Attualità
periodico indipendente
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Anno XXXVIII - n. 12 - DICEMBRE 2016 - distribuzione gratuita
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SU PER LA DISCESA
DOVE BATTE LA LINGUA
di Andrea Panziera
di Alberto Costantini
Sto leggendo tutti i commenti del giorno dopo,
“APPLICAZIONE DELLA CONVENZIONE QUAl’analisi, vista da destra, dal centro e da sinistra,
DRO PER LA PROTEZIONE DELLE MINORANZE
dell’esito del voto referendario del 4 dicembre che
NAZIONALI”. Cosa può esserci di così dirompente, in
con circa il 60% ha respinto le proposte di modifica
questa legge, da spaccare il Consiglio regionale veneto,
di alcuni articoli della Carta Costituzionale avanfrantumare la maggioranza, suscitare discussioni, sarzate dall’Esecutivo, che ormai può considerarsi
casmi, grida di dolore, porte sbattute? Si tratta della
dimissionario. Contemporaneamente sto ascolnostra lingua, il veneto, e della possibilità di riconotando i commenti delle varie emittenti , in cui si
scerlo come lingua minoritaria della Regione. Tutto
affollano sia personaggi molto datati dalla batqui? Beh, diciamo che le ricadute sarebbero parectuta ormai stantia e dalle non memorabili gesta
chie, ma sugli aspetti giuridici non ho la necessaria
politiche, la cui simpatia personale può essere
competenza, e sui problemi pratici il discorso ci
equiparata alle supposte contro la stipsi, che
porterebbe lontano; il punto fondamentale, la
accalorati parvenu del nuovo che avanza, il
domanda a cui si dovrebbe rispondere in via precui livello di razionalità e buon senso risulta
liminare, è se il veneto è un dialetto o una lingua,
inversamente proporzionale alla smodata
una semplice variante dell’italiano grammaticairruenza verbale. Mi rendo conto che, col
le, scolastico e televisivo, ovvero un idioma a
passare degli anni, si tende a diventare
sé. Nel primo caso evidentemente non merita
intolleranti ma mi assale il pensiero che a
alcuna particolare tutela; nel secondo, il proqualcuno bisognerebbe proprio togliere il
blema andrebbe almeno considerato.
diritto di tribuna. Forse per la pochezza
Allora, partiamo mettendo qualche pune ripetitività delle argomentazioni o per
tino sulle i: nessun idioma nasce come
la superficialità e astiosita’ di alcuni
lingua o dialetto a priori; non è che l’igiudizi, mi viene a mente il titolo di
taliano sia spuntato fuori già con la sua
un bel film di metà anni ‘60, “Su per
grammatica perfettamente codificata e il
la discesa” , che narra le vicissitudisuo lessico definito. Ogni lingua nazioni di una insegnante al suo primo
nale, prima di esserlo, è stata il dialetto
incarico in una scuola superiore di
di una comunità, a volte piccolissima,
un quartiere di New York che con
e non sono nemmeno rari i casi di linun eufemismo potremmo definire
gue, anche prestigiose come il pro“difficile”. Il lettore si chiederà
venzale, regredite a livello di diada cosa scaturisca questo strano
letto. Potremmo dunque affermare
accostamento all’apparenza un
che una lingua è semplicemente
Il Basso Adige augura un buon Natale e un felice anno nuovo un dialetto che ha avuto fortuna.
po’ improbabile.
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Anno XXXVIII - n. 12 - Dicembre 2016
periodico indipendente
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Anno XXXVIII - n. 12 - Dicembre 2016
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(segue da pag. 1)
SU PER LA DISCESA
Ho la sensazione che la situazione in cui si sta
indirizzando questo nostro magnifico Paese, sia
rappresentata quasi plasticamente proprio dal
titolo del film: ogni tentativo, a volte ingenuo
e frettoloso, magari imperfetto e un po’ presuntuoso, di modificare uno status quo che da
decenni ci impedisce di confrontarci ad armi
pari con gli Altri, è destinato al fallimento per
reazioni interessate, resistenze di ogni sorta e
colore, o semplicemente per ignoranza e menefreghismo. Ricordo in particolare una scena,
che riprende questa giovane insegnante che
cerca invano di salire le scale mentre la massa delle persone le percorre in senso contrario,
facendola sempre tornare al punto di partenza.
Come ho già scritto nel mio precedente articolo dal titolo “La posta in palio” , si è discusso
pochissimo del merito dei quesiti referendari e
le interviste televisive hanno documentato che
in generale su di essi l’informazione e la conoscenza specifica dei cittadini contattati erano
prossime allo zero. Il voto si e’ di conseguenza
tradotto in un giudizio sul Governo e soprattutto
sul Presidente del Consiglio, in una sorta di uno
contro tutti che oggettivamente non poteva portare a risultati differenti, perché in nessuna democrazia rappresentativa chi governa riscuote
più del 50% dei consensi. Quindi l’esito era già
scritto una volta che il focus era passato dalla
riforma alla premiership. Porre oggi in primo
piano che la personalizzazione della consultazione si è rivelata un errore decisivo significa
dire mezza verità, perché se la ragione costitutiva dell’esistenza di un Governo è proprio
l’attuazione delle riforme, appare del tutto evidente che la loro non effettuazione o bocciatura
ne rappresenta quasi inevitabilmente la fine. Ed
in ogni caso rebus sic stantibus la personalizzazione l’avrebbero imposta gli altri. Quello che
appare invero paradossale è la smodata gioia
dei vincitori constatando che i Mercati non si
sono accaniti sul nostro spread rispetto al Bund
tedesco ed anche la Borsa abbia limitato le perdite ai soli titoli bancari: ma non erano gli stessi
che invitavano a infischiarsene dei giudizi delle
Agenzie di Rating perché facevano solo terrorismo psicologico ? e gli sfotto’ a posteriori per lo
scampato pericolo come li spiegano ? A questi
tardo-scopritori delle logiche e dei meccanismi
del Mondo della Finanza vorrei sommessamente ricordare che l’arsenale di Mario Draghi, se
pur ben fornito, non è illimitato e che i Mercati
nel breve scommettono su una transizione dolce, magari con il congelamento delle dimissioni
o un incarico a tempo affidato a qualche ministro dell’attuale Esecutivo per condurre in porto
l’approvazione della Legge di Stabilità senza
traumi. Poi, con tutte le carte sul tavolo, valuteranno situazione e prospettive e, stiamone
certi, agiranno di conseguenza. Il dato di fatto
è che una stagione politica, breve ma intensa,
è giunta al termine e se ne apre un’altra, che
anche un cieco percepisce come gravida di incertezza e instabilità. Se in questi anni la nostra
credibilità a livello europeo ed internazionale,
a detta di tutti gli osservatori indipendenti, è
cresciuta , con il corollario di una situazione
economica in leggero ma costante miglioramento (lo confermano tutte le statistiche, qualunque ne sia la provenienza), ciò va ricondotto in gran parte alla intrapresa di una decisa
azione riformatrice. Non tutti i provvedimenti
adottati sono i migliori possibili, alcuni paiono
lacunosi mentre altri pur importanti non sono
ancora giunti a compimento. Ma grazie a questo rinnovato dinamismo non siamo più indicati come la mina vagante del Sistema Europa.
Cosa accadrà d’ora in avanti fa parte di quelle
previsioni che nessuna persona in buona fede è
minimamente in grado di avanzare. Purtroppo
non riesco ad intravvedere all’orizzonte alcuna
“idea forte” che possa indurmi a fare professione di ottimismo, da qualsiasi parte io lo osservi. Questo perlomeno nella prospettiva di una
nostra permanenza in tutti gli attuali consessi
europei ed internazionali e dato per scontato il
mantenimento dell’attuale sistema di alleanze.
In caso contrario....beh, neanche la più fervida
immaginazione appare sufficiente a ipotizzare il
seguito con le sue nefaste conseguenze.
(segue da pag. 1)
DOVE BATTE LA LINGUA
E il veneto? Ne ha avuta abbastanza, di fortuna, da diventare una lingua
molto diffusa, dotata di prestigio letterario e sociale, ma non abbastanza
da essere considerata lingua nazionale, alla stregua, per intenderci, dello
sloveno o dell’estone, o almeno riconosciuta, come il catalano o il basco.
Altro punto importante: il veneto non è un dialetto derivato dall’italiano,
e le indubbie somiglianze vengono dal fatto che entrambi sono nati dal
latino, e ovviamente dalle influenze del toscano prima e dell’italiano
poi nel veneto attuale. Obiezione: “il veneto non è mai stato ufficializzato come lingua, perché anche la Serenissima usava l’italiano”. Calma.
Diciamo piuttosto che negli stati di una volta si usava la lingua che
l’interlocutore capiva: in tribunale e davanti al Doge il veneto, negli atti
scritti ufficiali latino, toscano, veneto, o ibridi vari. Altra obiezione: “non
esiste una lingua veneta, ma tanti dialetti quanti sono i paesi e i villaggi”.
Obiezione controproducente, perché tutte le lingue, nessuna esclusa,
presentano una suddivisione in dialetti. In realtà, il grado di comprensione reciproca tra i veneti è piuttosto alto, almeno da Verona a Treviso
e da Rovereto (trentino) all’Alto Polesine, come possiamo sperimentare
quotidianamente. Pronunce diverse ad esempio della “z” della “s”, della
“l” non danno problemi di comunicazione maggiori delle diverse varianti
dello spagnolo o dell’inglese, e quanto al lessico, l’esistenza di vocaboli
concorrenti per designare lo stesso oggetto o concetto (“toso”, “toseto”,
“putelo”…), non è un intralcio, ma una ricchezza. Essendo dialetto, si
dice, il veneto “non è regolare” e cambia più in fretta nel tempo. Non è
vero: le lingue “ufficiali “ si evolvono anch’esse, e spesso più velocemente dei dialetti. Il lituano è stato scritto tardissimo, e ancora più tardi
è stato considerato lingua, eppure è l’idioma indoeuropeo più conservativo; l’inglese ha una lunga tradizione di scrittura, ma la sua pronuncia
si evolve con una velocità tale che la grafia è ormai totalmente scissa
dalla pronuncia. A proposito di grafia del veneto, si può ironizzare sulle
diatribe tra i sostenitori della “ł”, della “dh” o della “x”, ma è un fatto che
tutte le lingue del mondo, nessuna esclusa, sono state scritte o comunque
possono esserlo, quindi si tratta solo di trovare un compromesso accettabile fra la tradizione veneziana e la pronuncia moderna prevalente.
Continuiamo con le obiezioni. “Conservare il dialetto è roba da vecchi, il
mondo si sta globalizzando, siamo nel XXI secolo, quindi meglio studia-
re l’italiano”. Alt. Allora, perché l’inutilissimo italiano, e non piuttosto
l’inglese? “Non si può tutelare tutto, bisogna fare delle scelte e il dialetto
non è prioritario”. D’accordo, ma allora qualcuno mi dovrebbe spiegare
perché una lingua testimoniata dal IX secolo d. C., con una ricca tradizione medievale, che ha dato “La Venexiana” e Goldoni al teatro, che ha
prodotto capolavori della lirica, usata per secoli nei tribunali, utilizzata
dai marinai turchi e austriaci, in cui sono stati scritti inni patriottici e
religiosi, addirittura vocabolari bilingui veneto/tedesco, oltre tutto parlata
attualmente da milioni di persone, non merita una tutela pari almeno a
quella del dialetto della val di Fassa, concessa dalla Provincia Autonoma
di Trento, con tanto di programmi televisivi?
