COMUNE DI REGGIO EMILIA CAPITOLATO IMPIANTI ELETTRICI INDICE 1 REQUISITI DI RISPONDENZA A NORME, LEGGI E REGOLAMENTI ........................ 4 2 QUALITÀ DEI MATERIALI UTILIZZATI ......................................................................... 4 3 MODO DI ESECUZIONE DELLE OPERE ...................................................................... 4 4 POSA IN OPERA DELLE CONDUTTURE ..................................................................... 5 5 TUBI PROTETTIVI E CANALETTE.............................................................................. 10 6 SCATOLE E POZZETTI DI DERIVAZIONE ................................................................. 13 7 DERIVAZIONI ............................................................................................................... 15 8 APPARECCHIATURA DI SERVIZIO (PRESE A SPINA E FRUTTI) ............................ 15 9 ZONA DI RISPETTO NEI LOCALI CONTENENTI BAGNI E DOCCE ......................... 16 10 COORDINAMENTO DELL’ IMPIANTO DI MESSA A TERRA CON I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE ............................................................................................................... 18 11 PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI INDIRETTI ...................................................... 18 12 PROTEZIONE MEDIANTE DOPPIO ISOLAMENTO ................................................... 18 13 PROTEZIONE DEI CONDUTTORI ............................................................................... 19 14 PROTEZIONE DA SOVRATENSIONI PER FULMINAZIONE INDIRETTA E DI MANOVRA .................................................................................................................... 19 14.1 Protezione d'impianto ........................................................................................ 19 14.2 Protezione d'utenza ........................................................................................... 20 15 CADUTA DI TENSIONE ............................................................................................... 20 16 QUADRI ELETTRICI DA APPARTAMENTO, PARTI CONDOMINIALI O SIMILARI .. 20 17 APPARECCHIATURE MODULARI .............................................................................. 22 18 QUADRI ELETTRICI IN LAMIERA ............................................................................... 23 19 DISTRIBUZIONE CIRCUITI ILLUMINAZIONE E FORZA MOTRICE .......................... 23 20 IMPIANTI MONOFASI .................................................................................................. 24 21 IMPIANTI TRIFASI ........................................................................................................ 24 22 APPARECCHI DI ILLUMINAZIONE PER INTERNI ED ESTERNI............................... 25 22.1 Assegnazioni dei valori di illuminazione ............................................................ 25 22.2 Apparecchi di illuminazione ............................................................................... 26 22.3 Ubicazione e disposizioni delle sorgenti ............................................................ 26 22.4 Flusso luminoso emesso ................................................................................... 26 23 ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA ................................................................................ 26 24 IMPIANTO TELEFONICO............................................................................................. 27 25 DISPERSORI PER LA MESSA A TERRA.................................................................... 27 26 VERIFICA INIZIALE, CONSEGNA E NORME PER IL COLLAUDO DEGLI IMPIANTI29 26.1 Verifica iniziale e consegna degli impianti ......................................................... 29 26.2 Collaudo definitivo degli impianti ....................................................................... 29 26.3 Esame a vista .................................................................................................... 30 26.4 Verifica del tipo e dimensionamento dei componenti dell'impianto e dell'apposizione dei contrassegni di identificazione ......................................................... 30 26.5 2 Verifica della sfilabilità dei cavi .......................................................................... 31 REQUISITI DI RISPONDENZA A NORME, LEGGI E REGOLAMENTI COMUNE DI REGGIO EMILIA CAPITOLATO IMPIANTO ELETTRICO 26.6 Misura della resistenza di isolamento ............................................................... 31 26.7 Misura delle cadute di tensione ......................................................................... 31 26.8 Verifica delle protezioni contro i cortocircuiti e i sovraccarichi .......................... 32 26.9 Verifica delle protezioni contro i contatti indiretti ............................................... 32 26.10 Norme generali comuni per le verifiche in corso d'opera, per la verifica iniziale e per il collaudo definitivo degli impianti.............................................................................. 33 26.11 Garanzia degli impianti ...................................................................................... 33 REQUISITI DI RISPONDENZA A NORME, LEGGI E REGOLAMENTI 3 COMUNE DI REGGIO EMILIA 1 CAPITOLATO IMPIANTI ELETTRICI REQUISITI DI RISPONDENZA A NORME, LEGGI E REGOLAMENTI Gli impianti e i componenti devono essere realizzati a regola d'arte. Sono da considerare eseguiti a regola d'arte gli impianti realizzati sulla base delle norme CEI, secondo l'Articolo 2 della Legge 1 marzo 1968, n. 186, del Decreto 22/1/08, n.37 Regolamento concernente l’attuazione della Legge n.248 del 2 Dicembre 2005, recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all’interno degli edifici. Le caratteristiche tecniche degli impianti previsti, nonché dei loro componenti, devono corrispondere alle norme di legge e di regolamento vigenti alla data di presentazione del progetto-offerta e in particolare essere conformi: - alle prescrizioni delle norme CEI; - alle prescrizioni e indicazioni dell'ENEL o dell'Azienda locale distributrice dell'energia elettrica; - alle prescrizioni e indicazioni della TELECOM; - alle prescrizioni delle Autorità locali e in particolare dei Vigili del fuoco. 2 QUALITÀ DEI MATERIALI UTILIZZATI I materiali, gli apparecchi e la messa in opera degli impianti elettrici saranno conformi al progetto, alla normativa vigente ed a quanto disposto dal presente capitolato; in tal senso si ricorda, in particolare, che la posizione dei terminali (interruttori, pulsanti, prese, centralini, etc.) dovrà rispettare quanto stabilito dal punto 8.1.5 del decreto ministeriale 14 giugno 1989, n. 286 emanato in attuazione dell’art. 1 della legge 9 gennaio 1989, n. 13 recante prescrizioni tecniche necessarie a garantire l’accessibilità, l’adattabilità e la visitabilità degli edifici privati e di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata ed agevolata. Prima dell’inizio lavori relativi all’installazione dell’impianto, l’appaltatore è tenuto a presentare un’adeguata campionatura, tutte le informazioni, note tecniche ed integrazioni al progetto eventualmente richieste. Il collaudo degli impianti avverrà sia in corso d’opera che a lavori ultimati ed interesserà parte degli impianti o tutta la rete installata 3 MODO DI ESECUZIONE DELLE OPERE Gli impianti sono di regola, a vista o da incasso con conduttori del tipo non propagante l’incendio, a norma CEI 20-22 II , ricambiabili, posati in tubi o in canalette isolate o metalliche in conformità alle norme CEI , nonché alle prescrizioni del disciplinare tecnico e della direzione lavori. 4 REQUISITI DI RISPONDENZA A NORME, LEGGI E REGOLAMENTI COMUNE DI REGGIO EMILIA 4 CAPITOLATO IMPIANTO ELETTRICO POSA IN OPERA DELLE CONDUTTURE Le condutture dovranno essere messe in opera in modo che sia possibile il controllo del loro isolamento, la localizzazione di eventuali guasti e la realizzazione di operazioni di manutenzione, in particolare quindi è vietato annegarle direttamente sotto intonaco e/o nelle strutture, salvo esplicita autorizzazione della Direzione Lavori, in questo caso dovrà essere eseguito un rilievo della posa della conduttura in modo che si possa facilmente risalire con precisione al punto di posa. Questa prescrizione vale anche per i conduttori di terra, con la sola esclusione dei collegamenti di equipotenzialità delle strutture. Cavi appartenenti a sistemi diversi devono essere posati in modo da risultare facilmente distinguibili, inoltre le pose dovranno essere separate. In particolare essi non dovranno essere collocati negli stessi tubi, ne far capo alle stesse cassette a meno che non siano isolati per la tensione nominale del sistema più elevata e che le singole cassette siano internamente munite di diaframmii inamovibili fra i morsetti destinati a serrare conduttori appartenenti a sistemi diversi. Le condutture installate in cunicoli comuni a canalizzazioni di altri impianti tecnologici, devono essere disposte in modo da non essere soggette ad influenze dannose in relazione a sovrariscaldamenti, sgocciolamenti, formazioni di condensa. I cavi dovranno essere opportunamente siglati. Ogni anima dei singoli cavi dovrà essere contrassegnato in modo leggibile e permanente come sopra detto in corrispondenza della terminazione dei cavi stessi. Il raggio di curvatura dei cavi rigidi e semirigidi non deve mai essere inferiore a dieci volte la loro massima dimensione trasversale, detto raggio di curvatura è opportuno venga rispettato anche per i cavi flessibili. Le giunzioni dei conduttori devono essere effettuate solo mediante morsettire alloggiate entro cassette , non sono mai ammesse giunzioni lungo le dorsali di posa , le stesse potranno essere consentite solamente nel caso di pose che superino la lunghezza massima delle pezzature dei cavi normalmente reperibili in commercio , comunque la conducibilita’, l’isolamento e la sicurezza dell’impianto, non devono venire alterate da tali giunzioni, che dovranno essere riportate sui disegni esecutivi. Per la posa in cunicoli, tubi interrati e passerelle e tubazioni