COMUNE DI OSIMO REALIZZAZIONE DEL NUOVO PLESSO SCOLASTICO IN ZONA VESCOVARA STIMA DEL VALORE DEGLI IMMOBILI ALIENABILI ISTITUTO BRUNO DA OSIMO SCUOLA DI CAMPOCAVALLO 1 PREMESSA La presente relazione intende definire la fattibilità economico-tecnica in riferimento ad un intervento di permuta avente ad oggetto la riconversione, ad altra destinazione d’uso, di due complessi scolastici siti nel comune di Osimo, a fronte della contestuale costruzione di un nuovo complesso scolastico, precisamente quello di via Vescovada. Le scuole esistenti, Istituto Bruno da Osimo ed elementare nella frazione di Campocavallo, dovranno essere riconvertite ad edilizia residenziale, uffici e negozi apportando sin dove possibile, variazioni alle previsioni della strumentazione urbanistica generale ed attuativa vigente nel Comune di Osimo. I due complessi scolastici esistenti ricadono rispettivamente: il primo nel centro storico cittadino in prossimità di piazza S. Agostino, il secondo nella frazione di Campocavallo prospiciente sulla via Jesi. Per comodità descrittiva le due scuola saranno trattate singolarmente 1. SCUOLA ELEMENTARE BRUNO DA OSIMO 1.1. Introduzione La valutazione dell’operazione economica di cui sopra, non può prescindere dall’analisi di quanto previsto negli strumenti urbanistici vigenti nel Comune e precisamente il PRG e le specifiche norme di attuazione presenti nel PPCS (Piano Particolareggiato e di risanamento del Centro Storico). Infatti, per potere eseguire interventi edilizi nella scuola Bruno da Osimo, necessita fare i conti con due specifiche tipologie d’intervento indipendenti, che differiscono tra di loro per anno di realizzazione, per struttura architettonica esterna ed interna, per meccanismo resistente, etc. Lo strumento urbanistico prevede che, per la parte più antica si possa procedere con una ristrutturazione edilizia, mentre per la zona di recente realizzazione con un adeguamento ambientale e funzionale. Le proposizioni urbanistiche, nella sostanza si differenziano tra loro, 2 non solo per tipologia d’intervento, ma anche per la previsione di destinazione d’uso assegnata dalla strumentazione urbanistica in discussione. Si riporta un estratto delle cartografie presenti nel PPCS. 3 L’intervento di ristrutturazione edilizia, dovrà necessariamente conformarsi con quanto normato dall’art. 3 del D.Lgs. n. 301/2002, mentre l’adeguamento ambientale e funzionale con quanto espresso nelle NTA del PPCS all’art. 21, che per comodità di seguito viene riportato: Art. 21 ADEGUAMENTO AMBIENTALE E FUNZIONALE …..”Sono soggetti ad adeguamento ambientale e funzionale gli edifici che risultano in contrasto ambientale per configurazione e materiali o anche in contrasto funzionale per volume ma per i quali, a causa della loro recente costruzione, non è conveniente prevedere la demolizione. In tali edifici, in assenza di specifici progetti di adeguamento che li riconducano ad un limite planivolumetrico accettabile con le caratteristiche generali del centro storico, sono consentite solo opere di manutenzione ordinaria, piccole modificazioni interne nonché quelle modificazioni esterne che ne migliorino l’inserimento ambientale”. Per cui, la strumentazione urbanistica, con questa norma attuativa, chiarisce che esistono nel centro storico degli involucri, che pur non essendo architettonicamente rispondenti al contesto ambientale che li circonda, continuino a persistere, sin quando, un’azione architettonica non li riconduca ad una integrazione ambientale e funzionale nel contesto in cui oggi persistono. Nel caso in esame, effettivamente, la parte più recente della scuola non sembra possedere i canoni estetici delle strutture presenti nel contesto in cui ricade, ma di contro non appare disarmonica dal un punto di vista plano-volumetrico, quindi, con le opportune variazioni urbanistiche, in tal senso, si può pensare ad un intervento di demolizione e ricostruzione, mirante a riproporre un volume congruente con la zona circostante e definito negli aspetti architettonici, secondo i dettami imposti dalle NTA del PPCS. Partendo dalle considerazioni prima espresse, che impongono necessariamente una variante urbanistica, si è definita la previsione che segue. Una corretta valutazione delle opere da eseguire per la riconversione della scuola, deve necessariamente avere come punto di partenza, l’ubicazione strategica della struttura e le condizioni oggettive dei corpi di fabbrica esistenti. 