla scheda madre
sei porte Usb 2.0, mentre moduli aggiuntivi consentono di
aumentare le possibilità di connessione a otto porte Usb 2.0 e di aggiungere anche due porte di tipo FireWire
1394. Per questo prodotto viene assicurata una garanzia di 3 anni. ù
> Hardware
Test
Marco Soffientini
Kyocera-Yashica Finecam L4v
Una digitale da 4,0 Megapixel
Anteprima da 2,5”
yocera Yashica ha presentato la
Finecam L4v, una fotocamera digitale da 4.0 Megapixel che si distingue da prodotti analoghi per le elevate dimensioni del display Lcd.
K
Il pannello Lcd infatti ha una
diagonale di 2,5”e consente
di visualizzare le anteprime
delle foto in modo ben visibile
e dettagliato.
öö
?
?ö
?ö
?ö
Finecam L4v
Prezzo: Euro 599,00 (Iva inclusa)
Contatto: Fowa
Tel: 011-81441
Web: www.fowa.it
Pro: Ampio display da 2,5 pollici.
Contro: Non disponibile sequenza rapida
di scatti.
Alessandro Camisasca
Il display, impostando la
modalità di playback,
permette anche di visionare fino a un massimo
di sei immagini contemporaneamente e di tenere sotto
controllo le ultime foto scattate. Sul
versante delle caratteristiche tecniche
principali, il sensore Ccd permette di effettuare scatti a una risoluzione massima di 2304x1728 pixel, mentre le ottiche
prodotte da Kyocera, permettono di usufruire di uno zoom 3x. Infatti la focale
equivalente è di 35-105 mm, rispetto a
una fotocamera tradizionale a pellicola
35 mm. La macchina ha anche uno
zoom digitale 4x. Per quanto riguarda le
modalità di scatto, è possibile scegliere
tra quella automatica, per gli utenti meno esperti oppure potremo utilizzare la
modalità manuale, che ci permette di intervenire su parametri come, per esem-
Sitecom WL-013
pio, il bilanciamento del
bianco, l’apertura focale e la messa a fuoco.
L’uso della fotocamera,
nel complesso, è risultato molto semplice, anche se dobbiamo segnalare
che non è prevista la possibilità di effettuare scatti in sequenza rapida. La fotocamera funziona solamente con memorie esterne, e possono essere utilizzate
sia di tipo Secure Digital che Multimedia
Card. Nella confezione è inclusa una
memoria Secure Digital da 16 Mbyte,
sulla quale è possibile registrare da un
minimo di 7 fotografie fino a un massimo di 123, a seconda della risoluzione e
della compressione utilizzate. Oltre alle
fotografie, con la Finecam L4v è possibile effettuare filmati con audio, a una
risoluzione di 320x240 pixel oppure di
160x120 punti. ù
Per un ufficio più esteso
Soluzione wireless versatile
itecom propone soluzioni complete per reti Wireless, basate
sullo standard 802.11b e su quello più recente, e veloce, 802.11g. Abbiamo provato il modello WL-013, che
si basa sullo standard a 11 Mbps, ma,
oltre alla funzionalità classica di access
point, si aggiunge anche quella di ripetitore del segnale, che permette di
estendere la copertura su un’area più
estesa. Naturalmente le due funzionalità possono essere impostate per operare contemporaneamente. La configurazione è semplice e può avvenire sia
tramite apposita utility, oppure tramite interfaccia Web richiamando l’indirizzo Ip e inserendo user id e password. Le possibilità di configurazione
comprendono sia il settaggio della rete Wlan (i parametri sono Essid, Channel, Ap Name) sia le impostazioni della rete locale (l’indirizzo Ip o eventua-
S
144
PC MAGAZINE Settembre 2003
le server Dhcp). Non
mancano naturalmente le impostazioni per
aumentare la sicurezza, come il sistema di
crittografia a 64 o 128
bit, il controllo degli
accessi tramite indirizzo Mac e l’invisibilità dell’ac-
cess point. Tramite il controllo degli indirizzi Mac è
possibile abilitare o inibire
una postazione dall’uso
della rete inserendo in un
apposito elenco gli indirizzi Mac di ciascun utente.
öö
?
?ö
?ö
?ö
WL-013
Prezzo: Euro 99,95 (Iva inclusa)
Contatto: Sitecom
Tel: 0773 473691
Web: www.sitecom.com
Pro: Impostazioni avanzate complete;
condizioni di garanzia.
Contro: Nessun inconveniente rilevato.
Con l’invisibilità
dell’access point,
invece, si può
nascondere il nome
della rete in modo che
questa non possa essere
rilevata da appositi
programmi (sniffer) e quindi
risulti inaccessibile a eventuali
utenti non autorizzati.
La certificazione Wi-Fi garantisce la
piena interoperabilità con qualsiasi altro dispositivo 802.11b. Infine, vanno
segnalate le condizioni di garanzia che
hanno una durata di ben 10 anni. ù
Hardware <
Test
Uno strumento
preciso e sensibile controlla al meglio un ottimo software grafico
Wacom Home Photo Studio Collection
Paolo Sommaruga
Disegno e ritocco:
soluzione completa
ome Photo Studio Collection,
d’ora in poi Studio, è una combinazione indovinata tra Graphire 2, una delle migliori tavolette
grafiche Wacom per il mercato domestico e semi professionale, e Adobe
Photoshop Elements 2 con il plugin
PenPalette LE, a sua volta una coppia di
programmi che possono risolvere tutti
i problemi di ritocco di immagini digitali senza bisogno di altri strumenti.
In Studio è incluso anche Painter, oggi con il marchio Procreate che ha acquisito questo tormentato programma
grafico. Il tutto reca comunque il marchio Wacom, produttore della tavoletta grafica.
H
L’insieme di Studio è azzeccato
perché, se è vero che una tavoletta
senza programmi grafici
non serve, software come
quelli forniti a corredo vengono
usati nel modo più proficuo
con la tavoletta che sostituisce
anche il mouse.
Graphire 2 replica il successo della precedente serie e apporta pochi miglioramenti significativi. Il mouse, senza filo
e senza sfera, è più pesante e decisamente più slanciato e sottile. Adatto a
mani piccole e grandi, si muove senza
sforzo sulla superficie della tavoletta,
ma richiede qualche attenzione. Il driver riconosce se stiamo usando la penna o il mouse. Nel primo caso la tavo-
öö
?
?ö
?ö
?ö
?
Home Photo Studio
Prezzo: Euro 149,00 (Iva inclusa)
Contatto: Wacom
Web: www.wacom.com
Pro: Soluzione facile e potente per il ritocco
amatoriale, ergonomia.
Contro: Alcune difficoltà nell’installazione
del software a corredo.
> Caratteristiche
Cpu: Processore Pentium 200 o superiore,
porta Usb
Ram: 64 Mbyte
Spazio disco: 200 Mbyte driver e tutto
il software
Sistema operativo: Windows 98, 2000, Me, Xp
letta controlla il puntatore grafico in
modo assoluto, nel secondo caso simula la “rollata”, cioè l’operazione di
sollevamento del mouse e la collocazione in un posto più comodo da cui
riprendere il puntamento.
La superficie utile della tavoletta grafica è un rettangolo poco più piccolo di
un foglio A6, cioè una pagina di quaderno tagliata a metà.
Il cavo Usb esce dalla tavoletta al centro
del lato superiore, dove troviamo un
porta penna che si può staccare. Appena sopra l’area attiva c’è un led, colore
giallo smorzato, che ad ogni clic diventa verde vivo e offre un meccanismo di
conferma (retroazione) a volte addirittura troppo visibile. Penna e mouse non
hanno filo e funzionano senza pile. Sulla penna è collocato un pulsante a bilanciere, programmabile, che in genere
sostituisce il tasto destro. All’estremità
opposta della penna c’è una punta tonda grossa che sostituisce la gomma per
cancellare delle matite vere. Il mouse ha
due bottoni e la rotellina centrale clicca-
bile, in pieno standard Logitech, e funziona subito senza problemi, ma la funzione del tasto centrale non è assegnata.
Per farlo, in Windows 2000 Pro è necessario aprire il Pannello di controllo
e attivare la voce Wacom tablet. Il
driver consente di configurare separatamente la penna e il mouse e le
impostazioni sono quelle di un sistema professionale: uso di un’area al posto dell’intera tavoletta, sensibilità di
punta e gomma, orientamento della tavoletta rispetto allo schermo e un controllo molto sofisticato del doppio clic,
che con una penna è forse una delle
operazioni meno naturali da fare perché non corrisponde ad alcuno strumento di disegno “reale”.
Photoshop Elements 2 offre strumenti
di disegno e fotoritocco alla portata
dell’appassionato ma non semplicistici. Il plugin PenPalette LE offre un diverso punto di vista sul fotoritocco,
con strumenti più semplici da capire
nel loro funzionamento teorico, ma più
critici da usare per ottenere i risultati
migliori. Purtroppo, Pen Palette si installa in una cartella fissa (quella del
vecchio Elements), quindi ricordate di
cambiarla scegliendo la cartella PlugIns collocata in “Photoshop Elements
2”. Fatto questo, Pen Palette appare
come comando esterno nel menu File,
Strumenti di automazione. Elements 2
infatti identifica le impostazioni locali
italiane e propone l’installazione direttamente nella nostra lingua. Pen Palette e Painter invece sono in inglese. ù
Settembre 2003 PC MAGAZINE
145
> Hardware
Guida all’acquisto
Prezzo, capacità,
velocità di lettura
e scrittura, consumi
e affidabilità sono le
caratteristiche da tenere
in considerazione
per una giusta scelta
Paolo Canali
e memorie miniaturizzate da
inserire nella porta Usb stanno
diventando la soluzione più
pratica e immediata per spostare file
da un computer all’altro. Capacità,
velocità e affidabilità sono migliori
rispetto al vecchio floppy disk, dal
quale ereditano il vantaggio principale:
qualsiasi computer con Windows 98
o successivo può leggere i dati
memorizzati, di solito senza bisogno
di caricare driver software. Grazie
alla loro completa standardizzazione,
le chiavette Usb sono una buona
soluzione anche per chi utilizza il
sistema operativo Linux, purché basato
L
Capacità, velocità e affidabilità
sono le caratteristiche che hanno
permesso alle memorie Usb di
diventare la valida alternativa
ai vecchi floppy disk
sul kernel 2.4.x. L’unico inconveniente
è la scomodità d’installazione iniziale,
perché la comunità Linux non
ha ancora integrato in modo nativo
il supporto per le memorie Usb
nelle distribuzioni più celebri. La
popolarità delle chiavette ha ormai
raggiunto un tale consenso che,
secondo alcuni esperti, potrebbero
sostituire del tutto il vecchio e
scomodo floppy disk come mezzo
di scambio e archiviazione a breve
termine. Oggi conviene davvero
acquistare una piccola chiavetta di
memoria Usb: costa poco e risolve
146
PC MAGAZINE Settembre 2003
Dati
ovunque
in un attimo molti problemi,
mettendo fine a lentezze
e inaffidabilità dei floppy disk.
F o r m a ot t i m a l e
Prezzo e capacità non sono gli unici
parametri da considerare nella scelta.
La grande varietà di prodotti disponibili
permette di dedicare la giusta
attenzione a dettagli che, solo in
apparenza, sono di minore importanza.
Un esempio tipico è la forma fisica.
Se nei connettori Usb posteriori
dei computer da tavolo si riesce ad
innestare praticamente qualsiasi
modello di chiavetta, lo stesso non
si può dire per i Pc portatili, o per
quelli dove la presa Usb è riportata
sul pannello frontale (magari in una
posizione molto incassata). Una
chiave con forma troppo tozza
potrebbe urtare contro i connettori
dei cavi adiacenti o i particolari della
carrozzeria del computer, impedendo
l’inserimento. Alcuni costruttori
tentano di aggirare il problema
accompagnando la chiavetta con
un cavo di prolunga lungo qualche
centimetro, ma è una soluzione
scomoda giustificata solo in caso
di consistenti risparmi economici.
Un altro dettaglio utile è la spia
indicatrice di attività, che si accende
mentre è in corso il trasferimento
dati. Per ridurre i tempi di attesa,
Windows non scrive i dati
direttamente nella memoria Usb,
ma li fa passare per un grande buffer
contenuto nella Ram di sistema del
computer, che viene successivamente
svuotato poco alla volta all’interno
della memoria Usb. Se l’indicatore
di attività manca o è poco visibile, si
corre il rischio di estrarre la memoria
Usb mentre la scrittura è ancora in
corso, perdendo i file che contiene.
P r e sta z i o n i
Non tutte le memorie Usb hanno
la stessa velocità di lettura e scrittura,
anzi questo parametro varia
moltissimo tra marche e modelli
diversi. Se per una memoria da 32
oppure 64 Mbyte ciò ha un’importanza
relativa, perché i tempi di attesa sono
comunque piccoli, nel caso dei “tagli”
di capacità superiore la differenza tra
i tempi di scrittura per ottenere il pieno
riempimento può anche superare il
minuto. Questo fenomeno si verifica
perché le memorie Usb usano la
tecnologia Flash a stato solido, dove
la scrittura è anche sei volte più lenta
dell’operazione di lettura. Nei chip
che usano le tecnologie più moderne
il divario tra le velocità di lettura e
scrittura diminuisce, ma in compenso
crescono notevolmente i costi.
Oggi quasi tutte le memorie seguono
la versione 1.1 del protocollo Usb,
che è limitato ad un tetto di
12 Megabit al secondo: quindi
la velocità di copia massima
non supera il megabyte al secondo.
Memorie Usb
Più che tascabili Alcuni dispositivi di memorizzazione con interfaccia Usb sono veramente piccoli, tanto da poter essere tranquillamente custoditi nel portafogli.
Guida all’acquisto
Û
P r ot e z i o n e d e i dat i
Le memorie di tipo standard usano
il driver Usb integrato nelle ultime
versioni di Windows, quindi appaiono
come unità removibili simili a un
floppy drive. Una recente innovazione
è la funzione di cifratura hardware,
che nasconde il contenuto della
memoria a chiunque non possiede
l’apposita “chiave elettronica” (cioè
password) per la decodifica. Se questa
caratteristica è importante per le
proprie esigenze, bisogna verificare
con attenzione per quali versioni
di Windows è disponibile il driver
che la attiva: non tutti i costruttori
supportano la cifratura in Windows
Xp o Windows 98.
non trascurabile, specialmente
nelle versioni a capacità più alta.
Se la corrente assorbita dalla
memoria supera quella erogabile
dall’hub Usb possono nascere
problemi di compatibilità difficili
da risolvere, mentre nel caso dei Pc
portatili potrebbe diminuire
l’autonomia di funzionamento.
A f f i da b i l i tà
La tecnologia Flash usata dalle
memorie a stato solido ha
purtroppo un grosso limite: ogni
operazione di scrittura provoca una
C onsumi
leggera usura dell’ossido di silicio
contenuto nel chip, che con il tempo
potrebbe guastarsi o perdere dati.
Le memorie Usb si alimentano
Ogni costruttore di memorie ha
direttamente dalla presa del
adottato contromisure per aumentare
computer, ma spesso hanno un
la robustezza del chip, con risultati
difetto che fa disperare i possessori
non sempre ottimali. La resistenza
di Pc portatili e hub esterni passivi:
all’usura della memoria Usb è
consumano una quantità di corrente
riassunta in due parametri,
chiamati data retention
ed endurance.
Memorie Usb e Mp3
Il primo parametro indica
per quanti anni la chiavetta
Da qualche tempo sono comparsi in commercio
Usb conserva i dati.
dispositivi molto simili alle cosiddette “chiavetDi solito i costruttori
te” Usb, o Flash Drive, che alla funzione di medichiarano una data
morizzazione aggiungono la capacità di poter riretention compresa tra 10
produrre file Mp3 contenuti nella memoria.
e 90 anni, che a prima vista
Il primo modello disponibile è stato il MuVo di
è senz’altro rassicurante,
Creative, al quale sono seguiti altri prodotti, per
ma questo dato va
esempio, di Hamlet o di BenQ. Questi oggetti
interpretato attentamente.
possono essere quindi utilizzati sia come sostiSe non viene specificato
tuti del classico floppy disk, sia come riprodutdiversamente, si riferisce
tori portatili di musica in formato Mp3. Rispeta una stima “media”,
to ai Flash Drive, questi dispositivi sono più incalcolata per memorie
gombranti, soprattutto perché devono integranuove di fabbrica
re anche una batteria per consentirne il
conservate in condizioni
funzionamento come lettore Mp3, e ovviamenambientali ottimali,
te hanno un costo più elevato, anche se a volte
partendo dai risultati
solo di pochi euro.
sperimentali di un test
d’invecchiamento rapido
Hardware <
eseguito su un campione di chiavette
Usb. Il procedimento offre una misura
puramente indicativa, che rende
poco significativo il confronto con i
dati dichiarati dai diversi costruttori.
Il parametro endurance, sempre
dichiarato tra i dati tecnici della
chiavetta di memoria, è un valore
statistico che indica il numero medio
di scritture necessarie per usurare
l’ossido di silicio del chip al punto da
rendere impossibili ulteriori modifiche
affidabili dei dati. Le procedure di
misura sono molto più precise rispetto
a quelle che servono a conoscere
la data retention, quindi prima
dell’acquisto è importante confrontare
l’endurance della chiavetta di
memoria Usb con quella dei
concorrenti. I modelli meno evoluti
garantiscono almeno 100.000
operazioni di scrittura, mentre
i più robusti oltre 1.000.000.
Anche in questo caso il valore
molto elevato dei numeri può dare un
senso di sicurezza che purtroppo non
è giustificato. Per garantire la
massima compatibilità con Windows,
sulle memorie Usb si usa di solito
il filesystem Fat, concepito in origine
per le tecnologie magnetiche
(floppy e hard disk) che non hanno
il problema dell’endurance. La
tecnologia Fat esegue una scrittura
sull’area di sistema della chiavetta
ogni volta che un file viene spostato,
creato o modificato: ciò significa
che la Fat della chiavetta è aggiornata
decine o centinaia di volte ad ogni
utilizzo.
M e m o r i e e s pa n d i b i l i
Alcuni produttori hanno iniziato a
proporre una soluzione dove il banco
di memoria (di tipo standard)
è separabile dalla chiave vera e
propria. Sulla porta Usb del computer
s’innesta quindi la sola interfaccia
elettrica, mentre la memoria
è fisicamente costituita da una
schedina Mmc (MultiMediaCard)
oppure Memory Stick. Ciò che
distingue questi prodotti dai comuni
lettori Mmc e Ms esterni è la loro
minuscola dimensione, appena
più grande di quella delle chiavette
di memoria convenzionali. ù
Settembre 2003 PC MAGAZINE
147
> Hardware
Guida all’acquisto
Memorie Usb
Flash drive Usb
PRODUTTORE / MODELLO
Acer
My AcerKey
TELEFONO
PREZZO EURO
(IVA INCLUSA)
CAPACITÀ FORMATTATA
INTERFACCIA
0931 469411
60,00
64 Mbyte
Usb 1.1 e 2.0 full speed
60
0931 469411
84,00
128 Mbyte
Usb 1.1 e 2.0 full speed
84,
0931 469411
156,00
256 Mbyte
Usb 1.1 e 2.0 full speed
156
0931 469411
312,00
512 Mbyte
Usb 1.1 e 2.0 full speed
312
055 3370
46,68
32 Mbyte
Usb 1.1
46,
02 66988357
114,00
128 Mbyte
Usb 2.0 (compatibile 1.1)
114
02 66988357
195,00
256 Mbyte
Usb 2.0 (compatibile 1.1)
195
02 66988357
438,00
512 Mbyte
Usb 2.0 (compatibile 1.1)
438
0522 991711
20,20
16 Mbyte
Usb 1.1
20,
0522 991711
27,75
32 Mbyte
Usb 1.1
27,
0522 991711
33,00
64 Mbyte
Usb 1.1
33,
0522 991711
54,00
128 Mbyte
Usb 1.1
54,
0522 991711
99,00
256 Mbyte
Usb 1.1
99,
0522 991711
210,00
512 Mbyte
Usb 1.1
210
0522 991711
390,00
1 Gbyte
Usb 1.1
390
0522 991711
195,00
512 Mbyte
Usb 1.1
195
0522 991711
21,00
32 Mbyte
Usb 1.1
21,
0522 991711
29,00
64 Mbyte
Usb 1.1
29,
0522 991711
45,00
128 Mbyte
Usb 1.1
45,
0522 991711
59,00
64 Mbyte
Usb 1.1
59,
www.acer.it
Acer
My AcerKey
www.acer.it
Acer
My AcerKey
www.acer.it
Acer
My AcerKey
www.acer.it
Adook
Memory Pen Security
www.chl.it
Freecom
FM-10-128
www.addon.it
Freecom
FM-10-256
www.addon.it
Freecom
FM-10-512
www.addon.it
Hamlet
Zelig Pen
www.hamletcom.com
Hamlet
Zelig Pen
www.hamletcom.com
Hamlet
Zelig Pen
www.hamletcom.com
Hamlet
Zelig Pen
www.hamletcom.com
Hamlet
Zelig Pen
www.hamletcom.com
Hamlet
Zelig Pen
www.hamletcom.com
Hamlet
Zelig Pen
www.hamletcom.com
Hamlet
Zelig Pen (edizione Silver)
www.hamletcom.com
Hamlet
Zelig One
www.hamletcom.com
Hamlet
Zelig One
www.hamletcom.com
Hamlet
Zelig One
www.hamletcom.com
Hamlet
Zelig X Pen (3 in 1)
www.hamletcom.com
148
PC MAGAZINE Settembre 2003
Memorie Usb
SISTEMI OPERATIVI SUPPORTATI
SOFTWARE E ACCESSORI
IN DOTAZIONE
,00
Windows 98Se, 2000, Me, Xp,
MacOs 9.0 o superiore, Linux
(kernel 2.4.0)
key safe - drive scaricabile dal sito
00
Windows 98Se, 2000, Me, Xp,
MacOs 9.0 o superiore, Linux
(kernel 2.4.0)
6,00
Guida all’acquisto
Hardware <
PROTEZIONE DA SCRITTURA
(SÌ/NO)
GARANZIA (ANNI)
-
sì - Key safe
2
key safe - drive scaricabile dal sito
-
sì - Key safe
2
Windows 98Se, 2000, Me, Xp,
MacOs 9.0 o superiore, Linux
(kernel 2.4.0)
key safe - drive scaricabile dal sito
-
sì - Key safe
2
,00
Windows 98Se, 2000, Me, Xp,
MacOs 9.0 o superiore, Linux
(kernel 2.4.0)
key safe - drive scaricabile dal sito
-
sì - Key safe
2
68
Windows Me, 2000, Xp,
MacOs e Linux
(kernel 2.4.0)
Floppy di installazione, cavo,
manuale d'uso
no
no
2
4,00
Windows 98Se, 2000, Me, Xp,
MacOs 9.0 o superiore, Linux
(kernel 2.4.0)
Freecom Software Suite e Cavo
prolunga Usb
no
sì
2
,00
Windows 98Se, 2000, Me, Xp,
MacOs 9.0 o superiore, Linux
(kernel 2.4.0)
Freecom Software Suite e Cavo
prolunga Usb
no
sì
2
8,00
Windows 98Se, 2000, Me, Xp,
MacOs 9.0 o superiore, Linux
(kernel 2.4.0)
Freecom Software Suite e Cavo
prolunga Usb
no
sì
2
20
Windows, Mac, Linux
Password per la riservatezza
no
sì
2
75
Windows, Mac, Linux
Password per la riservatezza
no
sì
2
00
Windows, Mac, Linux
Password per la riservatezza
no
sì
2
00
Windows, Mac, Linux
Password per la riservatezza
no
sì
2
00
Windows, Mac, Linux
Password per la riservatezza
no
sì
2
0,00
Windows, Mac, Linux
Password per la riservatezza
no
sì
2
0,00
Windows, Mac, Linux
Password per la riservatezza
no
sì
2
,00
Windows, Mac, Linux
Password per la riservatezza
no
sì
2
00
Windows, Mac, Linux
no
sì
2
no
sì
2
no
sì
2
sì (Mm e Sd)
sì
2
SLOT MEMORIE AGGIUNTIVE
00
Windows, Mac, Linux
-
00
Windows, Mac, Linux
-
00
Windows, Mac, Linux
Software gestione posta elettronica
in remoto, prolunga Usb
Settembre 2003 PC MAGAZINE
149
> Hardware
Guida all’acquisto
Memorie Usb
Flash drive Usb
PRODUTTORE / MODELLO
Hamlet
Zelig X Pen (3 in 1)
TELEFONO
PREZZO EURO
(IVA INCLUSA)
CAPACITÀ FORMATTATA
INTERFACCIA
0522 991711
89,00
128 Mbyte
Usb 1.1
89
0522 991711
179,00
256 Mbyte
Usb 1.1
179
02 69633538
49,00
64 Mbyte
Usb
49,
02 69633538
89,00
128 Mbyte
Usb
89,
02 69633538
169,00
256 Mbyte
Usb
169
055 3370
34,00
64 Mbyte
Usb
34,
02 93901383
99,00
123 Mbyte
Usb 2.0 / Usb 1.1
99,
02 93901383
179,00
247 Mbyte
Usb 2.0 / Usb 1.1
179
02 93901383
338,00
495 Mbyte
Usb 2.0 / Usb 1.1
338
02 93901383
69,00
61,5 Mbyte
Usb 1.1
69,
02 93901383
89,00
123 Mbyte
Usb 1.1
89,
02 93901383
169,00
247 Mbyte
Usb 1.1
169
02 93901383
39,00
62,5 Mbyte
Usb 1.1
39,
02 93901383
59,00
125 Mbyte
Usb 1.1
59,
02 93901383
109,00
251 Mbyte
Usb 1.1
109
02 93901383
29,00
31,2 Mbyte
Usb 1.1
29,
02 93901383
39,00
62,5 Mbyte
Usb 1.1
39,
02 93901383
59,00
125 Mbyte
Usb 1.1
59,
0547 419111
19,00
64 Mbyte
Usb 1.1
19,
0547 419111
39,00
128 Mbyte
Usb 1.1
39,
www.hamletcom.com
Hamlet
Zelig X Pen (3 in 1)
www.hamletcom.com
Iomega
Mini Usb drive 64 Mb
www.iomega.com/europe
Iomega
Mini Usb drive 128 Mb
www.iomega.com/europe
Iomega
Mini Usb drive 256 Mb
www.iomega.com/europe
Lexar
JumpDrive
www.chl.it
Magnex
Fast Drive Flash Disk Usb
2.0 www.magnex.it
Magnex
Fast Drive Flash Disk Usb 2.0
www.magnex.it
Magnex
Fast Drive Flash Disk Usb 2.0
www.magnex.it
Magnex
Smart Drive Plus Sd Flash Disk Usb 1.1
www.magnex.it
Magnex
Smart Drive Plus Sd Flash Disk Usb 1.1
www.magnex.it
Magnex
Smart Drive Plus Sd Flash Disk Usb 1.1
www.magnex.it
Magnex
Mini Drive Flash Disk Usb 1.1
www.magnex.it
Magnex
Mini Drive Flash Disk Usb 1.1
www.magnex.it
Magnex
Mini Drive Flash Disk Usb 1.1
www.magnex.it
Magnex
Easy Disk Flash Disk Usb 1.1
www.magnex.it
Magnex
Easy Disk Flash Disk Usb 1.1
www.magnex.it
Magnex
Easy Disk Flash Disk
www.magnex.it
Olidata
ACUSBDISK64MB
www.olidata-computers.com
Olidata
ACUSBDISK128MB
www.olidata-computers.com
150
PC MAGAZINE Settembre 2003
Memorie Usb
Guida all’acquisto
Hardware <
SISTEMI OPERATIVI SUPPORTATI
SOFTWARE E ACCESSORI
IN DOTAZIONE
SLOT MEMORIE AGGIUNTIVE
PROTEZIONE DA SCRITTURA
(SÌ/NO)
GARANZIA (ANNI)
,00
Windows, Mac, Linux
Software gestione posta elettronica
in remoto, prolunga Usb
sì (Mm e Sd)
sì
2
9,00
Windows, Mac, Linux
Software gestione posta elettronica
in remoto, prolunga Usb
sì (Mm e Sd)
sì
2
00
Windows 98Se, 2000, Me, Xp,
MacOs 8.6 o superiore, Linux
(kernel 2.4.0)
Iomega Active Disk
no
sì
2
00
Windows 98Se, 2000, Me, Xp,
MacOs 8.6 o superiore, Linux
(kernel 2.4.0)
Iomega Active Disk
no
sì
2
9,00
Windows 98Se, 2000, Me, Xp,
MacOs 8.6 o superiore, Linux
(kernel 2.4.0)
Iomega Active Disk
no
sì
2
00
Windows 2000, Me, Xp, MacOs 8.6
o superiore
-
no
sì
5
00
Windows 98Se, 2000, Me, Xp,
MacOs 8.6 o superiore, Linux
(kernel 2.4.0)
Driver (Windows 98, Se), Usb
Extension Cable, Docking Stand,
Neck Strap
no
sì
2
9,00
Windows 98Se, 2000, Me, Xp,
MacOs 8.6 o superiore, Linux
(kernel 2.4.0)
Driver (Windows 98, Se),
Usb Extension Cable, Docking Stand,
Neck Strap
no
sì
2
8,00
Windows 98Se, 2000, Me, Xp,
MacOs 8.6 o superiore, Linux
(kernel 2.4.0)
Driver (Windows 98, Se),
Usb Extension Cable, Docking Stand,
Neck Strap
no
sì
2
00
Windows 98Se, 2000, Me, Xp,
MacOs 8.6 o superiore, Linux
(kernel 2.4.0)
Driver (Windows 98, Se),
Docking Stand, Neck Strap
sì / per Sd / Mmc
sì
2
00
Windows 98Se, 2000, Me, Xp,
MacOs 8.6 o superiore, Linux
(kernel 2.4.0)
Driver (Windows 98, Se),
Docking Stand, Neck Strap
sì / per Sd / Mmc
sì
2
9,00
Windows 98Se, 2000, Me, Xp,
MacOs 8.6 o superiore, Linux
(kernel 2.4.0)
Driver (Windows 98, Se),
Docking Stand, Neck Strap
sì / per Sd / Mmc
sì
2
00
Windows 98Se, 2000, Me, Xp,
MacOs 8.6 o superiore, Linux
(kernel 2.4.0)
Driver (Windows 98, Se), Umsd,
Usb Extension Cable, Neck Strap
no
sì
2
00
Windows 98Se, 2000, Me, Xp,
MacOs 8.6 o superiore, Linux
(kernel 2.4.0)
Driver (Windows 98, Se), Umsd,
Usb Extension Cable, Neck Strap
no
sì
2
9,00
Windows 98Se, 2000, Me, Xp,
MacOs 8.6 o superiore, Linux
(kernel 2.4.0)
Driver (Windows 98, Se), Umsd,
Usb Extension Cable, Neck Strap
no
sì
2
00
Windows 98Se, 2000, Me, Xp,
MacOs 8.6 o superiore, Linux
(kernel 2.4.0)
Driver (Windows 98, Se), Umsd, Flash
Mail, Pc Lock, SecretZip, Usb Extension
Cable, Neck Strap
no
sì
2
00
Windows 98Se, 2000, Me, Xp,
MacOs 8.6 o superiore, Linux
(kernel 2.4.0)
Driver (Windows 98, Se), Umsd, Flash
Mail, Pc Lock, SecretZip, Usb Extension
Cable, Neck Strap
no
sì
2
00
Windows 98Se, 2000, Me, Xp,
MacOs 8.6 o superiore, Linux
(kernel 2.4.0)
Driver (Windows 98, Se), Umsd, Flash
Mail, Pc Lock, SecretZip, Usb Extension
Cable, Neck Strap
no
sì
2
00
Windows 98Se, 2000, Me, Xp,
MacOs 8.6 o superiore, Linux
(kernel 2.4.0)
Cavo Usb, cordino da trasporto
e crittografia dei dati.
no
sì
2
00
Windows 98Se, 2000, Me, Xp,
MacOs 8.6 o superiore, Linux
(kernel 2.4.0)
Cavo Usb, cordino da trasporto
e crittografia dei dati.
no
sì
2
Settembre 2003 PC MAGAZINE
151
> Hardware
Guida all’acquisto
Memorie Usb
Flash drive Usb
PRODUTTORE / MODELLO
Olidata
ACUSBDISK256MB
TELEFONO
PREZZO EURO
(IVA INCLUSA)
CAPACITÀ FORMATTATA
INTERFACCIA
0547 419111
89,00
256 Mbyte
Usb 1.1
89
0547 419111
189,00
512 Mbyte
Usb 1.1
189
0547 419111
379,00
1000 Mbyte
Usb 1.1
379
055 3370
154,20
256 Mbyte
Usb 2.0
154
055 3370
28,99
32 Mbyte
Usb 1.1
28,
02 618381
70,00
64 Mbyte
Usb 2.0
70,
02 618381
120,00
128 Mbyte
Usb 2.0
120
02 618381
220,00
256 Mbyte
Usb 2.0
220
02 618381
199,00
256 Mbyte
Usb 2.0
199
02 66988357
63,00
128 Mbyte
Usb 1.1 (comp 2.0)
63,
02 66988357
123,00
256 Mbyte
Usb 1.1 (comp 2.0)
123
02 66988357
234,00
512 Mbyte
Usb 1.1 (comp 2.0)
234
02 66988357
483,00
1 Gbyte
Usb 1.1 (comp 2.0)
483
02 48018126
24,00
32 Mbyte
Usb 1.1
24,
02 48018126
33,00
64 Mbyte
Usb 1.1
33,
02 48018126
52,00
128 Mbyte
Usb 1.1
52,
02 48018126
99,00
256 Mbyte
Usb 1.1
99,
www.olidata-computers.com
Olidata
ACUSBDISK512MB
www.olidata-computers.com
Olidata
ACUSBDISK1000MB
www.olidata-computers.com
Plextor
Flash Memory PX256
www.chl.it
Sandisk
Key Drive Cruzer
www.chl.it
Sony
Rme Mini Micro Vault
www.sony-europe.com
Sony
Rme Mini Micro Vault
www.sony-europe.com
Sony
Rme Mini Micro Vault
www.sony-europe.com
Sony
Rme Micro Vault Usb 2.0
www.sony-europe.com
Transcend
JetFlash
www.addon.it
Transcend
JetFlash
www.addon.it
Transcend
JetFlash
www.addon.it
Transcend
JetFlash
www.addon.it
Traxdata
EZ drive 32MB
www.traxdata.com
Traxdata
EZ drive 64MB
www.traxdata.com
Traxdata
EZ drive 128MB
www.traxdata.com
Traxdata
EZ drive 256MB
www.traxdata.com
152
PC MAGAZINE Settembre 2003
Memorie Usb
Guida all’acquisto
Hardware <
SISTEMI OPERATIVI SUPPORTATI
SOFTWARE E ACCESSORI
IN DOTAZIONE
SLOT MEMORIE AGGIUNTIVE
PROTEZIONE DA SCRITTURA
(SÌ/NO)
GARANZIA (ANNI)
,00
Windows 98Se, 2000, Me, Xp,
MacOs 8.6 o superiore, Linux
(kernel 2.4.0)
Cavo Usb, cordino da trasporto
e crittografia dei dati.
no
sì
2
9,00
Windows 98Se, 2000, Me, Xp,
MacOs 8.6 o superiore, Linux
(kernel 2.4.0)
Cavo Usb, cordino da trasporto
e crittografia dei dati.
no
sì
2
9,00
Windows 98Se, 2000, Me, Xp,
MacOs 8.6 o superiore, Linux
(kernel 2.4.0)
Cavo Usb, cordino da trasporto
e crittografia dei dati.
no
sì
2
4,20
Windows 2000, Me, Xp, MacOs 9.0
o superiore
-
no
sì
2
99
Windows 98, 2000, Me, Xp,
MacOs 8.6 o superiore
Guida installazione, Cd driver
Secure Digital e MultiMediaCard
no
5
00
Windows 98, 2000, Me, Xp
e Mac Os 9.0 o superiore
-
Password Lock per proteggere
qualsiasi area di memoria
del dispositivo
1
-
0,00
0,00
9,00
Windows 98, 2000, Me, Xp
e Mac Os 9.0 o superiore
-
Password Lock per proteggere
qualsiasi area di memoria
del dispositivo
1
-
Windows 98, 2000, Me, Xp
e Mac Os 9.0 o superiore
-
Password Lock per proteggere
qualsiasi area di memoria
del dispositivo
1
-
Windows 98, 2000, Me, Xp
e Mac Os 9.0 o superiore
-
Password Lock per proteggere
qualsiasi area di memoria
del dispositivo
1
-
00
Windows 98Se, 2000, Me, Xp,
MacOs 8.6 o superiore, Linux
(kernel 2.4.0)
Cavo prolunga Usb
no
sì
2
,00
Windows 98Se, 2000, Me, Xp,
MacOs 8.6 o superiore, Linux
(kernel 2.4.0)
Cavo prolunga Usb
no
sì
2
4,00
Windows 98Se, 2000, Me, Xp,
MacOs 8.6 o superiore, Linux
(kernel 2.4.0)
Cavo prolunga Usb
no
sì
2
,00
Windows 98Se, 2000, Me, Xp,
MacOs 8.6 o superiore, Linux
(kernel 2.4.0)
Cavo prolunga Usb
no
sì
2
00
Windows 98Se, 2000, Me, Xp,
MacOs 8.6 o superiore, Linux
(kernel 2.4.0)
Usb 1.1 full speed (trasferimento fino
a 12 Mbps) per il desktop Pc,
notebook e Mac
Supporta Windows 98Se, 2000, Me,
Xp; Mac 8.6, 9.X., 10.1.2 e versioni
superiori; Linux Kernel 2.4.0 e
versioni superiori. Supporta il Software
1.3.5 fornito da Apple Computer Inc.
Dotato di dispositivo di protezione
in scrittura e funzione password
di sicurezza
2
00
Windows 98Se, 2000, Me, Xp,
MacOs 8.6 o superiore, Linux
(kernel 2.4.0)
Usb 1.1 full speed (trasferimento fino
a 12 Mbps) per il desktop Pc,
notebook e Mac
Supporta Windows 98Se, 2000, Me,
Xp; Mac 8.6, 9.X., 10.1.2 e versioni
superiori; Linux Kernel 2.4.0 e
versioni superiori. Supporta il
Software 1.3.5 fornito da Apple
Computer Inc.
Dotato di dispositivo di protezione
in scrittura e funzione password
di sicurezza
2
00
Windows 98Se, 2000, Me, Xp,
MacOs 8.6 o superiore, Linux
(kernel 2.4.0)
Usb 1.1 full speed (trasferimento fino
a 12 Mbps) per il desktop Pc,
notebook e Mac
Supporta Windows 98Se, 2000, Me,
Xp; Mac 8.6, 9.X., 10.1.2 e versioni
superiori; Linux Kernel 2.4.0 e
versioni superiori. Supporta il
Software 1.3.5 fornito da Apple
Computer Inc.
Dotato di dispositivo di protezione
in scrittura e funzione password
di sicurezza
2
00
Windows 98Se, 2000, Me, Xp,
MacOs 8.6 o superiore, Linux
(kernel 2.4.0)
Usb 1.1 full speed (trasferimento fino
a 12 Mbps) per il desktop Pc,
notebook e Mac
Supporta Windows 98Se, 2000, Me,
Xp; Mac 8.6, 9.X., 10.1.2 e versioni
superiori; Linux Kernel 2.4.0 e
versioni superiori. Supporta il Software
1.3.5 fornito da Apple Computer Inc.
Dotato di dispositivo di protezione
in scrittura e funzione password
di sicurezza
2
Settembre 2003 PC MAGAZINE
153
Software
<
> all’interno:
156 Musica con il Pc
Da tempo la produzione dei Cd audio professionali passa attraverso
una corposa elaborazione al computer, grazie a plugin in grado di ricreare
strumenti musicali di qualsiasi tipo e alla possibilità di miscelare suoni
campionati e tracce Midi. A confronto quattro editor audio professionali
e quattro per gli utenti evoluti che consentono di lavorare al meglio come
se ci si trovasse in un vero studio di registrazione.
170 Creatività in punta di pennello
Corel Painter è il software ideale per chi vuole usare al meglio il Pc come se
fosse una vera tela da pittore. Consente di riprodurre, in digitale, sia il tocco, sia
il tratto, sia la velocità della mano che disegna e pittura su carta e tela,
per questo, per il suo utilizzo, è consigliata la tavoletta grafica. La nuova
versione consente di miscelare i colori proprio come se si lavorasse
su una vera tavolozza e ha un assortimento di pennelli impareggiabile.
178 Dati sotto protezione
Steganos Security Suite 5 è una raccolta completa di programmi per cifrare e
decifrare i file in modo da proteggere i documenti. Il suo utilizzo è semplice,
ma le funzionalità sono di tutto rispetto, anche per un utilizzo in ufficio.
Tra gli strumenti a disposizione nella nuova versione segnaliamo Portable
Safe per cifrare i dati su Cd e decodificarli poi, tramite password, su qualsiasi
Pc, senza aver bisogno di installare alcun software.
188 Creato per servire
Microsoft Windows 2003 Server, dopo tanta attesa è ormai una realtà in molte
aziende, utilizzato sia da chi ha proceduto all’upgrade da Windows 2000
sia da chi lo ha scelto per la prima volta.
Ecco un’analisi approfondita di tutte le sue caratteristiche con
un’attenzione particolare su quanto può offrire in termini di flessibilità, sicurezza
e prestazioni.
Settembre 2003 PC MAGAZINE
155
> Software
Musica
con il Pc
Giorgio Papetti
Il computer è uno
strumento molto
importante per la
produzione audio,
tanto che la maggior
parte dei Cd viene
prodotta su Pc.
Il cuore di un sistema
audio è il software,
e il mercato offre
prodotti per tutte
le esigenze
156
PC MAGAZINE Settembre 2003
nche a causa delle strette
relazioni esistenti tra notazione
musicale e formalismo
matematico, fin dalla loro nascita i Pc
sono stati utilizzati per gestire l’audio
e per produrre musica. Non è quindi
un caso che questo settore sia oggi
uno dei più avanzati e che il mercato
sia in grado di fornire una varietà di
prodotti tale da mettere in difficoltà
anche l’utente più smaliziato.
L’offerta è ampia sia da un punto
di vista economico, con prodotti
che spaziano da costi irrisori (alcuni
sono addirittura gratuiti) a qualche
migliaio di euro (per i prodotti
che prevedono anche un hardware
A
dedicato), sia sotto il profilo delle
funzionalità. Sarebbe impensabile
analizzare nei dettagli le varie
tipologie di prodotti; cercheremo
pertanto di suddividerli in tre grandi
categorie che rispecchiano grosso
modo l’utilizzo che gli utenti fanno
di questi prodotti: Editor puri,
con cui registrare ed editare audio
campionato, Sequencer, adatti
alla composizione musicale e alla
gestione di periferiche Midi, e Studi
di registrazione virtuali, in grado
di gestire entrambi i formati fornendo
spesso funzionalità avanzate per
la sincronizzazione del video
e il mastering su Cd. Una piccola
Editor audio
Software <
Grouptest
Tanti strumenti direttamente sul Pc
Gli strumenti software sono da
tempo una realtà di fatto e le
nuove tecnologie permettono
di simulare alla perfezione decine di apparecchiature sfruttando la potenza dei moderni
Pc. Sviluppato da Native Instruments, Reaktor è un vero e
proprio ambiente per la creazione e l’utilizzo di strumenti
musicali software. Il programma è in grado di emulare sintetizzatori analogici, campionatori, batterie elettroniche e generatori di loop
offrendo una varietà di controlli impressionante. I musicisti più esperti potranno addirittura creare i propri stru-
nel primo caso è possibile registrare
e utilizzare una sola traccia audio
stereofonica alla volta, mentre
nel secondo caso è possibile
registrare ed editare più tracce
contemporaneamente. Va da sé che
nel caso di produzioni complesse
che prevedono la necessità di mixare
suoni provenienti da differenti
sorgenti, per esempio più strumenti
musicali e un canto, è indispensabile
acquistare un editor multi traccia.
L a s c e lta d e l s o f t wa r e
Sommario
SOFTWARE PROFESSIONALI
159 Cakewalk Sonar 2.2
160 Sonic Foundry Sound Forge 6.0
162 Steinberg WaveLab 4.0
163 Syntrillium Cool Edit Pro 2.1
SOFTWARE UTENTI EVOLUTI
164 Digidesign ProTools Free 5.0.1
166 Magix Music Studio Deluxe
167 Sonic Foundry Sound Forge Studio 6
167 Steinberg Cubasis Vst 4.0
168 Steinberg WaveLab Essential
169 Syntrillium Cool Edit 2000
precisazione va fatta per gli editor
puri, che possono essere singola
traccia o multi traccia. Si tratta di
una differenza sostanziale, poiché
Tenendo presente la suddivisione
in tre gruppi principali, per fornire
un quadro significativo di quanto
esiste in commercio abbiamo cercato
di individuare ulteriori due
macrocategorie che riguardano i
destinatari dei diversi prodotti:
gli utenti professionisti, per i quali
alcune funzioni apparentemente
superflue, come un analizzatore di
spettro o un particolare compressore,
possono essere fondamentali per la
corretta riuscita di un lavoro; e gli
utenti avanzati, che magari già
conoscono le diverse tecnologie, ma
che comunque necessitano di funzioni
limitate. Abbiamo quindi scelto
cinque prodotti per la prima
macrocategoria e sei prodotti
per la seconda.
menti virtuali sfruttando moduli e funzioni predefinite, e interfacciare il programma ad altri software per accedere
istantaneamente all’intera libreria di
strumenti disponibili.
œ www.native-instruments.com
Premettiamo che per quanto abbiamo
cercato di fornire un quadro
esaustivo, la scelta è stata soggettiva.
In commercio sappiamo esistere
decine di altri prodotti validi e con
tutti i requisiti per questo grouptest.
Come sempre però lo spazio a
disposizione impone delle scelte
e il nostro consiglio è di prendere
questa panoramica come spunto per
I software dedicati all’audio
possono essere divisi in tre
categorie, a seconda della loro
capacità di gestire audio digitale,
segnali Midi o entrambi i formati.
individuare la tipologia di software
che fa per voi. Dove possibile,
abbiamo inoltre utilizzato le versioni
“Lite” e “Full” del medesimo prodotto
poiché in molti casi è consigliabile
iniziare con un software economico,
ma inevitabilmente limitato, per poi
passare a soluzioni più professionali
nel momento in cui si ha l’esperienza
necessaria per sfruttarne le
funzionalità più sofisticate. In questo
caso poter aggiornare il prodotto a
condizioni favorevoli, ma soprattutto
senza dover imparare un nuovo
ambiente di lavoro, è un vantaggio
non da poco. Ecco spiegata la
presenza di Sound Forge, CoolEdit
e WaveLab in entrambe le categorie.
Settembre 2003 PC MAGAZINE
157
> Software
Grouptest
I c r i t e r i d i va l u ta z i o n e
Fissare dei parametri di valutazione
per software spesso molto differenti
fra loro non è semplice, anche perché
questi prodotti devono essere
analizzati e giudicati nel loro contesto
di utilizzo.
Il medesimo software può infatti
essere considerato ottimo o deludente
da utenti che hanno esigenze
completamente diverse. Più che
soffermarci sulle singole funzioni,
abbiamo quindi cercato di valutare
Editor audio
lavora anche sui file Midi (ma che
penalizza generalmente l’editing
puro del campione) non è di fatto
possibile. Abbiamo pertanto
assegnato i voti cercando di
immedesimarci nelle varie tipologie
di utenti, provando i vari programmi
e cercando di far emergere nella
pratica le caratteristiche salienti
di ognuno di essi.
La voce Interfaccia e facilità di
utilizzo rispecchia la sensazione
che abbiamo avuto nell’utilizzare
il prodotto, prima e dopo aver letto
la documentazione.
Se l’obiettivo è produrre complete
canzoni e realizzare un Cd audio,
allora bisogna acquistare un editor
multi traccia, possibilmente in grado
di gestire anche segnali Midi.
alcune caratteristiche comuni, come
la praticità, la velocità di utilizzo,
la conformità agli standard di
mercato, la varietà di plugin o di
funzioni accessorie offerte, nonché
importanti aspetti secondari, come
l’elaborazione in batch o il supporto
per il video. Resta il fatto che
valutare in termini di valori numerici
caratteristiche di editing di un
software che lavora solo sui file
campionati con quelle di uno che
Questa in alcuni casi viene fornita in
formato cartaceo o solo elettronico,
corredata da tutorial o addirittura
da presentazioni in video.
Ecco perché abbiamo deciso di dare
un punteggio anche al materiale
di supporto. Sotto la voce Stabilità
e velocità abbiamo cercato di
racchiudere non solo il nostro
giudizio in termini di prestazioni e di
affidabilità, ma anche di compatibilità
con le piattaforme hardware e
software.Tre voci
importanti, anche se molto
difficili da uniformare,
Per mixare come i Dj
sono Funzioni di
registrazione, Funzioni
Steinberg Remix è un sequencer di nuova genedi editing e Plugin.
razione che permette di combinare in tempo
Complessivamente danno
reale clip audio e loop, affidando al programma
infatti un’idea della
il compito di rispettare il tempo impostato e l’inpotenza e della versatilità
tonazione. Non solo, Remix può essere utilizzadel software.
to come una vera e propria consolle da Dj, per
La voce Funzioni
esempio alterando i suoni e i loop senza dover
accessorie è altrettanto
interrompere la musica. Questa caratteristica lo
importante ed è
rende uno strumento molto interessante anche
stata determinata
per chi suona dal vivo, in quando consente di
analizzando le funzioni
cambiare istantaneamente un brano inserendo
secondarie, per esempio
effetti e nuovi campioni, variando il modo in cui
la presenza di linguaggi
i loop vengono suonati e molto altro ancora. Il
di scripting o di funzioni
programma funziona anche su Macintosh e vieper l’elaborazione batch
ne fornito con oltre 500 Mbyte di campioni e
dei file. Le ultime due voci
loop pronti all’uso, suddivisi per generi musicadi punteggio si riferiscono
li (Techno, Dance, HipHop, House, eccetera).
invece alla possibilità
œ www.steinberg.net
di masterizzare
direttamente Cd audio,
158
PC MAGAZINE Settembre 2003
senza ricorrere a un software esterno,
e di inserire un video per poter
editare la traccia audio o realizzare
colonne sonore in syncro.
Tutte le voci, considerate le premesse
nella scelta del software, sono state
bilanciate secondo la tipologia
dell’applicativo stesso.
C o n f i g u r a z i o n i u sat e
p e r l a p r o va
Per provare i prodotti sono state
utilizzate due configurazioni
differenti in funzione delle due
categorie di software esaminati.
Per quelli professionali abbiamo
optato per Windows Xp
Professional su un Intel Pentium IV
a 2,4 GHz con 768 Mbyte di Ram,
due dischi fissi da 40 Gbyte, scheda
video Hercules Kyro Prothet da 64
Mbyte e monitor da 21 pollici.
Per i software più economici la
configurazione si è invece limitata
a Windows 98 Se su un Athlon Xp
1500+ con 384 Mbyte di Ram, 40
Mbyte di disco fisso, scheda Matrox
G450 DualHead e monitor da 17
pollici. Entrambe le macchine arano
equipaggiate con una scheda audio
compatibile con Windows,
interfaccia Midi Usb e un
masterizzatore di Cd-Rom.
Come componenti esterni abbiamo
utilizzato un Expander Korg e
una tastiera Gem WK8.
Le indicazioni riportate da tutti i
produttori indicano configurazioni
minime ben al di sotto di quelle
scelte, ma si tratta di dati poco
realistici e per utilizzare al meglio
anche i programmi più semplici non
è consigliato scostarsi più di tanto
dalla tipologia di macchine utilizzate
per questa prova.
L a s c e lta
d e l l a r e da z i o n e
È stato molto difficile individuare
un prodotto a cui assegnare la
coccarda di BestBuy. Per la varietà
della funzioni e la versatilità
abbiamo deciso di premiare ex-equo
Syntrillium CoolEdit Pro
e Cakewalk Sonar.
Non ci sembrava infatti corretto
escludere l’uno o l’altro, poiché
Editor audio
Software <
Grouptest
La Scelta della redazione
INTERFACCIA E
FACILITÀ DI UTILIZZO
MATERIALE DI
STABILITÀ E
FUNZIONI DI
SUPPORTO
VELOCITÀ
EDITING
PLUGIN
FUNZIONI
ACCESSORIE
FUNZIONI DI
REGISTRAZIONE
MASTERING
CD AUDIO
SUPPORTO VIDEO
GIUDIZIO
COMPLESSIVO
SOFTWARE PROFESSIONALI
Cakewalk Sonar 2.2
Sonic Foundry Sound Forge 6.0
Steinberg WaveLab 4.0
non disponibile
Syntrillium Cool Edit Pro 2.1
SOFTWARE UTENTI EVOLUTI
Digidesign ProTools Free 5.0.1
non disponibile
non disponibile
Magix Music Studio Deluxe
Sonic Foundry Sound Forge
Studio 6
Steinberg Cubasis Vst 4.0
Steinberg WaveLab Essential
non disponibile
Syntrillium Cool Edit 2000
si tratta di due prodotti altrettanto
validi, anche se pensati per
scopi differenti. Sofisticato editor multi
traccia il primo, in grado di gestire
anche file Midi, potente strumento
di composizione musicale il secondo,
adatto ai musicisti che intendono
partire da subito con uno strumento
professionale.
Appena un gradino sotto si
colloca SoundForge per la sua facilità
di utilizzo, la versatilità e la capacità
di gestire anche il video digitale. E
praticamente alla pari WaveLab, che
ha dalla sua la possibilità di gestire più
tracce contemporaneamente ma non
supporta il video e ci è parso meno
immediato.
Passando ai prodotti più economici,
la coccarda di Bestbuy è andata a
Steinberg Cubasis Vst, per la sua
versatilità e la potenza degli
strumenti e delle funzioni di editing.
In un unico prodotto l’utente trova
tutto ciò che serve per cominciare
a lavorare, sia con l’audio
campionato, sia con i suoni Midi
e può facilmente integrare il tutto fino
a realizzare i propri Cd audio. A chi
invece desidera uno strumento
potente e versatile per la
registrazione e l’editing dell’audio
digitale consigliamo SoundForge
Studio, al quale va la coccarda
di Recommended. ù
non disponibile
Software Professionali
●
Cakewalk Sonar 2.2
Cakewalk Sonar si è affermato come
uno dei più sofisticati sequencer
audio/Midi in ambiente Windows e si
rivolge in particolar modo ai
musicisti, ai compositori, a chi lavora
nel campo della discografia e della
postproduzione audio/video.
È un prodotto adatto al musicista
che desidera integrare
efficacemente suoni Midi e audio
digitale.
Si tratta di un vero e proprio
ambiente integrato per
la registrazione e
l’editing multi traccia
in grado di gestire
Completo ambiente di
produzione Sonar è un
vero e proprio studio musicale in cui è possibile miscelare indifferentmente
tracce audio digitali e tracce Midi sfruttando potenti
strumenti e sintetizzatori
software.
non disponibile
indifferentemente tracce audio
digitali e Midi, caratteristica che
permette di lavorare su progetti
anche molto complessi sfruttando,
tra l’altro, una vasta libreria di effetti,
sintetizzatori software, controller
hardware e altro ancora.
Il cuore di Sonar è rappresentato
dall’editor delle tracce, dove
vengono effettuate tutte le operazioni
di registrazione, editing e mix.
Oltre a poter gestire le singole tracce,
dall’editor si possono definire i bus
di collegamento, le uscite,
monitorare i livelli, applicare effetti,
accedere ai sintetizzatori software
e gestire tutti gli aspetti legati
al mastering finale.
Fornisce una vasta libreria di effetti
e strumenti software e inoltre Sonar
2.2 integra un potente kit per la
Û
Settembre 2003 PC MAGAZINE
159
> Software
Grouptest
öö
?
?ö
?ö
?ö
?
Sonar 2.2
Prezzo: Euro 468,00 (Iva inclusa)
Contatto: Cakewalk; Midi Music
Pro: Integrazione audio/Midi, strumenti
software forniti di serie.
Contro: Limitato numero di plugin forniti in
dotazione nella versione base.
ˇTips & Tricks
Convertire i file in batch
Molti software integrano un batch converter che permette di elaborare più file
audio senza dover ripetere tutte le volte i
medesimi comandi. Nel caso di Sound Forge 6 è possibile trascinare più file nell’ap-
160
PC MAGAZINE Settembre 2003
la notazione musicale e una volta
pronti possono essere stampanti
includendo lirica, accordi, traccia
per la batteria e segni di dinamica.
Si possono anche stampare partiture
per chitarra e sincronizzare il testo
alla partitura utilizzando apposite
funzioni. Di Sonar è disponibile
anche la versione Lx con in più il DXi
drum synth/sampler e i plugin per
la masterizzazione a 64 bit.
●
Sonic Foundry
Suond Forge 6.0
Le nuove opzioni di rendering
comprendono la possibilità di
ridimensionare e ricampionare
velocemente il video e di
sincronizzare l’audio con una
precisione che arriva al singolo
fotogramma. Se si dispone di una
periferica firewire è inoltre possibile
gestire il segnale video su un monitor
esterno di riferimento. Come tutti i
programmi di ultima generazione
Sound Forge offre complete funzioni
Ottimo anche per il video SoundForge
supporta anche l’editing dell’audio sul video, caratteristica molto utile nelle produzioni multimediali.
Û
generazione di loop, consente di
modificare il tempo e il pitch in
tempo reale, di compiere operazioni
di time stretching e cambio di
intonazione e di uniformare
automaticamente un audio a un
tempo stabilito. Tra i synt software
forniti in dotazione troviamo
Dreamstation, per la riproduzione
di suoni analogici, Virtual Sound
Canvas e una versione di prova
di LiveSynth Pro.
Tra gli effetti troviamo invece
reververi, echo, equalizzatori
parametrici, delay, chorus, flange e
14 effetti specifici per le tracce Midi.
La nuova release 2.2 supporta lo
standard Omfi, assicurando così la
compatibilità multi piattaforma con
altri strumenti standard di mercato,
come ProTools, Avid e Logic. È stato
inoltre ampliato il supporto per i
controller hardware e reso disponibile
Cyclone Dxi, un nuovo potente
strumento a 16 parti compatibile con
Acid per la creazione di groove e loop
tramite strumenti Midi, sintetizzatori
software, la tastiera del Pc o il
mouse. Come si conviene a un
software pensato per i professionisti,
Sonar non solo offre funzioni
avanzate di registrazione e di editing
ma anche un completo set di
strumenti per la gestione dei progetti
e altre funzioni per la produzione
degli spartiti. Questi possono essere
visualizzati ed editati utilizzando
Editor audio
Sound Forge è da anni
uno degli editor audio
più utilizzati su Pc,
merito delle ottime
funzionalità, della
rapidità con cui
vengono eseguite
le operazioni e di una
grande semplicità
di utilizzo.
Si tratta di un
ottimo editor audio
penalizzato però
dalla possibilità di gestire
una sola traccia stereofonica
alla volta.
Espressamente pensato per l’editing
di singoli file audio, non adatto
quindi per il mix multi traccia,
il programma offre la possibilità
di lavorare su una traccia stereo
alla volta (anche se possiamo tenere
aperti più file audio), di processare
i comandi in background e di editare
la traccia audio in sync con il video.
A tale proposito la release 6 supporta
video in formato Avi, QuickTime,
Mpeg 1 e 2, nonché il formato
Windows Media di Microsoft.
posita finestra e definire un preset di conversione, che potrà essere riutilizzato in
seguito.
Se vi occupate di produzioni per conto terzi, per esempio, può essere utile definire un
preset per ogni cliente in modo da assicurare una qualità costante nel tempo ed evitare banali errori di conversione.
di registrazione e di editing non
distruttivo, vanta una vasta libreria
di effetti, tra cui compressori,
espansori, reverberi, controllo di
dinamica, distorsione, delay ed echo,
e supporta tutti i formati audio più
diffusi. A livello di motore software
il programma è in grado di lavorare
con risoluzioni di 32 bit e con
frequenze di campionamento fino a
192 KHz. L’interfaccia è molto ben
strutturata e l’accesso alle funzioni
è immediato. Tra queste segnaliamo
le potenti funzioni di elaborazione
batch e di encoding, il menu
personalizzabile per la gestione
öö
?
?ö
?ö
?ö
Sound Forge 6.0
Prezzo: Euro 478,80 (Iva inclusa)
Contatto: Sonic Foundry; Midi Music
Pro: Facilità di utilizzo, strumenti di editing,
batch converter, supporto per il video.
Contro: Si può lavorare su una sola traccia
stereo alla volta.
Grouptest
dei plugin (tutti compatibili con
DirectX) e le funzioni per l’analisi del
segnale. Tornando agli effetti, questi
sono completamente personalizzabili
e un apposito Preset Manager
permette di gestire facilmente
centinaia di configurazioni differenti.
Per agevolare il compito agli utenti
vengono già forniti oltre 200 settaggi
pronti all’uso. Tra i filtri più
sofisticati segnaliamo Acoustic Mirror,
che permette di ricreare differenti
ambientazioni (club, teatro, arena,
eccetera) e di applicare il sound
tipico dei microfoni più famosi,
e Wave Hammer, uno strumento
di mastering che comprende le
funzioni di compressiore e
massimizzatore di volume per
ottimizzare il segnale. L’audio può
poi essere masterizzato direttamente
su Cd, così come è possibile acquisire
direttamente in digitale l’audio a
partire da questo supporto sfruttando
pratiche funzioni di preview. Assieme
al programma viene fornito Batch
Converter, un potente software
per la conversione in batch che
permette di processare i file, per
esempio applicando degli effetti,
direttamente in fase di conversione
da un formato a un altro. Ovviamente
sono supportati tutti i formati più
diffusi, compresi Mp3, Real e
Windows Media. Sempre in bundle
viene inoltre fornita la versione
Le di Vegas Video, un interessante
programma di editing video.
●
Steinberg
WaveLab 4.0
Il software è un sofisticato editor
audio multitraccia caratterizzato
da ottime funzioni di editing
e di mastering
Dedicato ai professionisti,
WaveLab 4.0 è un software
pensato per fornire
funzionalità avanzate di
registrazione, editing, montaggio
audio e mastering su Cd.
Tutto, a cominciare dall’interfaccia,
completamente personalizzabile, fino
alle caratteristiche più evolute,
162
PC MAGAZINE Settembre 2003
Editor audio
Û
> Software
Interfaccia personalizzabile Il programma può essere completamente personalizzato a livello di interfaccia e possono essere
salvati differenti schemi, richiamabili in seguito in funzione della tipologia di lavori.
è pensato per consentire il più alto
livello di produttività in applicazioni
professionali e il raggiungimento
di un’altissima qualità, merito delle
tecnologie impiegate, delle numerose
funzioni utilizzabili in realtime,
della modalità di editing non
distruttivo e della capacità di lavorare
utilizzando fino a 32 bit di
risoluzione e frequenze di 192 KHz.
Rispetto ad altri prodotti quello di
Steinberg, ora divenuta la divisione
audio di Pinnacle Systems, è forse
meno intuitivo, ma una volta presa
padronanza con tutti gli strumenti
si possono fare cose veramente
notevoli, a patto di conoscere
perfettamente il proprio mestiere
e il significato di ogni funzione,
specialmente di quelle più sofisticate.
Il rischio è altrimenti quello di
perdersi e di avere a che fare con
strumenti talmente potenti da poter
stravolgere completamente qualsiasi
file audio. Fortunatamente i
progettisti hanno previsto due
modalità di utilizzo, che permettono
ai professionisti di sfruttare sempre
lo strumento al meglio delle sue
possibilità e a chi si avvicina per la
prima volta al prodotto di cominciare
a piccoli passi. WaveLab offre infatti
una modalità di editing su singolo
file, utile per prendere familiarità
con i vari strumenti, e una modalità
montaggio, che prevede invece tutte
le funzionalità tipiche di un sistema
di editing multi traccia
di alto livello.
Il programma supporta
una buona varietà
di formati audio,
implementa numerosi
processori di effetti
virtuali, tra cui
equalizzatori,
reverberi, echi, chorus
e compressori, e grazie
alla tecnologia Vst può
essere facilmente
espanso tramite una
vastissima libreria
di plugin. Tra le funzioni avanzate
citiamo Meta leveler, un processore
batch in grado di uniformare il livello
di più file analizzando i segnali
per evitare fenomeni di clipping,
la possibilità di intonare un file
specificando la nota di riferimento
(utilissimo per il canto), la sofisticata
base di dati che semplifica la gestione
dei progetti e dei file audio, la
possibilità di applicare fino a 10 effetti
ad ogni singola clip audio, le funzioni
avanzate per il doppiaggio in voice
over e molto altro ancora. Interessanti
öö
?
