progetto di impianto idroelettrico sul torrente maira in comune di

annuncio pubblicitario
COMUNE DI RACCONIGI
REGIONE PIEMONTE – PROVINCIA DI CUNEO
PROGETTO DI IMPIANTO IDROELETTRICO
SUL TORRENTE MAIRA
IN COMUNE DI RACCONIGI
PROGETTO DI CONNESSIONE ELETTRICA ALLA RETE MT
PROGETTO DEFINITIVO - autorizzazioni
PROPONENTE/I
VISTO/APPROVAZIONI
Maero Automazioni di Maero Valter
Via Stazione, 6 - 12030 Manta (CN)
Tel: 0175/86207 – Fax: 0175/86207
P.E.C.: [email protected]
PROGETTISTA/I
building tecnology & safety
STUDIO TECNICO
Corso Re Umberto I, 83
12039 Verzuolo (cn)
Phone: +39.0175.85774
[email protected]
www.btsenergie.it
VALLOME per. ind. Walter
ELABORATI DI PROGETTO
TAVOLA/ALLEGATO
E01
Calcoli esecutivi IMPIANTO ELETTRICO - Relazione tecnica e descrittiva, illustrazione
dimensionale - Disciplinare descrittivo e prestazionale degli elementi tecnici
revisioni/aggiornamenti
data: Marzo 2015
scala: - - rev3
Progetto Definitivo - autorizzazioni
File: 1407
building tecnology & safety
Sommario
1 RELAZIONE DESCRITTIVA...................................................................................................................... 3
1.1
Descrizione dell’intervento – limiti di competenza ....................................................................................................3
1.2
Documentazione di riferimento..................................................................................................................................5
1.3
Premessa generale......................................................................................................................................................6
1.4
Scopo dell’intervento..................................................................................................................................................7
1.5
Normativa di riferimento ............................................................................................................................................8
1.6
Impresa esecutrice....................................................................................................................................................11
1.7
Comunicazioni obbligatorie e verifiche di legge.......................................................................................................13
2 RELAZIONE TECNICA – ILLUSTRAZIONE DIMENSIONALE...................................................................... 15
2.1
Dati progettuali di carattere generale ......................................................................................................................15
2.2
Impianto di connessione alla rete del distributore...................................................................................................16
2.3
Impianto di terra.......................................................................................................................................................20
2.4
Impianto elettrico .....................................................................................................................................................28
2.5
Impianto di illuminazione .........................................................................................................................................31
2.6
Altri elementi dell’impianto......................................................................................................................................33
2.7
Disciplinare descrittivo e prestazionale degli elementi tecnici.................................................................................33
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1
Relazione descrittiva
1.1
Descrizione dell’intervento – limiti di competenza
L’intervento di progetto prevede la completa esecuzione degli impianti elettrici di distribuzione generale (c.d. ”forza motrice”) e di
illuminazione, compresi i circuiti ausiliari di comando e controllo a servizio di:
CENTRALE IDROELETTRICA “RACCONIGI”
L’estensione dell’impianto si intende compresa tra i terminali di ingresso della protezione generale in MT (cfr. schemi elettrici) e:

le terminazioni delle linee alimentanti le utenze (motori, altri impianti non a progetto)

le terminazioni delle linee alimentanti i quadri di automazione/controllo

i punti presa e/o i punti luce
COMMITTENTE
Committente:
MAERO AUTOMAZIONI di MAERO Valter
Indirizzo:
Via Stazione, 6 - 12030 Manta (CN)
Codice fiscale/Partita IVA:
MRAVTR59C17H727U - 02442810046
Telefono:
---
Fax:
---
E-mail:
[email protected]
DATI RELATIVI ALLA LOCALITA’ DI INSTALLAZIONE
Località:
Strada Vicinale Cascina Beretti, sn - 12035 Racconigi (CN)
Latitudine:
44°48'18.08"N
Longitudine:
7°38'55.31"E
Altitudine:
241 m
NOTE
---
1.1.1
Destinazione d’uso - layout
Sono individuabili alcune macro zone costituenti il lay-out:

Area interessata dall’impianto di connessione all’esistente rete MT (opere a cura dell’ENEL, non a progetto)

Nuovo fabbricato ospitante la centrale, la cabina di controllo e trasformazione, le celle di arrivo e misura

Aree esterne di servizio e transito
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1.1.2
Impianto di connessione alla rete MT
La presente relazione descrive le caratteristiche tecniche dell’impianto elettrico di connessione alla rete del Distributore pubblico
(ENEL Distribuzione S.p.A.) dell’impianto di produzione di energia elettrica, centrale idroelettrica denominata
“RACCONIGI”, sul torrente Maira, nel comune di Racconigi in provincia di CUNEO.
La connessione in media tensione a 15 kV segue le indicazioni del preventivo di connessione di
DATI RELATIVI AL PREVENTIVO DI CONNESSIONE
Ente distributore
ENEL Distribuzione S.p.A.
Protocollo
P2014120471418115107829
Codice rintracciabilità
71418115
Data emissione
02/12/2014
Data accettazione
04/02/2015
Potenza in immissione richiesta
625,4 kW
Potenza nominale impianto di produzione
625,4 kW
Potenza ai fini della connessione
625,4 kW
Potenza in prelievo
25,0 kW
Codice POD
IT001E025481861
Codice presa
0484121100001
Codice fornitura
025481861
DTR
Piemonte Liguria
Zona
Cuneo
In sede di accettazione del preventivo, il committente produttore ha comunicato la propria intenzione di far eseguire i lavori
relativi all’impianto di rete per la connessione al Distributore; conseguentemente le scelte tecnico-progettuali di cui al presente
elaborato di progetto sono sviluppate con riferimento al citato preventivo ed alle specifiche disposizioni di ENEL, nel rispetto della
normativa vigente. Il suddetto impianto di rete per la connessione sarà inserito nel perimetro della rete di distribuzione elettrica di
ENEL Distribuzione e dallo stesso esercita.
Il fabbricato per il punto di consegna ENEL, realizzato e reso disponibile dal produttore secondo quanto previsto da CEI 0-16 ed in
conformità alla normativa vigente, verrà ceduto all’Enel con atto notarile di servitù di elettrodotto inamovibile e a tempo
indeterminato, previo frazionamento ed accatastamento.
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1.2
Documentazione di riferimento
La documentazione elencata nel seguito è stata resa disponibile dal committente in sede di affidamento dell’incarico ed in corso di
progettazione a richiesta dello scrivente. I dati relativi alla tipologia e posizione delle apparecchiature di progetto sono stati indicati
dalla committenza. Ulteriori informazioni sono state desunte dalla letteratura tecnica relativa alle specifiche installazioni:

Progetto architettonico/strutturale

Specifiche tecniche apparecchiature fornite dai relativi costruttori.

Informazioni generiche e specifiche fornite verbalmente.

Progettazione precedente.
1.2.1
Progettazione precedente
Non presente, nuova installazione.
1.2.2
Esclusioni
Non rientrano nelle competenze della presente documentazione:
gli impianti a servizio dei macchinari (il c.d. “bordo macchina”) ed i relativi quadri di automazione
gli impianti di controllo del processo produttivo, e dei sistemi di comando automatico
gli impianti di sicurezza quali rivelazione incendi e fumi, antiesplosione, antintrusione, videocontrollo, ecc.
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1.3
Premessa generale
La presente relazione tecnica di progetto si riferisce alla realizzazione degli impianti elettrici relativi al complesso di cui
all’intestazione, con le estensioni e limitazioni indicate. Le soluzioni progettuali previste sono valide salvo variazioni della
destinazione d’uso (anche temporanea e/o parziale) dei locali, di sostanziali variazioni della struttura in oggetto con riferimento ai
progetti avuti in visione, di notevoli modificazioni dell’impianto non previste e successivamente realizzate. Gli impianti previsti
rappresentano la miglior soluzione emergente dalla valutazione del rapporto qualità/prezzo e dell’oggettiva funzionalità e
flessibilità degli impianti, data anche la particolare natura della struttura in oggetto; ciò non esclude la possibilità di optare, salvo
accordo tra le parti interessate, per soluzioni diverse. Il sottoscritto si riserva il diritto di apportare in qualunque momento alla
presente documentazione tutte quelle modifiche che egli riterrà opportune, al fine di allinearla con la vigente normativa. Le
informazioni di progetto quali lunghezze dei cavi, percorsi condutture, posizione componenti, ecc., sono da considerarsi indicative,
da verificare ed eventualmente correggere in fase d’installazione; qualora tali variazioni siano sostanziali o comportino la revisione
anche solo parziale delle soluzioni progettuali, occorrerà prendere contatto con il sottoscritto.
La validità delle soluzioni proposte sotto il profilo della sicurezza e della conformità normativa è indissolubilmente vincolata
all’impiego di materiali recanti la marcatura CE ed il marchio IMQ, integri, posati secondo le indicazioni del costruttore e in ogni
caso secondo la regola dell’arte e adatti al luogo d’installazione (es. grado di protezione, temperature, umidità, quota, resistenza
ad agenti chimici o radiazioni solari, ecc..) ed alle sollecitazioni di natura elettrica (es. correnti di corto circuito, tensione dei circuiti,
sovratensioni, ecc..) e meccanica (es. protezione da urti, schiacciamento, ecc.). I componenti l’impianto elettrico dovranno avere
caratteristiche conformi al disposto delle normative applicabili in funzione delle destinazione d’uso e classificazione del luogo
d’installazione.
La condizione di “sicurezza” dell’impianto è in ogni caso strettamente dipendente dalle condizioni d’uso e di conservazione in
efficienza dello stesso; vanno perciò poste in essere le necessarie procedure di manutenzione ordinaria programmata e di verifica
periodica, come previsto dalle norme tecniche e di legge. La mancata o scorretta manutenzione e le operazioni svolte da personale
non qualificato possono pregiudicare irrimediabilmente le soluzioni di progetto. Per le informazioni non espressamente contenute
nella presente documentazione, si rimanda alla legislazione ed alla normativa vigente.
I lavori di installazione dell’impianto elettrico dovranno essere eseguiti nel rispetto delle vigenti leggi in materia di sicurezza
relative sia alle installazioni e lavori su impianti elettrici sia alla sicurezza nei cantieri.
Le installazioni poste in opera andranno verificate con adeguata strumentazione prima dell’entrata in funzione, coerentemente
con quanto disposto dalla normativa vigente.
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1.4
Scopo dell’intervento
Lo scopo della presente documentazione è quello di fornire le indicazioni di massima e di normativa da rispettare per la
realizzazione di impianti elettrici connessi alla rete di utente, a valle del dispositivo di misura dell’ente distributore. In particolare la
relazione mira a descrivere i criteri utilizzati per le scelte progettuali, le caratteristiche prestazionali e descrittive dei materiali
prescelti, nonché i criteri di progettazione degli impianti per quanto riguarda la sicurezza, la funzionalità e l'economia di gestione.
1.4.1
Obiettivi

