Veneto Concertante 2012

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Provincia
di Padova
Provincia
di Rovigo
Festival internazionale 24 agosto – 5 ottobre
Veneto Concertante 2012
Castelli, ville, abbazie in musica nelle province di Venezia, Padova, Treviso, Belluno, Rovigo
Veneto Concertante
Iniziativa promossa da:
Giunta Regionale - Assessorato alla Cultura
In collaborazione con:
CittÀ
DI Caorle
Hotel & Country Club
COMUNE
DI Rovigo
Ponzano Veneto - Treviso - Italy
www.relaismonaco.it
Provincia
di Padova
Padova
Pianoforti YAMAHA S Series
CITTÀ
DI Feltre
Provincia
di Rovigo
CITTÀ
DI Treviso
COMUNE
DI Battaglia Terme
COMUNE
DI RONCADE
COMUNE
DI Padova
COMUNE
DI Belluno
COMUNE
DI Monastier
Organizzazione:
COMUNE
DI SUSEGANA
COMUNE
DI Arquà Polesine
Associazione Quadrivium
Susegana (TV)
[email protected]
recapito Cas. Post. 159
31015 Conegliano (TV)
COMUNE
DI Torreglia
COMUNE
DI Mel
Direzione artistica
Francesco De Zan
[email protected]
COMUNE
DI Monselice
COMUNE
DI Fontanelle
COMUNE
DI Mira
COMUNE
DI Ponzano Veneto
Coordinamento
Amilcare Cazzato
[email protected]
Biglietteria e segreteria
Renata Gario e Martina Villanova
[email protected]
Veneto Concertante Festival
Saluti istituzionali
Veneto Concertante 2012 è una di quelle
manifestazioni che contribuiscono ad una
delle migliori caratteristiche del Veneto:
quella di saper coniugare cultura, arte,
luoghi d’interesse e attrazione turistica,
cioè il meglio del meglio di quanto il territorio possa offrire al sempre più vasto
pubblico che apprezza questo genere di
iniziative. Complimenti quindi all’Associazione Quadrivium e al direttore artistico Francesco De Zan che hanno saputo
allestire un cartellone di elevata qualità
artistica inserito in locations di estremo
fascino come le tante ville e castelli che
ospiteranno i concerti e come la prestigiosa Scuola Grande di San Giovanni Evangelista di Venezia. Una manifestazione
che ha peraltro una valenza particolare,
perché è forse l’unica del suo genere che
realizza appieno lo spirito di network di
Reteventi, riuscendo a coinvolgere in un
unico progetto itinerante ben 18 Comuni
in 5 diverse Province.
Credo non ci siano dubbi sul fatto che Veneto Concertante 2012 sarà un successo.
L’augurio che rivolgo agli organizzatori è
che tale successo possa andare oltre le più
rosee previsioni, e che tanti appassionati
di musica, ma anche turisti e semplici cittadini in cerca di una serata diversa affollino le tante serate che animeranno la fine
dell’estate dal 24 agosto al 5 ottobre.
Luca Zaia
Presidente
della Regione del Veneto
Il Festival Internazionale “Veneto Concertante”, rassegna di concerti che toccherà
ville, abbazie e castelli del territorio in un
itinerario musicale, vede coinvolte molte
delle splendide ambientazioni storicoartistiche di cui è ricca la realtà veneta.
L’iniziativa, promossa dall’Associazione
Quadrivium che svolge nel territorio un
importante ruolo di coordinamento tra
arte, spettacolo e realtà locale, è inserita
in RetEventi Cultura Veneto ovvero in un
network culturale che la Regione ha condiviso con le amministrazioni provinciali
del territorio e che è stato esteso in maniera capillare all’intero ambito regionale
che diventa per l’occasione un grande
palcoscenico di eventi che valorizzano la
cultura e lo spettacolo in termini di diffusione di idee e di aderenza alle aspirazioni
dei cittadini.
Auguro che il Festival, nei suoi diversi
appuntamenti itineranti, veda la presenza di un notevole afflusso di pubblico a
testimonianza che l’impegno profuso da
Istituzioni ed operatori del settore garantisce ancora una volta la possibilità di poter godere nel territorio di eventi culturali
di alto livello.
On. Marino Zorzato
Vice Presidente
Assessore alla Cultura
della Regione del Veneto
Festival 2012
Il festival internazionale di musica “Veneto Concertante 2012” farà tappa anche
in provincia di Venezia: le meraviglie del
nostro territorio – la laguna, le ville lungo
la riviera del Brenta, i musei, le città d’arte - sono proposte insieme alla musica,
in scenografie straordinarie. Una formula
ideale per valorizzare al meglio i nostri
innumerevoli tesori, un’idea semplice ma
accattivante perché riesce ad unire spettacolo, cultura e turismo.
La nostra provincia è la più importante a
livello veneto e nazionale per presenze turistiche, con oltre 35 milioni di turisti provenienti da tutto il mondo, e ben si presta
ad ospitare e valorizzare manifestazioni
di grande qualità qual è “Veneto Concertante”. Sono queste manifestazioni
che meritano un grande apprezzamento
da parte delle istituzioni e dei cittadini,
perché aiutano a conoscere o riscoprire i
patrimoni artistici e culturali di cui disponiamo, veri e propri giacimenti di sapere,
che sono la nostra vera ricchezza, il contributo che l’Italia dà al mondo. Grazie
di cuore agli organizzatori per l’eccellente
programma, realizzato con grande professionalità e fantasia.
Francesca Zaccariotto
Presidente
della Provincia di Venezia
Antiche armonie risuonano nei luoghi
d’arte della nostra provincia. Perché in
un territorio che pare esso stesso uno
spartito, segnato com’è dalle linee di
una ricchissima cultura e punteggiato da
chiese e ville storiche, tornano le musiche
che in queste terre sono nate. Vivaldi, con
le sue Quattro stagioni, e poi la grande
tradizione sinfonica europea che si riappropria delle proprie origini grazie alla
nuova edizione di Veneto Concertante, il
festival internazionale che coinvolge oltre
a Padova altre quattro province venete.
Musica di grande qualità per serate di poetica suggestione che esprimono appieno
lo spirito di RetEventi così come concepito dalla Provincia di Padova: intrecciare
la cultura con il territorio per scoprire e
valorizzare palcoscenici inediti ed originali. Villa dei Vescovi, il Castello del Catajo,
il Duomo Vecchio di Monselice o la Sala
dei Giganti del Liviano sorprendono per la
loro multiforme bellezza che coglie di sorpresa quanti non la conoscono. Abbinare
queste scenografie naturali ai concerti
dei migliori artisti italiani ed internazionali renderà gli appuntamenti di Veneto
Concertante autentici eventi. Serate indimenticabili che diventeranno risorsa culturale strategica per promuovere il nostro
territorio, le sue bellezze e i suoi artisti:
frutto di un grande progetto culturale da
destinare a tutti i padovani.
Raffaele Speranzon
Assessore alla Cultura
Barbara Degani
Presidente
della Provincia di Padova
Leandro Comacchio
Assessore alla Cultura
e all’Identità Veneta
Saluti istituzionali
La musica è un elemento indispensabile
e caratterizzante di ogni società: essa,
infatti, non svolge solamente un ruolo di
puro intrattenimento, ma aiuta anche a
sviluppare una formazione culturale completa. E la musica è soprattutto un veicolo
privilegiato di comunicazione. Il grande
festival internazionale “Veneto Concertante” ha l’indubbio pregio di divulgare
e ‘comunicare’ al pubblico la cultura della
musica da camera e, nel contempo, promuovere la valorizzazione di beni artistici
e architettonici di notevole valore presenti
sul territorio.
Infatti, le grandi opere della musica classica risuoneranno in sedi storiche del nostro territorio creando nell’insieme un’atmosfera evocativa. Sette date in scenari
altamente suggestivi. Grandi interpreti
nazionali e internazionali per un ricco repertorio selezionato tra le opere di noti
compositori del passato.
È importante promuovere quei progetti
capaci di accrescere la cultura e la qualità
della vita di una Comunità.
Dunque, al pubblico che avrà il piacere di
vivere questa preziosa esperienza voglio
portare il mio saluto, e all’organizzazione
che ha saputo pensare e organizzare questo evento peculiare dò il mio augurio di
una buona riuscita dell’evento.
Leonardo Muraro
Presidente
della Provincia di Treviso
È con grande soddisfazione che la provincia di Belluno accoglie sul proprio
territorio, nell’ambito di RetEventi Cultura Veneto, un festival che negli anni
ha saputo proporre musica di altissima
qualità in contesti del tutto atipici e rilevanti anche da un punto di vista storico
- architettonico. E proprio in quest’ottica
si ritiene particolarmente significativa la
scelta operata, per la provincia di Belluno, dall’Associazione Quadrivium, promotrice del festival, con la proposta di 3
spettacoli in altrettanti siti straordinari per
la tipologia, la storia e il contesto in cui
sono inseriti: Villa Miari Fulcis a Belluno,
il Santuario dei Santi Vittore e Corona a
Feltre e il Castello di Zumelle a Mel. L’Amministrazione provinciale ha negli anni
perseguito politiche culturali finalizzate
alla valorizzazione del patrimonio architettonico, artistico e religioso promuovendo itinerari culturali che conducono
il visitatore proprio alla scoperta delle
numerose ville e chiese che costellano il
suo territorio, disvelando i tesori in esse
conservati. L’augurio è che questi eventi
musicali di eccezione contribuiscano anche ad accrescere la sensibilità e l’interesse per lo straordinario patrimonio storicoartistico presente in provincia di Belluno,
in un’ottica di offerta culturale integrata,
obiettivo primario anche del cartellone
RetEventi Cultura Veneto.
Il Commissario straordinario
della Provincia di Belluno
Dott. Vittorio Capocelli
Il Subcommissario
con delega alla Cultura
Dott. ssa Emanuela Milan
Veneto Concertante 2012 si presenta
con un programma raffinato, di elevato
interesse culturale e musicale, pronto a
valicare i confini territoriali, permettendo così allo spettatore di viaggiare con le
note da una Provincia all’altra, attraverso
ville, castelli e luoghi sacri. Un’opportunità unica e suggestiva, resa tale proprio
dal connubio di musica e sito architettonico. Melodie che animano pietre ricche
di storia, aleggiano su maestose facciate,
su pareti affrescate intrise di colore sfumato dal tempo. “Arte visiva” e “arte
uditiva” che si intersecano, si uniscono
per regalarci intense emozioni, per farci
scoprire, conoscere e vivere luoghi e suoni
antichi ma sempre in grado di raccontare
la loro storia e di farci entusiasmare. Una
rassegna ben pensata per sensibilizzare lo
spettatore ad apprezzare il patrimonio
culturale che lo circonda e gli è accanto
e che toccherà il nostro Polesine con due
appuntamenti: il 7 settembre in città, alla
Rotonda, e il 21 settembre al Castello di
Arquà Polesine. Un progetto che rientra
appieno in RetEventi e ne rispecchia il suo
voler creare una rete fra enti ed istituzioni
che operano nel mondo dello spettacolo
dal vivo e dell’organizzazione e promozione di eventi, coordinando le molteplici
proposte, offrendo così un calendario più
strutturato e una maggior qualità degli
appuntamenti culturali programmati.
Un ringraziamento è quindi dovuto
all’Associazione Quadrivium, organizzatrice del Festival, con l’augurio che questa rassegna possa essere promotrice di
divertimento, di condivisione e scambio di
emozioni ma soprattutto di confronto tra
realtà territoriali e a volte culturali diverse
e di unione di forze per fare Cultura con
la “C” maiuscola.
Laura Negri
Assessore alla Cultura
della Provincia di Rovigo
www.veniceairport.it
Calendario generale 2012
Agosto
Venerdì 24 agosto, ore 20.45
Roncade (TV)
Castello Ciani Bassetti
Scacciapensieri, cornamusa e
mandora: strumenti popolari
nel Classicismo
Albin Paulus, scacciapensieri
e cornamusa
Pietro Prosser, mandora
Quadrivium Ensemble, archi
Sabato 25 agosto, ore 20.45
Modolo di Belluno (BL)
Villa Miari Fulcis*
Scacciapensieri, cornamusa e
mandora: strumenti popolari
nel Classicismo
Albin Paulus, scacciapensieri
e cornamusa
Pietro Prosser, mandora
Quadrivium Ensemble, archi
*Festa per i 600 anni del titolo di Conti
alla famiglia Miari Fulcis.
Domenica 26 agosto, ore 20.45
Susegana (TV)
Chiesa del Carmine
Scacciapensieri, cornamusa e
archi
nel Classicismo
Albin Paulus, scacciapensieri
e cornamusa
Valentina Caiolo, violino
Cecilia Iacomini, violino e viola
Viviana Caiolo, violoncello
Venerdì 31 agosto, ore 20.45
Torreglia (PD)
Villa dei Vescovi - FAI
Il violino di Oistrakh
per le Quattro Stagioni
di Vivaldi
Il Pegaso – Orchestra d’archi
della Toscana
Augusto Vismara, direttore
Valery Oistrakh, violino solista
Veneto Concertante
Settembre
Sabato 1 settembre, ore 20.45
Monselice (PD) – Duomo Vecchio*
Il violino di Oistrakh
per le Quattro Stagioni
di Vivaldi
Il Pegaso – Orchestra d’archi
della Toscana
Augusto Vismara, direttore
Valery Oistrakh, violino solista
*in occasione della Serata inaugurale della
Giostra della Rocca.
