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Agosto 2012
APPARECCHIO DI ILLUMINAZIONE
DI TIPO FUNZIONALE PER
IMPIANTI DI ILLUMINAZIONE STRADALE
Elaborato da
Resp. Ingegneria Componenti e Materiali
Resp. Ingegneria
Luca Di Maggio
Marcella Migliaccio
Alberto Galli
Alberto Atticciati
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SOMMARIO
1
OGGETTO ...............................................................................3
2
PREREQUISITI ........................................................................3
3
NORME DI RIFERIMENTO ..........................................................4
4
CARATTERISTICHE GENERALI ...................................................5
5
CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE .............................................6
5.1
5.2
5.3
5.4
5.5
6
Telaio e coperchio ..............................................................6
Verniciatura delle superfici ..................................................6
Dispositivo di ancoraggio al sostegno....................................7
Riflettore ..........................................................................7
Diffusore ...........................................................................8
CARATTERISTICHE ELETTRICHE ................................................8
6.1
6.2
6.3
6.4
6.5
6.6
Caratteristiche generali unità di alimentazione .......................8
Alimentatore (reattore) .......................................................8
Accenditore .......................................................................9
Sezionatore di linea ............................................................9
Morsetti di alimentazione ....................................................9
Cablaggio ..........................................................................9
7
DOCUMENTAZIONE................................................................ 10
8
MARCATURE ......................................................................... 10
9
PROVE ................................................................................. 11
9.1 Prove di tipo .................................................................... 11
9.2 Prove di accettazione........................................................ 13
10 IMBALLAGGIO ....................................................................... 15
11 COLLAUDO DEFINITIVO ......................................................... 15
12 GARANZIA ............................................................................ 15
13 TABELLA CODICI SAP............................................................. 15
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OGGETTO
La presente specifica tecnica, redatta da ACEA Distribuzione SpA – UdB Illuminazione
Pubblica (di seguito Acea), riguarda la fornitura di apparecchi di illuminazione pubblica stradale, di tipo funzionale, da utilizzarsi in ambito urbano ed extra-urbano, con installazione di
tipo testa palo e su braccio, alimentati ad una tensione di 230 V e frequenza 50 Hz.
La specifica fornisce le prescrizioni relative alle caratteristiche tecniche, costruttive e
geometriche, nonché le modalità delle prove, le regole per il collaudo e la garanzia.
Si precisa fin d’ora che l’apparecchio è destinato alla realizzazione di impianti di illuminazione esterna nei quali la protezione delle persone dai contatti indiretti è assicurata mediante doppio isolamento o isolamento rinforzato (impianti in classe II secondo la Norma CEI
64-8, Sezione 413).
2
PREREQUISITI
La produzione e la fornitura dei corpi illuminanti devono essere regolate da processi certificati UNI EN ISO 9001:2008.
Entro 5 giorni solari dalla data di comunicazione da parte di ACEA SpA - Acquisti e Logistica, l'aggiudicatario provvisorio dovrà produrre i documenti richiesti al capitolo 7 (Documentazione), inviandoli all'indirizzo e-mail [email protected] indicando in oggetto "Documentazione tecnica relativa all'appalto <Codice Appalto>". Entro i successivi 5 giorni solari
verranno comunicati i risultati dell'esame della documentazione; se la stessa risultasse carente, il Fornitore avrà a disposizione 5 giorni solari, a partire dalla data di comunicazione dell'esito dell'esame, per la consegna dei documenti integrativi. Nel caso la documentazione rivelasse inequivocabilmente la non conformità del prodotto alla presente Specifica Tecnica, l'aggiudicazione definitiva non verrà pronunciata in favore di tale operatore economico, e si darà
seguito allo scorrimento della graduatoria di gara con le medesime modalità sopra descritte.
Saranno possibili modifiche sul prodotto solo se preventivamente concordate o richieste da Acea.
Infine si sottolinea che la documentazione di valutazione del prodotto, non sarà restituita al Fornitore ma conservata da Acea.
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NORME DI RIFERIMENTO
I corpi illuminanti dovranno essere sviluppati, costruiti e collaudati in conformità alle vigenti Direttive Europee, Decreti Ministeriali, Norme e Raccomandazioni tecniche. Leggi e
norme successivamente riportate, in modo non esaustivo, si intendono comprensive di successivi aggiornamenti e varianti o nuove edizioni.
