Acacia karroo Hayne Famiglia: Fabaceae Nome comune: Mookana (North Sotho), Mooka (Tswana), UmuNga (Zulu), Soetdoring (Africans). Area d´origine: Sud Africa Il Liceo A prosio ai G iardini Etimologia: il nome del genere deriva dal Latino "Achis" che significa punta, quello della specie dalla regione sudafricana del Karroo Descrizione: Albero o arbusto, alto sino a 12 m; chioma ampia e tronco assai ramificato con foglie spaziate sui rami; corteccia dapprima rossastra poi bruno scura e rugosa con fessurazioni rossicce. Foglie verde scure, con due/sei paia di pinne, ciascuna con 5/20 paia di foglioline oblunghe. Spine evidenti, lunghe 10/20 cm, appaiate, bianche o grigio chiare. Fiori giallo - chiari, profumati, riuniti in ciuffetti; legume stretto, incurvato a falce con strozzature fra i semi.. Gli essudati gommosi hanno un gusto dolce, apprezzato da persone e animali (in particolare da scimmie e primati notturni del genere Galago, noti anche come "Bushbaby" per il loro verso simile al pianto di un neonato). Perde le foglie in climi aridi, ma é sempreverde se dispone di sufficiente risorse idriche. Fioritura: I fiori, visitati da numerosi insetti, s’osservano in estate (luglio-agosto). Geografia e Habitat: Questa specie è originaria del Sud Africa, dove colonizza savane e altre formazioni erbacee sino a circa 1.000 m. È diffusa anche in Australia, Nord-Africa e Spagna, dove può diventare infestante. Nell’ambiente naturale ha un ruolo di specie chiave (key stone species) poiché da essa dipende la vita di numerosi animali: si conoscono almeno 10 specie di farfalle i cui bruchi si nutrono esclusivamente o quasi di A. karroo e a loro volta costituiscono cibo per diversi uccelli che nidificano sui rami ben protetti dalle lunghe spine. Ha inoltre un ruolo importante nei delicati equilibri che interessano il pascolo degli erbivori selvatici o allevati (capre in particolare). Usi: Nella medicina tradizionale del Sud Africa, la corteccia e le foglie sono un rimedio contro la diarrea e la dissenteria; l’essudato gommoso ha proprietà emollienti e astringenti. Agave attenuata Salm-Dyck Famiglia. Asparagaceae Nome comune. Maguey cola de leon, fox-tail agave Area d’origine. Messico Il Liceo A prosio ai G iardini Etimologia. Agave deriva dal greco "αγαυος” (agauos) che significa ammirabile, glorioso, illustre; Il nome della specie deriva dal latino attenuatio che significa attenuato. Descrizione: Agave attenuata è caratterizzata da un fusto semplice o ramificato lungo fino a un metro, ascendente o prostrato, di colore grigio pallido, che porta all’estremità una o più rosette; sovente lungo il fusto, che è un vero e proprio tronco, si sviluppano altre rosette. Le foglie sono carnose e senza spine, di color verde pallido tendente al grigio, ovato- acuminate, 50-70 x 12-16 cm, con margine intero, generalmente piatte e concave. Le rosette, perfettamente simmetriche, sono costituite da una trentina di foglie. L’infiorescenza è una spiga densa di fiori, lunga da 2 a 3,50 metri. Assomiglia a una lunga proboscide, graziosamente ricurva verso il basso. I fiori sono giallo verdastri. La fioritura si protrae per alcuni mesi. Fioritura: inverno-primavera. Geografia e habitat: In natura è relativamente rara: vive sulle pareti rocciose delle montagne del Messico centrale, in formazioni boschive di pini, tra 1900 e 2500 m, dove forma piccole colonie. Usi: A. attenuata è molto apprezzata come pianta ornamentale e viene coltivata in Europa fin dalla metà del 19°secolo. 