REGIONE BASILICATA Comune di Banzi

REGIONE
BASILICATA
Comune di Banzi
(provincia di Potenza)
Oggetto:
Prefattibilità
Progetto definitivo di un Parco Eolico
ubicato nel Comune di Banzi
Prog.
definitivo
Data:
Prog.
esecutivo
impianti
aprile 2012
Rappr.:
Committente:
Elab.
CROSSENERGY s.r.l.
Via Santa Lucia n° 107
80100 NAPOLI
P.IVA : 06511361211
Legale rappresentante:
Dott. Claudio Maiello
Re 1
Relazione tecnica
opere di connessione
Sottostazione 30/150kV
Progettisti:

Dott. Ing. Antonio Di Pietro
 Dott. Ing. Pasquale Pascucci
Collaboratori :
 dott. Arch. Daniele Cucciniello
 sig. Amato Ausania
 sig. Nicolantonio Raimondi
Engineering Solution s.r.l
e-mail:
Via Piave n° 29- 83100 Avellino
Tel. 0825 289063 – 0825 679058
fax 0825 679058
[email protected]
A norma di Legge il presente documento non può essere riprodotto o comunicato a terzi senza la Ns autorizzazione scritta
Sommario
1. PREMESSA ....................................................................................................... 2
2. OGGETTO E SCOPO........................................................................................... 3
3. NORMATIVA DI RIFERIMENTO ......................................................................... 3
4. DESCRIZIONE DELLE OPERE .............................................................................. 5
5. OPERE CIVILI .................................................................................................... 8
6. CAMPI ELETTROMAGNETICI INTERNI................................................................ 9
7. RUMORE ........................................................................................................ 11
8. TERRE E ROCCE DA SCAVO – CODICE DELL’AMBIENTE, D.LGS 4 / 2008 ........... 11
9. CARATTERISTICHE DELLE PRINCIPALI APPARECCHIATURE DELL’IMPIANTO ..... 12
1
1. PREMESSA
La società proponente Crossenergy S.r.l. nell’ambito del proprio piano di sviluppo delle fonti
energetiche rinnovabili e del proprio piano di sviluppo nella Regione Basilicata prevede di
realizzare un impianto di produzione da fonte rinnovabile - eolico - nel Comune di Banzi (PZ) (di
seguito l’“Impianto Eolico”).
Bisogna sottolineare che il tracciato in M.T., utilizzato per la connessione al parco eolico di
Banzi, che si sviluppa lungo viabilità già esistente, risulta essere poco impattante, infatti non vi
sono attraversamenti in corrispondenza di centri urbani. Nel nostro caso il tracciato di M.T. , oltre
ai collegamenti di raccordo degli aerogeneratori, si sviluppa lungo viabilità già esistente, quali
tratti di strada comunale e provinciale, nei comuni di Banzi e Genzano Lucano, dove è prevista la
connessione con la futura stazione TERNA.
Per la connessione dell’ “Impianto Eolico” alla Rete di Trasmissione Nazionale (“RTN”) la
società Crossenergy s.r.l. ha inoltrato istanza all’Ente Gestore (TERNA) ottenendo dallo stesso una
indicazione della soluzione di connessione (si fa riferimento alla comunicazione Terna del
06/03/2012” ). Tale soluzione prevede che l’ “Impianto Eolico” sia collegato in antenna a 150 kV
con la futura stazione a 380/150kV della RTN che sarà collegata in entra-esce sulla linea 380kV
“Matera - S. Sofia”, situata nell’ambito del territorio del comune di Genzano Lucano (PZ) al foglio
n.18 secondo N.C.T.. Inoltre il terminale cavo-aereo, di collegamento dalla stazione 380/150kV alla
stazione di utenza di trasformazione 30/150kV (in seguito denominata SET), sarà collegato tramite
un breve di cavidotto interrato in AT di circa 110 m e lo scaricatore di tensione, facenti parte del
nuovo stallo da realizzarsi in area Terna, saranno di proprietà della società Crossenergy così come
a carico delle medesima saranno l’esercizio e la manutenzione dei suddetti componenti.
