Prodotti Emblematici Ricerca di Sistema elettrico Febbraio 2016 Riassumere i risultati di tre anni di attività di ricerca nello spazio di poche righe non è cosa facile. Il paniere è certamente ricco, come risulta dai 467 rapporti scientifici pubblicati in rete e dalle 991 comunicazioni scientifiche apparse su riviste specializzate o presentate a convegni dedicati. Eppure, da questi numeri, pur significativi, non emerge pienamente la valenza applicativa del lavoro di RSE, ovvero la nostra capacità di fornire risposte concrete e innovative alle esigenze degli stakeholder. È per questo che abbiamo scelto di selezionare, all’interno di quel paniere, 25 Prodotti Emblematici, in grado di fotografare i più significativi risultati delle attività di Ricerca di Sistema svolte da RSE nel periodo 2012-2014. Gli “emblematici” si caratterizzano proprio per un’alta valenza applicativa, hanno uno spettro di possibili beneficiari molto vasto - le istituzioni, le pubbliche amministrazioni, la comunità scientifica, gli operatori del settore energia, i grandi utilizzatori, le associazioni delle categorie produttive e i consumatori finali - e tangibili ricadute positive sul sistema elettroenergetico nel suo complesso. I prodotti delle ricerche illustrati in questa pubblicazione hanno natura assai diversa, comprendendo sia prototipi software (modelli, data-base, sistemi geografici informativi, codici di calcolo) sia dimostratori hardware (apparecchiature, strumenti, sensori e sistemi di monitoraggio) sia anche studi ed elaborazioni su tematiche applicative di interesse per il nostro sistema elettrico. I Prodotti Emblematici qui descritti coprono anche vari livelli di technology readiness - cioè di distanza (o prossimità) dalla fase applicativa - e sono caratterizzati da differenti gradi di complessità (e correlato impegno intellettuale ed economico). Lungi dal rappresentare un’esauriente analisi di tutto ciò che è stato oggetto di lavoro in questi anni, essi vogliono fornire un colpo d’occhio delle attività svolte dalla Società e testimoniano comunque le caratteristiche del lavoro di RSE e la nostra capacità di lavorare sempre con una vera logica di sistema. Stefano Besseghini presidente e amministratore delegato RSE AREA PROGETTI RDS 2012-2014 E RELATIVI PRODOTTI EMBLEMATICI Governo, gestione EVOLUZIONE E SVILUPPO DEL SISTEMA ELETTRICO NAZIONALE e sviluppo del sistema ISAP – Piattaforma per la valutazione della sicurezza di esercizio delle reti di trasmissione elettrico nazionale WILD WOLF – Sistema integrato di previsione e monitoraggio della formazione di ghiaccio sui conduttori elettrici GRIDSIM+ – Tool modellistici per la pianificazione di reti con forte presenza di generazione da fonti rinnovabili FLOODRISK – Strumento per la valutazione del rischio da cedimenti strutturali di dighe o da inondazioni naturali GASPARE – GIS a supporto della pianificazione della rete elettrica TRASMISSIONE E DISTRIBUZIONE DELL’ENERGIA ELETTRICA MonNaLiSA – Sistema nazionale di monitoraggio della qualità della tensione MORGANA – Strumenti per la modellistica multiscala della scarica elettrica GENERAZIONE DISTRIBUITA E RETI ATTIVE CIMGRID – Traduttore di rappresentazioni di reti di distribuzione conformi allo standard CIM ICAM – Algoritmo di controllo inverter per il funzionamento in isola intenzionale di una microrete APRES-PV – Sistema di previsione della producibilità oraria per impianti fotovoltaici CONSYS-PV – Algoritmo di controllo per un sistema di accumulo connesso ad un impianto fotovoltaico con funzioni di supporto alla rete ACCUMULO DI ENERGIA ELETTRICA PlaNa – Monocella batteria sodio–beta a configurazione planare Produzione ENERGIA ELETTRICA DA BIOMASSE di energia elettrica BioMet-UP – Impianto ad alta efficienza per l’upgrade del biogas a biometano e protezione MIMOEMI – Centro di competenza per la misura e il monitoraggio delle emissioni da dell’ambiente impianti a combustione di biomasse e rifiuti ENERGIA ELETTRICA DA FONTE EOLICA E DA FONTE MARINA WaveSAX – Sistema modulare innovativo per la generazione d’energia elettrica da moto ondoso MOBI – Stazione anemometrica offshore su boa galleggiante ENERGIA ELETTRICA DA FONTE SOLARE CPVhigh – Modulo fotovoltaico innovativo a concentrazione ENERGIA ELETTRICA DA FONTI GEOTERMICHE GeoWebGIS – GIS per la gestione di informazioni geologiche atte a caratterizzare il sottosuolo a fini energetici GeoSIAM – Sistema integrato di analisi geomodellistica Razionalizzazione RISPARMIO DI ENERGIA ELETTRICA NEI SETTORI CIVILE, INDUSTRIALE E SERVIZI e risparmio nell’uso E3 – Centro di competenza per l’efficienza energetica negli edifici dell’energia elettrica Smartainability® – Metodologia di valutazione della sostenibilità di soluzioni per smart city UTILIZZAZIONE DEL CALORE SOLARE E AMBIENTALE PER LA CLIMATIZZAZIONE SINCLER – Sistema integrato di climatizzazione efficiente rinnovabile METESCO – Sistema innovativo di solar cooling a media temperatura a ciclo chiuso MOBILITÀ ELETTRICA LIME – Laboratorio per l’interoperabilità della mobilità elettrica con le smart grid NEOMAG – Processo di recupero di neodimio da magneti #Security&Resilience #Planning&Operation ISAP Piattaforma per la valutazione della sicurezza di esercizio delle reti di trasmissione CONTESTO L’esercizio di un sistema elettrico è caratterizzato oggi da variabilità, volatilità e incertezza delle condizioni operative maggiori rispetto al passato, a causa della penetrazione di fonti rinnovabili non programmabili e dei meccanismi del mercato elettrico. La sicurezza è valutata mediante complesse analisi di stabilità statica e dinamica di fenomeni che evolvono su differenti scale temporali (situazioni di regime permanente, dinamiche lente, veloci). In questa situazione, i Gestori delle Reti di Trasmissione (Transmission System Operator, TSO) evidenziano l’importanza di identificare tempestivamente situazioni a rischio di disservizio, anche associati ad eventi meteorologici estremi, e le loro potenziali conseguenze in termini di instabilità e scatto in cascata di collegamenti (cascading). Occorre quindi disporre di metodi e funzioni avanzate per la valutazione della sicurezza, che consentano anche di elaborare ed integrare i risultati di analisi parziali. Al momento tuttavia non sono commercialmente disponibili piattaforme per analisi della sicurezza del sistema con le caratteristiche indicate, e per questo RSE ha ritenuto opportuno disporre di un ambiente di prototipizzazione rapida per implementare, sperimentare e comparare i risultati di tali funzioni con quelle convenzionali. PRODOTTO Area Governo, gestione e sviluppo del sistema elettrico nazionale Progetto Evoluzione e sviluppo del sistema elettrico nazionale ISAP – Integrated Security Assessment Platform è una piattaforma software per l’integrazione e l’utilizzo coordinato di funzioni per la valutazione della sicurezza statica e dinamica, basate sia su metodi di analisi deterministiche classiche che su metodi probabilistici per la valutazione di indici di rischio. ISAP è implementata in ambiente Matlab e può interfacciarsi con moduli e librerie esterne mediante opportune Application Program Interface (API). L’architettura comprende un database dei dati di rete, un generatore di scenari e contingenze, e un insieme di funzioni di valutazione di sicurezza. ISAP consente di importare dati statici di rete e di generare nuovi scenari a partire dai modelli delle incertezze previsionali dei generatori da fonte rinnovabile e dei carichi. La piattaforma genera inoltre set di contingenze singole e multiple (anche dipendenti) a partire sia da specifiche indicazioni di porzioni di rete, sia da modelli probabilistici delle minacce e delle vulnerabilità dei componenti. I set di contingenze vengono poi analizzati mediante le funzioni di valutazione di sicurezza (Application Function – AF) integrate nella piattaforma. L’interfaccia utente (Human Machin Interface – HMI) consente di visualizzare i risultati delle AF e di controllare gli stati dei processi. In particolare, ISAP rende disponibili funzioni di Static Security Assessment (SSA), Dynamic Security Assessment (DSA) e Small-Signal Stability Assessment (SSSA) che effettuano il calcolo di indici sintetici di sicurezza con lo scopo di segnalare i risultati salienti e le contingenze più pericolose (contingency ranking). Tali funzioni si basano su motori di calcolo sia statici sia dinamici, implementando metodologie innovative tra le quali si segnalano in particolare: analisi unificata (Unified Analysis – UAN) che permette di sintetizzare i risultati di diverse analisi in termini di tempo critico all’instabilità, un indicatore “globale” di sicurezza significativo per gli operatori di sala controllo; metodi di valutazione probabilistica del rischio di esercizio (Probabilistic Risk Assessment – PRA); calcolo probabilistico della Net Transfer Capacity (NTC) tra aree contigue di rete tenendo conto delle incertezze previsionali. Nelle funzioni di analisi PRA sono definiti indici di rischio di esercizio, in cui la probabilità della contingenza è combinata con valutazioni di severità. Questa è definita come funzione delle violazioni delle grandezze operative nel regime post-contingenza oppure del carico disalimentato al termine di eventuali processi di cascading (valutati anche tramite alberi di eventi). L’analisi PRA parte da modelli di minacce e vulnerabilità e tiene conto di aspetti ICT (Information and Communication Technology). Architettura di ISAP. Contingency and Probability builder HMI Scenario builder SSA Application functions (AF) DSA PRA SSSA Simulation engines Load Flow T-D Simulation Data repository UTILIZZO DEL PRODOTTO La piattaforma ISAP è uno strumento rivolto alle funzioni di ingegneria dei TSO che svolgono valutazioni di sicurezza di esercizio in fase di programmazione, in linea o a consuntivo. ISAP può essere utilizzata anche per scopi di ricerca, per sperimentare modalità di analisi di sicurezza non convenzionali in condizioni di esercizio simulato. La piattaforma è arricchita e completata da numerose applicazioni e funzionalità, e ha costituito l’ambiente di riferimento per l’implementazione delle funzioni di valutazione del rischio di esercizio nel progetto EU FP7 AFTER. BIBLIOGRAFIA E. Ciapessoni, D. Cirio, S. Grillo, S. Massucco, A. Pitto, F. Silvestro, An Integrated Platform for Power System Security Assessment Implementing Probabilistic and Deterministic Methodologies, IEEE Systems Journal, Vol. 7, No. 4, Dec. 2013, pp. 845–853 E. Ciapessoni, D. Cirio, A. Pitto, M. Sforna, An Integrated Framework For Power And ICT System Risk-Based Security Assessment, Int. Journal of Engineering Research and Applications (IJERA), ISSN 2248-9622, Vol. 4, Issue 1 (Version 4), January 2014, pp.42-51 C. Brasca, E. Ciapessoni, D. Cirio, A. Pitto, Modelli probabilistici di simulazione del sistema elettrico per la valutazione integrata del rischio di esercizio, RSE, Rapporto RdS 14001783, 28 febbraio 2014 Questo lavoro è stato finanziato dal Fondo di Ricerca per il Sistema Elettrico nell’ambito dell’Accordo di Programma tra RSE S.p.A. ed il Ministero dello Sviluppo Economico – D.G. Nucleare, Energie rinnovabili ed efficienza energetica – in ottemperanza al DM, 8 marzo 2006. Ricerca sul Sistema Energetico – RSE S.p.A. Via Rubattino, 54 - 20134 Milano Tel. 02 39921 - Fax 02 3992 5370 www.rse-web.it #Security&Resilience #Planning&Operation WILD WOLF Sistema integrato di previsione e monitoraggio della formazione di ghiaccio sui conduttori elettrici CONTESTO Alcuni fenomeni meteorologici rendono vulnerabili le infrastrutture di trasmissione dell’energia e creano difficoltà nella gestione in sicurezza del sistema elettrico. Il più pericoloso tra questi è il fenomeno delle nevicate umide (wet-snow). Si tratta di una particolare condizione di nevicata in cui l’accumulo al suolo si verifica con una temperatura dell’aria compresa tra 0 e +2 °C, con fiocchi che presentano un elevato contenuto liquido e una forte capacità adesiva nei confronti dei conduttori elettrici. Queste particolari condizioni innescano attorno al conduttore la formazione di manicotti di neve che possono raggiungere un peso superiore ai 20 kg/m e portare allo snervamento o alla rottura dei conduttori, e persino al cedimento di tralicci o pali di sostegno, specie se al peso del manicotto si aggiunge anche il carico dinamico dovuto all’azione di forti venti. In Italia i danni prodotti da questo fenomeno sul sistema elettrico superano i 200 milioni di euro, calcolati come somma dei danni alle infrastrutture e degli indennizzi che contrattualmente sono previsti per l’utenza se i disservizi si prolungano oltre i tempi stabiliti. Peraltro, l’analisi di dettaglio degli eventi meteorologici nevosi indica che il numero annuo di nevicate di tipo wet è in costante aumento. I Gestori (TSO e DSO), per poter adottare strategie di esercizio opportune, necessitano di informazioni meteorologiche preventive e specializzate: una previsione meteorologica tradizionale infatti non seleziona, ad esempio, il tipo di nevicata. PRODOTTO Area Governo, gestione e sviluppo del sistema elettrico nazionale Progetto Evoluzione e sviluppo del sistema elettrico nazionale Il prodotto WILD WOLF risponde a questa esigenza, segnalando ai Gestori situazioni di rischio da wet snow, con l’obiettivo di ridurre il disagio finale alle utenze attraverso strategie di mitigazione attiva e preventiva. WILD WOLF accoppia il sistema WOLF (Wet-snow Overload aLert and Forecasting) e la stazione WILD (Wet-snow Ice Laboratory Detection). WOLF è un sistema unico in Europa nel suo genere, che va oltre una generica previsione di nevicata ed è in grado di fornire i carichi di manicotto previsti sull’intera rete elettrica nazionale di alta e media tensione. Coniuga un modello di previsione meteorologica ad alta risoluzione, operativo presso RSE, con un modello di accrescimento di manicotto per nevicate umide riconosciuto a livello internazionale, e fornisce previsioni di sovraccarico fino a +72 ore dalla data di emissione, considerando anche la spinta dinamica del vento previsto. WOLF fornisce anche la stima della corrente necessaria a mantenere una linea elettrica libera da formazioni di manicotto sulla base delle condizioni meteorologiche previste, nota come corrente di anti-icing, supportando gli operatori nell’adozione di strategie di mitigazione attiva. La risoluzione spaziale con cui le informazioni sono disponibili è di circa 5 km e la cadenza di aggiornamento della previsione è giornaliera. WILD è una stazione sperimentale che opera in sinergia col sistema WOLF dalla fine del 2013. La stazione WILD, installata nel comune di Vinadio (CN), è l’unica in Italia interamente dedicata allo studio della wet-snow ed è stata realizzata con lo scopo di acquisire le misure necessarie alla verifica e al tuning dei modelli di accrescimento e di anti-icing di WOLF in un ambiente di prova reale. Presso la stazione WILD è possibile condurre sperimentazioni di diversa tipologia: di raccolta dati meteorologici, di accrescimento del manicotto, di verifica di azioni di anti-icing, ed infine di monitoraggio qualitativo degli accrescimenti passivi su conduttori tradizionali ed innovativi. Stazione WILD – alcune sperimentazioni in atto. UTILIZZO DEL PRODOTTO Attraverso WOLF i Gestori delle reti di trasmissione e di distribuzione hanno la possibilità di valutare in anticipo lo sviluppo di un potenziale rischio di esercizio per la rete elettrica. La fruibilità delle informazioni prodotte da WOLF avviene attraverso il sito web dedicato che RSE mette a disposizione degli operatori elettrici durante l’inverno, con l’aggiornamento giornaliero delle previsioni e l’emissione di SMS di allerta destinati ai referenti operativi di esercizio. La capacità di WILD di aggregare automaticamente misure meteorologiche anche non convenzionali, misure di accrescimento di manicotto, di anti-icing, documentazione fotografica di eventi nevosi e degli effetti su materiali in test, costituisce anche una piattaforma ideale presso la quale studiare soluzioni di mitigazione attiva e passiva dei fenomeni di manicotto. WOLF può essere personalizzato e adattato alle esigenze di operatori diversi, anche fuori dall’Italia, e ovunque la problematica della wet-snow rappresenti una criticità per il trasporto dell’energia elettrica. In questo ambito possono essere inclusi anche i gestori dei sistemi di trasporto elettrico e l’informazione prodotta può essere facilmente fruibile attraverso sistemi di tipo webGIS personalizzati. BIBLIOGRAFIA M. Lacavalla, P. Marcacci, Wet-snow accretion on Overhead Lines. The RSE response to harmful winter black-outs in Italy, IWAIS 2013, Canada M. Lacavalla, P. Marcacci, A. Freddo, Wet-snow activity research in Italy, IWAIS 2015, Uppsala Sweden M. Lacavalla, P. Marcacci, A. Frigerio, Forecasting and monitoring wet-snow sleeve on overhead power lines in Italy, 2015 IEEE Workshop on Environmental, Energy, and Structural Monitoring Systems (EESMS 2015).Trento – Italy M. Lacavalla, P. Marcacci, Previsione, monitoraggio e mitigazione della formazione di ghiaccio sulle linee elettriche aeree, RSE, Rapporto RdS 15000295, Febbraio 2015 Questo lavoro è stato finanziato dal Fondo di Ricerca per il Sistema Elettrico nell’ambito dell’Accordo di Programma tra RSE S.p.A. ed il Ministero dello Sviluppo Economico – D.G. Nucleare, Energie rinnovabili ed efficienza energetica – in ottemperanza al DM, 8 marzo 2006. Ricerca sul Sistema Energetico – RSE S.p.A. Via Rubattino, 54 - 20134 Milano Tel. 02 39921 - Fax 02 3992 5370 www.rse-web.it #Renewables #Planning&Operation GRIDSIM+ Tool modellistici per la pianificazione di reti con forte presenza di generazione da fonti rinnovabili CONTESTO La realizzazione di nuove infrastrutture di trasmissione incontra sempre più spesso opposizioni e difficoltà nella fase autorizzativa. La fase di pianificazione dello sviluppo della rete di trasmissione deve quindi essere supportata da strumenti di simulazione che forniscano informazioni dettagliate sull’adeguatezza del sistema esistente e che dimostrino i vantaggi che le nuove opere possono apportare al sistema elettrico nel suo complesso. Tali strumenti, rispetto al passato, devono risolvere problemi di calcolo più onerosi e complessi, sia per effetto della sempre più elevata penetrazione di fonti rinnovabili non programmabili, quali solare ed eolico, nonché dell’estensione del perimetro di riferimento, il più delle volte trans-nazionale. Il ricorso a tali strumenti permette di valutare quale filosofia di sviluppo adottare per il sistema di trasmissione, mettendo a confronto i nuovi collegamenti punto-punto ad altissima tensione (le cosiddette electricity highways) con i più tradizionali rinforzi delle interconnessioni già esistenti. Dal punto di vista regolatorio, l’utilizzo degli strumenti di simulazione è propedeutico ad una analisi costi-benefici delle alternative di investimento, da effettuarsi in sede di presentazione dei piani di sviluppo della rete di trasmissione, sia a livello nazionale che internazionale. Il prodotto integrato qui descritto propone software di simulazione avanzati che, tenendo conto dei fattori sopra citati, possono fornire supporto all’attività di pianificazione di reti complesse. PRODOTTO Area Governo, gestione e sviluppo del sistema elettrico nazionale Progetto Evoluzione