20 1 2 2 3 Piante legnose Piante erbacee con fusto eretto privo di foglie 7 Cyperus papyrus Piante succulente Piante con foglie carnose cilindriche, opposte 3 Piante con foglie carnose disposte a rosetta 4 Foglie con margine intero, del tutto prive di spine 3 Drosanthemum hispidum 4 Agave attenuata Foglie con margine più o meno spinoso 5 5 Pianta priva di fusto, foglie grigio/verdi con margine spinoso e spina apicale, riunite in un'unica rosetta basale Agave franzosinii 5 Pianta con fusto più o meno ramificato 6 Pianta con fusto ramificato, foglie con margine dentato in rosette apicali. Fiori rossi in infiorescenze lunghe al massimo 50 cm 6 Aloe arborescens 6 Pianta quasi priva di fusto con aspetto simile ad un grosso ananas; le foglie hanno margine con spine uncinate pungenti. Fiori gialli in infiorescenze alte almeno 2 m Puya chilensis 7 Piante con portamento eretto con foglie 7 Piante prive di foglie 8 Piante con fusto appiattito 8 9 9 10 10 11 11 13 Piante con fusto cilindrico 9 8 Homalocladium platycladum Ephedra altissima Foglie aghiformi o squamiformi 10 Foglie non aghiformi o squamiformi 17 Foglie squamiformi 11 Foglie aghiformi 14 Foglie squamiformi < 2 mm. Pigne sferiche, diametro < 3 cm 12 Foglie squamiformi > 2 mm. Pigne ovoidi, molto grandi (pesano alcuni kg!) Foglie squamiformi lunghe circa 10 -20 mm, incurvate, di sezione triangolare 13 Foglie squamiformi appiattite lunghe circa 5 cm 12 Pianta con portamento colonnare 12 Pianta con chioma ovoide-conica ramificata in grosse branche 14 Foglie appiattite. Semi singoli, avvolti da una struttura carnosa 14 Foglie aghiformi non appiattite riunite in fascetti di 2-3. Semi racchiusi in pigne legnose 15 Foglie riunite alla base in fascetti di 3, lunghe circa 20 cm 15 Foglie riunite alla base in fascetti di 2 Araucaria cunninghamii Araucaria bidwilli Cupressus sempervirens Cupressus lusitanica Taxus baccata 15 Pinus canariensis 16 16 Foglie mediamente più lunghe di 6,5 cm (misurare almeno 10 foglie!), chioma ad ombrella 16 Foglie mediamente più brevi di 6,5 cm (misurare almeno 10 foglie!), chioma rada, irregolare, globosa 17 Pianta con aspetto di palma, foglie formanti un ciuffo all'apice del fusto Pinus pinea Pinus halepensis 18 17 Pianta non con aspetto di palma, fusto regolarmente ramificato 18 Fusto colonnare non diviso alto circa un metro portante una corona di foglie pennate 18 Fusto colonnare non diviso alto oltre un metro portante una corona di foglie palmate 19 CONOSCERE LE PIANTE: UN LABORIOSO STUDIO ORA A PORTATA DI CLICK AUTORI Sara Calipa Giulia Rizzi Doc. di riferimento: Professoressa Roberta Roggeri LICEO SCIENTIFICO STATALE “A. APROSIO” con annessa sez. classica Via Don Bruno Corti 7 18039 VENTIMIGLIA (IM) Indice dei contenuti: # Riassunto pag. 2 # Introduzione pag. 2 # Materiali e metodi pag. 4 # Risultati pag. 6 # Discussione pag. 7 # Conclusioni e prospettive future pag. 7 # Bibliografia pag. 9 # Sitografia pag. 10 1 Riassunto Passeggiando nei Giardini Botanici Hanbury di Ventimiglia per goderne la quiete e gli spettacoli della natura, ci ritrovammo in mano lo strumento che a noi giovani, oggi, dà l'idea di poter conoscere il mondo in un istante: lo smartphone. Alla mente sorsero alcune domande: potrà servirci anche per saperne di più su tutte queste piante? Potrebbe aiutarci a trovare il loro nome? anche da dove provengono, quando fioriscono o se possono essere utili all'uomo? Abbiamo progettato quindi questo lavoro: redigere una scheda per ciascuna delle piante più significative dei Giardini Botanici Hanbury in modo sintetico ma intrigante, pubblicarle sulla Rete e renderle accessibili in un click a chiunque, dotato di smartphone, visitasse i giardini. Ci siamo messe alla ricerca delle caratteristiche delle piante per noi più curiose che