metalliche si dovranno utilizzare cavi con grado di isolamento non inferiore 0,6/1 Kv cavo unipolare , o multipolare, isolato in gomma di qualità G7 con guaina in doppio isolamento. tensione nominale uo/u : 0,6/1kv tensione massima um : 1200v temperatura massima di esercizio: +90°c per sezioni fino a 240mm²: temperatura massima di corto circuito: +250°c per sezioni oltre 240mm²: Per la posa in canalette e tubazioni in pvc (rigidi o flessibili) si dovranno utilizzare cavi con grado di isolamento non inferiore 450/750V ( es.FROR o N07V/K) per circuiti a tensione 230/400V.e non inferiore a 300/500V (es.H05)per circuiti di categoria 0 o segnalazioni. POSA IN OPERA DELLE CONDUTTURE 5 COMUNE DI REGGIO EMILIA CAPITOLATO IMPIANTI ELETTRICI - tensione nominale uo/u: 450/750 v - temperatura massima di esercizio: +70°c - temperatura massima di corto circuito: +160°c - tensione nominale uo/u: 300/500 v - temperatura massima di esercizio: +70°c - temperatura massima di corto circuito: +160°c Per il conduttore di neutro si dovranno utilizzare solo conduttori di colore blu chiaro; per i conduttori di protezione si dovranno utilizzare solo conduttori di colore giallo-verde(CEI 64/8 paragrafo514.3) Dovranno essere rispettate le sezioni dei conduttori come indicato sugli schemi elettrici, comunque le sezioni minime per i conduttori saranno le seguenti : - 0,75 mmq per i conduttori ausiliari o di segnalazione - 1,5 mmq per i punti luce e le prese da 10A - 2,5 mmq per le prese da 16A ed utenza di Forza Motrice Date le piccole potenze in gioco, per i conduttori di neutro e protezione (PE) si dovranno utilizzare sezioni uguali al conduttore di fase; e solo per sezione dei conduttori di fase maggiore di 16 mmq si potranno utilizzare conduttori di neutro e di protezione di sezione pari alla metà del conduttore di fase, approssimando per eccesso alla sezione commerciale immediatamente superiore. Per i conduttori di terra, usando conduttori di rame, si dovranno utilizzare sezioni minime di 16 mmq se isolati e posati in tubo, 35mmq se corde nude posate direttamente nel terreno con diametro minimo del filo elementare costituente la corda pari a 1.8mm. Ove tale pericolo sussista, occorre fare ricorso all'impiego di cavi aventi la caratteristica di non sviluppare gas tossici o corrosivi ad alte temperature, secondo le norme CEI EN 50267 (varie parti), CEI 20-38 (varie parti).La sezione del conduttore di terra non deve essere inferiore a quella del conduttore di protezione suddetta con i minimi indicati nel prospetto seguente: propagazione del fuoco lungo i cavi: i cavi in aria, installati individualmente, cioè distanziati tra loro di almeno 250 mm, devono rispondere alla prova di non propagazione del fuoco di cui alle norme CEI EN 50265 (varie parti). Quando i cavi sono raggruppati in ambiente chiuso in cui sia da contenere il pericolo di propagazione di un eventuale incendio, essi devono rispondere ai requisiti di cui alla norma CEI 20-22/1; provvedimenti contro il fumo: 6 POSA IN OPERA DELLE CONDUTTURE COMUNE DI REGGIO EMILIA CAPITOLATO IMPIANTO ELETTRICO allorché i cavi siano installati, in notevole quantità, in ambienti chiusi frequentati dal pubblico e di difficile e lenta evacuazione, si devono adottare sistemi di posa in grado di impedire il dilagare del fumo negli ambienti stessi o, in alternativa, si deve ricorrere all'impiego di cavi di bassa emissione di fumo secondo le norme CEI EN 50267 (varie parti), CEI 20-38 (varie parti). problemi connessi allo sviluppo di gas tossici e corrosivi: qualora i cavi, in quantità rilevanti, siano installati in ambienti chiusi frequentati dal pubblico, oppure si trovino a coesistere in ambiente chiuso, con apparecchiature particolarmente vulnerabili da agenti corrosivi, deve essere tenuto presente il pericolo che i cavi stessi, bruciando, sviluppino gas tossici o corrosivi. Per l'interramento dei cavi elettrici, si dovrà procedere nel modo seguente: sul fondo dello scavo, sufficiente per la profondità di posa prevista in progetto e privo di qualsiasi sporgenza o spigolo di roccia o di sassi, si dovrà costituire, in primo luogo, un letto di sabbia di fiume, vagliata e lavata, o di cava, vagliata dello spessore di almeno 10 cm, sul quale si dovrà distendere successivamente il cavo (o i cavi), senza premere e senza farlo affondare artificialmente nella sabbia; si dovrà, quindi, stendere un altro strato di sabbia come sopra, dello spessore di almeno 5 cm, in corrispondenza della generatrice superiore del cavo (o dei cavi); pertanto, lo spessore finale complessivo della sabbia dovrà risultare di almeno 15 cm più il diametro del cavo (quello maggiore, avendo più cavi);sulla sabbia così posta in opera, si dovrà, infine, disporre una fila continua di mattoni pieni, bene accostati fra loro e con il lato maggiore disposto secondo l'andamento del cavo (o dei cavi), se questo avrà il diametro (o questi comporranno una striscia) non superiore a 5 cm o, al contrario, in senso trasversale (generalmente con più cavi); sistemati i mattoni, si dovrà procedere al rinterro dello scavo, pigiando sino al limite del possibile e trasportando a rifiuto il materiale eccedente dall'iniziale scavo. Ovviamente, l'asse del cavo (o quello centrale di più cavi) dovrà, trovarsi in uno stesso piano verticale con l'asse della fila di mattoni. Per la profondità di posa sarà seguito il concetto di avere il cavo (o i cavi) posti sufficientemente al sicuro da possibili scavi di superficie per riparazioni ai manti stradali o cunette eventualmente soprastanti, o movimenti di terra nei tratti a prato o giardino. La profondità di posa dovrà essere almeno 0,5 m, ai sensi della norma CEI 11-17. Tutta la sabbia ed i mattoni occorrenti saranno forniti dall'Impresa aggiudicataria. I cavi saranno posati: entro scanalature esistenti sui piedritti dei cunicoli (appoggio continuo), fatte predisporre a tale scopo dall'Amministrazione appaltante; entro canalette di materiale idoneo, come cemento, ecc. (appoggio egualmente continuo), tenute in sito da mensoline di calcestruzzo armato; POSA IN OPERA DELLE CONDUTTURE 7 COMUNE DI REGGIO EMILIA CAPITOLATO IMPIANTI ELETTRICI direttamente sui ganci, grappe, staffe, o mensoline (appoggio discontinuo) in piatto o profilato di acciaio zincato, ovvero di materiali plastici resistenti all'umidità, ovvero ancora su mensoline di calcestruzzo armato. Dovendo disporre i cavi in più strati, si assicurerà un distanziamento fra strato e strato pari ad almeno 1,5 volte il diametro del cavo maggiore nello strato sottostante, con un minimo di 3 cm, onde assicurare la libera circolazione dell'aria. A questo riguardo l'Impresa aggiudicataria dovrà tempestivamente indicare le caratteristiche secondo cui dovranno essere dimensionate e conformate le eventuali canalette di cui sopra, e sarà altresì di competenza dell'Impresa soddisfare a tutto il fabbisogno di mensole, staffe, grappe e ganci di ogni altro tipo, che potranno anche formare rastrelliere di conveniente altezza. Per il dimensionamento e mezzi di fissaggio in opera (grappe murate, chiodi sparati, ecc.) dovrà essere tenuto conto del peso dei cavi da sostenere in rapporto al distanziamento dei supporti, che dovrà essere stabilito, di massima, intorno a 70 cm. In particolare, le parti in acciaio dovranno essere zincate a caldo. Ogni 150÷200 m di percorso, i cavi dovranno essere provvisti di fascetta distintiva in materiale inossidabile. Per la posa in opera delle tubazioni a parete od a soffitto, ecc., in cunicoli, intercapedini, sotterranei, ecc., valgono le prescrizioni precedenti per la posa dei cavi in cunicoli praticabili, con i dovuti adattamenti. Per la posa interrata delle tubazioni non idonee a proteggere meccanicamente i cavi, valgono le prescrizioni precedenti circa l'interramento dei cavi elettrici, le modalità di scavo, la preparazione del fondo di posa (naturalmente senza la sabbia ed i mattoni), il reinterro, ecc. Per le tubazioni adatte a fornire protezione meccanica ai cavi, non è prescritta una profondità minima di posa. Le tubazioni dovranno risultare coi singoli tratti uniti tra loro o stretti da collari o flange, onde evitare discontinuità nella loro superficie interna. Il diametro interno della tubazione dovrà essere in rapporto non inferiore ad 1,3 rispetto al diametro del cavo o del cerchio circoscrivente i cavi, sistemati a fascia. Per l'infilaggio dei cavi, si dovranno avere adeguati pozzetti sulle tubazioni interrate e apposite cassette sulle tubazioni non interrate. Il distanziamento fra tali pozzetti e cassette sarà da stabilirsi in rapporto alla natura ed alla grandezza dei cavi da infilare. Tuttavia, per cavi in condizioni medie di scorrimento e grandezza, il distanziamento resta stabilito di massima: - ogni 30 m circa, se in rettilineo; - ogni 15 m circa, se è interposta una curva. I cavi non dovranno subire curvature di raggio inferiore a 15 volte il loro diametro. In sede di aggiudicazione dell'appalto verrà precisato se spetti all'Amministrazione appaltante la costituzione dei pozzetti o delle cassette. In tal caso, per il loro dimensionamento, formazione, raccordi, ecc. l'Impresa aggiudicataria dovrà fornire tutte le indicazioni necessarie. 