Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica Progetto esecutivo 2005-2008 LINEA 10 DEFINIZIONE E SVILUPPO DI ARCHIVI DI DATI PER LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO, LA PIANIFICAZIONE E LA GESTIONE DELL’EMERGENZA Coordinatore: Domenico Liberatore Udine, 23 novembre 2005 Motivazioni Motivazioni La predisposizione di archivi dati e mappe di vulnerabilità e rischio sismico risponde a due fondamentali esigenze del DPC: Motivazioni La predisposizione di archivi dati e mappe di vulnerabilità e rischio sismico risponde a due fondamentali esigenze del DPC: • sviluppare una strategia di prevenzione sismica a livello nazionale e a livello locale; Motivazioni La predisposizione di archivi dati e mappe di vulnerabilità e rischio sismico risponde a due fondamentali esigenze del DPC: • sviluppare una strategia di prevenzione sismica a livello nazionale e a livello locale; • programmare l’emergenza e gestirla nell’immediato post-evento. Unità operative Unità operative Coordinamento Università della Basilicata Unità operative Coordinamento Università della Basilicata Unità ReLUIS Università di Napoli “Federico II” - DAPS Università di Pavia Università di Trento Unità operative Coordinamento Università della Basilicata Unità ReLUIS Università di Napoli “Federico II” - DAPS Università di Pavia Università di Trento Unità esterne Università di Genova CNR/ITC L’Aquila Politecnico di Milano Università di Napoli “Federico II” – Architettura Università di Padova Università del Sannio Unità operative Coordinamento Università della Basilicata Unità ReLUIS Università di Napoli “Federico II” - DAPS Università di Pavia Università di Trento Unità esterne Università di Genova CNR/ITC L’Aquila Politecnico di Milano Università di Napoli “Federico II” – Architettura Università di Padova Università del Sannio Ufficio del Servizio Sismico Nazionale Obiettivi Obiettivi Obiettivo principale del progetto è la definizione e lo sviluppo di archivi di dati e GIS relativi alla vulnerabilità e al rischio del patrimonio edilizio, alla pianificazione e alla gestione dell’emergenza. Il progetto comporta un lavoro di sistematizzazione, miglioramento, aggiornamento e sperimentazione in vari ambiti. Obiettivi Obiettivo principale del progetto è la definizione e lo sviluppo di archivi di dati e GIS relativi alla vulnerabilità e al rischio del patrimonio edilizio, alla pianificazione e alla gestione dell’emergenza. Il progetto comporta un lavoro di sistematizzazione, miglioramento, aggiornamento e sperimentazione in vari ambiti. Per il conseguimento degli obiettivi è previsto uno stretto coordinamento con l’USSN, sia nella fase di sviluppo degli strumenti operativi, sia in quelle di validazione e di applicazione. Obiettivi Obiettivo principale del progetto è la definizione e lo sviluppo di archivi di dati e GIS relativi alla vulnerabilità e al rischio del patrimonio edilizio, alla pianificazione e alla gestione dell’emergenza. Il progetto comporta un lavoro di sistematizzazione, miglioramento, aggiornamento e sperimentazione in vari ambiti. Per il conseguimento degli obiettivi è previsto uno stretto coordinamento con l’USSN, sia nella fase di sviluppo degli strumenti operativi, sia in quelle di validazione e di applicazione. I prodotti attesi consistono in strumenti operativi trasferibili al DPC, e da questo direttamente gestibili. Task Infrastrutture Edilizia ordinaria Edifici pubblici e strategici Sistemi urbani e centri storici Pianificazione e gestione dell’emergenza Monumenti Sviluppo archivi dati e GIS Edilizia ordinaria UR ReLUIS UR esterne Rif. UNIBAS Rif. USSN Metodologie UNIBAS UNIGE UNIPD Liberatore, Dolce, Masi Di Pasquale Sviluppo schede rilievo vulnerabilità e danno UNIBAS UNINA UNIGE CNR-ITC Liberatore, Dolce, Masi Di Pasquale Inventario e caratterizzazione delle tipologie in muratura UNIBAS UNIPV UNIGE CNR-ITC POLIMI UNIPD Liberatore Di Pasquale Inventario e caratterizzazione delle tipologie in c.a. UNIBAS UNINA CNR-ITC Masi Di Pasquale Vulnerabilità delle tipologie in muratura UNIBAS UNIPV UNIGE CNR-ITC POLIMI UNIPD Liberatore Di Pasquale Vulnerabilità delle tipologie in c.a. UNIBAS UNINA CNR-ITC Masi Di Pasquale Mappe di rischio UNIBAS CNR-ITC UNIGE Liberatore, Masi Sabetta Perdite socio-economiche UNIBAS Liberatore, Masi Sabetta Edilizia ordinaria Metodologie Edilizia ordinaria Metodologie UNIGE ha svolto un lavoro di ricognizione e analisi dei metodi per la valutazione di vulnerabilità degli edifici residenziali sviluppati dalle diverse UO. A tal fine, è stato tenuto un meeting a Genova il 10 luglio 2006, dopo aver chiesto a ciascuna UO di compilare un questionario finalizzato ad accertare le caratteristiche dei diversi metodi; in particolare: Edilizia ordinaria Metodologie UNIGE ha svolto un lavoro di ricognizione e analisi dei metodi per la valutazione di vulnerabilità degli edifici residenziali sviluppati dalle diverse UO. A tal fine, è stato tenuto un meeting a Genova il 10 luglio 2006, dopo aver chiesto a ciascuna UO di compilare un questionario finalizzato ad accertare le caratteristiche dei diversi metodi; in particolare: • tipo di metodo (macrosismico o meccanico); Edilizia ordinaria Metodologie UNIGE ha svolto un lavoro di ricognizione e analisi dei metodi per la valutazione di vulnerabilità degli edifici residenziali sviluppati dalle diverse UO. A tal fine, è stato tenuto un meeting a Genova il 10 luglio 2006, dopo aver chiesto a ciascuna UO di compilare un questionario finalizzato ad accertare le caratteristiche dei diversi metodi; in particolare: • tipo di metodo (macrosismico o meccanico); • qualità e quantità dei dati richiesti per l’implementazione del metodo; Edilizia ordinaria Metodologie UNIGE ha svolto un lavoro di ricognizione e analisi dei metodi per la valutazione di vulnerabilità degli edifici residenziali sviluppati dalle diverse UO. A tal fine, è stato tenuto un meeting a Genova il 10 luglio 2006, dopo aver chiesto a ciascuna UO di compilare un questionario finalizzato ad accertare le caratteristiche dei diversi metodi; in particolare: • tipo di metodo (macrosismico o meccanico); • qualità e quantità dei dati richiesti per l’implementazione del metodo; • tipo di misura di vulnerabilità (classi di vulnerabilità macrosismica, indice di vulnerabilità, curva di capacità, misure specifiche di vulnerabilità, etc,); Edilizia ordinaria Metodologie UNIGE ha svolto un lavoro di ricognizione e analisi dei metodi per la valutazione di vulnerabilità degli edifici residenziali sviluppati dalle diverse UO. A tal fine, è stato tenuto un meeting a Genova il 10 luglio 2006, dopo aver chiesto a ciascuna UO di compilare un questionario finalizzato ad accertare le caratteristiche dei diversi metodi; in particolare: • tipo di metodo (macrosismico o meccanico); • qualità e quantità dei dati richiesti per l’implementazione del metodo; • tipo di misura di vulnerabilità (classi di vulnerabilità macrosismica, indice di vulnerabilità, curva di capacità, misure specifiche di vulnerabilità, etc,); • definizione del danno atteso; Edilizia ordinaria Metodologie UNIGE ha svolto un lavoro di ricognizione e analisi dei metodi per la valutazione di vulnerabilità degli edifici residenziali sviluppati dalle diverse UO. A tal fine, è stato tenuto un meeting a Genova il 10 luglio 2006, dopo aver chiesto a ciascuna UO di compilare un questionario finalizzato ad accertare le caratteristiche dei diversi metodi; in particolare: • tipo di metodo (macrosismico o meccanico); • qualità e quantità dei dati richiesti per l’implementazione del metodo; • tipo di misura di vulnerabilità (classi di vulnerabilità macrosismica, indice di vulnerabilità, curva di capacità, misure specifiche di vulnerabilità, etc,); • definizione del danno atteso; • parametri che definiscono la pericolosità sismica; Edilizia ordinaria Metodologie UNIGE ha svolto un lavoro di ricognizione e analisi dei metodi per la valutazione di vulnerabilità degli edifici residenziali sviluppati dalle diverse UO. A tal fine, è stato tenuto un meeting a Genova il 10 luglio 2006, dopo aver chiesto a ciascuna UO di compilare un questionario finalizzato ad accertare le caratteristiche dei diversi metodi; in particolare: • tipo di metodo (macrosismico o meccanico); • qualità e quantità dei dati richiesti per l’implementazione del metodo; • tipo di misura di vulnerabilità (classi di vulnerabilità macrosismica, indice di vulnerabilità, curva di capacità, misure specifiche di vulnerabilità, etc,); • definizione del danno atteso; • parametri che definiscono la pericolosità sismica; • procedura per la valutazione del danno, dato l’input sismico e la vulnerabiltà); Edilizia ordinaria Metodologie UNIGE ha svolto un lavoro di ricognizione e analisi dei metodi per la valutazione di vulnerabilità degli edifici residenziali sviluppati dalle diverse UO. A tal fine, è stato tenuto un meeting a Genova il 10 luglio 2006, dopo aver chiesto a ciascuna UO di compilare un questionario finalizzato ad accertare le caratteristiche dei diversi metodi; in particolare: • tipo di metodo (macrosismico o meccanico); • qualità e quantità dei dati richiesti per l’implementazione del metodo; • tipo di misura di vulnerabilità (classi di vulnerabilità macrosismica, indice di vulnerabilità, curva di capacità, misure specifiche di vulnerabilità, etc,); • definizione del danno atteso; • parametri che definiscono la pericolosità sismica; • procedura per la valutazione del danno, dato l’input sismico e la vulnerabiltà); • eventuale valutazione delle perdite socio-economiche. Edilizia ordinaria Metodologie Unità di ricerca Modello di vulnerabilità UNIPD Il metodo macrosismico utilizzato nel progetto GNDT Area veneto-friulana UNIGE Il metodo