PROGETTO ESECUTIVO DELLE OPERE DA ELETTRICISTA
AI SENSI DEL D.M. 22 GENNAIO 2008 N° 37
RELAZIONE TECNICA
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INDICE
1
INTRODUZIONE ........................................................................................................................................... 3
2
PRESCRIZIONI TECNICHE GENERALI ............................................................................................................. 5
3
QUALITÀ DEI MATERIALI .............................................................................................................................. 7
4
DATI DI PROGETTO SISTEMI DI ALIMENTAZIONE ........................................................................................ 10
5
CARATTERISTICHE DEL SISTEMA DI DISTRIBUZIONE ................................................................................... 11
6
CLASSIFICAZIONE AMBIENTI ...................................................................................................................... 12
7
PROTEZIONE DAI CONTATTI DIRETTI .......................................................................................................... 13
8
PROTEZIONE DAI CONTATTI INDIRETTI....................................................................................................... 14
9
CONDUTTURE ELETTRICHE......................................................................................................................... 15
10
PROTEZIONE DELLE CONDUTTURE DAI CORTO CIRCUITI ....................................................................... 22
11
PROTEZIONE DELLE CONDUTTURE DAI SOVRACCARICHI ....................................................................... 24
12
QUADRI ELETTRICI B.T. ........................................................................................................................... 26
13
PRESCRIZIONI PARTICOLARI PER L'ESECUZIONE DEGLI IMPIANTI ELETTRICI NEI LUOGHI A MAGGIOR
RISCHIO IN CASO D'INCENDIO ........................................................................................................................... 27
14
PRECAUZIONI PER RIDURRE LA PROPAGAZIONE DELL’INCENDIO ........................................................... 32
15
COMANDO ARRESTO DI EMERGENZA TENSIONE ................................................................................... 33
16
IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA......................................................................................... 34
17
IMPIANTO DI REGOLAZIONE IMPIANTI MECCANICI ............................................................................... 35
18
IMPIANTO RIVELAZIONE INCENDIO ....................................................................................................... 36
19
IMPIANTO CABLAGGIO STRUTTURATO .................................................................................................. 41
20
IMPIANTO DI TERRA ............................................................................................................................... 42
21
CRITERI DI SCELTA E DIMENSIONAMENTO DEI COMPONENTI E MESSA IN OPERA DELL’IMPIANTO
44
22
RESPONSABILITÀ ................................................................................................................................... 46
23
VERIFICHE, PROVE E DICHIARAZIONI DI CONFORMITÀ .......................................................................... 47
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INTRODUZIONE
Premessa
La presente relazione tecnica sulla consistenza e tipologia delle installazioni elettriche,
conformemente alle prescrizioni ed indicazioni di cui all’art. 5 comma 2 del DM 22/01/08 n°
37, è redatta sulla base delle indicazioni fornite dalla Guida CEI 0-2 e dalle Norme del
Comitato Elettrotecnico Italiano.
La relazione riguarda, in estrema sintesi, tutte le opere necessarie per la realizzazione
degli impianti elettrici ed elettronici nei locali adibiti ad uso ufficio ubicati al piano primo del
fabbricato sito in via Pace nel comune di Milano.
La stesura del presente documento è necessaria in quanto gli interventi relativi alla
realizzazione dell’impiantistica elettrica rientra fra la tipologia di impianti per cui sussiste
l’obbligo di progettazione ai sensi del vigente decreto ministeriale 22 Gennaio 2008 n° 37.
Infatti secondo l’art. 5 del decreto ministeriale 22 Gennaio 2008 n° 37 l’obbligo è previsto,
fra l’altro, per l’installazione, la trasformazione e l’ampliamento della seguente tipologia di
impianti; per gli impianti elettrici di cui all’art. 1 comma 2, del decreto, relativi agli immobili
adibiti ad attività produttive, al commercio, al terziario ed agli altri usi, quando le utenze
sono alimentate a tensione superiore a 1000V, inclusa la parte in bassa tensione, o
quando le utenze sono alimentate in bassa tensione aventi potenza impegnata superiore a
6kW o qualora la superficie superi i 200m2.
La documentazione di progetto, costituita oltre che dalla presente relazione, da una serie
di elaborati grafici nel seguito elencati, conterrà tutte le specifiche tecniche e le prescrizioni
di sicurezza, previste dalle norme tecniche vigenti, relative agli interventi per la nuova
installazione degli impianti dell’insediamento in esame.
La proprietà e/o la gestione dell’impianto dovrà provvedere a sottoporre ad adeguamento
l’impianto ogni qualvolta le zone interessate dall’impianto stesso subiscano variazioni,
cambiamenti di destinazione d’uso e quant’altro possa rendere gli impianti stessi inidonei
e/o non conformi alle specifiche Norme.
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Oggetto dell’appalto
Oggetto dell’incarico affidatoci sono gli impianti elettrici ed elettronici degli uffici del piano
primo intesi come distribuzione, sia per gli impianti d’illuminazione sia per quelli di forza
motrice.
Tutti gli ambienti inerenti all’impianto dei nuovi uffici del piano primo sono identificati nella
tavola planimetrica allegata.
Sono quindi oggetto dell’appalto gli impianti di seguito elencati:
•
Impianto di illuminazione di normale;
•
Impianto di illuminazione di sicurezza;
•
Impianto prese f.m. di servizio;
Per quanto riguarda gli impianti speciali sono oggetto dell’appalto:
•
Impianto cablaggio strutturato;
•
Impianto di rivelazione incendio;
•
Rete strutturata
•
Impianto di controllo e comando illuminazione bus.
Sono invece escluse dalla presente documentazione tecnica, le apparecchiature elettriche
mobili derivate dalle prese a spina compresi i propri cavi di allacciamento e gli impianti e
quadri elettrici definiti “bordo macchina”.
In conclusione resta inteso che sono oggetto dell’appalto, tutti gli impianti rilevabili dalle
tavole planimetriche e dagli schemi unifilari allegati.
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PRESCRIZIONI TECNICHE GENERALI
Requisiti di rispondenza a Norme, Leggi e Regolamenti
Gli impianti, i materiali, i macchinari e le apparecchiature devono essere realizzati a regola
d’arte, come prescritto dalla legge n° 186 del 1/3/68 ed in conformità al DM 22/1/08 n°37.
Le caratteristiche degli impianti e dei loro componenti, devono essere conformi alle leggi
ed ai regolamenti vigenti alla data di presentazione del progetto/offerta/capitolato d’appalto
ed in particolare devono ottemperare:
alle Norme CEI;
alle prescrizioni dei VV.FF e delle autorità locali;
alle seguenti disposizioni legislative:
•
DPR del 27 Aprile 1955 n. 547 - G.U. 12 Luglio 1955 n. 158 “Norme per la
prevenzione degli infortuni sul lavoro”
•
DM del 8 marzo 1985, allegato A art. 8 “Nulla osta provvisorio … illuminazione di
sicurezza …”
•
D Lgs del 14 agosto 1996 n.496 “Segnaletica di sicurezza e/o di salute sul luogo di
lavoro.
•
DPR del 22 Ottobre 2001 n. 462 - G.U. 8 Gennaio 2002 n. 6 “Regolamento di
semplificazione del procedimento per la denuncia di installazioni e dispositivi di
protezione contro le scariche atmosferiche, di dispositivi di messa a terra di impianti
elettrici e impianti elettrici pericolosi.”
•
Decreto del 22 gennaio 2008 n. 37 “Regolamento concernente l’attuazione
dell’articolo 11-quaterdecies, comma 13, lettera a) della legge n°248 del 2 dicembre
2005, recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli
impianti all’interno degli edifici”.
•
DLgs 9/4/08 n. 81 “Attuazione dell’art.1 della legge 3/08/07 n. 123 in materia di tutela
della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro” (Testo unico sulla sicurezza nei
luoghi di lavoro)
Per quanto concerne le Norme CEI vengono riportate quelle di maggior pertinenza
relativamente agli ambienti considerati; viene in particolare consigliata la Guida CEI 6450: “Guida per l’integrazione nell’edificio degli impianti elettrici utilizzatori, ausiliari e
telefonici”.
•
CEI 0-1 Guida alla gestione in qualità delle misure per la verifica degli impianti
elettrici ai fini della sicurezza
•
CEI 0-2 Guida per la definizione della documentazione di progetto degli impianti
elettrici
•
CEI 0-21 Regola tecnica di riferimento per la connessione di Utenti attivi e passivi
alle reti BT delle imprese distributrici di energia elettrica
•
CEI 11-20 Impianti di produzione di energia elettrica e gruppi di continuità collegati a
reti di I e II categoria
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•
CEI 17-13/1 Apparecchiature assiemate di protezione e manovra per bassa tensione
(quadri BT) – Parte 1: Apparecchiature di serie soggette a prove di tipo (AS) e
apparecchiature non di serie parzialmente soggette a prove di tipo (ANS)
•
CEI 17-13/2 Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa
tensione (quadri elettrici per bassa tensione) – Parte 2: Prescrizioni particolari per i
condotti sbarre
•
CEI 17-13/3 Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa
tensione (quadri BT) – Parte 3: Prescrizioni particolari per apparecchiature assiemate
di protezione e di manovra destinate ad essere installate in luoghi dove personale
non addestrato ha accesso al loro uso – Quadri di distribuzione (ASD)
•
CEI 20-40 Guida per l’uso di cavi a bassa tensione
•
CEI 64-8 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in
corrente alternata e 1500 V in corrente continua
•
CEI 64-12 Guida per l’esecuzione dell’impianto di terra negli edifici ad uso
residenziale e terziario
•
CEI 64-14 Guida alle verifiche degli impianti elettrici utilizzatori
•
CEI 70-1 Gradi di protezione degli involucri (Codice IP)
La normativa CEI regolamenta oltre che l’installazione dell’impianto anche i suoi
componenti.
Citiamo a titolo di esempio: i trasformatori di isolamento e di sicurezza (trattati dal
Comitato Tecnico 96), i cavi (CT 20), gli accumulatori (CT 21), le apparecchiature a bassa
tensione, quali interruttori automatici, prese a spina, tubi protettivi, apparecchi di comando,
commutatori, connettori, interruttori differenziali ecc. (CT 23), i fusibili (CT 32), gli
apparecchi di illuminazione e le lampade (CT 34), gli involucri di protezione (CT 70), gli
apparecchi utilizzatori (CT 107), Grossa apparecchiatura (CT 17).
