Bottoniere antideflagranti PROTEZIONE CONTRO LE ESPLOSIONI Esplosione Si definisce esplosione una reazione improvvisa che genera una rapida ossidazione fisica o chimica. Questa reazione o corrosione genera un aumento della temperatura o della pressione o di queste due variabili contemporaneamente. Le reazioni più familiari sono quelle dei gas infiammabili, dei vapori o delle polveri con l’ossigeno contenuto nell’aria. Condizioni per un’esplosione In principio, affinché un’esplosione possa prodursi nell’aria atmosferica, tre fattori devono essere presenti contemporaneamente: ossigeno 3 fattori ESPLOSIONE sorgente di ignizione sostanza infiammabile sostanza infiammabile ossigeno (aria) sorgente di ignizione Sui posti di lavoro e di produzione, le due prime condizioni preventive per un’esplosione sono sufficienti per creare delle zone pericolose. Le zone pericolose tipiche si formano generalmente: negli stabilimenti chimici, nelle raffinerie, negli impianti di smaltatura, negli atelier di pittura, negli impianti di pulizia, nei prodotti macinati e nei luoghi di immagazzinamento di prodotti macinati e altre polveri combustibili, nei depositi e nelle aree di caricamento di solidi, liquidi e gas infiammabili. I primi due fattori (sostanza infiammabile e aria) devono essere presenti in quantità sufficienti per formare un’atmosfera esplosiva. Le definizioni regolamentari della protezione contro le esplosioni, connesse alle norme d’igiene e di sicurezza al lavoro, trattano del caso dei posti di lavoro. Per questo motivo, la protezione contro le esplosioni si limita generalmente ad una descrizione delle reazioni con l’ossigeno dell’aria. Le reazioni d’ossidazione devono implicare di norma un aumento del calore e della pressione per rispondere ai criteri di un’esplosione. Si presume generalmente che un volume di 10 l di una miscela esplosiva contenuta in uno spazio chiuso sia suscettibile di provocare danni, in particolare alle persone. In questo modo, ogni zona contenente un tale volume di miscela esplosiva è definita come un’atmosfera potenzialmente esplosiva. Altri composti quali il cloro in reazione con l’idrogeno sono anch’essi capaci di formare delle miscele esplosive e hanno già provocato delle esplosioni, nel passato. Tuttavia, nella misura in cui queste reazioni sopraggiungono generalmente all’interno di recipienti o di reattori, esse non portano alcun pregiudizio alla sicurezza di questi impianti e non hanno alcun effetto sull’ambiente. Queste reazioni sono pertanto oggetto della Direttiva europea relativa alle macchine e all’analisi degli incidenti. Zona d’esplosività In un motore a combustione interna, i tre fattori (benzina, aria / ossigeno e scintilla d’accensione) funzionano in maniera congiunta e con efficacia, per produrre un’esplosione all’interno del cilindro chiuso. Per questo motivo, il rapporto benzina / aria deve essere corretto. Se il serbatoio a carburante è vuoto, se il filtro ad aria è bloccato o in assenza di scintilla, manca un componente per innescare l’esplosione e il motore non si accende. Le materie combustibili miscelate con l’aria hanno un limite d’esplosività inferiore e superiore, entro le quali si situa la zona d’esplosività. Per quel che riguarda la sicurezza dei posti di lavoro, il limite d’esplosività inferiore è il valore più importante, e una concentrazione inferiore di almeno il 20 % a questo valore è spesso considerata come un valore sicuro. III 7.2 Prevenzione dell’esplosione Le attrezzature protette contro le esplosioni possono eliminare una delle condizioni preventive ad un’esplosione, la sorgente di ignizione, contribuendo così in maniera significativa alla protezione contro le esplosioni. Negli ambienti domestici, le misure di costruzione impediscono la formazione di un’atmosfera esplosiva. La restrizione cosciente di queste misure (ad es., l’emissione volontaria ed illimitata di gas infiammabili o la riduzione della ventilazione può causare esplosioni in presenza di una sorgente di ignizione). Il modo più semplice per capire le piccole esplosioni senza pericolo consiste nell’esaminare il funzionamento di un accendino a gas. Quando la valvola dell’accendino è aperta, essa libera una scarsa quantità di gas infiammabile. Questo gas si miscela con l’aria ambiente, la scintilla scaturita dal selce mette fuoco alla miscela e si potrà udire un debole suono - la fiamma. Ad una certa distanza dalla valvola, la proporzione di gas infiammabile è già così scarsa che l’esplosione e la fiamma sono limitate alle vicinanze immediate della valvola. In altri termini, la progettazione dell’accendino a gas ha permesso un uso sicuro. L’effetto di un’esplosione in uno spazio chiuso, in condizioni non atmosferiche (ad es.: con una pressione aumentata) è spesso più importante. Basti pensare alle applicazioni utili che possono essere fatte sui motori di veicoli. Per una protezione efficace contro il rischio di esplosioni non controllate e non volontarie che provocano delle conseguenze disastrose, occorre eliminare uno dei tre fattori. Protezione contro le esplosioni primarie La protezione contro le esplosioni primarie mira a sostituire le sostanze infiammabili o l’ossigeno contenuto nell’atmosfera con un altro elemento o a ridurre la loro quantità fino alla rimozione del pericolo di formazione di una miscela esplosiva. Una