macrosismico utilizzato nei progetti GNDT Liguria Occidentale e RISK-UE UNIPV Un metodo meccanico agli spostamenti per l'analisi di vulnerabilità di edifici in muratura UNIPV Un metodo meccanico agli spostamenti per l'analisi di vulnerabilità di edifici in cemento armato UNINA Curve di capacità e fragilità per classi di edifici in cemento armato UNIGE Curve di capacità per edifici in muratura e c.a.: confronti con il modello macrosismico UNIBAS Un metodo meccanico per l'analisi di vulnerabilità di edifici in cemento UNIPD Metodo macrosismico (Vulnus Vb 3.1) e metodo meccanico (c-Sisma) UNIBAS Il metodo FaMIVE Edilizia ordinaria Metodologie Edilizia ordinaria Metodologie Calibrazione dei metodi meccanici rispetto ai dati osservati Edilizia ordinaria Metodologie Calibrazione dei metodi meccanici rispetto ai dati osservati Sarebbe necessario codificare da un lato la correlazione tra stati limiti di danno definiti nell’ambito di modelli meccanici e gradi di danno osservato, dall’altra la correlazione tra l’intensità macrosmica e le misure di moto sismico al suolo (PGA, spettri di risposta, registrazioni accelerometriche). Edilizia ordinaria Metodologie Calibrazione dei metodi meccanici rispetto ai dati osservati Sarebbe necessario codificare da un lato la correlazione tra stati limiti di danno definiti nell’ambito di modelli meccanici e gradi di danno osservato, dall’altra la correlazione tra l’intensità macrosmica e le misure di moto sismico al suolo (PGA, spettri di risposta, registrazioni accelerometriche). Al fine di ottimizzare il confronto in merito alle diverse problematiche emerse nel corso della riunione, si è deciso in tale sede di proporre un “blind test”. Il test avrà la finalità di: Edilizia ordinaria Metodologie Calibrazione dei metodi meccanici rispetto ai dati osservati Sarebbe necessario codificare da un lato la correlazione tra stati limiti di danno definiti nell’ambito di modelli meccanici e gradi di danno osservato, dall’altra la correlazione tra l’intensità macrosmica e le misure di moto sismico al suolo (PGA, spettri di risposta, registrazioni accelerometriche). Al fine di ottimizzare il confronto in merito alle diverse problematiche emerse nel corso della riunione, si è deciso in tale sede di proporre un “blind test”. Il test avrà la finalità di: • confrontare le previsioni in termini di vulnerabilità e danno fisico ottenute implementando i metodi di vulnerabilità con quelli rilevati; Edilizia ordinaria Metodologie Calibrazione dei metodi meccanici rispetto ai dati osservati Sarebbe necessario codificare da un lato la correlazione tra stati limiti di danno definiti nell’ambito di modelli meccanici e gradi di danno osservato, dall’altra la correlazione tra l’intensità macrosmica e le misure di moto sismico al suolo (PGA, spettri di risposta, registrazioni accelerometriche). Al fine di ottimizzare il confronto in merito alle diverse problematiche emerse nel corso della riunione, si è deciso in tale sede di proporre un “blind test”. Il test avrà la finalità di: • confrontare le previsioni in termini di vulnerabilità e danno fisico ottenute implementando i metodi di vulnerabilità con quelli rilevati; • valutare la diversa incertezza nella previsione in funzione della qualità e quantità dei dati messi a disposizione. Edilizia ordinaria Inventario, caratterizzazione e vulnerabilità delle tipologie in muratura Edilizia ordinaria Inventario, caratterizzazione e vulnerabilità delle tipologie in muratura POLIMI ha raccolto dati ottenuti in precedenti rilievi su edifici e tipi murari, ha effettuato la caratterizzazione attraverso test di laboratorio e in situ, ha individuato i meccanismi di collasso. Edilizia ordinaria Inventario, caratterizzazione e vulnerabilità delle tipologie in muratura POLIMI ha raccolto dati ottenuti in precedenti rilievi su edifici e tipi murari, ha effettuato la caratterizzazione attraverso test di laboratorio e in situ, ha individuato i meccanismi di collasso. Sono stati sviluppati i seguenti prodotti: Edilizia ordinaria Inventario, caratterizzazione e vulnerabilità delle tipologie in muratura POLIMI ha raccolto dati ottenuti in precedenti rilievi su edifici e tipi murari, ha effettuato la caratterizzazione attraverso test di laboratorio e in situ, ha individuato i meccanismi di collasso. Sono stati sviluppati i seguenti prodotti: • database sui test di laboratorio su malte, pietre, mattoni, test in situ su muratura; caratterizzazione delle sezioni murarie; Indagini di laboratorio su pietra e malte 1.5 Church S.Andrea Civil Building UI199 – Tower – south façade 2 Water absorption (g/cm ) Church S.Andrea 50 Travertino (Campi) BRECCIA (Castelluccio) BRECCIA (Campi) SCAGLIA BIANCA (Castelluccio) Scaglia BIANCA (Campi) Scaglia BIANCA (Montesanto) Scaglia ROSSA (Montesanto) Pietra Maiolica (Castelluccio) CONGLOMERATO (Campi) Scaglia Rossa (Roccanofli) Scaglia Bianca (Roccanolfi) Arenaria (Roccanolfi) 1 – external Wall Church plaster Church mortar Tower plaster Tower mortar Civil Building plaster Civil Building mortar 45 40 35 30 1 1 [%] 25 2 3 3 4 2 2 3 4 4 1 20 0.5 5 5 5 15 10 5 0 0 SiO2 4 6 8 10 Al2O3 Fe2O3 CaO MgO Na2O K2O SO3 12 Loss of ign. 2.0 Sf orzo [N/mm2] Direzione di lavoro A 100 Scaglia Bianca Conglomerato Breccia Travertino 80 Scaglia sat. 60 40 Conglomerato sat. Breccia sat. 20 Breccia dry _ εl 0 -10 Travertino dry -8 -6 -4 -2 0 2 Deformazione [µm/mm] 4 6 Travertino-sat. _ εv 8 10 90 80 70 60 50 40 30 20 CL Chiesa S.Maria Assunta-M1 10 CL Stalla-M1 0 0.01 0.10 1.00 Apertura di maglia [mm] 10.00 100.00 Indagini in sito su differenti tipologie murarie 1.0 [ Percentuale al vaglio [% in massa] Conglomerato dry Scaglia dry 120 media LVDT 1234 vert. media LVDT 1,2,3,4 vert. 1.5 1.5 1.0 1.0 Stato di sforzo locale 0.72 [N/mm2] 0.5 0.5 0.5 Stato di sforzo locale 0.22 [N/mm2] εv εl 0.0 -0.5 0.0 0.5 1.0 1.5 2.0 2.5 εv εl 0.0 -0.5 3.0 0.0 2400 2000 1600 1200 800 400 0 25 26 27 28 0.5 1.0 1.5 2.0 2.5 0.0 3.0 Stato di sforzo locale 0.15 [N/mm2] ε εl -0.5 0.0 Deformazioni [µm/mm] Def ormazioni [µm/mm] Velocità sonica (m/sec) 100 140 Sf orzi [N/mm2] Curva granulometrica - Castelluccio di Norcia LVDT 5 orizzontale LVDT 5 orizzontale media LVDT 1,2,3,4 vert. 1.5 σ Velocità sonica (m/sec) 160 2.0 2.0 LVDT 5 orizzontale Time (h 1/2) [ 2 29 30 2400 2000 1600 1200 800 400 0 25 26 27 28 0.5 1.0 1.5 2.0 2.5 Deformazioni [µm/mm] Velocità sonica (m/sec) 0 29 30 2400 2000 1600 1200 800 400 0 25 26 27 28 29 30 v 3.0 Edilizia ordinaria Inventario, caratterizzazione e vulnerabilità delle tipologie in muratura • abaco dei meccanismi di collasso rilevati in 6 centri storici dell’Umbria dopo il terremoto del 1997; Edilizia ordinaria Inventario, caratterizzazione e vulnerabilità delle tipologie in muratura • abaco dei meccanismi di collasso rilevati in 6 centri storici dell’Umbria dopo il terremoto del 1997; • carta delle tipologie edilizie e del danno sismico agli edifici, per la valutazione della loro vulnerabilità/capacità. Edilizia ordinaria Inventario, caratterizzazione e vulnerabilità delle tipologie in muratura UNIPD ha collaborato con POLIMI nella raccolta e sistematizzazione dei dati tipologici, sui materiali, sugli interventi e sui meccanismi di collasso. Edilizia ordinaria Inventario, caratterizzazione e vulnerabilità delle tipologie in muratura UNIPD ha collaborato con POLIMI nella raccolta e sistematizzazione dei dati tipologici, sui materiali, sugli interventi e sui meccanismi di collasso. Aggiornamento delle procedure VULNUS e c-SISMA, basate sull’applicazione di modelli meccanici capaci di descrivere meccanismi collegati alla perdita di equilibrio di macroelementi strutturali, in accordo con l’OPCM 3431. Edilizia ordinaria Inventario, caratterizzazione e vulnerabilità delle tipologie in muratura UNIPD ha collaborato con POLIMI nella raccolta e sistematizzazione dei dati tipologici, sui materiali, sugli interventi e sui meccanismi di collasso. Aggiornamento delle procedure VULNUS e c-SISMA, basate sull’applicazione di modelli meccanici capaci di descrivere meccanismi collegati alla perdita di equilibrio di macroelementi strutturali, in accordo con l’OPCM 3431. Verifica delle procedure su edifici di centri umbri colpiti dal sisma del 1997. Edilizia ordinaria Inventario, caratterizzazione e vulnerabilità delle tipologie in muratura UNIPD ha collaborato con POLIMI nella raccolta e sistematizzazione dei dati tipologici, sui materiali, sugli interventi e sui meccanismi di collasso. Aggiornamento delle procedure VULNUS e c-SISMA, basate sull’applicazione di modelli meccanici capaci di descrivere meccanismi collegati alla perdita di equilibrio di macroelementi strutturali, in accordo con l’OPCM 3431. Verifica delle procedure su edifici di centri umbri colpiti dal sisma del 1997. Simulazione degli interventi di consolidamento e quantificazione del miglioramento strutturale conseguito con i diversi metodi di analisi. Edilizia ordinaria Inventario, caratterizzazione e vulnerabilità delle tipologie in c.a. Edilizia ordinaria Inventario, caratterizzazione e vulnerabilità delle tipologie in c.a. UNIBAS ha sviluppato una procedura specifica per le strutture in c.a., progettate per i soli carichi verticali, e ampiamente presenti nel patrimonio edilizio italiano. Edilizia ordinaria Inventario, caratterizzazione e vulnerabilità delle tipologie in c.a. UNIBAS ha sviluppato una procedura specifica per le strutture in c.a., progettate per i soli carichi verticali, e ampiamente presenti nel patrimonio edilizio italiano. Si considera l’influenza fondamentale esercitata dalle tamponature sulla risposta alle azioni sismiche degli edifici progettati a soli carichi verticali, analizzando le situazioni di edifici senza tamponature, con