Oltre al rispetto di leggi e norme, l’impianto elettrico può essere soggetto ad altri vincoli:
•
UNI 9795 Sistemi fissi automatici di rivelazione, di segnalazione manuale e di
allarme incendio (sistemi dotati di rilevatori puntiformi di fumo e calore, rilevatori ottici
lineari di fumo e punti di segnalazione manuali).
•
Disposizioni dell’ente distributore energia elettrica.
•
Norme e tabelle UNEL e UNI per quanto riguarda i materiali già unificati, gli impianti
ed i loro componenti, i criteri di progetto, le modalità, di esecuzione e di collaudo, etc.
•
Ogni altra prescrizione, regolamentazione, raccomandazione ed indicazione da
eventuali altri enti (beni culturali, belle arti, enti di sorveglianza, Uffici tecnici
Comunali), emanate ed applicabili agli impianti oggetto del presente progetto.
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QUALITÀ DEI MATERIALI
Nell’esecuzione dell’impianto elettrico potranno essere impiegati solo materiali rispondenti
alla regola d’arte in conformità alla legge 186/68 del 1.3.1968 « Disposizioni concernenti la
produzione di materiali , apparecchiature , macchinari , installazioni e impianti elettrici ed
elettronici». Tali materiali saranno di ottima qualità, primaria e robusta costruzione, adatti
con ampio margine alla tensione ed alla corrente di esercizio normale ed alle loro
prevedibili escursioni massime e comunque idonei alle condizioni di posa e di impiego alle
quali saranno destinati.
Le caratteristiche ed i dati tecnici saranno conformi alle specifiche norme CEI ; nel caso in
cui non esistono tali specifiche dovranno rispondere ai requisiti di sicurezza previsti dalla
legge 791/77 del 18.10.1977 «Attuazione delle direttive CEE 72/23 relative alle garanzie di
sicurezza che deve possedere il materiale elettrico».
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DATI DI PROGETTO SISTEMI DI ALIMENTAZIONE
Lo sviluppo deI presente progetto è basato sulle esigenze ed indicazioni fornite dalla
committente.
I calcoli e i relativi coordinamenti delle protezioni con le linee saranno eseguiti sulla base
dei seguenti dati:
CARATTERISTICHE DEL SISTEMA DI ALIMENTAZIONE
Ente erogatore e tipo di fornitura
Punto di consegna
Quadro di zona
Tensione nominale e massima variazione
400V ± 10%
Frequenza nominale e massima variazione
50 ± 2% Hz
Stato del neutro
Sistema TT
Corrente di guasto di riferimento per la 4,5 kA corrente di corto circuito
consegna in BT
CARATTERISTICHE DEL SISTEMA UTILIZZATORE BT
Potenza Attiva
80kW
Fattore di potenza
0,9
Tensione nominale
400 V (3 Fasi + Neutro)
Frequenza nominale
50 Hz
Tensione di distribuzione
400 V e 230 V
Sistema
TT
Massima caduta di tensione ammissibile
4% (15 % in fase di avviamento delle
utenze)
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CARATTERISTICHE DEL SISTEMA DI DISTRIBUZIONE
L’impianto in oggetto sarà da classificarsi come di categoria I (secondo indicazione di cui
alla Norma CEI 11-1 punto 2.1.3c) con energia fornita dall’ente distributore (ENEL) ad una
tensione di 230V.
Il valore della corrente di cortocircuito massima, da considerare per la scelta delle
apparecchiature, è pari a 10kA.
Tale valore è ricavato dalla Norma CEI 0-21 all’articolo 5.1.3 “Corrente di cortocircuito
massima nel PdC (ai fini del dimensionamento delle apparecchiature)”.
Sarà attuata, lato bassa tensione, la protezione contro i contatti indiretti prevista dalle
Norme vigenti per il sistema TT.
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CLASSIFICAZIONE AMBIENTI
Locali ad uso ufficio
Tali aree sono classificate cautelativamente come ambienti a maggior rischio in caso
d'incendio con riferimento all’articolo 751.03.2 della norma CEI 64-8/7 (ambienti a maggior
rischio in caso d’incendio per l’elevata densità di affollamento o per l’elevato tempo di
sfollamento in caso d’incendio o per l’elevato danno ad animali e cose).
Sono inoltre sono state verificate le seguenti condizioni:
•
non vi è la presenza di sostanze in qualunque stato di aggregazione in quantità tale
che se miscelate con l'aria possono creare un'atmosfera esplosiva o comunque
pericolosa;
•
il materiale combustibile (carta, legno, ecc.) presente non è in quantità tale da
determinare una classe del compartimento antincendio superiore a 30;
•
le strutture non sono costituite da materiale combustibile.
Nel caso in cui le caratteristiche principali dei vari ambienti (destinazione d’uso, quantità e
caratteristiche dei materiali in deposito e in lavorazione, ecc.) dovessero risultare diverse
da quelle ipotizzate nei seguenti paragrafi la presente classificazione dovrà essere
considerata invalidata.
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PROTEZIONE DAI CONTATTI DIRETTI
La protezione dai contatti diretti dovrà essere assicurata mediante l'isolamento completo
delle parti attive, tale isolamento dovrà resistere alle sollecitazioni termiche, meccaniche,
chimiche ed elettriche al quale può venire sottoposto durante l'esercizio.
In alternativa ai soli fini della protezione dai contatti diretti i componenti elettrici dovranno
essere posti in involucri aventi grado di protezione non inferiore a IP2X.
Gli involucri devono essere saldamente fissati ed avere una sufficiente stabilità e durata
nel tempo in modo da conservare il grado di protezione richiesto tenuto conto delle
influenze esterne e delle eventuali sollecitazioni meccaniche cui sono soggetti.
In ogni caso tutti i componenti e le condutture dovranno essere installati in modo tale da
non essere d’intralcio al libero movimento delle persone.
Quando si rende necessario togliere barriere, aprire involucri o togliere parti di involucri,
questo deve essere possibile solo mediante l'utilizzo di un attrezzo o di una chiave.
Nel caso di insuccesso delle altre misure di protezione o di incuria da parte degli
utilizzatori, l'uso di interruttori a corrente differenziale con corrente nominale differenziale
Idn non superiore a 30 mA è riconosciuto come protezione addizionale dai contatti diretti,
tale riconoscimento non dispensa dall'obbligo di adottare le altre misure di protezione.
Non è ammessa la protezione contro i contatti diretti mediante di stanziamento, mentre in
luoghi accessibili solamente a persone addestrate e quindi solo nelle officine elettriche
sarà ammessa la protezione mediante ostacoli.
Quando uno spazio, ordinariamente occupato da persone, è limitato da un ostacolo (per
es. un parapetto, una rete grigliata) che abbia un grado di protezione inferiore a IPXXB, la
zona a portata di mano inizia da questo ostacolo.
Nei luoghi in cui vengono usualmente maneggiati oggetti conduttori grandi o voluminosi, le
distanze richieste precedentemente saranno aumentate tenendo conto delle dimensioni di
questi oggetti.
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PROTEZIONE DAI CONTATTI INDIRETTI
La protezione delle persone dai contatti indiretti sarà assicurata mediante l'interruzione
automatica dell'alimentazione per mezzo di dispositivi di protezione a corrente differenziale
ad alta sensibilità.
Il valore della resistenza di terra per gli ambienti di tipo ordinario (per i locali di uso medico
si veda il capitolo dedicato) dovrà essere coordinato con la taratura del dispositivo a
corrente differenziale presente nell’impianto secondo il seguente rapporto indicato dalla
norma CEI 64-8 (art. 413.1.4.2):
RA  50 / Ia
dove:
RA
è il valore della resistenza di terra in ohm, intesa come la somma delle resistenze del
dispersore e dei conduttori di protezione, in ohm;
Ia
è il valore della corrente che provoca l’intervento automatico del dispositivo di
protezione, in ampere;
Quando, come nel caso in oggetto, il dispositivo di protezione è un interruttore automatico
dotato di relè differenziale, Ia è la corrente nominale differenziale Idn.
Per ragioni di selettività si possono utilizzare dispositivi di protezione a corrente
differenziale di tipo S in serie con dispositivi di protezione a corrente differenziale di tipo
istantaneo.
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CONDUTTURE ELETTRICHE
Generalità
Tutti i componenti dell'impianto elettrico saranno scelti in modo da funzionare in condizioni
non più gravose di quelle nominali previste dal costruttore e garantire la corretta
attuazione della funzione per la quale saranno installati, salvo diversa prescrizione degli
elaborati progettuali.
Saranno in ogni caso installati (in funzione del tipo di cavo e della relativa condizione di
posa) cavi aventi portata adeguata all’uso cui saranno destinati, determinando le sezioni in
funzione delle correnti di impiego (Ib), delle portate dei cavi (Iz), tenendo conto della
temperatura dell’ambiente di posa, della caduta di tensione globale massima ammissibile
e del numero dei conduttori/cavi attivi posati all’interno dello stesso tubo/canalizzazione.
La sezione minima dei cavi e dei conduttori, relativamente alla distribuzione in bassa
tensione, non sarà inferiore a:
1,5 mm²
per i circuiti di segnalazione
1,5 mm²
per i circuiti luce
2,5 mm²
per i circuiti FM
In ogni caso la posa dei cavi risulterà tale da garantire il perfetto funzionamento dei cavi
stessi, una ventilazione adeguata o da raggiungere, ad installazione ultimata, un
gradevole effetto estetico.
L’ingresso dei cavi nelle cassette sarà sempre eseguito per mezzo di appositi raccordi
pressacavo.
I conduttori saranno legati all’interno delle cassette di derivazione e disposti in fasci,
ordinatamente, circuito per circuito.
Non sarà ammesso connettere o far transitare nella stessa cassetta di derivazione
conduttori appartenenti ad impianti ed a servizi diversi.
Le giunzioni, le derivazioni, le connessioni agli apparecchi ed alle macchine, saranno tali
da garantire la facile inserzione nei loro alloggiamenti delle estremità dei conduttori da
connettere, senza provocare riduzioni della sezione dei conduttori, mantenendo in
permanenza la pressione di contatto (utilizzazione di capicorda a compressione applicati a
mezzo pinze con sblocco a fine corsa, adeguati terminali a vite con dadi muniti di rondelle
antiallentamento).
La confezione delle estremità dei cavi per le connessioni degli apparecchi, le giunzioni e le
derivazioni sarà tale da assicurare permanentemente un isolamento dei conduttori tra loro
e verso massa, per lo meno uguale al grado di isolamento del cavo e tale da evitare
mediante opportuna sagomatura dei conduttori, sforzi di trazione, flessione e torsione sui
morsetti degli apparecchi connessi.
