ARMATURA DI TIPO FUNZIONALE A SOSPENSIONE

Specifica Tecnica
ACEA DISTRIBUZIONE S.p.A.
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Armatura Funzionale a
Sospensione
Cod. ST-MAE-11-00-12
ARMATURA DI TIPO
FUNZIONALE A SOSPENSIONE
Elaborato
Resp. Ingegneria Componenti e Materiali
Resp. Ingegneria
Luca Di Maggio
Alberto Galli
Alberto Atticciati
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SOMMARIO
1
OGGETTO............................................................................... 3
2
PREREQUISITI ........................................................................ 3
3
NORME DI RIFERIMENTO ......................................................... 4
4
CONDIZIONI DI ESERCIZIO E IMBALLAGGIO.............................. 5
4.1 Condizioni di Esercizio ...................................................... 5
4.2 Condizioni di Imballaggio .................................................. 5
5
CARATTERISTICHE GENERALI................................................... 6
6
CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE ............................................. 6
6.1 Design ............................................................................ 6
6.2 Telaio ............................................................................. 7
6.3 Verniciatura delle superfici ................................................ 7
6.4 Sistema di fissaggio ......................................................... 7
6.5 Equipaggiamento Ottico e Prestazioni Illuminotecniche ......... 8
6.6 Diffusore......................................................................... 8
7
CARATTERISTICHE ELETTRICHE................................................ 9
7.1 Caratteristiche generali unità ausiliari elettrici...................... 9
7.2 Alimentatore (reattore)..................................................... 9
7.3 Accenditore ..................................................................... 9
7.4 Sezionatore di linea........................................................ 10
7.5 Morsetti di alimentazione ................................................ 10
7.6 Cablaggio...................................................................... 10
8
MARCATURE ......................................................................... 11
9
DOCUMENTAZIONE ............................................................... 11
10 PROVE ................................................................................. 12
10.1 Prove di tipo ................................................................ 12
10.2 Prove di accettazione .................................................... 14
11 COLLAUDO DEFINITIVO ......................................................... 16
12 GARANZIA............................................................................ 16
13 TABELLA CODICI SAP ............................................................ 16
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OGGETTO
La presente specifica tecnica, redatta da Acea Distribuzione SpA – UdB Illuminazione
Pubblica (di seguito ACEA), ha per oggetto la fornitura di apparecchi per l’illuminazione di
tipo funzionale, destinati al montaggio su fune in acciaio negli impianti di illuminazione
pubblica nel territorio del Comune di Roma.
Si precisa fin d’ora che l’apparecchio è destinato alla realizzazione di impianti di illuminazione in area esterna nella quale la protezione delle persone dai contatti indiretti è assicurata mediante doppio isolamento o isolamento rinforzato (impianti in classe II secondo
la Norma CEI 64-8 Sezione 413).
Lo scopo della presente Specifica Tecnica è quello di definire le caratteristiche tecniche, costruttive e geometriche, nonché le condizioni di fornitura, le modalità delle prove, le
regole per il collaudo e la garanzia.
2
PREREQUISITI
La produzione e la fornitura dei corpi illuminanti devono essere regolate da processi
certificati UNI EN ISO 9001:2008.
Entro 5 giorni solari dalla data di comunicazione da parte di ACEA SpA - Acquisti e
Logistica, l'aggiudicatario provvisorio dovrà produrre i documenti richiesti al capitolo 9
(Documentazione), inviandoli all'indirizzo e-mail [email protected] indicando in
oggetto "Documentazione tecnica relativa all'appalto <Codice Appalto>". Entro i successivi
5 giorni solari verranno comunicati i risultati dell'esame della documentazione; se la stessa
risultasse carente, il Fornitore avrà a disposizione 5 giorni solari, a partire dalla data di
comunicazione dell'esito dell'esame, per la consegna dei documenti integrativi. Nel caso la
documentazione rivelasse inequivocabilmente la non conformità del prodotto alla presente
Specifica Tecnica, l'aggiudicazione definitiva non verrà pronunciata in favore di tale operatore economico, e si darà seguito allo scorrimento della graduatoria di gara con le medesime modalità sopra descritte.
Infine si sottolinea che la documentazione di valutazione del prodotto, non sarà restituita al Fornitore ma conservata da ACEA.
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NORME DI RIFERIMENTO
Gli apparecchi di illuminazione dovranno essere sviluppati, costruiti e collaudati in
conformità alle vigenti Direttive Europee, Decreti Ministeriali, Norme e Raccomandazioni
tecniche. Leggi e norme successivamente riportate, in modo non esaustivo, si intendono
comprensive di successivi aggiornamenti e varianti o nuove edizioni.
Inoltre le apparecchiature dovranno essere conformi alle attuali regolamentazioni Legislative per la prevenzione degli infortuni.
