east 24_Le famiglie dell`Est sotto tensione pdf

Dopo anni in cui la condizione finanziaria delle famiglie in Europa
centro-orientale è migliorata significativamente, nel corso del 2008 si
è assistito a un deterioramento. La ricchezza è cresciuta marginalmente
Famiglie dell’Est
sotto tensione
ECONOMIA
di Fabio Mucci e Marta De Philippis
a causa della crisi economica e di una dinamica pressoché stabile nei
Corbis_B.Bisson/Sygma
consumi. La domanda di credito tuttavia...
egli ultimi cinque anni le famiglie nei
Paesi dell’Europa centro-orientale
hanno beneficiato fortemente del
successo economico della regione, godendo
di un periodo di redditi crescenti, di migliori
condizioni lavorative e di un più facile
accesso al credito. Questo innalzamento
strutturale degli standard di vita ha portato a
una crescita dei consumi (superiore all’8%
su base annua in termini reali). Il rapido
sviluppo del mercato immobiliare ha inoltre
contribuito a una crescita nella propensione
N
22
a indebitarsi delle famiglie. In un contesto in
cui storicamente le famiglie hanno mostrato
scarsa capacità di risparmio, la forte
espansione del debito (pari al 44% su base
annua tra il 2003 e il 2007) è stata
accompagnata da un trend stabilmente
negativo nell’accumulazione della ricchezza
finanziaria. Seppure con un andamento più
lento rispetto alla crescita
dell’indebitamento, la ricchezza finanziaria
nella regione è aumentata rapidamente,
mantenendo tassi di crescita a due cifre per
DEBITO DELLE FAMIGLIE IN EUROPA CENTRO-ORIENTALE (MILIARDI DI EURO)
600
+25%
p.a.
400
415
333
+44%
p.a.
200
54
0
2002
2007
2008E
L’aggregato include i nuovi membri Ue (escludendo Slovenia e i Baltici), la Turchia e la Russia
Fonte: UniCredit Group Cee Strategic Analysis
ATTIVITA FINANZIARIE DELLE FAMIGLIE
IN EUROPA CENTRO-ORIENTALE (MILIARDI DI EURO)
1,000
898
+3%
p.a.
927
800
+19%
p.a.
400
Grazia Neri_F. Isza/AFP
600
384
200
0
2002
2007
2008E
L’aggregato include i nuovi membri Ue (escludendo Slovenia e i Baltici), la Turchia e la Russia
Fonte: UniCredit Group Cee Strategic Analysis
quattro anni consecutivi (+22% su base
annua), aiutata anche da prezzi crescenti nel
mercato domestico, che hanno stimolato la
creazione di ricchezza.
Ancora all’inizio del 2008, la crisi
finanziaria che colpiva i mercati internazionali
sembrava remota a molti dei Paesi della
regione ed era completamente ignorata dal
settore delle famiglie, come dimostrato
dall’andamento positivo degli indici di fiducia
in quei mesi. Tuttavia, a partire dagli ultimi
mesi dello scorso anno, il temuto canale di
trasmissione, che passa attraverso un minore
afflusso di capitali stranieri, una forte
correzione nel mercato azionario e
obbligazionario e una contrazione del credito a
livello internazionale, si è attivato.
Ne è derivato un deterioramento del
quadro macroeconomico e un rallentamento
nella crescita dei redditi che ha iniziato a
influenzare il comportamento delle famiglie
nella regione, interrompendo il boom dei
consumi e l’elevata leva finanziaria, tipici del
recente passato.
23
Corbis_S. Roimet
FAMIGLIE DELL’EST SOTTO TENSIONE
Nonostante i risultati economici positivi,
la performance dei mercati finanziari è stata
fortemente negativa: i mercati azionari nella
regione hanno più che dimezzato il loro
valore dall’inizio del 2008. Le attività
finanziarie che sono state maggiormente
colpite dal crollo dei prezzi azionari, sono
quelle sotto forma di azioni e fondi comuni
di investimento, per i quali si è assistito a
riscatti di massa. L’impatto delle perdite
finanziarie sulla ricchezza delle famiglie è
stato particolarmente significativo in
Croazia, Polonia, Romania, Bulgaria e
Ungheria, dato l’alto peso che questo tipo di
strumenti ha nel portafoglio finanziario
delle famiglie rispetto al resto della regione.