tamponature regolari, con piano pilotis. Edilizia ordinaria Inventario, caratterizzazione e vulnerabilità delle tipologie in c.a. UNIBAS ha sviluppato una procedura specifica per le strutture in c.a., progettate per i soli carichi verticali, e ampiamente presenti nel patrimonio edilizio italiano. Si considera l’influenza fondamentale esercitata dalle tamponature sulla risposta alle azioni sismiche degli edifici progettati a soli carichi verticali, analizzando le situazioni di edifici senza tamponature, con tamponature regolari, con piano pilotis. Alcuni database, disponibili presso UNIBAS sono stati raccolti e analizzati. I dati contenuti in questi database erano stati rilevati utilizzando la scheda di 1° livello GNDT per la vulnerabilità e il danno, o la scheda AeDES per l’agibilità e il danno: Edilizia ordinaria Inventario, caratterizzazione e vulnerabilità delle tipologie in c.a. UNIBAS ha sviluppato una procedura specifica per le strutture in c.a., progettate per i soli carichi verticali, e ampiamente presenti nel patrimonio edilizio italiano. Si considera l’influenza fondamentale esercitata dalle tamponature sulla risposta alle azioni sismiche degli edifici progettati a soli carichi verticali, analizzando le situazioni di edifici senza tamponature, con tamponature regolari, con piano pilotis. Alcuni database, disponibili presso UNIBAS sono stati raccolti e analizzati. I dati contenuti in questi database erano stati rilevati utilizzando la scheda di 1° livello GNDT per la vulnerabilità e il danno, o la scheda AeDES per l’agibilità e il danno: • Potenza 1990 (41 comuni, di cui 21 a tappeto, 50000 edifici, scheda GNDT90); Edilizia ordinaria Inventario, caratterizzazione e vulnerabilità delle tipologie in c.a. • Pollino 1998 (27 comuni, di cui 3 a tappeto, 20000 edifici, scheda AeDES); Edilizia ordinaria Inventario, caratterizzazione e vulnerabilità delle tipologie in c.a. • Pollino 1998 (27 comuni, di cui 3 a tappeto, 20000 edifici, scheda AeDES); • Val D’Agri 2002 (9 comuni, tutti a tappeto, 11000 edifici, scheda AeDES); Edilizia ordinaria Inventario, caratterizzazione e vulnerabilità delle tipologie in c.a. UNIBAS ha sviluppato una procedura per la valutazione di strutture intelaiate in c.a.. rappresentative di edifici residenziali tipici: Edilizia ordinaria Inventario, caratterizzazione e vulnerabilità delle tipologie in c.a. UNIBAS ha sviluppato una procedura per la valutazione di strutture intelaiate in c.a.. rappresentative di edifici residenziali tipici: • alcuni tipi di edifici in c.a., tipici del periodo e della regione in esame, sono selezionati; Edilizia ordinaria Inventario, caratterizzazione e vulnerabilità delle tipologie in c.a. UNIBAS ha sviluppato una procedura per la valutazione di strutture intelaiate in c.a.. rappresentative di edifici residenziali tipici: • alcuni tipi di edifici in c.a., tipici del periodo e della regione in esame, sono selezionati; • i tipi strutturali sono accuratamente progettati considerando i soli carichi verticali, considerando la normativa, i manuali e la pratica corrente relativa all’epoca di costruzione; PROGETTAZIONE SIMULATA • Sollecitazioni: schemi di calcolo semplici • Calcolo armature e verifica sezioni Edilizia ordinaria Inventario, caratterizzazione e vulnerabilità delle tipologie in c.a. UNIBAS ha sviluppato una procedura per la valutazione di strutture intelaiate in c.a.. rappresentative di edifici residenziali tipici: • alcuni tipi di edifici in c.a., tipici del periodo e della regione in esame, sono selezionati; • i tipi strutturali sono accuratamente progettati considerando i soli carichi verticali, considerando la normativa, i manuali e la pratica corrente relativa all’epoca di costruzione; PROGETTAZIONE SIMULATA • Sollecitazioni: schemi di calcolo semplici • Calcolo armature e verifica sezioni • la risposta è calcolata attraverso analisi dinamiche non lineari con accelerogrammi artificiali o naturali; Edilizia ordinaria Inventario, caratterizzazione e vulnerabilità delle tipologie in c.a. UNIBAS ha sviluppato una procedura per la valutazione di strutture intelaiate in c.a.. rappresentative di edifici residenziali tipici: • alcuni tipi di edifici in c.a., tipici del periodo e della regione in esame, sono selezionati; • i tipi strutturali sono accuratamente progettati considerando i soli carichi verticali, considerando la normativa, i manuali e la pratica corrente relativa all’epoca di costruzione; PROGETTAZIONE SIMULATA • Sollecitazioni: schemi di calcolo semplici • Calcolo armature e verifica sezioni • la risposta è calcolata attraverso analisi dinamiche non lineari con accelerogrammi artificiali o naturali; • si determina la classe di vulnerabilità di ciascun tipo, in accordo con la EMS 98, considerando parametri di danno (drift, domande di duttilità, etc.); Edilizia ordinaria Inventario, caratterizzazione e vulnerabilità delle tipologie in c.a. UNIBAS ha sviluppato una procedura per la valutazione di strutture intelaiate in c.a.. rappresentative di edifici residenziali tipici: • alcuni tipi di edifici in c.a., tipici del periodo e della regione in esame, sono selezionati; • i tipi strutturali sono accuratamente progettati considerando i soli carichi verticali, considerando la normativa, i manuali e la pratica corrente relativa all’epoca di costruzione; PROGETTAZIONE SIMULATA • Sollecitazioni: schemi di calcolo semplici • Calcolo armature e verifica sezioni • la risposta è calcolata attraverso analisi dinamiche non lineari con accelerogrammi artificiali o naturali; • si determina la classe di vulnerabilità di ciascun tipo, in accordo con la EMS 98, considerando parametri di danno (drift, domande di duttilità, etc.); • la vulnerabilità sismica dei singoli edifici viene valutata assegnando il tipo sulla base di un rilievo strutturale (periodo di costruzione, dimensioni, numero di piani, resistenze medie, tamponature, etc.). Edilizia ordinaria Inventario, caratterizzazione e vulnerabilità delle tipologie in c.a. UNINA ha sviluppato un metodo innovativo per la valutazione del rischio a scala di classi di edifici. Nell’ambito dei metodi meccanici, la procedura si basa sulla riproduzione di un insieme di edifici, appartenenti alla classe d’interesse, attraverso progettazione simulata con riferimento alla normativa, alla manualistica e alla pratica corrente all’epoca di costruzione. Si identifica geometria grazie alle dimensioni dei moduli ax, ay plane ay Ly ay Lx ax ax as ax ax Edilizia ordinaria Inventario, caratterizzazione e vulnerabilità delle tipologie in c.a. Le travi longitudinali si identificano di default per orditura di solaio in direzione corta L’orientamento dei pilastri è stabilito in funzione del parametro OR npy= 2 npy= 4 npy= (nx+2ns) Le travi trasversali si identificano grazie al parametro numero di telai secondo y npy Edilizia ordinaria Inventario, caratterizzazione e vulnerabilità delle tipologie in c.a. La capacità della classe viene determinata attraverso un insieme di analisi push-over per I casi significativi. Un’analisi di regressione multipla fornisce l’espressione della capacità in funzione dei parametri d’interesse (materiali, caratteristiche geometriche e strutturali). Cs Cd Edilizia ordinaria Inventario, caratterizzazione e vulnerabilità delle tipologie in c.a. La capacità della classe viene determinata attraverso un insieme di analisi push-over per I casi significativi. Un’analisi di regressione multipla fornisce l’espressione della capacità in funzione dei parametri d’interesse (materiali, caratteristiche geometriche e strutturali). Cs Cd La domanda sismica è ottenuto dello spettro elastico probabilistico che risulta dalla PSHA, opportunamente modificato per tenere conto della risposta inelastica. Edilizia ordinaria Inventario, caratterizzazione e vulnerabilità delle tipologie in c.a. La capacità della classe viene determinata attraverso un insieme di analisi push-over per I casi significativi. Un’analisi di regressione multipla fornisce l’espressione della capacità in funzione dei parametri d’interesse (materiali, caratteristiche geometriche e strutturali). Cs Cd La domanda sismica è ottenuto dello spettro elastico probabilistico che risulta dalla PSHA, opportunamente modificato per tenere conto della risposta inelastica. Il numero atteso di collassi nella classe viene stimato confrontando la capacità C e la domanda D attraverso un semplice metodo di simulazione (ad es. Montecarlo). Edilizia ordinaria Inventario, caratterizzazione e vulnerabilità delle tipologie in c.a. UNINA: rilievo del quartire Arenella a Napoli Case a blocco Case in linea: semplici, a “T”, a “L”, sfalsate. Case a corte: a corte chiusa, a corte aperta. Tipi speciali Edilizia ordinaria Inventario, caratterizzazione e vulnerabilità delle tipologie in muratura CNR-ITC è impegnato nello sviluppo di strumenti di rilievo e analisi per la caratterizzazione dei tipi di edifici, nella valutazione dellal vulnerabilità e del danno di edifici in muratura e c.a., nello sviluppo di mappe di rischio. Edilizia ordinaria Inventario, caratterizzazione e vulnerabilità delle tipologie in muratura CNR-ITC è impegnato nello sviluppo di strumenti di rilievo e analisi per la caratterizzazione dei tipi di edifici, nella valutazione dellal vulnerabilità e del danno di edifici in muratura e c.a., nello sviluppo di mappe di rischio. Un contributo ai database di vulnerabilità e danno proviene dal database TELLUS della Regione Marche, sugli edifici danneggati dal terremoto del 1997. In particolare, la Scheda Tecnica di Accompagnamento al Progetto (STAP), sintetizza le informazioni relative alle caratteristiche degli edifici, al danneggiamento e alle scelte di intervento e i relativi costi. 