4 In prima analisi, bisogna infatti considerare, l’elevato pregio della zona in cui ricadono gli immobili, e, in conseguenza di ciò, la tipologia edilizia da realizzare, che deve necessariamente essere di tipo residenziale con caratteristiche signorili così come definito dalla classificazione catastale degli immobili residenziali. Tale condizione deve inevitabilmente essere punto di partenza per tutte le ulteriori considerazioni da effettuare al fine di individuare il giusto percorso per divenire ad una corretta analisi sull’intervento da realizzare e sulla valutazione economica dello stesso. Ulteriore riflessione a base del percorso di valutazione dell’intervento è data dall’analisi delle caratteristiche intrinseche degli immobili costituenti la scuola, che risultano non idonei esteticamente, e prive dei requisiti per l’ottenimento del comfort abitativo tipico delle case signorili. Infatti appare chiaro che risulterebbe molto complesso ed assai oneroso imbarcarsi in una ristrutturazione di tipo pesante sugli immobili esistenti, addivenendo comunque ad un utilizzo poco attinente agli scopi da raggiungere, per cui si ritiene più semplice intraprendere un percorso di demolizione e ricostruzione che rispetti la morfologia attuale e le connotazione estetiche, non tanto dell’edificio scolastico preesistente, di dubbio gusto ed assolutamente poco contestuale alla zona in cui si trova, ma del contesto storico architettonico delle cortine che si affacciano sulla piazza. L’intervento architettonico dovrebbe mirare a sintetizzare le specificità tipiche del centro storico dandone una lettura nuova che non lasci dubbi interpretativi tra l’antico e la sua interpretazione in chiave moderna e funzionale. 5 1.2. Caratteristiche geometriche dell’edificio La scuola risulta avere in pianta, una forma di tipo irregolare, risultato di un inserimento successivo di tali involucri rispetto alle costruzioni storiche limitrofe che seguono il percorso delle vie Santa Lucia e della via Pompeiana. La scuola è costituita da due involucri principali, di cui uno, di fattura più antica, realizzato da un piano terra e due elevazioni fuori terra, mentre l’altro, realizzato certamente in epoca successiva, è costituito da un piano terra, due elevazioni fuori terra e due seminterrati. 6 Dando per scontata la variante urbanistica prima accennata e dovendo attuare un intervento di riqualificazione e trasformazione complessivo di tutto l’involucro e delle zone annesse, che eviterebbe cosi la preservazione di parte del costruito, l’obbiettivo da raggiungere sarà dato dall’inserimento del nuovo in un contesto storico di particolare interesse. Con l’azione urbanistica verranno rispettati i volumi preesistenti, mentre saranno variati, sia il numero dei livelli d’interpiano, che le rispettive altezze, nonché l’utilizzo del 7 sottotetto, in un’ottica progettuale che tenga conto dell’aggiunta di elementi figurativi, atti a dare un segno di riconoscibilità al nuovo intervento. L’edificio risulta attualmente avere le seguenti caratteristiche geometriche: Impalcato Superficie lorda Altezza utile Cubatura utile Secondo seminterrato Primo seminterrato Piano terra Piano terra Palestra Piano primo Piano primo 190 150 420 620 273 420 620 3,1 3,1 3,35 4,85 6,45 3,35 4 589 465 1407 3007 1760,85 1407 2480 Piano secondo 385 3,35 1289,75 Piano secondo 620 4,3 2666 Sotto tetto 385 2,85 1097,25 Sotto tetto 620 2,6 1612 La superficie totale della scuola è di circa 4.700 mq., con un volume utile di circa 18.000 metri cubi, mentre le aree esterne di pertinenza hanno uno sviluppo complessivo di circa 1.400 mq. In un ottica di riutilizzo funzionale degli spazi, seguendo i dettami tipici di funzionalità delle abitazioni moderne, si possono ridurre come anticipato, gli interpiani, ricavando così, a parità di volume, un numero di impalcati maggiore rispetto a quelli attualmente presenti. Senza voler valutare in questa fase, le specifiche quote d’imposta dei nuovi interpiani, si può sostenere che le superfici lorde ricavabili, in base alle considerazioni prima esposte, risultano essere di circa 5000 mq. Ulteriore considerazione, meritevole di attenzione e quella relativa ai parcheggi, che usualmente rivestono un importanza secondaria in un processo di costruzione residenziale in aree di espansione, mentre trattandosi di ricostruzione in centro storico ricoprono un ruolo fondamentale. 