Crossenergy S.r.l. ha accettato detta soluzione e nell’ambito della procedura prevista dal
Regolamento del Gestore per la connessione degli impianti alla RTN ha predisposto il progetto
delle opere da realizzare relativamente all’impianto per la connessione.
La soluzione elaborata come STMG dalla società TERNA, relativa al progetto del parco eolico
nel comune di Palazzo S. Gervasio proposto dalla Crossenergy, per il collegamento con la futura
stazione di Genzano, prevede la condivisione dello stallo assegnato con altra società proponente
EDP RENEWABLES s.r.l.
Il collegamento alla RTN necessita della realizzazione di un nuovo stallo a 150 kV nella zona
adibita alle connessioni utenti, individuata oltre la recinzione SUD della futura stazione elettrica
RTN. Tale stallo ha la funzione di poter consegnare alla tensione richiesta di 150kV, quindi di
elevare dalla MT di 30kV alla tensione di 150kV.
La stazione d’utenza (in seguito SET) sorgerà in un’area situata a circa 110 m a SUD da quella
impegnata dalla stazione elettrica RTN suddetta; la stessa occupa un’area di circa 6600 m2; il solo
comune interessato dalla realizzazione dell’opera è quello di Genzano Lucano (PZ) precisamente al
foglio 17 particelle n° 9 e n° 43, come da N.C.T.
Si veda in proposito anche la “Planimetria” allegata.
L’accesso alla stazione d’utenza si realizza mediante un breve tratto di nuova viabilità che si
collega alla adiacente strada provinciale che sarà interessato anche dal passaggio del cavidotto MT
in ingresso al SET mentre in uscita, lato Nord del SET, avremo un tratto di cavidotto AT, che si
collegherà allo stallo assegnato.
La SET sarà costituita da una sezione AT a 150 kV con isolamento in aria ed una sezione MT a
30 kV. Lo schema unifilare, la planimetria elettromeccanica e le sezioni dell’impianto sono riportati
nelle tavole allegate.
2
2. OGGETTO E SCOPO
Oggetto del presente documento è la stazione elettrica di trasformazione MT/AT di utenza –
SET – per la connessione alla Rete di Trasmissione Nazionale dell’impianto eolico di Banzi (PZ)
comprensiva di cavidotto in AT per il collegamento al nuovo stallo previsto dalla soluzione tecnica
definita da Terna, che verrà realizzata in un’area situata a circa 110m da quella occupata dalla
futura stazione AT a 380 kV di Genzano.
Scopo del documento è quello di descrivere le caratteristiche tecniche dell’opera, nonché le
relative modalità realizzative ai fini del rilascio delle autorizzazioni previste dalla vigente
normativa.
L’impianto eolico sarà composto da n°11 aerogeneratori per una potenza complessiva di
circa 33 MW.
3. NORMATIVA DI RIFERIMENTO
Tutte le opere saranno essere realizzate in osservanza delle Norme CEI, IEC, CENELEC, ISO,
UNI in vigore. Si riporta nel seguito un elenco (non limitativo) delle principali norme di riferimento.
S’intendono comprese nello stesso tutte le varianti, le errata corrige, le modifiche ed
integrazioni alle Norme elencate, successivamente pubblicate.
Norma CEI 11-27
Norma CEI EN 50110-1-2
Norma CEI 11-1
Norma CEI 11-4.
Norma CEI 11-17
Norma CEI EN 60721-3-3
Norma CEI EN 60721-3-4
Norma CEI EN 60068-3-3
Norma CEI 64-2
Norma CEI 64-8
Norma CEI EN 62271-100
Norma CEI EN 62271-102
Norma CEI EN 61009-1
Norma CEI EN 60898-1
Norma CEI 33-2
Lavori su impianti elettrici
Esercizio degli impianti elettrici
Impianti elettrici con tensione superiore a 1 kV in corrente
alternata
Esecuzione delle linee elettriche aeree esterne.
Impianti di produzione, trasmissione e distribuzione di energia
elettrica – Linee in cavo
Classificazioni delle condizioni ambientali.
Classificazioni delle condizioni ambientali.