1600 1400 1200 L - miste 1000 I - miste volte - solai con catene 800 H - miste volte - solai 600 400 G - volte con catene 200 F - volte senza catene T - miste S - ossatura metallica P - telai in c.a. non tamponati Q - telai in c.a. con tamponature deboli A - legno R - telai di c.a. con tamponature consistenti M - mur. in mattoni forati B - legno con catene O - pareti in calcestuzzo armato N - pareti in calcestruzzo non armato L - mattoni pieni, semipieni o multifori C - putrelle e voltine o tavelloni I - mur. blocchetti di cls con inerti leggeri G - mur. blocchetti tufo o pietra squadrata H - mur. blocchetti di cls con inerti ordinari D - putrelle e voltine o tavell. con catene F - mur. pietre arrot. con spigoli, mazzette, altro C - mur. pietra sbozzata E - mur. pietre arrotondate D - mur. pietra sbozz. con spigoli, mazzette, altro 1 - 13 13 - 33 33 - 63 63 - 160 160 - 359 E - laterocemento o solette in c.a. B - muratura a sacco con spigoli, mazzette, altro N° progetti Tellus A - muratura a sacco 0 Edilizia ordinaria Censimento ISTAT 2001 Epoca di costruzione Contiguità Tipo di materiale usato per la struttura portante Stato di conservazione Numero dei piani fuori terra Edilizia ordinaria Censimento ISTAT 2001 I dati sono aggregati, dal punto di vista territoriale, per province. Sono snache disponibili i dati di 24 Grandi Comuni. Edilizia ordinaria Censimento ISTAT 2001 I dati sono aggregati, dal punto di vista territoriale, per province. Sono snache disponibili i dati di 24 Grandi Comuni. Le tabelle che possono essere ottenute dal sito web sono relative alla distribuzione congiunta di 2 o 3 variabili, ad es.: Edilizia ordinaria Censimento ISTAT 2001 I dati sono aggregati, dal punto di vista territoriale, per province. Sono snache disponibili i dati di 24 Grandi Comuni. Le tabelle che possono essere ottenute dal sito web sono relative alla distribuzione congiunta di 2 o 3 variabili, ad es.: • tipo, età, stato di conservazione; Edilizia ordinaria Censimento ISTAT 2001 I dati sono aggregati, dal punto di vista territoriale, per province. Sono snache disponibili i dati di 24 Grandi Comuni. Le tabelle che possono essere ottenute dal sito web sono relative alla distribuzione congiunta di 2 o 3 variabili, ad es.: • tipo, età, stato di conservazione; • tipo, contiguità con altri edifici; Edilizia ordinaria Censimento ISTAT 2001 I dati sono aggregati, dal punto di vista territoriale, per province. Sono snache disponibili i dati di 24 Grandi Comuni. Le tabelle che possono essere ottenute dal sito web sono relative alla distribuzione congiunta di 2 o 3 variabili, ad es.: • tipo, età, stato di conservazione; • tipo, contiguità con altri edifici; • età, contiguità con altri edifici; Edilizia ordinaria Censimento ISTAT 2001 I dati sono aggregati, dal punto di vista territoriale, per province. Sono snache disponibili i dati di 24 Grandi Comuni. Le tabelle che possono essere ottenute dal sito web sono relative alla distribuzione congiunta di 2 o 3 variabili, ad es.: • tipo, età, stato di conservazione; • tipo, contiguità con altri edifici; • età, contiguità con altri edifici; • n. piani, n. abitazioni; Edilizia ordinaria Censimento ISTAT 2001 I dati sono aggregati, dal punto di vista territoriale, per province. Sono snache disponibili i dati di 24 Grandi Comuni. Le tabelle che possono essere ottenute dal sito web sono relative alla distribuzione congiunta di 2 o 3 variabili, ad es.: • tipo, età, stato di conservazione; • tipo, contiguità con altri edifici; • età, contiguità con altri edifici; • n. piani, n. abitazioni; • … Edilizia ordinaria Censimento ISTAT 2001 I dati sono aggregati, dal punto di vista territoriale, per province. Sono snache disponibili i dati di 24 Grandi Comuni. Le tabelle che possono essere ottenute dal sito web sono relative alla distribuzione congiunta di 2 o 3 variabili, ad es.: • tipo, età, stato di conservazione; • tipo, contiguità con altri edifici; • età, contiguità con altri edifici; • n. piani, n. abitazioni; • … E’ evidente come i dati disponibili sul sito web ISTAT siano insufficienti ai fini del Progetto, sia per il livello di aggregazione territoriale – la valutazione di scenari richiede il livello comunale o il livello della sezione censuaria – sia per il numero limitato di caratteristiche tipologiche. Edilizia ordinaria Censimento ISTAT 2001 L’ISTAT non può diffondere dati disaggregati, relativi al singolo edificio (microdati), a causa del vincolo di riservatezza statistica! Edilizia ordinaria Censimento ISTAT 2001 L’ISTAT non può diffondere dati disaggregati, relativi al singolo edificio (microdati), a causa del vincolo di riservatezza statistica! Si osserva innazitutto che, nella fattispecie, la riservatezza statistica si pone in conflitto con la pubblica utilità (valutazione del rischio sismico). Edilizia ordinaria Censimento ISTAT 2001 L’ISTAT non può diffondere dati disaggregati, relativi al singolo edificio (microdati), a causa del vincolo di riservatezza statistica! Si osserva innazitutto che, nella fattispecie, la riservatezza statistica si pone in conflitto con la pubblica utilità (valutazione del rischio sismico). In secondo luogo, il microdato è richiesto solamente dalle elaborazioni, mentre la divulgazione del risultato può essere compiuta a livello di comune o di sezione censuaria, senza che sia possibile risalire a identificare il rischio del singolo edificio. Edilizia ordinaria Censimento ISTAT 2001 L’ISTAT non può diffondere dati disaggregati, relativi al singolo edificio (microdati), a causa del vincolo di riservatezza statistica! Si osserva innazitutto che, nella fattispecie, la riservatezza statistica si pone in conflitto con la pubblica utilità (valutazione del rischio sismico). In secondo luogo, il microdato è richiesto solamente dalle elaborazioni, mentre la divulgazione del risultato può essere compiuta a livello di comune o di sezione censuaria, senza che sia possibile risalire a identificare il rischio del singolo edificio. Tuttavia, queste osservazioni non sono riuscite a sbloccare la situazione, sicché occorre trovare una modalità di elaborazione che non richieda il microdato. Edilizia ordinaria Censimento ISTAT 2001 L’ISTAT non può diffondere dati disaggregati, relativi al singolo edificio (microdati), a causa del vincolo di riservatezza statistica! Si osserva innazitutto che, nella fattispecie, la riservatezza statistica si pone in conflitto con la pubblica utilità (valutazione del rischio sismico). In secondo luogo, il microdato è richiesto solamente dalle elaborazioni, mentre la divulgazione del risultato può essere compiuta a livello di comune o di sezione censuaria, senza che sia possibile risalire a identificare il rischio del singolo edificio. Tuttavia, queste osservazioni non sono riuscite a sbloccare la situazione, sicché occorre trovare una modalità di elaborazione che non richieda il microdato. Ad es. si può ipotizzare di combinare i dati a livello di sezione censuaria – le distribuzioni marginali delle variabili a livello di sezione censuaria possono essere acquistati da ISTAt – con la distribuzione congiunta disponibile a livello provinciale. Edilizia ordinaria Censimento ISTAT 2001 L’ISTAT non può diffondere dati disaggregati, relativi al singolo edificio (microdati), a causa del vincolo di riservatezza statistica! Si osserva innazitutto che, nella fattispecie, la riservatezza statistica si pone in conflitto con la pubblica utilità (valutazione del rischio sismico). In secondo luogo, il microdato è richiesto solamente dalle elaborazioni, mentre la divulgazione del risultato può essere compiuta a livello di comune o di sezione censuaria, senza che sia possibile risalire a identificare il rischio del singolo edificio. Tuttavia, queste osservazioni non sono riuscite a sbloccare la situazione, sicché occorre trovare una modalità di elaborazione che non richieda il microdato. Ad es. si può ipotizzare di combinare i dati a livello di sezione censuaria – le distribuzioni marginali delle variabili a livello di sezione censuaria possono essere acquistati da ISTAt – con la distribuzione congiunta disponibile a livello provinciale. E’ anche ipotizzabile di procedere confrontando i dati ISTAT con quelli di rilievi tipologici, di vulnerabilità, ed eventualmente danno, eseguiti nel passato. Edifici pubblici e strategici Edifici pubblici e strategici UR ReLUIS UR esterne Rif. UNIBAS Rif. USSN UNIBAS CNR-ITC Liberatore, Dolce, Masi Di Pasquale Edifici pubblici e strategici Edifici pubblici e strategici UR ReLUIS UR esterne Rif. UNIBAS Rif. USSN UNIBAS CNR-ITC Liberatore, Dolce, Masi Di Pasquale Le Regioni hanno svolto nel periodo 2003-2004 numerose indagini tese a valutare la vulnerabilità degli edifici scolastici e per la Sanità. Tuttavia, i risultati di tali indagini sono attualmente dispersi tra le diverse Regioni e caratterizzati da notevole eterogeneità. In considerazione del notevole intereresse delle indagini svolte, sarà svolta un’operazione di acquisizione e sistematizzazione dei risultati in un data base organico. Edifici pubblici e strategici Edifici pubblici e strategici UR ReLUIS UR esterne Rif. UNIBAS Rif. USSN UNIBAS CNR-ITC Liberatore, Dolce, Masi Di Pasquale Le Regioni hanno svolto nel periodo 2003-2004 numerose indagini tese a valutare la vulnerabilità degli edifici scolastici e per la Sanità. Tuttavia, i risultati di tali indagini sono attualmente dispersi tra le diverse Regioni e caratterizzati da notevole eterogeneità. In considerazione del notevole intereresse delle indagini svolte, sarà svolta un’operazione di acquisizione e sistematizzazione dei risultati in un data base organico. Valutazione approssimata della resistenza sismica degli edifici in c.a., in muratura e