più grande circolazione dell’aria ed un rinnovo dell’aria tramite la ventilazione, possono essere ottenuti prendendo delle misure strutturali, come ad esempio una struttura aperta per le stazioni di servizio sulle quali i rischi di atmosfera esplosiva sono molto scarsi. La sostituzione dell’ossigeno contenuto nell’atmosfera non è una soluzione per le zone dove lavorano delle persone. Per questo motivo, le misure disponibili in questi posti si limitano a: evitare o limitare le sostanze infiammabili suscettibili di formare un’atmosfera esplosiva evitare o limitare l’emissione di sostanze infiammabili e, dunque la formazione di miscele esplosive, nello stesso tempo all’interno ed intorno agli impianti, adottando ad esempio le seguenti misure: - limitare la loro concentrazione usare recinti contenendo una sostanza inerte praticare una ventilazione naturale o artificiale monitorare la concentrazione tramite un dispositivo di rivelazione del gas, che azionerà un allarme o un’estinzione del sistema III 7.3 3 fattori Sostanze infiammabili Le sostanze infiammabili possono essere gassosi, liquidi o solidi. Nell’ambito di uno studio generale sui posti di lavoro, la loro reattività con l’ossigeno contenuto nell’atmosfera è presa in conto. Gas infiammabili Un gas infiammabile può essere un elemento come l’idrogeno, suscettibile di reagire con l’ossigeno con una quantità molto scarsa di energia supplementare. I gas infiammabili sono spesso dei composti di carbonio e d’idrogeno. Questi gas richiedono soltanto scarse quantità di energia per reagire con l’ossigeno contenuto nell’atmosfera. Un vapore è la parte di un liquido, nel caso di protezione contro l’esplosione dei liquidi infiammabili, che si è evaporato nell’aria ambiente, a causa della pressione del vapore alla superficie del liquido, intorno ad un getto di liquido o anche intorno a goccioline del liquido. La nebulizzazione costituisce un tipo speciale, a causa del suo comportamento esplosivo, che può essere paragonato ai vapori, per soddisfare le considerazioni di sicurezza. carbonio idrogeno Liquidi infiammabili I liquidi infiammabili sono spesso degli idrocarburi quali l’etere, l’acetone o il white-spirit. Anche a temperatura ambiente, delle quantità sufficienti di questi liquidi possono trasformarsi in vapore formando un’atmosfera esplosiva nelle vicinanze della loro superficie. Altri liquidi formano una tale atmosfera nelle vicinanze della loro superficie soltanto quando le temperature crescono. In condizioni atmosferiche, questo processo è fortemente influenzato dalla temperatura del liquido. Per questo motivo, il punto d’infiammazione, o piuttosto la temperatura del punto d’infiammazione, costituisce un fattore importante durante l’utilizzo di liquidi infiammabili. Il punto d’infiammazione designa la temperatura più bassa alla quale un liquido infiammabile, in certe condizioni di prova, forma una quantità sufficiente di vapore alla propria superficie per consentire ad una sorgente di ignizione efficace di mettere fuoco alla miscela vapore-aria. etere III 7.4 benzina acetone ossigeno azoto Il punto d’infiammazione è importante per la classificazione delle atmosfere potenzialmente esplosive. Dato che i liquidi infiammabili hanno un punto di infiammazione elevato, essi sono meno pericolosi che quelli il cui punto di infiammazione si situa in corrispondenza della temperatura ambiente o al di sotto. Durante la polverizzazione di un liquido infiammabile, potrebbe formarsi una nebulizzazione consistente di goccioline molto piccole su una superficie totale importante. Questo fenomeno è frequente con gli atomizzatori o con le postazioni di metallizzazione delle automobili. Questa nebulizzazione è suscettibile di esplodere. In questo caso, il punto di infiammazione è meno importante. Nei casi di nebulizzazioni fini, formati a partire da liquidi infiammabili, il comportamento da adottare in materia di sicurezza può essere determinato a partire dal comportamento conosciuto di fronte al vapore. Solidi infiammabili polvere di legno polvere di farina polvere di zucchero ossigeno O2 I solidi infiammabili sotto forma di polvere, fibre o fiocchi possono reagire all’ossigeno contenuto nell’atmosfera e produrre esplosioni catastrofiche. Normalmente una quantità superiore di energia è richiesta per innescare l’esplosione con l’aria rispetto ai gas e ai vapori. Tuttavia, non appena la combustione è innescata, l’energia liberata dalla reazione produce delle temperature e delle pressioni elevate. Senza dimenticare le proprietà chimiche proprie al solido stesso, e la finezza di queste particelle. La superficie totale, che aumenta secondo la finezza delle particelle, gioca un ruolo importante. Le proprietà sono dei processi che sopraggiungono immediatamente alla superficie del solido come lo dimostra ad esempio il fatto di accendere e spegnere una candela in paraffina. Si tratta di una serie di processi alla quale viene sottoposto un materiale solido durante una breve durata e che non può essere facilmente presentata in modo semplificato. Un’esperienza permette di verificare che quando si accende lo stoppino di una candela, la paraffina si scioglie e il vapore che forma alimenta la fiamma. Dopo aver spento la candela si continua a sentire l’odore di vapori della paraffina. La paraffina sciolta si solidifica e i vapori