Prove climatiche e meccaniche fondamentali Parte 3: Guida –
Metodi di prova sismica per apparecchiature
Impianti elettrici in luoghi con pericolo di esplosione
Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non
superiore a 1000 V in corrente alternata e 1500 V in corrente
continua
Interruttori a corrente alternata ad alta tensione
Sezionatori e sezionatori di terra a corrente alternata per alta
tensione
Interruttori differenziali con sganciatori di sovracorrente
incorporati per installazioni domestiche e similari
Interruttori automatici per la protezione dalle sovracorrenti
per impianti domestici e similari
Condensatori di accoppiamento e divisori capacitivi
3
Norma CEI 36-12
Norma CEI EN 60044-1
Norma CEI EN 60044-2
Norma CEI EN 60044-5
Norma CEI 57-2
Norma CEI 57-3
Norma CEI EN 60076-1
Norma CEI EN 60137
Norma CEI EN 60099-4
Norma CEI EN 60099-5
Norma CEI EN 60507
Norma CEI EN 60694
Norma CEI EN 60529
Norma CEI EN 60168
Norma CEI EN 60383-1
Norma CEI EN 60383-2
Norme CEI EN 61284
Norma CEI EN 61000-6-2
Norma CEI EN 61000-6-4
Caratteristiche degli isolatori portanti per interno ed esterno
destinati a sistemi con tensioni nominali superiori a 1000 V
Trasformatori di corrente
Trasformatori di tensione induttivi
Trasformatori di tensione capacitivi
Bobine di sbarramento per sistemi a corrente alternata
Dispositivi di accoppiamento per impianti ad onde convogliate
Trasformatori di potenza
Isolatori passanti per tensioni alternate superiori a 1 kV
Scaricatori ad ossido di zinco senza spinterometri per reti a
corrente alternata
Scaricatori – Raccomandazioni per la scelta e l'applicazione
Prove di contaminazione artificiale degli isolatori per alta
tensione in sistemi a corrente alternata
Prescrizioni comuni per l'apparecchiatura di manovra e di
comando ad alta tensione
Gradi di protezione degli involucri (Codice IP)
Prove di isolatori per interno ed esterno di ceramica e di vetro
per impianti con tensione nominale superiore a 1000 V
Isolatori per linee aeree con tensione nominale superiore a
1000 V – Parte 1 Isolatori in materiale ceramico o in vetro per
sistemi in corrente alternata
Isolatori per linee aeree con tensione nominale superiore a
1000 V – Parte 2 Catene di isolatori e equipaggiamenti
completi per reti in corrente alternata
Linee aeree – Prescrizioni e prove per la morsetteria
Immunità per gli ambienti industriali
Emissione per gli ambienti industriali
Si fa riferimento, inoltre, alle seguenti leggi (elenco indicativo e non esaustivo):
- Regio Decreto 11 dicembre 1933 n° 1775 “Testo Unico delle disposizioni di legge in merito
alle acque ed agli impianti elettrici”.
- Legge 23 agosto 2004, n. 239, “Riordino del Settore Energetico nonché delega al Governo
per il riassetto delle disposizioni vigenti in materia di energie“.
- Legge 22 febbraio 2001, n. 36, "Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi
elettrici, magnetici ed elettromagnetici", (G.U. n. 55 del 7 marzo 2001).
- Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 8 luglio 2003, "Fissazione dei limiti di
esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità per la protezione della
popolazione dalle esposizioni ai campi elettrici e magnetici alla frequenza di rete (50 Hz)
generati dagli elettrodotti", (GU n. 200 del 29-8-2003).
- Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 8 giugno 2001 n°327 "Testo unico delle
Disposizioni legislative e regolamentari in materia di Pubblica Utilità”.
- Legge 24 luglio 1990 n° 241, "Norme sul procedimento amministrativo in materia di
conferenza dei servizi".
- Decreto Legislativo 22 gennaio 2004 n° 42 "Codice dei Beni Ambientali e del Paesaggio".
- Decreto Del Presidente Del Consiglio Dei Ministri 12 dicembre 2005 "Verifica
Compatibilità Paesaggistica ai sensi dell’ art 146 del Codice dei Beni Ambientali e
Culturali".
4
- Decreto Ministeriale del 21 marzo 1988 ,"Disciplina per la costruzione delle linee
elettriche aeree esterne" e successivi.
