GABRIELE FATTORI SCIENZE DELLA PSICHE E MATRIMONIO CANONICO Le norme de lle allocuzioni pontificie alla Rota Romana (1 939-2009) ~ ha da a B ~~e 8 192 5 CAN I AGAU I PREMESSA Le scienze umane sperimentali psichiatTiche e p sicologiche non presentano una stori a facile e lineare!, Rispetto al resto d'Europa e ) Nelle allocuzioni pontificie alla Hota Romana il termine "scienze umane~ compare una prim,) volta nel "1982 e una seconda volla ne! 19R7. Secondo l'El1ciclopediafilosofica, X, 2006, pp. 10321-10322 (b voce è di M. Rostm), le -scienze /lilla/l('" formano una .famiglia ,1I1icolal3 e comples..<;a di 3mbiti disciplinari volti allo studio dei rapp':lI1i tra \lomo, mondo e trascendenza. Nella loro configurazione moderna, le scienze umane comprendono la filosofia, la lettenltura, i] diritto, le scienze sociali come la sociologia, l'economia, la politica, l'antropologia culturale, la psicologia , le scienze delle religioni •. A dispeno della stia attuale diffusione e della disinvoltura con cui spesso viene urilizzata, l'espressione "scienze umane" è estremamente problematica. La portata semantlca di questa locuzione è molto vasta e in continuo mutamento a causa dell 'evoluzione e dell'avvicendarsi di paradigmi epistemologici, e dell'ideazione di paradigmi mlovi (più diffusamente sul concello di paradigma si veda inJra, n1. 5). Tra le tante a disposizione, la definizione dell'Enciclopedia fi losofica I30mpiani ci è sembrata la più adatta al "taglio" delb nostra ricerca per più ordini di motivi. In primo luogo perchE: presenta un buon equilibrio tra approfondimento, chiarezza e sintesi. In secondo luogo perché offre una panoramica sufficienTemente completa delle scienze umane e soprattutto rispondente alle esigenze di questo bvoro. I n terlO l uogo per l'oppoltuna considerazione della dimensione trascendente della persona quale oggetto di studio delle scienze \lm3ne, poichE: un rappolto interdisciplinare tra queste e le discipline a caraltere speculativo-filosofica-teologico è pensa bile solo a panire da questo elemento_ Infine per la ricostruzione storic3, che pone bene in evidenza il passaggio da una prima fase, in cu i -la comprensione ddl'uomo e de! suo posto nel mondo e nell'universo appare inseparabile da una visio ne religiosa del mondo e cl;! un;! sua comprensione di tipO teologico-, ad una fase successiva che -può essere fatta coincidere con l'epoca rinascimentale [ ... ) c;!ralleriZZafa da una forma di illleresse formale per il mondo, cioè logico-dialettico ma non ancora sperimentale., fino all'u ltima f3se dell'età moderna in cui -inizia la vera differenziazione delle scienze umane dalla religione, o, meglio ancora , quell'autonomizzazione del la ragione dalla fede che si trasformerà ben presto in insanabile, sino ad oggi, tensione·. Tuttavia, ai fini del presentel:lvoro, neppure questa defin izione può considera rsi del tu ilO soddisfacente. Ci sono scienze, come la psichiatria, per esempio, che pur dovendosi ricondurre principalmente all'ambito delle scienze mediche, hanno progressivamente dimostrato un'apeJ1l1ra e una sensibilità sempre maggiori verso le impostazioni e i risultati provenicnti dalle psicologie. D'altro canto anche gli psicologi non hanno potutO fare a meno di migliorare e aggiornare la propria formazione clinica. Nel campo delle scienze della mente in particolare - che è l'ambito che ci interessa maggiormente - e in quello delle scienze antropologiche in generale, si è real izzata, cioè, una contaminazione sempre più forte tra metodi e impianti teorici di riferimento. Questo fattore, insieme alla crescente diversificazione delle scuole, delle correnti e degli orientamenti antropologici, ha rcso sempre più difficile una demarcazione certa tra scienza e scienza. In ultima ana lisi, da un punto di vista strettamente scientifico, il termine "scienze umane" appare ancora troppo generico c ricco di sfumature e ancora troppo "aperto" per costituire una coordin:lta su fficientemente attendibile. Eppure, è proprio questa grande ampiezza semantica a renderlo ideale nella prospettiva delle allocuzioni pontificie alla Rota Romana, ovverosia nella prospettiva di quell'~antropologia integra le" che rifiuta lIna visione dell'uomo "a una dimensione". Al di là di ogni possibile e più o meno valida definizione di scuola, dunque, è necessario risalire al sign ificato che questa espretòsione assume :!ll'inlerno ciel nostro ambito di ricerca. È necessario, cioè, ricostl"llire il quadro delle ~scienze umane basandosi sui numerosi rimandi delle allocuzioni alle scienze tòperimentali autòiliarie e riferirsi alle "scienze Ulllane~ nel senso ampio e genera le che ad esse viene generalmente attribuito. Nell 'allocuzione ciel 1941 Pio XII parla di -psichiatri- e di -psicologi•. Nel 1960 Giovanni XXIII chiama in cauS:l i -medici. e un riferimento generico alle -pubblicazioni scientifiche•. Nel discorso alla Rota del 1970 Paolo VI dice dell'impoltam:a di studiare la _psicologia delle parlì. c le loro -circostanze :!mbientali, famili:!ri, sociologiche, ecc .