Conoscere le piante - Liceo Statale Aprosio

Acacia karroo Hayne
Famiglia: Fabaceae
Nome comune: Mookana (North Sotho), Mooka (Tswana), UmuNga (Zulu),
Soetdoring (Africans).
Area d´origine: Sud Africa
Il Liceo A prosio ai G iardini
Etimologia: il nome del genere deriva dal Latino "Achis" che significa punta, quello
della specie dalla regione sudafricana del Karroo
Descrizione: Albero o arbusto, alto sino a 12 m; chioma ampia e tronco assai ramificato con
foglie spaziate sui rami; corteccia dapprima rossastra poi bruno scura e rugosa con
fessurazioni rossicce. Foglie verde scure, con due/sei paia di pinne, ciascuna con 5/20 paia
di foglioline oblunghe. Spine evidenti, lunghe 10/20 cm, appaiate, bianche o grigio chiare.
Fiori giallo - chiari, profumati, riuniti in ciuffetti; legume stretto, incurvato a falce con
strozzature fra i semi..
Gli essudati gommosi hanno un gusto dolce, apprezzato da persone e animali (in particolare
da scimmie e primati notturni del genere Galago, noti anche come "Bushbaby" per il loro
verso simile al pianto di un neonato). Perde le foglie in climi aridi, ma é sempreverde se
dispone di sufficiente risorse idriche.
Fioritura: I fiori, visitati da numerosi insetti, s’osservano in estate (luglio-agosto). Geografia e
Habitat: Questa specie è originaria del Sud Africa, dove colonizza savane e altre formazioni
erbacee sino a circa 1.000 m. È diffusa anche in Australia, Nord-Africa e Spagna, dove può
diventare infestante.
Nell’ambiente naturale ha un ruolo di specie chiave (key stone species) poiché da essa
dipende la vita di numerosi animali: si conoscono almeno 10 specie di farfalle i cui bruchi si
nutrono esclusivamente o quasi di A. karroo e a loro volta costituiscono cibo per diversi
uccelli che nidificano sui rami ben protetti dalle lunghe spine. Ha inoltre un ruolo importante
nei delicati equilibri che interessano il pascolo degli erbivori selvatici o allevati (capre in
particolare).
Usi: Nella medicina tradizionale del Sud Africa, la corteccia e le foglie sono un rimedio contro la
diarrea e la dissenteria; l’essudato gommoso ha proprietà emollienti e astringenti.
Agave attenuata Salm-Dyck
Famiglia. Asparagaceae
Nome comune. Maguey cola de leon, fox-tail agave
Area d’origine. Messico
Il Liceo A prosio ai G iardini
Etimologia. Agave deriva dal greco "αγαυος” (agauos) che significa ammirabile, glorioso, illustre; Il
nome della specie deriva dal latino attenuatio che significa attenuato.
Descrizione: Agave attenuata è caratterizzata da un fusto semplice o ramificato lungo fino a un
metro, ascendente o prostrato, di colore grigio pallido, che porta all’estremità una o più
rosette; sovente lungo il fusto, che è un vero e proprio tronco, si sviluppano altre rosette.
Le foglie sono carnose e senza spine, di color verde pallido tendente al grigio, ovato- acuminate,
50-70 x 12-16 cm, con margine intero, generalmente piatte e concave. Le rosette,
perfettamente simmetriche, sono costituite da una trentina di foglie.
L’infiorescenza è una spiga densa di fiori, lunga da 2 a 3,50 metri. Assomiglia a una lunga
proboscide, graziosamente ricurva verso il basso. I fiori sono giallo verdastri. La fioritura si
protrae per alcuni mesi.
Fioritura: inverno-primavera.
Geografia e habitat: In natura è relativamente rara: vive sulle pareti rocciose delle montagne
del Messico centrale, in formazioni boschive di pini, tra 1900 e 2500 m, dove forma piccole
colonie.
Usi: A. attenuata è molto apprezzata come pianta ornamentale e viene coltivata in Europa fin
dalla metà del 19°secolo.