misti, mediante metodi e procedure che, pur implicando ispezioni, prove sperimentali e misure in situ, non richiedano eccessivi impegni finanziari, tengano conto di tutte le caratteristiche strutturali (e non strutturali). Edifici pubblici e strategici CNR-ITC è impegnata nel censimento e nella valutazione di vulnerabilità di edifici pubblici e strategici nell’Italia Meridionale (42.000 edifici). Edifici pubblici e strategici CNR-ITC è impegnata nel censimento e nella valutazione di vulnerabilità di edifici pubblici e strategici nell’Italia Meridionale (42.000 edifici). Un metodo specifico è stato sviluppato da UNIBAS nell’ambito del Progetto SAVE al fine di ottenere un affidabile indicatore meccanico di vulnerabilità sismica (Codici VC – Vulnerabilità cemento armato e VM – Vulnerabilità muratura). Edifici pubblici e strategici CNR-ITC è impegnata nel censimento e nella valutazione di vulnerabilità di edifici pubblici e strategici nell’Italia Meridionale (42.000 edifici). Un metodo specifico è stato sviluppato da UNIBAS nell’ambito del Progetto SAVE al fine di ottenere un affidabile indicatore meccanico di vulnerabilità sismica (Codici VC – Vulnerabilità cemento armato e VM – Vulnerabilità muratura). Recentemente UNIBAS ha ulteriormente sviluppato il metodo nell’ottica della progettazione simulata a partire da un’apposita scheda di rilievo derivata dalla scheda AeDES. Edifici pubblici e strategici CNR-ITC è impegnata nel censimento e nella valutazione di vulnerabilità di edifici pubblici e strategici nell’Italia Meridionale (42.000 edifici). Un metodo specifico è stato sviluppato da UNIBAS nell’ambito del Progetto SAVE al fine di ottenere un affidabile indicatore meccanico di vulnerabilità sismica (Codici VC – Vulnerabilità cemento armato e VM – Vulnerabilità muratura). Recentemente UNIBAS ha ulteriormente sviluppato il metodo nell’ottica della progettazione simulata a partire da un’apposita scheda di rilievo derivata dalla scheda AeDES. CNR-ITC ha studiato una relazione tra l’Indice di Vulnerabilità e la Resistenza Sismica al fine di estendere I risultati agli edifici caratterizzati da meccanismi flessionali. Edifici pubblici e strategici CNR_ITC ha sviluppato un database aggiornato sulle scuole della Regione Molise, contenente dati sui rilievi e sulle verifiche di sicurezza eseguite dai professionisti dopo il terremoto del 2002. Il database è relativo a 220 edifici e con siste dei dati seguenti: Edifici pubblici e strategici CNR_ITC ha sviluppato un database aggiornato sulle scuole della Regione Molise, contenente dati sui rilievi e sulle verifiche di sicurezza eseguite dai professionisti dopo il terremoto del 2002. Il database è relativo a 220 edifici e con siste dei dati seguenti: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. Identificazione e localizzazione della struttura; Dati amministrativi e tecnici sul progetto; Dati dimensionali e tipologici; Rilievo grafico; Vulnerabilità; Prove e saggi; Analisi; Valutazione finale della vulnerabilità e del rischio; Proposta d’intervento. Edifici pubblici e strategici CNR_ITC ha sviluppato un database aggiornato sulle scuole della Regione Molise, contenente dati sui rilievi e sulle verifiche di sicurezza eseguite dai professionisti dopo il terremoto del 2002. Il database è relativo a 220 edifici e con siste dei dati seguenti: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. Identificazione e localizzazione della struttura; Dati amministrativi e tecnici sul progetto; Dati dimensionali e tipologici; Rilievo grafico; Vulnerabilità; Prove e saggi; Analisi; Valutazione finale della vulnerabilità e del rischio; Proposta d’intervento. L’analisi è stata eseguita sia con I codici VM e VC (UNIBAS), che calcolano le PGA relative agli stati limite di Danno Limitato (DL) e Danno Severo (DS), con i corrispondenti periodi di ritorno. Edifici pubblici e strategici CNR_ITC ha sviluppato un database aggiornato sulle scuole della Regione Molise, contenente dati sui rilievi e sulle verifiche di sicurezza eseguite dai professionisti dopo il terremoto del 2002. Il database è relativo a 220 edifici e con siste dei dati seguenti: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. Identificazione e localizzazione della struttura; Dati amministrativi e tecnici sul progetto; Dati dimensionali e tipologici; Rilievo grafico; Vulnerabilità; Prove e saggi; Analisi; Valutazione finale della vulnerabilità e del rischio; Proposta d’intervento. L’analisi è stata eseguita sia con I codici VM e VC (UNIBAS), che calcolano le PGA relative agli stati limite di Danno Limitato (DL) e Danno Severo (DS), con i corrispondenti periodi di ritorno. L’analisi è stata anche eseguita con modelli convenzionali di analisi strutturali, permettendo così di valutare l’accuratezza dei codici semplificati VM e VC. Infrastrutture UR ReLUIS Infrastrutture UNITN UNIPV UR esterne Rif. UNIBAS Rif. USSN Dolce Di Pasquale Infrastrutture UR ReLUIS Infrastrutture UNITN UNIPV UR esterne Rif. UNIBAS Rif. USSN Dolce Di Pasquale UNITN ha avviato la progettazione e lo sviluppo di un sistema capace di eseguire valutazioni real-time dell’affidabilità di una rete infrastrutturale. Infrastrutture UR ReLUIS Infrastrutture UNITN UNIPV UR esterne Rif. UNIBAS Rif. USSN Dolce Di Pasquale UNITN ha avviato la progettazione e lo sviluppo di un sistema capace di eseguire valutazioni real-time dell’affidabilità di una rete infrastrutturale. L’attività comprende 3 sub-task: Infrastrutture UR ReLUIS Infrastrutture UNITN UNIPV UR esterne Rif. UNIBAS Rif. USSN Dolce Di Pasquale UNITN ha avviato la progettazione e lo sviluppo di un sistema capace di eseguire valutazioni real-time dell’affidabilità di una rete infrastrutturale. L’attività comprende 3 sub-task: A. Miglioramento di un Bridge Management System (BMS) esistente, al fine di includere l’informazione sulla vulnerabilità sismica al livello di rete. Infrastrutture UR ReLUIS Infrastrutture UNITN UNIPV UR esterne Rif. UNIBAS Rif. USSN Dolce Di Pasquale UNITN ha avviato la progettazione e lo sviluppo di un sistema capace di eseguire valutazioni real-time dell’affidabilità di una rete infrastrutturale. L’attività comprende 3 sub-task: A. Miglioramento di un Bridge Management System (BMS) esistente, al fine di includere l’informazione sulla vulnerabilità sismica al livello di rete. B. Progetto e sviluppo di elementi “intelligenti” in grado di fornire informazioni on-line sulla risposta strutturale dei ponti monitorati. Infrastrutture UR ReLUIS Infrastrutture UNITN UNIPV UR esterne Rif. UNIBAS Rif. USSN Dolce Di Pasquale UNITN ha avviato la progettazione e lo sviluppo di un sistema capace di eseguire valutazioni real-time dell’affidabilità di una rete infrastrutturale. L’attività comprende 3 sub-task: A. Miglioramento di un Bridge Management System (BMS) esistente, al fine di includere l’informazione sulla vulnerabilità sismica al livello di rete. B. Progetto e sviluppo di elementi “intelligenti” in grado di fornire informazioni on-line sulla risposta strutturale dei ponti monitorati. C. Sviluppo di algoritmi bayesiani per la valutazione real-time del danno di strutture singole e dell’intera rete. Infrastrutture Il BMS sviluppato da UNITN per la Provincia Autonoma di Trento (PAT) è attualmente in uso e contiene un database sulla tipologia, localizzazione e informazioni dettagliate sullo stato di ogni ponte. Il database è stato dotato di un’interfaccia per l’interrogazione su dati statistici sul rischio sismico. inspection inspectionlist list Infrastrutture Gli elementi “intelligenti” sono definiti come elementi passivi strutturali al cui interno sono immersi dei sensori. In questo contesto, i sensori sono concepiti come parte integrante della struttura. Siccome i dati forniti dati sensori sono diffusi sulla rete infrastrutturale, possono essere registrati e processati in real-time. L’applicazione di questi elementi può migliorare significativamente la valutazione del danno e dell’affidabilità della rete, così come la definizione delle priorità d’intervento. Rubber jacket Composite support FBG Reference fiber Measurement fiber Infrastrutture UNITN ha definito una procedura per il rilevamento del danno basata sull’analisi Bayesiana dei dati registrati dal sistema di monitoraggio e ha applicato il metodo alla valutazione di un ponte in c.a.p.. La valutazione viene effettuata assumendo un possibile insieme di stati della struttura (struttura non danneggiata, rottura di uno o più trefoli, espulsione del copriferro, fessurazione). Ogni scenario di danno è descritto da un vettore aleatorio e da un modello teorico. Sulla base della distribuzione a priori dei parametri, il metodo assegna una probabilità a posteriori a ciascuno scenario e una distribuzione di probabilità ai corrispondenti parametri. (S1,S2,….,SNd): mutually exclusive and exhaustive set of Nd scenarios. nx: for n = 1,…,Nd, parameter vector for each scenario. (s1,s2,….,sNs): Ns sensors. (t1,t2,….,tNt): Nt time values. Mk,j : measure obtained from sensor sj in time tk; {Mk,j} : whole set of measures, for every sensor and time value. Sistemi urbani / Centri storici UR ReLUIS UR esterne Rif. UNIBAS Rif. USSN CNR-ITC UNIGE Liberatore, Masi Soddu CNR-ITC ISFORT Masi Soddu Vulnerabilità e rischio CNR-ITC POLIMI UNIGE UNIPD Liberatore Soddu Rilevanza e perdita culturale UNIGE Liberatore Soddu CNR-ITC Liberatore Soddu Mappe di rischio Valutazione del sistema urbano Vulnerabilità del sistema centro storico UNIBAS UNIBAS Sistemi urbani / Centri storici UR ReLUIS UR esterne Rif. UNIBAS Rif. USSN CNR-ITC UNIGE Liberatore, Masi Soddu CNR-ITC ISFORT Masi Soddu Vulnerabilità e rischio CNR-ITC POLIMI UNIGE UNIPD Liberatore Soddu Rilevanza e perdita culturale UNIGE Liberatore