Atlas Copco Italia News | Anno 4 n.1 | Gennaio 2014 NEWSLETTER Marco Gravina, il nuovo timoniere del Service Sappiamo che l’assistenza relativa all’attività dei prodotti (qualsiasi prodotto) operativi sul mercato rappresenta un’opzione irrinunciabile per l’azienda utente che deve poter contare sulla continuità di risultato del suo investimento. Fino a non molto tempo fa (e ancora oggi per molti) il servizio di manutenzione era un male necessario. La macchina dopo un tot numero di ore si rompeva come effetto di un ineludibile parte del processo. Oggi le cose non vanno più così. Si punta a prevenire, si tengono d’occhio molti più standard, si vuole l’efficienza ma si guarda anche al risparmio, alla durata, alla sicurezza, al mantenimento della qualità iniziale. Il tecnico non è più solo un tecnico ma un consulente che rappresenta un partner. Per una realtà come la nostra quest’area rappresenta una grande risorsa nella valorizzazione dei rapporti con il cliente: la vendita ha una sua ciclicità, il service è una costante relazionale. Gli uomini che compongono e quelli che guidano questi settori sono quindi per noi di importanza assoluta e quindi di pari livello deve essere il loro valore. Il nostro ultimo Business Line Manager Aftermarket, Richard Jeske, italianissimo nonostante le indubbie origini nordeuropee, è stato destinato alla guida di Atlas Copco Austria, che comprende anche le realtà slovena e croata. Un incarico prestigioso che mitiga il nostro rammarico nella convinzione di avere a suo tempo operato una scelta decisamente interessante. Richard ci lascia in eredità il cambiamento. Questa è stata la sua mission: allargare l’orizzonte adeguando la squadra. Questa è il testimone che passa al suo successore, Marco Gravina, un giovane di indiscusse qualità che incontrerete a pagina 6. seguendo la sua intervista. La sua mission è il consolidamento. Quello di Richard è stato lo start-up, quella di Marco sarà la procedura. Come sostiene lui stesso sono le procedure che garantiscono uno standard qualitativo elevato, realizzato da una struttura efficiente e non da eccellenti individualità.. Giovanni Valent Manuale dell’aria compressa In questo numero la 3a Dispensa. Potrete completare la raccolta con le successive uscite sempre abbinate alla newsletter Atlas Copco Divisione Compressori S S Z E Zoom Il consueto appuntamento novembrino con Ecomondo, ci ha consegnato la seconda edizione degli Stati Generali della Green Economy, promossi dal Consiglio Nazionale della Green Economy, composto da 66 organizzazioni di imprese rappresentative del settore in Italia... Servizi Dopo anni di significativa esperienza nel mondo del Lean Manufacturing e del Logistic Management, Marco Gravina è arrivato in Atlas Copco Compressor Technique Italia nel 2011 come Sales Manager Aftermarket. Recentemente nominato a capo dell’intera Business Line... Eventi Nello scorso mese di novembre, la Divisione Industrial Air ha promosso due Customer Days dal titolo “Sempre un passo avanti”, con l’intento di presentare nuovi prodotti, tecnologie e applicazioni che si collocano all’avanguardia in rapporto al trend del settore... Sociale Lo scorso mese di settembre si è tenuta l’edizione 2013 di World Water Week, l’appuntamento mondiale sui temi dell’acqua organizzato a Stoccolma dallo Stockholm International Water Institute (Siwi). L’evento ha coinvolto più di 2600 partecipanti, provenienti da 130 Paesi... pag. 4-5 pag. 6 pag. 10 pag. 13 Incontri di GRUPPO | AtlasCopcoNEWSLETTER | 2 gennaio 2014 Ricerca & Innovazione per dare certezze al futuro La lunga storia Atlas Copco, ricca di successi, è piena di prodotti innovativi. Nel 1936 fummo pionieri nel settore minerario con una rivoluzionaria perforatrice che ha portato a una maggiore velocità di perforazione della roccia più resistente. Nel 1949 presentammo il primo compressore diesel portatile completamente raffreddato ad aria con minori necessità di manutenzione. Nel 1966 lanciammo i primi demolitori idraulici prodotti in serie che resero più semplice la demolizione di rocce e di strutture di calcestruzzo. Giusto per fare alcuni esempi. La capacità di innovare di ingegneri, addetti al marketing e alle vendite, che identificarono i bisogni di questi prodotti e svilupparono la loro realizzazione all’interno dell’attività Atlas Copco di allora, è alla base del nostro ruolo di leader dell’industria globale quale siamo noi oggi. L’innovazione di prodotto resta la chiave del nostro futuro. Prodotti che aprono nuove strade - vuoi perché richiedono meno energia, perché sono più potenti, più sicuri per l’operatore o più ergonomici - sono fondamentali per diverse ragioni: migliorano la produttività dei nostri clienti consolidando il nostro rapporto con loro e motivano la nostra intera organizzazione, in particolar modo, la forza vendita. E non dimentichiamo che migliorando i nostri prodotti contribuiamo a rendere migliore il mondo. I compressori di oggi hanno bisogno solo dell’11% dell’energia richiesta 90 anni fa. L’innovazione continua va di pari passo con la produttività sostenibile. Atlas Copco ha un impegno a lungo termine per la ricerca e lo sviluppo. Noi collaboriamo con molte università per promuovere la preparazione di nuovi ingegneri. Accogliamo i ricercatori esterni ad Atlas Copco Incontri di GRUPPO | AtlasCopcoNEWSLETTER | 3 gennaio 2014 RONNIE LETEN, MANAGER DELL’ANNO Lo scorso 8 gennaio il magazine economico belga “Trends Tendances” ha nominato Ronnie Leten, CEO Atlas Copco, “Manager dell’Anno”. “Questo titolo è un grande onore per me ed è un fiore all’occhiello per tutti i dipendenti del Gruppo, impegnati ogni giorno per far diventare Atlas Copco l’azienda di successo che è oggi. Con orgoglio continuo ad esserne ambasciatore nel mondo, sapendo di poter contare su ognuno di loro per costruire il futuro della Compagnia… perché, dopotutto, ‘c’è sempre un modo migliore”. Ronnie Leten, President and CEO del Gruppo AC che ci contattano attraverso il nostro sito per sottoporci le loro idee. Siamo certi di avere l’organizzazione adatta per arrivare dall’idea al prodotto finito. Anche l’interazione con i nostri clienti più esigenti rappresenta una fonte e una guida per l’innovazione. Nel 2012 abbiamo aumentato del 24% i nostri investimenti in ricerca e innovazione. attraverso le acquisizioni. Quando, nel 2011, acquisimmo l’industria manifatturiera tedesca SCA con essa prendemmo adesivi e sigillanti di alta qualità. Questi prodotti stanno registrando una crescente richiesta di mercato dovuta all’aumento di uso di materiali leggeri nel settore automobilistico e in altre attività industriali. Recentemente abbiamo lanciato alcuni grandi, nuovi prodotti che sono il frutto del nostro duro lavoro di Ricerca e Sviluppo. Il compressore GA VSD+, che riduce circa della metà il consumo di energia rispetto ai compressori tradizionali, ha ottenuto un immediato successo sul mercato. Un altro recente esempio è rappresentato dalla “linea verde” di dumper e pale LHD elettrici da miniera: la minore emissione di gas di scarico fa si che si riduca la necessità di ventilazione in galleria, con una conseguente diminuzione dei costi legati a questo aspetto. Forbes, la celebre rivista economica internazionale, anche quest’anno ci inserisce tra le prime 100 società innovative del mondo. Siamo orgogliosi e felici Talvolta i prodotti innovativi sono arrivati di questo rinnovato riconoscimento ma siamo anche consapevoli del duro lavoro che serve per continuare a rimanere all’avanguardia nel processo innovativo. Siamo orgogliosi dei nostri prodotti ma dobbiamo continuare a lavorare in questa direzione per avere la certezza di rimanere innovativi: questa sarà sempre la vera chiave per garantirci un futuro ricco di successi. Ronnie Leten Presidente e CEO Atlas Copco ZOOM | AtlasCopcoNEWSLETTER | 4 gennaio 2014 Green economy: una risposta possibile alla crisi Il consueto appuntamento novembrino con Ecomondo, ci ha consegnato la seconda edizione degli Stati Generali della Green Economy, promossi dal Consiglio Nazionale della Green Economy, composto da 66 organizzazioni di imprese rappresentative del settore