Si dirà a questo punto che “è una questione politica”. Esatto, e mi spiego con un esempio. Se a San Marino per ipotesi volessero dichiarare il
loro dialetto romagnolo lingua ufficiale della Repubblica, non per questo
il sammarinese cesserebbe di essere un dialetto gallo-italico del gruppo
italiano, ma sul piano politico-amministrativo diventerebbe “lingua” a
tutti gli effetti. Se esiste il moldavo come lingua a sé, distinta dal rumeno,
non c’è motivo perché non possa esistere il veneto come lingua ufficiale
di una presente o futura entità politica o amministrativa. Ricordiamo a
questo proposito che il catalano era dialetto sotto Franco, ora è lingua
della Catalogna, usato alle Olimpiadi di Barcellona. Le lingue ufficiali
sono sempre creazioni artificiali, costruite sulla base di materiale naturale. Oserei dire che una metà buona delle lingue parlate in Europa è frutto
del lavoro a tavolino di studiosi più o meno puristi che hanno unificato,
espunto, “normalizzato”, nobilitato varie parlate locali, creando così l’estone, il finnico, il norvegese eccetera. L’ebraico era estinto forse da 2500
anni come lingua parlata, ed è stato reinventato dando origine all’ebraico
moderno, riappreso da milioni di ebrei che prima di emigrare parlavano
lingue come il russo, il polacco o l’arabo. L’URSS a suo tempo diede lo
status di lingue ufficiali e codificate a quelli che prima erano solo idiomi
di pastori e cacciatori.
Il veneto come lingua c’è, ha la sua dignità, la sua bellezza, la sua
ricchezza; ha chi lo parla e lo capisce – e sono milioni - possiede una
letteratura, viene scritto da mille anni. Sta a noi, e a chi ci rappresenta,
decidere cosa farne.
Anno XXXVIII - n. 12 - Dicembre 2016
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inizia anche lo stress da regali perché tra un po’ si
dovrà pensare:
“ Quest’anno cosa regalo?”, “Dove posso prendere un piccolo pensiero senza spendere troppo?”, “Cosa potrebbe esserci di utile e gradito
senza risultare banale?”, “Vorrei trovare una cosa
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COSTITUITA A VERONA LA DELEGAZIONE
PROVINCIALE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE
INSIGNITI ONORIFICENZE CAVALLERESCHE
Sabato
03
dicembre 2016
in Verona presso
BarCaffè Liston
12 - Piazza Bra,
alle ore 10.30,
si è costituita la
nuova Delegazione A.N.I.O.C.
“Associazione
Nazionale Insigniti Onorificenze Cavalleresche”.
Finalità dell’Associazione: unire in una sola
grande Famiglia tutti i Decorati di vari Ordini
Cavallereschi, per creare una forza morale
guidata da così alti ideali cavallereschi.
Intervenendo alla manifestazione il SEGRETARIO Nazionale, Conte Maurizio Avv. Monzani ha illustrato in sintesi le origini dell’Associazione, e i grandi risultati ottenuti in
ITALIA con oltre centomila iscritti.
Il Delegato Provinciale BISSOLO Cav.
Giuliano Luigi , nel corso della riunione ha
presentato il Neo Direttivo e consegnato alle
Autorità intervenute un attestato (CREST) con
il simbolo dell’Associazione A.N.I.O.C.
Un ringraziamento alle Autorità interve-
nute, in particolare
all’assessore
LELLA
ANTONIO
in
rappresentanza
del COMUNE di
VERONA, alla
Dott. INGLESE
in rappresentanza
della PREFETTURA di VERONA, al Tenente
Colonnello BILLI BRUNO in rappresentanza del TRIBUNALE MILITARE, all’Illustre
Console di CAPO VERDE Dr. ADILARDI PASQUALE, ai rappresentanti di vari
ORDINI PROFESSIONALI, ai GIORNALISTI di varie testate GIORNALISTICHE,
a Don Gianni BALLARINI che nel benedire
il LABARO ha dato un significato religioso
ed intimo alla manifestazione, mentre alle
Autorità che per motivi istituzionali (in prossimità del referendum del giorno 4 dicembre)
non sono potute intervenire, il mio personale
saluto e l’impegno di informarle ed invitarle
alle prossime manifestazioni che si intende
organizzare
Giuliano Bissolo
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FONDATO NEL 1979
Direttore responsabile:ROBERTO TIRAPELLE
Direttore editoriale:
GIANNI GALETTO
Autor. 462 del 25.05.1979 Tribunale di Verona.
Sede in Legnago (VR) - Via Monache, 4
Pubblicità tel. 349 3157148
Grafica, impaginazione e stampa:
Grafiche Stella s.r.l. - Legnago (VR)
“Il Basso Adige” è portavoce dell’Associazione Culturale
“Il Basso Adige”, fondata con atto notarile 6812 del
18.09.1984, reg. a Legnago il 20.09.1984 il cui Consiglio
Direttivo è così composto:
Presidente: Gianni Galetto;
Vice Presidente: Francesco Occhi;
Segretario: Giuseppe Mutti;
Consiglieri: Armandino Bocchi, Renzo Peloso
Anno XXXVIII - n. 12 - Dicembre 2016
periodico indipendente
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VIVIAMO IN UN AMBIENTE TOSSICO E INQUINATO
La salute è un
bene essenziale con
cui si misura la qualità della vita. I fattori sociali, culturali, ambientali, comportamentali e biologici possono favorirla così come possono danneggiarla.
L’ambiente è lo spazio che ci circonda ed è
costituito di aria, acqua, terra ma anche di spazi
antropizzati e di artefatti creati dall’uomo
come case, industrie, infrastrutture, edifici di
culto, monumenti e opere d’arte. L’ambiente è
allora anche ciò che occupa gli spazi vuoti
all’interno del nostro organismo: pensiamo alla
bocca, all’esofago, allo stomaco e all’intestino,
così come alla trachea, ai bronchi e ai polmoni.
In quest’ottica l’ambiente è da considerarsi
anche il cibo che mangiamo, l’acqua che
beviamo o l’aria che respiriamo.
In questo periodo è d’attualità la medicina
ambientale: è una branca della medicina che si
occupa di prevenzione, diagnosi e trattamento
delle patologie che possono essere messe in
correlazione con i fattori ambientali. Abbraccia
diverse discipline, tra cui le scienze biomediche, ambientali, giuridiche, economiche, politiche e sociali, perfino quelle dei materiali e
delle costruzioni. Può essere considerata il
ramo medico del più ampio campo della salute
ambientale, a sua volta parte della salute pubblica. Il suo campo di applicazione comporta lo
studio delle interazioni tra l’ ambiente e la
salute, e il ruolo dell’ambiente nel causare o
mediare malattia. Secondo l’Organizzazione
Mondiale della Sanità, circa il 24% delle
malattie nel mondo è dovuto all’esposizione a
fattori ambientali. I dati dell’OMS mostrano
come decessi, malattia e disabilità possono
effettivamente essere ridotti ogni anno attraverso una politica ambientale adeguata. Tra le
misure da prendere per ridurre questo carico ci
sono la promozione di metodi più sicuri di
conservazione dell’acqua nelle case e, in generale, misure igieniche, l’uso di carburanti più
puliti, l’aumento della sicurezza nella costruzione degli edifici, l’utilizzo ragionato di
sostanze tossiche a casa e sul posto di lavoro e
una migliore gestione delle risorse idriche.
Le principali patologie riconducibili ai fattori ambientali e che presentano in assoluto la
mortalità più elevata sono le malattie cardiovascolari, diarroiche, le infezioni del tratto respiratorio, il cancro, gli incidenti stradali. Per
prevenire milioni di morti evitabili è necessario che settori come quello dei trasporti, dell’energia, dell’agricoltura e dell’industria collaborino per abbattere i rischi che causano alla
salute. In Italia è stata istituita la Sima, prima
società italiana di medicina ambientale.
L’Onlus, senza fini di lucro, ha come scopo
quello di tutelare la salute tramite la salvaguardia e la valorizzazione della natura e dell’ambiente, promuovendo azioni che limitino gli
interventi invasivi da parte dell’uomo, come
scarichi industriali, effetto serra, disboscamento e uso di sostanze inquinanti, che possono
essere cause di malattie, infortuni e morte prematura. L’importante aumento delle patologie
croniche registrato negli ultimi anni è attribuibile anche agli effetti del carico tossico cui
ognuno di noi è sottoposto quotidianamente. Si
calcola che ogni giorno entriamo in contatto,
perlopiù involontariamente, con circa cinquecento sostanze tossiche di sintesi. Questo, unitamente ai ritmi stressanti della società moderna e a stili di vita non corretti, produce nel
tempo malessere, invecchiamento precoce e
patologie croniche, talvolta gravi. Per questo
La Sima ha individuato tre macro aree su cui
concentrare la propria attività: la sicurezza alimentare, la qualità dell’aria e l’energia.
Importante è anche seguire una dieta appropriata ricordando che diaita in greco significa
“stile di vita”. Avere un corretto regime alimentare significa quindi conquistare ed inte-
riorizzare alcune abitudini alimentari che possano condurci , nel tempo, a una condizione di
maggior benessere generale. La salute si conquista e si conserva soprattutto a tavola, imparando sin da bambini le regole del mangiar
bene. I medici sono concordi nel raccomandare
una dieta sana ed equilibrata che, sul modello
di quella mediterranea, ripartisca in modo ottimale il quotidiano apporto calorico per prevenire le cosiddette malattie del benessere come
arteriosclerosi, diabete, ipertensione, infarto
del miocardio, malattie digestive ed obesità.
Gli alimenti fondamentali nella prevenzione
sono frutta, verdura e cereali integrali. E le più
recenti ricerche sugli antiossidanti alimentari e
sulle combinazioni di sostanze protettive presenti nelle piante hanno favorito ulteriori sviluppi del mercato degli alimenti funzionali in
Europa ( per esempio verdure a foglia verde,
agrumi, legumi, frutti di bosco bacche di goji,
aglio, broccoli, soia, tè verde ecc). Anche le
tendenze demografiche e i cambiamenti socioeconomici determinano la necessità di avere a
disposizione alimenti dotati di maggiori proprietà benefiche. L’aumento dell’aspettativa di
vita, che ha portato alla crescita del numero
degli anziani e il conseguente aumento dei
costi sanitari, hanno spinto governi, ricercatori,
professionisti del settore sanitario e l’industria
alimentare a cercare un modo per gestire più
efficacemente tali cambiamenti. Per questo gli
sforzi sono concentrati sull’identificazione di
quegli alimenti potenzialmente capaci di
migliorare la salute e il benessere e ridurre il
rischio, o ritardare l’insorgenza, di patologie
gravi.
Colgo l’occasione per augurare a tutti voi
Buon Natale e un 2017 ricco di salute e serenità.
Mariapia De Carli
Se volete esprimere il vostro parere su questo o
altri argomenti trattati in precedenza mandatemi una mail a: [email protected]
BIBLIO FILIA ALLA SCOPERTA DEI LIBRI
di Sergio Bissoli - Parte 66
I GRANDI SCRITTORI ITALIANI DIMENTICATI
PITIGRILLI pseudonimo di DINO SEGRE Torino
1893 1975. Autore prolifico, psicologo, frantumatore
di schemi e convenzioni.
Ironico, trasgressivo, mordace, sempre sorprendente.
Tratto da LA DANZA
DEGLI
SCIMPANZÈ
Editrice Sonzogno 1955
Questo misurare le donne
col metro a nastro, come si
fa con i cani e con le varie
miss, serve solo a proclamare il tipo standard della
donna mediocre. È la perfetta pagina di un
insegnante di calligrafia; la prosa di un pro-
fessore, sottomesso a tutte
le regole della morfologia e
della sintassi; è lo scrupoloso disegno di un disegnatore
meccanico. Tutto questo è il
contrario della personalità e
per conseguenza, dell’arte.
Questo è la negazione della
bellezza, di una pagina, di
un quadro, il quale per avere
un significato deve contenere intolleranze, ribellioni,
errori! L’opera artistica è
l’espressione di realtà psicologiche e sociali legate alla
propria epoca. L’artista non
è un anticipatore di mondi nuovi, ma un interprete del proprio mondo.
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Anno XXXVIII - n. 12 - Dicembre 2016
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CONFERIMENTO DELLE BORSE DI STUDIO DELLA FONDAZIONE ERCOLE DONELLA
Domenica 27 novembre,
alle ore 11,30, al Centro Polifunzionale “Loris Doriano
Romano” si è svolta la cerimonia di consegna delle
Borse di studio della Fondazione “Ercole Donella”.