Inoltre le apparecchiature dovranno essere conformi alle attuali regolamentazioni Legislative per la prevenzione degli infortuni.
a) Legge Regione Lazio 13-4-2000, n. 23 “Norme per la riduzione e per la prevenzione dell’inquinamento luminoso. Modificazioni alla Legge Regionale 6-8-1999, n.
14”;
b) Regolamento Regione Lazio 18-4-2005, n. 8 “Regolamento regionale per la riduzione e prevenzione dell’inquinamento luminoso”;
c) Dm Ambiente 22 febbraio 2011 “Adozione dei criteri ambientali minimi da inserire
nei bandi gara della Pubblica amministrazione per l’acquisto dei seguenti prodotti:
tessili, arredi per ufficio, illuminazione pubblica, apparecchiature informatiche”;
d) Decreto Legislativo 16 febbraio 2011, n. 15 “Attuazione della direttiva
2009/125/CE relativa all'istituzione di un quadro per l'elaborazione di specifiche per
progettazione ecocompatibile dei prodotti connessi all'energia”;
e) Norma CEI 20-19/3 “Cavi isolati con gomma con tensione nominale non superiore
a 450/750 V - Parte 3: Cavi isolati con gomma siliconica resistenti al calore”;
f)
Norma CEI 23-12/1 “Spine e prese per uso industriale – Parte 1 : Prescrizioni generali”;
g) Norma CEI 34-11 “Porta lampade a vite Edison”;
h) Norma CEI 34-21 “Apparecchi di illuminazione – Parte 1 : Prescrizioni generali e
prove”;
i)
Norma CEI 34-33 “Apparecchi di illuminazione – Parte 2-3 : Prescrizioni particolari
– Apparecchi per illuminazione stradale”;
j)
Norma CEI 64-8 “Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a
1.000 V in corrente alternata e a 1.500 V in corrente continua”;
k) Norma CEI 70-1 “Gradi di protezione degli involucri (codice IP)”;
l)
Norma CEI 70-4 “Gradi di protezione degli involucri per apparecchiature elettriche
contro impatti meccanici esterni (Codice IK)”;
m) Norma CEI 110-2 “Limiti e metodi di misura delle caratteristiche di radiodisturbo
degli apparecchi di illuminazione elettrici e degli apparecchi analoghi”;
n) Norma UNI 11248:2007 “Illuminazione stradale - Selezione delle categorie illuminotecniche”;
o) Norma UNI 10819:1999 “Luce e illuminazione - Impianti di illuminazione esterna Requisiti per la limitazione della dispersione verso l'alto del flusso luminoso”;
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p) Norma UNI EN 13032-1:2005 “Luce e illuminazione - Misurazione e presentazione
dei dati fotometrici di lampade e apparecchi di illuminazione - Parte 1: Misurazione
e formato di file”;
q) Direttiva “Bassa Tensione” 2006/95/CE;
r) Direttiva “Compatibilità Elettromagnetica” 2004/108/CE;
s) RAEE 2002/96 Direttiva sui rifiuti elettrici ed elettronici
t) ROHS 2002/97 Direttiva regolamentazione metalli pericolosi
u) Norma UNI EN 1706 “Alluminio e leghe di alluminio – Getti – Composizione chimica
e caratteristiche meccaniche”;
v) Norma UNI EN ISO 1519 “Prodotti vernicianti – Prova di piegamento (mandrino cilindrico);
w) Norma UNI EN ISO 2409 “Prodotti vernicianti - Prova di quadrettatura”;
x) Norma UNI EN ISO 2808 “Pitture e vernici - Determinazione dello spessore del
film”;
y) Norma UNI 8744 “Prodotti vernicianti – Prova di resistenza anticorrosione in camera umidostatica al 100% di umidità relativa”;
z) Norma UNI ISO 9227 “Prove di corrosione in atmosfere artificiali – Prove in nebbia
salina”.
4
CARATTERISTICHE GENERALI
L’apparecchio di illuminazione in oggetto, alimentato a tensione 230V – 50 Hz, deve essere predisposto per alloggiare lampade a scarica a vapori di sodio ad alta pressione (HPS) o
ad ioduri metallici (MH). Il portalampade di tipo a vite con filettatura Edison tipo E40, deve
avere l’involucro realizzato in materiale ceramico, temperatura di funzionamento caratteristica non inferiore a 230 °C (secondo Norma CEI 34-11), dotato di molla antisfilamento e realizzato in modo tale che l’attacco della lampada non sia accessibile quando questa sia completamente inserita.
