Untitled - Comune di Sant`Angelo a Cupolo

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Premesso che:
con determinazione del Responsabile del Settore Tecnico, assunta in data
17.10.2006 e contrassegnata con il n.120, veniva conferito alla sottoscritta, in
qualità di capogruppo del raggruppamento
temporaneo di professionisti
formato dalla scrivente Arch. Graziella Caruso (capogruppo) e dall’Arch.
Nazzareno Iarrusso
incarico professionale per la redazione della
progettazione definitiva ed esecutiva cantierabile, direzione lavori, nonché,
per l’espletamento delle attività di coordinamento della sicurezza in fase di
progettazione ed esecuzione, dei lavori di completamento del Centro
Polifunzionale alla Località Motta.
Con determinazione del Responsabile del Settore Tecnico, n. 131 del
10.09.2012, i lavori venivano aggiudicati all’Impresa “Edile e Stradale e
Turistica R.C.P. s.rl. che offriva un ribasso del 2,3 % sull’importo a base di
Gara di Euro 58.892,30 oltre gli oneri per la sicurezza;
In data 29 Ottobre 2012, avveniva la consegna dei lavori;
In data 31 Ottobre 2012, sentito il Responsabile del Procedimento, si
decideva di sospendere i lavori, praticamente ancora non iniziati, per
inconvenienti
imprevisti ed
imprevedibili
emersi
nel locale oggetto
d’intervento.
tutto ciò premesso:
si definivano con l’Amministrazione e il RUP le opere a farsi, redigendo il
presente progetto di variante.
Stato di fatto
L’intervento riguarda l’area localizzata nel Comune di Sant’Angelo a Cupolo,
località Motta, individuata dalle particelle catastali nn 226-227, delimitate da
Via Vittorio Emanuele II e da fondi privati.
La struttura, da destinare a Centro Polifunzionale è attualmente a grezzo,
finita solo per il terrazzo di copertura. Essa ha uno sviluppo planimetrico
regolare, realizzata in cemento armato e con solai latero-cementizi, risulta
seminterrata, pertanto, il suo piano di calpestio è a quota –3.70, la sua
copertura, un terrazzo praticabile, è a livello della strada superiore, ossia a
quota 0.00.
Progetto di variante
Rapporto con il contesto
Il progetto di variante, ispirato agli stessi principi di flessibilità, funzionalità,
fruibilità, e integrazione del progetto originario, si confronta con un duplice
problema: da un lato formale, la qualità che esso dovrà avere nei confronti
dell'ambito urbano d'inserimento, dall'altro sociale ossia il ruolo che il nuovo
spazio pubblico assumerà per la comunità locale. L'edificio è caratterizzato
da un elevato grado di flessibilità, potrà essere un solo grande ambiente
oppure suddiviso da pannellature facilmente rimovibili. Esso sarà il luogo nel
quale oltre allo svolgimento della funzione principale, per la quale l'edificio è
stato pensato, possono convergere altre attività, in modo da renderlo un
luogo aperto alla cittadinanza, un punto di riferimento per la comunità locale.
Articolazione
La definizione del progetto di variante è avvenuta, naturalmente, sulla base
della struttura già esistente, a pianta regolare, ed in particolare del terrazzo
di copertura, al di sopra del quale andrà insistere la nuova struttura.
Essa, così come la struttura già esistente, ha un andamento planimetrico
rettangolare, che nel suo sviluppo volumetrico assume la forma di un prisma
trapezoidale essendo il piano di copertura inclinato. Si tratta di una struttura
leggera ma compatta, ispirata ai moderni principi di funzionalità e semplicità,
realizzata con materiali leggeri, che con la sua compostezza ben s’integra,
con l’attuale contesto.
Il progetto si articola in due blocchi; quello principale, orientato in direzione
nord-sud, della grande sala polifunzionale (di circa 90mq) e
quello dei
servizi e del del portico sempre a nord su strada, (di circa 35 mq), dal quale
avviene l’accesso al centro polifunzionale.
Essa avrà un elevato grado di funzionalità al fine di garantirne le attività
previste. La grande sala polifunzionale, potrà essere attrezzata come sala
convegni, con circa 100 posti a sedere, come palestra o sala ballo
oppure
al suo interno potranno trovar spazio, contestualmente, sia una piccola sala
proiezioni che una sala attrezzata per giochi da tavolo, destinata soprattutto
agli anziani.
Il porticato d’ingresso, non costituisce solamente una zona filtro tra gli spazi
esterni ed interni del centro bensì un’estensione di quest’ultimi all’aperto, è
il luogo d’interscambio e come tale riesce a porsi, altresì, in una condizione
di forte continuità percettiva, formale, e funzionale con la strada stessa e con
l’abitato.
