Provincia di Padova Provincia di Rovigo Festival internazionale 24 agosto – 5 ottobre Veneto Concertante 2012 Castelli, ville, abbazie in musica nelle province di Venezia, Padova, Treviso, Belluno, Rovigo Veneto Concertante Iniziativa promossa da: Giunta Regionale - Assessorato alla Cultura In collaborazione con: CittÀ DI Caorle Hotel & Country Club COMUNE DI Rovigo Ponzano Veneto - Treviso - Italy www.relaismonaco.it Provincia di Padova Padova Pianoforti YAMAHA S Series CITTÀ DI Feltre Provincia di Rovigo CITTÀ DI Treviso COMUNE DI Battaglia Terme COMUNE DI RONCADE COMUNE DI Padova COMUNE DI Belluno COMUNE DI Monastier Organizzazione: COMUNE DI SUSEGANA COMUNE DI Arquà Polesine Associazione Quadrivium Susegana (TV) [email protected] recapito Cas. Post. 159 31015 Conegliano (TV) COMUNE DI Torreglia COMUNE DI Mel Direzione artistica Francesco De Zan [email protected] COMUNE DI Monselice COMUNE DI Fontanelle COMUNE DI Mira COMUNE DI Ponzano Veneto Coordinamento Amilcare Cazzato [email protected] Biglietteria e segreteria Renata Gario e Martina Villanova [email protected] Veneto Concertante Festival Saluti istituzionali Veneto Concertante 2012 è una di quelle manifestazioni che contribuiscono ad una delle migliori caratteristiche del Veneto: quella di saper coniugare cultura, arte, luoghi d’interesse e attrazione turistica, cioè il meglio del meglio di quanto il territorio possa offrire al sempre più vasto pubblico che apprezza questo genere di iniziative. Complimenti quindi all’Associazione Quadrivium e al direttore artistico Francesco De Zan che hanno saputo allestire un cartellone di elevata qualità artistica inserito in locations di estremo fascino come le tante ville e castelli che ospiteranno i concerti e come la prestigiosa Scuola Grande di San Giovanni Evangelista di Venezia. Una manifestazione che ha peraltro una valenza particolare, perché è forse l’unica del suo genere che realizza appieno lo spirito di network di Reteventi, riuscendo a coinvolgere in un unico progetto itinerante ben 18 Comuni in 5 diverse Province. Credo non ci siano dubbi sul fatto che Veneto Concertante 2012 sarà un successo. L’augurio che rivolgo agli organizzatori è che tale successo possa andare oltre le più rosee previsioni, e che tanti appassionati di musica, ma anche turisti e semplici cittadini in cerca di una serata diversa affollino le tante serate che animeranno la fine dell’estate dal 24 agosto al 5 ottobre. Luca Zaia Presidente della Regione del Veneto Il Festival Internazionale “Veneto Concertante”, rassegna di concerti che toccherà ville, abbazie e castelli del territorio in un itinerario musicale, vede coinvolte molte delle splendide ambientazioni storicoartistiche di cui è ricca la realtà veneta. L’iniziativa, promossa dall’Associazione Quadrivium che svolge nel territorio un importante ruolo di coordinamento tra arte, spettacolo e realtà locale, è inserita in RetEventi Cultura Veneto ovvero in un network culturale che la Regione ha condiviso con le amministrazioni provinciali del territorio e che è stato esteso in maniera capillare all’intero ambito regionale che diventa per l’occasione un grande palcoscenico di eventi che valorizzano la cultura e lo spettacolo in termini di diffusione di idee e di aderenza alle aspirazioni dei cittadini. Auguro che il Festival, nei suoi diversi appuntamenti itineranti, veda la presenza di un notevole afflusso di pubblico a testimonianza che l’impegno profuso da Istituzioni ed operatori del settore garantisce ancora una volta la possibilità di poter godere nel territorio di eventi culturali di alto livello. On. Marino Zorzato Vice Presidente Assessore alla Cultura della Regione del Veneto Festival 2012 Il festival internazionale di musica “Veneto Concertante 2012” farà tappa anche in provincia di Venezia: le meraviglie del nostro territorio – la laguna, le ville lungo la riviera del Brenta, i musei, le città d’arte - sono proposte insieme alla musica, in