Domenica 2 settembre, ore 20.45
Mira (VE) – Villa dei Leoni, Teatro
Il violino di Oistrakh
per le Quattro Stagioni
di Vivaldi
Il Pegaso – Orchestra d’archi
della Toscana
Augusto Vismara, direttore
Valery Oistrakh, violino solista
Giovedì 6 settembre, ore 20.45
Caorle (VE) - Duomo di S. Stefano
La grande tradizione
strumentale
dell’Ottocento italiano
Quintetto Malibran, archi
Nicola Malagugini, contrabbasso solista
Venerdì 7 settembre, ore 20.45
Rovigo – Chiesa “La Rotonda”
La grande tradizione
strumentale
dell’Ottocento italiano
Quintetto Malibran, archi
Nicola Malagugini, contrabbasso solista
Sabato 8 settembre, ore 20.45
Feltre (BL) – Santuario dei SS. Vittore e
Corona (loc. Anzù)
Le Suites di Bach per
violoncello solo
Christophe Coin, violoncello
Domenica 9 settembre, ore 20.45
Treviso
Chiesa di S. Caterina, Musei Civici
Le Suites di Bach
per violoncello solo
Christophe Coin, violoncello
Venerdì 14 settembre, ore 20.45
Battaglia Terme (PD)
Castello del Catajo
Haydn, Mozart, Beethoven:
capolavori del Classicismo
Ensemble Ellipsis, oboe e archi
Sabato 15 settembre, ore 20.45
Padova – Palazzo del Liviano,
Sala dei Giganti
Le grandi Sonate
del periodo
classico-romantico
Francesco Manara,
I violino Teatro alla Scala
Francesco De Zan, pianoforte
Domenica 16 settembre, ore 20.45
Monastier (TV)
Chiostro Abbazia S. Maria del Pero
Haydn London Trios
Enzo Caroli, flauto
Giovanni Roselli, flauto
Milan Vrsajkov, violoncello
Calendario generale 2012
Settembre / Ottobre
Venerdì 21 settembre, ore 20.45
Arquà Polesine (RO)
Castello Estense
Alas de Tango:
el corazon al Sur
Contramilonga, bandoneon, violino,
contrabbasso, pianoforte
Sabato 22 settembre, ore 20.45
Mel (BL) – Castello di Zumelle
Danze al Castello:
dal rinascimento al barocco
Ensemble Festa Rustica, strumenti d’epoca
Giorgio Matteoli, maestro di concerto
Domenica 23 settembre, ore 20.45
Fontanelle (TV)
Villa Galvagna Giol
Danze in Villa
dal rinascimento al barocco
Ensemble Festa Rustica, strumenti d’epoca
Giorgio Matteoli, maestro di concerto
Venerdì 28 settembre, ore 20.45
Torreglia (PD)
Villa dei Vescovi (FAI)
Le grandi Sonate
del periodo
classico-romantico
Francesco Manara, I violino
Teatro alla Scala
Francesco De Zan, pianoforte
Sabato 29 settembre, ore 20.45
Ponzano Veneto (TV)
Relais Monaco (Villa Guarnieri)
Le grandi Sonate
del periodo
classico-romantico
Francesco Manara,
I violino Teatro alla Scala
Francesco De Zan, pianoforte
Domenica 30 settembre, ore 20.45
Venezia
Scuola Grande di S. Giovanni Evangelista
Le grandi Sonate
del periodo
classico-romantico
Francesco Manara,
I violino Teatro alla Scala
Francesco De Zan, pianoforte
Venerdì 5 ottobre, ore 20.45
Susegana (TV)
Chiesa del Carmine*
Wien meinE Liebe,
la città della grande musica
Wiener Kammer Symphonie Ensemble,
archi
Giuseppe Nova, flauto
Francesco De Zan, pianoforte
*in occasione della Serata inaugurale
della Mostra nazionale della piccola e
media editoria.
Venerdì 24 agosto, ore 20.45 – Roncade (TV)
COMUNE
DI RONCADE
24.8 Castello Ciani Bassetti
Scacciapensieri, cornamusa e archi: strumenti popolari nel Classicismo
J. G. Albrechstberger (1736-1809)
Concerto in Fa magg. per scacciapensieri, mandora e archi (1770)
Allegro moderato – Andante –
Menuet – Trio – Finale. Allegro molto
G. A. Brescianello (1690-1758)
Partita in Fa magg. per calichon solo
Allegro – Adagio – Menuet Trio –
Allegro
G. W. Weissmann (circa 1750)
Pastorella per cornamusa e archi
intervallo
J. M. Zink (1758-1829)
Trio in Fa Magg. per violino,
mandora e basso
Allegro moderato – Adagio –
Rondo gratioso
G. F. Haendel (1685 -1759)
Passacaglia per violino e violoncello
(trascr. Halvorsen)
A. Paulus
Improvvisazioni su temi di Mozart
e Rossini
J. G. Albrechstberger (1769)
Concerto in Re magg. per
scacciapensieri, mandora e archi
A tempo – Andante – Menuet –
Trio – Finale. Allegro
Albin Paulus, scacciapensieri
e cornamusa
Pietro Prosser, mandora
e calichon
Ensemble Quadrivium
Valentina Caiolo, violino
Cecilia Iacomini, viola
Viviana Caiolo, violoncello
Il Castello di Roncade è una delle
più caratteristiche testimonianze
della cultura rurale della società
veneta e sorge ai confini con la
provincia di Venezia.
È da sempre chiamata il “Castello” e la sua storia ci riporta molto indietro nel tempo, intorno al
900, quando l’imperatore Ottone
II fa dono del maniero alla nobile
famiglia dei Collalto. Successivamente il Castello apparterrà alla
famiglia trevigiana dei Sanzi.
Nel XVI secolo, il patrizio veneto
Girolamo Giustinian costruisce,
sulla traccia del precedente edificio distrutto da Cangrande della
Scala, il Castello che noi possiamo ancora ammirare. Nella storia della Serenissima Repubblica
di Venezia, la famiglia Giustinian
ha lasciato una chiara traccia.
Troviamo i Dogi Stefano e Marco
Antonio, il Beato Nicolò Monaco,
la Beata Eufemia e San Lorenzo,
primo patriarca di Venezia. Villa
Giustinian divenne quindi dimora
dell’omonima famiglia, che la abitò
per quasi quattro secoli. Verso la
fine del 1800 il ramo veneziano dei
Giustinian si estinse, e il Castello
venne ceduto ai parenti. Questi se
ne disinteressarono per decenni,
abbandonandolo all’inevitabile deterioramento del tempo.
Fu il Barone Tito Ciani Bassetti
nel 1930, a riconoscere nell’antico
Castello il luogo in cui avrebbe
preso vita il suo sogno.
Il Barone apparteneva ad una
famiglia trentina di antiche tradizioni agricole. La tradizione
che questa famiglia più ha voluto
mantenere è quella dell’operosità legata alla terra ed in special
modo alla viticoltura e alla produzione di vini di qualità. Il restauro del Castello permise infatti di
ritrovarne l’originaria bellezza,
e avviarvi un’attività vitivinicola
per la quale il terreno sembrava
essere nato.
Castello Ciani Bassetti via Roma 141, Roncade (TV)
Sabato 25 agosto, ore 20.45 – Belluno (Località Modolo)
COMUNE
DI Belluno
25.8 Villa Miari Fulcis*
Scacciapensieri, cornamusa e archi: strumenti popolari nel Classicismo
J. G. Albrechstberger (1736-1809)
Concerto in Fa magg. per scacciapensieri, mandora e archi (1770)
Allegro moderato – Andante –
Menuet – Trio – Finale. Allegro molto
G. A. Brescianello (1690-1758)
Partita in Fa magg. per calichon solo
Allegro – Adagio – Menuet Trio –
Allegro
G. W. Weissmann (circa 1750)
Pastorella per cornamusa e archi
intervallo
J. M. Zink (1758-1829)
Trio in Fa Magg. per violino,
mandora e basso
Allegro moderato – Adagio –
Rondo gratioso
G. F. Haendel (1685 -1759)
Passacaglia per violino e violoncello
(trascr. Halvorsen)
A. Paulus
Improvvisazioni su temi di Mozart
e Rossini
J. G. Albrechstberger (1769)
Concerto in Re magg. per
scacciapensieri, mandora e archi
A tempo – Andante – Menuet –
Trio – Finale. Allegro
Albin Paulus, scacciapensieri
e cornamusa
Pietro Prosser, mandora e calichon
Ensemble Quadrivium
Valentina Caiolo, violino
Cecilia Iacomini, viola
Viviana Caiolo, violoncello
Villa di Modolo è una tra le 15
ville maggiori della provincia di
Belluno ed è compresa nella catalogazione delle cento ville venete
di Antonio Canova.
Percorrendo la strada che attaversa la campagna di Modolo, si
arriva ad una piazzetta ove sorge
la cappella di famiglia dedicata
a San Lorenzo. Oltrepassando il
cancello settecentesco si entra nel
giardino della Villa e si incontrano le vecchie scuderie e la Villa,
grandiosa costruzione del primo
Ottocento designata dall’architetto Andrea Miari. Il corpo centrale,
decorato da semicolonne ioniche e
corinzie, si prolunga in un’ ala alla
quale è addossato un altro edificio
di minor altezza: la Barchessa con
portico al piano terreno e sotto le
cantine ove è ancora leggibile la
data del 1644.
Il complesso costituisce uno dei
maggiori esempi di ville perfettamente inserito nella grande tradizione dei più significativi modelli
veneti.
Il concerto si tiene in occasione dei festeggiamenti per i 600
anni del conferimento del titolo
di Conti alla famiglia Miari Fulcis. Stando alle cronache locali la
famiglia Miari ebbe le sue origini
nella città di Vicenza, città natale
dei figli di Felice Miari capostipite della stirpe bellunese nel corso
dell’ XI secolo.
La prima testimonianza storiografica del cognome si riferisce
ad Andrea da Miaro che rivestì
la carica di capitano di Feltre nel
1110. Nel corso dei secoli la famiglia ha dato i natali a numerosi
canonici, cavalieri, giudici, giuristi, notai, studiosi e storici. Nel
1412 Giovan Antonio Miari viene
insignito del titolo di Conte di palazzo dall’imperatore Sigismondo
D’Ungheria.
*In occasione della festa per i 600
anni del titolo di Conti alla famiglia
Miari Fulcis
Villa Miari Fulcis via Modolo 188 loc. Modolo, Belluno
Domenica 26 agosto, ore 20.45 – Susegana (TV)
COMUNE
DI SUSEGANA
26.8 Chiesa del Carmine
Scacciapensieri, cornamusa e archi: strumenti popolari nel Classicismo
G. W. Weissmann (circa 1750)
Pastorella per cornamusa e archi
W. A. Mozart (1756 – 1791)
Adagio e Fuga in re min. n. 1 KV 404A
per trio d’archi
G. F. Haendel (1685 -1759)
Passacaglia per violino e violoncello
(trascr. Halvorsen)
© Arcangelo Piai
A. Paulus
Improvvisazioni su temi di Mozart
e Rossini
intervallo
W. A. Mozart
Cinque 5 Ländlerische Tänze KV 606
per cornamusa, violino e violoncello
F. J. Haydn (1732 – 1809)
Trio per archi op. 53 n. 1
Allegretto e innocente – Presto
J. G. Albrechstberger (1736-1809)
Concerto in Fa magg.
per scacciapensieri e archi (1770)
Allegro moderato – Andante –
Menuet – Trio – Finale. Allegro molto
Albin Paulus, scacciapensieri
e cornamusa
Pietro Prosser, mandora e calichon
Ensemble Quadrivium
Valentina Caiolo, violino
Cecilia Iacomini, viola
Viviana Caiolo, violoncello
La “Chiesa del Carmine”, detta
anche “di Santa Maria della Consolazione” è della prima metà del
sec.XVI e si trova poco oltre la
metà della via S. Salvatore, che dal
borgo di Susegana porta al bellissimo Castello di S. Salvatore.
Il complesso eretto nel1523 con
l’appoggio del conte Gian Antonio
Collalto e successivamente completato grazie alla generosità del
conte Antonio IV, è costituito ancora oggi dalla chiesa intitolata a
Santa Maria della Consolazione e
dal fabbricato conventuale, disposti intorno ad una corte murata su
cui si affacciava anche il perduto
portico addossato alla chiesa.
Di fronte alla chiesa, oltre la
strada, si possono ammirare gli
ordinatissimi uliveti e i vigneti
che, scendendo dalle dolcissime
colline, fanno da impareggiabile
cornice al Castello stesso.
Adiacente alla chiesa c’era il Convento dei Carmelitani, soppresso
nel XVIII secolo, tutt’ora in parte
ben visibile e ben riconoscibile.
Chiesa del Carmine via San Salvatore, Susegana (TV)
Venerdì 31 agosto, ore 20.45 – Torreglia (PD)
COMUNE
DI Torreglia
31.8 Villa dei Vescovi
Salone piano nobile
Il violino di Oistrakh per le Quattro Stagioni di Vivaldi
J. S. Bach (1685 – 1750)
Doppio concerto in re min. BWV 1043
per due violini, archi e b. c.*
Vivace – Largo ma non tanto –
Allegro
Boccherini (1743 – 1805)
La Ritirata Notturna di Madrid
per archi
intervallo
A. Vivaldi (1678 – 1741)
Le Quattro Stagioni (da “Il cimento
dell’armonia e dell’inventione”)
Concerto in Mi Magg. op. 8 n. 1
RV 269 (La Primavera)
Allegro – Largo - Allegro
La Villa dei Vescovi, costruita
nella prima metà del XVI secolo
Concerto in sol min. op. 8 n. 2
sui resti del castello medievale
RV 315 (L’Estate)
di Torreglia dall’architetto veroAllegro non molto – Adagio. Presto –
nese Giovanni Maria Falconetto
Presto
per il cardinale Francesco Pisani,
Vescovo di Padova, fu sempre di
Concerto in Fa Magg. op. 8 n. 3
proprietà di questa curia vescoviRV 293 (L’Autunno)
Allegro – Adagio molto – Allegro
le finchè, nel 1962, fu acquistata
da Vittorio e Giuliana Olcese.
Concerto in fa min. op. 8 n. 4
RV 297 (L’Inverno)
Allegro non molto – Largo – Allegro
Valery Oistrakh, violino
*Augusto Vismara, violino II
Il Pegaso – Orchestra d’archi
della Toscana
Augusto Vismara, direttore:
La costruzione, proseguita ed
ampliata con terrazzati, scalinate, ninfeo e brolo nel 1567 sotto
la guida e il progetto di Andrea
della Valle, fu completata circa
dieci anni dopo. La massiccia
struttura della Villa si staglia su
di un terrapieno dei Colli Euganei con poderose arcate al piano terra e nel loggiato del piano
nobile. Al suo interno affreschi a
motivi classicheggianti e floreali e
raffigurazioni mitologiche del pittore fiammingo Lambert Sustris
(metà sec. XVI.).
La Villa si innalza, sulla cima di
un’altura, da un terrapieno quadrato ornato di scale e balaustre,
con un primo piano ad archi aperti verso la pianura.
L’edificio monumentale rappresenta un importante esempio di stile
rinascimentale veneto. Sul fronte
della splendida dimora è posto
un brolo recintato e arricchito di
monumentali portali posti sul cancello principale della Villa, sulle
adiacenze, dette Barchessa, e sul
vigneto che circonda interamente
la splendida area all’italiana.
La Villa dei Vescovi è in località
Luvigliano. Donata al FAI nel
2005 da Maria Teresa Olcese e il
figlio Pier Paolo in memoria del
marito e padre Vittorio Olcese, la
Villa ha riaperto al pubblico il 21
giugno 2011 dopo il lungo lavoro
di restauro del FAI, che ha restituito così alla collettività un vero
capolavoro del Rinascimento.
Villa dei Vescovi via dei Vescovi 4 loc. Luvigliano Torreglia (PD)
Sabato 1 settembre, ore 20.45 – Monselice (PD)
COMUNE
DI Monselice
1.9 Duomo Vecchio*
Il violino di Oistrakh per le Quattro Stagioni di Vivaldi
J. S. Bach (1685 – 1750)
Doppio concerto in re min. BWV 1043
per due violini, archi e b. c.*
Vivace – Largo ma non tanto –
Allegro
Boccherini (1743 – 1805)
La Ritirata Notturna di Madrid
per archi
intervallo
© Luigi Ballotta
A. Vivaldi (1678 – 1741)
Le Quattro Stagioni (da “Il cimento
dell’armonia e dell’inventione”)
Concerto in Mi Magg. op. 8 n. 1
RV 269 (La Primavera)
Allegro – Largo - Allegro
L’esterno del Duomo Vecchio è
di stile romanico-gotico. Le suConcerto in sol min. op. 8 n. 2
perfici sono scandite da lesene
RV 315 (L’Estate)
sporgenti e da archetti pensili e
Allegro non molto – Adagio. Presto –
la facciata, simmetrica, evidenzia
Presto
due bifore gotiche ed un rosone.