In generale la crescita della ricchezza
finanziaria delle famiglie si è fortemente
ridotta nel corso del 2008, raggiungendo
una media del 3% (-0.1% se si esclude la
Russia) e attestandosi a una quota pari al
37% del Pil (rispetto al 41% nel 2007).
Ci aspettiamo che l’accumulazione di
ricchezza finanziaria si riprenda solo
marginalmente nel 2009, supportata da un
aumento graduale della fiducia nel mercato
azionario. Il 2009 sarà tuttavia dominato da
una crescente avversione al rischio che
24
orienterà gli investimenti sempre di più
verso prodotti tradizionali e più sicuri, come
i depositi bancari e i titoli di Stato, mentre
ci aspettiamo investimenti molto modesti in
azioni e fondi comuni di investimento.
Ciononostante, strumenti di risparmio a
lungo termine come i fondi pensione e le
assicurazioni vita continueranno ad avere
un ruolo cruciale. I fondi pensione
rimangono un mercato particolarmente
promettente in Romania, dove a partire dal
2008 è stato introdotto un sistema
pensionistico obbligatorio di tipo retributivo
in aggiunta al precedente schema
volontario. Anche in Turchia i fondi
pensioni rappresentano un mercato piccolo
ma dinamico, con una crescita attesa intorno
al 18% nel biennio 2009-10, in linea con
quanto osservato nel corso del 2007. In
Russia il supporto governativo agli
investimenti in schemi pensionistici rimarrà
forte, con un’attesa di crescita media annua
pari a circa il 16% nello stesso periodo. In
generale, la crescita della ricchezza
finanziaria nella regione è prevista intorno
al 14% nel 2009-2010 (12% se si esclude la
Russia) raggiungendo il livello del 39%
rispetto al Pil alla fine del 2010 (pari a 1.2
Grazia Neri_Afp
ECONOMIA
mld di euro), sempre al di sotto dei livelli da
record realizzati prima della crisi.
Rispetto ai Paesi dell’Europa occidentale,
le famiglie in Europa centro-orientale
hanno continuato a spendere nel corso del
2008: nella maggior parte dei Paesi i salari
hanno continuato la loro corsa supportata
da condizioni del mercato del lavoro
favorevoli durante i primi nove mesi dello
scorso anno. Tuttavia, nella seconda parte
dell’anno le prospettive economiche in
deterioramento hanno forzato le famiglie a
ridurre i consumi. I segnali di un
rallentamento dei consumi si sono
moltiplicati già a partire dalla seconda metà
del 2008: le vendite al dettaglio
diminuivano, in particolare in Europa centro
e sud-orientale, e la crescita diventava
negativa in Ungheria, Croazia e Repubblica
Ceca, a seguito del crollo della domanda di
beni durevoli.
La stretta creditizia scaturita a seguito
delle turbolenze finanziarie dello scorso
settembre ha amplificato gli effetti del
rallentamento sui redditi delle famiglie. A tale
riguardo, ottobre ha rappresentato un punto
di svolta in molti Paesi, con segni di un chiaro
rallentamento sempre più visibili, soprattutto
in Russia, Romania e Bulgaria, come risultato
della contrazione nella liquidità sul mercato e
di un elevato costo del rischio.
