Dott. Andrea Azzini Referente settore Sistema Informativo Territoriale Centro Studi sul Territorio “Lelio Pagani” Università degli Studi di Bergamo E-mail: [email protected] Tel: 035 205 2449 Dott. Filippo Carlo Pavesi Coll. Centro Studi sul Territorio “Lelio Pagani” Università degli Studi di Bergamo E-mail: [email protected] 1. Introduzione ai Sistemi Informativi Geografici Prima di incominciare la regola del “paradosso” Vuoi apprendere l’uso di un GIS? Spegni il computer! La dimensione “progettuale” prevale sulla conoscenza delle “funzioni” di un software Definizioni – ogni cosa ha il suo nome… GIS ≠ SIT GIS: Sistema Informativo Geografico “il GIS è composto da una serie di strumenti software per acquisire, archiviare, estrarre, elaborare e visualizzare dati spaziali del mondo reale” (Burrough, 1986) SIT: Sistema Informativo Territoriale Il SIT è un complesso di uomini, strumenti e procedure (spesso informali) che permettono l'acquisizione e la distribuzione dei dati nell'ambito dell'organizzazione e che li rendono disponibili, validandoli, nel momento in cui sono richiesti a chi ne ha la necessità per svolgere una qualsivoglia attività" (Mogorovich, 1988) Struttura di un GIS – l’integrazione di sistemi informatici I GIS nascono dall’integrazione di sistemi informatici: •Sistemi di gestione delle banche dati alfanumeriche (DBMS) •Sistemi di elaborazione di informazioni grafiche (CAD) •Sistemi di processamento di immagini raster (image processing) •Sistemi di analisi statistica (statistical software) Cartografia e informazione territoriale - un caso “esemplare” John Snow e l’epidemia di colera a Soho nel 1854 Studio della correlazione spaziale di fenomeni che agiscono sul territorio A Londra nel 1854 è in corso una epidemia di colera che provoca molti decessi. Ma qual è la causa? Io Dott. Snow produce delle mappe con la localizzazione dei casi di decesso nei diversi periodi. Grazie a questo metodo ipotizza la diffusione dell’epidemia a causa di una pompa pubblica di distribuzione dell'acqua nel distretto di Soho. GIS, non solo cartografie… Le informazioni geografiche (luoghi sulla superficie terrestre) svolgono un ruolo importante nel processo decisionale I GIS sono software che integrano le operazioni tipiche su database (interrogazione, analisi…) con le analisi di tipo geografico, ovvero uniscono informazione alfanumerica con informazione spaziale (geoinformazioni) Rapporto tra GIS e cartografia I GIS e le Carte lavorano su fenomeni spazialmente referenziati ma con finalità differenti GIS ≠ MAPPA La mappa cartografica è uno dei prodotti (output) del GIS Da cosa è composto un Sistema Informativo Geografico Strumenti software (software gis, reti, archivi…) Apparati hardware (computer, stampanti/plotter, gps…) Dati (spaziali, immagini…) Metodi (procedure di analisi spaziale…) Risorse umane (analisti, fruitori…) Da cosa è composto un Sistema Informativo Geografico Strumenti software I software GIS si possono dividere in due famiglie: commerciali (ESRI ArcGIS, MapInfo…) e “freeware” (Grass, Qgis…) Apparati hardware Con hardware si intende il computer sul quale opera il software GIS inclusi stampanti, plotter, scanners, tavoli grafici (digitizers), monitors, reti Le postazioni hardware assumono svariate configurazioni, da server centralizzati a workstation isolate Da cosa è composto un Sistema Informativo Geografico Dati Sono la componente fondamentale di un sistema informativo territoriale I dati geografici digitali (vettoriali, raster, tabelle/database) possono essere integrati con altri tipi di risorse informative (mixed-data system): dati analogici (utilizzabili tramite digitalizzazione) come cartografie storiche nel formato cartaceo, fotografie… Sostanzialmente si individuano due tipologie di dati: Dati spaziali (geometrici, topologici) Dati non spaziali (tematici, attributi) Da cosa è composto un Sistema Informativo Geografico Metodi (procedure applicative) Acquisizione dati Restituzione dei dati Aggiornamento dei dati Elaborazioni dei dati Modelli di simulazione Modelli di rappresentazione Risorse umane (analisti…) Come lavora un Sistema Informativo Geografico Un GIS localizza nello spazio gli oggetti (entità che definiscono i fenomeni del mondo reale) collegandoli a degli attributi alfanumerici (collocati in una tabella – database relazionale) e gestendoli come STRATI INFORMATIVI TEMATICI (layer) che ne identificano le relazioni spaziali Esistono differenti livelli di complessità di un GIS: Livello 1 GIS come archivio di dati che operano su unico layer con analisi e interrogazioni di tipo semplice Livello 2 GIS organizzato su più layer con operazioni analitiche più complesse (analisi statistica e spaziale) Livello 3 GIS che opera con tecniche di modellizzazione dati più sofisticate, come sistema di supporto alle decisioni (“Cosa succede se …?”) Come lavora un Sistema Informativo Geografico