La porta è protetta da un pronao.
Concerto in Fa Magg. op. 8 n. 3
La torre campanaria, merlata,
RV 293 (L’Autunno)
Allegro – Adagio molto – Allegro
è situata dalla parte dell’abside
e, è divisa in zone dalle lesene e
Concerto in fa min. op. 8 n. 4
dagli archetti pensili ed è alleggeRV 297 (L’Inverno)
rita da finestrelle e da una bifora.
Allegro non molto – Largo – Allegro
L’interno è ricco di arredi sacri
di inestimabile valore per arte e
materia e di reliquie dei secoli XI,
XIII e XV.
© bedarumica.org
Valery Oistrakh, violino
*Augusto Vismara, violino II
Il Pegaso – Orchestra d’archi
della Toscana
Augusto Vismara, direttore:
Il Duomo è anche ricco di pregevolissime pergamene con miniature,
testimonianze degli anni d’oro di
Monselice. Numerose sono anche
le pitture: la principale è un’ancona gotica dedicata a Santa Giustina, patrona della chiesa. In mezzo
all’abside centrale è situata una
statua della santa, raffigurata con
bionde chiome e con una fisionomia dolce e contemporaneamente
austera.
Poco prima di giungere al Duomo,
ai piedi del Colle della Rocca si
erge maestoso un complesso architettonico denominato Castello
Cini che raggruppa in sé diverse
tipologie di edifici. Tra l’XI sec. ed
il XVI sec. il castello è stato dimora signorile, torre difensiva fino a
diventare villa veneta. Il Castello
si compone infatti di quattro nuclei principali; la parte più antica
è la Casa Romanica (XI sec.) che
assieme al Castelletto (XII sec.)
forma il primo nucleo abitativo.
A partire dal 1405, dopo l’avvento
della Serenissima Repubblica Veneta, il complesso monselicense
viene acquistato dall’aristocratica
famiglia veneziana Marcello che
intraprende la costruzione di Ca’
Marcello, palazzo di collegamento
fra le preesistenti strutture.
*In occasione della Serata inaugurale della Giostra della Rocca
Duomo Vecchio via del Santuario, Monselice (PD)
Domenica 2 settembre, ore 20.45 – Mira (VE)
COMUNE
DI Mira
2.9 Villa dei Leoni
Teatro in Barchessa
Il violino di Oistrakh per le Quattro Stagioni di Vivaldi
J. S. Bach (1685 – 1750)
Doppio concerto in re min. BWV 1043
per due violini, archi e b. c.*
Vivace – Largo ma non tanto –
Allegro
Boccherini (1743 – 1805)
La Ritirata Notturna di Madrid
per archi
intervallo
A. Vivaldi (1678 – 1741)
Le Quattro Stagioni (da “Il cimento
dell’armonia e dell’inventione”)
Concerto in Mi Magg. op. 8 n. 1
RV 269 (La Primavera)
Allegro – Largo - Allegro
La Villa, collocata sulla Riviera
Silvio Trentin, dista pochi metri
Concerto in sol min. op. 8 n. 2
dalla Chiesa di San Nicolò. IniRV 315 (L’Estate)
zialmente nominata Villa ContaAllegro non molto – Adagio. Presto –
rini, oggi è nominata “dei Leoni”
Presto
grazie ai due leoni posti ai lati
della scalinata centrale d’entrata
Concerto in Fa Magg. op. 8 n. 3
realizzata nel XIX secolo.
RV 293 (L’Autunno)
Allegro – Adagio molto – Allegro
Concerto in fa min. op. 8 n. 4
RV 297 (L’Inverno)
Allegro non molto – Largo – Allegro
© bedarumica.org
Valery Oistrakh, violino
*Augusto Vismara, violino II
Il Pegaso – Orchestra d’archi
della Toscana
Augusto Vismara, direttore:
L’edificio fu ricostruito nel 1558,
per volere del procuratore Federico Contarini. Il complesso comprende, oltre alla Villa, la barchessa e l’oratorio. Nel 1696 i Pisani, i
nuovi proprietari, commissionarono un ciclo di affreschi a Giambattista Tiepolo, dedicati ad un soggiorno in villa del re Enrico III
nel 1574. Il re di Francia e Polonia
infatti, quando giunse a Mira, volle a tutti i costi visitare l’edificio.
Gli affreschi furono strappati nel
1893 e venduti all’estero. Oggi si
trovano conservati nel prestigioso Museo Jacquemart-André di
Parigi. Non si conosce l’aspetto
originale del’edificio mentre, delle trasformazioni subite nel corso
del tempo, giungono a noi solo
alcune riproduzioni a stampa realizzate nel ‘700; probabilmente
il piano del sottotetto e i quattro
abbaini sono stati aggiunti successivamente dai Pisani.
L’oratorio è stato datato alla fine
del ‘600, nel 1978 fu restaurato
dopo essere stato gravemente
danneggiato dal terremoto del
1976, oggi è utilizzato per cerimonie ed esposizioni artistiche.
Il parco originariamente era
molto esteso ed era famoso per
le sue piante ed essenze rare,
oggi è adibito a parco pubblico.
La barchessa è stata restaurata
ed oggi è diventata il teatro comunale di Mira.
Villa dei Leoni è diventata proprietà del Comune di Mira dalla
metà del XX secolo. L’ultimo restauro è terminato nel 2008.
Villa dei Leoni Riviera Silvio Trentin 3, Mira (VE)
Giovedì 6 settembre, ore 20.45 – Caorle (VE)
CittÀ
DI Caorle
6.9 Duomo di S. Stefano
La grande tradizione strumentale italiana tra ‘700 e ‘800
Omaggio al luogo sacro
F. Schubert (1797-1828)
Ave Maria (vers. per archi)
G. Tartini (1692-1770)
Sinfonia in Re Maggiore per archi
Allegro maestoso – Andantino Allegro
Sonata a 4 n. 1 in Re Magg. per archi
Allegro assai - Larghetto - Allegro
G. Bottesini (1821-1889)
Fantasia su temi da
“Beatrice di Tenda” di V. Bellini
per contrabbasso e archi
intervallo
L. Boccherini (1743-1805)
Quintetto in mi min. op. 27 n. 3
Moderato assai – Minuetto e Trio
V. Bellini(1801- 1835)
da “Norma” trascritta da P. Tonassi
per quintetto d’archi
Sinfonia - Cavatina (Casta Diva)
G. Bottesini
Fantasia su temi da
“Sonnambula” di V. Bellini
per contrabbasso e archi
©Maurizio Cuzzocrea
Quintetto d’archi Malibran
Valentina Caiolo, violino
Samantha Fidanza, violino
Roberta Bullace, viola
Raffaella Suriano, violoncello
Nicola Malagugini, contrabbasso
solista
Il Duomo di Caorle sorge dalle
rovine di una preesistente basilica paleocristiana, come testimoniano i numerosi reperti rinvenuti e conservati sia all’interno che
nel giardino della casa canonica
(ex palazzo vescovile); tra essi si
annoverano modanature floreali,
capitelli e tronchi di colonna, altari e lapidi, che richiamano gli stili
bizantino-ravennati già presenti
nella Cattedrale di Torcello e nella Basilica di San Marco.
L’erezione della sede episcopale
risale al VI secolo, con le frequenti invasioni barbariche degli unni
che costrinsero gli abitanti della
vicina Julia Concordia a rifugiarsi nelle zone lagunari e paludose della foce del fiume Lemene.
Non esistendo notizie certe della
consacrazione della cattedrale,
il vescovo Pietro Martire Rusca
riconsacrò l’edificio il 30 agosto
1665, ponendovi dodici croci in
terra cotta e una lapide commemorativa, che ancora oggi ricordano il solenne rito. Ma ulteriori
e diverse sono le testimonianze
che i vescovi hanno lasciato a Caorle: dai diversi stemmi, dipinti
o scolpiti in cattedrale, a ricordo
di particolari eventi, alle tombe
che alcuni vescovi hanno voluto
in Cattedrale, ai numerosi arredi
sacri conservati nel museo parrocchiale.
L’ultimo vescovo di Caorle, Giuseppe Maria Peruzzi, fu traslato
a Chioggia l’11 settembre 1807,
a seguito della soppressione della
diocesi con decreto dell’Impero
asburgico; nel 1819 Papa Pio VII
sancì la definitiva soppressione
della diocesi di Caorle, e il territorio fu annesso al Patriarcato
di Venezia. Caorle, tuttavia, continua ad essere sede vescovile titolare; attualmente l’arcivescovo
di Caorle è il Nunzio apostolico
in Ungheria, monsignor Juliusz
Janusz.
Duomo di S. Stefano Piazza Vescovado, Caorle (VE)
Venerdì 7 settembre, ore 20.45 – Rovigo
COMUNE
DI Rovigo
7.9 Chiesa La Rotonda
La grande tradizione strumentale italiana tra ‘700 e ‘800
Omaggio al luogo sacro
F. Schubert (1797-1828)
Ave Maria (vers. per archi)
G. Tartini (1692-1770)
Sinfonia in Re Maggiore per archi
Allegro maestoso – Andantino Allegro
Sonata a 4 n. 1 in Re Magg. per archi
Allegro assai - Larghetto - Allegro
© Mauro Cordioli
G. Bottesini (1821-1889)
Fantasia su temi da
“Beatrice di Tenda” di V. Bellini
per contrabbasso e archi
intervallo
L. Boccherini (1743-1805)
Quintetto in mi min. op. 27 n. 3
Moderato assai – Minuetto e Trio
V. Bellini(1801- 1835)
da “Norma” trascritta da P. Tonassi
per quintetto d’archi
Sinfonia - Cavatina (Casta Diva)
G. Bottesini
Fantasia su temi da
“Sonnambula” di V. Bellini
per contrabbasso e archi
© Maurizio Cuzzocrea
Quintetto d’archi Malibran
Valentina Caiolo, violino
Samantha Fidanza, violino
Roberta Bullace, viola
Raffaella Suriano, violoncello
Nicola Malagugini, contrabbasso
solista
Il Tempio della Beata Vergine del
Soccorso, anche conosciuto come
La Rotonda, fu costruito per volontà del Vescovo Mons. Laurenti
e delle autorità della Magnifica
Città. La decisione di edificare
questo luogo sacro fu presa per
rendere omaggio all’immagine di
una Madonna col Bambino, situata sull’altare di un Oratorio che
sorgeva nelle vicinanze del Convento di San Francesco.
L’architetto che fu incaricato di
dirigere i lavori fu Francesco
Zamberlan, collaboratore del Palladio e la prima pietra, benedetta
dal Vescovo, fu posta il 13 ottobre
1594. I lavori di costruzione terminarono nel 1603, ma pochi mesi
dopo la cupola fu interessata da
problemi statici e l’anno dopo fu
demolita. Nel 1606 l’architetto
tedesco Johan Autrich realizzò
un tetto a spioventi. L’edificio si
presenta a pianta centrale, fedele alla tradizione delle Chiese
dedicate alla Madonna. Il corpo è
ottagonale e riceve la luce da tre
finestroni per ogni lato, mentre
nella parte superiore è caratterizzato da un portico, anch’esso
ottagonale, con colonne di ordine
toscano. L’esterno è molto semplice e privo di decorazioni, mentre
l’interno è arricchito da splendidi
dipinti, sculture ed elementi decorativi. L’attenzione dei visitatori è
indirizzata verso l’altare in legno
dorato realizzato nel 1607 dall’intagliatore Giovanni Caracchio,
seguendo il progetto dello Zamberlan e al cui centro è situata
l’immagine miracolosa della Madonna col Bambino.
La decorazione interna è costituita in maggior parte da dipinti
allegorici, con lo scopo di rendere
omaggio alla Madonna e celebrare la Repubblica Veneta. Il campanile che affianca la Chiesa fu
costruito seguendo il progetto di
Baldassare Longhena e fu terminato nel 1774.
Chiesa La Rotonda Viale Fuà Fusinato, 37 - Rovigo
Sabato 8 settembre, ore 20.45 – Feltre, località Anzù (BL)
CITTÀ
DI Feltre
8.9 Santuario dei SS. Vittore
e Corona
Le Suites di Bach per violoncello solo
J. S. Bach (1685-1750)
Suite n. 3 in Do Magg. BWV 1009
Prelude
Allemande
Courante
Sarabande
Bourrée I – Bourrée II
Gigue
© Franco Baldissarutti
Suite n. 2 in re min. BWV 1008
Prelude
Allemande
Courante
Sarabande
Menuet I – Menuet II
Gigue
intervallo
Suite n. 4 in Mi bem Magg. BWV 1010
Prelude
Allemande
Courante
Sarabande
Bourrée I – Bourrée II
Gigue
Christophe Coin, violoncello
La Basilica Santuario dei Santi
Vittore e Corona è un complesso
religioso a 3 km da Feltre, nella
frazione Anzù, in provincia di Belluno. È un monumento nazionale
italiano.
Arroccata sul monte Miesna, è costituita dalla basilica vera e propria e dall’annesso chiostro del
1495. La costruzione del santuario fu iniziata nel 1096. La chiesa
fu consacrata il 13 maggio 1101
dal vescovo di Feltre Arpone per
accogliervi le reliquie dei Santi
Vittore e Corona, patroni di Feltre. Al santuario si affiancò poi un
monastero, che ospitò dapprima i
Fiesolani (1445-1668), quindi i Somaschi (1668-1777), infine i Minori Osservanti (1852-1868).
La basilica è un autentico gioiello
del romanico e porta chiari segni
di influenze armene ed orientali.
Gli interni sono completamente
affrescati. Databili tra la fine del
XII e l’inizio del XVI secolo gli affreschi del Santuario costituisco-
no il complesso più interessante
di pitture murali eseguite nell’alto Veneto. Si tratta di un insieme
di grande rilevanza soprattutto
per la presenza di artisti delle
scuole di Giotto, di Tommaso da
Modena e di Vitale da Bologna.
Spiccano tra le immagini di santi,
sulla parete sinistra, l’ultima cena
e la storia del martirio dei titolari
nel transetto di sinistra. A oriente dell’altare è posto il sarcofago
marmoreo dei martiri, sollevato
da colonne e ornato da un fregio
floreale. Una lunga e imponente
gradinata fiancheggiata da muretti costruita alla fine dell’Ottocento caratterizza la salita e l’accesso al Santuario. In primo piano
le statue dei due Patroni.
Nel maggio 2011 è stato riportato da Praga, dov’era custodito, il
cranio di San Vittore, e venerato
nel santuario fino al maggio 2012.
