Progetto Agricolo
Come nasce ? Quasi per sbaglio. Le sue radici sono lontane nella storia del Progetto-Sololo
Delle ultime tre siccità, anni: 2001 – 2006 – 2011, solo nell’ultima non si sono registrate perdite umane
grazie alla soluzione, suggerita dagli anziani del luogo, di stoccare e distribuire acqua per uso umano.
Anche le piogge registrate nelle due ultime alluvioni: 2000 e 2012, ci avevano fatto sperare in questa
soluzione. Alla luce di ciò:
- abbiamo eseguito più sopraluoghi sulla collina vicina, con l’intento di identificare le naturali vie di
scolo dell’acqua piovana;
-
abbiamo provato a coltivare ortaggi e moringhe oleifere in piccoli orti sperimentali.
Incoraggiati dai promettenti risultati ottenuti,
- abbiamo scavato un primo PAM (8x20x4metri), seguito poi da un secondo più o meno analogo.
L’intento prioritario era quello di avere luoghi di stoccaggio per l’acqua in corso delle periodiche
siccità.
-
Abbiamo attivato 4 serre ed altri spazi aperti, dotandoli d’irrigazione a goccia. Nasceva così
l’Obbitu Farm quale preziosa fonte di integrazione delle diete dei minori, fino ad allora sbilanciate
verso i carboidrati e prive di vitamine; oltre a costituire una piccola fonte di reddito sul mercato
locale e costituire un aiuto indiretto per tutta la popolazione che può così trarne benefici
Purtroppo l’attuale mancanza di acqua piovana pone grandi limitazioni al progetto. L’esperienza maturata
ci ha portato a riflettere a riguardo della raccolta ed all’uso dell’acqua piovana.
Raccolta dell’acqua piovana:
1- Non esiste un’unica via naturale di raccolta; la pioggia si disperde ovunque sulla collina come
fosse un innaffiatoio a farlo. La raccolta dell’acqua dalla collina avviene attraverso canaline
artificiali da noi realizzate per convogliare l’acqua ai PAM. Questo comporta che l’acqua, per
raggiungere i PAM, deve provenire da scrosci tropicali tipici, ossia essere di un’efficace quantità e
arrivare con una discreta forza di caduta. Dai nostri calcoli risulta che simili piogge in una
stagione dovrebbero costituire almeno 12 – 14 ore di caduta complessiva per riempire i PAM.
Siamo a metà circa dell’attuale stagione e abbiamo misurato non più di sette ore di pioggia con le
caratteristiche descritte. Non ha quindi senso pensare di incrementare il numero delle canaline di
raccolta; considerando anche l’eventuale danno ambientale che ne deriverebbe.
2- Altro freno alla raccolta è rappresentato dalla rigogliosa vegetazione che letteralmente esplode alla
presenza dell’acqua piovana.
Le primissime piogge letteralmente evaporano e/o sono risucchiate da un terreno particolarmente
secco ed arso; non raggiungeranno mai i PAM. Questo consente che la pulizia delle canaline, che
comporta lavoro e costi, avvenga solo all’inizio e durante le piogge e non con settimane di anticipo
come fatto fino a oggi non potendo calcolare l’inizio effettivo della pioggia e temendo di perdere le
prime.
Inoltre l’esperienza ha dimostrato che i residui nelle canaline sono dati quasi esclusivamente dalla
sabbia e poca paglia secca; non pietre, rami o materiali voluminosi. Questo a conferma che l’acqua
che si raccoglie non ha la forza di scorrimento che può generare detriti pesanti e quelli che si formano,
tutto sommato hanno l’utiltà di costituire un grossolano filtro naturale.
A riprova, l’acqua stagnante nei PAM, dopo che ha avuto modo di sedimentare la sabbia, si dimostra
poi limpida con sole alghe di superficie che la proteggono in modo naturale.
Passate le prime piogge, l’acqua piovana alimenta la vegetazione naturale che crescendo rapidamente
e in modo rigoglioso, utilizza per se stessa la pioggia e ne limita lo scorrimento verso le nostre
canaline di raccolta. L’alternativa sarebbe quella di cementare la collina che, oltre al danno naturale,
comporta costi non giustificati da benefici che potrebbero anche non esserci per scarsità naturale di
piogge.
3- I PAM così come realizzati si sono dimostrati perfettamente idonei allo scopo. I limitati
danneggiamenti al telo del fondo del PAM 1, provocati dal tentativo di eseguirne la pulizia
stagionale, sono stati riparati e non constatiamo ancora perdite di livello dell’attuale raccolta che
ha riempito almeno un terzo della capacità totale. Questa esperienza, con le considerazioni a
riguardo dei detriti naturali, suggerisce di procedere a pulizie stagionali con intervalli
considerevolmente più lunghi e solo se motivate.
Conclusioni:
- perfezionare con sassi cemento le attuali canaline di raccolta;
- nell’ottica del rapporto costo/beneficio condotto nel rispetto della natura, non ha senso qualsiasi
altra opera finalizzata alla raccolta; mentre potrebbe essere utile un aumento dello stoccaggio
dell’acqua, qualora le piogge con le caratteristiche desiderate si dimostrassero costantemente
maggiori dell’attuali.
Il troppo pieno delle cisterne esterne è rimandato al PAM
Uso dell’acqua piovana:
1- Sufficiente e certamente positivo per il risultato, qualitativo e quantitativo, ottenuto nella
produzione agricola inerente alle piante già ben note alla popolazione.
2- Bene anche per la produzione nell’Obbitu Farm della pianta Moringa Oleifera, che è meno
conosciuta dalla popolazione ed anche scarsamente usata dalla stessa.
