GUIDA AI RILIEVI FENOLOGICI Giovanna Puppi e Anna Letizia Zanotti Ist. di Botanica Dip. di Biologia - Università di Bologna Terminologia Poiché in fenologia si fa uso in certi casi di una terminologia specifica, per rendere agevole la comprensione del testo e delle figure elenchiamo qui brevemente i principali termini tecnici con il loro significato. Stazione fenologica: è il luogo dove si effettuano le osservazioni. Fenoide: è una singola pianta oggetto delle osservazioni. Fenofase: è lo stadio di sviluppo o fase fenologica di una pianta (fenoide). Unità di osservazione: rappresenta ciò che viene osservato dal rilevatore per giungere alla attribuzione dello stadio fenologico o fenofase; l’unità di osservazione può coincidere con il fenoide (la pianta in toto) oppure con parti di essa (singoli rami, infiorescenze, ecc). Chiave fenologica: è una guida per il riconoscimento delle diverse fenofasi. Criteri informatori del rilevamento I rilievi fenologici devono essere effettuati nel rispetto dei seguenti criteri informatori: A)Il rilevamento deve essere rappresentativo dello sviluppo fenologico di ciascuna specie e cioè deve permettere di descrivere la sequenza degli eventi fenologici nei suoi tratti essenziali. B)Il rilevamento deve essere obbiettivo, per permettere il confronto dei dati provenienti da diversi rilevatori: si deve fare attenzione che la metodologia adottata per effettuare i rilievi lasci poco spazio a interpretazioni soggettive del rilevatore. C)Il rilevamento deve permettere di valutare la variabilità fenologica tra piante della stessa specie, in modo da poter sottoporre i dati rilevati a confronti statistici: per questa ragione nei Giardini Fenologici vengono coltivati e osservati più esemplari di ogni specie ( di norma da 3 a 5 piante). Metodo di rilievo I rilievi fenologici nei Giardini Fenologici si svolgono sia sullo sviluppo vegetativo, dalla ripresa vegetativa alla senescenza e caduta delle foglie, sia sulle fasi riproduttive: fioritura, fruttificazione e disseminazione. Il metodo di rilevamento qui adottato si basa innanzitutto sulle esperienze della rete dei Giardini Fenologici Internazionali (Schnelle F. e Volkert E., 1964), da noi integrate e approfondite per ottenere rilievi il più possibile obbiettivi e accurati. L’oggetto del rilevamento fenologico è la singola pianta (fenoide), che nel metodo qui adottato coincide con l’unità di osservazione. I rilievi si effettuano mediante chiavi e schede di rilevamento appositamente preparate, accluse qui in figura. Periodicità dei rilievi La periodicità dei rilievi dovrebbe seguire la velocità di sviluppo fenologico delle specie da osservare, in modo da avere almeno una osservazione per ogni fenofase; per motivi di ordine pratico però si è convenuto di effettuare rilievi con periodicità fissa settimanale durante tutto il periodo vegetativo: i rilievi settimanali infatti garantiscono un monitoraggio pressoché completo delle fenofasi di tutte le specie. Nei casi in cui il passaggio da una fenofase all’altra sia più rapido della periodicità di rilievo, è sempre possibile ottenere una stima della data di comparsa delle fenofasi mancanti mediante interpolazione dei dati. Chiavi fenologiche Per effettuare i rilievi ci si serve di chiavi fenologiche e schede di rilevamento, che sono state redatte appositamente e via via perfezionate da una commissione di esperti (composta da L. Botarelli, A. Malossini, G. Puppi, V. Sacchetti e P. Grossoni) appartenenti al Gruppo di Lavoro per i Giardini Fenologici Italiani (vedi anche Malossini, 1993). Le chiavi adottate sono di tipo sequenziale con fenofasi consecutive: cioè tutto il ciclo fenologico viene suddiviso in intervalli, e a ciascun intervallo corrisponde una fenofase; ne consegue che in qualunque momento dell’anno è possibile attribuire una fenofase alla pianta osservata e quindi si possono effettuare rilevamenti a cadenza regolare (settimanale). Nella preparazione delle chiavi si è tenuto conto della variabilità fenologica all’interno delle singole piante, affinché la scalarità delle manifestazioni fenologiche entro gli individui non crei dubbi e diversità di interpretazione nei rilevatori. La obbiettività del metodo di rilevamento, requisito indispensabile per poter confrontare i dati, è stata conseguita con una opportuna scelta delle fenofasi da osservare, corredate da una descrizione precisa e dettagliata e da immagini fotografiche che facilitino il rilevamento. Schede di rilevamento Le schede di rilevamento (fig.3 e 4) sono predisposte per effettuare le osservazioni fenologiche sui singoli individui (fenoidi). Ciascuna scheda quindi si riferisce