McDonald`s Development Italy, LLC McD`s COLLEGNO

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Committente
McDonald’s Development Italy, LLC
Collegno (TO)
Studio di progettazione
ANNONI ENGINEERING S.a.s.
C.so Martiri, 40 – 23900 LECCO
tel.0341-362108 fax.0341-351000
e-mail [email protected]
UNI EN ISO 9001
(Cert. n° 9175.ANNO)
Il progettista
Per.Ind. Alberto Annoni
Collegio dei periti industriali
Della provincia di Lecco
Sett. Elettrotecnico n°150
McD’s COLLEGNO
FORMAZIONE NUOVO
IMPIANTO ELETTRICO
Tipo documento
Documento n°
RTE.01
RELAZIONE TECNICA
Rev
00
Data
19.02.2016
N° Fogli
Descrizione
Controllo
EMISSIONE
ANNONI
Nome File
Commessa
Data
RTE_00416_reltec.doc
00416
19.02.2016
OGGETTO DELLA RELAZIONE
La relazione in oggetto disciplina la realizzazione del nuovo impianto
elettrico dei locali adibiti ad area ristorante, cucina, locali di servizio e magazzini del
nuovo ristorante sito nel comune di Collegno, Corso Francia, di proprietà della
McDonald’s Development Italy, LLc via del Bosco Rinnovato, 6 Edificio U7, Assago,
Milanofiori Nord.
OPERE DA REALIZZARE
Impianto di cabina trasformazione
Quadro elettrico generale bassa tensione QGBT
Linea alimentazione quadro elettrico generale
Quadro elettrico generale QEG
Realizzazione circuiti forza motrice e illuminazione
Realizzazione impianto rilevazione fumi
Realizzazione impianto diffusione audio
Realizzazione impianto antintrusione
Realizzazione impianto videosorveglianza
Realizzazione impianto trasmissione dati
Collegamento con impianto di dispersione esistente
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CLASSIFICAZIONE AMBIENTI
La classificazione in riferimento a quanto sancito secondo CEI 64-8, i
locali, possono essere classificati come ambienti "a maggior rischio in caso
d'incendio" dato che si prevede un’elevata densità di affollamento.
Pertanto gli impianti saranno eseguiti con il grado di protezione
adottato per tutte le apparecchiature e cioè pari o maggiore ad IP20, i componenti
elettrici installati in vista dovranno essere in materiale resistente alla prova del filo
incandescente a 650°C, per le condutture in vista non metalliche, la prova glow-wire
viene disposta a 850°C,
le apparecchiature elettriche installate negli ambienti dovranno essere limitate a
quelle strettamente necessarie al regolare funzionamento degli impianti stessi.
CARATTERISTICHE ELETTRICHE NEL PUNTO DI ALIMENTAZIONE
LATO M.T.
- Impianto alimentato a 15.000V
- Corrente di corto circuito nel punto di fornitura Icc = 12,5kA
- Potenza disponibile trafo P = 250kVA
LATO B.T.
- Impianto alimentato a 400-230V 50Hz
- Sistema di distribuzione TN-S
- Corrente di corto circuito Icc = 6,014kA (a valle del trafo 250kVA)
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NORME E LEGGI DI RIFERIMENTO
Tutti gli impianti, i materiali e le apparecchiature sono stati realizzati a
regola d'arte, come prescritto dalle leggi n° 186 del 1-3-68, D.M. 22/01/08 n° 37 del
22/01/08. Le caratteristiche degli impianti e dei loro componenti, risultano
conformi:
•
alle norme CEI;
•
alle prescrizioni delle autorità locali;
•
alle prescrizioni e indicazioni dell'ENEL o dell'azienda distributrice dell'energia
elettrica, per quanto di loro competenza nei punti di consegna;
•
alle prescrizioni e indicazioni dell'ASL, uffici competenti.
•
alle prescrizioni e indicazioni del locale comando dei Vigili del Fuoco.
Le principali leggi alle quali ci si è attenuti nella realizzazione degli
impianti sono:
•
Legge n° 186 del 1-3-68: Disposizioni concernenti la produzione di materiali,
apparecchiature, macchinari, installazioni e impianti elettrici ed elettronici.
•
D.M. n° 37 del 22-01-08: regolamento concernente l’attuazione dell’articolo 11-
quaterdecies, comma 13, lettera a) della legge n. 248 del 2 dicembre 2005, recante
riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti
all’interno degli edifici (G.U. n. 61 del 12-03-2008).