Santuario dei SS. Vittore e Corona loc. Anzù, Feltre (BL)
Domenica 9 settembre, ore 20.45 – Treviso
CITTÀ
DI Treviso
9.9 Chiesa di S. Caterina
Musei Civici
Le Suites di Bach per violoncello solo
J. S. Bach (1685-1750)
Suite n. 3 in Do Magg. BWV 1009
Prelude
Allemande
Courante
Sarabande
Bourrée I – Bourrée II
Gigue
© fabioecinzia.it
Suite n. 2 in re min. BWV 1008
Prelude
Allemande
Courante
Sarabande
Menuet I – Menuet II
Gigue
intervallo
Suite n. 4 in Mi bem Magg. BWV 1010
Prelude
Allemande
Courante
Sarabande
Bourrée I – Bourrée II
Gigue
Christophe Coin, violoncello
I lavori di costruzione della Chiesa e del Convento di Santa Caterina, oggi sede principale dei
Musei Civici di Treviso, ebbero
inizio nel 1346 dopo che i Servi di
Maria, di origine toscana e ultimi
tra i grandi ordini conventuali
dell’Italia medievale ad insediarsi
a Treviso, ottennero dunque dalla città quest’area per costruirvi
il loro convento, con la grande
chiesa dedicata a Santa Caterina d’Alessandria, riutilizzando in
parte le strutture preesistenti.
10 marzo 1945 che l’intervento di
Mario Botter, restauratore e cultore d’arte trevigiano, portò alla
scoperta del tesoro pittorico nascosto da secoli sotto gli anonimi
intonaci che imbiancavano le pareti della chiesa.
Soppresso il convento nel 1772 e
cessata ogni destinazione religiosa degli spazi nel 1806, gli edifici
del complesso, chiesa compresa,
divennero proprietà demaniale
e furono utilizzati come caserma
e magazzini militari. Questo provocò gravi alterazioni delle architetture e la totale dispersione del
patrimonio artistico contenuto.
Si tratta di un’ eccezionale antologia della pittura dell’entroterra
veneto dalla metà del Trecento
fino ai primi decenni del Quattrocento, culminante con gli affreschi oggi attribuibili a Gentile
da Fabriano e al suo ambito. Tali
scoperte favorirono la decisione
di recuperare l’intero complesso
a funzioni culturali. L’occasione
si presentò nel 1967 quando l’allestimento di Carlo Scarpa per la
grande mostra su Arturo Martini
spinse l’amministrazione comunale a stipulare una convenzione
con lo Stato per trasformare in
museo tutto il complesso.
Paradossalmente fu a seguito dei
gravi danni subiti durante i bombardamenti del 7 aprile 1944 e del
Chiesa di S. Caterina Piazzetta Botter, Treviso
Venerdì 14 settembre, ore 20.45 – Battaglia Terme (PD)
COMUNE
DI Battaglia Terme
14.9 Castello del Catajo
Salone piano nobile
Haydn, Mozart, Beethoven: capolavori del Classicismo
F. J. Haydn (1732 – 1809)
Quartetto in Si bem Magg.
Hob. II B: 4 per oboe. e archi
Moderato
Rondò
Allegro
L. v. Beethoven (1770 – 1827)
Trio in do min. op. 9 n. 3 per archi
Allegro con spirito
Adagio con espressione
Scherzo. Allegro molto
Finale. Presto
intervallo
W.A. Mozart (1756-1791)
Quartetto in Fa magg. K 370
per oboe. e archi
Allegro
Andante
Rondò. Allegro
Ensemble Ellipsis
Alberto Cesaraccio, oboe
Alessandro Puggioni, violino
Gioele Lumbau, viola
Fabio De Leonardis, violoncello
La famiglia Obizzi, originaria della
Borgogna (in Francia), si può considerare, nella storia italiana, una
famiglia di “Capitani di ventura”,
giunti in Italia al seguito dell’imperatore Arrigo II nel 1007.
Dopo una prima residenza in
Toscana, la famiglia si stabilì nel
territorio della Repubblica di
Venezia, allora molto potente e
raramente in guerra con gli stati Italiani perché più interessata
alle conquiste esterne all’Italia,
legate alle sue attività marinare.
In un periodo di pace Pio Enea
degli Obizzi (il quale impose il
nome all’obice, il cannone da assedio), attratto dalla bellezza dei
luoghi, decise di costruire un palazzo adeguato alla gloria della
famiglia.
Esso fu ideato dallo stesso Pio
Enea senza l’aiuto di architetti
e quindi sta a metà tra il castello militare e la villa principesca.
Fu costruito in soli tre anni fra il
1570 e il 1573 (tranne che per l’ala
in alto, risalente al secolo XIX).
All’inizio erano previste pitture
solo nei muri esterni (ora scomparse) ma nel 1571 Pio Enea chiamò Gian Battista Zelotti (allievo
di Paolo Veronese) ad affrescare
i muri interni con le gesta della
sua famiglia. La famiglia Obizzi
si estinse nel 1805 con il marchese Tommaso, che lasciò il castello
agli eredi della casa d’Este (Arciduchi di Modena); sotto Francesco IV fu costruita l’ala visibile
più in alto e detta “Castel Nuovo”.
Alla morte di Francesco V, senza
figli, il Catajo passò all’Arciduca
ereditario d’Austria Francesco
Ferdinando.
Dopo la prima guerra mondiale
il Catajo fu assegnato al governo
italiano come riparazione dei danni di guerra ed esso poi lo vendette alla famiglia Dalla Francesca
nel 1929.
Castello del Catajo via Catajo 1, Battaglia Terme (PD)
Sabato 15 settembre, ore 20.45 – Padova
COMUNE
DI Padova
15.9 Palazzo del Liviano
Sala dei Giganti
Le grandi sonate del periodo classico-romantico
L. v. Beethoven (1770 – 1827)
Sonata in Fa Magg. op. 24
“Primavera” per vl. e pf. (1801)
Allegro
Adagio molto espressivo
Scherzo (Allegro molto)
Rondò (Allegro non troppo)
© Nicola Marini
R. Schumann (1810 – 1856)
Sonata op. 105 in la min.
per vl. e pf. (1851)
Mit leidenschaftlichem Ausdruck
Allegretto
Lebhaft
intervallo
J. Brahms (1833 – 1897)
Sonata n. 3 in re min op. 108
per pianoforte e violino (1886-88)
Allegro
Adagio
Un poco presto e con sentimento
Presto agitato
C. Saint-Saens (1835 – 1921)
Introduction et Rondò capriccioso
in la min. (1863)
© Maurizio Cuzzocrea
Francesco Manara, I violino solista
Teatro alla Scala
Francesco De Zan, pianoforte
La Sala è all’interno di Palazzo
del Liviano, dove si trova la Facoltà di Lettere e Filosofia. L’edificio,
che risale agli anni ‘30, fu progettato dall’architetto Gio Ponti ed è
dedicato al grande storico della
latinità Tito Livio.
La Sala si raggiunge prendendo la
scalinata di sinistra all’ingresso,
dove la decorazione ad affresco di
Campigli domina l’atrio. Il locale
risale al Duecento ed ha acquisito
questo nome a causa dei soggetti
degli affreschi che la decoravano.
Un tempo si chiamava “Sala degli
Eroi, lunga 37 metri, larga 17.50
metri e alta 9 metri, anteriore al
1379, cioè alla data in cui Lombardo della seta, su preghiera del
Carrarese, terminò il compendio
del “De Viris Illustribus” di Francesco Petrarca.
In effetti la sua prima denominazione fu Sala degli Eroi, perché
nel Trecento su suggerimento di
Petrarca furono raffigurati personaggi illustri, tra i quali fu inserito alla sua morte Petrarca stesso.
Ma un incendio distrusse le pitture originali, che furono sostituite
per volere di Gerolamo Corner,
Capitano veneto, con l’attuale decorazione del 1540 con le colossali
figure di imperatori e di eroi che
valse alla sala il nome che ora porta e sono per la maggior parte di
Domenico Campagnola; altre appartengono a Stefan Dall’Arzere
e al Gualtieri. È tradizione che il
ritratto del Cardinale Zabarella,
posto tra i finestroni di levante,
sia opera di Tiziano: può essere,
ma non è sicuramente degna di sì
grande pennello.
Nella Sala dei Giganti, tra i sopracitati affreschi cinquecenteschi, spicca anche un bellissimo
ritratto di Francesco Petrarca,
attribuito ad Altichieri (seconda
metà del ‘300).
Palazzo del Liviano Piazza Capitaniato, Padova
Domenica 16 settembre, ore 20.45 – Monastier (TV)
COMUNE
DI Monastier
16.9 Abbazia S. Maria del Pero
Chiostro Romanico
Haydn London Trios
F. J. Haydn (1732 – 1809)
London Trio n. 1 in Do Magg.
Hob. IV:1 per due flauti e violoncello
Allegro moderato – Andante –
Finale. Vivace
G. Ph. Telemann (1681 – 1767)
Fantasia n. 6 per flauto solo *
Dolce – Allegro - Spiritoso
J. S. Bach (1685 – 1750)
dalla Suite n. 1 in sol Magg. BWV
1007 per violoncello solo
Allemande – Courante
F. J. Haydn
London Trio n. 2 in Sol Magg.
Hob. IV:2 per due flauti e violoncello
Andante – Allegro
intervallo
F. J. Haydn
London Trio n. 3 in Sol Magg.
Hob. IV:3 per due flauti e violoncello
Spiritoso – Andante – Allegro
J. S. Bach
dalla Partita in la min per flauto solo **
Allemanda - Corrente
F. J. Haydn
London Trio n. 4 in Sol Magg.
Hob. IV:4 per due flauti e violoncello
Allegro
A. Vivaldi (1678-1741)
Concerto in sol min. per due flauti
e violoncello
Allegro ma cantabile – Largo –
Allegro non molto
Enzo Caroli, flauto*
Giovanni Roselli, flauto**
Milan Vrsajkov, violoncello
La fondazione del Monastero si
ipotizza risalire al 958. Il chiostro
così come ci appare è frutto di
numerosi e successivi interventi.
Verso la fine del 1300 il territorio
trevigiano fu devastato da guerre. I coloni ed i lavoratori avevano
abbandonato i poderi, le selve, i
boschi. I monaci erano rimasti
pochi e non vivevano all’interno
dell’abbazia che stentava a sopravvivere.
Il complesso si trovava in uno stato di abbandono e di devastazione. Della chiesa, paragonata per
grandezza e bellezza al duomo
di Treviso, non rimaneva che un
altare con la sovrastante cupola,
parte del complesso era stata demolita ed i materiali riusati per la
costruzione di case sui fondi circostanti.
Alla fine del ‘400, con l’unione all’abbazia veneziana di San
Giorgio Maggiore, si ricostruì la
chiesa ampliandone l’abside centrale ed aumentandone l’altezza,
ciò rese possibile la costruzione
del primo piano del chiostro con
le bifore in stile rinascimentale.
Il piano terra è sicuramente di
stile romanico per alcuni elementi
quali le doppie colonne in cotto e
le volte a botte.
Attualmente l’Abbazia è suddivisa in più proprietà. Nelle pareti
del cortile centrale sono state
recentemente restaurate le antiche meridiane solari con le ore
“italiche”. La porzione più antica
denominata “Chiostro Romanico”, da qualche anno acquistata
dalla famiglia Porcellato - Zorzi
è interessata da un intervento di
recupero. Sono stati ripuliti gli
spazi da superfetazioni che nulla
avevano a che vedere con gli usi
originari. È stato recuperato il
“Frutteto Antico” con il reinserimento di specie antiche rintracciate nel territorio circostante.
Gli spazi sono stati cintati con siepi di acero campestre “a gelosia”.
Abb. S. Maria del Pero via Monastero 3/5, Monastier (TV)
Venerdì 21 settembre, ore 20.45 – Arquà Polesine (RO)
COMUNE
DI Arquà Polesine
21.9 Castello Estense
Alas de Tango: el corazon al sur
P. Laurenz
La milonga de mis amores
R. Melo
Desde el Alma
J. de dios Filiberto
Quejas de bandoneon
J. Plaza
Nocturna
A. Aieta
Palomita Blanca
J. Plaza
Nostalgico
A. Piazzolla
Triunfal
Adios Nonino
La Milonga del Angel
La Muerte del Angel
La Resurreccìon del Angel
I ContraMilonga
Fabio Furia, bandoneon
Marcello Meli, pianoforte
Simone Soro, violino
Massimo Battarino, contrabbasso
Risale al 938 è il primo documento che cita Arquà in una donazione alla chiesa di Adria da parte
del feudatario Marchese Almerico. Già a quei tempi il centro era
importante per la posizione di
controllo sulla Pestrina, chiamata
pure Fosse Filistine.
Nel 1146 Guglielmo III Adelardo
dei Marchesella, signore di Ferrara, poco prima di partire per la
seconda crociata fece costruire in
Polesine alcuni castelli per difendersi dalle mire degli Estensi. Attualmente rimane solo il Castello
di Arquà Polesine perché tutte le
altre fortezze andarono distrutte.
Nel 1187 i marchesi d’Este entrarono in possesso della fortezza
portata in dote da Marchesella figlia di Adelardo promessa sposa
di Obizzo d’Este. Sempre al centro di aspre contese a causa della sua posizione strategica, fu in
mano ai veneziani dal 1395-1438
che lo ebbero definitivamente nel
1482 dopo la vittoriosa guerra del
sale con gli Estensi.
Nel 1540 il castello venne comprato dalla famiglia Diedo; tra il 156682 fu ristrutturato e trasformato
in residenza con adiacenze per
conservare i prodotti agricoli.
Nel 1621 l’ultima erede Elena
Diedo contrasse matrimonio con
Girolamo da Mula e alla sua morte il castello andò ai figli Da Mula.
Nel 1811 la fortezza passò alla
famiglia Treves; attualmente è di
proprietà del comune di Arquà.
Il complesso è composto da una
torre merlata di tre piani, un corpo di fabbrica che si affaccia su
un cortile dove si aprono tredici
arcate del ’600 le scuderie ed un
granaio. Per accedere al castello
si oltrepassa un ponte posto sul
fossato che lo circonda che anticamente era levatoio.
All’interno le tre stanze principali
sono affrescate con scene mitologiche dipinte nel tardo ’500.
Castello Estense via Castello 2, Arquà Polesine (RO)
Sabato 22 settembre, ore 20.45 – Mel (BL)
COMUNE
DI Mel
22.9 Castello di Zumelle
Danze al castello, tra Rinascimento e Barocco
A. Falconiero (1585 – 1656)
Passacaglia a tre
C. De Rore (1515 – 1565)
“Ancor che col partire” – madrigale
G. B. Spadi
(metà sec. XVI – sec. XVII)
Diminuzione per flauto sul madrigale
“Ancor che col partire” di C. De Rore R. Rognoni (ca. 1550 – ca 1620)
Diminuzione per violino sul madrigale
“Ancor che col partire” di C. De Rore P. Cima (1570 circa – 1622)
Sonata a canto e basso (flauto e tiorba)
intervallo
M. Uccellini (1603 – 1680)
Aria sopra la Bergamasca
J. Kapsberger (1580 – 1651)
Danze dal IV libro di intavolatura
di chitarrone F. Cavalli (1602 – 1676)
“Canzone a tre a due violini e violoncino ovvero tiorba”
con ciaccona finale
A. Falconiero (1585 – 1656)
Sonata “L’Eroica” a due canti
e basso - Follia a Tre Ensemble Festa Rustica
Giorgio Matteoli, flauti dolci
David Simonacci, violino barocco
Stefano Maiorana, tiorba
e chitarra barocca
Sembra che un primo nucleo di
Zumelle fosse stato completato già
nel 46-47 d.C., quando i Romani si
accingevano a consolidare la loro
influenza nella zona della Valbelluna, conquistata nel I secolo a.C.