Le lampade (a lunga durata), escluse dalla fornitura, hanno potenze nominali pari a
100, 150, 250 e 400 W.
L’involucro del corpo illuminante, con il telaio unico per le diverse potenze di lampada,
deve garantire la protezione contro i contatti indiretti mediante isolamento in classe II e deve
presentare, in conformità alla norma CEI 70-1, un grado di protezione minimo IP 66.
L’involucro e, in particolare, il dispositivo di serraggio al sostegno devono essere progettati in modo tale da agevolare l’installazione su palo nelle normali condizioni di lavoro con
l’operatore su piattaforma aerea, mediante l’impiego attrezzi di uso comune in dotazione al
personale tecnico.
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CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE
5.1 Telaio e coperchio
Il telaio dell’apparecchio, realizzato in pressofusione di alluminio, deve essere adeguatamente dimensionato in modo da offrire una sufficiente resistenza meccanica alle sollecitazioni di normale esercizio e a quelle derivanti dalle attività di manutenzione, inoltre, il telaio
non deve presentare, ad installazione eseguita, propensione ad oscillare rispetto a tutte le direzioni.
Il coperchio esterno degli apparecchi di illuminazione funzionali, anch’esso realizzato in
alluminio pressofuso, deve essere saldamente incernierato alla struttura portante (sistema
basculante) e permettere l’accesso agli ausiliari elettrici ed ottici per le operazioni di installazione, manutenzione e sostituzione lampada; se l’angolo di apertura del coperchio, risultasse
inferiore ai 110° rispetto al piano orizzontale, deve essere previsto un sistema che impedisca
la richiusura accidentale dello stesso mediante dispositivi metallici di blocco (l’operazione di
chiusura deve essere possibile solo mediante un’azione volontaria dell’operatore).
L’apertura del coperchio dell’apparecchio deve avvenire senza l’ausilio di utensili, inoltre, all’atto della sua richiusura le parti mobili (escluso l’eventuale sistema di ritenuta del coperchio) devono riassumere la posizione “di riposo” senza la necessità di un intervento da
parte dell’operatore. Tutti i componenti di chiusura, basculamento ed eventuali dispositivi di
sostegno del coperchio, devono essere realizzati in acciaio inossidabile non inferiore ad AISI304, è escluso l’uso di rivetti.
L’involucro (telaio e coperchio), conformemente alla Norma CEI 70-4, deve presentare
un grado di protezione agli impatti meccanici pari a IK8.
Si precisa, inoltre, che il telaio e il coperchio non devono presentare difetti di lavorazione come, ad esempio, bave o spigoli vivi che possano danneggiare i conduttori durante le
normali operazioni di montaggio o costituire pericolo di lesioni per l’operatore.
Le guarnizioni e i collanti impiegati per le sigillature devono essere realizzati con materiale che mantenga, nel tempo, le sue caratteristiche di tenuta e idoneo a sopportare le sollecitazioni di tipo meccanico e termico che si manifestano.
5.2 Verniciatura delle superfici
Il coperchio e il telaio devono essere verniciati a polvere RAL 7035 (salvo diversa indicazione in fase d’ordine), secondo un ciclo caratterizzato dalle seguenti fasi lavorative:
−
sgrassaggio e abrasivazione delle superfici;
−
trattamento di fosfocromatazione;
−
finitura a polvere essiccata in forno, resistente ai raggi UV.
È possibile adottare un diverso ciclo di verniciatura, previo nulla osta da parte di Acea
Distribuzione – Ingegneria Componenti e Materiali, a seguito di presentazione della scheda
tecnica di verniciatura e dei materiali impiegati.
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5.3 Dispositivo di ancoraggio al sostegno
Il dispositivo di fissaggio dell’apparecchio illuminante, realizzato con sistema a bicchiere, in alluminio pressofuso e solidale alla struttura portante, è la parte necessaria per il fissaggio dell’apparecchio al sostegno. Le modalità di posa possono essere di tipo verticale testa-palo o su palo con braccio con codolo avente, in entrambi i casi, sezione circolare con diametro pari a Ø=60 mm; peraltro il dispositivo di fissaggio al palo deve permettere solamente due posizioni con inclinazione variabile rispetto al piano stradale di: -1° ÷ +1° (posa a testa palo – Fig. 1) e -15° ÷ +1° (posa con braccio – Fig. 2), la cui installazione dovrà avvenire
utilizzando arnesi e attrezzi di comune dotazione al personale tecnico.