Differenze rispetto al CAD (computer-graphic) Introduzione a ESRI ArcGIS http://www.esri.com/ ArcGIS è la suite di prodotti software commerciali di ESRI per la creazione di un sistema GIS Software sviluppato da ESRI (Environmental Systems Research Institute) azienda americana di Redland in California Attualmente ESRI è l’azienda che si occupa di software GIS che ricopre una posizione dominante sul mercato (circa il 36% del mercato del software GIS mondiale) Il Software GIS Desktop è disponibile in versione free solo per un periodo massimo di 60 giorni di prova http://www.esri.com/software/arcg is/arcview/eval/evaluate.html Introduzione a ESRI ArcGIS La suite ArcGIS è strutturata su 4 "livelli" fra loro pienamente interoperabili: Desktop GIS: — I prodotti ArcGIS di tipo “Desktop” sono gli strumenti principali per la creazione, la modifica e l’analisi dell’informazione geografica. Server GIS: — I prodotti ArcGIS di tipo “Server” permettono di centralizzare sui server aziendali le funzionalità GIS affinchè le stesse, attraverso la rete aziendale o tramite internet, risultino accessibili ad un vasto numero di utenti. Mobile GIS : — ArcGIS Mobile, ArcPad e le funzioni mobile incluse nei prodotti Desktop, consentono l’utilizzo della tecnologia GIS anche “sul campo”. Online GIS: — I servizi ArcGIS Online consentono un rapido accesso ad una notevole collezione di mappe e dati cartografici. Introduzione a ESRI ArcGIS ArcGIS Desktop ArcGIS Desktop è una suite di prodotti software scalabili che comprende ArcReader, ArcView, ArcEditor e ArcInfo ArcInfo: GIS desktop completo e professionale che contiene tutte le funzionalità di un GIS, compresi sofisticati strumenti per il geoprocessing Arceditor: con potenzialità avanzate di editing e di creazione dei dati Arcview: GIS desktop con funzionalità base, ma che consente un completo utilizzo dei dati a partire dalla creazione delle mappe fino all’analisi Arcreader: in maniera gergale può essere definito come un “pdf cartografico”, l’utente può solo visualizzare mappe già pronte senza portare modifiche Introduzione a ESRI ArcGIS ArcGIS Desktop Benché commercializzati separatamente, le tre licenze ArcView, ArcEditor e ArcInfo condividono la stessa architettura, la stessa interfaccia utente e lo stesso ambiente di sviluppo E’ possibile aggiungere ulteriori funzionalità attraverso una serie di estensioni di ArcGIS Desktop (19 estensioni di analisi avanzata). Si possono anche sviluppare estensioni e strumenti personalizzati per ArcGIS Desktop con gli ArcObjects, la libreria dei componenti software di ArcGIS, usando le interfacce standard di programmazione Windows, come Visual Basic, .NET e Visual C++. Introduzione a ESRI ArcGIS ArcGIS Desktop Cambiano le funzionalità! http://www.esri.com/library/brochures/ pdfs/arcgis10-functionality-matrix.pdf Introduzione a ESRI ArcGIS ArcGIS Desktop E cambiano i prezzi! ArcView Single Use $1,500.00 ArcView Concurrent Use $3,500.00 Introduzione a ESRI ArcGIS ArcGIS Desktop - ArcView ArcGIS ≠ ArcView ≠ ArcMap Struttura di ArcView ArcMap: permette di vedere, editare e analizzare dati geografici. È l’interfaccia principale di ArcView ArcCatalog: permette la navigazione nel GIS datasets. Permette di visualizzare la struttura dei file, organizzarli, distribuirli, documentarli… ArcToolbox: contiene strumenti per il geoprocessing (tutti i tool disponibili secondo la licenza attiva) ArcScene: visualizzatore dei dati in 3D Dati cartografici in formato digitale INTRODUZIONE AI MODELLI, STRUTTURE E FORMATI DI DATI SPAZIALI 1) Base di dati e modelli di DBMS (componente alfanumerica-tabellare dei dati spaziali) 2) Strutture dei dati (vector/raster) (componente geometrica dei dati spaziali) 3) Formati di codifica dei dati spaziali (geodatabase, shp, cad…) Dati cartografici in formato digitale (componente semantica) Base di Dati e modelli di DBMS Base di Dati e Sistemi di Gestione Un DATABASE (base di dati) è una collezione persistente nel tempo di dati (nonridondanti) correlati e organizzati (in tabelle) in modo da poter essere facilmente reperiti, gestiti e modificati con DATO si intende un’informazione codificata in modo da poter essere elaborata e/o trasmessa; l’informazione ha un significato per chi la riceve finalizzato in un dato contesto Un database geografico (geodatabase) di un GIS è definibile come un archivio di entità territoriali e delle loro relazioni, strutturato in files gestiti da un sistema (software) Data Base Management System (DBMS) (Sistema di gestione della basi di dati), che può essere schematizzato come: DATABASE + SOFTWARE Il DBMS si occupa dell'aggiornamento (immissione/cancellazione di dati), della manutenzione (modifica di dati già introdotti) e della consultazione (ricerca, rapporti) dei dati memorizzati nell’archivio Perché utilizzare un Database gestito da un DBMS L'utilizzo di un database presenta differenti vantaggi: permette un "uso amichevole" delle procedure di gestione: la gestione avviene con comandi e menu facilmente intelligibili all'utente, restando nascosti tutti i dettagli fisici del programma; evita la programmazione per compiti comuni: il programma incorpora una serie di funzioni che consentono di svolgere operazioni senza la necessità di un linguaggio di programmazione; un database permette di relazionare dati tra loro, ciò che riduce di molto le duplicazioni (rindondanza dei dati); riduce i costi: i database sono prodotti standard, per questo risultano più economici di applicazioni su misura (per le operazioni fondamentali, vi possono essere software DBMS costosi); garantisce un certo livello di sicurezza, soprattutto in ambienti multiutente (mantenimento dell’integrità e della qualità dei dati). Introduzione ai modelli di Database (geografico) Il MODELLO DEI DATI serve a definire come è fatta la banca dati in funzione degli obiettivi da raggiungere Esistono differenti MODELLI che ci guidano nell’organizzazione dei dati (all’interno dei file/tabelle) che costituiscono il Database: modello gerarchico modello reticolare modello relazionale (modello orientato ad oggetti) Una grande e articolata mole di dati non può essere semplicemente archiviata in un unico file (o in un’unica tabella) – modello “flat file” E’ necessario suddividere i dati in più file o tabelle, secondo un’organizzazione (modello) che il DBMS sia in grado di riconoscere e gestire Evoluzione dei modelli di Database File Systems nei GIS il modello più usato è quello relazionale (orientato ad oggetti) Network DBMS Hierarchical DBMS Relational DBMS Object-Oriented Systems (OODBMS) Object -Relational ORDBMS Introduzione ai modelli di Database DATABASE GERARCHICI (“AD ALBERO”) i dati sono organizzati in insiemi legati fra loro da relazioni di "possesso", in cui un insieme di dati può possedere altri insiemi di dati, ma un insieme può appartenere solo ad un altro insieme. La struttura risultante è un albero di insiemi di dati. Elementi subordinati a cascata, impossibilità di legami orizzontali Esempio di struttura gerarchica Introduzione ai modelli di Database DATABASE RETICOLARI (“NETWORK”) il modello reticolare è simile a quello gerarchico, nasce come estensione di quest'ultimo. Anche in questo modello insiemi di dati sono legati da relazioni di possesso, ma ogni insieme di dati può appartenere a uno o più insiemi. La struttura risultante è una rete di insiemi di dati. Possibilità di relazioni orizzontali. Eccessive relazioni Esempio di struttura reticolare Introduzione ai modelli di Database DATABASE RELAZIONALI si basano sul modello relazionale la cui struttura principale è la relazione, cioè una tabella bidimensionale composta da righe e colonne. Ciascun record (riga) rappresenta un'entità che noi vogliamo memorizzare nel database. Le caratteristiche di ciascuna entità sono definite invece dalle colonne (campi) delle relazioni, che vengono chiamate attributi. Entità con caratteristiche comuni, cioè descritti dallo stesso insieme di attributi, faranno parte della stessa relazione Esempio di struttura relazionale Introduzione ai modelli di Database DATABASE AD OGGETTI (“SEMANTICO”) BASE DI DATI ORIENTATA AD OGETTI: OODBMS le loro caratteristiche di estendibilità, derivanti dalla possibilità di definire nuovi tipi di dati e comportamenti (che vengono inglobati nell’oggetto stesso),li rendono particolarmente appetibili per tutte quelle applicazioni che richiedono dati complessi, come ad esempio immagini, suoni o coordinate. Un oggetto è un elemento o concetto del mondo reale che può essere identificato in modo univoco: un prodotto, una casa… Ogni oggetto è costituito dall’insieme dei suoi dati caratteristici (attributi) e dei suoi comportamenti (metodi, procedure) Tutti gli oggetti che condividono le stesse proprietà (attributi) e gli stessi comportamenti (metodi) possono essere raccolti in classi I metodi è il formato dei dati sono comuni per tutti gli oggetti (istanze) della classe, mentre il contenuto può differire per ogni oggetto (nuove istanze uguali ma dotate di una propria individualità) Introduzione ai modelli di Database DATABASE AD OGGETTI (“SEMANTICO”) BASE DI DATI ORIENTATA AD OGETTI: OODBMS Immagini tratta da Federica Migliaccio “Sistemi informativi geografici e cartografia” Rappresentazione di “oggetti topografici” secondo un modello orientato ad oggetti Introduzione ai modelli di Database Di recente, da parte dei produttori di DBMS, c’è sempre più la necessità di realizzare un vero “matrimonio” fra la struttura del modello relazionale con quello ad oggetti: il DBMS si presenti esternamente come un DBMS relazionale orientato ad oggetti (OR-DBMS) ESRI ArcGIS sviluppa il modello relazionale orientato ad oggetti (OR-DBMS) Introduzione ai modelli di Database DBMS relazione orientato ad oggetti (OR-DBMS) Esempio di modello di base