La Pieve alle famiglie della comunità parrocchiale Anno XIV° - N. 12 Dicembre 2013 Periodico delle parrocchie di Ronta e S.Martino www.rontasanmartino.it Sommario Una stella sul cammino O Padre della luce e della vita, che nel segno di una stella hai indicato a tutti i popoli la via della salvezza, fa’ risplendere anche oggi, nella notte dell’umano smarrimento, la luce della fede che sconfigge le tenebre e guida i passi di ogni uomo all’incontro con Gesù. Suscita in noi che già l’abbiamo trovato il desiderio di cercarlo ancora, umilmente e instancabilmente, animati dalla gioia di credere, dall’esigenza di adorare, dall’urgenza di amare e di offrirti, con cuore semplice e puro, la nostra umana piccolezza. Amen. (Anna Maria Canopi) SOCIETA’ CATTOLICA DI ASSICURAZIONE Agenzia Generale di Cesena/161 Pag. 2 Catechesi: Una Luce da riscoprire Pag. 3 Vita della Parrocchia: C’era una volta ... Pag. 4 Angoli: A Riveder le Stelle Pag. 5 Tradizioni: I sermoni di Natale Pag. 6 La Pieve in cucina: Lasagne robiola e porcini Pag. 7 Riflessioni: Il giorno della nascita Vita della Parrocchia: I nostri presepi Pag. 8 Avvisi mesi di Dicembre Via Piave, 97 - 47023 CESENA (FC) Tel 0547.21205 - 23626 Verifica se sei un guidatore prudente e hai ricevuto l’Attestato di Rischio con tutte le annualità a doppio zero. Lo sconto è calcolato sulle tariffe base RCA Cattolica di riferimento e può variare rispettando le condizioni tariffarie rese pubbliche a norma di legge. La Pieve Pag. 1 Catechesi Una luce da riscoprire I l Natale è una luce da riscoprire!!! È urgente perciò recuperare il carattere di luce proprio della fede, perché quando la sua fiamma si spegne anche tutte le altre luci finiscono per perdere il loro vigore. La luce della fede possiede, infatti, un carattere singolare, essendo capace di illuminare tutta l'esistenza dell'uomo. Perché una luce sia così potente, non può procedere da noi stessi, deve venire da una fonte più originaria, deve venire, in definitiva, da Dio. La fede nasce nell'incontro con il Dio vivente, che ci chiama e ci svela il suo amore, un amore che ci precede e su cui possiamo poggiare per essere saldi e costruire la vita. Trasformati da questo amore riceviamo occhi nuovi, sperimentiamo che in esso c'è una grande promessa di pienezza e si apre a noi lo sguardo del futuro. La fede, che riceviamo da Dio come dono soprannaturale, appare come luce per la strada, luce che orienta il nostro cammino nel tempo. Da una parte, essa procede dal passato, è la luce di una memoria fondante, quella della vita di Gesù, dove si è manifestato il suo amore pienamente affidabile, capace dì vincere la morte. Allo Pag. 284 stesso tempo, però, poiché Cristo è risorto e ci attira oltre la morte, la fede è luce che viene dal futuro, che schiude davanti a noi orizzonti grandi, e ci porta al di là del nostro "io" isolato verso l'ampiezza della comunione. Comprendiamo allora che la fede non abita nel buio; che essa è una luce per le nostre tenebre. Dante, nella Divina Commedia, dopo aver confessato la sua fede davanti a san Pietro, la descrive come una "favilla, / che si dilata in fiamma poi vivace / e come stella in cielo in me scintilla". Proprio di questa luce della fede vorrei parlare, perché cresca per illuminare il presente fino a diventare stella che mostra gli orizzonti del nostro cammino, in un tempo in cui l'uomo è particolarmente bisognoso di luce. La Pieve Vita della Parrocchia C'era una volta ... I l diaframma?!? Vi dirò che ho sempre sentito parlare di questo fantomatico diaframma e non ho mai capito bene cos'è. Ultimamente la situazione è peggiorata, lo sento nominare almeno due volte a settimana: “Mi raccomando usa il diaframma! È un muscolo da allenare!”