Leggi/Decreti
Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81 “Attuazione dell’art. 1 della legge 3-8-2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro”, come modificato dal Decreto Legislativo 3 agosto 2009, n. 106 “Disposizioni integrative e correttive del Decreto
Legislativo 9 aprile 2008, n. 81, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro”
Legge 1/3/1968 , n. 186
Disposizioni concernenti la produzione di materiali, apparecchiature, macchinari, installazioni e impianti
elettrici ed elettronici.
LR Lazio 13/04/2000, n. 23
Norme per la riduzione e per la prevenzione dell’inquinamento luminoso
Regolamento Regione Lazio
18-4-2005, n. 8
Regolamento regionale per la riduzione e prevenzione dell’inquinamento luminoso
Decreto Legislativo 16 febbraio 2011, n. 15
Attuazione della direttiva 2009/125/CE relativa all'istituzione di un quadro per l'elaborazione di specifiche per progettazione ecocompatibile dei prodotti connessi all'energia.
Dm Ambiente 22 febbraio
2011
Adozione dei criteri ambientali minimi da inserire nei bandi gara della Pubblica amministrazione per
l’acquisto dei seguenti prodotti: tessili, arredi per ufficio, illuminazione pubblica, apparecchiature informatiche.
Direttive
2006/95/CE
Direttiva bassa tensione
2004/108/CE
Direttiva compatibilità elettromagnetica
RAEE 2002/96/CE
Direttiva sui rifiuti elettrici ed elettronici
ROHS 2002/95/CE
Direttiva regolamentazione metalli pericolosi
Normative
CEI 20-19/3: 2006
Cavi con isolamento reticolato con tensione nominale non superiore a 450/750 V - Parte 3: Cavi isolati con
gomma siliconica resistenti al calore
CEI 64-8: 2007
Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1.000 V in corrente alternata e a 1.500 V
in corrente continua
CEI EN 60309-1: 2008
Spine e prese per uso industriale – Parte 1: Prescrizioni generali
CEI EN 60238: 2007
Porta lampade a vite Edison
CEI EN 60598-1: 2009
Apparecchi di illuminazione – Parte 1: Prescrizioni generali e prove
CEI EN 60598-2-3: 2003
Apparecchi di illuminazione - Parte 2-3: Prescrizioni particolari - Apparecchi per illuminazione stradale
CEI EN 60529: 1997
Gradi di protezione degli involucri (codice IP)
CEI EN 62262: 2008
Gradi di protezione degli involucri per apparecchiature elettriche contro impatti meccanici esterni (Codice
IK)
CEI EN 55015: 2008
Limiti e metodi di misura delle caratteristiche di radiodisturbo degli apparecchi di illuminazione elettrici e
degli apparecchi analoghi
UNI 11248: 2012
Illuminazione stradale – “Selezione delle categorie illuminotecniche”
UNI 10819: 1999
Luce e illuminazione - Impianti di illuminazione esterna - Requisiti per la limitazione della dispersione verso
l'alto del flusso luminoso
UNI EN 13032-1: 2005
Luce e illuminazione - Misurazione e presentazione dei dati fotometrici di lampade e apparecchi di illuminazione - Parte 1: Misurazione e formato di file
UNI EN 1706: 2010
Alluminio e leghe di alluminio – Getti – Composizione chimica e caratteristiche meccaniche
UNI EN ISO 2409: 2007
Prodotti vernicianti - Prova di quadrettatura
UNI EN ISO 2808: 2007
Pitture e vernici - Determinazione dello spessore del film
UNI ISO 9227: 2006
Prove di corrosione in atmosfere artificiali – Prove in nebbia salina
UNI ISO 2859-1: 2007
Procedimenti di campionamento nell'ispezione per attributi - Parte 1: Schemi di campionamento indicizzati
secondo il limite di qualità accettabile (AQL) nelle ispezioni lotto per lotto.
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CONDIZIONI DI ESERCIZIO E IMBALLAGGIO
4.1 Condizioni di Esercizio
Gli apparecchi di illuminazione dovranno garantire tutte le qualità prestazionali
richieste nella presente specifica, in condizioni normali di servizio, con caratteristiche
riportate in tabella 1.
Nel caso si utilizzassero componenti, equipaggiamenti elettronici, ecc. per i quali
non è previsto il funzionamento in tali condizioni ambientali, si dovranno prendere
adeguati accorgimenti atti ad assicurare un corretto uso degli stessi.
Denominazione
Caratteristiche
Ambiente
Temperatura ambiente
Umidità
Esterno
-10°C ÷ +40°C
60% ÷ 90%
-Agenti corrosivi derivanti da traffico cittadino
-Ambiente salino
Caratteristiche ambientali
Tabella 1
4.2 Condizioni di Imballaggio
Ogni singolo corpo illuminante deve essere confezionato in una scatola di cartone
ondulato di robustezza tale da permettere la sovrapposizione di almeno n. 4 involucri.
