Terremoto di Amatrice: i tecnici Ingv indagano alla ricerca della faglia I rilievi tempestivi sono fondamentali per capire meglio le deformazioni e gli effetti sul terreno direttamente legati alla scossa principale Frattura cosismica alla base del piano di faglia sul Monte Vettoretto (particolare di immagine allegata alla nota stampa Ingv. In allegato l'immagine intera) “Sono molte le squadre di ricercatori, tecnologi e tecnici dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) - sedi di Roma, Ancona, Grottaminarda, Bologna, Pisa e Milano, che sin dalle prime ore dopo il terremoto di magnitudo 6.0 della notte del 24 agosto in Italia centralesi sono recate nell’area epicentrale per studiare più da vicino quanto stava accadendo. L’obiettivo, intervenire prima possibile per: Studiare la distribuzione degli aftershocks che si sono verificati dopo la scossa principale al fine di delineare le caratteristiche delle faglie. Nelle ore e nei giorni successivi si attivano altre faglie. La sismicità inizia a interessare un volume crostale più esteso e diventa sempre più difficile individuare quale sia la faglia responsabile del terremoto; Effettuare i rilievi geodetici, geologici e geochimici. I rilievi tempestivi sono fondamentali per capire meglio le deformazioni e gli effetti sul terreno direttamente legati alla scossa principale, e per discriminare tra questi e i fenomeni secondari (deformazione post-sismica, frane e distacchi, ecc.)”. Lo si legge in una nota stampa ufficiale diramata da Ingv il 28 agosto 2016, e che riportiamo integralmente. “Fino a questo momento pagina 1 / 3 la rete sismica mobile ha installato nell’area – spiega il comunicato quindici nuove postazioni dotate di sismometri e accelerometri che, unite alle stazioni sismiche permanenti della Rete Sismica Nazionale (RSN) permetteranno di monitorare e studiare meglio il fenomeno in corso. Nella giornata del 27 agosto sono state installate altre due stazioni sismiche nel settore meridionale, verso la zona di Campotosto in Abruzzo. Tre ulteriori postazioni sismiche sono state messe in funzione nella zona di Montereale in provincia di Rieti (foto sotto) dal gruppo che studia gli effetti “di sito”, ovvero come le onde sismiche vengono amplificate dalla conformazione geologica locale. I dati acquisiti con questi esperimenti sono molto importanti percapire la risposta dei vari terreni alle sollecitazioni sismiche e sono quindi utili per gli studi di microzonazione sismica, necessaria per pianificare le nuove costruzioni e per gli adeguamenti di quelle esistenti. Sono in corso di installazione ulteriori strumenti per caratterizzare altre situazioni geologiche critiche, come il passaggio da un’area di roccia a un bacino alluvionale e altro”. “Altra preziosa fonte di dati per ricostruire le caratteristiche delle faglie e delle deformazioni del terreno – sottolinea inoltre la nota stampa Ingv - proviene dai dati geodetici. Alcune squadre dell’Ingv si sono recate sul posto per effettuare delle misure GPS (Global Positioning System) di capisaldi che erano stati misurati in precedenti campagne prima del terremoto del 24 agosto. Nuove postazioni GPS sono state allestite per mappare la deformazione post-sismica: quella lenta che avviene sempre dopo terremoti di questo tipo e che fornisce indicazioni importanti per caratterizzare le faglie e la crosta terrestre. Infine, alcune squadre di ricercatori e tecnici dell’Istituto, in collaborazione con il Dipartimento della Protezione Civile (DPC), sono al lavoro da giorni per uno studio di dettaglio dei danni rilevati sugli edifici. Sia queste analisi che quelle dei geologi saranno oggetto di futuri approfondimenti sul Blog INGVterremoti”. Allegato 1, immagine Frattura cosismica alla base del piano di faglia sul Monte Vettoretto (foto Ingv) pagina 2 / 3 Local Genius.eu, Giornale delle Identità Territoriali Data Notizia :29 agosto 2016 Local Genius è una testata giornalistica: magazine cartaceo e giornale online pagina 3 / 3 Powered by TCPDF (www.tcpdf.org) Powered by TCPDF (www.tcpdf.org)