8 POSA IN OPERA DELLE CONDUTTURE COMUNE DI REGGIO EMILIA CAPITOLATO IMPIANTO ELETTRICO Analogamente avverrà per l'eventuale posa aerea di cavi elettrici, isolati, che, se prevista, dovrà essere eseguita conformemente alle norme CEI 11-4 e CEI EN 6128 NUMERO MASSIMO DI CAVI DA INTRODURRE IN TUBI PROTETTIVI FLESSIBILI CAVI SEZIONE (mmq) TIPO Cavo unipolare NUM. 1,5 2,5 4 6 10 1 16 16 16 16 16 2 16 20 20 25 32 3 16 20 25 32 32 4 20 20 25 32 32 5 20 25 25 32 40 6 20 25 32 32 40 7 20 25 32 32 40 8 25 32 32 40 50 9 25 32 32 40 50 1 20 25 25 32 40 2 32 40 50 50 63 3 40 50 50 63 --- 1 20 25 25 32 40 2 40 40 50 63 63 3 40 50 50 63 --- 1 25 25 32 32 50 quadripolar 2 40 50 50 63 --- 40 50 50 --- --- PVC (senza guaina) bipolare Cavo tripolare multipolare PVC e 3 POSA IN OPERA DELLE CONDUTTURE 9 COMUNE DI REGGIO EMILIA CAPITOLATO IMPIANTI ELETTRICI NUMERO MASSIMO DI CAVI DA INTRODURRE IN TUBI PROTETTIVI RIGIDI CAVI SEZIONE (mmq) TIPO Cavo unipolare NUM. 1,5 2,5 4 6 10 1 16 16 16 16 16 2 16 16 16 20 25 3 16 16 20 25 32 4 16 20 20 25 32 5 20 20 20 32 32 6 20 20 25 32 40 7 20 20 25 32 40 8 25 25 32 40 50 9 25 25 32 40 50 1 16 20 20 25 32 2 32 40 40 50 --- 3 40 40 50 50 --- 1 16 20 20 25 32 2 32 40 40 50 --- 3 40 50 50 --- --- 1 20 20 25 32 40 quadripolar 2 40 40 50 50 --- 40 50 50 --- --- PVC (senza guaina) bipolare Cavo tripolare multipolare PVC e 3 5 TUBI PROTETTIVI E CANALETTE I tubi per il contenimento e la protezione dei conduttori dovranno essere opportunamente marcati ed essere o in materiale plastico pvc autoestinguente o in acciaio zincato della serie leggera. Per la posa incassata nei pavimenti e/o nelle pareti le tubazioni dovranno essere in materiale plastico del tipo pesante ad elevata resistenza meccanica e autoestinguenti. Nelle pose a vista essi dovranno essere fissati alle strutture od alle pareti con sostegni costituti da profilati in acciaio o con fascette , collari, staffe , ecc… Non è ammesso il fissaggio dei tubi metallici mediante saldatura. Dovranno essere presi opportuni provvedimenti per impedire che dalle parti terminali delle tubazioni sia convogliata acqua alle cassette od ai quadri contenenti morsettiere od apparecchiature. 10 TUBI PROTETTIVI E CANALETTE COMUNE DI REGGIO EMILIA CAPITOLATO IMPIANTO ELETTRICO Le tubazioni metalliche dovranno essere posate in opera in modo da realizzare la continuità elettrica per l’intero percorso I tubi sia nel caso di posa a vista come nel caso di posa sottotraccia, con la sola esclusione delle pose sottopavimento, dovranno avere un percorso verticale od orizzontale, dovranno essere escluse le pose oblique. Il tracciato dei tubi protettivi deve consentire un andamento rettilineo orizzontale (con minima pendenza per favorire lo scarico di eventuale condensa) o verticale. Le curve devono essere effettuate con raccordi o con piegature che non danneggino il tubo e non pregiudichino la sfilabilità dei cavi. Il diametro dei tubi non dovrà essere inferiore ad 1,3 volte il diametro del cerchio circoscritto al fascio di cavi in esso contenuti, con un minimo di 11 mm e con un coefficiente di riempimento uguale a 0,4. Le canalette o le passerelle portacavi, se sono di plastica, dovranno essere di tipo pesante (pvc autoestinguente o resina caricata a vetro), oppure saranno metalliche(zincate,verniciate od in acciaio inox) complete di collegamento a terra; la messa in opera dovrà garantire la continuità elettrica lungo tutto il percorso.. Si dovrà utilizzare un coefficiente di riempimento non superiore al 70% . laddove si presenti rischi di abrasione delle condutture dovranno essere presi provvedimenti tramite opportuni ripari, per evitate dei rischi. Per il grado di protezione contro i contatti diretti, si applica quanto richiesto dalle norme CEI 64-8 (varie parti), utilizzando i necessari accessori (angoli, derivazioni, ecc.); opportune barriere che devono separare cavi a tensioni nominali differenti. I cavi vanno utilizzati secondo le indicazioni della norma CEI 20-21. Per i canali metallici devono essere previsti i necessari collegamenti di terra ed equipotenziali, secondo quanto previsto dalle norme CEI 64-8 (varie parti). Nei passaggi di parete devono essere previste opportune barriere tagliafiamma che non degradino i livelli di segregazione assicurati dalle pareti. I materiali utilizzati devono avere caratteristiche di resistenza al calore anormale e al fuoco che soddisfino quanto richiesto dalle norme CEI 64-8 (varie parti) Tubazione flessibile in PVC autoestinguente serie pesante con marchio IMQ da incassare sotto traccia, sotto pavimento, all’interno di intercapedini e porre in opera con tutti gli interventi murari di scasso e ripristino delle parti interessate, completa dei collegamenti alle scatole di derivazione e con diametro esterno di 16-20-25-32-40-50 mm. EN 50267-2-2 Classificazione: 3422 Colore: bianco naturale, nero, verde, azzurro, marrone, lilla Materiale: PVC Lunghezza di fornitura: in base al diametro Normativa: EN 50086-1 (CEI 23-39), EN 50086-2-2 (CEI 23-55) e IEC EN 61386-1; IEC EN 61386-22 Classificazione: 3321 TUBI PROTETTIVI E CANALETTE 11 COMUNE DI REGGIO EMILIA CAPITOLATO IMPIANTI ELETTRICI Resistenza alla compressione: 750 N Resistenza all’urto: 2 kg da 100 mm (2 J) Temperatura di applicazione permanente e installazione: -5°C/+60°C Resistenza di isolamento: > 100 M. a 500 V per 1 minuto Rigidità dielettrica: > 2000 V a 50 Hz per 15 minuti Resistenza alla propagazione della fiamma: autoestinguente in meno di 30 secondi Campo di impiego: impianti elettrici e/o trasmissione dati in ambienti ordinari e particolari Tipo di posa: prevalentemente incassati a pavimento, parete e soffitto. Idonei nelle applicazioni all’interno di controsoffitti e pavimenti flottanti. Tubo rigido pesante in PVC piegabile a freddo da installare all’interno di controsoffitti, intercapedini o a vista e porre in opera completo di tutti i manicotti, giunzioni, curve, cavallotti di fissaggio e collegamenti alle scatole di derivazione e con diametro esterno di 16-20-25-32-40-50 mm. Tubo rigido filettato in PVC autoestinguente da installare all’interno di controsoffitti, intercapedini o a vista e porre in opera completo di tutti i fissaggi, giunzioni, curve e collegamenti alle scatole di derivazione e con diametro esterno di 16-20-25-32-40-50 mm. Colore: grigio RAL 7035 Materiale: PVC Lunghezza di fornitura: verghe da 2 e 3 metri (± 0,5%) Normativa: EN 50086-1 (CEI 23-39), EN 50086-2-1 (CEI 23-54) e IEC EN 61386-1; IEC EN 61386-21 Classificazione: medio - 3321 Resistenza alla compressione: 750N Resistenza all’urto: 2 kg da 100 mm (2 J) Temperatura di applicazione permanente e installazione: -5°C/+60°C Resistenza di isolamento: > 100 M. a 500 V per 1 minuto Rigidità dielettrica: > 2000 V a 50 Hz per 15 minuti Resistenza alla propagazione della fiamma: autoestinguente in meno di 30 secondi Campo di impiego: impianti elettrici e/o trasmissione dati in ambienti ordinari e particolari Tipo di posa: prevalentemente in vista a parete e soffitto. Idonei nelle applicazioni all’interno di controsoffitti e pavimenti flottanti. Incassati a pavimento, parete e/o soffitto Guaina flessibile in PVC con raccordi ad alta resistenza chimica e meccanica da installare a vista e porre in opera completa di tutti i fissaggi, giunzioni, curve filettate e collegamenti alle scatole di derivazione con un grado complessivo di protezione IP55 e con diametro interno di 12-16-22-28 mm. 12 TUBI PROTETTIVI E CANALETTE COMUNE DI REGGIO EMILIA CAPITOLATO IMPIANTO ELETTRICO Colore: grigio RAL 7035 Materiale: PVC Rigido per la spirale interna - Plastificato per la copertura Lunghezza di fornitura: rotoli da 30 metri Normativa: EN 50086-1 (CEI 23-39), EN 50086-2-3 (CEI 23-56) e IEC EN 61386-1; IEC EN 61386-23 (per quanto applicabile) Classificazione: 1311 Resistenza alla compressione: 125 N Canale a sezione rettangolare in PVC (con o senza separazioni interne) da installare all’interno di controsoffitti, intercapedini o a vista e porre in opera completo di tutti i fissaggi, giunzioni, curve e collegamenti alle scatole di derivazione e con dimensioni mm 150×75150×50-200×75-200×50-300x75-300x50 (con un divisorio). IP 40 per installazione a parete IP 20 per installazione a sospensione Rispondenza Normativa: CEI 23-32 Materiale: PVC Caratteristiche: Coperchio rimovibile solo con l’uso di un attrezzo Temperatura d’installazione: da –5 a +60 °C Resistenza d’isolam canali multifunzionali portacavi e portapparecchi in pvc entro: 100 MO Autoestinguenza: in meno di 30 secondi Resistenza agli urti: 6 J Campo d’impiego: Nel terziario per la distribuzione dell’energia elettrica e dei segnali (telefoni, reti LAN). Tipo di posa: a parete e a sospensione Tubazione metallica rigida tipo elios zincato, filettabile da porre in opera completa di tutti i fissaggi, giunzioni, curve e collegamenti alle scatole di derivazione e con diametro esterno di 16-22-28-32-38-50 mm. Guaina metallica flessibile ricoperta in PVC autoestinguente da porre in opera completa di tutti i fissaggi, giunti non girevoli, curve, e collegamenti alle scatole di derivazione e con diametro interno di 12-15-20-25 mm 6 SCATOLE E POZZETTI DI DERIVAZIONE Le scatole e le cassette di derivazione dovranno essere impiegate ogni volta che verrà eseguita una derivazione od uno smistamento di conduttori e tutte le volte che lo richiedano le dimensioni , la forma, e la lunghezza del tratto di tubazione , questo affinché sia garantita la sfilabilità dei conduttori. SCATOLE E POZZETTI DI DERIVAZIONE 13 COMUNE DI REGGIO EMILIA CAPITOLATO IMPIANTI ELETTRICI Nelle scatole e cassette i conduttori verranno raggruppati circuito per circuito avranno una lunghezza tale da permettere eventuali controlli ogni scatola dovrà essere opportunamente contrassegnata in modo da identificare il tipo di circuito elettrico che in esso transita. Negli impianti incassati, le altezze di dette scatole da pavimento dovranno avere i seguenti valori: - 30cm per le scatole di derivazione - 30cm per la scatole porta prese - 110cm per le scatole porta interruttori in locali normali - 90cm per le scatole porta interruttori posizionate in locali accessibili a persone disabili (art.16 D.P.R. 384 del 27/04/78) Per le scatole di derivazione poste in alto, la distanza da soffitto dovrà essere di 30 cm. Scatola di derivazione in plastica di incasso da porre in opera completa di opere murarie per il fissaggio su forati o mattoni, coperchio a vista e collegamenti delle dimensioni di mm 92×92×45-118×96×50-118×96×70-152×98×70-160×130×70-196×152×70-294×152×70392×152×70. Cassette di derivazione e connessione Normativa: IEC 60670-1; IEC 60670-22; CEI 23-48 Grado di protezione: IP 40 Protezione contro i contatti indiretti: doppio isolamento (•) Temperatura di installazione: Max +60°C; Min -15°C Resistenza al calore anormale al fuoco: termopressione con biglia 70°C Materiale: PLAST Resistenza agli urti: IK 07 (coperchio standard, alto e per pareti in cartongesso) IK 10 (coperchio antiurto) Glow wire test 650°C (coperchio standard, alto e antiurto) 850°C (per scatole per pareti in cartongesso) Cassette di derivazione e connessione di grande capacità Normativa: IEC 60670-1; IEC 60670-22; CEI 23-48 Grado IP: IP 40; IP 44 Protezione contro i contatti indiretti: Doppio isolamento (•) Temperatura di installazione: Max +60° Min -25° Materiale: PLAST Resistenza agli urti: IK 07 (cassetta IP 40) IK 10 (coperchio IP 44) Resistenza al calore anormale al fuoco:Termopressione con biglia 70°C Glow wire test 650°C Scatola di derivazione stagna IP55 in pvc autoestinguente con pareti lisce o passacavi completa di raccordi installati in modo idoneo a garantire il grado di protezione da porre in opera in vista con fissaggi, collegamenti e giunzioni. 