?ö
?ö
?ö
WaveLab 4.0
Prezzo: Euro 588,00 (Iva inclusa)
Contatto: Steinberg; MidiWare
Pro: Ambiente di lavoro ottimale, funzioni
per la gestione dei progetti, plugin in
dotazione.
Contro: Alcune funzioni, come la gestione
della lista, sono poco intuitive.
anche le numerose possibilità di
segmentazione automatica dei file,
di generazione di loop, di Time
stretching, Pitch shift e Pitch bend,
così come le complete funzioni di
archiviazione su Cd o su altri
dispositivi. Passando alle funzioni
di mastering, queste comprendono
la possibilità di creare Cd audio, data
Cd, Mixed Mode Cd e Cd Extra. Per
velocizzare il processo di mastering
è anche disponibile un wizard che
a partire dalla finestra di montaggio
audio permette di produrre
rapidamente un Cd audio. La nuova
release integra inoltre un editor per
creare copertine e serigrafie per i Cd
e un sofisticato meccanismo per la
Editor audio
Grouptest
pulizia dell’audio, per esempio
proveniente da vecchi vinili. Sia
l’input che l’output possono essere
monitorati in tempo reale sfruttando
numerosi strumenti e sempre in
tempo reale possono essere effettuate
la maggior parte delle operazioni.
●
Cool Edit Pro 2.1 è un prodotto
eccellente sia per l’editing e il
mastering audio sia per le produzioni
multimediali che necessitano della
possibilità di lavorare in sync con
il video. La soluzione dedicata alla
registrazione e all’editing audio su Pc
proposta da Sintryllium, la cui
tecnologia audio è stata di recente
acquisita da Adobe, è da anni
apprezzata dai musicisti e da sound
engineer di tutto il mondo. Cool Edit
Pro offre infatti tutto ciò che occorre
Û
Syntrillium
Cool Edit Pro 2.1
Sofisticato registratore multitraccia La
finestra di editing è molto sofisticata e permette di gestire contemporaneamente sia
tracce audio sia tracce Midi.
per registrare, editare, mixare ed
effettuare il mastering su Cd. Oltre ad
essere completamente
personalizzabile, l’ambiente di lavoro
è molto ben fatto e offre la possibilità
di utilizzare fino a 128 tracce stereo,
gestite dal motore software a 32 bit in
Software <
grado di lavorare con
una risoluzione fino
a 24 bit e frequenze di
campionamento fino
a 192 KHz. Le funzioni
di editing sono
all’altezza delle
aspettative e si hanno
a disposizione oltre 45
processori di segnali
digitali, a cui si
aggiunge il supporto
per i plugin compatibili
con DirectX. Molti
effetti possono essere
applicati in tempo reale. Non
mancano ovviamente le funzioni
avanzate per raggruppare le tracce,
sfruttare i bus per indirizzare i segnali
audio, gestire tracce Midi, applicare
l’automazione a numerosi parametri
e utilizzare strumenti di elaborazione
batch per applicare comandi o
effettuare la conversione dei file.
A tale proposito il programma
supporta oltre 20 formati audio in
ingresso e in uscita. Una caratteristica
innovativa della nuova release è la
Sonic Foundry Vegas 4.0
Vegas rappresenta un prodotto
molto particolare. Racchiude infatti in un unico ambiente le funzionalità di editor audio ma anche di montaggio video e per tale motivo si presta particolarmente per essere utilizzato da
chi ha la necessità di produrre
audio per il video, o di lavorare su
produzioni multimediali in un
ambiente altamente integrato
pensato per la registrazione, la
postproduzione, il mix e il mastering. Il programma può inoltre essere espanso con ulteriori
moduli, pensati per esempio per l’authoring su Dvd. Non è però paragonabile in termini assoluti di prestazioni con i più sofisticati editor audio, pertanto sebbene ci sembrasse corretto
inserirlo abbiamo pensato, di fatto, che fosse altrettanto corretto non farlo partecipare, questo semplicemente perché i
parametri di valutazione sono troppo differenti rispetto a quelli utilizzati per tutti gli altri prodotti proprio considerate le sue
caratteristiche. Di fatto Vegas 4 estende il concetto di Timeline
presente in tutti i programmi di editing video per integrare anche un reale supporto delle tracce audio, con possibilità di gestire segnali fino a 24 bit e 96 KHz, applicare effetti in tempo
Û
Per produzioni multimediali Le ottimi funzioni di gestione dell’audio
rendono Vegas un valido strumento
per la produzione di videoclip, anche
se non vengono gestite tracce Midi.
reale, monitorare in tempo reale gli ingressi e le uscite, gestire l’automazione delle tracce e sfruttare strumenti
avanzati per l’analisi del segnale. Tra i
30 effetti applicabili in tempo reale dedicati all’audio (in questo caso sono
ovviamente presenti anche quelli specifici per il video) troviamo equalizzazione, reverbero, compressori, gate, chorus e delay, mentre è da segnalare la possibilità di
effettuare il mix multi traccia, per esempio per produrre un audio surround 5.1. Non ci sono limiti al numero di tracce gestibili dal programma, sia audio che video, e l’integrazione tra i due
mondi è veramente notevole. Essendo pensato anche per il video, Vegas offre strumenti avanzati per la gestione dei media
particolarmente utili per elaborare progetti audio complessi.
Possiamo per esempio creare cartelle e sottocartelle per gestire meglio i progetti, effettuare ricerche e organizzare la vista del
materiale in differenti modalità. Vegas 4 è disponibile al prezzo di Euro 714,00 (Iva inclusa).
Settembre 2003 PC MAGAZINE
163
> Software
öö
?
?ö
?ö
?ö
?
Cool Edit Pro 2.1
Prezzo: Dollari 249,00 (Iva inclusa)
Contatto: Adobe
Pro: Potente, libreria di loop in dotazione,
mix multicanale.
Contro: Funzioni di mastering su Cd.
PC MAGAZINE Settembre 2003
Software Utenti evoluti
●
Digidesing
ProTools Free 5.0.1
Scaricabile gratuitamente dal sito
www.digidesign.com e disponibile
nel Cd di PC Magazine di questo
mese, ProTools Free rappresenta
un eccellente strumento per coloro
che desiderano avvicinarsi al mondo
della postproduzione audio e
desiderano partire con un prodotto
utilizzato nella maggior parte degli
studi professionali sparsi nel mondo.
La versione gratuita
del software offre tutte
le funzionalità di base della
Ambiente professionale La versione gratuita di ProTools è sostanzialmente identica a
quella fornita in bundle con l’hardware ed è
un esempio di razionalità e praticità.
Û
possibilità di codificare l’audio
multicanale sia in formato Wma sia
in Wav 5.1. Grazie al nuovo encoder
direttamente dalla finestra principale
è possibile posizionare l’audio
all’interno delle varie tracce per
creare un mix in surround.
Questo può essere ascoltato su una
qualsiasi scheda audio che prevede
un driver DirectSound multicanale ed
esportato come singoli file Wma 5.1,
come un file Wav multicanale o come
6 file mono, uno per ogni canale.
Ovviamente l’audio multicanale è
supportato anche in fase di import;
in questo caso un file Wav codificato
su più canali viene automaticamente
convertito in una serie di file mono.
Ottima anche la gestione del video,
con possibilità di editare la colonna
sonora ed esportare nuovamente
il filmato. Assieme al programma
vengono forniti migliaia di loop liberi
da diritti, che rappresentano
un’ottima base di partenza per la
creazione di nuovi brani musicali.
Ovviamente è anche disponibile
un sofisticato generatore di loop e
apposite funzioni che semplificano
il match tra intonazioni e tempi
differenti. Cool Edit Pro integra anche
apposite funzioni che agevolano la
programmazione dei brani musicali,
utili per esempio alle emittenti
radiofoniche. Una chicca per chi
si occupa di audio a livello
professionale è rappresentato da Red
Rover, un controller Usb che permette
di controllare molte funzionalità
senza dover necessariamente essere
davanti al computer. Un chitarrista,
per esempio, può gestire la
registrazione del proprio assolo
tramite questa pratica interfaccia
e anche effettuare un mix di base.
Il costo di Red Rover è di 121 dollari,
decisamente concorrenziale rispetto
ad altre apparecchiature di questo
tipo esistenti in commercio.
164
Editor audio
Grouptest
versione hardware e ha il
vantaggio di poter essere
utilizzata con qualsiasi scheda
supportata da Windows.
ProTools è fortemente sbilanciato
sulla postproduzione ed è perfetto
sia per registrare ed editare
i contributi audio, sia per effettuare
il mix finale utilizzando fino a un
massimo di 8 tracce
contemporaneamente per l’audio
digitale e fino a 48 tracce per i segnali
Midi. Rispetto ai concorrenti più
diretti, che nel nostro caso sono
i prodotti meno costosi dato che
öö
?
?ö
?öö
ProTools Free 5.0.1
Prezzo: Gratuito
Contatto: Digidesign Italy
Pro: Nessun costo, avanzate funzioni di editing,
gestione di audio digitali e segnali Midi.
Contro: Al momento non è possibile utilizzare
il software su Windows Nt, 2000 e Xp.
stiamo parlando della versione
gratuita per questo programma, il
software di Digidesign non offre tutta
una serie di funzioni accessorie, per
esempio la digitalizzazione diretta
da Cd o la masterizzazione di Cdaudio, ma in compenso vanta una
praticità e una varietà di funzioni di
editing che lo rendono uno strumento
veramente potente e veloce da
utilizzare. Lo spazio di lavoro è diviso
in tre grandi aree destinate
alla gestione delle tracce,
alla visualizzazione delle medesime
in varie modalità (Forma d’onda,
Volume, Pan, eccetera) e alla lista
dei contributi audio disponibili
all’interno del progetto.
I principali comandi
sono accessibili
direttamente dalla
barra degli strumenti
posta nella parte
superiore dello
schermo (ma anche
tramite pratiche
scorciatoie da tastiera),
mentre i comandi più
utilizzati legati alle
tracce (Rec, Mute,
Solo, Canali, Volume,
eccetera) sono posti
direttamente all’interno
della traccia. Tagli, dissolvenze,
gestione dei volumi e altre operazioni
di base possono essere gestite con
una rapidità impressionante e la vera
nota dolente è rappresentata dallo
scarso supporto di formati audio e
dalla mancanza di un sistema per
l’applicazione di operazioni in batch.
Queste pecche rendono ProTools uno
strumento molto valido nel campo
della postproduzione audio, ma
costringono a qualche rinuncia nelle
produzioni multimediali, dove spesso
è necessario processare rapidamente
centinaia di file audio. Del resto
> Software
Grouptest
Editor audio
Û
ProTools nasce come sistema
professionale e come tale prevede
che gli utenti utilizzino poi software
specifici per le operazioni secondarie,
come può essere ritenuta la
conversione dei file in batch. In virtù
del fatto che è un software totalmente
gratuito, non possiamo che
esprimerci più che positivamente.
●
Magix Music Studio
DeLuxe 2003
Music Studio DeLuxe 2003 è
un ottimo programma che consente
di gestire efficacemente sia segnali
Midi sia l’audio digitale.
Il programma di Magix si propone
come un completo studio
di registrazione e di
postproduzione audio dedicato
sia ai principianti sia agli utenti
evoluti che desiderano uno
strumento semplice da utilizzare,
ma sufficientemente potente
per gestire anche produzioni
abbastanza complesse.
In realtà il software è composto da
due programmi distinti, anche se
ottimizzati per lavorare assieme,
accomunati da una grande facilità di
utilizzo: Midi Studio e Audio Studio.
Il primo è un semplice sequencer
dedicato alla gestione dei segnali Midi
e permette di utilizzare il
sintetizzatore della scheda audio o
strumenti esterni per produrre i
propri brani musicali o editarne di
esistenti. Oltre alle tradizionali
funzioni di registrazione e di editing,
con possibilità di utilizzare differenti
viste per la gestione delle varie tracce
(spartito, sequencer, lista di eventi,
Un hardware per lavorare
Il nuovo Mbox di Digidesign rappresenta la porta di ingresso ai sistemi
professionali di hard disk recording di
Digidesign, famosa per i sistemi Pro
Tools. Si tratta di una periferica collegabile tramite porta Usb che fornisce
due canali audio, progettata specificatamente per offrire un suono accurato.
A tale scopo integra i rinomati preamplificatori microfonici Focusrite e offre
una gestione del segnale totalmente a
24 bit, dall’ingresso fino all’uscita. In
bundle con l’hardware viene fornita la
versione Le di Pro Tools, che offre avanzate funzionalità di registrazione e di
editing. Il principale pregio di Mbox, oltre alla qualità audio, è indubbiamente la grande facilità di utilizzo. È sufficiente interfacciare il box esterno a un
Pc tramite un cavo Usb e collegare le
periferiche in ingresso e in uscita.
Mbox supporta connessioni microfo-
166
PC MAGAZINE Settembre 2003
niche Xlr e input Trs da 1/4” per linea o
strumenti utilizzando un jack combo
Neutrik. Gli ingressi ad alta impedenza
favoriscono la connessione di chitarre
e tastiere e sul pannello frontale sono
disponibili pratiche manopole per il
controllo del guadagno. Una volta che
i segnali sono transitati da Mbox, Pro
Tools Le gestisce l’elaborazione e l’editing dell’audio con grande precisione,
offrendo tutte le risorse necessarie per
manipolare le tracce, registrare, editare e mixare. Ovviamente il prodotto è
totalmente compatibile con tutte le altre piattaforme Pro Tools, dalla Digi 001
al sofisticato Pro Tools|Hd, caratteristica che rende Mbox adatto per realizzare, in abbinamento a un portatile,
una stazione di registrazione e di editing mobile da affiancare a una stazione da studio più sofisticata.
œ www.digidesign.com
La sezione dedicata all’audio digitale Il modulo dedicato all’audio digitale è un potente editor
multitraccia dal quale si
possono realizzare direttamente i propri Cd musicali.
barre, eccetera), il
programma offre un
semplice campionatore
software, un
generatore di
percussioni
caratterizzato da 4
moduli (Rock, Acustico, Techno, Hiphop) e la possibilità di utilizzare fino
a sei tracce audio sulle quali
registrare suoni prodotti con i
sintetizzatori software forniti in
dotazione. Per agevolare il lavoro la
dotazione comprende anche una
libreria di oltre 1500 campioni e loop
Midi utilizzabili liberamente.
Direttamente da Midi Studio si
possono anche registrare o importare
file Wav, oppure trasformare i brani
Midi in file Wav da riutilizzare
successivamente in Audio Studio.
Quest’ultimo è un versatile sistema
di hard disk recording che mette
a disposizione fino a 64 tracce,
una buona varietà di strumenti
di editing e sofisticati effetti per
processare i segnali audio, come
riverbero, equalizzatore grafico,
compressore, vocoder e simulatore
di ambiente virtuale, alcuni dei quali
applicabili in tempo reale e
caratterizzati da un’interfaccia che
riproduce le apparecchiature
utilizzate negli studi professionali.
Interessanti inoltre le funzioni per
ottimizzare il suono proveniente
da vecchie sorgenti analogiche, così
come la possibilità di lavorare sia
öö
?
?ö
?ö
?ö
Music Studio 2003 DeLuxe
Prezzo: Euro 69,99 (Iva inclusa)
Contatto: Magix
Pro: Facilità di utilizzo, sito dedicato agli
utenti con nuovi suoni da scaricare e
possibilità di pubblicazione, mastering su Cd
incorporato, tutorial video.
Contro: Mancano funzioni avanzate per
l’elaborazione in batch; gestione dei file
migliorabile.
Editor audio
Basato sulla medesima tecnologia,
incluso il rendering in background e
la possibilità di gestire file più grossi
di 4 Gbyte, Sound Forge Studio può
essere considerata a tutti gli effetti la
versione entry level di Sound Forge.
È dedicato a chi desidera
avvicinarsi alla registrazione
e all’editing con un prodotto
molto facile e completo.
Offre le principali caratteristiche del
programma dal quale deriva, eccetto
le funzionalità più avanzate destinate
agli utenti professionali. In questo
caso, per esempio, la registrazione può
avvenire al massimo a 16 bit e 48 KHz
e mancano strumenti sofisticati, come
l’analizzatore di spettro e il plugin per
la compressione e l’ottimizzazione
dedicati espressamente al mastering.
Non vengono inoltre fornite le utility
per simulare gli ambienti e i differenti
microfoni, per elaborare i file in batch
e nemmeno la versione Le di Vegas
Video. L’interfaccia utente, molto
Come la versione professionale L’interfaccia è in tutto e per tutto simile a quella della versione professionale di Sound Forge. In questo
caso però mancano le funzioni più sofisticate.
intuitiva e facilmente personalizzabile,
offre la possibilità di utilizzare una
traccia stereofonica alla volta per
effettuare registrazioni da qualsiasi
sorgente collegata alla scheda audio
ed editare i file sfruttando
innumerevoli funzioni tra cui taglia,
incolla, sposta, inverti, azzera il
volume, normalizza, inserisci silenzio,
sfuma e molto altro. Il
programma integra inoltre
una discreta libreria di
plugin tra cui troviamo
equalizzatore a 10 bande,
reverbero, delay,
distorsione, time stretch,
pan e amplificatore. Non
sono però supportati i
plugin DirectX, di
conseguenza manca anche
l’apposito gestore che
caratterizza Sound Forge
6.0. Anche in questo caso è
però disponibile il Preset Manager
e vengono forniti 90 preset (contro 200
della versione professionale) pronti
all’uso che semplificano l’applicazione
dei filtri e degli effetti. La dotazione
software comprende anche una libreria
contenente oltre 1000 effetti audio
öö
?
?ö
?ö
?ö
Sound Forge Studio 6
Prezzo: Euro 160,80 (Iva inclusa)
Contatto: Midi Music
Pro: Semplicità di utilizzo; libreria di effetti.
Contro: Mancano le funzioni di conversione
e di elaborazione in batch.
●
Steinberg
Cubasis Vst 4.0
Cubasis Vst è un potente studio di
registrazione multi traccia dedicato
agli utenti evoluti che si occupano di
produzione musicale e mastering su
Cd audio. Cubasis Vst è una soluzione
dedicata in particolar modo ai musicisti
Tante funzioni da gestire Cubasis Vst offre una grande varietà di funzioni e di strumenti e per sfruttarlo al meglio servirebbe
una configurazione a doppio monitor.
Û
●
Sonic Foundry
Sound Forge Studio 6
liberi da diritti. Passando ai formati
di file, la versione Studio supporta 10
formati in ingresso e 15 in uscita,
tra cui Mp3, Real e Windows Media.
Permette inoltre di lavorare anche in
sincronia con il video con un livello
di precisione che arriva al singolo
fotogramma.
Û
a 16 sia a 24 bit. Entrambi
i prodotti consentono di
importare un video per
realizzare facilmente la
colonna sonora e offrono
complete funzioni di mix
e masterizzazione su Cd.
Audio Studio prevede un
wizard che all’apertura
permette di creare un
nuovo progetto, lavorare
su un singolo file audio,
masterizzare un Cd,
accedere al tutorial video e altro
ancora. L’integrazione tra i due
programmi è buona, anche se non è
possibile effettuare operazioni di
drag & drop, per esempio per portare
un file Wav all’interno del sequencer.
Interessante la possibilità di scaricare
nuovi suoni dal Web e di poter
pubblicare gratuitamente sul sito
di Magix i proprio lavori, con tanto
di classifica per i video migliori
con votazione diretta da parte
degli utenti.
Software <
Grouptest
e a chi ha la necessità di utilizzare un
software per la registrazione di audio
Midi e digitale, il mix e il mastering
su Cd. Il programma offre 48 tracce
audio, in cui inserire file Wave e Mp3
codificati fino a 24 bit e 96 KHz , e 64
canali Midi nei quali registrare suoni
provenienti da strumenti esterni o da
sintetizzatori e campionatori
software. Sulle tracce si può
intervenire utilizzando una grande
varietà di strumenti di editing e
grazie alla versione Le di WaveLab
è possibile editare anche le tracce
audio digitali senza dover acquistare
un altro prodotto. Direttamente dalla
finestra principale possiamo accedere
Settembre 2003 PC MAGAZINE
167
> Software
Editor audio
Grouptest
a oltre 30 effetti completamente
programmabili, al mixer e ai potenti
strumenti di mastering che
comprendono appositi controlli per
l’ottimizzazione dell’audio in fase
di riproduzione. Grazie alla
compatibilità con DirectX possiamo
inoltre accedere a tutti i plugin
sviluppati appositamente per la
piattaforma software di Microsoft.
Un altro plus di Cubasis Vst è la vasta
gamma di strumenti virtuali forniti
di serie, tra cui spiccano sintetizzatori
analogici, batterie elettroniche e
chitarre; il programma garantisce
inoltre la possibilità di aprire un file
●
öö
?
?ö
?ö
?ö
Steinberg
WaveLab Essential
La versione a basso costo di uno dei
più sofisticati programmi di editing
audio è perfetta per chi aspira a
lavorare con gli editor multi traccia.
Strettamente derivato da WaveLab 4.0,
questo pacchetto offre gran parte delle
funzionalità del prodotto destinato ai
professionisti a un costo decisamente
interessante. Rappresenta un’ottima
soluzione per gli utenti evoluti alla
ricerca di un prodotto potente e
versatile per la gestione dell’audio
digitale. A livello di tecnologie,
WaveLab Essential non presenta
grandi differenze e l’unica limitazione,
solo teorica per un utente evoluto, è
data dal fatto che la frequenza di
campionamento supportata è “solo”
di 96 KHz anziché 192 KHz. Resta
invece il supporto per Asio, lo standard
Vst per i plugin e la totale
compatibilità per i plugin sviluppati
öö
?
?ö
?ö
?ö
?
Steinberg Cubasis Vst 4.0
Prezzo: Euro 99,00 (Iva inclusa)
Contatto: Steinberg, MidiWare, Italsel,
KochMedia
Pro: Potente, strumenti forniti in dotazione,
possibilità di editare anche l’audio digitale.
Contro: Interfaccia utente complessa.
video e di mandarlo in play
sincronizzato con l’audio. Tra i
“gadget” non possiamo non segnalare
la possibilità di inserire le note
utilizzando il riconoscimento vocale
e di creare una jam session virtuale
sul Web. A parte la mancanza del
manuale cartaceo, la dotazione è
molto ricca e oltre al programma
comprende la già citata versione Le
di Wavelab, un tutorial interattivo,
il software Easy Guitar e un Cd
contenente oltre 600 Mbyte di esempi
e campioni.
WaveLab Essential
Prezzo: Euro 264,00 (Iva inclusa)
Contatto: Steinberg, MidiWare
Pro: Ambiente di lavoro, plugin in dotazione.
Contro: Finestra di montaggio limitata a
due tracce.
per DirectX, così come la completa
gestione dei file Mp3. Per la verità
sono supportati meno formati audio,
ma quelli più diffusi ci sono tutti. Le
differenze più sostanziali si ritrovano
a livello di editing non distruttivo.
In questo caso infatti la finestra di
montaggio permette di utilizzare solo
due tracce stereofoniche e offre un set
di funzionalità più limitato rispetto a
WaveLab 4.0. Anche le funzioni di
registrazione, così come quelle di
batch processing, sono decisamente
più limitate. In ogni caso sono più che
sufficienti per la maggior parte degli
utenti e solo chi lavora molto in campo
multimediale potrebbe sentirsi troppo
limitato a causa di alcune restrizioni,
per esempio legate
all’impossibilità di
processare più file in batch
applicando effetti o altre
funzioni o alla mancanza
del sistema di backup
automatico dei progetti
Û
Quasi come la versione professionale Malgrado le limitazioni rispetto a WaveLab 4.0,
l’interfaccia è molto simile e
mantiene le ottime possibilità
di personalizzazione.
Produttore
Prezzo (Iva inclusa)
Contatto
Telefono
Email
Sonar 2.2
SoundForge 6.0
WaveLab 4.0
Cooledit Pro 2.1
Cakewalk
Sonic Foundry
Steinberg
Syntrillium
Euro 468,00
Euro 478,80
Euro 588,00
Dollari 249,00
Midi Music
Midi Music
MidiWare
Adobe
011 3185602
011 3185602
06 30363456
0269633317
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
www.midimusic.it
www.midimusic.it
www.midiware.com
www.adobe.it
Cpu
Intel Pentium 500 MHz o
superiore
Intel Pentium a 200 MHz
Intel Pentium II o superiore
Intel Pentium a 233 MHz
Ram
64 Mbyte
32 Mbyte
128 Mbyte
64 Mbyte
Win 98 Se, Me, 2000 o Xp
WIn 98, Me, 2000 o Xp
WIn 98, Me, 2000 o Xp
Win 98, Me, 2000 o Xp
Web
Requisiti minimi
Sistema operativo
168
Software professionali
Caratteristiche tecniche
PC MAGAZINE Settembre 2003
su Cd, molto utile sopratutto
quando un progetto
comprende centinaia di file
audio. Passando alle funzioni
di mastering su Cd, le
differenze sono percepibili
solo nella sfera del
professionale, dove per
esempio si sente la mancanza
del tool per la generazione
automatica dei report relativi
al master, utili per andare poi
a produrre il glass master per
la duplicazione in serie.
●
Syntrillium
Cool Edit 2000
Editing su singola traccia A differenza della versione Pro, Cool Edit 2000 permete di default di lavorare su una singola traccia stereo
alla volta, anche se può essere espanso per lavorare con due tracce stereo o quattro mono.
di mercato, Cool Edit offre alcune
funzioni molto sofisticate, per esempio
gli strumenti che permettono di
esaminare la frequenza e ottenere
un’analisi spettrale del segnale.
Interessante anche la possibilità di
utilizzare un linguaggio macro per
automatizzare numerose operazioni,
per esempio la conversione dei file da
un formato a un altro. L’audio può
essere estratto da Cd, registrato
da una qualsiasi sorgente collegata
alla scheda audio o importato da altre
applicazioni. Sono supportati tutti
i formati più diffusi e tramite un
apposito codec è possibile sia
importare che esportare file in formato
Mp3 e Real G2. Peccato che non sia
prevista la possibilità di importare un
Versione semplificata di Cool Edit Pro,
Cool Edit 2000 è un software pensato
sia per gli utenti alle prime armi, sia
per gli utenti evoluti che desiderano
trasformare il Pc in uno studio di
registrazione caratterizzato da
funzionalità avanzate per la
registrazione di musica, parlato e
audio, l’editing delle tracce, il mix,
il mastering su Cd o la pubblicazione
delle proprie composizioni sul web.
L’unico vincolo è rappresentato dalla
gestione di al massimo due tracce
audio, o di una stereofonica, anche
se un plugin opzionale consente di
espandere il prodotto per gestire
un massimo di quattro tracce
contemporaneamente. L’interfaccia
utente è essenziale, con la grande
finestra per la visualizzazione della
forma d’onda che occupa quasi
interamente lo schermo. I menu e
la barra degli strumenti permettono
di accedere alle innumerevoli funzioni
mentre le funzioni di trasporto,
l’indicatore del tempo e i comandi
di zoom sono accessibili direttamente
dalla finestra principale. Il programma
offre tutto ciò che occorre a un utente
per effettuare registrazioni e le
operazioni di editing. Buona anche
la dotazione di effetti, tra cui spiccano
reverbero, echo, chorus,
compressione, riduzione del rumore,
time compression, modifica
dell’intonazione e amplificazione.
Malgrado il prezzo lo collochi
inequivocabilmente nella fascia bassa
ProTools Free
5.0.1
Magix Music
Studio DeLuxe 2003
Sound Forge
Studio 6.0
Digidesign
Magix
Sonic Foundry
Steinberg
Steinberg
Syntrillium
Gratuito
Euro 69,99
Euro 160,80
Euro 99,99
Euro 264,00
Dollari 69,00
Digidesign Italy
Magix
Midi Music
MidiWare Italsel,
KochMedia
MidiWare
Adobe
02 5778971
0522 933642
011 3185602
02 93796165 (Pinnacle)
06 30363456 (Midiware)
0269633317
Un semplice prodotto per iniziare
a lavorare con l’audio digitale
e apprendere le basi dell’hard disk
recording.
Software utenti evoluti
Software <
Grouptest
Û
Editor audio
Cubasis Vst 4.0
öö
?
?ö
?öö
Cool Edit 2000
Prezzo: Dollari 69,00 (Iva inclusa)
Contatto: Adobe
Pro: Costo contenuto, linguaggio di scripting
ed elaborazione in batch.
Contro: Finestra di editing migliorabile, il
prodotto base consente di lavorare con una
sola traccia stereo.
video per editarne la traccia audio.
Cool Edit 2000 supporta frequenze di
campionamento fino a 24 bit e 96 KHz
e può essere espanso con l’aggiunta
di numerosi plugin. Tra questi, oltre
all’espansione per lavorare su quattro
tracce, troviamo per esempio un
sofisticato strumento di pulizia, utile
per ripristinare audio proveniente
da vecchi nastri o vinili. ù
WaveLab
Essential
CoolEdit 2000
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
www.digidesing.com
www.magix.com
www.midimusic.it
www.pinnaclesys.com
www.midiware.com
www.adobe.it
Intel Pentium II o superiore
Intel Pentium a 200 MHz
Intel Pentium a 200 MHz
Intel Pentium II
Intel Pentium II o superiore
Intel Pentium
128 Mbyte
32 Mbyte
32 Mbyte
128 Mbyte
128 Mbyte
16 Mbyte
Win 98, Me
Win 98, Me, 2000 o Xp
WIn 98, Me, 2000 o Xp
WIn 98, Me, 2000 o Xp
WIn 98, Me, 2000 o Xp
Win 95, 98, Me, Nt, 2000, Xp
Settembre 2003 PC MAGAZINE
169
> Software
Test
La nuova versione consente di miscelare
i colori come si farebbe su una vera tavolozza
Corel Painter 8.0
Bettina Di Virgilio
Creatività in punta di pennello
Û
ainter è, da sempre, lo
strumento per definizione
per chi vuole passare dai
pennelli reali a quelli digitali.
Oltre a riprodurre tutti gli effetti
dei classici strumenti del pittore,
i risultati ottenibili sono legati
alla manualità dell’utente, di cui
vengono riprodotti il tocco, la
velocità, la direzione del tratto
e molto altro. Per utilizzare
al meglio questo programma
è indispensabili quindi una
tavoletta grafica e, magari,
anche un areografo.
P
Painter è pensato per
i professionisti del colore
che possono davvero
ricreare in digitale tutte
le sfumature e i tratti
della pittura su tela.
La grande risorsa del pacchetto sono
infatti i pennelli, la cui quantità si è
arricchita di 400 nuovi modelli. Con
Brush Creator, possiamo combinarli tra
loro con la funzione Trasposer, crearne
di nuovi casualmente col Randomizer,
o definirli fin nei minimi dettagli
con i parametri dello Stroke Designer.
Ogni strumento può essere
personalizzato: dalla dimensione e forma
delle setole del pennello per acrilico,
alla velocità e modalità di asciugatura
dell’acquarello. L’espressività del nostro
tratto non andrà persa: attraverso la
penna grafica possiamo rendere Painter
öö
?
?ö
?ö
?ö
Painter 8.0
Prezzo: Euro 574,80; Upgrade Euro 322,80
(Iva inclusa)
Contatto: Corel
Tel: 02 36003600
Web: www.it.corel.com
Pro: Ampia disponibilità di strumenti
personalizzabili, tavolozza digitale.
Contro: Lentezza di alcuni comandi anche
utilizzando un Pc con caratteristiche ben
sopra i requisiti minimi; non del tutto stabile.
170
PC MAGAZINE Settembre 2003
> Requisiti
Cpu: Processore Pentium 200 MHz
o superiore
Ram: 128 Mbyte
Spazio disco: 225 Mbyte
Sistema operativo: Windows 2000 e Xp
Altro: Schermo 24-bit colore, 1024x768;
raccomandata tavoletta grafica.
sensibile alla pressione, alla direzione
o all’inclinazione con cui disegnamo. Chi
possiede più di una penna elettronica
potrà inoltre assegnare a ciascuna un
differente strumento e alternare come
se stesse lavorando con un vero set di
pennelli. Dobbiamo purtroppo segnalare
che alcuni strumenti, come gli acquarelli
o gli inchiostri liquidi, richiedono molte
risorse e quindi il tratto appare in ritardo
rispetto a quando lo si è tracciato,
perdendo un feedback importante.
Il realismo di Painter include anche la
possibilità di scegliere tra vari tipi di carta e
supporto il cui comportamento varia a
seconda degli strumenti di disegno
utilizzati. La texture del supporto può
essere resa visibile e, così come gli accumuli
di colore ed altri elementi tridimensionali, è
influenzata dal tipo di luci e dalla direzione
con cui queste illuminano il Canvas. I più
Una vera tavolozza Nel pannello Mixer
possiamo mescolare i colori tra loro come se
utilizzassimo una vera tavolozza. Le combinazioni possono poi essere salvate e riutilizzate senza che... “le tinte si secchino”.
pigri apprezzeranno il nuovo
filtro Sketch, con cui
trasformare foto in schizzi da
colorare, e lo strumento Clone,
con cui è possibile ridipingere
un’immagine con diverse
tecniche e con il proprio tocco,
ottenendo così opere inedite
e di sicuro impatto.
La gestione del colore è
ben curata. Con Color
Management è possibile
impostare i profili colore di
monitor e degli strumenti di
acquisizione a seconda del tipo di lavoro
che stiamo facendo, come in funzione di
Internet, della propria stampante o della
stampa tipografica. È stata migiorata la
compatibilità con Photoshop, con cui
adesso è possibile scambiare set di livelli,
maschere e canali. È stato inoltre
implementato un sistema di scripting con
cui registrare azioni e che funziona
anche come “salvagente” per recuperare
il lavoro nel caso il programma si chiuda
inavvertitamente, cosa che putroppo
accade sovente anche in questa versione.
Painter è ricco di effetti speciali, come i
Dinamic Layer, con cui aggiungere gocce
di metallo, effetti lente e bruciature.
Possiamo inoltre applicare filtri per
ottenere vari risultati artistici tra cui
ricordiamo Serigraphy e Woodcurt.
Segnaliamo anche lo strumento Mosaic,
con cui creare raffinati mosaici e a cui
sono dedicati molteplici parametri.
In piena sintonia con le tendenze del
mercato, anche questo pacchetto offre
un’ampia serie di funzioni Web, come
l’ottimizzazione dei formati Gif e Jpg,
strumenti di Slice, creazione di Rollover.
Sono possibili persino piccole animazioni
e piccoli montaggi video. ù
Software <
Test
Si rinnova con una serie
di funzioni predefinite il database che sfrutta come linguaggio
di programmazione XBasic
Alpha Software Alpha Five v5
Claudio Russo
Un’alternativa nel mondo dei db
Û
lpha Five V5 è un database relazionale che
consente la creazione
di applicazioni personalizzate.
A
In questa nuova versione
sono state aggiunte
molte funzioni
predefinite per aiutare
l’utente nella creazione
di applicazioni, anche
complesse, partendo
da una buona
strumentazione di base
e risparmiando
parecchio tempo in fase
di programmazione.
L’interfaccia rinnovata garantisce una
migliore reperibilità di tutte le principali sezioni di un database (maschere, tabelle, report, eccetera), molto spesso
corredate da opzioni, filtri e azioni condizionali anche se, a volte, è un po’ laborioso l’intervento sui singoli oggetti.
Per stabilire, per esempio, se un campo
di una tabella deve essere un contatore,
occorre aprire tre diverse maschere e
cercare tra le numerosissime opzioni a
disposizione. Molto ben congeniate e
curate le autocomposizioni attivabili
cliccando sull’icona Lampada magica
onnipresente. Diventa così facile costruire maschere nelle quali è possibile
definire un layout tra i 29 modelli proposti. Inoltre una grafica più docile e
flessibile rende piacevole la vista di un
db o di una applicazione molto spesso
utilizzata solamente per lavoro (è possibile per esempio creare veri e propri pulsanti rollover in pochi passaggi); a confronto basta ricordare la staticità delle
finestre create con Access, dove le immagini di sfondo possono rendere l’applicazione molto pesante, anche in termini di dimensione del file. Nel testare
l’applicazione ci si accorge che le funzioni caratterizzanti di alcuni oggetti sono davvero particolari: è il caso dei campi data e dei campi numerici. Infatti si
Un ambiente di lavoro pulito e funzionale Amapi Alpha
five 5V offre all’utente gli stessi oggetti che troverebbe su
tutti gli altri database, con la
possibilità di tenere tutte le
proprietà sotto controllo.
> Requisiti
Cpu: Pentium 200 MHz
Ram: 64 Mbyte (consigliati 128 Mbyte)
Spazio su disco: circa 50 Mbyte (30 Mbyte
aggiuntivi per le indispensabili guide)
Sistema operativo: Windows 98, Me, Nt,
2000, Xp
può impostare una proprietà delle caselle di testo affinché, una volta selezionate, si aprano in automatico un calendario o una calcolatrice; così facendo lo
sviluppatore principiante può non far ricorso ad oggetti ActiveX a volte di difficile gestione. In tutta l’applicazione è
possibile interagire con il codice di programmazione che regge le funzioni. Qui
però si incominciano a vedere le vere
diversità dal mondo Microsoft. La scelta infatti di Alpha Software è stata quella di appoggiarsi su XBasic invece che
sul ben conosciuto Visual Basic for Application (Vba). XBasic è un ambiente
di programmazione open source e, data la sua limitata diffusione in Italia, è
di difficoltosa comprensione anche se
consente di sviluppare sia per Windows
öö
?
?ö
?öö
Alpha Five V5
Prezzo: Dollari 349,00 (Full version);
Dollari 99,00 (Home Edition)
Contatto: Alpha Software
Email: [email protected]
Web: www.alphasoftware.com
Pro: Database potente e flessibile, ricca
documentazione.
Contro: Linguaggio di programmazione
non semplice.
sia per Linux. A supporto ci sono 160
azioni già pronte all’uso, cosicché basta scegliere un oggetto e, dopo aver
aperto la finestra popup contenente gli
eventi divisi per utilità, scegliere quella che più fa al caso nostro.
Le query di Alpha Five V5 sono vere e
proprie opere architettoniche. Possiamo veramente eseguire qualsiasi azione sulle tabelle; dalla semplice selezione, a una elaborata Crosstable, fino alla ricerca di valori all’interno delle celle nella tabella in esame. Se dovessimo
avere delle difficoltà, basta ricorrere alla solita funzione Lampada magica.
Una novità sicuramente di notevole interesse è la possibilità di salvare la reportistica in formato Pdf, Dhtml, Doc,
Txt, è inoltre possibile inviarla immediatamente tramite posta elettronica.
Uscendo dal database appena creato,
dopo aver salvato, ci si accorge che il
file non è in realtà unico, non avviene
cioè come per Access in cui tutto è racchiuso in un file Mdb. Le tabelle, così
come i file che contengono tutte le proprietà, sono esterni al file principale.
Infatti l’estensione che identifica il database è Adb, mentre tutte le tabelle
sono in Dbf. Questo determina buone
funzioni di esportabilità dell’applicazione. ù
Settembre 2003 PC MAGAZINE
171
> Software
Test
L’ultima release del software
per i corsi multimediali e l’e-learning può ora importare elementi
direttamente da Microsoft PowerPoint
Macromedia Authorware 7
Vincenzo Senaso
L’editor per l’insegnante digitale
uthorware è il software Macromedia dedicato all’authoring multimediale, e in particolare alla realizzazione di soluzioni
per l’e-learning. Offre una
vasta gamma di strumenti di
facile utilizzo per sviluppare corsi in formato elettronico largamente fruibili. L’applicazione è progettata per
ambienti Windows, ma i prodotti realizzati si possono visualizzare anche su Mac Os
X tramite un apposito player
(scaricabile in versione standalone o come plugin per il browser). I
corsi creati con Authorware si possono
naturalmente integrare con qualsiasi tipo di piattaforma e-learning (Lms e
Lcms), e sono conformi ad Aicc (Aviation Industry Computer-Based Training
Committee) e Scorm (Sharable Content
Object Reference Model) gli standard
internazionali per la gestione della formazione online.
Û
A
Authorware 7 è chiaramente
destinato ai professionisti
della formazione a distanza
e agli sviluppatori di contenuti
didattici multimediali.
Anche se gli strumenti di Authorware
7 sono piuttosto semplici da utilizzare,
è infatti da escludere un uso diverso
del programma anche solo per i costi
elevati di licenza. Un’interessante novità è la compatibilità con Microsoft
öö
?
?ö
?ö
?ö
Authorware 7
Prezzo: Euro 3.514,80 (Iva inclusa)
Contatto: Macromedia
Tel: 800 781372
Web: www.macromedia.com
Pro: Semplice da utilizzare, ampie
potenzialità.
Contro: Nulla da segnalare.
172
PC MAGAZINE Settembre 2003
> Requisiti
Cpu: Pentium II o superiore
Ram: 128 Mbyte
Spazio su disco: 120 Mbyte
Sistema operativo: Windows 95 e
successivi
PowerPoint: i file Ppt vengono importati e convertiti in Xml, in questo modo il materiale di una presentazione
PowerPoint è utilizzabile per creare
una Flowline in Authorware, ossia
l’ossatura di un nuovo corso. Questa
funzione è specificatamente pensata
per gli sviluppatori di corsi che devono
basarsi su materiale didattico preesistente, convenzionalmente realizzato
con i tool di presentazione come PowerPoint, appunto.
Creare una presentazione interattiva
con Authorware 7, una volta raccolti
tutti i contenuti, non è particolarmente
difficile. All’apertura di un nuovo Courseware si possono specificare informazioni come il layout dell’applicazione,
i principali componenti dell’interfaccia
e la struttura logica del documento.
Quest’ultima è visualizzata graficamente come una timeline, in cui è possibile inserire in ogni momento sezioni,
pagine, media, Knowledge Objects ed
eventuali sottomappe.
Un ambiente in stile L’ambiente di lavoro di Authorware 7
è in linea con quello dei più noti
tool Macromedia. In figura è visibile una finestra per il browsing delle variabili utilizzate e
una sezione di un courseware.
I Knowledge Objects sono
elementi di informazione digitale che vengono utilizzati
come unità costitutive di un
sistema di gestione della conoscenza: nella pratica, sono dati raccolti dall’applicazione attraverso le procedure di verifica quali test e quiz.
Una volta decisa la struttura logica dell’ipertesto, si può passare alla realizzazione del corso e all’inclusione dei
contenuti multimediali: il programma
può importare animazioni Flash,
stream Mp3 e filmati di vario genere
(in questa release si possono acquisire anche da Dvd). Le principali funzioni di interazione con l’utente vengono realizzate in modo automatico
tramite brevi script modificabili. Anche
se Authorware si può utilizzare senza
mai scrivere una riga di codice, una
buona conoscenza del linguaggio di
scripting è essenziale per realizzare
corsi di qualità. L’inserimento dei contenuti nelle pagine è semplice e segue
regole simili a quelle dei programmi di
grafica vettoriale per la composizione
di slide. I tool per la creazione di quiz
ed esercizi sono accessibili con facilità:
per ciascuna domanda - aperta, a scelta multipla, vero o falso e così via - si
definiscono risposte esatte ed errate,
assegnando a ciascuna di esse punteggi e messaggi di feedback.
Anche la pubblicazione finale dei Courseware non presenta ostacoli: la destinazione finale del documento può essere Web o standalone, su disco locale o in Rete. ù
> Software
Test
Yosemite Technologies TapeWare 7.0
Luigi Caputo
Salvare i dati
on TapeWare si dispone di un
potente tool che assicura il backup dei dati in ogni situazione di
lavoro, tra le funzioni più importanti
della nuova versione spicca la possibilità di operare con Microsoft Windows Server 2003.
C
anche in italiano. Si rivolge
ai professionisti che
necessitano di periodiche
operazioni di backup e ripristino
dei propri dati sia per singole
workstation, sia in un ambiente
di rete.
L’applicativo, prodotto
dalla statunitense Yosemite
Technologies, è disponibile
La caratteristica principale del software è proprio la modularità. TapeWare
prevede infatti la possibilità di implementare strumenti aggiuntivi di volta
in volta, senza dover sfruttare da subito tutte le potenzialità dell’applicativo.Il pacchetto è disponibile nelle seguenti versioni: Desktop (Dos, Windows e Linux), Workgroup (per le piccole reti fino a dieci postazioni, anche
Linux) e, in presenza di uno o più server di rete: Small Business Server for
Windows; Master Server, che consente di eseguire backup dei dati presenti
sia sul server sia sulle workstation, an-
öö
?
?ö
?ö
?ö
?
TapeWare 7.0
Prezzo: Desktop Euro 117,60; Workgroup fino
a 5 workstation Euro 238,80 (Iva inclusa)
Contatto: Tapeware Technologies e Add On
Tel: 02 66988357 (Add On)
Web: www.tapeware.com
Pro: Modulare e ben localizzato in italiano.
Contro: Nulla da segnalare.
VisualVision CDFrontEnd
Luigi Caputo
Û
Backup professionale
Recupero in caso di errore L’opzione consente di accedere a due funzionalità alternative: Crea dischetti e Crea immagine Cd.
che Netware e Linux; Media Server,
quando i server sono più di uno; Client
Server, in presenza di un server remoto, ma quando già si utilizzano Master
e Media Server. TapeWare 7.0 consente di effettuare il backup anche su dischi dinamici Microsoft. Buone le possibilità di gestione del software via
Web. ù
Un applicativo per Cd autoinstallanti
Il multimedia ad effetto
DFrontEnd è uno strumento altamente flessibile e ricco di funzionalità, che permette di creare
in poco tempo presentazioni multimediali autoeseguibili di ogni tipo.
C
Per l’utilizzo di CDFrontEnd
non è richiesta alcuna
conoscenza specifica di linguaggi
di programmazione: bastano
öö
?
?ö
?ö
?ö
CDFrontEnd
Prezzo: Dollari 99,90;
Versione Gold Dollari 189,090
Contatto: VisualVision
Email: [email protected]
Web: www.cdfrontend.com/ita/
Pro: Semplicità di utilizzo; non vengono
installate Dll aggiuntive.
Contro: Nulla da segnalare.
174
PC MAGAZINE Settembre 2003
Creativi da subito Utilizzando i template
messi a disposizione dal programma, in pochi passi è possibile creare un’applicazione
multimediale ricca di funzionalità.
Û
le nozioni basilari di Windows
e un po’ di intraprendenza.
Per cominciare con la creazione di un
progetto multimediale, è possibile fare riferimento alla collezione dei template messa a disposizione dal programma. La scelta è davvero variegata: si va da modelli indicati come base su cui progettare la pagina iniziale
ad altri template, alle funzioni per la
realizzazioni di Cd catalogo con carrello virtuale e moduli ad hocper eventuali ordini di acquisto (nella versione
Gold). Ricca poi la dotazione di componenti multimediali da inserire in ciascuna delle pagine in fase di creazione: dai contributi filmati Macromedia
Flash a file audio e video, a classi Java e controlli ActiveX. Efficace il riferimento all’albero dei contenuti (Toc
Tree), una vera e propria consolle sulla falsariga di Esplora Risorse che permette di visualizzare costantemente la
struttura dell’applicazione che si sta
creando. Con CDFrontEnd si possono
creare presentazioni autoeseguibili anche protette da password, o con una
data di scadenza prefissata. ù
Test
Software <
Jasc Paint Shop Photo Album 4 PE
Francescopaolo Manicone
Nuove funzionalità multimediali per creare presentazioni
su VideoCd dai nostri album fotografici
Le foto animate
asc Paint Shop
Photo Album 4 è
un software per
l’organizzazione, la gestione e il ritocco delle
immagini digitali che
consente di creare slideshow e piccoli filmati in Quicktime.
Il programma è utile
quindi per chi, in seguito alla diffusione
delle macchine fotografiche digitali, si è
avvicinato al mondo della grafica e della archiviazione delle immagini e ha
bisogno di una soluzione veloce, anche nelle fasi di apprendimento.
Û
J
Si tratta spesso di utenti
non particolarmente esperti
che desiderano avere a
disposizione una quantità
di funzioni non enorme
(ne uscirebbero soltanto confusi),
ma sufficiente per condividere
velocemente le foto dopo
le normali operazioni di ritocco.
Paint Shop Photo Album 4 mette a disposizione un buon numero di strumenti, inserendo direttamente nella
barra di gestione molti dei tool fondamentali. Tramite i tasti della barra è
possibile eseguire operazioni elementari, ma anche avviare procedure che
richiedono una precisa sequenza di
passaggi (comunque guidati): una di
queste è il divertente strumento per la
creazione di un’immagine panoramica.
Poiché la fonte principale è sostanzialmente la macchina digitale, un altro
pulsante consente di connettersi e di
visionare le foto contenute nella sua
memoria.
Selezionando una singola foto, si apre
l’immagine dell’album e sono visibili
alcuni tasti nella barra degli strumenti
che consentono di fare operazioni di
fotoritocco semplici ma molto utili, come l’eliminazione degli “occhi rossi”
Effetto occhi rossi Selezionando la foto, poi
il tasto Red Eye e puntando il mirino sugli occhi, si riduce sensibilmente questo sgradevole effetto. La procedura ricorda quella già in
adozione in Microsoft Digital Image studio. È
un sistema meno potente rispetto alla soluzione adottata da Adobe nei suoi applicativi,
ma sicuramente più facile da usare.
> Requisiti
causata dal flash. Questa ultima versione di Paint Shop Photo Album arricchisce il programma anche di nuovi
effetti da inserire nella creazione di
uno slideshow, sia per quanto riguarda le transizioni da una foto all’altra,
sia per quanto riguarda altri effetti sonori o allegati multimediali. La barra
che viene visualizzata avviando lo slideshow consente di gestire completamente la visione delle foto.
Le opzioni di gestione dell’archivio fotografico e le operazioni di ricerca sono elencate sulla sinistra della finestra
di lavoro e sono accessibili mediante la
selezione dell’apposita linguetta. Tra le
possibilità previste (sempre mediante
una singola selezione) ci sono le funzioni che consentono di organizzare le
foto per parola chiave (evento, soggetto, eccetera) ma anche di navigare
agevolmente all’interno dei vostri supporti di memoria.
öö
?
?ö
?ö
?ö
Paint Shop Photo Album
Prezzo: Euro 49,90 (Iva inclusa)
Contatto: Questar
Tel: 800 7837827
Web: www.jasc.com
Pro: L’impiego degli elementi multimediali
è semplice e divertente; ben strutturato.
Contro: Nulla di rilevante.
Cpu: Processore Pentium o superiore
Ram: 64 Mbyte
Spazio disco: 24 Mbyte
Sistema operativo: Windows 98 SE, Me,
Nt4 (con Sp 3 o superiore), 2000, Xp
La suddivisione delle tipologie di attività in zone distinte dello schermo certamente consente all’utente meno
esperto di lavorare secondo una logica
intuitiva.
Altra novità importante di questa versione 4 del programma è la possibilità
di creare VideoCd. La procedura è guidata e comprende una sequenza di sei
passi. Si richiede di selezionare l’album
che verrà visualizzato come slideshow,
e poi di aggiungere una colonna sonora o altri effetti speciali. Come per ogni
buon VideoCd che si rispetti, si richiede di indicare lo sfondo e la musica che
si vogliono inserire per la schermata
principale che serve come menu di accesso alle immagini. Il passo finale è la
masterizzazione del Cd. Anche in questo caso il processo è semplice.
In definitiva, questa nuova versione
del Photo Album ci sembra ben strutturata con una rapida curva di apprendimento e ricca di effetti per creare un
bel prodotto finale da subito. Nel caso
in cui si abbiano dei problemi, infine,
all’indirizzo www.jasc.com/learncenter.asp (o direttamente dal sito Jasc) si
può accedere al Jasc Learning Center
all’interno del quale si trovano utili tutorial per iniziare a maneggiare le funzioni fondamentali. ù
Settembre 2003 PC MAGAZINE
175
> Software
Test
Pinnacle Systems InstantCD/DVD version 7
Giorgio Sitta
In un unico pacchetto software un set di strumenti per ogni esigenza
di masterizzazione e backup
Cd e Dvd in un attimo
Û
software di masterizzazione disponibili sul
mercato seguono in linea di massima due linee
principali: prodotti di tipo
“all in one”, ossia programmi tuttofare in grado di soddisfare la maggior parte delle esigenze, oppure soluzioni specializzate, destinate,
per esempio, unicamente alla copia dei supporti, alla
gestione di Cd audio e così
via.
I
Pinnacle InstantCD/DVD
è una suite completa
e multifunzionale,
e riunisce attraverso
un’interfaccia comune moduli
differenti, alcuni commercializzati
anche singolarmente.
Le applicazioni di InstantCD DVD sono suddivise in quattro categorie: Crea,
Copia/Backup, Strumenti e Informazioni.
La sezione Crea include le icone Dati,
Cd audio, Mp3, Foto/Video e Altre: le
prime tre lanciano l’interfaccia di InstantDisc, il software dedicato alla masterizzazione di dati e file musicali. InstantDisc consente anche di elaborare
e ritoccare le tracce audio attraverso
un editor wave. L’icona Foto/Video, invece, lancia l’applicazione Pinnacle
Expression per l’acquisizione video e
la generazione di Dvd, VideoCd e
SVcd.
Con questo programma è possibile acquisire filmati direttamente da fonti
Dv, come videocamere digitali o webcam: per la cattura da Dv e Digital8 è
necessario possedere la scheda di interfaccia Ieee 1394/Firewire Ohci-compatibile, non inclusa nel pacchetto.
L’ultima applicazione della sezione
Crea, chiamata Altre, consente di masterizzare file di formati meno comuni oppure di aprire un progetto già
esistente. Tutte le procedure necessa-
176
PC MAGAZINE Settembre 2003
L’interfaccia principale Tramite questa
finestra iniziale, è possibile accedere a tutte
le funzionalità del programma.
> Requisiti
I formati supportati
• Audio: Mp3, Wma, Wav, audio
Cd, Mp3 Cd
• Video: VCd, SVcd, Dvd
• Dati: ISO 9660, Udf, Udf
Bridged, Joliet, Apple Hfs, CdExtra, Cd-Plus, Cd-Enhanced,
MixedMode, Data disc Mode 1 &
2XA, El Torito (bootable) Cd & Dvd,
Multisession
• Altro: Cd-Text e tag M3U ID
rie alla generazione di Cd e Dvd sono
previste anche in modalità wizard assistita.
La sezione Copia/Backup regola l’accesso ai programmi InstantCopy e InstantBackup, dedicati, rispettivamente,
alla copia di Cd e Dvd e alle operazioni di backup. InstantCopy consente di
öö
?
?ö
?ö
?ö
InstantCD/DVD version 7
Prezzo: Euro 69,00 (Iva inclusa)
Contatto: Pinnacle Systems Italia
Tel: 02 93796165
Web: www.pinnaclesys.com
Pro: Semplicità di utilizzo, completezza
funzionale, presenza di un editor audio,
duplicazione Dvd video.
Contro: Nulla da segnalare.
Cpu: Pentium III 500 MHz o superiore
(consigliato Pentium 4 o Athlon 1,2 GHz)
Ram: 64 Mbyte (consigliati 256 Mbyte)
Spazio disco: 650 Mbyte per
l’installazione, almeno 1 Gbyte per i file
temporanei e video
Sistema operativo: Windows 98 Se
e successivi
Altro: Masterizzatore Dvd-R/Rw,
Dvd+R/Rw o Cd-R/Rw. Consigliate schede
audio e video con 32 Mbyte di Ram
duplicare anche film in Dvd, purché
non siano protetti. Può ridurne il bit rate per adeguarli alla capacità dei DvdR, infine convertirli in formato VideoCd o SVcd anche distribuendo il
contenuto originale su più supporti.
Un’altra applicazione, InstantBackup,
può essere utilizzata con efficacia per
salvaguardare l’intera configurazione
del sistema o singole risorse, con tutti
gli strumenti dei software di backup
più evoluti.
Dal menu Strumenti, invece, si può decidere di simulare la presenza di un Cd
o un Dvd virtuale sull’hard disk, formattare i dischi riscrivibili o accedere
all’editor audio.
Altri moduli interessanti compresi nel
pacchetto sono InstantDrive, per copiare su un drive virtuale i file immagine creati con InstantCopy, e InstantWrite, che consente di scrivere i
Cd in modalità Udf packet writing, che
consente di scrivere e leggere il supporto come si fa normalmente con i
floppy disc.
È assicurato, infine, un discreto livello
di gestione dell’audio: il software inserito a questo scopo è InstantMusic, un
editor di buona qualità per il mixaggio,
l’applicazione di effetti sonori, lettura
e scrittura dei brani musicali. ù
Software <
Test
Da sempre apprezzato
per le sue doti di modellatore, nella nuova versione è stato riscritto
in ampie porzioni di codice per offrire maggiore produttività
Eovia Amapi Designer 7.02
Masato Furusawa
Specializzato nel creare forme
mapi è un programma
per la modellazione e
la progettazione 3d.
In questa nuova versione il
software è stato completamente riscritto per garantire
maggiori performance e flessibilità di utilizzo.
Amapi supporta in maniera
nativa sia la piattaforma Pc,
sia quella Mac. La sua originale interfaccia, che fino alla versione precedente sfoggiava una palette di comandi flottanti disposta a mezzaluna, è stata rivista per
un’impostazione più minimale e pulita, anche se per certi versi
meno innovativa. Una particolarità rimasta invariata è la possibilità di richiamare tre diversi set di strumenti
mediante un rapido movimento del
puntatore verso il bordo dello schermo. Inevitabile che ci sia un certo periodo di adattamento, ma infine la soluzione risulta pratica e intuitiva.
I comandi sono quasi completamente
rappresentati da sole icone (senza testo) nell’impostazione di default. Certo
è possibile sostare con il mouse su ogni
voce per farne apparire il nome corrispondente, ma la mancanza di scritte
provoca un certo disagio iniziale.
Û
A
La vocazione del pacchetto
per la progettazione è evidente
fin dal nome. Amapi Designer
öö
?
?ö
?öö
Amapi Designer 7.02
Prezzo: Euro 598,80 (Iva inclusa)
Contatto: Eovia e Pico
Tel: 0522 512332
Email: [email protected]
Web: www.pico.it (www.eovia.com)
Pro: Strumenti di modellazione di elevata
qualità.
Contro: Render limitato, prezzo elevato.
> Requisiti
Cpu: Pentium III 500 MHz, Power
Macintosh G3 600 MHz
Ram: 128 Mbyte
Spazio su disco: 65 Mbyte
Sistema operativo: Windows 98, Me, Nt,
Sp3, 2000, Xp, Mac OS 9.2/X
è un pacchetto indicato
per artisti del 3d, architetti
e ovviamente designer.
Il punto di forza che ha sempre contraddistinto Amapi è la sua notevole
capacità di costruire modelli, soprattutto mediante superfici Nurbs (NonUniform Rational B-Spline, una rappresentazione matematica di un oggetto 3d) a cui si sono aggiunti buoni strumenti di modellazione poligonale.
Principale novità di questa release è la
memorizzazione dei passaggi nella costruzione di un modello. Tramite questa potente funzione è ora possibile
modificare dinamicamente parametri
già impostati tornando indietro nelle
varie fasi per avere un diverso risultato
finale.
Altra interessante aggiunta è la modellazione Simmetrica dinamica con la quale costruire e modificare oggetti simmetrici, come personaggi o volti, agendo su
Un ambiente di lavoro pulito e funzionale Amapi Designer offre un’ordinata interfaccia personalizzabile. La visualizzazione OpenGl è stata
rivista e ora risulta più precisa
e performante anche con modelli complessi.
una sola metà del modello.
La propensione a comunicare con altri pacchetti è sottolineata dall’ampia quantità di
formati compatibili sia in
esportazione, sia in importazione compresi i programmi
di Cad meccanico.
Le funzioni di animazione, già limitate
nella precedente versione, sono state
completamente eliminate, come pure le
interessanti applicazioni 3d per Internet. Le possibilità di resa del motore di
render sono state limitate, tanto da rendere praticamente inutilizzabile questa
opzione. Per creare materiali si deve fare riferimento a mappe procedurali di
qualità non particolarmente elevata
senza possibilità di utilizzare immagini
bitmap. L’intento di Eovia è quello di
rendere Amapi la soluzione dedicata alla modellazione avanzata, delegando
render e animazione a un altro ottimo
pacchetto della stessa software house,
ovvero Carrara Studio 2. L’accoppiata
Amapi Design 7 e Carrara Studio 2 offre
sicuramente una soluzione ricca e di
grande potenzialità. Il costo, che risulta però oltre i mille euro, non è più così competitivo tanto che possiamo iniziare a prendere in considerazione programmi del calibro di LightWave 3D e
Cinema 4D.
Per coloro che possiedono già un pacchetto 3d per animare e renderizzare
scene l’acquisto di Amapi Designer offre
strumenti di modellazione più versatili
ed efficienti ma il suo uso standalone rimane limitato per la sua specializzazione nella modellazione avanzata. ù
Settembre 2003 PC MAGAZINE
177
> Software
Test
Un’estesa gamma di
funzionalità, integrate in un unico prodotto, per garantire la privacy
delle proprie informazioni
Steganos Security Suite 5
Anna Stefani
Dati sotto protezione
pesso i programmi di crittografia
sono così ostici da usare, da scoraggiare perfino la codifica dei
dati contenuti nei messaggi di posta
elettronica. Steganos però ha rilasciato
sul mercato una nuova versione di Security Suite, semplice ed efficace. Security Suite 5 è una raccolta di programmi per cifrare e decifrare file e per
proteggere i documenti da sguardi indiscreti.
S
A tal fine, basta selezionare con il tasto destro del mouse il file o la cartella da nascondere e scegliere dal menu
Steganos security suite l’opzione Codifica: si aprirà una finestra di dialogo
che richiederà all’utente alcune informazioni, quali il nome del file in cui
archiviare i dati, il tipo di estensione
(per esempio Sef, Steganos encrypted
file) e la password. Dopodiché gli utenti sprovvisti di parola chiave non
avranno più accesso a quei file o cartelle. Questi dati cifrati però rischiano
talvolta di suscitare un interesse indesiderato proprio perché è impossibile
leggerli. Steganos Security Suite offre
la soluzione anche a questo problema.
Combinando infatti alla crittografia la
öö
?
?ö
?ö
?ö
Security Suite 5
Prezzo: Euro 44,95 (Iva inclusa)
Contatto: Steganos
Email: [email protected]
Web: www.steganos.com
Pro: Facile da configurare; consente di essere
subito operativi.
Contro: Obbliga l’utente a utilizzare un
unico algoritmo di crittografia (Aes,
Advanced encryption standard).
178
PC MAGAZINE Settembre 2003
Cpu: Pentium
Ram: 32 Mbyte
Spazio disco: 15 Mbyte
Sistema operativo: Windows 9.x, Me, Nt,
2000 e Xp
Û
Questa suite rappresenta
quindi lo strumento ideale
per chiunque voglia difendere
la propria privacy, sia
un utilizzatore inesperto
e occasionale, sia un’azienda.
> Requisiti
Interfaccia intuitiva L’interfaccia di Steganos Security Suite 5 è molto curata e intuitiva e permette un’agevole configurazione dei vari strumenti (Safe, Portable Safe,
Codifica email, File manager, Password manager, Internet Trace Destructor e Shredder).
Con grande semplicità si riesce a nascondere un file all’interno di un altro sia esso di tipo grafico Bmp oppure audio Wav.
steganografia, che consente di celare
un messaggio in un file di altro tipo
(per esempio un testo in una fotografia
o in un brano di musica), è possibile
nascondere l’esistenza stessa di informazioni riservate. Per raggiungere questo obiettivo, è sufficiente utilizzare il
comando Codifica e nascondi.