in Italia, in collaborazione con i Ministeri dell’Ambiente e dello Sviluppo Economico. Dieci gruppi di lavoro hanno realizzato “Il pacchetto di misure per un green new deal per l’Italia” che, nel proporre le azioni da intraprendere, agisce da stimolo indicando la green economy come una possibile via d’uscita dell’Italia dalla crisi economica. “Per affrontare la crisi italiana servono misure innovative che, senza aumentare né il debito pubblico né la pressione fiscale, riducano i costi economici e ambientali, producano benessere, attivino nuovo sviluppo durevole, ripresa degli investimenti e occupazione”. Con questa premessa il Consiglio Nazionale introduce il decalogo di interventi da sostenere per attivare un vero e proprio Green New Deal per l’Italia. In sintesi la piattaforma proposta: 1) Attuare una riforma fiscale ecologica rivolta allo sviluppo di investimenti e occupazione green. Si parla di eliminazione di incentivi a favore di attività a impatto negativo sull’ambiente; riesame della spending review nella stessa ottica; misure di fiscalità ecologica ((carbon tax, raod pricing, ecc.); incremento della quota del fondo regionale finanziato dal tributo discariche per sostenere la deducibilità fiscale di investimenti finalizzati all’innovazione tecnologica e riduzione del cuneo fiscale. 2) Attivare programmi per un migliore utilizzo del- le risorse europee e una crescita di finanziamenti rivolti a progetti italiani. Sviluppare strumenti finanziari basati sul principio “payment by result” per ridurre il costo del denaro, favorire la partnership pubblico-privato, stimolare una crescita green qualitativa, aumentare gli appalti pubblici verdi di beni e servizi, rafforzando la governance del sistema. 3) Ridurre i costi per sostenere gli investimenti per le infrastrutture verdi, la difesa del suolo e delle acque. La via è quella della riduzione di gas serra per contenere la crisi climatica: infrastrutture verdi, parchi, giardini ma anche pareti e tetti verdi e, più in generale, reti di aree naturali e seminaturali; prevenzione del dissesto idrogeologico attraverso finanziamenti sottratti al vincolo del patto di stabilità; piena operatività ai distretti idrografici con i fondi strutturali 2014-2020, assicurando all’irrigazione un elevato utilizzo delle acque reflue depurate; adeguati sistemi di misurazione per canoni e tariffe di acque pubbliche e servizio idrico integrato e risparmio idrico con azioni premiali come l’introduzione dei certificati blu. 4) Varare un programma nazionale per efficienza e risparmio energetico. L’innalzamento al 65% per gli interventi di riqualificazione energetica va reso permanente. Il recepimento della Direttiva 27/2012 è un’occasione per promuovere una Roadmap con ZOOM | AtlasCopcoNEWSLETTER | 5 gennaio 2014 obiettivi vincolanti al 2030 per l’efficienza energetica, comprensivo della riqualificazione del parco edilizio con finanziamenti sostenuti dal risparmio energetico pluriennale e applicazione dei contratti servizio energia con IVA 10% per il settore privato. Fondo di garanzia per reti di teleriscaldamento da inserire tra i servizi urbani di base. Audit energetici a favore delle PMI per individuare sprechi. 5) Sviluppare il riciclo dei rifiuti. Modificare la Tares con un meccanismo che premi chi conferisce i rifiuti in modo differenziato. Incoraggiare il riciclo e la sua priorità rispetto al recupero energetico e scoraggiare lo smaltimento in discarica. 6) Promuovere il rilancio degli investimenti per lo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili fissando un obiettivo 2030 sostenuto da un fondo di garanzia con la Cassa Depositi e Prestiti, detrazioni fiscali, un’integrazione delle incentivazioni efficienza energetica/fonti rinnovabili, un utilizzo sostenibile di biocarburanti per la mobilità, conclusione del processo di liberalizzazione e potenziamento della ricerca. 7) Attuare programmi di rigenerazione urbana, recupero di edifici esistenti, aree industriali dismesse, bonifiche limitando il consumo di suolo non urbanizzato e tutelando la produzione agricola. Servono semplificazioni e procedure più rapide e processi partecipativi per lo sviluppo delle città intelligenti e sostenibili (Smart City). 8) Istituire un Fondo Nazionale per la mobilità sostenibile per il periodo 2014-2020 con i proventi di pedaggi stradali e accise sui carburanti per favorire la diffusione di veicoli ad alta efficienza e basse emissioni (gas, ibridi, elettrici), la sostituzione di vecchi autobus con mezzi a bassa emissione, l’adeguamento delle infrastrutture ferroviarie per il trasporto metropolitano dei passeggeri e intermodale delle merci, piste ciclabili e percorsi a priorità pedonale, crescita del telelavoro e del trasporto condiviso. 9) Sostenere l’orientamento biologico dell’agricoltura di qualità, di filiera corta. Con la detrazione fiscale favorire le iniziative private dirette a valorizzare la multifunzionalità dell’a- gricoltura come strumento di organizzazione, manutenzione e fruizione del territorio. 10) Attivare un piano nazionale per l’occupazione giovanile green riducendo, almeno per tre anni, il prelievo fiscale e contributivo per l’impiego, dando più forza al manifatturiero Made in Italy, associato alla bellezza e alla qualità ecologica attraverso una riallocazione verde degli incentivi distribuiti all’industria in vari modi. Avviare un programma di riqualificazione ambientale degli impianti e delle produzioni a elevato impatto promuovendo l’innovazione dei processi produttivi. Promuovere il Made “Green” in Italy con la qualificazione in chiave ambientale delle aree industriali favorendo l’attrattività dei territori. Sostegno alle start-up di imprese giovanili. gennaio 2014 SERVIZI | AtlasCopcoNEWSLETTER | 6 IL NOSTRO IMPEGNO? FARE LA DIFFERENZA Dopo anni di significativa esperienza nel mondo del Lean Manufacturing e del Logistic Management, Marco Gravina è arrivato in Atlas Copco Compressor Technique Italia nel 2011 come Sales Manager Aftermarket. Recentemente nominato a capo dell’intera Business Line ha già una chiara visione degli obiettivi e dell’evoluzione della sua Organizzazione. Marco Gravina Stiamo parlando di una struttura di Service capillare che vanta un team di Operations, Competence, Sales & Marketing, conta oltre 60 tecnici specializzati e si rapporta con più di 50 tra Concessionari e Rivenditori autorizzati. Un’organizzazione complessa con un comune obiettivo: mettere il Cliente al centro! Cosa significa per voi “mettere il Cliente al centro”? “I criteri che contano nella valutazione del Servizio sono quelli definiti dai Clienti. Le percezioni dipendono dal livello delle risposte rispetto alle aspettative. Solo l’insindacabile giudizio del Cliente può darci la certezza di aver fatto il nostro lavoro come lui se lo aspettava. I feedback che riceviamo dai nostri Clienti attraverso il sondaggio di misurazione della loro soddisfazione -NPS- sono per la quasi totalità ottimi, l’obiettivo è l’ottimo assoluto”. Qual è l’approccio al mercato e il vostro modo di fare Service? “Quello della produttività sostenibile è un impegno istituzionale di Atlas Copco, e noi siamo sul campo tutti i giorni per mettere in pratica questo principio, ascoltando i nostri Clienti. Grazie ai numerosi punti di contatto di cui disponiamo non possiamo ignorare che oggi la crescente presa di coscienza delle tematiche ambientali e della sicurezza, combinata alla crisi del tessuto produttivo, porta le Aziende verso una manutenzione più sostenibile e, quindi, più orientata alla prevenzione che alla riparazione del guasto. Chi compra non è interessato unicamente alle caratteristiche e al prezzo del Compressore o del “Sistema Aria Compressa” ma sceglie anche la Consulenza, l’Assistenza e il Servizio che gli saranno garantiti considerando, quindi, l’intero Ciclo di Vita del Prodotto e i relativi costi. Ambiente, salute, sicurezza ed energia determinano un profondo cambiamento nella programmazione e qualità del Servizio. I sistemi diagnostici integrati nelle macchine provocano una riprogettazione del programma di manutenzione. La capacità di monitoraggio continuo