Densità della popolazione delle psille ed effetti sul grado d`attacco

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Densità della popolazione delle psille ed
effetti sul grado d’attacco degli scopazzi
9 anni di prove sperimentali di difesa dalla psilla
Werner Rizzolli, Alex Acler, Centro di Sperimentazione Agraria di Laimburg
Gli scopazzi sono una patologìa tra le più dannose dal punto di
vista economico. Gli agenti patogeni sono fitoplasmi (Candidatus
Phytoplasma mali), che si diffondono attraverso materiale vivaistico,
anastomosi radicali e attraverso insetti vettori. Fino ad oggi, due
specie di psilla sono state identificate come vettori di questa patologìa: Cacopsylla melanoneura (psilla del biancospino) e Cacopsylla
picta (psilla estiva). Tra le due, C. picta è la specie più pericolosa.
L
a strategìa di difesa dagli scopazzi
in Alto Adige prevede da un lato un
costante estirpamento delle piante
sintomatiche e dall’altro la difesa dei
vettori noti.
Il settore “Difesa delle Piante” si occupa, sin dal 2001, di condurre prove
sperimentali sulla regolazione della
densità di popolazione delle psille. Tali
prove sono state eseguite per la maggior parte nell’azienda di Fragsburg
(750 m s.l.m.). I risultati conseguiti
sono già stati pubblicati (Frutta e Vite
3/2008, pag. 87-91).
Un campo sperimentale nel quale le
suddette prove sono state condotte è
l’appezzamento 309 di Golden Delicious.
Prove dal 2001
nell’appezzamento 309
Il campo sperimentale 309 è un frutteto in produzione di Golden Delicious
(2.720 piante) con la varietà Red
Spur come impollinatore (208 piante), messo a dimora nel 1988. Prima
dell’inizio della prova nel 2001, il frutteto è stato ripartito in 7 parti – 6 tesi
ed una zona-tampone di 4 file, situata
42
a nord (vedi figura a pagina 43).
Le tesi erano costituite da 400 - 500
piante. Le tesi 2 e 4, oltre alla zonatampone, non sono mai state trattate
contro la psilla, nel corso dei 9 anni.
Esse fungevano, infatti, da tesi di testimone per la valutazione del grado d’infestazione della psilla e per la
comparsa degli scopazzi. L’appezzamento 309, con l’eccezione dei trattamenti insetticidi in prova, è stato trattato uniformemente dal conduttore
dell’azienda, che vi ha praticato anche
le medesime operazioni colturali (diradamento, potatura, irrigazione ecc.).
Psilla estiva
Le prove hanno avuto inizio nel 2001.
Tutte le prove condotte fino al 2005
hanno riguardato solo un trattamento
contro gli adulti alati della psilla del
biancospino (Cacopsylla melanoneura) a rottura gemme. Nel maggio del
2005 sono stati individuati nell’appezzamento, con le prove di scuotimento,
i primi esemplari di psilla estiva (Cacopsylla picta). Per questo, a partire
dal 2006 e fino al 2009, si è intervenuti anche contro quest’ultimo insetto.
I prodotti in prova per la difesa dalla
psilla del biancospino comprendevano numerosi gruppi chimici, tra i quali
Tabella 1: trattamenti a rottura gemme contro adulti alati di Cacopsylla
melanoneura.
anno di
prova
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
1
3
Trebon
Trebon
Pyrinex ME
Surround
Trebon Star
Trebon Star
Rogor L 40
Klartan EW
Trebon
Trebon
Trebon
Trebon
Trebon
Trebon
Trebon
Trebon
Trebon
Trebon
parcelle
4
Decis
Karate
Karate
Pyrinex ME
Piresan Plus
Copyr
Rufast
Trebon
Trebon
5
6
Rotena
Dursban 75 WG
Dursban 75 WG
Dursban 75 WG
Biopiren Plus
Biopiren Plus
Insegar
Juvinal
Juvinal
Klartan EW
Klartan EW
Klartan EW
Klartan EW
Klartan EW
Klartan EW
Klartan EW
Klartan EW
Klartan EW
1/2010
PN
Campo sperimentale 309 con suddivisione in parcelle.
esteri fosforici, piretroidi, oltre a prodotti alternativi – ad esempio il piretro naturale, il rotenone e Surround (a
base di caolino).
