Atlas Copco Italia News | Anno 4 n.1 | Gennaio 2014
NEWSLETTER
Marco Gravina, il
nuovo timoniere
del Service
Sappiamo che l’assistenza
relativa all’attività dei prodotti
(qualsiasi prodotto) operativi sul mercato rappresenta
un’opzione irrinunciabile per
l’azienda utente che deve
poter contare sulla continuità
di risultato del suo investimento. Fino a non molto
tempo fa (e ancora oggi per
molti) il servizio di manutenzione era un male necessario.
La macchina dopo un tot
numero di ore si rompeva
come effetto di un ineludibile
parte del processo. Oggi le
cose non vanno più così. Si
punta a prevenire, si tengono
d’occhio molti più standard,
si vuole l’efficienza ma si
guarda anche al risparmio,
alla durata, alla sicurezza, al
mantenimento della qualità
iniziale. Il tecnico non è più
solo un tecnico ma un consulente che rappresenta un
partner.
Per una realtà come la nostra
quest’area rappresenta una
grande risorsa nella valorizzazione dei rapporti con
il cliente: la vendita ha una
sua ciclicità, il service è una
costante relazionale.
Gli uomini che compongono
e quelli che guidano questi
settori sono quindi per noi di
importanza assoluta e quindi
di pari livello deve essere il
loro valore.
Il nostro ultimo Business
Line Manager Aftermarket,
Richard Jeske, italianissimo nonostante le indubbie
origini nordeuropee, è stato
destinato alla guida di Atlas
Copco Austria, che comprende anche le realtà slovena
e croata. Un incarico prestigioso che mitiga il nostro
rammarico nella convinzione
di avere a suo tempo operato
una scelta decisamente
interessante.
Richard ci lascia in
eredità il cambiamento. Questa è stata la
sua mission: allargare
l’orizzonte adeguando la
squadra.
Questa è il testimone
che passa al suo successore, Marco Gravina, un
giovane di indiscusse
qualità che incontrerete
a pagina 6. seguendo
la sua intervista. La
sua mission è il consolidamento. Quello
di Richard è stato lo
start-up, quella di Marco
sarà la procedura. Come
sostiene lui stesso sono
le procedure che garantiscono uno standard
qualitativo elevato,
realizzato da una struttura efficiente e non da
eccellenti individualità..
Giovanni Valent
Manuale dell’aria compressa
In questo numero la 3a Dispensa. Potrete completare la raccolta con
le successive uscite sempre abbinate alla newsletter Atlas Copco Divisione Compressori
S
S
Z
E
Zoom
Il consueto
appuntamento
novembrino
con Ecomondo,
ci ha consegnato la seconda
edizione degli
Stati Generali
della Green
Economy, promossi dal Consiglio Nazionale
della Green
Economy, composto da 66
organizzazioni
di imprese
rappresentative
del settore in
Italia...
Servizi
Dopo anni di
significativa
esperienza nel
mondo del
Lean Manufacturing e
del Logistic
Management,
Marco Gravina
è arrivato in
Atlas Copco
Compressor
Technique Italia
nel 2011 come
Sales Manager
Aftermarket.
Recentemente
nominato a
capo dell’intera
Business Line...
Eventi
Nello scorso mese di
novembre,
la Divisione
Industrial Air
ha promosso
due Customer
Days dal titolo
“Sempre un
passo avanti”,
con l’intento
di presentare
nuovi prodotti,
tecnologie e
applicazioni
che si collocano all’avanguardia in rapporto al trend
del settore...
Sociale
Lo scorso
mese di settembre si è tenuta l’edizione
2013 di World
Water Week,
l’appuntamento mondiale sui
temi dell’acqua
organizzato a
Stoccolma dallo Stockholm
International
Water Institute
(Siwi). L’evento
ha coinvolto
più di 2600
partecipanti,
provenienti da
130 Paesi...
pag. 4-5
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Incontri di GRUPPO | AtlasCopcoNEWSLETTER | 2
gennaio 2014
Ricerca & Innovazione
per dare certezze
al futuro
La lunga storia Atlas
Copco, ricca di successi,
è piena di prodotti innovativi. Nel 1936 fummo
pionieri nel settore minerario con una rivoluzionaria perforatrice che ha
portato a una maggiore
velocità di perforazione
della roccia più resistente. Nel 1949 presentammo il primo compressore
diesel portatile completamente raffreddato ad aria
con minori necessità di
manutenzione. Nel 1966
lanciammo i primi demolitori idraulici prodotti
in serie che resero più
semplice la demolizione
di rocce e di strutture di
calcestruzzo. Giusto per
fare alcuni esempi.
La capacità di innovare di
ingegneri, addetti al marketing e alle vendite, che
identificarono i bisogni di
questi prodotti e svilupparono la loro realizzazione all’interno dell’attività
Atlas Copco di allora, è
alla base del nostro ruolo
di leader dell’industria
globale quale siamo noi
oggi.
L’innovazione di prodotto
resta la chiave del nostro
futuro.
Prodotti che aprono nuove strade - vuoi perché
richiedono meno energia,
perché sono più potenti,
più sicuri per l’operatore
o più ergonomici - sono
fondamentali per diverse ragioni: migliorano
la produttività dei nostri
clienti consolidando il
nostro rapporto con loro
e motivano la nostra
intera organizzazione, in
particolar modo, la forza
vendita. E non dimentichiamo che migliorando
i nostri prodotti contribuiamo a rendere migliore
il mondo. I compressori
di oggi hanno bisogno
solo dell’11% dell’energia
richiesta 90 anni fa. L’innovazione continua va di
pari passo con la produttività sostenibile.
Atlas Copco ha un impegno a lungo termine per
la ricerca e lo sviluppo.
Noi collaboriamo con
molte università per
promuovere la preparazione di nuovi ingegneri.
Accogliamo i ricercatori
esterni ad Atlas Copco
Incontri di GRUPPO | AtlasCopcoNEWSLETTER | 3
gennaio 2014
RONNIE LETEN, MANAGER DELL’ANNO
Lo scorso 8 gennaio il magazine economico belga “Trends Tendances” ha nominato Ronnie Leten,
CEO Atlas Copco, “Manager dell’Anno”.
“Questo titolo è un grande onore per me ed è un fiore all’occhiello per tutti i dipendenti del Gruppo,
impegnati ogni giorno per far diventare Atlas Copco l’azienda di successo che è oggi.
Con orgoglio continuo ad esserne ambasciatore nel mondo, sapendo di poter contare su ognuno di
loro per costruire il futuro della Compagnia… perché, dopotutto, ‘c’è sempre un modo migliore”.
Ronnie Leten, President and CEO del Gruppo AC
che ci contattano attraverso il nostro sito per
sottoporci le loro idee.
Siamo certi di avere l’organizzazione adatta per
arrivare dall’idea al prodotto finito. Anche l’interazione con i nostri clienti
più esigenti rappresenta
una fonte e una guida per
l’innovazione. Nel 2012
abbiamo aumentato del
24% i nostri investimenti
in ricerca e innovazione.
attraverso le acquisizioni.
Quando, nel 2011, acquisimmo l’industria manifatturiera tedesca SCA
con essa prendemmo
adesivi e sigillanti di alta
qualità. Questi prodotti
stanno registrando una
crescente richiesta di
mercato dovuta all’aumento di uso di materiali
leggeri nel settore automobilistico e in altre
attività industriali.
Recentemente abbiamo
lanciato alcuni grandi,
nuovi prodotti che sono
il frutto del nostro duro
lavoro di Ricerca e Sviluppo.
Il compressore GA VSD+,
che riduce circa della metà il consumo
di energia rispetto ai
compressori tradizionali, ha ottenuto un
immediato successo
sul mercato. Un altro
recente esempio è
rappresentato dalla
“linea verde” di dumper e pale LHD elettrici
da miniera: la minore
emissione di gas di
scarico fa si che si
riduca la necessità di
ventilazione in galleria,
con una conseguente
diminuzione dei costi
legati a questo aspetto.
Forbes, la celebre rivista
economica internazionale, anche quest’anno ci
inserisce tra le prime 100
società innovative del
mondo.
Siamo orgogliosi e felici
Talvolta i prodotti
innovativi sono arrivati
di questo rinnovato
riconoscimento ma
siamo anche consapevoli del duro
lavoro che serve per
continuare a rimanere all’avanguardia nel processo
innovativo. Siamo
orgogliosi dei nostri
prodotti ma dobbiamo continuare a
lavorare in questa direzione per avere la certezza di
rimanere innovativi: questa sarà sempre la vera
chiave per garantirci un
futuro ricco di successi.
Ronnie Leten
Presidente e CEO
Atlas Copco
ZOOM | AtlasCopcoNEWSLETTER | 4
gennaio 2014
Green economy:
una risposta possibile
alla crisi
Il consueto appuntamento
novembrino con Ecomondo, ci ha consegnato la
seconda edizione degli
Stati Generali della Green
Economy, promossi dal
Consiglio Nazionale della
Green Economy, composto da 66 organizzazioni di
imprese rappresentative
del settore in Italia, in collaborazione con i Ministeri
dell’Ambiente e dello Sviluppo Economico.