Il suddetto dispositivo deve essere dotato di carenatura anti-nidificazione, deve permettere l’esecuzione delle operazioni di serraggio dell’armatura senza la necessità di sostenerne il
peso dell’apparecchio e garantire una presa sul sostegno per una lunghezza non inferiore a
90 mm.
Tutta la bulloneria impiegata deve essere imperdibile e realizzata in acciaio inossidabile
non inferiore ad AISI-304 e, inoltre, deve presentare tutti gli accorgimenti che impediscano
l’allentamento del serraggio nel tempo (utilizzando ad esempio bulloneria autobloccante).
Figura 1
Figura 2
5.4 Riflettore
Le superfici riflettenti devono essere realizzate in corpo unico di alluminio superpuro (titolo minimo 99,85%), sottoposto a brillantatura e ossidazione anodica di spessore minimo
5µm con caratteristiche tali da garantire l’efficienza per almeno dieci anni. Il riflettore deve
avere uno spessore non inferiore a 0,9mm ed essere vincolato in maniera stabile al telaio o
coperchio.
L’ottica dell’apparecchio deve essere di tipo CUT- OFF e soddisfare i requisiti prescritti in
UNI 10819 e le disposizioni contenute nella Legge Regione Lazio n. 23/2000 e Regolamento
di Attuazione n.8/2005 per la limitazione del flusso luminoso verso l’alto e, in particolare, deve rispettare i seguenti limiti di emissione luminosa:
-
5 cd/klm a 90°
-
0 cd/klm a 95° e oltre
La superficie del riflettore deve essere sagomata in modo tale che le radiazioni riflesse
non si concentrino sui bruciatori delle lampade in quantità tale da pregiudicarne la durata.
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Nel caso sia prevista la regolazione del portalampada, in fase di fornitura, questo (ovvero la piastra) dovrà trovarsi nella posizione corrispondente alla potenza nominale
dell’armatura.
5.5 Diffusore
Lo schermo di chiusura del vano ottico (diffusore) deve essere piano, rientrare nei limiti
imposti dalla L. R. 23/2000 e realizzato in vetro sodico – calcico temprato; inoltre, deve presentare, ai sensi della norma CEI 70-4, un grado di protezione contro gli impatti meccanici
minimo 8 (IK≥8). Si precisa che il diffusore deve essere di tipo fisso e realizzato in modo tale
da impedirne la caduta anche in seguito a scollamenti o allentamenti dei dispositivi di ritenuta; la sostituzione della lampada deve avvenire mediante l’apertura del coperchio
dell’armatura.
6
CARATTERISTICHE ELETTRICHE
6.1 Caratteristiche generali unità di alimentazione
I componenti elettrici all’interno del corpo illuminante devono rispettare la direttiva europea EuP ed essere dimensionati in relazione alla tipologia e potenza di lampada prevista;
questi sono: l’alimentatore (reattore), l’accenditore, il condensatore di rifasamento (tale da
portare il fattore di potenza a cosφ = 0,9), il sistema di protezione a fusibile, la morsettiera di
alimentazione e il sistema di sezionamento. Tutti gli ausiliari elettrici e i cablaggi devono essere fissati su una piastra porta-accessori elettrici adeguatamente dimensionata e vincolata al
telaio dell’armatura.
Deve essere possibile l’agevole sostituzione dei suddetti singoli componenti senza che
ne vengano pregiudicate le caratteristiche costruttive dell’apparecchio.
La piastra porta-accessori, previo scollegamento dalla linea di alimentazione e dalla
lampada, deve poter essere rimossa agevolmente senza l’uso di attrezzi; i sistemi di aggancio
della stessa al telaio devono essere di tipo imperdibile.
Le connessioni elettriche della piastra con la montante e con il portalampada devono
essere realizzate con morsetti distinti e non accoppiabili onde evitare errori accidentali di collegamento.
Deve essere previsto un pressacavo, realizzato in materiale isolante, per il fissaggio del
cavo di alimentazione; tale pressacavo deve essere saldamente vincolato alla piastra portaaccessori o alla struttura portante. Non sono ammessi dei sistemi di fissaggio della montante
di tipo monouso (es. fascette autostringenti).
Tutta la bulloneria utilizzata deve essere realizzata in acciaio inossidabile non inferiore
ad AISI-304.