Per quanto concerne le norme tecniche sono state ottemperate le disposizioni
contenute nelle seguenti norme:
CEI EN 61936-1:2011 Class. CEI 99-2:2011 - F. 11373 Impianti elettrici con tensione
superiore a 1kV in corrente alternata Parte 1: Prescrizioni comuni
CEI EN 50522:2011 Class. CEI 99-3:2011 - F. 11372 Messa a terra degli impianti
elettrici a tensione superiore a 1kV in corrente alternata
CEI 11-17:2006 - F. 8402 Impianti di produzione, trasmissione e distribuzione di
energia elettrica - Linee in cavo
CEI 11-25:2001 - F. 6317 Calcolo delle correnti di cortocircuito nelle reti trifasi a
corrente alternata
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CEI EN 60865-1:1998 Class. CEI 11-26 - F. 4141 R
Correnti di cortocircuito -
Calcolo degli effetti Parte 1: Definizioni e metodi di calcolo
CEI 11-37:2003 - F. 6957
Guida per l'esecuzione degli impianti di terra di
stabilimenti industriali per sistemi di I, II e III categoria
CEI EN 60439-1:2000 Class. CEI 17-13/1:2000 - F. 5862
Apparecchiature
assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri BT)
Parte 1:
Apparecchiature soggette a prove di tipo (AS) e apparecchiature parzialmente
soggette a prove di tipo (AN-S)
CEI EN 60439-2:2000 Class. CEI 17-13/2:2000 - F. 5863
Apparecchiature
assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri elettrici per bassa
tensione) Parte 2: Prescrizioni particolari per i condotti sbarre
CEI 17-43:2000 - F. 5756 Metodo per la determinazione delle sovratemperature,
mediante estrapolazione, per le apparecchiature assiemate di protezione e di
manovra per bassa tensione (quadri BT) non di serie (ANS)
CEI 17-70:1999 - F. 5120
Guida all'applicazione delle norme dei quadri di bassa
tensione
CEI 20-27:2000 - F. 5640
Cavi per energia e per segnalamento Sistema di
designazione
CEI 20-40:1998 - F. 4831 Guida per l'uso di cavi a bassa tensione
CEI 20-65:2000 - F. 5836
Cavi elettrici isolati con materiale elastomerico,
termoplastico e isolante minerale per tensioni nominali non superiori a 1000 V in
corrente alternata e 1500 V in corrente continua. Metodi di verifica
CEI 23-51:2004 - F. 7204 Prescrizioni per la realizzazione, le verifiche e le prove
dei quadri di distribuzione per installazioni fisse per uso domestico e similare
CEI 64-8/1:2012 - F. 11956 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non
superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua Parte 1:
Oggetto, scopo e principi fondamentali
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CEI 64-8/2:2012 - F. 11957 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non
superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua Parte 2:
Definizioni
CEI 64-8/3:2012 - F. 11958 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non
superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua Parte 3:
Caratteristiche generali
CEI 64-8/4:2012 - F. 11959 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non
superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua Parte 4:
Prescrizioni per la sicurezza
CEI 64-8/5:2012 - F. 11960 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non
superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua Parte 5:
Scelta ed installazione dei componenti elettrici
CEI 64-8/6:2012 - F. 11961 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non
superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua Parte 6:
Verifiche
CEI 64-8/7:2012 - F. 11962 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non
superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua Parte 7:
Ambienti ed applicazioni particolari
CEI EN 60529:1997 Class. CEI 70-1 - F. 3227 C Gradi di protezione degli involucri
(Codice IP)
CEI EN 60529/A1:2000 Class. CEI 70-1;V1 - F. 5682
Gradi di protezione degli
involucri (Codice IP)
CEI EN 50173-1
Tecnologia dell’informazione – Sistemi di cablaggio strutturato
Parte 1: Requisiti generali
CEI EN 50173-2/A1 Tecnologia dell’informazione – Sistemi di cablaggio strutturato
Parte 2: Locali per ufficio
CEI EN 50173-3/A1 Tecnologia dell’informazione – Sistemi di cablaggio strutturato
Parte 3: Ambienti industriali
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CEI EN 50173-4/A1 Tecnologia dell’informazione – Sistemi di cablaggio strutturato
Parte 4: Abitazioni
CEI EN 50174-1 Tecnologia dell’informazione – Installazione del cablaggio Parte 1:
Specifiche ed assicurazione della qualità
CEI 306-2 Guida al cablaggio per le comunicazioni elettroniche negli edifici
residenziali
CEI-UNEL 35011:2000 Class. CEI 20 - F. 5757 Cavi per energia e segnalamento.
Sigle di designazione
CEI-UNEL 35024/1:1997 Class. CEI 20 - F. 3516 Cavi elettrici isolati con materiale
elastomerico o termoplastico per tensioni nominali non superiori a 1000 V in corrente
alternata e 1500 V in corrente continua - Portate di corrente in regime permanente
per posa in aria
CEI-UNEL 35024/1 Ec:1998 Class. CEI 20 - F. 4610
Cavi elettrici isolati con
materiale elastomerico o termoplastico per tensioni nominali non superiori a 1000 V
in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua - Portate di corrente in regime
permanente per posa in aria
CEI-UNEL 35024/2:1997 Class. CEI 20 - F. 3517
Cavi elettrici ad isolamento
minerale per tensioni nominali non superiori a 1000 V in corrente alternata e a 1500
V in corrente continua - Portate di corrente in regime permanente per posa in aria.
UNI 9795:2013 Sistemi fissi automatici di rivelazione, di segnalazione manuale di
allarme d’incendio – Sistemi dotati di rilevatori puntiformi di fumo e calore e punti di
segnalazione manuali.
Tutti i materiali e gli apparecchi impiegati negli impianti elettrici
risultano adatti all'ambiente in cui sono installati e possiedono caratteristiche tali da
resistere alle azioni meccaniche, corrosive, termiche o dovute all'umidità alle quali
possono essere esposti durante il loro impiego.
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Tutti i materiali e gli apparecchi utilizzati sono rispondenti alle relative
norme CEI, alle tabelle di unificazione CEI-UNEL, e alla legge 791/77.
Tutti gli apparecchi devono riportare i dati di targa ed eventuali
istruzioni d'uso utilizzando la simbologia del CEI e la lingua italiana.
PRESCRIZIONI IMPIANTI M.T.
Di seguito vengono riportate le prescrizioni e le indicazioni normative
che hanno determinato la realizzazione degli impianti elettrici di media tensione a
servizio dell’impianto in oggetto.
Condizioni ambientali
In funzione delle correnti d'impiego, le correnti nominali delle apparecchiature e dei
componenti sono state verificate tenendo conto della temperatura ambiente nelle
reali condizioni di installazione e di esercizio.
Correnti di sovraccarico
Le apparecchiature ed i componenti installati sono tali da sopportare le massime
correnti di sovraccarico (o di lunga durata) fino all'interruzione della corrente per
intervento delle protezioni previste allo scopo. Per le condutture di I categoria vale
la Norma CEI 64-8 art. 433.2. Per le condutture in cavo di II categoria si applica la
Norma CEI 11-17, art. 3.2.03.
Correnti di corto circuito
Le apparecchiature ed i componenti installati sono stati dimensionati per la massima
corrente di corto circuito (trifase o monofase) presunta nel punto di guasto, sia
come valore di cresta sia come valore efficace per l'intervallo di tempo specificato.
Questi valori vanno associati ai valori della corrente di cresta e di breve durata per i
quali l'apparecchiatura o il componente è stato provato e certificato.