I programmi attuati nei 9 anni di sperimentazione sono presentati in tabella 1. I prodotti in prova sono stati
distribuiti ai dosaggi consigliati ed in
miscela con 300 ml/hl di Oliocin (olio
minerale) a rottura gemme.
La parcella 2 e le file-tampone situate
a nord non sono mai state trattate, nei
9 anni, contro la psilla e per questo
non sono presenti tra le tesi riportate
nelle tabelle.
La tesi 3 è stata trattata con Trebon
e la tesi 6 con Klartan 20 EW. Nelle
rimanenti tesi sono stati distribuiti nei
diversi anni differenti formulati.
Nel 2005 è stata osservata per la prima volta, nel campo sperimentale, la
presenza d’individui di psilla estiva e di
conseguenza, a partire dal 2006, il frutteto è stato trattato anche contro questo
nuovo vettore degli scopazzi (tabella 2).
I trattamenti sono stati compiuti in
pre-fioritura ed in post-fioritura, subito
dopo il termine del divieto d’intervento con prodotti pericolosi per le api.
Influenza dei trattamenti
sulla comparsa delle
psille
Il grafico 1 riporta le densità di popolazione delle larve di psilla del biancospino durante la fioritura dei singoli
anni di prova. Le densità maggiori
sono state rilevate nella tesi testimone
(2) nelle annate 2003 e 2004. Negli
anni a seguire se ne è osservato un
costante calo. La tesi 3 (Trebon) e la
tesi 6 (Klartan) hanno mostrato negli
anni una densità molto contenuta. Nel
2005 è stata riscontrata per la prima
volta, grazie alle prove di scuotimento, la presenza dei primi adulti di psilla
estiva e di conseguenza a partire dal
2006 si è proceduto ad attuare la difesa anche da questo insetto. La densità
di popolazione delle larve in post-fioritura è riportata nel grafico 2.
La densità più elevata di psilla estiva
è stata registrata nel 2006. Densità
consistenti di larve sono state rilevate
soprattutto nella tesi 2 che è il testimone e nelle tesi 4 e 5, ma nel 2007
tale fenomeno era già nettamente diminuito. Tutti i prodotti testati hanno
ridotto notevolmente l’infestazione.
Nelle annate 2008 e 2009 è stato
trattato contro la C. picta ma non si è
osservata nessuna presenza di larve.
L’attacco di scopazzi
dal 2001 nel campo
sperimentale 309
In tabella 3 è riportata la percentuale
d’estirpazione (% di piante estirpate,
colpite) nelle 7 suddivisioni del campo sperimentale 309 dal 2001. Se un
melo della varietà Golden Delicious
viene infettato, la maggior parte delle piante diviene sintomatica entro
Tabella 2: trattamenti in pre-ed in post-fioritura contro adulti alati e larve di Cacopsylla picta.
anno di
prova
1
3
parcelle
4
5
6
2006
Knox Out
(post-f.)
Dursban 75 WG
(post-f.)
Rotenon
(post-f.)
Biopiren Plus
(post-f.)
Malathion CS
(post-f.)
2007
Rogor L 40
(pre+post-f.)
Dursban 75 WG
(pre+post-f.)
Trebon
(pre+post-f.)
Lannate
(Vpre+post-f.)
Imidan WG
(pre+post-f.)
2008
Dursban 75 WG
(post-f.)
Dursban 75 WG
(pre+post-f.)
Imidan WG
(pre+post-f.)
Rufast
(pre+post-f.)
