00-02c Relazione tecnica

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Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici della Campania
NAPOLI - PALAZZO REALE
Restauro e recupero funzionale finalizzati all’adeguamento degli standard di
sicurezza e fruizione, all’allestimento museale, al potenziamento dei servizi di
accoglienza e di orientamento alla visita alla città ed al territorio.
POIn “Attrattori culturali, naturali e turismo”
LOTTO FUNZIONALE
RELAZIONE TECNICA
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ANALISI DELLO STATO DI FATTO
Analisi del degrado
La costante riduzione, nell’ultimo decennio, dei fondi destinati alla manutenzione del
complesso e la forte usura derivante dalla compresenza di funzioni distribuite secondo logiche
dettate più dall’emergenza che da un preciso disegno di valorizzazione del Palazzo e di
razionalizzazione degli accessi e dei percorsi hanno determinato un diffuso degrado che ne investe
tutte le componenti materiche.
Tale situazione ha generato una forte perdita di attrazione del monumento ed un grave calo
qualitativo degli standard di sicurezza e di fruizione.
Le puntuali ricognizioni e le approfondite analisi compiute dal personale tecnico-scientifico
della Soprintendenza addetto alla manutenzione e gestione del complesso forniscono un quadro
allarmante con particolare riguardo alle facciate, al sistema dei cortili e dei camminamenti, al
sistema delle coperture ed alle reti impiantistiche fognaria, elettrica e di protezione dalle scariche
atmosferiche.
Nel dettaglio, le problematiche che maggiormente interessano le parti del complesso
interessate dal presente lotto funzionale consistono in:
a)
Giardino Pensile: fenomeni diffusi di umidità discendente, imputabili sia alla scarsa
efficienza del sistema di smaltimento delle acque meteoriche, sia all’alterazione delle
pendenze generata dagli impropri lavori di sostituzione delle originarie sottostrutture
pavimentali (costituite da un reticolo principale in muratura ed un reticolo secondario di
frenelli in mattoni longitudinali e trasversali collegati da archi di scarico) con un solettone
piano in calcestruzzo armato, tanto a concomitanti problemi di sconnessioni e lacune degli
strati pavimentali e dei substrati impermeabilizzanti e coibentanti, con conseguenti copiose
infiltrazioni d’acqua piovana nei locali sottostanti del braccio prospettante su via Acton e nei
registri superiori delle suddette facciate. Inoltre, la crescita spontanea di vegetazione
infestante in corrispondenza dei giunti pavimentali e lungo il perimetro dell’intero giardino ha
ulteriormente aggravato lo stato di conservazione delle cornici, trabeazioni e aggetti delle
sottostanti facciate (prospetti sul Cortile del Belvedere e su via Acton) poiché gli apparati
radicali hanno compromesso l’integrità e la stabilità dei suddetti elementi. Di tali
problematiche hanno sofferto in particolare: gli elementi in stucco, le tinteggiature e gli
intonaci sia interni sia esterni (che risultano parzialmente crollati o distaccati e deformati in
più punti). Inoltre la crescita non governata delle componenti vegetali ha prodotto la
conseguente perdita del disegno originale del giardino, l’usura delle cordolature e delle
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bordature delle aiuole, il deterioramento materico e l’ossidazione spinta di tutti gli arredi
metallici del giardino: Inoltre, la realizzazione nel tempo di strutture provvisorie per il
ricovero di utensili i materiali per la manutenzione delle componenti vegetali e dei calpestii
appare del tutto inadeguata al decoro del luogo.
b)
Appartamento Storico: degrado diffuso dei partiti decorativi, delle finiture, delle
pavimentazioni, degli infissi monumentali interni ed esterni, delle tappezzerie, dei tendaggi,
degli arredi e delle suppellettili dello Scalone Reale, del Vestibolo e della maggior parte delle
sale dell’Appartamento (in cui risultano carenti, qualitativamente e quantitativamente, anche
le dotazione di supporto didattico e divulgativo alla visita), a causa dell’assoluta
inadeguatezza dei fondi stanziati per la manutenzione ordinaria e straordinaria del museo.
c)
Spazi d’accoglienza e laboratori di restauro: gli spazi attualmente destinati a tali
attività sono insufficienti e non adeguati, dal punto di vista distributivo, allestitivo e di
dotazione di attrezzature, agli standard qualitativi che dovrebbero essere propri di un attrattore
culturale tanto prestigioso; inoltre i locali interessati denunciano l’usura del tempo nello stato
di conservazione di tutte le finiture (tinteggiature, intonaci, pavimentazioni, ecc.) e
necessitano di una serie sistematica di opere di adeguamento delle reti e componenti
impiantistiche alla vigente normativa in materia.
d)
Scuderie: il corpo di fabbrica delle Reali Scuderie, grazie ad un recente intervento di
restauro e rifunzionalizzazione, necessita solo delle alcune opere di completamento edile
(tinteggiature delle pareti, sostituzione di due infissi di ingresso, pulizia del pavimento in
pietra vesuviana, restauro delle mangiatoie in pietra di Bellona) di completamento
impiantistico e di miglioramento dell’accessibilità e della sicurezza. Notevole è invece lo stato
di degrado dell’antico ingresso lungo via Filangieri di Candida, che presenta l’alterazione
delle quote dell’originaria rampa di accesso, un consistente e diffuso degrado degli intonaci
interni, infiltrazione di acqua piovana dalla soprastante spianata, presenza di umidità
persistente lungo le pareti contro terra, ossidazione delle strutture metalliche della scala di
accesso e delle scalette dell’ammezzato, degli infissi esterni.
Per un’analisi di dettaglio delle condizioni di degrado delle singole componenti si rimanda
alle tavole relative allo stato di fatto
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Restauro e recupero funzionale finalizzati all’adeguamento degli standard di
sicurezza e fruizione, all’allestimento museale, al potenziamento dei servizi di
accoglienza e di orientamento alla visita alla città ed al territorio
Lotto funzionale POIn (“Attrattori Culturali, Naturali e Turismo).
Importo € 12.000.000,00
Obiettivi specifici
Il progetto del lotto funzionale in argomento rientra all’intervento complessivo di
valorizzazione del prestigioso monumento, fulcro compositivo di uno dei più scenografici brani
urbani della città.
Il significativo calo di presenze registrato nell’ultimo triennio, dovuto sia alla caduta di
attrazione del complesso, che risente fortemente dei consistenti tagli agli stanziamenti destinati alla
manutenzione, sia all’offerta di accoglienza ormai obsoleta, può essere contrastato solo grazie ad
una politica di valorizzazione che, attraverso una complessiva riorganizzazione del sistema dei
percorsi e delle funzioni, coinvolga l’intero organismo e le sue pertinenze di pregio, tra cui spicca
l’articolato sistema di spazi aperti e pertinenze del complesso (sistema dei cortili – Cortile d’onore,
Cortile del belvedere, Cortile delle carrozze -, sistema dei giardini – Giardino Italia, Giardino
romantico, Giardino pensile – sistema delle aree libere pavimentate, sistema delle pertinenze –
Scuderie) di cerniera tra le diverse ali del Palazzo e di filtro verso la città ed il mare, riconquistando,
così, alla frequentazione ed all’intrattenimento quotidiani anche il pubblico dei residenti.
Nel dettaglio, gli interventi previsti nel presente lotto funzionale, dell’importo lordo totale di
€ 15.000.000,00, sono finalizzati al miglioramento degli standard di sicurezza e di fruizione, alla
razionalizzazione e riorganizzazione degli accessi e dei percorsi di visita e delle funzioni in
relazione alla migliorata accessibilità dal mare e dalla zona orientale del centro storico cittadino
derivante dalla realizzazione in piazza Municipio del nodo di interscambio delle linee metropolitane
1 e 6 e del tunnel di collegamento con la stazione marittima, al potenziamento e alla
diversificazione per target di pubblico dei servizi di accoglienza e intrattenimento culturale
attraverso la realizzazione e l’allestimento di servizi all'utenza di elevato livello qualitativo quali:
- a). bonifica e restauro del Giardino Pensile finalizzati all’apertura al pubblico (rimozione del
verde e messa a dimora temporanea per la successiva ricollocazione; scomposizione delle
pavimentazioni, delle aiuole, del pergolato metallico, dei solai e della relativa struttura di
calcestruzzo armato di sostegno; revisione e potenziamento del sistema di smaltimento delle
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acque meteoriche; realizzazione di frenelli in tufo di sostegno e dei nuovi solai, di nuova
impermeabilizzazione; realizzazione di nuova pavimentazione in marmo; realizzazione di
nuove aiuole e dei relativi substrati impermeabilizzanti; fornitura di terreno vegetale, messa a
dimora delle specie vegetali rimosse e integrazioni con nuove essenze; restauro del pergolato
metallico).
- b). restauro dei beni storico-artistici dell’Appartamento Storico (consolidamento e restauro
degli apparati decorativi, restauro degli infissi monumentali interni, dei relativi serramenti e
delle porte decorate delle Sale, restauro e riallestimento delle tappezzerie e degli arredi,
rinnovo sistemi di fissaggio ed esposizione opere).
- c). risanamento conservativo, adeguamento funzionale ed impiantistico ed allestimento degli
ambienti destinati a servizi al pubblico (biglietteria, didattica/nursery, laboratori di restauro e
annessi depositi visitabili), ripristino, restauro e allestimento espositivo delle antiche cucine
borboniche incluse nelle aree di attuale competenza del laboratorio di restauro.
- d). completamento funzionale ed impiantistico, miglioramento della sicurezza e
realizzazione di dispositivi per il superamento delle barriere architettoniche delle Scuderie,
finalizzati all’allestimento degli spazi espositivi e multimediali per orientamento alla visita
della città e del territorio; restauro, adeguamento funzionale ed impiantistico, miglioramento
della sicurezza e realizzazione di dispositivi per il superamento delle barriere architettoniche
dell’antica rampa coperta di accesso alle scuderie da via Filangieri di Candida; restauro delle
facciate e completamento dell’impianto elettrico delle aree esterne.
- e). Allestimento degli spazi espositivi e multimediali nelle Scuderie borboniche per
orientamento alla visita della città e del territorio, con restauro e collocazione espositiva dei
reperti e dei materiali da esporre.
Con separato appalto saranno affidati i lavori il centro di orientamento alla visita alla città e al
territorio ed all’offerta di Polo e di Rete (capo e).), con la realizzazione, nello splendido complesso
delle Scuderie, di uno spazio interattivo a carattere innovativo e prevalentemente fondato sulla
multimedialità, in cui presentare al vasto pubblico la narrazione dell’evoluzione della “forma della
città”, del suo ruolo nell’ambito geo-politico mediterraneo e dell’immagine culturale di Napoli in
chiave europea, con l’esposizione di scelte e significative testimonianze artistiche e documentarie,
tra le quali si segnalano i notevoli reperti recuperati nel corso dei lavori per la realizzazione delle
stazioni della nuova linea metropolitana;
Infine, l’immediata contiguità fisica e l’integrazione funzionale con la Stazione Marittima e la
realizzanda Stazione Municipio della linea Metropolitana cittadina, rende altamente strategiche la
prevista riapertura degli accessi alle scuderie e al Palazzo da via Filangieri di Candida.
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Categorie d’intervento
Il progetto del presente lotto funzionale comporta un impegno, comprensivo di oneri per la
sicurezza e di somme a disposizione dell’Amministrazione, di € 15.000.000,00, ripartiti per
principali categorie di opere nei sottoelencati quattro capi:
- Capo a): Giardino Pensile: rimozione del verde; messa a dimora temporanea per la
successiva ricollocazione; scomposizione delle pavimentazioni, delle aiuole, del pergolato
metallico, dei solai e della struttura di calcestruzzo armato di sostegno; revisione e
potenziamento del sistema di smaltimento delle acque meteoriche; realizzazione di frenelli in
tufo di sostegno e dei nuovi solai; nuova impermeabilizzazione; nuova pavimentazione in
marmo; nuove aiuole e dei relativi substrati impermeabilizzanti; fornitura di terreno vegetale;
messa a dimora delle specie vegetali rimosse; integrazioni con nuove essenze; restauro del
pergolato metallico.
- Capo b): Appartamento Storico: consolidamento e restauro degli apparati decorativi,
restauro degli infissi monumentali interni, dei serramenti e delle porte decorate delle Sale,
restauro e riallestimento delle tappezzerie e degli arredi.
Capo c).: Biglietteria, didattica/nursery, laboratori di restauro e depositi visitabili; risanamento
conservativo, adeguamento funzionale ed impiantistico; allestimento degli ambienti destinati
a servizi al pubblico; ripristino, restauro e allestimento espositivo delle antiche cucine
borboniche
Capo d).: Scuderie: completamento funzionale ed impiantistico, miglioramento della
sicurezza e realizzazione di nuovi dispositivi per il superamento delle barriere architettoniche
(ascensore); restauro, adeguamento funzionale ed impiantistico, miglioramento della
sicurezza e realizzazione di dispositivi per il superamento delle barriere architettoniche
(monta-carrozzella) della rampa coperta di accesso alle scuderie da via Filangieri di Candida;
restauro delle facciate e completamento dell’impianto elettrico delle aree esterne
E’ altresì prevista, nell’ambito delle somme a disposizione dell’Amministrazione e non
oggetto del presente appalto, anche l’esecuzione delle verifiche sismiche dell’intero complesso di
livello L1 ed L2 unitamente alle indagini preliminari ed agli accertamenti di laboratorio connessi.
Tecniche, materiali, congruità delle soluzioni progettuali proposte e delle metodologie e
tecnologie utilizzate rispetto alle eventuali criticità rilevate
Le tecniche costruttive ed i materiali utilizzati per i restauri, i risanamenti conservativi e gli
adeguamenti funzionali saranno di tipo tradizionale ed analoghi, o affini in caso di impossibilità di
riproporne di identici (irreperibilità dei materiali, divieti di impiego di determinate tecniche e
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materiali per motivi di sicurezza e sanità, ecc.), a quelli originari; per gli adeguamenti impiantistici
si ricorrerà a tecnologie, sistemi e componenti a bassissimo impatto, tanto in rapporto alla
conservazione delle caratteristiche materiche e formali del bene oggetto d’intervento tanto in
rapporto al conseguimento di elevati standard ambientali, ed a risparmio energetico; le modalità
esecutive individuate garantiranno la massima sicurezza delle maestranze, del personale e dei
visitatori del complesso; infine, tutte le lavorazioni previste avranno carattere di reversibilità.
L’intervento non presenta particolari criticità sul piano esecutivo in quanto la riorganizzazione
funzionale prevista dal progetto è frutto di un’attenta analisi dello stato dei luoghi e comporta il
risanamento conservativo, con l’eliminazione di tutte le trasformazioni incongrue e degli elementi e
materiali spurii, di parti del Palazzo attualmente sottoutilizzate o destinate ad usi incompatibili con
le esigenze di tutela e conservazione del decoro formale del complesso; inoltre, è migliorativo delle
condizioni di fruizione e sicurezza (razionalizzando gli accessi ed i percorsi interni e distribuendo i
flussi di frequentazione in maniera più razionale e controllabile da parte degli addetti ai servizi di
vigilanza) e favorisce l’integrazione con la città e gli attrattori culturali contigui (Castel Nuovo,
Parco Archeologico urbano di Piazza Municipio, Teatro San Carlo), grazie alla riapertura dei varchi
storici su via San Carlo e su via Filangieri di Candida ed ai nuovi servizi di accoglienza ed
intrattenimento culturale attivati, guadagnando al monumento nuove fasce di pubblico (in
particolare crocieristi e residenti).
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CAPO A
BONIFICA E RESTAURO DEL GIARDINO PENSILE
Il progetto di bonifica e restauro del giardino pensile, motivato della necessità di ampliare
l’offerta culturale per il pubblico, al fine di restituire al percorso di visita uno degli elementi di
maggiore pregio formale e di più alto valore scenografico del Palazzo, per l’incomparabile
panorama che si gode dallo stesso, si articola nella bonifica e nel restauro della struttura del
giardino pensile e nel restauro delle 24 aiuole del giardino pensile, questo articolato nel ripristino
delle opere a verde, nel nuovo impianto di irrigazione e nel restauro del pergolato.
Restauro della struttura del giardino pensile
- Rimozione del pavimento in lastroni in marmo;
- Demolizione di massi e massetti continui in calcestruzzo o malta cementizia; demolizione
del doppio solaio in calcestruzzo armato e della muratura in mattoni e/o delle vasche
costituenti le aiuole, eseguita con l'ausilio di attrezzi elettromeccanici, allo scopo di non
compromettere la stabilità delle strutture e delle partizioni limitrofe;
- Rimozione dei materiali di riempimento dei rinfianchi delle volte di sostegno del giardino
pensile;
- Rimozione del rivestimento in lamiera di ferro o piombo presente nelle vasche, compresa la
listellatura di supporto, i filetti di coprigiunto e la cornice;
- Muratura di spessore da 28 ad oltre 40 cm., in blocchetti di tufo scelti e squadrati, eseguita
con malta bastarda per ricostruzione della muratura portante e dei frenelli e per la
realizzazione della struttura di sostegno del solaio di copertura e delle vasche costituenti le
aiuole;
- Casseri a perdere realizzati con pani di polistirolo espanso, per la realizzazione della
struttura cava tra archi di scarico e i frenelli; catene in ferro corredate di chiavi o piastre di
ancoraggio;
- Pannelli precompressi alveolari prefabbricati, autoportanti, di larghezza 120 cm., di spessore
20 cm. e con momento massimo di esercizio pari a circa 9.900 kg/m, per la realizzazione dei
solai, poggiati sulla muratura dei frenelli e per la realizzazione della soletta prefabbricata di
base delle vasche costituenti le aiuole;
- Impermeabilizzazione della superficie delle vasche costituenti le aiuole con pannelli in
bentonite sodica e cartone Kraft, previo regolarizzazione del piano di posa mediante
stenditura di uno strato di 5 o 6 cm. di calcestruzzo;
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- Massetto di completamento delle solette prefabbricate, costituito da impasto realizzato con
conglomerato cementizio preconfezionato armato con rete elettrosaldata;
- Massetto
sottile
di
sottofondo
per
preparazione
del
piano
di
posa
della
impermeabilizzazione, dello spessore di almeno 2 cm., con malta di cemento additivata con
resina acrilica;
- Manto impermeabile prefabbricato a doppio strato composto da due membrane bitumero
polimero elastoplastomeriche di cui la prima di spessore 4 mm., armata con tessuto non
tessuto di poliestere a filo continuo, e la seconda del peso di 3,5 kg/m, con rivestimento
superiore in ardesia, applicate a fiamma previo trattamento con idoneo primer bituminoso;
- Pavimento in lastre di marmo bianco venato, di spessore 2 cm., posto in opera con malta
bastarda;
- Arrotatura e levigatura del pavimento in marmo;
- Pulitura profonda delle vecchie ringhiere dalle tinteggiature deteriorate, preparazione delle
superfici per trattamento passivante contro la ruggine, verniciatura in ferro antico
ferromicaceo;
- Trasporto a discarica autorizzata controllata di materiali di risulta.
Restauro delle 24 aiuole del giardino pensile (aree a verde)
Opere preliminari - trapianto e messa a dimora delle piante:
- Preparazione delle piante al trapianto, mediante la potatura di alleggerimento, la disinfezione
con prodotti fungicidi delle superfici di taglio, la fasciatura dei tronchi, con teli di juta, la
legatura della chioma, il trapianto della pianta con l'impiego di mano d'opera specializzata,
modellando il volume di terra con la parte di apparato radicale necessario ad evitare lo stress
da trapianto; trasferimento temporaneo delle piante in vasi adeguati a contenere l'apparato
radicale.
- Eliminazione della vegetazione rampicante mediante la separazione dei rami dalla struttura
di supporto in ferro, la rimozione della ceppaia, il trasporto dal giardino pensile al piano terra,
il carico e il trasporto a rifiuto dei materiali di scarto provenienti dalle fasi delle lavorazioni.
- Messa a dimora temporanea delle piante in sito provvisorio previo la lavorazione del terreno
vegetale, la preparazione della buca, la distribuzione sul fondo della buca di terra di coltivo e
torba, l’inserimento della zolla, la sigillatura, l’ancoraggio della pianta con pali tutori
controventati, la concimazione con fertilizzanti e frequenti irrigazioni per favorire
l’attecchimento della pianta.
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- Svuotamento delle aiuole pensili per la messa a nudo della struttura muraria mediante la
rimozione del terreno vegetale, la rimozione di tubazioni di aerazione, di scarico e
d'irrigazione, dei cordoli di delimitazione in tufo (bordura).
Ripristino delle opere a verde del giardino pensile
- Fornitura e posa in opera di geotessile non tessuto tipo Optima PPT 300, PPT 500 e PPT
105 costituito da polipropilene da fiocco ad alta tenacità, con massa areica e spessore
rapportata al tipo, di colore bianco o grigio;
- Fornitura e posa in opera di telo antiradice tipo Sarnafil G 476-15, a base di polivinlcloruro
(PVC) di elevata qualità, con armatura in velo vetro;
- Fornitura e posa in opera di piastre drenanti e di accumulo in polietilene rigenerato, con fori
di areazione e diffusione, resistenza alla compressione di 170 kN/mq., capacità di accumulo di
5 l/mq., spessore di 2,5 cm. e peso di 1,3 Kg/mq.
- Fornitura e posa in opera di profilo di connessione per supporto di saldatura del telo
antiradice in PVC, in lamiera di spessore 0,6 mm., rivestimento in PVC di spessore 0,8 mm.,
da fissare lungo il perimetro dell'aiuola mediante viteria provvista di guarnizioni;
- Fornitura e posa in opera di Geotessile non tessuto costituito da polipropilene fiocco tipo per
protezione e accumulo, di massa areica pari a 500 g/mq., spessore a 20 kPa di 2,60 mm.,
resistenza alla trazione di 9,0 KN/m., di colore grigio.
- Fornitura e posa in opera di aggregato vulcanico con granulometria di 3/5 mm. per la
realizzazione dello strato drenante;
- Fornitura e posa in opera di miscela di terre vulcaniche per la realizzazione del substrato,
con granulometria di 3/5 mm. e aggiunta di ammendanti organici;
- Fornitura e posa in opera di pozzetti di controllo dello scarico con diametro esterno 35,50
cm. e di colore nero, da posizionare in corrispondenza degli scarichi esistenti delle aiuole del
giardino pensile, costituiti da scarico verticale in PVC di diametro interno 9,5 cm. Di colore
bianco, base circolare in polietilene ad alta densità per il pozzetto di controllo scarico di
diametro esterno 35,5 cm., quattro aperture laterali per inserimento dei tubi di drenaggio,
altezza 10 cm., colore nero; anello circolare in polietilene ad alta densità di altezza di 30 cm.,
diametro esterno di 35,5 cm.., coperchio circolare di chiusura.
Fornitura e messa a dimora del verde del giardino pensile
- Fornitura e posa in opera di tappeto erboso in zolla di dichondra repens, con diserbo delle
erbe infestanti, rimozione dei residui vegetali, fresatura del terreno, concimazione di fondo,
stesura su terreno livellato per uno spessore di 5 cm. con mescola di sabbia e lapillo.
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- Fornitura e messa a dimora di pianta di bouganvillea sanderiana (in vaso di circonferenza
30 cm. e altezza di 2.00/2.50 m.) e di pianta di heder helix (in vaso di diametro 15 cm. e
altezza 2.00/2.50 m.) compreso la legatura dei rami della pianta alla struttura metallica del
pergolato;
- Fornitura e messa a dimora di pianta di citrus aurantium in vaso di circonferenza 50 cm.,
altezza di 1,5 m,, fusto di 14/16 cm. di diametro;
- Fornitura e messa a dimora di piante allevate in vaso di chrysanthemum flutescens, di
chlorophytum,di iris xphium, di begonia di colore rosso, rosa, bianco, di lilium , di myosotis,
di iberis ; di tagete, di ageratum, di zantedeschia "calla", di anemone ranuncoloides a fiore
semplice giallo, di aquilegia, comprendente la piantumazione con la realizzazione della buca,
la sistemazione della pianta, il rinterro della fossa, la realizzazione della conca
e
l’annaffiatura;
- Bordura fiorita da realizzare sul perimetro delle aiuole costituita da convallaria japonica e
da viola pansé, comprendente la piantumazione con realizzazione della buca, la sistemazione
della pianta, il rinterro della fossa, la realizzazione della conca di annaffiatura
- Fornitura e messa a dimora di pianta di agave ferox, di agave victoria reginae, di agave
attenuata, di agave macrocantha, di dasylirion, da porre a dimora in vasi in cotto festonato di
produzione artigianale.
Nuovo impianto di irrigazione del giardino pensile
- Realizzazione di impianto di irrigazione automatico costituito da un sistema ad aspersione
e/o sub-irrigazione su prati con alberature, arbusti e tappezzanti, con prese d'acqua poste nelle
vicinanze delle aree da irrigare e con portate proporzionate all'impianto da realizzarsi, con
esclusione dei soli impianto sollevamento, filtrazione e trattamento dell’acqua.
Restauro del pergolato del giardino pensile
- Smontaggio dei tratti delle otto gallerie a botte previo il taglio dei correnti di collegamento e
degli archi trasversali, tagli dei due correnti laterali all'imposta della volta a botte per le otto
gallerie,; totale ricostruzione della struttura metallica a partire dalla linea d'imposta delle volte
a botte sulle colonnine in ghisa, queste la lasciare in situ;
- Smontaggio degli otto padiglioni piccoli e dei quattro padiglioni medi, a pianta ottagonale,
attraverso
il puntellamento di ciascun padiglione con tubolari da ponteggio, taglio del
corrente d'imposta, trasporto in officina degli otto padiglioni da utilizzare come sagoma per i
nuovi padiglioni ottagonali;
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- Ricostruzione delle gallerie con volta a botte, dei padiglioni piccoli e dei padiglioni medi,
con montaggio di nuovo corrente-trave, a due ferri piatti longitudinali da 40 x 10 mm., fissato
alle colonnine mediante piastrine bullonate sui capitelli, realizzazione e montaggio degli archi
costituiti da ferro piatto 40 x 10 mm., vincolati a mezzo saldatura al corrente-trave di base,
realizzazione e montaggio di correnti di collegamento tra gli archi calandrati, costituiti da
ferro piatto 30 x 10 mm., saldati tra gli archi; realizzazione di otto pilastrini poligonali, per il
raccordo tra la quota delle colonnine, il primo ordine ottagonale dell'edicola e la fascia di
tamburo dell'edicola centrale, in ferro angolare da 60 x 60 x 8 mm. e ferro piatto da 60 x 8
mm., assemblai a mezzo di calastrelli pentagonali; realizzazione di quattro pannelli, di
ingombro 60 x 92 cm., realizzazione di quattro archi a pieno centro costituiti da ferro piatto da
40 x 10 mm., calandrati e vincolati a mezzo di saldatura ai pilastri poligonali e al correntetrave sul primo ordine del padiglione, vincolato ai pilastrini poligonali del tamburo mediante
saldatura; realizzazione e montaggio di elemento circolare, costituito da ferro piatto 40 x 15
mm., per vincolare con incastri e saldature i raccordi verticali sagomati; realizzazione e
montaggio di corrente-trave a pianta circolare per il raccordo degli elementi sagomati
dell'ordine inferiore; realizzazione e montaggio di elementi sagomati con doppia curvatura,
costituiti da ferro piatto 40 x10 mm., per la configurazione del corrente trave anulare
dell'ultimo ordine e il foro dell'impluvium centrale, quest'ultimo costituito da ferro tondo di
16 mm.