Dieci gruppi di lavoro hanno realizzato “Il pacchetto
di misure per un green
new deal per l’Italia” che,
nel proporre le azioni da
intraprendere, agisce da
stimolo indicando la green
economy come una possibile via d’uscita dell’Italia
dalla crisi economica.
“Per affrontare la crisi italiana servono misure innovative che, senza aumentare né il debito pubblico
né la pressione fiscale,
riducano i costi economici
e ambientali, producano
benessere, attivino nuovo
sviluppo durevole, ripresa degli investimenti e
occupazione”. Con questa
premessa il Consiglio
Nazionale introduce il
decalogo di interventi da
sostenere per attivare un
vero e proprio Green New
Deal per l’Italia.
In sintesi la piattaforma
proposta:
1) Attuare una riforma fiscale ecologica rivolta allo
sviluppo di investimenti
e occupazione green.
Si parla di eliminazione
di incentivi a favore di
attività a impatto negativo
sull’ambiente; riesame
della spending review nella stessa ottica; misure di
fiscalità ecologica ((carbon
tax, raod pricing, ecc.);
incremento della quota del
fondo regionale finanziato
dal tributo discariche per
sostenere la deducibilità
fiscale di investimenti
finalizzati all’innovazione
tecnologica e riduzione del
cuneo fiscale.
2) Attivare programmi per
un migliore utilizzo del-
le risorse europee e una
crescita di finanziamenti
rivolti a progetti italiani. Sviluppare strumenti
finanziari basati sul principio “payment by result”
per ridurre il costo del
denaro, favorire la partnership pubblico-privato,
stimolare una crescita green qualitativa, aumentare
gli appalti pubblici verdi di
beni e servizi, rafforzando
la governance del sistema.
3) Ridurre i costi per sostenere gli investimenti
per le infrastrutture verdi,
la difesa del suolo e delle
acque. La via è quella della
riduzione di gas serra per
contenere la crisi climatica:
infrastrutture verdi, parchi,
giardini ma anche pareti e
tetti verdi e, più in generale, reti di aree naturali e
seminaturali; prevenzione
del dissesto idrogeologico
attraverso finanziamenti
sottratti al vincolo del patto
di stabilità; piena operatività ai distretti idrografici con i fondi strutturali
2014-2020, assicurando
all’irrigazione un elevato
utilizzo delle acque reflue
depurate; adeguati sistemi
di misurazione per canoni
e tariffe di acque pubbliche
e servizio idrico integrato e
risparmio idrico con azioni
premiali come l’introduzione dei certificati blu.
4) Varare un programma
nazionale per efficienza
e risparmio energetico.
L’innalzamento al 65% per
gli interventi di riqualificazione energetica va reso
permanente. Il recepimento della Direttiva 27/2012 è
un’occasione per promuovere una Roadmap con
ZOOM | AtlasCopcoNEWSLETTER | 5
gennaio 2014
obiettivi vincolanti al 2030
per l’efficienza energetica,
comprensivo della riqualificazione del parco edilizio
con finanziamenti sostenuti dal risparmio energetico
pluriennale e applicazione dei contratti servizio
energia con IVA 10% per il
settore privato. Fondo di
garanzia per reti di teleriscaldamento da inserire
tra i servizi urbani di base.
Audit energetici a favore
delle PMI per individuare
sprechi.
5) Sviluppare il riciclo dei
rifiuti. Modificare la Tares
con un meccanismo che
premi chi conferisce i rifiuti
in modo differenziato. Incoraggiare il riciclo e la sua
priorità rispetto al recupero
energetico e scoraggiare lo
smaltimento in discarica.
6) Promuovere il rilancio
degli investimenti per
lo sviluppo delle fonti
energetiche rinnovabili
fissando un obiettivo 2030
sostenuto da un fondo di
garanzia con la Cassa Depositi e Prestiti, detrazioni
fiscali, un’integrazione delle incentivazioni efficienza
energetica/fonti rinnovabili, un utilizzo sostenibile
di biocarburanti per la
mobilità, conclusione del
processo di liberalizzazione e potenziamento della
ricerca.
7) Attuare programmi di
rigenerazione urbana,
recupero di edifici esistenti, aree industriali dismesse, bonifiche limitando
il consumo di suolo non
urbanizzato e tutelando
la produzione agricola.
Servono semplificazioni
e procedure più rapide e
processi partecipativi per
lo sviluppo delle città intelligenti e sostenibili (Smart
City).
8) Istituire un Fondo
Nazionale per la mobilità
sostenibile per il periodo
2014-2020 con i proventi di
pedaggi stradali e accise
sui carburanti per favorire la diffusione di veicoli
ad alta efficienza e basse
emissioni (gas, ibridi,
elettrici), la sostituzione di
vecchi autobus con mezzi a
bassa emissione, l’adeguamento delle infrastrutture
ferroviarie per il trasporto
metropolitano dei passeggeri e intermodale
delle merci, piste ciclabili e
percorsi a priorità pedonale, crescita del telelavoro e
del trasporto condiviso.
9) Sostenere l’orientamento biologico dell’agricoltura di qualità, di filiera
corta. Con la detrazione
fiscale favorire le iniziative
private dirette a valorizzare
la multifunzionalità dell’a-
gricoltura come strumento
di organizzazione, manutenzione e fruizione del
territorio.
10) Attivare un piano nazionale per l’occupazione
giovanile green riducendo,
almeno per tre anni, il
prelievo fiscale e contributivo per l’impiego, dando
più forza al manifatturiero
Made in Italy, associato
alla bellezza e alla qualità ecologica attraverso
una riallocazione verde
degli incentivi distribuiti
all’industria in vari modi.
Avviare un programma
di riqualificazione ambientale degli impianti e
delle produzioni a elevato
impatto promuovendo
l’innovazione dei processi
produttivi. Promuovere il
Made “Green” in Italy con
la qualificazione in chiave
ambientale delle aree industriali favorendo l’attrattività dei territori. Sostegno
alle start-up di imprese
giovanili.
gennaio 2014
SERVIZI | AtlasCopcoNEWSLETTER | 6
IL NOSTRO IMPEGNO?
FARE LA DIFFERENZA
Dopo anni di significativa esperienza nel mondo del
Lean Manufacturing e del Logistic Management,
Marco Gravina è arrivato in Atlas Copco Compressor
Technique Italia nel 2011 come Sales Manager Aftermarket. Recentemente nominato a capo dell’intera
Business Line ha già una chiara visione degli obiettivi e dell’evoluzione della sua Organizzazione.
Marco Gravina
Stiamo parlando di una struttura di Service capillare che
vanta un team di Operations,
Competence, Sales & Marketing, conta oltre 60 tecnici
specializzati e si rapporta con
più di 50 tra Concessionari e
Rivenditori autorizzati. Un’organizzazione complessa con
un comune obiettivo: mettere
il Cliente al centro!
Cosa significa per voi
“mettere il Cliente al
centro”?
“I criteri che contano
nella valutazione del
Servizio sono quelli
definiti dai Clienti. Le
percezioni dipendono
dal livello delle risposte
rispetto alle aspettative.
Solo l’insindacabile
giudizio del Cliente può
darci la certezza di aver fatto
il nostro lavoro come lui se lo
aspettava.
I feedback che riceviamo dai
nostri Clienti attraverso il sondaggio di misurazione della
loro soddisfazione -NPS- sono
per la quasi totalità ottimi,
l’obiettivo è l’ottimo assoluto”.
Qual è l’approccio al mercato e il vostro modo di fare
Service?
“Quello della produttività
sostenibile è un impegno
istituzionale di Atlas Copco,
e noi siamo sul campo tutti i
giorni per mettere in pratica
questo principio, ascoltando i
nostri Clienti.
Grazie ai numerosi punti di
contatto di cui disponiamo
non possiamo ignorare che
oggi la crescente presa di
coscienza delle tematiche
ambientali e della sicurezza,
combinata alla crisi del tessuto produttivo, porta le Aziende
verso una manutenzione
più sostenibile e, quindi, più
orientata alla prevenzione che
alla riparazione del guasto.
Chi compra non è interessato
unicamente alle caratteristiche
e al prezzo del Compressore
o del “Sistema Aria Compressa” ma sceglie anche la
Consulenza, l’Assistenza e il
Servizio che gli saranno garantiti considerando, quindi,
l’intero Ciclo di Vita del Prodotto e i relativi costi.
Ambiente, salute, sicurezza
ed energia determinano un
profondo cambiamento nella
programmazione e qualità del
Servizio. I sistemi diagnostici
integrati nelle macchine provocano una riprogettazione
del programma di manutenzione. La capacità di monitoraggio continuo permette di
individuare eventuali anomalie, aiuta ad anticipare, ritardare o addirittura cancellare
interventi di manutenzione
non necessari: una programmazione totalmente aderente
al modello competitivo e
produttivo del nostro Cliente”.