- Decreto Legislativo 21 dicembre 2003 n.°387 “Attuazione della Direttiva 2001/77/CE
relativa alla promozione dell’energia elettrica prodotta da fonti energetiche rinnovabili”.
- Decreto Ministeriale M.A.T.T. del 29 maggio 2008, “Metodologia di calcolo per la
determinazione delle fasce di rispetto per gli elettrodotti”.
4. DESCRIZIONE DELLE OPERE
4.1. Generalità
La SET sarà realizzata allo scopo di collegare l’impianto eolico alla futura stazione RTN di
“Genzano”.
Il sito che ospiterà la nuova SET si trova, come detto, in posizione prossima a quello
occupato dalla stazione di rete AT , in direzione SUD.
Il sito che ospiterà la SET si trova nella zona occidentale del territorio comunale di
Genzano(PZ) al foglio n°17 del N.C.T.
La SET utente occuperà una porzione delle Particelle n° 9-43 del Foglio Catastale n°17 del
Comune di Genzano Lucano (PZ).
4.2. Condizioni ambientali di riferimento (norma CEI 11-1)
- Valore minimo temperatura ambiente all’interno: -5°C
- Valore minimo temperatura ambiente all’esterno: -25°C
- Temperatura ambiente di riferimento per la portata delle condutture: 30°C
- Grado di inquinamento: I - II
- Altitudine e pressione dell’aria: 375 m s.l.m., poiché l’altitudine è inferiore ai 1000 m s.l.m.
non si considerano variazioni della pressione dell’aria
- Umidità all’interno: 95%
- Umidità all’esterno: fino al 100% per periodi limitati
- Irraggiamento solare: 1000 W/m2
- Classificazione sismica (OPCM 3274 del 2003 e aggiornamento al 16.01.2006): zona 2
- Accelerazione orizzontale massima: 0,15  PGA < 0,25g
4.3. Consistenza della sezione in alta tensione a 150 kV
La sezione in alta tensione a 150 kV è composta da n°1 stallo in aria per la connessione della
linea in cavo proveniente dall’impianto eolico.
Lo stallo è comprensivo di interruttore, scaricatore di sovratensione, sezionatore e
trasformatori di misura (TA e TV) per le protezioni e le misure fiscali, secondo quanto previsto
dagli standard e dalle prescrizioni della normativa vigente e dal gestore di rete.
Il collegamento con lo stallo di stazione di rete è assicurato mediante una terna di cavi
interrati in XLPE (Um= 170 kV) con anima conduttrice in rame da 1000 mm2, che partono dal
terminale cavo-aereo sito nella SET ed arrivano al terminale cavo-aereo nella stazione di rete in
prossimità dello stallo predisposto dal gestore Terna per connessione dell’impianto eolico.
5
Legenda
1
Conduttore composto da settori compatti a fili di rame
2
Schermo semiconduttivo
3
Isolamento in XLPE
4
Schermo semiconduttivo
5
Tubo di alluminio saldato
6-7 Guaina di politene
Fig. 1 Tipica sezione di un cavo in Polietilene Reticolato (XLPE)
4.4. Consistenza della sezione in media tensione a 30 kV
La sezione in media tensione è composta dal quadro MT a 30 kV, che prevede:
- Montanti arrivo linea da impianto eolico
- Montanti partenza trasformatore
- Montanti alimentazione trasformatore ausiliari
- Montanti banco rifasamento (eventuali)
4.5. Sistema di protezione, monitoraggio, comando e controllo
La stazione può essere controllata da: un sistema centralizzato di controllo in sala quadri e
un sistema di telecontrollo da una o più postazioni remote.
I sistemi di controllo, di protezione e di misura centralizzati sono installati nell’edificio di
stazione ed interconnessi tra loro e con le apparecchiature installate tramite cavi a fibre ottiche e
hanno la funzione di connettere l’impianto con i sistemi remoti di telecontrollo, di provvedere al
controllo e all’automazione a livello di impianto di tutta la stazione, alla restituzione
dell’oscilloperturbografia e alla registrazione cronologica degli eventi.