La costruzione si ergeva in posizione strategica, controllando i
transiti di un’arteria stradale che
giungeva dalla pianura attraverso
il passo di Praderadego, forse la
via Claudia Augusta Altinate o, più
probabilmente, una sua variante.
All’epoca delle invasioni barbariche il castello divenne il perno del
sistema difensivo locale, che aveva il compito di garantire i collegamenti tra Feltre e Ceneda.
Secondo la leggenda le fortificazioni, ridotte ormai a rovine, furono rifondate da Genserico, uomo
fidato di Amalasunta regina degli Ostrogoti. Fuggito in seguito
all’assassinio della sovrana, Genserico prese in moglie l’ancella
Eudosia e si stabilì presso la nuova fortezza.
Dal suo matrimonio sarebbero
nati due gemelli, donde il toponimo Zumelle.
Per tutto l’Alto Medioevo il castello fu coinvolto in sanguinose
lotte feudali. Ricostruito nel 1311
da Rizzardo da Camino, signore di Treviso, Belluno e Feltre, il
castello cadde successivamente
in rovina per l’abbandono: l’arrivo delle armi da fuoco e la pace
seguita alla conquista della Serenissima l’avevano reso del tutto
inutile.
Ai giorni nostri il Castello di
Zumelle è stato enormemente
rivalutato e un suo riutilizzo fa
conoscere il ruolo di protagonista
che ebbe nella storia del Veneto
Nord-Orientale nell’alto Medioevo.
Castello di Zumelle via S. Donà 4, Mel (BL)
Domenica 23 settembre, ore 20.45 – Fontanelle (TV)
COMUNE
DI Fontanelle
23.9 Villa Galvagna Giol
Danze in villa, tra Rinascimento e Barocco
A. Falconiero (1585 – 1656)
Passacaglia a tre
C. De Rore (1515 – 1565)
“Ancor che col partire” – madrigale
G. B. Spadi
(metà sec. XVI – sec. XVII)
Diminuzione per flauto sul madrigale
“Ancor che col partire” di C. De Rore R. Rognoni (ca. 1550 – ca 1620)
Diminuzione per violino sul madrigale
“Ancor che col partire” di C. De Rore P. Cima (1570 circa – 1622)
Sonata a canto e basso (flauto e tiorba)
intervallo
M. Uccellini (1603 – 1680)
Aria sopra la Bergamasca
J. Kapsberger (1580 – 1651)
Danze dal IV libro di intavolatura
di chitarrone F. Cavalli (1602 – 1676)
“Canzone a tre a due violini e violoncino ovvero tiorba”
con ciaccona finale
A. Falconiero (1585 – 1656)
Sonata “L’Eroica” a due canti
e basso - Follia a Tre Ensemble Festa Rustica
Giorgio Matteoli, flauti dolci
David Simonacci, violino barocco
Stefano Maiorana, tiorba
e chitarra barocca
La villa Galvagna Giol si affaccia sul lago alimentato dal Lia:
l’isolotto dei cigni nel mezzo con
i rami degli antichi alberi che si
protendono a toc care l’acqua ed
il bersò sulla riva con le sue bianche colonnine di marmo coperte
di rose contribuiscono ad esaltare
l’atmosfera romantica voluta dal
Bagnara quando disegnò il parco
agli inizi dell’Ottocento.
La facciata che guarda il lago,
contrariamente a quella più classica e antica verso la strada e a
sud-est verso la chiesa, fu costruita in un delicato stile gotico-veneziano, con le finestre ed i balconi
in pietra d’Istria ed i merli a coda
di rondine sul tetto, ed è forse
uno degli unici esempi rimasti in
questo stile, omaggio alla moda
romantica dell’epoca. L’insieme è
davvero particolare con un effetto
“fiabesco”. Quasi a rafforzarlo, c’è
la storia del suo passato.
Negli ultimi anni dell’Ottocento fu
ripetutamente ospite della baro-
nessa Galvagna la regina Natalia
di Serbia; una bella fotografia ritrae le signore davanti alla grande
vetrata a bifora della villa; dietro
di loro, in piedi, c’è Draga Mascin,
allora dama di compagnia della
regina ma destinata a diventare,
malgrado le umilissime origini
e l’opposizione di tutti, regina di
Serbia a sua volta, avendo sposato il figlio di Natalia, re Alessandro Obrenovic.
Un altro personaggio particolare
che fu ospite della ville fu Richard
Lionel Guidoboni Visconti, presunto figlio di Honoré de Balzac,
sepolto nel cimitero di Oderzo.
Villa Galvagna Giol via Calstorta 137 loc Colfrancui, Fontanelle (TV)
FAI - Villa del Balbianello. Lenno, Como - Legato testamentario Guido Monzino - 1988
PER IL PAESAGGIO,
L’ARTE E LA NATURA.
PER SEMPRE, PER TUTTI.
FAI, non solo una sigla, ma anche voce del verbo FARE.
Il FAI – Fondo Ambiente Italiano è una fondazione nazionale senza scopo
di lucro nata nel 1975 con un obiettivo concreto: agire per la salvaguardia del
patrimonio d’arte e natura italiano. Il FAI restaura e riapre al pubblico
monumenti e luoghi di natura unici del nostro Paese che gli vengono affidati
per donazione o in concessione; educa e sensibilizza la collettività alla
conoscenza, al rispetto e alla cura dell’arte e della natura; si fa portavoce
degli interessi e delle istanze della società civile vigilando e intervenendo
attivamente sul territorio. FAI per l’Italia. FAI anche tu.
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LE PRINCIPALI QUOTE DI ISCRIZIONE ANNUALI
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ORDINARIO 39 €
COPPIA 60 € - 2 adulti con lo stesso indirizzo
FAMIGLIA 66 € - 2 adulti + figli fino a 18 anni
GIOVANE 20 € - fino a 25 anni
COME ISCRIVERSI
È possibile versare la quota di iscrizione tramite:
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Venerdì 28 settembre, ore 20.45 – Torreglia (PD)
COMUNE
DI Torreglia
28.9 Villa dei Vescovi
Salone del piano nobile
Le grandi sonate del periodo classico-romantico
L. v. Beethoven (1770 – 1827)
Sonata in Fa Magg. op. 24
“Primavera” per vl. e pf. (1801)
Allegro
Adagio molto espressivo
Scherzo (Allegro molto)
Rondò (Allegro non troppo)
© Mauro Ranzani
R. Schumann (1810 – 1856)
Sonata op. 105 in la min.
per vl. e pf. (1851)
Mit leidenschaftlichem Ausdruck
Allegretto
Lebhaft
intervallo
J. Brahms (1833 – 1897)
Sonata n. 3 in re min op. 100
per pianoforte e violino (1886-88)
Allegro
Adagio
Un poco presto e con sentimento
Presto agitato
C. Saint-Saens (1835 – 1921)
Introduction et Rondò capriccioso
in la min. (1863)
© Vico Chamla
Francesco Manara, I violino solista
Teatro alla Scala
Francesco De Zan, pianoforte
La Villa
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costruita
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nella
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nel 1962,
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capolavoro del Rinascimento.
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Sabato 29 settembre, ore 20.45 – Ponzano Veneto (TV)
COMUNE
DI Ponzano Veneto
29.9 Relais Monaco
Villa Guarnieri
Le grandi sonate del periodo classico-romantico
L. v. Beethoven (1770 – 1827)
Sonata in Fa Magg. op. 24
“Primavera” per vl. e pf. (1801)
Allegro
Adagio molto espressivo
Scherzo (Allegro molto)
Rondò (Allegro non troppo)
R. Schumann (1810 – 1856)
Sonata op. 105 in la min.
per vl. e pf. (1851)
Mit leidenschaftlichem Ausdruck
Allegretto
Lebhaft
intervallo
J. Brahms (1833 – 1897)
Sonata n. 3 in re min op. 100
per pianoforte e violino (1886-88)
Allegro
Adagio
Un poco presto e con sentimento
Presto agitato
C. Saint-Saens (1835 – 1921)
Introduction et Rondò capriccioso
in la min. (1863)
Francesco Manara, I violino solista
Teatro alla Scala
Francesco De Zan, pianoforte
La villa si distingue per la signorile architettura veneta dell’800 con
le sue barchesse porticate simmetriche ai lati. Dal 1964 il complesso, costituito dalla “villa del XIX
secolo con annesse adiacenze e
giardino” è sottoposto a vincolo
da parte del Ministero; ciononostante si sono succeduti più interventi che hanno notevolmente
modificato le strutture originarie.
Non ultimi i lavori di “restauro,
adeguamento funzionale ed ampliamento” che hanno trasformato Villa Guarnirei in un Relais
con annessa una nuova struttura
progettata e realizzata nel 1999
dall’architetto Tobia Scarpa, e
perfettamente integrata nel contesto storico e paesaggistico.
Le barchesse presentano ancora ciascuna cinque arcate a tutto
sesto aperte verso sud, mentre
il fronte nord è stato completamente trasformato da una serie
di pilastri in muratura a vista che
scandisce ampie aperture di tipo
industriale.
Del complesso originario attualmente si conserva la semplice
morfologia delle strutture edificate e il contesto naturale, ancora fortemente caratterizzato
da un vasto parco che si estende
sul retro del complesso e da un
appezzamento di terreno coltivato a vigneto, interrotto al centro
da un suggestivo viale d’ingresso
frontale.
Relais Monaco Villa Guarnieri via Postumia 63, Ponzano Veneto (TV)
Domenica 30 settembre, ore 20.45 – Venezia
30.9 Scuola Grande
di San Giovanni Evangelista
Le grandi sonate del periodo classico-romantico
L. v. Beethoven (1770 – 1827)
Sonata in Fa Magg. op. 24
“Primavera” per vl. e pf. (1801)
Allegro
Adagio molto espressivo
Scherzo (Allegro molto)
Rondò (Allegro non troppo)
R. Schumann (1810 – 1856)
Sonata op. 105 in la min.
per vl. e pf. (1851)
Mit leidenschaftlichem Ausdruck
Allegretto
Lebhaft
intervallo
J. Brahms (1833 – 1897)
Sonata n. 3 in re min op. 100
per pianoforte e violino (1886-88)
Allegro
Adagio
Un poco presto e con sentimento
Presto agitato
C. Saint-Saens (1835 – 1921)
Introduction et Rondò capriccioso
in la min. (1863)
Francesco Manara, I violino solista
Teatro alla Scala
Francesco De Zan, pianoforte
Scuola è il termine con cui nell’antica Repubblica di Venezia veniva indicata una confraternita di
cittadini laici che, ispirandosi ai
principi della carità cristiana, si
dedicavano all’assistenza materiale e spirituale reciproca e a
pratiche religiose legate alla devozione del proprio patrono.
Tra le innumerevoli Scuole si distinguevano le sei Scuole Grandi (Misericordia, San Giovanni
Evangelista, Carità, San Marco,
San Rocco, San Teodoro).
Nel corso del tempo, nelle loro
splendide monumentali sedi si
raccolsero opere che rappresentano gli episodi tra i più alti dell’arte veneziana. Fondata nel 1261, la
Scuola di San Giovanni, una delle
più ricche e prestigiose di Venezia. Nel 1369 la Scuola ricevette
un frammento della Vera Croce,
da Philip de Mezières, cancelliere
dei regni di Cipro e di Gerusalemme, che divenne da allora subito
simbolo della Scuola ed oggetto di
una straordinaria venerazione.
Nel XV secolo la sede della Scuola fu ristrutturata e ampliata,
grazie a donazioni, e negli anni
1414-1420 venne ricostruita.
Divenuta Scuola Grande, sotto la
sovrintendenza del Consiglio dei
Dieci, fu deciso di impreziosire la
sede con opere d’arte. Il primo a
lavorarci fu Jacopo Bellini, le cui
opere presto deperirono.
Nel secondo ‘400 proseguirono
anche i lavori architettonici, per
i quali è fatto intervenire Pietro
Lombardo, autore dell’elegante
setto che fa da ingresso al cortile.
Nel ‘500 intervenne anche Tiziano, dipingendo la Visione di San
Giovanni Evangelista (ora alla
National Gallery di Washington).
Solo nel 1807, causa l’editto di
Napoleone, la Scuola di San Giovanni viene soppressa, come tutte
le altre.
Scuola Grande di S. Giov. Evangelista Calle de la Laca 2454, Venezia
Venerdì 5 ottobre, ore 20.45 – Susegana (TV)
COMUNE
DI SUSEGANA
5.10 Chiesa del Carmine*
Wien meine Liebe, la città della grande musica
W.A. Mozart (1756-1791)
Ouverture da “Il flauto magico”
K. 620 (1791)
F. J. Haydn
Doppio concerto per vl. pf. e archi
(vers. per flauto)
Allegro moderato
Largo
Allegro
intervallo
F. Schubert (1797-1828)
12 Valses nobles (versione per archi)
F. J. Haydn (1732-1809)
Sinfonia op. 104 “London” (1795)
(trascriz. coeva di J. P. Salomon
per fl. pf. e archi)
Adagio – Allegro
Andante
Minuetto
Finale. Spirituoso
Fam. Strauss
Walzer e Polke della tradizione
viennese
Wiener Kammer Symphonie
Ensemble, archi
Giuseppe Nova, flauto
Francesco De Zan, pianoforte
Quest’anno l’ultima serata del Festival “Veneto Concertante” coincide con l’inaugurazione di “Libri
in Cantina” Mostra Nazionale della Piccola e Media Editoria.
La mostra oltre che nella Chiesa
del Carmine si tiene soprattutto al
Castello, nei saloni di Palazzo Odoardo restituito all’antico splendore
dalla famiglia Collalto nel 2003
dopo una lunga serie di lavori di
recupero in seguito alla distruzione del castello, avvenuta durante il
primo conflitto mondiale.
Il nucleo originario del Castello
fu probabilmente costruito su iniziativa del conte Rambaldo VIII
e comprendeva una fortificazione
pressoché primitiva con una chiesa attorno a cui erano state costruite alcune abitazioni. Proprio
questo insediamento embrionale
fu quanto acquisito dal Comune
di Treviso nel XIII secolo.
A partire dal 1312, con l’imperatore Enrico VII, il castello passò
sotto la giurisdizione dei conti di
Collalto, che resero questo feudo
indipendente sotto molti punti di
vista. Fino al 1450 circa la contea
di San Salvatore era sottomessa
soltanto al dominio imperiale, ma
con la caduta della Repubblica
Veneta perse completamente la
propria autonomia.