Erano presenti i componenti del Consiglio: il Presidente dr. Sergio Sarti, pronipote del Fondatore e suo
esecutore testamentario che
si è molto prodigato per avviare e rendere operativa la
Fondazione, l’avv. Gabriella
Sarti e la dott.ssa Irene Donella in rappresentanza della
famiglia, don Diego Righetti, nominato dalla Curia e la
prof.ssa Eleonora Chiozzini,
nominata dal Provveditore
agli Studi e coordinatrice
della cerimonia.
Ha dato inizio alla manifestazione il sindaco
Luca Bersan che, rievocando la figura di Ercole Donella anche con qualche ricordo personale e rilevando la finalità etica e culturale del
Concorso bandito dall’Ente, ha espresso vivo
ringraziamento alla Fondazione per l’attività
svolta a favore dei giovani.
Successivamente è stato presentato il saggio FONDAZIONE ERCOLE DONELLA
NOTE STORICHE di Eleonora Chiozzini e
Lauretta Passuello, curato in ogni sua parte e
pubblicato da Grafiche Stella; il saggio è stato molto
apprezzato dai presenti alla
cerimonia.
Con questa pubblicazione
la Fondazione ha voluto allargare ad un ampio pubblico la conoscenza di Ercole
Donella, della sua famiglia
e dell’attività svolta, già da
alcuni anni, dalla Fondazione stessa con l’organizzazione del Concorso relativo
all’assegnazione delle Borse
di studio.
Il momento centrale della
cerimonia è stato il conferimento delle borse di studio
ai due studenti ai quali la
commissione ha ritenuto di
assegnare i contributi. Si è
voluto quest’anno rendere
noti, nel corso della manifestazione stessa, i
nomi degli studenti premiati perché tutti i giovani, numerosi e meritevoli, che hanno aderito
all’iniziativa promulgata dall’Ente fossero presenti all’evento.
La Borsa di studio di mille euro è stata assegnata a Giada Croin di Spinimbecco, che
nell’anno scolastico 2015-16 ha conseguito la
maturità presso il Liceo Cotta di Legnago ed
è iscritta per l’anno accademico 2016-17 al I
anno del corso di Laurea in Lettere presso l’Università degli Studi di Verona.
La Borsa di studio di cinquecento euro è stata
assegnata a Federico Casari di Carpi, iscritto al
II anno del Liceo Linguistico Cotta di Legnago.
Numerosi gli altri studenti che hanno partecipato al Concorso, tutti con profitto scolastico di alto livello: Elia Arnese Feffin, Eleonora
Bernardinello, Sofia Bonetto , Fabio Gonzalo
Diaz Crosara, Enrico Fantoni, Stefano Pradella, Diletta Rigo, Francesco Violi, Jessica Zanardi; a ciascuno di loro è stato donato un
libro quale segno di ringraziamento della
Fondazione per aver essi contribuito, con l’adesione al concorso e la presenza alla cerimonia, alla buona riuscita dell’evento e quale
augurio a proseguire negli studi con l’entusiasmo e la passione emersi dai loro curricoli
scolastici.
A conclusione della premiazione è intervenuto il Preside del Liceo Cotta, prof. Silvio
Gandini, che congratulandosi con gli studenti ha sottolineato il significato dello studio e
l’importanza della scuola, per i giovani, come
luogo autentico di crescita e formazione.
All’importante ruolo svolto dalla scuola nel
percorso di crescita e maturazione dei ragazzi
don Diego Righetti ha aggiunto quello essenziale svolto dalla famiglia, in seno alla quale,
prima ancora che nella scuola, prende avvio
l’educazione dei figli da parte dei genitori.
Ha allietato il numeroso pubblico presente
all’evento il maestro Giancarlo Rango che, con
musiche scelte, suonate dal vivo, ha accompagnato i vari momenti della cerimonia.
Eleonora Chiozzini
Anno XXXVIII - n. 12 - Dicembre 2016
periodico indipendente
7
2016/2017
Sabato 14 Gennaio 2017 - ore 20,45
Compagnia “LA BOTTEGA DEI COMMEDIANTI”
di Grignano Polesine ( RO)
“EL PERFIDO AMANTE”
Sabato 28 Gennaio 2017 - ore 20,45
ALL’AVANGUARDIA
NELLA TECNICA
GRAFICA
|
STAMPA
|
CONFEZIONE
Compagnia “SALE E PEPE”
di S. Giovanni Ilarione (VR)
“CHE AFFARE LA CASA POPOLARE”
Biglietto singola rappresentazione € 9,00
Bambini fino a 12 anni € 5,00
Prevendita biglietti presso:
Ricevitoria - pizzeria CARLO DI VITO - VIGO - Tel. 0442 24045
Ricevitoria merceria TIZIANO DE TOGNI - CASETTE - Tel. 0442 602274
www.grafichestella.it
Per informazioni:
0442 23130 / 333 2453028 / 349 8626286 / 340 1447333
Domenica 25 dicembre 2016 ore 12.30
antipasto
Sfogliatina con funghi invernali, ricotta vaccina e formaggi stagionati
con assaggio di crudo di Montagnana “Salumificio Brianza”
primi piatti
Risotto con crema di zucca delica cotto nel Valpolicella con guanciale stagionato
***
Tortellini di Valeggio spadellati con burro fuso
su passatina di lenticchie e punti di salamella mantovana
secondo piatto
Tacchinella ripiena di vitello, castagne e prugne
accompagnata da patata alla forchetta, spinaci e finocchio gratinato
dessert
Semifreddo al marron glace’ con scagliette di cioccolato fondente
Caffè con dolce stella di Natale
Selezione di vini
Acqua naturale e gassata
9
A disposizione dei bambini il gonfiabile “Il Castello Magico” al coperto
Anno XXXVIII - n. 12 - Dicembre 2016
8
mercoledì 9 novembre ore 17.00
anteprima giovani
Prosa
mercoledì
dicembre 2016 ore 20,45
che festa a14
teatro!
Serena
Autieri,
Fontana
Sabato
31
dicembre
2016,Attilio
ore 21.45
- fuori abbonamento
Sabato 31 dicembre
2016,
ore 21.45
Romane
FUORIVacanze
ABBONAMENTO
di Paul Black
Orchestra Regionale Filarmonia Veneta
venerdì 20 gennaio 2017 ore 20,45
Leo Gullotta
Spirito allegro
di Noel Coward
Belcanto Italiano
e Danze Viennesi
sabato 4 febbraio 2017 ore 20,45
con Massimo De Francovich, Maximilian Nisi
Mister
Green
Gioia
Crepaldi,
soprano
di
Jeff
Baron
Ana Victoria Pitts, mezzosoprano
Ommassini
direttore Francesco
domenica
26 febbraio
2017 ore 20,45
Familie
Flöz
Da quindici anni l’Orchestra Regionale Filarmonia Veneta saluta l’iInfi
nizio di
unnita
nuovo anno in numerose città del Nordest, in concerti che
di e con
Björn
Leese,che
Benjamin
richiamano
migliaia
di persone
accolgono Reber,
sempre con grande
entusiasmo
seducentieprogrammi
Hajo iSchüler
Michaelproposti
Vogelper l’occasione.
periodico indipendente
venerdì 11 novembre ore 20.45
Musica
L’attività del Teatro Salieri
è organizzata da
Fondazione Culturale Antonio Salieri
venerdì 11 novembre 2016
ore 20,45 - in Viaggio con Salieri
musica
La Scuola de’ Gelosi
Lunedì
16 gennaio
2017 , ore 20.45
Lunedì
16 gennaio
2017, ore 20.45
in collaborazione con
musica di AntonioOre
Salieri
20.00, al Ridotto del Teatro:
prima rappresentazione
in tempi
moderni
Conversazioni
sul concerto
con storie, aneddoti e curiosità.
lunedì 16 gennaio 2017 ore 20,45 - in Viaggio con Salieri
Giovanni Sollima e I Solisti Aquilani
sabato 18 febbraio 2017
ore 20,45
Giovanni
Sollima, violoncello solista e direttore
In Bach?
e la partecipazione di
Ramin Bahrami &IDanilo
Rea
Solisti Aquilani
sabato 18 marzo 2017 Daniele
ore 20,45
Orlando, violino solista
Le tre età di Beethoven
Quartetto di Venezia
Antonio Salieri
Quattro Scherzi armonici strumentali
(1750 - 1825)
per quartetto d’archi
sabato 8 aprile 2017 ore 20,45 - in Viaggio con Salieri
Antonio Vivaldi
Concerto in La minore
I Virtuosi Italiani(1678
- 1741)
violoncello e archi, RV 420
con Irina Vaterl, pianoforte
- Premio per
“Salieri
2016”
Gaetano
Donizetti
Concerto
in Re minore Soci Costituenti e Fondatori
e con Valeria Esposito, soprano
dramma giocoso in due atti
per violino, violoncello e archi
Canzoni Mazzolà
d’Italia Johann Sebastian Bach Concerto Brandeburghese n.3
libretto di Caterino
in Sol maggiore, BWV 1048
sabato 26 novembre 2016 ore 20,45
Teatro Brillante
Giovanni
Sollima
“L.B. files”
La Mia
Mina - Cheryl
Porter
musica
di
Antonio
Salieri
per violoncello, archi e sampler
martedì 15 novembre 2016 ore 20,45
dedicato a Associazione Iride O.n.l.u.s.
(1797 - 1848)
Anche quello di questa serata, che alterna l’eleganza e la grandezza
(1695 - 1750)
di alcune grandi pagine d’opera italiana e la gaia spensieratezza
della Vienna di fine Ottocento, è stato ideato per invitare il pubblico
(1962 - )
a dimenticare per qualche minuto gli affanni dell’anno che finisce,
musica
che festa a teatro!
Ingrassia,
Giulia
sulle Giampiero
note del belcanto
e di vaporosi
valzer,Ottonello
e per creare con la musiLunedì 16 gennaio
, ore 20.45
Sabato 31 dicembre 2016, ore 21.45 - fuori abbonamento
sabato 4 marzo
20172017ore
ca i migliori
auspici per il nuovo anno che comincia.
Anche20,45
Giovanni Sollima si mette in “Viaggio con Salieri”. Saranno suoi
Cabaret
Ore 20.00, al Ridotto del Teatro:
Free
Soul
Ornella
Vanoni
Ma, anche
e
soprattutto,
per
invitare
il
pubblico
a
trascorrere
la
Conversazioni
sul
concerto con
storie,
aneddoti
curiosità. I Solisti Aquilani, per un percorso che partendo da una
compagni
di eviaggio
Compagnia
della
Rancia
Orchestra Regionale Filarmonia
Veneta
notte più
lunga dell’anno nella cornice più ricca di idee, emozioni,
delle sue rare
opere cameristiche
dedicato a Associazione
Colomba
Biancadel compositore legnaghese alternerà il
Da quindici
anni l’Orchestra Regionale Filarmonia Veneta saluta l’isperanze, incanti e meraviglie: il Vostro
Teatro.
barocco di Vivaldi e Bach a una pagina di grande fascino e di raro ascolto,
martedì
14
febbraio
2017
ore
20,45
nizio di un nuovo anno in numerose città del Nordest, in concerti che
Belcanto Italiano
venerdì 24Giovanni
marzoSollima
2017
oreilsolista
20,45
come
Concerto
di Donizetti. Ad evidenziareAnche
la modernità
della
musica
set- con Salieri”. Saranno suoi
Giovanni Sollima
si mette
in “Viaggio
richiamano migliaia di persone che accolgono sempre con grande
, violoncello
e direttore
Angela Finocchiaro, Laura
Curino
compagnididi Sollima,
viaggio I Solisti
Aquilani, per un
entusiasmo
i seducenti programmi proposti per l’occasione. Fabio Concato tecentesca, ci penserà proprio una composizione
e Danze Viennesi
“L.B.files”,
de-percorso che partendo da una
delle sue rare opere cameristiche del compositore legnaghese alternerà il
Anche quello di questa serata, che alterna l’eleganza e la grandezza
I Solisti Aquilani dicata a Luigi Boccherini, uno dei tanti grandi
Calendar Girls
musicisti
che,
proprio
di Vivaldi italiani
e Bach a una
pagina
di grande fascino e di raro ascolto,
dedicato
a Associazione San Martino O.n.l.u.s.barocco
di alcune grandi pagine d’opera italiana e la gaia spensieratezza
Concertoildi primo
Donizetti.ad
Ad evidenziare
la modernità della musica setcon
solista
Daniele Orlando, violino
come
Salieri, viaggiarono nelle corti europee.come
Fuilanche
esplorare
della Vienna di fine Ottocento, è stato ideato per invitare il pubblico
di Tim Firth
tecentesca, ci penserà proprio una composizione di Sollima, “L.B.files”, dea dimenticare per qualche minuto gli affanni dell’anno che finisce,
Gioia Crepaldi, soprano
le
tecniche
del
violoncello,
stimolando
i
liutai
a
costruire
strumenti
più
modicata
a
Luigi
Boccherini,
uno
dei
tanti
grandi
musicisti italiani che, proprio
sulle note del belcanto e di vaporosi valzer, e per creare
con la musiChe
occhiAntonio
grandi
hai!
