Ministero per i Beni e le Attività Culturali Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici della Campania NAPOLI - PALAZZO REALE Restauro e recupero funzionale finalizzati all’adeguamento degli standard di sicurezza e fruizione, all’allestimento museale, al potenziamento dei servizi di accoglienza e di orientamento alla visita alla città ed al territorio. POIn “Attrattori culturali, naturali e turismo” LOTTO FUNZIONALE RELAZIONE TECNICA 1 ANALISI DELLO STATO DI FATTO Analisi del degrado La costante riduzione, nell’ultimo decennio, dei fondi destinati alla manutenzione del complesso e la forte usura derivante dalla compresenza di funzioni distribuite secondo logiche dettate più dall’emergenza che da un preciso disegno di valorizzazione del Palazzo e di razionalizzazione degli accessi e dei percorsi hanno determinato un diffuso degrado che ne investe tutte le componenti materiche. Tale situazione ha generato una forte perdita di attrazione del monumento ed un grave calo qualitativo degli standard di sicurezza e di fruizione. Le puntuali ricognizioni e le approfondite analisi compiute dal personale tecnico-scientifico della Soprintendenza addetto alla manutenzione e gestione del complesso forniscono un quadro allarmante con particolare riguardo alle facciate, al sistema dei cortili e dei camminamenti, al sistema delle coperture ed alle reti impiantistiche fognaria, elettrica e di protezione dalle scariche atmosferiche. Nel dettaglio, le problematiche che maggiormente interessano le parti del complesso interessate dal presente lotto funzionale consistono in: a) Giardino Pensile: fenomeni diffusi di umidità discendente, imputabili sia alla scarsa efficienza del sistema di smaltimento delle acque meteoriche, sia all’alterazione delle pendenze generata dagli impropri lavori di sostituzione delle originarie sottostrutture pavimentali (costituite da un reticolo principale in muratura ed un reticolo secondario di frenelli in mattoni longitudinali e trasversali collegati da archi di scarico) con un solettone piano in calcestruzzo armato, tanto a concomitanti problemi di sconnessioni e lacune degli strati pavimentali e dei substrati impermeabilizzanti e coibentanti, con conseguenti copiose infiltrazioni d’acqua piovana nei locali sottostanti del braccio prospettante su via Acton e nei registri superiori delle suddette facciate. Inoltre, la crescita spontanea di vegetazione infestante in corrispondenza dei giunti pavimentali e lungo il perimetro dell’intero giardino ha ulteriormente aggravato lo stato di conservazione delle cornici, trabeazioni e aggetti delle sottostanti facciate (prospetti sul Cortile del Belvedere e su via Acton) poiché gli apparati radicali hanno compromesso l’integrità e la stabilità dei suddetti elementi. Di tali problematiche hanno sofferto in particolare: gli elementi in stucco, le tinteggiature e gli intonaci sia interni sia esterni (che risultano parzialmente crollati o distaccati e deformati in più punti). Inoltre la crescita non governata delle componenti vegetali ha prodotto la conseguente perdita del disegno originale del giardino, l’usura delle cordolature e delle 2 bordature delle aiuole, il deterioramento materico e l’ossidazione spinta di tutti gli arredi metallici del giardino: Inoltre, la realizzazione nel tempo di strutture provvisorie per il ricovero di utensili i materiali per la manutenzione delle componenti vegetali e dei calpestii appare del tutto inadeguata al decoro del luogo. b) Appartamento Storico: degrado diffuso dei partiti decorativi, delle finiture, delle pavimentazioni, degli infissi monumentali interni ed esterni, delle tappezzerie, dei tendaggi, degli arredi e delle suppellettili dello Scalone Reale, del Vestibolo e della maggior parte delle sale dell’Appartamento (in cui risultano carenti, qualitativamente e quantitativamente, anche le dotazione di supporto didattico e divulgativo alla visita), a causa dell’assoluta inadeguatezza dei fondi stanziati per la manutenzione ordinaria e straordinaria del museo. c) Spazi d’accoglienza e laboratori di restauro: gli spazi attualmente destinati a tali attività sono insufficienti e non adeguati, dal punto di vista distributivo, allestitivo e di dotazione di attrezzature, agli standard qualitativi che dovrebbero essere propri di un attrattore culturale tanto prestigioso; inoltre i locali interessati denunciano l’usura del tempo nello stato di conservazione di tutte le finiture (tinteggiature, intonaci, pavimentazioni, ecc.) e necessitano di una serie sistematica di opere di adeguamento delle reti e componenti impiantistiche alla vigente normativa in materia. d) Scuderie: il corpo di fabbrica delle Reali Scuderie, grazie ad un recente intervento di restauro e rifunzionalizzazione, necessita solo delle alcune opere di completamento edile (tinteggiature delle pareti, sostituzione di due infissi di ingresso, pulizia del pavimento in pietra vesuviana, restauro delle mangiatoie in pietra di Bellona) di completamento impiantistico e di miglioramento dell’accessibilità e della sicurezza. Notevole è invece lo stato di degrado dell’antico ingresso lungo via Filangieri di Candida, che presenta l’alterazione delle quote dell’originaria rampa di accesso, un consistente e diffuso degrado degli intonaci interni, infiltrazione di acqua piovana dalla soprastante spianata, presenza di umidità persistente lungo le pareti contro terra, ossidazione delle strutture metalliche della scala di accesso e delle scalette dell’ammezzato, degli infissi esterni. Per un’analisi di dettaglio delle condizioni di degrado delle singole componenti si rimanda alle tavole relative allo stato di fatto 3 Restauro e recupero funzionale finalizzati all’adeguamento degli standard di sicurezza e fruizione, all’allestimento museale, al potenziamento dei servizi di accoglienza e di orientamento alla visita alla città ed al territorio Lotto funzionale POIn (“Attrattori Culturali, Naturali e Turismo). Importo € 12.000.000,00 Obiettivi specifici Il progetto del lotto funzionale in argomento rientra all’intervento complessivo di valorizzazione del prestigioso monumento, fulcro compositivo di uno dei più scenografici brani urbani della città. Il significativo calo di presenze registrato nell’ultimo triennio, dovuto sia alla caduta di attrazione del complesso, che risente fortemente dei consistenti tagli agli stanziamenti destinati alla manutenzione, sia all’offerta di accoglienza ormai obsoleta, può essere contrastato solo grazie ad una politica di valorizzazione che, attraverso una complessiva riorganizzazione del sistema dei percorsi e delle funzioni, coinvolga l’intero organismo e le sue pertinenze di pregio, tra cui spicca l’articolato sistema di spazi aperti e pertinenze del complesso (sistema dei cortili – Cortile d’onore, Cortile del belvedere, Cortile delle carrozze -, sistema dei giardini – Giardino Italia, Giardino romantico, Giardino pensile – sistema delle aree libere pavimentate, sistema delle pertinenze – Scuderie) di cerniera tra le diverse ali del Palazzo e di filtro verso la città ed il mare, riconquistando, così, alla frequentazione ed all’intrattenimento quotidiani anche il pubblico dei residenti. Nel dettaglio, gli interventi previsti nel presente lotto funzionale, dell’importo lordo totale di € 15.000.000,00, sono finalizzati al miglioramento degli standard di sicurezza e di fruizione, alla razionalizzazione e riorganizzazione degli accessi e dei percorsi di visita e delle funzioni in relazione alla migliorata accessibilità dal mare e dalla zona orientale del centro storico cittadino derivante dalla realizzazione in piazza Municipio del nodo di interscambio delle linee metropolitane 1 e 6 e del tunnel di collegamento con la stazione marittima, al potenziamento e alla diversificazione per target di pubblico dei servizi di accoglienza e intrattenimento culturale attraverso la realizzazione e l’allestimento di servizi all'utenza di elevato livello qualitativo quali: - a). bonifica e restauro del Giardino Pensile finalizzati all’apertura al pubblico (rimozione del verde e messa a dimora temporanea per la successiva ricollocazione; scomposizione delle pavimentazioni, delle aiuole, del pergolato metallico, dei solai e della relativa struttura di calcestruzzo armato di sostegno; revisione e potenziamento del sistema di smaltimento delle 4 acque meteoriche; realizzazione di frenelli in tufo di sostegno e dei nuovi solai, di nuova impermeabilizzazione; realizzazione di nuova pavimentazione in marmo; realizzazione di nuove aiuole e dei relativi substrati impermeabilizzanti; fornitura di terreno vegetale, messa a dimora delle specie vegetali rimosse e integrazioni con nuove essenze; restauro del pergolato metallico). - b). restauro dei beni storico-artistici dell’Appartamento Storico (consolidamento e restauro degli apparati decorativi, restauro degli infissi monumentali interni, dei relativi serramenti e delle porte decorate delle Sale, restauro e riallestimento delle tappezzerie e degli arredi, rinnovo sistemi di fissaggio ed esposizione opere). - c). risanamento conservativo, adeguamento funzionale ed impiantistico ed allestimento degli ambienti destinati a servizi al pubblico (biglietteria, didattica/nursery, laboratori di restauro e annessi depositi visitabili), ripristino, restauro e allestimento espositivo delle antiche cucine borboniche incluse nelle aree di attuale competenza del laboratorio di restauro. - d). completamento funzionale ed impiantistico, miglioramento della sicurezza e realizzazione di dispositivi per il superamento delle barriere architettoniche delle Scuderie, finalizzati all’allestimento degli spazi espositivi e multimediali per orientamento alla visita della città e del territorio; restauro, adeguamento funzionale ed impiantistico, miglioramento della sicurezza e realizzazione di dispositivi per il superamento delle barriere architettoniche dell’antica rampa coperta di accesso alle scuderie da via Filangieri di Candida; restauro delle facciate e completamento dell’impianto elettrico delle aree esterne. - e). Allestimento degli spazi espositivi e multimediali nelle Scuderie borboniche per orientamento alla visita della città e del territorio, con restauro e collocazione espositiva dei reperti e dei materiali da esporre. Con separato appalto saranno affidati i lavori il centro di orientamento alla visita alla città e al territorio ed all’offerta di Polo e di Rete (capo e).), con la realizzazione, nello splendido complesso delle Scuderie, di uno spazio interattivo a carattere innovativo e prevalentemente fondato sulla multimedialità, in cui presentare al vasto pubblico la narrazione dell’evoluzione della “forma della città”, del suo ruolo nell’ambito geo-politico mediterraneo e dell’immagine culturale di Napoli in chiave europea, con l’esposizione di scelte e significative testimonianze artistiche e documentarie, tra le quali si segnalano i notevoli reperti recuperati nel corso dei lavori per la realizzazione delle stazioni della nuova linea metropolitana; Infine, l’immediata contiguità fisica e l’integrazione funzionale con la Stazione Marittima e la realizzanda Stazione Municipio della linea Metropolitana cittadina, rende altamente strategiche la prevista riapertura degli accessi alle scuderie e al Palazzo da via Filangieri di Candida. 5 Categorie d’intervento Il progetto del presente lotto funzionale comporta un impegno, comprensivo di oneri per la sicurezza e di somme a disposizione dell’Amministrazione, di € 15.000.000,00, ripartiti per principali categorie di opere nei sottoelencati quattro capi: - Capo a): Giardino Pensile: rimozione del verde; messa a dimora temporanea per la successiva ricollocazione; scomposizione delle pavimentazioni, delle aiuole, del pergolato metallico, dei solai e della struttura di calcestruzzo armato di sostegno; revisione e potenziamento del sistema di smaltimento delle acque meteoriche; realizzazione di frenelli in tufo di sostegno e dei nuovi solai; nuova impermeabilizzazione; nuova pavimentazione in marmo; nuove aiuole e dei relativi substrati impermeabilizzanti; fornitura di terreno vegetale; messa a dimora delle specie vegetali rimosse; integrazioni con nuove essenze; restauro del pergolato metallico. - Capo b): Appartamento Storico: consolidamento e restauro degli apparati decorativi, restauro degli infissi monumentali interni, dei serramenti e delle porte decorate delle Sale, restauro e riallestimento delle tappezzerie e degli arredi. Capo c).: Biglietteria, didattica/nursery, laboratori di restauro e depositi visitabili; risanamento conservativo, adeguamento funzionale ed impiantistico; allestimento degli ambienti destinati a servizi al pubblico; ripristino, restauro e allestimento espositivo delle antiche cucine borboniche Capo d).: Scuderie: completamento funzionale ed impiantistico, miglioramento della sicurezza e realizzazione di nuovi dispositivi per il superamento delle barriere architettoniche (ascensore); restauro, adeguamento funzionale ed impiantistico, miglioramento della sicurezza e realizzazione di dispositivi per il superamento delle barriere architettoniche (monta-carrozzella) della rampa coperta di accesso alle scuderie da via Filangieri di Candida; restauro delle facciate e completamento dell’impianto elettrico delle aree esterne E’ altresì prevista, nell’ambito delle somme a disposizione dell’Amministrazione e non oggetto del presente appalto, anche l’esecuzione delle verifiche sismiche dell’intero complesso di livello L1 ed L2 unitamente alle indagini preliminari ed agli accertamenti di laboratorio connessi. Tecniche, materiali, congruità delle soluzioni progettuali proposte e delle metodologie e tecnologie utilizzate rispetto alle eventuali criticità rilevate Le tecniche costruttive ed i materiali utilizzati per i restauri, i risanamenti conservativi e gli adeguamenti funzionali saranno di tipo tradizionale ed analoghi, o affini in caso di impossibilità di riproporne di identici (irreperibilità dei materiali, divieti di impiego di determinate tecniche e 6 materiali per motivi di sicurezza e sanità, ecc.), a quelli originari; per gli adeguamenti impiantistici si ricorrerà a tecnologie, sistemi e componenti a bassissimo impatto, tanto in rapporto alla conservazione delle caratteristiche materiche e formali del bene oggetto d’intervento tanto in rapporto al conseguimento di elevati standard ambientali, ed a risparmio energetico; le modalità esecutive individuate garantiranno la massima sicurezza delle maestranze, del personale e dei visitatori del complesso; infine, tutte le lavorazioni previste avranno carattere di reversibilità. L’intervento non presenta particolari criticità sul piano esecutivo in quanto la riorganizzazione funzionale prevista dal progetto è frutto di un’attenta analisi dello stato dei luoghi e comporta il risanamento conservativo, con l’eliminazione di tutte le trasformazioni incongrue e degli elementi e materiali spurii, di parti del Palazzo attualmente sottoutilizzate o destinate ad usi incompatibili con le esigenze di tutela e conservazione del decoro formale del complesso; inoltre, è migliorativo delle condizioni di fruizione e sicurezza (razionalizzando gli accessi ed i percorsi interni e distribuendo i flussi di frequentazione in maniera più razionale e controllabile da parte degli addetti ai servizi di vigilanza) e favorisce l’integrazione con la città e gli attrattori culturali contigui (Castel Nuovo, Parco Archeologico urbano di Piazza Municipio, Teatro San Carlo), grazie alla riapertura dei varchi storici su via San Carlo e su via Filangieri di Candida ed ai nuovi servizi di accoglienza ed intrattenimento culturale attivati, guadagnando al monumento nuove fasce di pubblico (in particolare crocieristi e residenti). 7 CAPO A BONIFICA E RESTAURO DEL GIARDINO PENSILE Il progetto di bonifica e restauro del giardino pensile, motivato della necessità di ampliare l’offerta culturale per il pubblico, al fine di restituire al percorso di visita uno degli elementi di maggiore pregio formale e di più alto valore scenografico del Palazzo, per l’incomparabile panorama che si gode dallo stesso, si articola nella bonifica e nel restauro della struttura del giardino pensile e nel restauro delle 24 aiuole del giardino pensile, questo articolato nel ripristino delle opere a verde, nel nuovo impianto di irrigazione e nel restauro del pergolato. Restauro della struttura del giardino pensile - Rimozione del pavimento in lastroni in marmo; - Demolizione di massi e massetti continui in calcestruzzo o malta cementizia; demolizione del doppio solaio in calcestruzzo armato e della muratura in mattoni e/o delle vasche costituenti le aiuole, eseguita con l'ausilio di attrezzi elettromeccanici, allo scopo di non compromettere la stabilità delle strutture e delle partizioni limitrofe; - Rimozione dei materiali di riempimento dei rinfianchi delle volte di sostegno del giardino pensile; - Rimozione del rivestimento in lamiera di ferro o piombo presente nelle vasche, compresa la listellatura di supporto, i filetti di coprigiunto e la cornice; - Muratura di spessore da 28 ad oltre 40 cm., in blocchetti di tufo scelti e squadrati, eseguita con malta bastarda per ricostruzione della muratura portante e dei frenelli e per la realizzazione della struttura di sostegno del solaio di copertura e delle vasche costituenti le aiuole; - Casseri a perdere realizzati con pani di polistirolo espanso, per la realizzazione della struttura cava tra archi di scarico e i frenelli; catene in ferro corredate di chiavi o piastre di ancoraggio; - Pannelli precompressi alveolari prefabbricati, autoportanti, di larghezza 120 cm., di spessore 20 cm. e con momento massimo di esercizio pari a circa 9.900 kg/m, per la realizzazione dei solai, poggiati sulla muratura dei frenelli e per la realizzazione della soletta prefabbricata di base delle vasche costituenti le aiuole; - Impermeabilizzazione della superficie delle vasche costituenti le aiuole con pannelli in bentonite sodica e cartone Kraft, previo regolarizzazione del piano di posa mediante stenditura di uno strato di 5 o 6 cm. di calcestruzzo; 8 - Massetto di completamento delle solette prefabbricate, costituito da impasto realizzato con conglomerato cementizio preconfezionato armato con rete elettrosaldata; - Massetto sottile di sottofondo per preparazione del piano di posa della impermeabilizzazione, dello spessore di almeno 2 cm., con malta di cemento additivata con resina acrilica; - Manto impermeabile prefabbricato a doppio strato composto da due membrane bitumero polimero elastoplastomeriche di cui la prima di spessore 4 mm., armata con tessuto non tessuto di poliestere a filo continuo, e la seconda del peso di 3,5 kg/m, con rivestimento superiore in ardesia, applicate a fiamma previo trattamento con idoneo primer bituminoso; - Pavimento in lastre di marmo bianco venato, di spessore 2 cm., posto in opera con malta bastarda; - Arrotatura e levigatura del pavimento in marmo; - Pulitura profonda delle vecchie ringhiere dalle tinteggiature deteriorate, preparazione delle superfici per trattamento passivante contro la ruggine, verniciatura in ferro antico ferromicaceo; - Trasporto a discarica autorizzata controllata di materiali di risulta. Restauro delle 24 aiuole del giardino pensile (aree a verde) Opere preliminari - trapianto e messa a dimora delle piante: - Preparazione delle piante al trapianto, mediante la potatura di alleggerimento, la disinfezione con prodotti fungicidi delle superfici di taglio, la fasciatura dei tronchi, con teli di juta, la legatura della chioma, il trapianto della pianta con l'impiego di mano d'opera specializzata, modellando il volume di terra con la parte di apparato radicale necessario ad evitare lo stress da trapianto; trasferimento temporaneo delle piante in vasi adeguati a contenere l'apparato radicale. - Eliminazione della vegetazione rampicante mediante la separazione dei rami dalla struttura di supporto in ferro, la rimozione della ceppaia, il trasporto dal giardino pensile al piano terra, il carico e il trasporto a rifiuto dei materiali di scarto provenienti dalle fasi delle lavorazioni. - Messa a dimora temporanea delle piante in sito provvisorio previo la lavorazione del terreno vegetale, la preparazione della buca, la distribuzione sul fondo della buca di terra di coltivo e torba, l’inserimento della zolla, la sigillatura, l’ancoraggio della pianta con pali tutori controventati, la concimazione con fertilizzanti e frequenti irrigazioni per favorire l’attecchimento della pianta. 9 - Svuotamento delle aiuole pensili per la messa a nudo della struttura muraria mediante la rimozione del terreno vegetale, la rimozione di tubazioni di aerazione, di scarico e d'irrigazione, dei cordoli di delimitazione in tufo (bordura). Ripristino delle opere a verde del giardino pensile - Fornitura e posa in opera di geotessile non tessuto tipo Optima PPT 300, PPT 500 e PPT 105 costituito da polipropilene da fiocco ad alta tenacità, con massa areica e spessore rapportata al tipo, di colore bianco o grigio; - Fornitura e posa in opera di telo antiradice tipo Sarnafil G 476-15, a base di polivinlcloruro (PVC) di elevata qualità, con armatura in velo vetro; - Fornitura e posa in opera di piastre drenanti e di accumulo in polietilene rigenerato, con fori di areazione e diffusione, resistenza alla compressione di 170 kN/mq., capacità di accumulo di 5 l/mq., spessore di 2,5 cm. e peso di 1,3 Kg/mq. - Fornitura e posa in opera di profilo di connessione per supporto di saldatura del telo antiradice in PVC, in lamiera di spessore 0,6 mm., rivestimento in PVC di spessore 0,8 mm., da fissare lungo il perimetro dell'aiuola mediante viteria provvista di guarnizioni; - Fornitura e posa in opera di Geotessile non tessuto costituito da polipropilene fiocco tipo per protezione e accumulo, di massa areica pari a 500 g/mq., spessore a 20 kPa di 2,60 mm., resistenza alla trazione di 9,0 KN/m., di colore grigio. - Fornitura e posa in opera di aggregato vulcanico con granulometria di 3/5 mm. per la realizzazione dello strato drenante; - Fornitura e posa in opera di miscela di terre vulcaniche per la realizzazione del substrato, con granulometria di 3/5 mm. e aggiunta di ammendanti organici; - Fornitura e posa in opera di pozzetti di controllo dello scarico con diametro esterno 35,50 cm. e di colore nero, da posizionare in corrispondenza degli scarichi esistenti delle aiuole del giardino pensile, costituiti da scarico verticale in PVC di diametro interno 9,5 cm. Di colore bianco, base circolare in polietilene ad alta densità per il pozzetto di controllo scarico di diametro esterno 35,5 cm., quattro aperture laterali per inserimento dei tubi di drenaggio, altezza 10 cm., colore nero; anello circolare in polietilene ad alta densità di altezza di 30 cm., diametro esterno di 35,5 cm.., coperchio circolare di chiusura. Fornitura e messa a dimora del verde del giardino pensile - Fornitura e posa in opera di tappeto erboso in zolla di dichondra repens, con diserbo delle erbe infestanti, rimozione dei residui vegetali, fresatura del terreno, concimazione di fondo, stesura su terreno livellato per uno spessore di 5 cm. con mescola di sabbia e lapillo. 