permette di individuare eventuali anomalie, aiuta ad anticipare, ritardare o addirittura cancellare interventi di manutenzione non necessari: una programmazione totalmente aderente al modello competitivo e produttivo del nostro Cliente”. In che modo la sua Organizzazione evolve e si plasma a queste esigenze? “Mettendo realmente il nostro Cliente al centro”.Non più semplici manutentori passivi, dedicati alla regolazione di parametri o all’esecuzione di piccoli interventi di manutenzione preventiva ma Partner attivi dei nostri Clienti. Per i nostriTeam reclutiamo persone appassionate, interattive, coinvolte, volenterose di contribuire al processo di miglioramento continuo dell’offerta al Cliente. Consulenti che decidono e propongono in modo consapevole e informato programmi e aggiornamenti intelligenti degli interventi di manutenzione capaci di restituire al Cliente il massimo risparmio possibile”. Riassumendo... “Vogliamo fare la differenza. Vogliamo essere sempre un’esperienza positiva!” PRODOTTI | AtlasCopcoNEWSLETTER | 7 gennaio 2014 I nuovi generatori: purezza e produttività Atlas Copco presenta tre nuove soluzioni dedicate alla produzione on site di azoto e ossigeno. Produrre gas on site significa abbattere i costi operativi e utilizzare la rete di aria compressa esistente. Elevate purezze e produttività a basso costo, sia per le grandi che per le piccole portate, sono il punto di sintesi garantito da questa nuova gamma di generatori. La produzione di gas on site è più sostenibile e meno costosa dell’approvvigionamento tramite bombole o serbatoi in quanto elimina i costi amministrativi dovuti al riordino, trasporto, stoccaggio e movimentazione delle bombole. Con l’autoproduzione di gas la domanda di azoto è sempre soddisfatta, nel minor tempo possibile e al minimo costo. Koen Lauwers, Vice Presidente della Divisione Industrial Air di Atlas Copco, ha commentato: “Con questa nuova gamma di generatori, i nostri partner incrementeranno notevolmente la loro produttività. Attraverso l’autoproduzione aiuteremo i nostri clienti a sfruttare nuove opportunità di risparmio: collegando il loro sistema di aria compressa con la generazione di azoto e ossigeno, sulla base delle loro specifiche richieste”. Generatori di azoto a membrana. I generatori di azoto a membrana NGM Atlas Copco, grazie alla loro elevata efficienza ed affidabilità, sono ideali per applicazioni quali prevenzione degli incendi, gonfiaggio pneumatici, pulizia serbatoi e tubazioni e molte altre applicazioni per il settore oil e gas, l’industria mineraria e marina. L’NGM utilizza il processo di separazione dell’aria per produrre azoto. In ingresso al generatore abbiamo aria com- pressa e, dopo la separazione, azoto alla desiderata purezza. Il principio di funzionamento è il seguente: un fascio di fibre polimeriche realizza la scissione dell’aria e consente all’azoto di mantenere una direzione lineare mentre gli altri gas (come ossigeno, vapore acqueo e anidride carbonica) permeano la parete della membrana e vengono eliminati. La tecnologia a membrana genera azoto a una purezza regolabile e raggiunge portate fino a 500m³/h. Generatori di azoto PSA I generatori di azoto NGP con tecnologia PSA sono la soluzione migliore per quelle applicazioni che richiedono elevate purezze di azoto. Questi generatori lavorano sulla base della tecnologia Pressure Swing Adsorption (PSA) che sfrutta l’utilizzo di setacci molecolari di carbonio per assorbire molecole di ossigeno dall’aria compressa. Ogni generatore è formato da due torri che lavorano alternativamente per produrre un flusso continuo di azoto. Il risultato: azoto puro, con purezze regolabili (fino al 99,999%) e con portate fino a 1100 Nm³/h. Le applicazioni tipiche della NGP sono relative al settore degli imballaggi, stampaggio materie plastiche, metallurgia, elettronica e alla conservazione di frutta, alimenti e bevande e molti altri. Generatori di ossigeno PSA L’ossigeno ha un’importanza cruciale nel settore medicale, nell’agricoltura, nel trattamento delle acque reflue, nell’acquacoltura e nella produzione di ozono. Anche per i generatori di ossigeno OGP, il principio di lavoro si basa sulla tecnologia PSA, utilizzando però al loro interno per la separazione un materiale ottenuto chimicamente chiamato zeolite che realizza la separazione. In uscita dal generatore abbiamo ossigeno con una purezza regolabile tra 90% e 95% e flussi fino a 200Nm³/h. Una soluzione integrata Atlas Copco offre soluzioni di generatori di gas on site che si integrano perfettamente con l’impianto di aria compressa già esistente. Queste tre nuove gamme di generatori di azoto e ossigeno offrono portate e purezze adatte a qualsiasi applicazione industriale e permettono ad Atlas Copco di supportare i propri partner sia dal punto di vista dell’aria compressa che per la fornitura di gas per l’industria, oltre che per l’assistenza tecnica. PRODOTTI | AtlasCopcoNEWSLETTER | 8 gennaio 2014 Il percorso dell’innovazione nelle grandi portate Compressori centrifughi serie H in versione package Nuovi compressori centrifughi serie ZH I nuovi ZH355+ e 900+ alzano il livello di efficienza energetica, affidabilità e qualità dell’aria nelle medie e grandi portate. La nuova serie comprende modelli a due stadi di compressione con motorizzazioni da 355 a 560kW, per pressioni di esercizio da 3,5 a 4,6 bar(e), e a tre stadi con motorizzazioni da 400 a 900kW per pressioni di esercizio da 7 a 10,4 bar(e). 2013 I compressori Z sono i primi certificati Classe 0 dal TUV 2011 Compressori Z VSD, a velocità variabile 2006 1994 figlia del processo di innovazione, ci dia, puntuali, le risposte che aspettavamo. In realtà non è così. Siamo noi che ci adeguiamo alle sue proposte facendole immediatamente nostre. Ci sembra che i computer e tutto il mondo che si è creato intorno a essi fossero ineludibili ma non è così: fino a 50 anni fa non esistevano e potrebbero ancora non esistere, rimpiazzati da qualcos’altro che ci sembrerebbe altrettanto ineludibile e intorno al quale starebbe nascendo un altro modo di costruire il futuro. Quando perciò Atlas Copco innova, avendo nel risparmio energetico la stella polare del suo cammino, ha in mente quel futuro e non uno qualsiasi. L’accostamento alla soluzione ibrida automotive è nato proprio un giorno in FIAT Group a Mirafiori mentre Atlas Copco proponeva questa soluzione. La sovrapposizione dei concetti ha permesso una comprensione rapida e brillante soprattutto del fatto che avevamo un futuro in comune a cui guardavamo con proposte identiche. 1995 Compressore a vite oil- free della serie Z Compressori centrifughi multistadio 1987 Primo compressore a pistoni oil-free picchi di utenza. Utilizzando una sala compressori adatta a garantire il carico base accuseremmo una situazione di inadeguatezza ad affrontare i picchi. Se utilizzassimo solo una macchina versatile, capace di gestire al meglio i diversi carichi, risulterebbe del tutto sovradimensionata alla normalità del servizio. La soluzione? Una sala ibrida composta da compressori centrifughi ZH e a vite a velocità variabile ZR VSD. I compressori centrifughi, parzialmente flessibili, garantiscono, per le grandi portate, prestazioni al minimo costo energetico possibile, adatte alla gestione del carico base, i compressori a vite a velocità variabile, dotati di grande flessibilità, rappresentano la soluzione più idonea al carico variabile. Centonove anni dopo la nascita del primo compressore a pistoni oil free, cercando sempre l’innovazione verso il risparmio energetico, Atlas Copco ha lanciato una nuova gamma di compressori centrifughi a più alta efficienza che rendono assolutamente “sostenibile” la proposta “ibrida”. Sembra che la tecnologia, 1970 Primo compressore a vite oil-free 1967 1904 1952 “Risparmiare energia è il nostro stile di vita”, “oltre un secolo di innovazioni con finalità risparmio energetico”. Questi sono la mission e il percorso compiuti dalla Divisione Compressori Atlas Copco nella sua lunga teoria di traguardi raggiunti e superati a partire dal 1904 con la nascita del primo compressore a pistoni oil free. L’ultima frontiera raggiunta