- Smontaggio dei correnti in ferro piatto da 30 x 10 mm. di collegamento tra le colonnine in
ghisa, con recupero parziale dei correnti per il rimontaggio dei due nuovi correnti; ripristino
della continuità della superficie esterna delle colonnine;
- Rimontaggio dei due correnti longitudinali tra le colonnine in ghisa, riutilizzando due dei
correnti smontati, costituiti da ferro piatto 30 x 10 mm.;
- Ricostruzione dei quattro elementi terminali costituiti da due ritti, da realizzare con pilastrini
composti da due ferri piatti 40 x 10 mm. assemblati con calastrelli da 40 x 10 mm., traverso
superiore con due ferri piatti da 40 x 10 mm. assemblati con calastrelli da 40 x 10 mm.,
traverso inferiore con ferro piatto da 40 x 10 mm., sette cerchi di diametro 30 cm. in ferro
quadro da 14 x 14 mm.;
- Ricostruzione del padiglione grande a pianta dodecagonale previo puntellamento con tubi da
ponteggio per il sostegno alle varie quote d'imposta dei tre ordini di correnti-trave, allo scopo
di realizzare i tagli dei vari correnti a più livelli e la sostituzione con nuovi elementi di tutte le
parti deteriorate; realizzazione e montaggio dei nuovi correnti-trave al primo livello, per otto
lati, costituiti da due ferri piatti longitudinali da 40 x 10 mm., vincolati alle colonnine
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mediante piastrine bullonate; realizzazione di dodici pilastrini poligonali per il raccordo tra la
quota d'imposta dei capitelli delle colonnine ed il primo ordine dodecagonale dell'edicola;
realizzazione di otto pannelli di ingombro 140 x 133 cm. per disegnare esagoni centrali e
forme trapezoidali ai margini, in ferro a sezione quadra 16 x 16 mm.; realizzazione di due
archi a sesto ribassato, costituiti da ferro piatto da 40 x 15 mm., vincolati ai pilastri poligonali
e al corrente-traliccio; realizzazione di due archi a pieno centro sui due fronti delle gallerie;
traliccio dodecagonale, realizzato da ferri piatti da 40 x 10 mm., vincolato sui lati dei
pilastrini e ai cerchi di raccordo; realizzazione e montaggio di nuovo corrente-trave,
costituente il secondo ordine del padiglione, a pianta dodecagonale chiusa, realizzato con due
ferri piatti longitudinali da 40 x 10 mm. e vincolato ai pilastrini poligonali del tamburo
mediante saldatura; realizzazione e montaggio di sessanta cerchi di raccordo tra il ferro piatto
inferiore ed il corrente-trave superiore, realizzati con ferro quadro 14 x 14 mm. e diametro
300 mm.; recupero con integrazioni degli elementi a pianta circolare costituiti da ferro piatto
40 x 10 mm. per il raccordo dal corrente-trave del secondo ordine dodecagonale al terzo
ordine; realizzazione e montaggio di traliccio a pianta circolare costituito da ferro piatto 40 x
10 mm., vincolato ai raccordi sagomati a mezzo di incastri e saldature; sedici pannelli a croce
di S. Andrea costituiti da ferri quadri 14 x 14 mm.; realizzazione e montaggio di correntetrave a pianta circolare; realizzazione e montaggio di elementi sagomati con doppia curvatura
per il collegamento del corrente trave anulare dell'ultimo ordine e il foro dell'impluvium
centrale in ferro tondo di 16 mm.;
- Sverniciatura con strumenti elettromeccanici delle 178 colonnine e dei capitelli in ghisa, dei
240 correnti longitudinali tra le colonnine, dei 64 correnti corti tra le colonnine negli angolo
dei padiglioni piccoli e medi, dei 32 elementi curvi di raccordo tra il primo ordine e il secondo
ordine del padiglione grande. L’operazione prevede la sverniciatura degli elementi metallici
dalla vecchia struttura con una prima passata di flex munito di spazzola metallica circolare,
una successiva passata di flex con spazzola abrasiva e una definitiva passata a mano con tela
smeriglio.
13
CAPO B
RESTAURO DEI BENI STORICO-ARTISTICI
DELL’APPARTAMENTO STORICO
Il progetto di restauro dei beni storico-artistici dell’Appartamento Storico è motivato della
necessità di ampliare l’offerta culturale per il pubblico, al fine di restituire al percorso museale gli
ambienti (sale XVIII, XIX, XX e XXI), chiusi da tempo per importanti lavori di adeguamento
impiantistico e sottoponendo ad intervento conservativo e/o manutentivo opere d’arte mobili e
pertinenze decorative dell’architettura che necessitano di indifferibili interventi di restauro.
Scalone monumentale: in marmo, progettato dall’architetto Gaetano Genovese nel corso della
ristrutturazione del Palazzo dopo l’incendio del 1837 e compiuto da Francesco Gavaudan nel 1858.
- restauro della zoccolatura di breccia del Gargano, delle pareti ricoperte di marmi rosati
(portovenere, lumachino di Trapani, mondragone, rosso di Vitulano, breccia rosata di Sicilia), dei
bassorilievi in marmo di Carrara con i trofei militari dello scultore Gennaro De Crescenzo e dei
bassorilievi allegorici di Salvatore Irdi e di Francesco Liberti;
- restauro della balaustra in marmo traforato, eseguita su disegno del Genovese;
- restauro e le sculture monumentali in gesso, raffiguranti la “Fortezza” di Antonio Calì, la
“Giustizia” di Gennaro Calì, la “Clemenza” di Tito Angelini, la “Prudenza” di Tommaso
Solari
Sala II: prima anticamera, nota come Sala del Corpo Diplomatico, presenta la volta decorata
ad affresco con finitura ad olio, opera del pittore Francesco De Mura, raffigurante L’allegoria delle
Virtù di Carlo e Maria Amalia di Sassonia, datato 1739 e di recente sottoposto ad intervento di
restauro.
- restauro del cornicione in stucco con dorature in oro zecchino, lungo tutto il perimetro della
sala, previo consolidamento al fine di evitare problemi legati alla sicurezza e per la corretta
presentazione estetica;
Sala IV e Sala VII: Le volte delle seconda anticamera (Sala IV) e della sala degli
Ambasciatori (Sala VII), decorate con dipinti di Belisario Corenzio e stucchi dorati, si presentano in
discreto stato di conservazione. I dipinti, di grande interesse storico-artistico, sono estremamente
rappresentativi della prima committenza vicereale che, a pochi anni dall’inizio della costruzione
dell’edificio (1600), elaborò un articolato programma iconografico con la glorificazione della casa
reale spagnola attraverso la narrazione di avvenimenti passati. I primi documenti sulle volte
risalgono al 1611 e vi ricorrono i nomi di alcuni dei più importanti artisti napoletani (Corenzio,
14
Balducci e Caracciolo). I dipinti della Sala IV, scompartiti da stucchi, raffigurano I Fasti di Alfonso
d’Aragona (Genova nomina Alfonso suo protettore, Trionfo di Alfonso d’Aragona, Alfonso riceve il
toson d’oro, Investitura delle terre concessegli dal papa, Interesse di Alfonso per le lettere e le
scienze), e sono databili agli anni ’20 del XVI secolo. I dipinti della Sala VII, antica ‘Galleria’ dove
in origine si tenevano le udienze a carattere privato, rappresentano la Celebrazione della Casa di
Spagna e risalgono al primo momento decorativo del Palazzo Reale (databili intorno al 1611- 12).
Essi rappresentano la Guerra contro Alfonso di Portogallo, la Giornata contro Luigi di Francia,
Aiuti portati a Genova, la Giornata contro i mori a Granata ,l’ Entrata trionfale a Barcellona, la
Cacciata degli Ebrei,la Scoperta del Nuovo Mondo, il Giuramento del Regno di Sicilia a Filippo III,
al centro Ferrante d’Aragona accoglie Francesco di Paola. Al lati della sala tre episodi realizzati in
un secondo momento, probabili opere di Massimo Stanzione, Partenza dell’Arciduchessa Marianna
d’Austria da Finale Ligure per Madrid, Ingresso di Marianna a Madrid, Nozze di Marianna con
Filippo IV sono cronache di eventi avvenuti nel 1649, quando Marianna sposò il re di Spagna, di 29
anni più vecchio di lei. Tutti i dipinti sono inquadrati da pregevoli stucchi dorati.
- intervento di manutenzione, consistente nella spolveratura di tutte le superfici dipinte;
- restauro degli stucchi che inquadrano le scene di entrambi i cicli decorativi, in cattivo stato di
conservazione e interessati da fenomeni di dissesto e perdita di elementi decorativi.
L’intervento consiste nella preventiva asportazione a secco dei depositi superficiali incoerenti,
nel ristabilimento parziale dell’adesione e della coesione delle scaglie di lamina metallica
sollevate, nel consolidamento degli intonaci, nell'integrazione pittorica di lacune ed abrasioni e
nelle dorature in lamina metallica.
Sala XII. Il riquadro centrale ad affresco di Gennaro Maldarelli raffigura Tancredi che
rimanda Costanza all’imperatore Arrigo VI, firmato e datato 1840, è riquadrato da stucchi di
Costantino Becalli e recano gli stemmi delle province del Regno.
- restauro degli stucchi di inquadramento della scena dipinta, in cattivo stato di conservazione
e interessati, a partire dal nel 2004, dalla progressiva caduta di frammenti delle modanature e
da fenomeni di dissesto e perdita di elementi decorativi. L’intervento consiste nella preventiva
asportazione a secco dei depositi superficiali incoerenti, nel ristabilimento parziale
dell’adesione e della coesione delle scaglie di lamina metallica sollevate, nel consolidamento
degli intonaci, nell'integrazione pittorica di lacune ed abrasioni e nelle dorature in lamina
metallica.
Sala XIV, Sala XV, Sala XVI, Sala XXIV e Sala XXV. Le preziose volte decorate con
dorature e stucchi, sono state realizzate a partire dalla metà del Settecento, regnante di Carlo di
Borbone. Nella sala XIV la volta, opera dell’ornamentista Giovan Battista Natali, è caratterizzata
15
dalla presenza di motivi a forma di cigni, putti, colombe, reti e mensole. Nella sala XV il soffitto con
stucchi e dorature, contemporaneo al precedente, è decorato con trofei e stemmi. Decorazioni in
stucco bianco ed oro con motivi a rete caratterizzano anche le volte delle Sale XVI, XXIV e XXV.
- restauro delle volte con asportazione a secco dei depositi superficiali; ristabilimento
dell’adesione e della coesione delle scaglie di lamina metallica sollevate e consolidamento
degli intonaci; integrazione delle parti plastiche del modellato, delle lacune, delle abrasioni e
della lamina metallica.
Sala V: Il soffitto è opera di Giuseppe Cammarano, firmato e datato 1818, raffigura Pallade
che incorona la Virtù. Il cornicione è in stucco dorato.
- restauro delle volte con asportazione a secco dei depositi superficiali; ristabilimento
dell’adesione e della coesione delle scaglie di lamina metallica sollevate e consolidamento
degli intonaci; integrazione delle parti plastiche del modellato, delle lacune, delle abrasioni e
della lamina metallica.
Sala del Trono (Sala VI). Il soffitto della Sala del Trono è decorato con altorilievi raffiguranti
le quattordici Province del Regno, attribuiti al Becalli.
- restauro del soffitto con consolidamento delle zone decoese, recupero della tinta originale del
fondo, ridipinto nel corso di restauri post-bellici, pulitura delle parti decorate con lamina d’oro.
Sala XVII , Sala XVIII, Sala XIX. Il soffitto della Sala XVII è opera ottocentesca realizzata
su disegno del Genovese; quello della Sala XVIII è opera del decoratore Gennaro Aveta e quello
della Sala XIX è decorato a stucchi bianchi e oro, con placche e simboli di Napoli e della Trinacria,
sullo stile Genovese-Aveta.
- restauro del soffitto con consolidamento delle zone decoese, pulitura delle parti decorate ed
interventi, se necessari in corso d’opera, di pulitura dell’estradosso delle volte.
Sala XVIII, Sala XIX. La prima sala è dedicata alla pittura emiliana mentre nella seconda
sono ospitate le nature morte. Attualmente risultano prive di tappezzerie a seguito di interventi di
consolidamento delle murature effettuati dopo il sisma del 1980.
- posa in opera di nuove tappezzerie, ispirate per colore e tipologia a quelle presenti su sedie e
sgabelli che sono pertinenti alle due sale.
Sala III, Sala XX, Sala XXI. La Sala III è un piccolo ambiente di gusto neoclassico, la Sala
XX è conosciuta anche come Sala delle Colonne e la Sala XXI è detta anche Sala degli Specchi o dei
Pilastri.
- saggi stratigrafici per la ricerca delle cromie originali e nuova tinteggiatura con colori e
materiali idonei.
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Corridoio. La Sala del Trono è separata dal “Passaggetto del Generale” tramite un breve
corridoio finemente decorato da stucchi ed ori, con figure di amorini e baccanti, uccelli e fiori,
probabilmente riferibili alla bottega dei Beccalli.
- Restauro completo e consolidamento delle superfici, recupero del colore originale del fondo e
delle dorature pesantemente ripassate a porporina. Nell’intero ambiente, compreso il soffitto.
“Passaggetto del generale”. L’ambiente è caratterizzato da un controsoffitto in cartongesso e
da una moquette sul pavimento.
- intervento di revisione museografica, la rimozione del controsoffitto in cartongesso e della
moquette, riallestimento di parte degli arredi esposti.
Porte settecentesche. Le porte settecentesche dell’Appartamento reale furono realizzate per la
maggior parte tra il 1775 ed il 1776, forse nella bottega del pittore Antonio Dominici. Si tratta di
pregevolissimi manufatti, con decorazione policroma su fondo oro che riecheggia la ripresa di motivi
delle grottesche pompeiane. La maggior parte versa in cattivo stato di conservazione essendo
interessata da dissesti e sconnessioni. Molte delle modanature e dei motivi ornamentali sono stati
‘ripassati’ nel corso di pregressi ed approssimativi interventi di manutenzione.
- intervento di disinfestazione e consolidamento, asportazione delle modanature false e non
idonee, risanamento delle fratture del legno, pulitura delle superfici dorate e policrome,
ricostruzione e stuccatura delle lacune del supporto ligneo, integrazione delle modanature
mancanti, integrazione della doratura e delle policromia.
- restauro e verifica dei cardini e delle serrature.
Tappezzerie. Le tappezzerie che decorano le pareti dell’Appartamento Storico del Palazzo
Reale di Napoli versano in grave stato di degrado. Distrutte le tappezzerie originali nel corso della II
guerra mondiale, quando il complesso monumentale divenne sede delle truppe anglo-americane,
quelle attualmente in opera furono realizzate negli anni del secondo dopoguerra, in occasione del
riallestimento del Museo. Pregevole testimonianza dell’artigianato artistico della metà del secolo
scorso, i tessuti, realizzati nelle fabbriche di San Leucio, utilizzando gli antichi telai a mano,
costituiscono oggi parte integrante della storia dell’Appartamento Reale, ed in particolare
documentano le scelte museali ed allestitive di Felice De Filippis, instancabile curatore delle
collezioni in quegli anni.
- manutenzione straordinaria dei tessuti sulle pareti e dei tendaggi, consistente nelle operazioni
di smontaggio, spolveratura e, ove possibile, lavaggio, per i manufatti ubicati nelle Sale XI,
XII, XIII, XIV, XV, XVI, XVII, XXIII. Per le restanti tende, in migliore stato di
conservazione, l’intervento prevede un limitato o semplice manutenzione ordinaria. Nelle
17
Sale XVIII e XIX, è previsto il rifacimento delle tappezzerie, la messa in opera delle tende,
sempre rifacendosi al tessuto presente sulle poltrone e sulle sedie.
Poltrone, sedie, sgabelli e divani. di varie epoche e stili, le poltrone, le sedie, gli sgabelli e i
divani presentano gravi fenomeni di degrado sotto l’aspetto conservativo. La parte lignea, che
costituisce la struttura è interessata, oltre che da attacchi di insetti xilofagi, da gravi fenomeni di
dissesto e dalla diffusa presenza di fenomeni di sollevamento della lamina metallica e degli strati di
finitura.
- intervento di restauro consistente nelle preliminari operazioni di disinfestazione e
consolidamento delle parti strutturali, fissaggio delle superfici e di tutte le parti applicate,
fissaggio della lamina metallica e di tutti gli strati pittorici di finitura.
- pulitura dei manufatti valutando, caso per caso, l’opportunità di riportare alla luce le cromie
originali, ove ricoperte da ridipinture, o di conservare gli strati pittorici attualmente a vista.
- stuccatura delle lacune e delle lesioni, integrazione plastica delle modanature e delle parti
mancanti ed integrazione pittorica delle stesse.
- lucidatura e protezione finale delle parti lignee.
- intervento conservativo, simile a quello effettuato per le tappezzerie, per la parte tessile
(seduta e schienale).
Consolles e specchiere. Le consolles e le specchiere complessivamente appaiono in uno stato
di conservazione migliore rispetto al restante mobilio dell’Appartamento Storico.
- interventi mirati ad una migliore presentazione estetica, limitando il restauro completo
soltanto ai casi di maggior degrado.
Pavimenti in marmo. In tutte le sale dell’Appartamento Storico il pavimento in marmo,
risalente al periodo post-bellico, presenta sconnessioni, sollevamenti e mancanze. Detti danni, oltre
ad essere esteticamente incompatibili con l’estetica del Museo, rappresentano un pericolo per i
visitatori e per il personale.
- intervento di restauro dei pavimenti in marmo e del pavimento in parquet del Salone d’Ercole
(sala XXII), sconnesso e indebolito dagli attacchi di anobidi.
- consolidamento e restauro nel Salone d’Ercole del cornicione in stucco sulla parete di confine
con la Cappella Palatina.
Lambris e ornie . In tutte le sale i lambris in finto marmo presentano rigonfiamenti,
spatinature e cadute di colore.
- restauro e pulitura dei lambris e restauro e pulitura di tutte le ornie delle porte, realizzate in
marmo con zone anche in finto marmo.
18
Cappella Palatina Cappella Palatina. Spazio adibito alle cerimonie e alle attività religiose
della Corte a partire dalla metà del Seicento, la Cappella Palatina non presenta più l’originario
assetto barocco, perduto nel corso dei rifacimenti ottocenteschi, ad eccezione di alcuni affreschi,
opera di Giacomo del Po, terminati nel 1707. Le tempere degli Angeli festanti con palme e rami
sono opera di Giuseppe Cammarano, che le eseguì tra il 1808 e il 1815. Dell’ stesso autore
nell’abside sono visibili le Allegorie della Fede, Speranza, Religione e Carità. Allo stesso autore
appartiene la decorazione del cassettonato dell’abside, di ispirazione neo-bizantina, con
raffigurazioni di Dio Padre tra Cristo, la Madonna, gli Evangelisti, Angeli e Cherubini.
- restauro delle figure di due angeli nei triangoli ai lati dell’arco trionfale, sull’altare maggiore.
- restauro della parte al di sotto della cornice marcapiano con motivo a finto bugnato con
dipinti a rami d’ulivo.
- restauro
delle Allegorie della Fede, Speranza, Religione e Carità”, del cassettonato
dell’abside con raffigurazioni di “Dio Padre tra Cristo, la Madonna, gli Evangelisti, Angeli e
Cherubini.
A completamento degli interventi di restauro, per consentire una migliore presentazione
estetica del Museo dell’Appartamento Storico e la migliore conservazione dei restauri effettuati, si
provvederà a dotare tutti gli infissi di tende bianche leggere che, unitamente alle pellicole anti raggi
UVA, che saranno poste sui vetri dei balconi, contribuiranno alla protezione dai raggi solari.
Saranno inoltre acquistati sul mercato, o appositamente progettati, fermaporte per le porte interne
decorate. Si provvederà, infine, alla realizzazione di un sistema modulare di sospensione dei dipinti
alle pareti e di un sistema colonnine-dissuasori portamessaggio e di cartellini per la descrizione delle
opere.
In sintesi, l’intervento restauro dei beni storico-artistici dell’Appartamento Storico prevede:
Restauro dei cornicioni; restauro dei battiscopa in marmo; spolveratura e restauro o rifacimento
delle tappezzerie; spolveratura e restauro o rifacimento delle tende; restauro del pavimento; restauro
delle ornie in marmo; restauro degli imbotti in legno laccato bianco con modanature argento e
mecca; restauro delle zoccolature in finto marmo; spolveratura delle volte; restauro dei lambris;
restauro della statua in marmo; saggi e tinteggiature; restauro delle volte e delle pareti; restauro
della tela della volta; restauro di dipinti su tela; restauro di dipinti su tavola; restauro di cornice
lignea; restauro di consolles; restauro di specchiere; restauro di portapiante/fioriere; restauro di
divani; restauro di poltrone; restauro di sedie; restauro di sgabelli; restauro di tavolo; restauro di
tavolino biedermeier; restauro di tavolino da parete egittizzante; restauro di parafuoco; restauro di
altare in legno decorato; restauro di affreschi triangolari laterali sull’arco di altare; restauro di
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zinefre; restauro di pavimento in legno; restauro di porte settecentesche; restauro dello scalone,
delle pareti e delle balaustre in marmo; restauro di statue dello scalone; restauro di squarci degli
ingressi allo scalone; restauro di scuri dei balconi; fornitura e posa in opera pannelli portamessaggio
20
CAPO C
ADEGUAMENTO FUNZIONALE ED IMPIANTISTICO,
ALLESTIMENTO DEGLI AMBIENTI DESTINATI A
BIGLIETTERIA, DIDATTICA/NURSERY, LABORATORI DI
RESTAURO E DEPOSITI VISITABILI
Stato attuale
Il Palazzo Reale di Napoli è stato dotato alla fine degli anni novanta del Novecento di un
sistema di accoglienza che comprende una sala per cento posti all'ingresso di piazza Trieste e Trento
e un percorso di accesso con biglietteria, guardaroba e bookshop in sei vani comunicanti a
pianterreno tra l'ingresso di piazza Plebiscito e quello di piazza Trieste e Trento.
Tale percorso, ricavato nei vani che prospettano sul porticato di piazza Plebiscito, comprende
due aree espositive degli scavi effettuati durante i lavori, che hanno messo in evidenza un
muraglione di età vicereale e una pavimentazione cinquecentesca con pozzo di fontana, pieno di
materiali di diversa natura e di grande interesse documentario.
Nel 2007, inoltre, è stato allestito, con apertura sul cortile d'Onore in prossimità
dell'ascensore, un punto di accoglienza per gli utenti disabili, la sala DAI, con attrezzature per la
comprensione facilitata dei contenuti del museo per non vedenti, persone sorde e persone Down,
servita da personale formato.
Per quanto riguarda il percorso di accoglienza allestito negli anni novanta, non solo necessita
di manutenzione straordinaria degli ambienti e degli arredi per riparare i danni dovuti all'uso durato
oltre un decennio, ma anche di un ripensamento e una rifunzionalizzazione legati alle esigenze che
si sono progressivamente evidenziate. Infatti:
1)
La Sala Accoglienza viene usata come sala conferenze, anche per enti e fruitori
esterni, pertanto non è disponibile come aula di accoglienza didattica per le scolaresche; essa
non è dotata di impianto di amplificazione e videoproiezione fissi, ma di volta in volta
attrezzata con apparecchiature mobili e mal funzionanti. Manca inoltre di apparecchio per
collegamento streaming, manca di un sistema funzionale di oscuramento per le proiezioni.
2)
Il percorso di accesso al museo, allestito in origine anche come bookshop, vede
attualmente in uso solo il vano biglietteria, per vicende legate alla gestione del Servizio
Aggiuntivo.
L'ingresso al museo avviene attraverso un varco aperto tra il corpo meridionale e lo Scalone,
al quale si arriva quindi lateralmente. Proprio nei pressi dell'apertura del varco è presente un
tornello in disuso che occlude l'accesso di sedie a rotelle. Gli spazi e i mobili della libreria
21
sono disallestiti e privi di funzione. Manca un servizio di prima informazione e di
rilevamento dell'utenza, se non attraverso il personale di Biglietteria.
Per quanto riguarda il Servizio per le persone con disabilità, la Sala Dai svolge anche ruolo di
accoglienza in senso universale, ma il suo sviluppo limitato (circa 30 mq) è del tutto
insufficiente per assolvere funzione di sezione didattica, se non per singoli gruppi classe con
ragazzi disabili:
3)
manca quindi uno spazio per l'accoglienza delle scuole, del quale si avverte la
mancanza, sia dal punto di vista strettamente logistico, come punto di riferimento delle
scolaresche che in gran numero visitano il Palazzo Reale (nell'anno scolastico 2012-2013 sono
stati censiti 30.823 ingressi di studenti, per un totale di 1027 gruppi scolastici) sia come spazio
didattico, di dialogo con gli insegnanti e di applicazioni di laboratorio.
4)
per quanto riguarda l'ampliamento dell'offerta di fruizione, può essere attuato
rendendo visitabili in occasioni specifiche il deposito dei dipinti nell'ammezzato, e allestendo
in quello adiacente
- un ambiente storicamente usato come cucina reale, nel quale
fortunatamente non sono state mai rimosse le mensole a parete in legno verniciato color
avorio per gli utensili, e un focolaio maiolicato, – la serie di rami da cucina pure conservati in
altri depositi e del tutto inediti.
Progetto di potenziamento dell'accoglienza
L’ipotesi progettuale è stata formulata tenendo conto della prevista dislocazione del bookshop
in altri ambienti a pianterreno nel cortile d'onore, con la possibilità quindi, negli ambienti ormai
vuoti, di arricchire il percorso di accesso con una sezione espositiva di racconto del contesto
urbanistico e della storia del Palazzo e con un punto di sosta per i visitatori, seguendo un criterio di
riuso e rifunzionalizzazione degli spazi e degli arredi già esistenti, con significative integrazioni.
Prevede inoltre l' apertura e l'allestimento, in cinque ambienti del porticato di fronte alla
biglietteria, già restaurati
e resi disponibili, di una nuova sezione didattica strutturata per
l'accoglienza delle scuole.
Negli ammezzati adiacenti il Laboratorio di restauro, che sarà ampliato e meglio strutturato
nel contesto dello stesso progetto, i depositi dei dipinti e delle cornici saranno adeguati con nuove
attrezzature: poiché il deposito delle cornici si trova negli ambienti delle antiche cucine, e d'altra
parte nel deposito “Foriera” e “Cerullo” si conservano le grandi pentole di rame della Reggia, si
intende riallestire la cucina di Palazzo e aprirla alla visita pubblica.
22
Biglietteria
Il progetto prevede che nella futura gestione si mantengano, negli spazi indicati, contiguità e
compresenza di uso istituzionale e gestione in concessione, in modo da consentire l'allestimento di
una nuova sezione museale introduttiva con i reperti ritrovati durante lavori di realizzazione della
biglietteria (alla fine degli anni Novanta) e la creazione di un punto di informazione, orientamento e
raccolta dati sui visitatori da parte del personale di vigilanza del MIBAC.
Il progetto prevede inoltre la possibilità di apertura della biglietteria con orari e postazioni
flessibili, in coincidenza con gli spettacoli serali nel Teatrino di Corte.
Il percorso di accesso sarà arricchito di una sezione espositiva di introduzione alla visita di
Palazzo Reale, con la esposizione dei cinque pregevoli modellini lignei realizzati dall'architetto
Gaetano Genovese per la presentazione del restauro ottocentesco del Palazzo, oltre al modello del
Palazzo nel 1811 attribuito ad Antonio Niccolini ( modellini attualmente privi di collocazione e
allogati nella Cappella Reale), e con la esposizione in vetrine dei reperti, soprattutto quelli in
ceramica, dello scavo del pozzo di fontana aperto nel selciato cinquecentesco e ritrovato a suo
tempo nel corso dei lavori, oggetti quindi tutti provenienti da una discarica chiusa nel 1599,
significativi del vissuto della corte e dell'area urbana alla fine del Cinquecento. I reperti sono stati
oggetto di pre catalogazione e si trovano in deposito. Per i più interessanti tra essi (maioliche di
Castelli di varie forme, bianche o policrome) è da prevedere il restauro e l'esposizione in vetrine
illuminate, sulle pareti di fronte allo scavo.
Si prevede inoltre la divaricazione razionale dei flussi di accesso e di uscita del pubblico,
mediante l'ampliamento a norma del varco esistente – da usare solo nella direzione di entrata – e
l'apertura di un nuovo varco, nella parete destra tompagnata del quarto vano, in corrispondenza di
un portone, attualmente appunto murato, sul cortile d'onore. Pertanto, per il flusso di uscita dal
museo, verrà a ripristinarsi il passaggio dalla vetrata centrale dello Scalone (da tenere aperta nelle
stagioni calda e temperata) o da quella laterale (nel periodo invernale), il ritorno attraverso il nuovo
varco, per rientrare negli spazi di accoglienza e ritirare gli oggetti riposti al guardaroba, e l'uscita
dalla porta più vicina a piazza Trieste e Trento (vedi grafici allegati). Il bancone guardaroba, da
rinnovare e da collocare trasversalmente - in modo da consentire la fuoriuscita del pubblico, dopo la
visita, dal varco prima indicato, mantenendo comunque una prospettiva frontale, di incontro, per
l'utenza che accede nel museo - dovrà essere concepito anche per contenere una postazione di
accoglienza con distribuzione di materiale informativo e attività di rilevamento statistico e
monitoraggio del pubblico.