Tutti i cavi ed i conduttori in generale saranno di costruzione da parte di case primarie,
dovranno rispondere alle Norme costruttive stabilite dalla UNEL, saranno marchiati del
Marchi Italiano di Qualità (IMQ).
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La colorazione delle guaine dei cavi e dei conduttori, per le condutture riguardanti la bassa
tensione, sarà rispondente alla seguente tabella derivata dalla CEI UNEL 00722-87 :
CAVI BT
Funzione
Cavo bipolare
Cavo tripolare
Colore dell’anima
isolante
fase
nero
neutro blu chiaro
fase
marrone
R
fase S nero
fase T blu chiaro
Cavo
quadripolare
fase
R
marrone
fase S nero
fase T nero
Cavo
quadripolare
CONDUTTORI SINGOLI
Funzione del
conduttore
fase R
fase S
fase T
Colore dell’anima
isolante
Marrone
Nero
Grigio
neutro
blu chiaro
Conduttori di terra
Conduttori
equipotenziali
Collegamento
scaricatori
conduttori c.c.
positivi
Conduttori c.c.
negativi
giallo/verde
giallo/verde
nero
rosso
blu
neutro blu chiaro
fase
marrone
R
fase S nero
fase T grigio
terra
Cavo
pentapolare
giallo/verde
fase
marrone
R
fase S nero
fase T grigio
neutro blu chiaro
terra
giallo/verde
I terminali di partenza e di arrivo di ogni cavo sono opportunamente numerati ed identificati
in modo univoco, secondo le specifiche delle Norme CEI 16-1 e 16-4.
È tassativamente proibito nastrare i terminali di colore diverso dei singoli conduttori dei
cavi multipolari.
In ogni caso, tutti i componenti, rispecchiano le indicazioni tecniche riportate nei seguenti
paragrafi:
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Tipi di cavi
Per la realizzazione dei circuiti di energia all’interno della struttura, in tubazioni a vista e/o
sottotraccia si potranno utilizzare i seguenti tipi di cavo:
per le sezioni di impianto in bassa tensione posa all’interno entro tubazioni
N07G9-K
cavo «nazionale» unipolare isolato 450/750V con isolamento
elastomerico reticolato LSOH qualità G9, non propagante la fiamma
(CEI EN 50265-2-1) e l’incendio (CEI 20-22 II) e a bassa emissione di
gas corrosivi in caso d’incendio (CEI 20-37/4-0) – LSOH = Low Smoke
Zero Halogene.
per le sezioni di impianto in bassa tensione posa all’interno, all’esterno
anche interrata
FG7M1 o FG7OM1
cavo uni/multipolare 0.6/1kV con isolamento principale in
gomma di qualità G7 riempitivo termoplastico LSHO (solo per
cavi multipolari) non propagante la fiamma (CEI EN 50265-2-1)
e l’incendio (CEI EN 50266-2-4) LSOH = Low Smoke Zero
Halogene;
per i circuiti di sicurezza (es. illuminazione di sicurezza – alimentazione
ascensore antincendio, rivelazione e segnalazione incendio ecc…) in qualsiasi
tipologia di posa
FTG10(O)M1
cavo uni/multipolare 0.6/1kV conduttori in rame rosso ricotto formazione
flessibile, classe 5 isolamento principale in gomma di qualità G10 e
guaina esterna termoplastica di qualità M1, barriera ignifuga in nastro di
vetro/mica avvolto a spirale resistente al fuoco CEI EN 50200 CEI EN
50362 - LSOH = Low Smoke Zero Halogene;
Tipi di posa
In tutti gli impianti di distribuzione saranno eseguite le seguenti prescrizioni per la posa dei
cavi e dei conduttori.
Per le condutture a vista e non, si dovranno utilizzare tubi protettivi e canali. I tubi protettivi
in materiale isolante, flessibili o rigidi saranno del tipo:
•
leggero per la posa sottotraccia, a parete o a soffitto;
•
pesante per la posa a vista fino a 3 m di altezza e per la posa sottopavimento.
Le tubazioni metalliche saranno utilizzate quando sarà necessario assicurare una
maggiore protezione meccanica.
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Stipamento dei cavi nei tubi e nelle passerelle/canali
Rapporto tra il diametro
interno D ed il diametro
«d» del fascio di cavi
Tubo a sezione
Canale
Condotto
circolare
D / D ≥ 1,3
-
D/D≥
1,8
A/S≥2
-
Rapporto tra la superficie
retta utile del condotto «A»
e la superficie retta
occupata dal fascio di cavi
«S»
I cavi unipolari senza guaina saranno proibiti nei seguenti tipi di posa:
•
senza fissaggio
(ad esempio entro cavità di strutture quali i controsoffitti e i
pavimenti sopraelevati, telai di porte e finestre, entro cunicoli)
•
fissaggio diretto su parete
•
entro passerelle e/o canaline perforata o non perforata (metallica)
•
cavo sospeso
I cavi unipolari senza guaina saranno quindi ammessi nelle tubazioni (sia incassate sia in
vista) e nei canali in materiale plastico.
Cassette e connessioni
Le cassette di derivazione a parete saranno marcate IMQ e idonee al tipo di impianto e di
ambiente cui saranno destinate.
Il grado di protezione delle cassette e le modalità di imbocco delle tubazioni saranno tali
da garantire il grado di protezione richiesto.
Le modalità di installazione deve consentire il facile allacciamento dei cavi nelle cassette
stesse e garantisce una agevole ispezionabilità e quindi facile rimozione e fissaggio del
coperchio.
Nelle cassette di derivazione i conduttori possono anche transitare senza essere interrotti,
essi saranno attestati su morsettiere di sezione adeguata, realizzate, di norma con
morsetti in materiale termoplastico isolante autoestinguente con lamella, montati su guida
DIN o tramite morsetti isolanti che garantiscono un grado di protezione minimo IP2X.
In particolare saranno richieste:
•
Scatole in materiale termoplastico con grado di protezione pari a IP4x in ambiente
ordinario, ove non esista il rischio di sollecitazioni meccaniche
•
Cassette in materiale termoindurente, resina poliestere, rinforzato con fibre di vetro
per gli ambienti ove è richiesto un grado di protezione IP55 o oltre.
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Le cassette in materiale termoplastico presentano elevate caratteristiche meccaniche, di
resistenza agli agenti atmosferici e chimici, nonché al calore.
Esse presentano caratteristiche di doppio isolamento e il materiale è certificato
autoestinguente secondo UL 94VO e/o IEC 695-2-1per 850°C.
Garantiranno un grado di protezione minimo IP44. Il coperchio sarà chiuso con viti. Inoltre
tutte le derivazioni saranno eseguite tramite apposita scatola. Non è ammesso il transito
nella stessa cassetta di conduttori appartenenti a impianti o servizi differenti, se non con
l’impiego dei relativi diaframmi.
Il fissaggio delle cassette sulla struttura portante sarà realizzato a mezzo di tasselli a
espansione garantendo comunque il livello di protezione richiesto.
Le cassette di derivazione saranno impiegate negli impianti ogni volta che dovrà essere
eseguita una derivazione uno smistamento di conduttori e tutte le volte che lo richiedono le
dimensioni, la forma e la lunghezza di un tratto di tubazione, affinché i conduttori contenuti
nel tubo risultino agevolmente sfilabili.
In ogni caso, al fine di garantire una agevole sfilabilità dei cavi, saranno previste cassette
di derivazione sulle tubazioni ogni 3 curve e comunque ogni 15 m di tubazione rettilinea.
Canali porta cavi
Generalità
(Riferimento Normativo CEI 7-6 «Controllo della zincatura a caldo , CEI 23-31 (1990)
«Sistemi di canali metallici e loro accessori ad uso porta cavi» e CEI 70-1 (1980) «Grado
di protezione degli involucri»).
Dovranno avere spessore 10/10 mm sino a 200 mm di larghezza e 12/10 mm per le
canalizzazioni larghe 300 mm. Tutte le giunzioni dovranno essere eseguite in modo tale
da evitare il pericolo di abrasione della guaina dei cavi durante la posa .
La sezione dei cavi di energia, tenuto conto del volume occupato dalle connessioni, non
deve superare il 50% della sezione utile del canale stesso.
Se uno stesso canale è utilizzato per cavi di energia e cavi di segnale, sarà munito di setti
separatori, in alternativa si possono utilizzare cavi di segnale isolati per la tensione
nominale dei cavi di energia, oppure posarli in tubo protettivo.
Se si utilizzano canali metallici, tutti i cavi del medesimo circuito saranno installati nello
stesso tubo o canale, per evitare riscaldamenti dovuti a correnti indotte.
Entro i canali, i cavi saranno collocati in ordinato allineamento evitando grovigli ed
accavallamenti, dovranno inoltre essere fissati tra loro e al canale mediante legature con
fascette in PVC, dotate di cartellini adatti a ricevere l’indicazione del circuito di
appartenenza.
Le fascette di fissaggio saranno posate ad intervalli di circa 1 m nei tratti orizzontali ed a
intervalli di circa 50 cm nei tratti verticali ed inclinati.
Le canalizzazioni saranno fissate alle strutture (soffitti, pareti, pavimenti ) a mezzo di
staffe di sostegno ; l’interasse di dette mensole dipenderà dal carico e comunque la
distanza massima non deve superare i 2,5 m.
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Le staffe possono essere nei seguenti materiali e trattamenti :
•
acciaio zincato elettroliticamente e passivo
•
acciaio zincato con procedimento Sendzimir
Tutta la bulloneria impiegata per le varie giunzioni sarà in acciaio zincato o acciaio inox.
Le canalizzazioni saranno comunque comprensive di elementi speciali quali:
•
elementi di giunzione;
•
curve piane, di discesa e di salita con varie angolazioni;
•
derivazioni a T piane, di discesa e di salita;
•
derivazioni a croce;
•
elementi di riduzione;
•
testate di chiusura;
•
staffe di sostegno;
•
bulloneria varia;
•
tutto quanto altro occorre per una perfetta installazione.
Canale d’acciaio zincato
Sarà del tipo zincato a caldo con procedimento Sendzimer, marchio IMQ, grado di
protezione minimo IP2X.
Passerella in filo
Sarà del tipo in filo d’acciaio saldato e zincato con procedimento Sendzimir.
Tubazioni metalliche
Saranno tubazioni d’acciaio zincato non filettabili, marchiato IMQ e conforme a normative
CEI EN 50086 e IEC 614 di diametro minimo 20mm, installabile sia a parete sia a soffitto.
Tutte le curve saranno eseguite con largo raggio mediante l’impiego di apposita macchina
piega tubi a freddo.