In che modo la sua Organizzazione evolve e si plasma a
queste esigenze?
“Mettendo realmente il nostro
Cliente al centro”.Non più
semplici manutentori passivi,
dedicati alla regolazione di
parametri o all’esecuzione di
piccoli interventi di manutenzione preventiva ma Partner
attivi dei nostri Clienti.
Per i nostriTeam reclutiamo
persone appassionate, interattive, coinvolte, volenterose
di contribuire al processo
di miglioramento continuo
dell’offerta al Cliente. Consulenti che decidono e propongono in modo consapevole
e informato programmi e
aggiornamenti intelligenti degli interventi di manutenzione
capaci di restituire al Cliente il
massimo risparmio possibile”.
Riassumendo...
“Vogliamo fare la differenza.
Vogliamo essere sempre
un’esperienza positiva!”
PRODOTTI | AtlasCopcoNEWSLETTER | 7
gennaio 2014
I nuovi generatori: purezza e
produttività
Atlas Copco presenta tre nuove soluzioni dedicate alla produzione on site di azoto e ossigeno. Produrre gas on site significa
abbattere i costi operativi e utilizzare la rete di aria compressa
esistente. Elevate purezze e produttività a basso costo, sia per
le grandi che per le piccole portate, sono il punto di sintesi
garantito da questa nuova gamma di generatori.
La produzione di gas on site è
più sostenibile e meno costosa dell’approvvigionamento
tramite bombole o serbatoi in
quanto elimina i costi amministrativi dovuti al riordino,
trasporto, stoccaggio e movimentazione delle bombole.
Con l’autoproduzione di gas
la domanda di azoto è sempre
soddisfatta, nel minor tempo
possibile e al minimo costo.
Koen Lauwers, Vice Presidente
della Divisione Industrial Air di
Atlas Copco, ha commentato:
“Con questa nuova gamma di
generatori, i nostri partner incrementeranno notevolmente
la loro produttività. Attraverso
l’autoproduzione aiuteremo i
nostri clienti a sfruttare nuove
opportunità di risparmio: collegando il loro sistema di aria
compressa con la generazione
di azoto e ossigeno, sulla base
delle loro specifiche richieste”.
Generatori di azoto a membrana.
I generatori di azoto a membrana NGM Atlas Copco, grazie alla loro elevata efficienza
ed affidabilità, sono ideali per
applicazioni quali prevenzione degli incendi, gonfiaggio
pneumatici, pulizia serbatoi e
tubazioni e molte altre applicazioni per il settore oil e gas,
l’industria mineraria e marina.
L’NGM utilizza il processo
di separazione dell’aria per
produrre azoto. In ingresso al
generatore abbiamo aria com-
pressa e, dopo la separazione,
azoto alla desiderata purezza.
Il principio di funzionamento
è il seguente: un fascio di
fibre polimeriche realizza la
scissione dell’aria e consente
all’azoto di mantenere una
direzione lineare mentre gli
altri gas (come ossigeno,
vapore acqueo e anidride
carbonica) permeano la parete
della membrana e vengono
eliminati. La tecnologia a
membrana genera azoto a una
purezza regolabile e raggiunge
portate fino a 500m³/h.
Generatori di azoto PSA
I generatori di azoto NGP con
tecnologia PSA sono la soluzione migliore per quelle applicazioni che richiedono elevate
purezze di azoto. Questi generatori lavorano sulla base della
tecnologia Pressure Swing
Adsorption (PSA) che sfrutta
l’utilizzo di setacci molecolari
di carbonio per assorbire
molecole di ossigeno dall’aria
compressa. Ogni generatore
è formato da due torri che
lavorano alternativamente per
produrre un flusso continuo di
azoto. Il risultato: azoto puro,
con purezze regolabili (fino al
99,999%) e con portate fino
a 1100 Nm³/h. Le applicazioni
tipiche della NGP sono relative
al settore degli imballaggi,
stampaggio materie plastiche,
metallurgia, elettronica e alla
conservazione di frutta, alimenti e bevande e molti altri.
Generatori di ossigeno PSA
L’ossigeno ha un’importanza cruciale nel
settore medicale,
nell’agricoltura,
nel trattamento
delle acque reflue,
nell’acquacoltura
e nella produzione
di ozono. Anche
per i generatori di
ossigeno OGP, il
principio di lavoro
si basa sulla tecnologia PSA, utilizzando però al loro interno per la separazione
un materiale ottenuto
chimicamente
chiamato zeolite
che realizza la
separazione. In
uscita dal generatore abbiamo
ossigeno con una purezza
regolabile tra 90% e 95% e
flussi fino a 200Nm³/h.
Una soluzione integrata
Atlas Copco offre
soluzioni di generatori
di gas on site che si
integrano perfettamente con l’impianto di aria
compressa già esistente. Queste tre nuove
gamme di generatori
di azoto e ossigeno
offrono portate e purezze adatte a qualsiasi
applicazione industriale
e permettono ad Atlas
Copco di supportare i
propri partner sia dal
punto di vista dell’aria
compressa che per la
fornitura di gas per
l’industria, oltre che per
l’assistenza tecnica.
PRODOTTI | AtlasCopcoNEWSLETTER | 8
gennaio 2014
Il percorso dell’innovazione
nelle grandi portate
Compressori
centrifughi
serie H in versione package
Nuovi compressori
centrifughi serie ZH
I nuovi ZH355+ e 900+
alzano il livello di
efficienza energetica,
affidabilità e qualità
dell’aria nelle medie
e grandi portate. La
nuova serie comprende modelli a due stadi
di compressione con
motorizzazioni da 355
a 560kW, per pressioni
di esercizio da 3,5 a
4,6 bar(e), e a tre stadi con motorizzazioni
da 400 a 900kW per
pressioni di esercizio
da 7 a 10,4 bar(e).
2013
I compressori Z
sono i primi certificati
Classe 0 dal TUV
2011
Compressori Z
VSD, a velocità
variabile
2006
1994
figlia del processo di
innovazione, ci dia, puntuali,
le risposte che aspettavamo.
In realtà non è così. Siamo
noi che ci adeguiamo alle
sue proposte facendole
immediatamente nostre.
Ci sembra che i computer
e tutto il mondo che si è
creato intorno a essi fossero
ineludibili ma non è così:
fino a 50 anni fa non esistevano e potrebbero ancora
non esistere, rimpiazzati da
qualcos’altro che ci sembrerebbe altrettanto ineludibile
e intorno al quale starebbe
nascendo un altro modo di
costruire il futuro. Quando
perciò Atlas Copco innova,
avendo nel risparmio energetico la stella polare del suo
cammino, ha in mente quel
futuro e non uno qualsiasi.
L’accostamento alla soluzione ibrida automotive è nato
proprio un giorno in FIAT
Group a Mirafiori mentre Atlas Copco proponeva questa
soluzione. La sovrapposizione dei concetti ha permesso
una comprensione rapida e
brillante soprattutto del fatto
che avevamo un futuro in comune a cui guardavamo con
proposte identiche.
1995
Compressore
a vite oil- free
della serie Z
Compressori
centrifughi
multistadio
1987
Primo compressore
a pistoni oil-free
picchi di utenza. Utilizzando
una sala compressori adatta
a garantire il carico base
accuseremmo una situazione
di inadeguatezza ad affrontare i picchi. Se utilizzassimo
solo una macchina versatile,
capace di gestire al meglio i
diversi carichi, risulterebbe
del tutto sovradimensionata
alla normalità del servizio.
La soluzione?
Una sala ibrida composta da
compressori centrifughi ZH e
a vite a velocità variabile ZR
VSD. I compressori centrifughi, parzialmente flessibili,
garantiscono, per le grandi
portate, prestazioni al minimo costo energetico possibile, adatte alla gestione del
carico base, i compressori
a vite a velocità variabile,
dotati di grande flessibilità,
rappresentano la soluzione
più idonea al carico variabile.
Centonove anni dopo la nascita del primo compressore
a pistoni oil free, cercando
sempre l’innovazione verso
il risparmio energetico, Atlas
Copco ha lanciato una nuova
gamma di compressori centrifughi a più alta efficienza
che rendono assolutamente
“sostenibile” la proposta
“ibrida”.
Sembra che la tecnologia,
1970
Primo compressore
a vite oil-free
1967
1904
1952
“Risparmiare energia è il
nostro stile di vita”, “oltre un
secolo di innovazioni con
finalità risparmio energetico”. Questi sono la mission
e il percorso compiuti dalla
Divisione Compressori Atlas
Copco nella sua lunga teoria
di traguardi raggiunti e superati a partire dal 1904 con la
nascita del primo compressore a pistoni oil free.
L’ultima frontiera raggiunta
nel percorso innovativo nel
campo delle grandi portate è
rappresentata dalla tecnologia ibrida per massimizzare i
risparmi.
