IMPIANTI ELETTRICI NEI LUOGHI A MAGGIOR RISCHIO IN CASO DI INCENDIO PARTE SECONDA: CAVI E CONTROSOFFITTI – COMANDO DI EMERGENZA - LUOGHI 29/05/2015 Dott. Ing. Roberto Medioli 1 CAVI NEL CONTROSOFFITTO 29/05/2015 Dott. Ing. Roberto Medioli 2 CAVI NEL CONTROSOFFITTO NELL’INSTALLAZIONE DI CAVI NEL CONTROSOFFITTO DI UN LUOGO MARCIO, È NECESSARIO ESAMINARE DUE ASPETTI: 1 - L’innesco e la propagazione dell’incendio, 2 - L’emissione di fumi, di gas tossici e corrosivi. INNESCO E PROPAGAZIONE DELL’INCENDIO Controsoffitto resistente al fuoco Se i pannelli che formano il controsoffitto hanno una resistenza al fuoco (REI) almeno uguale a quella richiesta per il compartimento antincendio, il controsoffitto può essere considerato ESTERNO al compartimento stesso. In tal caso, i cavi posati nel controsoffitto NON sono soggetti alle regole particolari dei luoghi marci (CEI 64-8, Sez. 751) ma alle regole generali. 29/05/2015 Dott. Ing. Roberto Medioli 3 CAVI NEL CONTROSOFFITTO INNESCO E PROPAGAZIONE DELL’INCENDIO Controsoffitto incombustibile La norma CEI 64-8 all’art. 751.04.2.6 considera la posa “incassata in strutture incombustibili” (tipo a1) come sufficientemente sicura sia nei confronti dell’innesco che della propagazione dell’incendio. Una tipica conduttura di tipo a1) è costituita da un tubo protettivo incassato nel muro e da cavi di qualsiasi tipo. Se il controsoffitto è formato da pannelli incombustibili, ma con resistenza REI inferiore a quella del compartimento, la posa nel controsoffitto incombustibile può essere ritenuta equivalente alla posa “incassata in strutture incombustibili” (tipo a1) se: - vengono installati rivelatori di incendio all’interno del controsoffitto; - il quantitativo di cavi e di altre sostanze combustibili nel controsoffitto non è notevole. (e’ notevole quando può determinare il collasso del controsoffitto). 29/05/2015 Dott. Ing. Roberto Medioli 4 CAVI NEL CONTROSOFFITTO INNESCO E PROPAGAZIONE DELL’INCENDIO Controsoffitto combustibile Se i pannelli del controsoffitto sono combustibili, si applicano le regole della Sez. 751, come se il controsoffitto non ci fosse. I cavi posati direttamente nel controsoffitto dovranno essere multipolari con conduttore di protezione e protetti da un interruttore differenziale da 0,3A se il circuito è terminale, oppure 1A se il circuito è di distribuzione. 29/05/2015 Dott. Ing. Roberto Medioli 5 CAVI NEL CONTROSOFFITTO FUMI, GAS TOSSICI E CORROSIVI NEI LUOGHI MARCI DI TIPO A, se le condutture posate nel controsoffitto non sono equivalenti al tipo a1), si deve valutare il rischio relativo al fumo e, se del caso, utilizzare cavi LS0H. N07G9-K FM9 450/750V FG7(O)M1 0,6/1kV FG7(O)M2 0,6/1kV FTG10(O)M1 0,6/1kV FG10(O)M1 0,6/1kV FG10(O)M2 0,6/1kV. 29/05/2015 Dott. Ing. Roberto Medioli 6 COMANDO DI EMERGENZA GENERALITA’ Secondo la CEI 64-8/4 art. 464.1, il comando di emergenza serve per mettere in sicurezza l’impianto elettrico, o una sua parte. 