10 - Fornitura e messa a dimora di pianta di bouganvillea sanderiana (in vaso di circonferenza 30 cm. e altezza di 2.00/2.50 m.) e di pianta di heder helix (in vaso di diametro 15 cm. e altezza 2.00/2.50 m.) compreso la legatura dei rami della pianta alla struttura metallica del pergolato; - Fornitura e messa a dimora di pianta di citrus aurantium in vaso di circonferenza 50 cm., altezza di 1,5 m,, fusto di 14/16 cm. di diametro; - Fornitura e messa a dimora di piante allevate in vaso di chrysanthemum flutescens, di chlorophytum,di iris xphium, di begonia di colore rosso, rosa, bianco, di lilium , di myosotis, di iberis ; di tagete, di ageratum, di zantedeschia "calla", di anemone ranuncoloides a fiore semplice giallo, di aquilegia, comprendente la piantumazione con la realizzazione della buca, la sistemazione della pianta, il rinterro della fossa, la realizzazione della conca e l’annaffiatura; - Bordura fiorita da realizzare sul perimetro delle aiuole costituita da convallaria japonica e da viola pansé, comprendente la piantumazione con realizzazione della buca, la sistemazione della pianta, il rinterro della fossa, la realizzazione della conca di annaffiatura - Fornitura e messa a dimora di pianta di agave ferox, di agave victoria reginae, di agave attenuata, di agave macrocantha, di dasylirion, da porre a dimora in vasi in cotto festonato di produzione artigianale. Nuovo impianto di irrigazione del giardino pensile - Realizzazione di impianto di irrigazione automatico costituito da un sistema ad aspersione e/o sub-irrigazione su prati con alberature, arbusti e tappezzanti, con prese d'acqua poste nelle vicinanze delle aree da irrigare e con portate proporzionate all'impianto da realizzarsi, con esclusione dei soli impianto sollevamento, filtrazione e trattamento dell’acqua. Restauro del pergolato del giardino pensile - Smontaggio dei tratti delle otto gallerie a botte previo il taglio dei correnti di collegamento e degli archi trasversali, tagli dei due correnti laterali all'imposta della volta a botte per le otto gallerie,; totale ricostruzione della struttura metallica a partire dalla linea d'imposta delle volte a botte sulle colonnine in ghisa, queste la lasciare in situ; - Smontaggio degli otto padiglioni piccoli e dei quattro padiglioni medi, a pianta ottagonale, attraverso il puntellamento di ciascun padiglione con tubolari da ponteggio, taglio del corrente d'imposta, trasporto in officina degli otto padiglioni da utilizzare come sagoma per i nuovi padiglioni ottagonali; 11 - Ricostruzione delle gallerie con volta a botte, dei padiglioni piccoli e dei padiglioni medi, con montaggio di nuovo corrente-trave, a due ferri piatti longitudinali da 40 x 10 mm., fissato alle colonnine mediante piastrine bullonate sui capitelli, realizzazione e montaggio degli archi costituiti da ferro piatto 40 x 10 mm., vincolati a mezzo saldatura al corrente-trave di base, realizzazione e montaggio di correnti di collegamento tra gli archi calandrati, costituiti da ferro piatto 30 x 10 mm., saldati tra gli archi; realizzazione di otto pilastrini poligonali, per il raccordo tra la quota delle colonnine, il primo ordine ottagonale dell'edicola e la fascia di tamburo dell'edicola centrale, in ferro angolare da 60 x 60 x 8 mm. e ferro piatto da 60 x 8 mm., assemblai a mezzo di calastrelli pentagonali; realizzazione di quattro pannelli, di ingombro 60 x 92 cm., realizzazione di quattro archi a pieno centro costituiti da ferro piatto da 40 x 10 mm., calandrati e vincolati a mezzo di saldatura ai pilastri poligonali e al correntetrave sul primo ordine del padiglione, vincolato ai pilastrini poligonali del tamburo mediante saldatura; realizzazione e montaggio di elemento circolare, costituito da ferro piatto 40 x 15 mm., per vincolare con incastri e saldature i raccordi verticali sagomati; realizzazione e montaggio di corrente-trave a pianta circolare per il raccordo degli elementi sagomati dell'ordine inferiore; realizzazione e montaggio di elementi sagomati con doppia curvatura, costituiti da ferro piatto 40 x10 mm., per la configurazione del corrente trave anulare dell'ultimo ordine e il foro dell'impluvium centrale, quest'ultimo costituito da ferro tondo di 16 mm. - Smontaggio dei correnti in ferro piatto da 30 x 10 mm. di collegamento tra le colonnine in ghisa, con recupero parziale dei correnti per il rimontaggio dei due nuovi correnti; ripristino della continuità della superficie esterna delle colonnine; - Rimontaggio dei due correnti longitudinali tra le colonnine in ghisa, riutilizzando due dei correnti smontati, costituiti da ferro piatto 30 x 10 mm.; - Ricostruzione dei quattro elementi terminali costituiti da due ritti, da realizzare con pilastrini composti da due ferri piatti 40 x 10 mm. assemblati con calastrelli da 40 x 10 mm., traverso superiore con due ferri piatti da 40 x 10 mm. assemblati con calastrelli da 40 x 10 mm., traverso inferiore con ferro piatto da 40 x 10 mm., sette cerchi di diametro 30 cm. in ferro quadro da 14 x 14 mm.; - Ricostruzione del padiglione grande a pianta dodecagonale previo puntellamento con tubi da ponteggio per il sostegno alle varie quote d'imposta dei tre ordini di correnti-trave, allo scopo di realizzare i tagli dei vari correnti a più livelli e la sostituzione con nuovi elementi di tutte le parti deteriorate; realizzazione e montaggio dei nuovi correnti-trave al primo livello, per otto lati, costituiti da due ferri piatti longitudinali da 40 x 10 mm., vincolati alle colonnine 12 mediante piastrine bullonate; realizzazione di dodici pilastrini poligonali per il raccordo tra la quota d'imposta dei capitelli delle colonnine ed il primo ordine dodecagonale dell'edicola; realizzazione di otto pannelli di ingombro 140 x 133 cm. per disegnare esagoni centrali e forme trapezoidali ai margini, in ferro a sezione quadra 16 x 16 mm.; realizzazione di due archi a sesto ribassato, costituiti da ferro piatto da 40 x 15 mm., vincolati ai pilastri poligonali e al corrente-traliccio; realizzazione di due archi a pieno centro sui due fronti delle gallerie; traliccio dodecagonale, realizzato da ferri piatti da 40 x 10 mm., vincolato sui lati dei pilastrini e ai cerchi di raccordo; realizzazione e montaggio di nuovo corrente-trave, costituente il secondo ordine del padiglione, a pianta dodecagonale chiusa, realizzato con due ferri piatti longitudinali da 40 x 10 mm. e vincolato ai pilastrini poligonali del tamburo mediante saldatura; realizzazione e montaggio di sessanta cerchi di raccordo tra il ferro piatto inferiore ed il corrente-trave superiore, realizzati con ferro quadro 14 x 14 mm. e diametro 300 mm.; recupero con integrazioni degli elementi a pianta circolare costituiti da ferro piatto 40 x 10 mm. per il raccordo dal corrente-trave del secondo ordine dodecagonale al terzo ordine; realizzazione e montaggio di traliccio a pianta circolare costituito da ferro piatto 40 x 10 mm., vincolato ai raccordi sagomati a mezzo di incastri e saldature; sedici pannelli a croce di S. Andrea costituiti da ferri quadri 14 x 14 mm.; realizzazione e montaggio di correntetrave a pianta circolare; realizzazione e montaggio di elementi sagomati con doppia curvatura per il collegamento del corrente trave anulare dell'ultimo ordine e il foro dell'impluvium centrale in ferro tondo di 16 mm.; - Sverniciatura con strumenti elettromeccanici delle 178 colonnine e dei capitelli in ghisa, dei 240 correnti longitudinali tra le colonnine, dei 64 correnti corti tra le colonnine negli angolo dei padiglioni piccoli e medi, dei 32 elementi curvi di raccordo tra il primo ordine e il secondo ordine del padiglione grande. L’operazione prevede la sverniciatura degli elementi metallici dalla vecchia struttura con una prima passata di flex munito di spazzola metallica circolare, una successiva passata di flex con spazzola abrasiva e una definitiva passata a mano con tela smeriglio. 13 CAPO B RESTAURO DEI BENI STORICO-ARTISTICI DELL’APPARTAMENTO STORICO Il progetto di restauro dei beni storico-artistici dell’Appartamento Storico è motivato della necessità di ampliare l’offerta culturale per il pubblico, al fine di restituire al percorso museale gli ambienti (sale XVIII, XIX, XX e XXI), chiusi da tempo per importanti lavori di adeguamento impiantistico e sottoponendo ad intervento conservativo e/o manutentivo opere d’arte mobili e pertinenze decorative dell’architettura che necessitano di indifferibili interventi di restauro. Scalone monumentale: in marmo, progettato dall’architetto Gaetano Genovese nel corso della ristrutturazione del Palazzo dopo l’incendio del 1837 e compiuto da Francesco Gavaudan nel 1858. - restauro della zoccolatura di breccia del Gargano, delle pareti ricoperte di marmi rosati (portovenere, lumachino di Trapani, mondragone, rosso di Vitulano, breccia rosata di Sicilia), dei bassorilievi in marmo di Carrara con i trofei militari dello scultore Gennaro De Crescenzo e dei bassorilievi allegorici di Salvatore Irdi e di Francesco Liberti; - restauro della balaustra in marmo traforato, eseguita su disegno del Genovese; - restauro e le sculture monumentali in gesso, raffiguranti la “Fortezza” di Antonio Calì, la “Giustizia” di Gennaro Calì, la “Clemenza” di Tito Angelini, la “Prudenza” di Tommaso Solari Sala II: prima anticamera, nota come Sala del Corpo Diplomatico, presenta la volta decorata ad affresco con finitura ad olio, opera del pittore Francesco De Mura, raffigurante L’allegoria delle Virtù di Carlo e Maria Amalia di Sassonia, datato 1739 e di recente sottoposto ad intervento di restauro. - restauro del cornicione in stucco con dorature in oro zecchino, lungo tutto il perimetro della sala, previo consolidamento al fine di evitare problemi legati alla sicurezza e per la corretta presentazione estetica; Sala IV e Sala VII: Le volte delle seconda anticamera (Sala IV) e della sala degli Ambasciatori (Sala VII), decorate con dipinti di Belisario Corenzio e stucchi dorati, si presentano in discreto stato di conservazione. I dipinti, di grande interesse storico-artistico, sono estremamente rappresentativi della prima committenza vicereale che, a pochi anni dall’inizio della costruzione dell’edificio (1600), elaborò un articolato programma iconografico con la glorificazione della casa reale spagnola attraverso la narrazione di avvenimenti passati. I primi documenti sulle volte risalgono al 1611 e vi ricorrono i nomi di alcuni dei più importanti artisti napoletani (Corenzio, 14 Balducci e Caracciolo). I dipinti della Sala IV, scompartiti da stucchi, raffigurano I Fasti di Alfonso d’Aragona (Genova nomina Alfonso suo protettore, Trionfo di Alfonso d’Aragona, Alfonso riceve il toson d’oro, Investitura delle terre concessegli dal papa, Interesse di Alfonso per le lettere e le scienze), e sono databili agli anni ’20 del XVI secolo. I dipinti della Sala VII, antica ‘Galleria’ dove in origine si tenevano le udienze a carattere privato, rappresentano la Celebrazione della Casa di Spagna e risalgono al primo momento decorativo del Palazzo Reale (databili intorno al 1611- 12). Essi rappresentano la Guerra contro Alfonso di Portogallo, la Giornata contro Luigi di Francia, Aiuti portati a Genova, la Giornata contro i mori a Granata ,l’ Entrata trionfale a Barcellona, la Cacciata degli Ebrei,la Scoperta del Nuovo Mondo, il Giuramento del Regno di Sicilia a Filippo III, al centro Ferrante d’Aragona accoglie Francesco di Paola. Al lati della sala tre episodi realizzati in un secondo momento, probabili opere di Massimo Stanzione, Partenza dell’Arciduchessa Marianna d’Austria da Finale Ligure per Madrid, Ingresso di Marianna a Madrid, Nozze di Marianna con Filippo IV sono cronache di eventi avvenuti nel 1649, quando Marianna sposò il re di Spagna, di 29 anni più vecchio di lei. Tutti i dipinti sono inquadrati da pregevoli stucchi dorati. - intervento di manutenzione, consistente nella spolveratura di tutte le superfici dipinte; - restauro degli stucchi che inquadrano le scene di entrambi i cicli decorativi, in cattivo stato di conservazione e interessati da fenomeni di dissesto e perdita di elementi decorativi. L’intervento consiste nella preventiva asportazione a secco dei depositi superficiali incoerenti, nel ristabilimento parziale dell’adesione e della coesione delle scaglie di lamina metallica sollevate, nel consolidamento degli intonaci, nell'integrazione pittorica di lacune ed abrasioni e nelle dorature in lamina metallica. Sala XII. Il riquadro centrale ad affresco di Gennaro Maldarelli raffigura Tancredi che rimanda Costanza all’imperatore Arrigo VI, firmato e datato 1840, è riquadrato da stucchi di Costantino Becalli e recano gli stemmi delle province del Regno. - restauro degli stucchi di inquadramento della scena dipinta, in cattivo stato di conservazione e interessati, a partire dal nel 2004, dalla progressiva caduta di frammenti delle modanature e da fenomeni di dissesto e perdita di elementi decorativi. L’intervento consiste nella preventiva asportazione a secco dei depositi superficiali incoerenti, nel ristabilimento parziale dell’adesione e della coesione delle scaglie di lamina metallica sollevate, nel consolidamento degli intonaci, nell'integrazione pittorica di lacune ed abrasioni e nelle dorature in lamina metallica. Sala XIV, Sala XV, Sala XVI, Sala XXIV e Sala XXV. Le preziose volte decorate con dorature e stucchi, sono state realizzate a partire dalla metà del Settecento, regnante di Carlo di Borbone. Nella sala XIV la volta, opera dell’ornamentista Giovan Battista Natali, è caratterizzata 15 dalla presenza di motivi a forma di cigni, putti, colombe, reti e mensole. Nella sala XV il soffitto con stucchi e dorature, contemporaneo al precedente, è decorato con trofei e stemmi. Decorazioni in stucco bianco ed oro con motivi a rete caratterizzano anche le volte delle Sale XVI, XXIV e XXV. - restauro delle volte con asportazione a secco dei depositi superficiali; ristabilimento dell’adesione e della coesione delle scaglie di lamina metallica sollevate e consolidamento degli intonaci; integrazione delle parti plastiche del modellato, delle lacune, delle abrasioni e della lamina metallica. Sala V: Il soffitto è opera di Giuseppe Cammarano, firmato e datato 1818, raffigura Pallade che incorona la Virtù. Il cornicione è in stucco dorato. - restauro delle volte con asportazione a secco dei depositi superficiali; ristabilimento dell’adesione e della coesione delle scaglie di lamina metallica sollevate e consolidamento degli intonaci; integrazione delle parti plastiche del modellato, delle lacune, delle abrasioni e della lamina metallica. Sala del Trono (Sala VI). Il soffitto della Sala del Trono è decorato con altorilievi raffiguranti le quattordici Province del Regno, attribuiti al Becalli. - restauro del soffitto con consolidamento delle zone decoese, recupero della tinta originale del fondo, ridipinto nel corso di restauri post-bellici, pulitura delle parti decorate con lamina d’oro. Sala XVII , Sala XVIII, Sala XIX. Il soffitto della Sala XVII è opera ottocentesca realizzata su disegno del Genovese; quello della Sala XVIII è opera del decoratore Gennaro Aveta e quello della Sala XIX è decorato a stucchi bianchi e oro, con placche e simboli di Napoli e della Trinacria, sullo stile Genovese-Aveta. - restauro del soffitto con consolidamento delle zone decoese, pulitura delle parti decorate ed interventi, se necessari in corso d’opera, di pulitura dell’estradosso delle volte. Sala XVIII, Sala XIX. La prima sala è dedicata alla pittura emiliana mentre nella seconda sono ospitate le nature morte. Attualmente risultano prive di tappezzerie a seguito di interventi di consolidamento delle murature effettuati dopo il sisma del 1980. - posa in opera di nuove tappezzerie, ispirate per colore e tipologia a quelle presenti su sedie e sgabelli che sono pertinenti alle due sale. Sala III, Sala XX, Sala XXI. La Sala III è un piccolo ambiente di gusto neoclassico, la Sala XX è conosciuta anche come Sala delle Colonne e la Sala XXI è detta anche Sala degli Specchi o dei Pilastri. - saggi stratigrafici per la ricerca delle cromie originali e nuova tinteggiatura con colori e materiali idonei. 16 Corridoio. La Sala del Trono è separata dal “Passaggetto del Generale” tramite un breve corridoio finemente decorato da stucchi ed ori, con figure di amorini e baccanti, uccelli e fiori, probabilmente riferibili alla bottega dei Beccalli. - Restauro completo e consolidamento delle superfici, recupero del colore originale del fondo e delle dorature pesantemente ripassate a porporina. Nell’intero ambiente, compreso il soffitto. “Passaggetto del generale”. L’ambiente è caratterizzato da un controsoffitto in cartongesso e da una moquette sul pavimento. - intervento di revisione museografica, la rimozione del controsoffitto in cartongesso e della moquette, riallestimento di parte degli arredi esposti. Porte settecentesche. Le porte settecentesche dell’Appartamento reale furono realizzate per la maggior parte tra il 1775 ed il 1776, forse nella bottega del pittore Antonio Dominici. Si tratta di pregevolissimi manufatti, con decorazione policroma su fondo oro che riecheggia la ripresa di motivi delle grottesche pompeiane. La maggior parte versa in cattivo stato di conservazione essendo interessata da dissesti e sconnessioni. Molte delle modanature e dei motivi ornamentali sono stati ‘ripassati’ nel corso di pregressi ed approssimativi interventi di manutenzione. - intervento di disinfestazione e consolidamento, asportazione delle modanature false e non idonee, risanamento delle fratture del legno, pulitura delle superfici dorate e policrome, ricostruzione e stuccatura delle lacune del supporto ligneo, integrazione delle modanature mancanti, integrazione della doratura e delle policromia. - restauro e verifica dei cardini e delle serrature. Tappezzerie. Le tappezzerie che decorano le pareti dell’Appartamento Storico del Palazzo Reale di Napoli versano in grave stato di degrado. Distrutte le tappezzerie originali nel corso della II guerra mondiale, quando il complesso monumentale divenne sede delle truppe anglo-americane, quelle attualmente in opera furono realizzate negli anni del secondo dopoguerra, in occasione del riallestimento del Museo. Pregevole testimonianza dell’artigianato artistico della metà del secolo scorso, i tessuti, realizzati nelle fabbriche di San Leucio, utilizzando gli antichi telai a mano, costituiscono oggi parte integrante della storia dell’Appartamento Reale, ed in particolare documentano le scelte museali ed allestitive di Felice De Filippis, instancabile curatore delle collezioni in quegli anni. - manutenzione straordinaria dei tessuti sulle pareti e dei tendaggi, consistente nelle operazioni di smontaggio, spolveratura e, ove possibile, lavaggio, per i manufatti ubicati nelle Sale XI, XII, XIII, XIV, XV, XVI, XVII, XXIII. Per le restanti tende, in migliore stato di conservazione, l’intervento prevede un limitato o semplice manutenzione ordinaria. Nelle 17 Sale XVIII e XIX, è previsto il rifacimento delle tappezzerie, la messa in opera delle tende, sempre rifacendosi al tessuto presente sulle poltrone e sulle sedie. Poltrone, sedie, sgabelli e divani. di varie epoche e stili, le poltrone, le sedie, gli sgabelli e i divani presentano gravi fenomeni di degrado sotto l’aspetto conservativo. La parte lignea, che costituisce la struttura è interessata, oltre che da attacchi di insetti xilofagi, da gravi fenomeni di dissesto e dalla diffusa presenza di fenomeni di sollevamento della lamina metallica e degli strati di finitura. - intervento di restauro consistente nelle preliminari operazioni di disinfestazione e consolidamento delle parti strutturali, fissaggio delle superfici e di tutte le parti applicate, fissaggio della lamina metallica e di tutti gli strati pittorici di finitura. - pulitura dei manufatti valutando, caso per caso, l’opportunità di riportare alla luce le cromie originali, ove ricoperte da ridipinture, o di conservare gli strati pittorici attualmente a vista. - stuccatura delle lacune e delle lesioni, integrazione plastica delle modanature e delle parti mancanti ed integrazione pittorica delle stesse. - lucidatura e protezione finale delle parti lignee. - intervento conservativo, simile a quello effettuato per le tappezzerie, per la parte tessile (seduta e schienale). Consolles e specchiere. Le consolles e le specchiere complessivamente appaiono in uno stato di conservazione migliore rispetto al restante mobilio dell’Appartamento Storico. - interventi mirati ad una migliore presentazione estetica, limitando il restauro completo soltanto ai casi di maggior degrado. Pavimenti in marmo. In tutte le sale dell’Appartamento Storico il pavimento in marmo, risalente al periodo post-bellico, presenta sconnessioni, sollevamenti e mancanze. Detti danni, oltre ad essere esteticamente incompatibili con l’estetica del Museo, rappresentano un pericolo per i visitatori e per il personale. - intervento di restauro dei pavimenti in marmo e del pavimento in parquet del Salone d’Ercole (sala XXII), sconnesso e indebolito dagli attacchi di anobidi. - consolidamento e restauro nel Salone d’Ercole del cornicione in stucco sulla parete di confine con la Cappella Palatina. Lambris e ornie . In tutte le sale i lambris in finto marmo presentano rigonfiamenti, spatinature e cadute di colore. - restauro e pulitura dei lambris e restauro e pulitura di tutte le ornie delle porte, realizzate in marmo con zone anche in finto marmo. 18 Cappella Palatina Cappella Palatina. Spazio adibito alle cerimonie e alle attività religiose della Corte a partire dalla metà del Seicento, la Cappella Palatina non presenta più l’originario assetto barocco, perduto nel corso dei rifacimenti ottocenteschi, ad eccezione di alcuni affreschi, opera di Giacomo del Po, terminati nel 1707. Le tempere degli Angeli festanti con palme e rami sono opera di Giuseppe Cammarano, che le eseguì tra il 1808 e il 1815. Dell’ stesso autore nell’abside sono visibili le Allegorie della Fede, Speranza, Religione e Carità. Allo stesso autore appartiene la decorazione del cassettonato dell’abside, di ispirazione neo-bizantina, con raffigurazioni di Dio Padre tra Cristo, la Madonna, gli Evangelisti, Angeli e Cherubini. - restauro delle figure di due angeli nei triangoli ai lati dell’arco trionfale, sull’altare maggiore. - restauro della parte al di sotto della cornice marcapiano con motivo a finto bugnato con dipinti a rami d’ulivo. - restauro delle Allegorie della Fede, Speranza, Religione e Carità”, del cassettonato dell’abside con raffigurazioni di “Dio Padre tra Cristo, la Madonna, gli Evangelisti, Angeli e Cherubini. A completamento degli interventi di restauro, per consentire una migliore presentazione estetica del Museo dell’Appartamento Storico e la migliore conservazione dei restauri effettuati, si provvederà a dotare tutti gli infissi di tende bianche leggere che, unitamente alle pellicole anti raggi UVA, che saranno poste sui vetri dei balconi, contribuiranno alla protezione dai raggi solari. Saranno inoltre acquistati sul mercato, o appositamente progettati, fermaporte per le porte interne decorate. Si provvederà, infine, alla realizzazione di un sistema modulare di sospensione dei dipinti alle pareti e di un sistema colonnine-dissuasori portamessaggio e di cartellini per la descrizione delle opere. In sintesi, l’intervento restauro dei beni storico-artistici dell’Appartamento Storico prevede: Restauro dei cornicioni; restauro dei battiscopa in marmo; spolveratura e restauro o rifacimento delle tappezzerie; spolveratura e restauro o rifacimento delle tende; restauro del pavimento; restauro delle ornie in marmo; restauro degli imbotti in legno laccato bianco con modanature argento e mecca; restauro delle zoccolature in finto marmo; spolveratura delle volte; restauro dei lambris; restauro della statua in marmo; saggi e tinteggiature; restauro delle volte e delle pareti; restauro della tela della volta; restauro di dipinti su tela; restauro di dipinti su tavola; restauro di cornice lignea; restauro di consolles; restauro di specchiere; restauro di portapiante/fioriere; restauro di divani; restauro di poltrone; restauro di sedie; restauro di sgabelli; restauro di tavolo; restauro di tavolino biedermeier; restauro di tavolino da parete egittizzante; restauro di parafuoco; restauro di altare in legno decorato; restauro di affreschi triangolari laterali sull’arco di altare; restauro di 19 zinefre; restauro di pavimento in legno; restauro di porte settecentesche; restauro dello scalone, delle pareti e delle balaustre in marmo; restauro di statue dello scalone; restauro di squarci degli ingressi allo scalone; restauro di scuri dei balconi; fornitura e posa in opera pannelli portamessaggio 20 CAPO C ADEGUAMENTO FUNZIONALE ED IMPIANTISTICO, ALLESTIMENTO DEGLI AMBIENTI DESTINATI A BIGLIETTERIA, DIDATTICA/NURSERY, LABORATORI DI RESTAURO E DEPOSITI VISITABILI Stato attuale Il Palazzo Reale di Napoli è stato dotato alla fine degli anni novanta del Novecento di un sistema di accoglienza che comprende una sala per cento posti all'ingresso di piazza Trieste e Trento e un percorso di accesso con biglietteria, guardaroba e bookshop in sei vani comunicanti a pianterreno tra l'ingresso di piazza Plebiscito e quello di piazza Trieste e Trento. Tale percorso, ricavato nei vani che prospettano sul porticato di piazza Plebiscito, comprende due aree espositive degli scavi effettuati durante i lavori, che hanno messo in evidenza un muraglione di età vicereale e una pavimentazione cinquecentesca con pozzo di fontana, pieno di materiali di diversa natura e di grande interesse documentario. Nel 2007, inoltre, è stato allestito, con apertura sul cortile d'Onore in prossimità dell'ascensore, un punto di accoglienza per gli utenti disabili, la sala DAI, con attrezzature per la comprensione facilitata dei contenuti del museo per non vedenti, persone sorde e persone Down, servita da personale formato. Per quanto riguarda il percorso di accoglienza allestito negli anni novanta, non solo necessita di manutenzione straordinaria degli ambienti e degli arredi per riparare i danni dovuti all'uso durato oltre un decennio, ma anche di un ripensamento e una rifunzionalizzazione legati alle esigenze che si sono progressivamente evidenziate. Infatti: 1) La Sala Accoglienza viene usata come sala conferenze, anche per enti e fruitori esterni, pertanto non è disponibile come aula di accoglienza didattica per le scolaresche; essa non è dotata di impianto di amplificazione e videoproiezione fissi, ma di volta in volta attrezzata con apparecchiature mobili e mal funzionanti. Manca inoltre di apparecchio per collegamento streaming, manca di un sistema funzionale di oscuramento per le proiezioni. 2) Il percorso di accesso al museo, allestito in origine anche come bookshop, vede attualmente in uso solo il vano biglietteria, per vicende legate alla gestione del Servizio Aggiuntivo. L'ingresso al museo avviene attraverso un varco aperto tra il corpo meridionale e lo Scalone, al quale si arriva quindi lateralmente. Proprio nei pressi dell'apertura del varco è presente un tornello in disuso che occlude l'accesso di sedie a rotelle. Gli spazi e i mobili della libreria 21 sono disallestiti e privi di funzione. Manca un servizio di prima informazione e di rilevamento dell'utenza, se non attraverso il personale di Biglietteria. Per quanto riguarda il Servizio per le persone con disabilità, la Sala Dai svolge anche ruolo di accoglienza in senso universale, ma il suo sviluppo limitato (circa 30 mq) è del tutto insufficiente per assolvere funzione di sezione didattica, se non per singoli gruppi classe con ragazzi disabili: 3) manca quindi uno spazio per l'accoglienza delle scuole, del quale si avverte la mancanza, sia dal punto di vista strettamente logistico, come punto di riferimento delle scolaresche che in gran numero visitano il Palazzo Reale (nell'anno scolastico 2012-2013 sono stati censiti 30.823 ingressi di studenti, per un totale di 1027 gruppi scolastici) sia come spazio didattico, di dialogo con gli insegnanti e di applicazioni di laboratorio. 4) per quanto riguarda l'ampliamento dell'offerta di fruizione, può essere attuato rendendo visitabili in occasioni specifiche il deposito dei dipinti nell'ammezzato, e allestendo in quello adiacente - un ambiente storicamente usato come cucina reale, nel quale fortunatamente non sono state mai rimosse le mensole a parete in legno verniciato color avorio per gli utensili, e un focolaio maiolicato, – la serie di rami da cucina pure conservati in altri depositi e del tutto inediti. Progetto di potenziamento dell'accoglienza L’ipotesi progettuale è stata formulata tenendo conto della prevista dislocazione del bookshop in altri ambienti a pianterreno nel cortile d'onore, con la possibilità quindi, negli ambienti ormai vuoti, di arricchire il percorso di accesso con una sezione espositiva di racconto del contesto urbanistico e della storia del Palazzo e con un punto di sosta per i visitatori, seguendo un criterio di riuso e rifunzionalizzazione degli spazi e degli arredi già esistenti, con significative integrazioni. Prevede inoltre l' apertura e l'allestimento, in cinque ambienti del porticato di fronte alla biglietteria, già restaurati e resi disponibili, di una nuova sezione didattica strutturata per l'accoglienza delle scuole. Negli ammezzati adiacenti il Laboratorio di restauro, che sarà ampliato e meglio strutturato nel contesto dello stesso progetto, i depositi dei dipinti e delle cornici saranno adeguati con nuove attrezzature: poiché il deposito delle cornici si trova negli ambienti delle antiche cucine, e d'altra parte nel deposito “Foriera” e “Cerullo” si conservano le grandi pentole di rame della Reggia, si intende riallestire la cucina di Palazzo e aprirla alla visita pubblica. 