a l o i c c u l a L Accendiamo la nostra fantasia Anno XIX n. 177 Novembre 2007 Sommario Equo e solidale 2 Partite da dimenticare 3 Piante carnivore 5 Pastore tedesco 6 Foglie in inverno 8 PAGINA 2 LA LUCCIOLA IL MERCATO EQUO E SOLIDALE Una casa grande come il mondo A me piacciono molto gli oggetti etnici. Al mercato equo solidale si trovano oggetti fatti in Africa, in Bolivia, nella repubblica domenicana, in Messico, in Cile... insomma da tutto il sud del mondo! Se dovete fare un regalo particolare vi consiglio di andare in questo negozio. Ve lo consiglio anche perchè il commercio equo solidale promuove lavorazioni rispettose dell’ambiente e delle culture (fanno prodotti che derivano dalla loro cultura), bandisce il lavoro minorile e sostiene l’occupazione delle donne, assicura un prezzo equo ai produttori senza speculare pagandoli troppo poco e così offre migliori condizioni economiche e assicura i diritti per i piccoli produttori emarginati dal mercato. Compra direttamente dai produttori senza intermediari. Questo sistema è stato ideato da un sacerdote olandese che acquistava dei prodotti in Africa e li rivendeva in Olanda. Adesso ci sono oltre 350 negozi di questo genere in Italia e 3 all’estero. In questo negozio si trova di tutto: dalle sciarpe colorate alle borsette, dai quaderni alle penne, dalle creme agli shampoo, e soprattutto dalla cioccolata alle caramelle. Io non ho resistito alla tentazione di comprare una tavoletta di cioccolato al miele e insieme a questo mi hanno dato una ricetta: il riso al cacao... mmm chissà che bontà! Spesso ci sentiamo impotenti davanti alle disgrazie dei paesi poveri, ma con un piccolo gesto da consumatore responsabile, insieme, potremmo cambiare il mondo! Il negozio si trova a Chioggia a S.Andrea. Francesca Tiozzo ANNO XIX N. 177 PAGINA 3 Partite da dimenticare 1° PARTITA di CAMPIONATO AICS VS SAN DONA’ Domenica 11 Novembre io e la mia squadra, l’AICS under 16, abbiamo disputato una partita contro San. Donà. Durante il viaggio abbiamo tutte sperato di trovare una squadra abbastanza debole. Eravamo tutte preoccupate perché Stefano, il nostro allenatore, ci ha detto che la palestra è bassa e piccola e nelle partite fuori casa abbiamo perso molti punti perché la palla, dopo essere stata ricevuta andava addosso al soffitto, quindi era punto della squadra avversaria. Stefano, che era davanti a tutte la altre macchine, ci ha potati davanti ad un edificio piccolo. Ma la palestra non era quella e così abbiamo dovuto chiedere a dei passanti dove era la palestra. Quelle signore che ci hanno dato l’indirizzo hanno sbagliato e così siamo andati dalla parte opposta della palestra. Così abbiamo suonato ad un campanello dove ci hanno risposto due signori e ci hanno indicato la strada esatta. Quando siamo arrivate davanti alla palestra abbiamo tirato un sospiro di sollievo… la palestra era grandissima, a cupola. Siamo entrate da “ciosotase” sbraitando e ridendo. Così il nostro allenatore ci ha rimproverate. Ci siamo dirette verso lo spogliatoio per cambiarci. Aveva persino due bagni in due stanze diverse… sarà stato quattro volte più grande del nostro. E la palestra non era da meno: parquet sul pavimento., soffitto a cupola con tre file di fari, uno spazio enorme per il pubblico e lo stereo. Quando siamo entrate in palestra (sempre facendo una confusione da matti) abbiamo visto la nostra squadra avversaria molto seria mentre faceva gli allungamenti al collo. Erano tutte in fila e non ci hanno degnate neanche di uno sguardo! Mi sono iniziate a tremare le gambe e mi si sono congelate le mani. Dopo avere appoggiato le bottiglie sulla panchina abbiamo iniziato a correre intorno a mezzo campo chiacchierando mentre Stefano ci guardava in modo glaciale come per dire “Dopo ve ne dico quattro.” Ci siamo messe in cerchio a fare allungamenti agli