All’interno della scatola devono essere posti dei materiali di riempimento e bloccaggio
(polistirolo espanso, plastica a bolle d’aria, ecc.), atti a proteggere l’armatura e impedirne il movimento. La scatola deve riportare, con carattere non inferiore a 3mm, il
nome del Fornitore, il tipo dell’apparecchio (con potenza della lampada), il periodo di
fabbricazione (mese e anno), la matricola del prodotto e matricola SAP ACEA (capitolo
13 – Tabella Codici SAP).
Le singole confezioni devono essere stipate su pallet secondo le modalità prescritte nei documenti di gara (Sezione Imballo).
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CARATTERISTICHE GENERALI
L’apparecchio di illuminazione in oggetto, alimentato a tensione 230V – 50 Hz, deve
essere predisposto per alloggiare lampade a scarica ai vapori di sodio ad alta pressione
(HPS) o ad ioduri metallici (MH). Il portalampada a vite con filettatura Edison tipo E40, deve avere l’involucro realizzato in materiale ceramico, temperatura di funzionamento caratteristica non inferiore a 230 °C (secondo Norma CEI 34-11), dotato di molla antisfilamento
e realizzato in modo tale che l’attacco della lampada non sia accessibile quando questa sia
completamente inserita.
Le lampade impiegate, escluse dalla fornitura, hanno potenze nominali pari a 150W
e 250W.
Il corpo illuminante, con il telaio (paragrafo 6.2) simile per le diverse potenze di lampada, deve garantire la protezione contro i contatti elettrici indiretti mediante isolamento
in classe II e presentare, in conformità alla norma CEI EN 60529, un grado di protezione
minimo IP66. Inoltre, per quel che riguarda la connessione elettrica, deve essere previsto
un sistema con cavo passante (tipo FG7OR 0,6/1kV 2x2,5mm² - ØESTERNO=13mm) per permettere l’alimentazione di due o più corpi illuminati su un’unica fune utilizzando una sola
linea elettrica.
Le guarnizioni e i collanti impiegati per le sigillature devono essere realizzati con materiale che mantenga nel tempo le sue caratteristiche di tenuta e sia idoneo a sopportare
sollecitazioni di tipo meccanico e termico che si manifestano nel normale esercizio (tab. 1).
Il peso complessivo dell’apparecchio illuminante non dovrà superare i 15 kg.
6
CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE
6.1 Design
In considerazione dell’attuale parco installato nella città di Roma, già condiviso
con la Sovraintendenza del Comune di Roma e viste le esigenze relative alla manutenzione, i corpi illuminanti, al fine di garantire un’omogeneità, dovranno richiamare il design riportato in figura, assimilabile ad un solido ottenuto tagliando una sfera mediante un piano orizzontale (si veda la figura 1).
Figura 1.
Le dimensioni del corpo illuminante, riportate in figura, devono intendersi come
massime.
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6.2 Telaio
Il telaio dell’apparecchio, realizzato in pressofusione di alluminio, deve essere
adeguatamente dimensionato in modo da offrire una sufficiente resistenza meccanica
alle sollecitazioni di normale esercizio e a quelle derivanti dalle attività di manutenzione, inoltre, conformemente alla Norma CEI EN 62262, deve presentare un grado di
protezione agli impatti meccanici pari a IK8.
Il telaio non deve presentare difetti di lavorazione come, ad esempio, bave o
spigoli vivi che possano danneggiare i conduttori durante le normali operazioni di montaggio o costituire pericolo di lesioni per l’operatore.
L’apertura dell’apparecchio (vano ausiliari elettrici e vano per la sostituzione della lampada se separati) deve avvenire con l’ausilio di utensili comuni, così da agevolare le operazioni di installazione e manutenzione. Si precisa, inoltre, che all’atto della
richiusura le parti mobili devono riassumere la posizione di riposo senza la necessità di
un intervento da parte dell’operatore. Tutti i componenti di chiusura e vincolo devono
essere realizzati in acciaio inossidabile non inferiore ad AISI-304; è escluso l’uso di rivetti. In ogni caso tutte le parti mobili dovranno essere assicurate contro accidentali
cadute con opportuni dispositivi di sicurezza (cordini, finecorsa ecc.). Gli elementi di
bloccaggio dovranno essere di tipo imperdibile.