•. L'anno .~lIccessivo si elencano la -scienza giuridica, teologica, psicologica, sociale, ecc_· . L'elenco si all u nga nel 1976 con l'int roduzione delle -discipline b iologiche•. Giovanni Paolo JJ utilizza l 'espressione .protòpettiva esistenziale e psicologica. nel suo discorso alla Rota dci 1981. ra 7 a i paesi di tradizione anglosassone, la lo ro penetrazione, la lo ro sopravvivenza e, infine, la lo ro diffusione defini tiva si sono realizzate con più diffi coltà e con un certo ritardo so prattutto all'interno della cultura ita liana de l Novecento per la resistenza offena da lle fo rze che la domina vano. Per una parte non marginale della storiografia del setto re la Chiesa cattolica Ce il cattolicesimo) fu una d i queste fo rze, e una delle più ostili 2 • Naturalmente, Ch iesa cattolica e scie nze antropo logiche non sono termini o mogenei e il po ri e una di fronte all 'altra, anzi, una contro l'a ltra, potrebbe destare qualche perplessità. Tuttavia , s ul piano storico-cultu ra le più ampio, la Chiesa, la re ligione e l'antropologia cristiana da una parte, e le scienze antro pologiche positive dall 'altra, possono tornare a considera rsi competito ri rispetto ad un medesimo campo di interessi, cioè l'uomo, la sua psiche e la sua anima. Infatti, la Chiesa cattolica istituzionale no n può non associa rsi alla religione cattoJica, all 'ordi namento giurid ico canonico e, in ultima analisi, all 'a ntropologia cristiana . E, come la Chiesa-istitu zione espri me anche un a d imensione teologico-speculativa, così la scienza ha proprie sedi e pro pri soggetti istituzionali e rappresentativi. Inizialmente, e prevale nteme nte su un piano culturale-istituzionale di grande impatto sociale, la contrapposizione tra Chiesa cattolica e d iscipline psicologiche rispetto alle [ematiche antro pologiche fu mo lto dura . Sarebbe sbagliato, tuttavia, attri buire all'una il ruolo d i "carne fice" e alle altre quello cii "vittima ". Anche se in un primo momento il rappono cii fo rza fu tutto sbilanciato a va ntaggio della Ch iesa cattolica per evidenti ragion i d i rad icamento culturale, politico e sociale, l'altacco della psicologia alla re ligione fu altrettanto duro dell'opposizione de lla re ligione alla psicologia. Prima che fosse avv iato a diversi livelli un contatto inte rclisciplinare e quindi prima che si creassero i presupposti per il s uperamen to de i pregiudizi e de lle reciproche diffidenze, troppi e troppo impo rProprio di -scienze umane- si parla nel '1982, e di ..scienze ausiliarie· nel 1984. L'espressione -scienze umane- torna nel 1987 insieme a ..scienze psicologiche., a -scienze moderne- dei -processi psichici della persona Sia consci che inconsci·, a -psicologi., -psichiatri., a -f,umacoterapia. e -psicoterapia>. Nelle allocuzioni del 1988 e del 1989 si parla ancora di -scienze psicologiche e psichiatriche., declinale anche al singolare. È molto più vago il riferimento alle -discipline diverse da quella canonica· dell 'allocuzione del 1993. Nel 1995 si richiama sia la scienza sia la -pratica psichiatrica-o Il 1998 è l'anno in cui viene \Itilizzala per la prima volta l'espressione -scienze antropologiche •. Nel 2001 il Pontefice si richiama al -dato fisico, biologico, sociologicQo e, mentre 1'allocuzione de! 2003 fa il consueto ccnno alle -scienze psicologiche e psichiatriche., il discorso alla Rora del 2004 menziona anche la .sociologia •. Nel 2009, infine, si distingue la dimensione canonica della psicoparologia dalla sua -dimensione clinica ., e i giudici rolali sono messi in guardia dalle ·correnli antropologiche umanistichc·. l Cf. L. MECACC! , Premessa, in Psicologia epsicoanalisi nella cultura italiana del Novecento, Laterza , Roma-Bari 1998, p. VII : -Nel Novecento la psicologia italiana si è trovala schiacciata fra tre forze culturali e ideologiche l.'ccezionali: l'idealismo (e il fascismo), il cattolicesimo (e la Chiesa) e il marxismo (e il Partito comunista italiano) •. 