di dati ibrida: sono presenti oggetti e classi di oggetti georeferenziati secondo le regole dei modelli ad oggetti; inoltre sono evidenti le relazioni presenti fra alcuni degli oggetti tipiche del modello relazionale Immagini tratta da Federica Migliaccio “Sistemi informativi geografici e cartografia” Introduzione ai modelli di Database Struttura fisica dei dati nei Database geografici (3 generazioni) 1° generazione (elementi grafici ed attributi separati) 2° generazione (elementi grafici ed attributi contenuti in tabelle) 3° generazione (dato geografico diventa ‘oggetto’) Identificatore unico Ibrido I Generazione Integrato II Generazione Coordinate e Topologia Tabelle degli attributi - Database relazionale (Elementi) – join relazionale– (Attributi) Database relazionale Elementi – Classi – Attributi A oggetti III generazione ‘oggetti’ Database relazionali Modello applicato ai dati geografici Insieme di elementi e regole che ne definiscono le reciproche relazioni (database che permette di gestire relazioni tra i dati) elementi elementi Relazioni: sono le regole (interazioni) che intercorrono tra le entità Elementi: entità, contengono informazioni Database relazionali struttura delle tabelle La struttura principale è una tabella bidimensionale composta da righe (record) e colonne (campi) I campi registrano gli attributi (è definito chiave primaria il campo che identifica in modo univoco i record della tabella) I record registrano le entità (il primo record di una tabella è detta intestazione e contiene il nome dei campi) Colonna (Campo, Attributo) Chiave primaria intestazione Riga (Record, Entità) ID Nome Popolazione 1 Adda naturale 2 Serio naturale 3 Oglio naturale 4 Roggia Serio artificiale 5 Fosso Curna artificiale Database relazionali relazioni fra tabelle Tabella X Attraverso un campo in comune (chiave esterna) tra due o più tabelle si crea quella che viene definita RELAZIONE (join) Foreign Key Tabella Y A1 B1 B1 C1 A2 B1 B2 C2 A3 B2 B3 C3 Join La relazione unisce tutti i record corrispondenti A1 B1 C1 A2 B1 C1 A3 B2 C2 Tabelle X-Y unite tramite Join Database relazionali Livelli di progettazione DAL MONDO REALE AL SISTEMA INFORMATIVO I modelli di dati geografici devono rappresentare le entità presenti nel mondo reale e le relazioni che intercorrono tra di esse (sono un’astrazione della realtà) Schemi per trasformare i concetti (del mondo reale) in rappresentazioni numeriche dei dati (gestiti da un gis) Vi sono tre livelli di astrazione del modello dati: Modello concettuale Modello logico Modello fisico Dal livello esterno (descrizione in linguaggio naturale delle entità di interesse) al livello interno (descrizione delle strutture dati interne al computer) Database relazionali livelli di progettazione MODELLO CONCETTUALE Modello più vicino alla realtà, descrive e definisce le entità e le relazioni interessate (oggetti e processi relativi a un particolare problema) MODELLO LOGICO Implementa le entità e le relazioni del modello concettuale in un sistema tramite diagrammi (modello E/R, sviluppabile da GIS e DBMRS) L’entità è caratterizzata da una chiave primaria: identificatore univoco che non deve mai cambiare Componenti di base del modello E/R: entità, classi di entità, relazioni, attributi, cardinalità (numero min-max di entità che concorre ad una relazione) MODELLO FISICO Descrive in dettaglio i file, le tabelle, dimensioni e tipo di attributi ecc.. È la descrizione di classi di primitive grafiche qualificate (descrizione degli attributi descrittivi di un singolo layer) non permette di cogliere la logica delle entità e delle relazioni (in sostanza è la scheda monotematica di uno strato informativo) Database relazionali modello logico - modello E/R Il Modello (diagramma) Entità-Relazioni Relazioni (ERD) è un modello grafico che descrive le relazioni che esistono tra i dati memorizzati in un sistema ENTITA’ (record) Fenomeno (oggetto) del mondo reale che ha una sua identità complessiva e non può essere suddiviso in parti ad esso uguali (es. una casa non può essere suddivisa in più case, ma è suddivisa in più locali); l’insieme delle diverse entità coinvolte nel modello concettuale rappresenta tutti i fenomeni che devono essere descritti nella base di dati da progettare CLASSE DI ENTITA’ (tabelle) categoria che comprende entità che presentano somiglianze fra di loro (es. tutte le case che hanno tre locali) Database relazionali modello logico - modello E/R RELAZIONE FRA ENTITA’ (O CLASSI DI ENTITA’) legame concettuale (connessione) fra due o più entità, di cui interessa tenere memoria; per ogni relazione viene indicato il numero minimo e massimo di entità coinvolte (cardinalità della relazione) (es. tra case e particella catastale esiste una relazione proprietario) ATTRIBUTI (campi) caratteristiche proprie e descrittive che accomunano tutte le entità di un insieme; ogni attributo ha un range di