18/09/2002 Il Gazzettino POLEMICA Sbarca in Italia il primo videogame a "luci rosse Cade l'ultimo tabù: ora anche gli eroi dei videogame fanno scene hard, ed è polemica. A rompere con la tradizione - violenza sì, ma sesso mai - è Largo Winch, l'ultimo gioco ispirato all'omonimo fumetto poco conosciuto in Italia. Protagonista un playboy coraggioso, affascinante e miliardario, pronto a mille avventure, intrighi e intrighi, per conquistarsi il premio finale: una notte d'amore con una donna bellissima. La sequenza shock, almeno per chi era abituato ai consueti intrecci, arriva comunque quasi subito, come una sorta di premio d'abilità con luci soffuse e musica di sottofondo. Una donna bellissima che indossa biancheria intima supersexy. Basta uno sguardo di intesa e i due iniziano a baciarsi. L'indomani scatta l'azione e il gioco va avanti di conquista in conquista. Largo Winch è una specie di James Bond. «Userò tutti i mezzi per bloccarlo, se necessario scenderò in piazza». Fra i primi a scagliarsi contro "Largo Winch", primo videogame a luci rosse, è don Di Noto che definisce l'iniziativa «un atto gravissimo contro la Carta dei diritti dei bambini. Non è censura ma solo la punta dell'iceberg. Si sono centinaia di giochi per lo più giapponesi che circolano in rete e che presentano immagini di sesso, spesso anche pedofilo». Caso editoriale in Francia, il fumetto diventato interattivo nei laboratori della Ubi Soft non ha mancato, al suo debutto in altri paesi d'Europa, di sollevare polemiche e le proteste delle associazioni genitori che si sono rivolte alla casa distributrice del gioco chiedendo di eliminare le scene più forti. L'unico provvedimento finora preso, segnalarlo sulla confezione per un pubblico di over 14. .