Apparirà quindi un wizard che guiderà
passo passo l’utente nell’operazione di
occultamento del file. Chiederà in particolar modo di selezionare un File carrier esistente (file grafico o audio al cui
interno è possibile nascondere altri dati) oppure di crearne uno nuovo. Le tipologie di file supportate per nascondervi all’interno dei documenti sono
Bmp e Wav. A questo punto, il sistema
è in grado di prendere in input un file
ospite, impacchettarlo e cifrarlo all’interno di un file sorgente e salvare il tutto in un file di destinazione. Quest’ultimo sarà dello stesso tipo del file sorgente e conterrà al suo interno il file
ospite. Dotato inoltre di una funzionalità denominata Pacchetti a decodifica
automatica, Steganos Security Suite è
in grado di creare un eseguibile autoestraente (per tutti i sistemi Windows),
contenente il file selezionato criptato e
protetto da password, con la possibilità
di aggiungere dei commenti. Per la decodifica non è necessario disporre di
un software particolare, ma basta solamente immettere la password concordata. Grazie infatti ad un plugin
specifico, che integra Steganos in Microsoft Outlook, tutte le operazioni di
protezione dei dati possono essere effettuate all’interno del programma di
posta. La novità interessante è Steganos Portable Safe, una funzionalità che
consente di creare un’unità di sicurezza portatile, ogniqualvolta sia necessario trasportare informazioni riservate
su Cd-Rom. Grazie ad una interfaccia
semplice e veloce da usare, i dati vengono cifrati su un’unità di supporto
Cd-R, Cd-Rw o Dvd e possono così essere decodificati ed utilizzati su qualsiasi Pc, specificando semplicemente
una password, senza la necessità di installare alcun software aggiuntivo in
quanto Portable Safe contiene già
quanto serve per la decodifica dei dati. La suite comprende poi Password
Manager, per ricordare password e codici di accesso memorizzandoli in un
solo elenco creando categorie personalizzate; Internet Trace Destructor, che
serve invece per cancellare le tracce
accumulate durante la navigazione in
Rete e, infine, uno Shredder (trancia
documenti) per la cancellazione definitiva di file confidenziali. ù
Test
Software <
Consente
di utilizzare Microsoft Office, Adobe Photoshop e Lotus Notes
su un sistema Linux, ma ancora con qualche limite
CodeWeavers CrossOver Office 2.0
Stefano Costa
Una sola suite in ogni ambiente
rossOver Office è
un prodotto che si
basa su Wine, attualmente il miglior emulatore software di
Windows in circolazione, ma in una chiave
profondamente diversa
da quest’ultimo: supporta infatti solamente Microsoft Office - nelle sue
diverse versioni - Adobe
Photoshop, Lotus Notes,
Microsoft Visio.
Questa particolare impostazione garantisce il funzionamento
delle applicazioni più usate e evita di
compromettere con crash e malfunzionamenti l’utilizzo del computer.
C
In questo modo CrossOver Office
offre il meglio del mondo
Windows, la potenza ed il supporto
di Microsoft Office con la solidità
ed il basso costo di Linux:
è una soluzione apprezzabile
soprattutto in ufficio.
Linux, grazie a pacchetti di emulazione come Wine e Bochs, si comporta
già in maniera eccellente ma, come
spesso accade, è fruibile solo dall’utente esperto. Si è perciò creato un mercato per tutti quegli ambienti che permettono un’emulazione Windows efficace senza però appesantire l’utente
con un fardello eccessivo per la manutenzione e la gestione del prodotto.
öö
?
?ö
?ö
?ö
CrossOver Office 2.0
Prezzo: Dollari 64,95
Contatto: CodeWeavers
Email: [email protected]
Web: www.codeweavers.com
Pro: Solidità; di uso immediato.
Contro: Non supporta completamente
Office Xp; non agevole da utilizzare
in configurazioni di Linux non standard.
> Requisiti
Û
Cpu: Pentium II
Ram: 128 Mbyte
Spazio disco: 25 Mbyte più lo spazio per gli
applicativi Windows
Sistema operativo: Linux su distribuzione
RedHat 9, SuSe 8.1 e successive, Mandrake 9
Linux e Windows insieme Il meglio dei
due mondi, la solidità di Linux e la potenza
di Office 2000. Negli ambienti di ufficio dove convivono ambienti multipiattaforma
può essere la soluzione ideale.
CrossOver Office anche nella versione
2.0 non supporta però tutte le versioni
di Office, dato che al momento la versione Xp è, in parte, ancora esclusa (per
quello che riguarda Outlook e Access).
L’installazione non pone particolari difficoltà ma CrossOver Office premia l’utente medio, che installa senza personalizzazioni spinte Linux da una distribuzione RedHat o SuSe. In configurazioni particolarmente personalizzate
mostra qualche affanno, per esempio
nel riconoscimento dei device Cd-Rom
e nella definizione delle barre dei menu. Anche qui dimostra di privilegiare
il più popolare Kde rispetto a Gnome,
dato che in un caso l’installazione ha
fallito la creazione del menu in questo
ambiente. È bene notare che per problemi di licenza occorre scaricare da Internet il pacchetto Distributed Com 95
dal sito Microsoft (operazione peraltro
automatica se si è già configurato l’accesso Internet e non molto onerosa dato che il pacchetto occupa circa due
megabyte e mezzo), oltre che avere naturalmente una licenza di Office valida.
Si può quindi procedere all’installazione della suite Office prescelta scegliendo da un menu la versione da utilizzare. Fatto questo si inserisce il Cd-Rom
del prodotto in questione e si continua
come se fosse una normale installazione di Office su Pc. Il funzionamento è
praticamente indistinguibile dal suo
omologo Windows, se si eccettua la diversa struttura del file system Linux.
Un’applicazione interessante di CrossOver Office riguarda la sicurezza e in
particolare gli attacchi di virus e
worms: infatti grazie all’emulazione su
Linux è possibile isolare e contenere i
file di Word con macro virus, senza che
questi si moltiplichino in maniera incontrollata all’interno del Pc. Pur infettandosi alla stessa maniera della suite
Office, dato che pure il software virale
gira nell’ambiente emulato, risulta molto meno pericoloso perché mancano tutte quelle scorciatoie di Windows ben conosciute dai virus writer. Senza contare che i programmi Linux nativi sono
immuni a questi attacchi. Ovviamente
i file Word con macro virus rimangono attivi, e quindi pericolosi, se letti su
sistemi Windows; quindi questa caratteristica non può essere presa come
scusa per evitare di installare software
antivirale nei Pc con Windows.
CrossOver Office 2.0 è un pacchetto solido e interessante per tutte quelle
realtà disposte a prendersi carico di un
nuovo sistema operativo mantenendo
però un piede nel più diffuso e supportato mondo delle applicazioni da ufficio. È disponibile una versione trial, vale senza dubbio una prova. ù
Settembre 2003 PC MAGAZINE
179
> Software
Titoli multimediali
Marsilio Editori Andrea Palladio. Atlante delle
Architetture Alla scoperta dell’opera di un maestro del Rinascimento
Eva Bene
In viaggio tra ville e palazzi veneti
Û
e ragioni che potrebbero spingerci a scoprire questo Cd sono
molteplici. L’ammirazione
per Andrea Palladio, uno dei
più grandi architetti del Rinascimento, un viaggio in
Veneto, l’amore per l’arte,
una ricerca scolastica o la
semplice curiosità.
L
Atlante delle
Architetture è un
Cd-Rom che ci permette
di scoprire tutto
sull’architettura
di Palladio. Bastano
pochi clic per vedere
schede descrittive, immagini e
ricostruzioni virtuali mozzafiato.
Una volta avviato il Cd, ci troveremo di
fronte al menu principale. Dipenderà
dai nostri gusti e dalle nostre esigenze
decidere di iniziare la navigazione dalla sezione Indice o dalla sezione Itinerari, quest’ultima più adatta a predisporre in anticipo il percorso di un’eventuale visita turistica. Sulla schermata dell’indice alfabetico tipologico
troveremo le miniature di tutte le opere architettoniche di Andrea Palladio.
Possiamo scegliere di vederle tutte insieme, così come ci propone il programma, oppure di visualizzarle per categoria, cliccando su quella che ci interessa sul lato sinistro della schermata. La scelta è tra ville, edifici religiosi,
palazzi privati e opere pubbliche. Pas-
öö
?
?ö
?ö
?ö
Andrea Palladio.
Atlante delle Architetture
Prezzo: Cd e libro Euro 14,50 (Iva inclusa)
Contatto: Marsilio Editori
Tel: 041 2406511
Web: www.marsilioeditori.it
Pro: Interessante, efficace, visita virtuale
ben realizzata.
Contro: Manca un commento sonoro
alla pari con la qualità delle immagini.
180
PC MAGAZINE Settembre 2003
> Requisiti
Cpu: Pentium II 350 MHz
Ram: 64 Mbyte
Spazio disco: funziona da Cd-Rom
Sistema operativo: Windows 9x
e successivi.
Altro: Lettore Cd-Rom 32x, QuickTime 3.0.
sando il mouse sulle foto degli edifici,
potremo leggerne il nome, l’ubicazione e la data di costruzione nella parte
superiore della schermata. Per vedere
l’immagine dell’opera ingrandita e avere maggiori informazioni tecniche, è
sufficiente cliccare sull’immagine stessa. Fatto ciò, avremo una piacevole
sorpresa: le foto che abbiamo di fronte
sono realizzate in QuickTime Virtual.
Questo significa che le immagini sono
tridimensionali e possiamo “passeggiarci” dentro proprio come se ci trovassimo sul posto. Basterà cliccare e
trascinare il mouse nel punto in cui ci
vogliamo dirigere. In questa schermata sono disponibili molte altre opzioni
di esplorazione. Se clicchiamo sulle
icone nella parte inferiore dello schermo, leggeremo le schede informative
sulle caratteristiche dell’opera selezionata e le indicazioni stradali per raggiungerla, e persino una nutrita bibliografia per approfondire gli studi sul-
Tutte le opere Basterà un clic
del mouse per accedere a schede informative e a splendide
foto interattive dell’architettura di Palladio.
l’argomento. Se le ragioni
per cui ci siamo avvicinati
al Cd sono più di natura turistica, e quindi cerchiamo
informazioni su come raggiungere i luoghi palladiani,
entriamo nella sezione Itinerari dalla schermata principale. Verrà visualizzata
una cartina del Veneto e del
Friuli con diversi riquadri che segnalano l’ubicazione dei complessi architettonici. Se clicchiamo su uno dei quadratini relativi alla zona che ci interessa visitare, vedremo comparire una
mappa punteggiata da segnalini che
rappresentano ognuno una diversa
opera architettonica. Ogni segnalino
presenta una scheda informativa sull’opera, completa dei dati utili per la
visita: indirizzo e numero di telefono,
orari di visita, giorni di chiusura. Sulla destra della schermata potremo invece consultare una cartina stradale
con le indicazioni necessarie per il
viaggio. Per accedere alla scheda e alla navigazione in QuickTime Virtual
dell’edificio selezioniamo l’icona rossa
in basso a sinistra. Se dal menu principale andiamo su Cronologia, potremo
consultare una tabella riassuntiva che
mette in relazione le opere di Palladio
con la sua biografia ed il contesto storico-artistico in cui è avvenuta la sua
formazione. La sezione Andrea Palladio, infine, ci porta ai riferimenti utili
per ricostruire e approfondire il suo
percorso artistico.
Questo titolo ha ricevuto una menzione speciale dalla giuria del premio Möbius Multimedia di Lugano nella categoria Cd-Rom Scienza Tecnica e Medicina. ù
Software <
Titoli multimediali
Un progetto originale
di e-learning per imparare a realizzare siti Web fruibili anche
da un’utenza disabile
Aiutoooo.com Il Web è per tutti
Eva Bene
Siti Internet accessibili
nternet è alla portata
di tutti, si sente dire
spesso. Ma non è esattamente così. Purtroppo, a causa delle caratteristiche tecniche della maggior parte dei siti, oltre
mezzo milione tra i possibili fruitori del Web sono di
fatto impossibilitati ad accedervi. Gli esclusi non sono solo coloro che non
possiedono un computer, ma soprattutto i disabili, che spesso devono far
fronte ad ostacoli insormontabili per
godere dei vantaggi delle tecnologie
più diffuse. E realizzare pagine Web
fruibili da tutti non è impossibile. Un’iniziativa di e-learning promossa da
www.aiutoooo.com si è proposta di far
luce su questo argomento spesso trascurato.
I
Il Web è per tutti è un corso
online pensato per aggiornare
e sensibilizzare i webmaster
e gli appassionati di Internet
sulle problematiche relative
all’usabilità.
Attraverso un servizio di
chat si impara a creare
e organizzare siti accessibili
anche agli utenti parzialmente
o totalmente disabili.
Questo corso specifico è articolato in
quattro moduli, iniziato in primavera
proseguirà fino a ottobre. Le lezioni so-
öö
?
?ö
?öö
Il Web è per tutti
Prezzo: Il corso è gratuito. Materiale
del corso in versione cartacea Euro 25,00
(Iva inclusa)
Contatto: [email protected]
Web: www.aiutoooo.com
Pro: Non necessita di plugin, gratuito,
ben strutturato.
Contro: Il corso richiede una disponibilità
a orari fissi; sito migliorabile.
Û
Massima interazione In qualsiasi momento della lezione
possiamo intervenire e fare domande: il tutor ci risponderà
immediatamente.
zione tramite un sintetizzatore vocale e una barra Braille.
Nella terza parte del corso si
entra nel vivo della pratica:
organizzazione di
no erogate attrasiti, grafica, ani> Requisiti
verso una chat
mazioni, programCpu: Pentium
impostata come
mazione e tutto
Ram: 32 Mbyte
un’aula virtuale e
ciò che bisogna
Spazio disco: n.d.
moderata da un
conoscere sull’arSistema operativo: Qualsiasi
docente esperto
gomento. Si impaAltro: Connessione a Internet
in Web Usability.
rerà a realizzare
PC Magazine ha
pagine Web che
assistito a una delle prime lezioni.
supportino l’utilizzo degli screen reader
Quella di Aiutoooo, al di là di questo
e dei browser vocali, ossia gli applicatispecifico ciclo già in corso, è sicuravi che vocalizzano il contenuto dello
mente una modalità interessante per
schermo, indispensabili per i non vel’apprendimento online. In prima batdenti. Particolare rilievo, nell’ultima
tuta si affrontano concetti come accesparte, viene dato allo studio delle spesibilità e usabilità di un sito e si fornicifiche elaborate dall’organismo che si
scono alcune importanti informazioni
occupa di definire gli standard di Insulle direttive per la Pubblica Amminiternet, il World Wide Web Consorstrazione.
tium, nel corso del progetto Wai (Web
È prevista una parte di trattazione teoAccessibility Initiative), norme fondarica: sono illustrate le principali promentali per la progettazione di qualblematiche legate al mondo della disiasi servizio.
sabilità, in modo da incentivare i webSi accede allo spazio e-learning direttamaster ad adottare soluzioni creative e
mente dal sito, senza dover scaricare
compatibili con questo tipo di utenza.
software o plugin particolari. Le lezioTutti infatti sappiamo che i non veni preparate dal tutor sono predisposte
denti hanno bisogno di dispositivi alin pagine Html, i cui link vengono internativi al monitor per consultare un
seriti nell’area della chat e resi subito
sito, ma non è altrettanto diffusa la
attivi. È prevista inoltre una piena inteconsapevolezza che gli utenti parzialrazione tra i partecipanti e il tutor, per
mente non vedenti, per esempio, poproporre e discutere eventuali quesiti.
trebbero navigare normalmente tra le
Per monitorare il grado di apprendipagine Web, purché progettate ad hoc
mento, infine, vengono svolte verifiche
attraverso un uso sapiente dei colori
periodiche, naturalmente non di natucomplementari e l’uso di caratteri di
ra valutativa. Per seguire agevolmente
grandi dimensioni.
il corso è necessario possedere una
Ancora meno diffusa è la consuetudine
buona conoscenza di base di Web condi realizzare siti che supportino la fruitent management e di Html. ù
Settembre 2003 PC MAGAZINE
181
> Software
Giochi
Dopo Age of Empires, in tutte le possibili
varianti, Microsoft continua la saga dei giochi strategici
di ambientazione storica
Rise of Nations
Francesco Zappa
L’Arte della guerra
a differenza tra
Microsoft di Bill
Gates e gli altri?
Che alla casa di Redmond una volta “addentata la preda” non la
mollano più. Solo quelli
di Electronic Arts riescono a reggere il passo,
grazie alle licenze sportive e agli innumerevoli
add-on di The Sims.
Da quando Microsoft ha
toccato la vetta delle
classifiche di vendita
con Age of Empires, sono fioccati i sequel e gli expansion pack,
da Age of Kings ad Age of Mithology.
Tutti giochi che avevano come caratteristica principale quella di riproporre i
grandi conflitti della storia e tutte le
più grandi civiltà: dagli Egizi ai Romani, dai Celti ai Vichinghi.
L
Con Rise of Nations, titolo
realizzato da Brian Reynolds,
uno dei creatori degli acclamati
Civilization II e Alpha Centauri
si va davvero oltre ogni limite. Lo
scenario proposto da questo gioco
strategico, infatti, permetterà di
ridisegnare la mappa del mondo.
L’America è solo uno Stato che cerca
di emergere tra i tanti. I Tedeschi si
fanno forti delle loro tecnologie. I Romani e i Greci non hanno mai conosciuto il declino delle loro civiltà. Giapponesi e Russi si sono alleati per fer-
öö
?
?ö
?ö
?ö
?
Rise of Nations
Prezzo: Euro 59,99 (Iva inclusa)
Contatto: Microsoft
Tel: 02 70398398
Web: www.riseofnations.com
Pro: Grafica dettagliata, ottimo multiplayer.
Esaltante la visione storica.
Contro: Colonna sonora ripetitiva.
182
PC MAGAZINE Settembre 2003
> Requisiti
Û
Cpu: Pentium III 500 MHz
Ram: 128 Mbyte
Spazio disco: 800 Mbyte
Sistema operativo: Windows 98 e
successivi
Altro: Scheda video 3d con 16 Mbyte
di Ram, lettore Cd-Rom 8x
Rise of Nations Ancora una volta grafica
molto definita e intelligenza artificiale di
alto livello.
mare l’avanzata mongola. Incas e
Maya si contendono il dominio dell’intera America del Sud, mentre i Nubiani sono arrivati prima degli Aztechi
sulla luna. In tutto, diciotto civiltà (azteca, bantù, britannica, cinese, egizia,
francese, tedesca, greca, incas, giapponese, coreana, maya, mongola, nubiana, romana, russa, spagnola e turca) sono in conflitto per l’egemonia o
la sopravvivenza attraverso le epoche
storiche, dall’età antica all’era dell’informazione. Se non è fantapolitica
questa!
Ogni civiltà, come consuetudine, dispone di oltre duecento truppe di base
e di truppe speciali con abilità particolari, il che moltiplica in modo esponenziale la longevità del gioco. Alcuni
popoli sono più portati per lo sviluppo scientifico, altri per quello economico, altri ancora possono essere più o
meno forti in campo militare e rapidi
nella produzione di truppe e unità speciali. Per poter avanzare all’epoca successiva sarà necessario progredire in
quattro diversi settori - militare, economico, civile e scientifico - annullan-
do di fatto lo specifico vantaggio iniziale di ogni civiltà. Appare migliorata
rispetto ai soliti canoni l’intelligenza
artificiale, che asseconda le scelte del
giocatore offrendogli maggiore libertà
di azione. La visuale di gioco è invece
la solita: isometrica con tre livelli di
zoom, con edifici e strutture ben curate nei dettagli e calate nei contesti storici, dalle piramidi ai grattacieli.
Le maggiori novità si rintracciano nelle modalità di gioco. Accanto alla classica partita singola dalla durata anche
breve, e alla campagna lunga e ampiamente strutturata, è stata aggiunta una
nuova modalità simile a Risiko. In questo caso Rise of Nations si trasforma.
Si dovranno scegliere gli obiettivi, stipulare trattati di alleanza con gli altri
popoli, dichiarare guerra e poi affrontare otto piccole missioni, ognuna con
lo scopo di annettere un territorio al
nostro impero in espansione. Dopo
ogni vittoria sul campo si guadagneranno fondi per la guerra successiva,
risorse speciali e Bonus Cards. Da segnalare inoltre che, come accade nell’ultima versione di Civilization, è possibile vincere non soltanto affermando la propria supremazia bellica, ma
anche conquistando particolari obiettivi strategici, o utilizzando strumenti
paramilitari come la diplomazia e lo
spionaggio, oppure costruendo meraviglie architettoniche e tecnologiche (il
gioco ne include di quattordici tipi).
Paradossalmente, potreste trovarvi la
fronte cinta d’alloro senza neppure imbracciare il moschetto! ù
Giochi
Freelancer
Francesco Zappa
Software <
Un videogioco di combattimento spaziale
roviamo a fare la spunta dei titoli
spaziali negli ultimi mesi: le immancabili uscite della serie Star
Trek (Armada, Starfleet Command...),
Haegemonia e... fine dell’elenco. Pertanto questo Freelancer annunciato per
la prima volta nel lontano 1999 è un titolo da valutare attentamente. L’idea
originale infatti è nientemeno che di Chris Roberts - il papà di Wing Commander - che ha poi rinunciato al progetto.
P
Sviluppato dalla Digital Anvil,
Freelancer è il seguito dello
sconosciuto Starlancer: un
simulatore spaziale nel quale
due blocchi politici, chiaramente
ispirati a quelli della passata
Guerra Fredda, si scontravano
per la supremazia sul mondo.
Il giocatore è Edison Trent, pilota “freelance” (appunto). La vostra fazione è stata sconfitta e ora dovrete affrontare una
serie di missioni di combattimento e strategia per rovesciare la situazione. Per
questo qualcuno l’ha definito “gioco d’azione e simulatore”. In verità di tratta di
un gioco di combattimento spaziale in
cui si potranno vivere diverse esperienze,
anche se strettamente correlate: pilotare
astronavi, commerciare, esplorare l’universo, cercare fortuna come pirata... Si
può iniziare la Campagna e poi decidere
öö
?
?ö
?ö
?ö
Freelancer Nave in avvicinamento verso il
Settore Sirio!
Freelancer
Prezzo: Euro 49,99 (Iva inclusa)
Contatto: Microsoft
Tel: 02 70398398
Web: www.microsoft.it
Pro: Interessante mix di gestione e azione;
buona grafica 3d.
Contro: Spessore non eccezionale.
Grande Fratello: il gioco
Francesco Zappa
Û
Spazio,ultima frontiera
che è meglio dedicarsi al contrabbando,
per migliorare più rapidamente le caratteristiche della propria navicella spaziale.
Oppure fare un giretto dalle parti del Settore di Sirio per scattare qualche foto...
Insomma, la libertà prima di tutto. Più divertente in modalità multiplayer - via Lan
o Internet - che in single player. ù
In attesa della nuova edizione
opo la pubblicazione del gioco da
tavolo distribuito in Italia dalla
Clementoni, arriva anche la trasposizione in elettronico della famosa (e
discussa) trasmissione televisiva Il Grande Fratello. Anche qui l’appartamento
più spiato e chiacchierato dalla Tv è stato riprodotto come piano di gioco, e i
personaggi/giocatori sono coinvolti in
un fatale gioco a eliminazione: il vinci-
D
öö
?
?ö
?ö
?ö
Grande Fratello: il gioco
Prezzo: Euro 19,99 (Iva inclusa)
Contatto: CiDiverte
Tel: 0331 226900
Web: www.cidiverte.it
Pro: Umorismo; grafica in stile “Il giorno
del tentacolo”.
Contro: Alla lunga un po’ ripetitivo.
tore sarà colui o colei che riuscirà a rimanere nell’appartamento dopo essere
riuscito a sfrattare gli altri concorrenti.
Il concept resta fedele all’originale.
Quello che hanno aggiunto in dosi
massicce i programmatori dell’italiana
Trecision è l’umorismo: proprio l’elemento che nel programma televisivo
mancava un po’.
Si inizia a giocare scegliendo
il proprio personaggio e gli altri
abitanti della casa selezionandoli
da tutte e tre le edizioni del
Grande Fratello. Poi si entra
nel vivo della gara.
Ad ogni turno i giocatori scelgono un
movimento e quindi un’azione da compiere: ognuna delle azioni compiute ha
una certa influenza sia sul gradimento
del pubblico, sia nei rapporti tra i vari
concorrenti. Si può tentare un flirt, fare
uno scherzo, prendere a cuscinate chi
Û
Vince... chi resta
Esclusi e salvati Chi sarà il primo escluso?
Qualcuno sembra messo davvero male.
dorme, fare uno spuntino... Mai lasciare nulla al caso però. Attenzione anche
ai tre parametri fondamentali che definiscono i personaggi: fisico, emozioni e
intelletto. Ma pure agli imprevisti: i giocatori infatti, saranno periodicamente
coinvolti nelle “nomination” e in sei differenti prove di abilità - balletto, disegno, cyclette, flessioni- gestite attraverso un sistema di minigame. ù
Settembre 2003 PC MAGAZINE
183
> Software
Giochi
Ritorna
il manageriale di calcio per eccellenza. Il gioco in cui tutto è davvero
possibile grazie anche a un ricchissimo database
Scudetto 4: Championship Manager
Francesco Zappa
La grande sfida
grandi attori restano e
le comparse spariscono. È questo il primo
pensiero che viene in mente rigirando tra le mani la
confezione di Scudetto 4:
Championship Manager Stagione 2002-2003. La mente infatti, va immediatamente ai vari Ultimate Soccer
Manager (Impressions), Fifa
Soccer Manager (Electronic
Arts), Calcio Manager (Anco), 90° minuto (Ubi Soft),
PcCalcio (Dinamic Multimedia)... e agli ancora meno
conosciuti Calcio Manager
(Ascaron), Campioni! (Esp Software).
Che fine hanno fatto? Qualcuno ha
cambiato nome, qualcun altro ha seguito le cattive sorti della software
house che lo pubblicava, altri ancora si
sono semplicemente estinti. È la dura
legge del mercato.
Non lasciatevi indurre in inganno dal titolo: se Scudetto è solo alla quarta release, Championship Manager (il nome
del gioco originale prima della localizzazione) è un titolo che ha venduto più
di otto milioni di copie in tutto il mondo
e che ha appena superato la boa del primo decennio di vita. Un raro esempio di
longevità in un settore in cui, Lara Croft
a parte, tutte le serie più famose si sono
gradualmente estinte (da Wing Commander a King’s Quest). Concluso il do-
I
öö
?
?ö
?ö
?ö
?
Championship Manager
Prezzo: Euro 49,99 (Iva inclusa)
Contatto: Leader
Tel: 800 821177
Web: www.leaderspa.it
Pro: Database di incredibili proporzioni;
calcio mercato molto realistico.
Contro: Chi ama il “calcio-spettacolo”
rimarrà deluso, l’impostazione è decisamente
di tipo gestionale.
184
PC MAGAZINE Settembre 2003
Û
Disporre la squadra L’Inter è
in vantaggio di un goal... ma gli
avversari non stanno a guardare, con questa visualizzazione
sono molto più chiari gli schemi
di gioco.
re l’orientamento. Il momento clou è ovviamente la partita, che non ha caso è proprio quello che ha subito il
più importante restyling grafico. Va detto infatti, che
Scudetto/Championship
Manager, probabilmente per
mantenere la sua incontaminata purezza,
veroso preambonon ha mai fatto
> Requisiti
lo, è finalmente il
molte concessioni
Cpu: Pentium III a 600 MHz
momento di punallo spettacolo.
Ram: 64 Mbyte
tare i riflettori sulNiente rappresenSpazio sul disco: 200 Mbyte
le novità di questa
tazioni tridimenSistema operativo: Windows 98, Xp.
nuova versione.
sionali della partiAltro: Scheda video 1.024x768 con colore
È nuovo il
ta, niente coma 32 bit; lettore Cd Rom 4x
database delle
mento audio di un
squadre e dei
telecronista famogiocatori, con i consueti annessi
so... Solo le azioni salienti, nude e crude.
e connessi: dal calciomercato,
Stavolta invece, al gioco è aggiunto un
con 39 campionati (tra cui persino
motore che consente al giocatore di
Hong Kong, Singapore e India)
prendere le sue decisioni tattiche in teme oltre 200.000 giocatori reali,
po reale, proprio mentre le due squadre
agli allenamenti, alla stampa.
si sfidano in campo. Si tratta solo di una
Anche se mancano le “bombe” di Maurappresentazione bidimensionale che
rizio Mosca e le invenzioni lessicali di
rappresenta in modo grafico l’andamenAldo Biscardi, Scudetto 4 “marca stretto della partita, ma rispetto alle tante verto” ogni aspetto del mondo del calcio: la
sioni precedenti è una bella novità. Per
voce legata al giocatore famoso che vorchi preferisce Championship Manager
rebbe cambiare casacca, come quella di
vecchia maniera poi, questa modalità
chi vorrebbe uno stipendio più consografica si può anche limitare alle sole
no alle proprie doti. Le rose delle squaazioni chiave, oppure disattivare del tutdre poi, sono proprio quelle autentiche,
to. Il meglio della nuova versione è un
con tanto di giovanissimi della primavenuovo sistema di calcio mercato (si posra... anche se, sicuramente, i più esperti
sono cercare giocatori inserendo praticasapranno scovare sicuramente qualche
mente qualsiasi cosa come chiave di riassenza (che fine ha fatto il figlio di
cerca: età, prezzo, nome, ruolo...), la
“spillo” Altobelli che Hector Cuper ha
modalità di connessione in rete e l’interchiamato già almeno un paio di volte
faccia grafica sono completamente persulla panchina dell’Inter?). Un database
sonalizzabili (ora si possono anche insesterminato nel quale si rischia di perderire skin personalizzati). ù
> Software
Programmi 2º CD
Ecco un assaggio dei
programmi presenti sul secondo Cd utili sia per lavorare, sia per divertirsi
Shareware e Programmi italiani
Andrea Bethlen
Web authoring a tutto campo
ul secondo Cd di PC Magazine
questo mese proponiamo una
serie di programmi che
consentono di progettare e realizzare
al meglio i siti Web. Ben otto categorie
di strumenti per soddisfare tutte le
necessità del caso: dalla realizzazione
di semplici siti statici, fino alla
possibilità di inserire animazioni,
script Java o Cgi particolari. Sono tutti
software di alto livello con grandi
prestazioni, ma anche di semplice
utilizzo per un rapido e sicuro
conseguimento dei propri obiettivi.
Una volta che tutto è pronto è
possibile iscrivere il sito sui motori
di ricerca utilizzando i programmi
della sezione Search, in modo da
renderlo visibile a tutti. Una collezione
da tenere e conservare con cura.
Toolkit For Swish 2.0
S
Shareware
MagicJpgHtmlPager 3.93
Licenza: Shareware
Autore: Michael Koop
Web: www.magicseries.de/
Dimensioni: 4.625 Kbyte
MagicJpgHtmlPager offre il sistema
più semplice e più veloce per
pubblicare una galleria di immagini
sul Web. Non è un semplice tool
per la gestione di thumbnail:
il programma organizza le preview
e da queste richiama le immagini
a grandezza naturale come se fossero
dei link. Per realizzare ciò non
c’è bisogno di alcuna conoscenza
di programmazione, infatti
MagicJpgHtmlPager gestisce la
scrittura dell’Html a seconda delle
nostre azioni, ma senza richiedere
di scrivere codice. È possibile
aggiungere header, meta tag e
descrizioni alle immagini per una
migliore fruibilità della galleria stessa.
186
PC MAGAZINE Settembre 2003
Licenza: Shareware
Autore: Swishtools
Web: www.swishtools.com/
Dimensioni: 3.980 Kbyte
Ultimo, ma non meno importante,
questo programma contiene utili
strumenti per la gestione della
struttura delle pagine, i nomi dei file
e la loro numerazione.
PrePromote 4.0.5
Licenza: Freeware
Autore: InterLyn
Web: www.interlyn.com/
Dimensioni: 31.445 Kbyte
Con questo programma è possibile
inserire il proprio sito Web sui motori
di ricerca, la sua forza sta nell’aiutarvi
ad inserire meta tag per ottenere
il massimo ranking e risultare il più
in alto possibile nelle liste fornite
in risposta dai motori. Una sezione
apposita aiuta in questa operazione,
unita a un altro tool: la pagina
dell’analisi. In questa sezione
PrePromote controlla che il vostro sito
Web sia pronto per essere sottoposto
a un motore di ricerca. Il processo
analizza la struttura dei Meta tag
e verifica che siano di lunghezza
accettabile, inoltre vengono anche
cercati eventuali duplicati delle chiavi
di ricerca che possono inficiare
l’efficienza per un buon
posizionamento. Un’ultima
caratteristica di PrePromote è quella
per la realizzazione delle doorway
page: pagine del sito appositamente
realizzate per apparire ai primi posti
nei motori di ricerca.
Il software è un toolkit aggiuntivo
per Swish. Contiene una suite di oggetti
per trasformare Swish da un semplice
animatore di testi, ad un potente
strumento per l’authoring di animazioni
di tipo Flash e per il Web in generale.
L’idea base di Swish è ‘risparmiare
tempo per generare codice Flash’, quella
di questo toolkit è ‘risparmiare tempo
per generare Swish’. Questo toolkit
contiene i seguenti strumenti: tool che
mostrano lo stato di avanzamento del
caricamento della pagina in differenti
modi (percentuale o byte), box animati
con testi e pulsanti pronti da usare; una
serie di controlli per la sezione audio
composta da bottoni e slider per
il volume da inserire anche nei filmati,
e molte altre funzioni e controlli, per
dare un aspetto professionale al sito.
Html Builder Xp 5.6
Licenza: Shareware
Autore: Code-Builders
Web: www.code-builders.com/
Dimensioni: 9.154 Kbyte
Html Builder Xp è un ambiente per
lo sviluppo dell’Html semplice e
potente al tempo stesso. Include
librerie Java e Dhtml per uso personale
e professionale. All’interno di questa
collezione di software sono presenti
anche due plugin che implementano
funzionalità Ftp, Telnet e un generatore
di meta tag. Questo editor ha numerose
e interessanti funzioni come, per
esempio, la capacità di riconoscere
e gestire il codice scritto per diversi
linguaggi come Html, Php, Asp, Perl,
VbScript, JavaScript, C, C++, Python,
Programmi 2º CD
Delphi e Xhtml. Con l’uso dei plugin
si implementano funzioni che
permettono di effettuare l’upload
ed il download da e per il proprio
server senza dover uscire dall’ambiente
di sviluppo, rendendo così assai più
veloce e semplice la realizzazione delle
pagine. È possibile anche ottimizzare
la ricerca del sito stesso, effettuata
dai diversi motori, gestendo al meglio
i meta tag contenuti nelle pagine.
Programmi italiani
Gepim
Licenza: Shareware
Autore: Roberto Petraccone
(Gamma Software & Hardware sas)
Web: www.gammash.com/gepim/GEPIM.htm
Dimensioni: 11.050 Kbyte
Acronimo di Gestione Piccola
Impresa, Gepim è un software
gestionale semplice e potente
che grazie alla sua elevata possibilità
di parametrizzazione può adattarsi
a numerose attività aziendali:
commercio, servizi, produzione,
distribuzione. Tra le caratteristiche
principali troviamo: Gestione vendite
a banco (disabilitabile), Ddt,
Fatturazione (immediata e differita),
Impegni da clienti ( con possibilità
di trasformazione in Ddt o Fattura),
Carico Magazzino da documento
fornitore, Ordini a fornitori e molto
altro ancora.
È il programma ideale per quelle
imprese di fascia piccola e media che
mirano a uno strumento di controllo
per la gestione della propria azienda,
efficiente e nello stesso tempo di
facile utilizzo. La semplicità d’uso
e l’intuitività delle icone, attraverso
una grafica di dimensioni ben visibili,
sono i veri punti di forza di Gepim.
Config 2003 2.0
Licenza: Freeware
Autore: Paolo Grigio
Web: http://web.tiscali.it/pgrigio
Dimensioni: 156 Kbyte
Config consente di configurare
il foglio di lavoro di AutoCad secondo
la normativa Uni-Iso. La sua
interfaccia semplice ed intuitiva
permette a chiunque di realizzare
un disegno corretto in scala naturale
in funzione dell’unità di misura,
della scala di rappresentazione,
dello spessore massimo delle linee
stampate e dello spazio adottato
(spazio modello o spazio carta).
Questo risultato viene ottenuto
attraverso l’impostazione della scala
di stampa, la parametrizzazione
degli elementi dipendenti dalla scala
(linee, testo, quote, tratteggio)
e la definizione della squadratura
del foglio. È pertanto un applicativo
estremamente utile oltre che
rivoluzionario perché semplifica
la fase iniziale (configurazione delle
variabili di sistema) e finale (stampa)
di qualsiasi elaborato Cad.
Per essere installato correttamente
necessita della libreria run-time
di Visual Basic 6.0, reperibile anche
sul sito dell’autore.
Progetto 1
Licenza: Shareware
Autore: Ezio Frausin
Web: www.cfhosting.it/Progetto1
Dimensioni: 15.528 Kbyte
Progetto1 è un programma gestionale
dedicato alle piccole e medie aziende.
Il prodotto è shareware con un costo
per registrazione di 20,00 euro.
L’operatore può efficacemente
controllare più aziende che verranno
gestite separatamente tramite
l’utilizzo di archivi in formato Mdb.
Il programma attualmente è
composto da cinque moduli: Tabelle,
Contabilità generale, Contabilità di
magazzino, Gestione corrispondenza
in entrata e in uscita, Stampe.
Le tabelle sono costituite da tutti quei
dati ricorrenti che periodicamente
vengono richiamati dai vari moduli
Software <
del programma, come il piano
dei conti, i codici Iva, le anagrafiche,
gli articoli di magazzino. Uno
dei punti di forza del programma
è l’unicità di inserimento delle
anagrafiche, siano esse relative
a clienti o fornitori o a semplici
interlocutori in corrispondenza.
Contestualmente all’inserimento
dell’anagrafica è possibile stampare
l’Informativa sulla Privacy, essa
appare già intestata con i dati
dell’azienda e dell’anagrafica; nel
modulo di stampa è possibile risalire
alle anagrafiche cui l’informativa non
è stata inviata e anche avere una
visione completa alfabetica di queste.
Il modulo di contabilità generale
si occupa esclusivamente
dell’inserimento dei dati contabili
integrando in un’unica registrazione
i movimenti contabili e quelli Iva.
LottoBusiness 4.1.55
Licenza: Shareware
Autore: Claudio Cozzi
Web: www.tortonaonline.it/ccsoft/
Dimensioni: 3.717 Kbyte
La caratteristica principale di
LottoBusiness è la sua immediata
comprensione e facilità d’uso.
In breve le sue caratteristiche sono:
l’archivio in linea delle estrazioni
a partire dal 1871, la possibilità
di aggiornamento deagli archivi,
le funzioni di ricerca in tempo reale,
tramite la procedura di
visualizzazione estrazioni di
un’infinità di formazioni numeriche,
i ritardi attuali, storici e rapporti vari,
la ricerca di numeri spia e di
formazioni numeriche (decine,
cadenze, figure, eccetera) con
statistiche finali molto dettagliate;
e ancora la ricerca di ritardi
e frequenze degli ambi, i ritardi
e le frequenze (fino a 50 risultati)
di terzine, quartine, cinquine e
sestine per ambo, le previsioni
(su base statistica) anche su tutte le
ruote. Troviamo anche implementato
un metodo di invenzione dell’autore
(CCstat 1.0) che fonde una serie di
ricerche statistiche attribuendo diversi
“punteggi” ai numeri trovati e che
può dare discrete soddisfazioni. ù
Settembre 2003 PC MAGAZINE
187
> Software
Approfondimento
Windows 2003 Server
Il sistema operativo
per i server migliora in termini di flessibilità, sicurezza e prestazioni
Microsoft Windows 2003 Server
Alan Stevens
Creato per servire
riginariamente noto
con il nome di Whistler
e, per un certo periodo
di tempo, con quello di
Windows .Net Server, la più
recente incarnazione di
Windows per i server viene
ora chiamata semplicemente
Windows Server 2003.
Si tratta di un sistema
operativo accompagnato da
molta pubblicità prima del
lancio sul mercato; in ogni
caso, già in primavera, hanno
finalmente avuto inizio le
consegne di questo sistema
operativo - che Microsoft
spera sarà in grado di allettare un’ampia
fascia di aziende, dalle piccole e medie
imprese fino alle grandi imprese.
Analogamente a Windows Xp,
il programma di beta testing ha coinvolto
migliaia di aziende in tutto il mondo;
di conseguenza, la maggior parte dei bug
dovrebbe essere già stata eliminata.
Û
O
Windows 2003 server a procedura
di installazione ultimata si presenta
con solo i servizi minimi attivi.
Una scelta precisa di Microsoft
per tutelare la sicurezza
Dal momento che il lancio sul mercato
è stato ritardato di più di un anno per
ottenere una sicurezza adeguata, molto
probabilmente questo sistema operativo
non contiene così tante vulnerabilità
sfruttabili dagli hacker, come accadde
nelle versioni precedenti. Microsoft ha
migliorato le prestazioni, la scalabilità
e la gestione del software con l’intento
di attrarre le aziende che usano Unix,
Linux e altri sistemi operativi, nel tentativo
di spingerle a passare alla piattaforma
Windows. In particolare, il produttore
ha risolto molti problemi relativi ad Active
Directory, che hanno assillato questa
tecnologia fino dalla sua introduzione in
Windows 2000. Ovviamente, Microsoft
188
PC MAGAZINE Settembre 2003
ha incorporato dei servizi al fine di
supportare l’iniziativa .Net Web services.
Adesso comunque il produttore non
insiste più su questa funzionalità (da qui la
scomparsa di .Net dal nome del prodotto),
probabilmente perché avrebbe potuto
portare i clienti a ritenere che il software
si incentri soltanto sulla tecnologia .Net.
Windows Server 2003 deriva,
invece, da una completa
riscrittura del sistema operativo
server Microsoft ed è in grado
di offrire vantaggi sia
nell’hosting delle applicazioni,
sia nella condivisione dei file.
Ecco la descrizione delle funzionalità
chiave del sistema operativo, con una
verifica delle rivendicazioni sulle
prestazioni e una valutazione
indipendente di ciò che Windows Server
2003 ha da offrire.
T utte le versioni
In totale sono previste cinque versioni
di Windows Server 2003, compreso un
prodotto per le piccole aziende che
includerà in bundle alcune applicazioni come Exchange e Sql Server. Questa
versione non sarà tuttavia disponibile
fino a un periodo successivo nel corso
di quest’anno. Per adesso, i quattro
Server e configurazione Per
evitare problemi di sicurezza
correlati alla presenza di componenti indesiderati, si usa la
nuova procedura guidata per
configurare i servizi richiesti in
base ai ruoli del server. La consolle Group Policy Management,
eseguita sui server Windows e
sulle workstation Xp, mette a disposizione un’interfaccia complessiva per tutte le attività di
gestione Group Policy.
pacchetti che sono stati
lanciati sul mercato in aprile
partono da Windows
Server 2003 Standard Edition,
destinato soprattutto ai mercati server
dipartimentali e medio-piccoli. Questa
versione offre nella configurazione
standard la capacità di gestire un
massimo di quattro processori a 32 bit
e 4 Gbyte di memoria; si tratta di
un’implementazione completa di
Windows Server, che comprende i
Terminal Service e il più recente software
Iis (Internet Information Services) 6,
anche se è priva del supporto
per il clustering e di alcune ulteriori
funzionalità di fascia alta.
Se si desidera ottenere il supporto
per il clustering, bisogna acquistare la
Enterprise Edition. In questo caso,
il nome riflette chiaramente il mercato
al quale è destinato il prodotto. Questa
versione è molto più scalabile della
Standard Edition e offre, nella
configurazione standard, il supporto
per i sistemi multiprocessing a otto vie
e - se richiesta - un’implementazione
per processori a 64 bit. È opportuno
notare che il software a 64 bit si basa
sull’attuale kernel a 64 bit Windows
Advanced Server Le (Limited Edition),
per il quale il supporto dovrebbe cessare
90 giorni dopo il lancio di Windows
2003.
In questa edizione è stato migliorato
anche il supporto per la memoria,
Windows 2003 Server
Windows e le licenze
In Windows Server 2003, le connessioni client possono avere una licenza per singolo utente oltre che
per singolo dispositivo. L’esigenza di
licenze client fa tuttavia di Windows un sistema operativo particolarmente costoso da implementare
rispetto a Linux, specie per grandi
numeri. In gergo Microsoft queste
licenze sono chiamate Cal (Client
Access License), sono licenze associate all’utente indipendenti dal numero di dispositivi utilizzati per collegarsi al server. La loro gestione potrebbe risultare onerosa in termini
di manutenzione, questo, come si
sa, è il vero campo su cui si gioca la
disputa sulla convenienza di un sistema Linux o Microsoft.
P er iniziare
Û
con un massimo di 32
Gbyte di memoria
indirizzabili dai server
Enterprise con processori
a 32 bit, oppure di 64
Gbyte con processori
a 64 bit. Insieme alla
Enterprise Edition
vengono fornite anche
alcune funzionalità
aggiuntive, tra cui il
supporto per piattaforme
Numa (Non Uniform
Memory Architecture),
archiviazione remota,
funzionalità per l’avvio delle San (Storage
Area Network) e il manager Wrm
(Windows Resource Manager), che
permette di allocare ad applicazioni
specifiche le Cpu, la memoria e altre
risorse. Più in alto nella scala c’è sempre
la Datacenter Edition che analogamente alla versione Datacenter
di Windows 2000 - è disponibile
unicamente presso alcuni produttori
di hardware selezionati come Hp, Dell
e Unisys. Questa versione è disponibile
anche per le piattaforme a 64 e 32 bit
e può scalare fino ai sistemi Smp
(Symmetric MultiProcessing) a 32 vie
con uno spazio di indirizzamento di 64
Gbyte sulle piattaforme a 32 bit e di 512
Gbyte con i processori a 64 bit.
La versione Datacenter non offre
Software <
Approfondimento
Accesso remoto Windows 2003 permette
funzioni avanzate di controllo per tutti i tipi di
connessione remota, sia per la parte client/server che per le funzioni di management
tuttavia nessuna funzionalità aggiuntiva
oltre a quelle già comprese nella
Enterprise Edition; inoltre, il software
Datacenter richiede un minimo di otto
processori. Microsoft considera
Datacenter quale veicolo principale per
acquisire come clienti le aziende che
desiderano consolidare l’hardware
server. In corrispondenza dell’estremità
opposta della gamma è disponibile
una versione a basso costo del software
server Microsoft, destinata
espressamente alle aziende che
intendono sviluppare ed effettuare
l’hosting di applicazioni basate sul Web.
Questa versione, poco
sorprendentemente chiamata Web
Edition, è ottimizzata per il serving
di pagine Web con Iis 6 ed è
un’implementazione a 32 bit che si può
utilizzare sui server con al massimo di
due processori e 2 Gbyte di memoria.
Le piccole aziende che desiderano
risparmiare installando la Web
Edition invece della Standard Edition
potrebbero tuttavia restare deluse,
dal momento che le funzionalità
(oltre al serving Web) sono limitate.
Windows Server 2003 Datacenter Edition
è disponibile solo in versione Oem,
attraverso il programma Datacenter;
la versione Windows Server 2003 in
versione Oem oppure attraverso i
programmi Licensing Select, Enterprise
Agreement e Asp.
Da fine estate dovrebbe essere
disponibile anche la Small Business
Server 2003 edition.
I requisiti relativi a Windows Server 2003
non sono molto più onerosi di quelli
che caratterizzano Windows 2000;
questa è senz’altro una buona notizia
per le aziende che intendono effettuare
l’aggiornamento, dal momento che non
c’è un’assoluta necessità di sostituire
l’hardware. Per esempio, tutte le versioni
- a eccezione della Datacenter Edition si possono utilizzare usando un
processore Pentium a 133 MHz sebbene sia certamente preferibile usare
una macchina di più veloce - mentre
i requisiti relativi alla memoria e altri
componenti variano a seconda
della versione del sistema operativo
(vedere tabella Requisiti Hardware).
Anche l’installazione è molto simile
a quella di Windows 2000, con un
Cd-Rom avviabile che usa una routine
di setup di base a schermo blu per
formattare il disco di sistema e caricare
il software centrale, prima di passare a
una routine di installazione grafica
dotata di procedure guidate. È
comunque presente un significativo
cambiamento, dal momento che è
indispensabile attivare il software entro
trenta giorni, proprio come nel caso di
Windows Xp: se non si compie questa
operazione, il sistema operativo cessa
di funzionare. I grandi clienti con i
necessari contratti di supporto non
hanno bisogno di compiere questa
operazione, che in ogni caso è molto
rapida e priva di problemi. Abbiamo
incontrato ben pochi problemi anche
nell’installazione del pacchetto su vecchi
server Pentium II e Pentium III; nei test
che abbiamo effettuato, tutte queste
macchine hanno funzionato virtualmente
in modo più veloce rispetto alla
configurazione con Windows 2000 (vedi
tabella Windows Server 2003:
prestazioni nella gestione dei file). In
effetti, i pochi problemi che abbiamo
incontrato erano correlati ai nuovi
controller di rete e di archiviazione
presenti nei server più moderni
(principalmente i controller Raid), i cui
driver non erano espressamente
certificati per l’utilizzo con la nuova
piattaforma. Si tratta comunque di
problemi piuttosto comuni con qualsiasi
nuovo sistema operativo, che
probabilmente verranno risolti
Settembre 2003 PC MAGAZINE
189
> Software
Approfondimento
Terminal server Windows 2003 offre diverse migliorie per la gestione del terminal
server, che in passato poteva generare qualche problema.
Windows 2003 Server
Û
rapidamente. Adesso la procedura
guidata di setup è in grado di verificare
sul Web la disponibilità di file aggiornati
per i driver; questa opzione si può usare
anche in uno script per installazioni
automatizzate.
L’installazione richiede circa 30-40
minuti per giungere alla fase di login;
in ogni caso, è importante capire che
in questa fase verranno installati o
configurati ben pochi dei servizi che
potrebbero risultare necessari. Ciò è
in netto contrasto con le precedenti
implementazioni di Windows Nt e
Windows 2000, dove per default veniva
installato tutto ciò che si potesse
desiderare. La vecchia soluzione rendeva
la vita molto più facile, ma rappresentava
un potenziale rischio per la sicurezza dal
momento che, anche se un certo
componente non veniva mai usato,
gli eventuali difetti presenti nel suo
codice potevano comunque essere
sfruttati dagli hacker e dagli sviluppatori
di virus. Con Windows Server 2003 è
necessario configurare espressamente
i servizi e i componenti opzionali usando
la nuova procedura guidata Manage
Your Server, che sostituisce la procedura
guidata di Windows 2000 e, in modo
simile, viene eseguita nel momento
in cui l’amministratore effettua
il logon sul sistema appena installato.
Per facilitare l’operazione, la procedura
guidata descrive i ruoli del server, elenca
i ruoli già assegnati al sistema e
accompagna l’amministratore passo
a passo attraverso le varie opzioni per
l’assegnazione di un nuovo ruolo. Per
esempio, si può scegliere di assegnare
separatamente i ruoli di server di file e
stampa, di effettuare il setup del server
come controller di dominio, oppure di
configurarlo per eseguire il nuovo server
di posta Smtp/Pop3, anche se non
è incluso nel sistema operativo.
In modo analogo, con questa procedura
guidata è possibile configurare i Terminal
Service integrati e, se necessario,
cancellare tutti i servizi associati a un
ruolo che non risulta più necessario.
Per facilitare ulteriormente la vita
dell’amministratore è disponibile
anche un’opzione di configurazione
tipica che aggiunge i ruoli richiesti
più comunemente per un nuovo server.
Questa opzione installa
Active Directory e trasforma
il server in controller di
dominio, configura i servizi
opzionali Dhcp/Dns e attiva
il nuovo firewall integrato.
Rispetto al modo di lavorare
di Windows Nt/2000 è
necessario un po’ di tempo
per abituarsi, ma la cosa
non è particolarmente
difficile. A ciò bisogna
aggiungere che la procedura
guidata Manage Your Server
offre una comoda
piattaforma di lancio per
i vari tool che permettono di configurare
ulteriormente e gestire i servizi dopo la
loro installazione.
G e st i o n e f i l e e sta m pa
Il serving di file e stampa è ancora un
ruolo chiave per tutti i server di rete; di
conseguenza, Microsoft si è data molto
da fare per migliorare queste
funzionalità nel nuovo sistema operativo.
Per esempio, le San (Storage Area
Network) vengono considerate da
Microsoft come molto importanti, dal
momento che è presente una nuova
funzionalità per l’avvio delle San e il
servizio Vds (Virtual Disk Service), che
fornisce un’interfaccia comune per
gestire la virtualizzazione
dell’archiviazione in blocco, facilitando
efficacemente l’integrazione in Windows
dei dispositivi forniti dai produttori di
Windows Server 2003
Contatto: Microsoft - Tel: 02 70398398 - Web: www.microsoft.it
Datacenter
Enterprise
Standard
Web
Cpu
Edizione
Pentium a 400 MHz o Itanium
a 733 MHz
Pentium a 133 MHz o Itanium
a 733 MHz
Pentium a 133 MHz
Pentium a 133 MHz
Supporto Smp
32 vie (è richiesto un minimo
di otto processori)
8 vie
8 vie
4 vie
Ram (minima)
512 Mbyte
128 Mbyte
128 Mbyte
128 Mbyte
1 Gbyte
256 Mbyte
256 Mbyte
256 Mbyte
64 Gbyte (x86) o 512 Gbyte
(Itanium)
32 Gbyte (x86) o 64 Gbyte
(Itanium)
4 Gbyte
2 Gbyte
1,5 Gbyte o 2 Gbyte per Itanium
1,5 Gbyte o 2 Gbyte per Itanium
1,5 Gbyte
1,5 Gbyte
8 vie
8 vie
N.d.
N.d.
Solo licenze Oem attraverso
programma Datacenter
Euro 5.478,00 con 25 licenze
client (Iva inclusa)
Euro 1.426,80 con 5 licenze
client (Iva inclusa)
Disponibile tramite contratti Oem
oppure tramite programmi
Ram (raccomandata)
Ram (massima)
Spazio su disco richiesto
Clustering
Prezzo
190
PC MAGAZINE Settembre 2003
Windows 2003 Server
Approfondimento
L’alternativa Linux
Attraverso la nuova Web Edition di
Windows Server 2003, Microsoft spera
di riuscire a ridurre la crescente quota
del mercato server assorbita da Linux.
Il produttore potrebbe tuttavia non essersi spinto abbastanza in là per riuscire a ottenere questi risultati nei mercati delle piccole aziende o delle grandi
imprese. In ogni caso, la Web Edition
dovrebbe essere in grado di allettare
le piccole aziende che altrimenti potrebbero prendere in considerazione Linux. La situazione è comunque diversa,
dal momento che la Web Edition è de-
Sun e di altro hardware. Anche il file
system Dfs (Distributed File System),
che consente di creare un singolo file
system logico tra molteplici server,
è stato migliorato al fine di renderlo
maggiormente efficiente e affidabile.
È stato migliorato anche il file system Efs
(Encrypting File System), introdotto per
la prima volta in Windows 2000; in
Windows Server 2003 sono presenti
anche numerose nuove funzionalità
di gestione file e stampa. Queste
funzionalità comprendono la
condivisione dei documenti remoti
usando WebDav (Web Distributed
Authoring and Versioning), per fare in
modo che i file possano essere utilizzati
e condivisi usando un’applicazione
basata sul Web o un browser Http.
La disponibilità del file system viene
gestita dalla nuova funzionalità Asr
(Automated System Recovery), in modo
da fornire il ripristino del sistema
operativo in una sola passata
nelle situazioni di recovery.
È disponibile anche la nuova
opzione di volume Shadow
Copy, che scatta istantanee
point-in-time dei volumi dati
Internet Information Server 6
Analogamente al codice principale di Windows Server 2003, l’installazione di default di Iis 6 lascia il server Web in uno stato di
“chiusura a chiave” sicura, in grado di servire unicamente pagine
statiche - a meno che venga configurato diversamente.
Û
dicata soprattutto all’hosting Web e offre funzionalità limitate in altri settori. Per esempio, non può essere configurata come controller di dominio e
supporta soltanto un massimo di dieci connessioni per la condivisione dei file. Con queste caratteristiche bisogna
confrontare il più recente prodotto Red
Hat Linux 9 che non soltanto comprende il diffuso server Web Apache,
ma non ha nessun limite nella condivisione dei file e, attraverso Samba, può
addirittura emulare un controller di
dominio Windows.
importanti. I programmi di backup
di terze parti offrono da tempo questa
funzionalità, che adesso è stata integrata
nel sistema operativo e permette di
effettuare il backup dei file aperti senza
bisogno di ricorrere a speciali agenti
software. La funzionalità Shadow Copy
consente inoltre agli utenti di trovare da
sé le versioni precedenti dei file usando
Windows Explorer, pur essendo richiesto
uno speciale software client (incluso
nel sistema).
Con un numero così elevato di opzioni
potrebbe sembrare difficile riuscire a
padroneggiare ogni cosa; è comunque
stata migliorata anche la gestione
dell’archiviazione, grazie alla presenza
di migliori interfacce grafiche che
semplificano la vita. Gli amministratori
in remoto potranno trovare delle nuove
utility a linea di comando per molte
operazioni di gestione dei dischi - come
la configurazione delle Shadow Copy.
Software <
Sono stati migliorati anche il tool Defrag
e l’utility Chkdsk, mentre sul fronte delle
stampanti è disponibile il supporto per
più di 3.800 nuovi dispositivi, il supporto
per la stampa a 64 bit e alcuni
miglioramenti correlati alle prestazioni.
In Windows Server 2003 viene
supportata anche la stampa wireless e
attualmente è disponibile una migliore
interoperabilità con altre piattaforme
server, oltre alla presenza di
un’interfaccia migliorata per la gestione
delle stampanti.
U n ’A c t i v e D i r e c to r y
migliore?
Introdotta in Windows 2000, ha
sostituito efficacemente i domini in stile
Nt con un singolo servizio di directory
distribuito e maggiormente scalabile.
Ciò costituisce un vantaggio soprattutto
nelle grosse reti con molti server, dove
Active Directory archivia in una singola
ubicazione le informazioni correlate a
tutte le risorse di rete e lo stesso
magazzino di informazioni può essere
distribuito tra molteplici controller di
dominio replicati per offrire un accesso
rapido ed efficiente.
Purtroppo l’implementazione iniziale
di Active Directory non era priva
di problemi, soprattutto per quanto
riguarda la scalabilità e la prestazioni ma anche nel modo in cui veniva gestita
la directory. Ciò ha portato a una
limitata diffusione della directory di
Microsoft, anche tra i clienti delle grandi
aziende. In Windows Server 2003, Active
Directory cerca di affrontare questi
(e altri) problemi per incoraggiare un
maggior numero di aziende ad adottarla
nelle proprie reti. Microsoft non ha
fornito dei dati precisi sul
modo in cui questi
cambiamenti dovrebbero
influenzare scalabilità e
prestazioni, ma in ogni caso
si augura che potranno
invogliare le aziende a usare
Active Directory per fornire
i servizi di directory in un
contesto più ampio - per
esempio, nel supporto delle
applicazioni extranet su larga
scala.
Inevitabilmente, nella nuova
implementazione di Active
Directory è presente un gran
Settembre 2003 PC MAGAZINE
191
Approfondimento
numero di dettagliati
cambiamenti, alcuni di natura
molto tecnica; in ogni caso, i
più importanti sono correlati
alle prestazioni e alla
scalabilità e sono piuttosto
facili da capire. Per esempio,
dove i controller di dominio
sono distribuiti in sedi
periferiche remote, gli utenti
non devono più accedere a
un server di catalogo globale
centralizzato tutte le volte
che fanno logon. Questo
requisito - presente
nell’implementazione
Windows 2000 - ha creato dei notevoli
problemi in termini di prestazioni e
affidabilità, soprattutto quando venivano
usati dei lenti collegamenti Wan. In
Windows 2000 poi la replicazione
iniziale del dominio poteva richiedere un
tempo molto lungo se veniva effettuata
attraverso un collegamento Wan, adesso
invece la replicazione si può effettuare
usando dei supporti rimovibili, come i Cd
riscrivibili. È stata migliorata anche la più
generica replicazione delle informazioni
della directory. Per esempio, quando si
aggiungono, cancellano, o modificano i
membri dei gruppi, vengono replicate
soltanto le modifiche e non l’intero
gruppo (come avveniva invece
nell’implementazione precedente). Agli
amministratori viene inoltre offerto un
maggiore potere relativamente al tipo di
informazioni da replicare all’interno dei
Windows 2003 Server
Û
> Software
Qualità della documentazione Un pacchetto come Windows Server 2003 deve poter presentare una documentazione in linea all’altezza delle notevoli potenzialità
del prodotto.
domini e tra un dominio e l’altro, con lo
scopo di migliorare il flusso di carico dei
dati in lavorazione. Risulta inoltre
possibile disattivare la compressione dei
dati replicati nelle reti ad alta velocità, al
fine di ridurre i carichi sui processori host
e migliorare anche qui le prestazioni.
Sul fronte della gestione, i vari plugin
Mmc (Microsoft Management Console)
per Active Directory sono stati aggiornati
in modo da offrire delle funzionalità di
drag & drop. È stata aggiunta la capacità
di compiere operazioni su molteplici
oggetti e adesso è possibile salvare
Windows o Linux?
Resta comunque la sottile questione legata alle maggiori capacità tecniche richieste per installare e gestire un server
Linux, fattore che tradizionalmente gioca a favore di Windows. Grazie alle più
recenti interfacce grafiche, Linux tuttavia non è più così difficile da padroneggiare e può venire preinstallato dai
produttori di server - i quali lo vendono
sempre più spesso quale piattaforma
server alternativa per le piccole aziende.
Microsoft dovrà affrontare la concorrenza di Linux anche più in alto nella
scala, dal momento che Red Hat, Suse
e altri produttori hanno rilasciato dei
sistemi server di livello enterprise in
192
PC MAGAZINE Settembre 2003
grado di fornire ciò che offre Windows
Server 2003 a un costo inferiore. Come
reazione al lancio di Aprile, per esempio, Red Hat ha presentato il suo nuovo pacchetto Enterprise Linux Es per i
server di fascia media. Il pacchetto Es
rappresenta una completa soluzione
dipartimentale per le reti dedicate all’hosting di applicazioni e servizi di file
e stampa. Inoltre, come accade per tutte le versioni di Linux, non ci sono costi
aggiuntivi in termini di licenze client.
Per contro, Windows Server 2003 richiede l’uso di licenze client anche per
le operazioni di base di condivisione
dei file.
e riutilizzare le query Active Directory.
Un’altra nuova funzionalità è
rappresentata dalla possibilità di
cambiare i nomi Dns e/o NetBios
dei domini preesistenti quando, per
esempio, l’azienda acquisisce un’altra
società o procede a una fusione.
Ciò elimina la necessità di creare un
nuovo dominio e far migrare al suo
interno gli oggetti della directory.
Anche l’aggiornamento ad Active
Directory è stato semplificato, grazie
ad alcuni miglioramenti apportati al tool
Admt (Active Directory Migration Tool)
che adesso permette di effettuare la
migrazione delle password dai
precedenti domini Nt e Windows 2000
e lo scripting delle operazioni comuni
di migrazione.
Group Policy, una funzionalità che
dipende da Active Directory, è stata
migliorata con circa 150 nuove
impostazioni di politiche. È disponibile
anche una nuova consolle Gpmc
(Group Policy Management Console),
che può essere eseguita sui server
Windows e sulle workstation Xp e
sostituisce una serie di tool che in
precedenza venivano usati per gestire
queste impostazioni.
Tutte le funzionalità offerte dai
precedenti tool di gestione Windows
2000 sono presenti anche nella nuova
utility Gpmc. Quest’ultima permette
inoltre di effettuare il backup e il
ripristino degli oggetti Gpo (Group
Policy Object), offre un reporting in
stile Html e aiuta a semplificare la
gestione delle impostazioni Group Policy
correlate alla sicurezza.
Un’altra funzionalità offerta da Active
Directory di Windows Server 2003
è rappresentata dal supporto per la
versione più recente del protocollo Ldap
(Lightweight Directory Access Protocol);
sono presenti anche numerosi
miglioramenti introdotti a livello
di sicurezza del servizio di directory.
Per quanto riguarda le rivendicazioni
di Microsoft relative a prestazioni e
scalabilità, soltanto il tempo potrà
confermarle o smentirle. È opportuno
notare che, anche se molti sforzi sono
stati rivolti all’obiettivo di rendere
la nuova directory compatibile con
la vecchia versione, le aziende che
desiderano ottenere il massimo
vantaggio da ciò che adesso offre
dovranno effettuare l’aggiornamento.
> Software
Protezione L’esigenza di ottenere un’appropriata sicurezza
ha ritardato il lancio di Windows Server 2003. Tra le funzionalità che sono state aggiunte da Microsoft, sono presenti le opzioni per gestire la sicurezza wireless e per limitare
la capacità del software di essere eseguito in un dominio.
Approfondimento
Windows 2003 Server
Û
I i s 6 p i ù p ot e n t e
e r o b u sto
Nessuna implementazione del sistema
operativo Windows potrebbe essere
considerata completa senza un
aggiornamento a Iis (Internet
Information Services), il software server
Web di Microsoft. In Windows Server
2003 c’è tuttavia qualcosa di più di un
semplice aggiornamento. Il nuovo server
Web Iis 6 qui introdotto è dotato di
un’architettura interamente nuova per
l’elaborazione delle richieste, che
dovrebbe renderlo ancora più robusto
e potente di prima.
Il cambiamento fondamentale introdotto
in Iis 6 è rappresentato dalla capacità
di eseguire le applicazioni e i siti Web
usando i loro processi worker autocontenuti, impedendo che interferiscano
o blocchino altri siti o programmi.
