Giugno - CEI Webstore - Comitato Elettrotecnico Italiano

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CEI�
mag�����
GIUGNO 2016
IMPIANTI DI TERRA CON
TENSIONE > A 1 KV PER
UTENZE ATTIVE E PASSIVE
CABINE ELETTRICHE MT/BT
DELL’UTENTE/CLIENTE FINALE
WEARABLE SMART DEVICES
RIVISTA DI INFORMAZIONE DEL COMITATO ELETTROTECNICO ITALIANO
SOMMARIO
CEI�
mag�����
GIUGNO 2016
CEIFOCUS
CEIAGORÀ
CEINFOPOINT
OSSERVATORIO
ATTUALITÀ
REGOLAMENTO (UE)
Guida Tecnica CEI 99-5 per
impianti di terra con tensione > a
1 kV per utenze attive e passive
Assemblea Generale e premiazioni
CEI
28
Applicazione del Regolamento
(UE) N. 1025/2012 sulla normazione europea
Data Information Security: il CEI
32
ospita l’IEC ACSEC
NORMATIVA
CEI e CIVES al servizio della
mobilità sostenibile
33
Nuove Norme CEI
42
Documenti online
47
Pubblicazioni ETSI
48
Pubblicazioni CENELEC
50
Guida Tecnica CEI 99-4: cabine
elettriche MT/BT dell’utente/cliente finale
2
7
INTERVISTA
Enrico Maria Carlini - Presidente
CEI/CT 99
14
INTERNAZIONALE
Il contributo della normativa
CENELEC alla diffusione del21
l’ICT
FORMAZIONE
CEI: “Provider” del CNI
34
Calendario Corsi luglio 2016
37
40
RECENSIONE
Wearable Smart Devices: il
23
futuro indossabile
Nuova Norma CEI 23-51
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CEI�
OSSERVATORIO
Guida Tecnica CEI 99-5 per impianti di terra con tensione > a
1 kV per utenze attive e passive
Progettazione, realizzazione e verifiche per il corretto dimensionamento dell’impianto di
terra secondo le prescrizioni della nuova Guida tecnica
CEI 99-5, presentata ai Convegni di formazione gratuita CEI 2016.
Guida Tecnica CEI 99-4: cabine elettriche
MT/BT dell’utente/cliente finale
INTERVISTA
La Guida tecnica CEI 99-4 come esempio dell’evoluzione continua della normativa e dell’impegno del CEI per
la diffusione della regola dell’arte e della pratica professionale.
INTERNAZIONALE
CEIFOCUS
mag�����
Enrico Maria Carlini - Presidente CEI/
CT 99
Doppia sfida: guardare avanti in Italia
e all’estero. E’ l’impegno del responsabile della gestione e dell’ingegneria del
sistema elettrico di Terna; Presidente
del Comitato Tecnico CEI 99 per gli impianti elettrici di
potenza.
CT 99 - Impianti elettrici di potenza con tensioni nominali superiori a 1 kV in corrente alternata.
Il contributo della normativa CENELEC alla diffusione dell’ICT
Le norme europee giocano un
ruolo sempre più importante per
la diffusione delle applicazioni tecnologiche di comunicazione e informazione, la loro interoperabilità e le
infrastrutture di supporto.
Wearable Smart Devices: il futuro indossabile
Una panoramica sugli ultimi sviluppi
tecnologici dei dispositivi indossabili
intelligenti, materia affidata al nuovo
Gruppo Strategico 10 dell’SMB IEC,
incaricato di stabilire la terminologia,
le necessità di mercato, le priorità e il
coordinamento delle attività normative internazionali.
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1
OSSERVATORIO
GIUGNO 2016
GUIDA TECNICA CEI 99-5 PER IMPIANTI DI
TERRA CON TENSIONE > A 1 KV PER UTENZE
ATTIVE E PASSIVE
Progettazione, realizzazione e verifiche per il corretto dimensionamento dell’impianto di terra secondo le prescrizioni della nuova Guida tecnica CEI 99-5, presentata ai Convegni di formazione gratuita CEI 2016.
Salvatore Siracusa, VicePresidente CEI/CT 64
A seguito dell’entrata in vigore della Norma
CEI EN 50522:2010 “Messa a terra degli impianti elettrici a tensione superiore a 1 kV in c.a.”, in
sostituzione della norma CEI 11-1, è stata pubblicata la Guida CEI 99-5:2015 “Guida per l’esecuzione degli impianti di terra delle utenze attive
e passive connesse ai sistemi di distribuzione
con tensione superiore a 1 kV in c.a.”.
Il nuovo documento tecnico, che sostituisce la
Guida CEI 11-37:2003, riporta numerosi esempi
con applicazioni pratiche e numeriche che rendono più chiari i circuiti interessati al guasto a terra e i relativi criteri di dimensionamento, specie
per quanto riguarda alcuni tipi di impianti di terra
connessi a sistemi di generazione con riferimento alla Norma CEI 0-16 “Regola tecnica di riferimento connessione di Utenti attivi e passivi alle
reti MT e AT delle imprese distributrici di energia
elettrica”.
Nell’Allegato G viene illustrata, con un esempio
numerico, una procedura per l’esecuzione dei
progetti dell’impianto di terra in tutte le relative
fasi.
Di seguito sono indicate le valutazioni che la Guida suggerisce per un corretto dimensionamento
dell’impianto di terra.
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Individuazione del percorso della corrente di
guasto a terra
Preliminare al dimensionamento dell’impianto di
terra è la conoscenza del percorso della corrente
di guasto a terra “IF”. I circuiti di ritorno sono costituiti da tutti quegli elementi che possono collegare
il punto di guasto con il centro stella del trasformatore o del generatore che alimenta il guasto
stesso. Se il centro stella è isolato, la chiusura del
circuito avviene attraverso le capacità delle linee e
dei cavi di alimentazione.
Quando il centro stella dell’alimentazione, congiuntamene alle sue masse metalliche, è connesso all’impianto di terra dell’utilizzatore, l’impianto
di terra viene definito unico o comune. In questo
caso, i conduttori costituenti l’impianto di terra
formano il circuito di ritorno al centro stella dell’alimentazione senza avere passaggio nel terreno e
senza interessare perciò il dispersore.
Se invece il centro stella dell’alimentazione è collegato ad un impianto di terra separato, il terreno
risulta essere una via di ritorno della corrente di
guasto a terra e, in relazione a tale corrente, il dispersore assume un suo potenziale di terra: UE o
EPR (Earth Potential Rise).
CEIMAGAZINE
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I due impianti di terra possono però essere collegati attraverso funi di guardia, come nelle linee
aeree, o anche, ad esempio, attraverso gli schermi e le guaine metalliche dei cavi: in questi casi,
tali elementi metallici costituiscono un ritorno
in parallelo al terreno e la corrente di guasto IF
si ripartisce così fra il terreno, determinando la
corrente di terra IE, e i conduttori che connettono
i due impianti di terra. Si definisce “fattore di riduzione r” di una linea trifase il rapporto tra la corrente di terra IE e la corrente di guasto IF. Il valore
della tensione totale di terra si può determinare
con la relazione UE = RE x IE essendo RE la resistenza del dispersore.
Le alimentazioni del sistema elettrico possono
essere realizzate o con trasformatori di potenza
o anche con generatori elettrici di media e di bassa tensione.
Nella Guida vengono illustrati numerosi esempi
di circuiti di correnti di guasto, per vari tipi di impianti; ad es. impianto utilizzatore con generazione interna non connesso ad una sorgente esterna
(sistema ad isola); impianto utilizzatore connesso
direttamente alla rete del Distributore (configurazione tipica per autoproduzione per vendita energia); guasto su una utenza all’interno dell’impianto
utilizzatore (configurazione tipica con generazione interna e con la rete); guasto su una utenza
all’interno dell’impianto utilizzatore (configurazione tipica d’impianti con generazione interna e con
scambio d’energia con il Distributore); impianto
utilizzatore connesso al Distributore e con generazione interna, ecc.
Valutazione delle correnti di guasto nelle diverse tipologie di alimentazione e di connessione
a terra
Dopo l’individuazione del percorso, è necessario
valutare il valore della corrente di guasto a terra.
Quando la richiesta di potenza dell’utilizzatore
supera alcuni MVA, l’alimentazione può convenientemente essere fatta in AT.
Il neutro della rete AT oltre 100 kV viene generalmente messo efficacemente a terra, e quindi
ogni guasto a terra è un cortocircuito monofase
a terra, con valori di corrente con ordine di grandezza delle migliaia di ampere. Il valore di questa corrente di cortocircuito dipende unicamente
dalla potenza dell’alimentazione e dall’impedenza del circuito di guasto, in funzione del punto di
guasto e della configurazione della rete che alimenta il guasto.
Il calcolo delle correnti di cortocircuito, sia trifase,
sia monofase a terra, è riportato nella letteratura
tecnica e può essere eseguito secondo la Norma
CEI EN 60909-0 e le pubblicazioni IEC 60909-1 e
IEC 60909-2.
Le funi e le guaine metalliche delle linee che alimentano il guasto, drenano una notevole aliquota della corrente di guasto di ciascuna linea, sottraendola al dispersore dell’impianto utilizzatore.
Il dispersore è pertanto interessato da una corrente di terra IE inferiore alla corrente di guasto.
Se il guasto a terra risulta alimentato da una alimentazione interna (trasformatore o generatore),
gli schermi e le guaine metalliche dei cavi hanno
una funzione altamente drenante e la corrente
di terra IE potrebbe risultare significativamente
bassa.
In MT la messa a terra dell’impianto viene generalmente realizzata con neutro isolato, con neutro messo a terra tramite resistenza, con neutro
risonante (bobina di Petersen) o con messa a terra con impedenza (bobina di Petersen in parallelo
ad una resistenza). Esistono altri sistemi, anche
se più rari, come neutro messo a terra tramite
trasformatori a zig-zag e con eventuale resistore
aggiuntivo o tramite tre trasformatori monofasi
con secondario a triangolo aperto e resistenza.
Quando gli impianti utilizzatori sono alimentati
da sistemi di generazione interna oltre che da
una rete del Distributore, il centro stella dei generatori può essere collegato a terra direttamente
(sistema TN in BT) o anche collegato a terra mediante resistenza ad alto valore (per MT e BT) o
mediante trasformatore di tensione ad altissima
impedenza (solo per MT).
Nelle reti in media tensione con neutro isolato,
la corrente di guasto IF si richiude attraverso le
capacità verso terra della rete stessa. Poiché le
capacità verso terra di una rete, sia aerea che
in cavo, sono grandezze distribuite, la corrente
di guasto IF è funzione, oltre che della tensione,
anche dell’estensione della rete. Pertanto la corrente di guasto risulta tanto più alta quanto più è
estesa la rete. La Norma CEI EN 50522 prescrive
che l’impianto di terra in reti con neutro isolato
sia dimensionato, per quanto riguarda la sicurezza delle persone, cioè con riferimento alla tensione di terra e alle conseguenti tensioni di contatto,
per la massima corrente di terra IE che l’impianto
può essere chiamato a disperdere nel terreno essendo IE = r IC con IC pari alla corrente capacitiva
di guasto in ampere. La corrente capacitiva può
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essere calcolata con la formula approssimata IF
= IC = Un (0,003 L1 + 0,2 L2) dove: Un = tensione
nominale concatenata della rete in kV; L1 = lunghezza delle linee aeree, in km; L2 = lunghezza
delle linee in cavo, in km.
Nei sistemi MT con messa a terra risonante, nel
caso si verifichi un guasto monofase a terra, l’induttanza costituita da una bobina di Petersen,
posta tra il neutro del trasformatore di alimentazione della rete e la terra, fa sì che nel punto di
guasto si determini una corrente induttiva che,
per sua natura, si oppone alla corrente capacitiva
di guasto della rete. La corrente di guasto, pertanto, può essere ridotta a piacere tenendo conto dei
limiti di convenienza costo/benefici. Le bobine
possono essere tali da poter variare l’induttanza
in modo continuo oppure a gradini.
Nei sistemi MT con propria cabina di trasformazione e con neutro a terra tramite resistenza, la
corrente di guasto a terra è limitata a valori compresi tra qualche decina di ampere a poche centinaia di ampere.
Il neutro dei generatori MT di tipo termico (turbine e motori diesel) è collegato a terra mediante
resistenza oppure è isolato, secondo le prescrizioni del costruttore. In genere, si prevedono due
tipi di connessione: direttamente al quadro di
distribuzione senza trasformatori (per generatori di piccola potenza) o mediante trasformatore
elevatore (per generatori di elevata potenza associati a trasformatori per alimentare sistemi di
distribuzione a tensione superiore a 15 kV).
Tensioni pericolose sulle masse BT a seguito di
un guasto a terra sulle masse MT (o AT )
La Norma CEI EN 50522 raccomanda un impianto di terra comune per tutti i livelli di tensione
presenti all’interno dei sistemi utilizzatori ma ammette, sotto determinate condizioni, che il neutro
del sistema BT possa essere collegato al dispersore di cabina separato dall’impianto di terra utilizzatore (sistema TT).
Si precisa che, in uno stabilimento dove coesistono diversi livelli di tensione, l’impianto di terra unico ha il vantaggio di ridurre la resistenza totale di
terra e di conseguenza anche la tensione di terra.
Bisogna poi considerare che generalmente i dispersori degli impianti MT e BT non sono sufficientemente distanziati da giustificare la loro separazione che può risultare molto difficile e non
garantita nel tempo.
Per cui la separazione degli impianti di terra MT
e BT può essere giustificata o da motivi tecnici
particolari o limitata a quei casi in cui, risultando difficile la realizzazione di adeguati dispersori
(es. impianti nelle cave o terreni lavici), si preferisca non trasferire in BT tensioni di contatto pericolose.
Se l’impianto di terra è comune (MT e BT), esso
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deve soddisfare i requisiti indicati nella Norma
CEI EN 50522, in particolare, per guasto sull’impianto di MT, le tensioni di contatto che si possono determinare nello stabilimento e all’esterno di
esso, non devono superare i valori limiti ammessi, come specificato nei successivi paragrafi.
All’atto delle eventuali verifiche, pertanto, le misure delle tensioni di contatto devono essere estese
anche allo stabilimento, soprattutto nei punti che
possono essere più critici, come in periferia, nei
depositi all’aperto, ecc. I controlli devono inoltre
interessare anche le tensioni trasferite da tubazioni, binari, recinzioni, ed altri elementi metallici.
Nel caso in cui il dispersore della cabina e quello
di stabilimento sono separati (in pratica possibile
solo se i due impianti di terra sono distanti tra
loro e in assenza di reciproche influenze elettriche), la verifica delle tensioni di contatto per
guasto in MT può essere limitata alle sole masse
connesse all’impianto MT. A seguito però del collegamento all’impianto di terra MT del conduttore neutro BT, quest’ultimo può assumere, in caso
di guasto a terra in MT, un valore di tensione totale di terra che potrebbe determinare, sommato
alla tensione di fase del sistema, una sovratensione in corrispondenza degli utilizzatori di bassa
tensione, con conseguente scarica e danneggiamento, specie se le apparecchiature sono di tipo
elettronico.
In questo caso la Norma CEI EN 50522 pone
come limiti alla tensione totale di terra, i valori
di 1200 V, per guasti di durata inferiori a 5 s, o
di 250 V, per guasti di durata maggiori di 5 s. Si
deve precisare che nella Norma CEI 64-8;V1, in
maniera più cautelativa, la tensione totale di terra
ammessa per i sistemi TT per durata del guasto
inferiore a 5 s è 500 V, invece di 1200 V.
Se la tensione UE supera tali limiti, il neutro del
sistema di bassa tensione deve essere messo a
terra al di fuori della terra di cabina, ad una distanza tale da non essere influenzato dal guasto
(a titolo orientativo la distanza deve essere maggiore 5 D, dove D è la diagonale massima della
rete di terra della cabina MT/BT con un minimo
di 20 m). Bisogna ricordare che anche in questo
caso, per guasti sul lato MT, sovratensioni pericolose si possono determinare sui componenti BT
della cabina.
Potenziali trasferiti all’esterno dell’impianto di
terra
In relazione ai rischi dovuti ai potenziali trasferiti all’esterno dell’impianto di terra, la Guida CEI
99-5 illustra, con esempi e particolari costruttivi,
i provvedimenti necessari, generalmente consistenti in: interruzione della continuità metallica,
aumento della resistività superficiale del terreno,
controllo del gradiente di potenziale, segregazione della zona pericolosa.
Vengono forniti numerosi esempi con illustrazioni grafiche per l’isolamento di flange, piastre, tra-
CEIMAGAZINE
CEIMAGAZINE
versine, ecc. per tubazioni fuori terra e interrate,
recinzioni, binari non elettrificati.
Caratteristiche di realizzazione del dispersore
In merito alla realizzazione del dispersore, la Guida CEI 99-5 fornisce indicazioni riguardo la realizzazione di un dispersore magliato per la limitazione delle tensioni di contatto.
Sono anche indicate alcune formule per la determinazione della resistenza di terra di alcuni tipi di
dispersori elementari (dispersore verticale a picchetto, conduttore orizzontale interrato, dispersore ad anello, ecc.) in funzione delle dimensioni
degli elementi del dispersore e della resistività del
terreno.
Per il dimensionamento delle tensioni di contatto
occorre accertare che, a causa di guasti in MT o
AT, non si verifichino sia all’interno che all’esterno
degli impianti, tensioni di contatto superiori ai limiti ammissibili.
I valori ammissibili delle tensioni di contatto si
ritengono rispettati se:
a) l’impianto di terra è parte di un impianto di
terra globale
b) il valore della tensione totale di terra UE determinato con misure o calcoli soddisfa la
relazione:
UE < 2 x UTp
dove:
Viene poi illustrato come detta resistività può variare, anche sensibilmente, in funzione del tipo di
terreno, la granulometria, la densità e l’umidità.
Vengono forniti valori medi per i vari tipi di terreno e nell’Allegato E della Guida viene illustrato il
metodo per la misura della resistività.
Dimensionamento dell’impianto di terra
Il dimensionamento dell’impianto di terra riguarda il dimensionamento termico del dispersore e
dei conduttori di terra e il dimensionamento ai fini
del contenimento delle tensioni di contatto.
UE = IE x RE:Tensione totale di terra (EPR)
IE Corrente di terra
RE Resistenza di terra
UTp Tensione di contatto ammissibile
(vedi figura 1)
c)
il valore della tensione totale di terra UE determinato con misure o calcoli soddisfa la
seguente relazione:
UE < 4 x UTp
e se sono stati adottati i provvedimenti M
(vedi Allegato E della Norma CEI EN 50522)
E’ necessario comunque garantire la durata nel
tempo dei vari elementi, perciò vengono date dimensioni minime, in funzione del tipo di materiale e tipo di dispersore, per garantirne la resistenza meccanica e alla corrosione (Allegato C della
Norma CEI EN 50522).
d) le misure delle tensioni di contatto risultano:
UT < UTp
Riguardo il dimensionamento termico del dispersore, una volta nota la corrente nel dispersore,
come prima indicato, la sezione dei conduttori
interrati viene calcolata con la formula nota (Allegato D della Norma CEI EN 50522), basata sul
riscaldamento adiabatico dei conduttori.
I valori della tensione di contatto ammissibili
sono indicati nella Norma CEI EN 50522 e riportati nel grafico in figura 1.
e) si fa riferimento ad un progetto tipo che abbia dimostrato di soddisfare una delle condizioni precedenti.
Riguardo il dimensionamento termico dei conduttori di terra, si utilizzano le stesse formule per
il calcolo delle sezioni del dispersore, ma cambiano sia il valore di K sia il valore della corrente. Anche per i conduttori di terra, tenuto conto
della resistenza meccanica e alla corrosione, si
determinano sezioni minime (16 mm2 se rame,
50 mm2 se ferro protetto).
Ai fini del dimensionamento termico, sia del dispersore che dei conduttori di terra, la corrente
da prendere in considerazione è la corrente di
guasto a terra monofase nel caso di sistemi con
messa a terra a bassa impedenza.
Per i sistemi a neutro isolato o con messa a terra
risonante, invece, la corrente di dimensionamento è quella corrispondente alla corrente di doppio
guasto a terra, che si ritiene possibile a seguito
del primo guasto, pari a 85% della corrente di cortocircuito simmetrica per cortocircuito trifase.
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Figura 1: Valori della tensione di contatto ammissibili UTp (Norma CEI EN 50522).
Per impianto di terra globale si intende (CEI EN
50522) un impianto di terra realizzato con l’in-
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terconnessione di più impianti di terra singoli che assicura, data la vicinanza degli impianti stessi, l’assenza di tensioni di contatto pericolose.
Quanto sopra specificato, può essere verificato con il diagramma di flusso riportato in figura 2, tratto dalla
Guida CEI 99-2.
Come anche indicato nella Norma CEI 64-8;V1, per gli impianti utilizzatori, in quanto in genere sprovvisti di
dispersori magliati, in maniera cautelativa la relazione da rispettare è UE ≤ UTp (invece di UE ≤ 2 UTp).
Figura 2: Diagramma per la determinazione della tensione di contatto UTP
Qualora il calcolo o le misure sul posto mettessero in evidenza alcuni luoghi o punti nei quali UT > UTp, dove
UTp è la tensione di contatto ammissibile, si possono applicare i provvedimenti correttivi, come ad esempio: il controllo del potenziale (infittendo localmente le maglie del dispersore o disponendo una maglia
supplementare metallica di equipotenzialità), oppure l’aumento della resistività superficiale del terreno
nella zona circostante il luogo critico (es. ricopertura del terreno con pietrisco, asfalto, ecc.) o anche la
segregazione della zona pericolosa con barriere o parapetti.