23
Sezione didattica
A tale funzione sono stati destinati cinque vani su due livelli (pianterreno e ammezzato) del
braccio di porticato su piazza Plebiscito dal lato di via Cesario Console. Gli ambienti, aperti anche
sul Cortile d'onore consentono di progettare una struttura piccola ma diversificata, gestita dal
Servizio Educativo con il personale interno, e in grado di ospitare anche attività proposte da singole
scuole o dai privati (Servizio Aggiuntivo), purché compatibili con le linee progettuali della
Soprintendenza.
A pianterreno si può allestire uno spazio di accoglienza con panche - contenitori degli zaini e
una sala dedicata agli strumenti per la visita generale del Palazzo: una lavagna digitale con schermo
applicato sulla parete di fondo del secondo ambiente consentirà la proiezione la consultazione dei
materiali digitali già esistenti o da incrementare sui contenuti del Palazzo, o video, oltre a consentire
approfondimenti modulati secondo le classi di età e la impostazione degli studi. La sala può
accogliere trenta sedie, con una estensione a 42 occupando lo spazio utile del primo vano: le pareti
saranno corredate da pannelli didattici illustrati, di aiuto alla lettura architettonica e storico artistica
del monumento, e di suggerimento dei diversi itinerari possibili nella visita. Nel vano a sinistra, di
servizio per gli impianti, si potrà ricavare un deposito per le sedie pieghevoli.
24
E' prevista la dotazione di quattro sedute estensibili in materiale riciclato, di facile trasporto,
che potranno essere utili per allestire situazioni temporanee di ascolto comodo all'aperto nel cortile
oppure nelle stesse sale del museo al primo piano. La sala è aperta per il deflusso sul cortile d'onore,
e provvista di uscita di sicurezza anche sul porticato verso la piazza.
Il piano ammezzato è raggiungibile da una scaletta settecentesca di servizio aperta nel primo
ambiente, tuttavia è accessibile dall'ascensore collocato nell'angolo a sud ovest, già attrezzato di una
fermata intermedia, ora esclusa, appunto all'ammezzato. E' dotato di servizi igienici. L'uscita di
sicurezza conduce ad una stanza che dà accesso a un corridoio che porta alla scala a sinistra
dell'ascensore.
Le due aule centrali più ampie, di suggestivo affaccio sotto gli arconi dei due porticati
simmetrici, si allestiranno come due aule di laboratorio tematico, uno sulle “tecniche e i materiali
dell'arte” e la seconda sui “generi e iconografia”. I due temi prescelti sono tali da consentire una
strutturazione chiara delle direzioni di approfondimento intorno ai contenuti del museo, come
orientamento all'approccio storico artistico.
La prima aula sarà allestita con la collaborazione del Laboratorio di restauro del Palazzo
Reale, e conterrà, conservati in un armadio con ante vetrate, i materiali essenziali di pittura scultura
e ebanisteria (pigmenti in polvere, pietre di vernice mastice, pece greca, ferri da intagliatore, diversi
tipi di legno, foglia d'oro, gesso di Bologna, colla di coniglio, chiodi forgiati, marmo etc.). Il tavolo
centrale (14 posti più uno per il docente) è concepito con elementi modulari, che possono essere
disposti in modo diverso per attività laboratoriali di singoli o per ascolto collettivo. Da prevedere
pannelli didattici con riproduzioni delle tavole dell' Encyclopedie.
La sala dei generi e iconografia avrà a disposizione una piccola biblioteca dei testi riguardanti
il Palazzo Reale, in consultazione e in uso presso la sala stessa, una lavagna digitale per studi di
paragone e associazioni tra opere o tra generi artistici, musicali, e letterari, con panche per la
visione (20 posti), uno specchio per pose di autoritratto o prove di tableaux vivant, oggetti e giochi
sul tema (puzzle, camera ottica, lenti di vario tipo).
La sala più vicina alla scaletta sarà adibita, con una lavagna digitale e sedie pieghevoli, alle
occasioni di approfondimento – in particolare per gli insegnanti – delle mostre temporanee ospitate
nel Palazzo.
E' prevista una somma per la pubblicazione di materiale informativo, piantine, quaderni e
schede tematiche per le attività didattiche.
Nei grafici che seguono è stata simulata la disposizione di arredi, suppellettili e attrezzature, di
cui l’appalto contempla la fornitura in opera comprensiva di montaggio ed assemblaggio, con una
possibile soluzione alternativa in relazione al piano ammezzato.
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Laboratori/depositi visitabili e cucine borboniche
Nonostante l'allestimento fitto dei dipinti nelle sale visitabili dell'Appartamento Storico, le
circostanze storiche che hanno ridotto – per l'allestimento della Biblioteca Nazionale Vittorio
Emanuele III – l'assetto arredato del Palazzo Reale ai soli appartamenti di etichetta, corrispondenti a
30 sale del piano nobile, comporta la conservazione in deposito di circa 200 dipinti e di
numerosissime cornici e bastoni da tenda di legno intagliato dell'Ottocento. Attualmente i dipinti
sono fissati su grate metalliche fisse, e la superficie che si rende per questo disponibile non è
sufficiente, né per la collocazione di tutti i dipinti – molti dei quali sono accantonati a terra su
supporti di legno - né per sopperire alle necessità temporanee di ricovero di dipinti per mostre o
provvisori disallestimenti di parte del percorso di visita, smontaggi che possono rendersi necessari
per ragioni diverse, come lavori edili etc.
Pertanto il progetto generale prevede l'installazione di grate moderne estraibili, sulle quali
collocare i dipinti secondo i formati o altri criteri di opportunità conservativa o di consultazione.
Riguardo ai bastoni per tenda, denominati nella terminologia antica “zinefre”, si trovano
depositati in verticale, saranno invece esposti in sequenza orizzontale su supporti a parete che
consentiranno la loro corretta osservazione, come dettaglio significativo della storia dell'arredo
degli interni, e il loro ordinato deposito.
Uno dei pochi settori funzionali della antica residenza borbonica che è possibile ricostruire è
quello delle cucine, dal momento che si conservano nei depositi detti della Foriera oltre un centinaio
di rami da cucina, sopravvissuti alle requisizioni belliche.
Si tratta di casseruole, polsonetti, grandi pentole, stampi per dolci, gelatiere, colabrodi, che
recano il marchio RR (Reale Ramaglietto), o altri marchi coronati, e provengono oltre che dal
palazzo, anche da residenze soppresse come Quisisana o Chiatamone. Alcune sono datate, e in ogni
caso costituiscono un oggetto di grande curiosità ed interesse per il pubblico, suscettibile di molti
collegamenti con la storia della cultura materiale nell'Ottocento a Napoli, con particolare
riferimento alla vita di corte. Poiché, come riferito sopra, nel deposito detto delle Cornici
nell'ammezzato, si trova ben conservato l'interno della principale cucina della Reggia, con mensole
dipinte color avorio sulle quali si usava conservare le pentole, oltre che grandi banconi maiolicati a
parete, è possibile allestire un deposito visitabile nella cucina stessa, trovano soluzioni espositive
che consentano la conservazione e anche la valorizzazione di queste suppellettili, corredate da
supporti espositivi e/o multimediali che ne illustrino l'uso nella preparazione delle vivande parte del
menu di casa reale (largamente documentati nei fondi dell'Archivio di Stato di Napoli).
La conoscenza e la messa in luce di questo aspetto funzionale della storica residenza può
senz'altro proporsi come originale ampliamento degli standard di fruizione del museo del Palazzo
29
reale, che nel piano Nobile conserva gli interni sontuosamente arredati, e con questo settore di
progetto, nel piano ammezzato, riproporrà un interno pur esso storico, ma di servizio e di interesse
etnoantropologico.
Principali categorie di opere
Le principali categorie di lavori previste in progetto per i tre blocchi di ambienti interessati
dall’intervento afferiscono alle seguenti tipologie di intervento: opere murarie connesse al
risanamento conservativo (eliminazione elementi spuri e trasformazioni incongrue) ed
all’adeguamento
funzionale,
consolidamenti
murari,
restauri/integrazioni,
adeguamenti
impiantistici, realizzazione di strutture di sostegno per componenti allestitive speciali (rastrelliere
portaquadri), allestimenti.
Si riportano di seguito le scelte progettuali e le connesse lavorazioni.
Laboratori/depositi visitabili ed ex cucine borboniche
1) Opere di risanamento conservativo e adeguamento funzionale: in conformità con la
proposta di rifunzionalizzazione degli spazi interessati, dettata peraltro dal duplice intento di
restituire decoro formale agli ambienti oggetto d’intervento e di ampliare l’offerta di visita
valorizzando le destinazioni d’uso originarie (cucine di corte) di questa parte del Palazzo
attraverso il riallestimento delle antiche suppellettili; si provvederà, quindi, a demolire tutti i
divisori e le soppalcature che hanno alterato l’originaria configurazione degli spazi, destinati
in tempi più recenti a locali di servizio in buona parte ormai inutilizzati, ed a riconfigurare
vani di passaggio occlusi (v. tav. C.2) per rendere più razionali e sicuri i percorsi interni e
migliorare la funzionalità di laboratori e depositi; si provvederà altresì alla rimozione e
sostituzione, con componenti compatibili, di tutte le opere di finitura (tinteggiature, intonaci,
pavimentazioni e sottofondi, infissi interni, igienici, ecc.) realizzate con tecniche e materiali
incongrui; è infine prevista l’installazione di porte antipanico lungo i percorsi di visita.
2) Consolidamenti murari: sulla scorta del rilievo dei quadri fessurativi e dell’analisi del
danno (v. tav. C.3), si sono previste due tipologie di intervento, a bassa invasività, in
riferimento alla componenti strutturali interessate: sulle volte e gli architravi si interverrà
con la realizzazione di fasciature/cerchiature di tessuto in fibre continue bidirezionali di
carbonio, mentre, per le strutture murarie in elevazione si procederà a sarcire le lesioni con
tecnica tradizionale e materiale identico all’originale (catenelle di mattoni in muratura di
tufo).
3) Restauri/integrazioni: si procederà al restauro (revisione delle superfici e dei supporti,
pulitura, eventuale consolidamento e trattamenti superficiali) di tutte quelle finiture,
30
ascrivibili a trasformazioni storiche derivanti da adattamenti all’evoluzione del gusto, che
conservano, sia pure parzialmente riconoscibili, i caratteri originari, nonché all’integrazione
delle lacune curandone particolarmente l’affinità plastica e cromatica con le superfici
contigue (v. tav. C.3); nello specifico si prevede l’intervento su tutti gli elementi lapidei
(naturali e artificiali) pavimentali, di rivestimento e decorativi (utilizzando le tecniche più
appropriate alla particolare composizione materica della singola componente -marmi, pietra
lavica, cotti, cotti maiolicati, battuti alla veneziana-); analogamente si procederà per le
decorazioni pittoriche a olio e tempera di volte e pareti, ove presenti, e per intonaci e
tinteggiature d’epoca, previa accurata revisione, nonché per tutti gli infissi interni;
i
rifacimenti sostitutivi, previsti esclusivamente su componenti spurie, saranno realizzati con
materiali e tecniche compatibili con le esigenze di tutela del monumento.
4) Adeguamenti impiantistici: saranno realizzati tutti gli adeguamenti impiantistici necessari
alla messa a norma ed alla prevista rifunzionalizzazione (v. tav. C.4); in particolare si agirà
sull’impianto elettrico per rendere possibile lo svolgimento, all’interno del laboratorio di
restauro, che risulta ampliato e arricchito di speciali tipologie di lavorazione, delle fasi di
pulitura e verniciatura con il connesso impianto di aspirazione-filtrazione ed espulsione
delle polveri, oltre a quello di rilevamento incendi; si prevede, altresì, l’estensione
dell’impianto antintrusione; per una dettagliata descrizione si rinvia alla relazione
impiantistica specialistica ed agli elaborati grafici di progetto.
5) Strutture di sostegno per componenti allestitive speciali (rastrelliere portaquadri): al fine
di evitare sovraccarichi localizzati alle strutture voltate sottostanti il piano ammezzato, si è
prevista la realizzazione di pedane strutturali di sostegno delle rastrelliere blindate scorrevoli
all’interno del deposito quadri ed in quelle parti delle ex cucine borboniche destinate a
svolgere anche tale funzione (v. tavv. C.3 e C.4); le suddette strutture (v. tav. C.3), vincolate
ai muri portanti delle sale interessate, saranno costituite, giusto analisi dei carichi e verifiche
effettuate, da un’orditura principale realizzata con profilati in acciaio IPE 220 e da
un’orditura secondaria formata con profilati IPE 80.
6) Allestimenti: per l’allestimento degli ambienti del deposito quadri e delle ex cucine
borboniche si prevede la fornitura in opera, compreso assemblaggio e montaggio, di
rastrelliere di sicurezza scorrevoli senza binario (escluso, quest’ultimo, sia per motivi di
sicurezza che di rispetto del decoro formale delle sale interessate) con caratteristiche
distributive, tipologiche e funzionali analoghe a quelle rappresentate nella tav. C.5; per
l’allestimento dell’ex deposito Cerullo (che costituisce l’ampliamento della sezione dei
laboratori di restauro con la creazione di un idoneo magazzino di stoccaggio dei materiali e
31
prodotti utilizzati per le connesse lavorazioni, una sala per la pulitura, una sala per la
verniciatura, una sala per l’integrazione pittorica) è prevista la fornitura e l’installazione di
un idoneo armadio di sicurezza resistente al fuoco e dotato di aspiratore i box metallico, di
un gruppo carrellato aspirante per polveri e vapori compreso la messa in esercizio, di una
cabina di verniciatura con relativo impianto di aspirazione, filtraggio ed espulsione.
Biglietteria
Le opere previste all’interno degli ambienti destinati a biglietteria consistono: nella riapertura
di antichi varchi occlusi essenziali per la razionalizzazione dei percorsi e dei flussi e nella revisione
con integrazione di tutte le componenti di finitura ammalorate (pavimenti e substrati, intonaci,
tinteggiature, ecc.) (v. tav. C.7), nel riallestimento, come da progetto e particolari esecutivi (v. tavv.
da C.8 a seguire), dei suddetti spazi con componenti ed arredi da realizzare, assemblare e montare
in opera.
Didattica
Per tali ambienti, già restaurati ed adeguati con un precedente intervento, l’appalto contempla
la fornitura in opera (comprensiva di montaggio ed assemblaggio) di arredi, suppellettili e
attrezzature (disposti secondo gli schemi grafici riportati nella precedente sezione e in numero e con
caratteristiche dettagliatamente riportate nel computo metrico di progetto).
Non sono previste altre tipologie di opere se non quelle accessorie, non esattamente
quantizzabili e a cui si provvederà con liste in economia, strettamente funzionali all’allestimento
delle sale.
IMPIANTI ELETTRICI
Il presente appalto ha per oggetto l'esecuzione di tutti gli impianti elettrici necessari a dare
completi e funzionanti gli impianti elettrici per l’illuminazione e f.m. dei locali “Laboratori” del
Palazzo Reale di Napoli destinati a sale espositive e laboratori nell’ambito del restauro ed
adeguamento degli ambienti.
La consistenza degli impianti, è definita dai disegni, dalle descrizioni e dalle specifiche
tecniche facenti parte della presente relazione.
Il progetto è stato elaborato secondo le vigenti Norme in materia di installazione di impianti, di
sicurezza, igiene sul lavoro e prevenzione incendi.
32
Dati tecnici generali e normativa di riferimento
Gli impianti saranno conformi alle vigenti Norme con particolare riferimento a:
•
DPR 547 del 27/4/55 e successivi aggiornamenti
•
CEI EN 52522 Impianti elettrici con tensione superiore a 1 kV in corrente alternata, fasc.
5025 del 01/1999 e 03/2011
•
CEI EN 61936 Impianti elettrici con tensione superiore a 1 kV in corrente alternata,
prescrizioni comuni del 03/2011
•
CEI 11-17 Impianti di produzione trasporto e distribuzione di energia elettrica linee in
cavo - fasc.8402 del 07/2006
•
CEI 11-35 Guida all’esecuzione delle cabine elettriche d’utente - fasc.7491 del 12/2004
•
CEI 11-37 Guida all’esecuzione degli impianti di terra di stabilimenti fasc. 6957 del
07/2003
•
CEI 17-13/1-2-3 Apparecchiature costruite in fabbrica (ACF) – fasc. 1433.
•
CEI 17-5 Interruttori automatici con tensione nominale non superiore a 1000 V fasc.1036
•
CEI 20-20 Cavi isolati con polivinilcloruro con tensione nominale Uo/U non superiore a
450/750 V - fasc.1345
•
CEI 23-9 Piccoli apparecchi di comando non automatici per tensione nominale fino a
380V destinati ad usi domestici e similari - fasc. 823
•
CEI 23-14 Tubi flessibili in PVC e loro accessori - fasc. 297
•
CEI 23-3 Interruttori automatici di sovraccarico per tensioni non superiori a 425V fasc.
1550
•
CEI 23-8 Tubi protettivi rigidi in PVC e accessori fasc.335
•
CEI 23-18 Interruttori differenziali per usi domestici e similari e interruttori differenziali
con sganciatori di sovracorrente incorporati per usi domestici e similari - fasc.532
•
CEI 64-8/1-7 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V in
corrente alternata e a 1500 V in corrente continua - fasc.11956-11962 del 06/2012
•
CEI 64-50 Guida per l’integrazione nell’edificio degli impianti elettrici utilizzatori
ausiliari e telefonici e trasmissione dati - fasc. 8874 del 06/2007
•
CEI 64-12 Guida per l’esecuzione dell’impianto di terra negli edifici per uso residenziale
e terziario. - fasc. 9959 del 09/2009
•
UNI EN 12464-1 Illuminazione di interni con luce artificiale ambienti di lavoro del
07/2011
33
Dati di progetto
- Tensione nominale M.T.
kV
20
- Tensione di esercizio
kV
9
MVA
300
kA
12.5
- Tensione nominale B.T.
V+N
400
- Sistema di distribuzione B.T.
TN-S
- Tensione massima verso terra
V
220
- Tensione massima di contatto per 5s
V
50
A
50
- Potenza di corto circuito
- Corrente di corto circuito M.T.
- Corrente convenzionale di terra (guasto MT)
neutro compensato
Potenze installate
- Laboratori
kW
41.50
La potenza sopraindicata può essere prelevata sui quadri esistenti o su quadri derivati dal
quadro generale BT presente in cabina di trasformazione.
Descrizione degli impianti
Distribuzione principale e secondaria
La distribuzione principale, cioè l'insieme delle linee in partenza dal quadro generale esistente
in cabina, o dai quadri di distribuzione del complesso, colleganti i quadretti secondari di
distribuzione, sarà realizzata con cavo multipolare isolato in gomma G7, sottoguaina di materiale
termoplastico, non propagante l'incendio a bassa emissione di gas tossici e corrosivi nei fumi di
combustione, a norme CEI 20-22 II, 20-37/2 e 20-35, e da cavo con guaina in policloropene a
norme CEI 20-19 E 20-35, per installazione in ambienti bagnati.
I cavi avranno le seguenti caratteristiche:
0,6/1
kV
400
V
- temperatura max di esercizio
90
°C
- temperatura di corto circuito
250
°C
- tensione nominale Eo/E
- tensione di esercizio
- resistività a 20°C
- tipo
18,47 Ωxmm2/km
FG7(O)R
0.6/1 kV
34
- tensione nominale Eo/E
450/750
V
400
V
- temperatura max di esercizio
60
°C
- temperatura di corto circuito
200
°C
- tensione di esercizio
18,47 Ωxmm2/km
- resistività a 20°C
- tipo
H07RN-F
I cavi correranno entro i cunicoli a pavimento, tubazioni interrate.
I cavi sono stati scelti in base alla corrente nominale di impiego e alle condizioni di posa. La
portata letta sulla tabella UNEL 35024/1-97 è stata poi corretta per temperatura ambiente differente
da 30° e/o posa con altri cavi vicini. E' stata verificata la caduta di tensione massima al termine di
ciascuna linea. Detta caduta è tale da non superare il 4% totale all'ultimo utilizzatore.
I valori di C.D.T. riportati sui disegni sono stati calcolati con la formula:
(
l2 ⋅ r 2 + x 2
∆Vf = Ib ⋅ l ⋅ [r cos φ + xsenφ] +
2Vf
)
∆Vf =
caduta di tensione del conduttore [V]
Vf
=
tensione di fase [V]
Ib
=
corrente di impiego della linea [A]
l
=
lunghezza della conduttura [m]
r
=
resistenza specifica del conduttore [Ω/m]
x
=
reattanza specifica del conduttore [Ω/m]
φ
=
angolo di sfasamento tra la Ib e la tensione di fase
Infine le sezioni dei cavi sono tali da soddisfare la relazione I2t < K2S2 dove t è il tempo di
intervento della protezione a monte e K è il coefficiente dipendente dalla massima temperatura
raggiungibile dai conduttori del cavo per corto circuito non superiore a 5 secondi (essendo
installazioni di tipo fisso).
Sono previsti i seguenti cavi per l’alimentazione del quadro generale dei laboratori, dal quadro
di Smistamento utenze Bookshop e Selfservice
La distribuzione secondaria è quella che collega le utenze terminali e sarà realizzata con cavo
unipolare flessibile senza guaina isolato in PVC non propagante l’incendio ed a bassa emissione di
gas tossici e corrosivi dalle seguenti caratteristiche:
- tensione nominale Eo/E
- tensione di esercizio
450/750
V
400
V
35
- temperatura max di esercizio
70
°C
- temperatura di corto circuito
160
°C
- resistività a 20°C
- tipo
18,47 Ωxmm2/km
N07V-K
Le tubazioni avranno diametro o sezione utile maggiore del 40% alla sezione complessiva dei
cavi o conduttori in essi transitanti; sia per consentire agevoli sfilaggi, che futuri ampliamenti.
I comandi ove presenti, saranno installati in prossimità degli ingressi nei vari ambienti a circa
90 cm dal pavimento.
I comandi dei locali depositi, saranno installati entro scatole da incasso o sporgente con
coperchio idrobox IP55. Il grado di protezione degli impianti sarà IP 55.
Nella zona depositi, lungo il percorso di collegamento con i locali “ex scuderie” saranno
previsti quadretti in policarbonato completo di 2 prese stagne IP55, CEE17, con interruttore di
blocco e fusibili, e contatti a 6H 2x16A+T e 3x16A+T.
Le prese in prossimità delle scrivanie dell’accettazione saranno del tipo ad incasso, in
combinazione UNEL+bipasso 10/16 A. Ove necessario saranno completate da coperchio idrobox
IP55.
Quadri elettrici di zona
È previsto 1 quadro secondario e precisamente:
Quadro generale laboratori
Questo quadro viene considerato “secondario” in quanto derivato dal quadro di smistamento
(oggetto di altro appalto) che alimenta i sottoquadri del Bookshop e self service.
Il quadro sarà del tipo da parete, IP55, a portelle chiuse, IP20 all’interno e saranno muniti di
porta frontale con cristallo temperato.
Ogni possibilità di corto circuito sulle sbarre, nonché i contatti accidentali degli operatori con
le parti in tensione, saranno ridotti al minimo con l'adozione di guaina termorestringente
incombustibile sulle sbarre o pannelli, o con altro mezzo idoneo ad evitare contatti diretti.
I collegamenti tra le sbarre e gli interruttori saranno realizzati in sbarre di rame bullonate ai
codoli di ingresso o in cavo unipolare flessibile antifiamma o con altro sistema idoneo di
collegamento.
I collegamenti secondari saranno eseguiti con conduttori flessibili isolati in materiale
termoplastico non propagante l'incendio con tensione di prova 3kV e correranno in canaline
plastiche incombustibili separate da quelle per i circuiti ausiliari.
36
Faranno capo a morsetti componibili su guida DIN. Tutti i conduttori di cablaggio nonché
quelli dei cavi in partenza saranno contrassegnati secondo la tabella UNEL 00612.
Gli interruttori generali saranno del tipo "Interruttore di manovra-sezionatore sottocarico";
mentre i derivati saranno di tipo modulare magnetotermici differenziali con Id = 0,03A o 0,3A,
conformi alle norme CEI 23-3 (IV edizione), avranno un potere di interruzione Ics non inferiore a
6kA (a 230V) secondo le CEI EN 60947-2 con curva caratteristica di intervento "C" (magnetico 5 10 Ir).
Avranno relè magnetici e termici tali da soddisfare le relazioni:
A) Ib ≤ In ≤ Iz
e
If ≤ 1,45 Iz
per la verifica delle protezioni contro il sovraccarico dove:
Ib = corrente nominale di impiego
In = valore di taratura del termico
Iz = portata della conduttura nelle condizioni di posa
If = corrente di funzionamento della protezione
B) A2t ≤ K2S2 per la protezione contro i corto circuiti dove:
A2t
energia termica lasciata passare dall'organo di protezione
K2S2
energia termica sopportabile dal cavo per corto circuito non superiore a 5
secondi
K
coefficiente dipendente dalla massima temperatura raggiungibile dal cavo in
virtù dell'isolante (135 per cavi isolati in gomma butilica, 115 per cavi isolati
in PVC, 146 per cavi isolati in gomma etilenpropilenica).
Le parti metalliche che potranno essere soggette ad andare sotto tensione saranno collegate ad
una sbarra di terra, di sezione minima 40mm2 che percorrerà longitudinalmente il quadro, con corda
flessibile stagnata di sezione minima 16 mm2.
I quadri saranno realizzati come da schema IE04 e IE07 e IE05 laboratori
Corpi illuminanti
I corpi illuminanti adottati saranno scelti in base ai requisiti minimi dell'illuminazione per i
diversi ambienti e attività di lavoro, richiesti dalle norme UNI EN 12464-1 del luglio 2011.
Sono compresi in quest’elenco gli apparecchi necessari all’illuminazione dei percorsi/depositi,
e gli apparecchi da integrare nella sala esposizione (ex scuderie).
Dati di progetto
Valori Luxometrici
-
Atri e scale
150 lux
37
-
Depositi
150 lux
-
Locali tecnici
250 lux
-
Laboratori (illuminazione generale)
250 lux
Uniformità (Em/Emed)
-
Depositi e centrali
-
0,7
-
Corridoi e scale
-
0,5
L’uniformità dell’ illuminamento è intesa come rapporto tra il valore minimo e quello medio
sulla superficie oggetto del compito visivo. Il rapporto con le superfici laterali non sedi del compito
visivo non deve essere inferiore a quanto indicato nella tabella 1 della suddetta norma .
Classe di abbagliamento (UGR) e resa cromatica lampade (Ra)
- Corridoi e scale
22
80
- Locali tecnici
25
80
- Sala espositiva
19
80
La resa cromatica delle lampade di tipo 80 indica un indice di resa del colore >80% e
minore del 90%.
Saranno usate lampade definite dal costruttore con tonalità 84 ed 83.
L’abbagliamento massimo previsto nelle singole attività di lavoro sarà inferiore a
quanto indicato dal parametro UGR nella tabella 5 della Norma..
Lampade fluorescenti
- Potenza
36-58 W
- Flusso luminoso 36 W
3350 lumen
- Flusso luminoso 58 W
5200 lumen
- Tonalità
82-83
- I.R.C.
>80<90 (1B)
- Temperatura di colore
3300÷5300 °K
- Efficienza luminosa
95
- Colorazione della luce
Intermedia (neutra)
lum/W
Lampade a ioduri metallici
- Potenza
250
W
- Flusso luminoso
20000 lumen
- Temperatura di colore
3300 °K
- Efficienza luminosa
80
lum/W
38
- Colorazione della luce
Warm
- Attacco
Rx7t
Lampade ad alogeni
- Potenza
250
W
- Flusso luminoso 240 W
4900 lumen
- Temperatura di colore
2700 °K
- Efficienza luminosa
17
- Colorazione della luce
Warm
- Attacco
E27
lum/W
Tipologia dei principali corpi illuminanti
• Laboratori e depositi I piano
Proiettore per lampade fluorescenti compatte 2x26W TC-T. Realizzato in pressofusione di
alluminio con riflettore in lamiera di alluminio superpuro 99,95%. Piastra porta componenti in
lamiera di alluminio con viteria in acciaio inox. Sistema di puntamento tramite blocco a viti
con ausilio di scala graduata.
Alcuni apparecchi saranno completi di alimentatore con autonomia di 1 ora per illuminazione
di sicurezza.