Dursban 75 WG
(pre+post-f.)
2009
Dursban 75 WG
(post-f.)
Dursban 75 WG
(pre+post-f.)
Imidan WG
(pre+post-f.)
Dursban 75 WG
(post-f.)
Dursban 75 WG
(post-f.)
43
700
2001
2002
2003
2004
2006
2007
2008
2009
2005
n° larve/100 mazzetti fiorali
600
500
400
300
200
100
0
1
2 (testimone) 3 (standard)
4
5
6
2006
2008
2007
2009
parcelle sperimentali
Grafico 1:
densità di
popolazione
delle larve
di psilla del
biancospino
tra il 2001 ed
il 2009.
n° larve/100 mazzetti fiorali
250
200
150
100
50
0
1
2 (testimone)
3 (standard)
4
5
6
parcelle sperimentali
senza piante sulle file di bordo
% piante estirpate
tutte le piante della parcella
controllo
a nord
25
Grafico 2:
densità di
popolazione
delle larve di
psilla estiva
tra il 2006
ed il 2009.
Grafico 3:
percentuale
di piante
estirpate nel
2007 perché
infettate da
scopazzi.
campo 303
campo 312
20
% piante estirpate
Ø testimoni prova
sperimentale
15
10
5
0
2005
44
2006
2007
2008
2009
Grafico 4:
attacco di
scopazzi
nelle parcelle
non trattate
e in due
appezzamenti aziendali
di Golden
Delicious.
1 anno e mezzo, cioè entro la fine
dell’anno successivo. Come sintomatiche e dunque sicuramente colpite
vengono definite le piante con “scopazzature” o piante con almeno due
dei seguenti sintomi: arrossamento
fogliare, ingrossamento delle stipole
e mela nana. Le piante colpite vengono tagliate sopra il punto di innesto, il
ceppo viene trattato con glifosate ed
estirpato dopo circa un mese. L’anno
successivo è possibile mettere a dimora una nuova pianta.
Nei primi due anni di prova, 2001 e
2002 non erano presenti piante sintomatiche. Nel 2003 nel testimone e
nei filari tampone situati a nord sono
state riscontrate le prime 4 piante infette.
Si è proceduto alla loro estirpazione.
Nel 2004 e nel 2005 non sono state
estirpate in nessuna delle tesi più di
10 piante per anno.
Nel 2005 è stata rilevata la presenza nel campo sperimentale dei primi
esemplari di psilla estiva e l’anno seguente si è osservato un massiccio
incremento dell’attacco di scopazzi
soprattutto nella tesi testimone e nelle
tesi 4 e 5 (trattata nel 2005 con piretro naturale), dove si è registrata una
percentuale d’estirpazione maggiore
che nelle rimanenti tesi (tabella 3).
Il 2006 è stato il primo anno caratterizzato da un’infestazione su ampia
scala e relativamente elevata densità di popolazione di psilla estiva. Nel
2007, poi, la manifestazione della
patologìa si è fatta più estesa, con
percentuali d’attacco del 20% e oltre (tabella 3). Le diverse percentuali
d’attacco da parte della psilla estiva
riscontrate nelle tesi nel 2006 erano
in correlazione con il grado d’attacco
di scopazzi dell’anno successivo. Nelle parcelle nelle quali nel 2006 si era
osservata un’elevata densità di popolazione di psilla estiva (ad esempio nel
testimone, nella 4 e nella 5), nel 2007
è stato rilevato un consistente grado di
attacco da scopazzi.
Nel calcolo delle percentuali di estirpazione nel 2007 per le singole tesi si è
tenuto conto sia di tutte le piante che
solamente delle file “interne” (grafico 3).
Piante colpite e marcate nelle parcelle testimone.