Misure in campo
La Guida CEI 99-5 comprende gli Allegati A, B, C, D, E, F, G dove vengono approfonditi alcuni argomenti
indicati nella norma medesima, come ad esempio il dimensionamento di dispersori di forma semplice, il
calcolo della corrente nominale dei conduttori di terra e dei dispersori, il dimensionamento dei trasformatori di messa a terra di tipo a zig-zag, la progettazione di un dispersore di terra. In particolare nell’allegato
E, riguardante le misure in campo, vengono illustrati, per citare le misure più comuni, i metodi di misura
della resistenza di terra (con il metodo della caduta di tensione e voltamperometrico), la misura delle tensioni di contatto, la misura di resistività, la prova di continuità elettrica. L’allegato è molto interessante per
i numerosi esempi descritti e per le raccomandazioni che vengono date per evitare errori operativi, dovuti
ad esempio alla presenza di disturbi nel terreno, ai campi elettrici e magnetici, alla interruzione dei circuiti
ausiliari di misura, alla presenza di corpi metallici interrati, alla variazione delle condizioni climatiche, alla
influenza delle sonde ausiliarie, quando non sono rispettate le distanze minime rispetto il dispersore in
prova.
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OSSERVATORIO
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GUIDA TECNICA CEI 99-4: CABINE ELETTRICHE
MT/BT DELL’UTENTE/CLIENTE FINALE
La Guida tecnica CEI 99-4 come esempio dell’evoluzione continua
della normativa e dell’impegno del CEI per la diffusione della regola
dell’arte e della pratica professionale.
Vincenzo Matera, Segretario CEI/CT 44
Gli importanti e consistenti sviluppi della legislazione e della normativa tecnica nel periodo dal 1
gennaio 2005, data di validità della Guida tecnica CEI 11-35:2004-12, al 1 ottobre 2014, giorno
in cui è stata sostituita dalla nuova CEI 99-4
“Guida per l’esecuzione di cabine elettriche
MT/BT del cliente/utente finale”, sono tali da
giustificare ampiamente una nuova edizione.
Seguendo il percorso offerto dalla guida troviamo quegli elementi aggiuntivi per progettare e
costruire una cabina MT/BT del cliente finale, ma
anche per valutare casi esistenti e ordinare il materiale per la manutenzione.
L’articolo non confronta la vecchia e la nuova
guida, ma vuole percorrere alcune parti del suo
contenuto che rappresentano un estratto delle
novità e fornire alcuni utili approfondimenti con
particolare riguardo alle scelte costruttive rivolte agli operatori del settore edile e impiantistico,
direttamente e indirettamente coinvolti, nessuno escluso.
Le origini della Guida CEI 99-4
Descrivere tutte le motivazioni che hanno spinto
il Comitato Tecnico 99 a ridisegnare la guida sono
davvero tante. Un sintetico quadro generale dei
principali riferimenti che hanno contribuito alla
nuova edizione è rappresentato in figura 1.
Se da un lato il dovere di aggiornarla nasce dall’evoluzione legislativa e dalla normativa impiantistica, dall’altro lato, il costellarsi di indispensabili
norme di prodotto per così dire “satellite” che
puntualmente l’assistono, si colloca per l’utilizzatore nel piacere di dover progettare e costruire
una cabina MT/BT, di valutarne una esistente e di
farne regolare manutenzione.
Ecco quindi alcune possibili realizzazioni di cabine elettriche, che con riferimento alle disposizioni
legislative, ai regolamenti di prevenzione incendi
e alla normativa applicabile, concretizzano in
modo pratico e analitico quei requisiti generali
dettati dalla principale norma di riferimento, ossia la CEI EN 61936-1:2014-091..
1 Dal 1/11/2013 la Norma CEI EN 61936-1:2011-07 oggi
aggiornata all’edizione CEI EN 61936-1:2014-09 e la CEI
EN 50522:2011-07, hanno definitivamente abrogato la
Norma CEI 11-1:1999, successiva Variante ed EC.
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GIUGNO 2016
Figura 1: Principali riferimenti alla Guida tecnica CEI 99-4:2014-09.
Oggetto e campo di applicazione della Guida
CEI 99-4
La Guida CEI 99-4 si applica nei limiti seguenti:
•
•
tensione nominale (Un), 1 kV < Un < 35 kV,
tipica della Media Tensione ovvero della
Categoria II; Un in genere coincidente con
la tensione di alimentazione dichiarata dal
Distributore (Uc)2;
potenza massima installata (Sr), limitata a 2000 kVA o due trasformatori MT/BT
da 1000 kVA cadauno, in ordine ai limiti
delle correnti di guasto e delle correnti di
inserzione dei trasformatori dettati dalle Regole Tecniche di connessione (CEI
0-16); potenze riferite a una Un di 20 kV a
cui gli esempi della guida si riferiscono, da
ridurre a 1600 kVA alla Un di 15 kV (8.5.13
CEI 0-16:2014-09); in quest’ultimo caso
gli esempi calzanti con la ex Guida CEI
11-35:2004 (F.8) possono ritenersi a tale
scopo letteratura tecnica comodamente
applicabile purché si aggiornino i criteri di
regolazione dei dispositivi di protezione.
Nel rapporto tra utente e Distributore di
energia elettrica è altresì utile ricordare la
2 La Norma CEI 64-8/2 (22.1) individua il limite di Media Tensione sino a 35 kV, mentre la Norma CEI EN
50160:2011-05 “Caratteristiche della tensione fornita
dalle reti pubbliche di distribuzione dell’energia elettrica” a 36 kV. La Un può non coincidere con la Uc, bisogna
quindi valutare attentamente se Un e Uc coincidono.
8
massima potenza energizzabile contemporaneamente dai trasformatori installati
che non deve essere superiore a tre volte i
limiti suindicati per ciascun livello di tensione, anche se con sbarre BT separate; sono
ammesse deroghe in casi particolari (8.5.14
CEI 0-16:2014-09);
•
la tipologia delle cabine MT/BT;
•
lo schema tipico con singolo o doppio
trasformatore sino al dispositivo di protezione lato BT.
Altri limiti riguardano le condizioni climatiche e
l’altitudine.
Le attività sui lavori elettrici, l’esecuzione degli
impianti di terra e la manutenzione3 non sono
oggetto della Guida ma, ciò nonostante, sono richiamati alcuni particolari aspetti costruttivi e di
esercizio che caratterizzano una cabina e la propria installazione elettrica MT/BT.
In un articolato percorso progettistico e operativo dobbiamo porci qualche nuovo quesito per
percorrere la strada giusta, per esempio:
•
se la cabina è presente o deve essere
costruita in zona sismica;
•
se ci sono macchine elettriche (trasformatori, Gruppi GE) fisse con liquido
3 CEI 0-15 e CEI 78-17 “Manutenzione delle cabine elettriche MT/BT dei clienti/utenti finali”.
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isolante (olio) in quantità > 1 m3 (Regole VV.F. DM 15/7/2014)4;
•
se la cabina è adiacente ad una scuola, abitazioni, asili (Dpa-EMC), D.Lgs. 81/2008, L. 36/2003
e DPCM 8/3/2003;
•
e altri ancora.
A questi e ad altri interrogativi la Guida CEI 99-4 offre una pratica assistenza tecnica.
Tipologia di cabina MT/BT
Nessuna modifica alle definizioni di cabina, sia nei confronti della normativa e sia della guida precedente.
La tipologia costruttiva è semplicemente individuata e collocata nella pratica quotidiana, fermo restando
l’idonea resistenza meccanica delle costruzioni e delle apparecchiature (figura 2) alle prevedibili sollecitazioni, ivi comprese quelle sismiche.
I due fattori predominanti che contraddistinguono le tre tipologie di cabina sono la presenza di locali
chiusi per preservare le installazioni dalle influenze esterne e la protezione contro i contatti diretti delle
parti attive (in tensione), sempre prevista e non inferiore a IPXXB; grado di protezione che si eleva a IPXXC
o 3XC con apparecchiature prefabbricate di media tensione e, in genere, anche oltre, per es. IP4X, per le
apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per Bassa Tensione5 installate in cabina (Quadri
Elettrici).
Quando la protezione è garantita mediante l’uso di barriere realizzate in opera, dopo l’installazione è necessario verificare il rispetto delle distanze di isolamento e di sicurezza; quando è invece realizzata con
apparecchiature elettriche prefabbricate già provviste di involucro e di interblocchi per una sicura accessibilità, esse presentano idonee distanze di isolamento e di sicurezza avendo superato le prove tipo prescritte dalle norme di prodotto (CEI EN 62271-200 e CEI EN 61439), tra cui le prove dielettriche e di tenuta
alle sollecitazioni delle correnti di guasto.
Figura 2: Tipo e ubicazione cabine elettriche MT/BT.
4 Per macchine già in servizio al 22/9/2011, proroga dei termini entro il 7/10/2016 purché l’istanza di valutazione
progetto sia depositata entro il 1/11/2015.
5 Un < 1 kV in AC o 1,5 kV in DC.
GIUGNO 2016
9
GIUGNO 2016
Caratteristiche della struttura
Laddove la normativa e la legislazione richiedono
fermi requisiti di carattere generale, come per la
costruzione del manufatto edile e propri accessori, la guida interviene con puntuali riferimenti.
Il primo è il DM 14.01.2008 e s.m.i “Approvazione
delle nuove norme tecniche per le costruzioni”,
che definisce i principi per il progetto, l’esecuzione e il collaudo delle costruzioni nei riguardi delle
prestazioni loro richieste in termini di requisiti essenziali di resistenza meccanica e stabilità, anche in caso di incendio, e di durabilità.
A queste prestazioni, per effetto del più recente
Regolamento (UE) n. 305/2011 del 9/3/2011 che
fissa le condizioni armonizzate per la commercializzazione dei prodotti da costruzione e che abroga
la Direttiva 89/106/CEE del Consiglio richiamata nel
succitato Decreto, dobbiamo aggiungere:
•
igiene, salute, ambiente;
•
risparmio energetico ed isolamento termico;
•
uso sostenibile delle risorse ambientali
(riutilizzo dei materiali da costruzione e
uso di materiali ecologicamente compatibili).
Le dimensioni e la resistenza al fuoco delle porte,
la larghezza dei passaggi di
servizio e manutenzione, la
distanza della cabina dalle linee elettriche aeree, tubazioni di trasporto e stoccaggio
di sostanze infiammabili, i
sistemi di sigillatura dei cavi
negli attraversamenti, la segnaletica e gli accessori di
cabina, sono solo alcune citazioni di parti complementari che nella guida completano il quadro dell’opera
costruttiva, fermo restando
eventuali vincoli dettati dalle
norme di legge e/o dalle regole tecniche di prevenzione
incendi6.
Carichi sismici
E’ inequivocabile che le apparecchiature elettriche e le strutture di supporto, comprese le loro
fondazioni, debbano resistere alle sollecitazioni
meccaniche previste nell’ipotesi di carico normale (peso proprio, tiro, carico durante il montaggio, ecc.) ed eccezionale (derivanti da mano6 Minimo livello di prestazione III (DM 9/3/2007
“Mantenimento dei requisiti di resistenza al fuoco per
un periodo congruo con la gestione dell’emergenza”),
o qualora sussistano attività soggette ai controlli di
prevenzione incendi (art. 48 DPR 15/1/2011 e DM
15/7/2014).
10
vre, cortocircuito, carichi sismici7, ecc.). Si analizzano le combinazioni tra le possibili ipotesi, la più
sfavorevole delle quali deve essere utilizzata per determinare la resistenza meccanica delle strutture.
Definire se il rischio sismico sia “insignificante” in
rapporto alle condizioni normali di funzionamento
dell’apparecchiatura8, è compito del costruttore, il
quale supporrà non vi sia in assenza di prescrizioni
specifiche da parte dell’utilizzatore.
L’interpretazione del termine “insignificante” è
invece responsabilità dell’utilizzatore o dello specificatore (è così scritto nella norma di prodotto)
dell’apparecchiatura.
O l’utilizzatore non è interessato agli eventi sismici o la sua analisi mostra che il rischio è “insignificante” oppure il rischio c’è.
Considerando l’Italia uno Stato ad alta esposizione sismica abbiamo ragioni più che sufficienti per
dimostrarne l’interesse; bisogna scegliere l’apparecchiatura valutando anche questo rischio e a
tale scopo sulle apparecchiature elettriche troviamo un informazione utile: l’accelerazione (m/s2).
Per farne un giusto uso deve entrare in gioco anche il
progettista civile perché dovrò pur comunicare al costruttore delle apparecchiature quali smorzamenti offre
la struttura alle forze agenti nelle direzioni più sfavorevoli, sussultorie e ondulatorie o verticali e orizzontali che
siano, oppure ciò può essere
trascurato?
Entrando nel Comitato Tecnico 104 (ex 75) “Condizioni
ambientali”, incontriamo una
normativa (CEI 75-16:1997-06
“Parte 2: Condizioni ambientali
presenti in natura - Vibrazioni e
scosse sismiche”), che prende
in considerazione il problema.
Essa è parte di una pubblicazione IEC (721) utilizzabile per selezionare le
severità appropriate dei parametri relativi ai terremoti
per le applicazioni di un
prodotto e si rivolge ai Costruttori di apparecchiature offrendo Loro, e non solo a
Loro, la tabella 1 e la tabella 2 sui livelli di intensità sismica (figura 3).
Almeno un linguaggio universalmente comprensibile c’è.
7 Una Specifica Tecnica di sicuro interesse è la IEC/TS
62271-210 “High-voltage switchgear and controlgear –
Part 210: Seismic qualification for metal enclosed and
solid-insulation enclosed switchgear and controlgear
assemblies for rated voltages above 1 kV and up to and
including 52 kV”(CEI IEC/TS 62271-210:2016-03 in vigore dal 1/4/2016).
8 Per es. 2.1.1 - CEI EN 62271-1 “Apparecchiatura di
manovra e di comando ad alta tensione Parte 1: Prescrizioni comuni”.
CEIMAGAZINE
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Figura 3: Estratto Tabelle 1 e 2 (Fonte: CEI 75-16:1997).
La mappatura delle zone sismiche del territorio nazionale; il calcolo della forza orizzontale agente sugli
elementi non strutturali durante il sisma secondo il DM 14/01/2008; gli effetti “smorzanti” della struttura
(progettista civile) e l’accelerazione (G) data dal costruttore delle apparecchiature elettriche, sono quegli
elementi che consentono, se non altro, di individuare con il costruttore quali eventuali accorgimenti di installazione mettere in atto nel rispetto degli stati limite di danno e di collasso sugli elementi non strutturali
(impianti) in caso di attività sismica.
Prestazioni energetiche e riduzione delle perdite
La guida privilegia l’esercizio e la sicurezza; per le prestazioni energetiche dovremmo riferirci alla specifica
attività legislativa e normativa in atto, comunque escluse dal suo campo di applicazione.
Stante lo stato dell’arte normativo sull’efficienza energetica9, valutare la capitalizzazione delle perdite tra
un trasformatore a perdite normali e a perdite ridotte considerando un ipotetico andamento del carico e
calcolando il risparmio conseguente, può sembrare obsoleto. Anzi, lo è.
Ma l’esempio dell’allegato alla guida (Allegato K), ben si adatta nella valutazione tra un trasformatore
esistente e uno nuovo purché il risparmio conseguente si commisuri ai corrispettivi (€/kWh) nelle fasce
orarie contrattuali d’interesse dell’utilizzatore e si tenga conto dell’eventuale potenza per il raffreddamento
dei trasformatori e dell’indice di efficienza di picco (PEI), ossia il valore massimo del rapporto tra la potenza apparente trasmessa da un trasformatore meno le perdite elettriche e la potenza apparente trasmessa
dal trasformatore.
Dato che il Regolamento UE N. 548/2014 di recente pubblicazione indica le massime perdite o il minimo
PEI (A) per trasformatori immersi in olio e a secco di potenza “Sr“ superiore a 3150 kVA e dato che contrattualmente il Distributore limita la fornitura in Media Tensione agli utenti attivi sino a un potenza di 3 MW,
l’attenzione si pone nei riguardi dei limiti alle perdite a vuoto e a carico che il costruttore del trasformatore
non deve superare dal 1 luglio 2015 (Fase 1) e dopo il 1 luglio 2021 (Fase 2) e che il progettista, ovvero chi
è preposto alla scelta dell’apparecchiatura, dovrà accertare specificando nell’ordine, dove necessario, la
propria prestazione energetica.
Per il risparmio energetico, la guida si sofferma su alcune altre semplici e utili raccomandazioni, quali ad
esempio la collocazione baricentrica delle cabine rispetto ai carichi, in particolare dei grossi carichi, per
limitare le perdite per effetto joule sui cavi di distribuzione, un adeguato dimensionamento delle apparecchiature elettriche, il controllo della temperatura ambiente per evitare surriscaldamenti o sovraccarichi
non desiderati.
9 Regolamento (UE) N. 548/2014 della Commissione del 21 maggio 2014 recante modalità di applicazione della direttiva 2009/125/CE del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda i trasformatori di potenza > 1 kVA, piccoli
(Tensione d’uscita massima Um < 1,1 kV), medi (1,1 < Um < 36 kV e potenza apparente “Sr“ compresa tra (5 kVA < Sr < 40
MVA) e grandi (Um > 36 kV e Sr > 5 kVA oppure Sr > 40 MVA a qualsiasi Um).
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(A)
- P0 indica la misura delle perdite a vuoto alla tensione nominale e
alla frequenza nominale, sulla presa nominale;
- Pc0 indica la potenza elettrica necessaria per il sistema di raffreddamento per il funzionamento a vuoto;
- Pk indica la perdita a carico misurata alla corrente nominale e alla
frequenza nominale sulla presa nominale, adeguate alla temperatura di riferimento;
- Sr indica la potenza nominale del trasformatore o dell’autotrasformatore sulla quale si basa Pk.
Sovratensioni
La normativa chiede, mediante studi mirati, di
prevedere le possibili sovratensioni durante le
condizioni di esercizio e di installare protezioni
quando le sovratensioni superano i limiti di tollerabilità delle apparecchiature installate (UW o Up
- Tensione di tenuta a impulso).
La protezione del GIS (apparecchiature isolate in
Gas) dalle sovratensioni, dovrebbe essere assicurata da scaricatori installati sulle linee che in
alcune configurazioni, per es. lunghe distanze tra
il GIS e i trasformatori, possono essere inadeguati, caso in cui può essere necessaria l’installazione di scaricatori supplementari e il loro posizionamento deve basarsi su calcoli o su esperienze
maturate in situazioni analoghe (7.4.2.3 CEI EN
61936-1).
La scelta dei dispositivi di limitazione è anche
subordinata al sistema di messa a terra del neutro così come il dimensionamento dell’impianto
di terra deve considerare le sovratensioni atmosferiche e i transitori.
Se mi soffermo sulla IEC (CEI EN 60071-1), citata nella Guida, condivido il compito affidato
dalla norma ai Comitati di prodotto di specificare le tensioni di tenuta nominali e le procedure di prova adeguate alle apparecchiature
corrispondenti.
La guida si preoccupa delle sovratensioni di origine atmosferica nella scelta dei cavi elettrici di
Media Tensione e raccomanda che le apparecchiature siano adeguatamente protette mediante scaricatori, la cui scelta è rimandata alla serie
di normative:
-
CEI EN 60099-5 per la scelta degli eventuali
scaricatori lato MT;
-
CEI EN 61936-1 per le linee in cavo, e indirettamente alla Norma CEI 11-17 “Linee in cavo”
che molto di più dice sull’argomento;
-
Norme del CT 81 o Specifiche Tecniche del
CT 37/SC 37A per l’utilizzo di scaricatori di
bassa tensione.
In questo percorso tra norme “satellite”, posso
affrontare in modo completo il faticoso compito delle sovratensioni che non può prescindere,
12
salvo per le quelle causate dalle manovre, dalla
valutazione del rischio di fulminazione diretta e
indiretta condotta, ad esempio, secondo la Norma CEI EN 62305-2 (CEI 81-10/2).
Una sola constatazione. Appurato che la valutazione del prevedibile rischio di fulminazione
diretta, indiretta e sovratensioni è per il Datore
di Lavoro un obbligo sancito dal D.Lgs. 81/2008
e s.m.i. (art. 80), tale rischio deve essere necessariamente affrontato con la collaborazione del
Datore di Lavoro, delle norme di specifica competenza e con l’immancabile supporto del costruttore di prodotti.
Scelta del trasformatore, delle apparecchiature
e delle protezioni
Non voglio qui ripercorrere tutte le fasi della progettazione o le procedure e informazioni da descrivere in una lettera di conferma d’ordine per
l’acquisito di un apparecchiatura. Voglio solo
osservare quali utili requisiti incontro nella scelta
del trasformatore e delle sue protezioni.
Primo passo è la conoscenza del carico, non solo
agli effetti della potenza assorbita, ma anche del
servizio cui è preposto; seguono i propri limiti di
funzionamento e se tali carichi possano disturbare la rete elettrica del Distributore; informazioni, queste, indispensabili nel contratto di fornitura
energia elettrica.
Questo primo passo consente al progettista di
scegliere lo schema dell’impianto (radiale, doppio
radiale, ad anello).