Caratteristiche tecniche
La struttura portante, in legno lamellare, è organizzata secondo un’orditura
regolare composta da quattro campate. La copertura si compone di
un’orditura di travi principali su cui poggia un’orditura secondaria di travetti e
tavolame su cui, a sua volta, andrà appoggiarsi il pacchetto finale di
copertura composto da barriera al vapore, coibentazione, pannello OSB,
guaina bituminosa e tegole canadesi.
La raccolta delle acque meteoriche avviene mediante la grande conversa in
acciaio inox
posta tra le coperture dei due blocchi in cui è distinta la
struttura; e lì, dove si erge il grande pilastro in pietra, le acque scendono a
getto,e dopo aver attraversato la fioriera posta lunga il lato ovest dell’edificio
si disperdono a valle.
Le murature di tompagno e le tramezzature saranno in blocchi di
calcestruzzo cellulare alleggerito (del tipo Siporex).
Le opere minori, infissi, pavimenti, rivestimenti, rifiniture in genere, saranno
del tipo comune secondo le tipologie costruttive del luogo ed in conformità al
regolamento edilizio.
Gli impianti tecnologici, ossia l’impianto elettrico e quello igienico-sanitario,
saranno realizzati a regola d’arte ed in conformità alla legge
n.46/90 e
successive.
Maggiori dettagli sulle opere a farsi si possono evincere dagli allegati grafici
e contabili.
L’importo complessivo dei lavori previsti nel progetto di
variante,
comprensivo degli oneri per la sicurezza, ammonta ad € 60.047,29, risulta,
pertanto, leggermente superiore per € 261,54 a quello del progetto originario.
Tale somma risulta comunque interna alle somme complessive finanziate
pari ad € 80.000,00.
I lavori, per la cui realizzazione è stata prevista una durata di sei mesi, come
si evince dall’allegato cronoprogramma, dovranno essere eseguiti nel totale
rispetto delle norme del codice civile, del regolamento edilizio, di sicurezza,
di tecnica costruttiva, infortunistiche, igieniche, statali e locali.
Benevento, 05.10.2013
Arch. Graziella Caruso
Arch. Nazzareno Iarrusso
IMPIANTO ELETTRICO
1 PREMESSA
1.1 Finalità
1.2 Riferimenti normativi
1.3 Descrizione degli impianti
1. PREMESSA
1.1 Finalità
La distribuzione della rete secondaria all’interno della struttura, sarà realizzata in traccia nella
muratura
L’illuminazione artificiale, all’interno della sala, sarà modulata in maniera tale da consentire il
massimo rendimento delle lampade utilizzate con i minori disturbi al campo visivo. I principali
parametri presi in considerazione, nell’impianto dell’illuminazione sono: livello d’illuminamento,
uniformità d’illuminamento, limitazione dell’abbagliamento.
1.2 Riferimenti normativi
1.2.1 LEGGI, DECRETI E CIRCOLARI
DPR 547 del 27.4.55
- Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro
DPR 303 del 19.3.56
- Norme generali per l’igiene del lavoro
Legge n.186 del 1.3.68
- Disposizioni concernenti: la produzione di materiali
apparecchiature, materiali ed impianti elettrici ed
elettronici
Legge n.791 del 18.10.77
- Direttiva CEE relativa alle garanzie che deve
possedere il materiale elettrico destinato ad
essere utilizzato entro alcuni limiti di tensione
D.M. 1.8.81
- Liste degli organismi, dei modelli, dei marchi e dei
Legge 46 del 5.3.90
certificati,
in applicazione della legge 18.10.77 n.791
- Norme sugli impianti tecnici
D.M. 447 del 6.12.91
- Decreto di attuazione della legge 46/90
1.2.2 Norme CEI
1
CEI 11-1
- Impianti elettrici – Norme generali
CEI 11-11
- Impianti elettrici negli edifici civili
CEI 11-17
- Impianti di produzione, trasporto e distribuzione
di energia elettrica, linee in cavo
CEI 17-5
- Interruttori automatici per corrente alternata
e tensione nominale non superiore a 1000V
e per corrente continua a tensione nominale
non superiore a 1200 V
CEI 20-19
- Cavi isolati in gomma con tensione nominale
Uo/U non superiore a 450/750 V
CEI 23-3
- Interruttori automatici di sovracorrente per usi
domestici e similari (per tensione nominale non
superiore a 415 V in corrente alternata)
CEI 64-8
- Impianti elettrici utilizzatori
CEI 64-12
- Guida all’esecuzione dell’impianto di terra
negli edifici ad uso residenziale e terziario
CEI 17- 13
- Quadri elettrici per tensioni fino a 1000V
1.2.3 NORME UNI
UNI 10380-94 + V
- Illuminazione di interni con luce artificiale
1.3 Descrizione degli impianti
La struttura in esame è composta da un corpo al piano rialzato che occupa una superficie
complessiva di circa 128,00 mq.