6.3 Verniciatura delle superfici
Il telaio dell’armatura deve essere verniciato a polvere (RAL 7035. Salvo diversa
indicazione in fase d’ordine), secondo un ciclo caratterizzato dalle seguenti fasi lavorative:
 sgrassaggio e abrasivazione delle superfici;
 trattamento di fosfocromatazione;
 applicazione di un primo strato di prodotto protettivo ed un secondo decorativo (resistente ai raggi UV), tali da garantire uno spessore totale del film secco
non inferiore a 80 µm.
È possibile adottare un diverso ciclo di verniciatura, previo nulla osta da parte di
Acea Distribuzione – Ingegneria Componenti e Materiali, a seguito di presentazione
della scheda tecnica di verniciatura e dei materiali impiegati.
6.4 Sistema di fissaggio
Il corpo illuminante dovrà essere corredato di sistema di fissaggio per permettere la sua posa, come accennato nell’oggetto, in sospensione su fune in acciaio con le
seguenti caratteristiche:
 Fune in acciaio zincata tipo spiroidale con struttura a fili elementari 1+6+12,
carico di rottura R=160kg/mm² e diametro Ø=8mm secondo Norma UNI EN
12385-1 e UNI EN 12385-10.
Tale sistema dovrà inoltre permettere la completa rotazione dell’apparecchio di
360° e la possibilità di inclinarlo rispetto al piano verticale per assicurare il corretto
posizionamento dell’ottica rispetto alla superficie stradale.
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Tutta la bulloneria impiegata deve essere imperdibile e realizzata in acciaio inossidabile non inferiore ad AISI-304 e deve, inoltre, presentare tutti gli accorgimenti anticaduta che ne impediscano l’allentamento del serraggio nel tempo.
6.5 Equipaggiamento Ottico e Prestazioni Illuminotecniche
L’ottica, di tipo centro strada, deve avere le superfici riflettenti realizzate in corpo unico di alluminio superpuro (titolo minimo 99,85%), sottoposto a brillantatura e
ossidazione anodica di spessore minimo 5μm e caratteristiche tali da garantire
l’efficienza per almeno dieci anni. Il riflettore deve avere uno spessore non inferiore a
0,9mm e la sua superficie sagomata in modo tale che le radiazioni riflesse non si concentrino sui bruciatori delle lampade in quantità tale da pregiudicarne la durata.
In funzione della tipologia di strada, viabilità, parametri di influenza e fattori di
rischio (UNI 11248: 2012), presenti nelle aree in cui verrà installato l’apparecchio di illuminazione in oggetto, la categoria illuminotecnica da rispettare dovrà essere la ME3a
e S11 (velocità di progetto 50km/h, classe pavimentazione stradale C2 “asfalto” e
coefficiente medio di luminanza pari a 0.07). La strada da prendere come riferimento è
senza spartitraffico, con carreggiata larga 8m e marciapiede di 1,5m per lato.
L’apparecchio di norma è installato al centro della carreggiata ad un’altezza, rispetto
alla superficie stradale, di 9m; interdistanza di 27m e lampada da 150W con flusso di
circa 16000lm (fattore di manutenzione 0.85).
Per quanto detto le prestazioni illuminotecniche dell’apparecchio dovranno rispettare la categoria illuminotecnica ME3a e S1 nel layout appena descritto e i calcoli illuminotecnici, sia sulla carreggiata che sui marciapiedi, dovranno essere conformi a quanto
prescritto dalla norma UNI EN 13201-2 (prospetto 1a e prospetto 3).
L’ottica dell’apparecchio deve essere di tipo “CUT- OFF” e soddisfare i requisiti
prescritti nella norma UNI 10819 e le disposizioni contenute nella Legge Regione Lazio
n. 23/2000 e Regolamento di Attuazione n.8/2005 per la limitazione del flusso luminoso verso l’alto e, in particolare, rispettare i seguenti limiti di emissione luminosa:
- 5 cd/klm a 90°
- 0 cd/klm a 95° e oltre
6.6 Diffusore
Il sistema di protezione del vano ottico (diffusore) deve essere piano, rientrare
nei limiti imposti dalla L. R. Lazio n.23/2000 e realizzato in vetro sodico – calcico temprato; inoltre, deve presentare, ai sensi della norma CEI EN 62262, un grado di protezione contro gli impatti meccanici minimo 8 (IK≥8). Infine, in un punto ben visibile ad
apparecchio installato (possibilmente sul diffusore stesso), si dovrà recare la seguente
dicitura: “Sostituire gli schermi di protezione danneggiati”, oppure riportare il seguente simbolo:
1
Minimo accettabile sull’illuminamento medio mantenuto 13lux.