I valori dei tempi raccomandati sono:
• 0,5s-ls-3s per i sistemi di II categoria;
• 0,05 s - 0,1 s - 0,25 s - 0,5 s - 1 s per i sistemi di I categoria.
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Nei sistemi di I categoria i componenti protetti da dispositivi di tipo limitatore di cui
sia nota l'energia passante e il valore di picco limitato, possono essere dimensionati
in relazione all'energia specifica (I2t) e al valore di picco lasciati passare dal
dispositivo stesso (rif. Norma CEI 64-8 e Norma CEI EN 60439-1).
Lo stesso criterio si applica ai componenti di II categoria protetti da fusibili di tipo
limitatore.
La determinazione della corrente di corto circuito presunta può essere eseguita in
accordo alla Guida CEI 11-25.
N.B. Per le cabine alimentate direttamente dalla rete pubblica di II categoria il
valore della massima corrente di corto circuito deve essere richiesto all'Azienda
Distributrice.
Corrente di guasto a terra ai fini del dimensionamento della rete di terra
Il valore della corrente di guasto a terra e il tempo di eliminazione del guasto da
considerarsi ai fini del dimensionamento della rete di terra sono stati richiesti
all'Azienda Distributrice nel caso di collegamento diretto alla rete pubblica di II
categoria e i relativi valori sono stati sopra indicati.
PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI DIRETTI ED INDIRETTI
Nelle cabine vanno prese tutte le misure previste dalle norme vigenti
per la protezione delle persone contro i contatti diretti ed indiretti.
Sistemi di II categoria Protezione contro i contatti diretti
a) Cabine a giorno.
Per la protezione contro i contatti diretti si applicano le Norme CEI 11-18,
Cap. 3: "Distanziamenti per circolazione e lavoro".
b) Cabine equipaggiate con apparecchiatura prefabbricata.
Per la protezione contro i contatti diretti delle apparecchiature prefabbricate
valgono le relative Norme CEI (vedi 1.3.1).
Per gli altri componenti (ad esempio, i trasformatori di potenza) si applicano le
Norme CEI 11-18, Cap. 3.
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Protezione contro i contatti indiretti
La cabina elettrica deve essere dotata di un impianto di terra conforme alle Norme
CEI 11-1; le masse o masse estranee facenti parte della cabina devono essere
collegate all'impianto di terra secondo le prescrizioni della Norma CEI 11.1, art.
3.1.01.
Negli impianti utilizzatori alimentati direttamente dalla rete pubblica di II categoria
per i quali non è ammesso continuare il servizio in caso di primo guasto a terra, vanno
seguite le prescrizioni dell'Azienda Distributrice.
PROTEZIONI ELETTRICHE
I circuiti delle cabine devono essere protetti, medianti adatti
dispositivi, contro correnti di sovraccarico e corto circuito e contro i guasti a terra.
Un adeguato studio del coordinamento delle protezioni è raccomandato per limitare
la messa fuori servizio al solo circuito guasto.
Nel caso di cabina alimentata direttamente dalla rete pubblica di II categoria,
protezioni contro le sovracorrenti e le correnti di guasto a terra che agiscono
sull'interruttore generale vanno scelte e regolate in conformità alle indicazioni del
distributore pubblico (vedi nota alla clausola 4.2.8.2).
In caso di installazioni esposte a sovratensioni di origine atmosferica, si raccomanda
che le apparecchiature siano adeguatamente protette mediante scaricatori. Per la
scelta degli scaricatori si fa riferimento alle Norme CEI 37-1, CEI EN 60099-4 e,
per le linee in cavo, alla Norma CEI 11-17 par. 3.1.01.
INTERBLOCCHI ELETTRICI E MECCANICI
Per una corretta esecuzione in sequenza delle manovre nell'ambito delle
cabine è consigliato ma non obbligatorio predisporre idonei interblocchi atti ad
impedire operazioni indebite e pericolose.
In generale sono preferibili interblocchi meccanici, cioè dispositivi che impediscono
(o permettono) manovre a mezzo chiavistelli meccanici. Interblocchi elettrici a
sicurezza intrinseca possono essere utilizzati nei casi in cui non risulti possibile
installare interblocchi meccanici.
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Le apparecchiature prefabbricate sono dotate degli interblocchi già previsti dalle
relative norme (Norma CEI 17-6, art. 5.106 e Norma CEI EN 60439-1, art. 7.6.3 e
7.6.4.2).
Per le cabine di tipo a giorno l'accesso alle celle è consentito solo a interruttore
aperto, sezionatori tutti aperti ed eventuale telecomando disinserito (vedi art.
7.1.09 e 7.1.10 della Norma CEI 11-1).
Se la struttura della cella non permettesse interblocchi meccanici con i comandi dei
sezionatori, sul pannello frontale devono essere posti cartelli monitori ed il pannello
stesso deve poter essere tolto solo mediante apposito attrezzo. Una volta liberato
l'accesso, le parti in tensione devono trovarsi alle distanze di sicurezza indicate dalla
Norma CEI 11-18.
Per cabine con due alimentazioni munite di interblocco che ne impedisce il
funzionamento in parallelo permanente è consentito che il dimensionamento al corto
circuito sia fatto tenendo conto del maggiore dei contributi al corto circuiti delle
due alimentazioni.
APPARECCHIATURE E COMPONENTI
Le apparecchiature e i componenti delle cabine vanno scelti in base alle
caratteristiche nominali specificate al Capitolo 2 ed alle condizioni ambientali del
luogo di installazione. Le apparecchiature ed i componenti devono rispondere alle
relative norme vigenti.
Cavi
I cavi dei sistemi di II categoria vanno dotati di uno schermo o di una guaina
metallica connessa a terra almeno ad una estremità del cavo (Norma CEI 11-17,
3.3.02).
Qualora sui cavi venga montato un trasformatore di corrente toroidale per il rilievo
della corrente di guasto a terra, il conduttore che collega lo schermo (o la guaina)
metallico
del
cavo
all'impianto di terra va fatto
passare all'interno
del
trasformatore stesso.
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La tensione nominale del cavo va scelta in base a:
• tensione massima del sistema;
• tipo di cavo;
• tempo massimo di permanenza dei guasti fase-terra;
• eventuale esposizione a sovratensioni di origine atmosferica.