20
1
2
2
3
Piante legnose
Piante erbacee con fusto eretto privo di foglie
7
Cyperus papyrus
Piante succulente
Piante con foglie carnose cilindriche, opposte
3 Piante con foglie carnose disposte a rosetta
4 Foglie con margine intero, del tutto prive di spine
3
Drosanthemum
hispidum
4
Agave attenuata
Foglie con margine più o meno spinoso
5
5 Pianta priva di fusto, foglie grigio/verdi con margine spinoso e spina apicale, riunite
in un'unica rosetta basale
Agave franzosinii
5 Pianta con fusto più o meno ramificato
6 Pianta con fusto ramificato, foglie con margine dentato in rosette apicali. Fiori rossi
in infiorescenze lunghe al massimo 50 cm
6
Aloe arborescens
6 Pianta quasi priva di fusto con aspetto simile ad un grosso ananas; le foglie hanno
margine con spine uncinate pungenti. Fiori gialli in infiorescenze alte almeno 2 m
Puya chilensis
7 Piante con portamento eretto con foglie
7 Piante prive di foglie
8 Piante con fusto appiattito
8
9
9
10
10
11
11
13
Piante con fusto cilindrico
9
8
Homalocladium
platycladum
Ephedra altissima
Foglie aghiformi o squamiformi
10
Foglie non aghiformi o squamiformi
17
Foglie squamiformi
11
Foglie aghiformi
14
Foglie squamiformi < 2 mm. Pigne sferiche, diametro < 3 cm
12
Foglie squamiformi > 2 mm. Pigne ovoidi, molto grandi (pesano alcuni kg!)
Foglie squamiformi lunghe circa 10 -20 mm, incurvate, di sezione triangolare
13 Foglie squamiformi appiattite lunghe circa 5 cm
12 Pianta con portamento colonnare
12 Pianta con chioma ovoide-conica ramificata in grosse branche
14 Foglie appiattite. Semi singoli, avvolti da una struttura carnosa
14 Foglie aghiformi non appiattite riunite in fascetti di 2-3. Semi racchiusi in pigne
legnose
15 Foglie riunite alla base in fascetti di 3, lunghe circa 20 cm
15 Foglie riunite alla base in fascetti di 2
Araucaria
cunninghamii
Araucaria bidwilli
Cupressus
sempervirens
Cupressus
lusitanica
Taxus baccata
15
Pinus canariensis
16
16 Foglie mediamente più lunghe di 6,5 cm (misurare almeno 10 foglie!), chioma ad
ombrella
16 Foglie mediamente più brevi di 6,5 cm (misurare almeno 10 foglie!), chioma rada,
irregolare, globosa
17 Pianta con aspetto di palma, foglie formanti un ciuffo all'apice del fusto
Pinus pinea
Pinus halepensis
18
17 Pianta non con aspetto di palma, fusto regolarmente ramificato
18 Fusto colonnare non diviso alto circa un metro portante una corona di foglie
pennate
18 Fusto colonnare non diviso alto oltre un metro portante una corona di foglie
palmate
19
CONOSCERE LE PIANTE:
UN LABORIOSO STUDIO
ORA A PORTATA DI CLICK
AUTORI
Sara Calipa
Giulia Rizzi
Doc. di riferimento: Professoressa Roberta Roggeri
LICEO SCIENTIFICO STATALE “A. APROSIO” con annessa sez. classica
Via Don Bruno Corti 7 18039 VENTIMIGLIA (IM)
Indice dei contenuti:
# Riassunto pag. 2
# Introduzione pag. 2
# Materiali e metodi pag. 4
# Risultati pag. 6
# Discussione pag. 7
# Conclusioni e prospettive future pag. 7
# Bibliografia pag. 9
# Sitografia pag. 10
1
Riassunto
Passeggiando nei Giardini Botanici Hanbury di Ventimiglia per goderne la quiete e gli spettacoli
della natura, ci ritrovammo in mano lo strumento che a noi giovani, oggi, dà l'idea di poter
conoscere il mondo in un istante: lo smartphone. Alla mente sorsero alcune domande: potrà servirci
anche per saperne di più su tutte queste piante? Potrebbe aiutarci a trovare il loro nome? anche da
dove provengono, quando fioriscono o se possono essere utili all'uomo?
