transone-Montalto. Il 17 luglio erano iniziate le celebrazioni per la Festa della Madonna della Marina, con la Peregrinatio Marie, spostamento dell’Immagine nei quartieri, fino a ieri, col trasferimento al porto per la benedizione delle imbarcazioni, a seguire il Rosario e la benedizione dei motopescherecci alla banchina "Malfizia". Oggi alle 18, sempre sulla banchina, interverrà il vescovo Carlo Bresciani per dare il via Avvenire 07/26/2014 di San Francesco di Paola. Alle 21 la Messa pretania una Concelebrazione eucaristica sieduta da Bresciani e, al termine, verrà trasfenella solennità di san Giacomo aporita l’Immagine alla Capitaneria di porto. Dostolo, patrono di Caltagirone e della mani alle 18,45 partirà la processione a terra diocesi. Copy Reduced«Se tovogliamo 56% from to che riporterà l’Icona dal porto alla Cattedrale seguire laoriginal strada di Dio, dove, in piazza, si terrà la concelebrazione e il dobbiamo assumere la logica di Dio – vescovo impartirà la Benedizione papale e conha detto Peri nell’omelia –; sull’esemsegnerà il Palio Madonna della Marina 2014. pio di san Giacomo, siamo invitati ad essere autentici interpreti del Vangelo e Susanna Faviani progetto di gioia. Domandiamoci se vogliamo veramente seguire Cristo, domandiamoci quanto spazio abbia nella nostra vita il progetto di Dio. La logifit letter pagee del potere è lonca delle acquisizioni tana da quella evangelica, che è invece la logica del servizio e del perdere per ritrovare: "chi vuole diventare grande tra voi, sarà vostro servitore e chi vuo- RICCARDO MACCIONI ialogo e preghiera. Confronto serrato e condivisione. Gruppi di studio e testimonianze. Da sempre la sessione di formazione estiva del Sae è un unicum nel panorama ecumenico, non solo italiano. Un luogo in cui il dibattito teologico spesso prosegue anche a tavola, l’occasione per conoscersi al di là dei ruoli e delle appartenenze, un momento di bilancio e insieme di proposta, di progettazione. Senza rinunciare a se stessi e alla propria identità ma anzi con il coraggio e la schiettezza di affrontare i temi più conflittuali, di andare alla radice delle divisioni più aspre. Ecco allora che come tema della sua 51ª Sessione di formazione, da domani a Paderno del Grappa, il Segretariato attività ecumeniche ha scelto l’etica della vita, terreno spesso di confronto spinoso, di contrapposizioni anche traumatiche. Un argomento declinato a partire dall’indicazione del Signore a Mosè, nel Levitico: «Ama il prossimo tuo come te stesso» (Lv 19,18). «Sì, quest’anno concluderemo il ciclo dedicato all’etica – spiega Marianita Montresor presidente del Sae –. Lo abbiamo iniziato tre anni fa con “Camminare in novità di vita. In dialogo sull’etica”, affrontando i fondamenti del discorso morale, con particolare attenzione alla possibilità di un’etica ecumenica. Siamo poi passati all’etica sociale con “Praticate il diritto e la giustizia” e ora affrontiamo l’etica della vita, dopo la parentesi della scorsa estate, in cui “Condividere e annunciare la Parola” è stato un tornare alle radici del nostro essere cristiani insieme, quasi una sorta di bilancio nel 50° del Sae». Quello di quest’anno è un argomento vasto, che comporta approcci differenti tra le Chiese. Talvolta anche al loro interno. Si pensi all’eutanasia, piuttosto che alla libertà di ricerca scientifica. «La nostra scelta metodologica, è quella di uscire da un’etica del puro confronto fra le posizioni confessionali. Riteniamo si possa partire da elementi e valori comuni, come appunto quelli della vita, della persona, della rela- D La riflessione. zione, cercando di far emergere il meglio di quanto ogni tradizione può offrire. Crediamo sia possibile incontrarci, parlare, partendo da un’antropologia teologica che, pur nelle differenze, presenta parecchie basi comuni. Almeno per il momento non conta tanto arrivare ad una convergenza, quanto piuttosto mettere in luce l’esistenza e anche la fecondità di un pluralismo etico. Ciò significa ammettere la compresenza di posizioni etiche diverse, e non riducibili sic et simpliciter