Numero Tre - Marzo/Aprile 2007
Giardinaggio Indoor
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SOMMARIO
EDITORIALE
4
L’ACQUA E LE PIANTE
5
INNOVAZIONE, TECNICA E
TECNOLOGIA: ROSSI FELICE
7
PORTATORI D’ACQUA
12
NEWS
18
DIAGNOSTICARE UN
PROBLEMA
19
FUORISUOLO:
RICERCA, FORMAZIONE
E DIVULGAZIONE
21
SUBSTRATI: IL ROCKWOOL
24
L’ESPERTO RISPONDE
27
NUOVI PRODOTTI
29
Giardinaggio Indoor - NUMERO TRE - 3
Editoriale
a cura della Redazione
In questo numero osserviamo da vicino chi dalle parole è passato ai fatti ed ha realizzato qualcosa di concreto nel
campo del fuori suolo.
L’azienda di Felice Rossi ad esempio, specializzatasi in floating system, si occupa dell’ideazione e della realizzazione
di macchinari che razionalizzano e alleggeriscono il lavoro nelle serre, oltre che della coltura di diverse tipologie di
ortaggi. Nata da un’intuizione e sostenuta dall’ingegno del fondatore, oggi è un’azienda leader nel settore, che può
vantare titoli e riconoscimenti.
Non da meno, seppure in tutt’altro campo, La Noria.
L’azienda ha visto la luce grazie al contributo della Regione Puglia e del Consiglio Nazionale delle Ricerche, con lo
scopo di svolgere attività di ricerca e sviluppo nel settore ortofrutticolo.
Attrezzata con serre per la coltura fuori suolo e con laboratori all’avanguardia, è sede di studi per migliorare la qualità dei prodotti nel rispetto dell’ambiente, per monitorare nuove tecnologie e materiali, per formare professionisti in
grado di rendere più competitivo il nostro Paese.
Questi esempi fanno riflettere sulla possibilità effettiva di realizzare davvero qualcosa di importante ed economicamente soddisfacente in un campo ancora poco sfruttato, magari convertendo la ditta di famiglia, o ampliando un po’
la serra dove coltiviamo per hobby.
A tal proposito è lodevole l’iniziativa di Domenico Surace, che da amatore ha studiato, realizzato e brevettato una
fioriera idroponica, e che porta avanti da anni una passione per i sistemi di coltivazione alternativi.
Fondatore dell’Associazione Amici del Fuori Suolo, promuove iniziative che coinvolgano gli appassionati e i professionisti del settore.
Anche questo mese affrontiamo il problema della carenza idrica, e lo facciamo parlando dei Portatori d’acqua, un
gruppo che si batte perché anche nel nostro piccolo tutti facciamo qualcosa per sensibilizzare il prossimo, divulgare
informazioni, mettere un freno allo spreco.
Partendo da casa nostra, passando al vicino, al sindaco del paese, alla scuola di nostro figlio, è possibile cambiare
concretamente qualche cosa e ottenere dei risultati tangibili.
A Bruxelles si svolgerà una riunione dove chi ha agito in tale direzione potrà confrontarsi con altri Portatori, mostrare
il proprio bilancio e fare il punto della situazione.
Inoltre, su questo numero: l’importanza di una corretta diagnosi, quali sono le domande da porsi per risolvere i
problemi. Uno dei substrati in assoluto più popolari e diffusi è la lana di roccia, vediamo da dove viene e come si
produce. L’acqua nella sua interazione con le piante, con uno sguardo agli elementi necessari alla vita.
Foto: Verdona Team, 2007
Giardinaggio Indoor può essere liberamente scaricato dal sito www.giardinaggioindoor.it
Giardinaggio Indoor - NUMERO TRE - 4
L’ ACQUA E LE PIANTE
L’acqua è un fondamentale fattore
della produzione dei vegetali, in cui
è sempre presente in ogni fase del
ciclo vitale: costituisce il 10-15% nei
semi e il 95% dei frutti e degli organi
di attività vegetativa.
Si combina con l’anidride carbonica
durante la fotosintesi formando gli
idrati di carbonio, fa da reagente a
tutti i processi idrolitici che avvengono nelle piante, rende possibile
l’assorbimento dei nutrienti da parte
delle radici delle piante che si trovano nel terreno nella soluzione circolante. Funziona inoltre da veicolo
delle sostanze nutritive dalle radici
alle foglie, e da queste agli organi
di utilizzazione e di riserva. Inturgidisce le cellule determinandone la
consistenza nelle diverse parti della
pianta e funge da termoregolatore
nelle parti aeree.
Dell’acqua che viene assorbita dall’apparato radicale della pianta solo
una piccola parte viene immagazzinata e fissata nella sostanza organica: il 99% circa viene liberata dalle
foglie nell’aria con la traspirazione
dopo aver fatto da veicolo per l’assorbimento dei diluitissimi sali minerali che si trovano nel terreno.
d’acqua presente nel terreno, ma
anche per produrre altri molteplici e
benefici effetti, come ad esempio la
fertilizzazione con nutrienti disciolti,
l’abbassamento dei valori di salinità,
per apportare calore o al contrario
abbassare la temperatura.
Tramite l’irrigazione climatizzante,
che consiste nel nebulizzare l’acqua
in continuazione sopra le talee per
mantenerle sempre umide, si favorisce la radicazione.
Agenti di natura differente possono
però alterare la naturale composizione dell’acqua, abbassandone la
qualità e creando seri problemi per
l’utilizzo: è importantissimo quindi
procedere con dei sistematici controlli al fine di prevenire inquinamenti e danni alle coltivazioni, spesso di
notevole portata.
Una concentrazione salina troppo
elevata dell’acqua provoca una aumento della pressione osmotica che
rende difficoltoso l’assorbimento dell’acqua da parte delle radici: il danno è ancora maggiore quando sono
presenti degli ioni fitotossici che si
accumulano nel terreno con conseguenze dannose anche per le colture
successive.
Nutrienti
Le piante utilizzano diversi elementi durante la crescita: traggono i più
importanti (Carbonio, Idrogeno e
Ossigeno) dall’acqua e dall’aria ma
tutti gli altri devono essere forniti dal
terreno.
Gli elementi indispensabili all’accrescimento, allo sviluppo e alla produzione che il terreno deve fornire alle
colture sono dodici ed in base alla
quantità assorbita si dividono in microelementi e macroelementi.
I microelementi (Boro, Ferro, Manganese, Molibdeno, Rame e Zinco)
agiscono in quantità infinitesimale,
entrando nella costituzione degli enzimi, e normalmente sono sempre
presenti nel terreno.
I macroelementi possono essere
separati in macroelementi secondari (Calcio, Magnesio e Zolfo) che
Nel terreno
L’acqua può costituire, a seconda della tessitura e della porosità, anche il
25-50% del peso del terreno stesso,
rivestendo un ruolo importantissimo
per lo svolgimento dei processi chimici, fisici e biologici indispensabili
per la vita delle piante.
Questi processi avvengono con
maggiore efficacia quando la porosità del terreno è tale da permettere
un equilibrio tra l’aria e l’acqua, ecco
perché la lavorazione e preparazione del terreno assumono un’importanza rilevante. L’acqua contiene
sempre numerose sostanze disciolte
indispensabili, la cui presenza non è
mai stabile perché mentre le precipitazioni provocano temporanee diluizioni, le concimazioni innalzano la
concentrazione.
L’irrigazione
L’irrigazione è necessaria non solo
per integrare la scarsa disponibilità
Giardinaggio Indoor - NUMERO TRE - 5
L’ACQUA E LE PIANTE
sono indispensabili alla pianta e solitamente presenti nel terreno.
I macroelementi maggiori (Azoto,
Fosforo e Potassio) vengono assorbiti dalle piante in quantità elevate,
di cui spesso il terreno non dispone:
devono essere quindi apportati periodicamente.
Le piante assorbono per osmosi gli
elementi nutritivi che si trovano disciolti nella soluzione circolante, è
dunque importante controllare che i
fertilizzanti impiegati siano solubili in
acqua.
I Macroelementi
Azoto
L’azoto (N) entra nella composizione delle piante in una proporzione
che varia a seconda della fase vitale
dall’1% al 6%. La maggior di questo
elemento viene impiegato dai vegetali per la formazione di proteine ed
ha una importante ruolo nella formazione della clorofilla.
L’azoto esercita sui vegetali un’azione violenta di stimolo dell’accrescimento: una pianta ben provvista di
azoto cresce rapidamente, producendo un ampio apparato assimilatore e assumendo una colorazione
verde scuro dovuta all’abbondanza
di clorofilla.
Una somministrazione eccessiva
può causare ritardi nella fioritura,
abbassamenti di tenore zuccherino
e minore resistenza al caldo e alle
avversità.
Le piante assimilano principalmente
l’azoto nitrico che è molto solubile in
acqua, ma non viene trattenuto del
terreno, per cui può perdersi in profondità.
Questo elemento viene assorbito
dalla pianta per l’intera durata del
ciclo vitale, che se ne serve per lo
sviluppo l’apparato vegetativo e per
la formazione di sostanze di riserva
e nei tessuti, ma soprattutto per la
formazione delle radici e degli organi
riproduttivi.
Il Fosforo
Il fosforo (P) è uno dei composti responsabili degli scambi energetici
che hanno luogo in tutti gli esseri
viventi, interviene nella sintesi clorofilliana come acido fosfoglicerico,
è uno dei composti base del DNA e
RNA e costituisce una delle sostanze
di riserva dei semi e dei tuberi. Le
piante hanno il fabbisogno maggioGiardinaggio Indoor - NUMERO TRE - 6
re di Fosforo nelle primissime fasi di
sviluppo, ed è fondamentale per un
buon sviluppo dell’apparato radicale.