Per potenze inferiori a 50KVA l’Ente che eroga l’energia elettrica fornisce la stessa in bassa
tensione mediante un gruppo di misura, da quest’ultimo parte una linea primaria che alimenta i
vari quadri delle singole utenze. Dal quadro di zona si diparte la distribuzione secondaria che va
opportunamente sezionata per motivi di sovraccarico e per evitare che, in caso di corto circuito,
tutto l’impianto sia fuori uso.
Il quadro elettrico, in questo caso, è stato posizionato a parete nelle sala polifunzionale, in
prossimità dell’ingresso, ed è costituito da una centralina ad incasso in resina e pannello frontale
con portello e telaio portapparecchi.
La distribuzione secondaria viene realizzata, sottotraccia, montante con cavo in tubo corrugato
pesante di tipo pvc- inseriti in guaine flessibili da cui possono essere sfilati. Le norme CEI
stabiliscono il colore delle guaine di protezione (giallo-verde per il conduttore di terra, blu per il
neutro e nero, marrone e grigio per la fase).I conduttori a corrente debole (telefonici, di
comunicazione) saranno installati in tubi o canalette separate da quelle che contengono cavi a
bassa tensione. Nella struttura saranno posti in opera i seguenti punti:
2
n.2 punti luce a interruttore 16A (sala polifunzionale)
n.4 punti luce a interruttore 16°A
n.2 punti luce a deviatore 10 A
n.1 relè di comando
n.7 punto presa 10 A
n.1 punto presa TV
n.1 punto presa telefonica
n.1 suoneria da parete
n.3 interruttori automatici magnetotermici
n.1 centralina
n.13 plafoniere
n.7 faretti ad incasso
n.1 apparecchi di illuminazione d’emergenza
Oltre all’illuminazione ordinaria è stata prevista una illuminazione di sicurezza, mediante lampade
d’emergenza che si attivano in maniera automatica alla mancanza dell’energia di rete.
L’impianto prevede il circuito di messa a terre realizzato con dispersore in acciaio ramato del tipo
prolungabile, completo di morsetto di allaccio, puntuale, e testa di battuta, alloggiato in pozzetto
ispezionabile.
3
IMPIANTO IDRICO-SANITARIO
1. PREMESSA
1.1 Finalità
2. RIFERIMENTI NORMATIVI
2.1 Riferimenti normativi
3. IMPIANTO
3.1 Descrizione impianto
1. PREMESSA
1.1 Finalità
L’impianto di distribuzione dell’acqua fredda e calda consente l’utilizzazione di acqua
nell’ambito degli spazi interni del sistema edilizio assicurando il suo corretto
funzionamento, sia in relazione al benessere che alla sicurezza degli utenti.
2.RIFERIMENTI NORMATIVI
2.1 Riferimenti normativi
Legge 46 del 5.3.90
- Norme sugli impianti tecnici
D.M. 447 del 6.12.91
- Decreto di attuazione della legge 46/90
NORME UNI
- UNI 9182, UNI 9183, UNI 9184
2. DESCRIZIONE DELL’IMPIANTO
3.1 Descrizione dell’impianto
L’impianto, è costituito dai seguenti elementi tecnici :
-
allacciamenti che hanno la funzione di collegare la rete principale (acquedotto) alle reti
idriche d’utenza in polietilene;
rete di distribuzione che ha la funzione di trasportare l’acqua dal punto d’innesto del
contatore fino ai terminali di erogazione con tubazioni in rame;
scaldacqua elettrico per la produzione di acqua calda per uso sanitario da installare a
vista costituito da caldaia vetroporcellanata;
apparecchi sanitari che consentono agli utenti di utilizzare acqua calda e/o fredda per
soddisfare le propri esigenze, così composti:
4
n.1 lavabo a mensola per persone disabili in porcellana vetrificata;
n.2 lavabo rettangolare a colonna in vetrochina;
n.1 vaso igienico-bidet con catino allungato ed apertura anteriore per persone disabili;
n.2 vaso in vetrochina con cassetta a parete;
IMPIANTO ACQUE REFLUE
1. PREMESSA
1.1 Finalità
2.RIFERIMENTI NORMATIVI
2.1 Riferimenti normativi
2. IMPIANTO
2.1 Descrizione dell’impianto
3. PREMESSA
3.1 Finalità
L’ impianto di smaltimento acque reflue elimina le acque usate e di scarico dell’impianto idrico
sanitario convogliandole verso le reti esterni di smaltimento attraverso reti autopulibili, al fine
di assicurare la funzionalità dell’impianto e attraverso un opportuno dimensionamento delle
tubazioni per garantire i livelli prestazionali imposti dalla normativa per il controllo del rumore.
