PROGETTO ESECUTIVO DELLE OPERE DA ELETTRICISTA AI SENSI DEL D.M. 22 GENNAIO 2008 N° 37 RELAZIONE TECNICA PAGINA 2 DI 46 INDICE 1 INTRODUZIONE ........................................................................................................................................... 3 2 PRESCRIZIONI TECNICHE GENERALI ............................................................................................................. 5 3 QUALITÀ DEI MATERIALI .............................................................................................................................. 7 4 DATI DI PROGETTO SISTEMI DI ALIMENTAZIONE ........................................................................................ 10 5 CARATTERISTICHE DEL SISTEMA DI DISTRIBUZIONE ................................................................................... 11 6 CLASSIFICAZIONE AMBIENTI ...................................................................................................................... 12 7 PROTEZIONE DAI CONTATTI DIRETTI .......................................................................................................... 13 8 PROTEZIONE DAI CONTATTI INDIRETTI....................................................................................................... 14 9 CONDUTTURE ELETTRICHE......................................................................................................................... 15 10 PROTEZIONE DELLE CONDUTTURE DAI CORTO CIRCUITI ....................................................................... 22 11 PROTEZIONE DELLE CONDUTTURE DAI SOVRACCARICHI ....................................................................... 24 12 QUADRI ELETTRICI B.T. ........................................................................................................................... 26 13 PRESCRIZIONI PARTICOLARI PER L'ESECUZIONE DEGLI IMPIANTI ELETTRICI NEI LUOGHI A MAGGIOR RISCHIO IN CASO D'INCENDIO ........................................................................................................................... 27 14 PRECAUZIONI PER RIDURRE LA PROPAGAZIONE DELL’INCENDIO ........................................................... 32 15 COMANDO ARRESTO DI EMERGENZA TENSIONE ................................................................................... 33 16 IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA......................................................................................... 34 17 IMPIANTO DI REGOLAZIONE IMPIANTI MECCANICI ............................................................................... 35 18 IMPIANTO RIVELAZIONE INCENDIO ....................................................................................................... 36 19 IMPIANTO CABLAGGIO STRUTTURATO .................................................................................................. 41 20 IMPIANTO DI TERRA ............................................................................................................................... 42 21 CRITERI DI SCELTA E DIMENSIONAMENTO DEI COMPONENTI E MESSA IN OPERA DELL’IMPIANTO 44 22 RESPONSABILITÀ ................................................................................................................................... 46 23 VERIFICHE, PROVE E DICHIARAZIONI DI CONFORMITÀ .......................................................................... 47 PAGINA 3 DI 46 1 INTRODUZIONE Premessa La presente relazione tecnica sulla consistenza e tipologia delle installazioni elettriche, conformemente alle prescrizioni ed indicazioni di cui all’art. 5 comma 2 del DM 22/01/08 n° 37, è redatta sulla base delle indicazioni fornite dalla Guida CEI 0-2 e dalle Norme del Comitato Elettrotecnico Italiano. La relazione riguarda, in estrema sintesi, tutte le opere necessarie per la realizzazione degli impianti elettrici ed elettronici nei locali adibiti ad uso ufficio ubicati al piano primo del fabbricato sito in via Pace nel comune di Milano. La stesura del presente documento è necessaria in quanto gli interventi relativi alla realizzazione dell’impiantistica elettrica rientra fra la tipologia di impianti per cui sussiste l’obbligo di progettazione ai sensi del vigente decreto ministeriale 22 Gennaio 2008 n° 37. Infatti secondo l’art. 5 del decreto ministeriale 22 Gennaio 2008 n° 37 l’obbligo è previsto, fra l’altro, per l’installazione, la trasformazione e l’ampliamento della seguente tipologia di impianti; per gli impianti elettrici di cui all’art. 1 comma 2, del decreto, relativi agli immobili adibiti ad attività produttive, al commercio, al terziario ed agli altri usi, quando le utenze sono alimentate a tensione superiore a 1000V, inclusa la parte in bassa tensione, o quando le utenze sono alimentate in bassa tensione aventi potenza impegnata superiore a 6kW o qualora la superficie superi i 200m2. La documentazione di progetto, costituita oltre che dalla presente relazione, da una serie di elaborati grafici nel seguito elencati, conterrà tutte le specifiche tecniche e le prescrizioni di sicurezza, previste dalle norme tecniche vigenti, relative agli interventi per la nuova installazione degli impianti dell’insediamento in esame. La proprietà e/o la gestione dell’impianto dovrà provvedere a sottoporre ad adeguamento l’impianto ogni qualvolta le zone interessate dall’impianto stesso subiscano variazioni, cambiamenti di destinazione d’uso e quant’altro possa rendere gli impianti stessi inidonei e/o non conformi alle specifiche Norme. PAGINA 4 DI 46 Oggetto dell’appalto Oggetto dell’incarico affidatoci sono gli impianti elettrici ed elettronici degli uffici del piano primo intesi come distribuzione, sia per gli impianti d’illuminazione sia per quelli di forza motrice. Tutti gli ambienti inerenti all’impianto dei nuovi uffici del piano primo sono identificati nella tavola planimetrica allegata. Sono quindi oggetto dell’appalto gli impianti di seguito elencati: • Impianto di illuminazione di normale; • Impianto di illuminazione di sicurezza; • Impianto prese f.m. di servizio; Per quanto riguarda gli impianti speciali sono oggetto dell’appalto: • Impianto cablaggio strutturato; • Impianto di rivelazione incendio; • Rete strutturata • Impianto di controllo e comando illuminazione bus. Sono invece escluse dalla presente documentazione tecnica, le apparecchiature elettriche mobili derivate dalle prese a spina compresi i propri cavi di allacciamento e gli impianti e quadri elettrici definiti “bordo macchina”. In conclusione resta inteso che sono oggetto dell’appalto, tutti gli impianti rilevabili dalle tavole planimetriche e dagli schemi unifilari allegati. PAGINA 5 DI 46 2 PRESCRIZIONI TECNICHE GENERALI Requisiti di rispondenza a Norme, Leggi e Regolamenti Gli impianti, i materiali, i macchinari e le apparecchiature devono essere realizzati a regola d’arte, come prescritto dalla legge n° 186 del 1/3/68 ed in conformità al DM 22/1/08 n°37. Le caratteristiche degli impianti e dei loro componenti, devono essere conformi alle leggi ed ai regolamenti vigenti alla data di presentazione del progetto/offerta/capitolato d’appalto ed in particolare devono ottemperare: alle Norme CEI; alle prescrizioni dei VV.FF e delle autorità locali; alle seguenti disposizioni legislative: • DPR del 27 Aprile 1955 n. 547 - G.U. 12 Luglio 1955 n. 158 “Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro” • DM del 8 marzo 1985, allegato A art. 8 “Nulla osta provvisorio … illuminazione di sicurezza …” • D Lgs del 14 agosto 1996 n.496 “Segnaletica di sicurezza e/o di salute sul luogo di lavoro. • DPR del 22 Ottobre 2001 n. 462 - G.U. 8 Gennaio 2002 n. 6 “Regolamento di semplificazione del procedimento per la denuncia di installazioni e dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche, di dispositivi di messa a terra di impianti elettrici e impianti elettrici pericolosi.” • Decreto del 22 gennaio 2008 n. 37 “Regolamento concernente l’attuazione dell’articolo 11-quaterdecies, comma 13, lettera a) della legge n°248 del 2 dicembre 2005, recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all’interno degli edifici”. • DLgs 9/4/08 n. 81 “Attuazione dell’art.1 della legge 3/08/07 n. 123 in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro” (Testo unico sulla sicurezza nei luoghi di lavoro) Per quanto concerne le Norme CEI vengono riportate quelle di maggior pertinenza relativamente agli ambienti considerati; viene in particolare consigliata la Guida CEI 6450: “Guida per l’integrazione nell’edificio degli impianti elettrici utilizzatori, ausiliari e telefonici”. • CEI 0-1 Guida alla gestione in qualità delle misure per la verifica degli impianti elettrici ai fini della sicurezza • CEI 0-2 Guida per la definizione della documentazione di progetto degli impianti elettrici • CEI 0-21 Regola tecnica di riferimento per la connessione di Utenti attivi e passivi alle reti BT delle imprese distributrici di energia elettrica • CEI 11-20 Impianti di produzione di energia elettrica e gruppi di continuità collegati a reti di I e II categoria PAGINA 6 DI 46 • CEI 17-13/1 Apparecchiature assiemate di protezione e manovra per bassa tensione (quadri BT) – Parte 1: Apparecchiature di serie soggette a prove di tipo (AS) e apparecchiature non di serie parzialmente soggette a prove di tipo (ANS) • CEI 17-13/2 Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri elettrici per bassa tensione) – Parte 2: Prescrizioni particolari per i condotti sbarre • CEI 17-13/3 Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri BT) – Parte 3: Prescrizioni particolari per apparecchiature assiemate di protezione e di manovra destinate ad essere installate in luoghi dove personale non addestrato ha accesso al loro uso – Quadri di distribuzione (ASD) • CEI 20-40 Guida per l’uso di cavi a bassa tensione • CEI 64-8 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e 1500 V in corrente continua • CEI 64-12 Guida per l’esecuzione dell’impianto di terra negli edifici ad uso residenziale e terziario • CEI 64-14 Guida alle verifiche degli impianti elettrici utilizzatori • CEI 70-1 Gradi di protezione degli involucri (Codice IP) La normativa CEI regolamenta oltre che l’installazione dell’impianto anche i suoi