29/05/2015 Dott. Ing. Roberto Medioli 7 COMANDO DI EMERGENZA GENERALITA’ Esso è richiesto sia da disposizioni legislative e regolamentari, sia dalle norme tecniche. I luoghi e gli impianti più comuni in cui è richiesto esplicitamente un comando di emergenza sono: - Aerostazioni secondo il DM17/7/14, Allegato, art. 6 - Ascensori e montacarichi secondo il DPR 1497/63, art. 6.5 (impianti esistenti) “nel locale del macchinario deve essere disposto un interruttore generale a mano ….” e Guida CEI 64-50 art. 4.5.3 “l’interruttore generale fuori del locale macchinario …. viene richiesto per tutti gli impianti sottoposti al campo di applicazione del DPR 1497/63 ….” ove l’articolo che tratta dell’interruttore generale non è stato abrogato. - Asili nido per più di 30 persone secondo il DM16/7/14, Allegato, Titolo II, art. 6. - Attività commerciali con superficie maggiore di 400 mq secondo il DM 27/7/10, Allegato, art. 5.1; norma CEI 64-8, art. 464.1, Commenti; Guida CEI 64-51 artt. 8.2, 11.2.1, 11.2.2. 29/05/2015 Dott. Ing. Roberto Medioli 8 COMANDO DI EMERGENZA GENERALITA’ - Attività turistico-alberghiere secondo il DM 9/4/94, Allegato, Titolo 2, artt. 9 e 17; Guida CEI 64-55 artt. 8.1.1, 14.1, 14.2.1. - Autorimesse soggette al controllo dei VV.F. secondo la Guida CEI 64-14 art. 10.4.1; Guida CEI 64-50 art. 4.6.8. - Cantieri secondo il DLgs 81/08, Allegato IV art. 1.3.10; norma CEI 64-8 art. 704/53; Guida CEI 64-17 artt. 6.8, 6.9. - Centrali termiche a gasolio con potenzialità superiore a 35 kW secondo il DM 28/4/05, Allegato, art. 7.2; norma CEI 64-8 art. 464.1 Commenti. - Centrali termiche a gas con potenzialità superiore a 35 kW secondo il DM 12/4/96, Allegato, art. 6.1; norma CEI 64-8 , art. 464.1, Commenti; Guida CEI 64-50, art. 4.3.3. - Centri di calcolo ed elaborazione dati secondo la norma CEI 64-8, art. 464.1, Commenti. - Cucine secondo la norma CEI 64-8, art. 464.1, Commenti. - Demolizioni di veicoli e simili di superficie maggiore di 3.000 mq secondo il DM 1/7/14, Allegato, artt. 6 e 9. - Depositi di GPL secondo il 13/10/94, Allegato, artt. 10.1.2 e 11.7.5. - Edifici pregevoli per arte o storia secondo il DM 20/5/92 n. 569, art. 11; DM 30/6/95 n.29/05/2015 418, art. 10; Guida CEI 64-15 artt. Dott. 5.1.1, 5.1.2, 5.1.3. Ing. Roberto Medioli 9 COMANDO DI EMERGENZA GENERALITA’ - Edifici scolastici secondo il DM 26/8/92, allegato, art. 7; norma CEI 64-8, art. 464.1, Commenti; Guida CEI 64-52, art. 3.4.3. - Gruppi elettrogeni secondo il DM 13/7/11, Titolo I, Capo III, art. 2.1. - Impianti di distribuzione idrogeno per autotrazione secondo il DM 31/8/06, all. punto 2.10. - Impianti di distribuzione stradale di GPL per autotrazione secondo il DPR 24/10/03 n. 340, all. A, titolo II, punto 9. - Impianti sportivi secondo il DM 18/3/96 art. 17. - Interporti con superficie maggiore di 20.000 mq secondo il 18/7/14, Allegato. - Laboratori elettrici secondo la norma CEI 64-8, art. 464.1, Commenti; norma CEI 1164, artt. 4.1.3, 4.2.4, 4.3.3, 4.6, 5.4.4. - Lampade a scarica a catodo freddo ad alta tensione secondo la norma CEI 64-8, art. 464.1, Commenti. - Liquidi infiammabili secondo la norma CEI 64-8, art. 464.1, Commenti. - Locali di pubblico spettacolo secondo il DM 19/8/96 artt. 13.1, 13.3, 18.4; norma CEI 64-8 artt. 752.35.5, 752.46.1, 752.46.3, Guida CEI 64-14, art. 10.14.2; Guida CEI 64-54 artt. 3.5.1, 8.3.1. 