scenografie straordinarie. Una formula ideale per valorizzare al meglio i nostri innumerevoli tesori, un’idea semplice ma accattivante perché riesce ad unire spettacolo, cultura e turismo. La nostra provincia è la più importante a livello veneto e nazionale per presenze turistiche, con oltre 35 milioni di turisti provenienti da tutto il mondo, e ben si presta ad ospitare e valorizzare manifestazioni di grande qualità qual è “Veneto Concertante”. Sono queste manifestazioni che meritano un grande apprezzamento da parte delle istituzioni e dei cittadini, perché aiutano a conoscere o riscoprire i patrimoni artistici e culturali di cui disponiamo, veri e propri giacimenti di sapere, che sono la nostra vera ricchezza, il contributo che l’Italia dà al mondo. Grazie di cuore agli organizzatori per l’eccellente programma, realizzato con grande professionalità e fantasia. Francesca Zaccariotto Presidente della Provincia di Venezia Antiche armonie risuonano nei luoghi d’arte della nostra provincia. Perché in un territorio che pare esso stesso uno spartito, segnato com’è dalle linee di una ricchissima cultura e punteggiato da chiese e ville storiche, tornano le musiche che in queste terre sono nate. Vivaldi, con le sue Quattro stagioni, e poi la grande tradizione sinfonica europea che si riappropria delle proprie origini grazie alla nuova edizione di Veneto Concertante, il festival internazionale che coinvolge oltre a Padova altre quattro province venete. Musica di grande qualità per serate di poetica suggestione che esprimono appieno lo spirito di RetEventi così come concepito dalla Provincia di Padova: intrecciare la cultura con il territorio per scoprire e valorizzare palcoscenici inediti ed originali. Villa dei Vescovi, il Castello del Catajo, il Duomo Vecchio di Monselice o la Sala dei Giganti del Liviano sorprendono per la loro multiforme bellezza che coglie di sorpresa quanti non la conoscono. Abbinare queste scenografie naturali ai concerti dei migliori artisti italiani ed internazionali renderà gli appuntamenti di Veneto Concertante autentici eventi. Serate indimenticabili che diventeranno risorsa culturale strategica per promuovere il nostro territorio, le sue bellezze e i suoi artisti: frutto di un grande progetto culturale da destinare a tutti i padovani. Raffaele Speranzon Assessore alla Cultura Barbara Degani Presidente della Provincia di Padova Leandro Comacchio Assessore alla Cultura e all’Identità Veneta Saluti istituzionali La musica è un elemento indispensabile e caratterizzante di ogni società: essa, infatti, non svolge solamente un ruolo di puro intrattenimento, ma aiuta anche a sviluppare una formazione culturale completa. E la musica è soprattutto un veicolo privilegiato di comunicazione. Il grande festival internazionale “Veneto Concertante” ha l’indubbio pregio di divulgare e ‘comunicare’ al pubblico la cultura della musica da camera e, nel contempo, promuovere la valorizzazione di beni artistici e architettonici di notevole valore presenti sul territorio. Infatti, le grandi opere della musica classica risuoneranno in sedi storiche del nostro territorio creando nell’insieme un’atmosfera evocativa. Sette date in scenari altamente suggestivi. Grandi interpreti nazionali e internazionali per un ricco repertorio selezionato tra le opere di noti compositori del passato. È importante promuovere quei progetti capaci di accrescere la cultura e la qualità della vita di una Comunità. Dunque, al pubblico che avrà il piacere di vivere questa preziosa esperienza voglio portare il mio saluto, e all’organizzazione che ha saputo pensare e organizzare questo evento peculiare dò il mio augurio di una buona riuscita dell’evento. Leonardo Muraro Presidente della Provincia di Treviso È con grande soddisfazione che la provincia di Belluno accoglie sul proprio territorio, nell’ambito di RetEventi Cultura Veneto, un festival che negli anni ha saputo proporre musica di altissima qualità in