Committente McDonald’s Development Italy, LLC Collegno (TO) Studio di progettazione ANNONI ENGINEERING S.a.s. C.so Martiri, 40 – 23900 LECCO tel.0341-362108 fax.0341-351000 e-mail [email protected] UNI EN ISO 9001 (Cert. n° 9175.ANNO) Il progettista Per.Ind. Alberto Annoni Collegio dei periti industriali Della provincia di Lecco Sett. Elettrotecnico n°150 McD’s COLLEGNO FORMAZIONE NUOVO IMPIANTO ELETTRICO Tipo documento Documento n° RTE.01 RELAZIONE TECNICA Rev 00 Data 19.02.2016 N° Fogli Descrizione Controllo EMISSIONE ANNONI Nome File Commessa Data RTE_00416_reltec.doc 00416 19.02.2016 OGGETTO DELLA RELAZIONE La relazione in oggetto disciplina la realizzazione del nuovo impianto elettrico dei locali adibiti ad area ristorante, cucina, locali di servizio e magazzini del nuovo ristorante sito nel comune di Collegno, Corso Francia, di proprietà della McDonald’s Development Italy, LLc via del Bosco Rinnovato, 6 Edificio U7, Assago, Milanofiori Nord. OPERE DA REALIZZARE Impianto di cabina trasformazione Quadro elettrico generale bassa tensione QGBT Linea alimentazione quadro elettrico generale Quadro elettrico generale QEG Realizzazione circuiti forza motrice e illuminazione Realizzazione impianto rilevazione fumi Realizzazione impianto diffusione audio Realizzazione impianto antintrusione Realizzazione impianto videosorveglianza Realizzazione impianto trasmissione dati Collegamento con impianto di dispersione esistente pag. 2 di 29 CLASSIFICAZIONE AMBIENTI La classificazione in riferimento a quanto sancito secondo CEI 64-8, i locali, possono essere classificati come ambienti "a maggior rischio in caso d'incendio" dato che si prevede un’elevata densità di affollamento. Pertanto gli impianti saranno eseguiti con il grado di protezione adottato per tutte le apparecchiature e cioè pari o maggiore ad IP20, i componenti elettrici installati in vista dovranno essere in materiale resistente alla prova del filo incandescente a 650°C, per le condutture in vista non metalliche, la prova glow-wire viene disposta a 850°C, le apparecchiature elettriche installate negli ambienti dovranno essere limitate a quelle strettamente necessarie al regolare funzionamento degli impianti stessi. CARATTERISTICHE ELETTRICHE NEL PUNTO DI ALIMENTAZIONE LATO M.T. - Impianto alimentato a 15.000V - Corrente di corto circuito nel punto di fornitura Icc = 12,5kA - Potenza disponibile trafo P = 250kVA LATO B.T. - Impianto alimentato a 400-230V 50Hz - Sistema di distribuzione TN-S - Corrente di corto circuito Icc = 6,014kA (a valle del trafo 250kVA) pag. 3 di 29 NORME E LEGGI DI RIFERIMENTO Tutti gli impianti, i materiali e le apparecchiature sono stati realizzati a regola d'arte, come prescritto dalle leggi n° 186 del 1-3-68, D.M. 22/01/08 n° 37 del 22/01/08. Le caratteristiche degli impianti e dei loro componenti, risultano conformi: • alle norme CEI; • alle prescrizioni delle autorità locali; • alle prescrizioni e indicazioni dell'ENEL o dell'azienda distributrice dell'energia elettrica, per quanto di loro competenza nei punti di consegna; • alle prescrizioni e indicazioni dell'ASL, uffici competenti. • alle prescrizioni e indicazioni del locale comando dei Vigili del Fuoco. Le principali leggi alle quali ci si è attenuti nella realizzazione degli impianti sono: • Legge n° 186 del 1-3-68: Disposizioni concernenti la produzione di materiali, apparecchiature, macchinari, installazioni e impianti elettrici ed elettronici. • D.M. n° 37 del 22-01-08: regolamento concernente l’attuazione dell’articolo 11- quaterdecies, comma 13, lettera a) della legge n. 248 del 2 dicembre 2005, recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all’interno degli edifici (G.U. n. 61 del 12-03-2008). Per quanto concerne le norme tecniche sono state ottemperate le disposizioni contenute nelle seguenti norme: CEI EN 61936-1:2011 Class. CEI 99-2:2011 - F. 11373 Impianti elettrici con tensione superiore a 1kV in corrente alternata Parte 1: Prescrizioni comuni CEI EN 50522:2011 Class. CEI 99-3:2011 - F. 11372 Messa a terra degli impianti elettrici a tensione superiore a 1kV in corrente alternata CEI 11-17:2006 - F. 8402 Impianti di produzione, trasmissione e distribuzione di energia elettrica - Linee in cavo CEI 11-25:2001 - F. 6317 Calcolo delle correnti di cortocircuito nelle reti trifasi a corrente alternata pag. 4 di 29 CEI EN 60865-1:1998 Class. CEI 11-26 - F. 4141 R Correnti di cortocircuito - Calcolo degli effetti Parte 1: Definizioni e metodi di calcolo CEI 11-37:2003 - F. 6957 Guida per l'esecuzione degli impianti di terra di stabilimenti industriali per sistemi di I, II e III categoria CEI EN 60439-1:2000 Class. CEI 17-13/1:2000 - F. 5862 Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri BT) Parte 1: Apparecchiature soggette a prove di tipo (AS) e apparecchiature parzialmente soggette a prove di tipo (AN-S) CEI EN 60439-2:2000 Class. CEI 17-13/2:2000 - F. 5863 Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri elettrici per bassa tensione) Parte 2: Prescrizioni particolari per i condotti sbarre CEI 17-43:2000 - F. 5756 Metodo per la determinazione delle sovratemperature, mediante estrapolazione, per le apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri BT) non di serie (ANS) CEI 17-70:1999 - F. 5120 Guida all'applicazione delle norme dei quadri di bassa tensione CEI 20-27:2000 - F. 5640 Cavi per energia e per segnalamento Sistema di designazione CEI 20-40:1998 - F. 4831 Guida per l'uso di cavi a bassa tensione CEI 20-65:2000 - F. 5836 Cavi elettrici isolati con materiale elastomerico, termoplastico e isolante minerale per tensioni nominali