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PROGETTO ESECUTIVO DEGLI IMPIANTI ELETTRICI NORMALI E SPECIALI PER LAVORI DI
RESTAURO E RECUPERO DELL’EX MONASTERO DELLA SS. ANNUNZIATA, “LUOGO DELLA
CULTURA E DELLA VITA” – 2° LOTTO 2° STRALCIO - SITO NEL COMUNE DI TREDOZIO IN VIA
CONVENTO 38-40 (FC) – COMUNE DI TREDOZIO – PROVINCIA DI FORLI’–CESENA – REGIONE
EMILIA ROMAGNA -
2.2.1
Relazione tecnica, serve per identificare l’impianto, le sue caratteristiche e le sue prestazioni
Indice dei punti
-
a - Oggetto dell’intervento
-
b - Dati di progetto
-
c - Classificazione degli ambienti in relazione all’attività ed eventuali particolarità
-
d - Dati del sistema di distribuzione
-
e - Descrizione dei carichi elettrici
-
f - Rispondenza a leggi e normative in vigore
-
h - Caratteristiche generali dell’impianto elettrico
-
i - Descrizione delle misure di protezione contro i contatti indiretti
-
l - Descrizione delle misure di protezione contro i contatti diretti
-
n - Descrizione, scelta, tipologia e dimensionamento degli impianti elettrico, e dei componenti
elettrici principali
-
o - Criteri di dimensionamento, prescrizioni e scelta dei componenti elettrici
-
r - Indicazioni riepilogative delle specifiche di progetto, e descrizione delle modalità operative degli impianti
elettrici
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2.2.1
RELAZIONE TECNICA
aOGGETTO DELL'INTERVENTO
Progetto esecutivo, degli impianti elettrici normali e speciali per lavori di restauro e recupero dell’Ex Monastero della
SS. Annunziata, “Luogo della Cultura e della Vita” 2° Lotto 2° Stralcio - sito nel comune di Tredozio in Via Convento
38-40 (FC) – Comune di Tredozio – Provincia di Forlì-Cesena – Regione Emilia Romagna b-
DATI DI PROGETTO
L'oggetto dell'intervento sono i locali tecnici, ristorante, parte delle camere per l’albergo, zona mostra e locali
adiacenti, come indicato dalla documentazione di progetto.
E’ stata eseguita la progettazione in base ai dati e indicazioni attuali fornite dal committente.
Gli impianti elettrici sono stati progettati per essere gestiti attraverso un sistema di Building Automation. Questa scelta
permette la più ampia gestione centralizzata delle apparecchiature, in modo da permettere la gestione programmata
dell’illuminazione, e l’automazione in genere. Attraverso il sistema di Building, sarà possibile visualizzare lo stato
degli impianti, gli allarmi dovuti ad anomalie delle apparecchiature installate, pianificare la manutenzione,
mantenendo efficiente l’impianto e riducendo i tempi e costi di manutenzione mantenendo l’impianto efficiente.
Il risparmio energetico sarà concentrato nell’utilizzo di sistemi di illuminazione con lampade fluorescenti ed a led. In
particolare per diminuire i consumi energetici, l’illuminazione sarà comandata con sistemi di gestione versatili. In
particolare saranno utilizzati moduli per segnalazione di presenza basato sulla luce diurna permettendo di ridurre i
consumi energetici pur migliorando la qualità e la flessibilità dell’illuminazione. Per i locali di servizio le accensioni
saranno temporizzate.
Nella progettazione degli impianti elettrici si avrà avuto cura d’ integrare l’impiantistica all’architettura dello stabile
per renderla il meno invasiva possibile. In particolare si sono identificati alcuni importanti percorsi per la futura
distribuzione elettrica. Per l’illuminazione di sicurezza si è utilizzato un sistema versatile che permetta l’utilizzo delle
plafoniere per l’illuminazione normale anche per l’illuminazione di sicurezza. Per l’impianto di rivelazione incendi si
è sfruttato il sistema Wireless e tradizionale.
L'oggetto dell'intervento, e meglio dettagliati negli elaborati progettuali sono:
• Impianto d'illuminazione interna normale, e di sicurezza attraverso UPS;
• Impianto prese di forza motrice;
• Quadro Contatore «Q.C»;
• Quadro Generale Edificio «Q.G.»;
• Quadro Centrale Termica «Q.C.T.», solo alimentazione perché fornito dall’impresa termoidraulica;
• Quadro Cucina e Ristorante «Q.CUC+RIST.»;
• Quadro Reception «Q.REC.»;
• Quadro Sala Espositiva «Q.S.E.»;
• Quadro Zona Dormitorio «Q.DOR.»;
• UPS per illuminazione di sicurezza e relativo quadro;
•
Alimentazione di quadro bordo macchina per Gruppo di pressurizzazione a norma UNI EN 12845, fornito
dall’impresa idraulica, di circa 7,5 kW;
•
Alimentazione di quadro bordo delle pompe e apparecchiature a servizio del Gruppo di pressurizzazione, fornito
dall’impresa idraulica
•
Alimentazione del pannello remoto da ubicare in posizione presidiata, nella reception o dove doncordato con la DL
o tecnico di prevenzione incendi, contenente le spie di segnalazione (presenza rete, motore in funzione, allarme
livello acqua; allarme motore in protezione per sovraccarico, allarme generico) e gli allarmi acustici in caso di
avaria del sistema, per Gruppo di pressurizzazione fornito dall’impresa idraulica;
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•
Impianto di evacuazione di emergenza;
•
Impianto rilevazione invendi, TV/SAT, TP telefono, TVCC, elaborazione dati ED.
In tutti i casi si consiglia di prendere visione della documentazione di progetto, planimetrie e schemi, per avere una
visione completa e dettagliata dell’intervento che sarà eseguito.
- Non è oggetto del presente intervento altre parti d’impianto se non espressamente citato negli elaborati di progetto.
c-
CLASSIFICAZIONE DEGLI AMBIENTI IN RELAZIONE ALL’ATTIVITA’ ED
EVENTUALI PARTICOLARITA’
La composizione del fabbricato è visibile dalle planimetrie allegate.
I locali sono soggetti alla Legge 1 giugno 1939 n. 1089 e al Ministero per i Beni Culturali e Ambientali,
Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici di Ravenna.
L’attività soggette ai VVF (parere autorizzato) come comunicato dal tecnico di prevenzione incendi, sono le seguenti
• Punto 85 del DM 16.2.1982: "Scuole di ogni ordine grado e tipo".
• Punto 84 del DM 16.2.1982: "Alberghi pensioni motel dormitori con oltre 25 posti letto"
• Punto 91 del DM 16.2.1982: "impianti per la produzione del calore alimentati a combustibile gassoso
aventi potenza al focolare superiore a 116 kW" (Centrale Termica)
• Punto 91 del DM 16.2.1982: "impianti per la produzione del calore alimentati a combustibile gassoso
aventi potenza al focolare superiore a 116 kW" (Cucina a servizio del ristorante)
• Punto 64 del DM 16.2.1982: " Gruppi per la produzione di energia elettrica sussidiaria con motori endotermici di
potenza complessiva superiori a 25 kW.
•
Come dichiarato dal committente, all’interno dei locali del fabbricato non sono previsti luoghi con pericolo d’esplosione,
luoghi aventi un carico d’incendio superiore a 15, o ambienti ad uso di autorimesse.
•
Come dichiarato dal committente, all’interno dei locali in oggetto non sono presenti in deposito o lavorazione sostanze e
materiali di tipo infiammabili e combustibili.
•
Per il riscaldamento dei locali, sarà prevista una caldaia, la cui potenzialità sarà determinata dal tecnico termoidraulico.
•
Prima dell’installazione dell’impianto e le apparecchiature elettriche si deve eseguire la classificazione in base alla norma
CEI 31-30 e alla disposizione delle apparecchiature a gas. L’impianto e le apparecchiature elettriche devono essere adatte
al luogo d’installazione ed in particolare lontano dalle zone pericolose e sotto le prese d’aria permanenti. Nel caso di
impianti elettrici nelle zone pericolose, questi devono essere conformi alla Norma CEI in particolare (Ex).
•
Devono essere rispettate tutte le norme e leggi vigenti concernenti l'installazione e la manutenzione degli impianti elettrici
con pericolo d'esplosione, in particolare la Norma CEI 31-34 e tabelle allegate alla norma;
•
Il costruttore delle macchine termiche è tenuto a fornire la valutazione dei rischi ai sensi del D.P.R. 661/96
(Direttiva 90/396 CEE);
•
Le apparecchiature di riscaldamento devono essere acquistate nel rispetto del luogo d'installazione, e devono
essere presi tutti i provvedimenti per non avere zone a ventilazione impedita da concordare con il tecnico preposto.
•
Gli impianti termici devono essere realizzati, in tutte le sue parti, in conformità con le vigenti disposizioni
legislative e con le Norme UNI-CIG.
•
Non è oggetto del presente intervento gli impianti degli edifici esistenti o altri che non sono espressamente citati
nella documentazione di progetto.
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•
Le condutture per l’alimentazione delle segnalazione impianto antincendio e Bus, devono essere resistenti al fuoco (cavo
FTG10(O)M1 o FTG10M1 (RF31-22) e posate in proprie condutture come canalizzazioni con setto separatore, tubazioni,
scatole, cavi d’alimentazione, distinte e separate dai circuiti normali.
•
Per la manutenzione e verifiche periodiche vedere le specifiche nell’ultima pagina;
•
Il comando generale d’emergenza P.EM.G. del fabbricato dovrà sganciare l’interruttore generale del fabbricato (arrivo enel),
come indicato dagli schemi allegati. Il comando è posto in prossimità dell’ingresso. Targa con dicitura (SGANCIO
INTERRUTTORE GENERALE ARRIVO ENEL,).
•
Il comando generale d’emergenza P.EM. CT. sgancio dell’interruttore generale alimentazione quadro centrale termica e i servizi
di questo locale, come indicato dagli schemi allegati. Il comando è posto in prossimità dell’ingresso. Targa con dicitura
(SGANCIO INTERRUTTORE ALIMENTAZIONE QUADRO CENTRALE TERMICA);
•
Il comando generale d’emergenza P.EM. CUC. sgancio dell’interruttore generale alimentazione quadro Cucina e i servizi di
questo locale, come indicato dagli schemi allegati. Il comando è posto in prossimità dell’ingresso. Targa con dicitura
(SGANCIO INTERRUTTORE ALIMENTAZIONE CUCINA);
•
Il comando generale d’emergenza P.EM. ASC. sgancio dell’interruttore generale alimentazione quadro ascensore e i servizi di
questo locale, come indicato dagli schemi allegati. Il comando è posto in prossimità dell’ingresso. Targa con dicitura
(SGANCIO INTERRUTTORE ALIMENTAZIONE ASCENSORE);
•
Devono essere ristabilite le compartimentazioni antincendio nei passaggi dei compartimenti antincendio aventi
caratteristiche come indicato dal tecnico preposto;
Illuminazione di Sicurezza
• Per l’impianto d'illuminazione di sicurezza sono presenti delle plafoniere alimentate da soccorritore centralizzato
(UPS) con controllo direttamente nel quadro soccorritore. L’impianto è stato diviso in zone, come indicato dagli
schemi allegati. Le plafoniere utilizzate per l’illuminazione di sicurezza sono quelle utilizzate anche per
l’illuminazione normale, con l’aggiunta di una apparecchiatura che verrà installata entro scatola da incasso in
materiale isolante, in prossimità della lampada, o dove possibile e dopo avere chiesto l’autorizzazione al
costruttore, al suo interno.
•
Impianto d'illuminazione di sicurezza con plafoniere autoalimentate con auto-test, e alimentate dal quadro di zona.
Le plafoniere autoalimentate sono state poste in quei locali, come da planimetria allegata, che in caso di sgancio
dell’alimentazione devo poter funzionare in modo autonomo.
•
Nei locali batterie UPS devono essere eseguite le prese d’aria nelle pareti esterne in basso a filo del pavimento, ed in alto a
filo del soffitto di dimensioni tali da non avere zone a ventilazione impedita; In tutti i casi l’installazione del ventilatore non
è finalizzata all’aerazione del locale, ma al mantenimento della temperatura in modo che le apparecchiature non vadano in
sovratemperatura. Il ventilatore lavora per sovrapressione o depressione.
•
Devono essere rispettate tutte le norme e leggi vigenti concernenti l'installazione e la manutenzione degli impianti elettrici
con pericolo d'esplosione, in particolare la Norma CEI 31-34 e tabelle allegate alla norma;
•
Devono essere ristabilite le compartimentazioni antincendio nei passaggi dei compartimenti antincendio aventi
caratteristiche come indicato dal tecnico preposto;
•
Le condutture per l’alimentazione illuminazione di sicurezza con soccorritore centralizzato, dall’UPS, al quadro locale o di
zona fino alle apparecchiature, devono essere resistenti al fuoco (cavo FTG10(O)M1 o FTG10M1 (RF31-22) e posate in
proprie condutture come tubazioni, scatole, cavi d’alimentazione, distinte e separate dai circuiti normali o d’illuminazione di
sicurezza con apparecchiature autoalimentate, e dal sistema di controllo centralizzato. Nel tratto terminale il cavo potrà essere
normale se nello stesso compartimento, per l’alimentazione delle plafoniere, con cavo (FG7OM1R/H07Z1-K), scatole
distinte e separate, vedi particolare. L’alimentazione delle plafoniere autoalimentate saranno realizzate in cavo
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FG7OM1/H07Z1-K;
•
Il Sistema d’illuminazione di sicurezza è predisposto per il sistema di controllo centralizzato “INOTEC”, con
apparecchiature installate entro quadri nei locali UPS e nei quadri di campo, con apparecchiature periferiche, e con un
controllo nel quadro sicurezza per le lampade alimentate dal sistema centralizzato, e un controllo posto nel locale
presidiato nella reception. La stampa del rapporto di verifica è stato compreso attraverso sistema da collegare alla rete dati,
e sistema di super-visione.
•
Per la manutenzione e verifiche periodiche vedere le specifiche nell’ultima pagina;
•
L’UPS, al ripristino dell’alimentazione di rete Enel è ritardato di cinque minuti.
•
Il comando generale d’emergenza illuminazione di sicurezza alimentato da soccorritore centralizzato UPS, P.EM.UPS..,
inibizione e spegnimento dell’UPS, come indicato dagli schemi allegati. Il comando è posto in prossimità degli ingressi
per l’illuminazione di sicurezza azionabile solo in caso d’emergenza da parte dei Vigili del Fuoco.
•
All’esterno del locale UPS vi è il comando generale d’emergenza del locale illuminazione di sicurezza, P.EM.UPS…,
inibizione e spegnimento dell’ UPS, come indicato dagli schemi allegati.
•
All’interno del locale sono presenti gli accumulatori dell’UPS, perciò è proibito usare acqua per spegnere gli incendi. Il
tipo e le caratteristiche dei mezzi d’estinzione saranno decisi dal tecnico preposto.
•
L’inserimento della luce di sicurezza avviene anche nel caso di mancanza Enel o per apertura delle apparecchiature di
protezione dell’impianto d’illuminazione normale. Da ogni interruttore automatico, per la protezione dei soli circuiti luce,
dei quadri sono stati predisposti dei contatti di scattato interruttore che azionano l’inserzione dell’illuminazione di
sicurezza. I contatti sono tutti collegati alla centrale per l’illuminazione di sicurezza.
•
Per evitare che nelle apparecchiature di comando o nei sottoquadri vi fossero tensioni pericolose, trasferite da altri quadri,
si è provveduto all’alimentazione attraverso circuiti Selv a 24 Vdc (24Vcc), oltrettutto la tensione 24 Vdc è servita per
coprire le grandi distanze e risparmiare sulla sezione dei cavi utilizzati.
•
All’interno dei locali saranno utilizzati cavi FTG10M1, FTG10(O)M1 (RF31-22) resistente all’incendio, per
l’illuminazione di sicurezza.
Impianto di Evacuazione
•
Le apparecchiature dell’impianto di Evacuazione devono essere conformi alla norma EN 60065 (CEI 92-1) "Apparecchi
audio, video e apparecchi elettronici similari - Requisiti di sicurezza".
•
Il sistema di Evacuazione dovrà essere conforme alle prescrizioni della norma CEI EN 60849 (CEI 100-55):
•
Il sistema di diffusori acustici per la diffusione di emergenza dovrà essere cablato con cavo resistente al fuoco tipo
FTG10(O)M1 CEI 20.45.
•
Le condutture per l’alimentazione dei circuiti di sicurezza non possono transitare negli ambienti con pericolo d’esplosione.
•
Il Sistema d’allarme acustico d’emergenza per l’evacuazione è realizzato con altoparlanti con caratteristiche tali ad
avvertire le persone presenti delle condizioni di pericolo per l’evacuazione. La base microfonica è installata solo nella
Reception, assieme al quadro e al sistema di alimentazione attraverso batterie in locale presidiato
•
All’interno dei locali saranno utilizzati cavi FTG10M1, FTG10(O)M1 (RF31-22) resistente all’incendio, per l’allarme
acustico d’emergenza;
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Gruppo di pressurizzazione, pompa antincendio, a norma UNI EN 12845
•
Con il comandi d’emergenza P.EM.GEN, una volta azionato apre l’interruttore generale arrivo ENEL, mentre la pompa
antincendio è alimentata a monte dell’interruttore generale ENEL come da schema e come richiesto dal tecnico di
prevenzione incendi. In tutti i casi per una visione completa del circuito sganci d’emergenza si deve consultare la
documentazione tecnica allegata.
•
La pompa antincendio ed il relativo quadro per la pompa antincendio, deve essere conforme alle norme e leggi vigenti in
particolare UNI EN 12845, fornito dall’impresa termoidraulica.
•
Le condutture in campo per l’alimentazione della pompa antincendio devono essere posate in proprie condutture come
tubazioni, scatole, cavi d’alimentazione, distinte e separate dai restanti circuiti come indicato dalla documentazione tecnica
allegata.
•
I cavi di alimentazione saranno del tipo FTG10M1, FTG10(O)M1 (RF31-22) resistente all’incendio;
•
Occorrerà inoltre che il pannello remoto, fornito dall’impresa termoidraulica, sia in posizione presidiata;
•
In base alle indicazioni del tecnico preposto per la prevenzione incendi si devono ripristinare le compartimentazioni
antincendio.
•
Il vano Pompe per impianto di pressurizzazione antincendio deve essere realizzato in conformità alla UNI 11292;
•
Obbligo del committente del rispetto delle prescrizioni del D.Lgs. 9 Aprile 2008 n.81 e relativi decreti, per il
miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro. In tutti i casi in base alle indicazioni del
committente l’attività non è considerata ad alto rischio.
•
Obbligo del committente attestare che le macchine siano conformi alle normative previgenti e in particolare del rispetto
delle prescrizioni del D.Lgs. 9 Aprile 2008 n.81. Nel presente intervento si è provveduto alla predisposizione della sola
alimentazione attraverso interruttore sezionatore dei quadri bordomacchina forniti da committente.
•
Non è oggetto del presente intervento gli impianti bordomacchina, le apparecchiature esistenti se non
espressamente menzionate.
•
L’azienda vincitrice dell’appalto dovrà provvedere alla richiesta dell’aumento di potenza ad Enel o al fornitore energetico come
da computo metrico, e per le linee telefoniche e ADSL come richiesta dalla committenza.
•
I lavori, descritti nelle specifiche, dovranno essere eseguiti nel rispetto delle leggi e normative vigenti applicabili
alle lavorazioni ed ai materiali, anche se non espressamente richiamate, e loro successivi eventuali aggiornamenti.
Si intendono quindi implicitamente richiamate tutte le norme relative alle opere strutturali di edifici, opere di
fondazione comprese, e relative alle finiture ed impianti .
•
La normativa di riferimento indicata nei capitoli del presente elaborato progettuale deve intendersi quale riferimento non
esaustivo di tutte le disposizione vigenti applicabili all’argomento trattato, è infatti obbligo inderogabile dell’impresa
fornire materiali ed eseguire lavorazioni in conformità alle vigenti disposizioni di legge ed a regola d’arte.
•
Per effetto di aggiornamenti tecnici normativi sopravvenuti o emanati nel corso dell’esecuzione dell’appalto
le lavorazioni eseguite successivamente alla data di entrata in vigore dei nuovi provvedimenti dovranno
essere conformi a questi ultimi qualora in contrasto col presente elaborato.
•
Tutte le condutture che possono essere danneggiate vanno protette meccanicamente e le apparecchiature vanno
installate ad un'altezza (maggiore di 2500mm) come indicato dalla documentazione di progetto.
•
I dati in ingresso e altra documentazione menzionata è stata fornita dal committente.
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•
A fine lavori consegna manuali, rilascio di certificazioni e aggiornamento As Built degli elaborati grafici,
piante e schemi elettrici, schemi a blocchi. Nelle piante oltre a riportare le apparecchiature, a fianco di ogni
componente identificabile con una centrale o componente dovrà essere riportato il n. indicativo o indirizzo
del rilevatore e modulo i/o. As Built devono essere firmati da professionista abilitato.
•
Si devono installare le targhette serigrafate indelebile in plexiglas o altro (non autoadesiva) normalizzati riportanti
le scritte e le sigle delle apparecchiature elettriche, prese, plafoniere di sicurezza centralizzate, con numerazione
come indicato dalle planimetrie allegate, ecc., di dimensioni tali da essere leggibile da terra.
Tutti i materiali impiegati nella realizzazione degli impianti elettrici saranno della migliore qualità, lavorati a perfetta
regola d'arte, ed avranno le seguenti caratteristiche generali:
•
saranno di ottima qualità;
•
avranno piena rispondenza all'uso cui sono destinati;
•
avranno piena rispondenza alle norme vigenti in materia, in special modo per quanto riguarda le prescrizioni
inerenti il funzionamento, l'isolamento, il riscaldamento, ecc.;
•
saranno dotati di Marchio Italiano di Qualità, limitatamente a quelli per i quali n’è prevista la concessione;
•
avranno dimensioni unificate secondo le tabelle UNEL in vigore;
•
saranno privi di qualsiasi avaria o difetto.
La Direzione Lavori potrà richiedere, ove lo ritenga necessario, la campionatura di quei materiali non specificati nella
documentazione di progetto e che la ditta installatrice intende utilizzare per l’esecuzione dei lavori. Tali campioni
dovranno essere accompagnati da una scheda tecnica riportante tutti i dati e le caratteristiche del prodotto, necessaria
per la valutazione ed eventuale approvazione da parte della Direzione Lavori. La messa in opera di tali prodotti è
vincolata dall’approvazione della D.L., la quale dovrà dare il proprio responso, laddove possibile, entro 15 giorni dalla
presentazione dei campioni e della relativa documentazione. La Ditta appaltatrice non dovrà porre in opera materiali
rifiutati dalla Direzione Lavori, provvedendo quindi ad allontanarli dal cantiere.
In base ai seguenti dati, e secondo DM 37/08 è obbligo di progetto.
Viste le caratteristiche degli ambienti è richiesto un grado di protezione minimo IP40, e IP ≥55 all’interno.
All'esterno dei locali vanno installate apparecchiature con grado di protezione minimo IP≥55;
Le caratteristiche dei corpi illuminanti devono essere adatte all'ambiente d’installazione;
Le apparecchiature installate su strutture combustibili devono essere a marchio “F”.
d–
DATI DEL SISTEMA DI DISTRIBUZIONE
Il sistema di distribuzione dell’energia sarà un sistema T.T. e frequenza 50 Hz con alimentazione Trifase 400/230V.
In base ad un esame dell’assorbimento delle utenze e dei coefficienti di contemporaneità s’ipotizza una fornitura energetica di
circa 50,0 kW, che però dovrà essere verificata in fase d’opera.
Si ipotizzano un punto di consegna e fornitura dell’energia elettrica da parte dell’ente distributore ubicati in apposita
nicchia esterna all’edificio. In tutti i casi in corso d’opera si definirà la posizione esatta di tale complesso previo
accordo con l’ente fornitore.
Per la fornitura energetica di dovrà prendere contatto con l’Enel e la committenza e di dovrà realizzata la nicchia
contatori per l’alimentazione di tutto lo stabile. In questa fase si dovranno eseguire tutti gli adempimenti propedeutici
per la realizzazione della cabina di trasformazione MT/bt necessaria per l’alimentazione di tutto il fabbricato.
In tutti i casi in corso d’opera si definirà la posizione esatta di tale complesso previo accordo con l’ente fornitore.
Per la distribuzione si può consultare la documentazione di progetto e gli schemi a blocchi.
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e-
DESCRIZIONE DEI CARICHI ELETTRICI
Per quanto riguarda i carichi elettrici previsti si rimanda agli schemi elettrici allegati per i circuiti luce e forza motrice,
e impianti speciali.
fRISPONDENZA A LEGGI E NORMATIVE IN VIGORE
La normativa di riferimento indicata nei capitoli del presente elaborato progettuale deve intendersi quale riferimento
non esaustivo di tutte le disposizione vigenti applicabili all’argomento trattato, è infatti obbligo inderogabile
dell’impresa fornire materiali ed eseguire lavorazioni in conformità alle vigenti disposizioni di legge ed a regola
d’arte.
Gli impianti e tutti i componenti elettrici installati devono essere realizzati a regola d'arte in osservanza a quanto
dettato dalle leggi 186/68 e il DM 37/08. In particolare tutti i componenti e i materiali utilizzati dovranno essere forniti
di marchio Italiano di Qualità (IMQ) quando previsto, e si tratterà comunque di prodotti e componenti conformi a
quanto disposto dalle norme e leggi vigenti e come da DM 37/08; costruiti a perfetta regola d’arte. Gli stessi devono
presentare caratteristiche d’idoneità all'ambiente d’installazione ed essere conformi alle norme di legge e ai
regolamenti vigenti d’uso generale in particolare alle:
• Legge
n. 186 del 01-03-1968;
• Legge
n. 791 del 18-10-1977;
• DPR
n. 384 del 27-04-1978 e D.M. n. 236 del 14.06.89;
• DM
37/08 del 22 gennaio 2008;
• DPR
n. 459 del 24-07-1996;
• D.M.
n. 10/03/1998;
• - DPR 462 del 22 ottobre 2001 “Regolamento di semplificazione del procedimento per la denuncia di installazione
e dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche, di dispositivi di messa a terra di impianti elettrici e di
impianti elettrici pericolosi (G.U. N° 6 del 8/1/2002). Con abrogazione degli art. 40 2 328 del DPR 547/55, degli
art. 2,3 e 4 del DM 12/9/1959 e dei modelli A, B, C allegati allo stesso DM;
• IIl D.Lgs. 9 Aprile 2008 n.81 ha abrogato il D.Lgs. 626 e DPR 547/55 attuando l’articolo 1 della legge n° 123 del
3/08/’7, per cui le disposizioni della vecchio D.Lgs. 626 del 1994 “Attuazione delle direttive 89/391/CEE,
89/654/CEE, 89/655/CEE, 89/656/CEE, 90/269/CEE, 90/270/CEE, 90/394/CEE e 90/679/CEE riguardanti il
miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro va ad integrare ed in alcuni articoli a
sostituire il DPR 547/55, vengono incorporate nel nuovo decreto legge.
• Norme emanate dal Comitato Elettrotecnico Italiano per l'esecuzione degli impianti elettrici e la costruzione delle
relative apparecchiature con particolare riferimento alle Norme aggiornate seguenti:
• - 0-2
Guida per la definizione della documentazione di progetto di impianto elettrico;
• - 11-1
Impianti elettrici con tensione superiore a 1kV in corrente alternata;
• - 11-15
Esecuzione dei lavori sotto tensione;
• - 11-17
Impianti di produzione, trasporto e distribuzione di energia elettrica: linee in cavo;
• - 16-3
Principi fondamentali e di sicurezza per l’interfaccia uomo-macchina, la marcatura e l’identificazione.
Principi di codifica per gli indicatori e gli attuatori;
• - 16-3
Principi fondamentali e di sicurezza per l’interfaccia uomo-macchina, la marcatura e l’identificazione.