Gli esempi di calcolo consentono di determinare
la potenza del carico nelle condizioni di esercizio
normale, fermo restando l’eventuale presenza di
avviamenti pesanti, dei sovraccarichi ammessi o
ipotizzabili, e la scelta della potenza del trasformatore di potenza.
Scelto il trasformatore, posso scegliere le protezioni elettriche, calcolare la corrente magnetizzante per evitare interventi non voluti del dispositivo di protezione a monte e il suo rendimento o la
massima potenza per cui a una data temperatura ambiente, diversa dalle proprie caratteristiche
nominali (40 °C), il trasformatore non determina
sovratemperature anormali o abbia bisogno di
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una sufficiente portata d’aria naturale o forzata
necessaria a smaltire le sovratemperature.
Va da sé che se la temperatura esterna è sempre superiore a quella interna alla cabina MT/BT,
non c’è declassamento delle apparecchiature o
ventilazione forzata che tenga; bisognerà condizionare.
Il calcolo delle sovracorrenti (cortocircuiti), l’eventuale contributo dei motori e generatori e
l’impedenza della rete del Distributore di energia
elettrica, per semplicità omessi negli esempi di
calcolo presenti nella Guida, danno la possibilità
di scegliere e tarare le protezioni elettriche tenuto conto dei TA, del proprio fattore di precisione
e dell’errore composto, nonché di coordinare le
stesse protezioni per un intervento selettivo in
caso di guasto sulla MT e sulla BT.
Campi Elettromagnetici (EMC)
Anche la Guida CEI 11-35:2004 affrontava e disquisiva tecnicamente sulle interferenze elettromagnetiche con precisi requisiti sulle tecniche
per la mitigazione di tali disturbi e con particolare
attenzione all’esposizione delle persone ai campi
EMC.
Oggi, la Guida CEI 99-4, aggiorna il quadro legislativo e rimanda pienamente alla Guida CEI 10612:2006-05 “Guida pratica ai metodi e criteri di
riduzione dei campi magnetici prodotti dalle cabine elettriche MT/BT”.
Questo pieno rimando considera i disturbi causati dalle interferenze EMC in base al tipo di sorgente (Alta o Bassa frequenza); le attenzioni sono
rivolte alla bassa frequenza (cortocircuiti, guasti
a terra, campi elettromagnetici generati da componenti elettrici, ecc.) e alle tecniche per mitigare
l’esposizione umana ai campi EMC.
Se dovessimo perseguire l’obiettivo qualità senza
schermare, in un ipotetico caso di un trasformatore da 1000 kVA utilizzato al 70% della potenza
nominale (SrT) e con primario alimentato a Un 20
kV e secondario a 0,4 kV, dovremmo realizzare distanziamenti lato MT di circa 0,36 m e lato BT di
circa 2,2 m; distanze inverosimili per una cabina.
Meglio schermare o non sostare più di 4 h/gg,
soluzione, quest’ultima, possibile per l’utente
perché in cabina entrano i manutentori per brevi
periodi, ma non sempre facile da ottenere per il
vicinato, per es. un giardino, un asilo, scuola o un
edificio residenziale, quando adiacenti.
Limiti di
esposizione
(E)
Campo
Elettrico
(kV/m)
(B)
Induzione
magnetica
(μT)
5
100
Valori di attenzione
10
Obiettivo
qualità
3
I risultati delle “prove tipo” eseguite dal costruttore delle apparecchiature, per es. trasformatori,
sono un eccellente riferimento per i provvedimenti da prendere, sia per la progettazione e
valutazione della cabina (meglio sempre una misura), sia per i provvedimenti in capo al Datore
di Lavoro e RSPP (Responsabile del Servizio di
Prevenzione e Protezione).
Conclusioni
Di certo questo articolo non può considerarsi
esaustivo in rapporto alla molteplicità degli argomenti trattati dalla Guida CEI 99-4.
Progettare e costruire una cabina MT/BT del
cliente/utente finale seguendo il percorso tracciato dalla Guida CEI 99-4 ci consente di portare
a termine tutte le operazioni necessarie per scegliere le apparecchiature, per interfacciarsi correttamente con il Distributore di energia elettrica
e per valutare lo schema di una cabina MT/BT
esistente.
Questo percorso deve essere però ampliato: un
percorso che nasce dalla norma principale sugli impianti di potenza oltre 1 kV in AC (CEI EN
61936-1) e sull’impianto di terra (CEI EN 50522),
si arricchisce degli indispensabili requisiti e degli
opportuni riferimenti attraverso le norme impiantistiche, quelle di prodotto e la legislazione tecnica applicabile, e sfocia nella regola dell’arte.
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Il caso si può anche porre per la presenza o
vicinanza a linee elettriche aeree, caso in cui
questo percorso ci indirizza altresì verso la
“Dpa” – Distanza di prima approssimazione.
GIUGNO 2016
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INTERVISTA
GIUGNO 2016
INTERVISTA A ENRICO MARIA CARLINI
Doppia sfida: guardare avanti in Italia e all’estero. E’ l’impegno del
responsabile della gestione e dell’ingegneria del sistema elettrico di
Terna; Presidente del CEI/CT 99 per gli impianti elettrici di potenza.
Enrico Maria CARLINI
Potrebbe essere l’identikit del perfetto manager di
Terna. È ancora relativamente giovane, tanto da
poter rappresentare un volto nuovo nel panorama
dei dirigenti della società.
In realtà, il comune denominatore tra Enrico Maria Carlini e il più grande fisico dei tempi moderni,
è lo spirito del “cambiamento”.
Ma come è approdato al cuore del Dispacciamento Nazionale? Dopo gli studi alla Sapienza
di Roma, dove si laurea a 23 anni
Per non dire che porta lo stesso “PERCHÉ UN DOMANI L’ITALIA in ingegneria elettrotecnica, Ennome di battesimo del grande POSSA DIVENTARE UN HUB rico si forma prima nel campo
Fermi e, come lui, ha l’ambizione ELETTRICO DELL’AREA DEL degli impianti petrolchimici e
poi nella filiera della produziodi trasformare un intero sistema,
ne di energia elettrica facendo
contribuendo a traghettarlo dal MEDITERRANEO”.
esperienze presso le centrali
“Risorgimento” italiano dei primi
termoelettriche di Torrevaldaliga Nord e Brindianni 2000 alla nuova era del mercato unico dell’esi Nord, successivamente passa nel ramo della
nergia e delle fonti rinnovabili.
trasmissione - settori ingegneria delle tecnologie e ingegneria dei sistemi elettrici – e infine
prosegue la sua formazione nell’ambito dello
sviluppo rete, prima come responsabile delle
connessioni e poi della pianificazione delle infrastrutture di rete.
«Quando ho cominciato a lavorare in Enel - racconta - le variabili erano poche e la maggior
parte della generazione era di tipo tradizionale.
L’operatore verticalmente integrato presentava gli
investimenti infrastrutturali alle autorità competenti
e i risultati della gestione al cittadino come se fosse
una legge». Sembrano racconti di un altro mondo,
invece erano solo i fine anni ‘Novanta.
La svolta professionale arriva nel 2010 quando,
dopo aver ristrutturato il Piano di Sviluppo (PdS)
italiano e lanciato il primo Piano di sviluppo del-
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la rete europea (Ten Year Network Development
Plan - TYNDP), passa al Dispacciamento, prima
come responsabile dell’area territoriale Centro
Sud e poi, dal 2013, della Gestione e dell’Ingegneria del Sistema Elettrico.
A detta dei suoi collaboratori, lavorare con lui è
un piacere e - nonostante gli svariati incarichi che
ricopre nelle principali organizzazioni di settore
(CEI, IEC, IEA, Entso-e, Cigrè, Go15), i complessi
rapporti che intrattiene con le molteplici Autorità
pubbliche, il costante impegno con il mondo accademico e della ricerca - ti ascolta e si ricorda.
Tutto ciò gli servirà non poco ora che è alla guida di una delle strutture più strategiche di Terna,
dove quotidianamente deve dimostrare non solo
di saper mantenere il livello di qualità del servizio
atteso dal mercato e dettato dal Regolatore ma,
soprattutto, di saper gestire un sistema elettrico che sta andando nella direzione del mercato
unico dell’energia, della “decarbonizzazione” del
parco di generazione, dell’implementazione dei
codici di rete europei e del coordinamento regionale dei TSOs. Tutte grandi scommesse con cui
la UE sta dimostrando di fare sul serio.
Ingegnere, ci aiuti a sintetizzare la mission della
sua squadra
Il fine ultimo è del tutto in linea con il Piano Industriale presentato dal nostro Amministratore
Delegato per il periodo 2016-2019: massimizzare
l’efficienza operativa salvaguardando la sicurezza dell’esercizio e della qualità dell’approvvigionamento dell’energia elettrica.
Il tutto nel nuovo contesto regolatorio sulla disciplina della qualità del servizio e la concomitante
rivoluzione copernicana dettata dalle 3 nuove linee guida europee: Capacity Allocation and Congestion Management (CACM), Forward Capacity
Allocation (FCA) e System Operation (SO), che
avranno un impatto significativo sulle modalità
di gestione del sistema elettrico.
A tal fine puntiamo sulla trasparenza, sul coinvolgimento e sulla responsabilizzazione dei nostri
principali stakeholder rafforzando nel contempo
i legami con i nostri interlocutori istituzionali tra i
quali l’AEEGSI, il MiSE, ENTSO-E e la Commissione Europea.
Infine, resta costante il nostro impegno di mantenere un adeguato scambio di conoscenza ed
esperienza operativa con i TSOs esteri. Insomma
diciamo che non ci si annoia...
Su cosa sta lavorando?
La massiva penetrazione della generazione da
fonte rinnovabile e la stagnazione della domanda
negli ultimi anni hanno reso sempre più complessa la gestione in sicurezza della rete e dei suoi
flussi di potenza.
Per la sua morfologia lunga e stretta, il nostro
Paese è stato tra i primi a dover affrontare que-
GIUGNO 2016
ste problematiche ma anche tra i primi a fare
da apripista verso soluzioni innovative. Faccio
riferimento, ad esempio, alle diverse soluzioni
smart già realizzate: i sistemi di accumulo non
convenzionali di tipo Energy e Power intensive,
la massiccia implementazione del dynamic thermal rating (DTR) sulle linee elettriche aeree, gli innovativi strumenti per le sale controllo (advance
dispatching, dynamic security assessment, Wide
Area Monitoring System, ecc.), nonché le recenti
installazioni di compensatori sincroni in Sicilia e
Sardegna per consentire l’integrazione delle rinnovabili, garantendo nel contempo un congruo
livello d’inerzia, adeguati profili di tensione e valori di potenza di corto circuito. A valle di tutto
ciò, naturalmente, stiamo procedendo all’adeguamento dei piani di difesa e riaccensione del
sistema elettrico.
Inoltre il 24 febbraio 2015 ha segnato l’avvio del
market coupling tra l’Italia e tre mercati transfrontalieri: in altre parole, a partire da questa data, la
capacità di trasporto dell’energia sulle frontiere
con Austria, Francia e Slovenia viene allocata con
il metodo dell’asta implicita implementando una
soluzione comune di price coupling in un’area geografica che comprende 19 Paesi. Con l’accoppiamento del mercato le diverse borse elettriche
nazionali si coordinano mediante un algoritmo
che determina sia i flussi transfrontalieri che i
prezzi zonali, e le borse elettriche nazionali usano
queste informazioni per calcolare i programmi di
produzione/consumo di ciascun attore del mercato, con evidente impatto su tutti i processi del
controllo in linea. Ma l’integrazione dei mercati
non si ferma qui. Per quanto riguarda i nostri confini, il progetto di coupling sarà esteso alla Svizzera ed alla Grecia non appena saranno conclusi
rispettivamente i negoziati con la Commissione
Europea e la riforma del mercato interno.
E poi ci sono i Network Codes e i Centri di Coordinamento Regionale a livello europeo...
I due temi sono strettamente legati. CORESO
(COoRdination
of Electricity System
Operators)
nasce nel 2009
su iniziativa volontaria di cinque
TSO - Terna,
Elia (BE), RTE (FR), 50 Hertz (DE)
e
NGC (GB) - come primo
centro di coordinamento
regionale in Europa con l’obiettivo di migliorare la
sicurezza
mediante il coordinamento della previsione e
dell’esercizio dei flussi di
energia elettrica
tra le diverse frontiere.
Per la sua esperienza nell’area CSE (Central South
Europe), CORESO è diventato l’attore principale
del cosiddetto progetto “D-2” che, sulla base di
previsioni aggiornate circa lo stato della rete e le
contromisure effettivamente disponibili, ottimizza la capacita di trasporto dell’interconnessione
per il mercato del giorno prima effettuando quotidianamente un ricalcolo coordinato con i TSO
confinanti di Francia, Svizzera, Austria e Slovenia.
A tal proposito, nel novembre 2014, attraverso la
policy paper sul futuro coordinamento inter-TSO,
l’Associazione dei TSOs europei (ENTSO-E) get-
15
GIUGNO 2016
tava le basi per estendere l’ambito dei Centri di
coordinamento Regionale a cinque servizi chiave per l’esercizio dei sistemi elettrici: le analisi di
sicurezza, il calcolo coordinato della capacità di
trasporto, il coordinamento della programmazione delle manutenzioni, analisi di adeguatezza a
breve/medio termine e infine la predisposizione
dei modelli di rete necessari a tutti questi processi. A luglio 2015 è entrato in vigore il Codice di
rete europeo CACM e l’implementazione di questo progetto, da parte di tutti i TSO entro la fine
2017, non è più una scelta, ma una legge europea
a tutti gli effetti che ci sta dando un bel da fare.
Cosa vuol dire fare il suo mestiere in un’azienda
come Terna, che non è abituata a confrontarsi con
il mercato?
A mio avviso, il mercato unico nascerà rafforzando le interconnessioni tra Paesi, creando regole
comuni sotto il coordinamento di un’unica Authority. Le interconnessioni tra Italia e i Paesi limitrofi andranno incrementate, in particolare quelle
verso la frontiera Nord, i Balcani e il nord Africa.
Perché un domani l’Italia possa diventare un hub
elettrico nell’area del Mediterraneo.
In Italia, gli investimenti nelle infrastrutture di trasmissione degli ultimi anni, di concerto con l’integrazione di una maggiore produzione da fonte
rinnovabile, hanno ridotto di circa un terzo il prezzo
dell’energia nel mercato del giorno prima. Inoltre
stiamo finalmente per completare e mettere in esercizio la doppia terna in cavo sottomarino a 400 kV
Sorgente-Rizziconi, uno dei nostri progetti più ambiziosi. L’opera aumenterà la capacità di scambio
energetico tra Sicilia e Calabria e, di conseguenza,
porterà più concorrenza e grandi risultati sia in termini di risparmio economico per i consumatori che
minori emissioni di CO2 per il Sistema Italia.
In merito alla normativa italiana, la principale novità è senz’altro rappresentata dalle due norme
CEI 99-2 (CEI EN 61936-1) “Impianti elettrici con
tensione superiore a 1 kV in c.a. Parte 1: Prescrizioni comuni” e CEI 99-3 (CEI EN 50522 2011-07)
“Messa a terra degli impianti elettrici a tensione
superiore a 1 kV in c.a.” che dal 1 aprile 2011 hanno sostituito la CEI 11-1.
In particolare, la norma CEI 99-2 ha lo scopo di
rendere ancora più sicuri il funzionamento e la
conduzione degli impianti elettrici in AT e di conseguenza fornisce prescrizioni comuni per la
progettazione e costruzione di impianti elettrici a
tensione superiore a 1 kV in c.a. e frequenze fino
a 60 Hz.
A tal fine, per evitare che il lavoratore entri nella
zona pericolosa, è stata introdotta la definizione
di “distanza di lavoro”, ovvero la minima distanza di sicurezza che deve essere mantenuta tra
qualsiasi parte attiva e ogni persona che lavori
in una cabina o da qualsiasi attrezzo conduttore
direttamente maneggiato.
Inoltre, un’altra novità rilevante è la prescrizione
generale secondo cui per il progetto e la costruzione degli impianti di potenza si devono considerare accordi aggiuntivi tra costruttore/contraente/progettista e utente/appaltante/proprietario,
che possono avere effetto su necessarie prescrizioni d’esercizio e che hanno come oggetto
vari ambiti (es. prescrizioni classificazione della
tensione, condizioni climatiche, caratteristica dei
dispositivi e componenti dell’impianto, protezioni
, manutenzione, prove e messa in servizio).
I progetti nell’immediato futuro?
Segnalo anche l’importante richiamo alla necessità di eseguire analisi armoniche sull’impianto
al fine di individuare le misure correttive atte a
limitare i disturbi generati e assicurare il corretto
funzionamento dell’intero sistema elettrico.
Abbiamo da poco concluso l’acquisizione degli
oltre 8.000 km di rete delle Ferrovie. È un traguardo importante, che rappresenta una grande
opportunità non solo per Terna ma anche per l’intero Paese. In questa operazione emerge l’importanza del fattore ambientale perché Terna anche
grazie a questa acquisizione potrà accompagnare più efficacemente la transizione verso una rete
di trasmissione più razionale ed efficiente.
Invece la Norma CEI 99-3 (CEI EN 50522) ha lo
scopo di introdurre limiti per le tensioni di contatto e di passo negli impianti elettrici in AT in
modo che possano funzionare ed essere gestiti
in sicurezza e quindi fornisce prescrizioni per la
progettazione e la costruzione di sistemi di messa terra di impianti elettrici con tensione nominale superiore a 1 kV in c.a. e frequenza nominale
fino a 60 Hz.
La sfida che ci attende sarà quella di creare sinergie ed efficienze con la rete delle Ferrovie, che
corre parallela per molti tratti a quella di Terna,
in modo da rispondere alle critiche di chi già sostiene che gli italiani, dopo aver pagato la rete
di trasmissione ferroviaria con le tasse, ora ne
pagheranno la ristrutturazione con le bollette,
attraverso la quota riconosciuta a Terna per la
remunerazione degli investimenti.
In particolare, le principali novità rispetto alla precedente Norma CEI 11-1 riguardano:
Ing. Carlini, in qualità di Presidente del Comitato
Tecnico 99 del CEI, quali sono stati gli sviluppi più
importanti nella normativa nazionale nel campo
della sicurezza degli impianti e delle apparecchiature elettriche AT?
16
•
Criteri di sicurezza, non è più necessario
misurare tensioni di passo. In particolare,
per durate del guasto superiori a 10 s, condizione che riguarda gli impianti MT alimentati dalla rete pubblica a neutro compensato,
la tensione di contatto ammissibile passa
da 75 V a 80 V;
•
Dimensionamento per il rispetto delle
tensioni di contatto ammissibili, è venuta
meno la distinzione fra impianti della distribuzione pubblica e gli impianti utilizzatori;
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•
•
Dimensionamento con riferimento al comportamento termico, per i sistemi a neutro
isolato o a neutro compensato, cioè per le
cabine MT allacciate alla rete pubblica di
distribuzione, il dispersore deve anche resistere alle sollecitazioni termiche dovute
alla corrente di “doppio guasto monofase a
terra”;
Misure, dopo la costruzione dell’impianto di
terra per verificare l’adeguatezza del progetto si devono eseguire misure sull’impedenza dell’impianto di terra, la tensione totale risultante e verificare l’assenza dei potenziali
trasferiti;
che MT/BT del cliente/utente finale”.
Il documento sostituisce completamente la Guida CEI 11-35:2004-12 che si riferiva alla Norma
CEI 11-1, ora abrogata.
Lo scopo della Guida CEI 99-4 è di trattare alcune possibili realizzazioni di locali cabina e di
far riferimento alle disposizioni legislative e alle
disposizioni nazionali contro gli incendi ai fini di
migliorare la sicurezza.
In particolare, la nuova edizione tratta delle cabine elettriche di potenza installata limitata a 2 000
kVA o due trasformatori MT/BT da 1 000 kVA
cadauno, nel rispetto delle prescrizioni normative
relative alle correnti di guasto e alle correnti di inserzione del pertinente Allegato F.