22 Biglietteria Il progetto prevede che nella futura gestione si mantengano, negli spazi indicati, contiguità e compresenza di uso istituzionale e gestione in concessione, in modo da consentire l'allestimento di una nuova sezione museale introduttiva con i reperti ritrovati durante lavori di realizzazione della biglietteria (alla fine degli anni Novanta) e la creazione di un punto di informazione, orientamento e raccolta dati sui visitatori da parte del personale di vigilanza del MIBAC. Il progetto prevede inoltre la possibilità di apertura della biglietteria con orari e postazioni flessibili, in coincidenza con gli spettacoli serali nel Teatrino di Corte. Il percorso di accesso sarà arricchito di una sezione espositiva di introduzione alla visita di Palazzo Reale, con la esposizione dei cinque pregevoli modellini lignei realizzati dall'architetto Gaetano Genovese per la presentazione del restauro ottocentesco del Palazzo, oltre al modello del Palazzo nel 1811 attribuito ad Antonio Niccolini ( modellini attualmente privi di collocazione e allogati nella Cappella Reale), e con la esposizione in vetrine dei reperti, soprattutto quelli in ceramica, dello scavo del pozzo di fontana aperto nel selciato cinquecentesco e ritrovato a suo tempo nel corso dei lavori, oggetti quindi tutti provenienti da una discarica chiusa nel 1599, significativi del vissuto della corte e dell'area urbana alla fine del Cinquecento. I reperti sono stati oggetto di pre catalogazione e si trovano in deposito. Per i più interessanti tra essi (maioliche di Castelli di varie forme, bianche o policrome) è da prevedere il restauro e l'esposizione in vetrine illuminate, sulle pareti di fronte allo scavo. Si prevede inoltre la divaricazione razionale dei flussi di accesso e di uscita del pubblico, mediante l'ampliamento a norma del varco esistente – da usare solo nella direzione di entrata – e l'apertura di un nuovo varco, nella parete destra tompagnata del quarto vano, in corrispondenza di un portone, attualmente appunto murato, sul cortile d'onore. Pertanto, per il flusso di uscita dal museo, verrà a ripristinarsi il passaggio dalla vetrata centrale dello Scalone (da tenere aperta nelle stagioni calda e temperata) o da quella laterale (nel periodo invernale), il ritorno attraverso il nuovo varco, per rientrare negli spazi di accoglienza e ritirare gli oggetti riposti al guardaroba, e l'uscita dalla porta più vicina a piazza Trieste e Trento (vedi grafici allegati). Il bancone guardaroba, da rinnovare e da collocare trasversalmente - in modo da consentire la fuoriuscita del pubblico, dopo la visita, dal varco prima indicato, mantenendo comunque una prospettiva frontale, di incontro, per l'utenza che accede nel museo - dovrà essere concepito anche per contenere una postazione di accoglienza con distribuzione di materiale informativo e attività di rilevamento statistico e monitoraggio del pubblico. 23 Sezione didattica A tale funzione sono stati destinati cinque vani su due livelli (pianterreno e ammezzato) del braccio di porticato su piazza Plebiscito dal lato di via Cesario Console. Gli ambienti, aperti anche sul Cortile d'onore consentono di progettare una struttura piccola ma diversificata, gestita dal Servizio Educativo con il personale interno, e in grado di ospitare anche attività proposte da singole scuole o dai privati (Servizio Aggiuntivo), purché compatibili con le linee progettuali della Soprintendenza. A pianterreno si può allestire uno spazio di accoglienza con panche - contenitori degli zaini e una sala dedicata agli strumenti per la visita generale del Palazzo: una lavagna digitale con schermo applicato sulla parete di fondo del secondo ambiente consentirà la proiezione la consultazione dei materiali digitali già esistenti o da incrementare sui contenuti del Palazzo, o video, oltre a consentire approfondimenti modulati secondo le classi di età e la impostazione degli studi. La sala può accogliere trenta sedie, con una estensione a 42 occupando lo spazio utile del primo vano: le pareti saranno corredate da pannelli didattici illustrati, di aiuto alla lettura architettonica e storico artistica del monumento, e di suggerimento dei diversi itinerari possibili nella visita. Nel vano a sinistra, di servizio per gli impianti, si potrà ricavare un deposito per le sedie pieghevoli. 24 E' prevista la dotazione di quattro sedute estensibili in materiale riciclato, di facile trasporto, che potranno essere utili per allestire situazioni temporanee di ascolto comodo all'aperto nel cortile oppure nelle stesse sale del museo al primo piano. La sala è aperta per il deflusso sul cortile d'onore, e provvista di uscita di sicurezza anche sul porticato verso la piazza. Il piano ammezzato è raggiungibile da una scaletta settecentesca di servizio aperta nel primo ambiente, tuttavia è accessibile dall'ascensore collocato nell'angolo a sud ovest, già attrezzato di una fermata intermedia, ora esclusa, appunto all'ammezzato. E' dotato di servizi igienici. L'uscita di sicurezza conduce ad una stanza che dà accesso a un corridoio che porta alla scala a sinistra dell'ascensore. Le due aule centrali più ampie, di suggestivo affaccio sotto gli arconi dei due porticati simmetrici, si allestiranno come due aule di laboratorio tematico, uno sulle “tecniche e i materiali dell'arte” e la seconda sui “generi e iconografia”. I due temi prescelti sono tali da consentire una strutturazione chiara delle direzioni di approfondimento intorno ai contenuti del museo, come orientamento all'approccio storico artistico. La prima aula sarà allestita con la collaborazione del Laboratorio di restauro del Palazzo Reale, e conterrà, conservati in un armadio con ante vetrate, i materiali essenziali di pittura scultura e ebanisteria (pigmenti in polvere, pietre di vernice mastice, pece greca, ferri da intagliatore, diversi tipi di legno, foglia d'oro, gesso di Bologna, colla di coniglio, chiodi forgiati, marmo etc.). Il tavolo centrale (14 posti più uno per il docente) è concepito con elementi modulari, che possono essere disposti in modo diverso per attività laboratoriali di singoli o per ascolto collettivo. Da prevedere pannelli didattici con riproduzioni delle tavole dell' Encyclopedie. La sala dei generi e iconografia avrà a disposizione una piccola biblioteca dei testi riguardanti il Palazzo Reale, in consultazione e in uso presso la sala stessa, una lavagna digitale per studi di paragone e associazioni tra opere o tra generi artistici, musicali, e letterari, con panche per la visione (20 posti), uno specchio per pose di autoritratto o prove di tableaux vivant, oggetti e giochi sul tema (puzzle, camera ottica, lenti di vario tipo). La sala più vicina alla scaletta sarà adibita, con una lavagna digitale e sedie pieghevoli, alle occasioni di approfondimento – in particolare per gli insegnanti – delle mostre temporanee ospitate nel Palazzo. E' prevista una somma per la pubblicazione di materiale informativo, piantine, quaderni e schede tematiche per le attività didattiche. Nei grafici che seguono è stata simulata la disposizione di arredi, suppellettili e attrezzature, di cui l’appalto contempla la fornitura in opera comprensiva di montaggio ed assemblaggio, con una possibile soluzione alternativa in relazione al piano ammezzato. 25 26 27 28 Laboratori/depositi visitabili e cucine borboniche Nonostante l'allestimento fitto dei dipinti nelle sale visitabili dell'Appartamento Storico, le circostanze storiche che hanno ridotto – per l'allestimento della Biblioteca Nazionale Vittorio Emanuele III – l'assetto arredato del Palazzo Reale ai soli appartamenti di etichetta, corrispondenti a 30 sale del piano nobile, comporta la conservazione in deposito di circa 200 dipinti e di numerosissime cornici e bastoni da tenda di legno intagliato dell'Ottocento. Attualmente i dipinti sono fissati su grate metalliche fisse, e la superficie che si rende per questo disponibile non è sufficiente, né per la collocazione di tutti i dipinti – molti dei quali sono accantonati a terra su supporti di legno - né per sopperire alle necessità temporanee di ricovero di dipinti per mostre o provvisori disallestimenti di parte del percorso di visita, smontaggi che possono rendersi necessari per ragioni diverse, come lavori edili etc. Pertanto il progetto generale prevede l'installazione di grate moderne estraibili, sulle quali collocare i dipinti secondo i formati o altri criteri di opportunità conservativa o di consultazione. Riguardo ai bastoni per tenda, denominati nella terminologia antica “zinefre”, si trovano depositati in verticale, saranno invece esposti in sequenza orizzontale su supporti a parete che consentiranno la loro corretta osservazione, come dettaglio significativo della storia dell'arredo degli interni, e il loro ordinato deposito. Uno dei pochi settori funzionali della antica residenza borbonica che è possibile ricostruire è quello delle cucine, dal momento che si conservano nei depositi detti della Foriera oltre un centinaio di rami da cucina, sopravvissuti alle requisizioni belliche. Si tratta di casseruole, polsonetti, grandi pentole, stampi per dolci, gelatiere, colabrodi, che recano il marchio RR (Reale Ramaglietto), o altri marchi coronati, e provengono oltre che dal palazzo, anche da residenze soppresse come Quisisana o Chiatamone. Alcune sono datate, e in ogni caso costituiscono un oggetto di grande curiosità ed interesse per il pubblico, suscettibile di molti collegamenti con la storia della cultura materiale nell'Ottocento a Napoli, con particolare riferimento alla vita di corte. Poiché, come riferito sopra, nel deposito detto delle Cornici nell'ammezzato, si trova ben conservato l'interno della principale cucina della Reggia, con mensole dipinte color avorio sulle quali si usava conservare le pentole, oltre che grandi banconi maiolicati a parete, è possibile allestire un deposito visitabile nella cucina stessa, trovano soluzioni espositive che consentano la conservazione e anche la valorizzazione di queste suppellettili, corredate da supporti espositivi e/o multimediali che ne illustrino l'uso nella preparazione delle vivande parte del menu di casa reale (largamente documentati nei fondi dell'Archivio di Stato di Napoli). La conoscenza e la messa in luce di questo aspetto funzionale della storica residenza può senz'altro proporsi come originale ampliamento degli standard di fruizione del museo del Palazzo 29 reale, che nel piano Nobile conserva gli interni sontuosamente arredati, e con questo settore di progetto, nel piano ammezzato, riproporrà un interno pur esso storico, ma di servizio e di interesse etnoantropologico. Principali categorie di opere Le principali categorie di lavori previste in progetto per i tre blocchi di ambienti interessati dall’intervento afferiscono alle seguenti tipologie di intervento: opere murarie connesse al risanamento conservativo (eliminazione elementi spuri e trasformazioni incongrue) ed all’adeguamento funzionale, consolidamenti murari, restauri/integrazioni, adeguamenti impiantistici, realizzazione di strutture di sostegno per componenti allestitive speciali (rastrelliere portaquadri), allestimenti. Si riportano di seguito le scelte progettuali e le connesse lavorazioni. Laboratori/depositi visitabili ed ex cucine borboniche 1) Opere di risanamento conservativo e adeguamento funzionale: in conformità con la proposta di rifunzionalizzazione degli spazi interessati, dettata peraltro dal duplice intento di restituire decoro formale agli ambienti oggetto d’intervento e di ampliare l’offerta di visita valorizzando le destinazioni d’uso originarie (cucine di corte) di questa parte del Palazzo attraverso il riallestimento delle antiche suppellettili; si provvederà, quindi, a demolire tutti i divisori e le soppalcature che hanno alterato l’originaria configurazione degli spazi, destinati in tempi più recenti a locali di servizio in buona parte ormai inutilizzati, ed a riconfigurare vani di passaggio occlusi (v. tav. C.2) per rendere più razionali e sicuri i percorsi interni e migliorare la funzionalità di laboratori e depositi; si provvederà altresì alla rimozione e sostituzione, con componenti compatibili, di tutte le opere di finitura (tinteggiature, intonaci, pavimentazioni e sottofondi, infissi interni, igienici, ecc.) realizzate con tecniche e materiali incongrui; è infine prevista l’installazione di porte antipanico lungo i percorsi di visita. 2) Consolidamenti murari: sulla scorta del rilievo dei quadri fessurativi e dell’analisi del danno (v. tav. C.3), si sono previste due tipologie di intervento, a bassa invasività, in riferimento alla componenti strutturali interessate: sulle volte e gli architravi si interverrà con la realizzazione di fasciature/cerchiature di tessuto in fibre continue bidirezionali di carbonio, mentre, per le strutture murarie in elevazione si procederà a sarcire le lesioni con tecnica tradizionale e materiale identico all’originale (catenelle di mattoni in muratura di tufo). 3) Restauri/integrazioni: si procederà al restauro (revisione delle superfici e dei supporti, pulitura, eventuale consolidamento e trattamenti superficiali) di tutte quelle finiture, 30 ascrivibili a trasformazioni storiche derivanti da adattamenti all’evoluzione del gusto, che conservano, sia pure parzialmente riconoscibili, i caratteri originari, nonché all’integrazione delle lacune curandone particolarmente l’affinità plastica e cromatica con le superfici contigue (v. tav. C.3); nello specifico si prevede l’intervento su tutti gli elementi lapidei (naturali e artificiali) pavimentali, di rivestimento e decorativi (utilizzando le tecniche più appropriate alla particolare composizione materica della singola componente -marmi, pietra lavica, cotti, cotti maiolicati, battuti alla veneziana-); analogamente si procederà per le decorazioni pittoriche a olio e tempera di volte e pareti, ove presenti, e per intonaci e tinteggiature d’epoca, previa accurata revisione, nonché per tutti gli infissi interni; i rifacimenti sostitutivi, previsti esclusivamente su componenti spurie, saranno realizzati con materiali e tecniche compatibili con le esigenze di tutela del monumento. 4) Adeguamenti impiantistici: saranno realizzati tutti gli adeguamenti impiantistici necessari alla messa a norma ed alla prevista rifunzionalizzazione (v. tav. C.4); in particolare si agirà sull’impianto elettrico per rendere possibile lo svolgimento, all’interno del laboratorio di restauro, che risulta ampliato e arricchito di speciali tipologie di lavorazione, delle fasi di pulitura e verniciatura con il connesso impianto di aspirazione-filtrazione ed espulsione delle polveri, oltre a quello di rilevamento incendi; si prevede, altresì, l’estensione dell’impianto antintrusione; per una dettagliata descrizione si rinvia alla relazione impiantistica specialistica ed agli elaborati grafici di progetto. 5) Strutture di sostegno per componenti allestitive speciali (rastrelliere portaquadri): al fine di evitare sovraccarichi localizzati alle strutture voltate sottostanti il piano ammezzato, si è prevista la realizzazione di pedane strutturali di sostegno delle rastrelliere blindate scorrevoli all’interno del deposito quadri ed in quelle parti delle ex cucine borboniche destinate a svolgere anche tale funzione (v. tavv. C.3 e C.4); le suddette strutture (v. tav. C.3), vincolate ai muri portanti delle sale interessate, saranno costituite, giusto analisi dei carichi e verifiche effettuate, da un’orditura principale realizzata con profilati in acciaio IPE 220 e da un’orditura secondaria formata con profilati IPE 80. 6) Allestimenti: per l’allestimento degli ambienti del deposito quadri e delle ex cucine borboniche si prevede la fornitura in opera, compreso assemblaggio e montaggio, di rastrelliere di sicurezza scorrevoli senza binario (escluso, quest’ultimo, sia per motivi di sicurezza che di rispetto del decoro formale delle sale interessate) con caratteristiche distributive, tipologiche e funzionali analoghe a quelle rappresentate nella tav. C.5; per l’allestimento dell’ex deposito Cerullo (che costituisce l’ampliamento della sezione dei laboratori di restauro con la creazione di un idoneo magazzino di stoccaggio dei materiali e 31 prodotti utilizzati per le connesse lavorazioni, una sala per la pulitura, una sala per la verniciatura, una sala per l’integrazione pittorica) è prevista la fornitura e l’installazione di un idoneo armadio di sicurezza resistente al fuoco e dotato di aspiratore i box metallico, di un gruppo carrellato aspirante per polveri e vapori compreso la messa in esercizio, di una cabina di verniciatura con relativo impianto di aspirazione, filtraggio ed espulsione. Biglietteria Le opere previste all’interno degli ambienti destinati a biglietteria consistono: nella riapertura di antichi varchi occlusi essenziali per la razionalizzazione dei percorsi e dei flussi e nella revisione con integrazione di tutte le componenti di finitura ammalorate (pavimenti e substrati, intonaci, tinteggiature, ecc.) (v. tav. C.7), nel riallestimento, come da progetto e particolari esecutivi (v. tavv. da C.8 a seguire), dei suddetti spazi con componenti ed arredi da realizzare, assemblare e montare in opera. Didattica Per tali ambienti, già restaurati ed adeguati con un precedente intervento, l’appalto contempla la fornitura in opera (comprensiva di montaggio ed assemblaggio) di arredi, suppellettili e attrezzature (disposti secondo gli schemi grafici riportati nella precedente sezione e in numero e con caratteristiche dettagliatamente riportate nel computo metrico di progetto). Non sono previste altre tipologie di opere se non quelle accessorie, non esattamente quantizzabili e a cui si provvederà con liste in economia, strettamente funzionali all’allestimento delle sale. IMPIANTI ELETTRICI Il presente appalto ha per oggetto l'esecuzione di tutti gli impianti elettrici necessari a dare completi e funzionanti gli impianti elettrici per l’illuminazione e f.m. dei locali “Laboratori” del Palazzo Reale di Napoli destinati a sale espositive e laboratori nell’ambito del restauro ed adeguamento degli ambienti. La consistenza degli impianti, è definita dai disegni, dalle descrizioni e dalle specifiche tecniche facenti parte della presente relazione. Il progetto è stato elaborato secondo le vigenti Norme in materia di installazione di impianti, di sicurezza, igiene sul lavoro e prevenzione incendi. 32 Dati tecnici generali e normativa di riferimento Gli impianti saranno conformi alle vigenti Norme con particolare riferimento a: • DPR 547 del 27/4/55 e successivi aggiornamenti • CEI EN 52522 Impianti elettrici con tensione superiore a 1 kV in corrente alternata, fasc. 5025 del 01/1999 e 03/2011 • CEI EN 61936 Impianti elettrici con tensione superiore a 1 kV in corrente alternata, prescrizioni comuni del 03/2011 • CEI 11-17 Impianti di produzione trasporto e distribuzione di energia elettrica linee in cavo - fasc.8402 del 07/2006 • CEI 11-35 Guida all’esecuzione delle cabine elettriche d’utente - fasc.7491 del 12/2004 • CEI 11-37 Guida all’esecuzione degli impianti di terra di stabilimenti fasc. 6957 del 07/2003 • CEI 17-13/1-2-3 Apparecchiature costruite in fabbrica (ACF) – fasc. 1433. • CEI 17-5 Interruttori automatici con tensione nominale non superiore a 1000 V fasc.1036 • CEI 20-20 Cavi isolati con polivinilcloruro con tensione nominale Uo/U non superiore a 450/750 V - fasc.1345 • CEI 23-9 Piccoli apparecchi di comando non automatici per tensione nominale fino a 380V destinati ad usi domestici e similari - fasc. 823 • CEI 23-14 Tubi flessibili in PVC e loro accessori - fasc. 297 • CEI 23-3 Interruttori automatici di sovraccarico per tensioni non superiori a 425V fasc. 1550 • CEI 23-8 Tubi protettivi rigidi in PVC e accessori fasc.335 • CEI 23-18 Interruttori differenziali per usi domestici e similari e interruttori differenziali con sganciatori di sovracorrente incorporati per usi domestici e similari - fasc.532 • CEI 64-8/1-7 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua - fasc.11956-11962 del 06/2012 • CEI 64-50 Guida per l’integrazione nell’edificio degli impianti elettrici utilizzatori ausiliari e telefonici e trasmissione dati - fasc. 8874 del 06/2007 • CEI 64-12 Guida per l’esecuzione dell’impianto di terra negli edifici per uso residenziale e terziario. - fasc. 9959 del 09/2009 • UNI EN 12464-1 Illuminazione di interni con luce artificiale ambienti di lavoro del 07/2011 33 Dati di progetto - Tensione nominale M.T. kV 20 - Tensione di esercizio kV 9 MVA 300 kA 12.5 - Tensione nominale B.T. V+N 400 - Sistema di distribuzione B.T. TN-S - Tensione massima verso terra V 220 - Tensione massima di contatto per 5s V 50 A 50 - Potenza di corto circuito - Corrente di corto circuito M.T. - Corrente convenzionale di terra (guasto MT) neutro compensato Potenze installate - Laboratori kW 41.50 La potenza sopraindicata può essere prelevata sui quadri esistenti o su quadri derivati dal quadro generale BT presente in cabina di trasformazione. Descrizione degli impianti Distribuzione principale e secondaria La distribuzione principale, cioè l'insieme delle linee in partenza dal quadro generale esistente in cabina, o dai quadri di distribuzione del complesso, colleganti i quadretti secondari di distribuzione, sarà realizzata con cavo multipolare isolato in gomma G7, sottoguaina di materiale termoplastico, non propagante l'incendio a bassa emissione di gas tossici e corrosivi nei fumi di combustione, a norme CEI 20-22 II, 20-37/2 e 20-35, e da cavo con guaina in policloropene a norme CEI 20-19 E 20-35, per installazione in ambienti bagnati. I cavi avranno le seguenti caratteristiche: 0,6/1 kV 400 V - temperatura max di esercizio 90 °C - temperatura di corto circuito 250 °C - tensione nominale Eo/E - tensione di esercizio - resistività a 20°C - tipo 18,47 Ωxmm2/km FG7(O)R 0.6/1 kV 34 - tensione nominale Eo/E 450/750 V 400 V - temperatura max di esercizio 60 °C - temperatura di corto circuito 200 °C - tensione di esercizio 18,47 Ωxmm2/km - resistività a 20°C - tipo H07RN-F I cavi correranno entro i cunicoli a pavimento, tubazioni interrate. I cavi sono stati scelti in base alla corrente nominale di impiego e alle condizioni di posa. La portata letta sulla tabella UNEL 35024/1-97 è stata poi corretta per temperatura ambiente differente da 30° e/o posa con altri cavi vicini. E' stata verificata la caduta di tensione massima al termine di ciascuna linea. Detta caduta è tale da non superare il 4% totale all'ultimo utilizzatore. I valori di C.D.T. riportati sui disegni sono stati calcolati con la formula: ( l2 ⋅ r 2 + x 2 ∆Vf = Ib ⋅ l ⋅ [r cos φ + xsenφ] + 2Vf ) ∆Vf = caduta di tensione del conduttore [V] Vf = tensione di fase [V] Ib = corrente di impiego della linea [A] l = lunghezza della conduttura [m] r = resistenza specifica del conduttore [Ω/m] x = reattanza specifica del conduttore [Ω/m] φ = angolo di sfasamento tra la Ib e la tensione di fase Infine le sezioni dei cavi sono tali da soddisfare la relazione I2t < K2S2 dove t è il tempo di intervento della protezione a monte e K è il coefficiente dipendente dalla massima temperatura raggiungibile dai conduttori del cavo per corto circuito non superiore a 5 secondi (essendo installazioni di tipo fisso). Sono previsti i seguenti cavi per l’alimentazione del quadro generale dei laboratori, dal quadro di Smistamento utenze Bookshop e Selfservice La distribuzione secondaria è quella che collega le utenze terminali e sarà realizzata con cavo unipolare flessibile senza guaina isolato in PVC non propagante l’incendio ed a bassa emissione di gas tossici e corrosivi dalle seguenti caratteristiche: - tensione nominale Eo/E - tensione di esercizio 450/750 V 400 V 35 - temperatura max di esercizio 70 °C - temperatura di corto circuito 160 °C - resistività a 20°C - tipo 18,47 Ωxmm2/km N07V-K Le tubazioni avranno diametro o sezione utile maggiore del 40% alla sezione complessiva dei cavi o conduttori in essi transitanti; sia per consentire agevoli sfilaggi, che futuri ampliamenti. I comandi ove presenti, saranno installati in prossimità degli ingressi nei vari ambienti a circa 90 cm dal pavimento. I comandi dei locali depositi, saranno installati entro scatole da incasso o sporgente con coperchio idrobox IP55. Il grado di protezione degli impianti sarà IP 55. Nella zona depositi, lungo il percorso di collegamento con i locali “ex scuderie” saranno previsti quadretti in policarbonato completo di 2 prese stagne IP55, CEE17, con interruttore di blocco e fusibili, e contatti a 6H 2x16A+T e 3x16A+T. Le prese in prossimità delle scrivanie dell’accettazione saranno del tipo ad incasso, in combinazione UNEL+bipasso 10/16 A. Ove necessario saranno completate da coperchio idrobox IP55. Quadri elettrici di zona È previsto 1 quadro secondario e precisamente: Quadro generale laboratori Questo quadro viene considerato “secondario” in quanto derivato dal quadro di smistamento (oggetto di altro appalto) che alimenta i sottoquadri del Bookshop e self service. Il quadro sarà del tipo da parete, IP55, a portelle chiuse, IP20 all’interno e saranno muniti di porta frontale con cristallo temperato. Ogni possibilità di corto circuito sulle sbarre, nonché i contatti accidentali degli operatori con le parti in tensione, saranno ridotti al minimo con l'adozione di guaina termorestringente incombustibile sulle sbarre o pannelli, o con altro mezzo idoneo ad evitare contatti diretti. I collegamenti tra le sbarre e gli interruttori saranno realizzati in sbarre di rame bullonate ai codoli di ingresso o in cavo unipolare flessibile antifiamma o con altro sistema idoneo di collegamento. I collegamenti secondari saranno eseguiti con conduttori flessibili isolati in materiale termoplastico non propagante l'incendio con tensione di prova 3kV e correranno in canaline plastiche incombustibili separate da quelle per i circuiti ausiliari. 