SAPIENZA Università di Roma - Dipartimento di Storia, Culture, Religioni Scuola di specializzazione in Beni demoetnoantropologici Programmi e informazioni didattiche per l’a.a 20111/2012 Docente Fulvia Caruso Email Materia e settore Titolo Programma del corso [email protected] Patrimoni musicali ed etnomusicologia (L-ART/08) Questioni etnomusicologiche Il corso intende fornire agli studenti un bagaglio fondamentale per orentarsi nella gestione dei beni etnomusicali. Verranno infatti affrontate questioni fondamentali dell'etnomusicologia contemporanea come il confronto con l'altro, i concetti di identità e tradizione in ambito etnomusicologico, la ricerca sul campo. Sarà inoltre dedicato uno spazio alla classificazione organologica. L’organizzazione del corso è di tipo seminariale. Note Docente Pietro Clemente Email Materia e settore Titolo Crediti e ore Programma del corso [email protected] Antropologia del patrimonio I (M-DEA/01) Antropologia del patrimonio e del territorio Crediti formativi (CFU) 3 Il progetto didattico intende presentare l’ambito UNESCO del patrimonio culturale immateriale come nuovo campo internazionale sia della cultura che dell’antropologia. Sarà necessario dare per note le Convenzioni internazionali pertinenti: la Convenzione UNESCO del 2003 (Italia 2007) per la salvaguardia del patrimonio immateriale (http://www.unesco.org/culture/ich/doc/src/00009-IT-PDF.pdf) e la Convenzione UNESCO per la promozione e protezione della diversità delle espressioni culturali (http://www.unesco.it/_filesDIVERSITAculturale/convenzione_diversita.pdf). Sulla base di queste convenzioni saranno fornite alcune indicazioni sul quadro giuridico internazionale a partire da due volumi consigliati: Lauso Zagato, Marilena Vecco (a cura) Le culture dell’Europa, l’Europa della cultura, Milano, Angeli, 2012 Lauso Zagato, Lezioni di diritto internazionale ed europeo del patrimonio culturale, Venezia, Cafoscarina, 2011. Si procederà quindi a fornire un quadro delle iniziative italiane, fino alla recente costituzione di una rete di ONG accreditate Unesco, e ai lavori dell’Incontro internazionale UNESCO di Bali (novembre 2011). Si sceglierà quindi come oggetto di indagine il mondo dell’UNESCO come rappresentato dal suo sito UNESCO World Heritage Center (http://whc.unesco.org/), e poi, più particolarmente dal sito UNESCO ICH (http://www.unesco.org/culture/ich/) dove verranno esaminate e studiate le varie informazioni relative sia agli elementi riconosciuti nella lista rappresentativa, sia quelli segnalati per la salvaguardia e le buone pratiche. Verrà inoltre considerata qualche notizia sulla formazione dei dossier di 1 candidatura. Verranno infine studiati alcuni casi di riconoscimento internazionale per considerare sia le nuove prospettive, sia i difetti del sistema internazionale in oggetto. Sulla base di un metodo di analisi da elaborare sul momento e sulla base dell’esperienza italiana di antropologia del patrimonio gli specializzandi saranno invitati a scegliere due schede internazionali complesse di ICH per elaborare una relazione. A questa relazione sarà dedicata l’ultima parte del modulo in data da stabilirsi. La relazione elaborata sarà redatta in un dossier d’esame da consegnare in tempi adeguati per la valutazione. Docente Egidio Cossa Email Materia e settore Programma del corso [email protected] Museologia (L-ART/04) Negli incontri del corso di Museologia (Extraeuropea) sono illustrate ai partecipanti le diverse modalità espositive dei materiali etnografici extraeuropei sia negli allestimenti permanenti sia in quelli temporanei a partire dalle realizzazioni del Museo Luigi Pigorini. Brevemente sono anche illustrate le strategia adottate o in corso di adozione da parte dei principali Musei europei e nordamericani con patrimoni simili a quelli del Pigorini, nel tentativo di ridefinire il loro ruolo alla luce delle mutate esigenze sociali e culturali e del dibattito scientifico in atto. L'ultima parte del corso