Obiettivi primari nello sviluppo della documentazione progettuale sono stati:

assicurare la massima sicurezza in fase costruttiva e gestionale dell'impianto;

ottemperare alla normativa applicabile anche sul piano prestazionale;

permettere la rapida individuazione e correzione di disfunzioni o anomalie.
Allo scopo di raggiungere gli obiettivi di qualità di cui sopra, le determinazioni progettuali prevedono in fase esecutiva il rispetto
delle misure antinfortunistiche e più in generale l’adozione delle cautele e degli apprestamenti tecnici necessari all’esecuzione a
regola d’arte dell’impianto in oggetto, come ad es. la scelta di materiali e componenti di primaria marca costruttrice, corredati di
tutta la documentazione tecnica e di garanzia prevista per legge
1
1
La scelta della componentistica a cura del cliente/committente, va attentamente verificata dall’installatore; eventuali difformità o dubbi circa l’idoneità all’uso
nell’impianto di cui trattasi vanno immediatamente segnalati al progettista prima dell’installazione
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1.5
Normativa di riferimento
La presente documentazione di progetto è condotta conformemente alle vigenti disposizioni di legge:

D.LGS 9 aprile 2008 n. 81 e s.m.i. - Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della
sicurezza nei luoghi di lavoro.

DPR 151/2011 "Decreto sulla semplificazione in materia di prevenzione incendi"

Legge 186 dello 01/03/68 - "Disposizioni concernenti materiali e impianti elettrici"

D.M. 22/01/2008 n. 37 – Regolamento concernente l’attuazione dell’articolo 11-quaterdecies, comma 13, lettera a) della legge n. 248 del 2
dicembre 2005, recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all’interno degli edifici.

Direttiva 93/68 CEE del 22-7-93 e s.m.i. - Riguardante la marcatura CE del materiale elettrico

DL 14 agosto 1996, n° 494. Attuazione della direttiva 92/57/CEE concernente le prescrizioni minime di sicurezza e di salute da attuare nei
cantieri temporanei o mobili.

DPR n. 462 22-10-2001 e s.m.i. - Regolamento di semplificazione per la denuncia di installazioni e dispositivi contro le scariche atmosferiche,
di dispositivi di messa a terra di impianti elettrici e di impianti elettrici pericolosi.

Decreto Legislativo 16 marzo 1999, n. 79/99: “Attuazione della direttiva 96/92/CE recante norme comuni per il mercato interno dell’energia
elettrica”.

Delibera Autorità per l’energia elettrica ed il gas n. 281 del. 19 dicembre 2005: “Condizioni per l’erogazione del servizio di connessione alle
reti elettriche con tensione nominale superiore ad 1 kV i cui gestori hanno obbligo di connessione di terzi”.

Delibera Autorità per l’energia elettrica ed il gas n. 168 del 30 dicembre 2003: “Condizioni per l’erogazione del pubblico servizio di
dispacciamento dell’energia elettrica sul territorio nazionale e per l’approvvigionamento delle relative risorse su base di merito economico,
ai sensi degli articoli 3 e 5 del decreto legislativo 16 marzo 1999, n. 79” e relativo Allegato A modificato con ultima deliberazione n.20/06.

Delibera Autorità per l’energia elettrica ed il gas n. 39 del 28 febbraio 2001: “Approvazione delle regole tecniche adottate dal Gestore della
rete di trasmissione nazionale ai sensi dell’articolo 3, comma 6, del decreto legislativo 16 marzo 1999, n. 79”.

Delibera ARG/elt 199/11 - Disposizioni dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas per l’erogazione dei servizi di trasmissione, distribuzione e
misura dell’energia elettrica per il periodo di regolazione 2012-2015 e disposizioni in materia di condizioni economiche per l’erogazione del
servizio di connessione. (c.d. “TICA”: Testo integrato delle connessioni attive).

Delibera ARG/elt 198/11 - Testo integrato della qualità dei servizi di distribuzione e misura dell’energia elettrica per il periodo di regolazione
2012-2015.

Delibera ARG/elt 187/11 - Modifiche e integrazioni alla deliberazione dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas ARG/elt 99/08, in materia di
condizioni tecniche ed economiche per la connessione alle reti con obbligo di connessione di terzi degli impianti di produzione (TICA), per la
revisione degli strumenti al fine di superare il problema della saturazione virtuale delle reti elettriche.
ed alle indicazioni della norme IEC/UNI/CENELEC/CEI/JRC/ESTI:

Norma CEI 0-14 “Guida all’applicazione del DPR 462/01 relativa alla semplificazione del procedimento per la denuncia di installazioni e
dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche, di dispositivi di messa a terra degli impianti elettrici e di impianti elettrici
pericolosi”.

CEI EN61936-1 (CEI 99-2) Impianti elettrici a tensione > 1 kV c.a.

CEI EN 50522 (CEI 99-3) Messa a terra degli impianti elettrici a tensione > 1 kV c.a
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
CEI 11-4 “Esecuzione delle linee elettriche aeree esterne”.

CEI 11-17 “Impianti di produzione, trasmissione e distribuzione di energia elettrica – Linee in cavo”.

CEI 11-20: Impianti di produzione di energia elettrica e gruppi i continuità collegati a reti di I e II categoria;

CEI 11-32 “Impianti di produzione di energia elettrica connessi a sistemi di III categoria”.

CEI 11-35 “Guida per l'esecuzione di cabine elettriche MT/BT del cliente/utente finale”.

CEI 11-46 “Strutture sotterranee polifunzionali per la coesistenza di servizi a rete diversi. Progettazione, costruzione, gestione ed utilizzo –
Criteri generali di posa”.

CEI 11-47 “Impianti tecnologici sotterranei – Criteri generali di posa”.

CEI 11-61 “Guida all’inserimento ambientale delle linee aeree esterne e delle stazioni elettriche”.

CEI 11-62 “Stazioni del cliente finale allacciate a reti di terza categoria”.

CEI 11-63 “Cabine Primarie”.

CEI 103-6 “Protezione delle linee di telecomunicazione dagli effetti dell'induzione elettromagnetica provocata dalle linee elettriche vicine in
caso di guasto”.

CEI 106-11 – fasce di rispetto per gli elettrodotti aerei.

CEI 211-4 – Metodi di calcolo dei campi elettrici e magnetici generati da linee e stazioni elettriche.

DK 4250: “Criteri di impiego e taratura delle protezioni e degli automatismi ad esse associati per reti AT”.

DK 4251 “Criteri di protezione rete AT di distribuzione”.

DK 4280: “Correnti di guasto a terra nelle reti AT”.

DK 4281 “Impianti di terra delle cabine primarie”.

DK 4452: “Criteri di taratura degli impianti di distribuzione MT ed esempi tipici di coordinamento delle

protezioni di rete e di utenza”.

DK 4460: “Corrente di guasto a terra nelle reti MT”.

DK 4461: “Impianti di terra delle cabine secondarie”.

DK 5550: “Criteri di allacciamento di impianti utilizzatori comprendenti forni ad arco a corrente alternata”.

CEI 64-8: Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua;

CEI EN 60439-1-2-3: Apparecchiature assiemate di protezione e manovra per bassa tensione;

CEI EN 60947-2-3 – Apparecchiature di bassa tensione Parte 2 Interruttori automatici

CEI 20-19: Cavi isolati con gomma con tensione nominale non superiore a 450/750 V;

CEI 20-20: Cavi isolati con polivinilcloruro con tensione nominale non superiore a 450/750 V;

CEI 20 – 13/20-22 – Cavi unipolari o multipolari con isolamento in gomma con tensione nominale 0,6/1 kV

CEI UNEL 35024-1 (1997) Cavi elettrici isolati con materiale elastomerico o termoplastico per tensioni nominali non superiori a 1000 V in
corrente alternata e 1500 V in corrente continua.

CEI UNEL 35024-2 (1997) Cavi elettrici ad isolamento minerale per tensioni nominali non superiori a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V
in corrente continua. Portate di corrente in regime permanente per posa in aria.

CEI 20-21 – Calcolo della portata dei cavi

CEI 20-40 - Guida per l’uso dei cavi in BT

CEI EN 60445: Individuazione dei morsetti e degli apparecchi e delle estremità dei conduttori designati e regole generali per un sistema
alfanumerico;
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
CEI EN 60529: Gradi di protezione degli involucri (codice IP);

CEI EN 62305-1 Protezione contro i fulmini - Principi generali.