8 tanti erano i motivi che sembrava no d ividere q uesti clue am biti de l sa pe re, ta nto da farli ap pari re rad icalmente inconciliabili. 11 primo d i questi motivi può essere descrino in term ini cii competizione (ematica. L'essere uomo, infatti, è, sia per la religio ne, sia per la scienza, un com une tema d i ri cerca . No n è d unque d ifficile intuire perché, se da un lato ciò ne ha reso inevitabile il contatto, p ur da posizioni, con stru menti e per fi nalità mo lto di verse, da ll'a ltro lato no n fl.! possibile evitare neppure l'eme rgere di confli uua li tà, anche molto as pre. A maggior ragione quando, come in questo caso, le nu ove scie nze e le nuove metoclologie d i ricerca sembravano poter mettere a rischio l'antico mo nopol io delle discipline a carattere fil osofi coteologico-speculativo in q uesto campo della conoscenza . C'è stato, infatti, un altro tipo di rivali tà, che potremmo chiamare competizione metodologica. Poiché la disomogeneità sosta nziale tra religio ne e scienza no n era servita a stabilire tra loro una d istanza d i sicurezza e a scongiurare un ve ro e prop ri o "conOitto di competenze", ad essa posso no essere fatte risalire molte altre incomprensio ni su q uestioni antro pologiche essenziali . PUI" con q ualc he inevitabile approssimazione, ta li incomprens ioni possono vedersi come la conseguenza dell'impatto tra impiant i merodologici profondamente d iversi: teologico, giuri d ico e 1110 lto sensibile alla dimensio ne trascendente dell'u mano que llo dell'a ntro po logia cristiana e del d irino cano nico; positivo, sperimentale ed empirico quello delle scienze della psiche', D'altra parte la Chiesa sembrava aver calcolato in a nticipo il potenziale cultu ra le, po litico e sociale de lla scienza sperim entale 4 • Il nuovo soggetto, in 3 Per esempio, sul piano dei rapponi del diritto canonico con le discipline psichiatriche, Anuro Carlo Jemolo, aveva collo il problema rappresentato dal -peso della tradizione· nel processo canonico di nullità matrimoniale: -I ndubbiamente il giudice ecclesiasrico sa reagire egli pure a vecchie esemplifìcazioni dottrinali, S;l negare contenulO ad istilllli elaborati dalla dottrina (i lucidi intervalli dell'infermo di mente, negati dalla psichiatria come stato di sanità, lendono a scomparire del tutto anche dalla giurisprudenza canonistica), ma di rado riesce a demolire degli schemi che hanno per sé lIna veneranda tradizione, di rado riesce a porre da p:1l1e delle categorie per guardare e ricercare ciò che c'è o può esserci nell'uomo reale., cf. A.c. j Ei\!OI.o, li matrimonio nel diritto canonico, Vallardi, Milano ]941 , p. 353; nuova edizione con prefazione di Jean Gaudemet e il titolo li matrimonio nei diritto canonico. Dal COllcilio di Trento al Codice del 1917, Il Mulino, Bologna 1993 (il passo citato si trova a p_ 459). La questione metodologico-interdisciplinare è pill che mai viva anche oggi. In una prospeltiva più compiutamente interdisciplinare si veda M. VENTIJRA, Diril/o, psiche e credenze ilei conflitto, in AA,Vv., MediaZ1-one, cOllciliazione, /iparazione, Giappichelli, Torino 1999, pp. 75-113. A p. 97 Marco Ventura scrive: -La psiche non è sogge!!o altro dal diritto: è stmmcnto tra gli altri; così si spiega la scarsa cautela melOdologica e la dogmatica certezza con cui l'eiementosoggellivoè spesso spiegato in diritto mbando nozioni, strumentalizzando autori, banalizzando teorie. Così si spiega che anche qualora ci si sforzi di integrare correttamente le molteplicità di punti di vista sulla pSiche (ciò che per lo pitl avviene COlnLmqlle quasi esclusivamente sul versante delle p.