non superiori a 1000 V in corrente alternata e 1500 V in corrente continua. Metodi di verifica CEI 23-51:2004 - F. 7204 Prescrizioni per la realizzazione, le verifiche e le prove dei quadri di distribuzione per installazioni fisse per uso domestico e similare CEI 64-8/1:2012 - F. 11956 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua Parte 1: Oggetto, scopo e principi fondamentali pag. 5 di 29 CEI 64-8/2:2012 - F. 11957 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua Parte 2: Definizioni CEI 64-8/3:2012 - F. 11958 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua Parte 3: Caratteristiche generali CEI 64-8/4:2012 - F. 11959 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua Parte 4: Prescrizioni per la sicurezza CEI 64-8/5:2012 - F. 11960 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua Parte 5: Scelta ed installazione dei componenti elettrici CEI 64-8/6:2012 - F. 11961 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua Parte 6: Verifiche CEI 64-8/7:2012 - F. 11962 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua Parte 7: Ambienti ed applicazioni particolari CEI EN 60529:1997 Class. CEI 70-1 - F. 3227 C Gradi di protezione degli involucri (Codice IP) CEI EN 60529/A1:2000 Class. CEI 70-1;V1 - F. 5682 Gradi di protezione degli involucri (Codice IP) CEI EN 50173-1 Tecnologia dell’informazione – Sistemi di cablaggio strutturato Parte 1: Requisiti generali CEI EN 50173-2/A1 Tecnologia dell’informazione – Sistemi di cablaggio strutturato Parte 2: Locali per ufficio CEI EN 50173-3/A1 Tecnologia dell’informazione – Sistemi di cablaggio strutturato Parte 3: Ambienti industriali pag. 6 di 29 CEI EN 50173-4/A1 Tecnologia dell’informazione – Sistemi di cablaggio strutturato Parte 4: Abitazioni CEI EN 50174-1 Tecnologia dell’informazione – Installazione del cablaggio Parte 1: Specifiche ed assicurazione della qualità CEI 306-2 Guida al cablaggio per le comunicazioni elettroniche negli edifici residenziali CEI-UNEL 35011:2000 Class. CEI 20 - F. 5757 Cavi per energia e segnalamento. Sigle di designazione CEI-UNEL 35024/1:1997 Class. CEI 20 - F. 3516 Cavi elettrici isolati con materiale elastomerico o termoplastico per tensioni nominali non superiori a 1000 V in corrente alternata e 1500 V in corrente continua - Portate di corrente in regime permanente per posa in aria CEI-UNEL 35024/1 Ec:1998 Class. CEI 20 - F. 4610 Cavi elettrici isolati con materiale elastomerico o termoplastico per tensioni nominali non superiori a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua - Portate di corrente in regime permanente per posa in aria CEI-UNEL 35024/2:1997 Class. CEI 20 - F. 3517 Cavi elettrici ad isolamento minerale per tensioni nominali non superiori a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua - Portate di corrente in regime permanente per posa in aria. UNI 9795:2013 Sistemi fissi automatici di rivelazione, di segnalazione manuale di allarme d’incendio – Sistemi dotati di rilevatori puntiformi di fumo e calore e punti di segnalazione manuali. Tutti i materiali e gli apparecchi impiegati negli impianti elettrici risultano adatti all'ambiente in cui sono installati e possiedono caratteristiche tali da resistere alle azioni meccaniche, corrosive, termiche o dovute all'umidità alle quali possono essere esposti durante il loro impiego. pag. 7 di 29 Tutti i materiali e gli apparecchi utilizzati sono rispondenti alle relative norme CEI, alle tabelle di unificazione CEI-UNEL, e alla legge 791/77. Tutti gli apparecchi devono riportare i dati di targa ed eventuali istruzioni d'uso utilizzando la simbologia del CEI e la lingua italiana. PRESCRIZIONI IMPIANTI M.T. Di seguito vengono riportate le prescrizioni e le indicazioni normative che hanno determinato la realizzazione degli impianti elettrici di media tensione a servizio dell’impianto in oggetto. Condizioni ambientali In funzione delle correnti d'impiego, le correnti nominali delle apparecchiature e dei componenti sono state verificate tenendo conto della temperatura ambiente nelle reali condizioni di installazione e di esercizio. Correnti di sovraccarico Le apparecchiature ed i componenti installati sono tali da sopportare le massime correnti di sovraccarico (o di lunga durata) fino all'interruzione della corrente per intervento delle protezioni previste allo scopo. Per le condutture di I categoria vale la Norma CEI 64-8 art. 433.2. Per le condutture in cavo di II categoria si applica la Norma CEI 11-17, art. 3.2.03. Correnti di corto circuito Le apparecchiature ed i componenti installati sono stati dimensionati per la massima corrente di corto circuito (trifase o monofase) presunta nel punto di guasto, sia come valore di cresta sia come valore efficace per l'intervallo di tempo specificato. Questi valori vanno associati ai valori della corrente di cresta e di breve durata per i quali l'apparecchiatura o il componente è stato provato e certificato. I valori dei tempi raccomandati sono: • 0,5s-ls-3s per i sistemi di II categoria; • 0,05 s - 0,1 s - 0,25 s - 0,5 s - 1 s per i sistemi di I categoria. pag. 8 di 29 Nei sistemi di I categoria i componenti protetti da dispositivi di tipo limitatore di cui sia nota l'energia passante e il valore di picco limitato, possono essere dimensionati in relazione all'energia specifica (I2t) e al valore di picco lasciati passare dal dispositivo stesso (rif. Norma CEI 64-8 e Norma CEI EN 60439-1). Lo stesso criterio si applica ai componenti di II categoria protetti da fusibili di tipo limitatore. La determinazione della corrente di corto circuito presunta può essere eseguita in accordo