CEI EN 62305-2 Protezione contro i fulmini - Analisi del rischio.

CEI EN 62305-3 Protezione contro i fulmini - Danno materiale alle strutture e pericolo per le persone.

CEI EN 62305-4 Protezione contro i fulmini - Impianti elettrici ed elettronici nelle strutture.

CEI 81-3 (1994) Valori medi del numero dei fulmini a terra per anno e per chilometro quadrato dei Comuni d'Italia, in ordine alfabetico.
Elenco dei Comuni

CEI EN 60099-1-2: Scaricatori;

CEI EN 61000-3-2: Compatibilità elettromagnetica (EMC) - Parte 3: Limiti Sezione 2: Limiti per le emissioni di corrente armonica
(apparecchiature con corrente di ingresso = 16 A per fase);

CEI EN 60555-1: Disturbi nelle reti di alimentazione prodotti da apparecchi elettrodomestici e da equipaggiamenti elettrici simili - Parte 1:
Definizioni;

Norma CEI EN 50086 2-4 “Sistemi di tubi ed accessori per installazioni elettriche Parte 2-4: Prescrizioni particolari per sistemi di tubi
interrati”.

CEI 0-16 Regola tecnica di riferimento per la connessione di Utenti attivi e passivi alle reti AT ed MT delle imprese distributrici di energia
elettrica (edizione corrente)

CEI 0-21 Regola tecnica di riferimento per la connessione di Utenti attivi e passivi alle reti BT delle imprese distributrici di energia elettrica
(edizione corrente)

ENEL - Guida per le connessioni alla rete elettrica di Enel Distribuzione (edizione corrente)

"Codice di trasmissione, dispacciamento, sviluppo e sicurezza della rete" di TERNA (Codice di Rete).
Norme di legge e norme tecniche specifiche, laddove utilizzate, sono citate al relativo paragrafo e/o contesto applicativo. Qualora
le sopra elencate norme di legge e tecniche siano modificate o aggiornate, si applicano le norme più recenti. Si applicano inoltre,
per quanto compatibili con le norme sopra elencate, i documenti tecnici emanati dalle società di distribuzione di energia elettrica
riportanti disposizioni applicative specifiche.
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1.6
Impresa esecutrice
I lavori oggetto della presente documentazione devono essere affidati ad impresa installatrice (o installatore) di comprovata
esperienza e capacità tecnica. L’impresa installatrice è tenuta all’esecuzione delle opere di progetto adottando tutte le cautele
previste dalla vigente normativa e/o rese necessarie dal contesto per operare in sicurezza e non determinare alcun pericolo per i
propri addetti o per le persone, animali o cose presenti a qualunque titolo nei pressi del cantiere. Le opere provvisionali
eventualmente necessarie per l’esecuzione dei lavori sono eseguite in totale conformità normativa, in accordo con la stazione
appaltante e/o direzione lavori e con la necessaria attenzione alle lavorazioni delle altre imprese presenti sul cantiere.
Le opere di progetto e di predisposizione devono essere realizzate conformemente alle disposizioni di legge e normative vigenti e
più in generale devono rispondere al requisito della regola dell’arte di cui alla Legge 186 del 01/03/68 - "Disposizioni concernenti
materiali e impianti elettrici".
Le note che seguono intendono riassumere i principali obblighi dell’impresa installatrice; per maggiori e più approfonditi dettagli si
veda il capitolato speciale d’appalto, ove presente.
1.6.1
Requisiti tecnico professionali
L’impresa installatrice deve possedere i requisiti tecnico professionali per l’esecuzione dei lavori in oggetto; la verifica del possesso
di tali requisiti è possibile da parte della stazione appaltante previa consultazione del certificato di riconoscimento dei requisiti
tecnico professionali.
AMBITO APPLICATIVO
impianti posti al servizio degli
edifici, indipendentemente dalla
destinazione d'uso, collocati
all'interno degli stessi o delle
relative pertinenze.
Se l'impianto è connesso a reti di
distribuzione si applica a partire
dal punto di consegna della
fornitura
LETTERA
IMPIANTI
A
impianti di produzione, trasformazione, trasporto, distribuzione, utilizzazione dell'energia elettrica, impianti di
protezione contro le scariche atmosferiche, nonché gli impianti per l'automazione di porte, cancelli e barriere
B
impianti radiotelevisivi, le antenne e gli impianti elettronici in genere
C
impianti di riscaldamento, di climatizzazione, di condizionamento e di refrigerazione di qualsiasi natura o
specie, comprese le opere di evacuazione dei prodotti della combustione e delle condense, e di ventilazione
ed aerazione dei locali
D
impianti idrici e sanitari di qualsiasi natura o specie
E
impianti per la distribuzione e l'utilizzazione di gas di qualsiasi tipo, comprese le opere di evacuazione dei
prodotti della combustione e ventilazione ed aerazione dei locali
F
impianti di sollevamento di persone o di cose per mezzo di ascensori, di montacarichi, di scale mobili e simili
G
impianti di protezione antincendio
D.M. 22/01/2008 n. 37
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1.6.2
Dichiarazione di conformità
Ad ultimazione lavori l’impresa installatrice è tenuta al rilascio della dichiarazione di conformità come disposto dal D.M.
22/01/2008 n. 37 (Regolamento concernente l’attuazione dell’articolo 11-quaterdecies, comma 13, lettera a) della legge n. 248 del
2 dicembre 2005, recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all’interno degli edifici)
secondo il modello di cui all’allegato I del suddetto decreto, includendo tutti gli allegati obbligatori.
L’impresa esecutrice deve produrre la dichiarazione di conformità nel seguente numero di copie:

1 per l’archivio dell’installatore;

1 per lo sportello unico per l’edilizia (laddove esista già il certificato di abitabilità/agibilità);

1 per il committente;

1 copia aggiuntiva per il committente, nel caso di impianti nuovi, perché lo stesso deve provvedere ad inviarne una copia
al Comune;

1 copia aggiuntiva per il committente, nel caso di impianti soggetti al rilascio di CPI, perché lo stesso deve provvedere ad
inviarne una copia ai Vigili del Fuoco;

copie aggiuntive per il committente, nel caso di impianti relativi ad attività con presenza di lavoratori subordinati, perché
il committente deve provvedere ad inoltrarne 1 copia all’Ispesl, 1 copia alla Asl;

1 copia aggiuntive per il committente, nel caso di impianti nuovi in locali di pubblico spettacolo, perché il committente
deve provvedere ad inoltrarne 1 alla Commissione di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo.
La dichiarazione di conformità deve essere depositata entro 30 giorni dalla conclusione lavori ed a cura della ditta installatrice allo
sportello unico per l’edilizia (laddove esista già il certificato di abitabilità/agibilità).
L’impresa installatrice è tenuta a specificare i dati di eventuali dichiarazioni di conformità precedenti; i riferimenti da indicare sono
il nome dell’impresa e la data della dichiarazione di conformità; nel caso in cui siano presenti diverse dichiarazioni di conformità
sarà sufficiente riferirsi solo all’ultima che interessa la zona d’intervento.
1.6.2.1
Allegati
L’impresa installatrice è tenuta ad allegare a corredo della dichiarazione di conformità i previsti allegati obbligatori:

progetto redatto da professionista abilitato (impianti con obbligo di progetto);

relazione con tipologie dei materiali utilizzati;

schema di impianto realizzato;

riferimento a dichiarazioni di conformità precedenti o parziali già esistenti;