Abbiamo progettato quindi questo lavoro: redigere una scheda per ciascuna delle piante più
significative dei Giardini Botanici Hanbury in modo sintetico ma intrigante, pubblicarle sulla Rete e
renderle accessibili in un click a chiunque, dotato di smartphone, visitasse i giardini. Ci siamo
messe alla ricerca delle caratteristiche delle piante per noi più curiose che osservavamo nei minimi
dettagli, guidate dai tecnici dei Giardini Botanici Hanbury-Polo Università di Genova .
Abbiamo raccolto le peculiarità di ciascun vegetale e le immagini più esplicative per poi riunire le
piante in gruppi sulla base delle loro somiglianze negli elementi più facilmente rilevabili.
Formulando quindi 84 domande sulla base degli elementi distintivi tra le specie, siamo arrivate a
generare una chiave dicotomica per il riconoscimento delle specie da noi selezionate . Ma una
chiave che usasse il linguaggio che, pur mantenendo contenuto scientifico, risultasse accessibile ai
giovani. Abbiamo infine pubblicato sul sito Giardini Botanici Hanbury, per tutti gli interessati, le
87 schede da noi redatte e corredate di foto e la nostra chiave di riconoscimento per chi voglia
ripercorrere i passi del nostro lavoro.. A queste schede, chi visiterà i Giardini potrà accedere anche
tramite il “QR-code” presente sull'etichetta della pianta stessa.
Per spingerci oltre l'aspetto conoscitivo abbiamo voluto estrarre l'olio essenziale da parti di piante
che normalmente si gettano come rifiuto: bucce di mandarino e foglie d'Eucalyptus.
La ricchezza di informazioni che una semplice pianta ci offre é ora accessibile a chi ne é incuriosito
con un veloce salto sul Web. Ma per godere delle sensazioni inebrianti che solo la natura ci può
regalare, noi torneremo ai Giardini Botanici Hanbury per tradurre in altre lingue il nostro lavoro e
renderlo disponibile anche ai turisti.
E la nostra soddisfazione risiede nell'aver compiuto un percorso lungo ed accidentato per
conquistare un saper ben più gustoso di quello regalato da un click!
Introduzione
I Giardini Botanici Hanbury sono un giardino botanico unico al mondo che prende il nome dal
suo creatore Sir Thomas Hanbury. Si estendono per diciotto ettari compresi nel territorio del
Comune di Ventimiglia, in provincia d’Imperia, a pochi chilometri dal confine francese(sito 1). Nel
patrimonio naturale della zona intemelia, in cui noi viviamo sono un elemento di spicco che
2
richiama ogni anno oltre 50.000 visitatori da tutto il mondo(sito 2) .(fig. 1)
Sono di proprietà dello Stato italiano e dal 2000 area protetta regionale sotto la custodia e la
gestione dell’Università degli Studi di Genova.
Qui si possono trovare circa 3.500 piante ornamentali, officinali e da frutto coltivate all’aria
aperta, ognuna rigorosamente catalogata e segnalata. Attualmente esse rappresentano varie
collezioni; tra le più importanti i generi: Acacia, Citrus, Agave, Aloe, Brugmansia, Cistus,
Jasminum, Philadelpus, Rosa, Salvia; le famiglie Myrtaceae, e Bignoniaceae, infine il gruppo delle
succulente, il giardino dei profumi e il frutteto esotico(siti 3,4).
La moltitudine di vegetazione offre al visitatore l’opportunità di poter ammirare specie
provenienti da tutto il mondo senza tralasciare l’incanto estetico: infatti grazie alla felice armonia
compositiva con edifici, elementi ornamentali e terrazzamenti coltivati, è possibile percepire la
bellezza della natura con i suoi colori e profumi, intensi e coinvolgenti.
