FTSE MIB ultime due settimane dow jones ultime due settimane nasdaq ultime due settimane cac ultime due settimanemane Smi ultime due settimane 21 GDP GIORNALEdelPOPOLO VENERDÌ 10 APRILE 2015 barometro pmi di ubs Le grandi imprese dovrebbero difendersi meglio Imprese: un nuovo mondo dopo il “distacco” dall’euro Indotto sull’edile e servizi Per ora si difendono bene i settori orientati al mercato interno. Ma il rallentamento dell’economia finirà nel medio termine per influenzare anche l’edilizia e il ramo servizi. di corrado bianchi porr0 Era stata prima l’UBS a controbattere, di fronte alle iniziali previsioni allarmistiche del Kof (dopo l’abbandono della soglia minima con l’euro) che l’economia svizzera non sarebbe tuttavia andata in recessione. Infatti, la grande banca aveva sostenuto che il Pil quest’anno sarebbe cresciuto “solo” dell’1%, in frenata certamente, ma non in rosso. E la Banca Nazionale Svizzera, nel suo recente incontro con la stampa all’inizio della primavera, aveva a sua volta sposato le indicazioni di UBS, prevedendo una crescita del Pil elvetico nel 2015 dell’1%. Tuttavia, il barometro delle PMI delle piccole e medie imprese industriali, effettuato da UBS nel mese di febbraio, che si basa sul sondaggio mensile fatto dal Kof nel settore industriale, suddividendo le Piccole e Medie Imprese (fino a 200 collaboratori) e grandi aziende, mostra che per il settore industriale il mondo è cambiato dal 15 gennaio, quando la BNS ha abbandonato la soglia minima con l’euro, rafforzandosi contemporaneamente anche in rapporto al dollaro. Piange il Barometro Fatto sta che in febbraio il barometro ha registrato un netto peggioramento per quanto riguarda le grandi imprese e le PMI. Per le PMI l’indicatore è sceso da -0,46 a -1,29 punti. Per le grandi imprese, la flessione del barometro è stata più moderata, passando da -0,34 a -0,73 punti. Ovviamente lo scenario è cambiato profondamente, anche se gli ordinativi erano in cassa prima della decisione della BNS e dunque nemmeno questo sondaggio riflette le aspettative peggiori. Bisognerà poi vedere se le ordinazioni saranno mantenute, se vi saranno revisioni e con quali compensazioni. Insomma, un primo sondaggio tutto da verificare. Fatto sta che il barometro è in peggioramento sia per L’indicatore di febbraio è sceso al punto più basso dopo la crisi del 2009. le PMI che per le grandi imprese. Queste ultime registrano una netta contrazione degli ordinativi rispetto all’anno precedente, mentre per gli altri aspetti (il sondaggio contiene 17 sotto indicatori) il peggioramento della valutazione rispetto a gennaio è stato moderato. D’altra parte le grandi imprese sono più diversificate e hanno già trasferito in parte la produzione all’estero e quindi i riflessi sono meno cruciali. Per le PMI il peggioramento riguarda invece gli ordinativi, ma pure il livello di produzione e la valutazione generale degli affari. nel suo 105° esercizio L’utile L’edilizia, maggiormente orientata al mercato interno, di per sè non dovrebbe risentire che in grado minimo dell’abolizione della soglia minima di cambio. Ma i tassi di disoccupazione previsti in crescita e gli aumenti salariali forzatamente più ridotti, generano ripercussioni indirette sulla dinamica complessiva. Nel settore edile le grandi imprese registrano ordinativi invariati. Invece - in contrasto all’andamento generale - le PMI edili registrano un netto miglioramento degli ordinativi ed esse esprimono in questo specifico settore una valutazione migliore dell’andamento degli affari rispetto alle grandi imprese. Se dunque il ramo immobiliare risente degli effetti indotti, anche i servizi orientati al mercato nazionale non dovrebbero nel medio periodo potersi sottrarre all’indebolimento della crescita che riduce la fiducia dei consumatori. Per intanto comunque il settore dei servizi registra una domanda stabile, con risultati migliori per le grandi imprese rispetto alle PMI. Il turismo rientra invece tra i settori che risentiranno dell’apprezzamento