Principi di codifica per gli indicatori e gli attuatori;
• - 17-13/
Apparecchiature assiemate di protezione e manovra per bassa (quadri Bt);
• - 20-45
Cavi resistenti al fuoco isolati con mescola elastomerica, con tensione nominale U0/U non superiore a
0,6/1 kV
• - 31-30
Costruzioni elettriche per atmosfere esplosive per la presenza di gas;
• - 31-35
Costruzioni elettriche per atmosfere esplosive per la presenza di gas, guida all'applicazione della
Norma CEI 31-30, Classificazione dei luoghi pericolosi;
• - 31-35/A
Costruzioni elettriche per atmosfere esplosive per la presenza di gas, guida all'applicazione della
Norma CEI 31-30, Classificazione dei luoghi pericolosi - Esempi di applicazioni;
• - 31-33
Costruzioni elettriche per atmosfere esplosive per la presenza di gas, Parte 14 Impianti elettrici nei
luoghi con pericolo di esplosione per la presenza di gas (diversi dalle miniere);
• - 34-22
Apparecchi di illuminazione Parte 2-22: Prescrizioni particolari Apparecchi di emergenza;
• - 64-8
Impianti elettrici utilizzatori con tensione fino a 1.000 V;
• -64-12
Guida per l’esecuzione dell’impianto di terra negli edifici a destinazione residenziale e terziario;
progettazione, consulenza e collaudo impianti elettrici normali e speciali
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•
•
•
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•
•
•
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•
- 70-1
Gradi di protezione degli involucri;
- 81-10/1-4 Protezione di strutture contro i fulmini;
- 81-11
Impianti di protezione contro i fulmini
-81-12
Componenti per la protezione contro i fulmini (LPC)
- 103-1
Impianti telefonici interni;
- 100-55
Sistemi elettroacustici applicati ai servizi di emergenza “Sound systems for emergency purposes”;
Norme UNI con particolare riferimento alle seguenti, aggiornate:
12464-1
Illuminazione dei Posti di lavoro “Posti di Lavoro in Interni”;
1838
Illuminazione di Sicurezza.
UNI 9795: Sistemi fissi automatici di rivelazione e di segnalazione d'incendio UNI-EN 54-1: Sistemi di rivelazione automatica d'incendio - Introduzione
UNI-EN 54-2: Sistemi di rivelazione automatica d'incendio – Centrale di controllo e segnalazione
UNI-EN 54-3: Sistemi di rivelazione automatica d'incendio – Dispositivo sonoro di allarme Apparecchiature di
alimentazione
• UNI-EN 54-4: Sistemi di rivelazione automatica d'incendio – Apparecchiature di alimentazione
• UNI-EN 54-5: Componenti dei sistemi di rivelazione automatica d'incendio - Rivelatori di calore – Rilevatori
puntiformi con un elemento statico
• UNI-EN 54-6: Componenti dei sistemi di rivelazione automatica d'incendio - Rivelatori di calore – Rilevatori
velocimetrici puntiformi senza elemento statico
• UNI-EN 54-7: Componenti dei sistemi di rivelazione automatica d'incendio - Rivelatori puntiformi di fumo Rivelatori funzionanti secondo il principio di diffusione della luce o della ionizzazione
• UNI-EN 54-8: Componenti dei sistemi di rivelazione automatica d'incendio - Rivelatori di calore a soglia di
temperatura elevata;
• UNI-EN 54-9: Componenti dei sistemi di rivelazione automatica d'incendio - Prove di sensibilità su focolari tipo
• Raccomandazioni ISPESL, A.U.S.L., ENEL, TELECOM, VV.FF., Commissione Provinciale di Vigilanza sui
locali di Pubblico Spettacolo, ecc.
I lavori, descritti nelle specifiche, dovranno essere eseguiti nel rispetto delle leggi e normative vigenti
applicabili alle lavorazioni ed ai materiali, anche se non espressamente richiamate, e loro successivi
eventuali aggiornamenti.
Si intendono quindi implicitamente richiamate tutte le norme relative alle opere strutturali di edifici, opere
di fondazione comprese, e relative alle finiture ed impianti .
Oltre alle norme specifiche quali Leggi, D.M., D.P.R, D.P.C.M, D.Lgs, Circolari ministeriali ecc… si
considerano quindi eseguiti a regola d’arte le lavorazioni rispettose delle:
Normative UNI, UNI-CNR, UNI-VVF, CEI; UNI-EN, EN ed altri istituti di unificazione
Standards e prescrizioni degli Enti erogatori di energia e di servizi;
Norme particolari del Committente, qualora esplicitate.
La normativa di riferimento indicata nei capitoli del presente elaborato progettuale deve intendersi quale
riferimento non esaustivo di tutte le disposizione vigenti applicabili all’argomento trattato, è infatti obbligo
inderogabile dell’impresa fornire materiali ed eseguire lavorazioni in conformità alle vigenti disposizioni
di legge ed a regola d’arte.
Tutte le disposizioni in materia di sicurezza sul lavoro sono specificate nel Piano di sicurezza e
coordinamento
Per effetto di aggiornamenti tecnici normativi sopravvenuti o emanati nel corso dell’esecuzione
dell’appalto le lavorazioni eseguite successivamente alla data di entrata in vigore dei nuovi
provvedimenti dovranno essere conformi a questi ultimi qualora in contrasto col presente elaborato.
h-
CARATTERISTICHE GENERALI DELL’IMPIANTO ELETTRICO
L'impianto elettrico in questione deve alimentare gli impianti elettrici a servizio dello stabile.
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i-
DESCRIZIONE DELLE MISURE DI PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI INDIRETTI
Protezione contro i contatti indiretti
Devono essere protette contro le tensioni di contatto tutte le parti metalliche comunque accessibili dell'impianto
elettrico, delle macchine e degli apparecchi utilizzatori, ordinariamente non in tensione ma che per difetto
d’isolamento o per altre cause accidentali potrebbero trovarsi sotto tensione (masse).
Tale protezione deve essere realizzata mediante messa a terra delle parti metalliche da proteggere e coordinamento con
dispositivi atti ad interrompere l'alimentazione in caso di guasto pericoloso. Le apparecchiature a doppio isolamento
non vanno collegate a terra. Le masse estranee (parti conduttrici, non facenti parte dell'impianto ma suscettibili di
introdurre il potenziale di terra), vanno collegate a terra.
La protezione dai contatti indiretti nei sistemi T.T. di categoria I è assicurata dal coordinamento fra impianto di terra e
interruttori differenziali.
Deve a tal fine essere rispettata la seguente relazione:
50 V= Valore della tensione limite (Ul) nei luoghi ordinari.
25 V= Valore della tensione limite (Ul) nei luoghi a maggiore rischio elettrico.
Deve a tal fine essere rispettata la seguente relazione:
- per i locali ad uso medico o similari,
Ia x RA ≤ 25 V
Ia = Valore della corrente in (A) che fa intervenire le protezioni;
RA = Somma delle resistenze (Ω) del dispersore e dei conduttori di protezione delle masse;
25 = Valore della tensione limite (V) nei luoghi a maggiore rischio elettrico.
- per gli ambienti ordinari,
Ia x RA ≤ 50 V
Ia = Valore della corrente in (A) che fa intervenire le protezioni;
RA = Somma delle resistenze (Ω) del dispersore e dei conduttori di protezione delle masse;
50 = Valore della tensione limite (V) nei luoghi ordinari come rischio elettrico.
In questo caso è richiesta l’installazione di interruttori differenziali sensibili alle correnti pulsanti e alternate del tipo
«A» come da documentazione tecnica allegata;
Nel presente caso considerata l’Idn dell'interruttore differenziale generale, l’alimentazione da ENEL, pari a 1 A
selettivo, occorre che la resistenza di terra sia inferiore a 25 Ohm, vista la presenza di luoghi a maggiore rischio
elettrico, mentre per i circuiti terminali Idn ≤ 0,03A tipo A;
Nel quadri a valle e sottoquadri la protezione è realizzata attraverso differenziali, come indicato negli schemi allegati.
In tutti i casi alla messa in servizio dell’impianto si dovrà prevedere alla misura dell’impedenza dell’anello di
guasto/Resistenza di terra, e verbalizzarla, nelle varie configurazioni di impianto e della verifica dei coordinamenti
delle protezioni contro i contatti indiretti, anche per i quadri/sottoquadri;
Impianto di terra
All’interno e all’esterno dell’edificio oggetto dell’intervento sarà realizzato un impianto di messa a terra con dispersori
di tipo verticale in acciaio zincato a “X” 50x50x5mm L=2500 mm e orizzontale con corda nuda S=50 mmq e φel. 1.8
mm, e dispersori intenzionali collegati ai ferri delle strutture di cemento armato e rete elettrosaldata.
Nel quadro Generale o sottoquadri, sarà realizzato il nodo principale di terra con sbarra in rame al quale vanno
collegati i conduttori di protezione, i conduttori equipotenziali principali, i conduttori di terra.
Saranno realizzati i collegamenti equipotenziali principali tramite collegamento al collettore principale di terra con
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cavo N07V-K 1x16 mmq giallo/verde delle tubazioni metalliche ed eventuali masse estranee in ingresso all’edificio,
come indicato dalla planimetria allegata.
E’ stato previsto un conduttore di protezione con cavo N07V-K 16 mmq giallo/verde, montante unico di terra “Pe”,
entro scatole dedicate. Tutti i conduttori di protezione derivati dovranno avvenire senza l’interruzione del montante
unico di protezione e con morsetti a compressione a “C”, o cavi multipolari con cavo giallo/verde.
Per ulteriori chiarimenti consultare la planimetria, i particolari costruttivi e gli schemi.
Al nodo o collettore di terra del quadro contatore o in scatola dedicata vanno connessi:
- Il conduttore di terra in corda nuda Cu 50 mmq φel. 1.8 mm;
- I conduttori equipotenziali principali con cavo N07V-K 1x16 mmq giallo/verde;
- I conduttori di protezione con cavo N07V-K giallo/verde, o FG7R con nastro o fascette all'estremità giallo/verde con sezione
uguale o metà a quella del conduttore di fase;
Per ulteriori chiarimenti consultare la planimetria, i particolari costruttivi e gli schemi.
•
Eseguire la verifica dell’impianto di terra in conformità con il D.P.R. 22/10/2001 n. 462 e comunicarlo
all’ENEL, assieme al documento necessaria;
Collegamenti equipotenziali nei bagni e simili
Saranno eseguiti per ottenere l'equalizzazione del potenziale di tutti gli apparecchi e di tutte le tubazioni di adduzione e
scarico di fluidi (acqua impianti idrico e termico, gas) ai vari apparecchi sanitari o altri utilizzi o servizi quali vasca,
piatto doccia con lastra metallica sotto pavimento, lavabo, lavello, bidet, ecc.). I collegamenti saranno eseguiti con le
seguenti modalità:
• cavo: il cavo impiegato sarà del tipo flessibile in rame isolato in pvc di colore giallo-verde e sezione minima pari a
6 mmq per gli ambienti di uso medico e come successivamente detto per gli altri ambienti. Sarà posato entro
tubazioni protettive in PVC della serie pesante di tipo corrugato se incassate sottotraccia a parete o di tipo rigido
negli altri casi e con diametro di almeno 16 mm. Il cavo sarà portato fino alla più prossima cassetta di derivazione
senza che su di esso siano fatte giunzioni;
• organi di connessione:
a) morsetti in lega presso fusa per tubi fino a circa 2" costituiti da due parti apribili e serrate sulla tubazione con
due bulloni in acciaio zincato; provvisti di morsetto a vite per il conduttore equipotenziale;
b) morsetti in acciaio zincato per tubazioni fino a 6" serrati mediante fascetta in nastro di acciaio zincato;
provvisti di morsetto a vite per il conduttore equipotenziale;
c) bulloni in acciaio zincato per la connessione di vasche, piatti doccia con lastra metallica sotto pavimento.
• I morsetti saranno posti in opera in modo che sia possibile ispezionare la connessione conduttore equipotenziale morsetto.
I collegamenti equipotenziali supplementari, devono essere eseguiti in tutti i bagni.
Un conduttore equipotenziale supplementare che connette tra di loro due masse estranee, o che connette una massa
estranea all'impianto di terra, deve avere sezione non inferiore a 2,5 mmq se è prevista una protezione meccanica, 4
mmq se non è prevista.
Nelle zone 1, 2, 3 possono essere installati elementi riscaldanti annegati nel pavimento e previsti per riscaldare il
locale, purché siano ricoperti da una griglia metallica messa a terra o da uno schermo metallico messo a terra,
collegato al collegamento equipotenziale supplementare (CEI 64/8 sezione 701.413.1.6.).
I collegamenti equipotenziali supplementari, devono essere eseguiti in tutti i bagni.
Un conduttore equipotenziale supplementare che connette tra di loro due masse estranee, o che connette una massa
estranea all'impianto di terra, deve avere sezione non inferiore a 2,5 mmq se è prevista una protezione meccanica, 4
mmq se non è prevista.
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l–
DESCRIZIONE DELLE MISURE DI PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI DIRETTI
Le parti attive devono essere completamente ricoperte con isolamento che può essere rimosso solo mediante
distruzione. L'isolamento è destinato ad impedire qualsiasi contatto con parti attive. Le barriere o gli involucri sono
destinati ad impedire il contatto con parti attive.
Quando è necessario togliere barriere, aprire involucri o togliere parti di involucri, questo deve essere possibile solo
con l'uso di una chiave o di un attrezzo; oppure se, dopo l'interruzione dell'alimentazione alle parti attive contro le
quali le barriere o gli involucri offrono protezione, il ripristino dell'alimentazione sia possibile solo dopo la
sostituzione o la chiusura delle barriere o degli involucri stessi
Le parti attive devono essere poste entro involucri o dietro barriere tali da assicurare almeno il grado di protezione
IPXXB
L'uso di interruttori differenziali con corrente differenziale di intervento non superiore a 30 mA, pur permettendo di
eliminare gran parte dei rischi dovuti ai contatti diretti, non è riconosciuto quale misura di protezione completa contro
questi contatti, "come nel caso di contatti bipolari ma è riconosciuto come protezione addizionale contro i contatti
diretti in caso di insuccesso delle altre misure di protezione o di incuria da parte degli utilizzatori.
n DESCRI ZIONE, SCELTA, TIPOLOGIA E DIMENSIONAM ENTO DEGLI IMPIANTI
ELETTRICI , E DEI COMPONENTI ELETTRICI PRI NCIPALI
Generalità.
La gestione dell’impianto sarà realizzato con un sistema BUS. Questa scelta permetterà la più ampia gestione
centralizzata delle apparecchiature in genere, in modo da permettere sia la gestione programmata (illuminazione,
spegnimento totale dell’illuminazione da un solo punto, creazione di scenari, abilitazione o disabilitazione di comandi
in punti di accesso, chiamata bagni normali e disabili con segnalazione locali e centralizzate, ecc.);
Attraverso il sistema bus sarà possibile visualizzare lo stato degli impianti, gli allarmi dovuti ad anomalie delle
apparecchiature installate, eseguire comandi, ecc. Tutti gli allarmi scattti termici delle pompe, motori elettrici,
dovranno essere collegati al sistema al sistema Bus per garantire una segnalazione in caso di anomalie.
L’impianto potrà essere visualizzato e gestito dalla Reception, e del ristorante solo per quel che riguarda questa
attività. In tutti i casi il sistema permetterà ad ogni zona, in base alla destinazione d’uso, una sua programmazione
indipendente per scenari, comandi, ecc. La programmazione, compresa nel seguente progetto sarà in tutti i casi
concordata con la committenza. Per i locali di servizio lo spegnimento sarà temporizzato per eliminare sprechi dovuti a
dimenticanze nello spegnimento dell’illuminazione.
Illuminazione Normale e Risparmio Energetico
Gli apparecchi illuminotecnici dovranno essere a basso consumo, lampade fluorescenti e reattori elettronici, ed in
particolare dovranno essere a led per le zone di accesso o dove siano a portata di mano.
Sistema Building Automation KONNEX
Il totale è comprensivo di:
• attribuzione dell’indirizzo fisico identificativo ad ogni singolo pezzo;
• programmazione degli ingressi e uscite e del loro funzionamento in base a quanto descritto dalla committenza o DL;
• Gestione del controllo accessi
• Generazione degli allarmi in base a quanto indicato dalla DL o committenza
• assistenza tecnica per fornire le adeguate istruzioni di posa e cablaggio dei dispositivi;
• collaudo funzionale e messa in servizio.
• Compreso 20 variazioni di punti di programmazione, come comandi/scenari/allarmi/ecc,. dopo la messa in servizio.
• Gestione alberghiera controllo accessi compreso modulo opzionale per il controllo degli accessi generazioni di chiavi
e dei relativi dispositivi knx.
• Modulo Metering per gestione misura energia elettrica per le varie attività per la contabilizzazione dell’energia
consumata;
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• Nella reception sarà installata una postazione desktop (monitor, mouse e tastiera) con Hardware per la gestione del
complesso, che ovrà essere ampliato in futuro.
• Nel ristorante sarà installato un iPad per la gestione dell’illuminazione, allarmi ed altro, del tipo:
Display Multi-Touch widescreen lucido retroilluminato LED da 9,7" (diagonale) con tecnologia IPS
Risoluzione di 1024x768 pixel a 132 ppi (pixel per pollice)
Rivestimento oleorepellente a prova di impronte
Supporta la visualizzazione simultanea di più lingue e set di caratteri
Lato Bassa Tensione
L'impianto avrà origine dal quadro quadro contatore Q.C., e alimenterà il quadro generale.
Il quadro generale, “Q.G.CAB.” alimenterà i sottoquadri posti nei vari locali.
Nei sottoquadri saranno installate tutte le apparecchiature per la protezione e il funzionamento dell’impianto elettrico;
Il quadro per l’illuminazione di sicurezza sarà posto i un locale dedicato e REI come da indicazioni del tecnico di
prevenzione incendi.
Per le alimentazione sono state previste tubazioni indipendenti, e montante unico di protezione (Pe) nel quale le giunzioni o
collegamenti ai piani devono avvenire senza interruzione della continuità elettrica attraverso morsetti a “C”.
Per le alimentazioni sono state previste tubazioni indipendenti, e montante unico di protezione (Pe) nel quale le giunzioni o
collegamenti ai piani devono avvenire senza interruzione della continuità elettrica attraverso morsetti a “C”, o cavi multipolari con
cavo giallo/verde.
I quadri elettrici saranno installati in luoghi di servizio o se accessibili devono essere apribili solo attraveso
chiavi o da personale addetto avente la qualifica ad operare.
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Distribuzione impianto elettrico
La distribuzione degli impianti elettrici sarà, se non diversamente specificato, di tipo incassato a parete, pavimento e soffitto con grado
di protezione minimo pari ad IP40.
- La distribuzione degli impianti elettrici sarà, se non diversamente specificato, di tipo in vista con canale chiuso con coperchio
con accessori di fissaggio per i locali quadri o centrale termica o di servizio;
- Tubo rigido in PVC “INSET”, scatole di derivazione in metallo IP65 o scatole di derivazione in PVC IP55, pressacavi IP68,
Saranno utilizzati cavi tipo FG7OM1 o FG7M1, FTG10OM1 per gli impianti speciali.
- La distribuzione dei circuiti d’illuminazione di sicurezza sarà posata in canalizzazioni separate dai restanti circuiti.
- Per la distribuzione dei circuiti normali avranno un proprio canale come gli aux e di controllo, saranno posati in proprio
canale o tubazione.
- Tubazioni indipendenti per la divisione degli impianti Ausiliari e distribuzione impianto di rilevazione incendi. In particolare per
l’impianto di rilevazione incendi le targhe ottiche e acustiche dovranno essere alimentate attraverso cavi resistenti al fuoco (cavo
FTG10(O)M1 o FTG10M1 (RF31-22), distinti e separati dalle altre alimentazioni. Nelle condutture ausiliare, che per semplicità
verranno chiamate AUX, saranno posati i cavi per gli impianti di bassissima tensione, Bus, Citofono, ecc.
- Canalizzazioni per la distribuzione dei cavi del telefono e dati (TP/ED);, TVCC, TV/SAT, ecc..
- Utilizzo di cavi H07Z1-K, in tubazioni incassate o in vista;
Saranno utilizzati cavi tipo FG7M1/FG7OM1 per gli impianti normali e speciali entro canale a rete in metallo o all’interno
di canale in materiale isolante. Per le condutture in canale in materiale isolante (canale a battiscopa) in vista con o tubo
rigido in PVC e scatole con grado di protezione IP≥ 55, cavi tipo H07Z1-K.
Per gli impianti esterni all’edificio le apparecchiature devono presentare un grado di protezione IP≥ 55, e devono essere alimentate
attraverso cavi aventi tensione di isolamento 0,6/1KV del tipo FG7M1/FG7OM1 se posati in cavidotti interrati con tubo in PVC
con profondità maggiore o uguale a 500 mm e pozzetti ispezionabili con botola carrabile, come da particolare allegato. I cavi per il
sistema bus e citofonico devono essere adatti per la posa interrata.
Le apparecchiature poste in luoghi dove vi sia pericolo di urti o danneggiamenti devono essere installati ad una altezza minima dal
piano di camminamento di 2500 mm se inferiore devono essere protetti meccanicamente.
Le prestazioni fondamentali che l'impianto dovrà fornire sono:
L'oggetto dell'intervento, e meglio dettagliati negli elaborati progettuali sono:
Impianto d'illuminazione interna normale, e di sicurezza attraverso UPS;
Impianto prese di forza motrice;
Quadro Contatore «Q.C»;
Quadro Generale Edificio «Q.G.»;
Quadro Centrale Termica «Q.C.T.», solo alimentazione perché fornito dall’impresa termoidraulica;
Quadro Cucina e Ristorante «Q.CUC+RIST.»;
Quadro Reception «Q.REC.»;
Quadro Sala Espositiva «Q.S.E.»;
Quadro Zona Dormitorio «Q.DOR.»;
UPS per illuminazione di sicurezza e relativo quadro;
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Le dimensioni e le canalizzazioni devono essere prese come indicazioni minime e devono essere aumentate nel caso si considerino
insufficienti.
Le tubazioni con tubo rigido in PVC e canalizzazioni (sia metalliche che in materiale isolante) vanno realizzate a
marchio IMQ, e cassette derivazione/smistamento in PVC autoestinguente ad IMQ aventi dimensioni superiori di non
meno del 50% in più dei volumi occupati dai cavi ed accessori. Va previsto il 30% in più di tubazioni o canalizzazioni i
libere e vanno rispettate le norme CEI per quello che concerne la segregazione dei circuiti a tensioni differenti;
Per ciò che riguarda l’impianto TV/SAT , TP e ED, rilevazione Incendi, TVCC, circuiti bassissima tensione, Bus sono
previste tubazioni/canalizzazioni e scatole di derivazione in PVC distinte e separate tra loro e dai restanti circuiti
alimentati dalla tensione di rete.
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La rete di distribuzione del segnale TV/SAT sarà centralizzata e avverrà tramite cavi, del tipo coassiale con
impedenza caratteristica di 75 ohm. Per le derivazioni saranno usati dei partitori di segnale ai piani e
alloggiati in cassette di derivazione dedicate. Le dorsali dell’impianto TV/SAT sarà realizzato con tubazioni
rigide in vista e scatole in materiale isolante per renderlo distinto e separato dai restanti impianti.
Camere Esistenti e Sistema di controllo Tremoidraulico
Le camere da letto per uso albergo saranno ristrutturate come impiantistica elettrica per collegarle al sistema Building
Automation KONNEX, riutilizzando le apparecchiature esistenti, come da schema allegato.
Nelle camere sarà installato un lettore con tasca Bege che dovrà attivare tutto l’impianto con persona presente ai
camera, dando un contatto pulito al sistema del controllo termoidraulico. Il sistema termoidraulico sarà fornito
dall’impresa termoidraulica, e l’impresa elettrica dovrà eseguire le tubazioni, i cablaggi, compreso il cavo e niente
altro.
Distribuzione forza motrice
La distribuzione della forza motrice è realizzata nella tipologia descritta precedentemente.
Le prese sono di tipo con alveoli protetti, 2P+T 10A, bipasso 2P+T 10/16 A, o Unel P30 2P+T 16A, con o senza
comando locale con interruttore bipolare. Le prese saranno alloggiate in apposite scatole da esterno della stessa serie
del canale in materiale plastico. Prese CEE 2P+ T 16A e 3P+T 16A, 2P+T 10/16 A, con o senza protezzione da
proprio interruttore magnetotermico differenziale.
Per la terrazza esterna al ristorante le prese saranno poste all’interno di un quadro in acciaio Inox, da concordare con la DL.
Illuminazione
L'illuminazione sarà realizzata nella tipologia descritta precedentemente.
Per l'illuminazione sono stati previsti comandi locali attualmente e centralizzati con un sistema di demotica.
In tutti i casi i corpi di illuminamento devono essere conformi all'ambiente di installazione e devono avere la
marcatura CE e marchio legali (ex. IMQ) o equivalente.
Nel locale bagno e doccia, occorre installare una plafoniera che presenti un grado di protezione maggiore o uguale a IP
44 e classe I o II se posta in zona 2 e in ogni caso a marchio I.M.Q o equivalente.
In generale saranno impiegati:
•
apparecchi stagni da esterno per i locali tecnici e all’esterno del fabbricato;
•
apparecchi da parete o da soffitto con grado di protezione IP40;
•
Per la cucina e la centrale termica e il futuro cogeneratore le apparecchiature elettriche dovranno
essere adatte al luogo d’installazione;
L’impianto di illuminazione dovrà rispettare quanto prescritto dalle norme EN 12464-1 e norme e leggi vigenti.
Illuminazione di sicurezza da soccorritore (SE/SA)
L'illuminazione è realizzata nella tipologia descritta precedentemente.
Per l'illuminazione sono state utilizzate delle plafoniere per lampade fluorescenti o led come da documentazione
allegata,
Locali gruppi soccorritori per illuminazione di sicurezza centralizzata da UPS
Nei locali batterie UPS si devono eseguite le prese d’aria nella parete esterna in basso a filo del pavimento, ed una in alto a filo del
soffitto di tali da non avere zone a ventilazione impedita. Il locale deve essere separato dai rimanenti locali adiacente, e deve essere
compartimentato rispetto a quest’ultimi.
Nell'installazione delle apparecchiature si deve verificare la classificazione del costruttore dell'UPS in base alla norma CEI 30-31 e le
dimensioni delle prese d'aria; All’interno dei locali si dovrà realizzare, oltre alla ventilazione normale una ventilazione forzata per
sovrapressione. In tutti i casi l’installazione del ventilatore non è finalizzata all’aerazione del locale, ma al mantenimento della
temperatura in modo che le apparecchiature non vadano in sovratemperatura.
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La distribuzione dell'impianto avviene in canale, tubazioni di PVC indipendenti dalla distribuzione dell’illuminazione
di sicurezza con alimentazione centralizzata. Le scatole di derivazione in metallo o PVC sono invece indipendenti
dagli altri impianti, come precedentemente detto.
Dovranno essere utilizzati cavi resistenti al fuoco, come indicato dagli elaborati di progetto, del tipo FTG10M1,
FTG10OM1 (RF31-22).
Per le caratteristiche illuminotecniche e specifiche tecniche prendere visione della documentazione tecnica. In tutti i
casi le lampade devono essere dotate di Autotest, per le autoalimentate.
L'impianto di sicurezza, che comprende la sorgente, i circuiti e gli apparecchi di illuminazione deve assicurare, quando
viene a mancare l'alimentazione principale di energia, almeno l'illuminamento minimo, in modo da mettere in
evidenza le uscite ed il percorso per raggiungerle e dei mezzi di estinzione o di soccorso.
L’impianto di illuminazione di sicurezza dovrà rispettare quanto prescritto dalle norme UNI 1838.