copia del certificato di riconoscimento dei requisiti tecnico professionali.
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pag. 12
building tecnology & safety
1.6.2.1.1
Verifiche iniziali e rapporto di verifica
Dopo l'ultimazione dei lavori la ditta installatrice ha l’obbligo di effettuare le verifiche iniziali. La verifica iniziale deve accertare che
gli impianti siano in condizione di poter funzionare normalmente, che siano state rispettate le vigenti norme di legge per la
prevenzione degli infortuni e le norme tecniche applicabili. La verifica iniziale ha lo scopo di consentire, in caso di esito favorevole,
l'inizio del funzionamento degli impianti ad uso degli utenti ai quali sono destinati.
Il rapporto di verifica delle misure/prove iniziali costituisce allegato facoltativo alla dichiarazione di conformità: la redazione dello
stesso è però auspicabile in particolar modo se l’impianto è relativo ad una attività che prevede l’impiego di personale
subordinato. Ciò in relazione al fatto che ai sensi dell’art. 2 del DPR 462/01 per gli impianti di terra e per i dispositivi di protezione
contro le scariche atmosferiche la dichiarazione di conformità equivale a tutti gli effetti ad omologazione dell’impianto.
1.7
Comunicazioni obbligatorie e verifiche di legge
Gli obblighi derivanti dall’applicazione del DPR 462/01 sono riferiti esclusivamente agli impianti realizzati nei luoghi di lavoro
intendendo con questo i luoghi in cui si è in presenza di almeno un lavoratore subordinato dove (art. 3 DPR 547/55) dove” … per
lavoratore subordinato si intende colui che fuori del proprio domicilio presta il proprio lavoro alle dipendenze e sotto la direzione
altrui, con o senza retribuzione, anche al solo scopo di apprendere un mestiere, un’arte o una professione …” . Fra le attività
comprese dal decreto entrano anche quelle esercitate dallo Stato, dalle Regioni, dalle Province, dai Comuni e da altri Enti pubblici,
quindi impianti sportivi, illuminazione pubblica, etc. Lo stesso articolo precisa che “sono equiparati ai lavoratori subordinati:
a)
i soci di società e di enti in genere cooperativi, anche di fatto, che prestino la loro attività per conto delle società e degli
enti stessi;
b) gli allievi degli istituti di istruzione e di laboratori-scuola nei quali si faccia uso di macchine, attrezzature, utensili ed
apparecchi in genere.”
Il DPR 462/2001 abroga gli art. 40 e 328 del DPR 547/55 e gli art. 2, 3 e 4 del DM 12/9/59 “Attribuzioni dei compiti e
determinazione delle modalità e delle documentazioni relative all’esercizio delle verifiche e dei controlli previste dalle norme di
prevenzione degli infortuni sul lavoro” e i modelli A, B e C allegati allo stesso DM e definisce nuove modalità di denuncia, di
omologazione e di verifica degli impianti di messa a terra, dei dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche e degli
impianti elettrici nei luoghi con pericolo di esplosione. Le procedure per gli impianti elettrici di messa a terra e i dispositivi di
protezione contro le scariche atmosferiche si possono sintetizzare come segue:
L’Installatore realizza l’impianto ed esegue le verifiche previste dalle norme e dalle disposizioni di legge sull’impianto stesso, quindi
rilascia al datore di lavoro, la dichiarazione di conformità ai sensi dell’art. 9 della legge 46/90 e compilata in base al modello
previsto dal DM 20/2/92. La dichiarazione viene sottoscritta dall’installatore, è datata e riporta la descrizione dell’impianto e i
riferimenti normativi, oltre che l’indirizzo dell’immobile presso cui è installato l’impianto.
Solo dopo il ricevimento della dichiarazione di conformità (atto che, di fatto fornisce l’omologazione degli impianti) il datore di
lavoro può mettere in esercizio l’impianto, cioè iniziare l’attività lavorativa.
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pag. 13
building tecnology & safety
Entro trenta giorni dalla messa in esercizio dell’impianto il datore di lavoro invia una copia della dichiarazione di conformità
all’ISPESL e una copia all’ASL/ARPA territorialmente competenti. Nei comuni in cui sia stato attivato lo Sportello Unico per le
attività produttive, le due copie vanno inviate ad esso, che provvederà all’inoltro ai soggetti precedenti (ISPESL e ASL/ARPA). Non è
necessario inviare, insieme alla dichiarazione di conformità, anche gli allegati obbligatori e facoltativi previsti dal DM 20/2/92.
Questi allegati, conservati presso il luogo dell’impianto, devono essere resi disponibili in occasione delle visite periodiche del
verificatore. Il datore di lavoro, pertanto, invia insieme alla dichiarazione (senza allegati, come detto) un modulo di trasmissione
della dichiarazione in cui si descrive localizzazione, tipologia e dimensioni dell’impianto.
L’ISPESL (e/o l’ASL/ARPA) rilascia un attestato di avvenuta ricezione della dichiarazione di conformità, trasmessa dal datore di
lavoro o dallo sportello unico, al fine di documentare l’adempimento dell’obbligo.
Il datore di lavoro è tenuto ad effettuare regolare manutenzione degli impianti ed a far sottoporre gli impianti a verifica periodica.
La richiesta di verifica, tramite un apposito modulo, può essere fatta all’ASL/ARPA oppure ad organismi individuati dal Ministero
delle attività produttive. Questi organismi, vengono individuati anche attraverso la conoscenza della norma UNI CEI 45004 “Criteri
generali per il funzionamento dei vari tipi di organismi che effettuano attività di ispezione”, oltre alla conoscenza delle norme CEI
dei comitati 11 “Impianti elettrici ad alta tensione e di distribuzione di bassa tensione”, 31 “Materiali antideflagranti”, 64 “Impianti
elettrici utilizzatori di bassa tensione”, 81 “Protezione contro i fulmini”. Anche queste verifiche sono a carico del datore di lavoro.
La richiesta di verifica deve essere:
biennale: per gli impianti installati nei cantieri, nei locali ad uso medico, negli ambienti a maggior rischio in caso di incendio.
quinquennale: per gli impianti installati in tutti gli altri ambienti.
Le sanzioni applicabili in caso di omesso invio della dichiarazione di conformità per i nuovi impianti, o di mancata richiesta ed
effettuazione delle verifiche periodiche, sono quelle previste al punto c) dell’art. 389 del DPR 547/55, che prevede l’arresto fino a
tre mesi o l’ammenda da lire cinquecentomila (euro 258) a lire due milioni (euro 1033).
Trattandosi di verifiche che riguardano la materia della sicurezza ed igiene del lavoro, in caso di accertata violazione verranno
applicate le procedure previste dal DLgs 758/94 “Modificazioni alla disciplina sanzionatoria in materia di lavoro”. Le sanzioni
possono essere comminate da funzionari e ispettori USL , che abbiano la qualifica di Ufficiali di Polizia Giudiziaria (art. 21 legge
883/78).
Gli organi di vigilanza che possono emettere prescrizioni, oltre all’ASL, sono l’ISPESL, l’Ispettorato del Lavoro, i NAS, etc. I
verificatori degli Organismi abilitati non hanno la qualifica di UPG (e nemmeno tutti gli ispettori USL), ma in base all’art. 357 del
Codice Penale, esercitando una pubblica funzione legislativa, sono a tutti gli effetti Pubblici Ufficiali (PU).
I PU non possono emettere prescrizioni ai sensi del DLgs 758/94, ma sono tenuti (art. 361 Codice Penale) a denunciare eventuali
inadempienze ad un’autorità in possesso della qualifica UPG affinché questa emetta la prescrizione.
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pag. 14
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2
Relazione tecnica – illustrazione dimensionale
Nel seguito sono esposti, raccolti in gruppi omogenei, i dati progettuali e le determinazioni dimensionali adottate per lo sviluppo
della documentazione di progetto che segue (disciplinare descrittivo e prestazionale, tavole grafiche, capitolato speciale d’appalto,
ecc.). Maggiori e più dettagliate informazioni al progetto esecutivo.
2.1
Dati progettuali di carattere generale
Trattandosi di attività terziaria e su espressa richiesta del committente sono adottate le soluzioni - conformi alla norma abitualmente in uso sulle installazioni esistenti. Ciò al fine di ottimizzare le operazioni di manutenzione nell’ottica generale
dell’ergonomia di impiego. La gravosità dell’impiego e le condizioni ambientali talora particolarmente critiche (spruzzi, polvere,
ecc.) fanno propendere per la scelta di componentistica di primaria marca costruttrice, robusta e con grado di protezione elevato
(IP 55 o superiori) anche laddove la norma consentirebbe valori inferiori.
2.1.1
2.1.1.1
Classificazione degli ambienti secondo normativa
Valutazione rischio incendio
Preliminarmente si possono considerare le attività esercite ed i locali ad esse riferibili quali “luoghi ordinari” secondo la
classificazione CEI 64-8; trattandosi di installazioni di tipo industriale e dato il contesto ambientale, pare ragionevole prevedere un
grado di protezione IP44 o superiore per tutte le apparecchiature e condutture presenti (IP65 consigliato).
La corretta manutenzione delle installazioni unitamente ad operazioni di periodica pulizia permettono di limitare le potenziali
criticità, peraltro sempre possibili su installazioni di tale natura; in fase esecutiva e salvo un più approfondito esame circa
affollamenti e usi diversi dei locali in oggetto rispetto ai dati di progetto, andrà posta la necessaria attenzione ad evitare la
collocazione di apparecchiature scaldanti o scintillanti in prossimità di eventuali materiali infiammabili. Valgono i criteri generali di
prudenza e perizia al fine di evitare situazioni di potenziale pericolo anche nelle fasi di allestimento del cantiere e durante le
operazioni di montaggio.
2.1.1.2
Valutazione rischio esplosione
La valutazione del rischio esplosione esula dalle competenze della presente documentazione; in fase di affidamento dell’incarico e
successivamente in corso di progettazione sono state fornite al sottoscritto le necessarie informazioni sotto forma di relazioni e
disegni per mezzo dei quali è stato possibile evincere l’inesistenza di aree pericolose per la presenza di polveri, vapori, gas., ecc.
A fronte di una diversa classificazione dovrà essere accuratamente verificata la compatibilità delle installazioni di progetto e/o
esistenti a cura di tecnico abilitato.
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pag. 15
building tecnology & safety
2.2
2.2.1
Impianto di connessione alla rete del distributore
Considerazioni preliminari
Allo scopo di favorire la comprensione delle opere oggetto di progettazione, si riporta stralcio della “SOLUZIONE TECNICA”
2
elaborata dal distributore e comunicata con preventivo per la connessione :
(…) Il Suo impianto sarà allacciato alla rete di Distribuzione tramite una nuova cabina di consegna collegata in derivazione su linea MT esistente
MIGLIABRUNA, uscente dalla cabina primaria AT/MT RACCONIGI. Tale soluzione prevede la realizzazione dei seguenti impianti, per i quali ha
facoltà di realizzazione in proprio:

montaggi elettromeccanici con scomparto di arrivo + consegna

cavo interrato al 185 mm2 (terreno): m 30

up e modulo gsm (telecontrollo)
I parametri di rete (corrente di guasto a terra e tempo di eliminazione del guasto nel punto di connessione, valori di regolazione delle protezioni,
ecc.) le verranno comunicati a seguito dell’accettazione del presente preventivo.
In allegato viene trasmessa una planimetria riportante il tracciato di massima, il punto dove sarà realizzata la cabina di consegna e il punto di
innesto dell’impianto di rete per la connessione alla rete esistente. (…)
2
Le opere per la connessione oggetto della soluzione tecnica sono, per espressa scelta del produttore, a carico di ENEL, con esclusione dell’iter autorizzativo.
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pag. 16
building tecnology & safety
2.2.2
Dettaglio della soluzione tecnica
Le opere elencate al punto precedente sono - per espressa scelta del produttore - a carico del Distributore (Enel). Esse consistono
nell’allestimento di:

sezionatore da palo (in derivazione rigida a T su linea MT aerea esistente)

linea interrata cavo Al 185 mmq posa su terreno naturale (esclusi i costi delle eventuali servitù)

allestimento montaggi elettromeccanici scomparti arrivo e consegna (in cabina consegna)

allestimento unità periferica e modulo GSM (in cabina consegna)
Le opere da realizzarsi a carico del produttore consistono nell’allestimento di

fabbricato “CABINA ELETTRICA” per il punto di consegna Enel secondo quanto previsto dalla normativa tecnica applicabile
(Norma CEI 0-16, Guida per le connessioni alla rete di Enel Distribuzione)
La cabina elettrica è costituita da un corpo di fabbrica a se stante; tale edificio è previsto sulla sponda destra del torrente Maira, sul
mappale 30 foglio 9 del comune di Racconigi (CN).
L'edificio è accessibile a persone e mezzi tramite una pista sterrata esistente (strada vicinale) adatta al transito di mezzi pesanti (>
18 Ton.). Maggiori dettagli nella descrizione opere e documentazione fotografica alla specifica relazione.
2.2.3
Specifiche della cabina elettrica
Il nuovo edificio avrà dimensioni complessive come da tavole grafiche di progetto e conterrà, al suo interno, i seguenti locali:

locale DISTRIBUTORE (ENEL) di dimensioni interne conformi alle indicazioni dell’ente Distributore, con porta di accesso
indipendente da spazio a cielo libero e ventilazione naturale realizzata con aperture grigliate; l’accesso a tale locale verrà
riservato esclusivamente all’ente Distributore. All’interno del locale ENEL verranno installate le apparecchiature
elettromeccaniche necessarie all’allaccio alla rete elettrica di distribuzione nazionale e alla realizzazione del punto di
consegna;

locale MISURE di dimensioni interne conformi alle indicazioni dell’ente Distributore, con porta di accesso indipendente da
spazio a cielo libero e ventilazione naturale realizzata con aperture grigliate; l’accesso a tale locale sarà permesso sia al
Distributore che all’utente. All’interno del locale MISURE verrà installato il contatore, gruppo di misura fiscale atto alla
contabilizzazione dell’energia immessa e prelevata.

locale UTENTE (PRODUTTORE) di dimensioni interne adeguate ad ospitare la protezione generale (DG – Dispositivo Generale
CEI 0-16) conforme alle indicazioni dell’ente Distributore, con porta di accesso indipendente da spazio a cielo libero e
ventilazione naturale realizzata con aperture grigliate; l’accesso a tale locale verrà riservato esclusivamente al produttore.
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pag. 17
building tecnology & safety
2.2.3.1
Requisiti di carattere generale (CEI 0-16, CEI 11-35)
La cabina elettrica non sorge in vicinanza di luoghi a maggior rischio in caso di incendio o con pericolo di esplosione e non risulta
sorgente di campi magnetici a bassa frequenza che potrebbero risultare incompatibili per le persone che abitano, o frequentano
assiduamente, locali attigui alla cabina.
La cabina elettrica dispone di un accesso da strada pubblica, diretto e indipendente sia per il personale sia per autocarri con gru,
tramite strada vicinale; essa ha le pareti, pavimenti e solai secondo la Norme CEI EN61936-1 (CEI 99-2) e CEI EN 50522 (CEI 99-3),
comprese le eventuali fosse e/o serbatoi di raccolta liquidi; inoltre è dotata di adeguata ventilazione a circolazione d’aria naturale
o eventualmente meccanica;
La cabina elettrica non è soggetta a infiltrazioni d’acqua o allagamenti, previa adozione di sistemi che ne assicurino
l’impermeabilità; inoltre non contiene né ingloba alcuna tubazione per fluidi che siano estranei al servizio della cabina;
La cabina elettrica ha un’adeguata illuminazione per facilitare le operazioni di controllo e di manutenzione, nonché quelle di
evacuazione in caso di necessità.
2.2.3.2
Requisiti specifici
Il volume costituito dalla cabina elettrica è disposto su unico piano ed è suddiviso in locale ENEL, locale MISURA, locale UTENTE. Le
dimensioni dei locali ENEL e MISURA, così come gli accessi, sono quelli previsti dalla normativa vigente in materia. La struttura
portante dell'edificio è realizzata in pareti piene di c.a. di 30 cm di spessore; le pareti sono realizzate in modo tale da ottenere una
resistenza non inferiore a REI120.
La pavimentazione è realizzata in cls armato gettato in opera, con cunicoli e fori per passaggio cavi e portata per carico
uniformemente distribuito e mobile adeguati ai carichi previsti (ad es. trasformatore sino a 1250); relativamente alla fossa di
raccolta olio per l’eventuale trasformatore, va prevista una adeguata impermeabilizzazione delle pareti e del fondo da realizzarsi
3
mediante applicazione di almeno due mani di vernice epossidica , tipo "ADDIMENT" o simile, idonea per l'impiego su supporti
cementizi interni, con resistenza chimica tale da garantire la tenuta in caso di contatto con olio minerale isolante per trasformatori
(spessore finale applicazione non inferiore a 500 micron).
All'atto della realizzazione del manufatto, dovrà essere consegnata alla Committenza copia della scheda tecnica, rilasciata dal
fornitore, attestante le caratteristiche chimico-fisiche del prodotto impiegato e l'idoneità all'uso richiesto.
la soletta di copertura è realizzata in cls armato gettata in opera con spessore tale da garantire una resistenza non inferiore a
REI120. Le porte di accesso ai locali sono in metallo di tipo omologate ENEL; per il locale ENEL di larghezza 1,20 m, per il locale
MISURE di larghezza 0,60 m; sono inoltre presenti grigliati metallici per ventilazione naturale di tipo omologato ENEL; per il locale
ENEL n.2 aperture di dimensioni 1,20 x 0,50 m di cui una alta ed una bassa.
3
In sede di esecuzione del manufatto, dovrà essere consegnata alla Committenza copia della scheda tecnica, rilasciata dal fornitore, attestante le caratteristiche
chimico-fisiche del prodotto impiegato e l'idoneità all'uso richiesto.
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pag. 18
building tecnology & safety
L’illuminazione artificiale ordinaria è costituita da punti luce a interruzione con plafoniere a tubi fluorescenti, realizzata con
tubazioni in pvc rigido a vista e grado di protezione minimo IP55; l’illuminazione artificiale di sicurezza è costituita da plafoniere a
tubo fluorescente compatto autonome di emergenza con batterie interne con lampada e funzionamento SE con autonomia di
almeno 1 ora. L’impianto elettrico è costituito da circuito prese di servizio realizzato in tubazioni in pvc rigido a vista con grado di
protezione minimo IP55; per il locale ENEL n.1 presa di corrente UNEL 2P+T 10/16A all’interno/esterno del quadro elettrico per
servizi ausiliari; per il locale MISURE n.1 presa di corrente UNEL 2P+T 10/16A.
Nel locale cabina elettrica è predisposta la cartellonistica di avvertimento, divieto, informazione avviso o prescrizione così come
previsto dalla Linea Guida Enel e dalle disposizioni di Legge vigenti:

divieto d'accesso alle persone non autorizzate” - “tensione elettrica pericolosa” - “divieto di usare acqua per spegnere
incendi”(all’esterno della cabina, sulla porta d’accesso del locale ENEL e del locale CENTRALE)

“schema elettrico generale” - “istruzioni relative ai soccorsi d'urgenza da prestare agli infortunati per cause elettriche”
(all’interno del locale ENEL e del locale CENTRALE)

“tensione 15 kV” (in prossimità delle apparecchiature di MT)

“non effettuare manovre” (a disposizione del personale addetto alla manutenzione)
Per l’entra-esci dei cavi dalla cabina (da quota – 1,20 m dal piano di campagna, attraverso il basamento e terminazione nei
cunicoli) sono predisposte - salvo integrazioni in corso d’opera - le seguenti tubazioni in corrugato pvc:

n…. tubi ø 160mm entranti nel cunicolo BT del locale ENEL dal lato sud fabbricato;

n.4 tubi ø 200mm entranti nel cunicolo MT del locale ENEL dal lato sud fabbricato;

n.3 tubo ø 160mm entrante a filo pavimento del locale MISURE proveniente dal locale ENEL;

n.3 tubi ø 160mm entranti nel cunicolo MT del locale UTENTE dal lato ENEL.
Sono adottati accorgimenti atti ad evitare l’ingresso di acqua in cabina; i condotti di connessione sono opportunamente tamponati
per evitare l’ingresso di animali.
Maggiori dettagli alle tavole grafiche ed alla documentazione di progetto esecutiva.
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pag. 19
building tecnology & safety
2.3
Impianto di terra
2.3.1
Dati progettuali
L’impianto di terra è da realizzarsi ex-novo, a servizio dell’intera installazione. La corretta esecuzione della maglia di terra,
congiuntamente ad una efficace equipotenzialità con i dispersori naturali e le strutture metalliche presenti (elementi strutturali,
impianti di processo, ecc.) consentirà la limitazione delle tensioni di passo e contatto dovute al guasto sulla rete di media tensione.
L’analisi delle considerazioni di seguito esposte ed un’appropriata valutazione costi/benefici, costituiscono la base per una corretta
valutazione d’intervento. A tale scopo si elencano le caratteristiche elettriche rilevanti dell’installazione a progetto:
PARAMETRO
SY
VALORE
UM
NOTE
Sistema di esercizio MT - stato del neutro impianto MT
---
IT - ISOLATO
Distribuzione
---
3F
---
Tensione di fornitura allo scomparto dell’ente distributore
Un
15
kV
Terra globale
---
NO
---
Corrente monofase di guasto a terra (distributore)
IF
40
A
(1)
Tempo di eliminazione del guasto a terra (distributore)
teg
>>10
s
(1)
Corrente di doppio guasto monofase a terra
IF”
10,6
kA
(1)
Tempo di eliminazione del doppio guasto monofase a terra
teg”
340
ms
(1)
Tensione di contatto ammissibile
UTp
80
V
(1)
PARAMETRO
SY
VALORE
UM
NOTE
Sistema di esercizio BT - stato del neutro impianto BT
---
TN - DISTRIBUITO
Distribuzione
---
3F + N
---
Tensione di esercizio BT
Un
0,4
kV
PARAMETRO
SY
VALORE
UM
NOTE
Resistenza dell’impianto disperdente
RE
1,53