di paraffina si disperdono. La candela in paraffina è di nuovo inoffensiva. La polvere reagisce molto diversamente, secondo che si tratti di uno strato di depositi o di una nuvola di polvere in sospensione. Gli strati di polvere sono responsabili dell’incandescenza delle superfici calde, mentre una nuvola di polvere accesa localmente o a contatto con una superficie calda può esplodere immediatamente. In generale, le esplosioni di polvere sono la conseguenza dell’incandescenza degli strati di polvere che sono smossi e che causano l’inizio dell’infiammazione. Un‘esplosione di polvere può prodursi quando questo strato è smosso, ad esempio tramite metodi di pulizia meccanici durante il trasporto o durante tentativi di estinzione inadeguati. Un’esplosione di vapore / aria o gas può anch’essa smuovere la polvere, e questo provoca in generale un’esplosione di gas poi un’esplosione di polvere. Nelle miniere di carbone in profondità, le esplosioni di grisù / metano innescano spesso dei colpi di polvere le cui conseguenze sono più gravi che quelle dei colpi di grisù. O2 Ossigeno La quantità di ossigeno disponibile nell’aria può ossidare / bruciare soltanto una certa quantità di materiale infiammabile. Questo indice può essere determinato in modo teorico: porta il nome di miscela stechiometrica. Quando la quantità di materiale infiammabile e di ossigeno contenuto nell’atmosfera è vicina o uguale a questo indice, l’effetto dell’esplosione (aumento della temperatura e della pressione) è più violento. Se la quantità di materiale infiammabile è troppo scarsa, la combustione si propaga con difficoltà o cessa completamente. La situazione è identica quando la quantità di materiale infiammabile è troppo elevata rispetto alla quantità di ossigeno disponibile nell’aria. Tutti i materiali infiammabili hanno la propria zona di esplosività, che dipende anche dell’energia di attivazione disponibile. Si determina generalmente mettendo il fuoco alla miscela con una scintilla elettrica. La zona di esplosività è compresa tra il limite di esplosività inferiore e il limite di esplosività superiore. Questo significa che al di sotto e al di sopra di questi limiti, nessuna esplosione può sopraggiungere. Questo può essere utilizzato diluendo sufficientemente le sostanze infiammabili nell’aria o impedendo l’ingresso di aria / di ossigeno nelle sale delle attrezzature. Tuttavia, l’ultima opzione non può essere realizzata con delle restrizioni negli ambienti che accolgono del personale e deve dunque essere riservata alle attrezzature tecnologiche. III 7.5 Sorgenti di ignizione Fermo restando il fatto di poter disporre di attrezzature tecniche, la scelta di sorgenti di ignizione è ampia. Nel seguente riassunto, i numeri indicati dopo le sorgenti di ignizione indicano le sezioni corrispondenti della norma: EN 1127-1 : 1997 “Atmosfere esplosive – Prevenzione dell’esplosione e protezione contro l’esplosione – Parte 1: Nozioni fondamentali e metodologia” Le superfici calde derivano da perdite di energia nei sistemi, i dispositivi e i componenti in funzionamento normale. Nel caso di radiatori, sono preferite queste superfici. Queste temperature possono di regola essere monitorate. In caso di guasto ad esempio, in caso di sovraccarico o di cuscinetti stretti, la perdita di energia e quindi la temperatura aumenta in modo inevitabile. Per quanto riguarda le attrezzature tecniche, occorrerà valutare, in ogni circostanza, la loro stabilizzazione, per poter verificare se possono raggiungere una temperatura finale o se sono possibili degli aumenti non ammissibili di temperature il che dovrà essere evitato prendendo le misure appropriate. Esempi: bobine, resistenze o lampadine, superfici di attrezzature calde, freni o cuscinetti surriscaldati Le scintille meccaniche si producono, ad esempio, mentre si sta affilando o tagliando dispositivi in funzionamento normale, ed esse sono quindi vietate nelle atmosfere potenzialmente esplosive. Le fessure dei pezzi mobili, i pezzi scorrevoli non sufficientemente lubrificati e le situazioni similari possono generare questo tipo di scintille. In caso di guasto, si consiglia di analizzare con attenzione la situazione, tenendo conto dei difetti. La definizione di esigenze speciali a proposito dei materiali utilizzati per realizzare dei recinti permette di ridurre i rischi derivanti da queste sorgenti di ignizione. Esempi: utensili quali i martelli arrugginiti e le forbici a contatto con leghe leggere o la forca metallica di un carrello elevatore Le scintille elettriche visibili - lampi devono normalmente essere considerate come un sorgente di ignizione sufficiente. Soltanto le scintille la cui intensità è di qualche microwatt-secondi possono essere considerate come troppo deboli per innescare un’esplosione. Si devono prendere, per questo motivo, delle misure adeguate per impedire la formazione di queste sorgenti di ignizione. Esempi: scintille da contatto elettrico, scintille in corrispondenza di collettori o di anelli collettori In presenza o meno di tensione elettrica, delle scintille elettriche possono prodursi per elettricità statica (5.3.7). L’energia immagazzinata può essere liberata sotto forma di scintille e giocare il ruolo di sorgente di ignizione. Nella misura in cui la sorgente di ignizione può sopraggiungere indipendentemente dalla tensione