Sistema di controllo centralizzato “INOTEC”, impianto di illuminazione di sicurezza
Per l’impianto d'illuminazione di sicurezza sono presenti delle plafoniere alimentate da soccorritore centralizzato
(UPS) con controllo direttamente nel quadro soccorritore. L’impianto è stato diviso in zone, come indicato dagli
schemi allegati. Le plafoniere utilizzate per l’illuminazione di sicurezza sono quelle utilizzate anche per
l’illuminazione normale, con l’aggiunta di una apparecchiatura che verrà installata entro scatola da incasso in
materiale isolante, in prossimità della lampada o dove possibile e dopo avere chiesto l’autorizzazione al costruttore
della plafoniera al suo interno.
Nei locali batterie UPS devono essere eseguite le prese d’aria nelle pareti esterne in basso a filo del pavimento, ed in alto a filo
del soffitto di dimensioni tali da non avere zone a ventilazione impedita; In tutti i casi l’installazione del ventilatore non è
finalizzata all’aerazione del locale, ma al mantenimento della temperatura in modo che le apparecchiature non vadano in
sovratemperatura. Il ventilatore lavora per sovrapressione o depressione.
Devono essere rispettate tutte le norme e leggi vigenti concernenti l'installazione e la manutenzione degli impianti elettrici con
pericolo d'esplosione, in particolare la Norma CEI 31-34 e tabelle allegate alla norma;
Devono essere ristabilite le compartimentazioni antincendio nei passaggi dei compartimenti antincendio aventi
caratteristiche come indicato dal tecnico preposto;
Le condutture per l’alimentazione illuminazione di sicurezza con soccorritore centralizzato, dall’UPS, al quadro locale o di
zona fino alle apparecchiature, devono essere resistenti al fuoco (cavo FTG10(O)M1 o FTG10M1 (RF31-22) e posate in
proprie condutture come tubazioni, scatole, cavi d’alimentazione, distinte e separate dai circuiti normali o d’illuminazione di
sicurezza con apparecchiature autoalimentate, e dal sistema di controllo centralizzato. Nel tratto terminale il cavo potrà essere
normale se nello stesso compartimento, per l’alimentazione delle plafoniere, con cavo (FG7OM1R/H07Z1-K), scatole distinte
e separate, vedi particolare. L’alimentazione delle plafoniere autoalimentate saranno realizzate in cavo FG7OM1
Il Sistema d’illuminazione di sicurezza è predisposto per il sistema di controllo centralizzato “INOTEC”, con apparecchiature
installate entro quadri nei locali UPS e nei sottoquadri, con apparecchiature periferiche, e con un controllo nel quadro sicurezza
per le lampade alimentate dal sistema centralizzato, e un controllo posto nel locale presidiato nella reception. La stampa del
rapporto di verifica è stato compreso attraverso sistema da collegare alla rete dati, e sistema di super-visione.
Il sistema di illuminazione di sicurezza e la centrale dovranno essere interconnesseal sistema di controllo della Reception per la
stampa delle verifiche o la segnalazione delle anomalie.
Per la manutenzione e verifiche periodiche vedere le specifiche nell’ultima pagina;
L’UPS, al ripristino dell’alimentazione di rete Enel è ritardato di cinque minuti.
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Il comando generale d’emergenza illuminazione di sicurezza alimentato da soccorritore centralizzato UPS, P.EM.UPS..,
inibizione e spegnimento dell’UPS, come indicato dagli schemi allegati. Il comando è posto in prossimità degli ingressi per
l’illuminazione di sicurezza azionabile solo in caso d’emergenza da parte dei Vigili del Fuoco.
All’esterno del locale UPS vi è il comando generale d’emergenza del locale illuminazione di sicurezza, P.EM.UPS…,
inibizione e spegnimento dell’ UPS, come indicato dagli schemi allegati.
All’interno del locale sono presenti gli accumulatori dell’UPS, perciò è proibito usare acqua per spegnere gli incendi. Il tipo e le
caratteristiche dei mezzi d’estinzione saranno decisi dal tecnico preposto.
L’inserimento della luce di sicurezza avviene anche nel caso di mancanza Enel o per apertura delle apparecchiature di
protezione dell’impianto d’illuminazione normale. Da ogni interruttore automatico, per la protezione dei soli circuiti luce, dei
quadri sono stati predisposti dei contatti di scattato interruttore che azionano l’inserzione dell’illuminazione di sicurezza. I
contatti sono tutti collegati alla centrale per l’illuminazione di sicurezza.
Per evitare che nelle apparecchiature di comando o nei sottoquadri vi fossero tensioni pericolose, trasferite da altri quadri, si è
provveduto all’alimentazione attraverso circuiti Selv a 24 Vdc (24Vcc), oltrettutto la tensione 24 Vdc è servita per coprire le
grandi distanze e risparmiare sulla sezione dei cavi utilizzati.
Per ulteriore chiarezza sul funzionamento del sistema prendere visione dello schema a blocchi. In tutti i casi in fase
d’opera si dovrà verificare con la DL.
Illuminazione di sicurezza con apparecchiature autoalimentate
L'illuminazione di sicurezza è ottenuta attraverso plafoniere autoalimentate con autonomia di un’ora e grado di
protezione IP65 del tipo SE solo emergenza, "OVA" 8 e 24W per i locali di servizio o dove l’ambiente deve essere messo
fuori tensione per emergenza.
Impianto d'illuminazione di sicurezza con plafoniere autoalimentate con auto-test, e alimentate dal quadro di zona. Le
plafoniere autoalimentate sono state poste in quei locali, come da planimetria allegata, che in caso di sgancio
dell’alimentazione devo poter funzionare in modo autonomo.
Impianto telefonico (TP) e Impianto Elaborazione dati (ED)
La distribuzione dell'impianto telefonico e dati avverrà con tubazioni e scatole di derivazione in PVC separate o con
setti separatori, indipendenti dagli altri impianti, come precedentemente detto.
Riscaldamento
Per il riscaldamento dei locali, sarà prevista una caldaia, la cui potenzialità sarà determinata dal tecnico termoidraulico.
In fase di esecuzione si dovranno prendere accordi con il tecnico termoidraulico per la saldatura delle tubazioni del gas. La
centrale termica con il relativo quadro saranno forniti e collegati dalla ditta termoidraulica. È oggetto dell’intervento
l’alimentazione del quadro centrale termica, fornito da altri e l’impianto elettrico come da planimetrie.
Prima dell’installazione dell’impianto e le apparecchiature elettriche si deve eseguire la classificazione in base alla norma CEI
31-30 e alla disposizione delle apparecchiature a gas. L’impianto e le apparecchiature elettriche devono essere adatte al luogo
d’installazione ed in particolare lontano dalle zone pericolose e sotto le prese d’aria permanenti. Nel caso di impianti elettrici
nelle zone pericolose, questi devono essere conformi alla Norma CEI in particolare (Ex).
Devono essere rispettate tutte le norme e leggi vigenti concernenti l'installazione e la manutenzione degli impianti elettrici con
pericolo d'esplosione, in particolare la Norma CEI 31-34 e tabelle allegate alla norma;
Il costruttore delle macchine termiche è tenuto a fornire la valutazione dei rischi ai sensi del D.P.R. 661/96 (Direttiva
90/396 CEE)
Le apparecchiature di riscaldamento devono essere acquistate nel rispetto del luogo d'installazione, e devono essere
presi tutti i provvedimenti per non avere zone a ventilazione impedita da concordare con il tecnico preposto.
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Gli impianti termici devono essere realizzati, in tutte le sue parti, in conformità con le vigenti disposizioni legislative e
con le Norme UNI-CIG.
Il quadro della centrale termica, il sistema di controllo dell’impianto termoidraulico, sarà fornito dalla ditta
termoidraulica, mentre l’impiantista elettrico dovrà fornire il cavo bus, e le condutture per l’impianto incassato.
Impianto Televisivo TV e SAT
La distribuzione dell'impianto TV/SAT avverrà con tubazioni e scatole di derivazione in PVC separate o in canale con
setti separatori, indipendenti dagli altri impianti, come precedentemente detto. Le dorsali dell’impianto TV/SAT sarà
realizzato con tubazioni rigide in vista e scatole in materiale isolante per renderlo distinto e separato dai restanti
impianti, solo come predisposizione.
Impianto di Rilevazione e Segnalazione Incendio
La distribuzione dell'impianto bassissima tensione avviene con tubazioni in PVC e scatole di derivazione in PVC
separate o in canale con setti separatori, indipendenti dagli altri impianti. Le condutture per l’alimentazione delle
segnalazione impianto antincendio, devono essere resistenti al fuoco (cavo FTG10(O)M1 o FTG10M1 (RF31-22) e posate in
proprie condutture come canalizzazioni con setto separatore, tubazioni, scatole, cavi d’alimentazione, distinte e separate dai
circuiti normali. Il cavo Bus, come da normativa vigente deve essere resistente al fuoco.
Descrizione delle Opere ed Aree Oggetto di Intervento
L'impianto oggetto del seguente capitolato-progetto dovrà essere realizzato nel rispetto delle norme UNI 9795 ed
EN54, al termine dei lavori dovrà essere rilasciata apposita certificazione attestante la rispondenza alle norme.
Le indicazioni riportate nelle norme vincolano l'impianto ad assumere una configurazione minima in merito al numero
dei componenti da installare quali: pulsanti incendio, zone di centrale, segnalatori acustici e rivelatori incendio.
L’impianto previsto nel presente capitolato soddisfa a tali condizioni ed in particolare realizza la rivelazione incendio
mediante rivelatori di fumo del tipo ottico e rivelatori lineari di fumo del tipo optoelettronico.
Sono previste targhe ottiche acustiche per la segnalazione sonora all'interno e sirene autoalimentate per la segnalazione
all'esterno, inoltre è presente un combinatore telefonico per l’invio della segnalazione incendio mediante sistema
telefonico GSM.
L’impianto in questione si compone di una centrale di elaborazione dei segnali provenienti dai punti di rilevazione
automatici e manuali installati sul campo, in grado di generare una condizione di allarme che attiverà i relativi attuatori
di allarme (targhe-sirena- combinatore telefonico) e di display digitale, in centrale, per la facile ed immediata
individuazione dei punti che hanno causato l’allarme, inoltre dovrà essere in grado di comandare l’apertura di
elettromagnetici atti a comandare la chiusura di apposite porte tagliafuoco.
Il sistema è di tipo “analogico” od “intelligente” ossia il rivelatore invia alla centrale un segnale comprendente il
proprio indirizzo ed il livello analogico della densità di fumo rilevata a risposta di un frame di bit inviato dalla centrale
stessa per interrogare il dispositivo.
La centrale dispone di quattro linee il cui protocollo di comunicazione permette di porre su ciascuna ben 99/159*
rivelatori e 99/159* moduli, questi ultimi possono essere indifferentemente d’ingresso, uscita o di tipo combinato per
risolvere ogni necessità impiantistica. Il sistema dispone inoltre di apparati di ripetizione aggiuntivi quali terminali di
visualizzazione e comando, terminali per allarmi tecnici e terminali di visualizzazione parziale. Caratteristiche uniche
del sistema sono la facilità d’indirizzamento, l’universalità d’applicazione, il risparmio nel tipo di cablaggio, grazie al
semplice sistema di collegamento, l’utilizzo di sirene indirizzate, le logiche di attuazioni, la flessibilità di
programmazione e la rapida comprensione grazie ad un’interfaccia uomo/macchina sicuramente semplice ed intuitiva.
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Il collegamento tra centrale e sensori e/o pulsante avviene tramite un bus (chiamato loop) a due fili, le cui
caratteristiche sono quelle di essere resistente al fuoco per almeno 30 min, secondo la CEI EN 50200, a bassa
emissione di fumo e zero alogeni, schermato, twistato e rispondente alle norme CEI 20-22 II, di adeguata sezione 2 x
1,5 mmq + schermo.
Oltre ai dispositivi di tipo cablato, in questo caso in cui la particolarità dell’ambiente richiede che le opere murarie
siano limitate all’indispensabile, sono stati utilizzati componenti wireless, siano essi rilevatori di fumo puntiformi, che
lineari e pulsanti.
Al sistema wireless, quindi, sono state assegnate solo le parti di installazioni particolari; mediante una apposita
interfaccia esso viene integrato nel sistema di rivelazione analogico indirizzato filato. I dispositivi di rivelazione via
radio di tipo analogico sono funzionalmente identici a quelli connessi fisicamente al loop e vengono visti dalla centrale
esattamente come gli altri dispositivi garantendo la stessa affidabilità e sicurezza funzionale dei dispositivi filati, al
fine di assicurare una durata significativa alle batterie ed il loro controllo continuo.
La parte (via radio) wireless del sistema di rivelazione è costituita da un modulo di interfaccia connesso direttamente
al loop e da esso alimentato che dialoga con il protocollo di comunicazione adottato dalla centrale e verso i dispositivi
serie WL, con un protocollo via radio che prevede tra l’altro il controllo qualitativo della comunicazione, la risposta
del dispositivo all’interrogazione ecc.
Il dispositivo WL gestisce fino a 32 punti indirizzati costituiti dai dispositivi e che sono visti dalla centrale di gestione
come dispositivi con indirizzo sequenziale a partire da quello assegnato al traslatore, collegati al loop.. Il limite di 32
dispositivi è imposto dalla norma EN54/2 relativa a “dispositivi di controllo e segnalazione” che richiede
espressamente che non più di 32 dispositivi possono andare contemporaneamente fuori servizio a causa di interruzione
e/o corto circuito sulla linea di rivelazione.
Il sistema permette di coprire una vasta area poiché la distanza in aria libera tra il traslatore ed i diversi dispositivi è di
200m mentre tra traslatore e expander figlio la distanza in aria libera è di 600m.
Il traslatore gestisce fino a 6 expander figli su sei differenti livelli.
Il sistema nel suo complesso è programmato in modo che le segnalazioni di allarme siano suddivise in base alle aree in
allarme, in particolare sono previste diverse aree distinte di allarme, una per ogni piano, con relative segnalazioni
ottico-acustiche, fra loro indipendenti; tramite moduli di uscita, da installare presso gli alimentatori estensivi, sarà
possibile attivare anche gli elettromagneti di sgancio delle porte di compartimentazione dei locali.
Le sirene autoalimentate, installate all’esterno dell’edificio, si dovranno comunque attivare indipendentemente dalla
zona allarmata.
Il locale in cui è ubicata la centrale risulta sorvegliato da rivelatore di fumo e costituisce un unico settore, con due
pulsanti incendio, targa di segnalazione ottica-acustica e lampada di emergenza per illuminare l’ambiente in caso di
mancanza rete.
L’alimentazione delle targhe ottico-acustiche, delle barriere di rilevazione incendi, e degli elettromagnetici avviene
tramite appositi alimentatori stabilizzati, dislocati sul campo, in tal modo la centrale alimenta solo i sensori indirizzati,
al fine di consentire all’impianto l’autonomia di 72 ore imposta dalle norme.
I pulsanti, ubicati in prossimità delle vie di fuga, debbono essere installati ad un’altezza da pavimento compresa fra
1,10-1,40 m., inoltre le targhe ottiche-acustiche, posizionate vicino alle uscite ne debbono permettere la rapida
individuazione.
Le dislocazioni delle segnalazioni, dei pulsanti, dei rilevatori puntiformi, degli alimentatori, delle barriere di fumo e
della centrale sono riportate nelle tavole allegate al presente capitolato.
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Sono previsti inoltre alimentatori supplementari con batterie tampone per l'alimentazione dei fermi elettromagnetici
porte REI (se previste), e rivelatori di gas , e per i segnalatori di allarme ausiliari (esterni alla centrale). Tali
alimentazioni dovranno essere mantenute distinte. Per quanto riguarda gli avvisatori ottico acustici l'alimentazione di
riserva deve consentire il contemporaneo funzionamento di tutti i dispositivi previsti con autonomia pari almeno a 30
minuti. L’eventuale guasto o mancanza rete di uno dei previsti alimentatori, in particolare per quelli destinati agli
avvisatori ottico-acustici ausiliari, dovrà essere riportata in centrale tramite apposito modulo di ingresso indirizzato
posto al suo interno o posto nelle vicinanze in specifico contenitore.
Il dimensionamento degli alimentatori destinati al fabbricato dovrà essere ridondante in modo tale da consentire
temporaneamente, in condizioni di emergenza dovuta al guasto di uno qualsiasi degli alimentatori, il corretto
funzionamento dell’impianto utilizzando l’energia fornita dagli alimentatori rimasti in servizio.
In particolare le condutture per l’alimentazione delle segnalazione impianto antincendio, devono essere resistenti al fuoco (cavo
FTG10(O)M1 o FTG10M1 (RF31-22) e posate in proprie condutture come canalizzazioni con setto separatore, tubazioni,
scatole, cavi d’alimentazione, distinte e separate dai circuiti normali.
RILEVAZIONE GAS
Il sistema fisso di rilevazione gas funge da sentinella controllando 24 ore su 24 l’atmosfera alla ricerca di un evento
anomalo indicante un possibile guasto dell’impianto o conseguenza di una azione non corretta che potrebbe avere
conseguenza potenzialmente pericolose.
Esso deve segnalare tempestivamente la presenza dell’evento anomalo, in modo da consentire una rapida azione di
messa in sicurezza dell’impianto, prima che la dispersione dei gas o dei vapori possa portare gravi conseguenze.
Da decenni il sensore più utilizzato per la rilevazione di gas infiammabili è sicuramente il sensore catalitico o meglio
noto come pellistore, a tutt’oggi può essere considerato come il cavallo da battaglia per questo tipo di applicazioni.
Sarà presente in loco una segnalazione sonora e luminosa ed in caso di allarme è possibile comandare, dal relè di
centrale, una elettrovalvola per la chiusura della mandata del gas.
Si possono impostare due diverse soglie di intervento: preallarme al 10% del LEL ed allarme al 20 % del LEL. I
sensori gas sono certificati ATEX.
La centrale PL4 consente il collegamento fino a 4 rilevatori di gas infiammabili, tossici o di Ossigeno con uscita
proporzionale 4-20 mA in configurazione base, ed un massimo di 8 rilevatori con l’aggiunta di un modulo
d’espansione. Con l’aggiunta del modulo opzionale di espansione oltre alle 4 zone, vengono implementate anche 16
uscite open-collector.
Gestione dell’allarme
I rivelatori saranno raggruppati in centrale, tramite idonea programmazione software, in gruppi o zone coincidenti
fisicamente con i rivelatori installati all’interno dei vari compartimenti antincendio ad ogni piano.
In caso di allarme proveniente da uno o più rivelatori la centrale di controllo provvederà ad attivare immediatamente i
dispositivi di allarme di tipo ottico-acustico presenti al suo interno e nella consolle di ripetizione delle funzioni di
centrale, dotata di display LCD e tastiera di comando, posta presso la reception. Tale prima segnalazione avrà in
genere, a seconda del numero e del tipo di rivelatori interessati dall’allarme, funzioni di preallarme e tramite opportuna
programmazione della centrale consentirà agli addetti la verifica dell’allarme prima che vengano attivati i dispositivi
di allarme ottico acustico ausiliari posti in campo.
Trascorsi i programmati tempi di ritardo, che saranno stabiliti dai responsabili della sicurezza in base al numero e dal
tipo di rivelatori in allarme ed anche in considerazione delle distanze, del livello di pericolosità e rapidità di
propagazione dell’incendio, la centrale attraverso opportuni moduli di comando posti in campo provvederà alla
attivazione delle segnalazioni di allarme ed allo sgancio dei fermi di ritenuta delle porte REI (se previsti) presenti nella
zona interessata dall’incendio ed eventualmente nelle zone confinanti. In generale dovranno attivarsi le segnalazioni
ottico - acustiche (pannelli luminosi con dicitura allarme incendio dotati di buzzer piezoelettrico), caratterizzate da
suono distinguibile da ogni altro tipo di emissione sonora, presenti all’interno della zona di appartenenza del o dei
rivelatori in allarme e dopo un ulteriore minimo ritardo, necessario a liberare la zona interessata dal movimento della
porta, chiudersi le porte REI del compartimento.
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La stessa logica sarà seguita per la gestione degli altri automatismi previsti, quali apertura evacuatori di fumo e calore,
arresto ventilazione, eccetera, (se previsti).
Per quanto riguarda i dispositivi di allarme ottico-acustico presenti all’interno dei locali ad uso esclusivo del personale,
trattandosi di addetti istruiti a fronteggiare l’emergenza, le segnalazioni, sia pure suddivise per aree o compartimenti,
potranno essere attivate in maniera istantanea e quindi indipendente dai più sopra citati tempi di ritardo.
A integrazione e complemento dovranno essere esposti ben in vista cartelli riportanti le istruzioni relative al
comportamento del personale e degli ospiti in caso di emergenza corredate da planimetrie del piano.
Interconnessioni
Per la realizzazione delle linee di rivelazione dovranno essere utilizzati cavi multipolari con guaina di tipo schermato e
twistato con grado di isolamento idoneo al tipo di posa. La sezione dei conduttori di ogni linea sarà dimensionata in
funzione della lunghezza della linea, del numero e dell’assorbimento dei rivelatori posti sulla linea medesima; in ogni
caso la sezione non potrà essere inferiore a 0,5mmq.
Le giunzioni dovranno essere eseguite sui morsetti delle basi dei rivelatori od altrimenti in apposite scatole
ispezionabili. In ogni caso dovrà essere assicurata la continuità dello schermo per tutta la lunghezza della linea. Il
collegamento a terra dovrà essere effettuato possibilmente fuori dall'armadio della centrale.
I conduttori saranno posati in canalizzazioni distinte e separate da altri conduttori appartenenti ad impianti diversi
dovranno essere distinguibili da questi ultimi, e ispezionabili. Ove possibile le linee di interconnessione devono essere
posate in ambienti sorvegliati dal sistema di rivelazione e devono essere protette dai danneggiamenti dovuti ad azione
meccanica o all’incendio. Non sono in ogni caso ammesse linee volanti.
I cavi dovranno essere installati a distanza appropriata da linee di altro tipo (solitamente a tensione 230-400Vca) che
potrebbero causare disturbi, quali ad esempio linee del sistema di condizionamento, motori e saldatrici elettriche, forni
elettrici, ascensori e montacarichi, linee per la radiocomunicazione, ecc..
Indicativamente le sezioni minime del cavo da utilizzare in funzione della lunghezza dell’anello loop sono le seguenti:
Fino a 500 m. cavo 2 x 0.50 mm² schermato e twistato
Fino a 1.000 m. cavo 2 x 0.75 mm² schermato e twistato
Fino a 2.000 m. cavo 2 x 1 mm² schermato e twistato
Fino a 2.500 m. cavo 2 x 1.5 mm² schermato e twistato
Le segnalazioni locali e le varie attuazioni in campo (targhe ottiche ed acustiche, elettromagneti ecc.) potranno fare
capo a moduli di ingresso/uscita di controllo, anche essi collegati direttamente sulla linea BUS.
Per quanto riguarda la interconnessione tra la centrale o gli alimentatori dedicati ed i dispositivi di segnalazione otticoacustica devono essere resistenti al fuoco (cavo FTG10(O)M1 o FTG10M1 (RF31-22) e posate in proprie condutture come
canalizzazioni con setto separatore, tubazioni, scatole, cavi d’alimentazione, distinte e separate dai circuiti normali.
Tale tipo di interconnessione dovrà garantire la propagazione della segnalazione di allarme anche in presenza di
incendio lungo il percorso del collegamento.
Descrizione delle Opere e delle Forniture
Prescrizioni generali riguardo alle apparecchiature: opere e forniture sono specificate nell’allegato compunto metrico.
Per quanto riguarda eventuali apparecchiature diverse da quelle specificate, il fornitore dovrà dimostrare che tali
apparecchiature sostitutive sono uguali oppure superiori in quanto a caratteristiche, funzioni, prestazioni e qualità,
rispetto alle apparecchiature prescritte. Tutte le apparecchiature ed i materiali dovranno essere nuovi e mai utilizzati.
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NORMATIVE DI RIFERIMENTO
LE NORMATIVE DI RIFERIMENTO PER LA PROGETTAZIONE E L’ESECUZIONE DELL’IMPIANTO IN
OGGETTO SONO LE UNI / CEI E LE LEGGI IN VIGORE ALLA DATA DI EMISSIONE DELLA PRESENTE,
CON PARTICOLARE, MA NON ESCLUSIVO, RIFERIMENTO ALLE SEGUENTI NORME E LEGGI E
RELATIVE VARIANTI E/O FOGLI DI INTERPRETAZIONE :
UNI 9795 : SISTEMI FISSI AUTOMATICI DI RIVELAZIONE, DI SEGNALAZIONE MANUALE E DI
ALLARME D’INCENDIO (EDIZIONE GENNAIO 2010)
UNI EN 54-1 : SISTEMI DI RIVELAZIONE E SEGNALAZIONE D’INCENDIO – INTRODUZIONE
UNI EN 54-2 : SISTEMI DI RIVELAZIONE E SEGNALAZIONE D’INCENDIO – CENTRALE DI
CONTROLLO E SEGNALAZIONE
UNI EN 54-3 SISTEMI DI RIVELAZIONE E DI SEGNALAZIONE D’INCENDIO - PARTE 3:
DISPOSITIVI SONORI DI ALLARME INCENDIO
UNI EN 54-4 : SISTEMI DI RIVELAZIONE E SEGNALAZIONE D’INCENDIO – APPARECCHIATURA DI
ALIMENTAZIONE
UNI EN 54-5 : COMPONENTI DEI SISTEMI DI RIVELAZIONE AUTOMATICA D’INCENDIO –
RIVELATORI DI CALORE – RIVELATORI PUNTIFORMI CON UN ELEMENTO STATICO
UNI EN 54-6 : COMPONENTI DEI SISTEMI DI RIVELAZIONE AUTOMATICA D’INCENDIO –
RIVELATORI DI CALORE – RIVELATORI VOLUMETRICI DI TIPO PUNTIFORME SENZA ELEMENTO
STATICO
UNI EN 54-7 : COMPONENTI DEI SISTEMI DI RIVELAZIONE AUTOMATICA D’INCENDIO –
RIVELATORI PUNTIFORMI DI FUMO – RIVELATORI FUNZIONANTI SECONDO IL PRINCIPIO DELLA
DIFFUSIONE DELLA LUCE, DELLA TRASMISSIONE DELLA LUCE O DELLA IONIZZAZIONE
UNI EN 54-8 : COMPONENTI DEI SISTEMI DI RIVELAZIONE AUTOMATICA D’INCENDIO –
RIVELATORI DI CALORE A SOGLIA DI TEMPERATURA ELEVATA
UNI EN 54-9 : COMPONENTI DEI SISTEMI DI RIVELAZIONE AUTOMATICA D’INCENDIO – PROVE DI
SENSIBILITÀ SU FOCOLAI TIPO
UNI EN 54-10 SISTEMI DI RIVELAZIONE E DI SEGNALAZIONE D’INCENDIO - RIVELATORI DI
FIAMMA - PARTE 10: RIVELATORI PUNTIFORMI
UNI EN 54-11 SISTEMI DI RIVELAZIONE E DI SEGNALAZIONE D’INCENDIO - PARTE 11:
PUNTI DI ALLARME MANUALI
UNI EN 54-12 SISTEMI DI RIVELAZIONE E DI SEGNALAZIONE D'INCENDIO - RIVELATORI DI FUMO
- PARTE 12: RIVELATORI LINEARI CHE UTILIZZANO UN RAGGIO OTTICO LUMINOSO.
CEI 64-8 : IMPIANTI ELETTRICI UTILIZZATORI A TENSIONE NOMINALE NON SUPERIORE A 1000V
IN CORRENTE ALTERNATA E A 1500V IN CORRENTE CONTINUA
CEI EN 50200 : METODO DI PROVA PER LA RESISTENZA AL FUOCO DI PICCOLI CAVI NON
PROTETTI PER L’USO IN CIRCUITI DI EMERGENZA.
TABELLE CEI UNEL RELATIVE A CAVI PER ENERGIA CON CONDUTTORI DI RAME CON
ISOLAMENTO ELASTOMERICO O TERMOPLASTICO ED AVENTI GRADO DI ISOLAMENTO NON
SUPERIORE A 4.