ad un’opposizione tra bene e male». Si tratta per certi versi di affrontare in modo nuovo gli interrogativi di sempre sulla libertà, sull’agire morale, sulla fede. Questa è la sfida alla coscienza di credenti e non credenti che oggi ci pongono nuove discipline, come la bioetica e le neuroscienze. E le domande sono ormai ineludibili, perché emergono dal vissuto. Non bisogna aver paura di affrontare i temi rischiosi, insomma. Può essere un rischio anche non parlarne per timore di non riuscire a capirsi. È invece importante creare un contesto in cui ci sia uno scambio, senza paura di fraintendimenti o di disaccordi, senz’altro possibili. Sta a noi evitare che le divergenze significhino rottura di comunione. Quest’anno la sessione del Sae arriva alla vigilia della visita del Papa al pastore evangelico Giovanni Traettino. Il dialogo può crescere anche grazie all’amicizia. Il rapporto umano, la relazione, è un elemento determinante. Lo vorremmo appunto ribadire con questa sessione. Se il compito principale dei cristiani è innanzitutto diventare pienamente umani, sulla misura di Gesù Cristo, come ripeteva spesso il cardinale Martini, allora diventa centrale l’incontro e la capacità di sviluppare rapporti pieni di calore, di trasparenza, di reciproca stima. Nel segno di quella “cultura dell’incontro” che il Papa invita a promuovere. Sin dall’inizio del suo pontificato, Francesco si è dimostrato molto attento al dialogo ecumenico. Lo ha dimostrato in tanti modi, a cominciare dal suo presentarsi con l’appellativo Page : A16 © RIPRODUZIONE RISERVATA Associazione laica interconfessionale fondata da Vingiani Etica della vita, una sfida ecumenica Da domani a Paderno del Grappa la 51ª sessione di formazione del Sae pria vita per causa mia, la troverà». Sempre ieri, in serata, si è svolta la processione con la reliquia e il simulacro di san Giacomo per le vie del centro storico. Verso le 22, in piazza Municipio, il vescovo ha pronunciato la sua esortazione e impartito ai fedeli la benedizione con la reliquia. zione alle persone, la possibilità di condividere, diciamo, anche i momenti non ufficiali. Sarà così anche quest’anno? Certamente. La Settimana di formazione ecumenica non è solo l’occasione per un approfondimento intellettuale. L’ecumenismo è prima di tutto una dimensione del cuore, è un modo di vivere la fede che coinvolge tutta la vita, cioè la persona, nei pensieri, nei sentimenti, negli affetti. Per questo il luogo privilegiato di apprendimento è il mondo delle relazioni, è la quotidianità. l Sae è un’associazione interconfessionale di laici impegnati per l’ecumenismo e il dialogo a partire dal dialogo ebraico-cristiano. Si pone in continuità con l’attività promossa da Maria Vingiani a Venezia dal 1947, sviluppatasi a Roma in forma privata dal 1959 (all’annuncio del Concilio ecumenico Vaticano II) e in forma pubblica dal 1964. Organizza ogni anno una Sessione estiva di formazione ecumenica, l’edizione 2014 è la numero 51, cui si affianca abitualmente un più breve Convegno di primavera. Protagonista sin dall’inizio della sua storia del movimento ecumenico, il Sae è stato tra i promotori della giornata per l’ebraismo (1989) e del documento per i matrimoni interconfessionali tra cattolici e valdesi-metodisti (1998). Sotto il profilo organizzativo, nel 1966 si è costituito formalmente in associazione sotto la presidenza della fondatrice Maria Vingiani. Nel 1996 con l’elezione di Elena Milazzo Covini, la sede centrale si trasferisce da Roma a Milano. Dal 2004, per due mandati consecutivi, è stato presidente nazionale Mario Gnocchi cui nel 2012 è subentrata Marianita Montresor. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA I In San Paolo fuori le Mura i Vespri di chiusura della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani L’intervista Parla la presidente Marianita Montresor: è l’ottica dello scambio dei doni lo stile che deve caratterizzare le Chiese e i cristiani di “vescovo di Roma”. Ma soprattutto a lasciare il segno, più della parole, sono gli incontri, i tanti gesti di comunione. Anche ai vertici, c’è bisogno di un ecumenismo che sappia andare oltre l’ufficialità. Voglio poi ricordare l’attenzione ecumenica presente nell’Evangelii gaudium, ad esempio nel richiamo alla gerarchia delle verità, che è un principio fondamentale del metodo ecumenico, e nell’invito a imparare gli uni dagli altri. È l’ottica dello “scambio di doni” che deve caratterizzare le Chiese e i cristiani. Tornando alla Sessione uno dei tratti distintivi del metodo Sae è l’atten- L’iniziativa Preghiera, dibattiti, gruppi di studio E il dialogo cresce anche a «tavola» Marianita Montresor Tra i relatori Veladiano, Stefani, Ricca, Bute, Ferrario. Ogni giorno si aprirà con la meditazione biblica. Il 29 la Messa presieduta da Redaelli. Il 2 agosto la chiusura l’indicazione del Signore a Mosè: "Ama il prossimo tuo come te stesso" (Levitico 19, 18), cioè "La vita in relazione: prospettive etiche", il tema della 51ª Sessione di formazione ecumenica promossa dal Sae da domani al 2 agosto presso l’Istituto Filippin di Paderno del Grappa (Treviso). Molto articolato il programma che prevede tavole rotonde e gruppi di studio, serate a tema e momenti di condivisione, a partire però sempre dalla preghiera. Le giornate infatti si apriranno con la meditazione biblica mentre centrale sarà l’attenzione alla dimensione comunitaria con celebrazioni ecumeniche e liturgie nello stile delle rispettive Chiese. Martedì 29 luglio è prevista la Messa presieduta dall’arcivescovo di Gorizia Carlo Roberto Maria Redaelli, mercoledì 30 il Culto di Santa Cena guidato dal pastore valdese Massimo Marottoli, giovedì 31 i Vespri ortodossi celebrati dal sacerdote ortodosso romeno Cristian Vasilescu. Anticipata, domani pomeriggio, dall’accoglienza dei giovani, la Sessione vera e È propria si aprirà lunedì 28 luglio con la riflessione biblica di Mino Chamla della scuola ebraica di Milano e la presentazione della Sessione affidata alla presidente del Sae Marianita Montresor. Seguiranno gli interventi della scrittrice Maria Pia Veladiano (sul tema "Accanto alla vita") dei teologi morali Giannino Piana ("La domanda morale oggi e il modello di un’etica della responsabilità") e Paolo Benanti ("Come le neuroscienze sfidano l’etica"). Martedì 29 luglio il filosofo Massimo Donà e il teologo valdese Fulvio Ferrario dialogheranno su "Dov’è tuo fratello? L’altro come contenuto della libertà", mentre mercoledì la meditazione biblica sarà affidata a Piero Stefani docente alla Facoltà teologica dell’Italia settentrionale di Milano. Giovedì 31 luglio dopo la meditazione biblica del pastore avventista Nino Plano, il programma prevede, nel pomeriggio, il dibattito su "Prendersi cura delle fragilità" tra la pedagogista Rosanna Cima e lo psicoterapeuta e scrittore Paolo Miorandi. Venerdì 1 agosto il teologo e prete ortodosso Sorin Bute si confronterà sul tema "Vita in relazione: la bioetica si interroga" con il medico e membro della Commissione di bioetica della Chiesa valdese, Ylenia Goss mentre la giornata conclusiva, sabato 2 agosto sarà aperta dal prete ortodosso Gabriel Codrea, cui seguiranno la relazione del teologo valdese Paolo Ricca ("La misericordia tra Dio e l’uomo") e le conclusioni affidate a Piero Stefani. Molto importante, durante la sessione, il lavoro dei gruppi di studio, organizzati secondo criteri ecumenici e interreligiosi. Quest’anno ne sono previsti nove: "Il prossimo nella Bibbia"; "Custodire i legami: un’etica delle relazioni"; "Famiglia, nuove famiglie, relazioni di coppia"; "Proporre nell’incertezza. I comitati di bioetica"; "Lavoro: superare i limiti, mortificare la libertà"; "Vite in relazione in una società plurale"; "Identità e genere"; "Accompagnamento pastorale dei malati"; "Teatro biblico: uno spazio di esplorazione delle relazioni tra Parola e azione". © RIPRODUZIONE RISERVATA La santità ricercata e vissuta insieme, via privilegiata per l’unità VLADIMIR ZELINSKIJ verso; la sua fede è umanamente autentica, il vissuto esistenziale della fede ha il suo valore religioso, svincolaer tutti i cristiani che non si soto dal contenuto