elettrica, essa deve essere considerata tramite dispositivi e componenti non elettrici. È collegata alle operazioni esterne e di conseguenza questi parametri devono essere valutati ogni volta che questa sorgente di ignizione viene presa in considerazione. Le cariche elettrostatiche possono essere causate dagli attriti che intervengono durante un funzionamento normale. Ad esempio, i dispositivi portatili, a causa della loro natura, non possono essere collegati a terra o ad un collegamento equipotenziale. Le cariche statiche possono prodursi in interazione con gli abiti dell’utilizzatore. Sarà necessario prendere delle misure adeguate per impedire che l’elettricità statica non si trasformi in sorgente di ignizione. Esempi: III 7.6 cinghie di trasmissione di plastica, scatole di dispositivi portatili, abiti sintetici. Processo di separazione al momento di avvolgere carta, un film di plastica o tubi di plastica Le rotaie elettriche e gli altri ingressi di tensione di terra (come, ad esempio, per la protezione elettrica contro la corrosione delle attrezzature) possono generare correnti elettriche vaganti (protezione catodica contro la corrosione (5.3.6) suscettibili di sfociare in una differenza di potenziale tra i punti di messa a terra. Per questo motivo, raccomandiamo di realizzare una connessione altamente conduttrice tra tutti i pezzi elettrici conduttori dell’attrezzatura, allo scopo di mantenere la differenza di potenziale ad un livello sicuro. Non è molto importante il fatto che l’attrezzatura conduttrice comprenda parti elettriche o non elettriche, in corrispondenza dell’impianto, poiché la causa della corrente può essere prodotta fuori dall’attrezzatura. Un collegamento equipotenziale deve sempre essere installato, indipendentemente dal fatto che queste correnti sopraggiungono o meno o che le loro sorgenti siano conosciute o meno. Fiamme, gas caldi e particelle (5.3.3) possono apparire all’interno dei motori a combustione o nei dispositivi di analisi durante un funzionamento normale o dopo un guasto. Occorre prendere delle misure di protezione per fare in modo che questi fenomeni succedano sempre all’interno del recinto, in ogni circostanza. Esempi: gas di scarico dei motori a combustione interna o particelle formate a partire da scintille di commutazione degli interruttori di corrente a causa di un’usura del materiale dei contatti Le sorgenti di ignizione poiché emettono un’energia di irraggiamento nella miscela esplosiva, includono in particolare le seguenti sorgenti: gli ultrasuoni gli le radiazioni elettromagnetiche – le onde radio le le le radiazioni elettromagnetiche – le radiazioni infrarosse, la luce visibile le le radiazioni ionizzanti – le radiazioni ultraviolette I sistemi, dispositivi e componenti che utilizzano le radiazioni possono essere installati ed utilizzati nell’area Ex, finché i loro parametri siano limitati in permanenza e l’affidabilità dell’attrezzatura sia verificata. Esempi: le attrezzature di trasmissione e di ricezione, i telefoni portatili, gli scanner e le barriere fotoelettriche Infine, la compressione adiabatica e le onde d’urto (5.3.13) delle strutture a forma di tubo che funzionano in depressione possono anch’esse diventare una sorgente di ignizione. Esempi: rottura di un lungo tubo fluorescente in un’atmosfera di idrogeno / aria Fonte: BARTEC III 7.7 BOTTONIERA Topologia delle bottoniere di cabina Caratteristiche Materiale della piastra da incasso inox, grana 180 Spessore della piastra da incasso 3 mm Dimensione preferenziale della piastra da incasso 110 mm x 448 mm (sei da incasso al massimo) Fissaggio dell’incasso fissaggio su piastra da incasso Dimensione della trama 56 mm Montaggio della bottoniera viti, vite a testa bombata fresata con Torx e coppiglia inox M4 x 10, viti mediane supplementari opzione box in lamiera FLEXIBLE III. 2. 14 - III. 2. 15 opzione DB EX (bottoniera di distribuzione) III. 7. 20 - III. 7. 21 opzione marcatura Label/Inlay Label/incisione III. 7. 18 - III. 7. 19 Caratteristiche Materiale della piastra da incasso inox, grana 180 Spessore della piastra da incasso 3 mm Dimensione preferenziale della piastra da incasso 185 mm x 448 mm (dodici da incasso al massimo) Fissaggio dell’incasso fissaggio su piastra da incasso Dimensione della trama 56 mm Montaggio della bottoniera viti, vite a testa bombata fresata con Torx e coppiglia inox M4 x 10, viti mediane supplementari opzione box in lamiera FLEXIBLE III. 2. 14 - III. 2. 15 III 7.8 opzione DB EX (bottoniera di distribuzione) III. 7. 20 - III. 7. 21 opzione marcatura Label/Inlay Label/incisione III. 7. 18 - III. 7. 19 ! Design individuali su richiesta. BOTTONIERA Topologia delle bottoniere di piano/bottoniere di indicazione della corsa Caratteristiche Materiale della piastra da incasso inox, grana 180 Spessore della piastra da incasso 3 mm Dimensione preferenziale della piastra da incasso 110 mm x 308 mm (quattro da incasso al massimo) Fissaggio dell’incasso fissaggio su piastra da incasso Dimensione della trama 56 mm Montaggio della bottoniera viti, vite a testa bombata fresata con Torx e coppiglia inox M4 x 10, a partire da una lunghezza di piastra da incasso di 448 mm viti mediane supplementari opzione box in lamiera FLEXIBLE III. 4. 12 - III. 4. 13 opzione DB EX (bottoniera di distribuzione) III. 7. 20 - III. 7. 