Provvedimenti per evitare potenziali trasferiti da impianti in MT o AT a impianti
in BT: quando un impianto BT è completaIn più, vengono contemplate le prescrizioni
mente ricompreso all’interno dell’area intedella Norma CEI 0-16 “Regola tecnica di riferiressata dall’impianto di terra della cabina
mento per la connessione di Utenti attivi e pasMT o della stazione AT, all’impianto di terra
sivi alle reti AT e MT delle imprese distributrici
che deve essere unico, va collegato anche il
di energia elettrica” e fornite indicazioni in meneutro dell’impianto BT (sistema TN). Se inrito al corretto posizionamento del dispositivo
vece le alimentazioni BT
di interfaccia.
sono uscenti o entranti “REGOLA TECNICA DI RIFERIMENTO
da impianti di terra MT PER LA CONNESSIONE DI UTENTI Inoltre, nel mese di agosto 2015
è stata pubblicata l’importante
o AT, l’interconnessione
ATTIVI E PASSIVI ALLE RETI AT E MT Guida Tecnica CEI 99-5 “Guida
dei due impianti di terra
è possibile solo quando DELLE IMPRESE DISTRIBUTRICI DI per l’esecuzione degli impianti di terra delle utenze attive e
sono rispettati determi- ENERGIA ELETTRICA”
passive connesse ai sistemi
nati requisiti minimi indidi distribuzione con tensione
cati nella norma;
superiore a 1 kV in c.a.” che ha lo scopo di forni• Impianto di terra globale, che diventa conre indicazioni ai progettisti e agli installatori, nel
dizione sufficiente per assicurare l’assenza
rispetto delle norme esistenti, per il dimensionadi tensioni di contatto pericolose UTp ed il
mento delle varie parti degli impianti di terra, per
suo impiego non è più una prerogativa dela loro pratica esecuzione e per le misure da esegli impianti pubblici di distribuzione o traguire sugli stessi.
smissione, come era previsto dalla Norma
Essa sostituisce la precedente Guida CEI 11CEI 11-1. Pertanto, qualora ne sussistano le
37 del luglio 2003 e tiene conto dei contenucondizioni, i relativi benefici possono essere
ti della Norma CEI EN 50522 “Messa a terra
estesi anche agli impianti utilizzatori;
degli impianti elettrici a tensione superiore a
• Provvedimenti specifici per la messa a ter1 kV in c.a.” e della Norma CEI 0-16 “Regola
ra di componenti e di impianti, quali circuiti
tecnica di riferimento per la connessione di
secondari di trasformatori di misura, tubaUtenti attivi e passivi alle reti AT e MT delle
zioni, rotaie di trazione, recinzioni intorno ad
imprese distributrici di energia elettrica” atimpianti di stazioni elettriche e, soprattutto,
tualmente in vigore.
posti di trasformazione e/o sezionamento
Gli altri argomenti trattati comprendono: gesu palo;
neralità dell’impianto di terra, il percorso della
• Verifiche periodiche, è stato eliminato ogni
corrente di guasto a terra, la valutazioni delle
riferimento alla frequenza delle verifiche
correnti di guasto per le diverse tipologie di
periodiche (la Norma CEI 11-1 prevedeva inalimentazione e di connessione a terra, il coltervalli di tre anni per gli impianti utilizzatori
legamento a terra del neutro BT dell’impianto
e di sei anni per gli impianti di distribuzione
utilizzatore, le tensioni trasferite all’esterno
pubblica) che tuttavia non potrà mai essere
dell’impianto di terra, le interferenze tra iminferiore a quella obbligatoria per legge dal
pianto di terra e strutture metalliche esterne, il
DPR 462 (due anni per gli impianti installati
dispersore in impianti con tensione maggiore
in cantieri, in locali adibiti ad uso medico e
di 1 kV e infine il dimensionamento alle tensionegli ambienti a maggior rischio in caso di
ni di contatto e di passo.
incendio o luoghi con pericolo d’esplosione
Inoltre, tra i vari allegati, ritengo di particolare ine cinque anni per tutti gli altri impianti).
teresse quello sul dimensionamento dei disperProcedendo in ordine cronologico, nel mese di
sori di forma semplice e l’esempio di progetto di
settembre 2014 è poi stata pubblicata la Guida
un dispersore di terra.
CEI 99-4 “Guida per l’esecuzione di cabine elettri•
GIUGNO 2016
17
GIUGNO 2016
Lo scorso novembre ha concluso dopo 9 anni il
suo prestigioso incarico di Chairman del Technical
Committee 99 dell’IEC. In ambito internazionale
sono stati compiuti passi da gigante, ma c’è ancora tanto da fare.
Essenzialmente, in ambito IEC sono state pubblicate le norme IEC 61936-1 e la IEC TS 61936-2
che definiscono tecniche standard per la progettazione e la costruzione di impianti elettrici con
tensione nominale superiore a 1 kV in corrente
alternata e 1, 5 kV in corrente continua in grado
di garantire una sicurezza adeguata e il funzionamento idoneo secondo la destinazione d’uso.
Inoltre lo scorso ottobre, in collaborazione
con il TC 18 “Apparecchiature elettriche su
18
barche e installazioni offshore fisse e mobili”, abbiamo avviato un Preliminary Work Item
congiunto con l’obiettivo di rispondere alle richieste del mercato di avere regole comuni
per le installazioni HVDC off-shore, nonché
di gestire e ottimizzare le performance dei sistemi di trasmissione e delle turbine eoliche.
Seppur oggi il tema riveste particolare interesse
soprattutto per i Paesi nordici, ritengo fondamentale che il CT 99 segua attivamente i suoi sviluppi
sin dal principio, affinché un domani l’industria
italiana possa rappresentare un punto di rifermento anche in questo settore.
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SCHEDA DEL CEI/CT 99
“Impianti elettrici di potenza con tensioni nominali superiori a 1 kV
in corrente alternata”
Scopo
Predisporre norme riguardanti la progettazione e la costruzione di impianti elettrici e l’installazione di
componenti elettrici in sistemi con tensione nominale superiore a 1 kV in corrente alternata, al fine di
garantire la sicurezza e funzionamento idoneo secondo la loro destinazione d’uso.
In particolare, per i suddetti impianti, l’attività del CT 99 è volta a definire:
•
la terminologia;
•
le prescrizioni fondamentali (elettriche, meccaniche, condizioni climatiche ed ambientali, alta quota);
•
la scelta e la verifica del livello di isolamento, considerando anche la minima distanza dalle parti
attive;
•
le prescrizioni per i componenti elettrici che devono essere scelti (interruttori, interruttori di manovra e sezionatori, fusibili, contattori, sezionatori, trasformatori e reattori, trasformatori di misura
e protezione, scaricatori, condensatori, bobine di sbarramento, isolatori, cavi e loro installazioni,
macchinario rotante e convertitoti statici, ecc.);
•
le regole per l’istallazione e la costruzione in funzione delle condizioni climatiche, ambientali e
della disposizione (all’esterno, all’interno, in alta quota, prefabbricati, su tralicci o pali);
•
le misure di sicurezza (protezione contro i contatti diretti e indiretti, pericoli da arco elettrico, fulminazioni, incendi, perdita di SF6, ecc.);
•
gli impianti ausiliari e i sistemi comando, monitoraggio e controllo;
•
gli impianti di terra (dimensionamento in relazione alle tensioni, criteri di costruzione e ispezionecontrollo-verifica).
Struttura
Il Comitato non ha “Sottocomitati” subordinati. I Membri provengono dai più importanti portatori di
interessi del settore: Enti pubblici e privati, Gestore della rete di trasmissione nazionale, Distributori,
Università, Centri di ricerca e prove, Organismi di certificazione, Aziende industriali, Ordini professionali,
Associazioni di categoria e culturali.
Programma di lavoro
Il CT 99 (ex SC 11/A “Stazioni elettriche e cavi” del CT 11 “Impianti elettrici ad alta tensione e di distribuzione pubblica di bassa tensione”) ha avviato la sua attività negli anni ’80, contribuendo a definire sin
dall’origine la regolamentazione nazionale e internazionale nel settore degli impianti elettrici a tensioni
superiori a 1 kV, inclusi gli impianti di terra e il loro dimensionamento in relazione alle tensioni.
Con riferimento all’attuale assetto organizzativo, l’attività del CT 99 è incentrata sui seguenti aspetti:
•
Sicurezza degli impianti, delle installazioni e dei componenti elettrici che devono essere progettati, costruiti e installati per assicurare la protezione contro contatti accidentali con le parti attive e
l’affidabilità del funzionamento.
•
Esigenza di mercato. Soddisfare le esigenze degli Acquirenti. Il costante aumento dell’offerta dei
Produttori, la sua segmentazione, differenziazione e costante evoluzione richiede una coerente
revisione degli standard in vigore e il tempestivo sviluppo di un’adeguata disciplina.
Rispondere alla richiesta di sviluppare standard in materia di impianti off-shore, per gestire e ottimizzare le performance dei loro sistemi di trasmissione e delle turbine eoliche installate a largo.
In tale contesto il CT 99 riconosce il comune interesse e la necessità di sviluppare una disciplina
in sinergia con il CT 18 “Impianti elettrici di navi ed unità fisse/mobili fuori costa (offshore)”.
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GIUGNO 2016
•
Trend tecnologico. L’assidua ricerca e propensione a utilizzare l’ultimo ritrovato della ricerca spinge ad adoperare apparati nuovi o modificati (es. soluzioni compatte). Ciò impone un costante
riesame delle direttive in vigore e la definizione di requisiti sempre nuovi.
•
Trend di mercato. La privatizzazione e deregolamentazione del settore elettrico in atto a livello
mondiale accrescono la competizione per progettare e realizzare tutti i tipi di impianti AT, incluso il
collegamento/allacciamento degli Utenti rilevanti alle reti di trasmissione/distribuzione. In questo
contesto, si ravvisa il bisogno di normare gli impianti AT, con particolare riguardo ai requisiti fondamentali sulla sicurezza e l’affidabilità dei sistemi, la protezione e la salvaguardia delle persone.
•
Attenzione all’ambiente. Focus sull’impatto ambientale e il rilascio anomalo di sostanze liquide o
gassose da parte di dispositivi e macchinari elettrici.
•
Onde elettromagnetiche. Focus sul tema della compatibilità elettromagnetica e il suo effetto sul
corretto funzionamento dei componenti e delle strumentazioni in prossimità della sorgente elettromagnetica.
Collegamenti internazionali
•
IEC/TC 99 “System engineering and erection of electrical power installations in systems with nominal voltages above 1 kV AC and 1,5 kV DC, particularly concerning safety aspects”
•
IEC/TC 115 “High Voltage Direct Current (HVDC) transmission for DC voltages above 100 kV”
•
TC 8 “System aspects for electrical energy supply”
•
SC 17A “High-voltage switchgear and controlgear”
•
SC 17C “High-voltage switchgear and controlgear assemblies”
•
TC 22 “Power electronic systems and equipment”
•
TC 64 “Electrical installations and protection against electric shock”
•
TC 78 “Live working”
•
TC 89 “Fire hazard testing”
•
TC 9 “Electrical equipment and systems for railways”
•
TC 97 “Electrical installations for lighting and beaconing of aerodromes”
•
SG2 “Standardization of Ultra High Voltage Technologies (UHV)”
•
SG3 “Smart Grid”
•
ACTAD “Advisory Committee on Electricity Transmission and Distribution”
•
CENELEC – TF CLCBTTF128-2 “Revision of EN 50191”
•
CENELEC – TC 99X “Power installations exceeding 1 kV AC”
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INTERNAZIONALE
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IL CONTRIBUTO DELLA NORMATIVA CENELEC
ALLA DIFFUSIONE DELL’ICT
Le norme europee giocano un ruolo sempre più importante per
la diffusione delle applicazioni tecnologiche di comunicazione e
informazione, la loro interoperabilità e le infrastrutture di supporto.
L’economia mondiale sta evolvendo da società prevalentemente industriale a nuova società
dell’informazione, diventando sempre più informatizzata. Per essere più competitivi e avere
successo negli affari, è quindi cruciale migliorare
i sistemi utilizzati per acquisire e divulgare le informazioni e le tecnologie che li attivano.
Anche le nuove applicazioni ICT (Tecnologia
dell’Informazione e della Comunicazione), come
ad esempio la comunicazione attraverso dispositivi mobili, personal computer, navigatori per
auto e così via, stanno radicalmente cambiando
le modalità con cui le persone lavorano e si svagano nel tempo libero. Il successo di questa economia nuova dipende dalla capacità degli utenti
di trarre tutti i vantaggi possibili dalle opportunità
che vengono loro offerte.
Le promesse di queste nuove tecnologie sono
reali. Tuttavia, le applicazioni ICT non raggiungeranno il loro massimo potenziale se non saranno completamente interoperabili tra loro, così
come le loro infrastrutture di supporto. E questo
è il ruolo delle norme. Le norme sono specifiche
tecniche che promuovono lo sviluppo di mercati
aperti e competitivi a vantaggio dei consumatori
e dell’industria. L’efficienza di una società dell’informazione è determinata dalla capacità, delle
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parti che la costituiscono, di “parlarsi” o di “interoperare”. Senza interoperabilità, l’uso di prodotti
e servizi ICT resterà limitato e di conseguenza
andrà persa un’opportunità, con conseguenze
economiche e sociali negative per tutti.
Il CENELEC ha parecchi organi tecnici attivi in
ambito ICT, che promuovono norme per accrescere la qualità di prodotti e servizi. Alcuni esempi sono i seguenti:
•
il CATV: (Cabled Distribution Systems - sistemi di distribuzione via cavo), costituito
dal TC 209 CENELEC, che ha realizzato la
serie di Norme EN 50083 (attualmente sostituita dalla serie EN 60728) che costituiscono la infrastruttura non soltanto per la
distribuzione dei segnali televisivi e sonori,
ma anche per le “autostrade telematiche” di
informazioni correnti aggiornate. Le norme
comprendono anche parti relative alla sicurezza (LVD) e alla Compatibilità elettromagnetica EMC;
•
l’HBES: (Home and Building Electronic Systems - Sistemi Elettronici per gli Ambienti
Domestici e per gli Edifici), costituito dal TC
205 CENELEC e dal suo Sottocomitato SC
205A. Il lavoro si è inizialmente concentrato
su un bus di informazioni per gli ambienti
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GIUGNO 2016
domestici, ma successivamente è stato
esteso alle cosiddette SmartHouse - case
intelligenti, cioè allo scambio di tutte le informazioni integrate nell’ambiente domestico-residenziale e alla sua interfaccia con le
reti intelligenti. Le norme riguardano anche
parti relative alla sicurezza (LVD) e alla Compatibilità elettromagnetica EMC;
•
•
i contatori elettrici per la lettura a distanza, che rientrano nelle attività del TC 13
CENELEC;
l’interfacciamento di apparecchi elettrodomestici, un progetto avviato dal CECED, il
Partner che coopera con il CENELEC, e realizzato dal TC 59X CENELEC.
•
o
CLC/TC 209 “Cable networks for tele
vision signals, sound signals and interactive services”;
o CLC/TC 215 “Electrotechnical apects
of telecommunication equiment”;
o CLC/TC 46X “Communication cables”;
o CLC/TC 86A “Optical fibres and optical fibre cables”;
o CLC/TC 86BXA ”Fibre optic interconnect, passive and connectorised components”.
Attività di derivazione IEC (lavori normativi
legati alla IEC):
o Il CENELEC sta rispettando le disposizioni del suo Accordo di Cooperazione con la IEC che implica il fatto che
le norme relative alle prestazioni ICT
siano acquisite attraverso il meccanismo dell’Accordo di Dresda, per
es. il TC 100 IEC “Audio, video and
multimedia systems equipment”, il
TC 57 IEC “Power systems and associated information exchange” e il
TC 65 IEC “Industrial-process measurement, control and automation”.
o Sicurezza e Compatibilità Elettromagnetica EMC: il CENELEC prende in considerazione prescrizioni
di sicurezza e compatibilità elettromagnetica per i sistemi e prodotti
ICT. Il lavoro è quindi oggetto dei
programmi di lavoro dedicati, cui si
fa riferimento sopra, o rientra principalmente nelle attività del TC 108X
CENELEC “Safety of ICT equipment”
e del TC 210 CENELEC “EMC”.
o
Il CENELEC è inoltre attivo in ambito
smart metering (contatori intelligenti) e smart grid (reti intelligenti).
Le attività ICT del CENELEC possono essere
suddivise nei seguenti ambiti fondamentali:
•
Attività europea (lavori normativi svincolati
dalla IEC):
o CLC/SC 9XA “Electrical and electronic
applications for railways - Communication, signaling and processing systems”;
o CLC/TC 13 “Equipment for electrical
energy measurement and load control”;
o CLC/TC 59X “Performance of household and similar electrical appliances”;
o CLC/TC 65X “Fieldbus”;
o CLC/TC 79 “Alarm systems”;
o
CLC/TC 100X “Audio, video and multimedia systems and equipment and
related sub-systems”;
o
CLC/TC 205 “Home and Building
Electronic Systems (HBES)”;
o
CLC/SC 205A “Mains communicating
systems”;
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WEARABLE SMART DEVICES: IL FUTURO
INDOSSABILE
Una panoramica sugli ultimi sviluppi tecnologici dei dispositivi indossabili intelligenti, materia affidata al nuovo Gruppo Strategico
10 dell’SMB IEC, incaricato di stabilire la terminologia, le necessità
di mercato, le priorità e il coordinamento delle attività normative
internazionali.
(dall’articolo di Antoinette Price tratto da e-tech gennaio/febbraio 2016)
Nel mondo della tecnologia mobile, ci portiamo
in giro la vita nei dispositivi portatili e ci aspettiamo di poter accedere alle informazioni in qualunque momento e ovunque.
Sul treno, in un negozio, a passeggio, entriamo
in rete, comunichiamo attraverso i social, messaggiamo e ascoltiamo musica grazie ai nostri
smart phone. Siamo inoltre entrati nell’era del
controllo continuo di noi stessi, sia questo il numero di passi che facciamo o la frequenza cardiaca, i livelli di glucosio o
lo schema del sonno, perché ciò può
migliorarci la vita oppure anche solo
perché lo si può fare.
Occhiali, gioielli, caschetti, cinture, articoli da
indossare sul braccio e al polso, o sulla gamba
o sul piede, cerotti sensori che aderiscono alla
pelle, esoscheletri e fibre tessili elettroniche vengono concepiti per permettere un uso adeguato
e un miglior controllo dei diversi aspetti della
nostra vita. Questi dispositivi intelligenti raccolgono, mostrano o elaborano informazioni per
consentirci un facile accesso a tutto ciò di cui
abbiamo bisogno nella giornata.
I dispositivi indossabili intelligenti per la salute e il benessere della persona possono essere direttamente applicati sulla pelle; per
esempio, un cerotto rilevatore di
temperatura o un sistema di monitoraggio continuo del glucosio.
Possono addirittura essere impiantati nel corpo sotto forma
E’ passato del tempo da quando nel Bracciale di monitoraggio del- di pacemaker, impianti cocleari
1961 un professore di matematica, l’attività fisica (foto: Microsoft) o monitor cardiaci (impiantabili
Edward Thorpe, ideò negli USA il
sotto cute) che registrano l’attiprimo computer indossabile. Oggi, i dispositivi
vità cardiaca per un periodo prolungato di tempo.
indossabili intelligenti (WSD) sono componenti
Si prevede che in un futuro non troppo lontano
elettronici intelligenti che possono essere incoraltrettanti dispositivi di monitoraggio della salute
porati in abiti o accessori.
assumeranno potenzialità diagnostiche.
Tutto dipende dalla tecnologia
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INTERNAZIONALE
GIUGNO 2016
Una fiorente industria globale che richiede
normative
Secondo indagini di mercato, il valore di mercato
della tecnologia elettronica indossabile salirà da
20 miliardi di dollari US del 2015 a 70 miliardi di
dollari US nel 2025. Non sorprende che alcune
delle più grandi compagnie in ambito tecnologico, medico e sportivo siano seriamente interessate allo sviluppo dell’industria. Secondo questa
ricerca, la cura della salute è il settore più ampio,
che comprende l’ambito medicale, l’attività fisica
e il benessere della persona.
Dal momento che ogni giorno milioni di persone utilizzano gli indossabili per verificare il loro
stato di salute o l’attività fisica e per usufruire di
un’ampia gamma di altri servizi e prodotti, si vuole la certezza che questa tecnologia sia sicura,
affidabile, compatibile con altre tecnologie e che
funzioni come ci si aspetta.
Il perfezionamento delle fibre
tessili intelligenti significherà
che nuovi settori, come quello
della moda o dell’ambito industriale, commerciale e militare,
abbracceranno gli indossabili.
L’SMB della IEC ha costituito il
Gruppo Strategico (SG) 10 Wearable Smart Devices, che ha il
compito di stabilire la terminologia, il concetto di Dispositivo
Indossabile Intelligente concordato (WSD), le necessità di mercato, l’inventario delle attività
interne ed esterne alla IEC, le
priorità di lavoro e il coordinamento di attività in ambito IEC.
Questo Gruppo può avvalersi dell’esperienza e
della conoscenza di diversi Comitati Tecnici il cui
lavoro è relativo a quest’area; per esempio: i dispositivi elettronici audio/video, le apparecchiature per uso medico, le condizioni ambientali, la
sicurezza degli apparecchi elettrici, i dispositivi
semiconduttori che includono sensori, la compatibilità elettromagnetica e l’elettronica dei circuiti
stampati, per elencarne solo alcuni.
Cosa ci riserva il futuro?
Al CES (Consumer Electronics Show) o Fiera
mondiale dell’elettronica di Las Vegas quest’anno il fitness è stato in primo piano nella sezione
degli indossabili. Oltre a rendere l’hardware più
piacevole da indossare, alcuni prodotti si sono
evoluti in termini di ciò che possono fare con i
dati raccolti.
Bracciali che monitorano l’attività fisica
Un numero di bracciali per il fitness oggi offre un
elevato numero di funzioni tra cui: mantenere col-
24
legati gli utilizzatori (chiamate, testo, alcune notifiche), tracciare il battito cardiaco, riconoscere il
tipo di sport e registrare l’esercizio una volta che
l’utente lo inizia. Si possono monitorare una serie
di sport, compresi tennis, football, basket, tapisroulant, zumba, nuoto, sollevamento pesi, corsa
e podismo. Alcuni rilevatori oggi offrono una guida avanzata e un allenamento durante gli esercizi, utilizzando al meglio i dati personali raccolti.
Un reggiseno sportivo ha dei sensori incorporati
che monitorano il respiro e la frequenza cardiaca, valori che vengono poi trasmessi ad un’app
dello smartphone. Queste informazioni consentono elaborazioni che vengono effettuate ad un
livello di sicurezza il più elevato possibile. L’app
inoltre registra il passo, la distanza, la cadenza
e le calorie.
Salute
E’ stato progettato anche un
bracciale anti-vomito per alleviare la nausea.