Quella dell’ibrido è un’immagine retorica “rubata”
al mondo automotive che
da qualche anno la propone come la soluzione più
efficiente per ottimizzare i
consumi e prevede una trazione ibrida Diesel/Elettrica
che sostiene la scelta diesel
per le lunghe percorrenze e
quella elettrica per i trafficati
percorsi cittadini.
I compressori chiamati a
operare a livello di grandi
portate sono in una situazione assai simile: bisogna
poter contare su un costante
carico di base cui si somma una richiesta variabile
caratterizzata da particolari
Nuovi
compressori
centrifughi Z
plus
ZH 350+ il piu’ efficiente
compressore centrifugo
con cuscinetti magnetici
PRODOTTI | AtlasCopcoNEWSLETTER | 9
gennaio 2014
Case History - il
successo dell’ibrido
Due modelli applicativi dell’intervento “ibrido” li
troviamo in una centrale termoelettrica della Sardegna e nello stabilimento genovese di una grande
industria siderurgica italiana.
Case History CentraleTermoelettrica
Nella centrale sono operative
diverse tipologie di compressori per la produzione di aria
e azoto:
prima dei recenti investimenti
vi erano 4 compressori Nuovo Pignone da 10.000 Nm3/h,
2 Impianti di produzione azoto
– 3.700 Nm3/h, 1 impianto di
trattamento aria. Ma la notevole estensione delle linee
di trasporto non consentiva
una corretta quantificazione
delle perdite aria, non era
previsto un sistema di misura
integrato in grado di calcolare
con precisione produzioni e
consumi, nel sistema azoto
l’inversione del flusso d’aria
perturbava il sistema di produzione dell’azoto stesso. È
risultato quindi necessario
prevedere l’inserimento di
un compressore altamente
flessibile, con una regolazione dai 2/3.000 Nm3/h ai
7/8.000 Nm3/h, che riuscisse a
soddisfare anche la repentina
richiesta d’aria dell’impianto
azoto (20-25 sec).
E’ stato deciso l’acquisto del
compressore Atlas Copco
ZR900-8,6/E VSD con un motore da 1035 KW a velocità
variabile, comprensivo di
idoneo misuratore di portata
aria, trafo 6kV/500V, quadri di
alimentazione in bassa tensione, pompa acqua e accessori
impianto di raffreddamento.
Il nuovo assetto prevede che
la base di produzione aria sia
garantita dal compressore
Nuovo Pignone con una
produzione approssimativa
di 10.000 Nm3/h, mentre le
punte di produzione vengono
soddisfatte con l’utilizzo della
macchina a vite ZR900 VSD a
velocità variabile.
La potenza media ora assorbita in un anno si attesta
a circa 600 KW, circa il 54%
inferiore al precedente consumo. Ad oggi il risparmio
energetico risulta pari a circa
5.600.000 KWh. L’Autorità
per l’Energia Elettrica e il Gas
ha approvato il programma
di misura a consuntivo dei
risparmi ottenuti dall’installazione del compressore
ZR900 VSD, certificando il
risparmio ottenuto con iTitoli
di Efficienza Energetica. Dopo
l’installazione del compressore oil-free ZR 900-8,6/E VSD
si è deciso di sostituire anche
uno dei vecchi compressori Nuovo Pignone con un
nuovo centrifugo Atlas Copco
ZH10000-8 con un motore
da 6kV. Le operatività dei due
compressori consentiranno
l’innalzamento delle pressioni
di esercizio a tutto vantaggio
degli impianti asserviti al
reparto compressione.
Case History Azienda Metallurgica
Nel 2006: l’azienda inizia a
valutare la opportunità di
ammodernamento di una
vecchia sala della sua sede
genovese in cui sono installate macchine di diversa
tecnologia e costruttore: 6
unità a pistoni di cui 2 del tipo
lubrificato (Atlas Copco) e 4
del tipo oil-free (IR), tutte con
potenze attorno ai 500KW
cad. - 1 unità centrifuga (IR)
con potenza di 1000 kW per
una potenzialità totale di
40.000 m3/h di aria compressa a 7 bar.
Inizio 2007: si propone
l’impiego di 3 unità centrifughe (ZH15000) ciascuna da
1600kW per una potenzialità
totale di più di 44.000 m3/h di
aria compressa
Metà 2007: si procede a una
analisi dei consumi che AC effettua tramite audit AirScan. A
seguito dei risultati, per la variabilità del carico, si conviene
la proposta delle 3 unità di cui
al punto precedente corredate dal più grosso compressore oil-free esistente a velocità
variabile, lo ZR900-8,6/E VSD.
L’offerta viene anche corredata
da un sistema di supervisione/controllo/remotaggio
dei dati di funzionamento,
nonché del’ingegneria per la
realizzazione dell’intera nuova
sala. L’ordine viene poi finalizzato l’anno successivo.
EVENTI | AtlasCopcoNEWSLETTER | 10
gennaio 2014
“Sempre un passo
avanti”, Customer Days
in Triveneto e Toscana
Nello scorso mese di
novembre, la Divisione
Industrial Air ha promosso
due Customer Days dal
titolo “Sempre un passo
avanti”, con l’intento di
presentare nuovi prodotti,
tecnologie e applicazioni
che si collocano all’avanguardia in rapporto al trend
del settore.
Il primo dei due eventi,
indirizzato a clienti e con-
cessionari del Triveneto,
si è tenuto il 22 novembre
presso Villa Contarini Nenzi
a Dosson di Casier, poco
distante da Treviso. Nella
cornice storica della tipica
Villa veneta del ‘700, la
Divisione Industrial Air ha
proposto alcune delle sue
macchine. In particolare un
compressore GA 7 VSD+,
un purificatore d’aria BAP
7, un generatore di ossigeno OGP 14 e, infine, la
pompa per vuoto del GV20.
Anche il secondo evento, in
programma il successivo
29 novembre, anch’esso indirizzato al target dei clienti
e Concessionari di Toscana,
Emilia Romagna e Marche,
è stato organizzato presso
il prestigioso Relais della
Rovere a Colle Val D’Elsa,
Siena, ai tempi residenza
estiva del Cardinale della
Rovere, divenuto Papa
Giulio II nei primi anni del
‘500.
Anche in quest’occasione
sono state proposte le
macchine già presentate
in Veneto in occasione del
precedente evento con la
sola aggiunta dell’espositore dello SmartLink grazie al
quale gli intervenuti hanno
potuto testare il nuovo
sistema di connettività
SmartLink.
In occasione di entrambi
gli appuntamenti con i
customer days, si è voluto
inserire la nuova formula
dei workshops dedicati a
diverse tematiche tra le
quali i partecipanti hanno
potuto scegliere:
• Efficienza, sostenibilità,
VSD e motori a magneti
permanenti;
• La nuova generazione di
gas industriali;
• Trattamento aria e condense;
• Compressori Oil-free;
• La generazione del vuoto;
• Prodotti per il settore
medicale;
Questa soluzione si è rivelata decisamente positiva
consentendo l’opportunità di organizzare gruppi
più piccoli, garantendo a
ciascuno la possibilità di
soffermarsi sugli argomenti approfondendo le tematiche di maggiore interesse
e proponendo quesiti ai
relatori Paolo Montrasio,
Carol Pignatelli e Andrea
Trezzi. La parte generale è
stata presentata da Fabio
Tarantola.
gennaio 2014
Verona: Mostra Convegno
della Manutenzione
Industriale
EVENTI | AtlasCopcoNEWSLETTER | 11
può raggiungere fino al
40% dell’intero consumo
energetico dell’azienda.
Il fabbisogno energetico
rappresenta a sua volta il
70% del costo di un impianto di aria compressa. Un
Nella due giorni di Verona (29-30 ottobre), organizza- terzo esatto (32,9%) di esso
ta dall’Ente Fiera e dedicata alla Mostra Convegno
potrebbe essere risparmiadella Manutenzione Industriale, nei due momenti
to realizzando la politica dei
topici della sua presenza, un workshop e un conve6 passi proposta da CTS,
gno, Atlas Copco ha proposto un confronto su due
un ciclo di miglioramento
tematiche di ampio respiro: “il risparmio energetico continuo finalizzato all’otnegli impianti ad aria compressa” e “la programma- timizzazione energetica. Il
zione degli interventi di manutenzione”.
circolo virtuoso dell’energia
passa attraverso le diagnosi
Piccoli Passi Grandi Risultati energetiche, l’utilizzo delle
Al risparmio energetico è
tecnologie disponibili, le
stato dedicato un workshop innovazioni di prodotto, gli
coordinato da
accessori per l’efficienza
Marco Gravina
energetica, l’ottimizzazione
e Diego Donini,
della sala compressori, il rerispettivamente
cupero dell’energia termica.