La sezione dei cavi viene scelta in base a:
• tipo di cavo;
• tensione nominale di isolamento;
• corrente di servizio del carico;
• correnti di sovraccarico e di corto circuito;
• tempi di eliminazione delle sovracorrenti;
• condizioni di posa;
• temperatura ambiente (dell'aria o del terreno);
• mutuo riscaldamento in presenza di altri cavi.
I criteri di base per la scelta, il dimensionamento e la posa delle linee in cavo sono
dati nelle Norme CEI 64-8 e 11.17 nonché nelle UNEL 35024.
Connessioni elettriche
Le connessioni elettriche vanno eseguite in modo tale da non rappresentare punti
deboli e vanno studiate in modo da limitare la possibilità di effluvio, presentare una
bassa resistenza elettrica e un'adeguata resistenza meccanica.
In particolare le connessioni dovranno avere caratteristiche elettriche e termiche
non inferiori a quelle dei cavi o dei conduttori ad essi collegati.
Le connessioni dei conduttori con i terminali degli apparecchi devono essere conformi
alle prescrizioni del costruttore degli apparecchi e comunque tali da non trasmettere
ai terminali inammissibili sollecitazioni termiche o meccaniche dovute a peso,
dilatazione, vibrazioni, correnti di corto circuito (valore di cresta e di breve durata).
Si
raccomanda
particolare
attenzione
all'amarraggio
dei
cavi
unipolari
in
corrispondenza alle connessioni terminali.
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Le connessioni vanno realizzate con metalli elettroliticamente compatibili; ove ciò non
sia possibile vanno adottati provvedimenti atti ad evitare il contatto diretto tra gli
stessi (vedi Guida CEI 64-12).
Le superfici di giunzione delle connessioni vanno preparate e protette in modo da
assicurare il mantenimento nel tempo delle loro caratteristiche di conduttività.
Materiali isolanti
I materiali isolanti vanno scelti in base alla tensione, all'ambiente di installazione e
alla temperatura massima di servizio continuativo a cui sono sottoposti e devono
avere adeguate caratteristiche di autoestinguenza.
In caso di locali contigui separati tra loro, la continuità dei circuiti che non siano
realizzati a mezzo di cavi viene assicurata a mezzo di appositi isolatori a passante.
Se si adottano altri sistemi, questi devono offrire la stessa garanzia di segregazione
degli isolatori passanti.
Sezionatori
Nei sistemi di II categoria un dispositivo di sezionamento deve essere previsto sul
lato sbarre di ogni interruttore, dei fusibili di protezione e di ogni interruttore di
manovra che non soddisfi le norme dei sezionatori.
La possibilità di sezionamento del circuito deve essere prevista anche sul lato linea
nel caso di linea di alimentazione o con possibile alimentazione di ritorno.
Nel caso in cui il sezionamento, lato linea, non sia realizzato nella cabina è
consigliabile ma non obbligatorio prevedere adeguati interblocchi di sicurezza tra il
dispositivo di sezionamento e la cabina stessa.
Gli apparecchi di manovra in esecuzione estraibile delle apparecchiature costruite in
fabbrica con involucro metallico (CEI 17-6) svolgono anche la funzione di
sezionatore.
I sezionatori di linea vanno interbloccati con i relativi apparecchi di manovra in modo
da impedire la loro apertura o chiusura sotto carico.
Qualora ciò non sia possibile, sul pannello frontale della cella deve essere indicata la
corretta sequenza delle operazioni.
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I dispositivi di sezionamento vanno equipaggiati con dispositivi che permettono di
bloccarli in posizione di aperto e di chiuso.
Il comando del dispositivo di sezionamento deve consentire l'applicazione di blocchi
di tipo e numero adeguati alle esigenze della cabina.
Per i sistemi di II categoria è opportuno associare ad ogni sezionatore di linea o di
apparecchio
di
manovra
in
esecuzione
estraibile
un
sezionatore
di
terra
interbloccato con la sua posizione di aperto e sezionato.
Si deve prestare particolare attenzione all'impiego dei sezionatori di terra posti in
corrispondenza di una linea per la quale esiste la possibilità di alimentazione
dall'altra estremità.
Possono essere prese in considerazione, in questo caso, le seguenti alternative:
• uso di sezionatore di terra con blocco a chiave condizionato al sicuro sezionamento
della linea all'altra estremità;
• uso di sezionatore di terra con potere di chiusura adeguato al valore della corrente
di corto circuito nel punto di installazione.
Nel caso di cabina alimentata direttamente dalla rete pubblica di II categoria, la
scelta fra le alternative proposte va fatta tenendo conto delle eventuali prescrizioni
dell'Azienda Distributrice.
I sezionatori e i sezionatori di terra devono avere caratteristiche termiche e
dinamiche adeguate all'intensità e alla durata della corrente di corto circuito
presunta nel punto di installazione.
II comando meccanico deve essere facilmente manovrabile dall'operatore: dal posto
di comando deve essere possibile riconoscere la posizione raggiunta dal dispositivo di
sezionamento mediante una delle seguenti condizioni:
• sezionamento visibile;
• segnalazione di un dispositivo indicatore sicuro;
• posizione della pane estraibile rispetto alla parte fissa chiaramente identificabile rispetto al completo inserimento od al completo sezionamento.
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Interruttori
Gli interruttori devono avere un potere di interruzione e di chiusura adeguato alla
corrente di corto circuito presunta nel punto di installazione.
Gli interruttori devono avere un comando di apertura e di chiusura con manovra
indipendente dall'operatore (accumulo o sorgente esterna di energia).
Quando è previsto un comando con sorgente esterna di energia, deve essere previsto
anche un comando a mano di emergenza.
La mancanza della sorgente di energia del comando non deve provocare una manovra
intempestiva dell'interruttore. Le posizioni di apertura e di chiusura devono essere
chiaramente identificate.
Interruttori di manovra
Per gli interruttori di manovra valgono le prescrizioni di cui sopra.