Saranno fissati mantenendo una distanza dalle strutture in modo che possano essere
effettuate agevolmente le operazioni di smontaggio, riverniciatura ecc. che sia consentita
la libera circolazione dell’aria.
Dovrà essere garantita la continuità elettrica, tra tubazioni e cassette metalliche e, nel
caso in qui queste ultime fossero in materiale termoplastico o in resina, sarà garantita la
continuità tra le tubazioni ed il morsetto di terra interno alle cassette.
Le tubazioni alle estremità e in corrispondenza dei tagli a misura, saranno lavorate e
lisciate in modo da evitare il danneggiamento della guaina dei conduttori, durante le
operazioni di infilaggio.
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Tubazioni di PVC posate a vista
I tubi saranno del tipo rigido isolante autoestinguente, serie pesante, marchiato IMQ e
conforme a normative CEI EN 50086 di diametro minimo 20mm.
Saranno in materiale termoplastico a base di polivinile (PVC) rigido prodotto per
estrusione, con finitura liscia, piegabili a freddo per mezzo di molle.
Le tubazioni posate a vista, dovranno seguire per quanto possibile percorsi rettilinei,
evitando frequenti cambi di direzione.
Saranno sostenuti con appositi fermagli a fascetta ancorati nelle strutture con tasselli ad
espansione, distanziati di non più di 70 cm e comunque presenti nei punti di installazione
di derivazioni e dove saranno realizzati cambi di direzione.
Saranno interrotti solo tramite curve, raccordi e cassette sempre in PVC, al fine di
realizzare cambiamenti di direzione, giunzioni, eventuali rompi tratta e connessioni.
L’imbocco di scatole e involucri sarà realizzato con idonei accessori in modo da garantire il
grado di protezione richiesto.
La lunghezza delle tratte e i diametri delle tubazioni saranno tali da garantire un’agevole
sfilabilità dei conduttori.
Tubazioni in pvc incassate nelle pareti e sotto i pavimenti
Saranno tubazioni flessibili isolanti autoestinguenti, serie corrugata pesante, in materiale
termoplastico a base di polivinile (PVC), marchiato IMQ e conforme a norma CEI 23-14 di
diametro minimo 20mm.
Le tubazioni, dovranno seguire per quanto possibile percorsi rettilinei, evitando frequenti
cambi di direzione, tutte le curve saranno eseguite con largo raggio, in modo da rendere
agevole le operazioni di infilaggio.
Tubazioni interrate
Le condutture per la distribuzione degli impianti elettrici all’esterno della struttura saranno
costituite da cavi uni/multipolari tipo FG7OM1 infilati in cavidotti di polietilene flessibile
isolante ed autoestinguente serie pesante, adatto per la posa interrata, marchiato IMQ,
colore rosso, caratterizzato da un doppio strato: uno esterno corrugato destinato a
garantire la resistenza meccanica allo schiacciamento e alla flessibilità, e uno interno liscio
per permettere un miglior scorrimento dei cavi.
I cavidotti saranno interrati ad una profondità minima pari a 500mm dal piano di calpestio,
sarà inoltre realizzata una protezione meccanica supplementare (gettata di calcestruzzo).
Pozzetti ispezionabili e carrabili saranno impiegati nella distribuzione ogni volta che dovrà
essere eseguita una derivazione, uno smistamento di conduttori, e tutte le volte che lo
richiedono le dimensioni, la forma e la lunghezza di un tratto di tubazione, affinché i
conduttori contenuti nel tubo risultino agevolmente sfilabili.
In ogni caso, al fine di garantire una agevole sfilabilità dei cavi, saranno pozzetti rompi
tratta ogni 18 m di tubazione rettilinea.
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10 PROTEZIONE DELLE CONDUTTURE DAI CORTO CIRCUITI
Generalità
All'interno dei vari quadri di distribuzione sono installati i dispositivi automatici per la
protezione dei conduttori contro i sovraccarichi e i corto circuiti.
Il coordinamento tra la taratura dei relè termici e magnetici di protezione ed i cavi derivati a
valle, è stato eseguito in modo che l'interruttore non lasci passare un’energia specifica
passante superiore a quella sopportabile dal cavo secondo la seguente relazione:
I2 x t  K2 x S2
dove:
I:
valore efficace della corrente di corto circuito;
t:
durata del guasto;
K:
coefficiente che tiene conto del materiale del conduttore e del tipo di isolamento (i
valori che può assumere sono indicati dalla norma CEI 64-8);
S:
sezione del conduttore.
I dispositivi di protezione devono essere in grado di interrompere la corrente di corto
circuito, in qualsiasi punto del circuito si verifica il guasto.
Essi dovranno avere potere di interruzione non inferiore al valore efficace massimo della
corrente di corto circuito presunta nel punto di installazione.
Il dispositivo di protezione contro i corto circuiti sarà installato a monte di ogni linea
elettrica e nel punto in cui una riduzione di sezione o ogni altra variazione, comporti una
riduzione del coefficiente K, con le seguenti eccezioni:
•
il tratto di conduttura tra il punto in cui sia posto il dispositivo di protezione ed il punto
in cui vi sia una riduzione di sezione (o un'altra variazione);
•
non superi 3 m;
•
sia realizzato in modo da ridurre al minimo il rischio di cortocircuito.
•
non sia posto in vicinanza di materiale combustibile.
•
il dispositivo posto a monte delle variazioni di sezioni o di altre variazioni sia adatto a
proteggere la conduttura posta a valle.
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Sarà ammesso non prevedere dispositivi di protezione contro i cortocircuiti per:
•
le condutture che collegano generatori, trasformatori, raddrizzatori, batterie di
accumulatori ai rispettivi quadri di comando e protezione, quando i dispositivi di
protezione siano posti su questi quadri; i circuiti la cui apertura potrebbe comportare
pericoli per il funzionamento degli impianti interessati (i circuiti di eccitazione delle
macchine rotanti, di alimentazione degli elettromagneti di dei trasformatori di
corrente, che alimentano dispositivi di estinzione dell'incendio);
•
alcuni circuiti di misura.
a condizione che siano soddisfatte contemporaneamente le due condizioni seguenti:
•
la conduttura sia realizzata in modo da ridurre al minimo il rischio di cortocircuito;
•
la conduttura non sia posta in vicinanza di materiali combustibili.
Se un unico dispositivo contro i sovraccarichi risulta in accordo con le prescrizioni
riguardanti la protezione degli stessi di una determinata conduttura ed ha un potere di
interruzione non inferiore al valore della corrente di cortocircuito presunta nel suo punto di
installazione, si considera che esso assicuri anche la protezione contro le correnti di
cortocircuito del tratto di conduttura situata a valle di quel punto, cioè non è necessaria la
verifica della corrente di cortocircuito minima.
Selettività
La suddivisione dei circuiti deve permettere di limitare il disservizio causato da interventi o
sezionamenti per manutenzione dei dispositivi di protezione.
Dovrà essere assicurata una buona selettività tra i dispositivi di protezione, per evitare che
un corto circuito su di una linea, provochi l’intervento dell’interruttore generale, causando
disservizio ad altre linee derivate a valle.
In definitiva la selettività tra due interruttori automatici distinti è verificata quando, a seguito
di un corto circuito su di una conduttura, apparecchiatura o componente elettrico, ne
consegue l’intervento del solo interruttore installato a valle.
La selettività è garantita solitamente tra gli interruttori automatici di tipo scatolato, installati
a monte, e gli interruttori automatici di tipo modulare, installati a valle.
I valori di corrente di selettività degli interruttori automatici, come per la filiazione, devono
essere rilevati dalle apposite tabelle rilasciate dalla relativa casa costruttrice.
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11 PROTEZIONE DELLE CONDUTTURE DAI SOVRACCARICHI
La protezione dai sovraccarichi dovrà essere realizzata in modo che la corrente di
sovraccarico non raggiunga mai un’intensità tale da provocare un riscaldamento nocivo
all'isolamento, ai collegamenti, ai terminali o all'ambiente circostante.
Al fine di ottenere tale condizione la corrente di regolazione del dispositivo di protezione
dovrà essere impostata secondo il criterio dettato dalle norme CEI 64-8/4 e precisamente:
Ib  In Iz
If  1,45 Iz
dove:
Ib:
corrente d’impiego;
In:
corrente regolata dell'interruttore;
Iz:
portata del cavo;
If:
corrente di funzionamento dell'interruttore entro un tempo convenzionale;
Le portate dei cavidotti sono state determinate in relazione alla sezione, al tipo
d’isolamento, alla tipologia di posa, alla presenza di circuiti adiacenti ed alla temperatura
ambiente.
Nel caso in cui durante l'esecuzione dei lavori si renderà necessario variare il tipo di posa
di alcune linee, si renderà indispensabile riverificare la protezione dei conduttori nelle
nuove condizioni di installazione.
La protezione dalle sovracorrenti sarà assicurata mediante i dispositivi di seguito elencati:
•
interruttori automatici;
•
fusibili;
•
salvamotori.
Gli interruttori automatici e i salvamotori sono idonei a garantire sia la protezione dai
sovraccarichi, mediante una curva di corrente a tempo inverso, sia la protezione dai corto
circuiti mediante una caratteristica di corrente magnetica a tempo istantaneo.
I fusibili possono essere distinti a seconda le classi di impiego in due tipi diversi:
•
gG
•
aM
I fusibili tipo gG sono idonei ad interrompere qualsiasi sovracorrente si verifichi nel cavo
coordinato; i fusibili tipo aM non sono in grado di intervenire per correnti di sovraccarico,
per questo sono impiegati esclusivamente per realizzare la protezione dai corto circuiti.
In questo ultimo caso dovrà essere sempre previsto un dispositivo associato che realizzi la
protezione dai sovraccarichi, (solitamente un relè termico) posto a valle del fusibile.
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Il coordinamento tra i due dispositivi dovrà essere realizzato in modo che il fusibile non
lasci passare un’energia specifica passante superiore a quella che può essere sopportata
senza danno dal dispositivo di protezione dai sovraccarichi.
La protezione dai sovraccarichi può essere omessa per:
•
le derivazioni da linee dorsali di sezione diversa, effettivamente protette a monte dai
dispositivi di protezione;
•
le condutture che alimentano apparecchi utilizzatori che non possono dar luogo a
correnti di sovraccarico, a condizione che sia garantita la protezione dai corto circuiti
e che non ci siano né derivazioni né prese a spina;
•
gli impianti di telecomunicazione, comando, segnalazioni e simili.
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12 QUADRI ELETTRICI B.T.