N.35011-87 CAVI PER ENERGIA E SEGNALAZIONE
N.35023-70 CADUTE DI TENSIONE
N.35024/1-97 PORTATE IN REGIME PERMANENTE PER POSA IN ARIA
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N.35025-80 TENSIONI NOMINALI U0/U DI IDENTIFICAZIONE DEI CAVI E RELATIVI SIMBOLI DI
DESIGNAZIONE IN SOSTITUZIONE DEI GRADI DI ISOLAMENTO
LEGGE N.186 DEL 1 MARZO 1968, “DISPOSIZIONI CONCERNENTI LA PRODUZIONE DEI
MATERIALE, APPARECCHIATURE, MACCHINARI, INSTALLAZIONI E IMPIANTI ELETTRICI ED
ELETTRONICI”
D.M. N.37 DEL 2008 “NORME PER LA SICUREZZA DEGLI IMPIANTI ELETTRICI”
Certificazioni e relativi allegati
La ditta realizzatrice dovrà rilasciare, ai sensi del il DM 37/08, a fine lavori le dichiarazioni di corretta installazione in
conformità alla norma UNI 97-95 per impianti di rivelazione incendio ed i relativi certificati di collaudo. Alla
dichiarazione di corretta installazione dovranno essere allegati i certificati di conformità dei componenti utilizzati (alle
norme EN-54 per la rivelazione incendio), schemi funzionali e gli elaborati grafici riportanti gli impianti così come
effettivamente realizzati; nelle piante a fianco di ogni componente identificabile in centrale dovrà essere riportato il n.
indicativo o indirizzo del rilevatore.
A fine lavori dovranno essere consegnati manuali, rilascio di certificazioni e aggiornamento As Built degli
elaborati grafici, piante e schemi. Nelle piante oltre a riportare le apparecchiature, a fianco di ogni componente
identificabile con una centrale o componente dovrà essere riportato il n. indicativo o indirizzo del rilevatore e
modulo i/o. As Built devono essere firmati da professionista abilitato.
Il compenso per tali oneri risulta compreso nei prezzi di offerta.
Eventuali opere da far eseguire da altre ditte dovranno essere autorizzate e concordate con la Direzione Lavori.
La ditta appaltatrice dovrà rilasciare a fine lavori la dichiarazione di conformità alla norma UNI 97-95 per l’impianto
di rilevazione incendio ai sensi del DM 37/08 ed il certificato di collaudo.
Alla dichiarazione di conformità dovranno essere allegati i certificati di conformità EN 54 dei componenti utilizzati e
gli elaborati grafici riportanti gli impianti così come effettivamente realizzati. Per l’impianto di rilevazione incendio,
nelle piante a fianco di ogni componente dovrà essere indicato il n. indicativo del rivelatore.
Manutenzione
La Ditta installatrice dovrà essere in grado di fornire una adeguata manutenzione di tutto il sistema, visti i criteri e gli
obblighi riportati come riferimento nel:
- Il D.Lgs. 9 Aprile 2008 n.81 da indicazioni nei i modi e tempi per l’esecuzione della manutenzione, la quale deve
essere eseguita, in tutti i casi rispettando le Norme UNI 97-95, EN 54 e leggi e norme vigenti.
Garanzia
La ditta realizzatrice delle opere ha l’obbligo di garantire gli impianti installati, sia per quanto riguarda i materiali
utilizzati che i relativi montaggi e programmazioni, per un periodo come da legge vigente (come concordato) a partire
dalla data di consegna degli impianti completi, funzionanti e collaudati. Pertanto entro tali limiti temporali la ditta
realizzatrice deve provvedere a risolvere a sue spese tutti i guasti e le imperfezioni che dovessero presentarsi per
difetto dei materiali o di installazione, con l’esclusione dei problemi dovuti a imperizia del personale utilizzatore o
normale usura o consumo.
Verifiche del Sistema di Rivelazione Incendi
La presa in consegna degli impianti dovrà essere preceduta da una verifica degli stessi con esito favorevole. La
verifica accerterà che gli impianti siano in condizioni di poter funzionare regolarmente. La verifica con esito
favorevole ha lo scopo di consentire l'inizio del funzionamento degli impianti.
In particolare, secondo la Norma UNI 9795, la verifica dovrà comprendere:
-
l'accertamento che il sistema realizzato sia rispondente al progetto;
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-
il controllo che siano stati installati componenti conformi alle norme UNI EN 54;
il controllo che la posa in opera dei componenti sia stata eseguita in conformità della norma UNI 9795;
l'esecuzione delle prove di funzionamento, di allarme, di avaria e di segnalazione di fuori servizio;
il controllo della funzionalità della centrale di controllo e segnalazione;
il controllo della funzionalità dell'alimentazione primaria e secondaria;
il controllo della funzionalità del sistema di segnalazione esterno alla centrale, composto dagli avvisatori otticoacustici di allarme;
Collaudo e consegna documentazione tecnica e come eseguito;
Condizioni di Esercizio dell’impianto di Rivelazione Incendi
Manutenzione e registro dei controlli
Non si risponde di danni derivanti incuria e omessa manutenzione sull’impianto di rivelazione incendio, il
mantenimento delle condizioni di efficienza del sistema sono di responsabilità dell’utente che deve pertanto
provvedere:
-
a mantenere in efficienza l'impianto elettrico
alla continua sorveglianza del sistema di rivelazione incendi
alla manutenzione del sistema di rivelazione incendi richiedendo, dove necessario, le opportune istruzioni al
fornitore;
a conservare a magazzino la scorta di pezzi di ricambio ragionevolmente consigliata dall'installatore;
a fare eseguire come minimo le ispezioni periodiche di seguito specificate;
L'utente deve inoltre conservare un apposito Registro, firmato dai responsabili, da tenere costantemente aggiornato su
cui devono essere annotati:
-
i lavori e gli interventi svolti sul sistema
le prove eseguite
i guasti ed, ove possibile, le relative cause
gli interventi in caso di incendio precisando: le cause, le modalità e l'estensione del sinistro, il numero di rivelatori
entrati in funzione, i punti di segnalazione manuale utilizzati, ogni altra informazione utile alla valutazione del
sistema.
Il registro deve essere tenuto a disposizione del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco o di altra autorità
competente.
Ispezioni Periodiche
Il sistema deve essere sottoposto ad ispezione, almeno 2 volte all'anno, con intervallo non minore di 5 mesi, allo scopo
di verificarne lo stato di efficienza: l'accertamento deve essere formalizzato nell'apposito registro evidenziando in
modo particolare:
-
eventuali variazioni riscontrate, sia nel sistema che nell’area sorvegliata, rispetto alla verifica precedente;
eventuali deficienze riscontrate nel sistema.
Operazioni Occasionali
Dopo ogni guasto o intervento del sistema, l'utente deve provvedere a sostituire tempestivamente i componenti
danneggiati, a fare eseguire al fornitore, in caso di avvenuto incendio, un accurato controllo dell'intero sistema ed a
ripristinare la situazione originale qualora fosse alterata;
Impianti TVCC
La distribuzione dell'impianto TVCC avviene con tubazioni e scatole di derivazione in PVC separate o con setti
separatori, indipendenti dagli altri impianti, come precedentemente detto. L’impianto avrà origine dall’armadio
RACK, come da schema allegato. Le condutture saranno dedicate per la distribuzione e l’alloggiamento delle
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apparecchiature in campo con canale a filo in metallo o canalizzazioni in materiale plastico (canale a battiscopa) o
tubazioni rigide e scatole in materiale plastico. Tutta la distribuzione e le apparecchiature devono avere canalizzazioni
e scatole dedicate distinte e separate delle altre apparecchiature.
Le telecamere saranno poste all’esterno del fabbricato come indicato dalla documentazione allegata.
Impianti DS diffusione sonora
La distribuzione dell'impianto DS avviene con tubazioni e scatole di derivazione in PVC separate o con setti
separatori, indipendenti dagli altri impianti, come precedentemente detto. L’impianto avrà origine dall’armadio DS,
come da schema allegato. Le condutture saranno dedicate per la distribuzione e l’alloggiamento delle apparecchiature
in campo, tubazioni rigide e scatole in materiale plastico, o del tipo da incasso. Tutta la distribuzione e le
apparecchiature devono avere canalizzazioni e scatole dedicate distinte e separate delle altre apparecchiature.
Il Sistema d’allarme acustico d’emergenza per l’evacuazione è realizzato con altoparlanti con caratteristiche tali ad avvertire le
persone presenti delle condizioni di pericolo per l’evacuazione. La base microfonica è installata solo nella Reception, assieme
al quadro e al sistema di alimentazione attraverso batterie in locale presidiato. L’impianto sarà dotato di una centrale collegata
all’impianto di rivelazione incendi.
Tutto l’impianto deve essere conforme alle norme e leggi vigenti.
All’interno dei locali saranno utilizzati cavi FTG10M1, FTG10(O)M1 (RF31-22) resistente all’incendio, per l’allarme acustico
d’emergenza;
•
Le apparecchiature devono essere conformi alla norma EN 60065 (CEI 92-1) "Apparecchi audio,
video e apparecchi elettronici similari - Requisiti di sicurezza".
Si riportano nel seguito le principali caratteristiche che il sistema dovrà presentare per essere conforme alle
prescrizioni della norma CEI EN 60849 (CEI 100-55):
•
Il sistema di diffusori acustici per la diffusione di emergenza deve essere cablata con cavo resistente
al fuoco tipo FTG10(O)M1 CEI 20.45.
•
Ogni area di diffusione di emergenza deve essere realizzata in ridondanza, posando due linee
per ogni zona e alternando i diffusori acustici all'interno dell'ambiente. Le linee dovranno
essere posate su due passaggi cavi separati.
•
I diffusori acustici utilizzati in controsoffitti dovranno essere muniti di calotta di protezione in
acciaio anti fiamma.
•
I microfoni dovranno essere collegati con cavo resistente al fuoco.
•
Il sistema deve prevedere la diagnosi della linea microfonica e della capsula microfonica, ogni
anomalia dovrà essere segnalata dal sistema.
•
Il sistema deve prevedere la diagnosi della linea dei diffusori acustici, ogni anomalia dovrà essere
segnalata dal sistema.
•
Il sistema deve verificare il carico dei diffusori, ogni anomalia dovrà essere segnalata dal sistema.
•
Il sistema dovrà essere munito di un amplificatore di potenza di riserva.
•
Il sistema deve continuamente diagnosticare il funzionamento degli amplificatori di potenza, in caso
di anomalie deve inserire automaticamente l'amplificatore di riserva, ogni anomalia dovrà essere
segnalata dal sistema.
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•
Eventuali alimentatori all'interno della struttura rack, che siano vitali per il sistema di diffusione
sonora, devono essere ridondanti.
•
È richiesta l'interfaccia con la centrale antincendio presente, tale collegamento garantirà l'invio di un
messaggio digitale preregistrato in maniera automatica senza la necessità che il sistema sia
presidiato.
•
È necessario garantire l'alimentazione della centrale in caso di interruzione dell'erogazione di
corrente (230 Vac) sottendendola ad un UPS dedicato in grado di garantire un'autonomia al sistema
pari ad almeno 30' (60' in caso di aree commerciali), o come richiesto dal tecnico di prevenzione
incendi.
Impianti Aux a bassissima tensione
La distribuzione dell'impianto bassissima tensione avviene con tubazioni in PVC e scatole di derivazione in PVC
separate o con setti separatori, indipendenti dagli altri impianti. L’impianto sarà derivato da quello esistente se del caso
con condutture in PVC (tubo e scatole) in vista.
L’impianto di segnalazione ottica e acustica bagno disabili deve essere installato in una zona presidiata. Inoltre
attraverso il sistema di super-visione della reception o del ristorante si dovrà visualizzare e tacitare da dove è avvenuta
la chiamata del bagno disabili.
Impianto telefonico (TP)
La distribuzione dell'impianto telefonico avviene con tubazioni e scatole di derivazione in PVC separate o con setti
separatori, indipendenti dagli altri impianti, come precedentemente detto. Si devono prevedere gli scaricatori per le
sovratensioni.
Impianto Elaborazione dati (ED)
La distribuzione dell'impianto elaborazione dati avviene con tubazioni e scatole di derivazione in PVC separate o con
setti separatori, indipendenti dagli altri impianti, come precedentemente detto. Alla realizzazione dell'impianto con la
committenza e D.L. sarà deciso se realizzare un impianto unico TP/ED.
Impianto Pompa antincendio
Alimentazione di quadro bordo macchina per Gruppo di pressurizzazione a norma UNI EN 12845, fornito
dall’impresa idraulica, di circa 7,5 kW;
Alimentazione di quadro bordo delle pompe e apparecchiature a servizio del Gruppo di pressurizzazione, fornito
dall’impresa idraulica
Alimentazione del pannello remoto da ubicare in posizione presidiata, nella reception o dove doncordato con la DL o
tecnico di prevenzione incendi, contenente le spie di segnalazione (presenza rete, motore in funzione, allarme livello
acqua; allarme motore in protezione per sovraccarico, allarme generico) e gli allarmi acustici in caso di avaria del
sistema, per Gruppo di pressurizzazione fornito dall’impresa idraulica;
•
Gruppo di pressurizzazione, pompa antincendio, a norma UNI EN 12845
•
Con il comandi d’emergenza P.EM.GEN, una volta azionato apre l’interruttore generale arrivo ENEL, mentre la pompa
antincendio è alimentata a monte dell’interruttore generale ENEL come da schema e come richiesto dal tecnico di
prevenzione incendi. In tutti i casi per una visione completa del circuito sganci d’emergenza si deve consultare la
documentazione tecnica allegata.
La pompa antincendio ed il relativo quadro per la pompa antincendio, deve essere conforme alle norme e leggi vigenti in
particolare UNI EN 12845, fornito dall’impresa termoidraulica.
•
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•
Le condutture in campo per l’alimentazione della pompa antincendio devono essere posate in proprie condutture come
tubazioni, scatole, cavi d’alimentazione, distinte e separate dai restanti circuiti come indicato dalla documentazione tecnica
allegata.
•
I cavi di alimentazione saranno del tipo FTG10M1, FTG10(O)M1 (RF31-22) resistente all’incendio;
•
Occorrerà inoltre che il pannello remoto, fornito dall’impresa termoidraulica, sia in posizione presidiata;
•
In base alle indicazioni del tecnico preposto per la prevenzione incendi si devono ripristinare le compartimentazioni
antincendio.
•
Il vano Pompe per impianto di pressurizzazione antincendio deve essere realizzato in conformità alla UNI 11292;
o-
CRITERI DI DIMENSIONAMENTO, PRESCRIZIONI E SCELTA DEI COMPONENTI
ELETTRICI
- Prescrizioni di ordine generale
Si elencano qui di seguito alcuni aspetti fondamentali della normativa vigente a cui l'assuntore si deve assolutamente attenere durante
l'esecuzione dell'impianto senza per questo limitare ad essi soli la sua responsabilità.
Gli impianti saranno realizzati, oltre che secondo le prescrizioni del presente capitolato, anche secondo le buone regole
dell'arte, intendendosi con tale denominazione tutte le norme più o meno codificate di corretta esecuzione dei lavori.
Ad esempio tutte le cassette di derivazione avranno i lati verticali a piombo, saranno allineate (alla stessa distanza da
soffitto o pavimento) e installate in posizioni facilmente accessibili. All'interno delle cassette ed alle estremità sarà
lasciata una certa "ricchezza" dei cavi in modo tale da consentire la variazione dei collegamenti; e così via. Tutto
quanto sopra sarà ovviamente compreso nel prezzo dell'Appalto.
Corrispondenza progetto - esecuzione
Tutti i lavori dovranno essere eseguiti secondo le migliori regole dell’arte e le prescrizioni impartite al riguardo dalla
Direzione Lavori, in modo che gli impianti rispondano perfettamente a tutte le condizioni stabilite nel presente
Capitolato Tecnico ed al progetto. In caso la documentazione di progetto riporti dati od informazioni discordanti,
dovranno essere considerati quelli più onerosi ed a vantaggio della sicurezza. Tutti i lavori inerenti l’appalto, saranno
eseguiti dall’appaltatore in conformità alle prescrizioni e condizioni stabilite nel presente capitolato e negli elaborati di
progetto, tenuto conto, peraltro, che dette prescrizioni hanno carattere non limitativo, in quanto l’appaltatore si obbliga
espressamente ad una esecuzione a perfetta regola d’arte, nel rispetto delle vigenti norme di legge, per fornire un
complesso perfettamente funzionante. La Ditta, nell'esecuzione, non dovrà apportare di propria iniziativa alcuna
modifica, rispetto al progetto (cioè per quanto riguarda dimensioni e/o tracciati di condutture o altro) se non dettata da
inconfutabili esigenze tecniche e/o di cantiere, e comunque sempre previa approvazione scritta della Direzione lavori
e/o Stazione Appaltante. Qualora la Ditta avesse eseguito delle modifiche senza la prescritta approvazione, è in facoltà
della D.L./Committenza ordinarne la demolizione ed il rifacimento secondo progetto, e ciò a completa cura e spese
della Ditta. Qualora per l'esecuzione si dovessero rendere necessarie opere di dettaglio non specificate nei disegni, esse
devono essere considerate ugualmente comprese nelle varie forniture, salvo che non si tratti di omissioni gravi o
riguardanti grandi, intere apparecchiature.
L’esecuzione dei lavori dovrà essere coordinata secondo le prescrizioni della Direzione dei Lavori e le esigenze che
possono sorgere dalla contemporanea esecuzione di eventuali opere affidate ad altre Ditte. La Ditta appaltatrice è
pienamente responsabile degli eventuali danni arrecati, per fatto proprio e dei propri dipendenti, alle opere
dell’edificio e/o a terzi.
Impianti utilizzatori alimentati attraverso organi di consegna e misura centralizzata
Negli impianti utilizzatori alimentati attraverso organi di misura e consegna centralizzati (in quanto raggruppati cioè in
un unico locale dell’edificio e destinati al servizio di più unità immobiliari):
- I singoli montanti devono essere considerati come parte del rispettivo impianto utilizzatore e il conduttore di
neutro non può essere utilizzato in comune tra diversi montanti;
- Ogni montante può essere costituito da un cavo multipolare con guaina oppure da cavi unipolari (in questo caso
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-
-
entro unico tubo protettivo o condotto o canale);
I cavi, i tubi protettivi, i canali, le cassette terminali e quelle eventuali disposte lungo i montanti devono essere
distinti per ogni montante; peraltro le cassette rompitratta o di ammarro, nelle quali i cavi sono passanti senza
morsetti, possono essere comuni a diversi circuiti;
I singoli montanti devono essere contrassegnati, per la loro individuazione, almeno in corrispondenza delle due
estremità;
Il tratto di conduttore di protezione (Pe principale) al quale vanno collegati i conduttori di protezione delle singole
unità immobiliari, o parti di impianto utilizzatore, può essere unico per un gruppo di montanti; in questo caso deve
avere un proprio tubo di protezione, cassette di derivazione (ed eventualmente di ammarro) esclusive e
individuabili; per tale condutture, la connessione alle singole derivazioni deve essere possibile senza interruzione
della sua continuità elettrica;
Scelta e installazione dei componenti
I componenti devono essere conformi alle prescrizioni di sicurezza delle rispettive Norme e scelti e messi in opera
tenendo conto delle caratteristiche dell'ambiente. Le caratteristiche dei componenti sono garantite solo per le
condizioni ambientali specificate dalle relative Norme o per le condizioni ambientali per le quali sono state fatte
adeguate prove; l'uso di componenti non adatti alle condizioni ambientali può essere consentito con adeguati
accorgimenti, purché essi non nuocciano al buon funzionamento dei componenti stessi. Quando diverse influenze
esterne si manifestano simultaneamente i loro effetti possono essere fra loro indipendenti o possono influenzarsi
mutuamente; il grado di protezione dei componenti deve essere scelto adeguatamente.
Compatibilità
I componenti devono essere scelti in modo da non causare effetti nocivi sugli altri componenti o sulla rete di
alimentazione oppure devono essere prese in sede di installazione opportune precauzioni. Quando i componenti
appartenenti a sistemi elettrici diversi sono raggruppati in un medesimo insieme (quadro, canalizzazione, cassetta,
ecc.) devono essere scelti o disposti in modo da evitare nocive influenze reciproche.
Condizioni di esercizio
Tensione: i componenti devono essere adatti alla tensione nominale d'alimentazione; per alcuni di loro si deve tenere
conto della tensione più elevata e/o della tensione più bassa che si possono avere nell'esercizio ordinario.
Corrente: i componenti devono essere scelti tenendo conto della corrente che li percorre nell'esercizio ordinario ed
inoltre devono essere in grado di sopportare anche le correnti che possono prodursi in regime perturbato, tenuto conto
del tempo di intervento delle protezioni.
Frequenza: se le caratteristiche di un componente sono influenzate dalla frequenza, la frequenza normale di tale
componente deve essere idonea alla frequenza del sistema.
Potenza: i componenti scelti in relazione alle caratteristiche di potenza devono essere adatti alle condizioni di servizio
specificate in relazione alle condizioni di carico.
Accessibilità
I componenti dell'impianto e gli apparecchi utilizzatori fissi devono essere installati in modo da facilitare il
funzionamento, il controllo, l'esercizio e l'accesso alle connessioni.
Dispositivi di manovra e protezione
Tali dispositivi, quando ci sia la possibilità di confusione che ingeneri pericolo, devono portare scritte o altri
contrassegni che ne permettano l'identificazione. Il senso di manovra degli attuati ed il colore degli indicatori devono
essere conformi alle Norme CEI 16-5 e 16-3.
Portata delle condutture e Caduta di tensione
La norma CEI 64-8 richiede che la caduta di tensione in qualunque punto dell’impianto non superi il 4% della tensione
nominale. Le sezioni dei conduttori calcolate in funzione della potenza impegnata e della lunghezza dei circuiti
(affinché la caduta di tensioni non superi il valore del 4% della tensione a vuoto) devono essere scelte tra quelle
unificate. In ogni caso non devono essere superati i valori delle portate di corrente ammesse, per i diversi tipi di
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conduttori, dalle tabelle di unificazione CEI - UNEL. Indipendentemente dai valori ricavati con le precedenti
indicazioni, le sezioni minime ammesse per i conduttori di rame sono:
•
0,75 mm per i circuiti di segnalazione e telecomando a bassissima tensione;
•
1,5 mm per illuminazione di base, derivazione per prese a spina per altri apparecchi di illuminazione e per
apparecchi con potenza unitaria inferiore o uguale a 1,5 kW;
•
2,5 mm per derivazione con o senza prese a spina per utilizzatori con potenza unitaria superiore a 1,5 kW e
inferiore o uguale a 2,2 kW;
•
4 mm per montanti singoli o linee alimentanti singoli apparecchi utilizzatori con potenza nominale superiore a
2,2 kW.
La corrente trasportata dai conduttori nell'esercizio ordinario non deve far superare ai conduttori stessi la temperatura
limite stabilita nelle rispettive Norme in relazione al tipo di isolamento usato.
Scelta dei cavi e sezioni minime dei conduttori di fase e neutro
Si ricorda che la sezione minima dei cavi unipolari isolati PVC, per posa in tubi o canalette, è di 1,5 mmq per uso
generale, e di 0,5 mmq per circuiti di comando, segnalamento e simili.
I conduttori di neutro devono avere la stessa sezione dei conduttori di fase peraltro nei circuiti con conduttori di fase aventi
sezione superiore a 16 mmq se in rame e 25 mmq se in alluminio è ammesso il neutro di sezione ridotta ma comunque non
inferiore a 16 mmq (rame) e 25 mmq (alluminio) purché siano soddisfatte le seguenti condizioni:
- il carico sia essenzialmente equilibrato, e comunque il neutro di sezione ridotta assicuri la necessaria portata in
servizio ordinaria;
- sia assicurata la protezione contro le sovracorrenti.
Individuazione dei conduttori
Quando si fa uso dei colori per distinguere i cavi unipolari o le anime dei cavi multipolari, devono essere seguite le
seguenti regole:
il bicolore Giallo/Verde è riservato ai conduttori di terra, conduttori di protezione e equipotenziali;
- il colore blu chiaro è destinato al neutro o al conduttore mediano.
- per l'unificazione dei colori distintivi dei cavi ci si deve attenere alla tabella CEI-UNEL 00722;
- i conduttori nudi e le sbarre devono essere identificabili ad es. per la loro forma e posizione, oppure mediante
colori, simboli e segni grafici, se si fa uso di colori distintivi, l'uso del bicolore Giallo/Verde,
rispettivamente del colore blu chiaro deve essere conforme a quanto specificato nel primo capoverso.
L'identificabilità dei conduttori nudi e delle sbarre può essere limitata all’estremità ed ai punti di connessione. I cavi
che seguono lo stesso percorso ed in particolare quelli posati negli stessi tubi protettivi devono essere chiaramente
contraddistinti eventualmente mediante contrassegni posti alle loro estremità.
I cavi saranno contrassegnati in modo da individuare prontamente il servizio a cui appartengono; inoltre, i singoli
conduttori saranno contrassegnati in modo da individuare la funzione. L'individuazione potrà essere effettuata con
codice alfanumerico o con i colori.
I conduttori impiegati nell'esecuzione degli impianti dovranno comunque essere conformi alle colorazioni previste
dalle vigenti tabelle di unificazione CEI - UNEL 00722-74 e 00712. In particolare la colorazione dei conduttori dovrà
essere diversificata, in relazione alle classi di appartenenza dei conduttori, in modo da rendere perfettamente
distinguibili tra loro le tre fasi, il neutro, e il PE. I colori dovranno essere:
•
marrone, nero, grigio, per le tre fasi di potenza;
•
blu per il conduttore del neutro;
•
giallo verde per il conduttore della terra;
•
rosso per i conduttori positivi in c.c.
•
nero per i conduttori negativi in c.c.
Questi ultimi due dovranno essere localizzati entro apposite tubazioni, in quanto appartenenti a circuiti a corrente
continua.
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In genere dovranno essere identificati i singoli circuiti f.m. e luce, mediante fascette numeriche alfabetiche nel modo
seguente:
alimentazione fase 1: L1
alimentazione fase 2: L2
alimentazione fase 3: L3
alimentazione neutro: N
Utenza fase 1: U
Utenza fase 2: V
Utenza fase 3: W
corrente continua negativo:
corrente continua positivo:
Conduttore di protezione:
Conduttore di terra:
Terre logiche:
LL+
PE
Prescrizioni per i cavi
- Cavi isolati con gomma norma CEI 20-19
- Cavi isolati con polivinilcloruro norma CEI 20-20
- Cavi isolati con gomma non propagante l’incendio e a basso sviluppo di fumi e gas tossici e corrosivi norma CEI 20-38
- Cavi isolati ad isolamento minerale norma CEI 20-39
- Cavi isolati con mescola elastomerica, resistenti al fuoco, non propaganti l'incendio, senza alogeni (LSOH) con tensione
nominale U0/U di 0,6/1 Kv CEI 20-45
Propagazione del fuoco lungo i cavi
I cavi in aria installati individualmente, devono rispondere alla prova di non propagazione delle norme CEI
20-35. Quando i cavi sono raggruppati in ambiente chiuso in cui sia da contenere il pericolo di
propagazione di un eventuale incendio, essi devono avere i requisiti di non propagazione dell'incendio in
conformità alle norme CEI 20-22.
Provvedimenti contro il fumo
Allorché i cavi siano installati in notevole quantità in ambienti chiusi frequentati dal pubblico e di difficile e lenta evacuazione, si devono
adottare sistemi di posa atti a impedire il dilagare del fumo negli ambienti stessi o in alternativa ricorrere all'impiego di cavi a bassa
emissione di fumo secondo le norme CEI 20-37 e 20-38.
Problemi connessi allo sviluppo di gas tossici e corrosivi
Qualora cavi in quantità rilevanti siano installati in ambienti chiusi frequentati dal pubblico, oppure si trovino a coesistere, in ambiente
chiuso, con apparecchiature particolarmente vulnerabili da agenti corrosivi, deve essere tenuto presente il pericolo che i cavi stessi
bruciando sviluppino gas tossici o corrosivi. Ove tale pericolo sussista occorre fare ricorso all'impiego di cavi aventi la caratteristica di
non sviluppare gas tossici e corrosivi ad alte temperature, secondo le norme CEI 20-38.