Contrariamente all’azoto il fosforo
è un fattore di precocità e favorisce
tutti i fenomeni attinenti alla fioritura, fecondazione e maturazione.
Nel terreno e nei fertilizzanti normalmente si trova sotto forma di
anidride fosforica.
Il Potassio
Questo macroelemento (K) ricopre
un ruolo importante nella costituzione dei tessuti vegetali: è assolutamente indispensabile e partecipa alle funzioni fisiologiche di una
grande quantità di processi, come la
regolazione della semipermeabilità
della membrana cellulare, la regolazione dell’equilibrio acido-basico, la
formazione e l’accumulo di sostanze
di riserva, conferisce resistenza alle
avversità.
Tradotti in effetti queste funzioni
producono una maggiore qualità dei
prodotti come la frutta, un maggior
peso specifico nei cereali, alto contenuto zuccherino nella barbabietola.
Il Calcio
Il calcio (Ca) è coinvolto nella formazione della parete cellulare, nella
permeabilità della membrana e nella
divisione delle cellule.
La buona disponibilità conferisce alla
pianta una maggiore resistenza agli
attacchi fungini e alle infezioni batteriche.
Il Magnesio
Il magnesio (Mg) riveste particolare
importanza perché entra nella costituzione delle molecole di clorofilla e
quindi partecipa alla fotosintesi. Un
pH al di sotto del 5.5 può inibire il
suo assorbimento.
Lo Zolfo
Lo zolfo (Z) richiesto dalla pianta
sotto forma di solfato in quantitativi
paragonabili a quelli del fosforo ed è
importante che il suo rapporto con
l’azoto sia di 1:10.
I Microelementi
Ferro
Il ferro (Fe) è indubbiamente il più
importante per il suo ruolo di rilievo
in molti processi biologici come ad
esempio la fotosintesi. Perché venga
assorbito e sfruttato al massimo è
necessario che il pH della soluzione
sia compreso tra 5.0 e 6.0 e che le
temperature non siano troppo basse.
Cloro
Solo recentemente il cloro (Cl) ha
iniziato ad essere considerato un micronutriente ed il suo contenuto nelle piante arriva a valori del 0,2-2,2%
sulla sostanza secca.
Interviene nel processo fotosintetico
e nel processo di apertura degli stomi fogliari regolandone la respirazione e l’evapotraspirazione. Spesso si
trova in eccesso nel terreno e nelle
acque usate per l’irrigazione rendendo opportuno un periodico controllo.
Sodio
Il sodio (Na) è benefico per alcune
piante in piccole dosi, ma se presente in eccesso risulta dannoso, interferendo con l’assorbimento di altri
elementi e deteriorando la struttura
del terreno: è bene quindi monitorarne con attenzione la quantità presente.
Manganese
Il manganese (Mn) entra a far parte
di molti coenzimi ed è coinvolto nell’allungamento delle cellule radicali e
nella loro resistenza ai patogeni.
La sua assimilabilità è regolata dal
valore del pH che si deve mantenere
tra il 5.0 ed il 6.0.
Boro
Il boro (B) è essenziale per la fecondazione, l’allegagione dei frutti e lo
sviluppo dei semi. L’assorbimento
viene regolato dal flusso idrico tra
radici e parte aerea e dal valore del
pH che deve essere inferiore a 6.0
con l’optimum a 4.5-5.5.
Zinco
Lo zinco (Zn) svolge un’azione importante in alcune reazioni enzimatiche. Il suo assorbimento è fortemente regolato dal pH, con valori ottimali
tra il 5.5-6.5.
Rame
Il rame (Cu) partecipa alla fotosintesi ed alla respirazione, il valore del
pH non dovrebbe superare il 6.5 e gli
eccessi di fosforo ed azoto ne riducono la disponibilità. Un suo eccesso
crea problemi nell’assimilazione del
Fe, Mn e Mo.
Molibdeno
Il molibdeno (Mo) è essenziale nella
sintesi delle proteine e nel metabolismo dell’Azoto; la maggior disponibilità si ha in presenza di un valore di
pH vicino alla neutralità, 6.5-7.5.
INNOVAZIONE, TECNICA E TECNOLOGIA: ROSSI FELICE SRL
Gli amici lo chiamano scherzosamente Archimede, un po’ genio un
po’ inventore.
Di sicuro a FELICE ROSSI, in tanti
anni di attività, non sono mai mancate la creatività e l’inventiva, tanto
da portare la sua azienda ad ottenere il 18/05/06 il 5° premio INNOVAZIONE TECNOLOGICA promosso
dalle regione FVG, su 75 aziende
concorrenti, (unica azienda della
provincia di Udine).
Forte da sempre di una spiccata abilità manuale, si forma come artigiano e inizia una sua attività di carpenteria; nel 1990 inizia a dedicarsi
all’orticoltura e inventa la seminatrice a disco per il mais, mentre in
collaborazione col Salesiano Arman
progetta la più piccola macchina che
solca, trapianta e semina.
Poco più tardi realizza una macchina
a batteria per il taglio della verdura in foglia e un metodo per lavare i
vasi con i fiori all’interno.
Nel 1997 l’incontro scontro con il
Floating System dà vita ad una serie di macchinari con brevetto di sua
proprietà che completano il ciclo
produttivo della coltivazione, intanto realizza un miscelatore di crema
pasticcera per una multinazionale e
micro-giardini in barattolo.
Negli ultimi anni la Rossi Felice Srl
si è specializzata nella produzione di
automazioni per l’orticoltura, aprendosi a mercati esteri con soluzioni
chiavi in mano e prodotti esclusivi e
tecnologicamente avanzati, come la
macchina seminatrice, la taglia verdure e messa in piedi del prodotto,
la lava e disinfetta pannelli.
Oggi la ROSSI SRL ha sede a Sedegliano nella Zona Artigianale Cjalcine in un nuovo capannone di sua
proprietà, le attività che si svolgono
sono carpenteria, automazione per
l’orticoltura in particolar modo per
il floating system, e in parte si continua a fare ricerca e progettazione
per macchinari innovativi su richiesta; l’azienda si trova su una superficie di 5000 mq di cui coperta 450
mq in fase di ampliamento.
COLTIVAZIONI FUORI SUOLO
Tutte le coltivazioni effettuate su un
substrato diverso dal terreno agrario
rientrano nella definizione di “Coltura senza suolo”: gli elementi base
del “fuori suolo” sono, pertanto, la
soluzione nutritiva e la presenza, a
volte, di un substrato avente la sola
funzione di sostegno fisico.
La diffusione delle coltivazioni in
serra con la conseguente intensificazione colturale, e la necessità di
produrre in situazioni improponibili
per le tecniche agronomiche usuali,
hanno provocato la diffusione su larga scala di questo tipo di produzione
vegetale: infatti gran parte dell’orticoltura (e la floricoltura) viene ormai effettuata in serra, sempre più
spesso in modo specializzato con ripetizione della stessa coltura per più
anni.
In alto: una vista dell’interno della
serra, con macchinari all’opera.
È evidente la quantità di raccolto
ottenuta col floating system.
qualità, intesa essenzialmente come
pulizia, sanità e salubrità del prodotto, nettamente superiore rispetto
alla coltura in piena terra: fornendo
condizioni di crescita più favorevoli le piante richiedono meno trattamenti con agrofarmaci, e lavorando
sulla soluzione nutritiva è possibile
ottenere aspetto, sapidità e in alcuni
casi contenuti nutrizionali superiori.
IL FLOATING SYSTEM
Il sistema dei pannelli galleggianti
è, tra le tecniche idroponiche, probabilmente il più semplice dal punto
di vista strettamente agronomico e
gestionale.
L’impossibilità di spostare l’intera
struttura su terreni nuovi e la difficoltà di effettuare rotazione all’interno delle serre stesse si riflettono
sulla produttività e sulla sanità della
coltura, la disinfezione del terreno
(con prodotti chimici o con vapore)
non sempre è in grado di risolvere il
problema della “stanchezza del terreno”.
Rientra in quelle che vengono definite
SAT (Static Aerated Technique, in cui
la soluzione nutritiva non si muove
ma viene ossigenata attraverso vari
sistemi), e in Italia è stata introdotta attraverso i primi studi condotti a
partire dagli anni 70 dall’Università
di Pisa: tra le prime applicazioni, vi
è stata e vi è tuttora la produzione
vivaistica di piantine di tabacco.
Le colture fuori suolo offrono la
possibilità di svincolarsi dal terreno
agrario e di gestire in modo ottimale le risorse idriche, di ottenere una
Anni di sperimentazione e applicazione commerciale lo hanno confermato come metodo particolarmente
adatto per la coltivazione di ortaggi
Giardinaggio Indoor - NUMERO TRE - 7
INNOVAZIONE, TECNICA E TECNOLOGIA: ROSSI FELICE SRL
richiede nessun tipo di diserbanti né
agrofarmaci, e il consumo dell’acqua
in questo tipo di coltura è molto basso; inoltre gli elementi nutritivi non
possono essere dilavati, pertanto
non vi sono problemi di dispersione
di nitrati nelle falde acquifere.
I pannelli in polistirolo che vengono
utilizzati per supporto della coltura
del floating system vengono lavati,
disinfettati per un riutilizzo di almeno 10 cicli alla fine possono essere
riciclati come materiale base per i
pannelli isolanti per l’edilizia.
da foglia (da taglio come lattughino
e radicchietto, ma anche da cespo
come diversi tipi di insalate), di alcuni ortaggi da radice come i ravanelli,
di erbe da cucina (dalla rucola alle
varie brassiche) e di piante officinali
(che sembrano dare risultati interessanti in termini di pulizia e tenore in
sostanze attive).