Dalla sala quadri centralizzata è possibile il controllo della stazione qualora venga a mancare
il sistema di teletrasmissione o quando questo è messo fuori servizio per manutenzione. In sala
quadri, la situazione dell’impianto (posizione degli organi di manovra), le misure e le segnalazioni
sono rese disponibili su un display video dal quale è possibile effettuare le manovre di esercizio.
4.6. Servizi ausiliari in c.a. e c.c.
Il sistema dei servizi ausiliari in c.a. è costituito da:
- quadro MT (costituito da due semiquadri)
- trasformatori MT/BT
- quadro BT centralizzato di distribuzione (costituito da due semiquadri)
I servizi ausiliari in c.c. a 110 V sono alimentati da due raddrizzatori carica-batteria in
tampone con una batteria prevista per un’autonomia di 4 ore. Ciascuno dei due raddrizzatori è in
grado di alimentare i carichi di tutto l’impianto e contemporaneamente di fornire la corrente di
carica della batteria; in caso di anomalia su un raddrizzatore i carichi vengono commutati
automaticamente sull’altro.
6
Il sistema dei servizi ausiliari in c.c. è costituito da: batteria, raddrizzatori, quadro di
distribuzione centralizzato e quadri di distribuzione nei chioschi (comuni per c.a. e c.c.).
4.7. Trasformatore
Il trasformatore trifase in olio per trasmissione in alta tensione, con tensione primaria 150
KV e secondaria 30 kV, è costruito secondo le norme CEI 14-4, con nuclei magnetici a lamierini al
Fe e Si a cristalli orientati a bassa cifra di perdita ed elevata permeabilità. I nuclei sono realizzati a
sezione gradinata con giunti a 45° e montati a strati sfalsati (esecuzione step lap) per assicurare
una riduzione delle perdite a vuoto ed un migliore controllo del livello di rumore.
Il trasformatore avrà gruppo vettoriale Yd11 con neutro accessibile ad isolamento pieno.
Gli avvolgimenti vengono tutti realizzati con conduttori in rame elettrolitico E Cu 99.9%,
ricotto o ad incrudimento controllato, con isolamento in carta di pura cellulosa.
Allo scopo di mantenere costante la tensione dell'avvolgimento secondario al variare della
tensione primaria il trasformatore è corredato di un commutatore di prese sull'avvolgimento
collegato alla rete elettrica soggetto a variazioni di tensione.
Lo smaltimento dell'energia termica prodotta nel trasformatore per effetto delle perdite nel
circuito magnetico e negli avvolgimenti elettrici sarà del tipo ONAN/ONAF (circolazione naturale
dell'olio e dell'aria/ circolazione naturale dell'olio e forzata dell'aria).
Le casse d'olio sono in acciaio elettrosaldato con conservatore e radiatori. Isolatori passanti
in porcellana. Riempimento con olio minerale esente da PCB o, a richiesta, con fluido isolante
siliconico ininfiammabile. Il trasformatore è dotato di valvola di svuotamento dell'olio a fondo
cassa, valvola di scarico delle sovrappressioni sul conservatore d'olio, livello olio, pozzetto
termometrico, morsetti per la messa a terra della cassa, golfari di sollevamento, rulli di
scorrimento orientabili.
4.8. Dimensionamento di massima della rete di terra
La rete di terra sarà dimensionata in accordo alla Norma CEI 11-1.
In particolare si procederà:
- al dimensionamento termico del dispersore e dei conduttori di terra in accordo
all’Allegato B della Norma CEI 11-1;
- alla definizione delle caratteristiche geometriche del dispersore, in modo da garantire il
rispetto delle tensioni di contatto e di passo secondo la curva di sicurezza di cui alla Fig.C2 della Norma CEI 11-1.
4.8.1. Dimensionamento termico del dispersore
Il dispersore sarà realizzato con corda nuda in rame, la cui sezione può essere determinata
con la seguente formula:
dove:
A = sezione minima del conduttore di terra, in mm²
I = corrente del conduttore, in A
t = durata della corrente di guasto, in s
7
K = 226 A  s
mm 2
(rame)
β = 234,5 °C
i = temperatura iniziale in °C
f = temperatura finale in °C
Il dispersore, ed i collegamenti alle apparecchiature, saranno realizzati in accordo alle Norme
CEI 11-1/99 e dimensionati termicamente per una corrente di guasto di 40 kA per 0,5 sec.