Qui nasce il nostro progetto; frequentavamo i giardini per un piacere unicamente estetico e perché
offriva a noi una sensazione di quiete e di tranquillità, senza però trasmetterci il sapere. Volevamo
anche conoscere ciò che ammiravamo.
Così abbiamo pensato ad un lavoro di ricerca incentrato sulle più significative specie presenti ai
giardini, spaziando tra generi e famiglie, coinvolgendo il nostro Istituto scolastico e con esso i
ragazzi interessati.
Le ricerche svolte principalmente su testi specialistici italiani, inglesi e francesi della biblioteca dei
Giardini Botanici Hanbury (Giardini Botanici Hanbury) sarebbero state volte a raccogliere, di
ciascuna pianta selezionata, la descrizione di tutte le parti nelle varie stagioni, le sue caratteristiche,
le proprietà e gli usi, oltre alle indicazioni per impiantarle nella zona più adatta a ciascuna di esse.
Integrando queste informazioni con l'osservazione diretta delle piante, le avremmo adattate ai criteri
prestabiliti dai Biologi dell'Università di Genova-Centro di Servizi di Ateneo per i Giardini Botanici
Hanbury in modo da creare, per ogni pianta, una scheda contenente le sue caratteristiche fisiche e
generali da pubblicare sul sito dei Giardini Botanici Hanbury, nella sezione dedicata al nostro
progetto.
Completata la prima parte come sarà descritto più avanti, abbiamo deciso di andare oltre e
divulgare queste conoscenze ad altri giovani e a chiunque ne fosse interessato, affinché ogni
persona, godendo delle straordinarie sensazioni evocate dal giardino, potesse anche sapere ciò che
noi avevamo raccolto e rielaborato in un linguaggio accessibile a ogni visitatore.
A tal scopo abbiamo pensato di creare dei codici QR (QUICK REPONSE CODE) collegati alle
nostre schede, proponendo ai Giardini Botanici Hanbury di porli sul cartellino identificativo alla
base di ciascuna pianta studiata per renderli più interattivi. I codici QR sono codici a barre
bidimensionali che possono facilmente essere letti da qualsiasi telefono cellulare moderno. Questo
codice viene poi convertito (con la dequrificazione) in un testo (interattivo) e/o un link.
Le domande che hanno motivato il nostro progetto sono le seguenti:
3
1)È possibile avere una conoscenza approfondita immediata della pianta che ho di fronte?
2)È possibile conoscere il nome e la classificazione di una pianta semplicemente guardandola?
3)È possibile ricavare qualcosa di utile da una pianta senza disturbarla, cioè utilizzando parti di
scarto o non vitali?
Basandoci su queste domande abbiamo stabilito i nostri obiettivi:
1)Osservare e descrivere in una scheda il fenotipo di ottantasette piante tra quelle presenti ai
giardini botanici Hanbury di Ventimiglia.
2)Realizzare una chiave analitica per identificare le piante di nostro interesse con semplicità, senza
dover possedere necessariamente approfondite nozioni di botanica.
3)Classificare nelle rispettive famiglie le piante osservate.
4)Creare un “codice QR” per ogni pianta studiata che riconduca alla rispettiva scheda da noi
pubblicata sul sito dei Giardini Botanici Hanbury.
5)Utilizzare in modo originale parti della pianta generalmente scartate.
Materiali e metodi
Per produrre le schede relative a ciascuna pianta abbiamo disposto di:
1)biblioteca specializzata in botanica dei Giardini Botanici Hanbury
2) macchina fotografica digitale
3)vari siti internet di botanica
La biblioteca dei Giardini Botanici Hanbury contiene un vasta quantità di libri su diverse
famiglie(1,2,3,4,5) ed enciclopedie specialistiche(6,7,8,9). I tecnici dei Giardini ci hanno indirizzate su
quali testi consultare e messo a disposizione i locali e la fotocopiatrice.
Ci siamo servite di numerosi testi tra i quali numerosi scritti in altre lingue, principalmente
inglese(10,11,12) e francese(13).