~icopatologie), l'elenco di teorie e scuole è semplicemente inghioltito dal sapere giuridico senza alcuna reale comunicazione-o 4 Non è difficile trovare qualche significativo riscontro di qllesta lungimirante intuizione. Basli pensare, ad esempio, alle condanne del /wluralis/J/o e del razionalislIlo risalenti al Sillaba degli errori di Pio IX (8 dicembre 1864), cf. PIO IX, S{f{abo, in H . DENZINGER, Enchi/idioll Symbolon/lll, a cura di r. J-1 Linermann , EDB, Bologna 1995, pp. 1027-1041, in particolare nn_ 1-14, In 9 effetti, non era soltanto un altro attore de llo scenario culturale, ma si proponeva come esponente di un ling uaggio strutturalmente inedito, ca pace di spostare sul piano empirico un confli tto che si era sviluppato prevalentemente sul piano teoretico e che sembrava in grado di inte rcettare più e meglio de lle d iscipline a carattere filosofico la sens ibilità di un mondo inesorabilmente avviato alla secolari zzazione. Si deve aggiu ngere che i motivi di confl itto di natura metodologica si sono aggravati a ca usa della grande eterogeneità de lle scuole, deJle correnti e degli o rientamenti espressi internamente al mo ndo de lle psicologie e che, pur no n riguardando direttamente il rapporto tra l'antropologia cristiana e le scienze umane sperimentali, su quel rapporto ha inciso in via mediata. Con i progressi de lla scienza, delle tec no logie e con il succedersi delle scopene della ricerca, nel corso degli anni qu esta eterogene ità ha dete rmin ato l'avvicendarsi e l'affermarsi di molte "rivoluzion i" e di mo lti pa racligmi scienrifico-antropologici 5. La ramificazione/diversificazione scientifica non ha favorito il dialogo con le altre discip line, sia perché ha reso più diffi cile la ricerca di presupposti antropologici comuni, sia perché la sensibilità e/o la vicinanza dimostrata ad una di q ueste scuole o correnti si è atti rata, fatalme nte, l'ostilità delle altre. Una riva lità di segno opposto fu la competizione antropologica. Si tra na d i un a competizione che ha riguardato - e che per molti aspeui riguarda ancora - l'intuizione o riginari a dell'uomo e del mondo e che può essere fatta risalire al predominante tratto umanistico-fiIosofico della cultura dell'epoca. Questo habitat cul tura le, comune a tutte le d iscipline, ha rallentato sensibilmente il processo di separazione di qu e lle a carattere specu lativo da quelle a carattere scientifico-sperime nta le e ha consentito il perdurare di molteplici con fu sioni , sovrappos izioni e in tersezioni tra le u ne e le altre. Bisogna considerare, infatti, che il tentativo delle nuove scienze umane di emanciparsi dalle proprie ascendenze filosofiche no n sempre è riuscito o almeno non è riuscito sempre ciel UlttO. Scrive ogni caso, l'elenco dei .mali del secolo- è cosi lungo da coprire .pressoché lutte le espressioni ideologiche e culturali maturate nel corso del XIX secola. e comprende, solo per fl!re gli esempi a noi più utili, il rafionalismus, il progressismus, l'indifferemismus, la Hbel1as cmlsc(enf(ae et cu{tuum, il commullismus, lo spiritismus, il protestanfismus, il liberalismus, il matelialismus, l'alheismus, il verismus e il positivismus. Cf. S. FERRARI, Sinrxli e concili. Dall'unificazione al nuovo secolo, in Storia della Chiesa, XXll/2. La Chiesa e la società industriale (1878-1922). Sez. III La vita in/erna della Chiesa, Edizioni Paoline, Cinisello Balsamo 1990, pp. 92-93. 5 Cf. L. MECACCI, Prefazione, in SfOlia della psicologia del Novecento, Laterl.a, Roma-Bari 2000, p. Vll : -Sul finire degli anni '60, sotto l'influenza del libro 1be slruClure 01 scientific revoluliol/s(1962) di Thomas Khun, si utilizzò il concetto di "paradigma" per indicare le teorie psicologiche ritenute dominami in un certo momento storico e il lermine "rivolm:ione" per indiGlre il passaggio da un paradigma all'altro: così si è parlato di "rivoluzione psicoamdilica» o di ~ rivoJuzione comportamemistica n per l'introduzione delle nozioni d i inconscio e di stimolorisposta, considerando la psicoanalisi e il componamentismo dci veri e propri par.ldigmi; e si è anche affermato che in questo secolo si sarebbe assistito nientemeno che a tre rivoluzio ni: qllell:l comportamcntistica, quella cognitivistica e infine quella connessionistica·. 10 Gianfrancesco Zuanazzi che "nonosta nte le affermazioni cii facciata , la scienza non è affatto neutrale nei confronti ciel problema antropologico; anzi, talvolta esprime no n solo una concezione dell'uomo, ma anche, al tempo stesso, una volontà sull 'uo mo»6. In modo palticolare in Italia, clove agli inizi del XX secolo la tradizione culturale umanistica era ancora molto forte , non rurono poche le scuole e le correnti psico-antropologiche che conservarono un'impostazione cii base a cara ttere fil osofico-speculativa con il risu ltato di sviluppare la propria sperimentazione in funzione cii premesse meta-psicologiche. L'impatto tra discipline antropologiche a carattere teol ogico-trascendente e d iscipline antropologiche a carattere fil osofico-positivista ha determinato lo scontro tra diverse visioni dell 'uomo e del mancia provocando ulteriori fri zionF. 