Nel caso di combinazione interruttore di manovra-fusibile è opportuno che
l'intervento
di un fusibile
provochi l'apertura
automatica di tutti i poli
dell'interruttore di manovra.
SEPARAZIONE DEI CIRCUITI
I cavi dei sistemi di II categoria devono, di norma, essere posati in sedi
(passerelle, cunicoli, tubazioni) diverse da quelle dei sistemi di I categoria qualora
questi ultimi non siano isolati per la tensione più elevata presente (CEI 64-8,
528.1.1).
Incroci tra cavi appartenenti a categorie diverse devono essere, per quanto
possibile, evitati. Ove ciò non sia possibile, devono essere previste idonee
segregazioni mediante diaframmi metallici collegati a terra. L'armatura o lo schermo
metallico dei cavi possono essere considerati, a tutti gli effetti, segregazione
metallica.
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ALIMENTAZIONE DEI SERVIZI AUSILIARI
Ove necessario, va prevista per i servizi ausiliari essenziali della cabina
un'alimentazione indipendente atta ad assicurare per esempio:
• il funzionamento dei dispositivi di protezione;
• la manovra di interruttori o di interruttori di manovra;
• il funzionamento di automatismi o circuiti ausiliari.
L'alimentazione in corrente continua è realizzata mediante batteria di accumulatori
alimentata da un gruppo raddrizzatore-carica batteria. Questa alimentazione può
essere utilizzata anche per altri usi (es. luce di emergenza della cabina.).
In caso di mancanza della sorgente alternata la capacità della batteria deve essere
tale da assicurare il corretto funzionamento dei circuiti alimentati per un tempo
definito (ad esempio: il tempo necessario perché il personale possa intervenire).
La sorgente ausiliaria di corrente alternata può essere costituita da:
a) avvolgimento secondario di un trasformatore di tensione derivato direttamente da
due fasi della linea di alimentazione della cabina a monte dell'interruttore generale;
b) avvolgimento secondario di un trasformatore di potenza. La tensione può essere
presa o tra le fasi o tra le fasi ed il neutro;
c) alimentazione indipendente (ad esempio costituita da gruppi batteria-inverter o da
gruppi motore termico-generatore).
Nel caso di allacciamento diretto alla rete pubblica di II categoria. La soluzione a)
non è in genere consentita dall'Azienda Distributrice.
Se l'alimentazione dei servizi ausiliari è indipendente dalla rete i circuiti di apertura
degli interruttori possono essere a lancio di corrente o a mancanza di tensione a
secondo del progetto dell'impianto.
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Se l'alimentazione ausiliaria non e indipendente dalla rete i circuiti di apertura degli
interruttori possono essere:
a) a lancio di corrente, se devono funzionare solo in caso di condizioni normali della
rete di alimentazione della cabina e non è richiesto il loro intervento per guasto, in
quanto la protezione e affidata a relè diretti,
b) a mancanza di tensione, eventualmente con ritardo regolabile, se:
• devono provvedere a intervento su guasto,
• la linea o la cabina non deve rimanere in servizio in mancanza di alimentazione dalla
rete.
UBICAZIONE DELLE CABINE
L'ubicazione delle cabine va predisposta in modo tale da permettere
l'accesso alla stessa in qualsiasi momento per eseguire le manovre di servizio e la
manutenzione dei componenti della cabina, particolarmente di quelli di maggior
ingombro e peso, come i trasformatori. Gli accessi vanno dimensionati in modo da
permetterne l'agevole manutenzione.
L'ubicazione in zone con pericolo di esplosione o a rischio di incendio è permessa solo
per cabine pressurizzate in accordo alle Norme CEI 64-2, Capitolo 8, Guida CEI 3125, CEI 64-8 Sez. 751.
Le cabine vanno preferibilmente realizzate in locali chiusi a chiave ed il cui accesso è
demandato al solo personale addetto.
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Le cabine realizzate con apparecchiature prefabbricate conformi alle Norme CEI 176 e 17-13 possono essere installate nei luoghi di lavoro con adeguate precauzioni (ad
esempio, con l'adozione di apparecchiature di II categoria resistente all'arco
interno nei casi in cui è prevista la presenza continua di persone in prossimità della
cabina).
Le cabine per esterno che non rientrano nelle norme specifiche delle cabine
prefabbricate vanno installate con le opportune precauzioni atte ad evitare
situazioni di pericolo per le persone che possono transitare nelle vicinanze e che
agenti esterni possano pregiudicarne il buon funzionamento.
Esempi di misure precauzionali sono:
• grado di protezione delle persone minimo IP23D (CEI EN 60529);
• adeguata protezione meccanica dell'involucro esterno (vedi IEC 1330);
• livelli di isolamento maggiorati;
• minimo uso di apparecchiature in olio.
Più in generale, l'intensità dei campi elettrico e magnetico generati da una cabina
connessa a sistemi di I e II categoria, realizzata nel rispetto delle Norme CEI, non
pone particolari vincoli alla sua ubicazione.
PRESCRIZIONI TECNICHE IMPIANTI LATO B.T.
PRESCRIZIONI SULLA POSA DEI CAVI
a) isolamento dei cavi:
i cavi utilizzati nei sistemi di prima categoria devono essere adatti a tensione
nominale verso terra e tensione nominale(U0 /U) non inferiori a 450/750V, simbolo di
designazione 07. Quelli utilizzati nei circuiti di segnalazione e comando devono
essere adatti a tensioni nominali non inferiori a 300/500V, sigla di designazione 05.
Questi ultimi, se posati nello stesso tubo, condotto o canale con cavi previsti con
tensioni nominali superiori, devono essere adatti alla tensione nominale maggiore;
b) sezioni minime e cadute di tensione ammesse:
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le sezioni dei conduttori calcolate in funzione della potenza impegnata e della
lunghezza dei circuiti (affinché la caduta di tensione non superi il valore del 4% della
tensione a vuoto) devono essere scelte tra quelle unificate.
In ogni caso non devono essere superati i valori delle portate di corrente ammesse,
per i diversi tipi di conduttori, dalle tabelle di unificazione CEI-UNEL (tabella 1).