Teatro
le famiglie
Salieri cheQuattro
armoniciper
strumentali
come Salieri,
nelle corti europee.
Ana Victoria Pitts, mezzosoprano
derni
e Scherzi
i compositori
a dare maggior rilievo alla
voce viaggiarono
del violoncello
stesso.Fu anche il primo ad esplorare
ca i migliori auspici per il nuovo anno che comincia.
(1750 - 1825)
per quartetto
d’archi
giovedì
16
marzo
2017
ore
20,45
le
tecniche
del
violoncello,
stimolando
i
liutai
a
costruire strumenti più moMa, anche e soprattutto, per invitare il pubblico adomenica
trascorrere la
20
novembreCome
2016
orelo stesso
16,00Sollima “è un personaggio
direttore Francesco Ommassini
spiega
che mi aaffascina
e voce del violoncello stesso.
derni e i compositori
dare maggiormolto
rilievo alla
Antonio Vivaldi
Concerto
in La minore
notte più lunga dell’anno nella cornice più ricca di idee, emozioni,
Natalino Balasso
Comedispiega
lo stesso
Sollima
“è un personaggio che mi affascina molto e
(1678 - 1741)
violoncello
e archi, RV 420
hopervoluto
raccontarlo
in L.B. Files con una serie
storie
di mia
immaginazioDon Chisciotte
speranze, incanti e meraviglie: il Vostro Teatro.
ho voluto raccontarlo in L.B. Files con una serie di storie di mia immaginazioToni Sartana e le streghe di Bagdad
Gaetano Donizetti
Concerto
Re minore
doveinnon
c’è nulla naturalmente della musica
di Boccherini,
tranne
ne, dove non
c’è nulla naturalmente
dellauna
musica di Boccherini, tranne una
Fondazione
T.G.R.ne,per
(1797 - 1848)
violino, violoncello e archi
minima citazione
della
linea di basso
di un fandango. Mi serviva per costruminima
citazione
della
linea
di
basso
di
un
fandango.
MiSoci
serviva
per
costru(La Cativissima capitolo II)
Partecipanti
ire
sopra
un
disegno
che
prende
spunto
da lui, ma completamente diverso”.
Johann Sebastian Bach Concerto Brandeburghese n.3
ire
sopra
un
disegno
che
prende
spunto
da
lui,
ma
completamente
diverso”.
Un nuovo ponte tra il Settecento e la musica contemporanea, affidato ad
domenica 11
2016
oreBWV16,00
(1695 -dicembre
1750)
in Sol maggiore,
1048
Produzione Teatro Stabile del Veneto
uno dei
più celebri musicisti italiani,
in questo
Un“L.B.nuovo
ponte tra il Settecento e la musica
contemporanea,
affidato
ad nostro lungo “Viaggio con
Sollima Babbo
files”
BuonGiovanni
Natale
Natale
Salieri”.
(1962 - )
per violoncello,
e sampler
uno
dei più archi
celebri
musicisti italiani, in questo nostro lungo “Viaggio con
Fondazione Aida Salieri”.
prima rappresentazione in tempi moderni
Danza
venerdì 27 gennaio 2017 ore 20,45
Bolero - Carmina Burana
Ballet Company of Gyor
domenica 15 gennaio La
2017
oreè fatta
16,00
musica
per parlare
La Bella e la Bestia
al cuore dell’uomo.
Stivalaccio Teatro
sabato 11 marzo 2017 ore 20,45
Parsons Dance
Compagnia Parsons
domenica 5 febbraio 2017 ore 16,00
Esemeralda e Quasimodo
Theama Teatro
Luigi Boccherini
direttore Giovanni Battista Rigon
regia Italo Nunziata
Oscar Wilde
A piedi nudi nel... palco! Teatro per la primissima infanzia
Che Festa a Teatro! fuori abbonamento
scene
Andrea
Belli
domenica 12
marzo 2017
ore 9.30 e 10.30
sabato 31 dicembre 2016 ore 21,45
Cucù
Belcanto Italiano e Danze Viennesi
costumi domenica
Valeria15Donata
Bettella
La Piccionaia
Orchestra Regionale Filarmonia Veneta
gennaio 2017, ore 16.00
Gli spettacoli
serali in abbonamento
preceduti, alle ore 20:00, da una conversazione
introduttiva
al Ridotto
delStivalaccio
Teatro. Giusti
disegno
luci
Marco
Teatro
Teatro
per saranno
le famiglie
Biglietteria: Rinnovo Abbonamenti Diamante martedì 4 e mercoledì 5 ottobre
LA BELLA E LA BESTIA
orchestra
Italiani
Prosa, Danza, Musica, Teatro Brillante, Canzoni d’Italia e Teatro per famiglie martedì 11,
mercoledì 12 e giovedìI 13Virtuosi
ottobre.
16/09/16
19:01
domenica
5Esec_Stagione_Salieri_2016-2017.indd
marzo 2017 ore 16,00 38
giovedì 6 aprile 2017 ore 20,45
musica mette l’anima in armonia
mette l’anima inLaarmonia
Tête a tête
con tutto quello che esiste.
Colección Tango La musicacon
tutto quello che esiste.
Teatro Necessario
Oscar Wilde
Compagnia Leonardo Cuello
La musica è fatta per parlare
Esec_Stagione_Salieri_2016-2017.indd 56
16/09/16 19:01
al cuore dell’uomo.
Luigi Boccherini
Esec_Stagione_Salieri_2016-2017.indd 56
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16/09/16 19:01
57
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38
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16/09/16 19:01
Comuni di
Angiari, Bevilacqua, Boschi Sant’Anna,
Castagnaro, Cerea, Gazzo Veronese,
39
Roverchiara, Terrazzo, Villa Bartolomea
16/09/16 19:01
Nuovi Abbonamenti Diamante da martedì 18 ottobre. Prosa, Danza, Musica, Teatro Brillante. Canzoni d’Italia e Teatro per famiglie da mercoledì 19 ottobre.
Formula Libero da martedì 25 ottobre - Biglietti Singoli per tutta la Stagione da mercoledì 2 novembre.
Orari: Il primo giorno di apertura delle vendite dei nuovi abbonamenti, formule libero e biglietti singoli, è possibile acquistare solo di persona, alla biglietteria del Teatro,
dalle 15.30 alle 18.00. Nei giorni successivi, anche negli orari sotto indicati. I singoli biglietti anche online.
Dal martedì al venerdì la mattina solo al telefono, con carta di credito dalle 10.30 alle 12.30 e di persona dalle 15.30 alle 18.00. Il sabato, di persona, dalle 10.30 alle 12.30.
I nuovi abbonamenti e i singoli biglietti anche online su www.teatrosalieri.it - Nei giorni di spettacolo al telefono con carta di credito dalle 10.30 alle 12.30
Esec_Stagione_Salieri_2016-2017.indd 39
e di persona dalle 17.00 fino ad inizio della rappresentazione, esclusivamente per la vendita e il ritiro
dei biglietti per la serata.Comuni di Angiari, Bevilacqua, Boschi Sant’Anna, Castagnaro, Cerea, Gazzo Veronese, Roverchiara, Terrazzo, Villa Bartolomea 16/09/16
Tel. 0442 25477 - Fax 0442 625584 - www.teatrosalieri.it - [email protected]
L’attività del Teatro Salieri è organizzata da Fondazione Culturale Antonio Salieri
16/09/16 19:01
Soci Costituenti e Fondatori
Soci Partecipanti
con la partecipazione di
19:01
manifesto_GELOSI_OK.indd 1
21/10/16 16:40
CARNET_Generale.indd 1
15/09/16 17:14
PRANZO DI NATALE
DOMENICA 25 DICEMBRE ORE 12.30
periodico indipendente
9
Anno XXXVIII - n. 12 - Dicembre 2016
Entrando nel Castello Bevilacqua verrete avvolti nella gioiosa festa natalizia: gli addobbi, le luci e i colori renderanno
ancora più magico il fascino di questa location. Ad accogliervi ci saranno i folletti di Babbo Natale che faranno
divertire grandi e piccini danzando sui trampoli, muovendosi su monocicli e facendo gli equilibristi nel chiostro del
Castello Bevilacqua. E per tutto il pranzo avrete con voi gli aiutanti di Babbo Natale che renderanno ancora più
speciale il vostro Natale.
Menù
Antipasto
Galantina di cappone marinata su verdure in agrodolce
Primi piatti
Risotto con broccoli verdi, tastasale e ridotto di melagrana
Agnoli di stracchino e tartufo nero della Lessinia su ragoût di guancialino di vitello
Secondi piatti
Cappello del prete al vino rosso con polenta bianco perla alla maracuja e lenticchie
Cotechino di Mora romagnola con crema di patate
Dessert
Tronchetto di Natale
Caffè - Acqua e Vino compresi - Acqua naturale e frizzante - Vino in bottiglia e da dessert
Costo a persona euro 49,00
Bambini da 4 a 6 anni euro 20,00 - Bambini da 0 a 3 anni gratuiti
(su prenotazione)
GRAN CAPODANNO MEDIEVALE
SABATO 31 DICEMBRE ORE 20.30
Cenone di capodanno in compagnia di musici, giullari e ballerine, giochi e solazzi medievali. Brindisi di mezzanotte
con l’emozionante spettacolo del fuoco. Musica e ballo fino alle prime luci dell’alba.
Menù
Antipasto
Moscardini di marineria di Chioggia e riccioli di polipo su artificio di verdure
Primi piatti
Risotto con morchelle e pasta di pistacchio di Bronte
mantecato con Castelmagno e punti di frutti di bosco
Tortello ripieno all’asticecon avocado e gamberi su ristretto di scampi
Secondo piatto
Simposio di aragosta e crostacei dell’Istria alla catalana in trasparenza
Dessert
Semisfera al cremoso di cocco con frutta nelle varie consistenze
Caffè accompagnato da mandorlato di Cologna Veneta,
pandoro di Verona e selezione di cioccolatini di Valrhona
Brindisi al nuovo anno con calice di vino delle cantine del Castello Bevilacqua
Dopo la mezzanotte musica e ballo con sorpresa per tutti gli ospiti
Acqua e vino compresi durante il cenone
Costo a persona euro 119,00
Bambini da 7 a 10 anni euro 90,00 - Bambini da 4 a 6 anni euro 50,00
Bambini da 0 a 3 anni gratuiti
(su prenotazione)
Buon Natale e felice anno nuovo
da tutto lo staff del Relais Castello Bevilacqua
Il Relais Castello Bevilacqua è la vostra nuova
destinazione nel cuore della storia.
Regalatevi un soggiorno in una delle 7 splendide
junior suite, e scoprite i nostri pacchetti Classic,
Romance, Wellness e Gourmet.
Il ristorante “All’Antica Ala” vi aspetta tutti
i giorni dal lunedì sera alla domenica, per
un viaggio nel gusto attraverso i sapori e le
tipicità della tradizione locale, in un’ottica di
valorizzazione dei prodotti del territorio.