Analogamente, il codice principale
del server Web e il servizio di
amministrazione Web associato
dispongono di propri processi dedicati,
che rendono più difficile al codice ostile
di riuscire a bloccare il server centrale.
Purtroppo alcune applicazioni
potrebbero non funzionare
correttamente quando vengono isolate
in questo modo; di conseguenza, Iis 6
può passare alla cosiddetta modalità
di isolamento Iis 5 per offrire la
compatibilità all’indietro con la
precedente modalità.
La nuova architettura è stata progettata
anche per migliorare le prestazioni,
soprattutto quando è coinvolta
l’elaborazione delle applicazioni sul lato
server. Viene offerto il supporto per
varie “raccolte” di applicazioni
(che consentono la condivisione dei
processi di lavoro comuni) - invece
dell’unica disponibile in Iis 5; anche i
miglioramenti introdotti nel
bilanciamento dei carichi dovrebbero
consentire il miglioramento delle
194
PC MAGAZINE Settembre 2003
prestazioni. In effetti, Microsoft ha fatto
importanti rivendicazioni per quanto
riguarda il nuovo server Web, indicando
guadagni fino al 100 per cento con
alcune applicazioni Asp (Active Server
Pages). Nei test non abbiamo ottenuto
lo stesso risultato (vedi Tabella Test
Application Server), anche se con il
nuovo software si possono ottenere
dei reali miglioramenti che portano
ad avere applicazioni e siti più veloci
e una maggiore scalabilità.
In Iis 6 è stata migliorata notevolmente
anche la sicurezza. In primo luogo,
il server Web deve essere installato
espressamente e l’installazione di default
(quando viene selezionata) è minima,
proprio come accade con lo stesso
Windows Server 2003. In effetti, per
default il server Web serve normalmente
soltanto le pagine statiche. Le estensioni
- per esempio, quelle per Asp e
FrontPage - devono essere attivate
specificamente prima di poter
implementare qualsiasi applicazione
Web.
Sotto questo aspetto, è disponibile
anche un nuovo server di applicazioni
che si può configurare usando un’utility
dedicata. Ciò installa non soltanto il
software Iis, ma anche altri componenti
necessari per supportare le applicazioni
basate sul Web, come Asp.Net, Com+
e Msmq (Microsoft Message Queuing),
insieme ai tool necessari per gestirle.
Altri cambiamenti relativi alla sicurezza
comprendono i processi Iis worker e Asp,
che sono dotati di privilegi di accesso
molto limitati al fine di ridurre l’impatto
di eventuali vulnerabilità nella sicurezza
ed eliminare la funzionalità che permette
di eseguire i tool a linea di comando
attraverso il server Web - una
funzionalità che viene spesso sfruttata
dagli hacker. Al fine di impedire di
deturpare i siti a chi ottiene
l’accesso, il server Web
di Microsoft impedisce
di sovrascrivere contenuti
agli utenti anonimi.
Gli amministratori possono
inoltre limitare la quantità
di dati che gli utenti possono
sottoporre a upload con
il nuovo server Web; è
opportuno notare che i
processi Iis 6 sono ora in
grado di rilevare gli overflow
dei buffer e, quando se
ne presenta uno, smettono di eseguire
il codice associato.
In Iis 6 è stato aggiornato anche
il supporto per il protocollo Ssl
(Secure Sockets Layer), soprattutto al
fine di migliorare prestazioni e scalabilità,
ma anche per facilitare lo spostamento
dell’elaborazione Ssl su acceleratori
di terze parti. Un’altra aggiunta è
rappresentata dall’autenticazione degli
utenti col Microsoft Passport; Iis 6
estende l’uso di una nuova infrastruttura
di autorizzazione inclusa in Windows
Server 2003 fornendo l’autorizzazione
di gatekeeper a Url specifici.
Inevitabilmente è stata aggiornata anche
la gestione, in particolare attraverso
nuove capacità per gli amministratori
che devono gestire molteplici server e siti
Web. Per esempio, Iis 6 sostituisce lo
store binario di configurazione del server
Web con dei file Xml in normale testo,
che si possono modificare direttamente
e copiare su altri server per replicare
una data configurazione. Analogamente,
il migliore supporto per la linea
di comando e Wmi (Windows
Management Instrumentation) rende
possibile un’amministrazione remota
più facile grazie alla nuova consolle
di amministrazione basata sul Web
inclusa nella release Iis 6.
Infine, analogamente al sistema
operativo centrale, anche Iis 6 è
disponibile nel formato a 64 bit per l’uso
sui processori Itanium; sono state
introdotte anche delle funzionalità
migliorate per la gestione delle patch,
al fine di consentire l’applicazione degli
aggiornamenti senza bisogno
di spegnere l’intero server.
È disponibile una cache in modalità
kernel per i contenuti dinamici, un
migliore supporto per alcuni standard
di settore come Xml (eXtensible Markup
Language) e Soap (Simple
Object Access Protocol), oltre
a ulteriori miglioramenti
troppo numerosi per poterli
elencare qui - tutti progettati
per consentire ad Iis di
competere meglio con
Apache e con altre
piattaforme di server Web.
Windows Server 2003 offre
molto e molto di più delle
nuove funzionalità di
gestione, oltre alla Group
Policy Management Console
e agli Snap-in (programmi di
Microsoft Management
Control usati per il controllo dei servizi
di rete) migliorati per la gestione di
Active Directory. È disponibile anche
un nuovo e utile lettore chiamato RSoP
(Resultant Set of Policies), che permette
agli amministratori di capire in anticipo
quale sarà l’effetto su sistemi e utenti
reali dei cambiamenti apportati a Group
Policy e altre impostazioni. In ogni caso,
questi non sono gli unici miglioramenti
correlati alla cosiddetta Gestione dei
server headless: una delle funzionalità
chiave del nuovo sistema operativo.
G e st i o n e H e a d l e s s
La gestione headless permette di attivare
remotamente l’accesso al server, senza
bisogno di usare del software grafico
di controllo remoto - come quello fornito
da Terminal Services in Windows 2000.
Quest’ultimo è ancora incluso,
ma il nuovo software server comprende
molte nuove utility a linea di comando.
È disponibile anche il supporto per
l’accesso Telnet, Wmi (Windows
Management Instrumentation) e Wsh
(Windows Scripting Host), che aiuta a
semplificare la gestione remota negli
ambienti di blade server e in quelli
caratterizzati da elevate densità di rack.
Ulteriori nuovi e importanti tool
comprendono i servizi Ems (Emergency
Management Services) e l’associata
consolle Sac (Special Administration
Console), per consentire l’accesso
consolle remoto out-of-band anche
quando Windows non è funzionante per esempio, durante l’avvio o dopo
un crash del server.
Al sistema operativo server è stata
aggiunta anche la funzionalità Assitenza
Approfondimento
Û
Windows 2003 Server
Windows 2003 e .Net Anche se ha perso la
parte .Net del suo marchio, Windows Server
2003 è ancora un componente chiave dell’iniziativa .Net di Microsoft per i Web services.
remota già introdotta in Windows Xp,
così come il supporto per il download
e l’installazione automatica delle patch
del software attraverso il servizio
Windows Update. Si possono scaricare
e installare in modo simile anche i driver
aggiornati, mentre ora è possibile usare
i servizi Ris (Remote Installation Services)
per installare tutte le versioni del nuovo
sistema operativo server, oltre ai prodotti
Windows 2000 e Xp.
Tra gli svantaggi, le funzionalità di
gestione presenti nel nuovo sistema
operativo sono orientate soprattutto
alla gestione di singoli server. Di
conseguenza, per far fronte ai più estesi
siti multiserver e per una più ampia
gestione della rete, è ancora necessario
aggiungere dei tool extra prodotti da
sviluppatori di terze parti o direttamente
da Microsoft. Questi tool comprendono
Sms (Systems Management Server)
per i servizi di inventario e distribuzione
del software, Mom (Microsoft
Operations Manager) per la gestione
degli allarmi e il consolidamento
degli eventi e Application Centre
per l’implementazione delle applicazioni
Web.
S icurezza
Uno dei motivi del ritardo nel lancio
sul mercato di Windows Server 2003 è
stato correlato all’esigenza di verificare
che il sistema operativo fosse il più sicuro
Software <
possibile, nel quadro
dell’iniziativa Trustworthy
Computing di Microsoft.
Di conseguenza sono state
aggiunte molte nuove
funzionalità - tra cui il
Runtime Clr (Common
Language Runtime), un
nuovo componente
progettato per ridurre
il numero dei bug e delle
potenziali falle nella sicurezza
che potrebbero dipendere da
errori nella programmazione
dell’applicazione.
Per raggiungere questo
obiettivo, il Clr verifica che le applicazioni
siano in grado di funzionare senza errori
e controlla la presenza di appropriati
permessi di sicurezza oltre ad accertare
che il codice compia unicamente
operazioni autorizzate. Per esempio,
verifica da dove il codice è stato scaricato
o installato, se dispone di una firma
digitale e se è stato alterato dopo
l’applicazione della firma. Sono stati
migliorati anche i servizi dei certificati
digitali introdotti in Windows 2000,
dal momento che Windows 2003
supporta l’autenticazione a due fasi
con contrassegni fisici quali le smart
card. Insieme alle capacità Crl
(Certificate Revocation List), queste
funzionalità permettono alle aziende
di implementare con maggiore facilità
la propria infrastruttura Pki (Public Key
Infrastructure), senza bisogno di usare
del software aggiuntivo. Detto questo,
in questo settore Microsoft dovrà
affrontare un’agguerrita concorrenza
da parte di produttori che offrono un
più ampio supporto per le piattaforme
e una gestione molto più semplice anche se il fatto che i servizi Pki adesso
sono completamente integrati in
Windows rappresenta senza dubbio
un punto a suo favore.
Per quanto riguarda la protezione
della sicurezza più di routine - ma
comunque necessaria - Windows Server
2003 dispone di un firewall Icf
(Internet Connection Firewall), molto
simile a quello incluso in Xp. Questo
firewall si può usare con le connessioni
Ethernet, dial-up, Vpn (Virtual Private
Network) e PPPoE. La sicurezza per il
networking wireless costituisce
un’ulteriore aggiunta; anche il servizio
Ias (Internet Authentication Service)
Settembre 2003 PC MAGAZINE
195
PC MAGAZINE Settembre 2003
però che Windows Server 2003 sia
dedicato unicamente ai Web service.
Come abbiamo cercato di evidenziare
altrove nell’articolo, c’è anche molto
di più e si tratta veramente del piolo
successivo nella scala tradizionale dei
sistemi operativi server.
Il server Web Iis e i servizi di file e stampa
rappresentano ancora le funzionalità
primarie, con moltissimi miglioramenti
in termini di prestazioni, affidabilità,
sicurezza e gestibilità, volti a
incoraggiare all’aggiornamento gli attuali
utenti di Windows Nt o Windows 2000.
Oltre a questo c’è molto altro, come
il nuovo server di posta Smtp/Pop3,
il clustering migliorato, Vpn e terminal
services.
I test sono stati effettuati usando due
benchmark standard: il primo - Netbench
- viene usato per valutare le prestazioni
della condivisione dei file sulla Lan,
mentre il secondo - Webbench - misura
le prestazioni del server di applicazioni
per la combinazione tra sistema
operativo e software server Web
associato; questo benchmark può essere
usato anche per valutare quanto
le prestazioni scalano bene in
corrispondenza dell’implementazione
di più processori in un server.
T e st d e l l a c o n d i v i s i o n e
dei file
Viene riconosciuto che la condivisione
dei file non richiede molto in termini
di potenza di elaborazione;
di conseguenza, invece di sottoporre a
test il nuovo sistema operativo su un
server Smp (Symmetric MultiProcessing)
allo stato dell’arte, abbiamo deciso di
usare un sistema leggermente più
vecchio. In questo modo avremmo
potuto valutare il tipo di miglioramenti
che ci si può ragionevolmente aspettare
di ottenere aggiornando semplicemente
C o m e s o n o stat i e s e g u i t i
i t e st
Microsoft ha fatto significative
rivendicazioni relativamente ai
miglioramenti delle prestazioni
resi possibili dall’uso di Windows
Server 2003; in ogni caso, questi
miglioramenti derivano soprattutto
dai test su larga scala effettuati con un
hardware già molto potente. Al fine
di sottoporre a test in modo più realistico
le prestazioni del nuovo sistema
operativo, l’abbiamo installato in un
normale laboratorio usando del normale
hardware server di fascia media
connesso alla rete di test.
A confronto Con il semplice aggiornamento da Windows 2000 a Windows Server 2003 si ottiene un miglioramento fino al
30% nel throughput della condivisione dei file, ma nelle piccole reti questi miglioramenti dovrebbero essere meno significativi.
Û
è stato migliorato nel nuovo server. Un
meccanismo pilotato da policy specifiche
consente intoltre identificare il software
attivo in un dominio e controllarne
l’esecuzione. Grazie a questo
meccanismo si può, per esempio,
identificare il software ostile o i
programmi privi di licenza e impedirne
l’esecuzione sui sistemi Windows Xp
e Windows Server 2003 nella Lan.
Il semplice fatto che Microsoft abbia
eliminato .Net dal nome del suo nuovo
server non significa che .Net non
rappresenti una parte chiave della
strategia Web service del gigante
del software. Nel caso in cui questo
aspetto sia sfuggito, si tratta della
capacità di implementare dei servizi
“a building block” auto-contenuti sul
Web, che possono essere scoperti e usati
da altre applicazioni al fine di compiere
operazioni senza bisogno di una
programmazione personalizzata.
Il servizio .Net Passport ne costituisce
un valido esempio e permette alle
applicazioni di autenticare gli utenti
in modo semplice e facile.
Malgrado il nome abbreviato, Windows
Server 2003 è completamente integrato
con la .Net Framework e offre il
supporto nativo per tutti gli standard
correlati ai Web service.
Questi ultimi sono guidati da Xml
(eXtensible Markup Language) e Soap
(Simple Object Access Protocol),
il protocollo di messaggistica basato
sull’Xml e usato per codificare i messaggi
di richiesta e risposta di Web service
prima di inviarli in rete.
Il runtime Clr (Common Language
Runtime) di Windows Server 2003 è
un altro componente chiave della .Net
Framework, così come il nuovo servizio
Enterprise Uddi (Universal Description,
Discovery, and Integration). Il servizio
Uddi, che rappresenta una sorta di
pagine gialle per i Web service distribuiti,
è richiesto per consentire alle
applicazioni di individuare, condividere
e riutilizzare i Web service e altre risorse.
Di conseguenza, avendo incluso i servizi
Uddi in Windows Server 2003, Microsoft
si augura evidentemente che le aziende
decideranno di basare le proprie
strategie di Web services sulla sua
piattaforma invece che su quelle rivali.
Il semplice fatto che il nuovo sistema
operativo è cruciale per i piani di
Microsoft relativi a .Net non significa
196
Windows 2003 Server
Approfondimento
Windows Server 2003: performance nella condivisione dei file
120
Windows 2000
Advanced Server
Windows Server 2003
Enterprise Edition
24
36
100
Throughput (Mbit/sec)
> Software
80
60
40
20
0
1
4
8
12
16
20
Client
28
32
40
44
48
Windows 2003 Server
T e st d e l l’A p p l i c at i o n
S e rv e r
I test del server di applicazioni
Webbench sono stati effettuati in
modo analogo, usando sia Windows
2000 Advanced Server che Windows
Server 2003 Enterprise Edition.
In questo caso, i sistemi operativi sono
stati installati su un server Ibm Xseries
225 con due processori Xeon a 2,4 GHz,
1 Gbyte di memoria e archiviazione
Ultra 320 Scsi. Abbiamo usato una
combinazione di client in cui questi
ultimi erano necessari per eseguire gli
script sul lato server sul server Web host,
quindi abbiamo eseguito i test con uno
e due processori per valutare in che
modo avrebbero scalato i diversi sistemi
operativi e server Web.
In corrispondenza di bassi carichi client
si sono manifestate poche differenze,
dove Windows 2000 e IIS 5 hanno
offerto prestazioni marginalmente
superiori a quelle che caratterizzano
la configurazione di Windows Server
2003 con Iis 6. Quando tuttavia il
numero di client è aumentato nei nostri
Test dell’Application Server
Windows
Server 2003
(1 CPU)
Windows
Server 2003
(2 CPUs)
Windows 2000
Advanced Server
(1 CPU)
Windows 2000
Advanced Server
(2 CPUs)
2.500
2.000
Richieste al secondo
1.500
1.000
500
0
1
4
8
12
16
20
24
Client
28
32
36
40
44
48
Û
un server abbastanza moderno da
Windows 2000 a Windows Server 2003.
Il server che abbiamo usato era un Dell
Poweredge 2550 con un singolo
processore Pentium III a 1,26 GHz
e 512 Mbyte di memoria, con
archiviazione Ultra 160 Scsi.
Questo sistema è stato sottoposto
a test usando Windows Server 2003
(Enterprise Edition) e Windows 2000
Advanced Server, mantenendo per
quanto possibile un’identica
configurazione del file server.
Poco sorprendentemente, in
corrispondenza di bassi carichi client dove il sistema operativo viene
relativamente poco sollecitato si sono manifestate poche differenze
nel throughput; di conseguenza,
sulle piccole reti non si dovrebbero
manifestare degli effetti notevoli con
il passaggio a Windows Server 2003.
In corrispondenza dei carichi più elevati,
Windows Server 2003 ha tuttavia
fornito ai client collegati un numero di dati
superiore del 30 per cento rispetto alla
configurazione Windows 2000 Advanced
Server. Questo tipo di miglioramento
dovrebbe risultare evidente in tutte
le reti con dimensioni ragionevoli.
Software <
Approfondimento
test, le posizioni si sono rapidamente
invertite e Windows Server 2003 con Iis
6 ha costantemente offerto prestazioni
migliori di quelle che caratterizzano la
configurazione Windows 2000 con Iis 5.
Le differenze maggiori si sono
manifestate nella configurazione con
due processori, dove in corrispondenza
dei maggiori carichi client sono stati
registrati dei guadagni di quasi il 60
per cento. Il nuovo software ha inoltre
scalato meglio in corrispondenza
dell’aggiornamento da uno a due
processori. Anche con un solo
processore, Windows Server 2003 ha
offerto spesso prestazioni migliori di
quelle che caratterizzano Windows 2000
con due processori, permettendo di
supportare un maggior numero di utenti
e offrendo dei tempi di risposta più bassi
rispetto a quelli dell’equivalente
piattaforma Windows 2000.
C onclusioni
Gli sviluppatori software sono a volte
noti per le rivendicazioni esagerate
relativamente alle prestazioni che
caratterizzano i loro prodotti.
Nel caso di Windows Server 2003, molte
di queste rivendicazioni si sono tuttavia
dimostrate giustificate - l’unica
condizione che giustifica o meno
l’aggiornamento dipende dalle
Application Server I risultati ottenuti con
l’Application Server usando Windows Server
2003 sono notevoli, con una migliore scalabilità dei processori e miglioramenti nel throughput fino al 60 per cento rispetto a
Windows 2000.
dimensioni della rete e dai carichi
che gravano sul server.
Per una piccola rete con meno di venti
utenti, per esempio, è dubbio che si
potrà ottenere qualche miglioramento
rilevabile rispetto a Windows 2000.
Ciò dipende dal fatto che il server
sarà usato soprattutto per la condivisione
dei file e gli eventuali guadagni offerti
dalla migliore architettura del server
Web Iis 6 risulterebbero irrilevanti,
rendendo discutibile l’aggiornamento.
Sulle reti più grandi, dove i server
Windows vengono usati per l’hosting
di siti Web pubblici, i miglioramenti
in termini di prestazioni risulteranno
invece più palpabili e si dimostrano
realmente allettanti. In effetti, abbiamo
potuto effettuare il test soltanto con
un server a due vie e non siamo stati in
grado di provare l’implementazione
a 64 bit; se tuttavia i trend che abbiamo
registrato verranno seguiti anche su
queste piattaforme, con il nuovo
software Windows si dovrebbero
ottenere dei miglioramenti significativi
a livello di prestazioni. ù
Settembre 2003 PC MAGAZINE
197
Internet
<
> all’interno:
202 L’ecommerce a portata di clic
Negli ultimi anni il Web è molto cambiato e le aziende che vogliono vendere
i loro prodotti online possono contare su molto di più di un semplice sito-vetrina.
Sono numerosi i software che consentono di creare un sito di ecommerce con
vendita diretta ai clienti, e altrettanti sono i servizi online che hanno lo stesso scopo.
Abbiamo provato in questo grouptest quelli più interessanti e convenienti
che garantiscono funzionalità e sono in grado di soddisfare ogni esigenza.
217 Lavorare in remoto
Telnet è il protocollo utilizzato per controllare in remoto un Pc, per creare
e terminare processi, modificare la configurazione del sistema, installare
programmi o consultare i log. Sebbene un semplice software di Telnet sia
incluso in tutti i sistemi operativi Windows, per utilizzare comodamente
tale protocollo è importante dotarsi di un software più comodo e potente.
Crt (Combined Rlogin and Telnet) adempie perfettamente allo scopo.
218 L’ufficio postale per tutti
Chi si collega a Internet utilizzando di volta in volta un provider differente, o chi
ha un computer portatile e cambia spesso il proprio fornitore di connettività
deve affrontare il problema di riconfigurare il proprio programma di posta;
per ovviare a questo inconveniente è possibile installare sul proprio Pc PostCast,
un server Smtp per inviare email direttamente, senza passare attraverso
il server del proprio provider.
220 Da Java a J2ME
I telefoni cellulari che possono eseguire programmi Java sono sempre
più diffusi: vediamo insieme come è possibile programmare
applicazioni utilizzando J2ME, la variante di Java per dispositivi mobili
e con risorse limitate. Per non essere più legati al software preinstallato
sul telefono ma anche per sviluppare una serie di servizi a valore
aggiunto per i cellulari di nuova generazione.
Settembre 2003 PC MAGAZINE
201
> Internet
Nella varietà di prodotti
e servizi sviluppati per
implementare la vendita
diretta di prodotti sul
Web, sono da privilegiare
quelli che garantiscono,
a prezzi non proibitivi,
un’offerta di funzionalità
in grado di soddisfare
ogni esigenza
L’ecommerce
a portata di clic
Luigi Caputo
onostante i tanti freni legati alla
mancanza di fiducia da parte
degli acquirenti, l’utilizzo
dell’ecommerce sta via via
diventando una piacevole abitudine
anche nel nostro Paese. Sono infatti
tante le realtà commerciali che, dopo
aver realizzato il proprio sito
Internet, facendolo vegetare per
molto tempo alla stregua di una mera
digitalizzazione della propria
brochure, oggi hanno finalmente
deciso di vivacizzarlo. Sempre più
aziende inseriscono nelle pagine
web non solo il catalogo dei propri
prodotti con relativi prezzi,
aggiornato in tempo reale, ma anche
N
202
PC MAGAZINE Settembre 2003
servizi di acquisto tramite carta di
credito. L’acquisto avviene secondo
procedure automatizzate del tutto
trasparenti all’utente, e soprattutto
in grado di portare a termine il loro
compito, ovvero l’effettuazione
della transazione, la registrazione
dell’ordine e la consegna del
prodotto.
Ma quali sono i principali aspetti
legati alle problematiche di business
online, e come vengono risolti da
parte di chi intende realizzare una
vetrina telematica che renda possibile
gestire in modo efficiente la vendita
dei propri prodotti? A questo quesito
abbiamo cercato di offrire delle
risposte, attraverso l’analisi di servizi
e prodotti dedicati
all’implementazione di soluzioni di
ecommerce promosse per il mercato.
S e rv i z i e p r o d ot t i
di ecommerce
In prima battuta, se all’interno del
management aziendale si pensa di
realizzare un servizio di ecommerce
sul proprio sito web, si pensa
all’aspetto economico: “Quanto mi
costerà?” e “Mi conviene?” sono le
due domande che si susseguono con
precisione quasi scientifica in sede
di riunione. Se la risposta alla
ecommerce
Sommario
SERVIZI
206 ePage
208 In448
208 Scontrino
209 Vivacity
210 VSN
SOFTWARE PROFESSIONALI
210 eDisplay
211 Iper1
212 IQR
213 Non-solo Shop
214 ViaDeiMercanti
seconda domanda è decisamente
difficile, poiché è altrettanto poco
semplice prevedere l’esito di
un’operazione come l’attivazione
Grouptest
di un sito commerciale, in realtà i
costi da sostenere, di per sé, non
sembrerebbero essere poi così
proibitivi. Certo, occorre guardare
alla realtà aziendale che si intende
promuovere tramite Internet e, in
particolare, all’effettiva
caratterizzazione della potenziale
clientela a cui ci si intende rivolgere.
Parallelamente, se si decide di
attivare un servizio di ecommerce,
si pensa alla disponibilità di
personale qualificato, che abbia cioè
le opportune competenze e che
quindi sia in grado di intervenire in
tutte le situazioni che si possono
verificare, cercando di assicurare al
sito la piena e continua funzionalità.
Per questo motivo, spesso si intende
delegare la realizzazione e la gestione
del servizio di ecommerce a realtà
esterne, che siano qualificate e
competenti. Esse comprendono da
un lato, i provider operanti su scala
locale o nazionale e, dall’altro,
software house piccole o grandi.
I primi, richiedendo il pagamento di
un canone periodico, promuovono
la disponibilità di servizi, offrendo
la connettività e quindi non
pretendendo che l’azienda attivi una
configurazione hardware di supporto
all’attività del sito. Le seconde invece
realizzano un prodotto finito, ovvero
il sito perfettamente funzionante, ma
prevedono la disponibilità, a carico
dell’azienda, di un componente
server che abbia una configurazione
adeguata alla gestione delle
operazioni funzionali al traffico
gestito. La differenza sussiste nella
qualità del servizio offerto: nel primo
caso, il servizio di ecommerce del
proprio sito potrà essere disponibile
sulla pagina di un provider,
raggiungibile mediante un link poco
memorizzabile (magari un dominio di
terzo livello) e capace di offrire un
catalogo prodotti limitato. Nel
secondo caso, si avrà a disposizione
un sito con un link più immediato
(del tipo www.nomesito.com), con
un’offerta prodotti illimitata e diverse
altre facility adeguate a supportare un
servizio professionale. Un sito del
genere può essere realizzato con uno
dei pacchetti software realizzati a hoc
proprio per gestire l’implementazione
di siti che abbiano funzionalità di
Internet <
ecommerce: essi sono acquistabili
dal sito della casa produttrice, e
utilizzabili direttamente sulla propria
postazione hardware. In realtà si
tratta di moduli software in tutto e
per tutto: in quanto tali, pur
essendo dotati di interfacce funzionali
e user-friendly, non sono diretti
al principiante, ma all’esperto, o
comunque a persone che sappiano
già utilizzare in tutte le sue
funzionalità Microsoft FrontPage, e
che anzi lo ritengano un prodotto
tutto sommato modesto per
l’implementazione e la gestione di
servizi di ecommerce complessi e
completi. Appare quindi chiara la
distinzione tra servizi e prodotti, due
tipologie di offerta che non possono
che essere rivolte a clientele diverse:
nel primo caso, l’azienda che
acquista un servizio di ecommerce
disponibile presso un provider spesso
lo fa perché vuole sperimentare la
transazione telematica quale forma
di commercio alternativo a quello
tradizionale, mentre nel secondo caso
si tratta di grosse realtà commerciali
che, con l’acquisto di un software,
Per un’azienda, aprire una vetrina
elettronica significa avvicinare ai
propri prodotti una platea di clienti
potenzialmente vastissima.
intendono realizzare (direttamente o
per conto terzi) siti web pienamente
efficienti e funzionali, dai quali ci si
aspetta un flusso di utenza, e un
conseguente ritorno economico
della stessa entità, assai cospicuo.
C r i t e r i d i va l u ta z i o n e
La nostra analisi ha riguardato dieci
realtà, cinque relative ai servizi di
ecommerce e altrettante dedicate a
prodotti di sviluppo software. Abbiamo
analizzato, in particolare, i servizi
Scontrino di Vitamino, In448 di
Sviluppo Impresa, Shopcity di
VivacityStore, ePage di Linkto e Vsn
di Virtual Solution; tra le soluzioni
software abbiamo provato
ViaDeiMercanti di Intermedia, Iper1,
eDisplay, Non-solo Shop e Iqr. Occorre
precisare che questa scelta ha risposto
Settembre 2003 PC MAGAZINE
203
> Internet
Grouptest
a criteri di eccellenza oltre che di
omogeneità, nel senso che in ciascuna
delle categorie, anche per non
banalizzare il confronto, abbiamo
inteso restringere l’analisi dettagliata
alle migliori realtà del settore,
cercando quindi di selezionare quanto
di più completo ed efficiente venisse
fuori dalle tantissime offerte che la
Rete ci mette a disposizione.
Nell’individuazione dei criteri di
valutazione portati avanti nel nostro
esame, si è partiti da un elemento di
fondo, ovvero il rapporto
costo/prestazioni promosso da
ciascuna delle due realtà. Per quanto
ecommerce
quali immagini, taglia e colore, da
associare a ciascun prodotto, e il
supporto della funzione carrello, che
tiene traccia dei prodotti prenotati per
l’acquisto nella visita in corso e che
ne permette la modifica e la
rimozione nonché l’inserimento
di nuovi articoli. Le funzionalità
avanzate invece comprendono
il supporto multilingua, quello
multivaluta, la possibilità di gestire
sconti e più forme di pagamento,
nonché quella di far promuovere il
sito all’interno di motori di ricerca;
infine la presenza, all’interno del sito,
di un tool che consenta al potenziale
I servizi di ecommerce sono
offerti da provider che
richiedono la sottoscrizione
di un canone periodico
di mantenimento.
riguarda poi le caratteristiche di
valutazione di prodotti e servizi,
ci siamo soffermati a esaminare
qualitativamente anzitutto la fase
dell’approccio e della realizzazione,
privilegiando le realtà che consentono
di implementare un sito, con
possibilità di aggiornarne i contenuti,
in breve tempo e in modo
estremamente intuitivo e immediato,
cercando il più possibile di andare
incontro alle esigenze di ciascun utente
e considerando anzi il fatto che si
possa partire da competenze tecniche
non elevate. Questo aspetto introduce
un altro criterio di valutazione, ossia la
qualità della documentazione di
supporto alla realtà sotto esame: essa
è stata distinta in help contestuale e
manualistica per i prodotti software,
e pagine online di aiuto per i servizi,
anche se in alcuni casi anche per
l’acquisto dei servizi è possibile
ricevere la manualistica tradizionale:
è il caso del servizio offerto da In448.
Abbiamo analizzato le funzionalità
offerte, distinte in base e avanzate
a seconda delle tipologie di facility
presenti. Nel raggruppamento delle
funzionalità di base rientrano la
presenza di un catalogo prodotti di
almeno trenta unità, la disponibilità
di almeno dieci diverse categorie
merceologiche a cui associare i
prodotti, la presenza di attributi,
204
PC MAGAZINE Settembre 2003
cliente di effettuare una ricerca
all’interno del catalogo. Le funzioni
di amministrazione sono legate alla
gestione degli ordini in corso di
evasione: esse comprendono quindi
la funzione di notifica, attraverso la
quale ogni volta che viene effettuato
un ordine un account aziendale
riceve un’email informativa, e quella
di tracking, relativa cioè alla
visualizzazione dello stato di un
ordine. Un altro parametro di
valutazione è legato alla disponibilità
di una versione demo
dell’applicazione, che nel caso dei
servizi si traduce nella possibilità
di visualizzare in anteprima le pagine
del sito, e, per quanto riguarda i
pacchetti software, significa poter
scaricare una versione dimostrativa
del prodotto di sviluppo che, pur non
avendo abilitate tutte le funzioni,
renda comunque un’idea delle
possibilità del tool e di cosa si può
realizzare utilizzandolo. Abbiamo poi
inserito come parametro di valutazione
la disponibilità, da parte del servizio o
del prodotto analizzato, di un’area di
gestione del B2B, ovvero l’insieme
delle transazioni commerciali effettuate
da un’azienda verso le altre aziende,
con possibilità di prevedere aree offerte
personalizzate e network di
affiliazione. Infine l’ultimo criterio ha
riguardato la tipologia di canone
minimo di acquisto, intesa, per quanto
riguarda i prodotti, come importo
minimo da corrispondere per
l’acquisto del programma, e, per i
servizi, come rapporto tra tempo di
utilizzo minimo in mesi del servizio e
importo minimo da corrispondere per
quell’utilizzo: questo, per valutare la
spesa minima sostenuta da un’azienda
La vetrina di Libero
Libero, uno dei portali più consultati in
Italia, offre, a chi vuole sviluppare un’attività commerciale online, la possibilità
di creare, a costi bassissimi, uno spazio
vetrina attraverso cui farsi conoscere. Il
servizio, denominato Vetrina Online, intende offrire il minimo indispensabile,
ovvero un mini sito le cui pagine contengono la descrizione dell’attività svolta e dei servizi offerti dall’azienda.
Due sono le tipologie di vetrina disponibili, la Base e la Prodotti. Con la prima
non si può inserire un vero e proprio catalogo dei prodotti, ma solo 10 offerte
speciali e 40 keywords di ricerca; si ha
comunque la possibilità di ricevere ordini o prenotazioni online e quella di
modificare i contenuti della vetrina per
tutta la durata del contratto. Ciascuna
vetrina, oltre a essere inserita nel motore di ricerca e tra le categorie merceologiche di Elenco Aziende, avrà il privilegio di apparire, secondo una logica
puramente rotazionale, con una foto in
home page, cercando di catturare anche l’utente più distratto. Il tutto a 175
euro per 6 mesi, e a 300 euro per un anno di utilizzo.
L’altra tipologia, la Vetrina Prodotti, per
225 euro semestrali e 400 annuali, oltre a quanto offerto dalla Vetrina Base
dà anche la possibilità di inserire un catalogo di 30 prodotti, e fornisce visibilità, oltre che in Elenco Aziende e in rotazione nella home page di Vetrine, anche nei risultati della ricerca dell’Area
Prodotti di Business Center e di Prodotti Business, la guida professionale.
ecommerce
Internet <
Grouptest
La Scelta della redazione
APPROCCIO E
REALIZZAZIONE
DOCUMENTAZIONE
FUNZIONALITÀ
FUNZIONALITÀ
DI BASE
AVANZATE
AMMINISTRAZIONE
DEMO
B2B
CANONE MINIMO
DI ACQUISTO
GIUDIZIO
COMPLESSIVO
SERVIZI
ePage
In448
Scontrino
Vivacity
VSN
SOFTWARE
eDisplay
Iper1
IQR
Non-solo Shop
ViaDeiMercanti
che volesse sperimentare la strada
dell’ecommerce. In conclusione,
occorre precisare che nel valutare
ciascuna delle caratteristiche finora
enunciate si è tenuto conto della loro
disponibilità in relazione al prezzo
corrisposto, e in che termini queste
rientrano nell’offerta base
di ciascun servizio.
M o da l i tà d e l l a p r o va
Una volta definiti i criteri di
valutazione, siamo passati all’analisi
dei singoli servizi e prodotti. Nel
realizzare il test abbiamo contattato
in una duplice veste tutte le realtà
prese in esame, operando
inizialmente come se fossimo
responsabili dell’area sviluppo di
un’azienda e volessimo sia
implementare da zero un sito dotato
di servizi di ecommerce, sia inserire
il servizio di transazione elettronica
all’interno di un sito già esistente.
Per dovere di cronaca, occorre
precisare che abbiamo trovato in tutti
i casi una totale disponibilità, del
tutto confermata quando, in un
secondo tempo, abbiamo ricontattato
nuovamente le realtà esaminate, ma
stavolta assumendo la nostra reale
identità di giornalisti. C’è stata
maggiore attenzione, certo, e
abbiamo anche perso per strada un
candidato (MCStore di MC-Link, che
sta per distribuire una nuova
soluzione ecommerce e pertanto ci ha
chiesto non essere inserito nella
nostra prova comparativa); ma anche
rivelando la nostra identità non
abbiamo riscontrato maggiori
agevolazioni, e questo va a tutto
vantaggio della professionalità con
cui operano i responsabili delle realtà
commerciali esaminate, che
ringraziamo per la disponibilità.
S c e lta d e l l a r e da z i o n e
I risultati del nostro test, come è
facile dedurre dall’analisi della tabella
riepilogativa, hanno finito per
premiare Scontrino tra i servizi ed
eDisplay tra i prodotti. Per motivare
questa scelta, occorre considerare i
risultati ottenuti scorrendo righe e
colonne della tabella, che riportano
le prestazioni ottenute testando le
singole caratteristiche. Tra i servizi,
Scontrino ha la meglio perché riesce
a garantire performance eccellenti in
quattro campi (Approccio e
realizzazione, Funzionalità di base,
Demo e Canone minimo di acquisto)
e ottime in altrettanti ambiti di
valutazione (Documentazione,
Funzionalità avanzate,
Amministrazione e B2B). Soprattutto,
viene premiata la scelta di offrire un
servizio ricco di funzionalità a un
prezzo tutto sommato accettabile e
poco dispendioso. Stupisce, e non
poco, il tipo di logica opposto, che
non a caso contribuisce in misura
evidente a consolidare l’ultima
posizione per Shopcity, il servizio
fornito da Vivacity, per il quale viene
richiesta una cifra esorbitante per
realizzare un sito assai modesto
nelle peculiarità.
Chi riesce a salire sul podio e a
occupare le due posizioni lasciate
libere da Scontrino sono invece ePage
e Vsn: il primo si segnala per
l’estrema semplicità di utilizzo
(paragonabile solo a Scontrino),
oltre che per la conveniente offerta
che rende gratuito l’utilizzo del
servizio fino alla gestione di dieci
prodotti, restando poi su cifre non
eccessive per gestioni più popolose.
Vsn è invece decisamente meno facile
da utilizzare, ma presenta i picchi
di eccellenza nella disponibilità delle
funzioni di base e nella gestione
delle problematiche di B2B. Tra
l’altro, il servizio può vantare anche
buone performance riguardo ai tempi
di visualizzazione delle pagine,
fissati, secondo un report
commissionato dalla stessa Vsn,
mediamente in 4.9 secondi.
Settembre 2003 PC MAGAZINE
205
> Internet
A motivare queste performance
contribuisce senza dubbio la scelta
del sistema operativo Linux, con
l’uso del linguaggio Php 4 abbinato a
MySql, e la conseguente possibilità di
compilare il linguaggio Php ottenendo
così performance che garantiscono
velocità in media dieci volte
superiori. Poco più in basso in
graduatoria, In448, purtroppo
penalizzato dal costo eccessivo ma
ricco di spunti di buona fattura.
Tra i prodotti software, invece, a farla
da padrone è eDisplay, che raggiunge
le eccellenze nelle modalità di
approccio e realizzazione, nella
documentazione, nelle funzionalità
di base, nella gestione del B2B e nel
canone minimo di acquisto (solo 250
euro per gestire fino a 100 prodotti
in due lingue: cosa volete di più?),
restando a livelli di pochissimo
inferiori nel resto dei parametri
di valutazione.
Meritato secondo giunge
ViaDeiMercanti, che fornisce un
servizio basato su una struttura
organizzata e funzionale, e dove
a costi non bassi si ottengono
prestazioni pienamente positive in
tutti i campi. Iqr e Non-solo Shop
sono rispettivamente al terzo e quarto
posto, e per poco non sarebbero
giunti ex-aequo, mantenendo
prestazioni simili in tutti i settori a
eccezione della documentazione e
della gestione B2B. Infine, ultima
della categoria si “laurea” Iper1. In
conclusione, occorre sottolineare la
piena maturità delle applicazioni per
gestire l’ecommerce in italiano. Il
nostro paese rappresenta ormai un
punto di eccellenza nello sviluppo di
software dedicato
all’implementazione di strutture web
dinamiche che gestiscono transazioni
commerciali su Internet, garantendo
il rispetto di tutte le norme in materia
di privacy e di sicurezza. ù
ˇTips & Tricks
Affiliazione
Epage promuove un programma
di affiliazione, in base al quale è
possibile accedere a una pagina
online riservata, aggiornata in
206
PC MAGAZINE Settembre 2003
ecommerce
Grouptest
öö
?
?ö
?ö
?ö
Servizi
●
ePage
Prezzo: Canone gratuito fino a 10 prodotti
Euro 300 (Iva inclusa)
Pro: Semplicità di utilizzo, possibilità
di gestione gratuita.
Contro: Poca varietà di scelta tra i template.
ePage
ePage mette a disposizione delle
aziende online un servizio di e-shop
che in poco tempo consente
l’implementazione di un punto
vendita sul Web. Il sistema ePage
è formato da due parti, una di frontend dedicata all’utenza, e una di
gestione, tramite cui è possibile
personalizzare, aggiornare e gestire
il negozio virtuale. Le caratteristiche
del front end comprendono una
generale semplicità di navigazione,
che rende ciascun sito pienamente
consultabile da chiunque. Le
funzionalità del servizio prevedono
la gestione del catalogo prodotti,
con ripartizione in categorie e
visualizzazione delle relative pagine
complete di schede descrittive, e una
pagina “Dove siamo” in cui inserire
gli elementi di localizzazione
geografica dell’azienda, un motore
di ricerca interna dei prodotti in base
a categoria, prodotto e parola chiave,
la scelta tra diverse modalità di
tempo reale, che fornisce informazioni sul numero degli utenti
che stanno provando il servizio e
su quanti lo hanno acquistato,
nonché sull’importo di commissioni maturate su vendite effettuate.
spedizione e modalità di pagamento
personalizzate, e la presenza di un
modulo di registrazione clienti al
negozio, da compilarsi solo nel caso
di acquisti. Non manca la funzionalità
Carrello, con l’ammontare totale
delle spese sempre in vista prodotti.
Il sistema di gestione offre, dal
canto suo, un assistente virtuale,
utile nella configurazione del
sito, nonché la possibilità di scelta
della veste grafica del sito e
della vetrina, con foto o solo
testo, e la configurazione
della pagina “Come si acquista?”
specificando modalità e tempi
di consegna e tipologie di
pagamento.
Dal punto di vista commerciale,
l’offerta si articola in un pacchetto
base, comprendente tra l’altro un
sistema front end e di gestione, un
catalogo di 35 prodotti di cui 9 in
vetrina, la promozione interna e un
dominio di terzo livello
(del tipo www.nomenegozio.-epage.it).
Il costo è gratuito fino
alla gestione di 10
prodotti, mentre, per 35
prodotti, è di 250 euro
annuali più Iva.
Û
Spese di spedizione
Attraverso il sito di ecommerce realizzato con In448 è possibile calcolare in automatico, all’atto dell’ordine, le spese di spedizione dei prodotti ordinati. Esse possono essere
configurabili con diverse opzioni:
L’e-shop di ePage L’e-shop
dimostrativo di ePage mostra come, con estrema facilità, si possa realizzare
una valida soluzione di
ecommerce.
da zero addebiti di spese di spedizione, all’impostazione di un costo
fisso in funzione della modalità
scelta dal cliente, al settaggio di un
costo variabile in funzione dell’importo ordinato, al costo variabile in
funzione del peso del prodotto.
> Internet
Grouptest
Quanto agli optional, prevedono un
dominio di secondo livello,
l’espansione di 50 prodotti per un
totale di 85 prodotti in catalogo, un
modulo pagamento con carta di credito
e una veste grafica personalizzata
ed esclusiva.
●
In448
Funzionalità del servizio Ecco un modello di esempio, tra i tanti disponibili, che consente di avere un’idea delle funzionalità del
servizio ecommerce offerto da In448.
di 100 all’anno), con un traffico
mensile di 9000 Mbyte.
Il servizio consente all’utente di
navigare all’interno del catalogo
prodotti procedendo per categorie
merceologiche, osservando
i prezzi e le caratteristiche
di ciascun prodotto presente.
208
PC MAGAZINE Settembre 2003
öö
?
?ö
?öö
In448
Prezzo: Canone semestrale di Euro 542,28
(Iva inclusa)
Pro: Versatilità degli strumenti,quantità
e ottima qualità di materiale di supporto.
Contro: Lentezza in alcuni comandi, pochi
comandi di produttività; imprecisione
di alcuni risultati.
Proseguendo, è possibile configurare
ciascun prodotto gestendo delle
possibili varianti nel prezzo, così come
si possono effettuare ricerche mirate
all’interno del catalogo usando
qualsiasi elemento di ricerca.
All’interno del sito è possibile calcolare
in automatico lo sconto da applicare,
che potrà essere incondizionato al tipo
di cliente per tutti gli ordini, o
condizionato alla quantità ordinata,
al prodotto o alla categoria di prodotti,
o all’importo dell’ordine.
Possono essere poi abilitate tutte
le modalità di pagamento, dal
contrassegno al bonifico bancario,
dalla ricevuta al conto corrente
postale, mentre il pagamento
elettronico tramite carta di credito è
abilitato solo in alcuni
casi: in particolare,
occorre acquistare un
sito abilitato, aprire un
Conto Merchant,
una sorta di conto
corrente elettronico,
presso un gateway
abilitato. È supportata
anche la funzionalità di
verifica dello stato delle
consegne e degli ordini
precedenti. Direttamente
online è anche la
procedura di
amministrazione del sito,
mentre tra le altre facility
sono da segnalare
l’offerta di supporto
tecnico continuo, anche
mediante help desk
telefonico, l’invio
di documentazione
completa su come
utilizzare le funzionalità
del servizio, nonché
la possibilità di
consultare le statistiche
di accesso al sito, e
l’utilizzo di 31 caselle di email e 30
Autorisponditori per il Servizio
Clienti. Sono inclusi poi il nome
di dominio e l’hosting Professional
da 350 Mbyte, mentre è abilitato il
servizio di notifica via posta
elettronica ogni volta che si effettua
un ordine da parte di un cliente.
L’ordine stesso è poi memorizzato
in automatico nel database del sito, e
utilizzato per analisi di tipo statistico.
I costi del servizio lievitano se si
passa a soluzioni professionali, fino
a 405,42 euro mensili per la gestione
illimitata dei prodotti in catalogo
e il supporto di Sql Server.
●
Scontrino
Scontrino fornisce un servizio di eshop attivabile su base annuale. Il
negozio virtuale è totalmente gestibile
dal cliente, poiché si tratta di una web
application pienamente configurabile
a seconda delle esigenze dell’azienda.
Tra le caratteristiche del servizio,
occorre menzionare il supporto
multipiattaforma e la possibilità di
creare e gestire negozi virtuali che
commercializzano ogni genere di
prodotto. Esiste la possibilità di creare
un catalogo prodotti, dove a ciascun
Gestione delle spese di spedizione Scontrino gestisce, tra le altre cose, anche le spese di spedizione: un esempio del funzionamento del servizio è dato dal sito Black Bass
Shop, dedicato a chi pratica il golf.
Û
Û
Una soluzione di ecommerce
veloce e immediata: è quanto
propone In448, realtà di business
napoletana che offre il proprio
servizio alle aziende che intendono
aprire un e-shop. Per iniziare, viene
proposta una soluzione Start, che
al costo di 90 euro mensili prevede
la realizzazione di un sito con design
a scelta tra 5 schemi possibili, la
gestione di un catalogo prodotti con
al massimo 50 unità, illimitate
categorie e sottocategorie
merceologiche, e un basso volume
di ordini di acquisto online (non più
ecommerce
ecommerce
ˇTips & Tricks
Moduli aggiugntivi
Tra i moduli che si possono acquistare per
migliorare le potenzialità di Scontrino, da
segnalare quello che consente di interfacciare il servizio con il proprio gestionale, in
modo da poter agevolmente operare importando ed esportando il database dei prodotti e degli ordini.
öö
?
?ö
?ö
?ö
?
Scontrino
Prezzo: Canone annuale di Euro 250
(Iva inclusa)
Pro: Gestione efficace di tutte le
funzionalità, semplice anche per i meno
esperti; pronta assistenza tecnica.
Contro: Nessun inconveniente da segnalare.
prodotto è possibile associare, oltre
al nome, alla descrizione e al prezzo,
tre foto e anche altre opzioni
liberamente creabili e
personalizzabili, dal colore alla
finitura, alla taglia e alle misure. In
più, il catalogo è potenzialmente
divisibile in varie categorie
merceologiche, mentre occorre
rilevare la disponibilità del servizio
nelle lingue italiana e inglese, oltre
alla possibilità, opzionalmente, di
adoperare anche i moduli francese,
spagnolo e tedesco.
Un pannello di amministrazione offre
poi la possibilità di visionare ed
editare gli ordini pervenuti,
processandoli, annullandoli o
rifiutandoli, mentre è possibile
impostare l’opzione che invia
un’email all’indirizzo dell’esercente
qualora venga effettuato un nuovo
ordine. Da segnalare poi la presenza
di un’area clienti riservata, ovvero
un particolare database che può
gestire una serie di utenti che, previa
Vivacity e UniCredit
Da sottolineare con una certa rilevanza per la
convenienza offerta ai clienti sono gli accordi
che Vivacity ha sottoscritto con Dhl e con Unicredit Banca. Se si è clienti presso UniCredit
Banca, si avrà diritto a uno sconto del 25% sul
costo di attivazione del servizio, mentre grazie
all’accordo tra Vivacity e Dhl il costo della spedizione dei prodotti acquistati attraverso
ShopCity sarà ridotto del 25%.
autenticazione, potranno accedere alla
versione dell’e-shop con i prodotti
scontati: in questo modo è possibile
gestire anche il B2B, creando un
accesso preferenziale per i fornitori.
Per quanto concerne i sistemi di
pagamento, sono disponibili il
bonifico bancario, il contrassegno
e la carta di credito, attraverso la
gestione delle transazioni online con
Banca Sella. Il costo del servizio parte
da 250 euro annuali con la gestione
di un massimo di 50 prodotti e
l’inserimento nei principali motori di
ricerca. Tra i moduli opzionali, a 30
euro annuali quelli di gestione degli
sconti e delle sottocategorie
gerarchiche e, a 50 euro all’anno,
il pacchetto di 50 prodotti aggiuntivi
e l’associazione dell’e-shop a un
dominio di secondo livello. Per 100
euro annuali, il pacchetto prodotti
diventa illimitato.
●
Vivacity Shopcity
Con Vivacity Store
creare e gestire un
e-shop è un’attività
che si realizza in modo
semplice e veloce.
Basta scegliere la
tipologia di sito,
decidere una veste
grafica tra quelle
disponibili, inserire e
aggiornare tutti i
contenuti con una
procedura
semplicissima, e
sfruttare le funzioni
Internet <
previste dal sito scelto. Le soluzioni
Vivacity partono da quella chiamata
Minicity, che offre una scheda
composta da logo, foto e testo
descrittivo dell’azienda, logo e testo
dell’offerta speciale, testo
informazioni, fino a 10 prodotti da
esporre per un totale di 4 pagine,
l’attivazione di una casella email da
5 Mbyte sul dominio vivacityshop.it, e
due funzionalità: “Invia a un amico”
per l’invio dell’indirizzo del sito Web
via email, e “Stampa questa pagina”
per la stampa delle offerte speciali
offline. Le realizzazioni potranno
essere visualizzate in anteprima,
il sito sarà creato all’interno della
struttura del provider, e avrà un
indirizzo del tipo www.vivacity.it/m-inicity/nome_sito.
Il costo di attivazione è di 400 euro
e, a partire dal secondo anno, il
canone scende a 330 euro. Più
completa e costosa (1.070 euro
per l’attivazione, e 800 euro per il
pagamento del secondo canone
annuale) è la soluzione WebCity,
che rispetto a Minicity offre
l’estensione a 100 dei prodotti
gestibili sulla vetrina, con un
apposito spazio per segnalare le
offerte speciali e le promozioni, la
registrazione del dominio di terzo
Template grafici Uno dei template grafici
disponibili in Shopcity prevede la presenza
dell’immagine di un prodotto in primo piano, altre due sottostanti e tre all’interno di
una vetrina, con un impatto comunicativo
differenziato e gestibile autonomamente. Il
template è indicato se si ha bisogno di lanciare alcuni prodotti o servizi in una “vetrina
novità” o in una “vetrina sconti”.
Û
Il servizio gestisce la funzione
carrello, che permette l’aggiunta,
modifica e rimozione dei singoli
prodotti inseriti, e anche la
disponibilità di un prodotto, così
come un’area offerte con prodotti
di cui si può specificare il prezzo
alternativo e il periodo per il
quale è valida la promozione.
Grouptest
Settembre 2003 PC MAGAZINE
209
> Internet
Grouptest
öö
?
?ö
?öö
ShopCity
Prezzo: Canone annuale di Euro 2000,00
(Iva inclusa)
Pro: Versatilità degli strumenti di creazione
del sito, ampia scelta template grafici.
Contro: Gestisce soltanto 100 prodotti,
non prevede la gestione del B2B.
livello (del tipo www.nomeazienda.vivacityshop.it), l’inserimento delle
parole chiave per l’indicizzazione sui
maggiori motori di ricerca.
Se si vuole fare ecommerce
occorre ShopCity, ovvero la
soluzione più completa, e qui sia il
costo di attivazione che il secondo
canone annuale salgono di molto,
rispettivamente a 2.000 euro e 1.750
euro.
Il servizio, oltre alle caratteristiche di
Webcity, prevede il carrello sicuro
per vendere i prodotti presentati,
attraverso contrassegno, carta di
credito, e funzionalità banking di
UniCredit Banca.
ˇTips & Tricks
Newsletter
All’interno di Vsn è possibile gestire in modo semplice e affidabile le attività di mailing pubblicitario e informativo. Merito di
un modulo che consente l’invio multiplo di
pagina e, a fianco della singola
categoria, compare il numero di
prodotti online in tempo reale:
da notare che se una categoria risulta
priva di prodotti, non verrà
visualizzata. È poi previsto che
ciascun prodotto sia accompagnato
da una serie di attributi, per esempio
la taglia e il colore, ma anche da tre
diversi livelli di immagini. Supportata
anche la gestione della multivaluta,
così come la presenza di sconti.
Il sito realizzato con Vsn sarà
corredato, all’interno delle proprie
pagine, dall’inserimento delle tabelle
dei costi di spedizione via Web, così
come sarà supportata la gestione
del pagamento con carta di credito.
Sono poi previsti un modulo di
Demo online La demo disponibile online
consente di testare agevolmente il servizio
di ecommerce offerto a utenti e aziende.
Û
●
Vsn
ecommerce
Vsn, acronimo di Virtual
Shopping Network, è un
servizio per l’ecommerce
ricco di importanti
funzionalità e dai costi
contenuti. Tre sono le
diverse tipologie di
offerta: quella B2C, che
gestisce la vendita al
dettaglio, quella B2B,
per la distribuzione e la
vendita all’ingrosso, e
quella completa B2CB2B.
Sono comuni a tutte le versioni
la gestione dei prodotti mediante
catalogo con categorie e
sottocategorie, in modo che
l’utente possa sfogliare il
catalogo online in modo semplice
e agevole.
L’indice delle categorie e
sottocategorie è posizionato in
evidenza in alto a sinistra nella
210
PC MAGAZINE Settembre 2003
messaggi corredati di immagini e basati
su modelli preimpostati in codice Html o
in testo.
All’interno del modulo sono supportate funzionalità di codifica a seconda dei paesi, così come la visione dello storico delle newsletter.
öö
?
?ö
?ö
?ö
Vsn
Prezzo: Euro 4.800 (Iva inclusa)
una tantum
Pro: Efficace gestione del B2B; ottime
performance nella visualizzazione dei siti.
Contro: Poco immediato; canone troppo
alto.
sottocategorie con cui effettuare
l’affiliazione pur sussistendo diverse
condizioni contrattuali. Il servizio,
che poggia su sistema operativo
Linux, si poggia su un database
MySql e è sviluppato in Php4, gestisce
la funzione carrello e offre anche
la possibilità di gestire un’area di
offerte speciali, da richiamare
opportunamente in home page.
Per quanto riguarda i costi, la
versione base, con la possibilità
di gestire un catalogo prodotti e le
spese di spedizione per gli acquisti
effettuati, parte da 4.000 euro.
Il servizio prevede anche un
programma di affiliazione.
Software professionali
●
eDisplay
gestione ordini e uno di resi, la
presenza di un motore di ricerca
prodotti e la gestione multivetrina
mediante network di affiliazione.
Quest’ultima facility ha lo scopo
di creare dei corner perfettamente
funzionali all’interno dei siti dei
singoli affiliati al network: il modulo
messo a disposizione da Vsn consente
di scegliere le categorie o
eDisplay è sicuramente uno
strumento completo e flessibile per
lo sviluppo di siti di commercio
elettronico, sia in modalità B2C che
B2B. L’applicativo, giunto alla release
2, presenta una serie di indubbi punti
di forza che lo distinguono in positivo
rispetto agli altri. Anzitutto, la
capacità di generare negozi
abbastanza completi, nelle funzioni
ecommerce
Û
öö
?
?ö
?ö
?ö
?
eDisplay
Prezzo: Base Euro 300,00 (Iva inclusa)
Pro: Ottima gestione di tutte le funzionalità.
Contro: Nessun inconveniente da segnalare.
ˇTips & Tricks
Multilingua
Per creare un negozio mulitilingua
basta selezionare la voce Nuovo negozio dal menu File, e specificare la
cartella locale di destinazione: questa operazione comporterà la creazione di un nuovo database che
comprenderà inizialmente la sola
Supporto di filmati In
pochi minuti abbiamo
creato il catalogo dei Cd
musicali da vendere online.
pagamento attivi sul
territorio italiano. A
questo si accompagna
il supporto di negozi
multilingua, attraverso
l’uso dei moduli
linguistici: ciascun
modulo linguistico è
costituito da un file
di testo nomelingua.lng (per esempio
“tedesco.lng”) e da un’immagine
nomelingua.gif che identificherà la
bandierina del paese di riferimento
e che diventerà il pulsante di scelta
della lingua nelle pagine online del
negozio. eDisplay è disponibile in
diverse versioni: si parte dalla Base,
che è limitata alla gestione di un solo
negozio con un massimo di 100
prodotti e supporta al massimo due
lingue, ma costa solo 250 euro: un
prezzo più che accettabile per quello
che è in grado di offrire. Vi è poi la
Pro, che, al costo di 500 euro,
permette di
generare negozi
perfettamente
funzionanti lato
client, creando
cataloghi in italiano,
inglese e francese,
ma non consente
funzioni di ricerca
offline.
La versione
Enterprise, dal costo
di 1.500 euro, è
invece sviluppata in
Php con il supporto
di MySql, ed è
lingua italiana, a cui sarà possibile
aggiungere altre lingue. L’aggiunta di nuove lingue al negozio è vincolata alla presenza dei relativi moduli linguistici, I moduli linguistici
vanno salvati nella sottocartella
Languages all’interno della directory di installazione del programma. È necessario che anche il template utilizzato per il negozio sia in
rivolta al B2B, cioè alla realizzazione
di negozi che abbiano la necessità di
gestire diverse tipologie di clientela,
con accessibilità, listini e sconti
differenziati e gestione dinamica del
magazzino. Infine, la Suite, pensata
per le Web Agency, che, a 1.800 euro,
fornisce la Pro, l’Enterprise e altri tool
per lo sviluppo di siti più complessi.
Dal sito è possibile provare una
demo funzionante per 30 giorni,
con la gestione di 10 prodotti.
●
Iper1
Il software legato a Iper1 è un
applicativo completo, che permette
la facile gestione dei contenuti con
cui riempire un sito: essi sono
suddivisi per sezioni e vanno dalle
Negozio virtuale online I risultati del test dell’e-shop effettuato con Iper1 possono
essere visualizzati facilmente online.
Û
e nelle caratteristiche, in grado di
funzionare su qualsiasi
configurazione standard di Web
hosting, su piattaforme Unix, Linux
e Windows, e tutto senza che venga
richiesta all’utente alcuna competenza
specifica nell’amministrazione dei
server Web. A ciascun prodotto
gestibile dal programma è associata
poi una serie di caratteristiche, tra cui
descrizioni, foto e taglie, mentre può
essere gestita la sezione novità e
offerte, così come quella dedicata ai
saldi di fine stagione: non occorre
cambiare i prezzi uno per uno,
basta semplicemente indicare al
programma lo sconto da applicare,
se per ogni reparto o per tutto il
negozio, e il gioco sarà fatto. Un altro
indubbio vantaggio presente
all’interno di eDisplay è l’interazione
con i più diffusi gateway di
Internet <
Grouptest
grado di supportare l’uso delle diverse lingue. Sono disponibili per
questo motivo nuovi template che
prevedono la possibilità di inserire
in apposite sottocartelle tutti i file
specifici per la lingua interessata,
che saranno poi utilizzati da eDisplay al posto dei file aventi lo stesso nome, ma collocati nella cartella principale del template.
Questo farà sì che eDisplay costruisca il negozio utilizzando per
tutte le lingue i file presenti nella cartella principale del template, a meno che le sottocartelle dei
modelli specifici per ciascuna lingua non contengano gli stessi file, opportunamente tradotti e
adattati, che nel caso avranno la
precedenza.
Settembre 2003 PC MAGAZINE
211
Grouptest
ˇTips & Tricks
Sconti e pubblicità
La funzionalità Associazioni gestisce l’applicazione di sconti ai membri di un’associazione, mentre attraverso l’opzione Pubblicità si consente la gestione dell’applicazione di uno sconto a tutti i clienti che arrivano in un negozio cliccando su un
determinato banner pubblicitario: per effettuare entrambe le operazioni, basterà allestire un listino con lo sconto che si vuole
praticare, registrare l’associazione o il mez-
news agli articoli, dai sondaggi al
forum, dai download alle immagini.
Il programma è realizzato in
Html e in Asp, e poggia su un
database Access, che gestisce
l’archivio prodotti. La parte
amministrativa può restare
uguale per tutti i negozi, per la
parte che vede il cliente finale
vengono invece fornite tutte le
informazioni necessarie per
adattare il tutto a qualsiasi
soluzione grafica.
Il prodotto supporta anche la
presenza di più lingue, fino a un
massimo di cinque (italiano, inglese,
francese, tedesco e spagnolo).
Sono invece dieci, orientati a
soddisfare le diverse esigenze
delle realtà commerciali a cui si
rivolgono, i diversi listini prezzi
gestibili dalla versione Pro del
programma, con molteplici campi
di utilizzo e quindi diretti a diverse
tipologie di clienti.
Il cliente-visitatore accede al sito e
si registra alla pagina ver_index.asp.
Intanto, al gestore del negozio
arriva un’email di avviso, a seguito
della quale egli decide se attivare
il cliente e a quale listino abbinarlo.
Quando il cliente poi ritorna e
inserisce la password, vedrà
automaticamente i prodotti con
öö
?
?ö
?öö
Iper1
Prezzo: Euro 120,00 (Iva inclusa)
Pro: Semplice creazione preventivi e sconti
personalizzati.
Contro: Un po’ spartano nelle funzionalità.
212
PC MAGAZINE Settembre 2003
ecommerce
zo pubblicitario come se fossero agenti, abbinando così il relativo listino. Nel caso di
sconti per associazioni, l’associazione consegna a ogni socio il codice, e l’associato accede al negozio, e qui avrà la possibilità di
comprare i prodotti venduti ai prezzi riservati all’associazione. Nel caso del banner
pubblicitario, invece, esso sarà collegato a
www.negozio.com?ref=nomebanner. Il visitatore che entra nel negozio dopo aver
cliccato il banner, vedrà il listino abbinato e
nell’ordine sarà riportato il nome agente/pubblicità.
il listino prezzi stabilito dal gestore
del negozio. Il software supporta
anche la presenza di agenti o
rappresentanti: questo significa
che il gestore del negozio registra
i vari agenti/rappresentanti/procacciatori di clienti in agenti
dell’amministrazione, abbinando uno
dei 10 listini prezzi e un codice
riservato a ogni agente. L’agente
fornisce il codice ai propri clienti:
questi accedono alla pagina del
negozio e vi inseriscono il codice,
vengono riconosciuti,
hanno la possibilità di
accedere al listino
prezzi abbinato
all’agente e
nell’eventuale ordine
verrà riportato il nome
dell’agente.
Gli altri strumenti
messi a disposizione
dal programma
includono la funzione
Preventivi, che
permette all’amministratore e ai
clienti/rivenditori autorizzati la
creazione di preventivi personalizzati
e professionali con la possibilità di
inviarli via email. Ci sono poi le
statistiche visite, che per ogni
visitatore forniscono contatore
accessi, data e ora, numero Ip,
lingua, sito o motore di ricerca dal
quale è arrivato, la prima pagina che
ha visitato, il numero di pagine che
ha visitato, i link delle pagine che ha
visitato, e il browser che ha
utilizzato. Sono poi disponibili il
contatore giornaliero dei visitatori,
il contatore giornaliero delle pagine
visitate, e ancora la registrazione
delle visite degli spider dei maggiori
motori di ricerca per l’indicizzazione
delle pagine. Il prodotto costa 100
euro nella versione Light, che
consente la gestione di un massimo
di 50 prodotti, mentre per
estendere la gestione a un numero
illimitato di prodotti occorre
acquistare la versione Pro a partire
da 200 euro.