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CARATTERISTICHE ELETTRICHE
7.1 Caratteristiche generali unità ausiliari elettrici
I componenti elettrici all’interno del corpo illuminante devono rispettare la direttiva europea EuP ed essere dimensionati in relazione alla tipologia e potenza di lampada prevista, questi sono: l’alimentatore (reattore), l’accenditore, il condensatore di rifasamento (tale da portare il fattore di potenza a cosφ = 0,9), il sistema di protezione
a fusibile, la morsettiera di alimentazione e il sistema di sezionamento. Tutti gli ausiliari elettrici (compreso il portafusibile – tipo 5x20mm) e i cablaggi, devono essere fissati su una piastra porta-accessori elettrici adeguatamente dimensionata.
Deve essere possibile l’agevole sostituzione dei suddetti singoli componenti senza che ne vengano pregiudicate le caratteristiche costruttive dell’apparecchio.
La piastra porta-accessori, previo scollegamento dalla linea di alimentazione e
dalla lampada, deve poter essere rimossa agevolmente; i sistemi di aggancio della
stessa al corpo dell’armatura devono essere di tipo imperdibile.
Le connessioni elettriche della piastra con la montante e con il portalampada,
devono essere realizzate con morsetti distinti e non accoppiabili onde evitare errori accidentali di collegamento.
Deve essere previsto un pressa cavo, realizzato in materiale isolante e saldamente vincolato al corpo dell’armatura, per il fissaggio del cavo di alimentazione. Non
sono ammessi dei sistemi di fissaggio della montante di tipo monouso (es. fascette autostringenti).
Tutta la bulloneria utilizzata deve essere realizzata in acciaio inossidabile non inferiore ad AISI-304.
7.2 Alimentatore (reattore)
L’alimentatore, a due fili, deve avere una tensione di alimentazione nominale pari a 230 V con frequenza pari a 50 Hz ed essere impregnato con resina termoindurente. Gli avvolgimenti devono presentare una temperatura massima di funzionamento
tW≥130°C e la morsettiera, per il collegamento esterno, deve permettere il serraggio
di conduttori con sezione compresa tra 1 e 2,5mm² ed essere in grado di ospitare 2
conduttori da 1,5mm².
L’isolamento dell’avvolgimento deve essere adeguato al valore di cresta massimo
della tensione d’ingresso dovuta dall’accenditore (4,5kV).
7.3 Accenditore
L’accenditore, del tipo a sovrapposizione di impulsi (a 3 fili), deve essere costituito da elementi a commutazione elettronica non sostituibili, idoneo alla posa incassata nei corpi illuminanti dotati di lampade ai vapori di sodio e ioduri (alogenuri) metallici. L’involucro, realizzato in materiale plastico o metallico, deve essere riempito con
resina epossidica e presentare un grado di protezione minimo IP20 e, in condizioni di
funzionamento normali, avere una temperatura massima di funzionamento (tc) non in-
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feriore a 105°C. I morsetti per i collegamenti esterni, del tipo a vite, devono permettere il serraggio di conduttori di sezione fino a 2,5mm² ed essere in grado di ospitare 2
conduttori da 1,5mm².
L’accenditore deve essere dotato di un dispositivo elettronico di interruzione
supplementare “cut-out” a ripristino automatico in mancanza di tensione ed essere
protetto contro il corto-circuito, da esso generati in condizione di guasto, tramite un
dispositivo in grado di evitare sovratemperature anomale del reattore e del relativo
apparecchio di illuminazione.
7.4 Sezionatore di linea
La linea di alimentazione dell’apparecchio deve essere sezionata, all’atto
dell’apertura del corpo illuminante, mediante un dispositivo idoneo all’interruzione sotto carico; il sezionatore deve essere alloggiato nel contenitore in cui sono installati gli
ausiliari elettrici e lampada (predisporre due sezionatori se il vano ausiliari elettrici e il
vano per la sostituzione della lampada sono separati), in una posizione tale da impedire il contatto accidentale con parti ancora in tensione quando il coperchio non è totalmente aperto. Il sezionatore deve essere adeguato al carico elettrico previsto per le
varie taglie di lampada e, comunque, non inferiore a 6 A.
7.5 Morsetti di alimentazione
I morsetti possono costituire parte integrante del sezionatore di linea, essere disposti in maniera tale da poter collegare il cavo di alimentazione senza la necessità di
rimuovere alcun componente e riportare, ben visibilmente (per incisione, a rilievo o,
comunque, con un sistema indelebile) l’indicazione di polarità per il corretto collegamento dei conduttori di fase e di neutro.
Ogni conduttore deve essere serrato nel proprio morsetto in modo indipendente.
7.6 Cablaggio
Tutti i collegamenti dei singoli accessori elettrici devono essere realizzati con cavo gommato o unipolare siliconico (es. H05SS-K o FG4G4-VDE) e comunque garantire
un doppio isolamento. Questi devono essere assicurati alla piastra porta-accessori (o
ad altre parti dell’apparecchio tali da non pregiudicare la rimozione della piastra stessa) mediante componenti sostituibili realizzati in materiale isolante (es. fascette o autostringenti) in modo da scongiurare un’accidentale interposizione con i contatti del
sezionatore o tra il coperchio e il telaio al momento della richiusura dell’apparecchio.
