Rivista d’informazione
musicale e bandistica
della Federazione Bande
Siciliane.
200
Anno: III
N° 3
Mese: luglio 2013
FeBaSi
Magazine
Federazione
Bande
Siciliane
IN QUESTO NUMERO:
L’anniversario della nascita di Verdi
Ruben Simeo a S. L. del Mela
Il corso annuale di Propedeutica
I concorsi nazionali
... e tanto altro!
SOMMARIO
FeBaSiMagazine
REDAZIONE
1
pag. 2
Concerti ed esibizioni
- I Borghi medievali nebroidei ritornano a suon di musica.
pag. 3
pag. 4
Corsi & Stage
- Laura Fermanelli fa giocare la Sicilia musicale.
- Il grande trombettista Ruben Simeo incanta Pace del Mela.
pag. 5
pag. 6
Concorsi
- Mirko Musco dirige la banda di Mazzarino e vince “La bacchetta d’oro” 2013.
- Il Concorso Nazionale AMA Calabria
pag. 8
La ricorrenza...
- Verdi e la banda musicale, un matrimonio che dura da due secoli.
Banda & dintorni...
pag. 10 - Direttore d’orchestra o ventilatore a braccio?
Direttore Editoriale:
Salvatore Butera
Capo Redattore:
Giuseppe Scarlata
Redattori:
Rosa Maria Crisafi
Silvia Di Chiara
Graphic Designer:
Carmelo Galizia
FeBaSi
Federazione Bande Siciliane
via Romeo n° 19
C.A.P. 95024 - Acireale CT
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web: www.febasi.it
e-mail: [email protected]
Copertina dedicata alla ricorrenza del 200° anniversario della nascita di Giuseppe Verdi (1813-2013)
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FeBaSiMagazine
I Borghi medievali nebroidei ritornano a suon di musica.
Concerti ed esibizioni
Dopo il successo dell’edizioni precedenti anche quest’anno l’Ass.
Ars Vita Est e la S. Marco Wind
Band di S. Marco d’Alunzio (ME),
in collaborazione con la FE.BA.Si.
ripropone BORGO IN MUSICA:
un contenitore di eventi musicali,
concerti, campus e masterclass
con docenti di fama internazionale, che si svolgerà durante i mesi
estivi.
L’idea di “Borgo in musica”, nasce nel mettere insieme le bellezze
culturali e ambientali del territorio, che fa da cornice agli eventi musicali e culturali: i corsisti
possono lavorare in tranquillità
e serenità vivendo una vera e propria vacanza studio per visitare
e vivere nello splendido comune
di San Marco d’Alunzio e tutto
l’hinterland nebroideo.
Quest’anno oltre a proporre un
programma più ricco, sono state
pensate alcune novità.
I Campus, per i giovani musicisti, hanno il fine di valorizzare e
far maturare gli allievi dei nostri
gruppi e delle associazioni dei
paesi limitrofi, dando ai ragazzi
l’opportunità di avvicinarsi all’alta formazione e la possibilità di
conoscere e lavorare con i docenti
del nostro conservatorio di riferimento per favorire la loro crescita
e la maturazione artistica;
Le Masterclass, pensate per gli
studenti dei conservatori e per i
musicisti, portano artisti e docenti di fama internazionale a conoscere e legare il proprio nome al
nostro comune e al nostro gruppo
musicale più importante, gli studenti hanno altresì la possibilità
di lavorare con questi importanti
musicisti direttamente nel territorio dei Nebrodi che da sempre
da linfa ai conservatori e alle più
importanti orchestre italiane.
La grande novità dell’edizione
2013 sarà il “Premio Borgo in Musica” promosso in collaborazione
col Magazzino Musicale Miceli di
Capo d’Orlando (ME) per incentivare e motivare ancor di più i
giovani musicisti e studenti che
parteciperanno all’evento.
Al “Premio Borgo in Musica” parteciperanno gratuitamente tutti
gli allievi iscritti alle masterclass
e ai Campus dei corsi estivi 2013;
i docenti dei vari corsi segnaleranno all’associazione i migliori elementi che verranno invitati a partecipare, sempre gratuitamente,
ad una Rassegna Musicale per la
Festa della Musica (nel periodo di
Novembre) fra questi, una giuria
qualificata, selezionerà i vincitori del “Premio Borgo in Musica”
che riceveranno concerti offerti
dall’Ass. Ars Vita Est (con date
da concordare) e buoni acquisto
presso il Magazzino Musicale Miceli di Capo d’Orlando.