●
Iqr LibraModulo
Shop Online
Il software Libra Modulo Shop Online
2.0 rappresenta la soluzione
ecommerce B2C proposta da Iqr.
Interamente sviluppata con la nuova
piattaforma Microsoft .Net,
l’applicazione è mirata alla
realizzazione e gestione da parte di
un’azienda di un negozio online
dedicato alla vendita di propri
prodotti. La soluzione è costituita
da un applicativo da installare
Û
> Internet
Catalogo servizi e prodotti Il catalogo dei
servizi e dei prodotti distribuiti da Iqr Libra
è stato realizzato con il software Modulo
Shop Online 2.0.
localmente per amministrare gli
archivi, e da un sito Web da
installare su un server connesso
permanentemente in Internet. È
prevista anche l’implementazione
della procedura di gestione delle
anagrafiche dei clienti per ciò che
riguarda sconti e pagamenti. Il
programma consente anche di
personalizzare la grafica del sito
attraverso l’utilizzo di una procedura
ecommerce
öö
?
?ö
?ö
?ö
Iqr
Prezzo: Euro 852,00 (Iva inclusa)
Pro: Funzionalità avanzate nel modulo B2B.
Contro: Ambiente spartano e presenza
di template troppo rigidi.
guidata per la generazione
automatica delle pagine Html che
poggiano su uno dei template grafici
messi a disposizione dell’utente.
Il software permette una
gestione efficace degli archivi
dei prodotti raggruppabili per
categorie e sottocategorie,
con la possibilità di gestire
eventuali varianti.
ˇTips & Tricks
B2B
Il modulo software per la gestione del Business-To-Business offre, tra le funzionalità più interessanti, l’implementazione di
interrogazioni WebServices che
consentono a programmi o siti
web dei partner o clienti di rice-
Se si vuole poter disporre di
una lingua aggiuntiva, occorre
dotarsi di un nuovo add-on, al costo
di 100 euro.
Dalla terza lingua in poi, il prezzo
dell’add-on scende a 50 euro, mentre
occorre spendere fino a 1.100 euro
per acquistare il modulo B2B: esso
presenta funzionalità avanzate quali
l’autenticazione degli utenti con
il sistema Hash MD5.
Nonostante la varietà di offerte, ci
troviamo dinanzi a un’applicazione
leggermente rigida, che riesce a
produrre siti efficienti, funzionali,
ma forse troppo uguali a se stessi.
●
Non-solo Shop
Non-solo Shop è un software
modulare, in quanto le sue
funzionalità sono tra loro indipendenti
All’interno del gestionale La demo consente di visualizzare anche la struttura di
gestione del software
Û
Il software di amministrazione
gestisce un database locale,
installato sulla macchina dell’azienda
che deve implementare l’e-shop,
attraverso l’utilizzo di Msde2000
(Microsoft Sql Server Desktop
Edition). Gli archivi possono poi
essere inviati e tenuti aggiornati sul
sito Web attraverso una semplice
procedura guidata.
Sul sito web che ospita l’e-shop è
possibile inoltre effettuare una
ricerca dei prodotti per descrizione,
marca o testo libero, effettuare la
loro ordinazione, e visualizzare lo
storico delle ordinazioni effettuate
online.
Il prodotto viene venduto a 580 euro
Iva esclusa, ma per assicurarsi l’addon Credit card, che gestisce le
operazioni di pagamento con carta
di credito tramite il servizio fornito
dai circuiti Gestpay di Banca Sella,
Pago24 (proposto dalle banche del
gruppo Cardine) e Telepay del
network bancario SSB è necessario
pagare 130 euro aggiuntivi.
vere un elenco prodotti con relativa disponibilità in formato
Xml.
Moduli Non-solo Shop
Tra i moduli aggiuntivi che è possibile acquistare in integrazione
con Non-solo Shop, tre risultano
essere particolarmente importanti. Anzitutto, il Modulo Nts,
Internet <
Grouptest
öö
?
?ö
?ö
?ö
NonSolo Shop
Prezzo: Base Euro 588,00 (Iva inclusa)
Pro: Accesso a listini personalizzati; efficace
supporto multilingue.
Contro: Troppo spartano nei risultati.
e aggregabili, e soprattutto acquistabili
indifferentemente nel tempo.
I moduli del prodotto sono forniti
come sito finito e pronto all’uso
secondo un template grafico chiamato
“Skin”.
A disposizione dello sviluppatore,
la possibilità di realizzare sia le
pagine istituzionali sia il catalogo
prodotti, da sfogliare attraverso le
categorie principali e secondarie.
Per quanto concerne la struttura
dei campi del database che
raccoglie le informazioni relative ai
prodotti, essa è caratterizzata da
una serie di campi predefiniti, ma è
espandibile con eventuali campi
aggiuntivi che possono implementare
caratteristiche dei prodotti non
previste.
La struttura principale del catalogo
è costituita da due livelli di categorie,
che possono essere rappresentate o
mostrate in svariate
modalità, dalla
disposizione su più
colonne a quella
che evidenzia
particolari punti
elenco o immagini,
o il numero di
prodotti contenuti
al suo interno.
Cliccando su una
categoria,
l’utente può
visualizzare una
che permette l’integrazione con
il software Nts Business, uno dei
pacchetti ERP più affidabili, stabili e consolidati del mercato italiano, che non a caso conta oltre
5.000 installazioni e che consente l’implementazione di funzionalità quali contabilità generale, magazzino e vendite, agenti e
provvigioni, cespiti e gestione or-
dine. Poi, il Modulo Statistiche,
che permette di contare e analizzare le caratteristiche degli accessi al sito, le pagine viste e i
percorsi eseguiti dai naviganti, e
infine il Modulo News, grazie al
quale è possibile mostrare e gestire notizie, novità e comunicati che si vogliono rendere visibili
sul proprio sito.
Settembre 2003 PC MAGAZINE
213
> Internet
ˇTips & Tricks
Campi custom
Per ogni prodotto gestito con ViaDeiMercanti, è possibile indicarne la disponibilità di magazzino, eventualmente inibendo l’ordine
per prodotti divenuti non disponibili. ViaDeiMercanti offre poi l’interessante possibilità di gestire un numero illimitato di campi
serie di prodotti appartenenti
alla categoria selezionata, mentre
scegliendo con un clic un singolo
prodotto, verrà visualizzata una
pagina dedicata al prodotto stesso,
con tutte le caratteristiche di
riferimento, dalla descrizione al
prezzo, alle foto, alle taglie e alle
diverse tipologie disponibili.
Il programma consente di
supportare la funzionalità
di specifica della spedizione e
della forma di pagamento
desiderata, con invio all’utente
e all’esercente di una email
di conferma per ciascuna
transazione effettuata.
PC MAGAZINE Settembre 2003
custom, ovvero campi che possono essere definiti e gestiti a completamento delle informazioni del prodotto. Questa peculiarità consente per esempio di associare a ogni prodotto un numero illimitato di file in qualsiasi formato, compreso quello Macromedia
Flash. In tal modo, potremo associare a ciascun prodotto in catalogo un’animazione che
renderà più originale la sua presentazione.
normale), e Limitata, relativa cioè a
offerte promozionali costituite da
pacchetti limitati di vari moduli.
Si può partire, spendendo 490 euro,
con il modulo base, che, abilita il
funzionamento dei moduli
principali, e consente di gestire la
struttura delle categorie, l’elenco
dei prodotti, la scheda prodotto, i
dati dell’azienda e il gestionale del
back-office. L’acquisto degli
altri moduli consente l’accesso alle
altre funzionalità: la spesa massima
prevista per moduli che gestiscono il
B2B, ammonta a 4.800 euro.
●
ViaDeiMercati
ViaDeiMercanti, che ha recentemente
debuttato nella versione 4.0, è una
soluzione software completa,
flessibile e innovativa, che consente
di creare e gestire i siti con
problematiche di business online
Gestione catalogo All’interno del software ViaDeiMercanti è possibile, tra l’altro, gestire il collegamento tra un prodotto e altri
prodotti correlati.
Û
Da segnalare poi anche la
funzionalità di ricerca tra i prodotti
a catalogo per tutti i campi
fondamentali dei prodotti, il
supporto multilingue, con la
disponibilità dei tool per realizzare
le sezioni del sito in italiano, inglese,
francese e tedesco, e quello
multivaluta.
Viene gestito l’accesso a listini
personalizzati, con riconoscimento
dell’utente previa inserimento
di username e password di
identificazione.
Il software, le cui funzionalità
possono essere testate direttamente
dal sito, viene rilasciato con tre
possibili licenze d’uso: Normale,
relativa all’utilizzo del
software a tempo
indeterminato dietro
pagamento del
corrispettivo unatantum; Annuale, per
una licenza d’uso a
tempo determinato (un
anno) con pagamento
del corrispettivo
annuale (50% del
costo di una licenza
214
ecommerce
Grouptest
tenendo presenti tutte le esigenze
degli utenti. Molto semplice da
effettuare risulta essere l’operazione
di trasferimento dati al server che
ospita il sito, grazie alla funzione di
aggiornamento dati che è totalmente
automatizzata. Se si ha invece
qualche esperienza in ambito grafico,
è possibile intervenire per
personalizzare l’aspetto estetico
del sito, utilizzando per la parte
dinamica (catalogo prodotti, carrello,
ordine, validazione carta di credito)
il motore server messo a sua
disposizione.
Per la gestione dell’archivio è
richiesta una conoscenza minima
öö
?
?ö
?ö
?ö
ViaDeiMercanti
Prezzo: Euro 1.300,00 (Iva inclusa)
Pro: Semplice gestione del catalogo prodotti.
Contro: La demo dispone di una varietà di
template assai limitata.
dell’Html e della tecnologia Asp,
mentre chi ha conoscenze avanzate
può introdurre nuove funzionalità
sfruttando quelle già messe a
disposizione dal motore server.
Anche in quest’ultimo caso
l’applicativo che controlla l’archivio
consente una agevole gestione dei
dati e, grazie alla flessibilità interna
al prodotto, i webmaster possono
sviluppare siti web originali ed
elaborati, offrendo comunque al
cliente un ambiente di gestione facile
ed efficiente.
Quanto alle tantissime
funzionalità supportate
dal software, da segnalare
la possibilità di utilizzare
un numero illimitato di lingue
per gestire in automatico
l’inserimento di informazioni
su descrizioni e prezzi dei prodotti
da pubblicare sul sito web.
Tra le altre caratteristiche, la
possibilità di disporre di un motore di
ricerca prodotti e di un catalogo che
può essere suddiviso in un numero
illimitato di categorie merceologiche,
con denominazione, descrizione e
immagini opportune. A ogni prodotto
sono abbinabili un numero illimitato
di altri prodotti correlati in
ecommerce
accessorio, nonché fino a quattro
prezzi di listino e un numero
illimitato di colori e di taglie, secondo
la disponibilità effettiva.
È possibile effettuare aggiornamenti
sui listini in base a variazioni
percentuali positive o negative. Sono
previste quattro modalità di
pagamento: bonifico, conto corrente
postale, contrassegno, carta di credito
(in quest’ultima forma è gestita
totalmente l’interfaccia con il
Internet <
Grouptest
gateway Banca Sella). L’applicativo
gestisce anche le spese di spedizione
per un numero illimitato di possibili
destinazioni, nonché la notifica via
email degli ordini al cliente e al
gestore del sito. Attiva anche la
funzionalità di tracking, che permette
di conoscere lo stato di avanzamento
di ciascun ordine.
Per attivare lo spazio web sul server
ecommerce ViaDeiMercanti, in modo
da poter valutare meglio le
caratteristiche del software, è
possibile richiedere una licenza demo
della validità di 30 giorni
dall’attivazione.
Per quanto riguarda la
commercializzazione del prodotto,
mediamente l’attivazione o il
rinnovo del dominio parte dalla
versione base che, con 25 Mbyte
di hosting e 10 caselle di posta
elettronica viene venduto a partire
da 1.300 euro. ù
Specifiche dei servizi di ecommerce
Servizi
Scontrino
In448
VSN
ePage
Shopcity
Produttore
Vitamino
Sviluppo Impresa srl
Virtual Solution
Linkto
VivacityStore
Canone minimo
(Euro, Iva inclusa)
300
542,28
4.800
300 (* Per la gestione
fino a 10 prodotti, il
servizio è gratuito)
2.400
Tipologia canone
Annuale
Semestrale
Annuale
Annuale
0434 738111
800 066868
0544 271026
06 86206044
800 919959
Email
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
Web
http://www.scontrino.com
http://www.in448.com
http://www.vsn.it
http://www.epage.it
http://www.vivacitystore.it
Telefono
* Poiché la gestione del sito è tutta a carico del singolo produttore, al cliente non sono richiesti particolari requisiti
Specifiche e requisiti dei software di ecommerce
Software
eDisplay
ViaDeiMercanti
Iper1
NonSoloShop
Libra Modulo
eDisplay
Intermedia
European Service
Conceptio snc
IQR
300
1.560
120
588
852
02 2615366
0828 302495
199 440870
0583 77377
848 781993
Email
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
Web
http://www.edisplay.it
http://www.viadeimercanti.com
http://www.iper1.com
http://www.conceptio.it
http://www.iqr.it
Cpu
Processore Intel Pentium
o superiore
Processore Intel Pentium
o superiore
Processore Intel Pentium
o superiore
Processore Intel Pentium
o superiore
Processore Intel Pentium
o superiore
Ram
32 Mbyte di Ram
(consigliati 64)
32 Mbyte di Ram
(consigliati 64)
32 Mbyte di Ram
(consigliati 64)
32 Mbyte di Ram
(consigliati 64)
32 Mbyte di Ram
(consigliati 64)
Microsoft NT o Windows
2000 Server.
Client: Sistema operativo
Windows 9x, Me, NT,
2000; Server: Sistema
operativo Windows NT4.0
Server o Windows 2000
Server
Microsoft NT o Windows
2000 Server.
Microsoft NT o Windows
2000 Server.
Lato client: Windows
98/ME/NT/2000/XP. Lato
server: Windows 2000
Server
IIS 4.0 o superiore - MDAC
2.6 (per accesso a
database Access) o SQL
Server
Una cartella dello spazio
Web con i permessi di
scrittura abilitati.
Produttore
Prezzo
(Euro, Iva inclusa)
Telefono
Requisiti
Sistema operativo
Altro
Mouse, connessione ad
Internet, Internet Explorer
5.0 o superiore, un
indirizzo di posta
elettronica, Framework
Microsoft.NET, Database
Microsoft SQL Server
Settembre 2003 PC MAGAZINE
215
> Internet
Test
PepiMK Software Spybot Search and Destroy 1.2
Paola Tigrino
Cerca e distrugge
A caccia di ospiti indesiderati
a navigazione in Internet e l’installazione di programmi
possono nascondere insidie e sorprese sgradevoli:
spyware, dialer, trojan,
tracking cookie, cioè (o
porzioni di codice), non
definibili propriamente come codici virali, che si installano nel nostro sistema in modo più o meno
manifesto e ne modificano il comportamento. Gli
spyware, per esempio,
tracciano i nostri comportamenti (siti
visitati, programmi utilizzati) e li inviano agli autori, che li utilizzeranno a
scopo commerciale; i dialer modificano il numero di accesso della nostra
connessione dialup, sostituendolo con
un numero internazionale o prefissato
da 709 (e quindi a tariffazione speciale) sull’utilizzo del quale l’autore ha
una percentuale di guadagno. Poi ancora toolbar, programmi che modificano la home page, veri e propri trojan:
l’elenco è davvero lungo.
Û
L
Spybot Search and Destroy
permette di individuare
e eliminare tutti i programmi
“con cattive intenzioni”,
individuando quelli installati
sul nostro sistema
e confrontandoli con un elenco
di quasi ottomila noti programmi
del genere, integrato
nel programma stesso
e continuamente aggiornato.
Il programma è di utilizzo semplice e
immediato: dopo l’installazione, si sceglie fra le due modalità di esecuzione,
Easy e Advanced. Nel primo caso si accede a un’interfaccia semplificata e alle
opzioni di base, nel secondo si ha accesso a tutti i menu di configurazione e
alle opzioni avanzate. In ogni caso, dopo aver scelto la propria lingua fra le 25
disponibili, è possibile avviare subito la
scansione (anche se è sempre opportu-
216
PC MAGAZINE Settembre 2003
Scansione approfondita Search and Destroy confronta il suo elenco di quasi ottomila applicazioni “maliziose” con il contenuto del sistema e del Registro, fornendo
anche una breve spiegazione per ogni applicazione rilevata.
> Requisiti
Cpu: Pentium
Ram: 64 Mbyte
Spazio disco: 5 Mbyte
Sistema operativo: Windows 95, 98, Me,
2000, Nt, Xp.
no, soprattutto al primo utilizzo, effettuare prima di tutto un aggiornamento
in linea dell’elenco dei programmi “maliziosi”), per rimuovere poi successivamente il codice sgradito individuato. Si
ricordi che certi programmi, se privati
della loro componente spyware, smettono di funzionare: quindi è meglio
controllare l’elenco delle applicazioni
individuate da Spybot Search and Destroy nel sistema, verificare le informazioni relative ad ognuna di esse e scegliere se avvalersi ugualmente del programma. Meglio ancora, è possibile sfogliare l’elenco degli spyware e dei dialer
noti prima della scansione fin da subito, selezionando quelli che si vuole
mantenere. Alcuni utenti sono infatti
consapevoli dei dialer e fanno volutamente uso di tariffazioni 709 per accedere a determinati servizi premium. Di
öö
?
?ö
?ö
?ö
Spybot
Prezzo: Gratuito
Contatto: PepiMK Software
Email: [email protected]
Web: www.spybot.info
Pro: Vasto elenco di malware,
aggiornamento automatico e frequente,
spiegazioni dettagliate, facilità d’uso.
Contro: Nessun inconveniente da segnalare,
se non la mancanza di un wizard di guida
all’uso per gli utenti meno esperti.
ogni elemento eliminato viene comunque effettuato un backup, in modo da
poter recuperare i file in caso di errori.
Una volta effettuata la scansione e eliminati gli ospiti molesti, è possibile, mediante la funzione di immunizzazione,
evitare che i suddetti ospiti tornino a
farci visita, bloccandone lo scaricamento e l’installazione sul nostro sistema. Si
tenga però presente che tale impostazione bloccherà l’accesso alle opzioni di
configurazione avanzata di Internet Explorer, ed è per questo raccomandabile
solo in caso di utilizzo in ambienti multiutente di pubblico utilizzo - come per
esempio le aule scolastiche - dove è più
opportuno che gli utenti non intervengano direttamente sulle configurazioni
più delicate.
Fra le opzioni avanzate di esecuzione
del programma troviamo i parametri inseribili da linea di comando, l’automazione programmabile delle operazioni
di scansione, rimozione e aggiornamento, l’individuazione di programmi
potenzialmente pericolosi, seppure non
compresi nell’elenco, e la possibilità di
variare l’aspetto del programma mediante differenti skin. È inoltre possibile eliminare le tracce di utilizzo del sistema, funzione utile nel caso si lavori
su computer condivisi con altri utenti, e
addirittura distruggere completamente
ogni traccia di un file cancellato, con
numerose sovrascritture. ù
Internet <
Test
Un emulatore di terminale
per avere sempre sotto controllo tutti i computer aziendali
Vandyke Software Crt 4.0.6
Anna Stefani
Lavorare in remoto
Û
on Crt (Combined Rlogin and
Telnet) è possibile non solo trasferire informazioni da un computer a un altro, ma anche controllare
a distanza uno o più Pc per avviare e
fermare servizi, creare e terminare processi, modificare la configurazione del
sistema, monitorare le sue performance, installare e rimuovere programmi e
sfogliare file di Log.
C
Crt è quindi lo strumento ideale
per tutti gli amministratori
di sistema che vogliono avere
in ogni momento il controllo
completo delle macchine connesse
alla rete aziendale.
L’applicativo presuppone però una conoscenza più che buona degli ambienti
e delle logiche di rete per poter iniziare
a utilizzare correttamente l’applicazione. I termini utilizzati sono marcatamente tecnici: ciò potrebbe generare
qualche difficoltà in un utente non
esperto. Prima di cominciare a intervenire al cuore del programma per configurarlo, è bene quindi conoscere e avere ben chiare alcune nozioni fondamentali sui sistemi di rete onde poter
sfruttare al meglio le potenzialità di Crt.
La sezione dedicata alla configurazione dell’host presenta diverse tipologie
di connessione: direttamente tramite
un cavo che collega fisicamente i due
Pc, tramite modem per chi desidera
connettersi chiamando telefonicamente il computer che funge da server, tra-
öö
?
?ö
?ö
?ö
Crt 4.0.6
Prezzo: Euro 36,07 (Iva inclusa)
Contatto: Vandyke Software; Antares
Tel: 011 9550250 (Antares)
Web: www.vandyke.com
Pro: Supporta i più noti protocolli e permette
un alto livello di personalizzazione
delle impostazioni di connessione remota.
Contro: Istruzioni e opzioni di
configurazione non sempre intuitive.
> Requisiti
Cpu: Pentium
Ram: 16 Mbyte
Spazio disco: 4 Mbyte
Sistema operativo: Windows 9.x, Me, Nt,
2000 e Xp
Altro: Connessione a Internet.
mite rete interna o rete cablata o Internet per chi ha esigenza di gestire reti e sottoreti di computer.
Una volta individuato il protocollo di
comunicazione (Telnet, Rlogin, Serial)
e specificato l’identificativo della macchina a cui ci si vuole connettere è possibile definire nel dettaglio i parametri
della connessione. L’accesso tramite
collegamento a distanza realizzato da
Crt permette infatti all’utente remoto di
disporre di tutte le funzionalità offerte
dai vari protocolli di rete utilizzando
un unico strumento integrato.
Se vogliamo per esempio verificare i
problemi di connettività, possiamo utilizzare il comando Ping per controllare
la destinazione dell’indirizzo Ip che si
desidera raggiungere e, se il risultato così ottenuto non è sufficiente e la risposta
è ancora di tipo Request Timed Out,
possiamo procedere a un’analisi ulteriore sull’instradamento dei pacchetti tramite l’opzione Trace. Quest’ultima, in
particolare, consente di testare anche le
Interfaccia personalizzabile
Crt consente di impostare opzioni di configurazione diverse
per ogni sessione di terminale.
In tal modo è possibile personalizzare ogni sessione salvando le opzioni in un profilo.
performance di un determinato sito Web effettuando un
trace dettagliato dei pacchetti di dati che viaggiano sulla
Rete. A tal fine basta inserire nella finestra Connect l’indirizzo Ip o l’hostname del
sito da testare, impostare
una serie di opzioni legate, per esempio,
al numero di volte in cui il programma
effettua il Trace dell’Url, al Timeout, al
Ttl (Time to Live) o al tipo di servizio.
Cliccando poi sul pulsante Connect o
Quick Connect, sarà possibile attivare la
connessione e il relativo programma di
Trace.
La funzionalità più interessante è comunque data dalla possibilità di loggare
su un file l’intera sessione, indicando
per ogni collegamento i protocolli attivi,
gli indirizzi Ip locali e remoti e le porte.
È quindi possibile avere in tempo reale
delle statistiche dettagliate sul numero
totale di pacchetti ricevuti, spediti, o in
errore, suddivisi per protocollo.
Crt consente inoltre di operare in ambiente Telnet facendo sì che l’utente
possa eseguire dal proprio Pc remoto i
programmi presenti sul computer host, per ottenere per esempio informazioni sui proprietari di determinati nomi di dominio, contatti tecnici e amministrativi (WhoIs); per sapere il nome degli utenti connessi al sistema
(Finger); per cercare un nome di dominio secondo il suo indirizzo Ip o viceversa (Dns List Hosts, Dns Lookup
Name); per cercare oppure per controllare a distanza il computer remoto, monitorandone le performance e
terminando eventualmente processi indesiderati. ù
Settembre 2003 PC MAGAZINE
217
> Internet
Test
Server Smtp veloce
e gratuito, per una pratica distribuzione di newsletter o anche solo
per affrancarsi dall’Smtp del proprio provider
Gate Comm PostCast Server 2.5
Paola Tigrino
L’ufficio postale per tutti
ostCast Server è
un server Smtp
gratuito, semplice da configurare e utilizzare per inviare la
posta in modo indipendente dagli Smtp dei
vari provider, a prescindere da quale sia
in uso in quel momento. Il programma dispone di un sistema di
blocco e limitazione Ip,
in modo da poter essere utilizzato solo dagli
utenti locali o comunque abilitati, per evitare abusi da parte degli spammer, sempre
alla ricerca di server Smtp per consegnare in modo non tracciabile i loro messaggi indesiderati. Basterà indicare quali siano i range di Ip autorizzati all’utilizzo del programma, e qualsiasi timore
di abuso sarà completamente fugato.
Altra prerogativa non di secondaria
importanza legata all’utilizzo di un server Smtp “personale” è quella della
salvaguardia della privacy: i nostri
messaggi in uscita non transiteranno
più attraverso server esterni, riducendo quindi la possibilità di intercettazioni e di modificazioni più o meno
dolose. L’installazione e la configurazione di PostCast Server sono semplicissimi: sarà lo stesso programma a indicare quale porta e quale indirizzo inserire nel proprio mailer. È consiglia-
Û
P
öö
?
?ö
?ö
?ö
?
PostCast Server
Prezzo: Gratuito
Contatto: Gate Comm
Email: [email protected]
Web: www.postcast.com
Pro: Semplice da configurare, possibilità
di editare direttamente i messaggi.
Contro: Nessun inconveniente rilevato.
218
PC MAGAZINE Settembre 2003
Configurazione immediata PostCast ha
un menu di configurazione semplice e facilmente comprensibile, dove tutte le opzioni sono chiaramente indicate.
> Requisiti
Cpu: 486 (consigliato Pentium)
Ram: 16 Mbyte
Spazio disco: 20 Mbyte
Sistema operativo: Windows 9x, Me, Nt
4.0 SP3, 2000, Xp.
bile comunque effettuare qualche test
di invio, per verificare la corretta configurazione del server, prima di procedere all’utilizzo di PostCast Server in
sostituzione dell’usuale Smtp.
I messaggi possono essere creati con
qualsiasi programma di posta elettronica o anche mediante l’editor interno,
che supporta il formato Html, e inviati immediatamente, o inseriti in una
coda d’invio. Si sottolinea a questo
proposito che la gratuità del programma è davvero totale: non ci sono, come accade per altri simili programmi,
messaggi pubblicitari o simili appesi in
coda alle email in uscita; tantomeno
sono presenti banner o sottoprogrammi spyware più o meno evidenti.In fase di invio dei messaggi può essere appositamente evocata una connessione
dial up, che verrà poi riagganciata automaticamente una volta esauriti i
messaggi in uscita. Ma PostCast Server
può essere utilizzato anche all’interno
di una Lan (seppure debba essere installato sempre sulla macchina direttamente collegata alla Rete), per distribuire messaggi all’interno della stessa
o in modo da essere usufruibile dalle
varie postazioni di rete o mediante Internet: PostCast Server supporta fino
a 100 connessioni contemporanee.
Di ogni operazione effettuata viene
mantenuto un dettagliato log, dal quale si possono anche verificare eventuali
errori o problemi nell’invio o nel recapito (quali indirizzi sbagliati o irraggiungibili).
Non ci sono problemi
di compatibilità con i firewall
più diffusi; la sola accortezza
è quella di lasciare libero accesso
al programma alle porte 53
(per la risoluzione Dns) e 25
(per la comunicazione Smtp),
nonché al protocollo Icmp.
Si verifichi attentamente che il proprio
provider non sia uno di quelli che bloccano l’accesso di default a queste due
porte, come putroppo sempre più spesso accade. Oltre all’utilizzo come server Smtp unificato, PostCast si dimostra uno strumento utile per l’invio di
newsletter, bollettini o comunicazioni
aziendali. Per questo genere di utilizzo
viene raccomandato il programma
commerciale PostCast, che mette in comunicazione PostCast Server con il
proprio database di indirizzi. PostCast
Server è utile comunque in tutte quelle situazioni in cui ci sia necessità di
inviare uno stesso messaggio a più indirizzi in modo semplice e veloce. Ma
questo non ne fa uno strumento per
spammer: gli indirizzi Ip di transito
non vengono in alcun modo occultati,
né è possibile inserire nei campi Cc: e
Bcc: più di 50 indirizzi di recapito. ù
> Internet
Approfondimento
J2ME
Programmare applicazioni per il nostro
telefono cellulare: finalmente è possibile
Java per cellulari
Massimo Perrone
Da Java a J2ME
e distribuzioni di Java che Sun mette a
disposizione per gli
sviluppatori sono sostanzialmente tre: la standard
Edition (J2SE), la Enterprise Edition (J2EE) e la Micro Edition (J2ME). Le differenze derivano dall’uso
che si vuole fare di Java.
J2SE è stata creata per poter funzionare sui sistemi
desktop e sulle workstation. J2EE, avendo al suo
interno tutto il necessario
per supportare le Servlet,
Jsp e l’Xml verrà invece
utilizzata su sistemi server. Infine,
J2ME verrà utilizzata su tutti i dispositivi che, per caratteristiche costruttive, hanno limitate risorse di sistema
(per esempio palmari e telefoni cellulari). Esistono alcune importanti differenze tra Java tradizionale (rappresen-
Û
L
Il più grande pregio di Java è quello
di rendere portabile le applicazioni,
da una piattaforma all’altra, senza
riscrivere il codice. Un programma
scritto in Java, quindi, potrà essere
eseguito, allo stesso modo, su sistemi
Windows, Mac, Linux e via dicendo.
tato dal J2SE) e J2ME. Per poter funzionare su sistemi che hanno risorse limitate (rispetto ai normali Pc desktop),
Sun ha dovuto raggiungere alcuni
compromessi.
La prima differenza degna di nota è
quella relativa alle variabili, che in
J2ME non fanno uso della virgola mobile. Vista infatti l’implementazione di
processori di potenza limitata, non si
possono usare nella stesura dei programmi J2ME variabili che fanno uso
di tale caratteristica. Per il rilascio delle risorse di sistema, Java utilizza un
metodo intelligente che si chiama garbage collector. Durante l’esecuzione
220
PC MAGAZINE Settembre 2003
dei programmi, il garbage collector si
occupa di controllare, a intervalli regolari, se ci sono oggetti di cui non facciamo più uso e li elimina automaticamente.
Può succedere che il programmatore
voglia che vengano eseguite delle particolari operazioni, prima che questo
processo si attivi; per fare tutto questo,
si utilizza un metodo che si chiama finalize(). Il processo di finalizzazione
porta via molto tempo computazionale e sui dispositivi limitati, come i cellulari e i Pda, non è utilizzabile in maniera efficiente; si è deciso quindi di
non implementarlo. Altro punto in cui
si è deciso di intervenire è la gestione degli errori. Java è famosa per la sua capacità di gestire in maniera molto efficiente i problemi di programmazione tramite l’uso delle
eccezioni. In J2ME, l’uso delle eccezioni è stato diminuito
e, pur esistendo, non è completo come per J2SE. Dal lato della sicurezza, i sistemi
Java tradizionali si occupano
di verificare durante l’esecu-
Nokia 3510i in azione Un gioco di
corse sull’emulatore per 3510i.
Û
J2ME Java apre la strada per la
nuova frontiera della programmazione wireless.
zione il codice delle classi e
vietare accessi pericolosi al
sistema. Tutto questo, in
J2SE avviene tramite il caricamento in memoria di un
gestore della sicurezza. Ancora una volta, visto l’appesantimento che sarebbe derivato dall’uso di un simile
sistema, in J2ME si è preferito procedere in altro modo. Tutte le classi che utilizzeremo per scrivere i nostri programmi
verranno verificate in via preventiva in
fase di compilazione, tramite un apposito programma chiamato preverificatore. Questo metodo, seppur efficiente
perché riduce il carico computazionale del processore, aumenta la grandezza delle nostre classi di circa il 20%.
Oltre a queste, esistono altre differenze
tra J2SE e J2ME. A livello di interfaccia
grafica, per esempio, sempre per i soliti
motivi di risorse, anche il semplice uso
dei classici oggetti messi a disposizione
da Java per creare pulsanti o finestre di
dialogo non può essere usato efficacemente su sistemi che hanno ridotte capacità computazionali. Si è vista quindi la necessità di
creare Api per la gestione di
interfacce grafiche di alto e
basso livello particolari, da
utilizzare appositamente
nelle applicazioni J2ME.
Allo stesso modo e per gli
stessi motivi, non tutte le
classi di J2SE sono presenti in J2ME in quanto Sun
ha effettuato un “taglio” di
quelle che, per motivi di ordine pratico, non sono utilizzabili in ambienti J2ME.
In alcuni casi (vedi più
avanti la sezione relativa al-
J2ME
Siemens S55 L’emulatore del telefono in questione ci mostra
un classico puzzle game.
Û
la configurazione) esistono differenze anche a livello di “Virtual Java machine”. Alla luce di quanto sopra esposto, pur
avendo alcune limitazioni,
J2ME permette di realizzare applicazioni di importante uso pratico sui dispositivi mobili, tra cui programmi che possono far uso
di connessioni http e permettere
lo scambio di informazioni in tempo
reale. Potremo, quindi, fare acquisti,
trattare titoli in borsa, chattare, vedere
e/o inviare video e/o immagini e utilizzare tutta una serie di servizi che sfruttano la sicurezza e le potenzialità di Java direttamente sul nostro telefono cellulare.
L’ architettura Midp
generica: le
configurazioni e i profili
debba poter utilizzare J2ME,
Sun ha introdotto i concetti di
Profilo e Configurazione.
Quest’ultima è strettamente
legata alla Jvm usata sulla
macchina ospite e mostra,
nel dettaglio, quali debbano
essere i requisiti minimi relativi alla connettività e alle
risorse di memoria del dispositivo mobile in questione.
Attualmente, J2ME prevede
due configurazioni: una, chiamata Cdc 1.0, è relativa ai dispositivi fissi che debbano essere connessi perennemente alla rete (un esempio tipico potrebbero essere i televisori che fanno uso
di Java per connettersi a Internet); l’altra, Cldc 1.0, è relativa a quelli che letteralmente potete “tenere in mano”
(per esempio cellulari e palmari). In
tutto l’articolo, faremo sempre riferimento alla configurazione Cldc 1.0,
perché la Cdc 1.0 è ancora troppo poco diffusa.
Siccome la tecnologia è in continuo
mutamento, Sun ha inserito il concetto di profilo, che affianca direttamente ed estende quello di configurazione.
Un profilo è in effetti una serie di informazioni in più che servono a meglio
specificare i connotati della configurazione.
Il mobile information device profile,
ovvero il MIDP 1.0 (che vedremo nello specifico più avanti) si occupa di
specificare le Api necessarie a creare
L’architettura Midp Ecco come si presenta, nella maniera più semplice possibile, l’architettura Midp.
Û
Ogni piattaforma che si rispetti è basata su una precisa architettura e anche J2ME non fa eccezione. Partendo
dal basso verso l’alto, ecco come possiamo riassumere l’architettura software generica J2ME, basata su Midp:
• software che compone il sistema
operativo del dispositivo;
• K Virtual Machine;
• librerie software che compongono la
configurazione Cldc 1.0 ;
• librerie software che compongono il
profilo Mid 1.0.
Tale schema, in realtà, è più complicato e prevede anche altri particolari, tra
cui l’insieme delle classi specifiche dei
vari costruttori di dispositivi (Oem, original equipment manifacturer) ma per
motivi di semplicità, nonché praticità,
prendiamo come valida questa visione semplificata dell’architettura Midp.
Il sistema operativo del dispositivo e la
Jvm non vengono gestite direttamente
dall’utente e quindi non ci dilungheremo nel descriverle ulteriormente.
Configurazione Cldc 1.0 e profilo Mid
1.0 hanno invece bisogno di un approfondimento. Per definire precisamente come un dispositivo mobile
Approfondimento
Internet <
l’interfaccia utente, gli input e gli output da e verso il dispositivo, la connessione con le reti, eccetera Ecco che
quindi profilo e configurazione collaborano nel definire come i produttori
debbano creare i loro dispositivi, per
poter essere conformi allo standard
J2ME.
C l d c 1 . 0 e Kv m
( K Vi r t ua l M a c h i n e )
Come accennato precedentemente, la
configurazione utilizzata principalmente da J2ME è la Cldc 1.0. La Cldc
1.0 (Connected Limited Device Configuration) prevede più in dettaglio:
• 128 Kbyte di memoria, per garantire
l’esecuzione di Java;
• 32 Kbyte di memoria allocabile, per
i programmi in esecuzione;
• l’uso di un’interfaccia utente limitata ma funzionale;
• l’alimentazione del dispositivo tramite batterie;
• la connessione alla rete di tipo wireless e in modalità intermittente.
Come detto prima, le configurazioni
vanno di pari passo con la Java Virtual
Machine. Bisogna allora specificare che,
mentre il profilo Cdc 1.0 fa uso della
normale Jvm, il profilo Cldc 1.0 fa invece uso di una particolare Jvm, denominata Kvm. Le caratteristiche peculiari di questa particolare Jvm sono due.
La prima è la possibilità di poter funzionare su processori a 16 bit, con velocità di clock superiori o uguali a 25
MHz.
La seconda è che, per funzionare correttamente, questa necessita di soli 2040 Kbyte di memoria dinamica e di 4080 Kbyte di memoria totale. La possibilità di poter utilizzare una Jvm di così
ridotte dimensioni ha fatto sì che la lettera “K” preceda il nome (K sta per kilobyte, a indicare che è in grado di funzionare con poche decine di kilobyte di
memoria).
La Kvm differisce dalla normale Jvm
anche dal punto di vista funzionale: la
Kvm non è in grado di interpretare
istruzioni che fanno uso di virgola mobile (come già visto prima, J2ME non fa
uso di tali tipi di variabili), non è capace di eseguire contemporaneamente
gruppi di thread (vengono, infatti, gestiti in maniera ordinata uno per uno)
e, pur essendo rimasta la possibilità di
Settembre 2003 PC MAGAZINE
221
> Internet
Il J2ME wireless toolkit Ecco
come appare al momento dell’esecuzione la finestra dell’ambiente di sviluppo Sun.
Approfondimento
J2ME
Û
invocare metodi residenti sul
dispositivo, non si possono
aggiungere pezzi di programma scritti in codice nativo (per esempio in C++) che potrebbero diminuire le già limitate risorse di sistema. Esistono, inoltre, altre differenze che riguardano la finalizzazione
(di cui abbiamo già parlato), le classi
Reflection e i weak reference, ma che
tralasceremo per motivi di spazio e per
non annoiare troppo il lettore.
I l profilo Mid
Un dispositivo, per poter operare con
J2ME, oltre che rispettare la configurazione Cldc 1.0, deve anche essere
conforme ad altre disposizioni particolari che sono proprie del profilo Mid.
Dal punto di vista hardware, devono
essere rispettate caratteristiche ancora
più specifiche:
• devono essere disponibili 128 Kbyte
di memoria non volatile per poter utilizzare i componenti Mid; ulteriori 8
Kbyte di memoria, sempre non volatile, devono essere disponibili per me-
morizzare informazioni in maniera
persistente. Per meglio supportare tali
dati, devono essere presenti particolari metodi di accesso per la lettura e la
scrittura delle informazioni. Ulteriori
32 Kbyte di memoria, questa volta volatile, devono essere garantiti per l’esecuzione di Java;
• devono essere presenti particolari
metodi che garantiscano la corretta
connessione alla rete wireless, nonché
la possibilità di leggere e scrivere dati
attraverso tale rete;
• il dispositivo mobile deve avere uno
schermo di almeno 96 X 54 pixel;
• deve essere possibile gestire l’output
a video di immagini di tipo bitmap;
• deve essere garantita la possibilità di
ricevere l’input dall’utente e di trasferirlo alla Kvm;
• il sistema operativo ospite deve garantire l’esecuzione della Kvm;
Come potete vedere, tale lista non è
che un estensione di quella vista in
precedenza, che faceva riferimento al-
Link utili
URL:
http://java.sun.com/j2me/
www.microjava.com
Il punto di partenza per ogni programmatore J2ME che si rispetti.
Portale dedicato interamente a J2ME.
www.billday.com/j2me/
Tools, emulatori, faq, tutorial e tantissime risorse disponibili per migliorare
la vostra conoscenza sul tema.
www.j2mesource.com/
News relative al mondo J2ME e più in generale a tutto ciò che è wireless.
www.jguru.com/faq/J2ME
Una serie di faq che spiegano i temi di maggior interesse connessi con J2ME.
www.wirelessdevnet.com/
Ancora informazioni per lo sviluppo wireless in generale.
www.j2me.org/
www.anywhereyougo.com/
Un forum sempre aggiornato con le ultime notizie del mondo wireless.
Un altro interessante portale sul mondo wireless.
www.wmlscript.it/j2me/
Ancora tutorial, questa volta in italiano.
www.midlet-review.com
Un sito pieno zeppo di recensioni di Midlet.
http://anfymobile.com/
Una realtà tutta italiana nella produzione di videogiochi J2Me.
www.macrospace.com/
Altri giochi dall’Inghilterra.
www.gameloft.com/
222
Contenuto:
PC MAGAZINE Settembre 2003
Nota azienda produttrice di videogiochi.
la configurazione Cldc 1.0.
Insieme, profilo e configurazione identificano in maniera univoca come dovranno essere predisposti, nelle
loro caratteristiche minime,
i dispositivi mobili che fanno uso di J2ME. Vediamo,
ora, di capire come viene
strutturata a livello software un’applicazione J2ME che fa uso di
Midp 1.0.
Tutti i programmi che funzionano in
ambiente J2ME che fanno uso di Midp
1.0 e Cldc 1.0 vengono chiamati Midlet. Una Midlet è composta da un file
con estensione Jar e da un file con
estensione Jad. Il primo di questi contiene tutte le classi e le risorse (immagini, file di dati, “manifest”, eccetera)
che compongono effettivamente la nostra applicazione. Il file Jad (Java Application Description) invece contiene
gli “attributi”, che vengono utilizzati
J2ME permette di scrivere
applicazioni, per i dispositivi mobili
conformi al profilo Midp 1.0. Alcuni
dei cellulari attualmente in
commercio permettono di utilizzare
questi programmi e non sono più
legati pertanto all’uso delle
semplici applicazioni che vengono
pre-installate su tali dispositivi.
per descrivere l’applicazione e identificare cosa conterrà il file Jar. Tali dati sono di varia natura e vanno dal nome dell’applicazione fino a informazioni definite dall’utente che possono
essere utili a configurare meglio l’applicazione.
Il collegamento tra il contenuto del Jar
e il Jad viene mantenuto attraverso un
file, presente nel file Jar, chiamato manifest. Infatti, se i cinque attributi fondamentali contenuti nel file Jad non
corrispondono perfettamente a quelli
presenti nel file manifest, la Midlet non
verrà eseguita sul dispositivo.
Gli attributi fondamentali che devono
sempre essere sempre presenti in un file Jad (e quindi anche nel manifest)
sono:
• Midlet-Name: identifica il nome della Midlet;
• Midlet-Version: indica la versione attuale della nostra applicazione;
• Midlet-Version: chi ha
creato la Midlet;
• Midlet-Jar-Url: indica la
posizione del file Jar;
• Midlet.Jar-Size: mostra le
dimensioni esatte del file
Jar.
Non preoccupatevi di come
avvengano i meccanismi di
creazione di questi attributi
in quanto, come vedremo più avanti,
si tratta di un processo automatico che
viene svolto dall’ambiente di sviluppo.
In linea di massima, a noi servirà solo
conoscere quale nome dare alla nostra
applicazione; sarà poi il compilatore a
fare il resto, mettendo dei valori di default a ogni singolo attributo. Nulla ci
vieterà in seguito di andarli a modificare, in tutta calma, tramite un’utile
interfaccia grafica appositamente delegata a tale compito.
J 2 M E w i r e l e s s to o l k i t,
l’a m b i e n t e d i sv i l u p p o
c r e ato da S u n
p e r i l M I D P.
Nonostante sia possibile compilare le
midlet da linea di comando, all’indirizzo http://java.sun.com/products/j2mewtoolkit/index.html potrete trovare l’utile toolkit scritto da Sun per creare le vostre applicazioni tramite una
comoda interfaccia grafica. Oltre al
toolkit, per poter compilare al meglio
le vostre midlet, dovrete avere anche
una versione di Java aggiornata almeno alla versione 1.3 (per il toolkit v.
1.0.4) o 1.4 (per il toolkit v. 2.0). Entrambe le versioni della J2SE sono reperibili all’indirizzo: http://java.sun.com/j2se/downloads.html. Java va installato prima del toolkit, per permet-
Creiamo la nostra applicazione Dopo
aver premuto il tasto “Create Project”, inseriamo il nome della nostra Midlet e della
classe delegata a farla partire.
Internet <
Approfondimento
Û
J2ME
La finestra Open Project Premendo il tasto
“Open Project” si accede a una finestra dove
è possibile aprire un progetto già esistente.
Û
tere a quest’ultimo di trovare automaticamente le directory dove andare a
reperire tutti i file necessari per effettuare correttamente la compilazione dei
nostri programmi. Abbiamo scelto di installare la versione 1.0.4 del toolkit, in
quanto gli attuali telefoni cellulari supportano ancora il Midp 1.0 e per esperienza sappiamo che è meglio non utilizzare una nuova piattaforma fino a che questa
non viene implementata
realmente sui dispositivi
hardware.
La spiegazione che segue
è relativa ai sistemi Windows; tutti coloro che si
avvalgono di piattaforme
diverse possono consultare le semplici ed esaurienti istruzioni presenti
sul sito di Sun relative alla procedura di installazione. Quest’ultima, nel
nostro caso, risulta essere
molto semplice in quanto
si avvale di un utile wizard che vi segue, passo
dopo passo, nella scelta
di tutte le operazioni da
compiere. Gli unici interrogativi che
necessitano di una spiegazione sono
quelli relativi all’indicazione della directory dove è presente la nostra versione di Java e la richiesta tra l’operare in concomitanza con
“Forte” (noto ambiente
di sviluppo Rad per Java) oppure come applicazione “stand alone”.
Per quanto riguarda il
primo punto, se avrete
installato correttamente
J2SE vedrete come il
wizard troverà automaticamente la versione attualmente presente sul vostro
sistema e di come vi chiederà conferma, per poterla
utilizzare. Per quanto riguarda “Forte”, se non lo
utilizzate potete tranquillamente installare il tutto come applicazione a sé stante
e usare il vostro editor di testi preferito per creare le vostre classi Java; altrimenti la scelta è d’obbligo, visto che
il toolkit si integra perfettamente con
questo potente strumento applicativo.
Per semplicità, noi faremo in modo di
aver installato l’applicazione in modalità “stand alone”.
Completata la procedura d’installazione, lanciate il programma (che si chiama “Ktoolbar”) e, se tutto è andato per
il meglio, vedrete apparire una finestra
rettangolare suddivisa in più parti. Iniziando dall’altro verso il basso, trovia-
Û
La Midlet “demos” in azione
Una Midlet d’esempio, emulata tramite il telefono a colori
di default.
mo subito sotto alla barra
dell’applicazione (J2ME
Wireless Toolkit) alcuni
menu che permettono di
utilizzare istantaneamente
tutti i comandi del toolkit.
Subito sotto questi, troviamo alcuni pulsanti che ci
consentono di eseguire le
operazioni di più frequente uso, durante lo sviluppo della nostra applicazione: “New Project” permette di realizzare un nuovo
progetto, “Open project”, invece, di caricarne uno creato in precedenza, “Settings” di variarne gli attributi, “Build”
di compilarlo, “Run” di eseguirlo e infine, “Clear Console” cancella i messaggi che vengono, di volta in volta, visualizzati nell’apposita finestra sottostante.
Subito sotto questi pulsanti, troviamo
una casella di testo combinata che ci
permette di scegliere il tipo di dispositivo da emulare e su cui andare a visualizzare la nostra applicazione. Proviamo adesso ad aprire un nuovo proSettembre 2003 PC MAGAZINE
223
> Internet
Approfondimento
La schermata degli attributi Premendo il
pulsante “Settings”, avremo accesso a questa comoda finestra, da cui poter modificare i vari attributi della nostra Midlet.
getto. Per farlo, premiamo il tasto
“Open Project” e dalla lista scegliamo,
per esempio, l’applicazione “demos”.
A questo punto, per vedere se tutto
funziona correttamente, proviamo a
premere il tasto “Build”. Il processo di
compilazione dovrebbe partire e arrestarsi dopo alcuni istanti: la fine dovrebbe essere segnalata tramite l’apposita stringa di testo “Build complete” nella finestra della console. Non ci
resta che scegliere un dispositivo da
emulare tra quelli disponibili e premere il pulsante “Run” per vedere in azione la nostra Midlet. Se tutto è andato
per il verso giusto, si aprirà una nuova finestra contenente l’immagine del
telefono da emulare, sul cui display
verrà mostrato il funzionamento della
nostra applicazione. Tramite i tasti presenti sul cellulare virtuale, possiamo
interagire con la nostra Midlet e vedere se questa funziona.
Navigate un po’ tra le varie opzioni del
programma e poi premete il tasto
“exit”: l’applicazione terminerà e il
controllo tornerà alla finestra principa-
J2ME
Û
le. Vi piacerebbe, a questo punto, provare a realizzare da voi una piccola applicazione J2ME? Bene, proviamo subito a creare una nuova Midlet premendo il tasto “New Project”. Vi verrà
chiesto di inserire un nome per il progetto e un nome per la classe principale che dovrà gestire la nostra applicazione. Inserite, in tutti e due i campi, il testo: “HelloWorld”; poi premete
il tasto “Create Project”. Si aprirà
un’altra schermata che conterrà i famosi attributi che devono essere presenti nel file Jad. Come vedete, i campi sono stati riempiti automaticamente
con valori di default. Vi
consigliamo di lasciarli inalterati, a parte “Midlet-VenLe novità di Midp 2.0
dor” che indica il nome dell’autore della Midlet. SostiSun ha già reso disponibile la versione 2.0 di
tuite quindi con il vostro
Midp; ecco in breve le novità più importanti che
nome il valore “Sun Microsono state introdotte e che presto verranno resystem” e premete il tasto
se disponibili nei telefoni di nuova generazione:
“Ok”. Con pochi clic abbia• nuovi e più efficaci elementi per l’interfaccia
mo creato le impostazioni
grafica;
base per la nostra applica• miglioramenti nella gestione della rete;
zione Midp. Ovviamente, se
• nuovi metodi per l’utilizzo del sonoro tramipremete il tasto “Build”, un
te toni, sequenze di toni e file Wav;
messaggio d’errore vi se• gestione delle animazioni grafiche;
gnalerà la mancanza di un
• un’Api appositamente progettata per lo svicodice sorgente da compilaluppo di videogiochi;
re, in quanto non abbiamo
• espansione della connettività tramite introancora scritto fisicamente la
duzione del protocollo https, datagram, server
nostra applicazione. Però,
sockets e metodi per comunicare con le porte
se andate a cercare dove è
seriali;
stato installato il toolkit, al• introduzione dell’architettura server push, per
l’interno della directory
rendere possibile l’uso di servizi quali trading
“C:\-WTK104\apps\” (se lo
ondine, chat, messaggistica e news aggiornate
avete installato subito sotto
in tempo reale.
la root del vostro hard disk), troverete una cartella
224
PC MAGAZINE Settembre 2003
che corrisponde al nome “HelloWorld”
che conterrà tutti i file relativi alla nostra applicazione. Aprite la directory e
al suo interno ne troverete altre quattro:
• bin (che contiene il nostro file Jad, il
manifest e, una volta compilato e creato il package, anche il Jar);
• lib (che contiene eventuali librerie
esterne di cui volete far uso);
• res (che contiene tutte le ulteriori risorse della vostra applicazione, come
immagini o file di dati);
• src (che contiene i file sorgente da
compilare);
Se volete, date una sbirciatina alla directory “bin” e vedrete che il toolkit
avrà creato, automaticamente per voi,
i file manifest e Jad. Provate ad aprire
questi file con un editor di testo e vedrete che tra gli altri attributi, alla voce
“Midlet-Vendor” sarà presente come
previsto il vostro nome. Ora, non ci resta che riempire le altre directory rimaste vuote.
U n esempio
di programmazione
Cerchiamo infine di vedere come si può
completare, utilizzando le Api Midp
1.0, la nostra applicazione che dovrà visualizzare, sullo schermo di un dispositivo mobile, la scritta “Hello World”.
Abbiamo detto che dobbiamo andare a
creare il nostro codice sorgente all’interno della directory Src.
Prendiamo, quindi, il nostro editor preferito e creiamo un nuovo file di testo
che conterrà:
import ˘
˘ javax.microedition.lcdui.*;
import ˘
˘ javax.microedition.midlet.*;
public class HelloWorld extends ˘
˘ MIDlet implements ˘
˘ CommandListener
{
Display schermo;
Command pulsanteEsci;
TextBox testo;
public HelloWorld()
{
schermo=Display.getDisplay- ˘
˘ (this);
pulsanteEsci= ˘
˘new Command(“Esci”,Command. ˘
˘ EXIT,0);
J2ME
Approfondimento
testo=new ˘
˘TextBox(“Premi esci per ˘
˘ uscire”,”Hello ˘
˘ World!!!”,20,TextField.ANY);
testo.addCommand(pulsanteEsci);
}
public void startApp()
{
schermo.setCurrent(testo);
}
public void pauseApp()
{
}
protected void ˘
˘ destroyApp(boolean ˘
˘ unconditional)
{
Display.getDisplay(this).setCurr ˘
˘ ent(null);
notifyDestroyed();
}
public void ˘
˘ commandAction(Command command, ˘
˘ Displayable displayable)
{
if(command==pulsanteEsci)˘
˘ destroyApp(false);
}
}
Dopo aver fatto attenzione a non aver
commesso errori di digitazione (pena
la mancata compilazione del progetto),
salviamo il nostro file, con il nome
HelloWorld.java, nella directory ../apps/HelloWorld/src/. Avviamo la compilazione, dopodiché, premiamo il tasto “Run”.
Sullo schermo del nostro telefono virtuale vedremo il nome della Midlet e,
tramite il pulsante “Launch”, potremo,
alla fine, avviarla.
Dopo aver fatto questo, apparirà una
nuova schermata, con la scritta “Hello
World” e un indicazione su come uscire dall’applicazione. Se volete, aggiungete o cancellate qualche carattere, sostituite la scritta utilizzando la tastiera
virtuale e quando avete finito, premete il tasto “Esci” per terminare il programma. Vediamo ora di analizzare il
Û
testo.setCommandListener(this);
Le directory del nostro progetto Queste sono le quattro directory base che compongono il progetto di una Midlet.
Internet <
aggiuntiva. “implements commandListner”, invece, serve ad avvertire il
compilatore che abbiamo intenzione di
implementare un “ascoltatore” per gestire gli eventi che si verificheranno
(per esempio la pressione di pulsanti).
Tutto quello che è compreso tra le parentesi graffe successive è il contenuto della nostra classe. Come già detto,
le classi hanno delle proprietà che ne
descrivono l’aspetto e dei metodi che
ne controllano il funzionamento. Le
proprietà sono elencate subito dopo:
Display schermo, Command pulsanteEsci, TextBox testo.
Il primo è un oggetto “Display” che
porta il nome “schermo” e che rappresenterà il monitor del nostro telefono
cellulare. Il secondo è il pulsante che
useremo per uscire dall’applicazione (i
pulsanti in Midp si chiamano “Command”) e avrà il nome “pulsanteEsci”.
Il terzo è una casella di testo che si
chiamerà “testo” e sarà l’oggetto tramite cui visualizzeremo la frase “Hello
World” sullo schermo. Come vedete,
creare oggetti in Midp è relativamente
codice sorgente che abbiamo digitato
precedentemente, per cercare di comprendere meglio come funzionano le
Midlet.
Innanzitutto, facciamo caso alle prime
due linee di codice che incontriamo:
import javax.microedition.lcdui.*; import javax.microedition.-midlet.*;. Sono molto importanti e servono a collegare la nostra classe con tutte le librerie relative alla conTra breve farà il suo ingresso
figurazione “Cldc” e al
sulla scena wireless il Midp 2.0. Tutta una
profilo “Midp”. Grazie a loro,
serie di nuovi servizi a valore aggiunto
avremo a disposizione buona
potranno essere utilizzati sui nuovi
parte delle classi necessarie
telefoni cellulari che faranno uso di
per scrivere le nostre Midlet.
questo profilo scritto appositamente da Sun,
A volte, oltre a queste, per riper i dispositivi mobili del futuro.
solvere determinati problemi
bisognerà includere package
di classi aggiuntivi: fare riferimento alsemplice e tramite la documentazione
la documentazione Midp per capire, di
allegata al toolkit potrete sbizzarrirvi
volta in volta, cosa importare.
nell’inserire nuovi oggetti alla vostra
Per costruire una nuova classe dobbiaMidlet.
mo definirla all’interno del nostro coAdesso, non ci resta che analizzare i
dice. Tramite l’istruzione: public class
metodi che compongono la nostra apHelloWorld extends Midlet impleplicazione. Una Midlet ha dei metodi
ments CommandListener facciamo
che ne descrivono il ciclo di vita e che
proprio questo.
devono essere presenti obbligatoria“Helloworld” è il nome della nostra
mente all’interno di essa. Il ciclo di una
classe e deve essere uguale a quello del
Midlet è composto dai seguenti tre stafile “.java” usato per salvare il codice
ti, a cui corrisponderanno altrettanti
sorgente “.java”; altrimenti avremo un
metodi:
errore in fase di compilazione e non
• attivazione (metodo “startApp()”);
potremo avviare il programma.
• eventuale pausa (metodo “pause“Extends Midlet” significa che la noApp()”);
stra classe è una Midlet e che quindi
• distruzione (metodo “destroyApp()”).
estenderà le funzionalità della classe
Esiste inoltre un altro metodo (non obbase; vi ricordate dell’ereditarietà? In
bligatorio ma molto utile) detto costrutquesto modo, potremo utilizzare ditore, che si occupa della creazione delverse funzioni già pronte allo scopo,
la Midlet e che viene definito utilizzansenza scrivere nessuna linea di codice
do il nome della classe stessa.
Settembre 2003 PC MAGAZINE
225
> Internet
La nostra prima applicazione Dopo aver compilato e
premuto il tasto “Run”, ecco
come apparirà la nostra prima Midlet sull’emulatore a
colori di default.
Approfondimento
Û
Avremo, quindi, un metodo
chiamato “HelloWorld()”,
al cui interno saranno presenti tutte le istruzioni che
si occuperanno della creazione dei vari oggetti che
useremo. Questo metodo
sembra l’ideale per dare vita alle nostre proprietà: le
linee che seguono creeranno nell’ordine un display,
un pulsante con la scritta
“Esci” e un TextBox (dal titolo “Premi il pulsante Esci per uscire”)
che visualizzerà il testo “HelloWorld”.
I pulsanti solitamente vengono collegati ad altri oggetti per essere visualizzati
in maniera ordinata; la linea successiva
testo.-addCommand (pulsanteEsci) serve infatti proprio a collegare a un oggetto visualizzabile sullo schermo (in questo caso il TextBox) il tasto “pulsanteEsci”. Una volta creati gli oggetti, non
dobbiamo far altro che riempire di codice i metodi preposti agli altri stati della Midlet.
Per lo stato di attivazione, useremo il
metodo “startApp()”. Al suo interno,
troveremo le seguenti linee di codice: testo.setCommandListener(this) e schermo.setCurrent(testo). La prima serve a
dire che è il “TextBox” che gestirà il nostro ascoltatore. In questo modo, se
premeremo un pulsante, di qui in
avanti, la Midlet andrà a controllare
quale è stato premuto tra tutti quelli
J2ME
collegati al “TextBox” e
si regolerà di conseguenza.
La linea successiva invece comunica al display che d’ora in avanti dovrà essere visualizzato sullo schermo il
nostro “TextBox”.
Quando la nostra Midlet
va in pausa (per esempio, a causa di una telefonata in arrivo), il comando dell’applicazione passerà al metodo
“pauseApp()”. Come
vedete al momento non
abbiamo previsto niente e il metodo è vuoto,
ma ci sono casi in cui
questa funzione risulta
essere molto utile. Infine dobbiamo vedere cosa fare quando l’applicazione
termina.
Per questo compito è stato delegato il
metodo “destroy-App()”. Le due istruzioni che vedete sono solitamente quelle che si usano di default; altre possono essere aggiunte, a seconda dei casi.
In breve, esse servono per disabilitare
il display (la prima) e per notificare al
sistema operativo ospite che ci stiamo
preparando a distruggere la Midlet (la
seconda).
Tutto questo è quanto ci serve per far
funzionare una Midlet di base. Come
vedete, rimane ancora un metodo da
analizzare: “commandAction()”. L’ascoltatore è un’interfaccia che ci permette di rispondere agli eventi che
vengono raccolti dall’applicazione in fase di esecuzione. Un’interfaccia non
avrebbe senso se non avesse anch’essa
dei metodi di utilità. “Command List-
ner” ne prevede uno (“commandAction()”) che ci permette di controllare,
per poter rispondere di conseguenza,
quale pulsante è stato premuto. Nel nostro esempio, ci limitiamo a vedere se
il nostro tasto “pulsanteEsci” è stato
utilizzato o meno; nel caso che questo
avvenga, lanciamo il metodo preposto
per la distruzione dell’applicazione
(“destroyApp()”, di cui abbiamo parlato prima). Abbiamo tralasciato di illustrare alcuni particolari, relativi per
esempio ai parametri e ai valori di ritorno di alcuni metodi e/o costruttori di
oggetti.
Abbiamo effettuato questa scelta per
non dilungarci troppo nell’esposizione e perdere di vista l’obbiettivo dell’articolo.
C o sa c i r i s e rv e r à
il futuro?
La tecnologia in questione è relativamente giovane ma in grande fermento.
È già presente il Midp 2.0, con incredibili feature aggiuntive quali la possibilità di gestire file musicali e sofisticate funzioni grafiche per l’uso di sprite e immagini. Le applicazioni personalizzate per i vari telefonini esistono
già ma per ora si limitano quasi esclusivamente ai videogiochi. Quelle più
professionali, comunque, non tarderanno ad arrivare e diventerà cosa di
tutti i giorni servirsi del telefono cellulare per utilizzare i nuovi servizi a valore aggiunto.
Se nel frattempo vi sarete documentati e avrete fatto pratica nello scrivere
Midlet, avrete un vantaggio rispetto
agli altri: sarete in grado, infatti, di
creare, da soli, i vostri servizi personalizzati. ù
In pratica <
> all’interno:
230 Tecniche e segreti del video digitale
Da qualche tempo sono sempre più diffuse le videocamere digitali.
Anche la proliferazione degli strumenti di editing permette a chiunque
di realizzare il montaggio, aggiungere titoli ed effetti speciali, inserire
una colonna sonora sincronizzata con le immagini. Vediamo come
è possibile realizzare queste operazioni e realizzare prodotti di qualità
che potrebbero anche essere pubblicati o mandati in onda.
238 Con le macro Windows lavora da solo
A volte sentiamo la necessità di automatizzare alcune operazioni ripetitive
durante l’esecuzione dei programmi che utilizziamo più spesso. Un utile
strumento presente in Windows 95, il Registratore di Macro, era tanto semplice
quanto efficace, ma è stato eliminato. Scopriamo insieme come è possibile
sopperire a questa mancanza con metodi alternativi e come automatizzare
intere sequenze di comandi od operazioni ripetitive.
250 Il principe dei server per mailing list
Uno dei software più largamente utilizzati per la gestione delle mailing
list e delle newsletter è Majordomo, un’applicativo scritto in Perl
e funzionante sui sistemi Unix.
In queste pagine analizziamo il suo funzionamento e approfondiamo
comandi e istruzioni per un utilizzo consapevole ed efficace, anche
attraverso una comoda interfaccia Web.
256 Tutti per uno
Ci dedichiamo in questo articolo all’installazione di un cluster, ovvero di un
“ammasso” di computer, per disporre di una potenza di calcolo normalmente
impensabile per un normale Pc. In questo modo non solo sfruttiamo fino
in fondo macchine vecchie e inutilizzate, ma condividiamo le risorse, ottenendo
così l’equivalente di un unico Pc estremamente potente. Tutto questo grazie
alla versatilità di Linux.