4.8.2. Tensioni di contatto e di passo
La definizione della geometria del dispersore al fine di garantire il rispetto dei limiti di
tensione di contatto e di passo sarà effettuata in fase di progetto esecutivo, quando saranno noti i
valori di resistività del terreno, da determinare con apposita campagna di misure.
In via preliminare, sulla base degli standard normalmente adottati e di precedenti
esperienze, può essere ipotizzato un dispersore orizzontale a maglia realizzata in corda di rame 63
mm2, con lato di maglia di 5m, interrata a profondità di circa 0,9 m, composta a sua volta da
maglie regolari di minore dimensione, mentre i collegamenti alle apparecchiature saranno in corda
di rame da 125 mm2.
Al fine di contenere i gradienti in prossimità dei bordi dell'impianto di terra, le maglie
periferiche presenteranno dimensioni opportunamente ridotte e bordi arrotondati.
I ferri di armatura dei cementi armati delle fondazioni, come pure gli elementi strutturali
metallici saranno collegati alla maglia di terra della SET.
In caso di terreno non omogeneo con strati superiori ad elevata resistività si potrà procedere
all’installazione di dispersori verticali (picchetti) di lunghezza sufficiente a penetrare negli strati di
terreno a resistività più bassa, in modo da ridurre la resistenza di terra dell’intero dispersore.
In ogni caso, qualora risultasse la presenza di zone periferiche con tensioni di contatto
superiori ai limiti, si procederà all’adozione di uno o più dei cosiddetti provvedimenti “M” di cui
all’Allegato D della Norma CEI 11-1.
5. OPERE CIVILI
5.1. Inquadramento geologico generale
Date le profondità di scavo previste per la realizzazione delle fondazioni è da escludere la
presenza di falde idriche che possano interferire con i lavori e/o con le fondazioni stesse.
In considerazione delle caratteristiche dimensionali delle opere costituenti gli “impianti” si
ritiene che le stesse potranno essere, di norma, di tipo diretto poggianti sulla formazione “in
posto”.
In fase esecutiva si renderà necessario effettuare opportuni accertamenti geognostici e
geotecnici al fine di determinare in dettaglio la litologia e le caratteristiche geotecniche del
terreno di substrato, permettendo adeguata scelta e dimensionamento delle strutture di
fondazione delle opere in progetto.
5.2. Fabbricati
I fabbricati sono costituiti da un edificio quadri delle dimensioni 60 m x 6 m con altezza fuori
terra di circa 4 m, composto da un locale quadri BT, un locale quadri MT ed un locale misure.
Il pavimento potrà essere realizzato di tipo flottante con area sottostante adibita al
passaggio cavi.
8
La superficie coperta sarà di ca. 360 m2 e la cubatura totale di ca. 1420 m3.
La copertura dei fabbricati sarà a tetto piano e opportunamente coibentata e
impermeabilizzata; gli infissi saranno in alluminio anodizzato naturale.
5.3. Fondazioni e cunicoli cavi
Le fondazioni dei sostegni sbarre, delle apparecchiature e degli ingressi di linea in stazione,
sono realizzate in calcestruzzo armato gettato in opera; per le sbarre e per le apparecchiature, con
l’esclusione degli interruttori, potranno essere realizzate anche fondazioni di tipo prefabbricato
con caratteristiche, comunque, uguali o superiori a quelle delle fondazioni gettate in opera. Le
coperture dei pozzetti e dei cunicoli facenti parte delle suddette fondazioni, saranno in PRFV con
resistenza di 2000 daN.
I cunicoli per cavetteria saranno realizzati in calcestruzzo armato gettato in opera, oppure
prefabbricati; le coperture in PRFV saranno carrabili con resistenza di 5000 daN.
5.4. Strade e piazzole
Le strade interne all’area della stazione saranno asfaltate e con una larghezza non inferiore a
4 m, le piazzole per l’installazione delle apparecchiature saranno ricoperte con adeguato strato di
ghiaione stabilizzato; tali finiture superficiali contribuiranno a ridurre i valori di tensione di
contatto e di passo effettive in caso di guasto a terra sul sistema AT.