nel percorso innovativo nel campo delle grandi portate è rappresentata dalla tecnologia ibrida per massimizzare i risparmi. Quella dell’ibrido è un’immagine retorica “rubata” al mondo automotive che da qualche anno la propone come la soluzione più efficiente per ottimizzare i consumi e prevede una trazione ibrida Diesel/Elettrica che sostiene la scelta diesel per le lunghe percorrenze e quella elettrica per i trafficati percorsi cittadini. I compressori chiamati a operare a livello di grandi portate sono in una situazione assai simile: bisogna poter contare su un costante carico di base cui si somma una richiesta variabile caratterizzata da particolari Nuovi compressori centrifughi Z plus ZH 350+ il piu’ efficiente compressore centrifugo con cuscinetti magnetici PRODOTTI | AtlasCopcoNEWSLETTER | 9 gennaio 2014 Case History - il successo dell’ibrido Due modelli applicativi dell’intervento “ibrido” li troviamo in una centrale termoelettrica della Sardegna e nello stabilimento genovese di una grande industria siderurgica italiana. Case History CentraleTermoelettrica Nella centrale sono operative diverse tipologie di compressori per la produzione di aria e azoto: prima dei recenti investimenti vi erano 4 compressori Nuovo Pignone da 10.000 Nm3/h, 2 Impianti di produzione azoto – 3.700 Nm3/h, 1 impianto di trattamento aria. Ma la notevole estensione delle linee di trasporto non consentiva una corretta quantificazione delle perdite aria, non era previsto un sistema di misura integrato in grado di calcolare con precisione produzioni e consumi, nel sistema azoto l’inversione del flusso d’aria perturbava il sistema di produzione dell’azoto stesso. È risultato quindi necessario prevedere l’inserimento di un compressore altamente flessibile, con una regolazione dai 2/3.000 Nm3/h ai 7/8.000 Nm3/h, che riuscisse a soddisfare anche la repentina richiesta d’aria dell’impianto azoto (20-25 sec). E’ stato deciso l’acquisto del compressore Atlas Copco ZR900-8,6/E VSD con un motore da 1035 KW a velocità variabile, comprensivo di idoneo misuratore di portata aria, trafo 6kV/500V, quadri di alimentazione in bassa tensione, pompa acqua e accessori impianto di raffreddamento. Il nuovo assetto prevede che la base di produzione aria sia garantita dal compressore Nuovo Pignone con una produzione approssimativa di 10.000 Nm3/h, mentre le punte di produzione vengono soddisfatte con l’utilizzo della macchina a vite ZR900 VSD a velocità variabile. La potenza media ora assorbita in un anno si attesta a circa 600 KW, circa il 54% inferiore al precedente consumo. Ad oggi il risparmio energetico risulta pari a circa 5.600.000 KWh. L’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas ha approvato il programma di misura a consuntivo dei risparmi ottenuti dall’installazione del compressore ZR900 VSD, certificando il risparmio ottenuto con iTitoli di Efficienza Energetica. Dopo l’installazione del compressore oil-free ZR 900-8,6/E VSD si è deciso di sostituire anche uno dei vecchi compressori Nuovo Pignone con un nuovo centrifugo Atlas Copco ZH10000-8 con un motore da 6kV. Le operatività dei due compressori consentiranno l’innalzamento delle pressioni di esercizio a tutto vantaggio degli impianti asserviti al reparto compressione. Case History Azienda Metallurgica Nel 2006: l’azienda inizia a valutare la opportunità di ammodernamento di una vecchia sala della sua sede genovese in cui sono installate macchine di diversa tecnologia e costruttore: 6 unità a pistoni di cui 2 del tipo lubrificato (Atlas Copco) e 4 del tipo oil-free (IR), tutte con potenze attorno ai 500KW cad. - 1 unità centrifuga (IR) con potenza di 1000 kW per una potenzialità totale di 40.000 m3/h di aria compressa a 7 bar. Inizio 2007: si propone l’impiego di 3 unità centrifughe (ZH15000) ciascuna da 1600kW per una potenzialità totale di più di 44.000 m3/h di aria compressa Metà 2007: si procede a una analisi dei consumi che AC effettua tramite audit AirScan. A seguito dei risultati, per la variabilità del carico, si conviene la proposta delle 3 unità di cui al punto precedente corredate dal più grosso compressore oil-free esistente a velocità variabile, lo ZR900-8,6/E VSD. L’offerta viene anche corredata da un sistema di supervisione/controllo/remotaggio dei dati di funzionamento, nonché del’ingegneria per la realizzazione dell’intera nuova sala. L’ordine viene poi finalizzato l’anno successivo. EVENTI | AtlasCopcoNEWSLETTER | 10 gennaio 2014 “Sempre un passo avanti”, Customer Days in Triveneto e Toscana Nello scorso mese di novembre, la Divisione Industrial Air ha promosso due Customer Days dal titolo “Sempre un passo avanti”, con l’intento di presentare nuovi prodotti, tecnologie e applicazioni che si collocano all’avanguardia in rapporto al trend del settore. Il primo dei due eventi, indirizzato a clienti e con- cessionari del Triveneto, si è tenuto il 22 novembre presso Villa Contarini Nenzi a Dosson di Casier, poco distante da Treviso. Nella cornice storica della tipica Villa veneta del ‘700, la Divisione Industrial Air ha proposto alcune delle sue macchine. In particolare un compressore GA 7 VSD+, un purificatore d’aria BAP 7, un generatore di ossigeno OGP 14 e, infine, la pompa per vuoto del GV20. Anche il secondo evento, in programma il successivo 29 novembre, anch’esso indirizzato al target dei clienti e Concessionari di Toscana, Emilia Romagna e Marche, è stato organizzato presso il prestigioso Relais della Rovere a Colle Val D’Elsa, Siena, ai tempi residenza estiva del Cardinale della Rovere, divenuto Papa Giulio II nei primi anni del ‘500. Anche in quest’occasione sono state proposte le macchine già presentate in Veneto in occasione del precedente evento con la sola aggiunta dell’espositore dello SmartLink grazie al quale gli intervenuti hanno potuto testare il nuovo sistema di connettività SmartLink. In occasione di entrambi gli appuntamenti con i customer days, si è voluto inserire la nuova formula dei workshops dedicati a diverse tematiche tra le quali i partecipanti hanno potuto scegliere: • Efficienza, sostenibilità, VSD e motori a magneti permanenti; • La nuova generazione di gas industriali; • Trattamento aria e condense; • Compressori Oil-free; • La generazione del vuoto; • Prodotti per il settore medicale; Questa soluzione si è rivelata decisamente positiva consentendo l’opportunità di organizzare gruppi più piccoli, garantendo a ciascuno la possibilità di soffermarsi sugli argomenti approfondendo le tematiche di maggiore interesse e proponendo quesiti ai relatori Paolo Montrasio, Carol Pignatelli e Andrea Trezzi. La parte generale è stata presentata da Fabio Tarantola. gennaio 2014 Verona: Mostra Convegno della Manutenzione Industriale EVENTI | AtlasCopcoNEWSLETTER | 11 può raggiungere fino al 40% dell’intero consumo energetico dell’azienda. Il fabbisogno energetico rappresenta a sua volta il 70% del costo di un impianto di aria compressa. Un Nella due giorni di Verona (29-30 ottobre), organizza- terzo esatto (32,9%) di esso ta dall’Ente Fiera e dedicata alla Mostra Convegno potrebbe essere risparmiadella Manutenzione Industriale, nei due momenti to realizzando la politica dei topici della sua presenza, un workshop e un conve6 passi proposta da CTS, gno, Atlas Copco ha proposto un confronto su due un ciclo di miglioramento tematiche di ampio respiro: “il risparmio energetico continuo finalizzato all’otnegli impianti ad aria compressa” e “la programma- timizzazione energetica. Il zione degli interventi di manutenzione”. circolo virtuoso dell’energia passa attraverso le diagnosi Piccoli Passi Grandi Risultati energetiche, l’utilizzo delle Al risparmio energetico è tecnologie disponibili, le stato dedicato un workshop innovazioni di prodotto, gli coordinato da accessori per l’efficienza Marco Gravina energetica, l’ottimizzazione e Diego Donini, della sala compressori, il rerispettivamente cupero dell’energia termica. Business Line Manutenzione Intelligente Manager e Internal L’odierno contesto competisales & parts Martivo detta il modello di un’aketing CTS di Atlas zienda snella ed efficiente, Copco Italia. votata a qualità