possibili valori caratteristici (es. proprietario della casa, indirizzo…) Database relazionali modello E/R – simbologia strutturale CLASSE denominazione ATTRIBUTO denominazione Esemplificazione grafica corsi d’acqua 1 naturale artificiale RELAZIONE N corsi d’acqua nei Comuni Comuni N 0 La classe “corsi d’acqua”, che contiene una lista di corsi d’acqua definiti dagli attributi “denominazione e stato”, costituisce una relazione 1 a N con la classe “Comuni” Viceversa, la classe “Comuni” costituiscono una relazione 0 a N con la classe dei “corsi d’acqua” Database relazionali modello E/R – cardinalità Le relazioni (collegamento logico tra tabelle) RELAZIONE 1 a 1 Corrispondenza univoca in entrambi i versi: ad ogni record di una tabella A corrisponde uno e un solo record della tabella B, e viceversa RELAZIONE 1 a N Corrispondenza univoca in un solo verso: ad ogni record di una tabella A corrisponde uno e un solo record della tabella B, ma diversi record della tabella A possono corrispondere ad un record della tabella B RELAZIONE N a M Corrispondenza non univoca in entrambi i versi: ad ogni record di una tabella A possono corrispondere uno o più record di una tabella B, e viceversa Database relazionali cardinalità – tipi di relazioni Tabella di destinazione Tabella di origine Relazione Molti a 1 Relazione 1 a 1 Tabella di destinazione Relazione 1 a Molti Tabella di origine Tabella di destinazione Tabella di origine Tabella di destinazione Relazione Molti a Molti Tabella di origine Database relazionali Query Una query è uno strumento che consente di effettuare interrogazioni sui contenuti delle tabelle e anche di eseguire specifiche azioni sui dati SQL = Structured Query Language E’ un linguaggio utilizzato per interagire con i database relazionali È universalmente accettato dai produttori di sistemi per database (Microsoft Access, Microsoft SQL server, Oracle, IBM DB2 ecc…) Può essere inglobato in linguaggi di programmazione tradizionali come C, C++, Java È in grado di effettuare le diverse operazioni per l’interazione con un database: interrogazione, inserimento di nuovi dati, modifica di dati esistenti, eliminazione di dati esistenti Database relazionali Query I DBMS permettono di formulare le query attraverso una interfaccia grafica (GUI) che ne facilita l’utilizzo Le interrogazioni SQL hanno una struttura clausola select - clausola from - clausola where SELECT * FROM <Layer_name> WHERE <Field_name> <Operator> <Value or String> <Field_name> <Operator> <Value or String> <Connector> <Field_name> <Operator> <Value or String> ... Il risultato di una query è sempre una tabella di dimensioni minori o al massimo uguali a quella di origine, che contiene i record che soddisfano le condizioni definite nella selezione Dati cartografici in formato digitale (componente geometrica) Strutture dei dati spaziali: formato Vector formato Raster Archiviazione dell’informazione geografica su pc Cartografia tradizionale disegno che contiene in forma implicita le coordinate dei punti che costituiscono l’oggetto da rappresentare (rappresentazione grafica di planimetria e altimetria su supporto cartaceo) Cartografia numerica insieme di coordinate che contiene in forma implicita la rappresentazione sotto forma di disegno i dati cartografici in formato digitale contenuti in un database geografico consentono di mettere in relazione tra loro oggetti e fenomeni (elementi geografici) offrendo dei vantaggi rispetto alla cartografia cartacea tradizionale Oggetti: entità fisiche / giuridiche discrete (hanno un limite individuabile) Fenomeni: eventi che si manifestano in modo continuo (non hanno limiti individuabili) Archiviazione dell’informazione geografica su pc Gli elementi geografici, per essere archiviati e gestiti come base di dati, devono essere definiti attraverso un modello spaziale un database geografico è essenzialmente codificato attraverso due strutture di dati digitali: Struttura (vettoriale) vector (punti, linee, poligoni) Utilizzati solitamente per rappresentare oggetti discreti Struttura (griglia) raster (insieme strutturato di celle uniformi) Utilizzati solitamente per rappresentare fenomeni continui È comunque possibile (a volte necessario) utilizzare entrambi i modelli per rappresentare i medesimi oggetti/fenomeni Archiviazione dell’informazione geografica su pc FORMATO VETTORIALE Nella struttura vettoriale gli oggetti geografici sono descritti da primitive grafiche (unità spaziali) come punti, linee e poligoni La memorizzazione dell’informazione spaziale è data dalle coordinate dei punti significativi che costituiscono gli oggetti geometrici X₁ Y₁ = punto X₁ Y₁; X₂ Y₂; Xn Yn = linea X₁ Y₁; X₂ Y₂; Xn Yn; X₁ Y₁ = poligono Archiviazione dell’informazione geografica su pc FORMATO VETTORIALE I punti non hanno dimensione ma solo posizione nello spazio Le linee sono definite da punti connessi da segmenti (hanno posizione nello