Caos L'onnipotenza di Dio, fonte di creazione, barbaramente usurpata, è divenuta delirio e mezzo di dolore. La terra singhiozza e piange rivoli di sangue; quando giungeranno al mare, più non rifletteranno l'argento della luna. Quest'armonia perfetta, spezzata dall'assurdo piacere di violenza, gira a ritroso verso tempi bui. Come può il sole illuminare la guerra? Quale cammino segneranno le stelle in questo convulso andare? Il lupo e l'agnello si sbranano a vicenda, senza capire come; non c'è chiarezza più tra bene e male. Tutto è magma rovente, tutto brucia, ed attraverso il fumo, scorgo il tuo volto e non sò più chi sei. Al mare delle Tremiti In quest'acqua fresca e limpida, come vetro cristallino, mi abbandono dolcemente e lei piano mi culla, con movimento lento, come mamma che tiene in braccio il suo bambino. Dentro nasconde un cuore prezioso da scoprire come scrigno di perle; di ori e di diamanti riflessi luminosi tra rocce bianche e spugne, tra ricci e rosse stelle. C'è gran vita che palpita nel suo prospero seno: squame brillano a frotte di svariati colori; s'incontrano e s'intrecciano e ti danzano intorno curiose del tuo mistero. Come all'età dell'oro, l'era dell'innocenza, raccolgo l'amicizia di questo mondo immerso e con stupore sento questo senso di pace e il dono d'accoglienza. La Casa del Sole Sono venuta fuori dalla casa del buio; la credevo una casa di gioia e invece ho vissuto in un limbo, sospesa tra la terra e il baratro, in una specie di non vivere. Fuori scorreva la vita, ma io non la vivevo. La gente urlava e rideva, ma a me giungevan soltanto echi lontani e soffusi e non capivo cosa diceva. In un piccolo quadrato di cielo potevo immaginare le nuvole, del sole avevo solo i riflessi, per me non c'erano voli di rondini. Nei corridoi e nelle grandi stanze risuonavano solo i miei passi. Ora sono nella casa del Sole ed ho riscoperto la vita; ho riaperto gli occhi sul mondo ed ho ritrovato la gioia. Mi è bastato allungare la mano ed ho riallacciato i fili della mia vita smarrita. A Davide Le braccia tese stringevi la mia mano e ti aggrappavi ad essa: cercavi sicurezza. Gli occhi sprizzavano scintille se ti coprivo di baci, e quando ti accarezzavo capivi che ti amavo. Raccontavamo storie, osservavamo il cielo; giocavamo insieme, cantavamo insieme. Quando hai imparato il mondo, hai sfidato la vita per guardarlo negli occhi, senza avere paura. Adesso il mondo è tuo! E' questo che ora stringi nella mano. Lo sguardo intelligente ti avvalora: vola Davide !...Vola! Davanti al Castello di Melfi Le pietre non sono solo pietre, le mura non sono solo mura. Anche il più piccolo granello di polvere porta con se il ricordo di ciò che è stato ...e che si è sgretolato. Ma rimangono gli aneliti, l'eco dei sussurri e delle grida, il risuonare dei passi che hanno calpestato queste pietre, nell'inesorabile trascorrere del tempo e hanno lasciato le orme della storia. Per sempre Svegliami domani all'alba e portami con te: seguiremo la stella che porta via la notte. Volando a ritroso nel tempo, seguendo la scia del vento, potremmo vedere l'aurora al di là del mondo. Non c'è niente d'impossibile quando ci si vuol bene. Non c'è niente d'irraggiungibile: basta volerlo insieme! Noi, solo noi, per sempre. E quando calerà la sera sarai ancora qui? Con la mano nella mano tra le luci della città? E quando scenderà la notte accenderemo due stelle, vedremo spuntare la luna, osserveremo i pianeti. Tra i fiori dell'universo come due angeli in volo, leggeri sopra le nuvole e non ci lasceremo mai. Mai, mai, per sempre. Poeta Poeta... le mille parole cantate nel vento, sulla scia dei