. Tutto è cominciato qualche anno fa, quando mi sono inserita in un coro. Ok, questo muscoletto all'altezza dell'ombelico deve essere proprio ben nascosto … il mio si deve essere atrofizzato per il poco uso. E la cosa si fa ancora più strana quando questo si ripresenta sulla bocca di Claudio Cavalli, (sì quello dell' Albero Azzurro e lo scatolone fabbricone), proprio all'inizio del corso di narrazione che si è tenuto a Cesena questo Novembre. Un corso con le basi della narrazione, favole, fiabe, romanzi e ricordi. Ora, cosa c'entra il diaframma? Per raccontare serve la voce e per la voce serve una buona respirazione e si torna al famoso diaframma. Per cui riempite la pancia d'aria e tendete questo muscoletto (a sapere dov'è …! ) e tutto sarà meno faticoso. Facile a dirsi … comunque questo corso non ha avuto bisogno di carta e penna. Una volta individuato il diaframma ci siamo addentrati nella narrazione diventando consapevoli che siamo noi a dare vita ad ogni racconto con le nostre emozioni. L'arte del narrare ha bisogno di tante sfumature e la voce ne ha davvero mille: sussurrato, borbottato, arrabbiato, pensieroso, spensierato, indifferente … insomma riflette noi il racconto. Il corso si è sviluppato in quattro incontri con tanti suggerimenti. Nel primo incontro ci siamo conosciuti un po' e ci siamo sciolti imparando a seguire il ritmo con canti a cori e danze tribali; è essenziale dare un ritmo alla storia, una velocità. Cos'è un corso di narrazione se non si narra qualcosa? E più di mille teorie la pratica è la migliore amica: una Città Invisibile (di Italo Calvino) a testa e via. Prima regola della narrazione: leggere il testo almeno tre volte. La prima per se stessi e per il piacere di leggere; la seconda per capire il senso della storia più profondo e “da che parte stai” ; la terza per individuare i punti forti, essenziali, quelli su cui soffermarsi, alzare il tono o abbassarlo, sui quali posare gli occhi sul pubblico per far capire che è lì che si gioca tutto. Nel secondo incontro, dopo un canto per prendere il ritmo, siamo partiti con altri piccoli brani tratti da “Delitti esemplari” di Max Aub. L'esercizio era quello di raccontare l'omicidio come fosse una cosa naturale, dovuta quasi; infatti i racconti sono basati su La Pieve cose quotidiane come il fastidio nell'ascoltare quel metodico tic-tic del cucchiaino mentre il tizio davanti a te mescola una tazza di caffè, pure sorridendo. Al terzo incontro abbiamo tentato con dei brani molto diversi dalla nostra cultura, le “101 storie Zen”, dove il narratore deve cercare di essere il tramite delle ragioni di ogni soggetto del racconto. Siamo giunti all'ultimo incontro e ci è stato proposto di leggere degli incipit di romanzi fra loro molto diversi, da “Moby Dick” ai “Tre Moschettieri”. Non è facile leggere un incipit, è la parte che deve colpire, coinvolgere il lettore al punto di far nascere curiosità e domande su come si svolgerà la storia o chi è l'assassino, per esempio. La cosa che più mi ha colpito in questo corso è stato riscoprire come l'immaginazione sia davvero la protagonista. Se immagini accuratamente una cosa sarai maggiormente in grado di trasmetterla attraverso le sensazioni che ti suscita. Se immaginiamo il bosco di Cappuccetto Rosso tetro e buio allora