Divenuta nei secoli per lo più dimora della famiglia Collalto, fu
oggetto di numerosi interventi per l’abbellimento dell’intero
complesso, per i quali i conti si
avvalsero anche di alcuni importanti artisti come Paolo Veronese, Giambellino, il Pordenone,
Gerolamo da Treviso, Correggio,
Francesco da Milano e Carracci.
Ancor oggi il Castello è circondato da un territorio perfettamente
preservato dagli attacchi della
industrializzazione e rimasto
uguale a quello che si può ammirare nei quadri del grande pittore
Cima da Conegliano.
*In occasione della Serata inaugurale della Mostra nazionale
della piccola e media editoria
Chiesa del Carmine via San Salvatore, Susegana (TV)
I musicisti 2012
Valentina Caiolo, violino (26.8)
Ha iniziato lo studio del violino a Como per poi proseguire a Palermo
sotto la guida di G. Trombone. Dopo il diploma nel 1991, si è perfezionata presso la Scuola di Musica di Fiesole (con N. Brainin, I violino
Quartetto Amadeus) e alla Royal Academy of Music di Londra. In
Italia, oltre a collaborare con vari enti musicali (Teatro Massimo di
Palermo, Teatro Carlo Felice di Genova, Orchestra sinfonica di Palermo) si dedica molto all’attività cameristica soprattutto in trio e in
duo con pianoforte formazione con cui ha suonato per importanti
festival di musica da camera in Italia e all’estero, eseguendo varie
prime assolute, come il Trio di Nicola Piovani (presso l’Università di
Catania e il Conservatorio di Palermo) e il melologo “La Realtà” di
F. E. Scogna Pasolini su testi di Pasolini (al 54° Festival di Spoleto e al
Festival della poesia di Parma). Ha preso parte a varie tournèes delle
orchestre da camera “Federico II” e “I Solisti della Scala”. Dal 1998 fa
parte dell’Orchestra del Teatro Massimo V. Bellini di Catania dove ha
ricoperto anche ruoli di prima parte. Suona un violino italiano della
metà del ‘700. Da due anni è Coordinatrice del progetto “Musica
insieme a Librino” accreditato come membro siciliano del “Comitato
Sistema delle orchestra infantili e giovanili italiane” coordinato dalla
Scuola di Musica di Fiesole.
Viviana Caiolo, violoncello (26.8)
ha studiato violoncello a Palermo con Giovanni Sollima, diplomandosi col massimo dei voti e la lode.
Successivamente consegue un
altro diploma frequentando la Musikhochschule di Karlsruhe nella
classe di Martin Ostertag. Ha seguito i corsi dello storico Trio di Trieste
e dei violoncellisti Enrico Bronzi, Enrico Dindo, Peter Bruns e Daniel
Shafran. Ha tenuto concerti per le maggiori associazioni musicali
italiane in varie formazioni da camera esplorando un vasto repertorio musicale, soprattutto in duo con pianoforte.
Da sottolineare la
collaborazione con i con i fortepianisti Malcolm Bilson e Jorg Demus,
Qualche anno fa ha eseguito in una tournée siciliana il Concerto per
violoncello di Giovanni Sollima con la European Community Chamber Orchestra, ottenendo grande successo di critica e di pubblico.
Nel
ruolo di primo violoncello ha collaborato con I Pomeriggi Musicali
di Milano, Orchestra Sinfonica Siciliana, Orchestra da Camera Siciliana.
Ha inciso musiche contemporanee per BMG con Zephir Ensemble, I Trii di Brahms e Beethoven per l’etichetta Music’Arte. Ha inoltre
partecipato come violoncello di fila a vari concerti con importanti
Istituzioni italiane come l’Orchestra Sinfonica dell’Accademia Nazionale di S. Cecilia. Attualmente fa parte stabilmente dell’ Orchestra
del Teatro Massimo di Palermo.
Enzo Caroli, flauto (16.9)
Consegue il diploma con Pasquale Rispoli a Venezia, e “diploma
d’onore” all’Accademia Chigiana di Siena con Gazzelloni, poi in
Francia con Roger Bourdin e a Roma con Conrad Klemm. Ha vinto vari concorsi, presso il Teatro “La Fenice”, l’orchestra sinfonica
della RAI di Roma, “Il Cilea di Palmi” e Il Concorso internazionale
di musica da camera di Trapani. Intensa la sua produzione discografica.
Con G. Sinopoli ha fondato negli anni ’70 l’Ensemble Internazionale eseguendo prime assolute. Ha studiato direzione d’orchestra,
diplomandosi con D. Renzetti all’Accademia Pescarese, sotto la cui
direzione in prima esecuzione italiana, ha eseguito numerose volte il
concerto per flauto e orchestra di L.Lieberman. È stato direttore della
Piccola Orchestra da Camera di Bologna e dell’Amadeus Sinfonietta
in programmi sinfonici e operistici. Ha insegnato flauto nei Conservatori di Padova e Vicenza e oggi tiene corsi di perfezionamento sia
in Italia che all’estero. Nella sua attività di docente ha condotto al
Diploma più di cento alleievi. Nel 2010 è stato festeggiato al Teatro
Olimpico di Vicenza per i 50 anni di attività, ricevendo il premio alla
carriera dalla rivista flautistica Falaut “per il suo prezioso contributo
alla scuola italiana del flauto”. Christophe Coin, violoncello (8.9 e 9.9)
Nato a Caen nel 1958, ottiene assai presto il Premier Prix di violoncello al Conservatorio di Parigi, nella classe di André Navarra. Una borsa
di studio lo porta a Vienna dove si rivela per lui decisivo l’incontro
con Nikolaus Harnoncourt, al quale segue quello con Jordi Savall, che
gli fa conoscere la viola da gamba e diviene suo maestro alla Schola
Cantorum di Basilea. Trovato negli strumenti antichi il suo terreno
ideale, Coin fa da subito il suo ingresso nel mondo concertistico ad
altissimo livello, lavorando con il Concentus Musicus di Vienna e poi
con Christopher Hogwood. Nel 1984 fonda il Quartetto Mosaïques
insieme a tre colleghi austriaci, Erich Höbarth, Andrea Bischof e Anita
Mitterer; i loro cd dedicati all’op. 20 e all’op. 33 di Haydn vengono
insigniti del prestigioso Gramophone Award. Christophe Coin lavora
inoltre con musicisti del calibro di Patrick Cohen, Monica Huggett,
Ton Koopman, Wieland Kuijken, Gustav Leonhardt, Scott Ross, Jordi
Savall, Hopkinson Smith. Frequenti inviti, sia come solista, sia in qualità di direttore, gli giungono da grandi formazioni quali l’Orchestre
des Champs-Elysées, il Concertgebouw di Amsterdam, il Concentus
Musicus, l’Orchestra of the Age of Enlightenment, l’Academy of Ancient Music. Precoce è anche l’esordio di Coin nell’attività didattica:
nel 1984 al Conservatorio di Parigi è lui ad inaugurare la cattedra
di violoncello barocco e viola da gamba. Diviene quindi docente
presso la Schola Cantorum di Basilea, nonché presso le Accademie
Internazionali di Granada e Innsbrück. Nel 1991 assume la direzione
dell’Ensemble Baroque de Limoges, con il quale esplora la musica dei
secoli XVII e XVIII. Instancabile “musicista-ricercatore”, Coin lavora
con l’Ensemble e con un gruppo di musicologi, liutai e ricercatori
sulla fabbricazione e sulla tecnica degli strumenti antichi, organizzando regolarmente incontri internazionali nel Limousin. Membro del
Comitato Scientifico del Museo della Musica alla Villette di Parigi, è
Presidente della Società Francese della Viola da Gamba.
Francesco De Zan, pianoforte (15.9, 28.9, 29.9, 30.9 e 5.10)
Si è diplomato con lode nel 1987 al Conservatorio di Padova e si è
perfezionato con vari maestri quali Gino Gorini, Edith Fischer, Alexis
Weissemberg, Martha del Vecchio e Bruno Bettinelli (per la composizione). Un’intensa attività concertistica lo ha portato a suonare
con successo di pubblico e di critica in molte città italiane ed estere, eseguendo più di 300 concerti sempre all’interno di consolidate
Stagioni concertistiche e noti Festival musicali. Da diversi anni si sta
dedicando al repertorio cameristico collaborando con musicisti molto
noti, come: i violinisti Valery Oistrakh, Francesco Manara, Stefano
Pagliani, Hansheinz Schneeberger; il violista Vladimir Mendelssohn; i
violoncellisti Christophe Coin, Patrick Demenga e Daniel Grosgurin;
il contrabbassista Franco Petracchi; gli Ensemble “I Solisti della Scala”, “Gubbio Festival Ensemble” e “Wiener Kammer Symphonie”.
Negli ultimi anni ha effettuato diverse tournées in Giappone, Korea,
Taiwan, Spagna, Francia, Repubblica Ceca, Macedonia, Slovenia, Kosovo, Austria, Germania e Islanda. Nell’estate 2011 è stato invitato
dal Festival dei Due Mondi di Spoleto a tenere la prima esecuzione
assoluta del melologo “La Realtà” su testi di P. P. Pasolini e musica
di F. E. Scogna con la partecipazione dell’attore Claudio Santamaria.
Nel 2012 ha suonato come solista con la Wiener Kammersymphonie
in diversi Festival italiani, tra i quali il Ravello Festival. Contemporaneamente all’attività concertistica si è laureato in Filosofia nel 1994
presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia. È docente di Musica da
Camera presso il Conservatorio “L. Canepa” di Sassari.
Cecilia Iacomini, violino e viola (26.8)
Ha iniziato giovanissima lo studio del violino sotto la guida del M.
Franco Tamponi. Si è poi diplomata in violino e musica da camera presso il Conservatorio “S. Cecilia” di Roma rispettivamente nel
1996 e nel 1998 e in viola presso il Conservatorio “O. Respighi”
di Latina nel 2003. Ha frequentato numerosi corsi di perfezionamento di violino con F. Cusano presso la Scuola di Musica di Fiesole e di viola con il B. Giuranna presso l’Accademia “W. Stauffer”
di Cremona e presso l’Accademia Chigiana di Siena (dal 2004 al
2007). Ha conseguito l’idoneità alle selezioni per viola di fila e ha
collaborato con diverse importanti orchestre italiane, diretta da famosi Maestri quali C.M. Giulini, G. Sinopoli, E. Inbal, V. Globokar,
L. Berio, C. Zacharias, M. Chung. È membro di numerosi gruppi da
camera, con i quali svolge un’interessante attività affiancata all’attività orchestrale e all’insegnamento del violino e della viola svolto
presso istituzioni private. Dall’anno 2010 collabora con il progetto
“Musica insieme a Librino” tenendo dei laboratori collettivi di violino
ispirati al progetto “El Sistema” che Josè Antonio Abreu ha istituito
in Venezuela a partire dal 1975. Ha conseguito nel 2009 la Laurea in
Scienze Statistiche, Demografiche e Sociali presso La Sapienza Università di Roma.
Nicola Malagugini, contrabbasso (6.9 e 7.9)
Si è diplomato nel 2001 presso il Conservatorio di Rovigo sotto la
guida del Prof. F. Garberoglio, con il massimo dei voti e la lode. Nel
2002 si è laureato in Economia. Si poi è perfezionato con il M° Dilani, con il M° Klaus all’Hochschule di Francoforte, con il M° Petracchi all’Accademia Stauffer di Cremona e con il M° Bocini. È stato
primo contrabbasso dell’Orchestra Giovanile Italiana, dell’Orchestra
Sinfonica Giovanile di Roma e dell’Orchestra “Città Lirica” di Pisa.
Ha collaborato inoltre con la Filarmonica della Scala, il Contempoartensemble di Firenze, i Pomeriggi Musicali di Milano, il Teatro Sociale
di Rovigo. Dal 2004 è Primo contrabbasso dell’Orchestra del Teatro
Massimo Bellini di Catania.
Francesco Manara, violino (15.9, 28.9, 29.9, 30.9)
Ha frequentato il Conservatorio “G Verdi” di Torino, dove nel 1990
si è diplomato sotto la guida di M. Marin, con il massimo dei voti,
la lode e la menzione d’onore. In seguito, grazie ad una borsa di
studio conferitagli dalla “De Sono Associazione per la Musica”, si
è perfezionato con F. Gulli, R. Ricci, S. Gheorghiu e ad Amsterdarn
con il H. Krebbers. In formazione di duo violino-pianoforte ha studiato con F.Gulli-E.Cavallo e con P.Amoyal - A. Weissemberg e si è
diplornato presso la Scuola Superiore di Musica da Camera del Trio
di Trieste, anche in formazione di Trio. Nel 1992 è stato scelto da R.
Muti per ricoprire il ruolo di Primo Violino Solista dell’Orchestra del
Teatro alla Scala ed ha vinto anche il primo premio al concorso indetto dall’Orchestra Filarmonica della Scala. L’anno successivo gli è stato
assegnato il primo premio al prestigioso Concorso Internazionale di
Ginevra. Si è esibito in qualità di solista con importanti orchestre tra
cui l’Orchestra della Suisse Romande, la Radio Bavarese, la Radio di
Stoccarda e quella di Hannover, la Wiener Kammerorchester, la Tokyo
Symphony, l’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI e, in più occasioni, con la Filarmonica della Scala diretta da R. Muti. Nel 1998 ha
debuttato al Lincoln Center di New York . Il suo repertorio, che spazia
da Bach ai contemporanei, comprende anche tutti i 24 capricci Op. 1
di Paganini, da lui eseguiti integralmente più volte in concerto, e tutte le Sonate e la Partite di Bach. Francesco Manara è il fondatore del
“Trio Johannes”, con cui ha vinto il secondo premio al Concorso Internazionale di Musica da Camera dei Trio di Trieste e a quello di Osaka. È docente di violino presso l’Accademia Internazionale Superiore
di Musica “L.Perosi” di Biella e presso l’Accademia della Scala; è stato
invitato a tenere Masterclasses alla Manhattan School di New York.
Suona il Giovan Battista Guadagnini “ex Buckeburg” del 1773.
Giuseppe Nova, flauto (5.10)
Considerato uno dei più rappresentativi flautisti italiani della sua generazione, dopo Diplomi in Italia e Francia (Conservatorio Superiore
di Lione) alla celebre Scuola di Maxence Larrieu, ha esordito nel 1982
come solista con l’Orchestra Sinfonica della RAI. Di qui l’inizio di una
brillante carriera che lo ha portato a tenere concerti e master Class in
Europa, Stati Uniti e America Latina, Asia (Giappone, Cina, Tailandia,
Singapore, Corea) esibendosi in celebri sale e festival come Suntory
Hall di Tokyo, Parco della Musica di Roma, Conservatorio di Pechino, Castello Esterhàzy, Università di Kyoto, Umbria Jazz, Accademia
di Imola, Teatro Rudolfinum di Praga, Teatro Filarmonico di Verona. Solista con i Virtuosi di Praga, Camerata Bohemica, Filarmonica di
Torino, Chesapeake Orchestra, Orchestre de Cannes Côte d’Azur,
Thailand Philharmonic, Orchestra dell’Arena di Verona, ha partecipato a Festival Internazionali dedicati al Flauto ed è stato nelle giurie dei Concorsi Internazionali in Francia, Giappone e Kazakhstan.