In generale, ci attendiamo che l’impatto
della crisi in termini di stretta creditizia sia
maggiore quest’anno con un aspettativa di
crescita dell’indebitamento delle famiglie
intorno al 14% su base annua (10%
escludendo la Russia). Un qualche segno di
ripresa potrebbe essere visibile già a partire
dal 2010, nel caso in cui si assista a un
ritorno della fiducia e a un miglioramento
della liquidità a livello globale. Tuttavia
quest’anno, condizioni del credito più
stringenti unite a un minore appetito per
l’indebitamento, soprattutto nell’Europa
sud-orientale e in Russia, limiteranno sia
l’offerta che la domanda di credito. Anche in
Europa centrale, l’espansione del credito alle
famiglie è attesa moderata, dato il
rallentamento dell’economia e le difficoltà
nell’ottenere prestiti. Inoltre, un’ulteriore
stabilizzazione del mercato immobiliare
porterà le banche a concentrarsi sempre di
più sui prestiti a breve termine e non
garantiti, trascurando la crescita dei mutui a
favore di altre forme di finanziamento. Il
cambiamento di rotta del mercato immobiliare
25
FAMIGLIE DELL’EST SOTTO TENSIONE
è ormai evidente e ha colto di sorpresa gli
investitori che hanno investito ingenti somme
di denaro nel settore negli ultimi anni. Infatti,
oltre ai Baltici e al Kazakistan dove la bolla è
già esplosa, chiari segnali di un rallentamento
sono visibili in Polonia, Romania e Ungheria,
specialmente nelle capitali. Secondo le agenzie
immobiliari, la crescita nei prezzi delle case è
divenuta persino negativa a Bucarest e a
Budapest, con una contrazione nell’ordine
dello 0,5% e 0,6% nei primi dieci mesi del
2008. Anche in Bulgaria, nelle zone balneari
vicino al Mar Nero, come Varna, si osserva un
crollo significativo nei prezzi delle abitazioni
derivante soprattutto da una contrazione nella
domanda estera. Le vendite sono diminuite
significativamente in molti progetti
residenziali e la crisi finanziaria potrebbe
contribuire a intensificare il rallentamento
quest’anno.
Tuttavia le opportunità di lungo periodo
nel settore dei mutui restano evidenti, in
particolare in quei mercati che risultano
ancora poco penetrati come la Romania, la
Turchia e la Russia, dove il rapporto dei
prestiti per l’acquisto della casa sul Pil (che
si attesto intorno al 4% per i primi due
Paesi e al 2% in Russia nel 2007) rispetto
INDICATORI STRUTTURALI - SETTORE DELLE FAMIGLIE
Paese
BULGARIA
CROAZIA
REP. CECA
UNGHERIA
POLONIA
ROMANIA
RUSSIA
SLOVACCHIA
TURCHIA
CEE
Anno
2007
2008E
2010F
2007
2008E
2010F
2007
2008E
2010F
2007
2008E
2010F
2007
2008E
2010F
2007
2008E
2010F
2007
2008E
2010F
2007
2008E
2010F
2007
2008E
2010F
2007
2008E
2010F
Ricchezza
finanziaria
su Pil
59.5
50.0
52.7
99.4
86.3
90.8
65.2
64.8
67.4
66.7
61.9
66.9
66.7
59.6
63.6
32.7
27.0
27.8
23.7
21.6
23.4
52.6
51.0
54.6
37.7
38.0
40.5
40.8
36.9
38.8
Indebitamento
su Pil
25.9
29.7
33.3
42.3
42.6
44.0
24.5
27.3
31.5
28.9
31.4
34.7
21.8
26.1
27.2
19.5
20.4
20.8
9.8
10.5
12.4
17.0
18.4
20.5
11.1
12.6
14.8
15.1
16.5
18.2
Ricchezza
finanziaria
netta su Pil
33.5
20.3
19.3
57.1
43.7
46.8
40.7
37.5
35.8
37.8
30.5
32.2
44.8
33.5
36.4
13.3
6.6
7.0
13.9
11.1
11.0
35.5
32.6
34.1
26.6
25.3
25.6
25.7
20.4
20.6
Indebitamento
su ricchezza
finanziaria (%)
Ricchezza
finanziaria
pro-capite (€)
43.6
59.5
63.3
42.6
49.3
48.5
37.6
42.1
46.8
43.3
50.7
51.8
32.7
43.8
42.8
59.4
75.6
74.9
41.3
48.4
52.9
32.4
36.1
37.6
29.4
33.3
36.7
37.0
44.7
46.9
2,249
2,243
2,900
8,414
8,083
9,692
8,427
9,133
11,172
6,641
6,550
7,755
5,737
5,616
6,639
1,705
1,670
2,187
1,534
1,751
2,465
5,363
6,433
7,992
2,658
2,564
3,569
2,896
2,994
3,892
Indebitamento
pro-capite (€)
Al fine di garantire coerenza tra i diversi Paesi, il totale della ricchezza finanziaria esclude le attività investite in azioni non quotate e altre azioni.