Circuiti appartenenti a sistemi diversi
Cavi appartenenti a sistemi diversi devono essere installati in modo da risultare chiaramente distinguibili.
In particolare essi non devono essere collocati negli stessi tubi ne far capo alle stesse cassette a meno che siano isolati per la tensione
nominale del sistema a tensione più elevata e delle singole cassette siano internamente munite di diaframmi, non amovibili se non per
mezzo di attrezzo, fra i morsetti destinati a serrare conduttori appartenenti a sistemi diversi.
Giunzioni dei conduttori
Le giunzioni dei conduttori devono essere comunque effettuate mediante morsettiere contenute entro cassette: la
conducibilità, l'isolamento e la sicurezza dell'impianto non devono venire alterate da tali giunzioni. Non sono ammesse
in tutti i casi giunzioni all’interno delle tubazioni.
Grado di isolamento dei cavi
I conduttori utilizzati devono essere conformi alle normative in materia.
Il grado di isolamento minimo è pari a 450/750 V per posa interna, e 0.6/1 KV per la posa all’esterno.
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Tutti i cavi devono essere di tipo non propagante la fiamma e quando richiesto non propaganti l'incendio.
Raggio di curvatura dei cavi
Il raggio di curvatura dei cavi rigidi o semirigidi non deve essere inferiore a 10 volte la loro massima dimensione
trasversale.
Disposizioni generali condutture
Per conduttura (elettrica) s’intende l’insieme dei conduttori e degli elementi che assicurano l’isolamento, il supporto e
l’eventuale protezione meccanica. I cavi saranno posati senza alcuna giunzione intermedia. Nei casi in cui le tratte
senza interruzione superassero le pezzature allestite dai Costruttori, le giunzioni e le derivazioni saranno eseguite con
giunzioni diritte; le giunzioni saranno sempre ubicate in luoghi facilmente accessibili. L'ingresso dei cavi nelle cassette
di transito e di derivazione sarà eseguito a mezzo di appositi raccordi pressacavo oppure passacavo. Verranno in ogni
caso rispettate tutte le particolari raccomandazioni di posa dettate dal costruttore (ad es.: targhettatura di posa, raggi di
curvatura, tiri di infilaggio, ecc..) I cavi appartenenti a circuiti a tensione nominale diversa saranno tenuti fisicamente
separati lungo tutto il loro percorso. Qualora ciò non fosse materialmente possibile, tutti i cavi in contatto fra loro
avranno lo stesso grado di isolamento di quello fra essi a tensione più elevata.
Tubi protettivi e canali
La posa sarà eseguita in modo ordinato secondo percorsi orizzontali o verticali, paralleli o perpendicolari a pareti e/o
soffitti, senza tratti obliqui ed evitando incroci o accavallamenti non necessari. Saranno evitate le giunzioni su tubi di
tipo corrugato o di tipo flessibile o di diametro diverso. Per le giunzioni fra tubazioni rigide e tubazioni flessibili
saranno impiegati gli adatti raccordi previsti allo scopo dal costruttore del tubo flessibile.
Nei locali umidi o bagnati o all'esterno, le canalizzazioni e le tubazioni saranno in materiale isolante e tutti gli
accessori per la messa in opera, quali mensole o staffe di sostegno per le canalette, morsetti di fissaggio per i tubi,
saranno in materiale plastico o in acciaio inossidabile o zincate a caldo. All'interno di detti locali le varie parti
costituenti le canalizzazioni (tratti rettilinei, curve, ecc.) saranno collegate fra loro mediante bulloni. Negli impianti in
vista (generalmente stagni) l'ingresso di tubi in cassette, contenitori e canalette avverrà tramite adatto pressatubo senza
abbassare il grado di protezione.
I tubi protettivi devono essere di materiale termoplastico con diametro interno non inferiore a 16 mm. Salvo quanto
sopra detto il diametro deve essere pari almeno a 1,3 volte il diametro interno del cerchio circoscritto al fascio dei cavi
in loro contenuti , per consentire l'agevole infilaggio e sfilaggio dei conduttori.
Sempre allo scopo di facilitare l'infilaggio non saranno eseguite più di due curve, o comunque curve per più di 180°
sulle tubazioni protettive senza l'interposizione di una cassetta di transito. Analogamente nei tratti rettilinei non sarà
superata la lunghezza di 15 m senza l'interposizione di una cassetta rompitratta. I tubi di protezione saranno posti in
opera nei singoli tratti possibilmente in un solo pezzo, tenendo particolarmente cura, dove fosse necessario realizzare
delle giunzioni o derivazioni, di evitare che, con la formazione di curve e di raccordi, si formino delle strozzature sulla
sezione utile, pregiudizievoli per l'infilaggio e lo sfilaggio dei conduttori elettrici.
La sezione occupata dai cavi di energia nei canali non deve superare il 50% della sezione utile del canale stesso.
Scelta e messa in opera di tubi protettivi, canali condotti sbarre e loro accessori
- Sistemi di tubi e accessori per installazioni elettriche Norma CEI 23-80;
- Tubi protettivi flessibili in PVC e loro accessori Norma CEI 23-80;
- Tubi protettivi pieghevoli autorinvenente di materiale termoplastico non autoestinguente Norma CEI 23-17;
- Canali portacavi in materiale plastico e loro accessori ad uso battiscopa Norma CEI 23-19;
- Sistemi di canali metallici e loro accessori ad uso portacavi e portapparecchi Norma CEI 23-31;
- Sistemi di canali in materiale plastico isolante e loro accessori ad uso portacavi portapparecchi per soffitto e pareti
Norma CEI 23-32;
- I condotti sbarre devono essere in accordo con la Norma CEI 17-13 (EN 60439-2 e IEC 439-2) e devono essere
messi in opera secondo le istruzioni del costruttore. Per la loro installazione bisogna tenere in considerazione delle
indicazioni delle sezioni 522, 525, 526, 527, 528, 529, della norma CEI 64-8.
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Tubo rigido in PVC
Sarà della serie pesante conforme alle norme EN 50086-1 (CEI 23-39), CEI EN 61386-21 – (CEI 23-81) e provvisto di
marchio italiano di qualità. Sarà impiegato per la posa in vista (a parete, nel controsoffitto). Nella posa in vista la
distanza fra due punti di fissaggio successivi non sarà superiore a 2 m; in ogni caso i tubi saranno fissati in prossimità
di ogni giunzione e sia prima sia dopo ogni cambiamento di direzione. In questo tipo di posa, per il fissaggio saranno
impiegati collari singoli in acciaio zincato e passivato con serraggio mediante viti trattate superficialmente contro la
corrosione e rese imperdibili; oppure saranno impiegati collari come sopra descritto in materiale isolante, oppure
morsetti in materiale isolante sempre serrati con viti. Collari e morsetti saranno ancorati a parete o a soffitto mediante
viti e tasselli in plastica. Nei locali umidi o bagnati e all'esterno, degli accessori di fissaggio descritti saranno impiegati
solo quelli in materiale isolante. Nei casi in cui siano necessarie tubazioni di diametro maggiore a quelli contemplati
dalle norme CEI 23/80/73 saranno impiegati tubi in pvc del tipo con giunti a bicchiere con spessore non inferiore a 3
mm per i quali siano stati eseguiti, a cura del costruttore, le prove previste dalle norme CEI 23/80/73 (resistenza allo
schiacciamento, all'urto, alla fiamma, agli agenti chimici e di isolamento) oppure tubi in pvc conformi alle norme UNI
7441-75 PN 10. Per la posa interrata saranno impiegati tubi in pvc conformi alle norme UNI 7441-75 PN 16.
Tubo flessibile in pvc serie pesante (corrugato)
Sarà conforme alle norme EN 61386-22:2005-04 (CEI 23-82) CEI 23-71 e alle tabelle CEI - UNEL 37121/70 (serie
pesante) in materiale autoestinguente, provvisto di marchio italiano di qualità. Sarà impiegato per la posa sottotraccia a
parete o a soffitto, curando che in tutti i punti risulti ricoperto da almeno 20 mm di intonaco.
Non sarà impiegato nella posa in vista, o interrata (anche se protetto da manto di calcestruzzo) e così pure saranno
eseguite giunzioni in corrispondenza di scatole o di cassette di derivazione. I cambiamenti di direzione saranno
eseguiti con curve ampie (raggio di curvatura compreso fra 3 e 6 volte il diametro nominale del tubo).
Passerella in acciaio zincato
Sarà forata (asolata) e ottenuta da lamiera di acciaio protetta con zincatura a fuoco sendzimir. I fianchi avranno
un'altezza di almeno 50 mm e lo spessore non dovrà essere inferiore a 1,5 mm. Per la sospensione saranno impiegate
mensole ancorate sia a profili fissati a soffitto sia con tasselli direttamente a parete in modo da avere sempre un lato
libero. La distanza fra due sostegni non sarà superiore a 2 m e comunque tale che la freccia d'inflessione non risulti
superiore a 8 mm o come indicato dalle specifiche del costruttore. La distanza della canaletta dal soffitto o da un'altra
sovrapposta dovrà essere di almeno 20 cm. Il collegamento fra due tratti avverrà mediante giunti di tipo ad incastro in
modo da ottenere la perfetta continuità del piano di scorrimento dei cavi ed evitarne l'abrasione durante la posa oppure
impiegando giunti ad angolo di tipo esterno e piastre coprigiunto interne. Per eseguire cambiamenti di direzione,
variazioni di quota, di larghezza, ecc., saranno impiegati gli accessori in modo da ridurre al minimo, gli interventi
quali tagli, piegature, ecc. In ogni caso gli spigoli che possono danneggiare i cavi saranno protetti con piastre terminali
coprifilo. Per il collegamento delle varie parti saranno impiegati non meno di quattro bulloni in acciaio zincato di tipo
con testa tonda e larga all'interno della canaletta e muniti di rondella. Il coperchio sarà asportabile per tutta la
lunghezza anche in corrispondenza degli attraversamenti di pareti. Per la canaletta zincata per immersione sarà
ripristinata la protezione nei punti in cui dovesse essere indispensabile intervenire con tagli, brusche piegature, fori,
ecc.; oltre alla zincatura per immersione potranno essere impiegate vernici quali minio.
Canale in acciaio zincato di tipo chiuso
Vale, in generale, quanto descritto per la canaletta di tipo aperto. Il canale sarà dotato di coperchio fissato a scatto o
mediante moschettoni e asportabile per tutta la lunghezza anche in corrispondenza degli attraversamenti di pareti.
Canaletta (passerella) in pvc di tipo aperto autoportante
Sarà in PVC rigido autoestinguente munita di fori sul fondo; l'altezza dei fianchi non dovrà essere inferiore a 40 mm e
lo spessore almeno pari a 3 mm. Tutti gli accessori per la composizione del canale e per la sua sospensione (curve,
incroci, mensole, staffe, supporti, riduzioni, etc.) saranno dello stesso materiale; le minuterie quali viti, bulloni, etc.,
saranno in nylon o in acciaio inossidabile. La distanza fra due sostegni non dovrà essere maggiore di 1 m; la freccia di
inflessione non dovrà superare comunque il valore di 10 mm o come indicato dalle specifiche del costruttore. In
corrispondenza ai punti di giunzione fra le varie parti dovranno essere previsti dei giunti di unione. Le giunzioni
potranno essere eseguite anche per saldature a caldo purché sia garantita una resistenza meccanica non inferiore a
quella ottenuta con i giunti.
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Canale (passerella) in pvc di tipo chiuso autoportante
Vale in generale quanto descritto per la canaletta di tipo aperto. Sarà completamente chiusa (grado di protezione non
inferiore a IP 40) dotata di coperchio asportabile per tutta la lunghezza e fissato a scatto oppure mediante moschettoni
o ganci, o clips in acciaio inossidabile. Non dovrà essere abbassato il grado di protezione richiesto in corrispondenza ai
punti di giunzione fra i vari tratti, nei collegamenti con tubazioni, cassette etc. Dovrà essere apribile solo attraverso
chiavi o attrezzi
Conduttore in tubo protettivo
I cavi collocati in tubi protettivi devono essere in ogni caso sfilabili con facilità e senza che ne risultino danneggiati i
cavi stessi o i tubi. Nelle canalette o passerelle metalliche, destinate alla realizzazione di “cable-line”, è ammesso
l’impiego solo di cavi con isolante e guaina antiabrasiva, non propagante l’incendio a Norme CEI 20-22.
Coesistenza di condutture elettriche e di altre canalizzazioni
Le condutture installate in cunicoli comuni ad altre canalizzazioni devono essere disposte in modo da non essere
soggette ad influenze dannose in relazione a sovrariscaldamenti, sgocciolamenti, formazioni di condense, ecc. E'
inoltre vietato collocare nelle stesse incassature montanti e colonne telefoniche o radiotelevisive. Nel vano degli
ascensori e dei montacarichi non è consentita la messa in opera di conduttori e tubature di qualsiasi genere che non
appartengano all'impianto dell'ascensore o del montacarichi.
Cassette di derivazione
Saranno in materiale isolante autoestinguente o metalliche (collegate a terra e con un'adeguata protezione contro la
corrosione). Nei locali umidi o bagnati è ammesso solo l'impiego del tipo in materiale isolante. Saranno dotate di
coperchio fissato con viti o con il sistema a 1/4 di giro o equivalente. Le viti dovranno essere rese imperdibili, essere
in acciaio inossidabile o in ottone o comunque con trattamento superficiale contro la corrosione (cadmiatura,
zincocromatura etc.). Non sono ammesse viti di tipo autofilettate. Saranno poste in opera in posizione tale da essere
facilmente apribili ed ispezionabili curando in modo particolare che risultino allineate fra loro e parallele a pareti,
soffitti, e spigoli dei locali. Quelle posate in vista dovranno essere fissate con non meno di due viti. Per quanto
possibile, si dovrà cercare di unificare i tipi e le dimensioni. Tutte le tubazioni protettive dovranno entrare dai fianchi o
dal fondo delle cassette. L'ingresso dovrà avvenire esclusivamente attraverso i fori o gli indebolimenti sfondabili
previsti dal costruttore e senza praticare allargamenti o produrre rotture sulle pareti. Il numero delle tubazioni entranti
o uscenti da ciascuna cassetta non dovrà, pertanto essere superiore a quello dei fori o degli indebolimenti stessi. Nelle
cassette stagne il taglio dei passatubi in plastica morbida dovrà avvenire in modo che ne risulti un foro circolare e non
sia abbassato il grado di protezione. Tali passatubi non dovranno essere asportati per introdurre tubazioni di diametro
superiore a quello previsto dal costruttore. Le tubazioni dovranno sporgere all'interno della cassetta per circa 0.5 cm, le
parti più sporgenti dovranno essere tagliate prima dell'infilaggio dei cavi. Le cassette di tipo da incasso dovranno
essere opportunamente protette in modo da non essere riempite durante la fase di intonacatura delle pareti. Tutte le
parti di malta eventualmente entrate dovranno essere asportate con cura prima dell'infilaggio dei conduttori. Setti di
separazione fissi dovranno essere previsti in quelle cassette cui fanno capo impianti con tensioni nominali diverse. In
nessun caso le cassette destinate all'impianto telefonico potranno essere utilizzate per qualche altro tipo di impianto.
Tutte le derivazioni e le giunzioni sui conduttori dovranno essere eseguite entro le cassette; non è ammesso pertanto
eseguirle nelle scatola di contenimento di prese e interruttori etc. oppure entro gli apparecchi illuminanti o nelle
tubazioni protettive. Le derivazioni saranno effettuate mediante morsettiere fisse oppure di tipo componibile montate
su guida di tipo unificato. Il serraggio dei conduttori dovrà essere a vite con l'interposizione di una piastrina metallica.
Non sono ammessi collegamenti eseguiti con nastrature o con morsetti a cappuccio. Tutte le cassette di derivazione
dovranno essere contrassegnate in modo chiaro con le sigle riportate più oltre. La siglatura dovrà essere fatta
impiegando timbri di tipo componibile costituiti da caratteri di almeno 10 mm. di altezza ed impiegando inchiostro di
tipo indelebile. Le sigle dovranno essere poste sia sulla superficie interna sia su quella esterna del coperchio di
ciascuna cassetta solamente nel caso di cassette installate su pareti o superfici che sicuramente non saranno tinteggiate,
le sigle potranno essere poste solo sulla superficie esterna. Cassette destinate a impianti e/o servizi diversi dovranno
riportare le sigle di tutti gli impianti.
Apparecchi di comando e di utilizzo
Prese ed apparecchi di comando andranno costruiti secondo la Normativa CEI vigente. Sono da adottarsi
esclusivamente i tipi con le parti in tensione montate su materiali ceramici o materiali aventi analoghe caratteristiche
dielettriche. Le prese debbono essere del tipo per fissaggio alla scatola a mezzo di viti od altri sistemi, escluso quello
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ad espansione di griffe. Non sono ammesse placche di copertura in vetro. Per i comandi stagni debbono essere adottati
i tipo normali in scatola metallica di fusione o quelli con custodia in materiale plastico di tipo così detto infrangibile od
antiurto, con imbocco a pressacavo e contatti sempre su materiali ceramici o materiali aventi analoghe caratteristiche
dielettriche. Le scatole di contenimento dei comandi e delle prese di corrente devono essere in robusto materiale
isolante, escluso il legno, e presentare caratteristiche meccaniche tali da resistere alle sollecitazioni dell'uso normale.
Devono inoltre essere adatte al fissaggio inamovibile dei frutti mediante viti od altri sistemi, escluso quello ad
espansione di griffe. Il numero, la posizione, i tipi e le caratteristiche delle varie utenze (punti luce, prese, ecc.),
nonché dei vari organi di comando (interruttori, pulsanti, ecc.), sono riportati sui disegni di progetto. Tutte le
derivazioni saranno eseguite entro apposite cassette ed esclusivamente con morsetti isolati. Non saranno derivate "in
cascata" le prese, e non saranno usate come cassette di transito le scatole di contenimento delle prese medesime e degli
organi di comando. La sezione minima dei conduttori impiegati sarà di 1,5 mmq; tale sezione sarà impiegata anche per
i ritorni dei deviatori, pulsanti e tutti gli altri organi di comando. Il conduttore di protezione dei punti luce avrà la
stessa sezione del conduttore di fase. Le tubazioni protettive saranno della serie pesante con un diametro esterno
minimo di 16 mm.
Parti a portata di mano
Conduttori o parti conduttrici situati nella zona che si estende da un punto o da una superficie occupata o percorsa
ordinariamente da persone fino ai limiti che una persona può raggiungere con una mano senza l’uso d’attrezzo.
Le condutture in vista, situate fino a 2500 mm al di sopra del piano di lavoro, devono essere ubicate o protette, in
modo da non essere soggette a danneggiamenti conseguenti a sollecitazioni meccaniche. Al di sotto di tale limite la
posa non protetta meccanicamente è ammessa solo nei luoghi in cui non è prevista alcun’attività lavorativa che possa
sottoporre i cavi a sollecitazioni meccaniche dannose, cioè in luoghi in cui il danneggiamento è possibile solo
intenzionalmente.
Barriere tagliafiamma
Quando una conduttura attraversa elementi costruttivi d’edifici, quali pavimenti, muri, tetti, soffitti o pareti, le aperture
che restano dopo il passaggio delle condutture devono essere otturate in accordo con l’eventuale grado di resistenza
all’incendio prescritto per il rispettivo elemento costruttivo dell’edificio prima dell’attraversamento.
Resistenza di isolamento
Per tutte le parti d'impianto comprese fra 2 fusibili o interruttori successivi o poste a valle dell'ultimo fusibile o
interruttore, la resistenza di isolamento verso terra e fra conduttori appartenenti a fasi o polarità diverse non deve
essere inferiore a:
- 500.000 Ohm per i sistemi a tensione nominale verso terra superiore a 50 Volt;
- 250.000 Ohm per quelli a tensione nominale verso terra inferiore o uguale a 50 Volt.
Protezione contro contatti indiretti
Devono essere protette contro le tensioni di contatto tutte le parti metalliche comunque accessibili dell'impianto
elettrico, delle macchine e degli apparecchi utilizzatori, ordinariamente non in tensione ma che per difetto di
isolamento o per altre cause accidentali potrebbero trovarsi sotto tensione (masse).
Tale protezione deve essere realizzata mediante messa a terra delle parti metalliche da proteggere o coordinamento con
dispositivi atti a interrompere l'alimentazione in caso di guasto pericoloso. Le apparecchiature a doppio isolamento
non vanno collegate a terra. Le masse estranee (parti conduttrici, non facenti parte dell'impianto ma suscettibili di
introdurre il potenziale di terra), vanno collegate a terra.
Prescrizione particolare relativa alla protezione del conduttore di neutro
E' vietato installare dispositivi di protezione che possono interrompere il neutro senza aprire contemporaneamente il
conduttore o i conduttori di fase.
Sezione dei conduttori di protezione
La sezione dei conduttori di protezione (CEI 64-8 sezione 543) cioè dei conduttori che collegano all'impianto di terra
le parti da proteggere contro le tensioni di contatto deve essere non inferiore a quella dei corrispettivi conduttori di
fase; quando i conduttori di fase hanno sezione maggiore di 16 mmq la sezione del conduttore di protezione può essere
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ridotta sino alla metà di quella dei conduttori di fase, col minimo di 16 mmq, purché siano soddisfatte le condizioni
degli art. 522, 524.1, 524.2, 524.3, 543.1.4. delle norme CEI 64-8
Sezioni minime dei conduttori equipotenziali principali - Collettore
I conduttori equipotenziali principali devono avere una sezione non inferiore a metà di quella del conduttore di protezione
principale dell'impianto con un minimo di 6 mmq. Non è richiesto comunque che la sezione superi i 25 mmq se il conduttore
equipotenziale è di rame, o una sezione di conduttanza equivalente se il conduttore è in materiale diverso. All'interno del
quadro generale , o chi per lui dovrà essere realizzato il nodo collettore dell'impianto di terra, realizzato come da disegno
costruttivo progettuale, al quale faranno capo:
- il conduttore di protezione principale dell'impianto
- il conduttore di terra
- i conduttori equipotenziali principali
- il centro stella dell'alternatore tutti singolarmente sfilabili e identificati per tipo e sezione.
Sezioni minime dei conduttori equipotenziali supplementari
Un conduttore equipotenziale supplementare che connette due masse deve avere una sezione non inferiore a quella del
conduttore di protezione di sezione minore. Un conduttore equipotenziale supplementare che connette una massa a
masse estranee deve avere sezione non inferiore a metà della sezione del corrispondente conduttore di protezione. Un
conduttore equipotenziale supplementare che connette tra di loro due masse estranee, o che connette una massa
estranea all'impianto di terra, deve avere sezione non inferiore a 2,5 mmq se è prevista una protezione meccanica, 4
mmq se non è prevista.
Collegamenti equipotenziali in corrispondenza dei contatori dell’acqua
Nei casi in cui le condutture idriche siano usate come elemento del dispersore, come conduttori di terra o come
conduttori di protezione, i contatori devono essere corto circuiti da un collegamento equipotenziale di sezione
adeguata.
Zone di rispetto nei locali contenenti bagni o docce
Nei locali contenenti bagni o docce nessun elemento dell'impianto elettrico (lampade, apparecchi, organi di protezione
e di manovra, conduttori, ecc.) deve essere installato in posizione tale da poter essere toccato da chi sta nella vasca o
sotto la doccia (h ≥ 2,25 m e distanza ≥ 0,6 m dal bordo della vasca/doccia).
La prescrizione non si applica agli scaldabagni elettrici purché il loro involucro sia metallicamente collegato alle
tubazioni d'acqua che allo scaldabagno stesso fanno capo e purché la parte dell'impianto elettrico che lo alimenta,
entro la zona di rispetto, sia racchiusa in un involucro metallico continuo collegato metallicamente all'involucro dello
scaldabagno.
Nelle zone 1, 2, 3 possono essere installati elementi riscaldanti annegati nel pavimento e previsti per riscaldare il
locale, purché siano ricoperti da una griglia metallica messa a terra o da uno schermo metallico messo a terra,
collegato al collegamento equipotenziale supplementare (CEI 64/8 sezione 701.413.1.6.). Le condutture devono avere
un isolamento che soddisfi le prescrizioni dell’art. 413.2 (CEI 64/8) e non devono avere alcun rivestimento metallico.
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Sistema a bassissima tensione di sicurezza (Selv)
Tutti i trasformatori abbassatori per ausiliari (tensione a vuoto ≤ 50 V c.a. o ≤ 25 V c.a. per i luoghi a maggiore rischio
elettrico, e conformi alla Norma CEI 96-2) debbono essere di sicurezza e le apparecchiature alimentate non debbono
essere collegate intenzionalmente a terra.
Prese a spina
Le prese a spina (per edifici residenziali, commerciali, amministrativi e similari) devono essere scelte ed installate in
modo da prevenire i danneggiamenti che possano presumibilmente derivare dalle condizioni d'ambiente e d'uso.
Per le prese ad installazione fissa l'asse geometrico d'inserzione delle relative spine deve risultare orizzontale (o
prossimo all'orizzontale).
Tale asse deve inoltre risultare distanziato dal piano di calpestio di almeno:
- 175 mm se a parete (con montaggio incassato o sporgente);
- 70 mm se da canalina (o zoccolo);
- 40 mm se da torretta o calotta (a pavimento).
Nel caso di torrette o calotte (sporgenti dal pavimento) e di cassette (affioranti sul pavimento), le loro parti, ad
esclusione delle singole prese incorporate, devono assicurare almeno il grado di protezione IP 52 per l'accoppiamento
meccanico sul piano del pavimento.
Esempi di collegamenti a terra (vedasi tipici rif.to 64-8 e Norme di riferimento)
Altezze comandi e prese di energia, valvole e terminali d’impianto.
Ai sensi dell'art. 8 della Legge 9/1/89 n.13, i terminali d'impianto dovranno essere collocati tra 40 e 140 cm. dal piano
di calpestio.
E' consigliabile attenersi alle seguenti altezze:
sonde di variabili fisiche: 140 cm
comandi e attuatori: 100 cm
pulsanti di emergenza, bottoniere di ascensori: 120 cm
telefoni, citofoni, interfoni: 120 cm
prese di energia: ≥60 cm
prese di energia industriali (CEE): 140 cm
Protezione contro le sovracorrenti
I conduttori attivi devono essere protetti da uno o più dispositivi che interrompano automaticamente l’alimentazione quando si
produce un sovraccarico o un cortocircuito. Per cui tutte le linee devono essere dotate di proprio dispositivo di protezione a
partire dal quadro di competenza. Il dispositivo di protezione unico ed essere in grado di assicurare la protezione per il
sovraccarico e cortocircuiti, o attraverso dispositivo di protezione separati in grado di assicurare la protezione per il
sovraccarico e per i cortocircuiti coordinati tra loro.
- Protezione contro il sovraccarico
Al fine di assicurare la protezione contro il sovraccarico la corrente nominale del dispositivo di protezione (In),
deve essere superiore alla corrente di impiego del circuito, ma inferiore alla portata a regime della conduttura, in
base alla relazione IB≤In≤IZ con If≤ 1,45 Iz dove Iz è la corrente che assicura l’effettivo funzionamento del
dispositivo di protezione entro il tempo convenzionale in condizioni definite. L’omissione della protezione contro
i sovraccarichi è raccomandata per i circuiti che alimentano apparecchi utilizzatori in cui l’apertura intempestiva
dei circuiti potrebbero essere causa di pericolo, (esempio dispositivi di estinzione dell’incendio).
- Protezione contro il cortocircuito
Devono essere previsti dei dispositivi di protezione per interrompere le correnti di cortocircuito dei conduttori dei
circuiti elettrici che possono essere fonte di pericoli dovuti ad effetti termici, e meccanici o di invecchiamenti
2
precoci dell’isolamento dei conduttori. L'energia (I t) lasciata passare dal dispositivo di protezione deve essere in
grado di aprire il circuito in un tempo inferiore o uguale tale da non portare la conduttura alla temperatura limite
2
ammissibile (K2S2), (I t)≤(K2S2). Ciò deve essere verificato, qualunque sia il punto della conduttura interessato.