alla Guida CEI 11-25. N.B. Per le cabine alimentate direttamente dalla rete pubblica di II categoria il valore della massima corrente di corto circuito deve essere richiesto all'Azienda Distributrice. Corrente di guasto a terra ai fini del dimensionamento della rete di terra Il valore della corrente di guasto a terra e il tempo di eliminazione del guasto da considerarsi ai fini del dimensionamento della rete di terra sono stati richiesti all'Azienda Distributrice nel caso di collegamento diretto alla rete pubblica di II categoria e i relativi valori sono stati sopra indicati. PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI DIRETTI ED INDIRETTI Nelle cabine vanno prese tutte le misure previste dalle norme vigenti per la protezione delle persone contro i contatti diretti ed indiretti. Sistemi di II categoria Protezione contro i contatti diretti a) Cabine a giorno. Per la protezione contro i contatti diretti si applicano le Norme CEI 11-18, Cap. 3: "Distanziamenti per circolazione e lavoro". b) Cabine equipaggiate con apparecchiatura prefabbricata. Per la protezione contro i contatti diretti delle apparecchiature prefabbricate valgono le relative Norme CEI (vedi 1.3.1). Per gli altri componenti (ad esempio, i trasformatori di potenza) si applicano le Norme CEI 11-18, Cap. 3. pag. 9 di 29 Protezione contro i contatti indiretti La cabina elettrica deve essere dotata di un impianto di terra conforme alle Norme CEI 11-1; le masse o masse estranee facenti parte della cabina devono essere collegate all'impianto di terra secondo le prescrizioni della Norma CEI 11.1, art. 3.1.01. Negli impianti utilizzatori alimentati direttamente dalla rete pubblica di II categoria per i quali non è ammesso continuare il servizio in caso di primo guasto a terra, vanno seguite le prescrizioni dell'Azienda Distributrice. PROTEZIONI ELETTRICHE I circuiti delle cabine devono essere protetti, medianti adatti dispositivi, contro correnti di sovraccarico e corto circuito e contro i guasti a terra. Un adeguato studio del coordinamento delle protezioni è raccomandato per limitare la messa fuori servizio al solo circuito guasto. Nel caso di cabina alimentata direttamente dalla rete pubblica di II categoria, protezioni contro le sovracorrenti e le correnti di guasto a terra che agiscono sull'interruttore generale vanno scelte e regolate in conformità alle indicazioni del distributore pubblico (vedi nota alla clausola 4.2.8.2). In caso di installazioni esposte a sovratensioni di origine atmosferica, si raccomanda che le apparecchiature siano adeguatamente protette mediante scaricatori. Per la scelta degli scaricatori si fa riferimento alle Norme CEI 37-1, CEI EN 60099-4 e, per le linee in cavo, alla Norma CEI 11-17 par. 3.1.01. INTERBLOCCHI ELETTRICI E MECCANICI Per una corretta esecuzione in sequenza delle manovre nell'ambito delle cabine è consigliato ma non obbligatorio predisporre idonei interblocchi atti ad impedire operazioni indebite e pericolose. In generale sono preferibili interblocchi meccanici, cioè dispositivi che impediscono (o permettono) manovre a mezzo chiavistelli meccanici. Interblocchi elettrici a sicurezza intrinseca possono essere utilizzati nei casi in cui non risulti possibile installare interblocchi meccanici. pag. 10 di 29 Le apparecchiature prefabbricate sono dotate degli interblocchi già previsti dalle relative norme (Norma CEI 17-6, art. 5.106 e Norma CEI EN 60439-1, art. 7.6.3 e 7.6.4.2). Per le cabine di tipo a giorno l'accesso alle celle è consentito solo a interruttore aperto, sezionatori tutti aperti ed eventuale telecomando disinserito (vedi art. 7.1.09 e 7.1.10 della Norma CEI 11-1). Se la struttura della cella non permettesse interblocchi meccanici con i comandi dei sezionatori, sul pannello frontale devono essere posti cartelli monitori ed il pannello stesso deve poter essere tolto solo mediante apposito attrezzo. Una volta liberato l'accesso, le parti in tensione devono trovarsi alle distanze di sicurezza indicate dalla Norma CEI 11-18. Per cabine con due alimentazioni munite di interblocco che ne impedisce il funzionamento in parallelo permanente è consentito che il dimensionamento al corto circuito sia fatto tenendo conto del maggiore dei contributi al corto circuiti delle due alimentazioni. APPARECCHIATURE E COMPONENTI Le apparecchiature e i componenti delle cabine vanno scelti in base alle caratteristiche nominali specificate al Capitolo 2 ed alle condizioni ambientali del luogo di installazione. Le apparecchiature ed i componenti devono rispondere alle relative norme vigenti. Cavi I cavi dei sistemi di II categoria vanno dotati di uno schermo o di una guaina metallica connessa a terra almeno ad una estremità del cavo (Norma CEI 11-17, 3.3.02). Qualora sui cavi venga montato un trasformatore di corrente toroidale per il rilievo della corrente di guasto a terra, il conduttore che collega lo schermo (o la guaina) metallico del cavo all'impianto di terra va fatto passare all'interno del trasformatore stesso. pag. 11 di 29 La tensione nominale del cavo va scelta in base a: • tensione massima del sistema; • tipo di cavo; • tempo massimo di permanenza dei guasti fase-terra; • eventuale esposizione a sovratensioni di origine atmosferica. La sezione dei cavi viene scelta in base a: • tipo di cavo; • tensione nominale di isolamento; • corrente di servizio del carico; • correnti di sovraccarico e di corto circuito; • tempi di eliminazione delle sovracorrenti; • condizioni di posa; • temperatura ambiente (dell'aria o del terreno); • mutuo riscaldamento in presenza di altri cavi. I criteri di base per