6 G. ZUANAZZI, Psicologia e pSichiallia lIelte cause matrimoniali canoniche, LEV, Città del Va ticano 2006, p. 16. Molti ,ili tori com;o rdano sulla tendenza delle scienze umane, segnatamento:: psichiatriche e psicologiche, a scivola re nella fìlosofia quindi nella metapsicologia. Per esempio B. CAl~ I ERI, Percorsi eU 11110 psichiatra, EUH, Roma 1993, p. 183: -Quasi lln secolo e mezzo fa, sulla scb dci tardo illuminismo, il p ensiero positivista, in con trapposizione al declinante romanticismo, consen tiva la grande fioritura della medicina sperimentale secondo il modello delle scienze nalllr;lli, permettendo però di ;lnda re incontro a suggestioni riduttive, faci lmente erigibili a sistema •. Questa intuizione, tra l 'a ltro, non è comune soltanto agli stud iosi più recenti, ma parte da ben p iù lontano nel tempo. Una sintesi mo lto efficace dei suoi precedenti storici è offerta ancora da G. ZUANAZZI, Il dialogo Ira canollisti e fX? /ili, in AA.VV., Perizie e periti nel processo matrimonialecartOnico, a cura d i S. Gherro e G. Zuanazzi, Giapp ichelli, Torino 1993, p. 30: -Già all'inizio di questo secolo w. );lmes, nell a prefazione all'edizione italiana dei suoi Plil1Cipi di psicologia, scrivc: "Debbo confessare che negli anni che sono trascorsi dalla pubb licazione del libro mi sono sempre più convinto della difficoltà di trattare la psicologia senza introdwvi qualche vera e propria dottrina fi losofica". Il fatlo è che la psicologia, in bil ico tra le scienze del la natura e le scienze dello spirito, soffre di un'ineliminabile antinomia e necess;lriarnentc sconfina nel la metapsicologia. L'esempio più clamoroso è dato da ll a psicoanalisi . ~Lo sviluppo delle scuole psicoanal itiche - osselva D . Wyss - dimostrJ un ivocamentc che ogni scuola inclina a sfociare in una visione del mondo con una corrispondente pretesa 'totalitaria"'. Cadendo così nello psicologismo. Con MOllnier potremmo dire anche di più, che ogni teoria della personalità esprime una concezione dell'uomo e al tempo ste5-.'>o una volontà sull'uomo. È significat ivo a questo proposito che tutte le psicoterapie si orientino verso uno scopo panicolare, accentuando qucstO o quel va lore che pona le psicologie a sboccare - giusta l'osselvazione d i AlIport - nel problem;l morale, poiché esse non sono in grado di giustificare i v3 10ri con criteri p mamente psicologici-. Per completezz3 si riportano le traduzioni italiane delle opere cui l 'Autore fa riferimento: W. JAMES, PrinCl!Ji d / jJsicologia, Società Editrice Libmria, Milano 1901; D. WYSS, Sto/ia della psicologia del profondo, Città Nuova, Roma 1980; E. MOUNtER, n·al/ato del caral/ere, Edizion i Paoline, Alba 1949; G.W. ALLI'ORT, Psicologia della personalità, Pas-Vcrlag, Zurich 1969. Con specifico riferimento alI:! psicoanalisi è utile o sservare, per esempio, che l'idea di una meta psicologia freud iana è largamente condivisa anche dalle scuole psicoanal itiche più sensibili al pensiero di Freud: cf. C. BIlUITI- R. BRU111, La psicoanalisi che viene, in AA.VV., Lasvoltaji"!?udiana, Eidon, Perugia 2001, p. 24. 7 In teoria, l'ispirazione filosofica sottesa ad alcune correnti della scienza sperimenta le avrebbe dovuto facilit are il d ialogo con l'antropologia cris ti:ma e con le d iscipline a carattere speculat ivo. Bisogna tenere presente, però, che -per quanto riguarda [' Italia [ ... [ ciò che funge da matrice filosofica per la nascit;l della psicologia scient ifica è il positivismo evoluzion ist ico. 1 trJui distintivi del pal~ldigma positivista, che ritroviamo pll r se in modo differenziato nei primi psicologi italiani , sono stati - come è noto - lo ~scien ti sll1o", l 'avversione per ogni metafisica, il ri duzion ismo maleri;llistico, l'assolutizzazione e la "divinizzazione" del "fllttO", la metodologia induttivist ic;l· . Questo posjtivi.