Un cerotto con sensore
di luce UV, elettronico ed
estensibile che, applicato
sulla pelle, monitora l’esposizione alla luce solare di chi
lo indossa. Tinte ultra sensibili alterano il colore in funzione dei raggi UV rilevati e
i dati raccolti vengono sincronizzati in un’applicazione
del telefonino.
Una calzina intelligente wireless per il bebè ha lo scopo di prevenire la sindrome neonatale di morte
improvvisa, tracciando i parametri delle funzioni
vitali del bebè (battito cardiaco e livelli di ossigeno). Se le oscillazioni sono anormali, i dati sono
visibili sull’app dello smart phone e l’unità centrale indipendente mostra una luce rossa.
Un cerchietto per capelli con dispositivo laser impiega la luce laser per rivitalizzare i follicoli e migliorare la crescita dei capelli, mentre una terapia
con un dispositivo simile a un casco ad emissione di luce a bassa potenza stimola la ricrescita
dei capelli.
Benessere e sicurezza
Un paio di occhiali intelligenti, con visione tipo
raggi X, integrati in un elmetto ad uso industriale
consente a chi li indossa di vedere all’interno di
oggetti, quali tubi o macchinari, mentre lavora. Lo
scopo è di aumentare al massimo la sicurezza, il
benessere e la produttività del lavoratore.
Un allarme incorporato in un seducente pezzo
di bigiotteria è una funzione aggiunta ad uno dei
molti bracciali intelligenti sul mercato. Se chi lo
indossa ha problemi, un doppio colpetto sul brac-
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ciale inoltra localizzazione e messaggio di SOS ai
suoi contatti di emergenza.
Un mare di dati inviati dagli indossabili porta a
nuovi servizi.
La tecnologia indossabile continuerà a prosperare, dal momento che offre ogni genere di potenzialità, infrangendo e ridisegnando le industrie e
il modo di vivere la nostra quotidianità. Partendo
dal monitoraggio della salute e dell’attività fisica
personale fino ai dispositivi intelligenti a funzione
continua sul posto di lavoro, a casa e nelle auto,
le nostre attività quotidiane diventeranno più
connesse che mai grazie a questa tecnologia, e
non finisce qui.
Nel tempo verranno creati sempre più servizi e
prodotti che utilizzano i dati raccolti dagli indossabili. Per esempio, un’assicurazione britannica
offre ai suoi clienti la possibilità di ridurre il premio assicurativo automobilistico se utilizzano
un’applicazione che monitori il loro modo di guidare. Questo verrà applicato agli automobilisti
più prudenti che raggiungeranno determinati
punteggi.
Negli Stati Uniti, un certo numero di compagnie
ha introdotto programmi aziendali di benessere
psicofisico e rifornito i suoi impiegati di bracciali
fitness con lo scopo di abbassare i loro premi assicurativi sanitari se eseguiranno regolarmente
un certo numero di esercizi. Alcune assicurazioni
sanitarie stanno già prendendo in considerazione come poter utilizzare questi dati– relativi a
salute, attività fisica e benessere degli utilizzatori
– per una mappatura dei rischi e per stabilire i
loro premi.
La IEC continuerà ad osservare questa industria
in rapida espansione e a sviluppare norme internazionali relative all’elettronica utilizzata negli
indossabili, ricoprendone la terminologia, l’affidabilità e la sicurezza. Ciò consentirà ai costruttori di componenti di essere allineati quando si
affronterà la tecnologia. Inoltre i sistemi IEC di
valutazione della conformità (Conformity Assessment Systems), che si basano sulle norme internazionali IEC, forniscono prove e certificazioni
indipendenti così da garantire sicurezza, affidabilità e prestazioni dei prodotti e dei sistemi con
cui lavorano.
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CEI�
GIUGNO 2016
ATTUALITÀ
Assemblea Generale e premiazioni CEI
Si è svolta a Milano l’Assemblea Generale
del CEI, incentrata sul bilancio 2015, il rinnovo del Consiglio e i Premi CEI.
Data Information Security: il CEI ospita l’IEC ACSEC
Incontro tra la delegazione del CEI e dell’IEC ACSEC
sulle tematiche di Data Security e Privacy in ambito
internazionale.
CEI e CIVES al servizio della mobilità sostenibile
FORMAZIONE
CEI e CIVES presentano importanti iniziative dedicate al
mondo della mobilità elettrica.
CEI: “provider” del CNI
In seguito a recenti accordi, il CEI ha ottenuto l’autorizzazione per il rilascio dei
crediti formativi per Ingegneri. Scopri i
corsi interessati.
Calendario Corsi luglio 2016
RECENSIONE
CEIAGORÀ
mag�����
Nuova Norma CEI 23-51
È stata pubblicata la terza edizione della Norma CEI 2351 dedicata alla realizzazione, le verifiche e le prove dei
quadri di distribuzione per installazioni fisse per uso domestico e similare.
27
ATTUALITÀ
GIUGNO 2016
ASSEMBLEA GENERALE E PREMIAZIONI CEI
Si è svolta a Milano l’Assemblea Generale dei CEI, incentrata sul
bilancio 2015, il rinnovo del Consiglio e i Premi CEI.
Assemblea Generale
Il 19 maggio 2016, a Milano, presso la fondazione
culturale Ambrosianeum, si è svolta l’Assemblea
Generale del CEI. La suggestiva Sala Falck ha
fatto da cornice all’importante evento annuale
che riunisce i Soci del Comitato Elettrotecnico
Italiano per presentare l’andamento del CEI nel
corso del 2015.
Durante l’Assemblea si è svolta la presentazione
ai Soci della relazione del bilancio 2015, il
rinnovo del Consiglio CEI per il triennio 20162018 e la consegna dei Premi CEI 2015.
La mattinata si è aperta con gli interventi del
Presidente Generale del CEI, Ing. Eugenio
Di Marino, e del Direttore Generale del CEI,
Ing. Roberto Bacci, i quali hanno confermato
l’andamento positivo del CEI per quanto
concerne le attività svolte in ambito nazionale
e internazionale e il rafforzamento dei servizi
28
offerti ai Soci e ai portatori di interesse, nonché il
ruolo sociale dell’Associazione nei confronti della
pubblica amministrazione e dei consumatori.
Il 2015 ha registrato importati risultati: tra
i principali, la conferma di una solida base
associativa di 2.103 Soci, la pubblicazione di
591 fascicoli di norme e guide tecniche per
un totale di 33.168 pagine, l’organizzazione
di 11 Convegni di formazione gratuita e di
altri 36 Seminari con circa 7.100 presenze, lo
svolgimento di 300 Corsi di formazione per un
totale di 2.289 partecipanti e lo sviluppo di un
progetto innovativo di e-commerce che vedrà la
luce nel corso dell’anno 2016.
I Premi CEI
Al termine dell’Assemblea, l’ingegner Eugenio Di
Marino, Presidente Generale del CEI, ha premiato
i vincitori delle edizioni 2015 dei tre Premi CEI:
Ingegner Giorgi, Volta e Miglior Tesi di Laurea.
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CEIMAGAZINE
I Premi CEI sono volti ad offrire un riconoscimento
pubblico ufficiale a chi, in ambito accademico e
professionale, si dedica alla ricerca e allo sviluppo
della normativa tecnica nei settori elettrotecnico,
elettronico
e
delle
telecomunicazioni,
dimostrando dedizione, passione e interesse
nello svolgimento dei propri compiti.
Premio CEI - Ingegner Giorgi
Il Premio CEI – Ingegner Giorgi rappresenta il
maggior riconoscimento che il CEI conferisce
ai Presidenti e Segretari dei propri Comitati
e SottoComitati e ai Presidenti e Segretari
CENELEC e IEC nominati dal CEI.
Per la XVII Edizione sono stati premiati:
molti WGs IEC dello stesso SC, nonché Presidente
del SC 86C “Sistemi ottici e dispositivi attivi”.
Egli ha dato un importante contributo allo
sviluppo delle normative (IEC – CENELEC –
CEI) nel settore delle fibre ottiche e nei sistemi e
architetture delle reti ottiche. Fa parte di comitati
tecnici e organizzativi di diverse Conferenze
nazionali ed internazionali sulle Comunicazioni
ottiche. L’attribuzione di numerosi brevetti e la
rilevante pubblicazione di articoli e memorie
scientifiche sulle reti e sulle fibre ottiche sono
una dimostrazione dell’elevata qualità del suo
apporto allo sviluppo delle sopracitate tematiche.
Premio CEI - Volta
Il Premio CEI – Volta è un riconoscimento istituito
dal CEI nel 2014 ed è rivolto specificatamente ai
membri dei Comitati Tecnici e SottoComitati CEI.
Per la II Edizione hanno ricevuto il riconoscimento:
Ettore De Berardinis, Segretario del SC 316A
“Connessioni alle reti elettriche di Distribuzione
alta, media e bassa tensione. Sistemi”, membro
del CT 8 “Aspetti di sistema per la fornitura
di energia elettrica”, del CT 38 “Trasformatori
di misura”, del CT 14 “Trasformatori” nonché
delegato internazionale nel CENELEC TC 8X e
IEC TC 38.
La sua costante presenza nei Comitati Tecnici
CEI 8, 14, 38 e 316 lo ha visto protagonista nello
sviluppo della normativa tecnica nei settori
di competenza. Particolarmente rilevante il
contributo nella preparazione delle Norme CEI
0-16 e 0-21, documenti adottati dall’AEEGSI. Egli
ha fornito con competenza tecnica tra le sue
varie attività professionali, il proprio supporto allo
sviluppo di importanti tematiche nell’ambito dei
sistemi di protezione delle reti di distribuzione
energia e nell’ambito della qualità del servizio
elettrico.
Pietro Di Vita, Presidente del IEC/SC 86C “Fibre
optic systems and active devices”, esperto in
GIUGNO 2016
Attilio Ciancabilla, membro del SC 9A
“Segnalamento” e del CT 56 “Fidatezza” del CEI,
Convenor del WG 15 del CENELEC 9XA, nonché
delegato in altri WGs del CENELEC TC 9X.
Svolge
la
sua
attività
professionale
principalmente nel settore dedicato alle
metodologie di analisi del rischio per i sistemi
di segnalamento ferroviario e nello sviluppo dei
processi di certificazione dei livelli di sicurezza
nelle ferrovie. Questa competenza è portata
di riflesso allo sviluppo delle relative norme
tecniche a livello internazionale ed europeo.
Ivano Alberto Lugaresi, membro del CT 4/5
“Motori primi idraulici e turbine a vapore” ed
esperto internazionale nel WG 30 del IEC/TC 4
“Hydraulic turbines”.
29
GIUGNO 2016
La consolidata ed ultradecennale esperienza
nel campo degli impianti idroelettrici, in Italia e
all’estero, dalla progettazione alla costruzione e
all’avviamento, la grande esperienza sulla parte
elettromeccanica così come dell’intero impianto,
lo rendono uno dei migliori rappresentanti italiani
del patrimonio delle conoscenze in ambito
idroelettrico.
Paola Regio, membro del SC 86A “Fibre e cavi”
del CEI e delegata internazionale nei WGs 1 e 3
del TC 86A “Fibres and cables” IEC.
Membro del SG 15 dell’ITU-T offre in questo
ambito un rilevante contributo nei settori
“Characteristics and test methods of optical
fibres and cables” e “Outside plant and related
indoor installation”. Ha acquisito approfondite
conoscenze tecniche nel cablaggio ottico degli
edifici e delle procedure di installazione e di
collaudo degli stessi impianti ottici. Grazie a
queste competenze ha guidato lo sviluppo di
Guide specifiche CEI, in particolare la Guida
Tecnica 306-22, espressamente predisposta per
ottemperare alla Legge 164 dell’11 novembre
2014 (Sblocca Italia). Da segnalare anche
l’importante contributo fornito alla stesura
di una Guida Tecnica CEI sulla condivisione
degli impianti di illuminazione pubblica per
l’installazione della fibra ottica.
Premio CEI - Miglior Tesi di Laurea
Infine, il Premio CEI – Miglior Tesi di Laurea
premia i Laureati che hanno incentrato le proprie
Tesi su tematiche connesse alla normazione
tecnica nazionale, europea e internazionale.
Ingegneria Elettrica e dell’Informazione
Relatore: Prof. F. Cupertino.
–
Il lavoro si distingue per un significativo
approfondimento delle problematiche di sviluppo
e impiego dei motori elettrici con riguardo
all’efficienza energetica. Sono stati affrontati
adeguatamente gli aspetti normativi ed è stata
particolarmente curata l’interrelazione tra analisi
di funzionamento, simulazioni e applicazioni
delle soluzioni individuate. La tesi costituisce
un contributo senza dubbio interessante per gli
aspetti applicativi.
Luigi Calcara (con un assegno del valore di €
2.000)
“Sistemi avanzati di monitoraggio della
temperatura per la riduzione dei tassi di guasto
su linee di distribuzione in cavi interrati di MT” –
Università Sapienza – Facoltà Ingegneria Civile e
Industriale – Relatore: Prof. M. Pompili.
Il tema dei guasti su linee di distribuzione
assume particolare rilevanza nell’ambito della
qualità del servizio elettrico. I sistemi avanzati
di monitoraggio contribuiscono in modo
determinante alla prevenzione dei guasti e alla
pianificazione degli investimenti. Nel lavoro
assumono particolare rilevanza l’aspetto
applicativo e i riscontri sul campo. Corretto il
riferimento alle normative vigenti in materia.
Per la XX Edizione sono stati premiati, in ordine
dal primo al terzo classificato:
Mario Spinelli (con un assegno del valore di €
2.500)
“Analisi prestazionale e caratterizzazione
parametrica di due motori elettrici industriali
ad alta efficienza” – Politecnico di Bari – Dip.
30
Ignazio Zinfollino (con un assegno del valore di
€ 1.500)
“Studio di fattibilità di un impianto fotovoltaico
mediante Project Financing” – Politecnico di Bari
– Dip. Meccanica. Matematica e management –
Relatore: Prof. B. Fortunato.
Spesso le determinazioni in materia di
investimenti in energie rinnovabili si scontrano
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con ambiti non del tutto definiti. Ciò rende
complesso il processo decisionale. Nel lavoro
oggetto di tesi si evidenzia la completezza degli
elementi presi in esame nonché l’approfondimento
progettuale. L’approccio adottato e gli elaborati
presentati possono costituire una solida base
di immediata applicabilità del metodo proposto.
Corretto l’impiego dei riferimenti normativi.
A breve saranno resi disponibili sul sito del CEI
i Bandi delle nuove edizioni 2016 di tutti e tre i
Premi.
2.103 SOCI
591 FASCICOLI per un totale di 33.168 PAGINE
11 CONVEGNI di formazione gratuita e
36 SEMINARI con circa 7.100 PRESENZE
300 CORSI di formazione per un totale di 2.289 PARTECIPANTI
GIUGNO 2016
31
GIUGNO 2016
DATA INFORMATION SECURITY: IL CEI OSPITA
L’IEC ACSEC (ADVISORY COMMITTEE ON SECURITY)
Incontro tra la delegazione del CEI e dell’IEC ACSEC sulle tematiche
di Data Security e Privacy in ambito internazionale.
Il 17 maggio 2016 il CEI ha ospitato nella sua
sede di Milano l’IEC ACSEC “Advisory Committee
on Security”, il Comitato dell’IEC dedicato alla
preparazione della “Guida sulla sicurezza dei dati
informatici” che si propone come ausilio di base
per tutti i comitati IEC che svilupperanno norme
sulla Data Security o che inseriranno requisiti
di Data Security all’interno di norme dedicate a
equipaggiamenti o sistemi che hanno esigenza
di protezione da possibili attacchi informatici.
All’incontro hanno partecipato, per il CEI, l’ing.
Gianosvaldo Fadin, Presidente di IEC/TC 9,
nella veste di membro ufficiale di IEC ACSEC
in rappresentanza del TC 9 IEC, e l’ing. Ivano
Visintainer, nella veste di uditore. Il CEI segue
con grande attenzione i lavori di ACSEC, in
considerazione del fatto che la sicurezza dei
dati informatici è un argomento trasversale che
interessa molti settori di standardizzazione.
Oggigiorno l’automazione elettronica e la
digitalizzazione è divenuta pervasiva in importanti
settori quali quelli dell’energia, dei trasporti e
dei sistemi di automazione industriale. Questi
settori vedono sistemi sempre più interconnessi
e quindi soggetti a possibili attacchi informatici.
L’accento sugli attacchi informatici è il più
32
comprensibile ai non addetti ai lavori, tuttavia
la riservatezza dei dati e la relativa crittografia,
la firma digitale dei dati al fine di garantire che
gli stessi non siano ripudiati e la garanzia della
non corruzione degli stessi a seguito di azioni
volontarie o casuali, sono argomenti di grande
interesse tecnico che garantiscono uno scambio
sicuro delle informazioni.
Il Comitato CEI/CT 9, “Sistemi e componenti
elettrici ed elettronici per trazione”, è
particolarmente
interessato
all’argomento
e in tal senso contribuisce all’introduzione
del trattamento degli aspetti di “sicurezza
informatica” all’interno dell’analisi di sicurezza,
intesa come mitigazione al massimo livello delle
possibili cause di danno ai sistemi di trasporto
e di rischio di ferimento e morte dei passeggeri.
In conclusione, IEC ACSEC ritiene di poter
finalizzare la Guida sulla sicurezza dei dati
informatici entro il 2016 o al massimo nel primo
semestre del 2017, così da offrire un valido
strumento a tutti i gruppi di lavoro che devono
produrre norme che contengono aspetti e
problematiche di sicurezza informatica.
CEIMAGAZINE
CEIMAGAZINE
CEI E CIVES AL SERVIZIO DELLA MOBILITÀ
SOSTENIBILE
Importanti iniziative dedicate al mondo della mobilità elettrica a firma CEI-CIVES.
La CIVES, Commissione del Comitato
Elettrotecnico
Italiano
accoglie
con
soddisfazione i recenti annunci di iniziative a
favore di una più decisa diffusione della mobilità
elettrica, collocate anche in Italia in un quadro
organico di provvedimenti.
La loro attuazione, che ci auguriamo possa
essere rapida, sarà il punto di arrivo dell’insistente
azione di stimolo verso le istituzioni che CEICIVES esercita nel suo ruolo di Sezione Italiana
dell’European Association for E-Mobility
(AVERE), istituita dalla Commissione CEE nel
1978: un trentennale percorso di informazione e
di proposte che dà finalmente i suoi frutti.
della E-Mobility in Europa, con la finalità di
costituire una banca dati di riferimento utile alle
politiche per la mobilità sostenibile.
Infine, la collocazione della CIVES nel Comitato
Elettrotecnico Italiano, l’ente istituzionalmente
preposto alla formulazione della normativa
in campo elettrico, garantisce una corretta e
aggiornata informazione sugli aspetti normativi,
che nel contesto degli interscambi impliciti nel
mondo della mobilità rivestono una crescente
importanza.
Questo contributo di esperienza resta
naturalmente a disposizione di tutti i tavoli
interessati alla E-Mobility.
La presenza entro CEI-CIVES dell’intero mondo
del settore (dall’offerta alla domanda e alle
istituzioni) ha permesso alla nostra Associazione
di produrre in questo lungo periodo contributi
propositivi di carattere scientifico e legislativo,
oltre che di comunicazione, mantenendo sempre
un ruolo super partes a tutto vantaggio della
collettività.
A questo ruolo si aggiunge oggi, nel contesto
dell’AVERE, il ruolo di Osservatorio sullo sviluppo
GIUGNO 2016
33
FORMAZIONE
GIUGNO 2016
CEI: “PROVIDER” DEL CNI
In seguito a recenti accordi il CEI organizza attività formative che prevedono il rilascio dei crediti formativi per Ingegneri.
Il CEI è diventato “provider” della Scuola Superiore
di Formazione Professionale per l’Ingegneria.
Ha ottenuto pertanto da parte del Consiglio
Nazionale degli Ingegneri l’autorizzazione
a realizzare attività formative, riconosciute
valide ai fini dell’assolvimento dell’obbligo di
aggiornamento della competenza professionale
di ingegneri iscritti all’Albo professionale
(Bollettino Ufficiale del Ministero della Giustizia
n. 13 del 15/07/2013).