36 Faranno capo a morsetti componibili su guida DIN. Tutti i conduttori di cablaggio nonché quelli dei cavi in partenza saranno contrassegnati secondo la tabella UNEL 00612. Gli interruttori generali saranno del tipo "Interruttore di manovra-sezionatore sottocarico"; mentre i derivati saranno di tipo modulare magnetotermici differenziali con Id = 0,03A o 0,3A, conformi alle norme CEI 23-3 (IV edizione), avranno un potere di interruzione Ics non inferiore a 6kA (a 230V) secondo le CEI EN 60947-2 con curva caratteristica di intervento "C" (magnetico 5 10 Ir). Avranno relè magnetici e termici tali da soddisfare le relazioni: A) Ib ≤ In ≤ Iz e If ≤ 1,45 Iz per la verifica delle protezioni contro il sovraccarico dove: Ib = corrente nominale di impiego In = valore di taratura del termico Iz = portata della conduttura nelle condizioni di posa If = corrente di funzionamento della protezione B) A2t ≤ K2S2 per la protezione contro i corto circuiti dove: A2t energia termica lasciata passare dall'organo di protezione K2S2 energia termica sopportabile dal cavo per corto circuito non superiore a 5 secondi K coefficiente dipendente dalla massima temperatura raggiungibile dal cavo in virtù dell'isolante (135 per cavi isolati in gomma butilica, 115 per cavi isolati in PVC, 146 per cavi isolati in gomma etilenpropilenica). Le parti metalliche che potranno essere soggette ad andare sotto tensione saranno collegate ad una sbarra di terra, di sezione minima 40mm2 che percorrerà longitudinalmente il quadro, con corda flessibile stagnata di sezione minima 16 mm2. I quadri saranno realizzati come da schema IE04 e IE07 e IE05 laboratori Corpi illuminanti I corpi illuminanti adottati saranno scelti in base ai requisiti minimi dell'illuminazione per i diversi ambienti e attività di lavoro, richiesti dalle norme UNI EN 12464-1 del luglio 2011. Sono compresi in quest’elenco gli apparecchi necessari all’illuminazione dei percorsi/depositi, e gli apparecchi da integrare nella sala esposizione (ex scuderie). Dati di progetto Valori Luxometrici - Atri e scale 150 lux 37 - Depositi 150 lux - Locali tecnici 250 lux - Laboratori (illuminazione generale) 250 lux Uniformità (Em/Emed) - Depositi e centrali - 0,7 - Corridoi e scale - 0,5 L’uniformità dell’ illuminamento è intesa come rapporto tra il valore minimo e quello medio sulla superficie oggetto del compito visivo. Il rapporto con le superfici laterali non sedi del compito visivo non deve essere inferiore a quanto indicato nella tabella 1 della suddetta norma . Classe di abbagliamento (UGR) e resa cromatica lampade (Ra) - Corridoi e scale 22 80 - Locali tecnici 25 80 - Sala espositiva 19 80 La resa cromatica delle lampade di tipo 80 indica un indice di resa del colore >80% e minore del 90%. Saranno usate lampade definite dal costruttore con tonalità 84 ed 83. L’abbagliamento massimo previsto nelle singole attività di lavoro sarà inferiore a quanto indicato dal parametro UGR nella tabella 5 della Norma.. Lampade fluorescenti - Potenza 36-58 W - Flusso luminoso 36 W 3350 lumen - Flusso luminoso 58 W 5200 lumen - Tonalità 82-83 - I.R.C. >80<90 (1B) - Temperatura di colore 3300÷5300 °K - Efficienza luminosa 95 - Colorazione della luce Intermedia (neutra) lum/W Lampade a ioduri metallici - Potenza 250 W - Flusso luminoso 20000 lumen - Temperatura di colore 3300 °K - Efficienza luminosa 80 lum/W 38 - Colorazione della luce Warm - Attacco Rx7t Lampade ad alogeni - Potenza 250 W - Flusso luminoso 240 W 4900 lumen - Temperatura di colore 2700 °K - Efficienza luminosa 17 - Colorazione della luce Warm - Attacco E27 lum/W Tipologia dei principali corpi illuminanti • Laboratori e depositi I piano Proiettore per lampade fluorescenti compatte 2x26W TC-T. Realizzato in pressofusione di alluminio con riflettore in lamiera di alluminio superpuro 99,95%. Piastra porta componenti in lamiera di alluminio con viteria in acciaio inox. Sistema di puntamento tramite blocco a viti con ausilio di scala graduata. Alcuni apparecchi saranno completi di alimentatore con autonomia di 1 ora per illuminazione di sicurezza. Poiché gli apparecchi scelti per i laboratori non hanno la lampada di stand-by in ogni ambiente uno dei corpi illuminanti sarà equipaggiato con lampade fluorescenti in modo da illuminare l’ambiente in attesa dell’accensione delle lampade a ioduri. Una delle lampade fluorescenti sarà alimentata anche da un mininverter e sarà utilizzata come lampada di sicurezza. Illuminazione di sicurezza L’impianto di illuminazioni d’emergenza dovrà garantisce gli illuminamenti come da Norma CEI 64-8 (2 lux medi negli ambienti, 5 lux sulle uscite) con le modalità richieste dalla UNI EN 1838. L’illuminazione di sicurezza è prevista in tutte le zone indicate dalla normativa UNI EN 1838 e precisamente: - Ad ogni porta di uscita prevista per l’uso in emergenza - Vicino alle scale - Vicino ad ogni cambio di livello - Sulle uscite di sicurezza ed in corrispondenza dei segnali di sicurezza 39 - Ad ogni cambio di direzione - Vicino ai dispositivi antincendio e pronto soccorso Nell’attuale fase dei lavori sarà realizzata con apparecchi di tipo non permanente (SE) che si accenderanno al solo mancare della tensione. Tipologia degli apparecchi - Apparecchio per luce di sicurezza a led da 1.6-3W tipo “Indica DF30M LG SA” 1/3h completa di scheda per gestione da centrale Logica Funzionamento HT, Permanente o emergenza (SA o SE) Conformità EN 60598-1, EN 60598-2-2, EN 60598-2-22, UNI EN 1838, UNI 11222, DIN 4844-1 Grado di protezione IP42 Autonomia 1h, 2h, 3h selezionabile da DIP switch Installazioni parete, controsofitto, soffitto con tiges, parete bandiera soffitto bandiera, Corpo Telaio in alluminio e staffa in policarbonato RAL 7035 Ottica sistema back light ad elevata efficienza Impianto di terra Proporzionamento per guasto lato B.T. Un guasto a terra lato B.T., equivale ad un corto circuito tra la fase guasta ed il conduttore di protezione. In questo caso la corrente di guasto a terra interessa solo marginalmente la rete disperdente. Le norme CEI richiedono che le protezioni siano coordinate in modo tale da assicurare la tempestiva interruzione del circuito guasto per evitare che le tensioni di contatto superino i 50 V per 5s. E' sufficiente pertanto che i dispositivi di protezione e le impedenze dei circuiti siano tali che, se si presenta un guasto di impedenza trascurabile, in qualsiasi parte dell'impianto tra un conduttore di fase ed un conduttore di protezione o una massa, l'interruzione automatica dell'alimentazione avvenga entro un tempo specificato, soddisfacendo la seguente condizione: Za ⋅ Ia ≤ Uo [1] - Uo = tensione normale in c.a., valore efficace tra fase e terra - Zs = impedenza dell'anello di guasto - Ia = corrente che provoca l'interruzione automatica del dispositivo di protezione entro 0,4 s. ( In caso di utilizzatori fissi il tempo t=5”) Questo perché la tensione di contatto dipende essenzialmente dal rapporto tra l'impedenza della fase guasta e quella del conduttore di protezione. Dal nodo collettore di terra, posto nel quadro generale di cabina e collegato con l'anello dispersore, partiranno i conduttori di protezione per i quadri secondari di zona. 40 Detti conduttori viaggeranno insieme ai conduttori di fase e avranno sezione pari a quanto esposto nella tabella 54F della norme CEI 64-8/5. Cioè Sp = Sf fino a 16 mm2 16 mm2 fino a Sf = 35 mm2 Sp/2 per Sf > 35 mm2 Nella distribuzione secondaria sono previsti, interruttori differenziali con Idn = 0,03A, per cui detto valore moltiplicato per l'impedenza di guasto, verifica ampiamente la formula [1]. L'impianto interno per la protezione delle varie utenze sarà realizzata come segue: a) a partire dal quadro generale della cabina di trasformazione e fino ai quadri secondari e/o di smistamento sono previste corde di rame di sezione pari al neutro del cavo di alimentazione. b) per la rete di terra secondaria, e cioè dal quadro di smistamento ai sottoquadri di zona da alimentare, saranno installati conduttori di sezione pari a quella del neutro nelle tubazioni dei circuiti principali. c) per la rete di terra terminale, e cioè dai quadri di zona agli utilizzatori, i conduttoridi PE, avranno la stessa sezione del cavo di alimentazione e saranno posati nello stesso tubo. Nella distribuzione secondaria saranno previsti, interruttori differenziali con I∆n = 0,03 e 0.3 A, per cui detto valore moltiplicato per l'impedenza di guasto, risulta ampiamente inferiore al valore di Uo ammesso. Collegamenti equipotenziali Secondo i dettami delle norme 64-8, tutte le masse e le masse estranee sono previste collegate equipotenzialmente. I conduttori secondari adottati avranno sezione non inferiore a 2,5 mm2, mentre i conduttori principali saranno di sezione metà del conduttore di protezione principale con un massimo di 25 mm2. Predisposizione impianto telefonico e trasmissione dati Sono previste prese fonia e dati in prossimità delle scrivanie della reception, come indicato sui grafici.: Le prese del tipo ad incasso ad 8 poli RJ45 saranno collegate ad un permutatore con cavo UTP a 4 coppie entro tubazioni di PVC pesante. I cavi UTP cat. 6 con conduttori a 24 AWG (0,51 mm) 41 entro tubazioni di PVC che si collegheranno alle postazioni di lavoro. Ogni punto di postazione di lavoro sarà composto da cassetta 503 da incasso in PVC, un supporto in resina, 3 prese RJ45 cat. 6 ad incisione di isolante tipo 110, serie Light, placca in tecnopolimero di colore a scelta della D.L.. Impianto di antintrusione La presente relazione è relativa al progetto dell'impianto antieffrazione/antintrusione e controllo accessi, a protezione dei locali oggetto del presente appalto. L’impianto antieffrazione/antintrusione ha l’obiettivo di proteggere opportunamente le aree interne e le principali porte d’accesso in modo da rilevare l’intrusione durante gli orari di chiusura. L'impianto d’allarme previsto, sarà effettuato con riferimento al metodo di calcolo previsto dalle norme CEI 79-3 per la protezione di un insediamento civile e assicurerà un livello di prestazione complessiva pari al I. Il progetto dell'impianto è conforme alle leggi e norme vigenti, in particolare: - D.P.R. n. 547 del 27 aprile 1955 e Legge 626/94; - Legge n. 46 del 5 marzo 1990 e relativo Regolamento d’Attuazione (D.P.R. 6/12/1991 n. 447); - Norme CEI 79-2 Impianti antieffrazione, antintrusione, antifurto e antiaggressione. per le apparecchiature" (fasc. 1992); - Norme CEI 79-3 Impianti antieffrazione, antintrusione, antifurto e antiaggressione. per gli impianti antieffrazione e antintrusione" (fasc. 2033). Descrizione impianto antintrusione L’impianto prevede la protezione volumetrica di alcuni locali e degli accessi principali. La protezione antieffrazione/antintrusione volumetrica dei locali sarà realizzata con sensori volumetrici a doppia tecnologia (infrarosso/microonde) del tipo a soffitto e/o a parete. I sensori sono certificati di II livello IMQ, o in alternativa autocertificazione di conformità alla CEI 79/2 a cura del costruttore. I rivelatori faranno capo ad una centrale del tipo a microprocessore, con possibilità di collegamento diretto d’inseritori remoti. L'alimentatore a corredo della centrale è equipaggiato con una batteria 12 V in grado di assicurare all'impianto, in base all'art. 3.10.05 delle norme CEI 79-2, un'autonomia di almeno 24 ore. Gli allarmi saranno segnalati localmente da sirene esterne autoalimentate ed autoprotette, provviste di lampeggiatore e di memoria d’allarme, nonché da sirena interna installata nei pressi della centrale di allarme. La trasmissione a remoto sarà effettuata mediante il combinatore 42 telefonico collegato alla rete telefonica interna del locale. Il combinatore telefonico consentirà di inviare, su linea telefonica commutata, messaggi preregistrati in sintesi vocale su due canali separati. La rete d’interconnessione dell'impianto sarà realizzata secondo le seguenti specifiche: - cavi d’interconnessione tra centrale e rivelatori saranno provvisti di guaina di protezione isolati in PVC non propagante l’incendio a Norme CEI 20-22II, con conduttori in rame rosso flessibile, schermatura in alluminio da 2x0.5+4x0,22 mm2, tipo SAFCS54, grado 2. Il percorso dei cavi si svilupperà per intero all'interno dei locali protetti ed essi non saranno posati nelle stesse tubazioni o canaline insieme a conduttori estranei all'impianto; - le scatole di giunzione saranno ad esclusivo servizio dell'impianto. L’impianto sarà collegato ad un centro di controllo presidiato. 43 CAPO D COMPLETAMENTO DEL RESTAURO DELLE SCUDERIE Il progetto di completamento di restauro, recupero funzionale, adeguamento impiantistico degli spazi espositivi e multimediali nelle Scuderie borboniche, finalizzate ad ospitare gli allestimenti per orientamento alla visita della città e del territorio, è motivato della necessità di ampliare l’offerta culturale per il pubblico, al fine di restituire al percorso di visita sia uno degli spazi coperti di maggiore pregio formale e di più alto valore scenografico del Palazzo, riattivando e anche l’antico originario accesso alle Scuderie dalla rampa del Castello (oggi via Filangieri di Candida). Gli interventi da realizzare sono i seguenti: Esterno Scuderie - Ponteggio completo in opera con mantovane, asportazione di vecchie tinteggiature e di finiture a intonachino sulle pareti esterne; - Restauro delle mensole in pietra vesuviana dei balconi; sabbiatura meccanica, eliminazione di ossidi e prodotti corrosi di ferro, trattamento con inibitori di corrosione delle ringhiere in ferro battuto; verniciatura delle ringhiere in colori correnti indicati dalla direzione dei lavori; - Realizzazione di rasatura a complanatura ed uniformatura delle pareti di facciata: - Tinteggiatura delle superfici intonacate eseguita con pittura del tipo fresco '500 Cepro o prodotto aventi caratteristiche simili, a base di calce idraulica naturale spenta in fossa, lungamente stagionata additivata con inerti carbonatici puri e selezionati, colorata con paste inalterabili ai raggi U.V., traspirante e con permeabilità al vapore acqueo, resistenza a muffe e batteri, nei colori scelta della direzione dei lavori, data in opera a due mani previo preparazione della superficie con applicazione di prodotto del tipo Velatura '500 Cepro o prodotto avente caratteristiche simili. - Struttura metallica per scala esterna di sicurezza, costituita da carpenteria metallica bullonata con profilati INP, IPE, HE, o UNP, angolari, piatti, lamiere, dotata di forature ed eventuali saldature in officina, assemblata in opera con bulloni di acciaio; zincatura a caldo della carpenteria metallica ad immersione, previo decappaggio, lavaggio, e quanto altro necessario per ottenere un prodotto finito secondo le specificazioni UNI-EN-ISO 1461; gradini e pianerottoli in grigliato elettro-forgiato in acciaio Fe B 360 zincato a caldo, posti in opera con angolare antisdrucciolo e piastre laterali forate per fissaggio ai cosciali della scala, elementi di supporto zincati a caldo; parapetti dei rampanti e dei pianerottoli; 44 - Trattamento della struttura metallica costituente la scala in acciaio zincato mediante l'applicazione di fondo aggrappante anticorrosivo monocomponente, a base di resine sintetiche in soluzione del tipo primer universale o prodotti aventi caratteristiche simili, successiva tinteggiatura della struttura con non meno di due mani di smalto del tipo e colore approvati dal direttore dei lavori. - Scavo a sezione obbligata per la realizzazione della base della scala di emergenza, scarriolatura a mano dei materiali sciolti provenienti dallo scavo, entro l'ambito dell'area di cantiere; getto di conglomerato cementizio confezionato in cantiere ed eseguito con 350 kg di cemento per la realizzazione della base della scala di emergenza; acciaio ad alta duttilità B450C, tagliato a misura, sagomato e posto in opera per l’armatura della base della scala di emergenza. - Smontaggio e pulizia dei blocchi di pietra lavica costituenti il bauletto del parapetto e delle zanelle in massello di pietra lavica sul lato destro della rampa di accesso esterno alle Scuderie, da eseguirsi con la massima cautela al fine di permettere il totale recupero dei manufatti lapidei. Documentazione fotografica degli elementi, pulizia e completa eliminazione della malta di allettamento. Messa a deposito fino alla rimessa in opera. - Rimozione delle griglie metalliche della condotta di raccolta delle acque meteoriche posta sul lato sinistro della rampa di accesso esterno alle Scuderie. - Idrolavaggio e/o idrosabbiatura a pressione variabile controllata dei blocchi lapidei costituenti la zanella e il bauletto del parapetto, eseguito con la massima attenzione previo utilizzo di idoneo macchinario ed impiego di acqua pulita a pressione adeguata e sabbia silicea, per il distacco di residui di malta, efflorescenze sali affioranti, muffe e batteri disgreganti delle superfici. - Realizzazione di piccoli tagli o tracce in muratura di tufo, necessari per incassi di guaine, massetto di sottofondo del piano di posa della impermeabilizzazione, dello spessore di almeno 2 cm., in malta di cemento rinforzata con rete sintetica apprettata del peso non inferiore a 300 g/m², manto impermeabile costituito da membrana bitume-polimero elastomerica armata in filo continuo di poliestere, applicata a fiamma e con sovrapposizione dei sormonti per le nuove impermeabilizzazioni sotto le zanelle. - Massetto di sottofondo di malta di cemento dosato a 300 kg per mc. di sabbia per configurare il piano di posa dei blocchi della zanella e del bauletto, dello spessore non inferiore a 4 cm. - Manto impermeabile prefabbricato per muri contro terra e fondazioni, costituito da membrana bitume-polimero elastomerica armata in filo continuo di poliestere, rifinita su 45 entrambe le facce con uno strato di fibre polimeriche testurizzate preformate in film, applicata a fiamma previo trattamento con idoneo primer bituminoso, con sovrapposizione dei sormonti e delle testate dei teli, di spessore 4 mm., sul piano di posa al di sotto dei blocchi della zanella e del bauletto - Armatura di impermeabilizzazione del tipo mapelastic bicomponente elastica o prodotti aventi caratteristiche simili, eseguita con rete alcali posata sul primo strato della malta. - Impermeabilizzazione dei canali di raccolta delle acque meteoriche e del parapetto eseguita con malta bicomponente elastica, del tipo mapelastic o prodotto avente caratteristiche simili, data a più mani in modo che il prodotto consolidato crei uno strato flessibile ed impermeabile a cloruri e solfati. - Telai in ferro eseguiti con lamiera zincata pressopiegata, per la formazione della base di appoggio delle nuove zanelle in pietra lavica a copertura delle caditoie sul lato sinistro della rampa. - Idrolavaggio e/o idrosabbiatura a pressione variabile controllata di pavimentazioni della intera rampa di accesso delle scuderie, costituita da accoltellato di mattoni, eseguito con la massima attenzione previo utilizzo di idoneo macchinario ed impiego di acqua pulita a pressione adeguata e sabbia silicea, per il distacco di residui di malta, efflorescenze sali affioranti, muffe e batteri disgreganti delle superfici. - Devitalizzazione e successiva rimozione di muschi e licheni e strati algali dalla pavimentazione della intera rampa di accesso alle scuderie eseguito con l'ausilio di bisturi e spazzole, previa imbibizione con impacchi alghicidi, funghicida, battericida, tensiattivo, adesivizzante, - Rimontaggio, su idoneo massetto di allettamento, dei blocchi in pietra lavica precedentemente rimossi e costituenti la zanelle e del bauletto del parapetto posti sul lato destro della rampa di accesso esterno delle scuderie, integrazione delle zanelle non riutilizzabili con blocchi della stessa natura e sagoma, anche di recupero, eliminazione manuale e/o meccanica dei depositi incoerenti e materiale coerente, trattamento per la rimozione dei licheni e delle croste nere, pulitura mediante lavaggio con acqua a bassa pressione, sgrassatura con spazzole di saggina, acqua e detergenti neutri, integrazione delle lacune con malta composta da opportuni leganti ed inerti della stesso materiale, rifacimento delle stuccature e dei giunti. - Nuova zanella in piperno sagomata a bauletto da posizionare sul lato sinistro della rampa lato di accesso esterno delle scuderie, bocciardata fine. 46 - Rinzaffo consolidante antisale tipo cepro o prodotto aventi caratteristiche simili, da applicarsi su pareti caratterizzate da notevole presenza di umidità, eseguito con malta a base di calce naturale bianca a porosità controllata, idonea per la preparazione dei supporti interessati da umidità di risalita capillare. Da impiegarsi su murature in tufo allo scopo di ripristinare le caratteristiche di elevata traspirabilità, dotato di particolare permeabilità al vapore acqueo per permette ai sali di depositarsi nelle sue porosità e mantenere il naturale equilibrio igrometrico delle strutture murarie. La malta non deve contenere sali che possano innescare reazioni dannose con quelli contenuti nella muratura, con la formazione di ettringite e thaumasite. - Intonaco deumidificante eseguito con impiego di malta areata, costituita da calce naturale bianca, tipo cepro o prodotto avente simili caratteristiche, macrocellulare e fortemente traspirante e dotato di elevata porosità allo scopo di incrementare il prosciugamento dei muri, accelerando l'evaporazione dell'umidità trasmessa dal supporto e consentendo alle strutture murarie di raggiungere in breve periodo il naturale equilibrio termoigrometrico. Caratterizzato da notevole adesione al sottostante supporto e da mettere in opera previo umidificazione di quest’ultimo, previo realizzazione delle fasce e miscelatura del prodotto con circa 25 lt di acqua per ogni 25 Kg di prodotto asciutto, con l'utilizzo di betoniera e/o miscelatore al fine di ottenere una buona omogeneità dell'impasto. Applicato a cazzuola sul parapetto della rampa di accesso delle scuderie - Realizzazione di rasatura a complanatura ed uniformatura dell’intonaco eseguita con malta in polvere a base di leganti aerei modificati, inerti silicei selezionati e additivi antiritiro cepro o prodotti aventi caratteristiche simili, a base di malte di calce idraulica, posta in opera in tre mani. Da applicarsi con frattazzo d'acciaio e finita, applicata con frattazzo di spugna, realizzata con calce eseguita almeno dopo 48 ore dall'applicazione della malta e comunque successivamente alla completa carbonatazione del parapetto della rampa di accesso delle scuderie - Recupero della pavimentazione costituita da accoltellato di mattoni della rampa di accesso esterno delle Scuderie comprendente: la pulizia della superficie con idonei prodotti eseguita manualmente; la rimozione dei mattoni lesionati o scheggiati, l'integrazione degli stessi con mattoni, anche di recupero, del tutto simili a quelli presenti, la pulitura e la successiva stuccatura dei giunti con appropriate malte. L’operazione contempla anche il lavaggio a fondo con acido tamponato, il successivo impiego di impregnante e la stesura a mano a più ripresa di cera in pasta, fino a totale assorbimento. 47 - Protezione e trattamento finale della pavimentazione costituita da accoltellato di mattoni della rampa di accesso esterno delle Scuderie mediante applicazione di prodotto idrorepellente specifico per manufatti in cotto, costituito da miscela di oligomeri silossanici a basso peso molecolare in solventi organici e con alta penetrazione e capacità di condensazione. - Trasporto a discarica autorizzata controllata di tutti i materiali di risulta provenienti dalle suddette lavorazioni. Interni Scuderie - Ponteggio o incastellatura realizzato con elementi a telaio sovrapponibili, completo di piano di lavoro per ponteggi costituito da tavole metalliche prefabbricate, per tinteggiatura interno scuderie; - Tinteggiatura delle superfici intonacate ex novo o con vecchi intonaci, piane, curve, orizzontali e verticali, delle intere scuderie e dei locali annessi, caratterizzate da notevole umidità, eseguita con pittura pronta all'uso del tipo Fresco '500 cepro o prodotto aventi simili caratteristiche, idonea per supporti minerali a base di calce idraulica naturale spenta in fossa, lungamente stagionata e totalmente idratata, con inerti carbonatici puri e selezionati, colorata con paste inalterabili ai raggi U.V., altamente traspirante e con spiccate caratteristiche di permeabilità al vapore acqueo, resistenza a muffe e batteri, nei colori scelta del DD. LL.. Fornita e data in opera a due mani ed applicata a pennello, previo preparazione della superficie e successiva applicazione di prodotto del tipo Velatura '500 cepro o prodotto aventi simili caratteristiche con una passata idoneamente diluita con prodotto tipo Fresco '500 cepro o prodotto avente simili caratteristiche, del tipo traspirante, non filmogena, resistente agli alcali. - Idrolavaggio e/o idrosabbiatura a pressione variabile controllata di pavimentazioni delle intere scuderie e dei locali annessi in basolato, eseguito con la massima attenzione previo utilizzo di idoneo macchinario ed impiego di acqua pulita a pressione adeguata e sabbia silicea, per il distacco di residui di malta, efflorescenze sali affioranti, muffe e batteri disgreganti delle superfici. - Stuccatura o rifacimento di giunto di pavimentazione in basolato vulcanico, da eseguirsi, previo rimozione delle stuccature preesistenti e successiva applicazione di idonea malta, additivata con inerte vulcanico di colore grigio scuro, a basso contenuto salino e ossidi, fornita e posta in opera a strati sottili stesi in più fasi successive. Compreso l'integrazione delle piccole parti mancanti sui basoli delle pavimentazioni con materiale simile a quello preesistente; 48 - Demolizione di pavimento nel vano scala delle scuderie, di massi, massetto continuo di sottofondi, in calcestruzzo o malta, scavo a sezione obbligata eseguito a mano per piccoli volumi in ambienti ristretti interni per la realizzazione del vespaio; - Esecuzione di soletta in conglomerato cementizio armato con: fornitura e posa in opera di rete per getto di calcestruzzo del diametro 6 mm. con maglia 10 x 10; realizzazione in cantiere e la posa in opera di getto di calcestruzzo eseguito completamente a mano e con la massima cautela e in piccole quantità in presenza di ambienti ristretti; fornitura e posa in opera di eventuale armatura aggiuntiva in tondi di acciaio nelle parti - Vespaio areato nel vano scala delle scuderie realizzato mediante la posa a perdere di cupole in polipropilene rigenerato di modulo avente una dimensione orizzontale massima pari a cm. 60 x 60, con scanalature atte al contenimento delle armature, con elementi posati a secco e collegati tra loro, su massetto di fondo, compresi la fornitura e la posa della maglia elettrosaldata 20 x 20 e spessore minimo mm. 6, del getto di riempimento e la formazione della caldana per uno spessore pari a cm. 4. - Realizzazione di piccoli tagli o tracce in muratura di tufo, necessari per incassi di guaine, massetto di sottofondo del piano di posa della impermeabilizzazione, dello spessore di almeno 2 cm., in malta di cemento rinforzata con rete sintetica apprettata del peso non inferiore a 300 g/m², manto impermeabile costituito da membrana bitume-polimero elastomerica armata in filo continuo di poliestere, applicata a fiamma e con sovrapposizione dei sormonti. - Massetto di sottofondo di malta di cemento dosato a 300 kg per mc. di sabbia, nel vano scala delle scuderie, per configurare il piano di posa delle pavimentazioni, dello spessore non inferiore a 4 cm. - Fornitura e posa in opera di lastre in basalto di tipo vulcanico vesuviano, di colore grigio scuro simile a quello delle lastre presenti nella pavimentazione della spianata di copertura delle scuderie, lavorate a mano con utilizzo di scalpello a punta idonea a conferire alla lastra effetto scheggionato, di spessore minimo cm. 5, larghezza fissa cm. 30 e lunghezza a correre, nel vano scala delle scuderie. - Spicconatura di intonaco, anche a piccole zone e spazzolatura delle superfici nel locale ex deposito (locale longitudinale sulla testata sinistra delle scuderie). - Ripresa di murature mediante sostituzione parziale del materiale con metodo scuci-cuci, comprendente la demolizione nella zona di intervento, la ricostruzione della muratura e la sua forzatura mediante inserimento di cunei di legno da sostituire, a ritiro avvenuto, con elementi murari allettati con malta fluida nel locale ex deposito. 