Già docente di Conservatorio, all’Accademia di Pescara, alla Scuola
di Saluzzo, alla Fondazione Arts Academy di Roma ed Assistente al
Conservatorio di Ginevra, insegna alla Fondazione Musicale di Aosta
ed è Visiting Artist del St. Mary’s College of Maryland, USA. Diverse le registrazioni radio-televisive e su CD (alcune disponibili su
iTunes) tra gli altri con Maxence Larrieu, Bruno Canino, Arnoldo Foà,
Wolfgang Schulz, dal 2005 incide per Camerata Tokyo. Giuseppe
Nova suona con un flauto d’oro Powell 19.5 carati, espressamente
costruito per lui.
Valery Oistrakh, violino (31.8, 1.9 e 2.9)
Figlio di Igor Oistrakh e nipote di David, continua la tradizione familiare di grandi violinisti, giunta con lui alla terza generazione.Le
tournée concertistiche lo hanno portato in URSS, America, Canada,
Australia, Giappone e in tutta Europa, suonando come solista il violino e la viola con le maggiori orchestre. Ha studiato alla famosa Scuola di Musica Centrale di Mosca, sua città natale, e ha anche ricevuto
un buon numero di lezioni da suo nonno David. Successivamente
ha frequentato l’Accademia musicale Gnessin e ha completato gli
studi con il famoso didatta Zackar Bron. La profonda conoscenza
del repertorio violinistico, la bellezza del suono, che di frequente riecheggia quello dell’indimenticabile David Oistrakh, ha avuto positivi
apprezzamenti sia dal pubblico che dalla critica. Dopo un’esecuzione
del Triplo concerto di Bach con Valery Oistrakh e il padre Igor, lo stesso Y. Menuhin dichiarò ad un giornale russo: “Suonare con Valery mi
ha ricordato il suono e lo stile del nonno David”. Nel febbraio 2004
il grande virtuoso R. Ricci, scrisse a Valery che la sua interpretazione
del concerto di Brahms gli ricordava F. Kreisler “più di qualsiasi altro
violinista”. Ha vinto numerosi concorsi internazionali e ha lavorato
con orchestre quali i Berliner Philarmoniker, la London Philarmonic,
la Filarmonica di Mosca e quella di Leningrado, la National Scottish
I musicisti 2012
Orchestra, l’Accademia di S. Cecilia di Roma, la Sydney Simphon Orchestra, la Gewandhaus di Lipsia, dirette da Maestri quali Kurt Masur,
Tibor Varga, Gennady Rozdestvensky, Saulius Sondetzkis e Vladimir
Fedoseev. Valery ama molto suonare il repertorio cameristico, collaborando con musicisti ed ensemble famosi in tutto il mondo come
Y. Menuhin, J. Demus, il Quartetto Amadeus. Nonostante l’intensa
attività concertistica, si dedica anche all’attività didattica in qualità
di professore al Reale Conservatorio di Bruxelles e in diverse Masterclasses che annualmente tiene in Germania, Austria, Italia, Turchia e
Giappone. Dal 1999 è professore al Mozarteum di Salisburgo.
Albin Paulus, scacciapensieri e cornamusa (24.8, 25.8 e 26.8)
Nato nel 1972 a Monaco di Baviera da genitori austriaci, trascorre
l’infanzia a Braunschweig (Germania). All’età di cinque anni fa i primi
tentativi con lo scacciapensieri. Prende lezioni di flauto a becco, di
clarinetto e di sassofono (con Quang-Ho) e di pianoforte. Studia musicologia a Vienna e Cremona. Nel 1999 si laurea con tesi su “Cornamusa e viella a ruota (ghironda) in Austria e loro ruolo nella musica
colta”. Dal 1991 studia intensamente con lo scacciapensieri la tecnica virtuosistica nel XVIII secolo. Nel 2003 registra l’opera completa per scacciapensieri di Johann Geoerg Albrechtsberger. Dal 1994
grande passione per la cornamusa. Inizialmente autodidatta prende
poi lezioni da Horst Grimm. nel 1997 e nel 2005 secondo premio al
Concorso per Vielle e Cornamuse di Sanit Chartier (Francia). Si dedica
al clarinetto e altri strumenti ad ancia nella musica tradizionale. Numerosi concerti in Europa e oltremare. È insegnante di scacciapensieri, di
differenti cornamuse (Bock, Sackpfeife, Dudey) e di musica d’insieme
presso l’Università di Musica di Vienna. Dal 2000 compie ricerche sulla
musica dell’antichità celtica e sulla ricostruzione di strumenti dell’età
del ferro. Ha fatto pubblicazioni di celtologia e musicologia. Concerti
e registrazioni nel campo della musica tradizionale con Hotel Palindrone, Schikaneders Jugend e della musica antica con Roberto Sensi
- Piccolo Concerto, Christophe Coin - Ensemble Baroque de Limoges,
Unicorn, l’Orfeo Barockorchester, Concilium Musicum.
Pietro Prosser, mandora e calichon (24.8 e 25.8)
Nato nel 1965, si è diplomato in chitarra presso il Conservatorio di
Trento. Iniziato successivamente lo studio del liuto presso la Civica
Scuola di Musica di Milano con Paul Beier, ha proseguito a Parma
con Andrea Damiani, sotto la guida del quale si è diplomato presso il
Conservatorio “S. Cecilia” di Roma.
Come continuista e solista si esibisce assieme a numerose formazioni italiane – Baroque Bozen Orchestra, L’Arte dell’arco, Orchestra
Barocca di Venezia, Accademia Bizantina, Academia Montis Regalis,
Ensemble Cordia, Consortium Carissimi, I Solisti Veneti, – e straniere
– Capella Savaria (Ungheria), Collegium 1704 (Praga), Piccolo Concerto (Vienna), – partecipando a concerti, spettacoli e registrazioni
in Italia (ultimamente: I Concerti del Quirinale), Germania (ospite
fisso ai Festival der Laute della Deutsche Lautengesellschaft), Austria (Salzburger Festspiele - Salisburgo, Internazionale Barocktage
- Melk), Inghilterra, Danimarca (Sommerkoncerter i Nordsjælland),
Ungheria, Repubblica ceca (Passion-Pasije ’99), Polonia (II Europejski Festival Musyki Organowej i Kameralnej), Grecia, Portogallo,
Giappone, Sudamerica. Con calichon e mandora ha proposto programmi a solo e in ensemble in prima moderna, tra cui l’integrale
dei doppi-concerti per mandora, scacciapensieri e archi di Johann
Georg Albrechtsberger. Ha inciso tra l’altro per Tactus, Stradivarius,
Bongiovanni, Sarx, Dynamics, Chandos, Brilliant, per rai-radio3 e orf.
Dal 2005 è stato invitato come rappresentante europeo all’Interna-
tional Lute Meeting, esibendosi presso il teatro Megaron di Atene a
fianco dei maggiori liutisti e oudisti di cultura araba. Dal 2007 è liutista stabile di Divino Sospiro, orchestra residente del CCB di Lisbona.
Si è laureato nel 1996 presso la Facoltà di Musicologia di Cremona
dell’Università di Pavia con una tesi storico-bibliografica su mandora
e calichon e svolge attività di ricerca sulle fonti per liuto, con particolare attenzione ai territori centroeuropei.
Giovanni Roselli, flauto (16.9)
Si è brillantemente diplomato in Flauto nel 1984 presso il Conservatorio di Bologna. Nel 1987 ha conseguito il diploma al Conservatorio “H. Berlioz” di Parigi con il massimo dei voti e la lode della
giuria e, nello stesso anno, quello presso il Conservatorio di Malakoff
(Francia), con il titolo di “eccellente”. Nel 1989 è stato ammesso al
Conservatorio di Musica di Ginevra dove, nel 1991, ha conseguito il
“Premier Prix”, sotto la guida di M. Larrieu. Nel 1989 ha vinto il Concorso per Primo Flauto indetto dal Teatro Massimo Bellini di Catania,
ruolo che tutt’oggi ricopre.
Nel 2002 ha partecipato al Concorso per
Primo Flauto al Teatro alla Scala di Milano, ottenendo l’idoneità e
classificandosi al II posto; da quel momento inizia una regolare collaborazione quale primo flauto nell’Orchestra del Teatro alla Scala e
della Filarmonica del Teatro alla Scala di Milano. Sempre come primo
flauto ha collaborato con l’Orchestra del teatro dell’Opera di Roma,
l’Orchestra Filarmonica Arturo Toscanini e l’Accademia di S. Cecilia.
Ha tenuto concerti in tutto il mondo.
Augusto Vismara, direttore (31.8, 1.9 e 2.9)
Negli ultimi trent’anni, Augusto Vismara è stato una delle figure più
importanti nel panorama musicale italiano. Prima di dedicarsi con
talento al violino e alla direzione d’orchestra (in questo incoraggiato
e sostenuto da G. Sinopoli) ha avuto una grande carriera da violista
con le principali orchestre europee dirette da G. Sinopoli, C. Thielemann, A. Janigro, P. Maag, L. Berio, R. Muti, T. Schippers, M. Rostropovich e C. Abbado. Augusto Vismara è stato prima viola nell’orchestra del Maggio Musicale Fiorentino a Firenze, sua città d’origine,
dell’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia a Roma, nell’Orchestra
della Scala di Milano e in quella de La Fenice di Venezia. All’estero
è stato prima viola nell’Orchestra dell’Opéra di Montecarlo e nella
Zurich Chamber Orchestra. Molto attivo come camerista Vismara ha
ispirato i principali compositori italiani contemporanei, come Berio,
Scisarrino, Bussotti, Gentile che gli hanno dedicato molte opere.
Milan Vrsajkov, violoncello (16.9)
Ha studiato con il professor V. Dešpalja all’Accademia Musicale di Zagabria e ha poi presentato con successo il suo tema di master al Mozarteum di Salisburgo. Ha poi continuato i suoi studi all’Accademia
Mozart di Cracovia con B. Pergamenschikow. Ha collaborato anche
a progetti di musica da camera con G. Kurtag ad Amsterdam. Dal
1995 ha suonato nella Camerata Salzburg sotto la direzione artistica
di S. Vegh, e più tardi di Sir R. Norrington. Ha anche fatto parte del
Sestetto Stradivari a Vienna dove ha avuto l’opportunità di suonare
un Stradivari del 1698. Si è esibito come solista e membro di gruppi
da camera alla Filarmonica di Berlino, la sala Beethoven a Bonn, il
Théâtre de la Ville a Parigi, il Mozarteum a Salisburgo e numerosi
importanti festival come il Rheinigau Festival, il Schleswig-Holstein
Festival, il Mecklenburg-Vorpommern Festival, il BEMUS a Belgrado,
Octobre en Normandie a Rouen. Nel 2002 è stato tra i fondatori del
Tartini Festival e in seguito dell’Ensemble Il Terzo Suono.
Ensemble e Orchestre 2012
Ensemble ContraMilonga (21.9)
Il gruppo dei ContraMilonga, fondato dal M° Fabio Furia, musicista
iglesiente riconosciuto fra i migliori bandoneonisti d’Europa, si esibisce
in tutto il mondo con diversi spettacoli, fra cui Alas de Tango, El corazon al sur e Buenos Aires Report. Specializzato nel repertorio tanguero,
la formazione del gruppo (di base bandoneon-pianoforte) varia fino a
oltre cinque elementi aprendosi al contrabbasso, al violino, flauto e
chitarra. Oltre ad accompagnarsi, in alcuni spettacoli, all’esibizione di
prestigiosi ballerini di tango, apprezzati in tutto il mondo. Le proposte
artistiche variano dal concerto strumentale allo spettacolo – con la
partecipazione di ballerini di tango argentino o compagnie professioniste di danza moderna – all’esibizione concertistica con l’ausilio scenico
di supporti multimediali.
Ensemble Ellipsis, oboe e archi (14.9)
Il gruppo è attivo, di fatto, da diversi anni e si è recentemente legato
all’Associazione da cui prende il nome per perseguirne gli stessi scopi:
diffusione della musica in generale, ma con un’attenzione particolare
per quella cosiddetta antica.
Ellipsis sta infatti ad indicare una figura
retorica di particolare importanza nella pratica musicale del XVII e XVIII
secolo: inizialmente corrispondeva all’omonima figura verbale, significando elisione, cioè sottintendimento di parte del discorso musicale; in
seguito indicò un brusco cambiamento di «affetto», come ad esempio
un improvviso passaggio da uno stato di gioia ad uno di dolore.
Il gruppo, sotto la guida del suo creatore l’oboista Alberto Cesaraccio, svolge
la propria attività in diverse formazioni a partire dal duo e si evolve
in continuazione verso nuovi e più ampi insiemi. L’Ensemble Ellipsis
ha tenuto tournées in Belgio, Austria, Repubblica Ceca ed Australia,
con concerti nella sede del Parlamento Europeo, un ciclo di lezioniconcerto per gli alunni della Scuola Europea di Bruxelles e registrazioni
per le emittenti nazionali australiane SBS e ABC. Si è esibito in gran
parte d’Italia, dalla Valle d’Aosta alla Sicilia.
Ottimo il successo del CD,
interamente dedicato al compositore romantico Napoleon Coste, registrato dal Duo Ellipsis per conto della casa discografica Bongiovanni
di Bologna. Nell’ottobre 2002 il Duo ha tenuto un’appaludita tournée
nelle Fiandre.
Da segnalare nel 2005 la prima esecuzione moderna di
una Triosonata di Carlo Antonio Marino (1670-1735).
Ensemble Festa Rustica (22.9 e 23.9)
Ensemble italiano di musica antica con organico variabile (dalla triosonata all’orchestra da camera), è stato fondato nel 1992, e nello stesso
anno è risultato finalista al 10° concorso internazionale “G. B. Pergolesi” indetto dall’Accademia Barocca di Roma. L’ensemble è specializzato nell’esecuzione del repertorio tardo rinascimentale e barocco e
preclassico, preferibilmente italiano ed inedito, su copie di strumenti
antichi. In più di quindici anni di attività Festa Rustica è stato presente sulla scena discografica e concertistica italiana ed internazionale
(Spagna, Albania, Montecarlo, Francia). Sua, a tal proposito, la prima
incisione mondiale dei concerti per flauto di Niccolò Fiorenza e dei
concerti per flauto ed archi di Francesco Mancini per la casa discografica Musicaimmagine, disco classificatosi, secondo la rivista americana
specializzata “Fanfare”, tra i migliori dischi di musica classica prodotti
nel mondo per l’anno 1995 (“The want list 1995”). Ha inoltre inciso da
allora svariati Cd tra cui l’integrale dei 12 trii per 2 flauti dolci e Basso
di G. Sammartini. Fondatore e direttore dell’Ensemble è il M° Giorgio
Matteoli, flautista e violoncellista, docente di ruolo di flauto dolce presso il Conservatorio dell’Aquila. Laureato in storia della musica ed autore di svariati articoli di divulgazione musicologica, apprezzato interprete e direttore di “Musica Antica”, G. Matteoli ha compiuto anche
studi di composizione e direzione d’orchestra presso il Conservatorio
di Milano dirigendo concerti sinfonici a Roma ed in Brianza (Orchestra
“G. Cantelli”, “Orchestra Sinfonica Italiana”, Orchestra “I Pomeriggi
musicali” Orchestra “Nuova Cameristica” di Milano, orchestra e coro
“QAntica” di Roma).