Per informazioni e prenotazioni: tel. 0442 93655 - [email protected] - www.castellobevilacqua.com
Anno XXXVIII - n. 12 - Dicembre 2016
10
periodico indipendente
VIAGGIO ICONOGRAFICO TRA CROMIE E SENTIMENTI
I Nabis, Gauguin e la pittura italiana d’avanguardia: è la nuova
affascinante mostra che racconta un’interessantissima vicenda d’arte. I
grandi pittori di fine ‘800 e primi del ‘900, tra cui Emile Bernard, Cuno
Amiet, Charles Cottet, Paul Gauguin, Felix Vallotton, Paul Sérusier,
Gino Rossi, Oscar Ghiglia, Cagnaccio di San Pietro aprono ad un
viaggio iconografico tra cromie e sentimenti. Da mare a mare, anzi
da Oceano a Laguna, lungo itinerari che si sono dipanati, intrecciati,
fusi in giro per tutta l’Europa. Un percorso di colori e di emozioni;
unitario eppure variegato, fitto di storie che sono diventate leggende,
anticipatore di tendenze e di mode. E non solo nel campo dell’arte.
Un centinaio di opere, alcune molto conosciute, altre ancora da
scoprire, in un’esposizione unica e coinvolgente che racconta il
fascino della semplicità, documentando, con ricchezza di materiali
pittorici e grafici, la nascita della figura moderna e la sua straordinaria
avventura tra la scuola di Pont-Aven e il movimento dei Nabis
attorno alla figura carismatica di Paul Gauguin prima della sua
definitiva partenza per Tahiti e le isole Marchesi. Le ricadute di
quest’esperienza rivoluzionaria – fatta di una pittura sintetica e
inedita nei suoi colori vivaci, nelle sue figurazioni bidimensionali,
nei suoi elementari riferimenti simbolici – ci saranno anche in
Italia e ci lasceranno segni indelebili grazie alla frequentazione che
giovani artisti italiani ebbero dalla Bretagna e di quel mondo, con
particolare riferimento al gruppo di pittori riuniti attorno alla Galleria
d’arte moderna di Ca’ Pesaro e al suo direttore, Nino Barbantini.
Questo cenacolo artistico riconobbe nell’isola di Burano una sorta di
Pont-Aven lagunare, con gli stessi volti, gli stessi austeri segni del
lavoro e della fatica conosciuti nei porti bretoni; la stessa religiosità
primitiva dei perdoni, delle processioni con le statue dei santi, della
pietà popolare senza tempo.
L’iniziativa è stata promossa e organizzata dalla Fondazione Cassa
di Risparmio di Padova e Rovigo con il Comune di Rovigo e
l’Accademia dei Concordi. La curatela scientifica è di Giandomenico
Romanelli. Nel Comitato scientifico siedono specialisti italiani e
francesi che contribuiscono del catalogo edito da Marsilio con saggi
generali e approfondimenti specifici.
Caterina Berardi
Rovigo, Palazzo Roverella. “I Nabis, Gauguin e la pittura italiana
d’avanguardia”. Fino al 14 gennaio 2017.
PICASSO, ETERNA METAMORFOSI
Prima tappa di un nuovo progetto del Museo Picasso di
Parigi. La mostra, promossa
dal Comune di Verona, è organizzata da Arthemisia Group
in collaborazione con il Musée
national Picasso - Paris ed
è curata da Emilie Bouvard,
conservatrice dell’istituzione
parigina.
Un’opera per ogni anno della
vita di Pablo Picasso nell’arco
temporale che va dal 1895 fino
agli anni ‘70: un calendario di magica emozione.
In mostra un corpus di oltre 90 opere tra le
quali Nudo seduto (da Les Demoiselles d’Avignon del 1907), Il Bacio (la piccola e struggente tela del 1931) e La Femme qui pleure
e il Portrait de Marie-Thérèse
entrambe del 1937, solo per
citare alcuni dei capolavori tra
i molti concessi in prestito dal
Musée National Picasso - Parigi che ne conserva la maggior
parte.
Sei le sezioni della splendida
rassegna: l’opera introduttiva è un pezzo di grafite su
carta da disegno rigata (1916).
La prima sezione offre grandi
dipinti, scultura e arti grafiche
nel segno della decostruzione e ricostruzione
cubista, per seguire nella re-invenzione della
linea classica. È la volta delle metafisiche
surrealiste (donne con cappello); delle figure di guerra, per poi ritornare alle immense
tele del primo post-guerra (anni 1945-1953).
La sesta sezione, infine, raccoglie le opere
dedicate all’intenso sodalizio tra l’Artista e le
sue Modelle. Interessantissimo il laboratorio
documentale, con filmati e foto d’epoca.
Quindi, lo spettatore coglie la bellezza
mutante di un percorso di ideale visualità, in
cui si apre la molteplice metamorfosi decisa
per la rappresentazione del corpo umano. Tra
le fasi pre-cubiste, del Cubiste, l’età Classica e il Surrealismo, fino a giungere agli
anni del dopoguerra, superando le barriere e
le categorie di “ritratto” e “scena di genere”
per giungere sempre a un nuovo concetto di
“figura”: quella che rese Picasso costruttore e
distruttore al tempo stesso di un’arte solo sua,
dal fascino straordinario.
Federica Tirapelle
Verona, Museo AMO. “Picasso. Figure (18951972)”. Fino al 12 Marzo 2017.
28 TRIESTE FILM FESTIVAL
Il Trieste Film Festival si terrà dal 20
al 29 gennaio 2017 e mentre l’organizzazione è al lavoro per completare
il calendario degli eventi e il programma dei film ospiti è stata presentata in
questi giorni l’immagine che accompagnerà la sua 28. edizione: poetica
ed evocativa del grande legame tra la
città e il mare, il Trieste Film Festival
invita a scoprire un mondo sommerso,
dove regna un’atmosfera magica e
sognante.
Il gruppo Claimax, da molti anni collaboratore del
Trieste Film Festival e referente creativo per la
parte di produzione del Festival, ha quindi scelto
di utilizzare, rielaborandola, l’opera dell’artista
austriaco Andreas Franke, studioso di fotografia
e graphic design, specializzato da oltre vent’anni
nella fotografia di nature morte e fondatore dello
studio Staudinger+Franke, la cui reputazione si
è estesa ben oltre i confine austriaci e che vanta
oggi ammiratori e clienti dall’Europa agli Stati
Uniti.
In particolare l’opera scelta fa parte
del progetto The Sinking World, una
fascinazione per il mondo subacquatico diventato un concept creato da
Franke nel 2010 e nato dalla grande
passione dell’artista per la fotografia
e le immersioni. Proprio nel 2010 in
seguito ad una spedizione subacquea
in Croazia a caccia di relitti austriaci
Andreas fece alcuni scatti che una
volta a casa gli risultavano mancanti
di un “qualcosa”, che attraverso dei set in studio
e la rielaborazione grafica sarebbero diventate le
misteriose creature oggi protagoniste degli scenari
acquatici di Franke.
Una bambina che gioca sott’acqua in un contesto
quasi surreale rende bene l’idea che tutto sia possibile, basta avere dell’immaginazione, che non
può che adattarsi perfettamente al mondo del cinema e al grande schermo, luogo fisico e metaforico
dove tutto diventa reale e senza confini. «Questa
immagine vintage con elementi grafici contemporanei suggerisce appunto il superamento dei con-
fini, più che altro mentali, e ci invita a scardinare
concetti acquisiti come sopra/sotto, dentro/fuori» spiega Max Mestroni di Claimax «offrendo in un
sola immagine il lavoro che il Festival propone da
anni: l’abbandono dei pregiudizi nei riguardi di
una cinematografia che è ben lontana dall’essere
naïf e che in questo momento è una delle più vive,
contemporanee ed attuali nel panorama europeo.»
Il Trieste Film Festival aggiunge da quest’anno
un’intera giornata di programmazione portando
a 10 i giorni complessivi del suo calendario, per
rendere visibile con ancora più determinazione un
cinema altrimenti sommerso.
Con il lancio della sua nuova veste grafica si apre
anche la campagna abbonamenti: su questo sito
tutte le informazioni per richiedere l’accredito
al Festival che Alpe Adria Cinema ha deciso di
offrire ad un prezzo speciale fino a Natale, con
particolare attenzione riservata agli studenti e alle
associazioni culturali e ricreative partner della
manifestazione.
Roberto Tirapelle
www.triestefilmfestival.it
periodico indipendente
Anno XXXVIII - n. 12 - Dicembre 2016
11
LA SCUOLA DE’ GELOSI, CROCE E DELIZIA
“L’undici novembre è stata rappresentato, al Teatro
Salieri di Legnago,
il dramma giocoso
in due atti “La scuola
de’ Gelosi”di Salieri,
libretto di Caterino
Mazzolà, diretto dal
M° Giovanni Battista
Rigon e con la regìa
di Italo Nunziata.
Ospite dei miei amici Loretta Giacomelli,
Presidente del Comitato Legnago per Salieri”
di Verona e di suo marito Lorenzo, sono venuto appositamente da Lucca per assistere a
quest’opera e per accrescere le mie cognizioni
sul compositore legnaghese, di cui sono uno
studioso.
La prima sorpresa molto piacevole è stata
quella di avere conosciuto il Commendatore
Francesco Ernani, un vero galantuomo, cittadino onorario di Legnago, dal 1975 al 1980
direttore degli affari generali e del personale,
quindi segretario generale del Teatro alla Scala, con un curriculum lungo come la famosa
lista del Don Giovanni mozartiano.
Uomo di sapiente conversazione, ci ha tenuto compagnia in macchina durante il percorso
Verona Legnago e ritorno.
Il Teatro era pieno e questa è stata la seconda sorpresa piacevole.
L’opera è stata bellissima, ben incorniciata
da un superbo libretto di Mazzolà, ricco di frasi che hanno fatto riflettere, pietre miliari di un
Poeta di tutto rispetto.
La trama tratta di intrighi amorosi, tentativi di seduzione e provocazioni di gelosia tra
i personaggi di tre diverse classi sociali: l’aristocrazia, la borghesia e la classe operaia.
Manca il clero, ma la censura non fa sconti.
A parte l’orologio sopra il sipario che è un
vero pugno in un occhio, sarebbe stato meglio
lo stemma della cittadina di Legnago o
un busto dell’illustre
compositore, il Teatro è di buon gusto
e unisce il classico al
moderno.
Pubblico elegantissimo, anche se un
poco snob, molte le
personalità presenti a
iniziare dal Sindaco
Clara Scapin, una amica che conosco da anni,
sempre sorridente e piena di buona volontà.
Veniamo alle delusioni. Cocenti delusioni.
La prima è stata quella di avere negato la
serata in memoria del mio amico, il Maestro
Enrico De Mori, che tanto ha dato (e poco ricevuto) per Legnago, Angiari e Verona, diffondendo la musica di Salieri in Veneto, in
Italia e nel mondo.
Al mattino, sempre accompagnato dai coniugi Giacomelli, sono stato al Cimitero per
dare l’estremo saluto a Enrico.
Dico: fra tutte quelle personalità presenti ed
elegantissime, che facevano di tutto per farsi
notare, possibile che non ce ne fosse stata una
disposta a dire due parole su De Mori prima
dell’inizio dell’opera? Loretta Giacomelli si
è battuta con la tenacia che la contraddistingue, affinché cio avvenisse, ma le “istituzioni”
hanno detto di no. Se ne riparlerà ad aprile del
2017, hanno promesso.
Temo, ho paura, ma “sento” che il povero
mio amico Enrico farà la stessa fine di Salieri
dopo morto. Caduto nell’oblìo. Rinato (malamente) dopo il dramma di Aleksandr Sergeevic Puskin “Mozart e Salieri” e dopo il film,
ricco di castronerie, di Peter Shaffer e Milos
Forman “Amadeus”.
Altra delusione. Nessuno è o pare interessato a dedicare una strada o una piazza o una
Sala Consiliare al M° De Mori sia a Legnago
sia a Verona.
A Lucca, dopo quasi vent’anni di insistenze,
ero riuscito a convincere la Commissione Viaria a intotalare una strada a Salieri. Con tutta
la documentazione a posto e con gli articoli
sui quotidiani “Il Tirreno” e “La Nazione” di
tre anni fa, in cui si annunciava “magno cum
gaudio” che la pratica si stava chiudendo
positivamente, ecco che il sindaco di Lucca
Tambellini, ovviamente del PD, cambia “motu
proprio” il nome alla strada, cancellando Salieri e mettendovi un’altra persona (Francesco
Del Beccaro, giornalista).