8 Nel processo di decostruzione, potranno ricavarsi nello spazio sottostante agli immobili, in assenza di presenze archeologiche, dei box interrati, ai quali vi si potrà accedere, sfruttando l’attuale gradinata che si diparte dalla strada sottostante. Come prima accennato si dovrà tener conto, nelle fasi di scavo, della presenza di murature d’epoca romana, già affioranti in alcune aree del secondo seminterrato. Tuttavia da un’analisi effettuata sulle carte tecniche di zona, dai sopralluoghi e dalle differenti quote presenti, si ritiene del tutto fattibile l’azione costruttiva prima espressa. 1.3. Distinzione funzionale delle superfici Le quantità dedotte nel paragrafo precedente sono il punto di partenza per attuare un analisi che distingua le superfici in: residenziali; attività commerciali; box auto. Tale distinzione è necessaria per l’individuazione del reale capitale ricavabile dalla vendita dell’immobile. Partendo ad analizzare i box interrati, si può pensare di effettuare uno scavo che coinvolga, oltre alla superficie limitata dal perimetro del fabbricato, anche una parte dell’area libera di pertinenza; la superficie totale disponibile è di circa 2.400 mq, naturalmente non è pensabile l’utilizzazione di tutta la superficie in quanto sono presenti altre costruzioni limitrofe, ed anche se teoricamente si potrebbe scavare a confine in fondazione, non appare opportuno, vista anche la tipologia dei fabbricati viciniori. Si ritiene conservativa l’ipotesi di lasciare una fascia di rispetto tra i corpi di fabbrica e lo scavo che preservi i fabbricati da possibili interazioni strutturali tra i fronti di scavo e il bulbo di scarico trasmesso dalle sovrastrutture ai terreni. A valle di tali considerazioni, validate da studi approfonditi, senza entrare nel merito tecnico delle considerazioni su esposte, in quanto non pertinenti con l’oggetto di tale relazione, si ritiene cautelativamente valida l’ipotesi di riuscire a ricavare una superficie utile per i box di circa 800 mq; tale valutazione è soggetta anche di un’aliquota scomputata alla 9 superficie complessiva che tiene conto dei possibili recuperi di murature antiche da preservare. È ovvio che tale analisi, non basandosi su scavi e carotaggi effettuati in zona dovrà essere valutata con il beneficio del dubbio, anche se l’intervento è comunque sufficientemente attuabile. Per quanto concerne le superfici commerciali, si è fatta l’ipotesi di collocare tali attività sul piano terra, sui piani interrati, e sulla palestra, in quanto, tali superfici mal si prestano a divenire residenziali, e di contro risulterebbero inaccessibili ai veicoli. Dalle quantità precedentemente dedotte vanno ovviamente decurtate quelle residenziali comuni come le logge i porticati, i vani scala, gli ascensori e tutte le restanti superfici necessarie per garantire la fruizione di tutti gli spazi presenti. La superficie commerciale lorda, risulterà quindi essere di circa 1.500 mq. Per quanto riguarda la consistenza delle superfici residenziali, esse si possono dedurre dalla semplice differenza tra quelle totali e quelle commerciali, così come dedotte in precedenza, in conseguenza di ciò avremo un totale di superfici residenziali di circa 2800 mq. In sintesi da quanto prima trascritto, le superfici ricavabili a base della presente relazione in merito all’edificio scolastico Bruno da Osimo, sono: Definizione superfici Residenziale Box auto Commerciale 1.4. Superficie lorda (mq) 2.800 800 1.500 Stima del valore di mercato del bene da realizzare Per stabilire la fattibilità dell’operazione economica occorre, in prima analisi, determinare il prezzo di vendita degli immobili da realizzare, si procederà quindi, al confronto di tale valore con il costo di demolizione e ricostruzione del fabbricato. Si ricorda che, tale intervento, è solamente una parte della più complessa operazione, che comprende anche la riconversione di un altro istituto scolastico in zona Campocavallo e 10 la realizzazione di un nuovo complesso scolastico in zona Vescovara, per i quali costi e procedimenti di stima si rimanda ai paragrafi successivi. Tornando all’analisi relativa alla riconversione della scuola Bruno da Osimo, per la determinazione del prezzo di vendita degli immobili, ci si è basati sul metodo sintetico comparativo, basato su un procedimento alquanto semplice, e cioè: se sul mercato un certo bene viene contrattato a determinati prezzi e di tali prezzi si conosce