ricordi, rincorrendo pensieri. Disperato rimpianto e dolore sommesso; e poi versi di gioia che si inebria alla vita; lo stupore davanti a una rosa fiorita. Poeta... un grande tormento che sfocia in riflusso di rime. Sorriso e lamento espressi nel canto del suo divenire, in attesa di voci che non riesce a sentire, che cercano un mondo che vorrebbe capire. Ezia nel cuore Ezia nel vento profumo di rose, brezza che varia dispersa nell'aria. Ezia nel sole che splende sui prati, brilla negli occhi e poi brucia la terra. Ezia nel mare tra spruzzi di sale, vascello sbattuto da onde impetuose. Ezia nel cielo di notte sereno, stella che palpita lontana anni luce. Ezia nel cuore rimane un pensiero, ricordo fragile di intenso amore. Ezia cammina, ma sa dove andare, in terra e in cielo conosce il sentiero. Sopra una nuvola vola leggera, sorride libera alla vita vera. A Barile Sei stata per me come una fiaba, tante volte raccontata e mai dimenticata. Sfumate immagini di me che ero bambina, spesso riaffiorate, però mai afferrate. Ti ho vissuta all'età dell'innocenza dove non c'è passato, ma solo lo stupore; quando non c'è un dove, e non c'è nemmeno un come, ma solo la scoperta che ti entusiasma il cuore. Ti ho guardata da piccola quando anche tu eri piccola; ora che sono grande io ti riscopro grande. Siamo cresciute entrambe ognuno per la sua strada, ma a questo incrocio di vita oggi ti ho ritrovata. Ho coltivato un sogno che adesso mi sorride: qui davanti ai miei occhi rivedo te ... Barile! Preghiera Dio delle genti, Dio delle stagioni, del libero arbitrio, Dio delle opinioni; Dio di chi soffre, Dio di chi spera, Dio dei peccatori, e di chi prega nella sera. Tutti siamo diversi ognuno ha la sua vita, ognuno prega a suo modo per lenire una ferita. Tu solo sei l’eterno, tu sei sempre uguale; noi che siamo all’inferno non smetti mai di amare. Quando da qualche parte si leva una preghiera soltanto tu hai risposte la tua parola è vera. Il modo di chiamarti non è per tutti uguale, ma la sostanza è unica, il contenuto è <<AMARE>>. Grazie Acqua Limpida come la verità, fresca come la carezza che ristora, dispensi al mondo la linfa della vitalità. Ogni mano che verso di te si protende riceve gocce di vita e il suolo che ti accoglie germoglia felice. L’avidità, lo spreco l’inquinamento, l’incuria come fauci spalancate cercano di risucchiarti via ed ogni goccia sottratta è un attimo di vita che se ne va. Ma le tue lacrime di dolore sono più forti del male perché sono lacrime d’amore. Grazie . . . Acqua Danza Danza la bellezza, danza il colore ai raggi del nuovo sole. Danzano i petali, danzano le corolle, danzano tra le zolle. Danza l’armonia, danza la gioia portandosi via la noia di un inverno crudele trascorso ad aspettare; danza! Non ti fermare! Palpita il cuore mio, danzano i miei pensieri, danza la mia mente, ma dietro i vetri attonita rimango qui a guardare distesa sull’altare. L'idea Una inquietudine strana mi assale quando cammino sulle sponde della palude dell'incertezza. Un cielo plumbeo, appena segnato; acque dense, opache e immobili; non un palpito tra canne e giunchiglie. Eppure c'è vita qui, io lo sento. Devo aguzzare gli occhi e le orecchie, devo captare un qualunque fermento. Poi d'improvviso, come d'incanto ecco spuntare dal nulla l' «Idea», raggio di sole che illumina e scalda. Come gli aironi si levano in volo prima nascosti tra canneti e rovi, così la mente comincia ad andare. Vola pensiero, vola nel cielo, portami in giro per l'universo, donami il senso della vertigine. Fammi spaziare dove non sono riempimi gli occhi di meraviglie portami in alto, .... fammi sognare.