Il cablaggio dovrà garantire che un’accidentale fuoriuscita di un qualsiasi conduttore dal relativo morsetto di serraggio non comprometta la classe di isolamento II.
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MARCATURE
Ciascun corpo illuminante dovrà avere all’interno del proprio vano ausiliari elettrici,
un’etichetta amovibile che riporti, in modo chiaro e indelebile, le seguenti informazioni e
marcature:
a) Marchio o nome del Fornitore;
b) Codice SAP ACEA;
c) Tensione e frequenza nominali di esercizio;
d) Simbolo di isolamento in Classe II;
e) Grado di protezione IP e IK;
f)
Tipologia (HPS/MH) e potenza della lampada;
g) Marcatura CE (per l’intera armatura), ENEC (è sufficiente apporre il marchio ai
soli componenti elettrici);
h) La seguente dicitura: “Sostituire gli schermi di protezione danneggiati”, oppure
riportare il seguente simbolo:
Nota: Per il solo punto h), la dicitura o simbolo deve essere posto in un punto
esterno e ben visibile ad apparecchio installato (possibilmente sul diffusore stesso).
9
DOCUMENTAZIONE
Il Fornitore deve presentare, unitamente all’offerta economica, la seguente documentazione ad “Acea Distribuzione – Ingegneria Componenti e Materiali”, secondo le modalità e le tempistiche previste al capitolo 2 - Prerequisiti:
a) certificato attestante la conformità dell’armatura ai requisiti previsti dal “Regolamento regionale per la riduzione e prevenzione dell’inquinamento luminoso”
18-4-2005, n. 8;
b) schemi elettrici dei cablaggi;
c) descrizione delle caratteristiche costruttive e dimensionali (compreso il peso);
d) disegni quotati di almeno 2 viste dell’apparecchio presentato;
e) rapporto di rilievo fotometrico e file in formato “.ldt” per ogni tipologia di ottica
presentata;
f)
certificato attestante la conformità del prodotto ai requisiti previsti dalle vigenti
leggi e normative;
g) marcatura ENEC (per i componenti elettrici/elettronici) in corso di validità;
h) istruzioni di installazione, uso e manutenzione;
i)
ciclo di verniciatura certificato, conforme alla presente specifica tecnica.
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A giudizio insindacabile dell’ACEA, una diversa procedura può essere concordata nel
caso il Fornitore abbia già fornito, e l’ACEA accettato, apparecchiature della tipologia di cui
in oggetto. E’ compito del Fornitore contattare gli uffici tecnici dell’ACEA e, se del caso, richiedere l’attuazione della diversa procedura di cui sopra.
10 PROVE
In conformità alle norme elencate nel capitolo 3, tutte le prove ed esperimenti, eseguiti in fabbrica o presso altri laboratori, sono compiuti a spese del Fornitore; queste spese
comprendono anche il costo dei materiali e pezzi impiegati che si rendessero inservibili e
ciò sia nel caso di accettazione sia di rifiuto della fornitura. Dalle predette spese sono
escluse quelle inerenti al collaudatore ACEA, che rimangono a carico di quest'ultima.
L’ACEA stessa può soprassedere, a suo insindacabile giudizio, all’effettuazione delle
prove di tipo nel caso che il Fornitore sia in grado di esibire idonea certificazione rilasciata
da Organismi accreditati da ACCREDIA (Ente Italiano di Accreditamento) o equipollenti in
ambito europeo.
10.1 Prove di tipo
Il Fornitore, in qualità di aggiudicatario provvisorio dell’accordo, predispone un
campione dell’apparecchio per ogni tipologia di potenza di lampada e comunica ad
Acea la propria disponibilità al fine di consentire a quest’ultima la verifica della conformità al tipo. Le prove in argomento vengono avviate presso lo stabilimento del Fornitore o presso un laboratorio concordato con ACEA alla presenza di un collaudatore
della medesima previo accordi con modalità e tempistica riportate nei documenti di
gara.
Si precisa, inoltre, che il dispositivo di chiusura deve essere sottoposto a prova
sotto forma di unità completa e nelle condizioni di servizio.
Le prove di tipo sono di seguito elencate:
a) Esame a vista
Consiste nel verificare che il corpo illuminante sia completo degli accessori e
delle marcature previste nella presente specifica tecnica e che non presenti difetti che possano nuocere alla sua corretta installazione e/o funzionalità; verifica della corrispondenza della vernice al colore prescritto.
b) Verifica dimensionale
Consiste nel verificare che le dimensioni, il design del corpo illuminante e il sistema di fissaggio, siano conformi a quanto prescritto dalla presente specifica
tecnica.
c) Prove di tenuta dielettrica
Va verificata la tenuta alla tensione di prova a frequenza industriale a secco sui
circuiti principali e ausiliari.