14 SCATOLE E POZZETTI DI DERIVAZIONE COMUNE DI REGGIO EMILIA CAPITOLATO IMPIANTO ELETTRICO Cassette da parete caratteristiche tecniche normativa: iec 60670-1; iec 60670-22; cei 23-48 grado ip: ip 44; ip 55; ip 56 protezione contro i contatti indiretti: doppio isolamento - (•) temperatura di installazione: max +60° min -25° materiale: plast 75 resistenza agli urti: ik 07 (cassetta ip 44) ik 08 (cassetta ip 55 e ip 56) resistenza al calore anormale al fuoco:termopressione con biglia 85°c glow wire test 650°c Per i tratti sotto pavimento in luogo delle cassette dovranno essere utilizzati pozzetti prefabbricati in cls di opportune dimensioni completi di coperchio atti a resistere alle sollecitazioni meccaniche cui possono essere sottoposti in tratti carrabili o pedonali. I pozzetti di norma dovranno essere utilizzati solamente per il transito e lo smistamento dei conduttori, non dovranno salvo casi eccezionali essere effettuate derivazioni. 7 DERIVAZIONI All’ interno delle scatole di derivazione le morsettiere dovranno avere i morsetti per i conduttori di neutro e per i conduttori di terra chiaramente contraddistinti da quelli di fase; le derivazioni dovranno essere realizzate con morsetti isolati e con serraggio a vite. Nel caso si dovessero realizzare delle derivazioni all’interno dei pozzetti interrati , le stesse dovranno essere realizzate con morsetti a pressione (pinzatura) opportunamente nastrati con nastro vulcanizzante e con ricopertura esterna mediante termorestringente, il tutto dovrà assicurare il ripristino delle originarie condizioni di isolamento e di tenuta del cavo nei confronti nei confronti dell’acqua. 8 APPARECCHIATURA DI SERVIZIO (PRESE A SPINA E FRUTTI) Sono da impiegarsi apparecchi da incasso modulari e componibili. Gli interruttori devono avere portata 16 A; è ammesso negli edifici residenziali, l’uso di interruttori con portata 10 A; le prese devono essere di sicurezza, con alveoli schermati e far parte di una serie completa di apparecchi atti a realizzare impianti di segnalazione, impianti di distribuzione sonora negli ambienti ecc. La serie deve consentire l’installazione di almeno 3 apparecchi nella scatola rettangolare normalizzata, ove richiesto, possono essere installate torrette a pavimento. I comandi e le prese devono essere installati sopra scatole da parete con un grado di protezione IP 40 e/o IP 55. DERIVAZIONI 15 COMUNE DI REGGIO EMILIA CAPITOLATO IMPIANTI ELETTRICI Le prese a spina per uso domestico devono essere scelte in relazione all’ambiente e all’uso per evitare premature rotture o danneggiamenti. Le prese a spina più diffuse sono le seguenti: 2P+T 10A a poli allineati con alveoli schermati 2P+T 16A a poli allineati con alveoli schermati 2P+T 10/16A a poli allineati con alveoli schermati (presa a ricettivita’ multipla ,detta ripasso) 2P+T 10/16A P30 2P+T 16A con terra laterale e centrale ed alveoli schermati con terra laterale schuko Le prese di corrente che alimentano utilizzatori elettrici con forte assorbimento (lavatrice, lavastoviglie, cucina ecc.) devono avere un proprio dispositivo di protezione di sovracorrente, interruttore bipolare con fusibile sulla fase o interruttore magnetotermico. Nel caso si utilizzino prese a tensione diversa si dorrà fare in modo che le spine dei due circuiti non risultino intercambiabili. La corrente nominale dell’ apparecchiatura di protezione del circuito dal quale sono alimentate le prese dovrà essere uguale alla corrente nominale delle prese alimentate. Nel caso in l’apparecchiatura di protezione avesse una corrente nominale superiore a quella delle prese alimentate, queste dovranno essere protette localmente con interruttore magnetotermico o fusibile. I vari frutti da installare negli impianti sottotraccia (interruttori,deviatori,prese,ecc) dovranno essere di tipo modulare componibile di elevata qualità mentre tutti i locali che richiedono impianti stagni dovranno essere da esterno con grado di protezione non inferiore a IP55. Le prese uso industriale dovranno essere della seria CEE e idonee al tipo tensione di alimentazione. 9 ZONA DI RISPETTO NEI LOCALI CONTENENTI BAGNI E DOCCE Nei locali contenenti bagni e docce nessun elemento dell’impianto elettrico (lampade, apparecchiature, di manovra ,conduttori,ecc) deve essere installato in posizione tale da poter essere toccato da chi sia nella vasca o sotto la doccia (vedi zone zero,uno e due definite nella norma CEI 64-8 parte 7). E’ ammesso in ogni caso portare l’organo di comando degli interruttori entro la zona di rispetto, purché ciò sia fatto a mezzo di elementi (cordoni e tiranti) di materiale isolante. L’esecuzione degli impianti in questi locali sarà quindi realizzata solo nella zone 3, stante l’esistenza di una protezione differenziale con soglia d’intervento < 30mA. Nel locale destinato a bagno dovranno essere effettuati i collegamenti equipotenziali fra tutte le tubazioni metalliche nel punto di entrata del locale , utilizzando il conduttore di protezione. 16 ZONA DI RISPETTO NEI LOCALI CONTENENTI BAGNI E DOCCE COMUNE DI REGGIO EMILIA CAPITOLATO IMPIANTO ELETTRICO Per evitare tensioni particolari provenienti dall’esterno del locale da bagno, è richiesto un conduttore equipotenziale, che colleghi fra loro tutte le masse estranee alle zone 1-2-3 con il conduttore di protezione; in particolare, per le tubazioni metalliche, è sufficiente che le stesse siano collegate con il conduttore di protezione all’ingresso dei locali da bagno. Le giunzioni devono essere realizzate conformemente a quanto prescritto dalle norme CEI 64-8; in particolare, devono essere protette contro eventuali allentamenti o corrosioni. Devono essere impiegate fascette che stringano il metallo vivo. Il collegamento non va eseguito su tubazioni di scarico in PVC. Il collegamento equipotenziale deve raggiungere il più vicino conduttore di protezione, ad esempio, nella scatola dove è installata la presa a spina protetta dell’interruttore differenziale. È vietata l’inserzione di interruttori o di fusibili sui conduttori di protezione. Per i conduttori, si devono rispettare le seguenti sezioni minime: - 2,5 mm2 (rame) per collegamenti protetti meccanicamente, cioè posati entro tubi o sotto intonaco; - 4 mm2 (rame) per collegamenti non protetti meccanicamente e fissati direttamente a parete. Alimentazione nei locali da bagno può essere effettuata come per il resto dell’appartamento (o dell’edificio, per i bagni in edifici non residenziali). Se esistono 2 circuiti distinti per i centri luce e le prese, entrambi questi circuiti si devono estendere ai locali da bagno. La protezione delle prese del bagno con interruttore differenziale può essere affidata all’interruttore generale (con In 30 mA) o a un differenziale locale che può servire anche per diversi bagni attigui. Condutture elettriche nei locali da bagno debbono essere usati cavi isolati in classe II nelle zone 1 e 2 in tubo di plastica incassato a parete o nel pavimento, a meno che la profondità di incasso non sia superiore a 5 cm. Per il collegamento dello scaldabagno, il tubo, di tipo flessibile, deve essere prolungato per coprire il tratto esterno, oppure deve essere usato un cavetto tripolare con guaina (fase + neutro + conduttore di protezione) per tutto il tratto dall’interruttore allo scaldabagno, uscendo, senza morsetti, da una scatoletta passacordone. Protezioni contro i contatti diretti in ambienti pericolosi negli ambienti come per esempio: cantine, garage, portici, giardini ecc., in cui il pericolo di elettroconduzione è maggiore, sia per condizioni ambientali (umidità), sia per particolari utilizzatori elettrici usati (apparecchi portatili, tagliaerba ecc.), le prese a spina devono essere alimentate come prescritto per la zona 3 dei bagni. Coordinamento dell’impianto di terra con dispositivi di interruzione una volta attuato l’impianto di messa a terra, la protezione contro i contatti diretti può essere realizzata con uno dei seguenti sistemi. ZONA DI RISPETTO NEI LOCALI CONTENENTI BAGNI E DOCCE 17 COMUNE DI REGGIO EMILIA CAPITOLATO IMPIANTI ELETTRICI 10 COORDINAMENTO DELL’ IMPIANTO DI MESSA A TERRA CON I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE Questo tipo di protezione richiede l’installazione di un impianto di terra coordinato con un interruttore con relè differenziale, che assicuri l’apertura dei circuiti da proteggere non appena eventuali cor¬renti di guasto creino situazioni di pericolo. Affinché detto coordinamento sia efficiente, deve essere osservata la seguente relazione: Rt < 50/Is (sistemi TT) Dove Rt= il valore in Ohm della resistenza dell’impianto di terra, nelle condizioni più sfavorevoli Is= il valore, in Ampère, della corrente di intervento del dispositivo di protezione; 11 PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI INDIRETTI Devono essere protette contro i contatti indiretti tutte le parti metalliche accessibili dell’impianto elettrico e degli apparecchi utilizzatori, normalmente non in tensione, ma che, per cedimento dell’isolamento principale o per altre cause accidentali, potrebbero trovarsi sotto tensione (masse). Per la protezione contro i contatti indiretti, ogni impianto elettrico utilizzatore, o raggruppamento di impianti contenuti in uno stesso edificio o nelle sue dipendenze deve avere un proprio impianto di terra. A tale impianto di terra devono essere collegati tutti i sistemi di tubazioni metalliche accessibili di acqua, gas e altre tubazioni entranti nell’edificio, nonché tutte le masse metalliche accessibili, di notevole estensione, esistenti nell’area dell’impianto elettrico utilizzatore stesso. 