La protezione contro il corto circuito deve sempre essere posizionata all'origine della linea.
La corrente di cortocircuito al punto di consegna dell'energia per un sistema trifase simmetrico 6 kA (presunta) a
cosϕ =0,7 con limitatore di corrente, mentre per un circuito monofase una corrente di corto circuito 4,5 kA
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(presunta) a cosϕ=0,7 con limitatore di corrente. Nel caso di mancanza del limitatore di corrente, installato
dall’ente erogatore ENEL, si dovrà considerare una corrente di cortocircuito ≤ 16 kA.
Caratteristiche dei quadri elettrici
- I quadri elettrici vanno realizzati come da schemi allegati comprensivi di tutti gli accessori di cablaggio e
segnalazione e le numerazioni di cablaggio, targa e dichiarazioni di conformità alla Norma CEI 17-13 o successive
da parte del costruttore.
- Le apparecchiature indicate possono essere sostitute con altre simili a patto che presentino caratteristiche uguali o
migliorative.
- Occorre procedere all'identificazione delle utenze e dei circuiti mediante targhette o etichette al fine di eliminare
possibilità di errore in caso di intervento.
- Le chiavi dei quadri vanno consegnate in unica copia a persona addestrata (rif.to Norme CEI 64-8). All’interno e all’esterno
del quadro vanno messe delle targhette antinfortunistiche.
- Particolare attenzione va prestata nel realizzare l'uscita dei cavi dai quadri in maniera tale da mantenere il grado di
protezione necessario.
- All’interno del quadro va posto in una idonea tasca portaschemi gli schemi finali di come eseguito.
- Quando in un quadro saranno installati apparecchi e condutture a tensioni diverse od appartenenti a sistemi diversi,
essi saranno separati e disposti in modo da presentare il minor numero possibile di incroci fra cavi, inoltre le linee
in partenza dal quadro stesso saranno siglate chiaramente in modo da essere individuate senza problemi.
- Gli strumenti e gli apparecchi installati nei quadri saranno raggruppati in modo razionale e risulteranno facilmente
ispezionabili, smontabili e facilmente individuabili secondo la loro funzione, eventualmente mediante appositi
contrassegni.
- Sul fronte dei pannelli e sul retroquadro saranno disposte targhette pantografate e cartelli atti ad indicare, per ogni
interruttore, organo di manovra o segnalazione, la parte di impianto da esso comandata o controllata.
SPECIFICA TECNICA PER FORNITURA DI QUADRI DI BASSA TENSIONE
I componenti proposti devono rispondere agli standard più elevati in vigore ed essere prodotti da
primari costruttori.
Il dimensionamento delle apparecchiature deve garantire il superamento di qualsiasi regime di
funzionamento prevedibile, sia nominale che di guasto, sotto tutti i profili tecnici (meccanico, elettrico,
termico, chimico, etc.), senza degradamento delle caratteristiche nominali.
I componenti devono avere elevate caratteristiche di comportamento in caso d'incendio, come la non
propagazione della fiamma, la ridotta emissione di gas e fumi corrosivi, tossici ed opachi. L'attributo
minimo richiesto è la caratteristica "autoestinguente".
CARATTERISTICHE MECCANICHE
I quadri devono essere costruiti con struttura metallica portante, suddivisi in sezioni o scomparti fra di
loro componibili. La chiusura su tutti i lati, le porte e portelle, le compartimentazioni ed i sostegni
interni, devono essere realizzati con lamiere di spessore ≥2 mm.
Le lamiere terminali di chiusura devono essere asportabili e fissate con viti incassate e, se di
dimensioni e/o peso notevoli, munite di idonee patte di sostegno per facilitarne il montaggio.
Le lamiere interne e le apparecchiature devono essere fissate con viti in fori filettati od imbullonate.
Le porte e le portelle devono essere montate su cerniere e dotate di chiusura a chiavistello, con
serratura a chiave triangolare avente le seguenti caratteristiche: diametro del cerchio circoscritto al foro
triangolare equilatero 8 mm, diametro esterno del cilindro alloggiante il foro triangolare 12 mm.
Ogni quadro, od elemento di quadro costituente un'unità a se stante, deve essere dotato di n. 4 golfari
di sollevamento.
Per l'ancoraggio a pavimento su ferri base o con tasselli ad espansione, ogni scomparto sarà dotato di
asole nelle strutture d'appoggio, parallele ai 4 lati dello scomparto.
Se i ferri di base sono necessari per la corretta funzionalità dei quadri, essi devono essere compresi
nella fornitura.
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Dal punto di vista del grado di compartimentazione interna (esecuzione), realizzata con divisori
metallici a terra con grado di protezione IP20, il quadro sarà tipizzato nel seguente modo:
a) forma 1: Non esiste alcuna segregazione interna;
b) forma 2: segregazione delle sbarre dalle unità funzionali;
c) forma 3a: Segregazione delle sbarre dalle unità funzionali e segregazione di tutte le unità
funzionali l’una dall’altra, ad eccezione dei loro terminali di collegamento dei conduttori esterni. I
terminali per i conduttori esterni non devono essere necessariamente segregati dalle sbarre;
d) forma 3b:Segregazione delle sbarre dalle unità funzionali e segregazione di tutte le unità
funzionali l’una dall’altra. Segregazione dei terminali per i conduttori esterni dalle unità
funzionali, ma non l’uno dall’altro.
e) forma 4: Segregazione delle sbarre dalle unità funzionali e segregazione di tutte le unità
funzionali l’una dall’altra, compresi i terminali per i conduttori esterni (terminali, parti attive dei
cavi, ecc.) che sono parte integrante dell’unità funzionale. Nel caso di collegamenti in sbarra con
l’esterno del quadro, la relativa separazione si estende fino all’uscita della sbarra dal quadro.
La trasmissione di archi originatisi in una qualsiasi unità funzionale (cella, cassetto, ecc.) alle sbarre e
alle altre unità funzionali è impedita anche se le parti estraibili (interruttori, cassetti, ecc.) sono
asportate.
Nelle forme 3 e 4:
f) le segregazioni dei terminali per i conduttori esterni dalle sbarre hanno origine tra i morsetti di
potenza (codoli) di ingresso e uscita dei dispositivi di protezione (interruttori, sezionatori: relativi
ad arrivi, congiuntori, partenze, ecc.); in modo tale che con dispositivo di interruzione in posizione
di prova o sezionato si ha la separazione fisica tra le sbarre di alimentazione e i conduttori esterni;
g) le segregazioni dei terminali per i conduttori esterni (codoli, sbarrette, morsettiere, ecc.) e dei
passaggi dei conduttori esterni (cavi, sbarre) in uscita dal quadro sono di dimensioni sufficienti e
provvisti di staffe di sostegno per facilitarne la posa e i collegamenti;
h) l’unità funzionale, costituita da celle, equipaggiata con dispositivi di interruzione (interruttori,
sezionatori) relativi ad arrivi, congiuntori, partenze, ecc., gli ausiliari e la strumentazione di detta
unità sono in cella dedicata e separata sono nella medesima unità se costituita da cassetti fissi o
estraibili;
i) in caso di quadri in esecuzione addossabile a parete o a doppio fronte:
1. gli scomparti sono realizzati in modo che operazioni di manutenzione o sostituzione di tutti i
componenti elettrici e meccanici siano eseguibili facilmente dal fronte;
2. 2) la cella terminali (codoli, sbarrette, morsettiere, ecc.) con passaggio cavi è di larghezza
≥300 mm, riducibile a 200 mm se destinata al solo passaggio cavi;
j) i cassetti sono di costruzione normalizzata, di dimensione modulare e, se di tipo estraibile sono
facilmente estraibili, inseribili e, quelli dello stesso tipo, intercambiabili;
k) gli scomparti sono predisposti per qualunque combinazione di celle e/o cassetti modulari e sono
facilmente riconfigurabili, in caso di variazione delle combinazioni iniziali, anche dopo la messa in
servizio.
Per i cavi di potenza in uscita dall'alto sia uni che multipolari, nonchè per i cavi ausiliari, la loro uscita
e bloccaggio deve essere prevista per mezzo di bocchettoni con pressacavo, per i quali occorre
predisporre apposite finestre con lamiere di chiusura, da forare. Quando l'uscita dei cavi è prevista dal
basso, con grado protezione del quadro ≥IP44, dette lamiere devono essere sagomate in maniera tale da
rientrare verso l'alto in corrispondenza della zona destinata a ricevere i bocchettoni, onde consentire
l'appoggio del quadro anche con bocchettoni montati.
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REGIME TERMICO
La temperatura aria ambiente interna al quadro, raggiunta con tutti i componenti a regime nominale
(con particolare riguardo alle apparecchiature di interruzione e/o manovra), non deve eccedere di 10 °C
quella dell’aria ambiente esterna al quadro stesso, quest’ultima definita nel paragrafo “Condizioni
Ambientali”.
I parametri nominali di tutti i componenti devono essere riferiti alla loro effettiva temperatura di
funzionamento, così come definiti dal costruttore dei componenti stessi.
In relazione alle condizioni termoigrometriche limite dell'ambiente il fornitore deve prevedere
opportune aperture di ventilazione che, se necessario, può essere forzata con comando a termostato. In
particolare, i quadri elettrici con grado di protezione ≥IP4X possono essere dotati di resistenze
anticondensa.
Gli scomparti alloggianti trasformatori di potenza sono sempre dotati di ventilazione con comando a
termostato.
TRATTAMENTI SUPERFICIALI
Non è ammesso alcun materiale, neppure viti e minuterie varie, soggetto a ferrossidazione (ruggine), se
non sottoposto ad adeguato trattamento superficiale, preferibilmente zincatura a caldo dopo
lavorazione.
Per la verniciatura, la preparazione consiste in una sabbiatura a metallo bianco; entro 24 h la superficie
deve essere ricoperta tramite applicazione dell'antiruggine, e dello smalto a finire con 2 mani; lo
spessore minimo finale del film deve essere di ≥60 Τm. Tutte le superfici interne devono essere
rivestite con vernice in esecuzione anticondensa.
Tutte le minuterie e gli accessori metallici devono essere sottoposti ad adeguato trattamento di
zincatura a fuoco, finalizzata alla resistenza all’aggessione chimica di atmosfere corrosive
umido-saline.
CONTRASSEGNI D’IIDENTIFICAZIONE
Ogni quadro, scomparto, cella, ed ogni singolo componente montato all'interno o sul fronte, deve
essere contrassegnato da targhetta indicatrice dedicata e riportante il codice di riferimento univoco
indicato sui relativi schemi.
I componenti accessibili dal frontequadro (organi di manovra e/o interruzione, strumentazione, etc.)
devono essere dotati di doppia targhettatura: una interna al quadro riportante il codice di riferimento
con gli schemi, ed una esterna riportante la dicitura funzionale.
La targhettatura deve essere realizzata con portatarghetta, avvitato o rivettato (è vietata l'adesività e
l'incollatura), alloggiante la targhetta dedicata.
I collegamenti di potenza devono avere il contrassegno della fase di appartenenza o della funzione di
neutro o terra (L1-L2-L3-N-PE) per mezzo di idonee fascettature.
I collegamenti ausiliari devono essere muniti di anelli di identificazione sfilabili, riportanti la
numerazione dei relativi schemi; se realizzati in cavo multipolare, ogni singola anima deve riportare
stampigliata sul proprio isolamento la numerazione progressiva delle anime.
COLLEGAMENTI DI POTENZA
Per garantire facilità di montaggio, manutenzione ed espansione, nei quadri composti da più scomparti,
le sbarre principali devono essere realizzate in tronchi corrispondenti ai rispettivi scomparti. Le sbarre
secondarie devono essere dimensionate per la somma delle correnti nominali delle apparecchiature
principali servite, con coefficiente di contemporaneità unitario, e non per eventuali correnti inferiori
d'esercizio o nominali di componenti secondari (ad esempio sganciatori).
Le sbarre e le loro giunzioni devono essere inguainate. Esse possono essere nude solo se sono
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totalmente segregate: in tale caso la loro compartimentazione dedicata deve essere dotata di idonee
aperture di ventilazione e di proprio collegamento a terra.
Il materiale conduttore deve essere in rame; i cavi sono conformi alle norme CEI 20-22.
Nel caso in cui le connessioni di potenza siano realizzate tramite linee blindate, le barrature a cui le
stesse si devono attestare devono essere riportate in prossimità dell'estremità superiore o inferiore del
quadro.
Quadri di tipo ad armadio
Saranno di tipo ad armadio per installazione all'interno appoggiato a pavimento e dovranno essere posti in opera nella
posizione indicata sulle piante di progetto. Dovranno essere rispondenti alle prescrizioni di legge e conformi alle
norme CEI (in particolare alle norme 17-13). Dovranno essere costituiti da scomparti modulari componibili fra loro in
modo da formare delle unità trasportabili di lunghezza non superiore a 2,5 m. Golfari consentiranno il sollevamento
delle unità trasportabili con gru o mezzi simili.
Ciascun scomparto dovrà avere larghezza non superiore a 1 metro e sarà costituito da una robusta intelaiatura
metallica o in lamiera di acciaio piegata ed irrigidita, di spessore pari ad almeno 12/10 mm.. L'involucro sarà costituito
da pannelli in lamiera di almeno 12/10 mm. di spessore. I pannelli laterali saranno fissati all'intelaiatura con viti, quelli
anteriori e quelli posteriori saranno apribili a mezzo viti. Adeguati irrigidimenti saranno previsti per evitare
deformazioni o svergolamenti dei pannelli apribili. Il grado di protezione dell'involucro sarà non inferiore a IP 30. Sui
pannelli di chiusura costituenti l'involucro saranno montati gli apparecchi di comando e segnalazione (pulsanti
selettori, commutatori, indicatori luminosi, ecc.) appartenenti ai circuiti ausiliari:
• o strumenti di misura. I pannelli di chiusura frontali saranno in lamiera di acciaio di spessore minimo 1,5 mm,
ribordata e verniciata internamente ed esternamente. Come indicato sui disegni i pannelli saranno modulari, in
modo da costituire una chiusura a settori del quadro. Saranno ciechi se destinati a chiudere settori non
utilizzati del quadro, o settori contenenti morsettiere;
• o altri apparecchi su cui non sia normalmente necessario agire; oppure dotati di finestrature che consentano di
affacciare la parte anteriore degli apparecchi fissati sulle guide o sul pannello di fondo.
Le finestrature per gli apparecchi modulari avranno tutte la medesima lunghezza e le parti non occupate dovranno
essere chiuse con placche copriforo in materiale plastico inserite a scatto. Sui pannelli di chiusura potranno essere
fissati solo eventuali apparecchi di comando e segnalazione (selettori, commutatori, indicatori luminosi, etc.)
appartenenti a circuiti ausiliari o strumenti di misura; apparecchi per il cui collegamento non siano necessari conduttori
di sezione superiore a 1,5 mmq, in questo caso, i pannelli dovranno essere apribili a cerniera su un lato verticale e
fissati con viti sull'altro. Quelli ciechi o finestrati potranno anche essere fissati con quattro viti. Con tutti i pannelli
inseriti, non dovrà essere possibile il contatto con parti in tensione; il fronte del quadro dovrà presentare un grado di
protezione non inferiore a IP 20. Porte anteriori in lamiera di acciaio saldata ribordata ed irrigidita e protetta con lo
stesso trattamento superficiale sopra descritto. A seconda di quanto indicato sui disegni e/o sul computo metrico, le
porte saranno di tipo cieco o con vetro temperato. Esse dovranno comunque essere dotate di guarnizioni in gomma
antinvecchiante, di maniglie in materiale isolante e di serrature con chiave. Tutte le parti in acciaio del quadro, sia
interne sia esterne saranno accuratamente verniciate a forno con smalti a base di resine epossidiche previo trattamento
protettivo (sgrassatura, fosfatazione). Le parti non verniciate, ed in particolare la bulloneria saranno sottoposte a
trattamenti di protezione superficiali (zincatura o zincocromatura o cadmiatura). Tutti i materiali isolanti impiegati
nell'esecuzione del quadro saranno di tipo incombustibile o non propagante la fiamma. Tutti gli interruttori, sia quelli
posti sulle linee in arrivo sia quelli sulle linee in partenza, saranno collegati alle sbarre del quadro. Questo avrà
pertanto un sistema principale di sbarre orizzontali nella parte alta per tutta la sua lunghezza, e dei sistemi secondari
derivanti dal primo e disposti lungo un lato verticale di ciascuno scomparto fino a circa 0,2 metri dal piano di calpestio
in modo da consentire l'allacciamento di eventuali interruttori da installare nello spazio previsto per futuri
ampliamenti. Le sbarre saranno in rame elettrolitico ricotto (secondo tab. CEI - UNEL). Le sezioni del sistema
principale dovranno garantire una portata non inferiore alla corrente nominale dell'interruttore da cui sono derivate con
una sovratemperatura massima di esercizio non superiore a 20°C rispetto alla temperatura ambiente di 40°C (secondo
tab. UNEL). La portata dei sistemi secondari verticali sarà non inferiore al 50-60% di quella del sistema principale. Le
sezioni non saranno inferiori a quanto indicato sui disegni di progetto. I supporti di sostegno ed ancoraggio delle
sbarre saranno di tipo a pettine in resine poliesteri rinforzate; essi avranno dimensioni ed interdistanze tali da
sopportare le massime correnti di cortocircuito previste e comunque non inferiori a quelle indicate sui disegni di
progetto. Gli interruttori previsti, interromperanno tutti i conduttori (fasi e neutro) della linea su cui sono inseriti, e per
quanto riguarda la protezione del neutro saranno conformi alle norme CEI 64-8 e dotati di protezione termica e
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magnetica. Saranno di tipo in aria in scatola isolante o di tipo modulare in scatola isolante (conformi alle norme CEI
17- 5/78) dotati di contatti ausiliari per il comando delle lampade di segnalazione e/o per gli eventuali interblocchi
elettrici previsti, e di tutti gli altri accessori (motorizzazioni, bobine di sgancio, ecc.) indicate sui disegni di progetto.
Sugli schemi è pure riportato il potere di interruzione (Icn) minimo; esso è da intendersi alla tensione di rete o di
funzionamento e non sarà inferiore alle massime correnti di cortocircuito previste. Sarà realizzata una protezione
selettiva che limiti l'intervento agli interruttori più prossimi al punto di guasto o di sovraccarico. Nella parte alta del
quadro saranno montati, se indicati, nelle tavole di progetto, gli strumenti di misura. La loro altezza di installazione,
sempre riferita all'asse dello strumento ed al piano di calpestio non sarà superiore a 2 metri. I pannelli di supporto degli
strumenti saranno asportabili. Gli strumenti indicatori, saranno del tipo a ferro mobile e classe 1,5; gli amperometri e
quelli dotati di circuito amperometrico saranno ad inserzione diretta fino a correnti di valore non superiore a 15A. Per
valori maggiori l'inserzione sarà indiretta con TA. Il collegamento degli strumenti avverrà attestando i conduttori su
morsettiere che consentano di sezionare i circuiti voltmetrici e cortocircuitare quelli amperometrici. Il quadro sarà
completo di tutti gli apparecchi previsti sui disegni e/o descritti nelle caratteristiche tecniche e costruttive delle
forniture e delle lavorazioni. L'esecuzione sarà conforme alle prescrizioni seguenti: i cablaggi degli ausiliari saranno
eseguiti con conduttori flessibili isolati in pvc (cavo N07V-K) aventi sezioni non inferiori a 1,5 mmq, dotati di
capicorda a compressione isolati, e di collari di identificazione. Essi saranno disposti in maniera ordinata e, per quanto
possibile, simmetrica, entro canalette in pvc munite di coperchio e ampiamente dimensionate. Le canalette saranno
fissate al pannello di fondo mediante viti autofilettanti, o con dado, o rivetti, interponendo in tutti i casi una rondella. I
conduttori per il collegamento degli eventuali apparecchi montati su pannelli di chiusura frontali, saranno raccolti in
fasci protetti con guaina o spirale in plastica, avranno lunghezza sufficiente ad evitare sollecitazioni di trazione o
strappi a pannello completamente aperto. Tutti i conduttori di neutro e di protezione o di terra saranno chiaramente
contraddistinti fra loro e dagli altri conduttori usando colorazioni diverse (blu per il neutro e giallo-verde per
conduttori di terra). Tutti i conduttori in arrivo e/o in partenza dal quadro e di sezione minore o uguale a 16 mmq
saranno attestati su morsetti di adeguata sezione di tipo isolato, componibili, montati su guida profilata unificata e
numerati o contrassegnati; quelli aventi sezione superiore a 16 mmq saranno provvisti di adatti capicorda a
compressione o a morsetto e collegati direttamente agli interruttori ed ancorati all'intelaiatura per non sollecitare gli
interruttori stessi. Tutti i conduttori di terra o di protezione in arrivo e/o in partenza dal quadro saranno attestati su una
sbarra di terra in rame. I conduttori saranno collegati singolarmente mediante viti con dado, rosette elastiche e
capicorda ad occhiello. Tutte le parti metalliche del quadro saranno collegate a terra (conformemente a quanto previsto
dalle citate norme CEI 17-13° successive).
Il collegamento di quelle mobili o asportabili sarà eseguito con cavo flessibile (cavo N07V-K) di colore giallo-verde o
con treccia di rame stagnato di sezione non inferiore a 16 mmq, munito alle estremità di capicorda a compressione di
tipo ad occhiello. Sui pannelli frontali saranno riportate, su targhette tutte le scritte necessarie ad individuare
chiaramente i vari apparecchi di comando, manovra, segnalazione, ecc.. I quadri dovranno essere dimensionati per
contenere un ulteriore 30% di apparecchiature senza dover effettuare interventi sulla carpenteria. L'ampliamento del
quadro dovrà essere possibile su entrambi i lati con aggiunta di altri scomparti. Tutto dovrà essere predisposto per i
futuri ampliamenti in particolar modo le giunzioni delle sbarre principali. La composizione del quadro dovrà tenere
conto di future partenze. Se espressamente richieste, le riserve saranno equipaggiate di tutto quanto necessario per
l'inserimento degli interruttori, in particolare delle parti fisse e delle connessioni di alimentazione. La modularità e la
standardizzazione del quadro dovrà consentire l'aggiunta di ulteriori unità funzionali
o la modifica della disposizione delle stesse, mediante l'aggiunta o l'asportazione di elementi modulari, senza bisogno
di adattamenti particolari o rifacimenti.
N.B. Le dimensioni delle carpenterie saranno sempre da intendersi indicative, per cui le reali dimensioni
saranno scelte dall’impressa esecutrice, per cui niente sarà riconosciuto nel caso di maggiorazioni o
ampliamenti delle stesse.
Quadri di tipo a cassetta
I quadri saranno di tipo sporgente, adatti per l'installazione all'interno a parete o a pavimento a seconda delle
dimensioni, nella posizione indicata sulle piante di progetto. Essi saranno rispondenti alle prescrizioni di legge e
conformi alle norme CEI (in particolare alle norme 17-13) e saranno costituiti da:
un contenitore (o eventualmente più contenitori accostati) in vetroresina o in lamiera di acciaio di spessore non
inferiore a 1,5 mm, saldata ed accuratamente verniciata a forno internamente ed esternamente con smalti a base di
resine epossidiche previo trattamento preventivo antiruggine.
Per consentire l'ingresso dei cavi, il contenitore sarà dotato, sui lati inferiore e superiore, di aperture chiuse con
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coperchio fissato con viti o di fori pretranciati. Il pannello di fondo sarà in lamiera di acciaio verniciata a forno o
zincata e passivata, e dovrà essere regolabile in profondità. L'intelaiatura sarà in lamiera zincata e passivata o in
profilato di alluminio anodizzato, ed oltre alla regolazione in profondità dovrà consentire anche di variare in senso
verticale la posizione di apparecchi e/o guide profilate. I pannelli di chiusura frontali saranno modulari, in modo da
costituire una chiusura a settori del quadro. Saranno ciechi se destinati a chiudere settori non utilizzati del quadro, o
settori contenenti morsettiere
o altri apparecchi su cui non sia normalmente necessario agire, oppure dotati di finestrature che consentano di
affacciare la parte anteriore degli apparecchi fissati sulle guide o sul pannello di fondo. Le finestrature per gli
apparecchi modulari avranno tutte la medesima lunghezza, e le parti non occupate dovranno essere chiuse con placche
copriforo in materiale plastico inserite a scatto. Le dimensioni dei quadri dovranno essere tali da consentire
l'installazione di un numero di eventuali apparecchi futuri pari ad almeno il 30% di quelli previsti senza modifiche
della carpenteria. Sui pannelli di chiusura potranno essere fissati solo eventuali apparecchi di comando e segnalazione
(selettori, commutatori, indicatori luminosi, ecc.) appartenenti a circuiti ausiliari o strumenti di misura. Con tutti i
pannelli inseriti, non dovrà essere possibile il contatto con parti in tensione; il fronte del quadro dovrà presentare un
grado di protezione non inferiore a IP 20. Le porte anteriori saranno in lamiera di acciaio saldata ribordata ed irrigidita
e protetta con lo stesso trattamento superficiale sopra descritto.
A seconda di quanto indicato sui disegni e/o sul computo metrico, le porte saranno di tipo cieco o con vetro temperato.
Esse dovranno comunque essere dotate di guarnizioni in gomma antinvecchiante, di maniglie in materiale isolante e
serrature con chiave di tipo Yale. In generale oltre a quanto sopra specificato, tutte le parti in acciaio dovranno essere
accuratamente verniciate a forno con smalti a base di resina epossidica, previo trattamento protettivo (sgrassatura,
fosfatazione e due mani di antiruggine). Le parti non verniciate, ed in particolare la bulloneria, dovranno viceversa
essere state sottoposte a trattamenti di protezione superficiali (zincatura, zincocromatura, ecc.). Tutti i materiali
isolanti impiegati nell'esecuzione del quadro saranno di tipo incombustibile o non propagante la fiamma. Sui disegni di
progetto sono indicati il numero, il tipo e le caratteristiche necessarie per definire gli interruttori previsti. Essi
dovranno interrompere tutti i conduttori (sia le fasi sia il neutro) della linea su cui sono inseriti, e dovranno essere
conformi alle norme CEI (norme 64-8) per quanto riguarda la protezione del neutro. Per quanto possibile sia gli
interruttori sia gli altri apparecchi dovranno essere di tipo modulare in scatola isolante (conformi alle norme CEI 233/78); la larghezza del modulo dovrà comunque essere di 17,5 mm. Sugli schemi è pure riportato il potere di
interruzione (Icn) minimo richiesto per gli interruttori; esso deve intendersi alla tensione di 380V e non dovrà
comunque essere inferiore alle massime correnti di cortocircuito previste nel punto di installazione del quadro. Oltre
che, di tutti gli apparecchi riportati sui disegni di progetto e/o descritti nelle Caratteristiche tecniche e costruttive delle
forniture e delle lavorazioni, il quadro dovrà essere completo di ogni accessorio, anche se non espressamente indicato,
necessario ad assicurare il perfetto funzionamento. L'esecuzione dovrà essere conforme alle prescrizioni seguenti: i
cablaggi dei circuiti ausiliari dovranno essere eseguiti con conduttori flessibili isolati in pvc (cavo N07V-K) aventi
sezioni non inferiori a 1,5 mmq, dotati di capicorda a compressione isolati e di collari di identificazione. Essi dovranno
essere disposti in maniera ordinata e, per quanto possibile, simmetrica entro canalette in pvc munite di coperchio ed
ampiamente dimensionate. Le canalette dovranno essere fissate al pannello di fondo mediante viti autofilettanti, o con
dado o rivetti, interponendo in tutti i casi una rondella. Non è ammesso l'impiego di canalette autoadesive. I conduttori
per il collegamento degli eventuali apparecchi montati su pannelli di chiusura frontali dovranno essere raccolti in fasci,
protetti con guaina o spirale in plastica ed avere lunghezza sufficiente ad evitare sollecitazioni di trazioni o strappi a
pannello completamente aperto. Tutti i conduttori di neutro e di protezione o di terra dovranno essere chiaramente
contraddistinti fra loro e dagli altri conduttori usando colorazioni diverse (blu per il neutro e giallo-verde per i
conduttori di terra). Tutti i conduttori in arrivo e/o in partenza dal quadro e di sezione minore o uguale a 16 mmq,
dovranno essere attestati su morsetti di adeguata sezione di tipo isolato, componibili, montati su guida profilata
unificata, e numerati o contrassegnati; quelli aventi sezione superiore a 16 mmq saranno provvisti di adatto capicorda a
compressione, collegati direttamente agli interruttori ed ancorati all'intelaiatura per non sollecitare gli interruttori
stessi. I conduttori di alimentazione degli interruttori e degli altri eventuali apparecchi, dovranno essere derivati per
mezzo di capicorda a compressione e viti di ottone da sbarre di rame provviste di fori filettati fatti a distanze regolari.