osservavamo nei minimi dettagli, guidate dai tecnici dei Giardini Botanici Hanbury-Polo Università di Genova . Abbiamo raccolto le peculiarità di ciascun vegetale e le immagini più esplicative per poi riunire le piante in gruppi sulla base delle loro somiglianze negli elementi più facilmente rilevabili. Formulando quindi 84 domande sulla base degli elementi distintivi tra le specie, siamo arrivate a generare una chiave dicotomica per il riconoscimento delle specie da noi selezionate . Ma una chiave che usasse il linguaggio che, pur mantenendo contenuto scientifico, risultasse accessibile ai giovani. Abbiamo infine pubblicato sul sito Giardini Botanici Hanbury, per tutti gli interessati, le 87 schede da noi redatte e corredate di foto e la nostra chiave di riconoscimento per chi voglia ripercorrere i passi del nostro lavoro.. A queste schede, chi visiterà i Giardini potrà accedere anche tramite il “QR-code” presente sull'etichetta della pianta stessa. Per spingerci oltre l'aspetto conoscitivo abbiamo voluto estrarre l'olio essenziale da parti di piante che normalmente si gettano come rifiuto: bucce di mandarino e foglie d'Eucalyptus. La ricchezza di informazioni che una semplice pianta ci offre é ora accessibile a chi ne é incuriosito con un veloce salto sul Web. Ma per godere delle sensazioni inebrianti che solo la natura ci può regalare, noi torneremo ai Giardini Botanici Hanbury per tradurre in altre lingue il nostro lavoro e renderlo disponibile anche ai turisti. E la nostra soddisfazione risiede nell'aver compiuto un percorso lungo ed accidentato per conquistare un saper ben più gustoso di quello regalato da un click! Introduzione I Giardini Botanici Hanbury sono un giardino botanico unico al mondo che prende il nome dal suo creatore Sir Thomas Hanbury. Si estendono per diciotto ettari compresi nel territorio del Comune di Ventimiglia, in provincia d’Imperia, a pochi chilometri dal confine francese(sito 1). Nel patrimonio naturale della zona intemelia, in cui noi viviamo sono un elemento di spicco che 2 richiama ogni anno oltre 50.000 visitatori da tutto il mondo(sito 2) .(fig. 1) Sono di proprietà dello Stato italiano e dal 2000 area protetta regionale sotto la custodia e la gestione dell’Università degli Studi di Genova. Qui si possono trovare circa 3.500 piante ornamentali, officinali e da frutto coltivate all’aria aperta, ognuna rigorosamente catalogata e segnalata. Attualmente esse rappresentano varie collezioni; tra le più importanti i generi: Acacia, Citrus, Agave, Aloe, Brugmansia, Cistus, Jasminum, Philadelpus, Rosa, Salvia; le famiglie Myrtaceae, e Bignoniaceae, infine il gruppo delle succulente, il giardino dei profumi e il frutteto esotico(siti 3,4). La moltitudine di vegetazione offre al visitatore l’opportunità di poter ammirare specie provenienti da tutto il mondo senza tralasciare l’incanto estetico: infatti grazie alla felice armonia compositiva con edifici, elementi ornamentali e terrazzamenti coltivati, è possibile percepire la bellezza della natura con i suoi colori e profumi, intensi e coinvolgenti. Qui nasce il nostro progetto; frequentavamo i giardini per un piacere unicamente estetico e perché offriva a noi una sensazione di quiete e di tranquillità, senza però trasmetterci il sapere. Volevamo anche conoscere ciò che ammiravamo. Così abbiamo pensato ad un lavoro di ricerca incentrato sulle più significative specie presenti ai giardini, spaziando tra generi e famiglie, coinvolgendo il nostro Istituto scolastico e con esso i ragazzi interessati. Le ricerche svolte principalmente su testi specialistici italiani, inglesi e francesi della biblioteca dei