è svolta a diretto contatto coi materiali conservati nel deposito Africa per dare ai partecipanti un'idea più concreta delle tipologie di manufatti e del patrimonio immateriale ad essi collegato suggerendo diverse possibilità di loro valorizzazione in ambito espositivo. Docente Vito Lattanzi Telefono Email Materia e settore Titolo Crediti e ore Programma del corso 06 54952245 [email protected] Antropologia museale I (M-DEA/01) Formazione, sviluppo, politiche Crediti formativi (CFU) 3 I musei d’etnografia hanno giocato un ruolo fondamentale nella storia delle discipline demo-etno-antropologiche, ma il rapporto tra antropologia e musei è storicamente controverso. La storia delle politiche istituzionali dei musei etnografici è infatti contraddistinta a livello nazionale e internazionale da stagioni in cui, a seconda delle mutevoli prospettive con cui si è scelto di gardare il mondo dei patrimoni culturali, gli interessi dell’antropologia e della museografia convergono o si divaricano. Il modulo è articolato in due parti: Formazione e sviluppo della museografia DEA in epoca moderna Musei DEA e politiche contemporanee del patrimonio Nella prima parte, si delineerà il quadro d’insieme dei processi di formazione e di sviluppo della museografia DEA contemporanea con riferimento ai suoi principali promotori. Nella seconda parte, si metteranno a fuoco, attraverso la presentazione di casi istituzionali sia italiani che stranieri, i contesti culturali che nell’ultimo quarto del 2 Testi di riferimento Metodi didattici Modalità d’esame Note Novecento ridefiniscono il ruolo “politico” dei musei e rilanciano il campo di interesse denominato “antropologia museale”. G. W. Stocking jr., Gli oggetti e gli altri. Saggi sui musei e sulla cultura materiale, Roma, Ei editori, 2000, cap. 1 (pp. 33-49) e cap. 4 (pp. 117-159). P. Clemente-V. Lattanzi-V. Padiglione, La museografia demo-etno-antropologica italiana, “Antropologia Museale, n. 12, pp. 33-46 V. Padiglione, Poetiche dal museo etnografico, Imola, La Mandragora, 2008, Parte Prima (pp. 23-86) e il cap. 6 (pp- 107-126) V. Lattanzi, Invito alla danza nei musei d’antropologia, “Studi culturali”, 2009, n. 3: 423-432 V. Lattanzi, Quale missione per i musei “senza territorio”? Il caso Pigorini, “Antropologia Museale, 9, 2005, pp. 32-35 V. Lattanzi, Beni demo-etno-antropologici, s.v. “Enciclopedia Italiana Treccani”, Appendice 2000, pp. 171-174. V. Lattanzi, Il disincanto delle muse e la condizione dei musei di antropologia, “Thule”, nn. 16-17, 2004, pp. 87-100. Lezioni frontali – gruppi di lavoro Elaborato scritto Nel corso delle lezioni saranno suggeriti approfondimenti su testi e documenti e fornite indicazioni bibliografiche integrative. Docente Annamaria Mecchi Email Materia e settore Titolo Programma del corso [email protected] Conoscenza dei materiali e tecnologia del restauro (CHIM/12) Modulo I: Materiali inorganici Per conservazione dei materiali costituenti i Beni Culturali tangibili si intendono tutta una serie di azioni che prevedono la conoscenza dei materiali, lo studio del loro stato di conservazione, l’individuazione degli eventuali agenti del loro degrado, ed infine la scelta delle condizioni per il mantenimento della loro integrità materica (conservazione preventiva), delle operazioni di manutenzione e degli interventi di restauro. Il corso intende introdurre gli allievi alle diverse azioni di cui si compone la conservazione e alle metodologie scientifiche che per esse vengono utilizzate. Pertanto i cenni di chimica e fisica saranno solo finalizzati alla comprensione delle problematiche illustrate. Al termine del corso lo studente potrà comprendere l'importanza dello studio della materia di cui è costituita l’opera, del suo ambiente di conservazione e la scelta di un corretto intervento di restauro. Nozioni di chimica generale ed inorganica: atomi, molecole, tipi di legami, ossidi, acidi, basi, sali. Composizione chimica e composizione mineralogica. Porosità dei materiali. Composizione, degrado e tipologie di intervento (conservazione preventiva, manutenzione e restauro) di: Materiale lapideo naturale (rocce,) e artificiale (mattoni, malte, stucchi, ceramiche ecc.). Pigmenti Metalli e leghe Cenni alle tecniche analitiche più utilizzate per la caratterizzazione dei materiali organici e inorganici. 