la scelta, il dimensionamento e la posa delle linee in cavo sono dati nelle Norme CEI 64-8 e 11.17 nonché nelle UNEL 35024. Connessioni elettriche Le connessioni elettriche vanno eseguite in modo tale da non rappresentare punti deboli e vanno studiate in modo da limitare la possibilità di effluvio, presentare una bassa resistenza elettrica e un'adeguata resistenza meccanica. In particolare le connessioni dovranno avere caratteristiche elettriche e termiche non inferiori a quelle dei cavi o dei conduttori ad essi collegati. Le connessioni dei conduttori con i terminali degli apparecchi devono essere conformi alle prescrizioni del costruttore degli apparecchi e comunque tali da non trasmettere ai terminali inammissibili sollecitazioni termiche o meccaniche dovute a peso, dilatazione, vibrazioni, correnti di corto circuito (valore di cresta e di breve durata). Si raccomanda particolare attenzione all'amarraggio dei cavi unipolari in corrispondenza alle connessioni terminali. pag. 12 di 29 Le connessioni vanno realizzate con metalli elettroliticamente compatibili; ove ciò non sia possibile vanno adottati provvedimenti atti ad evitare il contatto diretto tra gli stessi (vedi Guida CEI 64-12). Le superfici di giunzione delle connessioni vanno preparate e protette in modo da assicurare il mantenimento nel tempo delle loro caratteristiche di conduttività. Materiali isolanti I materiali isolanti vanno scelti in base alla tensione, all'ambiente di installazione e alla temperatura massima di servizio continuativo a cui sono sottoposti e devono avere adeguate caratteristiche di autoestinguenza. In caso di locali contigui separati tra loro, la continuità dei circuiti che non siano realizzati a mezzo di cavi viene assicurata a mezzo di appositi isolatori a passante. Se si adottano altri sistemi, questi devono offrire la stessa garanzia di segregazione degli isolatori passanti. Sezionatori Nei sistemi di II categoria un dispositivo di sezionamento deve essere previsto sul lato sbarre di ogni interruttore, dei fusibili di protezione e di ogni interruttore di manovra che non soddisfi le norme dei sezionatori. La possibilità di sezionamento del circuito deve essere prevista anche sul lato linea nel caso di linea di alimentazione o con possibile alimentazione di ritorno. Nel caso in cui il sezionamento, lato linea, non sia realizzato nella cabina è consigliabile ma non obbligatorio prevedere adeguati interblocchi di sicurezza tra il dispositivo di sezionamento e la cabina stessa. Gli apparecchi di manovra in esecuzione estraibile delle apparecchiature costruite in fabbrica con involucro metallico (CEI 17-6) svolgono anche la funzione di sezionatore. I sezionatori di linea vanno interbloccati con i relativi apparecchi di manovra in modo da impedire la loro apertura o chiusura sotto carico. Qualora ciò non sia possibile, sul pannello frontale della cella deve essere indicata la corretta sequenza delle operazioni. pag. 13 di 29 I dispositivi di sezionamento vanno equipaggiati con dispositivi che permettono di bloccarli in posizione di aperto e di chiuso. Il comando del dispositivo di sezionamento deve consentire l'applicazione di blocchi di tipo e numero adeguati alle esigenze della cabina. Per i sistemi di II categoria è opportuno associare ad ogni sezionatore di linea o di apparecchio di manovra in esecuzione estraibile un sezionatore di terra interbloccato con la sua posizione di aperto e sezionato. Si deve prestare particolare attenzione all'impiego dei sezionatori di terra posti in corrispondenza di una linea per la quale esiste la possibilità di alimentazione dall'altra estremità. Possono essere prese in considerazione, in questo caso, le seguenti alternative: • uso di sezionatore di terra con blocco a chiave condizionato al sicuro sezionamento della linea all'altra estremità; • uso di sezionatore di terra con potere di chiusura adeguato al valore della corrente di corto circuito nel punto di installazione. Nel caso di cabina alimentata direttamente dalla rete pubblica di II categoria, la scelta fra le alternative proposte va fatta tenendo conto delle eventuali prescrizioni dell'Azienda Distributrice. I sezionatori e i sezionatori di terra devono avere caratteristiche termiche e dinamiche adeguate all'intensità e alla durata della corrente di corto circuito presunta nel punto di installazione. II comando meccanico deve essere facilmente manovrabile dall'operatore: dal posto di comando deve essere possibile riconoscere la posizione raggiunta dal dispositivo di sezionamento mediante una delle seguenti condizioni: • sezionamento visibile; • segnalazione di un dispositivo indicatore sicuro; • posizione della pane estraibile rispetto alla parte fissa chiaramente identificabile rispetto al completo inserimento od al completo sezionamento. pag. 14 di 29 Interruttori Gli interruttori devono avere un potere di interruzione e di chiusura adeguato alla corrente di corto circuito presunta nel punto di installazione. Gli interruttori devono avere un comando di apertura e di chiusura con manovra indipendente dall'operatore (accumulo o sorgente esterna di energia). Quando è previsto un comando con sorgente esterna di energia, deve essere previsto anche un comando a mano di emergenza. La mancanza della sorgente di energia del comando non deve provocare una manovra intempestiva dell'interruttore. Le posizioni di apertura e di chiusura devono essere chiaramente identificate. Interruttori di manovra Per gli interruttori di manovra valgono le prescrizioni di cui sopra. Nel caso di combinazione interruttore di manovra-fusibile è opportuno