6.2 Alimentatore (reattore)
L’alimentatore, a due fili, deve avere una tensione di alimentazione nominale pari a 230
V, frequenza pari a 50 Hz ed essere impregnata con resina termoindurente. Gli avvolgimenti
devono presentare una temperatura massima di funzionamento tW ≥130° C, la morsettiera,
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per il collegamento esterno, deve permettere il serraggio di conduttori con sezione compresa
tra 1 e 2,5mm² ed essere in grado di ospitare 2 conduttori da 1,5mm².
L’isolamento dell’avvolgimento deve essere adeguato al valore di cresta massimo della
tensione d’ingresso dovuta dall’accenditore (4,5kV).
6.3 Accenditore
L’accenditore, del tipo a sovrapposizione di impulsi (a 3 fili), deve essere costituito da
elementi a commutazione elettronica non sostituibili, idoneo alla posa incassata nei corpi illuminanti dotati di lampade ai vapori di sodio e ioduri (alogenuri) metallici. L’involucro, realizzato in materiale plastico o metallico, deve essere riempito con resina epossidica e presentare
un grado di protezione minimo IP 20 e, in condizioni di funzionamento normali, avere una
temperatura massima di funzionamento (tc) non inferiore a 105 °C. I morsetti per i collegamenti esterni, del tipo a vite, devono permettere il serraggio di conduttori di sezione fino a
2,5mm² ed essere in grado di ospitare 2 conduttori da 1,5mm².
L’accenditore deve essere dotato di un dispositivo elettronico di interruzione supplementare cut-out a ripristino automatico in mancanza di tensione ed essere protetto contro il
corto-circuito, da esso generato in condizione di guasto, tramite un dispositivo in grado di evitare sovratemperature anomale del reattore e del relativo apparecchio di illuminazione.
6.4 Sezionatore di linea
La linea di alimentazione dell’apparecchio deve essere sezionata, all’atto dell’apertura
del coperchio, mediante un dispositivo idoneo all’interruzione sotto carico; il sezionatore deve
essere alloggiato nel contenitore in cui sono installati gli ausiliari elettrici, in una posizione tale da impedire il contatto accidentale con gli accessori elettrici ancora in tensione quando il
coperchio non è totalmente aperto. Il sezionatore deve essere adeguato al carico elettrico
previsto per le varie taglie di lampada e, comunque, non inferiore a 6 A.
6.5 Morsetti di alimentazione
Ogni conduttore deve essere serrato nel proprio morsetto in modo indipendente; il morsetto può costituire parte integrante del sezionatore di linea e riportare, ben visibilmente (per
incisione a rilievo o con un sistema indelebile) l’indicazione di polarità per il corretto collegamento dei conduttori di fase e di neutro.
Il morsetto di collegamento deve risultare saldamente fissato alla struttura e disposto in
maniera tale da poter collegare il cavo di alimentazione senza la necessità di rimuovere alcun
componente.
Di norma, l’alimentazione degli apparecchi di illuminazione in esame è effettuata con
cavo di tipo FG7OR 0,6/1 kV di sezione massima 2 × 2,5mm² (Ømax = 13mm).
6.6 Cablaggio
Tutti i collegamenti dei singoli accessori elettrici devono essere realizzati con cavo
gommato o unipolare siliconico (es. H05SS-K o FG4G4-VDE) e comunque garantire un doppio
isolamento. Questi devono essere assicurati alla piastra porta-accessori (o ad altre parti
dell’apparecchio tali da non pregiudicare la rimozione della piastra stessa) mediante compo-
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nenti sostituibili e realizzati in materiale isolante (es. fascette autostringenti) in modo da
scongiurare un’accidentale interposizione con i contatti del sezionatore o tra il coperchio e il
telaio al momento della richiusura dell’apparecchio.
Il cablaggio dovrà garantire che un’accidentale fuoriuscita di un qualsiasi conduttore dal
relativo morsetto di serraggio non comprometta la classe di isolamento II.
7
DOCUMENTAZIONE
Il Fornitore deve presentare la seguente documentazione secondo le modalità e le tempistiche previste al capitolo 2 - Prerequisiti:
a) certificato attestante la conformità dell’armatura ai requisiti previsti dal “Regolamento regionale per la riduzione e prevenzione dell’inquinamento luminoso” 18-4-2005, n. 8;
b) schemi elettrici dei cablaggi;
c) descrizione delle caratteristiche costruttive e dimensionali (compreso il peso);
d) disegni quotati di almeno 2 viste dell’apparecchio presentato;
e) rapporto di rilievo fotometrico e file in formato “.ldt” per ogni tipologia di apparecchio;
f)
certificato attestante la conformità del prodotto ai requisiti
genti leggi e normative;
previsti dalle vi-
g) marcatura CE ed ENEC (per i componenti elettrici/elettronici) in corso di validità;
h) istruzioni di installazione, uso e manutenzione;
i)
8
ciclo di verniciatura certificato, conforme alla presente specifica tecnica.