2.RIFERIMENTI NORMATIVI
2.1 Riferimenti normativi
D.Lgs 11 maggio 1999, n.152
- Abrogato da D.Lgs. 152/06
D.M. 12 giugno 2003, n.185
- Regolamento recante norme tecniche per il riutilizzo
delle acque reflue (abrogato da D.02/05/2006)
D.Lgs 03 aprile 2006, n.152
- Norme in materia ambientale
D.M. 02 maggio 2006
- Norme tecniche per il riutilizzo delle acque
reflue ai sensi dell’art.99, ….1, del decreto
legislativo 03 aprile 2006, n.152
5
4. IMPIANTO
4.1 Descrizione dell’impianto
Le tubazioni dell’impianto convogliano le acque reflue nella fognatura cittadina posta a livello
della strada
Benevento, 05.10.2013
Arch. Graziella Caruso
Arch. Nazzareno Iarrusso
6
COMUNE DI S.ANGELO A CUPOLO
PROVINCIA DI BENEVENTO
LAVORI DI COMPLETAMENTO CENTRO
POLIFUNZIONALE ALLA LOCALITA' MOTTA
TAVOLA
SF/R/7
STATO DI FATTO
B'-380
30
280
197
205
40
360
477
341
70
-70
85
360
40
320
40
380
30
-370
803
A
30
743
572
- 390
A'
1540
1600
B'
ASSOCIAZIONE TEMPORANEA PROFESSIONISTI:
arch. GRAZIELLA CARUSO
arch. NAZZARENO IARRUSSO
PIANTA PIANO TERRA
SCALA 1:50
COMUNE DI S.ANGELO A CUPOLO
PROVINCIA DI BENEVENTO
LAVORI DI COMPLETAMENTO CENTRO
POLIFUNZIONALE ALLA LOCALITA' MOTTA
STATO DI FATTO
TAVOLA
SF/R/8
B'-380
-70
- 370
901
813
0,00
A
A'
25 63
0,00
25
B'
ASSOCIAZIONE TEMPORANEA PROFESSIONISTI:
arch. GRAZIELLA CARUSO
1196
400
1620
arch. NAZZARENO IARRUSSO
PIANTA QUOTA 0,00
SCALA 1:50
COMUNE DI S.ANGELO A CUPOLO
PROVINCIA DI BENEVENTO
LAVORI DI COMPLETAMENTO CENTRO
POLIFUNZIONALE ALLA LOCALITA' MOTTA
STATO DI FATTO
TAVOLA
SF/R/9
0,00
-70
-370
ASSOCIAZIONE TEMPORANEA PROFESSIONISTI:
arch. GRAZIELLA CARUSO
arch. NAZZARENO IARRUSSO
PROSPETTO LATERALE
-390
SCALA 1:50
COMUNE DI S.ANGELO A CUPOLO
PROVINCIA DI BENEVENTO
LAVORI DI COMPLETAMENTO CENTRO
POLIFUNZIONALE ALLA LOCALITA' MOTTA
STATO DI FATTO
TAVOLA
SF/R/10
0,00
-70
-380
-370
-390
ASSOCIAZIONE TEMPORANEA PROFESSIONISTI:
arch. GRAZIELLA CARUSO
arch. NAZZARENO IARRUSSO
PROSPETTO VERSO VALLE
SCALA 1:50
COMUNE DI S.ANGELO A CUPOLO
PROVINCIA DI BENEVENTO
LAVORI DI COMPLETAMENTO CENTRO
POLIFUNZIONALE ALLA LOCALITA' MOTTA
STATO DI FATTO
0,00
343
30
0,00
TAVOLA
SF/R/11
-370
-390
ASSOCIAZIONE TEMPORANEA PROFESSIONISTI:
arch. GRAZIELLA CARUSO
arch. NAZZARENO IARRUSSO
SEZIONE
A - A'
SCALA 1:50
COMUNE DI S.ANGELO A CUPOLO
LAVORI DI COMPLETAMENTO CENTRO
POLIFUNZIONALE ALLA LOCALITA' MOTTA
PROVINCIA DI BENEVENTO
STATO DI FATTO
TAVOLA
SF/R/12
30
0,00
343
-70
-380
ASSOCIAZIONE TEMPORANEA PROFESSIONISTI:
arch. GRAZIELLA CARUSO
arch. NAZZARENO IARRUSSO
-370
SEZIONE B - B'
SCALA 1:50
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