Giardini Botanici Hanbury (Giardini Botanici Hanbury) sarebbero state volte a raccogliere, di ciascuna pianta selezionata, la descrizione di tutte le parti nelle varie stagioni, le sue caratteristiche, le proprietà e gli usi, oltre alle indicazioni per impiantarle nella zona più adatta a ciascuna di esse. Integrando queste informazioni con l'osservazione diretta delle piante, le avremmo adattate ai criteri prestabiliti dai Biologi dell'Università di Genova-Centro di Servizi di Ateneo per i Giardini Botanici Hanbury in modo da creare, per ogni pianta, una scheda contenente le sue caratteristiche fisiche e generali da pubblicare sul sito dei Giardini Botanici Hanbury, nella sezione dedicata al nostro progetto. Completata la prima parte come sarà descritto più avanti, abbiamo deciso di andare oltre e divulgare queste conoscenze ad altri giovani e a chiunque ne fosse interessato, affinché ogni persona, godendo delle straordinarie sensazioni evocate dal giardino, potesse anche sapere ciò che noi avevamo raccolto e rielaborato in un linguaggio accessibile a ogni visitatore. A tal scopo abbiamo pensato di creare dei codici QR (QUICK REPONSE CODE) collegati alle nostre schede, proponendo ai Giardini Botanici Hanbury di porli sul cartellino identificativo alla base di ciascuna pianta studiata per renderli più interattivi. I codici QR sono codici a barre bidimensionali che possono facilmente essere letti da qualsiasi telefono cellulare moderno. Questo codice viene poi convertito (con la dequrificazione) in un testo (interattivo) e/o un link. Le domande che hanno motivato il nostro progetto sono le seguenti: 3 1)È possibile avere una conoscenza approfondita immediata della pianta che ho di fronte? 2)È possibile conoscere il nome e la classificazione di una pianta semplicemente guardandola? 3)È possibile ricavare qualcosa di utile da una pianta senza disturbarla, cioè utilizzando parti di scarto o non vitali? Basandoci su queste domande abbiamo stabilito i nostri obiettivi: 1)Osservare e descrivere in una scheda il fenotipo di ottantasette piante tra quelle presenti ai giardini botanici Hanbury di Ventimiglia. 2)Realizzare una chiave analitica per identificare le piante di nostro interesse con semplicità, senza dover possedere necessariamente approfondite nozioni di botanica. 3)Classificare nelle rispettive famiglie le piante osservate. 4)Creare un “codice QR” per ogni pianta studiata che riconduca alla rispettiva scheda da noi pubblicata sul sito dei Giardini Botanici Hanbury. 5)Utilizzare in modo originale parti della pianta generalmente scartate. Materiali e metodi Per produrre le schede relative a ciascuna pianta abbiamo disposto di: 1)biblioteca specializzata in botanica dei Giardini Botanici Hanbury 2) macchina fotografica digitale 3)vari siti internet di botanica La biblioteca dei Giardini Botanici Hanbury contiene un vasta quantità di libri su diverse famiglie(1,2,3,4,5) ed enciclopedie specialistiche(6,7,8,9). I tecnici dei Giardini ci hanno indirizzate su quali testi consultare e messo a disposizione i locali e la fotocopiatrice. Ci siamo servite di numerosi testi tra i quali numerosi scritti in altre lingue, principalmente inglese(10,11,12) e francese(13). Per poterle studiare meglio ci siamo suddivise queste piante e siamo andate ad osservarle direttamente sul campo documentandone i dettagli con la macchina fotografica in modo da poter avere un’istantanea della pianta nei diversi momenti dell'anno. Le informazioni raccolte alla biblioteca non ci parevano esaurienti, quindi abbiamo completato lo studio consultando anche siti di botanica(siti 5,6,7). 