Tutti i conduttori di terra e di protezione in arrivo e/o in partenza dal quadro dovranno essere attestati su una sbarra di
terra in rame I conduttori dovranno essere collegati singolarmente mediante viti con dado, rosette elastiche e capicorda
ad occhiello. Tutte le parti metalliche del quadro dovranno essere collegate a terra (conformemente a quanto previsto
dalle citate norme CEI 17-13). Il collegamento di quelle mobili o asportabili dovrà essere eseguito con cavo flessibile
(cavo N07V-K) di colore giallo- verde o con treccia di rame stagnato di sezione non inferiore a 16 mmq, muniti alle
estremità di capicorda a compressione di tipo ad occhiello. Sui pannelli frontali dovranno essere riportate, incise con
progettazione, consulenza e collaudo impianti elettrici normali e speciali
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pantografo su targhette in plastica, tutte le scritte necessarie ad individuare chiaramente i vari apparecchi di comando,
manovra, segnalazione, ecc.
N.B. Salvo diversa indicazione riportate sui disegni, il grado di protezione dei contenitori dovrà essere, con la porta
chiusa, non inferiore a IP 30; particolare cura dovrà essere posta nell'adottare adeguati sistemi di tenuta affinché nei
punti di ingresso e di uscita dei cavi e di collegamento fra più contenitori, tale grado di protezione non risulti
abbassato.
N.B. Le dimensioni delle carpenterie saranno sempre da intendersi indicative, per cui le reali dimensioni
saranno scelte dall’impressa esecutrice, per cui niente sarà riconosciuto nel caso di maggiorazioni o
ampliamenti delle stesse.
Comando dei motori
I circuiti di comando dei motori devono essere realizzati in modo da evitare che qualsiasi motore riparta
automaticamente dopo un arresto dovuto ad un abbassamento o ad una mancanza di tensione, se tale avvio può causare
pericolo.
Impianti termici
Gli impianti termici devono essere realizzati, in tutte le sue parti, in conformità con le vigenti disposizioni legislative e
con le Norme UNI-CIG.
Illuminazione Normale
Nei locali adibiti ad attività lavorative, l’illuminazione deve permettere un facile riconoscimento degli
oggetti e favorire l’attività da svolgere limitando l’insorgere dell’affaticamento e rendendo chiaramente
percepibili le situazioni pericolose. In ingressi, atrii, scale e zone di ambienti che servono per il transito
l’illuminazione deve permettere il chiaro riconoscimento del percorso e dei punti di pericolo. Qualsiasi
ambiente interno deve essere dotato di illuminazione generale allo scopo di creare nelle varie zone del
locale condizioni visive equivalenti ed omogenee.
Se le esigenze visive si differenziano notevolmente da una zona all’altra del locale, può essere opportuno
adattare l’illuminazione alle esigenze specifiche di ogni zona.
Per locali con posti fissi di lavoro si raccomanda una stabile coordinazione tra gli apparecchi
d’illuminazione installati ed i posti di lavoro. L’illuminazione localizzata del singolo posto di lavoro è
ammessa solo se coordinata con l’illuminazione generale del locale.
L’impianto di illuminazione artificiale deve considerare, nel rispetto del risparmio energetico, i seguenti
parametri:
• Livello ed uniformità di illuminamento
• Ripartizione della luminanza
• Limitazione dell’abbagliamento
• Direzionalità della luce
• Colore della luce e resa del colore
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L’impianto di illuminazione dovrà rispettare quanto prescritto dalle norme UNI 12464-1.
Con riferimento alla norma EN 12464-1, si elencano i livelli di illuminamento medio di esercizio (En) da
considerare per gli ambienti più significativi, dove:
• Em : illuminamento da mantenere
• UGRL : limite del grado unificato di abbagliamento
• Ra : indice di resa cromatica.
Il rapporto fra l’illuminamento minimo e quello medio, nel locale dove si svolge un determinato compito
visivo (piano di riferimento) non deve essere minore di 0,8.
Nelle aree di un locale di lavoro, che non sono sede del compito visivo, il valore medio dell’illuminamento
non deve essere mai minore di un terzo del valore medio dell’illuminamento nella zona del compito visivo.
Nel caso di due locali adiacenti, il rapporto fra l’illuminamento medio del locale più illuminato e quello
del locale meno illuminato non deve essere maggiore di 5. La luminanza di tutte le zone o arredi che un
operatore può vedere riflessi sullo schermo di un videoterminale non deve mai essere maggiore di 200
cd/mq. Particolari esigenze di resa dei colori devono essere soddisfatte impiegando sorgenti luminose con
adatte caratteristiche di resa cromatica.
Si sottolinea che in tutte le applicazioni i colori impiegati per le segnalazioni di sicurezza devono risultare riconoscibili
ed inalterati quando illuminati con luce artificiale. Al termine dei lavori si dovrà procedere alla verifica
dell'illuminamento medio degli ambienti di lavoro e dell'uniformità di illuminamento.
Prima di effettuare le misure di illuminamento occorre provvedere alla stabilizzazione delle lampade con le seguenti
durate minime di funzionamento:
• 1 ora, se l'impianto è realizzato con lampade fluorescenti o con lampade a scarica ad alta intensità (vapori di
mercurio, sodio, alta e bassa pressione, ad alogenuri;
• nessun periodo di stabilizzazione se l'impianto è realizzato con lampade ad incandescenza o alogene;
Nel caso l'impianto disponga di lampade nuove del tipo a scarica, esse devono aver funzionato per almeno 100 ore
prima della stabilizzazione. Sono richieste almeno 10 ore per quelle ad incandescenza o alogene. Le misure di
illuminamento devono essere effettuate senza alcun contributo dovuto alla luce naturale; pertanto le misure possono
essere eseguite durante le ore notturne o durante le ore diurne provvedendo però a schermare finestre e lucernari con
coperture aventi coefficienti di riflessione del 10% circa, pari a quello di una superficie vetrata tipica. La
determinazione dell'illuminamento artificiale ottenuta nelle ore diurne dalla differenza tra quello misurato con
l'insieme dell'illuminamento naturale e artificiale, e quello dovuto al solo illuminamento naturale non è ritenuta
adeguata stante le forti variazioni alle quali può essere suscettibile la luce naturale tra i due cicli di misure. Le misure
puntuali dell'illuminamento orizzontale devono essere effettuate all'altezza di 0,85 m. dal pavimento, quelli relativi alle
vie di passaggio a 0,2 m. dal pavimento; l'illuminamento sul posto di lavoro deve essere misurato all'altezza del
compito visivo.
Apparecchi per illuminazione di sicurezza
L'impianto di sicurezza, che comprende la sorgente, i circuiti e gli apparecchi di illuminazione deve assicurare, quando
viene a mancare l'alimentazione principale di energia, almeno l'illuminamento minimo, in modo da mettere in
evidenza le uscite ed il percorso per raggiungerle e dei mezzi di estinzione o di soccorso.
L’impianto di illuminazione di sicurezza dovrà rispettare quanto prescritto dalle norme UNI 1838.
Noleggi
I noli devono essere espressamente richiesti, con ordine di servizio, dalla Direzione dei Lavori e sono retribuibili solo
se non sono compresi nei prezzi delle opere e/o delle prestazioni. Le macchine ed attrezzi dati a noleggio devono
essere in perfetto stato di esercizio ed essere provvisti di tutti gli accessori necessari per il loro funzionamento. Sono a
carico esclusivo dell’Impresa la manutenzione degli attrezzi e delle macchine affinché siano in costante efficienza. Il
nolo si considera per il solo tempo effettivo, ad ora o a giornata di otto ore, dal momento in cui l’oggetto noleggiato
viene messo a disposizione del committente, fino al momento in cui il nolo giunge al termine del periodo per cui è
stato richiesto. Nel prezzo sono compresi: i trasporti dal luogo di provenienza al cantiere e viceversa, il montaggio e lo
smontaggio, la manodopera, i combustibili, i lubrificanti, i materiali di consumo, l’energia elettrica, lo sfrido e tutto
quanto occorre per il funzionamento dei mezzi. I prezzi dei noli comprendono le spese generali e l’utile
dell’imprenditore. Per il noleggio dei carri e degli autocarri verrà corrisposto soltanto il prezzo per le ore di effettivo
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lavoro, rimanendo escluso ogni compenso per qualsiasi altra causa o perditempo.
Trasporti
Il trasporto è compensato a metro cubo di materiale trasportato, oppure come nolo orario di automezzo funzionante. Se
la dimensione del materiale da trasportare è inferiore alla portata utile dell’automezzo richiesto a nolo, non si
prevedono riduzioni di prezzo. Nei prezzi di trasporto è compresa la fornitura dei materiali di consumo e la
manodopera del conducente.
Verifiche iniziali
Sull’impianto ultimato, prima della messa in esercizio, devono essere effettuate innanzi tutto le verifiche iniziali di cui
al capitolo 6 della norma CEI 64-8, e le eventuali verifiche specifiche richieste per gli impianti elettrici soggetti a
norma specifica (ad esempio locali ad uso medico).
Consegna energia elettrica.
L'energia sarà disponibile a partire dal contatore ENEL come meglio individuato dai disegni di progetto, ed alle
seguenti condizioni:
tensione trifase 230/400 V;
Potenza prevista per questo intervento circa 50 kW;
frequenza 50 Hz;
sistema di neutro T.T.;
Elenco Marche
Le case costruttrici degli apparecchi sotto riportati rappresentano gli standard di qualità richiesti. Qualora la Ditta
desideri presentare altre marche, purché dello stesso standard di qualità, dovrà evidenziare tale scelta come offerta in
variante e con motivazione scritta. La Committente avrà facoltà di accettarle o meno.
Le marche presentate in variante dovranno comunque essere di primaria marca presente sul mercato a livello nazionale
e dovranno disporre di efficiente servizio di assistenza che dovrà essere dimostrato in sede di offerta.
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rINDICAZIONI RIEPILOGATIVE DELLE SPECIFICHE DI PROGETTO, E DESCRIZIONE
DELLE MODALITA’ OPERATIVE DEGLI IMPIANTI ELETTRICI
Progetto esecutivo, degli impianti elettrici normali e speciali per lavori di restauro e recupero dell’Ex Monastero della
SS. Annunziata, “Luogo della Cultura e della Vita” 2° Lotto 2° Stralcio - sito nel comune di Tredozio in Via Convento
38-40 (FC) – Comune di Tredozio – Provincia di Forlì-Cesena – Regione Emilia Romagna La validità del progetto è subordinata alle seguenti condizioni:
•
E’ stata eseguita la progettazione in base ai dati e indicazioni attuali fornite dal committente.
•
L'oggetto dell'intervento sono i locali tecnici, ristorante, parte delle camere per l’albergo, zona mostra e locali
adiacenti, come indicato dalla documentazione di progetto.
•
E’ stata eseguita la progettazione in base ai dati e indicazioni attuali fornite dal committente.
•
Gli impianti elettrici sono stati progettati per essere gestiti attraverso un sistema di Building Automation. Questa
scelta permette la più ampia gestione centralizzata delle apparecchiature, in modo da permettere la gestione
programmata dell’illuminazione, e l’automazione in genere. Attraverso il sistema di Building, sarà possibile
visualizzare lo stato degli impianti, gli allarmi dovuti ad anomalie delle apparecchiature installate, pianificare la
manutenzione, mantenendo efficiente l’impianto e riducendo i tempi e costi di manutenzione mantenendo
l’impianto efficiente.
•
Il risparmio energetico sarà concentrato nell’utilizzo di sistemi di illuminazione con lampade fluorescenti ed a led.
In particolare per diminuire i consumi energetici, l’illuminazione sarà comandata con sistemi di gestione versatili.
In particolare saranno utilizzati moduli per segnalazione di presenza basato sulla luce diurna permettendo di
ridurre i consumi energetici pur migliorando la qualità e la flessibilità dell’illuminazione. Per i locali di servizio le
accensioni saranno temporizzate.
•
Nella progettazione degli impianti elettrici si ha avuto cura d’ integrare l’impiantistica all’architettura dello stabile
per renderla il meno invasiva possibile. In particolare si sono identificati alcuni importanti percorsi per la futura
distribuzione elettrica. Per l’illuminazione di sicurezza si è utilizzato un sistema versatile che permetta l’utilizzo
delle plafoniere per l’illuminazione normale anche per l’illuminazione di sicurezza. Per l’impianto di rivelazione
incendi si è sfruttato il sistema Wireless e tradizionale.
L'oggetto dell'intervento, e meglio dettagliati negli elaborati progettuali sono:
• Impianto d'illuminazione interna normale, e di sicurezza attraverso UPS;
• Impianto prese di forza motrice;
• Quadro Contatore «Q.C»;
• Quadro Generale Edificio «Q.G.»;
• Quadro Centrale Termica «Q.C.T.», solo alimentazione perché fornito dall’impresa termoidraulica;
• Quadro Cucina e Ristorante «Q.CUC+RIST.»;
• Quadro Reception «Q.REC.»;
• Quadro Sala Espositiva «Q.S.E.»;
• Quadro Zona Dormitorio «Q.DOR.»;
• UPS per illuminazione di sicurezza e relativo quadro;
•
Alimentazione di quadro bordo macchina per Gruppo di pressurizzazione a norma UNI EN 12845, fornito
dall’impresa idraulica, di circa 7,5 kW;
•
Alimentazione di quadro bordo delle pompe e apparecchiature a servizio del Gruppo di pressurizzazione, fornito
dall’impresa idraulica
•
Alimentazione del pannello remoto da ubicare in posizione presidiata, nella reception o dove doncordato con la DL
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o tecnico di prevenzione incendi, contenente le spie di segnalazione (presenza rete, motore in funzione, allarme
livello acqua; allarme motore in protezione per sovraccarico, allarme generico) e gli allarmi acustici in caso di
avaria del sistema, per Gruppo di pressurizzazione fornito dall’impresa idraulica;
•
Impianto di evacuazione di emergenza;
•
Impianto rilevazione invendi, TV/SAT, TP telefono, TVCC, elaborazione dati ED.
In tutti i casi si consiglia di prendere visione della documentazione di progetto, planimetrie e schemi, per avere una
visione completa e dettagliata dell’intervento che sarà eseguito.
•
Non è oggetto del presente intervento altre parti d’impianto se non espressamente citato negli elaborati di progetto.
•
La composizione del fabbricato è visibile dalle planimetrie allegate.
•
I locali sono soggetti alla Legge 1 giugno 1939 n. 1089 e al Ministero per i Beni Culturali e Ambientali,
Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici di Ravenna.
L’attività soggette ai VVF (parere autorizzato) come comunicato dal tecnico di prevenzione incendi, sono le seguenti
• Punto 85 del DM 16.2.1982: "Scuole di ogni ordine grado e tipo".
• Punto 84 del DM 16.2.1982: "Alberghi pensioni motel dormitori con oltre 25 posti letto"
• Punto 91 del DM 16.2.1982: "impianti per la produzione del calore alimentati a combustibile gassoso
aventi potenza al focolare superiore a 116 kW" (Centrale Termica)
• Punto 91 del DM 16.2.1982: "impianti per la produzione del calore alimentati a combustibile gassoso
aventi potenza al focolare superiore a 116 kW" (Cucina a servizio del ristorante)
• Punto 64 del DM 16.2.1982: " Gruppi per la produzione di energia elettrica sussidiaria con motori endotermici di
potenza complessiva superiori a 25 kW.
•
Come dichiarato dal committente, all’interno dei locali del fabbricato non sono previsti luoghi con pericolo d’esplosione,
luoghi aventi un carico d’incendio superiore a 15, o ambienti ad uso di autorimesse.
•
Come dichiarato dal committente, all’interno dei locali in oggetto non sono presenti in deposito o lavorazione sostanze e
materiali di tipo infiammabili e combustibili.
•
Per il riscaldamento dei locali, sarà prevista una caldaia, la cui potenzialità sarà determinata dal tecnico termoidraulico.
•
Prima dell’installazione dell’impianto e le apparecchiature elettriche si deve eseguire la classificazione in base alla norma
CEI 31-30 e alla disposizione delle apparecchiature a gas. L’impianto e le apparecchiature elettriche devono essere adatte
al luogo d’installazione ed in particolare lontano dalle zone pericolose e sotto le prese d’aria permanenti. Nel caso di
impianti elettrici nelle zone pericolose, questi devono essere conformi alla Norma CEI in particolare (Ex).
•
Devono essere rispettate tutte le norme e leggi vigenti concernenti l'installazione e la manutenzione degli impianti elettrici
con pericolo d'esplosione, in particolare la Norma CEI 31-34 e tabelle allegate alla norma;
•
Il costruttore delle macchine termiche è tenuto a fornire la valutazione dei rischi ai sensi del D.P.R. 661/96
(Direttiva 90/396 CEE);
•
Le apparecchiature di riscaldamento devono essere acquistate nel rispetto del luogo d'installazione, e devono
essere presi tutti i provvedimenti per non avere zone a ventilazione impedita da concordare con il tecnico preposto.
•
Gli impianti termici devono essere realizzati, in tutte le sue parti, in conformità con le vigenti disposizioni
legislative e con le Norme UNI-CIG.
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•
Non è oggetto del presente intervento gli impianti degli edifici esistenti o altri che non sono espressamente citati
nella documentazione di progetto.
•
Le condutture per l’alimentazione delle segnalazione impianto antincendio e Bus, devono essere resistenti al fuoco (cavo
FTG10(O)M1 o FTG10M1 (RF31-22) e posate in proprie condutture come canalizzazioni con setto separatore, tubazioni,
scatole, cavi d’alimentazione, distinte e separate dai circuiti normali.
•
Per la manutenzione e verifiche periodiche vedere le specifiche nell’ultima pagina;
•
Il comando generale d’emergenza P.EM.G. del fabbricato dovrà sganciare l’interruttore generale del fabbricato (arrivo enel),
come indicato dagli schemi allegati. Il comando è posto in prossimità dell’ingresso. Targa con dicitura (SGANCIO
INTERRUTTORE GENERALE ARRIVO ENEL,).
•
Il comando generale d’emergenza P.EM. CT. sgancio dell’interruttore generale alimentazione quadro centrale termica e i servizi
di questo locale, come indicato dagli schemi allegati. Il comando è posto in prossimità dell’ingresso. Targa con dicitura
(SGANCIO INTERRUTTORE ALIMENTAZIONE QUADRO CENTRALE TERMICA);
•
Il comando generale d’emergenza P.EM. CUC. sgancio dell’interruttore generale alimentazione quadro Cucina e i servizi di
questo locale, come indicato dagli schemi allegati. Il comando è posto in prossimità dell’ingresso. Targa con dicitura
(SGANCIO INTERRUTTORE ALIMENTAZIONE CUCINA);
•
Il comando generale d’emergenza P.EM. ASC. sgancio dell’interruttore generale alimentazione quadro ascensore e i servizi di
questo locale, come indicato dagli schemi allegati. Il comando è posto in prossimità dell’ingresso. Targa con dicitura
(SGANCIO INTERRUTTORE ALIMENTAZIONE ASCENSORE);
•
Devono essere ristabilite le compartimentazioni antincendio nei passaggi dei compartimenti antincendio aventi
caratteristiche come indicato dal tecnico preposto;
Illuminazione di Sicurezza
• Per l’impianto d'illuminazione di sicurezza sono presenti delle plafoniere alimentate da soccorritore centralizzato
(UPS) con controllo direttamente nel quadro soccorritore. L’impianto è stato diviso in zone, come indicato dagli
schemi allegati. Le plafoniere utilizzate per l’illuminazione di sicurezza sono quelle utilizzate anche per
l’illuminazione normale, con l’aggiunta di una apparecchiatura che verrà installata entro scatola da incasso in
materiale isolante, in prossimità della lampada, o dove possibile e dopo avere chiesto l’autorizzazione al
costruttore, al suo interno.
•
Impianto d'illuminazione di sicurezza con plafoniere autoalimentate con auto-test, e alimentate dal quadro di zona.
Le plafoniere autoalimentate sono state poste in quei locali, come da planimetria allegata, che in caso di sgancio
dell’alimentazione devo poter funzionare in modo autonomo.
•
Nei locali batterie UPS devono essere eseguite le prese d’aria nelle pareti esterne in basso a filo del pavimento, ed in alto a
filo del soffitto di dimensioni tali da non avere zone a ventilazione impedita; In tutti i casi l’installazione del ventilatore non
è finalizzata all’aerazione del locale, ma al mantenimento della temperatura in modo che le apparecchiature non vadano in
sovratemperatura. Il ventilatore lavora per sovrapressione o depressione.
•
Devono essere rispettate tutte le norme e leggi vigenti concernenti l'installazione e la manutenzione degli impianti elettrici
con pericolo d'esplosione, in particolare la Norma CEI 31-34 e tabelle allegate alla norma;
•
Devono essere ristabilite le compartimentazioni antincendio nei passaggi dei compartimenti antincendio aventi
caratteristiche come indicato dal tecnico preposto;
•
Le condutture per l’alimentazione illuminazione di sicurezza con soccorritore centralizzato, dall’UPS, al quadro locale o di
zona fino alle apparecchiature, devono essere resistenti al fuoco (cavo FTG10(O)M1 o FTG10M1 (RF31-22) e posate in
proprie condutture come tubazioni, scatole, cavi d’alimentazione, distinte e separate dai circuiti normali o d’illuminazione di
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sicurezza con apparecchiature autoalimentate, e dal sistema di controllo centralizzato. Nel tratto terminale il cavo potrà essere
normale se nello stesso compartimento, per l’alimentazione delle plafoniere, con cavo (FG7OM1R/H07Z1-K), scatole
distinte e separate, vedi particolare. L’alimentazione delle plafoniere autoalimentate saranno realizzate in cavo
FG7OM1/H07Z1-K;
•
Il Sistema d’illuminazione di sicurezza è predisposto per il sistema di controllo centralizzato “INOTEC”, con
apparecchiature installate entro quadri nei locali UPS e nei quadri di campo, con apparecchiature periferiche, e con un
controllo nel quadro sicurezza per le lampade alimentate dal sistema centralizzato, e un controllo posto nel locale
presidiato nella reception. La stampa del rapporto di verifica è stato compreso attraverso sistema da collegare alla rete dati,
e sistema di super-visione.
•
Per la manutenzione e verifiche periodiche vedere le specifiche nell’ultima pagina;
•
L’UPS, al ripristino dell’alimentazione di rete Enel è ritardato di cinque minuti.
•
Il comando generale d’emergenza illuminazione di sicurezza alimentato da soccorritore centralizzato UPS, P.EM.UPS..,
inibizione e spegnimento dell’UPS, come indicato dagli schemi allegati. Il comando è posto in prossimità degli ingressi
per l’illuminazione di sicurezza azionabile solo in caso d’emergenza da parte dei Vigili del Fuoco.
•
All’esterno del locale UPS vi è il comando generale d’emergenza del locale illuminazione di sicurezza, P.EM.UPS…,
inibizione e spegnimento dell’ UPS, come indicato dagli schemi allegati.
•
All’interno del locale sono presenti gli accumulatori dell’UPS, perciò è proibito usare acqua per spegnere gli incendi. Il
tipo e le caratteristiche dei mezzi d’estinzione saranno decisi dal tecnico preposto.
•
L’inserimento della luce di sicurezza avviene anche nel caso di mancanza Enel o per apertura delle apparecchiature di
protezione dell’impianto d’illuminazione normale. Da ogni interruttore automatico, per la protezione dei soli circuiti luce,
dei quadri sono stati predisposti dei contatti di scattato interruttore che azionano l’inserzione dell’illuminazione di
sicurezza. I contatti sono tutti collegati alla centrale per l’illuminazione di sicurezza.
•
Per evitare che nelle apparecchiature di comando o nei sottoquadri vi fossero tensioni pericolose, trasferite da altri quadri,
si è provveduto all’alimentazione attraverso circuiti Selv a 24 Vdc (24Vcc), oltrettutto la tensione 24 Vdc è servita per
coprire le grandi distanze e risparmiare sulla sezione dei cavi utilizzati.
•
All’interno dei locali saranno utilizzati cavi FTG10M1, FTG10(O)M1 (RF31-22) resistente all’incendio, per
l’illuminazione di sicurezza.
Impianto di Evacuazione
•
Le apparecchiature dell’impianto di Evacuazione devono essere conformi alla norma EN 60065 (CEI 92-1) "Apparecchi
audio, video e apparecchi elettronici similari - Requisiti di sicurezza".
•
Il sistema di Evacuazione dovrà essere conforme alle prescrizioni della norma CEI EN 60849 (CEI 100-55):
•
Il sistema di diffusori acustici per la diffusione di emergenza dovrà essere cablato con cavo resistente al fuoco tipo
FTG10(O)M1 CEI 20.45.
•
Le condutture per l’alimentazione dei circuiti di sicurezza non possono transitare negli ambienti con pericolo d’esplosione.
•
Il Sistema d’allarme acustico d’emergenza per l’evacuazione è realizzato con altoparlanti con caratteristiche tali ad
avvertire le persone presenti delle condizioni di pericolo per l’evacuazione. La base microfonica è installata solo nella
Reception, assieme al quadro e al sistema di alimentazione attraverso batterie in locale presidiato
•
All’interno dei locali saranno utilizzati cavi FTG10M1, FTG10(O)M1 (RF31-22) resistente all’incendio, per l’allarme
acustico d’emergenza;
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Gruppo di pressurizzazione, pompa antincendio, a norma UNI EN 12845
•
Con il comandi d’emergenza P.EM.GEN, una volta azionato apre l’interruttore generale arrivo ENEL, mentre la pompa
antincendio è alimentata a monte dell’interruttore generale ENEL come da schema e come richiesto dal tecnico di
prevenzione incendi. In tutti i casi per una visione completa del circuito sganci d’emergenza si deve consultare la
documentazione tecnica allegata.
•
La pompa antincendio ed il relativo quadro per la pompa antincendio, deve essere conforme alle norme e leggi vigenti in
particolare UNI EN 12845, fornito dall’impresa termoidraulica.
•
Le condutture in campo per l’alimentazione della pompa antincendio devono essere posate in proprie condutture come
tubazioni, scatole, cavi d’alimentazione, distinte e separate dai restanti circuiti come indicato dalla documentazione tecnica
allegata.
•
I cavi di alimentazione saranno del tipo FTG10M1, FTG10(O)M1 (RF31-22) resistente all’incendio;
•
Occorrerà inoltre che il pannello remoto, fornito dall’impresa termoidraulica, sia in posizione presidiata;
•
In base alle indicazioni del tecnico preposto per la prevenzione incendi si devono ripristinare le compartimentazioni
antincendio.
•
Il vano Pompe per impianto di pressurizzazione antincendio deve essere realizzato in conformità alla UNI 11292;
•
Obbligo del committente del rispetto delle prescrizioni del D.Lgs. 9 Aprile 2008 n.81 e relativi decreti, per il
miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro. In tutti i casi in base alle indicazioni del
committente l’attività non è considerata ad alto rischio.