Quintetto Malibran, archi (6.9 e 7.9)
Si tratta di un ensemble costituitosi recentemente e composto da colleghi dell’Orchestra del Teatro Massimo Bellini di Catania, ciascuno dei
quali vanta una buona attività cameristica o solistica. L’intento principale del Quintetto è l’esplorazione del repertorio strumentale italiano
tra la fine del XVIII e la fine del XIX sec, con particolare attenzione
alle composizioni ispirate al mondo del teatro lirico e soprattutto alle
famose opere di Vincenzo Bellini. Anche le musiche di Bottesini sono
tra le preferite del Quintetto grazie al virtuosismo del contrabbassista
Nicola Malagugini.
Ensemble Quadrivium (24.8 e 25.8)
È un gruppo fondato da Francesco De Zan e costituitosi alcuni anni fa
attorno alle attività musicali organizzate dall’Associazione Quadrivium;
è composto da musicisti di varie zone d’Italia, uniti da rapporti di lavoro
e di amicizia, ciascuno dei quali vanta un intensa attività cameristica
o solistica. L’organico è variabile a seconda dei programmi, dal trio
con pianoforte, al quartetto d’archi fino a raggiungere la formazione
dell’orchestra da camera, consentendo così all’Ensemble di affrontare
repertori che spaziano dal barocco ai nostri giorni. In occasione dei
numerosi concerti tenuti per importanti istituzioni musicali italiane, il
gruppo si è avvalso della preziosa collaborazione di alcuni artisti molto noti tra i quali ricordiamo Vladimir Mendelssohn, Christophe Coin,
Valery Oistrakh, Vincenzo Mariozzi, Mariella Lo Giudice. Nell’estate
2011 è stato invitato dal Festival dei Due Mondi di Spoleto a tenere
la prima esecuzione assoluta del melologo “La Realtà” su testi di P.
P. Pasolini e musica di F. E. Scogna con la partecipazione dell’attore
Claudio Santamaria.
Wiener Kammersymphonie
Ensemble (5.10)
Coniugare al massimo livello la gioia di fare musica con il motto “innovazione e tradizione”. Questa in sintesi la filosofia della Wiener Kammersymphonie, ensemble da camera nato dall’incontro di strumentisti
di primissimo livello operanti a Vienna e uniti dall’obiettivo comune di
fondere le esperienze artistiche dei singoli in un progetto unico e avvincente. L’assoluta assenza di barriere e stereotipi di qualsiasi genere
fa sì che l’ensemble si misuri con un repertorio molto vasto, spaziando
dai classici fino alla musica del Novecento e ai contemporanei – spesso riferendosi a compositori ingiustamente dimenticati o trascurati –
nell’ottica di esaltare fino in fondo le potenzialità della compagine.
La Wiener Kammersymphonie è stata fondata nel 2006, in occasione
dell’anno mozartiano, e ha debuttato in Spagna con una serie di concerti apprezzati dal pubblico e dalla critica che li ha considerati, in assoluto, i migliori della lunga stagione dedicata al genio salisburghese.
Successivamente il gruppo ha realizzato una serie di progetti dedicati
ai compositori austriaci contemporanei di Mozart. Nel dicembre 2008,
la Wiener Kammersymphonie ha avuto il privilegio di debuttare presso il prestigioso Wiener Musikverein, riscuotendo grande successo. In
seguito è stata invitata a partecipare a numerosi festival internazionali.
Nella primavera del 2012 l’ensemble ha ottenuto grande successo in
Turchia (Süreyya Opera House di Instanbul), venendo nuovamente invitato per la stagione 2013. Tra qualche mese debutterà in Sud America.
con tappe in Argentina, Brasile e Colombia.
Ensemble e Orchestre 2012
© Arcangelo Piai
Il Pegaso - Orchestra d’archi della Toscana (31.8, 1.9 e 2.9)
Pegaso, divinità equina alata nata dalla decapitazione della Medusa e che divenne il trasportatore dei fulmini per conto di Zeus, è il
simbolo della Regione Toscana, tratto da un gioiello di Benvenuto
Cellini. Il simbolo della libertà totale, il volo, si addice alla musica e
ancor di più a un’orchestra d’archi, i cui archetti usati per far risuonare le corde sono fatti di crini di cavallo. Qualora poi l’orchestra sia
formata da giovanissimi professionisti, tutti diplomati in Toscana o
ivi formatisi, il volo di Pegaso diventa veramente simbolico. I giovani
musicisti che compongono Il Pegaso si sono riuniti spontaneamente
all’inizio del 2012, sentendo l’esigenza di incontrarsi per far musica
insieme, senza alcuna pressione né obbligo, ma inequivocabilmente
spinti da una necessità di ritrovare la musica. E in un momento di crisi
come l’attuale, il fatto che dei giovani e valenti musicisti si ritrovino
per formare un’orchestra d’archi ha quasi del miracoloso. I giovani
professionisti de Il Pegaso vogliono porsi come ambasciatori toscani
della musica per archi nel mondo. L’attenzione che questi giovani
pongono al repertorio moderno e contemporaneo indica esattamente la loro linea progettuale e stilistica: essere un ponte tra il passato
e il futuro. Non ci sono frontiere di generi: dal concerto grosso alla
musica da film, dall’opera alla sinfonia, alla canzone d’autore, tutto
passa tra le corde de Il Pegaso. Le idee di Massimo Crispi, cantante
lirico e direttore artistico dell’orchestra, di Stefano Masi, regista teatrale e cinematografico, del direttore musicale Augusto Vismara, che
hanno subito creduto nel progetto, e di tanti altri direttori d’orchestra
e solisti delle ultime generazioni che collaborano coll’orchestra, oltre
a uno staff di creativi, fotografi, video makers, artisti, che coordinano
e arricchiscono gli spettacoli de Il Pegaso, rendono le performance
degli eventi non solo occasionali, riconfermando ancora una volta il
genio italiano nelle arti, apprezzato ovunque nel mondo.
Il Pegaso - Orchestra d’archi della Toscana
Augusto Vismara, I violino solista e direttore
Entela Buraniki Ulbani, violino I
Natalia Kuleshova, violino I
Gemma Ranieri, violino I
Fleur Teresa Weidmann, violino II
Giulia Del Monaco, violino II
Salvatore Randazzo, viola
Caterina Cioli, viola
Riviera Lazeri, violoncello (solista in Vivaldi)
Ramashanty Cappello, violoncello
Gianluca Pierozzi, contrabbasso
Alfonso Fedi; cembalo
Associazione Quadrivium
L’Associazione culturale Quadrivium, fondata nel 1991 da Francesco De Zan ed altri amici appassionati di musica classica, ha per
scopo la promozione e l’organizzazione di attività musicali e culturali di alto livello artistico, soprattutto nella Regione del Veneto, ma
anche in altre città d’arte italiane. Il tratto distintivo delle attività di
Quadrivium è infatti la scelta di luoghi non convenzionali, la realizzazione di eventi musicali prestigiosi in luoghi di grande bellezza
artistica e architettonica. Quindi non teatri, sale o auditorium, ma
chiostri, palazzi, ville e castelli.
Il fiore all’occhiello della nostra attività istituzionale è il Festival
internazionale “Concerti d’Altamarca – Weekend musicali in Abbazie, ville e castelli del Veneto”, nato nel 1991 presso l’Abbazia
cistercense di Follina (Treviso).
È ormai una realtà consolidata da oltre vent’anni che ha varcato per notorietà le soglie del Veneto, un appuntamento estivo di
qualità, imperdibile per le migliaia di spettatori che di edizione in
edizione hanno raggiunto i bellissimi luoghi sedi dei concerti.
Nel corso degli anni la Regione del Veneto – di volta in volta attraverso l’Assessorato alla Cultura, l’Assessorato al Turismo e
l’Assessorato all’Identità Veneta - ha scelto di sostenere il Festival
“Concerti d’Altamarca” sottolineandone le valenze di promozione
del territorio e di incentivazione del turismo culturale sulle colline
trevigiane.
Dal 2003 ad oggi il Festival è stato regolarmente selezionato
dall’Assessorato alla Cultura della Provincia di Treviso per l’inserimento nel grande cartellone estivo di “Reteventi Cultura”.
Dal 2006 al 2009 il Comune di Gubbio ha affidato a Quadrivium
l’organizzazione del Gubbio Summer Festival, manifestazione nota
in tutta Italia, che coinvolge un centinaio di giovani provenienti da
tutto il mondo per frequentare delle Masterclasses di perfezionamento tenute da noti Maestri.
Dal 2010 l’Associazione gestisce anche - in un quartiere degradato di Catania -“Musica insieme a Librino”, un progetto di avvicinamento alla musica mediante la costituzione di un’orchestra
di bambini ispirato all’esperienza venezuelana di Antonio Abreu
e membro del “Sistema nazionale Orchestre e Cori Giovanili e Infantili in Italia”.
A partire da agosto 2012 Quadrivium propone in ben 5 Province
del Veneto il Festival “Veneto Concertante”, che allarga a tutta
la Regione la riuscita formula di concerti in abbazie, palazzi, ville
e castelli.
Quadrivium ha sempre cercato la collaborazione degli enti pubblici, di altre Associazioni, di enti culturali o religiosi, e di privati sensibili alle proposte presentate, ottenendo ogni anno il patrocinio e
il contributo dei competenti Assessorati alla Cultura a livello regionale, provinciale e comunale, e il sostegno economico di banche e
importanti aziende del territorio.
Ringraziamenti
Luca Zaia Presidente Regione Veneto
Marino Zorzato Vicepresidente regionale e Assessore alla Cultura
Angelo Tabaro Segretario regionale Cultura
Maria Teresa De Gregorio Direzione regionale Attività culturali
e Spettacolo
Francesca Zaccariotto Presidente Provincia di Venezia
e Raffaele Speranzon Assessore alla Cultura
Barbara Degani Presidente Provincia di Padova
e Leandro Comacchio Assessore alla Cultura
Leonardo Muraro Presidente Provincia di Treviso
e Floriano Zambon Vicepresidente e Assessore alla Cultura
Vittorio Capocelli Commissario Straordinario Provincia di Belluno
e Emanuela Castelli Subcommissario alla Cultura
Tiziana Michela Virgili Presidente Provincia di Rovigo
e Laura Negri Assessore alla Cultura
Simonetta Rubinato Sindaco di Roncade (TV)
e Chiara Tullio Assessore alla Cultura
Jacopo Massaro Sindaco di Belluno
e Claudia Alpago Novello Assessore alla Cultura
Vincenza Scarpa Sindaco di Susegana (TV)
e Gianni Montesel Assessore alla Cultura
Filippo Legnaro Sindaco di Torreglia (PD)
e Lorenzo Marenesi Assessore alla Cultura
Francesco Lunghi Sindaco di Monselice (PD)
e Gianni Mamprin Assessore alla Cultura
Alvise Maniero Sindaco di Mira (VE)
e Nicola Crivellaro Assessore alla Cultura
Luciano Striuli Sindaco di Caorle (VE)
e Luca Antelmo Assessore alla Cultura
Bruno Piva Sindaco di Rovigo
e Anna Paola Nezzo Assessore alla Cultura
Paolo Perenzin Sindaco di Feltre (BL) e Assessore alla Cultura
Gian Paolo Gobbo Sindaco di Treviso
e Stefano Pimpolari Assessore alla Cultura
Daniele Donà Sindaco di Battaglia Terme (PD)
e Lucia Boaretto Assessore alla Cultura
Flavio Zanonato Sindaco di Padova
e Andrea Colasio Assessore alla Cultura
Claudio Rosa Sindaco di Arquà Polesine (RO)
e Emanuela Chiarion Assessore alla Cultura
Stefano Cesa Sindaco di Mel (BL)
e Silvia Comel Assessore alla Cultura
Ezio Dan Sindaco di Fontanelle (TV)
e Giuseppe Brugnera Assessore alla Cultura
Giorgio Granello Sindaco di Ponzano Veneto (TV)
e Antonello Baseggio Assessore alla Cultura
Barone Vincenzo Ciani Bassetti Castello di Roncade
Conte Francesco Miari Fulcis Villa di Modolo di Belluno
Principessa Isabella di Collalto Chiesa del Carmine di Susegana
Mons. Giuseppe Manzato Parroco Duomo di Caorle
Mons. Daniele Peretto Parroco Chiesa La Rotonda di Rovigo
Mons. Sergio Dalla Rosa Rettore Santuario SS. Vittore e Corona
Silvia Ferri de Lazara FAI Villa dei Vescovi
Emilio Lippi Direttore Musei Civici di Treviso
Fam. Dalla Francesca Castello Catajo di Battaglia Terme
Giuseppe Zaccaria Magnifico Rettore Università di Padova
Fam. Porcellato Chiostro Abbazia di Monastier di Treviso
Fam. Giol Villa Galvagna di Fontanelle
Enrico Mazzocco Direttore Relais Monaco
Cristina Scarpa Direttore Scuola Grande di S. Giovanni Evangelista
Otmar Michaeler Presidente Banca Popolare Volksbank
Johannes Schneebacher Direttore generale Banca Popolare Volksbank
Enrico Marchi Presidente SAVE spa Aeroporto di Venezia
Info e biglietti
Organizzazione
Associazione Quadrivium – Susegana (TV)
Informazioni e prenotazioni
Tel. 393 1301006
[email protected]
[email protected]
Biglietti
Euro 7,00 ridotti (minori di 25 anni)
Euro 10,00 interi Solo concerti Torreglia 31.8 e 28.9
Euro 10,00 ridotti (minori di 25 anni e Soci FAI)
Euro 15,00 interi
Solo concerto Venezia 30.9
Euro 15,00 ridotti (minori di 25 anni)
Euro 20,00 interi (I settore)
Euro 25,00 interi (II settore)
Variazioni e imprevisti
Tutti i concerti si terranno comunque al coperto in
caso di maltempo. L’ Organizzazione declina ogni
responsabilità per eventuali cambiamenti di luoghi,
date, interpreti o programmi, dovuti a cause di
forza maggiore non dipendenti dalla nostra volontà.
Il mio conto? Ci pensa Banca Popolare · Volksbank.”
Philipp Comarella
www.bancapopolare.it
Progetto grafico: www.ethicagency.de - Stampa: Scarpis San Vendemiano
“Faccio il grafico, studio design, suono il contrabasso per passione.
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