3 Docente Vincenzo Padiglione Email Materia e settore Titolo Crediti e ore Programma del corso [email protected] Antropologia museale II (M-DEA/01) Formazione, sviluppo, politiche Crediti formativi (CFU) 3 Le meraviglie di ogni genere che il museo, al suo esordio, custodiva in studioli di umanisti, sono oggi di nuovo evocate: disseminate però nella proliferazione di musei dalla consistenza patrimoniale assai diversa, dalla tipologia disciplinare spesso ambigua, dalla struttura gestionale variegata, dall’estetica espositiva tutt’altro che unitaria. Tutto in movimento (persone, idee, immaginari, oggetti). Sensazioni di disordine e di effervescenza sono ormai costitutive del nostro rapporto con i musei. L’antropologia ci offre una prospettiva relativistica, comparativa e intrusiva (antropologia dei e nei musei) per comprendere in modo simpatetico ed estraniato la dispersione delle istituzioni museali e il loro contributo alla democrazia culturale. In particolare la museografia etnografica costituisce una delle arti etnografiche, insieme alla cinematografia antropologica, alla fotografia etnografica, ecc.) e dovrebbe rispondere a criteri non improvvisati di resa espressiva e di risonanza contestuale, propri dei linguaggi antropologici. Dopo una breve introduzione alla prospettiva etno-antropologica dei musei e nei musei volta ad offrire strumenti per riflettere con sensibilità contestuale e comparativa sulle nozioni di Memoria, Bene, Patrimonio e Museo, si approfondirà il tema della specificità della mediazione antropologica del patrimoniale riflettendo su concetti quali “contestualizzazione”, “meraviglia e risonanza” sia sul piano teorico che attraverso l’esame di casi di piccoli musei etnografici. Gli specializzandi sono invitati ad esplorare, a livello teorico e pratico, le risorse della nozione di Installazione etnografica per operare un confronto tra antropologia e arte e per interrogare dall’interno alcune possibili poetiche della alterità e della memoria, del biografico e del quotidiano. Vincenzo Padiglione 2008, Poetiche dal museo etnografico. Spezie morali e kit di sopravvivenza. Imola: La Mandragora Dispensa di articoli apparsi su AM - Antropologia museale, rivista di SIMBDEA Testi di riferimento Docente Anna Maria Reggiani Email Materia e settore Programma del corso [email protected] Legislazione dei beni culturali (IUS/01) Storia della tutela Il codice dei beni culturali e del paesaggio Organizzazione e gestione del museo: migliorare si può Conservazione, restauro e riuso delle architetture storiche: normativa, procedure e indirizzi di tutela. Evoluzione del mercato dei beni culturali Globalizzazione e beni culturali Forme di valorizzazione: le fondazioni Utilizzazione economica e uso collettiva dei beni pubblici Archeologia subacquea Archeologia preventiva 4 Docente Antonello Ricci Email Materia e settore Titolo Programma del corso [email protected] Patrimoni musicali ed etnomusicologia (L-ART/08) Antropologia del suono Il corso è incentrato sulla definizione di “paesaggio sonoro” e sulla pratica del “design acustico”. Nel primo incontro saranno forniti materiali didattici e indicazioni bibliografiche per lo svolgimento della didattica che avrà un impianto seminariale A. Ricci, Antropologia dell’ascolto, Roma, Nuova Cultura, 2010. A. Ricci (a cura di), Temi di antropologia del suono (Dispense) Testi di riferimento Docente Luciana Rossi Email Materia e settore Titolo Programma del corso [email protected] Conoscenza dei materiali e tecnologia del restauro (CHIM/12) Modulo II: Materiali organici Per conservazione dei materiali costituenti i Beni Culturali tangibili