Ecco cos’è e che cosa rappresenta la Cultura
in Italia: niente. Magari c’è la “Via dei Tulipani” o “Il Viale dei Tigli”, ma mancano “Via
Salieri”, “Via Gazzaniga”, “Via Traetta” “Via
Enrico De Mori” e così via.
Da studioso e da uomo (credo) di buon
senso, sono amaramente deluso da tali comportamenti e ormai restìo a fare sentire la mia
voce. Ho fatto molto per Antonio Salieri, soprattutto a Vienna, e il merito chi se l’è preso? I politicanti. Io ho fatto mettere la lapide
sulla facciata della casa in Goettweihergasse
in cui Salieri visse e operò, e il merito se lo
sono preso gli altri che stanno “sulle poltrone
assisi”.
Tornando al dramma giocoso in oggetto,
scusandomi per il termine commerciale, ho
pure notato che le locandine erano poche, che
nessuna foto di Salieri compariva sulla guida
all’opera, che il suo frontespizio non era certamente da classificare tra i “belli”. Insomma,
forse solo irrilevanti particolari, ma troppi e
non degni della storica Legnago.
Per finire la cronaca della serata, ricco rinfresco con la solita lotta per giungere al tavolo delle cibarie e delle bevande, convenevoli
saluti, e poi l’uscita dal Teatro con due carabinieri in alta uniforme ai lati della scalinata.
Pioggia e Salieri già digerito.
Stelvio Georgij Mestrovich
ALBERTO FENZI, NUOVO AMMINISTRATORE UNICO DELL’ENTE FIERA DI ISOLA DELLA SCALA
L’AMMINISTRATORE USCENTE, LUIGI MIRANDOLA, LASCIA UN ENTE FIERA CON OTTIMI RISULTATI E POTENZIALITÀ REALIZZATIVE
Presentato ufficialmente
dal sindaco di Isola della
Scala, Stefano Canazza, Alberto Fenzi, quale
nuovo amministratore
unico dell’Ente Fiera
isolano. Fenzi, direttore
di banca e già assessore
alle Manifestazioni negli
anni 2001-2002, nonché
a capo del comitato, che ha promosso il
passaggio della gestione degli eventi locali
dalla Pro Loco ad Ente fiera, è stato l’ideatore
della prima “Fiera del Bollito, con la Pearà”,
giunta quest’anno alla sua 16ª edizione e terminata, con massimo successo, domenica 27
novembre 2016. Massimo successo, perché
tale evento è stato onorato, quest’anno, da un
forte crescita di presenze dalla provincia e da
altre Regioni. Fenzi, che rimarrà in carica sino
al 2019: “Ringrazio l’amministrazione per
la fiducia accordatami.
Sono orgoglioso che il
mio primo impegno da
amministratore unico sia
garantire lo svolgimento
dell’evento benefico del 3
e 4 dicembre al Palariso:
la” Fiera delle eccellenze veronesi”, che ci vedrà
gratuitamente al lavoro
accanto a Confcommercio e a tante istituzioni e privati. per raccogliere fondi per le
popolazioni, colpite dal sisma in centro Italia.
Questa sarà anche un’occasione importante
per prendere atto delle potenzialità operative
dell’Ente, utili a delineare la strategia per i
prossimi mesi. Per il futuro dovremo strutturare nuove manifestazioni, condividendo
le decisioni di maggiore rilievo, con il socio
unico”. Luigi Mirandola, amministratore
uscente: “Il compito del mio mandato è stato
di rinsaldare i rapporti tra i cittadini ed Ente
Fiera. A tal proposito, sia quest’anno, che nel
2015, abbiamo organizzato incontri aperti al
pubblico, per condividere il nostro bilancio.
Sono state iniziative molto apprezzate. Per
quanto riguarda le Fiere, i risultati ottenuti
sono stati oltre le mie aspettative. Ringrazio
lo staff dell’Ente perla collaborazione sempre
accordatami. Stefano Canazza, sindaco di
Isola della Scala: “Alberto Fenzi ha esperienza amministrativa, dirigenziale, di bilanci e
di investimenti. È la persona giusta al posto
giusto e siamo convinti che sarà in grado
di consolidare, di fare crescere gli eventi
isolani e le conseguenti ricadute positive sul
territorio e sui nostri concittadini. Da parte
nostra, in qualità di socio unico, c’è la piena
disponibilità ad un confronto continuo, sulle
scelte importanti che l’Ente dovrà assumere
nel prossimo futuro”.
Pierantonio Braggio
12
Anno XXXVIII - n. 12 - Dicembre 2016
periodico indipendente
renza di vocazioni. Tre anni dopo
Salve a tutti! E’ con immenso
DESCRIZIONE MONASTERO
il Monastero con le sue proprietà è
piacere che vi invitiamo oggi a
acquistato dalla famiglia dei Nobiconoscere una rinnovata realtà tupresentazione per partner progetto
li Carminati, originaria di Milano
ristica nel cuore della campagna
ma t rasferita prima a Bergamo e
veneta rurale, a pochi km dalle
Salve a tutti!E' con inmenso piacere che vi invitiamo oggi a conoscere una rinnovata realtà
poi a Venezia, che trasformò l’ingrandi città d’arte di Verona, Padoturistica
nel cuore della campagna veneta rurale, a pochi km dalle grandi citta' d'arte
di complesso
Verona in azienda agricola
tero
va e Vicenza ma nello
stesso temPadova
e
Vicenza
ma
nello
stesso
tempo
immersa
in
un'oasi
di
quiete
e
tranquillita'
. Il fino agli anni 50 del
di campagna
po immersa in un’oasi di quiete
Monastero
di
San
Salvaro,
frazione
del
comune
di
Urbana,
è
un
luogo
ricco
di
storia
e
tradizioni,
’900.
e tranquillità.Il Monastero di San
non
solo religiose,
la cui origine risale al basso medioevo. Oggi si assiste ad una
nuova
Il complesso
Monastico fu priSalvaro, frazione del
comune
di
ma
acquistato
Urbana, è un luogo ricco
di
storia
riconversione turistica del luogo, facendo del Monastero il punto di partenza ideale per dalla parrocchia di
San
Salvaro
e daleComune
nel 1997
e tradizioni, non soloconoscere
religiose, lail cui
originedella
risalebassa
al basso
medioevo.
territorio
padovana,
con le
sue
tradizioni
prodotti,diinUrbana
un ambiente
dele poi attorno agli anni
2000,
è
stato
sottoposto
ad
un
importante
progetto
di restauro e recuOggi si assiste ad una
nuova
riconversione
turistica
del
luogo,
facendo
tutto caratteristico, sospeso tra vie d'acqua e percorsi della storia.
del Monastero il punto di partenzai deale per conoscere il territorio della pero funzionale degli spazi per restituirlo in tutto il suo splendore alla
comunità.
ammirare,
oltre allae chiesetta,
il Museo delle
bassa padovana, con Per
le sue
tradizioni
e prodotti,
in uncon
ambiente
del tutto
chi
arriva, già
l'incontro
l'ambiente
circostante
e' Oggi
riccopossiamo
di fascino.
Il Monastero
la
Antiche
conzona
annessa
l’Ostello destinato
all’accoglienza
caratteristico, sospeso
tra viesorgono
d’acqua eentrambi
percorsi della
storia.
chiesa
sul lato
destro del fiume
Fratta,Vie,
nella
dellaosteria,
BassaePadovana
al
e turisti,
ed in virtù dell’antico
Per chi arriva, giàconfine
l’incontro
con l’ambiente
è ricco
di dipellegrini
Veronese.
Il fiumecircostante
che scorre
a fianco
del Monastero
rappresentava
già in ruolo
epocache il Monastero aveva
ricoperto
nel
medioevo.
Mentre
l’intero
complesso
fascino. Il Monasteroromana
e la chiesauna
sorgono
entrambi
sul
lato
destro
del
preziosa risorsa sia per il trasporto di merci e persone, ma anche testimonia da solo la
fiume Fratta, nella zona della Bassa Padovana al confine Veronese. Il presenza di una comunità monastica in passato, il Museo delle Antiche
un'importantissima fonte idrica di approvvigionamento per le campagne e le persone, come
fiume che scorre a fianco del Monastero rappresentava già in epoca Vie, in particolare, si propone come piccolo centro di documentazione
alcune carte e mappe conservate oggi al Museo.
romana una preziosapossono
risorsa siadocumentare
per il trasporto
di merci e persone, ma storica del territorio della Bassa Padovana, mettendone in luce le numeanche un’importantissima
fonte
idrica
di
approvvigionamento
per le rose strade, vie di comunicazione, ma anche i collegamenti e le vicende
La storia e' antichissima e coinvolge sia il Monastero con annessa la piccola Chiesa che il
campagne e le persone, come possono documentare alcune carte e map- che caratterizzarono la storia e l’evoluzione di queste terre un tempo
villaggio di San Salvaro che nel monastero stesso trova ragion d'essere e vigore fin dall'inizio.
paludose e, perciò, incolte.
pe conservate oggi al Museo.
L’osteria
del Museo
è un puntoabbreviato
Informazioniper
dove lo staff dell’AssoLa storia è antichissima
e
coinvolge
sia
il
Monastero
con
annessa
la
Il centro Monastico di San Salvaro, nei documenti
Santissimo
Salvatore,poi
piccola Chiesa che il villaggio di San Salvaro che nel monastero stesso ciazione HISTORIA TOURISM che gestisce la struttura Vi darà conconsuetudine in "Salvaro" appunto, nasce infatti attorno all’XI secolo quando gli Estensi,
sulenza per visitare il territorio della Bassa Padovana con i suoi centri
trova ragion d’essere e vigore fin dall’inizio.
proprietà nel territorio della "scodosia", fecero le loro prime donazioni alla chiesa
Il centro Monasticoavendo
di San molte
Salvaro,
nei documenti Santissimo Salva- minori, i monumenti e le chiese, le aziende agricole e fattorie didattiche,
affinché
si sviluppassero
e abbazie.
dal o
1407
fino al 1690
autonomia
in compagnia
dellepassa
guide quindi
turistiche HISTORIA TOUtore, poi abbreviato per
consuetudine
in “Salvaro”monasteri
appunto, nasce
infat- Ainpartire
sotto
la
guida
dei
Camaldolesi
che
già
si
erano
stabiliti
anche
a
Carceri.
E'
probabilmente
in
di prodotti tipici,
ti attorno all’XI secolo quando gli Estensi, avendo molte proprietà nel RISM. Presso l’osteria è presente anche una selezione
quest'epoca
il Monastero
raggiunge
il suo massimo
splendore
ed arriva
ad ospitare
finodel
a MERLARA DOC, il
locali che
sono il vanto
di queste
terre: i vini
territorio della “scodosia”,
fecero che
le loro
prime donazioni
alla chiesa
15 monaci
contemporaneamente.
Sappiamo dai documenti che la Prosciutto
comunità Crudo
monastica
Bericoera
- Veneto, e gli insaccati
affinché si sviluppassero
monasteri
e abbazie. A
Bassa Padovana,
i formaggi
della latteria di
partire dal 1407 finoautosufficiente,
al 1690 passa quindi
sottoproducevano miele, vino ed olio, curavanodella
i monaci
e lavoravano
le terre
e
Urbana, con
mielepiante
e marmellate
la guida dei Camaldolesi
cheprobabilmente
già si erano stabiliti
molto
anche la gestione di un piccolo giardino officinale
a fini a km 0.
L’ostello del Monastero è particolarmente adatanche a Carceri. È probabilmente in quest’epoto per organizzare campi scuola e soggiorni estivi
ca che il Monastero raggiunge il suo massimo
residenziali (anche in autogestione) sia durante i
splendore ed arriva ad ospitare fino a 15 monaci
mesi invernali che estivi.Varie e molteplici sono
contemporaneamente. Sappiamo dai documenti
le attività proposte: visite guidate alle città d’arte,
che la comunità monastica era autosufficiente, i
escursioni, programmi didattici, giochi, laboratomonaci producevano miele, vino ed olio, curavano e lavoravano le terre e molto probabilmente anche la gestione di un ri naturalistici, visite alle aziende agrituristiche, attività all’aria aperta.