arti mentre San Donà faceva le capriole indietro, quattro salti mortali e cinque giri della morte! In sintesi sembravamo delle cacchette in confronto a loro! Noi con le nostre (Continua a pagina 8) Le atlete partono dalla palestra sono le 7:30, nemmeno oggi dormono tanto, per andare a Dolo. Arrivate vedono che la palestra è quella dell’anno scorso quella con il pavimento brutto, il soffitto basso e gli spogliatoi sporchi e rotti. Tutto si verifica. Cambiate iniziano il riscaldamento iniziano con diversi giri di corsa, muri, stretching e infine cominciano a riscaldarsi con la palla. Per la cronaca Stefano è l’allenatore. Fanno palleggi, bagher e schiacciate, le schiacciate non a tutti vengono bene, e infatti ci sono difficoltà anche perché quello che sta vedendo Stefano e tutti gli altri e quello che si vedrà alla partita e difatti ciò che si vede fa pensare Stefano su chi mettere in campo. C’è circa un ora di riscaldamento dopo di che inizia. Sono le 9:30, le atlete si schierano al centro del campo salutando il pubblico con un applauso, e le avversarie si danno la mano: inizia la partita. La formazione titolare è formata da: 33 CHIARA (CAPITANO) 8 ELENA 32 ELISA 60 GIADA 51 VALERIA 52 ALESSIA Tutte le ragazze hanno sui 13-14 anni. Sono una gruppo di ragazze che vengono da due squadre diverse; alcune come Alessia, Giulia,Valeria, Giada, Elisa che facevano parte della squadra allenata da Mauro ossia l’attuale “A.I.C.S. CHIOGGIA A” e invece Chiara, Elena, Paola, Vittoria, Ilenia, Maddalena, Sara che sono sempre state allenate da Stefano. Partono, già il primo set inizia male. “Iniziano bene!!!!!!!!!!”. E infatti ai primi 6 punti fatti dalle avversarie Stefano chiama tempo: “Non è questo il modo di giocare, abbiamo paura, bisogna battere questa paura giochiamo male o meglio dire non giochiamo proprio. Forza, Elisa un altro errore e ti “caccio” fuori”. Riprendono ma non ci sono miglioramenti e Stefano si sta arrabbiando ancora di più. Ecco che arriva finalmente il primo punto per l’A.I.C.S. con (Continua a pagina 4) PAGINA 4 (Continua da pagina 3) LA LUCCIOLA che altro pensano “mamma mia adesso “la carne” che ci darà il Stefano non voglio neanche pensarci”. una schiacciata di Elena, non sarebbe proprio un punto è anINTERVISTE: data fuori asta, ma comunque l’arbitro non se ne accorto. COSA NE PENSATE DELLA PARTITA?: Vengono chiamati altri tempi ma solo per riprendere ogni “Diciamo che Elena e Chiara sono state quelle che hanno giosingola persona. cato meglio. Le avversarie erano molto forti soprattutto il capitano il numero 13, era bravissima, ma anche noi potevamo fare di meglio.”(VITTORIA) “Secondo me non abbiamo giocato tanto male solo che è la prima volta che giochiamo insieme ed è un po’ difficile, ma avevamo anche il problema dello schema nuovo ”(PAOLA) “A me sembra di non aver giocato tanto male mi sono impegnata al massimo sia come ricevitrice, sia come schiacciatrice . E ho messo quello che gli altri non avevano abbastanza la grinta.”(ELENA) “io penso che non importa proprio se abbiamo perso l’importante e che abbiamo messo tutte il nostro meglio e questa è la cosa più importante” (ELISA) ELENA DUSE E il primo set lo vincono le ragazze di Dolo 25-08. Cambiano campo ed ecco che avviene il primo scambio in formazione 18(Paola) al posto di 52(Alessia). Forza Paola grinta!!! Inizia come prima cioè male e subito Stefano chiama tempo: “Allora “fie” non siamo concentrate abbiamo paura dobbiamo avere più grinta più forza dai!!!!!!!!!!!!” Riprendono ma particolarmente Elisa e Giada fanno una sacco di errori e Stefano è costretto a chiamare un altro tempo: “ Cosa vi siete messe in testa, sbuffate tutte,e piangete, dai, forza e Elisa adesso mi sto incavolando sul serio” Elisa commette l’ennesimo sbaglio e Stefano: “Cambio” Cambia la 32(Elisa) con la 58(Maddalena)e