e innovazioNel corso del ne. Una realtà concentrata workshop si è evisul suo core business e denziato come nei sulla conoscenza approfongrossi stabilimenti dita dei processi interni per industriali l’imriorganizzarli in un’ottica di piego di energia abbattimento dei prezzi e elettrica richiesto aumento delle prestazioni dalla produzione in rapporto ai costi. di aria compressa Il Convegno sul tema proposto a Verona da Atlas Copco ha evidenziato come oggi una programmazione degli interventi di manutenzione deve puntare a minimizzare il costo del ciclo di vita dell’asset, ridurre al minimo i guasti massimizzando l’affidabilità e la disponibilità del bene produttivo. I sistemi diagnostici integrati nelle macchine contribuiscono alla riprogettazione della manutenzione. Il monitoraggio continuo delle condizioni e delle prestazioni garantisce l’individuazione di segnali deboli e anomalie, permettendo di anticipare, ritardare o evitare le manutenzioni preventive non necessarie, calibrando, quindi, la programmazione degli interventi sul modello produttivo dell’azienda cliente. L’organizzazione del convegno è stata affidata a Marco Gravina e Gabriella Sereni, Product Marketing Manager CTS Atlas Copco che, in particolare, si è soffermata sulla risposta Atlas Copco alla tematiche evidenziate attraverso Connectivity Solution Smartlink™ che si basa su un sistema di monitoraggio dati facile da installare, efficiente da consultare e semplice da personalizzare. Offre alle aziende utilizzatrici informazioni complete sul funzionamento della loro Centrale Aria Compressa, contribuendo alla riduzione dei costi di manutenzione attraverso l’impiego delle più avanzate tecniche predittive e mostrando come e dove sia possibile ottimizzare la produzione e risparmiare energia. RASSEGNA STAMPA | AtlasCopcoNEWSLETTER | 12 gennaio 2014 Rassegna stampa è uno spazio dedicato a un articolo, un servizio radiotelevisivo, una testimonianza proveniente dal web su cui ci sembra interessante fermare la giusta attenzione, insieme. SVILUPPO SOSTENIBILE rapporti24 / impresa - il Sole 24 Ore 5/11/2013 La sfida green UN PIANETA “SMART” E’ UN SOGNO REALIZZABILE Energia pulita e tecnologie per efficienza, riciclo, bonifiche e taglio degli sprechi sono ora a basso costo e a elevati benefici di Laura La Posta E’ solo questione di volontà politica: dopo secoli di danni all’ambiente e crescita irresponsabile ora ci sarebbero tutte le condizioni per mettere il pianeta in sicurezza, costruendo sviluppo e rallentando i cambiamenti climatici in atto. Le tecnologie green a basso costo sono ora disponibili e gli investimenti in efficienza energetica su ripagano rapidamente. Le industrie leader stanno eseguendo efficientamenti energetici e negli approvvigionamenti, proponendo prodotti più ecologici, vaccinando gratis su vasta scala i bambini nei Paesi in via di sviluppo, avviando una corretta filiera del riciclo. Molti Governi e l’Unione Europea stanno incentivando energia pulita, ristrutturazioni ecologiche, bonifiche, infrastrutture verdi e smart city, mentre l’Onu ha dichiarato guerra agli sprechi idrici e alimentari e spinge sull’acquacoltura ittica per produrre più cibo. L’elenco di buone pratiche avvistate potrebbe andare avanti. Sul Rapporto24 odirneo del Sole 24 Ore ne segnaliamo diverse. “Ma ora è tempo di mettere a regime questi sforzi e lavorare al’erede del concetto di sviluppo sostenibile nato 25 anni fa: la crescita verde inclusiva” – annuncia Rachel Kyte, vicepresidente allo Sviluppo sostenibile della World Bank. Non a caso l’istituto internazionale che concede credito ai Paei in via di sviluppo ha chiamato il suo ultimo studio sulla sostenibilità “Inclusive green growth”. “Abbiamo bisogno di crescita, altro che di decrescita felice – dice Kyte -. Solo lo svuluppo può finanziare la vera svolta che si concretizza nel dare accesso all’elettricità a 1,3 miliardi di persone che non ce l’hanno, acqua pulita ai 900 milioni a secco, servizi igienico-sanitari ai 2,6 miliardi che ne sono sprovvisti e creare strade per gli 800 milioni tagliati fuori dal mondo quando piove”. Ma come si avvia una crescita verde inclusiva? “I Governi devono sussidiare i prodotti green - risponde - : auto ibride (ora a quota 1,2 milioni di esemplari nel mondo) o a basse emissioni, energia pulita (su cui ora già si investono ben 160 miliardi di dollari all’anno), innovazione tecnologica che consenta di preservare l’ambiente senza spendere troppo. Le imprese continueranno a investire in questi ambito solo se lavoreranno in un contesto regolarmente favorevole. Se vedranno incentivati ancora i combustibili fossili e aggravati da imposte elevate i prodotti ecologici, getteranno la spugna. Al contrario, politiche ben costruite, con attenzione ai loro effetti sui più svantaggiati, possono generare una crescita economica buona per l’ambiente e anche per i più poveri”. Non si tratta solo di teoria. “La World bank sostiene economicamente 89 Paesi che hanno lanciato buone politiche green – racconta la vicepresidente-. Ad esempio, abbiamo finanziato l’installazione di un milione di pannelli solari sulle abitazioni dei più poveri del Bangladesh. Ma i Governi devono ripensare il concetto di Pil come indicatore della ricchezza di una nazione. Ora che il mondo fronteggia la crescita della popolazione e i cambiamenti climatici, il capitale naturale (acqua, terra, aria pulita, ecosistemi) deve entrare nei bilanci nazionali. Come tutte le forme di capitale, richiede investimenti, manutenzione e buona gestione. Solo così può diventare produttivo e contribuire alla crescita verde inclusiva di cui il nostro pianeta ha bisogno”. SOCIALE | AtlasCopcoNEWSLETTER | 13 gennaio 2014 World Water Week, una full immersion nell’anno dell’acqua Lo scorso mese di settembre si è tenuta l’edizione 2013 di World Water Week, l’appuntamento mondiale sui temi dell’acqua organizzato a Stoccolma dallo Stockholm International Water Institute (Siwi). L’evento ha coinvolto più di 2600 partecipanti, provenienti da 130 Paesi. Tra questi era presente ai vari workshop anche Water for All, l’organizzazione promossa dai dipendenti Atlas Copco. Ogni anno dal 1991 la capitale svedese ospita circa 200 organizzazioni scientifiche che collaborano agli eventi con contributi di carattere scientifico. L’edizione di quest’anno è stata dedicata a “Acqua e cooperazione: costruire partnerships”. Il 2013, come è noto, è stato dichiarato dalle Nazioni Unite “Anno internazionale della cooperazione idrica”. A Stoccolma si e discusso delle politiche globali a sostegno della cooperazione internazionale in materia di accesso e consumo di acqua. Cinque i temi della conferenza: cooperazione con gli attori dei vari settori, i portatori di interesse, i manager delle società idriche, le leggi e infine gli esperti e i consumatori. I lavori, aperti dal Ministro svedese alla Cooperazione e Sviluppo, Gunilla Carlsson, e del sindaco della capitale, Sten Nordin, hanno rappresentato il ponte con l’edizione 2014 dedicata all’acqua e all’energia. I dipendenti Atlas Copco aiutano le popolazioni bisognose ad avere accesso all’acqua pulita “Tenendo fede al tema dedicato, questo del 2013 è stato un grande Forum per il networking. Abbiamo avuto la possibilità di incontrare molte organizzazioni che potrebbero diventare partner adatti all’azione di Water for All. Abbiamo anche avuto l’opportunità di incontrare i rappresentanti dei Ministeri dell’Acqua provenienti da diversi Paesi in cui siamo attivi con i nostri progetti che abbiamo naturalmente aggiornato sulle nostre attività e sugli importanti risultati raggiunti” ci racconta Josefine Gustafsson, Global Coordinator di Water for All at Atlas Copco AB “Il nostro pianeta ha acqua dolce sufficiente per tutti ma nonostante ciò circa un miliardo di persone non ha accesso all’acqua pulita. L’obbiettivo principale di Water for All è “Acqua pulita come diritto umano”. Da quando ha iniziato Water for All ha aiutato 1.5 milioni di persone a conquistare questo diritto”, sottolinea Mala Chakraborti, Vice President Corporate Responsibility. “I contributi dei dipendenti Atlas Copco sono utilizzati