Soddu CNR-ITC Liberatore Soddu Mappe di rischio Valutazione del sistema urbano Vulnerabilità del sistema centro storico UNIBAS UNIBAS CNR-ITC ha avviato lo sviluppo di un metodo innovativo per la valutazione della vulnerabilità e del rischio di sistemi (comprendenti i centri storici) in collaborazione con UNIBAS. Il metodo è basato su modelli attualmente utilizzati per l’analisi dei sistemi dinamici, e in particolare delle reti neuronali. Sistemi urbani / Centri storici Il modello di sistema neuronale può essere definito come un sistema dinamico i cui parametri sono interrelati e variabili nel tempo. Uno dei concetti chiave dell’analisi è quello dell’anello di retroazione: ogni volta che una modificazione in un livello viene ricondotta, attraverso una serie piu’ o meno estesa di linee di influenza, al punto di partenza, formando un circuito chiuso, si determina un anello di retroazione. Nel caso dei sistemi urbani, si ipotizza che la retroazione possa essere attivata di un da specifici sotto-sistemi, come la Protezione Civile, in grado di generare flussi in direzione opposta alle perdite (collassi, ostacoli, inefficienze). Sistemi urbani / Centri storici Il modello di sistema neuronale può essere definito come un sistema dinamico i cui parametri sono interrelati e variabili nel tempo. Uno dei concetti chiave dell’analisi è quello dell’anello di retroazione: ogni volta che una modificazione in un livello viene ricondotta, attraverso una serie piu’ o meno estesa di linee di influenza, al punto di partenza, formando un circuito chiuso, si determina un anello di retroazione. Nel caso dei sistemi urbani, si ipotizza che la retroazione possa essere attivata di un da specifici sotto-sistemi, come la Protezione Civile, in grado di generare flussi in direzione opposta alle perdite (collassi, ostacoli, inefficienze). L’applicazione del metodo richiede l’identificazione dei sotto-sistemi e delle loro relazioni mutue. In particolare, lo studio deve definire la capacità di ciascun sottosistema e delle sue componenti nei confronti dell’azione sismica, e la soglia che “attiva” il link tra i diversi sottosistemi. Sistemi urbani / Centri storici Il modello di sistema neuronale può essere definito come un sistema dinamico i cui parametri sono interrelati e variabili nel tempo. Uno dei concetti chiave dell’analisi è quello dell’anello di retroazione: ogni volta che una modificazione in un livello viene ricondotta, attraverso una serie piu’ o meno estesa di linee di influenza, al punto di partenza, formando un circuito chiuso, si determina un anello di retroazione. Nel caso dei sistemi urbani, si ipotizza che la retroazione possa essere attivata di un da specifici sotto-sistemi, come la Protezione Civile, in grado di generare flussi in direzione opposta alle perdite (collassi, ostacoli, inefficienze). L’applicazione del metodo richiede l’identificazione dei sotto-sistemi e delle loro relazioni mutue. In particolare, lo studio deve definire la capacità di ciascun sottosistema e delle sue componenti nei confronti dell’azione sismica, e la soglia che “attiva” il link tra i diversi sottosistemi. CNR-ITC ha proposto il Comune di Sulmona per la sperimentazione del metodo e degli strumenti per la valutazione della vulnerabilità, del rischio e della gestione dell’emergenza. Sistemi urbani / Centri storici Una seconda parte dello studio CNR-ITC, svolta in collaborazione con INGV, ha lo scopo di ampliare i database ingegneristici con dati geologici, geomorfologici e geofisici. Sistemi urbani / Centri storici Una seconda parte dello studio CNR-ITC, svolta in collaborazione con INGV, ha lo scopo di ampliare i database ingegneristici con dati geologici, geomorfologici e geofisici. Queste informazioni sono state inserite in una scheda attraverso una parametrizzazione che permette di raccogliere i dati dell’area di studio. In questo modo è possibile svolgere analisi integrate e, per il post-evento, analizzare il danno osservato in relazione alla possibile attivazione di effetti di sito. Sistemi urbani / Centri storici Una seconda parte dello studio CNR-ITC, svolta in collaborazione con INGV, ha lo scopo di ampliare i database ingegneristici con dati geologici, geomorfologici e geofisici. Queste informazioni sono state inserite in una scheda attraverso una parametrizzazione che permette di raccogliere i dati dell’area di studio. In questo modo è possibile svolgere analisi integrate e, per il post-evento, analizzare il danno osservato in relazione alla possibile attivazione di effetti di sito. Una prima analisi è stata svolta per alcuni centri storici colpiti dal terremoto di UmbriaMarche del 1997. Sistemi urbani / Centri storici Una seconda parte dello studio CNR-ITC, svolta in collaborazione con INGV, ha lo scopo di ampliare i database ingegneristici con dati geologici, geomorfologici e geofisici. Queste informazioni sono state inserite in una scheda attraverso una parametrizzazione che permette di raccogliere i dati dell’area di studio. In questo modo è possibile svolgere analisi integrate e, per il post-evento, analizzare il danno osservato in relazione alla possibile attivazione di effetti di sito. Una prima analisi è stata svolta per alcuni centri storici colpiti dal terremoto di UmbriaMarche del 1997. Un’analisi geologica e topografica dei siti su cui insistono chiese è stato svolto nella Regione Molise, colpita dal terremoto del 2002. In aollaborazione con UNIGE, i dati ingegneristici sono stati integrati con dati geologici e morfologici disponibili, o calcolabili per ciascun sito. In molti casi sono stati raccolti risultati down-hole, e il valore di Vs30 calcolato ha opermesso di valutare la categoria del terreno di fondazione, utilizzando le clessi dell’OPCM 3274. Sistemi urbani / Centri storici POLIMI, sulla base dei rilievi sugli edifici e sui tipi murari effettuati sui centri storici in Umbria, Liguria, Lunigiana, Garfagnana e di Catania, ha individuato differenti fattori che influenzano la capacità sismica degli edifici in muratura e dei centri storici: Sistemi urbani / Centri storici POLIMI, sulla base dei rilievi sugli edifici e sui tipi murari effettuati sui centri storici in Umbria, Liguria, Lunigiana, Garfagnana e di Catania, ha individuato differenti fattori che influenzano la capacità sismica degli edifici in muratura e dei centri storici: Muratura Collegamento tra muri ortogonali Presenza/assenza di catene o cordoli Presenza/assenza di tetti spingenti Collegamento tra tetti e pareti Presenza di grandi aperture Collegamento tra travi di solaio e pareti Spessore della muratura Robustezza/debolezza delle travi Altezza e spessore delle fasce di piano Qualità e spessore della muratura Presenza/assenza di zone deboli dovute a discontinuità Collegamento tra grandi pannelli murari Collegamento di elementi strutturali di rigidezza differente Sistemi urbani / Centri storici POLIMI, sulla base dei rilievi sugli edifici e sui tipi murari effettuati sui centri storici in Umbria, Liguria, Lunigiana, Garfagnana e di Catania, ha individuato differenti fattori che influenzano la capacità sismica degli edifici in muratura e dei centri storici: Muratura Collegamento tra muri ortogonali Presenza/assenza di catene o cordoli Presenza/assenza di tetti spingenti Collegamento tra tetti e pareti Presenza di grandi aperture Collegamento tra travi di solaio e pareti Spessore della muratura Robustezza/debolezza delle travi Altezza e spessore delle fasce di piano Qualità e spessore della muratura Presenza/assenza di zone deboli dovute a discontinuità Collegamento tra grandi pannelli murari Collegamento di elementi strutturali di rigidezza differente Altri elementi strutturali Corrette/scorrette dimensioni degli elementi del tetto Corretta/eccessiva lunghezza dei solai Spessore ridotto delle volte Volte eccessivamente ribassate Collegamenti tra scale e muratura Peso degli sbalzi e loro collagamento con la muratura Sistemi urbani / Centri storici POLIMI, sulla base dei rilievi sugli edifici e sui tipi murari effettuati sui centri storici in Umbria, Liguria, Lunigiana, Garfagnana e di Catania, ha individuato differenti fattori che influenzano la capacità sismica degli edifici in muratura e dei centri storici: Muratura Collegamento tra muri ortogonali Presenza/assenza di catene o cordoli Presenza/assenza di tetti spingenti Collegamento tra tetti e pareti Presenza di grandi aperture Collegamento tra travi di solaio e pareti Spessore della muratura Robustezza/debolezza delle travi Altezza e spessore delle fasce di piano Qualità e spessore della muratura Presenza/assenza di zone deboli dovute a discontinuità Collegamento tra grandi pannelli murari Collegamento di elementi strutturali di rigidezza differente Altri elementi strutturali Corrette/scorrette dimensioni degli elementi del tetto Corretta/eccessiva lunghezza dei solai Spessore ridotto delle volte Volte eccessivamente ribassate Collegamenti tra scale e muratura Peso degli sbalzi e loro collagamento con la muratura Interazione tra corpi adiacenti Collegamento tra i corpi Rapporto tra le rigidezze dei corpi Pendenza del terreno Omogeneità della resistenza del terreno Regolarità in pianta Omogeneità della tipologia edilizia Eccentricità tra centri di massa e di rigidezza Differenza d’altezza tra corpi adiacenti Solai sfalsati Sistemi urbani / Centri storici POLIMI, sulla base dei rilievi sugli edifici e sui tipi murari effettuati sui centri storici in Umbria, Liguria, Lunigiana, Garfagnana e di Catania, ha individuato differenti fattori che influenzano la capacità sismica degli edifici in muratura e dei centri storici: Muratura Collegamento tra muri ortogonali Presenza/assenza di catene o cordoli Presenza/assenza di tetti