12 PROTEZIONE MEDIANTE DOPPIO ISOLAMENTO In alternativa al coordinamento fra impianto di messa a terra e dispositivi di protezione attiva, la protezione contro i contatti diretti può essere realizzata adottando apparecchi di classe II. In uno stesso impianto, la protezione con apparecchi di classe II può coesistere con la protezione mediante messa a terra; tuttavia è vietato collegare intenzionalmente a terra le parti metalliche degli apparecchi e delle altre parti dell’impianto di classe II. 18 COORDINAMENTO DELL’ IMPIANTO DI MESSA A TERRA CON I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE COMUNE DI REGGIO EMILIA CAPITOLATO IMPIANTO ELETTRICO 13 PROTEZIONE DEI CONDUTTORI Tutte le linee dovranno risultare protette dagli effetti dei cortocircuiti e dei sovraccarichi con idoneo interruttore magnetotermico. Pertanto dovranno essere tassativamente rispettate le sezioni dei conduttori indicate negli schemi elettrici di progetto. Nella verifica delle protezioni si è tenuto conto e, a seguito di eventuali modifiche, si dovrà tener conto delle sezioni minime componenti la linea delle sezioni minime componenti la linea, se queste non dispongono di un proprio dispositivo di protezione. In particolare, i conduttori devono essere scelti in modo che la loro portata (Iz) sia superiore o almeno uguale alla corrente di impiego (Ib) (valore di corrente calcolato in funzione della massima potenza da trasmettere in regime permanente). Gli interruttori automatici magnetotermici, da installare a loro protezione, devono avere una corrente nominale (In) compresa fra la corrente di impiego del conduttore (Ib) e la sua portata nominale (Iz) e una corrente di funzionamento (If) minore o uguale a 1,45 volte la portata (Iz). In tutti i casi devono essere soddisfatte le seguenti relazioni: Ib < I n <I z If = 1,45 Iz La seconda delle due disuguaglianze sopra indicate è automaticamente soddisfatta nel caso di impiego di interruttori automatici conformi alle norme CEI EN 60898, 60947-2 e 60947-2/A1. Gli interruttori automatici magnetotermici devono interrompere le correnti di corto circuito che possono verificarsi nell'impianto, in modo tale da garantire che, nel conduttore protetto, non si raggiungano temperature pericolose secondo la relazione: Iq = I Ks2 conforme alle norme CEI 64-8 (varie parti). 14 PROTEZIONE DA SOVRATENSIONI PER FULMINAZIONE INDIRETTA E DI MANOVRA 14.1 Protezione d'impianto Al fine di proteggere l'impianto e le apparecchiature elettriche ed elettroniche ad esso collegate contro le sovratensioni di origine atmosferica (fulminazione indiretta) e le sovratensioni transitorie di manovra e per limitare scatti intempestivi degli interruttori differenziali, all'inizio dell'impianto deve essere installato un limitatore di sovratensioni, che garantisca la separazione galvanica tra conduttori attivi e terra. Tale limitatore deve essere PROTEZIONE DEI CONDUTTORI 19 COMUNE DI REGGIO EMILIA CAPITOLATO IMPIANTI ELETTRICI modulare e componibile e avere il dispositivo di fissaggio a scatto incorporato per profilato unificato. 14.2 Protezione d'utenza Per la protezione di particolari utenze molto sensibili alle sovratensioni, quali ad esempio, computer, videoterminali, registratori di cassa, centraline elettroniche in genere e dispositivi elettronici a memoria programmabile, le prese di corrente dedicate alla loro inserzione nell'impianto devono essere alimentate attraverso un dispositivo limitatore di sovratensione, in aggiunta al dispositivo di cui al punto a). Tale dispositivo deve essere componibile con le prese, e montabile a scatto sulla stessa armatura; esso deve poter essere installato nelle normali scatole di incasso. 15 CADUTA DI TENSIONE In presenza di massimo carico ai capi di ogni utenza si dovranno avere cadute di tensione inferiori al 4%. 16 QUADRI ELETTRICI DA APPARTAMENTO, PARTI CONDOMINIALI O SIMILARI I quadri a seconda del tipo di esecuzione dovranno avere le seguenti caratteristiche: Quadri elettrici tipici per impianti di tipo civile Dovranno essere del tipo per impianti civili in esecuzione da incasso in materiale termoplastico autoestinguente munito di telai porta apparecchi con guida Din per il fissaggio degli interruttori. Tutti i centralini dovranno essere di tipo modulare con portella ambrata e pannelli di chiusura per evitare il contatto con le apparecchiature in tensione senza l’uso di attrezzo. Le varie apparecchiature devono essere disposte ordinatamente all’interno dei centralini a facilmente accessibili per agevolare le operazioni di manutenzione. I collegamenti di potenza a monte dei dispositivi di sezionamento e protezione dovranno essere realizzati mediante conduttori unipolari flessibili di tipo NO7V-K con sezione non inferiore a 4mmq. I conduttori saranno opportunamente contrassegnati in modo da consentire una facile individuazione dei circuiti. La fornitura dovrà comprendere tutti gli accessori necessari al buon funzionamento del centralino, come filetterie, morsettiere e quant’altro, anche se non esplicitamente detto 20 CADUTA DI TENSIONE COMUNE DI REGGIO EMILIA CAPITOLATO IMPIANTO ELETTRICO nella presente relazione., in modo da consegnare i centralini completi e funzionanti in ogni loro parte e rispondenti alle norme CEI ed antinfortunistiche attualmente in vigore. Da installare all’interno degli alloggi; Centralini e quadri di distribuzione da incasso componibili protetti Normativa: IEC 60670-1; CEI 23-48; CEI 23-49 Grado di protezione: IP 40 Protezione contro i contatti indiretti: doppio isolamento - (•) Temperatura di installazione: Max +60°C; Min -15°C Materiale: PLAST Resistenza agli urti: IK 08 Resistenza al calore anormale al fuoco:termopressione con biglia 70°C Glow wire test 650°C Da installare negli edifici residenziali nelle parti comuni; Centralini e quadri di distribuzione a parete componibili stagni Normativa: IEC 60670-1; CEI 23-48; CEI 23-49 Grado di protezione: IP 65 Protezione contro i contatti indiretti: doppio isolamento - (•) Temperatura di installazione: Max +60°C; Min -25°C Materiale: PLAST Resistenza agli urti: IK 09 Resistenza al calore anormale al fuoco:termopressione con biglia 70°C Glow wire test 650°C Da installare negli edifici residenziali nelle parti comuni; Quadri in poliestere Normativa: CEI EN 60439-1; CEI EN 62208; CEI 23-48; CEI 23-49 Grado di protezione: IP 65 Protezione contro i contatti indiretti: doppio isolamento - (•) Temperatura di installazione: Max +60°C; Min -25°C Tensione nominale massima di impiego: 690V Materiale: Poliestere rinforzato con fibra di vetro, Halogen Free secondo CEI EN 50267 - 2 - 2 Resistenza agli urti: IK 10 Resistenza al calore anormale al fuoco: Termopressione con biglia 200°C Glow wire test 960°C versioni porta cieca Glow wire test 650°C versioni porta trasparente Da installare negli edifici residenziali nelle parti comuni; Quadri in metallo Normativa: CEI EN 60439-1; CEI EN 62208; CEI 23-48; CEI 23-49. QUADRI ELETTRICI DA APPARTAMENTO, PARTI CONDOMINIALI O SIMILARI 21 COMUNE DI REGGIO EMILIA CAPITOLATO IMPIANTI ELETTRICI Grado di protezione: IP 55. Protezione contro i contatti indiretti: involucro metallico predisposto con morsetto di terra. Tensione nominale massima di impiego: 690V. Materiale: lamiera con verniciatura a polvere epossi – poliestere. Resistenza agli urti: IK 10. Temperatura di installazione: Max +60°C; Min -25°C. 17 APPARECCHIATURE MODULARI Le apparecchiature installate nei quadri di comando e negli armadi devono essere del tipo modulare e componibile, con fissaggio a scatto sul profilato, preferibilmente normalizzato EN 50022 (norme CEI 17–18). In particolare: - gli interruttori automatici magnetotermici fino a 100 A devono essere modulari e componibili con potere di interruzione fino a 6.000 A, salvo casi particolari; - tutte le apparecchiature necessarie per rendere efficiente e funzionale l’impianto (ad esempio trasformatori, suonerie, portafusibili, lampade di segnalazione, interruttori programmatori, prese di corrente CEE ecc.) devono essere modulari e accoppiabili nello stesso quadro con gli interruttori automatici sopra ripotati). - gli interruttori con relè differenziali fino a 63 A devono essere modulari e appartenere alla stessa serie di cui ai punti precedenti, devono essere del tipo ad azione diretta; - Gli interruttori magnetotermici differenziali tetrapolari, con 3 poli protetti fino a 63 A devono essere modulari dotati di un dispositivo che consenta la visualizzazione dell’avvenuto intervento e permetta, preferibilmente, di distinguere se detto intervento è provocato dalla protezione differenziale; è ammesso l’impiego di interruttori differenziali puri, perché abbiano un potere di interruzione con dispositivo associato di almeno 4.500 A; Il potere di interruzione degli interruttori automatici deve essere garantito sia in caso di alimentazione dai morsetti superiori (alimentazione dall’alto), sia in caso di alimentazione dai morsetti inferiori (alimentazione dal basso). Interruttore differenziale puro sprovvisto di protezione magnetotermica per correnti nominali, differenziali, pulsanti e componenti continue, da porre in opera perfettamente funzionante compresa la quota di cablaggio, gli accessori da inserire all’interno del quadro. Interruttore differenziale magnetotermico bipolare, tripolare, tetrapolare, caratteristica C, potere di interruzione 6kA compresa la quota di cablaggio, gli accessori da inserire all’interno del quadro, da porre in opera perfettamente funzionante. 22 APPARECCHIATURE MODULARI COMUNE DI REGGIO EMILIA CAPITOLATO IMPIANTO ELETTRICO Interruttore differenziale magnetotermico bipolare, tripolare, tetrapolare, caratteristica C, potere di interruzione 10kA compresa la quota di cablaggio, gli accessori da inserire all’interno del quadro, da porre in opera perfettamente funzionante. Interruttore differenziale magnetotermico bipolare, tetrapolare, caratteristica C, potere di interruzione 10kA per correnti pulsanti e continue compresa la quota di cablaggio, gli accessori da inserire all’interno del quadro, da porre in opera perfettamente funzionante. 