Settembre 2003 PC MAGAZINE
229
> In pratica
Video digitale
Come diventare
registi digitali
Con la diffusione delle telecamere digitali e
la proliferazione dei software di editing video
il sogno di poter realizzare in casa i propri filmati
è alla portata di tutti. Forse non diventeremo
Giorgio Papetti
mai i Fellini del digitale, ma i sogni non costano
nulla e il divertimento è in ogni caso assicurato
ino a pochi anni fa, nel campo
dell’editing video c’erano
schede complicate e dalle
prestazioni molto limitate, sistemi
operativi difficili da configurare
e software complessi e costosi.
Soprattutto c’era un abisso tra le
soluzioni a basso costo, dedicate
ai dilettanti, e quelle di fascia alta
destinate invece ai professionisti,
in grado di sostenere costi molto
elevati per dotarsi di sistemi al top
per l’editing video. Da un lato
semplici schede in grado di gestire
segnali videocompositi e di
digitalizzare il video utilizzando
fattori di compressione molto spinti;
F
230
PC MAGAZINE Settembre 2003
dall’altro sistemi molto più vicini a
quelli usati negli studi televisivi (Avid
Media Composer su tutti), in grado
di accettare anche segnali component
(quelli usati per esempio dalle
telecamere e dai videoregistratori
professionali in standard Betacam)
e che necessitavano di configurazioni
hardware allora inavvicinabili per un
utente medio. Eppure questi sistemi,
con la loro complessità, la scarsa
affidabilità e le limitate prestazioni,
erano l’inizio di una vera e propria
rivoluzione. E non di una semplice
rivoluzione tecnologica, ma una
rivoluzione di costume come quella
che è iniziata con la diffusione
capillare della fotografia digitale.
Oggi, con costi abbastanza contenuti,
chiunque è in grado di fare ottime
riprese, acquisire il materiale senza
alcuna perdita di qualità, utilizzare
sofisticati software di editing video
e realizzare prodotti che in alcuni
casi potrebbero anche essere
pubblicati o mandati in onda. Del
resto non è un caso che moltissime
troupe televisive, prima
indissolubilmente legate alle pesanti
telecamere Betacam, oggi si muovono
con agili telecamere DV e spesso
utilizzano un portatile “sul campo”
per confezionare i servizi che devono
andare in onda a brevissima distanza.
Come fare
Firewire per avere
sotto mano un
semplice studio di
montaggio e per
muovere i primi passi
nell’affascinante
mondo del video
digitale. In questi casi
i software di editing
video fanno già parte
del sistema operativo
e prevedono box di
dialogo intelligenti
per il rilevamento
della telecamera e per
la personalizzazione
della procedura di montaggio.
L a t e c n o l o g i a a l s e rv i z i o
del genio umano
DV, è questa la parola magica che
unitamente al progresso tecnologico
e alla diffusione dello standard IEEE
1394 (o Firewire) ha permesso che
l’editing video uscisse dalle sale di
montaggio per entrare nelle case di
migliaia di utenti. DV, ossia video
digitale (Digital Video), è lo standard
che con le sue declinazioni (prima fra
tutte il MiniDV usato da quasi tutte
le telecamere digitali amatoriali)
assicura un eccellente compromesso
tra costi, prestazioni, facilità di
utilizzo e versatilità. Con i moderni
sistemi operativi, come Windows Xp
o MacOS X, è sufficiente una
telecamera digitale e una porta
Da quanto detto finora si intuisce
come la tecnologia rappresenti un
potentissimo strumento nelle nostre
mani, a patto di comprenderla
e di saperla utilizzare al meglio
per esprimere il nostro estro creativo.
Un telescopio astronomico è un
oggetto dalle altissime potenzialità,
ma è praticamente inutile se non si
possiede almeno qualche rudimento
di astronomia. Così è il video digitale:
uno strumento potentissimo e
affascinante che però necessita della
conoscenza e della creatività di chi
lo utilizza. La semplicità con cui si
possono acquisire, catturare, editare
ed integrare immagini con testi ed
effetti speciali può portare spesso
ad esagerare e a produrre filmati
banali o di bassa qualità. Prima di
registrare, è consigliabile progettare
accuratamente le attività creative,
in modo che le riprese siano efficaci
e si riesca a produrre in seguito,
attraverso il montaggio, un video
di qualità. Ma torniamo alla
tecnologia e cerchiamo di capire cosa
occorre concretamente per iniziare
a lavorare con il video digitale,
focalizzandoci sui componenti che
più di ogni altro influenzano le
prestazioni e la produttività. Partiamo
come sempre dal processore. Un
Pentium III è generalmente sufficiente
per iniziare a provare i primi semplici
montaggi, di breve durata e senza
troppi effetti grafici, mentre un
Pentium 4 a 2 GHz è indicato per
In pratica <
Û
Video digitale
Script-o-rama Ecco un ottimo sito in cui
trovare sceneggiature famose dalle quali
prendere spunto per imparare a scrivere i
nostri storyboard.
coloro che desiderano partire con una
configurazione in grado di sfruttare al
meglio anche i software di ultima
generazione, spesso in grado di
compiere molte operazioni in tempo
reale a patto di avere processori
veloci. Se la Cpu è importante, non
sono certamente da meno la Ram e la
memoria di massa. Per la Ram non si
dovrebbe scendere sotto i 512 Mbyte
Un Pentium III è sufficiente per
iniziare a fare i primi sempilci lavori
con il video digitale, mentre per
sfruttare al meglio anche i
software di ultima generazione
occorre una Cpu ad almeno 2 GHz
anche nel caso in cui si utilizzino i
software di fascia bassa, mentre per
quelli di fascia medio-alta sono
praticamente indispensabili almeno
768 Mbyte. Passando al disco fisso,
oltre alla capacità, che deve essere
molto ampia per poter ospitare i
contributi video, è indispensabile
la velocità. Sono assolutamente da
evitare i dischi con velocità di
rotazione inferiore a 7.200 giri al
minuto: l’ideale sarebbe poter
disporre di un disco principale per
il sistema operativo e le applicazioni,
e di un disco secondario da destinare
esclusivamente ai media. In questo
modo si ridurrebbe al minimo
la frammentazione, dannosissima
Settembre 2003 PC MAGAZINE
231
> In pratica
Come fare
per il video digitale, e possibili
conflitti tra l’applicazione di editing
video e il sistema operativo.
Una scheda audio compatibile con
DirectX Media è più che sufficiente,
anche se le schede più sofisticate
permettono di ottenere una maggiore
qualità, specialmente in fase di
registrazione di brani audio o
commenti vocali. Per la scheda video
il discorso è invece più complesso
perché, seppure la qualità della
scheda non incide direttamente sulla
fase di editing, sicuramente sarebbe
opportuno poter disporre di alcune
funzionalità particolarmente utili, tra
cui il supporto per un doppio monitor
e l’uscita televisiva, per verificare
il montaggio definitivo e riversare il
tutto su un normale Vhs. Per quanto
riguarda il monitor, il nostro consiglio
è di utilizzarne uno almeno da 17
pollici, in grado di gestire risoluzioni
elevate. Molti programmi di editing
non funzionano se la risoluzione
è inferiore a 1024x768 punti, ma
soprattutto prevedono una quantità
tale di finestre che è praticamente
indispensabile passare a risoluzioni
più elevate.
Oltre alla normale dotazione di porte,
il Pc deve prevedere almeno una
porta Firewire per la gestione dei
segnali digitali e una scheda dedicata,
nel caso si debbano utilizzare anche
segnali analogici. Attualmente
esistono due tipi di schede: quelle
con codifica software e quelle
con codifica hardware. Le prime
stanno ormai scomparendo e si
affidano alla potenza del processore
per gestire la digitalizzazione.
Tipicamente consentono di gestire
solo risoluzioni modeste, spesso
ottenute comprimendo fortemente
il video a scapito della qualità.
Le schede con codifica hardware erano
molto in voga prima dell’avvento
dello standard DV e tipicamente erano
basate su encoder/decoder Mjpeg.
Con cifre attorno ai 500 euro si
possono acquistare prodotti in grado
di assicurare una qualità paragonabile
a un buon Vhs. In realtà il successo
dello standard DV ha rapidamente
cambiato anche questi prodotti
e oggi il mercato propone soluzioni
che offrono la possibilità di gestire
indifferentemente segnali analogici
232
PC MAGAZINE Settembre 2003
Video digitale
La scelta del software
In commercio esistono oggi decine di
programmi in grado di soddisfare le
esigenze di chiunque, da quelli a basso
costo o gratuiti come Windows Movie
Maker 2 di Microsoft, destinati ad utenti meno esperti, a quelli di alto livello
adatti agli utenti esperti e ai professionisti, quali Adobe Premiere e Pinnacle
Edition Dv. Ogni programma ha la propria interfaccia grafica ma fortunatamente esistono componenti ormai
standardizzati che semplificano il passaggio da un software a un altro. Tra i
software più economici, il cui costo è
inferiore ai 100 euro, segnaliamo per la
completezza delle funzioni e la facilità
d’uso l’ottimo Pinnacle Studio 8 (www.
pinnaclesys.com) e VideoStudio 7 di
e digitali. Nei prodotti più sofisticati,
come i sistemi di Pinnacle e Matrox,
sono disponibili funzioni molto evolute
per la gestione di più video
contemporaneamente e per
l’applicazione di numerosi effetti
in tempo reale, quali dissolvenze
e correzioni cromatiche.
I l m o n ta g g i o v i d e o :
sto r y b oa r d e r i p r e s e
Al pari di qualsiasi altro mestiere o
semplice hobby, il montaggio video
ha delle regole non scritte che devono
essere rispettate. Come in ogni
mestiere, inoltre, è l’esperienza a fare
la differenza e il metodo migliore per
imparare è provare gli strumenti sul
campo, magari affiancando qualcuno
che già utilizza questi sistemi
per carpirne appieno le tecniche.
Lo scopo di un buon montaggio
in fondo è comunicare emozioni,
veicolare un messaggio, fornire
un punto di vista originale sulle cose.
Pertanto, indipendentemente
dal genere di video che abbiamo in
mente, per una buona riuscita del
lavoro bisognerebbe progettare tutto
attraverso fasi successive: ideazione
e pianificazione, realizzazione delle
riprese, acquisizione degli spezzoni
interessanti e trasferimento dei file
sul Pc, una prima organizzazione
Ulead (www.ulead.com). Salendo verso i 500 euro troviamo prodotti adatti
agli utenti esperti, come l’ottimo Media Studio Pro di Ulead e Vegas di Sonic
Foundry (www.sonicfoundry. com). Avvicinandoci poi alla soglia dei 1000 euro possiamo scegliere il famosissimo
Premiere di Adobe, facile da usare e in
grado di gestire anche segnali analogici (ovviamente tramite apposita scheda di acquisizione), o l’eccellente Pinnacle Edition DV, specifico per le periferiche DV e caratterizzato da un’interfaccia molto professionale. Sopra
questa fascia entriamo nel professionale, dove i software sono spesso indissolubilmente legati all’hardware
utilizzato.
del materiale, successivamente il
montaggio vero e proprio e infine
la produzione del filmato definitivo.
Molti preferiscono saltare le prime
fasi e iniziare subito con le riprese.
Questo approccio può essere
accettabile per i video amatoriali
delle vacanze, ma non è
assolutamente redditizio nel caso
di produzioni più complesse: filmati
industriali, documentari o videoclip.
Presi dall’entusiasmo della telecamera
potremmo tralasciare dettagli
importanti, fondamentali per dare
al filmato un tocco “d’autore”. In fase
di ripresa inoltre è difficile ideare
scene o pose originali che fanno
la differenza tra un buon montaggio
e un montaggio banale.
Non dimentichiamo che registrare
materiale per alcune ore, nella
speranza di ricavarne le scene
migliori, allunga notevolmente i tempi
di montaggio, poiché ci ritroveremmo
a dover selezionare poche scene
tra una grande quantità di contenuti.
Il nostro consiglio è pertanto quello
di seguire le orme dei professionisti e di
comporre quello che in gergo si chiama
storyboard, o sceneggiatura. Lo
storyboard si fonda su un soggetto che
definisce la trama del nostro video, e
descrive in maniera più o meno
approfondita le varie scene che
compongono il filmato, a volte anche
Video digitale
Titolatrice integrata Le titolatrici integrate sono meno versatili rispetto ai prodotti di grafica, tuttavia offrono alcune funzionalità specifiche molto interessanti, come
quelle per la produzione di titoli a scorrimento e per la verifica dell’area effettivamente visualizzata su televisore.
Û
venute bene, in modo da velocizzare
la successiva fase di acquisizione.
Può capitare infatti di fare una ripresa
più volte (si pensi a un amico che gira
in pista con una moto e che viene
ripreso più volte in piega sulla
medesima curva) e di dire la fatidica
frase “buona questa”. Se ci annotiamo
su un foglio il timecode del punto
di inizio (IN) e quello del punto di
uscita (OUT) potremo rapidamente
andare al punto giusto in fase di
digitalizzazione, senza dover rivedere
più volte la medesima scena alla
ricerca di quella riuscita meglio.
Per effettuare riprese di qualità, oltre
all’esperienza occorre tenere in
considerazione alcune indicazioni di
massima. La prima riguarda l’utilizzo
dei campi e dei piani. I campi (campo
corto, lungo, eccetera) vengono usati
quando si vuole porre l’accento
TitleDeko Esistono anche appositi programmi di titolazione che offrono funzionalità molto sofisticate. Generalmente vengono inoltre forniti con una grande varietà
di stili predefiniti per la creazione di titoli
di forte impatto visivo.
Û
con il supporto di disegni. Nello
storyboard si possono inserire i
dialoghi, le descrizioni dei luoghi e
persino le inquadrature che dovranno
essere effettuate. Senza andare troppo
nei dettagli, per realizzare un buon
video amatoriale è sufficiente
descrivere brevemente il soggetto e
cercare di suddividere il video in scene
successive, corredando ognuna di esse
con una breve descrizione e un elenco
del materiale necessario per la
realizzazione. Con la pratica riuscirete
ad ideare storyboard sempre più
completi; a tale proposito suggeriamo
di creare un modello predefinito,
meglio se in elettronico, che può essere
stampato e compilato ogni volta che
si deve produrre un nuovo video. Così
facendo avrete non solo un modello
che potrà essere di volta in volta
affinato, ma anche un archivio storico
di tutte le vostre produzioni. Per avere
un’idea di come si realizza un modello
di storyboard, potete trovare ottimi
spunti sul sito www.script-o-rama.com,
contenente numerose sceneggiature
di film celebri.
Se la sceneggiatura è ben delineata
ed abbiamo già una traccia di ciò
che ci occorre, la fase delle riprese
risulterà alleggerita e semplificata,
per cui potremo concentrarci
maggiormente sulle inquadrature e
sui dettagli. A tale
proposito risulta molto
utile tenere sotto mano
una copia cartacea
dello storyboard, in
modo da poter
spuntare le riprese già
effettuate. Sarebbe
anche opportuno
annotarsi già il
timecode (i numerini
progressivi che
appaino sul display
delle telecamere
digitali) delle riprese
che riteniamo siano
Come fare
In pratica <
sull’ambiente o sul
paesaggio. Una piazza,
una stanza o un
determinato luogo
possono essere resi
molto bene attraverso
inquadrature ampie
e panoramiche,
con soggetti sempre
in posizione defilata
o in lontananza.
Per i soggetti si
utilizzano invece i
piani, inquadrature
ravvicinate che abbracciano un volto,
una figura o un particolare.
Anche gli spostamenti di camera sono
molto importanti poiché sono quelli
che di fatto movimentano il filmato. Se
rimaniamo troppo tempo con la
telecamera fissa, il video risulterà
lento, noioso. Per contro, se spostiamo
continuamente la telecamera
o giocherelliamo nervosamente
con il pulsante avanti/indietro
dello zoom otterremo riprese
inutilizzabili, o video incomprimibili.
Quanto più le parti che compongono
un video sono in continuo movimento,
tanto più gli algoritmi di compressione
deteriorano l’immagine per rispettare i
vincoli imposti dall’utente, quali la
velocità di erogazione.
L’ a c q u i s i z i o n e
delle scene
Terminata la fase delle riprese siamo
finalmente giunti al momento
di utilizzare il Pc per digitalizzare
il materiale. Anche in questo caso
esistono due scuole di pensiero, spesso
legate alla quantità di spazio
disponibile su disco fisso. Chi non
ha problemi di spazio e può occupare
diversi Gbyte può infatti decidere di
scaricare l’intero girato su disco fisso e
procedere poi in tutta tranquillità alla
selezione delle scene. In tal caso si ha il
vantaggio di poter mandare in play la
telecamera senza doverne seguire
l’intero processo, ma si tratta di una
scelta pericolosa perché il video digitale
occupa moltissimo spazio (un minuto
in formato Dv richiede oltre 200
Mbyte), al punto che anche chi
possiede un disco da 60 Gbyte
potrebbe sottovalutare il problema. Per
di più questa è un’operazione del tutto
Settembre 2003 PC MAGAZINE
233
Come fare
inutile perché in ogni
caso, quando tutto il
materiale è su disco
fisso, occorre
comunque visionarlo
almeno una volta per
capire cosa utilizzare
e cosa eliminare. È
molto meglio compiere
questa analisi a monte
(operazione obbligata
per chi possiede poco spazio),
individuando accuratamente i
contributi interessanti e tralasciando
sin da subito di acquisire materiale che
non verrà mai utilizzato. Alcuni
software di fascia bassa prevedono
algoritmi automatici per il
riconoscimento delle scene e
la generazione automatica delle
sequenze, chiamate in gergo clip.
Per quanto gli algoritmi automatici
siano abbastanza efficaci, è molto
meglio a nostro avviso investire un pò
di tempo all’inizio per imparare a
suddividere le clip ed essere certi che la
suddivisione sia effettivamente quella
desiderata. Se inoltre possedete un
software in grado di digitalizzare in
batch più contributi video sulla base
dei punti di ingresso e uscita specificati
in fase di visione del materiale,
imparate a utilizzare questa funzione
strategica. In caso contrario segnatevi
su carta i punti di ingresso e di uscita di
ogni scena, identificati dal timecode
visualizzabile sul display della
telecamera, e ricordatevi di lasciare
qualche secondo in più sia in testa che
in coda, utile in fase di montaggio per
poter applicare effetti e dissolvenze. Se
state acquisendo materiale da sorgenti
analogiche che non
prevedono il timecode,
segnatevi su carta il
tempo di inizio e di fine
(visualizzato per
esempio sul display
del videoregistratore);
in questo caso però non
sarà possibile in alcun
modo sfruttare
la digitalizzazione
in batch.
Sia che si proceda
alla digitalizzazione
in batch sia a quella
dei singoli contributi
video, è fondamentale
234
PC MAGAZINE Settembre 2003
Video digitale
a 32 o 48 KHz e lo
standard televisivo) poiché
il video viene trasferito
senza alcuna compressione
a una velocità di 3,6 Mbyte
al secondo. Se invece
stiamo utilizzando schede
di codifica per la gestione
di segnali analogici
dovremo impostare tutti i
formati legati sia al video
sia all’audio. In Italia lo standard
utilizzato è il Pal, quindi accertatevi
che il software non sia impostato su
Ntsc (lo standard americano),
altrimenti otterrete un video in
bianco e nero e di pessima qualità.
Le schede di digitalizzazione che
accettano segnali analogici prevedono
generalmente la possibilità di
scegliere tra una porta
videocomposita e una S-Video.
Quest’ultima assicura risultati
nettamente superiori in quanto i
segnali di luminanza e crominanza
vengono gestiti separatamente
e la qualità del filmato digitalizzato
è nettamente superiore a quella
ottenibile con l’ingresso
videocomposito. Se la periferica
di ingresso supporta lo standard Svideo, evitate di utilizzare l’ingresso
videocomposito. Oltre all’ingresso,
tutte le schede permettono di
impostare il fattore di compressione
desiderato, in modo da trovare il
rapporto più favorevole tra qualità
e quantità di spazio occupato su
disco. Per fare un esempio, per
ottenere una qualità simile a quella
di un Vhs occorre utilizzare un
fattore di compressione al massimo
di 10:1. Si tratta in ogni caso di
parametri indicativi, poiché la qualità
finale dipende in larga parte anche
dalla bontà del materiale di partenza.
Û
> In pratica
La gestione dei media Tutti i programmi offrono una finestra per la gestione dei media
utilizzati in un determinato progetto. Nei prodotti più sofisticati si possono creare differenti cartelle per suddividere efficacemente i differenti media e prevedono avanzate funzioni di ricerca, utili per i progetti più complessi.
assegnare un nome significativo a
ciascuna clip. Mentre stiamo
digitalizzando, magari a distanza di
poche ore da quando abbiamo fatto le
riprese, tutto è perfettamente chiaro
nella nostra mente ma a distanza di
qualche giorno le clip che appaiono
sul nostro computer perdono
progressivamente di significato e se
non sono nominate correttamente
diventano difficilmente riutilizzabili,
anche perché non è detto che il
fotogramma di partenza usato per
generare l’anteprima identifichi con
esattezza il contenuto della clip (non
a caso i software professionali
permettono di specificare quale
fotogramma usare come preview).
Se la digitalizzazione avviene da
periferiche DV non dovremo
settare alcun parametro (salvo
eventualmente la codifica dell’audio
L’ o r ga n i z z a z i o n e
d e l m at e r i a l e
A partire dal materiale digitalizzato
e da eventuali materiali già pronti
si può iniziare a importare e
Û
La ricerca dei media I programmi di fascia
alta offrono anche funzioni avanzate per la
ricerca di particolari media sia in base a
chiavi predefinite sia mediante l’inserimento di parole chiave.
Video digitale
organizzare il tutto all’interno
dell’applicazione. In questa fase, le
possibilità che l’utente si trova di
fronte dipendono fortemente dalle
caratteristiche del software
utilizzato, poiché il divario tra
le funzionalità offerte dai software
di fascia bassa e quelli professionali
è veramente notevole. Nei primi
possiamo tipicamente riarrangiare
le clip spostandole con il mouse
all’interno della finestra di progetto,
in modo da definire una sorta
di storyboard iniziale, negli altri
possiamo addirittura creare
sottocartelle (chiamate in gergo bin)
per suddividere le diverse scene,
ordinarle secondo vari criteri,
ricercarle tramite parole chiave
e molto altro ancora.
Se state utilizzando software come
Microsoft Movie Maker o Pinnacle
Studio 8 è bene cercare di
organizzare le clip sulla base
dello storyboard cartaceo prima di
procedere al montaggio vero
e proprio. Se invece usate software
come Adobe Premiere o Pinnacle
Edition Dv vi suggeriamo di creare
differenti cartelle per organizzare
il materiale, specie quando il numero
di clip è molto elevato e abbiamo
l’intenzione di produrre video
abbastanza complessi. Tenete infatti
presente che oltre alle clip video
entreranno a far parte del vostro
progetto anche eventuali immagini,
fondini, titoli, brani audio che
andranno ad affollare la vostra
finestra di progetto. È bene pertanto
organizzare fin da subito i media,
anche semplicemente suddividendoli
per tipologia (una bin per i video,
una per l’audio, una per i titoli,
e via dicendo).
I l m o n ta g g i o d e l v i d e o
Quando il materiale è tutto
disponibile all’interno
dell’applicazione e organizzato
secondo criteri logici, possiamo
procedere con la fase di montaggio
vera e propria. Anche in questo caso
le caratteristiche del software
utilizzato determinano in parte la
modalità di montaggio che andremo
a sfruttare. Nei software più semplici
Come fare
In pratica <
Creiamo un filmato con Windows Movie Maker 2
Windows Movie Maker 2 per Windows
Xp consente di realizzare semplici filmati in brevissimo tempo. Il primo
passo prevede la digitalizzazione del
materiale e la creazione dello storyboard. Sfruttando la funzione di suddivisione automatica delle scene possiamo digitalizzare il materiale affidando al programma il compito di preparare le varie clip. Le clip appariranno
nella finestra Raccolta e con un doppio
clic sull’icona che le rappresenta potremo visualizzarle in anteprima. A
questo punto non dovremo fare altro
che trascinarle all’interno dello story-
si utilizza generalmente una finestra
in cui disporre in sequenza le clip,
che possono anche essere tagliate
per eliminare eventuali parti non
interessanti. Nei software più
sofisticati si ha invece a disposizione
quella che in gergo viene definita
timeline, ovvero una linea temporale
in cui il materiale può essere
assemblato sfruttando differenti
tracce per il video, l’audio, le
grafiche, i titoli e gli effetti. A parte
la quantità di opzioni di montaggio
disponibili, che di fatto determinano
il grado di sofisticazione del software,
e indipendentemente dal software
utilizzato, il montaggio prevede delle
fasi abbastanza standardizzate. Per
prima cosa si prepara un premontato,
in cui si apportano i primi tagli e si
verifica la struttura del filmato. Si
procede quindi con l’inserimento di
titoli e dissolvenze, per poi passare
a fasi più complesse che prevedono
la correzione cromatica, l’aggiunta
di effetti speciali e altro ancora fino
ad arrivare al filmato definitivo.
Quando inizierete a fare i primi
montaggi vi accorgerete che il lavoro
può essere fatto in due modi
differenti: utilizzando la traccia video
come riferimento principale, oppure
sfruttando l’audio per imporre un
ritmo al filmato. La prima modalità
va molto bene per filmati industriali,
documentari e più in generale per
tutti i video in cui l’audio ha solo una
funzione di sottofondo. La seconda
board nell’ordine desiderato. Per modificare una clip è sufficiente visualizzarla nella finestra di anteprima e specificare i punti di inizio e di fine del taglio, sfruttando le funzioni Imposta
punto di taglio iniziale e finale dal menu Clip. Per aggiungere l’audio possiamo andare nel riquadro Attività e selezionare Importa audio o musica. I brani importati appaiono nella finestra
Visualizzazione Raccolta. Da qui, sarà
sufficiente trascinare il brano musicale sulla traccia Audio/Musica della sequenza temporale per realizzare la colonna sonora.
modalità si verifica nei casi in cui la
musica è prioritaria, per esempio
nella realizzazione di un videoclip,
o nei casi in cui essa determina i
cosiddetti punti di sincronizzazione.
Tenete infatti presente che la musica
ha una struttura molto rigida che non
può essere cambiata con facilità,
mentre il video può essere modificato
in molteplici modi per adattarsi alla
trama musicale. Se il filmato prevede
numerosi frammenti, continui cambi
di scena e un ritmo sostenuto può
risultare molto più facile sfruttare
la colonna sonora (per esempio il
ritmo imposto dalla batteria), per fare
in modo che i cambi scena, le
dissolvenze, i titoli e gli effetti siano
sincronizzati perfettamente con la
musica. Il risultato sarà senz’altro più
piacevole e professionale.
T i to l at r i c e o s o f t wa r e
di grafica?
I titoli, i fondini (per esempio
i classici sottopancia usati nei TG)
e le scritte in generale possono essere
realizzate utilizzando le funzioni
di titolazione integrate all’interno
del software di editing video, oppure
sfruttando altri software di grafica
e importando le immagini così
realizzate.
In entrambi i casi, a meno che non
si tratti di titoli di testa e di coda
visualizzati su un colore di fondo
uniforme, l’inserimento richiede
Settembre 2003 PC MAGAZINE
235
Come fare
Û
> In pratica
Movie Maker 2 Gli utenti di Windows Xp
possono utilizzare gratuitamente Windows
Movie Maker 2, un ottimo software adatto
agli utenti meno esperti caratterizzato da
una grande semplicità di utilizzo.
236
PC MAGAZINE Settembre 2003
numerosi template per
realizzare sofisticate
scritte e permettono
di lavorare all’interno
di griglie che mostrano
quella che in gergo
si chiama “safe area”,
ossia l’area in cui
ciò che appare sullo
schermo del computer
viene visualizzato
correttamente anche
su un televisore.
Ricordiamo infatti che,
sebbene lo standard
Pal preveda una risoluzione
di 768x576 punti, i televisori
generalmente mostrano una finestra
leggermente più piccola e, se i testi
vengono disposti troppo vicini ai
bordi, si corre il rischio che non
vengano visualizzati correttamente.
I software di grafica non offrono
queste sofisticazioni, ma sono molto
più versatili nella costruzione di
immagini complesse, in cui oltre
ai titoli appaiono fondini, immagini
e altro ancora. L’unico vero
accorgimento da seguire quando si
creano le immagini con i programmi
di grafica è quello di impostare le
dimensioni delle immagini a 768x576
e la risoluzione a 72 punti per pollice.
Consigliamo inoltre di applicare alle
immagini il filtro “Blurr” per sfocarle
leggermente. Questo accorgimento
eviterà il flickering, ossia l’instabilità
Edition DV I programmi più sofisticati offrono funzionalità avanzate adatte a produzioni di alto livello. Forniscono inoltre
strumenti avanzati per la gestione dei media e dei progetti.
Û
l’utilizzo di chiavi cromatiche (Croma
Key) che consentono di “bucare” il
colore di fondo in modo che il testo,
o qualsiasi altro elemento grafico,
appaia al di sopra del video. Nei
software dedicati agli utenti meno
esperti, apposite procedure
automatiche permettono di scrivere
direttamente i testi affidando al
programma il compito di applicare le
chiavi cromatiche. In alcuni casi non
è neppure prevista la possibilità di
importare titoli da altri programmi,
proprio per evitare all’utente di dover
gestire direttamente gli aspetti più
complessi. Nei programmi più
sofisticati invece le titolatrici sono
veri e propri programmi e in ogni
caso il prodotto finale è un’immagine,
bitmap o vettoriale a seconda dei
casi, la quale deve essere
manualmente inserita su un’apposita
traccia video. Sia la
titolatrice che
i software di grafica
presentano vantaggi e
svantaggi, ecco perché
gli utenti più smaliziati
utilizzano entrambi
questi strumenti in
modo da trarne il
massimo vantaggio.
In generale, le
titolatrici permettono
di gestire rapidamente
i titoli a scorrimento,
offrono spesso
Video digitale
dell’immagine sul monitor.
Attenzione anche alla dimensione
dei testi, perché non sempre ciò
che è leggibile sullo schermo di un
computer lo è altrettanto su quello
di un televisore. Per questi motivi
suggeriamo di utilizzare sempre
l’uscita videocomposita della scheda
grafica per verificare le immagini
anche su un televisore.
L’ a p p l i c a z i o n e
delle transizioni
e degli effetti
Dopo aver verificato la correttezza
del premontato e aver posizionato
correttamente i titoli possiamo
iniziare ad applicare le transizioni.
Nei software che prevedono una sola
traccia per gestire il video, le
transizioni vengono applicate
semplicemente trascinando l’icona
corrispondente tra due clip, mentre
nei software che prevedono il
montaggio utilizzando due tracce
video (il cosiddetto A/B Roll) viene
utilizzata un’apposita traccia.
Le prime volte, vista la possibilità
di utilizzare decine di transizioni
differenti, si tenderà ad esagerare
riempiendo il video di transizioni
di qualsiasi tipo. Ben presto però ci
si accorgerà che le transizioni devono
in realtà essere utilizzate con
parsimonia e che, in fondo, le uniche
realmente necessarie sono le
dissolvenze incrociate e al limite
i volta pagina. Ricordatevi che spesso
i cambi di scena a stacco sono molto
più efficaci e che le transizioni,
quando vengono inserite, devono
durare il meno possibile. Solitamente
una transizione o un cambio pagina
dovrebbero completarsi in meno di un
secondo. Questo va a vantaggio della
fruibilità del video, ma anche dei
tempi di rendering poiché tali effetti
devono spesso essere calcolati e
richiedono un tempo di elaborazione
proporzionale alla loro durata.
Per quanto concerne gli effetti valgono
in parte le considerazioni fatte per le
transizioni. Anche questi infatti devono
essere utilizzati solo se realmente
necessari o se contribuiscono in
maniera determinante a migliorare la
qualità del video. Gli effetti forse più
interessanti sono quelli che permettono
Video digitale
L a g e st i o n e d e l l’au d i o
i l rendering finale
Effetti video Nei prodotti di fascia alta gli
effetti a disposizione sono innumerevoli, ma
soprattutto sono interamente personalizzabili e applicabili in maniera progressiva
mediante l’utilizzo di fotogrammi chiave.
il file audio così ottenuto
rimpiazzando la traccia audio
originale. In generale, anche quando
il software di editing prevede la
possibilità di utilizzare due o più
tracce audio, è sempre bene disporre
di un buon editor esterno poiché
tipicamente anche nei software
di montaggio video più sofisticati
le funzioni di editing dedicate
all’audio sono sempre ridotte
ai minimi termini.
In linea di principio, tutti i contributi
audio dovrebbero essere importati alla
stessa risoluzione (per esempio 16 bit e
44 KHz) e livellati per evitare fastidiosi
cambi di volume. A tale proposito
La gestione dell’audio Solo i programmi
di fascia alta offrono un adeguato set di
strumenti per la gestione dell’audio. In ogni
caso per editare l’audio è preferibile ricorrere a un programma dedicato.
Û
A seconda del livello di complessità
i software di montaggio prevedono
l’utilizzo di una o più tracce audio
che permettono di aggiungere al
filmato una colonna sonora. Questa
può essere creata da zero, inserendo
musiche, effetti e commenti, oppure
ottenuta a partire dall’audio
digitalizzato contemporaneamente
al video. La prima soluzione
è la più semplice, in quanto non
ci sono vincoli tecnici né creativi.
Nel secondo caso invece dobbiamo
considerare il fatto che i tagli
apportati al video in fase di
acquisizione o di editing si riflettono
anche sull’audio, che potrebbe
risultare troppo spezzettato per essere
realmente utilizzabile. Tipicamente
si tende ad utilizzare il parlato
e gli effetti presenti nel video
(la cosiddetta presa diretta) e ad
importare una musica che verrà
mixata prima di pubblicare il filmato
definitivo. Se il software utilizzato
non consente di usufruire di
due tracce audio,
impedendo di fatto il mix
tra musica e colonna
effetti/parlato, si può
sempre ricorrere a un
editor di file audio esterno
per generare la traccia.
È sufficiente esportare la
colonna effetti/parlato,
mixare la musica, facendo
attenzione a non
modificare la durata
del file audio, e importare
In pratica <
molti software offrono un filtro che
provvede a normalizzare tutto l’audio
per portarlo al massimo livello
possibile. Per ottenere risultati migliori
consigliamo di normalizzare i file e di
utilizzare la traccia per la gestione dei
volumi solo successivamente, per
correggere eventuali dislivelli residui.
Û
di correggere le
imperfezioni
cromatiche, quelli per
rallentare o accelerare
il filmato e quelli
per ruotare, animare o
alterare un particolare
frammento del video.
Anche gli effetti
richiedono
generalmente un tempo
di rendering e quindi
il loro utilizzo può
rallentare di molto la
produzione del filmato
definitivo.
Come fare
Quando siamo soddisfatti del risultato
ottenuto, possiamo passare alla fase
di creazione del video definitivo.
È il momento più importante poiché
da questa fase uscirà il nostro video,
pronto per essere riversato su cassetta
o masterizzato su Dvd. Generalmente
questa parte del lavoro prevede un
rendering finale che può richiedere
anche molto tempo. Prima di
pubblicare un video che dura decine
di minuti e che spesso richiede diverse
ore per essere prodotto, è bene
esportare un piccolo pezzo per
verificare che tutti i parametri siano
corretti. Ovviamente in questa fase
è fondamentale la scelta del codec
video utilizzato. Se desideriamo
riversare il video su Vhs o Dvd
dovremo utilizzare un codec come
quello usato in fase di cattura. Se
invece decidiamo di produrre un video
per computer abbiamo infinite
possibilità. Per la pubblicazione
su Dvd, per esempio, dovremmo
necessariamente optare per la codifica
in Mpeg2, mentre per la pubblicazione
sul Web dovremmo usare formati
molto più compressi e adatti
all’erogazione in streaming (formati
Windows Media e Real Player). La
quantità di formati disponibili è troppo
elevata per poter compiere una
trattazione esauriente. Come sempre i
migliori risultati arriveranno
con l’esperienza e il nostro
consiglio è quello di provare
differenti soluzioni su un
breve spezzone di video,
per raggiungere
il compromesso più
favorevole tra qualità,
quantità di spazio occupato
su disco e banda necessaria
all’erogazione, il tutto
in funzione del dispositivo
di uscita. ù
Settembre 2003 PC MAGAZINE
237
> In pratica
Come fare
Windows
I registratori di macro permettono di automatizzare
operazioni ripetitive del sistema
Macro
Giorgio Sitta
Con le macro Windows
lavora da solo
ella loro evoluzione, a volte, i sistemi operativi paiono perdere per strada alcuni elementi importanti. Un caso clamoroso è quello delle versioni più recenti di Windows
che, a partire dalla versione 98
in poi, ha drasticamente eliminato il registratore di macro, un
software tanto semplice quanto
efficace. Chi utilizzi con una certa intensità il computer non potrà che lamentare, infatti, la
mancanza di uno strumento in
grado di registrare e ripetere intere sequenze di comandi od operazioni ripetitive. In altri termini, per migliorare il
proprio utilizzo del sistema, spesso sarebbe utile potere creare delle macro,
ossia delle sequenze di comandi e
istruzioni che facciano eseguire automaticamente i task desiderati. Si immagini, per esempio, quanto può essere comodo per un grafico potere avviare, tramite una semplice combinazione
di tasti, un programma di impaginazione, uno di fotoritocco, scaricare automaticamente il contenuto di una fotocamera digitale e aprire la cartella di
destinazione di tale operazione, disponendo poi tutte le finestre in zone predefinite del desktop. Si tratta di un
esempio volutamente molto semplice,
ma utile per comprendere le potenzialità dell’utilizzo delle macro.
Û
N
Si è parlato di software grafici e, non
a caso, le macro vengono utilizzate
con successo ormai da tempo proprio
in tale ambito, oltre che in quello della produttività per l’ufficio. Microsoft
Word e Adobe Photoshop, infatti, includono registratori macro, così come
Jasc Paint Shop Pro 8. Proprio que-
238
PC MAGAZINE Settembre 2003
F i l e batc h , e s e c u z i o n e
au to m at i c a e
o p e r a z i o n i p i a n i f i c at e
Un metodo per eseguire operazioni e
comandi in sequenza, ai tempi del Dos,
era quello di creare file batch e di avviarli. In tal modo, per esempio, un file denominato internet.bat potrebbe
avviare Internet Explorer e il mailer Eudora, tramite le seguenti istruzioni:
Start C:\Programmi\Internet ˘
˘ Explorer\iexplore.exe
Start C:\Programmi\Eudora\- ˘
˘ Eudora
Il metodo, è facile comprenderlo, è però piuttosto primitivo, e non permette funzioni importantissime, come,
per esempio, le operazioni di
gestione delle finestre o la
cattura di quelle eseguite
con il mouse. Se, invece, la
necessità è semplicemente quella di avviare delle applicazioni insieme a Windows, una valida soluzione è quella di
porre dei collegamenti nella cartella esecuzione automatica della sezione Programmi del menu Start. Un ulteriore
passo in avanti è quello di utilizzare le
Operazioni pianificate di Windows.
Grazie a tale programma, infatti, è possibile eseguire determinati programmi a
intervalli prestabiliti, con alcune opzioni di configurazione, disponibili nella
sezione Opzioni, tra le quali spiccano
quelle che permettono di non eseguire
Le proprietà di una macro. All’interno
della categoria Script è possibile visualizzare e modificare le stringhe relative ai vari comandi e operazioni inclusi nella macro.
Û
D u e s o f t wa r e c h e
s f r u t ta n o l e m a c r o
st’ultimo permette di sperimentare gratuitamente il funzionamento delle macro, grazie alla possibilità di scaricare
una versione demo del programma.
Tutti i software che supportano le macro, in ogni caso, sono caratterizzati
dalla possibilità di registrarle, oppure
di creare, o di modificare, del codice,
in linguaggio macro, che include tutte
le istruzioni e i parametri necessari all’esecuzione delle singole operazioni.
Ciascun software sfrutta linguaggi differenti, per esempio con Microsoft Office si utilizza Visual Basic, Applications Edition, mentre Jasc Paint Shop
Pro ha adottato Python.
L’interfaccia principale di Macro Scheduler. Sono evidenti
l’elenco delle categorie e le macro
contenute in ciascuna di esse.
Windows
le operazioni nel caso le batterie del
computer portatile fossero scariche, oppure di terminare l’esecuzione dei task
dopo un certo intervallo di tempo. Anche in questo caso, però, non si tratta di
vere e proprie macro, ma semplicemente di singole operazioni eseguite automaticamente.
ˇ
L a s o l u z i o n e e v o l u ta
Per potere creare ed eseguire macro
all’interno di Windows occorre, invece, installare appositi software, tra i
quali vale la pena di segnalare il programma shareware Macro Scheduler
Un esempio di script
Questo è il listato di una semplice macro creata con Macro Scheduler.
Il testo preceduto da // rappresenta un semplice commento, e non un’istruzione da
eseguire. Questa macro in particolare apre il Blocco Note di Windows, crea un nuovo
documento, inserisce automaticamente un testo predefinito, salva il file e chiude
l’applicazione.
//Nome del nuovo file di testo
Let>filename=c:\samplefile.txt
//Avvia Blocco Note
Run>notepad.exe
WaitWindowOpen>Untitled - Notepad
//Digita il testo
Let>firstline=Linea 1 di testo
Let>secondline= Linea 2 di testo
Let>thirdline=Ultima linea di testo.
Let>entiretext=%firstline%%CR%%secondline%%CR%%thirdline%
//Invia al Blocco Note il testo
Send>entiretext
//Salva con nome
Press ALT
Send>fa
Release ALT
WaitWindowOpen>Save As
//Elimina file precedenti se con stesso nome
IfFileExists>filename,fileexists
Goto>savefile
Label>fileexists
DeleteFile>filename
//Invia il nome del file alla finestra di dialogo
Salva con nome di Blocco Note
Label>savefile
SetFocus>Save As
Send>filename
Press Enter
//Stampa il file
SetFocus>notepad*
Press CTRL
Send>p
Release CTRL
//Chiude il Blocco Note
SetFocus>Notepad*
Press ALT
Send>fx Release ALT
Come fare
In pratica <
(reperibile sul sito www.mjtnet.com).
All’avvio il programma mostra un’interfaccia essenziale, caratterizzata da
una barra dei menu, una dei pulsanti
e da un’area di lavoro suddivisa in sezioni, quella a sinistra contenente i
vari gruppi di macro, e quella a destra
le singole macro inserite in tali gruppi. Tale metodo permette di catalogare le macro secondo categorie, un sistema molto utile quando se ne utilizzino molte.
Per registrare una macro occorre selezionare la voce di menu File/New Macro, quindi inserirne il nome e procedere a digitare lo script e a intervenire su
tutte le varie opzioni. Si tratta di un metodo adatto agli utenti avanzati, che richiede soprattutto la conoscenza del linguaggio script adottato, molto simile al
Basic.
L’help del programma include una
completa reference di tutti i programmi. Esiste, però, un metodo più semplice per procedere, ossia la registrazione della nuova macro, tramite il
pulsante Record. In tal caso, dopo avere inserito il nome della macro e avere
assegnato l’eventuale combinazione di
tasti, sarà sufficiente seguire tutte le
operazioni desiderate, premendo il
pulsante Stop per interrompere la registrazione.
Effettuando un doppio clic sulle singole macro, in ogni caso, sarà possibile
modificarle anche successivamente, intervenendo anche direttamente sugli
script. È interessante notare che il programma permette anche la programmazione dell’esecuzione delle varie
macro a scadenze prefissate, tramite la
sezione Run When delle proprietà delle macro.
Con Macro Scheduler è facile automatizzare molti processi, velocizzando a
volte in modo notevole le attività lavorative.
Si consiglia comunque, a prescindere
dal programma di gestione delle macro adottato, un’attenta valutazione
preventiva delle operazioni da includere.
Con un paragone forse un po’ azzardato, si potrebbe immaginare di dovere organizzare la “sceneggiatura” di un
ipotetico film, all’interno della quale
ciascuna azione deve seguire una trama precisa, incastrandosi alla perfezione con le altre. ù
Settembre 2003 PC MAGAZINE
239
> In pratica
Come fare
Elena Clescovich
Office
Word 2000
Creare un’Origine Intestazione separata
Intestazioni tappabuco
eneralmente il processo di stampa unione prevede la combinazione di un’origine dati con un
documento principale, che dia vita a
documenti diversi per ogni destinatario. È noto che l’origine dati dovrebbe
contenere, oltre alle informazioni che
mutano in ogni documento unito, le
intestazioni (o campi) che contraddistinguono le singole categorie di dati.
La creazione di una nuova origine dati comporta infatti da parte del programma la costruzione automatica di
una tabella, nella quale le intestazioni
delle singole categorie (i nomi dei campi) vanno a occupare la prima riga superiore, detta perciò “riga di intestazione”.
Può però capitare di avere a disposizione un’origine dati esterna già esistente (una tabella di Word, un database di Access o un elenco di Excel), in
cui manca la riga d’intestazione, che
appare sostituita invece da dati. Cosa
fare in tal caso? Dal momento che i nomi dei campi devono essere sempre
ben identificabili per poter eseguire
una stampa unione, non rimane altra
soluzione che creare una apposita riga d’intestazione distinta (anche detta
“record d’intestazione”) per permettere l’unione dell’origine con il documento principale. Word prevede que-
ˇ
Problemi di riga
Û
G
Errori in corso Ecco come risponde Word
se le cose non funzionano come dovrebbero tra origine dati e il documento contenete l’intestazione separata.
st’eventualità, risolvibile con la creazione di un documento separato di origine intestazione.
D i c o sa s i t r at ta
Creando un documento di origine intestazione non si fa altro che creare un
file di Word molto breve, composto
soltanto da una riga di testo, la riga
d’intestazione di cui parlavamo sopra.
In pratica questo speciale documento
fa da collegamento tra un file origine
dati cui manca la riga d’intestazione, e
il documento principale, che attinge
dal contenuto della riga i nomi dei
campi che verranno utilizzati nella
stampa unione.
Il vantaggio sta nel fatto che tale file,
sempre con lo stesso gruppo di nomi di
campo, è gestibile con diversi origini dati contemporaneamente.
Può tornare utile sapere che è consentito
utilizzare come origine intestazione anche un file
contenente record di dati sottostanti a un record
di intestazione. Word se ne accorge immediatamente,
ignorando in modo automatico tutti i record di dati,
come se non fossero presenti, e considerando
solo i nomi di campo inclusi nella riga superiore.
Si incorre in un errore invece se si collega un file
origine dati corredato da una riga
d’intestazione con un file origine intestazione
la cui riga superiore contiene nomi di campo diversi:
Word risolve la situazione interpretando come dati
i nomi presenti nella prima riga anziché come nomi
di campo unione.
240
PC MAGAZINE Settembre 2003
R e g o l e da
r i s p e t ta r e
Un’origine dati alternativa,
per funzionare correttamente al momento dell’unione
del file, deve includere un
nome per ogni campo contenuto nell’origine dati. È
inoltre indispensabile che i
singoli nomi di campo unione e i dati presenti nell’origine dati corrispondano tra
loro e seguano lo stesso or-
dine, e che nel documento principale
e nell’origine dati siano presenti nello
stesso numero.
Altrimenti, nel primo caso i dati verranno inseriti in posizioni scorrette all’interno dei documenti uniti, mentre
nel secondo potreste rischiare di veder comparire un messaggio d’errore
al momento del salvataggio del file di
origine intestazioni.
D u e s i st e m i d i v e r s i
ma simili
Come accade per le origini dati, anche
un’origine intestazione può venir creata ex novo oppure selezionandola da
un file esistente.
Si può scegliere se creare prima il file
contenente la riga d’intestazione e
quindi aprirlo dalla finestra Prepara
Stampa Unione, oppure partire da zero da Stampa Unione e crearlo da qui.
Nel primo caso basta aprire un nuovo
documento di Word e digitare all’interno i nomi dei campi unione, separandoli usando le tabulazioni o suddividendoli nelle celle di una riga, quindi salvare il file assegnandogli un nome significativo.
Naturalmente, come abbiamo raccomandato sopra, fate attenzione all’esatta corrispondenza tra ogni campo e
i dati che dovrà contenere (quelli presenti nell’origine dati vera e propria),
e al corretto ordine con cui li disponete nella riga.
Nel secondo caso bisogna comunque
aver deciso quale sarà il documento
principale e proseguire nel processo di
unione.
L’ o r i g i n e i n t e sta z i o n e
ex novo
Avviate Stampa Unione dal menu
Strumenti, scegliete il documento principale (può essere uno qualsiasi tra
lettera, busta, etichette o catalogo) e
fate clic sul pulsante Dati. Il comando
che ci interessa è l’ultimo dell’elenco
Office
Û
a tendina, Opzioni Intestazione. Non
appena ci fate clic sopra, si apre su
schermo l’omonima finestra di informazione, che vi spiega cosa sta succedendo. Nel vostro caso va bene il pulsante Crea, ma se il file di origine intestazione fosse già stato salvato dovreste fare clic su Apri per andarlo a
recuperare.
Facendo clic sul pulsante Crea aprite la
finestra Crea Origine Intestazione, che
assomiglia in tutto e per tutto alla fi-
Come fare
Origini identificate Definiti i due file di origine,
potete notare al di sotto
del pulsante Dati, sempre
nella finestra Prepara
Stampa Unione, la presenza dei due percorsi di
file distinti.
nestra Crea Origine Dati. Qui Word vi permette di indicare i nomi di
campo che desiderate
includere nella riga d’intestazione, rimuovere
quelli non voluti, modificarne l’ordine
di comparsa e aggiungerne nuovi.
Se avete bisogno di modificare un nome già presente, spostatelo nella casella Nome campo cliccando su Rimuovi Nome Campo, correggetene il
testo o ridigitatelo nella forma preferita e fate clic sul pulsante Aggiungi Nome Campo per inserirlo nell’elenco.
Salvate il file con un clic su Ok, assegnandogli possibilmente un nome significativo.
In pratica <
C olleghiamo origine
dat i e o r i g i n e
i n t e sta z i o n e
Ritornati alla finestra Prepara Stampa
Unione, dovete specificare il file origine dati (quello cui manca la riga d’intestazione) facendo clic sul pulsante
Dati e scegliendo il comando Apri Origine Dati dall’elenco a comparsa.
Individuatelo e selezionatelo. L’unione
dei due file di origine con il documento principale ora può aver finalmente
luogo.
L imiti dei nomi di campo
Va ricordato che i nomi di campo unione devono iniziare con una lettera
(possono però essere composti da numeri), mentre non devono superare i
40 caratteri di lunghezza né contenere
spazi al loro interno.
È consentito comunque usare il carattere underscore (_) per suddividere le
parole. ù
> In pratica
Come fare
Elena Clescovich
Office
Excel 2000
Affinare la creazione di serie
L’arte del riempimento
ome utenti di Excel, tutti
conosciamo una particolare tecnica per ricopiare rapidamente il contenuto di
una o più celle in altre celle
contigue, o creare serie di valori a partire da quelli iniziali,
senza ricorrere né a menu né
all’aiuto della tastiera, ma semplicemente usando il mouse: il
cosiddetto “trascinamento” che
nasce in corrispondenza dell’angolo inferiore destro di una
cella. Eseguendo tale operazione si possono ottenere valori
identici oppure serie lineari o
esponenziali, se il contenuto
da cui parte il trascinamento fa parte di
uno degli elenchi prestabiliti in Excel (la
cui lista può essere arricchita da elenchi personalizzati). Tale metodo presenta alcuni limiti, superabili utilizzando uno strumento specifico, più preciso
e specializzato, la voce Riempimento nel
menu Modifica. Selezionandolo vi accorgerete di quanti tipi di riempimento
potete realizzare in base al valore di partenza: in basso, a destra, in alto, a sinistra, tra fogli di lavoro, giustificato. Vi è
consentito anche scegliere il tipo di serie
preferito da applicare in una particolare
situazione.
Û
C
R i e m p i r e n e l l e q uat t r o
direzioni
In una cella di un foglio di calcolo vuoto, digitate un valore, per esempio
“100”. Nella cella sottostante inserite
“50”. Selezionate ambedue le celle. Fate clic su Modifica-Riempimento e scegliete In Basso. Excel ricopierà “100”
nella cella contenente il valore “50”, e
sovrascrivendo quest’ultimo. Se invece, avete cliccato su In alto, il valore
“100” sarebbe stato soprascritto dl valore “50”. Le opzioni A Destra e A Sinistra funzionano in modo simile. Inserite il valore “50” nella
cella posta a destra di quella con il numero “100”. SePoniamoci un limite
lezionate le celle e andate in
Se la vostra serie deve interrompersi entro un valore
Modifica-Riempimento-A
preciso, potete indicarlo nella casella Valore Limite.
Destra. “50” apparirà anche
Il numero può essere positivo o negativo. Anche qui
nella cella contenente
Excel dà prova di sapersi arrangiare. Se la selezione
“100”. Con A Sinistra avviene riempita prima che la serie raggiunga il valore
verrà il contrario.
ˇ
limite, la serie terminerà in quel punto. Se la selezione
è più grande di quanto necessario per completare la
serie, le restanti celle della selezione verranno lasciate
vuote. Possiamo prendere come esempio alcune date
per rendere più chiaro il concetto. Se considerate come
valori iniziali le due date “17/9/2003” e “19/9/2003”,
indicate come valore di incremento “2” e come valore
limite “20/9/2003” e selezionate, oltre alle due celle,
altre due, Excel le lascerà vuote poiché non potrà
andare oltre al “19/9/2003”.
242
PC MAGAZINE Settembre 2003
S tessa cella stesso
conte nuto
Eseguire un riempimento
tra fogli di lavoro equivale a
ricopiare tra di essi il contenuto di una o più celle nella medesima posizione. È
necessario comunque segui-
Giustificare testi L’ultima delle opzioni di Riempimento, Giustifica, unisce nella stessa cella
il contenuto testuale di due o
più celle selezionate. Inserite gli
spazi tra le parole prima di avviare il comando.
re una serie di passaggi perché l’operazione riesca.
Prendete come “cavia” una
cella contenente valori o testo che intendete ricopiare
in una cella posta in un altro foglio nella medesima
posizione. Rendetela attiva,
poi unite il foglio di lavoro
corrente con quello in cui intendete effettuare il riempimento, tenendo premuto Maiusc mentre fate clic sul secondo foglio. Quindi scegliete l’opzione Tra Fogli Di Lavoro dal sottomenu
Riempimento.
A questo punto Excel vi chiederà cosa
deve ricopiare di quella cella, Tutto,
solo i Formati o solo i Valori. Se fate
clic su Formati, il programma non terrà
conto del contenuto della cella di origine ma solo del suo formato, e lo ricopierà nella cella del foglio di destinazione posta nella medesima posizione. Se invece scegliete Valori, ciò che
interesserà a Excel sarà il contenuto.
C reare serie complesse
Si presenta più complessa la finestra di
dialogo Serie, che viene visualizzata facendo clic sull’opzione omonima. In
essa potete scegliere se effettuare il
riempimento in righe o colonne (Serie
In), e comunque Excel vi segnalerà la
situazione esistente in base alla vostra
selezione attivando il rispettivo pulsante d’opzione.
Nella sezione Tipo avete la possibilità
di scegliere se effettuare una serie lineare, esponenziale, o di tipo Data
(della quale, se la sezionate, vi è permesso anche decidere il tipo di forma-
Office
ˇ
prodotta invece una serie lineare aggiungendo
il valore contenuto nella
Esiste anche un menu di scelta rapida per avere più
casella Valore Di Increcontrollo sulla realizzazione di serie. Selezionate almeno
mento al valore di ogni
due celle con i valori iniziali della tendenza. Trascinate il
cella, in modo sequenquadratino di riempimento nella direzione verso cui volete
ziale. Lo stesso discorso
immettere valori crescenti o decrescenti tenendo premuto
vale per le serie di tipo
il pulsante destro (non il sinistro) del mouse. Rilasciate
esponenziale. Se seleil pulsante e scegliete una delle numerose voci dal menu
zionate la casella Tendi scelta rapida. Sono previste Copia Celle, Ricopia Serie,
denza, l’eventuale valoRicopia Formati.
re contenuto nella caselNel caso i valori iniziali siano in formato Data, appariranno
la Valore Di Incremento
disponibili anche le opzioni Ricopia Giorni, Ricopia Giorni
sarà ignorato e sarà calFeriali, Ricopia Mesi, Ricopia Anni. Nel gruppo sottostante
colata una tendenza
trovate Tendenza Lineare e Tendenza Esponenziale, quindi,
esponenziale geometriancora sotto, avete Serie, una scorciatoia per l’apertura
ca in base ai valori da
della finestra omonima.
voi indicati.
Altrimenti la serie verrà
to). Più sotto vi è possibile anche spunrealizzata moltiplicando in sequenza il
tare la casella di controllo Tendenza e,
valore contenuto nella casella Valore
ancora, indicare il valore di incremenDi Incremento per il valore di ciascuto o il valore limite di una serie.
na cella.
Riempimenti a scelta rapida
I l tipo lineare e quello
esponenziale
C o sa s i g n i f i c a t e n d e n z a
L’opzione Lineare vi consente di dare
origine, naturalmente dopo aver selezionato almeno due valori di inizio e le
celle in cui intendete inserire i valori
prodotti dal riempimento, a una serie
lineare o, se avete fatto clic sulla casella di controllo Tendenza, a una tendenza lineare ottimale.
Facendo invece clic sull’opzione Esponenziale potete create una serie esponenziale o una tendenza esponenziale
geometrica.
In pratica la tendenza calcola una linea
ottimale (per serie lineari) o una curva
geometrica (per serie esponenziali). I
valori di incremento della tendenza
vengono calcolati tenendo conto dei
valori presenti nella parte superiore o
sinistra della selezione.
U na casella che
fa t e n d e n z a
Û
Fate attenzione alla casella
Tendenza: in entrambi i tipi di serie prima descritti il
risultato cambia se, prima
di procedere alla creazione
della serie, attivate o meno
questa casella. Volendo ottenere una serie lineare e
facendo clic su di essa, il
valore contenuto nella casella Valore Di Incremento
non verrà considerato. Otterrete come risultato una
tendenza lineare in base ai
valori selezionati. Se non
selezionate la casella, sarà
In pratica <
Come fare
Tendenza o incremento Come si può notare, scegliendo il tipo Lineare potete decidere il valore di incremento della serie, mentre, selezionando Tendenza, la casella e le altre opzioni appaiono disattivate.
Come si è visto sopra, la casella di controllo Tendenza, se selezionata, ha la
precedenza su qualsiasi valore immesso nella casella Valore Di Incremento.
V a l o r i d i i n c r e m e n to
Nella casella Valore Di Incremento va digitato il valore in base al quale volete incrementare la serie.
In una serie lineare questo valore viene
semplicemente aggiunto al valore iniziale e a ogni valore successivo, mentre
in una serie di tipo esponenziale il valore iniziale viene moltiplicato per il valore di incremento. In breve la procedura di calcolo è questa: il prodotto che ne
risulta e ciascun prodotto successivo
vengono moltiplicati per il valore di incremento.
I l t i p o Data
Se intendete creare una serie di date,
questa opzione fa per voi.Il componente della serie di date da incrementare
viene automaticamente riconosciuto da
Excel. Nel caso abbiate esigenze diverse, dovete indicare al programma il
componente da incrementare selezionandolo dalla sezione Unità Di Data
(che diviene attiva solo se selezionate
l’opzione Data).
L’opzione Giorni Feriali considera festivi sia il sabato che la domenica, e li
esclude dalla serie.
Se l’incremento avviene per valori maggiori di uno, tra i quali è compreso un
fine settimana, Excel riprende la serie
correggendo la data come
meglio può.
Per
esempio,
avendo
“18/9/2003” (un giovedì) e
“20/9/2003” (un sabato) come valori iniziali, e creando
un riempimento di altre due
celle attivando quest’opzione, otterrete “25/9/2003” e
“27/9/2003”.
Il programma, trovandosi di
fronte una domenica nel proseguire la serie, passa direttamente da martedì (“23/9/2003”) ma non lo include,
ripartendo dalla data successiva nella serie, ovvero giovedì “25/9/2003”. ù
Settembre 2003 PC MAGAZINE
243
> In pratica
Come fare
Elena Clescovich
Pdf
Office
I modi per creare un file Pdf gratuitamente
Creare file Pdf online
l formato .pdf (Portable Document
Format) sta avendo sempre più successo, e per vari motivi,
specialmente nella condivisione di documenti
online. Rispetto ai file
di Office, Pdf non porta
con sé temibili virus nascosti nelle macro, non
è modificabile da chi lo
riceve, e allo stesso tempo si dimostra visibile
praticamente da ogni
computer (se la versione
di Adobe Acrobat Reader è quella consona).
Però, chi possiede solo Word 2000,
non ha la possibilità di convertire con
un clic il documento in Pdf, e ha urgente necessità di preparare solo un
paio di documenti in questo formato,
si trova un po’ a disagio. Sembra che
l’unica soluzione sia procurarsi, spendendo non pochi euro, il famigerato
Adobe Acrobat. Invece, l’alternativa
c’è, ovviamente se l’obiettivo non è
realizzare decine di Pdf. Basta andare
sul sito di Adobe (in inglese), per poter usufruire di una demo di Acrobat
che consente di creare fino a cinque
documenti Pdf gratuitamente in base a
file di Office originali (in particolare
Û
I
Word). È necessario registrarsi, dopodiché si può scegliere di ricevere la
versione Pdf del proprio documento
nella posta elettronica oppure di visualizzarlo in anteprima.
P r o v i a m o i l “ f r e e t r i a l”
Andate all’indirizzo www.adobe.com,
la homepage di Adobe. In fondo alla
pagina trovate il link Create Adobe Pdf
files online, che punta a createpdf.adobe.com, la sezione riservata alla creazione di documenti Pdf gratuiti. Nella
pagina seguente trovate il link al “free
trial” (valido per cinque
conversioni).
Fate clic su tale link e sareUtilizzo della compressione
te posizionati in una pagina
Tra i metodi di compressione per le immagini
in cui vi viene richiesto di
monocrome, viene utilizzata per default Ccit Group 4,
definire il vostro Paese. Scesenza perdita di risoluzione. In alternativa si può
gliete Italy e premete su
scegliere Zip, valido per la monocromia ma dai
Continue. Nella finestra sucrisultati migliori se applicato a immagini
cessiva inserite i vostri dacomposte da motivi ripetitivi.
ti, come richiesto.
L’alternativa per le immagini a colori o in scala
ˇ
di grigi è costituita da Jpeg, adatta per file di minor
peso, quindi per pagine da visualizzare online, specie
se ricche di dettagli e sfumature, come quelle
fotografiche, mentre non dà buoni risultati
per immagini con vaste aree di colore monocromo
e disegni convertiti in immagini.
244
PC MAGAZINE Settembre 2003
A ttiviamo il login
Completata la registrazione,
riceverete nella posta elettronica da [email protected]
Andiamo alla homepage di
Adobe All’URL www.adobe.com trovate, tra i tanti link, anche quello relativo al “free
trial” di Acrobat che vi consente di effettuare cinque documenti Pdf gratuitamente.
questo messaggio: Service
Activation for https://createpdf.adobe.-com, in cui vi si
richiede di attivare il vostro
login precedentemente indicato per poter utilizzare il
servizio, facendo clic su di
un link chilometrico.
Nello stesso momento vi
verrà spedito un altro messaggio da [email protected], che vi ringrazia per aver
scelto Adobe e di aver creato un Adobe
ID. Essendovi registrati, potete anche
usufruire di altre iniziative del sito, tra
cui la possibilità di acquistare prodotti
Adobe e approfondire le vostre conoscenze su Acrobat.
T ipi di Pdf possibili
Il clic sul link ricevuto nel messaggio vi
riporta alla pagina del login, la cui casella però stavolta appare riempita con
il vostro nuovo Id. Digitate nella casella sottostante la vostra password. La pagina seguente finalmente vi consente di
accedere alla vostra area riservata e di
creare il documento Pdf, scegliendo tra
tre opzioni.
La prima (Convert a file) vi permette di
convertire molti formati di file in Pdf.
Potete visualizzare l’elenco dei formati compatibili cliccando sul link file types.
La seconda (Web capture) prevede la
conversione di una pagina web in formato Pdf, mentre la terza (Paper Capture) consente di creare file Pdf a partire da documenti cartacei scansiti, che
il servizio di Adobe sottopone al riconoscimento Ocr per voi.
> In pratica
Come fare
Office
Û
Informazioni di account
Per poter accedere alle pagine riservate alla creazione gratuita dei Pdf, è necessario creare un account
che richiede l’inserimento
dei propri dati personali in
un form.
ˇ
Utilizzando questo metodo di conversione si può
scegliere se includere tutti i collegamenti, come
riferimenti incrociati, sommari, indici, ma anche
la struttura a livelli di titolo presenti nel documento
di partenza (titoli e sottotitoli sono visualizzati come
segnalibri nel pannello di navigazione separato).