Poiché gli apparecchi scelti per i laboratori non hanno la lampada di stand-by in ogni ambiente
uno dei corpi illuminanti sarà equipaggiato con lampade fluorescenti in modo da illuminare
l’ambiente in attesa dell’accensione delle lampade a ioduri.
Una delle lampade fluorescenti sarà alimentata anche da un mininverter e sarà utilizzata come
lampada di sicurezza.
Illuminazione di sicurezza
L’impianto di illuminazioni d’emergenza dovrà garantisce gli illuminamenti come da Norma
CEI 64-8 (2 lux medi negli ambienti, 5 lux sulle uscite) con le modalità richieste dalla UNI EN
1838.
L’illuminazione di sicurezza è prevista in tutte le zone indicate dalla normativa UNI EN 1838
e precisamente:
- Ad ogni porta di uscita prevista per l’uso in emergenza
- Vicino alle scale
- Vicino ad ogni cambio di livello
- Sulle uscite di sicurezza ed in corrispondenza dei segnali di sicurezza
39
- Ad ogni cambio di direzione
- Vicino ai dispositivi antincendio e pronto soccorso
Nell’attuale fase dei lavori sarà realizzata con apparecchi di tipo non permanente (SE) che si
accenderanno al solo mancare della tensione.
Tipologia degli apparecchi
-
Apparecchio per luce di sicurezza a led da 1.6-3W tipo “Indica DF30M LG SA” 1/3h
completa di scheda per gestione da centrale Logica Funzionamento HT, Permanente o
emergenza (SA o SE) Conformità EN 60598-1, EN 60598-2-2, EN 60598-2-22, UNI EN
1838, UNI 11222, DIN 4844-1 Grado di protezione IP42 Autonomia 1h, 2h, 3h
selezionabile da DIP switch Installazioni parete, controsofitto, soffitto con tiges, parete
bandiera soffitto bandiera, Corpo Telaio in alluminio e staffa in policarbonato RAL 7035
Ottica sistema back light ad elevata efficienza
Impianto di terra
Proporzionamento per guasto lato B.T.
Un guasto a terra lato B.T., equivale ad un corto circuito tra la fase guasta ed il conduttore di
protezione. In questo caso la corrente di guasto a terra interessa solo marginalmente la rete
disperdente. Le norme CEI richiedono che le protezioni siano coordinate in modo tale da assicurare
la tempestiva interruzione del circuito guasto per evitare che le tensioni di contatto superino i 50 V
per 5s. E' sufficiente pertanto che i dispositivi di protezione e le impedenze dei circuiti siano tali
che, se si presenta un guasto di impedenza trascurabile, in qualsiasi parte dell'impianto tra un
conduttore di fase ed un conduttore di protezione o una massa, l'interruzione automatica
dell'alimentazione avvenga entro un tempo specificato, soddisfacendo la seguente condizione:
Za ⋅ Ia ≤ Uo
[1]
- Uo =
tensione normale in c.a., valore efficace tra fase e terra
- Zs =
impedenza dell'anello di guasto
- Ia =
corrente che provoca l'interruzione automatica del dispositivo di protezione
entro 0,4 s. ( In caso di utilizzatori fissi il tempo t=5”)
Questo perché la tensione di contatto dipende essenzialmente dal rapporto tra l'impedenza
della fase guasta e quella del conduttore di protezione.
Dal nodo collettore di terra, posto nel quadro generale di cabina e collegato con l'anello
dispersore, partiranno i conduttori di protezione per i quadri secondari di zona.
40
Detti conduttori viaggeranno insieme ai conduttori di fase e avranno sezione pari a quanto esposto
nella tabella 54F della norme CEI 64-8/5.
Cioè
Sp = Sf
fino a 16 mm2
16 mm2
fino a Sf = 35 mm2
Sp/2
per Sf > 35 mm2
Nella distribuzione secondaria sono previsti, interruttori differenziali con Idn = 0,03A, per cui
detto valore moltiplicato per l'impedenza di guasto, verifica ampiamente la formula [1].
L'impianto interno per la protezione delle varie utenze sarà realizzata come segue:
a) a partire
dal quadro generale della
cabina di trasformazione e fino ai quadri
secondari e/o di smistamento sono previste corde di rame di sezione pari al neutro del
cavo di alimentazione.
b) per la rete di terra secondaria, e cioè dal quadro di smistamento ai sottoquadri di
zona da alimentare, saranno installati conduttori di sezione pari a quella del neutro nelle
tubazioni dei circuiti principali.
c) per la rete di terra terminale,
e cioè dai quadri
di
zona agli utilizzatori, i
conduttoridi PE, avranno la stessa sezione del cavo di alimentazione e saranno posati
nello stesso tubo.
Nella distribuzione secondaria saranno previsti, interruttori differenziali con I∆n = 0,03 e
0.3 A, per cui detto valore moltiplicato per l'impedenza di guasto, risulta ampiamente inferiore al
valore di Uo ammesso.
Collegamenti equipotenziali
Secondo i dettami delle norme 64-8,
tutte le masse e le masse estranee sono previste
collegate equipotenzialmente.
I conduttori secondari adottati avranno sezione non inferiore a 2,5 mm2, mentre i conduttori
principali saranno di sezione metà del conduttore di protezione principale con un massimo di 25
mm2.
Predisposizione impianto telefonico e trasmissione dati
Sono previste prese fonia e dati in prossimità delle scrivanie della reception, come indicato sui
grafici.:
Le prese del tipo ad incasso ad 8 poli RJ45 saranno collegate ad un permutatore con cavo UTP
a 4 coppie entro tubazioni di PVC pesante. I cavi UTP cat. 6 con conduttori a 24 AWG (0,51 mm)
41
entro tubazioni di PVC che si collegheranno alle postazioni di lavoro. Ogni punto di postazione di
lavoro sarà composto da cassetta 503 da incasso in PVC, un supporto in resina, 3 prese RJ45 cat. 6
ad incisione di isolante tipo 110, serie Light, placca in tecnopolimero di colore a scelta della D.L..
Impianto di antintrusione
La presente relazione è relativa al progetto dell'impianto antieffrazione/antintrusione e controllo
accessi, a protezione dei locali oggetto del presente appalto. L’impianto antieffrazione/antintrusione
ha l’obiettivo di proteggere opportunamente le aree interne e le principali porte d’accesso in modo
da rilevare l’intrusione durante gli orari di chiusura. L'impianto d’allarme previsto, sarà effettuato
con riferimento al metodo di calcolo previsto dalle norme CEI 79-3 per la protezione di un
insediamento civile e assicurerà un livello di prestazione complessiva pari al I.
Il progetto dell'impianto è conforme alle leggi e norme vigenti, in particolare:
-
D.P.R. n. 547 del 27 aprile 1955 e Legge 626/94;
-
Legge n. 46 del 5 marzo 1990 e relativo Regolamento d’Attuazione (D.P.R.
6/12/1991 n. 447);
-
Norme CEI 79-2 Impianti antieffrazione, antintrusione, antifurto e antiaggressione.
per le apparecchiature" (fasc. 1992);
-
Norme CEI 79-3 Impianti antieffrazione, antintrusione, antifurto e antiaggressione.
per gli impianti antieffrazione e antintrusione" (fasc. 2033).
Descrizione impianto antintrusione
L’impianto prevede la protezione volumetrica di alcuni locali e degli accessi principali. La
protezione antieffrazione/antintrusione volumetrica dei locali sarà realizzata con sensori volumetrici
a doppia tecnologia (infrarosso/microonde) del tipo a soffitto e/o a parete.
I sensori sono certificati di II livello IMQ, o in alternativa autocertificazione di conformità alla
CEI 79/2 a cura del costruttore.
I rivelatori faranno capo ad una centrale del tipo a microprocessore, con possibilità di
collegamento diretto d’inseritori remoti.
L'alimentatore a corredo della centrale è equipaggiato con una batteria 12 V in grado di
assicurare all'impianto, in base all'art. 3.10.05 delle norme CEI 79-2, un'autonomia di almeno 24
ore.
Gli allarmi saranno segnalati localmente da sirene esterne autoalimentate ed autoprotette,
provviste di lampeggiatore e di memoria d’allarme, nonché da sirena interna installata nei pressi
della centrale di allarme. La trasmissione a remoto sarà effettuata mediante il combinatore
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telefonico collegato alla rete telefonica interna del locale. Il combinatore telefonico consentirà di
inviare, su linea telefonica commutata, messaggi preregistrati in sintesi vocale su due canali
separati.
La rete d’interconnessione dell'impianto sarà realizzata secondo le seguenti specifiche:
-
cavi d’interconnessione tra centrale e rivelatori saranno provvisti di guaina di
protezione isolati in PVC non propagante l’incendio a Norme CEI 20-22II, con
conduttori in rame rosso flessibile, schermatura in alluminio da 2x0.5+4x0,22 mm2, tipo
SAFCS54, grado 2. Il percorso dei cavi si svilupperà per intero all'interno dei locali
protetti ed essi non saranno posati nelle stesse tubazioni o canaline insieme a conduttori
estranei all'impianto;
-
le scatole di giunzione saranno ad esclusivo servizio dell'impianto.
L’impianto sarà collegato ad un centro di controllo presidiato.
43
CAPO D
COMPLETAMENTO DEL RESTAURO DELLE SCUDERIE
Il progetto di completamento di restauro, recupero funzionale, adeguamento impiantistico
degli spazi espositivi e multimediali nelle Scuderie borboniche, finalizzate ad ospitare gli
allestimenti per orientamento alla visita della città e del territorio, è motivato della necessità di
ampliare l’offerta culturale per il pubblico, al fine di restituire al percorso di visita sia uno degli
spazi coperti di maggiore pregio formale e di più alto valore scenografico del Palazzo, riattivando e
anche l’antico originario accesso alle Scuderie dalla rampa del Castello (oggi via Filangieri di
Candida).
Gli interventi da realizzare sono i seguenti:
Esterno Scuderie
- Ponteggio completo in opera con mantovane, asportazione di vecchie tinteggiature e di
finiture a intonachino sulle pareti esterne;
- Restauro delle mensole in pietra vesuviana dei balconi; sabbiatura meccanica, eliminazione
di ossidi e prodotti corrosi di ferro, trattamento con inibitori di corrosione delle ringhiere in
ferro battuto; verniciatura delle ringhiere in colori correnti indicati dalla direzione dei lavori;
- Realizzazione di rasatura a complanatura ed uniformatura delle pareti di facciata:
- Tinteggiatura delle superfici intonacate eseguita con pittura del tipo fresco '500 Cepro o
prodotto aventi caratteristiche simili, a base di calce idraulica naturale spenta in fossa,
lungamente stagionata additivata con inerti carbonatici puri e selezionati, colorata con paste
inalterabili ai raggi U.V., traspirante e con permeabilità al vapore acqueo, resistenza a muffe e
batteri, nei colori scelta della direzione dei lavori,
data in opera a due mani previo
preparazione della superficie con applicazione di prodotto del tipo Velatura '500 Cepro o
prodotto avente caratteristiche simili.
- Struttura metallica per scala esterna di sicurezza, costituita da carpenteria metallica bullonata
con profilati INP, IPE, HE, o UNP, angolari, piatti, lamiere, dotata di forature ed eventuali
saldature in officina, assemblata in opera con bulloni di acciaio; zincatura a caldo della
carpenteria metallica ad immersione, previo decappaggio, lavaggio, e quanto altro necessario
per ottenere un prodotto finito secondo le specificazioni UNI-EN-ISO 1461; gradini e
pianerottoli in grigliato elettro-forgiato in acciaio Fe B 360 zincato a caldo, posti in opera con
angolare antisdrucciolo e piastre laterali forate per fissaggio ai cosciali della scala, elementi di
supporto zincati a caldo; parapetti dei rampanti e dei pianerottoli;
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- Trattamento della struttura metallica costituente la scala in acciaio zincato mediante
l'applicazione di
fondo aggrappante anticorrosivo monocomponente, a base di resine
sintetiche in soluzione del tipo primer universale o prodotti aventi caratteristiche simili,
successiva tinteggiatura della struttura con non meno di due mani di smalto del tipo e colore
approvati dal direttore dei lavori.
- Scavo a sezione obbligata per la realizzazione della base della scala di emergenza,
scarriolatura a mano dei materiali sciolti provenienti dallo scavo, entro l'ambito dell'area di
cantiere; getto di conglomerato cementizio confezionato in cantiere ed eseguito con 350 kg di
cemento per la realizzazione della base della scala di emergenza; acciaio ad alta duttilità
B450C, tagliato a misura, sagomato e posto in opera per l’armatura della base della scala di
emergenza.
- Smontaggio e pulizia dei blocchi di pietra lavica costituenti il bauletto del parapetto e delle
zanelle in massello di pietra lavica sul
lato destro della rampa di accesso esterno alle
Scuderie, da eseguirsi con la massima cautela al fine di permettere il totale recupero dei
manufatti lapidei. Documentazione fotografica degli elementi, pulizia e completa
eliminazione della malta di allettamento. Messa a deposito fino alla rimessa in opera.
- Rimozione delle griglie metalliche della condotta di raccolta delle acque meteoriche posta
sul lato sinistro della rampa di accesso esterno alle Scuderie.
- Idrolavaggio e/o idrosabbiatura a pressione variabile controllata dei blocchi lapidei
costituenti la zanella e il bauletto del parapetto, eseguito con la massima attenzione previo
utilizzo di idoneo macchinario ed impiego di acqua pulita a pressione adeguata e sabbia
silicea, per il distacco di residui di malta, efflorescenze sali affioranti, muffe e batteri
disgreganti delle superfici.
- Realizzazione di piccoli tagli o tracce in muratura di tufo, necessari per incassi di guaine,
massetto di sottofondo del piano di posa della impermeabilizzazione, dello spessore di almeno
2 cm., in malta di cemento rinforzata con rete sintetica apprettata del peso non inferiore a 300
g/m², manto impermeabile costituito da membrana bitume-polimero elastomerica armata in
filo continuo di poliestere, applicata a fiamma e con sovrapposizione dei sormonti per le
nuove impermeabilizzazioni sotto le zanelle.
- Massetto di sottofondo di malta di cemento dosato a 300 kg per mc. di sabbia per
configurare il piano di posa dei blocchi della zanella e del bauletto, dello spessore non
inferiore a 4 cm.
- Manto impermeabile prefabbricato per muri contro terra e fondazioni, costituito da
membrana bitume-polimero elastomerica armata in filo continuo di poliestere, rifinita su
45
entrambe le facce con uno strato di fibre polimeriche testurizzate preformate in film, applicata
a fiamma previo trattamento con idoneo primer bituminoso, con sovrapposizione dei sormonti
e delle testate dei teli, di spessore 4 mm., sul piano di posa al di sotto dei blocchi della zanella
e del bauletto
- Armatura di impermeabilizzazione del tipo mapelastic bicomponente elastica o prodotti
aventi caratteristiche simili, eseguita con rete alcali posata sul primo strato della malta.
- Impermeabilizzazione dei canali di raccolta delle acque meteoriche e del parapetto eseguita
con malta bicomponente elastica, del tipo mapelastic o prodotto avente caratteristiche simili,
data a più mani in modo che il prodotto consolidato crei uno strato flessibile ed impermeabile
a cloruri e solfati.
- Telai in ferro eseguiti con lamiera zincata pressopiegata, per la formazione della base di
appoggio delle nuove zanelle in pietra lavica a copertura delle caditoie sul lato sinistro della
rampa.
- Idrolavaggio e/o idrosabbiatura a pressione variabile controllata di pavimentazioni della
intera rampa di accesso delle scuderie, costituita da accoltellato di mattoni, eseguito con la
massima attenzione previo utilizzo di idoneo macchinario ed impiego di acqua pulita a
pressione adeguata e sabbia silicea, per il distacco di residui di malta, efflorescenze sali
affioranti, muffe e batteri disgreganti delle superfici.
- Devitalizzazione e successiva rimozione di muschi e licheni e strati algali dalla
pavimentazione della intera rampa di accesso alle scuderie eseguito con l'ausilio di bisturi e
spazzole, previa imbibizione con impacchi alghicidi, funghicida, battericida, tensiattivo,
adesivizzante,
- Rimontaggio, su idoneo massetto di allettamento, dei blocchi in pietra lavica
precedentemente rimossi e costituenti la zanelle e del bauletto del parapetto posti sul lato
destro della rampa di accesso esterno delle scuderie, integrazione delle zanelle non
riutilizzabili con blocchi della stessa natura e sagoma, anche di recupero, eliminazione
manuale e/o meccanica dei depositi incoerenti e materiale coerente, trattamento per la
rimozione dei licheni e delle croste nere, pulitura mediante lavaggio con acqua a bassa
pressione, sgrassatura con spazzole di saggina, acqua e detergenti neutri, integrazione delle
lacune con malta composta da opportuni leganti ed inerti della stesso materiale, rifacimento
delle stuccature e dei giunti.
- Nuova zanella in piperno sagomata a bauletto da posizionare sul lato sinistro della rampa
lato di accesso esterno delle scuderie, bocciardata fine.
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- Rinzaffo consolidante antisale tipo cepro o prodotto aventi caratteristiche simili, da
applicarsi su pareti caratterizzate da notevole presenza di umidità, eseguito con malta a base
di calce naturale bianca a porosità controllata, idonea per la preparazione dei supporti
interessati da umidità di risalita capillare. Da impiegarsi su murature in tufo allo scopo di
ripristinare le caratteristiche di elevata traspirabilità, dotato di particolare permeabilità al
vapore acqueo per permette ai sali di depositarsi nelle sue porosità e mantenere il naturale
equilibrio igrometrico delle strutture murarie. La malta non deve contenere sali che possano
innescare reazioni dannose con quelli contenuti nella muratura, con la formazione di ettringite
e thaumasite.
- Intonaco deumidificante eseguito con impiego di malta areata, costituita da calce naturale
bianca, tipo cepro o prodotto avente simili caratteristiche, macrocellulare e fortemente
traspirante e dotato di elevata porosità allo scopo di incrementare il prosciugamento dei muri,
accelerando l'evaporazione dell'umidità trasmessa dal supporto e consentendo alle strutture
murarie di raggiungere in breve periodo il naturale equilibrio termoigrometrico. Caratterizzato
da notevole adesione al sottostante supporto e da mettere in opera previo umidificazione di
quest’ultimo, previo realizzazione delle fasce e miscelatura del prodotto con circa 25 lt di
acqua per ogni 25 Kg di prodotto asciutto, con l'utilizzo di betoniera e/o miscelatore al fine di
ottenere una buona omogeneità dell'impasto. Applicato a cazzuola sul parapetto della rampa
di accesso delle scuderie
- Realizzazione di rasatura a complanatura ed uniformatura dell’intonaco eseguita con malta
in polvere a base di leganti aerei modificati, inerti silicei selezionati e additivi antiritiro cepro
o prodotti aventi caratteristiche simili, a base di malte di calce idraulica, posta in opera in tre
mani. Da applicarsi con frattazzo d'acciaio e finita, applicata con frattazzo di spugna,
realizzata con calce eseguita almeno dopo 48 ore dall'applicazione della malta e comunque
successivamente alla completa carbonatazione del parapetto della rampa di accesso delle
scuderie
- Recupero della pavimentazione costituita da accoltellato di mattoni della rampa di accesso
esterno delle Scuderie comprendente: la pulizia della superficie con idonei prodotti eseguita
manualmente; la rimozione dei mattoni lesionati o scheggiati, l'integrazione degli stessi con
mattoni, anche di recupero, del tutto simili a quelli presenti, la pulitura e la successiva
stuccatura dei giunti con appropriate malte. L’operazione contempla anche il lavaggio a fondo
con acido tamponato, il successivo impiego di impregnante e la stesura a mano a più ripresa di
cera in pasta, fino a totale assorbimento.
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- Protezione e trattamento finale della pavimentazione costituita da accoltellato di mattoni
della rampa di accesso esterno delle Scuderie mediante applicazione di prodotto idrorepellente
specifico per manufatti in cotto, costituito da miscela di oligomeri silossanici a basso peso
molecolare in solventi organici e con alta penetrazione e capacità di condensazione.
- Trasporto a discarica autorizzata controllata di tutti i materiali di risulta provenienti dalle
suddette lavorazioni.
Interni Scuderie
- Ponteggio o incastellatura realizzato con elementi a telaio sovrapponibili, completo di piano
di lavoro per ponteggi costituito da tavole metalliche prefabbricate, per tinteggiatura interno
scuderie;
- Tinteggiatura delle superfici intonacate ex novo o con vecchi intonaci, piane, curve,
orizzontali e verticali, delle intere scuderie e dei locali annessi, caratterizzate da notevole
umidità, eseguita con pittura pronta all'uso del tipo Fresco '500 cepro o prodotto aventi simili
caratteristiche, idonea per supporti minerali a base di calce idraulica naturale spenta in fossa,
lungamente stagionata e totalmente idratata, con inerti carbonatici puri e selezionati, colorata
con paste inalterabili ai raggi U.V., altamente traspirante e con spiccate caratteristiche di
permeabilità al vapore acqueo, resistenza a muffe e batteri, nei colori scelta del DD. LL..
Fornita e data in opera a due mani ed applicata a pennello, previo preparazione della
superficie e successiva applicazione di prodotto del tipo Velatura '500 cepro o prodotto aventi
simili caratteristiche con una passata idoneamente diluita con prodotto tipo Fresco '500 cepro
o prodotto avente simili caratteristiche, del tipo traspirante, non filmogena, resistente agli
alcali.
- Idrolavaggio e/o idrosabbiatura a pressione variabile controllata di pavimentazioni delle
intere scuderie e dei locali annessi in basolato, eseguito con la massima attenzione previo
utilizzo di idoneo macchinario ed impiego di acqua pulita a pressione adeguata e sabbia
silicea, per il distacco di residui di malta, efflorescenze sali affioranti, muffe e batteri
disgreganti delle superfici.
- Stuccatura o rifacimento di giunto di pavimentazione in basolato vulcanico, da eseguirsi,
previo rimozione delle stuccature preesistenti e successiva applicazione di idonea malta,
additivata con inerte vulcanico di colore grigio scuro, a basso contenuto salino e ossidi,
fornita e posta in opera a strati sottili stesi in più fasi successive. Compreso l'integrazione
delle piccole parti mancanti sui basoli delle pavimentazioni con materiale simile a quello
preesistente;
48
- Demolizione di pavimento nel vano scala delle scuderie, di massi, massetto continuo di
sottofondi, in calcestruzzo o malta, scavo a sezione obbligata eseguito a mano per piccoli
volumi in ambienti ristretti interni per la realizzazione del vespaio;
- Esecuzione di soletta in conglomerato cementizio armato con: fornitura e posa in opera di
rete per getto di calcestruzzo del diametro 6 mm. con maglia 10 x 10; realizzazione in cantiere
e la posa in opera di getto di calcestruzzo eseguito completamente a mano e con la massima
cautela e in piccole quantità in presenza di ambienti ristretti; fornitura e posa in opera di
eventuale armatura aggiuntiva in tondi di acciaio nelle parti
- Vespaio areato nel vano scala delle scuderie realizzato mediante la posa a perdere di cupole
in polipropilene rigenerato di modulo avente una dimensione orizzontale massima pari a cm.
60 x 60, con scanalature atte al contenimento delle armature, con elementi posati a secco e
collegati tra loro, su massetto di fondo, compresi la fornitura e la posa della maglia
elettrosaldata 20 x 20 e spessore minimo mm. 6, del getto di riempimento e la formazione
della caldana per uno spessore pari a cm. 4.
- Realizzazione di piccoli tagli o tracce in muratura di tufo, necessari per incassi di guaine,
massetto di sottofondo del piano di posa della impermeabilizzazione, dello spessore di almeno
2 cm., in malta di cemento rinforzata con rete sintetica apprettata del peso non inferiore a 300
g/m², manto impermeabile costituito da membrana bitume-polimero elastomerica armata in
filo continuo di poliestere, applicata a fiamma e con sovrapposizione dei sormonti.
- Massetto di sottofondo di malta di cemento dosato a 300 kg per mc. di sabbia, nel vano scala
delle scuderie, per configurare il piano di posa delle pavimentazioni, dello spessore non
inferiore a 4 cm.
- Fornitura e posa in opera di lastre in basalto di tipo vulcanico vesuviano, di colore grigio
scuro simile a quello delle lastre presenti nella pavimentazione della spianata di copertura
delle scuderie, lavorate a mano con utilizzo di scalpello a punta idonea a conferire alla lastra
effetto scheggionato, di spessore minimo cm. 5, larghezza fissa cm. 30 e lunghezza a correre,
nel vano scala delle scuderie.
- Spicconatura di intonaco, anche a piccole zone e spazzolatura delle superfici nel locale ex
deposito (locale longitudinale sulla testata sinistra delle scuderie).
- Ripresa di murature mediante sostituzione parziale del materiale con metodo scuci-cuci,
comprendente la demolizione nella zona di intervento, la ricostruzione della muratura e la sua
forzatura mediante inserimento di cunei di legno da sostituire, a ritiro avvenuto, con elementi
murari allettati con malta fluida nel locale ex deposito.
49
- Idrolavaggio e/o idrosabbiatura a pressione variabile controllata di murature in tufo, eseguito
con utilizzo di idoneo macchinario ed impiego di acqua pulita a pressione adeguata e sabbia
silicea, finalizzate al distacco di tutte le impurità quali residui di malta, efflorescenze di sali
affioranti, muffe e batteri disgreganti delle superfici nel locale ex deposito.
- Rinzaffo consolidante antisale tipo cepro o prodotto aventi caratteristiche simili, da
applicarsi in ambienti caratterizzato da notevole presenza di umidità, eseguito su pareti e
soffitti anche a volta, con malta a base di calce naturale bianca a porosità controllata, idonea
per la preparazione dei supporti interessati da umidità di risalita capillare. Da impiegarsi su
murature in tufo allo scopo di ripristinare le caratteristiche di elevata traspirabilità, dotato di
particolare permeabilità al vapore acqueo per permette ai sali di depositarsi nelle sue porosità
e mantenere il naturale equilibrio igrometrico delle strutture murarie. La malta non deve
contenere sali che possano innescare reazioni dannose con quelli contenuti nella muratura,
con la formazione di ettringite e thaumasite nel locale ex deposito.
- Intonaco deumidificante eseguito con impiego di malta areata, costituita da calce naturale
bianca, tipo cepro o prodotto avente simili caratteristiche, macrocellulare e fortemente
traspirante e dotato di elevata porosità allo scopo di incrementare il prosciugamento dei muri,
accelerando l'evaporazione dell'umidità trasmessa dal supporto e consentendo alle strutture
murarie di raggiungere in breve periodo il naturale equilibrio termoigrometrico. Caratterizzato
da notevole adesione al sottostante supporto e da mettere in opera previo umidificazione di
quest’ultimo, previo realizzazione delle fasce e miscelatura del prodotto con circa 25 lt di
acqua per ogni 25 Kg di prodotto asciutto, con l'utilizzo di betoniera e/o miscelatore al fine di
ottenere una buona omogeneità dell'impasto. Applicato a cazzuola nel locale ex deposito.
- Realizzazione di rasatura a complanatura ed uniformatura dell’intonaco eseguita con malta
in polvere a base di leganti aerei modificati, inerti silicei selezionati e additivi antiritiro Cepro
o prodotti aventi caratteristiche simili, a base di malte di calce idraulica, posta in opera in tre
mani. Da applicarsi con frattazzo d'acciaio e finita, applicata con frattazzo di spugna,
realizzata con calce eseguita almeno dopo 48 ore dall'applicazione della malta e comunque
successivamente alla completa carbonatazione del supporto.
- Soglie in piperno dello spessore di cm 3, bocciardate o levigate nella faccia a vista, poste in
opera con malta di calce e pozzolana.
- Massetto di sottofondo di malta di cemento dosato a 300 kg per mc. di sabbia, nel locale ex
deposito, per configurare il piano di posa delle pavimentazioni, dello spessore non inferiore a
4 cm.
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- Fornitura e posa in opera di pavimento per il locale ex deposito costituto da accoltellato di
mattoni di cotto artigianale delle dimensioni e tipologia simili ai mattoni della pavimentazione
preesistente all'ingresso delle scuderie, posto in opera secondo le indicazioni e il disegno
fornito dal D.L., compreso il taglio, lo sfrido, la stuccatura dei giunti, la predisposizione
dell'opera per il trattamento finale della superficie eseguito mediante lavaggio a fondo con
acido tamponato, successivo passaggio di impregnante e stesura a mano in più strati di cera in
pasta fino a totale assorbimento e successiva lucidatura con panno morbido.