l’entità e le modalità di pagamento, è sostenibile che anche il bene in considerazione, una volta immesso sul mercato, possa essere alienato allo stesso prezzo. In realtà, il metodo utilizzato a monte è quello della stima per trasformazione, che viene applicato allorché sussiste una potenzialità economica del cespite da valutare nel senso che è economicamente conveniente procedere alla relativa trasformazione in luogo di mantenerlo nelle sue attuali condizioni. Nel caso in esame, infatti, avremo un bene per il quale è auspicabile la vendita solo dopo una trasformazione che tenga conto degli standard qualitativi richiesti in zona. In quest’ottica il metodo sintetico comparativo serve per determinare solamente il prezzo di vendita del bene già trasformato. Si chiariscono in seguito, alcune fondamentali considerazioni alla base del valore determinato in seguito come prezzo di vendita del bene. Il valore che si deve determinare si può considerare come un prezzo futuro, la stima, altro non è, che una previsione di formazione di prezzo; i valori sono quindi i prezzi attesi, mentre i prezzi che si sono formati per i contratti già eseguiti sono prezzi storici. Per quanto riguarda il mercato immobiliare occorre considerare che ogni cespite gode di un suo monopolio di posizione che lo rende unico nel suo genere, nel senso che non può esistere un altro bene avente le stesse caratteristiche di ubicazione, consistenza, situazione giuridica ed amministrativa, caratteristiche tipologiche o finiture in impianti, ecc.. Si possono, comunque reperire i prezzi "fatti" di immobili assimilabili per ubicazione e parificabili per caratteristiche, consistenza, ecc. Ovviamente non si può presumere che un solo prezzo fatto possa rappresentare validamente l’andamento del mercato; occorre la presenza di una pluralità di prezzi tali da poter formare una "scala di valori". 11 Nel caso in oggetto vi sarà anche una diversificazione del valore delle varie porzioni del bene in base alla destinazione d’uso, ma anche in funzione di alcuni parametri correttivi come l’esposizione, le pertinenze, ecc. Per il livello di valutazione che si vuole individuare nella presente relazione, è sufficiente distinguere il bene in funzione delle varie destinazioni d’uso, rimandando ad analisi future eventuali coefficienti correttivi che valutino le differenze tra varie porzioni del bene da alienare in funzione dei coefficienti correttivi in quanto tali diversificazioni non comportano una significativa variazione del valore complessivo dei beni. A valle di tali considerazioni è stata effettuata una campagna di indagine per conoscere i prezzi di vendita dei beni similari nella medesima zona, sono stati perfezionati i prezzi storici ricavati in funzione di alcuni coefficienti correttivi che tenessero conto delle condizioni specifiche dei beni alienati; si è in definitiva raggiunto un prezzo medio di vendita al mq di circa 3.500 €. Nella determinazione di detto prezzo, ritenuto che l’intervento possa considerarsi di tipo pubblico, visto anche che l’obbiettivo finale è dato dalla realizzazione della scuola Vescovara, non è stata considerata la tassa sul costo di costruzione, che appare opportuno non debba essere corrisposto da parte dell’impresa alla stazione appaltante. Nella specifica condizione bisogna anche considerare che l’intervento riguarda una struttura sufficientemente grande e complessa, dove verranno allocate anche strutture commerciali e studi professionali, che sono di fatto un volano per l’incremento di valore dei beni da alienare, bisogna quindi considerare che se 3.500 €/mq è il prezzo medio di vendita ricavato per appartamenti residenziali con rifiniture signorili, ma venduti singolarmente, nel caso in esame la parte di bene residenziale da alienare avrà un valore superiore. Non è, comunque, facilmente quantificabile tale condizione migliorativa che resta indicativa di un eventuale frazione suppletiva di vendita. Occorre altresì considerare, che l’interro complesso scolastico ha delle aree di pertinenza al fabbricato che assommano a circa 1.400 mq; tali aree, è auspicabile che siano asservite alla sola superficie residenziale, facendone crescere, oltre al costo medio a metro quadro che verrà stimato nei paragrafi successivi, anche il valore; infatti in esse si possono allocare strutture di servizio come attrezzature sportive o giochi per bambini, ovvero verde privato attrezzato, ovvero ogni qualsivoglia attività di contorno all’edilizia residenziale. 