Per poterle studiare meglio ci siamo suddivise queste piante e siamo andate ad osservarle
direttamente sul campo documentandone i dettagli con la macchina fotografica in modo da poter
avere un’istantanea della pianta nei diversi momenti dell'anno.
Le informazioni raccolte alla biblioteca non ci parevano esaurienti, quindi abbiamo completato lo
studio consultando anche siti di botanica(siti 5,6,7).
4
Per mettere a punto la chiave analitica ci siamo basati su:
- Testi e siti (siti 8,9)di botanica generale e di esercitazioni di botanica(14);
- Schede prodotte da noi stesse.
Per creare questa chiave ci siamo servite delle schede redatte in precedenza e abbiamo riunito tutte
le piante con caratteristiche simili in diversi gruppi. Grazie alla produzione di queste schede
abbiamo acquisito la competenza necessaria a porci le domande opportune sull'esemplare in
analisi; rispondendo in base a quello che vedevamo o avevamo studiato, abbiamo fatto in modo di
arrivare al genere e alla specie della pianta in questione.
Metodo di generazione del QR code
Materiale: sito per quirificare gratuitamente gli indirizzi web di ciascuna scheda(sito 10)
Accendendo al sito, abbiamo digitato nell'apposito spazio l'indirizzo url di ciascuna scheda
pubblicata sul sito dei Giardini Botanici Hanbury, scelto alcuni semplici parametri come il colore e
il formato desiderati e il software ha generato i rispettivi codici a barre bidimensionali che abbiamo
stampato, plastificato e applicato ai cartellini delle singole piante.
Materiali e metodi per la distillazione degli oli essenziali e idrolati
- 5 Kg di bucce di Citrus deliciosa
- 1,7 Kg di foglie di Eucalyptus camaldulensis
- Alambicco distillatore da 5 litri in rame Ditta Marchisio Pieve di Teco (IM)
- Contenitori puliti ed ermetici
Per estrarre l’olio essenziale di mandarini ci siamo procurate 5 kg di bucce di mandarini, le abbiamo
sminuzzate e compresse nell'apposito sacco di tela e poste nella caldaia dell'alambicco stesso.
Dopo averlo richiuso con l'apposito coperchio lo abbiamo messo in funzione con l'aiuto del
Tecnico di laboratorio.
Al cestello a vapore dell'alambicco é collegato un tubo dove il vapore si condensa per poi ricadere
in un contenitore chiamato separatore dove l’olio viene separato dall’idrolato.
Abbiamo quindi trasferito l'olio essenziale in un piccolo flacone di vetro scuro e l'idrolato in 7
flaconi da mezzo litro.
Per la distillazione dell'olio e dell’idrolato di eucalipto il procedimento è stato quasi identico; le
foglie galleggiavano però liberamente nell’acqua per poi essere filtrate con un canovaccio di cotone
asciutto e pulito.
5
Risultati
Coadiuvate da una ventina di alunni del Liceo e supervisionate dalla Dott.ssa Elena Zappa dei
Giardini Botanici Hanbury- Università degli Studi di Genova, nel corso dell'anno, da gennaio a
settembre, abbiamo redatto le 87 schede relative alle piante scelte tra le 3500 entità che vivono nei
giardini (fig.2) Giardini Botanici Hanbury)
Di ciascuna pianta abbiamo messo in evidenza sulla scheda: famieliaf nome comunef agea dhiogieinef
etimologia, descrizione, fioritura, geografia, habitat, usi ed eventuali informazioni sulla
coltivazione, organizzandole in una scheda tipo in cui apparivano anche 3-4 foto della pianta in toto
e dei suoi dettagli più significativi.
Nelle varie stagioni, dall'inverno, all'estate, abbiamo fotografato gli esemplari nei vari periodi di
fioriture e fruttificazione, accorgendoci di come questi variano a seconda della specie e della sua
zona di provenienza. In fig. 3 si può vedere la scheda di Acacia karroo,(sito 11) la prima in ordine
alfabetico che compare sul sito Giardini Botanici Hanbury e in fig. 4 Agave attenuata (sito 12) la
nostra preferita per la sua infiorescenza spettacolare.