In alto: locandina “Borgo in musica
2013”
cale, esperienza e repertorio.
Questi eventi , già da due anni
e soprattutto dall’anno scorso,
hanno reso S. Marco d’Alunzio un
vero centro culturale e musicale,
valorizzando il nostro splendido
borgo medievale come contenitore di cultura e musica viva nell’
organizzazione di concerti ed
eventi di spessore internazionale,
ma anche pubblicità ed affluenza
turistica.
I corsi porteranno nel nostro comune e nel nostro territorio allievi
da tutta la Sicilia e non solo, graQuesta iniziativa, proposta dalla zie al prestigio degli insegnanti
direzione artistica e dall’idea di che hanno accettato il nostro inalcuni docenti, vuole stimolare vito.
ancor di più l’attività artistica Il progetto organizzato dall’Ass.
dell’associazione ma soprattutto Ars Vita Est coinvolgerà diverdegli allievi che, oltre all’impor- si musicisti e docenti di fama intanza dei corsi, avranno anche la ternazionale: Basilio Sanfilippo
possibilità di esibirsi con continu- (1° Trombone dell’orchestra di
ità per crescere in maturità musi- S.Cecilia di Roma), Gianfran-
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FeBaSiMagazine
co Brundo (docente di sassofono
presso il conservatorio Corelli di
Messina), il Quartetto di Sassofoni Arcadia (gruppo cameristico
che ha ottenuto riconoscimenti a
livello nazionale), Luigi Izzo (docente di basso tuba presso il conservatorio Corelli di Messina), il
Quartetto di Clarinetti Davabugi
(composto da Orchestrali della
Rai, Fenice e della Polizia di Stato), Marco Pierobon (trombettista
solista di fama internazionale).
Il concerto centrale delle manifestazioni sarà l’08 Settembre 2013
con la San Marco Wind Band che
avrà l’onore di suonare con i doInoltre, in prossimità dei vari cor- centi dei corsi ed in particolare
si (da Luglio a Settembre 2013) si il M° Marco Pierobon (solista di
organizzeranno concerti, saggi, fama internazionale) ed il Quarconferenze ed eventi musicali che tetto Arcadia (brano inedito scritrenderanno l’evento ancora più to per l’occasione).
fruibile al grande pubblico.
Salvatore Crimaldi
Laura Fermanelli fa giocare la Sicilia musicale.
E’ stato un vero successo il corso di propedeutica
musicale “Musica in tutti i sensi” tenuto dalla professoressa Laura Fermanelli: un boom di iscrizioni,
con oltre 100 corsisti e ben 4 appuntamenti sparsi in
tutta la Sicilia.
La professoressa Fermanelli partendo dalla provincia di Catania, precisamente da Pedara, si è poi spostata a San Marco d’Alunzio in provincia di Messina,
per sostare tre giorni a Buseto Palizzolo (TP)e concludere il suo tour di musica e giochi a Castelbuono
in provincia di Palermo.
Il corso di propedeutica ha avuto la finalità di far
conoscere tutta una serie di attività inerenti alla didattica della musica nella sua visione più ampia.
Poiché la musica fa parte del vissuto di ognuno di
noi e molto spesso la viviamo passivamente, ci ritroviamo in ambienti in cui la musica diventa un sottofondo a cui spesso neanche si presta attenzione.
Tutti noi abbiamo un rapporto stretto con la musica anche se a volte non ce ne rendiamo conto. La
Corsi & Stage
In alto e in basso a sinistra: la prof.ssa Fermanelli ed i corsisti,
durante le lezioni.
musica ha un potere enorme sul nostro sviluppo, e
soprattutto su quello dei bambini, nelle fasi evolutive la musica ha il potere di migliorare le capacità
cognitive, relazionali, senso motorie, ed ha anche la
grande potenzialità di essere motivante e piacevole.
Questo fattore dovrebbe essere sfruttato appieno
favorendo le attività musicali a partire dai nidi alle
scuola dell’infanzia e alle scuole primarie.