12 Tale area, che suddivisa sulla superficie residenziale incide per circa 0,40 mq/mq, può essere valutata come un’aliquota da aggiungere al prezzo di vendita finale; l’incremento di valore da apportare al prezzo di vendita della superficie residenziale per le pertinenze prima menzionate viene individuato pari al 10% del valore di vendita al metro quadro precedentemente ricavato. Quanto finora descritto ha lo scopo di determinare il futuro prezzo di alienazione al metro quadro delle superfici residenziali; medesimo ragionamento di confronto si è portato avanti per la determinazione del prezzo di vendita dei box auto e delle superfici commerciali trovando rispettivamente: • box auto ……………… 1.700/2.100 €/mq • negozi ………………. 2.800/3.400 €/mq Per la valutazione dei locali relativi al bene oggetto della valutazione si ritiene cautelativamente utile adottare il valore medio rispetto agli intervalli su riportati. I valori ricavati dalle analisi precedenti sono anche confortati dai dati forniti dalle pubblicazioni OMI (Osservatorio Mercato Immobiliare) e dai dati riportati negli archivi dell’Agenzia del Territorio relativamente alle quotazioni immobiliari nelle compravendite registrate. Riassumendo, i valori unitari al metro quadro, ottenuti e suddivisi per le diverse destinazioni d’uso, a valle di tutte le considerazioni su esposte, risultano: • residenziale ..………… 3.850 €/mq • box auto ……………… 1.900 €/mq • negozi ………………. . 3.200€/mq moltiplicando i valori unitari appena ottenuti per le superfici ricavabili dalla ricostruzione del fabbricato avremo: Definizione superfici Residenziale Box auto Commerciale Superficie (mq) 2.800,00 800,00 1.500,00 Prezzo futuro di vendita dei beni Prezzo unitario (€/mq) € 3.850,00 € 1.900,00 € 3.200,00 Totale € € € € Valore globale (€) 10.780.000,00 1.520.000,00 4.800.000,00 17.100.000,00 13 1.5. Valutazione del costo di demolizione e ricostruzione La determinazione del costo di demolizione è facilmente ricavabile in quanto è corretto riferirsi ad una specifica voce di Prezzario Regionale – Regione Marche – che contempla la demolizione di interi fabbricati; in tale voce, per fabbricati posti all’interno del centro edificato, il costo di demolizione, risulta di 25,00 €/mc, omnicomprensivi di trasporto e conferimento a discarica del materiale di risulta. Da tale costo bisogna decurtare gli utili d’impresa, pari al 15%. La demolizione risulta così avere un costo unitario, comprensivo degli oneri della sicurezza, di 19,50 €/mc , per cui avremo complessivamente: C Demol. = 21,25 x 18.000 = 382.500 € Per quanto concerne il valore del costo di costruzione sono presenti, in letteratura tecnica, diverse formule che permettono di ricavarlo a partire da costi di costruzione di strutture analoghe realizzate nel passato. In tal senso sono di grande aiuto i numeri indici ISTAT della variazione dei costi di costruzione che misurano le variazioni del costo di costruzione intervenute in un certo intervallo di tempo a partire da un anno base in cui l’indice assume valore uguale a 100 (1990). dove: Pi = prezzo del bene in un determinato periodo (mese, anno) Pb = Prezzo del bene in un periodo detto periodo base100 Il livellamento cronologico dei costi risulta essere: 14 dove: Ca = Costo aggiornato Cs = Costo storico Ia = Indice aggiornato Is = Indice storico Nel caso in esame, tuttavia si conosce il costo di costruzione attuale per tipologie edilizie similari, è risultano quindi di contorno le considerazioni suesposte. Nella seguente tabella si sintetizzano i costi di costruzione per le varie tipologie: COSTO TIPOLOGIA Residenza Terz. E com. Parcheggi interrati €/mq € € € 1.250,00 1.000,00 1.100,00 A tali valori bisogna sottrarre il 15% relativo all’utile d’impresa che porta, in definitiva, ai valori complessivi riportati nella seguente tabella: TIPOLOGIA Residenza Terziario e Commerciale Parcheggi interrati Superficie 2.800,00 € COSTO 1.250,00 1.200,00 € 1.000,00 € 1.200.000,00 800,00 € 1.100,00 € 880.000,00 € 5.580.000,00 Costo di trasformazione Totale Costo Stimato € 3.500.000,00 Concludendo, per la scuola Bruno da Osimo si è determinato: • il prezzo futuro di vendita dei beni da alienare; • il costo di trasformazione di tali beni (demolizione e ricostruzione) A seguire verranno esplicate le considerazioni alla base della valutazione della scuola elementare della frazione di Campocavallo. 