La chiave analitica che abbiamo realizzato si serve di ogni particolare della pianta per porre 84
domande (numerate) a cui sono possibili due risposte (chiave dicotomica). (fig. 5). Ad ogni risposta
che corrisponde alla caratteristica della pianta in osservazione si ha il rimando al numero della
successiva domanda, fino ad arrivare al nome della specie dell'esemplare. La nostra proposta di
chiave analitica semplificata risulta, nella sua prima pagina, nella figura 6 e compare in integrale
sul sito dei Giardini Botanici Hanbury nella sezione dedicata al nostro lavoro(sito 13).
I QR code sono stati agevolmente generati direttamente da uno dei numerosi siti gratuiti disponibili
sul web(sito 10). Grazie alla nuova etichettatrice questi codici a barre bidimensionali sono stati
aggiunti ad alcune delle etichette che portano il nome di genere e specie della pianta di nostro
interesse apposte al piede di esse. Un esemplare di Aloe arborescens con QR code é stata da noi
piantata al giardino del Liceo per far fruire di una piccola parte del nostro lavoro anche i nostri
compagni (fig. 7)
L'attività di estrazione dell'olio essenziale é durata circa tre ore ed ha prodotto, per 5 kg di bucce di
mandarini, 16.5 ml di olio essenziale di mandarino con una resa dello 0,33j. (fig.8 e 9). La
quantità di idrolato é stata invece 3,5 l. Questi prodotti sono stati distribuiti ai nostri compagni e
potranno venir impiegati per aromatizzare prodotti di pasticceria casalinga, secondo la tradizione
locale.
Da 1,7 kg di foglie di Eucalyptus abbiamo ricavato 8,7 g di olio essenziale con una resa dello 0,51j
e 3 l di idrolato. Questi sono stati impiegati come repellente contro le zanzare con un discreto
effetto.
6
Discussione
Redigere le 87 schede previste si é dimostrato un lavoro molto impegnativo, ma assai arricchente:
tutto ciò in cui ci siamo imbattute nei testi specialistici ha stimolato la nostra curiosità anche su altre
specie del Regno vegetale. Rispetto a quanto trovato in testi molto più ampi (15,16), riteniamo aver
schematizzato nelle nostre schede gli aspetti che a noi sono risultati irrinunciabili e di aver usato un
linguaggio appropriato ma chiaro e semplice da intendere per studenti come noi e per i profani.
In particolare crediamo aver reso possibile a chiunque arrivare al nome delle specie di nostro
interesse ospitate ai Giardini Botanici Hanbury, traguardo impossibile da raggiungere per chi, non
avendo seguito corsi universitari di botanica sistematica, tenti di utilizzare le chiavi analitiche
classiche.
(7) ritenute testi sacri dai botanici professionisti, ci siamo infatti imbattute in
In tali opere colossaliv,
domande come “i carpelli sono 4 liberi o 5 fusi?” oppure “l'ovario é supero o infero?” che
avrebbero richiesto, non solo un lessico specialistico, ma la dissezione del fiore, l'uso del
microscopio ed una notevole pratica di osservazione.
Risiedendo la nostra chiave analitica sul sito dei Giardini Hanbury,(sito 13) pensiamo potrà saltare
all'occhio di chi prepara la sua visita in quel luogo paradisiaco come classe o come turista e che ama
approfondire. Troviamo interessante prender l'abitudine a consultare la chiave analitica presente in
questa pagina web, in modo da poterla utilizzare anche in piena natura o in altri giardini in cui si
trovino queste specie ospitate ai Giardini Botanici Hanbury.
L'uso dei QR code, una volta stampati su tutte le etichette delle specie dei Giardini Botanici
Hanbury, sarà il più veloce e facile modo di arrivare alla conoscenza della ricca biodiversità del
nostro territorio.
La resa così bassa dell'estrazione degli oli essenziali, infine, ci ha fatto riflettere, in quanto ci
aspettavamo maggiori quantità di prodotto. La fatica nel raccogliere foglie e frutti, trasportarli,
prepararli all'estrazione e gli enormi volumi di materiali necessari a produrre pochi ml di olio
essenziale ci ha permesso di capire che questi prodotti non possono esser venduti a prezzi bassi se
realmente naturali.