spingenti Collegamento tra tetti e pareti Presenza di grandi aperture Collegamento tra travi di solaio e pareti Spessore della muratura Robustezza/debolezza delle travi Altezza e spessore delle fasce di piano Qualità e spessore della muratura Presenza/assenza di zone deboli dovute a discontinuità Collegamento tra grandi pannelli murari Collegamento di elementi strutturali di rigidezza differente Altri elementi strutturali Corrette/scorrette dimensioni degli elementi del tetto Corretta/eccessiva lunghezza dei solai Spessore ridotto delle volte Volte eccessivamente ribassate Collegamenti tra scale e muratura Peso degli sbalzi e loro collagamento con la muratura Interazione tra corpi adiacenti Collegamento tra i corpi Rapporto tra le rigidezze dei corpi Pendenza del terreno Omogeneità della resistenza del terreno Regolarità in pianta Omogeneità della tipologia edilizia Eccentricità tra centri di massa e di rigidezza Differenza d’altezza tra corpi adiacenti Solai sfalsati In collaborazione con UNIPD, sono state effettuate valutazioni di vulnerabilità singole e di gruppo basate sull’applicazione di modelli meccanici capaci di descrivere meccanismi di collasso relativi alla perdita dell’equilibrio di macro-elementi strutturali (VULNUS and cSISMA). Monumenti Check list, caratterizzazione tipologica UR ReLUIS UR esterne Rif. UNIBAS Rif. USSN UNIBAS UNIGE Liberatore Soddu UNIGE Liberatore Soddu UNIGE Liberatore Soddu Vulnerabilità e rischio a scala urbana/subregionale Vulnerabilità e rischio per singolo edificio UNIBAS Monumenti Check list, caratterizzazione tipologica UR ReLUIS UR esterne Rif. UNIBAS Rif. USSN UNIBAS UNIGE Liberatore Soddu UNIGE Liberatore Soddu UNIGE Liberatore Soddu Vulnerabilità e rischio a scala urbana/subregionale Vulnerabilità e rischio per singolo edificio UNIBAS UNIGE ha contribuito, insieme ad altre unità di ricerca (UNIPD e POLIMI), alla definizione di una scheda per il rilievo del danno post-sismico in edifici monumentali, quali palazzi e ville. Tale strumento schedografico è stato pensato facendo riferimento alle specificità di questa tipologia di beni monumentali, finora sprovvista di un’adeguata scheda di rilievo. Monumenti Check list, caratterizzazione tipologica UR ReLUIS UR esterne Rif. UNIBAS Rif. USSN UNIBAS UNIGE Liberatore Soddu UNIGE Liberatore Soddu UNIGE Liberatore Soddu Vulnerabilità e rischio a scala urbana/subregionale Vulnerabilità e rischio per singolo edificio UNIBAS UNIGE ha contribuito, insieme ad altre unità di ricerca (UNIPD e POLIMI), alla definizione di una scheda per il rilievo del danno post-sismico in edifici monumentali, quali palazzi e ville. Tale strumento schedografico è stato pensato facendo riferimento alle specificità di questa tipologia di beni monumentali, finora sprovvista di un’adeguata scheda di rilievo. La scheda di rilevamento messa a punto è stata approvata con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 23 febbraio 2006 “Approvazione dei modelli per il rilevamento dei danni, a seguito di eventi calamitosi, ai beni appartenenti al patrimonio culturale” pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 55 del 7-3-2006. Monumenti Check list, caratterizzazione tipologica UR ReLUIS UR esterne Rif. UNIBAS Rif. USSN UNIBAS UNIGE Liberatore Soddu UNIGE Liberatore Soddu UNIGE Liberatore Soddu Vulnerabilità e rischio a scala urbana/subregionale Vulnerabilità e rischio per singolo edificio UNIBAS UNIGE ha contribuito, insieme ad altre unità di ricerca (UNIPD e POLIMI), alla definizione di una scheda per il rilievo del danno post-sismico in edifici monumentali, quali palazzi e ville. Tale strumento schedografico è stato pensato facendo riferimento alle specificità di questa tipologia di beni monumentali, finora sprovvista di un’adeguata scheda di rilievo. La scheda di rilevamento messa a punto è stata approvata con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 23 febbraio 2006 “Approvazione dei modelli per il rilevamento dei danni, a seguito di eventi calamitosi, ai beni appartenenti al patrimonio culturale” pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 55 del 7-3-2006. Sulla base della metodologia sviluppata per il rilievo del danno, si è lavorato alla definizione di una scheda per il rilievo della vulnerabilità, che consenta di individuare gli indicatori di vulnerabilità e di presidio antisismico per questa particolare tipologia di beni monumentali. Monumenti UNIBAS ha indagato diversi meccanismi al di fuori del piano di chiese attraverso analisi dinamiche non lineari. In particolare, è stata indagata sia la condizione di oscillazioni bilatere, tipica di blocchi rigidi isolati, sia quella di oscillazioni monolatere, per le quali le oscillazioni possono avere luogo solamente in un verso, a causa della presenza di pareti ortogonali. Sono stati indagati anche meccanismi tipici di pareti consolidate con catene. Monumenti UNIBAS ha indagato diversi meccanismi al di fuori del piano di chiese attraverso analisi dinamiche non lineari. In particolare, è stata indagata sia la condizione di oscillazioni bilatere, tipica di blocchi rigidi isolati, sia quella di oscillazioni monolatere, per le quali le oscillazioni possono avere luogo solamente in un verso, a causa della presenza di pareti ortogonali. Sono stati indagati anche meccanismi tipici di pareti consolidate con catene. Le analisi dinamiche sono state svolte per un set di accelerogrammi naturali, incrementando, per ciascuno di questi, l’accelerazione di picco, e determinando i domini di ribaltamento in funzione della snellezza equivalente e della taglia equivalente. I risultati sono stati confrontati con quelli derivanti dall’applicazione dei metodi di verifica dell’Allegato C dell’OPCM 3431. ϕ z s s - ∆v H ξ A H -s ∆ v ξ + y ψ =1 Monumenti UNIBAS ha indagato diversi meccanismi al di fuori del piano di chiese attraverso analisi dinamiche non lineari. In particolare, è stata indagata sia la condizione di oscillazioni bilatere, tipica di blocchi rigidi isolati, sia quella di oscillazioni monolatere, per le quali le oscillazioni possono avere luogo solamente in un verso, a causa della presenza di pareti ortogonali. Sono stati indagati anche meccanismi tipici di pareti consolidate con catene. Le analisi dinamiche sono state svolte per un set di accelerogrammi naturali, incrementando, per ciascuno di questi, l’accelerazione di picco, e determinando i domini di ribaltamento in funzione della snellezza equivalente e della taglia equivalente. I risultati sono stati confrontati con quelli derivanti dall’applicazione dei metodi di verifica dell’Allegato C dell’OPCM 3431. ϕ z s s - ∆v H ξ A H -s ∆ v ξ + y ψ =1 UNIBAS sta avviando il rilevamento di circa 100 monumenti (chiese e palazzi) della Basilicata. Pianificazione e gestione dell’emergenza UR ReLUIS UR esterne Rif. UNIBAS Rif. USSN Liberatore, Masi Sabetta Scenari post-evento UNIBAS Agibilità (edilizia ordinaria e monumenti) UNIBAS CNR-ITC UNIGE Liberatore, Masi Soddu, Di Pasquale Opere provvisionali (edilizia ordinaria e monumenti) UNIBAS UNIGE Liberatore, Dolce Di Pasquale UNINA-ARCH Masi Seller UNIGE Masi Di Pasquale Abitazioni per la gestione delle emergenze Danno e stima dei costi d’intervento UNIBAS Pianificazione e gestione dell’emergenza UR ReLUIS UR esterne Rif. UNIBAS Rif. USSN Liberatore, Masi Sabetta Scenari post-evento UNIBAS Agibilità (edilizia ordinaria e monumenti) UNIBAS CNR-ITC UNIGE Liberatore, Masi Soddu, Di Pasquale Opere provvisionali (edilizia ordinaria e monumenti) UNIBAS UNIGE Liberatore, Dolce Di Pasquale UNINA-ARCH Masi Seller UNIGE Masi Di Pasquale Abitazioni per la gestione delle emergenze Danno e stima dei costi d’intervento UNIBAS UNINA-ARCH, in accordo col Dipartimento della Protezione Civile, ha aggiunto un nuovo prodotto al programma originale: il “Capitolato Speciale per le Abitazioni per la Gestione l’Emergenza”. Pianificazione e gestione dell’emergenza UR ReLUIS UR esterne Rif. UNIBAS Rif. USSN Liberatore, Masi Sabetta Scenari post-evento UNIBAS Agibilità (edilizia ordinaria e monumenti) UNIBAS CNR-ITC UNIGE Liberatore, Masi Soddu, Di Pasquale Opere provvisionali (edilizia ordinaria e monumenti) UNIBAS UNIGE Liberatore, Dolce Di Pasquale UNINA-ARCH Masi Seller UNIGE Masi Di Pasquale Abitazioni per la gestione delle emergenze Danno e stima dei costi d’intervento UNIBAS UNINA-ARCH, in accordo col Dipartimento della Protezione Civile, ha aggiunto un nuovo prodotto al programma originale: il “Capitolato Speciale per le Abitazioni per la Gestione l’Emergenza”. In particolare, il Capitolato dovrà descrivere i diversi requisiti tecnici in accordo agli avanzamenti più recenti nei campi scientifico e tecnologico. Pianificazione e gestione dell’emergenza UR ReLUIS UR esterne Rif. UNIBAS Rif. USSN Liberatore, Masi Sabetta Scenari post-evento UNIBAS Agibilità (edilizia ordinaria e monumenti) UNIBAS CNR-ITC UNIGE Liberatore, Masi Soddu, Di Pasquale Opere provvisionali (edilizia ordinaria e monumenti) UNIBAS UNIGE Liberatore, Dolce Di Pasquale UNINA-ARCH Masi Seller UNIGE Masi Di Pasquale Abitazioni per la gestione delle emergenze Danno e stima dei costi d’intervento UNIBAS UNINA-ARCH, in accordo col Dipartimento della Protezione Civile, ha aggiunto un nuovo prodotto al programma originale: il “Capitolato Speciale per le Abitazioni per la Gestione l’Emergenza”. In particolare, il Capitolato dovrà descrivere i diversi requisiti tecnici in accordo agli avanzamenti più recenti nei campi scientifico e tecnologico. La compilazione dello stato dell’arte è stata un’attività preliminare, necessaria alla catalogazione e all’implementazione di un database sulle abitazioni per la gestione dell’emergenza. I FASE II FASE III FASE Sistemi con kit di montaggio