dogmatico. Come dino incapsulati nel proprio ghetce un vecchio proverbio: le tradizioni to, l’appello all’unità, sortito 20 ci dividono, il Vangelo ci unisce. Unisecoli fa dal cuore di Cristo – ma riscosce… ma fino a che punto? Tutti sanperto come imperativo solo con l’inino: il cammino all’uzio del movimento enità, tranne le buone cumenico – da tempo opere fatte insieme – fa parte della loro fede. del sentimento, della L’epoca pre-ecumeniIl documento di fratellanza, degli abca che, certo, non è anPenang, «La Chiesa: bracci, dei sorrisi – non cora finita, rispondeva arriva mai al suo scoall’appello di Cristo verso una visione po finale: il Corpo e con una dura semplicomune», passo Sangue di Cristo concità: siete cristiani che divisi. La condizione possono essere salvati importante per la condivisione resolo nel nostro ovile. Il nel cammino sta sempre la stessa: messaggio ecumenico l’accordo completo è pure semplice: un aldi riconciliazione sulla fede. tro cristiano è anche Il documento di Pecristiano, anche se di- P Copyright © Avvenire nang (“La Chiesa: verso una visione comune”; Il Regno - documenti, 19, 2013), ultimo passo di primissima importanza verso la ricerca dell’accordo tra le Chiese, ha fatto un lavoro considerevole. Sono riflettuti e riformulati gli elementi dell’ecclesiologia sul solido fondamento biblico e triadologico, è stato riesaminato il concetto di Popolo di Dio e del Corpo di Cristo, il ruolo dell’escatologia, la Chiesa nella storia e così via. Il testo, firmato nella sua premessa dal canonico John Gibaut, anglicano e dal metropolita Vassilios di Costanza Famagosta, ortodosso, propone la sua visione della Chiesa indivisa che suo malgrado contiene un momento che io chiamerei “un’ambiguità premeditata”. Si tratta di una costruzione della visione comune della Chiesa che raccoglie le caratteristiche più generali con le quali in linea di princi- pio tutti sono d’accordo, ma che sono in pratica separate dalla realtà concreta d’ogni Chiesa. Questa immagine somiglia piuttosto a un’idea platonica che non è facile identificare con la Casa in cui viviamo e preghiamo. Il documento propone una summa delle concordanze teologiche, ma al margine rimangono tanti problemi la cui soluzione non è neanche prevista. «Alcune considerano certi aspetti essenziali per l’ordinamento della Chiesa… Alcune sostengono che la fedeltà al Vangelo può e a volte richiedere un’interruzione nella continuità istituzionale…»; «Alcune Chiese sono convinte che il vescovo, in quanto successore degli apostoli, sia essenziale per la struttura e la realtà della Chiesa locale… Altre che… usano molto meno l’espressione “Chiesa locale” e non definiscono la Chiesa locale in relazione al ministero di un ciente. Oltre l’ecumenismo delle forvescovo»; «Per alcuni, la loro tradiziomule concordate, esiste, però, anche ne afferma che la Chiesa è senza pecun mistero dei doni condivisi, delle gracato… Altri ritengono appropriato rizie particolari ricevute dalle Chiese (o ferirsi alla Chiesa come peccatrice….». Tradizioni) diverse, c’è anche lo scamUn’antica parabola racconta che Abio dei miracoli compiuti da Dio, delchille non può raggiungere la tartarule Sue stupende manifestazioni in oga; lui compie un passo gigante, lei picgni famiglia cristiana. colissimo: ma una cerL’ecumenismo si ferta distanza tra loro rima sempre sull’orlo mane sempre ed in quedivisioni non susto spazio, anche minuLa ricerca di accordi delle perate. Soltanto lo scolo, sono accumulati è indispensabile, Spirito Santo con l’intutti i segni di contradtervento della santità dizioni che spediscono ma sarà sempre – riconosciuta, conl’unità, così desiderabiinsufficiente. Serve fessata e vissuta insiele, in un futuro remoto. – può superare E lo scandalo della diviil «balzo» che si può me con un grande balzo sione persiste. Come si fare solo con l’aiuto ciò che è «impossibile può affrontare? agli uomini» (Mt La ricerca degli accordi dello Spirito Santo 19,26). è indispensabile, ma rimane sempre insuffi© RIPRODUZIONE RISERVATA July 26, 2014 6:47 am / Powered by TECNAVIA