29/05/2015 Dott. Ing. Roberto Medioli 10 COMANDO DI EMERGENZA GENERALITA’ - Luoghi con pericolo di esplosione secondo la norma CEI 31-33 (EN60079-14) art. 8.1. - Luoghi di lavoro secondo il DM 10/3/98, all. VIII, art. 8.2. - Macchine elettriche fisse (liquido isolante combustibile > 1 mc) secondo il DM 15/7/14, Allegato, Titolo II, art.8. - Metropolitane secondo il DM 11/1/88, all. A, art. 6.2.1.1. - Miniere e cave secondo il DPR 9/4/59, art. 359; DLgs 25/11/96 n. 624, art. 43. - Ospedali, case di cura secondo il DM 18/9/02, all., titolo II, art. 6. - Sistemi di ventilazione secondo la norma CEI 64-8, art. 464.1, Commenti. - Strutture tecnico-ricettive in aria aperta (> 400 persone) secondo il DM 28/2/14, Allegato, titolo I, Artt. 6, 9. - Uffici secondo il DM 22/2/06, All., art. 9.3.1. 29/05/2015 Dott. Ing. Roberto Medioli 11 COMANDO DI EMERGENZA GENERALITA’ DA NOTARE CHE IL COMANDO DI EMERGENZA NON È RICHIESTO DALLA NORMA CEI 64-8, SEZ. 751, PER TUTTI I LUOGHI A MAGGIOR RISCHIO IN CASO DI INCENDIO. E’ INVECE RICHIESTO DAI VIGILI DEL FUOCO NELLE ATTIVITÀ DI CUI AL DPR 151/11. SPESSO, IL COMANDO DI EMERGENZA COINCIDE CON L’INTERRUTTORE GENERALE CHE METTE FUORI TENSIONE L’INTERO IMPIANTO, MA NON DEVE METTERE FUORI ESERCIZIO I CIRCUITI DI SICUREZZA QUALI: IL CIRCUITO POMPE ANTINCENDIO L’ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA LA DIFFUSIONE SONORA PER L’EMERGENZA 29/05/2015 Dott. Ing. Roberto Medioli 12 COMANDO DI EMERGENZA REQUISITI DEL COMANDO Il comando di emergenza deve essere facilmente: ACCESSIBILE RINTRACCIABILE IDENTIFICABILE AZIONABILE Il comando di emergenza deve essere semplice e veloce da manovrare: per quanto possibile, l’impianto va messo in sicurezza con UNA SOLA manovra. 29/05/2015 Dott. Ing. Roberto Medioli 13 COMANDO DI EMERGENZA REQUISITI DEL COMANDO Il pulsante di emergenza è in genere un pulsante rosso (a fungo) su fondo giallo a volte, in custodia sotto vetro (o comunque frangibile) per evitare azionamenti intempestivi 29/05/2015 Dott. Ing. Roberto Medioli 14 COMANDO DI EMERGENZA REQUISITI DEL COMANDO Possono essere impiegati : Interruttori automatici (magnetotermici) Interruttori automatici e differenziali o interruttori differenziali puri Interruttori di manovra Si possono utilizzare anche dispositivi con comando a distanza che agiscono sul circuito di alimentazione: Contattori Interruttori con sgancio a distanza Interruttori differenziali predisposti per lo sgancio di emergenza Nei dispositivi comandati a distanza l’apertura deve avvenire per diseccitazione delle bobine 29/05/2015 Dott. Ing. Roberto Medioli 15 L’IMPIANTO ELETTRICO NELLE AUTORIMESSE DM 1/2/86 29/05/2015 Dott. Ing. Roberto Medioli 16 L’IMPIANTO ELETTRICO NELLE AUTORIMESSE DM 1/2/86 AUTORIMESSA AREA COPERTA DESTINATA ESCLUSIVAMENTE AL RICOVERO, ALLA SOSTA E ALLA MANOVRA DEGLI AUTOVEICOLI CON I SERVIZI ANNESSI. NON SONO CONSIDERATE AUTORIMESSE LE TETTOIE APERTE ALMENO SU DUE LATI AUTOVEICOLO VEICOLO O MACCHINA MUNITO DI MOTORE A COMBUSTIONE INTERNA BOX VOLUME DELIMITATO DA STRUTTURE DI RESISTENZA AL FUOCO DEFINITA E DI SUPERFICIE NON SUPERIORE A 40 mq 29/05/2015 Dott. Ing. Roberto Medioli 17 L’IMPIANTO ELETTRICO NELLE AUTORIMESSE IL PERICOLO DI ESPLOSIONE In base alla guida CEI 31-35/A le autorimesse NON sono in pratica da considerare luoghi con pericolo di esplosione, anche se nell’autorimessa sono presenti autoveicoli a metano o GPL. IL RISCHIO DI INCENDIO IN GENERE, E A FAVORE DELLA SICUREZZA, LE AUTORIMESSE SOGGETTE AL CONTROLLO DEI VIGILI DEL FUOCO SONO CONSIDERATE LUOGHI MARCI DI TIPO C; LE AUTORIMESSE MULTIPIANO POSSO