tutte le ragazze: Forza Maddi!!!!!!!!!!! Riprendono e finiscono il set, hanno perso di nuovo, ma adesso 25-09, mah ormai è persa e sono già tutte pronte per le parole. Ma capisce anche l’allenatore che non c’è più nulla da fare e dice solo: “Adesso bisogna giocare, non per vincere la partita ma per cercare di vincere almeno un set” Inizia e le ragazze giocano veramente bene arrivano fino ai 6-0 dopo di che sbagliano e arrivano al 7-6 per le avversarie. “Dai fie non “molemoghe” adesso” ma ormai anche questo set è perso arrivano a malapena 25-13 va ben hanno perso 3-0 dopo un ora dall’inizio. Si danno la mano e si vanno a cambiare. Escono non certo con la faccia sorridente più Mi piace la pallavolo!!!!!!!! PAGINA 5 Le piante carnivore appartengono a una categoria di piante non classificabili, comprendente varietà vegetali diverse, accomunate dalla capacità da procurarsi parti degli elementi nutritivi da insetti e altri piccoli animali catturati e digeriti mediante speciale meccanismi. Ne esistono di specie terrestre, acquatiche e semiacquatiche , spesso adattate a terreni acidi e poveri di azoto . La cattura e la digestione di animali costituisce quindi, per queste piante, un pratico sistema per ottenere composti di azoto, che le altre piante assorbono normalmente dal terreno, attraverso le radici. COSA MANGIANO? LA LUCCIOLA degli organi intrappolatori può essere e prodotto in due modi: in alcune specie, in particolare la Dionaea, è dovuto al flusso di acqua attraverso la parete delle cellule degli organi intrappolatori, flusso che inturgidisce o affloscia i tessuti, producendone il movimento. In altre viene messo in atto lo stesso meccanismo utilizzato da tutte le piante per orientarsi in una determinata direzione: le cellule diparti differenti della pianta crescono a velocità diverse, producendo le formazioni e movimenti. COME DIGERISCONO? I sistemi per estrarre e assorbire le sostanze nutritive dalle prede catturate sono diversi da specie a specie. Alcune sintetizzano autonomamente gli enzimi digestivi, altre contano sulla collaborazione dei batteri, che decompongono la materia organica delle vittime scomponendole in molecole più semplici che la pianta e in grado di assorbire. In alcune piante i due sistemi sono applicati tutte e due. QUAL E’ LA LORO CLASSIFICAZIONE? Esistono circa 600 specie conosciute di piante carnivore, la maggior parte delle quali appartiene alla classe dei dicotiledoni; fa attenzione un piccolo gruppo di Bromeliacee (monocotiledoni), vale a dire due specie del genere Brocchinia e una del genere Catopsis. L’ordine delle nepentali vanta un gran numero di specie (200), distribuite tra i generi Nepenthes, Drosera, Sarracenia e Dionaea. Altre piante carnivore fanno parte dell’ordine delle Scrofulariali (circa 300), e in particolare dei generi Utricularia e Pinguicola. Le più grandi sono le piante insettivore del genere Nepenthes, alcune le dimensioni ridotte degli organi intrappolatori non consen- delle quali possono raggiungere la lunghezza di 10 metri. Le tono la cattura di prede di grandi dimensioni; le piante carni- più rapide nella cattura delle prede sono quelle del genere vore si illimitato quindi a ingerire insetti e i più piccoli anfibi. Utricularia, che reagiscono al contatto di una preda con gli Il genere Genlisea è specializzato nella cattura di animali organi intrappolatori in tempi brevissimi, pari a circa 1/30 di unicellulari e microscopici. Tra le piante carnivore terrestri secondo. Altri ordini a cui appartengono specie carnivore le specie Drosera e Pinguicola preferiscono insetti quali far- sono le Saxifragali (6 specie), le Sarraceniali (15 specie) e le falle, mosche e zanzare. Invece le specie Sarracenia, Nepen- Violali (1 specie). thes e Cephalotus catturano invece api e vespe. Le carnivore BALLARIN SARA acquatiche si