componenti. Citiamo a titolo di esempio: i trasformatori di isolamento e di sicurezza (trattati dal Comitato Tecnico 96), i cavi (CT 20), gli accumulatori (CT 21), le apparecchiature a bassa tensione, quali interruttori automatici, prese a spina, tubi protettivi, apparecchi di comando, commutatori, connettori, interruttori differenziali ecc. (CT 23), i fusibili (CT 32), gli apparecchi di illuminazione e le lampade (CT 34), gli involucri di protezione (CT 70), gli apparecchi utilizzatori (CT 107), Grossa apparecchiatura (CT 17). Oltre al rispetto di leggi e norme, l’impianto elettrico può essere soggetto ad altri vincoli: • UNI 9795 Sistemi fissi automatici di rivelazione, di segnalazione manuale e di allarme incendio (sistemi dotati di rilevatori puntiformi di fumo e calore, rilevatori ottici lineari di fumo e punti di segnalazione manuali). • Disposizioni dell’ente distributore energia elettrica. • Norme e tabelle UNEL e UNI per quanto riguarda i materiali già unificati, gli impianti ed i loro componenti, i criteri di progetto, le modalità, di esecuzione e di collaudo, etc. • Ogni altra prescrizione, regolamentazione, raccomandazione ed indicazione da eventuali altri enti (beni culturali, belle arti, enti di sorveglianza, Uffici tecnici Comunali), emanate ed applicabili agli impianti oggetto del presente progetto. PAGINA 7 DI 46 3 QUALITÀ DEI MATERIALI Nell’esecuzione dell’impianto elettrico potranno essere impiegati solo materiali rispondenti alla regola d’arte in conformità alla legge 186/68 del 1.3.1968 « Disposizioni concernenti la produzione di materiali , apparecchiature , macchinari , installazioni e impianti elettrici ed elettronici». Tali materiali saranno di ottima qualità, primaria e robusta costruzione, adatti con ampio margine alla tensione ed alla corrente di esercizio normale ed alle loro prevedibili escursioni massime e comunque idonei alle condizioni di posa e di impiego alle quali saranno destinati. Le caratteristiche ed i dati tecnici saranno conformi alle specifiche norme CEI ; nel caso in cui non esistono tali specifiche dovranno rispondere ai requisiti di sicurezza previsti dalla legge 791/77 del 18.10.1977 «Attuazione delle direttive CEE 72/23 relative alle garanzie di sicurezza che deve possedere il materiale elettrico». PAGINA 10 DI 50 4 DATI DI PROGETTO SISTEMI DI ALIMENTAZIONE Lo sviluppo deI presente progetto è basato sulle esigenze ed indicazioni fornite dalla committente. I calcoli e i relativi coordinamenti delle protezioni con le linee saranno eseguiti sulla base dei seguenti dati: CARATTERISTICHE DEL SISTEMA DI ALIMENTAZIONE Ente erogatore e tipo di fornitura Punto di consegna Quadro di zona Tensione nominale e massima variazione 400V ± 10% Frequenza nominale e massima variazione 50 ± 2% Hz Stato del neutro Sistema TT Corrente di guasto di riferimento per la 4,5 kA corrente di corto circuito consegna in BT CARATTERISTICHE DEL SISTEMA UTILIZZATORE BT Potenza Attiva 80kW Fattore di potenza 0,9 Tensione nominale 400 V (3 Fasi + Neutro) Frequenza nominale 50 Hz Tensione di distribuzione 400 V e 230 V Sistema TT Massima caduta di tensione ammissibile 4% (15 % in fase di avviamento delle utenze) PAGINA 11 DI 50 5 CARATTERISTICHE DEL SISTEMA DI DISTRIBUZIONE L’impianto in oggetto sarà da classificarsi come di categoria I (secondo indicazione di cui alla Norma CEI 11-1 punto 2.1.3c) con energia fornita dall’ente distributore (ENEL) ad una tensione di 230V. Il valore della corrente di cortocircuito massima, da considerare per la scelta delle apparecchiature, è pari a 10kA. Tale valore è ricavato dalla Norma CEI 0-21 all’articolo 5.1.3 “Corrente di cortocircuito massima nel PdC (ai fini del dimensionamento delle apparecchiature)”. Sarà attuata, lato bassa tensione, la protezione contro i contatti indiretti prevista dalle Norme vigenti per il sistema TT. PAGINA 12 DI 50 6 CLASSIFICAZIONE AMBIENTI Locali ad uso ufficio Tali aree sono classificate cautelativamente come ambienti a maggior rischio in caso d'incendio con riferimento all’articolo 751.03.2 della norma CEI 64-8/7 (ambienti a maggior rischio in caso d’incendio per l’elevata densità di affollamento o per l’elevato tempo di sfollamento in caso d’incendio o per l’elevato danno ad animali e cose). Sono inoltre sono state verificate le seguenti condizioni: • non vi è la presenza di sostanze in qualunque stato di aggregazione in quantità tale che se miscelate con l'aria possono creare un'atmosfera esplosiva o comunque pericolosa; • il materiale combustibile (carta, legno, ecc.) presente non è in quantità tale da determinare una classe del compartimento antincendio superiore a 30; • le strutture non sono costituite da materiale combustibile. Nel caso in cui le caratteristiche principali dei vari ambienti (destinazione d’uso, quantità e caratteristiche dei materiali in deposito e in lavorazione, ecc.) dovessero risultare diverse da quelle ipotizzate nei seguenti paragrafi la presente classificazione dovrà essere considerata invalidata. PAGINA 13 DI 50 7 PROTEZIONE DAI CONTATTI DIRETTI La protezione dai contatti diretti dovrà essere assicurata mediante l'isolamento completo delle parti attive, tale isolamento dovrà resistere alle sollecitazioni termiche, meccaniche, chimiche ed elettriche al quale può venire sottoposto durante l'esercizio. In alternativa ai soli fini della protezione dai contatti diretti i componenti elettrici dovranno essere posti in involucri aventi grado di protezione non inferiore a IP2X. Gli involucri devono essere saldamente fissati ed avere una sufficiente stabilità e durata nel tempo in modo da conservare il grado di protezione richiesto tenuto conto delle influenze esterne e delle eventuali sollecitazioni meccaniche cui sono soggetti. In ogni caso tutti i componenti e le condutture dovranno essere installati in modo tale da non essere d’intralcio al libero movimento delle persone. Quando si rende necessario togliere barriere, aprire involucri o togliere parti di involucri, questo deve essere possibile solo mediante l'utilizzo di un attrezzo o di una chiave. Nel caso di insuccesso delle altre misure di protezione o di incuria da parte degli utilizzatori, l'uso di interruttori a corrente differenziale con corrente nominale differenziale Idn non superiore a 30 mA è riconosciuto come protezione addizionale dai contatti diretti, tale riconoscimento non dispensa dall'obbligo di adottare le altre misure di protezione. Non è ammessa la protezione contro i contatti diretti mediante di stanziamento, mentre in luoghi accessibili solamente a persone addestrate e quindi solo nelle officine elettriche sarà ammessa la protezione mediante ostacoli. Quando uno spazio, ordinariamente occupato da persone, è limitato da un ostacolo (per es. un parapetto, una rete grigliata) che abbia un grado di protezione inferiore a IPXXB, la zona a portata di mano inizia da questo ostacolo. Nei luoghi in cui vengono usualmente maneggiati oggetti conduttori grandi o voluminosi, le distanze richieste precedentemente saranno aumentate tenendo conto delle dimensioni di questi oggetti. PAGINA 14 DI 50 8 PROTEZIONE DAI CONTATTI INDIRETTI La protezione delle persone dai contatti indiretti sarà assicurata mediante l'interruzione automatica dell'alimentazione per mezzo di dispositivi di protezione a corrente differenziale ad alta sensibilità. Il valore della resistenza di terra per gli ambienti di tipo ordinario (per i locali di uso medico si veda il capitolo dedicato) dovrà essere coordinato con la taratura del dispositivo a corrente differenziale presente nell’impianto secondo il seguente rapporto indicato dalla norma CEI 64-8 (art. 413.1.4.2): RA 50 / Ia dove: RA è il valore della resistenza di terra in ohm, intesa come la somma delle resistenze del dispersore e dei conduttori di protezione, in ohm; Ia è il valore della corrente che provoca l’intervento automatico del dispositivo di protezione, in ampere; Quando, come nel caso in oggetto, il dispositivo di protezione è un interruttore automatico dotato di relè differenziale, Ia è la corrente nominale differenziale Idn. Per ragioni di selettività si possono utilizzare dispositivi di protezione a corrente differenziale di tipo S in serie con dispositivi di protezione a corrente differenziale di tipo istantaneo. PAGINA 15 DI 50 9 CONDUTTURE ELETTRICHE Generalità Tutti i componenti dell'impianto elettrico saranno scelti in modo da funzionare in condizioni non più gravose di quelle nominali previste dal costruttore e garantire la corretta attuazione della funzione per la quale saranno installati, salvo diversa prescrizione degli elaborati progettuali. Saranno in ogni caso installati (in funzione del tipo di cavo e della relativa condizione di posa) cavi aventi portata adeguata all’uso cui saranno destinati, determinando le sezioni in funzione delle correnti di impiego (Ib), delle portate dei cavi (Iz), tenendo conto della temperatura dell’ambiente di posa, della caduta di tensione globale massima ammissibile e del numero dei conduttori/cavi attivi posati all’interno dello stesso tubo/canalizzazione. La sezione minima dei cavi e dei conduttori, relativamente alla distribuzione in bassa tensione, non sarà inferiore a: 1,5 mm² per i circuiti di segnalazione 1,5 mm² per i circuiti luce 2,5 mm² per i circuiti FM In ogni caso la posa dei cavi risulterà tale da garantire il perfetto funzionamento dei cavi stessi, una ventilazione adeguata o da raggiungere, ad installazione ultimata, un gradevole effetto estetico. L’ingresso dei cavi nelle cassette sarà sempre eseguito per mezzo di appositi raccordi pressacavo. I conduttori saranno legati all’interno delle cassette di derivazione e disposti in fasci, ordinatamente, circuito per circuito. Non sarà ammesso connettere o far transitare nella stessa cassetta di derivazione conduttori appartenenti ad impianti ed a servizi diversi. Le giunzioni, le derivazioni, le connessioni agli apparecchi ed alle macchine, saranno tali da garantire la facile inserzione nei loro alloggiamenti delle estremità dei conduttori da connettere, senza provocare riduzioni della sezione dei conduttori, mantenendo in permanenza la pressione di contatto (utilizzazione di capicorda a compressione applicati a mezzo pinze con sblocco