I pregi di questa pianta per uso umano sono sicuramente numerosi e quindi giustificano
ampiamente una sua coltivazione in area protetta; sia per renderla disponibile sul mercato locale e
quindi offrire alla popolazione l’opportunità di usufruirne con i benefici correlati all’uso; sia per la
dimostrazione pratica di come sia possibile coltivarla ovunque, purché siano rispettate delle
condizioni particolari di attenzione.
Questa la nostra esperienza:
Per ogni pianticella scavo con fondo in sassi più terra e concime preparato, irrigazione a goccia
(10 litri ogni 3 giorni) Dopo la prima notte le antilopi Dik Dik si sono gioiosamente mangiate tutte
le piante
Ripiantumato oltre 55 pianticelle proteggendo ogni singola pianta. Dopo la prima irrorazione sono
arrivati gli uccelli a bere dai gocciolatoi. Appena giunte le prime piogge, ridottisi gli assalti degli
animali, sono state messe a dimora altre 26 pianticelle senza protezione. Esplose tutte in crescita
con l’intera vegetazione circostante.
La pianticella appena piantata deve essere ben protetta dagli animali, domestici e selvatici, che
sembrano esserne particolarmente ghiotti, specie nei periodi di siccità che precedono le piogge.
La pianticella, per i suoi primi due/tre mesi richiede al minimo circa 3 litri di acqua il giorno (10
litri ogni 3 giorni)
La pianta si sviluppa nel primo/secondo anno in ragione dell’acqua che riceve oltre a quanto
richiesto di minima.
queste piante sono
avanti nella crescita avendo usufruito anche dell’acqua stagnante proveniente dalla copertura
della serra
Dal 2/3 anno la pianta è indipendente e provvede alla sua sopravvivenza e/o a dare i suoi vantaggi
per uso umano, ma sempre in ragione della quantità di acqua di cui può disporre.
La pianta trapiantata dopo i suoi primi mesi di vita, difficilmente sopravvive.
Piante di moringa in diverse fasi di sviluppo in ragione della loro posizione e della loro
irrorazione ricevuta
Conclusioni:
- La moringa è coltivabile solo dove è possibile garantirle poche, semplici ma essenziali attenzioni.
La moringa oleifera deve essere coltivata presso l’Obbitu Farm dove può ricevere le dovute
attenzioni
- Per i vantaggi che la pianta offre nell’uso umano, merita di essere resa disponibile sul mercato
locale e di essere oggetto della più ampia diffusione possibile della sua conoscenza a riguardo dei
suoi pregi e di come utilizzarla; anche nell’uso per gli animali domestici.
- NON DEVONO essere incoraggiati progetti che inducano la popolazione a piantare la
moringa oleifera presso il proprio domicilio ove sarebbe poi impossibile per loro garantire tutte
le attenzioni minime che la pianta richiede. Agendo diversamente si comprometterebbe anche un
eventuale futuro lavoro di diffusione della pianta e del suo uso, quando fossero raggiunte le
condizioni di disponibilità di acqua per uso umano umanamente accettabili.
Si consideri inoltre che la moringa oleifera nei suoi primi mesi, richiede lo stesso quantitativo di
acqua con il quale si garantisce qui la sopravvivenza ad un essere umano.
A riguardo della disponibilità di acqua per uso umano, anche fuori dai periodi di siccità dichiarata,
queste sono le attuali condizioni, da noi costantemente monitorate, in cui versa la popolazione
locale (livello 1 - secondo i criteri OMS correlati alla distanza ed al tempo di raccolta) La famiglia
media di 6 persone, vive ad oltre 1 km di distanza dal bacino di raccolta dell’acqua piovana ed
impiega oltre 30 minuti per la raccolta che risulta essere di acqua torbida, mal odorante e spesso
salata; senza che la famiglia possa realmente effettuare qualsiasi genere di trattamento di
potabilizzazione.
-
-
-
-
Considerazioni finali:
Visto che non esiste un Progetto Moringa bensì un Progetto Agricolo ove la Moringa oleifera è
solo una delle speci meno conosciute alla popolazione che potrebbero essere alternative alle speci
già note.
Il Progetto Agricolo è stato realizzato con pieno successo nelle sue parti 1° – 2° e 4°. La terza
parte si è dimostrata improponibile e quindi fermata dopo l’esperienze comunque tentate di
distribuzione di pianticelle. Esperienze dimostratesi in prevalenza fallimentari.
Quest’esperienza ha evidenziato, in itinere, un possibile errore nello studio di fattibilità del
progetto quando gli agronomi e la gente locale si sono confrontati avendo, senza saperlo, metri di
misura diversi in riferimento ai concetti di:
la moringa non richiede molta acqua …
(vero, ma è necessario averla in quantitativi analoghi a quelli necessari alla sopravvivenza umana
specie nei suoi primi mesi di vita e successivamente l’acqua ne condiziona sempre la crescita
reale);
la gente dispone di poca acqua …
(vero è che nella vita quotidiana la gente si trova costantemente sotto i minimi vitali e/o
umanamente accettabili)
La sostanza meritoria di questo Progetto Agricolo è che ha cambiato la qualità
dell’alimentazione dei minori nel Progetto Sololo e continua a farlo per altri ancora, tramite il
mercato locale e l’insegnamento.
Inestimabili gli effetti positivi sulla salute e sulla crescita … in posti come questi.
Grande la nostra riconoscenza verso chiunque, consapevole o meno, ha contribuito a tutto ciò...
in tempi come questi.