Business Line
Manutenzione Intelligente
Manager e Internal L’odierno contesto competisales & parts Martivo detta il modello di un’aketing CTS di Atlas zienda snella ed efficiente,
Copco Italia.
votata a qualità e innovazioNel corso del
ne. Una realtà concentrata
workshop si è evisul suo core business e
denziato come nei
sulla conoscenza approfongrossi stabilimenti dita dei processi interni per
industriali l’imriorganizzarli in un’ottica di
piego di energia
abbattimento dei prezzi e
elettrica richiesto
aumento delle prestazioni
dalla produzione
in rapporto ai costi.
di aria compressa
Il Convegno sul tema
proposto a Verona da Atlas
Copco ha evidenziato come
oggi una programmazione
degli interventi di manutenzione deve puntare a
minimizzare il costo del
ciclo di vita dell’asset,
ridurre al minimo i guasti
massimizzando l’affidabilità e la disponibilità del
bene produttivo. I sistemi
diagnostici integrati nelle
macchine contribuiscono
alla riprogettazione della
manutenzione. Il monitoraggio continuo delle condizioni e delle prestazioni
garantisce l’individuazione
di segnali deboli e anomalie, permettendo di anticipare, ritardare o evitare le
manutenzioni preventive
non necessarie, calibrando,
quindi, la programmazione
degli interventi sul modello produttivo dell’azienda
cliente.
L’organizzazione del convegno è stata affidata a Marco
Gravina e Gabriella Sereni,
Product Marketing Manager
CTS Atlas Copco che, in
particolare, si è soffermata
sulla risposta Atlas Copco
alla tematiche evidenziate
attraverso Connectivity
Solution Smartlink™ che
si basa su un sistema di
monitoraggio dati facile da
installare, efficiente da consultare e semplice da personalizzare. Offre alle aziende
utilizzatrici informazioni
complete sul funzionamento della loro Centrale Aria
Compressa, contribuendo
alla riduzione dei costi di
manutenzione attraverso
l’impiego delle più avanzate tecniche predittive e
mostrando come e dove
sia possibile ottimizzare la
produzione e risparmiare
energia.
RASSEGNA STAMPA | AtlasCopcoNEWSLETTER | 12
gennaio 2014
Rassegna stampa è uno spazio dedicato a un articolo, un servizio radiotelevisivo, una testimonianza proveniente dal web su cui
ci sembra interessante fermare la giusta attenzione, insieme.
SVILUPPO SOSTENIBILE
rapporti24 / impresa - il Sole 24 Ore 5/11/2013
La sfida green
UN PIANETA “SMART” E’
UN SOGNO REALIZZABILE
Energia pulita e tecnologie per efficienza, riciclo,
bonifiche e taglio degli sprechi sono ora a basso
costo e a elevati benefici
di Laura La Posta
E’ solo questione di volontà
politica: dopo secoli di danni
all’ambiente e crescita irresponsabile ora ci sarebbero
tutte le condizioni per mettere il
pianeta in sicurezza, costruendo sviluppo e rallentando i
cambiamenti climatici in atto.
Le tecnologie green a basso
costo sono ora disponibili e
gli investimenti in efficienza
energetica su ripagano rapidamente. Le industrie leader
stanno eseguendo efficientamenti energetici e negli
approvvigionamenti, proponendo prodotti più ecologici,
vaccinando gratis su vasta
scala i bambini nei Paesi in
via di sviluppo, avviando una
corretta filiera del riciclo. Molti
Governi e l’Unione Europea
stanno incentivando energia
pulita, ristrutturazioni ecologiche, bonifiche, infrastrutture
verdi e smart city, mentre
l’Onu ha dichiarato guerra agli
sprechi idrici e alimentari e
spinge sull’acquacoltura ittica
per produrre più cibo.
L’elenco di buone pratiche
avvistate potrebbe andare
avanti. Sul Rapporto24 odirneo
del Sole 24 Ore ne segnaliamo
diverse. “Ma ora è tempo di
mettere a regime questi sforzi
e lavorare al’erede del concetto
di sviluppo sostenibile nato 25
anni fa: la crescita verde inclusiva” – annuncia Rachel Kyte,
vicepresidente allo Sviluppo
sostenibile della World Bank.
Non a caso l’istituto internazionale che concede credito
ai Paei in via di sviluppo ha
chiamato il suo ultimo studio
sulla sostenibilità “Inclusive
green growth”.
“Abbiamo bisogno di crescita,
altro che di decrescita felice –
dice Kyte -. Solo lo svuluppo
può finanziare la vera svolta
che si concretizza nel dare accesso all’elettricità a 1,3 miliardi
di persone che non ce l’hanno,
acqua pulita ai 900 milioni a
secco, servizi igienico-sanitari
ai 2,6 miliardi che ne sono
sprovvisti e creare strade per
gli 800 milioni tagliati fuori dal
mondo quando piove”.
Ma come si avvia una crescita
verde inclusiva? “I Governi
devono sussidiare i prodotti
green - risponde - : auto ibride
(ora a quota 1,2 milioni di
esemplari nel mondo) o a
basse emissioni, energia pulita
(su cui ora già si investono ben
160 miliardi di dollari all’anno),
innovazione tecnologica che
consenta di preservare l’ambiente senza spendere troppo.
Le imprese continueranno a
investire in questi ambito solo
se lavoreranno in un contesto
regolarmente favorevole. Se
vedranno incentivati ancora i
combustibili fossili e aggravati
da imposte elevate i prodotti ecologici, getteranno la
spugna. Al contrario, politiche
ben costruite, con attenzione ai
loro effetti sui più svantaggiati,
possono generare una crescita
economica buona per l’ambiente e anche per i più poveri”.
Non si tratta solo di teoria. “La
World bank sostiene economicamente 89 Paesi che
hanno lanciato buone politiche
green – racconta la vicepresidente-. Ad esempio, abbiamo
finanziato l’installazione di un
milione di pannelli solari sulle
abitazioni dei più poveri del
Bangladesh. Ma i Governi devono ripensare il concetto di Pil
come indicatore della ricchezza
di una nazione. Ora che il mondo fronteggia la crescita della
popolazione e i cambiamenti
climatici, il capitale naturale
(acqua, terra, aria pulita, ecosistemi) deve entrare nei bilanci
nazionali. Come tutte le forme
di capitale, richiede investimenti, manutenzione e buona gestione. Solo così può diventare
produttivo e contribuire alla
crescita verde inclusiva di cui il
nostro pianeta ha bisogno”.
SOCIALE | AtlasCopcoNEWSLETTER | 13
gennaio 2014
World Water Week, una full
immersion nell’anno dell’acqua
Lo scorso mese di settembre si è tenuta l’edizione
2013 di World Water Week,
l’appuntamento mondiale
sui temi dell’acqua organizzato a Stoccolma dallo
Stockholm International Water Institute (Siwi). L’evento
ha coinvolto più di 2600
partecipanti, provenienti
da 130 Paesi. Tra questi era
presente ai vari workshop
anche Water for All, l’organizzazione promossa dai
dipendenti Atlas Copco.
Ogni anno dal 1991 la
capitale svedese ospita
circa 200 organizzazioni
scientifiche che collaborano
agli eventi con contributi di carattere scientifico.
L’edizione di quest’anno
è stata dedicata a “Acqua
e cooperazione: costruire
partnerships”. Il 2013, come
è noto, è stato dichiarato
dalle Nazioni Unite “Anno
internazionale della cooperazione idrica”. A Stoccolma
si e discusso delle politiche
globali a sostegno della cooperazione internazionale in
materia di accesso e consumo di acqua. Cinque i temi
della conferenza: cooperazione con gli attori dei vari
settori, i portatori di interesse, i manager delle società
idriche, le leggi e infine gli
esperti e i consumatori. I
lavori, aperti dal Ministro
svedese alla Cooperazione e
Sviluppo, Gunilla Carlsson,
e del sindaco della capitale,
Sten Nordin, hanno rappresentato il ponte con l’edizione 2014 dedicata all’acqua e
all’energia.
I dipendenti Atlas Copco
aiutano le popolazioni
bisognose ad avere accesso
all’acqua pulita
“Tenendo fede al tema dedicato, questo del 2013 è stato
un grande Forum per il
networking. Abbiamo avuto
la possibilità di incontrare
molte organizzazioni che potrebbero diventare partner
adatti all’azione di Water for
All. Abbiamo anche avuto
l’opportunità di incontrare i
rappresentanti dei Ministeri
dell’Acqua provenienti da
diversi Paesi in cui siamo
attivi con i nostri progetti
che abbiamo naturalmente aggiornato sulle nostre
attività e sugli importanti risultati raggiunti” ci racconta
Josefine Gustafsson, Global
Coordinator di Water for All
at Atlas Copco AB
“Il nostro pianeta ha acqua
dolce sufficiente per tutti
ma nonostante ciò circa un
miliardo di persone non ha
accesso all’acqua pulita.
L’obbiettivo principale di
Water for All è “Acqua pulita
come diritto umano”. Da
quando ha iniziato Water for
All ha aiutato 1.5 milioni di
persone a conquistare questo diritto”, sottolinea Mala
Chakraborti, Vice President
Corporate Responsibility.