Durante i corsi sono stati utilizzati diversi strumenti musicali appartenenti allo strumentario didattico
“Orff ” oltre che oggetti di uso quotidiano quali bastoni, scope, legni, teli e altro, e l’uso del corpo umano come body percussion, il tutto avendo come punto cardine l’esperienza musicale vissuta con tutti il
corpo, da questo il titolo “Musica in tutti i sensi!”
scelto dalla professoressa Fermanelli è stato proprio
azzeccato.
Giuseppe Scarlata
FeBaSiMagazine
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Il grande trombettista Ruben Simeo incanta Pace del Mela.
Corsi & Stage
Siamo ormai abituati a vedere sfilare veri talenti quale si è alternato alla guida dell’orchestra col m°
nella provincia di Messina, grazie al lavoro dell’ As- d’Amico.
sociazione “ M. Randisi” di Santa Lucia del Mela, e Questo è stato il programma della serata:
al suo vulcanico maestro Giuseppe d’Amico.
Quest’anno, in collaborazione con la Fe.Ba.Si. è staDmitri Shostakovich
to svolto una masterclass con un docente d’eccezio- Festive Overture Op. 96 (trascr. Donald Hunsberger)
ne, il talentuoso Ruben Simeo.
Alexander Arutiunian
Al corso di perfezionamento hanno partecipato ben
Concerto for Trumpet (trascr. Guy M. Duker)
20 trombettisti, provenienti da ogni zona della Sicitromba solista - Ruben Simeo
lia, esaurendo tutti i posti disponibili, i quali hanno avuto modo di studiare col grande Ruben alcuni
Camillo de Nardis
aspetti tecnici e melodici riguardanti lo strumento.
Il Giudizio Universale
A conclusione della masterclass, il 19 maggio 2013,
poema sinfonico (trascr. Franco Cesarini)
il maestro Simeo si è esibito in un concerto assieme
Direttore ospite: Lorenzo Della Fonte
all’orchestra di fiati dell’Associazione “M. Randisi”
(I esecuzione in Sicilia)
diretto dal M° Pippo d’Amico, all’interno del prestigioso scenario del teatro comunale di Pace del Mela
Jose’ Vicente Simeo
(ME), registrando il tutto esaurito.
Fantasia in fa para trompeta y Banda tromba solista
Al concerto erano presenti molte autorità, oltre che
Ruben Simeo
seicento spettatori, i quali hanno potuto applaudire
il talentuoso solista spagnolo, nell’esecuzioni di al- Perfecto Artola - La Concha Flamenca Pasodoble cuni pezzi solistici e insieme l’orchestra.
tromba solista - Ruben Simeo
Il concerto ha visto anche un altro ospite di grande
fama, il direttore d’orchestra Lorenzo della Fonte, il
Giuseppe Verdi - Aida “finale ultimo dall’atto II”
(trascr. Franco Cesarini)
AA.VV. Brani per ensemble di trombe
Joaquin Larregla
Viva Navarra! – Jota (trascr. Juan Gìmènez Cerezo)
tromba solista - Ruben Simeo
Jean Baptiste Arban
Variazioni su “Il Carnevale di Venezia”
(trascr. Donald Hunsberger)
tromba solista - Ruben Simeo.
G.S.
In alto: momento finale dell’esecuzione con R. Simeo, il M° G.
D’Amico e la banda di Santa Lucia del Mela.
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FeBaSiMagazine
La banda di Mazzarino vince “la bacchetta d’oro” 2013
Il Corpo bandistico “Santa Cecilia” dell’Associazione InArte di
Mazzarino, diretto dal Maestro
Mirko Musco, domenica 12 maggio presso il Teatro comunale di
Fiuggi, ha ottenuto il primo premio nella seconda categoria, con
votazione di 90/100 al Concorso
bandistico nazionale “La Bacchetta d’oro”. Le bande musicali
partecipanti sono state 13 provenienti da tutta l’Italia ed in particolare da: Caselle Torinese (TO),
Cerenzia (kR), Guarcino (FR),
Velletri (RM), Scandale (KR),
Fiuggi (FR), Fabriano (AN),
Santafiora (GR), Strongoli (KR),
Laureana di Borrello (RC). La
formazione nissena, in particolare
il maestro Musco, hanno ricevuto
inoltre il riconoscimento speciale
de “La Bacchetta d’oro” per aver
totalizzato il maggior punteggio
fra tutte le categorie di concorso.