ESSERE LUOGHI MARCI DI TIPO A + C 29/05/2015 Dott. Ing. Roberto Medioli 18 L’IMPIANTO ELETTRICO NELLE AUTORIMESSE L’IMPIANTO ELETTRICO NELLE AUTORIMESSE NON CONSIDERATE LUOGHI MARCI L’autorimessa NON ritenuta luogo marcio è un luogo ordinario a tutti gli effetti: è quindi sufficiente realizzare un impianto secondo le regole generali. L’UNICO PROBLEMA RIGUARDA LE SOLLECITAZIONI MECCANICHE CHE LA MOVIMENTAZIONE DEI VEICOLI PUO’ COMPORTARE. AD EVITARE CHE INTERRUTTORI E PRESE SIANO SCHIACCIATI DA UN AUTOVEICOLO, DEVONO ESSERE INSTALLATI AD UN’ALTEZZA DI 1,15 m DAL PAVIMENTO. ANCHE LE CONDUTTURE ELETTRICHE VANNO UBICATE AD UN’ALTEZZA SUPERIORE A 1,15 m. 29/05/2015 Dott. Ing. Roberto Medioli 19 L’IMPIANTO ELETTRICO NELLE AUTORIMESSE L’IMPIANTO ELETTRICO NELLE AUTORIMESSE CONSIDERATE LUOGHI MARCI L’autorimessa ritenuta luogo marcio deve avere i seguenti requisiti : INTERRUTTORI E PRESE DEVONO ESSERE INSTALLATI AD UN’ALTEZZA DI 1,15 m DAL PAVIMENTO LE CONDUTTURE ELETTRICHE VANNO UBICATE AD UN’ALTEZZA SUPERIORE A 1,15 m LE PRESCRIZIONI AGGIUNTIVE RICHIESTE PER I LUOGHI MARCI DI TIPO C NELLE AUTORIMESSE A PIU’ DI UN PIANO, POTREBBE ESSERE NECESSARIO CONSIDERARE IL LUOGO DI TIPO A+C, SE IL TEMPO NECESSARIO ALLE PERSONE PER RAGGIUNGERE UN LUOGO SICURO E’ ELEVATO. 29/05/2015 Dott. Ing. Roberto Medioli 20 L’IMPIANTO ELETTRICO NELLE AUTORIMESSE L’IMPIANTO ELETTRICO NELLE AUTORIMESSE CONSIDERATE LUOGHI MARCI Essendo l’autorimessa soggetta al controllo dei Vigili del Fuoco OCCORRE PREVEDERE UN COMANDO DI EMERGENZA CHE PONGA L’INTERO IMPIANTO ELETTRICO FUORI TENSIONE IL COMANDO DI EMERGENZA DEVE ESSERE ONNIPOLARE E UBICATO IN POSIZIONE FACILMENTE ACCESSIBILE ED INDIVIDUABILE ALL’ESTERNO DELL’AUTORIMESSA L’AZIONAMENTO DI UN PULSANTE DI SGANCIO DEVE APRIRE CON UNA UNICA MANOVRA TUTTE LE ALIMENTAZIONI 29/05/2015 Dott. Ing. Roberto Medioli 21 L’IMPIANTO ELETTRICO NELLE AUTORIMESSE E’ CONSIGLIABILE, MA NON OBBLIGATORIO, ALIMENTARE IL CIRCUITO DI COMANDO (SGANCIO) CON UN TRASFORMATORE DI SICUREZZA (CIRCUITO SELV) IL COMANDO DI EMERGENZA NON DEVE INTERROMPERE I CIRCUITI DI SICUREZZA QUALI L’ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA CENTRALIZZATA L’ALIMENTAZIONE DELLE POMPE ANTINCENDIO 29/05/2015 Dott. Ing. Roberto Medioli 22 L’IMPIANTO ELETTRICO NELLE AUTORIMESSE L’ILLUMINAZIONE ORDINARIA NELLE AUTORIMESSE PUBBLICHE COPERTE LA NORMA UNI EN 12464-1 RICHIEDE UN ILLUMINAMENTO MEDIO MANTENUTO DI 75 Lx NELLE RAMPE DI INGRESSO/USCITA NELLE CORSIE DI CIRCOLAZIONE NELLE AREE DI PARCHEGGIO L’ILLUMINAZIONE DI EMERGENZA NELLE AUTORIMESSE DI CAPACITA’ SUPERIORE A 300 AUTOVEICOLI E’ OBBLIGATORIA L’ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA AD INSERIMENTO AUTOMATICO ED IMMEDIATO CON UN LIVELLO DI ILLUMINAMENTO MISURATO AD 1 m DAL PIANO DI CALPESTIO NON INFERIORE A 5 Lx 29/05/2015 Dott. Ing. Roberto Medioli 23 L’IMPIANTO ELETTRICO NELLE AUTOFFICINE 29/05/2015 Dott. Ing. Roberto Medioli 24 L’IMPIANTO ELETTRICO NELLE AUTOFFICINE PER LUOGO DI RIPARAZIONE DI AUTOVEICOLI (AUTOFFICINA) SI INTENDE L’AREA COPERTA DOVE SI EFFETTUANO INTERVENTI DI: RIPARAZIONE MANUTENZIONE LAVORAZIONE SU UN AUTOVEICOLO DI QUALSIASI TIPO , MUNITO DI MOTORE A COMBUSTIONE INTERNA CON L’ESCLUSIONE DI: LAVORI DI VERNICIATURA (CARROZZERIE) INTERVENTI SUL CIRCUITO AD ALTA PRESSIONE