la voce seguirà questa immagine trasferendola al piccolo pubblico. Il corso è finito...e ora? Bé ci sono mille storie con cui cimentarsi, le “Città Invisibili” di Calvino sono brani con immagini incredibili oppure racconti lunghi come le “Mille e una Notte”. Anche a catechismo si possono sfruttare mille storie e ai lupetti c'è sempre il racconto. E ...perché non applicare il tutto anche alla Bibbia? La messa della Domenica potrebbe avere Laura M. risvolti interessanti. Pag. 3 Angoli A Riveder le Stelle In questo mese di Dicembre vi proponiamo di trascorerre una domenica a Sant'Agata Feltria che, oltre ai Mercatini di Natale, offre un interessantissimo percorso di rappresentazioni delle diverse tappe dell'evento (dall'Annunciazione alla Natività) distribuite in vari luoghi della cittadina e dei borghi vicini. Il progetto, nato nel 2011 e in crescita di anno in anno, cita Dante nell'esortazione a uscire “A riveder le stelle”. I l Santo Natale è ricordo e rievocazione della nascita di Gesù. Fin dai primi secoli del cristianesimo gli artisti hanno dato vita ad una meravigliosa galleria di immagini, ispirati dallo stupore, la tenerezza e la gioia che questo evento suscita nel cuore dei credenti. E San Francesco, poeta innamorato di Gesù, ha chiamato la gente semplice di Greccio a dare vita ad una rappresentazione della Natività che è stata il primo straordinario presepe della storia. Da allora in poi il presepe è entrato nella vita di tutti i cristiani, come simbolo per eccellenza del Natale Scrive l'ideatore: "Attraverso l'opera di artisti italiani e stranieri stiamo creando un inedito museo diffuso, che a regime sarà composto di tante tappe di riflessione, a volte anche scomode da raggiungere e fuori dai percorsi consueti, con porte d'accesso senza un preciso od apparente ordine logico o cronologico."L'invito, dunque, è alla ricerca e alla meditazione (ogni opera è corredata del commento religioso scritto dalle Suore Clarisse di Sant'Agata) per ritrovare "la Storia di tutti noi, la storia dell'uomo e di Dio, così come ci è stata raccontata e che magari non ricordiamo più, che a volte sembra dimenticata ma che invece è sempre lì, incancellabile, nel fondo dei nostri cuori. Ecco che allora, nei nostri borghi incantati, abbiamo realizzato alcune delle scene più rappresentative che riproducono il dramma e la gloria di quelle vicende, rivelate in tutta la loro struggente umanità ed attualità. E così, con il linguaggio dell'arte espressa in forma semplice e con metodologie diverse, ci siamo proposti di raggiungere un pubblico quanto più vasto, religioso o no, purchè avverta il bisogno o la nostalgia di qualcosa che penetri nel cuore e lo riscaldi." P er m aggi o ri d ett agl i, www.arivederlestelle.it Pag. 48 v ed ere ht tp :/ / La Pieve Tradizioni I Sermoni di Natale ***Nel presepe della mamma, proprio sotto la capanna, ho veduto un bel bambino, biondo, roseo, piccolino. Poverin con tanto gelo! Non ha veste, non ha velo, solo un bue e un asinello, fanno caldo al bambinello. Io che sono un po’ più grande, ho la veste e le mutande, la camicia e poi la maglia, lui soltanto un po’ di paglia. ***Stanotte a mezzanotte, è nato un bel bambino, biondo rosa e piccolino. Se lo guardo mi fa pena, non mi va neppur la cena. Ma un pensier mi viene in mente, zitti zitti allegramente: l’abitino mio più bello, io regalo al bambinello, così caldo sentirà, buono e santo mi farà. ***Gesù bambino, presso la tua culla, io ti guardo e ti prego con amore. So che sei