C’era una volta Celyn b., un marchio inventato da Elisabetta Franchi, una creativa con un forte senso della concretezza che in poco più di un decennio, è diventata un fenomeno dell’ultima generazione di moda. Oltre il pret a porter, c’è un nuova categoria dell’abbigliamento messa a punto da Elisabetta Franchi: il post a porter. La stampa l’ha soprannominata cre-­‐attiva. Perchè Elisabetta Franchi, volitiva e vulcanica, alle doti creative di designer, somma uno straordinario attivismo organizzativo. “La creatività non deve avere limiti ma deve essere possibile, mettibile. Perchè, la moda non è arte ma arte applicata all’abbigliamento: ha senso finchè, si può indossare e fino a quando risponde a precise occasioni d’uso. In questo sta la grande sfida di oggi. E quando si parla di “capi indossabili”, bisogna tenere ben presente lo stile di vita odierno: più dinamico, flessibile; teso alla semplificazione massima. Anche di sera. Quando la donna vuole raggiungere il massimo della seduzione e magari non ha avuto il tempo di cambiarsi”. ELISABETTA FRANCHI: L’INTEGRALISTA DELLA FEMMINILITA’. “Non seguo la moda e le tendenze: credo nel valore della femminilità e creo con questo riferimento assoluto. Mi sento un po’ l’integralista di una femminilità evoluta, una donna consapevole che ancor prima di piacere agli uomini vuole piacere a se stessa. Per questo veste quello che chiamo un city-­‐ sexy dinamico, tagliato con linee slim e scandito da capi agili quanto seduttivi: bustier, giacche brevi e pantaloni asciutti. Non ho mai tradito questa filosofia”.