~mo si associava _a quella "filosofia degli scienziati " prevalente nella seconda meTà dell'Ottocento, a quella "immllgine del mondo", a quella W'eltcmschauung 5011:1 in concomitanza con lo straordinario sviluppo delle scienze e quindi con la cieca fiducia nel progresso e con la radicata convinzione che la ricerca scientifica avrebbe pOtutO risolve- 11 Infine vi è stata un a competizione ideologica. Q uesta si è realizzata, da parte di alcune de lle ri cordate scuole o corre nti de lla psicologia, ne lla fo rma di un attacco fronta le alla relig io ne in quanto ta le. Fu un attacco a tutto cam po in cui rimasero coin volti molti aspetti de l "religioso", dal suo siste ma di valori a lle sue espressioni ritu ali, attraverso la teorizzazione "scientifica" della negati vità de i suo i influss i su lla psiche della persona e su lla società 8 . Ciò ha scatenato nella religione, in palticolare quella cattolica, una reazio ne di totale chiusura e l' insorgere di un pregiudizio che si è manifestato non soltanto sul piano politico-istituzionale, ma anche sul piano cultura le, cioè dentro la teologia c l'antro pologia cristiana. Eppure, no nostante tutto, nel Novecento proprio la Chiesa sembrò sviluppare un interesse pe r le nu ove discipline psico-antropo logiche molto più intenso cii q uanto questa presu nta irriducibile ostilità av rebbe lasciato sospettare o prevedere. AI punto che alcune delle "apelt ure" più significative a lla scienza moderna sono provenute proprio dal mondo della Chiesa e dell'antropologia cristiana'. Qui si definisce lo scopo di questo lavoro, che non è que llo di ricostruire nel suo insieme la complessità del rapporto tra cattolicesimo e scie nza, bensì quello di considerarne un aspetto specifico, da un punto di osservazione ancora più specifico. L'aspetto di cui si parla è quello giuridico-antropologico de l rapporto tra diritto canonico, antropologia cristiana e scienze de lla psire tutti i problemi del1'uma nit:l., cf. G. D[l.II NO, Origine e sviluppi della psicologia italiana, in La psicologia in Italia . I prOtagonisti e i problemi scientifici, filosofici e istituzionali 0870-1915), LEO, Milano 1998, p. 14. Ce n'è abbastanza per comprendere perché la scienza a carattere positivistico, evoluzionista e materialista si presentasse sostanzialmente antitetica all'antropologia del trascendente propri a del cristianesimo. Il Ci si vuole riferire in particolare alla psicoanalisi freudiana. Una sintesi esemplare della critica alla religione da pane di Freud è offena da L. ANCONA , Il debito della Chiesa alla psicoanalisi, Franco Angeli, Milano 2006, pp. 19-20. Dalla sua analisi emerge come Freud avesse rcimcrpretalO il fenomeno religioso alla luce delle categorie psicoa nalitiche per evidenziare gli aspetti patologici della fede e delle sue diverse forme di espressione privata e socia le. Secondo la ricostruzione di Leona rdo Ancona l"attacco della psicoanalisi alla religione cattolica si è sviluppato nei segue nti punti: . 1) la correlazione riduzionista fra atli OS$essivi e atti di religione 0907, Azioni ossessive e pratiche religiose). Nella monotona ripetizione degli alli di culto (pregare, segnarsi, inginocchiarsi, inchinarsi, battersi il petto) Freud vide ulla puntua le ripetizione del cerimon iale nevrotico ossessivo; di fa tto nell'un caso e possibilmente nell'altro la mancata esecuzione di un attO comporta colpa e punizione. La Religione comeforma di nevrosi collettivizzata; 2) il radica mento della religione nel complesso paterno, riferito al fatto che il credente, ogni volta che si incontra con un pericolo o è in angoscia, si riferisce al Dio protettore analogamente a q uanto fa il bambino col proprio padre o madre (1912-13, Totem e Tahù) (... l. La Religione come rappot1o ambivalenle; 3) la religione intesa come Llna superstizione, una ill usione, e per questo destinata ad essere combattuta da paltc della scienza, la psicoanalisi; questa avrebbe distrutto la Religione come il sole dissolve la nebbia (1927, Avvenire di una illusione). La Religione come bugia; 4) la Chiesa, vissuta come la nemica implacabile della libertà di pensiero e del progresso verso la conoscenza della verità (193R, Mosè, il stIO popolo e la religione monoteista). La Religione come inganna.. <) Cr. L. MECJ\CC1, Psicologia e psicoanalisi, cit., p. 41: ·11 contribu to de i cattol ici allo sviluppo della psicologia italiana è indubbio, perché legato all 'ind iscutibi le ruolo che ebbe Geme lli nell'avviare un im portante processo di istituzionaliZ7.37.ione della psicologia che fu continuato da vari sLioi alliev i e da altri psicologi ca tto lici·. AA.VV., 12 che con particolare ri ferimento all 'a mbito de l diritto canonico matrimon ia le e delle nulli tà matrimoniali per incapacità psicologica . La scelta dell'ambito di ricerca è dovuta principalmente al fallo che il di ritto matrimoniale ca no nico, in q uanto