per finanziare progetti gestiti da organizzazioni partner accuratamente selezionate che dispongono della maggiore conoscenza possibile dei territori e dei popoli che li abitano, per garantire che il denaro arrivi là dove è più necessario”, conclude Mala Chakraborti. Water for All ha un nuovo sito! Il sito Internet Water for All da quest’anno ha assunto una nuova veste, decisamente “user friendly”, facile da consultare, più moderna e in linea con il “Water For All” Brand manual. Di particolare interesse è sicuramente la sezione dedicata ai progetti che sono stati finanziati nel corso degli anni in tantissime parti del mondo. Questa pagina è in continua evoluzione perché davvero tanto è stato fatto in questi quasi 30 anni di attività della nostra Organizzazione. Il prossimo marzo 2014 saremo infatti felici di festeggiare il trentesimo compleanno di Water for All. Questo lungo periodo ha permesso alla nostra Organizzazione di apportare molti benefici a tutte quelle comunità, meno fortunate di noi, che non avevano accesso all’acqua. Nel 2013, inoltre, in occasione dei festeggiamenti dei 140 anni di Atlas Copco, ci eravamo prefissati l’obiettivo di aggiungere altri 1400 membri alla nostra associazione e... ce l’abbiamo quasi fatta. Confidiamo in questa ultima parte del nostro centoquarantesimo anno per raggiungere la meta. Del resto, la responsabilità di Water for All è di tutti noi e insieme... we make it happen! www.water4all.org gennaio 2014 MONDO | AtlasCopcoNEWSLETTER | 14 Piccoli assaggi dalle tradizioni culinarie dei Paesi in cui Atlas Copco è presente. Siamo Melamchi, in Nepal, per contribuire alla realizzazione di una galleria per portare l’acqua dove non c’è NEPAL • “Daal Bhat Tarkari” Ingredienti: x 6 persone Riso: 6 tazze - Lenticchie: 1 tazza - Sale& Zucchero: qb - Curcuma & Cumino: qb - Olio: qb - Acqua: 3 tazze - Zenzero&Peperoncino verde: 1 cucchiaino - Semi di senape: un pizzico - Ceci: 600 gr - 2 cipolle - 1 spicchio di aglio - curry 1 cucchiaino 1 peperone rosso - 600 gr di mais - 300 gr di broccoli - 2 pomodori - succo di limone Preparazione: Daal Salsa di lenticchie: Portare l’acqua a ebollizione a fuoco medio. Aggiungere le lenticchie, abbassare la fiamma e coprire fino a quando le lenticchie non saranno tenere (circa 15 minuti). Poi togliere dal fuoco. Tagliare a pezzettini lo zenzero e il peperoncino fresco e triturare nel mixer. Versarli in padella e cuocere aggiungendo sale, zucchero, spezie. Appena rosolati, rimuovere dal fuoco. Friggere in poco olio i semi di senape per qualche secondo. Aggiungere alla salsa di lenticchie e lasciar cuocere per altri 3 minuti. Tarkari Verdure: Mettere a rosolare aglio e cipolle, cucinando a fuoco vivace per qualche minuto e mescolando continuamente. Pulire il Stoccolma per le Olimpiadi invernali 2022 Stoccolma insieme ad Åre, importante centro per gli sport invernali nella parte nord-occidentale del Paese, intende candidarsi alle Olimpiadi invernali 2022. La proposta prevederebbe il coinvolgimento diretto dell’area di Stoccolma e ogni specialità sciistica occuperebbe una specifica zona della città. In lizza con Stoccolma sono già Almaty (Kazakistan) e Lviv (Ucraina), mentre Oslo sta ancora valutando l’opportunità di candidarsi. Se la candidatura sarà ritenuta sostenibile, il primo progetto dovrà essere presentato allo CIO entro il 14 Marzo 2014, mentre la decisione finale del Comitato Olimpico Internazionale verrà presa il 31 luglio 2015. peperone eliminando semi e filamenti e tagliarlo in piccole strisce. Scolare bene i ceci, quindi aggiungere nella pentola ceci e peperone. Versare 4 bicchieri di acqua calda in pentola e lasciare proseguire la cottura per 5 minuti a fuoco lento. Spezzettare i broccoli. Tagliare il pomodoro in piccoli pezzi e scolare il mais. Aggiungere tutte le verdure in pentola, condirle con il curry e lasciare cuocere per 10 min dopo il raggiungimento dell’ebollizione. Condire con succo di limone e sale. Bhat Riso: Cuocere il riso separatamente. Servire in piatti grandi e separatamente: riso al centro e verdure ai lati. Affiancare una coppetta con salsa di lenticchie. Atlas Copco Italia News Newsletter mensile di informazione Anno 3 - n. 4 Testata registrata presso il Tribunale di Monza n. 2020 30 maggio 2011 Editore Atlas Copco Italia via F.lli Gracchi 39, 20092 Cinisello Balsamo (MI) Direttore Edoardo Angelucci Direttore Responsabile Fulvio Quarella Redazione Atlas Copco Italia via F.lli Gracchi 39, 20092 Cinisello Balsamo (MI) Stampa Edizioni GR Grafica MarCoRelations.it Hanno collaborato C. Baraldini, C. Boselli, F. Cagnoni, D. Donini, C. Fara, I. Fassi, M. Gravina, G. Papagna, C. Pignatelli, G. Sereni, A. Simone, F. Tarantola, G. Valent Ibrahimovic miglior giocatore svedese 2013 Zlatan Ibrahimovic ha vinto il pallone d’oro svedese Guldbollen per l’ottava volta nella carriera (la settima consecutiva). Il 27 marzo 2014 le Poste svedesi hanno deciso di festeggiare questo ennesimo riconoscimento dedicandogli cinque nuove francobolli che lo ritraggono in primo piano e il suo gol in rovesciata contro l’Inghilterra è stato incluso nella lista dei 10 gol che concorreranno per il premio Puskas. Pochi altri atleti svedesi sono stati vicino allo status di superstar come Ibrahimovic, sia giocando per un club svedese che per una serie di importanti club internazionali, non da ultimo, il Milan. STORIA | AtlasCopcoNEWSLETTER | 15 gennaio 2014 Atlas Copco Italia: le cose che contano Alfa Avio: aria compressa per il collaudo turbine Nello stabilimento di Pomigliano d’Arco, dal 1974 Alfa Romeo Aviazione, in collaborazione con Rolls Royce, ha avviato la progettazione di un nuovo motore turboelica 600 HP destinato ai velivoli dell’Aviazione Generale. Il programma prevede la costruzione di un dimostratore avanzato e il battesimo del volo entro il 1979. I complessi test che precedono la fase dei voli di prova richiedono sofisticate apparecchiature che consentano di riprodurre in sala prova le diversissime condizioni in cui si troveranno a operare i motori. A tale scopo a Pomigliano d’Arco è stata recentemente realizzata una struttura di collaudo al cui interno è stato approntato l’impianto per la prova delle turbine. Tradizionalmente composto da due circuiti distinti: uno a monte, costituito generalmente da un compressore d’aria per immettere aria a una certa pressione nella turbina, e uno a valle, in genere una pompa per vuoto, destinato a creare una certa depressione. Le due macchine sono assistite, la prima da uno scambiatore di calore per portare al valore voluto la temperatura dell’aria compressa in entrata (minimo 177°C), la seconda da un sistema di regolazione per la misura delle portate e da un sistema di controllo di tutti i parametri. Una soluzione nuova Per realizzare la sala collaudo i tecnici Atlas Copco hanno proposto una soluzione completamente nuova e rivoluzionaria che si affida all’impiego di un solo circuito basato su un compressore a vite, con notevoli risparmi di investimento, manutenzione e impiantistica. L’idea originale sfrutta il concetto dei compressori volumetrici, quelli a vite in particolare, per disporre di una quantità d’aria costante in volume, indipendentemente dal rapporto di compressione. Si tratta in pratica di installare il compressore a vite in parallelo con la turbina, affinché il rapporto di espansione sulla turbina sia il rapporto di compressione del compressore che aspirando dalla mandata della turbina ne comprime l’aspirazione. Questo progetto consente di risparmiare la pompa per vuoto e il riscaldatore. Nella proposta Atlas Copco l’aria può essere prelevata a monte del refrigeratore finale e, variando opportunamente la portata dell’acqua di raffreddamento nel refrigeratore intermedio, la sua temperatura può essere regolata nei termini richiesti. Come risolvere il problema di regolare in continuo la pressione a monte e creare la necessaria depressione a valle? Se un compressore volumetrico con un certo rapporto di compressione dà una certa portata e alla turbina si deve fornire il 20% del volume d’aria totale si regola la pressione a monte e si utilizza la quantità d’aria