Le miniature, che aiutano nella navigazione
all’interno del file, per default sono disattivate,
poiché accrescono le dimensioni del file. Comunque,
se abilitate, appaiono nel pannello di navigazione
accanto ai link. Anche l’incorporamento di caratteri
True Type, per la stessa ragione, normalmente
è disabilitato, ma vi conviene attivarlo se volete
essere sicuri che i font del documento originale
siano mantenuti nel documento convertito, anche nel
caso siano assenti nel computer in cui quest’ultimo
viene visualizzato.
246
PC MAGAZINE Settembre 2003
I m p o sta r e l e
r e st r i z i o n i d i
a cc e s s o a l f i l e
Dopo aver definito queste
opzioni, potete anche limitare l’accesso al file Pdf applicando una password d’apertura (user password) o di
modifica (master password),
o entrambe, e impedendo la
stampa, la copia, l’aggiunta
o la modifica di commenti
nei campi di un modulo (in
Set Permissions). Terminate
le aggiunte fate clic su Set.
D a pa g i n e We b a f i l e P d f
Scegliendo la seconda opzione, Adobe
scaricherà le pagine Html del sito che
indicate e lo convertirà in Pdf, mantenendone l’aspetto con tanto di link attivi. Per prima cosa dovete digitare
l’Url della pagina Web che volete convertire. Se preferite convertire oltre alOra possiamo entrare Creato il login Id,
è possibile accedere all’area riservata ritornando alla pagina di accesso e inserendo la
propria “chiave”, con user name e password
personali.
Û
mettere la navigazione
all’interno del documento. L’ottimizzazione per lo schermo prevede una conversione
della risoluzione a 72 dpi, buona per la
T i p i d i ot t i m i z z a z i o n i
lettura online, in cui non è importante
la fedeltà alla formattazione del file oriSe scegliete la prima opzione, dovete
ginale.
indicare ad Adobe il file che desideraIn cambio però la stampa ne può softe convertire e, una volta individuato,
frire in qualità. Se inveselezionatelo e fate clic su Open. A
ce avete bisogno di un
questo punto potete decidere l’ottimizPdf che deve produrre
zazione (lasciate pure inalterate le imstampe di ottima quapostazioni predefinite) del futuro file
lità, è ovviamente nePdf a seconda del risultato che intencessaria una risoluziodete ottenere. Se il vostro obiettivo è
ne maggiore. Per colori
creare un Pdf leggero, da distribuire
e scala di grigio sono
via Web, Adobe lo renderà a una risoprevisti 300 dpi, mentre
luzione di 150 dpi, che offre una quale immagini monocrolità di stampa discreta e la possibilità
me vengono settate a
di effettuare lo zoom dei dettagli su
1200 dpi. Inoltre la forschermo. I colori vengono convertiti in
mattazione del testo
Rgb per renderne possibile la riproduviene rispettata. Un Pdf
zione corretta sui tipi di stampante più
che ha come destinaziodiffusi. L’ottimizzazione per eBook è
ne la stampa professiosimile a quella per il Web, ma aggiunnale e l’editoria, non
ge le miniature delle pagine per pertiene conto della pesantezza del file ma
delle informazioni necessarie per un risultato di sicuro
Impostazioni di Paper Capture
effetto (modificare eventualmente le impostazioni).
Se avete specificato una password,
Adobe ve la chiederà. Digitatela e poi
cliccate su Save.
la pagina Web anche tutte le altre pagine a essa collegate (attenzione però
perché potreste ottenere un file Pdf di
dimensioni notevoli, troppo complesso
per essere gestito), fate clic su Select
the Convert All Linked Pages. Anche in
questo caso potete applicare delle restrizioni d’uso al file (come sopra).
O cr con conversione
in Pdf
L’ultima delle tra opzioni offerte da
Adobe riguarda la possibilità di effettuare il riconoscimento ottico dei caratteri di un documento dopo averlo
scansito e quindi convertirlo in Pdf.
Come abbiamo visto per la prima opzione, anche qui dovete selezionare il
file originale. Quindi indicate la lingua
in cui desiderate sia eseguito l’Ocr.
Non è detto che l’Ocr venga effettuato
Office
Le tre opzioni Pdf Giunti alla
pagina di creazione potete scegliere quale dei tre tipi di conversione in Pdf provare. Nulla vi
vieta di fare un test di ognuno:
tenete conto che avete cinque
possibilità.
Û
correttamente dalla prima all’ultima parola. Potete comunque stabilire una soglia
al di sotto della quale una
parola può essere considerata dubbia, ma è possibile definire anche quali altri elementi rendono una parola
sospetta. Per impostazione predefinita,
la soglia è del 95%. Per default è attiva
anche l’opzione Enable Page Rotation,
che permette a Paper Capture di ruotare una pagina durante il processo Ocr.
Se sapete che tutte la pagine sono orientate nel verso giusto, potete deselzionare la rotazione automatica. Se non avete esigenze particolari, fate clic su Capture Pdf. Come per le altre opzioni già
ˇ
Come fare
esaminate, anche per questa vale la possibilità di impostare password e restrizioni d’accesso.
S pecifichiamo il tipo
di spedizione
Dopo aver terminato di definire le impostazioni desiderate, dovete indicare
come preferite ricevere il vostro docu-
In pratica <
mento Pdf. Potete scegliere
tra tre metodi (che valgono
per qualsiasi tipo di Pdf abbiate deciso di creare). Se
siete molto curiosi di vedere subito il documento convertito, fate clic su Convert
now in Web browser.
Rimanete connessi e tenete
aperto il browser. Dopo
qualche minuto il documento verrà visualizzato.
Se avete un po’ più di pazienza e tempo a disposizione, selezionate la seconda possibilità (E-mail
the link to my file), con cui
potrete ricevere nella casella di posta
l’Url che punta al file (ricordatevi di
andarlo a prendere entro 72 ore: dopo questo termine Adobe lo eliminerà). L’opzione forse più comoda è
la terza (E-mail the file as an attachment), che invia direttamente al vostro indirizzo di posta il file Pdf in allegato.
N u o v o d o c u m e n to P d f
in arrivo
Impostazioni generali del documento Pdf
Per default il formato del documento Pdf è Formatted Text & Graphics (in Acrobat 4.0 era
detta “Pdf Normal”), che permette il ridimensionamento, l’indicizzazione e la
memorizzazione negli Appunti del testo.
L’impostazione Pdf Searchable Image, cioè “immagine con possibilità di ricerca” (che nella
versione 4.0 di Acrobat veniva chiamata Pdf Original Image with Hidden Text), rispetto alla
precedente, contiene l’immagine Bitmap completa delle pagine del documento originale,
simile a quella prodotta dall’acquisizione mediante scanner. Al di sotto dell’immagine
il testo è riconosciuto come tale, e come tale può essere indicizzato, ricercato e ricopiato
in un documento Pdf Formatted text & Graphics. Searchable Image mantiene l’immagine
scansita di un documento ma allo stesso tempo ne permette l’indicizzazione dei contenuti.
La versione Compact è maggiormente compressa rispetto a Exact (colori diversi per
esempio vengono resi monocromi).
Alla fine del processo, Adobe vi invierà
un messaggio con allegato il nuovo file
Pdf, e in cui viene confermata l’avvenuta conversione del vostro file originale in Pdf, indicandone l’id, il percorso e l’Url dove lo potete anche recuperare.Tenete presente che su Web rimarrà disponibile per 72 ore da quel
momento.
Il messaggio vi ricorda anche la possibilità di accedere ad altre risorse del sito di Adobe (Faq, Forum User to User,
Trucchi per Acrobat, Articoli sull’argomento). ù
> In pratica
Come fare
Utility
L’utility di Ashampoo è ideale per prevenire gli
attacchi virali che si nascondono nei messaggi di posta elettronica
Mail Virus Blocker
Luigi Caputo
Un efficace sistema di protezione
omi quali Melissa, I
Love You e Love Bug
evocano tristi ricordi a
chi avuto la sfortuna di incontrarli, conoscendo disagi
che per il proprio Pc saranno difficili da dimenticare.
Sappiamo infatti quanto
possano essere dannosi gli
effetti derivanti dall’attacco
di un virus: file persi o danneggiati e tanto tempo sprecato nel dover reinstallare e
configurare sistemi operativi, driver e programmi vari.
Un applicativo come Mail
Virus Blocker serve proprio
a fare da scudo tra il messaggio che nasconde l’allegato micidiale e l’ignaro utente, apparentemente
pronto ad accogliere ogni genere di regali, anche “avvelenati”.
Ma come agisce Mail Virus Blocker? Il
suo segreto consiste nell’implementazione di un algoritmo che, una volta
individuato un file allegato a un mes-
Û
N
Configurazione
saggio di posta, lo neutralizza, semplicemente rinominandolo e rendendolo
così non più autoeseguibile.
Il programma è stato pensato per un
utilizzo accoppiato a Outlook Express,
il principale client di posta distribuito
con le varie release del sistema operativo Windows e del browser Internet
Explorer, entrambi di
casa Microsoft. In realtà
a essere supportati dal
programma sono anche
altri applicativi di gestione della posta elettronica che facciano uso
del protocollo Pop3.
Se si vuole proteggere un account di posta con Ashampoo
Mail Virus Blocker, è
necessario apportare delle modifiche
alle sue impostazioni. In particolare, è
necessario cambiare
da 100 a 111 il valore
del numero di porta
del server della posta in arrivo (in Outlook Express questo riferimento
è presente all’interno del tab Impostazioni avanzate dell’area Proprietà), quindi aggiungere il nome del
server Pop3, quello della posta in arrivo, allo username che consente il collegamento all’account, e infine modificare il nome del server di posta in arrivo nel
valore localhost.
248
PC MAGAZINE Settembre 2003
C onfigurare
l’a p p l i c at i v o
Mail Virus Blocker si
presenta agli occhi dell’utilizzatore in modo
assai anomalo rispetto
a un normale programma. Questo, anzitutto
per il duplice aspetto
assunto, con una doppia interfaccia caratterizzata, da una parte,
dal tool di configurazione, e, dall’altra, dalla finestra di visualizzazio-
Scelta degli account La scelta degli account di posta da
monitorare viene effettuata
all’interno del tool di configurazione del programma. È consigliabile selezionare tutti gli
account presenti, per evitare di
lasciare incustodite possibili
porte di accesso che aiuterebbero i virus a propagarsi.
ne. Appena installato il programma, notiamo che la
sua icona rappresentativa
va a posizionarsi nella parte situata all’estrema destra
della barra di stato, in corrispondenza del riferimento
alle barre che raffigurano l’ora corrente e la lingua di riferimento al momento attiva. Se clicchiamo con il tasto destro del mouse sull’icona, il menu contestuale a essa legato ci farà vedere tre
opzioni: trascurando l’ultima, Exit, che
fa terminare istantaneamente l’applicazione, è bene soffermarsi sulle restanti due. La prima è Display, e apre
la strada alla visualizzazione dello stato corrente del programma. Per il momento tralasciamola, e diamo invece
spazio alla seconda voce, Start Configuration Tool: essa rappresenta lo strumento attraverso cui procedere alla
configurazione del nostro agente antivirale.
La finestra di configurazione presenta
un aspetto assai modesto e poco propenso a premiare l’estetica, quasi a
voler dimostrare che il pregio di questo applicativo non è certo l’apparenza, ma la concretezza. Troviamo cinque diversi tab, che richiamano altrettante schermate, quindi un menu con
tre voci principali (File, Internet e
Help) e due pulsanti posti in basso,
che attivano le funzioni di conferma
e annullamento delle operazioni di
settaggio effettuate. Ma concentriamoci sui tab, escludendo sia il primo
(Quick Start), che fornisce una semplice introduzione all’applicativo, che
Utility
L’offerta Ashampoo
Gli utenti che vogliono registrarsi
per utilizzare la versione completa
di Virus Mail Blocker, che non impone limitazioni al numero di allegati
da bloccare (tre nella versione di
prova), possono approfittare di
un’offerta conveniente, l’aggiornamento a prezzo speciale a WinShampoo, l’utility ideale per fare pulizia all’interno del sistema operativo. Per maggiori informazioni, è
consigliabile consultare il sito web
www.ashampoo.com
biano tra le impostazioni abilitate quella che mantiene una copia dei messaggi sul server. Pertanto, occorre considerare che se si sceglie di monitorare
le ricezioni da un account, i messaggi
saranno scaricati definitivamente sul
Pc dell’utente, e non potranno più risiedere sul server.
Proseguendo, l’opzione Accounts: Other mail Clients, relativa al terzo tab
del programma, mostra i passi da seguire per configurare altri client di posta elettronica che seguono il protocollo Pop3. Le operazioni di configurazione risultano abbastanza semplici,
ma prima di procedere occorre accertarsi che l’account che si intende configurare supporti quel
dato protocollo.
In pratica <
le categorie di file la cui pericolosità è
stata valutata nell’area opzioni precedente. La scelta qui è duplice: o rinominare l’estensione dell’allegato in
questione prima di inviarlo al client,
onde prevenire eventuali esecuzioni
incontrollate, e aggiungere una notifica al messaggio corrente, oppure, in alternativa, eliminare completamente
Estensioni pericolose Le impostazioni del
programma consentono di definire le estensioni ritenute pericolose, e di impostare l’azione da intraprendere quando si incontra
un file che appartiene a una delle estensioni sopra citate.
Û
l’ultimo (Help), che soddisfa ogni genere di curiosità sul programma e su
chi lo distribuisce.
Il secondo tab è Accounts: Outlook Express, e offre all’utente la possibilità di
configurare tutti i possibili account di
posta presenti e associabili all’utente
corrente. Si procede selezionando con
un check l’account visualizzato, preoccupandosi di selezionare anche altri
account qualora ve ne fossero: la scelta di selezionare tutti gli account esistenti risponde a esigenze di sicurezza,
poiché non avrebbe senso scegliere di
prevenire gli eventuali attacchi provenienti da un canale esterno, quello associato a un indirizzo di posta, e lasciare invece incustodito un eventuale
altro percorso non meno potenzialmente pericoloso.
Dobbiamo poi fare una considerazione: per esigenze di sicurezza, il programma non gestisce account che ab-
Come fare
P ersonalizzare
le difese
Nell’excursus dei tab ne
incontriamo un altro: si
tratta di Program Options, le cui funzionalità
rispondono direttamente a modalità operative
di Mail Virus Blocker.
Nel tab in questione distinguiamo due diverse
aree di opzioni: la prima di esse è Identify
and block these attachments, e viene
utilizzata per specificare i tipi di allegati
da bloccare senza condizioni: possono
rientrare in questo gruppo di potenziali nemici i file di formato Vbs, Wsh, Js,
Wsc, Vbe, Vb e Sct, i più pericolosi,
quindi i file Exe, Com e Bat, o altre
estensioni definite a scelta dall’utente.
L’area Actions offre invece
la possibilità di configurare
le azioni che il programma
dovrà intraprendere quando
si verrà a trovare faccia a
faccia con un messaggio di
posta dall’allegato potenzialmente sospetto, ovvero
appartenente a una di quel-
Û
Monitoraggio Questa finestra
mostra lo stato corrente dell’attività di monitoraggio: da qui è
possibile sapere se il programma ha incontrato file potenzialmente dannosi e conoscere le relative azioni intraprese.
l’allegato e il messaggio, senza che
questo arrivi al client e quindi possa
essere visionato dall’utente.
Nel caso in cui si voglia procedere con
l’eliminazione dell’allegato e del messaggio che lo ospita, è possibile anche
impostare un’altra azione, ovvero
quella che porta alla generazione di un
messaggio di notifica da inviare al mittente, in cui sia possibile specificare la
natura dell’operazione.
In tal modo, si può avvisare la persona
che ha inviato un messaggio con un file in allegato, accertandosi della sua effettiva buona fede, o sincerandosi dello scampato pericolo: in entrambi i casi l’operazione è da attuare, poiché se
la persona che ha inviato il messaggio
lo ha fatto volutamente, allora lo rispedirà, e l’allegato potrà passare senza pericolo. Se invece l’allarme era giustificato, allora il mittente sarà informato della situazione che lo riguarda,
e potrà prendere gli opportuni provvedimenti. ù
Settembre 2003 PC MAGAZINE
249
> In pratica
Come fare
Online
Un applicativo realizzato in Perl per la gestione
efficace delle liste di distribuzione in ambiente Unix
Majordomo
Luigi Caputo
Il principe dei server per mailing list
on il termine mailing list
si identifica una lista di
distribuzione di messaggi
di posta elettronica. Il vantaggio di un raggruppamento di
account di posta così composto
è che, inviando un’email all’indirizzo della mailing list, lo si
invierà automaticamente a tutti i componenti della mailing list stessa. Tutto questo è reso
possibile da un sistema che automatizza l’intero processo di
gestione e smistamento dei
messaggi, che tecnicamente è
chiamato Mailing List Server. A
esso sono assegnate una serie di importanti funzionalità, a cominciare dal processo di gestione delle iscrizioni: chi
vuole iscriversi a una mailing list può
farlo inviando un messaggio al Mailing
List Server, che procederà a inserire l’indirizzo del nuovo iscritto in un particolare database delle liste. In modo analogo, un iscritto che intende cancellarsi
da una mailing list, potrà farlo sempre
inviando un messaggio di posta elettronica al Mailing List Server. Lo stesso dovrà occuparsi della spedizione e dello
smistamento immediato dei messaggi a
tutti gli iscritti alle varie liste, ma anche
dell’archiviazione dei messaggi, che
possono in molti casi essere reperibili
anche a distanza di tempo sul Web, e
di tutte le problematiche relative alla gestione degli errori e alla sicurezza, per
evitare che vi siano accessi impropri e
che si produca spam indesiderato.
Û
C
I scriversi e disiscriversi
con Majordomo
Tra i Mailing List Server operanti nel panorama del networking mondiale, il più
famoso è senza dubbio Majordomo, realizzato in Perl da Brent Chapman dell’americana GreatCircle (www.greatcircle.com). Il prodotto gira in ambiente
Unix e facilita tutte le operazioni di interazione con gli iscritti alle varie mai-
250
PC MAGAZINE Settembre 2003
ling list attraverso il supporto di diversi
sistemi di trasporto dei messaggi di posta (come Sendmail e Smail). Ma vediamo praticamente come vengono gestite
le procedure di iscrizione e di cancellazione di un utente. Supponiamo che il
nostro amico Pippo, che ha un indirizzo
di posta [email protected], voglia iscriversi alla mailing list Juventini.it gestita
con Majordomo. Basterà che Pippo invii
un semplicissimo messaggio alla casella
di posta [email protected] lasciando vuoto l’oggetto ma scrivendo
nel corpo l’istruzione subscribe juventini.it. Occorrerà attendere solo qualche
minuto, e Pippo riceverà proprio da
Majordomo due email di risposta: la prima lo informerà che Majordomo ha ricevuto la sua richiesta di iscrizione alla
lista, mentre nella seconda, che ha come
oggetto la frase Confirmation for subscribe juventini.it, sarà inserita una stringa così composta:
auth 00000000 subscribe ˘
˘ juventini.it [email protected]
Essa contiene il codice numerico che
è univoco perché proprio dell’utente.
A questo punto è sufficiente rispondere all’indirizzo [email protected] copiando nel corpo del messaggio
la riga ricevuta con il codice di accesso personalizzato: in tal modo, si evita
La pagina web di Majordomo
Dal sito GreatCircle, la pagina
Web ufficiale di Majordomo.
che una persona possa essere iscritta da altri, contro
la propria volontà o a propria insaputa. Majordomo
provvederà a rispondere
con un messaggio di benvenuto nella mailing-list (che
avrà quindi come oggetto
Welcome to juventini.it). Da
quel momento, Pippo sarà
ufficialmente iscritto e pertanto non solo riceverà tutte le email
che verranno inviate alla mailing-list
Juventini.it, ma potrà inviare le proprie, che saranno spedite a tutti i componenti della lista. In qualsiasi momento, poi ciascun utente potrà annullare la propria iscrizione: per farlo,
basterà inviare un nuovo messaggio all’indirizzo [email protected] lasciando come al solito l’oggetto vuoto
e scrivendo invece nel corpo l’istruzione unsubscribe juventini.it.
A lt r e c a r at t e r i st i c h e
Abbiamo visto come si comporta Majordomo con gli utenti che vogliono iscriversi o disiscriversi da una mailing list.
Esistono altri comandi grazie ai quali è
possibile interagire con il sistema remoto: per esempio, l’iscritto a una mailing
list gestita con Majordomo potrà informarsi sull’identità degli altri iscritti inviando un messaggio all’indirizzo majordomo@nomelista che abbia nel corpo il
comando who nomelista: a meno che
non vi siano particolari restrizioni dovute a evidenti ragioni di privacy, Majordomo dovrebbe inviargli dopo qualche
minuto una email con l’elenco di tutti gli
indirizzi di posta delle persone che sono
iscritte alla lista. Il comando which serve
invece per chiedere a Majordomo di in-
Online
dicarci le liste a cui risultiamo essere
iscritti, mentre con il comando lists si
chiede a Majordomo di elencare tutte le
mailing list che esso gestisce. Dal punto
di vista amministrativo, Majordomo presenta una serie di importanti peculiarità,
a cominciare dalla gestione via posta
elettronica di tutte le attività di management delle liste: in tal modo, gli amministratori di ciascuna lista non avranno il
bisogno di accedere alla macchina server
di Majordomo, ma potranno effettuare
tutte le attività di gestione direttamente
via posta elettronica. Inoltre, Majordomo
garantisce il supporto di varie tipologie
di liste, incluse quelle di tipo moderato,
e si preoccupa dell’archiviazione dei
messaggi e del loro recupero remoto, anche a distanza di molto tempo. La realizzazione in Perl, e il conseguente design modulare, che consente di utilizzare
solo le caratteristiche di cui si ha bisogno, facilitano la personalizzazione dell’applicazione, che include anche il supporto per Ftpmail, l’applicativo che gestisce il trasferimento file via Ftp e le opzioni di filtering, che possono essere
Come fare
applicate sulle intestazioni o sul corpo
dei messaggi attraverso l’utilizzo di
espressioni regolari. Ultimamente è stato sviluppato Majordomo 2, la nuova
versione dell’applicativo completamente
riscritta in Perl 5, che sfrutta la filosofia
object-oriented e migliora gli approcci di
gestione.
L’ i n t e r fa cc i a We b
Ma jorCool
Per facilitare l’utilizzo delle funzionalità
di gestione di Majordomo sono stati realizzati negli anni diversi tool operativi.
Uno dei più famosi è MajorCool (reperibile sul sito www.conveyanced.-com/MajorCool), uno script CGI che implementa un’interfaccia Web dedicata agli
amministratori di lista (che deve essere
installata sullo stesso server sul quale gira Majordomo) che si distingue per una
serie di utili funzionalità. Tra esse, quella di Approval Queue, che implementa
la coda di approvazione nella quale entrano i messaggi approvati e destinati all’inoltro ai componenti di una lista. In
In pratica <
più, in qualsiasi momento è possibile visualizzare lo stato di un messaggio e,
nel caso che questo sia già stato inviato,
conoscere il numero di componenti della lista da cui è stato già letto. Infine,
una serie di doverose osservazioni in
merito all’interfaccia di MajorCool, decisamente duttile e capace di supportare istanze multiple caratterizzate da
configurazioni diverse, ciascuna dedicata da una specifica esigenza. Non è finita qui: sebbene le operazioni di interrogazione utilizzino l’accesso diretto ai
file di Majordomo, le modifiche sono
implementate per mezzo di messaggi
inviati a Majordomo. Tuttavia, a differenza di altre interfacce Web che interagiscono via posta elettronica, MajorCool effettua l’invio dei comandi direttamente all’applicazione. I vantaggi di
questa scelta sono duplici: da un lato,
l’interazione immediata con le risorse
Majordomo elimina i ritardi via posta
elettronica; dall’altro, Majordomo mantiene sempre il controllo di ciò che viene fatto, in modo da evitare soluzioni
impreviste. ù
TUTTO NUOVO - Da ottobre in edicola
italia
business publications
o
5 v
N° nuo
tto
Tu
La prima guida con suggerimenti hardware, software
ed internet per migliorare le prestazioni del tuo PC.
Soluzioni per principianti ed utenti esperti.
> In pratica
Come fare
Luigi Caputo
programmazone
Java Cerchiamo di comprendere cosa ci serve per scrivere, testare
ed eseguire le nostre applicazioni e diamo il benvenuto alle variabili
Dalla teoria alla pratica
l primo passo da compiere per scrivere, testare ed eseguire applicazioni è dotarsi del Java
Development Kit, o Jdk, un
applicativo che fornisce tutti gli oggetti software che costituiscono la piattaforma
del nostro linguaggio. Jdk
può essere scaricato liberamente al sito Java di Sun, all’indirizzo java.sun.com, nelle versioni per i sistemi operativi Windows, Linux e Solaris; per procedere alla sua
installazione, basterà decomprimere i file dell’applicazione in
una directory dedicata. Per lavorare
con gli esempi citati in questo articolo,
abbiamo scaricato la versione 1.4.0 di
Java 2 Sdk, Standard Edition. Pertanto,
la corretta locazione della piattaforma
sarà al percorso C:\j2sdk1.4.0_01\bin.
La piattaforma Java è composta essenzialmente da due componenti: le Api
(Application Programming Interfaces)
Java e la Java Virtual Machine (Jvm).
Le prime sono delle librerie di codice
compilato che possono essere utilizzate all’interno dei programmi Java e che
possono essere personalizzate in modo
opportuno. La Java Virtual Machine è
una sorta di programma che fa da interprete tra il linguaggio Java e l’ambiente di sviluppo su cui si sta operando: questo rappresenta un enorme
vantaggio, poiché al di là del sistema
operativo, la presenza della Jvm fa sì
che tutte le applicazioni Java possano
essere interpretate e lanciate: tanto per
fare un esempio, se sviluppiamo un
programma Java su un personal computer che monta Windows, potremo
poi farlo girare senza modifiche al codice su una qualsiasi workstation che
monti un sistema operativo Solaris.
Oltre alle indicazioni necessarie per
l’installazione della piattaforma Java,
sul sito java.sun.com sono anche presenti tutti i riferimenti da seguire per
Û
I
252
PC MAGAZINE Settembre 2003
Java e basta... Al lancio del
comando java segue la visualizzazione di una pagina testuale con informazioni sull’uso corretto del comando.
procedere alla sua configurazione. In
particolare, per quest’ultimo passo l’aspetto più importante è dato dall’impostazione del Path, ovvero del percorso esatto in cui si trova la piattaforma runtime di Java. Opereremo a seconda dell’ambiente di sistema su cui
stiamo lavorando. Se ci troviamo in
Windows, al prompt del Dos digiteremo il comando
lora significa che le impostazioni sono state effettuate correttamente; se così
non è, occorrerà ripetere i
passi precedenti con maggiore attenzione.
Occorre poi impostare un’altra variabile di ambiente,
Classpath: essa memorizza il
percorso opportuno in cui trovare le
classi utilizzate dalle applicazioni Java
e, per comodità, la nostra directory di
lavoro. La variabile Classpath può essere impostata utilizzando sia il compilatore che l’interprete Java arricchiti
dell’opzione -classpath, ma è più comodo impostarla in modo corretto ancora
nell’ambito di Autoexec.bat. Lanceremo
perciò ancora il comando
C:\edit autoexec.bat
C:\edit autoexec.bat
per accedere al contenuto del file Autoexec.bat. Quindi, modificheremo la
stringa in corrispondenza della variabile Path aggiungendo le indicazioni
relative al percorso in cui si trovano le
applicazioni della piattaforma Java:
per accedere al contenuto del file Autoexec.bat e qui modificheremo opportunamente la stringa in corrispondenza della variabile Classpath:
Set Path = ˘
˘ c:\j2sdk1.4.0_01\bin;
A questo punto, per verificare che le
operazioni svolte siano state corrette,
basta lanciare il comando autoexec e
poi lanciare il comando java che da
qualsiasi posizione dovrebbe lanciare
l’applicazione per l’esecuzione di programmi in Java. Al lancio del comando java dovrebbe seguire la visualizzazione di una pagina testuale con
informazioni sull’uso corretto del comando. Se accade davvero questo, al-
Set Classpath = ˘
˘ c:\j2sdk1.4.0_01\lib;c:\ ˘
˘ provejava;
A ogni modo, è bene accertarsi che i
passi di configurazione siano stati seguiti in modo corretto, o il funzionamento futuro dell’applicazione potrà
risultarne pregiudicato.
Le impostazioni effettuate rendono
possibile l’utilizzo dei comandi java e
javac in modo universale, cioè da qualsiasi posizione. Possiamo quindi definire una directory ProveJava in cui andremo a memorizzare tutte le applicazioni che realizzeremo di volta in vol-
programmazone
ta, e da cui lanceremo in
modo sicuro i comandi java
e javac: questa scelta di separare la directory che ospita la piattaforma Java da
quella in cui sono memorizzate le applicazioni risponde
a esigenze di ordine, ed evita di generare confusione
man mano che si va avanti
con la conoscenza del linguaggio.
Dopo aver lavorato sulle configurazioni, possiamo finalmente passare alla
scrittura del codice, alla sua compilazione e alla sua esecuzione. Per scrivere un programma Java esistono diversi ambienti di editing. A chi è proprio all’inizio consigliamo di usare l’editor più semplice, ovvero il Blocco
Note di Windows, noto anche come
Notepad, uno degli accessori più famosi del sistema operativo Microsoft. I
più smaliziati possono adoperare Jedit,
un ambiente completo da utilizzare anche per altri linguaggi, e disponibile da
scaricare al sito www.jedit.org. Supponiamo di dover digitare un semplicissimo programma, Prova.java, che scrive la frase Ciao, come stai?. Il codice
relativo è riportato di seguito:
class Prova {
public static void main ˘
˘ (String[] args){
System.out.println(“Ciao, come ˘
˘ stai?”);
}
}
Notiamo che il nome della classe, appunto Prova, è lo stesso di quello del file: in Java si dovrebbe avere per ogni
classe un file corrispondente. Per scrivere il codice del nostro programma di
esempio apriamo il Blocco Note, digitiamo il testo precedente e salviamo il
file con il nome Prova.java. Prima di
passare alla compilazione, occorrerà
definire le due variabili d’ambiente
Path e Classpath: di esse, la prima dovrà avere come valore il percorso della sottodirectory bin del percorso in cui
è installato Java, mentre all’interno di
gramma sta girando, in
modo che essi siano interpretati correttamente
dal sistema, e che questo si preoccupi di stampare, a video, la frase
Ciao, come stai?, oggetto del nostro esempio.
L’interprete Java viene
invocato ancora da linea di comando, dal
prompt del Dos, con l’istruzione seguente:
java Prova
Û
S crittura,
compilazione ed
esecuzione di un
programma
In pratica <
Come fare
Jedit Jedit è una delle applicazioni di editing più complete per la scrittura e la compilazione di programmi in linguaggio Java.
A questo punto, se tutto
è andato per il verso
giusto, dovremmo vedere comparire a
video la frase Ciao, come stai?
I n c o sa a b b i a m o
s ba g l i ato ?
Classpath andrà indicato il percorso
esatto dei file contenenti le librerie di
volta in volta in uso. Compilare un
programma Java significa metterlo in
una forma che possa essere ben capita dalla Virtual Machine indipendentemente dalla piattaforma operativa su
cui stiamo lavorando. Tecnicamente
parlando, questo significa trasformare
il nostro file Prova.java leggibile anche
mediante un comune editor di testo, in
un altro file Prova.class di tipo bytecode, con istruzioni più complesse, meno immediate e non immediatamente
leggibili, come il file precedente, ma,
paradossalmente, interpretabili in modo universale su tutte le piattaforme. Il
compilatore Java viene invocato da linea di comando, dal prompt del Dos,
nella posizione in cui è stato salvato il
file, mediante il comando
javac Prova.java
L’esito positivo dell’operazione di compilazione dovrebbe aver generato il file
Prova.-class. Se infatti non ci sono stati
intoppi, questo significa che il nostro file è stato compilato in bytecode, per cui
sarà possibile interpretarlo e lanciarlo
su qualsiasi sistema che monti una Java Virtual Machine. Dal canto suo, l’interprete della Java Virtual Machine
provvederà a riconvertire il bytecode
del file con estensione class in codici dipendenti dalla piattaforma su cui il pro-
Nella maggior parte dei casi, chi inizia
a programmare in Java incontra sempre qualche errore di notazione. In
questo, occorre mettersi in guardia,
poiché Java presenta una sintassi case
sensitive: questo significa che siamo
davanti a un linguaggio estremamente
pignolo e che non tollera concessioni
di carattere letterale, impuntandosi terribilmente sul corretto utilizzo di maiuscole e minuscole. Pertanto, non è affatto la stessa cosa scrivere
javac Prova.java
oppure
javac prova.java
Gli errori possono essere classificati in
tipologie diverse.
Generalmente possiamo imbatterci in
errori di compilazione o di interpretazione, mentre può capitare un intoppo per via di errori di tipo sintattico o
semantico. Un errore rilevato in fase di
compilazione indica che l’applicazione
javac non può essere localizzata: per
superare il problema è necessario impostare correttamente nel Path di sistema il percorso corretto in cui risiede il compilatore Java. L’istruzione da
linea di comando Dos è la seguente:
set path=C:\Java\bin
Settembre 2003 PC MAGAZINE
253
> In pratica
Come fare
valida nell’ipotesi in cui il percorso di
localizzazione del Java compiler sia
appunto C:\Java\bin. I problemi di
interpretazione si verificano invece
quando non è possibile trovare la
classe craeta dal compilatore. Un errore comune potrebbe essere quello
di far sì che l’interprete Java cerchi il
file Prova.class piuttosto che la classe
Prova. Se infatti lanciamo il comando
java Prova.class
aspettiamoci un risultato del tipo
Exception in thread “main”
java.lang.NoClassDefFoundError:
Prova/class
Questo perché l’argomento che deve
essere passato all’interprete Java è il
nome della classe che si intende usare,
non il nome del file.
L’ u s o d i c a r at t e r i
s p e c i a l i : p u n to e
v i r g o l a e pa r e n t e s i
Gli errori sintattici e semantici riguardano direttamente le regole di scrittura e la logica che stanno alla base di un
linguaggio come Java. Prima di introdurre le due tipologie di errore, è quindi necessario spendere un po’ di tempo nella trattazione di elementi di notazione tipici del modo di programmare in Java.
Cominciamo col dire che in Java l’elemento più semplice è l’istruzione, che
dà luogo a una singola operazione. Ecco qualche esempio di istruzioni:
programmazone
int contatore;
import java.io;
Come vediamo, al di là del significato
di ciascuna istruzione, tutte terminano
con un punto e virgola, e questa rappresenta la prima cosa da imparare. Se
manca un punto e virgola alla fine di
un’istruzione, il compilatore non la ritiene chiusa e andrà a cercare quel carattere speciale nella riga seguente, con
conseguenze che possiamo facilmente
immaginare. Altri obblighi che ha il
programmatore Java sono quelli legati
al corretto utilizzo delle parentesi. L’uso dei blocchi, ovvero gruppi di istruzioni composte che fanno capo all’apertura di una classe, ma anche, come
vedremo, a comandi di altro genere, legati per esempio all’esecuzione di cicli
condizionati, è legato sempre all’adozione delle parentesi graffe, una di
apertura e una di chiusura:
class Prova {
...codice...
}
public static void main(String[] ˘
˘ args){
...altro codice...
}
Ogni parentesi aperta va chiusa, altrimenti il compilatore, dopo essere impazzito nel trovarla, si rassegnerà a rilevare un errore.
E r r o r i d i s i n ta s s i
A proposito di errori, quando si scrive
un programma in Java occorre stare
molto attenti, perché gli errori sintattici
String nome;
sono quelli generalmente dovuti alla distrazione. Capita
spesso di dimenticare un
Le variabili d’ambiente
punto e virgola alla fine di
una riga, o la chiusura di una
Così come accade per Path, la stessa impostaparentesi. Il nostro compilazione della variabile Classpath può essere reatore Java non è affatto palizzata nelle versioni di Windows da Nt in poi
ziente, e segnala ognuna di
(quindi anche 2000 e Xp), operando sulle variaqueste dimenticanze con
bili di ambiente, raggiungibili attraverso il tab
puntualità. Per esempio, se
Avanzate del gruppo Sistema all’interno del Panall’interno del codice di Pronello di controllo. Cliccando sul pulsante Modifiva.java scrivessimo erroneaca sarà possibile intervenire sulla stringa che demente:
finisce il valore corrente della variabile Classpath,
e modificarla secondo le proprie esigenze.
254
PC MAGAZINE Settembre 2003
System.out. println˘
˘ (“Ciao, come stai?”)
e provassimo a lanciare il compilatore,
questo restituirebbe il messaggio seguente:
Prova.java: 3: “;” expected
System.out.println (“Ciao ˘
˘ come stai?”)^
1 error
È facile notare che i messaggi che si accompagnano alle segnalazioni di errore risultano abbastanza chiari.
Nell’esempio precedente, viene infatti
indicato il nome del file che si sta cercando di compilare (Prova.java), il numero di riga in corrispondenza del
quale si è verificato l’errore (3), la natura dell’errore (“;” expected), quindi,
alla riga successiva, viene riportata per
intero la riga di codice “incriminata”,
con l’indicazione della posizione in cui
era atteso il carattere mancante.
Alla fine, l’ultima riga è dedicata al
computo finale degli errori rilevati.
V a r i a b i l i e t i p i d i dato
Come è noto, una variabile è una locazione di memoria chiamata con un
certo nome, in cui è possibile mantenere un dato valore, la cui natura è diversa a seconda della tipologia della
variabile stessa. Nome, tipo e valore
sono allora i caratteri distintivi di ciascuna variabile, che prima del proprio
utilizzo dovrà essere dichiarata all’interno del codice Java. Le variabili più
semplici sono quelle locali, e generalmente si dichiarano e si adoperano
nelle definizioni di metodi, per immagazzinare temporaneamente dei valori. La loro vita dura per l’esecuzione
del blocco in cui sono dichiarate. La
dichiarazione di una variabile ha la
forma seguente:
<tipo> <nome>
dove il tipo definisce la natura della
variabile (se è un intero, una stringa o
altro) e il nome serve per identificarla
nel seguito del programma. Un tipo in
Java può essere un tipo primitivo, una
classe o un’interfaccia, o un’array. Tralasciamo per ora di occuparci di classi,
interfacce e array, e soffermiamoci sui
tipi di dati primitivi. Java ne definisce
programmazone
Dichiarazione di variabili
Nonostante la sua proverbiale pignoleria, Java
concede qualche comoda eccezione. Per esempio,
consente di dichiarare più variabili dello stesso tipo su un’unica riga. Così, è corretto scrivere
Come fare
Pertanto, si troverà ad assegnare un valore int (appunto, var * 3) a una variabile
dichiarata come byte.
L a ta b e l l i n a d e l 3
e il ciclo while
In Java è possibile effettuare le assegnazioni dei valori, che, nel caso delle variabili locali, sono obbligatorie
All’interno di una riga, inoltre, possono troprima del loro utilizzo.
vare posto dichiarazioni e assegnazioni:
Spesso può capitare che, nel
corso della digitazione del
int altezza, peso = 85;
codice, ci si renda conto
della necessità di una variabile locale, e allora la si utilizza senza
otto: interi (distinti in byte, short, int e
dichiararla. In modo analogo, può calong), floating point (a virgola mobile,
pitare che una variabile dichiarata aldistinti in float e double), testuali
l’inizio di un metodo venga utilizzata
(char, per immagazzinare caratteri) e
senza essere inizializzata. Queste dilogici (boolean, può assumere i valori
strazioni danno luogo a errori che il
true o false).
compilatore rileva con somma puntuaLa distinzione che interessa i tipi di
lità. Occorre invece dichiarare la vadati interi riguarda l’intervallo di rapriabile, quindi inizializzarla e poi utipresentazione: così, un byte può raplizzarla, per esempio per fare confronpresentare 8 bit, ovvero gli interi da ti all’interno del modulo in cui è di128 a +127, mentre uno short 16 bit
chiarata.
(da -32768 a +32767); proseguendo,
avremo 32 bit per un int, e 64 bit per
un long. Possono sussistere errori di
public class Tabellina {
compatibilità tra tipi, se si utilizzano
public static void ˘
˘ main(String[] args) {
variabili intere ma di tipi diversi.
Per esempio, se definiamo la variabiint a=3;
le var come byte e le assegnamo il vaint i=1;
int risultato=0;
lore 18:
int a, b, c;
String nome, cognome;
byte var=18;
var=var*3;
In realtà, quest’espressione
non piace al compilatore,
che la segnalerà come errata. Ma perché? Sembrerà
strano, ma si tratta di incompatibilità tra tipi, o più
esattamente, della regola
della promozione in Java: il
compilatore, infatti, prima
di realizzare la moltiplicazione, assumerà che 3 sia
un int, e promuoverà in automatico a int anche il valore dell’espressione var * 3.
Tabellina Il programma Tabellina.java fa
uso del ciclo di while e calcola e stampa a video la tabellina del 3.
Û
Se scegliessimo di moltiplicare la variabile var per 2, verrebbe spontaneo
scrivere:
In pratica <
System.out.println(“Tabellina ˘
˘ del “ + a);
System.out.println();
while (i <11) {
risultato=a*i;
System.out.println(a + “ X ˘
˘ “+i+” = “+risultato);
i++;
}
}
}
Questo semplicissimo programma calcola la tabellina del 3, e fa uso, oltre che
delle variabili intere a, i e risultato, di
alcuni termini che risultano oscuri, ma
che in realtà sono alquanto semplici. Ma
andiamo con ordine: il programma inizia
con la dichiarazione e contemporanea
assegnazione delle variabili intere prima
citate, quindi scrive la frase Tabellina del
3 (in realtà scrive la stringa Tabellina del
a cui aggiunge il valore corrente della variabile a), e poi inizia un ciclo di while:
while (i <11) {
risultato=a*i;
System.out.println ˘ ˘ (a + “
X “+i+” = ˘ ˘ “+risultato);
i++;
}
Il senso di questo ciclo si traduce in un test sul valore corrente della variabile i: se
tale valore è minore di 11, allora al programma viene ordinato di eseguire le
istruzioni racchiuse nel ciclo (definito ancora dalle parentesi graffe aperta e chiusa). Queste istruzioni sono tre: anzitutto
si assegna alla variabile risultato (che,
proprio per far contento Java, era stata
inizializzata a 0) il valore dato dalla moltiplicazione tra i valori di a e
i, questo valore viene poi
scritto a video assieme a
quello di a e i, quindi si incrementa (ecco il senso dell’istruzione i++, del tutto
identica a i=i+1...!) il valore di i. In altri termini, a
mantiene il valore costante
3, mentre i cambia a ogni iterazione del ciclo di while,
passando dal valore 1 al valore 10. Quando i assume valore pari a 11, la condizione
di ingresso al ciclo non è più
soddisfatta, per cui il programma deve terminare. ù
Settembre 2003 PC MAGAZINE
255
> In pratica
Come fare
Marco Avidano
Linux
OpenMosix
Installare un cluster con Linux
Tutti per uno
a maggior parte dei computer è
composta da una Cpu, una certa
quantità di memoria, schede video e audio, nonché altre periferiche
quali monitor, scanner stampanti, a seconda delle esigenze dell’utente. Se i
componenti utilizzati non sono troppo datati, con questa tipica configurazione non avremo problemi a svolgere tutte le operazioni di cui abbiamo
bisogno, come per esempio scrivere
una lettera con un elaboratore di testi
o aggiornare un foglio elettronico.
Però nel momento in cui si ha la necessità di eseguire programmi particolarmente pesanti, in particolar modo
quelli che fanno uso massiccio del microprocessore, la potenza di calcolo
che si ha a disposizione non è mai abbastanza: questo significa che per ottenere il risultato dovremo attendere
ore, se non giorni o settimane, sempre
che l’apparecchiatura a disposizione
riesca effettivamente a reggere il carico enorme di lavoro.
Û
L
In queste situazioni la soluzione più
ovvia è aggiornare l’hardware, ovvero
sostituire il processore con uno più recente e potente, aumentare la quantità
di Ram optando per i modelli più ve-
Cluster, non solo per situazioni estreme
Per la maggior parte del tempo, un Pc
non fa assolutamente niente. Per
esempio mentre stiamo scrivendo una
lettera non c'è nessuna operazione che
può richiedere la potenza di calcolo che
un processore dell'ultima generazione
mette a disposizione: certo, ci può essere in background il sistema di controllo ortografico, e magari c'è anche
l’animazione dell’assistente di Office,
ma in fin dei conti di compiti pesanti
da svolgere non ce ne sono. Quindi è
tutta potenza che non viene sfruttata.
Se invece tutti i Pc della rete fossero
messi in cluster, nel momento in cui
uno degli host si trova a dover effettuare operazioni molto pesanti, può far
eseguire parte del lavoro da altri host
che in quel momento risultano disoccupati. In questo modo la rete potreb-
256
PC MAGAZINE Settembre 2003
be essere vista composta, anziché da
tanti singoli Pc, da un unico Pc potentissimo al quale tutti gli utenti si collegano per lavorare.
Anche in una rete così organizzata si
può comunque lavorare come sempre
si è fatto: infatti ogni host può essere
configurato in modo da rendere disponibile per l'elaborazione condivisa solo
una parte delle proprie risorse, o magari solo in particolari orari. Ogni utente non noterebbe nessuna differenza
nel modo di lavorare, tranne per il fatto che le operazioni più pesanti (che
prima richiedevano molto tempo per
essere eseguite) ora invece vengono
completate molto più rapidamente, in
quanto non è più un solo Pc che lavora
per portarle a termine ma sono tutti gli
host che collaborano.
Cluster Ecco come si può presentare un
cluster: tre Pc, un monitor, una tastiera e
uno switch. Sul display possiamo monitorare lo stato del sistema: come si vede l’host 2 è molto carico, mentre l’host 1 è totalmente disponibile per elaborazioni.
loci, installare dischi Scsi e sostituire in
generale le varie periferiche con altre
dell’ultimissima generazione.
Questa, pur essendo la più ovvia, non
è detto che sia l’unica e la più efficace
soluzione a nostra disposizione. Soprattutto bisogna tenere presente che,
se già montiamo l’ultimo processore
uscito sul mercato, difficilmente potremo sostituirlo con uno più potente.
Inoltre il costo dei componenti più recenti è sempre molto elevato e la spesa da affrontare potrebbe non giustificare l’incremento di prestazioni che si
otterrebbe.
Viceversa una situazione sicuramente
più all’ordine del giorno potrebbe essere quella di trovarsi in casa diversi
Pc o componenti vecchi e ormai obsoleti, frutto dei vari upgrade del sistema
nel corso degli anni, il cui unico scopo è ormai solo più quello di occupare
spazio e prendere polvere: materiale
del genere, pur essendo magari in perfette condizioni, non viene valutato
più che un ammasso di ferraglia, disfarsi del quale può anche essere un
problema.
Entrambi i casi hanno però una soluzione, la stessa soluzione: installare un
cluster.
I l c l u st e r , c o s ’ è c o st u i ?
La parola cluster tradotta letteralmente dall’inglese significa mucchio, gruppo, ammasso. Ok, ma di cosa? Semplice: di Pc, almeno in questo caso.
Quando si installa un cluster, tutti i Pc
che ne fanno parte condividono le risorse, ottenendo così l’equivalente di
un unico Pc estremamente potente: per
esempio un cluster composto da quat-
Linux
Quando il cluster non basta
Purtroppo non sempre un cluster può risolvere i
problemi di prestazioni. Per poter sfruttare appieno le potenzialità di un cluster, il software deve infatti essere scritto in modo tale da usare
processi separati per compiere le varie operazioni: in caso contrario l’elaborazione verrà eseguita comunque su un singolo host, in quanto
non è possibile eseguire un processo su più macchine. Ma non demoralizziamoci: in generale i
programmi che richiedono potenze di calcolo
elevate sono scritti dai programmatori in modo
da sfruttare un cluster; inoltre, se lanciamo un
altro processo su una macchina che sta eseguendo un compito pesante, è probabile che o il
nuovo processo o quello vecchio già in esecuzione vengano spostati su un altro host, ottenendo
comunque un incremento di prestazioni.
Configurazione del kernel per OpenMosix Selezionando openMosix dalla schermata principale della configurazione del
kernel, ci verranno mostrate le varie opzioni di openMosix: in figura vediamo come è
bene selezionarle per ottenere un kernel
adatto al cluster che stiamo installando.
sere materiale obsoleto e di
recupero.
Vedremo ora cosa ci occorre e che passi seguire per installare un piccolo cluster
sfruttando la potenza del sistema operativo Linux.
H a r d wa r e
e s o f t wa r e
Û
La prima domanda che può
sorgere spontanea è: perché
Linux? Le risposte sono tante. Innanzitutto Linux è un
sistema operativo estremamente stabile, flessibile e
personalizzabile. Non da
meno Linux è gratuito, quindi almeno per quanto riguarda il software non dovremo spendere neanche
un centesimo. Inoltre su Internet si trovano tonnellate di documenti su ogni aspetto
di questo sistema operativo e migliaia di persone pronte a dare una
mano nel momento in
cui ci troviamo in difficoltà. Volendo si potrebbero aggiungere altre decine di motivazioni, tutte valide, ma
quelle esposte finora
sono più che sufficienti. Un cluster essenzialmente è composto da un certo numero di Pc in rete, attraverso la quale i
processi migrano da un host all’altro a
seconda del loro carico e delle risorse
che mettono a disposizione: quindi l’hardware necessario per
installare un cluster è
esattamente quello di
cui avremmo bisogno
per mettere in rete dei
computer.
Ci dovremo quindi
procurare un hub o
uno switch di rete: se
ne abbiamo la possibilità optiamo per uno
switch 10/100 Mbit/s,
in quanto risulta più
adatto di un hub per
In pratica <
svolgere i compiti richiesti da un cluster. Teniamo comunque presente che
il cluster funzionerà benissimo anche
con un hub.
Facciamo solo attenzione a procurarcene uno con un numero sufficiente di
porte in relazione al numero di Pc che
vogliamo collegare. Nell’esempio è stato usato un piccolo e molto economico
switch 10/100, acquistato per meno di
30 euro da un rivenditore di hardware
su Internet. Dallo stesso rivenditore sono anche state acquistate (a meno di
10 euro l’una) tre schede di rete
10/100, anche esse decisamente eco-
Compilazione del kernel In figura si può
notare la schermata di configurazione del
kernel: dopo aver applicato la patch OpenMosix, in prima riga si può notare la voce
openMosix, all’interno della quale potremo
configurare i vari parametri del cluster che
stiamo installando.
Û
tro Pc che montano un processore a 1
GHz può essere paragonato a un singolo Pc con un processore da 4 GHz. In
realtà le cose non stanno proprio così:
l’equivalente non è dato dalla somma
algebrica delle prestazioni dei singoli
componenti, in quanto parte della potenza viene persa dai processi eseguiti
per gestire il cluster stesso. Le prestazioni risultanti sono sempre molto elevate, soprattutto considerando il fatto
che l’hardware utilizzato può anche es-
Come fare
nomiche. Per quanto riguarda i cavi di
rete, per le connessioni è stato usato
un cavo di rete di categoria 5, indispensabile per ottenere una comunicazione a 100 Mbit/s.
La spesa totale è stata inferiore ai 55
euro. I Pc da utilizzare non devono
avere nessuna caratteristica particolare: possono anche essere totalmente
differenti, anche un numero misto di
desktop e notebook; l’unica cosa importante è che su essi possa essere installato Linux, il che significa che qualsiasi computer va bene.
Passiamo ora al software: dovremo
procurarci una distribuzione qualsiasi
di Linux, i sorgenti del kernel e i sorgenti di OpenMosix, ovvero il softwaSettembre 2003 PC MAGAZINE
257
> In pratica
Come fare
Linux
Û
re che ci permetterà di creare il cluster.
In questo esempio sono stati usati la
distribuzione Linux Slackware 9.0
(www.slackware.com), il kernel 2.4.20
(www.kernel.org), la patch OpenMosix
per il kernel 2.4.20 e il set di tool
OpenMosix 0.3 (http://openmosix.sourceforge.net).
Tutto il software necessario è disponibile gratuitamente.
Mosmon Tramite l’utilizzo del
programma mosmon potremo
monitorare l’utilizzo dei vari
host del cluster. Mosmon, oltre
al carico dei singoli Pc ci può
anche indicare la velocità dei
processori, l’utilizzo della memoria, o le risorse disponibili
per l’elaborazione.
biamo scaricato in precedenza con il comando
I n sta l l i a m o L i n u x
tar -jxf linux-˘
Il primo passo da compiere è installare
il sistema operativo Linux su uno dei Pc
che comporranno il cluster: procuriamoci quindi i Cd dell’installazione e
procediamo. Nel nostro esempio abbiamo utilizzato la distribuzione Linux
Slackware 9.0, disponibile gratuitamente sul sito www.slackware.com.
Qualsiasi distribuzione Linux è comunque adatta allo scopo: la scelta sta solo
ai nostri gusti personali. Durante l’installazione non è necessario effettuare
particolari scelte: potremo anche scegliere l’installazione di default, l’importante è ottenere alla fine un sistema
Linux funzionante.
˘ 2.4.20.tar.bz2
A p p l i c a r e l a patc h
al kernel
Una volta completata l’installazione di
Linux dovremo procurarci i sorgenti
del kernel (www.kernel.org) e la patch
OpenMosix (http://openmosix.-sourceforge.net). Il kernel disponibile al momento della stesura dell’articolo è il
2.4.20, sebbene sia ormai alle porte il
rilascio del 2.4.21.
Apriamo quindi una shell e spostiamoci nella directory /usr/src: scompattiamo il file linux-2.4.20.tar.bz2 contenente i sorgenti del kernel che ab-
Diverse tipologie di cluster
Essenzialmente esistono tre tipi diversi di cluster: failover cluster, loadbalancing cluster, high performance computing (hpc).
Un cluster di tipo failover è composto,
come d’altra parte tutti i tipi di cluster,
da almeno due Pc connessi in rete tra di
loro: il primo Pc è quello che fornisce il
servizio. Tramite un processo di controllo chiamato heartbeat viene controllato che i Pc siano perfettamente
funzionanti e che i vari servizi siano tutti disponibili: nel momento in cui viene
rilevato che il Pc che fornisce il servizio
ha qualche problema, il sistema in automatico lo sostituisce con il secondo
Pc, perfettamente funzionante, senza
causare un disservizio agli utenti: i servizi rimangono infatti tutti disponibili,
anche se ora sono forniti da un altro Pc.
Nel cluster di tipo loadbalancing invece tutti gli host lavorano contemporaneamente: le varie richieste vengono
258
PC MAGAZINE Settembre 2003
infatti indirizzate al Pc con carico minore, in modo da non intasare un singolo nodo. Questo tipo di cluster è un’evoluzione di quello precedente: anche
in un sistema di questo tipo, un eventuale host che non risponde più in maniera adeguata viene automaticamente escluso.
Un cluster hpc è infine un’ulteriore
evoluzione del cluster loadbalancing:
mentre nel caso precedente una richiesta veniva indirizzata a un host dal
quale era completamente gestita, in
un cluster hpc un singolo processo, se
opportunamente programmato, può
essere spezzato ed eseguito in parallelo su diversi host. Inoltre ogni task può
essere spostato da un host all’altro dinamicamente mentre viene eseguito,
a seconda delle risorse disponibili dei
vari host in ogni istante dell’elaborazione. Il cluster presentato in queste
pagine è di tipo hpc.
I file verranno posizionati nella directory
/usr/src/linux-2.4.20. Con il comando
ln -s /usr/src /linux-2.4.20 ˘
˘ /usr/src/linux
creiamo un link simbolico chiamato linux alla directory con i sorgenti. Spostiamoci dunque in tale directory tramite il comando
cd /usr/src/linux
Copiamo quindi il file contenente la
patch OpenMosix in questa directory e
scompattiamola tramite il comando
gzip -d openMosix-2.4.20-2.gz
Il file generato, ovvero openMosix2.4.20-2, contiene la patch da applicare al kernel. Per applicare tale patch
eseguiamo il comando
patch -p1 <openMosix- ˘
˘ 2.4.20-2
Se tutto procede correttamente una serie di messaggi ci indicheranno quali
file sono stati aggiornati correttamente
e non otterremo alcun errore. Ora il
kernel è pronto per essere ricompilato.
R icompilazione
del kernel
Ed ora la parte più difficile: dopo aver
applicato la patch dovremo ricompilare
il kernel; se non lo abbiamo mai fatto
potremmo trovarci in difficoltà. Qualche
volta, per avere un kernel funzionante,
la distribuzione che abbiamo appena installato potrebbe venirci in aiuto: infatti
Linux
Cpu o I/O?
Le due operazioni che occupano
maggiormente un computer sono
quelle che sfruttano intensamente la
Cpu e quelle con grandi flussi di I/O
(input/output). Tramite i comandi
cpujob e iojob potremo indicare al sistema quale tipo di processo stiamo
per eseguire: in questo modo la gestione delle migrazioni dei processi
sarà ottimizzata al massimo.
a volte nella directory /boot si può trovare una copia del file usato dall’installazione automatica contenente la configurazione del kernel di default. Se così
fosse, copiamolo nella directory con i
sorgenti del nostro nuovo kernel, chiamandolo .config, tramite il comando
Come fare
Come potremo vedere, nell’elenco delle opzioni del kernel in testa figura una
nuova voce: openMosix.
Selezioniamola e premiamo invio. Selezioniamo quindi queste voci: openMosix process migration support, Stricter security on openMosix ports, openMosix File-System, Poll/Select exceptions on pipes, e assegnamo a Level of
process-identity disclosure (0-3) il valore 1. Usciamo quindi dalla configurazione di OpenMosix.
Per quanto riguarda il resto della configurazione del kernel si può fare riferimento a quando scritto nel KernelHowto, disponibile sul sito www.linuxdoc.org o negli Appunti di informatica libera, reperibile in italiano su
http://appuntilinux.torino.linux.it.
Usciamo quindi dalla configurazione
del kernel, salvando le modifiche apportate. Tramite il comando
make dep; make clean; make ˘
cp /path/file_copia_config_
˘ kernel /usr/src/.config
˘
ricompiliamo il kernel. Infine installiamo il kernel nel sistema (facciamo
sempre riferimento al kernel-Howto o
agli appunti di informatica libera).
Chiudiamo quindi l’editor e con il comando make compiliamo i sorgenti del
programma. Quindi con il comando
make install installiamo il programma
appena compilato nel sistema.
C onfigurazione
d e l c l u st e r
Ora che abbiamo installato i tool dobbiamo configurare alcuni parametri per
permettere al sistema di funzionare come vogliamo: innanzitutto abilitiamo
la funzione di autodiscovery editando
il file /etc/openmosix/openmosix.config
Switch Il fulcro di un cluster è lo switch:
questo permette la comunicazione tra i vari host. Dato che il traffico di rete di un cluster è molto elevato, per ottenere alte prestazioni è opportuno preferire uno switch
a un hub, possibilmente del tipo 10/100: in
questo modo non si creeranno colli di bottiglia e l’elaborazione dei processi non subirà ritardi a causa di un traffico di rete
troppo elevato.
Û
Naturalmente a /path/file_copia_config_kernel dovremo sostituire il nome
reale del file contenente la configurazione. Entriamo quindi nella configurazione del kernel: dopo esserci posizionati nella directory /usr/src/linux eseguiamo il comando
˘ bzImage
In pratica <
I to o l d i c o n t r o l l o
di OpenMosix
Ora dovremo installare i tool di controllo di OpenMosix che abbiamo scaricato in precedenza insieme alla patch per il kernel:
tramite questi strumenti poAutodiscovery
tremo controllare lo stato
del cluster e dei processi in
La configurazione classica di un cluster preesecuzione sui singoli host.
vede l’utilizzo di un file di configurazione chiaScompattiamo quindi il file
mato mappa, contenente le indicazioni di tutti
openmosix-tools-0.3.tgz con
i Pc facenti parte del cluster. Questo file deve esil comando
make menuconfig
sere compilato correttamente e copiato su tutti gli host del cluster: nel momento in cui si decide di aggiungere o togliere un host si deve aggiornare questo file, altrimenti il cluster non potrebbe vedere le modifiche apportate. Come si
può immaginare, l’utilizzo di questo file è decisamente scomodo, tanto più quanti sono gli host del cluster. È però disponibile l’opzione di autodiscovery: tramite questa comodissima funzione non è più richiesto l’uso del file di mappa,
ma i vari host si cercano e si configurano automaticamente, rendendo molto più semplice la
gestione del sistema.
tar -zxf openmosix- ˘
˘ tools-0.3.tgz
e spostiamoci nella directory
creata. Prima di compilare i
tool dovremo modificare alcuni parametri nel file di configurazione: con il nostro editor di testo preferito apriamo
il file configuration e modifichiamo il percorso assegnato
al parametro Openmosix in
/usr/src/linux.
con il nostro editor preferito, togliendo
il commento all’opzione Autodisc=1
(per togliere il commento va cancellato il simbolo # a inizio riga).
Tramite la funzione di autodiscovery la
configurazione del cluster è molto più
semplice, in quanto non sono più richiesti i file di mappa.
Quindi creiamo la directory nella quale verranno montati i file system virtuali dei vari host che fanno parte del
cluster: il comando da utilizzare è
mkdir /mfs
Settembre 2003 PC MAGAZINE
259
> In pratica
Come fare
Accesso ai file host
In un cluster con OpenMosix è attivo un filesystem virtuale, tramite il
quale è possibile accedere ai dischi
di tutti i Pc facenti parte del sistema.
Nella directory /mfs sono presenti
tante directory quanti sono gli host
della rete, più alcune per l’host locale, chiamate ognuna con l’Id assegnato al Pc: attraverso queste è
possibile accedere ai file nella directory radice dei vari nodi.
Linux
to, non “crossed”) quanti sono gli host del cluster e uno switch o un hub,
possibilmente 10/100 Mbit/s. Colleghiamo quindi i vari Pc e controlliamo
che la rete funzioni correttamente: per
fare ciò potremo usare semplicemente
il comando ping, per testare se i vari
Pc rispondono. Se la rete funziona siamo pronti per lanciare OpenMosix.
E seguire OpenMosix
runon 2 programma_di_prova
È arrivato il momento della verità: tramite il comando
/etc/init.d/openmosix start
Editiamo poi il file /etc/fstab indicando al sistema di montare i filesystem
remoti del cluster: aggiungiamo quindi
a tale file la riga
mandi principali sono mosmon, runon
e migrate.
Tramite mosmon potremo visualizzare
lo stato di carico dei vari host che compongono il cluster: un grafico a barre
ci indica infatti la percentuale della
Cpu occupata dall’elaborazione.
Utilizzando runon potremo eseguire
un processo su uno qualsiasi degli host del cluster: per esempio con il comando
eseguiamo openmosix su tutti gli host
della rete. Quindi con il comando
mosmon
eseguiremo il programma programma_di_prova sull’host con ID 2 del cluster. Con migrate potremo spostare in
tempo reale i processi da un host all’altro: per esempio se vogliamo spostare l’elaborazione del programma
programma_di_prova dall’host 2 all’host 1 dovremo eseguire il comando
cluster /mfs mfs defaults 0 0
Il sistema è ora pronto per far parte del
cluster.
Riavviamo il Pc e se non abbiamo
commesso nessun errore il tutto funzionerà alla perfezione.
I n sta l l a z i o n e
d e g l i a lt r i h o st
A questo punto dovremo preparare gli
altri host del cluster.
Potremo procedere in due modi diversi: se i vari Pc utilizzati sono tutti uguali, potremo copiare l’intero disco del Pc
appena preparato sugli altri Pc non ancora installati; se i Pc sono diversi, dovremo procedere con installazioni tradizionali, ripercorrendo tutti i passi descritti in precedenza.
Anche se abbiamo tutti Pc uguali, la
soluzione più semplice è reinstallare
tutto il sistema dall’inizio: infatti copiare il disco, seppur sia decisamente
la strada più breve, è un’operazione
che potrebbe comportare problemi.
I n sta l l a z i o n e d e l l a r e t e
Ora che abbiamo i vari Pc pronti, dovremo configurarli per la rete: ogni Pc
dovrà avere un indirizzo Ip diverso e,
ovviamente, i servizi di rete attivati.
Procuriamoci quindi tanti cavi di rete
(di categoria 5, con collegamento dirit-
260
PC MAGAZINE Settembre 2003
potremo controllare se i vari host si “vedono” l’un l’altro: eseguendo questo
programma potremo vedere a monitor
un grafico con elencati in basso i vari Pc
del cluster, con rappresentato il carico
dei singoli host. Inizialmente il carico
sarà circa a zero per tutti quanti gli host, ma eseguendo applicazioni vedremo
le barre muoversi, indicandoci come e
dove i processi sono in esecuzione.