21 opzione marcatura Label/Inlay Label/incisione III. 7. 18 - III. 7. 19 Caratteristiche Materiale della piastra da incasso inox, grana 180 Spessore della piastra da incasso 3 mm Dimensione preferenziale della piastra da incasso 110 mm x 308 mm (tre da incasso al massimo) Fissaggio dell’incasso fissaggio su piastra da incasso Dimensione della trama 56 mm Montaggio della bottoniera viti, vite a testa bombata fresata con Torx e coppiglia inox M4 x 10, a partire da una lunghezza di piastra da incasso di 448 mm viti mediane supplementari opzione box in lamiera FLEXIBLE III. 5. 8 - III. 5. 9 opzione DB EX (bottoniera di distribuzione) opzione ! Design individuali su richiesta. III. 7. 20 - III. 7. 21 marcatura annerita con laser III 7.9 IB EX Pulsante luminoso Illuminated Button Ex-proof Caratteristiche Opzioni di fissaggio IB EX, rosso fissaggio a baionetta (fissaggio su piastra da incasso) Spessore della piastra da incasso 1 mm ... 6 mm Materiale box termoplastico Cavo di connessione 4 x 0.75 mm², lunghezza 3 m Elemento di commutazione contatto NO categoria d’uso AC-15 tensione di commutazione = 230 V corrente di commutazione = 1 A categoria d’uso DC-13 tensione di commutazione = 24 V corrente di commutazione = 0.25 A Tensione di isolamento nominale Ui = Temperatura ambiente -40 °C ... +50 °C Registro luminoso 300 V LED U= U= P= Categoria di protezione 12 V ... 250 V AC 12 V ... 60 V DC 1W IP 66/67 con A-IB EX (testa per pulsante luminoso) IB EX, blu Dimensioni 37 88 46 ø 38 35.5 Disponibile come pezzo di ricambio. A-IB EX 1-6 testa per pulsante luminoso 14 Schema di connessione BK (nero) Identificazione Scasso II 2G EEx d IIC T6 33 +0.05 0 BN (bruno) 112 Class 1, Div. 2 - Class 1, Zone 1 II 2GD EEx e II 3 +0.05 0 A-IB EX GY (grigio) BU (blu) ø3 0.3 Class 1, Div. 2 - Class 1, Zone 1 Rapporto di test +0 0 .05 PTB 97 ATEX 1065 X A-IB EX III 7.10 PTB 00 ATEX 3114 U Modulo luminoso IB EX IM EX Illuminated Module Ex-proof Caratteristiche IM EX, rosso fissaggio a baionetta (fissaggio su piastra da incasso) Spessore della piastra da incasso 1 mm ... 6 mm Materiale box termoplastico Cavo di connessione 2 x 0.75 mm², lunghezza 3 m Tensione di isolamento nominale Ui = 300 V Temperatura ambiente -40 °C ... +50 °C Registro luminoso IM EX Opzioni di fissaggio LED U = 12 V ... 250 V AC U = 12 V ... 60 V DC P=1W Categoria di protezione IP 67 insieme con A-IM EX (testa per modulo luminoso) IM EX, blu Dimensioni 37 88 46 ø 38 35.5 Disponibile come pezzo di ricambio. A-IM EX 1-6 testa per modulo luminoso 22 Schema di connessione Identificazione Scasso II 2G EEx d IIC T6 33 +0.05 0 BN (bruno) 112 Class 1, Div. 2 - Class 1, Zone 1 II 2GD EEx e II 3 +0.05 0 A-IM EX BU (blu) ø3 0.3 Class 1, Div. 2 - Class 1, Zone 1 Rapporto di test +0 0 .05 PTB 97 ATEX 1065 X A-IM EX PTB 00 ATEX 3114 U III 7.11 MS EX Interruttore a fungo Mushroom Switch Ex-proof Caratteristiche Opzioni di fissaggio fissaggio a baionetta (fissaggio su piastra da incasso) Spessore della piastra da incasso 1 mm ... 6 mm Materiale box termoplastico Cavo di connessione 4 x 0.75 mm², lunghezza 3 m Elemento di commutazione contatto NO categoria d’uso AC-15 tensione di commutazione = 250 V corrente di commutazione = 10 A categoria d’uso DC-13 tensione di commutazione = 24 V / 110 V corrente di commutazione = 1 A / 0.5 A Tensione di isolamento nominale Ui = Temperatura ambiente -40 °C ... +50 °C Categoria di protezione IP 67 con A-MS EX (testa per interruttore a fungo) A-MS EX Disponibile come pezzo di ricambio. A-MS EX testa per interruttore a fungo DIN EN 60204 T1/VDE 0113 T1 e EN 60947-5-1/DIN VDE 0660 T200 Marcatura su fungo testa per interruttore a fungo 300 V „NOT AUS EMERGENCY STOP“ „PULL TO RELEASE“ Dimensioni 37 88 46 ø 38 ø 40 35.5 PULL TO RELEASE 1-6 112 38 Schema di connessione BK (nero) Identificazione Scasso II 2G EEx d IIC T6 33 +0.05 0 BU (blu) Class 1, Div. 2 - Class 1, Zone 1 II 2GD EEx e II GY (grigio) BN (bruno) 3 +0.05 0 A-MS EX ø3 0.3 Class 1, Div. 2 - Class 1, Zone 1 Rapporto di test +0 0 .05 PTB 00 ATEX 1092 X A-MS EX III 7.12 PTB 00 ATEX 3114 U KS EX Interruttore a chiave Key Switch Ex-proof Caratteristiche fissaggio a baionetta (fissaggio su piastra da incasso) Spessore della piastra da incasso 1 mm ... 6 mm Materiale box termoplastico Cavo di connessione 4 x 0.75 mm², lunghezza 3 m Elemento di commutazione contatto NO categoria d’uso AC-15 tensione di commutazione = 250 V corrente di commutazione = 10 A categoria d’uso DC-13 tensione di commutazione = 24 V / 110 V corrente di commutazione = 1 A / 0.5 A Tensione di isolamento nominale Ui = Temperatura ambiente -40 °C ... +50 °C Categoria di protezione IP 67 insieme con A-KS EX (testa per interruttore a chiave) testa per interruttore a chiave (chiusura DOM) interruttore a chiave che chiude nelle due posizioni, ritiro della chiave nelle due posizioni, chiusura 4 A 185 A-KS EX Disponibile come pezzo di ricambio. 300 V MS EX Opzioni di fissaggio A-KS EX testa per interruttore a chiave Altre chiusure su richiesta. KS EX Dimensioni 37 88 46 ø 38 35.5 1-6 13 112 26 Schema di connessione BK (nero) Identificazione Scasso II 2G EEx d IIC T6 33 +0.05 0 BU (blu) Class 1, Div. 2 - Class 1, Zone 1 II 2GD EEx e II GY (grigio) BN (bruno) 3 +0.05 0 A-KS EX ø3 0.3 Class 1, Div. 2 - Class 1, Zone 1 Rapporto di test +0 0 .05 PTB 00 ATEX 1092 X A-KS EX PTB 00 ATEX 3114 U III 7.13 PS EX Selettore di posizione Position Selector Ex-proof Caratteristiche Opzioni di fissaggio fissaggio a baionetta (fissaggio su piastra da incasso) Spessore della piastra da incasso 1 mm ... 