COME SI FA
Anche nell’accezione commercialmente più utilizzata la struttura produttiva, collocata in ambiente protetto, è abbastanza semplice: si usano
vasche impermeabilizzate profonde
circa 50 cm., dotate di dispositivi di
controllo, di reintegro della soluzione e di ossigenazione, riempite con
soluzione nutritiva.
La semina avviene in pannelli di polistirolo fessurati o alveolati contenenti pochissimo substrato, che dopo
la germinazione vengono deposti a
galleggiare sul pelo libero della soluzione: le radici fuoriescono dai fori o
dalle fessure appositi e si sviluppano
nell’acqua, mentre le foglie crescono
sopra il pannello, prive di qualsiasi
residuo di terra.
Coltivando senza diserbanti e, utilizzando i parametri climatici delle
serre, senza agrofarmaci (fungicidi
e insetticidi), si ottengono prodotti
sani e puliti, senza sprechi e in maniera veloce.
Nei climi del Nord Italia per radicchi
e insalate i cicli produttivi possono
Giardinaggio Indoor - NUMERO TRE - 8
durare 2-3 settimane (semina-raccolta), alla fine del ciclo nella stessa
vasca si depone un’altra “batteria” di
pannelli seminati: tale brevità consente sia un maggior numero di cicli
per superficie, sia una maggiore elasticità nell’offerta. Per le sue caratteristiche, è un sistema altamente
automatizzabile per quanto riguarda
tutte le operazioni colturali (semina,
raccolta, pulizia dei materiali, spostamenti dei materiali e dei prodotti), e con opportune scelte imprenditoriali è possibile ammortizzare i
costi d’impianto con risparmi notevoli sui costi di esercizio.
IMPATTO AMBIENTALE
Il floating system rientra nelle colture ad ampio input tecnologico, non
I substrati (torba-perlite-vermiculite) usati in minima parte, sono
prodotti di origine naturale. Le macchine semina-taglia-lava sono dotate di motori non a scoppio, e tutti
i sistemi di controllo e automazione
sono alimentati elettricamente, con
la possibilità concreta di rifornirsi di
tale energia anche attraverso l’uso
di pannelli solari. L’efficienza dei sistemi di riscaldamento e di rinfrescamento viene amplificata dalla
presenza dell’acqua, che ha un elevata inerzia termica accentuata dalla
copertura dei pannelli di polistirolo.
Il prodotto ottenibile con il sistema
del Floating system è qualitativamente e quantitativamente maggiore (più cicli colturali che su terreno)
risultano quindi ancora più efficienti
se vengono considerate non per unità di superficie ma per kg di prodotto. Da non sottovalutare inoltre la
creazione di un ambiente più salutare per il personale e di un prodotto
INNOVAZIONE, TECNICA E TECNOLOGIA: ROSSI FELICE SRL
più salutare per il consumatore.
In definitiva questa tecnica di coltivazione si rivela assai redditizia e
conforme alla normative atte alla
tutela e al miglioramento dell’ambiente, oltre che idonea al risparmio
idrico ed energetico.
I VANTAGGI
- Controllo razionale delle fasi colturali e dei fattori produttivi.
- Ottimizzazione delle risorse irrigue.
- Cicli di produzione ridotti e continui.
- Riduzione dell’impatto ambientale
evitando gli interventi chimici.
- Destagionalizzazione delle colture.
- Uniformità della crescita del prodotto.
- Incremento nella qualità produttiva.
- Ridotto consumo di energia.
- Fertilizzazione limitata allo stretto
necessario, eliminazione dell’uso dei
pesticidi e basse quantità di nitrati
disciolti nell’acqua.
- Alta resa delle sementi, per mq.
- Pannelli in polistirolo sterilizzati per
eliminazione delle malattie.
- Prodotto più consistente, esente da
impurità e imperfezioni di crescita,
maggiore durata del prodotto raccolto.
- Semplicità della gestione del sistema.
- Diminuzione del numero degli operatori.
- Controllo maggiore sia del organizzazione dell’azienda che della presenza dell’operatore.
Esempio di rese e quantità di
personale: quantità terreno:
1 ettaro. N°cicli/anno: n° 15-17
a seconda della tipologia di verdura.
Resa/ciclo al kg/mq:1.5/2
resa complessiva: kg/mq 15/25
Resa complessiva ettaro: kg
135000-180000 (su 10.000 mq)
n° personale occorrente: 04
TIPOLOGIE DI VERDURE
RUCOLA COLTIVATA, SELVATICA, CICCORINO, INSALATA NOVELLA,
BASILICO, CRESCIONE, LATTUGA, LATTUGHINO, VALERIANA, RADICCHIETTO
ROSSO, PREZZEMOLO, SPINACIO, SPINACINO, ERBA CIPOLLINA, BASILICO
VIOLETTO, TARASSACO, SILENE, BORRAGINE, RAVANELLO, CAVOLO CINESE
ERBE OFFICINALI:
MENTA, MENTA PIPERITA, ANETO, MALVA, ACETOSA, ANICE, ORTICHE,
NASTURZIO NANO, CERFOGLIO COMUNE, CORIANDOLO, DENTE DI LEONE,
DRAGONCELLO, ERBA STELLA, FINOCCHIO SELVATICO, ISSOPO,
MAGGIORANA GENTILE, MELISSA, MONARDA, NEPETA, ORIGANO, ORTICA
BIANCA, RUTA, SANTOREGGIA, PIMPINELLA, SEDANO DI MONTE, SENAPE
GERMOGLI:
SENAPE BIANCA, CAVOLO ROSSO, PORRO, RAVANELLO
Giardinaggio Indoor - NUMERO TRE - 9
INNOVAZIONE, TECNICA E TECNOLOGIA: ROSSI FELICE SRL
residui, trattenuti nella vasche poste nella parte inferiore.
- Lavaggio del pannello con acqua
per mezzo di un sistema ad alta
pressione.
MACCHINA SEMINATRICE
Lavora su pannelli in polistirolo ad
alta densità, e la semina deve avvenire solo con sementi ad alta calibratura. La macchina è studiata per
la lavorazione lineare del pannello,
in maniera continua e a velocità regolabile, così da avere un basso consumo di energia. L’operatore colloca
il pannello nella zona inserimento per l’inizio della lavorazione e la
successiva fase di riempimento con
medium inerte, con raccolta e rimessa in uso dell’eventuale materiale
I MACCHINARI E LE
ATTREZZATURE IMPIEGATI
MACCHINA LAVA E DISINFETTA
PANNELLI
La macchina lava e disinfetta i pannelli
è adatta al lavaggio e alla disinfezione
dei pannelli in polistirolo ad alta densità e permette di eliminare funghi, malattie ecc., e quindi garantire al nuovo
ciclo una buona riuscita.
CARATTERISTICHE:
- Personale occorrente: 02 operatori che inseriscono i pannelli.
- Risultato: 200-250 pannelli in polistirolo all’ora lavati e disinfettati.
- Struttura della macchina in acciaio
inox.
- Eliminazione dei macro e micro
in eccesso; nella fase successiva la
macchina provvede a seminare in
modo automatizzato perfettamente,
velocemente e con un minor spreco
di semi. L’ultima fase del sistema è
la nebulizzazione del pannello seminato con relativa raccolta dell’acqua
reflua. La macchina è dotata di un
pannello centrale elettrico e accanto
alla postazione dell’operatore vi sono
comandi generali e di sicurezza.
CARATTERISTICHE:
- PERSONALE: 01 operatore
- RISULTATO: 400 pannelli in polistirolo all’ora colmi di substrato
inerte, semi depositati nelle apposite fessure, nebulizzati e pronti
per essere immagazzinati nelle
celle di germinazione.
Giardinaggio Indoor - NUMERO TRE - 10
INNOVAZIONE, TECNICA E TECNOLOGIA: ROSSI FELICE SRL
MACCHINA TAGLIA VERDURE E
MESSA IN PIEDI DEL PRODOTTO
Si tratta di un macchinario adatto
per il taglio di tutte le verdure in foglia. La struttura è in acciaio inox,
e supporta un braccio in movimento
per la raccolta dei pannelli all’interno della vasca. Il taglio è regolabile
in altezza così come la velocità, in
modo che l’operatore possa utilizzare il settaggio più adatto per ogni
tipo di verdura e ridurre al minimo i
consumi. La verdura tagliata avanza
su nastri alimentari, ai lati dei quali i
moduli impacchettatori mantengono
i vegetali, già mondati delle radici,
in posizione verticale. Affiancati ai
nastri vi sono uno o due operatori
addetti alla raccolta, che raccolgono
i prodotti e li sistemano, sempre in
posizione verticale, nelle apposite
cassette. La macchina è dotata di
un quadro elettrico che ne consente
l’utilizzo e di comandi dislocati nelle
postazioni dei singoli operatori, ed è
montata su ruote per una maggiore
maneggevolezza.
CARATTERISTICHE:
- PERSONALE: La macchina necessita di 03 operatori. 01 operatore
all’interno dalla vasca ad accompagnare i pannelli, 02 operatori
alla raccolta.
ROSSI SRL
Carpenteria Automazioni per
l’Orticoltura e l’Industria.
Via Diego di Natale, 30
33039-SEDEGLIANO UD.
sito: www.rossifelice.it
Nelle immagini di questa pagina varie fasi della lavorazione e del
raccolto della verdura all’interno della ditta, con l’ausilio dei macchinari
brevettati dallo stesso Rossi, visibile nella foto in basso.