A partire dalla metà di giugno 2016, l’Ufficio
Formazione del CEI è pronto ad erogare i Crediti
Formativi previsti per i professionisti iscritti
presso l’Albo degli Ingegneri. In particolare, i
Corsi CEI inerenti all’attività di ingegneria per cui
verranno attribuiti i crediti sono i seguenti:
•
•
il Corso CEI IDRO “Impianti idroelettrici”, 16
crediti formativi CNI;
•
il Corso CEI EM “Energy Manager”, 28 crediti
formativi CNI;
•
il Corso CEI 0-14 ATEX “La verifica degli
impianti elettrici nei luoghi con pericolo di
esplosione”, 24 crediti formativi CNI;
•
il Corso CEI 0-16 “Connessione di Utenti
attivi e passivi alle reti MT ed AT delle
imprese distributrici di energia”, 23 crediti
formativi CNI;
•
il Corso CEI 0-14 Fulmini “Verifica degli
impianti di protezione contro le scariche
atmosferiche”, 8 crediti formativi CNI.
il Corso CEI 31 GAS “Luoghi con pericolo
d’esplosione in presenza di Gas; Norme CEI
e Direttive ATEX”, 23 crediti formativi CNI;
34
CEIMAGAZINE
CEIMAGAZINE
CORSO CEI 31GAS
LUOGHI CON PERICOLO DI ESPLOSIONE IN PRESENZA DI GAS;
NORME CEI E DIRETTIVE ATEX
Presentazione
Questo corso fa parte del sistema della Formazione Continua e dà
diritto all’attribuzione di:
• 23 Crediti CNI per la Formazione Continua in Ingegneria
• 24 Crediti CNPI per la Formazione Continua dei Periti Industriali
• 22 Crediti per RSPP/CSE
Il CEI propone un corso per approfondire l’utilizzo delle
norme e delle guide del CT 31 (Materiali antideflagranti) e
delle Direttive Europee 94/9/CE e 1999/92/CE,
1999/92/CE con
riferimento ai luoghi con pericolo di esplosione in presenza
di gas. Il corso si articola in tre giornate. Durante la prima
giornata vengono fornite le conoscenze teoriche di base per
consentire agli operatori del settore di affrontare la
classificazione dei luoghi con pericolo di esplosione per la
presenza di gas. Nella seconda giornata viene illustrata la
classificazione dei luoghi con pericolo di esplosione di un
i di
insediamento
produttivo
d i
con presenza di sostanze
infiammabili allo stato gassoso e liquido, soffermandosi sulla
definizione dei
parametri
determinanti ai fini
dell’individuazione e del dimensionamento dei pericoli. Si
illustrano inoltre i contenuti della documentazione tecnica
di classificazione dei luoghi (relazione, disegni, calcoli).
Nell’ultima giornata vengono fornite le nozioni di base sui
modi di protezione Ex e sulle prescrizioni impiantistiche, per
consentire una corretta progettazione, installazione ed
esercizio degli impianti elettrici nei luoghi con pericolo di
esplosione per la presenza di gas.
Crediti CSE
Il presente corso è valido per l’ottenimento dei crediti RSPP
e CSE. I crediti saranno forniti su richiesta, selezionando
l’opzione sulla scheda di iscrizione a seguito della
partecipazione ad almeno il 90% delle ore del corso ed al
superamento di un test di fine corso.
I crediti formativi sono forniti da SSL‐Consulenze, CFA di
AiFOS.
www.ssl‐consulenze.it
Destinatari Si rivolge principalmente a: Organi di Vigilanza e Controllo,
Organismi Autorizzati, consulenti nell’ambito della Sicurezza
CORSO CEI IDRO
sul Lavoro e della Sicurezza Antincendi,
progettisti,
costruttori installatori,
costruttori,
installatori manutentori e utilizzatori di impianti
e attrezzature.
IMPIANTI IDROELETTRICI
Questo corso fa parte del sistema della Formazione Continua e dà
di:
• 16 Crediti CNI per la Formazione Continua in Ingegneria
•
Esempi applicativi di luoghi con pericolo di esplosione con presenza
• 16 Crediti CNPI per la Formazione Continua dei Periti Industriali
di sostanze infiammabili allo stato gassoso e liquido.
Ore 09.00 Registrazione e presentazione del corso Generalità ‐ La normativa internazionale e nazionale sulla classificazione.
Aspetti chimico‐fisici della formazione delle atmosfere esplodibili:
Combustione ed esplosione
•
Limiti di esplodibilità, energia di innesco, temperatura di
infiammabilità
Il contributo
del settore idroelettrico alle energie rinnovabili in
•
Tipologie di emissione: pozze, getti laminari e turbolenti
Italia ha ancora notevoli margini di sviluppo, in particolare per
Fondamenti della classificazione dei luoghi con pericolo di esplosione
il settore del
mini
che fino
qualche
• quanto
Tipo riguarda
di zona pericolosa
(Zona
0, idroelettrico,
1 e 2) e probabilità
di apresenza
anno
fa è stato trascurato
dell’atmosfera
esplosiva sia per le condizioni di mercato, sia per
dimensioni
che zona
non
• le Distanza
dz eaziendali
coefficientedeikz. principali
Estensione operatori
e forma della
pericolosa in funzione
dellapiani
tipologia
di emissione
e della ventilazione
incoraggiavano
dei precisi
di sviluppo
del settore,
e che oggi
• trova
C per diversi
Campo
vicino
i i motivi
e campo
l
lontano.
t
C
Concentrazione
t
i
d
della
ll
sostanza
t
terreno fertile per una sua rivitalizzazione.
lontano Xm%
Le pericolosa
possibilitàneldicampo
un recupero
delle potenzialità degli impianti
• idroelettrici
Volume esplosivo
trascurabile
non ancora
esplorati si fonda essenzialmente sulle
•
Limiti di applicabilità delle formule
Presentazione
situazioni
Tutte le ATECO
diritto all’attribuzione
Programma
Prima giornata effettive
ff
Crediti RSPP
idrologiche
d l
h
e
geomorfologiche
f l
h
f
finora
trascurate,
sulle
possibilità
Ore
13.30 ‐ 14.30
Pausa
pranzo sinergiche con altri settori affini come i
sistemi acquedottistici, le reti di irrigazione e bonifica, i processi
Laindustriali
procedura dibisognosi
classificazione
Guida CEI
31‐35 la gestione e
di secondo
ingenti larisorse
idriche,
•
La tabella B1 della Norma: individuazione delle zone pericolose di
sviluppo
delle opere di salvaguardia dei flussi idrici (briglie,
tipo 0, 1 e 2
traverse,
ecc.).
•
Grado e disponibilità della ventilazione
viene proposto
corso CEI
incentrato
proprio su
• In quest’ottica
Sorgenti di emissione
e grado diun
emissione.
Emissioni
strutturali
quali
siano
effettive
•
Fattore dile
efficacia
dellapotenzialità
ventilazione della tecnologia idroelettrica
particolare
p
riferimento
agli
gpericolose
aspetti
p
relativi alla p
progettazione,
g
,
• con Aperture
interessate
da zone
•
Presentazione del software CEI Progex
Ore 17.30 Conclusione dei lavori e domande
Scopo
Terza giornata Il corso si propone di fornire ai partecipanti i criteri fondamentali
Ore 09.30 Inizio lavori
per
giudicare la fattibilità di un progetto idroelettrico, da
Leggi riguardanti
materiali ed impianti
elettrici Ex.ambientale,
Direttive
procedimenti
autorizzativi,
alla valutazione
alla scelta
Europee
94/9/CE
e 1999/92/
CE, e relativi Decreti
di attuazione:con la rete
della
turbina
e dal
suo funzionamento,
alla connessione
loro
impatto
sulla
progettazione
e
costruzione
di
nuovi
impianti,
elettrica, dal calcolo della produzione a come approfittare eal meglio
sull’esercizio
di quelli
esistenti
delle
opportunità
offerte
dal sistema di incentivazione.
Modi di protezione per costruzioni elettriche Ex.
Il corso mira a formare i partecipanti su come valutare
•
Custodie a prova di esplosione “d”
correttamente
il
potenziale
•
Sicurezza aumentata “e” energetico di un sito ed impostare
correttamente
l’analisi
•
Pressurizzazione
“p”economica dell’investimento.
•
•
Incapsulamento in resina “m”
Sicurezza intrinseca “i”: Costruzioni elettriche associate [EEx i];
Costruzioni elettriche a sicurezza intrinseca EEx i; Costruzioni e
componenti
semplici.
Il corso
è rivolto
a progettisti, ingegneri, architetti, geometri,
•
Modi di protezione misti (composti)
geologi,
aziende elettromeccaniche, Energy manager, impiantisti
•
Modi di protezione sovrapposti per zona 0 (II 1G)
elettroidraulici,
responsabili
di amministrazioni pubbliche per
•
Modo di protezione “n”
n per zona 2
Destinatari
l’energia, docenti e studenti universitari.
Ore 13.30 ‐ 14.30 Pausa pranzo
•
•
•
•
•
•
•
•
Impianti elettrici EX
Generalità
Documentazione
CORSO CEI ENERGY MANAGER
Seconda giornata Scelta delle costruzioni elettriche
Protezioni elettriche
Ore 09.00 Inizio lavori
Condutture
•
Elementi introduttivi alla classificazione dei luoghi
Protezioni aggiuntive per taluni modo di protezione
•
Procedimento generale: sostanze infiammabili,
infiammabili sorgenti di emissioni,
emissioni
Sistemi a sicurezza intrinseca: ‐ Criteri di scelta delle apparecchiature
condizioni
ambientali,
effetti
delle
emissioni,
zone
pericolose.
Prima giornata
Seconda giornata
e dei cavi ‐ Documento descrittivo del sistema
Emissioni in ambienti aperti e chiusi: dimensionamento dei pericoli
Corso Certificato da CEPAS e propedeutico all’esame per EGE d’esplosione.
Ore 09.00 Registrazione e presentazione del corso
l
Ore 09.00 Inizio lavori
l deldei
Ore 17.30
lavori della Formazione Continua e dà
Questo
corso
fa Conclusione
parte
sistema
•
Documentazione tecnica di classificazione dei luoghi
Ore 09.30 Inizio lavori
diritto all’attribuzione
Test di fine corso di:
e debriefing per gli RSPP e CSE
Ore 13.30 ‐ 14.30 Pausa pranzo
ai programmi di incentivazione, analisi costi benefici, analisi
Ore
18.15 Conclusione
dei lavori
e domande
ambientali
e procedure
amministrative.
Programma
Introduzione e quadro normativo
• Il quadro normativo italiano e regionale
ESPERTI IN SISTEMI DI
GESTIONE DELL’ENERGIA
Regime di incentivazione
• 28 Crediti CNI per la Formazione Continua in Ingegneria
• Lo scenario energetico in Italia
• 28 Crediti
CNPI per la Formazione Continua dei Periti Industriali
• DM 6 luglio 2012 incentivi da FER diverse dal fotovoltaico
Teoria, tecnologie e componentistica idraulica
• Accesso diretto e Registri
• Moto dell’acqua in pressione e a pelo libero
• Rifacimenti totali e parziali
Il “Responsabile per la conservazione e l’uso razionale dell’energia”
• La classificazione e il funzionamento delle turbine idrauliche
•
Project management, valutazione amministrativa e finanziaria
• Ritiro dedicato RID e Scambio sul posto
venne introdotto con la legge 10/91. L’articolo 19 della legge ne definì
degli investimenti e della contrattualistica del settore energetico.
• Idraulica fluviale e modellistica relativa
l’ Lbbli di nomina
l’obbligo
t tt
l aziende
di consumii ossia
i più
iù
I requisiti generali per la qualificazione
f
delle competenze degli EGE
tii d per
ll’i tutte
i tle
idi dl ttcon
i grandi
• Le componenti dell’impianto idroelettrico
di 10.000 tonnellate equivalenti di petrolio (TEP) per il settoreLa tipologia di macchine elettriche rotanti e statiche
sono contenuti nella Norma CEI UNI 11339. Non essendo previsti albi o
Ore 13.00 ‐
14.00 Pausa pranzo
• Criteri di scelta delle macchine elettriche rotanti
industriale e più di 1.000 TEP per gli altri settori. La figura dell’Energy
registri per l’abilitazione degli EGE, la valutazione delle competenze
• Tipologia di convertitori statici
Manager così definita è rimasta fino agli anni 2000, se non in casi
La progettazione di un impianto mini idroelettrico
viene effettuata prevalentemente da parte dell’organizzazione
Presentazione
particolari, di secondo piano in ambito aziendale. L’impulso al settore
(azienda) che provvede alla loro nomina; vi è però la possibilità di far
• Studio di fattibilità
Ore 13.00 ‐
14.00 Pausa pranzo
energetico dovuto agli accordi di Kyoto e alle successive direttive
valutare
le competenze da parte di organizzazioni terze ai sensi della
Progetto europee ha concentrato l’attenzione sulla necessità di utilizzare
citata norma CEI UNI 11339. Una simile certificazione può portare un
‐ Opere di presa, di sedimentazione e di carico La connessione alla rete di un impianto mini idroelettrico
razionalmente l’energia grazie al supporto di tecnici qualificati.
vantaggio competitivo in quanto fornisce al cliente la garanzia di un
‐ Opere per il vettoriamento: tubazioni e canali Con il D.Lgs.
115‐2008 è stata definita la figura dell’Esperto Gestione
• La connessione alla rete (TICA) e le norme CEI di riferimento
ente terzo in riferimento alla preparazione ed all’aggiornamento del
Opere elettromeccaniche
Energia ‐(EGE)
al quale sono richieste conoscenza,
conoscenza esperienza • Criteri di connessione alla rete di bassa tensione Norma CEI 0‐21
•e Criteri
alla rete di bassa tensione Norma CEI 0 21
professionista.
f diiconnessione
it
• Criteri di scelta della turbina
capacità organizzativa costantemente aggiornate, in riferimento a: • Criteri di connessione alla rete di media tensione Norma CEI 0‐16
Scopo
• Valutazioni economiche
•
legislazione e normativa tecnica nelle seguenti materie:
Il CEI organizza un corso della durata di 28 ore per l’introduzione al
• La gestione e manutenzione dell’impianto
ambientale, energetica, mercati dell’energia elettrica e del gas ed
mondo dell’Energy Management con lo scopo di fornire
Ore 18.00 Conclusione dei lavori e domande
in riferimento agli obblighi/incentivi finalizzati al risparmio
un’approfondita panoramica degli aspetti di cui si deve occupare un
Aspetti ambientali e iter autorizzativo
energetico
Esperto in Gestione dell’Energia.
• Il procedimento autorizzativo
•
tecnologia
riferita ai consumi ed agli usi razionali dell’energia,
Destinatari
‐ Valutazione di impatto ambientale (VIA)
con particolare riferimento agli impianti, ai macchinari ed alle
Destinatari dei corsi sono professionisti del settore impiantistico,
‐ Valutazione di Incidenza tecnologie tradizionali ed innovative di efficienza energetica
Energy
Manager aziendali, dirigenti delle pubbliche amministrazioni.
‐ Il decreto Legislativo 387/2003
‐ L’Autorizzazione Unica
L’A
i
i
U i
35
GIUGNO 2016
Prima giornata
Ore 18.00 Conclusione della prima giornata
Programma
GIUGNO 2016
CORSO CEI 0‐14 ATEX
LA VERIFICA DEGLI IMPIANTI ELETTRICI
NEI LUOGHI CON PERICOLO DI ESPLOSIONE Q t corso fa
Questo
f parte
t del
d l sistema
it
d ll Formazione
della
F
i
C ti
Continua
e dà diritto
di itt
all’attribuzione di:
• 24 Crediti CNI per la Formazione Continua in Ingegneria
• 24 Crediti (27 con test finale) CNPI per la Formazione Continua dei Periti Industriali
• 24 Crediti per RSPP/CSE
Presentazione
Il CEI propone un corso per approfondire le modalità di verifica
degli impianti installati in luoghi con pericolo di esplosione, come
previsto dal D.P.R. 462/01 e dalla Guida CEI 0‐14, che chiarisce
alcuni aspetti organizzativi e tecnici, da rispettare per svolgere
correttamente l’attività di verifica. Durante il percorso formativo,
verranno trattati i seguenti argomenti:
•
I principali dispositivi legislativi di riferimento
•
Gli aspetti chimico‐fisici della combustione ed esplosione
•
Le principali caratteristiche delle sostanze infiammabili
•
La classificazione dei luoghi con pericolo di esplosione
•
Le apparecchiature elettriche ed i modi di protezione
•
Gli impianti elettrici Ex
•
Le modalità per la conduzione delle verifiche
•
La gestione delle modifiche ampliamenti, trasformazioni
•
La manutenzione degli impianti
•
Il ruolo del verificatore
•
Esempi pratici di tipologie di verifiche nei vari ambienti.
ambienti
Crediti RSPP
Tutte le ATECO
Crediti CSE
Il presente corso è valido per l’ottenimento dei crediti RSPP e CSE.
Icrediti saranno forniti su richiesta, selezionando l’opzione sulla
scheda di iscrizione a seguito della partecipazione ad almeno il 90%
d ll ore del
delle
d l corso ed
d all superamento di un test di fine
fi corso.
I crediti formativi sono forniti da SSL‐Consulenze, CFA di AiFOS.
www.ssl‐consulenze.it
Destinatari
Si rivolge principalmente a: Enti notificati, Organi di Vigilanza e
Controllo, Organismi Autorizzati, consulenti nell’ambito della
Sicurezza sul Lavoro e della Sicurezza Antincendi, progettisti,
p
ed
costruttori,, installatori,, manutentori e utilizzatori di impianti
attrezzature.
CORSO CEI 0-16
CONNESSIONE
DI UTENTI ATTIVI E
ProgrammaALLE RETI MT ED AT DELLE
PASSIVI
IMPRESE DISTRIBUTRICI DI ENERGIA
Prima giornata Ore 14.30 Ripresa lavori Questo corso fa parte del sistema del-
Ore 09.00 Registrazione e presentazione del corso
Ore 09.30 Inizio lavori •
•
•
la Formazione Continua dell’Ordine
dei Periti Industriali e dei Periti
•
Presentazione
Il quadro legislativo Verifiche previste dalla legislazione Caratteristiche delle sostanze infiammabili Il problema della connessione alle reti di distribuzione è da
sempreOre 13.30 Pausa pranzo
sentito nella progettazione degli impianti elettrici
in Media
Alta tensione:
Oree14.30
Ore 14.30 Ripresa dei lavori Ripresa dei fino
lavorial 2007, ciascun Distributore
stabiliva le modalità tecniche di connessione alla rete di
•
La sicurezza nei luoghi con rischio di esplosione
propria competenza. Le prescrizioni più diffuse sul territorio
•
Classificazione dei luoghi con pericolo di esplosione per la nazionale
erano
quelle emanate da ENEL Distribuzione, come
presenza di gas la DK 5600
o la DK 5740. In questo panorama, l’Autorità per
•
Approccio alla verifica l’energia elettrica e il gas è intervenuta dando mandato al
Ore 18.30 Conclusione dei lavori e domande
CEI di preparare
una Regola Tecnica di Riferimento (Norma
CEI 0-16), alla quale tutti i distributori devono attenersi nel
pubblicare
la propria
Regola Tecnica di Connessione (RTC).
Seconda
Seconda giornata giornata
Componenti ed accessori Ex, Certificazione e contrassegni dei Industriali Laureati e dà diritto
prodotti Ex
all’attribuzione di n. 24 crediti CFP.
•
Impianti elettrici Ex, documentazione di progetto •
Scelta ed installazione delle apparecchiature Ex, protezioni, di esperti,
tutti appartenenti al CT 316 del CEI, ha quindi
condutture, criteri di installazione progettato e rivisto questo corso di formazione, indispensaOre 18.00 Conclusione lavori
e domande
bile
ai progettisti e a tutti i soggetti
interessati per aggiornare le
proprie conoscenze sulla connessione degli impianti di Utente
Terza giornata in Media e Alta tensione, sia passivi sia attivi.
Ore 09.00 Inizio lavori
Scopo
•
Regole
integrative
gli impianti
elettricigli(gaselementi
e polveri); di
Scopo
del corso
è per
quello
di fornire
custodie a tenuta di polvere “tD”, pressurizzazione “pD”,
completamento
alla preparazione dei soggetti a qualsiasi titolo
sicurezza intrinseca “iD”, incapsulamento in resina “mD”
interessati alla connessione di impianti alle reti di distribuzione,
•
Impianti con obbligo di verifica, documentazione necessaria
con
particolare
riguardoesame
agli aimpianti
di produzione, che
•
Tipologie di verifiche
Tipologie di verifiche, esame a vista, prove vista prove
stanno rivestendo un’importanza sempre crescente. Il corso
Ore 09.00 Inizio lavori
è completato
con esempi descrittivi di impianti riconducibili
Ore 13.30 Pausa pranzo
La Norma CEI 0-16 attualmente in vigore, “Regola tecnica di
a Ore 14.30 Ripresa dei lavori situazioni comunemente riscontrabili nella pratica
riferimento
per la connessione di utenti attivi e passivi alle
•
Il quadro normativo di riferimento; norme per la impiantistica reale. Ovviamente, alla luce di quanto sopra,
costruzione,
reti AT ed MT
delle imprese distributrici di energia elettrica”,
•
Modifiche, trasformazioni, ampliamenti ecc norme impianti, norme verifiche
rispetto
ai corsi precedenti maggiore spazio è dato alle parti
è parte integrante
della delibera dell’Autorità per l’Energia
• Norma
La manutenzione degli impianti • e Le
elettriche
Ex e i modi
di protezione;
nuove o radicalmente riviste, quali ad esempio le
Elettrica
il apparecchiature
Gas, ARG/elt 33/08
e ARG/elt
119/08
ed ha a della
prova di esplosione “d”, a sicurezza aumentata “e”, a parti
• riguardanti
Funzione e responsabilità del verificatore
i sistemi di accumulo.
richiesto una
profonda
revisione
parte
sicurezza
intrinseca“i”,
con specialmente
incapsulamentonella
“m”, immerse
•
Esempi con utilizzo di schede predisposte per la valutazione riguardanteingli
attivi
di produzione) a causa
olioutenti
“o”
o , altri
modi(impianti
di protezione
d li i i ti
degli impianti CORSO CEI 0‐14 FULMINI
Destinatari
dei nuovi requisiti di sicurezza del sistema (allegato A70 del
Il Domande corso si rivolge ai progettisti, ai responsabili tecnici delle
codice Ore 13.30 Pausa pranzo
di rete di Terna), delle nuove prestazioni richieste
Ore 14.30 Ripresa dei lavori imprese
installatrici e a quanti svolgono un’attività per la quale
dal V conto
energia ai generatori relativamente ai servizi di
Test di fine corso per chi ha richiesto i Crediti.