5.5. Ingressi e recinzioni
Il collegamento dell’impianto alla viabilità ordinaria sarà garantito da un breve tratto di
nuova viabilità della lunghezza di circa 50 m che collega la stazione di utenza alla adiacente strada
provinciale che corre in direzione nord-sud ad Ovest dell’area occupata dalla stazione d’utenza. La
nuova viabilità avrà una larghezza di almeno 6,00 metri e sarà realizzata con caratteristiche idonee
per qualsiasi tipo di mezzo di trasporto su strada.
5.6. Smaltimento acque meteoriche e fognarie
Per la raccolta delle acque meteoriche sarà realizzato un sistema di drenaggio superficiale
che convoglierà la totalità delle acque raccolte dalle strade e dai piazzali in appositi collettori (tubi,
vasche di prima pioggia, pozzi perdenti, ecc.).
Lo smaltimento delle acque, meteoriche, e regolamentato dagli enti locali; pertanto, a
seconda delle norme vigenti, si dovrà realizzare il sistema di smaltimento più idoneo, che potrà
essere in semplice tubo, da collegare alla rete fognaria mediante sifone o pozzetti ispezionabili, da
un pozzo perdente, da un sistema di subirrigazione o altro.
5.7. Illuminazione
L’illuminazione della stazione sarà realizzata con pali tradizionali di tipo stradale, con
proiettori orientabili.
6. CAMPI ELETTROMAGNETICI INTERNI
L’impianto sarà progettato e costruito in modo da rispettare i valori di campo elettrico e
magnetico, previsti dalla normativa statale vigente (Legge 36/2001 e D.P.C.M. 08/07/2003).
9
Si rileva inoltre che nella Stazione Elettrica d’Utenza, che sarà normalmente esercita in
teleconduzione, non e prevista la presenza di personale, se non per interventi di manutenzione
ordinaria o straordinaria.
Limiti permessi
Secondo il decreto DPCM del 8/07/2003 si adottano i seguenti limiti in materia di
elettrodotti (da intendersi espressi in valore efficace):
Campo elettrico:
- 5 kV/m in aree frequentate da persone per una parte significativa del giorno,
- 10 kV/m in aree in cui l’esposizione e limitata a poche ore al giorno.
I valori di campo elettrico sono riferiti al campo elettrico non perturbato, in assenza di
persone, animali o cose.
Campo magnetico:
- 100 μT per zone di transito di persone.
- 1000 μT per zone di transito limitato.
E’ da notare che generalmente per tali impianti le fasce di rispetto, determinate dal luogo in
cui i valori dell’induzione magnetica sono entro i limiti ammessi, sono interne alla recinzione
dell’impianto, come si legge, tra l’altro, al paragrafo 5.2.2 del Decreto MATT 29 maggio 2008.
Le apparecchiature previste e le geometrie dell’impianto di AT sono analoghe a quelle di altri
impianti già in esercizio, dove sono state effettuate verifiche sperimentali dei campi
elettromagnetici al suolo nelle diverse condizioni di esercizio, con particolare attenzione alle zone
di transito del personale (strade interne).
I valori di campo elettrico al suolo risultano massimi nelle zone di uscita linee con valori
attorno a qualche kV/m, ma si riducono a meno di 0,5 kV/m a ca. 20 m di distanza dalla proiezione
dell’asse della linea.
I valori di campo magnetico al suolo sono massimi nelle stesse zone di cui sopra, ma variano
in funzione delle correnti in gioco: con correnti sulle linee pari al valore di portata massima in
esercizio normale delle linee si hanno valori pari a qualche decina di microtesla, che si riducono
con la distanza dalla proiezione dell’asse della linea. I valori in corrispondenza alla recinzione della
stazione sono notevolmente ridotti e comunque inferiori ai limiti di legge.
A titolo di esempio si riporta il risultato di un calcolo effettuato per una cabina primaria ENEL
a AT/MT, le cui correnti sono paragonabili a quelle da considerare nel presente caso. Si osserva
che in tal caso la DPA calcolata e pari a 14 m dall’asse del sistema di sbarre AT e quindi rimane
all’interno della superficie di stazione.