La quantità e la qualità delle erbe e degli ortaggi rende l’investimento
iniziale pienamente ammortizzabile e conveniente.
Giardinaggio Indoor - NUMERO TRE - 11
P ORTATORI D ’A CQUA
Ancora oggi 1,5 miliardi di
persone non hanno accesso
all’acqua potabile e 2,6 miliardi
non hanno servizi igienicosanitari di base.
Ogni anno 8 milioni di persone
muoiono per le malattie connesse
alla presenza o utilizzo di acqua
stagnante. Ogni giorno 34.000
persone, in prevalenza donne e
bambini, muoiono per l’assenza
d’acqua potabile. Siamo di fronte
a un “silenzioso genocidio” che si
perpetua
nell’indifferenza
della
comunità internazionale.
Una situazione intollerabile causata
da una politica mondiale imposta
dalle imprese Multinazionali e da
precise responsabilità e scarsa
volontà politica dei Governi.
È tempo di ribellarsi a questa
scandalosa indifferenza.
L’accesso all’acqua sta diventando
infatti una questione fondamentale
per l’ambiente, per l’economia,
per la pacifica salvaguardia delle
popolazioni, in Italia e nella maggior
parte dei paesi mondo.
Ma l’accesso all’acqua costituisce
soprattutto un elemento costitutivo
della vita, rappresenta la “sacralità
della vita” di ogni essere vivente ed
quindi necessario pervenire al più
presto l’acqua al suo riconoscimento
come un diritto umano, inalienabile.
Campidoglio nel dicembre del 2003,
è stato successivamente condiviso
ed inserito nelle Dichiarazioni
conclusive dei vari Forum Mondiali
sull’Acqua: di Porto Allegre (20012002), New Delhi (2004), Manaus
(2005), Bamakò e Caracas (2006) e
dalle proposte dei Forum Alternativi
Mondiali di Firenze (marzo 2003), di
Ginevra (marzo 2005) e da ultimo
nel Forum di Città del Messico
(marzo 2006).
Questa richiesta, condivisa a livello
mondiale da tutti i Movimenti
impegnati a difesa dell’Acqua,
accolta di recente anche da alcune
risoluzioni del Parlamento Europeo,
non è stata finora minimamente
presa in considerazione dagli Stati e
dalle Comunità Internazionali.
L’ultimo scandaloso rifiuto è avvenuto
nel IV° Forum Mondiale dell’acqua
(Città del Messico 2006) dove ancora
una volta la Comunità internazionale
si è rifiutata di riconoscere l’accesso
all’acqua come diritto umano,
nonostante una specifica richiesta
in tale senso fosse stata formulata
dal Parlamento Europeo, cioè dai
rappresentanti di 25 paesi e di 450
milioni di cittadini, che avevano
trasmesso al Presidente del Forum
Mondiale questa richiesta con una
precisa risoluzione.
Sono questi gli obiettivi ed il campo
di azione del MANIFESTO PER
UN
CONTRATTO
MONDIALE
SULL’ACQUA che attraverso l’azione
del Comitato internazionale e dei vari
Comitati nazionali (Belgio, Canada,
Italia, Francia, Svizzera, etc.) ed il
sostegno di diverse Associazioni e
Movimenti nei tre continenti, propone
di riuscire ad imporre alla comunità
internazionale ed ai singoli Governi il
riconoscimento dell’acqua come un
“diritto umano inalienabile”, come
un “bene comune”, contrastando
nel
contempo
i
processi
di
privatizzazione e di mercificazione
della risorsa e della sua gestione.
In sintesi, la Campagna “Portatori
d’Acqua” vuole essere una modalità
per mettere in rete, rendere
concrete e dare visibilità politica a
tutte le iniziative locali e le azioni di
partecipazione dei cittadini e delle
comunità locali che sono disponibili
a sostenere il riconoscimento
dell’acqua come diritto umano
e soprattutto di mobilitazione di
risorse e di impegno da parte dei
Movimenti ed ONG.
Un percorso di mobilitazione e di
partecipazione che si concretizzerà
nel marzo del 2007 a Bruxelles,
con la realizzazione della “1a
Assemblea Mondiale dei cittadini
per l’Acqua”.
Questo obiettivo è stato lanciato dalla
Dichiarazione di Roma, sottoscritta
dai sindaci di diverse città italiane in
Questo appuntamento costituirà
il primo concreto momento di
progettualità
politica
di
tipo
Giardinaggio Indoor - NUMERO TRE - 12
parlamentare messo in atto dai
cittadini e dalle comunità locali,
nei confronti dei Governi e della
Comunità
internazionale
per
sollecitare, da parte dei Parlamenti,
il
riconoscimento
dell’accesso
all’acqua come un diritto universale
per tutti.
La proposta
Gli obiettivi che la Campagna “I
Portatori d’Acqua” si propone
di raggiungere è quello di attivare
un processo di partecipazione e di
mobilitazione da parte di cittadini,
istituzioni ed enti locali che sono
disponibili ad impegnarsi a difesa
dell’acqua attraverso una serie
di
comportamenti
individuali
e collettivi,
i soggetti a cui la
Campagna si rivolge e che possono
diventare “I Portatori D’acqua”
sono:
- Individualmente o come cittadino
organizzato, ognuno di noi, nella
misura in cui si impegna a mettere
in atto comportamenti responsabili
rispetto agli “usi/consumi dell’acqua”
e sul piano di gesti di “solidarietà”
per garantire l’accesso all’acqua a
chi ne è privo.
- Istituzionalmente Enti locali,
Sindaci,
Sindacati,
Società
di
gestione pubblica che sottoscrivono
o dimostrano di aver concretizzato
alcune delle proposte per un Governo
pubblico e partecipato dell’acqua, e
adottano le proposte della Carta dei
Portatori (cents/della solidarietà,
diritto ai 50 litri/g, etc.)
- Scuole, Università, insegnanti
e studenti che hanno realizzato
percorsi di approfondimento e di
ricerca sui temi dell’acqua (percorsi,
tesi, mostre, saggi, etc.) ed attivato
azioni di gemellaggio e di solidarietà
P O R TAT O R I
D’ACQUA
con scuole e comunità di Paesi
che non hanno accesso all’acqua
potabile.
tutti gli impegni sottoscritti e
realizzati nel mondo dalle varie
categorie dei “Portatori d’Acqua”.
Come si aderisce
L’acqua è un bene comune,
patrimonio di tutta l’umanità. Essa
deve essere esclusa da qualsiasi
forma di mercificazione e non può
diventare proprietà di nessun potere
politico a scapito delle popolazioni.
Il Diritto all’acqua deve essere
riconosciuto ad ogni livello: dalla
Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo
delle Nazioni Unite, alla Costituzione
Europea, agli Statuti Regionali,
Provinciali, Comunali degli enti
locali. Poiché l’acqua è un elemento
costitutivo della vita, non può essere
inquinata nè sprecata. L’accesso
all’acqua potabile ed servizi utili,
nella misura di almeno 40 litri al
giorno e a persona devono essere
gratuiti, cioè con costi a carico della
fiscalità generale.
L’adesione alla Campagna avviene
tramite segnalazione per ciascuna
categoria,
utilizzando
l’apposita
scheda accessibile sul sito:
www.portatoridacqua.it.
Ogni aderente - cittadino, istituzione,
scuola - dovrà indicare al momento
dell’adesione il tipo di impegno che
sottoscrive, fra quelli previsti e
descritti nella “Carta dei Portatori
d’Acqua” compilando l’apposita
scheda descrittiva dell’impegno e
della tempistica.
Tutti gli aderenti alla Campagna,
che avranno rispettato e dimostrato
l’impegno sottoscritto, riceveranno
“l’attestato di Portatore d’Acqua”
e saranno invitati a partecipare alla
1a Assemblea dei cittadini per
l’Acqua dal 18 al 22 marzo 2007
a Bruxelles.
Nel corso dell’Assemblea sarà
presentata la Dichiarazione mondiale
dei “Portatori d’Acqua” che mostrerà
La proprietà e la gestione dei servizi
idrici integrati legati all’acqua
devono restare nel settore pubblico
e nell’interesse collettivo.
È responsabilità dei cittadini e delle
istituzioni pubbliche locali e nazionali
farsi carico del governo dell’acqua.
Per sostenere la messa in opera di
un servizio pubblico mondiale e gli
interventi per garantire l’accesso
all’acqua per tutti entro il 2020,
attraverso la creazione di nuove
istituzioni finanziarie e fonti di
finanziamento.
Il prelievo dell’1% dal budget
nazionale speso per gli armamenti,
la destinazione di un cents/Euro
della tariffa sui consumi d’acqua,
costituiscono i primi strumenti di
solidarietà a livello nazionale e locale
per alimentare la costituzione di
nuovi strumenti. I cittadini devono
partecipare, su basi democratiche,
alla definizione e alla realizzazione
della politica dell’acqua a livello
locale e mondiale e concorre a
livello individuale alla riduzione dei
consumi.
La messa in atto di un’Assemblea
Mondiale di cittadini dell’acqua dovrà
permettere la creazione di un servizio
pubblico mondiale che eserciterà
un controllo sulle utilizzazioni delle
risorse idriche per evitare qualsiasi
conflitto legato all’acqua.