49 - Idrolavaggio e/o idrosabbiatura a pressione variabile controllata di murature in tufo, eseguito con utilizzo di idoneo macchinario ed impiego di acqua pulita a pressione adeguata e sabbia silicea, finalizzate al distacco di tutte le impurità quali residui di malta, efflorescenze di sali affioranti, muffe e batteri disgreganti delle superfici nel locale ex deposito. - Rinzaffo consolidante antisale tipo cepro o prodotto aventi caratteristiche simili, da applicarsi in ambienti caratterizzato da notevole presenza di umidità, eseguito su pareti e soffitti anche a volta, con malta a base di calce naturale bianca a porosità controllata, idonea per la preparazione dei supporti interessati da umidità di risalita capillare. Da impiegarsi su murature in tufo allo scopo di ripristinare le caratteristiche di elevata traspirabilità, dotato di particolare permeabilità al vapore acqueo per permette ai sali di depositarsi nelle sue porosità e mantenere il naturale equilibrio igrometrico delle strutture murarie. La malta non deve contenere sali che possano innescare reazioni dannose con quelli contenuti nella muratura, con la formazione di ettringite e thaumasite nel locale ex deposito. - Intonaco deumidificante eseguito con impiego di malta areata, costituita da calce naturale bianca, tipo cepro o prodotto avente simili caratteristiche, macrocellulare e fortemente traspirante e dotato di elevata porosità allo scopo di incrementare il prosciugamento dei muri, accelerando l'evaporazione dell'umidità trasmessa dal supporto e consentendo alle strutture murarie di raggiungere in breve periodo il naturale equilibrio termoigrometrico. Caratterizzato da notevole adesione al sottostante supporto e da mettere in opera previo umidificazione di quest’ultimo, previo realizzazione delle fasce e miscelatura del prodotto con circa 25 lt di acqua per ogni 25 Kg di prodotto asciutto, con l'utilizzo di betoniera e/o miscelatore al fine di ottenere una buona omogeneità dell'impasto. Applicato a cazzuola nel locale ex deposito. - Realizzazione di rasatura a complanatura ed uniformatura dell’intonaco eseguita con malta in polvere a base di leganti aerei modificati, inerti silicei selezionati e additivi antiritiro Cepro o prodotti aventi caratteristiche simili, a base di malte di calce idraulica, posta in opera in tre mani. Da applicarsi con frattazzo d'acciaio e finita, applicata con frattazzo di spugna, realizzata con calce eseguita almeno dopo 48 ore dall'applicazione della malta e comunque successivamente alla completa carbonatazione del supporto. - Soglie in piperno dello spessore di cm 3, bocciardate o levigate nella faccia a vista, poste in opera con malta di calce e pozzolana. - Massetto di sottofondo di malta di cemento dosato a 300 kg per mc. di sabbia, nel locale ex deposito, per configurare il piano di posa delle pavimentazioni, dello spessore non inferiore a 4 cm. 50 - Fornitura e posa in opera di pavimento per il locale ex deposito costituto da accoltellato di mattoni di cotto artigianale delle dimensioni e tipologia simili ai mattoni della pavimentazione preesistente all'ingresso delle scuderie, posto in opera secondo le indicazioni e il disegno fornito dal D.L., compreso il taglio, lo sfrido, la stuccatura dei giunti, la predisposizione dell'opera per il trattamento finale della superficie eseguito mediante lavaggio a fondo con acido tamponato, successivo passaggio di impregnante e stesura a mano in più strati di cera in pasta fino a totale assorbimento e successiva lucidatura con panno morbido. - Trasporto a discarica autorizzata controllata di tutti i materiali di risulta provenienti dalle suddette lavorazioni. - Fornitura e messa in opera di portoncino blindato, con una, due o a quattro ante anche ripiegabili su se stesse, realizzato su precise indicazioni e disegno esecutivo fornito dalla direzione dei lavori, per la chiusura di vani fino a 4,00 ml di altezza e compreso l'eventuale conformazione ad arco della parte superiore; battente in doppia lamiera di acciaio elettrozincata, rinforzo interno e nervature in acciaio; serratura a doppia mappa; contro-telaio in lamiera di acciaio elettrozincata; telaio in lamiera di acciaio dello spessore di mm. 20/10, montanti e testata collegati con saldatura a filo continuo; verniciatura con polveri epossidiche in tinta testa di moro previo trattamento a base di fosfati di zinco-manganese; rivestimento delle facce esterne ed interne con doghe e/o pannelli in legno di castagno, di spessore fino a 3 cm.; trattamento con inserti a fasce in acciaio satinato o rame, lisci o punzonati; maniglione antipanico; - Fornitura e messa in opera di controporta per vani fino a 4,00 ml di altezza ed eventuale conformazione ad arco fisso della parte superiore, realizzata su disegno fornito dal direttore dei lavori, in cristallo stratificato antisfondamento, trasparente, traslucido o sabbiato, montata su struttura in acciaio inox, ad uno o due battenti incernierati oppure scorrevoli; maniglioni antipanico per le ante incernierate o di binario superiore per le ante scorrevoli; telaio in profilato di acciaio di mm. 20/10; montanti e testata superiore collegati con saldatura a filo continuo; verniciatura delle parti metallichei con polveri epossidiche previo trattamento a base di fosfati di zinco-manganese; cerniere di acciaio nichelato del diametro minimo di mm. 14; controtelaio in profilato di acciaio elettrozincato, dotato di zanche per l'ancoraggio alla muratura; cristallo stratificato costituito da tre lastre di vetro float di spessore 5 mm. ciascuna, con intercalari in polivinilbutirrale (PVB) di spessore 2,00 mm. ciascuno, uniti al vetro con processo a caldo sotto pressione, meccanismo occorrente all'elettrificazione delle porte scorrevoli; 51 Restauro delle mangiatoie delle Scuderie - Preconsolidamento e consolidamento della superficie lapidea a base di silicato di etile tramite impregnazione per la riadesione di piccole parti di pietra lapidea pericolanti o distaccate, eseguita conn resina epossidica bi componente; consolidamento strutturale delle fessurazioni e fratture dei singoli elementi lapidei lesionali e successivo riassemblaggio in loco degli stessi mediante l'inserzione di perni in acciaio e incollaggio con resina epossidica. - Pulitura, lavaggio forzato indotto, essiccazione, eliminazione di ossidi e prodotti corrosi, trattamento con inibitori di corrosione, trattamento protettivo finale del ferro e delle leghe metalliche costituenti gli staffaggi delle mangiatoie. - Integrazione delle parti mancanti delle mangiatoie all'interno delle scuderie mediante: la realizzazione di particolare griglia strutturale per il sostegno delle integrazioni di maggiore entità, composta da perni o elementi in acciaio inox; applicazione di malta composta da grassello di calce, calce idraulica, e polvere di pietra della medesima natura e tipo di quella esistente, additivata con idoneo consolidante, o malta costituita da resina epossidica bicomponente e polvere di pietra della medesima natura e tipo di quella esistente, al fine di ottenere un effetto simile per granulometria e colore ai blocchi presenti in loco; colatura e/o modellatura della malta predisposta come sopra, al fine di rendere la sagoma uniforme a quella degli elementi preesistenti; lavorazione finale della superficie al fine di renderla simile a quella originaria. - Integrazione plastica e cromatica di piccole parti mancanti, eseguita con malte idonee per colorazione e granulometria, eseguita a base di grassello di calce, calce idraulica, sabbia e polvere di pietra, compreso la microstuccatura delle lesioni e delle fessurazioni e la stuccatura delle giunture degli elementi assemblati. - Lucidatura e protezione finale dei blocchi lapidei costituenti le mangiatoie e protezione finale con cera microcristallina. - Trasporto a discarica autorizzata controllata di tutti i materiali di risulta provenienti dalle suddette lavorazioni Locali di ingresso alle Scuderie da via Filangieri di Candida - Ponteggio o incastellatura realizzato con elementi a telaio sovrapponibili, completo di piano di lavoro per ponteggi costituito da tavole metalliche prefabbricate, da montare all’interno dei locali di ingresso alle scuderie da via Filangieri di Candida (Parco Castello). - Demolizione dei zatteroni all'interno dei locali di ingresso alle scuderie, per riconfigurare l'originaria rampa inclinata, compreso lo smontaggio e il recupero della pavimentazione 52 originaria in accoltellato di mattoni quando ritrovata al di sotto dell'attuale calpestio, la demolizione della attuali pavimentazioni in clinker e dei sottostanti massi, la riconfigurazione del fondo a piano inclinato, anche a tratti e con pendenze differenti. - Demolizione nel livello ammezzato di pavimento, di gradini, soglie e simili, e di sottofondo per uno spessore di 5 di massi, massetto continuo in calcestruzzo o malta cementizia, di sottofondi, platee e simili, eseguito a mano. - Rimozione di ringhiere, inferriate e simili, in ferro, di pezzi speciali e dei collari di ancoraggio alla muratura e alle strutture, di qualsiasi dimensione e spessore e con qualsiasi sviluppo, a qualsiasi altezza anche in posizioni non facilmente accessibili. - Spicconatura di intonaco, anche a piccole zone e spazzolatura delle superfici dei locali di ingresso alle scuderie. - Idrolavaggio e/o idrosabbiatura a pressione variabile controllata di murature in tufo, eseguito con utilizzo di idoneo macchinario ed impiego di acqua pulita a pressione adeguata e sabbia silicea, finalizzate al distacco di tutte le impurità quali residui di malta, efflorescenze di sali affioranti, muffe e batteri disgreganti delle superfici dei locali di ingresso alle scuderie. - Ripresa di murature mediante sostituzione parziale del materiale con metodo scuci-cuci, comprendente la demolizione nella zona di intervento, la ricostruzione della muratura e la sua forzatura mediante inserimento di cunei di legno da sostituire, a ritiro avvenuto, con elementi murari allettati con malta fluida dei locali di ingresso alle scuderie. - Risanamento di pareti umide entro o fuori terra mediante l'impiego di malta osmotica per impermeabilizzazioni sia in spinta positiva sia negativa, del tipo betonsproof settef o prodotto aventi caratteristiche simili, a base di speciali leganti idraulici modificati, inerti silicei fini e specifici additivi adatti all’uso su muratura in tufo in locali interrati, previa esecuzione delle operazioni secondo le precise indicazioni date dalla D.L. e con un consumo minimo di materiale pari a circa 5 Kg/mq. - Realizzazione di piattabanda costituita da tavolone di legno di castagno stagionato dello spessore non inferiore a cm 8, trattato con antiparassitario, e tavelloni armati con ferri tondi per c.a. in acciaio inox 304, saturati con malta di cemento, con soprastante arco in muratura di tufo in opera con malta di calce idraulica naturale e pozzolana, - Soletta in conglomerato cementizio armato comprendente: la fornitura e posa in opera di rete per il getto di calcestruzzo, del diametro 6 mm. con maglia 10 x 10; la realizzazione in cantiere e la posa in opera di getto di calcestruzzo eseguito completamente a mano; fornitura e posa in opera di armatura aggiuntiva in tondi di acciaio nelle parti più tese. 53 - Realizzazione di piccoli tagli o tracce in muratura di tufo, necessari per incassi di guaine, massetto di sottofondo del piano di posa della impermeabilizzazione, dello spessore di almeno 2 cm., in malta di cemento rinforzata con rete sintetica apprettata del peso non inferiore a 300 g/m², manto impermeabile costituito da membrana bitume-polimero elastomerica armata in filo continuo di poliestere, applicata a fiamma e con sovrapposizione dei sormonti - Soglie e davanzali in piperno dello spessore di cm 3, bocciardate o levigate nella faccia a vista, poste in opera con malta di calce e pozzolana, per vani porta verso l’esterno e davanzali finestre. - Massetto di sottofondo di malta di cemento dosato a 300 kg per mc. di sabbia, nel locale ex deposito, per configurare il piano di posa delle pavimentazioni, dello spessore non inferiore a 4 cm. - Fornitura e posa in opera di nuovo pavimento in cotto artigianale napoletano messo in opera con malta di allettamento di calce e pozzolana, compreso il taglio, lo sfrido, la suggellatura dei giunti come indicato dalla D.L., il trattamento superficiale, per il livello ammezzato. - Fornitura e posa in opera di pavimento per il piano terra, costituto da accoltellato di mattoni di cotto artigianale delle dimensioni e tipologia simili ai mattoni della pavimentazione preesistente all'ingresso delle scuderie, posto in opera secondo le indicazioni e il disegno fornito dal D.L., compreso il taglio, lo sfrido, la stuccatura dei giunti, la predisposizione dell'opera per il trattamento finale della superficie eseguito mediante lavaggio a fondo con acido tamponato, successivo passaggio di impregnante e stesura a mano in più strati di cera in pasta fino a totale assorbimento e successiva lucidatura con panno morbido. - Rinzaffo consolidante antisale tipo cepro o prodotto aventi caratteristiche simili, da applicarsi in ambienti caratterizzato da notevole presenza di umidità, eseguito su pareti e soffitti anche a volta, con malta a base di calce naturale bianca a porosità controllata, idonea per la preparazione dei supporti interessati da umidità di risalita capillare. Da impiegarsi su murature in tufo allo scopo di ripristinare le caratteristiche di elevata traspirabilità, dotato di particolare permeabilità al vapore acqueo per permette ai sali di depositarsi nelle sue porosità e mantenere il naturale equilibrio igrometrico delle strutture murarie. La malta non deve contenere sali che possano innescare reazioni dannose con quelli contenuti nella muratura, con la formazione di ettringite e thaumasite dei locali di ingresso alle scuderie. - Intonaco deumidificante eseguito con impiego di malta areata, costituita da calce naturale bianca, tipo cepro o prodotto avente simili caratteristiche, macrocellulare e fortemente traspirante e dotato di elevata porosità allo scopo di incrementare il prosciugamento dei muri, accelerando l'evaporazione dell'umidità trasmessa dal supporto e consentendo alle strutture 54 murarie di raggiungere in breve periodo il naturale equilibrio termoigrometrico. Caratterizzato da notevole adesione al sottostante supporto e da mettere in opera previo umidificazione di quest’ultimo, previo realizzazione delle fasce e miscelatura del prodotto con circa 25 lt di acqua per ogni 25 Kg di prodotto asciutto, con l'utilizzo di betoniera e/o miscelatore al fine di ottenere una buona omogeneità dell'impasto. Applicato a cazzuola nei locali di ingresso alle scuderie. - Realizzazione di rasatura a complanatura ed uniformatura dell’intonaco eseguita con malta in polvere a base di leganti aerei modificati, inerti silicei selezionati e additivi antiritiro cepro o prodotti aventi caratteristiche simili, a base di malte di calce idraulica, posta in opera in tre mani. Da applicarsi con frattazzo d'acciaio e finita, applicata con frattazzo di spugna, realizzata con calce eseguita almeno dopo 48 ore dall'applicazione della malta e comunque successivamente alla completa carbonatazione del supporto nei locali di ingresso alle scuderie. - Tinteggiatura delle superfici intonacate ex novo, piane, curve, orizzontali e verticali, dei locali di ingresso alle scuderie, caratterizzate da notevole umidità, eseguita con pittura pronta all'uso del tipo fresco '500 cepro o prodotto aventi simili caratteristiche, idonea per supporti minerali a base di calce idraulica naturale spenta in fossa, lungamente stagionata e totalmente idratata, con inerti carbonatici puri e selezionati, colorata con paste inalterabili ai raggi U.V., altamente traspirante e con spiccate caratteristiche di permeabilità al vapore acqueo, resistenza a muffe e batteri, nei colori scelta del DD. LL.. Fornita e data in opera a due mani ed applicata a pennello, previo preparazione della superficie e successiva applicazione di prodotto del tipo velatura '500 cepro o prodotto aventi simili caratteristiche con una passata idoneamente diluita con prodotto tipo fresco '500 cepro o prodotto avente simili caratteristiche, del tipo traspirante, non filmogena, resistente agli alcali. - Realizzazione di vani per incasso per le cassette di alloggio degli idranti all'interno dei locali di ingresso alle scuderie previo taglio a sezione obbligata della muratura per l’allocazione della cassetta, il ripristino perimetrale del foro e la rasatura finale. - Struttura metallica per scala interna di collegamento con l’ammezzato, costituita da carpenteria metallica bullonata con profilati INP, IPE, HE, o UNP, angolari, piatti, lamiere, dotata di forature ed eventuali saldature in officina, assemblata in opera con bulloni di acciaio; zincatura a caldo della carpenteria metallica ad immersione, previo decappaggio, lavaggio, e quanto altro necessario per ottenere un prodotto finito secondo le specificazioni UNI-EN-ISO 1461; gradini e pianerottoli in grigliato elettro-forgiato in acciaio Fe B 360 zincato a caldo, 55 posti in opera con angolare antisdrucciolo e piastre laterali forate per fissaggio ai cosciali della scala, elementi di supporto zincati a caldo; parapetti dei rampanti e dei pianerottoli; - Trattamento della struttura metallica della scala in acciaio zincato mediante l'applicazione di fondo aggrappante anticorrosivo monocomponente, a base di resine sintetiche in soluzione del tipo primer universale o prodotti aventi caratteristiche simili, successiva tinteggiatura della struttura con non meno di due mani di smalto del tipo e colore approvati dal direttore dei lavori. - Scavo a sezione obbligata per la realizzazione della base della scala interna, scarriolatura a mano dei materiali sciolti provenienti dallo scavo, entro l'ambito dell'area di cantiere; getto di conglomerato cementizio confezionato in cantiere ed eseguito con 350 kg di cemento per la realizzazione della base; acciaio ad alta duttilità B450C, tagliato a misura, sagomato e posto in opera per l’armatura della base della scala. - Infisso metallico per finestre, completo di cristallo di sicurezza stratificato montato su struttura in acciaio inox, con apertura motorizzata di dimensione fino a mq 1,50, e con telaio realizzato in profilato di acciaio dello spessore di mm. 20/10, montanti e testata superiore collegati con saldatura a filo continuo, verniciato con polveri epossidiche in tinta testa di moro, previo trattamento a base di fosfati di zinco-manganese; cerniere di acciaio nichelato del diametro minimo di mm. 14; controtelaio in profilato di acciaio elettrozincata, dotato di 8 zanche per l'ancoraggio alla muratura; cristallo di sicurezza stratificato costituito da tre lastre di vetro float di spessore non inferiore a 5 mm. ciascuna, con due intercalari in polivinilbutirrale (PVB) di spessore non inferire a 2,00 mm. ciascuno. - grate in ferro a barre tonde forate ad infilo, di diametro Ø 25 ed interasse dei fori a 180 mm., del tipo simile a quelle già esistenti nei vani finestre delle scuderie, compreso i trattamenti antiossidanti e protettivi, la verniciatura finale e le opere murarie necessarie per il fissaggio in sito. - Fornitura e messa in opera di quattro portoncini blindato, con una, due o a quattro ante anche ripiegabili su se stesse, realizzati su precise indicazioni e disegno esecutivo fornito dalla direzione dei lavori, per la chiusura di vani fino a 4,00 ml di altezza e compreso l'eventuale conformazione ad arco della parte superiore; battente in doppia lamiera di acciaio elettrozincata, rinforzo interno e nervature in acciaio; serratura a doppia mappa; contro-telaio in lamiera di acciaio elettrozincata; telaio in lamiera di acciaio dello spessore di mm. 20/10, montanti e testata collegati con saldatura a filo continuo; verniciatura con polveri epossidiche in tinta testa di moro previo trattamento a base di fosfati di zinco-manganese; rivestimento delle facce esterne ed interne con doghe e/o pannelli in legno di castagno, di spessore fino a 3 56 cm.; trattamento con inserti a fasce in acciaio satinato o rame, lisci o punzonati; maniglione antipanico; - Fornitura e messa in opera di controporta per vani fino a 4,00 ml di altezza ed eventuale conformazione ad arco fisso della parte superiore, realizzata su disegno fornito dal direttore dei lavori, in cristallo stratificato antisfondamento, trasparente, traslucido o sabbiato, montata su struttura in acciaio inox, ad uno o due battenti incernierati oppure scorrevoli; maniglioni antipanico per le ante incernierate o di binario superiore per le ante scorrevoli; telaio in profilato di acciaio di mm. 20/10; montanti e testata superiore collegati con saldatura a filo continuo; verniciatura delle parti metallichei con polveri epossidiche previo trattamento a base di fosfati di zinco-manganese; cerniere di acciaio nichelato del diametro minimo di mm. 14; controtelaio in profilato di acciaio elettrozincato, dotato di zanche per l'ancoraggio alla muratura; cristallo stratificato costituito da tre lastre di vetro float di spessore 5 mm. ciascuna, con intercalari in polivinilbutirrale (PVB) di spessore 2,00 mm. ciascuno, uniti al vetro con processo a caldo sotto pressione, meccanismo occorrente all'elettrificazione delle porte scorrevoli; - Infisso in legno di castagno a lunga stagionatura, ad uno o due battenti secondo il disegno esecutivo fornito dalla D. L., composto da telaio maestro di sez. 12 x 8 cm., modanatura perimetrale di ricacciata, battenti formati da listoni di sez. 10 x 6 cm. scorniciati su ambo le facce e armati a telaio, due o più riquadri con pannelli di legno massello scorniciato e modanato, di spessore non inferiore a cm. 3,5 e fascia inferiore di cm. 30 piana, compreso il controtelaio di supporto, il coprifilo e la mostra, la ferramenta, le maniglie in ottone, le chiavi, l’imprimitura del legno, una passata di mordente, la verniciatura a caldo in laboratorio di ambo le facce con vernice opaca. - Montacarrozzelle rettilineo, conforme alle norme UNI 9801 composto da: macchina a pedana ribaltabile della portata di 150 kg, di dimensione 0,75 x 0,65 m; sbarra di sicurezza a L con controllo del movimento; sistema anticesoiamento ed antischiacciamento; pulsante stop della macchina; maniglione fisso; pedana antiscivolo; pulsanti per salita e discesa a uomo presente; pulsantiera di accompagnamento via cavo; manovra manuale di emergenza; bottoniera a uomo presente con interruttore della tensione a chiave per la chiamata e il rimando al piano per il funzionamento solo a corpo macchina chiuso; alimentazione elettrica. - Trasporto a discarica autorizzata controllata di tutti i materiali di risulta provenienti dalle suddette lavorazioni 57 Spianata soprastante i locali di ingresso alle Scuderie da via Filangieri di Candida - Recinzione provvisionale modulare per la delimitazione dell'area oggetto dell'interveto di impermeabilizzazione composta da pannelli ad alta visibilità con maglia di dimensioni non inferiore a mm. 20 x 50, con irrigidimenti nervati e paletti di sostegno in tubolari metallici zincati di diametro, completa con blocchi di calcestruzzo di base, morsetti di collegamento ed elementi cernierati per modulo porta e terminali. - Rimozione con la massima cautela allo scopo di permettere il totale recupero dei blocchi il basolato vulcanico della porzioni di pavimentazione oggetto dell’intervento, in moda da garantirne il perfetto rimontaggio al termine delle lavorazioni di impermeabilizzazione della suddetta area. Compreso la documentazione fotografica dewi singoli blocchi al fine di documentarne l'esatta posizione, la pulizia e la completa eliminazione della malta di allettamento preesistente, la movimentazione fino al sito di deposito fino alla rimessa in opera al termine delle lavorazioni di impermeabilizzazione. - Demolizione di massi, massetto continuo in calcestruzzo o malta cementizia , di sottofondi, platee e simili, eseguito a mano e/o con l'ausilio di attrezzi meccanici, a qualsiasi altezza e condizione. - Spicconatura di intonaco a vivo del muretto di parapetto della copertura, compreso l'onere di esecuzione anche per piccole zone e spazzolatura delle superficie. - Soletta in conglomerato cementizio armato comprendente: la fornitura e posa in opera di rete per getto di calcestruzzo del diametro 6 mm. con maglia 10 x 10; la realizzazione e la posa in opera di getto di calcestruzzo eseguito a mano in piccole quantità; la fornitura e la posa in opera di eventuale armatura aggiuntiva in tondi di acciaio nelle parti più tese. - Realizzazione di piccoli tagli o tracce in muratura di tufo, necessari per incassi di guaine, massetto di sottofondo del piano di posa della impermeabilizzazione, dello spessore di almeno 2 cm., in malta di cemento rinforzata con rete sintetica apprettata del peso non inferiore a 300 g/m², manto impermeabile costituito da membrana bitume-polimero elastomerica armata in filo continuo di poliestere, applicata a fiamma e con sovrapposizione dei sormonti. - Massetto sottile di sottofondo per la configurazione del piano di posa della impermeabilizzazione, dello spessore di almeno 2 cm., tirato con regolo per la livellazione della superficie, costituito da malta di cemento rinforzata con rete sintetica apprettata. - Manto impermeabile prefabbricato per fondazioni, costituito da membrana bitume-polimero elastomerica armata in filo continuo di poliestere, flessibilità a freddo -15 °C, rifinita su entrambe le facce con uno strato di fibre polimeriche, applicata a fiamma previo trattamento 58 con idoneo primer bituminoso, con sovrapposizione dei sormonti alle testate dei teli, di spessore 4 mm. - Armatura di impermeabilizzazione del tipo mapelastic bicomponente elastica o prodotti aventi caratteristiche simili, eseguita con rete alcali posata sul primo strato della malta. - Impermeabilizzazione della superficie in muratura tufacea eseguita con malta bicomponente elastica, del tipo mapelastic o prodotto avente caratteristiche simili, data a più mani in modo che il prodotto consolidato crei uno strato flessibile ed impermeabile a cloruri e solfati. - Rimontaggio su idoneo massetto di allettamento, previo pulizia e predisposizione del sottofondo, dei blocchi di basolato di pietra lavica precedentemente rimossi, costituenti il manto di copertura dei locali di ingresso delle scuderie, con la sostituzione dei basoli non riutilizzabili con basoli, anche di recupero di medesima natura e sagoma di quelli preesistenti, la pulizia degli stessi; il trattamento per la rimozione dei licheni; il rifacimento delle stuccature e dei giunti. - Trasporto a discarica autorizzata controllata di tutti i materiali di risulta provenienti dalle suddette lavorazioni Copertura della scala di ingresso alle Scuderie dalla spianata - Struttura di chiusura della scala di accesso alle scuderie dalla spianata, dimensionata in modo da resistere al carico da vento e da neve, realizzata con profili in acciaio inossidabile AISI 304, con finitura spazzolata o satinata, a struttura tubolare ovvero costituita da pilastri e travi di dimensione 140 x 4, completa di bulloneria e connettori per il fissaggio delle crociere, piastre di base per il fissaggio a terra e ai laterali, fazzoletti metallici di irrigidimento e di tenuta, in acciaio inox spessore 8 mm., da installare come elemento di giunzione tra muratura e vetro. Crociere, a quattro, tre, due od un solo braccio, a seconda della posizione e delle particolarità costruttive, in acciaio inox AISI 316 con procedimento di microfusione a cera persa, con finitura lucida o satinata. Le crociere, realizzate in differenti dimensioni rispetto alle dimensioni dei singoli vetri, devono essere fissate sulla struttura con appositi accessori, in modo da permetterne la regolazione in profondità e compensare le differenze dimensionali sulla struttura, garantendo la perfetta complanarità delle lastre di vetro della chiusura esterna. I vetri, appositamente forati e trattati, vanno temperati, al fine di resistere alle forti sollecitazioni generate sul perimetro dei fori, e fissati alla struttura tramite rotules a testa svasata in acciaio inox AISI 316. 