Alla banda è stata attribuito anche il riconoscimento de “La Bacchetta d’argento” per la migliore
esecuzione della marcia d’obbligo
“Marcia dei fiori” di Davide Boario ed è stata, inoltre, insignita del
trofeo “Maestro Gesualdo Coggi”
per la migliore esecuzione della
marcia sinfonica “Lucilla”.
I premi assegnati sono stati un
oboe del valore di 1000 euro, un
clarinetto in sib e i trofei in oro ed
argento.
La giuria, presieduta dal maestro
olandese Jo Conjaerts e composta
dai maestri Michele Mangani e
Alfio Zito, ha espresso molti apprezzamenti al corpo bandistico
Concorsi
In alto: la banda di Mazzarino nei momenti che precedono l’esibizione.
di Mazzarino, complimentandosi
soprattutto con il maestro Musco.
I criteri di valutazione sono stati:
intonazione, qualitá, suono, bilanciamento, tecnica, articolazione, ritmica, insieme, espressione
dinamica, interpretazione. Durante la prova di concorso, durata
43 minuti, sono stati eseguiti i seguenti brani: Air for band (brano
di riscaldamento), Marcia dei fiori
(marcia d’obbligo), Lucilla (marcia sinfonica), Dublin Dances
(brano d’obbligo), Enotria (brano
a libera scelta).
Grande soddisfazione è stata
espressa dal Maestro Musco per
la vittoria che ripaga gli immensi
sacrifici di studio compiuti da più
di un anno in preparazione al concorso. Essere vincitori in un concorso bandistico nazionale oltre
a darci grande gioia impone una
forte responsabilità nel mantene-
re alta la nostra preparazione cercando di perseverare nella crescita
attraverso lo studio. Molto entusiasmo ha manifestato il presidente dell’Associazione InArte, prof.
Eugenio Bognanni, che ringrazia
a nome del Consiglio direttivo
della banda la direzione artistica
presieduta dal Maestro Musco e
costituita dal vice maestro Matteo Quattrocchi e dal maestro
Debora Marino per la scrupolosa
dedizione nella cura musicale ed
educativa dei ragazzi. «Siamo stati ripagati per gli enormi sacrifici
anche di natura economica- dice
il prof. Bognanni- che sono stati
compiuti per affrontare tutte le
spese per la partecipazione al concorso. Speriamo che la comunitá
di Mazzarino con le sue istituzioni
possa riconoscere alla nostra associazione innanzitutto il merito di
aver portato alto il nome della no-
FeBaSiMagazine
stra cittá attraverso un’eccellenza
musicale sostenuta e pensata dai
giovani di Mazzarino.»
Per condividere questo momento di gioia, L’Associazione InArte ha organizzato un concerto
aperto al pubblico della cittadina
nissena, e per coloro che l’hanno
sostenuta.
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A sinistra:
il M° Mirko
Musco
alla consegna della
bacchetta
d’oro.
Comunicato stampa a cura dell’Ass. In Arte
città di Mazzarino (CL)
Il Concorso Musicale Nazionale AMA Calabria.
Concorsi
In alto: la banda di S. Michele di Ganzaria durante l’esecuzione.
Si è svolta il 16 giugno 2013 la 20° edizione del Concorso Nazionale Bandistico AMA Calabria, tenutosi
a Lamezia Terme (CZ) presso il Teatro Politeama.
Quest’anno in calo le iscrizioni ad un concorso che
comunque rimane uno dei più importanti in Italia,
sia per le formazioni avute nel corso degli anni, ma
anche per l’indubbia qualità della giuria che ha visto susseguirsi personaggi del mondo bandistico del
calibro di Daniele Carnevali, Fulvio Creux, Thomas
Fraschillo, Lorenzo Della Fonte, ecc.
La giuria di questa edizione era composta da: Alfio Zito (presidente), Giancarlo Gugliotta, Ferruccio
Messinese, Lorenzo Parisi e Francescantonio Pollice
in rappresentanza dell’associazione.
I brani d’obbligo sono stati: per la prima categoria
Juana de Arco di Ferrer Ferran, in seconda catego-
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FeBaSiMagazine
ria Ross Roy di Jacob De Haan, per la terza categoria Toccata for Band di Frank Erickson e Song and
Dance di André Waignein in categoria giovanile.