15 2. SCUOLA ELEMENTARE CAMPOCAVALLO 2.1. Introduzione La scuola elementare Campocavallo si trova nell’omonimo quartiere posto circa a 3,5 km dal centro di Osimo. Essa è costituita da una struttura portante in muratura a due elevazioni oltre la palestra. 2.2. Caratteristiche geometriche dell’edificio La scuola ha, in pianta, una forma rettangolare con lati rispettivamente di 21,50 m x 10,70 m; la palestra risulta essere strutturalmente indipendente dal corpo scolastico principale ed ha anch’essa forma rettangolare con dimensioni di 14,50 m x 10,00 m; sono presenti, dei servizi di pertinenza, connessi alla palestra, di forma triangolare aventi una superficie lorda di circa 18,00 mq. Il corpo di fabbrica principale ha un meccanismo resistente costituito da setti murari continui realizzati in muratura e legati con malta cementizia, il piano terra ha un’altezza utile di 4,50 m mentre il piano primo ha un’altezza utile di 3,50 m; lo sviluppo delle superfici in pianta è rispettivamente di 232,00 mq per il piano terra, 194,00 mq per il piano primo, oltre ad un terrazzo posto al pino primo avente un sviluppo di 35,70 mq; esiste anche un locale tecnico posto al piano terra avente una superficie di 14,40 mq. La palestra ha una struttura portante in acciaio in mediocre stato di conservazione, ha un’altezza utile di 5,00 m con sistema di copertura realizzato con tetto a due falde; lo sviluppo della superficie lorda è di 142,00 mq, mentre i servizi annessi hanno un’altezza utile di 2,70 m ed uno sviluppo di 18,00 mq. Oltre alle strutture menzionate, la scuola, ha un’area esterna di pertinenza di 1.700,00 mq. Riassumendo le informazioni di carattere geometrico sopra descritte avremo: Impalcato Piano terra Piano Primo Palestra Servizi Palestra Superficie lorda Altezza utile Cubatura utile 232 194 142 18 4,5 3,5 5 2,7 1.044,00 679 710 48,6 16 Una prima valutazione sulle strutture esistenti mostra una differenza costruttiva tra la palestra e il corpo di fabbrica principale che di fatto impedisce una riconversione dell’immobile rivisto in un ottica d’intervento globale. Infatti l’ipotesi di preservare l’esistente non appare economicamente vantaggiosa in quanto, se da un canto sarebbe possibile preservare la struttura principale in muratura, anche se l’essere in muratura la rende intrinsecamente difficile da riconvertire, d’altro canto appare impossibile preservare la palestra che risulta avere un cattivo stato di conservazione, che rende l’opera di adeguamento e riconversione funzionale molto onerosa. Non è altresì percorribile l’ipotesi di demolire la palestra e conservare il corpo di fabbrica in muratura in quanto le due strutture sono accostate l’una a l’altra, ed in conseguenza di ciò le opere da porre in essere a salvaguardia della struttura da preservare sono tali da rendere l’intervento non economicamente conveniente. Appare quindi maggiormente conveniente eseguire anche per la scuola Campocavallo un intervento di demolizione e ricostruzione, così come già ipotizzato per la scuola Bruno da Osimo. Il lotto attualmente ricade in zona avente la seguente destinazione: …..“F2 – Zone delle attrezzature con bacino di utenza inferiore rispetto alle F1 ……“F2.2 zone delle attrezzature, prevalentemente edificate, per attrezzature dell’istruzione”……..; i lotti adiacenti hanno invece la seguente destinazione d’uso: …“B2 – Parti con impianto incompleto”….. “B2.2 – In contesti a valenza ambientale”….. È quindi sulla base di una variante urbanistica si può affermare che la destinazione d’uso del lotto F2-2, possa essere variata in nella zona omogenea B2-2, per la quale, le norme di attuazione del PRG prevedono i seguenti indici urbanistici: 17 Dalla tabella precedente si evince che nel lotto in questione possono identificarsi i seguenti indici. IF IC N° piani Hmax (mc/mq) (mq/mq) fuori terra 1,35 0,3 3 10 Metri quadri lotto 2106,4 Cubatura realizzabile 2843,64 Max dim. In pianta 631,92 Nell’operazione di ricostruzione occorre naturalmente verificare i distacchi dai fabbricati limitrofi e rispettare gli allineamenti già presenti. Una prima ipotesi di inserimento di una nuova struttura nel lotto di terreno che rispetti le limitazioni imposte dalle norme tecniche consente l’inserimento di una sagoma di 280 mq con altezza di 10 metri. Si può infatti prevedere di insediare nella nuova costruzione, attività commerciali o artigianali al piano terra ed abitazioni ai piani primo e secondo. Lo sviluppo 18 totale vedrà quindi attività commerciali per complessivi 260 mq e edilizia residenziale per 520 mq in considerazione degli spazi utili per i servizi annessi all’edilizia residenziale (scale ascensore etc.). 