ad una particolare pianta del Giardino Fenologico, di cui deve essere indicata la specie, la sigla di riconoscimento (posizione) e l’anno di rilievo. In testa alla scheda è riportata la chiave di rilevamento con le diverse fenofasi sinteticamente descritte: le fenofasi vegetative sono contrassegnate da sigle composte dalla lettera V seguita da un numero intero che va da 1 a 14, mentre le fenofasi riproduttive hanno sigle precedute dalla lettera R con numeri che vanno da 1 a 12. Segue una tabella da compilare durante i rilievi, composta da 36 righe che corrispondono alle diverse fenofasi e da 52 colonne che corrispondono alle diverse settimane dell’anno. La compilazione della tabella di rilievo consiste nel registrare la data di rilievo nella apposita casella in testa alla colonna della rispettiva settimana e nell’apporre un simbolo (generalmente una X) nella casella individuata dalla colonna della data di rilievo e dalla riga che rappresenta la fenofase presente nella pianta in quella data. Solitamente il simbolo di rilievo è X , tuttavia in casi particolari, come nelle specie con fiori unisessuali, si usano simboli diversi ( I per le fasi di fioritura dei fiori e infiorescenze maschili, O per la fioritura di fiori e infiorescenze femminili). 2 Per una stessa data di rilievo si possono registrare una o più fenofasi diverse: ad esempio l’una riguardante lo sviluppo vegetativo e l’altra quello riproduttivo. In qualche caso accade di dover registrare anche due fenofasi dello stesso tipo: ad esempio può accadere che una pianta presenti l’inizio della fioritura (R02) e contemporaneamente i frutti residui dell’anno precedente (R12). La scheda di rilevamento così strutturata si è dimostrata di agevole uso e anche di immediata lettura: infatti in pratica viene visualizzato l’andamento dello sviluppo della pianta fino al momento dell’ultimo rilievo effettuato, come in un grafico fenofasi-tempo; questo metodo di rilievo permette inoltre di individuare facilmente eventuali errori di registrazione. Nel retro della scheda è riportata una sintesi di tutte le informazioni relative alla pianta osservata, tra cui anche: provenienza, età e altre eventuali osservazioni (fitopatie e operazioni colturali). Vi si trova inoltre una sintesi del metodo di rilevamento e una versione estesa della chiave fenologica con la spiegazione del significato delle varie fenofasi . BIBLIOGRAFIA - Malossini A. ed. 1993. Procedure per il rilevamento fenologico nei Giardini Italiani. Gruppo di Lavoro nazionale per i Giardini fenologici. Assessorato Agricoltura, R.E.R. - Schnelle F., Volkert E., 1964. Internationale Phaenologische Garten. Agric. Met. 1:2229. 3 Fig.3 SPECIE SCHEDA OSSERVAZIONI FENOLOGICHE Angiosperme legnose POSIZIONE ANNO FASI FENOLOGICHE VO1 Gemme in riposo V10 Inizio disseccamento foglie V02 Gemme rigonfie prossime alla schiusura V03Gemme rigonfie insieme a gemme aperte, con foglioline ripiegate V04 Gemme appena aperte insieme a foglioline giovani con lembo disteso V05 Foglie giovani a lembo disteso V06 Foglie giovani insieme a foglie adulte V07 Foglie adulte V11 Foglie prevalentemente disseccate V12 Inizio caduta foglie V13 Foglie prevalentemente cadute V14 Pianta completamente spoglia R01 Boccioli o amenti presenti ma poco sviluppati R02 Boccioli prossimi alla schiusura, rigonfi, con petali visibili; amenti sviluppati ma immaturi R03 Boccioli rigonfi e fiori aperti; amenti immaturi e amenti maturi R04 Piena fioritura: boccioli, fiori aperti, fiori sfioriti, amenti maturi V08 Inizio della decolorazione fogliare V09 Foglie prevalentemente decolorate Data Set. V01 V02 V03 V04 V05 V06 V07 V08 V09 V10 V11 V12 V13 V14 R01 R02 R03 R04 R05 R06 R07 R08 R09 R10 R11 R12 1 2 3 4 5 6 7 8 R05 Inizio sfioritura: fiori aperti e fiori appassiti; amenti maturi e amenti sfioriti R06 Completa sfioritura: fiori appassiti; amenti sfioriti R07 Allegagione: inizio ingrossamenti ovari R08 Inizio fruttificazione R09 Frutti evidenti ma in prevalenza immaturi R10 Culmine della fruttificazione R11 Frutti in parte caduti, degenerati o secchi R12 Presenza di soli frutti residui Data 9 10 11 Indicare con: 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 I= fenofasi relative ai fiori e amenti maschili 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 O= fenofasi relative ai fiori e amenti femminili 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 Set. V01 V02 V03 V04 V05 V06 V07 V08 V09 V10 V11 V12 V13 V14 R01 R02 R03 R04 R05 R06 R07 R08 R09 R10 R11 R12 X= altre fenofasi 4 Fig.4 Scheda osservazioni fenologiche – Angiosperme legnose - parte II Giardino fenologico di……………………………………………………………..