Le bande partecipanti, oltre al brano d’obbligo,
hanno presentato una marcia sinfonica ed un brano
a libera scelta di difficoltà adeguata alla categoria in
cui si sono iscritte.
Alla fine della giornata di audizioni c’è stata la proclamazione dei vincitori che ha visto salire sul podio
l’Orchestra Giovanile di Fiati “Paolo Ragone” di
Laureana di Borrello (RC) diretta dal M° Maurizio
Managò, che ha ottenuto il primo premio nella categoria giovanile con l’altissimo punteggio di 96/100,
e la Concert Band di Melicucco (RC) diretta dallo
stesso Managò e dal M° Gaetano Pisano, con punti
90/100. In terza categoria primo premio non assegnato e secondo premio con punti 87/100 al Complesso Bandistico Associazione JANZARIA di San
Michele di Ganzaria (CT) diretto dal M° Adriano
Taibi. Infine secondo premio con punti 82/100 in
categoria giovanile al Complesso Bandistico “Euterpe” di Catona (RC).
In basso: la banda di S. Michele di Ganzaria durante una prova.
Come di consueto all’AMA Calabria non manca la
rappresentanza di bande siciliane, in questa occasione coperta dal Complesso Bandistico Associazione
JANZARIA di San Michele Di Ganzaria, piccolo comune in provincia di Catania. I giovani componenti
del gruppo si erano già distinti nel 2011 al Concorso
Bandistico Nazionale “Suoni in Aspromonte” conquistando un secondo premio con punti 85/100 nella
categoria giovanile (under 16). Nel 2012 il gruppo
si presenta in terza categoria alle Giornate di Classificazione, ottenendo la conferma di categoria con
punti 74/100. E così il risultato di 87/100 all’AMA
Calabria 2013 non può che non segnare positivamente il cammino di crescita intrapreso dall’Associazione Culturale Musicale Janzaria e dal suo direttore, il
M° Adriano Taibi, il quale per l’occasione ha deciso
di presentare la Marcia Sinfonica Sabina di Giovanni Orsomando, in un adattamento per organico moderno concert band, Aqva di Marco Somadossi, oltre
al brano d’obbligo Toccata for Band che però è sempre stato considerato un brano di seconda categoria.
FeBaSiMagazine
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Verdi e la banda musicale, un matrimonio che dura da
La ricorrenza...
due secoli.
Era il 10 ottobre 1813
quando in una casetta
sperduta nelle campagne
di Roncole, piccola frazione di Busseto di Parma, venne alla luce un
bambino che divenne il
più grande compositore
italiano: Giuseppe Verdi.
Il padre Carlo, era un
oste e rivenditore di generi alimentari, la madre,
Luigia Uttini, faceva la
filatrice. Carlo proveniva
da una famiglia di agricoltori piacentini (stesse
origini della moglie) e,
dopo aver messo da parte un po’ di denaro, aveva aperto una modesta
osteria nella casa delle
Roncole, la cui conduzione alternava al lavoro
dei campi. Il registro dei
battesimi, all’11 ottobre
di quell’anno, lo indica
come “nato ieri”. Il gior-
no successivo Giuseppe
venne battezzato nella
chiesa locale di San Michele e gli vennero apposti i nomi di Giuseppe
Francesco Fortunino.
La sua prima educazione
musicale la ricevette dal
locale maestro Ferdinando Provesi (autore della
sinfonia per banda da
qualche hanno rivalutata dal M° Fulvio Creux),
direttore della banda
musicale, posto che anche Verdi ebbe a coprire per qualche tempo, e
che gli permise anche di
sopravvivere. Fu grazie
ad un suo compaesano,
Antonio Barezzi, un negoziante amante della
musica e direttore della
locale società filarmonica, che divenne suo
mecenate e protettore e
lo aiutò a proseguire gli
studi musicali presso il
conservatorio di Milano.
Ma se oggi al solo accenno del nome Verdi, viene
subito in mente il più
grande musicista italiano, non tutti sanno che
i suoi esordi in questo
mondo non furono tra
i più gloriosi: al primo
tentativo di ammissione al conservatorio milanese fu bocciato, con
la motivazione che per
il maestro di pianoforte
Antonio Angeleri, Verdi
aveva un’impostazioni
delle mani sbagliata, e
avendo già 18 anni era
irrecuperabile. Ma Verdi non demorde e inizia
a studiare cembalo con
Vincenzo Lavigna cembalista del teatro “Alla
Scala” di Milano.