2.3. Distinzione funzionale delle superfici Le superfici ricavate nel precedente paragrafo, così come già detto per la scuola Bruno da Osimo, sono il punto di partenza per un’analisi critica sulla possibile destinazione d’uso dei locali riconvertiti. In un’ottica di riunificazione della palestra con il corpo di fabbrica principale sembra favorevole l’ipotesi di destinare l’intera cubatura posta al piano terra ad attività commerciali e ad insediamenti artigianali di piccola entità; mentre è ipotizzabile la realizzazione di insediamenti residenziali al piano primo. Precisamente si potrebbero realizzare due appartamenti aventi circa 90 mq cadauno di superficie lorda ed un terrazzo di pertinenza di circa 18 mq cadauno. Nella valutazione bisogna anche considerare l’area esterna di pertinenza di 1.700 mq che andrebbe in gran parte alle attività commerciali mentre una piccola parte sarebbe destinata ai parcheggi per i residenti. 2.4. Stima del valore di mercato del bene da realizzare Per la determinazione del valore di mercato relativo alla scuola Campocavallo valgono le stesse considerazioni già esplicate per l’Istituto Bruno da Osimo, quindi si riportano sinteticamente, nella seguente tabella, i valori dei possibili prezzi di vendita suddivisi per destinazione d’uso: • Commerciale e servizi ………………… 1..500 – 2.000 €/mq • Residenziale …………………………… ..1.400 – 2.200 €/mq 19 utilizzando il valore medio degli intervalli sopra riportati ed moltiplicando tale valore per le superfici ricavate e suddivise nelle varie destinazioni d’uso così come meglio esplicato in precedenza si ottiene: Definizione superfici Residenziale Commerciale Terreno per attività comm. Superficie 520,00 260,00 1.300,00 Prezzo unitario € 1.800,00 € 1.750,00 € 450,00 Totale 2.5. Valore globale € 936.000,00 € 455.000,00 € 585.000,00 € 1.976.000,00 Valutazione del costo di demolizione e ricostruzione La determinazione del costo di demolizione, così come già eseguito per l’Istituto Bruno da Osimo, è facilmente ricavabile dal Prezzario Regionale. Considerando del tutto applicabili le considerazioni esposte in precedenza sulle riduzioni e gli incrementi da apportare ai prezzi del prezzario si ottiene, in definitiva: C Tot Demol. = 21,25 x 2.481,60 = 52.734,00 € Per quanto concerne il valore del costo di costruzione per tipologie edilizie similari, considerando che nello specifico si andranno a realizzare due appartamenti con rifiniture normali, e considerando già decurtati gli utili d’impresa, avremo: TIPOLOGIA Residenza Commerciale Superficie € 520,00 € 260,00 € € COSTO 950,00 807,50 Totale Costo Stimato € 494.000,00 € 209.950,00 € 703.950,00 20 3. NUOVO POLO SCOLASTICO IN VIA VESCOVARA OSIMO Per l’insediamento del nuovo polo scolastico sito in via Vescovara è stato redatto il progetto definitivo, che è attualmente in possesso dell’amministrazione comunale. Occorre prima di entrare nel merito della valutazione economica dell’intervento riportare alcune informazioni che chiariscano l’organismo costruttivo previsto in progetto. La zona Vescovara è situata a Sud-Est del centro abitato, il PRG vigente in gran parte la individua come area destinata ad attrezzature pubbliche. Allo stato attuale essa è raggiungibile dalla viabilità esistente, mentre sarà ben collegata tramite una strada prevista nella strumentazione urbanistica vigente. L’area sulla quale si interviene misura complessivamente mq. 25.500, essa anche se non vincolata amministrativamente, presenta una realtà paesistica inconfutabile. Il lotto di terreno di forma poligonale tagliato dalla strade di piano guarda il centro abitato di Osimo. Tale circostanza ha reso più laboriosa la dislocazione della scuola sul terreno, considerato anche che essa dovrà svilupparsi su di una superficie di ben mq.11.000 circa. Il concetto distributivo è quello tipico del campus, ogni zona comune o specifica è raggiungibile da qualsiasi parte dell’area. Al fine di garantire uno stretto rapporto urbano con l’area degli impianti sportivi è stato individuato, ma non inserito nel progetto, un percorso pedonale, che può identificarsi anche come “percorso vita”. Esso dipartendosi dall’area scolastica, perverrà ad un nodo