è necessario conoscere le modalità di connessione alla rete di
rete, nonché degli sviluppi normativi inerenti i medesimi
impianti in Media e Alta tensione, alla luce delle importanti
temi a livello internazionale ed europeo. Inoltre, anche i
Questonovità
corsointrodotte
fa partedalla
del nuova
sistema
dellaCEI
Formazione
Continua e
Norma
0-16.
nuovi sistemi di accumulo si sono presentati nello scenario
dà diritto
all’attribuzione
di:
I partecipanti
al corso
devono già possedere una reale
elettrico ed hanno quindi richiesto una definizione delle loro
• 8 Crediti CNI per la Formazione Continua in Ingegneria
esperienza pratica e almeno una generica formazione di
caratteristiche. Sulla base della diverse edizioni della Norma
• 8 Crediti
CNPI per la Formazione Continua dei Periti Industriali
elettrotecnica
e di impiantistica elettrica.
0-16 e dell’ultima variante V1 del Dicembre 2014, un gruppo
LA VERIFICA DEGLI IMPIANTI DI
PROTEZIONE CONTRO LE SCARICHE ATMOSFERICHE
LE SCARICHE ATMOSFERICHE • 8 Crediti per RSPP/CSE
Programma
Prima giornata
Presentazione
Quarta unità:
• Il sistema di Protezione di Interfaccia: caratteristiche e reCrediti
RSPP
golazioni
vengono fornite le indicazioni relative alle attività da intraprendere Tutte le ATECO
•
Sistemi
di misura della energia
Ore 09.30
Iniziodilavori
nella verifica
un impianto di protezione contro le scariche
• Schemi di connessione dei sistemi di accumulo
Prima atmosferiche.
unità:
Crediti CSE
Questo corso intende fornire la giusta spiegazione ed applicazione Ore 18.30
Conclusione
della seconda giornata
è valido per l’ottenimento dei crediti RSPP e CSE.
• Il percorso
Delibere
AEEG
la nuova
Nor- alla Il presente corso
della Guida,regolatorio:
in particolar le
modo
per coloro
chee sono
interessati
crediti saranno forniti su richiesta, selezionando l’opzione sulla
ma
CEI
0-16,
il
panorama
europeo
ed
internazionale
verifica degli impianti di protezione contro le scariche Terza giornata
• Caratteristiche
delle reti MT
scheda di iscrizione a seguito della partecipazione ad almeno il 90%
atmosferiche come organismi abilitati dal Ministero dello Sviluppo
atmosferiche,
• Regole
di connessione alle reti MT
delle ore del corso
al superamento di un test di fine corso.
Inizioedlavori
Economico ai sensi del D.P.R. 462/01 “Regolamento di Ore 09.30
I crediti formativi sono forniti da SSL‐Consulenze, CFA di AiFOS.
semplificazione
del procedimento
per la denuncia di installazioni e
Ore 13.30
- 14.30 Pausa
pranzo
Quinta
unità:
www.ssl‐consulenze.it
dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche, di
Seconda
unità: di messa a terra di impianti elettrici e di impianti • Caratteristiche e prove del Sistema di Protezione Generale
dispositivi
(Allegato C e D)
elettricitecniche
pericolosi”,
analizzando
nel MT:
dettaglio
le modalità
• Regole
per Utenti
passivi
protezioni
di im- per Destinatari
Caratteristiche
prove
delgliSistema
di Protezione
di Interdi questoecorso
sono
Enti verificatori,
gli impiantisti
e
valutare
la corretta
pianto,
DG,
SPG esecuzione, fornendo indicazioni sulle modalità • Destinatari
faccia
(Allegato
tutti
coloro
che a E)vario titolo sono coinvolti nelle verifiche
di verificadi
con
esempi pratici.
• Il sistema
Protezione
Generale: caratteristiche e regoperiodiche
degli
impianti
di
protezione
contro
le
scariche
lazioni
Ore
13.30 - 14.30
Pausa
atmosferiche
atmosferiche.
RSPP
RSPP,
CSEpranzo
CSE,
Addetti al Servizio Prevenzione e
S
Scopo Protezione
che
volessero
approfondire sia gli aspetti relativi alla
Ore 18.00
Conclusione
della
prima
giornata
Informare e formare il verificatore, sulle modalità previste dalla Sesta unità:
salute e sicurezza (pericoli e rischi legati alle scariche atmosferiche)
Guida CEI 81‐2 per la corretta verifica degli impianti di protezione •
Caratteristiche delle unità GD (Allegato I, J, K, L)
Con la pubblicazione
e l’entrata
in vigore del
dellacorso
Guida CEI 81‐2,
Ore 09.00
Registrazione
e presentazione
36
Seconda
giornata
contro
le scariche
CEIMAGAZINE
atmosferiche e sovratensioni con riferimento
che gli aspetti formali relativi alla conformità tecnico/ documentale
degli
impianti.Conclusione della terza giornata
Ore
18.00
CEIMAGAZINE
CALENDARIO DEI CORSI CEI - LUGLIO 2016
01/07/2016
Rifasamento
Novità 2016 per l’energia reattiva.
13/07/2016
REL
Rischio elettrico di base.
01/07/2016
79
Impianti d’allarme
15/07/2016
64-14
Verifiche degli impianti elettrici.
Caltanissetta, Viale Trieste 281
Milano, Via Saccardo 9
02/07/2016
PV-AC
Impianti fotovoltaici con batterie di accumulatori.
Caltanissetta, Viale Trieste 281
04/07/2016
0-14 Terra
La verifica degli impianti di messa a terra.
Milano, Via Saccardo 9
04/07/2016
11- 27 Agg
Corso di aggiornamento CEI 11-27 PES
PAV (Norma CEI 11-27 Ed. 2014).
Roma, Via Portuense 741
Ore 9:00 - 13:30
08/07/2016
11 - 27 PES PAV
Lavori in prossimità di impianti elettrici
e Lavori elettrici sotto tensione in BT e
fuori tensione in AT e BT in conformità al
Testo Unico sulla Sicurezza - Norma CEI
11-27 ed. 2014.
Milano, Via Saccardo 9
Padova, Via Lisbona 28/a
18/07/2016
11- 27 Agg
Corso di aggiornamento CEI 11-27 PES
PAV (Norma CEI 11-27 Ed. 2014).
Milano, Via Saccardo 9
Ore 9:00 - 13:30
18/07/2016
Protezioni
Sistemi di protezione e interfacciamento
con impianti utente delle reti elettriche di
distribuzione MT.
Milano, Via Saccardo 9
25/07/2016
11 - 27 PES PAV
Lavori in prossimità di impianti elettrici
e Lavori elettrici sotto tensione in BT e
fuori tensione in AT e BT in conformità al
Testo Unico sulla Sicurezza - Norma CEI
11-27 ed. 2014.
Bolzano, Via Siemens 19 I
Milano, Via Saccardo 9
13/07/2016
Cabine
Manutenzione delle cabine elettriche
MT/MT e MT/BT dei clienti/utenti finali.
Milano, Via Saccardo 9
GIUGNO 2016
37
RECENSIONE
GIUGNO 2016
NUOVA NORMA CEI
23-51
Pubblicata la terza edizione
della Norma CEI 23-51 dedicata alla realizzazione, le verifiche
e le prove dei quadri di distribuzione per installazioni fisse per
uso domestico e similare.
È stata pubblicata ad aprile la terza edizione
della Norma CEI 23-51 “Prescrizioni per la
realizzazione, le verifiche e le prove dei quadri
di distribuzione per installazioni fisse per uso
domestico e similare” che supera completamente
la precedente edizione del 2004-02.
La nuova edizione, oltre a modificare lo status
formale del documento da Norma Sperimentale
a Norma Nazionale, costituisce una revisione di
carattere tecnico e introduce, tra le modifiche più
significative, le seguenti:
•
•
•
•
estensione del campo di applicazione alla
corrente continua;
aggiunta del riferimento per l’esecuzione
della prova di indelebilità dei dati di targa;
campo delle temperature ambiente allineato
a quello della Norma CEI EN 60670-24;
aggiunta del metodo per il calcolo della
potenza dissipata dai dispositivi elettronici e
di un nuovo esempio di quadro contenente
dispositivi per la domotica.
protezione ed apparecchi che nell’uso ordinario
dissipano una potenza non trascurabile.
Essa fornisce le prescrizioni per la realizzazione,
la verifica e le prove. Sono inoltre contenuti
allegati per la dichiarazione di conformità
alla regola dell’arte, per la verifica dei limiti di
sovratemperatura e alcuni esempi applicativi.
Non sono presi in considerazione gli involucri
per apparecchi facenti parte di serie per uso
domestico e similare, trattati dalla Norma CEI
23-74.
Nel “Campo di applicazione”, oltre ad essere
riportati i riferimenti normativi, sono anche
precisati i limiti nei confronti della norma per i
quadri elettrici BT ed è recepito l’aggiornamento
sulla verifica alla tenuta del cortocircuito.
La Norma CEI 23-51 si applica ai quadri di
distribuzione per installazioni fisse per uso
domestico e similare realizzati assiemando
involucri vuoti, conformi alla Norma Sperimentale
CEI 23-49, oppure classificati GP secondo la
Norma CEI EN 60670-24 con dispositivi di
38
CEIMAGAZINE
CEI�
CEINFOPOINT
mag�����
GIUGNO 2016
In questa sezione del CEI Magazine vengono
raccolti i riferimenti dei documenti che devono essere diffusi in ambito nazionale per
adempiere alle disposizioni del Regolamento
UE 1025/2012.
Tale Regolamento costituisce la base legale
in tema di normazione per la UE, e indica gli
obblighi degli Enti normatori nazionali in termini di trasparenza dell’attività normativa, di
apertura alla partecipazione di tutte le parti
coinvolte nella normazione e di coerenza del
corpo normativo nazionale.
Inoltre, in ottemperanza a quanto previsto dal suddetto regolamento, dal sito CEI
www.ceinorme.it, fin dal 2014 sono accessibili , e aggiornate periodicamente, tutte le
informazioni relative ai lavori in atto e alle
pubblicazioni emesse o in preparazione.
Sono forniti anche i dati identificativi relativi alle norme abrogate mensilmente e in
abrogazione nei successivi tre mesi, così
da avvertire l’utenza dell’imminente non
applicabilità di norme a catalogo.
Nelle pagine seguenti sono inoltre riportati
gli elenchi delle Norme CEI, CENELEC, ETSI
rese disponibili mensilmente per la diffusione in ambito nazionale.
39
REGOLAMENTO UE
GIUGNO 2016
APPLICAZIONE DEL REGOLAMENTO (UE) N. 1025/2012
SULLA NORMAZIONE EUROPEA
Di seguito, vengono illustrati i link presenti sul
sito web del CEI relativi alle informazioni di interesse di tutti gli utenti nazionali delle norme per
adempiere alle disposizioni del Regolamento UE
1025/2012 in relazione agli organismi normatori
nazionali.
I contenuti a cui rimandano i link riportati di seguito sono periodicamente aggiornati sul nostro
sito www.ceinorme.it e gli utenti possono accedervi liberamente e in qualsiasi momento per
poter seguire costantemente gli sviluppi delle attività normative.
Il Regolamento (UE) n. 1025/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, approvato il 25 ottobre
2012 e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale europea del 14 novembre 2012 impone una serie di
obblighi agli Enti normatori nazionali in termini
di trasparenza dell’attività normativa, apertura
(openess) di partecipazione a tutte le parti coinvolte nella normazione, coerenza del corpo normativo nazionale.
Il programma di normazione nazionale, richiesto
dall’art. 3, è aggiornato quattro volte l’anno.
La trasparenza delle proposte di lavori nazionali
(norme e guide tecniche) nei confronti degli altri
organismi normatori europei (art. 4) viene aggiornata non appena si avvia l’inchiesta preliminare
per un nuovo lavoro.
La partecipazione di tutti i soggetti interessati alla
normazione (art. 5) per i progetti di norme e guide
tecniche nazionali in fase di inchiesta pubblica
fornisce, oltre agli elenchi dei progetti in corso, le
indicazioni per presentare i commenti, che saranno valutati dal Comitato Tecnico competente.
Le informazioni relative agli organi tecnici attivi
comprendono i dati dei Presidenti, Segretari e
riferimenti dell’Officer del CEI da consultare per
ricevere informazioni sull’attività e le indicazioni
per la partecipazione.
REGOLAMENTO (UE) N. 1025/2012 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 25 ottobre
2012 sulla normazione europea, che modifica le direttive 89/686/CEE e 93/15/CEE del Consiglio
nonché le direttive 94/9/CE, 94/25/CE, 95/16/CE, 97/23/CE, 98/34/CE, 2004/22/CE, 2007/23/CE,
2009/23/CE e 2009/105/CE del Parlamento europeo e del Consiglio e che abroga la decisione 87/95/
CEE del Consiglio e la decisione n. 1673/2006/CE del Parlamento europeo e del Consiglio (Testo
rilevante ai fini del SEE).
40
CEIMAGAZINE
CEIMAGAZINE
Sono riportate, inoltre, le informazioni relative alla
struttura di ciascun Comitato/Sottocomitato Tecnico, il suo corrispondente TC/SC IEC o CENELEC,
il suo programma di lavoro specifico, nonché le
norme che ha prodotto per il suo settore di attività.
Per l’accesso alle norme da parte delle PMI, previsto dall’art. 6, vengono fornite le indicazioni di
tutti i servizi del CEI per le piccole medie imprese
(PMI), sia per partecipare ai lavori normativi, sia
per ricercare le norme di interesse, sia infine per
accedere ai documenti alle condizioni previste in
base a specifici accordi.
Con riferimento alla coerenza del corpo normativo e alle informazioni fornite all’utenza nazionale
per individuare la normativa di interesse, sono
stati perfezionati i criteri di accessibilità a tutti i
prodotti editoriali CEI dal sito CEI (non solo di norme e guide tecniche, ma di documenti divulgativi,
pubblicazioni in generale e software applicativi).
GIUGNO 2016
I prodotti CEI possono essere individuati tramite
qualsiasi parola che sia contenuta nel titolo e nel
sommario, nonché tramite i riferimenti internazionali ed europei.
E’ liberamente accessibile una Preview che riporta il campo di applicazione, l’indice e i riferimenti
normativi.
Sono anche individuabili le informazioni relative
alle norme abrogate ogni mese e in abrogazione nei successivi tre mesi, così da avvertire l’utenza dell’imminente non applicabilità di norme
a catalogo.
Infine, il rapporto annuale 2015 e la Relazione del
Consiglio all’Assemblea per l’approvazione del
Bilancio al 31.12.2015 sono liberamente scaricabili in formato PDF.
41
NORMATIVA
GIUGNO 2016
NUOVE NORME CEI
Il CEI pubblica le Norme del settore con cadenza mensile, gli
elenchi vengono periodicamente aggiornati sul proprio sito nella
sezione del Webstore.
Clicca qui per accedere all’ultimo elenco aggiornato
Su questo numero di CEI Magazine si riporta l’elenco delle Norme pubblicate dal CEI nel mese di aprile
2016.
3/16 - Strutture delle informazioni, documentazioni,
segni grafici, e contrassegni e altre identificazioni
CEI 3-36 CEI EN 61082-1:2016-04 (Inglese - Italiano)
Preparazione di documenti utilizzati in elettrotecnica
- Parte 1: Regole
216 pp. - 110,00 Euro / 88,00 Euro (per i Soci) - Fasc.
14858
14 - Trasformatori
(*) CEI 14-55 CEI EN 50299-1:2016-04 (Inglese)
Sistemi di connessione a cavo immersi in olio per trasformatori e reattori con tensione massima per l’apparecchiatura Um da 72,5 kV a 550 kV - Parte 1: Terminazioni di cavo del tipo riempito di fluido isolante
14 pp. - 15,00 Euro / 12,00 Euro (per i Soci) - Fasc.
14841 E
(*) CEI 14-56 CEI EN 50299-2:2016-04 (Inglese)
Sistemi di connessione a cavo immersi in olio per
trasformatori e reattori con tensione massima per
l’apparecchiatura Um da 72,5 kV a 550 kV - Parte 2:
terminazioni di cavo del tipo a secco
18 pp. - 20,00 Euro / 16,00 Euro (per i Soci) - Fasc. 14842 E
20 - Cavi per energia
CEI 20-35/1-1;V1 CEI EN 60332-1-1/A1:2016-04 (Inglese - Italiano)
Prove su cavi elettrici e ottici in condizioni d’incendio
- Parte 1-1: Prova per la propagazione verticale della
fiamma su un singolo conduttore o cavo isolato - Apparecchiatura
12 pp. - 10,00 Euro / 8,00 Euro (per i Soci) - Fasc. 14860
CEI 20-35/1-2;V1 CEI EN 60332-1-2/A1:2016-04 (Inglese
- Italiano)
Legenda:
(*) = inglese
(**) = recepita in inglese, sarà tradotta in italiano
(***) = italiano e inglese
42
CEIMAGAZINE
CEIMAGAZINE
Prove su cavi elettrici e ottici in condizioni d’incendio - Parte 1-2: Prova per la propagazione verticale
della fiamma su un singolo conduttore o cavo isolato
- Procedura per la fiamma di 1 kW premiscelata
16 pp. - 10,00 Euro / 8,00 Euro (per i Soci) - Fasc. 14861
CEI 20-35/1-3 CEI EN 60332-1-3/A1:2016-04 (Inglese - Italiano)
Prove su cavi elettrici e ottici in condizioni d’incendio - Parte 1-3: Prova per la propagazione verticale
della fiamma su un singolo conduttore o cavo isolato
- Procedura per la determinazione di particelle/gocce
incandescenti
16 pp. - 10,00 Euro / 8,00 Euro (per i Soci) - Fasc. 14862
23 - Apparecchiatura a bassa tensione
CEI 23-51:2016-04 (Italiano)
Prescrizioni per la realizzazione, le verifiche e le prove
dei quadri di distribuzione per installazioni fisse per
uso domestico e similare
34 pp. - 35,00 Euro / 28,00 Euro (per i Soci) - Fasc. 14850
29/87 - Elettroacustica/Ultrasuoni
(*) CEI 29-40 CEI EN 60118-4:2016-04 (Inglese)
Elettroacustica - Protesi acustiche - Parte 4: Sistemi
ad induzione in audiofrequenza per protesi acustiche
- Requisiti prestazionali
60 pp. - 60,00 Euro / 48,00 Euro (per i Soci) - Fasc.
14825 E
31 - Materiali antideflagranti
(*) CEI 31-77 CEI EN 60079-18:2016-04 (Inglese)
Atmosfere esplosive - Parte 18: Apparecchiature con
modo di protezione mediante incapsulamento “m”
44 pp. - 65,00 Euro / 52,00 Euro (per i Soci) - Fasc.
14838 E
(*) CEI 31-104 CEI CLC/TR 60079-32-1:2016-04 (Inglese)
Atmosfere esplosive - Parte 32-1: Pericoli da fenomeni elettrostatici - Guida
182 pp. - 255,00 Euro / 204,00 Euro (per i Soci) Fasc. 14839 E
33 - Condensatori di potenza e loro applicazioni
(***) CEI 33-21 CEI EN 60143-3:2016-04 (Inglese Italiano)
Condensatori per l’inserzione in serie sulle reti in corrente alternata - Parte 3: Fusibili interni
26 pp. - 20,00 Euro / 16,00 Euro (per i Soci) - Fasc. 14855
34 - Lampade e relative apparecchiature
CEI 34-30 CEI EN 60598-2-5:2016-04 (Inglese - Italiano)
Apparecchi di illuminazione - Parte 2-5: Prescrizioni
particolari - Proiettori
26 pp. - 20,00 Euro / 16,00 Euro (per i Soci) - Fasc. 14848
(**) CEI 34-90 CEI EN 61347-1:2016-04 (Inglese)
Unità di alimentazione di lampada - Parte 1: Prescrizioni generali e di sicurezza
128 pp. - 130,00 Euro / 104,00 Euro (per i Soci) Fasc. 14843 E
44 - Equipaggiamento elettrico delle macchine industriali
(***) CEI 44-16;V4 CEI EN 62061/A2:2016-04 (Inglese - Italiano)
Sicurezza del macchinario - Sicurezza funzionale dei
sistemi di comando e controllo elettrici, elettronici ed
elettronici programmabili correlati alla sicurezza
20 pp. - 20,00 Euro / 16,00 Euro (per i Soci) - Fasc. 14854
46 - Cavi simmetrici e coassiali, cordoni, fili, guide
d’onda, connettori per radiofrequenza
CEI 46-20;EC1 CEI EN 61169-1/EC:2016-04 (Inglese
- Italiano)
Connettori per radiofrequenze - Parte 1: Specifica generica - Prescrizioni generali e metodi di misura
8 pp. - 0,00 Euro / 0,00 Euro (per i Soci) - Fasc. 14857
CEI 46-66;EC1 CEI EN 50290-2-21/A1/EC:2016-04
(Inglese - Italiano)
Cavi per sistemi di comunicazione - Parte 2-21: Regole generali di progettazione e costruzione - Mescole in PVC per isolamento
8 pp. - 0,00 Euro / 0,00 Euro (per i Soci) - Fasc. 14856
59/61 - Apparecchi utilizzatori elettrici per uso domestico e similare
(*) CEI 61-268 CEI EN 62841-1:2016-04 (Inglese)
Utensili elettrici a motore portatili, utensili elettrici a
motore trasportabili ed apparecchi per il giardinaggio
- Sicurezza - - Parte 1: Prescrizioni generali
192 pp. - 195,00 Euro / 156,00 Euro (per i Soci) Fasc. 14844 E
62 - Apparecchiature elettriche per uso medico
(*) CEI 62-23 CEI EN 60601-2-5:2016-04 (Inglese)
Apparecchi elettromedicali - Parte 2: Prescrizioni
particolari relative alla sicurezza fondamentale e alle
prestazioni essenziali delle apparecchiature per la terapia ad ultrasuoni
40 pp. - 60,00 Euro / 48,00 Euro (per i Soci) - Fasc.