4 Per mettere a punto la chiave analitica ci siamo basati su: - Testi e siti (siti 8,9)di botanica generale e di esercitazioni di botanica(14); - Schede prodotte da noi stesse. Per creare questa chiave ci siamo servite delle schede redatte in precedenza e abbiamo riunito tutte le piante con caratteristiche simili in diversi gruppi. Grazie alla produzione di queste schede abbiamo acquisito la competenza necessaria a porci le domande opportune sull'esemplare in analisi; rispondendo in base a quello che vedevamo o avevamo studiato, abbiamo fatto in modo di arrivare al genere e alla specie della pianta in questione. Metodo di generazione del QR code Materiale: sito per quirificare gratuitamente gli indirizzi web di ciascuna scheda(sito 10) Accendendo al sito, abbiamo digitato nell'apposito spazio l'indirizzo url di ciascuna scheda pubblicata sul sito dei Giardini Botanici Hanbury, scelto alcuni semplici parametri come il colore e il formato desiderati e il software ha generato i rispettivi codici a barre bidimensionali che abbiamo stampato, plastificato e applicato ai cartellini delle singole piante. Materiali e metodi per la distillazione degli oli essenziali e idrolati - 5 Kg di bucce di Citrus deliciosa - 1,7 Kg di foglie di Eucalyptus camaldulensis - Alambicco distillatore da 5 litri in rame Ditta Marchisio Pieve di Teco (IM) - Contenitori puliti ed ermetici Per estrarre l’olio essenziale di mandarini ci siamo procurate 5 kg di bucce di mandarini, le abbiamo sminuzzate e compresse nell'apposito sacco di tela e poste nella caldaia dell'alambicco stesso. Dopo averlo richiuso con l'apposito coperchio lo abbiamo messo in funzione con l'aiuto del Tecnico di laboratorio. Al cestello a vapore dell'alambicco é collegato un tubo dove il vapore si condensa per poi ricadere in un contenitore chiamato separatore dove l’olio viene separato dall’idrolato. Abbiamo quindi trasferito l'olio essenziale in un piccolo flacone di vetro scuro e l'idrolato in 7 flaconi da mezzo litro. Per la distillazione dell'olio e dell’idrolato di eucalipto il procedimento è stato quasi identico; le foglie galleggiavano però liberamente nell’acqua per poi essere filtrate con un canovaccio di cotone asciutto e pulito. 5 Risultati Coadiuvate da una ventina di alunni del Liceo e supervisionate dalla Dott.ssa Elena Zappa dei Giardini Botanici Hanbury- Università degli Studi di Genova, nel corso dell'anno, da gennaio a settembre, abbiamo redatto le 87 schede relative alle piante scelte tra le 3500 entità che vivono nei giardini (fig.2) Giardini Botanici Hanbury) Di ciascuna pianta abbiamo messo in evidenza sulla scheda: famieliaf nome comunef agea dhiogieinef etimologia, descrizione, fioritura, geografia, habitat, usi ed eventuali informazioni sulla coltivazione, organizzandole in una scheda tipo in cui apparivano anche 3-4 foto della pianta in toto e dei suoi dettagli più significativi. Nelle varie stagioni, dall'inverno, all'estate, abbiamo fotografato gli esemplari nei vari periodi di fioriture e fruttificazione, accorgendoci di come questi variano a seconda della specie e della sua zona di provenienza. In fig. 3 si può vedere la scheda di Acacia karroo,(sito 11) la prima in ordine alfabetico che compare sul sito Giardini Botanici Hanbury e in fig. 4 Agave attenuata (sito 12) la nostra preferita per la sua infiorescenza spettacolare. La chiave analitica che abbiamo realizzato si serve di ogni particolare della pianta per porre 84 domande (numerate) a cui sono possibili due risposte (chiave dicotomica). (fig. 5). Ad ogni risposta che corrisponde alla caratteristica della pianta in osservazione si ha il rimando al numero della successiva