buono e non neghi nulla, ai bambini che amano il Signore. Ti amo tanto, oh mio celeste amico e con dolce speranza oggi ti dico: «Il mio babbo e la mia mamma benedici, fa che sian ognor sani e felici; benedici il nonnino e la nonnetta, i fratellini miei, la mia casetta. Benedici, Gesù, con il tuo amore, chi soffre per la fame ed il dolore. Manda la santa pace di Natale, dove cattivo e triste regna il male. ***E’ mezzanotte, brillan le stelle, dormono placide le pecorelle. Ecco per l’aria cento bagliori destan dal sonno tutti i pastori: sopra una stalla, come una fiamma, più luminosa splende una stella. Dall’alto scendon mille angioletti, sull’ali candide puri ed eletti. In coro cantano fra dolci suoni “gloria nel cielo, pace ai buoni”. Tutti s’affrettano alla capanna, sentono un canto da ninna nanna. Là sulla paglia c’è un bambinello, che scalda un bove con l’asinello. Povero è il bimbo, la madre intanto, lo avvolge tutto dentro il suo manto. Lo guarda e tacita pensa “E’ mio”, ma poi l’adora sì com un Dio. Risplendi fulgido, o bambinello, pur sì piccin, sì poverello ! Tutti ti adorano, cantano a te, tu così umile sei re dei re. Nel mondo regnano l’odio, il dolore e tu la pace porti e l’amore. ***Son di tutti il più piccino, voglio dire un sermoncino e vi voglio dimostrare che i piccini sanno amare. Gesù bello, dolce amore, t'offro il piccolo mio cuore, e se ho fatto un po' il folletto, d'ora in poi sarò un ometto. ***l re Magi sui cammelli, vanno lenti nel deserto, poi s'accampano all'aperto e s'avvolgon nei mantelli. Ma la stella in alto splende; levan gli occhi pensierosi: non è tempo di riposi; e il cammino allor riprende. Va e va la carovana … Sulla groppa dondolando, stanno i re gravi pensando, alla meta ancor lontana. Ma una notte all'improvviso la cometa s'è fermata; brilla in ciel alto levata. Grida ognun fra il pianto e il riso: È Betlemme, è la capanna che laggiù di luce splende; è il Bambino che ci attende! Su, corriamo. Osanna! Osanna! La Pieve Pag. 5 La Pieve in cucina Lasagne con crema di robiola e funghi porcini INGREDIENTI •500 g di funghi porcini •4 rametti di prezzemolo •2 cucchiai di olio extravergine di oliva •2 spicchi di aglio •100 ml di vino bianco secco •Sale •Pepe nero macinato al momento •300 g di robiola •60 g di Parmigiano Reggiano •100 ml di latte •250 g di Pasta all'uovo stesa in sfoglie o lasagne secche •5 g di burro •400 g di Polpa di pomodoro a cubetti PREPARAZIONE Per preparare i funghi •Pulire i funghi eliminando la parte terrosa del gambo con le radichette e sciacquarli rapidamente sotto acqua fresca corrente per eliminare ogni residuo di terra. Affettarli. •Lavare il prezzemolo, selezionare le foglie, tamponarle con carta da cucina e tritarle su un tagliere con la mezzaluna. •Mettere in una padella piuttosto capace l'olio con l’aglio spellato e leggermente schiacciato con i denti di una forchetta. Farlo rosolare a fiamma media fintanto che non diventa uniformemente dorato, quindi toglierlo ed unire i funghi. •Alzare la fiamma, lasciare che i funghi comincino a sfrigolare, quindi versare il vino. Lasciar evaporare per un paio di minuti il vino a fiamma vivace, quindi aggiungere 1 cucchiaio di prezzemolo tritato, un pizzico di sale, abbassare la fiamma e cuocere coperto per 5 minuti. Se il fondo di cottura dovesse asciugarsi troppo aggiungere un po’ di brodo vegetale caldo. •Trascorso il tempo di cottura scoperchiare, alzare la fiamma e far asciugare il liquido in eccesso girando di continuo. •A fine