La voce ‘altri conti attivi’ è esclusa. I dati sull’indebitamento delle famiglie includono anche i prestiti concessi da società finanziarie.
Fonte: UniCredit Group Cee Strategic Analysis
26
981
1,334
1,836
3,580
3,987
4,697
3,167
3,848
5,227
2,875
3,324
4,020
1,878
2,460
2,839
1,013
1,262
1,637
634
848
1,305
1,737
2,323
3,002
781
853
1,309
1,074
1,340
1,830
Ricchezza
finanziaria netta
pro-capite (€)
1,268
909
1,064
4,833
4,096
4,994
5,260
5,284
5,945
3,766
3,227
3,735
3,859
3,156
3,799
692
407
549
900
903
1,160
3,627
4,110
4,990
1,877
1,711
2,260
1,823
1,654
2,062
ECONOMIA
PREZZI PER LE ABITAZIONI RESIDENZIALI (3° TRIMESTRE 2008)
5,000
4,000
3,000
2,000
1,000
0
Mosca
Bucarest
Varsavia
Zagabria
Praga
Tallinn
Bratislava
Sofia
Budapest
Astana
I prezzi si riferiscono a giugno per Zagabria e Varsavia; ottobre per Budapest e Bucarest
Fonte: UniCredit Group Cee Strategic Analysis, Uffici statistici locali e Banche centrali
RICCHEZZA FINANZIARIA NETTA DELLE FAMIGLIE IN EUROPA CENTRO-ORIENTALE
(VARIAZIONE PERCENTUALE ANNUA IN RAPPORTO AL PIL)
8.0%
CE
SEE
Altri
6.0%
4.0%
2.0%
0.0%
2004
2007
2008E
2010F
-2.0%
-6.0%
CE: Repubblica Ceca, Ungheria, Polonia e Slovacchia; SEE: Bulgaria, Croazia e Romania;
Altri: Russia e Turchia
Fonte: UniCredit Group Cee Strategic Analysis
alla media della regione (8%) evidenzia
chiare potenzialità per una crescita
significativa nel medio-lungo termine.
Chiaramente la posizione finanziaria delle
famiglie è diversa a seconda dei Paesi presi in
considerazione. L’accumulazione di ricchezza
sarà più difficile nell’Europa sud-orientale
dove lo scorso anno, a causa del combinarsi di
una crescita elevata dell’indebitamento e più
moderata delle attività finanziarie, i flussi
finanziari netti rispetto al Pil (che
approssimano la capacità di risparmio delle
famiglie) sono crollati e si riprenderanno solo
Corbis_M. Beepe
-4.0%
marginalmente nel corso del 2009. Ci
aspettiamo che nel 2009 crescano del 2%,
meno di quanto atteso in precedenza (5.7%).
La ripresa graduale del mercato dei capitali,
accompagnata da una riduzione della crescita
economica e dei salari, porterà probabilmente
solo a una moderata accelerazione dei
risparmi delle famiglie in Europa centrale,
dove la ricchezza finanziaria netta rispetto al
Pil è prevista intorno al 35% quest’anno,
rispetto alla previsione del 33% dello scorso
anno, comunque sempre al di sotto del 44%
realizzato nel 2007.
27