a fine corsa, adeguati terminali a vite con dadi muniti di rondelle antiallentamento). La confezione delle estremità dei cavi per le connessioni degli apparecchi, le giunzioni e le derivazioni sarà tale da assicurare permanentemente un isolamento dei conduttori tra loro e verso massa, per lo meno uguale al grado di isolamento del cavo e tale da evitare mediante opportuna sagomatura dei conduttori, sforzi di trazione, flessione e torsione sui morsetti degli apparecchi connessi. Tutti i cavi ed i conduttori in generale saranno di costruzione da parte di case primarie, dovranno rispondere alle Norme costruttive stabilite dalla UNEL, saranno marchiati del Marchi Italiano di Qualità (IMQ). PAGINA 16 DI 50 La colorazione delle guaine dei cavi e dei conduttori, per le condutture riguardanti la bassa tensione, sarà rispondente alla seguente tabella derivata dalla CEI UNEL 00722-87 : CAVI BT Funzione Cavo bipolare Cavo tripolare Colore dell’anima isolante fase nero neutro blu chiaro fase marrone R fase S nero fase T blu chiaro Cavo quadripolare fase R marrone fase S nero fase T nero Cavo quadripolare CONDUTTORI SINGOLI Funzione del conduttore fase R fase S fase T Colore dell’anima isolante Marrone Nero Grigio neutro blu chiaro Conduttori di terra Conduttori equipotenziali Collegamento scaricatori conduttori c.c. positivi Conduttori c.c. negativi giallo/verde giallo/verde nero rosso blu neutro blu chiaro fase marrone R fase S nero fase T grigio terra Cavo pentapolare giallo/verde fase marrone R fase S nero fase T grigio neutro blu chiaro terra giallo/verde I terminali di partenza e di arrivo di ogni cavo sono opportunamente numerati ed identificati in modo univoco, secondo le specifiche delle Norme CEI 16-1 e 16-4. È tassativamente proibito nastrare i terminali di colore diverso dei singoli conduttori dei cavi multipolari. In ogni caso, tutti i componenti, rispecchiano le indicazioni tecniche riportate nei seguenti paragrafi: PAGINA 17 DI 50 Tipi di cavi Per la realizzazione dei circuiti di energia all’interno della struttura, in tubazioni a vista e/o sottotraccia si potranno utilizzare i seguenti tipi di cavo: per le sezioni di impianto in bassa tensione posa all’interno entro tubazioni N07G9-K cavo «nazionale» unipolare isolato 450/750V con isolamento elastomerico reticolato LSOH qualità G9, non propagante la fiamma (CEI EN 50265-2-1) e l’incendio (CEI 20-22 II) e a bassa emissione di gas corrosivi in caso d’incendio (CEI 20-37/4-0) – LSOH = Low Smoke Zero Halogene. per le sezioni di impianto in bassa tensione posa all’interno, all’esterno anche interrata FG7M1 o FG7OM1 cavo uni/multipolare 0.6/1kV con isolamento principale in gomma di qualità G7 riempitivo termoplastico LSHO (solo per cavi multipolari) non propagante la fiamma (CEI EN 50265-2-1) e l’incendio (CEI EN 50266-2-4) LSOH = Low Smoke Zero Halogene; per i circuiti di sicurezza (es. illuminazione di sicurezza – alimentazione ascensore antincendio, rivelazione e segnalazione incendio ecc…) in qualsiasi tipologia di posa FTG10(O)M1 cavo uni/multipolare 0.6/1kV conduttori in rame rosso ricotto formazione flessibile, classe 5 isolamento principale in gomma di qualità G10 e guaina esterna termoplastica di qualità M1, barriera ignifuga in nastro di vetro/mica avvolto a spirale resistente al fuoco CEI EN 50200 CEI EN 50362 - LSOH = Low Smoke Zero Halogene; Tipi di posa In tutti gli impianti di distribuzione saranno eseguite le seguenti prescrizioni per la posa dei cavi e dei conduttori. Per le condutture a vista e non, si dovranno utilizzare tubi protettivi e canali. I tubi protettivi in materiale isolante, flessibili o rigidi saranno del tipo: • leggero per la posa sottotraccia, a parete o a soffitto; • pesante per la posa a vista fino a 3 m di altezza e per la posa sottopavimento. Le tubazioni metalliche saranno utilizzate quando sarà necessario assicurare una maggiore protezione meccanica. PAGINA 18 DI 50 Stipamento dei cavi nei tubi e nelle passerelle/canali Rapporto tra il diametro interno D ed il diametro «d» del fascio di cavi Tubo a sezione Canale Condotto circolare D / D ≥ 1,3 - D/D≥ 1,8 A/S≥2 - Rapporto tra la superficie retta utile del condotto «A» e la superficie retta occupata dal fascio di cavi «S» I cavi unipolari senza guaina saranno proibiti nei seguenti tipi di posa: • senza fissaggio (ad esempio entro cavità di strutture quali i controsoffitti e i pavimenti sopraelevati, telai di porte e finestre, entro cunicoli) • fissaggio diretto su parete • entro passerelle e/o canaline perforata o non perforata (metallica) • cavo sospeso I cavi unipolari senza guaina saranno quindi ammessi nelle tubazioni (sia incassate sia in vista) e nei canali in materiale plastico. Cassette e connessioni Le cassette di derivazione a parete saranno marcate IMQ e idonee al tipo di impianto e di ambiente cui saranno destinate. Il grado di protezione delle cassette e le modalità di imbocco delle tubazioni saranno tali da garantire il grado di protezione richiesto. Le modalità di installazione deve consentire il facile allacciamento dei cavi nelle cassette stesse e garantisce una agevole ispezionabilità e quindi facile rimozione e fissaggio del coperchio. Nelle cassette di derivazione i conduttori possono anche transitare senza essere interrotti, essi saranno attestati su morsettiere di sezione adeguata, realizzate, di norma con morsetti in materiale termoplastico isolante autoestinguente con lamella, montati su guida DIN o tramite morsetti isolanti che garantiscono un grado di protezione minimo IP2X. In particolare saranno richieste: • Scatole in materiale termoplastico con grado di protezione pari a IP4x in ambiente ordinario, ove non esista il rischio di sollecitazioni meccaniche • Cassette in materiale termoindurente, resina poliestere, rinforzato con fibre di vetro per gli ambienti ove è richiesto un grado di protezione IP55 o oltre. PAGINA 19 DI 50 Le cassette in materiale termoplastico presentano elevate caratteristiche meccaniche, di resistenza agli agenti atmosferici e chimici, nonché al calore. Esse presentano caratteristiche di doppio isolamento e il materiale è certificato autoestinguente secondo UL 94VO e/o IEC 695-2-1per 850°C. Garantiranno un grado di protezione minimo IP44. Il coperchio sarà chiuso con viti. Inoltre tutte le derivazioni saranno eseguite tramite apposita scatola. Non è ammesso il transito nella stessa cassetta di conduttori appartenenti a impianti o servizi differenti, se non con l’impiego dei relativi diaframmi. Il fissaggio delle cassette sulla struttura portante sarà realizzato a mezzo di tasselli a espansione garantendo comunque il livello di protezione richiesto. Le cassette di derivazione saranno impiegate negli impianti ogni volta che dovrà essere eseguita una derivazione uno smistamento di conduttori e tutte le volte che lo richiedono le dimensioni, la forma e la lunghezza di un tratto di tubazione, affinché i conduttori contenuti nel tubo risultino agevolmente sfilabili. In ogni caso, al fine di garantire una agevole sfilabilità dei cavi, saranno previste cassette di derivazione sulle tubazioni ogni 3 curve e comunque ogni 15 m di tubazione rettilinea. Canali porta cavi Generalità (Riferimento Normativo CEI 7-6 «Controllo della zincatura a caldo , CEI 23-31 (1990) «Sistemi di canali metallici e loro accessori ad uso porta cavi» e CEI 70-1 (1980) «Grado di protezione degli involucri»). Dovranno avere spessore 10/10 mm sino a 200 mm di larghezza e 12/10 mm per le canalizzazioni larghe 300 mm. Tutte le giunzioni dovranno essere eseguite in modo tale da evitare il pericolo di abrasione della guaina dei cavi durante la posa . La sezione dei cavi di energia, tenuto conto del volume occupato dalle connessioni, non deve superare il 50% della sezione utile del canale stesso. Se uno stesso canale è utilizzato per cavi di energia e cavi di segnale, sarà munito di setti separatori, in alternativa si possono utilizzare cavi di segnale isolati per la tensione nominale dei cavi di energia, oppure posarli in tubo protettivo. Se si utilizzano canali metallici, tutti i cavi del medesimo circuito saranno installati nello stesso tubo o canale, per evitare riscaldamenti dovuti a correnti indotte. Entro i canali, i cavi saranno collocati in ordinato allineamento evitando grovigli ed accavallamenti, dovranno inoltre essere fissati tra loro e al canale mediante legature con fascette in PVC, dotate di cartellini adatti a ricevere l’indicazione del circuito di appartenenza. Le fascette di fissaggio saranno posate ad intervalli di circa 1 m nei tratti orizzontali ed a intervalli di circa 50 cm nei tratti verticali ed inclinati. Le canalizzazioni saranno fissate alle strutture (soffitti, pareti, pavimenti ) a mezzo di staffe di sostegno ; l’interasse di dette mensole dipenderà dal carico e comunque la distanza massima non deve superare i 2,5 m. PAGINA 20 DI 50 Le staffe possono essere nei seguenti materiali e trattamenti : • acciaio zincato elettroliticamente e passivo • acciaio zincato con procedimento Sendzimir Tutta la bulloneria impiegata per le varie giunzioni sarà in acciaio zincato o acciaio inox. Le canalizzazioni saranno comunque comprensive di elementi speciali quali: • elementi di giunzione; • curve piane, di discesa e di salita con varie angolazioni; • derivazioni a T piane, di discesa e di salita; • derivazioni a croce; • elementi di riduzione; • testate di chiusura; • staffe di sostegno; • bulloneria varia; • tutto quanto altro occorre per una perfetta installazione. Canale d’acciaio zincato Sarà del tipo zincato a caldo con procedimento Sendzimer, marchio IMQ, grado di protezione minimo IP2X. Passerella in filo Sarà del tipo in filo d’acciaio saldato e zincato con procedimento Sendzimir. Tubazioni metalliche Saranno tubazioni d’acciaio zincato non filettabili, marchiato IMQ e conforme a normative CEI EN 50086 e IEC 614 di diametro minimo 20mm, installabile sia a parete sia a soffitto. Tutte le curve saranno eseguite con largo raggio mediante l’impiego di apposita macchina piega tubi a freddo. Saranno fissati mantenendo una distanza dalle strutture in modo che possano essere effettuate agevolmente le operazioni di smontaggio, riverniciatura ecc. che sia consentita la libera