- Trasporto a discarica autorizzata controllata di tutti i materiali di risulta provenienti dalle
suddette lavorazioni.
- Fornitura e messa in opera di portoncino blindato, con una, due o a quattro ante anche
ripiegabili su se stesse, realizzato su precise indicazioni e disegno esecutivo fornito dalla
direzione dei lavori, per la chiusura di vani fino a 4,00 ml di altezza e compreso l'eventuale
conformazione ad arco della parte superiore; battente in doppia lamiera di acciaio
elettrozincata, rinforzo interno e nervature in acciaio; serratura a doppia mappa; contro-telaio
in lamiera di acciaio elettrozincata; telaio in lamiera di acciaio dello spessore di mm. 20/10,
montanti e testata collegati con saldatura a filo continuo; verniciatura con polveri epossidiche
in tinta testa di moro previo trattamento a base di fosfati di zinco-manganese; rivestimento
delle facce esterne ed interne con doghe e/o pannelli in legno di castagno, di spessore fino a 3
cm.; trattamento con inserti a fasce in acciaio satinato o rame, lisci o punzonati; maniglione
antipanico;
- Fornitura e messa in opera di controporta per vani fino a 4,00 ml di altezza ed eventuale
conformazione ad arco fisso della parte superiore, realizzata su disegno fornito dal direttore
dei lavori, in cristallo stratificato antisfondamento, trasparente, traslucido o sabbiato, montata
su struttura in acciaio inox, ad uno o due battenti incernierati oppure scorrevoli; maniglioni
antipanico per le ante incernierate o di binario superiore per le ante scorrevoli; telaio in
profilato di acciaio di mm. 20/10; montanti e testata superiore collegati con saldatura a filo
continuo; verniciatura delle parti metallichei con polveri epossidiche previo trattamento a base
di fosfati di zinco-manganese; cerniere di acciaio nichelato del diametro minimo di mm. 14;
controtelaio in profilato di acciaio elettrozincato, dotato di zanche per l'ancoraggio alla
muratura; cristallo stratificato costituito da tre lastre di vetro float di spessore 5 mm. ciascuna,
con intercalari in polivinilbutirrale (PVB) di spessore 2,00 mm. ciascuno, uniti al vetro con
processo a caldo sotto pressione, meccanismo occorrente all'elettrificazione delle porte
scorrevoli;
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Restauro delle mangiatoie delle Scuderie
- Preconsolidamento e consolidamento della superficie lapidea a base di silicato di etile
tramite impregnazione per la riadesione di piccole parti di pietra lapidea pericolanti o
distaccate, eseguita conn resina epossidica bi componente; consolidamento strutturale delle
fessurazioni e fratture dei singoli elementi lapidei lesionali e successivo riassemblaggio in
loco degli stessi mediante l'inserzione di perni in acciaio e incollaggio con resina epossidica.
- Pulitura, lavaggio forzato indotto, essiccazione, eliminazione di ossidi e prodotti corrosi,
trattamento con inibitori di corrosione, trattamento protettivo finale del ferro e delle leghe
metalliche costituenti gli staffaggi delle mangiatoie.
- Integrazione delle parti mancanti delle mangiatoie all'interno delle scuderie mediante: la
realizzazione di particolare griglia strutturale per il sostegno delle integrazioni di maggiore
entità, composta da perni o elementi in acciaio inox; applicazione di malta composta da
grassello di calce, calce idraulica, e polvere di pietra della medesima natura e tipo di quella
esistente, additivata con idoneo consolidante, o malta costituita da resina epossidica
bicomponente e polvere di pietra della medesima natura e tipo di quella esistente, al fine di
ottenere un effetto simile per granulometria e colore ai blocchi presenti in loco; colatura e/o
modellatura della malta predisposta come sopra, al fine di rendere la sagoma uniforme a
quella degli elementi preesistenti; lavorazione finale della superficie al fine di renderla simile
a quella originaria.
- Integrazione plastica e cromatica di piccole parti mancanti, eseguita con malte idonee per
colorazione e granulometria, eseguita a base di grassello di calce, calce idraulica, sabbia e
polvere di pietra, compreso la microstuccatura delle lesioni e delle
fessurazioni e la
stuccatura delle giunture degli elementi assemblati.
- Lucidatura e protezione finale dei blocchi lapidei costituenti le mangiatoie e protezione
finale con cera microcristallina.
- Trasporto a discarica autorizzata controllata di tutti i materiali di risulta provenienti dalle
suddette lavorazioni
Locali di ingresso alle Scuderie da via Filangieri di Candida
- Ponteggio o incastellatura realizzato con elementi a telaio sovrapponibili, completo di piano
di lavoro per ponteggi costituito da tavole metalliche prefabbricate, da montare all’interno dei
locali di ingresso alle scuderie da via Filangieri di Candida (Parco Castello).
- Demolizione dei zatteroni all'interno dei locali di ingresso alle scuderie, per riconfigurare
l'originaria rampa inclinata, compreso lo smontaggio e il recupero della pavimentazione
52
originaria in accoltellato di mattoni quando ritrovata al di sotto dell'attuale calpestio, la
demolizione della attuali pavimentazioni in clinker e dei sottostanti massi, la riconfigurazione
del fondo a piano inclinato, anche a tratti e con pendenze differenti.
- Demolizione nel livello ammezzato di pavimento, di gradini, soglie e simili, e di sottofondo
per uno spessore di 5 di massi, massetto continuo in calcestruzzo o malta cementizia, di
sottofondi, platee e simili, eseguito a mano.
- Rimozione di ringhiere, inferriate e simili, in ferro, di pezzi speciali e dei collari di
ancoraggio alla muratura e alle strutture, di qualsiasi dimensione e spessore e con qualsiasi
sviluppo, a qualsiasi altezza anche in posizioni non facilmente accessibili.
- Spicconatura di intonaco, anche a piccole zone e spazzolatura delle superfici dei locali di
ingresso alle scuderie.
- Idrolavaggio e/o idrosabbiatura a pressione variabile controllata di murature in tufo, eseguito
con utilizzo di idoneo macchinario ed impiego di acqua pulita a pressione adeguata e sabbia
silicea, finalizzate al distacco di tutte le impurità quali residui di malta, efflorescenze di sali
affioranti, muffe e batteri disgreganti delle superfici dei locali di ingresso alle scuderie.
- Ripresa di murature mediante sostituzione parziale del materiale con metodo scuci-cuci,
comprendente la demolizione nella zona di intervento, la ricostruzione della muratura e la sua
forzatura mediante inserimento di cunei di legno da sostituire, a ritiro avvenuto, con elementi
murari allettati con malta fluida dei locali di ingresso alle scuderie.
- Risanamento di pareti umide entro o fuori terra mediante l'impiego di malta osmotica per
impermeabilizzazioni sia in spinta positiva sia negativa, del tipo betonsproof settef o prodotto
aventi caratteristiche simili, a base di speciali leganti idraulici modificati, inerti silicei fini e
specifici additivi adatti all’uso su muratura in tufo in locali interrati, previa esecuzione delle
operazioni secondo le precise indicazioni date dalla D.L. e con un consumo minimo di
materiale pari a circa 5 Kg/mq.
- Realizzazione di piattabanda costituita da tavolone di legno di castagno stagionato dello
spessore non inferiore a cm 8, trattato con antiparassitario, e tavelloni armati con ferri
tondi per c.a. in acciaio inox 304, saturati con malta di cemento, con soprastante arco in
muratura di tufo in opera con malta di calce idraulica naturale e pozzolana,
- Soletta in conglomerato cementizio armato comprendente: la fornitura e posa in opera di rete
per il getto di calcestruzzo, del diametro 6 mm. con maglia 10 x 10; la realizzazione in
cantiere e la posa in opera di getto di calcestruzzo eseguito completamente a mano; fornitura e
posa in opera di armatura aggiuntiva in tondi di acciaio nelle parti più tese.
53
- Realizzazione di piccoli tagli o tracce in muratura di tufo, necessari per incassi di guaine,
massetto di sottofondo del piano di posa della impermeabilizzazione, dello spessore di almeno
2 cm., in malta di cemento rinforzata con rete sintetica apprettata del peso non inferiore a 300
g/m², manto impermeabile costituito da membrana bitume-polimero elastomerica armata in
filo continuo di poliestere, applicata a fiamma e con sovrapposizione dei sormonti
- Soglie e davanzali in piperno dello spessore di cm 3, bocciardate o levigate nella faccia a
vista, poste in opera con malta di calce e pozzolana, per vani porta verso l’esterno e davanzali
finestre.
- Massetto di sottofondo di malta di cemento dosato a 300 kg per mc. di sabbia, nel locale ex
deposito, per configurare il piano di posa delle pavimentazioni, dello spessore non inferiore a
4 cm.
- Fornitura e posa in opera di nuovo pavimento in cotto artigianale napoletano messo in opera
con malta di allettamento di calce e pozzolana, compreso il taglio, lo sfrido, la suggellatura
dei giunti come indicato dalla D.L., il trattamento superficiale, per il livello ammezzato.
- Fornitura e posa in opera di pavimento per il piano terra, costituto da accoltellato di mattoni
di cotto artigianale delle dimensioni e tipologia simili ai mattoni della pavimentazione
preesistente all'ingresso delle scuderie, posto in opera secondo le indicazioni e il disegno
fornito dal D.L., compreso il taglio, lo sfrido, la stuccatura dei giunti, la predisposizione
dell'opera per il trattamento finale della superficie eseguito mediante lavaggio a fondo con
acido tamponato, successivo passaggio di impregnante e stesura a mano in più strati di cera in
pasta fino a totale assorbimento e successiva lucidatura con panno morbido.
- Rinzaffo consolidante antisale tipo cepro o prodotto aventi caratteristiche simili, da
applicarsi in ambienti caratterizzato da notevole presenza di umidità, eseguito su pareti e
soffitti anche a volta, con malta a base di calce naturale bianca a porosità controllata, idonea
per la preparazione dei supporti interessati da umidità di risalita capillare. Da impiegarsi su
murature in tufo allo scopo di ripristinare le caratteristiche di elevata traspirabilità, dotato di
particolare permeabilità al vapore acqueo per permette ai sali di depositarsi nelle sue porosità
e mantenere il naturale equilibrio igrometrico delle strutture murarie. La malta non deve
contenere sali che possano innescare reazioni dannose con quelli contenuti nella muratura,
con la formazione di ettringite e thaumasite dei locali di ingresso alle scuderie.
- Intonaco deumidificante eseguito con impiego di malta areata, costituita da calce naturale
bianca, tipo cepro o prodotto avente simili caratteristiche, macrocellulare e fortemente
traspirante e dotato di elevata porosità allo scopo di incrementare il prosciugamento dei muri,
accelerando l'evaporazione dell'umidità trasmessa dal supporto e consentendo alle strutture
54
murarie di raggiungere in breve periodo il naturale equilibrio termoigrometrico. Caratterizzato
da notevole adesione al sottostante supporto e da mettere in opera previo umidificazione di
quest’ultimo, previo realizzazione delle fasce e miscelatura del prodotto con circa 25 lt di
acqua per ogni 25 Kg di prodotto asciutto, con l'utilizzo di betoniera e/o miscelatore al fine di
ottenere una buona omogeneità dell'impasto. Applicato a cazzuola nei locali di ingresso alle
scuderie.
- Realizzazione di rasatura a complanatura ed uniformatura dell’intonaco eseguita con malta
in polvere a base di leganti aerei modificati, inerti silicei selezionati e additivi antiritiro cepro
o prodotti aventi caratteristiche simili, a base di malte di calce idraulica, posta in opera in tre
mani. Da applicarsi con frattazzo d'acciaio e finita, applicata con frattazzo di spugna,
realizzata con calce eseguita almeno dopo 48 ore dall'applicazione della malta e comunque
successivamente alla completa carbonatazione del supporto nei locali di ingresso alle
scuderie.
- Tinteggiatura delle superfici intonacate ex novo, piane, curve, orizzontali e verticali, dei
locali di ingresso alle scuderie, caratterizzate da notevole umidità, eseguita con pittura pronta
all'uso del tipo fresco '500 cepro o prodotto aventi simili caratteristiche, idonea per supporti
minerali a base di calce idraulica naturale spenta in fossa, lungamente stagionata e totalmente
idratata, con inerti carbonatici puri e selezionati, colorata con paste inalterabili ai raggi U.V.,
altamente traspirante e con spiccate caratteristiche di permeabilità al vapore acqueo,
resistenza a muffe e batteri, nei colori scelta del DD. LL.. Fornita e data in opera a due mani
ed applicata a pennello, previo preparazione della superficie e successiva applicazione di
prodotto del tipo velatura '500 cepro o prodotto aventi simili caratteristiche con una passata
idoneamente diluita con prodotto tipo fresco '500 cepro o prodotto avente simili
caratteristiche, del tipo traspirante, non filmogena, resistente agli alcali.
- Realizzazione di vani per incasso per le cassette di alloggio degli idranti all'interno dei
locali di ingresso alle scuderie previo taglio a sezione obbligata della muratura per
l’allocazione della cassetta, il ripristino perimetrale del foro e la rasatura finale.
- Struttura metallica per scala interna di collegamento con l’ammezzato, costituita da
carpenteria metallica bullonata con profilati INP, IPE, HE, o UNP, angolari, piatti, lamiere,
dotata di forature ed eventuali saldature in officina, assemblata in opera con bulloni di acciaio;
zincatura a caldo della carpenteria metallica ad immersione, previo decappaggio, lavaggio, e
quanto altro necessario per ottenere un prodotto finito secondo le specificazioni UNI-EN-ISO
1461; gradini e pianerottoli in grigliato elettro-forgiato in acciaio Fe B 360 zincato a caldo,
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posti in opera con angolare antisdrucciolo e piastre laterali forate per fissaggio ai cosciali
della scala, elementi di supporto zincati a caldo; parapetti dei rampanti e dei pianerottoli;
- Trattamento della struttura metallica della scala in acciaio zincato mediante l'applicazione
di fondo aggrappante anticorrosivo monocomponente, a base di resine sintetiche in soluzione
del tipo primer universale o prodotti aventi caratteristiche simili, successiva tinteggiatura della
struttura con non meno di due mani di smalto del tipo e colore approvati dal direttore dei
lavori.
- Scavo a sezione obbligata per la realizzazione della base della scala interna, scarriolatura a
mano dei materiali sciolti provenienti dallo scavo, entro l'ambito dell'area di cantiere; getto di
conglomerato cementizio confezionato in cantiere ed eseguito con 350 kg di cemento per la
realizzazione della base; acciaio ad alta duttilità B450C, tagliato a misura, sagomato e posto
in opera per l’armatura della base della scala.
- Infisso metallico per finestre, completo di cristallo di sicurezza stratificato montato su
struttura in acciaio inox, con apertura motorizzata di dimensione fino a mq 1,50, e con telaio
realizzato in profilato di acciaio dello spessore di mm. 20/10, montanti e testata superiore
collegati con saldatura a filo continuo, verniciato con polveri epossidiche in tinta testa di
moro, previo trattamento a base di fosfati di zinco-manganese; cerniere di acciaio nichelato
del diametro minimo di mm. 14; controtelaio in profilato di acciaio elettrozincata, dotato di 8
zanche per l'ancoraggio alla muratura; cristallo di sicurezza stratificato costituito da tre lastre
di vetro float di spessore non inferiore a 5 mm. ciascuna, con due intercalari in
polivinilbutirrale (PVB) di spessore non inferire a 2,00 mm. ciascuno.
- grate in ferro a barre tonde forate ad infilo, di diametro Ø 25 ed interasse dei fori a 180 mm.,
del tipo simile a quelle già esistenti nei vani finestre delle scuderie, compreso i trattamenti
antiossidanti e protettivi, la verniciatura finale e le opere murarie necessarie per il fissaggio in
sito.
- Fornitura e messa in opera di quattro portoncini blindato, con una, due o a quattro ante
anche ripiegabili su se stesse, realizzati su precise indicazioni e disegno esecutivo fornito
dalla direzione dei lavori, per la chiusura di vani fino a 4,00 ml di altezza e compreso
l'eventuale conformazione ad arco della parte superiore; battente in doppia lamiera di acciaio
elettrozincata, rinforzo interno e nervature in acciaio; serratura a doppia mappa; contro-telaio
in lamiera di acciaio elettrozincata; telaio in lamiera di acciaio dello spessore di mm. 20/10,
montanti e testata collegati con saldatura a filo continuo; verniciatura con polveri epossidiche
in tinta testa di moro previo trattamento a base di fosfati di zinco-manganese; rivestimento
delle facce esterne ed interne con doghe e/o pannelli in legno di castagno, di spessore fino a 3
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cm.; trattamento con inserti a fasce in acciaio satinato o rame, lisci o punzonati; maniglione
antipanico;
- Fornitura e messa in opera di controporta per vani fino a 4,00 ml di altezza ed eventuale
conformazione ad arco fisso della parte superiore, realizzata su disegno fornito dal direttore
dei lavori, in cristallo stratificato antisfondamento, trasparente, traslucido o sabbiato, montata
su struttura in acciaio inox, ad uno o due battenti incernierati oppure scorrevoli; maniglioni
antipanico per le ante incernierate o di binario superiore per le ante scorrevoli; telaio in
profilato di acciaio di mm. 20/10; montanti e testata superiore collegati con saldatura a filo
continuo; verniciatura delle parti metallichei con polveri epossidiche previo trattamento a base
di fosfati di zinco-manganese; cerniere di acciaio nichelato del diametro minimo di mm. 14;
controtelaio in profilato di acciaio elettrozincato, dotato di zanche per l'ancoraggio alla
muratura; cristallo stratificato costituito da tre lastre di vetro float di spessore 5 mm. ciascuna,
con intercalari in polivinilbutirrale (PVB) di spessore 2,00 mm. ciascuno, uniti al vetro con
processo a caldo sotto pressione, meccanismo occorrente all'elettrificazione delle porte
scorrevoli;
- Infisso in legno di castagno a lunga stagionatura, ad uno o due battenti secondo il disegno
esecutivo fornito dalla D. L., composto da telaio maestro di sez. 12 x 8 cm., modanatura
perimetrale di ricacciata, battenti formati da listoni di sez. 10 x 6 cm. scorniciati su ambo le
facce e armati a telaio, due o più riquadri con pannelli di legno massello scorniciato e
modanato, di spessore non inferiore a cm. 3,5 e fascia inferiore di cm. 30 piana, compreso il
controtelaio di supporto, il coprifilo e la mostra, la ferramenta, le maniglie in ottone, le chiavi,
l’imprimitura del legno, una passata di mordente, la verniciatura a caldo in laboratorio di
ambo le facce con vernice opaca.
- Montacarrozzelle rettilineo, conforme alle norme UNI 9801 composto da: macchina a
pedana ribaltabile della portata di 150 kg, di dimensione 0,75 x 0,65 m; sbarra di sicurezza a
L con controllo del movimento; sistema anticesoiamento ed antischiacciamento; pulsante stop
della macchina; maniglione fisso; pedana antiscivolo; pulsanti per salita e discesa a uomo
presente; pulsantiera di accompagnamento via cavo; manovra manuale di emergenza;
bottoniera a uomo presente con interruttore della tensione a chiave per la chiamata e il
rimando al piano per il funzionamento solo a corpo macchina chiuso; alimentazione elettrica.
- Trasporto a discarica autorizzata controllata di tutti i materiali di risulta provenienti dalle
suddette lavorazioni
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Spianata soprastante i locali di ingresso alle Scuderie da via Filangieri di Candida
- Recinzione provvisionale modulare per la delimitazione dell'area oggetto dell'interveto di
impermeabilizzazione composta da pannelli ad alta visibilità con maglia di dimensioni non
inferiore a mm. 20 x 50, con irrigidimenti nervati e paletti di sostegno in tubolari metallici
zincati di diametro, completa con blocchi di calcestruzzo di base, morsetti di collegamento ed
elementi cernierati per modulo porta e terminali.
- Rimozione con la massima cautela allo scopo di permettere il totale recupero dei blocchi il
basolato vulcanico della porzioni di pavimentazione oggetto dell’intervento, in moda da
garantirne il perfetto rimontaggio al termine delle lavorazioni di impermeabilizzazione della
suddetta area. Compreso la documentazione fotografica dewi singoli blocchi al fine di
documentarne l'esatta posizione, la pulizia e la completa eliminazione della malta di
allettamento preesistente, la movimentazione fino al sito di deposito fino alla rimessa in opera
al termine delle lavorazioni di impermeabilizzazione.
- Demolizione di massi, massetto continuo in calcestruzzo o malta cementizia , di sottofondi,
platee e simili, eseguito a mano e/o con l'ausilio di attrezzi meccanici, a qualsiasi altezza e
condizione.
- Spicconatura di intonaco a vivo del muretto di parapetto della copertura, compreso l'onere di
esecuzione anche per piccole zone e spazzolatura delle superficie.
- Soletta in conglomerato cementizio armato comprendente: la fornitura e posa in opera di rete
per getto di calcestruzzo del diametro 6 mm. con maglia 10 x 10; la realizzazione e la posa in
opera di getto di calcestruzzo eseguito a mano in piccole quantità; la fornitura e la posa in
opera di eventuale armatura aggiuntiva in tondi di acciaio nelle parti più tese.
- Realizzazione di piccoli tagli o tracce in muratura di tufo, necessari per incassi di guaine,
massetto di sottofondo del piano di posa della impermeabilizzazione, dello spessore di almeno
2 cm., in malta di cemento rinforzata con rete sintetica apprettata del peso non inferiore a 300
g/m², manto impermeabile costituito da membrana bitume-polimero elastomerica armata in
filo continuo di poliestere, applicata a fiamma e con sovrapposizione dei sormonti.
- Massetto sottile di sottofondo per la configurazione del piano di posa della
impermeabilizzazione, dello spessore di almeno 2 cm., tirato con regolo per la livellazione
della superficie, costituito da malta di cemento rinforzata con rete sintetica apprettata.
- Manto impermeabile prefabbricato per fondazioni, costituito da membrana bitume-polimero
elastomerica armata in filo continuo di poliestere, flessibilità a freddo -15 °C, rifinita su
entrambe le facce con uno strato di fibre polimeriche, applicata a fiamma previo trattamento
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con idoneo primer bituminoso, con sovrapposizione dei sormonti alle testate dei teli, di
spessore 4 mm.
- Armatura di impermeabilizzazione del tipo mapelastic bicomponente elastica o prodotti
aventi caratteristiche simili, eseguita con rete alcali posata sul primo strato della malta.
- Impermeabilizzazione della superficie in muratura tufacea eseguita con malta bicomponente
elastica, del tipo mapelastic o prodotto avente caratteristiche simili, data a più mani in modo
che il prodotto consolidato crei uno strato flessibile ed impermeabile a cloruri e solfati.
- Rimontaggio su idoneo massetto di allettamento, previo pulizia e predisposizione del
sottofondo, dei blocchi di basolato di pietra lavica precedentemente rimossi, costituenti il
manto di copertura dei locali di ingresso delle scuderie, con la sostituzione dei basoli non
riutilizzabili con basoli, anche di recupero di medesima natura e sagoma di quelli preesistenti,
la pulizia degli stessi; il trattamento per la rimozione dei licheni; il rifacimento delle
stuccature e dei giunti.
- Trasporto a discarica autorizzata controllata di tutti i materiali di risulta provenienti dalle
suddette lavorazioni
Copertura della scala di ingresso alle Scuderie dalla spianata
- Struttura di chiusura della scala di accesso alle scuderie dalla spianata, dimensionata in
modo da resistere al carico da vento e da neve, realizzata con profili in acciaio inossidabile
AISI 304, con finitura spazzolata o satinata, a struttura tubolare ovvero costituita da pilastri e
travi di dimensione 140 x 4, completa di bulloneria e connettori per il fissaggio delle crociere,
piastre di base per il fissaggio a terra e ai laterali, fazzoletti metallici di irrigidimento e di
tenuta, in acciaio inox spessore 8 mm., da installare come elemento di giunzione tra muratura
e vetro. Crociere, a quattro, tre, due od un solo braccio, a seconda della posizione e delle
particolarità costruttive, in acciaio inox AISI 316 con procedimento di microfusione a cera
persa, con finitura lucida o satinata.
Le crociere, realizzate in differenti dimensioni rispetto alle dimensioni dei singoli vetri,
devono essere fissate sulla struttura con appositi accessori, in modo da permetterne la
regolazione in profondità e compensare le differenze dimensionali sulla struttura, garantendo
la perfetta complanarità delle lastre di vetro della chiusura esterna.
I vetri, appositamente forati e trattati, vanno temperati, al fine di resistere alle forti
sollecitazioni generate sul perimetro dei fori, e fissati alla struttura tramite rotules a testa
svasata in acciaio inox AISI 316.
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La testa delle rotules deve essere snodata in modo da consentire le dilatazioni ed i liberi
movimenti del vetro; le rotules vanno inserite nel vetro e bloccate tramite apposita ghiera
filettata. Le parti in acciaio delle rotules non devono essere a diretto contatto con il vetro e
vanno isolate da esso tramite apposite boccole o rondelle in nylon.
Dopo il fissaggio delle rotules nella lastra di vetro, questa va montata sulla struttura, munita di
crociere, previo fissaggio negli alloggiamenti con utilizzo di appositi bulloni. Lo spazio tra le
varie lastre di vetro della facciata, che non deve superare la larghezza di 10 o 15 mm., va
sigillato con una guarnizione siliconica all’interno e con silicone neutro strutturale all’esterno.
Per le pareti verticali e per la copertura, le lastre di vetro vanno realizzate in vetro float 10 +
10 mm. temperato e stratificato, con bordo a filo lucido + Pvb1,52, dello spessore minimo di
mm. 3, allo scopo di scongiurare il collasso delle lastre anche nel caso di rottura di ambedue i
componenti dello stratificato.
Le deformazioni della struttura, sottoposta alle sollecitazioni del vento ed al peso del vetro,
devono essere contenute entro il campo elastico dei materiali. In particolare la freccia non
deve superare 1/200 della luce.
L’opera deve essere completa del meccanismo occorrente all'elettrificazione delle porte
scorrevoli, di trasformatore, traversa superiore, cassonetto di copertura, doppi carrelli di
sostegno delle ante, kit antipanico ridondante, sensore esterno a doppia funzione (impulso e
sicurezza), sensore interno speciale in via di fuga, selettore di comando manuale digitale,
adattatori, binari e guide a pavimento.
- fornitura e messa in opera di impianto ascensore di categoria A, oleodinamico a pistone,
modello tipo New Lift automatico, conforme alla Direttiva Ascensori 95/16/CE, EN 81 DPR
162 del 30/04/1999 + Emendamento A3, con traslazione verticale con pistone in taglia,
profilati a T per le guide della cabina, ad unico ingresso con misure interne della cabina 1,100
mm. x 1,400 mm., porte della cabina automatiche a due ante telescopiche, porte ai piani
automatiche, luce netta delle porte 800 mm., rivestimento della cabina in planam, sistema di
emergenza totale, segnalazioni luminose di "occupato - presente" e segnalatore di piano,
bottoneria di cabina ed ai piani modello JX1, comando di manovra di tipo universale
automatico a pulsanti, alimentazione dell'impianto 380 V. 50 Hz e lucd aq 220 V. 50 Hz, vano
corsa netto interno di 1,650 mm. x 1.800 mm., posizione del gruppo comandi in prossimità
dal vano corsa, vano gruppo comandi in muratura, portali rifiniti con anticorrosivo e smalto,
portata di 630 Kg. e capienza di 8 persone, corda utile di 8 metri; a due fermate e due servizi,
testata di 3,50 m. e fossa di 1,30m.