MARCATURE
Ciascun corpo illuminante dovrà avere all’interno del proprio vano ausiliari elettrici,
un’etichetta inamovibile che riporti, in modo chiaro e indelebile, le seguenti informazioni e
marcature:
a) marchio o nome del Fornitore;
b) tensione e frequenza nominali di esercizio;
c) simbolo di isolamento in Classe II;
d) grado di protezione IP e IK;
e) tipologia (HPS/MH) e potenza della lampada;
f)
marcatura CE (per l’intera armatura), ENEC (per i componenti elettrici);
g) il diffusore in vetro deve recare la seguente dicitura: “Sostituire gli schermi di
protezione danneggiati”, oppure riportare il seguente simbolo:
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PROVE
In conformità alle norme elencate nel capitolo 3, tutte le prove ed esperimenti, eseguiti in
fabbrica o presso altri laboratori, sono compiuti a spese del Fornitore; queste spese comprendono anche il costo dei materiali e pezzi impiegati che si rendessero inservibili e ciò sia
nel caso di accettazione sia di rifiuto della fornitura. Dalle predette spese sono escluse quelle
inerenti al collaudatore ACEA, che rimangono a carico di quest'ultima.
L’ACEA stessa può soprassedere, a suo insindacabile giudizio, all’effettuazione delle
prove di tipo nel caso che il Fornitore sia in grado di esibire idonea certificazione rilasciata da
Organismi accreditati da ACCREDIA (Ente Italiano di Accreditamento) o equipollenti in ambito
europeo.
9.1 Prove di tipo
Il Fornitore, in qualità di aggiudicatario provvisorio dell’accordo, predispone un
campione dell’apparecchio per ogni tipologia di potenza di lampada e comunica ad Acea
la propria disponibilità al fine di consentire a quest’ultima la verifica della conformità al
tipo. Le prove in argomento vengono avviate presso lo stabilimento del Fornitore o
presso un laboratorio concordato con ACEA alla presenza di un collaudatore della medesima previo accordi con modalità e tempistica riportate nei documenti di gara.
Si precisa, inoltre, che il dispositivo di chiusura deve essere sottoposto a prova
sotto forma di unità completa e nelle condizioni di servizio.
Le prove di tipo sono di seguito elencate:
a) Esame a vista
Consiste nel verificare che l’armatura sia completa degli accessori e delle marcature previste nella presente specifica tecnica e che non presenti difetti che possano
nuocere alla sua corretta installazione e/o funzionalità; verifica della corrispondenza della vernice al codice RAL prescritto.
b) Verifica dimensionale
Consiste nel verificare che le dimensioni e la geometria del sistema di fissaggio al
palo siano conformi a quanto descritto dalla presente specifica tecnica.
c) Prove di tenuta dielettrica
Va verificata la tenuta alla tensione di prova a frequenza industriale a secco sui circuiti principali e ausiliari.
d) Verifica del grado di protezione IP
La prova va effettuata, secondo le modalità previste dalla Norma CEI 70-1, su esemplari nuovi e puliti, con tutte le parti collocate e montate conformemente alle
indicazioni del Fornitore; le armature in prova devono essere montate su un sistema di sostegno che riproduca la condizione normali di posa in opera (sia in testa
palo, sia su braccio);
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- Grado di protezione IP 66
Il vano ottico, provato nella camera della polvere con depressione come previsto
dalla norma, non deve presentare, alla fine della prova, alcun deposito di polvere al suo interno; l’acqua proiettata con getti potenti sull’involucro da tutte le direzioni, come previsto dalla norma, non deve provocare effetti dannosi e/o raggiungere parti in tensione.
e) Verifica del grado di protezione IK
Il diffusore deve essere sottoposto all’urto della massa battente in corrispondenza
del suo baricentro; i colpi, in base a quanto prescritto dalla Norma CEI 70-4 per il
codice di protezione IK 8 (corrispondente a una energia d’urto pari a 5 J), devono
essere portati in direzione perpendicolare alla superficie, nel punto da provare, da
un martello a caduta libera o a pendolo costituito da una massa metallica battente
di 1,7 kg avente una punta arrotondata di raggio 25 mm; l’esito della prova è favorevole se, al termine degli urti, gli elementi sottoposti a prova non presentano
fessurazioni, rotture o deformazioni che ne pregiudichino le caratteristiche funzionali e il grado di protezione.