•
Obbligo del committente attestare che le macchine siano conformi alle normative previgenti e in particolare del rispetto
delle prescrizioni del D.Lgs. 9 Aprile 2008 n.81. Nel presente intervento si è provveduto alla predisposizione della sola
alimentazione attraverso interruttore sezionatore dei quadri bordomacchina forniti da committente.
•
Non è oggetto del presente intervento gli impianti bordomacchina, le apparecchiature esistenti se non
espressamente menzionate.
•
L’azienda vincitrice dell’appalto dovrà provvedere alla richiesta dell’aumento di potenza ad Enel o al fornitore energetico come
da computo metrico, e per le linee telefoniche e ADSL come richiesta dalla committenza.
•
I lavori, descritti nelle specifiche, dovranno essere eseguiti nel rispetto delle leggi e normative vigenti applicabili
alle lavorazioni ed ai materiali, anche se non espressamente richiamate, e loro successivi eventuali aggiornamenti.
Si intendono quindi implicitamente richiamate tutte le norme relative alle opere strutturali di edifici, opere di
fondazione comprese, e relative alle finiture ed impianti .
•
La normativa di riferimento indicata nei capitoli del presente elaborato progettuale deve intendersi quale riferimento non
esaustivo di tutte le disposizione vigenti applicabili all’argomento trattato, è infatti obbligo inderogabile dell’impresa
fornire materiali ed eseguire lavorazioni in conformità alle vigenti disposizioni di legge ed a regola d’arte.
•
Per effetto di aggiornamenti tecnici normativi sopravvenuti o emanati nel corso dell’esecuzione dell’appalto
le lavorazioni eseguite successivamente alla data di entrata in vigore dei nuovi provvedimenti dovranno
essere conformi a questi ultimi qualora in contrasto col presente elaborato.
•
Tutte le condutture che possono essere danneggiate vanno protette meccanicamente e le apparecchiature vanno
installate ad un'altezza (maggiore di 2500mm) come indicato dalla documentazione di progetto.
•
I dati in ingresso e altra documentazione menzionata è stata fornita dal committente.
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•
A fine lavori consegna manuali, rilascio di certificazioni e aggiornamento As Built degli elaborati grafici,
piante e schemi elettrici, schemi a blocchi. Nelle piante oltre a riportare le apparecchiature, a fianco di ogni
componente identificabile con una centrale o componente dovrà essere riportato il n. indicativo o indirizzo
del rilevatore e modulo i/o. As Built devono essere firmati da professionista abilitato.
•
Si devono installare le targhette serigrafate indelebile in plexiglas o altro (non autoadesiva) normalizzati riportanti
le scritte e le sigle delle apparecchiature elettriche, prese, plafoniere di sicurezza centralizzate, con numerazione
come indicato dalle planimetrie allegate, ecc., di dimensioni tali da essere leggibile da terra.
Tutti i materiali impiegati nella realizzazione degli impianti elettrici saranno della migliore qualità, lavorati a perfetta
regola d'arte, ed avranno le seguenti caratteristiche generali:
•
saranno di ottima qualità;
•
avranno piena rispondenza all'uso cui sono destinati;
•
avranno piena rispondenza alle norme vigenti in materia, in special modo per quanto riguarda le prescrizioni
inerenti il funzionamento, l'isolamento, il riscaldamento, ecc.;
•
saranno dotati di Marchio Italiano di Qualità, limitatamente a quelli per i quali n’è prevista la concessione;
•
avranno dimensioni unificate secondo le tabelle UNEL in vigore;
•
saranno privi di qualsiasi avaria o difetto.
La Direzione Lavori potrà richiedere, ove lo ritenga necessario, la campionatura di quei materiali non specificati nella
documentazione di progetto e che la ditta installatrice intende utilizzare per l’esecuzione dei lavori. Tali campioni
dovranno essere accompagnati da una scheda tecnica riportante tutti i dati e le caratteristiche del prodotto, necessaria
per la valutazione ed eventuale approvazione da parte della Direzione Lavori. La messa in opera di tali prodotti è
vincolata dall’approvazione della D.L., la quale dovrà dare il proprio responso, laddove possibile, entro 15 giorni dalla
presentazione dei campioni e della relativa documentazione. La Ditta appaltatrice non dovrà porre in opera materiali
rifiutati dalla Direzione Lavori, provvedendo quindi ad allontanarli dal cantiere.
In base ai seguenti dati, e secondo DM 37/08 è obbligo di progetto.
Viste le caratteristiche degli ambienti è richiesto un grado di protezione minimo IP40, e IP ≥55 all’interno.
All'esterno dei locali vanno installate apparecchiature con grado di protezione minimo IP≥55;
Le caratteristiche dei corpi illuminanti devono essere adatte all'ambiente d’installazione;
Le apparecchiature installate su strutture combustibili devono essere a marchio “F”.
Si fa presente comunque che gli apparecchi di illuminazione che dovranno essere installati devono essere del tipo a
marchio CE e marchi legali (ex. IMQ), o comunque rispondenti secondo DM 37/08, con caratteristiche adeguate
all'ambiente di installazione e nelle potenze e tipologie appropriate.
•
Le caratteristiche dei corpi illuminanti devono essere adatte all'ambiente di installazione;
•
Nel locale bagno e doccia, occorre installare una plafoniera che presenti un grado di protezione maggiore o uguale
a IP 44 e classe I o II se posta in zona 2 e in ogni caso a marchio I.M.Q o equivalente.
•
Non si risponde di danni derivanti da variazioni dell'impianto rispetto alle specifiche di progettazione;
•
Non si risponde delle conseguenze derivanti l'utilizzo di apparecchiature collegate all'impianto elettrico non idonee
all'ambiente di utilizzo;
•
Non si risponde di danni derivanti incuria e omessa manutenzione sull'impianto elettrico;
•
Non si risponde di danni derivanti da incuria e omessa manutenzione dell'impianto elettrico e degli utilizzatori;
•
Eventuali modifiche all'impianto devono essere documentate come da DM 37/08; in particolare è richiesta la
dichiarazione i conformità per tutti i lavori che esulano l'ordinaria manutenzione. La stessa dovrà essere corredata
di allegati obbligatori. I lavori devono essere affidati ad un'impresa installatrice abilitata ai sensi del DM 37/08. Al
termine dei lavori l'impresa deve inviare al committente ed alla C.C.I.A.A. nella cui circoscrizione di sede
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dell’impresa installatrice la dichiarazione di conformità alla regola d'arte firmata dal rappresentante legale e dal
responsabile tecnico come da DM 37/08 , utilizzando il modello approvato come da DM 37/08.
•
Qualora nuovi impianti siano installati in edifici per i quali e' già stato rilasciato il certificato di abitabilità od
agibilità, l'impresa installatrice deve depositare presso il comune, entro 30 giorni dalla conclusione dei lavori, il
progetto di rifacimento dell'impianto, se richiesto, la dichiarazione di conformità od il certificato di collaudo degli
impianti installati, o la sola dichiarazione di conformità, ove previsto da altre norme o dal DM 37/08).
•
Le chiavi dei quadri vanno consegnate in una unica copia a persona addestrata.
•
E’ definita come persona addestrata (rif.to Norme CEI 64-8) persona avente conoscenze tecniche o esperienza
(persona istruita), o che ha ricevuto istruzioni specifiche sufficienti per permetterle di prevenire i pericoli
dell’elettricità, in relazione a determinate operazioni condotte in condizioni specifiche (persona avvertita).
•
IIl D.Lgs. 9 Aprile 2008 n.81 ha abrogato il D.Lgs. 626 e DPR 547/55 attuando l’articolo 1 della legge n° 123 del
3/08/’7, per cui le disposizioni della vecchio D.Lgs. 626 del 1994 “Attuazione delle direttive 89/391/CEE,
89/654/CEE, 89/655/CEE, 89/656/CEE, 90/269/CEE, 90/270/CEE, 90/394/CEE e 90/679/CEE riguardanti il
miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro va ad integrare ed in alcuni articoli a
sostituire il DPR 547/55, vengono incorporate nel nuovo decreto legge.
•
- DPR 462 del 22 ottobre 2001 “Regolamento di semplificazione del procedimento per la denuncia di installazione
e dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche, di dispositivi di messa a terra di impianti elettrici e di
impianti elettrici pericolosi (G.U. N° 6 del 8/1/2002). Con abrogazione degli art. 40 2 328 del DPR 547/55, degli
art. 2,3 e 4 del DM 12/9/1959 e dei modelli A, B, C allegati allo stesso DM;
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In riferimento alla denuncia dell’impianto di terra in conformità con il D.P.R. 22/10/2001 n. 462, e si chiarisce quanto
segue:
• Come è noto, il 23 gennaio 2002 è entrato in vigore il DPR 22/10/2001 n. 462 il quale ha cambiato la situazione
relativa alle verifiche degli impianti di terra, dei dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche e degli
impianti elettrici nei luoghi con pericolo di esplosione.
• Il decreto ha abolito i modelli A, B, C.
• Il datore di lavoro deve inviare la dichiarazione di conformità rilasciata dall'installatore all'ISPESL e
all'ASL/ARPA (in alcune zone è competente l'ASL in altre l'ARPA).
• Per inviare la dichiarazione di conformità all'ISPESL è stato predisposto un apposito modulo per avere le
informazioni utili alla formazione del campione sul quale dovrà effettuare verifiche a campione (per il modulo da
utilizzare per la trasmissione all'ASL/ARPA occorre chiedere localmente).
• E' stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale - 8/01/02, n. 6 - serie generale - il DPR 22/10/01, n. 462 "Regolamento
di semplificazione del procedimento per la denuncia di installazioni e dispositivi di protezione contro le scariche
atmosferiche, di dispositivi di messa a terra di impianti elettrici e di impianti elettrici pericolosi."
• Il decreto introduce sostanziali modifiche al sistema finora seguito per le verifiche di legge degli impianti. In
particolare:- sancisce che la dichiarazione di conformità rilasciata al termine dell'installazione degli impianti di
terra e/o delle scariche atmosferiche equivale a tutti gli effetti all'omologazione dell'impianto;
- l'ISPESL effettua a campione la prima verifica sulla conformità alla normativa vigente degli impianti di
protezione contro le scariche atmosferiche e di messa a terra degli impianti elettrici;
- le verifiche periodiche sono a carico del datore di lavoro con periodicità 5 anni, ad esclusione di quelle nei
cantieri, nei locali adibiti ad uso medico e negli ambienti a maggior rischio in caso di incendio per i quali la
periodicità è biennale.
• Per effettuare le verifiche, il datore di lavoro, si può rivolgere all'ASL o all'ARPA o ad eventuali organismi che
saranno individuati dal Ministero delle attività produttive con appositi decreti;
• Il decreto abroga: a) gli articoli 40 e 328 del decreto del Presidente della Repubblica 27 aprile 1955, n. 547; b) gli
articoli 2, 3 e 4 del decreto del Ministro per il lavoro e la previdenza sociale in data 12 settembre 1959, nonché i
modelli A, B e C allegati al medesimo decreto. Il DPR entra in vigore il 23/01/2002 e si applica anche ai
procedimenti pendenti alla data della sua entrata in vigore.
•
Occorre azionare mensilmente il tasto di prova del dispositivo di protezione a corrente differenziale ed è
consigliabile sia effettuato da persona autorizzata. In caso di non funzionamento bisognerà immediatamente
informare il personale tecnico.
•
Occorre procedere periodicamente alla verifica di funzionamento delle apparecchiature di protezione (in
particolare l’efficienza del funzionamento elettrico dei dispositivi a corrente differenziale ).
•
Occorre predisporre il registro dei controlli periodici, dove sono annotati tutti gli interventi ed i controlli relativi
alla efficienza degli impianti, da realizzarsi in collaborazione con il tecnico elettrotecnico, termoidraulico e
antincendio.
•
Gli interventi di manutenzione ed i controlli sugli impianti di Elettrici devono essere effettuati nel rispetto delle
disposizioni legislative e regolamentari vigenti, delle norme di buona tecnica emanate dagli organismi di
normalizzazione nazionali o europei o, in assenza di dette norme di buona tecnica, delle istruzioni fornite dal
fabbricante e/o dall'installatore. D. Lgs. n° 81/2008 (Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in
materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro)… omissis,
•
Gli interventi di manutenzione ed i controlli sugli impianti di protezione antincendio (dell’impianto di Rilevazione
Incendi) sono effettuati nel rispetto delle disposizioni legislative e regolamentari vigenti, delle norme di buona
tecnica emanate dagli organismi di normalizzazione nazionali o europei o, in assenza di dette norme di buona
tecnica, delle istruzioni fornite dal fabbricante e/o dall'installatore. D. Lgs. n° 81/2008 (Attuazione dell'articolo 1
della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro)… omissis,
e nel rispetto delle Norme UNI 9795, EN 54, e leggi e norme vigenti. In particolare di dovrà porre particolare cura
nella valutazione dei seguenti parametri:
1. Controllo dei singoli rivelatori con eventuale pulizia degli stessi
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2. Prova intervento rivelatori con strumento di prova;
3. In caso di difficoltoso intervento nella fase 2, verifica della sensibilità del rivelatore con apposita
strumentazione con eventuale taratura/sostituzione in caso di malfunzionamento;
4. Prova degli avvistatori manuali
5. Controllo sul quadro del gruppo di alimentazione di emergenza con verifica dei livelli di tensione e dello stato
di carica delle batterie;
6. Esecuzione prove di funzionamento, di allarme incendio, di avaria e di segnalazione di fuori servizio;
7. Ripristino dell’impianto, messa in servizio e sigillatura degli azionamenti;
8. ecc..
•
Gli interventi di manutenzione ed i controlli sugli impianti di Allarme Antintrusione devono essere effettuati nel
rispetto delle disposizioni legislative e regolamentari vigenti, delle norme di buona tecnica emanate dagli
organismi di normalizzazione nazionali o europei o, in assenza di dette norme di buona tecnica, delle istruzioni
fornite dal fabbricante e/o dall'installatore, e secondo le norme CEI 79-2, IMQ ed EN 54, CEI 79-3.
PERSONALE
•
L’esercizio, la manutenzione devono essere affidati a persona addestrata.
SCHEMI DELL'IMPIANTO
Gli schemi devono essere tenuti aggiornati e devono contenere tutte le indicazioni sulle caratteristiche tecniche e
funzionali dei diversi elementi che costituiscono l'impianto e sulla posizione di tali elementi nei diversi ambienti.
CONTROLLO DEGLI IMPIANTI DI SICUREZZA
Il personale autorizzato deve controllare periodicamente, in accordo con le norme e leggi vigenti, che la sorgente di
energia e tutto l'impianto di sicurezza siano in condizione di poter entrare immediatamente e automaticamente in
regolare funzionamento.
TENUTA DEI REGISTRI
In un apposito registro si deve tenere nota, a cura del personale autorizzato, dei controlli fatti, dei risultati delle
ispezioni periodiche e di ogni modifica ed incidente inerente all'impianto elettrico.
•
Occorre procedere periodicamente alla verifica di funzionamento delle apparecchiature di protezione (in
particolare l’efficienza del funzionamento elettrico dei dispositivi a corrente differenziale ).
•
Occorre predisporre il registro dei controlli periodici, dove sono annotati tutti gli interventi ed i controlli relativi
alla efficienza degli impianti, da realizzarsi in collaborazione con il tecnico elettrotecnico, termoidraulico e
antincendio.
SCHEMI DELL'IMPIANTO
Gli schemi devono essere tenuti aggiornati e devono contenere tutte le indicazioni sulle caratteristiche tecniche e
funzionali dei diversi elementi che costituiscono l'impianto e sulla posizione di tali elementi nei diversi ambienti.
CONTROLLO DEGLI IMPIANTI DI SICUREZZA
Il personale autorizzato deve controllare periodicamente, in accordo con le norme e leggi vigenti, che la sorgente di
energia e tutto l'impianto di sicurezza siano in condizione di poter entrare immediatamente e automaticamente in
regolare funzionamento.
TENUTA DEI REGISTRI
In un apposito registro si deve tenere nota, a cura del personale autorizzato, dei controlli fatti, dei risultati delle
ispezioni periodiche e di ogni modifica ed incidente inerente all'impianto elettrico.
MANUTENZIONE
EMERGENZA.
ORDINARIA
DEGLI
IMPIANTI
DI
ILLUMINAZIONE
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E
SEGNALAZIONE
DI
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SCOPO E OGGETTO DELLA MANUTENZIONE:
Scopo della manutenzione degli impianti dell’illuminazione e segnalazione di emergenza è quello di mantenere i
valori e le prestazioni verificate al momento dell’installazione e registrate su verbale di consistenza controfirmato dalle
parti. Su tale verbale occorre riportare elenco degli apparecchi, loro ubicazione e caratteristiche o dati tecnici e stato di
funzionamento indicando se regolare o difettoso; occorre inoltre indicare per ogni apparecchio la durata della garanzia
secondo le condizioni della casa costruttrice.
CONTROLLI:
La manutenzione deve prevedere controlli sull’impianto con cadenza almeno semestrale ed effettuate preferibilmente in
collaborazione con un tecnico specializzato ed esperto dei sistemi installati (il tecnico specializzato ed esperto è preferibilmente
colui che può documentare un rapporto di collaborazione di assistenza con l’azienda costruttrice degli apparecchi). In allegato
tabella con periodicità delle visite secondo le leggi vigenti o le normative di riferimento.
I controlli da effettuare sui prodotti installati costituenti l’impianto di illuminazione e segnalazione d’emergenza sono riportati
in tabella allegata.
Ogni controllo deve essere registrato sul registro delle verifiche.
Se l’impianto è predisposto per il telecontrollo, il manutentore deve prevedere controlli periodici da software e documentati da
report stampati.
ASSISTENZA:
Il manutentore deve prevedere, in caso di apparecchiature guaste, un ripristino dell’efficienza delle apparecchiature entro un
tempo minimo sufficiente per garantire in sicurezza la continuità all’attività. Per l’assistenza sui sistemi è necessario
l’intervento da parte dell’assistenza tecnica autorizzata dalla ditta costruttrice.
Il manutentore deve utilizzare, in caso di assistenza sulle apparecchiature, ricambi originali garantiti e registrare gli
interventi sul registro delle verifiche.
APPARECCHI OBSOLETI E SMALTIMENTO:
Le apparecchiature al di fuori dei termini di garanzia definiti dell’azienda costruttrice risultanti guaste e/o obsolete
(non riparabili), devono essere sostituite, nell’ambito della manutenzione ordinaria, con nuove equivalenti (con
dichiarazione dell’azienda costruttrice attestante la compatibilità e il mantenimento delle caratteristiche originali) e
smaltite a carico del manutentore.
REGISTRO DELLE VERIFICHE:
Il manutentore deve tenere accuratamente il registro dei controlli effettuati sull’impianto e sugli apparecchi installati
secondo quanto disposto dalle leggi vigenti o normative di riferimento e mantenerlo aggiornato e reso disponibile in
occasione dei controlli dell’autorità competente. Tale registro dovrà contenere per ogni apparecchio costituente
l’impianto (utilizzare come riferimento il verbale di consistenza) : l’ubicazione, il tipo di controllo effettuato, la data di
controllo, i provvedimenti adottati o azioni correttive, data d’intervento, nominativo e firma del manutentore. I
controlli da effettuare saranno con cadenza almeno semestrale. In allegato esempio di registro delle verifiche.
ELENCO VERIFICHE PER LA MANUTENZIONE ORDINARIA PROGRAMMATA DEI SISTEMI DI
ILLUMINAZIONE E SEGNALAZIONE DI SICUREZZA
Le cadenze temporali suggerite da “….” e relative alle seguenti operazioni garantiscono un efficace mantenimento
dell’efficienza degli apparati.
1) APPARECCHI DI ILLUMINAZIONE E SEGNALAZIONE DI SICUREZZA
1.a) verifica dell’intervento in emergenza e funzionale di tutte le Ogni 7 giorni
apparecchiature.
1.b) esame a vista degli apparecchi con eventuale sostituzione delle Ogni 6 mesi
lampade o tubi fluorescenti guasti o deteriorati e dei particolari
plastici danneggiati (schermo).
1.c) verifica dell’autonomia dopo il necessario tempo di ricarica.
Ogni 3 mesi
1.d) verifica del flusso luminoso emesso dagli apparecchi in Ogni 4 anni
conformità con quanto registrato su verbale di “consistenza ” con le
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stesse modalità di misura.
1.e) verifica dell’integrità e leggibilità del segnale (solo per
apparecchi di segnalazione d’emergenza)
1.f) verifica dell’inibizione a distanza dell’emergenza con modo di
riposo se presente.
1.g) serraggio morsettiere e sistemi di aggancio e fissaggio e pulizia
esterna.
1.h) verifica della presenza di tensione di alimentazione di ricarica.
1.i) controllo del numero degli apparecchi installati con relativi dati
di ubicazione in conformità con il verbale di consistenza.
Ogni 6 mesi
Ogni 6 mesi
Ogni 6 mesi
Ogni 7 giorni
Ogni 6 mesi
2) SOCCORRITORI
2.a) verifica funzionale:
ogni 7 giorni
• Prova di spegnimento del soccorritore, intervenuto in Ogni 7 giorni
emergenza, con azione dal pulsante a fungo (pulsante riservato
ai VVFF).
• Verifica delle protezioni da c.c. e sovraccarico del soccorritore Ogni 6 mesi
in emergenza.
• Verifica dell’interruzione della scarica per minima tensione di Ogni 3 mesi
batteria.
• Verifica dei dispositivi di allarme, comando e segnalazione se Ogni 1 mese
previsti.
Ogni 1 mese
• Verifica dei report del sistema di autodiagnosi se previsto.
• Verifica della tensione d’uscita in emergenza e del valore di Ogni 1 mese
carico.
2.b) verifica dell’intervento in emergenza al mancare della tensione Ogni 7 giorni
di alimentazione.
2.c) esame a vista dell’apparecchiatura ed eventuale serraggio Ogni 6 mesi
morsettiere e connessioni.
2.d) esame a vista delle batterie ed eventuale ingrassaggio morsetti. Ogni 6 mesi
2.e) verifica dell’autonomia e stato della capacità della batteria in Ogni 3 mesi
funzione del carico applicato.
2.f) pulizia delle ventole di raffreddamento e delle schede interne.
Ogni 6 mesi
2.g sostituzione o pulizia filtri di aspirazione
Ogni 3 mesi
3)
SISTEMA INTELLIGENTE per APPARECCHI AUTONOMI
3.a) verifica funzionale centraline di comando:
ogni 1 mese
Ogni 1 mese
• Verifica dei comandi dei test funzionali
Ogni 6 mesi
• Verifica dei comandi dei test di autonomia.
• Verifica dei comandi di messa in stato di riposo degli Ogni 6 mesi
apparecchi collegati.
• Verifica della corretta comunicazione con tutti gli apparecchi Ogni 1 anno
collegati.
• Verifica del funzionamento della stampante, pulizia, scorta Ogni 1 mese
carta, nastro e avanzamento corretto .
• Verifica delle stampe di anomalie e individuazione degli Ogni 7 giorni
apparecchi guasti.
Ogni 6 mesi
• Verifica del collegamento via modem e relativo alimentatore.
Ogni 6 mesi
• Verifica della corretta programmazione dei test periodici.
3.b) esame a vista ed eventuale serraggio morsettiere e connessioni delle Ogni 6 mesi
centraline di comando; per tutti gli apparecchi pulizia generale.
3.c) eventuale controllo remoto con software di supervisione tramite Da concordare ; minimo 1 mese
collegamento a linea telefonica con frequenza di controllo da concordare.
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3.d) ritiro del modulo continuo (nastro carta) stampato con i risultati
dei test da archiviare nel registro delle verifiche e/o registrazione
degli archivi software se presenti.
3.e) controllo del numero degli apparecchi e dispositivi installati con
relativi dati di ubicazione in conformità con il verbale di consistenza.
3.f) verifica funzionale degli apparecchi con test periodico funzionale.
3.g) verifica dell’autonomia degli apparecchi con test periodico di
autonomia.
4) SISTEMI INTELLIGENTI CON SOCCORRITORI
4.a) verifica funzionale delle centraline di controllo dei punti luce e
di gestione dell’energia da soccorritore se presenti.
4.b) esame a vista ed eventuale serraggio morsettiere e connessioni
delle centraline.
4.c) per gli apparecchi di illuminazione e segnalazione controllati da
centralina come punto luce e adibite all’emergenza vedasi punti 1.b
1.d 1.e 1.g 1.i.
4.d) per i soccorritori presenti nel sistema vedasi punto 2.
4.e) eventuale controllo remoto con software di supervisione tramite
collegamento a linea telefonica con frequenza di controllo da
concordare.
4.f) per le centraline di controllo punti luce o per le unità di
controllo:
• Verifica dei comandi di test funzionali e di autonomia (del
soccorritore).
• Verifica della corretta comunicazione per tutti gli apparecchi
adibiti all’emergenza collegati.
• Verifica del funzionamento della stampante.
• Verifica delle stampe di anomalie e individuazione degli
apparecchi guasti.
• Esame a vista ed eventuale serraggio morsettiere e connessioni.
• Verifica della programmazione dei test periodici.
• Verifica del numero degli apparecchi controllati in conformità
con il verbale di consistenza.
4.g) per le centraline di gestione dell’energia da soccorritore:
• Verifica della protezione selettiva delle linee.
• Verifica delle segnalazioni di stato delle linee.
• Verifica delle predisposizioni delle linee (se di sola emergenza
o di servizio permanente).
• Esame a vista ed eventuale serraggio morsettiere e connessioni.
Secondo la cadenza dei test; minimo
ogni 6 mesi
Ogni 6 mesi
Ogni 7 giorni
Ogni 3 mesi
Ogni 1 mese
Ogni 6 mesi
Da concordare ; minimo 1 mese
Ogni 1 mese
Ogni 1 mese
Ogni 1 mese
Ogni 7 giorni
Ogni 6 mesi
Ogni 6 mesi
Ogni 6 mesi
Ogni 6 mesi
Ogni 6 mesi
Ogni 6 mesi
Ogni 6 mesi
•
Occorre procedere periodicamente alla verifica di funzionamento delle apparecchiature di protezione (in
particolare l’efficienza del funzionamento elettrico dei dispositivi a corrente differenziale ).
•
Occorre predisporre il registro dei controlli periodici, dove sono annotati tutti gli interventi ed i controlli relativi
alla efficienza degli impianti, da realizzarsi in collaborazione con il tecnico elettrotecnico, termoidraulico e
antincendio.
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In tutti i casi in fase di realizzazione del progetto esecutivo si deve procedere ad una verifica della frequenza di
fulminazione.
La struttura per sua natura e ubicazione, dai calcoli eseguiti, risulta autoprotetta contro la fulminazione diretta, mentre
secondo la norma CEI 81-10/1-4, 81-11, 81,12 occorre un impianto di protezione contro la fulminazione indiretta.
Oltre alla linea di energia si devono prevedere delle protezioni per le linee telefoniche Contrade e per l’impianto di
allarme antintrusione, Antincendio, TVCC, sia di alimentazione che di segnale.
In forza delle legge 1-3-1968 n. 186 che individua nelle norme CEI la regola dell'arte, si può pertanto ritenere assolto
ogni obbligo giuridico, anche specifico, che richieda la protezione contro le scariche atmosferiche.
La procedura e le conclusioni precedentemente esposte sono valide esclusivamente per il tipo di struttura e
caratteristiche precedentemente descritte. In caso di variazioni dei parametri di calcolo si dovrà procedere ad un’altra
valutazione dei rischi dovuti alla fulminazione diretta e indiretta.
In tutti i casi in fase di realizzazione del progetto esecutivo si deve procedere ad una verifica della frequenza di
fulminazione.
Occorrerà verificare se l’installazione dei sostegni d'antenna sull’edificio, in base alla caratteristiche e dimensioni,
possano modificare o meno la frequenza di fulminazione.
Il mancato rispetto delle presenti prescrizioni comporta di fatto l'invalidità delle specifiche e della tipologia di
impianti progettato.
Firma del committente per convalida
.......................................................
Forlì lì, marzo 2012
Il professionista incaricato
Andrea Per. Ind. Padovani
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