Focus Automotive Un laboratorio mobile per la trazione ibrida Al Polo per la Mobilità Sostenibile di Cisterna, a Latina, è stato progettato un sistema di controllo per la trazione di un veicolo ibrido parallelo sulla piattaforma NI Compact Rio, con la collaborazione di Robotronix di Laura Rubini S F Il prototipo P538H in esposizione al salone del made in Italy di Tokyo 078 ■ e chiedete di cosa si tratta a Gian Luca Storti e Maurizio Paschero di Pomos, loro vi parlano prima di tutto di “un prototipo concepito come laboratorio mobile, che consente di sperimentare rapidamente sul campo diversi algoritmi di controllo della trazione per un veicolo a propulsione ibrida, capaci di massimizzare opportune funzioni obiettivo come la riduzione dei consumi di carburante e il prolungamento della vita utile delle batterie”. Questo prototipo e questi algoritmi fanno parte di un progetto nome in codice P538H - attualmente in corso di realizzazione presso il Polo per la Mobilità Sostenibile (Pomos) Automazione Industriale - Aprile 2012 di Cisterna di Latina, risultato della ricerca nel campo dei veicoli ibridi condotta da alcuni ricercatori dell’Università di Roma La Sapienza, che si avvalgono della collaborazione della società Robotronix per la fase di sviluppo della logica di controllo. “Il prototipo di veicolo ibrido parallelo P538H che stiamo costruendo è costituito da un telaio space-frame in tubolari di vario spessore e sezione in Fe360 e da un sistema di sospensioni a quadrilateri sovrapposti con puntone e bilanciere, per il posizionamento degli ammortizzatori”, spiega Storti, illustrando i diversi componenti del prototipo. “Il motore termico Ice (Internal Combustion Engine) 2,2 Jts (Jet Thrust Stoichiometric), prodotto da Alfa Romeo, eroga 185 cv di potenza e 225 Nm di coppia a 4.500 rpm. La macchina elettrica (Electric Machine, EM) è di tipo brushless sincrona a magneti permanenti, raffreddata a liquido con 22 kW di potenza nominale e 45 kW di picco. Il sistema di accumulo che alimenta l’EM è costituito da un pacco batterie litio polimeri (Li-Po) di 60 celle prodotto da Kokam, che possiede una tensione nominale di 252 V ed è capace di immagazzinare 6,88 kWh di energia totale. Il caricabatterie ha una potenza nominale di 3 kW è prodotto dalla Zivan”. A questi elementi, si aggiungono, come spiega Paschero, “il Battery Management System (Bms), prodotto da M.I.R.M.U, che supervisiona il sistema di accumulo e lo protegge dal potenziale danneggiamento causato da tensioni troppo alte o troppo basse, da correnti di scarica eccessive o da temperature di esercizio non ottimali, e il GPX-21, un sistema embedded prodotto da Engicam, dotato di un display Lcd touchscreen, usato come cruscotto digitale”. Per lo scambio di informazioni tra tutti i dispositivi menzionati si è ricorso a CanBus oppure al collegamento diretto in forma analogica o digitale. Gestire la potenza “Tra le problematiche più complesse emerse in fase di realizzazione, vi sono la progettazione e l’implementazione del Ptm (Power Train Management) del prototipo P538H”, prosegue Paschero. “Il Ptm deve ripartire dinamicamente la richiesta di coppia del guidatore tra il propulsore elettrico e quello termico, sulla base di opportune grandezze acquisite ed elaborate on-line con l’ausilio della logica Fuzzy”. Con il supporto di Robotronix, i ricercatori del Pomos hanno implementato il Ptm su piattaforma CompactRio di National Instruments, composta dallo chassis NI-9072 e dai quattro moduli di I/O NI-9425, NI-9476, NI-9215 e NI-9263. Automotive Focus La comunicazione su CanBus è effettuata tramite convertitore RS232toCan. Marco Pagnanelli di Robotronix dettaglia gli aspetti del progetto che hanno coinvolto i moduli di National Instruments. “Tramite il modulo NI-9215 vengono acquisiti diversi segnali analogici di input, relativi alla posizione del pedale dell’acceleratore (GasPed1), alla ridondanza di GasPed1 (GasPed2), alla pressione del pedale del freno (Brkprs) e alla velocità di rotazione dell’EM (Tacho). Con il modulo NI-9263 sono invece attuati i seguenti segnali analogici di output: acceleratore Ice (IceLoad1); ridondanza di IceLoad1 (IceLoad2); acceleratore dell’EM (EmLoad1); ridondanza di EmLoad1 (EmLoad2). Con il NI-9425 sono acquisiti i segnali digitali di input relativi al comando di retromarcia (Retro), mentre con il modulo NI-9476 sono attuati i segnali digitali di output relativi al comando di inversione rotazione EM (FwdtoRev). Infine, i segnali provenienti dal CanBus, e acquisiti attraverso il convertitore RS232toCan, riguardano i giri motore Ice (RPM) e lo stato di carica del pacco batterie (Soc)”. Il progetto LabView implementato è composto da due Virtual Instrument (VI), uno per gestire l’Fpga denominato ‘ReadWrite’ e l’altro per gestire il processore real-time denominato ‘MainRT’. “Il VI ReadWrite esegue le operazioni di lettura e scrittura sui quattro moduli di I/O e attua la ripartizione tra Ice ed EM tramite un parametro passato dinamicamente dal modulo MainRT e inizializzato a un valore di default fisso”, dettaglia Pagnanelli. “In questo modo si eliminano i tempi di attesa dovuti al boot del sistema real-time e il conducente può far partire il veicolo immediatamente. Il VI MainRT utilizza gli ingressi passati dal VI ReadWrite e i segnali acquisiti tramite seriale dal CanBus per calcolare i coefficienti di ripartizione del carico tra Ice ed EM attraverso due controllori di tipo Fuzzy Inference System (Fis)”. Tali coefficienti sono poi passati al VI ReadWrite che attua i segnali di output IceLoad1 ed EmLoad1 calcolati nel modo seguente: A Particolare della CompactRio cablata nel prototipo P538H IceLoad1=GasPed1 * Kice(Rpm, Soc, Retro, Tacho) EmLoad1=GasPed1 * Kem(Rpm, Soc, Retro, Tacho) I segnali ridondanti IceLoad2 ed EmLoad2 sono calcolati in modo analogo. “I coefficienti Kice(Rpm,Soc,Retro,Tacho) e Kem(Rpm,Soc,Retro,Tacho), entrambi compresi tra 0 e 1, sono inizializzati a un valore costante di default durante la fase di boot del sistema real-time e poi calcolati dinamicamente dai controllori Fis progettati tramite la definizione di F Front panel dell’applicazione sviluppata opportune regole Fuzzy e implementati attraverso il tool Fuzzy System Designer messo a disposizione da LabView. I Fis sono usati per calcolare delle mappe di Kice(Rpm,Soc,Retro,Tacho) e di Kem(Rpm,Soc,Retro,Tacho) che descrivono quando, e in che percentuale, l’Ice e l’EM sono impiegati. L’Ice è usato maggiormente quando i giri motore Rpm sono contenuti nell’intervallo in cui la propria efficienza è prossima al valore massimo, oppure quando il pacco batterie non è sufficientemente carico per alimentare l’azionamento elettrico. In tutti gli altri casi l’Ice è usato moderatamente per limitare il consumo di carburante e quindi aumentare l’efficienza dell’intero sistema. L’EM è dunque usato come supporto all’Ice viene adoperato principalmente in due situazioni. La prima, a basse velocità in corrispondenza delle quali l’Ice lavora in regioni di bassissima efficienza, la seconda invece, ad alte velocità in corrispondenza delle quali il propulsore elettrico è utilizzato per incrementare l’accelerazione del veicolo. Un approccio simile è utilizzato nelle fasi di decelerazione durante le quali la richiesta di coppia frenate del guidatore viene ripartita dinamicamente tra impianto idraulico ed EM, usato in questo caso come freno elettromagnetico. Tale ripartizione deve essere effettuata in modo tale da massimizzare il recupero dell’energia cinetica del veicolo senza pregiudicare le aspettative di frenatura attese dal guidatore”. • Per informazioni National Instruments www.ni.com/italy Pomos www.pomos.it Robotronix www.robotronix.it Aprile 2012 - Automazione Industriale ■ 079