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In particolare i materiali e i servizi compresi nella fornitura devono rispondere alle seguenti
caratteristiche:
1. Pistone in taglia, puleggia in testata, funi in acciaio, centralina idraulica con pompa
sommersa alimentata da un motore asincrono trifase lubrificante di propulsione, gruppo
elettro-valvole di controllo della manovra e tutti i congegni elettromeccanici necessari per il
regolare funzionamento dell'intero sistema;
2.. Guide della cabina in acciaio costituite da profilato in acciaio con forma in T di dimensioni
adeguate al sistema da realizzare;
3. Arcata della cabina costruita in modo da ancorare tra di loro tutti gli organi di traslazione
presenti nell'impianto specifico e la cabina con tutti i suoi congegni. L'arcata va fornita
completa di apparecchi di sicurezza del tipo a "Paracadute", regolamentari e omologati alle
norme C.E.;
4. Cabina ascensore realizzata a un ingresso, costruita rispettando le misure regolamentari,
con lo sfruttamento di tutti gli spazi disponibili per poter ottenere una superficie di calpestio
massima possibile, costituita da una struttura portante in acciaio e chiusa con pareti in lamina
rinforzata. La cabina oltre ad essere sottoposta ad un trattamento anticorrosivo, esternamente
ed internamente rivestita in planam, va corredata di sistema di stazionamento a porte chiuse,
luci di emergenza, citofono, gong, fotocellula, sistema di illuminazione a faretti centrali,
bottoniera generale di comandi a colonna completa di pulsanti antivandalo, incisioni in
alfabeto Braille, segnalatore di posizione al piano luminoso in LCD da 7", spia sovrappeso e
segnalatore luminoso di allarme;
5. Alloggi per le porte di cabina e tappetino di calpestio in linoleum o PVC;
6. Dispositivo denominato "Operatore" per il controllo automatico delle porte della cabina e
quelle ai piani mediante l'accoppiamento con i dispositivi "Sospensioni" per le porte
automatiche.
7. Porte cabina a due ante scorrevoli con movimento automatico, costruite in acciaio trattato
con anticorrosivo e rivestite in planam, complete di piastre di accompagnamento al
dispositivo "Operatore" e pattini di scorrimento
8. Porte di piano con movimento automatico, costruite in metallo e verniciate in anticorrosivo
aventi luce netta uguale a quella cabina, complete di sistema di comando per la chiusura e
apertura automatica denominato "Sospensione" accoppiate alle porte cabina, soglie in
alluminio e serrature omologate secondo norme vigenti;
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9. Imbotti per l'alloggio delle porte automatiche di piano costruite in acciaio tamburato e
verniciati in anticorrosivo, completi di ancoraggio delle sospensioni, delle soglie e delle
bottoniere di chiamata ai piani;
10. Porte di piano e imbotti forniti o con trattamento antiruggine o in planam;
11. Quadro generale di comandi oleodinamico con manovra universale modello "digitale a
microprocessore", conforme alle norme C.E. con materiale antinvecchiante, completo di
schede elettroniche di controllo per i sistemi di sicurezza, dispositivo salvamotore, teleruttori
principali, contatti elettrici platinati, circuito di alimentazione a bassa tensione in corrente
continua per alimentare le segnalazione ai piani di presente e occupato e segnalatore a display
di posizione cabina; batteria con carica in tampone per l'alimentazione del circuito allarme in
mancanza di energia elettrica. Il tutto in armadio chiuso al fine di evitare che gli agenti
atmosferici ne possano compromettere il buon funzionamento;
12. Dispositivo di emergenza totale per il controllo della manovra automatica di ritorno al
piano e apertura delle porte in mancanza di energia elettrica, completo di batterie ricaricabili e
alimentatore a controllo di carica;
13. Sistema di controllo delle fermate ai piani, completo di tutti gli interruttori necessari,
impulsori e dispositivi magnetici nel vano corsa per pilotare l'impianto durante il normale
esercizio e in manovra di emergenza;
14. Cavi elettrici del tipo piatto flessibile completi di tutti i conduttori necessari per il
controllo e l'alimentazione dei circuiti cabina da parte del quadro generale di comandi nel
vano macchina a cui sono connessi;
15. Linee elettriche nel vano corsa canalizzate e calcolate in base alle attuali normative C.E.,
per alimentare tutti i congegni presenti quali impulsori invertitori, bottoniere, serrature, ecc. ai
vari piani;
16. Bottoniere di chiamata ai piani, complete di pulsante di comando con incisioni in alfabeto
Braille, placca in acciaio anodizzato, gemme luminose regolamentari e segnalatore di
posizione al piano terra con display luminoso;
17. Realizzazione di torrino metallico, tamponato a vetri trasparenti regolamentari delle
dimensioni interne uguali a quello del vano corsa in muratura. La struttura va realizzata con
montanti e traverse orizzontali e il tamponamento con vetri regolamentari intelaiati e
soprapposti alla struttura;
18. Manodopera di aiuto al montaggio per l'installazione del pistone, centralina, guide,
murature di tutte le staffe, porte ai piani, intonaci e rifiniture varie per dare il lavoro completo
e a perfetta regola d'arte;
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19. Progetto, relazione tecnica, disegni e grafici eseguiti da personale tecnico qualificato ed
abilitato;
20. Disbrigo pratica di collaudo e assistenza al collaudo per l'impianto presso l'organo
notificato VIS srl.
21. Imballaggio delle apparecchiature e delle parti assemblate in officina e loro trasporto fino
al sito di montaggio.
- Trasporto a discarica autorizzata controllata di tutti i materiali di risulta provenienti dalle
suddette lavorazioni.
IMPIANTI ELETTRICI
Il presente appalto ha per oggetto anche l'esecuzione di tutti gli impianti elettrici necessari a
dare completa e funzionante gli impianti elettrici per l’illuminazione e f.m. delle Scuderie del
Palazzo Reale di Napoli destinati a sale espositive nell’ambito del restauro ed adeguamento degli
ambienti. Inoltre saranno realizzati gli impianti nei percorsi secondari di collegamento della
viabilità esterna con le suddette Scuderie.
La consistenza degli impianti, è definita dai disegni, dalle descrizioni e dalle specifiche
tecniche facenti parte della presente relazione.
Il progetto è stato elaborato secondo le vigenti Norme in materia di installazione di impianti,
di sicurezza, igiene sul lavoro e prevenzione incendi.
Gli impianti da realizzarsi sono:
Distribuzione elettrica
Quadri secondari
Corpi illuminanti
Illuminazione di sicurezza
Impianto di terra
Impianto telefonico e trasmissione dati (predisposizioni)
Impianto di illuminazione esterna
Dati tecnici generali e normativa di riferimento
Gli impianti saranno conformi alle vigenti Norme con particolare riferimento a:
• DPR 547 del 27/4/55 e successivi aggiornamenti
• CEI EN 52522 Impianti elettrici con tensione superiore a 1 kV in corrente alternata, fasc.
5025 del 01/1999 e 03/2011
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• CEI EN 61936 Impianti elettrici con tensione superiore a 1 kV in corrente alternata,
prescrizioni comuni del 03/2011
• CEI 11-17 Impianti di produzione trasporto e distribuzione di energia elettrica linee in cavo
- fasc.8402 del 07/2006
• CEI 11-35 Guida all’esecuzione delle cabine elettriche d’utente - fasc.7491 del 12/2004
• CEI 11-37 Guida all’esecuzione degli impianti di terra di stabilimenti fasc. 6957 del 07/2003
• CEI 17-13/1-2-3 Apparecchiature costruite in fabbrica (ACF) – fasc. 1433.
• CEI 17-5 Interruttori automatici con tensione nominale non superiore a 1000 V - fasc.1036
• CEI 20-20 Cavi isolati con polivinilcloruro con tensione nominale Uo/U non superiore a
450/750 V - fasc.1345
• CEI 23-9 Piccoli apparecchi di comando non automatici per tensione nominale fino a 380V
destinati ad usi domestici e similari - fasc. 823
• CEI 23-14 Tubi flessibili in PVC e loro accessori - fasc. 297
• CEI 23-3 Interruttori automatici di sovraccarico per tensioni non superiori a 425V fasc. 1550
• CEI 23-8 Tubi protettivi rigidi in PVC e accessori fasc.335
• CEI 23-18 Interruttori differenziali per usi domestici e similari e interruttori differenziali con
sganciatori di sovracorrente incorporati per usi domestici e similari - fasc.532
• CEI 64-8/1-7 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V in
corrente alternata e a 1500 V in corrente continua - fasc.11956-11962 del 06/2012
• CEI 64-50 Guida per l’integrazione nell’edificio degli impianti elettrici utilizzatori ausiliari
e telefonici e trasmissione dati - fasc. 8874 del 06/2007
• CEI 64-12 Guida per l’esecuzione dell’impianto di terra negli edifici per uso residenziale e
terziario. - fasc. 9959 del 09/2009
• UNI EN 12464-1 Illuminazione di interni con luce artificiale ambienti di lavoro del
07/2011
Dati di progetto
- Tensione nominale M.T.
kV
20
- Tensione di esercizio
kV
9
MVA
300
kA
12.5
- Tensione nominale B.T.
V+N
400
- Sistema di distribuzione B.T.
TN-S
- Potenza di corto circuito
- Corrente di corto circuito M.T.
64
- Tensione massima verso terra
V
220
- Tensione massima di contatto per 5s
V
50
A
50
- Utenze zona percorsi
kW
11.50
- Utenze luce locale “ex scuderie”
kW
10,80
- Illuminazione esterna
kW
5.00
Totale normale
kW
26.50
- Corrente convenzionale di terra (guasto MT)
neutro compensato
Potenze installate
Le potenze sopraindicate potranno essere prelevate sui quadri esistenti o su quadretti derivati
dal quadro generale BT presente in cabina di trasformazione.
Descrizione degli impianti
Distribuzione principale
La distribuzione principale, cioè l'insieme delle linee in partenza dal quadro generale esistente
in cabina, o dai quadri di distribuzione del complesso, colleganti i quadretti secondari di
distribuzione, sarà realizzata con cavo multipolare isolato in gomma G7, sottoguaina di materiale
termoplastico, non propagante l'incendio a bassa emissione di gas tossici e corrosivi nei fumi di
combustione, a norme CEI 20-22 II, 20-37/2 e 20-35, e da cavo con guaina in policloropene a
norme CEI 20-19 E 20-35, per installazione in ambienti bagnati.
I cavi avranno le seguenti caratteristiche:
- tensione nominale Eo/E
0,6/1
kV
400
V
- temperatura max di esercizio
90
°C
- temperatura di corto circuito
250
°C
- tensione di esercizio
Ω
- resistività a 20°C
18,47
xmm2/k
m
- tipo
- tensione nominale Eo/E
FG7(O)R 0.6/1 kV
450/750
V
65
- tensione di esercizio
400
V
- temperatura max di esercizio
60
°C
- temperatura di corto circuito
200
°C
Ω
- resistività a 20°C
18,47
xmm2/k
m
- tipo
H07RN-F
I cavi correranno entro i cunicoli a pavimento, tubazioni interrate o posate entro caditoia.
I cavi sono stati scelti in base alla corrente nominale di impiego e alle condizioni di posa. La
portata letta sulla tabella UNEL 35024/1-97 è stata poi corretta per temperatura ambiente differente
da 30° e/o posa con altri cavi vicini. E' stata verificata la caduta di tensione massima al termine di
ciascuna linea. Detta caduta è tale da non superare il 4% totale all'ultimo utilizzatore.
I valori di C.D.T. riportati sui disegni sono stati calcolati con la formula:
∆Vf = Ib ⋅ l ⋅ [r cos φ + xsenφ] +
(
l2 ⋅ r 2 + x 2
2Vf
∆Vf
=
Vf =
tensione di fase [V]
Ib =
corrente di impiego della linea [A]
l
=
lunghezza della conduttura [m]
r
=
resistenza specifica del conduttore [Ω/m]
)
caduta di tensione del conduttore [V]
x =
reattanza specifica del conduttore [Ω/m]
φ =
angolo di sfasamento tra la Ib e la tensione di fase
Infine le sezioni dei cavi sono tali da soddisfare la relazione I2t < K2S2 dove t è il tempo di
intervento della protezione a monte e K è il coefficiente dipendente dalla massima temperatura
raggiungibile dai conduttori del cavo per corto circuito non superiore a 5 secondi (essendo
installazioni di tipo fisso).
Sono previsti i seguenti cavi per l’limentazione del quadro per l’illuminazione dei percorsi,
dal quadro generale BT, previa installazione di un interruttore scatolato sul quadro, del quadro
dell’illuminazione esterna da quadro esistente previa installazione di interruttore, dell’illuminazione
viali da quadro illuminazione esterna :
- Cavo in corda di rame isolato in gomma non propagante di fiamma (conforme alle norme
CEI 20-35), per tensioni nominali 450/750 V ad una temperatura di esercizio massima di 60°
C con conduttore a corda flessibile e guaina in neoprene di qualità em2, di sezione 5x16 mm².
66
- Cavo in corda di rame elettrolitico isolato in PVC, non propagante di incendio (conforme
alle norme CEI 20-22 II), non propagante di fiamma (conforme alle norme CEI 20-35),
contenuta emissione di gas corrosivi (conforme alle norme CEI 20-37 I), con guaina di
mescola antiabrasiva RAL 5012 per tensioni nominali 600/1000 V ad una temperatura di
esercizio massima di 70° C, con conduttore a corda flessibile di rame, per alimentazione di
impianti a bassa tensione, possono essere installati in aria libera, unipolare di sezione 1x2,5
mm², 1x6 mm², 1x2,5 mm², 1x4 mm²,
- Cavo in corda di rame elettrolitico isolato in PVC, non propagante di incendio (conforme
alle norme CEI 20-22 II), non propagante di fiamma (conforme alle norme CEI 20-35), per
tensioni nominali 450/750 V ad una temperatura di esercizio massimo 70° C con conduttore a
corda flessibile di rame rosso ricotto, unipolare di sezione 2,5 mm²
- Cavo in corda rigida di rame isolato in gomma EPR, FG7 OR , non propagante di incendio
(conforme alle norme CEI 20-22 II), non propagante di fiamma (conforme alle norme CEI 2035), contenuta emissione di gas corrosivi (conforme alle norme CEI 20-37 I), con guaina di
mescola isolante con elevate caratteristiche elettriche, meccaniche e termiche (conforme alle
norme CEI 20-11, CEI 20-34) RAL 7035 per tensioni nominali 600/1000 V ad una
temperatura di esercizio massima di 70° C con conduttore a filo unico, corda rigida o
flessibile, unipolare di sezione 1x2,5 mm², 1x4 mm², 1x6 mm², bipolare di sezione 2x1,5
mm², tripolare di sezione 3x2,5 mm², 3x4 mm², quadripolare di sezione 4x2,5 mm² 55,00,
pentapolare di sezione 5x2,5 mm²,
- Cavo per trasmissione dati/fonia UTP cat. 6 con conduttori a 24 AWG (0,51 mm.) in rame a
4 coppie, isolamento in politene, sottoguaina di afumex/LSOH, conforme alle norme ISO/IEC
11801, attenuazione a 100 MHz 22 Db 1´000,00.
- Cavo antifiamma, per impianti citofonici e videocitofonici, posato in opera entro apposita
conduttura telefonico schermato a 6 coppie.
Distribuzione e secondaria
La distribuzione secondaria è quella che collega le utenze terminali e sarà realizzata con cavo
unipolare flessibile senza guaina isolato in PVC non propagante l’incendio ed a bassa emissione di
gas tossici e corrosivi dalle seguenti caratteristiche:
- tensione nominale Eo/E
- tensione di esercizio
-
temperatura
max
di
450/750
V
400
V
70
°C
67
esercizio
-
temperatura
di
corto
circuito
- resistività a 20°C
- tipo
160
°C
18,47 Ωxmm2/km
N07V-K
Le tubazioni avranno diametro o sezione utile maggiore del 40% alla sezione complessiva dei
cavi o conduttori in essi transitanti; sia per consentire agevoli sfilaggi, che futuri ampliamenti.
I comandi ove presenti, saranno installati in prossimità degli ingressi nei vari ambienti a circa
90 cm dal pavimento.
I comandi dei locali depositi, saranno installati entro scatole da incasso o sporgente con
coperchio idrobox IP55. Il grado di protezione degli impianti sarà IP 55.
Nella zona depositi, lungo il percorso di collegamento con i locali “ex scuderie” saranno
previsti quadretti in policarbonato completo di 2 prese stagne IP55, CEE17, con interruttore di
blocco e fusibili, e contatti a 6H 2x16A+T e 3x16A+T.
Le prese in prossimità delle scrivanie dell’accettazione saranno del tipo ad incasso, in
combinazione UNEL+bipasso 10/16 A. Ove necessario saranno completate da coperchio idrobox
IP55.
Quadri elettrici di zona
Sono previsti 2 quadri secondari e precisamente:
-
Quadro “percorsi”;
-
Quadro illuminazione esterna;
I due quadri saranno del tipo da parete, IP55, a portelle chiuse, IP20 all’interno e saranno
muniti di porta frontale con cristallo temperato.
Ogni possibilità di corto circuito sulle sbarre, nonché i contatti accidentali degli operatori con
le parti in tensione, saranno ridotti al minimo con l'adozione di guaina termorestringente
incombustibile sulle sbarre o pannelli, o con altro mezzo idoneo ad evitare contatti diretti.
I collegamenti tra le sbarre e gli interruttori saranno realizzati in sbarre di rame bullonate ai
codoli di ingresso o in cavo unipolare flessibile antifiamma o con altro sistema idoneo di
collegamento.
I collegamenti secondari saranno eseguiti con conduttori flessibili isolati in materiale
termoplastico non propagante l'incendio con tensione di prova 3kV e correranno in canaline
plastiche incombustibili separate da quelle per i circuiti ausiliari.
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Faranno capo a morsetti componibili su guida DIN. Tutti i conduttori di cablaggio nonché
quelli dei cavi in partenza saranno contrassegnati secondo la tabella UNEL 00612.
Gli interruttori generali saranno del tipo "Interruttore di manovra-sezionatore sottocarico";
mentre i derivati saranno di tipo modulare magnetotermici differenziali con Id = 0,03A o 0,3A,
conformi alle norme CEI 23-3 (IV edizione), avranno un potere di interruzione Ics non inferiore a
6kA (a 230V) secondo le CEI EN 60947-2 con curva caratteristica di intervento "C" (magnetico 5 10 Ir).
Avranno relè magnetici e termici tali da soddisfare le relazioni:
A) Ib ≤ In ≤ Iz
e
If ≤ 1,45 Iz
per la verifica delle protezioni contro il sovraccarico dove:
Ib = corrente nominale di impiego
In = valore di taratura del termico
Iz = portata della conduttura nelle condizioni di posa
If = corrente di funzionamento della protezione
B) A2t ≤ K2S2 per la protezione contro i corto circuiti dove:
A2t
energia termica lasciata passare dall'organo di protezione
K2S
energia termica sopportabile dal cavo per corto circuito non superiore a
2
5 secondi
K
coefficiente dipendente dalla massima temperatura raggiungibile dal
cavo in virtù dell'isolante (135 per cavi isolati in gomma butilica, 115
per cavi isolati in PVC, 146 per cavi isolati in gomma etilenpropilenica).
Le parti metalliche che potranno essere soggette ad andare sotto tensione saranno collegate ad
una sbarra di terra, di sezione minima 40mm2 che percorrerà longitudinalmente il quadro, con corda
flessibile stagnata di sezione minima 16 mm2.
Il quadro sarà realizzato come da schema IE04 e IE07
Corpi illuminanti
I corpi illuminanti adottati saranno scelti in base ai requisiti minimi dell'illuminazione per i
diversi ambienti e attività di lavoro, richiesti dalle norme UNI EN 12464-1 del luglio 2011.
Sono compresi in quest’elenco gli apparecchi necessari all’illuminazione dei percorsi/depositi,
e gli apparecchi da integrare nella sala esposizione (ex scuderie).
Dati di progetto
Valori Luxometrici
-
Atri e scale
150 lux
69
-
Depositi
150 lux
-
Locali tecnici
250 lux
Uniformità (Em/Emed)
-
Depositi e centrali
- 0,7
-
Corridoi e scale
- 0,5
L’uniformità dell’ illuminamento è intesa come rapporto tra il valore minimo e quello medio sulla
superficie oggetto del compito visivo. Il rapporto con le superfici laterali non sedi del compito
visivo non deve essere inferiore a quanto indicato nella tabella 1 della suddetta norma .
Classe di abbagliamento (UGR) e resa cromatica lampade (Ra)
- Corridoi e scale
22
80
- Locali tecnici
25
80
- Sala espositiva
19
80
La resa cromatica delle lampade di tipo 80 indica un indice di resa del colore >80% e
minore del 90%.
Saranno usate lampade definite dal costruttore con tonalità 84 ed 83.
L’abbagliamento massimo previsto nelle singole attività di lavoro sarà inferiore a
quanto indicato dal parametro UGR nella tabella 5 della Norma..
Lampade fluorescenti
- Potenza
36-58 W
- Flusso luminoso 36 W
3350 lumen
- Flusso luminoso 58 W
5200 lumen
- Tonalità
82-83
- I.R.C.
>80<90 (1B)
- Temperatura di colore
3300÷5300 °K
- Efficienza luminosa
95
- Colorazione della luce
Intermedia (neutra)
lum/W
Lampade a ioduri metallici
- Potenza
250
W
- Flusso luminoso
20000 lumen
- Temperatura di colore
3300 °K
- Efficienza luminosa
80
- Colorazione della luce
Warm
- Attacco
Rx7t
lum/W
70
Lampade ad alogeni
- Potenza
240
W
- Flusso luminoso 240 W
4900 lumen
- Temperatura di colore
2700 °K
- Efficienza luminosa
17
- Colorazione della luce
Warm
- Attacco
E27
lum/W
Tipologia dei principali corpi illuminanti
• Plafoniera stagna con corpo in poliestere rinforzato e schermo in policarbonato
autoestinguente, cablata e rifasata, con reattore elettronico 2x36 W.
• Lampade fluorescenti, di diametro 28 mm. ad alta efficienza e resa cromatica, tonalità 83/86
36 W, lunghezza 1.200 mm.
• Proiettore per interni od esterni della BEGA tipo light 11 o similari con lampada fluorescente
da 42W, grado di protezione IP65, per montaggio a parete, emissione asimmetrica come da
scheda tecnica, compreso filtri, prove preventive per l'approvazione da parte della D.L., prove
e collaudi finali.
• Binario elettrificato, a 4 conduttori più terra, per 3 accensioni, da 16A 230V, costituito da 8
elementi con raggio di un metro coprente un arco di 45 gradi. Grado di protezione IP40, corpo
in alluminio anodizzato. Completo di testata di alimentazione, giunti di collegamento, testata
di chiusura, staffe di sospensione a soffitto, coperchio IP40 ed accessori.
Illuminazione di sicurezza
L’impianto di illuminazioni d’emergenza dovrà garantisce gli illuminamenti come da Norma
CEI 64-8 (2 lux medi negli ambienti, 5 lux sulle uscite) con le modalità richieste dalla UNI EN
1838.
L’illuminazione di sicurezza è prevista in tutte le zone indicate dalla normativa UNI EN 1838
e precisamente:
- Ad ogni porta di uscita prevista per l’uso in emergenza
- Vicino alle scale
- Vicino ad ogni cambio di livello
- Sulle uscite di sicurezza ed in corrispondenza dei segnali di sicurezza
- Ad ogni cambio di direzione
- Vicino ai dispositivi antincendio e pronto soccorso
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Nell’attuale fase dei lavori sarà realizzata con apparecchi di tipo non permanente (SE) che si
accenderanno al solo mancare della tensione.
Tipologia degli apparecchi
• Apparecchio per luce di sicurezza a led da 1.6-3W tipo “Indica DF30M LG SA” 1/3h
completa di scheda per gestione da centrale Logica Funzionamento HT, Permanente o
emergenza (SA o SE) Conformità EN 60598-1, EN 60598-2-2, EN 60598-2-22, UNI EN
1838, UNI 11222, DIN 4844-1 Grado di protezione IP42 Autonomia 1h, 2h, 3h selezionabile
da DIP switch Installazioni parete, controsoffitto, soffitto con tiges, parete bandiera soffitto
bandiera, Corpo Telaio in alluminio e staffa in policarbonato RAL 7035 Ottica sistema back
light ad elevata efficienza
Impianto di terra
Proporzionamento per guasto lato B.T.
Un guasto a terra lato B.T., equivale ad un corto circuito tra la fase guasta ed il conduttore di
protezione. In questo caso la corrente di guasto a terra interessa solo marginalmente la rete
disperdente. Le norme CEI richiedono che le protezioni siano coordinate in modo tale da assicurare
la tempestiva interruzione del circuito guasto per evitare che le tensioni di contatto superino i 50 V
per 5s. E' sufficiente pertanto che i dispositivi di protezione e le impedenze dei circuiti siano tali
che, se si presenta un guasto di impedenza trascurabile, in qualsiasi parte dell'impianto tra un
conduttore di fase ed un conduttore di protezione o una massa, l'interruzione automatica
dell'alimentazione avvenga entro un tempo specificato, soddisfacendo la seguente condizione:
Za ⋅ Ia ≤ Uo
[1]
- Uo
=
tensione normale in c.a., valore efficace tra fase e terra
- Zs
=
impedenza dell'anello di guasto
- Ia =
corrente che provoca l'interruzione automatica del dispositivo di protezione
entro 0,4 s. ( In caso di utilizzatori fissi il tempo t=5”)
Questo perché la tensione di contatto dipende essenzialmente dal rapporto tra l'impedenza
della fase guasta e quella del conduttore di protezione.
Dal nodo collettore di terra, posto nel quadro generale di cabina e collegato con l'anello
dispersore, partiranno i conduttori di protezione per i quadri secondari di zona.
Detti conduttori viaggeranno insieme ai conduttori di fase e avranno sezione pari a quanto esposto
nella tabella 54F della norme CEI 64-8/5.
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Cioè
Sp = Sf
fino a 16 mm2
16 mm2 fino a Sf = 35 mm2
Sp/2 per Sf > 35 mm2
Nella distribuzione secondaria sono previsti, interruttori differenziali con Idn = 0,03A, per cui
detto valore moltiplicato per l'impedenza di guasto, verifica ampiamente la formula [1].
L'impianto interno per la protezione delle varie utenze sarà realizzata come segue:
a) a partire
dal quadro generale della
cabina di trasformazione e fino ai quadri
secondari e/o di smistamento sono previste corde di rame di sezione pari al neutro del
cavo di alimentazione.
b) per la rete di terra secondaria, e cioè dal quadro di smistamento ai sottoquadri di
zona da alimentare, saranno installati conduttori di sezione pari a quella del neutro nelle
tubazioni dei circuiti principali.
c) per la rete di terra terminale, e cioè dai quadri di zona agli utilizzatori, i conduttori
di PE, avranno la stessa sezione del cavo di alimentazione e saranno posati nello stesso
tubo.
Nella distribuzione secondaria saranno previsti, interruttori differenziali con I∆n = 0,03 e 0.3
A, per cui detto valore moltiplicato per l'impedenza di guasto, risulta ampiamente inferiore al valore
di Uo ammesso.
Collegamenti equipotenziali
Secondo i dettami delle norme 64-8,
tutte le masse e le masse estranee sono previste
collegate equipotenzialmente.
I conduttori secondari adottati avranno sezione non inferiore a 2,5 mm2, mentre i conduttori
principali saranno di sezione metà del conduttore di protezione principale con un massimo di 25
mm2.
Predisposizione impianto telefonico e trasmissione dati
Sono previste prese fonia e dati in prossimità delle scrivanie della reception, come indicato sui
grafici.:
Le prese del tipo ad incasso ad 8 poli RJ45 saranno collegate ad un permutatore con cavo UTP
a 4 coppie entro tubazioni di PVC pesante. I cavi UTP cat. 6 con conduttori a 24 AWG (0,51 mm)
entro tubazioni di PVC che si collegheranno alle postazioni di lavoro. Ogni punto di postazione di
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lavoro sarà composto da cassetta 503 da incasso in PVC, un supporto in resina, 3 prese RJ45 cat. 6
ad incisione di isolante tipo 110, serie Light, placca in tecnopolimero di colore a scelta della D.L..
E’ stato previsto il collegamento con l’armadio presente nelle ex scuderie con un cavo
telefonico schermato a 6 coppie
Impianto di illuminazione esterna
L’impianto di illuminazione esterna sarà realizzato nel parco posto al di sopra della zona
occupata dalle ex scuderie.
Detta zona è costituita da :
-
una zona destinata a giardino completa di alberi
-
un camminamento laterale
-
una zona centrale pedonabile con panchine.
In ciascuna delle tre zone sono previsti differenti tipi di corpi illuminanti. Il giardino sarà
illuminato con pali in ghisa e lanterne in “stile” con lampade al sodio da 100W.
Gli alberi verranno illuminati dal basso con apparecchi incassati nel terreno ad emissione
indiretta completi di vetro calpestabile e lampade a ioduri metallici da 70W.
Il camminamento sarà illuminato con apparecchi da incasso sul muro perimetrale, completi di
lampade fluorescenti da 9W.