desiderata. Aspirando poi dalla parte della turbina, dove la quanZR8M Atlas Copco, costruitità d’aria è pari al 20%, si to per versione gas anziché crea una depressione nella per aria, cioè con sistema tubazione di aspirazione. Un di regolazione alimentato sistema elettronico regola il da fonte separata per poter vuoto secondo le condizioni funzionare anche nelle condesiderate. I tecnici Atlas dizioni di pompa per vuoto. Copco hanno studiato e L’unità ZR8M-PACK è una realizzato sistemi complessi vera centrale di compressiodi regolazione tali da mante- ne, completamente insonere un’alta precisione nei norizzata, costituita da un valori della pressione, entro compressore rotativo a vite il centesimo di bar, in una non lubrificato, raffreddato gamma notevole di presad acqua e azionato da un sioni. Appositi automatismi motore elettrico ASEA da inseriscono o disinseriscono 2.000 KW. Il compressore un tipo di regolazione o uno eroga una portata di 20.300 strumento in funzione della m3/h alla pressione effettiva prova da effettuare in sede di 7 bar. Non serve alcuna di collaudo. L’impianto deve fondazione al fissaggio del lavorare su 5 condizioni di gruppo ZR8M, provvisto prova, simulanti altrettante di un unico telaio di base, condizioni di volo. esente da vibrazioni. Altra positività del sistema Il gruppo ZR8M e il relatistudiato da Atlas Copco è vo impianto sono previsti la possibilità di regolare gli sia per prova turbine, sia aumenti della temperatura come normale compressore dell’aria in entrata alla turbiindustriale per la rete d’aria na semplicemente variando compressa del grande Stail rapporto di compressione; bilimento Alfa Romeo. Partiquesto semplifica le condicolare cura è stata posta nel zioni di collaudo rendendole calcolo e nella realizzazione più vicine alla realtà di volo. delle tubazioni di aspirazione La centrale di comprese di mandata, con opportuni sione filtri, silenziatori, coibenIl cuore dell’impianto è un tazioni, compensatori di compressore rotativo a vite dilatazione, ecc. testo tratto da: “Aria Compressa” edizioni “Industria” marzo 1979 - Primo trimestre. Aria compressa a bassa pressione nella depurazione delle acque Per il settore della depurazione e del trasporto pneumatico Atlas Copco ha sviluppato la compressione di aria a bassa pressione da 0,3 a 4 bar, tramite l’uso della nuova tecnologia a vite. Mai più l’uso delle soffianti a lobi per i vostri impianti: oggi è possibile sostituirle con le soffianti a vite oil-free ZS di Atlas Copco, in grado di garantire un risparmio energetico variabile dal 15 al 35%, una portata di aria costante o variabile, tramite l’uso dell’Inverter integrato ed una notevole riduzione della rumorosità. I tecnici Atlas Copco sono a disposizione per misurare quanta aria occorre al Vostro processo, quanta aria realmente erogano le Vostre soffianti a lobi e quale risparmio energetico è possibile ottenere con le soffianti Atlas Copco a vite. Atlas Copco Italia Spa Divisione Compressori – Oil Free Air [email protected] www.atlascopco.it Terzo fascicolo della raccolta “Manuale dell’aria compressa” da staccare e conservare 1.6.2 La legge di Ohm per la corrente alternativa 1.6.3 Sistema trifase Una corrente alternata che percorre il conduttore di una bobina produce un flusso magnetico. Questo flusso cambia intensità e direzione nello stesso modo in cui cambia la corrente. Quando il flusso magnetico cambia nella bobina è generata una f.e.m. (forza elettromotrice) conformemente alle leggi dell’induzione. Questa f.e.m. è diretta in senso contrario alla tensione polare collegata. Il fenomeno è denominato autoinduzione. L’autoinduzione in una unità a corrente alternata in parte aumenta lo sfasamento tra la corrente e la tensione ed in parte provoca una caduta della tensione induttiva. La resistenza dell’unità alla corrente alternata apparentemente diventa maggiore di quella calcolata o di quella misurata con la corrente continua. Lo sfasamento tra corrente e tensione è rappresentato dall’angolo φ. X è il simbolo della resistenza induttiva (reattanza). R è il simbolo della resistenza. Z è il simbolo della resistenza apparente di un’unità o di un conduttore. Per l’impedenza vale la seguente formula: Z Z R X = √ R2 + X2 = indipendenza (Ω) = resistenza (Ω) = reattanza (Ω) La legge di Ohm per la corrente alternata dice: U U I Z = = = = La corrente alternata trifase è prodotta in un generatore con tre avvolgimenti separati. Tutti i valori della tensione sinusoidale sono spostati di 120° l’uno rispetto all’altro. Diverse unità possono essere collegate ad un’unità trifase. Una unità monofase può essere collegata tra una fase ed il conduttore a potenziale zero. Le unità trifasi possono essere collegate in due modi, collegamento a stella (Y) o collegamento a triangolo (∆). Con un collegamento a stella tra i morsetti di uscita c’è la tensione di una fase. Con un collegamento a triangolo tra i morsetti di uscita c’è la tensione della linea esterna di alimentazione. 1.6.4 Potenza Potenza attiva, P, è la potenza utile che può essere usata per un lavoro. Potenza reattiva, Q, è la potenza “inutile” e non può essere usata per un lavoro. Potenza apparente, S, è la potenza che deve essere consumata, assorbendola dalla linea di distribuzione, per avere la disponibilità della potenza attiva. La relazione tra potenza attiva, potenza reattiva e potenza apparente normalmente è illustrata da un triangolo delle potenze. Sono valide le seguenti relazioni: Monofase: P = U x I x cosφ Q = U x I x senφ S = U x I cosφ = P/S Trifase: P = √3 x Uh x I x cosφ Q = √3 x Uh x I x senφ S = √3 x Uh x I cosφ = P/S U = tensione (V) Uh = tensione rete di distribuzione (V) Uf = tensione di fase I = corrente (A) Ih = corrente rete di distribuzione (A) If = corrente di fase (A) P = potenza attiva (W) Q = potenza reattiva (VAr) S = potenza apparente (VA) φ = angolo di fase cosφ = fattore di potenza 1:24 1:23 IxZ tensione (V) corrente (A) indipendenza (Ω) 1:21 Lo spostamento tra gli avvolgimenti del generatore fornisce uan curva sinusoidale della tensione del sistema. Il valore massimo è postato di un intervallo uguale a quello degli avvolgimenti del generatore. 1.6.5 Il motore elettrico Relazione tra potenza apparente (S), potenza reattiva (Q) e potenza attiva (P). L’angolo φ tra S e P dà il fattorte di potenza cosφ Relazioni fra reattanza (X) - resistenza (R) impedenza (Z) - sfasamento (φ) 1:22 Rappresentazione di tre diverse opzioni di collegamento di un sistema trifase. La tensione fra due conduttori di fase è denominata tensione principale (Uh). La tensione tra un conduttore di fase ed il conduttore di neutroè denominata tensione di fase (Uf). Tensione di fase = tensione principale/√3 Il motore elettrico più comune è il motore trifase, a induzione in corto circuito. Questo tipo di motore può essere trovato in tutte le industrie. Silenzioso ed affidabile, esso fa parte di moltissimi sistemi, per esempio dei compressori. Il motore elettrico è costituito da due parti principali, una stazionaria denominata statore e l’altra rotante denominata rotore. Lo statore produce un campo magnetico rotante ed il rotore converte questa energia in movimento, cioè in energia meccanica. Lo statore è collegato alla rete di distribuzione trifase. La corrente che passa negli avvolgimenti dello statore crea un campo magnetico rotante, che induce delle correnti nel rotore e crea anche qui un campo magnetico. L’interazione tra i campi magnetici dello statore e del rotore crea un coppia rotante, che fa ruotare l’albero del rotore. 9 1.6.5.1 Velocità di rotazione Se l’albero del motore ruotasse alla stessa velocità del campo magnetico, la corrente indotta nel rotore sarebbe naturalmente zero. Tuttavia, ciò è impossibile a causa delle perdite interne, per esempio nei cuscinetti; pertanto la velocità del rotore è sempre da 1 a 5 % più bassa della velocità di sincronismo del campo magnetico (scorrimento). Per questa velocità di sincronismo vale la seguente formula: n = 2 x f x 60/p 1.6.5.5 Metodi di raffreddamento n = velocità di sincronismo (giri/min) f = frequenza della rete (Hz) p = numero di poli 1.6.5.2 Rendimento La conversione di energia in un motore non avviene senza perdite Queste sono dovute a, tra le altre, perdite resistive, perdite per ventilazione, perdite per megnetizzazione e perdite per attrito. Per il rendimento vale la seguente formula: P2 P1 η = rendimento P2 = potenza nominale, poten. all’asse (W) P1 = potenza applicata (W) η = La potenza nominale , P2, è sempre indicata sulla targhetta dei dati di funzionamento applicata sul motore. 