59 La testa delle rotules deve essere snodata in modo da consentire le dilatazioni ed i liberi movimenti del vetro; le rotules vanno inserite nel vetro e bloccate tramite apposita ghiera filettata. Le parti in acciaio delle rotules non devono essere a diretto contatto con il vetro e vanno isolate da esso tramite apposite boccole o rondelle in nylon. Dopo il fissaggio delle rotules nella lastra di vetro, questa va montata sulla struttura, munita di crociere, previo fissaggio negli alloggiamenti con utilizzo di appositi bulloni. Lo spazio tra le varie lastre di vetro della facciata, che non deve superare la larghezza di 10 o 15 mm., va sigillato con una guarnizione siliconica all’interno e con silicone neutro strutturale all’esterno. Per le pareti verticali e per la copertura, le lastre di vetro vanno realizzate in vetro float 10 + 10 mm. temperato e stratificato, con bordo a filo lucido + Pvb1,52, dello spessore minimo di mm. 3, allo scopo di scongiurare il collasso delle lastre anche nel caso di rottura di ambedue i componenti dello stratificato. Le deformazioni della struttura, sottoposta alle sollecitazioni del vento ed al peso del vetro, devono essere contenute entro il campo elastico dei materiali. In particolare la freccia non deve superare 1/200 della luce. L’opera deve essere completa del meccanismo occorrente all'elettrificazione delle porte scorrevoli, di trasformatore, traversa superiore, cassonetto di copertura, doppi carrelli di sostegno delle ante, kit antipanico ridondante, sensore esterno a doppia funzione (impulso e sicurezza), sensore interno speciale in via di fuga, selettore di comando manuale digitale, adattatori, binari e guide a pavimento. - fornitura e messa in opera di impianto ascensore di categoria A, oleodinamico a pistone, modello tipo New Lift automatico, conforme alla Direttiva Ascensori 95/16/CE, EN 81 DPR 162 del 30/04/1999 + Emendamento A3, con traslazione verticale con pistone in taglia, profilati a T per le guide della cabina, ad unico ingresso con misure interne della cabina 1,100 mm. x 1,400 mm., porte della cabina automatiche a due ante telescopiche, porte ai piani automatiche, luce netta delle porte 800 mm., rivestimento della cabina in planam, sistema di emergenza totale, segnalazioni luminose di "occupato - presente" e segnalatore di piano, bottoneria di cabina ed ai piani modello JX1, comando di manovra di tipo universale automatico a pulsanti, alimentazione dell'impianto 380 V. 50 Hz e lucd aq 220 V. 50 Hz, vano corsa netto interno di 1,650 mm. x 1.800 mm., posizione del gruppo comandi in prossimità dal vano corsa, vano gruppo comandi in muratura, portali rifiniti con anticorrosivo e smalto, portata di 630 Kg. e capienza di 8 persone, corda utile di 8 metri; a due fermate e due servizi, testata di 3,50 m. e fossa di 1,30m. 60 In particolare i materiali e i servizi compresi nella fornitura devono rispondere alle seguenti caratteristiche: 1. Pistone in taglia, puleggia in testata, funi in acciaio, centralina idraulica con pompa sommersa alimentata da un motore asincrono trifase lubrificante di propulsione, gruppo elettro-valvole di controllo della manovra e tutti i congegni elettromeccanici necessari per il regolare funzionamento dell'intero sistema; 2.. Guide della cabina in acciaio costituite da profilato in acciaio con forma in T di dimensioni adeguate al sistema da realizzare; 3. Arcata della cabina costruita in modo da ancorare tra di loro tutti gli organi di traslazione presenti nell'impianto specifico e la cabina con tutti i suoi congegni. L'arcata va fornita completa di apparecchi di sicurezza del tipo a "Paracadute", regolamentari e omologati alle norme C.E.; 4. Cabina ascensore realizzata a un ingresso, costruita rispettando le misure regolamentari, con lo sfruttamento di tutti gli spazi disponibili per poter ottenere una superficie di calpestio massima possibile, costituita da una struttura portante in acciaio e chiusa con pareti in lamina rinforzata. La cabina oltre ad essere sottoposta ad un trattamento anticorrosivo, esternamente ed internamente rivestita in planam, va corredata di sistema di stazionamento a porte chiuse, luci di emergenza, citofono, gong, fotocellula, sistema di illuminazione a faretti centrali, bottoniera generale di comandi a colonna completa di pulsanti antivandalo, incisioni in alfabeto Braille, segnalatore di posizione al piano luminoso in LCD da 7", spia sovrappeso e segnalatore luminoso di allarme; 5. Alloggi per le porte di cabina e tappetino di calpestio in linoleum o PVC; 6. Dispositivo denominato "Operatore" per il controllo automatico delle porte della cabina e quelle ai piani mediante l'accoppiamento con i dispositivi "Sospensioni" per le porte automatiche. 7. Porte cabina a due ante scorrevoli con movimento automatico, costruite in acciaio trattato con anticorrosivo e rivestite in planam, complete di piastre di accompagnamento al dispositivo "Operatore" e pattini di scorrimento 8. Porte di piano con movimento automatico, costruite in metallo e verniciate in anticorrosivo aventi luce netta uguale a quella cabina, complete di sistema di comando per la chiusura e apertura automatica denominato "Sospensione" accoppiate alle porte cabina, soglie in alluminio e serrature omologate secondo norme vigenti; 61 9. Imbotti per l'alloggio delle porte automatiche di piano costruite in acciaio tamburato e verniciati in anticorrosivo, completi di ancoraggio delle sospensioni, delle soglie e delle bottoniere di chiamata ai piani; 10. Porte di piano e imbotti forniti o con trattamento antiruggine o in planam; 11. Quadro generale di comandi oleodinamico con manovra universale modello "digitale a microprocessore", conforme alle norme C.E. con materiale antinvecchiante, completo di schede elettroniche di controllo per i sistemi di sicurezza, dispositivo salvamotore, teleruttori principali, contatti elettrici platinati, circuito di alimentazione a bassa tensione in corrente continua per alimentare le segnalazione ai piani di presente e occupato e segnalatore a display di posizione cabina; batteria con carica in tampone per l'alimentazione del circuito allarme in mancanza di energia elettrica. Il tutto in armadio chiuso al fine di evitare che gli agenti atmosferici ne possano compromettere il buon funzionamento; 12. Dispositivo di emergenza totale per il controllo della manovra automatica di ritorno al piano e apertura delle porte in mancanza di energia elettrica, completo di batterie ricaricabili e alimentatore a controllo di carica; 13. Sistema di controllo delle fermate ai piani, completo di tutti gli interruttori necessari, impulsori e dispositivi magnetici nel vano corsa per pilotare l'impianto durante il normale esercizio e in manovra di emergenza; 14. Cavi elettrici del tipo piatto flessibile completi di tutti i conduttori necessari per il controllo e l'alimentazione dei circuiti cabina da parte del quadro generale di comandi nel vano macchina a cui sono connessi; 15. Linee elettriche nel vano corsa canalizzate e calcolate in base alle attuali normative C.E., per alimentare tutti i congegni presenti quali impulsori invertitori, bottoniere, serrature, ecc. ai vari piani; 16. Bottoniere di chiamata ai piani, complete di pulsante di comando con incisioni in alfabeto Braille, placca in acciaio anodizzato, gemme luminose regolamentari e segnalatore di posizione al piano terra con display luminoso; 17. Realizzazione di torrino metallico, tamponato a vetri trasparenti regolamentari delle dimensioni interne uguali a quello del vano corsa in muratura. La struttura va realizzata con montanti e traverse orizzontali e il tamponamento con vetri regolamentari intelaiati e soprapposti alla struttura; 18. Manodopera di aiuto al montaggio per l'installazione del pistone, centralina, guide, murature di tutte le staffe, porte ai piani, intonaci e rifiniture varie per dare il lavoro completo e a perfetta regola d'arte; 62 19. Progetto, relazione tecnica, disegni e grafici eseguiti da personale tecnico qualificato ed abilitato; 20. Disbrigo pratica di collaudo e assistenza al collaudo per l'impianto presso l'organo notificato VIS srl. 21. Imballaggio delle apparecchiature e delle parti assemblate in officina e loro trasporto fino al sito di montaggio. - Trasporto a discarica autorizzata controllata di tutti i materiali di risulta provenienti dalle suddette lavorazioni. IMPIANTI ELETTRICI Il presente appalto ha per oggetto anche l'esecuzione di tutti gli impianti elettrici necessari a dare completa e funzionante gli impianti elettrici per l’illuminazione e f.m. delle Scuderie del Palazzo Reale di Napoli destinati a sale espositive nell’ambito del restauro ed adeguamento degli ambienti. Inoltre saranno realizzati gli impianti nei percorsi secondari di collegamento della viabilità esterna con le suddette Scuderie. La consistenza degli impianti, è definita dai disegni, dalle descrizioni e dalle specifiche tecniche facenti parte della presente relazione. Il progetto è stato elaborato secondo le vigenti Norme in materia di installazione di impianti, di sicurezza, igiene sul lavoro e prevenzione incendi. Gli impianti da realizzarsi sono: Distribuzione elettrica Quadri secondari Corpi illuminanti Illuminazione di sicurezza Impianto di terra Impianto telefonico e trasmissione dati (predisposizioni) Impianto di illuminazione esterna Dati tecnici generali e normativa di riferimento Gli impianti saranno conformi alle vigenti Norme con particolare riferimento a: • DPR 547 del 27/4/55 e successivi aggiornamenti • CEI EN 52522 Impianti elettrici con tensione superiore a 1 kV in corrente alternata, fasc. 5025 del 01/1999 e 03/2011 63 • CEI EN 61936 Impianti elettrici con tensione superiore a 1 kV in corrente alternata, prescrizioni comuni del 03/2011 • CEI 11-17 Impianti di produzione trasporto e distribuzione di energia elettrica linee in cavo - fasc.8402 del 07/2006 • CEI 11-35 Guida all’esecuzione delle cabine elettriche d’utente - fasc.7491 del 12/2004 • CEI 11-37 Guida all’esecuzione degli impianti di terra di stabilimenti fasc. 6957 del 07/2003 • CEI 17-13/1-2-3 Apparecchiature costruite in fabbrica (ACF) – fasc. 1433. • CEI 17-5 Interruttori automatici con tensione nominale non superiore a 1000 V - fasc.1036 • CEI 20-20 Cavi isolati con polivinilcloruro con tensione nominale Uo/U non superiore a 450/750 V - fasc.1345 • CEI 23-9 Piccoli apparecchi di comando non automatici per tensione nominale fino a 380V destinati ad usi domestici e similari - fasc. 823 • CEI 23-14 Tubi flessibili in PVC e loro accessori - fasc. 297 • CEI 23-3 Interruttori automatici di sovraccarico per tensioni non superiori a 425V fasc. 1550 • CEI 23-8 Tubi protettivi rigidi in PVC e accessori fasc.335 • CEI 23-18 Interruttori differenziali per usi domestici e similari e interruttori differenziali con sganciatori di sovracorrente incorporati per usi domestici e similari - fasc.532 • CEI 64-8/1-7 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua - fasc.11956-11962 del 06/2012 • CEI 64-50 Guida per l’integrazione nell’edificio degli impianti elettrici utilizzatori ausiliari e telefonici e trasmissione dati - fasc. 8874 del 06/2007 • CEI 64-12 Guida per l’esecuzione dell’impianto di terra negli edifici per uso residenziale e terziario. - fasc. 9959 del 09/2009 • UNI EN 12464-1 Illuminazione di interni con luce artificiale ambienti di lavoro del 07/2011 Dati di progetto - Tensione nominale M.T. kV 20 - Tensione di esercizio kV 9 MVA 300 kA 12.5 - Tensione nominale B.T. V+N 400 - Sistema di distribuzione B.T. TN-S - Potenza di corto circuito - Corrente di corto circuito M.T. 64 - Tensione massima verso terra V 220 - Tensione massima di contatto per 5s V 50 A 50 - Utenze zona percorsi kW 11.50 - Utenze luce locale “ex scuderie” kW 10,80 - Illuminazione esterna kW 5.00 Totale normale kW 26.50 - Corrente convenzionale di terra (guasto MT) neutro compensato Potenze installate Le potenze sopraindicate potranno essere prelevate sui quadri esistenti o su quadretti derivati dal quadro generale BT presente in cabina di trasformazione. Descrizione degli impianti Distribuzione principale La distribuzione principale, cioè l'insieme delle linee in partenza dal quadro generale esistente in cabina, o dai quadri di distribuzione del complesso, colleganti i quadretti secondari di distribuzione, sarà realizzata con cavo multipolare isolato in gomma G7, sottoguaina di materiale termoplastico, non propagante l'incendio a bassa emissione di gas tossici e corrosivi nei fumi di combustione, a norme CEI 20-22 II, 20-37/2 e 20-35, e da cavo con guaina in policloropene a norme CEI 20-19 E 20-35, per installazione in ambienti bagnati. I cavi avranno le seguenti caratteristiche: - tensione nominale Eo/E 0,6/1 kV 400 V - temperatura max di esercizio 90 °C - temperatura di corto circuito 250 °C - tensione di esercizio Ω - resistività a 20°C 18,47 xmm2/k m - tipo - tensione nominale Eo/E FG7(O)R 0.6/1 kV 450/750 V 65 - tensione di esercizio 400 V - temperatura max di esercizio 60 °C - temperatura di corto circuito 200 °C Ω - resistività a 20°C 18,47 xmm2/k m - tipo H07RN-F I cavi correranno entro i cunicoli a pavimento, tubazioni interrate o posate entro caditoia. I cavi sono stati scelti in base alla corrente nominale di impiego e alle condizioni di posa. La portata letta sulla tabella UNEL 35024/1-97 è stata poi corretta per temperatura ambiente differente da 30° e/o posa con altri cavi vicini. E' stata verificata la caduta di tensione massima al termine di ciascuna linea. Detta caduta è tale da non superare il 4% totale all'ultimo utilizzatore. I valori di C.D.T. riportati sui disegni sono stati calcolati con la formula: ∆Vf = Ib ⋅ l ⋅ [r cos φ + xsenφ] + ( l2 ⋅ r 2 + x 2 2Vf ∆Vf = Vf = tensione di fase [V] Ib = corrente di impiego della linea [A] l = lunghezza della conduttura [m] r = resistenza specifica del conduttore [Ω/m] ) caduta di tensione del conduttore [V] x = reattanza specifica del conduttore [Ω/m] φ = angolo di sfasamento tra la Ib e la tensione di fase Infine le sezioni dei cavi sono tali da soddisfare la relazione I2t < K2S2 dove t è il tempo di intervento della protezione a monte e K è il coefficiente dipendente dalla massima temperatura raggiungibile dai conduttori del cavo per corto circuito non superiore a 5 secondi (essendo installazioni di tipo fisso). Sono previsti i seguenti cavi per l’limentazione del quadro per l’illuminazione dei percorsi, dal quadro generale BT, previa installazione di un interruttore scatolato sul quadro, del quadro dell’illuminazione esterna da quadro esistente previa installazione di interruttore, dell’illuminazione viali da quadro illuminazione esterna : - Cavo in corda di rame isolato in gomma non propagante di fiamma (conforme alle norme CEI 20-35), per tensioni nominali 450/750 V ad una temperatura di esercizio massima di 60° C con conduttore a corda flessibile e guaina in neoprene di qualità em2, di sezione 5x16 mm². 66 - Cavo in corda di rame elettrolitico isolato in PVC, non propagante di incendio (conforme alle norme CEI 20-22 II), non propagante di fiamma (conforme alle norme CEI 20-35), contenuta emissione di gas corrosivi (conforme alle norme CEI 20-37 I), con guaina di mescola antiabrasiva RAL 5012 per tensioni nominali 600/1000 V ad una temperatura di esercizio massima di 70° C, con conduttore a corda flessibile di rame, per alimentazione di impianti a bassa tensione, possono essere installati in aria libera, unipolare di sezione 1x2,5 mm², 1x6 mm², 1x2,5 mm², 1x4 mm², - Cavo in corda di rame elettrolitico isolato in PVC, non propagante di incendio (conforme alle norme CEI 20-22 II), non propagante di fiamma (conforme alle norme CEI 20-35), per tensioni nominali 450/750 V ad una temperatura di esercizio massimo 70° C con conduttore a corda flessibile di rame rosso ricotto, unipolare di sezione 2,5 mm² - Cavo in corda rigida di rame isolato in gomma EPR, FG7 OR , non propagante di incendio (conforme alle norme CEI 20-22 II), non propagante di fiamma (conforme alle norme CEI 2035), contenuta emissione di gas corrosivi (conforme alle norme CEI 20-37 I), con guaina di mescola isolante con elevate caratteristiche elettriche, meccaniche e termiche (conforme alle norme CEI 20-11, CEI 20-34) RAL 7035 per tensioni nominali 600/1000 V ad una temperatura di esercizio massima di 70° C con conduttore a filo unico, corda rigida o flessibile, unipolare di sezione 1x2,5 mm², 1x4 mm², 1x6 mm², bipolare di sezione 2x1,5 mm², tripolare di sezione 3x2,5 mm², 3x4 mm², quadripolare di sezione 4x2,5 mm² 55,00, pentapolare di sezione 5x2,5 mm², - Cavo per trasmissione dati/fonia UTP cat. 6 con conduttori a 24 AWG (0,51 mm.) in rame a 4 coppie, isolamento in politene, sottoguaina di afumex/LSOH, conforme alle norme ISO/IEC 11801, attenuazione a 100 MHz 22 Db 1´000,00. - Cavo antifiamma, per impianti citofonici e videocitofonici, posato in opera entro apposita conduttura telefonico schermato a 6 coppie. Distribuzione e secondaria La distribuzione secondaria è quella che collega le utenze terminali e sarà realizzata con cavo unipolare flessibile senza guaina isolato in PVC non propagante l’incendio ed a bassa emissione di gas tossici e corrosivi dalle seguenti caratteristiche: - tensione nominale Eo/E - tensione di esercizio - temperatura max di 450/750 V 400 V 70 °C 67 esercizio - temperatura di corto circuito - resistività a 20°C - tipo 160 °C 18,47 Ωxmm2/km N07V-K Le tubazioni avranno diametro o sezione utile maggiore del 40% alla sezione complessiva dei cavi o conduttori in essi transitanti; sia per consentire agevoli sfilaggi, che futuri ampliamenti. I comandi ove presenti, saranno installati in prossimità degli ingressi nei vari ambienti a circa 90 cm dal pavimento. I comandi dei locali depositi, saranno installati entro scatole da incasso o sporgente con coperchio idrobox IP55. Il grado di protezione degli impianti sarà IP 55. Nella zona depositi, lungo il percorso di collegamento con i locali “ex scuderie” saranno previsti quadretti in policarbonato completo di 2 prese stagne IP55, CEE17, con interruttore di blocco e fusibili, e contatti a 6H 2x16A+T e 3x16A+T. Le prese in prossimità delle scrivanie dell’accettazione saranno del tipo ad incasso, in combinazione UNEL+bipasso 10/16 A. Ove necessario saranno completate da coperchio idrobox IP55. Quadri elettrici di zona Sono previsti 2 quadri secondari e precisamente: - Quadro “percorsi”; - Quadro illuminazione esterna; I due quadri saranno del tipo da parete, IP55, a portelle chiuse, IP20 all’interno e saranno muniti di porta frontale con cristallo temperato. Ogni possibilità di corto circuito sulle sbarre, nonché i contatti accidentali degli operatori con le parti in tensione, saranno ridotti al minimo con l'adozione di guaina termorestringente incombustibile sulle sbarre o pannelli, o con altro mezzo idoneo ad evitare contatti diretti. I collegamenti tra le sbarre e gli interruttori saranno realizzati in sbarre di rame bullonate ai codoli di ingresso o in cavo unipolare flessibile antifiamma o con altro sistema idoneo di collegamento. I collegamenti secondari saranno eseguiti con conduttori flessibili isolati in materiale termoplastico non propagante l'incendio con tensione di prova 3kV e correranno in canaline plastiche incombustibili separate da quelle per i circuiti ausiliari. 68 Faranno capo a morsetti componibili su guida DIN. Tutti i conduttori di cablaggio nonché quelli dei cavi in partenza saranno contrassegnati secondo la tabella UNEL 00612. Gli interruttori generali saranno del tipo "Interruttore di manovra-sezionatore sottocarico"; mentre i derivati saranno di tipo modulare magnetotermici differenziali con Id = 0,03A o 0,3A, conformi alle norme CEI 23-3 (IV edizione), avranno un potere di interruzione Ics non inferiore a 6kA (a 230V) secondo le CEI EN 60947-2 con curva caratteristica di intervento "C" (magnetico 5 10 Ir). Avranno relè magnetici e termici tali da soddisfare le relazioni: A) Ib ≤ In ≤ Iz e If ≤ 1,45 Iz per la verifica delle protezioni contro il sovraccarico dove: Ib = corrente nominale di impiego In = valore di taratura del termico Iz = portata della conduttura nelle condizioni di posa If = corrente di funzionamento della protezione B) A2t ≤ K2S2 per la protezione contro i corto circuiti dove: A2t energia termica lasciata passare dall'organo di protezione K2S energia termica sopportabile dal cavo per corto circuito non superiore a 2 5 secondi K coefficiente dipendente dalla massima temperatura raggiungibile dal cavo in virtù dell'isolante (135 per cavi isolati in gomma butilica, 115 per cavi isolati in PVC, 146 per cavi isolati in gomma etilenpropilenica). Le parti metalliche che potranno essere soggette ad andare sotto tensione saranno collegate ad una sbarra di terra, di sezione minima 40mm2 che percorrerà longitudinalmente il quadro, con corda flessibile stagnata di sezione minima 16 mm2. Il quadro sarà realizzato come da schema IE04 e IE07 Corpi illuminanti I corpi illuminanti adottati saranno scelti in base ai requisiti minimi dell'illuminazione per i diversi ambienti e attività di lavoro, richiesti dalle norme UNI EN 12464-1 del luglio 2011. Sono compresi in quest’elenco gli apparecchi necessari all’illuminazione dei percorsi/depositi, e gli apparecchi da integrare nella sala esposizione (ex scuderie). Dati di progetto Valori Luxometrici - Atri e scale 150 lux 69 - Depositi 150 lux - Locali tecnici 250 lux Uniformità (Em/Emed) - Depositi e centrali - 0,7 - Corridoi e scale - 0,5 L’uniformità dell’ illuminamento è intesa come rapporto tra il valore minimo e quello medio sulla superficie oggetto del compito visivo. Il rapporto con le superfici laterali non sedi del compito visivo non deve essere inferiore a quanto indicato nella tabella 1 della suddetta norma . Classe di abbagliamento (UGR) e resa cromatica lampade (Ra) - Corridoi e scale 22 80 - Locali tecnici 25 80 - Sala espositiva 19 80 La resa cromatica delle lampade di tipo 80 indica un indice di resa del colore >80% e minore del 90%. Saranno usate lampade definite dal costruttore con tonalità 84 ed 83. L’abbagliamento massimo previsto nelle singole attività di lavoro sarà inferiore a quanto indicato dal parametro UGR nella tabella 5 della Norma.. Lampade fluorescenti - Potenza 36-58 W - Flusso luminoso 36 W 3350 lumen - Flusso luminoso 58 W 5200 lumen - Tonalità 82-83 - I.R.C. >80<90 (1B) - Temperatura di colore 3300÷5300 °K - Efficienza luminosa 95 - Colorazione della luce Intermedia (neutra) lum/W Lampade a ioduri metallici - Potenza 250 W - Flusso luminoso 20000 lumen - Temperatura di colore 3300 °K - Efficienza luminosa 80 - Colorazione della luce Warm - Attacco Rx7t lum/W 70 Lampade ad alogeni - Potenza 240 W - Flusso luminoso 240 W 4900 lumen - Temperatura di colore 2700 °K - Efficienza luminosa 17 - Colorazione della luce Warm - Attacco E27 lum/W Tipologia dei principali corpi illuminanti • Plafoniera stagna con corpo in poliestere rinforzato e schermo in policarbonato autoestinguente, cablata e rifasata, con reattore elettronico 2x36 W. • Lampade fluorescenti, di diametro 28 mm. ad alta efficienza e resa cromatica, tonalità 83/86 36 W, lunghezza 1.200 mm. • Proiettore per interni od esterni della BEGA tipo light 11 o similari con lampada fluorescente da 42W, grado di protezione IP65, per montaggio a parete, emissione asimmetrica come da scheda tecnica, compreso filtri, prove preventive per l'approvazione da parte della D.L., prove e collaudi finali. • Binario elettrificato, a 4 conduttori più terra, per 3 accensioni, da 16A 230V, costituito da 8 elementi con raggio di un metro coprente un arco di 45 gradi. Grado di protezione IP40, corpo in alluminio anodizzato. Completo di testata di alimentazione, giunti di collegamento, testata di chiusura, staffe di sospensione a soffitto, coperchio IP40 ed accessori. Illuminazione di sicurezza L’impianto di illuminazioni d’emergenza dovrà garantisce gli illuminamenti come da Norma CEI 64-8 (2 lux medi negli ambienti, 5 lux sulle uscite) con le modalità richieste dalla UNI EN 1838. L’illuminazione di sicurezza è prevista in tutte le zone indicate dalla normativa UNI EN 1838 e precisamente: - Ad ogni porta di uscita prevista per l’uso in emergenza - Vicino alle scale - Vicino ad ogni cambio di livello - Sulle uscite di sicurezza ed in corrispondenza dei segnali di sicurezza - Ad ogni cambio di direzione - Vicino ai dispositivi antincendio e pronto soccorso 71 Nell’attuale fase dei lavori sarà realizzata con apparecchi di tipo non permanente (SE) che si accenderanno al solo mancare della tensione. Tipologia degli apparecchi • Apparecchio per luce di sicurezza a led da 1.6-3W tipo “Indica DF30M LG SA” 1/3h completa di scheda per gestione da centrale Logica Funzionamento HT, Permanente o emergenza (SA o SE) Conformità EN 60598-1, EN 60598-2-2, EN 60598-2-22, UNI EN 1838, UNI 11222, DIN 4844-1 Grado di protezione IP42 Autonomia 1h, 2h, 3h selezionabile da DIP switch Installazioni parete, controsoffitto, soffitto con tiges, parete bandiera soffitto bandiera, Corpo Telaio in alluminio e staffa in policarbonato RAL 7035 Ottica sistema back light ad elevata efficienza Impianto di terra Proporzionamento per guasto lato B.T. Un guasto a terra lato B.T., equivale ad un corto circuito tra la fase guasta ed il conduttore di protezione. In questo caso la corrente di guasto a terra interessa solo marginalmente la rete disperdente. Le norme CEI richiedono che le protezioni siano coordinate in modo tale da assicurare la tempestiva interruzione del circuito guasto per evitare che le tensioni di contatto superino i 50 V per 5s. E' sufficiente pertanto che i dispositivi di protezione e le impedenze dei circuiti siano tali che, se si presenta un guasto di impedenza trascurabile, in qualsiasi parte dell'impianto tra un conduttore di fase ed un conduttore di protezione o una massa, l'interruzione automatica dell'alimentazione avvenga entro un tempo specificato, soddisfacendo la seguente condizione: Za ⋅ Ia ≤ Uo [1] - Uo = tensione normale in c.a., valore efficace tra fase e terra - Zs = impedenza dell'anello di guasto - Ia = corrente che provoca l'interruzione automatica del dispositivo di protezione entro 0,4 s. ( In caso di utilizzatori fissi il tempo t=5”) Questo perché la tensione di contatto dipende essenzialmente dal rapporto tra l'impedenza della fase guasta e quella del conduttore di protezione. Dal nodo collettore di terra, posto nel quadro generale di cabina e collegato con l'anello dispersore, partiranno i conduttori di protezione per i quadri secondari di zona. Detti conduttori viaggeranno insieme ai conduttori di fase e avranno sezione pari a quanto esposto nella tabella 54F della norme CEI 64-8/5. 