e sviluppo del sistema elettrico nazionale GRIDSIM+ è una raccolta di strumenti sviluppati da RSE per la simulazione ottima di un sistema composito di generazione e trasmissione. Esso è costituito dai programmi di calcolo MTSIM+ e REMARK+, particolarmente idonei a rappresentare la non predicibilità della generazione da fonte eolica o solare mediante metodologie probabilistiche. Da un punto di vista strutturale i due tools sono costituiti da un modello di ottimizzazione che simula l’esercizio ottimo, inserito in un ciclo Monte Carlo avente la funzione di estrarre un campione variegato di variabili aleatorie (indisponibilità dei componenti e produzione eolica e fotovoltaica) per descrivere al meglio le possibili condizioni al contorno del modulo di ottimazione, che a sua volta è dotato di un modello adeguato del sistema di generazione (impianti termoelettrici, idroelettrici, eolici e fotovoltaici) ed un modello lineare ma dettagliato del sistema di trasmissione. Naturalmente GRIDSIM+ permette di considerare nelle attività di simulazione anche il ricorso alle più recenti tecnologie, quali ad esempio i FACTS (Flexible Alternating Current Transmission Systems) oppure l’utilizzo della trasmissione in HVDC (High Voltage Direct Current), soluzione con la quale negli ultimi anni sono realizzate un numero crescente di interconnessioni. REMARK+ è un simulatore pensato per l’analisi di sistemi nodali di grandi dimensioni e, come tale, può essere proficuamente utilizzato per svolgere tipiche analisi di pianificazione di rete, quali: stima del costo totale di dispacciamento di sistema e della sua riduzione a seguito della messa in servizio di nuovi collegamenti; analisi di collegamenti critici ed individuazione dell’espansione di rete ottimale ai fini della riduzione del costo di dispacciamento; analisi costi-benefici di un nuovo investimento di rete; ▪▪ ▪▪ ▪▪ dell’effetto delle caratteristiche di intermittenza della generazione non programmabile sul sistema ▪▪analisi elettrico; del pattern di utilizzo di sistemi di grande accumulo posti sulla rete di trasmissione (bacini idroelettrici e ▪▪analisi di pompaggio). Nondimeno, REMARK+ è anche in grado di fornire indicazioni relative all’impatto sulla rete di nuovi impianti di generazione. MTSIM+ è invece un simulatore pensato per l’analisi di sistemi di trasmissione rappresentati tramite zone elettriche. Rispetto a REMARK+ è più flessibile nel considerare vincoli complessi ed implementa anche vincoli di demand side management che permettono l’analisi della flessibilità della domanda. Usato in modalità planning, permette di analizzare il migliore trade-off tra extra costi di installazione di nuove infrastrutture e riduzione di costo di dispacciamento su tutti i corridoi di trasmissione di una data rete. Inoltre permette, mediante un algoritmo di game theory incorporato nel codice, di valutare l’effetto dell’esercizio di potere di mercato da parte degli operatori dominanti. GridTech pan-European zonal model 2030. HVDC back-to-back HVDC corridor HVAC corridor external flows potential HVDC corridor extra HVDC needed reinforcement corridor potential external flows UTILIZZO DEL PRODOTTO Prodotti quali REMARK+ ed MTSIM+ sono la piattaforma ideale per svolgere studi di pianificazione in presenza di forte penetrazione di produzione da fonti rinnovabili, tipici delle attività dei Gestori di Rete, ma impiegabili anche a supporto delle attività svolte dai regolatori e dalle agenzie governative o comunitarie. I due strumenti differiscono principalmente in funzione del tipo di analisi a cui sono dedicati: MTSIM+ è indirizzato ad analisi di mercato e di interconnessioni mentre REMARK+ è funzionale ad analisi di adeguatezza della generazione e della trasmissione. REMARK, predecessore di REMARK+, è stato utilizzato in diversi studi sia per progetti europei (REALISEGRID, TWENTIES) che per studi internazionali svolti per clienti terzi (studio per MedGrid sul corridoio di importazione di energia dall’Africa). MTSIM, predecessore di MTSIM+ è stato utilizzato ad oggi in progetti Europei (SUSPLAN, GridTech). BIBLIOGRAFIA M.V. Cazzol, G. Ceresa, S. Rossi, REMARK+ e MTSIM+: due strumenti avanzati per gli studi sulla rete elettrica, RSE, Rapporto RdS 15000119, marzo 2015 R. Calisti, M. V. Cazzol, F. Careri, A. L’Abbate, Analisi di medio termine sui sistemi elettrici sardo e nazionale in presenza di un forte incremento della generazione da fonte rinnovabile intermittente: impatto di nuovi sistemi di accumulo (impianto di Foxi Murdegu) e di trasporto (SACOI3), RSE, Rapporto RdS, 15000123, marzo 2015 Questo lavoro è stato finanziato dal Fondo di Ricerca per il Sistema Elettrico nell’ambito dell’Accordo di Programma tra RSE S.p.A. ed il Ministero dello Sviluppo Economico – D.G. Nucleare, Energie rinnovabili ed efficienza energetica – in ottemperanza al DM, 8 marzo 2006. Ricerca sul Sistema Energetico – RSE S.p.A. Via Rubattino, 54 - 20134 Milano Tel. 02 39921 - Fax 02 3992 5370 www.rse-web.it #Security&Resilience #Renewables FLOODRISK Strumento per la valutazione del rischio da cedimenti strutturali di dighe o da inondazioni naturali CONTESTO La gestione del rischio ed il mantenimento in sicurezza ed efficienza del patrimonio esistente di infrastrutture idroelettriche sono aspetti che hanno oggi una rilevanza crescente, se si tiene conto dell’età del patrimonio di dighe italiane. Peraltro l’intensificarsi della frequenza degli eventi alluvionali naturali, a causa dei cambiamenti climatici in atto, ha indotto il Parlamento ed il Consiglio d’Europa all’emanazione della Direttiva 2007/60/CE relativa alla valutazione ed alla gestione dei rischi di alluvioni, attuata in Italia con il D.Lgs. 23 febbraio 2010 n. 49. Secondo tale Decreto, le Autorità di bacino distrettuali sono chiamate a predisporre e a mantenere aggiornati i piani di gestione del rischio di alluvioni. I criteri e i metodi per la redazione e l’aggiornamento di tali piani devono fornire indicazioni sul rischio idraulico, individuando le aree inondabili e stimando le conseguenze per la popolazione, i beni ambientali e storici, le attività economiche e le infrastrutture strategiche. La stima delle conseguenze di un ipotetico dam-break è quindi un elemento essenziale della valutazione del rischio e fornisce una misura oggettiva per confrontare diverse situazioni e stabilire la priorità di interventi di rinforzo e manutenzione. PRODOTTO Area Governo, gestione e sviluppo del sistema elettrico nazionale Progetto Evoluzione e sviluppo del sistema elettrico nazionale Lo strumento software FLOODRISK è un plug-in sviluppato da RSE e messo a disposizione nella piattaforma Quantum GIS (QGIS) che consente la stima delle conseguenze in termini di perdita di vite umane e di danni economici, di eventi alluvionali e di dam-break, permettendo di integrare, in un unico ambiente open source, informazioni territoriali e socio-economiche e modelli idraulici atti a definire le aree inondabili a seguito degli eventi sopra citati. Per la valutazione delle perdite di vite umane, FLOODRISK mette a disposizione due metodologie: la prima proposta dal US Department of Homeland Security (DHS) e la seconda elaborata nel progetto Europeo SUFRI. Entrambe le metodologie valutano la perdita di vite umane come prodotto della densità di popolazione (ottenuta dalle mappe ISTAT di censimento) per un coefficiente che definisce il tasso di mortalità (fatality rate). Tale coefficiente può tener conto della presenza di azioni di prevenzione del rischio. Per l’applicazione di queste metodologie è richiesto uno studio preliminare con un modello idraulico per definire la mappa delle zone inondate con i vari tempi di preavviso. Per la stima delle conseguenze economiche, FLOODRISK applica invece una metodologia che ricava le perdite in funzione delle massime altezze d’acqua dovute all’inondazione. Questo approccio richiede la definizione di curve di vulnerabilità (depth-damage curves) le quali esprimono la percentuale di danno subita dalle varie tipologie di beni in funzione dell’altezza d’acqua. Moltiplicando la percentuale di danno per il valore unitario dei beni si ottiene il danno in valore assoluto. I moduli di calcolo (Core) del plug-in sono stati applicati ad un caso studio presentato al 12th ICOLD International Benchmark Workshop on Numerical Analysis of Dams, Graz (Austria) nel 2013, dove i formulatori del Benchmark hanno trovato buon accordo dei risultati ottenuti rispetto a quelli di altri partecipanti internazionali, i quali hanno utilizzato metodi e software diversi. Mappa di una simulazione delle aree inondate e della densità di popolazione. UTILIZZO FLOODRISK è il terzo strumento sviluppato da RSE nell’ambito della gestione della risorsa idroelettrica. Si affianca infatti ad HALTFLOOD, che supporta la gestione dinamica dei grandi invasi idroelettrici durante eventi di piena, e a PREVIFLOW che permette la previsione della produzione degli impianti ad acqua fluente. L’utilizzo e l’applicazione di FLOODRISK consente invece il confronto di diversi stati di rischio, di stabilire una classifica del rischio ed un eventuale ordine di priorità per gli interventi di miglioramento delle condizioni di sicurezza. Lo strumento è quindi di particolare interesse per le autorità preposte alla prevenzione del rischio idraulico, per gli enti di governo del territorio, e per i responsabili della sicurezza delle opere e dei bacini idroelettrici. Alla sua prima presentazione pubblica avvenuta al convegno FOSS4G Europe Como 2015, FLOODRISK ha riscosso l’immediato interesse di enti di tutela e controllo del territorio italiano. BIBLIOGRAFIA US Departement of Homeland Security (DHS). Dams Sector. Estimating Loss of Life for Dam Failure Scenarios, 2011 SUFRI Methodology for pluvial and river flooding risk assessment in urban areas to inform decision-making. 2nd ERA-NET CRUE Research Funding Initiative Flood resilient communities – managing the consequences of flooding. Report, Luglio 2011 L. Mancusi, A. Sole, A. Cantisani, L. Giosa, R. Albano, Risk assessment for hypothetical dam break – A method for the rapid and consistent evaluation. 12th ICOLD International Benchmark Workshop on Numerical Analysis of Dams, Graz (Austria), 2-3 October 2013 L. Mancusi, R. Albano, Lo strumento FloodRisk per la valutazione delle conseguenze delle inondazioni, RSE, Rapporto RdS 15000292, Febbraio 2015 L. Mancusi, R. Albano, A. Sole, FloodRisk: a QGIS plugin for flood consequences estimation, Convegno Geomatics Workbooks n° 12 – FOSS4G Europe, Como 2015 Questo lavoro è stato finanziato dal Fondo di Ricerca per il Sistema Elettrico nell’ambito dell’Accordo di Programma tra RSE S.p.A. ed il Ministero dello Sviluppo Economico – D.G. Nucleare, Energie rinnovabili ed efficienza energetica – in ottemperanza al DM, 8 marzo 2006. Ricerca sul Sistema Energetico – RSE S.p.A. Via Rubattino, 54 - 20134 Milano Tel. 02 39921 - Fax 02 3992 5370 www.rse-web.it #Sustainability #Planning&Operation GASPARE GIS a supporto della pianificazione della rete elettrica CONTESTO Negli ultimi anni, lo studio degli aspetti ambientali e sociali nella valutazione dei progetti di sviluppo della rete elettrica è diventato sempre più importante: la comprensione dei meccanismi che determinano l’accettabilità sociale di nuove linee di trasmissione e distribuzione attraverso il coinvolgimento delle parti interessate è diventato ormai un aspetto fondamentale. Allo stato attuale uno degli aspetti che viene percepito come maggiormente problematico nell’accettazione di nuove infrastrutture di rete è rappresentato dalla difficoltà di confrontare impatti e benefici che si esercitano su differenti scale spaziali e temporali e nei confronti di diversi portatori di interessi. Ciò è riconosciuto come un fattore che limita l’accettabilità pubblica delle nuove infrastrutture di rete e ne ostacola la realizzazione. In questo ambito, la Commissione Europea ha adottato il 19 ottobre 2011 una proposta di regolamento (definitivamente approvato nel 2013 dal Parlamento Europeo, 347/2013) sulle linee guida per infrastrutture energetiche trans-europee, in cui viene introdotto un regime di priorità per i Progetti di Comune Interesse (PCI). PRODOTTO Area Governo, gestione e sviluppo del sistema elettrico nazionale Progetto Evoluzione e sviluppo del sistema elettrico nazionale In questo contesto RSE ha sviluppato lo strumento GASPARE (Gis A Supporto della PiAnificazione della Rete Elettrica) per la valutazione degli impatti di tipo ambientale e sociale che fornisce una rappresentazione utile a eventuali confronti tra le principali parti interessate. Diversi approcci, tra cui l’Analisi Costi Benefici (ACB) e l’Analisi Multi Criteri (AMC) possono essere infatti utilizzati per affrontare il dibattito sull’accettabilità sociale, ma in ogni caso essa dipende fondamentalmente dalle interazioni tra infrastruttura e territorio e la loro valutazione richiede, perciò, un supporto geografico che permetta di evidenziare le reciproche relazioni spaziali. Il prodotto GASPARE propone a tale scopo una serie di metodologie di valutazione, tutte basate su di uno strumento GIS che permette di svolgere l’analisi e di restituirne visivamente i risultati attraverso una rappresentazione geografica. L’ambiente GIS utilizzato per le valutazioni dei parametri territoriali è il software Open Source Quantum GIS, che consente di effettuare operazioni di geoprocessing su dati territoriali, di effettuare le elaborazioni di interesse e di produrre mappe con la rappresentazione dei risultati. Per lo svolgimento delle analisi, il prodotto dispone di due moduli distinti che permettono di confrontare impatti e benefici (ACB e AMC): SESAMO-GIS ed ECOPOL. Il primo modulo ha per oggetto il confronto di possibili tracciati di progetti alternativi di interconnessione integrando il risultato di elaborazioni cartografiche nello strumento di Analisi Multicriteri SESAMO, sviluppato in passato da RSE nell’ambito della RdS. L’integrazione avviene grazie ad una serie di indicatori selezionati ed organizzati appositamente per le peculiarità delle problematiche della pianificazione delle linee AT. Una volta completata l’AMC in SESAMO, il modulo permette di rappresentare il risultato dell’analisi attraverso una mappa con le alternative tematizzate. Il secondo modulo permette invece il calcolo dei costi esterni delle linee elettriche di alta tensione. In particolare l’applicazione ha per oggetto le esternalità indotte dagli impatti sul paesaggio; la scelta è stata dettata da un lato dalla rilevanza di tali impatti sul totale dei costi esterni delle linee di alta tensione, dall’altro dalle grandi difficoltà tecniche e dalle risorse economiche che richiedono gli studi di valutazione economica degli impatti su questa componente. UTILIZZO DEL PRODOTTO Lo strumento GASPARE, che è stato applicato ed affinato nell’ambito di alcuni progetti europei di cooperazione interterritoriale (SHARE, SEE-HYDROPOWER), può essere utilizzato dalle strutture tecniche delle Pubbliche Amministrazioni che hanno il compito di valutare la pianificazione dello sviluppo della rete elettrica e che sono responsabili del processo decisionale di approvazione dei nuovi progetti di rete, gestendo il confronto tra le diverse parti interessate. Da questo punto di vista, esso può essere usato specularmente dall’operatore di trasmissione di rete a supporto dell’elaborazione del piano di sviluppo della rete di trasmissione. In generale, GASPARE può comunque essere usato da tutti quei soggetti (associazioni ambientaliste, CSO -organizzazioni della società civile – dedicate alla tutela del paesaggio) interessati a partecipare attivamente ai processi decisionali dello sviluppo della rete. BIBLIOGRAFIA P. Girardi, S. Maran, 2012, Linee elettriche e territorio: esternalità in aree rurali e urbane, AEIT n. 6 (giugno), p. 6 F. Grasso, S. Maran, 2012, SESAMO SHARE ver 3.0 – User Manual, Deliverable of the project SHARE – Sustainable Hydropower in Alpine Rivers Ecosystems (http://www.arpa.vda.it/en/acque-superficiali/gestione-sostenibile/ attivita-e-progetti/share) T. Tempesta, D. Vecchiato, P. Girardi, 2014, The landscape benefits of the burial of high voltage power lines: A study in rural areas of Italy, Landscape and Urban Planning, 126, p. 53 Questo lavoro è stato finanziato dal Fondo di Ricerca per il Sistema Elettrico nell’ambito dell’Accordo di Programma tra RSE S.p.A. ed il Ministero dello Sviluppo Economico – D.G. Nucleare, Energie rinnovabili ed efficienza energetica – in ottemperanza al DM, 8 marzo 2006. Ricerca sul Sistema Energetico – RSE S.p.A. Via Rubattino, 54 - 20134 Milano Tel. 02 39921 - Fax 02 3992 5370 www.rse-web.it #Grid&Components MonNaLiSA Sistema nazionale di monitoraggio della qualità della tensione CONTESTO Negli ultimi anni si è registrato a livello mondiale un aumento significativo del numero di sistemi di monitoraggio della Power Quality. Il monitoraggio della tensione e della corrente fornisce infatti informazioni utili agli operatori di rete sulle prestazioni dei loro sistemi elettrici, a livello sia globale, sia locale, fino al singolo Cliente connesso. Tali informazioni sono ancor più indispensabili a fronte dell’esigenza degli Organismi di regolazione nazionali di disporre di informazioni sul livello di qualità delle reti, rese disponibili dagli Operatori dei Sistemi di Trasmissione e Distribuzione (TSO e DSO). A partire dall’esperienza pluriennale di RSE nell’ambito della Ricerca di Sistema, maturata con la messa a punto del sistema di monitoraggio della qualità della tensione QuEEN (Qualità dell’Energia Elettrica) e con le attività di analisi statistica dei dati, l’Autorità per l’Energia Elettrica, il Gas e il Sistema Idrico ha attivato un processo di consultazione sfociato nell’emissione della Delibera ARG/elt 198/11 del 29/12/2011. Sulla base della delibera, i Distributori hanno avviato il monitoraggio della qualità della tensione di tutte le semisbarre MT delle cabine primarie di propria competenza. È stato inoltre istituito un Tavolo di lavoro, coordinato da RSE, cui partecipano, direttamente o tramite la rappresentanza di Utilitalia, i Distributori e Terna. Nell’ambito dell’attività del Tavolo di lavoro è stata redatta la specifica funzionale delle apparecchiature del sistema ed è stata definita la struttura dei dati monitorati. PRODOTTO Area Governo, gestione e sviluppo del sistema elettrico nazionale Progetto Trasmissione e distribuzione dell’energia elettrica In vista della disponibilità del sistema di monitoraggio nazionale da parte dei Distributori, RSE ha provveduto a realizzare, su incarico dell’Autorità, l’applicazione web MonNaLiSA, sistema super partes di analisi e rendicontazione dei buchi di tensione registrati dal monitoraggio nazionale. Il sistema MonNaLiSA (Monitoraggio Nazionale a Livello di Stazione AT/MT) è costituito da un database che viene popolato annualmente con i dati inviati dai Distributori e da un applicativo web, facente parte del portale aziendale RSE, cui accedono, con diverse tipologie di profilo utente, l’Autorità e i singoli Distributori. Il portale mette a disposizione dell’Autorità le tabelle annuali tipo CEI EN 50160 dei buchi di tensione registrati, valutati per origine (AT, MT, tutti) e a livello di: ciascun distributore; totale nazionale; regione; provincia; semi-sbarra. Per ognuna di queste aggregazioni