6 mm Materiale box termoplastico Cavo di connessione 4 x 0.75 mm², lunghezza 3 m Elemento di commutazione contatto NO categoria d’uso AC-15 tensione di commutazione = 250 V corrente di commutazione = 10 A categoria d’uso DC-13 tensione di commutazione = 24 V / 110 V corrente di commutazione = 1 A / 0.5 A Tensione di isolamento nominale Ui = Temperatura ambiente -40 °C ... +50 °C Categoria di protezione IP 67 insieme con A-PS EX (testa selettore di posizione) testa per selettore di posizione 3 posizioni di commutazione I – 0 – II, nero, I – impulsione, II – commutazione, per cassetta di comando A-PS EX Disponibile come pezzo di ricambio. 300 V A-PS EX testa per selettore di posizione Altre posizioni di commutazione su richiesta. Dimensioni 37 88 35.5 ° 60 60 ° 0 II 46 ø 38 I 1-6 13 28 112 Schema di connessione BK (nero) Identificazione Scasso II 2G EEx d IIC T6 33 +0.05 0 BU (blu) Class 1, Div. 2 - Class 1, Zone 1 II 2GD EEx e II GY (grigio) BN (bruno) 3 +0.05 0 A-PS EX ø3 0.3 Class 1, Div. 2 - Class 1, Zone 1 Rapporto di test +0 0 .05 PTB 00 ATEX 1092 X A-PS EX III 7.14 PTB 00 ATEX 3114 U DD 10 EX Display Digital Display Ex-proof Caratteristiche Il display antideflagrante permette una presentazione numerica in luoghi protetti dal gas e dalla polvere secondo la categoria 2 (= zona 1 e 2 così come le zone 21 e 22). Il display con un’altezza di caratteri a 7 segmenti di 10 mm dotato di LED molto chiari e a lunga durata è ben visibile, anche da lontano. Ogni segmento e il punto decimale sono collegati individualmente e possono essere dunque facilmente pilotati con un codice a 7 segmenti. La scarsa profondità richiesta permette un’installazione in alloggiamenti piatti, ad esempio negli ascensori. La categoria di protezione IP 68 permette un utilizzo anche in posti esposti alle inondazioni. Un anello a forma di O inserito in un solco funge da giunto contro la piastra da incasso. La piastra da incasso può anch’essa raggiungere la categoria IP 68. Tutti i fili del cavo di connessione sono isolati contro l’alloggiamento. Opzioni di fissaggio Spessore della piastra da incasso dado in plastica (Ø 29,5 mm max.) (fissaggio su piastra da incasso) 1 mm ... 10 mm Materiale dell’alloggiamento inox Materiale della finestra plastica Cavo di connessione 10 x 0.5 mm², lunghezza 3 m Tensione di funzionamento U = 24 V ... 30 V Corrente dei segmenti I = 3 mA circa a 24 V Altezza dei caratteri DD 10 (1 cifra) 10 mm Colore luminoso Dimensioni rosso Temperatura ambiente -20 °C ... +55 °C Categoria di protezione IP 68 (IEC 60529) 10 max. M22 x 1 g c e d DP 41.5 Identificazione Segmento Colore del filo insieme di catodi bruno A bianco EEx d IIC T6/T5 B grigio CE 0044 II 2 GD T 80°C IP 68 C nero D arancione E rosa F lilla G rosso DP blu Scasso ø 22.5 DD 10 EX 12 b PS EX f 10 ø 20.5 ø 26.5 10 x 0.5 mm² ø 10 a Rapporto di test PTB 02 ATEX 1152 X III 7.15 DD 15 EX / DD 9 EX Display Digital Display Ex-proof Caratteristiche I display a due o a tre cifre richiedono soltanto un foro per il fissaggio. Gli sforzi di cablaggio sono notevolmente ridotti grazie al servizio multiplex; per il display a tre cifre, sono necessari soltanto 12 fili. La connessione può effettuarsi direttamente sulle uscite 24 V di un SPS. Grazie ai box dotati di fili ermetici e resistenti, non è necessario alcun circuito sicuro. I display a 7 segmenti con LED molto chiari sono leggibili facilmente anche in ambienti chiari grazie ad un filtro con un colore particolare. Opzioni di fissaggio dado (fissaggio su piastra da incasso) Spessore della piastra da incasso 1 mm ... 10 mm Materiale dell’alloggiamento ottone nichelato Materiale della finestra plastica Cavo di connessione 12 x 0.5 mm², lunghezza 3 m Tensione di funzionamento U = 24 V Resistenza interna R = 2.2 kOhm Perdita di potenza P = max. 2.6 W Altezza dei caratteri DD 15 (2 cifre) 15 mm Altezza dei caratteri DD 9 (3 cifre) 9 mm Colore luminoso rosso Temperatura ambiente -20 °C ... +40 °C Categoria di protezione IP 68 (IEC 144) Dimensioni 4 17 30 DD 15 EX DD 9 EX f g b 9 15 ø 40 12 x 0.5 mm² ø 11 ø 45 a c e d DP 1 - 10 Schema di connessione (quadro di controllo) catodo diecina blu catodo unità rosa Identificazione catodo centinaia rosso catodo decina bruno EEx d IIC T6 a b c d e f g DP transparente arancione rosso grigio bruno beige bianco lilla nero (libero) Scasso CE 0044 II 2 GD T 80°C IP 68 catodo unità bianco Rapporto di test ø 37 III 7.16 arancione nero beige grigio blu lilla rosa transparente a b c d e f g DP PTB 03 ATEX 1130 DD 25 EX Display Digital Display Ex-proof Caratteristiche Il display antideflagrante DD 25 EX permette una presentazione numerica in luoghi protetti dal gas e dalla polvere secondo le categorie 2 e 3 (= zona 1 e 2 così come le zone 21 e 22). Il display con un’altezza di caratteri a 7 segmenti di 25 mm dotato di LED molto chiari e a lunga durata è ben visibile, anche da lontano. Oltre alla designazione del piano possono essere visualizzati una freccia “salita” e “discesa” così come un segno meno. Ogni carattere ed ogni segmento possono essere pilotati con 24 V DC. Il catodo (meno) è comune a tutti i caratteri. La scarsa