La zona pedonale, infine, sarà illuminata con apparecchi a luce radente, poste sotto le
panchine, completi di 2 lampade da 75W.
I corpi illuminanti saranno alimentati da un quadretto completo di interruttori, contattore,
orologio programmatore (come da schema IE11). Detto quadro sarà alimentato a sua volta dal
quadro dell’illuminazione esistente, con cavo FG7OM1 da 5G10 mmq.
I cavi correranno entro tubazioni flessibili interrate. Faranno capo a scatole di derivazione a
parete o a pozzetti con chiusino carrabile da 200x200mm.
Tipologia dei principali corpi illuminanti
Uscita elevatore
• Plafoniera da parete o soffitto per lampade fluorescenti compatte 15 W TC-EL, costituita da
uno schermo diffusore in vetro stampato, fissato sul piatto di supporto in policarbonato
mediante una cornice esterna in alluminio pressofuso e viti in acciaio inox, una guarnizione in
EPDM frapposta tra schermo e piatto garantisce un grado di protezione IP54, con passacavo a
membrana per il passaggio del cavo di alimentazione di dimensioni: 275x150x105 mm.
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Resistenza a 850° C, classe di isolamento II, grado protezione IP54. Tipo 7116 Ellipse I
guzzini o prodotto similare..
Viali
• Apparecchio da incasso a terreno con corpo, cornice e viterie in acciaio inox, vano ottico
chiuso anteriormente da un anello di raccordo con vetro temperato di sicurezza e guarnizione
per garantire il grado di protezione IP67 IK10, vetro di sicurezza con carico statico di 1000
kg. Completo di gruppo di alimentazione e condensatore di rifasamento per lampada a ioduri
metallici da 70W. Tipo Light Up Garden I guzzini o prodotto similare.
• Apparecchio per luce radente con corpo in alluminio, sistema ottico per convogliare il flusso
luminoso a 120° intorno al corpo, completo di alettature di protezione in fusione di alluminio,
alimentatore e cablaggio per 2 lampade 12V QR111 da 2x75W, grado di protezione IP 55
IK10, classe di isolamento I, piastra per il fissaggio a terra in acciaio zincato. Tipo Edge I
guzzini o prodotto similare.
• Apparecchio di illuminazione a luce diffusa, finalizzato all'impiego di sorgenti luminose
fluorescenti, con installazione ad incasso a parete, costituito da corpo con cornice esterna in
pressofusione di alluminio, schermo di protezione in vetro, guarnizione perimetrale in EPDM,
pressacavo PG11, piastra porta componenti racchiusa nel vano in materiale termoplastico,
carter di protezione, gruppo di alimentazione con morsetti ad innesto rapido a 2 poli,
cablaggio elettromagnetico, lampada fluorescente compatta da 9W ed accessori di montaggio.
Con grado di protezione IP55 IK10, classe di isolamento I. Completo di per dare
l'apparecchio. Tipo Miniwalk I guzzini o prodotto similare.
• Palo componibile per cime a mensola interamente realizzato in fusione di ghisa, di colore
grigio scuro, con base a sezione ottagonale, parte superiore decorata con ovoli e foglie,
colonna tronco conica decorata da scanalature e capitello con decori floreali, anima interna in
acciaio FE 510 zincato a caldo, a sezione variabile e dotata di morsetto di messa a terra,
guaina termoretraibile anticorrosione e predisposta per fissaggio con muratura. Di altezza
2440 mm., chiave di base 390 mm. Completo di morsettiera con fusibili e basamento in
calcestruzzo.
• Lanterna esagonale per montaggio portato, di colore grigio scuro; sestipode inferiore con
alloggiamento per passaggio dei cavi, telaio centrale, telaio superiore basculante per accesso
al vano alimentazione, interamente in fusione di alluminio, decori in fusione di ottone,
schermi inferiori in metacrilato, superiori in lamiera zincata verniciata, ottica asimmetrica in
alluminio 99.90 anodizzato a base silicio, su piastra in policarbonato bianco supportante i
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componenti elettrici sostituibili singolarmente, portalampada ceramico e bulloneria in ottone
ed acciaio inox. Completa di lampada al sodio da 100W, alimentatore ed accessori.
Modifica Quadro MT
Il quadro MT esistente in cabina di trasformazione ha le protezioni elettroniche non
funzionanti (SEPAM S20), pertanto saranno sostituite dette protezioni con l’apparecchiatura
sottodescritta :
• Relè elettronico da incasso per quadro MT 20 kV Schneider, scomparto protezione
trasformatore DM1A. Tipo Sepam S20 con visore, su TA,a norme CEI 0-16. Tipo
LEEMS20VTCEI016 - S20 + visore, completo di accessorio analogico STBACI1400K, ed
accessori di montaggio.
IMPIANTI MECCANICI
Il presente appalto ha per oggetto anche l'esecuzione di tutte le opere necessarie a dare completi e
funzionanti gli impianti meccanici nell’intervento di restauro, adeguamento funzionale ed
impiantistico delle Scuderie del Palazzo Reale di Napoli destinati a sale espositive nell’ambito del
restauro ed adeguamento degli ambienti. Inoltre saranno realizzati gli impianti nei percorsi
secondari di collegamento della viabilità esterna con le suddette Scuderie.
La consistenza degli impianti, di cui all'oggetto, è definita dai disegni, dalle descrizioni e dalle
specifiche tecniche facenti parte della presente relazione.
Generalità
Nella presente relazione vengono descritti gli impianti meccanici nell’intervento di restauro,
adeguamento funzionale ed impiantistico delle Scuderie Borboniche di Palazzo Reale di Napoli.
L’obiettivo nello studio del progetto dei vari impianti è stato quello di proporre, nel rispetto di
tutte le leggi, norme e regolamenti vigenti, vincoli storici ed architettonici, soluzioni che assicurino
affidabilità e bassi costi di esercizio.
Si sono pertanto perseguite come scelte prioritarie:
- suddivisione degli impianti in base alle diverse effettive esigenze di climatizzazione onde
evitare possibili sprechi;
- ubicazione delle macchine ed individuazione del passaggio delle tubazioni in ragione dei
reali ingombri e delle conseguenti necessità di installazione e manutenzione;
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- dimensionamento dei componenti degli impianti in base ad un'attenta calcolazione ed esame
dei fattori riduttivi attinenti le contemporaneità dei carichi, le effettive condizioni climatiche,
l'accumulo di calore radiante nelle strutture etc.;
- facilità di manutenzione sia ordinaria che straordinaria compatibilmente con i vincoli
architettonici;
- elevato livello qualitativo e ampio margine di sicurezza nella scelta dei componenti gli
impianti onde assicurare elevata affidabilità sia dal punto di vista della continuità ed
omogeneità dei servizi che di quello della vita media.
Sezione B - Dati tecnici generali
Dati climatici e loro elaborazione
I valori medi mensili dell'energia solare incidente su superficie orizzontale
H
(kWh/m2giorno) sono disponibili per molte località italiane.
I valori medi mensili minimi, medi e massimi nel lungo termine della temperatura esterna per
molte località italiane sono riportati in letteratura e servono a determinare l'andamento medio orario
della temperatura esterna che mostra un minimo all'alba e un picco intorno alle 2 p.m. (ora solare).
In tab. 1 vengono riportati i dati climatici per Napoli cui si è fatto riferimento ed in tab. 2 la
temperatura media nelle fasce orarie.
Tabella 1 - Dati disponibili per Napoli
Mese
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
(kWh/m2 g) 1,37
1,94
2,71
3,73
4,69
5,23
5,28
4,68
3,52
2,58
1,60
1,20
6,1
6,7
8,4
10,4
13,8
17,7
20,6
20,5
18,3
15,0
11,0
7,7
10,6
11,8
14,0
17,0
20,4
24,6
28,0
27,9
25,1
20,4
15,9
12,1
8,3
8,8
10,9
13,6
17,8
21,3
20,4
20,4
21,3
17,3
13,1
10,0
60
62
64
56
52
53
57
63
70
70
H
t min.
(°C)
t max.
(°C)
t media
(°C)
ϕ
(%)
66
64
Tabella 2 - Temperature orarie medie mensili
77
Ora
Gen
Feb
Mar
Apr Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
1
7,7
8,5
10,2
12,3
15,5
19,4
22,5
22,5
20,4
16,8
12,8
9,3
2
7,5
8,1
9,8
11,9
15,1
18,9
22,0
22,1
20,0
16,5
12,5
9,1
3
7,2
7,8
9,5
11,4
14,6
18,4
21,5
21,6
19,5
16,2
12,2
8,8
4
6,9
7,5
9,1
11,0
14,2
18,0
20,9
21,1
19,1
15,8
11,9
8,6
5
6,7
7,2
8,8
10,6
13,9
18,0
20,8
20,6
18,7
15,5
11,6
8,3
6
6,4
6,9
8,4
10,8
14,6
18,7
21,6
21,2
18,4
15,2
11,3
8,1
7
6,2
6,8
9,0
11,6
15,3
19,5
22,4
22,0
19,2
15,3
11,1
7,8
8
6,6
7,6
9,7
12,4
16,1
20,2
23,2
22,8
20,1
16,0
11,6
8,1
9
0,2
8,3
10,4
13,1
16,8
20,9
24,0
23,7
20,9
16,8
12,3
8,7
10
0,9
9,0
11,1
13,9
17,5
21,7
24,8
24,5
21,7
17,5
13,0
9,4
11
8,6
9,7
11,9
14,7
18,2
22,4
25,6
25,4
22,6
18,2
13,7
10,1
12
9,3
10,4
12,6
15,5
19,0
23,1
26,4
26,2
23,4
18,9
14,5
10,8
13
9,9
11,1
13,3
16,2
19,7
23,9
27,2
27,1
24,3
19,7
15,2
11,4
14
10,6
11,8
14,0
17,0
20,4
24,6
28,0
27,9
25,1
20,4
15,9
12,1
15
10,3
11,5
13,6
16,6
20,0
24,1
27,5
27,4
24,7
20,1
15,6
11,8
16
10,1
11,2
13,3
16,1
19,5
23,6
27,0
26,9
24,2
19,7
15,3
11,6
17
9,8
10,9
13,0
15,7
19,1
23,2
26,5
26,4
23,8
19,4
15,0
11,3
18
9,6
10,6
12,6
15,3
18,6
22,7
26,0
26,0
23,4
19,1
14,8
11,1
19
9,3
10,3
12,3
14,9
18,2
22,2
25,5
25,5
23,0
18,8
14,5
10,8
20
9,0
10,0
11,9
14,4
17,7
21,8
25,0
25,0
22,5
18,4
14,2
10,6
21
8,8
9,7
11,6
14,0
17,3
21,3
24,5
24,5
22,1
18,1
13,9
10,3
22
8,5
9,4
12,2
15,0
16,8
20,8
24,0
24,0
21,7
17,8
13,6
10,1
23
8,3
9,1
10,9
14,6
16,4
20,3
23,5
23,5
21,2
17,5
13,3
9,8
24
8,0
8,8
10,5
14,2
16,0
19,9
23,0
23,0
20,8
17,1
13,0
9,6
B.01. - Fonti di energia
Sono disponibili le seguenti fonti di energia:
- energia elettrica
400 V - 50 Hz
- acqua di acquedotto alla pressione di ca
600 kPa
B.02. - Condizioni di progetto:
B.02.1 Località:
Altitudine
Napoli
50
m
78
Latitudine
40,51 N
B.02.2
Condizioni termoigrometriche
B.02.2.1
Esterno
ESTATE
Temperatura esterna b.s.
32
°C
Temperatura esterna b.u.
25
°C
9
°C
Umidità relativa aria esterna
60
°C
Umidità assoluta aria esterna
18,20
gr/kg
Escursione media termica giornaliera
INVERNO
Temperatura esterna b.s.
2
°C
Temperatura esterna b.u.
1
°C
Gradi giorno
1034
Umidità relativa aria esterna
80
Umidità assoluta aria esterna
%
3,0
gr/kg
B.02.2.2 Interno
Locale
Estate
Saloni espositivi
Inverno
T
U.R.
T
U.R.
26°C
50%
20°C
50%
B.02.2.3 Tolleranze
Sui valori delle grandezze controllate da sistemi di regolazione automatica:
Temperatura interna media estiva nei locali condizionati
± 2°C
Temperatura interna media invernale nei locali riscaldati
± 2°C
Umidità relativa interna media estiva nei locali condizionati
con aria primaria
± 10%
Umidità relativa interna media invernale nei locali condizionati
con aria primaria
± 10%
Dati i notevoli vincoli architettonici e strutturali avuti nella progettazione degli impianti e la
conseguente scelta dei terminali, si potrebbero riscontrare, in particolari condizioni, tolleranze
diverse da quanto precedentemente prescritto.
B.02.3
Regime di funzionamento
Funzionamento 10/12 ore su 24:
B.02.4
Periodo di messa a regime
79
Non oltre 90 minuti senza la presenza di persone
B.03. – Alimentazione elettrica
- Tensione
: 380/220 V+N
- Frequenza
: 50 Hz
- Alimentazione quadri di regolazione automatica
* tensione
: 220/24 V
B.03.1
Classi di isolamento e gradi di protezione degli impianti e dei motori elettrici
Classe di isolamento minima: E comunque adeguata alle condizioni di esercizio dell'impianto o del
motore
- Gradi di protezione minimi
* all'interno (zone tipo civile)
: IP 20
(zone tipo indus.)
: IP 44
* nella centrale impianti
: IP 44
* all'esterno
: IP 55
B.04. - Temperatura dei fluidi
- Acqua refrigerata prodotta dal gruppo polivalente
: 7 - 12°C
- Acqua calda prodotta dal gruppo polivalente
: 45 - 38,5°C
- Acqua calda prodotta dal gruppo polivalente per
Batteria di post-riscladamento estivo
: 45 – 40°C
- Acqua refrigerata alimentazione batterie di raffreddamento
e deumidificazione UTA 1
: 7 - 12°C
- Acqua calda alimentazione batteria di riscaldamento
invernale UTA 1
: 45 – 38,5°C
B.04.1 Temperatura fluidi impianto radiante sottopavimento
Inverno
Temperatura media di mandata
acqua max
∆T
44°C
10°C
Estate
80
Temperatura media di mandata
acqua max
16°C
∆T
5°C
B.05. - Velocità dei fluidi
Le velocità di seguito specificate rappresentano i limiti minimi e massimi.
B.05.1 Velocità dell'acqua nelle tubazioni
Tra 0,5 e 1,5 m/sec per cadute di pressione comprese tra 10 e 30 Pa
B.05.2 Velocità attraverso le batterie
- Batteria di raffreddamento
V = 2÷2,7
m/s
- Batteria di riscaldamento
V = 2,5÷4,5
m/s
B.06. - Prescrizioni acustiche
L’emissione di rumore dell’installazione verso l’ambiente esterno nella sua globalità, dovrà
risultare conforme al D.P.C.M. del 1 marzo 1991. Verranno pertanto attuati tutti gli accorgimenti
necessari a contenere le emissioni di rumore verso l’ambiente esterno nei limiti previsti dalla
normativa.
Per quanto concerne la rumorosità negli ambienti di lavoro prodotta dal funzionamento degli
impianti di condizionamento, in base a quanto previsto dalla Norma UNI 8199 (1981).
In particolare, assumendo come valori medi del livello del rumore di fondo ad impianti non
funzione, i seguenti :
Uffici singoli
40 dB(A)
Uffici collettivi
45 dB(A)
il funzionamento degli impianti non dovrà comunque determinare variazioni dei livelli predetti
superiori a :
Uffici singoli
+3
dB(A)
Uffici collettivi
+2,5 dB(A).
Affinché gli impianti adottati rispettino i predetti limiti, essi devono determinare nei locali nei
quali sono installati i seguenti livelli massimi, misurati realizzando rumori di fondo molto bassi
(es. : ≤30 dB(A) negli uffici singoli e ≤ 35 dB(A) negli uffici collettivi):
- impianti per uffici singoli
40 dB(A)
- impianti per uffici collettivi
44 dB(A)
Sezione C - Descrizione degli impianti
C.01
Centrale termofrigorieera
81
In apposito luogo all’esterno dell’edificio troverà sistemazione un gruppo frigorifero
reversibile polivalente del tipo aria-acqua da 182 kWt in funzionamento invernale o 140 kWf e 196
kWt in funzionamento estivo, con assorbimento elettrico totale di 59,5 kWe, con ventilatori
elicoidali e livello di pressione sonora di 66,9 dB(A) a 1 m di distanza.
L’impianto sarà completo di elettropompe di circolazione circuito caldo/freddo e solo caldo,
vasi di espansione, serbatoi inerziali, strumentazione elettronica e quadro elettrico.
Dal gruppo polivalente attraverso tubazioni preisolate in polipropilene per la rete esterna e
tubazioni in ferro nero opportunamente coibentate per la rete interna, i fluidi termovettori saranno
convogliati all’UTA 1 ed al circuito pannelli radianti mediante elettropompe di circolazione.
Tali elettropompe saranno dotate di valvole di ritegno, manometri indicatori, valvole a flusso
avviato, valvole di intercettazione esenti da manutenzione a tenuta morbida a corpo compatto in
ghisa flangiata PN 16, giunti antivibranti e di ogni altro accessorio d'uso.
La caratteristica portata-prevalenza di tali elettropompe ed il posizionamento delle stesse nel
circuito idraulico sarà tale da garantire la costanza della portata attraverso gli scambiatori.
L'impianto è corredato di due serbatoi inerziali da 750 l coibentati con finitura esterna in lamierino
di alluminio, collocati sui due circuiti caldo/freddo e solo caldo.
Le variazioni di volume dell'acqua conseguenti alle variazioni di temperatura saranno
assorbite da un sistema di espansione costituito da due vasi chiusi del tipo a membrana da 105
litri con cuscino di azoto
avente
una
capacità
tale
da indurre nell'impianto, in
corrispondenza della massima variazione di volume, una sovrapressione non inferiore a 1,5
kg/cm2.
I vasi di espansione saranno muniti di accessori di riempimento, di separazione dell'aria e di
sicurezza, secondo le norme ISPESL.
Le temperature operative dei fluidi termovettori sono rispettivamente:
-
circuito A - Rete acqua refrigerata/calda
• regime estivo 7-12°C
• regime invernale 45-38,5°C
-
circuito B – Rete acqua calda
• regime estivo 45-40°C
-
circuito C – Impianto di riscaldamento e raffrescamento a pavimento
• regime estivo -7-12°C
• regime invernale 45-38,5°C
82
Per il dimensionamento delle tubazioni in acciaio oltre ai salti di temperatura tra mandata e
ritorno, sopra indicati, è stata imposta una velocità dell'acqua inferiore ad 1,5 m/s ed una perdita di
carico distribuita di circa 100÷300 Pa per metro di tubazione.
Tutte le tubazioni, provate idraulicamente ad una pressione non inferiore ad 1,5 volte la
pressione di esercizio, saranno accuratamente verniciate con doppia mano di vernice antiruggine. Le
tubazioni saranno coibentate con guaina in materiale a cellule chiuse tipo "Armaflex" spessore
secondo legge 10/91 e rifinitura esterna in lamierino di alluminio per quelle a vista.
Particolare attenzione sarà posta all'isolamento di valvole che saranno schermate e racchiuse
in gusci di lamiera zincata/alluminio con apertura a clips. Saranno raccolti su di un unico quadro
elettrico del tipo stagno ad isolamento
totale
tutti
i comandi ed i segnali relativi ai vari
componenti l'impianto di climatizzazione, rispondente alle vigenti norme CEI-ENPI. Per la
regolazione elettronica dell’UTA sarà previsto un quadretto elettrico dedicato.
I collegamenti elettrici da tale quadro alle apparecchiature saranno in cavo multipolare isolato
in gomma G7 entro canaline e tubazioni in acciaio zincato.
Il posizionamento delle apparecchiature è rilevabile dai grafici di progetto.
83
C.02. - Completamento impianto di climatizzazione
Per la climatizzazione dei locali ex Scuderie è stato installato un impianto del tipo a tutt'aria
mediante una unità di trattamento aria installata in centrale termofrigorifera a q. +3,00.
I fluidi caldo e freddo della centrale
termofrigorifera saranno inviati mediante elettropompe
all’unità di trattamento aria (UTA1).
L’unità di trattamento aria esistente è del tipo ad elementi componibili, a doppia pannellatura isolata
acusticamente, dotata di appoggi antivibranti e giunti di collegamento elastici con i canali, è
essenzialmente costituita da:
- Ventilatore di ripresa aria PLUG FAN con inverter da
16.400
m3
- Aria esterna
18.000
m3/h
- Aria espulsa
16.400
m3/h
- Aria di ricircolo
16.400
m3/h
- Sezione filtri del tipo a tasche
- Sezione ventilante mandata aria PLUG FAN con inverter da 18.000 m3/h
- Batteria di raffreddamento/riscaldamento
125
kWf/152 kWt
72,7
kWt
- Sezione umidificazione ad acqua a perdere
- Batteria di post-riscaldamento estivo
- Silenziatore rettilineo
Le condizioni di uscita dell'aria dai CDZ permetteranno l'abbattimento dei carichi sensibili e latenti
in estate, in condizioni di massimo affollamento.
La batteria fredda/calda sarà alimentata da acqua fredda a 7°C e da acqua calda a 45°C con un salto
termico medio di 5°C.
Le tubazioni di alimentazione saranno in ferro nero Mannesmann, verniciate e coibentate con
guaina a cellule chiuse tipo "Armaflex" di spessore secondo legge 10/91, rifinitura esterna con
lamierino di alluminio.
In questo appalto sarà previsto a corredo dell’unità di trattamento un umidificatore del tipo ad acqua
a perdere.
Gli impianti saranno controllati da un sistema di regolazione elettronica DDC; il sistema dovrà
garantire il funzionamento in completo automatismo dell’intero impianto e dovrà svolgere i
seguenti ruoli:
Accensione ordinata, ad orario e/o ad evento, di tutti i componenti dell’impianto;
Accensione delle elettropompe e loro alternanza in funzione delle ore di funzionamento e/o
in caso di guasto;
84
Accensione dei ventilatori delle UTA, regolazione delle valvole modulanti ed azionamento
dell’umidificatore per garantire il controllo dei parametri termoigrometrici ambientali.
Il sistema di controllo, al fine di garantire negli ambienti le condizioni prescritte interverrà sulle
valvole a tre vie delle batterie calde e fredde e sull'umidificatore.
Per il locale deposito è previsto un impianto di estrazione aria garantendo ca 10 Vol amb/h di
ricambio, mediante un estrattore d’aria a muro da 500 m3/h.
C.03. - Impianto di riscaldamento e raffrescamento a pavimento
L’impianto di riscaldamento e raffrescamento sarà del tipo a pavimento, funzionante con acqua
calda a bassa temperatura in regime invernale ed acqua fredda in regime estivo con una pressione
massima di esercizio di 3 bar, la temperatura superficiale del pavimento sarà atta al benessere
fisiologico delle persone.
Il sistema a pavimento tipo Velta Calore o equivalente tiene conto delle diverse zone di dispersione
del calore, tramite una progettazione differenziata dei circuiti di riscaldamento in locali diversi o
anche nello stesso locale; la distribuzione della tubazione è a serpentina con differenti interassi in
relazione al fabbisogno termico.
La tubazione è in polietilene ad alta densità (HDPE), con una elevatissima resistenza all’usura,
all’urto e al calore, le tubazioni utilizzate sono protette contro la diffusione dell’ossigeno tramite
una pellicola a 5 strati di un polimero speciale saldato unitamente al tubo di base secondo la
normativa DIN 4726.
La lastra isolante utilizzata è in poliestere espanso di alta densità rispondente alle severe norme per
la salvaguardia dell’ambiente; tutti gli accessori sono tra di loro compatibili e il sistema Velta
Calore o similare sarà predisposto a una regolazione climatica con sonda esterna per il
riscaldamento ed il raffrescamento. Il collettore Velta in poliammide rinforzato in fibra di vetro
permette di termostatizzare ogni ambiente secondo le esigenze individuali. Il sistema Velta Calore
richiede, per la sua posa, 90 mm di spessore compreso il massetto. I collettori di distribuzione
saranno posizionati a parete in idonea protezione con sportello per la manutenzione; il loro
posizionamento è rilevabile dai grafici di progetto. I fluidi termovettori saranno derivati dalle
tubazioni acqua calda/refrigerata a temperatura controllata collegate alla centrale termofrigorifera.
C.04. - Impianti di estinzione incendi ad idranti
La protezione ai fini antincendio della rampa di accesso agli ambienti delle ex Scuderie oggetto
delle presenti opere di restauro, sarà assicurata da una rete di idranti interni, composta da n° 3
idranti UNI 45 dislocati come da tavole di progetto. L’alimentazione della presente rete sarà
85
assicurata dalla rete esistente a servizio dei locali ex Scuderie mediante apposita derivazione, con
tubazioni in polietilene ad alta densità DE 75 mm.
C.04.1
Calcoli idraulici
I calcoli idraulici da effettuare, in questo caso, consistono nella verifica idraulica del funzionamento
della rete di idranti in funzione delle prescrizioni riportate nella normativa vigente.
Per questo motivo verranno effettuate
•
determinazione della portata antincendio;
•
dimensionamento e verifica delle tubazioni delle linee principali per la rete di idranti
per la protezione interna agli ambienti considerati.
Nell’ambito delle aree interessate è previsto anche un impianto ad estintori.
La scelta degli estintori portatili da installare a protezione della struttura in esame, è stata effettuata
in considerazione di quanto stabilito dal “D.M. 10 marzo 1998 - Criteri generali di sicurezza
antincendio e per la gestione dell'emergenza nei luoghi di lavoro”
Il numero e la capacità estinguente degli estintori portatili, nonché l’agente estinguente, è stato
scelto in relazione alla natura e destinazione degli ambienti da proteggere optando per n.4 estintori a
polvere.
Per la definizione del numero di estintori da installare, si è provveduto ad installare almeno un
estintore ogni 100 mq, facendo in modo che il percorso massimo per raggiungere il più vicino,
risulti inferiore a 30 metri.
C.05. - Tipologia dei principali componenti
C.05.1 Tubazioni e accessori
- Tubazioni in polipropilene PP-R pre isolate in fabbrica e raccordi in PP-R con schiuma
rigida in PUR ed una tubazione esterna in PE. Marca Aquatherm tipo Climater ISO SDR11 o
prodotto equivalente:
Circuito "C" diametro interno 32 mm. e diametro esterno 90 mm.;
Circuito "A" e "B" diametro interno 90 mm. e diametro esterno 160 mm.
- Tubazione in polietilene ad alta densità, per colonne di scarico, fornita e posta in opera con
staffaggi in verticale o orizzontale all'interno di fabbricati, con giunzioni saldate o a
manicotto. Di diametro esterno 32 mm
- Tubo in acciaio nero senza saldatura per trasporto di fluidi conforme alle norme UNI
7287/74, in opera per linee, con saldature ossio-acetileniche preparate secondo norma UNI
11001 e prova idraulica. Tubo UNI 7287/74: di diametro mm. 76,1 e spessore da mm. 2,9 (2
1/2"); di diametro mm. 88,9 e spessore da mm. 3,2 (3").
86
- Tubo d'acciaio zincato per linee, del tipo FM - ISO R 65 serie leggera II, di diametro
nominale 3/4".
- Raccordo per l'attacco dei tubi di riscaldamento Velta plus PE-Xa 151 al collettore
compatto, alla valvola di mandata micrometrica singola o al detentore di ritorno nonché alla
nuova centralina di regolazione RS 2, composto da: boccola di supporto con guarnizione o
ring su Eurokonus, anello stringi tubo, dado di serraggio. In ottone. Raccordo collettore per
tubo 14x2 - allacciamento 3/4".
tubo in rame in verga con lega secondo UNI 5649/1 con titolo di purezza Cu 99,9 per impianti
termici con caratteristiche dimensionali UNI 6507 B. Tubo in rame in verga: da mm. 16x1,0;
da mm. 18x1,0; da mm. 22x1,0; da mm. 28x1,0; da mm. 35x1,2;
- Sistema di sostegno e staffaggio delle tubazioni, realizzato in acciaio zincato e costituito dai
seguenti componenti: binari a C con bordi seghettati e fori asolati; angolari, mensole angolari,
piastre di base e di collegamento per i binari; mensole a sbalzo; bulloni di bloccaggio; dadi ed
accessori; piastre semplici ed autobloccanti per collari di sostegno tubazioni; morsetti; slitte di
scorrimento semplici o a rullo; collari per punti fissi; tasselli meccanici e/o chimici; collari per
sostegno tubazioni completi di guarnizione anticondensa in gomma. Per tubazioni di diametro
compreso tra 2" e 4".