Tipi di posa
Tipi di cavo
Cavi uni/multipolari: Unipolare
Entro tubi
senza guaina
Sotto modanature uni-multipolari
con guaina
Cavi multipolari
distanziati:
Multipolare
Fissati alle pareti
Su passerelle
Cavi unipolari
Unipolari
non distanziati:
senza guaina
Su passerelle
Cavi unipolari
non distanziati:
Unipolari
Fissati alle pareti
con guaina
Su passerelle
Cavi unipolari
distanziati:
Unipolari
Su passerelle
senza guaina
Cavi unipolari
distanziati:
Unipolari
Su passerelle
con guaina
n: numero qualsiasi di cavi
* : i valori di portata valgono
solo per sezioni < 35mmq
N.B.: I cavi tipo G5 sono stati
soppiantati dal tipo G7
Il numero dei conduttori da
considerare è quello dei
conduttori " attivi"
Isolante
PVC*
gomma G2*
PVC *
gomma G2*
4
4
Numero dei conduttori
3
2
4
3
2
3
2
4
3
2
PVC
4
3
2
gomma G5; EPR
PVC
gomma G5; EPR
2
3
4
2
4
3
4
3
2
3
2
PVC
4
gomma G5; EPR
PVC
4
gomma G5; EPR
PVC
gomma G5; EPR
SEZIONE NOMINALE
CONDUTTORI (mmq)
1
1,5
2,5
4
6
10
16
25
35
50
70
95
120
150
185
240
3
2
n
n
n
n
11
14
19
25
32
44
59
75
97
PORTATE IN REGIME
PERMANENTE (A)
12 14 15 17 19 21
16 18 20 22 24 27
21 24 26 30 33 37
28 32 35 40 45 50
36 41 46 52 58 64
50 57 63 71 80 88
68 76 85 96 107 119
89 101 112 127 142 157
111 125 138 157 175 194
134 151 168 190 212 235
171 192 213 242 270 299
207 232 258 293 327 362
239 269 299 339 379 419
275 309 344 390 435 481
314 353 392 444 496 549
369 415 461 522 584 645
23
29
40
55
70
97
130
172
213
257
327
396
458
527
602
707
Tabella 1: portate dei cavi in regime permanente
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d) propagazione del fuoco lungo i cavi
i cavi in aria installati individualmente, cioè distanziati tra loro di
almeno 250mm, devono rispondere alla prova di non propagazione delle norme CEI
20-35.
Quando i cavi sono raggruppati in ambiente chiuso in cui sia da contenere il pericolo
di propagazione di un’eventuale incendio, essi devono avere i requisiti di non
propagazione dell’incendio in conformità alle norme CEI 20-22.
CANALIZZAZIONI
I conduttori, a meno che non si tratti di installazioni volanti, devono
essere sempre protetti e salvaguardati meccanicamente.
Dette protezioni possono essere: tubazioni, canalette porta cavi,
passerelle, condotti o cunicoli ecc. In ogni caso devono essere rispettate le seguenti
precauzioni:
CANALI E PASSERELLE
Il numero
dei
cavi installati deve
un’occupazione non superiore al 50%
essere
tale
da consentire
della sezione utile dei canali, secondo quanto
prescritto dalle norme CEI 64-8 (tabella 5). Tutti i canali utilizzati sono del tipo in
lamiera di acciaio zincata, fissati a parete o soffitto mediante apposite staffe di
sostegno poste a non più di due metri di distanza una dall’altra anche in rapporto al
peso dei cavi contenuti e alla resistenza del canale (dato fornito dal costruttore).
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Sezione
del conduttore
mmq
1,5
2,5
4
6
10
16
25
35
50
70
95
120
150
185
240
conduttori
senza guaina
0,25
0,35
0,45
0,8
1,15
1,55
2,4
3,1
4,2
5,8
7,2
8,8
11,1
13,5
17,4
Coefficiente di ingombro k (in cmq)
unipolari
tripolari
con guaina
0,9
2,2
1,1
2,9
1,3
3,4
1,6
4,2
2,1
7,2
2,8
9,2
3,6
13,5
4,4
16,8
5,9
22,1
7,5
27,8
10
36,1
10,4
38,7
12,3
47,4
14,6
58,3
18,6
77,6
tetrapolari
2,6
3,4
4,2
5,1
8,4
11,4
16,2
20,4
24,2
30,5
40,5
44,2
56,2
66,3
87,2
La sezione S necessaria al contenimento di un certo numero di cavi
si calcola con la relazione:
S = n1 x k1 + n2 x k2 + ....nn x kn
dove:
n1, n2, ...nn indicano il numero di cavi dello stesso tipo
k1, k2,....kn indicano i coefficienti di ingombro di ciascun tipo di cavo
N.B. : la tabella fornisce valori indicativi in quanto il coefficiente k dipende
dal tipo di isolante del cavo adottato
Tabella 2: superficie utile dei canali
PROTEZIONE DAI CONTATTI INDIRETTI
Devono essere protette contro i contatti indiretti tutte le parti
metalliche accessibili dell’impianto
elettrico
e degli apparecchi utilizzatori,
normalmente non in tensione ma che, per cedimento dell’isolamento principale o per
altre cause accidentali, potrebbero trovarsi sotto tensione (masse).
Per la protezione contro i contatti indiretti ogni impianto elettrico
utilizzatore, o raggruppamento di impianti contenuti in uno stesso edificio e nelle sue
dipendenze (quali reparti distaccati e simili) deve avere un proprio impianto di terra.
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A tale impianto di terra devono essere collegati tutti i sistemi di
tubazioni metalliche accessibili destinati ad adduzione, distribuzione e scarico delle
acque, nonché tutte le masse metalliche accessibili di notevole estensione esistenti
nell’area dell’impianto elettrico utilizzatore stesso.