DI VEICOLI A GAS IN GENERE, E A FAVORE DELLA SICUREZZA, LE AUTOFFICINE SOGGETTE AL CONTROLLO DEI VIGILI DEL FUOCO, CHE SONO QUELLE DI SUPERFICIE COPERTA SUPERIORE A 300 mq, SONO CONSIDERATE LUOGHI MARCI DI TIPO C 29/05/2015 Dott. Ing. Roberto Medioli 25 L’IMPIANTO ELETTRICO NELLE AUTOFFICINE L’IMPIANTO ELETTRICO NELLE AUTOFFICINE NON CONSIDERATE LUOGHI MARCI L’autofficina NON ritenuta luogo marcio è un luogo ordinario a tutti gli effetti: è quindi sufficiente realizzare un impianto secondo le regole generali. L’UNICO PROBLEMA RIGUARDA LE SOLLECITAZIONI MECCANICHE CHE LA MOVIMENTAZIONE DEI VEICOLI PUO’ COMPORTARE. AD EVITARE CHE INTERRUTTORI E PRESE SIANO SCHIACCIATI DA UN AUTOVEICOLO, DEVONO ESSERE INSTALLATI AD UN’ALTEZZA DI 1,15 m DAL PAVIMENTO. ANCHE LE CONDUTTURE ELETTRICHE VANNO UBICATE AD UN’ALTEZZA SUPERIORE A 1,15 m. 29/05/2015 Dott. Ing. Roberto Medioli 26 L’IMPIANTO ELETTRICO NELLE AUTOFFICINE L’IMPIANTO ELETTRICO NELLE AUTOFFICINE CONSIDERATE LUOGHI MARCI L’autofficina ritenuta luogo marcio deve avere i seguenti requisiti : INTERRUTTORI E PRESE DEVONO ESSERE INSTALLATI AD UN’ALTEZZA DI 1,15 m DAL PAVIMENTO LE CONDUTTURE ELETTRICHE VANNO UBICATE AD UN’ALTEZZA SUPERIORE A 1,15 m LE PRESCRIZIONI AGGIUNTIVE RICHIESTE PER I LUOGHI MARCI DI TIPO C 29/05/2015 Dott. Ing. Roberto Medioli 27 L’IMPIANTO ELETTRICO NELLE CENTRALI TERMICHE A GAS 29/05/2015 Dott. Ing. Roberto Medioli 28 L’IMPIANTO ELETTRICO NELLE CENTRALI TERMICHE A GAS PER CENTRALE TERMICA SI INTENDE UN LOCALE, O L’INSIEME DI PIU’ LOCALI DIRETTAMENTE COMUNICANTI TRA LORO, DESTINATO ALL’INSTALLAZIONE DI UN IMPIANTO TERMICO PER LA PRODUZIONE DEL CALORE DI PORTATA (POTENZA) TERMICA SUPERIORE A 35 kW (30.000 Kcal/h) UNA CENTRALE TERMICA A GAS POTREBBE RIENTRARE NEI LUOGHI MARCI DI TIPO C SE PRESENTASSE UN CARICO DI INCENDIO SUPERIORE A 450 MJ/mq TENUTO CONTO CHE NEI LOCALI DESTINATI AGLI IMPIANTI TERMICI NON E’ CONSENTITO DEPOSITARE O UTILIZZARE SOSTANZE COMBUSTIBILI E CHE IL GAS E’ ALL’INTERNO DEL SISTEMA DI CONTENIMENTO, SI PUO’ RITENERE CHE LE CENTRALI TERMICHE A GAS NON SIANO LUOGHI MARCI 29/05/2015 Dott. Ing. Roberto Medioli 29 L’IMPIANTO ELETTRICO NELLE CENTRALI TERMICHE A GAS SE LA CENTRALE TERMICA NON PRESENTA PERICOLO DI ESPLOSIONE, CONSIDERATO CHE NON E’ UN LUOGO A MAGGIOR RISCHIO IN CASO DI INCENDIO, L’IMPIANTO ELETTRICO PUO’ ESSERE ORDINARIO PREVENZIONE INCENDI NELLE CENTRALI TERMICHE LE CENTRALI TERMICHE CON POTENZA SUPERIORE A 116 kW (100.000 Kcal/h) SONO SOGGETTE AL CONTROLLO DEI VIGILI DEL FUOCO IN QUANTO RIENTRANO NELL’ATTIVITA’ N. 74 DEL DPR 151/11 AI FINI DELLA PREVENZIONE INCENDI, E’ RICHIESTO UN COMANDO DI EMERGENZA INSTALLATO ALL’ESTERNO DELLA CENTRALE TERMICA, IN POSIZIONE SEGNALATA ED ACCESSIBILE 29/05/2015 Dott. Ing. Roberto Medioli 30 L’IMPIANTO ELETTRICO NELLE CENTRALI TERMICHE A GASOLIO 29/05/2015 Dott. Ing. Roberto Medioli 31 L’IMPIANTO ELETTRICO NELLE CENTRALI TERMICHE A GASOLIO PER CENTRALE TERMICA SI INTENDE UN LOCALE, O L’INSIEME DI PIU’ LOCALI DIRETTAMENTE COMUNICANTI TRA LORO, DESTINATO ALL’INSTALLAZIONE DI UN IMPIANTO TERMICO PER LA PRODUZIONE DEL CALORE DI PORTATA (POTENZA) TERMICA SUPERIORE A 35 kW (30.000 Kcal/h) LE CENTRALI TERMICHE A GASOLIO DI POTENZA SUPERIORE A 35 kW (30.000 Kcal/h) SONO OGGETTO DEL DM 28/4/05 LE CENTRALI TERMICHE A