Tutte le linee elettriche distribuite, devono essere protette contro le sovracorrenti mediante
dispositivi di protezione di adeguata taratura.
Tali dispositivi sono costituiti da interruttori automatici magnetotermici, installati e cablati in
appositi contenitori denominati “quadri elettrici”.
Tutti i quadri elettrici dovranno essere certificati dal proprio costruttore come costruiti
secondo la regola dell'arte (Norme CEI 17-13/1, EN 60439-1) e dimensionati in modo tale
da garantire il superamento della prova di corto circuito fino ad un valore di corrente
almeno pari al valore massimo della corrente di corto circuito presunta nel punto di
installazione.
Le caratteristiche specifiche del quadro e delle apparecchiature contenute, nonché i
parametri elettrici necessari alla costruzione del quadro, quali le tensioni nominali di
esercizio, i valori delle correnti di corto circuito presunte e le correnti di impiego dei carichi,
sono rilevabili dallo schema unifilare allegato.
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13 PRESCRIZIONI PARTICOLARI PER L'ESECUZIONE DEGLI IMPIANTI
ELETTRICI NEI LUOGHI A MAGGIOR RISCHIO IN CASO D'INCENDIO
Generalità
Gli impianti elettrici da realizzare negli ambienti in oggetto dovranno essere eseguiti sia in
base alle regole generali, sia in base alle prescrizioni specifiche riportate nella Norma CEI
64-8 parte 7 "Ambienti ed applicazioni particolari" fascicolo 8614 sezione 751.
Tali prescrizioni particolari hanno lo scopo principale di ridurre al minimo la probabilità che
l’impianto elettrico sia causa di innesco e di propagazione di incendi.
Tutte le caratteristiche tecniche dei componenti e dei materiali da utilizzare sono rilevabili
dalle tavole planimetriche allegate.
Prescrizioni comuni di protezione contro l’incendio per i componenti elettrici
escluse le condutture
Gli impianti elettrici saranno realizzati anche in base alle prescrizioni particolari contenute
nella sezione 751 della norma CEI 64-8 di seguito riportate:
•
I componenti elettrici devono essere limitati a quelli necessari per l’uso degli ambienti
stessi, fatta eccezione per le condutture, le quali possono anche transitare;
•
Nel sistema di vie d’uscita non devono essere installati componenti elettrici
contenenti fluidi infiammabili (i condensatori ausiliari incorporati in apparecchi non
sono soggetti a questa prescrizione);
•
Negli ambienti nei quali è consentito l’accesso e la presenza del pubblico, i dispositivi
di manovra, controllo e protezione, fatta eccezione per quelli destinati a facilitare
l’evacuazione, devono essere posti in luogo a disposizione del personale addetto o
posti entro involucri apribili con chiave o attrezzo;
•
Tutti i componenti elettrici devono rispettare le prescrizioni contenute nella sezione
422 sia in funzionamento ordinario dell’impianto sia in situazione di guasto
dell’impianto stesso, tenuto conto dei dispositivi di protezione. Questo può essere
ottenuto mediante un’adeguata costruzione dei componenti dell’impianto o mediante
misure di protezione addizionali da prendere durante l’installazione. Inoltre i
componenti elettrici applicati in vista (a parete o soffitto) per i quali non esistono le
norme relativi, devono essere di materiale resistente alle prove previste nella tabella
riportata nel commento della sezione 422, assumendo per la prova del filo
incandescente 650°C anziché 550°C.
•
Gli apparecchi di illuminazione devono inoltre essere mantenuti a adeguata distanza
dagli oggetti illuminati, se questi ultimi sono combustibili, ed in particolare per i faretti
e i piccoli proiettori tale distanza deve essere:
fino a 100W:
0,5m;
da 100 a 300W:
0,8m;
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da 300 a 500W:
1m.
nota: Gli apparecchi di illuminazione con lampade che in caso di rottura, possono proiettare materiale
incandescente a terra (es. lampade alogene) devono essere provviste di schermo di sicurezza ed installate
secondo le istruzioni del costruttore.
Le lampade e altre parti componenti degli apparecchi di illuminazione devono essere
protette contro le prevedibili sollecitazioni meccaniche. Tali mezzi di protezione non
devono essere fissati sui portalampade salvo che essi non siano parte integrante
dell’apparecchio di illuminazione.
I dispositivi di limitazione della temperatura in accordo con l’articolo 424.1.1 del capitolo 42
devono essere provvisti di ripristino solo manuale.
Gli involucri di apparecchi elettrotermici, quali riscaldatori, resistori, ecc., non devono
raggiungere temperature più elevate che quelle relative agli apparecchi di illuminazione.
Questi apparecchi devono essere per costruzione o installazione realizzati in modo da
impedire qualsiasi accumulo di materiale che possono influenzare negativamente la
dissipazione del calore.
Prescrizioni comuni di protezione contro l’incendio per le condutture
•
Le condutture che attraversano questi luoghi, ma che non sono destinate
all’alimentazione elettrica al loro interno, non devono avere connessioni lungo il
percorso all’interno di questi luoghi a meno che le connessioni siano poste in
involucri che soddisfino la prova contro il fuoco (come definita nelle relative norme di
prodotto), per esempio soddisfino le prescrizioni per scatole da parete in accordo con
la Norma CEI 23-48
•
È vietato l’uso dei conduttori PEN (schema TN-C), la prescrizione non è valida per le
condutture che transitano soltanto;
•
Le condutture elettriche che attraversano le vie d’uscite di sicurezza non devono
costituire ostacolo al deflusso delle persone e preferibilmente non essere a portata di
mano, comunque se a portata di mano, devono essere poste entro involucri o dietro
barriere che non creino intralci al deflusso e che costituiscano una buona protezione
contro i danneggiamenti meccanici prevedibili durante l’evacuazione;
•
I conduttori dei circuiti in c.a. devono essere disposti in modo da evitare pericolosi
riscaldamenti delle parti metalliche adiacenti per effetto induttivo, particolarmente
quando si usano cavi unipolari.
Tipi di condutture ammesse
Le condutture (comprese quelle che transitano soltanto) devono essere realizzate in uno
dei modi indicate di seguito in a), b) e c):
a)
a1) condutture di qualsiasi tipo incassate in strutture non combustibili;
a2) condutture realizzate mediante cavi in tubi protettivi metallici o involucri metallici,
entrambi con grado di protezione almeno IP4X;
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a3) condutture realizzate con cavi ad isolamento minerale aventi la guaina tubolare
metallica continua senza saldatura con funzione di conduttore di protezione
sprovvisti all’esterno di guaina non metallica;
b)
b1) condutture realizzate con cavi multipolari muniti di conduttore di protezione
concentrico o di un'altra guaina metallica, o di un’armatura, aventi caratteristiche tali
da poter svolgere la funzione di conduttore di protezione;
b2) condutture realizzate con cavi ad isolamento minerale aventi la guaina metallica
tubolare continua, senza saldatura con funzione di conduttore di protezione provvisti
all’esterno di guaina non metallica;
b3) condutture realizzate con cavi aventi schermi sulle singole anime o sull’insieme delle
anime con caratteristiche tali da poter svolgere la funzione di conduttore di
protezione;
c)
c1) condutture diverse da quelle in a) e b) realizzate con cavi multipolari provvisti di
conduttore di protezione;
c2) condutture realizzate con cavi unipolari o multipolari sprovvisti di conduttore di
protezione, contenuti in tubi protettivi metallici o involucri metallici, senza particolare
grado di protezione, in questo caso la funzione di conduttore di protezione può
essere svolta dai tubi o involucri stessi o da un conduttore (nudo o isolato) contenuto
in ciascuno di essi;
c3) condutture realizzate con cavi multipolari o unipolari non provvisti di conduttore di
protezione, contenuti in tubi protettivi o involucri entrambi:
Costruiti con materiali isolanti;
Installati in vista (non incassati);
Con grado di protezione IP4X;
c4) binari elettrificati e condotti sbarre con grado di protezione almeno IP4X;
Protezione delle condutture elettriche
I dispositivi di protezione contro le sovracorrenti devono essere installati all’origine dei
circuiti; sia quelli che attraversano i luoghi in esame sia che originano nei luoghi stessi.
Per la protezione delle condutture di cui in a) e b) sono sufficienti le prescrizioni generali
del capitolo 43 e della sezione 473, mentre per le condutture di cui in c) deve essere
eseguita in uno dei seguenti modi:
a)
nei sistemi TT e TN con dispositivo a corrente differenziale avente corrente nominale
d’intervento non superiore a 300mA anche ad intervento ritardato; quando i guasti
resistivi possono innescare un incendio, per esempio per riscaldamento a soffitto con
elementi a pellicola riscaldante la corrente nominale differenziale deve essere pari a
30mA. Quando non sia possibile, per esempio per necessità di continuità di servizio,
proteggere i circuiti di distribuzione con dispositivo differenziale con Idn=300mA
anche di tipo selettivo, si può ricorrere in alternativa all’uso di dispositivo
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differenziale con corrente differenziale non superiore a 1A anche ad intervento
ritardato.
b)
nei sistemi IT con dispositivo che rileva con continuità le correnti di dispersione verso
terra e provoca l’apertura automatica del circuito quando si manifesta
un
decadimento dell’isolamento, tuttavia, quando ciò non sia possibile per esempio per
necessità di continuità di servizio, il dispositivo di cui sopra può azionare un allarme
ottico ed acustico invece di provocare l’apertura del circuito;
Adeguate istruzioni devono essere date affinché in caso di primo guasto sia
effettuata l’apertura manuale il più presto possibile.
Sono escluse dalle prescrizioni a) e b) le condutture:
•
Facenti parte di circuiti di sicurezza;
•
Racchiuse in involucri con grado di protezione almeno IP4X, ad eccezione del tratto
finale uscente dall’involucro per il necessario collegamento all’apparecchio
utilizzatore.
Requisiti delle condutture per evitare la propagazione dell’incendio
Per le condutture di cui in 751.04.2.6 b) e c) la propagazione dell’incendio lungo le stesse
deve essere evitata in uno dei modi seguenti:
a) utilizzando cavi “non propaganti la fiamma” in conformità con la norma CEI EN 50265
quando:
sono installati individualmente o sono distanziati tra loro non meno di 250mm nei tratti in
cui seguono lo stesso percorso; oppure
i cavi sono installati in tubi protettivi o canali con grado di protezione almeno IP4X;
b) utilizzando cavi non “propaganti l’incendio” installati in fascio in conformità con la norma
(CEI 20-22; cat. II e/o cat. III ) peraltro qualora essi siano installati in quantità tale da
superare il volume unitario di materiale non metallico stabilito dalla norma CEI EN
50266, per le prove, devono essere adottati provvedimenti integrativi analoghi a quelli
indicati in c);
c) adottando sbarramenti, barriere e/o altri provvedimenti come indicato nella norma CEI
11-17. Inoltre, devono essere previste barrire tagliafiamma in tutti gli attraversamenti di
solai o pareti che delimitano il compartimento antincendio.