(2)
 10%
NOTE
1)
Valori di progetto
2)
Valore di progetto, vedi paragrafi successivi.
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building tecnology & safety
2.3.2
2.3.2.1
Dispersore di progetto
Dispersore cabina consegna
L’impianto disperdente è realizzato secondo quanto indicato dal Distributore ENEL Distribuzione S.p.A.
La geometria del dispersore è meglio descritta all’allegato elaborato grafico ed è sinteticamente costituito da:

4
dispersore orizzontale intenzionale: anello chiuso in corda di rame nudo sezione 35 mmq , interrata ad almeno 0,5 m di
profondità ed ad una distanza dal perimetro della cabina di 1 m

dispersore verticale intenzionale: num. 4 picchetti di terra in profilato di acciaio, sezione a T o a croce di lunghezza ≥ 2 m posti
in corrispondenza dei vertici della cabina ed interconnessi con il dispersore orizzontale

dispersore naturale (integrativo): rete elettrosaldata di fondazione (utile all’equipotenzializzazione dell’area) ed altri ferri di
fondazione (armature, plinti di fondazione).
2.3.2.2
Dispersore centrale (locali tecnici e generatori)
L’impianto disperdente della centrale (sezione arrivo linea MT e trasformazione) è intenzionalmente esteso all’intera costruzione
(anche dato il modesto sviluppo in pianta) allo scopo di ridurre ulteriormente il valore atteso per la resistenza di terra. La
geometria del dispersore è meglio descritta alle tavole grafiche ed alla documentazione di progetto esecutiva ed è costituito da:

5
dispersore orizzontale intenzionale: anello chiuso in corda di rame nudo sezione 35 mmq , interrata ad almeno 0,5 m di
profondità ed ad una distanza dal perimetro della centrale di 1 m

dispersore verticale intenzionale: picchetti di terra in profilato di acciaio, sezione a T o a croce di lunghezza ≥ 2 m posti in
corrispondenza dei vertici della struttura ed interconnessi con il dispersore orizzontale

dispersore naturale (integrativo): rete elettrosaldata di fondazione (utile all’equipotenzializzazione dell’area) ed altri ferri di
fondazione (armature, plinti di fondazione).
4
5
diametro del filo elementare ≥ 1,8 mm
diametro del filo elementare ≥ 1,8 mm
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building tecnology & safety
2.3.2.3
Resistenza di terra CABINA CONSEGNA: valore di progetto
Con l’impianto disperdente nella configurazione sopra descritta, meglio definita all’allegato elaborato grafico e dato il valore
6
assunto per la resistività del terreno ρ = 100 Ω/m , il valore di resistenza di terra è dato dall’apporto dei vari dispersori:

dispersore orizzontale intenzionale (complessivo)

raggio equivalente ≈ diagonale dell’anello posto all’intorno della costruzione: r = 9,5m

profondità di interramento: h = 0,5m

raggio del dispersore a = 0.00334m (sez. 35 mmq)
2
R(disp. anello) = [ρ/(4π × r)] × [ln(8r/a) + ln(8r/2h)] Ω
R(disp. anello) = [100/(39,48 × 9,5)] × [ln(76/0,00334) + ln(76/1)] Ω
R(disp. anello) = 0,267 × [10,033 + 4,331] Ω
R(disp. anello) = 3,84 Ω

singolo dispersore verticale intenzionale

lunghezza del dispersore L = 2 m

profondità di interramento: h = 0,5m

raggio del picchetto ≈ ½ diagonale: a = 0.035 (picchetto a croce 50×50 mm)
R(picc. verticale) = [ρ/(2π × L)] × [(ln 4L/a) - 1] Ω
R(picc. verticale) = [100/(2π × 2)] × [(ln 8/0.035) - 1] Ω
R(picc. verticale) = 7,958 × 4,432 Ω
R(picc. verticale) = 35,27 Ω

dispersore naturale (integrativo)

raggio della maglia ≈ ½ diagonale della costruzione in cls armato: r = 7,0m
R(fondazioni) = ρ/4r Ω
R(fondazioni) = 100/(4 × 7) Ω
R(fondazioni) = 3,57 Ω
Dati i valori dei singoli dispersori, si ha che il valore di resistenza di terra è pari a:
6
valore di progetto adottato sulla base di risultanze analoghe in siti similari. Il dato è da meglio verificarsi in fase di scavo allo scopo di introdurre i necessari
correttivi elle determinazioni progettuali, se del caso.
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RT = 1/[(1/R(disp. anello)) + [4 × (1 /(R(picc. verticale))] + (1/ R(fondazioni) )] Ω
RT = 1/[(1/3,84) + [4 × (1/35,27)] + (1/ 3,57)] Ω
RT = 1/[0,260 + 0,113 + 0,280] Ω
RT = 1/0,653 = 1,53 Ω
2.3.3
Valutazione analitica dei risultati
RT
Resistenza di terra (valore medio approssimato)
IF
Corrente monofase di guasto a terra (distributore)
tF
Tempo di eliminazione del guasto (distributore)
1,53 Ω
40 A
>>10 s
Trattandosi di sistema di II categoria occorre verificare la necessità delle misure di passo e contatto per guasto monofase a terra
sul lato MT (CEI EN 50522); secondo la norma non occorre misurare le tensioni di passo e contatto se, in prima ipotesi:
UE  UTp
Il valore di UTp della durata in oggetto desunto dalla tabella b.3 CEI EN 50522 (CEI 99-3), risulta essere:
80 V
Assumendo - a favore della sicurezza - la tensione di contatto pari alla tensione totale di terra UE :
>>10 s
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UT = UE = IF x RE = 40 x 1,53 = 61,2 V
In tali condizioni risulta verificata:
UE < UTp
poiché
80 V > 61,2 V
Inoltre va evidenziato che in un impianto di generazione, stazione o cabina che non alimentano direttamente un impianto
utilizzatore, l’impianto di terra serve per garantire sostanzialmente la sicurezza dalle tensioni di contatto sulle masse e dalle
tensioni di passo (rete magliata ed accesso all’area limitato alle persone autorizzate).
In questo caso, l'impianto di terra è ritenuto adeguato - in accordo con la Norma CEI EN 50522 (CEI 99-3) - se:
A.
le tensioni di contatto e di passo sono inferiori ai valori permessi in relazione al tempo d'intervento delle protezioni per un guasto a terra sulla
media tensione, (UT < UTp e US ≤ 3UTp)
oppure:
B.
la tensione totale di terra è inferiore al doppio del valore permesso per la tensione di contatto, in relazione al tempo d'intervento delle
protezioni sulla media tensione (UE ≤ 2UTp);
oppure:
C.
la tensione totale di terra non supera quattro volte il valore permesso per la tensione di contatto, in relazione al tempo d'intervento delle
protezioni per guasto a terra sulla media tensione, se sono presi i provvedimenti M indicati nella norma (UE < 4UTp + provvedimenti M).
Nel caso in oggetto può senz’altro applicarsi la condizione “B.” infatti:
UE ≤ 2UTp
Pertanto non sono necessarie ulteriori verifiche poichè:
2UTp = 2 x 80 = 160 V
61,2 V << 160 V (UE ≤ 2UTp)
VERIFICATO
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2.3.4
Impianto di terra - prescrizioni
In un sistema TN come quello in oggetto, l’impianto utilizzatore deve avere un impianto di terra unico, cui vanno collegati tutti i
conduttori di protezione, di funzionamento dei circuiti e degli apparecchi utilizzatori, dei limitatori di tensione dell’impianto
nonché dei sistemi di protezione contro le scariche atmosferiche e contro l’accumulo di cariche elettrostatiche, se presenti.
Trattandosi di sistema di II categoria occorre verificare periodicamente la necessità delle misure di passo e contatto per guasto
monofase a terra sul lato MT (Norma CEI 11-1, CEI 11-37); tale verifica andrà ripetuta con la necessaria frequenza ed in ogni caso
ogniqualvolta intervengano modificazioni nella rete distributiva di II categoria.
Nei punti indicati sulle allegate viste planimetriche sono individuabili le terminazioni previste dell’impianto disperdente; in tali
posizioni si prevede la posa del collettore principale di terra, direttamente connesso con l’impianto disperdente, composto da
barra di rame con predisposizione per l’attestazione dei vari conduttori previsti. Sono in generale da collegarsi al collettore di terra:

L’impianto disperdente

Il conduttore di terra

Tutti i conduttori equipotenziali principali e gli eventuali dispersori naturali (ferri di armatura) con cavo unipolare isolato G/V tipo N07V-K di
2
sezione pari a: 6  ½ PE  25 mm (PE = conduttore di protezione di sezione più elevata dell’impianto).