sono forniti anche indici sintetici di prestazione della rete ai buchi di tensione contando gli eventi che cadono fuori dalle zone di immunità per le apparecchiature di Classe 2 e Classe 3. I Distributori hanno a disposizione le stesse tipologie di aggregazione dei dati sopra citate, ma limitatamente alle semisbarre di propria competenza. Negli scopi del Regolatore, MonNaLiSA fornirà le informazioni essenziali per: comunicare annualmente agli utenti di media tensione la numerosità dei buchi di tensione che hanno interessato la rete cui sono connessi; ▪▪ ▪▪ ▪▪ ▪▪ ▪▪ costituire un punto di partenza per la pubblicazione di dati, anche comparativa, mediante indici sintetici di prestazione; porre le basi per una successiva introduzione di elementi di regolazione e assicurare così un livello adeguato di qualità della tensione nell’intero territorio nazionale. Portale del sito MonNaLiSA. UTILIZZO DEL PRODOTTO MonNaLiSA è utilizzato dall’Autorità per l’Energia Elettrica, il Gas e il Sistema Idrico, dagli Operatori di Sistemi di Distribuzione per la strumentazione di propria competenza, nonché nell’ambito delle attività del Tavolo di lavoro, per analisi ed elaborazioni propedeutiche alla messa a punto di strategie regolatorie. I dati provenienti da MonNaLiSA vengono anche confrontati da RSE con quelli provenienti dal sistema di monitoraggio QuEEN, al fine di avere una visione complementare e indipendente da quanto rilevato dal sistema esercito direttamente dai Distributori. BIBLIOGRAFIA Deliberazione ARG/elt 198/11 Testo integrato della qualità dei servizi di distribuzione e misura dell’energia elettrica per il periodo di regolazione 2012-2015, 31 Dicembre 2011 Specifica Tecnica 12004159, Specifiche tecnico-funzionali delle apparecchiature di monitoraggio della qualità della tensione per le reti MT, Ottobre 2012(documento RSE reperibile in http://www.autorita.energia.it/it/ comunicati/12/120802.htm) Rapporto RSE 15000386 Applicazione di metodi di analisi avanzati a forme d’onda complete di buchi di tensione per la classificazione degli eventi registrati in campo nelle reti MT di distribuzione, Progetto Trasmissione e distribuzione dell’energia elettrica, Febbraio 2015, www.rse-web.it Questo lavoro è stato finanziato dal Fondo di Ricerca per il Sistema Elettrico nell’ambito dell’Accordo di Programma tra RSE S.p.A. ed il Ministero dello Sviluppo Economico – D.G. Nucleare, Energie rinnovabili ed efficienza energetica – in ottemperanza al DM, 8 marzo 2006. Ricerca sul Sistema Energetico – RSE S.p.A. Via Rubattino, 54 - 20134 Milano Tel. 02 39921 - Fax 02 3992 5370 www.rse-web.it #Security&Resilience #Grid&Components MORGANA Strumenti per la modellistica multiscala della scarica elettrica CONTESTO La sicurezza e la qualità della fornitura sono requisiti fondamentali per il Sistema Elettrico attuale. Essi possono essere ottenuti solo se l’affidabilità della rete e dei suoi componenti è garantita in sede progettuale, durante l’esercizio e con adeguati interventi di manutenzione. E’ quindi fondamentale disporre di adeguati strumenti di modellazione e verifica del comportamento dei componenti elettrici e, in quest’ambito, la modellazione dei fenomeni di scarica che si sviluppano sia in aria che nei materiali isolanti utilizzati,riveste una particolare importanza. Essa è indispensabile in numerosi campi di applicazione, da quelli relativi alle scariche di grandi dimensioni (protezione da fulminazione di linee e apparecchiature, valutazione della sicurezza dei lavori sotto tensione) a quelli relativi alle scariche di piccole dimensioni (interferenza in radio-frequenza, impronta acustica di linee in alta tensione, evoluzione delle scariche parziali). A fronte di una così vasta potenzialità, le complessità di ordine fisico, ingegneristico e computazionale legate alla modellistica del fenomeno, hanno fatto sì che tali studi siano stati affrontati finora sulla base di ipotesi fortemente semplificative, spesso inadeguate a rappresentare il fenomeno. Per quanto riguarda poi, in particolare, la misura delle scariche parziali, una considerevole difficoltà è legata alla loro interpretazione e ad una conseguente conclusione sullo stato di degenerazione del materiale. PRODOTTO Area Governo, gestione e sviluppo del sistema elettrico nazionale Progetto Trasmissione e distribuzione dell’energia elettrica RSE ha messo a punto MORGANA, un insieme di metodologie di calcolo, simulazione e sistemi di misura innovativi che permettono di affrontare la modellistica della scarica in modo molto dettagliato,con modellazioni tridimensionali e analisi molto accurate. RSE ha sviluppato due algoritmi di calcolo, denominati rispettivamente inceptionPD dedicato alla modellazione di scariche parziali e inceptionLS, dedicato alla modellazione di scariche di grandi dimensioni. I codici sviluppati sono in grado di ridurre considerevolmente il costo computazionale e rendere possibili simulazioni geometricamente complesse. Per quanto riguarda lo studio delle scariche parziali, InceptionPD è il primo codice in questo campo completamente basato su relazioni fisiche e non semiempiriche: è stato validato per ottenere, con misure esterne, una valutazione dello stato di degenerazione dei materiali isolanti. Punto di forza del codice è la considerevole base teorica, profusa ai fini del suo sviluppo. MORGANA non è però “solo” un algoritmo di calcolo: per approdare a un sistema previsionale dello stato di invecchiamento dei materiali è infatti necessario correlare le simulazioni numeriche con dati sperimentali. Poiché i sistemi di misura commerciali si sono dimostrati spesso inadeguati, RSE ha sviluppato due dispositivi innovativi, basati su differenti tipologie di sensori, uno capacitivo e uno elettro ottico. Il sensore capacitivo è stato realizzato con l’obiettivo di effettuare una misura molto accurata delle correnti impulsive, richiamate durante i fenomeni di scariche parziali. Il sistema sviluppato, composto da una sonda sensibile alle fluttuazioni di correnti ioniche e da un sistema di pretrattamento del segnale, permette l’acquisizione di segnali impulsivi di bassa intensità con banda in frequenza molto estesa, da 1 kHz a 100 MHz. La seconda tipologia di sensori si basa invece su tecnologia elettro ottica, ovvero sfrutta l’interazione fra un campo elettrico e materiali ottici sensibili, allo scopo di modificare le caratteristiche di un fascio laser incidente. La tecnologia adottata permette di effettuare misure di campo elettrico in aria e in componenti elettrici con una bassissima intrusività; la trasduzione del segnale ottico è condotta per mezzo di fotodiodi a valanga e di una unità elettronica di conversione innovativa sviluppata ad hoc da RSE. Esempio di applicazione del codice Morgana: densità elettronica in prossimità di una punta in tensione. UTILIZZO DEL PRODOTTO Sia gli strumenti modellistici che la sensoristica innovativa di MORGANA possono supportare in maniera significativa sia i costruttori di apparecchiature e componenti dei sistemi di distribuzione e trasmissione, sia i gestori delle stessi reti nell’ambito delle attività di monitoraggio dei materiali isolanti. Ad esempio sono in fase di progetto integrazioni del sistema di misura in giunti di cavi di media tensione, per monitorarne le condizioni nel tempo. I risultati delle attività di ricerca permettono anche di integrare le informazioni fornite dai metodi di misura attualmente proposti in ambito normativo sulle scariche parziali, nella prospettiva di una maggiore affidabilità sulla previsione del fine vita dei componenti. Oltre alle ricadute specifiche nell’ambito dello studio delle scariche parziali, le metodologie e le tecnologie sviluppate sono già state utilizzate con successo nell’ambito di altre applicazioni, come ad esempio quelle riguardanti la sicurezza dei lavori sotto tensione, in collaborazione con TERNA, e lo studio delle caratteristiche tecniche delle linee in alta tensione, nell’ambito del progetto europeo Best Paths. BIBLIOGRAFIA A. Villa, L. Barbieri, M. Gondola, R. Malgesini, An asymptotic preserving scheme for streamer simulation, J Comput Phys, vol. 242, pp. 86–102, 2013 A. Villa, L. Barbieri, M. Gondola, A. L. Garzon, R. Malgesini, Mesh dependent stability of discretization of the streamer equations for very high electric fields, Comput. Fluids, vol. 105, pp. 1–7, 2014 L. Barbieri, M. Gondola, A. Leon, R. Malgesini, A. Villa, Scariche parziali: sperimentazione di nuovi sistemi di misura e modellazione chimica della scarica in gas, RSE, Rapporto RdS 15000381, 2014 Questo lavoro è stato finanziato dal Fondo di Ricerca per il Sistema Elettrico nell’ambito dell’Accordo di Programma tra RSE S.p.A. ed il Ministero dello Sviluppo Economico – D.G. Nucleare, Energie rinnovabili ed efficienza energetica – in ottemperanza al DM, 8 marzo 2006. Ricerca sul Sistema Energetico – RSE S.p.A. Via Rubattino, 54 - 20134 Milano Tel. 02 39921 - Fax 02 3992 5370 www.rse-web.it #Grid&Components #Smartness CIMGRID Traduttore di rappresentazioni di reti di distribuzione conformi allo standard CIM CONTESTO La conoscenza dello stato della rete elettrica è un presupposto fondamentale per una gestione integrata ed intelligente del sistema elettrico. Tale prospettiva comporta un crescente volume di scambi informativi tra i diversi attori del sistema elettrico. In particolare, lo scambio informativo associato alla rappresentazione della topologia di reti elettriche, già attualmente considerato prioritario dagli operatori di trasmissione europei (TSO) associati ad ENTSO-E, interesserà in prospettiva anche gli operatori di distribuzione (DSO) e le microreti. In quest’ottica quindi la possibilità di utilizzare il medesimo standard denominato CIM (Common Information Model) per la rappresentazione delle topologie di rete associate a diversi contesti gerarchici del sistema elettrico risulta un fattore abilitante per implementare funzionalità essenziali di gestione del sistema elettrico, quali power flow, state estimation, geolocalizzazione, rappresentazione di schemi elettrici. Potrà inoltre essere agevolata la stessa gestione operativa delle reti, a fronte delle potenziali sinergie rispetto allo standard IEC61850. PRODOTTO Area Governo, gestione e sviluppo del sistema elettrico nazionale Progetto Generazione distribuita e reti attive A fronte delle esigenze delineate nel contesto descritto, RSE ha realizzato CIMGrid, strumento software in grado di convertire una rappresentazione di reti di distribuzione in una rappresentazione conforme allo standard CIM di IEC. Il tool software CIMGrid è realizzato mediante l’applicazione di tecnologie di sviluppo software basate su modello informativo (MDEModel Driven Engineering). La struttura del componente software di traduzione, che è stato realizzato nell’ambiente di sviluppo Eclipse utilizzando EMF (Eclipse Modeling Framework), evidenzia la separazione tra i moduli di serializzazione e quelli deputati all’implementazione della logica di trasformazione dei modelli dati. L’implementazione della logica di traduzione è realizzata mediante il linguaggio QVTo che, facendo leva sulla struttura dei modelli dati, consente una più agevole implementazione del software. La traduzione ha prioritariamente considerato le informazioni necessarie alla realizzazione dei casi d’uso associati ai calcoli di Power Flow, alla geolocalizzazione degli impianti ed alla realizzazione di schemi elettrici. La trasformazione realizzata mediante tecniche di sviluppo model driven MDE ha consentito il pieno riutilizzo (ad esempio: serializzatore RDF) e l’adattamento (ad esempio: logiche di trasformazione QVTo) di componenti software precedentemente sviluppati. Tali considerazioni e le conferme dell’interoperabilità del traduttore realizzato, confermano l’opportunità di adottare l’approccio MDE per la realizzazione di componenti software che fanno riferimento a modelli dati standard. Rappresentazione Geografica della rete (GIS) Rappresentazione dello schema elettrico UTILIZZO DEL PRODOTTO Una rappresentazione standardizzata delle reti elettriche a tutti i livelli rende possibile in prospettiva una gestione integrata del sistema elettrico nel suo insieme. La disponibilità di uno strumento come CIMGrid è quindi di sicuro interesse per TSO e DSO, interesse che si è manifestato anche nell’ambito di lavori normativi in ambito internazionale volti a realizzare una rappresentazione standardizzata delle reti elettriche a tutti i livelli. Infatti alcune ipotesi di modellazione CIM proposte nell’ambito dell’attività (ad esempio modellazione dei feeder, classificazione delle tipologie di generazione distribuita), sono funzionali all’attività di aggiornamento della modellazione CIM delle reti di distribuzione attualmente in corso nel contesto del Comitato Tecnico 57 di IEC, a cui RSE partecipa attivamente. Il tool software CIMGrid è già stato applicato nella traduzione in standard CIM della rete di distribuzione di A2A Reti Elettriche associata al progetto A2A-CP Lambrate, uno degli otto progetti pilota di reti attive di distribuzione ammessi al trattamento incentivante dalla delibera AEEG ARG/elt 39/10. La conformità allo standard CIM della rete A2A così ottenuta è stata verificata mediante uno specifico tool software commercialmente disponibile, mentre l’interoperabilità a livello funzionale è stata verificata confrontando i risultati del Power Flow ottenuti dalla rete rappresentata in CIM con quelli forniti da A2A. La rete originaria fornita da A2A è stata quindi completata con le informazioni associate alla generazione distribuita prevista dal Progetto Lambrate ed è stata a sua volta convertita in CIM utilizzando il medesimo tool software CIMGrid. Si sottolinea come la disponibilità di uno strumento come CIMGrid possa rappresentare un primo passo verso un modello di rete elettrica unificato a tutti i livelli, in prospettiva potenzialmente integrabile con le informazioni relative ad altre reti, sia di tipo energetico che di telecomunicazioni. Tale integrazione potrebbe essere di particolare interesse, ad esempio per istituzioni e soggetti regolatori. BIBLIOGRAFIA ENTSO-E Common Information Model (CIM) Activities https://www.entsoe.eu/about-entso-e/systemdevelopment/cim-activities/Pages/default.aspx G. Proserpio, D. Pala, Studio ed applicazione delle tecnologie emergenti in ambito IEC per la realizzazione e la verifica dell’interoperabilità tra sistemi, RSE, Rapporto di Ricerca di Sistema 14000416, 2013 G. Proserpio, D. Pala, Metodi e strumenti per l’interoperabilità nelle Smart Grid, RSE, Rapporto di Ricerca di Sistema 13000513, 2012 https://www.entsoe.eu/fileadmin/user_upload/_library/resources/CIM/Interoperability_Tests/CIM_Grid_ Models/130831_ENTSO-E_IOP_July_2013_AppendixA_Tools_info.pdf Questo lavoro è stato finanziato dal Fondo di Ricerca per il Sistema Elettrico nell’ambito dell’Accordo di Programma tra RSE S.p.A. ed il Ministero dello Sviluppo Economico – D.G. Nucleare, Energie rinnovabili ed efficienza energetica – in ottemperanza al DM, 8 marzo 2006. Ricerca sul Sistema Energetico – RSE S.p.A. Via Rubattino, 54 - 20134 Milano Tel. 02 39921 - Fax 02 3992 5370 www.rse-web.it #Grid&Components #Smartness ICAM Algoritmo di controllo inverter per il funzionamento in isola intenzionale di una microrete CONTESTO Nell’ambito delle smart grid, il concetto di microrete risulta di particolare interesse poiché realizza una nuova architettura di distribuzione dell’energia che permette di integrare un numero consistente di generatori distribuiti allacciati alla rete di distribuzione. Importante caratteristica delle microreti è la possibilità che queste siano gestite in isola intenzionale: tale funzionamento può essere determinato da fattori economico-gestionali o da fattori legati alla stabilità e alla qualità dell’alimentazione. Una volta venuta meno la condizione per esercire in isola la microrete, questa deve essere riconnessa alla rete prevalente: le tensioni delle due reti possono però differire in modo non trascurabile, sia in modulo sia in fase, a causa dell’evoluzione separata delle stesse reti. Si rende dunque necessario risincronizzare la microrete alla rete prevalente, facendo in modo che ai capi dell’interruttore che le collega le tensioni siano tra loro uguali in modulo e fase. Convertitore di interfaccia della rete sperimentale in corrente continua nella Test Facility di RSE. Area Governo, gestione e sviluppo del sistema elettrico nazionale Progetto Generazione distribuita e reti attive PRODOTTO RSE ha sviluppato e testato degli algoritmi di controllo adatti alla regolazione delle grandezze dell’isola elettrica e della sua risincronizzazione alla rete prevalente. La sintesi di tale attività è rappresentata da ICAM (Inverter Control for Autonomous Microgrid), una struttura di controllo locale da implementare sui singoli generatori che compongono la microrete. La base di ICAM è costituita da quello che in letteratura è chiamato droop control: un metodo di regolazione che lega variazioni della potenza attiva e della potenza reattiva erogate dal singolo generatore a variazioni di frequenza e tensione di rete, queste ultime causate da cambiamenti del carico o dell’assetto della rete, soprattutto in condizioni di funzionamento in isola. ICAM è stato progettato sfruttando l’ambiente di simulazione ATPDraw (Alternative Transient Program) e successivamente è stato implementato sull’inverter di interfaccia della rete sperimentale in corrente continua, all’interno della Test Facility (TF) di RSE. Oltre ai risultati delle simulazioni numeriche sono dunque disponibili dati sperimentali relativi alla transizione ed al funzionamento in isola di una porzione della TF. Le prove sperimentali effettuate hanno validato quanto previsto in simulazione, confermando la stabilità della struttura di controllo a fronte di variazioni di carico consistenti e all’avviamento di motori asincroni direttamente connessi alla microrete. Front End RLC Motore Andamento della potenza attiva scambiata nella microrete durante la transizione in isola. UTILIZZO DEL PRODOTTO Il risultato dell’attività è un’architettura di controllo locale stabile e adatta ad essere replicata su convertitori elettronici di interfaccia per generazione distribuita o accumulo come possibile soluzione per la gestione di microreti in condizioni di funzionamento sia in parallelo alla rete prevalente sia in isola. I dati raccolti e l’architettura di controllo possono essere di interesse per (e a disposizione di) partner industriali, soprattutto quelli inseriti in consorzi volti all’innovazione e alla ricerca o direttamente alla realizzazione e alla gestione di microreti. BIBLIOGRAFIA A. Villa, F. Belloni, C. Gandolfi, R. Chiumeo, Gestione del funzionamento in isola di una porzione della Test Facility e studio della riconnessione alla rete prevalente, Rapporto RSE 15000535, Febbraio 2015 Y. Zhu, F. Zhuo, B. Liu, H. Yi, An Enhanced Load Power Sharing Strategy for Low-voltage Microgrids Based on Inverse-droop Control Method, IEEE International Power Electronics Conference, 2014D Wu, F. Tang, J. C. Vasquez, J. M. Guerrero, Control and Analysis of Droop and Reverse Droop Controllers for Distributed Generations, 11th International Multi-Conference on Systems, Signals & Devices, 2014 Questo lavoro è stato finanziato dal Fondo di Ricerca per il Sistema Elettrico nell’ambito