La nostra proposta educativa si rivolge sia GREST, SCOLARESCHE
piccolo giardino officinale con piante a fini medicamentosi. Non solo,
ma il Monastero essendo posto lungo una via minore di pellegrinaggio ma anche a FAMIGLIE, MINI GRUPPI ORGANIZZATI, ASSOCIAche permetteva di raggiungere Santiago de Compostela, fungeva anche ZIONI E COMUNITÀ attraverso proposte tematiche personalizzate.
da locanda per ristoro di genti e animali, luogo di rifugio per anime Lo staff di HISTORIA TOURISM da’ il benvenuto anche ai CICLOTURISTI mettendo al servizio la propria competenza per consigliare gli
bisognose e meno abbienti.
Dopo il 1690 tuttavia, l’intero patrimonio architettonico, compresi i itinerari cicloturistici più interessanti alla scoperta del territorio rurale
quasi 3000 campi padovani, venne messo all’asta, probabilmente per della bassa padovana, essendo il Monastero inserito all’interno dell’itifinanziare le guerre della Repubblica di Venezia, ma anche per una ca- nerario delle città murate.
Monastero di San Salvaro - Museo, Ostello e Bottega dei Sapori - Un'oasi di pace nella campagna veneta
via Pozzotto, 3 - 35040 San Salvaro di Urbana (PD) - cell.347 6238422 - [email protected]
ANTEPRIMA AMARONE - PALAZZO DELLA GRAN GUARDIA, VERONA
Siamo alla XIV edizione. “Save the date”, diciamolo anche in italiano: Prendi
nota della data! Non puoi perdere un evento tutto dedicato all’Amarone! Una
data importante, che segnala “Valpolicella, Consorzio Tutela Vini”, fra i quali
domina il massimo degli stessi, il noto “Amarone”. Per il quale – Grande
Rosso Veronese – è prevista, come avviene da anni, la festosa “Anteprima”, in
programma per sabato 28 gennaio 2017. Eccezionale protagonista dell’evento
sarà l’annata 2013, la quale verrà proposta assieme ad altre annate storiche,
a cura di oltre settanta aziende produttrici, che saranno pure presenti alla
speciale manifestazione, offrendo possibilità di degustazioni di selezioni
– annata 2013 e precedenti – curate dai vinificatori stessi. L’Amarone è il
risultato della lavorazione, dopo dovuto ed accurato appassimento, della
lavorazione delle uve Corvina, Corvinone, Rondinella, Molinara, Croatina ed
Oseléta, che danno il loro succo, grazie ad un particolare terroir (terra e clima)
veronese e alla sapiente mano del viticoltore-vinificatore. Alla Gran Guardia,
dunque, Verona, il prossimo 28 gennaio..., tutti con il calice in mano...
Pierantonio Braggio
Anno XXXVIII - n. 12 - Dicembre 2016
periodico indipendente
13
GRANDE ARTE RUSSA A VERONA, SINO AL 15 GENNAIO 2017
NEL PALAZZO DELLA GRAN GUARDIA, “CONOSCENZA DEL BENE”, LE OPERE PITTORICHE E SCULTOREE DI ZURAB
KONSTANTINOVICH TSERETELI, PRESIDENTE DELL’ACCADEMIA RUSSA DELLE ARTI. HA ORGANIZZATO LA
RASSEGNA MARINA KHOLODENOVA, PRESIDENTE DELL’ASSOCIAZIONE RUSSKIJ DOM, CASA RUSSA, VERONA.
Essenziale, per l’uomo, è creare conoscenza reciproca e sincera amicizia fra i
popoli, valori indispensabili, per il processo di crescita comune. A tale compito,
pensa anche l’Arte, espressione esclusiva
dell’intimo, indipendentemente dalla provenienza del suo autore. Il quale, questa
volta, è Zurab Kostantinovich Tsereteli,
presidente dell’Accademia Russa di Belle
Arti, Mosca, ambasciatore UNESCO, portatore della medaglia dell’Ordine dell’Amicizia fra i Popoli ed artista di fama
mondiale, in fatto di disegno, grafica,
pittura e di scultura, dalla carica comunicativa vitale e positiva, che comprende un
forte elemento spirituale ed onirico, sottolinea il presidente dell’Accademia di Belle
Arti di Verona, Stefano Pachera. Un artista, che nella sua pittura, lascia trasparire
le caratteristiche naturali ed umane del suo
Paese. Il sindaco di Verona, Flavio Tosi: il
titolo della mostra evoca l’inconfondibile
impronta del percorso artistico di Tsereteli: Un’idea filosofica del divino e dell’umano, che si concretizza in immagini e
sculture di grande impatto e che richiamano, con estrema efficacia, la bellezza,
il dolore e la gioia della vita terrestre e
spirituale. Quanto alla gradita presenza a
Verona di un grande stralcio di tele e di
sculture di Tsereteli, sintetizzanti l’anima popolare russa – opere, che meritano
d’essere viste e meditate, perché, appunto,
ottimamente introducono l’osservatore in
tale importante e tradizionale mondo – la
rassegna in parola, resa più viva ed attraente da una serie completa di bronzi, riferentesi alla storia biblica e, quindi, a scene
del Vecchio e del Nuovo Testamento, ci
informa Marina Kholodenova, presidente
dell’Associazione Russkij Dom, Verona:
Sviluppando i rapporti culturali fra Russia
e Italia, Russkij Dom di Verona ha ispirato
una stretta collaborazione fra l’Accademia
Russa di Belle Arti, Mosca, e l’Accademia
di Belle Arti di Verona. Nel maggio 2015,
alla conferenza dedicata al 70° anniversario dell’UNESCO, a Mosca, è stato stipulato un accordo di collaborazione tripartito, tra le due Accademie e l’Associazione
Russkij Dom, Verona. Oggi, 3 dicembre
2016, quindi, come primo risultato, inauguriamo, nella straordinaria cornice del
Palazzo della Gran Guardia, nel centro di
Verona, la Mostra personale delle opere
del Presidente dell’Accademia Russa di
Belle Arti e Ambasciatore UNESCO di
Buona Volontà, Zurab Kostantinovich
Tsereteli. Scrive, poi, Armando Ginesi,
parlando dell’impegno artistico di Tsereteli: Nelle creazioni dell’Artista, bisogna
capire bene due cose: come le proposte
pittoriche si costruiscono a livello strutturale e come l’intera produzione artisticovisiva di Zurab Tsereteli sia colta, condensato alto e nobile della cultura storicoartistica contemporanea, che l’Artista ha
raggiunto, attraverso la fusione dei tanti
ingredienti, offerti da un recente passato
e magistralmente da lui composti, in una
risoluzione di grande caratura e originalità
creative. La mostra – verona@russkijdom.
com e tel.: 320 047 88 64 – rimarrà aperta
sino al 15 gennaio 2017.
Pierantonio Braggio
Una grande azienda italiana, una grande produzione di oli vegetali
ITALIA
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Anno XXXVIII - n. 12 - Dicembre 2016
14
periodico indipendente
CAMBIAMO IL SISTEMA IMPOSITIVO? COPIAMO...
IL PRESIDENTE DONALD TRUMP PASSA ALLA FLAT-TAX - PER L’ITALIA, SAREBBE UNA RIVOLUZIONE STRAORDINARIA
Da sempre, sin da giovani, abbiamo ammirato
Milton Friedman (1912-2006). Vedevamo in lui,
infatti, il pensatore, che per il maggiore sviluppo delle
economie, le aveva pensate tutte. Aveva ideato anche
la flat-tax, l’imposta piatta. Se, oggi, il presidente
Donald Trump intende introdurre la flat-tax nella sua
terra, già a tassazione ragionevole – e lo farà, senza
dubbio, a ragion veduta, in un Paese, gli USA, che
costituisce la maggiore economia del mondo, peraltro,
in ottime condizioni – noi lo dovremmo assolutamente
fare, invece, per ridare vita alla nostra economia,
sempre modestissima, onde fronteggiare soprattutto,
il debito pubblico, fuori di ogni limite e terzo nel
mondo, nonché la pesante disoccupazione. Causati,
questi, da troppa spesa pubblica, che va drasticamente
ridotta, da derivante imposizione fiscale insostenibile
e da una burocrazia asfissiante. In merito, i numeri
sono noti e su di essi non ci soffermiamo. Diciamo
solo che l’art. 53 della Costituzione recita: “Tutti sono
tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione
della loro capacità contributiva. Il sistema tributario
è informato a criteri di progressività”. Progressività,
che significa, in poche parole, che più reddito hai,
più alta è l’aliquota, che ti si applica e, quindi, più
paghi, non tenendo, però, presente il tuo impegno
nel creare ricchezza... Premesso che concorrere
al funzionamento dello Stato è dovere, occorre,
tuttavia, individuare perfettamente cosa s’intende per
“spese pubbliche”, in quanto c’è spesa e spesa, spesa
giustificata, bene calibrata, ponderata, assolutamente
necessaria, e spesa pubblica, prettamente demagogica
SAGITTARIO
91° articolo
Eccoci giunti a un’altra puntata della rubrica di
AstroMitologia del Basso Adige. Oggi continueremo a descrivere la mitologia legata alle costellazioni e al cielo soffermandoci sulla costellazione
associata a dicembre, il Sagittario. In astrologia è
il nono segno dello zodiaco ed è il segno zodiacale delle persone nate tra il 23 novembre e il 21
dicembre. A causa del fenomeno della precessione degli equinozi, non esiste più alcuna corrispondenza sulla volta celeste fra la costellazione astronomica del Sagittario e il relativo segno zodiacale. Il Sagittario, in latino Sagittarius, è una costellazione zodiacale dell’emisfero boreale ed è una
delle 88 moderne costellazioni moderne; si individua con facilità nei mesi fra giugno e settembre tra la costellazione dello Scorpione, a ovest,
e quella del Capricorno, a est. La Costellazione è
raffigurata come un centauro che tende tra le sue
mani un arco; essa contiene al suo interno il centro galattico, ovvero il centro della nostra Via Lattea (dove gli astronomi ipotizzano sia presente un
buco nero supermassiccio), che è possibile dividere in due regioni principali: la Grande Nube del
Sagittario, che occupa gran parte del settore più
occidentale della Costellazione, e la Piccola Nube
e politica, e che queste due ultime spese, sono
state e sono la causa principale dei guai italiani.
Un conto è, quindi, concorrere a spese pubbliche,
derivanti da decisioni, prese con il metodo del
buon padre di famiglia, e un conto è navigare in un
mare di spesa, dal quale non ci potrà mai salvare e
che ha causato il debito pubblico, che, con le sue
conseguenze, ci corrode continuamente. Questo, per
dire che un conto è pagare per supportare uno Stato,
che tuteli equamente poveri e ricchi, considerandoli
padroni dello Stato stesso, quindi, di uno Stato al
loro totale servizio – ed è questo il compito dello
Stato – e un conto è pagare per uno Stato, che
pretende, impone e che di entrate non ne ha mai
abbastanza. Ora, il sistema fiscale, che abbiamo,
con la sua progressività, apparentemente corretta,
nonché con altre imposte paralizzanti, e con entrate,
derivanti da alte aliquote scoraggianti, insopportabili
dal sistema economico e creatrici d’evasione fiscale,
non sembra all’altezza dei tempi, visto, che il debito
pubblico non dà cenni di ridimensionamento e che
di entrate non se ne hanno mai a sufficienza, a parte
le spese, purtroppo, imposteci da sismi e da pesanti
problemi idrogeologici. La progressività, poi. di
superata ispirazione marxista, fa impoverire i ricchi
e non migliora la situazione dei poveri. Del resto, un
ricco investirà bene in qualche parte (nell’economia)
il proprio avere, e, investendo, creerà pure lavoro e
nuova ricchezza. Si tratterà, semmai, e giustamente,
di dare unicuique suum..., a ciascuno l’equo ed il
dovuto, per il lavoro svolto.