Le barriere tagliafiamma devono avere caratteristiche di resistenza al fuoco almeno pari a
quelle richieste per gli elementi costruttivi del solai o parete in cui sono installate (art.
527.2)
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Prescrizioni aggiuntive per gli impianti degli ambienti a maggior rischio in caso
d’incendio per l’elevata densità di affollamento o per l’elevato tempo di
sfollamento in caso d’incendio o per l’elevato danno ad animali o cose
Per i cavi delle condutture di cui in 751.04.2.6 b) e c) si deve valutare il rischio nei riguardi
dei fumi, gas tossici e corrosivi in relazione alla particolarità del tipo di installazione e
dell’entità del danno probabile nei confronti persone e/o cose, al fine di adottare opportuni
provvedimenti.
A tal fine sono considerati adatti i cavi senza alogeni (LSHO) rispondenti alle norme CEI
EN 50266 (CEI 20-22), CEI EN 50267 e CEI EN 50268 (CEI 20-37) per quanto riguarda le
prove.
Le tipologie di cavo sopra riportate sono conformi alle Norme CEI 20-13, CEI 20-38 e alla
Norma CEI 20-20/15.
Esempi di cavi LSOH sono i seguenti:
•
FG7OM1 0,6/1kV
•
N07G9-K 450/750V
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14 PRECAUZIONI PER RIDURRE LA PROPAGAZIONE DELL’INCENDIO
Quando una conduttura attraversa elementi costruttivi di edifici (pavimenti, pareti ecc.)
aventi caratteristiche specifiche di resistenza al fuoco, le aperture che restano dopo il
passaggio delle condutture devono essere otturate in accordo con il grado di resistenza
all'incendio prescritto per il rispettivo elemento costruttivo dell'edificio prima
dell'attraversamento.
Le condutture, quali tubi protettivi circolari e non circolari, canali o condotti sbarre, devono
essere otturate sia internamente sia esternamente con elementi sia hanno una resistenza
al fuoco almeno pari al grado di resistenza richiesto all'elemento costruttivo.
Questi riempitivi, detti barriere tagliafiamma, devono essere tali da non danneggiare,
meccanicamente, termicamente o chimicamente le condutture con cui sono a contatto.
Inoltre devono permettere gli spostamenti relativi delle condutture dovute a fenomeni
termici senza ridurre la qualità dell'otturazione; devono avere stabilità meccanica adeguata
per sopportare le sollecitazioni che si possono produrre in seguito a danneggiamenti dei
supporti delle condutture causati da un incendio e devono avere caratteristiche di
resistenza contro le influenze esterne, come richieste alle condutture.
Devono essere previste tali barriere nei tratti di attraversamento della passerella porta cavi
fra compartimenti differenti oltre che negli attraversamenti delle solette del montante
principale realizzato sempre in passerella metallica.
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15 COMANDO ARRESTO DI EMERGENZA TENSIONE
L’interruttore generale degli impianti elettrici, installato nel quadro elettrico presa energia,
sarà provvisto di bobina di apertura per l’arresto a distanza in caso di emergenza, attuato
a mezzo pulsante a rottura di vetro.
Tale bobina sarà del tipo a lancio di corrente e verrà comandata dal pulsante installato
all’ingresso del fabbricato in posizione visibile e in accordo con il comando dei vigili del
fuoco.
Anche il gruppo di continuità dovrà essere messo fuori servizio mediante l’impiego del
circuito elettronico per lo spegnimento a distanza in caso di emergenza integrato nel
gruppo stesso.
Il comando di spegnimento sarà attuato a mezzo pulsante a rottura di vetro.
I pulsanti dovranno essere installati in apposita custodia stagna di colore rosso, protetti da
vetro frangibile, dotato di spia luminosa che accerti la funzionalità del circuito di arresto e
dovranno essere inoltre identificati mediante apposito cartello.
Per il collegamento tra i pulsanti e la bobina di apertura/circuito elettronico sarà utilizzato
un cavo del tipo FTG10OM1 0,6/1kV bipolare di sezione 2x1,5mm2.
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16 IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA
L’impianto d’illuminazione di sicurezza entrerà in funzione automaticamente in caso di
guasto elettrico sulla linea di alimentazione della luce ordinaria oppure in caso di black-out
elettrico generale.
L’illuminazione di sicurezza sarà assicurata da apparecchi di tipo autonomo per
illuminazione non permanente e dagli apparecchi per illuminazione ordinaria muniti di kit
inverter e batteria ricaricabile incorporata.
In condizione ordinarie di esercizio le batterie sono mantenute in carica dalla rete, ed in
caso di emergenza l’inverter provvede all’alimentazione del tubo fluorescente garantendo
il livello di illuminamento prescritto per un tempo non inferiore ad 60 minuti.
L’impianto di illuminazione di sicurezza è stato dimensionato in modo da garantire nelle vie
di esodo, un illuminamento minimo sul pavimento, calcolato in assenza di riflessioni, di:
•
1 lx sulla linea mediana della via di esodo;
•
0,5 lx in una fascia centrale della via di esodo pari alla metà della sua larghezza
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17 IMPIANTO DI REGOLAZIONE IMPIANTI MECCANICI
L’impianto di regolazione ha la funzione di comando e regolazione di tutte le macchine per
la climatizzazione.
L’impianto di regolazione degli impianti meccanici sarà fornito dall’appaltatore meccanico.
L’appaltatore degli impianti elettrici dovrà solo posare i regolatori e realizzare tutti i
collegamenti elettrici in cavo necessari al funzionamento del sistema.
La caratteristica dei cavi di collegamento, gli schemi elettrici dei regolatori, e l’architettura
dei BUS di comunicazione saranno comunicate dal fornitore del sistema in fase esecutiva.
I circuiti ausiliari dei quadri elettrici di potenza destinati all’alimentazione delle
apparecchiature dell’impianto di climatizzazione devono essere verificati in fase
esecutiva in accordo con gli schemi elettrici di regolazione.
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18 IMPIANTO RIVELAZIONE INCENDIO
Generalità
La rivelazione incendio, in generale, deve rispettare due tipi di normative, che definiscono:
1)
L'obbligatorietà di legge in funzione della destinazione d'uso dei locali
a)
2)
Nelle attività soggette alla richiesta del Certificato di Prevenzione Incendi
(CPI) secondo il DPR 12.01.98 n.37, ad esempio
I
Locali di pubblico spettacolo con oltre 100 posti secondo D.L. del
19.09.96
II
Alberghi, pensioni, hotel e simili con oltre 25 posti letto secondo D.M.
del 9.04.94
III
Scuole e simili con oltre 100 persone presenti secondo D.M. del 26.08.92
IV
Ospedali, case di cura e simili con oltre 25 posti letto secondo D.M. del
10.03.98
V
Edifici pregevoli per arte o storia ecc. secondo D.M. del 20.05.92 n. 569
b)
In qualsiasi attività secondo le richieste del Corpo Nazionale dei VV.FF.
c)
Qualora il sistema sia individuato quale elemento di sicurezza, nell'ambito
dell'applicazione del D.L. del 19.09.94 n. 626 e successivo D.M. del 10.03.98,
relativo ai criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione
dell'emergenza nei luoghi di lavoro
La realizzazione dell'impianto, definita dalle norme UNI9795.
"La norma fornisce i criteri per la realizzazione e l'esercizio dei sistemi fissi automatici di
rivelazione, di segnalazione manuale e d'allarme d'incendio, dotati di rivelatori puntiformi di
fumo e calore e di punti di segnalazione manuali, e si applica all'installazione nei fabbricati
civili ed industriali".
La norma tecnica UNI9795 prevede inoltre che il materiale utilizzato sia conforme
alle specifiche europee EN54, che riguardano le caratteristiche funzionali dei materiali
utilizzati. Attualmente le certificazioni EN54 recepite dalle UNI9795 sono le seguenti:
EN54 Pt.2
EN54 Pt.3
EN54 Pt.4
EN54 Pt.5
Funzionalità delle centrali di rivelazione - attiva
Avvisatori acustici - attiva
Alimentazioni - attiva
Rivelatori di calore - attiva
EN54 Pt.7
EN54 Pt.8
Rivelatori ottici - attiva
Rivelatori ad alta temperatura - attiva
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EN54 Pt.10
Rivelatori di fiamma - attiva
EN54 Pt.11
EN54 Pt.12
Avvisatori manuali – attiva
Rivelatori lineari - attiva
Nota: le certificazioni EN54 sono rilasciate a livello europeo da laboratori autorizzati la cui
validità è riconosciuta in tutti gli Stati dell'Unione Europea, Italia compresa, e rendono
superate le precedenti certificazioni nazionali.
I test eseguiti per avere l'omologazione EN54 sono così i medesimi per tutte le categorie
dei materiali, e garantiscono un livello di prestazione e qualità minimo fra tutti i produttori.
Ad esempio, per i rivelatori ottici di fumo, non è discriminante la copertura in metri quadri
nella scelta fra marche e modelli diversi: se l'articolo è stato omologato EN54, la copertura
ed il posizionamento sono definiti esclusivamente dalle relative tabelle presenti nelle
UNI9795, e non dalle caratteristiche dello specifico sensore.
Descrizione sommaria del tipo di impianto
In tutte le aree sarà installato un impianto di rivelazione incendio, con il preciso scopo di
segnalare la presenza di eventuali focolai d’incendio.
È prevista l’installazione di una centrale di rivelazione incendio al piano primo
L’impianto previsto è del tipo analogico indirizzato in quanto è costituto da una centrale
di controllo con due linee d'ingresso tramite cavo a due conduttori, detti "loop", dove i
componenti per la rilevazione incendio sono collegati fra di loro in parallelo ed
identificati da un indirizzo numerico, essendo dotati di un'apposita circuitazione a
bordo.
Durante il funzionamento, la centrale interroga singolarmente gli apparati presenti sul
loop “chiamando" successivamente ogni indirizzo, che inviano come risposta un valore
numerico dipendente dalle condizioni ambientali.