Conclusioni e prospettive future
A più di un anno dall'inizio del nostro lavoro, riteniamo di averlo svolto nella maniera più completa
possibile, dedicando il tempo necessario allo studio e affrontando con costanza ogni situazione di
difficoltà.
La più approfondita conoscenza del mondo della botanica ha ispirato Sara verso il proseguimento
degli studi alla Facoltà di Scienze forestali e ha fatto riscoprire a Giulia un luogo idilliaco dove
poter ammirare la natura in tutta la sua magnificenza.
La fotografia ci ha permesso di affinare le nostre osservazioni dei particolari che avevamo catturato
con gli scatti che teniamo sempre con noi sullo smartphone. Entrando in contatto con i Giardini
Botanici Hanbury siamo venuti a conoscenza anche del concorso fotografico che da anni
7
proponevano(sito 14). Abbiamo partecipato come classe, frequentando quindi con gli amici questo
luogo di svago, bellezza e cultura. Con la foto “tappeto di primavera” ci siamo aggiudicati il 2k
premio per la sezione scuole.(fig. 10) e ci è sorta l'idea di richiedere uno stage di fotografia
botanica ad un rinomato fotografo specializzato in giardini originario di Bordighera, per imparare a
ritrarre al meglio gli alberi interi e i loro artistici particolari .
Oltre alla fotografia ci è sembrato interessante considerare l'idea di intraprendere un corso di
disegno botanico dal vero come propongono, ad esempio, le Università scozzesi e irlandesi. Questo
ci a icinerebbe ulteriormente all'osservazione dei particolari per poterli riprodurre, ci farebbe
cogliere le proporzioni che in natura spesso seguono affascinanti parametri come il numero aureo.
Al momento le schede sono pubblicate in italiano; alcune abbiamo provato a tradurle in francese, in
inglese, una anche in tedesco, considerata la presenza di turisti di queste nazionalità di passaggio
nella nostra zona.
Come obiettivo per il futuro, ci proponiamo di completare le traduzioni, sperando di trovare
collaborazione con Istituti o giardini botanici esteri per estenderle anche al russo, lingua emergente
in Costa Azzurra e da quest'anno materia d'insegnamento nella sezione linguistica del Liceo
Aprosio. Crediamo così di dar un piccolo contributo anche alla valorizzazione turistica e culturale
del nostro territorio di confine.
Visto quanto appreso dal nostro studio, abbiamo richiesto alla Docente coordinatrice e ai Giardini
Botanici Hanbury di continuare nel nostro progetto, fino ad arrivare a proporre al Dirigente
Scolastico di allestire in un'aiuola abbandonata del Liceo, un piccolo spazio-giardino con esemplari
provenienti dai Giardini Botanici Hanbury di cui avevamo elaborato le schede, per averle
sott'occhio, ma soprattutto per goderne durante i momenti di relal tra le attività scolastiche. Ed é
così che abbiamo iniziato a lavorare quest'anno con semi, talee, vanghe e zappe. Sperando
d'imparare anche le tecniche colturali.
Ma la cosa più importante è l’aver appreso fino in fondo come dar vita e successivamente portare a
termine uno studio scientifico. Solo con lo spirito giusto e la voglia di conoscere abbiamo raggiunto
ciò che ci interessava: perchè l’applicarsi con metodo è il miglior modo per assimilare la
conoscenza.
Esistono infatti milioni di schede botaniche nelle biblioteche di tutto il mondo o sull' web, ma
nessuna è riuscita a trasmetterci da ero le sensazioni ed il piacere di appropriarci del sapere come
invece é accaduto in questi mesi di riflessione e di rielaborazione. Il lavoro eseguito in prima
persona è ineguagliabile.