INGEGNERIA IP
INGEGNERIA COMPONENTI E MATERIALI
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Specifica Tecnica
ACEA DISTRIBUZIONE S.p.A.
U.O. ILLUMINAZIONE PUBBLICA INGEGNERIA IP
Armatura Funzionale a
Sospensione
Cod. ST-MAE-11-00-12
d) Verifica del grado di protezione IP
La prova va effettuata, secondo le modalità previste dalla Norma CEI EN
60529, su esemplari nuovi e puliti con tutte le parti collocate e montate conformemente alle indicazioni del Fornitore. Le armature in prova devono essere
montate su un sistema a fune che riproduca la condizione normale di posa in
opera al fine di verificare la conformità al prescritto grado di protezione minimo IP 66. L’apparecchio, provato nella camera della polvere con depressione
non deve presentare, alla fine della prova, alcun deposito di polvere al suo interno; l’acqua proiettata con getti potenti sull’involucro da tutte le direzioni
non deve provocare effetti dannosi e/o raggiungere parti in tensione.
e) Verifica del grado di protezione IK
Il diffusore deve essere sottoposto all’urto della massa battente in corrispondenza del suo baricentro; i colpi, in base a quanto prescritto dalla Norma CEI
EN 62262 per il grado di protezione IK8 (corrispondente a una energia d’urto
pari a 5J), devono essere portati in direzione perpendicolare alla superficie, nel
punto da provare, da un martello a caduta libera o a pendolo costituito da una
massa metallica battente di 1,7kg avente una punta arrotondata di raggio
25mm. L’esito della prova è favorevole se, al termine degli urti, gli elementi
sottoposti a prova non presentano fessurazioni, rotture o deformazioni che ne
pregiudichino le caratteristiche funzionali e il grado di protezione.
f) Prova di apertura e chiusura del coperchio
L’armatura in prova deve essere sottoposta a un ciclo completo di 20 manovre
di apertura e chiusura del coperchio (sia ausiliari elettrici che vano ottico se
separati); l’esito della prova è favorevole se durante l’esecuzione di tutte le
manovre non si verificano inceppamenti e l’apertura e la chiusura del corpo illuminante non causano tagli o abrasioni alle guarnizioni di tenuta.
g) Curve e tabelle fotometriche
Le curve e le tabelle fotometriche, prodotte dal Fornitore degli apparecchi, devono essere conformi a quanto prescritto dal “Regolamento regionale per la riduzione e prevenzione dell’inquinamento luminoso”, 18-4-2005, n. 8; in particolare, devono essere soddisfatti i seguenti limiti di emissione luminosa: 5
cd/klm a 90° e 0 cd/klm a 95° e oltre.
Verranno inoltre verificati i valori illuminotecnici minimi richiesti (par. 6.5) nel
rispetto della Norma UNI 11248 e UNI EN 13201-2.
h) Prova di montaggio
Le operazioni seguenti devono essere eseguite da un solo operatore, in maniera agevole, con l’impiego di normali arnesi e attrezzi:


installazione dell’apparecchio su fune: deve essere verificata la stabilità
dell’armatura sulla fune prima del serraggio del dispositivo di fissaggio;
installazione della lampada;
INGEGNERIA IP
INGEGNERIA COMPONENTI E MATERIALI
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U.O. ILLUMINAZIONE PUBBLICA INGEGNERIA IP
Armatura Funzionale a
Sospensione
Cod. ST-MAE-11-00-12




collegamento
quest’ultimo;
elettrico
della
montante
all’apparecchio
e
chiusura
di
prova di funzionamento;
rimozione della piastra porta-accessori (previo scollegamento della montante);
rimozione dell’apparecchio dalla fune.
Prove sui rivestimenti
i) Determinazione dello spessore dello strato di vernice
Lo spessore totale del ciclo di verniciatura applicato sul corpo illuminante, misurato dopo 24 ore dall’applicazione della mano a finire, deve essere riscontrato con uno dei metodi descritti nella norma UNI EN ISO 2808; la prova si ritiene superata se lo spessore riscontrato è pari almeno a 80 m ± 5%.
j) Verifica della resistenza al distacco della verniciatura
La prova deve essere eseguita secondo le modalità descritte nella norma UNI
EN ISO 2409 con il metodo della quadrettatura; la prova si ritiene superata se
la classificazione risulta non superiore ad 1 (materiale distaccato ≤5% della
superficie totale).
k) Verifica della resistenza alla camera a nebbia salina acetica (AASS)
Questa prova, eseguita in conformità alla norma UNI ISO 9227, si ritiene superata se dopo un’esposizione di 360 ore non si presenta la formazione di ruggine sui componenti metallici e non si ha il distacco, anche parziale, dello strato di vernice.