dell’Accordo di Programma tra RSE S.p.A. ed il Ministero dello Sviluppo Economico – D.G. Nucleare, Energie rinnovabili ed efficienza energetica – in ottemperanza al DM, 8 marzo 2006. Ricerca sul Sistema Energetico – RSE S.p.A. Via Rubattino, 54 - 20134 Milano Tel. 02 39921 - Fax 02 3992 5370 www.rse-web.it #Renewables #Smartness #Planning&Operation APRES-PV Sistema di previsione della producibilità oraria per impianti fotovoltaici CONTESTO Negli ultimi anni si è verificato un notevole incremento di impianti di produzione di energia elettrica basati su fonti rinnovabili non programmabili (FRNP), quali fotovoltaico (PV) ed eolico. Per ottimizzare la gestione di questi impianti è necessario disporre delle stime di produzione e di carico con un anticipo di almeno una giornata. A tale scopo la normativa vigente impone che ogni mattina le previsioni di produzione relative al giorno successivo vengano formulate direttamente dai produttori per impianti rilevanti (con potenze nominali superiori ai 10 MVA) e da parte di GSE per quelli non rilevanti. Tali previsioni considerano un orizzonte temporale di 36÷60 ore in avanti e sono fondamentali sia per le contrattazioni del Mercato del Giorno Prima (MGP), che per la gestione e controllo dei sistemi di accumulo elettrochimico integrati alle FRNP. Il ruolo delle previsioni è quindi sempre più rilevante: una stima accurata del valore atteso, unitamente all’affidabilità di tale valore, può permettere un uso più efficiente degli impianti e dell’energia prodotta. PRODOTTO RSE ha sviluppato APRES-PV (Adaptive Power foREcasting System for Photovoltaic plant), un sistema di previsione dell’energia prodotta da singoli impianti fotovoltaici per i successivi tre giorni. Questo sistema di previsioni puntuali richiede il calcolo della posizione del Sole e la stima di alcuni predittori meteorologici quali l’irradianza, la temperatura di pannello e il contenuto di acqua precipitabile in corrispondenza dell’impianto considerato. L’energia oraria producibile viene poi calcolata utilizzando due differenti sistemi di post elaborazione: rete neurale (Neural Network -NN); metodo Analog Ensemble (AN). Entrambi i metodi non richiedono informazioni specifiche sulla tipologia degli impianti in esame, a parte la loro localizzazione geografica, ma utilizzano le serie storiche orarie di misure di energia prodotta per ricostruire in maniera precisa i profili orari delle relative produzioni anche in caso di esposizioni non ottimali. La buona qualità delle serie storiche di produzione relative a diversi periodi temporali e a diverse situazioni meteorologiche è quindi condizione necessaria per ottenere stime di produzione soddisfacenti. Il sistema predittivo basato sul metodo AN individua previsioni passate simili a quella corrente, e costruisce una distribuzione con i valori di produzione reale occorsa in tali situazioni passate. In questo modo il sistema riesce a tener conto degli errori sistematici del modello predittivo meteorologico utilizzato. Inoltre, poiché viene costruita una distribuzione di valori di energia prodotta, è possibile estrarre il valor medio e una misura della banda di confidenza attesa. RSE ha sviluppato un sistema predittivo specifico per gli impianti a inseguimento azimutale, nonché una versione basata su una correzione bayesiana che riduce l’errore sistematico del metodo AN in corrispondenza di valori elevati d’irraggiamento, tenendo conto del comportamento pregresso di AN per il particolare impianto considerato. In Figura 1 sono riportati gli andamenti orari della produzione di un impianto ▪▪ ▪▪ Area Governo, gestione e sviluppo del sistema elettrico nazionale Progetto Generazione distribuita e reti attive fotovoltaico nei giorni 9 e 10 agosto 2015. Mentre nel caso di un giorno sereno (il 09/08) l’accordo è elevato, in presenza di nuvolosità la differenza tra previsione e produzione reale può anche essere notevole. Figura 1 Andamento della produzione oraria di un impianto fotovoltaico nei giorni 9 e 10 agosto 2015. La linea continua indica la produzione reale, mentre quella tratteggiata la previsione effettuata due giorni prima. Durante il secondo giorno è presente una nuvolosità variabile. UTILIZZO DEL PRODOTTO Il sistema previsionale APRES-PV è in grado di fornire un benchmark per la previsione della produzione fotovoltaica. Inoltre il sistema è utilizzato nel sistema di raccolta dati e visualizzazione della rete IesPV gestita da RSE, costituita da circa una trentina d’installazioni di impianti PV di piccole dimensioni. Le previsioni di produzione sono utilizzate anche nel sistema di controllo della Test Facility di Generazione Distribuita RSE, al fine di ottimizzare la gestione della produzione, dei carichi e del sistema di accumulo. Poiché il sistema si basa sulla previsione di predittori mediante modelli numerici meteorologici, su serie storiche di misure, e su sistemi di post-elaborazione sviluppati ad hoc, l’utilizzo di APRES-PV per un servizio di fornitura della previsione oraria di produzione energetica per un singolo impianto è sicuramente preferibile all’implementazione stand-alone dell’intera filiera di previsione di APRES-PV nei sistemi di controllo del proprietario dell’impianto. BIBLIOGRAFIA D. Ronzio, S. Sperati, E. Collino, A.M. Toppetti, E. Gattiglio, A. Balzarini, 2015, Modelli previsionali numerici per la stima della produzione da impianti solari ed eolici, RSE, Rapporto RdS 15000278, Febbraio 2015 L. Delle Monache, T. Nipen, Y. Liu, G. Roux, R. Stull, 2011,Kalman filter and analog schemes to postprocess numerical weather predictions, Monthly Weather Review vol. 139, pp. 3554-3570 L. Delle Monache, F.A. Eckel, D.L. Rife, B. Nagarajan, K. Searight, 2012, Probabilistic weather predictions with an analog ensemble, Mon. Wea. Rev., 141, 3498–3516 Questo lavoro è stato finanziato dal Fondo di Ricerca per il Sistema Elettrico nell’ambito dell’Accordo di Programma tra RSE S.p.A. ed il Ministero dello Sviluppo Economico – D.G. Nucleare, Energie rinnovabili ed efficienza energetica – in ottemperanza al DM, 8 marzo 2006. Ricerca sul Sistema Energetico – RSE S.p.A. Via Rubattino, 54 - 20134 Milano Tel. 02 39921 - Fax 02 3992 5370 www.rse-web.it #Grid&Components #Renewables #Smartness CONSYS-PV Algoritmo di controllo per un sistema di accumulo connesso ad un impianto fotovoltaico con funzioni di supporto alla rete CONTESTO In Italia, negli ultimi anni, il numero di impianti fotovoltaici connessi alla rete elettrica è cresciuto in maniera considerevole: tra il 2005 e il 2015 sono stati installati, sul territorio nazionale, impianti per una potenza totale di 19 GWp. La penetrazione massiccia della fonte fotovoltaica può però determinare problemi di esercizio a causa della sua natura aleatoria, poco prevedibile e non regolabile secondo i criteri convenzionali. Per contro, in caso di surplus di energia prodotta dagli impianti fotovoltaici, potrebbe rendersi necessario il loro distacco dalla rete, rendendone meno conveniente l’esercizio. L’integrazione di un impianto fotovoltaico con un sistema di accumulo dell’energia, abbinato a un sistema di previsione meteo, può invece garantire un maggiore tasso di utilizzo dell’impianto e quindi una maggiore convenienza economica. Un sistema di accumulo permette anche di ridurre la modulazione degli impianti convenzionali, diminuendo la quantità di riserva da approvvigionare e riducendo in tal modo i relativi costi, e può dare ulteriori vantaggi anche all’utente finale apportando miglioramenti alla qualità e alla continuità del servizio evitando, in fase di prelievo, il superamento della potenza contrattuale. In presenza di sensibili differenze di prezzo fra ore piene e vuote, l’uso di accumuli consentirebbe tra l’altro all’utente di acquistare la maggior parte dell’energia nei momenti di maggiore convenienza, senza per questo dover modificare le proprie abitudini di consumo: ciò determinerebbe un sensibile beneficio anche per il sistema nel suo complesso. Da ultimo, un impianto fotovoltaico integrato con un sistema d’accumulo può essere utilizzato per fornire alla rete servizi ancillari, cioè quelle funzioni necessarie per supportare la trasmissione e la distribuzione di energia elettrica e mantenere un funzionamento affidabile del sistema di trasmissione interconnesso. PRODOTTO Area Governo, gestione e sviluppo del sistema elettrico nazionale Progetto Generazione distribuita e reti attive RSE ha progettato, realizzato e sperimentato in campo CONSYS-PV, algoritmo di controllo per un impianto integrato Accumulo-Fotovoltaico, connessi ciascuno mediante un proprio convertitore DC/DC su un bus comune interfacciato alla rete in alternata mediante un inverter bidirezionale. CONSYS-PV rende possibili molteplici servizi per l’utente e per la rete; viene infatti sfruttata l’elevata flessibilità offerta dal sistema di accumulo per rendere il prosumer controllabile e prevedibile. CONSYS-PV permette innanzitutto di aumentare l’autoconsumo, di evitare in fase di prelievo il superamento della potenza contrattuale e garantire la ricarica da rete della batteria nelle ore con prezzo favorevole durante i periodi caratterizzati da bassa radiazione solare. Il sistema di accumulo è dunque utilizzato per svolgere azioni di peak shaving e di time shift e consente di ridurre il costo di approvvigionamento dell’energia da parte del consumatore. Il sistema svolge inoltre ulteriori servizi ancillari, che permettono di migliorare l’integrabilità degli impianti fotovoltaici all’interno delle smart-grid. In particolare, l’algoritmo, sviluppato su tre diversi livelli gerarchici di controllo, consente al sistema di effettuare la regolazione della tensione e della frequenza, il funzionamento in isola, sia energetica che elettrica, del carico locale e il controllo di potenza attiva e reattiva da parte del gestore della rete. Quest’ultima funzione è garantita dalla comunicazione tra l’Energy Management System del sistema fotovoltaicoaccumulo e il gestore di rete che può richiedere un determinato profilo di immissione/prelievo per il quarto d’ora successivo. Tutti gli altri servizi sono assolti da logiche di basso/medio livello, come ad esempio la transizione all’isola elettrica. Questa funzione viene svolta attraverso l’algoritmo di inverse droop, che permette la gestione della tensione e della frequenza durante il passaggio e il funzionamento in isola. Durante il funzionamento in parallelo alla rete, le regolazioni di frequenza e tensione vengono svolte agendo sulla potenza attiva e reattiva fornite dall’inverter. Potenza attiva scambiata con la rete senza accumulo e con accumulo + algoritmo CONSYS-PV (a sinistra); Autoconsumo dell’impianto fotovoltaico (a destra). Impianto senza batteria Impianto con batteria Impianto con batteria e servizi ancilllari Impianto senza batteria Impianto con batteria UTILIZZO DEL PRODOTTO CONSYS-PV è stato sperimentato su un impianto pilota presente presso RSE avente taglia superiore a quello di una tipica utenza domestica, permettendo quindi di verificare come il prodotto sia utilizzabile anche nell’ambiente terziario o industriale. L’attività ha validato CONSYS-PV nel controllo di un impianto fotovoltaico-accumulo al quale sono state richieste contemporaneamente funzioni energetiche al servizio dell’utenza e funzioni prettamente in potenza per la fornitura di servizi ancillari alla rete. Il sistema è stato verificato in molteplici condizioni, evidenziando come le scelte progettuali e di controllo adottate permettano lo svolgimento di tutte le funzioni richieste, garantendo la riduzione della potenza scambiata con la rete e la controllabilità dell’impianto. BIBLIOGRAFIA R. Lazzari, 2014, Sviluppo di un sistema di accumulo accoppiato a un impianto fotovoltaico per un’utenza attiva connessa alla rete BT: verifica sperimentale delle funzioni di controllo, RSE, Rapporto RdS 14000698, marzo 2014 R. Lazzari, 2015, Sviluppo degli algoritmi di un sistema fotovoltaico – batteria: sperimentazione dei servizi ancillari per la rete, RSE, Rapporto RdS 15000239, marzo 2015 R. Lazzari, C. Parma, A. De Marco, S. Bittanti, 2015, Enabling a flexible exchange of energy of a photovoltaic plant with the grid by means of a controlled storage system, International Journal of Control, Volume 88, Issue 7, pages 1353-1365 Questo lavoro è stato finanziato dal Fondo di Ricerca per il Sistema Elettrico nell’ambito dell’Accordo di Programma tra RSE S.p.A. ed il Ministero dello Sviluppo Economico – D.G. Nucleare, Energie rinnovabili ed efficienza energetica – in ottemperanza al DM, 8 marzo 2006. Ricerca sul Sistema Energetico – RSE S.p.A. Via Rubattino, 54 - 20134 Milano Tel. 02 39921 - Fax 02 3992 5370 www.rse-web.it #Grid&Components #Renewables PlaNa Monocella batteria sodio-beta a configurazione planare CONTESTO Il tema dell’accumulo di energia, accoppiato con le fonti rinnovabili non programmabili e con i sistemi di generazione distribuita, è di crescente interesse nel settore della produzione di energia elettrica. Tra i sistemi di accumulo, quelli elettrochimici giocano un ruolo importante, non solo per l’integrazione delle fonti rinnovabili, ma anche per servizi di rete quali il time shift o la regolazione primaria, secondaria o terziaria o anche il supporto di tensione. In questo ambito le batterie sodio beta ad alta temperatura rappresentano una soluzione tecnologica che può essere utilizzata per i servizi elencati. I vantaggi di questa tecnologia, rispetto ad altre, sono costituiti da un costo inferiore per kWh e una sicurezza maggiore, soprattutto per installazioni di grande potenza (MW). Inoltre hanno un valore di energia specifica paragonabile alle batterie al litio, anche se una potenza specifica leggermente inferiore. Disegno di massima della tenuta planare della monocella. PRODOTTO Per rendere più attraente dal punto di vista economico l’utilizzo delle batterie sodio beta ad alta temperatura, RSE ha deciso di verificare la possibilità di realizzare la batteria in una nuova configurazione geometrica, al fine di aumentarne la potenza specifica e semplificarne il processo produttivo, riducendo quindi il costo per kWh. In particolare, si è deciso di passare dalla configurazione attuale, costituita da un bicchiere ceramico che contiene i prodotti aggressivi, ad una configurazione planare in cui i due comparti, anodico e catodico, sono separati da una lastra ceramica di beta allumina che funge da membrana a trasporto ionico per gli ioni Na+. A tale scopo, RSE ha messo a punto un sistema di tenuta innovativo tra il metallo del corpo della cella e la ceramica dell’elettrolita solido, mantenendo l’isolamento elettrico e il confinamento dei reagenti nei rispettivi comparti. Area Governo, gestione e sviluppo del sistema elettrico nazionale Progetto Accumulo di energia elettrica Prototipo di monocella a configurazione planare. Il sistema, in grado di operare a 300 °C in presenza di prodotti chimicamente aggressivi (sodio liquido), è costituito da un anello ceramico, che mantiene l’isolamento elettrico, e da un anello metallico che bilancia le diverse variazioni di dimensioni tra il metallo e la beta-allumina durante i cicli termici a cui la cella è soggetta. È stata così realizzata la monocella PlaNa, la cui configurazione consentirà di diminuire la resistenza della cella e migliorare la potenza specifica, parametro critico per questo tipo di batteria. Inoltre, la geometria planare del componente, rispetto a quella a bicchiere, permette vantaggi in termini di produzione del manufatto, sia dal punto di vista della semplificazione del processo, sia dal punto di vista delle dimensioni e dello spessore. Questi miglioramenti incidono significativamente sul costo della monocella, riducendo il costo per kWh. UTILIZZO DEL PRODOTTO Il prodotto risulta di particolare interesse per i costruttori di batterie, in quanto consente loro di disporre di una soluzione tecnologica in grado di aumentare la competitività delle batterie sodio-beta, particolarmente adatte per impieghi nelle smart grid. BIBLIOGRAFIA F. Smeacetto, M. Salvo, M. Radaelli , M. Broglia, F. Cernuschi, M. Ferraris, Glass-ceramic joining materials for sodium-based battery, 39th International Conference & Exposition on Advanced Ceramics & Composites, January 2015, Daytona Beach, FL M. Radaelli, Mono-cella di batteria sodio-beta ad alta temperatura con configurazione planare: caratteristiche e dati sperimentali. Studi preliminari di formulazione e sinterizzazione di β alumina, RSE, Rapporto RdS 15000249, Febbraio 2015 Questo lavoro è stato finanziato dal Fondo di Ricerca per il Sistema Elettrico nell’ambito dell’Accordo di Programma tra RSE S.p.A. ed il Ministero dello Sviluppo Economico – D.G. Nucleare, Energie rinnovabili ed efficienza energetica – in ottemperanza al DM, 8 marzo 2006. Ricerca sul Sistema Energetico – RSE S.p.A. Via Rubattino, 54 - 20134 Milano Tel. 02 39921 - Fax 02 3992 5370 www.rse-web.it #Renewables #Sustainability BioMet-UP Impianto ad alta efficienza per l’upgrade del biogas a biometano CONTESTO Il biogas è un combustibile prodotto dalla degradazione della sostanza organica (fanghi da depurazione, reflui animali, rifiuti organici, eccetera) in ambiente anaerobico controllato, come nel caso di un digestore anaerobico, oppure non controllato come nel caso di una discarica. È costituito principalmente da metano (CH4) in misura variabile tra il 35 e il 70 per cento in volume, e anidride carbonica (60-30 per cento). Oltre a piccole percentuali di vapore acqueo, azoto e ossigeno, il biogas può contenere contaminanti che dipendono sia dalla matrice di partenza sia dai trattamenti subiti: acido solfidrico, ammoniaca, silossani, composti di cloro e fluoro. La raffinazione del biogas consente di ottenere un combustibile più pregiato – il biometano – merceologicamente equivalente al gas naturale, con caratteristiche idonee all’immissione nella rete del gas naturale e all’utilizzo per autotrazione o in generale come biocarburante. Secondo i dati elaborati dal Consorzio Italiano Biogas, la produzione italiana di biometano potrebbe crescere fino a 8 miliardi di metri cubi l’anno (6,5 Mtep) nel 2030, un valore pari al 10 per cento del consumo italiano di gas naturale nel 2011. PRODOTTO Area Produzione di energia elettrica e protezione dell’ambiente Progetto Energia elettrica da biomasse Per la raffinazione del biogas, fino ai livelli di qualità imposti dai codici di rete nazionali, sono disponibili sul mercato diverse tecnologie che in generale comportano una certa complessità impiantistica, rilevanti consumi di energia e un costo, sia di investimento sia di esercizio, non trascurabile. In tale contesto, RSE ha proposto una soluzione innovativa basata sulla tecnologia del sorbente solido che promette di essere migliorativa dello stato dell’arte sia dal punto di vista dei consumi energetici sia della semplicità di gestione. Il processo realizza la separazione della CO2 attraverso una metodologia basata sull’impiego di un sorbente rigenerabile costituito da ammina depositata su un solido poroso. Il sorbente è chimicamente inerte nei confronti del CH4 ma è in grado di chemisorbire selettivamente ed efficacemente la CO2 presente nel biogas. Poiché la reazione di assorbimento è esotermica e quella di desorbimento è endotermica, occorre smaltire il calore generato nel primo caso e fornirlo nel secondo. In