si intendono tutta una serie di azioni che prevedono la conoscenza dei materiali, lo studio del loro stato di conservazione, l’individuazione degli eventuali agenti del loro degrado, ed infine la scelta delle condizioni per il mantenimento della loro integrità materica (conservazione preventiva), delle operazioni di manutenzione e degli interventi di restauro. Il corso intende introdurre gli allievi alle diverse azioni di cui si compone la conservazione e alle metodologie scientifiche che per esse vengono utilizzate. Pertanto i cenni di chimica e fisica saranno solo finalizzati alla comprensione delle problematiche illustrate. Al termine del corso lo studente potrà comprendere l'importanza dello studio della materia di cui è costituita l’opera, del suo ambiente di conservazione e la scelta di un corretto intervento di restauro. Nozioni di chimica organica con particolare riguardo ai polimeri naturali, artificiali e sintetici Composizione, degrado, tipologie di intervento di materiali cellulosici: legno, carta, tessuti di origine vegetale Composizione, degrado, tipologie di intervento di materiali proteici: cuoio, pelle, pelliccia, tessuti di origine animale, piume Composizione, degrado, tipologie di intervento di materiali fotografici Documentazione conservativa Misurazione, scelta e controllo dei parametri di natura fisica dell’ambiente di collocazione e/o di esposizione (temperatura, umidità relativa, luce, ecc) Docente Elisabetta Silvestrini Email Materia e settore Titolo Programma del corso [email protected] Museologia (L-ART/04) Patrimoni, dai beni materiali ai beni immateriali La riflessione sui beni culturali demoetnoantropologici non può prescindere dalla considerazione della loro natura, e soprattutto dalle categorie del “materiale” e dell’ “immateriale”. In particolare, il patrimonio dei beni materiali, lungi dal costituire una specifica tipologia a sé, si lega inestricabilmente ai beni immateriali, che costituiscono, nella maggior parte dei casi, la connotazione antropologica (in caso contrario, lo studio 5 dei beni materiali resterebbe esclusivamente storia delle materie e storia della tecnologia). Nel corso sarà proposta una riflessione su alcuni casi di patrimoni materiali, rispetto ai quali i relativi dati immateriali rappresentano elementi costitutivi. I. Vestire, proteggere, 0rnare il corpo: l’abito. Dalla produzione materiale (reperimento e lavorazione materie prime, produzione tessile, tinture, ornati, confezione, eccetera) agli elementi immateriali (definizione di status, simbolismo, segni di identità eccetera). II. Ornare, decorare, proteggere: i gioielli, gli interventi sul corpo (capigliature, tatuaggi, piercing, pittura, eccetera). Dalla produzione materiale (reperimento e lavorazione materie prime, modellatura, realizzazione eccetera) agli elementi immateriali (definizione di status, simbolismo, identità, eccetera). III. Testi e immagini: letteratura popolare, fogli volanti, manifesti e locandine. Oralità e scrittura, beni immateriali formalizzati, e beni materiali (testi scritti, immagini a stampa eccetera). Percorsi di andata e di ritorno. IV. Patrimoni “esibiti”: la festa. La festa come elargizione del patrimonio locale e come segno di identità. Patrimoni esibiti: simulacri religiosi, apparati effimeri, patrimoni privati (gioielli), cibo, eccetera. Accumulazione materiale, segni immateriali. Docente Paola Elisabetta Simeoni Email Materia e settore Titolo Programma del corso [email protected] Etnografia della cultura materiale (M-DEA/01) La catalogazione dei beni DEA materiali. Ricerca, documentazione, schedatura Il corso riguarderà un inquadramento della catalogazione demoetnoantropologica nell’ambito più ampio della catalogazione in Italia e specificamente riguardo agli standard del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Verranno in particolare presi in considerazione: la teoria e la pratica della catalogazione dei beni culturali DEA materiali l’esame di alcuni