f) Prova di apertura e chiusura del coperchio
L’armatura in prova deve essere sottoposta a un ciclo completo di 20 manovre di
apertura e chiusura del coperchio, comprensive del bloccaggio del sistema di chiusura; l’esito della prova è favorevole se durante l’esecuzione di tutte le manovre
non si verificano inceppamenti e l’apertura e la chiusura della lanterna non causano tagli o abrasioni alle guarnizioni di tenuta.
g) Curve e tabelle fotometriche
Le curve e le tabelle fotometriche, prodotte dal Fornitore degli apparecchi, devono
essere conformi a quanto prescritto dal “Regolamento regionale per la riduzione e
prevenzione dell’inquinamento luminoso”, 18-4-2005, n. 8; in particolare, devono
essere soddisfatti i seguenti limiti di emissione luminosa: 5 cd/klm a 90° e 0
cd/klm a 95° e oltre.
h) Prova di montaggio su palo
Le operazioni seguenti devono essere eseguite da un solo operatore, in maniera
agevole, con l’impiego di normali arnesi e attrezzi:
−
installazione dell’apparecchio sul palo (sia in testa palo che su sbraccio); deve
essere verificata la stabilità dell’armatura sul palo prima del serraggio dei dispositivi di fissaggio;
−
installazione della lampada;
−
collegamento
quest’ultimo;
−
prova di funzionamento;
−
apertura del coperchio e verifica della funzionalità del dispositivo di sezionamento;
−
rimozione della piastra porta-accessori (previo scollegamento della montante);
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elettrico
della
montante
all’apparecchio
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e
chiusura
di
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−
verifica della funzionalità e della stabilità del dispositivo di inclinazione del supporto (2 posizioni ammesse);
−
rimozione dell’apparecchio dal palo.
Prove sui rivestimenti
i) Determinazione dello spessore dello strato di vernice
Lo spessore totale del ciclo di verniciatura applicato sulla lanterna, misurato dopo
24 ore dall’applicazione della mano a finire, deve essere riscontrato con uno dei
metodi descritti nella norma UNI EN ISO 2808; la prova si ritiene superata se lo
spessore riscontrato è pari almeno a 80 µm ± 5%.
j) Verifica della resistenza al distacco della verniciatura
La prova deve essere eseguita secondo le modalità descritte nella norma UNI EN
ISO 2409 con il metodo della quadrettatura; la prova si ritiene superata se la classificazione risulta non superiore ad 1 (materiale distaccato ≤ 5% della superficie
totale).
kl) Verifica della resistenza alla camera a nebbia salina acetica (AASS)
Questa prova, eseguita in conformità alla norma UNI ISO 9227, utile per verificare
anche la tenuta dello strato di ossidazione anodica dell’alluminio, si ritiene superata se dopo un’esposizione di 360 ore non si presenta la formazione di ruggine sui
componenti metallici e non si ha il distacco, anche parziale, dello strato di vernice.
Ogni prova sui rivestimenti viene eseguita su tre esemplari. Ciascuna prova deve
dare esito favorevole su tutti i provini. Tuttavia, per due prove al più, è tollerato un
esemplare difettoso in ciascuna prova; in tal caso, la prova, o le prove, che hanno
evidenziato un campione difettoso sono ripetute su tre campioni (per ogni prova) e
nella ripetizione non sono ammessi apparecchi difettosi.
9.2 Prove di accettazione
Prima della consegna del materiale (ad aggiudicazione avvenuta), verranno eseguite le seguenti prove, presso gli stabilimenti del Fornitore, su una numerosità del
campione pari al 20% delle unità del lotto di fornitura e, comunque, su un numero minimo di 3 e massimo di 20 pezzi per ciascuna tipologia di componente.
Modalità e tempistica, per l’esecuzione delle Prove di Accettazione, sono riportate
nei documenti di gara (sezione Approntamento al Collaudo).
Le prove di accettazione sono di seguito elencate:
a) Esame a vista
Consiste nel verificare che l’armatura sia completa degli accessori e delle marcature previste nella presente specifica tecnica e che non presenti difetti che possano
nuocere alla sua corretta installazione e/o funzionalità; verifica della corrispondenza della vernice al codice RAL prescritto.