72 Cioè Sp = Sf fino a 16 mm2 16 mm2 fino a Sf = 35 mm2 Sp/2 per Sf > 35 mm2 Nella distribuzione secondaria sono previsti, interruttori differenziali con Idn = 0,03A, per cui detto valore moltiplicato per l'impedenza di guasto, verifica ampiamente la formula [1]. L'impianto interno per la protezione delle varie utenze sarà realizzata come segue: a) a partire dal quadro generale della cabina di trasformazione e fino ai quadri secondari e/o di smistamento sono previste corde di rame di sezione pari al neutro del cavo di alimentazione. b) per la rete di terra secondaria, e cioè dal quadro di smistamento ai sottoquadri di zona da alimentare, saranno installati conduttori di sezione pari a quella del neutro nelle tubazioni dei circuiti principali. c) per la rete di terra terminale, e cioè dai quadri di zona agli utilizzatori, i conduttori di PE, avranno la stessa sezione del cavo di alimentazione e saranno posati nello stesso tubo. Nella distribuzione secondaria saranno previsti, interruttori differenziali con I∆n = 0,03 e 0.3 A, per cui detto valore moltiplicato per l'impedenza di guasto, risulta ampiamente inferiore al valore di Uo ammesso. Collegamenti equipotenziali Secondo i dettami delle norme 64-8, tutte le masse e le masse estranee sono previste collegate equipotenzialmente. I conduttori secondari adottati avranno sezione non inferiore a 2,5 mm2, mentre i conduttori principali saranno di sezione metà del conduttore di protezione principale con un massimo di 25 mm2. Predisposizione impianto telefonico e trasmissione dati Sono previste prese fonia e dati in prossimità delle scrivanie della reception, come indicato sui grafici.: Le prese del tipo ad incasso ad 8 poli RJ45 saranno collegate ad un permutatore con cavo UTP a 4 coppie entro tubazioni di PVC pesante. I cavi UTP cat. 6 con conduttori a 24 AWG (0,51 mm) entro tubazioni di PVC che si collegheranno alle postazioni di lavoro. Ogni punto di postazione di 73 lavoro sarà composto da cassetta 503 da incasso in PVC, un supporto in resina, 3 prese RJ45 cat. 6 ad incisione di isolante tipo 110, serie Light, placca in tecnopolimero di colore a scelta della D.L.. E’ stato previsto il collegamento con l’armadio presente nelle ex scuderie con un cavo telefonico schermato a 6 coppie Impianto di illuminazione esterna L’impianto di illuminazione esterna sarà realizzato nel parco posto al di sopra della zona occupata dalle ex scuderie. Detta zona è costituita da : - una zona destinata a giardino completa di alberi - un camminamento laterale - una zona centrale pedonabile con panchine. In ciascuna delle tre zone sono previsti differenti tipi di corpi illuminanti. Il giardino sarà illuminato con pali in ghisa e lanterne in “stile” con lampade al sodio da 100W. Gli alberi verranno illuminati dal basso con apparecchi incassati nel terreno ad emissione indiretta completi di vetro calpestabile e lampade a ioduri metallici da 70W. Il camminamento sarà illuminato con apparecchi da incasso sul muro perimetrale, completi di lampade fluorescenti da 9W. La zona pedonale, infine, sarà illuminata con apparecchi a luce radente, poste sotto le panchine, completi di 2 lampade da 75W. I corpi illuminanti saranno alimentati da un quadretto completo di interruttori, contattore, orologio programmatore (come da schema IE11). Detto quadro sarà alimentato a sua volta dal quadro dell’illuminazione esistente, con cavo FG7OM1 da 5G10 mmq. I cavi correranno entro tubazioni flessibili interrate. Faranno capo a scatole di derivazione a parete o a pozzetti con chiusino carrabile da 200x200mm. Tipologia dei principali corpi illuminanti Uscita elevatore • Plafoniera da parete o soffitto per lampade fluorescenti compatte 15 W TC-EL, costituita da uno schermo diffusore in vetro stampato, fissato sul piatto di supporto in policarbonato mediante una cornice esterna in alluminio pressofuso e viti in acciaio inox, una guarnizione in EPDM frapposta tra schermo e piatto garantisce un grado di protezione IP54, con passacavo a membrana per il passaggio del cavo di alimentazione di dimensioni: 275x150x105 mm. 74 Resistenza a 850° C, classe di isolamento II, grado protezione IP54. Tipo 7116 Ellipse I guzzini o prodotto similare.. Viali • Apparecchio da incasso a terreno con corpo, cornice e viterie in acciaio inox, vano ottico chiuso anteriormente da un anello di raccordo con vetro temperato di sicurezza e guarnizione per garantire il grado di protezione IP67 IK10, vetro di sicurezza con carico statico di 1000 kg. Completo di gruppo di alimentazione e condensatore di rifasamento per lampada a ioduri metallici da 70W. Tipo Light Up Garden I guzzini o prodotto similare. • Apparecchio per luce radente con corpo in alluminio, sistema ottico per convogliare il flusso luminoso a 120° intorno al corpo, completo di alettature di protezione in fusione di alluminio, alimentatore e cablaggio per 2 lampade 12V QR111 da 2x75W, grado di protezione IP 55 IK10, classe di isolamento I, piastra per il fissaggio a terra in acciaio zincato. Tipo Edge I guzzini o prodotto similare. • Apparecchio di illuminazione a luce diffusa, finalizzato all'impiego di sorgenti luminose fluorescenti, con installazione ad incasso a parete, costituito da corpo con cornice esterna in pressofusione di alluminio, schermo di protezione in vetro, guarnizione perimetrale in EPDM, pressacavo PG11, piastra porta componenti racchiusa nel vano in materiale termoplastico, carter di protezione, gruppo di alimentazione con morsetti ad innesto rapido a 2 poli, cablaggio elettromagnetico, lampada fluorescente compatta da 9W ed accessori di montaggio. Con grado di protezione IP55 IK10, classe di isolamento I. Completo di per dare l'apparecchio. Tipo Miniwalk I guzzini o prodotto similare. • Palo componibile per cime a mensola interamente realizzato in fusione di ghisa, di colore grigio scuro, con base a sezione ottagonale, parte superiore decorata con ovoli e foglie, colonna tronco conica decorata da scanalature e capitello con decori floreali, anima interna in acciaio FE 510 zincato a caldo, a sezione variabile e dotata di morsetto di messa a terra, guaina termoretraibile anticorrosione e predisposta per fissaggio con muratura. Di altezza 2440 mm., chiave di base 390 mm. Completo di morsettiera con fusibili e basamento in calcestruzzo. • Lanterna esagonale per montaggio portato, di colore grigio scuro; sestipode inferiore con alloggiamento per passaggio dei cavi, telaio centrale, telaio superiore basculante per accesso al vano alimentazione, interamente in fusione di alluminio, decori in fusione di ottone, schermi inferiori in metacrilato, superiori in lamiera zincata verniciata, ottica asimmetrica in alluminio 99.90 anodizzato a base silicio, su piastra in policarbonato bianco supportante i 75 componenti elettrici sostituibili singolarmente, portalampada ceramico e bulloneria in ottone ed acciaio inox. Completa di lampada al sodio da 100W, alimentatore ed accessori. Modifica Quadro MT Il quadro MT esistente in cabina di trasformazione ha le protezioni elettroniche non funzionanti (SEPAM S20), pertanto saranno sostituite dette protezioni con l’apparecchiatura sottodescritta : • Relè elettronico da incasso per quadro MT 20 kV Schneider, scomparto protezione trasformatore DM1A. Tipo Sepam S20 con visore, su TA,a norme CEI 0-16. Tipo LEEMS20VTCEI016 - S20 + visore, completo di accessorio analogico STBACI1400K, ed accessori di montaggio. IMPIANTI MECCANICI Il presente appalto ha per oggetto anche l'esecuzione di tutte le opere necessarie a dare completi e funzionanti gli impianti meccanici nell’intervento di restauro, adeguamento funzionale ed impiantistico delle Scuderie del Palazzo Reale di Napoli destinati a sale espositive nell’ambito del restauro ed adeguamento degli ambienti. Inoltre saranno realizzati gli impianti nei percorsi secondari di collegamento della viabilità esterna con le suddette Scuderie. La consistenza degli impianti, di cui all'oggetto, è definita dai disegni, dalle descrizioni e dalle specifiche tecniche facenti parte della presente relazione. Generalità Nella presente relazione vengono descritti gli impianti meccanici nell’intervento di restauro, adeguamento funzionale ed impiantistico delle Scuderie Borboniche di Palazzo Reale di Napoli. L’obiettivo nello studio del progetto dei vari impianti è stato quello di proporre, nel rispetto di tutte le leggi, norme e regolamenti vigenti, vincoli storici ed architettonici, soluzioni che assicurino affidabilità e bassi costi di esercizio. Si sono pertanto perseguite come scelte prioritarie: - suddivisione degli impianti in base alle diverse effettive esigenze di climatizzazione onde evitare possibili sprechi; - ubicazione delle macchine ed individuazione del passaggio delle tubazioni in ragione dei reali ingombri e delle conseguenti necessità di installazione e manutenzione; 76 - dimensionamento dei componenti degli impianti in base ad un'attenta calcolazione ed esame dei fattori riduttivi attinenti le contemporaneità dei carichi, le effettive condizioni climatiche, l'accumulo di calore radiante nelle strutture etc.; - facilità di manutenzione sia ordinaria che straordinaria compatibilmente con i vincoli architettonici; - elevato livello qualitativo e ampio margine di sicurezza nella scelta dei componenti gli impianti onde assicurare elevata affidabilità sia dal punto di vista della continuità ed omogeneità dei servizi che di quello della vita media. Sezione B - Dati tecnici generali Dati climatici e loro elaborazione I valori medi mensili dell'energia solare incidente su superficie orizzontale H (kWh/m2giorno) sono disponibili per molte località italiane. I valori medi mensili minimi, medi e massimi nel lungo termine della temperatura esterna per molte località italiane sono riportati in letteratura e servono a determinare l'andamento medio orario della temperatura esterna che mostra un minimo all'alba e un picco intorno alle 2 p.m. (ora solare). In tab. 1 vengono riportati i dati climatici per Napoli cui si è fatto riferimento ed in tab. 2 la temperatura media nelle fasce orarie. Tabella 1 - Dati disponibili per Napoli Mese Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic (kWh/m2 g) 1,37 1,94 2,71 3,73 4,69 5,23 5,28 4,68 3,52 2,58 1,60 1,20 6,1 6,7 8,4 10,4 13,8 17,7 20,6 20,5 18,3 15,0 11,0 7,7 10,6 11,8 14,0 17,0 20,4 24,6 28,0 27,9 25,1 20,4 15,9 12,1 8,3 8,8 10,9 13,6 17,8 21,3 20,4 20,4 21,3 17,3 13,1 10,0 60 62 64 56 52 53 57 63 70 70 H t min. (°C) t max. (°C) t media (°C) ϕ (%) 66 64 Tabella 2 - Temperature orarie medie mensili 77 Ora Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic 1 7,7 8,5 10,2 12,3 15,5 19,4 22,5 22,5 20,4 16,8 12,8 9,3 2 7,5 8,1 9,8 11,9 15,1 18,9 22,0 22,1 20,0 16,5 12,5 9,1 3 7,2 7,8 9,5 11,4 14,6 18,4 21,5 21,6 19,5 16,2 12,2 8,8 4 6,9 7,5 9,1 11,0 14,2 18,0 20,9 21,1 19,1 15,8 11,9 8,6 5 6,7 7,2 8,8 10,6 13,9 18,0 20,8 20,6 18,7 15,5 11,6 8,3 6 6,4 6,9 8,4 10,8 14,6 18,7 21,6 21,2 18,4 15,2 11,3 8,1 7 6,2 6,8 9,0 11,6 15,3 19,5 22,4 22,0 19,2 15,3 11,1 7,8 8 6,6 7,6 9,7 12,4 16,1 20,2 23,2 22,8 20,1 16,0 11,6 8,1 9 0,2 8,3 10,4 13,1 16,8 20,9 24,0 23,7 20,9 16,8 12,3 8,7 10 0,9 9,0 11,1 13,9 17,5 21,7 24,8 24,5 21,7 17,5 13,0 9,4 11 8,6 9,7 11,9 14,7 18,2 22,4 25,6 25,4 22,6 18,2 13,7 10,1 12 9,3 10,4 12,6 15,5 19,0 23,1 26,4 26,2 23,4 18,9 14,5 10,8 13 9,9 11,1 13,3 16,2 19,7 23,9 27,2 27,1 24,3 19,7 15,2 11,4 14 10,6 11,8 14,0 17,0 20,4 24,6 28,0 27,9 25,1 20,4 15,9 12,1 15 10,3 11,5 13,6 16,6 20,0 24,1 27,5 27,4 24,7 20,1 15,6 11,8 16 10,1 11,2 13,3 16,1 19,5 23,6 27,0 26,9 24,2 19,7 15,3 11,6 17 9,8 10,9 13,0 15,7 19,1 23,2 26,5 26,4 23,8 19,4 15,0 11,3 18 9,6 10,6 12,6 15,3 18,6 22,7 26,0 26,0 23,4 19,1 14,8 11,1 19 9,3 10,3 12,3 14,9 18,2 22,2 25,5 25,5 23,0 18,8 14,5 10,8 20 9,0 10,0 11,9 14,4 17,7 21,8 25,0 25,0 22,5 18,4 14,2 10,6 21 8,8 9,7 11,6 14,0 17,3 21,3 24,5 24,5 22,1 18,1 13,9 10,3 22 8,5 9,4 12,2 15,0 16,8 20,8 24,0 24,0 21,7 17,8 13,6 10,1 23 8,3 9,1 10,9 14,6 16,4 20,3 23,5 23,5 21,2 17,5 13,3 9,8 24 8,0 8,8 10,5 14,2 16,0 19,9 23,0 23,0 20,8 17,1 13,0 9,6 B.01. - Fonti di energia Sono disponibili le seguenti fonti di energia: - energia elettrica 400 V - 50 Hz - acqua di acquedotto alla pressione di ca 600 kPa B.02. - Condizioni di progetto: B.02.1 Località: Altitudine Napoli 50 m 78 Latitudine 40,51 N B.02.2 Condizioni termoigrometriche B.02.2.1 Esterno ESTATE Temperatura esterna b.s. 32 °C Temperatura esterna b.u. 25 °C 9 °C Umidità relativa aria esterna 60 °C Umidità assoluta aria esterna 18,20 gr/kg Escursione media termica giornaliera INVERNO Temperatura esterna b.s. 2 °C Temperatura esterna b.u. 1 °C Gradi giorno 1034 Umidità relativa aria esterna 80 Umidità assoluta aria esterna % 3,0 gr/kg B.02.2.2 Interno Locale Estate Saloni espositivi Inverno T U.R. T U.R. 26°C 50% 20°C 50% B.02.2.3 Tolleranze Sui valori delle grandezze controllate da sistemi di regolazione automatica: Temperatura interna media estiva nei locali condizionati ± 2°C Temperatura interna media invernale nei locali riscaldati ± 2°C Umidità relativa interna media estiva nei locali condizionati con aria primaria ± 10% Umidità relativa interna media invernale nei locali condizionati con aria primaria ± 10% Dati i notevoli vincoli architettonici e strutturali avuti nella progettazione degli impianti e la conseguente scelta dei terminali, si potrebbero riscontrare, in particolari condizioni, tolleranze diverse da quanto precedentemente prescritto. B.02.3 Regime di funzionamento Funzionamento 10/12 ore su 24: B.02.4 Periodo di messa a regime 79 Non oltre 90 minuti senza la presenza di persone B.03. – Alimentazione elettrica - Tensione : 380/220 V+N - Frequenza : 50 Hz - Alimentazione quadri di regolazione automatica * tensione : 220/24 V B.03.1 Classi di isolamento e gradi di protezione degli impianti e dei motori elettrici Classe di isolamento minima: E comunque adeguata alle condizioni di esercizio dell'impianto o del motore - Gradi di protezione minimi * all'interno (zone tipo civile) : IP 20 (zone tipo indus.) : IP 44 * nella centrale impianti : IP 44 * all'esterno : IP 55 B.04. - Temperatura dei fluidi - Acqua refrigerata prodotta dal gruppo polivalente : 7 - 12°C - Acqua calda prodotta dal gruppo polivalente : 45 - 38,5°C - Acqua calda prodotta dal gruppo polivalente per Batteria di post-riscladamento estivo : 45 – 40°C - Acqua refrigerata alimentazione batterie di raffreddamento e deumidificazione UTA 1 : 7 - 12°C - Acqua calda alimentazione batteria di riscaldamento invernale UTA 1 : 45 – 38,5°C B.04.1 Temperatura fluidi impianto radiante sottopavimento Inverno Temperatura media di mandata acqua max ∆T 44°C 10°C Estate 80 Temperatura media di mandata acqua max 16°C ∆T 5°C B.05. - Velocità dei fluidi Le velocità di seguito specificate rappresentano i limiti minimi e massimi. B.05.1 Velocità dell'acqua nelle tubazioni Tra 0,5 e 1,5 m/sec per cadute di pressione comprese tra 10 e 30 Pa B.05.2 Velocità attraverso le batterie - Batteria di raffreddamento V = 2÷2,7 m/s - Batteria di riscaldamento V = 2,5÷4,5 m/s B.06. - Prescrizioni acustiche L’emissione di rumore dell’installazione verso l’ambiente esterno nella sua globalità, dovrà risultare conforme al D.P.C.M. del 1 marzo 1991. Verranno pertanto attuati tutti gli accorgimenti necessari a contenere le emissioni di rumore verso l’ambiente esterno nei limiti previsti dalla normativa. Per quanto concerne la rumorosità negli ambienti di lavoro prodotta dal funzionamento degli impianti di condizionamento, in base a quanto previsto dalla Norma UNI 8199 (1981). In particolare, assumendo come valori medi del livello del rumore di fondo ad impianti non funzione, i seguenti : Uffici singoli 40 dB(A) Uffici collettivi 45 dB(A) il funzionamento degli impianti non dovrà comunque determinare variazioni dei livelli predetti superiori a : Uffici singoli +3 dB(A) Uffici collettivi +2,5 dB(A). Affinché gli impianti adottati rispettino i predetti limiti, essi devono determinare nei locali nei quali sono installati i seguenti livelli massimi, misurati realizzando rumori di fondo molto bassi (es. : ≤30 dB(A) negli uffici singoli e ≤ 35 dB(A) negli uffici collettivi): - impianti per uffici singoli 40 dB(A) - impianti per uffici collettivi 44 dB(A) Sezione C - Descrizione degli impianti C.01 Centrale termofrigorieera 81 In apposito luogo all’esterno dell’edificio troverà sistemazione un gruppo frigorifero reversibile polivalente del tipo aria-acqua da 182 kWt in funzionamento invernale o 140 kWf e 196 kWt in funzionamento estivo, con assorbimento elettrico totale di 59,5 kWe, con ventilatori elicoidali e livello di pressione sonora di 66,9 dB(A) a 1 m di distanza. L’impianto sarà completo di elettropompe di circolazione circuito caldo/freddo e solo caldo, vasi di espansione, serbatoi inerziali, strumentazione elettronica e quadro elettrico. Dal gruppo polivalente attraverso tubazioni preisolate in polipropilene per la rete esterna e tubazioni in ferro nero opportunamente coibentate per la rete interna, i fluidi termovettori saranno convogliati all’UTA 1 ed al circuito pannelli radianti mediante elettropompe di circolazione. Tali elettropompe saranno dotate di valvole di ritegno, manometri indicatori, valvole a flusso avviato, valvole di intercettazione esenti da manutenzione a tenuta morbida a corpo compatto in ghisa flangiata PN 16, giunti antivibranti e di ogni altro accessorio d'uso. La caratteristica portata-prevalenza di tali elettropompe ed il posizionamento delle stesse nel circuito idraulico sarà tale da garantire la costanza della portata attraverso gli scambiatori. L'impianto è corredato di due serbatoi inerziali da 750 l coibentati con finitura esterna in lamierino di alluminio, collocati sui due circuiti caldo/freddo e solo caldo. Le variazioni di volume dell'acqua conseguenti alle variazioni di temperatura saranno assorbite da un sistema di espansione costituito da due vasi chiusi del tipo a membrana da 105 litri con cuscino di azoto avente una capacità tale da indurre nell'impianto, in corrispondenza della massima variazione di volume, una sovrapressione non inferiore a 1,5 kg/cm2. I vasi di espansione saranno muniti di accessori di riempimento, di separazione dell'aria e di sicurezza, secondo le norme ISPESL. Le temperature operative dei fluidi termovettori sono rispettivamente: - circuito A - Rete acqua refrigerata/calda • regime estivo 7-12°C • regime invernale 45-38,5°C - circuito B – Rete acqua calda • regime estivo 45-40°C - circuito C – Impianto di riscaldamento e raffrescamento a pavimento • regime estivo -7-12°C • regime invernale 45-38,5°C 82 Per il dimensionamento delle tubazioni in acciaio oltre ai salti di temperatura tra mandata e ritorno, sopra indicati, è stata imposta una velocità dell'acqua inferiore ad 1,5 m/s ed una perdita di carico distribuita di circa 100÷300 Pa per metro di tubazione. Tutte le tubazioni, provate idraulicamente ad una pressione non inferiore ad 1,5 volte la pressione di esercizio, saranno accuratamente verniciate con doppia mano di vernice antiruggine. Le tubazioni saranno coibentate con guaina in materiale a cellule chiuse tipo "Armaflex" spessore secondo legge 10/91 e rifinitura esterna in lamierino di alluminio per quelle a vista. Particolare attenzione sarà posta all'isolamento di valvole che saranno schermate e racchiuse in gusci di lamiera zincata/alluminio con apertura a clips. Saranno raccolti su di un unico quadro elettrico del tipo stagno ad isolamento totale tutti i comandi ed i segnali relativi ai vari componenti l'impianto di climatizzazione, rispondente alle vigenti norme CEI-ENPI. Per la regolazione elettronica dell’UTA sarà previsto un quadretto elettrico dedicato. I collegamenti elettrici da tale quadro alle apparecchiature saranno in cavo multipolare isolato in gomma G7 entro canaline e tubazioni in acciaio zincato. Il posizionamento delle apparecchiature è rilevabile dai grafici di progetto. 83 C.02. - Completamento impianto di climatizzazione Per la climatizzazione dei locali ex Scuderie è stato installato un impianto del tipo a tutt'aria mediante una unità di trattamento aria installata in centrale termofrigorifera a q. +3,00. I fluidi caldo e freddo della centrale termofrigorifera saranno inviati mediante elettropompe all’unità di trattamento aria (UTA1). L’unità di trattamento aria esistente è del tipo ad elementi componibili, a doppia pannellatura isolata acusticamente, dotata di appoggi antivibranti e giunti di collegamento elastici con i canali, è essenzialmente costituita da: - Ventilatore di ripresa aria PLUG FAN con inverter da 16.400 m3 - Aria esterna 18.000 m3/h - Aria espulsa 16.400 m3/h - Aria di ricircolo 16.400 m3/h - Sezione filtri del tipo a tasche - Sezione ventilante mandata aria PLUG FAN con inverter da 18.000 m3/h - Batteria di raffreddamento/riscaldamento 125 kWf/152 kWt 72,7 kWt - Sezione umidificazione ad acqua a perdere - Batteria di post-riscaldamento estivo - Silenziatore rettilineo Le condizioni di uscita dell'aria dai CDZ permetteranno l'abbattimento dei carichi sensibili e latenti in estate, in condizioni di massimo affollamento. La batteria fredda/calda sarà alimentata da acqua fredda a 7°C e da acqua calda a 45°C con un salto termico medio di 5°C. Le tubazioni di alimentazione saranno in ferro nero Mannesmann, verniciate e coibentate con guaina a cellule chiuse tipo "Armaflex" di spessore secondo legge 10/91, rifinitura esterna con lamierino di alluminio. In questo appalto sarà previsto a corredo dell’unità di trattamento un umidificatore del tipo ad acqua a perdere. Gli impianti saranno controllati da un sistema di regolazione elettronica DDC; il sistema dovrà garantire il funzionamento in completo automatismo dell’intero impianto e dovrà svolgere i seguenti ruoli: Accensione ordinata, ad orario e/o ad evento, di tutti i componenti dell’impianto; Accensione delle elettropompe e loro alternanza in funzione delle ore di funzionamento e/o in caso di guasto; 84 Accensione dei ventilatori delle UTA, regolazione delle valvole modulanti ed azionamento dell’umidificatore per garantire il controllo dei parametri termoigrometrici ambientali. Il sistema di controllo, al fine di garantire negli ambienti le condizioni prescritte interverrà sulle valvole a tre vie delle batterie calde e fredde e sull'umidificatore. Per il locale deposito è previsto un impianto di estrazione aria garantendo ca 10 Vol amb/h di ricambio, mediante un estrattore d’aria a muro da 500 m3/h. C.03. - Impianto di riscaldamento e raffrescamento a pavimento L’impianto di riscaldamento e raffrescamento sarà del tipo a pavimento, funzionante con acqua calda a bassa temperatura in regime invernale ed acqua fredda in regime estivo con una pressione massima di esercizio di 3 bar, la temperatura superficiale del pavimento sarà atta al benessere fisiologico delle persone. Il sistema a pavimento tipo Velta Calore o equivalente tiene conto delle diverse zone di dispersione del calore, tramite una progettazione differenziata dei circuiti di riscaldamento in locali diversi o anche nello stesso locale; la distribuzione della tubazione è a serpentina con differenti interassi in relazione al fabbisogno termico. La tubazione è in polietilene ad alta densità (HDPE), con una elevatissima resistenza all’usura, all’urto e al calore, le tubazioni utilizzate sono protette contro la diffusione dell’ossigeno tramite una pellicola a 5 strati di un polimero speciale saldato unitamente al tubo di base secondo la normativa DIN 4726. La lastra isolante utilizzata è in poliestere espanso di alta densità rispondente alle severe norme per la salvaguardia dell’ambiente; tutti gli accessori sono tra di loro compatibili e il sistema Velta Calore o similare sarà predisposto a una regolazione climatica con sonda esterna per il riscaldamento ed il raffrescamento. Il collettore Velta in poliammide rinforzato in fibra di vetro permette di termostatizzare ogni ambiente secondo le esigenze individuali. Il sistema Velta Calore richiede, per la sua posa, 90 mm di spessore compreso il massetto. I collettori di distribuzione saranno posizionati a parete in idonea protezione con sportello per la manutenzione; il loro posizionamento è rilevabile dai grafici di progetto. I fluidi termovettori saranno derivati dalle tubazioni acqua calda/refrigerata a temperatura controllata collegate alla centrale termofrigorifera. C.04. - Impianti di estinzione incendi ad idranti La protezione ai fini antincendio della rampa di accesso agli ambienti delle ex Scuderie oggetto delle presenti opere di restauro, sarà assicurata da una rete di idranti interni, composta da n° 3 idranti UNI 45 dislocati come da tavole di progetto. L’alimentazione della presente rete sarà 85 assicurata dalla rete esistente a servizio dei locali ex Scuderie mediante apposita derivazione, con tubazioni in polietilene ad alta densità DE 75 mm. C.04.1 Calcoli idraulici I calcoli idraulici da effettuare, in questo caso, consistono nella verifica idraulica del funzionamento della rete di idranti in funzione delle prescrizioni riportate nella normativa vigente. Per questo motivo verranno effettuate • determinazione della portata antincendio; • dimensionamento e verifica delle tubazioni delle linee principali per la rete di idranti per la protezione interna agli ambienti considerati. Nell’ambito delle aree interessate è previsto anche un impianto ad estintori. La scelta degli estintori portatili da installare a protezione della struttura in esame, è stata effettuata in considerazione di quanto stabilito dal “D.M. 10 marzo 1998 - Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell'emergenza nei luoghi di lavoro” Il numero e la capacità estinguente degli estintori portatili, nonché l’agente estinguente, è stato scelto in relazione alla natura e destinazione degli ambienti da proteggere optando per n.4 estintori a polvere. Per la definizione del numero di estintori da installare, si è provveduto ad installare almeno un estintore ogni 100 mq, facendo in modo che il percorso massimo per raggiungere il più vicino, risulti inferiore a 30 metri. C.05. - Tipologia dei principali componenti C.05.1 Tubazioni e accessori - Tubazioni in polipropilene PP-R pre isolate in fabbrica e raccordi in PP-R con schiuma rigida in PUR ed una tubazione esterna in PE. Marca Aquatherm tipo Climater ISO SDR11 o prodotto equivalente: Circuito "C" diametro interno 32 mm. e diametro esterno 90 mm.; Circuito "A" e "B" diametro interno 90 mm. e diametro esterno 160 mm. - Tubazione in polietilene ad alta densità, per colonne di scarico, fornita e posta in opera con staffaggi in verticale o orizzontale all'interno di fabbricati, con giunzioni saldate o a manicotto. Di diametro esterno 32 mm - Tubo in acciaio nero senza saldatura per trasporto di fluidi conforme alle norme UNI 7287/74, in opera per linee, con saldature ossio-acetileniche preparate secondo norma UNI 11001 e prova idraulica. Tubo UNI 7287/74: di diametro mm. 76,1 e spessore da mm. 2,9 (2 1/2"); di diametro mm. 88,9 e spessore da mm. 3,2 (3"). 