particolare, la fase di assorbimento è condotta a 40 °C, mentre quella di rigenerazione richiede che il sorbente venga riscaldato a 85 °C, temperatura alla quale si ottiene un buon grado di rigenerazione. Per la sperimentazione e validazione in campo è stato progettato e realizzato interamente da RSE un impianto di piccola taglia denominato BioMet-UP che, alimentato con biogas, produce biometano di qualità adeguata. L’impianto può trattare una portata di biogas fino a 2 Nm3/ora e opera con un’unità di assorbimento/desorbimento a letto fisso di sorbente. BioMet-UP è stato anche dotato di un sistema d’automazione e controllo che ne consente l’esercizio in modo completamente automatico, non presidiato e con remotizzazione della Stazione Operatore presso la sede RSE di Milano o altro sito. (a) (b) Unità di assorbimento/desorbimento senza (a) e con (b) sorbente solido collocato. UTILIZZO DEL PRODOTTO L’obiettivo che ci si è posti con la realizzazione e l’esercizio di BioMet-UP è quello di verificare che il processo di raffinazione del biogas proposto da RSE consente il superamento di alcuni dei limiti tecnologici presentati dai metodi di raffinazione disponibili sul mercato e di ridurre i costi di produzione del biometano. In particolare, rispetto all’equivalente tecnologia convenzionale (lavaggio con ammine in soluzione acquosa), il processo RSE dovrebbe presentare alcuni evidenti vantaggi, rappresentati da una netta riduzione dei consumi energetici per la rigenerazione, grazie ad un’inferiore capacità termica del sorbente e alla possibilità di rigenerare a più bassa temperatura (85 °C anziché 120 °C), e dall’eliminazione dei problemi corrosivi e di formazione di schiume, tipici del processo in soluzione. Nel mese di novembre 2014 BioMet-UP è stato installato e messo in servizio presso il Centro di Biotrattamento di Camposampiero, Padova, di proprietà della società ETRA, con cui è stato stipulato uno specifico accordo di collaborazione. Dopo la messa in servizio, sono iniziate le prove sperimentali per verificare le prestazioni del sistema nel lungo periodo. I buoni risultati a cui si è pervenuti attraverso l’esercizio in condizioni reali di BioMet-UP incoraggiano verso lo sviluppo di un impianto dimostrativo, operante con biogas sia da digestione anaerobica sia da discarica, energeticamente autosufficiente, in grado di produrre, in modo flessibile, elettricità e calore in parziale alternativa al biometano. BIBLIOGRAFIA Domanda di Brevetto Europeo per Invenzione Industriale Process for refining a biomethane biogas stream and relative apparatus for the implementation thereof, 26 giugno 2015, Numero domanda EP15174149.3 M. Notaro, 2015, Le tecnologie di raffinazione del biometano e le attività di ricerca, CH4 La rivista italiana del gas, Anno XV, n. 2 M. Notaro, V. Prandoni, M. Scagliotti, 2014, Produzione di biometano da biogas, AEIT, vol. 101, n. 4/5, aprilemaggio 2014, pp. 20-27 L. Bisone, S. Bittanti, S. Canevese, A. De Marco, S. Garatti, M. Notaro, V. Prandoni, 2014, A post-combustion carbon capture process by amines supported on solid pellets with estimation of kinetic parameters, Industrial & Engineering Chemistry Research, 54 (10), p. 2743-2762 Questo lavoro è stato finanziato dal Fondo di Ricerca per il Sistema Elettrico nell’ambito dell’Accordo di Programma tra RSE S.p.A. ed il Ministero dello Sviluppo Economico – D.G. Nucleare, Energie rinnovabili ed efficienza energetica – in ottemperanza al DM, 8 marzo 2006. Ricerca sul Sistema Energetico – RSE S.p.A. Via Rubattino, 54 - 20134 Milano Tel. 02 39921 - Fax 02 3992 5370 www.rse-web.it #Renewables #Sustainability MIMOEMI Centro di competenza per la misura e il monitoraggio delle emissioni da impianti a combustione di biomasse e rifiuti CONTESTO Nell’ultimo decennio, soprattutto in Europa, la sostenibilità ambientale è diventata un requisito fondamentale in ogni attività antropica, ma è soprattutto nel settore della produzione energetica che il livello di attenzione verso questo tema è cresciuto al punto da condizionare scelte strategiche di intere nazioni. E’ quindi evidente che le attività di monitoraggio e controllo dell’impatto ambientale degli impianti di generazione di energia devono essere condotte in maniera affidabile e attendibile, in quanto su di esse si basano decisioni di istituzioni e autorità sia in materia di salvaguardia dell’ambiente e della salute, sia per la formulazione strategica di politiche industriali. Nel settore delle bioenergie, particolare attenzione è dedicata al problema delle emissioni da impianti a combustione di biomasse e rifiuti. A tale riguardo un ruolo centrale è quello della qualità delle prestazioni dei metodi di misura e dei sistemi di analisi, che devono essere validati e qualificati mediante la conduzione di prove inter-laboratorio in ottemperanza alla normativa tecnica di riferimento (UNI, CEN, ISO) di settore. PRODOTTO Area Produzione di energia elettrica e protezione dell’ambiente Progetto Energia elettrica da biomasse Per far fronte ai problemi e alle esigenze sopra riportate, RSE mette a disposizione MIMOEMI, Centro di competenza per la MIsura ed il MOnitoraggio delle EMIssioni da impianti a combustione di biomasse e rifiuti. Le competenze in questo campo sono state accumulate negli anni attraverso intensive esperienze nel campo della misura e monitoraggio delle emissioni, attività di misura in campo di inquinanti alle emissioni, sviluppo in laboratorio di procedure analitiche, nonchè con la validazione di metodi e la qualificazione di strumentazione dedicata. Tale esperienza è stata affiancata inoltre da un’intensa attività di supporto alla normazione tecnica di settore a livello nazionale (UNI, CTI), europeo (CEN) ed internazionale (ISO). Su questo bagaglio di competenze, RSE ha da ultimo realizzato “Loop”, unico impianto del genere esistente in Italia, finalizzato principalmente all’effettuazione di prove di confronto intra- e inter-laboratorio. L’impianto “Loop” è in grado di generare e mantenere, con prestazioni di carattere metrologico, atmosfere campione, contenenti i principali “macroinquinanti” di interesse (es: NOx, SO2, CO, CO2, HCl, CH4). Le concentrazioni dei diversi componenti gassosi vengono realizzate mediante diluizione dinamica di miscele di gas di riferimento ad alta concentrazione, impiegando un banco di controllori di flusso massico con campi di misura compresi tra 0,1 e 50 l/min. I livelli di concentrazione vengono poi verificati in continuo mediante analizzatori sottoposti a taratura secondo gli schemi della norma UNI EN 17025, raggiungendo un valore di incertezza estesa inferiore al 2 per cento (ad un livello di confidenza del 95 per cento). Ulteriori rilievi riguardano la velocità del flusso gassoso veicolato nel “Loop”, che viene misurata impiegando un tubo di Pitot (di tipo S), connesso a un apparato di trasduttori di pressione assoluta e differenziale e a una linea termometrica, entrambi riferibili ai campioni nazionali. Sull’impianto “Loop” sono disponibili cinque bocchelli standard (DN100) per il campionamento in simultanea dei gas offrendo la possibilità di prelevare un flusso gassoso in continuo, ad una portata stabile e con un valore massimo di 50 l/min. La scelta di lavorare su atmosfere “sintetiche” in un impianto sperimentale ad hoc, risponde a due differenti esigenze: da un lato garantisce la composizione dell’effluente, realizzato dosando quantità note e controllate di inquinanti e diluenti (ossigeno, vapore d’acqua) in un flusso di aria opportunamente riscaldato, e, dall’altro, permette di svincolarsi, nella conduzione delle prove di confronto tra Laboratori, dalle esigenze e dai vincoli operativi di un impianto reale, che spesso ne condizionano l’efficace svolgimento. Impianto “Loop” (a sinistra: lato caldaia; a destra: lato prelievo). Box di controllo e di additivazione. Sistema caldaia/scambiatore di calore e ventilatore. UTILIZZO DEL PRODOTTO Il Centro di competenza MIMOEMI e l’impianto “Loop” rappresentano un punto di riferimento per i Laboratori che operano nel settore delle emissioni da impianti a combustione di biomasse e rifiuti, in quanto consente loro di ottenere una valutazione delle proprie prestazioni relativamente alla qualità delle misure effettuate. L’impianto “Loop” inoltre oltre a essere utilizzato per effettuare campagne di confronto di misura tra Laboratori finalizzate alla validazione di metodi e alla qualificazione di apparati tradizionali e innovativi, permette anche l’effettuazione di attività di formazione, di addestramento e di abilitazione professionale del personale addetto alle misure. Oltre che per i Laboratori di misura, l’utilizzo dell’impianto “Loop” è di sicuro interesse anche per la Comunità scientifica, il Sistema delle Agenzie (ARPA, ISPRA, eccetera), gli Operatori del settore elettro-energetico (SNAM Rete Gas, ENI Ricerche, eccetera) e i Costruttori nazionali di strumentazione analitica. BIBLIOGRAFIA L. Fialdini, Progetto della Facility sperimentale per la messa a punto di metodi innovativi di misura delle emissioni, ERSE, Rapporto RdS 10000875, Febbraio 2010 D. Cipriano, L. Fialdini, Metodologie per il monitoraggio delle emissioni inquinanti dagli impianti di produzione di Energia, RSE, Rapporto RdS 12001215, Marzo 2012 D. Cipriano, Campagne sperimentali (inter-comparison) su test facility Loop per lo sviluppo e la validazione di metodi di misura alle emissioni, RSE, Rapporto RdS 15000902, Febbraio 2015 Questo lavoro è stato finanziato dal Fondo di Ricerca per il Sistema Elettrico nell’ambito dell’Accordo di Programma tra RSE S.p.A. ed il Ministero dello Sviluppo Economico – D.G. Nucleare, Energie rinnovabili ed efficienza energetica – in ottemperanza al DM, 8 marzo 2006. Ricerca sul Sistema Energetico – RSE S.p.A. Via Rubattino, 54 - 20134 Milano Tel. 02 39921 - Fax 02 3992 5370 www.rse-web.it #Renewables #Sustainability WaveSAX Sistema modulare innovativo per la generazione d’energia elettrica da moto ondoso CONTESTO Le risorse del mare sono una delle più promettenti fonti di energia rinnovabile a livello mondiale, ma lo sviluppo di dispositivi per la generazione elettrica da fonte marina richiede l’integrazione fra diverse attività, tra cui la valutazione dettagliata della risorsa energetica, l’analisi con modelli numerici, gli studi fisici a scala in laboratorio, le misure ondametriche in sito e la predisposizione di un sito sperimentale per le prove in mare. L’Italia, con quasi ottomila chilometri di coste, è in condizioni di essere uno dei Paesi leader per la ricerca, lo sviluppo e l’implementazione di nuove tecnologie per lo sfruttamento dell’energia da fonte marina. Tuttavia, il minor potenziale energetico del Mediterraneo, se confrontato ad esempio con l’oceano Atlantico, impone sforzi aggiuntivi nella valutazione dettagliata delle risorse disponibili e nella ricerca sui metodi e dispositivi più idonei per la generazione elettrica. Prototipo del dispositivo WaveSAX (scala 1:5). PRODOTTO Area Produzione di energia elettrica e protezione dell’ambiente Progetto Energia elettrica da fonte eolica e da fonte marina A fronte del contesto sopra delineato, RSE ha sviluppato un’attività di ricerca che ha portato alla progettazione e realizzazione di un prototipo di dispositivo innovativo per la generazione di energia elettrica da fonte marina, denominato WaveSAX, concepito per essere installato in strutture marittime costiere, nelle condizioni dei moti marini tipici del mare Mediterraneo. L’attività è stata preceduta da uno studio accurato dello stato dell’arte sui dispositivi esistenti o in fase di sviluppo, individuando vantaggi e svantaggi delle diverse soluzioni e verificando la loro applicabilità nel contesto del mare Mediterraneo. Dopo aver individuato come più adatta la soluzione progettuale del tipo Oscillating Water Column (OWC), RSE ha proceduto, nell’ottica di ottimizzare le prestazioni degli attuali sistemi, allo studio di una soluzione di turbina in grado di sfruttare direttamente il flusso dell’acqua, invece di quello dell’aria all’interno di una camera. Gli studi di sviluppo di WaveSAX hanno quindi riguardato in modo particolare l’analisi fluidodinamica della componente fissa e mobile del dispositivo per la conversione di energia da moto ondoso considerando onde di modellazione rappresentative del clima d’onda tipico per un sito costiero italiano. Dai risultati delle simulazioni numeriche, si è stimata così l’energia annuale disponibile in corrispondenza della sezione di lavoro della turbina, l’energia producibile in condizioni di esercizio, e partendo da una soluzione ottimizzata, si è stimata la potenza assorbita dalla girante stessa. A valle delle attività di simulazione sono stati realizzati prima prototipi a scala 1:20 del dispositivo con cui sono state effettuate prove nella vasca del laboratorio idraulico del HMRC-Hydraulics and Marine Research Centre dell’Università di Cork (Irlanda) e da ultimo un prototipo idraulico a scala 1:5 del dispositivo WaveSAX ottimizzato. I vantaggi più rilevanti del dispositivo WaveSAX, rispetto alle tecnologie esistenti possono essere così sintetizzati: disegno modulare, di facile adattabilità e riproducibilità; flessibilità d’installazione nei diversi contesti e strutture costiere italiane; amplificazione idrodinamica per il clima ondoso dominante del mare Mediterraneo; ottimizzazione dell’efficienza di generazione in funzione dell’intensità e direzione del moto ondoso incidente; elevato sfruttamento dell’energia disponibile per metro lineare di fronte d’onda, con trasformazione diretta dal moto ondoso; minori costi d’installazione, manutenzione e trasmissione dell’energia. ▪▪ ▪▪ ▪▪ ▪▪ ▪▪ ▪▪ UTILIZZO DEL PRODOTTO Come sopra riportato, il dispositivo WaveSAX è stato concepito per essere installato in strutture marittime costiere, nelle condizioni dei moti marini tipici del mare Mediterraneo. Due sono le caratteristiche di fondamentale importanza nel suo disegno: la flessibilità (può essere installato sfruttando opere esistenti o da costruire per altri scopi); la replicabilità (è utilizzabile in forma modulare e ripetitiva nelle diverse condizioni climatiche e morfologiche della costa italiana). Gli studi finora realizzati hanno permesso di validare la funzionalità del dispositivo e di valutare con prove di laboratorio il suo comportamento nelle condizioni tipiche dei mari italiani. A valle di prove in condizioni tipiche di moto ondoso, verificando inoltre altri componenti come fissaggi, potenza di generazione, monitoraggio e sistema di controllo, sarà possibile provare il dispositivo direttamente in mare. Uno dei siti potenzialmente adatti, di cui sono state rilevate le caratteristiche con un monitoraggio di lungo periodo, è costituito dall’antimurale del Porto di Civitavecchia (Costa Laziale), dove il prototipo può essere facilmente installato e monitorato. ▪▪ ▪▪ BIBLIOGRAFIA M. Peviani, Wavesax, conceptual design and perspectives, Offshore Wind and other marine renewable Energies in Mediterranean and European Seas - OWEMES 8th Edition, July, 2015 G. Agate, A. Amicarelli, A. Danelli, M. Peviani, Optimization of the Wavesax device: numerical modelling and ocean wave basin tests, MARINE 2015 VI International Conference on Computational Methods in Marine Engineering, Roma, June 2015 M. Peviani, A. Danelli, F. Paladini, F. Carli, S. Bonamano, Valutazione del potenziale energetico dal moto ondoso attraverso stazioni di monitoraggio e studi con modellistica numerica, Rapporto RSE 15000670, RdS, Febbraio 2015 G. Agate, A. Amicarelli, A. Danelli, M. Peviani, Ottimizzazione del disegno di un dispositivo di generazione d’energia dal moto ondoso: simulazioni numeriche e studi in vasca di laboratorio idraulico, Rapporto RSE 15000671, RdS, Febbraio 2015 Questo lavoro è stato finanziato dal Fondo di Ricerca per il Sistema Elettrico nell’ambito dell’Accordo di Programma tra RSE S.p.A. ed il Ministero dello Sviluppo Economico – D.G. Nucleare, Energie rinnovabili ed efficienza energetica – in ottemperanza al DM, 8 marzo 2006. Ricerca sul Sistema Energetico – RSE S.p.A. Via Rubattino, 54 - 20134 Milano Tel. 02 39921 - Fax 02 3992 5370 www.rse-web.it #Renewables #Sustainability MOBI Stazione anemometrica offshore su boa galleggiante CONTESTO Lo sviluppo registrato negli ultimi anni dalla capacità eolica nazionale ha fortemente ridotto la disponibilità di nuovi siti terrestri con risorsa eolica adeguata. Una possibile alternativa per nuova capacità di generazione è rappresentata dalla realizzazione di impianti in ambiente marino (offshore), scelta intrapresa da tempo dai Paesi del Nord Europa che hanno fondali bassi (≤ 30 m) e rilevante risorsa eolica. La maggior parte delle aree offshore italiane con risorsa eolica significativa risulta invece prevalentemente interessata da fondali profondi, e in tale situazione lo sfruttamento della risorsa può avvenire con l’impiego di sistemi galleggianti la cui tecnologia è più costosa e attualmente ancora in uno stadio prototipale. In questo contesto, per stabilire la validità tecnico-economica di qualsiasi iniziativa industriale in siti marini offshore, è fondamentale approfondire la conoscenza della consistenza effettiva della risorsa eolica, integrando in questo modo i dati disponibili nell’Atlante Eolico dell’Italia. PRODOTTO Area Produzione di energia elettrica e protezione dell’ambiente Progetto Energia elettrica da fonte eolica e da fonte marina La valutazione della risorsa eolica in aree marine può avvenire con l’allestimento nel sito di interesse di stazioni di misura installate su fondazione fissa (per aree con fondali bassi) oppure ricorrendo a sistemi di misura decisamente più costosi, quali LIDAR e/o SODAR, disposti su piattaforme galleggianti. In alternativa, si può ricorrere a stazioni di misura allestite su boa, che hanno il pregio di essere economicamente più competitive, anche se l’altezza della misura è sensibilmente inferiore all’altezza del mozzo degli aerogeneratori generalmente impiegati offshore. Adottando quest’ultimo approccio, RSE ha realizzato una stazione di misura offshore utilizzando una boa del tipo “meda-elastica”, vale a dire una struttura semirigida formata da un palo metallico di lunghezza variabile, ancorato al fondale del sito di posa tramite un corpo morto di calcestruzzo. Il palo è mantenuto verticale da un galleggiante di grosse dimensioni che può rimanere interamente sommerso ed essere di forma diversa a seconda delle differenti condizioni d’impiego. I movimenti angolari della struttura (pitch, roll) risultano nella maggioranza delle situazioni di lavoro di entità molto contenuta e quindi, salvo situazioni particolari, non influiscono significativamente sulla misura della velocità del vento sul piano orizzontale. La rotazione attorno all’asse verticale della boa (angolo di yaw), invece, è tenuto in considerazione per correggere l’effettiva direzione di provenienza dei venti che spirano nel sito. La boa, denominata MOBI (Meteomarine Offshore Buoy for Investigation), è stata equipaggiata con varie tipologie di sensori per la misura di velocità e direzione del vento (a coppe di Robinson, potenziometrici, sonici biassiale) e con sensori preposti al rilievo della pressione e temperatura dell’aria. I segnali provenienti da tutti i sensori afferiscono ad un data logger, disposto in contenitore stagno, che provvede