GASOLIO DI POTENZA TERMICA SUPERIORE A 116 kW SONO INOLTRE SOGGETTE AL CONTROLLO DEI VIGILI DEL FUOCO 29/05/2015 Dott. Ing. Roberto Medioli 32 L’IMPIANTO ELETTRICO NELLE CENTRALI TERMICHE A GASOLIO UNA CENTRALE TERMICA A GASOLIO POTREBBE RIENTRARE NEI LUOGHI MARCI DI TIPO C SE PRESENTASSE UN CARICO DI INCENDIO SUPERIORE A 450 MJ/mq TENUTO CONTO CHE NEI LOCALI DESTINATI AGLI IMPIANTI TERMICI NON E’ CONSENTITO DEPOSITARE O UTILIZZARE SOSTANZE COMBUSTIBILI E CHE IL GASOLIO E’ ALL’INTERNO DEL SISTEMA DI CONTENIMENTO, SI PUO’ RITENERE CHE LE CENTRALI TERMICHE A GASOLIO NON SIANO LUOGHI MARCI SE LA CENTRALE TERMICA A GASOLIO NON E’ UN LUOGO A MAGGIOR RISCHIO IN CASO DI INCENDIO, L’IMPIANTO ELETTRICO PUO’ ESSERE ORDINARIO 29/05/2015 Dott. Ing. Roberto Medioli 33 L’IMPIANTO ELETTRICO NELLE CENTRALI TERMICHE A GASOLIO PREVENZIONE INCENDI NELLE CENTRALI TERMICHE LE CENTRALI TERMICHE CON POTENZA SUPERIORE A 116 kW (100.000 Kcal/h) SONO SOGGETTE AL CONTROLLO DEI VIGILI DEL FUOCO IN QUANTO RIENTRANO NELL’ATTIVITA’ N. 74 DEL DPR 151/11 AI FINI DELLA PREVENZIONE INCENDI, E’ RICHIESTO UN COMANDO DI EMERGENZA INSTALLATO ALL’ESTERNO DELLA CENTRALE TERMICA, IN POSIZIONE SEGNALATA ED ACCESSIBILE 29/05/2015 Dott. Ing. Roberto Medioli 34 L’IMPIANTO ELETTRICO PER GLI ASCENSORI 29/05/2015 Dott. Ing. Roberto Medioli 35 L’IMPIANTO ELETTRICO PER GLI ASCENSORI L’ASCENSORE E’ UN IMPIANTO SOGGETTO ALLA DIRETTIVA 95/16/CE RECEPITA IN ITALIA DAL DPR 30/4/99 N. 162 L’ASCENSORE INIZIA DALL’INTERRUTTORE GENERALE DEL CIRCUITO DI FORZA MOTRICE E DALL’INTERRUTTORE GENERALE DEL CIRCUITO DI ILLUMINAZIONE DELLA CABINA DELL’ASCENSORE, POSTI NEL LOCALE MACCHINE DELL’ASCENSORE SONO DI ESCLUSIVA COMPETENZA DELL’INSTALLATORE ELETTRICO: LA LINEA DI ALIMENTAZIONE FORZA MOTRICE ED ILLUMINAZIONE DAL CONTATORE DI ENERGIA ELETTRICA FINO AL LOCALE MACCHINARIO DELL’ASCENSORE; IL CIRCUITO LUCE ED IL CIRCUITO PRESE DEL LOCALE MACCHINARIO; IL CIRCUITO LUCE DEL VANO ASCENSORE E PRESE DELLA FOSSA. 29/05/2015 Dott. Ing. Roberto Medioli 36 L’IMPIANTO ELETTRICO PER GLI ASCENSORI L’INTERRUTTORE GENERALE AL PIANO TERRA IL VECCHIO DPR 1497/63 RICHIEDEVA L’INSTALLAZIONE DI UN INTERRUTTORE GENERALE SOTTO VETRO AL PIANO TERRA, PER METTERE FUORI TENSIONE L’ASCENSORE CON IL DPR 162/99 L’INTERRUTTORE GENERALE AL PIANO TERRA, NON E’ PIU’ RICHIESTO L’INTERRUTTORE GENERALE NEL LOCALE MACCHINARIO NEL LOCALE MACCHINARIO E’ RICHIESTO UN INTERRUTTORE GENERALE FORZA MOTRICE (UNI EN 81-1 Art. 13.4.1), IL QUALE DEVE: ESSERE INSTALLATO IN POSIZIONE RAPIDAMENTE E FACILMENTE ACCESSIBILE PER CHI ACCEDE AL LOCALE MACCHINARIO (VICINO ALL’INGRESSO); POTER ESSERE BLOCCATO IN POSIZIONE DI APERTURA A MEZZO DI LUCCHETTO , O DISPOSITIVO EQUIVALENTE, PER IMPEDIRE AZIONAMENTI NON VOLUTI. 29/05/2015 Dott. Ing. Roberto Medioli 37 L’IMPIANTO ELETTRICO PER GLI ASCENSORI L’IMPIANTO DI TERRA (CEI 64-8/4 art. 413.1.1) L’IMPIANTO DI TERRA DELL’ASCENSORE DEVE ESSERE COLLEGATO A QUELLO DELL’EDIFICIO L’INTERRUTTORE DIFFERENZIALE (CEI 64-8/4 art. 413.1.4.2) NEI SISTEMI TT L’ASCENSORE DEVE ESSERE PROTETTO DA UN INTERRUTTORE DIFFERENZIALE , CON UNA SOGLIA DI INTERVENTO PARI A 0,5 A ONDE EVITARE INTERVENTI INTEMPESTIVI. L’INTERRUTTORE DIFFERENZIALE PUO’ ESSERE INSTALLATO NEL LOCALE MACCHINARIO, SE A MONTE NON CI SONO MASSE. 