spazio e lunghezza) Nodo: punto iniziale e finale Vertice: punte intermedio Arco: linea che congiunge due nodi I poligoni sono linee chiuse su se stesse, il punto di partenza e di fine è lo stesso nodo (hanno posizione nello spazio, lunghezza e area) Centroide: baricentro del poligono adimensionali monodimensionali bidimensionali Archiviazione dell’informazione geografica su pc FORMATO VETTORIALE Archiviazione dei dati puntuali: 2 1 3 Archiviazione dei dati lineari: 1 2 Archiviazione dei dati poligonali: 1 2 Archiviazione dell’informazione geografica su pc FORMATO RASTER Nella struttura raster gli oggetti geografici sono descritti da una griglia (grigliato) regolare (grid) di celle (pixels) che rappresentano le unità spaziali minime estensione della griglia valore della cella righe 2 cella (pixel) colonne risoluzione Archiviazione dell’informazione geografica su pc FORMATO RASTER Le dimensioni della griglia sono definite dal numero delle celle (righe X colonne) La risoluzione della griglia è definita dalle dimensioni della cella La memorizzazione dell’informazione spaziale avviene tramite la definizione delle coordinate X, Y della cella di origine e la dimensione della cella Rappresentazione di punti Archiviazione dell’informazione geografica su pc FORMATO RASTER Rappresentazione di linee Rappresentazione di poligoni Archiviazione dell’informazione geografica su pc FORMATO RASTER Schema di assegnazione dei valori di cella: •Media dei valori ricadenti all’interno •Totale dei valori •Valore dominante •Valore più vicino al centro della cella Archiviazione dell’informazione geografica su pc FORMATO RASTER RISOLUZIONE GEOMETRICA La risoluzione geometrica di un raster è definita dal numero di pixel per unità di lunghezza (pixel/mm o dpi – dots per inch) Immagini tratta da Federica Migliaccio “Sistemi informativi geografici e cartografia” Maggiore è la risoluzione e maggiore sarà la memoria necessaria per archiviare il file Archiviazione dell’informazione geografica su pc FORMATO RASTER RISOLUZIONE RADIOMETRICA La risoluzione radiometrica è la gamma di valori che possono caratterizzare ogni pixel (numero di bit o intervallo di valori memorizzabile in ogni pixel) Immagini tratta da Federica Migliaccio “Sistemi informativi geografici e cartografia” Archiviazione dell’informazione geografica su pc FORMATO RASTER Trascrizioni RASTER da CARTOGRAFIA ANALOGICA IMMAGINI FOTOGRAFICHE Caso in cui i valori contenuti nelle celle corrispondono al colore presente nel documento cartaceo originale I valori contenuti nelle celle corrispondono all’intensità dell’energia elettromagnetica relativa allo spettro visibile riflessa dalla superficie terrestre Si possono distinguere diversi tipi di immagine a seconda della quantità di informazione utilizzata per registrare il tono di colore: Si possono distinguere diversi tipi di immagine a seconda della quantità di informazione utilizzata per registrare il tono di colore: 1 bit al tratto: b/n (ctr) 8 bit: scala di grigio (256 toni dal bianco al nero) Colore indicizzato (256 colori) 24 bit a colori (RGB, 8 bit per canale): 16,7 milioni di colori 8 bit: scala di grigio (256 toni dal bianco al nero) 24 bit a colori (RGB, 8 bit per canale): 16,7 milioni di colori Archiviazione dell’informazione geografica su pc FORMATO RASTER Sostanzialmente esistono due tipologie di dati raster: IMMAGINI – FORMATO GRAFICO (Jpg; Tiff ecc…) • Foto aeree • Foto satellitari • Immagini acquisite tramite scanner TEMATICI – FORMATO GRID (Grid ArcInfo) • Rappresentazioni di “fenomeni” che variano in continuo nello spazio Archiviazione dell’informazione geografica su pc FORMATO RASTER RASTER IMMAGINI Nelle immagini il pixel rappresenta, generalmente, il valore del modello di colore Red, Green, Blue - RGB (riflettanza) Valore di riflettanza Valore di riflettanza O-255 RGB Archiviazione dell’informazione geografica su pc FORMATO RASTER RASTER GRID I raster grid sono concettualmente differenti dalle immagini; sono idonei alla rappresentazione di fenomeni che variano gradualmente nello spazio. Le celle hanno valori numerici archiviati in una tabella (VAT) Valore integer 4-14 Archiviazione dell’informazione geografica su pc CONFRONTO TRA I DUE MODELLI “raster is faster but vector is corrector” Joseph Berry MODELLO VETTORIALE Vantaggi: • La struttura dei dati (volume di dati) è più compatta • Permette misure accurate per aree e distanze • La topologia è più efficiente • Permette varie analisi topologiche e le effettua con facilità • E’ il modello più vicino alla rappresentazione manuale delle carte Svantaggi: • La struttura dei dati è più complessa da trattare • L’acquisizione dei dati richiede più tempo • Operazioni di Overlay difficili da implementare • Non è possibile rappresentare fenomeni spaziali continui: la rappresentazione della variabilità spaziale è inefficiente • Richiede una complessità di elaborazioni