Per
ogni
edificio
contenente
impianti
elettrici
deve
essere
opportunamente previsto, in sede di costruzione, un proprio impianto di messa a
terra (impianto di terra locale) che deve soddisfare le prescrizioni delle vigenti
norme CEI 11-8. Tale impianto deve essere realizzato in modo da poter effettuare le
verifiche periodiche di efficienza e comprende:
- il dispersore di terra, costituito da uno o più elementi metallici posti in intimo
contatto con il terreno e che realizza il collegamento elettrico con la terra;
- il conduttore di terra, non in intimo contatto con il terreno destinato a collegare i
dispersori tra loro e al collettore (o nodo) principale di terra. I conduttori
parzialmente interrati e non isolati dal terreno, debbono essere considerati, a tutti
gli effetti, dispersori per la parte interrata e conduttore di terra per la parte non
interrata (o comunque isolata dal terreno);
- il conduttore di protezione che parte dal collettore di terra, arriva in ogni impianto
e deve essere collegato a tutte le prese a spina ; o direttamente alle masse di tutti
gli apparecchi da proteggere, compresi quelli di illuminazioni con parti metalliche
comunque accessibili. E’ vietato l’impiego di conduttori di protezione non protetti
meccanicamente con sezione inferiore a 4mm2.
- il collettore (o nodo) principale di terra nel quale confluiscono i conduttori di terra,
da protezione, di equipotenzialità;
- il conduttore equipotenziale, avente lo scopo di assicurare l’equipotenzialità fra le
masse e/o le masse estranee (parti conduttrici, non facenti parte dell’impianto
elettrico, suscettibili di introdurre il potenziale di terra).
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Essendo l’impianto in oggetto di I categoria (secondo classificazione
Norma CEI 64-8 art. 22.1) con cabina di proprietà dell’utente, in base all’art. 413.1.3
della norma sopracitata, si è attuata la protezione contro i contatti indiretti prevista
per il sistema TN.
Più precisamente è stato previsto di tipo TN-S la cui definizione (CEI
64-8/3 art. 312.2) è la seguente:
• T collegamento diretto a terra di un punto del sistema (nel ns. caso il neutro)
• N collegamento delle masse al punto del sistema elettrico collegato a terra
• S conduttori di neutro e protezione separati
Nel rispetto di quanto sopra enunciato si deve praticamente operare come di seguito
descritto.
Il centro stella dei trasformatori, il conduttore di protezione ed il conduttore di
terra sono collegati ad un unico collettore di terra (piastra in rame) posizionata nella
cabina di trasformazione in progetto.
Per la protezione dei contatti indiretti sarà soddisfatta la seguente
condizione (CEI 64-8/4 art. 413.1.3.3):
Ia ≤ U0/ZS
dove
U0 = valore efficace della tensione nominale verso terra dell’impianto, in Volt;
ZS = impedenza totale in Ohm dell’anello di guasto, fra un conduttore attivo e il
conduttore di protezione PE;
Ia = valore in Ampere della corrente che provoca l’intervento del dispositivo di
protezione entro 0,4” sui circuiti terminali o entro 5” sui circuiti di distribuzione o
sui circuiti terminali che alimentano apparecchiature fisse.
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In pratica per soddisfare la condizione sopracitata si opererà nel
seguente modo:
a) protezione differenziale di gruppo tipo “G” con IDn = 30mA per tutti i circuiti
prese e illuminazione in partenza dai quadri elettrici derivati;
b) protezione differenziale con IDn ≥ 300mA tipo “G”, tipo “S” o con regolazione del
ritardo d’intervento per i circuiti forza motrice e quadri centrali tecnologiche.
PROTEZIONE DEI CONDUTTORI
I conduttori che costituiscono gli impianti devono essere protetti
contro le sovracorrenti causate da sovraccarichi o da corto circuiti.
La protezione contro i sovraccarichi deve essere effettuata in
ottemperanza alle prescrizioni delle norme CEI 64-8.
In particolare i conduttori devono essere scelti in modo che la loro
portata IZ sia superiore o almeno uguale alla corrente di impiego IB (valore di
corrente calcolato in funzione della massima potenza da trasmettere in regime
permanente). Gli interruttori automatici magnetotermici da installare a loro
protezione devono avere una corrente nominale I N compresa fra la corrente di
impiego del conduttore IB e la sua portata nominale IZ ed una corrente di
funzionamento IF minore o uguale a 1,45 volte la portata IZ .
In tutti i casi devono essere soddisfatte le seguenti relazioni:
IB ≤ IN ≤ IZ
IF ≤ 1,45 IZ
La seconda delle due diseguaglianze sopra indicate è automaticamente soddisfatta
nel caso di impiego di interruttori automatici conformi alle norme CEI 23-3 e CEI
17-5.
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Gli interruttori automatici magnetotermici devono interrompere le
correnti di corto circuito che possono verificarsi nell’impianto in modo tale da
garantire che nel conduttore protetto non si raggiungano temperature pericolose
secondo la relazione
I2 t ≤ K2s2
Essi devono avere un potere di interruzione almeno uguale alla corrente
di corto circuito presunta nel punto di installazione.
E’ tuttavia ammesso l’impiego di un dispositivo di protezione con potere
di interruzione inferiore a condizione che a monte vi sia un altro dispositivo avente il
necessario potere di interruzione. In questo caso le caratteristiche dei due
interruttori devono essere coordinate in modo che l’energia specifica passante I2t
lasciata passare dal dispositivo a monte non risulti superiore a quella che può essere
sopportata senza danno dall’interruttore a valle e dalle condutture protette.
IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE
L’impianto d’illuminazione è stato progettato in modo differenziato in
funzione delle aree da illuminare, in particolare sono stati realizzati dimensionamenti
in funzione sia del tipo di apparecchio illuminante scelto che della tipologia dei locali
in cui dovrà essere installato, in generale gli apparecchi sono stati scelti dalla
Committenza, sono del tipo a sospensione, per fissaggio a parete o per incasso nei
controsoffitti, tutti gli apparecchi saranno alimentati con cavi unipolari N07G9-K o
multipolari FG7OM1 posati in passerelle in acciaio o tubazioni in materiale plastico
fissate nei controsoffitti o sotto traccia.