La centrale, inoltre, interrogando ciclicamente il sensore ottiene una serie di dati in
tempo reale che le consentono di valutare in modo dinamico, oltre al valore di lettura
assoluto, la velocità e la modalità della variazione stessa, discriminando in questo
modo le variazioni generate da aumenti di fumosità ambientali da quelle causate da
incendi reali, riducendo decisamente i falsi allarmi.
Per sorvegliare l’area all’interno del controsoffitto della galleria commerciale sarà installato
un sistema di rivelazione di fumo ad aspirazione e campionamento conforme alla
normativa specifica di prodotto EN 54-20.
Il sistema che si utilizzerà è a sensibilità normale in quanto utilizzano normali sensori
puntiformi, che grazie ad una tubazione forata ed ad una ventola d’aspirazione permette la
rivelazione dell’eventuale incendio.
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Dotazione
L’impianto in progetto prevede l’installazione dei seguenti componenti:
•
centrale a microprocessore;
•
rivelatori di fumo puntiformi ottici di fumo;
•
pulsanti di allarme manuale;
•
dispositivi di allarme ottico-acustici.
Le esatte collocazioni dei componenti e le condutture da installare sono rilevabili nelle
planimetrie di progetto allegate in accordo con la norma UNI 9795.
La logica di funzionamento dell’impianto di rivelazione incendio dovrà essere
concordata con il responsabile della sicurezza.
I segnali di allarme e guasto dovranno essere inviati all’esterno mediante l’impiego di un
combinatore telefonico.
Documentazione necessaria
Il fornitore dovrà produrre una documentazione completa che illustri il tipo, le misure
d'ingombro, la capacità nominale, la struttura, il nome del costruttore, le fotografie e/o i
depliants di tutte le apparecchiature.
Per la centrale il fornitore dovrà includere:
•
Il manuale di Programmazione;
•
Il manuale Operatore;
•
Il manuale di Installazione.
Per i dispositivi periferici (Sensori, Moduli etc.) dovrà essere fornito:
•
Manuale di installazione che comprenda sia l'installazione meccanica che lo schema
di collegamento con la centrale;
•
Manuale con le norme da seguire per l'eventuale manutenzione.
Requisiti generali delle apparecchiature e dei materiali
Tutte le apparecchiature proposte come rispondenti a quelle specificate, saranno conformi
agli standard summenzionati.
Tale rispondenza dovrà essere documentata sui manuali allegati alle apparecchiature e
visibile sui contenitori dei dispositivi.
Per quanto riguarda apparecchiature diverse da quelle specificate, il fornitore dovrà
dimostrare che tali apparecchiature sostitutive sono uguali oppure superiori quanto a
caratteristiche, funzioni, prestazioni e qualità, rispetto alle apparecchiature prescritte.
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Tutte le apparecchiature ed i materiali dovranno essere nuovi e mai utilizzati e dovranno
essere imballati con imballi per singolo pezzo.
Ogni scheda delle apparecchiature fornite (centrali, sensori o moduli) dovrà essere
marcata dal fornitore in maniera non manomettibile con le date di produzione e/o collaudo.
Tutti i componenti ed i sistemi dovranno essere progettati per un funzionamento
continuato, senza produzione di calore o peggioramenti nel funzionamento o nelle
prestazioni.
Tutte le apparecchiature, i materiali, gli accessori, i dispositivi e gli altri componenti inclusi
in questa specifica o scritti sui disegni e sulle specifiche installative dovranno essere i
migliori adatti al loro uso e dovranno essere forniti da un singolo fabbricante o, se forniti da
fabbricanti diversi, dovranno essere riconosciuti come compatibili da entrambi i fabbricanti.
Elementi di connessione
I cavi devono essere del tipo usato per gli impianti elettrici, ma opportunamente schermati,
se connessi ad apparati sensibili ai disturbi elettromagnetici. La sezione minima dei
conduttori di alimentazione dei componenti (rivelatori, punti manuali, ecc.) deve essere di
0,5mm².
Le interconnessioni devono essere eseguite:
a)
con cavi in tubo sotto strato di malta o sotto pavimento (valgono le prescrizioni della
CEI 64-8 per quanto riguarda il tracciato di posa dei tubi, la sfilatura dei cavi,
l’esecuzione di giunzioni e derivazioni in apposite scatole);
b)
con cavi posati in tubi a vista [valgono le stesse prescrizioni di a)];
c)
con cavi a vista. I cavi devono essere con guaina; la posa deve garantire i cavi
contro i danneggiamenti accidentali.
Le giunzioni e le derivazioni devono essere eseguite in apposite scatole. I cavi, se posati
insieme ad altri conduttori non facenti parte del sistema, devono essere riconoscibili
almeno in corrispondenza dei punti ispezionabili.
Devono essere adottate particolari protezioni nel caso in cui le interconnessioni si trovino
in ambienti umidi o in presenza di vapori o gas infiammabili o esplosivi.
Le linee di interconnessioni, per quanto possibile, devono correre all’interno di ambienti
sorvegliati da sistemi di rivelazione di incendio. Esse devono comunque essere installate e
protette in modo da ridurre al minimo il loro danneggiamento in caso di incendio. Non sono
ammesse linee volanti.
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Esercizio dell’impianto
Il mantenimento delle condizioni di efficienza dei sistemi è di competenza dell’utente che
deve provvedere:
•
alla continua sorveglianza dei sistemi;
•
alla loro manutenzione, richiedendo, dove necessario, le opportune istruzioni al
fornitore;
•
a fare eseguire come minimo le ispezioni di seguito specificate.
A cura dell’utente deve essere tenuto un apposito registro, firmato dai responsabili,
costantemente aggiornato su cui devono essere annotati:
•
i lavori svolti sui sistemi o nell’area sorvegliata (per esempio: ristrutturazione,
variazioni di attività, modifiche strutturali, ecc.), qualora essi possano influire
sull’efficienza dei sistemi stessi;
•
le prove eseguite;
•
i guasti, le relative cause e gli eventuali provvedimenti attuati per evitarne il ripetersi;
•
gli interventi in caso di incendio precisando: cause, modalità ed estensione del
sinistro, numero di rivelatori entrati in funzione, punti di segnalazione manuale
utilizzati ed ogni altra informazione utile per valutare l’efficienza dei sistemi.
Il registro deve essere tenuto a disposizione dell’autorità competente. Si raccomanda che
l’utente tenga a magazzino un’adeguata scorta di pezzi di ricambio.
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19 IMPIANTO CABLAGGIO STRUTTURATO
L’impianto di cablaggio strutturato, necessario per la trasmissione dati e fonia, dovrà
essere realizzato in conformità alle norme CEI del CT 306.
I cavi saranno del tipo FTP 4 coppie guaina in PVC Cat. 6, conduttore in rame 24AWG conforme ISO-IEC 1180, guaina LSZH.
Le prese saranno del tipo connettore per rete trasmissione dati RJ 45, Cat. 6 - 4 coppie.
I punti prese dati/fonia saranno derivate dal quadro Rack.
Sono esclusi dalla presente documentazione tecnica e dall’oggetto dell’incarico tutti gli
apparati attivi di rete, quali ad esempio switch e centralino telefonico.
Al termine dei lavori dovrà essere prodotta la certificazione di cavi dati, con il rilascio di un
report dettagliato per ogni tratta misurata, secondo norme ISO IEC 11801, EN 50173
classi C, D, E, F e TIA 568B CAT. 3, 5, 5E, 6 e 7.
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20 IMPIANTO DI TERRA
L'impianto di messa a terra può essere così suddiviso:
•
impianto di dispersione;
•
collegamento delle masse e masse estranee ai dispersori;
Impianto di dispersione
L’impianto di dispersione è esistente ed è escluso dalla presente documentazione
tecnica di progetto.
Da tale impianto avranno origine i conduttori per i collegamenti equipotenziali principali
(vedi paragrafo successivo).
Collegamento delle masse e masse estranee a terra
Tutte le masse, i morsetti di terra delle apparecchiature e dei componenti elettrici, gli
alveoli di terra delle prese a spina, devono essere collegati ai rispettivi conduttori di
protezione.
Il corretto dimensionamento e il tipo di cavo da utilizzare per il collegamento delle masse e
dell'alveolo di terra delle prese a spina al nodo di terra sono riportati negli schemi unifilari
allegati.
Tutti i conduttori di protezione a servizio del nuovo impianto, facenti capo alle masse
presenti e all'alveolo di terra delle prese a spina, dovranno essere collegati al nodo di terra
principale, al quale farà capo il conduttore di terra collegato all'impianto disperdente.
Tale conduttore sarà costituito da cavo tipo N07V-K sez. 95mm² di colore giallo/verde, il
quale farà parte della nuova conduttura derivata dal quadro elettrico presa energia.
Il collettore di terra deve essere realizzato in modo di resistere alla corrosione ed avere
adeguata resistenza meccanica; in particolare dovranno essere utilizzate morsettiere o
barre di rame munite di viti di serraggio.
Non devono essere in nessun caso collegati a terra gli apparecchi ed i componenti elettrici
aventi classe d’isolamento II.
Tutti i conduttori di protezione e i conduttori di terra devono avere colorazione
dell’isolamento giallo-verde.
Dimensionamento dei conduttori di protezione
Tutte le masse, i morsetti di terra delle apparecchiature e dei componenti elettrici
dovranno essere collegati ai rispettivi conduttori di protezione.
La sezione dei conduttori di protezione non deve essere inferiore a quanto prescritto dalla
norma CEI 64-8.
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In particolare tali sezioni dovranno essere almeno pari alla sezione del corrispondente
conduttore di fase per sezioni fino a 16 mm2, 16mm² per le sezioni 16, 25 e 35mm² e pari
alla metà del corrispondente conduttore di fase per sezioni superiori a 35 mm2.
Le sezioni dei conduttori di protezione sono rilevabili dagli schemi elettrici allegati.
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21 CRITERI DI SCELTA E DIMENSIONAMENTO DEI COMPONENTI E
MESSA IN OPERA DELL’IMPIANTO
La scelta dei componenti elettrici e la loro messa in opera secondo le Norme citate in
precedenza e secondo le regole della migliore tecnica, perché risulti a regola d’arte,
permetterà di soddisfare le misure di protezione per la sicurezza, le prescrizioni per un
funzionamento corretto per l’uso previsto dell’impianto ed alle prescrizioni appropriate alle
influenze esterne previste.
Tutti i componenti dell’impianto saranno scelti ed installati in modo da soddisfare le
seguenti prescrizioni:
ogni componente elettrico sarà conforme alle prescrizioni di sicurezza delle rispettive
Norme CEI che lo riguardano.