circolazione dell’aria. Dovrà essere garantita la continuità elettrica, tra tubazioni e cassette metalliche e, nel caso in qui queste ultime fossero in materiale termoplastico o in resina, sarà garantita la continuità tra le tubazioni ed il morsetto di terra interno alle cassette. Le tubazioni alle estremità e in corrispondenza dei tagli a misura, saranno lavorate e lisciate in modo da evitare il danneggiamento della guaina dei conduttori, durante le operazioni di infilaggio. PAGINA 21 DI 50 Tubazioni di PVC posate a vista I tubi saranno del tipo rigido isolante autoestinguente, serie pesante, marchiato IMQ e conforme a normative CEI EN 50086 di diametro minimo 20mm. Saranno in materiale termoplastico a base di polivinile (PVC) rigido prodotto per estrusione, con finitura liscia, piegabili a freddo per mezzo di molle. Le tubazioni posate a vista, dovranno seguire per quanto possibile percorsi rettilinei, evitando frequenti cambi di direzione. Saranno sostenuti con appositi fermagli a fascetta ancorati nelle strutture con tasselli ad espansione, distanziati di non più di 70 cm e comunque presenti nei punti di installazione di derivazioni e dove saranno realizzati cambi di direzione. Saranno interrotti solo tramite curve, raccordi e cassette sempre in PVC, al fine di realizzare cambiamenti di direzione, giunzioni, eventuali rompi tratta e connessioni. L’imbocco di scatole e involucri sarà realizzato con idonei accessori in modo da garantire il grado di protezione richiesto. La lunghezza delle tratte e i diametri delle tubazioni saranno tali da garantire un’agevole sfilabilità dei conduttori. Tubazioni in pvc incassate nelle pareti e sotto i pavimenti Saranno tubazioni flessibili isolanti autoestinguenti, serie corrugata pesante, in materiale termoplastico a base di polivinile (PVC), marchiato IMQ e conforme a norma CEI 23-14 di diametro minimo 20mm. Le tubazioni, dovranno seguire per quanto possibile percorsi rettilinei, evitando frequenti cambi di direzione, tutte le curve saranno eseguite con largo raggio, in modo da rendere agevole le operazioni di infilaggio. Tubazioni interrate Le condutture per la distribuzione degli impianti elettrici all’esterno della struttura saranno costituite da cavi uni/multipolari tipo FG7OM1 infilati in cavidotti di polietilene flessibile isolante ed autoestinguente serie pesante, adatto per la posa interrata, marchiato IMQ, colore rosso, caratterizzato da un doppio strato: uno esterno corrugato destinato a garantire la resistenza meccanica allo schiacciamento e alla flessibilità, e uno interno liscio per permettere un miglior scorrimento dei cavi. I cavidotti saranno interrati ad una profondità minima pari a 500mm dal piano di calpestio, sarà inoltre realizzata una protezione meccanica supplementare (gettata di calcestruzzo). Pozzetti ispezionabili e carrabili saranno impiegati nella distribuzione ogni volta che dovrà essere eseguita una derivazione, uno smistamento di conduttori, e tutte le volte che lo richiedono le dimensioni, la forma e la lunghezza di un tratto di tubazione, affinché i conduttori contenuti nel tubo risultino agevolmente sfilabili. In ogni caso, al fine di garantire una agevole sfilabilità dei cavi, saranno pozzetti rompi tratta ogni 18 m di tubazione rettilinea. PAGINA 22 DI 50 10 PROTEZIONE DELLE CONDUTTURE DAI CORTO CIRCUITI Generalità All'interno dei vari quadri di distribuzione sono installati i dispositivi automatici per la protezione dei conduttori contro i sovraccarichi e i corto circuiti. Il coordinamento tra la taratura dei relè termici e magnetici di protezione ed i cavi derivati a valle, è stato eseguito in modo che l'interruttore non lasci passare un’energia specifica passante superiore a quella sopportabile dal cavo secondo la seguente relazione: I2 x t K2 x S2 dove: I: valore efficace della corrente di corto circuito; t: durata del guasto; K: coefficiente che tiene conto del materiale del conduttore e del tipo di isolamento (i valori che può assumere sono indicati dalla norma CEI 64-8); S: sezione del conduttore. I dispositivi di protezione devono essere in grado di interrompere la corrente di corto circuito, in qualsiasi punto del circuito si verifica il guasto. Essi dovranno avere potere di interruzione non inferiore al valore efficace massimo della corrente di corto circuito presunta nel punto di installazione. Il dispositivo di protezione contro i corto circuiti sarà installato a monte di ogni linea elettrica e nel punto in cui una riduzione di sezione o ogni altra variazione, comporti una riduzione del coefficiente K, con le seguenti eccezioni: • il tratto di conduttura tra il punto in cui sia posto il dispositivo di protezione ed il punto in cui vi sia una riduzione di sezione (o un'altra variazione); • non superi 3 m; • sia realizzato in modo da ridurre al minimo il rischio di cortocircuito. • non sia posto in vicinanza di materiale combustibile. • il dispositivo posto a monte delle variazioni di sezioni o di altre variazioni sia adatto a proteggere la conduttura posta a valle. PAGINA 23 DI 50 Sarà ammesso non prevedere dispositivi di protezione contro i cortocircuiti per: • le condutture che collegano generatori, trasformatori, raddrizzatori, batterie di accumulatori ai rispettivi quadri di comando e protezione, quando i dispositivi di protezione siano posti su questi quadri; i circuiti la cui apertura potrebbe comportare pericoli per il funzionamento degli impianti interessati (i circuiti di eccitazione delle macchine rotanti, di alimentazione degli elettromagneti di dei trasformatori di corrente, che alimentano dispositivi di estinzione dell'incendio); • alcuni circuiti di misura. a condizione che siano soddisfatte contemporaneamente le due condizioni seguenti: • la conduttura sia realizzata in modo da ridurre al minimo il rischio di cortocircuito; • la conduttura non sia posta in vicinanza di materiali combustibili. Se un unico dispositivo contro i sovraccarichi risulta in accordo con le prescrizioni riguardanti la protezione degli stessi di una determinata conduttura ed ha un potere di interruzione non inferiore al valore della corrente di cortocircuito presunta nel suo punto di installazione, si considera che esso assicuri anche la protezione contro le correnti di cortocircuito del tratto di conduttura situata a valle di quel punto, cioè non è necessaria la verifica della corrente di cortocircuito minima. Selettività La suddivisione dei circuiti deve permettere di limitare il disservizio causato da interventi o sezionamenti per manutenzione dei dispositivi di protezione. Dovrà essere assicurata una buona selettività tra i dispositivi di protezione, per evitare che un corto circuito su di una linea, provochi l’intervento dell’interruttore generale, causando disservizio ad altre linee derivate a valle. In definitiva la selettività tra due interruttori automatici distinti è verificata quando, a seguito di un corto circuito su di una conduttura, apparecchiatura o componente elettrico, ne consegue l’intervento del solo interruttore installato a valle. La selettività è garantita solitamente tra gli interruttori automatici di tipo scatolato, installati a monte, e gli interruttori automatici di tipo modulare, installati a valle. I valori di corrente di selettività degli interruttori automatici, come per la filiazione, devono essere rilevati dalle apposite tabelle rilasciate dalla relativa casa costruttrice. PAGINA 24 DI 50 11 PROTEZIONE DELLE CONDUTTURE DAI SOVRACCARICHI La protezione dai sovraccarichi dovrà essere realizzata in modo che la corrente di sovraccarico non raggiunga mai un’intensità tale da provocare un riscaldamento nocivo all'isolamento, ai collegamenti, ai terminali o all'ambiente circostante. Al fine di ottenere tale condizione la corrente di regolazione del dispositivo di protezione dovrà essere impostata secondo il criterio dettato dalle norme CEI 64-8/4 e precisamente: Ib In Iz If 1,45 Iz dove: Ib: corrente d’impiego; In: corrente regolata dell'interruttore; Iz: portata del cavo; If: corrente di funzionamento dell'interruttore entro un tempo convenzionale; Le portate dei cavidotti sono state determinate in relazione alla sezione, al tipo d’isolamento, alla tipologia di posa, alla presenza di circuiti adiacenti ed alla temperatura ambiente. Nel caso in cui durante l'esecuzione dei lavori si renderà necessario variare il tipo di posa di alcune linee, si renderà indispensabile riverificare la protezione dei conduttori nelle nuove condizioni di installazione. La protezione dalle sovracorrenti sarà assicurata mediante i dispositivi di seguito elencati: • interruttori automatici; • fusibili; • salvamotori. Gli interruttori automatici e i salvamotori sono idonei a garantire sia la protezione dai sovraccarichi, mediante una curva di corrente a tempo inverso, sia la protezione dai corto circuiti mediante una caratteristica di corrente magnetica a tempo istantaneo. I fusibili possono essere distinti a seconda le classi di impiego in due tipi diversi: • gG • aM I fusibili tipo gG sono idonei ad interrompere qualsiasi sovracorrente si verifichi nel cavo coordinato; i fusibili tipo aM non sono in grado di intervenire per correnti di sovraccarico, per questo sono impiegati esclusivamente per realizzare la protezione dai corto circuiti. In questo ultimo caso dovrà essere sempre previsto un dispositivo associato che realizzi la protezione dai sovraccarichi, (solitamente un relè termico) posto a valle del fusibile. PAGINA 25 DI 50 Il coordinamento tra i due dispositivi dovrà essere realizzato in modo che il fusibile non lasci passare un’energia specifica passante superiore a quella che può essere sopportata senza danno dal dispositivo di protezione dai sovraccarichi. La protezione dai sovraccarichi può essere omessa per: • le derivazioni da linee dorsali di sezione diversa, effettivamente protette a monte dai dispositivi di protezione; • le condutture che alimentano apparecchi utilizzatori che non possono dar luogo a correnti di sovraccarico, a condizione che sia garantita la protezione dai corto circuiti e che non ci siano né derivazioni né prese a spina; • gli impianti di telecomunicazione, comando, segnalazioni e simili. PAGINA 26 DI 50 12 QUADRI ELETTRICI