18 QUADRI ELETTRICI IN LAMIERA Carpenteria o box metallico per quadro elettrico in lamiera metallica verniciata a fuoco min. 12/10, costituita da elementi componibili preforati o chiusi, barrature di sostegno per le apparecchiature, sportello in vetro o in lamiera provvisto di serratura con chiave, pannelli, zoccolo e tutte le opere murarie necessarie alla completa installazione. Carpenteria o box metallico per quadro elettrico in lamiera metallica verniciata a fuoco min. 12/10, profondità 400 mm, con grado di protezione IP55, costituita da elementi componibili preforati o chiusi, barrature di sostegno per le apparecchiature, sportello in vetro o in lamiera provvisto di serratura con chiave, pannelli, guarnizioni di tenuta, zoccolo e tutte le opere murarie necessarie alla completa installazione. Centralino in resina da parete con grado di protezione IP55 completo di sportello, realizzato in doppio isolamento per tensioni fino a 415 Volt da porre in opera con tutti i collegamenti necessari al perfetto funzionamento e l’ancoraggio ai supporti predisposti. Quadro elettrico da esterno a struttura modulare con grado di protezione minimo IP 30 o a struttura monoblocco con grado di protezione minimo IP44, in lamiera, di spessore minimo 20/10, elettrosaldata e pressopiegata, verniciata a fuoco con polvere epossidica o con vernice nitromartellata, previo ciclo di sgrassatura e decapaggio. Il quadro dovrà essere corredato da un pannello di manovra asolato, da uno sportello in struttura metallica con una lastra in materiale trasparente, incernierato e munito di serratura a chiave e, all’interno, dovranno essere installate tutte le carpenterie atte a contenere le apparecchiature e quanto altro occorre, nel pieno rispetto delle normative CEI, al perfetto funzionamento comprese le targhette pantografate da porre sotto ogni asola porta interruttori e lo schema unifilare di dotazione. 19 DISTRIBUZIONE CIRCUITI ILLUMINAZIONE E FORZA MOTRICE Punto luce e punto di comando da predisporre sottotraccia da porre in opera con linea dorsale di alimentazione (realizzata sottotraccia), tutti i collegamenti elettrici necessari al funzionamento, comprese le scatole di derivazione e morsetti a mantello, conduttori del tipo N07V-K 450/750 o FROR 450/750 con sezione minima sia per la fase che per la terra non QUADRI ELETTRICI IN LAMIERA 23 COMUNE DI REGGIO EMILIA CAPITOLATO IMPIANTI ELETTRICI inferiore a mmq 1,5, scatola portafrutto incassata a muro, frutto, tubazione in pvc autoestinguente incassata sotto l’intonaco. Punto presa FM (presa di forza motrice) sottotraccia da porre in opera con la linea dorsale completo di scatola di derivazione incassata a muro, tutti i collegamenti elettrici necessari al funzionamento, morsetti di derivazione a mantello, conduttori del tipo N07V-K 450/750 o FROR 450/750 di sezione minima di fase e di terra di mmq 2,5 (per prese fino a 16A), 6 mmq (per prese fino a 32A), scatola portafrutto, frutto, tubazione in pvc autoestinguente incassata sotto l’intonaco. Punto presa CEE trifase da 63A da realizzare con conduttore N07V-K 450/750 o FROR 450/750 di sezione non inferiore a 16 mmq per la fase e la terra da installare in tubazione in pvc filettata raccordabile su scatole in pvc o in tubazione in ferro zincata filettata raccordabile su scatole di ferro inclusi i collegamenti richiesti; tutti i componenti dovranno avere un grado di protezione IP44 o IP55. 20 IMPIANTI MONOFASI In mancanza di indicazioni, per gli impianti elettrici monofase si fa riferimento al carico convenzionale dell’impianto. Detto carico verrà calcolato sommando tutti i valori ottenuti applicando alla potenza nominale degli apparecchi utilizzatori fissi e a quella corrispondente alla corrente nominale della presa a spina, i coefficienti che si deducono dalle tabelle CEI riportate nei paragrafi seguenti. 21 IMPIANTI TRIFASI Negli impianti trifasi (per i quali non è prevista una limitazione della potenza contrattuale da parte del Distributore) non è possibile applicare il criterio di dimensionamento dell’impianto di cui all’articolo “Potenza impegnata e dimensionamento degli impianti”; tale dimensionamento dell’impianto sarà determinato, di volta in volta, secondo i criteri della buona tecnica, tenendo conto delle norme CEI. In particolare, le condutture devono essere calcolate in funzione della potenza impegnata, che si ricava nel seguente modo: -potenza assorbita da ogni singolo utilizzatore (P1-P2-P3- ecc.), intesa come la potenza di ogni singolo utilizzatore (Pu), moltiplicata per un coefficiente di utilizzazione (Cu): P1 = Pu × Cu -potenza totale per la quale devono essere proporzionati gli impianti (Pt), intesa come la somma delle potenze assorbite da ogni singolo utilizzatore (P1-P2-P3- ecc.), moltiplicata per il coefficiente di contemporaneità (Cc): 24 IMPIANTI MONOFASI COMUNE DI REGGIO EMILIA CAPITOLATO IMPIANTO ELETTRICO Pt = (P1 + P2 + P3 + P4 + … + Pn) × Cc Le condutture e le relative protezioni, che alimentano i motori per ascensori e montacarichi, devono essere dimensionate per una corrente pari a 3 volte quella nominale del servizio continuativo; se i motori sono più di uno (alimentati dalla stessa conduttura), i coefficienti sono 1 per il successivo ascensore e 0,7 per tutti gli altri. La sezione dei conduttori sarà, quindi, scelta in relazione alla potenza da trasportare, tenuto conto del fattore di potenza, e alla distanza da coprire. Si definisce corrente d’impiego di un circuito (Ib) il valore della corrente da prendere in considerazione per la determinazione delle caratteristiche degli elementi di un circuito. Essa si calcola in base alla potenza totale ricavata dalle precedenti Tabelle, alla tensione nominale e al fattore di potenza. Si definisce portata a regime di un conduttore (Iz) il massimo valore della corrente che, in regime permanente e in condizioni specificate, il conduttore può trasmettere senza che la sua temperatura superi un valore predefinito. Essa dipende dal tipo di cavo e dalle condizioni di posa ed è indicata nella Tabella UNEL 35024-70. Il potere d’interruzione degli interruttori automatici deve essere di al¬meno 4.500 A, salvo diversa comunicazione dell’Ente distributore dell’ener¬gia elettrica. Gli interruttori automatici devono essere tripolari o quadripolari, con 3 poli protetti. 22 APPARECCHI DI ILLUMINAZIONE PER INTERNI ED ESTERNI 22.1 Assegnazioni dei valori di illuminazione I valori medi di illuminazione, da conseguire e da misurare, entro 60 giorni dall'ultimazione dei lavori, su un piano orizzontale posto a 0,85 m dal pavimento, in condizioni di alimentazione normali, saranno desunti dai prospetti della norma UNI 10380. Se non altrimenti indicato, dei tre valori indicati dovrà essere preso quello centrale. A titolo orientativo, si riportano i valori raccomandati nel prospetto I per gli uffici. TIPO DI LOCALE ILLUMINAZIONE DI ESERCIZIO (lux) Aree di passaggio corridoio 50-110-150 Scale e ascensori 100-150-200 Magazzini e depositi 100-150-200 Servizi igienici (illuminazione generale) 50-100-200 Nella progettazione dovranno essere assunti valori di illuminazione pari a 1,25 volte quelli di esercizio richiesti per tenere conto del fattore di deprezzamento ordinario. APPARECCHI DI ILLUMINAZIONE PER INTERNI ED ESTERNI 25 COMUNE DI REGGIO EMILIA CAPITOLATO IMPIANTI ELETTRICI 22.2 Apparecchi di illuminazione Gli apparecchi saranno dotati di schermi che possono avere compito di protezione e chiusura e/o controllo ottico del flusso luminoso emesso dalla lampada. Gli apparecchi saranno, in genere, a flusso luminoso diretto, per un migliore sfruttamento della luce emessa dalle lampade; per installazioni particolari, potranno essere adottati anche apparecchi a flusso luminoso diretto-indiretto o totalmente indiretto. 22.3 Ubicazione e disposizioni delle sorgenti Particolare cura si dovrà porre all'altezza ed al posizionamento di installazione, nonché alla schermatura delle sorgenti luminose, per eliminare qualsiasi pericolo di abbagliamento, diretto o indiretto, secondo quanto indicato nella norma UNI 12464-1. In mancanza di indicazioni, gli apparecchi di illuminazione si intendono ubicati a soffitto, con disposizione simmetrica, e distanziati in modo da soddisfare il coefficiente di disuniformità consentito. In locali di abitazione è tuttavia consentita la disposizione di apparecchi a parete (applique), per esempio, nelle seguenti circostanze: sopra i lavabi, a circa 1,80 m dal pavimento, e sopra la porta, in disimpegni di piccole e medie dimensioni. 22.4 Flusso luminoso emesso Con tutte le condizioni imposte, per ogni ambiente sarà calcolato il flusso totale emesso, in lumen, delle sorgenti luminose, necessario per ottenere i valori di illuminazione, in lux, prescritti; per ottenere ciò, si utilizzeranno le Tabelle dei coefficienti di utilizzazione dell'apparecchio di illuminazione previsto. In base al flusso totale emesso, si ricaverà il numero e il tipo delle sorgenti luminose; quindi, il numero degli apparecchi di illuminazione. 23 ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA L’impianto per l’illuminazione di sicurezza dovrà garantire la completa illuminazione di tutte le vie di uscita, i luoghi di transito e di raccordo nel caso di interruzione dell’energia elettrica in modo da consentire un veloce e sicuro deflusso delle persone presenti negli ambienti o edifici interessati dalla disfunzione. Tutti i componenti dovranno rispondere ai seguenti requisiti: Punto luce per l’illuminazione di sicurezza per pianerottoli e vani scale eseguito con conduttori di rame di adeguata sezione, posti a sfilamento entro tubi protettivi di materiale isolante già previsti per l’impianto di illuminazione generale e derivati da proprio interruttore automatico con sola protezione magnetica, da inserire nel quadro elettrico dei servizi comuni; 26 ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA COMUNE DI REGGIO EMILIA CAPITOLATO IMPIANTO ELETTRICO Apparecchio per l’illuminazione di sicurezza per posa a parete mediante slitta per attacco rapido in materiale plastico autoestinguente CEI 34-21/22 con circuito elettronico di controllo, batterie ermetiche al Pb, classe isolamento III, spia rete/ricarica, grado di protezione IP40, alimentazione ordinaria 220V, autonomia non inferiore a 120' con lampada fluorescente da 8, 18, 22W; Apparecchi di illuminazione di sicurezza per edifici residenziali CEI 64-50 del tipo a incasso su scatola rettangolare, serie componibile, completi di placca con diffusore opalino, lampada fluorescente da 4W, batterie al NiCd 2×1,2V- 1,2Ah, autonomia 60'. 