29/05/2015 Dott. Ing. Roberto Medioli 38 L’IMPIANTO ELETTRICO PER GLI ASCENSORI CIRCUITI PRESE E’ RICHIESTA ALMENO UNA PRESA 16 A, 2P+T: NEL LOCALE MACCHINARIO, IN FONDO ALLA FOSSA, NELL’EVENTUALE LOCALE PULEGGE DI RINVIO, SUL TETTO DELLA CABINA. CIRCUITI LUCE IL CIRCUITO LUCE E PRESE DEL LOCALE MACCHINARIO DEVE ESSERE DERIVATO A MONTE DELL’INTERRUTTORE GENERALE FORZA MOTRICE (UNI EN 81-1 Art. 13.6.1) L’INTERRUTTORE LUCE DEL LOCALE MACCHINARIO E DEL LOCALE PULEGGE DI RINVIO DEVE ESSERE UBICATO IN PROSSIMITA’ DELL’ACCESSO (UNI EN 81-1 Artt. 6.3.7, 6.7.1.7) IL CIRCUITO LUCE DEL VANO CORSA DEVE ESSERE COMANDATO SIA DAL LOCALE MACCHINARIO SIA DAL FONDO DELLA FOSSA (UNI EN 81-1 Art. 13.6.3.2) 29/05/2015 Dott. Ing. Roberto Medioli 39 L’IMPIANTO ELETTRICO PER GLI ASCENSORI CIRCUITI LUCE IL LIVELLO MINIMO DI ILLUMINAMENTO RICHIESTO E’: (UNI EN 81-1 Artt. 6.3.7, 6.7.1.7, 5.9) 200 lx NEL LOCALE MACCHINARIO (a livello del pavimento); 100 lx NEL LOCALE PULEGGE DI RINVIO (sulle pulegge); 50 lx NEL VANO CORSA (a un metro di altezza sopra il tetto della cabina e sopra il pavimento della fossa); 50 lx IN CORRISPONDENZA DELLE PORTE DI PIANO DELL’ASCENSORE (a livello del pavimento) INOLTRE UNA LAMPADA DEVE ESSERE UBICATA A 0,5 m SOTTO IL SOFFITTO DEL VANO CORSA E A 0,5 m SOPRA IL PAVIMENTO DELLA FOSSA 29/05/2015 Dott. Ing. Roberto Medioli 40 L’IMPIANTO ELETTRICO NELLE SCUOLE 29/05/2015 Dott. Ing. Roberto Medioli 41 L’IMPIANTO ELETTRICO NELLE SCUOLE NON ESISTONO NORME SPECIFICHE PER GLI IMPIANTI ELETTRICI NELLE SCUOLE, SI APPLICANO LE REGOLE GENERALI L’IMPIANTO ELETTRICO NELLE SCUOLE CONSIDERATE LUOGHI MARCI LE SCUOLE CON PIU’ DI 100 PERSONE E GLI ASILI NIDO CON OLTRE 30 PERSONE CONTEMPORANEAMENTE PRESENTI (ALLIEVI E PERSONALE) SONO SOGGETTI AL CONTROLLO DEI VIGILI DEL FUOCO E SONO DA CONSIDERARE LUOGHI MARCI DI TIPO A IN TAL CASO SI APPLICA QUANTO INDICATO PER GLI IMPIANTI ELETTRICI NEI LUOGHI MARCI 29/05/2015 Dott. Ing. Roberto Medioli 42 L’IMPIANTO ELETTRICO NELLE SCUOLE L’IMPIEGO DEGLI INTERRUTTORI DIFFERENZIALI DA 30 mA E’ AUSPICABILE SUI CIRCUITI TERMINALI, MA NON D’OBBLIGO, SALVO DOVE SONO IMPOSTI DALLA NORMA GENERALE (ES. PISCINE E LOCALI DOCCE). NON SONO RICHIESTE PRESE A SPINA PARTICOLARI (NE’ TANTOMENO QUELLE INTERBLOCCATE) NON CI SONO PRESCRIZIONI PARTICOLARI SULL’ALTEZZA DA TERRA DELLE PRESE ANCHE SE L’ALTEZZA DI 1,15 m DAL PAVIMENTO NEGLI ASILI NIDO E’ PREFERIBILE E’ CONSIGLIABILE UTILIZZARE CANALI CON COPERCHIO ASPORTABILE SOLO CON L’USO DI UN ATTREZZO (SE POSTI AD UN’ALTEZZA INFERIORE A 2,5 m). NEI LABORATORI ELETTRICI SCOLASTICI NON E’ OBBLIGATORIA LA PROTEZIONE DAI CONTATTI INDIRETTI CON ALIMENTAZIONE SELV MA E’ CONSIGLIABILE LA PROTEZIONE CON INTERRUTTORE DIFFERENZIALE DA 30 mA OPPURE PER SEPARAZIONE ELETTRICA TRAMITE UN TRASFORMATORE (IN QUESTO CASO LE MASSE VANNO INTERCONNESSE, MA NON COLLEGATE A TERRA) DEVE ESSERE INOLTRE INSTALLATO UN COMANDO DI EMERGENZA LOCALE (UNO PER OGNI BANCO E’ LA SOLUZIONE MIGLIORE) 29/05/2015 Dott. Ing. Roberto Medioli 43 L’IMPIANTO ELETTRICO NELLE SCUOLE IMPIANTO DI ALLARME IN TUTTE LE SCUOLE E ASILI NIDO CON PIU’ DI TRENTA PERSONE PRESENTI DEVE ESSERE PREVISTO UN SISTEMA DI ALLARME IN GRADO DI AVVISARE TUTTI I PRESENTI NELL’EDIFICIO DEL PERICOLO DI INCENDIO O DI ALTRO GENERE NELLE SCUOLE FINO A 500 PERSONE, IL SISTEMA D’ALLARME