B.T. Tutte le linee elettriche distribuite, devono essere protette contro le sovracorrenti mediante dispositivi di protezione di adeguata taratura. Tali dispositivi sono costituiti da interruttori automatici magnetotermici, installati e cablati in appositi contenitori denominati “quadri elettrici”. Tutti i quadri elettrici dovranno essere certificati dal proprio costruttore come costruiti secondo la regola dell'arte (Norme CEI 17-13/1, EN 60439-1) e dimensionati in modo tale da garantire il superamento della prova di corto circuito fino ad un valore di corrente almeno pari al valore massimo della corrente di corto circuito presunta nel punto di installazione. Le caratteristiche specifiche del quadro e delle apparecchiature contenute, nonché i parametri elettrici necessari alla costruzione del quadro, quali le tensioni nominali di esercizio, i valori delle correnti di corto circuito presunte e le correnti di impiego dei carichi, sono rilevabili dallo schema unifilare allegato. PAGINA 27 DI 50 13 PRESCRIZIONI PARTICOLARI PER L'ESECUZIONE DEGLI IMPIANTI ELETTRICI NEI LUOGHI A MAGGIOR RISCHIO IN CASO D'INCENDIO Generalità Gli impianti elettrici da realizzare negli ambienti in oggetto dovranno essere eseguiti sia in base alle regole generali, sia in base alle prescrizioni specifiche riportate nella Norma CEI 64-8 parte 7 "Ambienti ed applicazioni particolari" fascicolo 8614 sezione 751. Tali prescrizioni particolari hanno lo scopo principale di ridurre al minimo la probabilità che l’impianto elettrico sia causa di innesco e di propagazione di incendi. Tutte le caratteristiche tecniche dei componenti e dei materiali da utilizzare sono rilevabili dalle tavole planimetriche allegate. Prescrizioni comuni di protezione contro l’incendio per i componenti elettrici escluse le condutture Gli impianti elettrici saranno realizzati anche in base alle prescrizioni particolari contenute nella sezione 751 della norma CEI 64-8 di seguito riportate: • I componenti elettrici devono essere limitati a quelli necessari per l’uso degli ambienti stessi, fatta eccezione per le condutture, le quali possono anche transitare; • Nel sistema di vie d’uscita non devono essere installati componenti elettrici contenenti fluidi infiammabili (i condensatori ausiliari incorporati in apparecchi non sono soggetti a questa prescrizione); • Negli ambienti nei quali è consentito l’accesso e la presenza del pubblico, i dispositivi di manovra, controllo e protezione, fatta eccezione per quelli destinati a facilitare l’evacuazione, devono essere posti in luogo a disposizione del personale addetto o posti entro involucri apribili con chiave o attrezzo; • Tutti i componenti elettrici devono rispettare le prescrizioni contenute nella sezione 422 sia in funzionamento ordinario dell’impianto sia in situazione di guasto dell’impianto stesso, tenuto conto dei dispositivi di protezione. Questo può essere ottenuto mediante un’adeguata costruzione dei componenti dell’impianto o mediante misure di protezione addizionali da prendere durante l’installazione. Inoltre i componenti elettrici applicati in vista (a parete o soffitto) per i quali non esistono le norme relativi, devono essere di materiale resistente alle prove previste nella tabella riportata nel commento della sezione 422, assumendo per la prova del filo incandescente 650°C anziché 550°C. • Gli apparecchi di illuminazione devono inoltre essere mantenuti a adeguata distanza dagli oggetti illuminati, se questi ultimi sono combustibili, ed in particolare per i faretti e i piccoli proiettori tale distanza deve essere: fino a 100W: 0,5m; da 100 a 300W: 0,8m; PAGINA 28 DI 50 da 300 a 500W: 1m. nota: Gli apparecchi di illuminazione con lampade che in caso di rottura, possono proiettare materiale incandescente a terra (es. lampade alogene) devono essere provviste di schermo di sicurezza ed installate secondo le istruzioni del costruttore. Le lampade e altre parti componenti degli apparecchi di illuminazione devono essere protette contro le prevedibili sollecitazioni meccaniche. Tali mezzi di protezione non devono essere fissati sui portalampade salvo che essi non siano parte integrante dell’apparecchio di illuminazione. I dispositivi di limitazione della temperatura in accordo con l’articolo 424.1.1 del capitolo 42 devono essere provvisti di ripristino solo manuale. Gli involucri di apparecchi elettrotermici, quali riscaldatori, resistori, ecc., non devono raggiungere temperature più elevate che quelle relative agli apparecchi di illuminazione. Questi apparecchi devono essere per costruzione o installazione realizzati in modo da impedire qualsiasi accumulo di materiale che possono influenzare negativamente la dissipazione del calore. Prescrizioni comuni di protezione contro l’incendio per le condutture • Le condutture che attraversano questi luoghi, ma che non sono destinate all’alimentazione elettrica al loro interno, non devono avere connessioni lungo il percorso all’interno di questi luoghi a meno che le connessioni siano poste in involucri che soddisfino la prova contro il fuoco (come definita nelle relative norme di prodotto), per esempio soddisfino le prescrizioni per scatole da parete in accordo con la Norma CEI 23-48 • È vietato l’uso dei conduttori PEN (schema TN-C), la prescrizione non è valida per le condutture che transitano soltanto; • Le condutture elettriche che attraversano le vie d’uscite di sicurezza non devono costituire ostacolo al deflusso delle persone e preferibilmente non essere a portata di mano, comunque se a portata di mano, devono essere poste entro involucri o dietro barriere che non creino intralci al deflusso e che costituiscano una buona protezione contro i danneggiamenti meccanici prevedibili durante l’evacuazione; • I conduttori dei circuiti in c.a. devono essere disposti in modo da evitare pericolosi riscaldamenti delle parti metalliche adiacenti per effetto induttivo, particolarmente quando si usano cavi unipolari. Tipi di condutture ammesse Le condutture (comprese quelle che transitano soltanto) devono essere realizzate in uno dei modi indicate di seguito in a), b) e c): a) a1) condutture di qualsiasi tipo incassate in strutture non combustibili; a2) condutture realizzate mediante cavi in tubi protettivi metallici o involucri metallici, entrambi con grado di protezione almeno IP4X; PAGINA 29 DI 50 a3) condutture realizzate con cavi ad isolamento minerale aventi la guaina tubolare metallica continua senza saldatura con funzione di conduttore di protezione sprovvisti all’esterno di guaina non metallica; b) b1) condutture realizzate con cavi multipolari muniti di conduttore di protezione concentrico o di un'altra guaina metallica, o di un’armatura, aventi caratteristiche tali da poter svolgere la funzione di conduttore di protezione; b2) condutture realizzate con cavi ad isolamento minerale aventi la guaina metallica tubolare continua, senza saldatura con funzione di conduttore di protezione provvisti all’esterno di guaina non metallica; b3) condutture realizzate con cavi aventi schermi sulle singole anime o sull’insieme delle anime con caratteristiche tali da poter svolgere la funzione di conduttore di protezione; c) c1) condutture diverse da quelle in a) e b) realizzate con cavi multipolari provvisti di conduttore di protezione; c2) condutture realizzate con cavi unipolari o multipolari sprovvisti di conduttore di protezione, contenuti in tubi protettivi metallici o involucri metallici, senza particolare grado di protezione, in questo caso la funzione di conduttore di protezione può essere svolta dai tubi o involucri stessi o da un conduttore (nudo o isolato) contenuto in ciascuno di essi; c3) condutture realizzate con cavi multipolari o unipolari non provvisti di conduttore di protezione, contenuti in tubi protettivi o involucri entrambi: Costruiti con materiali isolanti; Installati in vista (non incassati); Con grado di protezione IP4X; c4) binari elettrificati e condotti sbarre con grado di protezione almeno IP4X; Protezione delle condutture elettriche I dispositivi di protezione contro le sovracorrenti devono essere installati all’origine dei circuiti; sia quelli che attraversano i luoghi in esame sia che originano nei luoghi stessi. Per la protezione delle condutture di cui in a) e b) sono sufficienti le prescrizioni generali del capitolo 43 e della sezione 473, mentre per le condutture di cui in c) deve essere eseguita in uno dei seguenti modi: a) nei sistemi TT e TN con dispositivo a corrente differenziale avente corrente nominale d’intervento non superiore a 300mA anche ad intervento ritardato; quando i guasti resistivi possono innescare un incendio, per esempio per riscaldamento a soffitto con elementi a pellicola riscaldante la corrente nominale differenziale deve essere pari a 30mA. Quando non sia possibile, per esempio per necessità di continuità di servizio, proteggere i circuiti di distribuzione con dispositivo differenziale con Idn=300mA anche di tipo selettivo, si può ricorrere in alternativa all’uso di dispositivo PAGINA 30 DI 50 differenziale con corrente differenziale non superiore a 1A anche ad intervento ritardato. b) nei sistemi IT con dispositivo che rileva con continuità le correnti di dispersione verso terra e provoca l’apertura automatica del circuito quando si manifesta un decadimento dell’isolamento, tuttavia, quando ciò non sia possibile per esempio per necessità di continuità di servizio, il dispositivo di cui sopra può azionare un allarme ottico ed acustico invece di provocare l’apertura del circuito; Adeguate istruzioni devono essere date affinché in caso di primo guasto sia effettuata l’apertura manuale il più presto possibile. Sono escluse dalle prescrizioni a) e b) le condutture: • Facenti parte di circuiti di sicurezza; • Racchiuse in involucri con grado di protezione almeno IP4X, ad eccezione del tratto finale uscente dall’involucro per il necessario collegamento all’apparecchio utilizzatore. Requisiti delle condutture per evitare la propagazione dell’incendio Per le condutture di cui in 751.04.2.6 b) e c) la propagazione dell’incendio lungo le stesse deve essere evitata in uno dei modi seguenti: a) utilizzando cavi “non propaganti la fiamma” in conformità con la norma