La motivazione per questo tipo di calcolo è la seguente: le prove di confronto tra prodotti vengono condotte
di regola su tesi costituite da più file,
delle quali le esterne rappresentano
una zona-tampone e non vengono
tenute in considerazione al momento
del rilievo. I trattamenti sono stati effettuati solo nella metà rivolta verso
la fila interna per evitare la deriva sulle
tesi confinanti. Inoltre è possibile che
alla presenza di un’elevata differenza
nel grado d’efficacia dei prodotti tra le
tesi ci sia anche un’influenza causata
dalla diversa pressione infettiva che si
trova nelle tesi confinanti.
Tenendo conto della sola percentuale
d’estirpazione di piante colpite da scopazzi senza le file di confine, il risultato
è inferiore nelle tesi 1, 3 e 6, maggiore
nelle tesi 2, 4, 5 e nella zona-tampone
a nord.
Le tesi con un elevato grado d’attacco
sono vantaggiate dalle contenute densità di popolazione di psilla derivanti
dalle tesi confinanti, meno colpite e
viceversa.
Nel campo sperimentale 309, il numero di piante colpite da scopazzi è
diminuito fortemente nel 2008 rispetto al 2007. La densità di popolazione
di psilla estiva è nettamente minore
nel 2007 se rapportata all’anno precedente. Ciò ha influenzato dunque
il grado di attacco del 2008. L’importanza della psilla del biancospino per
la diffusione degli scopazzi sembra
secondaria, dato che il grado d’infe-
Nella parcella testimone il 50% delle piante è risultato colpito ed è stato estirpato.
stazione di questo insetto è rimasto
costante tra il 2005 ed il 2007.
Anche nel 2009 si è osservato la
medesima tendenza dell’anno precedente: il numero di piante infettate
da scopazzi ha subìto un netto calo,
soprattutto nelle tesi con un grado
d’attacco relativamente contenuto (1,
3 e 6). Nel 2009, nella tesi 6 nessuna
pianta è risultata sintomatica.
Attacco di scopazzi nella
prova e nell’azienda
Fino al 2005, nell’azienda Fragsburg
non è stata praticata alcuna difesa
dalla psilla. Anche nel 2006 non sono
stati eseguiti interventi contro la psilla
del biancospino. La massiccia com-
Tabella 3: piante colpite da scopazzi ed estirpate nelle singole parcelle del campo sperimentale 309 tra il 2001
ed il 2009.
parcella
1
2
3
4
5
6
testimone a nord
2001
0
0
0
0
0
0
0
2002
0
0
0
0
0
0
0
parsa della psilla estiva nel 2006 ha
convinto il conduttore dell’azienda ad
effettuare il 15 maggio un trattamento
con Dursban 75 WG (70 g/hl) contro
gli adulti e le larve di questo vettore
degli scopazzi. Nel 2007 e nel 2008
nell’azienda si è intervenuti una volta
a rotture gemme con Trebon e poi in
pre- ed in post-fioritura due volte con
Dursban 75 WG.
Nel grafico 4 sono riportate le percentuali d’estirpazione di piante infette nei due appezzamenti 312 e 303
(frutteti in produzione di Golden Delicious), che si trovano nelle immediate vicinanze (70 e 30 m) del campo
sperimentale e che sono stati trattati
come sopra descritto. Per un confronto si presenta la percentuale media di
estirpazione del testimone del campo
309.
Nel 2005 le percentuali erano comprese tra l’1 ed il 2%. Nel 2006 si presentò un forte incremento del grado
d’attacco in tutti e tre gli appezzamenti e al confronto nelle tesi aziendali
ancor più marcato che in quelle del
campo 309. Nel 2006 nessuno dei
tre frutteti era stato trattato contro la
psilla del biancospino e nello stesso
anno fu rilevata una presenza su ampia scala della psilla estiva. Gli appezzamenti 303 e 312 erano stati trattati
una volta in post-fioritura con Dursban
75 WG, mentre ciò non era avvenuto
nel campo sperimentale 309.