86 - Tubo d'acciaio zincato per linee, del tipo FM - ISO R 65 serie leggera II, di diametro nominale 3/4". - Raccordo per l'attacco dei tubi di riscaldamento Velta plus PE-Xa 151 al collettore compatto, alla valvola di mandata micrometrica singola o al detentore di ritorno nonché alla nuova centralina di regolazione RS 2, composto da: boccola di supporto con guarnizione o ring su Eurokonus, anello stringi tubo, dado di serraggio. In ottone. Raccordo collettore per tubo 14x2 - allacciamento 3/4". tubo in rame in verga con lega secondo UNI 5649/1 con titolo di purezza Cu 99,9 per impianti termici con caratteristiche dimensionali UNI 6507 B. Tubo in rame in verga: da mm. 16x1,0; da mm. 18x1,0; da mm. 22x1,0; da mm. 28x1,0; da mm. 35x1,2; - Sistema di sostegno e staffaggio delle tubazioni, realizzato in acciaio zincato e costituito dai seguenti componenti: binari a C con bordi seghettati e fori asolati; angolari, mensole angolari, piastre di base e di collegamento per i binari; mensole a sbalzo; bulloni di bloccaggio; dadi ed accessori; piastre semplici ed autobloccanti per collari di sostegno tubazioni; morsetti; slitte di scorrimento semplici o a rullo; collari per punti fissi; tasselli meccanici e/o chimici; collari per sostegno tubazioni completi di guarnizione anticondensa in gomma. Per tubazioni di diametro compreso tra 2" e 4". - Isolante per tubazioni, valvole ed accessori costituito da guaina flessibile o lastra in elastomero sintetico estruso a cellule chiuse, coefficiente di conducibilità termica a 40° C non superiore a 0,042 W/mc, classe 1 di reazione al fuoco, campo d'impiego da -40° a +105° C, fattore di resistenza alla diffusione del vapore maggiore di 1600. Spessore mm. 32, da mm. 32. DN 80 (3"); 32 DN65 (2" 1/2); spessore mm. 13, DN 15 (1/2"); spessore mm. 13, spessore mm.13 DN25 (1"); spessore mm. 19, mm.19: DN32 (1" 1/4); DN40 (1" 1/2) - Guaina corrugata di protezione per il tubo Velta PEXa fornita in spezzoni da 750 mm., fessurata in lunghezza per agevolare l'applicazione nella zona di collegamento al collettore Velta. In PP di dimensione 750 mm., dint. 19 mm.; dest. 24 mm.; peso: 0,065 kg/pz del tipo Velta ar. 4101732 o prodotto equivalente. - Finitura esterna delle tubazioni isolate con lamierino di alluminio, compreso la bordatura di chiusura, gli incastri, le chiusure assicurate da viti autofilettanti, da 6/10. C.05.2 Giunti, saracinesche, valvole e collettori - Giunto elastico di compensazione in gomma flangiato UNI 6089- 67 PN10 per assorbire vibrazioni, allungamenti, dissestamenti ed assestamenti di supporti di sostegno, completo di guarnizioni. Giunto elastico di compensazione DN 80 87 - Saracinesca a corpo piatto in esecuzione in ghisa con volantino e premistoppa in ghisa, albero in acciaio inox, conforme alle norme UNI PN10 per impianti acqua calda o fredda, fornita in opera con controflange e accessori. Saracinesca a corpo piatto in ghisa DN65; DN80. - Valvola a flusso avviato di intercettazione in ghisa, con albero in acciaio inox o in acciaio al carbonio, superficie di tenuta del corpo dell'otturatore in acciaio inox, UNI PN 16 su tubazioni in cunicolo tecnologico accessibile pedonalmente, fornita in opera con accessori. Posa in cunicolo di valvola a flusso avviato in ghisa DN65; DN80. - Valvola di ritegno a flusso avviato in ghisa conforme alle norme UNI PN16 per impianti acqua calda o fredda, fornita in opera con controflange e accessori. Posa di valvola di ritegno in ghisa a flusso avviato DN80. - Valvola a sfera in acciaio con attacchi filettati UNI ISO 7/1 compatibile con DIN 2444, fornita in opera, di diametro: 1/2"; 1"1/4. - Valvola di sicurezza qualificata e tarata ISPESL, con attacchi femmina-femmina sovrapressione di apertura 10% PN 10, campo di temperatura 5- 11°C, taratura 6 bar, diametro 3/4". - Set valvole a sfera composto da: valvole a sfera per l'intercettazione e il bilanciamento idraulico dei collettori di distribuzione, scala di taratura e marcatura della preimpostazione mediante corsoio, grafico portata perdita di carico, raccordi filettati da 1", in ottone nichelato, del peso di 1,097 kg/set, kvs:15 mc/h, 1 valvola di mandata e 1 valvola di ritorno, tipo Velta articolo 4101130 o prodotto equivalente. - Flangia a collarino su tubi di acciaio, UNI PN10 e PN16, fornita in opera. Flangia a collarino DN 80; DN65 - Collettore di tubo in acciaio senza saldatura per impianti di distribuzione, dotato di flange, fondi bombati, staffaggi Per diametro di collettore fino a mm. 350. - Collettore compatto di distribuzione in poliammide rinforzata con fibra di vetro, completo di materiale di fissaggio alla parete con valvole di mandata con regolazione micrometrica; detentori di ritorno; termometro di mandata collettore; termometro di ritorno singoli circuiti; valvoline manuali di sfogo; attacchi in ottone; compensatori flessibili in acciaio inox. Predisposto per raccordi 14x2, 17x2, 20x (2 e 2, 3). Temperatura massima di esercizio 60°C, massima pressione di collaudo a 6 bar, massima portata 3.500 l/h: a). di dimensioni 420x125x112 mm. (Lxhxp), peso 3,55 kg, a 2 circuiti serviti, marca Velta art. 4108442 o prodotto equivalente; 88 b). di dimensioni 620x125x112 mm. (Lxhxp) - peso 5,0 kg, a 5 circuiti serviti, marca Velta art. 4108445 o prodotto equivalente; c). di dimensioni 720x125x112 mm. (Lxhxp) - peso 5,55 kg, a 7 circuiti serviti, marca Velta art. 4108447 o prodotto equivalente. - Cassetta ad incasso O/ST, per l'alloggiamento del collettore compatto o del collettore provario, con o senza unità base genius (modulo regolatore e comando), Veltamat 230 standard, Veltamat 24 e delle sottostazioni di regolazione ERS. Materiale costituito da lamiera di acciaio zincata e lamiera con verniciatura epossidica. Altezza regolabile da 740-825 mm. Profondità regolabile da 110-160 mm. Altezza dal solaio grezzo variabile da 100-220 mm. a) Larghezza interna del telaio di 410 mm. Larghezza della cornice perimetrale di 455 mm. Larghezza della nicchia di 430 mm. Altezza della nicchia variabile da 750-835 mm. – Peso di 10,30 kg/pz. Marca Velta O/ST1 art. 5104101 o prodotto equivalente; b) Larghezza interna del telaio di 610 mm. Larghezza della cornice perimetrale di 655 mm. Larghezza della nicchia di 630 mm. Altezza della nicchia variabile da 750-835 mm. Peso di 13,600 kg/pz. Marca Velta O/ST2 art. 5104102 o prodotto equivalente: c) Larghezza interna del telaio di 760 mm. Larghezza della cornice perimetrale di 805 mm. Larghezza della nicchia di 780 mm. Altezza della nicchia variabile da 750-835 mm. Peso di 16,200 kg/pz . Marca Velta O/ST3 art. 5104103 o prodotto equivalente. - Filtro a Y in ghisa con cestello in acciaio INOX conforme alle norme UNI PN16 per impianti acqua calda o fredda, fornito in opera con controflange e accessori. Filtro a Y in ghisa DN80. - Sistema di riscaldamento e raffrescamento a pavimento con differenti interassi tra le tubazioni, in funzione della potenzialità e del fabbisogno termico, con temperatura superficiali del pavimento entro limiti fisiologicamente ammissibili, massima resistenza termica del rivestimento 0,15 mq K/ W, composto da tubazione Velta Plus PE-Xa 151, reticolato ad alta pressione brevetto Engel in triplo strato secondo DIN 16892 e DIN 4729, a tenuta di ossigeno secondo DIN 4726, reg. nr 3V019 diametro 17 mm. x 2 mm.; rete di supporto in filo liscio di diametro 3 mm. Sistema Velta Calore o sistema equivalente. C.05.3 Macchine termiche e accessori - Gruppo polivalente GP1 super silenziato del tipo con condensazione ad aria e ventilatori del tipo assiale costituito da: 1. Compressore ermetico Scroll completo di protezione del motore contro le sovratemperature, sovracorrenti e contro temperature eccessive del gas di mandata, montato su gommini antivibranti e completo di carica olio; 89 2. Evaporatore scambiatore del tipo a piastre, stampate e saldobrasate, in acciaio AISI 316, dotato di isolamento anticondensa in poliuretano a cellule chiuse, per produzione di acqua refrigerata; 3. Condensatore in acciaio inox AISI 316 di tipo a piastre stampate e saldobrasate, dotato di isolamento anticondensa in poliuretano a cellule chiuse per la produzione di acqua calda di riscaldamento, con pressostato differenziale lato acqua fornito di serie, resistenza antigelo e protezione scambiatore interno; 4. Ventilatori assiali di tipo EC con motore sincrono brushless a commutazione elettronica ed inverter incorporato; 5. Circuito frigorifero provvisto di filtro deidratare, pressostato di sicurezza alta pressione, elettrovalvole solenoidi, valvola inversione ciclo a 4 vie, valvole di espansione termostatiche con equalizzatore, indicatore di passaggio del liquido e di umidità, sicurezza contro le sovra pressioni, pressostato di sicurezza bassa pressione, ricevitore di liquido, valvola di non ritorno, separatore di liquido; 6. Quadro elettrico comprendente, fusibili compressore e ventilatori, contattore di comando compressore, trasformatore di isolamento per l'alimentazione del circuito ausiliario, contattori di comando ventilatori. La sezione di controllo comprende il display per la visualizzazione dei valori impostati e dei codici guasti, la centralizzazione degli allarmi con eventuale trasferimento a distanza, il comando ON/OFF a distanza, il contatore di funzionamento compressori e macchina, la protezione e la temporizzazione del compressore, la regolazione proporzionale della temperatura dell’acqua, la porta seriale per comunicazione a distanza, il comando pompa di circolazione del circuito dell’acqua, il controllo rotazione automatica degli avviamenti dei compressori, il sistema di autodiagnosi con visualizzazione immediata del codice guasto. Dimensioni (LUxPxH): 2500x1100x2490, peso: 1406 kg. Tipo RC group mod. Trilogy BI 150 P2 F3 o apparecchiatura equivalente. - Elementi in campo per il comando, il controllo e la regolazione dell'impianto di condizionamento costituiti da 2 servocomandi rotativi per serrande modulante, tipo SIEMENS o apparecchiatura equivalente. - Elettropompa con bocche in linea DN 50, 4 poli, 2,2 kW 400 V, con grado di protezione del motore IP55, motore IE2 secondo regolamento CE n. 640/2009 e IEC 60034-30, girante in acciaio inox AISI 316, corpo pompa in ghisa. Elettropompa "P1" provvista di convertitore di frequenza Hydrovar e n.2 trasduttori di pressione. 90 Circuito "A" Portata: 25.000 l/h Prevalenza: 130 kPa Motore: 2,2 kW. Marca LOWARA mod. FCE4HA-50-250/22/P o apparecchiatura equivalente. Circuito "B" Portata: 33.000 l/h Prevalenza: 110 kPa Motore: 1,5 kWe. Marca LOWARA mod. FCE4HA-65-200/15/P o apparecchiatura equivalente - Eliminatore d'aria con grande capacità di scarico, con corpo e coperchio in ottone, otturatore gommato con viton, filtro e galleggiante in acciaio inox. Temperatura di esercizio compresa tra -20 e + 120°C, pressione nominale: PN16, attacchi di entrata 3/4" femmina, scarico 3/8" femmina. Marca Caleffi mod. 501Maxcal o apparecchiatura equivalente. - Stabilizzatore automatico di portata con cartuccia in acciaio e valvola a sfera, leva estesa, corpo in ottone, cartuccia autoflow in acciaio inox. Pressione massima di esercizio: 25 bar, campo temperatura: 0-110°C, portata: 0,12-15,5 mc/h. Marca CALEFFI Autoflow cod. 120171 DN 32 o apparecchiatura equivalente. - Stabilizzatore automatico di portata con cartuccia in acciaio e valvola a sfera, leva estesa, corpo in ottone, cartuccia autoflow in acciaio inox. Pressione massima di esercizio: 25 bar, campo temperatura: 20-110°C, portata: 18-22 mc/h. Marca CALEFFI Autoflow cod. 103121 DN 80 o apparecchiatura equivalente. - Umidificazione ad acqua a perdere a pacco evaporante, di spessore 100 mm., efficienza 68%, separatore di gocce 2 pieghe in PVC, bacinella in acciaio zincato da inserire nell'UTA LORAN CTL 240 esistente. - servomotore termico TA-230 Typ2, per l'azionamento dei detentori di ritorno montati sui collettori Velta, con indicazione corsa, cavo di collegamento di 1,0 m., conforme alle norme CE, grado di protezione IP54, assorbimento massimo di 0,2 A, tensione nominale di 230 V, 50Hz, chiuso senza corrente, peso 0,080 kg/pz, completo di collegamenti elettrici. Tipo Velta art. 4272402 o prodotto equivalente. - Serbatoio inerziale verticale in acciaio zincato, a pressione massima di 6 bar, valvola di sicurezza, per condizionamento e riscaldamento, con isolamento termico in schiuma poliuretanica e finitura in lamierino di alluminio, di capacità da 750 l. - Bocchetta di mandata aria pedonabile, di esecuzione speciale, per il montaggio a terra in esecuzione a nastro, con alette profilate orizzontali fisse sul lato frontale. Telaio ed alette in alluminio anodizzato E6/EV1 complete di serranda a scorrimento in acciaio elettrozincato SSK. Marca SCHAKO 1500x325 mm. o prodotto equivalente - Estrattore a cassonetto con ventilatore a doppia aspirazione, motore equipaggiato di supporti antivibranti, portelle di ispezione, motore predisposto a doppia alimentazione 380 V 50 Hz con grado di protezione IP 54, a cassonetto fino a 600 mc/h 91 - telecomando/sonda ECA 62 da installare nel locale di riferimento per funzionamento in raffrescamento del termoregolatore Veltamat 4D e 4DPlus, al fine di rilevare la temperatura e l’umidità ambiente, attivare la compensazione sul calcolo della temperatura di alimentazione dell'impianto in riscaldamento e il calcolo della temperatura di condensa dell'ambiente di riferimento in raffrescamento. Tipo Velta art. 4260412 o prodotto equivalente. - Software H 22 caldo/freddo specifico per termoregolatore digitale Veltamat 4D, gestione di un circuito miscelato per l'alimentazione di un sistema a pavimento sia per il riscaldamento in funzione delle condizioni climatiche esterne, sia per il raffrescamento in funzione delle condizioni termoigrometriche interne in base ai dati rilevati dalla sonda telecomando ECA 62, per il mantenimento della temperatura ambiente costante mediante la variazione della temperatura dell'acqua di alimentazione (temperatura media). Tipo Velta art. 4260502 o prodotto equivalente. - Sottostazione di regolazione da centrale Velta per la regolazione della temperatura di alimentazione dell'impianto di riscaldamento e raffrescamento a pavimento, installazione in centrale termica. Tipo Velta art. 4266115 o prodotto equivalente. - Termostato limite di massima temperatura contatto per spegnimento della pompa in caso di superamento della temperatura limite di mandata, con fascetta di attacco alla tubazione. Campo di taratura da 30 - 70°C, taratura di fabbrica a 65°C, conforme alle norme CE e del peso di 0,150 kg/pz. Tipo Velta art. 4200024 o prodotto equivalente. - Unità base di regolazione singolo ambiente Velta Genius EVO, per la ricezione del segnale radio delle sonde ambiente Velta Genius EVO, l'elaborazione dei valori trasmessi ed il comando dei servomotori per il controllo della portata nei circuiti, di dimensioni 350x118x68 mm. Tipo Velta art. 4300100 o prodotto equivalente. - Ricevitore esterno Velta Genius Evo collegato all'unità base mediante apposito cavo lungo 5,0 m, di dimensioni: mm. 107x83x40 mm.; peso: 1,92 kg/pz. Tipo Velta art. 4300115 o prodotto equivalente. - sonda ambiente T/U di temperatura operativa e umidità senza fili Velta Genius EVO, per la misura della temperatura operativa in ambiente tramite semisfera e dell'umidità relativa, e con trasmissione dei dati all'unità base via radio senza cavi di collegamento per il controllo della temperatura ambiente e a Velta Genius relè remoto per il controllo del terminale per la deumidificazione, in raffrescamento spegnimento dei circuiti associati al superamento del limite di sicurezza di umidità impostato. Tipo Velta art. 4300116 o prodotto equivalente. C.05.4 Componenti elettrici 92 - Quadro elettrico generale CDZ, in lamiera metallica per appoggio a pavimento, IP55, di dimensioni 1650x2000x500mm. Completo delle apparecchiature di comando e protezione come da schema elettrico unifilare. - Cavo in corda rigida di rame rosso ricotto isolato in gomma EPR, FG7 OM1, non propagante di incendio per tensioni nominali 600/1000 V: Unipolare di sezione 1x70 mm²; unipolare di sezione 1x35 mm²; quadri polare di sezione 4x2,5 mm²; quadripolare di sezione 4x6 mm²; quadripolare di sezione 4x25 mm². - Canale portacavi realizzato in lamiera di acciaio zincato di spessore 1.5 mm., piegata di altezza laterale pari a 75 mm., da mm. 200 - Tubo per impianti elettrici protettivi isolanti del tipo rigido pesante in PVC piegabile a freddo, di diametro mm. 25; diametro mm. 32; diametro mm. 50. - Cassetta di derivazione e contenimento stagna da parete, con coperchio a vite e passacavi, grado di protezione IP 55, da mm. 100x100x50; mm. 150x110x70; mm. 190x140x70 - Apparecchi di comando rotativi stagni con dischi portacontatti in materiale isolante termoindurente autoestinguente e contatti in argento a doppia rottura, con manovra in metallo e grado di protezione IP 65. Interruttore da incasso: 3x25 A dimensioni 100x100 mm. - Collegamenti equipotenziali con corda di rame stagnata con fili elementari da diam. 0,1 mm. e terminali in tubo compresso. Sezione 35 mm². C.05.5 Impianto di spegnimento e accessori - Realizzazione del collegamento alla esistente rete antincendio mediante la fornitura e posa in opera di collare di presa DN 80. - Tubo in polietilene PE 80 per linee di impianti, con valori minimi di MRS di 8 Mpa destinati alla distribuzione dell'acqua prodotti in conformità alla UNI EN 12201:2004, del diametro esterno 75 mm. e spessore 4,5 mm. - Tubo d'acciaio zincato per linee, del tipo FM - ISO R 65 serie leggera II, di diametro nominale 1"1/2. - Cassetta da incasso per idranti, a muro da interno a parete "linea Rodi" - Giugiaro Design" composta da: cassetta a parete a bordi arrotondati DN 45 in acciaio al carbonio verniciato di mm. 650x370x180 con portello a doppio guscio rinforzato; cassetta a parete bordi arrotondati N 45 in acciaio al carbonio verniciato di cm. 50x70x80 con portello realizzato con processo di termoformatura a doppio guscio rinforzato. Finitura in grigio antracite metallizzato inserto trasparente in policarbonato. Tubazione flessibile mod. ABPU dotata di raccordi realizzati in ottone; raccordatura a norma UNI 7422; lancia a effetti multipli rubinetto idrante; sostegno per tubazione di colore rosso, cornice coprifilo per incasso idranti a muro "Linea Rodi 93 Giugiaro Design ", realizzata in lamiera i acciaio, fissaggio alla cassetta mediante linguette a scomparsa integrate nella struttura. - Estintore a polvere, omologato secondo DM del 20/12/82, con valvola a pulsante, valvola di sicurezza a molla e manometro di indicazione di carica e sistema di controllo della pressione tramite valvola di non ritorno Da 6 kg, classe 34° 233BC - Adeguamento e riconfigurazione della centralina antincendio già installata, compreso ogni accessorio - Porta tagliafuoco per l’ingresso e l’interno dei locali della centrale termica ed elettrica, a due battenti omologata a norme UNI 9723 e alle certificazioni di prodotto ISO 9001, completa di maniglione antipanico a barra orizzontale basculante in acciaio cromato, di colore avorio chiaro realizzata con telaio presso-piegato spessore 2 mm. e completa di guarnizioni, posta in opera compreso le opere murarie con le seguenti dimensioni di foro muro di m. 1,40 x 2,00; C.05.6 Impianto di rilevamento incendio e accessori - software di configurazione sistema FAP500 (CDS). Modello SOFT/FAP500 della ELKRON o prodotto similare. - alimentatore supplementare da 5 A 24 Vdc. completo di 2 batterie da 12V 17Ah. modello 82450 BG della ELKRON o prodotto similare. - Rilevatore ottico puntiforme di fumo digitale basato sull'effetto tyndall, a basso profilo, con circuito di autoapprendimento. Dotato di led bicolore posto sulla calotta, tipo FDO500 della ELKRON o prodotto similare. - Basi standard per rivelatori digitali serie FAP500 Modello SD500 della ELKRON o prodotto similare - Base per la connessione del rilevatore puntiforme di fumo e/o di calore digitale serie FAP500 alla centrale, con uscita dedicata per ripetitore ottico. Modello SD500R della ELKRON o prodotto similare. - Ripetitore ottico per rivelatore digitale. Modello LR500SI della ELKRON o prodotto similare. - Pulsante di allarme incendio digitale a riarmo manuale, completo di circuito di autoapprendimento. Modello FM500 della ELKRON o prodotto similare - Modulo digitale polivalente a 1 ingresso e 1 uscita, programmabile tramite centrale per la funzione di modulo di uscita, ingresso per contatti puliti stabili o ingresso per contatti impulsivi. Isolatore di Corto Circuito Intergrato. Modello IO500 della ELKRON o prodotto similare. 94 - Targa ottico/acustica monofacciale con tensione di alimentazione 12-24V, assorbimento in allarme 100 mA, pressione acustica 85 db a 1 m., grado di protezione IP40. Dotata di Pittogrammi. Modello TM24 della ELKRON o prodotto similare. - Box per la rivelazione in condotta composto da contenitore in materiale termoplastico e due sonde in PVC per il prelievo del fumo. Modello R/820 della ELKRON o prodotto similare. - Sirena autoalimentata da esterno in alluminio pressofuso, con flash di segnalazione. Predisposta per il contenimento di una batteria 12 V 1,9 Ah. Potenza sonora 104 dB a 3 mt. Tensione di alimentazione: 24 Vdc. Modello HP500F della ELKRON o prodotto similare. - Linee per l’impianto di rivelazione incendi con cavo per impianto antincendio UNI 9795:2010 schermato, 2x1,50 mm²; diametro 8,20 mm., della BETACAVI o prodotto similare per linee rivelazione; cavo per impianto antincendio UNI 9795:2010 secondo norma EN50200 non schermato, 2x1,50 mm²; della BETACAVI o prodotto similare, di diametro 8,20 mm.; per linee attivazione in tubazione di diametro non inferiore a 20 mm. di pvc a vista e/o sottotraccia e/o canale metallico. C.05.7 Impianto antintrusione - Rivelatore volumetrico a doppia tecnologia, microonde/infrarossi passivi, con circuiti antiaccecamento e di memoria allarme, conforme CEI 79.2 II° . Livello circuito di supervisione microonde, portata 15 m ad integrazione dei vani finestre scuderie 9,00 locali tecnici 4,00. - Telecamera CCD a colori 1/4", S-HAD, 470.000 pixels, frame integration, 2 Lux a colori 12 Vdc & 24Vac, (con trasformatore d'isolamento anti-ground loop), 5 W, 480 linee di risoluzione orizzontale, con generatore di caratteri (12), sincronizzatore interno o linelock, rapporto S/N > 50 dB, Zoom 220X autofocus (22X ottico 3,6~79,2 mm. F 1.6 e 10X digitale), 128 preset richiamabili manualmente, activity detector programmabile, convertitore A/D a 10bit ed elaborazione digitale del segnale, sistema automatico e manuale d'esposizione, Backlight programmabile, controllo automatico di guadagno, controllo automatico del bianco, preset a 3200K, 5600K o manuale), indirizzabile (0÷127) e parametrizzabile via RS 485, Ø filtro 46 mm. - Custodia da esterno termostatata, grado di protezione IP66, lunghezza 270 mm., corpo e slitta interna in ABS, tettuccio fondo e staffa in alluminio pressofuso, completa di supporto e snodo a parete, alimentazione 24 Vac, peso 3 Kg. - Tastiera per inserzione allarme tipo KP 200D/I per centrale antintrusione complete di linea di alimentazione. 95 - Telecamera day&night della Panasonic o prodotto similare (art. WV-SP306E e art. WV-SP 105E), meccanico con sensore MOS 1,3 MegaPixels da 1/3" a scansione progressiva, completa di supporto con snodo orientabile Silver. - Sistema di registrazione digitale per network camera ed encoder della Panasonic o prodotto similare (art. WJ-NV200/3TB) con risoluzione massima supportata in registrazione 1,3Mpixel. fornita con hard disk da 3 TB di capacità di memoria preinstallati. Completa di software kit per Business Intelligence per WJ-NV200 (art. WJNVF20FE) - Monitor a colori da 24" 16:9 serie ep/d2/490 TFT Full HD Orion della PANASONIC o prodotto similare, con supporto da tavolo incluso e alimentazione 110-220Vac 50/60Hz. - Fornitura e installazione di Software di centralizzazione via rete fino a 100 registratori serie ND400, ND300, ND200, HD600, ed HD300 della Panasonic o prodotto similare. Compatibile solo con sistemi operativi Windows Vista 32bit/64bit e Windows Seven 32bit/64bit. - Tastiera di controllo seriale PSDATA della Panasonic o prodotto similare con interfaccia RS485 e di rete Ethernet 10- 100BaseT/Tx. - Centrale di allarme della Elkron o prodotto similare, 8 ingressi programmabili + 1 ingresso sabotaggio, di base ; espandibili sino a 64, 6 uscite programmabili ( 2 relè + 4 OC), di base; espandibili sino a 27. - Interfaccia, della Elkron o prodotto similare, collegabile alla centrale predisposta per la connessione ad una rete LAN Completo di ogni accessorio - Software per la telegestione delle centrali ELKRON o prodotto similare, gestione chiamata e ricezione d'allarme. - Lettore chiave di prossimità, della Elkron o prodotto similare, 5 led, di cui 4 led per la visualizzazione stato sistema e 1 di memoria allarme, 2 ingressi a bordo, programmabili. - Chiave di prossimità 125 KHz (con oltre 281.000 miliardi di combinazioni), in ABS. Grado di protezione IP68 - IK08 . Completo di ogni accessorio - Espansione parallela della Elkron o prodotto similare, collegabile sul BUS del sistema, dotata di 8 ingressi e 1 sabotaggio, a 3 uscite programmabili, con contenitore plastico da parete per alloggiamento dell’espansione. - Scheda di sintesi vocale collegabile alla centrale su apposito connettore. - Modulo GSM, della Elkron o prodotto similare, con antenna alloggiabile all'interno della centrale. - Contatto da superficie di media sicurezza. - Lente trifunzionale della Elkron o prodotto similare, di portata: 15 m. (lente volumetrica); 15 m. (lente a tenda); 25 m. (lente long range). Copertura di 90°. 96 - Microfono selettivo della Elkron o prodotto similare per protezione di mezzi forti, strutture in cemento armato, con tecnologia a microprocessore, 2 canali di rilevazione, autotest ciclico. - Sirena in alluminio pressofuso della Elkron o prodotto similare da 106 dB a 3 m, 16 suoni programmabili, conteggio suonate, funzione di blocco iniziale, gabbia antisfondamento, protezione antischiuma, antiperforazione, con batteria da 12V. - Sirena da interno in contenitore metallico della Elkron o prodotto similare, con pressione acustica di 111 dB ad 1 m., in contenitore metallico. - sistema di cablaggio strutturato, cat.6, costituito da: 1 armadio a pavimento 42 unità Rack con porta frontale, in vetro temperato, porta posteriore in lamiera, basamento integrato, pannelli laterali asportabili, serratura di sicurezza, ventole di raffreddamento e ripiani; 6 pannelli completi di permutazione, cat.6 da 24 porte; 6 pannelli passacavo per armadio Rack; 2 blocco prese di alimentazione per unità Rack:; 1 gruppo di continuità UPS da 1000VA. Il Gruppo di progettazione arch. Catello Pasinetti, coordinatore arch. Anna Capuano arch. Donato Calicchio arch. Paolo Mascilli Migliorini ing. Antonio Mariano dott. Gina Ascione dott. Annalisa Porzio 97