CEI EN 50265 quando: sono installati individualmente o sono distanziati tra loro non meno di 250mm nei tratti in cui seguono lo stesso percorso; oppure i cavi sono installati in tubi protettivi o canali con grado di protezione almeno IP4X; b) utilizzando cavi non “propaganti l’incendio” installati in fascio in conformità con la norma (CEI 20-22; cat. II e/o cat. III ) peraltro qualora essi siano installati in quantità tale da superare il volume unitario di materiale non metallico stabilito dalla norma CEI EN 50266, per le prove, devono essere adottati provvedimenti integrativi analoghi a quelli indicati in c); c) adottando sbarramenti, barriere e/o altri provvedimenti come indicato nella norma CEI 11-17. Inoltre, devono essere previste barrire tagliafiamma in tutti gli attraversamenti di solai o pareti che delimitano il compartimento antincendio. Le barriere tagliafiamma devono avere caratteristiche di resistenza al fuoco almeno pari a quelle richieste per gli elementi costruttivi del solai o parete in cui sono installate (art. 527.2) PAGINA 31 DI 50 Prescrizioni aggiuntive per gli impianti degli ambienti a maggior rischio in caso d’incendio per l’elevata densità di affollamento o per l’elevato tempo di sfollamento in caso d’incendio o per l’elevato danno ad animali o cose Per i cavi delle condutture di cui in 751.04.2.6 b) e c) si deve valutare il rischio nei riguardi dei fumi, gas tossici e corrosivi in relazione alla particolarità del tipo di installazione e dell’entità del danno probabile nei confronti persone e/o cose, al fine di adottare opportuni provvedimenti. A tal fine sono considerati adatti i cavi senza alogeni (LSHO) rispondenti alle norme CEI EN 50266 (CEI 20-22), CEI EN 50267 e CEI EN 50268 (CEI 20-37) per quanto riguarda le prove. Le tipologie di cavo sopra riportate sono conformi alle Norme CEI 20-13, CEI 20-38 e alla Norma CEI 20-20/15. Esempi di cavi LSOH sono i seguenti: • FG7OM1 0,6/1kV • N07G9-K 450/750V PAGINA 32 DI 50 14 PRECAUZIONI PER RIDURRE LA PROPAGAZIONE DELL’INCENDIO Quando una conduttura attraversa elementi costruttivi di edifici (pavimenti, pareti ecc.) aventi caratteristiche specifiche di resistenza al fuoco, le aperture che restano dopo il passaggio delle condutture devono essere otturate in accordo con il grado di resistenza all'incendio prescritto per il rispettivo elemento costruttivo dell'edificio prima dell'attraversamento. Le condutture, quali tubi protettivi circolari e non circolari, canali o condotti sbarre, devono essere otturate sia internamente sia esternamente con elementi sia hanno una resistenza al fuoco almeno pari al grado di resistenza richiesto all'elemento costruttivo. Questi riempitivi, detti barriere tagliafiamma, devono essere tali da non danneggiare, meccanicamente, termicamente o chimicamente le condutture con cui sono a contatto. Inoltre devono permettere gli spostamenti relativi delle condutture dovute a fenomeni termici senza ridurre la qualità dell'otturazione; devono avere stabilità meccanica adeguata per sopportare le sollecitazioni che si possono produrre in seguito a danneggiamenti dei supporti delle condutture causati da un incendio e devono avere caratteristiche di resistenza contro le influenze esterne, come richieste alle condutture. Devono essere previste tali barriere nei tratti di attraversamento della passerella porta cavi fra compartimenti differenti oltre che negli attraversamenti delle solette del montante principale realizzato sempre in passerella metallica. PAGINA 33 DI 50 15 COMANDO ARRESTO DI EMERGENZA TENSIONE L’interruttore generale degli impianti elettrici, installato nel quadro elettrico presa energia, sarà provvisto di bobina di apertura per l’arresto a distanza in caso di emergenza, attuato a mezzo pulsante a rottura di vetro. Tale bobina sarà del tipo a lancio di corrente e verrà comandata dal pulsante installato all’ingresso del fabbricato in posizione visibile e in accordo con il comando dei vigili del fuoco. Anche il gruppo di continuità dovrà essere messo fuori servizio mediante l’impiego del circuito elettronico per lo spegnimento a distanza in caso di emergenza integrato nel gruppo stesso. Il comando di spegnimento sarà attuato a mezzo pulsante a rottura di vetro. I pulsanti dovranno essere installati in apposita custodia stagna di colore rosso, protetti da vetro frangibile, dotato di spia luminosa che accerti la funzionalità del circuito di arresto e dovranno essere inoltre identificati mediante apposito cartello. Per il collegamento tra i pulsanti e la bobina di apertura/circuito elettronico sarà utilizzato un cavo del tipo FTG10OM1 0,6/1kV bipolare di sezione 2x1,5mm2. PAGINA 34 DI 50 16 IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA L’impianto d’illuminazione di sicurezza entrerà in funzione automaticamente in caso di guasto elettrico sulla linea di alimentazione della luce ordinaria oppure in caso di black-out elettrico generale. L’illuminazione di sicurezza sarà assicurata da apparecchi di tipo autonomo per illuminazione non permanente e dagli apparecchi per illuminazione ordinaria muniti di kit inverter e batteria ricaricabile incorporata. In condizione ordinarie di esercizio le batterie sono mantenute in carica dalla rete, ed in caso di emergenza l’inverter provvede all’alimentazione del tubo fluorescente garantendo il livello di illuminamento prescritto per un tempo non inferiore ad 60 minuti. L’impianto di illuminazione di sicurezza è stato dimensionato in modo da garantire nelle vie di esodo, un illuminamento minimo sul pavimento, calcolato in assenza di riflessioni, di: • 1 lx sulla linea mediana della via di esodo; • 0,5 lx in una fascia centrale della via di esodo pari alla metà della sua larghezza PAGINA 35 DI 50 17 IMPIANTO DI REGOLAZIONE IMPIANTI MECCANICI L’impianto di regolazione ha la funzione di comando e regolazione di tutte le macchine per la climatizzazione. L’impianto di regolazione degli impianti meccanici sarà fornito dall’appaltatore meccanico. L’appaltatore degli impianti elettrici dovrà solo posare i regolatori e realizzare tutti i collegamenti elettrici in cavo necessari al funzionamento del sistema. La caratteristica dei cavi di collegamento, gli schemi elettrici dei regolatori, e l’architettura dei BUS di comunicazione saranno comunicate dal fornitore del sistema in fase esecutiva. I circuiti ausiliari dei quadri elettrici di potenza destinati all’alimentazione delle apparecchiature dell’impianto di climatizzazione devono essere verificati in fase esecutiva in accordo con gli schemi elettrici di regolazione. PAGINA 36 DI 50 18 IMPIANTO RIVELAZIONE INCENDIO Generalità La rivelazione incendio, in generale, deve rispettare due tipi di normative, che definiscono: 1) L'obbligatorietà di legge in funzione della destinazione d'uso dei locali a) 2) Nelle attività soggette alla richiesta del Certificato di Prevenzione Incendi (CPI) secondo il DPR 12.01.98 n.37, ad esempio I Locali di pubblico spettacolo con oltre 100 posti secondo D.L. del 19.09.96 II Alberghi, pensioni, hotel e simili con oltre 25 posti letto secondo D.M. del 9.04.94 III Scuole e simili con oltre 100 persone presenti secondo D.M. del 26.08.92 IV Ospedali, case di cura e simili con oltre 25 posti letto secondo D.M. del 10.03.98 V Edifici pregevoli per arte o storia ecc. secondo D.M. del 20.05.92 n. 569 b) In qualsiasi attività secondo le richieste del Corpo Nazionale dei VV.FF. c) Qualora il sistema sia individuato quale elemento di sicurezza, nell'ambito dell'applicazione del D.L. del 19.09.94 n. 626 e successivo D.M. del 10.03.98, relativo ai criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell'emergenza nei luoghi di lavoro La realizzazione dell'impianto, definita dalle norme UNI9795. "La norma fornisce i criteri per la realizzazione e l'esercizio dei sistemi fissi automatici di rivelazione, di segnalazione manuale e d'allarme d'incendio, dotati di rivelatori puntiformi di fumo e calore e di punti di segnalazione manuali, e si applica all'installazione nei fabbricati civili ed industriali". La norma tecnica UNI9795 prevede inoltre che il materiale utilizzato sia conforme alle specifiche europee EN54, che riguardano le caratteristiche funzionali dei materiali utilizzati. Attualmente le certificazioni EN54 recepite dalle UNI9795 sono le seguenti: EN54 Pt.2 EN54 Pt.3 EN54 Pt.4 EN54 Pt.5 Funzionalità delle centrali di rivelazione - attiva Avvisatori acustici - attiva Alimentazioni - attiva Rivelatori di calore - attiva EN54 Pt.7 EN54 Pt.8 Rivelatori ottici - attiva Rivelatori ad alta temperatura - attiva PAGINA 37 DI 50 EN54 Pt.10 Rivelatori di fiamma - attiva EN54 Pt.11 EN54 Pt.12 Avvisatori manuali – attiva Rivelatori lineari - attiva Nota: le certificazioni EN54 sono rilasciate a livello europeo da laboratori autorizzati la cui validità è riconosciuta in tutti gli Stati dell'Unione Europea, Italia compresa, e rendono superate le precedenti certificazioni nazionali. I test eseguiti per avere l'omologazione EN54 sono così i medesimi per tutte le categorie dei materiali, e garantiscono un livello di prestazione e qualità minimo fra tutti i produttori. Ad esempio, per i rivelatori ottici di fumo, non è discriminante la copertura in metri quadri nella scelta fra marche e modelli diversi: se l'articolo è stato omologato EN54, la copertura ed il posizionamento sono definiti esclusivamente dalle relative tabelle presenti nelle UNI9795, e non dalle caratteristiche dello specifico sensore. Descrizione sommaria del tipo di impianto In tutte le aree sarà installato un impianto di rivelazione incendio, con il preciso scopo di segnalare la presenza di eventuali focolai d’incendio. È prevista l’installazione di una centrale di rivelazione incendio al piano primo L’impianto previsto è del tipo analogico indirizzato in quanto è costituto da una centrale di controllo con due linee d'ingresso tramite cavo a due conduttori, detti "loop", dove i componenti per la rilevazione incendio sono collegati fra di loro in parallelo ed identificati da un indirizzo numerico, essendo dotati di un'apposita circuitazione a bordo. Durante il funzionamento, la centrale interroga singolarmente gli apparati presenti sul loop “chiamando" successivamente ogni indirizzo, che