Iniziò a frequentare i teatri e a conoscere direttamente il repertorio. Il
5 marzo 1836 è nominato maestro di musica dal
comune di Busseto. Il 5
maggio 1836 sposa Margherita Barezzi, figlia
del suo mecenate.
Le sue origini umili, la
sua genuinità, hanno
fatto si che anche la sua
musica avesse queste
caratteristiche. Nonostante sia una musica
molto elaborata, il suo
linguaggio era schietto,
sincero, diretto, e i suoi
messaggi arrivavano direttamente al popolo.
Rispetto a molti compositori dove hanno messo
in musica il suo sentimento o pensiero, Verdi
no! Verdi descrive perfettamente il modo di vivere e gli stati d’animo dei
personaggi, utilizzando
delle bellissime melodie
cantabili prettamente
italiane.
Verdi potrebbe essere
tranquillamente descritto come un compositore
popolare, lo si potrebbe paragonare anche,
per alcuni aspetti, ad
un cantautore moderno
che denuncia alcuni problemi della società. E’ il
caso del “Nabucco” col
celebre coro, dove i temi
politici del tempo vengono mascherati dalla
melodia e dalla storia.
Per questo la sua musica
è stata per molto legata
ai movimenti patriottici
liberali dell’800. Addirittura, gli italiani gridando e scrivendo il suo
nome, in realtà incitavano tutti quei movimenti
anti-austriaci e a favore
del re, infatti nelle mura
di Milano e Venezia, la
scritta W VERDI, così
come nella locandina de
“Un ballo in maschera”,
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FeBaSiMagazine
la gente oltre che il nome
del compositore leggeva
un acronimo: Vittorio
Emanuele Re D’Italia.
Ma se Verdi è stato molto popolare, e lo è ancora
oggi, e tutti conoscono
quantomeno i titoli de
la “Traviata”, “Ernani”
“Trovatore” e tutte le altre sue opere, penso che
il merito sia anche della
banda musicale.
Nell’opinione
popolare, quando si parla di
concerti bandistici tra
i brani che vengono in
mente vi si pongono subito le trascrizioni delle
sue opere. E in realtà il
binomio
Verdi/banda
musicale è strettamente legato in una sorta di
odio/amore.
Durante il periodo dei
miei studi musicologici,
mi è capitato di parlare
di questo argomento con
Antonino Titone (docente di Drammaturgia ora
in pensione, presso l’università di Palermo, tra i
più grandi musicologi viventi, compositore, regista). Una volta gli rivolsi
una domanda sulla quale abbiamo riflettuto: la
banda musicale ha sempre suonato le opere di
Verdi, e Verdi ha spesso
utilizzato la banda in alcune sue opere, in questo
connubio chi ne ha tratto dei vantaggi, la banda
musicale o Verdi?
Ricordo che Titone non
In alto: Libretto di Ernani in tedesco (1890 ca.).
si aspettava una domanda del genere, esitò un
attimo e poi mi rispose
che sicuramente se ci furono dei vantaggi, quelli li ebbe Verdi e non la
banda.
Tra i primi lavori di Verdi
si sa che quasi certamente scrisse tra il 1825 e il
1828 qualche marcia e
alcune trascrizioni, purtroppo andate perdute.
Se a questi aggiungiamo
anche le parti destinate
alle banda musicale sia
in scena ma a volte anche fuori dal proscenio in
alcune sue opere, e che fu
direttore di una banda
nel parmense, a questo
si riduce il contributo di
Verdi alla banda musicale. Di contro, moltissimi
sono in Italia i complessi
bandistici portano il suo
nome, e nel periodo a cavallo tra il XIX e il XX
secolo, prima che le radio facessero la loro com-
parsa tra la gente, l’unico modo che si aveva per
ascoltare la musica erano
i musicisti girovaghi e le
bande musicali. Queste
ultime in modo particolare hanno permesso di
far conoscere l’opera melodrammatica italiana
grazie alle trascrizioni
delle fantasie che proponevano nei concerti mattutini, pomeridiani e serali della domenica nelle
piazze italiane. Benché
anche a quel tempo venissero eseguite composizioni originali per
banda (come risulta da
moltissimi programmi
ancora esistenti), i momenti salienti e che tutti
aspettavano tra il pubblico e i suonatori erano
le fantasie delle opere,
con le arie e le cavatine
non cantate ma suonate
dai clarinetti e flicorni.