…………………………………...…………………………………………………..………. Specie……………………………….…………….…Varietà……………………………..…………………….Nome comune……………………….…………………..……… Famiglia……………………………………..…………..…………..Posizione…………………………Età………………….…….Provenienza………………………..….…… Osservazioni_____________________________________________________________________________________________________________________ Norme di rilevamento e note Le rilevazioni fenologiche vanno effettuate sui singoli individui di ciascuna specie con cadenza settimanale. Il rilevamento consiste nell’identificazione della fase fenologica (talore si verifica la compresenza di più fasi) in cui si trova l’individuo. Le fasi fenologiche (fenofasi) da rilevare sono indicate nella relativa chiave di rilevamento. Osservazioni: spazio riservato alle osservazioni che non rientrano nelle tipologie previste dagli altri settori della scheda: fitopatie (malattie fungine, attacchi di insetti, virosi, batteriosi, danni provocati dalla grandine, dal gelo, dal vento, dalle lepri, danni accidentali,ecc.), operazioni colturali (potatura, trattamenti antiparassitari, concimazioni, irrigazioni, diradamento, spollonatura, ecc.). Non vanno segnalate le normali cure del giardino come fresatura, zappatura, rasatura erba, ecc.. Chiave di rilevamento V01 Gemme in riposo: le gemme non hanno ancora iniziato ad ingrossarsi V02 Gemme rigonfie prossime alla schiusura: le gemme sono rigonfie ma non lasciano ancora vedere le foglioline sottostanti. V03 Gemme rigonfie insieme a gemme aperte, con foglioline ripiegate: sono visibili le foglioline nelle prime gemme aperte, le foglioline non hanno ancora disteso il lembo. V04 Gemme appena aperte insieme a foglioline con lembo disteso:le gemme sono quasi tutte aperte e hanno già emesso le prime foglioline; parte di esse hanno il lembo disteso. V05 Foglie giovani a lembo disteso: le giovani foglie hanno spianato il lembo che inizialmente era ripiegato dentro le gemme. V06 Foglie giovani insieme a foglie adulte:alle giovani foglie col lembo aperto si accompagnano foglie completamente sviluppate. V07 Foglie adulte: le foglie sono completamente sviluppate. V08 Inizio della decolorazione fogliare:le foglie assumono colorazioni diverse dal verde (es. virano dal rosso al giallo), per fenomeni di senescenza. V09 Foglie prevalentemente decolorate: la maggior parte delle foglie ha cambiato colore. V10 Inizio disseccamento foglie: le foglie, dopo aver mutato colore, iniziano a disseccarsi. V11 Foglie prevalentemente disseccate: la maggior parte delle foglie è disseccata. V12 Inizio caduta foglie: alcune foglie sono cadute, la chioma è ancora folta. V13 Foglie prevalentemente cadute:. la maggior parte delle foglie è caduta e la chioma è visibilmente diradata. V14 Pianta completamente spoglia: tutte le foglie sono cadute e la pianta è spoglia. R01 Boccioli o amenti presenti ma poco sviluppati: i boccioli o gli amenti sono ben visibili ma non hanno ancora completato il proprio sviluppo. R02 Boccioli prossimi alla schiusura, rigonfi, con petali visibili; amenti sviluppati ma immaturi: i boccioli sono prossimi alla schiusura: è visibile il colore dei petali; gli amenti sono completamente sviluppati: quelli maschili hanno stami con antere intatte che non emettono polline. R03 Boccioli rigonfi e fiori aperti; amenti immaturi e amenti maturi:compresenza di boccioli nei quali è visibile il colore dei petali e fiori aperti; gli amenti sono completamente sviluppati: quelli maschili, in parte, emettono polline. R04 Piena fioritura: boccioli, fiori aperti, fiori sfioriti, amenti maturi: fiori sbocciati, pistlli e stami pronti per l’impollinazione; amenti maturi: quelli maschili hanno antere aperte che emettono polline. R05 Inizio sfioritura: fiori aperti e fiori appassiti; amenti maturi e amenti sfioriti: i fiori e gli amenti hanno quasi completato la fioritura. R06 Completa sfioritura: fiori appassiti; amenti sfioriti: la fioritura è stata completata e sulla pianta rimangono solo fiori appassiti o amenti sfioriti. R07 Allegagione: inizio ingrossamento ovari: gli ovari fecondati sono visibili e hanno iniziato a trasformarsi in frutti. R08 Inizio fruttificazione: sono visibili sia ovari ingrossati che frutti in fase di accrescimento R09 Frutti evidenti ma in prevalenza immaturi: i frutti sono ben visibili, ma immaturi. R10 Culmine della fruttificazione: i frutti sono maturi e cambiano consistenza (intenerimento dei carnosi e indurimento nei secchi). R11 Frutti in parte caduti, degenerati o secchi: completata la maturazione i frutti sono in parte caduti, degenerati o secchi. R12 Presenza di soli frutti residui: i frutti sono tutti caduti, degenerati o secchi. 5