per l’analisi spaziale: non permette di operare con i dati acquisiti da sistemi digitali Archiviazione dell’informazione geografica su pc CONFRONTO TRA I DUE MODELLI “raster is faster but vector is corrector” Joseph Berry MODELLO RASTER Vantaggi: • Il modello di dati è semplice (matrice 2d) • E’ efficiente l’analisi spaziale e le operazioni di overlay sono semplici da effettuare • E’ ideale per fenomeni spaziali continui • E’ il modello con cui vengono acquisiti e trattati i dati digitali Svantaggi: • La struttura dei dati è poco compatta. Ridondanza di informazioni nelle aree omogenee, grandi quantità di dati da archiviare • Relazioni topologiche difficili da rappresentare • Accuratezza limitata per i dati spaziali (dipende dalla dimensione del pixel) • L’output grafico può essere non esteticamente accettabile • Strutture lineari distorte Archiviazione dell’informazione geografica su pc CONFRONTO TRA I DUE MODELLI “raster is faster but vector is corrector” Joseph Berry PARAMETRI MODELLO VETTORIALE MODELLO RASTER Volume di dati Struttura dati più compatta Struttura dati meno compatta Generalizzazione La generalizzazione è complessa La semplificazione del dato è immediata Aspetti topologici La struttura topologica è molto efficiente per l’analisi dei dati Le relazioni topologiche sono difficili da gestire Accuratezza Accuratezza elevata Accuratezza condizionata dalla discretizzazione del dato Efficienza di elaborazione La manipolazione del dato può essere complessa La manipolazione è più semplice e intuitiva Tecniche di overlay La sovrapposizione di layer è complessa ma accurata La sovrapposizione di layer è intuitiva ma approssimata Tecniche di buffering Molto efficienti ed accurate Imprecise, poco usate Map Algebra Struttura dati non idonea per la Map Algebra Ideale per lo sviluppo di analisi avanzate tramite operatori e funzioni Image processing Struttura dati non idonea per la gestione di immagini L’elaborazione di immagini è propria della struttura dati raster Modelli digitali di elevazione La creazione di DEM è complessa ma più accurata La creazione di DEM è più semplice ma approssimata Visualizzazione Visualizzazione veloce senza richiedere hardware specifico Visualizzazione lenta che richiede schede grafiche specifiche Dati cartografici in formato digitale Formati di codifica dei dati spaziali Formati dei file usati in ambiente GIS Formati vettoriali e raster Noi utilizzeremo formati vettoriali proprietari ArcGIS lavora con numerosi formati di dati (Data Interoperability – lavora con oltre 100 formati di dati spaziali) Formati dei file usati in ambiente GIS Modello SHAPEFILE Uno shapefile è un formato di archiviazione non topologico di dati vettoriali che ne registra localizzazione, forma e attributi. È composto da un set di files relazionati contenente una sola collezione omogenea di oggetti (punti, linee, poligoni) •Formato creato con la prima versione del software ESRI ArcView •È completamente gestibile con ArcGIS (a ogni livello di licenza) •Non supporta la topologia: non usa la struttura arco-nodo (es. linee connesse senza nodo comune, poligoni adiacenti senza archi comuni) •Tutti i file devono avere lo stesso prefisso •“Superato” dal modello GEODATABASE, viene utilizzato prevalentemente per piccole banche dati (limite 2 GB per componente dello shapefile) e per lo scambio/condivisione tra utenti di differenti piattaforme GIS Formati dei file usati in ambiente GIS Modello SHAPEFILE È costituito da 3 file di base: <nomefile>.SHP = “main” file, shape con lista di vertici (contiene le informazioni geometriche “feature geometry”) <nomefile>.DBF = contiene gli attributi (informazione tabellare) nello stesso ordine delle “shapes” nel main (esiste una relazione “one to one” tra le features e gli attributi <nomefile>.SHX = file indice che mantiene il raccordo tra geometria e informazione tabellare (puntatori “offsets” alle “shapes”) Vi sono inoltre dei files ausiliari (accessori), uno dei più importanti è <nomefile>.PRJ che contiene il sistema di riferimento e proiezione Altri file accessori: indici spaziali (.sbn; .sbx; .fbx; .fbn) indici di attributo (.ain; .aih) metadati (.xml) Formati dei file usati in ambiente GIS Modello SHAPEFILE File contenente le geometrie (*.shp) File di indici Identificatore univoco (*.shx) Tabella del database (*.dbf) Formati dei file usati in ambiente GIS Modello GEODATABASE Formati dei file usati in ambiente GIS Modello GEODATABASE Il Geodatabase e' una struttura di memorizzazione aperta dedicata alla gestione di dati GIS (geometrie, tabelle ed immagini) all'interno di un DBMS (Database Management System). Il Geodatabase segue il fondamentale modello dati in cui ogni oggetto ed i suoi attributi sono memorizzati in una riga di una tabella. Ogni oggetto rappresenta una entità spaziale o entità del mondo reale che deve essere gestita dal GIS (ad esempio una particella