cottura regolare di sale, unire una grattugiata di pepe e lasciar insaporire a fiamma spenta e padella coperta. Per preparare la crema di robiola: •Mettere la robiola in una terrina, unire due cucchiai di Parmigiano, il latte ed amalgamare il tutto dapprima con una forchetta, quindi con una frusta per ottenere un composto omogeneo. Per completare la preparazione •Mettere in una larga casseruola abbondante acqua, portarla a bollore, unire un cucchiaio di sale grosso, un filo d'olio e lessare le lasagne, poche per volta, per appena un minuto. •Appena scottate ritirarle su un vassoio coperto da uno strofinaccio pulito. •Ungere una teglia di 18x25 o simile con un velo di burro, quindi disporre uno strato di sfoglia. Condire con uno strato di crema di robiola, qualche cucchiaio di pomodoro e parte dei funghi. Mettere un altro strato di pasta e continuare ad alternare gli ingredienti. Soltanto nell'ultimo strato non mettere i funghi, ma terminare con robiola, pomodoro ed il Parmigiano Reggiano tenuto da parte. •Coprire la teglia con alluminio ed infornare nel forno preriscaldato a 200° C per 20 minuti. Togliere l'alluminio e proseguire la cottura per altri 10 minuti. Se occorresse alla fine accendere qualche minuto il grill per far ben dorare la superficie. Pag. 684 La Pieve Riflessioni Il giorno della nascita M iagola, pigola, vagisce con una flebile voce, come fanno i cuccioli d’uomo appena nati. Gli occhi socchiusi, le minuscole mani serrate a pugno, appoggia il viso grinzoso all’acerbo seno della madre. Per un istante spalanca gli occhi, poi ripiomba nel sonno. Ecco Dio. Ecco com’è veramente Dio. Che ha a che vedere, questo neonato, con l’idea che ci siamo fatti di Lui? Che c’entra? Maria appoggia il capo alla parete di pietra, cercando un improbabile sonno. Ecco Dio: enorme inerme, possente fragile, debole per scelta. Suscita tenerezza, viene voglia di prenderlo in braccio, di accarezzarlo! Maria ha creduto nelle parole del principe degli angeli, ha messo la sua vita nelle mani di Dio. E ora è lì, con il mistero dell’Universo che stringe a sé. Prima fra i folli di Dio, prima fra i credenti, prima fra le donne, benedette figlie di Eva che di Dio condividono il generare. Giuseppe siede stanco. Anche lui ha detto sì, ma il suo è stato sofferto, faticoso, strappato. Il Padre lo ha reso padre, lui, ora dovrà accudire Dio e la sua madre, proteggerli e lasciarli crescere, loro così abitati dal Mistero. Sulle colline intorno a Betlemme, i pastori, i bastardi di Dio, i perdenti, gli zingari, gli arraffatori, gli uomini senza dignità, senza futuro, senza speranza, bestemmiano in cuor loro la sorte. E un angelo appare loro. Per voi, dice. Una mangiatoia, dice. E vanno. E trovano Dio che abita una mangiatoia, come se fosse un trono, e capiscono che anche una mangiatoia che odora di sterco di pecora può diventare il trono del Dio Paolo Curtaz degli sconfitti. Vita della Parrocchia I nostri presepi … D urante questo tempo d’Avvento, in cui ci prepariamo ad accogliere Gesù, vogliamo proporre a voi bambini un cammino natalizio più creativo. Il tavolone in fondo alla chiesa accoglierà tutti i presepi che costruirete in famiglia, con gli amici, a catechismo, per poi esporli in chiesa al posto delle solite foto o come foto “tridimensionali”. Il presepe dovrà misurare 30 cm x 30 cm. Il cielo alle spalle del tavolone, sarà poi illuminato dalle vostre buone azioni, sotto forma di stelle, che saranno raccolte durante gli incontro delle domeniche mattina che