- Isolante per tubazioni, valvole ed accessori costituito da guaina flessibile o lastra in
elastomero sintetico estruso a cellule chiuse, coefficiente di conducibilità termica a 40° C non
superiore a 0,042 W/mc, classe 1 di reazione al fuoco, campo d'impiego da -40° a +105° C,
fattore di resistenza alla diffusione del vapore maggiore di 1600.
Spessore mm. 32, da mm. 32. DN 80 (3"); 32 DN65 (2" 1/2); spessore mm. 13, DN 15 (1/2");
spessore mm. 13, spessore mm.13 DN25 (1"); spessore mm. 19, mm.19: DN32 (1" 1/4);
DN40 (1" 1/2)
- Guaina corrugata di protezione per il tubo Velta PEXa fornita in spezzoni da 750 mm.,
fessurata in lunghezza per agevolare l'applicazione nella zona di collegamento al collettore
Velta. In PP di dimensione 750 mm., dint. 19 mm.; dest. 24 mm.; peso: 0,065 kg/pz del tipo
Velta ar. 4101732 o prodotto equivalente.
- Finitura esterna delle tubazioni isolate con lamierino di alluminio, compreso la bordatura di
chiusura, gli incastri, le chiusure assicurate da viti autofilettanti, da 6/10.
C.05.2 Giunti, saracinesche, valvole e collettori
- Giunto elastico di compensazione in gomma flangiato UNI 6089- 67 PN10 per assorbire
vibrazioni, allungamenti, dissestamenti ed assestamenti di supporti di sostegno, completo di
guarnizioni. Giunto elastico di compensazione DN 80
87
- Saracinesca a corpo piatto in esecuzione in ghisa con volantino e premistoppa in ghisa,
albero in acciaio inox, conforme alle norme UNI PN10 per impianti acqua calda o fredda,
fornita in opera con controflange e accessori. Saracinesca a corpo piatto in ghisa DN65;
DN80.
- Valvola a flusso avviato di intercettazione in ghisa, con albero in acciaio inox o in acciaio al
carbonio, superficie di tenuta del corpo dell'otturatore in acciaio inox, UNI PN 16 su tubazioni
in cunicolo tecnologico accessibile pedonalmente, fornita in opera con accessori. Posa in
cunicolo di valvola a flusso avviato in ghisa DN65; DN80.
- Valvola di ritegno a flusso avviato in ghisa conforme alle norme UNI PN16 per impianti
acqua calda o fredda, fornita in opera con controflange e accessori. Posa di valvola di ritegno
in ghisa a flusso avviato DN80.
- Valvola a sfera in acciaio con attacchi filettati UNI ISO 7/1 compatibile con DIN 2444,
fornita in opera, di diametro: 1/2"; 1"1/4.
- Valvola di sicurezza qualificata e tarata ISPESL, con attacchi femmina-femmina
sovrapressione di apertura 10% PN 10, campo di temperatura 5- 11°C, taratura 6 bar,
diametro 3/4".
- Set valvole a sfera composto da: valvole a sfera per l'intercettazione e il bilanciamento
idraulico dei collettori di distribuzione, scala di taratura e marcatura della preimpostazione
mediante corsoio, grafico portata perdita di carico, raccordi filettati da 1", in ottone nichelato,
del peso di 1,097 kg/set, kvs:15 mc/h, 1 valvola di mandata e 1 valvola di ritorno, tipo Velta
articolo 4101130 o prodotto equivalente.
- Flangia a collarino su tubi di acciaio, UNI PN10 e PN16, fornita in opera. Flangia a
collarino DN 80; DN65
- Collettore di tubo in acciaio senza saldatura per impianti di distribuzione, dotato di flange,
fondi bombati, staffaggi Per diametro di collettore fino a mm. 350.
- Collettore compatto di distribuzione in poliammide rinforzata con fibra di vetro, completo di
materiale di fissaggio alla parete con valvole di mandata con regolazione micrometrica;
detentori di ritorno; termometro di mandata collettore; termometro di ritorno singoli circuiti;
valvoline manuali di sfogo; attacchi in ottone; compensatori flessibili in acciaio inox.
Predisposto per raccordi 14x2, 17x2, 20x (2 e 2, 3). Temperatura massima di esercizio 60°C,
massima pressione di collaudo a 6 bar, massima portata 3.500 l/h:
a). di dimensioni 420x125x112 mm. (Lxhxp), peso 3,55 kg, a 2 circuiti serviti, marca Velta
art. 4108442 o prodotto equivalente;
88
b). di dimensioni 620x125x112 mm. (Lxhxp) - peso 5,0 kg, a 5 circuiti serviti, marca Velta
art. 4108445 o prodotto equivalente;
c). di dimensioni 720x125x112 mm. (Lxhxp) - peso 5,55 kg, a 7 circuiti serviti, marca Velta
art. 4108447 o prodotto equivalente.
- Cassetta ad incasso O/ST, per l'alloggiamento del collettore compatto o del collettore
provario, con o senza unità base genius (modulo regolatore e comando), Veltamat 230
standard, Veltamat 24 e delle sottostazioni di regolazione ERS. Materiale costituito da lamiera
di acciaio zincata e lamiera con verniciatura epossidica. Altezza regolabile da 740-825 mm.
Profondità regolabile da 110-160 mm. Altezza dal solaio grezzo variabile da 100-220 mm.
a) Larghezza interna del telaio di 410 mm. Larghezza della cornice perimetrale di 455 mm.
Larghezza della nicchia di 430 mm. Altezza della nicchia variabile da 750-835 mm. – Peso di
10,30 kg/pz. Marca Velta O/ST1 art. 5104101 o prodotto equivalente;
b) Larghezza interna del telaio di 610 mm. Larghezza della cornice perimetrale di 655 mm.
Larghezza della nicchia di 630 mm. Altezza della nicchia variabile da 750-835 mm. Peso di
13,600 kg/pz. Marca Velta O/ST2 art. 5104102 o prodotto equivalente:
c) Larghezza interna del telaio di 760 mm. Larghezza della cornice perimetrale di 805 mm.
Larghezza della nicchia di 780 mm. Altezza della nicchia variabile da 750-835 mm. Peso di
16,200 kg/pz . Marca Velta O/ST3 art. 5104103 o prodotto equivalente.
- Filtro a Y in ghisa con cestello in acciaio INOX conforme alle norme UNI PN16 per
impianti acqua calda o fredda, fornito in opera con controflange e accessori. Filtro a Y in
ghisa DN80.
- Sistema di riscaldamento e raffrescamento a pavimento con differenti interassi tra le
tubazioni, in funzione della potenzialità e del fabbisogno termico, con temperatura superficiali
del pavimento entro limiti fisiologicamente ammissibili, massima resistenza termica del
rivestimento 0,15 mq K/ W, composto da tubazione Velta Plus PE-Xa 151, reticolato ad alta
pressione brevetto Engel in triplo strato secondo DIN 16892 e DIN 4729, a tenuta di ossigeno
secondo DIN 4726, reg. nr 3V019 diametro 17 mm. x 2 mm.; rete di supporto in filo liscio di
diametro 3 mm. Sistema Velta Calore o sistema equivalente.
C.05.3 Macchine termiche e accessori
- Gruppo polivalente GP1 super silenziato del tipo con condensazione ad aria e ventilatori del
tipo assiale costituito da:
1. Compressore ermetico Scroll completo di protezione del motore contro le
sovratemperature, sovracorrenti e contro temperature eccessive del gas di mandata, montato
su gommini antivibranti e completo di carica olio;
89
2. Evaporatore scambiatore del tipo a piastre, stampate e saldobrasate, in acciaio AISI 316,
dotato di isolamento anticondensa in poliuretano a cellule chiuse, per produzione di acqua
refrigerata;
3. Condensatore in acciaio inox AISI 316 di tipo a piastre stampate e saldobrasate, dotato di
isolamento anticondensa in poliuretano a cellule chiuse per la produzione di acqua calda di
riscaldamento, con pressostato differenziale lato acqua fornito di serie, resistenza antigelo e
protezione scambiatore interno;
4. Ventilatori assiali di tipo EC con motore sincrono brushless a commutazione elettronica ed
inverter incorporato;
5. Circuito frigorifero provvisto di filtro deidratare, pressostato di sicurezza alta pressione,
elettrovalvole solenoidi, valvola inversione ciclo a 4 vie, valvole di espansione termostatiche
con equalizzatore, indicatore di passaggio del liquido e di umidità, sicurezza contro le sovra
pressioni, pressostato di sicurezza bassa pressione, ricevitore di liquido, valvola di non
ritorno, separatore di liquido;
6. Quadro elettrico comprendente, fusibili compressore e ventilatori, contattore di comando
compressore, trasformatore di isolamento per l'alimentazione del circuito ausiliario, contattori
di comando ventilatori. La sezione di controllo comprende il display per la visualizzazione dei
valori impostati e dei codici guasti, la centralizzazione degli allarmi con eventuale
trasferimento a distanza, il comando ON/OFF a distanza, il contatore di funzionamento
compressori e macchina, la protezione e la temporizzazione del compressore, la regolazione
proporzionale della temperatura dell’acqua, la porta seriale per comunicazione a distanza, il
comando pompa di circolazione del circuito dell’acqua, il controllo rotazione automatica degli
avviamenti dei compressori, il sistema di autodiagnosi con visualizzazione immediata del
codice guasto.
Dimensioni (LUxPxH): 2500x1100x2490, peso: 1406 kg.
Tipo RC group mod. Trilogy BI 150 P2 F3 o apparecchiatura equivalente.
- Elementi in campo per il comando, il controllo e la regolazione dell'impianto di
condizionamento costituiti da 2 servocomandi rotativi per serrande modulante,
tipo
SIEMENS o apparecchiatura equivalente.
- Elettropompa con bocche in linea DN 50, 4 poli, 2,2 kW 400 V, con grado di protezione del
motore IP55, motore IE2 secondo regolamento CE n. 640/2009 e IEC 60034-30, girante in
acciaio inox AISI 316, corpo pompa in ghisa. Elettropompa "P1" provvista di convertitore di
frequenza Hydrovar e n.2 trasduttori di pressione.
90
Circuito "A" Portata: 25.000 l/h Prevalenza: 130 kPa Motore: 2,2 kW. Marca LOWARA mod.
FCE4HA-50-250/22/P o apparecchiatura equivalente.
Circuito "B" Portata: 33.000 l/h Prevalenza: 110 kPa Motore: 1,5 kWe. Marca LOWARA
mod. FCE4HA-65-200/15/P o apparecchiatura equivalente
- Eliminatore d'aria con grande capacità di scarico, con corpo e coperchio in ottone, otturatore
gommato con viton, filtro e galleggiante in acciaio inox. Temperatura di esercizio compresa
tra -20 e + 120°C, pressione nominale: PN16, attacchi di entrata 3/4" femmina, scarico 3/8"
femmina. Marca Caleffi mod. 501Maxcal o apparecchiatura equivalente.
- Stabilizzatore automatico di portata con cartuccia in acciaio e valvola a sfera, leva estesa,
corpo in ottone, cartuccia autoflow in acciaio inox. Pressione massima di esercizio: 25 bar,
campo temperatura: 0-110°C, portata: 0,12-15,5 mc/h. Marca CALEFFI Autoflow cod.
120171 DN 32 o apparecchiatura equivalente.
- Stabilizzatore automatico di portata con cartuccia in acciaio e valvola a sfera, leva estesa,
corpo in ottone, cartuccia autoflow in acciaio inox. Pressione massima di esercizio: 25 bar,
campo temperatura: 20-110°C, portata: 18-22 mc/h. Marca CALEFFI Autoflow cod. 103121
DN 80 o apparecchiatura equivalente.
- Umidificazione ad acqua a perdere a pacco evaporante, di spessore 100 mm., efficienza
68%, separatore di gocce 2 pieghe in PVC, bacinella in acciaio zincato da inserire nell'UTA
LORAN CTL 240 esistente.
- servomotore termico TA-230 Typ2, per l'azionamento dei detentori di ritorno montati sui
collettori Velta, con indicazione corsa, cavo di collegamento di 1,0 m., conforme alle norme
CE, grado di protezione IP54, assorbimento massimo di 0,2 A, tensione nominale di 230 V,
50Hz, chiuso senza corrente, peso 0,080 kg/pz, completo di collegamenti elettrici. Tipo Velta
art. 4272402 o prodotto equivalente.
- Serbatoio inerziale verticale in acciaio zincato, a pressione massima di 6 bar, valvola di
sicurezza, per condizionamento e riscaldamento, con isolamento termico in schiuma
poliuretanica e finitura in lamierino di alluminio, di capacità da 750 l.
- Bocchetta di mandata aria pedonabile, di esecuzione speciale, per il montaggio a terra in
esecuzione a nastro, con alette profilate orizzontali fisse sul lato frontale. Telaio ed alette in
alluminio anodizzato E6/EV1 complete di serranda a scorrimento in acciaio elettrozincato SSK. Marca SCHAKO 1500x325 mm. o prodotto equivalente
- Estrattore a cassonetto con ventilatore a doppia aspirazione, motore equipaggiato di supporti
antivibranti, portelle di ispezione, motore predisposto a doppia alimentazione 380 V 50 Hz
con grado di protezione IP 54, a cassonetto fino a 600 mc/h
91
- telecomando/sonda ECA 62 da installare nel locale di riferimento per funzionamento in
raffrescamento del termoregolatore Veltamat 4D e 4DPlus, al fine di rilevare la temperatura e
l’umidità ambiente, attivare la compensazione sul calcolo della temperatura di alimentazione
dell'impianto in riscaldamento e il calcolo della temperatura di condensa dell'ambiente di
riferimento in raffrescamento. Tipo Velta art. 4260412 o prodotto equivalente.
- Software H 22 caldo/freddo specifico per termoregolatore digitale Veltamat 4D, gestione di
un circuito miscelato per l'alimentazione di un sistema a pavimento sia per il riscaldamento in
funzione delle condizioni climatiche esterne, sia per il raffrescamento in funzione delle
condizioni termoigrometriche interne in base ai dati rilevati dalla sonda telecomando ECA 62,
per il mantenimento della temperatura ambiente costante mediante la variazione della
temperatura dell'acqua di alimentazione (temperatura media). Tipo Velta art. 4260502 o
prodotto equivalente.
- Sottostazione di regolazione da centrale Velta per la regolazione della temperatura di
alimentazione dell'impianto di riscaldamento e raffrescamento a pavimento, installazione in
centrale termica. Tipo Velta art. 4266115 o prodotto equivalente.
- Termostato limite di massima temperatura contatto per spegnimento della pompa in caso di
superamento della temperatura limite di mandata, con fascetta di attacco alla tubazione.
Campo di taratura da 30 - 70°C, taratura di fabbrica a 65°C, conforme alle norme CE e del
peso di 0,150 kg/pz. Tipo Velta art. 4200024 o prodotto equivalente.
- Unità base di regolazione singolo ambiente Velta Genius EVO, per la ricezione del segnale
radio delle sonde ambiente Velta Genius EVO, l'elaborazione dei valori trasmessi ed il
comando dei servomotori per il controllo della portata nei circuiti, di dimensioni 350x118x68
mm. Tipo Velta art. 4300100 o prodotto equivalente.
- Ricevitore esterno Velta Genius Evo collegato all'unità base mediante apposito cavo lungo
5,0 m, di dimensioni: mm. 107x83x40 mm.; peso: 1,92 kg/pz. Tipo Velta art. 4300115 o
prodotto equivalente.
- sonda ambiente T/U di temperatura operativa e umidità senza fili Velta Genius EVO, per la
misura della temperatura operativa in ambiente tramite semisfera e dell'umidità relativa, e con
trasmissione dei dati all'unità base via radio senza cavi di collegamento per il controllo della
temperatura ambiente e a Velta Genius relè remoto per il controllo del terminale per la
deumidificazione, in raffrescamento spegnimento dei circuiti associati al superamento del
limite di sicurezza di umidità impostato. Tipo Velta art. 4300116 o prodotto equivalente.
C.05.4 Componenti elettrici
92
- Quadro elettrico generale CDZ, in lamiera metallica per appoggio a pavimento, IP55, di
dimensioni 1650x2000x500mm. Completo delle apparecchiature di comando e protezione
come da schema elettrico unifilare.
- Cavo in corda rigida di rame rosso ricotto isolato in gomma EPR, FG7 OM1, non
propagante di incendio per tensioni nominali 600/1000 V: Unipolare di sezione 1x70 mm²;
unipolare di sezione 1x35 mm²; quadri polare di sezione 4x2,5 mm²; quadripolare di sezione
4x6 mm²; quadripolare di sezione 4x25 mm².
- Canale portacavi realizzato in lamiera di acciaio zincato di spessore 1.5 mm., piegata di
altezza laterale pari a 75 mm., da mm. 200
- Tubo per impianti elettrici protettivi isolanti del tipo rigido pesante in PVC piegabile a
freddo, di diametro mm. 25; diametro mm. 32; diametro mm. 50.
- Cassetta di derivazione e contenimento stagna da parete, con coperchio a vite e passacavi,
grado di protezione IP 55, da mm. 100x100x50; mm. 150x110x70; mm. 190x140x70
- Apparecchi di comando rotativi stagni con dischi portacontatti in materiale isolante
termoindurente autoestinguente e contatti in argento a doppia rottura, con manovra in metallo
e grado di protezione IP 65. Interruttore da incasso: 3x25 A dimensioni 100x100 mm.
- Collegamenti equipotenziali con corda di rame stagnata con fili elementari da diam. 0,1 mm.
e terminali in tubo compresso. Sezione 35 mm².
C.05.5 Impianto di spegnimento e accessori
- Realizzazione del collegamento alla esistente rete antincendio mediante la fornitura e posa in
opera di collare di presa DN 80.
- Tubo in polietilene PE 80 per linee di impianti, con valori minimi di MRS di 8 Mpa destinati
alla distribuzione dell'acqua prodotti in conformità alla UNI EN 12201:2004, del diametro
esterno 75 mm. e spessore 4,5 mm.
- Tubo d'acciaio zincato per linee, del tipo FM - ISO R 65 serie leggera II, di diametro
nominale 1"1/2.
- Cassetta da incasso per idranti, a muro da interno a parete "linea Rodi" - Giugiaro Design"
composta da: cassetta a parete a bordi arrotondati DN 45 in acciaio al carbonio verniciato di
mm. 650x370x180 con portello a doppio guscio rinforzato; cassetta a parete bordi arrotondati
N 45 in acciaio al carbonio verniciato di cm. 50x70x80 con portello realizzato con processo di
termoformatura a doppio guscio rinforzato. Finitura in grigio antracite metallizzato inserto
trasparente in policarbonato. Tubazione flessibile mod. ABPU dotata di raccordi realizzati in
ottone; raccordatura a norma UNI 7422; lancia a effetti multipli rubinetto idrante; sostegno
per tubazione di colore rosso, cornice coprifilo per incasso idranti a muro "Linea Rodi 93
Giugiaro Design ", realizzata in lamiera i acciaio, fissaggio alla cassetta mediante linguette a
scomparsa integrate nella struttura.
- Estintore a polvere, omologato secondo DM del 20/12/82, con valvola a pulsante, valvola di
sicurezza a molla e manometro di indicazione di carica e sistema di controllo della pressione
tramite valvola di non ritorno Da 6 kg, classe 34° 233BC
- Adeguamento e riconfigurazione della centralina antincendio già installata, compreso ogni
accessorio
- Porta tagliafuoco per l’ingresso e l’interno dei locali della centrale termica ed elettrica, a due
battenti omologata a norme UNI 9723 e alle certificazioni di prodotto ISO 9001, completa di
maniglione antipanico a barra orizzontale basculante in acciaio cromato, di colore avorio
chiaro realizzata con telaio presso-piegato spessore 2 mm. e completa di guarnizioni, posta in
opera compreso le opere murarie con le seguenti dimensioni di foro muro di m. 1,40 x 2,00;
C.05.6 Impianto di rilevamento incendio e accessori
- software di configurazione sistema FAP500 (CDS). Modello SOFT/FAP500 della ELKRON
o prodotto similare.
- alimentatore supplementare da 5 A 24 Vdc. completo di 2 batterie da 12V 17Ah. modello
82450 BG della ELKRON o prodotto similare.
- Rilevatore ottico puntiforme di fumo digitale basato sull'effetto tyndall, a basso profilo, con
circuito di autoapprendimento. Dotato di led bicolore posto sulla calotta, tipo FDO500 della
ELKRON o prodotto similare.
- Basi standard per rivelatori digitali serie FAP500 Modello SD500 della ELKRON o
prodotto similare
- Base per la connessione del rilevatore puntiforme di fumo e/o di calore digitale serie
FAP500 alla centrale, con uscita dedicata per ripetitore ottico. Modello SD500R della
ELKRON o prodotto similare.
- Ripetitore ottico per rivelatore digitale. Modello LR500SI della ELKRON o prodotto
similare.
- Pulsante di allarme incendio digitale a riarmo manuale, completo di circuito di
autoapprendimento. Modello FM500 della ELKRON o prodotto similare
- Modulo digitale polivalente a 1 ingresso e 1 uscita, programmabile tramite centrale per la
funzione di modulo di uscita, ingresso per contatti puliti stabili o ingresso per contatti
impulsivi. Isolatore di Corto Circuito Intergrato. Modello IO500 della ELKRON o prodotto
similare.
94
- Targa ottico/acustica monofacciale con tensione di alimentazione 12-24V, assorbimento in
allarme 100 mA, pressione acustica 85 db a 1 m., grado di protezione IP40. Dotata di
Pittogrammi. Modello TM24 della ELKRON o prodotto similare.
- Box per la rivelazione in condotta composto da contenitore in materiale termoplastico e due
sonde in PVC per il prelievo del fumo. Modello R/820 della ELKRON o prodotto similare.
- Sirena autoalimentata da esterno in alluminio pressofuso, con flash di segnalazione.
Predisposta per il contenimento di una batteria 12 V 1,9 Ah. Potenza sonora 104 dB a 3 mt.
Tensione di alimentazione: 24 Vdc. Modello HP500F della ELKRON o prodotto similare.
- Linee per l’impianto di rivelazione incendi con cavo per impianto antincendio UNI
9795:2010 schermato, 2x1,50 mm²; diametro 8,20 mm., della BETACAVI o prodotto similare
per linee rivelazione; cavo per impianto antincendio UNI 9795:2010 secondo norma EN50200
non schermato, 2x1,50 mm²; della BETACAVI o prodotto similare, di diametro 8,20 mm.; per
linee attivazione in tubazione di diametro non inferiore a 20 mm. di pvc a vista e/o
sottotraccia e/o canale metallico.
C.05.7 Impianto antintrusione
- Rivelatore volumetrico a doppia tecnologia, microonde/infrarossi passivi, con circuiti
antiaccecamento e di memoria allarme, conforme CEI 79.2 II° . Livello circuito di
supervisione microonde, portata 15 m ad integrazione dei vani finestre scuderie 9,00 locali
tecnici 4,00.
- Telecamera CCD a colori 1/4", S-HAD, 470.000 pixels, frame integration, 2 Lux a colori 12
Vdc & 24Vac, (con trasformatore d'isolamento anti-ground loop), 5 W, 480 linee di
risoluzione orizzontale, con generatore di caratteri (12), sincronizzatore interno o linelock,
rapporto S/N > 50 dB, Zoom 220X autofocus (22X ottico 3,6~79,2 mm. F 1.6 e 10X digitale),
128 preset richiamabili manualmente, activity detector programmabile, convertitore A/D a 10bit ed elaborazione digitale del segnale, sistema automatico e manuale d'esposizione,
Backlight programmabile, controllo automatico di guadagno, controllo automatico del bianco,
preset a 3200K, 5600K o manuale), indirizzabile (0÷127) e parametrizzabile via RS 485, Ø
filtro 46 mm.
- Custodia da esterno termostatata, grado di protezione IP66, lunghezza 270 mm., corpo e
slitta interna in ABS, tettuccio fondo e staffa in alluminio pressofuso, completa di supporto e
snodo a parete, alimentazione 24 Vac, peso 3 Kg.
- Tastiera per inserzione allarme tipo KP 200D/I per centrale antintrusione complete di linea
di alimentazione.
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- Telecamera day&night della Panasonic o prodotto similare (art. WV-SP306E e art. WV-SP
105E), meccanico con sensore MOS 1,3 MegaPixels da 1/3" a scansione progressiva,
completa di supporto con snodo orientabile Silver.
- Sistema di registrazione digitale per network camera ed encoder della Panasonic o prodotto
similare (art. WJ-NV200/3TB) con risoluzione massima supportata in registrazione
1,3Mpixel. fornita con hard disk da 3 TB di capacità di memoria preinstallati. Completa di
software kit per Business Intelligence per WJ-NV200 (art. WJNVF20FE)
- Monitor a colori da 24" 16:9 serie ep/d2/490 TFT Full HD Orion della PANASONIC o
prodotto similare, con supporto da tavolo incluso e alimentazione 110-220Vac 50/60Hz.
- Fornitura e installazione di Software di centralizzazione via rete fino a 100 registratori serie
ND400, ND300, ND200, HD600, ed HD300 della Panasonic o prodotto similare. Compatibile
solo con sistemi operativi Windows Vista 32bit/64bit e Windows Seven 32bit/64bit.
- Tastiera di controllo seriale PSDATA della Panasonic o prodotto similare con interfaccia
RS485 e di rete Ethernet 10- 100BaseT/Tx.
- Centrale di allarme della Elkron o prodotto similare, 8 ingressi programmabili + 1 ingresso
sabotaggio, di base ; espandibili sino a 64, 6 uscite programmabili ( 2 relè + 4 OC), di base;
espandibili sino a 27.
- Interfaccia, della Elkron o prodotto similare, collegabile alla centrale predisposta per la
connessione ad una rete LAN Completo di ogni accessorio
- Software per la telegestione delle centrali ELKRON o prodotto similare, gestione chiamata e
ricezione d'allarme.
- Lettore chiave di prossimità, della Elkron o prodotto similare, 5 led, di cui 4 led per la
visualizzazione stato sistema e 1 di memoria allarme, 2 ingressi a bordo, programmabili.
- Chiave di prossimità 125 KHz (con oltre 281.000 miliardi di combinazioni), in ABS. Grado
di protezione IP68 - IK08 . Completo di ogni accessorio
- Espansione parallela della Elkron o prodotto similare, collegabile sul BUS del sistema,
dotata di 8 ingressi e 1 sabotaggio, a 3 uscite programmabili, con contenitore plastico da
parete per alloggiamento dell’espansione.
- Scheda di sintesi vocale collegabile alla centrale su apposito connettore.
- Modulo GSM, della Elkron o prodotto similare, con antenna alloggiabile all'interno della
centrale.
- Contatto da superficie di media sicurezza.
- Lente trifunzionale della Elkron o prodotto similare, di portata: 15 m. (lente volumetrica);
15 m. (lente a tenda); 25 m. (lente long range). Copertura di 90°.
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- Microfono selettivo della Elkron o prodotto similare per protezione di mezzi forti, strutture
in cemento armato, con tecnologia a microprocessore, 2 canali di rilevazione, autotest ciclico.
- Sirena in alluminio pressofuso della Elkron o prodotto similare da 106 dB a 3 m, 16 suoni
programmabili, conteggio suonate, funzione di blocco iniziale, gabbia antisfondamento,
protezione antischiuma, antiperforazione, con batteria da 12V.
- Sirena da interno in contenitore metallico della Elkron o prodotto similare, con pressione
acustica di 111 dB ad 1 m., in contenitore metallico.
- sistema di cablaggio strutturato, cat.6, costituito da: 1 armadio a pavimento 42 unità Rack
con porta frontale, in vetro temperato, porta posteriore in lamiera, basamento integrato,
pannelli laterali asportabili, serratura di sicurezza, ventole di raffreddamento e ripiani; 6
pannelli completi di permutazione, cat.6 da 24 porte; 6 pannelli passacavo per armadio Rack;
2 blocco prese di alimentazione per unità Rack:; 1 gruppo di continuità UPS da 1000VA.
Il Gruppo di progettazione
arch. Catello Pasinetti, coordinatore
arch. Anna Capuano
arch. Donato Calicchio
arch. Paolo Mascilli Migliorini
ing. Antonio Mariano
dott. Gina Ascione
dott. Annalisa Porzio
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