24 IMPIANTO TELEFONICO Dall’armadio centralizzato, posto in un locale idoneo, partiranno le distribuzioni verticali, con cavi protetti da tubazioni in materiale plastico, fino alle scatole di derivazione; da queste avranno inizio le ulteriori distribuzioni orizzontali con le diramazioni per le scatole dei singoli ambienti, dalle quali partiranno le linee di distribuzione per le prese telefoniche. Tutti i cavi, i tubi e le parti dell’impianto dovranno avere distanze di protezione ed essere totalmente separati da qualsiasi altro impianto realizzato nell’edificio e, per quanto riguarda i locali, essere in conformità con le caratteristiche di sicurezza, accessibilità ed aereazione richieste dalla normativa vigente. 25 DISPERSORI PER LA MESSA A TERRA Corda flessibile o tondo in rame nudo per impianti di dispersione e di messa a terra della sezione di mmq 16-25-35-50, da porre in opera dentro uno scavo predisposto ad una profondità di ca. cm 50 compreso il rinterro e tutti i collegamenti necessari alla chiusura dell’anello. Tondino zincato a fuoco per impianti di dispersione e di messa a terra del diametro mm 8 (sezione mmq 50), mm 10 (sezione mmq 75), da porre in opera dentro uno scavo predisposto ad una profondità di ca. cm 50 compreso il rinterro e tutti i collegamenti necessari alla chiusura dell’anello. Bandella di acciaio zincato a fuoco per impianti di parafulmine delle dimensioni mm 25×330×2,5-30×3 da porre in opera su tetti praticabili, in buono stato di manutenzione, e su calate da installare lungo le pareti degli edifici interessati compresi i supporti di sostegno, le giunzioni ed i collegamenti agli apparecchi di captazione. Bandella in rame per impianti di parafulmine delle dimensioni di mm 20×2-20×3, da porre in opera su tetti praticabili, in buono stato di manutenzione, e su calate da installare lungo le pareti degli edifici interessati compresi i supporti di sostegno, le giunzioni ed i collegamenti agli apparecchi di captazione. IMPIANTO TELEFONICO 27 COMUNE DI REGGIO EMILIA CAPITOLATO IMPIANTI ELETTRICI Dispersore per infissione nel terreno della lunghezza di m 2 da porre in opera completo di collare per l’attacco del conduttore di terra, inserito in apposito pozzetto ispezionabile nel quale dovrà confluire il cavo dell’anello di messa a terra compresa la misurazione, ad installazione effettuata, della effettiva resistenza di terra, tutte le opere di scavo e ripristino per la posa del pozzetto; tale dispersore potrà essere realizzato in: - picchetto a tubo in acciaio zincato a caldo, del diametro esterno mm 40 e spessore della parete mm 2; - picchetto massiccio in acciaio zincato a caldo, diametro esterno mm 20; - picchetto in profilato in acciaio zincato a caldo, spessore mm 5 e dimensione trasversale mm 50; - picchetto massiccio in acciaio rivestito di rame (rivestimento per deposito elettrolitico 100 micron, rivestimento per trafilatura 500 micron) di diametro mm 15; - picchetto a tubo di rame di diametro esterno mm 30 e spessore mm 3; - picchetto massiccio in rame di diametro mm 15; - picchetto in profilato di rame di spessore mm 5 e dimensione trasversale mm 50. Dispersore per posa nel terreno a quota minima m 0,50 al di sotto della sistemazione definitiva del terreno, costituito da piastra delle dimensioni di m 1,00×1,00 (da realizzare in acciaio zincato a caldo dello spessore di mm 3 oppure in rame dello spessore di mm 3), completo di collare per l’attaco del conduttore di terra, inserito in apposito pozzetto ispezionabile nel quale dovrà confluire il cavo dell’anello di messa a terra compresa la misurazione, ad installazione effettuata, della effettiva resistenza di terra, tutte le opere di scavo e ripristino per la posa del pozzetto. Dispersore per posa nel terreno per costituire un anello di dispersione da porre in opera ad una quota non inferiore a 0,50 m al di sotto della sistemazione definitiva del terreno compresi i collegamenti, la misurazione, ad installazione effettuata, della effettiva resistenza di terra, tutte le opere di scavo e ripristino; tale dispersore potrà essere realizzato in: - nastro di acciaio zincato a caldo di spessore mm 3 e sezione mmq 100; - nastro di rame di spessore mm 3 e sezione mmq 50; - tondino o conduttore in acciaio zincato a caldo, sezione mmq 50; - tondino o conduttore massiccio di rame di sezione mmq 35; - conduttore cordato in acciaio zincato a caldo, di sezione complessiva mmq 50 e diametro di ciascun filo mm 1,8; - conduttore cordato in rame di sezione complessiva mmq 35 e diametro di ciascun filo mm 1,8. Canalina di protezione delle calate fino a m 2,5 di altezza dalla massima quota praticabile esterna, per impianti di terra o dispersione scariche atmosferiche, da realizzare in lamiera bordata verniciata compresi gli oneri di fissaggio, giunti ed eventuali raccordi. Scaricatori di tensione da installare come apparecchi integrati agli impianti per la captazione delle scariche atmosferiche per proteggere da eventuali sovratensioni di origine atmosferica o interna gli impianti elettrici alimentati a 200/380 V. 28 DISPERSORI PER LA MESSA A TERRA COMUNE DI REGGIO EMILIA CAPITOLATO IMPIANTO ELETTRICO 26 VERIFICA INIZIALE, CONSEGNA E NORME PER IL COLLAUDO DEGLI IMPIANTI 26.1 Verifica iniziale e consegna degli impianti Dopo l'ultimazione dei lavori e il rilascio del relativo certificato da parte dell'Amministrazione appaltante, questa ha la facoltà di prendere in consegna gli impianti, anche se il collaudo definitivo degli stessi non abbia ancora avuto luogo. In tal caso, però, la presa in consegna degli impianti da parte dell'Amministrazione appaltante dovrà essere preceduta da una verifica provvisoria degli stessi che abbia avuto esito favorevole. Anche qualora l'Amministrazione appaltante non intenda avvalersi della facoltà di prendere in consegna gli impianti ultimati prima del collaudo definitivo, essa può disporre, affinché dopo il rilascio del certificato di ultimazione dei lavori, si proceda alla verifica provvisoria degli impianti. È pure facoltà dell'Impresa di chiedere che, nelle medesime circostanze, la verifica provvisoria degli impianti abbia luogo. La verifica provvisoria accerterà che gli impianti siano in condizione di poter funzionare normalmente, che siano state rispettate le vigenti norme di legge per la prevenzione degli infortuni e in particolare dovrà controllare: - lo stato di isolamento dei circuiti; - la continuità elettrica dei circuiti; - il grado di isolamento e le sezioni dei conduttori; - l'efficienza dei comandi e delle protezioni nelle condizioni del massimo carico previsto; - l'efficienza delle protezioni contro i contatti indiretti. La verifica provvisoria ha lo scopo di consentire, in caso di esito favorevole, l'esito del funzionamento degli impianti ad uso degli utenti a cui sono destinati. Ad ultimazione della verifica provvisoria, l'Amministrazione appaltante prenderà in consegna gli impianti con regolare verbale. 26.2 Collaudo definitivo degli impianti Il collaudo definitivo deve iniziarsi entro il termine stabilito di numero <...> giorni solari dalla consegna degli impianti e, in difetto, non oltre 6 mesi dalla data del certificato di ultimazione dei lavori. Il collaudo definitivo dovrà accertare che gli impianti e i lavori, per quanto riguarda i materiali impiegati, l'esecuzione e la funzionalità, siano in tutto corrispondenti a quanto precisato nel Capitolato speciale d'appalto, tenuto conto di eventuali modifiche concordate in sede di aggiudicazione dell'appalto stesso. Ad impianto ultimato, si deve provvedere alle seguenti verifiche di collaudo: - rispondenza alle disposizioni di legge; - rispondenza alle prescrizioni dei Vigili del Fuoco - rispondenza a prescrizioni particolari concordate in sede di offerta; - rispondenza alle norme CEI relative al tipo di impianto, come di seguito descritto. VERIFICA INIZIALE, CONSEGNA E NORME PER IL COLLAUDO DEGLI IMPIANTI 29 COMUNE DI REGGIO EMILIA CAPITOLATO IMPIANTI ELETTRICI In particolare, nel collaudo definitivo, dovranno effettuarsi le seguenti verifiche: - che siano state osservate le norme tecniche generali. - che gli impianti e i lavori siano corrispondenti a tutte le richieste e le preventive indicazioni, inerenti allo specifico appalto, precisate dall'Amministrazione appaltante nella lettera di invito alla gara o nel disciplinare tecnico a base della gara, purché risultino confermate nel progetto-offerta dell'Impresa aggiudicataria e purché non siano state concordate delle modifiche in sede di aggiudicazione dell'appalto; - che gli impianti e i lavori siano in tutto corrispondenti alle indicazioni contenute nel progetto-offerta, purché non siano state concordate delle modifiche in sede di aggiudicazione dell'appalto; - che gli impianti e i lavori corrispondano inoltre a tutte quelle eventuali modifiche concordate in sede di aggiudicazione dell'appalto. Anche del collaudo definitivo verrà redatto regolare verbale. 26.3 Esame a vista Deve essere eseguita un'ispezione visiva per accertarsi che gli impianti siano realizzati nel rispetto delle prescrizioni delle norme generali, delle norme degli impianti di terra e delle norme particolari riferentesi all'impianto installato. Tale controllo deve accertare che il materiale elettrico, che costituisce l'impianto fisso, sia conforme alle relative norme, sia scelto correttamente e installato in modo conforme alle prescrizioni normative e non presenti danni visibili che possano compromettere la sicurezza. Tra i controlli a vista devono essere effettuati i controlli relativi a: - protezioni e misura di distanze nel caso di protezione con barriera, - presenza di adeguati dispositivi di sezionamenti e interruzioni di polarità, scelta del tipo di apparecchi e misure di protezione adeguate alle influenze esterne, identificazione dei conduttori di neutro e di protezione, fornitura di schemi, cartelli ammonitori, identificazione di comandi e protezioni, collegamenti dei conduttori. Inoltre è opportuno che questi esami inizino durante il corso dei lavori. 