I componenti elettrici saranno adatti alla tensione nominale (valore efficace in c.a.) di
alimentazione dell’impianto e scelti tenendo conto della corrente (valore efficace in c.a.)
che li percorre nell’esercizio ordinario.
I componenti elettrici saranno anche in grado di sopportare le correnti che li possono
attraversare in condizioni di esercizio non ordinario per periodi di tempo determinati dalle
caratteristiche dei dispositivi di protezione.
I componenti elettrici scelti in base alle loro caratteristiche di potenza saranno adatti alle
condizioni ordinarie di servizio, tenendo conto dei coefficienti di utilizzazione.
A meno che non siano adottate opportune precauzioni durante la messa in opera, tutti i
componenti elettrici saranno scelti in modo da non causare effetti dannosi agli altri
componenti elettrici, né all’alimentazione durante il servizio ordinario, comprendendo in
questo anche le manovre.
I componenti elettrici saranno scelti e messi in opera prendendo in considerazione le
influenze esterne alle quali essi possono essere sottoposti, per assicurare il loro corretto
funzionamento e per assicurare l’affidabilità delle misure di protezione per la sicurezza.
Tutti i componenti elettrici, comprese le condutture elettriche, saranno disposti in modo da
facilitare la loro manovra, la loro manutenzione e l’accesso alle loro connessioni. Tali
possibilità non saranno ridotte in modo significativo a causa del montaggio dei componenti
elettrici in involucri od in compartimenti.
Tutte le giunzioni sui cavi di bassa tensione comprese quelle delle derivazioni saranno
eseguite mediante adeguate morsettiere contenute entro le cassette.
Saranno fornite targhe od altri mezzi appropriati di identificazione per indicare la funzione
degli apparecchi di manovra e di protezione.
Se il funzionamento degli apparecchi di manovra e di protezione non può essere rilevato
dall’operatore e se ciò può dar luogo a pericoli, sarà previsto, in posizione visibile per
l’operatore, un adatto indicatore in accordo, per quanto applicabile, con le Norme CEI 16-3
«Colori degli indicatori luminosi e dei pulsanti» e CEI 16-5 «Senso di movimento degli
attuatori di apparecchi elettrici»
I dispositivi di protezione saranno disposti ed identificati in modo che i circuiti protetti
possano essere facilmente riconosciuti; a questo scopo può essere conveniente
raggrupparli in quadri di distribuzione.
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Le condutture elettriche saranno disposte o contrassegnate in modo tale da poter essere
identificate per le ispezioni, le prove, le riparazioni o le modifiche dell’impianto, analogo
contrassegno sarà applicato lungo il tracciato dei cavi nel caso di raggruppamento, alla
distanza di circa 20 m l’uno dall’altro, ed inoltre in corrispondenza dei terminali e delle
giunzioni, i singoli cavi e le anime di ciascun cavo, saranno contrassegnate in modo che
sia riconoscibile la destinazione e per le anime la rispettiva fase o polarità, secondo la
colorazione approvata dalle Norme UNEL.
I conduttori di neutro e di protezione, se separati, saranno in accordo con la Norma CEI
16-4 «Individuazione dei conduttori isolati e dei conduttori nudi tramite colori».
Quando
si faccia uso di colori, il bicolore giallo-verde sarà riservato ai conduttori di protezione (ivi
compresi i conduttori di terra ed i conduttori equipotenziali) ed il colore blu chiaro sarà
destinato al conduttore di neutro (od al conduttore mediano).
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22 RESPONSABILITÀ
Sono da intendersi integralmente richiamate le disposizioni del decreto legislativo N° 81/08
con particolare riferimento agli obblighi dei progettisti, dei fornitori e degli installatori, con
particolare riferimento alle prescrizioni di sicurezza a cui attenersi nei cantieri temporanei.
L’installatore che realizzerà il lavoro, dovrà attuare nei confronti del proprio personale, le
leggi e i regolamenti contrattuali che disciplinano i rapporti di lavoro, a richiesta della
committenza dovrà fornire la documentazione comprovante l’adempimento ai propri
obblighi, rimanendo comunque unico responsabile ad eventuali inadempienze a leggi
vigenti in materia.
Sono a carico della Ditta appaltatrice gli obblighi relativi all’assicurazione sociale ed
infortunistica, le responsabilità anche verso terzi per danni diretti e indiretti a persone o
cose, comunque provocati in conseguenza del lavoro eseguito.
In relazione al piano di sicurezza, la Ditta appaltatrice dovrà dichiarare che si atterrà a
quanto previsto dal piano stesso, ed in ogni caso metterà in atto tutto quanto previsto dal
Decreto legislativo 81/08.
L’installatore assicurerà inoltre, che le persone impiegate per lo svolgimento del lavoro
acquisito, sono qualificate secondo la norma CEI 11-27/1.
In particolare:
Q UALIFICA DELLA PERSO NA
LAVO RI FUORI
TENSIO NE
LAVO RI IN
PROSSIMITA'
LAVORI SOTTO
TENSIONE
PEI
IDO NEA
CO NSENTITO
CO NSENTITO
CO NSENTITO
PES
ESPERTA
CO NSENTITO
CO NSENTITO
NO
PAV
AVVERTITA
CO NSENTITO
CO NSENTITO
NO
PEC
COMUNE
(*)
(*)
NO
La persona comune (PEC) non addestrata e non avvertita, può lavorare solo in mancanza
di rischio elettrico, o sotto la sorveglianza di PES o PAV, solo in caso di rischio elettrico
residuo.
L’attribuzione della qualifica di ogni persona che sarà coinvolta nel lavoro in oggetto, è
affidata al datare di lavoro, che dovrà comunicarla in forma scritta prima dell’inizio dei
lavori.
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23 VERIFICHE, PROVE E DICHIARAZIONI DI CONFORMITÀ
Premessa
Alla fine dei lavori e comunque prima della messa in servizio degli impianti, dovranno
essere eseguiti, a cura della Ditta Installatrice, tutti gli esami a vista e le verifiche
strumentali, come previsto e con riferimento alle disposizioni di legge ed alle normative
tecniche.
Generalmente, salvo casi particolari, i riferimenti legislativi sono rappresentati dal DM
37/08, D.Lgs. 81/08 art. 86 e quello tecnico dalle Norme CEI, in particolare secondo le
prescrizioni della Norma CEI 64-8 parte 6 e 64-14 “Guida alle verifiche degli impianti
elettrici utilizzatori”.
Il CEI è stato designato, con il DM 15/12/78, quale organismo italiano di normalizzazione
elettrotecnica ed elettronica.
In base alla legge 01/03/68 n°186, l’osservanza delle Norme tecniche del CEI, oltre che
per gli ambienti di lavoro, è obbligatoria per gli impianti in qualsiasi tipo di ambiente, cioè
anche dove non vi siano lavoratori subordinati.
Inoltre, in base all’art. 13 del DM 12/09/59 per le operazioni di verifica il datore di lavoro
deve mettere a disposizione dei funzionari incaricati il personale occorrente, sotto la
vigilanza di un preposto, ed i mezzi necessari per l’esecuzione delle operazioni stesse; fra
quest’ultimi rientrano tutti gli aspetti di seguito riportati.
Dichiarazione di conformità ai sensi del decreto n° 37/08
Ad opere completate, dopo le prove, i collaudi e la messa in funzione degli impianti e
comunque non oltre 30gg. dalla messa in servizio degli impianti o meglio dalla fine dei
lavori, la Ditta Installatrice dovrà presentare regolare «Dichiarazione di conformità» in base
all’articolo 7 del decreto n° 37/08, allegata al progetto, con tutte le eventuali modifiche
effettuate durante l’esecuzione dei lavori.
La «Dichiarazione di conformità» dovrà risultare completa di tutti gli allegati obbligatori e
tutta quella documentazione finale (schemi, tavole planimetriche ecc. come costruito,
manuali di funzionamento, garanzie etc.) che le normative vigenti richiedono a
giustificazione dei lavori elettrici eseguiti.
Infine in ogni quadro elettrico realizzato dovrà essere depositato in apposita tasca porta
documenti lo schema unifilare dettagliato (numerazione fili e morsetti e identificazione
delle linee derivate) del quadro elettrico stesso.
La suddetta documentazione sostituirà ed annullerà tutte le dichiarazioni precedenti che
facevano riferimento al vecchio impianto elettrico.
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Art. 7 – DICHIARAZIONE DI CONFORMITÀ
“Al termine dei lavori, previa effettuazione delle verifiche previste dalla normativa vigente,
comprese quelle di funzionalità dell’impianto, l’impresa installatrice rilascia al committente
la dichiarazione di conformità degli impianti realizzati nel rispetto delle Norme vigenti.”
Art. 8 – RESPONSABILITÀ DEL COMMITTENTE O DEL PROPRIETARIO
1. “Il committente è tenuto ad affidare i lavori di installazione, di trasformazione, di
ampliamento e di manutenzione straordinaria degli impianti elettrici ad imprese abilitate,
cioè in possesso dei requisiti tecnico-professionali, ai sensi dell’art. 3 del decreto n°
37/08”.
2. “Il proprietario dell’impianto adotta le misure necessarie per conservarne le
caratteristiche di sicurezza previste dalla normativa vigente in materia, …”.
3. “Il committente entro 30 giorni dall’allacciamento di una nuova fornitura elettrica, negli
edifici di qualsiasi destinazione d’uso, consegna al distributore o al venditore copia della
dichiarazione di conformità dell’impianto, esclusi i relativi allegati obbligatori…”
5. “Fatti salvi i provvedimenti da parte delle autorità competenti, decorso il termine di 30
giorni senza che sia prodotta la dichiarazione di conformità, il fornitore o il distributore,
previo congruo avviso, sospende la fornitura”
Verifiche periodiche
Il datore di lavoro ha l’obbligo di ottemperare a quanto prescritto dall’art. 86 del D.Lgs.
81/08 e cioè :
«...provvede affinché gli impianti elettrici e gli impianti di protezione dai fulmini,
siano periodicamente sottoposti a controllo secondo le indicazioni delle norme di
buona tecnica e la normativa vigente per verificarne lo stato di conservazione e di
efficienza ai fini della sicurezza»
Il D.P.R. 462/01 prevede la verifica periodica dell’impianto di terra da parte delle ASL o di
organismi abilitati.
A tale scopo ogni 2 anni, saranno eseguite le seguenti prove :
-
misura della resistenza di terra utilizzando il metodo della misura della resistenza
dell’anello di guasto (o della caduta di tensione);
-
continuità dei conduttori di protezione e dei conduttori equipotenziali normali e
supplementari (ove richiesti);
-
prove di funzionamento per i dispositivi a corrente differenziale.