Questi concerti hanno
permesso di far girare la
musica del melodramma italiano, comprese le
composizioni verdiane,
tanto che ancora oggi in
molte piazze italiane gli
spettatori pretendono
di ascoltare le fantasie
operistiche ridotte per
banda, e non manca di
vedere anziani spettatori che canticchiano le
arie dell’opera italiana
mentre il flicorno tenore
melodica le parole operistiche.
G.S.
FeBaSiMagazine
Direttore d’orchestra o ventilatore a braccio?
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Banda & dintorni...
Quanti si sono improvvisati direttori? Si pensa che sia facile, basta agitare le mani e le braccia, girare ogni tanto
il foglio che si ha davanti e il gioco è fatto. Ma fare il direttore è una cosa seria, ci vogliono anni e anni di studio
nonché di praticità ed esperienza strumentale e concertistica, oltre che un’ottima conoscenza di analisi musicale,
armonia e strumentazione.
Per tutti coloro che si improvvisano direttori, il violinista genovese Massimo Coco, in un social network ha proposto un simpatico vademecum dove porta all’attenzione le cose che un direttore deve o meglio non deve fare.
Buona lettura.
MANUALETTO PER I VENTILATORI D’ORCHESTRA
(ovvero 20 consigli teorico-pratici per gli incapaci che si improvvisano direttori d’orchestra, utili al fine di
una pacifica sopportazione da parte dei poveri fachiri orchestrali)
Premesso che la direzione d’orchestra comporta le tre seguenti regole ferree e irrefutabili:
A) Conoscenza il più possibile approfondita della partitura che si deve dirigere
B) Possesso di un’idea musicale chiara e definita da trasmettere agli esecutori
C) Essenzialità ed inequivocabilità del gesto
e dando per scontato che non siate in grado di garantire i suddetti fondamentali, invito a seguire le seguenti
istruzioni:
il battere è in giù, il levare è in su; i tempi deboli solitamente si segnano con movimenti laterali del braccio;
evitate di indicare con la bacchetta o con gesti vari gli esecutori, o di dare attacchi con lo sguardo o facendo
“sì” velocemente con la testa; ricordatevi che meno vi muovete, meno danni fate.
Nella preparazione del gesto c’è già il tempo e la dinamica (e coi maestri seri anche il colore), se fate un
movimento tipo parcheggiatore aeroportuale non potete aspettarvi che un’orchestra attacchi piano, e se
fate scatti da centometrista aspettatevi che parta in “prestissimo con fuoco” anche di fronte ad un “largo
e mesto”.
Non usate mai espressioni tipo “...facciamo dal vostro trrrrr” “...partiamo dove i bassi hanno quel zum
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zum” “...dopo il bum del timpano tutti fermi” ecc., usate riferimenti professionali come l’ordine alfanumerico delle battute o il nome delle note.
Non fate lezione di storia della musica, non spiegate agli orchestrali la vita di Beethoven Mozart o Bach
manco steste illustrando le meraviglie di uno specchietto colorato ai selvaggi di un’isola remota; ammesso
e non concesso che ci sia qualcuno che non sappia già da diecimila anni quello che state raccontando, ricordatevi: l’orchestrale di solito vuole solo suonare sicuro di arrivare in fondo al brano che esegue con tranquillità, di tutto il resto non gliene frega un c.
Evitate espressioni astruse “voglio un suono smerigliato”, “sussurrate come perle che rotolano in un secchio d’argento”, “datemi un colore felpato” “lusingando ma con fermezza” ecc., gli orchestrali sono persone
molto suscettibili, soprattutto alle 10 del mattino.
Se un esecutore sbaglia una o più note è colpa sua.
Se un esecutore stona una o più note è colpa sua.
Se un esecutore va per aria forse è colpa sua, forse è colpa vostra.
Se una sezione va per aria forse è colpa del capofila, forse è colpa vostra.
Se due sezioni vanno per aria è colpa vostra.