che l'intervento di un fusibile provochi l'apertura automatica di tutti i poli dell'interruttore di manovra. SEPARAZIONE DEI CIRCUITI I cavi dei sistemi di II categoria devono, di norma, essere posati in sedi (passerelle, cunicoli, tubazioni) diverse da quelle dei sistemi di I categoria qualora questi ultimi non siano isolati per la tensione più elevata presente (CEI 64-8, 528.1.1). Incroci tra cavi appartenenti a categorie diverse devono essere, per quanto possibile, evitati. Ove ciò non sia possibile, devono essere previste idonee segregazioni mediante diaframmi metallici collegati a terra. L'armatura o lo schermo metallico dei cavi possono essere considerati, a tutti gli effetti, segregazione metallica. pag. 15 di 29 ALIMENTAZIONE DEI SERVIZI AUSILIARI Ove necessario, va prevista per i servizi ausiliari essenziali della cabina un'alimentazione indipendente atta ad assicurare per esempio: • il funzionamento dei dispositivi di protezione; • la manovra di interruttori o di interruttori di manovra; • il funzionamento di automatismi o circuiti ausiliari. L'alimentazione in corrente continua è realizzata mediante batteria di accumulatori alimentata da un gruppo raddrizzatore-carica batteria. Questa alimentazione può essere utilizzata anche per altri usi (es. luce di emergenza della cabina.). In caso di mancanza della sorgente alternata la capacità della batteria deve essere tale da assicurare il corretto funzionamento dei circuiti alimentati per un tempo definito (ad esempio: il tempo necessario perché il personale possa intervenire). La sorgente ausiliaria di corrente alternata può essere costituita da: a) avvolgimento secondario di un trasformatore di tensione derivato direttamente da due fasi della linea di alimentazione della cabina a monte dell'interruttore generale; b) avvolgimento secondario di un trasformatore di potenza. La tensione può essere presa o tra le fasi o tra le fasi ed il neutro; c) alimentazione indipendente (ad esempio costituita da gruppi batteria-inverter o da gruppi motore termico-generatore). Nel caso di allacciamento diretto alla rete pubblica di II categoria. La soluzione a) non è in genere consentita dall'Azienda Distributrice. Se l'alimentazione dei servizi ausiliari è indipendente dalla rete i circuiti di apertura degli interruttori possono essere a lancio di corrente o a mancanza di tensione a secondo del progetto dell'impianto. pag. 16 di 29 Se l'alimentazione ausiliaria non e indipendente dalla rete i circuiti di apertura degli interruttori possono essere: a) a lancio di corrente, se devono funzionare solo in caso di condizioni normali della rete di alimentazione della cabina e non è richiesto il loro intervento per guasto, in quanto la protezione e affidata a relè diretti, b) a mancanza di tensione, eventualmente con ritardo regolabile, se: • devono provvedere a intervento su guasto, • la linea o la cabina non deve rimanere in servizio in mancanza di alimentazione dalla rete. UBICAZIONE DELLE CABINE L'ubicazione delle cabine va predisposta in modo tale da permettere l'accesso alla stessa in qualsiasi momento per eseguire le manovre di servizio e la manutenzione dei componenti della cabina, particolarmente di quelli di maggior ingombro e peso, come i trasformatori. Gli accessi vanno dimensionati in modo da permetterne l'agevole manutenzione. L'ubicazione in zone con pericolo di esplosione o a rischio di incendio è permessa solo per cabine pressurizzate in accordo alle Norme CEI 64-2, Capitolo 8, Guida CEI 3125, CEI 64-8 Sez. 751. Le cabine vanno preferibilmente realizzate in locali chiusi a chiave ed il cui accesso è demandato al solo personale addetto. pag. 17 di 29 Le cabine realizzate con apparecchiature prefabbricate conformi alle Norme CEI 176 e 17-13 possono essere installate nei luoghi di lavoro con adeguate precauzioni (ad esempio, con l'adozione di apparecchiature di II categoria resistente all'arco interno nei casi in cui è prevista la presenza continua di persone in prossimità della cabina). Le cabine per esterno che non rientrano nelle norme specifiche delle cabine prefabbricate vanno installate con le opportune precauzioni atte ad evitare situazioni di pericolo per le persone che possono transitare nelle vicinanze e che agenti esterni possano pregiudicarne il buon funzionamento. Esempi di misure precauzionali sono: • grado di protezione delle persone minimo IP23D (CEI EN 60529); • adeguata protezione meccanica dell'involucro esterno (vedi IEC 1330); • livelli di isolamento maggiorati; • minimo uso di apparecchiature in olio. Più in generale, l'intensità dei campi elettrico e magnetico generati da una cabina connessa a sistemi di I e II categoria, realizzata nel rispetto delle Norme CEI, non pone particolari vincoli alla sua ubicazione. PRESCRIZIONI TECNICHE IMPIANTI LATO B.T. PRESCRIZIONI SULLA POSA DEI CAVI a) isolamento dei cavi: i cavi utilizzati nei sistemi di prima categoria devono essere adatti a tensione nominale verso terra e tensione nominale(U0 /U) non inferiori a 450/750V, simbolo di designazione 07. Quelli utilizzati nei circuiti di segnalazione e comando devono essere adatti a tensioni nominali non inferiori a 300/500V, sigla di designazione 05. Questi ultimi, se posati nello stesso tubo, condotto o canale con cavi previsti con tensioni nominali superiori, devono essere adatti alla tensione nominale maggiore; b) sezioni minime e cadute di tensione ammesse: pag. 18 di 29 le sezioni dei conduttori calcolate in funzione della potenza impegnata e della lunghezza dei circuiti (affinché la caduta di tensione non superi il valore del 4% della tensione a