all’acquisizione, pre-elaborazione, memorizzazione e trasmissione giornaliera delle misure alla sede RSE di Milano. Tutto il sistema è alimentato da due batterie mantenute in carica da un modulo fotovoltaico e da un micro aerogeneratore. Boa MOBI attiva nel Canale di Sicilia e particolare della torretta con relativo equipaggiamento. UTILIZZO DEL PRODOTTO La boa MOBI è stata installata nel Canale di Sicilia a circa 5 km dalla costa di Mazara del Vallo (TP) in acque profonde circa 50 metri, in un’area tra quelle in cui la risorsa eolica è particolarmente significativa per eventuali futuri sviluppi di impianti eolici. Con MOBI RSE ha effettuato una campagna di misura di quasi tre anni, sia per verificare i valori di ventosità media annua di lungo periodo, espressi nelle mappe dell’Atlante Eolico dell’Italia, sia per procedere alla calibrazione dei risultati di modelli meteorologici. Affiancando infine ai dati raccolti dalla boa la simultanea misurazione dei dati di velocità del vento con stazioni terrestri e costiere, si è individuato un approccio metodologico che consente il prolungamento virtuale delle misure in mare anche dopo l’eventuale rimozione della boa. La stazione marina realizzata risulta facilmente replicabile/trasportabile per il monitoraggio di altri siti marini e potrebbe pertanto rappresentare per gli operatori di settore e la comunità scientifica un valido esempio che coniuga l’adeguata qualità delle misure all’economicità della soluzione realizzativa. BIBLIOGRAFIA L. Serri, C. Casale, E. Lembo, C. Rosito, D. Airoldi, MOBI BUOY: Offshore Wind Measurements in the Sicily Channel, Offshore wind and other marine renewable energies in Mediterranean and European Seas, Roma, 5-7 Settembre 2012 G. Decimi, E. Lembo, C. Rosito, L. Serri, D. Airoldi, Boa RSE MOBI: risorsa eolica in un’area terra-mare della Sicilia, rivista AEIT volume 101, numero 1/2 gennaio/febbraio 2014 L. Serri, E. Lembo, P. Marcacci, G. Decimi, C. Rosito, Direct Offshore Wind Measurement in the Sicily Channel. Management Experience and Results from the First Period, Marine resources OWEMES 2015 Questo lavoro è stato finanziato dal Fondo di Ricerca per il Sistema Elettrico nell’ambito dell’Accordo di Programma tra RSE S.p.A. ed il Ministero dello Sviluppo Economico – D.G. Nucleare, Energie rinnovabili ed efficienza energetica – in ottemperanza al DM, 8 marzo 2006. Ricerca sul Sistema Energetico – RSE S.p.A. Via Rubattino, 54 - 20134 Milano Tel. 02 39921 - Fax 02 3992 5370 www.rse-web.it #Renewables #Smartness #Sustainability CPVHigh Modulo fotovoltaico innovativo a concentrazione CONTESTO Autorevoli analisti internazionali prevedono un trend di sviluppo della tecnologia fotovoltaica a concentrazione (CPV) particolarmente sostenuto nei prossimi anni. Secondo l’Istituto tedesco Fraunhofer–ISE il costo dell’energia prodotta da grandi sistemi fotovoltaici a concentrazione, oggi più elevato rispetto ai sistemi fotovoltaici tradizionali piani, si ridurrà gradualmente nel breve termine e, almeno nel caso d’installazioni in aree geografiche con elevata radiazione solare, la differenza sostanzialmente si azzererà a partire dal 2020. La principale barriera per un’ampia diffusione della tecnologia CPV nel mercato è infatti il suo costo ancora troppo elevato. I principali fattori chiave per rendere la tecnologia competitiva sono a) l’incremento dell’efficienza di conversione delle celle solari e dei moduli fotovoltaici, peraltro in continua crescita (più 1 per cento/anno nell’ultimo decennio), b) l’aumento del fattore di concentrazione solare, che permette di ridurre la quantità del materiale pregiato utilizzato per le celle solari, e c) un’alta affidabilità in esercizio che riduce i costi operativi dei sistemi. Il modulo fotovoltaico a concentrazione è il cuore di tali sistemi e incide per circa il 50 per cento sul costo dell’intero impianto: pertanto le soluzioni innovative che ne accrescano l’efficienza e ne riducano i costi di produzione sono di fondamentale importanza per un’ampia penetrazione nel mercato. Area Produzione di energia elettrica e protezione dell’ambiente Progetto Energia elettrica da fonte solare Sistema fotovoltaico a concentrazione prototipale realizzato da RSE presso la sua sede di Casino Mandelli (PC). PRODOTTO A fronte del contesto sopra descritto, RSE ha sviluppato e realizzato un modulo fotovoltaico prototipale costituito da 32 sotto unità, ciascuna contenente una cella solare a tripla-giunzione montata su un ricevitore, nonché un sistema ottico ad alta focalizzazione della radiazione solare. Quest’ultimo è realizzato con due specchi metallici secondo uno schema ottico innovativo, brevettato da RSE, che permette di ottenere sia un’alta efficienza di raccolta (>84 per cento) della radiazione solare, sia un elevato fattore di concentrazione (>840 soli). Un’altra caratteristica importante del modulo è il sensore di puntamento solare integrato, anch’esso sviluppato da RSE, che permette di mantenere l’allineamento del modulo con il sole (la tecnologia CPV utilizza solo la componente diretta della radiazione ed è invece insensibile a quella diffusa). Il puntatore utilizza un sensore commerciale (CCD) a basso costo e un software appositamente sviluppato da RSE per velocizzare la determinazione della posizione del sole rispetto al modulo. L’integrazione del puntatore in ogni modulo è una soluzione innovativa che permette un allineamento ottimale di tutti i singoli moduli, minimizzando eventuali perdite nel tempo dell’allineamento iniziale, dovute ad esempio a deformazioni meccanico-termiche della struttura dell’inseguitore solare, e il cui ripristino incide sui costi operativi dell’intero sistema. Il modulo utilizza celle solari a tripla giunzione con un’efficienza del 39 per cento che possono eventualmente essere sostituite con celle di efficienza superiore che si rendessero via via disponibili sul mercato. I moduli prototipali, realizzati con tecnologia in larga misura italiana, sono stati installati nella Test Facility di RSE e caratterizzati in condizioni operative reali. È stata misurata un’efficienza di conversione della radiazione solare in condizioni standard STC pari a 31,5-32 per cento, valori che si collocano tra le migliori prestazioni dei moduli fotovoltaici disponibili a livello internazionale. UTILIZZO DEL PRODOTTO Nello sviluppo del prodotto RSE ha coinvolto ASSE, una PMI nazionale del settore fotovoltaico, al fine di stimolare il passaggio dalla produzione prototipale ad una produzione ingegnerizzata e poi industriale. ASSE infatti, già partner del progetto UE-FP7 Apollon incentrato sulla tecnologia CPV e coordinato da RSE, può essere considerato un soggetto industriale nazionale che potrà operare efficacemente per passare dalla fase prototipale a quella di produzione, prima in piccola serie a livello dimostrativo e quindi come prodotto commerciale da immettere sul mercato. Un’altra direzione intrapresa da RSE per promuovere l’utilizzo dei moduli sviluppati è focalizzata sull’ulteriore miglioramento delle loro prestazioni e sulla riduzione delle loro dimensioni, fattori in linea con il trend internazionale nello specifico settore tecnologico. In quest’ottica RSE e ASSE sono partner del nuovo progetto internazionale triennale CPVMatch Concentrating Photovoltaic Modules using Advanced Technologies and Cells for Highest Efficiencies nell’ambito di Horizon 2020, che ha come obiettivo la realizzazione di nuove celle solari a multigiunzione e moduli ad altissima efficienza (rispettivamente 48 e 40 per cento). In particolare un’attività importante di RSE e ASSE riguarderà la realizzazione di moduli, dotati di un sistema ottico a specchi e di un sensore di puntamento integrato, aventi dimensioni ridotte di almeno la metà rispetto ai moduli prototipali finora sviluppati. BIBLIOGRAFIA Brevetto RSE, PCT/EP2014/000895, (3/4/2014), F. Trespidi, Concentratore solare per sistemi fotovoltaici RSE, Results of the Apollon Project and Concentrating Photovoltaic Perspective (Libro Bianco), Editrice Alkes, maggio 2014 G. Timò, Il fotovoltaico a concentrazione e le celle a giunzione multipla ad alta efficienza: stato e prospettive del Fotovoltaico in Italia, Workshop ENEA, Roma, 26/6/2014 G. Bocchiola, A. Minuto, S. Rizzi, D. Ronzio, Realizzazione e caratterizzazione di un sistema di moduli fotovoltaici prototipali, RSE, Rapporto RdS, 15000217, Febbraio 2015 Questo lavoro è stato finanziato dal Fondo di Ricerca per il Sistema Elettrico nell’ambito dell’Accordo di Programma tra RSE S.p.A. ed il Ministero dello Sviluppo Economico – D.G. Nucleare, Energie rinnovabili ed efficienza energetica – in ottemperanza al DM, 8 marzo 2006. Ricerca sul Sistema Energetico – RSE S.p.A. Via Rubattino, 54 - 20134 Milano Tel. 02 39921 - Fax 02 3992 5370 www.rse-web.it #Renewables #Planning&Operation GeoWebGIS GIS per la gestione di informazioni geologiche atte a caratterizzare il sottosuolo a fini energetici CONTESTO Negli ultimi anni è cresciuta l’attenzione verso i potenziali rischi causati dalle attività antropiche che interessano lo sfruttamento dei serbatoi geotermici, lo stoccaggio sotterraneo di gas naturale e CO2, l’esplorazione e lo sfruttamento di giacimenti di idrocarburi e i bacini artificiali. Le attività antropiche per essere accettate devono pertanto garantire la sicurezza del processo industriale proposto, il rispetto dell’ambiente e la sicurezza della popolazione eventualmente esposta ai rischi industriali connessi. Contemporaneamente è cresciuto anche l’interesse verso le attività di sfruttamento delle risorse del sottosuolo a fini energetici con la necessità quindi di consultare una mole enorme di informazioni geologiche superficiali e profonde, di uso del suolo, unitamente a dati cartografici e amministrativi. La risposta a questa necessità di consultazione si trova nelle potenzialità dei GIS (Sistemi Geografici Informativi) e nella possibilità di realizzare interfacce WebGIS che consentono di visualizzare e interrogare i dati disponibili anche da remoto attraverso un browser Internet, navigando sulle diverse mappe e scaricando i dati di interesse. PRODOTTO L’applicativo GeoWebGIS è un sistema geografico informatizzato su web, relativo al territorio italiano, per la diffusione delle informazioni e dei dati geologici, territoriali e amministrativi, per la mappatura delle aree disponibili a fini di sfruttamento geotermico (alta e media entalpia) e a supporto di attività di stoccaggio geologico a fini energetici. Il GeoWebGIS rappresenta la sintesi di un’intensa attività di ricerca pluriennale svolta da RSE che ha riguardato la caratterizzazione del sottosuolo italiano e mediante il quale è possibile consultare una mole notevole di dati geologici e geofisici. Tra questi: aree di potenziale interesse geotermico con indicazioni sintetiche sulla posizione geografica, temperatura prevista, profondità del tetto del serbatoio geotermico, tipo di risorsa, tipologia del serbatoio (roccia) e sorgenti naturali presenti; profili finali di pozzo suddivisi per scopo (oil/gas, stoccaggio gas e geotermia); sezioni 2D di sismica a riflessione onshore e offshore e sezioni geologiche 2D; titoli minerari cessati e vigenti e concessioni di stoccaggio gas naturale; giacimenti di idrocarburi scoperti (da diverse fonti); sorgenti sismogenetiche e mappe relative a faglie e lineazioni, indizi morfologici e lineazioni da satellite; carte geologiche in scala 1:100.000; diversi elaborati relativi ad aree potenziali di stoccaggio della CO2 e caratterizzazioni geotermiche (curve isoflusso di calore, isoterme a -1.000, -2.000, -3.000 metri di profondità); mappa delle isocrone (TWT-Two Way Times) al tetto della formazione delle Marne a Fucoidi nella Zona B dell’offshore adriatico; carta gravimetrica; misure sperimentali in fondali marini dei livelli e flussi di fondo naturali della CO2 e classi di sorgenti di emissione; ▪▪ Area Produzione di energia elettrica e protezione dell’ambiente Progetto Energia elettrica da fonti geotermiche ▪▪ ▪▪ ▪▪ ▪▪ ▪▪ ▪▪ ▪▪ ▪▪ ▪▪ ▪▪ sismologica mediante cataloghi di terremoti storici e moderni (1981-2013), catalogo Tsunami, ▪▪caratterizzazione classificazione sismica su base comunale vigente e rischio associato in accelerazione; diversi quali piattaforme offshore dismesse e attive o aree del territorio protette e suddivise in ▪▪tematismi aree umide, riserve naturali statali, riserve naturali regionali, parchi nazionali, parchi naturali regionali, aree protette non governative; uso del suolo (ad esempio zone urbanizzate, zone industriali, reti di comunicazione, zone estrattive, acque, discariche, eccetera); dati amministrativi (Regioni, Province e Comuni, limite costiero, orografia, curve e punti batimetrici). Lo strumento ha la peculiarità di aver integrato in un unico contenitore tutte le diverse tipologie di informazioni elencate. ▪▪ ▪▪ UTILIZZO DEL PRODOTTO Il GeoWebGIS è uno strumento di consultazione particolarmente utile per le pubbliche amministrazioni coinvolte nei processi decisionali e di controllo delle attività di esplorazione e sfruttamento delle risorse energetiche presenti nel sottosuolo, e per gli stakeholders interessati alla valutazione delle potenzialità energetiche del sottosuolo. Il prodotto è di particolare interesse anche per ricercatori e studenti ed è consultabile previa una semplice registrazione sul sito web del prodotto all’indirizzo: http://www.rse-web.it/prodotti/prodotto/132. BIBLIOGRAFIA R. Guandalini, G. Agate, Manuale d’uso del Sistema Integrato di Analisi GeoModellistica GeoSIAM-Versione 1.1, RSE, Rapporto RdS 15000988, Febbraio 2015 F. Colucci, P. Federici, E. Rondena, G. Stella, Approfondimenti geologici per la risorsa geotermica in Italia, RSE, Rapporto RdS 14000882, Febbraio 2014 Questo lavoro è stato finanziato dal Fondo di Ricerca per il Sistema Elettrico nell’ambito dell’Accordo di Programma tra RSE S.p.A. ed il Ministero dello Sviluppo Economico – D.G. Nucleare, Energie rinnovabili ed efficienza energetica – in ottemperanza al DM, 8 marzo 2006. Ricerca sul Sistema Energetico – RSE S.p.A. Via Rubattino, 54 - 20134 Milano Tel. 02 39921 - Fax 02 3992 5370 www.rse-web.it #Security&Resilience #Renewables GeoSIAM Sistema integrato di analisi geomodellistica CONTESTO La simulazione numerica, anche grazie all’enorme sviluppo delle piattaforme di calcolo, consente oggi lo studio di fenomeni fisici molto complessi, fornendo informazioni spesso non ottenibili per altra via e a costi contenuti. Nel campo delle scienze della terra, essa è diventata uno strumento fondamentale per simulare fenomeni fisici che avvengono nel sottosuolo anche a grandi profondità e che sono impossibili da riprodurre in laboratorio o assai difficili e onerosi da indagare sperimentalmente. Attualmente le tecniche di simulazione numerica sono ampiamente utilizzate per lo studio delle problematiche connesse alla coltivazione di campi geotermici e petroliferi, allo stoccaggio geologico sia di gas naturale sia di CO2 e allo stoccaggio energetico con aria compressa (sistemi CAES – Compressed Air Energy Storage), e in generale quando sia necessario caratterizzare una struttura geologica dal punto di vista fluidodinamico, geomeccanico e geochimico. La possibilità di utilizzare la modellazione numerica risulta fondamentale in un contesto qual è quello italiano, dove ad una elevata complessità geologica e morfologica del sottosuolo si associa spesso la mancanza di informazioni derivanti dalla esistenza di impianti industriali in esercizio, con la sola eccezione dello sfruttamento geotermico ad alta entalpia per la produzione di energia elettrica. PRODOTTO Area Produzione di energia elettrica e protezione dell’ambiente Progetto Energia elettrica da fonti geotermiche Il Sistema Integrato di Analisi GeoModellistica (GeoSIAM), realizzato in RSE, è un sistema modulare interattivo integrato portabile su tutte le più comuni piattaforme di calcolo (Windows, Linux, Unix), che consente di eseguire tutte le fasi di analisi di un sito geologico complesso quali la caratterizzazione geologica, la stima della capacità di stoccaggio, la simulazione di diversi scenari di iniezione/produzione, la valutazione della integrità del serbatoio e la simulazione del monitoraggio basato sulla sismica a riflessione. Il suo utilizzo è possibile attraverso una interfaccia grafica interattiva appositamente progettata e realizzata, che consente di attivare di volta in volta i moduli di elaborazione e di pre e post processamento dei dati. Il sistema include un modulo di estrazione dei dati geologici basato sul data base GeoWebGIS, un modellatore in grado di realizzare il modello di calcolo per tutti i moduli di elaborazione inclusi nel sistema, più moduli di simulazione fluidodinamica, geomeccanica e geochimica in grado di soddisfare le esigenze di analisi a diverso livello di dettaglio, e una serie di strumenti di post processamento, tra cui un visualizzatore grafico 3D di concezione avanzata. L’obiettivo di realizzare un sistema accurato, versatile e nel contempo facilmente fruibile sia da utenti interessati agli aspetti di controllo sia da utenti interessati a verifiche di fattibilità di progetti industriali, è stato raggiunto realizzando l’interfaccia utente e i moduli del sistema con criteri di massima portabilità, licenziabilità e basso costo, in particolare utilizzando linguaggi di programmazione avanzata e software ausiliario di tipo OpenSource. La struttura funzionale di GeoSIAM, gestita attraverso la funzione di session management, consente di attivare singolarmente i moduli di elaborazione e quelli ausiliari in modo tale che ciascun modulo operi come processo indipendente in una struttura automatica di condivisione dei dati. GeoSIAM rappresenta la naturale evoluzione del sistema SIAM, progettato per la simulazione dello stoccaggio geologico della CO2. UTILIZZO DEL PRODOTTO Nell’ambito delle attività di RdS, il sistema di analisi modellistica è stato utilizzato, nelle sue diverse versioni, per la caratterizzazione di un numero notevole di siti geologici nei diversi campi di applicazione. A titolo di esempio, nell’ambito delle applicazioni legate allo stoccaggio geologico della CO2, sono stati studiati sia siti onshore in Lombardia e in Sardegna, sia siti offshore, principalmente nel mare Adriatico, mentre nell’ambito delle applicazioni legate alla produzione energetica da fonti geotermiche, sono stati studiati i campi geotermici di Torre Alfina-Castel Giorgio e di Lucignano, allo scopo di valutare la sostenibilità di progetti di sfruttamento industriale con impianti pilota di potenza massima pari a 5 MWe a ridotto impatto ambientale. Il sistema è stato inoltre utilizzato per una serie di studi di sensitività per la ottimizzazione dal punto di vista della efficienza di campi di sonde geotermiche e per la ricerca delle strutture geologiche ottimali per lo stoccaggio di energia, ad esempio prodotta in eccesso da fonti rinnovabili quali centrali eoliche, mediante sistemi CAES. L’ultima versione del sistema è stata specificatamente sviluppata per affrontare anche la caratterizzazione di serbatoi geologici destinati alla produzione e/o allo stoccaggio di petrolio e gas naturale. BIBLIOGRAFIA R. Perego, R. Guandalini, L. Fumagalli, F.S. Aghib, L. De Biase, T. Bonomi, Sustainability evaluation of a medium scale GSHP system in layered alluvial setting using 3D modeling