domanda, fino ad arrivare al nome della specie dell'esemplare. La nostra proposta di chiave analitica semplificata risulta, nella sua prima pagina, nella figura 6 e compare in integrale sul sito dei Giardini Botanici Hanbury nella sezione dedicata al nostro lavoro(sito 13). I QR code sono stati agevolmente generati direttamente da uno dei numerosi siti gratuiti disponibili sul web(sito 10). Grazie alla nuova etichettatrice questi codici a barre bidimensionali sono stati aggiunti ad alcune delle etichette che portano il nome di genere e specie della pianta di nostro interesse apposte al piede di esse. Un esemplare di Aloe arborescens con QR code é stata da noi piantata al giardino del Liceo per far fruire di una piccola parte del nostro lavoro anche i nostri compagni (fig. 7) L'attività di estrazione dell'olio essenziale é durata circa tre ore ed ha prodotto, per 5 kg di bucce di mandarini, 16.5 ml di olio essenziale di mandarino con una resa dello 0,33j. (fig.8 e 9). La quantità di idrolato é stata invece 3,5 l. Questi prodotti sono stati distribuiti ai nostri compagni e potranno venir impiegati per aromatizzare prodotti di pasticceria casalinga, secondo la tradizione locale. Da 1,7 kg di foglie di Eucalyptus abbiamo ricavato 8,7 g di olio essenziale con una resa dello 0,51j e 3 l di idrolato. Questi sono stati impiegati come repellente contro le zanzare con un discreto effetto. 6 Discussione Redigere le 87 schede previste si é dimostrato un lavoro molto impegnativo, ma assai arricchente: tutto ciò in cui ci siamo imbattute nei testi specialistici ha stimolato la nostra curiosità anche su altre specie del Regno vegetale. Rispetto a quanto trovato in testi molto più ampi (15,16), riteniamo aver schematizzato nelle nostre schede gli aspetti che a noi sono risultati irrinunciabili e di aver usato un linguaggio appropriato ma chiaro e semplice da intendere per studenti come noi e per i profani. In particolare crediamo aver reso possibile a chiunque arrivare al nome delle specie di nostro interesse ospitate ai Giardini Botanici Hanbury, traguardo impossibile da raggiungere per chi, non avendo seguito corsi universitari di botanica sistematica, tenti di utilizzare le chiavi analitiche classiche. (7) ritenute testi sacri dai botanici professionisti, ci siamo infatti imbattute in In tali opere colossaliv, domande come “i carpelli sono 4 liberi o 5 fusi?” oppure “l'ovario é supero o infero?” che avrebbero richiesto, non solo un lessico specialistico, ma la dissezione del fiore, l'uso del microscopio ed una notevole pratica di osservazione. Risiedendo la nostra chiave analitica sul sito dei Giardini Hanbury,(sito 13) pensiamo potrà saltare all'occhio di chi prepara la sua visita in quel luogo paradisiaco come classe o come turista e che ama approfondire. Troviamo interessante prender l'abitudine a consultare la chiave analitica presente in questa pagina web, in modo da poterla utilizzare anche in piena natura o in altri giardini in cui si trovino queste specie ospitate ai Giardini Botanici Hanbury. L'uso dei QR code, una volta stampati su tutte le etichette delle specie dei Giardini Botanici Hanbury, sarà il più veloce e facile modo di arrivare alla conoscenza della ricca biodiversità del nostro territorio. La resa così bassa dell'estrazione degli oli essenziali, infine, ci ha fatto riflettere, in quanto ci aspettavamo maggiori quantità di prodotto. La fatica nel raccogliere foglie e frutti, trasportarli, prepararli all'estrazione e gli enormi volumi di materiali necessari a produrre pochi ml di olio essenziale ci ha permesso di capire che questi prodotti non possono esser venduti a