1.6.5.3 Classi di isolamento Il materiale di isolamento adoperato per gli avvolgimenti del motore sono suddivisi in classi di isolamento in conformità con la norma IEC 85 (International Electrotechnical Commission). Ogni classe è designata da una lettera dell’alfabeto che corrisponde alla temperatura limite superiore per l’area di applicazione del calcolo dell’isolamento. Se il limite superiore è superato di 10°C la durata di servizio dell’isolamento è ridotta della metà. Classe di Isolamento B=130°C F=155°C Temper. ambiente °C 40 40 40 Aumento di temper. °C 80 105 125 Margine termico °C 10 10 15 Temp. massima finale °C 130 155 180 I metodi di raffreddamento specificano, secondo la norma IEC 34-6, come il motore deve essere raffreddato. Ciò è indicato con le lettere IC e due cifre. Per esempio IC 01 significa: motore in esecuzione aperta autoventilato e IC 41 significa: motore chiuso con camicia di raffreddamento, autoventilato. 1.6.5.6 Metodo di installazione Il metodo di installazione specifica, in conformità con la norma IEC 34-7, come il motore deve essere installato. Ciò è indicato dalle lettere IM e quattro cifre. Per esempio IM 1001 significa: due cuscinetti, albero con estremità libera, carcassa con piedi. IM 3001: due cuscinetti, albero con estremità libera, carcassa senza piedi, flangia larga con i fori di montaggio a raso. 1.6.5.7 Collegamenti a stella (Y) ed a triangolo (∆) Un motore elettrico trifase può essere collegato in due modi, a stella (Y) o a triangolo (∆). Le fasi degli avvolgimenti di un motore trifase sono marcati U, V e W (U1-U2;V1-V2; W1-W2). Con il collegamento a stella (Y) le “estremità finali” delle fasi dell’avvolgimento del motore sono unite insieme in modo da formare un punto zero, che appare come una stella (Y). Una tensione di fase (tensione di fase = tensione di rete /√3; per esempio 400 V = 690/√3) sussisterà attraverso gli avvolgimenti. La corrente I h diretta verso il punto zero diventa una corrente di fase e di conseguenza una corrente di fase I f = I h passerà attraverso gli avvolgimenti. Con il collegamento a triangolo (∆) si uniscono le estremità iniziali e le estremità finali delle diverse fasi in modo da formare un triangolo (∆) Pertanto sussisterà una tensione di rete attraverso ogni avvolgimento. La corrente del motore I h è la corrente della rete, che sarà divisa tra gli avvolgimenti e darà una corrente di fase gli avvolgimenti stessi, I h /√3 = I f . Lo stesso motore può essere collegato alla tensione di 690 V con collegamento a stella o alla tensione di 400 V con collegamento a triangolo. In entrambi i casi la tensione attraverso gli avvolgimenti sarà 400 V. La corrente diretta al motore con la tensione di 690 V del collegamento a stella sarà minore della corrente con la tensione di 400 V del collegamento a triangolo. Il rapporto tra i due valori di corrente è √3 Sulla targhetta del motore potrà per esempio essere indicato 690 / 400 V. Ciò significa che il collegamento a stella vale per la tensione più alta ed il collegamento a triangolo vale per la tensione più bassa. Anche per la corrente che potrà essere indicata sulla targhetta sono dati due valori: un valore più basso per il motore collegato a stella ed un valore più alto per il motore collegato a triangolo. 1:25 H=180°C 1.6.5.4 Classi di protezione 10 La prima indica la protezione contro il contatto e la penetrazione di un oggetto solido. L’altra cifra indica la protezione contro l’acqua. Per esempio IP23 significa: (2) protegge contro oggetti solidi più grossi di 12 mm, (3) protegge contro spruzzi diretti di acqua con direzione fino a 60° dalla verticale. IP54: (5) protezione contro la polvere, (4) protezione contro l’acqua spruzzata da tutte le direzioni. IP55: (5) protezione contro la polvere, (5) protezione contro i getti d’acqua a bassa pressione provenienti da tutte le direzioni. Le classi di protezione esprimono, secondo la norma IEC 34-5, come il motore è protetto contro il contatto e l’acqua. Esse sono indicate con le lettere IP e due cifre. Collegamento a stella degli avvolgimenti del motore. La figura in alto mostra come sono messe le piastrine di collegamento su una unità collegata a stella. L’esempio mostra il collegamento ad una rete a 690 V 1:26 1.6.5.8 Coppia La coppia di rotazione di un motore elettrico è un’espressione con la quale si intende la capacità di rotazione. Ogni motore ha una coppia massima. Un carico maggiore di questa coppia significa che il motore non ha la potenza per ruotare. Con un carico normale il motore lavora significativamente al di sotto della sua coppia massima, tuttavia, la fase di avviamento comporta un carico supplementare. Le caratteristiche del motore sono normalmente presentate sotto forma di una curva di coppia. Collegamento a triangolo degli avvolgimenti del motore. La figura in alto mostra come sono messe le piastrine di collegamento su una unità collegata a triangolo. L’esempio mostra il collegamento ad una rete a 400 V 1:27 La rete di alimentazione è collegata ai moprsetti trifase marcati U, V e W. La sequenza delle fasi è L1, L2 ed L3. Ciò significa che il motore ruoterà in senso orario visto dal lato accoppiamento “D”. Per fare ruotare il motore in senso antiorario si cambiano i collegamenti di due dei tre conduttori collegati all’apparecchiatura di avviamento o al motore. Controllare il funzionamento del ventilatore di raffreddamento, quando il motore ruota in senso antiorario 1:28 1:29 Curva della coppia di un motore a induzione in corto circuito. Quando il motore si avvia a coppia è alta, durante l’accelerazione la coppia dapprima diminuisce un poco per salire poi al suo valore massimo prima di diminuire. M = coppia, Mst = coppia di avviamento, Mmax = coppia massima, Mmin = coppia minima, Mn = coppia nominale Una curva della coppia di un motore a induzione avviato a stella/triangolo inserita in una curva della coppia di un compressore a vite. Il compressore fulziona a vuoto durante il funzionamento a stella del motore. Quando la velocità ha raggiunto circa il 90/95% della velocità nominale il motore è commutato nel modo a trinagolo, la coppia aumenta, il compressore è messo a carico e trova il suo punto di funzionamento. 11 2.1 Compressori volumetrici 2.1.1 Compressori volumetrici in generale Un compressore volumetrico è caratterizzato dal fatto che racchiude in una camera una certa quantità di gas o di aria e poi ne aumenta la pressione riducendo il volume della camera stessa. ne, offre enormi vantaggi e, per questo motivo, è il modello più diffuso. I compressori lubrificati normalmente funzionano con lubrificazione a sbattimento o con lubrificazione forzata. Moltissimi compressori hanno valvole automatiche. Una valvola automatica si apre e si chiude per effetto della differenza delle pressioni esistenti ai due lati del disco valvola. 2:1 2.1.2 Compressori a pistone Il compressore a pistone è il più vecchio ed il più comune di tutti i compressori. Esso è disponibile a semplice ed a doppio effetto, lubrificato e non lubrificato, con diversi numeri di cilindri ed in diverse configurazioni. A eccezione dei compressori molto piccoli, che hanno cilindri verticali, normalmente i compressori piccoli hanno la configurazione a V. Installato sui compressori grossi a doppio effetto, il tipo ad L, con un cilindro verticale a bassa pressione ed un cilindro orizzontale ad alta pressio- Compressore a pistoni. 2:2 A semplice effetto Verticale Tipo a V Tipo a W A pistone differenziale (Bistadio) A doppio effetto (tipo con testa a croce) In linea A squadra A cilindri contrapposti 12 Tipo a V Tipo a W Con pistoni differenziali orizzontali Esempi di disposizione dei cilindri su compressori a pistoni.