vuoto) devono essere scelte tra quelle unificate. In ogni caso non devono essere superati i valori delle portate di corrente ammesse, per i diversi tipi di conduttori, dalle tabelle di unificazione CEI-UNEL (tabella 1). Tipi di posa Tipi di cavo Cavi uni/multipolari: Unipolare Entro tubi senza guaina Sotto modanature uni-multipolari con guaina Cavi multipolari distanziati: Multipolare Fissati alle pareti Su passerelle Cavi unipolari Unipolari non distanziati: senza guaina Su passerelle Cavi unipolari non distanziati: Unipolari Fissati alle pareti con guaina Su passerelle Cavi unipolari distanziati: Unipolari Su passerelle senza guaina Cavi unipolari distanziati: Unipolari Su passerelle con guaina n: numero qualsiasi di cavi * : i valori di portata valgono solo per sezioni < 35mmq N.B.: I cavi tipo G5 sono stati soppiantati dal tipo G7 Il numero dei conduttori da considerare è quello dei conduttori " attivi" Isolante PVC* gomma G2* PVC * gomma G2* 4 4 Numero dei conduttori 3 2 4 3 2 3 2 4 3 2 PVC 4 3 2 gomma G5; EPR PVC gomma G5; EPR 2 3 4 2 4 3 4 3 2 3 2 PVC 4 gomma G5; EPR PVC 4 gomma G5; EPR PVC gomma G5; EPR SEZIONE NOMINALE CONDUTTORI (mmq) 1 1,5 2,5 4 6 10 16 25 35 50 70 95 120 150 185 240 3 2 n n n n 11 14 19 25 32 44 59 75 97 PORTATE IN REGIME PERMANENTE (A) 12 14 15 17 19 21 16 18 20 22 24 27 21 24 26 30 33 37 28 32 35 40 45 50 36 41 46 52 58 64 50 57 63 71 80 88 68 76 85 96 107 119 89 101 112 127 142 157 111 125 138 157 175 194 134 151 168 190 212 235 171 192 213 242 270 299 207 232 258 293 327 362 239 269 299 339 379 419 275 309 344 390 435 481 314 353 392 444 496 549 369 415 461 522 584 645 23 29 40 55 70 97 130 172 213 257 327 396 458 527 602 707 Tabella 1: portate dei cavi in regime permanente pag. 19 di 29 d) propagazione del fuoco lungo i cavi i cavi in aria installati individualmente, cioè distanziati tra loro di almeno 250mm, devono rispondere alla prova di non propagazione delle norme CEI 20-35. Quando i cavi sono raggruppati in ambiente chiuso in cui sia da contenere il pericolo di propagazione di un’eventuale incendio, essi devono avere i requisiti di non propagazione dell’incendio in conformità alle norme CEI 20-22. CANALIZZAZIONI I conduttori, a meno che non si tratti di installazioni volanti, devono essere sempre protetti e salvaguardati meccanicamente. Dette protezioni possono essere: tubazioni, canalette porta cavi, passerelle, condotti o cunicoli ecc. In ogni caso devono essere rispettate le seguenti precauzioni: CANALI E PASSERELLE Il numero dei cavi installati deve un’occupazione non superiore al 50% essere tale da consentire della sezione utile dei canali, secondo quanto prescritto dalle norme CEI 64-8 (tabella 5). Tutti i canali utilizzati sono del tipo in lamiera di acciaio zincata, fissati a parete o soffitto mediante apposite staffe di sostegno poste a non più di due metri di distanza una dall’altra anche in rapporto al peso dei cavi contenuti e alla resistenza del canale (dato fornito dal costruttore). pag. 20 di 29 Sezione del conduttore mmq 1,5 2,5 4 6 10 16 25 35 50 70 95 120 150 185 240 conduttori senza guaina 0,25 0,35 0,45 0,8 1,15 1,55 2,4 3,1 4,2 5,8 7,2 8,8 11,1 13,5 17,4 Coefficiente di ingombro k (in cmq) unipolari tripolari con guaina 0,9 2,2 1,1 2,9 1,3 3,4 1,6 4,2 2,1 7,2 2,8 9,2 3,6 13,5 4,4 16,8 5,9 22,1 7,5 27,8 10 36,1 10,4 38,7 12,3 47,4 14,6 58,3 18,6 77,6 tetrapolari 2,6 3,4 4,2 5,1 8,4 11,4 16,2 20,4 24,2 30,5 40,5 44,2 56,2 66,3 87,2 La sezione S necessaria al contenimento di un certo numero di cavi si calcola con la relazione: S = n1 x k1 + n2 x k2 + ....nn x kn dove: n1, n2, ...nn indicano il numero di cavi dello stesso tipo k1, k2,....kn indicano i coefficienti di ingombro di ciascun tipo di cavo N.B. : la tabella fornisce valori indicativi in quanto il coefficiente k dipende dal tipo di isolante del cavo adottato Tabella 2: superficie utile dei canali PROTEZIONE DAI CONTATTI INDIRETTI Devono essere protette contro i contatti indiretti tutte le parti metalliche accessibili dell’impianto elettrico e degli apparecchi utilizzatori, normalmente non in tensione ma che, per cedimento dell’isolamento principale o per altre cause accidentali, potrebbero trovarsi sotto tensione (masse). Per la protezione contro i contatti indiretti ogni impianto elettrico utilizzatore, o raggruppamento di impianti contenuti in uno stesso edificio e nelle sue dipendenze (quali reparti distaccati e simili) deve avere un proprio impianto di terra. pag. 21 di 29 A tale impianto di terra devono essere collegati tutti i sistemi di tubazioni metalliche accessibili destinati ad adduzione, distribuzione e scarico delle acque, nonché tutte le masse metalliche accessibili di notevole estensione esistenti nell’area dell’impianto elettrico utilizzatore stesso. Per ogni edificio contenente impianti elettrici deve essere opportunamente previsto, in sede di costruzione, un proprio impianto di messa a terra (impianto di terra locale) che deve soddisfare le prescrizioni delle vigenti norme CEI 11-8. Tale impianto deve essere realizzato in modo da poter effettuare le verifiche periodiche di efficienza e comprende: - il dispersore di terra, costituito da uno o più elementi metallici posti in intimo contatto con il terreno e che realizza il collegamento elettrico con la terra; - il conduttore di terra, non in intimo contatto con il terreno destinato a collegare i dispersori tra loro e al collettore (o nodo) principale di terra. I conduttori parzialmente interrati e non isolati dal terreno, debbono essere considerati, a tutti gli effetti, dispersori per la parte interrata e conduttore di terra