inviano come risposta un valore numerico dipendente dalle condizioni ambientali. La centrale, inoltre, interrogando ciclicamente il sensore ottiene una serie di dati in tempo reale che le consentono di valutare in modo dinamico, oltre al valore di lettura assoluto, la velocità e la modalità della variazione stessa, discriminando in questo modo le variazioni generate da aumenti di fumosità ambientali da quelle causate da incendi reali, riducendo decisamente i falsi allarmi. Per sorvegliare l’area all’interno del controsoffitto della galleria commerciale sarà installato un sistema di rivelazione di fumo ad aspirazione e campionamento conforme alla normativa specifica di prodotto EN 54-20. Il sistema che si utilizzerà è a sensibilità normale in quanto utilizzano normali sensori puntiformi, che grazie ad una tubazione forata ed ad una ventola d’aspirazione permette la rivelazione dell’eventuale incendio. PAGINA 38 DI 50 Dotazione L’impianto in progetto prevede l’installazione dei seguenti componenti: • centrale a microprocessore; • rivelatori di fumo puntiformi ottici di fumo; • pulsanti di allarme manuale; • dispositivi di allarme ottico-acustici. Le esatte collocazioni dei componenti e le condutture da installare sono rilevabili nelle planimetrie di progetto allegate in accordo con la norma UNI 9795. La logica di funzionamento dell’impianto di rivelazione incendio dovrà essere concordata con il responsabile della sicurezza. I segnali di allarme e guasto dovranno essere inviati all’esterno mediante l’impiego di un combinatore telefonico. Documentazione necessaria Il fornitore dovrà produrre una documentazione completa che illustri il tipo, le misure d'ingombro, la capacità nominale, la struttura, il nome del costruttore, le fotografie e/o i depliants di tutte le apparecchiature. Per la centrale il fornitore dovrà includere: • Il manuale di Programmazione; • Il manuale Operatore; • Il manuale di Installazione. Per i dispositivi periferici (Sensori, Moduli etc.) dovrà essere fornito: • Manuale di installazione che comprenda sia l'installazione meccanica che lo schema di collegamento con la centrale; • Manuale con le norme da seguire per l'eventuale manutenzione. Requisiti generali delle apparecchiature e dei materiali Tutte le apparecchiature proposte come rispondenti a quelle specificate, saranno conformi agli standard summenzionati. Tale rispondenza dovrà essere documentata sui manuali allegati alle apparecchiature e visibile sui contenitori dei dispositivi. Per quanto riguarda apparecchiature diverse da quelle specificate, il fornitore dovrà dimostrare che tali apparecchiature sostitutive sono uguali oppure superiori quanto a caratteristiche, funzioni, prestazioni e qualità, rispetto alle apparecchiature prescritte. PAGINA 39 DI 50 Tutte le apparecchiature ed i materiali dovranno essere nuovi e mai utilizzati e dovranno essere imballati con imballi per singolo pezzo. Ogni scheda delle apparecchiature fornite (centrali, sensori o moduli) dovrà essere marcata dal fornitore in maniera non manomettibile con le date di produzione e/o collaudo. Tutti i componenti ed i sistemi dovranno essere progettati per un funzionamento continuato, senza produzione di calore o peggioramenti nel funzionamento o nelle prestazioni. Tutte le apparecchiature, i materiali, gli accessori, i dispositivi e gli altri componenti inclusi in questa specifica o scritti sui disegni e sulle specifiche installative dovranno essere i migliori adatti al loro uso e dovranno essere forniti da un singolo fabbricante o, se forniti da fabbricanti diversi, dovranno essere riconosciuti come compatibili da entrambi i fabbricanti. Elementi di connessione I cavi devono essere del tipo usato per gli impianti elettrici, ma opportunamente schermati, se connessi ad apparati sensibili ai disturbi elettromagnetici. La sezione minima dei conduttori di alimentazione dei componenti (rivelatori, punti manuali, ecc.) deve essere di 0,5mm². Le interconnessioni devono essere eseguite: a) con cavi in tubo sotto strato di malta o sotto pavimento (valgono le prescrizioni della CEI 64-8 per quanto riguarda il tracciato di posa dei tubi, la sfilatura dei cavi, l’esecuzione di giunzioni e derivazioni in apposite scatole); b) con cavi posati in tubi a vista [valgono le stesse prescrizioni di a)]; c) con cavi a vista. I cavi devono essere con guaina; la posa deve garantire i cavi contro i danneggiamenti accidentali. Le giunzioni e le derivazioni devono essere eseguite in apposite scatole. I cavi, se posati insieme ad altri conduttori non facenti parte del sistema, devono essere riconoscibili almeno in corrispondenza dei punti ispezionabili. Devono essere adottate particolari protezioni nel caso in cui le interconnessioni si trovino in ambienti umidi o in presenza di vapori o gas infiammabili o esplosivi. Le linee di interconnessioni, per quanto possibile, devono correre all’interno di ambienti sorvegliati da sistemi di rivelazione di incendio. Esse devono comunque essere installate e protette in modo da ridurre al minimo il loro danneggiamento in caso di incendio. Non sono ammesse linee volanti. PAGINA 40 DI 50 Esercizio dell’impianto Il mantenimento delle condizioni di efficienza dei sistemi è di competenza dell’utente che deve provvedere: • alla continua sorveglianza dei sistemi; • alla loro manutenzione, richiedendo, dove necessario, le opportune istruzioni al fornitore; • a fare eseguire come minimo le ispezioni di seguito specificate. A cura dell’utente deve essere tenuto un apposito registro, firmato dai responsabili, costantemente aggiornato su cui devono essere annotati: • i lavori svolti sui sistemi o nell’area sorvegliata (per esempio: ristrutturazione, variazioni di attività, modifiche strutturali, ecc.), qualora essi possano influire sull’efficienza dei sistemi stessi; • le prove eseguite; • i guasti, le relative cause e gli eventuali provvedimenti attuati per evitarne il ripetersi; • gli interventi in caso di incendio precisando: cause, modalità ed estensione del sinistro, numero di rivelatori entrati in funzione, punti di segnalazione manuale utilizzati ed ogni altra informazione utile per valutare l’efficienza dei sistemi. Il registro deve essere tenuto a disposizione dell’autorità competente. Si raccomanda che l’utente tenga a magazzino un’adeguata scorta di pezzi di ricambio. PAGINA 41 DI 50 19 IMPIANTO CABLAGGIO STRUTTURATO L’impianto di cablaggio strutturato, necessario per la trasmissione dati e fonia, dovrà essere realizzato in conformità alle norme CEI del CT 306. I cavi saranno del tipo FTP 4 coppie guaina in PVC Cat. 6, conduttore in rame 24AWG conforme ISO-IEC 1180, guaina LSZH. Le prese saranno del tipo connettore per rete trasmissione dati RJ 45, Cat. 6 - 4 coppie. I punti prese dati/fonia saranno derivate dal quadro Rack. Sono esclusi dalla presente documentazione tecnica e dall’oggetto dell’incarico tutti gli apparati attivi di rete, quali ad esempio switch e centralino telefonico. Al termine dei lavori dovrà essere prodotta la certificazione di cavi dati, con il rilascio di un report dettagliato per ogni tratta misurata, secondo norme ISO IEC 11801, EN 50173 classi C, D, E, F e TIA 568B CAT. 3, 5, 5E, 6 e 7. PAGINA 42 DI 50 20 IMPIANTO DI TERRA L'impianto di messa a terra può essere così suddiviso: • impianto di dispersione; • collegamento delle masse e masse estranee ai dispersori; Impianto di dispersione L’impianto di dispersione è esistente ed è escluso dalla presente documentazione tecnica di progetto. Da tale impianto avranno origine i conduttori per i collegamenti equipotenziali principali (vedi paragrafo successivo). Collegamento delle masse e masse estranee a terra Tutte le masse, i morsetti di terra delle apparecchiature e dei componenti elettrici, gli alveoli di terra delle prese a spina, devono essere collegati ai rispettivi conduttori di protezione. Il corretto dimensionamento e il tipo di cavo da utilizzare per il collegamento delle masse e dell'alveolo di terra delle prese a spina al nodo di terra sono riportati negli schemi unifilari allegati. Tutti i conduttori di protezione a servizio del nuovo impianto, facenti capo alle masse presenti e all'alveolo di terra delle prese a spina, dovranno essere collegati al nodo di terra principale, al quale farà capo il conduttore di terra collegato all'impianto disperdente. Tale conduttore sarà costituito da cavo tipo N07V-K sez. 95mm² di colore giallo/verde, il quale farà parte della nuova conduttura derivata dal quadro elettrico presa energia. Il collettore di terra deve essere realizzato in modo di resistere alla corrosione ed avere adeguata resistenza meccanica; in particolare dovranno essere utilizzate morsettiere o barre di rame munite di viti di serraggio. Non devono essere in nessun caso collegati a terra gli apparecchi ed i componenti elettrici aventi classe d’isolamento II. Tutti i conduttori di protezione e i conduttori di terra devono avere colorazione dell’isolamento giallo-verde. Dimensionamento dei conduttori di protezione Tutte le masse, i morsetti di terra delle apparecchiature e dei componenti elettrici dovranno essere collegati ai rispettivi conduttori di protezione. La sezione dei conduttori di protezione non deve essere inferiore a quanto prescritto dalla norma CEI 64-8. PAGINA 43 DI 50 In particolare tali sezioni dovranno essere almeno pari alla sezione del corrispondente conduttore di fase per sezioni fino a 16 mm2, 16mm² per le sezioni 16, 25 e 35mm² e pari alla metà del corrispondente conduttore di fase per sezioni superiori a 35 mm2. Le sezioni dei conduttori di protezione sono rilevabili dagli schemi elettrici allegati. PAGINA 44 DI 50 21 CRITERI DI SCELTA E DIMENSIONAMENTO DEI COMPONENTI E MESSA IN OPERA DELL’IMPIANTO La scelta dei componenti elettrici e la loro messa in opera secondo le Norme citate in precedenza e secondo le regole della migliore tecnica, perché risulti a regola d’arte, permetterà di soddisfare le misure di protezione per la sicurezza, le prescrizioni per un funzionamento corretto per l’uso previsto dell’impianto ed alle prescrizioni appropriate alle influenze esterne previste. Tutti i componenti dell’impianto saranno scelti ed installati in modo da soddisfare le seguenti