Giardinaggio Indoor - NUMERO TRE - 13
P O R TAT O R I
Gli impegni:
- preservare e salvaguardare le
risorse idriche e promuovere
l’accesso all’acqua per tutti, come
diritto, a partire dal mio territorio
(città, regione, continente)
- ridurre il consumo e gli sprechi
di acqua potabile a livello di
comportamenti ed usi quotidiani,
privilegiando, per bere, il consumo
di acqua del rubinetto in casa,
e sollecitarne l’uso nei luoghi
pubblici
- praticare
la
riduzione
dei
consumi domestici e sollecitare
l’adozione negli edifici pubblici,
nelle abitazioni, di tecnologie di
riduzione dei consumi (riduttori
dei flussi)
- mettere in atto e sollecitare agli
enti locali iniziative per assicurare
l’accesso all’acqua ai milioni di
bambine e bambini costretti a
fare i portatori d’acqua per le
proprie famiglie
- intraprendere e sostenere con
tutti i mezzi legittimi, iniziative
concrete
(come
cittadino,
associazione, eletto a livello locale
o nazionale) per il riconoscimento
dell’acqua come diritto umano
e bene comune da parte delle
istituzioni associate ad una
D’ACQUA
gestione e governo pubblico delle
risorse idriche del territorio
- sostenere (come cittadino, scuola,
ente locale) il finanziamento
di progetti che garantiscano
l’accesso
all’acqua
potabile
(almeno 40 litri) nei paesi più
poveri, direttamente o attraverso
la proposta del cents/euro sulla
tariffa dell’acqua lanciata dal
Comitato Italiano a livello di ATO
- promuovere il consumo di acqua
di rubinetto attraverso campagne
di informazione e sollecitare i
gestori affinché garantiscano una
buona qualità dell’acqua.
Altre istituzioni politiche, come
il Parlamento Europeo, hanno
preso chiara posizione a favore del
riconoscimento del diritto all’acqua
come diritto umano e dell’acqua
come bene comune.
Sulla base di questi successi, il
movimento globale per l’acqua ha la
responsabilità di pianificare le future
strategie di azione ponendosi come
obiettivo l’applicazione di misure
concrete per cambiare la situazione
attuale, piuttosto che la reiterata
descrizione delle problematiche e
la semplice proposta di soluzioni
alternative.
Assemblea Mondiale degli Eletti
e dei cittadini per l’Acqua
L’idea di un’Assemblea Mondiale dei
Cittadini ed Eletti per l’Acqua nasce
durante il primo Forum Alternativo
Mondiale dell’Acqua (FAME), a
Firenze nel 2003, e viene presentata
durante il FAME 2, a Ginevra nel
2005. Le risoluzioni adottate durante
i Forum sociali mondiali di Bamako e
Caracas e durante il quarto Forum
mondiale dell’acqua in Messico,
hanno fortemente sostenuto questo
progetto.
L’AMECE deve essere uno spazio
pubblico
dedicato
all’incontro
tra persone e allo scambio di
informazioni, dove la priorità viene
PRESENTAZIONE ALL’AMECE
Le lotte contro la privatizzazione
dei servizi idrici e la mercificazione
dell’acqua hanno ottenuto risultati
significativi negli ultimi quindici anni,
in particolare in America Latina, Asia,
Africa e diversi Paesi dell’Europa
occidentale. Pur trattandosi di
successi ancora insufficienti, sono
tuttavia segni di un’inversione di
tendenza, come avviene in Bolivia,
Uruguay, Venezuela e anche in Italia
(nelle ultime settimane).
Giardinaggio Indoor - NUMERO TRE - 15
P O R TAT O R I
data all’applicazione di misure
concrete per il cambiamento, al fine
di consolidare i risultati raggiunti
durante
i
precedenti
forum.
L’obiettivo principale è riuscire ad
eludere i conflitti ideologici che
nascondono il reale significato del
problema acqua: il diritto alla vita!
Obiettivi e risultati attesi
Il risultato da perseguire è la
concretizzazione
dei
principi
contenuti
nelle
risoluzioni
di
Bamako e Caracas, ampiamente
adottate dai parlamentari europei il
15 marzo 2006, in vista del quarto
Forum mondiale dell’acqua tenutosi
in Messico. L’obiettivo principale
dell’AMECE consiste nell’assunzione
da parte dei partecipanti di diversi
impegni prima, durante e dopo
l’AMECE stessa. Tutti i partecipanti
interessati a queste tematiche,
portatori
di
una
cultura di
cittadinanza responsabile e solidale,
favorevoli al diritto all’acqua per tutti e
a una gestione pubblica e partecipata
dell’acqua in quanto bene comune e
patrimonio dell’umanità dovrebbero
prendere in seria considerazione
questi impegni. I partecipanti
dovranno, quindi, essere concordi
nell’assumersi i seguenti impegni al
fine di ottenere:
- L’accesso all’acqua potabile e ai
servizi sanitari per tutti in quanto
diritto umano;
- La promozione dell’acqua come
bene
comune,
patrimonio
dell’umanità;
- Il finanziamento pubblico di
attività e servizi relativi all’“acqua
come vita” e all’ “acqua come
condizione
per
un’esistenza
collettiva sicura”;
- L’implementazione di strutture
democratiche
e
partecipative
inerenti al governo pubblico delle
risorse d’acqua..
Tenendo in considerazione gli
obiettivi e i risultati dei Forum di
Bamako, Caracas e Messico, l’AMECE
invita:
- Rappresentanti
della
società
civile;
- Rappresentanti eletti di tutti i gradi
politici e istituzionali (dai livelli
locali a quelli internazionali);
- Rappresentanti delle istituzioni
pubbliche locali (comuni, province,
regioni, ecc.);
- Sindacati nazionali e internazionali
di diversi settori di attività;
- Imprese e organismi pubblici di
gestione dei servizi idrici (società
Giardinaggio Indoor - NUMERO TRE - 16
D’ACQUA
di servizi pubblici locali, ecc.).
Ogni categoria di partecipanti
dovrà aver preparato e sviluppato
i propri impegni per la sessione
dell’AMECE.
Durante l’incontro internazionale,
verrà sviluppata una sintesi di tutte
le proposte, al fine di evidenziare le
principali tendenze di azioni comuni
da concretizzare.
La strategia consiste nell’applicare
misure concrete sul campo, a partire
dai più favorevoli contesti locali e
nazionali. Per “misure concrete” si
intendono soluzioni operative su un
piano giuridico, istituzionale, sociale,
culturale, economico, finanziario
e tecnologico. Gli obiettivi da
raggiungere attraverso la sessione
dell’AMECE:
- Incoraggiare
l’emergere
di
nuovi modelli di cooperazione
decentralizzata,
forme
di
partnernariato pubblico-pubblico
e movimenti di solidarietà per
garantire il diritto all’acqua
potabile per tutti.
- Riunire tutti gli attori sociali: ong,
sindacati, imprese di gestione di
servizi idrici, rappresentati eletti,
ecc., al fine di concordare una
proposta comune da avanzare
alle
istituzioni
internazionali.
L’obiettivo a lungo termine è
quello di istituire consulte regolari
sotto l’egida delle Nazioni Unite,
in attesa della creazione di un
organismo internazionale per il
diritto all’acqua.
- Creare una migliore comunicazione
con i cittadini a tutti i livelli, al fine
di sviluppare una consapevolezza
globale circa la gravità delle attuali
problematiche
idriche,
quali,
ad esempio, l’accesso all’acqua
potabile. Ciò creerebbe una
reale partecipazione di ciascun
utente alla gestione di questa
risorsa, elemento necessario per
migliorare la qualità della gestione
globale dell’acqua.
NEWS
NUOVO SITO GHE ONLINE
Quando fu creato, nel 1995, www.
eurohydro.com era il primo sito europeo a parlare di idroponica.
Per oltre dieci anni non è cambiato
molto, ma desso è possibile apprezzarne la nuova versione ricca di contenuti, quali:
- Presentazione dell’azienda e informazioni generali sull’idroponica.
- Accurata descrizione dei prodotti.
- Tabelle e dosaggi per i nutrienti.
- Istruzioni per l’utilizzo degli idrosistemi.
- Articoli inerenti l’idroponica, la bioponia, la coltivazione organica.
- Una sezione speciale riservata a
specifici generi, come piante carnivore, bonsai, orchidee.
- Una vasta galleria fotografica.
- Il FloraCalc per calcolare i dosaggi
adeguati di prodotti della
serie Flora.
- Risposte alle domandi
più frequenti.
- News.
- Possibilità di iscrizione alla newsletter per essere sempre aggiornati.
IDROPONICA DELLO STRETTO
Domenico Surace, interessato dal
1978 all’agricoltura ed in particolar
modo alla coltivazione di piante e ortaggi in idrocultura, ha fondato l’associazione Amici del Fuorisuolo.
Forte di anni di esperienza nel settore e di un brevetto per la sua Fioriera Idroponica, nonché di una linea
di fertilizzanti, promuove l’uso delle
tecniche fuori suolo attraverso un
sito personale ricco di immagini.
www.eurohydro.com
Per il futuro si propone di organizzare eventi che coinvolgano il pubblico
verso queste tecniche colturali.
www.idroponicadellostretto.it
Hooked on Hydroponics Awards
È in corso negli Stati Uniti una lodevole iniziativa promossa dalla National Gardening Association in collaborazione con la Hydroponic Merchants
Association. Il programma, che interessa le scuole di ogni grado e le
organizzazioni giovanili, prevede lo
sviluppo di un progetto idroponico,
e mette in palio per i vincitori kit di
coltivazione e materiale didattico.
La finalità ultima è chiaramente
Nelle foto in alto le piante coltivate da
Domenico Surace, promotore di Idroponica
dello Stretto. A lato il logo degli Hooked
on Hydroponics Awards.