Se un’orchestra intera va per aria è colpa vostra.
Se un’orchestra intera non vi segue è colpa vostra.
Se un’orchestra intera attacca un altro tempo è colpa vostra.
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Se al decimo tentativo l’orchestra si assesta su un
tempo differente dal vostro, ha ragione l’orchestra, e
quindi è colpa vostra.
Se una orchestrale è in gonna corta e muove insistentemente le gambe accavallandole a più riprese, tranquilli, non sta cedendo al vostro fascino travolgente di
grande maestro; probabilmente si veste così perché le
va punto e basta, se ambite a una conquista evitate
di fare i duri e/o gli splendidi durante la prova, scendete dal podio e approcciate in separata sede con naturalezza e gentilezza. Di solito funziona meglio così,
anche se nulla è scontato.
Le pause nel lavoro esistono e si devono fare, non si
“concedono”. E servono anche a voi.
Nelle corone si sta fermi. Fermi!
La mano destra è per l’orchestra, quella sinistra serve
ai cantanti, ad esempio per guidarli quando eseguono le cadenze in duo, terzetto quartetto ecc., oppure
per dare un attacco al coro; se le muovete entrambe
quando non serve, aspettatevi l’attacco a tradimento
di due/tre sezioni dell’orchestra.
Non pretendete di capire e conoscere i problemi dei
colpi d’arco o di dettare le arcate di un brano, fate
come fanno quelli seri: lasciate fare alle prime parti,
fate solo richieste musicali semplici e comprensibili
tipo “vorrei più legato o staccato, vorrei più piano o
più forte, vorrei un attacco più morbido, vorrei che
evitaste quell’accento non scritto o che evidenziaste
quell’altro previsto” ecc.ecc., alle arcate o alle soluzioni tecniche ci pensano spalla e capofila.
Non cercate di vivacchiare solo con le battutine e le
spiritosaggini usate tipo scudo umano o captatio benevolentiae, il direttore d’orchestra non deve essere
simpatico, deve fare quello che deve fare (dirigere)
punto e basta, cominciate con quello. Tutto il resto
è opzionale.
“Il carisma innato” è la balla del secolo; direttori
d’orchestra non si nasce, basta con queste stupide
leggende: lo si diventa, e con durissimo studio e lavoro
pari a quello di uno strumentista.
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“Arturo Toscanini, uno dei più grandi direttori d’orchestra di tutti i tempi, era burbero, severissimo, e bistrattava gli orchestrali!”. Vero, com’è vero che nessuno di voi è Toscanini.
Nell’Opera lirica le battute vuote si segnano tutte, anche se è una bella menata. Non fate movimenti inutili,
gesti in più oppure omissioni, gli orchestrali sanno contare ma lo fanno con voi.
L’orchestra non è un juke-box, continuare a ripetere da capo non serve a nulla, e si capisce benissimo che
lo state facendo per ripassarvi la partitura o semplicemente per autocompiacimento nel dirigere. Occorre
saper dire con precisione cosa non va, e come si può rimediare: non esiste l’espressione generica “è stonato”,
bisogna saper dire chi cala o chi cresce; non esiste l’espressione generica “non è insieme”, bisogna saper dire
chi anticipa o chi ritarda.
Il labbro degli strumentisti a fiato è delicato, non si può pretendere che insegua oltre il lecito la vostra smania di provare un passo; guarda caso, spesso più si ripete e peggio viene.
Cominciate a provare un brano da capo, non fate capire prima ancora dell’inizio che siete o dei principianti
o peggio ancora degli assoluti incompetenti.
L’Orchestra si fa alzare in piedi sempre, al momento degli applausi; e specialmente nel sinfonico occorre
far alzare o perlomeno indicare anche gli esecutori di eventuali “a solo” importanti. Si stringe la mano o
alla sola spalla o agli archi della prima fila, e se il concertino dei primi è una signora o signorina si stringe la
mano prima a lei e dopo alla spalla.
Non esiste il gesto “bello”. Per favore buttate via quello specchio che avete in camera e davanti al quale
passate ore a rimirarvi mentre vi sbracciate magari già vestiti in frac; nella direzione d’orchestra non esiste
nessun gesto bello, elegante, magnetico o carismatico, esiste solo il gesto chiaro, quello che si capisce.
Il resto è ventilazione.
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