nutrono generalmente di componenti del plancton. COME SI PRODUCURANO DA MANGIARE? Esistono diversi meccanismi messi in atto dalle piante carnivore per catturare le prede: alcuni prevedono veri e propri movimenti di parti specializzate della pianta; altri consistono semplicemente nell’uso di sostanze appiccicose in cui le prede, posandosi sulla pianta, rimangono attaccate. i movimento PAGINA 6 LA LUCCIOLA IL PASTORE TEDESCO Carattere: Il Pastore Tedesco è equilibrato, saldo di nervi, sicuro di sé, disinvolto e di indole buona. Deve essere docile, per essere idoneo coma cane da accompagnamento, da guardia, da difesa, di servizio e da pastore. Inoltre deve avere coraggio, combattività e resistenza. Tronco: La lunghezza del tronco deve superare la misura del garrese. Il petto deve essere ben disteso, ma non troppo largo. La parte inferiore del petto possibilmente lunga e ben sviluppata. Costole ben formate e lunghe, si articolano allo sterno che arriva fino al gomito. Una gabbia toracica corretta permette ai gomiti movimenti liberi quando il cane trotta. Ventre moderatamente retratto. Dorso: compresi i lombi, diritto e solidamente sviluppato. Non troppo lungo tra garrese e groppa. Il garrese deve essere lungo ed abbastanza alto, ben Dentatura: Deve essere sana, robusta e completa (42 denti, accentuato rispetto al dorso. Lombi ampi, robusti e con buo20 nella mascella superiore e 22 in quella inferiore). Il Pana muscolatura. Groppa lunga e leggermente inclinata. store Tedesco ha una dentatura a forbice, cioè gli incisivi si uniscono a forbice. Le mandibole devono essere robuste e Coda: folta e pelosa e non deve sporgere oltre la metà del ben sviluppate affinché i denti siano collocati in profondità metatarso posteriore. Nella posizione di riposo , la coda vienelle gengive. ne portata pendente leggermente piegata ad arco, mentre quando il cane è eccitato la curvatura si accentua e la coda si Orecchie: Sono di media grandezza, larghe alla base, rivolte drizza, anche se non deve mai comunque superare la linea orizzontale. Testa: Proporzionata alla dimensione del corpo non deve essere né troppo tozza, né troppo leggera, né troppo allungata, semplicemente ampia tra le orecchie. La bocca è potente, le labbra sono tese, asciutte e devono combaciare bene. Piedi: pianta del piede durissima ma non ruvida. Unghie corte e forti, di colore scuro. Mantello: - A PELO DURO E COMPATTO: il pelo di copertura deve essere folto. Deve essere diritto, duro e ben aderente. Sulla testa, compreso l’interno delle orecchie, sulla parte anteriore degli arti, piedi e dita il pelo deve essere corto, sol collo invece più lungo e più folto. Sulla parte anteriore degli arti anteriori e posteriori il pelo si allunga. La lunghezza del pelo e variabile. - A PELO LUNGO E COMPATTO: ogni singolo pelo è più lungo, non sempre diritto e Soprattutto non duro né troppo aderente al corpo particolarmente negli interni delle orecchie, dietro le orecchie, sulla parte interna dell’avambraccio nella regione lombare i peli sono notevolmente più lunghi, nel senso che possono formare dei ciuffi alle orecchie e frange ai gomiti. La coda è folta, con una leggera frangia in fondo. Il pelo lungo e compatto non è desiderabile in quanto non è resistente alle intemperie come il pelo normale. nella stessa direzione e non una diversa dall’altra, terminano a punta ed hanno i padiglioni rivolti in avanti. Non vanno bene le orecchie tagliate o piegate. I cuccioli hanno orecchie pendenti durante il periodo di della dentizione, fino al 6°mese e a volte anche per un periodo più lungo. In movimento o in posizione di riposo, molti cani rilassano le orecchie. Occhi: Di media grandezza, a mandorla, leggermente obliqui e non sporgenti. Il colore è adeguato a quello del pelo, possibilmente scuro. Gli occhi mostrano un’espressione vivace, intelligente