profondità permette un’installazione in alloggiamenti piatti, ad esempio negli ascensori. La categoria di protezione IP 68 permette un utilizzo anche in posti esposti alle inondazioni. L’alto grado di protezione è garantito grazie ad una sigillatura ermetica. Opzioni di fissaggio Materiale della finestra fissaggio a vite (fissaggio su piastra da incasso) 4 x vite a testa fresata M3 x 12 indifferente alluminio, box anodizzato, argentato faccia anodizzata, nera plastica Cavo di connessione Tensione di funzionamento Consumo di corrente Corrente dei segmenti Freccia / segno meno 12 x 0.5 mm², lunghezza 5 m U = 24 V ± 15 % fino a 70 mA 7.5 mA 5 mA Altezza dei caratteri DD 25 (1 cifra) Colore luminoso Temperatura ambiente Categoria di protezione 25 mm rosso -20 °C ... +50 °C IP 68 (EN 60529) Spessore della piastra da incasso Materiale dell’alloggiamento ! Si prega di ordinare gli elementi di fissaggio separatamente. Dimensioni 3 vite a testa fresata M3 x 12 62 50 50 dado autobloccante serpress M3 f g b 25 ø 57.9 12 x 0.5 mm² ø 11 a c e c Colore del filo insieme di catodi blu segno meno beige freccia salita bianco freccia discesa nero A lilla B trasparente C rosso D grigio E bruno F rosa G arancione Identificazione Scasso EEx d IIC T6/T5 50 ø 3.5 8 ø5 50 Segmento CE 0044 II 2 GD T 80°/95°C IP 68 Rapporto di test DD 15 EX/DD 9 EX/DD 25 EX indifferente PTB 03 ATEX 1131 III 7.17 LABEL Caratteristiche Label L, opaco Opzioni di fissaggio fissaggio a vite Label L/R, opaco inox, opaco, bordo in plastica, grigio incisione in rilievo (marcatura annerita con laser) incisione (nera, opzione: colore, tonalità RAL) marcatura annerita con laser Marcatura Label L/R, nero Label L, nero altezza dei caratteri 15 mm, con/senza Braille altezza dei simboli 18 mm, senza Braille inox, nero, bordo in plastica, grigio incisione in rilievo (lucido) Label R, opaco incisione (colore, tonalità RAL) Marcatura altezza dei caratteri 15 mm, con/senza Braille altezza dei simboli 18 mm, senza Braille 3 Dimensioni 1 x vite a testa fresata M3 x 8 48 dado autobloccante serpress M3 (incluso) Label R, nero 41 Label G/D disponibile anche in bianco 16.5 74 Scasso 48 33 +0.05 0 .5 3 +0.05 0 ø5 III 7.188 7.18 Marcatura Style 42 I. 2. 89 ø3 0.3 +0 0 .05 INLAY LABEL Caratteristiche Opzioni di fissaggio perni di saldatura M3 x 8 Inlay Label L/R, opaco inox, opaco incisione in rilievo (marcatura annerita con laser) incisione (nera, opzione: colore, tonalità RAL) marcatura annerita con laser altezza dei caratteri 15 mm, con/senza Braille altezza dei simboli 18 mm, senza Braille Marcatura Inlay Label L/R, nero inox, nero incisione in rilievo (lucido) incisione (colore, tonalità RAL) altezza dei caratteri 15 mm, con/senza Braille altezza dei simboli 18 mm, senza Braille Marcatura 2 Dimensioni 1 x vite a testa fresata M3 x 8 dado autobloccante serpress M3 (incluso) 74 Label integrato G/D, colore disponibile su richiesta. 50 Scasso 33 +0.05 0 R 20.5 34 R 19 3 +0.05 0 R 2 38 ! 34 41.5 20.5 ø3 0.3 +0 0 .05 perni di saldatura M3 x 8 33 Marcatura Style 42 I. 2. 89 50 III 7.19 DB EX Bottoniera di distribuzione Distribution Box Ex-proof Caratteristiche Opzioni di fissaggio fissaggio a vite Materiale dell’alloggiamento poliestere Categoria di protezione EExe IP 65 Gamma delle temperature ambienti -20 °C ... +40 °C con T6 -20 °C ... +55 °C con T5 Identificazione II 2G EEx e II T6 / T5 II 2G EEx e ia IIC T6 / T5 II 2D IP 6x T 80°C Rapporto di test PTB 01 ATEX 1104 IBEx U00 ATEX 1081 (zona 1 e 2) (zona 21 e 22) Dimensioni faccia A = quadro di controllo L morsettiere 3 morsettiere PA/PE 4 barra verticale 5 barra trasversale 6 collegamento a vite del cavo/tappo B PE 2 faccia B = pulsante luminoso/modulo luminoso III 7.20 DB EX Bottoniera di distribuzione Distribution Box Ex-proof Destinatario: SCHAEFER GmbH Winterlinger Str. 4 72488 Sigmaringen Germany telefono +49 7571 722-0 fax +49 7571 722-99 [email protected] www.ws-schaefer.de Mittente: azienda nome via codice postale/città telefono e-mail Specifiche di proiezione Specifiche tecniche categoria di protezione EEx e materiale dell’alloggiamento poliestere, nero dimensioni lunghezza e larghezza risulta dal numero di collegamenti a vite dei cavi 2 morsettiere numero sezione 2,5 mm² max. 3 PA-/PE-Klemmen numero sezione 2,5 mm² max. barre del conduttore di protezione tensione nominale 4 barra verticale 5 barra trasversale mm² 30 V DC 220 V AC collegamento a vite del cavo M25 x 1.5 M20 x 1.5 M16 x 1.5 M12 x 1.5 numero 6 tappo M20 x 1.5 M16 x 1.5 M12 x 1.5 numero M25 x 1.5 faccia B = pulsante luminoso/modulo luminoso 6 collegamento a vite del cavo M20 x 1.5 numero 6 tappo numero M20 x 1.5 REVISIONE a 6 Attualizzazione / 2015 faccia A = quadro di controllo III 7.21 EP EX Telefono di soccorso Emergency Phone Ex-proof Il telefono di soccorso EP EX permette di stabilire una comunicazione (di soccorso) tra la cabina e un posto esterno. La configurazione esatta del dispositivo così come i relativi dati tecnici dipendono di gran lunga dalle condizioni del sito. Saremo lieti di fornirvi delle informazioni più precise sulla base di una richiesta dettagliata. III 7.22 ANTIDEFLAGRANTE Componenti e bottoniere antideflagranti: I pulsanti luminosi, i moduli luminosi, gli interruttori a chiave, i display e molti altri elementi costituiscono delle bottoniere dal design straordinario. I Label o le altre opzioni di marcatura, le varianti pratiche di montaggio ed altri accessori complementari completano la gamma di prodotti antideflagranti. Bottoniere di cabina, bottoniere di piano, bottoniere analogiche o digitali di indicazione della corsa: anche in condizioni particolari, SCHAEFER propone la soluzione più adatta. III 7.23 STYLE TESTA/PEZZO DI RICAMBIO TIPO IB EX A-IB EX Pulsante luminoso testa per pulsante luminoso rosso blu pagina JJJ. 7. 