10
Fig. 2 - Determinazione della DPA per una Cabina Primaria isolata in aria a 132 kV
7. RUMORE
Nella stazione non sono installate apparecchiature sorgenti di rumore permanente, fatta
eccezione per il trasformatore, per il quale si può considerare un livello di pressione sonora Lp(A) a
vuoto alla tensione nominale non superiore a 72 dB(A) a 0.3 metri in funzionamento ONAN e 78
dB(A) a 2 metri in funzionamento ONAF: esso però generalmente non viene percepito all’esterno
del perimetro di recinzione.
Solo gli interruttori durante le manovre (di brevissima durata e pochissimo frequenti)
possono provocare un rumore trasmissibile all’esterno. In ogni caso il rumore sarà contenuto nei
limiti previsti dal DPCM 01-03-1991 e la legge quadro sull’inquinamento acustico del 26 ottobre
1995 n. 447.
8. TERRE E ROCCE DA SCAVO – CODICE DELL’AMBIENTE, D.Lgs 4 / 2008
Con riferimento al Dlgs 152/2006 art.186 così come modificato dal successivo D.Lgs. n.
4/2008, le terre e rocce da scavo saranno gestite secondo i criteri di progetto di seguito
esemplificati.
L’area interessata è attualmente a destinazione agricola e non rientra nell’elenco dei siti
inquinati.
Stante la natura moderatamente irregolare del sito sono previsti movimenti terra oltre quelli
dovuti allo scotico superficiale, fino al raggiungimento del piano di posa delle fondazioni, (sino a ca
90 cm) .
Successivamente alla realizzazione delle opere di fondazioni (edifici, fondazioni
macchinario,etc ) sono previsti reinterri fino alla quota di – 30 cm dal p.c. e trasferimento a
discarica autorizzata del materiale in eccesso.
Il quantitativo di terreno da movimentare è di circa mc 4800 di cui circa mc 3200 saranno
riutilizzati come terreno di rinterro e circa mc 1600 sarà destinato a discarica.
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Sulle terre e rocce provenienti dai movimenti di terra sarà eseguita una caratterizzazione dei
cumuli finalizzata alla classificazione di pericolosità del rifiuto (All. H parte IV Dlgs 152 / 2006) e alla
determinazione della discarica per lo smaltimento intergenerale (DM 3 / 8 / 2005).
Il materiale proveniente dagli scavi sarà temporaneamente sistemato in aree di deposito
individuate nel progetto esecutivo e predisposte a mezzo di manto impermeabile, in condizioni di
massima stabilità in modo da evitare scoscendimenti (in presenza di pendii) o intasamento di
canali o di fossati e non a ridosso delle essenze arboree.
9. CARATTERISTICHE DELLE PRINCIPALI APPARECCHIATURE DELL’IMPIANTO
Tutto l’impianto e le apparecchiature installate saranno corrispondenti alle prescrizioni delle
Norme CEI generali (11-1) e specifiche. Le caratteristiche principali sono le seguenti:
- Tensione massima 245 kV
- Tensione nominale di tenuta a frequenza industriale verso massa 460 kV
- Tensione nominale di tenuta ad impulso atmosferico verso massa 1050 kV
Interruttori tripolari in SF6 a tensione nominale 220 kV
Sezionatori tripolari orizzontali con lame di messa a terra sulle partenze di linea a tensione
nominale 220 kV
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Trasformatori di corrente a tensione nominale 220 kV
Trasformatori di tensione capacitivi a tensione nominale 220 kV
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Trasformatori di tensione induttivi a tensione nominale 220 kV (dedicati alle misure
contrattuali)
Caratteristiche di massima dei componenti MT
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Tensione di esercizio nominale Vn
Tensione di isolamento nominale
Tensione di prova a 50 Hz 1 min
Tensione di tenuta ad impulso
Frequenza nominale
Corrente nominale in servizio continuo In
Corrente ammissibile di breve durata IK
Corrente di cresta IP
Temperatura di esercizio
30 kV
36 kV
70 kV
170 kV
50 Hz
630 A
16 kA
2,5 ·IK
-5 ÷ +40 °C
ALLEGATO TERNA
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