10.2 Prove di accettazione
Prima della consegna del materiale (ad aggiudicazione avvenuta), verranno eseguite le seguenti prove, presso gli stabilimenti del Fornitore, su una numerosità del
campione pari al 20% delle unità del lotto di fornitura e, comunque, su un numero minimo di 3 e massimo di 20 pezzi per ciascuna tipologia di componente.
Modalità e tempistica, per l’esecuzione delle Prove di Accettazione, sono riportate
nei documenti di gara (sezione Approntamento al Collaudo).
Le prove di accettazione sono di seguito elencate:
a) Esame a vista
Consiste nel verificare che il corpo illuminante sia completo degli accessori e
delle marcature previste nella presente specifica tecnica e che non presenti difetti che possano nuocere alla sua corretta installazione e/o funzionalità; verifica della corrispondenza della vernice al colore prescritto.
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ACEA DISTRIBUZIONE S.p.A.
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Armatura Funzionale a
Sospensione
Cod. ST-MAE-11-00-12
b) Verifica dimensionale
Consiste nel verificare che le dimensioni, il design del corpo illuminante e il sistema di fissaggio, siano conformi a quanto prescritto dalla presente specifica
tecnica.
c) Prove di tenuta dielettrica
Va verificata la tenuta alla tensione di prova a frequenza industriale a secco sui
circuiti principali e ausiliari.
d) Verifica del grado di protezione IP
La prova va effettuata, secondo le modalità previste dalla Norma CEI EN
60529, su esemplari nuovi e puliti con tutte le parti collocate e montate conformemente alle indicazioni del Fornitore. Le armature in prova devono essere
montate su un sistema su fune che riproduca la condizione normale di posa in
opera al fine di verificare la conformità al prescritto grado di protezione minimo IP 66. L’apparecchio, provato nella camera della polvere con depressione
non deve presentare, alla fine della prova, alcun deposito di polvere al suo interno; l’acqua proiettata con getti potenti sull’involucro da tutte le direzioni
non deve provocare effetti dannosi e/o raggiungere parti in tensione.
e) Prova di apertura e chiusura del coperchio
L’armatura in prova deve essere sottoposta a un ciclo completo di 20 manovre
di apertura e chiusura del coperchio (sia ausiliari elettrici che vano ottico se
separati); l’esito della prova è favorevole se durante l’esecuzione di tutte le
manovre non si verificano inceppamenti e l’apertura e la chiusura del corpo illuminante non causano tagli o abrasioni alle guarnizioni di tenuta.
f) Prova di montaggio
Le operazioni seguenti devono essere eseguite da un solo operatore, in maniera agevole, con l’impiego di normali arnesi e attrezzi:






installazione dell’apparecchio su fune: deve essere verificata la stabilità
dell’armatura sulla fune prima del serraggio del dispositivo di fissaggio;
installazione della lampada;
collegamento elettrico della
quest’ultimo;
montante
all’apparecchio
e
chiusura
di
prova di funzionamento;
rimozione della piastra porta-accessori (previo scollegamento della montante);
rimozione dell’apparecchio dalla fune.
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Armatura Funzionale a
Sospensione
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11 COLLAUDO DEFINITIVO
Il collaudo di tutti i dispositivi e la redazione del certificato di collaudo, viene effettuato presso l'ACEA unità Prove e Collaudi con modalità e tempistica riportate nei documenti di gara.
Le operazioni di collaudo riguardano un campione di materiale pari al 10% (dieci per
cento) del lotto di fornitura (in ogni caso non meno di 2 unità) e consistono nella ripetizione delle prove di cui al precedente paragrafo 10.2 - Prove di accettazione.
12 GARANZIA
Il Fornitore in oggetto è l’unico garante, nei confronti dell’Acea, contro tutti i difetti
derivanti dai materiali e dalla costruzione dei corpi illuminanti oltre che, indipendentemente dai collaudi effettuati, per la piena rispondenza alla presente Specifica Tecnica.
La garanzia prevede qualsiasi riparazione o sostituzione gratuita (trasporti compresi)
del materiale difettoso nel più breve tempo possibile, la sua durata è come da normativa
vigente.
13 TABELLA CODICI SAP
COD. SAP
DESCRIZIONE MATERIALE
2907146
Armatura HPS/MH funzionale su fune – Ottica centro strada 150W
2907147
Armatura HPS/MH funzionale su fune – Ottica centro strada 250W
INGEGNERIA IP
INGEGNERIA COMPONENTI E MATERIALI
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