Tutti i conduttori di protezione, con cavo unipolare isolato G/V tipo N07V-K e sezione calcolata, oppure:
2
o
pari alla sezione di fase fino ad un valore di quest’ultima  16 mm ;
o
pari a 16 mm per una sezione di fase compresa tra 16 e 35 mm ;
o
pari ad ½ della sezione di fase per sezioni superiori a 35 mm
2
2
2
Il conduttore funzionale degli eventuali scaricatori di sovratensione con cavo unipolare isolato tipo N07V-K di sezione adeguata e lunghezza
la minore possibile (si faccia riferimento alle indicazioni del costruttore per i dettagli di installazione).
2.3.4.1
Elementi dell’impianto disperdente
Gli elementi costituenti l’impianto disperdente sono rappresentati da:

2
2
conduttore cordato a treccia in rame – sezione utile  25 mm (la sezione di progetto, pari a 35 mm è determinata da
considerazioni di natura meccanica legate alla modalità di posa), diametro del filo elementare 1.8 mm – in posa a 0.5  1 m di
profondità dal piano finale di calpestio; ripristino scavo con materiale omogeneo alla sezione di posa;

picchetti di acciaio zincato in profilato a croce L ≥ 1,5 m – spessore 5 mm, dimensione trasversale 50 mm;

derivazioni in conduttore cordato a treccia in rame alla rete elettrosaldata di fondo (di particolare importanza in
corrispondenza dei locali interessati dalle installazioni di II categoria come locali trasformatori, celle di arrivo, partenza e
manovra AT, sito di installazione del generatore ecc.) e connessione a mezzo appositi morsetti e/o come da Norme CEI:
laddove si abbia la sovrapposizione di più reti è raccomandabile l’interconnessione equipotenziale delle stesse per mezzo di
saldatura ad arco e/o appositi morsetti a pettine ;

derivazioni in conduttore cordato a treccia in rame ai ferri di fondazione ed alle strutture metalliche in notevole contatto col
terreno e connessione – interconnessione a mezzo appositi morsetti e/o come da Norme CEI;
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
derivazioni in conduttore isolato di sezione calcolata (vedi oltre) per il conduttore terra e collegamento ad idoneo collettore di
terra in posa a parete. Le attestazioni dei conduttori a tale elemento devono essere identificabili per mezzo di apposite
targhette.
2
Per il dispersore orizzontale ed i collegamenti interrati la sezione di 35 mm pare la più opportuna dal punto di vista della
resistenza meccanica alle sollecitazioni ed alla corrosione; data la presunta maggior resistività degli strati profondi del terreno, si
intende limitare l’utilizzo di dispersori verticali al minimo necessario, privilegiando i dispersori orizzontali che offrono maggiori
vantaggi sotto il profilo dell’equipotenzialità.
2.3.4.2
Collegamenti equipotenziali
Si raccomanda l’esecuzione di efficaci collegamenti equipotenziali principali laddove necessari (masse estranee entranti
2
nell’edificio/impianto). Le minime sezioni previste dalla norma (metà della sezione PE con un minimo di 6 mm ed un massimo di
2
25 mm ) saranno ragionevolmente aumentate nel caso di particolari e prevedibili sollecitazioni di natura meccanica e/o di altra
natura. Localmente, ove necessario, si prevedano i collegamenti equipotenziali supplementari, come previsto dalle Norme CEI
(servizi igienici con vasca da bagno o piatto doccia).
2.3.4.3
Sovratensioni
Le sovratensioni alle quali si intende prestare particolare attenzione sono quelle di modo comune, ovvero quelle che si
manifestano tra le parti attive e la terra (F-PE, N-PE, POS-PE, NEG-PE); tali sovratensioni si possono manifestare a causa
dell’elevamento del potenziale dei conduttori attivi per:
a)
Fulminazione diretta della struttura
b) Fulminazione di altra struttura di stabilimento connessa allo stesso impianto di terra
c)
Fulminazione esterna alla struttura (indiretta, veicolata da linee in cavo o di segnale)
Nei casi a) e b) l’elevazione del potenziale assume valori energetici tali da richiedere l’installazione (se non già presenti) di SPD di
7
classe I, da posizionarsi in prossimità del quadro generale di bassa tensione (e, se ritenuto opportuno, sul primario dei
trasformatori MT).
Sui quadri secondari ed i prossimità delle apparecchiature più sensibili (apparati elettronici con tensione di tenuta pari od inferiore
1,5 kV), è opportuna l’installazione (se non già presenti) di limitatori di sovratensione per la soppressione dell’impulso passante
e/o dell’impulso dovuto alla concatenazione del campo elettromagnetico sulla spira formata dalle linee di alimentazione. Tali
scaricatori devono essere coordinati con gli SPD di classe I posti a monte e con gli scaricatori di classe III eventualmente posti a
valle, a protezione delle utenze; in questo caso si raccomanda di utilizzare SPD di classe II (cioè in grado di drenare la corrente
7
Tipicamente in barratura al Power Center; se in tale quadro risultano presenti apparecchiature sensibili (sganciatori elettronici, apparati di misura e monitoraggio,
ecc.) può essere opportuna l’installazione di uno scaricatore combinato classe I+II, in grado di limitare ulteriormente i valori di sovratensione cui sono sottoposti gli
apparati.
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8
9
derivante da sovratensioni indotte), dotati di fusibile incorporato ed indicazione visiva dello stato . Gli SPD devono essere montati
in un contenitore facilmente ispezionabile. Ulteriori limitatori di sovratensione sono da prevedersi nelle immediate vicinanze delle
apparecchiature elettroniche sensibili sia sulle linee di alimentazione (energia) che di segnale.
Si veda lo schema elettrico per maggiori dettagli circa le caratteristiche degli elementi di protezione adottati (se non già in
dotazione all’interno delle apparecchiature stesse).
8
Nell’uso di SPD si deve tenere conto della possibilità che la sovratensione superi il valore massimo dell’energia dissipabile dal dispositivo stesso. Pertanto si
raccomanda di usare scaricatori con fusibile incorporato oppure di abbinare al dispositivo un fusibile coordinato.
9
Poiché i dispositivi limitatori di sovratensione sono in derivazione sui circuiti e non in serie, la loro perdita di efficacia non pregiudica il funzionamento
dell’impianto, rendendo così difficile rilevare il mancato funzionamento del dispositivo. A questo proposito, si raccomanda di usare dispositivi con segnalazione del
loro stato.
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2.4
Impianto elettrico
2.4.1
Fornitura
Il punto di fornitura ai fini della presente documentazione è rappresentato dalla terminazione del cavo di collegamento con lo
scomparto del Distributore:

alimentazione MT 15 kV da cella di consegna ENEL
I dati riportati sono desunti dalla documentazione e dalle informazioni in possesso del committente; l’alimentazione elettrica è
caratterizzata dai seguenti parametri:
PARAMETRO
SY
VALORE
UM
NOTE
Tensione di nominale
Un
15
kV
 10%
Frequenza nominale
fn
50
Hz
 2%
Distribuzione
---
3F
---
Stato del neutro
---
ISOLATO
---
Sistema distributivo
---
IT
---
Potenza di cortocircuito della rete a monte (distributore)
Acc
---
MVA
Corrente di corto circuito
Icc
< 12,5
kA
(1)
NOTE
1)
2.4.2
Valore prudenziale di progetto, da verificarsi
Tipo impianto - cavi
L’impianto a progetto è, per la quasi totalità delle installazioni previste, di tipo interrato ed “a vista” in altre parole con canali,
tubazioni, scatole di derivazione ed elementi di comando in posa a parete e fissaggio a mezzo tasselli. Le condutture sono
costituite da cavidotti interrati e passerelle in lamiera zincata (o tubazioni in metallo/pvc autoestinguente) contenenti cavi
multipolari con guaina (tipo FG7OR – 0,6/1 kV) non propaganti la fiamma (CEI 20-35), non propaganti l’incendio (CEI 20-22 II) e a
ridotta emissione di gas corrosivi (CEI 20-37/2).
Tutte le condutture sono realizzate con canalizzazioni (tubi e canali) e/o con passerelle portacavi; caratteristiche specifiche
(materiale, dimensioni, ecc.), relativamente alle condizioni di posa, ai relativi paragrafi. Si tengano presenti le prescrizioni generali
e specifiche relative alla posa delle condutture per quanto concerne lo stipamento massimo ammesso e la sfilabilità delle linee. I
cavi impiegati dovranno essere contrassegnati dal Marchio Italiano di Qualità (IMQ) e dovranno rispettare i colori distintivi dei
conduttori secondo le tabelle CEI – UNEL.
Le linee dimensionate a progetto sono calcolate per la totale conformità normativa: si utilizza a tale scopo apposito software di
calcolo e verifica (Progetto Integra prodotto dalla ditta Exel S.r.l. di Torino). I dati di tale dimensionamento si possono evincere
dalle tabelle di calcolo relative al dimensionamento della rete BT e dagli schemi elettrici allegati.
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2.4.3
Quadri di distribuzione
I quadri elettrici devono essere realizzati ed installati secondo le prescrizioni delle relative Norme, citate in premessa; inoltre
devono rispondere alle prescrizioni delle direttive CEE applicabili, nel contesto più generale della conformità di prodotto. I
componenti installati (normalmente componenti modulari ad aggancio diretto su profilati metallici normalizzati) devono essere
singolarmente identificabili sia a quadro smontato (per mezzo di idonea targa riportante la sigla di schema) sia a quadro montato
(per mezzo di targa indicante le funzioni svolte); entrambe le siglature devono avere caratteristica di facile leggibilità, durata nel
tempo e sicura interpretazione.
Al momento della messa in servizio il quadro va dotato degli schemi e della documentazione eventualmente necessaria
all’esercizio dell’impianto. Specifiche prescrizioni relative alle condizioni ambientali e/o alle soluzioni di installazione sono
specificate al relativo paragrafo.
Si rammenta l’obbligo da parte del costruttore del quadro di rilasciare, ad apparecchiatura ultimata, la dichiarazione di conformità
del quadro stesso, allegando i documenti previsti e l’eventuale rapporto di prova delle verifiche eseguite. E’ altresì obbligo del
costruttore apporre in modo facilmente riscontrabile, indelebile e difficilmente rimovibile, la targa di identificazione del quadro,
contenente le proprie generalità e le caratteristiche peculiari dell’assieme. Si tengano presenti le disposizioni di legge concernenti
la marcatura CE del prodotto, se applicabili.
2.4.3.1
Cassette
Le cassette di derivazione, rompitratta e connessione devono essere di materiale plastico autoestinguente e di dimensioni tali da
alloggiare comodamente tutti i conduttori (anche solo transitanti) ed i morsetti necessari (non sono permesse connessioni a mezzo
attorcigliamento e nastratura); l’accesso alle connessioni ed ai conduttori dev’essere tale da garantire la comoda e sicura
identificazione dei circuiti per successivi interventi di manutenzione. E’ auspicabile, ove la complessità dell’installazione lo richieda,
la siglatura delle cassette e dei principali circuiti, per mezzo delle apposite targhe identificative. Specifiche prescrizioni relative alle
condizioni ambientali e/o alle soluzioni di installazione sono specificate al relativo paragrafo.
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2.4.4
Criteri di protezione
Sia la protezione del sistema di II categoria che del sistema di I categoria va realizzata mediante isolamento delle parti attive (ad es.
cavi ecc.), o mediante involucri e barriere di adeguata resistenza meccanica rimovibili solo mediante l’impiego di attrezzo e
costruiti in modo tale da realizzare in ogni caso un grado di protezione non inferiore a IPXXB (ad es. apparecchiature di comando,
protezione e manovra, morsettiere, apparecchi utilizzatori ecc.). Le prescrizioni di cui sopra sono di carattere generale; localmente,
ove necessario è possibile l’adozione di specifiche soluzioni, di volta in volta esaurientemente dettagliate.
2.4.4.1
Contro i contatti indiretti
2.4.4.2
Impianto in media tensione a 15 kV
Protezione realizzata mediante opportuno dimensionamento dell’impianto disperdente e mediante verifica delle tensioni di passo
e contatto laddove necessario. Si veda in proposito il capitolo relativo all’impianto di terra alla presente documentazione. Sono
pure presenti adeguate protezioni differenziali per l’eliminazione del guasto.
2.4.4.3
Impianto in bassa tensione a 0,4/0,23 kV
Protezione realizzata mediante interruzione automatica del circuito con riferimento alle specifiche prescrizioni della Norma CEI 648 (sistemi TN/TT/IT) con impiego di dispositivi a corrente differenziale sui circuiti terminali e localmente a garantire i tempi di
intervento previsti dalla norma:
per sistemi TN:
Zs x Ia  U0
Zs: Impedenza dell'anello di guasto che comprende la sorgente, il conduttore attivo e di protezione tra punto di guasto e la sorgente in ohm.
Ia: corrente di intervento in 5 sec. o secondo la tab. CEI 64.8/4 - 41A del dispositivo di protezione, in ampere (Idn nel caso di interruttori MTD)
U0: tensione nominale in c.a., valore efficace tra fase e terra, in Volt
Data la natura dei locali e salvo specifiche deroghe, opportunamente evidenziate nella presente relazione tecnica, si ritiene
appropriata l’adozione del valore di 50 V; conseguentemente il dimensionamento dell’impianto di terra e distributivo dovrà
coordinarsi con tale dato di progetto.
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building tecnology & safety
2.5
Impianto di illuminazione
2.5.1
Illuminazione ordinaria
Si vedano i dettagli grafici di installazione e l’eventuale specifico allegato per maggiori dettagli; data la tipologia di locali, l’impiego
specifico della luce artificiale, il compito visivo richiesto ed in accordo con la committenza, si prescrive l’adozione di apparecchi
illuminanti posizionati come da allegate viste planimetriche ed attrezzati con lampade fluorescenti aventi temperatura di colore di
3500  4000°K, conformemente alle indicazioni normative adottate in sede internazionale (UNI EN 12464-1). Per gli apparecchi
attrezzati con altro tipo di lampade si assumono valori prossimi ai suddetti, con il criterio generale dell’uniformità. Tutti gli
apparecchi installati devono rispondere alle norme di prodotto applicabili, recare la marcatura CE e l’eventuale marchio IMQ; gli
stessi dovranno essere installati a regola d’arte secondo le indicazioni del costruttore, a cura di personale autorizzato e
competente. Il comando generale di accensione è previsto da quadro sinottico od in prossimità degli accessi. Si vedano le allegate
tavole grafiche per maggiori dettagli.
2.5.2
Illuminazione di sicurezza
L’illuminazione di sicurezza ha lo scopo di garantire l’incolumità delle persone; l’illuminazione di riserva ha lo scopo di garantire la
continuità di servizio: l’insieme di entrambe costituisce l’illuminazione di emergenza, secondo il prospetto che segue:
ILLUMINAZIONE DI EMERGENZA
(interviene in mancanza dell’illuminazione ordinaria)
ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA
ILLUMINAZIONE DI RISERVA
(incolumità delle persone)
(continuità di servizio)
antipanico
esodo
Attività ad
alto rischio
Per illuminazione di sicurezza per l’esodo si intende l’insieme della segnaletica e dell’illuminazione. La segnaletica di sicurezza, con i
relativi pittogrammi, è definita a livello europeo dalla direttiva 92/58 e recepita in Italia con il DLgs 14/8/96 num. 493. Il campo
verde deve avere una luminanza di almeno 2 cd/m2 ed il campo bianco una luminanza almeno cinque volte superiore (minore di
quindici volte). Un cartello di altezza p è convenzionalmente visibile (UNI EN 1838 art. 5.6) fino alla distanza:

d = 100p se illuminato esternamente

d = 200p se illuminato internamente
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L’obbligo di una adeguata illuminazione di sicurezza delle vie di esodo discende dai disposti di legge di cui al seguito:

DLgs 81/08 e succ. mod./integr.

Regole tecniche prevenzione incendi
Oltre a ciò ci si riferisce alla Norma UNI EN 1838 che fissa i requisiti necessari per l’illuminazione di sicurezza per l’esodo; ne
discendono le seguenti prescrizioni generali:

le vie di esodo e le uscite di sicurezza devono essere dotate di segnaletica di sicurezza conforme al DL 14/8/96 num. 493;

illuminamento corridoi e scale: almeno 5 lx medi (considerando le riflessioni) ad un metro dal piano orizzontale costituito dalla
via d’esodo con accentuazione in corrispondenza dei posti di pronto soccorso e attrezzature antincendio;

tempo di intervento: 0,5 sec.;

autonomia: le batterie devono alimentare l’impianto per almeno 1 ora dopo un tempo di ricarica di 12 ore.
La soluzione di progetto prevede l’adozione di apparecchi di emergenza con alimentazione autonoma, dislocati lungo le previste
vie di esodo, con breve tempo di intervento, allo scopo di permettere l’evacuazione in sicurezza degli ambienti (illuminazione di
sicurezza per l’esodo). Si vedano i dettagli grafici di installazione e gli schemi elettrici per maggiori dettagli.
Una attenta valutazione dei rischi da parte di specifica figura professionale (responsabile per la sicurezza) e la puntuale
applicazione della normativa vigente circa la sicurezza sui luoghi di lavoro potrebbe determinare la necessità di un’integrazione, da
realizzarsi secondo le indicazioni della suddetta figura professionale.
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2.6
2.6.1
Altri elementi dell’impianto
Prese di servizio, comandi luce
I comandi luce ed i punti presa previsti a progetto sono del tipo modulare e componibile, ad aggancio su supporto plastico e
fissaggio su scatola precedentemente fissata a parete (impianto a vista) od ad incasso nella parete stessa (impianto sotto traccia).
Gli interruttori hanno portata di 16 A; le prese sono del tipo ”di sicurezza” con alveoli schermati e fanno far parte di una serie
completa di apparecchi atti a realizzare impianti di segnalazione, impianti di distribuzione sonora negli ambienti ecc. Nelle
costruzioni a carattere collettivo - sociale aventi interesse amministrativo, culturale, giudiziario, economico e comunque in edifici
in cui si svolgono attività comunitarie, le apparecchiature di comando devono essere installate a un'altezza massima di 0,90 m dal
pavimento. Devono essere inoltre facilmente individuabili e visibili anche in caso di illuminazione nulla (apparecchi con tasti
fosforescenti): vedere DPR 27 aprile 1978, n. 384. La serie consentirà l'installazione di almeno 3 apparecchi modulari nella scatola
rettangolare normalizzata. I comandi e le prese potranno essere installati su scatole da parete con grado di protezione IP 55.
Le prese di servizio operativo saranno del tipo industriale IEC309 con elevato grado di protezione, dotate di interblocco meccanico
per l’inserzione e l’estrazione della spina.
2.7
Disciplinare descrittivo e prestazionale degli elementi tecnici
Le caratteristiche tecniche evidenziate ai singoli paragrafi/schede sono da intendersi di carattere generale, da mediare in accordo
con la direzione lavori e/o con la stazione appaltante con le diverse esigenze costruttive eventualmente emergenti in corso
d’opera. Le informazioni contenute nel seguito non possono essere utilizzate disgiuntamente dagli schemi elettrici ed in generale
dagli altri allegati di progetto. Per ogni altro chiarimento interpretativo occorre rifarsi, - se presente - al capitolato speciale di
appalto, alla normativa vigente ed alle indicazioni della direzione lavori.
Il Tecnico
Walter per. ind. Vallome
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