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Nella sala ristorante saranno installati dei sensori di luminanza per
comando circuiti luce al fine di ottimizzarne l’utilizzo, nei locali quali bagni, spogliatoi
e magazzini l’accensione sarà comandata da interruttori unipolari o da sensori di
presenza. Alcuni apparecchi saranno del tipo con cablaggio in emergenza che ne
garantirà il funzionamento anche in caso di black-out, in corrispondenza delle uscite
di sicurezza saranno installati a parete degli apparecchi per illuminazione di
emergenza completi di pittogrammi indicanti la via di esodo.
APPARECCHI DI COMANDO
Sono da impiegarsi apparecchi da incasso modulari e componibili.
Gli interruttori devono avere portata 16A; le prese devono essere di
sicurezza con alveoli schermati e far parte di una serie completa di apparecchi atti a
realizzare impianti di segnalazione, impianti di distribuzione ecc.
Le prese di corrente che alimentano utilizzatori elettrici con forte
assorbimento (boiler, ecc.) devono avere un proprio dispositivo di protezione di
sovracorrente, interruttore bipolare con fusibile sulla fase o interruttore
magnetotermico.
Le apparecchiature installate nei quadri di comando devono essere di
tipo modulare e componibile con fissaggio a scatto su profilato preferibilmente
normalizzato (norme CEI 17-18) e installate ad altezze come indicato dalla tabella 5.
In particolare:
- gli interruttori automatici magnetotermici da 1 a 100A devono essere modulari e
componibili con potere di interruzione indicati sugli schemi allegati;
- tutte le apparecchiature necessarie per rendere efficiente e funzionale l’impianto
(trasformatori, suonerie, relè, ecc.) devono essere modulari e accoppiabili nello
stesso quadro con gli interruttori automatici sopra descritti;
- gli interruttori con relè differenziali fino a 63A devono essere modulari e
appartenere alla stessa serie di cui ai punti sopra descritti; devono essere del tipo
ad azione diretta.
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DISTRIBUZIONE FORZA MOTRICE
La distribuzione dei circuiti di forza motrice sarà realizzata con cavi
multipolari ed unipolari tipo FG7(O)M1 posati in passerelle in acciaio o in tubazioni in
materiale plastico, generalmente saranno realizzate delle tratte senza interruzioni
dalla morsettiera del quadro elettrico all’utenza, solo dove necessario sarà possibile
eseguire giunzioni entro apposite cassette di derivazione impiegando appositi
morsetti con serraggio a vite. Solo per le utenze indicate a disegno dovranno essere
forniti dei sezionatori rotativi posti entro scatole in materiale plastico in esecuzione
da semi incasso o a quadri prese industriali.
QUADRI ELETTRICI
I quadri elettrici dovranno essere realizzati con carpenterie in lamiera
di acciaio verniciata in esecuzione ad armadio (tranne ove non diversamente
specificato, come nel caso del quadro sotto contatore), del tipo con pannelli
portapparecchi tali da consentire il cablaggio dei dispositivi di comando e protezione
di tipo modulare e scatolato indicati negli schemi elettrici allegati.
Dovranno
essere
realizzati
con
grado
di
protezione
adeguato
all’ambiente di installazione e comunque almeno IP4X, completi di doppia porta
trasparente con chiusura a chiave. I cavi avranno possibilità di ingresso dall'alto e
dal basso con apertura con passacavi o flange.
Si rammenta l’obbligatorietà di fornire i quadri completi di dichiarazione del
costruttore alle norme CEI 17-13 e derivate.
Q UADRI PR ESE
I quadri prese saranno costituiti da prese del tipo rispondente alle
norme IEC 309 complete di interruttore di blocco e di fusibili di portata 16A o 32A,
montate su basi in PVC avente grado di protezione minimo IP44.
Ogni presa dovrà essere provvista di polo di terra collegato al conduttore di
protezione e non dovrà avere portata inferiore a 16A.
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IMPIANTO RILEVAZIONE FUMI
Tutti gli ambienti dovranno essere dotati di impianto di rilevazione
automatica e allarme manuale, il dimensionamento dell’impianto è stato progettato
secondo le prescrizioni della norma UNI 9795; l’impianto sarà costituito da una
centrale antincendio di tipo convenzionale conforme alle prescrizioni della norma
EN54 Parti 2 & 4. Negli ambienti saranno installati dei rivelatori convenzionali di
fumo posizionati anche sopra i controsoffitti solamente nelle aree interessata dalla
posa delle canalizzazioni elettriche, opportunamente segnalati da indicatori luminosi
di stato. La segnalazione manuale d’incendio avvierrà mediante pulsanti di allarme
azionabili mediante
la pressione
del
pollice, dovranno
essere
di
tipo
ad
autoindirizzamento e completi di LED, chiaramente visibile, atto a fornire
indicazione della attivazione dell’allarme.
La segnalazione di allarme incendio sarà affidata a dei pannelli costituiti
da una targa luminosa con pittogramma “ALLARME INCENDIO” a luce fissa o
lampeggiante, dotata di segnalatore sonoro che si attiverà in caso di allarme
incendio.
IMPIANTO TRASMISSIONE DATI
Dovrà essere realizzato un impianto di trasmissione dati derivato da
quadro rack per il collegamento delle postazioni access point, delle casse.
I cavi di trasmissione dati dovranno essere di tipo UTP 4 coppie cat.6
che si attestino alle rispettive scatole porta frutto; a carico della ditta esecutrice
degli impianti resta sostanzialmente la posa, il collegamento e l’intestazione dei cavi
con connettori di cat.6.
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DOCUMENTI DA PREDISPORRE
Al termine dei lavori l’installatore dovrà rilasciare, unitamente al modulo
della dichiarazione di conformità ai sensi del DM37/08, un report delle verifiche
strumentali e visive degli impianti, nello specifico:
-
Tabella funzionamento dispositivi differenziali,
-
Tabella funzionamento apparecchi illuminazione d’emergenza,
-
Tabella funzionamento sgancio emergenza,
-
Tabella funzionamento utenze predisposte con selettore Automatico/Manuale,
-
Tabella prove funzionamento generale impianti
-
Tabella prove comando luci ed apparecchiature
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