26.4 Verifica del tipo e dimensionamento dei componenti dell'impianto e dell'apposizione dei contrassegni di identificazione Si deve verificare che tutti i componenti dei circuiti messi in opera nell'impianto utilizzatore siano del tipo adatto alle condizioni di posa e alle caratteristiche dell'ambiente, nonché correttamente dimensionati in relazione ai carichi reali di funzionamento contemporaneo, o in mancanza di questi, in relazione a quelli convenzionali. Per cavi e conduttori si deve controllare che il dimensionamento sia fatto in base alle portate indicate nelle tabelle CEI-UNEL; inoltre si deve verificare che i componenti siano dotati dei dovuti contrassegni di identificazione, ove prescritti. 30 VERIFICA INIZIALE, CONSEGNA E NORME PER IL COLLAUDO DEGLI IMPIANTI COMUNE DI REGGIO EMILIA CAPITOLATO IMPIANTO ELETTRICO 26.5 Verifica della sfilabilità dei cavi Si devono estrarre uno o più cavi dal tratto di tubo o di condotto compreso tra due cassette o scatole successive e controllare che quest'operazione non abbia provocato danneggiamento agli stessi. La verifica va eseguita su tratti di tubo o di condotto per una lunghezza pari complessivamente ad una percentuale tra l'1% e il 5% della lunghezza totale. A questa verifica si aggiungono, per gli impianti elettrici negli edifici prefabbricati e costruzioni modulari, anche quelle relative al rapporto tra il diametro interno del tubo o del condotto e quello del cerchio circoscritto al fascio di cavi in questi contenuto e al dimensionamento dei tubi o dei condotti. Quest'ultima verifica si deve effettuare a mezzo di apposita sfera come descritto nelle norme CEI per gli impianti sopraddetti. 26.6 Misura della resistenza di isolamento Si deve eseguire con l'impiego di un Ohmmetro, la cui tensione continua sia 250 V, nel caso di misura su parti di impianto di categoria 0 oppure su parti di impianto alimentate a bassissima tensione di sicurezza, oppure di 500 V, in caso di misura su parti di impianto di prima categoria. La misura si deve effettuare tra ogni conduttore attivo e il circuito di terra e fra ogni coppia di conduttori tra loro. Durante la misura, gli apparecchi utilizzatori devono essere disinseriti; la misura è relativa ad ogni circuito, intendendosi per tale la parte di impianto elettrico protetto dallo stesso dispositivo di protezione. I valori minimi ammessi per costruzioni tradizionali sono: - 500.000 Ohm per sistemi a tensione nominale > a 50 V; - 250.000 Ohm per sistemi a tensione nominale = a 50 V. I valori minimi ammessi per costruzioni prefabbricate sono: - 250.000 Ohm per sistemi a tensione nominale > a 50 V; - 150.000 Ohm per sistemi a tensione nominale = a 50 V. 26.7 Misura delle cadute di tensione La misura delle cadute di tensione deve essere eseguita tra il punto di inizio dell'impianto e il punto scelto per la prova; si inseriscono un Voltmetro nel punto iniziale e un altro nel secondo punto (i due strumenti devono avere la stessa classe di precisione). Devono essere alimentati tutti gli apparecchi utilizzatori che possono funzionare contemporaneamente; nel caso di apparecchiature con assorbimento istantaneo, di corrente si fa riferimento al carico convenzionale scelto come base per la determinazione della sezione delle condutture. Le letture dei due Voltmetri si devono eseguire contemporaneamente e si deve procedere poi alla determinazione della caduta di tensione percentuale. VERIFICA INIZIALE, CONSEGNA E NORME PER IL COLLAUDO DEGLI IMPIANTI 31 COMUNE DI REGGIO EMILIA CAPITOLATO IMPIANTI ELETTRICI 26.8 Verifica delle protezioni contro i cortocircuiti e i sovraccarichi Si deve controllare che: il potere di interruzione degli apparecchi di protezione contro i cortocircuiti sia adeguato alle condizioni dell'impianto e della sua alimentazione; la taratura degli apparecchi di protezione contro sovraccarichi sia correlata alla portata dei conduttori protetti dagli stessi. 26.9 Verifica delle protezioni contro i contatti indiretti Devono essere eseguite le verifiche dell'impianto di terra descritte nelle norme per gli impianti di messa a terra (vedere le norme CEI 64-8 (varie parti). Per gli impianti soggetti alla disciplina del D.P.R. 27 aprile 1955, n. 547 e successive modifiche, va effettuata la denuncia degli stessi alle Unità Sanitarie Locali (USL) a mezzo dell'apposito modulo, fornendo gli elementi richiesti e cioè i risultati delle misure della resistenza di terra. Si devono effettuare le seguenti verifiche: - esame a vista dei conduttori di terra e protezione. Si intende che andranno controllate sezioni, materiali e modalità di posa, nonché lo stato di conservazione, sia dei conduttori stessi, sia delle giunzioni. Si devono, inoltre, controllare i conduttori di terra, il morsetto di terra degli utilizzatori fissi e il contatto di terra delle prese a spina; - si deve eseguire la misura del valore di resistenza di terra dell'impianto, utilizzando un dispersore ausiliario e una sonda di tensione con appositi strumenti di misura o con il metodo voltamperometrico. La sonda di tensione e il dispersore ausiliario vanno posti ad una sufficiente distanza dall'impianto di terra e tra di loro; si possono ritenere ubicati in modo corretto quando siano sistemati ad una distanza dal loro contorno pari a 5 volte la dimensione massima dell'impianto stesso; quest'ultima, nel caso di semplice dispersore a picchetto, può assumersi pari alla sua lunghezza. Una pari distanza va mantenuta tra la sonda di tensione e il dispersore ausiliario; - deve essere controllato in base ai valori misurati, il coordinamento degli stessi con l'intervento nei tempi previsti dei dispositivi di massima corrente o differenziali; per gli impianti con fornitura in media tensione, tale valore va controllato in base a quello della corrente convenzionale di terra, da richiedersi all'ENEL; - quando occorre, sono da effettuare le misure delle tensioni di contatto e di passo. Queste sono di regola eseguite da professionisti, Imprese o enti specializzati. Le norme CEI 64-8 (varie parti) forniscono le istruzioni per le suddette misure; - nei locali da bagno deve essere eseguita la verifica delle continuità del collegamento equipotenziale tra le tubazioni metalliche di adduzione e di scarico delle acque, tra le tubazioni e gli apparecchi sanitari, tra il collegamento equipotenziale e il conduttore di protezione. Tale controllo è da eseguirsi prima della muratura degli apparecchi sanitari. 32 VERIFICA INIZIALE, CONSEGNA E NORME PER IL COLLAUDO DEGLI IMPIANTI COMUNE DI REGGIO EMILIA CAPITOLATO IMPIANTO ELETTRICO 26.10 Norme generali comuni per le verifiche in corso d'opera, per la verifica iniziale e per il collaudo definitivo degli impianti Prima di iniziare le prove di funzionamento e di rendimento delle apparecchiature e degli impianti, il collaudatore dovrà verificare che le caratteristiche della corrente di alimentazione, disponibile al punto di consegna (specialmente tensione, frequenza e potenza disponibile), siano conformi a quelle previste nel Capitolato speciale d'appalto e cioè quelle in base alle quali furono progettati ed eseguiti gli impianti. Qualora le anzidette caratteristiche della corrente di alimentazione (se non prodotta da centrale facente parte dell'appalto), all'atto delle verifiche o del collaudo, non fossero conformi a quelle contrattualmente previste, le prove dovranno essere rinviate a quando sia possibile disporre di correnti di alimentazione delle caratteristiche contrattualmente previste, purché ciò non implichi una dilazione della verifica provvisoria o del collaudo definitivo superiore ad un massimo di 15 giorni. Nel caso vi sia al riguardo impossibilità da parte dell'Azienda elettrica distributrice o qualora l'Amministrazione appaltante non intenda disporre per modifiche atte a garantire un normale funzionamento degli impianti con la corrente di alimentazione disponibile, le verifiche in corso d'opera, la verifica provvisoria ad ultimazione dei lavori, nonché il collaudo definitivo potranno ugualmente aver luogo, ma il collaudatore dovrà tenere conto, nelle verifiche di funzionamento e nella determinazione dei rendimenti, delle variazioni delle caratteristiche della corrente disponibile per l'alimentazione che spetta a quelle contrattualmente previste e secondo le quali gli impianti sono stati progettati ed eseguiti. Per le verifiche in corso d'opera, per la verifica provvisoria e per il collaudo definitivo, l'Impresa è tenuta, a richiesta dell'Amministrazione appaltante, a mettere a disposizione normali apparecchiature e strumenti adatti per le misure necessarie, muniti di apposito certificato di taratura, senza poter perciò accampare diritti a maggiori compensi. Se in tutto o in parte gli apparecchi utilizzatori e le sorgenti di energia non sono inclusi nelle forniture comprese nell'Appalto, spetterà all'Amministrazione appaltante di provvedere a quelli di propria spettanza, qualora essa desideri che le verifiche in corso d'opera, quella provvisoria e quella di collaudo definitivo, ne accertino la funzionalità. 26.11 Garanzia degli impianti Se non diversamente disposto nel Capitolato speciale di appalto, la garanzia è fissata entro 12 mesi dalla data di approvazione del certificato di collaudo. Per garanzia degli impianti entro il termine precisato, si intende, l'obbligo che incombe all'Impresa di riparare tempestivamente, a sue spese, comprese quelle di verifica, tutti i guasti e le imperfezioni che si manifestino negli impianti per effetto della non buona qualità dei materiali o per difetto di montaggio, escluse soltanto le riparazioni dei danni che non possono attribuirsi all'ordinario esercizio dell'impianto, ma ad evidente imperizia o VERIFICA INIZIALE, CONSEGNA E NORME PER IL COLLAUDO DEGLI IMPIANTI 33 COMUNE DI REGGIO EMILIA CAPITOLATO IMPIANTI ELETTRICI negligenza del personale dell'Amministrazione appaltante stessa che ne fa uso, oppure a normale usura. 34 VERIFICA INIZIALE, CONSEGNA E NORME PER IL COLLAUDO DEGLI IMPIANTI