fondato sul principio della centralità, dell' insostituibilità e dell'effettività de l consenso, è stato un te rreno d i confronto interdisciplinare molto ferti le per il diritto e per le scienze de lla mente. Raccogliendo il frutto de l complesso sforzo di elabora zio ne e di sintesi giuridica delle categori e psicologiche compiu to da lla giurisprudenza di Rota post-conciliare, il legislatore canonico, con il Codice del 1983, ha introdotto il can. 1095. Da que l momento, le fattispecie d i incapacità p sichica consens uale, de lla mancanza di sufficiente uso di ragione, de l grave difetto di discrezione di giu.dizio circa i diritti e i doveri matn'moniali e dell'incapacità, per cau.se di natura psichica, di assumere gli obblighi essenziali del matrimonio, sono diventate le categorie g iuridi che a più alto tasso d i interd isciplinarità e piLI sensibili agli apporti de lla scie nza psichiatrica e psicologica 10. Sulla base di questi ele me nti è facile comprendere p erché il matrimonio cristiano e i suo i corre lati profili g iuridico-antro po logici costituiscono un amb ito palticolarm e nle favorevo le a l dialogo il1lerdisciplinare tra due campi del sapere apparentemente inconciliabili. Definito così l'aspetto del rappo rto diritto-scienza oggetto della nostra ricerca, rimane da esplicitare il punto di osservazione, che è quello delle allocuzioni pontificie alla Rota Romana , cioè de i discorsi con cui i Pap i inaugu rano l'anno giudiziario del Tribunale Apostolico. Normalmente, infatti, sarebbero almeno due le prospeuive storiche per racconta re le diverse [asi e l'evoluzione del dia logo tra il diritto canonico e la scienza ps icologica e psichiatrica: una prospettiva di «stori a in te rn a~ e un a prospettiva di «sto ria este rn a~ll. Nella prima pros pettiva il d ialogo interdisciplinare è visto attrave rso i p rogressi scie ntifici del le materie giuridiche da un lato, e delle disci pline antropo logiche dall'altro, e come l'esito di uno scambio di nozioni, dati e risultati tra le une e le altre. Nella seconda prospettiva il rapporto diritto-scienza è conside ralo al di là dei suoi aspe tti più tecnici, e cioè, per come esso fu in terp reIO La formulazione integrale del can. 1095 cle è la seguente: .sono incapaci d i contrarre matrimonio: J) coloro che mancano di sufficiente uso di ragione; 2) coloro che difettano gravemente di discrezione di giudizio circa i diritti e i doveri matrimoniali essenziali da dare e aCCC{[;lfe reciprocamente; 3) coloro che per cause di natura psichica non possono assumere gli obblighi essenziali del matrimonio-o II N. DA221, Introduzione, in AA.VV., La pSicologia in Italia, cit. , p. 9. Occorre precisare che ·storia intcrna- e -Sl oria esterna . sono categorie che Nino Dazzi utilizza per la storia della psicologia, ma si adattano perfettamente anche alla storia del rapporlo interdisciplin:lre Ira diritto e scienza. 13 tato e giudicato all'interno della cul tura del Novecento, per come fu accolto e per gli effetti che è stato capace di produrre nella società. In altre parole, secondo una visuale "i nterna" il dialogo interdisciplinare diritto-scienza è visto ~sop rattutto come un a fili azio ne e un'evoluzione di idee e d i ricerche da altre idee e ricerche, si potrebbe dire più appropriatamente come sequenza e avv icendamento di paradigmi». Secondo una visu ale "estern a", in vece, la storia di tale processo interdisciplinare è la storia "della sua stentata sopravvivenza, dei suoi complicati riferimenti ideologici, [. . .1, della sua vocazione app licativa, particolarme nte rivelatrice no n tanto di un suo rapporto con il mondo accadem ico quanto di que llo assa i più impattante con la società ad eSSa contempo ranea»I2:. Nel caso delle allocuzioni pontificie alla Rota Romana le du e prospettive sembrano fondersi . La prospettiva interna è palese nel passaggio dal primo al secondo Cod ice d i Diri tto Canonico, nel paragone tra le istru zion i "integrative" Provida Mater13 e D ignitas connubii l 4, nell'analisi della compatibilità teorica di alcuni concetti essenziali de ll'a ntropologia cristiana con il significato che qu egli stessi concetti ass umono all'interno di va ri orientamenti psico-antro pologici. Queste tematic he, cui è dato am pio spazio nel corpo delle allocuzioni, vengono affro ntate in modo esplicito . La prospettiva esterna si coglie con minore immedi atezza. Tuttavia è presente