Giardinaggio Indoor - NUMERO TRE - 18
quella di guidare attraverso un percorso di apprendimento i giovani alla
scoperta dei meccanismi della natura, e di avvicinarli al mondo dell’idroponica.
DIAGNOSTICARE UN PROBLEMA
testi e foto di Christian Cantelli
Cosa c’è di sbagliato in queste piante? È una domanda che ogni coltivatore si trova ad affrontare almeno
una volta nella vita. Spesso un po’ di
buon senso ed un buon spirito d’osservazione possono aiutare a dare
una risposta. La seguente è una
guida alla diagnostica per il coltivatore domestico.
Identificare i sintomi
- Le foglie sono gialle o marroni? È
peggio sul bordo della foglia o nel
mezzo?
- Sono le foglie giovani o le vecchie
a manifestare i sintomi?
- Ci sono delle macchie sulle foglie
o sui rami? Queste macchie sono
di dimensioni uniformi o variano
di forma e grandezza?
- È solo la parte superiore delle foglie a presentare il problema o la
parte di sotto o entrambi?
- Le piante si afflosciano? Stentano
a crescere?
Determinare se c’è una relazione
fra i sintomi
- Il problema sembra più grave o
meno nelle varie zone della coltura, ad esempio ai bordi o al centro?
- Tutte le piante mostrano i sintomi
o è un problema specifico di una
certa varietà di piante?
- Le piante affette hanno avuto
precedenti problemi, o sono state vittime di disattenzioni, errori,
mancanze?
state anomalie di luce, aria, temperatura, umidità o altro?
Esaminare le piante da vicino
per determinare se il problema
sia causato da insetti, malattie o
errori di gestione
Ricapitola la storia del problema
- Quando si sono notati i primi sintomi?
- Quale tipo e quali dosi di fertilizzante sono stati usati?
- Quali pesticidi o prodotti sono
stati usati sulle piante?
- Come erano le condizioni della
coltura prima che si notasse il
problema la prima volta? C’erano
- Insetti: cerca la loro presenza o i
segni da loro lasciati sulle foglie,
sui rami e le radici. Spesso é più
facile individuare gli insetti infestanti all’inizio del ciclo diurno.
(A volte una innocua e quasi invisibile farfallina potrebbe star
covando miriadi di uova da cui
usciranno voraci bruchi).
- Malattie: cerca zone morte sulle
foglie, i rami, le radici e i fiori. Le
piante si afflosciano anche se le
radici sono in un ambiente umido? Le foglie hanno macchie o
sono ingiallite?
Vi sono segni di crescita batterica
o di funghi? (muffa, marciume,
spore), cerca segni di virus, le
piante stentano e portano segni
evidenti di malformazioni della
crescita?
- Tutte le piante mostrano i sintomi
o solo alcune sparse a caso nella
coltura?
- Appaiono una serie di macchioline marroni come bruciature sulla
parte superiore del fogliame? Se
si è nebulizzato sopra le foglie
le goccioline possono ustionare
le foglie facendo da effetto lente
con la luce.
- Si è cambiato il ciclo di luce non
previsti, vi sono stati blackout o
sbalzi di corrente?
Giardinaggio Indoor - NUMERO TRE - 19
DIAGNOSTICARE UN PROBLEMA
Potrebbe essere un problema di
nutrienti? Nello schema in basso
ecco una lista dei sintomi più caratteristici da deficienza di micro
e macro nutrienti.
di utilizzarlo? Se ne è controllato
il PH?
- Le acque reflue sono opportunamente protette dalla luce?
muffe.
- Flussi d’aria troppo diretti possono aver causato danni alle piante? Un fusto interrotto potrebbe
essere la causa della morte di una
pianta.
Ci potrebbe essere una tossicità
dei nutrienti?
- La presenza di sali disciolti potrebbe causare l’afflosciamento della
pianta anche se le radici sono in
un ambiente umido. Si sono usati
sotto-vasi con ristagno? Le pompe di ricircolo o di ossigenazione
funzionano a dovere?
- La bruciatura dei margini delle foglie potrebbe segno di danno da
cloro, si è usata acqua di acquedotto?
- Si sono aggiunti elementi (ceneri,
stabilizzatori) che avrebbero potuto alterare in modo errato il PH
della soluzione nutritiva?
Potrebbero essere problemi di
substrato?
- I problemi riguardanti il substrato
come una eccessiva compattezza
(es. cocco) o una cattiva distribuzione dell’irrigazione potrebbero
causare gravi problemi di crescita
e sviluppo del sistema radicale e
di conseguenza dell’intera pianta.
- Sono stati versati elementi estranei sul substrato?
- Si è sciacquato il substrato prima
Il danno potrebbe essere causato dalle condizioni ambientali?
In definitiva, prima di cercare una
soluzione ai problemi delle vostre
piante dovete identificare con la
maggiore precisione possibile i problemi stessi e le cause.
Dopo la vostra diagnosi il vostro
grow shop di fiducia vi aiuterà a risolvere la situazione con maggiore
facilità, suggerendovi e proponendovi i prodotti giusti ed i rimedi necessari. Abbiate sempre un occhio di
riguardo per le vostre piante.
- Le temperature sono state particolarmente elevate o rigide? Le
piante che muoiono praticamente
dalla sera alla mattina potrebbero
avere sofferto il freddo.
- C’è stato molto secco o umido
per parecchio tempo nella zona
di coltivazione? Una elevata umidità provoca spesso l’insorgere di
A lato: una foglia divorata da un
bruco (in basso nell’immagine).
Anche una splendida, deliziosa
farfalla (in alto) può essere dannosa
per la nostra coltivazione: potrebbe
infatti deporre uova dalle quali
nasceranno tantissimi famelici bruchi.
LE CARENZE NUTRIZIONALI SEGUITE DAL SINTOMO CORRISPETTIVO
Azoto: Fogliame più vecchio giallo o verde chiaro.
Fosforo: Piante stentate e foglie/rami violastri.
Potassio: Margini delle foglie marroni e foglie ricurve.
Calcio: Piante stentate, radici corte. (A volte causa la caduta dei boccioli immaturi dei fiori).
Magnesio: Le venature delle foglie più vecchie ingialliscono.
Zolfo: Le foglie nuove ingialliscono, piante stentate.
Boro: Le parti in crescita muoiono e le foglie sono contorte.
Rame: Le foglie ingialliscono e diventano sottili e allungate.
Ferro: Le foglie più giovani sono gialle o verde chiaro.
Zinco: Macchie color ruggine sulle foglie, strisce gialle sulle foglie.
Manganese: Zone gialle appaiono sulle foglie più giovani prima, sulle vecchie poi.
Molibdeno: Foglie sottili e distorte, ingiallimento delle foglie vecchie.
Giardinaggio Indoor - NUMERO TRE - 20
FUORI SUOLO: RICERCA,
FORMAZIONE E DIVULGAZIONE.
L’Azienda Sperimentale “La Noria”
nasce dalla convergenza degli sforzi e dei contributi finanziari del Comune di Mola di Bari, della Regione
Puglia e del Consiglio Nazionale delle
Ricerche, e opera nel campo della ricerca nel settore orticolo.
In particolare si occupa di qualità e
nutrizione degli ortaggi coltivati sia
con i sistemi tradizionali che in idroponica, e svolge attività di formazione e divulgazione a livello regionale
e nazionale: grazie alle varie attività di ricerca svolte o in svolgimento
presso l’azienda, sono stati realizzati
articoli scientifici o divulgativi e numerosi progetti di ricerca.
L’azienda comprende tre serre per
una superficie di circa 1600 m2, specializzata in ricerche sulle colture
senza suolo, ed un centro aziendale.
Quest’ultimo si compone di uffici, laboratori (per le analisi fisico-chimiche dei substrati, le analisi chimiche
delle soluzioni nutritive e le determinazioni biometriche) e una piccola
biblioteca. Il tutto occupa un’area di
circa 7000 m2.
La serra è in ferro e polimetacrilato
di metile ondulato tipo “Ondex”, ed
è divisa in due settori climatici indipendenti; è dotata di impianto termico-ombreggiante interno, riscaldamento basale ed aereo, impianto
di ventilazione con apertura degli
sportelli di colmo e laterali, nonché
computer per la programmazione
degli automatismi e per l’acquisizione dei dati climatici (DGT Volmatic).
In questo primo periodo di attività
(l’inaugurazione dell’impianto si è
tenuta il 20 Aprile 1998), il gruppo
di ricerca, composto da 3 ricercatori,
2 borsisti, tecnici ed operai del CNR
e della Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Bari, ha condotto
numerose ricerche inserite in diversi
progetti.
novazioni tecnologiche per la produzione di ortaggi di elevata qualità e
nel rispetto dell’ambiente.
l’attività di ricerca del dottorato di ricerca in Agronomia Mediterranea.