prescrizioni: ogni componente elettrico sarà conforme alle prescrizioni di sicurezza delle rispettive Norme CEI che lo riguardano. I componenti elettrici saranno adatti alla tensione nominale (valore efficace in c.a.) di alimentazione dell’impianto e scelti tenendo conto della corrente (valore efficace in c.a.) che li percorre nell’esercizio ordinario. I componenti elettrici saranno anche in grado di sopportare le correnti che li possono attraversare in condizioni di esercizio non ordinario per periodi di tempo determinati dalle caratteristiche dei dispositivi di protezione. I componenti elettrici scelti in base alle loro caratteristiche di potenza saranno adatti alle condizioni ordinarie di servizio, tenendo conto dei coefficienti di utilizzazione. A meno che non siano adottate opportune precauzioni durante la messa in opera, tutti i componenti elettrici saranno scelti in modo da non causare effetti dannosi agli altri componenti elettrici, né all’alimentazione durante il servizio ordinario, comprendendo in questo anche le manovre. I componenti elettrici saranno scelti e messi in opera prendendo in considerazione le influenze esterne alle quali essi possono essere sottoposti, per assicurare il loro corretto funzionamento e per assicurare l’affidabilità delle misure di protezione per la sicurezza. Tutti i componenti elettrici, comprese le condutture elettriche, saranno disposti in modo da facilitare la loro manovra, la loro manutenzione e l’accesso alle loro connessioni. Tali possibilità non saranno ridotte in modo significativo a causa del montaggio dei componenti elettrici in involucri od in compartimenti. Tutte le giunzioni sui cavi di bassa tensione comprese quelle delle derivazioni saranno eseguite mediante adeguate morsettiere contenute entro le cassette. Saranno fornite targhe od altri mezzi appropriati di identificazione per indicare la funzione degli apparecchi di manovra e di protezione. Se il funzionamento degli apparecchi di manovra e di protezione non può essere rilevato dall’operatore e se ciò può dar luogo a pericoli, sarà previsto, in posizione visibile per l’operatore, un adatto indicatore in accordo, per quanto applicabile, con le Norme CEI 16-3 «Colori degli indicatori luminosi e dei pulsanti» e CEI 16-5 «Senso di movimento degli attuatori di apparecchi elettrici» I dispositivi di protezione saranno disposti ed identificati in modo che i circuiti protetti possano essere facilmente riconosciuti; a questo scopo può essere conveniente raggrupparli in quadri di distribuzione. PAGINA 45 DI 50 Le condutture elettriche saranno disposte o contrassegnate in modo tale da poter essere identificate per le ispezioni, le prove, le riparazioni o le modifiche dell’impianto, analogo contrassegno sarà applicato lungo il tracciato dei cavi nel caso di raggruppamento, alla distanza di circa 20 m l’uno dall’altro, ed inoltre in corrispondenza dei terminali e delle giunzioni, i singoli cavi e le anime di ciascun cavo, saranno contrassegnate in modo che sia riconoscibile la destinazione e per le anime la rispettiva fase o polarità, secondo la colorazione approvata dalle Norme UNEL. I conduttori di neutro e di protezione, se separati, saranno in accordo con la Norma CEI 16-4 «Individuazione dei conduttori isolati e dei conduttori nudi tramite colori». Quando si faccia uso di colori, il bicolore giallo-verde sarà riservato ai conduttori di protezione (ivi compresi i conduttori di terra ed i conduttori equipotenziali) ed il colore blu chiaro sarà destinato al conduttore di neutro (od al conduttore mediano). PAGINA 46 DI 50 22 RESPONSABILITÀ Sono da intendersi integralmente richiamate le disposizioni del decreto legislativo N° 81/08 con particolare riferimento agli obblighi dei progettisti, dei fornitori e degli installatori, con particolare riferimento alle prescrizioni di sicurezza a cui attenersi nei cantieri temporanei. L’installatore che realizzerà il lavoro, dovrà attuare nei confronti del proprio personale, le leggi e i regolamenti contrattuali che disciplinano i rapporti di lavoro, a richiesta della committenza dovrà fornire la documentazione comprovante l’adempimento ai propri obblighi, rimanendo comunque unico responsabile ad eventuali inadempienze a leggi vigenti in materia. Sono a carico della Ditta appaltatrice gli obblighi relativi all’assicurazione sociale ed infortunistica, le responsabilità anche verso terzi per danni diretti e indiretti a persone o cose, comunque provocati in conseguenza del lavoro eseguito. In relazione al piano di sicurezza, la Ditta appaltatrice dovrà dichiarare che si atterrà a quanto previsto dal piano stesso, ed in ogni caso metterà in atto tutto quanto previsto dal Decreto legislativo 81/08. L’installatore assicurerà inoltre, che le persone impiegate per lo svolgimento del lavoro acquisito, sono qualificate secondo la norma CEI 11-27/1. In particolare: Q UALIFICA DELLA PERSO NA LAVO RI FUORI TENSIO NE LAVO RI IN PROSSIMITA' LAVORI SOTTO TENSIONE PEI IDO NEA CO NSENTITO CO NSENTITO CO NSENTITO PES ESPERTA CO NSENTITO CO NSENTITO NO PAV AVVERTITA CO NSENTITO CO NSENTITO NO PEC COMUNE (*) (*) NO La persona comune (PEC) non addestrata e non avvertita, può lavorare solo in mancanza di rischio elettrico, o sotto la sorveglianza di PES o PAV, solo in caso di rischio elettrico residuo. L’attribuzione della qualifica di ogni persona che sarà coinvolta nel lavoro in oggetto, è affidata al datare di lavoro, che dovrà comunicarla in forma scritta prima dell’inizio dei lavori. PAGINA 47 DI 50 23 VERIFICHE, PROVE E DICHIARAZIONI DI CONFORMITÀ Premessa Alla fine dei lavori e comunque prima della messa in servizio degli impianti, dovranno essere eseguiti, a cura della Ditta Installatrice, tutti gli esami a vista e le verifiche strumentali, come previsto e con riferimento alle disposizioni di legge ed alle normative tecniche. Generalmente, salvo casi particolari, i riferimenti legislativi sono rappresentati dal DM 37/08, D.Lgs. 81/08 art. 86 e quello tecnico dalle Norme CEI, in particolare secondo le prescrizioni della Norma CEI 64-8 parte 6 e 64-14 “Guida alle verifiche degli impianti elettrici utilizzatori”. Il CEI è stato designato, con il DM 15/12/78, quale organismo italiano di normalizzazione elettrotecnica ed elettronica. In base alla legge 01/03/68 n°186, l’osservanza delle Norme tecniche del CEI, oltre che per gli ambienti di lavoro, è obbligatoria per gli impianti in qualsiasi tipo di ambiente, cioè anche dove non vi siano lavoratori subordinati. Inoltre, in base all’art. 13 del DM 12/09/59 per le operazioni di verifica il datore di lavoro deve mettere a disposizione dei funzionari incaricati il personale occorrente, sotto la vigilanza di un preposto, ed i mezzi necessari per l’esecuzione delle operazioni stesse; fra quest’ultimi rientrano tutti gli aspetti di seguito riportati. Dichiarazione di conformità ai sensi del decreto n° 37/08 Ad opere completate, dopo le prove, i collaudi e la messa in funzione degli impianti e comunque non oltre 30gg. dalla messa in servizio degli impianti o meglio dalla fine dei lavori, la Ditta Installatrice dovrà presentare regolare «Dichiarazione di conformità» in base all’articolo 7 del decreto n° 37/08, allegata al progetto, con tutte le eventuali modifiche effettuate durante l’esecuzione dei lavori. La «Dichiarazione di conformità» dovrà risultare completa di tutti gli allegati obbligatori e tutta quella documentazione finale (schemi, tavole planimetriche ecc. come costruito, manuali di funzionamento, garanzie etc.) che le normative vigenti richiedono a giustificazione dei lavori elettrici eseguiti. Infine in ogni quadro elettrico realizzato dovrà essere depositato in apposita tasca porta documenti lo schema unifilare dettagliato (numerazione fili e morsetti e identificazione delle linee derivate) del quadro elettrico stesso. La suddetta documentazione sostituirà ed annullerà tutte le dichiarazioni precedenti che facevano riferimento al vecchio impianto elettrico. PAGINA 50 DI 50 Art. 7 – DICHIARAZIONE DI CONFORMITÀ “Al termine dei lavori, previa effettuazione delle verifiche previste dalla normativa vigente, comprese quelle di funzionalità dell’impianto, l’impresa installatrice rilascia al committente la dichiarazione di conformità degli impianti realizzati nel rispetto delle Norme vigenti.” Art. 8 – RESPONSABILITÀ DEL COMMITTENTE O DEL PROPRIETARIO 1. “Il committente è tenuto ad affidare i lavori di installazione, di trasformazione, di ampliamento e di manutenzione straordinaria degli impianti elettrici ad imprese abilitate, cioè in possesso dei requisiti tecnico-professionali, ai sensi dell’art. 3 del decreto n° 37/08”. 2. “Il proprietario dell’impianto adotta le misure necessarie per conservarne le caratteristiche di sicurezza previste dalla normativa vigente in materia, …”. 3. “Il committente entro 30 giorni dall’allacciamento di una nuova fornitura elettrica, negli edifici di qualsiasi destinazione d’uso, consegna al distributore o al venditore copia della dichiarazione di conformità dell’impianto, esclusi i relativi allegati obbligatori…” 5. “Fatti salvi i provvedimenti da parte delle autorità competenti, decorso il termine di 30 giorni senza che sia prodotta la dichiarazione di conformità, il fornitore o il distributore, previo congruo avviso, sospende la fornitura” Verifiche periodiche Il datore di lavoro ha l’obbligo di ottemperare a quanto prescritto dall’art. 86 del D.Lgs. 81/08 e cioè : «...provvede affinché gli impianti elettrici e gli impianti di protezione dai fulmini, siano periodicamente sottoposti a controllo secondo le indicazioni delle norme di buona tecnica e la normativa vigente per verificarne lo stato di conservazione e di efficienza ai fini della sicurezza» Il D.P.R. 462/01 prevede la verifica periodica dell’impianto di terra da parte delle ASL o di organismi abilitati. A tale scopo ogni 2 anni, saranno eseguite le seguenti prove : - misura della resistenza di terra utilizzando il metodo della misura della resistenza dell’anello di guasto (o della caduta di tensione); - continuità dei conduttori di protezione e dei conduttori equipotenziali normali e supplementari (ove richiesti); - prove di funzionamento per i dispositivi a corrente differenziale.