JASMINUM nudiflorum
Quando il Dott. Lindley lo descrisse nel giornale della Horticultural Society of
London, 1846, diede notizia di un cespuglio dalla lunga fioritura invernale da
coltivare in serra. Ma lo stesso autore mesi dopo in Botanical Register
rettificò scrivendo di una certa sua resistenza alle basse temperature. Mr.
Robert Fortune a cui si deve la sua scoperta ed importazione in Europa
scrisse a proposito: “Questa specie è
stata scoperta nei giardini e vivai del
nord della Cina, soprattutto nei dintorni
di Shangai, Loo-chou e Nanchino. E’ un
arbusto di piccole dimensioni, e non ho
dubbi che sia perfettamente resistente in
questo paese (Inghilterra). E’ deciduo; le
foglie cadono nel suo paese nativo
all’inizio dell’autunno, lasciando bocci in
buon numero, che si aprono all’inizio
della primavera, e quando il terreno è
Foto A. Grossi
coperto dalla neve, sembrano piccole
primule”.
Gertrude Jekyll in Wood and Garden,
1899, scrisse: “Quale preziosa fioritura d’inverno ci da il gelsomino giallo.
Sebbene il grande freddo faccia cadere i fiori appena schiusi, non appena
arrivano le giornate tiepide i bocci ancora in attesa scoppiano. La sua
crescita è talmente vigorosa che non bisogna aver scrupoli a potarlo
energicamente”.
Shirley Hibberd in Familiar Garden Flowers, 1907, scrisse: “Qualsiasi
gelsomino val la pena di essere coltivato se si ha abbastanza spazio e se
piace come genere. Non ci possiamo aspettare che tutti coltivino di tutto, per
cui deprechiamo l’ardore con cui alcuni scrittori usano le proprie energie per
maltrattare le persone che coltivano ciò che desiderano a dispetto dei loro
egoistici dettami. Il gelsomino di cui stiamo trattando non può essere usato in
molti modi, ma è piacevole farlo crescere su di un muro accanto alla porta o
alla finestra, cosicché nei bui giorni d’inverno darà segno di vita ripieno di
luce per la generosa fioritura gialla. E poiché appaiono senza che vi sia
ancora una foglia, viene chiamato gelsomino nudo.”
Il 2 febbraio del 1947 Vita Sackville-West scrisse a proposito del J. nudiflorum
nella rubrica da lei tenuta, In Your Garden, sul settimanale inglese Observer:
“Oggi noi tutti lo coltiviamo. Ho raccolto rametti abbastanza lunghi il 4 di
dicembre e tutti i boccioli si sono aperti in casa in acqua, durando parecchie
settimane. I fiori e i boccioli non sono molto resistenti al ghiaccio; ecco un
suggerimento: coltivatene una pianta
in un vaso abbastanza grande,
lasciandolo all’aperto tutta l’estate e
l’autunno; portate il vaso in casa a
novembre, impalcando i rami attorno a
canne di bambù, e mettetelo in un
angolo senza dimenticare di bagnarlo;
metteteci un grande sottovaso o altro
contenitore in modo da non rovinare il
tappeto; dopo aver fatto tutto ciò ti
puoi aspettare una fontana dorata per
due o tre mesi, senza che il clima
esterno la possa condizionare”.
Dopo quanto scritto da questi
competenti autori diventa veramente
difficile dire qualcosa di nuovo sulla
sua coltivazione o sulla poesia dell’
abbondante e dorata fioritura
invernale. Il cespuglio si adatta a climi
e situazioni diversi. E’ abbastanza
resistente da sopportare la siccità
estiva, entro un certo grado
naturalmente; il freddo non impedisce
di poterlo coltivare anche dove le
temperature scendono a -20°C, il
timore sono le gelate tardive che
rovinano i fiori. Non deve ristagnare
acqua, soprattutto nei mesi freddi.
L’esposizione può variare dal semiombreggiato dove l’estate si propone
torrida e secca, al pieno sole invece delle zone collinari o pedemontane. I
suoi rami possono essere direzionati a coprire muri provvisti di fili o griglie
metalliche (col passare del tempo e l’infoltimento della pianta tali strutture
scompariranno alla vista), e alla stessa maniera può essere utilizzato per
coprire recinzioni. Personalmente per poterlo apprezzare al meglio lo
pianterei alla sommità di un terrapieno in modo che i rami possano col loro
spontaneo ricadere tappezzare d’oro pareti altrimenti nude. La
moltiplicazione è semplice per talea o per propaggine che radica
naturalmente dove il ramo, che ha una caratteristica forma quadrangolare,
tocca terra (in natura così facendo il cespuglio si allarga sino a coprire diversi
metri quadri, mentre l’altezza rimane contenuta). Per la produzione dei semi
servono due cloni diversi.
Il J. nudiflorum ‘Aureum’ (sinonimi:
‘Variegatum’, var. aureo-variegatum) ha foglie
che possono essere macchiate o
completamente gialle. Purtroppo può
regredire alla forma verde comune.
Il J. nudiflorum ‘Mystique’ ha le foglioline
griglio-verdi col margine argento-bianco.
Originariamente coltivato dai giapponesi è
Foto A. Grossi
stato recentemente introdotto in Europa e
ultimamente anche in Italia.
Il J. nudiflorum ‘Nanum’, per le piccole foglie
e la crescita compatta, probabilmente
corrisponde al J. nudiflorum var. pulvinatum originario del Sichuan e Yunnan,
Cina.
L’immagine del J. nudiflorum tratta dal
Botanical Register è stata gentilmente
concessa da Missouri Botanical
Garden.
Foto A. Grossi