suite, Geothermics, Ref. N. GEOT-D-14-00095 (in press) F. Colucci, R. Guandalini, Modelli geologici e simulazione numerica di sistemi geotermici, RSE, Rapporto RdS 15000985, Febbraio 2015 R. Guandalini, G. Agate, Manuale d’uso del Sistema Integrato di Analisi GeoModellistica GeoSIAM-Versione 1.1, RSE, Rapporto RdS 15000988, Febbraio 2015 R. Guandalini, G. Agate, F. Colucci, F. Moia, GeoSIAM: an integrated 3D numerical modeling system for the characterization of a geological reservoir for storage and geothermal purposes, 2nd Frontiers in Computational Physics: Energy Sciences ETH Zurich,3-5 June 2015 F. Colucci, F. Moia, R. Guandalini, G. Agate, Numerical modeling for geological reservoir characterization, Int. CAE Conf. 2015, Pacengo (Garda Lake), 19-20 October 2015 Questo lavoro è stato finanziato dal Fondo di Ricerca per il Sistema Elettrico nell’ambito dell’Accordo di Programma tra RSE S.p.A. ed il Ministero dello Sviluppo Economico – D.G. Nucleare, Energie rinnovabili ed efficienza energetica – in ottemperanza al DM, 8 marzo 2006. Ricerca sul Sistema Energetico – RSE S.p.A. Via Rubattino, 54 - 20134 Milano Tel. 02 39921 - Fax 02 3992 5370 www.rse-web.it #EnergyEfficiency #Sustainability E3 Centro di competenza per l’efficienza energetica negli edifici CONTESTO In Italia, i consumi energetici del settore residenziale sono in crescita; secondo i dati diffusi da Eurostat nel 2013, essi hanno superato 34 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (Mtep), ovvero il 29 per cento dei consumi finali del nostro Paese. Dietro questi numeri ci sono molti sprechi. Si pensi che oltre il 65 per cento dei 12 milioni di edifici residenziali distribuiti in Italia è stato realizzato più di quarant’anni fa, prima che fosse emanata una legge sulla prestazione energetica in edilizia. Nel frattempo in Italia sono state promulgate numerose leggi e creati vari strumenti per favorire lo sviluppo dell’efficienza energetica, anche in risposta agli indirizzi formulati in questo campo dall’Unione Europea che ha evidenziato nella riqualificazione energetica del patrimonio edilizio una via preferenziale per accrescere la sicurezza energetica e per conseguire gli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2, stabilendo, tra l’altro, standard minimi di prestazione energetica anche in termini di ristrutturazioni. Perché, dunque, non si riesce a far decollare questo mercato? Quali sono i margini di risparmio, i costi e le opzioni a disposizione? Come agire? Queste sono alcune delle questioni a cui intende rispondere E3, centro di competenza di RSE per l’efficienza energetica. PRODOTTO Area Razionalizzazione e risparmio nell’uso dell’energia elettrica Progetto Risparmio di energia elettrica nei settori civile, industriale e servizi Il centro di competenza E3 si caratterizza per la disponibilità e l’utilizzo di due strumenti fra loro integrati e complementari: ANTARES (ANalisi Tecnico economicA di interventi di Riqualificazione Energetica del parco edilizio reSidenziale italiano) e APPEAL (Assistenza Per la Pianificazione in materia di Efficienza energetica A enti Locali). Sviluppato da RSE, ANTARES è un approccio metodologico che consente di proporre interventi di riqualificazione energetica negli edifici residenziali, stimando sia l’efficienza dell’azione sia l’efficacia e la sostenibilità economica dell’investimento. ANTARES fa riferimento ad un catalogo di 140 edifici tipo (suddivisi per tipologia, età di costruzione, localizzazione) e a una molteplicità di varianti di riqualificazione energetica (involucro opaco, infissi, impianti con caratteristiche e proprietà diverse) e/o loro combinazioni. ANTARES, utilizzando criteri di valutazione che fanno riferimento alla normativa vigente europea e nazionale, permette di individuare l’approccio ottimale per un intervento di riqualificazione energetica. Tale valutazione può essere fatta da un punto di vista cost effective, quindi basata sull’intero tempo di vita dell’intervento, o secondo una prospettiva finanziaria, legata ad un valore di tempo di ritorno fissato oppure sulla base del rapporto fra investimento e risparmio energetico conseguito. APPEAL è invece una metodologia applicabile non solo al settore residenziale ma anche ai principali settori di consumo (terziario, pubblica amministrazione, illuminazione, industria) presenti su ampie estensioni di territorio (Comuni, Province e Regioni). Essa non solo permette la stima dei consumi energetici associati ai diversi settori di consumo e l’individuazione di proposte di riqualificazione energetica secondo criteri di convenienza tecnica e economica, ma fornisce anche un supporto metodologico per monitorare e verificare nel tempo il trend di raggiungimento di obiettivi di efficienza previsti nei piani di programmazione energetica. ANTARES e APPEAL si integrano consentendo quindi la ricostruzione dettagliata dei consumi energetici territoriali, potendo far riferimento all’ampia casistica degli edifici tipo per il settore residenziale o, per gli altri settori, a studi interni RSE, a dati di ricerca o ad analisi di audit energetici svolti su campioni rappresentativi. Rappresentazione schematica della metodologia utilizzata per stimare i potenziali risparmi energetici. Caratterizzazione dell’edilizia residenziale Archivio degli edifici tipo (archetipi) Costruzione di una banca dati degli edifici residenziali Analisi costi-benefici di riqualificazioni energetiche Valutazione del potenziale di risparmio energetico UTILIZZO DEL PRODOTTO Il centro di competenza E3 si rivolge in modo particolare ad istituzioni centrali e locali, offrendo supporto nell’individuazione e nella valutazione di interventi di efficientamento energetico, nonché nella formulazione di linee di indirizzo e di piani energetici. E3 è stato già utilizzato per fornire supporto a: MiSE, per la preparazione dei decreti di recepimento delle direttive europee sulla efficienza energetica; AEEGSI, per la definizione del nuovo sistema tariffario per utenti domestici in fase di studio da parte dell’Autorità e per valutazioni statistiche sui consumi dei clienti domestici che usufruiscono del bonus elettrico; GSE, per la valutazione del potenziale di sviluppo della cogenerazione ad alto rendimento, per l’implementazione di un modello per il monitoraggio e la valutazione delle ricadute economiche ed occupazionali dell’efficienza energetica e per la valutazione dei consumi energetici della pubblica amministrazione; Confindustria, per la definizione di proposte sul tema dell’efficienza energetica Smart Energy Project, 2015. Inoltre E3 ha supportato numerose regioni, province e comuni italiani nella stesura di Piani Energetici e nella definizione di obiettivi di efficienza energetica. Si citano a tale riguardo: Regione Lombardia, Regione Emilia Romagna, Provincie di Reggio Emilia, Trento, Alessandria; Comuni di Roma Capitale, Milano, Parma e Udine. Anche società e utility private hanno beneficiato del centro di competenza E3: si cita come esempio Linea Group Holding (LGH), che è stata supportata nella realizzazione di obiettivi di efficienza energetica da conseguire sul patrimonio scolastico di 256 Comuni nell’area della Pianura Padana. BIBLIOGRAFIA A.Capozza, F. Carrara, M.E. Gobbi, F. Madonna, F. Ravasio, A. Panzeri, Supporto alle politiche energetiche, rapporto RSE 14002104, 2014 RSE, Edifici Energeticamente Efficienti: un’opportunità, Monografia RSEview, Editrice Alkes, 2015, ISBN 9788890752759 Regione Emilia Romagna, Approvazione del programma pluriennale per le politiche abitative, Deliberazione Assembleare Progr N 16, del 9 giugno 2015 Comune di Milano, Piano di Azione per l’Energia Sostenibile (PAES) del Comune di Milano: documento di piano, Aprile 2015 F. Carrara, F. Madonna, S. Maggiore, S. Vitale, Supporto scientifico alle istituzioni in tema di efficienza energetica, rapporto RSE 15000304, 2015 Questo lavoro è stato finanziato dal Fondo di Ricerca per il Sistema Elettrico nell’ambito dell’Accordo di Programma tra RSE S.p.A. ed il Ministero dello Sviluppo Economico – D.G. Nucleare, Energie rinnovabili ed efficienza energetica – in ottemperanza al DM, 8 marzo 2006. Ricerca sul Sistema Energetico – RSE S.p.A. Via Rubattino, 54 - 20134 Milano Tel. 02 39921 - Fax 02 3992 5370 www.rse-web.it #Smartness Smartainability® Metodologia di valutazione della sostenibilità di soluzioni per smart city Area Razionalizzazione e risparmio nell’uso dell’energia elettrica Progetto Risparmio di energia elettrica nei settori civile, industriale e servizi CONTESTO Il modello della smart city, pur sfuggendo ad una definizione rigida, sembra essere il paradigma a cui molte città tendono ad adeguarsi per rispondere alle nuove esigenze della cittadinanza nonché per rispondere a esigenze tradizionali in maniera innovativa, efficace ed efficiente. In generale il termine smart si riferisce all’introduzione di intelligenza nell’erogazione dei servizi, anche se tale intelligenza viene per lo più interpretata come l’uso diffuso di ICT (Information and Communication Technology). È diffusa inoltre l’idea che le smart city saranno anche città più sostenibili, ma si pone il problema di valutare se e quanto lo saranno. Esistono diverse metodologie di valutazione, tra le quali la più nota è la EU smart city ranking della Teckniche Universitaet (TU) di Vienna, ma queste stimano quanto una città sia smart o sostenibile attualmente, non permettendo di effettuare valutazioni ex-ante. Per questo scopo RSE ha sviluppato Smartainability®, che con un approccio e una metodologia innovativa, affronta il problema della sostenibilità di soluzioni smart già nella fase della loro pianificazione. PRODOTTO Smartainability® si pone l’obiettivo di valutare quanto – grazie ad asset tecnologici smart o abilitanti funzioni smart – l’ambiente urbano possa diventare più sostenibile. Smartainability® è un prodotto originale RSE che unisce insieme due metodologie: la metodologia sviluppata dal JRC per l’analisi ACB (Analisi Costi Benefici) delle smart grid e la metodologia della già citata TU di Vienna per la valutazione delle smart city. Dalla prima deriva l’approccio matriciale asset-funzionalità-benefici-KPI (Key Performance Indicator) e dalla seconda gli ambiti di analisi. Inoltre, ove possibile ed opportuno, nella quantificazione dei KPI viene utilizzato un approccio LCA (Life Cycle Analisys). Quella che ne deriva è una metodologia del tutto innovativa che permette di valutare ex ante il contributo che l’implementazione sinergica di asset tecnologici potrà avere sulla sostenibilità di una realtà urbana. I principali vantaggi di Smartainability® rispetto ad altre metodologie di analisi di smart city sono i seguenti: valuta le ricadute sulla sostenibilità delle soluzioni smart prima che queste vengano applicate, fornendo importanti indicazioni in fase di pianificazione; stima i benefici con indicatori prevalentemente quantitativi; non si limita ad enumerare gli sforzi che una amministrazione o una organizzazione compie verso l’ammodernamento (ad esempio, il numero di veicoli elettrici) ma ne valuta i benefici (ad.es riduzione delle emissioni) attraverso indicatori appropriati (tonnellate di CO2, e di PM2.5, …). In estrema sintesi la metodologia Smartainability® si articola in: individuazione dei cluster tecnologici e delle soluzioni innovative che abilitano funzionalità smart; stesura delle matrici Asset-Funzionalità; identificazione dei benefici generati dalle funzionalità attivate; stesura delle matrici Funzionalità-Benefici; scelta degli indicatori KPI più idonei per valutare i benefici generati; stesura delle matrici Benefici-KPI; quantificazione degli indicatori (KPI) valutati come differenza tre le prestazioni delle soluzioni innovative e di quelle tradizionali. ▪▪ ▪▪ ▪▪ ▪▪ ▪▪ ▪▪ ▪▪ ▪▪ ▪▪ ▪▪ UTILIZZO DEL PRODOTTO Smartainability® può essere utilizzata da enti territoriali (regioni, comuni, eccetera ) e organizzazioni pubbliche o private per valutare e confrontare l’effettiva sostenibilità di interventi e soluzioni smart di vario genere e tipologia. Smartainability® in particolare è stata già applicata in due importanti occasioni: nell’ambito di EXPO Milano 2015 per la valutazione della sostenibilità delle iniziative volte a fare del sito espositivo un prototipo di smart city. In particolare, Smartainability® è stato applicato alle tecnologie fornite da ENEL Distribuzione, ENEL Sole, TIM, CISCO, FCA Fiat Chrysler Automobiles – CNH Industrial. in collaborazione con il Comune di Milano per la valutazione ed il miglioramento degli impatti previsti dai progetti afferenti al bando di finanziamento SCC-01-2015 Smart Cities and Communities solutions integrating energy, transport, ICT sectors through lighthouse projects. ▪▪ ▪▪ BIBLIOGRAFIA R. Giffinger, C. Fertner, H. Kramar, R. Kalasek, N. Pichler-Milanovic, 2007 Smart cities – Ranking of European medium-sized cities. Final report, Centre of Regional Science, Vienna UT, www.smart-cities.eu V. Giordano, I. Onyeji, G. Fulli, M. Sanchez Jimenez, C. Filiou, 2012, Guidelines for conducting a cost-benefit analysis of Smart Grid projects, JRC, www.jrc.europa.eu L. Tavazzi, S. Lelli, F. Gnocchi, O. Mininni, V. Conti, 2012, Smart cities in Italia, un’opportunità nello spirito del Rinascimento per una nuova qualità della vita, ABB, The European house – Ambrosetti, www.abb.it, www.ambrosetti.eu P. Girardi, A. Temporelli, 2015, La Smartainability® di Expo Milano 2015, RSE, Rapporto RdS 15000638, Milano, www.rse-web.it P. C. Brambilla et al, 2015, LCA delle misure di efficienza energetica: analisi dei vettori energetici, RSE, Rapporto RdS 1500639, Milano, www.rse-web.it Questo lavoro è stato finanziato dal Fondo di Ricerca per il Sistema Elettrico nell’ambito dell’Accordo di Programma tra RSE S.p.A. ed il Ministero dello Sviluppo Economico – D.G. Nucleare, Energie rinnovabili ed efficienza energetica – in ottemperanza al DM, 8 marzo 2006. Ricerca sul Sistema Energetico – RSE S.p.A. Via Rubattino, 54 - 20134 Milano Tel. 02 39921 - Fax 02 3992 5370 www.rse-web.it #Renewables #EnergyEfficiency SINCLER Sistema integrato di climatizzazione efficiente rinnovabile CONTESTO Le Direttive europee 2010/31 e 2012/27 prevedono che le prestazioni energetiche degli edifici civili siano, progressivamente, sempre più efficienti e sostenibili. In Italia la Legge 90/2013, con i relativi decreti attuativi, fissa i nuovi criteri per gli standard prestazionali degli edifici (involucro, impianti e fonti rinnovabili) al fine di raggiungere gli obiettivi fissati a livello europeo in materia di edifici a consumo quasi zero (NZEB). Per rispettare queste prescrizioni, in particolare per la climatizzazione e la produzione di acqua calda sanitaria (ACS), occorre prevedere l’impiego di tecnologie che utilizzino fonti rinnovabili e le cui soluzioni siano energeticamente efficienti ed economicamente sostenibili. Al fine di valutare la fattibilità e le prestazioni di soluzioni tecnologiche in grado di soddisfare i requisiti di legge, RSE ha realizzato SINCLER, un Sistema Integrato di Climatizzazione Efficiente Rinnovabile, formato da pannelli solari integrati con una pompa di calore e con soluzioni efficienti per la diffusione e il controllo della climatizzazione. PRODOTTO Area Razionalizzazione e risparmio nell’uso dell’energia elettrica Progetto Utilizzazione del calore solare e ambientale per la climatizzazione SINCLER è un impianto pilota studiato per soddisfare i requisiti di legge sulla prestazione energetica di edifici nuovi o soggetti a riqualificazione; grazie, infatti, all’utilizzo integrato di tecnologie a fonti rinnovabili, di un sistema efficiente di distribuzione e di sistemi di controllo e di recupero del calore dell’acqua reflua, è in grado di soddisfare i fabbisogni di climatizzazione e di produzione di acqua calda sanitaria (ACS) di edifici ad uso civile, in larga misura con fonti rinnovabili. La climatizzazione è garantita dall’utilizzo integrato di una Pompa di Calore reversibile (PdC), del tipo a tecnologia Inverter DC, e di pannelli solari ibridi in grado di trasformare la radiazione solare incidente in energia sia elettrica, sia termica. La produzione di ACS è assicurata dai pannelli solari ibridi con sistema di accumulo; se necessario l’ACS è integrata dall’acqua calda proveniente dal serbatoio della PdC. Questa soluzione consente di ottimizzare le prestazioni dei pannelli ibridi e di ridurre i consumi della PdC, in quanto, operando a basse temperature all’interno del serbatoio di accumulo, si favorisce la produzione termica ed elettrica dei pannelli. SINCLER è stato progettato e sperimentato nella taglia idonea a soddisfare le esigenze di un edificio monofamiliare di piccole dimensione (7 kWth); la sua configurazione, tuttavia, è potenzialmente estendibile anche a soluzioni di maggiori dimensioni. La distribuzione di freddo e caldo avviene tramite un sistema idronico con ventilconvettori. Infine, SINCLER è anche predisposto di uno scambiatore per il recupero dell’energia termica dall’acqua calda sanitaria inviata alla rete delle acque reflue da apparecchi idrosanitari che contemporaneamente richiedono e scaricano acqua calda. Le performance energetiche del sistema sono eccellenti. Il rendimento dei pannelli ibridi, nella configurazione adottata nell’impianto sperimentale, oltre ad avere un apprezzabile rendimento termico, assicura – a parità di radiazione solare incidente – una produzione elettrica maggiore di circa il 3 per cento rispetto a quella di un analogo pannello con le stesse celle fotovoltaiche, mentre le performance della pompa di calore sono in linea con quanto atteso. Il sistema di recupero dell’acqua reflua permette, inoltre, di ridurre di quasi un 1/3 l’energia necessaria per produrre l’ACS. SINCLER è economicamente sostenibile avendo tempi di recupero dell’investimento significativamente al di sotto della vita tecnica del sistema. Infatti, a fronte dei flussi di cassa derivanti dai minori costi dei combustibili, SINCLER ha tempi di ritorno dell’investimento di circa 8 anni se installato in edifici con classe energetica A e di 5 anni se installato in edifici con classe energetica D. La sperimentazione di SINCLER è stata effettuata presso un laboratorio RSE realizzato presso l’incubatore d’impresa BIC (Business Innovation Centre) Umbria di Terni. Tale incubatore è gestito da Sviluppumbria, società regionale per lo sviluppo economico dell’Umbria, che ha il compito di promuovere proposte pilota con soluzioni tecnologiche innovative, economicamente sostenibili e replicabili, per stimolare la domanda di innovazione sul territorio. UTILIZZO DEL PRODOTTO SINCLER è un impianto pilota realizzato non solo per dare evidenza della fattibilità di progetti energeticamente efficienti ed economicamente sostenibili, ma anche per supportare fornitori di tecnologie e consumatori con risultati sperimentali a scala reale, favorendo lo sviluppo e stimolando la domanda di innovazione sul tema dell’energia e della green economy. SINCLER si configura, infatti, come una test facility per la sperimentazione di nuove soluzioni impiantistiche e/o per il confronto delle prestazioni energetiche, sia dell’intero sistema, sia dei singoli componenti. BIBLIOGRAFIA L. Croci, S. Viani, Impianto integrato (pannelli solari ibridi, fotovoltaici, termici e PdC) per la climatizzazione degli edifici e la produzione di acqua calda sanitaria: caso studio presso BIC Terni, rapporto RSE 15000327, 2015 S. Viani, L. Croci, Studio di un sistema integrato per la climatizzazione degli edifici (pannelli solari ibridi + PdC): caso studio presso BIC Terni, rapporto RSE 14002703, 2014 Piattaforma web http://eerisultati.rse-web.it/index.php?option=com_content&view=article&id=8&Itemid=111 Questo lavoro è stato finanziato dal Fondo di Ricerca per il Sistema Elettrico nell’ambito dell’Accordo di Programma tra RSE S.p.A. ed il Ministero dello Sviluppo Economico – D.G. Nucleare, Energie rinnovabili ed efficienza energetica – in ottemperanza al DM, 8 marzo 2006. Ricerca sul Sistema Energetico – RSE S.p.A. Via Rubattino, 54 - 20134 Milano Tel. 02 39921 - Fax 02 3992 5370 www.rse-web.it #Renewables #EnergyEfficiency METESCO Sistema innovativo di solar cooling a media temperatura a ciclo chiuso CONTESTO La Direttiva europea 2010/31, che unitamente alla 2012/27, prevede per gli edifici del settore civile prestazioni progressivamente sempre più efficienti e sostenibili, è stata recepita a livello nazionale dalla Legge 90/2013. Tale riferimento legislativo fissa i nuovi criteri per gli standard prestazionali degli edifici (involucro, impianti e fonti rinnovabili) al fine di raggiungere gli obiettivi fissati a livello europeo in materia di edifici a consumo quasi zero. Per quanto riguarda la climatizzazione e la produzione di acqua calda sanitaria (ACS) occorre prevedere l’impiego di soluzioni tecnologiche che utilizzino fonti rinnovabili e che siano energeticamente efficienti ed economicamente sostenibili. A tale riguardo gli impianti di solar cooling costituiscono una soluzione particolarmente interessante, poiché consentono di: ottenere un effettivo risparmio di energia primaria; impiegare efficacemente la fonte rinnovabile, in quanto permettono la produzione del freddo in corrispondenza dei periodi di maggior richiesta di energia frigorifera ed in corrispondenza della maggior radiazione solare; ridurre i picchi di assorbimento estivi causati dagli impianti di condizionamento tradizionali. RSE, dopo una attenta attività di monitoraggio di impianti di solar cooling di diversa tipologia installati sul territorio italiano, ha orientato la sua attenzione verso sistemi a media temperatura, che, con costi di investimento decisamente inferiori, permettono di ottenere risparmi energetici molto vicini ai sistemi a bassa temperatura basati su tecnologia DEC (Desiccant Evaporative Cooling). Per valutare sperimentalmente prestazioni energetiche e sostenibilità economica degli impianti di solar cooling a media temperatura, RSE ha sviluppato nei propri laboratori l’impianto pilota METESCO. ▪▪ ▪▪ ▪▪ Area Razionalizzazione e risparmio nell’uso dell’energia elettrica Progetto Utilizzazione del calore solare e ambientale per la climatizzazione Postazione di controllo impianto Solar Cooling. PRODOTTO L’impianto pilota METESCO (Medium Temperature Solar Cooling) si basa su una soluzione a ciclo chiuso, impiegando collettori parabolici lineari abbinati ad un frigorifero ad assorbimento a doppio effetto ad alta efficienza. In dettaglio METESCO è costituito da: sistema di captazione dell’energia solare a concentrazione in grado di portare il fluido termovettore (acqua) ▪▪unad una temperatura compresa tra 100 e 250 °C; il campo di collettori solari installato è costituito da 5 moduli parabolici base connessi in serie e movimentati da un unico motore di azionamento; un sistema di accumulo caldo; un chiller (refrigeratore) ad assorbimento a doppio effetto a bromuro di litio, della potenza nominale di 23 kW, per la produzione di acqua refrigerata ad una temperatura compresa tra 7 e 14 °C; una caldaia d’integrazione in grado di produrre il calore necessario per alimentare il chiller qualora l’apporto solare risultasse insufficiente; un sistema di accumulo “freddo” ed un simulatore del carico termico/frigorifero. Le performance energetiche del sistema sono risultate eccellenti. I collettori solari parabolici raggiungono un’efficienza di conversione superiore al 50 per cento, mentre il COP (Coefficient Of Performance) termico del chiller è prossimo all’unità. Il software di controllo sviluppato garantisce un’ottimizzazione dei consumi elettrici ausiliari durante il funzionamento, garantendo un COP elettrico superiore a 10. Il risparmio di energia primaria rispetto ai sistemi tradizionali è superiore al 50 per cento su base stagionale. ▪▪ ▪▪ ▪▪ ▪▪ Collettori solari a concentrazione. UTILIZZO DEL PRODOTTO L’impianto pilota METESCO è un dimostratore in grado di dare evidenza delle prestazioni e della sostenibilità economica della tecnologia solar cooling a media temperatura e della sua replicabilità. La stazione sperimentale realizzata da RSE è risultata infatti essere estremamente flessibile nell’assetto di funzionamento e se ne può prevedere il suo utilizzo come test facility, permettendo il test del sistema complessivo, la sperimentazione di tecnologie a concentrazione (tubi ricevitori) e di macchine frigorifere, nonché lo sviluppo e la sperimentazione di logiche di controllo ottimizzate per sistemi solari. BIBLIOGRAFIA A. Rossetti, F. Armanasco, Progettazione ed avvio della realizzazione dell’impianto di Solar Cooling a media temperatura, RSE, Rapporto RdS prot. 14001801 A. Rossetti, F. Armanasco, E. Caracciolo, Impianto sperimentale di solar cooling all’interno della test facility aziendale di RSE, RSE, Rapporto RdS prot. 15000327 A. Rossetti, F. Armanasco, Performance evaluation of a medium-temperature solar cooling plant, 69th Conference of the Italian Thermal Machines Engineering Association, ATI2014 Questo lavoro è stato finanziato dal Fondo di Ricerca per il Sistema Elettrico nell’ambito dell’Accordo di Programma tra RSE S.p.A. ed il Ministero dello Sviluppo Economico – D.G. Nucleare, Energie rinnovabili ed efficienza energetica – in ottemperanza al DM, 8 marzo 2006. Ricerca sul Sistema Energetico – RSE S.p.A. Via Rubattino, 54 - 20134 Milano Tel. 02 39921 - Fax 02 3992 5370 www.rse-web.it #Grid&Components #Smartness LIME Laboratorio per l’interoperabilità della mobilità elettrica con le smart grid CONTESTO Negli ultimi cinque anni il panorama nel campo della mobilità elettrica si è modificato rapidamente e in maniera sostanziale. La discesa in campo dei grandi costruttori di veicoli ha comportato un sensibile miglioramento delle soluzioni tecnologiche adottate e, al contempo, una prima riduzione dei costi e un piccolo ma costante aumento delle immatricolazioni anche nel nostro Paese. In tale situazione, molte restano le sfide tecnologiche aperte, in particolare nell’ottica di una necessaria integrazione della mobilità elettrica nel complesso e sempre più dinamico sistema elettro-energetico nazionale. A quest’ultimo riguardo il concetto chiave di interoperabilità rappresenta infatti un tassello fondamentale per rendere la mobilità elettrica una preziosa opportunità per le smart grid del futuro. PRODOTTO Nel corso di sei anni di ricerca sul tema della mobilità elettrica, RSE ha sviluppato esperienze, competenze ed asset di particolare rilievo, e le ha condensate e strutturate all’interno di un laboratorio polifunzionale in grado di rispondere ad ampie esigenze di studio e ricerca, avendo come centro focale l’integrazione del veicolo in rete, sia dal punto di vista puramente elettrico (impatto armonico, immunità, EMC, …), sia dal punto di vista ICT (Information and Communication Technology). Il laboratorio LIME (Laboratorio per l’Interoperabilità della Mobilità Elettrica con le smart grid) è costituito da un insieme di dispositivi e applicativi per ricerche, test e misure, con l’obiettivo di verificare l’interoperabilità dei veicoli elettrici con i dispositivi di ricarica degli stessi e l’interoperabilità dei dispositivi di ricarica con le future smart grid, attraverso i più diffusi protocolli. I principali elementi costituenti il laboratorio LIME sono: il simulatore di rete, che consente di alimentare i sistemi di ricarica sia con grandezze elettriche perfettamente sinusoidali sia con grandezze aventi un contenuto armonico, permettendo in questo modo la verifica di immunità del sistema colonnina-auto; il sistema di monitoraggio MICOL (MIsure COLonnina), per valutare l’impatto armonico della ricarica dei veicoli sulla rete. Tale analisi riveste un ruolo fondamentale nello studio dei veicoli elettrici, nell’ipotesi di un’integrazione delle colonnine di ricarica nelle reti di distribuzione in bassa tensione; il sistema di ricarica con generatore PWM (Power Width Modulation) completamente configurabile, che permette di valutare la risposta e la robustezza dei caricatori a bordo auto rispetto alle richieste di modulazione di frequenza da parte delle colonnine di ricarica; l’ambiente di prova dei protocolli di comunicazione per effettuare prove di interoperabilità tra le interfacce veicolo–sistema di alimentazione e sistema di alimentazione–distributore elettrico utilizzando il protocollo Open Charging Point Protocol (OCPP), arrivando anche a includere l’interazione con le Smart Grid; il ciclatore, che consente di sottoporre moduli e pacchi batterie veicolari a cicli di carica/scarica con diversi profili, con lo scopo di misurare le prestazioni dei sistemi di accumulo riproducendo le condizioni di lavoro reali; il banco prova del veicolo elettrico con Range-Extender, che permette di simulare diverse configurazioni di powertrain. ▪▪ ▪▪ ▪▪ Area Razionalizzazione e risparmio nell’uso dell’energia elettrica Progetto Mobilità elettrica ▪▪ ▪▪ ▪▪ Strumentazione prove batterie (Ciclatore 600 V CC - Camera climatica 25 m3 – Ciclatore 150 V, 20 kW). Simulatore veicolo elettrico con range-extender: Schema, REX a banco, mappa di funzionamento. UTILIZZO DEL PRODOTTO Il laboratorio LIME dispone della struttura ottimale per verificare la conformità, l’interoperabilità e le performance di tutti i sistemi che compongono l’infrastruttura di ricarica per i veicoli elettrici. Punto di forza di LIME è infatti la capacità di utilizzare asset e apparecchiature, sfruttandole sinergicamente ed adattandone le potenzialità con l’obiettivo generale di analizzare approfonditamente le caratteristiche elettriche e ICT di componenti e procedure che intervengono sia in fase di moto del veicolo sia, soprattutto, in fase di ricarica dello stesso. Più in particolare, LIME permette di svolgere: misure delle grandezze elettriche durante le fasi di ricarica; prove sui protocolli di comunicazione; prove sulle batterie ad uso veicolare; prove su simulatore di veicolo ibrido di serie. Il laboratorio che è risultato di grande aiuto nell’ambito di progetti UE (Cotevos, Free Moby), è stato già utilizzato in varie collaborazioni con soggetti industriali ed enti di ricerca (Iveco Altra, CNH Industrial, Opac Power, Lithops, Toe, Ifevs, Edi Progetti e Politecnico di Milano) e può essere di interesse per produttori di componenti e di infrastrutture di ricarica dei veicoli elettrici e per gli stessi produttori di veicoli elettrici. ▪▪ ▪▪ ▪▪ ▪▪ BIBLIOGRAFIA E… muoviti! Mobilità elettrica a sistema, RSEview, Editrice Alkes, ISBN 9788890752735 Progetto EU COTEVOS: http://cotevos.eu S. Celaschi, P. Groppelli, D. Pala, M. Rossi, M. Gjelaj, Interazione del Sistema veicolo elettrico + colonnina con le Smart Grid, RSE, Rapporto RdS 15000739, Febbraio 2015 Questo lavoro è stato finanziato dal Fondo di Ricerca per il Sistema Elettrico nell’ambito dell’Accordo di Programma tra RSE S.p.A. ed il Ministero dello Sviluppo Economico – D.G. Nucleare, Energie rinnovabili ed efficienza energetica – in ottemperanza al DM, 8 marzo 2006. Ricerca sul Sistema Energetico – RSE S.p.A. Via Rubattino, 54 - 20134 Milano Tel. 02 39921 - Fax 02 3992 5370 www.rse-web.it #Sustainability NEOMAG Processo di recupero di neodimio da magneti CONTESTO Il neodimio (Nd), grazie alle proprietà magnetiche che impartisce, è uno degli elementi delle terre rare maggiormente utilizzato nel settore dell’elettronica di consumo, della green economy e della e-mobility. Considerato il vasto spettro di prodotti e di applicazioni che utilizzano questo metallo, negli ultimi anni la sua domanda sul mercato ha riscontrato una notevole espansione, destinata ad aumentare nel prossimo decennio, data la rapida crescita del mercato high tech. Le fonti di approvvigionamento primario del neodimio si trovano localizzate quasi esclusivamente in Cina che quindi ne monopolizza di fatto la fornitura. Questa situazione è evidentemente un problema, sia dal punto di vista economico che dal punto di vista strategico – commerciale, e quindi il ricorso al recupero e all’estrazione di tale metallo dai rifiuti elettronici (RAEE) rappresenta una concreta esigenza tecnico-economica. Ciononostante, non esiste ancora un processo industrializzato per il riciclo delle terre rare, e in particolare del Nd, benché negli ultimi anni gli sforzi scientifici si stiano concentrando sempre maggiormente su queste tematiche. Prodotto della reazione di precipitazione. Soluzione di NdF3 prima dell’anidrificazione in flusso di N2. Area Razionalizzazione e risparmio nell’uso dell’energia elettrica Progetto Mobilità elettrica PRODOTTO NEOMAG è un processo innovativo ed efficiente studiato da RSE per l’ottenimento di sali di neodimio di elevata purezza da scarti derivanti dai veicoli elettrici (motori) e/o da altri componenti a fine vita del sistema elettrico. Il processo, messo a punto su scala di laboratorio, prevede di recuperare il Nd (e le altre terre rare presenti), dai magneti NdFeB sotto forma di sali fluorurati dai quali, per processi redox già consolidati industrialmente, si ricava direttamente il Nd metallico. Il processo NEOMAG prevede un pretrattamento dei magneti a basso impatto energetico, durante il quale questi vengono smagnetizzati termicamente e frantumati in dimensioni di circa 5 mm. I magneti vengono lisciviati a temperatura ambiente in acido cloridrico diluito, e successivamente, per aggiunta di NaF, vengono precipitati selettivamente i fluoruri delle terre rare. Questi sali vengono ricristallizzati a elevate purezze attraverso un digestore a microonde. Il processo NEOMAG è stato attualmente testato sino a 20 grammi di prodotto da trattare e permette di recuperare sino a più dell’80 per cento di Nd contenuto nei magneti, operando in condizioni ambientali blande e, ovviando all’uso di HF, sicure per l’operatore. UTILIZZO DEL PRODOTTO RSE ha individuato con il processo NEOMAG una possibile modalità di recupero del neodimio da scarti derivanti dei motori di veicoli elettrici e componenti high-tech. È necessario ora procedere allo sviluppo del metodo su scala industriale, in modo da sfruttare al meglio le urban mining, aumentare la sostenibilità ambientale riducendo le necessità di estrazione del minerale, e ridurre i rischi legati a posizioni monopolistiche nella fornitura. Sul progetto NEOMAG è stato manifestato un vivo interesse da parte di una società italiana proprietaria di impianti pilota di recupero di materiali rari da scarti industriali. La società ha mostrato la disponibilità a effettuare test per il recupero di Nd su scala industrialmente rilevante. BIBLIOGRAFIA Suthipong Sthiannopkao, Ming Hung Wong, Handling e-waste in developed and developing countries: Initiatives, practices and consequences, Science of the total environment, 2012 S. Walker, Breaking the rare-earth monopoly, Engineering & Mining Journal, Dec 2010, Vol. 211 Issue 10 V. Regis, I materiali della green economy: le terre rare, www.energheiamagazine.it Oko Institute eV final report: Study on Rare Earths and their recycling, www.oeko.de/oekodoc/1112/2011-003-en.pdf M. Balordi, Recupero dei metalli delle terre rare da RAEE; metodiche ottimizzate di estrazione del neodimio, RSE, Rapporto RdS, 15000686, Febbraio 2015 Questo lavoro è stato finanziato dal Fondo di Ricerca per il Sistema Elettrico nell’ambito dell’Accordo di Programma tra RSE S.p.A. ed il Ministero dello Sviluppo Economico – D.G. Nucleare, Energie rinnovabili ed efficienza energetica – in ottemperanza al DM, 8 marzo 2006. Ricerca sul Sistema Energetico – RSE S.p.A. Via Rubattino, 54 - 20134 Milano Tel. 02 39921 - Fax 02 3992 5370 www.rse-web.it I Prodotti Emblematici illustrati in questo volume si vanno ad aggiungere a quelli sviluppati da RSE nel precedente triennio di Ricerca di Sistema (2009-2011), come di seguito elencati. AREA PROGETTI RDS 2009-2011 E RELATIVI PRODOTTI EMBLEMATICI Governo, gestione STUDI SULLO SVILUPPO DEL SISTEMA ELETTRICO E DELLA RETE ELETTRICA NAZIONALE e sviluppo del sistema REBUS – Metodologia per la regionalizzazione degli obiettivi nazionali elettrico nazionale per lo sviluppo delle fonti rinnovabili REALISEGRID – Metodologia e strumenti di ranking per la pianificazione di interconnessioni paneuropee LINEAR – SW applicativo per la valutazione di stabilità oscillatoria di grandi reti interconnesse TESCAR – Protocolli di prova e sperimentazione per lo sviluppo di un conduttore innovativo in fibra di carbonio ILENA – Sistema robotizzato per l’ispezione delle linee elettriche aeree QuEEN – Monitoraggio della qualità della tensione nelle reti MT mediante il sistema QuEEN RICERCHE SU RETI ATTIVE, GENERAZIONE DISTRIBUITA E SISTEMI DI ACCUMULO VoCANT – SW per il controllo di una rete attiva MT SoRSE – Sistema multisensore per il monitoraggio di quadri di media tensione GDPint – Applicazione web per la progettazione dei distretti energetici COLLABORAZIONI INTERNAZIONALI E SVILUPPO COMPETENZE IN MATERIA NUCLEARE PWR – Simulatore di un impianto PWR da 1.600 MWe Produzione STUDI SU POTENZIALI SVILUPPI DELLE ENERGIE RINNOVABILI di energia elettrica HALTFLOOD/PREVIFLOW – Gestione “dinamica” dei grandi invasi idroelettrici durante e protezione eventi di piena e previsione di produzione per gli impianti ad acqua fluente dell’ambiente TRITONE – Supporto allo sviluppo delle fonti di energia offshore in un quadro di gestione integrata delle coste STUDI SUL FOTOVOLTAICO CON CONCENTRAZIONE SOLARE MOCVD – Laboratorio MOCVD per la realizzazione di celle fotovoltaiche a concentrazione STUDI SULLA PRODUZIONE LOCALE DA BIOMASSE E SCARTI CORRMON – Sistema integrato di monitoraggio della corrosione in impianti operanti in co-combustione CSS/biomassa – carbone fossile OBAMA – Sistema integrato di previsione e misura della frazione di energia rinnovabile prodotta da impianti che utilizzano combustibili ibridi STUDI SULL’UTILIZZO PULITO DEI COMBUSTIBILI FOSSILI E CATTURA E STOCCAGGIO DELLA CO2 S2C2 – Impianto pilota per la cattura post-combustione della CO2 con sorbente solido SIAM – Sistema integrato di analisi modellistica per il confinamento geologico della CO2 AMERIGO – Lander bentico autonomo per il monitoraggio del flusso di CO2 sul fondale marino Razionalizzazione STUDI E VALUTAZIONI SULL’USO RAZIONALE DELL’ENERGIA ELETTRICA e risparmio nell’uso LIONHV – Apparato per la verifica in tensione dell’accuratezza dei trasformatori dell’energia elettrica di misura in AT-HVSR SFCL – Il primo limitatore di corrente superconduttivo installato nella rete di distribuzione italiana HECCE – Centro di competenza per le pompe di calore IMPATTO SUL SISTEMA ELETTRICO DELLA POTENZIALE DIFFUSIONE DEI VEICOLI ELETTRICI RSE-MOVE – Centro di competenza per i veicoli elettrici in rete Ricerca sul Sistema Energetico – RSE S.p.A. Via Rubattino, 54 - 20134 Milano Tel. 02 39921 - Fax 02 3992 5370 www.rse-web.it