10 ESEMPIO D’ORDINE IM EX IB EX, blu A-IM EX Modulo luminoso testa per modulo luminoso rosso blu pagina JJJ. 7. 11 ESEMPIO D’ORDINE MS EX IM EX, rosso Interruttore a fungo A-MS EX testa per interruttore a fungo A-KS EX testa per interruttore a chiave pagina JJJ. 7. 12 ESEMPIO D’ORDINE KS EX MS EX Interruttore a chiave pagina JJJ. 7. 13 ESEMPIO D’ORDINE PS EX KS EX A-PS EX Selettore di posizione pagina JJJ. 7. 14 ESEMPIO D’ORDINE DD 10 EX Display DD 15 EX DD 9 EX Display Display DD 25 EX Display PS EX pagine JJJ. 7. 15 - 17 ESEMPIO D’ORDINE DB EX DD 15 EX Bottoniera di distribuzione dettagli di proiezione pagine JJJ. 7. 20 e JJJ. 7. 21 testa per selettore di posizione Identificazione di materiale antideflagrante Marcatura del materiale per un uso in atmosfere potenzialmente esplosive Bedingungen im explosionsgefährdeten Bereich Suscettibile di accadere in modo occasionale in condizioni di funzionamento normali zona 20 II 1D Suscettibile di accadere in condizioni di funzionamento normali ma, in caso contrario, potrà durare soltanto per un breve periodo zona 21 II 2D o 1D É presente continuamente, per lunghi periodi, o in modo frequente zona 22 II II 3G o 2G o 1G IIC 3D o 2D o 1D IIB IIC acetaldeide benzina, n-esano senza limitazione – condizioni speciali d’uso da osservare X Componente antideflagrante non destinato ad essere utilizzato da solo e che richiede una certificazione supplementare. Conformità CE dichiarata dal fabbricante se il pezzo è adattato ad un dispositivo completo Etere etilico zona 2 IIB Glicol etilenico, solfuro É presente continuamente, per lunghi periodi, o in modo frequente IIA Alcol etilico, cicloesano, nbutano II 2G o 1G IIA Solfuro di carbonio polveri zona 1 1G etilene, ossido Suscettibile di accadere in condizioni di funzionamento normali ma, in caso contrario, potrà durare soltanto per un breve periodo II etino (acetilene) zona 0 Marcatura Gas e vapori Ammoniaca, metano, etano, propano Suscettibile di accadere in modo occasionale in condizioni di funzionamento normali Gruppo Categoria d’attrezzatura d’attrezzatura Limitazione d’uso del dispositivo Esigenze gas di città, nitrile acrilica gas vapori Classifica dei gas e vapori Marcatura richiesta per l’installazione idrogeno Classifica dei luoghi pericolosi Sottogruppo d’esplosione Comportamento temporaneo delle sostanze infiammabili in luoghi pericolosi Il dispositivo può essere utilizzato Condizioni di zone pericolose U Gamma temperature Classifica dei gas e vapori secondo la temperatura di accensione T1 > 450 °C 300°C < T2 200°C < T3 135°C < T4 100°C < T5 < 85°C < T6 < < 450°C < 450°C < 200°C 135°C 100°C Dispositivo che può essere utilizzato T1 T2 metano polveri – mine I M1 – mine I M2 o M1 T3 T4 T5 T6 II 2G EExd IIB T4 0044 LCI Francia 0081 INERI Francia 0080 BA Germania 0589 DMT Germania 0158 DQS Germania 0297 FSA Germania 0588 IBExU Germania 0637 PTB Germania 0102 TÜV (NordCert) Germania 0044 SEE Lussemburgo 0499 KEMA Olanda 0344 SP Svezia 0402 LOM Spagna 0163 EECS (BASEEFA) R.U. 0600 SCS R.U. 0518 Organismi notificati Paesi Codice Centro di test accreditato qualsiasi applicazioni stazioni di comando, motori, fusibili, dispositivo di commutazione, elettronica di potenza Materiali d’installazione, motori, apparecchi di illuminazione misura e comando, tecnologia d’automazione, sensori, attuatori quadri di comando e di commutazione, dispositivi di analisi, computer bobine di motori o relè, valvole a solenoide NB 99 ATEX 1234 X – Recinto antideflagrante – – EN 50014 IEC 60079-0 La propagazione dell’esplosione dall’interno verso l’esterno è esclusa Recinto antideflagrante EEx d 1o2 EN 50018 IEC 60079-1 Evitare gli archi, le scintille e le temperature eccessive Sicurezza accresciuta EEx e 1o2 EN 50019 IEC 60079-7 Sicurezza intrinseca EEx i 0,1 o 2*** EN 50020* EN 50039** IEC 60079-11 Pressurizzazione EEx p 1o2 EN 50016** IEC 60079-2 incapsulamento EEx m 1o2 EN 50028 IEC 60079-18 limitazione dell‘energia così come degli archi e della temperatura atmosfera esplosiva – Tenersi distanti dalla fonte d’accensione atmosfera esplosiva – Tenersi distanti dalla fonte d’accensione trasformatori, relè, stazioni atmosfera esplosiva – di comando, contattori Tenersi distanti dalla fonte magnetici d’accensione La propagazione condensatori, trasformatori dell’esplosione dall’interno verso l’esterno è esclusa Immersione nell’olio EEx o 1o2 EN 50015 IEC 60079-6 Riempimento di polvere EEx q 1o2 EN 50017 IEC 60079-5 vedi parte superiore – soltanto per zona 2 vedi parte superiore – soltanto per zona 2 “antiscintilla” EEx n 2 EN 50021 IEC 60079-15 Applicazione Principio di protezione Tipo di protezione Codice Il dispositivo può essere utilizzato CENELEC IEC Simbolo Principio di protezione * Geräte ** sistemi sicuri dal punto di vista intrinseco *** Dispositivi usati nelle zone 0, 1, 2 / IB: per uso nelle zone 1, 2 Fonte: BARTEC