“I contributi dei dipendenti
Atlas Copco sono utilizzati
per finanziare progetti gestiti
da organizzazioni partner
accuratamente selezionate
che dispongono della maggiore conoscenza possibile
dei territori e dei popoli
che li abitano, per garantire
che il denaro arrivi là
dove è più necessario”, conclude Mala
Chakraborti.
Water for All ha un nuovo sito!
Il sito Internet Water for All da quest’anno ha assunto una nuova veste, decisamente “user friendly”, facile
da consultare, più moderna e in linea con il “Water For All” Brand manual. Di particolare interesse è sicuramente la sezione dedicata ai progetti che sono stati finanziati nel corso degli anni in tantissime parti del
mondo. Questa pagina è in continua evoluzione perché davvero tanto è stato fatto in questi quasi 30 anni di
attività della nostra Organizzazione. Il prossimo marzo 2014 saremo infatti felici di festeggiare il trentesimo
compleanno di Water for All. Questo lungo periodo ha permesso alla nostra Organizzazione di apportare
molti benefici a tutte quelle comunità, meno
fortunate di noi, che non avevano accesso
all’acqua. Nel 2013, inoltre, in occasione
dei festeggiamenti dei 140 anni di Atlas
Copco, ci eravamo prefissati l’obiettivo di
aggiungere altri 1400 membri alla nostra
associazione e... ce l’abbiamo quasi fatta.
Confidiamo in questa ultima parte del nostro centoquarantesimo anno per raggiungere la meta. Del resto, la responsabilità di
Water for All è di tutti noi e insieme... we
make it happen!
www.water4all.org
gennaio 2014
MONDO | AtlasCopcoNEWSLETTER | 14
Piccoli assaggi dalle tradizioni culinarie dei Paesi in cui Atlas Copco è presente. Siamo Melamchi,
in Nepal, per contribuire alla realizzazione di una galleria per portare l’acqua dove non c’è
NEPAL • “Daal Bhat Tarkari”
Ingredienti:
x 6 persone
Riso: 6 tazze - Lenticchie:
1 tazza - Sale& Zucchero:
qb - Curcuma & Cumino:
qb - Olio: qb - Acqua: 3 tazze - Zenzero&Peperoncino
verde: 1 cucchiaino - Semi
di senape: un pizzico - Ceci:
600 gr - 2 cipolle - 1 spicchio
di aglio - curry 1 cucchiaino 1 peperone rosso - 600 gr di
mais - 300 gr di broccoli - 2
pomodori - succo di limone
Preparazione:
Daal Salsa di lenticchie: Portare l’acqua
a ebollizione a fuoco
medio. Aggiungere le
lenticchie, abbassare la
fiamma e coprire fino
a quando le lenticchie
non saranno tenere
(circa 15 minuti). Poi togliere dal fuoco. Tagliare a pezzettini lo zenzero e il peperoncino
fresco e triturare nel mixer.
Versarli in padella e cuocere
aggiungendo sale, zucchero, spezie. Appena rosolati,
rimuovere dal fuoco. Friggere in poco olio i semi di senape per qualche secondo.
Aggiungere alla salsa di lenticchie e lasciar cuocere per
altri 3 minuti.
Tarkari Verdure: Mettere a
rosolare aglio e cipolle, cucinando a fuoco vivace per
qualche minuto e mescolando continuamente. Pulire il
Stoccolma per le
Olimpiadi invernali 2022
Stoccolma insieme ad Åre, importante centro per
gli sport invernali nella parte nord-occidentale del
Paese, intende candidarsi alle Olimpiadi invernali
2022. La proposta prevederebbe il coinvolgimento
diretto dell’area di Stoccolma e ogni specialità
sciistica occuperebbe una specifica zona della città.
In lizza con Stoccolma sono già Almaty (Kazakistan)
e Lviv (Ucraina), mentre Oslo sta ancora valutando
l’opportunità di candidarsi. Se la candidatura sarà
ritenuta sostenibile, il primo progetto dovrà essere
presentato allo CIO entro il 14 Marzo 2014, mentre la
decisione finale del Comitato Olimpico Internazionale
verrà presa il 31 luglio 2015.
peperone eliminando semi
e filamenti e tagliarlo in piccole strisce. Scolare bene i
ceci, quindi aggiungere nella pentola ceci e peperone.
Versare 4 bicchieri di acqua
calda in pentola e lasciare
proseguire la cottura per 5
minuti a fuoco lento. Spezzettare i broccoli. Tagliare il
pomodoro in piccoli pezzi e
scolare il mais. Aggiungere
tutte le verdure in pentola,
condirle con il curry e lasciare cuocere per 10 min dopo
il raggiungimento dell’ebollizione. Condire con
succo di limone e sale.
Bhat Riso: Cuocere il
riso separatamente.
Servire in piatti grandi
e separatamente: riso
al centro e verdure ai
lati. Affiancare una
coppetta con salsa di
lenticchie.
Atlas Copco Italia
News
Newsletter mensile
di informazione
Anno 3 - n. 4
Testata registrata presso il
Tribunale di Monza n. 2020
30 maggio 2011
Editore
Atlas Copco Italia
via F.lli Gracchi 39,
20092 Cinisello Balsamo (MI)
Direttore
Edoardo Angelucci
Direttore Responsabile
Fulvio Quarella
Redazione
Atlas Copco Italia
via F.lli Gracchi 39,
20092 Cinisello Balsamo (MI)
Stampa
Edizioni GR
Grafica
MarCoRelations.it
Hanno collaborato
C. Baraldini, C. Boselli,
F. Cagnoni, D. Donini,
C. Fara, I. Fassi,
M. Gravina, G. Papagna,
C. Pignatelli, G. Sereni,
A. Simone, F. Tarantola,
G. Valent
Ibrahimovic miglior
giocatore svedese 2013
Zlatan Ibrahimovic ha vinto il pallone d’oro svedese
Guldbollen per l’ottava volta nella carriera (la settima
consecutiva). Il 27 marzo 2014 le Poste svedesi hanno
deciso di festeggiare questo ennesimo riconoscimento
dedicandogli cinque nuove francobolli che lo
ritraggono in primo piano e il suo gol in rovesciata
contro l’Inghilterra è stato incluso nella lista dei 10 gol
che concorreranno per il premio Puskas. Pochi altri
atleti svedesi sono stati vicino allo status di superstar
come Ibrahimovic, sia giocando per un club svedese
che per una serie di importanti club internazionali, non
da ultimo, il Milan.
STORIA | AtlasCopcoNEWSLETTER | 15
gennaio 2014
Atlas Copco Italia: le cose che contano
Alfa Avio: aria compressa
per il collaudo turbine
Nello stabilimento di Pomigliano d’Arco, dal 1974 Alfa
Romeo Aviazione, in collaborazione con Rolls Royce, ha
avviato la progettazione di
un nuovo motore turboelica
600 HP destinato ai velivoli
dell’Aviazione Generale. Il
programma prevede la costruzione di un dimostratore
avanzato e il battesimo del
volo entro il 1979.
I complessi test che precedono la fase dei voli di prova
richiedono sofisticate apparecchiature che consentano
di riprodurre in sala prova le
diversissime condizioni in
cui si troveranno a operare i
motori.
A tale scopo a Pomigliano
d’Arco è stata recentemente realizzata una struttura
di collaudo al cui interno è
stato approntato l’impianto
per la prova delle turbine.
Tradizionalmente composto
da due circuiti distinti: uno
a monte, costituito generalmente da un compressore
d’aria per immettere aria a
una certa pressione nella
turbina, e uno a valle, in
genere una pompa per vuoto, destinato a creare una
certa depressione. Le due
macchine sono assistite, la
prima da uno scambiatore di
calore per portare al valore
voluto la temperatura dell’aria compressa in entrata
(minimo 177°C), la seconda
da un sistema di regolazione
per la misura delle portate e
da un sistema di controllo di
tutti i parametri.
Una soluzione nuova
Per realizzare la sala collaudo i tecnici Atlas Copco
hanno proposto una soluzione completamente nuova
e rivoluzionaria che si
affida all’impiego di
un solo circuito basato
su un compressore
a vite, con notevoli
risparmi di investimento, manutenzione e
impiantistica. L’idea
originale sfrutta il
concetto dei compressori volumetrici, quelli
a vite in particolare,
per disporre di una quantità
d’aria costante in volume,
indipendentemente dal rapporto di compressione. Si
tratta in pratica di installare il
compressore a vite in parallelo con la turbina, affinché
il rapporto di espansione
sulla turbina sia il rapporto
di compressione del compressore che aspirando
dalla mandata della turbina
ne comprime l’aspirazione.
Questo progetto consente
di risparmiare la pompa per
vuoto e il riscaldatore. Nella
proposta Atlas Copco l’aria
può essere prelevata a monte del refrigeratore finale e,
variando opportunamente la
portata dell’acqua di raffreddamento nel refrigeratore
intermedio, la sua temperatura può essere regolata nei
termini richiesti.
