Un MIO CARO AMICO: ROMANO GUARDINI 12 giugno 2015 Sacro Cuore di Gesù Italiano, ma di formazione tedesca, maestro di Ratzinger, pubblica un'opera fondamentale di liturgia: "Lo SPIRITO DELLA LITURGIA", nella quale rivela che tutti i "segni liturgici" o SONO SEGNI D'AMORE, o sono del tutto inutili, anzi scandalosi, perchè esprimono apertamente mancanza di amore. (Edito per la prima volta nel 1918, rivela una straordinaria potenza di intuizione e una perspicacia anticipatrice del Concilio Vaticano II). Romano Guardini Ma non è su questo libro che mi soffermo. Mi è canitato fra le mani, solo per alcuni istanti, un altro libretto di Guardini: LETTERE SULL'AUTOFORMAZIONE, Morcelliana. Ho avuto solo il tempo di prendere la foto della quarta di copertina, dove incontro una sintesi del libro: "L'agape cristiana" (l'AMORE INSEGNATOCI E VISSUTO DA CRISTO) evidenzia il lineamento essenziale del cristiano: è chi sta, al cospetto dell'Altro e degli altri, IN PERENNE TENSIONE CARITATIVA", come il CUORE DI CRISTO. E' chiaro che lo comprerò per leggerlo, accanto al Vangelo. Siamo in un clima politico-sociale-psicologico della ideologia del GENDER, secondo la quale ci sono tanti "generi" umani quante sono le teste. MI REALIZZO COME VOGLIO, abbattendo qualsiasi superata 1 distinzione, soprattutto quella tradizionale tra maschio e femmina. Esiste il "genere", ma che sia solo maschile e femminile, per quasi tutti oggi è archeologia morale. Ognuno ha il diritto di inventare il proprio "gender". Non solo, è legittimo il passaggio da uno all'altro, a seconda dello spirare dei venti. Quindi si è già arrivati a scoprire 56 generi umani, legalizzati in Australia. Altro che terra dei canguri... Là si salta più in avanti di tutte le nazioni. Fanalino di coda, l'Italia... La crescita dell'uomo dipende non dal "relativismo", secondo il quale ciascuno vive e si organizza come gli pare e piace, senza nessun riferimento con nessuno, con niente, soprattutto con Dio. La vera crescita, secondo Guardini, avviene esclusivamente nella realizzazione della "relatività", del legame d'accoglienza reciproca tra persone, che siano divine o umane non importa, perchè tutto e nato da un DIOUOMO: Cristo. La relatività parla di dono offerto dal Dio Padre al Figlio; tra Dio e tutti gli uomini, tra me e tutti gli altri uomini. Ha un nome: "agàpe" in greco, "àgape" in latino. Sovente la si confonde con una cena tra amici. In realtà è lo scambio generoso e incondizionato di amore personale, che va e che viene. II vertice più alto in assoluto è tra Padre e Figlio in Dio. Successivamente, per dono divino, tra Dio e I'UMANITA'. LA PERENNE (costante) TENSIONE DI AMORE + tra Padre e figlio + tra Dio e l'Uomo + tra uomo e donna + tra persona e persona Qualsiasi altra "relazione" che non sia di amore non ha senso. Svanisce facilmente. Come le ali di Icaro! Una relazione che ha una carica di amore, che proviene solo da Colui che per essenza è AMORE: DIO! Perdiamo tempo prezioso dietro a tante relazioni fatue, cioè prive di amore a immagine di quello di Dio. Privilegiamo relazioni passeggere. Mettiamo al primo posto il narcisismo: l'amore del nostro IO che si guarda allo specchio ner amarsi! Narciso si annegò per essersi tuffato ad abbracciare la propria immagine specchiata nel lago... E' l'ideologia strana del gender, capace di creare false libertà ed esistenze vuote. Ma come raggiungere quella perenne tensione "caritatevole" come la chiama Guardini? Intanto è "tensione" quindi dinamica esistenziale. Poi è perenne, che non ammette interruzioni, come fa il sole che risplende in continuità, non ad intervalli. E finalmente è tensione "caritatevole": da "chàris", greco, che parla di qualcosa donato liberamente, quindi per amore. Dio è AMORE CHE SI DONA: non a spizzichi, ad intervalli, ma del tutto e 2 per sempre. II sole è una vaga immagine... A questo siamo chiamati: al dono di noi stessi al Primo Donante, Dio a noi stessi e a tutti, a ogni uomo che mi sta davanti. Dimenticare questa visione del senso della vita, sarebbe come mettersi davanti al cibo e non mangiarlo perchè non sappiamo che è cibo! O peggio, preparare tanto cibo... da buttare! Se ho fame davvero, cerco il cibo. Ho verso di esso una tensione fortissima. E il cibo sembrerebbe dire: mangiami! E successe un giorno: Gesù si riduce a Pane e Vino e ci dice "mangiatemi e bevetemi" per avere la vita. Ma aggiunge: Fatevi Pane e Vino per "ogni altro": fate questo in memoria di me! - Questo è amore in tensione. Un cristiano che non ama, perde il titolo nobiliare datogli. Non è della cerchia di Cristo, ma dei ribelli all'amore. Quanti allora saranno veri cristiani tra gli sposati, tra i politici, tra i giovani, tra i sacerdoti, tra coloro che vanno in chiesa e ricevono l'AMORE per poi non viverlo? 3