catastale, un edificio, un fiume, un cliente). Un insieme costituito da "Feature" (oggetti) memorizzate in una tabella di un DBMS e' chiamata "Feature Class". Insiemi di Feature Class collegate tra loro che condividono lo stesso sistema di riferimento spaziale possono essere memorizzate in strutture a livello gerarchico superiore, chiamate "Feature Dataset". Ogni Feature (oggetto) in un Geodatabase contiene l'informazione sulla geometria (Shape) e puo' esistere come una entita' a se stante. La capacita' di memorizzare in modo completo la geometria e' uno dei vantaggi del modello geodatabase, rendendo sempre disponibile la Feature per la visualizzazione o per analisi Formati dei file usati in ambiente GIS Modello GEODATABASE Perché usare un File Geodatabase Formati dei file usati in ambiente GIS Modello GEODATABASE Vantaggi di un Geodatabase: •Gestione e organizzazione dei dati di database filebased •Compilazione degli attributi più “integra” e facilitata mediante domini e sottotipi •Campi shape_lenghth e shape_area per il calcolo automatico e dinamico di superfici e lunghezze •Gestione e validazione della topologia •Importazione e conversione di altri formati (shapefile, coverage, CAD, raster) •Importa/esporta Geodatabase XML (trasferimento schema/schema+features) Formati dei file usati in ambiente GIS Modello GEODATABASE 3 tipi di GEODATABASE Personal Geodatabase (.mdb) Memorizzato su un file Access Limite di 2 GB File Geodatabase (.gdb) Memorizzato come cartella su disco Limite di 1 TB Riduce lo spazio di storage ArcSDE Geodatabase Dati in un enterprise RDBMS Editing multiutente (versions) Richiede uso di ArcSDE relational database management systems (RDBMS) Supportati da ArcSDE Arcinfo/arcview sde rdbms Formati dei file usati in ambiente GIS Modello GEODATABASE Costruzione di un geodatabase: – Progettazione del geodatabase (Think before your create) – Creazione di un nuovo geodatabase – Definizione della struttura del geodatabase (solamente nome e posizione) (Schema e dati) – Inserimento dei dati spaziali (caricamento o importazione) – Definizione di proprietà addizionali (Validazione, relazioni, reti) Formati dei file usati in ambiente GIS Modello GEODATABASE Formati dei file usati in ambiente GIS Modello GEODATABASE Aspetti avanzati Domini Aiutano nella compilazione del database permettendo di ottenere dati più “integri” (valori codificati per le tabelle) Vengono predisposti a livello di Geodatabase e utilizzati su singoli campi degli attributi di una Feature Class 2 tipi di Domini 1. Coded: valori codificati per attributi di tipo categoriale 2. Range: valori minimo e massimo ammissibile Gestiscono Split e Merge Policies Sottotipi Suddivisione della Feature Class in sottoinsiemi (sottotipi) mediante la codifica di un campo numerico (long/short integer) Ciascun sottotipo può avere i suoi valori di default ed i suoi domini Compilazione facilitata degli attributi Rappresentazione diretta del dato mediante simbologia Formati dei file usati in ambiente GIS Modello GEODATABASE Aspetti avanzati SPATIAL REFERENCE •Coordinate system Coordinate system •Spatial domain Sistema di proiezione e parametri •Precision (GCS/PCS - Datum, meridiano centrale, paralleli, falso nord e est) Precision Il numero della unità del sistema per una unità di misura. La precisione determina la risoluzione della mappa (geodatabase) Spatial domain – Per esempio: map unit è in metri • Precisione di 1:1 significa una risoluzione di 1 metro • Precisione di 1000: 1000 significa una risoluzione di 0.001 metro ovvevo 1 millimetro – X/Y Domain: MinX, MaxX, MinY, MaxY – Z Domain: Min, Max – M Domain: Min, Max Resolution = Map unit / precision Il range di coordinate ammissibili per le coordinate geografiche Formati dei file usati in ambiente GIS Modello CAD Computer-aided design (CAD) è un file di disegno digitale in formato vettoriale utilizzato in svariati settori (specialmente a livello di progettazione architettonica) ArcGIS supporta i seguenti formati CAD: AutoCAD: .dwg; .dxf; MicroStation: .dgn Formati dei file usati in ambiente GIS Modello CAD CAD dataset CAD feature classes Formati dei file usati in ambiente GIS Modello CAD Traslazione tra entità CAD e CAD feature class Formati dei file usati in ambiente GIS Modello CAD Traslazione tra struttura CAD e struttura GIS STRUTTURA VETTORIALE GIS STRUTTURA VETTORIALE CAD Tutti i punti delle entità sono georeferiti (coordinate geografiche; cerchio definito da una sequenza fisica di punti) Gli elementi sono in coordinate planimetriche e possono essere costruiti parametricamente (cerchio definito dal centro e dal raggio) Le strutture topologiche per mettono di associare alle entità attributi descrittivi Alle entità sono associati solo attributi sul tratto e sul colore Le strutture topologiche permettono analisi spaziali La struttura grafica è finalizzata alla sola restituzione dei dati