e sicura. Collo: è forte, con muscoli ben sviluppati, senza pelle floscia. Viene portato con un angolazione di circa 45° rispetto alla linea orizzontale, si dirizza quando il cane è eccitato e si abbassa durante il trotto. - A PELO LUNGO: il pelo è notevolmente più lungo che nel caso precedente, di solito molto Morbido e si divide di regola sul dorso. Il sottopelo è presente solo nella regione lombare o addirittura inesistente. Nel caso di pastore tedesco a pelo lungo PAGINA 7 LA si riscontra petto stretto e dentatura debole. La presenza alle intemperie e l’attitudine al lavoro sono notevolmente compromesse. Colore: nero con sfumature regolari brune, gialle fino a grigio chiaro con sfumature scure (tracce nere su base grigia o bruno chiaro con relative sfumature chiare), nero, grigio unito oppure con sfumature chiare o brune. Sono ammesse piccole macchie bianche al petto o anche la parte interna dei fianchi molto chiara. Il pelo di base è sempre leggermente grigio, tranne che nei soggetti neri. Peso: maschi: altezza al garrese da 60 a 65 cm. Peso da 30 a 40 kg Femmine: altezza al garrese da 55 a 60 cm. Peso da 22 a 32 kg LUCCIOLA Questi impiegati rientrano nel così “SERVIZIO DI PROTEZIONE CIVILE”. detto Il pastore tedesco viene utilizzato e preparato per tre specializzazioni: - cani da valanga (ricerca di persone dispersa nella neve). - Cane da catastrofe (ricerca di persone sepolte da frane e terremoti). - Cani da ricerca in superficie (ricerca di persone variamente disperse). - In questi lavori vengono sfruttate le grandi capacità olfattive del cane, ma inoltre per tutte e tre le specializzazioni questi devono avere anche delle caratteristiche essenziali; la curiosità, la vivacità ed essere cani molto socievoli che considerino il loro lavoro di ricerca come un gioco piacevole. IMPIEGHI ATTUALI DEL PASTORE TEDESCO Cane da conduzione del gregge. Nelle regioni dove abbandonano i campi coltivati, il gregge alla ricerca di pascolo, deve spostarsi in schiere compatte ed ordinate cercando di non creare danni alla coltivazione. Occorre perciò una guida sicura e precisa, ed ecco che entra in gioco il Pastore Tedesco il cui aspetto e comportamento suscita nel gregge immediata soggezione e perciò obbedienza. L’istinto predatore del Pastore Tedesco lo porta spontaneamente a tener raggruppato il gregge, lavorando in sintonia con i suoi compagni. In questo campo il grado di addestramento riesce a raggiungere limiti assai elevati, mantenendo un equilibrio tra l’obbedienza e l’istinto predatore. Cosi il cane impara a ricondurre all’ordine l’animale, dosando intensità del morso e persino le zone dove mordere. Il Pastore Tedesco nel servizio civile. Il cane da guida per ciechi. Il cane-guida aiuta il cieco ad essere pressoché autosufficiente, permettergli di svolgere un lavoro e di condurre una vita più normale possibile. Le doti che il cane deve possedere un carattere equilibrato, non aggressivo e deve essere dotato di una forte indole socievole. Non deve essere né troppo grande né troppo piccolo perché deve essere trattenuto e all’occorrenza trattenere la persona che guida. Solitamente per questo tipo di lavoro vengono usati cani femmine. Il cane antidroga. L’impiego del pastore tedesco da parte delle forze di polizia nella ricerca della droga sta diventando sempre più importante nella società d’oggi, visti i grandi risultati che questo impiego sta ottenendo. In questo lavoro il cane deve avere un carattere particolarmente vivace e giocoso e un buon istinto predatore che lo porti ad afferrare ogni cosa venga loro gettata o agitata davanti. (Ballarin Sara) (Continua da pagina 3) gambe mingherline senza traccia di muscoli e loro con due gambe grosse tutte muscolose. E’ sempre vero che loro hanno una tradizione pallavolistica superiore alla nostra (una del san Donà , non