del franco, dato che i pernottamenti degli ospiti stranieri rappresentano circa il 55%. Un settore questo che ha già risentito della crisi del 2011... è aumentato del 19% a 6,35 milioni Alla Banque CIC (Suisse) nuovi fondi per 626 milioni di franchi Nel suo 105° esercizio (l’istituto è attivo dal 1909) la Banque CIC (Suisse) ha registrato un andamento positivo dei propri affari. Malgrado il contesto difficile, la Banque CIC (Suisse) è riuscita ad acquisire, oltre a nuovi clienti privati, soprattutto imprenditori e imprese, registrando un aumento dei fondi della clientela pari a CHF 626 milioni (+22,6%) e dei prestiti alla clientela pari a 365 milioni (+7,8%). Mentre il totale di bilancio ha subito un incremento complessivo di oltre il 15%, l’utile annuo della Banque CIC (Suisse) è aumentato di ben il 19%, attestandosi a 6,35 milioni. La Banque CIC (Suisse) ha assunto ulteriori collaboratori e creato nuovi posti di lavoro per continuare il proprio percorso di crescita in Svizzera e investire nel futuro. Nell’esercizio in esame, L’istituto, attivo dal 1909, con succursali anche a Locarno e Lugano, guarda con ottimismo pure al 2015. il totale di bilancio è aumentato del 16,1%, attestandosi a 6,2 miliardi. L’aumento dei crediti ipotecari è stato di 286 milioni e quello dei crediti nei confronti della clientela di 79 milioni. Tale crescita è stata ri- finanziata dai fondi della clientela, i cui depositi a risparmio sono aumentati di oltre 500 milioni, mentre gli altri impegni nei confronti della clientela hanno raggiunto un ammontare di 1877 milioni di franchi. economando di luciano jannelli* L’indebolimento dell’euro e il lato oscuro della crescita Negli ultimi tre mesi l’economia statunitense ha sorpreso in negativo, mentre quella della zona euro ha sorpreso in positivo. La Cina – come gli Stati Uniti – tende a rallentare il passo, mentre il Giappone – come la zona euro – sembra di nuovo riprendersi. Sto parlando delle quattro economie più grandi del mondo, il cui stato di salute determinerà buona parte della crescita globale. Vale quindi la pena soffermarsi sul contrasto USA-Cina da un lato, e zona euro-Giappone dall’altro. A ben vedere, la recente ripresa nella zona euro è in gran parte dovuta alla massiccia svalutazione della moneta unica nei confronti del dollaro USA, a seguito dell’acquisto da parte della Banca Centrale Europea di titoli del debito dei suoi Stati-membri. Tale svalutazione ha aumentato la competitività dei prodotti e servizi europei, in primo luogo di quelli tedeschi, ma anche di quelli di altri paesi, come la Spagna e l’Italia. Anche lo yen giapponese si è significativamente svalutato nei confronti del dollaro USA, addirittura con qualche anno d’anticipo rispetto all’euro, e anche l’economia giapponese ne ha beneficiato in termini di stimolo alla crescita. La recente svalutazione dell’euro ha però qualcosa di perverso sul piano economico. La zona euro, infatti, ha il più grande surplus commerciale al mondo. Normalmente la moneta di un paese con un grande surplus commerciale dovrebbe apprezzarsi in modo che le esportazioni scendano e le importazioni aumentino (come del resto succede sistematicamente con il franco svizzero). L’indebolimento dell’euro invece porta ad un ulteriore aumento del surplus della bilancia commerciale, quindi ad un aumento della crescita in Europa che va interamente – o quantomeno in gran parte – a discapito della crescita negli altri paesi, come appunto gli Stati Uniti e la Cina (la cui valuta, il renminbi, è legata al dollaro USA). Non è detto, tuttavia, che a causa del crescente surplus commerciale europeo l’economia globale debba andare in recessione. Soprattutto la riduzione del prezzo del petrolio, ma anche i tassi d’interesse globalmente bassi aiuteranno pressocché tutta l’economia mondiale. Rimane però il fatto che la crescita negli Stati Uniti sta rallentando, mentre l’Europa sicuramente non ha le carte in regola per diventare il nuovo motore dell’economia globale. La