Sistemi costruttivi integrati Nascita del container Prime sperimentazioni Pianificazione e gestione dell’emergenza 0ggi IV FASE 1990 1970 1940 1910 Pianificazione e gestione dell’emergenza Fra tutti i differenti sistemi che il Dipartimento della Protezione Civile ha utilizzato fino a oggi, uno dei più importanti è il SAPI, progettato da P.L. Spadolini dopo il terremoto in Irpinia del 1980. Esso è un sistema costruttivo integrato composto da 3 differenti moduli di base, trasportato su strada, che può realizzare un’unità abitativa, assicurando un’eccellente qualità ambientale in piccole dimensioni. Pianificazione e gestione dell’emergenza L’analisi dello stato dell’arte ha evidenziato abbondanza nell’offerta di mercato per le abitazioni per la gestione dell’emergenza. D’altro canto si osserva la mancanza di norme specifiche per questo genere di costruzioni. Pertanto, lo sviluppo di requisiti minimi, indipendentemente dal tipo strutturale e dai materiali, è urgente. Pianificazione e gestione dell’emergenza L’analisi dello stato dell’arte ha evidenziato abbondanza nell’offerta di mercato per le abitazioni per la gestione dell’emergenza. D’altro canto si osserva la mancanza di norme specifiche per questo genere di costruzioni. Pertanto, lo sviluppo di requisiti minimi, indipendentemente dal tipo strutturale e dai materiali, è urgente. Queste norme devono definire i requisiti necessari, al fine di assicurare che le prestazioni delle abitazioni per la gestione dell’emergenza siano non inferiori ai requisiti stessi. Pianificazione e gestione dell’emergenza L’analisi dello stato dell’arte ha evidenziato abbondanza nell’offerta di mercato per le abitazioni per la gestione dell’emergenza. D’altro canto si osserva la mancanza di norme specifiche per questo genere di costruzioni. Pertanto, lo sviluppo di requisiti minimi, indipendentemente dal tipo strutturale e dai materiali, è urgente. Queste norme devono definire i requisiti necessari, al fine di assicurare che le prestazioni delle abitazioni per la gestione dell’emergenza siano non inferiori ai requisiti stessi. A questo proposito è utile sottolineare la differenza tra “requisito” e “prestazione” secondo UNI 7867-1, 30/11/1978: Pianificazione e gestione dell’emergenza L’analisi dello stato dell’arte ha evidenziato abbondanza nell’offerta di mercato per le abitazioni per la gestione dell’emergenza. D’altro canto si osserva la mancanza di norme specifiche per questo genere di costruzioni. Pertanto, lo sviluppo di requisiti minimi, indipendentemente dal tipo strutturale e dai materiali, è urgente. Queste norme devono definire i requisiti necessari, al fine di assicurare che le prestazioni delle abitazioni per la gestione dell’emergenza siano non inferiori ai requisiti stessi. A questo proposito è utile sottolineare la differenza tra “requisito” e “prestazione” secondo UNI 7867-1, 30/11/1978: “Requisito” rappresenta la richiesta (domanda), rivolta a un determinato componente o sistema edilizio di possedere caratteristiche di funzionamento tali da soddisfare determinate esigenze; Pianificazione e gestione dell’emergenza L’analisi dello stato dell’arte ha evidenziato abbondanza nell’offerta di mercato per le abitazioni per la gestione dell’emergenza. D’altro canto si osserva la mancanza di norme specifiche per questo genere di costruzioni. Pertanto, lo sviluppo di requisiti minimi, indipendentemente dal tipo strutturale e dai materiali, è urgente. Queste norme devono definire i requisiti necessari, al fine di assicurare che le prestazioni delle abitazioni per la gestione dell’emergenza siano non inferiori ai requisiti stessi. A questo proposito è utile sottolineare la differenza tra “requisito” e “prestazione” secondo UNI 7867-1, 30/11/1978: “Requisito” rappresenta la richiesta (domanda), rivolta a un determinato componente o sistema edilizio di possedere caratteristiche di funzionamento tali da soddisfare determinate esigenze; “Prestazione” rappresenta il comportamento, ovvero la performance che il sistema edilizio è in grado di offrire all’atto dell’impiego (capacità). Pianificazione e gestione dell’emergenza Documento DPC Proposta Unina-Arch TITOLO I 1.1 Glossario 1.2 Principali norme tecniche di riferimento TITOLO I: Aspetti generali I.1 Glossario I.2 Norme di riferimento I.3 Principi generali TITOLO II 2. Materiali 3. Disposizioni costruttive- generalità 4. Requisiti di abitabilità, sicurezza e durata. Modalità delle prove e norme di riferimento 5. Caratteristiche tecniche dei moduli TITOLO II: Sistemi costruttivi impiegabili per la gestione delle emergenze II.1 Materiali e tecnologie costruttive II.2 Tipologie strutturali ricorrenti II.3 Fondazioni e dispositivi di appoggio TITOLO III: Requisiti III.1 Requisiti generali III.2 Requisiti strutturali III.3 Requisiti tecnologici III.4 Requisiti ambientali TITOLO IV: Metodologia di valutazione della prestazione IV.1 Valutazione teorica IV.2 Valutazione sperimentale TITOLO V: Indicazioni per la redazione di schede di prodotto V.1 Info produttore V.2 Descrizione del sistema costruttivo V.3 Prestazioni del sistema Sviluppo archivi dati e GIS UR ReLUIS UR esterne Rif. UNIBAS Rif. USSN Sviluppo archivi dati UNIBAS UNINA UNISANNIO CNR-ITC UNIGE Liberatore, Masi Soddu Implementazione di modelli di vulnerabilità in GIS UNIBAS UNINA UNISANNIO CNR-ITC UNIGE Liberatore, Masi Soddu Sviluppo archivi dati e GIS UR ReLUIS UR esterne Rif. UNIBAS Rif. USSN Sviluppo archivi dati UNIBAS UNINA UNISANNIO CNR-ITC UNIGE Liberatore, Masi Soddu Implementazione di modelli di vulnerabilità in GIS UNIBAS UNINA UNISANNIO CNR-ITC UNIGE Liberatore, Masi Soddu L’attività di ricerca di UNISANNIO si è focalizzata su tre argomenti principali: 1. Stato dell’arte e ricognizione della letteratura internazionale sui GIS per la valutazione del rischio, la pianificazione e la gestione dell’emergenza; 2. Messa a punto di una classificazione dei dati esistenti provenienti dalle diverse UO; 3. Prima definizione di una procedura per l’utilizzo dei dati ISTAT 2001; Sviluppo archivi dati e GIS Durante le ultime fasi dell’attività, si è ritenuto utile esplorare la possibilità di integrare le procedure con l’approccio “neuronale” proposto per l’analisi dei sistemi urbani. Sviluppo archivi dati e GIS Durante le ultime fasi dell’attività, si è ritenuto utile esplorare la possibilità di integrare le procedure con l’approccio “neuronale” proposto per l’analisi dei sistemi urbani. Una prima ipotesi di applicazione dell’approccio neuronale può essere lo sviluppo, in ambiente GIS di un modello di simulazione delle interazione tra I vari componenti di un sistema urbano in condizioni di emergenza. Sviluppo archivi dati e GIS Durante le ultime fasi dell’attività, si è ritenuto utile esplorare la possibilità di integrare le procedure con l’approccio “neuronale” proposto per l’analisi dei sistemi urbani. Una prima ipotesi di applicazione dell’approccio neuronale può essere lo sviluppo, in ambiente GIS di un modello di simulazione delle interazione tra I vari componenti di un sistema urbano in condizioni di emergenza. Ogni sottosistema-neurone può essere rappresentato da un singolo layer, collegato a un insieme di variabili che descrivono lo stato del sottosistema. Le relazioni-sinapsi tra I differenti componenti possono essere rappresentate attraverso link logici (implementate in macro-funzioni) tra I differenti layer. Sviluppo archivi dati e GIS Durante le ultime fasi dell’attività, si è ritenuto utile esplorare la possibilità di integrare le procedure con l’approccio “neuronale” proposto per l’analisi dei sistemi urbani. Una prima ipotesi di applicazione dell’approccio neuronale può essere lo sviluppo, in ambiente GIS di un modello di simulazione delle interazione tra I vari componenti di un sistema urbano in condizioni di emergenza. Ogni sottosistema-neurone può essere rappresentato da un singolo layer, collegato a un insieme di variabili che descrivono lo stato del sottosistema. Le relazioni-sinapsi tra I differenti componenti possono essere rappresentate attraverso link logici (implementate in macro-funzioni) tra I differenti layer. La definizione del rischio come combinazione tra la pericolosità al sito, la vulnerabilità del sistema (o sottosistema) urbano e l’esposizione totale del sistema, può essere un validi supporto per la definizione delle relazioni tra i differenti livelli di dati. Sviluppo archivi dati e GIS Durante le ultime fasi dell’attività, si è ritenuto utile esplorare la possibilità di integrare le procedure con l’approccio “neuronale” proposto per l’analisi dei sistemi urbani. Una prima ipotesi di applicazione dell’approccio neuronale può essere lo sviluppo, in ambiente GIS di un modello di simulazione delle interazione tra I vari componenti di un sistema urbano in condizioni di emergenza. Ogni sottosistema-neurone può essere rappresentato da un singolo layer, collegato a un insieme di variabili che descrivono lo stato del sottosistema. Le relazioni-sinapsi tra I differenti componenti possono essere rappresentate attraverso link logici (implementate in macro-funzioni) tra I differenti layer. La definizione del rischio come combinazione tra la pericolosità al sito, la vulnerabilità del sistema (o sottosistema) urbano e l’esposizione totale del sistema, può essere un validi supporto per la definizione delle relazioni tra i differenti livelli di dati. Molti dei sottosistemi definiti, possono essere rappresentati attraverso i dati ISTAT aggregati al livello di sezione censuaria: un primo esempio può essere la definizione dell’ambiente costruito attraverso l’epoca di costruzione, il numero di piani, i materiali e lo stato di conservazione. Grazie per l’attenzione e buon lavoro a tutti!