dell’under 16 ovviamente, è andata perfino in nazionale!!!) però ci sentivamo troppo inferiori. Finalmente hanno acceso lo stereo… non ci crederete ma aiuta molto, mi aiutava a distaccare il pensiero dalle avversarie. Poi l’arbitro ha fischiato e abbiamo iniziato a schiacciare a rete. Facevano dei buchi in terra, ancora più profondi di quelli che fa un meteorite schiantandosi a terra! Ecco l’arbitro fischia nuovamente e andiamo a fondo campo per fare le battute. Mentre stavo raccogliendo un pallone da terra mi è arrivata una battuta in faccia… il collo mi faceva male e dopo un po’ anche la schiena. Mi è rimasto il segno del pallone stampato in viso per tutta la giornata! Ma ecco il saluto con l’altra squadra… inizia la partita. Il nostro allenatore mette in campo quelle più grandi. Le avversarie hanno la palla e battono. Ecco il primo punto, il primo di una lunga serie…San Donà ribatte ancora, ma questa volta riusciamo a ricevere e il palleggiatore alza e Federica schiaccia… puntoooooooooo!!! Ecco che battiamo; in rete. Ribatte l’avversario. Riceviamo, alziamo e… piazziamo. Così non faremo mai punto! Infatti di là la palleggiatrice alza alla centrale che schiaccia, punto per le avversarie. Se continuiamo così perdiamo sicuramente!!! Ma non si deve pensare agli errori commessi… riceviamo e andiamo avanti. Claudia, il capitano e palleggiatrice, alza a Giulia che fa un punto spettacolare. Ecco che battiamo e miracolosamente facciamo punto. Ma questo è l’ultimo punto del set! Infatti i punti a seguire sono stati tutti dell’avversario… il san Donà non ha sbagliato neanche un punto ma ha schiacciato o semplicemente appoggiato le palle nel nostro campo!! Non vi racconto neanche il seguire del set perché solo le avversarie hanno fatto punti. Infatti il punteggio finale del primo set è stato 3 a 25. Ecco che inizia il secondo set. Io sono ancora fuori e rimette in campo sempre quelle più grandi. Battono le avversarie. Punto per il san Donà. A metà set cambia tutta la squadra in campo e mette dentro anche me. Peccato che anche questo set si concluda malissimo… 5 a 25 sempre per il San Donà (gli unici punti che abbiamo fatto sono stati errori avversari.) Inizia il terzo set e Stefano lascia la stessa squadra in campo. Questo set è stato il peggiore: perso 2 a 25!!!! Dopo il saluto con le avversarie che sono state davvero rispettose nei nostri confronti, ci vestiamo e andiamo a casa. In macchina non abbiamo fatto commenti sulla pessima partita che abbiamo giocato!!! PERCHE’ LE FOGLIE IN AUTUNNO CAMBIANO COLORE? I colori delle foglie dipendono dai pigmenti, il più importante dei quali è la clorofilla. È indispensabile alla fotosintesi, che usa luce solare e anidride carbonica per produrre il glucosio, la principale fonte di energia per le piante. In Primavera ed Estate, la presenza dominante della clorofilla nelle cellule delle foglie fa prevalere il verde. Ma in autunno ed inverno la fotosintesi rallenta, così come agli altri pigmenti, come i caroteinoidi, danno alle foglie il colore giallo ed arancione. Inoltre l’interazione fra luce solare e gli zuccheri delle foglie forma le antocianine, pigmenti rossi abbondanti in fragole, lamponi ed uva. Altri colori derivano da materiali di scarto del metabolismo, che l’albero elimina con le foglie. EDOARDO MOSCA LA LUCCIOLA, accendiamo la nostra fantasia. Corso B scuola media Galileo Galilei, Sottomarina. Direttore: Tiozzo Francesca. Capo Redattori: Tiozzo Federica, Tiozzo Luca, Mosca Edoardo, Chiereghin Mirta. Redattori: Ballarin Sara, Barbato Rafael, Boscolo Veronica, Boscolo Giulia, Boscolo Miriana, Boscolo Naomi, Boscolo Luca, Cester Lisa, Doria Nicola, Duse Elena, Fanizza Silvia, Filippas Anthony, Lombardo Davide, Penzo Nicola, Salvagno Brigitta, Stinco Ylenia, Xu Xinle, Zambon Martina. Ins. Coordinatore: Francesco Bennati.