La struttura è sede di svolgimento
del tirocinio pratico-applicativo per
gli studenti del corso di laurea in
Scienze e Tecnologie Agrarie ed alcuni studenti hanno già svolto il tirocinio pratico-applicativo; inoltre altri
studenti hanno seguito le prove per
svolgere la loro tesi di laurea, altri
12 stanno seguendo o hanno seguito
le colture in serra per lo stesso motivo. Dal 2000 l’Azienda “La Noria” è
anche una delle sedi in cui si svolge
I PROGETTI IN CORSO
- Aspetti fisiologici e tecnologici
della nutrizione minerale di piante ortive coltivate fuori suolo con
sistemi a ciclo chiuso e ricadute
sullo stato fitosanitario delle colture, (Unità Operativa “Produzione di pomodoro allevato in serra
con sistemi a ciclo chiuso e soluzione nutritiva a bassa concentrazione contenente silicio”, Diparti-
Un ruolo importante è quello dei divulgatori agricoli ed in particolare
dei Servizi di Sviluppo Agricolo della
Regione Puglia, che vedono nel centro di ricerche anche la funzione di
impianto pilota per l’introduzione,
l’adattamento e la diffusione di inGiardinaggio Indoor - NUMERO TRE - 21
ILLUMINAZIONE ESTREMA
UNA ANTEPRIMA MONDIALE: GIB-Lighting NXE Ballast
La combinazione vincente
Una maggior resa luminosa con il nuovo
GIB NXE Ballast in combinazione con il bulbo
GIB Lighting Flower Spectre XTreme Output,
disponibile in taglio da 400 W e da 600 W.
I vantaggi offerti dai ballast NXE:
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Maggior resa in lumens con un minor assorbimento elettrico: maggior raccolto, rispetto ai sistemi tradizionali, sulla stessa area di coltivazione
Utilizzando differenti riflettori la maggior emissione luminosa puo‘ essere utilizzata su una
maggior area di coltivazione
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Maggior resa luminosa
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Realizzazione robusta in cabinet alluminio
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Phone: +49 30 / 34 99 80 70
Fax: +49 30 / 34 99 80 73
[email protected]
Internet: www.grow-in-berlin.de
Phone: 010 666565
010 661665
010 6962196
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www.hempatia.it
presso tutti i punti vendita
www.hempatia.it
FUORI SUOLO: RICERCA,
FORMAZIONE E DIVULGAZIONE.
mento di Scienze delle Produzioni
Vegetali dell’Università degli Studi
di Bari).
- Biodiversità e valorizzazione agronomica di carosello e barattiere in
Puglia, Approfondimenti e divulgazione, (Programma regionale
“Biodiversità e Risorse Genetiche”
finanziato dalla Regione Puglia).
- Innovazioni di processo e di prodotto per valorizzare la patata
primaticcia in Puglia, (Programma
regionale “Ricerca e Sperimentazione, Trasferimento e Programmi
ad alto contenuto innovativo”).
- Produzione di licopene con sistemi innovativi, (Progetto di Ricerca
Industriale cofinanziato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca).
- Produzione e valorizzazione di rucola e portulaca da destinare alla
IV gamma, (Accordo bilaterale
Italia-Spagna).
- Progetto per la razionalizzazione
e lo sviluppo delle colture protette
nella regione Abruzzo, (Regione
Abruzzo).
- Razionalizzazione dell’uso dell’acqua e dei fertilizzanti nella produzione di ortaggi in serra, (Soggetto attuatore: Regione Puglia
Assessorato alle Risorse Agroali-
mentari).
- Sistema di produzione ittica
ad impatto zero, (POR Puglia
2000/2006 - asse prioritario IV
“Sistemi locali di sviluppo”).
- Sistemi colturali innovativi a base
di idrogeli superassorbenti biodegradabili, (Progetto di Ricerca Industriale cofinanziato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università
e della Ricerca).
- Tecniche Innovative per il Risanamento della coltura del carciofo
in Puglia, (Programma regionale
“Ricerca e Sperimentazione, Trasferimento e Programmi ad alto
contenuto innovativo”).
- Tecniche innovative per la produzione orticola fuori suolo, (Soggetto attuatore: Regione Puglia).
- Verifica sperimentale del glufosinate ammonio da impiegare quale
disseccante della vegetazione per
precocizzare la coltura della patata (Contratto Bayer Crop Science
2005).
I LABORATORI
Il laboratorio per le analisi chimiche è attrezzato con un cromatografo ionico per analisi in isocratica,
provvisto di un rilevatore conduttimetrico per determinazione di catio-
ni inorganici e di un rilevatore amperometrico per la determinazione
di zuccheri semplici.
Sono presenti fra le apparecchiature
anche un misuratore di area fogliare
da laboratorio con doppia risoluzione, un Kjeltec 2300 Auto Analyzer
per analisi in automatico di N organico, e un Autocampionatore AS40
per cromatografia ionica, capacità di
66 analisi in continuo, con stazione
di controllo per l’utilizzo in modalità
remota.
Il laboratorio per le determinazioni fisiche è specializzato nelle
analisi dei substrati e nelle determinazioni biometriche e di qualità dei
prodotti.
La corretta scelta di un substrato
è uno dei punti chiave delle colture senza suolo: diversi materiali
potrebbero essere utilizzati per la
coltivazione delle piante, ma vanno tenute in considerazione alcune
caratteristiche determinanti, come
quelle chimiche (pH, conducibilità
elettrica (CE), contenuto di elementi
chimici, capacità di scambio cationico, ceneri, sostanza organica...),
fisiche (densità apparente, porosità,
caratteristiche idrologiche), biologiche, di impatto ambientale, economiche, eccetera.
Il sito dell’azienda, graficamente accattivante, è assai ricco di utili contenuti: schede colturali sulle varie
tecniche fuori solo, articoli del gruppo di ricerca, segnalazione di eventi e news, e possibilità di scaricare
programmi applicabili al campo della
coltivazione.
Giardinaggio Indoor - NUMERO TRE - 23
SUBSTRATI: IL ROCKWOOL
Uno dei più diffusi medium per la coltivazione fuori suolo è senza dubbio la
lana di roccia: fabbricata sciogliendo
alla temperatura di 1600 gradi basalto, calcare e coke in uno speciale forno,
viene messa in commercio nei più svariati formati.
Sebbene si sia affacciato relativamente
di recente sul mondo del giardinaggio, il
rockwool esiste in natura da secoli nelle zone con attività vulcanica, laddove
il magma venga spazzato da forti venti
creando così lunghe e sottili fibre; bisognerà però attendere il 1865 perché
l’uomo decida di produrne in fabbrica
per utilizzarlo come isolante nell’edilizia.
Passerà un altro centinaio d’anni prima
che, in Danimarca, si pensi all’utilizzo
della lana minerale nell’orticultura commerciale su larga scala: da quel momento la diffusione è stata inarrestabile, raggiungendo in breve il Giappone,
dove viene impiegata per la coltivazione del riso, gli Stati Uniti e il Canada.
Per comprendere a pieno le qualità di
questo substrato è importante capire
come viene prodotto: le rocce fuse vengono messe in un contenitore cilindrico
rotante e vengono addizionate con una
resina a base di fenolo affinché l’idrossido di potassio e altri elementi non si
separino.
A questo punto l’amalgama viene disteso e pressato in lastre, con una partico-
lare attenzione alla forza esercitata,
che ne determinerà la densità.
Le lastre sono leggere e facili da
maneggiare, e vengono sagomate in
varie forme, principalmente “slabs”,
cubi per il taleaggio e la germinazione di varie dimensioni, e fiocchi di
granulometria assortita utilizzabili
come ammendante.
La direzione delle fibre è importante: le fibre verticali sono più facili da
riutilizzare, sono più drenanti, ideali
per guidare correttamente le giovani
radici.
La lunghezza e la densità delle fibre
nel prodotto finale data dalla velocità
di rotazione durante la lavorazione e
dalla forza esercitata dalla pressa,
dalla composizione delle rocce, e
dalla temperatura di fusione.
La lana di roccia è un materiale reso
sterile proprio dall’alta temperatura
necessaria alla sua fabbricazione, e
questo ha favorito moltissimo la sua
diffusione.
Naturalmente questo materiale versatile viene ancora largamente utilizzato anche in edilizia, ma si tratta
di un prodotto differente da quello
concepito per l’orticultura: quest’ultimo infatti ha una differente densità, e reagisce diversamente all’acqua, inoltre è assolutamente inerte
e non interagisce in alcun modo con
i nutrienti.
È davvero molto importante utilizzare il rockwool per giardinaggio, anche
se il costo può essere più elevato, e
non ripiegare mai su quello isolante
per costruzioni, prodotto spesso con
materiali di scarto, saturo di metalli
(rame e ferro soprattutto) e con una
composizione tale da inibire la corIn alto è ben visibile il cubo di lana di roccia
in cui la pianta è stata taleata o germinata.
Nel travaso il rockwool non va rimosso
(foto Azienda La Noria). A lato, filari di
pomodori coltivati in lastre di lana di roccia
(foto Idroponica dello Stretto)
Giardinaggio Indoor - NUMERO TRE - 24
SUBSTRATI: IL ROCKWOOL
retta aerazione delle radici e alterare
il valore del pH.
Sebbene ricca d’indiscutibili pregi, la
lana di roccia presenta anche qualche difetto.
Se lasciata esposta se ricopre in
fretta di alghe, ed è sensibile alle infestazioni di funghi: è sempre bene
ricoprire il rockwool con uno strato di
argilla espansa, o di plastica nera, o
comunque di materiale opaco adatto a proteggerne la superficie dalla
luce.
Inoltre, maneggiare il rockwool
asciutto può essere pericoloso ed è
necessario indossare una mascherina, guanti e abiti coprenti, per non
rischiare il contatto con le fibre minerali.
è altissimo, è stato predisposto per
legge uno smaltimento controllato,
con ritiro e stoccaggio eseguiti dal
personale di ditte specializzate.
È allo studio il riuso in termini di riciclaggio nei cementifici, sicuramente
più fruttuoso del semplice trasporto
nella discarica inerti.
Grodan è uno dei marchi più di
diffusi nel rockwool per orticoltura.
Infine, la nota più dolente: lo smaltimento.