per la parte non interrata (o comunque isolata dal terreno); - il conduttore di protezione che parte dal collettore di terra, arriva in ogni impianto e deve essere collegato a tutte le prese a spina ; o direttamente alle masse di tutti gli apparecchi da proteggere, compresi quelli di illuminazioni con parti metalliche comunque accessibili. E’ vietato l’impiego di conduttori di protezione non protetti meccanicamente con sezione inferiore a 4mm2. - il collettore (o nodo) principale di terra nel quale confluiscono i conduttori di terra, da protezione, di equipotenzialità; - il conduttore equipotenziale, avente lo scopo di assicurare l’equipotenzialità fra le masse e/o le masse estranee (parti conduttrici, non facenti parte dell’impianto elettrico, suscettibili di introdurre il potenziale di terra). pag. 22 di 29 Essendo l’impianto in oggetto di I categoria (secondo classificazione Norma CEI 64-8 art. 22.1) con cabina di proprietà dell’utente, in base all’art. 413.1.3 della norma sopracitata, si è attuata la protezione contro i contatti indiretti prevista per il sistema TN. Più precisamente è stato previsto di tipo TN-S la cui definizione (CEI 64-8/3 art. 312.2) è la seguente: • T collegamento diretto a terra di un punto del sistema (nel ns. caso il neutro) • N collegamento delle masse al punto del sistema elettrico collegato a terra • S conduttori di neutro e protezione separati Nel rispetto di quanto sopra enunciato si deve praticamente operare come di seguito descritto. Il centro stella dei trasformatori, il conduttore di protezione ed il conduttore di terra sono collegati ad un unico collettore di terra (piastra in rame) posizionata nella cabina di trasformazione in progetto. Per la protezione dei contatti indiretti sarà soddisfatta la seguente condizione (CEI 64-8/4 art. 413.1.3.3): Ia ≤ U0/ZS dove U0 = valore efficace della tensione nominale verso terra dell’impianto, in Volt; ZS = impedenza totale in Ohm dell’anello di guasto, fra un conduttore attivo e il conduttore di protezione PE; Ia = valore in Ampere della corrente che provoca l’intervento del dispositivo di protezione entro 0,4” sui circuiti terminali o entro 5” sui circuiti di distribuzione o sui circuiti terminali che alimentano apparecchiature fisse. pag. 23 di 29 In pratica per soddisfare la condizione sopracitata si opererà nel seguente modo: a) protezione differenziale di gruppo tipo “G” con IDn = 30mA per tutti i circuiti prese e illuminazione in partenza dai quadri elettrici derivati; b) protezione differenziale con IDn ≥ 300mA tipo “G”, tipo “S” o con regolazione del ritardo d’intervento per i circuiti forza motrice e quadri centrali tecnologiche. PROTEZIONE DEI CONDUTTORI I conduttori che costituiscono gli impianti devono essere protetti contro le sovracorrenti causate da sovraccarichi o da corto circuiti. La protezione contro i sovraccarichi deve essere effettuata in ottemperanza alle prescrizioni delle norme CEI 64-8. In particolare i conduttori devono essere scelti in modo che la loro portata IZ sia superiore o almeno uguale alla corrente di impiego IB (valore di corrente calcolato in funzione della massima potenza da trasmettere in regime permanente). Gli interruttori automatici magnetotermici da installare a loro protezione devono avere una corrente nominale I N compresa fra la corrente di impiego del conduttore IB e la sua portata nominale IZ ed una corrente di funzionamento IF minore o uguale a 1,45 volte la portata IZ . In tutti i casi devono essere soddisfatte le seguenti relazioni: IB ≤ IN ≤ IZ IF ≤ 1,45 IZ La seconda delle due diseguaglianze sopra indicate è automaticamente soddisfatta nel caso di impiego di interruttori automatici conformi alle norme CEI 23-3 e CEI 17-5. pag. 24 di 29 Gli interruttori automatici magnetotermici devono interrompere le correnti di corto circuito che possono verificarsi nell’impianto in modo tale da garantire che nel conduttore protetto non si raggiungano temperature pericolose secondo la relazione I2 t ≤ K2s2 Essi devono avere un potere di interruzione almeno uguale alla corrente di corto circuito presunta nel punto di installazione. E’ tuttavia ammesso l’impiego di un dispositivo di protezione con potere di interruzione inferiore a condizione che a monte vi sia un altro dispositivo avente il necessario potere di interruzione. In questo caso le caratteristiche dei due interruttori devono essere coordinate in modo che l’energia specifica passante I2t lasciata passare dal dispositivo a monte non risulti superiore a quella che può essere sopportata senza danno dall’interruttore a valle e dalle condutture protette. IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE L’impianto d’illuminazione è stato progettato in modo differenziato in funzione delle aree da illuminare, in particolare sono stati realizzati dimensionamenti in funzione sia del tipo di apparecchio illuminante scelto che della tipologia dei locali in cui dovrà essere installato, in generale gli apparecchi sono stati scelti dalla Committenza, sono del tipo a sospensione, per fissaggio a parete o per incasso nei controsoffitti, tutti gli apparecchi saranno alimentati con cavi unipolari N07G9-K o multipolari FG7OM1 posati in passerelle in acciaio o tubazioni in materiale plastico fissate nei controsoffitti o sotto traccia. pag. 25 di 29 Nella sala ristorante saranno installati dei sensori di luminanza per comando circuiti luce al fine di ottimizzarne l’utilizzo, nei locali quali bagni, spogliatoi e magazzini l’accensione sarà comandata da interruttori unipolari o da sensori di presenza. Alcuni apparecchi saranno del tipo con cablaggio