U t i l i z zo e t e st
d e l c l u st e r
Tramite i tool che abbiamo installato
in precedenza potremo controllare l’esecuzione dei processi nel cluster: i co-
migrate 5182 1
supponendo che il Pid (ottenuto con ps
ax) del programma programma_di_prova sia 5182.
In ogni caso, quando eseguiamo un
qualsiasi processo in automatico, questo verrà spostato sull’host meno carico, in modo da ottenere il massimo
della resa: inoltre se la situazione dei
processi cambia, i task ancora in esecuzione vengono spostati da un host
all’altro, in modo da sfruttare sempre
al massimo la potenza di calcolo disponibile.
Configurare l’Host
OpenMosix crea nel filesystem virtuale /proc
una directory contenente tutti i dati relativi alla configurazione del cluster: tale directory si
chiama /proc/hpc.Tramite essa è possibile accedere alla configurazione sia dell’host locale,
sia degli altri host del sistema. Inoltre nella directory relativa a ogni processo in esecuzione
vengono aggiunti nuovi parametri: per esempio viene definito se il processo può migrare da
un host all’altro, o su quale host è attualmente
in esecuzione. Per ulteriori informazioni a riguardo si può fare riferimento al manuale completo di OpenMosix.
N on finisce qui...
Ora che abbiamo visto come
si può installare un cluster,
potremo approfondire le nostre conoscenze in questo
campo, in modo da sfruttare
al massimo tutti i Pc della
rete: le potenzialità di un
cluster sono veramente numerose e i pregi superano
nella maggior parte dei casi
i difetti che un sistema del
genere può avere. Su Internet si può trovare una quantità enorme di dati sui cluster: infatti openMosix non è
che una delle varie possibili
soluzioni disponibili. ù
> In pratica
Come fare
Multimedia
Il paesaggio è uno dei generi fotografici
più diffusi, che tutti prima o poi si trovano ad affrontare; ecco le
tecniche di base e i trucchi per migliorarne la qualità
Tecniche di ripresa
Marina Macrì
I paesaggi fotografici
hi non ha mai scattato
una foto paesaggistica
alzi la mano. Probabilmente tutti l’abbiamo fatto almeno una volta, e forse
è altrettanto vero che in pochi ne siamo rimasti soddisfatti.
Spesso, infatti, la grandiosità di un panorama, la presenza di numerosi elementi
nell’inquadratura, ci distrae
dall’attenzione che in altre
occasioni riserviamo alla
preparazione dell’immagine che in
questo caso, proprio per questi motivi,
deve essere maggiore.
Trattandosi di digitale, come paesaggio
si intende anche la creazione di un’immagine prodotta dal montaggio di più
scatti a computer, con programmi che
possiedono specifici strumenti per unire le fotografie l’una all’altra, come
Photoshop (anche in versione Elements), Photo Paint 9 o Corel. In queste pagine ci occuperemo della fase
precedente all’elaborazione a computer, cioè della realizzazione di un file
immagine di buona qualità, sia per la
creazione del panorama a più immagini, sia per la realizzazione di paesaggi semplici.
Û
C
A t t e n z i o n e e s c e lta
della focale
Osservare, osservare, osservare: in fotografia, quale che sia il tipo di immagine che si vuole scattare, questa è la
regola fondamentale. Uno scatto affrettato, soprattutto nel caso di un paesaggio, porta quasi sempre a un’immagine
scialba, spesso con elementi di disturbo alquanto sgradevoli che rovinano
l’immagine e che vi ritroverete a togliere, con fatica, successivamente a
computer, magari senza raggiungere
un risultato soddisfacente. È meglio
quindi provvedere prima, al momento
262
PC MAGAZINE Settembre 2003
della ripresa. Il consiglio più utile è
quello di fare diversi scatti dal medesimo punto di vista, cambiando progressivamente focale per vedere quale variazione introduce; dopo potete procedere mantenendo la focale che ritenete
migliore, cambiando punto di vista,
cioè spostandovi fisicamente. Non buttate via le foto, ma tenetele e riversatele su computer, studiandole nei minimi
ˇ
Prospettiva schiacciata L’uso delle lunghe focali nei paesaggi permette di comprimere
la prospettiva e conferire un
aspetto astratto all’immagine.
In questo caso, anziché inquadrare l’intera collina si è preferito isolare una piccola porzione, dando risalto alle differenti tonalità di colore.
particolari sullo schermo. Vi
assicuriamo che è un ottimo
esercizio per capire come
“leggere” la scena dal punto di vista fotografico.
Un’ulteriore prova potrebbe essere
quella di fotografare il medesimo luogo con climi e durante ore del giorno
diversi: quando è nuvoloso, quando è
una bella giornata di sole, verso sera,
di primo mattino. Anche questo vi serve per capire quali impostazioni possono fornire i risultati più belli.
Variare i tempi
Non sempre il paesaggio
è composto da elementi
perfettamente fermi, come
nel caso di un prato o un
campo di grano che possono
essere mossi dal vento, o
l’acqua di un torrente che
scorre impetuosa, ma anche
le stesse nuvole spinte dal
vento o le foglie degli alberi.
In questi casi, se si può, è
preferibile intervenire sui
tempi di esposizione forniti in automatico, variandoli con la funzione di sotto o
sovraesposizione; in genere si varia il diaframma da -/+ 2 valori. Oppure potete impostare
la modalità manuale con la quale potete scegliere i valori, o almeno uno di essi: tempo
di scatto o diaframma. Non sempre però è utile avere un’immagine perfettamente statica.
Molti paesaggi risultano belli proprio per la presenza di uno o più elementi mossi. La foto
di un bosco con l’acqua della cascata che scorre e appare del tutto mossa è molto suggestiva,
per esempio, e conferisce dinamicità alla scena contornata dagli altri soggetti ben nitidi.
Sta a voi scegliere quello che vi sembra meglio, ma certo è che l’esperienza e l’occhio allenato
all’immagine si acquisisce sperimentando e provando sempre cose nuove.
Multimedia
ˇ
Come fare
ni differenti, si ottiene
un’immagine piatta e
poco gradevole, sopratIl sole all’interno della inquadratura offre opportunità
tutto se usiamo focali
interessanti. La difficoltà maggiore è l’esposizione, perché gli
molto corte. Le quinte
automatismi non sempre danno risultati corretti. Tuttavia
possono anche essere
il digitale, rispetto all’analogico, è in grado di fornire una più
distanti fra di loro perampia lettura delle zone più scure e di quelle più chiare.
ché, grazie alla ampia
Abbiamo sempre il vantaggio di poter correggere l’errore
profondità di campo di
con un programma di elaborazione successivamente, al
un grandangolare, cioè
computer, ma farlo in ripresa dà sempre una grande
alla grande estensione
soddisfazione. Solo l’esperienza ci può fornire indicazioni
della messa a fuoco,
attendibili, anche se esistono alcune regole fondamentali:
avremo perfettamente
per esempio, sottoesporre abbondantemente, anche di due
nitidi sia il primo piano
diaframmi, in modo che le ombre si staglino nere e nette
che lo sfondo.
in controluce. Il sole diretto nell’obiettivo può provocare
Particolare attenzione
indesiderati riflessi luminosi, che sulla fotografia appaiono
va posta al cielo che, a
come macchie e aloni di luce, dovute alla dispersione dei
meno di trovarsi in preraggi luminosi. Li possiamo togliere chiudendo il diaframma
senza di nubi scenograe cercando di proteggere l’ottica al momento dello scatto,
schermando la luce del sole con la mano; oppure aspettando
fiche, non è mai un
la sera, perché questi difetti diminuiscono con la minore
grande soggetto; nonointensità della luce. Per questo è consigliabile fotografare
stante ciò si tende a inin controluce, al tramonto o all’alba, quando è possibile
cluderne sempre troppo
guardare il sole senza problemi. L’esposizione è comunque
nell’immagine. Come
difficile, per cui è preferibile fare più scatti cambiando
regola, che va poi valuil valore del diaframma.
tata di volta in volta, il
cielo è preferibile che
occupi un terzo o meno
Se siete alle prime armi, o non avete in
dell’intera inquadratura. Basta scegliequel momento possibilità di impostare un punto di ripresa un po’ elevato,
re parametri di ripresa di vostra scelta,
e anche il più lungo dei teleobiettivi è
selezionate il programma “Paesaggio”
adatto per realizzare paesaggi. Più che
sulla fotocamera, normalmente indicacon il grandangolo, con il teleobiettito con il simbolo di una o più montavo dobbiamo stare attenti affinché
gne. In questo modo la macchina imqualche elemento dell’inquadratura
posta i parametri più adatti per la fonon copra altri elementi che stanno
tografia di paesaggio, offrendo un ridietro.
sultato sicuro.
La sua principale caratteristica è un
apparente appiattimento della prospettiva; maggiore è la
G r a n da n g o l o o t e l e
lunghezza focale, più
la caratteristica è avAmpi spazi, soggetti che si estendono
vertibile, con la conper chilometri: sembrerebbe ovvia la
seguenza di una
scelta del grandangolare. Sbagliato. È
immagine senza l’ilsolo una delle possibilità che avete a
lusione della profondisposizione, ma valutate anche l’utidità. È una prospettilizzo delle focali tele, che consentono
va interessante perdi realizzare immagini di grande effetto e diverse dal consueto.
Il cielo protagonista Û
Il grandangolare esalta la prospettiva e
Solamente in alcune situazioni, quando le nufa apparire piccoli molti dettagli, perbi e i colori conferiscono
ché inquadra un ampio angolo di riun aspetto suggestivo
presa. È consigliabile usarlo quando
all’immagine, bisogna
possiamo inserire nell’inquadratura
dare risalto al cielo. Aluna serie di piani ben definiti, delle
trimenti è consigliabile
“quinte” (dal gergo teatrale) che confargli occupare meno
feriscono respiro e profondità. Senza
di un terzo dell’intera
l’ausilio di questi soggetti posti su piainquadratura.
Il controluce
In pratica <
ché privilegia le superfici e le linee, e
in alcuni casi aiuta a trasformare un
banale paesaggio in un quadro astratto. Per eliminare la leggera foschia dovuta al pulviscolo atmosferico, potete
montare davanti all’obiettivo un filtro
Skylight o, meglio ancora, un filtro polarizzatore.
Nessun problema con le compatte: in
commercio ci sono portafiltri per compatte che possono essere montati su
tutti gli apparecchi che hanno alla base l’attacco per il cavalletto.
I f i lt r i
I filtri si usano per riprodurre meglio le
varie sfumature dei colori: il filtro giallo scurisce il giallo, un po’ il verde e
scurisce di più il blu. È indicato nei
paesaggi dove c’è prevalenza di vegetazione. In questi casi va bene anche il
filtro verde/giallo, che schiarisce il
giallo e il verde e scurisce decisamente il blu. Il filtro verde schiarisce il suo
stesso colore, scurisce il rosso e il blu:
è adatto per i paesaggi dove ci sono
boschi o una vegetazione comunque
molto scura. Il filtro arancione schiarisce il giallo, l’arancio e un po’ il rosso, mentre scurisce il blu e leggermente il verde.
Va usato per scurire il cielo e dare risalto alle nubi, ai panorami al mare e
in montagna. Il filtro rosso schiarisce il
rosso, scurisce il verde e, con maggior
forza, il blu. Fa diventare quasi neri i
cieli con le nubi che vi si stagliano
bianchissime. I filtri
più importanti sono
quello UV e il polarizzatore.
Il primo elimina la
luce ultravioletta,
per esempio in alta
montagna dove è
presente una dominante azzurra; il secondo, e anche un
po’ l’UV e lo Skylight, riduce la foschia. Il polarizzatore, oltre a saturare le
tinte, elimina i riflessi sull’acqua, conferendo un azzurro
più intenso a un panorama marino. ù
Settembre 2003 PC MAGAZINE
263
> In pratica
La Posta
A cura di Cinzia Jannelli
I nostri esperti saranno lieti di rispondere
alle lettere che perverranno alla nostra
redazione.
Vi invitiamo dunque a mandare le vostre
lettere preferibilmente via email:
[email protected]
via fax: 02/66034238 oppure
via posta: VNU Business Publications Italia
PC Magazine, Via Gorki 69
20092 Cinisello Balsamo (Mi).
Richieste di informazioni più dettagliate
Hardware
> Allungare il cavo
Usb
Ho un problema con i cavi
Usb, devo allungare un
cavo Usb di almeno 20 m,
ma so che più di cinque
non posso.
Esiste in commercio
qualche cosa che mi possa
aiutare a risolvere questo
mio dilemma?
œ Andrea Napoli
Secondo lo standard Usb
la lunghezza massima del
cavo è di appena tre metri,
anche se in commercio si
trovano facilmente cavetti
di prolunga che di solito
permettono di arrivare
ai cinque metri senza
problemi di
funzionamento.
Per superare questa
distanza il segnale elettrico
Usb deve essere rigenerato
digitalmente, poiché per
motivi tecnici legati ai
tempi d’inversione del
canale dati non basta una
semplice amplificazione
elettrica né una prolunga.
Per rigenerare il segnale si
può usare un comune hub
Usb, anche di tipo
“passivo” (cioè alimentato
dal computer): in questo
caso si userà una sola delle
sue porte di uscita. Se il
cablaggio deve essere fisso,
e quindi installato a norma
di legge, bisognerà pertanto
prevedere lo spazio per
264
PC MAGAZINE Settembre 2003
fissare ogni cinque metri
di lunghezza del condotto
una scatola di derivazione
che ospiterà l’hub
o ripetitore Usb.
Il collegamento in cascata
di molti hub o ripetitori
Usb crea problemi di
funzionamento alle
periferiche che usano la
modalità di trasferimento
dati isocrona, e già dal
terzo hub o ripetitore
si possono creare difficoltà.
Diventa perciò necessario
passare a una soluzione
molto più costosa:
il convertitore di protocollo,
disponibile presso
i rivenditori di
apparecchiature
professionali.
Questo apparecchio
è venduto in coppie
master-slave, ciascuna
delle quali ha di solito
un connettore Usb e
uno di tipo RJ45 simile
a quello di una Lan.
Il segnale Usb proveniente
dal Pc viene convertito in
un protocollo proprietario,
trasportato da un comune
cablaggio di rete locale di
categoria 5 (lungo fino
a 90 metri), quindi
riconvertito in Usb dal
convertitore slave che è
collegato alla periferica.
È una soluzione fuori
standard, che può creare
problemi di compatibilità
con i driver delle
periferiche e quindi si
adatta solo a specifiche
situazioni. (p.c.)
rispetto a prodotti, delucidazioni
o semplicemente segnalazioni saranno
pubblicate in queste pagine.
Se avete problemi di configurazione
è necessario specificare dettagliatamente
le caratteristiche hardware e software
del vostro sistema.
PC Magazine non si impegna a rispondere
privatamente e per ragioni di spazio
si riserva il diritto di non pubblicare
o riassumere le lettere troppo lunghe.
> Fruscio di fondo
La configurazione
hardware del mio Pc:
motherboard PT-6VAX2
133 MHz Bus - Ide
Udma/66, Cpu Intel
Pentium III 1 GHz, 133
MHz Bus, Ram 384
Mbyte Dimm PC133,
video Matrox Millennium
G.400 16 Mbyte,
scheda audio SoundBlaster
PCI128 mod. CT4810, Hd
Maxtor D740X Ata 133 49
Gbyte, Windows 2000 Pro
SP3.
Ho scaricato da Windows
Update “Windows Media
Player 9”.
Se attivo gli effetti grafici
ascoltando un Cd
musicale, essi producono
fruscio di sottofondo.
Questo sia con i driver
audio caricati
automaticamente durante
l’installazione del sistema
operativo, sia dopo
l’aggiornamento di essi
dal sito Creative, prima
con la versione
SBaudioSetup_Wk2.zip
del 19/11/2001, poi con
la versione precedente
Capp_Setupus.exe
del 10/11/2000.
Ho rimosso Windows
Media Player e l’ho
scaricato di nuovo: niente
da fare.
Quanto sopra non si
verifica utilizzando
Windows Me, operativo
sulla partizione primaria
dell’Hd.
œ Paolo Cazzanti
Fruscio o scoppiettii
di fondo durante l’ascolto
della musica quando
il sistema operativo è
Windows 2000/Xp, la
scheda grafica è sollecitata
e la scheda audio è un
modello SoundBlaster
anteriore alla serie Audigy
sono un problema ben
noto, provocato quasi
sempre dal funzionamento
anomalo dell’arbitro del
bus Pci/Agp integrato
nel south bridge del chipset
della scheda madre. Questo
componente deve gestire
in modo tempestivo le
richieste di accesso a
scheda audio e scheda
video, per ottenere un
flusso dei dati ininterrotto
e quindi una riproduzione
fluida dell’audio e degli
effetti video. Purtroppo
il risultato non si riesce
a raggiungere se il chipset
della scheda madre ha
buffer poco profondi
(è il caso, per esempio,
del chip VT82C686b di Via)
e contemporaneamente i
driver della scheda sonora
e della scheda grafica
tendono a monopolizzare
l’accesso al bus di sistema,
non rilasciandolo quando
occorre.
Il problema si può risolvere
solo in modo empirico,
eseguendo tentativi
successivi:
1) Aggiornare il Bios
della scheda madre e il
corrispondente driver
Windows per il chipset,
La Posta
che si occupano della
configurazione del south
bridge.
2) Nel setup del Bios,
disabilitare le modalità
Fast Write 4x Agp e
cambiare i valori del
parametro Pci Latency
Timer.
3) Aggiornare i driver
Windows della scheda
grafica e di quella sonora
4) Cambiare modello di
scheda grafica o scheda
madre, oppure tornare
a Windows 9x/Me. (p.c.)
> Formattazione Scsi
Ho acquistato un hard disk
Scsi di Seagate da 10
Gbyte. Come devo fare per
metterlo in funzione, cioè
come faccio a formattarlo
o a fare l’fdisk? Vi chiedo
questo perché mi hanno
detto che la formattazione
di un hard Scsi è diversa,
come l’fdisk. Vi chiedo
anche: cambia qualcosa
d’altro in confronto agli
hard disk normali, oltre
alle prestazioni?
œ Angelo
È importante sapere che
la tecnologia Scsi non
garantisce
automaticamente
prestazioni maggiori
rispetto a quella Ide: un
disco Scsi di tre o quattro
anni fa potrebbe essere più
lento di un hard disk Ide
nuovo di zecca da 7200
RPM, magari con parecchi
Mbyte di memoria cache
interna. Per questo motivo
l’acquisto di un disco fisso
Scsi di seconda mano è
raramente un affare.
Le procedure per formattare
un disco fisso Scsi
dipendono dal tipo di
controller installato nel
computer. Se il controller
è di tipo Raid, cioè
comanda in modo
simultaneo due o più dischi
Scsi (che fa apparire al
sistema operativo come
se si trattasse di uno solo)
bisogna prima di tutto
configurare il suo Bios.
Ogni costruttore ha messo
a punto il proprio
programma di setup per
indicare i parametri di
funzionamento Raid:
livello, dimensione dei
blocchi di stripe, numero
di array ecc. Solo al
termine di questa
procedura si può avviare
l’installazione di Windows
2000/Xp, premendo il tasto
F6 all’inizio della
procedura e inserendo
nel floppy drive il dischetto
con i driver del controller
Raid fornito dal costruttore.
Se invece il computer ha
un controller Scsi di tipo
standard, inserito in uno
degli slot Pci, non sempre
è possibile avviare il
computer dal disco fisso
In pratica <
Scsi. Questa possibilità è
riservata ai controller
che montano un chip
direttamente riconosciuto
dal Bios della scheda
madre, oppure a quelli
(decisamente costosi)
equipaggiati con un chip
Bios Scsi, che simula la
presenza di un comune
disco fisso Ide. Per questo
motivo la preparazione
del disco fisso
all’installazione di
Windows 9x oppure Me si
esegue con i soliti comandi
Fdisk e Format. Quella di
Windows 2000/Xp
dovrebbe accontentarsi dei
driver interni e quindi
proseguire come se il disco
fosse Ide, ma se così non
fosse basta premere F6
all’inizio e inserire il floppy
con i driver del controller
Scsi (come nel caso dei
controller Raid).
Il driver dell’hard disk è
già integrato nel sistema
Una promozione non riuscita
Riceviamo e volentieri pubblichiamo:
Le scrivo per complimentarmi (?) con la Sua Società circa la
validità della promozione da voi effettuata dall’11 al 14 Aprile
c.a.
Ho notato come un prodotto messo in offerta dalla vostra società (cod. E-STC3200) alle 10,30 di venerdì 11 Aprile 2003 non
sia disponibile in nessun deposito di Napoli e Milano da me interpellati. Ho provato quindi, ad ordinarlo via email (come le
dovrebbe risultare) dove prima mi è stato “venduto”, salvo
poi correggere l’ordinativo circa mezz’ora dopo. Non credo sia
questo il modo di gestire eventi cosiddetti “promozionali”. Il
modo più corretto di promozionare un tale articolo sarebbe
stato “promozione per un solo articolo: chi prima arriva...”
Suppongo che ogni commento ulteriore sia superfluo.
I miei più cordiali saluti
œ Dr. Nicola Stabile
Egr. dott. Nicola Stabile
vorrei innanzitutto ringraziarla per la fiducia accordata alla nostra catena di negozi e con l’occasione gradirei portarle le scuse
della nostra azienda e del punto vendita da lei scelto per non
aver saputo sostenere la sua necessità di acquisto sin dalle prime ore della giornata.
Fortunatamente l’operazione promozionale ha riscosso un successo inaspettato con lunghe code di clienti davanti ai negozi sin
dalle prime ore della mattina costringendo molti punti vendita (130 in tutta Italia) a comunicare l’esaurimento delle scorte
dopo pochissime ore dall’apertura, proprio per il prodotto multifunzione Epson 3200.
Tengo a precisare che questa situazione non si è verificata per
altre decine di prodotti in offerta disponibili nei punti vendita
sino alla giornata del lunedì successivo.
Vorrei comunque ricordarle che le offerte nelle giornate promozionali s’intendono sempre valide sino esaurimento scorte
e che sono stati accettati ordini tramite ecommerce sino alla
giornata successiva, sabato 12 Aprile.
Complessivamente abbiamo avuto circa 30.000 clienti che hanno visitato i nostri negozi nelle tre giornate promozionali, acquistando migliaia di multifunzione Epson 3200 e tanti altri prodotti.
Considerando la sua lamentela e invitandola ad avere in futuro commenti tutt’altro che superflui sul nostro operato, visto che
la nostra azienda opera sul mercato nazionale da oltre 30 anni
con serietà e professionalità, la ringrazio per la fiducia accordataci e le porgo Cordiali Saluti.
Gianluca Celin
Franchising Manager
Wellcome - Datamatic
Settembre 2003 PC MAGAZINE
265
> In pratica
operativo Windows, quindi
non è necessario scaricarlo
dal sito Internet del
costruttore.
Se il controller Scsi a cui
è collegato il disco non
supporta l’avvio del
computer, si deve attendere
il caricamento di Windows
dal disco C: (Ide) del
computer, quindi si usa
il comando Disk Manager
(per Windows Nt4),
Gestione Disco (per
Windows 2000/Xp) oppure
Fdisk (per Windows 9x)
per partizionare la nuova
unità. (p.c.)
> Test della memoria
Ram
Vorrei testare l’efficienza
e il corretto funzionamento
della mia Ram e mi
piacerebbe sapere da voi
il nome di qualche buon
software scaricabile
dalla rete e non.
œ Beppe Grandi
Per controllare veramente
a fondo il funzionamento
di un modulo di memoria
Ram non basta un normale
programma, ma si deve
usare uno speciale
analizzatore hardware.
Test della memoria Per effettuare un controllo dell’efficienza dei moduli di memoria esistono software appositi, come
Docmemory.
Û
266
PC MAGAZINE Settembre 2003
La Posta
L’apparecchio misura
con precisione anche la
massima frequenza
operativa reale dei chip di
memoria, invece di quella
indicata dal chip Spd
saldato sul modulo, che
è facilmente falsificabile.
Spesso un controllo così
profondo è eccessivo,
perché per diagnosticare
molti problemi di stabilità
basta un software
diagnostico. Uno dei più
noti è Docmemory,
scaricabile dal sito Web
www.simmtester.com;
in alternativa un ottimo
programma gratuito che
si esegue da floppy disk e
non richiede installazione
su disco fisso è Memtest86,
disponibile sul sito Web
www.memtest86.com.
Nonostante la notevole
lentezza Memtest è molto
usato, poiché la
documentazione a corredo
delle maggiori distribuzioni
Linux raccomanda di
eseguirlo prima di avviare
l’installazione del sistema
operativo. (p.c.)
caratteristiche similari.
Posso quindi utilizzare
un “Plus 9”, considerando
come unico vincolo di
acquistarne uno della
stessa capacità di quello
già installato, o devo
cercare, magari nel
mercato dell’usato, un Hd
esattamente identico,
anche come modello
oltre che capacità?
œ Guglielmo Ruffato
I costruttori raccomandano
di realizzare soluzioni Raid
con dischi identici
semplicemente perché,
salvo poche eccezioni,
se i dischi non sono uguali
le prestazioni o la capacità
complessive sono limitate
da quelle del disco più
lento o meno capiente,
sprecando le possibilità dei
dischi più veloci o capienti.
Nel caso di Raid 0
realizzato con due dischi
la capacità totale è pari
al doppio di quella del
disco meno capiente,
mentre il transfer rate di
picco è poco inferiore alla
media aritmetica di quello
di ciascun disco. (p.c.)
> Attivare Raid 0
Vorrei realizzare una
configurazione Raid 0 striping. Attualmente sul
mio computer ho un hard
disk Maxtor D740X da 60
Gbyte, ormai fuori
produzione e sostituito
dal modello Plus 9, di
> Raid hardware
e scheda madre
P4G8X
Di recente ho aggiornato
il mio vecchio computer
Amd Xp1800+ con un
Pentium 4 2,53 GHz,
scheda madre Asus P4G8X
Deluxe e il controller
Ata133 FastTrack SX4000.
Una precisazione: nella
vostra recensione del mese
di maggio avete scritto
pag. 80 che la scheda
madre Asus P4G8X Deluxe
non ha il controller raid,
ma non è corretto perché
ha un controller Raid in
Serial Ata o almeno così
c’è scritto nel manuale...
visto che io non ho gli
hard disk Serial Ata per
controllare. Ma arrivo al
mio problema: non riesco
ad installare Windows Xp
Professional su disco in
raid 0 con il controller
FastTrack SX4000.
Visto che avete provato
sia la scheda madre
(Asus P4G8X Deluxe)
che il controller (FastTrack
SX4000), Vi chiedo
se potete fare una prova
anche voi, perché io le ho
provate tutte, cambiato più
moduli Ram, cambiato più
modelli di Hd, cambiato
slot Pci, ma niente: non
sono riuscito ad installare
il sistema operativo su
disco in Raid col controller
fast track in boot.
Sono solo riuscito ad
installare il sistema
operativo su disco
collegandolo alla porta Ide
primaria su scheda madre,
e poi ad installare la
scheda FastTrack
collegando 4 Hd al
controller, che vede i 4 Hd
collegati in raid 0 come
configurato.
Il mio sistema è: scheda
madre Asus P4G8X Deluxe,
2x512 Mbyte PC333 full
brand, Pentium 4 2,53 box,
Hd Ide primario Maxtor
Diamond plus 9 da 80
Gbyte, scheda video
Matrox Parhelia 128 Mb,
sc.acquisizione ed editing
video Matrox RT X100,
controller FastTrack
SX4000, n.4 Hd Maxtor Ata
133 40 Gbyte, modem
interno v90, monitor Sony
Lcd X72 (ottimo),
masterizzatore Sony dru500ax, lettore Dvd Pioneer
106, alimentatore da 430
W Enermax.
Saranno i driver? O cosa?
œ Renato Valcanover
La lettera non indica qual
è il genere di errore
incontrato durante
l’installazione; nel nostro
sistema di prova
In pratica <
La Posta
> Prestazioni
di Centrino
Vorrei sapere a quale
processore Pentium 4 per
notebook è paragonabile il
nuovo Centrino a 1,3 GHz.
œ Luca da Pisa
Chiariamo che il nome
Centrino indica la nuova
piattaforma hardware
composta dal processore
Pentium M (che non va
particolare accettano
soltanto segnali di tipo
analogico. Il chip GeForce4
MX440 gestisce segnali
video analogici anche per la
seconda uscita monitor. Il
connettore sulla scheda
grafica è quindi del tipo
Dvi-I (ibrido), e accetta gli
adattatori da Dvi a Vga 15
pin necessari per risolvere
il problema descritto nella
lettera. Le prese Dvi-I si
distinguono da quelle
puramente digitali Dvi-D
perché hanno quattro
contatti disposti a forma
di croce su un lato del
connettore, vicini al blocco
dei 24 contatti digitali
disposti su tre file.
Al contrario, i connettori
Dvi-D non supportano
l’adattatore Vga, e
possono essere collegati
soltanto a monitor con
cavo d’ingresso dello
stesso tipo. (p.c.)
In linea di massima
le applicazioni che
fanno accessi in
Ram frequenti ma
disordinati
beneficiano meno
della cache
maggiorata di
Pentium M. (p.c.)
Û
l’installazione è
stata
completata
senza il minimo
problema,
seguendo le
istruzioni allegate
al controller.
Quando il disco
fisso è collegato ad
un controller Raid,
salvo poche
eccezioni, non basta
entrare nel Bios del
controller Raid e
predisporre la modalità
desiderata. Per installare
Windows 2000/Xp si deve
anche premere F6 all’inizio
dell’installazione (il setup
di Windows chiede
brevemente di battere
questo tasto per caricare
il driver di un controller
Raid aggiuntivo), quindi
inserire dopo qualche
decina di secondi il
dischetto a corredo del
controller e selezionare
il driver esatto. In questo
modo il setup di Windows
può caricare il driver a 32
bit del controller Raid, e
riconoscere i dischi fissi
collegati.
Per evitare conflitti di
risorse, prima d’iniziare
l’installazione del sistema
operativo è consigliabile
disabilitare con il setup
del Bios il controller Ide
integrato nella scheda
madre P4G8X che viene
lasciato inutilizzato. (p.c.)
Le prestazioni di Centrino I
processori utilizzati nei sistemi
Centrino non sono direttamente paragonabili a quelle dei
Pentium 4, a causa della differente architettura.
confuso con il più vecchio
Pentium 4 M), dal
chipset 855 e dalla scheda
di rete Intel PRO/Wireless
2100. Intel non ha
pubblicato benchmark
ufficiali per la versione
a 1,3 GHz di Pentium M,
limitandosi a
confrontare tra loro la Cpu
Pentium 4 M a 2,40 GHz
(con cache L2 di 512 KB
e bus a 400 MHz) e
Pentium M a 1,6 GHz
(con cache L2 di 1 Mbyte
e bus a 400 MHz). In
questo confronto il nuovo
processore risulta
mediamente del 10% più
veloce, nonostante la
frequenza di clock
notevolmente inferiore,
grazie alle differenze
nell’architettura e
soprattutto alla cache L2
più ampia. Poiché il
processore Pentium M
della piattaforma Centrino
compensa la minore
frequenza di clock con
la dimensione della cache,
non è possibile ottenere un
esatto rapporto matematico
tra le sue prestazioni e
quelle di un processore
Pentium 4 M: tutto dipende
dalle particolari
applicazioni utilizzate, ed
in particolare dall’uso che
fanno della memoria Ram.
> Presa Dvi
per il monitor
Vorrei sapere se è possibile
utilizzare l’uscita Dvi della
mia scheda video GeForce4
MX440, con il monitor Lcd
modello LS1510S della Lg
non dotato del medesimo
ingresso (magari con un
adattatore).
œ Paolo Aggio
I monitor Lcd che non
hanno una presa d’ingresso
Dvi si comportano quasi
come i comuni monitor
a tubo catodico, e in
PROCURA DELLA REPUBBLICA
Presso il Tribunale
L’AQUILA
NR 37/2003
Il Tribunale di L’Aquila ha emesso in data 25.02.2003 sentenza di condanna nr. 138 divenuta irrevocabile il 29.04.2004 bei
confronti di DIOP Modou nato a Ndiattar (Senegal) il
12.2.1964, residente a Montesilvano (PE), via Agostinone, 8
IMPUTATO
Del reato p. e p. dagli artt. 171 ter, 2° comma, lettera a), L.
633/41, in quanto poneva in vendita copie di opere tutelate dal
diritto d’autore illecitamente riprodotte e prive di contrassegno
S.I.A.E. nelle seguenti quantità: nr. 42 C.D. Play Station e nr.
211 C.D. musicali.
In l’Aquila il 2.3.2002
OMISSIS
Condanna il suddetto alla pena di anni 1 di reclusione
ed _ 3.000 di multa.
Ordina la pubblicazione della sentenza sul “il Messaggero”
e su “PC Magazine”.
Confisca e distruzione di quanto in sequestro.
Estratto per Pubblicazione
L’Aquila, lì 4.06.2003
Il Cancelliere
Tullio DI DONATO
> In pratica
> Memorie da 256
Mbyte
Ho installato una Sdram
PC 133 sulla scheda madre
Qdi Advance 9 con tre slot
per la memoria da 256
Mbyte, ma il Pc ne legge
solo 128. È possibile
trovare una soluzione?
œ Paolo
La scheda madre Qdi
Advance 9 usa il chipset
Via Apollo Pro 133, capace
di gestire un massimo di
768 Mbyte di memoria
Ram Pc 133.
Per raggiungere la massima
capacità di memoria i
moduli Sdram devono però
utilizzare i vecchi chip da
128 Mbit, e non la nuova
generazione da 256 Mbit:
ciò significa che la maggior
parte dei moduli da 256
MByte di recente
produzione (con chip
saldati su una sola faccia)
viene riconosciuta con metà
della capacità reale.
Poiché la limitazione
è legata alla struttura
hardware del controller
della memoria integrato
nel chipset, l’unica
soluzione consiste nel
sostituire i moduli con
altri basati su chip
di memoria differenti,
saldati su entrambi lati
del modulo. (p.c.)
> Collegare due Pc
Un’esigenza semplicissima
che può capitare spesso
è quella di dover
semplicemente collegare
due Pc tra di loro per
scambio dati. Numerose
opzioni sono possibili
(Lan, Ird, seriale, parallela,
eccetera) ma non ho mai
sentito della possibilità di
collegare direttamente due
Pc tramite porta Usb.
Possibile che non esista
qualcosa in Usb che
funzioni come il classico
268
PC MAGAZINE Settembre 2003
La Posta
Laplink con i cavi seriale
e parallelo? Oppure sono
io a non saperlo?
œ Saverio Amore
Come saprà certamente,
il sistema di collegamento
Usb è nato per facilitare la
connessione di periferiche
al computer, permettendo
il loro collegamento anche
quando il computer
è già acceso.
Nonostante il disegno
originale di questo
standard non preveda
la connessione diretta tra
computer, successivamente
alla sua pubblicazione
diverse sono state le
“evoluzioni” in questo
senso, che hanno
addirittura portato a uno
standard utilizzato anche
da diversi produttori
di schede madri che
lo implementano nei loro
prodotti.
Dal punto di vista fisico,
per poter effettuare il
collegamento con questo
tipo di connessione è
necessario che uno dei due
computer “finga” di essere
una periferica, stabilendo
quindi con la controparte
la comunicazione. Se non
ha una scheda madre che
prevede questo tipo di
connessione, per poter
attivare questa modalità
deve acquistare un apposito
cavo, che può trovare
anche preso le grandi
distribuzioni.
Successivamente, è
necessario installare
un apposito software di
gestione nei due personal
computer interessati,
che faccia vedere il
collegamento Usb come se
fosse relativo a una scheda
di rete. In questo modo
qualsiasi applicazione
che lei usa potrà accedere
ai dati resi disponibili
sul secondo computer.
Faccio presente che la
velocità di trasferimento
dello standard Usb 1.1 è
piuttosto bassa (12 Mbps
teorici) e deve rispondere
ad alcune limitazioni,
proprie dello standard, che
non permette di sfruttarne
adeguatamente la velocità.
Il suo utilizzo diventa
accettabile solamente
quando la quantità di dati
da trasmettere è bassa.
Notevolmente diverse sono
le prestazioni dello
standard Usb 2.0 che
può arrivare a 480 Mbps
e che permette
quindi trasferimenti
più veloci. (d.l.)
Internet
> Collegamento
Internet con
il cellulare
Ho acquistato un notebook
Toshiba Satellite 2450-101
dotato di porta a infrarossi,
tre prese Usb 2.0 e sistema
operativo Windows Xp
Home Edition. Ho la
necessità di navigare
saltuariamente in Internet
senza potermi collegare
alla linea telefonica, e
quindi pensavo di
acquistare un telefono
cellulare dotato di
tecnologia ad infrarossi
e/o Bluetooth con l’ausilio
delle speciali chiavette Usb
Bluetooth.
Quale tipo di tecnologia
mi consigliate tra quelle
proposte (non penso
che la tecnologia Wi-Fi sia
necessaria per le mie
esigenze). In un futuro
abbastanza prossimo
potrei avere necessità di
utilizzare anche un Pda
e di sincronizzare i dati
con il portatile: questo
fattore può influire
sulla scelta definitiva?
Grazie per la collaborazione.
œ Pietro Peruselli
Per collegarsi a Internet
senza avere a disposizione
una linea telefonica fissa,
le uniche soluzioni già
disponibili in tutta Italia
sono le reti cellulari
Gsm/Gprs oppure Umts.
La rete Wi-Fi permette una
connessione Internet via
radio a larga banda con
prestazioni simili ad Adsl;
è relativamente comune
nelle maggiori città Usa,
ma in Italia, dopo la
recente legge che ne
regolamenta l’uso per
accessi pubblici, non è
ancora molto diffusa.
La connessione Bluetooth
offre alcuni vantaggi pratici
su quella a infrarossi,
ed in particolare non
obbliga ad appoggiare il
telefono cellulare accanto al
computer in una posizione
spesso scomoda o a rischio
di cadute. La maggiore
velocità di collegamento
rispetto ai raggi infrarossi
è invece superflua, perché
la connessione a Internet
è limitata dalle
caratteristiche della rete
telefonica e del telefono
stesso. In compenso
l’installazione dei driver
Bluetooth è leggermente più
complessa, e per evitare
sorprese è importante
Û
Gprs e Bluetooth Il modo migliore per collegarsi
a Internet da un notebook
tramite un cellulare Gprs
compatibile è quello di
utilizzare un’interfaccia
Bluetooth.
La Posta
scegliere un adattatore
della stessa marca del
telefono cellulare o
comunque garantito
compatibile con esso.
Se si pensa di acquistare
o usare con regolarità un
computer palmare, per
maggiore comodità e per
evitare conflitti di driver
conviene sceglierlo in
modo tale che il telefono
e il palmare comunichino
con il Pc su porte distinte.
Poiché tuttavia alcune
applicazioni si
avvantaggiano della
comunicazione diretta
tra telefono e palmare,
la soluzione migliore
si ottiene acquistando
telefono e palmare
dotati di entrambe
le interfacce. (p.c.)
> Collegamento a un
sito automaticamente
La Biblioteca in cui lavoro
dispone di una postazione
Internet a disposizione
degli utenti: il Pc utilizzato
è un Pentium II, con
Windows 95 ed Explorer 5.
Purtroppo, “qualcuno” ha
usato questo Pc per
collegarsi a un sito
pornografico.
Da quel momento, ogni
volta che si entra in rete
e si fa una ricerca (con un
motore qualsiasi), si apre
una finestra con immagini
molto “esplicite” che
chiede di collegarsi al sito
pornografico in questione.
Nello stesso momento,
si crea un collegamento sul
desktop e uno sulla barra
(accanto all’orologio).
Tali collegamenti fanno
riferimento al
programma C:\Windows\S
ystem\eros.exe.
Io ho provato a
disinstallare il programma
e a cancellare tutti i
collegamenti, ma ogni
volta che faccio una nuova
ricerca in rete, il
programma riappare e
si avvia automaticamente.
A causa di questo
inconveniente, non posso
più far usare il Pc agli
utenti.
Come posso risolvere
il problema? Ho dato
un’occhiata al file
System.ini, ma a prima
vista non mi sembra ci
siano stati cambiamenti.
Ho provato a cancellare
i cookie di Explorer e ad
aumentarne la protezione,
ma non è servito a nulla.
Vorrei non dover
riformattare la macchina,
perché ho dei programmi
per la gestione della
Biblioteca che preferirei
non perdere.
œ Giulia Verri
Eros.exe è un famigerato
dialer che già da diversi
mesi ha mietuto numerose
vittime e si è distinto per
la difficoltà di rimozione,
che costringe gli utenti
ad agire direttamente
all’interno del registro
di sistema. Per accedere
a quest’ultimo è necessario
aprire il menu Start, fare
clic su esegui e scrivere il
comando Regedit, a questo
punto ci si dovrà portare
sulla chiave
Hkey_Local_Machine
Hkey_Current_User\Softwar
e\Microsoft\Windows\Curre
ntVersion\Run e
successivamente RunOnce,
all’interno delle quali
cancellare ogni riferimento
al file Eros.exe o simili.
Inoltre bisogna procedere
alla cancellazione di alcuni
file, possibilmente
eseguendo questa
operazione in modalità
provvisoria o al prompt
del Dos, i nomi dei file in
oggetto possono cambiare,
ma i più frequenti risultano
essere: Eros.exe,
Windfind.exe, Regcpm.exe,
Winupd.exe, Iexpres.exe,
Msfindosa.exe e
Scvhost.exe, tutti presenti
nella directory
Windows\system.
Talvolta tutto questo può
non bastare ed allora
è necessario ricorrere
all’utilizzo di software
In pratica <
specializzati nella
rimozione di spyware e
dialer, i migliori per questa
occasione sono AD-Aware
disponibile per il download
presso il sito
www.lavasoft.de e Spybot
reperibile in
security.kolla.de.
Dopo averli aggiornati
e configurati ponga
particolare attenzione
ai file segnalati e agisca
di conseguenza procedendo
con l’eliminazione. Non
guasta in questa specifica
occasione anche l’utilizzo
di un antivirus aggiornato
in grado di rilevare ed
eliminare eventuali trojan
responsabili del
continuo ripresentarsi
del problema. (s.b.)
> Difficoltà con
l’invio di posta
Da qualche tempo non
riesco ad inviare la posta
con Outlook Express
(programma di posta che
fino a qualche mese fa
funzionava benissimo).
Quando cerco di inviare
Prima pagina indesiderata
Sono un docente di un Itc e su uno dei nostri
Pc è stata impostata come prima pagina a
nostra totale insaputa quella di Babylon. Non
riusciamo più a toglierla. Abbiamo tentato di
tutto. Potete aiutarci?
œ Michele Calà
Con il termine “prima pagina” probabilmente si intendeva indicare la pagina che viene
caricata in ogni nuova finestra di Internet Explorer, al momento dell’apertura di quest’ultima.
Questa pagina viene normalmente impostata in modo da visualizzare siti Microsoft, come Msn o Windows Update, ma risulta facilmente modificabile agendo sulle impostazioni di Internet Explorer. Inoltre talvolta può
accadere che durante la navigazione su alcuni siti venga proposto di impostare l’home
page su una determinata pagina, ovviamente a fini pubblicitari e per ottenere un maggior numero di visite. Queste “proposte” appaiono sotto forma di finestre di avviso in cui
è necessario operare una scelta a cui spesso
si risponde distrattamente salvo poi trovarsi
con una home page non desiderata. Modificare questa impostazione è comunque molto semplice, basta infatti aprire il menu Strumenti e scegliere la voce Opzioni Internet, dalla finestra che si aprirà si dovrà modificare la
voce “Pagina iniziale” all’interno della scheda “Generale”. È possibile in questo frangente scegliere di visualizzare una pagina bianca, la pagina attualmente visualizzata oppure una pagina preimpostata dal browser,
inoltre si può semplicemente cancellare l’indirizzo presente ed inserirne uno di proprio
gradimento. (s.b.)
Settembre 2003 PC MAGAZINE
269
Û
> In pratica
I server per l’invio di email
Per spedire correttamente messaggi di posta elettronica è
quasi sempre necessario inserire nelle impostazioni del programma l’indirizzo del server di
posta in uscita indicato dal
provider che fornisce la connessione a Internet.
della posta o per esempio
dare conferma a chi mi
invia delle email, mi
appare un messaggio di
errore (premetto che con
questo programma ricevo
regolarmente le email).
Il messaggio che mi appare
è “Impossibile inviare
il messaggio. Uno dei
destinatari non è stato
accettato dal server”.
L’indirizzo di posta
elettronica non accettato
è [email protected]
(vale per qualsiasi
indirizzo io indichi).
Invece usando Msn
Explorer tutto funziona
perfettamente.
œ Orazio Barbaro
Il suo problema è molto
comune e affligge numerosi
utenti che soprattutto da
quando si sono diffusi gli
abbonamenti ad Internet
gratuiti dispongono di più
connessioni e di relativi
account di posta. L’origine
di questo problema è da
270
PC MAGAZINE Settembre 2003
La Posta
ricercarsi da un
lato da una
disattenzione da
parte dell’utente
e dall’altro da una
protezione dei
server di posta dei
vari provider. Ogni
provider in grado
di offrire una
casella di posta
elettronica, offre ai
propri utenti due
indirizzi necessari
per configurare
il programma di
posta elettronica.
Questi indirizzi
identificano il server Pop3
(Post Office Protocol) e il
server Smtp (Simple Mail
Transfer Protocol).
Quest’ultimo è quello che
viene utilizzato per l’invio
della posta, ed è quindi
quello che crea il suo
problema. Se lei infatti
si collega a Internet
utilizzando per esempio
la connessione X deve
necessariamente utilizzare
il server Smtp offerto dal
provider X, mentre può
comunque continuare a
scaricare la posta dal server
Y(Pop3). Questa
limitazione è dovuta a
problemi di sicurezza e
di controllo dello spam,
limitando dunque il traffico
Smtp verso X solo agli
utenti effettivamente
connessi con il provider X.
Nel suo caso probabilmente
sarà necessario modificare
le impostazioni
dell’account di posta di
Outlook Express andando
a modificare proprio
le impostazioni dei server
Smtp, per farlo è sufficiente
aprire il menu Strumenti
e scegliere la voce Account,
dalla finestra che si aprirà
basterà poi scegliere
l’account di posta
elettronica e visualizzarne
le proprietà. A questo
punto si dovrà scegliere la
scheda Server ed impostare
gli indirizzi corretti.
Tenga dunque presente che
con qualunque connessione
è possibile utilizzare
qualunque server Pop3,
mentre dovrà modificare
i server Smtp utilizzando
quello corrispondente
alla connessione utilizzata
in quel momento.
Per semplificare questo
passaggio può creare più
account di posta ognuno
dedicato a una connessione
diversa. Inoltre se intende
utilizzare più account per
la ricezione può comunque
impostarli tutti con il server
Smtp corrispondente alla
connessione utilizzata più
spesso, cioè le impostazioni
di server Pop3 e Smtp non
devono necessariamente
corrispondere al medesimo
provider, e potrà così
configurare un account
con server Pop3 X e server
Smtp Y. (s.b.)
Software
> Doppia
configurazione
di rete
Ho un portatile con
sistema operativo Xp
Home che utilizzo sia
sul lavoro che a casa dove
ho due computer in rete.
Il mio problema è come,
e se è possibile,
configurare il portatile
per le due reti con nomi
diversi.
Se configuro la rete per
casa mi scrive su quella
dell’ufficio e viceversa.
œ Lillo Bernardi
Per commutare con la
massima semplicità e
velocità i profili di
configurazione rete locale
bisogna installare un
software aggiuntivo, perché
Windows non offre,
in modo nativo, questa
possibilità. Il più celebre
è NetSwitcher
(www.netswitcher.com),
dal costo di pochi dollari,
acquistabile direttamente
dal sito Web del
produttore.
Se tuttavia le
configurazioni della Lan
domestica e di quella
dell’ufficio sono simili
(ad esempio cambia solo
l’indirizzo Ip e non sono
presenti controllori di
dominio), possiamo
configurare i protocolli
della scheda di rete
Ethernet per lavorare
indifferentemente sulle
due reti.
Windows Xp permette
di attribuire alla scheda
di rete locale una
configurazione alternativa:
basta richiamare le
proprietà della connessione
alla rete locale dal pannello
di controllo di Windows,
quindi selezionare
il protocollo Tcp/Ip,
richiamare le sue proprietà
e compilare la scheda
chiamata Configurazione
alternativa.
Windows 2000 non offre
questa possibilità, ma
permette comunque di
assegnare un secondo
o terzo indirizzo Ip alla
scheda di rete locale
premendo il pulsante
Avanzate delle proprietà
di Tcp/Ip.
Se la rete locale dell’ufficio
e quella domestica hanno
nomi del gruppo di lavoro
o dominio differenti,
e quindi l’icona delle
risorse di rete funziona
correttamente solo quando
il Pc è collegato alla rete
aziendale, è ancora
possibile accedere a dischi
e stampanti condivisi
sulla rete domestica. Basta
digitare nella barra
degli indirizzi di Explorer
La Posta
direttamente l’indirizzo Ip
del computer da
raggiungere, invece del suo
nome, premettendo però al
numero una doppia barra:
per esempio battendo
\\192.168.0.1 si vedranno
stampanti e dischi
condivisi dal Pc che ha
indirizzo Ip 192.168.0.1
anche se l’icona del Pc
non appare tra le risorse
di rete. (p.c.)
> Scelta del sistema
operativo
Ho un computer con Amd
1600, nVidia GeForce 3,
256 Mbyte di Ram e
Windows Me. Windows
Me lo trovo penoso, a
parte i giochi per il resto
è veramente pessimo.
Compilare Vc++, Vb,
utilizzare Api o software
tipo SoftIce, e anche
utilizzare connessioni
hardware alla scheda video
è spesso impossibile
(problemi con il
software\Dll). In ufficio
ho Windows 2000 che
è perfetto, ma purtroppo
per i ‘’giochini’’...
Vorrei ‘’sdraiare’’ la
macchina che ho a casa
ma cosa installare?
Windows Xp o meglio
tornare a un Windows 98
che forse con un po’
di patch supporta tutto?
Qual è il miglior
compromesso per
“smanettare” sul software
e non vedere un simulatore
di auto viaggiare ad
un frame al secondo?
œ Alessandro Rivoli
Windows Me è
molto simile a Windows 98
ma non identico, e ciò
può causare problemi con
i driver delle periferiche.
Molti produttori
hardware hanno preferito
concentrare gli sforzi sui
driver dei più comuni
Windows 98 e Windows
In pratica <
2000/Xp, abbandonando
gli utenti di Windows Me
a un destino fatto di crash
di sistema e prestazioni
scadenti. Se la
configurazione hardware
del proprio computer non
è adatta a Windows Me,
e quindi il funzionamento
del computer è spesso
instabile o stranamente
rallentato, si può provare
a formattare il disco fisso
per installare il “vecchio”
Windows 98 seconda
edizione. L’operazione
ha raramente effetti
negativi, ed anzi Microsoft
considera la licenza di
Windows Me perfettamente
Diritti d’autore
È possibile sapere se si possono usare le immagini presenti su
un sito in un altro sito?
Possiedo un sito www.poesiearitzesi.it e la mia domanda è:
ho visto una foto di un paese che mi piacerebbe inserire sul
mio sito web; quali sono le procedure? Per fare ciò basta chiedere il permesso al proprietario o esistono altre procedure?
E dei piccoli brani presi da libri?
Posso inserire un link sul mio sito che porti ad un’altra pagina“aprendola in un’altra schermata” e non in un frame del mio
sito? È possibile sapere i link da cui recuperare le varie leggi
alle quali mi devo attenere per realizzare tutto ciò?
œ Fabio Giovanni Calledda
Egregio Signor Calledda, in relazione all’utilizzo di foto altrui,
artistiche o meno, la legge sul diritto d’autore prevede che l’autore/fotografo (o il cessionario dei relativi diritti) abbia l’esclusivo diritto di riproduzione, comunicazione al pubblico o diffusione (artt. 13,16 e 88 L. 633/1941). Ragion per cui, al fine di poterne fare uso, sarà necessario ottenere la previa autorizzazione da parte degli aventi diritto. Inoltre, si consiglia che gli
esemplari riprodotti riportino il nome del fotografo (o suo committente), indicazione dell’anno di produzione della foto e, nel
caso di foto relative ad opere d’arte, il nome dell’autore dell’opera fotografata (art. 90 L. 633 cit.). Tale norma, infatti, è prevista per le foto, per così dire non artistiche, ma la difficoltà
nel discernere le une dalle altre consiglia di osservare quanto
prescritto in ogni caso.
Con riferimento a piccoli brani, in linea generale, la riproduzione è vietata. E’ fatta salva però l’operatività - riscontrata nei
casi concreti assai raramente - dell’art. 70 legge sul diritto d’autore, il quale prevede quanto segue: “Il riassunto, la citazione o
la riproduzione di brani o di parti di opera per scopi di critica,
di discussione ed anche di insegnamento sono liberi nei limiti
giustificati da tali attività, e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera. Il riassunto, la citazione o la riproduzione debbono essere sempre accompagnati dalla menzione del titolo dell’opera, dai nomi dell’autore, dell’editore e, se si tratta di traduzione, del traduttore, qualora tali indicazioni figurino sull’opera riprodotta.”
Infine, con riferimento alle problematiche di linking sollevate, rilevo che negli Stati Uniti le pratiche del framing e del deep link,
se non espressamente autorizzata dal titolare del sito “linkato”,
vengono considerate illecite. In particolare, si ritiene che il framing, per la “confusione” ingenerata nell’utente della rete possa rappresentare una violazione del copyright, laddove non venga evidenziato dal webmaster del “sito richiamante” che il link
è diretto alla pagina di un altro sito.
Per quanto mi consta, in Italia non vi sono espresse pronunce sul punto ed in Europa, quelle di cui si ha notizia (Francia
ed Olanda) hanno portato a conclusioni opposte sempre sulla base di una supposta violazione delle norme sul diritto
d’autore.
A mio avviso, se il deep link è realizzato al solo fine di sottrarre
accessi all’home page di un sito concorrente, non solo il richiamo alle norme previste in tema di tutela di diritto d’autore è
conferente, ma rileva altresì l’applicazione delle norme in tema di concorrenza sleale, per le quali comunque una condotta
siffatta, se operata al predetto fine, è da ritenersi a tutti gli effetti illecita (non ostante qualche avviso contrario, la giurisprudenza è concorde nel ritenere la cumulabilità delle norme poste
a tutela del diritto d’autore e della sleale concorrenza). E’ evidente peraltro che ove venga evidenziato dal webmaster del “sito richiamante” che il link è diretto alla pagina di un altro sito,
il rischio di incorrere in un illecito sfruttamento dell’altrui copyright e/o in un’ipotesi di sleale concorrenza risulta decisamente ridotto. (Avv. Carlo Sala)
Settembre 2003 PC MAGAZINE
271
valida per Windows 98 (ma
non il contrario).
Per allineare Windows 98
Se alle funzionalità di
Windows Me, basta
eseguire in seguito
l’installazione delle ultime
versioni di DirectX,
MediaPlayer e Internet
Explorer.
Se l’hardware del
computer lo permette,
come nel caso descritto
dalla lettera, si può
“svecchiare” il computer
installando Windows Xp
completo di Service Pack 1.
Purtroppo il costo
dell’aggiornamento della
licenza di Windows supera
abbondantemente i 100
euro, quindi se il
computer è usato per
attività semplici e poco
impegnative la spesa
risulta ingiustificata.
Al contrario nel caso
La Posta
di sviluppo software la
scelta è quasi obbligata:
Microsoft supporta alcune
utili funzionalità solo in
ambiente Windows 2000
e Xp. (p.c.)
> Impossibile
stampare
Premetto che utilizzo
Windows 2000 Professional
su una rete aziendale e
sulla cartella delle
stampanti avevo
configurato diverse
stampanti di rete e una
locale. Durante il download
degli aggiornamenti
automatici al sistema
operativo, lo stesso si è
bloccato. Ho riavviato il
Pc ma da allora la cartella
stampanti è vuota (c’è solo
l’icona Aggiungi
stampante). Se provo
ad installare una nuova
Û
> In pratica
Problema di stampa Visualizzazione della finestra di Windows con la segnalazione dell’errore.
stampante si apre una
finestra di dialogo di
Windows (ho allegato
il file) che dice:
“Impossibile proseguire
con l’utilizzo della
stampante. Risorse
insufficienti.
Il sottosistema di stampa
non è disponibile”.
œ Angelo Spampinato
Windows 2000 e Windows
Xp affidano la gestione
delle stampanti ad un
gruppo di servizi di
sistema, per separare
la gestione
dell’accodamento delle
stampe dalla generazione
del raster.
In questo modo i costruttori
di stampanti possono
concentrare i loro sforzi
sull’ottimizzazione dei
driver che sfruttano le
funzioni evolute del motore
di stampa, affidando le
attività di basso livello
ai servizi generici del
sistema operativo.
Il servizio di sistema
principale si chiama
“spooler di stampa”,
e il suo funzionamento
si può controllare
attraverso l’icona servizi:
si trova nella cartella
Un servizio per i lettori: Microsoft suggerisce
Non riuscite a sfruttare
tutte le potenzialità dei
prodotti Microsoft? Grazie
alla collaborazione
con il Supporto Tecnico Microsoft,
PC Magazine vi offre l’opportunità
di sottoporre i vostri quesiti
direttamente ai loro esperti.
Scrivete alla redazione di PC Magazine,
[email protected], specificando
Servizio Tecnico Microsoft.
come utilizzare questo strumento le
consiglio di consultare la procedura indicata nell’articolo tecnico della Microsoft Knowledge Base presente al seguente link: XFOR: Cannot Migrate Lotus Notes Personal Name and Address
Book Contacts to the Outlook Contacts
Folder
http://support.microsoft.com/default.as
px?scid=kb;en-us;324299
Cordiali saluti
Sara Pedrielli
Supporto Tecnico Microsoft Italia
Procedura per Outlook
Con quale procedura posso trasferire la
mia rubrica di Lotus Notes (Versione 5)
nella rubrica di Outlook 5 escludendo di
doverla digitare a mano?
œ Giorgio Brambilla
Gentile lettore
per poter utilizzare in Outlook i contatti presenti nella sua rubrica di Lotus Notes deve importarli utilizzando un tool
creato apposta per questo scopo (Notes
Address Book Importer tool). Per sapere
272
PC MAGAZINE Settembre 2003
Messaggio d’errore
Durante l’arresto del sistema o il riavvio del computer a volte mi compare un
errore. Cosa posso fare?
œ Luca Fantoli
Gentile lettore
Il primo consiglio è quello di configurare Windows in modo che non venga caricato il file o il servizio menzionato nel
messaggio di errore. Se il messaggio di
errore si riferisce a un file o a un servizio,
è possibile che tale file o servizio sia elencato in una delle schede dell’utilità Configurazione di sistema (Msconfig.exe). In
caso affermativo, attenersi alla procedura indicata nel secondo articolo di
questa sezione per disattivarlo. In caso
contrario, passare alla successiva procedura di risoluzione dei problemi riportata in questo articolo.
Per ulteriori informazioni sulla disattivazione di un file o di un servizio mediante l’utilità Configurazione di sistema, consultare l’articolo numero 310353
della Microsoft Knowledge Base: How to
Perform a Clean Boot in Windows Xp.
Verificare, infine, se di recente è stato rimosso un programma dal computer. Se
un programma o un componente di
Windows è stato rimosso di recente mediante una procedura di eliminazione
manuale, il problema può essere causato dalle relative informazioni rimaste
nel computer. Reinstallare il programma o il componente, quindi rimuoverlo
utilizzando lo strumento Installazione
La Posta
Strumenti di
amministrazione del
Pannello di controllo.
In alcune configurazioni
speciali sono attivi altri
due servizi che
appartengono al
sottosistema di stampa:
“print server for Macintosh”
e il client Lpr (gestisce
le stampanti condivise in
rete locale da un host
Linux o Unix).
La situazione descritta
nella lettera si verifica
quando il servizio spooler
di stampa si è arrestato,
e quindi Windows non
riesce a far comunicare
i driver delle stampanti
con le porte di I/O
del computer.
Per riavviare lo spooler
basta fare click destro con
il mouse sulla riga “spooler
di stampa” all’interno
della finestra dei servizi
di Windows, e scegliere
la voce “Avvia”. Se si è
costretti a ripetere
l’operazione a ogni avvio
di Windows, può essere
necessario richiamare
le proprietà dello spooler
e scegliere il tipo di
avvio automatico nella
scheda Generale; nella
scheda Ripristino
scegliere invece “Riavvia
il servizio” per tutti i
tentativi.
Se lo Spooler si arresta
pochi istanti dopo il suo
riavvio, significa che il
driver di una stampante
è corrotto o
incompatibile con la
versione di Windows
presente nel computer:
usare la funzione di
Windows Xp che riporta
il sistema allo stato
antecedente l’ultima
modifica software. (p.c.)
applicazioni o seguendo le istruzioni
fornite dal produttore.
Cordiali saluti
Sara Pedrielli
Supporto Tecnico Microsoft Italia
Modem non funzionante
In seguito all’installazione di Windows
Xp Home il modem non funziona. Quale procedura devo seguire per renderlo
di nuovo operativo?
œ Davide Fonte
Gentile lettore
È possibile che dopo l’installazione del sistema operativo il modem non funzioni,
anche se non è indicato nel controllo eseguito tramite Upgrade Advisor all’avvio di
un’installazione di aggiornamento. Questo problema è causato in genere dal fatto che il driver installato non è corretto oppure che il modem in uso non è supportato in Windows Xp. Per verificare se il modem in uso è supportato in Windows Xp,
vedere l’elenco dell’hardware compatibile
Windows disponibile sul sito Internet. Se
il modem non è incluso nell’elenco del-
> Installazione
di un programma
Ho installato “Pc Booster”
su un Pc con Windows
2000. Dopo pochi
minuti ho deciso di
disinstallare questo
programma.
Il risultato è che
il Pc è rallentato,
in particolare,
nella visualizzazione
dei menu a tendina.
A voi risulta possibile?
Come posso fare per
ovviare a questo fastidio?
œ Lucio Ferrario
Per quanto riguarda Pc
Booster, è effettivamente
possibile che si
possano verificare problemi
sia durante che dopo
il suo utilizzo.
Si tratta di danni
probabilmente conseguenti
alle modifiche effettuate
l’hardware compatibile con Windows Xp,
non ne è garantito il funzionamento con
questo sistema operativo. Se il modem è riportato nell’elenco, scaricare il driver più
recente dal sito Windows Update o richiederlo direttamente al produttore dell’hardware. Se il modem non risulta nell’elenco dell’hardware compatibile con
Windows Xp, è possibile che installando
un driver per Windows 2000 il modem
funzioni, tuttavia questo metodo non viene supportato da Microsoft non essendo
stato testato.
Cordiali saluti
Sara Pedrielli
Supporto Tecnico Microsoft Italia
File eseguibili
Mi risulta impossibile avviare file eseguibili o utilizzare collegamenti alle ap-
In pratica <
da questo software
sul registro di sistema.
Le consigliamo di effettuare
test precisi per verificare se
effettivamente si sono
verificati reali
rallentamenti delle
prestazioni dopo l’utilizzo
e disinstallazione di Pc
Booster o se il problema
è dovuto ad altre cause.
Se si trattasse
effettivamente di un
problema creato
dall’utilizzo di Pc Booster
le consigliamo di contattare
l’assistenza tecnica del
produttore oppure di
risolvere il problema con
altri software analoghi,
se non con lo stesso Pc
Booster.
Se ne avesse la possibilità,
una soluzione drastica
ma sicura potrebbe essere
la reinstallazione del
sistema operativo. (a.s.) ù
plicazioni in Windows Xp. Si presenta
sempre questo messaggio d’errore: “Il
percorso specificato non esiste. Verificare il percorso e riprovare”.
œ Fulvio Incontri
Gentile lettore
Questo problema è causato dalla presenza nel computer in uso del virus W32.Sircam.Worm@mm. Per risolvere il problema, installare e utilizzare il software antivirus per ripulire e rimuovere il virus. Per
la rimozione di questo virus è disponibile
gratuitamente un’utilità sul sito Web di
Symantec al seguente indirizzo (informazioni in lingua inglese): http://www.symantec.com/avcenter/venc/data/ [email protected]
Cordiali saluti
Sara Pedrielli
Supporto Tecnico Microsoft Italia
Microsoft Product Support Services Il Servizio di Supporto Tecnico
Microsoft offre un nuovo modello di assistenza post-vendita che prevede
servizi differenziati pensati per ogni tipologia di utenza. La struttura di
supporto è composta da un team di 80 tecnici di grande professionalità e di elevata specializzazione in tutti gli ambienti e tecnologie Microsoft. Per ulteriori
informazioni è possibile consultare il sito Internet www.microsoft.com/italy/support/
Settembre 2003 PC MAGAZINE
273
Scarica