Sebbene possa essere riutilizzata
più volte (previo lavaggio e disinfezione tra un ciclo e l’altro) arriva il
momento di buttare la lana di roccia
che, purtroppo, è un materiale non
biodegradabile.
In Svizzera e in Olanda, dove il consumo di questo materiale nelle serre
Giardinaggio Indoor - NUMERO TRE - 25
L’ESPERTO RISPONDE
Da qualche tempo ho notato nella mia serra una quantità di insetti che mi sembrano cimici, di
colore verde. Come faccio a sbarazzarmene in maniera biologica? Ho già provato con il Neem
ma non ho avuto successo, per
ora le piante non sembrano danneggiate o sofferenti.
Le cimici verdi predano gli insetti più
piccoli che parassitano le piante, non
sono in alcun modo dannose per il
tuo raccolto: non è dunque necessario allontanarle dalla serra.
Ho un vaso idroponico con una
bella pianta di basilico nella veranda esterna, aperta su un lato,
ma ho notato che ultimamente
deperisce a vista d’occhio e le
foglie seccano.
Da cosa potrebbe dipendere?
Innanzitutto dalla temperatura, che
dovrebbe rimanere sopra i 20° anche di notte, e probabilmente anche
da una carenza di luce: metti il vaso
in casa vicino ad una finestra.
Ho spostato il mio spatiphillum
dalla terra all’idroponica, nella
serra, e tutto sembrava andare
per il meglio. Dovendo poi utilizzare quello spazio per altre coltivazioni, ho spostato la pianta
in un sistema analogo ma dentro casa, e le foglie hanno iniziato a presentare macchie gialle
sempre più vaste. Ora la pianta
è malandata, con poche foglie
giallastre, come decolorate, cosa
posso fare?
Il problema che descrivi potrebbe
essere dovuto all’acqua domestica
contenente cloro, soprattutto se la
serra di cui parli viene irrigata da
un’altra fonte. Cambia tutta l’acqua
Giardinaggio Indoor - NUMERO TRE - 27
L’ESPERTO RISPONDE
e, se il sistema è piccolo, sostituiscila con quella in bottiglia, oppure utilizza quella della serra. Se le foglie
ingialliscono mantenendo nervature
scure, potrebbe trattarsi invece di
clorosi ferrica (nulla a che vedere
col cloro di cui parlavamo prima), in
questo caso è necessario somministrare ferro chelato e utilizzare fertilizzanti ricchi di microelementi.
Ho trapiantato le mie melanzane
da un piccolo sistema per talee
in un sistema a gocciolamento,
ma le foglie basse ingialliscono
e seccano. Sono nati parecchi
frutti ma sono rimasti sottodimensionati.
Probabilmente lo stress del trapianto
si è sommato ad una fruttificazione
precoce, avvenuta prima del completo sviluppo delle piante: fai attenzione al dosaggio dei fertilizzanti
e addizionali con azoto.
Ci serve un consiglio: sapere
come funziona un sistema aeroponico perché noi in realtà ne
abbiamo fatto uno di sana pianta
ma c’è un problema....non piccolo diciamo: non funziona! Il problema penso consista nel fatto
che non c’è una pompa ad acqua
ma solo una pompa ossigenatrice! Il mio dubbio era: è possibile far funzionare un impianto
solo con la pompa ad aria? E se
si come devo collegare il tubo di
scolo? E il meccanismo di pompaggio dell’acqua dal serbatoio
alle piante come avviene? E con
quale tubo?... mi han detto che
si può fare... però io l’ho costruito e non funziona!
Allora, molto schematicamente: nei
sistemi idroaeroponici dotati soltanto di ossigenatore (Deep Water
Culture) semplicemente non c’è scarico. L’acqua è contenuta nella vasca, e le radici vi sono immerse: un
ossigenatore provvede all’aerazione
del liquido e, grazie al movimento
in superficie, alla microirrorazione
della parte dell’apparato radicale in
sospensione. Per un vero sistema
aeroponico è necessaria una pompa, che indirizzi l’acqua dal serbatoio
agli spruzzatori, i quali vaporizzano
le radici in sospensione: si tratta
di un sistema fondamentalmente
semplice, ma difficile da realizzare
in casa, in quanto può essere davvero difficoltoso stabilire la potenza
necessaria, che non sia troppo alta
(schizzando così acqua ovunque con
un effetto fontana), né troppo bassa (insufficiente). Anche in questo
tipo di sistema non è previsto uno
scarico e l’acqua viene riconvogliata
nel serbatoio. È possibile vedere uno
schema piuttosto chiaro di un sistema di propagazione aeroponico sulla
pagina web http://www.nutriculture.
com/foreign_website/italian/it_propagator.html, cliccando sul link di
approfondimento “Perché le nostre
serre di riproduzione aeroponica”.
Inoltre, per visionare le fasi del
montaggio di un sistema Amazon
e il successivo sviluppo delle piante:
http://www.nutriculture.com/
growwithus/growwithus1.htm
Qualsiasi sia il sistema fate grossa
attenzione ad eventuali blackout, le
piante coltivate con queste tecniche
muoiono nel giro di poche ore se lasciate all’asciutto. Il mio consiglio è
di recarvi in un negozio specializzato
e toccare con mano i sistemi, vedrete che val la pena spendere qualche
euro per avere dell’attrezzatura professionale e non correre il rischio di
perdere il raccolto, allagare casa, o
trovarvi alle prese con frustranti ripetuti tentativi.
Che differenza c’è tra la coltivazione idroponica attiva e quella
passiva?
Si definisce passivo un sistema senza pompe elettriche né ossigenatori,
generalmente costituito da un contenitore a secchio pieno di argilla
espansa che ospita la pianta, a sua
volta inserito in un vaso contenente
l’acqua e dotato di un indicatore di
livello esterno.
È un metodo assai semplificato che
può rivelarsi inadatto per alcuni tipi
di colture con tendenza alla marcescenza delle radici, o comunque con
un apparato radicale particolarmente sensibile, ma può rivelarsi un’ottima scelta per parecchie varietà di
piante soprattutto ornamentali.
Viceversa nell’idroponica attiva l’acqua viene ossigenata e mossa da
pompe, con conseguente giovamento nella velocità e nella qualità dello
sviluppo vegetale.
In alto, un sistema aeroponico.
Sotto, un sistema idroponico attivo,
dotato di ossigenatore e ricircolo dell’acqua,
e uno passivo, con acqua ferma.
DOMANDE PER L’ESPERTO? SCRIVI a:
[email protected]
Giardinaggio Indoor - NUMERO TRE - 28
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monitorate e certificate, e viene
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completamente biodegradabile, che
si può smaltire dopo l’uso nei rifiuti
naturali.
Si trova in commercio in pratiche lastre (slabs) lunghe un metro, utilizzabili in ogni tipo di sistema e compatibili con qualsiasi altro medium,
e in cubi per la germinazione e propagazione.
Exo modular frame
system - Nutriculture
Spesso le growroom risultano piuttosto disordinate, con oggetti appesi,
cavi, fili, luci, accessori, ventilatori,
col rischio che diventi poco pratica la
manutenzione delle piante.
Questo sistema permette una maggiore organizzazione degli spazi: si
tratta di una struttura in metallo che
circonda come una gabbia l’area di
coltivazione, che resterà così più
sgombra e razionale.
Le varie parti della struttura sono
assemblate con connettori di alta
qualità, apportando una robustezza
tale da sorreggere in tutta sicurezza le cime delle piante, i riflettori, i
cavi, i ventilatori.
Inoltre, potrete attaccare sui montanti della carta riflettente o dei teli
per ottenere un effetto serra, con
una maggiore protezione e controllo totale del clima, magari con l’aggiunta di aspiratori, anch’essi sup-
portati dalla struttura Exo.
Exo System è disponibile in cinque diversi kit pensati per i sistemi
idroponici Nutriculture, ma essendo
ogni componente reperibile separatamente è possibile personalizzare
forma e dimensione a seconda delle
esigenze di ogni grower.
La qualità dei materiali e la manifattura rispondono ai più alti standard
qualitativi, e il prezzo è particolarmente vantaggioso, soprattutto se
paragonato con sistemi analoghi in
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5% alla produzione di un ballast da
1000 watt standard.
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corrente.
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Il prodotto ha una garanzia della durata di tre anni.
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growroom e l’eliminazione di funghi
e batteri.
Room Clean può essere utilizzato all’interno dell’area di coltivazione per
le operazioni di pulizia, anche in presenza di piante.
Block Clean è pensato per la pulizia
dei blocchi di rockwool e l’eliminazione delle alghe.
Kit di micropropagazione
di tessuto vegetale
Texas Hydroponics
Prelevando poche foglie embrionali
dalla vostra migliore pianta e aggiungendo la gelatina nutriente e gli
ormoni contenuta nel kit è possibile
ottenere germogli multipli cloni dell’originale.
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Lumatek
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più rispetto ad un ballast standard
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silenziosi (nessun ronzio), non si
surriscaldano e permettono una durata dei bulbi tre volte maggiore.
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settimane, in barattoli di vetro, sotto
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indicazioni e utili suggerimenti sulla
coltura di diverse specie di piante,
oltre ai nutrimenti e agli strumenti
necessari.
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tradizionalmente utilizzati soltanto
nei laboratori.
Giardinaggio Indoor - NUMERO TRE - 29
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nella struttura, ed è completo delle lastre di lana di roccia necessarie
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base; i bulbi e gli alimentatori non
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Giardinaggio Indoor - NUMERO TRE - 30
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10
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10 - 20
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20
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12 ore di
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BM
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Bio
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pH
EC
0,35
5.5 - 7.5
2,5
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max 0.9
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