in emergenza che ne garantirà il funzionamento anche in caso di black-out, in corrispondenza delle uscite di sicurezza saranno installati a parete degli apparecchi per illuminazione di emergenza completi di pittogrammi indicanti la via di esodo. APPARECCHI DI COMANDO Sono da impiegarsi apparecchi da incasso modulari e componibili. Gli interruttori devono avere portata 16A; le prese devono essere di sicurezza con alveoli schermati e far parte di una serie completa di apparecchi atti a realizzare impianti di segnalazione, impianti di distribuzione ecc. Le prese di corrente che alimentano utilizzatori elettrici con forte assorbimento (boiler, ecc.) devono avere un proprio dispositivo di protezione di sovracorrente, interruttore bipolare con fusibile sulla fase o interruttore magnetotermico. Le apparecchiature installate nei quadri di comando devono essere di tipo modulare e componibile con fissaggio a scatto su profilato preferibilmente normalizzato (norme CEI 17-18) e installate ad altezze come indicato dalla tabella 5. In particolare: - gli interruttori automatici magnetotermici da 1 a 100A devono essere modulari e componibili con potere di interruzione indicati sugli schemi allegati; - tutte le apparecchiature necessarie per rendere efficiente e funzionale l’impianto (trasformatori, suonerie, relè, ecc.) devono essere modulari e accoppiabili nello stesso quadro con gli interruttori automatici sopra descritti; - gli interruttori con relè differenziali fino a 63A devono essere modulari e appartenere alla stessa serie di cui ai punti sopra descritti; devono essere del tipo ad azione diretta. pag. 26 di 29 DISTRIBUZIONE FORZA MOTRICE La distribuzione dei circuiti di forza motrice sarà realizzata con cavi multipolari ed unipolari tipo FG7(O)M1 posati in passerelle in acciaio o in tubazioni in materiale plastico, generalmente saranno realizzate delle tratte senza interruzioni dalla morsettiera del quadro elettrico all’utenza, solo dove necessario sarà possibile eseguire giunzioni entro apposite cassette di derivazione impiegando appositi morsetti con serraggio a vite. Solo per le utenze indicate a disegno dovranno essere forniti dei sezionatori rotativi posti entro scatole in materiale plastico in esecuzione da semi incasso o a quadri prese industriali. QUADRI ELETTRICI I quadri elettrici dovranno essere realizzati con carpenterie in lamiera di acciaio verniciata in esecuzione ad armadio (tranne ove non diversamente specificato, come nel caso del quadro sotto contatore), del tipo con pannelli portapparecchi tali da consentire il cablaggio dei dispositivi di comando e protezione di tipo modulare e scatolato indicati negli schemi elettrici allegati. Dovranno essere realizzati con grado di protezione adeguato all’ambiente di installazione e comunque almeno IP4X, completi di doppia porta trasparente con chiusura a chiave. I cavi avranno possibilità di ingresso dall'alto e dal basso con apertura con passacavi o flange. Si rammenta l’obbligatorietà di fornire i quadri completi di dichiarazione del costruttore alle norme CEI 17-13 e derivate. Q UADRI PR ESE I quadri prese saranno costituiti da prese del tipo rispondente alle norme IEC 309 complete di interruttore di blocco e di fusibili di portata 16A o 32A, montate su basi in PVC avente grado di protezione minimo IP44. Ogni presa dovrà essere provvista di polo di terra collegato al conduttore di protezione e non dovrà avere portata inferiore a 16A. pag. 27 di 29 IMPIANTO RILEVAZIONE FUMI Tutti gli ambienti dovranno essere dotati di impianto di rilevazione automatica e allarme manuale, il dimensionamento dell’impianto è stato progettato secondo le prescrizioni della norma UNI 9795; l’impianto sarà costituito da una centrale antincendio di tipo convenzionale conforme alle prescrizioni della norma EN54 Parti 2 & 4. Negli ambienti saranno installati dei rivelatori convenzionali di fumo posizionati anche sopra i controsoffitti solamente nelle aree interessata dalla posa delle canalizzazioni elettriche, opportunamente segnalati da indicatori luminosi di stato. La segnalazione manuale d’incendio avvierrà mediante pulsanti di allarme azionabili mediante la pressione del pollice, dovranno essere di tipo ad autoindirizzamento e completi di LED, chiaramente visibile, atto a fornire indicazione della attivazione dell’allarme. La segnalazione di allarme incendio sarà affidata a dei pannelli costituiti da una targa luminosa con pittogramma “ALLARME INCENDIO” a luce fissa o lampeggiante, dotata di segnalatore sonoro che si attiverà in caso di allarme incendio. IMPIANTO TRASMISSIONE DATI Dovrà essere realizzato un impianto di trasmissione dati derivato da quadro rack per il collegamento delle postazioni access point, delle casse. I cavi di trasmissione dati dovranno essere di tipo UTP 4 coppie cat.6 che si attestino alle rispettive scatole porta frutto; a carico della ditta esecutrice degli impianti resta sostanzialmente la posa, il collegamento e l’intestazione dei cavi con connettori di cat.6. pag. 28 di 29 DOCUMENTI DA PREDISPORRE Al termine dei lavori l’installatore dovrà rilasciare, unitamente al modulo della dichiarazione di conformità ai sensi del DM37/08, un report delle verifiche strumentali e visive degli impianti, nello specifico: - Tabella funzionamento dispositivi differenziali, - Tabella funzionamento apparecchi illuminazione d’emergenza, - Tabella funzionamento sgancio emergenza, - Tabella funzionamento utenze predisposte con selettore Automatico/Manuale, - Tabella prove funzionamento generale impianti - Tabella prove comando luci ed apparecchiature pag. 29 di 29