Come risolvere il problema
di regolare in continuo la
pressione a monte e creare
la necessaria depressione
a valle? Se un compressore
volumetrico con un certo
rapporto di compressione dà una certa portata e
alla turbina si deve fornire
il 20% del volume d’aria
totale si regola la pressione a monte e si utilizza la
quantità d’aria desiderata.
Aspirando poi dalla parte
della turbina, dove la quanZR8M Atlas Copco, costruitità d’aria è pari al 20%, si
to per versione gas anziché
crea una depressione nella
per aria, cioè con sistema
tubazione di aspirazione. Un di regolazione alimentato
sistema elettronico regola il
da fonte separata per poter
vuoto secondo le condizioni
funzionare anche nelle condesiderate. I tecnici Atlas
dizioni di pompa per vuoto.
Copco hanno studiato e
L’unità ZR8M-PACK è una
realizzato sistemi complessi vera centrale di compressiodi regolazione tali da mante- ne, completamente insonere un’alta precisione nei
norizzata, costituita da un
valori della pressione, entro
compressore rotativo a vite
il centesimo di bar, in una
non lubrificato, raffreddato
gamma notevole di presad acqua e azionato da un
sioni. Appositi automatismi
motore elettrico ASEA da
inseriscono o disinseriscono 2.000 KW. Il compressore
un tipo di regolazione o uno
eroga una portata di 20.300
strumento in funzione della
m3/h alla pressione effettiva
prova da effettuare in sede
di 7 bar. Non serve alcuna
di collaudo. L’impianto deve
fondazione al fissaggio del
lavorare su 5 condizioni di
gruppo ZR8M, provvisto
prova, simulanti altrettante
di un unico telaio di base,
condizioni di volo.
esente da vibrazioni.
Altra positività del sistema
Il gruppo ZR8M e il relatistudiato da Atlas Copco è
vo impianto sono previsti
la possibilità di regolare gli
sia per prova turbine, sia
aumenti della temperatura
come normale compressore
dell’aria in entrata alla turbiindustriale per la rete d’aria
na semplicemente variando
compressa del grande Stail rapporto di compressione;
bilimento Alfa Romeo. Partiquesto semplifica le condicolare cura è stata posta nel
zioni di collaudo rendendole
calcolo e nella realizzazione
più vicine alla realtà di volo.
delle tubazioni di aspirazione
La centrale di comprese di mandata, con opportuni
sione
filtri, silenziatori, coibenIl cuore dell’impianto è un
tazioni, compensatori di
compressore rotativo a vite
dilatazione, ecc.
testo tratto da: “Aria Compressa” edizioni “Industria”
marzo 1979 - Primo trimestre.
Aria compressa a bassa pressione
nella depurazione delle acque
Per il settore della depurazione e del trasporto pneumatico Atlas Copco ha sviluppato
la compressione di aria a bassa pressione da 0,3 a 4 bar, tramite l’uso della nuova
tecnologia a vite.
Mai più l’uso delle soffianti a lobi per i vostri impianti: oggi è possibile
sostituirle con le soffianti a vite oil-free ZS di Atlas Copco, in grado di
garantire un risparmio energetico variabile dal 15 al 35%, una portata
di aria costante o variabile, tramite l’uso dell’Inverter integrato ed una
notevole riduzione della rumorosità.
I tecnici Atlas Copco sono a disposizione per misurare quanta aria
occorre al Vostro processo, quanta aria realmente erogano le Vostre
soffianti a lobi e quale risparmio energetico è possibile ottenere con
le soffianti Atlas Copco a vite.
Atlas Copco Italia Spa
Divisione Compressori – Oil Free Air
[email protected]
www.atlascopco.it
Terzo fascicolo della raccolta “Manuale dell’aria compressa” da staccare e conservare
1.6.2 La legge di Ohm per la
corrente alternativa
1.6.3 Sistema trifase
Una corrente alternata che percorre il conduttore di una bobina produce un flusso magnetico.
Questo flusso cambia intensità e direzione nello
stesso modo in cui cambia la corrente. Quando
il flusso magnetico cambia nella bobina è generata una f.e.m. (forza elettromotrice) conformemente alle leggi dell’induzione. Questa f.e.m.
è diretta in senso contrario alla tensione polare
collegata. Il fenomeno è denominato autoinduzione. L’autoinduzione in una unità a corrente
alternata in parte aumenta lo sfasamento tra la
corrente e la tensione ed in parte provoca una
caduta della tensione induttiva. La resistenza
dell’unità alla corrente alternata apparentemente diventa maggiore di quella calcolata
o di quella misurata con la corrente continua.
Lo sfasamento tra corrente e tensione è rappresentato dall’angolo φ. X è il simbolo della
resistenza induttiva (reattanza). R è il simbolo
della resistenza. Z è il simbolo della resistenza
apparente di un’unità o di un conduttore. Per
l’impedenza vale la seguente formula:
Z
Z
R
X
= √ R2 + X2
= indipendenza (Ω)
= resistenza (Ω)
= reattanza (Ω)
La legge di Ohm per la corrente alternata
dice:
U
U
I
Z
=
=
=
=
La corrente alternata trifase è prodotta in
un generatore con tre avvolgimenti separati. Tutti i valori della tensione sinusoidale
sono spostati di 120° l’uno rispetto all’altro. Diverse unità possono essere collegate
ad un’unità trifase. Una unità monofase
può essere collegata tra una fase ed il conduttore a potenziale zero. Le unità trifasi
possono essere collegate in due modi, collegamento a stella (Y) o collegamento a
triangolo (∆). Con un collegamento a stella tra i morsetti di uscita c’è la tensione di
una fase. Con un collegamento a triangolo
tra i morsetti di uscita c’è la tensione della
linea esterna di alimentazione.
1.6.4 Potenza
Potenza attiva, P, è la potenza utile che
può essere usata per un lavoro. Potenza
reattiva, Q, è la potenza “inutile” e non
può essere usata per un lavoro. Potenza
apparente, S, è la potenza che deve essere
consumata, assorbendola dalla linea di distribuzione, per avere la disponibilità della
potenza attiva.
La relazione tra potenza attiva, potenza reattiva e potenza apparente normalmente è
illustrata da un triangolo delle potenze.
Sono valide le seguenti relazioni:
Monofase: P = U x I x cosφ
Q = U x I x senφ
S = U x I
cosφ = P/S
Trifase:
P = √3 x Uh x I x cosφ
Q = √3 x Uh x I x senφ
S = √3 x Uh x I
cosφ = P/S
U = tensione (V)
Uh = tensione rete di distribuzione (V)
Uf = tensione di fase
I = corrente (A)
Ih = corrente rete di distribuzione (A)
If = corrente di fase (A)
P = potenza attiva (W)
Q = potenza reattiva (VAr)
S = potenza apparente (VA)
φ = angolo di fase
cosφ = fattore di potenza
1:24
1:23
IxZ
tensione (V)
corrente (A)
indipendenza (Ω)
1:21
Lo spostamento tra gli avvolgimenti del generatore
fornisce uan curva sinusoidale della tensione del
sistema. Il valore massimo è postato di un intervallo
uguale a quello degli avvolgimenti del generatore.
1.6.5 Il motore elettrico
Relazione tra potenza apparente (S), potenza reattiva
(Q) e potenza attiva (P). L’angolo φ tra S e P dà il
fattorte di potenza cosφ
Relazioni fra reattanza (X) - resistenza (R) impedenza (Z) - sfasamento (φ)
1:22
Rappresentazione di tre diverse opzioni di collegamento di un sistema trifase. La tensione fra due conduttori di fase
è denominata tensione principale (Uh). La tensione tra un conduttore di fase ed il conduttore di neutroè denominata
tensione di fase (Uf). Tensione di fase = tensione principale/√3
Il motore elettrico più comune è il motore trifase, a induzione in corto circuito.
Questo tipo di motore può essere trovato
in tutte le industrie. Silenzioso ed affidabile, esso fa parte di moltissimi sistemi, per
esempio dei compressori. Il motore elettrico è costituito da due parti principali, una
stazionaria denominata statore e l’altra rotante denominata rotore. Lo statore produce un campo magnetico rotante ed il rotore
converte questa energia in movimento,
cioè in energia meccanica. Lo statore è
collegato alla rete di distribuzione trifase.
La corrente che passa negli avvolgimenti dello statore crea un campo magnetico
rotante, che induce delle correnti nel rotore e crea anche qui un campo magnetico.
L’interazione tra i campi magnetici dello
statore e del rotore crea un coppia rotante,
che fa ruotare l’albero del rotore.