crescita economica nel suo complesso sarà quindi meno forte di quanto molti economisti oggi prevedano. * Capo Strategista Abu Dhabi Commercial Bank azioni svizzere Indici SMI ULTIME 52 SETT ULTIMOPRECMINMAX % ABB N Actelion N Adecco N Alpha Pet N Alpiq Holding Baloise N Cie. F. Richemont CS Group N Geberit N Givaudan N Holcim N Julius Bär I Lonza Group N Nestle N New Value Nobel Biocare N Novartis N Roche GS SE Sopracenerina SGS N Swatch Group I Swatch Group N Swiss Life N Swiss Reinsur N Swisscom N Syngenta N Transocean N UBS Group N Zurich F.S. N 21.01 20.8216.7523.29 -0.6 118 114.5 80.6125.1 2.3 82.05 80.656.682.819.1 0.03 0.030.020.18-62.5 80.15 80.1 57121.4-10.9 130.1 130.2101.6136.3 1.7 83.7 80.6 68.894.75 -5.7 27.08 26.7118.5729.07 7.9 368.5 361.8271.7 370 8.8 1789 175413551948 -0.2 75.65 73 56.586.05 6.0 51.7 50.9533.7752.15 12.8 128.5 125.581.25128.3 14.5 75.15 74.364.15 76.8 3.0 1.66 1.7 1.5 2.85-25.2 17.1 17.3511.8518.45 0.0 100.1 97.95 72.499.85 8.3 275.6 271.9238.8295.8 2.1 - 149130.2187.3 0.0 1901 190115972260 -7.0 439.8 422.5 350571.5 -0.9 86.15 83.265.7 108 0.1 245.1 245.5195.6250.8 3.6 95.95 95.269.25 96.4 14.7 575.5 571494.2587.5 10.1 343.7 340273.2350.3 7.4 15.82 15.4811.8341.31-13.8 18.88 18.6413.5818.84 10.4 312.7 313.3244.2334.6 0.3 cambi interbancari EUR/CHF (euro-franco) EUR/USD (euro-dollaro) EUR/JPY (euro-yen) EUR/GBP (euro-sterlina) CHF/EUR (franco-euro) USD/CHF (dollaro-franco) GBP/CHF (sterlina-franco) JPY/CHF (100yen-franco) 1.04051.0426-0.2 1.0671.0816-1.3 128.47129.48-0.7 0.72390.7249-0.1 0.95970.9592 0.0 0.97520.9641 1.1 1.43741.4366 0.0 0.81010.8043 0.7 oro e argento (oncia) 1 oncia = 31,1035 gr. Oro1187.7 Argento16.01 business class lugano PKB ha migrato con successo nel nuovo sistema informatico Giornate di intenso lavoro in PKB durante il weekend pasquale per assicurare la prevista migrazione sul nuovo sistema informatico Ambit Private Banking, fornito dal gruppo internazionale SunGard. Le operazioni di migrazione, di riconciliazione e di verifica hanno dato esito positivo e tutto si è svolto secondo il piano di lavoro allestito dal Gruppo di progetto che da mesi lavora su questo importante cantiere strategico per il gruppo bancario con sede centrale a Lugano, succursali in Svizzera a Ginevra, Losanna, Zurigo e Bellinzona e presenze all’estero con affiliate in Italia, Panama e Antigua. Il passaggio da un sistema informatico interamente prodotto in casa (“in house”) a un sistema in “outsourcing” (secondo il modello Application Software Provider, “ASP”), oltre che essere in linea con un “trend” di mercato che si osserva a livello internazionale per tutta l’industria finanziaria e bancaria, è da mettere in relazione al forte sviluppo conosciuto dal Gruppo PKB negli ultimi anni e alla sempre maggiore focalizzazione sulle attività principali, tra le quali primeggiano la gestione di patrimoni, la consulenza in materia finanziaria e la concessione di crediti (in particolare le ipoteche). La piattaforma Ambit Private Banking, con le sue varie componenti, permette a PKB una maggiore flessibilità operativa di cui beneficerà la clientela, mentre gli sforzi di tutta l’organizzazione potranno concentrarsi sui servizi al cliente, potendo contare su SunGard (pacchetto utilizzato da una cinquantina di altre banche) per quanto attiene la manutenzione e gli sviluppi degli aspetti informatici. «Sono molto contento che la migrazione si sia svolta senza problemi» – ha affermato Matteo Saladino, Condirettore Generale di PKB e responsabile operativo del progetto di migrazione – «e ciò a dimostrazione che tutto il team ha lavorato bene e che gli specialisti esterni hanno saputo fornirci il necessario supporto». Swissoil Ticino comunica i prezzi indicativi (FR./100 Lt. IVA inclusa) relativi all’olio da riscaldamento: QuantitativoSottoceneriSopraceneri da Lt. 1.500 a 2.199 87,30 88,40 da Lt. 2.200 a 2.999 85,20 86,20 da Lt. 3.000 a 5.999 83,30 84,40 da Lt. 6.000 a 8.999 82,00 83,10 da Lt. 9.000 a 13.999 81,2082,20