I trattamenti eseguiti negli appezzamenti 303 e 312 hanno provocato un
marcato calo della presenza della patologìa nel 2007, mentre la forte infestazione di psilla estiva dell’anno pre46
% piante colpite da scopazzi ed estirpate
2003
2004
2005
2006
2007
0,8
0
1,9
3,9
8,5
0
0,3
0
4,6
19,5
0
0,2
0,7
3,1
7,3
0
0
0,3
7,7
14,3
0
0
0
6,2
21,9
0
0
0,3
2,6
4,4
0,3
0,3
2,3
8,2
21,6
cedente aveva causato nelle tesi non
trattate del campo 309 un notevole
incremento degli scopazzi.
Nel 2008 e nel 2009 è stato osservato, sia negli appezzamenti 303 e 312
che nelle tesi non trattate della prova un consistente decremento delle
nuove infezioni di scopazzi. Si suppone che la difesa dalla psilla effettuata
su ampia scala negli anni a partire dal
2006 abbia provocato questa notevole riduzione del grado d’infestazione
di questo vettore degli scopazzi e di
conseguenza del grado d’attacco della
patologìa.
Conclusioni
Tenendo conto della situazione del
campo sperimentale 309 e delle vicissitudini che lo hanno coinvolto, due
domande si fanno strada:
• Quale fattore ha capovolto dopo il
2005 la favorevole situazione relativa
all’attacco di scopazzi?
• Quale fattore ha avuto come conseguenza il diverso andamento dell’attacco di scopazzi nelle differenti parcelle?
Le vie attraverso le quali i fitoplasmi
sono trasmessi sono il materiale vivaistico, le anastomosi radicali ed i vettori.
Nel caso del campo sperimentale
309, un frutteto in produzione al 21°
anno, possiamo escludere il materiale
vivaistico come causa per la massiccia
comparsa degli scopazzi a partire dal
2005. Anche le anastomosi radicali
possono essere accantonate volendo
trovare una spiegazione sia alla prima
2008
2,8
9,5
4,4
3,2
8,8
0,9
9,1
2009
0,5
2,7
1
2,2
1,8
0
8,2
totale
estirpazioni
18,4
36,6
16,7
27,7
38,7
8,2
50,0
comparsa che anche alla differente
dinamica di attacco degli scopazzi
nelle singole tesi. Rimangono così soltanto i vettori, come possibile causa.
Per l’evento infettivo e per lo sviluppo
della fitplasmosi non è sufficiente, la
presenza di un possibile vettore ma è
anche necessaria la presenza del patogeno. Infatti, anche alla presenza di
un’elevata densità di popolazione di
un insetto vettore, ma in assenza del
patogeno, il propagarsi del fenomeno
infettivo viene ridotto.
Negli anni ‘90 e all’inizio del 2000,
le densità di popolazioni di psilla del
biancospino erano molto maggiori che
nel 2005, senza effetti sul grado d’attacco da scopazzi. Nel 2005 è comparsa per la prima volta nei frutteti la
psilla estiva. Nel 2006 ha avuto luogo il primo grave attacco di scopazzi, non solo sulla superficie destinata
alla prova, bensì sull’intera superficie
dell’azienda Fragsburg: nel 2006 ben
2.722 piante, pari al 10% del totale,
sono state estirpate.
Nel campo sperimentale la presenza
della psilla estiva è stata rilevata per
la prima volta nel 2005, nel corso del
quale nessuna tesi è stata trattata contro questo insetto. L’anno successivo,
nelle diverse tesi è stata riscontrata
una percentuale compresa tra il 2,6%
e l’8,2% di piante infettate da scopazzi. La tesi meno colpita era la numero
6 quella che dal 2001 era stata trattata con Klartan EW. La percentuale più
elevata d’estirpazione (tra il 6 e l’8%)
è stata registrata nel testimone a nord
e nelle tesi 4 e 5, nelle quali nel 2005
si era intervenuti con piretro naturale.
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