9
1.6.5.1 Velocità di rotazione
Se l’albero del motore ruotasse alla stessa
velocità del campo magnetico, la corrente indotta nel rotore sarebbe naturalmente
zero. Tuttavia, ciò è impossibile a causa
delle perdite interne, per esempio nei cuscinetti; pertanto la velocità del rotore è
sempre da 1 a 5 % più bassa della velocità di sincronismo del campo magnetico
(scorrimento). Per questa velocità di sincronismo vale la seguente formula:
n = 2 x f x 60/p
1.6.5.5 Metodi di raffreddamento
n = velocità di sincronismo (giri/min)
f = frequenza della rete (Hz)
p = numero di poli
1.6.5.2 Rendimento
La conversione di energia in un motore
non avviene senza perdite Queste sono dovute a, tra le altre, perdite resistive, perdite
per ventilazione, perdite per megnetizzazione e perdite per attrito.
Per il rendimento vale la seguente formula:
P2
P1
η = rendimento
P2 = potenza nominale, poten. all’asse (W)
P1 = potenza applicata (W)
η =
La potenza nominale , P2, è sempre indicata sulla targhetta dei dati di funzionamento
applicata sul motore.
1.6.5.3 Classi di isolamento
Il materiale di isolamento adoperato per
gli avvolgimenti del motore sono suddivisi in classi di isolamento in conformità
con la norma IEC 85 (International Electrotechnical Commission). Ogni classe è
designata da una lettera dell’alfabeto che
corrisponde alla temperatura limite superiore per l’area di applicazione del calcolo
dell’isolamento. Se il limite superiore è superato di 10°C la durata di servizio dell’isolamento è ridotta della metà.
Classe di Isolamento
B=130°C
F=155°C
Temper. ambiente
°C
40
40
40
Aumento di temper.
°C
80
105
125
Margine termico
°C
10
10
15
Temp. massima finale
°C
130
155
180
I metodi di raffreddamento specificano, secondo la norma IEC 34-6, come il motore
deve essere raffreddato. Ciò è indicato con
le lettere IC e due cifre. Per esempio IC
01 significa: motore in esecuzione aperta autoventilato e IC 41 significa: motore
chiuso con camicia di raffreddamento, autoventilato.
1.6.5.6 Metodo di installazione
Il metodo di installazione specifica, in
conformità con la norma IEC 34-7, come
il motore deve essere installato. Ciò è indicato dalle lettere IM e quattro cifre. Per
esempio IM 1001 significa: due cuscinetti, albero con estremità libera, carcassa con
piedi.
IM 3001: due cuscinetti, albero con estremità libera, carcassa senza piedi, flangia
larga con i fori di montaggio a raso.
1.6.5.7 Collegamenti a stella (Y)
ed a triangolo (∆)
Un motore elettrico trifase può essere collegato in due modi, a stella (Y)
o a triangolo (∆). Le fasi degli avvolgimenti di un motore trifase sono
marcati U, V e W (U1-U2;V1-V2;
W1-W2). Con il collegamento a stella (Y) le “estremità finali” delle fasi
dell’avvolgimento del motore sono
unite insieme in modo da formare
un punto zero, che appare come una
stella (Y). Una tensione di fase (tensione di fase = tensione di rete /√3;
per esempio 400 V = 690/√3) sussisterà attraverso gli avvolgimenti. La
corrente I h diretta verso il punto zero
diventa una corrente di fase e di conseguenza una corrente di fase I f = I h
passerà attraverso gli avvolgimenti.
Con il collegamento a triangolo (∆)
si uniscono le estremità iniziali e le
estremità finali delle diverse fasi in
modo da formare un triangolo (∆)
Pertanto sussisterà una tensione di
rete attraverso ogni avvolgimento.
La corrente del motore I h è la corrente della rete, che sarà divisa tra gli
avvolgimenti e darà una corrente di
fase gli avvolgimenti stessi, I h /√3 =
I f . Lo stesso motore può essere collegato alla tensione di 690 V con collegamento a stella o alla tensione di
400 V con collegamento a triangolo.
In entrambi i casi la tensione attraverso gli avvolgimenti sarà 400 V.
La corrente diretta al motore con la
tensione di 690 V del collegamento a
stella sarà minore della corrente con
la tensione di 400 V del collegamento
a triangolo. Il rapporto tra i due valori di corrente è √3
Sulla targhetta del motore potrà per
esempio essere indicato 690 / 400
V. Ciò significa che il collegamento
a stella vale per la tensione più alta
ed il collegamento a triangolo vale
per la tensione più bassa. Anche per
la corrente che potrà essere indicata
sulla targhetta sono dati due valori:
un valore più basso per il motore collegato a stella ed un valore più alto
per il motore collegato a triangolo.
1:25
H=180°C
1.6.5.4 Classi di protezione
10
La prima indica la protezione contro il
contatto e la penetrazione di un oggetto solido. L’altra cifra indica la protezione contro l’acqua. Per esempio IP23 significa: (2)
protegge contro oggetti solidi più grossi di
12 mm, (3) protegge contro spruzzi diretti
di acqua con direzione fino a 60° dalla verticale. IP54: (5) protezione contro la polvere, (4) protezione contro l’acqua spruzzata
da tutte le direzioni. IP55: (5) protezione
contro la polvere, (5) protezione contro i
getti d’acqua a bassa pressione provenienti
da tutte le direzioni.
Le classi di protezione esprimono, secondo la norma IEC 34-5, come il motore è
protetto contro il contatto e l’acqua. Esse
sono indicate con le lettere IP e due cifre.
Collegamento a stella degli
avvolgimenti del motore.
La figura in alto mostra come
sono messe le piastrine di
collegamento su una unità
collegata a stella. L’esempio
mostra il collegamento ad una
rete a 690 V
1:26
1.6.5.8 Coppia
La coppia di rotazione di un motore elettrico è un’espressione con la quale si intende
la capacità di rotazione. Ogni motore ha
una coppia massima. Un carico maggiore
di questa coppia significa che il motore
non ha la potenza per ruotare. Con un carico normale il motore lavora significativamente al di sotto della sua coppia massima,
tuttavia, la fase di avviamento comporta un
carico supplementare. Le caratteristiche
del motore sono normalmente presentate
sotto forma di una curva di coppia.
Collegamento a triangolo degli avvolgimenti del motore. La figura in alto mostra come sono messe le piastrine
di collegamento su una unità collegata a triangolo. L’esempio mostra il collegamento ad una rete a 400 V
1:27
La rete di alimentazione è collegata ai moprsetti trifase marcati U, V e W. La sequenza delle fasi è L1, L2 ed L3. Ciò significa che il motore ruoterà in senso orario visto dal lato accoppiamento “D”.
Per fare ruotare il motore in senso antiorario si cambiano i collegamenti di due dei tre conduttori collegati all’apparecchiatura di avviamento o al motore.
Controllare il funzionamento del ventilatore di raffreddamento, quando il motore ruota in senso antiorario
1:28
1:29
Curva della coppia di un motore a induzione in corto circuito. Quando il motore si
avvia a coppia è alta, durante l’accelerazione la coppia dapprima diminuisce un poco
per salire poi al suo valore massimo prima di diminuire. M = coppia, Mst = coppia di
avviamento, Mmax = coppia massima, Mmin = coppia minima, Mn = coppia nominale
Una curva della coppia di un motore a induzione avviato a stella/triangolo inserita in
una curva della coppia di un compressore a vite. Il compressore fulziona a vuoto durante
il funzionamento a stella del motore. Quando la velocità ha raggiunto circa il 90/95%
della velocità nominale il motore è commutato nel modo a trinagolo, la coppia aumenta,
il compressore è messo a carico e trova il suo punto di funzionamento.
11
2.1
Compressori
volumetrici
2.1.1 Compressori volumetrici in
generale
Un compressore volumetrico è caratterizzato dal fatto che racchiude in una camera
una certa quantità di gas o di aria e poi ne
aumenta la pressione riducendo il volume
della camera stessa.
ne, offre enormi vantaggi e, per questo motivo, è il modello più diffuso. I compressori lubrificati normalmente funzionano con
lubrificazione a sbattimento o con lubrificazione forzata. Moltissimi compressori hanno valvole automatiche. Una
valvola automatica si apre e si chiude
per effetto della differenza delle pressioni
esistenti ai due lati
del disco valvola.
2:1
2.1.2 Compressori a pistone
Il compressore a pistone è il più vecchio ed
il più comune di tutti i compressori. Esso
è disponibile a semplice ed a doppio effetto, lubrificato e non lubrificato, con diversi
numeri di cilindri ed in diverse configurazioni. A eccezione dei compressori molto
piccoli, che hanno cilindri verticali, normalmente i compressori piccoli hanno la
configurazione a V. Installato sui compressori grossi a doppio effetto, il tipo ad L,
con un cilindro verticale a bassa pressione
ed un cilindro orizzontale ad alta pressio-
Compressore a pistoni.
2:2
A semplice effetto
Verticale
Tipo a V
Tipo a W
A pistone differenziale (Bistadio)
A doppio effetto (tipo con testa a croce)
In linea
A squadra
A cilindri contrapposti
12
Tipo a V
Tipo a W
Con pistoni differenziali orizzontali
Esempi di disposizione dei cilindri su compressori a pistoni.