precedono il Natale. Ma non finisce qui, perché i presepi verranno premiati il 5 gennaio, in teatro, al termine dello spettacolo che ci sarà offerto dal coro delle voci bianche. Allora non ci resta che dare spazio alle vostre idee !!! Auguri di Buon Anniversario Francesca e Gianni Neri Maria Grazia e Marco Francia Daniela e Sebastiano Babbi Elena e Valeriano Pezzi Luigia e Giorgio Bellini Redattori: Collaboratori: Indirizzi: E Mail: La Pieve 08-12-1991 08-12-1995 18-12-1977 18-12-1983 24-12-1953 Clara e Arnaldo Biguzzi Graziella e Sante Martini Paola e Marino Panarese Elsa e Zelio Collini Anna e Sante Berlini Bruna e Daniele Domenichini 26-12-1961 26-12-1967 26-12-1972 27-12-1947 27-12-1952 27-12-1981 Don Ettore, Pierino Alessandri, Annamaria Berlini, Stefano Berlini, Lazzaro Dall’Acqua, Piero Forti, Elisabetta Manuzzi, Katia Mosconi, Marco Paolini, Terzo Zoffoli. Costantino Berardi, Rino Berlini, Filippo Berlini, Maria Chiara Berlini, Benedetta Collini, Angela Collini, Lara Casadei, Angelica Castellani, Alberto Castellani, Silvano Crociani, Pierluigi Dallara, Matteo Daltri, Alessandro Di Roma, Piero Forti, Marino Foschi, Fabio Malatesta, Pietro Malatesta, Alberto Manuzzi, Enrico Mele, Erick Nkoso Mpela, Alex Pazzaglia, Ilaria Ricci, Elisa Ricci, Michele Sacchetti, Alex Vaccina, Luisa Zanelli Chiesa della Natività di Maria in Ronta Via Chiesa di Ronta 140, Ronta, 47020 Cesena (FC). Tel.\Fax. 0547 353359 - 342 0602925 Chiesa di S. Martino in Fiume Via Com.le S. Martino in Fiume 331, San Martino in Fiume 47020 Cesena (FC) [email protected] Pag. 7 Appuntamenti delle Parrocchie - Dicembre Ronta Domenica 01 1^ di Avvento SS. Messe ore 08,00 - 10,45 Domenica 08 2^ di Avvento : Immacolata concezione SS. Messe ore 08,00 - 10,45 Ore 15:00 Lode a Maria S. Martino 1^ di Avvento S. Messa ore 09,15 2^ di Avvento : Immacolata concezione S. Messa ore 09,15 A Ronta, ore 15,00 lode a Maria Domenica 15 3^ di Avvento 3^ di Avvento SS. Messe ore 08,00 - 10,45 S. Messa ore 09,15 Ore 15:00 Ritiro in preparazione al Natale a Ore 15:00 Ritiro in preparazione al Natale a Martorano Martorano Domenica 22 4^ di Avvento 4^ di Avvento SS. Messe ore 08,00 - 10,45 Messa e benedi- S. Messa ore 09,15 e Benedizione dei Gesù zione dei Gesù bambino dei presepi bambino dei presepi Lunedì 23 Ore 20,00 Confessioni Martedì 24 Ore 23:30 preparando Natale Ore 24:00 Messa di Mezzanotte: celebrazio- Ore 24:00 Messa di Mezzanotte: celebrani del Santo Natale zioni del Santo Natale Mercoledì 25 Santo Natale Giovedì 26 Santo Natale SS. Messe ore 08,00 - 10,45 S. Messa ore 09,15 Giorno di Santo Stefano S. Messa ore 11,00 Giorno di Santo Stefano S. Messa ore 09,15 Domenica 29 SS. Messe ore 08,00 - 10,45 Martedì 31 S. Messa ore 11,00 Messa di fine anno Mercoledì 01 Buon Anno nuovo a tutti !!! SS. Messe ore 10,45 - 17,00 Ore 15,00 Marcia della Pace a Cesena S. Messa ore 09,15 S. Messa ore 09,15 Messa di fine anno Buon Anno nuovo a tutti !!! S. Messa ore 09,15 Ore 15,00 Marcia della Pace a Cesena Domenica 05 SS. Messe ore 08,00 - 10,45 S. Messa ore 09,15 Ore 20,00 in Teatro a Ronta: concerto delle Ore 20,00 in Teatro a Ronta: concerto delle voci bianche e successiva premiazione per la voci bianche e successiva premiazione per la realizzazione dei presepi natalizi. realizzazione dei presepi natalizi. Lunedì 06 Epifania di Nostro Signore SS. Messe ore 08,00 - 10,45 Epifania di Nostro Signore S. Messa ore 09,15 La redazione augura a tutti Buon Natale e un Felice Anno Nuovo Pag. 84 La Pieve