PUO’ ESSERE COSTITUITO DALLO STESSO IMPIANTO A CAMPANELLI UTILIZZATO PER IL NORMALE FUNZIONAMENTO DELLA SCUOLA PURCHÉ IN CASO DI EMERGENZA SIA CONVENUTO UN PARTICOLARE TIPO DI SUONO. NELLE SCUOLE CON PIU’ DI 500 PERSONE, L’IMPIANTO D’ALLARME DEVE INVECE ESSERE SEPARATO DA QUELLO DEI CAMPANELLI E DEVE ESSERE PREVISTO UN IMPIANTO DI DIFFUSIONE SONORA PER GESTIRE L’EMERGENZA CON IDONEI MESSAGGI DM 26/8/92 All. art. 8.1 29/05/2015 Dott. Ing. Roberto Medioli 44 L’IMPIANTO ELETTRICO NELLE SCUOLE ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA LA NORMA UNI 10840 ALL’Art. 6.2.6 RICHIEDE CHE NEI VARI LOCALI DI UNA SCUOLA SIA PREDISPOSTA UN’OPPORTUNA ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA. NELLE SCUOLE FINO A 100 PERSONE, IL DM 26/8/92 IMPONE DI GARANTIRE IL SICURO ESODO DELLE PERSONE MA NON FORNISCE PRESCRIZIONI SULL’ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA LA CUI NECESSITA’ RIENTRA NEL PIU’ VASTO AMBITO DELLA VALUTAZIONE DEI RISCHI. NELLE SCUOLE CON PIU’ DI 100 PERSONE, IL DECRETO RICHIEDE INVECE L’ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA CON ILLUMINAMENTO NON INFERIORE A 5 lx ED AUTONOMIA DI ALMENO 30’ SOLO LUNGO LE VIE D’ESODO (INGRESSI, ATRI, CORRIDOI, SCALE, ECC.) E NEI LUOGHI SICURI PER ASSICURARE L’EVACUAZIONE DELLE PERSONE DM 26/8/92 All. art. 11 29/05/2015 Dott. Ing. Roberto Medioli 45 L’IMPIANTO ELETTRICO NELLE SCUOLE ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA NELLE AULE E’ SUFFICIENTE UN SEGNALE RETRO ILLUMINATO DI USCITA DI SICUREZZA SULLA PORTA (DM 26/8/92 All. Art. 7.1) ONDE EVITARE CHE L’AULA PIOMBI AL BUIO L’ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA PUO’ ESSERE REALIZZATA CON UN’ALIMENTAZIONE CENTRALIZZATA O CON APPARECCHI DI EMERGENZA AUTONOMI (UNI 1838) NELLE SCUOLE DI MAGGIORI DIMENSIONI (A PIU’ PIANI E/O CON PIU’ CORRIDOI PER PIANO) E’ NECESSARIO CHE L’IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA SIA SUDDIVISO A ZONE (CEI 34-111 Art. 4.1) GLI APPARECCHI DI ILLUMINAZIONE LUNGO LE VIE DI ESODO PIU’ LUNGHE DI 20 m, DEVONO ESSERE INSTALLATI ALTERNATIVAMENTE SU ALMENO DUE CIRCUITI SEPARATI (CEI 64-8/5 Art. 564.2) 29/05/2015 Dott. Ing. Roberto Medioli 46 L’IMPIANTO ELETTRICO NELLE SCUOLE SORGENTE DI SICUREZZA NELLE SCUOLE CON PIU’ DI 100 PERSONE L’IMPIANTO CENTRALIZZATO DI ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA E L’IMPIANTO DI ALLARME DEVONO ESSERE ALIMENTATI DA UNA SORGENTE DI SICUREZZA CHE GARANTISCA L’ALIMENTAZIONE, IN CASO DI MANCANZA DELL’ALIMENTAZIONE ORDINARIA, PER ALMENO 30’ LA SORGENTE DI SICUREZZA PUO’ ESSERE COSTITUITA: DA UN UPS DA UN SOCCORRITORE DA BATTERIE IN TAMPONE 29/05/2015 Dott. Ing. Roberto Medioli 47 L’IMPIANTO ELETTRICO NELLE SCUOLE COMANDO DI EMERGENZA NELLE SCUOLE CON PIU’ DI 100 PERSONE E GLI ASILI NIDO CON PIU’ DI 30 PERSONE VA PREVISTO UN COMANDO DI EMERGENZA PER TOGLIER TENSIONE A TUTTA L’ATTIVITA’ NEL CASO DI IMPIANTI DI SICUREZZA CON SORGENTE CENTRALIZZATA, DEVE ESSERE PREDISPOSTO UN ULTERIORE COMANDO DI EMERGENZA, DIVERSO DAL PRECEDENTE, PER DISATTIVARE TALI IMPIANTI. I DUE COMANDI DI EMERGENZA DEVONO ESSERE POSTI I PROSSIMITA’ DELL’INGRESSO DELLA SCUOLA O IN ALTRA POSIZIONE PRESIDIATA 29/05/2015 Dott. Ing. Roberto Medioli 48 L’IMPIANTO ELETTRICO NELLE SCUOLE 29/05/2015 Dott. Ing. Roberto Medioli 49