e, a nzi, è fo rse proprio q uesta prospettiva a trasmettere il tra tto disti ntivo della fun zione inte rdisciplinare de lle allocuzio ni. Infatti, prese nel loro complesso, e fatta eccezione per alcuni passaggi di "svolta" come quello dei discorsi del 1987-88, il principale merito delle allocuzio ni non fu quello di avv iare il dialogo tra diritto canonico e scienza, né quello di imprimergli significative accele razioni. Senz'ombra di du bbio questi meriti van no piuttosto riconosciuti alla giu risprudenza di Rota e all 'opera rotaie d i a pprofondimento e trad uzione delle categorie scientifiche ad uso della gi ustizia ecclesiastica. TI valo re delle allocuzion i, invece, è quello di ave r dato visibilità ad un con rronto interdiscip li nare che stava dando ris ul tati im portanti , ma che rischiava di mantene re un carattere intestino e somm erso, visibile ag li occhi degl i esperti, ma inaccessibile ad un mondo cu lturale più vasto e diversificato 15 . 12 Ibidem. Istruzione Provida Male!; 15 agosto 1936, in AAS28 (936), pp. 313-361. 14 L'Istruzione Dignilas cormuhii si trova in ConmnmicaliO lle5, 37 (2005), p. 11. Per la nostra ricerca ci riferiamo alla traduzione italiana della pubblicazione del PONTIFICIO CONSIGLIO PER I TESTI l.EGISl.AllVl, Istruzione Dignilas COl/nubii (25 gt:nnaio 2005), LEV, Città de! Vaticano 2005 e alle pagine che introducono il corpo normativo (pp. 6-19). 15 Una prospeHiva di -storia esterna- trascina con sé un ulteriore elemento di difficoltà. Lo ha evidenziato Francesco Margiotta Broglio rispeuo al r-.lppOltO dirillo canonico-teologia-storia, ma può comunque ritenersi <:ormme anche al rappolTo diritto canonico-antropologia cristiana13 SACRA CoNGREGAZIONE PER LA DISCIP!JNA DEI SACRAMEN11, 14 È un e ffetto che s i deve a p iLI fatto ri : l'autorevolezza della fonte , il Pontefice, che parla all a Rota come g iudice su premo e, a l contempo, come ca po della Ch iesa universale; l'uffi ciali tà e la tensione celebrativa delle allocuzio ni e del momento in cui vengono pronunciate; l'emergere e il progressivo agg ravarsi del problema delle nullità matrimo nia li e la corrispondente centrali tà di tali q uestioni e delle correlate problematiche giuridico-antropologiche nel testo delle allocuzion i; l'impOitanza assunta ne lla giurisprude nza ecclesiast ica da lle indicazioni del magistero pontificio in materia. Chiari ti così lo scopo e la du p lice prospettiva "interna" ed "esterna" d i questo lavoro, bisogna renderne esplicito il presupposto, che è qu e llo dell 'efficacia gi uridico- no rmativa de lle allocuzioni. Senza a ntici pare ora g li argomenti gi uridici e dottrinali sui qua li costruiremo la tesi de lla no nnatività de ll e allocuzioni alla Rota Ro mana , è necessa rio ammettere, tuttavia, che anche alla loro fondatezza si lega il senso complessivo della nostra ricerca: al d i là clelia pOltata storica di settant'anni d i magistero pontificio alla Rota, è evide nte che l'analisi dei suoi conten uti e delle quest io ni g iuridico-antropologiche più controverse del matrimonio cristiano in particolare, risulterà tanto più incis iva e sign ificativa quanto più sarà stato possibile rico noscere alle allocuzioni la capacità di esprimere anche vere e p roprie norme g iuridiche. scienza psicologica: ·Diritto canonico, teologia, storia: se si assume il problema dei nessi sotto il profilo di un immediato confronto tra questi termini si deve presupporre l'esistenza di unità stabili e definite. Ma ciascuna di queste tre discipline indica, in realtà, un plurale (diritti canonici, teologie, storie) mentre le relazioni sincroniche tra le stesse tre discipline delineano le coerenze proprie ai differenti ~per[odi" che possono essere presi in considerazione, sì che la variabile tra queste successive coerenze prevale su quella che distingueva un tipo di Storia dai corrispondenti tipi di diritto canonico e di teologia (o in quanto teologia)., cf. F. MARGIQTrA llROGJ.lO, DiriflO canonico e scienze umane. Per un approccio inlerdiscipfil1are alle islil/./zioni della Chiesa Occidenlale, in G. LE BRAS, La Chiesa del diritto. Inlroduziol1e allo studio delle istituzioni ecclesiastiche, I l Mulino, Bologna 1976, p. VII ; con il titolo Lo studio delle isfiluzioni ecclesiastiche dopo Ma)"x e Preudanche in AA.Vv., Studi in onore di PielroAgoslil1o d'Avack, III , Giuffrè, Milano 1976, pp. 1-32 (il passo citato si trova a p . 3). 15