progetti di catalogazione sul terreno la catalogazione d’archivio la individuazione dei beni da catalogare la catalogazione dei beni raccolti in collezioni museali. Si prenderanno in esame esempi di schede compilate. Le parti introduttive di carattere generale sulla catalogazione dei beni DEA e sugli aspetti istituzionali verranno trattate in collaborazione con l’insegnamento parallelo di Roberta Tucci, La catalogazione dei beni DEA immateriali. Ricerca, documentazione, schedatura. Note Docente Roberta Tucci Email Materia e settore Titolo Programma del corso [email protected] Etnografia della cultura materiale (M-DEA/01) La catalogazione dei beni DEA immateriali. Ricerca, documentazione, schedatura Il corso riguarderà la teoria e la pratica della catalogazione dei beni culturali DEA immateriali. Verranno presi in esame: la storia della catalogazione DEA, le questioni inerenti il riconoscimento del bene, il suo rilevamento e la sua documentazione; gli aspetti istituzionali e normativi; gli standard dell’ICCD e la scheda BDI (Beni DEA Immateriali). Verrà studiato come elaborare progetti di catalogazione sul territorio e in archivio e verranno illustrate delle concrete campagne di catalogazione realizzate nel corso dell’attività del Centro Regionale di Documentazione dei beni culturali (CRD) 6 Note della Regione Lazio. Il corso si svilupperà attraverso i seguenti argomenti: - Introduzione alla catalogazione dei beni DEA immateriali: individuazione del bene-performance; metodologia del rilevamento sul terreno e della documentazione audio-visiva, trattamento dei dati (indicizzazioni, didascalie, apposizione di codici identificativi, trascrizioni ecc.) - Profilo storico degli standard schedografici DEA: le schede FK e gli altri tracciati antecedenti la scheda BDI; - Normative ICCD 3.00: struttura della scheda, vocabolari, allineamenti; documentazioni multimediali, scheda BIB - Contesto istituzionale di nascita della scheda BDI: accordi Stato-Regioni, sistemi informativi; normative nazionali e regionali - Metodologia d’impianto della scheda BDI: tracciato e normativa 3.01; relazioni orizzontali e verticali, segmentazioni - Esame di schede BDI compilate - Progettazione di campagne di catalogazione di beni immateriali con schede BDI - Esame di campagne di catalogazione di beni immateriali con schede BDI. Le parti introduttive di carattere generale sulla catalogazione dei beni DEA e sugli aspetti istituzionali verranno trattate in collaborazione con l’insegnamento parallelo di Elisabetta Simeoni, La catalogazione dei beni DEA materiali. Ricerca, documentazione, schedatura. Docente Mario Turci Email Materia e settore Titolo Programma del corso [email protected] Expografia e allestimento museale e museografia (ICAR/16) Expografia e scrittura etnografica. Poetiche e politiche dello spazio allestito Il corso, il cui mandato è relativo alla presentazione e discussione dei lineamenti sostanziali dell’esporre etnografie, si svilupperà in tre ambiti: - del comporre e del plasmare: expografia della scrittura etnografica - ricerca etnografica e forme dell’esporre: il museo e l’installazione - l’esporre quale pratica di progetto: ragioni politiche, poetiche, tecniche ed etnografiche. i quali avranno lo scopo di articolare i seguenti temi: - l’esporre come esperienza etnografica - esporre etnografie fra prova e testimonianza - politiche della scrittura e scenografia etnografica - dall’ idea all’ expografia (percorso progettuale dell’allestimento museale) - esporre etnografie del contemporaneo - esporre: fra “permanente” e “temporaneo” Scopo didattico del corso sarà quello di riflettere sul rapporto fra pratica etnografica e scrittura espositiva, attraverso l’analisi e la critica della storia delle expografie etnografiche e quindi del museo quale luogo d’espressione della missione dei saperi antropologici. Particolare rilievo sarà dato all’analisi e discussione del rapporto attuale fra expografia etnografica e arte contemporanea. 7