Ma, tale sistema, se incide sulle famiglie, con
conseguente minore potere d’acquisto delle stesse,
e, quindi, con minori consumi, umilia incisivamente
anche l’impresa, unica ed essenziale fonte di ricchezza,
per ricchi epoveri... Impresa che, troppo compressa dal
detto sistema fiscale e da altri obblighi, pur producendo
qualità, non è in grado di vendere a prezzi competitivi,
ricadendo il pagato allo Stato, sui beni prodotti. Ecco
perché occorre un nuovo sistema fiscale, che potrebbe
essere dato dalla flat-tax, una flat-tax del 15-20%
su ogni movimentazione, salvo le dovute eccezioni,
così com’essa è praticata in numerosi Paesi dell’ex
blocco comunista, oggi, con Pil soddisfacente, fra i
quali i Paesi Baltici, Polonia e Russia. Ecco perché
Donald Trump la sta introducendo negli Stati Uniti
d’America. Non è, infatti, più il tempo di un tempo,
ma, il difficile tempo d’oggi, in cui non danneggia
solo l’imposizione fiscale, anche in fatto di lavoro,
appesantendo il prezzo del prodotto, ma la stessa
globalizzazione, con la sua concorrenza illimitata,
la tecnologia e le speculazioni a livello mondiale.
Certo, il problema d’introduzione dell’imposta alla
Friedman porta con sé propri risvolti da sistemare,
ma, i risultati sinora ottenuti, dai Paesi che la flat-tax
applicano, dimostrano la sua validità. Già sarebbe un
ottimo risultato, se si addivenisse ad un taglio sensibile
delle aliquote, onde ridare più vivacità all’economia,
eliminare buona parte dell’evasione, diminuire la
disoccupazione e porre il debito pubblico, finalmente,
in direzione d’un pur minimo ridimensionamento.
Pierantonio Braggio
del Sagittario. Le stelle principali del Sagittario
sono sette e sono Kaus Australis, Nunki, Axilla,
Kaus Media, Kaus Borealis, Albaldah e Al Nasl.
Kaus Australis, o ε Sagittarii, è una stella gigante
blu, dista dal nostro Sole 145 anni luce, nella Costellazione è la stella più luminosa e rappresenta
la parte più bassa dell’arco in mano al Sagittario;
Nunki, o σ Sagittarii, è la seconda stella più luminosa del Sagittario, è anch’essa una stella gigante
blu e dista 224 anni luce da noi; Axilla, o ζ Sagittarii, è una stella sub-gigante bianca, la terza
più brillante della Costellazione e dista dal nostro Sistema Solare 89 anni luce;
Kaus Media, o δ Sagittarii, è una
stella gigante arancione, dista 306
anni luce da noi e rappresenta la
parte centrale dell’arco in mano al
Sagittario; Kaus Borealis, o λ Sagittarii, è una stella gigante arancione, dista “solo” 77 anni luce dal
Sole e rappresenta la parte superiore dell’arco in mano al Sagittario; Albaldah, o π Sagittarii, è una stella gigante
gialla ed è la stella del Sagittario più distante da
noi in quanto dista ben 440 anni luce; Al Nasl, o
γ Sagittarii, è una stella gigante arancione, dista
96 anni luce dal Sole e rappresenta la punta della
freccia dell’arco. Come già enunciato, il centro
galattico si trova all’interno della costellazione
del Sagittario; di conseguenza, la Costellazione
presenta molteplici ammassi stellari e nebulose,
visibili con facilità anche con un binocolo. L’oggetto più famoso della Costellazione è noto come
M24, ovvero la Piccola Nube Stellare del Sagittario: si tratta della regione di cielo in cui è visibile la maggior densità di stelle. Ad est e a ovest
di questa nube sono visibili invece altri ammassi
meno densi come M25, M23 e a nord M18. Tra le
nebulose invece, spicca la vasta Nebulosa Lagu-
na (M8), visibile a occhio nudo vicino alla stella
Kaus Borealis; si tratta di un’estesa regione dove
risiedono molte stelle giovani chiamata regione
H II, luogo in cui ha luogo la formazione stellare. Altre nebulose note nella Costellazione sono
la Nebulosa Trifida (M20) e la Nebulosa Omega (M17). Inoltre, nel Sagittario, sono presenti
diversi sistemi planetari tra cui il più vicino a noi
è quello di HD 169830 che dista 119 anni luce e
possiede due pianeti giganti gassosi che orbitano
attorno a una stella nana gialla. Parlando di mitologia, il Sagittario è raffigurato nel cielo come
un arciere, con la parte inferiore del
corpo, incluse le quattro zampe, di
cavallo e la parte superiore di uomo.
Indossa un mantello e tende un arco
puntato nella direzione dello Scorpione. Il Sagittario è una costellazione di origine sumera successivamente adottata dai Greci. Eratostene,
antico astronomo greco, dubitò che
si trattasse di un centauro e riconobbe nel Sagittario la figura di Crotus, una creatura a
due gambe con la coda di satiro figlio di Eufeme,
la nutrice delle Muse, e Pan, il dio dei pascoli e
della campagna. Secondo la mitologia Crotus, che
inventò l’arte del tiro con l’arco, spesso andava
a caccia a cavallo sul monte delle Muse Elicone.
Le dee delle arti apprezzavano la sua compagnia
e cantavano per lui e lui le applaudiva rumorosamente; le Muse chiesero quindi a Giove di metterlo in cielo, dove lo vediamo tutt’oggi nell’atto
di dare una prova della sua abilità d’arciere. Nel
prossimo numero della rubrica continueremo a
parlare della mitologia legata alle costellazioni e
al cielo del mese. Auguro a tutti i lettori un sereno Natale e un felice Anno Nuovo. Arrivederci al
primo mitologico numero del 2017!
Gianluigi Viviani
periodico indipendente
Anno XXXVIII - n. 12 - Dicembre 2016
DUE VITTORIE PER I PUGILI
DELL’ACCADEMIA DI LEGNAGO
Tre pugili dell’Accademia pugilistica di Legnago diretta dal maestro
benemerito Luciano Buffo hanno combattuto a S.Giovanni Lupatoto ottenendo due vittorie e una sconfitta. Il senior (75 chilogrammi)
Hamza Gagdani ha battuto ai punti Roberto Garzotti dell’A.P. Ruga,
Filippo Ferrarin , senior 69 chilogrammi, ha vinto con Armendi Fatay
(Pugilistica Rodigina). Lo yout Alex Dascalu Frassinoi è stato invece
sconfitto da Tadjer Zaccaria (Pugilistica Scaligera)
A.N.
IL RICCO CALENDARIO
DI APPUNTAMENTI PER IL NATALE
DEL COMUNE DI CEREA
Il Comune di Cerea si prepara ad accoglierle con un ricco calendario di appuntamenti che, in sinergia con le associazioni locali, consentiranno di allietare i cittadini di
tutte le età. In una città addobbata a festa con le tradizionali luminarie, l’8 dicembre
prenderanno il via le manifestazioni con l’inaugurazione della tredicesima edizione di
“Presepi in mostra” al Santuario Madonna di Lourdes di San Vito di Cerea: la rassegna,
organizzata da Pro Loco, Comitato Festeggiamenti Frescà e associazioni di quartiere
San Vito, Frescà, Faval, aperta il sabato e domenica, nei giorni festivi e prefestivi e su
prenotazione, sarà visitabile fino al 6 gennaio. Il 10 e 11 dicembre, per tutta la giornata, in piazza Matteotti si terrà il mercatino di Natale, organizzato dalla Pro Loco e dal
Distretto Commerciale Terre Basse. Sempre il 10 dicembre, alle 18.30, l’appuntamento
è con il Natale dello Sportivo: santa messa in Chiesa Parrocchiale, a seguire cioccolata
e vin brulè per l’evento rivolto a tutte le associazioni sportive del territorio. Il 12 dicembre atteso da tutti i bambini l’arrivo di Santa Lucia con il tradizionale buriolo alle 17
all’ex campo sportivo Sommariva con cioccolata, tè, pane e salame. Sempre per i più
piccoli e le loro famiglie, il 13 dicembre, alle 16.30, nella sala convegni dell’Area Exp
si terrà lo spettacolo teatrale “Emilio il coniglio e l’energia di Natale”, curato da Ippogrifo produzioni Verona. L’ingresso è gratuito e l’evento è organizzato dall’assessorato
alla Cultura di Cerea e dalla Biblioteca Comunale. Il 17 dicembre il Corpo bandistico
Ugo Pallaro allieterà i cittadini nella chiesa parrocchiale di Cerea, alle 21, con un
concerto che avrà come tenore Paolo Restiotto, soprano Anna Fioretto. Il 20 dicembre,
in Biblioteca comunale, alle 16.45, si terrà l’appuntamento “Chi vuole un abbraccio?”:
letture e laboratorio per bambini dai 3 ai 7 anni, in collaborazione con l’associazione
La Tela di Leo. L’ingresso è gratuito. Per la Vigilia di Natale, il 24 dicembre, alle 12,
la Pro Loco e il Distretto Commerciale Terre Basse in collaborazione con il quartiere
Cerea Sud organizzano in piazza Matteotti il tradizionale “Bigoli con le sardele”, con
possibilità d’asporto. La notte, alle 24, dopo la santa messa nella chiesa parrocchiale,
si terrà l’inaugurazione del presepe vivente, che sarà poi visitabile il 25-26 dicembre e
1-6 gennaio, dalle 15.30 alle 18.30. Il 6 gennaio alle 15 è previsto l’arrivo dei Re Magi.
Il 28 dicembre, alle 20.30, nella Chiesa Parrocchiale del capoluogo, si terrà il “Cjants,
lus e ligrie di Nadal” con la Corale friulana “Ottetto Hermann” in collaborazione con
Gruppo Alpini Cerea. Chiuderà l’anno il 31 dicembre l’atteso appuntamento del “Capodanno insieme”: a partire dalle 20.30 l’evento, voluto fin da inizio mandato dal sindaco
Paolo Marconcini e rivolto agli over 65 anni, si terrà come di consueto all’Area Exp e
sarà allietato dall’orchestra “Savio group”. Previsto un ricco cenone per accogliere in
un clima di festa l’arrivo del 2017. Iscrizioni in biblioteca entro il 23 dicembre. Chiuderà la rassegna natalizia il 6 gennaio alle 16 nella Chiesa parrocchiale del capoluogo
il concerto di musiche barocche con l’orchestra “Accademia delle Muse”, musicisti e
solisti dell’Orchestra dell’Arena di Verona. “Anche quest’anno” ha dichiarato il sindaco Paolo Marconcini “l’Amministrazione comunale ha ritenuto fondamentale allestire
in collaborazione con le associazioni del territorio un programma di eventi in grado di
allietare e divertire tutte le età, dai più piccoli ai più grandi, perché sia un Natale di tutti
e per tutti i cittadini ceretani”.
Ufficio Stampa Cerea
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IL CALENDARIO DELLE PARTITE
CASALINGHE DEL GRIFFON VOLLEY
Le ragazze del Griffon giocano in serie D per il secondo anno consecutivo e disputano le partite casalinghe al sabato alle ore 20 nella
palestra del S. Davide a Porto.
Questa la rosa de le ragazze della società Griffon Volley presieduta
da Claudio Bonaldo e sponsorizzata dalla Sica: Alessandra Bonaldo
(schiacciatrice), Eleonara Sarti ( centrale), Ambra Linda Fava (opposto) Giorgia Frigo (libero), Silvia Garzotto (libero), Lara Cazzola (opposto), Francesca Quaglia (centrale), Benedetta Marini (palleggiatrice)
Anna Dall’Agnello (schiacciatrice), Alessandra Campo (schiacciatrice), Ilaria Ventura (schiacciatrice), Eleonora Zanetti (palleggiatrice),
Jessica Ferrari (centrale)Giuliana Baldoni (schiacciatrice).
Queste le prossime partite casalinghe:
17 dicembre Griffon- Pernumia
21 gennaio Griffon – SPVV
28 gennaio Griffon- Arcobaleno
11 febbraio Griffon- Laserjet
4 marzo
Griffon Solesino
18 marzo
Griffon- GS Fruvit
1 aprile
Griffon- Synergy Volley
22 aprile
Griffon – Terraglio Volley
29 aprile
Griffon- Padova
A.N.
)
ETTO (VR
SANGUIN
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