prezzi bassi se realmente naturali. Conclusioni e prospettive future A più di un anno dall'inizio del nostro lavoro, riteniamo di averlo svolto nella maniera più completa possibile, dedicando il tempo necessario allo studio e affrontando con costanza ogni situazione di difficoltà. La più approfondita conoscenza del mondo della botanica ha ispirato Sara verso il proseguimento degli studi alla Facoltà di Scienze forestali e ha fatto riscoprire a Giulia un luogo idilliaco dove poter ammirare la natura in tutta la sua magnificenza. La fotografia ci ha permesso di affinare le nostre osservazioni dei particolari che avevamo catturato con gli scatti che teniamo sempre con noi sullo smartphone. Entrando in contatto con i Giardini Botanici Hanbury siamo venuti a conoscenza anche del concorso fotografico che da anni 7 proponevano(sito 14). Abbiamo partecipato come classe, frequentando quindi con gli amici questo luogo di svago, bellezza e cultura. Con la foto “tappeto di primavera” ci siamo aggiudicati il 2k premio per la sezione scuole.(fig. 10) e ci è sorta l'idea di richiedere uno stage di fotografia botanica ad un rinomato fotografo specializzato in giardini originario di Bordighera, per imparare a ritrarre al meglio gli alberi interi e i loro artistici particolari . Oltre alla fotografia ci è sembrato interessante considerare l'idea di intraprendere un corso di disegno botanico dal vero come propongono, ad esempio, le Università scozzesi e irlandesi. Questo ci a icinerebbe ulteriormente all'osservazione dei particolari per poterli riprodurre, ci farebbe cogliere le proporzioni che in natura spesso seguono affascinanti parametri come il numero aureo. Al momento le schede sono pubblicate in italiano; alcune abbiamo provato a tradurle in francese, in inglese, una anche in tedesco, considerata la presenza di turisti di queste nazionalità di passaggio nella nostra zona. Come obiettivo per il futuro, ci proponiamo di completare le traduzioni, sperando di trovare collaborazione con Istituti o giardini botanici esteri per estenderle anche al russo, lingua emergente in Costa Azzurra e da quest'anno materia d'insegnamento nella sezione linguistica del Liceo Aprosio. Crediamo così di dar un piccolo contributo anche alla valorizzazione turistica e culturale del nostro territorio di confine. Visto quanto appreso dal nostro studio, abbiamo richiesto alla Docente coordinatrice e ai Giardini Botanici Hanbury di continuare nel nostro progetto, fino ad arrivare a proporre al Dirigente Scolastico di allestire in un'aiuola abbandonata del Liceo, un piccolo spazio-giardino con esemplari provenienti dai Giardini Botanici Hanbury di cui avevamo elaborato le schede, per averle sott'occhio, ma soprattutto per goderne durante i momenti di relal tra le attività scolastiche. Ed é così che abbiamo iniziato a lavorare quest'anno con semi, talee, vanghe e zappe. Sperando d'imparare anche le tecniche colturali. Ma la cosa più importante è l’aver appreso fino in fondo come dar vita e successivamente portare a termine uno studio scientifico. Solo con lo spirito giusto e la voglia di conoscere abbiamo raggiunto ciò che ci interessava: perchè l’applicarsi con metodo è il miglior modo per assimilare la conoscenza. Esistono infatti milioni di schede botaniche nelle biblioteche di tutto il mondo o sull' web, ma nessuna è riuscita a trasmetterci da ero le sensazioni ed il piacere di appropriarci del sapere come invece é accaduto in questi mesi di riflessione e di rielaborazione. Il lavoro eseguito in prima persona è ineguagliabile. Il tempo che abbiamo dedicato allo studio di ciascuna pianta, le intemperie che ci hanno accompagnato a ogni occasione di osservazione, l'attenzione nel fotografarne ogni dettaglio, ci hanno fatto amare ed apprezzare profondamente anche la più semplice delle creature del Regno egetale: come scrisse ne “Il Piccolo Principe” Antoine de Saint Elupery : C’est le temps que tu as perdu pour ta rose qui fait ta rose si importante ! (é il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che rende la tua rosa così importante!) 