Il tempo che abbiamo dedicato allo studio di ciascuna pianta, le intemperie che ci hanno
accompagnato a ogni occasione di osservazione, l'attenzione nel fotografarne ogni dettaglio, ci
hanno fatto amare ed apprezzare profondamente anche la più semplice delle creature del Regno
egetale: come scrisse ne “Il Piccolo Principe” Antoine de Saint Elupery : C’est le temps que tu as
perdu pour ta rose qui fait ta rose si importante ! (é il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che
rende la tua rosa così importante!)
8
Ringraziamenti
Vogliamo ringraziare lo staff dei Giardini Hanbury e in particolare la Dott.ssa Elena Zappa per
la disponibilità ad assisterci nel lungo lavoro, dimostrandoci tutta la loro passione. Grazie agli
alunni del Liceo Aprosio che hanno collaborato al nostro progetto di ricerca per la produzione
delle schede. Ringraziamo inoltre il Preside per aver creduto in noi, il tecnico di laboratorio
Daniela Carlessi per averci assistito ed in primis la nostra Prof.ssa Roberta Roggeri che ci ha
sostenuto e seguito costantemente durante tutte le fasi progettuali e operative.
Bibliografia
(1) Smith, N. Guide to the Acacias of South Africa. Briza Publications, Pretoria South Africa 1999.
(2) Gentry, H.S. Agaves of continental north America.The University of Arizona Press, Tucson
Arizona 1982.
( 3) Aizoaceae. Ulmer, Paris 2004
(4)Carter, S. Lavranos, m.m. Newton, L.E. Et al Aloes The definitive guide.Kew Publishing Royal
Botnic Gardens, Kew UK 2011.
(5) Mesembs of the world. Briza Publications, Pretoria South Africa 1996.
(6)Enciclopedia agraria italiana. Vol I-nII Editoriale degli agricoltori, Roma 1985.
(7)Pignatti, S. Flora d'Italia. Vol I-III Edagricole, Bologna 1982
(8)Heidrun E.K. Hartmann Illustrated hanbook of succulent plants: Aizoaceae A-E. Springer Berlin
2001.
(9) Elliot W.R. mones D.L. Encycloaedia of Australian Plants suitable for cultivation. Vol II-VIII
Lothian Publishing Company, Melbourne 1986-2002
(10) Irish, M. o G. Agaves, Yuccas and Related Plants: a gardener's guide.Tibrer Press Portland
Oregon 2000.
(11)Van Wyk, B.D. Smith, G. Guide to the Aloes of South Africa. Briza Publications, Pretoria South
Africa 1996.
(12) Venter, F. o m.A. Making the most of Indigenous Trees Briza Publications, Pretoria South
Africa 1996.
(13) macquemin, D. Les Succulentes Ornementales vol 2. Editions Champflour Marly de Roi France
2001.
(14) Caneva, G. Botanica sistematica:dispense per il corso di Laurea in Scienze biologiche Uniroma3
Roma 2011.
10
Sitografia
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http://www.cooperativa-omnia.com/servizi
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http://www.ortobotanicoitalia . it/liguria/hanbury/
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http://www.zooplantlab.btbs.unimib.it/
(6)9http : //www . arbor i coltura .i t/B i b li ograf i a/DB i b li ograf i a . htm
(7)vhttp://www.lemiepiante.it/enciclopedia-1563/mirtacee/eucalipto/eucaliptus.html
(8)
http://siit.eu/indel.php/strumenti-per-lidentificazione/identificazione-alla-scoperta-dellabiodiversita/58-identificazione-come-si-fa-qualche-consiglio-2
(9)
http://www.atlantebotanica.unito.it/page . asp
(10)9http : //www . codmmun i cator . com/
(11)
http://www.giardinihanbury . com/hanbury4/images/stories/HANBURq4/EVENTI2013/prog
ettoliceo/schededapubblicare/acaciakarroo.pdf
(12)
http://www.giardinihanbury.com/hanbury4/images/stories/HANBURq4/EVENTI2013/prog
ettoliceo/schededapubblicare/agaveattenuata.pdf
(13)
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ettoliceo/chiaveanalitica/chiaveranaliticarfinale.pdf
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