dal quale, tramite un sinuoso sentiero porterà l’utente allo spiazzo antistante il sottopasso, dal quale, tramite una rampa con pendenza inferiore all’8%, supererà il dislivello per trovarsi su di un ponticello sul torrente e raggiungere facilmente la zona degli impianti sportivi. Un percorso caratterizzato da circostanze ambientali con spazi di sosta ed indicazioni, tale da renderlo anche istruttivo. La palestra, considerato che potrà essere utilizzata anche in orari non scolastici e collaborare alle esigenze d’impiantistica sportiva locale, avrà un proprio accesso. Il progetto prevede l’insediamento i due scuole, una scuola elementare ed una media con rispettivamente 10 e 12 aule oltre alle aule speciali previste per le attività laboratoriali. Le scuole saranno collegate direttamente con il corpo palestra tramite un sottopassaggio in parte illuminato naturalmente ed in parte tramite bocche di lupo, opportunamente collocate. 21 Per maggiori chiarimenti sulla progettazione della scuola si rimanda al progetto definitivo già in possesso dell’amministrazione comunale. Per la realizzazione della scuola si è determinato un importo a base d’asta di 6.190.824,92; da tale cifra bisogna decurtare gli utili d’impresa che essendo pari al 15% ammontano a 928.623,74 €, a tale somma non viene calcolata la spesa relativa all’esproprio in quanto tale costo verrà affrontato dal Comune di Osimo, che resterà proprietaria dell’area, mentre si deve necessariamente prevedere un incremento dei prezzi in quanto il progetto definitivo è del 2005, tale incremento può essere stimato intorno al 10%. Il costo di costruzione della scuola, a valle delle considerazioni su esposte, risulta in definitiva ammontare a: Costo costruzione scuola Vescovara: € 6.190.824,92 – € 928.623,74 + € 526.220,12 = € 5.788.421,30 4. ONERI FINANZIARI E COMMISSIONI DI VENDITA L’intervento nella sua generalità verrà sviluppato in anni quattro, pertanto appare chiaro che debba essere considerato il costo del denaro posto a base dell’operazione, che può essere forfetariamente nel suo complesso stimato nel 4% di € 14.120.509,80(costo dell’operazione) pari ad € 564.820,39. Inoltre bisogna considerare il costo delle commissioni e della pubblicità per avviare le vendite immobiliari. Tale costo è stimabile nel 3% dell’importo di vendita dei beni, pertanto avremo € 18.052.500,00 x 3% = € 541.575,00. 22 5. CONCLUSIONI Nei precedenti paragrafi si sono stimati i costi relativi alla trasformazione degli edifici scolastici Bruno da Osimo e Campocavallo, oltre al costo per la realizzazione della Scuola in via Vescovara,per cui il costo totale sarà il seguente: Costo Demolizione/Ricostruzione ovvero Costruzione Scuola Bruno da Osimo Campocavallo Vescovara € € € 5.962.500,00 756.684,00 5.788.421,30 Inoltre, per la scuola Vescovara le spese tecniche assommano complessivamente a: € 773.447,13 ed incidono, rispetto al base d’asta per un 12.49 %. Per cui, ipotizzando anche per gli altri interventi un valore analogo, si ottiene una somma totale delle spese tecniche pari a: Scuola Bruno da Osimo Campocavallo Vescovara Totale Costo Aliquota Demolizione/Ricostruzione progettazione e o Costruzione D.L. € € € € 5.962.500,00 756.684,00 5.788.421,30 12.507.605,30 12,49% 12,49% Totale Costo della prestazione € € € € 744.921,49 94.535,88 773.447,13 1.612.904,50 si riporta in sintesi di seguito il quadro riassuntivo di quanto finora determinato per la valutazione della fattibilità economica dell’intervento: 23 Costo Demolizione/Ricostruzi one o Costruzione Prezzo di vendita Bruno da Osimo Campocavallo € € 5.962.500,00 756.684,00 € 16.076.500,00 € 1.976.000,00 € € 10.114.000,00 1.219.316,00 Vescovara € 5.788.421,30 - -€ 5.788.421,30 Spese Tecniche dei tre interventi € 1.612.904,50 - -€ 1.612.904,50 Costo area Vescovara € 900.000,00 -€ 900.000,00 Oneri finanziari € 564.820,39 -€ 564.820,39 Costo commissioni € 541.575,00 -€ € 541.575,00 2.918.389,81 Scuola Totale Differenza Costi/Ricavi In conclusione l’utile lordo del soggetto attuatore dell’azione finanziaria si attesterà a circa € 2.918.389,81 per un investimento complessivo di € 14.120.509,80, pari a circa il 21,00%. Pertanto, il valore da porre a base di gara di vendita degli immobili in questione sarà pari ad € 6.563.609,61, valore ottenuto sottraendo al ricavo complessivo, il costo di costruzione, gli oneri finanziari, le commissioni, le spese tecniche e l’utile d’impresa. 24