8 Ringraziamenti Vogliamo ringraziare lo staff dei Giardini Hanbury e in particolare la Dott.ssa Elena Zappa per la disponibilità ad assisterci nel lungo lavoro, dimostrandoci tutta la loro passione. Grazie agli alunni del Liceo Aprosio che hanno collaborato al nostro progetto di ricerca per la produzione delle schede. Ringraziamo inoltre il Preside per aver creduto in noi, il tecnico di laboratorio Daniela Carlessi per averci assistito ed in primis la nostra Prof.ssa Roberta Roggeri che ci ha sostenuto e seguito costantemente durante tutte le fasi progettuali e operative. Bibliografia (1) Smith, N. Guide to the Acacias of South Africa. Briza Publications, Pretoria South Africa 1999. (2) Gentry, H.S. Agaves of continental north America.The University of Arizona Press, Tucson Arizona 1982. ( 3) Aizoaceae. Ulmer, Paris 2004 (4)Carter, S. Lavranos, m.m. Newton, L.E. Et al Aloes The definitive guide.Kew Publishing Royal Botnic Gardens, Kew UK 2011. (5) Mesembs of the world. Briza Publications, Pretoria South Africa 1996. (6)Enciclopedia agraria italiana. Vol I-nII Editoriale degli agricoltori, Roma 1985. (7)Pignatti, S. Flora d'Italia. Vol I-III Edagricole, Bologna 1982 (8)Heidrun E.K. Hartmann Illustrated hanbook of succulent plants: Aizoaceae A-E. Springer Berlin 2001. (9) Elliot W.R. mones D.L. Encycloaedia of Australian Plants suitable for cultivation. Vol II-VIII Lothian Publishing Company, Melbourne 1986-2002 (10) Irish, M. o G. Agaves, Yuccas and Related Plants: a gardener's guide.Tibrer Press Portland Oregon 2000. (11)Van Wyk, B.D. Smith, G. Guide to the Aloes of South Africa. Briza Publications, Pretoria South Africa 1996. (12) Venter, F. o m.A. Making the most of Indigenous Trees Briza Publications, Pretoria South Africa 1996. (13) macquemin, D. Les Succulentes Ornementales vol 2. Editions Champflour Marly de Roi France 2001. (14) Caneva, G. Botanica sistematica:dispense per il corso di Laurea in Scienze biologiche Uniroma3 Roma 2011. 10 Sitografia (1) http://www.turismoinliguria . it/turismo/it/VacanzeAtema/naturaAmbiente.do? contentIdp9545 (2) http://www.cooperativa-omnia.com/servizi (3) http://www.ortobotanicoitalia . it/liguria/hanbury/ (4)9http : //www . vara l docosmet i ca .i t/ (5) http://www.zooplantlab.btbs.unimib.it/ (6)9http : //www . arbor i coltura .i t/B i b li ograf i a/DB i b li ograf i a . htm (7)vhttp://www.lemiepiante.it/enciclopedia-1563/mirtacee/eucalipto/eucaliptus.html (8) http://siit.eu/indel.php/strumenti-per-lidentificazione/identificazione-alla-scoperta-dellabiodiversita/58-identificazione-come-si-fa-qualche-consiglio-2 (9) http://www.atlantebotanica.unito.it/page . asp (10)9http : //www . codmmun i cator . com/ (11) http://www.giardinihanbury . com/hanbury4/images/stories/HANBURq4/EVENTI2013/prog ettoliceo/schededapubblicare/acaciakarroo.pdf (12) http://www.giardinihanbury.com/hanbury4/images/stories/HANBURq4/EVENTI2013/prog ettoliceo/schededapubblicare/agaveattenuata.pdf (13) http://www.giardinihanbury . com/hanbury4/images/stories/HANBURq4/EVENTI2013/prog ettoliceo/chiaveanalitica/chiaveranaliticarfinale.pdf (14) http://www.giardinihanbury . com/hanbury4/indel.php? optionpcomrcontentoviewparticleoidp139olangpit