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b) Verifica dimensionale
Consiste nel verificare che le dimensioni e la geometria del sistema di fissaggio al
palo siano conformi a quanto descritto dalla presente specifica tecnica.
c) Prove di tenuta dielettrica
Va verificata la tenuta alla tensione di prova a frequenza industriale a secco sui circuiti principali e ausiliari.
d) Verifica del grado di protezione IP
La prova va effettuata, secondo le modalità previste dalla Norma CEI 70-1, su esemplari nuovi e puliti, con tutte le parti collocate e montate conformemente alle
indicazioni del Fornitore; le armature in prova devono essere montate su un sistema di sostegno che riproduca la condizione normali di posa in opera (sia in testa
palo, sia su sbraccio);
- Grado di protezione IP 66
Il vano ottico, provato nella camera della polvere con depressione come previsto dalla norma, non deve presentare, alla fine della prova, alcun deposito di
polvere al suo interno; l’acqua proiettata con getti potenti sull’involucro da tutte
le direzioni, come previsto dalla norma, non deve provocare effetti dannosi e/o
raggiungere parti in tensione.
e) Prova di apertura e chiusura del coperchio
L’armatura in prova deve essere sottoposta a un ciclo completo di 20 manovre di
apertura e chiusura del coperchio, comprensive del bloccaggio del sistema di chiusura; l’esito della prova è favorevole se durante l’esecuzione di tutte le manovre
non si verificano inceppamenti e l’apertura e la chiusura della lanterna non causano tagli o abrasioni alle guarnizioni di tenuta.
f) Prova di montaggio su palo
Le operazioni seguenti devono essere eseguite da un solo operatore, in maniera
agevole, con l’impiego di normali arnesi e attrezzi:
−
−
−
−
−
−
−
−
installazione dell’apparecchio sul palo (sia in testa palo che su sbraccio); deve
essere verificata la stabilità dell’armatura sul palo prima del serraggio dei dispositivi di fissaggio;
installazione della lampada;
collegamento elettrico della montante all’apparecchio e chiusura di
quest’ultimo;
prova di funzionamento;
apertura del coperchio e verifica della funzionalità del dispositivo di sezionamento;
rimozione della piastra porta-accessori (previo scollegamento della montante);
verifica della funzionalità e della stabilità del dispositivo di inclinazione del supporto (2 posizioni ammesse);
rimozione dell’apparecchio dal palo.
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10 IMBALLAGGIO
Ogni singolo corpo illuminante deve essere confezionato in una scatola di cartone ondulato di robustezza tale da permettere la sovrapposizione di almeno n. 4 involucri. All’interno
della scatola devono essere posti dei materiali di riempimento e bloccaggio (polistirolo espanso, plastica a bolle d’aria, ecc.), atti a proteggere l’armatura e impedirne il movimento. La
scatola deve riportare, con carattere non inferiore a 3mm, il nome del Fornitore, il periodo di
fabbricazione (mese e anno), matricola del prodotto, tipo e potenza dell’apparecchio e la matricola SAP Acea (capitolo 13 – Tabella codici SAP).
Le singole confezioni devono essere stipate su pallet secondo le modalità prescritte nei
documenti di gara (Sezione Imballo).
11 COLLAUDO DEFINITIVO
Il collaudo di tutti i dispositivi e la redazione del certificato di collaudo, che abbiano superato le prove di accettazione, viene effettuato presso l'ACEA unità Prove e Collaudi con modalità e tempistica riportate nei documenti di gara.
Le operazioni di collaudo riguardano un campione di materiale pari al 10% (dieci per
cento) del lotto di fornitura (in ogni caso non meno di 2 unità) e consistono nella ripetizione
delle prove di cui al precedente paragrafo 9.2 - Prove di accettazione.
12 GARANZIA
Il Fornitore in oggetto è l’unico garante, nei confronti dell’Acea, contro tutti i difetti derivanti dai materiali e dalla costruzione dei corpi illuminanti oltre che, indipendentemente dai
collaudi effettuati, per la piena rispondenza alla presente Specifica Tecnica.
La garanzia prevede qualsiasi riparazione o sostituzione gratuita (trasporti compresi)
del materiale difettoso nel più breve tempo possibile, la sua durata è come da normativa vigente.
13 TABELLA CODICI SAP
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COD. SAP
DESCRIZIONE MATERIALE
2907092
Armatura HPS/MH funzionale 100 W
2907094
Armatura HPS/MH funzionale 150 W
2907096
Armatura HPS/MH funzionale 250 W
2907098
Armatura HPS/MH funzionale 400 W
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