Legenda:
(*) = inglese
(**) = recepita in inglese, sarà tradotta in italiano
(***) = italiano e inglese
GIUGNO 2016
43
GIUGNO 2016
14828 E
14832 E
(*) CEI 62-35 CEI EN 60601-2-1:2016-04 (Inglese)
Apparecchi elettromedicali - Parte 2: Prescrizioni
particolari relative alla sicurezza fondamentale e alle
prestazioni essenziali per gli acceleratori medicali di
elettroni nella gamma da 1 MeV a 50 MeV
76 pp. - 110,00 Euro / 88,00 Euro (per i Soci) - Fasc.
14827 E
(*) CEI 62-125 CEI EN 60601-2-49:2016-04 (Inglese)
Apparecchi elettromedicali - Parte 2: Prescrizioni
particolari relative alla sicurezza fondamentale e alle
prestazioni essenziali degli apparecchi di monitoraggio multifunzione dei pazienti
62 pp. - 90,00 Euro / 72,00 Euro (per i Soci) - Fasc.
14834 E
(**) CEI 62-50 CEI EN 60601-1-2:2016-04 (Inglese)
Apparecchi elettromedicali - Parte 1: Prescrizioni generali relative alla sicurezza fondamentale e alle prestazioni essenziali - Norma collaterale: Compatibilità
elettromagnetica - Prescrizioni e prove
104 pp. - 150,00 Euro / 120,00 Euro (per i Soci) Fasc. 14826 E
(*) CEI 62-140;V1 CEI EN 62304/A1:2016-04 (Inglese)
Software per dispositivi medici - Processi relativi al
ciclo di vita del software
50 pp. - 50,00 Euro / 40,00 Euro (per i Soci) - Fasc.
14835 E
(*) CEI 62-76 CEI EN 60601-2-25:2016-04 (Inglese)
Apparecchi elettromedicali - Parte 2: Prescrizioni
particolari relative alla sicurezza fondamentale e alle
prestazioni essenziali degli elettrocardiografi
104 pp. - 150,00 Euro / 120,00 Euro (per i Soci) Fasc. 14831 E
(*) CEI 62-82 CEI EN 60601-2-18:2016-04 (Inglese)
Apparecchi elettromedicali - Parte 2: Prescrizioni particolari relative alla sicurezza fondamentale e alle prestazioni essenziali delle apparecchiature endoscopiche
54 pp. - 80,00 Euro / 64,00 Euro (per i Soci) - Fasc.
14829 E
(*) CEI 62-94 CEI EN 60601-2-23:2016-04 (Inglese)
Apparecchi elettromedicali - Parte 2: Prescrizioni
particolari relative alla sicurezza fondamentale e alle
prestazioni essenziali degli apparecchi di monitoraggio di pressione parziale per via transcutanea
54 pp. - 80,00 Euro / 64,00 Euro (per i Soci) - Fasc.
14830 E
(*) CEI 62-101;V1 CEI EN 60601-2-45/A1:2016-04
(Inglese)
Apparecchi elettromedicali - Parte 2: Prescrizioni
particolari relative alla sicurezza fondamentale e alle
prestazioni essenziali degli apparecchi radiologici
per mammografia e dei dispositivi stereotassici per
mammografia
20 pp. - 30,00 Euro / 24,00 Euro (per i Soci) - Fasc.
14833 E
(*) CEI 62-124;V2 CEI EN 60601-2-37/A1:2016-04
(Inglese)
Apparecchi elettromedicali - Parte 2: Prescrizioni
particolari relative alla sicurezza fondamentale e alle
prestazioni essenziali degli apparecchi per la diagnosi e il monitoraggio medico a ultrasuoni
24 pp. - 35,00 Euro / 28,00 Euro (per i Soci) - Fasc.
(*) CEI 62-229 CEI UNI EN/ISO 13485:2016-04 (Inglese)
Dispositivi medici - Sistemi di gestione per la qualità
- Requisiti per scopi regolamentari
72 pp. - 75,00 Euro / 60,00 Euro (per i Soci) - Fasc.
14845 E
(*) CEI 62-243 CEI EN 62366-1:2016-04 (Inglese)
Dispositivi medici - Parte 1: Applicazione dell’ingegneria
delle caratteristiche utilizzative ai dispositivi medici
58 pp. - 60,00 Euro / 48,00 Euro (per i Soci) - Fasc.
14836 E
(*) CEI 62-244 CEI EN 62467-1:2016-04 (Inglese)
Apparecchi elettromedicali - Strumentazione dosimetrica usata in brachiterapia - Parte 1: Strumentazione basata su camere a ionizzazione a pozzetto
32 pp. - 35,00 Euro / 28,00 Euro (per i Soci) - Fasc.
14837 E
65 - Misura, controllo e automazione nei processi
industriali
CEI 65-34 CEI EN 60534-8-4:2016-04 (Inglese)
Valvole di regolazione per processi industriali - Parte
8-4: Considerazioni sul rumore - Predizione del rumore generato da flusso idrodinamico
38 pp. - 40,00 Euro / 32,00 Euro (per i Soci) - Fasc.
14811 E
CEI 65-36 CEI EN 61285:2016-04 (Inglese)
Controllo dei processi industriali - Sicurezza degli
ambienti di analisi
34 pp. - 35,00 Euro / 28,00 Euro (per i Soci) - Fasc.
14822 E
CEI 65-59;EC1 CEI EN 60534-2-1/EC:2016-04 (Inglese)
Valvole di regolazione per processi industriali - Parte
2-1: Capacità di efflusso - Equazioni di dimensionamento per efflusso di fluidi alle condizioni di esercizio
6 pp. - 0,00 Euro / 0,00 Euro (per i Soci) - Fasc. 14810 E
Legenda:
(*) = inglese
(**) = recepita in inglese, sarà tradotta in italiano
(***) = italiano e inglese
44
CEIMAGAZINE
CEIMAGAZINE
(*) CEI 65-174 CEI EN 61158-6-10:2016-04 (Inglese)
Reti di comunicazione industriale - Specificazioni del
bus di campo - Parte 6-10: Specificazione del protocollo per il livello applicazione - Elementi di Tipo 10
736 pp. - 740,00 Euro / 592,00 Euro (per i Soci) Fasc. 14812 E
CEI 65-275;EC1 CEI EN 61207-7/EC:2016-04 (Inglese)
Espressione della prestazione degli analizzatori di
gas - Parte 7: Analizzatori di gas a laser accordabili
a semiconduttori
4 pp. - 0,00 Euro / 0,00 Euro (per i Soci) - Fasc. 14821 E
(*) CEI 65-176 CEI EN 61158-6-12:2016-04 (Inglese)
Reti di comunicazione industriale - Specificazioni del
bus di campo - Parte 6-12: Specificazione del protocollo per il livello applicazione - Elementi di Tipo 12
146 pp. - 150,00 Euro / 120,00 Euro (per i Soci) Fasc. 14813 E
CEI 65-305 CEI EN 61158-6-23:2016-04 (Inglese)
Reti di comunicazione industriale - Specificazioni del
bus di campo - Parte 6-23: Specificazione del protocollo per il livello applicazione - Elementi di Tipo 23
220 pp. - 220,00 Euro / 176,00 Euro (per i Soci) Fasc. 14819 E
(*) CEI 65-177 CEI EN 61158-6-13:2016-04 (Inglese)
Reti di comunicazione industriale- Specificazioni del
bus di campo - Parte 6-13: Specificazione del protocollo per il livello applicazione - Elementi di Tipo 13
72 pp. - 75,00 Euro / 60,00 Euro (per i Soci) - Fasc.
14814 E
CEI 65-306 CEI EN 61158-6-24:2016-04 (Inglese)
Reti di comunicazione industriale - Specificazioni del
bus di campo - Parte 6-24: Specificazione del protocollo per il livello applicazione - Elementi di Tipo 24
128 pp. - 130,00 Euro / 104,00 Euro (per i Soci) Fasc. 14820 E
(*) CEI 65-178 CEI EN 61158-6-14:2016-04 (Inglese)
Reti di comunicazione industriale - Specificazioni del
bus di campo - Parte 6-14: Specificazione del protocollo per il livello applicazione - Elementi di Tipo 14
98 pp. - 100,00 Euro / 80,00 Euro (per i Soci) - Fasc.
14815 E
(*) CEI 65-307 CEI EN 62714-2:2016-04 (Inglese)
Formato per lo scambio di dati tecnici per l’utilizzo
nei sistemi di automazione industriale - Linguaggio
di markup per l’automazione - Parte 2: Libreria delle
classi di ruolo
58 pp. - 60,00 Euro / 48,00 Euro (per i Soci) - Fasc.
14824 E
CEI 65-183 CEI EN 61158-6-19:2016-04 (Inglese)
Reti di comunicazione industriale - Specificazioni del
bus di campo - Parte 6-19: Specificazione del protocollo per il livello applicazione - Elementi di Tipo 19
30 pp. - 30,00 Euro / 24,00 Euro (per i Soci) - Fasc.
14816 E
CEI 65-184 CEI EN 61158-6-20:2016-04 (Inglese)
Reti di comunicazione industriale - Specificazioni del
bus di campo - Parte 6-20: Specificazione del protocollo per il livello applicazione - Elementi di Tipo 20
84 pp. - 85,00 Euro / 68,00 Euro (per i Soci) - Fasc.
14817 E
CEI 65-247;EC1 CEI EN 62439-7/EC:2016-04 (Inglese)
Reti di comunicazione industriale - Reti per l’automazione ad alta disponibilità - Parte 7: Protocollo
di comunicazione ridondante basato sull’uso di una
struttura ad anello (RRP)
16 pp. - 0,00 Euro / 0,00 Euro (per i Soci) - Fasc.
14823 E
CEI 65-267 CEI EN 61158-6-22:2016-04 (Inglese)
Reti di comunicazione industriale - Specificazioni del
bus di campo - Parte 6-22: Specificazione del protocollo per il livello applicazione - Elementi di Tipo 22
94 pp. - 95,00 Euro / 76,00 Euro (per i Soci) - Fasc.
14818 E
72 - Dispositivi elettrici automatici di comando
(***) CEI 72-5 CEI EN 60730-2-5:2016-04 (Inglese Italiano)
Dispositivi elettrici automatici di comando - Parte 2:
Prescrizioni particolari per i sistemi elettrici automatici di comando di bruciatori
106 pp. - 225,00 Euro / 180,00 Euro (per i Soci) Fasc. 14852
85/66 - Strumentazione di misura, di controllo e da
laboratorio
(***) CEI 85-28 CEI EN 61557-8:2016-04 (Inglese Italiano)
Sicurezza elettrica nei sistemi di distribuzione a bassa tensione fino a 1 000 V c.a. e 1 500 V c.c. - Apparecchi per prove, misure o controllo dei sistemi di
protezione - Parte 8: Dispositivi di controllo dell’isolamento nei sistemi IT
96 pp. - 207,00 Euro / 166,00 Euro (per i Soci) - Fasc.
14849
CEI 85-34;Ab CEI UNI ENV 13005:2016-04 (Italiano)
Guida all’espressione dell’incertezza di misura
4 pp. - 0,00 Euro / 0,00 Euro (per i Soci) - Fasc. 14859
Legenda:
(*) = inglese
(**) = recepita in inglese, sarà tradotta in italiano
(***) = italiano e inglese
GIUGNO 2016
45
GIUGNO 2016
121 - Apparecchiature e quadri protetti per bassa
tensione
(***) CEI 17-11;V2 CEI EN 60947-3/A2:2016-04 (Inglese - Italiano)
Apparecchiatura a bassa tensione - Parte 3: Interruttori di manovra, sezionatori, interruttori di manovrasezionatori e unità combinate con fusibili
54 pp. - 35,00 Euro / 28,00 Euro (per i Soci) - Fasc. 14853
210 - Compatibilità elettromagnetica
(**) CEI 210-111 CEI EN 61000-6-7:2016-04 (Inglese)
Compatibilità elettromagnetica (EMC) - Parte 6-7:
Norme generiche - Requisiti di immunità per apparecchiature utilizzate in ambienti industriali per prestazioni funzionali in un sistema per la sicurezza
funzionale
36 pp. - 55,00 Euro / 44,00 Euro (per i Soci) - Fasc.
14840 E
306 - Interconnessione di apparecchiature di telecomunicazione
glese - Italiano)
Tecnologia dell’informazione - Installazione del cablaggio - Parte 2: Pianificazione e criteri di installazione all’interno degli edifici
72 pp. - 69,00 Euro / 55,00 Euro (per i Soci) - Fasc. 14851
501 - Valutazione, Attestazione e Certificazione della Conformità
(*) CEI 501-31 CEI UNI ISO/IEC TR 17026:2016-04
(Inglese)
Valutazione della conformità - Esempio di uno schema di certificazione per prodotti tangibili
36 pp. - 40,00 Euro / 32,00 Euro (per i Soci) - Fasc.
14847 E
(*) CEI 501-32 CEI UNI ISO/IEC TS 17023:2016-04
(Inglese)
Valutazione della conformità - Linee guida per la determinazione della durata di audit di certificazione di
sistemi di gestione
16 pp. - 20,00 Euro / 16,00 Euro (per i Soci) - Fasc.
14846 E
(***) CEI 306-5;V2 CEI EN 50174-2/A2:2016-04 (In-
Legenda:
(*) = inglese
(**) = recepita in inglese, sarà tradotta in italiano
(***) = italiano e inglese
46
CEIMAGAZINE
DOCUMENTI ON LINE:
Inchieste Pubbliche, Errata Corrige, Corrigenda e Interpretation Sheet
Sul sito CEI www.ceinorme.it è possibile visualizzare gli elenchi dei Progetti CEI, CENELEC, ETSI e IEC,
visualizzare gratuitamente i Progetti CEI e scaricare gratuitamente gli Errata Corrige relativi alle Norme
CEI, i Corrigenda e gli Interpretation Sheet di origine internazionale.
Link diretti per i documenti on-line:
•
Progetti in Inchiesta Pubblica
•
Errata Corrige
•
Corrigenda e Interpretation Sheet
GIUGNO 2016
47
ON LINE
CEIMAGAZINE
ETSI
GIUGNO 2016
PUBBLICAZIONI ETSI
Norme Europee ETSI recepite dal CEI
Nel mese di maggio 2016, ETSI ha pubblicato 159 documenti normativi sulle telecomunicazioni.
Gli elenchi completi delle pubblicazioni ETSI sono disponibili sul sito ETSI.
Per qualsiasi informazione, è possibile contattare la segreteria della commissione congiunta ISCOMCEI-UNI, che si occupa in Italia della gestione delle norme EN di origine ETSI, all’indirizzo it-NSO-ETSI@
ceinorme.it.
Di seguito vengono elencate le Norme Europee
ETSI recepite in Italia con segnalazione su CEI
magazine, disponibili in versione originale in lingua inglese su specifica richiesta.
ETSI EN 319 102-1 V1.1.1 (2016-05)
Electronic Signatures and Infrastructures (ESI);
Procedures for Creation and Validation of AdES
Digital Signatures; Part 1: Creation and Validation
ETSI EN 301 908-19 V6.3.1 (2016-05)
IMT cellular networks; Harmonised Standard covering the essential requirements of article 3.2 of
the Directive 2014/53/EU; Part 19: OFDMA TDD
WMAN (Mobile WiMAXTM) TDD User Equipment
(UE)
ETSI EN 301 908-21 V6.1.1 (2016-05)
IMT cellular networks; Harmonised Standard co-
48
vering the essential requirements of article 3.2 of
the Directive 2014/53/EU; Part 21: OFDMA TDD
WMAN (Mobile WiMAXTM) FDD User Equipment
(UE)
ETSI EN 301 908-3 V11.1.1 (2016-05)
IMT cellular networks; Harmonised Standard covering the essential requirements of article 3.2 of
the Directive 2014/53/EU; Part 3: CDMA Direct
Spread (UTRA FDD) Base Stations (BS)
ETSI EN 300 433 V2.1.1 (2016-05)
Citizens’ Band (CB) radio equipment; Harmonised
Standard covering the essential requirements of
article 3.2 of the Directive 2014/53/EU
ETSI EN 301 908-11 V11.1.1 (2016-05)
IMT cellular networks; Harmonised Standard covering the essential requirements of article 3.2 of
the Directive 2014/53/EU; Part 11: CDMA Direct
Spread (UTRA FDD) Repeaters
CEIMAGAZINE
CEIMAGAZINE
ETSI EN 301 908-12 V7.1.1 (2016-05)
IMT cellular networks; Harmonised Standard covering the essential requirements of article 3.2 of
the Directive 2014/53/EU; Part 12: CDMA MultiCarrier (cdma2000) Repeaters
ETSI EN 301 908-14 V11.1.1 (2016-05)
IMT cellular networks; Harmonised Standard covering the essential requirements of article 3.2 of
the Directive 2014/53/EU; Part 14: Evolved Universal Terrestrial Radio Access (E-UTRA) Base
Stations (BS)
ETSI EN 301 908-15 V11.1.1 (2016-05)
IMT cellular networks; Harmonised Standard covering the essential requirements of article 3.2
of the Directive 2014/53/EU; Part 15: Evolved
Universal Terrestrial Radio Access (E-UTRA FDD)
Repeaters
ETSI EN 301 908-20 V6.3.1 (2016-05)
IMT cellular networks; Harmonised Standard covering the essential requirements of article 3.2 of
GIUGNO 2016
the Directive 2014/53/EU; Part 20: OFDMA TDD
WMAN (Mobile WiMAXTM) TDD Base Stations
(BS)
ETSI EN 303 213-6-1 V2.1.1 (2016-05)
Advanced Surface Movement Guidance and
Control System (A-SMGCS); Part 6: Harmonised
Standard covering the essential requirements of
article 3.2 of the Directive 2014/53/EU for deployed surface movement radar sensors; Subpart 1: X-band sensors using pulsed signals and
transmitting power up to 100 kW
ETSI EN 303 098 V2.1.1 (2016-05)
Maritime low power personal locating devices
employing AIS; Harmonised Standard covering
the essential requirements of article 3.2 of the
Directive 2014/53/EU
ETSI EN 303 340 V1.1.1 (2016-05)
Digital Terrestrial TV Broadcast Receivers; Harmonised Standard covering the essential requirements of article 3.2 of Directive 2014/53/EU.
49
GIUGNO 2016
CENELEC
PUBBLICAZIONI CENELEC
Nel mese di maggio 2016, il CENELEC ha reso disponibili i documenti normativi qui di seguito elencati.
Essi sono richiedibili al CEI – Via Saccardo 9 – 20134 Milano, fax 02 21006222 o via mail a [email protected].
Legenda:
DAV= date of availability (data di disponibilità)
DOA= date of announcement (data di annuncio)
DOP= date of publication (data ultima entro la quale la EN deve essere recepita a livello nazionale)
DOW= date of withdrawal (data ultima di abrogazione delle Norme nazionali contrastanti)
50
CEIMAGAZINE
CEIMAGAZINE
Legenda:
DAV= date of availability (data di disponibilità)
DOA= date of announcement (data di annuncio)
DOP= date of publication (data ultima entro la quale la EN deve essere recepita a livello nazionale)
DOW= date of withdrawal (data ultima di abrogazione delle Norme nazionali contrastanti)
GIUGNO 2016
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GIUGNO 2016
Legenda:
DAV= date of availability (data di disponibilità)
DOA= date of announcement (data di annuncio)
DOP= date of publication (data ultima entro la quale la EN deve essere recepita a livello nazionale)
DOW= date of withdrawal (data ultima di abrogazione delle Norme nazionali contrastanti)
52
CEIMAGAZINE
CEIMAGAZINE
GIUGNO 2016
53
CEI MAGAZINE
CEI Magazine
Anno 2016 numero 6
Via Saccardo, 9 – 20134 Milano
Tel. 02-21006231
Fax. 02-21006210
[email protected]
Direttore Responsabile: Silvia Berri
Comitato Redazione: Giuseppe Bosisio
Giovanni Franzi
Daniele Muscarà
Lorenzo Muttoni
Cristina Timò
Ivano Visintainer
Redazione: Paolo Andrico
Raffaela Martinuzzi
Progetto grafico e impaginazione:
Nicoletta Lavazzi
Collaborazione grafica:
Antonia Bini Smaghi
Autorizzazione del Tribunale di Milano
n.334 del 4/05/1991.
Art. 2, comma 20/c, Legge 662/96,
Filiale di Milano
Provider: CEI–Comitato Elettrotecnico Italiano
Ai sensi del D.Lgs. 196/2003 il
CEI - Comitato Elettrotecnico Italiano
garantisce la massima riservatezza nell’utilizzo della propria
banca dati con finalità di invio
della presente rivista e/o di
comunicazioni promozionali.
Ai sensi dell’art. 7, ai suddetti
destinatari è data la facoltà di
esercitare il diritto di cancellazione
o rettifica dei dati ad essi riferiti
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