contesti del tutto atipici e rilevanti anche da un punto di vista storico - architettonico. E proprio in quest’ottica si ritiene particolarmente significativa la scelta operata, per la provincia di Belluno, dall’Associazione Quadrivium, promotrice del festival, con la proposta di 3 spettacoli in altrettanti siti straordinari per la tipologia, la storia e il contesto in cui sono inseriti: Villa Miari Fulcis a Belluno, il Santuario dei Santi Vittore e Corona a Feltre e il Castello di Zumelle a Mel. L’Amministrazione provinciale ha negli anni perseguito politiche culturali finalizzate alla valorizzazione del patrimonio architettonico, artistico e religioso promuovendo itinerari culturali che conducono il visitatore proprio alla scoperta delle numerose ville e chiese che costellano il suo territorio, disvelando i tesori in esse conservati. L’augurio è che questi eventi musicali di eccezione contribuiscano anche ad accrescere la sensibilità e l’interesse per lo straordinario patrimonio storicoartistico presente in provincia di Belluno, in un’ottica di offerta culturale integrata, obiettivo primario anche del cartellone RetEventi Cultura Veneto. Il Commissario straordinario della Provincia di Belluno Dott. Vittorio Capocelli Il Subcommissario con delega alla Cultura Dott. ssa Emanuela Milan Veneto Concertante 2012 si presenta con un programma raffinato, di elevato interesse culturale e musicale, pronto a valicare i confini territoriali, permettendo così allo spettatore di viaggiare con le note da una Provincia all’altra, attraverso ville, castelli e luoghi sacri. Un’opportunità unica e suggestiva, resa tale proprio dal connubio di musica e sito architettonico. Melodie che animano pietre ricche di storia, aleggiano su maestose facciate, su pareti affrescate intrise di colore sfumato dal tempo. “Arte visiva” e “arte uditiva” che si intersecano, si uniscono per regalarci intense emozioni, per farci scoprire, conoscere e vivere luoghi e suoni antichi ma sempre in grado di raccontare la loro storia e di farci entusiasmare. Una rassegna ben pensata per sensibilizzare lo spettatore ad apprezzare il patrimonio culturale che lo circonda e gli è accanto e che toccherà il nostro Polesine con due appuntamenti: il 7 settembre in città, alla Rotonda, e il 21 settembre al Castello di Arquà Polesine. Un progetto che rientra appieno in RetEventi e ne rispecchia il suo voler creare una rete fra enti ed istituzioni che operano nel mondo dello spettacolo dal vivo e dell’organizzazione e promozione di eventi, coordinando le molteplici proposte, offrendo così un calendario più strutturato e una maggior qualità degli appuntamenti culturali programmati. Un ringraziamento è quindi dovuto all’Associazione Quadrivium, organizzatrice del Festival, con l’augurio che questa rassegna possa essere promotrice di divertimento, di condivisione e scambio di emozioni ma soprattutto di confronto tra realtà territoriali e a volte culturali diverse e di unione di forze per fare Cultura con la “C” maiuscola. Laura Negri Assessore alla Cultura della Provincia di Rovigo www.veniceairport.it Calendario generale 2012 Agosto Venerdì 24 agosto, ore 20.45 Roncade (TV) Castello Ciani Bassetti Scacciapensieri, cornamusa e mandora: strumenti popolari nel Classicismo Albin Paulus, scacciapensieri e cornamusa Pietro Prosser, mandora Quadrivium Ensemble, archi Sabato 25 agosto, ore 20.45 Modolo di Belluno (BL) Villa Miari Fulcis* Scacciapensieri, cornamusa e mandora: strumenti popolari nel Classicismo Albin Paulus, scacciapensieri e cornamusa Pietro Prosser, mandora Quadrivium Ensemble, archi *Festa per i 600 anni del titolo di Conti alla famiglia Miari Fulcis. Domenica 26 agosto, ore 20.45 Susegana (TV) Chiesa del Carmine Scacciapensieri, cornamusa e archi nel Classicismo Albin Paulus, scacciapensieri e cornamusa Valentina Caiolo, violino Cecilia Iacomini, violino e viola Viviana Caiolo, violoncello Venerdì 31 agosto, ore 20.45 Torreglia (PD) Villa dei Vescovi - FAI Il violino di Oistrakh per le Quattro Stagioni di Vivaldi Il Pegaso – Orchestra d’archi della Toscana Augusto Vismara, direttore Valery Oistrakh, violino solista Veneto Concertante Settembre Sabato 1 settembre, ore 20.45 Monselice (PD) – Duomo Vecchio* Il violino di Oistrakh per le Quattro Stagioni di Vivaldi Il Pegaso – Orchestra d’archi della Toscana Augusto Vismara, direttore Valery Oistrakh, violino solista *in occasione della Serata inaugurale della Giostra della Rocca. Domenica 2 settembre, ore 20.45 Mira (VE) – Villa dei Leoni, Teatro Il violino di Oistrakh per le Quattro Stagioni di Vivaldi Il Pegaso – Orchestra d’archi della Toscana Augusto Vismara, direttore Valery Oistrakh, violino solista Giovedì 6 settembre, ore 20.45 Caorle (VE) - Duomo di S. Stefano La grande tradizione strumentale dell’Ottocento italiano Quintetto Malibran, archi Nicola Malagugini, contrabbasso solista Venerdì 7 settembre, ore 20.45 Rovigo – Chiesa “La Rotonda” La grande tradizione strumentale dell’Ottocento italiano Quintetto Malibran, archi Nicola Malagugini, contrabbasso solista Sabato 8 settembre, ore 20.45 Feltre (BL) – Santuario dei SS. Vittore e Corona (loc. Anzù) Le Suites di Bach per violoncello solo Christophe Coin, violoncello Domenica 9 settembre, ore 20.45 Treviso Chiesa di S. Caterina, Musei Civici Le Suites di Bach per violoncello solo Christophe Coin, violoncello Venerdì 14 settembre, ore 20.45 Battaglia Terme (PD) Castello del Catajo Haydn, Mozart, Beethoven: capolavori del Classicismo Ensemble Ellipsis, oboe e archi Sabato 15 settembre, ore 20.45 Padova – Palazzo del Liviano, Sala dei Giganti Le grandi Sonate del periodo classico-romantico Francesco Manara, I violino Teatro alla Scala Francesco De Zan, pianoforte Domenica 16 settembre, ore 20.45 Monastier (TV) Chiostro Abbazia S. Maria del Pero Haydn London Trios Enzo Caroli, flauto Giovanni Roselli, flauto Milan Vrsajkov, violoncello Calendario generale 2012 Settembre / Ottobre Venerdì 21 settembre, ore 20.45 Arquà Polesine (RO) Castello Estense Alas de Tango: el corazon al Sur Contramilonga, bandoneon, violino, contrabbasso, pianoforte Sabato 22 settembre, ore 20.45 Mel (BL) – Castello di Zumelle Danze al Castello: dal rinascimento al barocco Ensemble Festa Rustica, strumenti d’epoca Giorgio Matteoli, maestro di concerto Domenica 23 settembre, ore 20.45 Fontanelle (TV) Villa Galvagna Giol Danze in Villa dal rinascimento al barocco Ensemble Festa Rustica, strumenti d’epoca Giorgio Matteoli, maestro di concerto Venerdì 28 settembre, ore 20.45 Torreglia (PD) Villa dei Vescovi (FAI) Le grandi Sonate del periodo classico-romantico Francesco Manara, I violino Teatro alla Scala Francesco De Zan, pianoforte Sabato 29 settembre, ore 20.45 Ponzano Veneto (TV) Relais Monaco (Villa Guarnieri) Le grandi Sonate del periodo classico-romantico Francesco Manara, I violino Teatro alla Scala Francesco De Zan, pianoforte Domenica 30 settembre, ore 20.45 Venezia Scuola Grande di S. Giovanni Evangelista Le grandi Sonate del periodo classico-romantico Francesco Manara, I violino Teatro alla Scala Francesco De Zan, pianoforte Venerdì 5 ottobre, ore 20.45 Susegana (TV) Chiesa del Carmine* Wien meinE Liebe, la città della grande musica Wiener Kammer Symphonie Ensemble, archi Giuseppe Nova, flauto Francesco De Zan, pianoforte *in occasione della Serata inaugurale della Mostra nazionale della piccola e media editoria. Venerdì 24 agosto, ore 20.45 – Roncade (TV) COMUNE DI RONCADE 24.8 Castello Ciani Bassetti Scacciapensieri, cornamusa e archi: strumenti popolari nel Classicismo J. G. Albrechstberger (1736-1809) Concerto in Fa magg. per scacciapensieri, mandora e archi (1770) Allegro moderato – Andante – Menuet – Trio – Finale. Allegro molto G. A. Brescianello (1690-1758) Partita in Fa magg. per calichon solo Allegro – Adagio – Menuet Trio – Allegro G. W. Weissmann (circa 1750) Pastorella per cornamusa e archi intervallo J. M. Zink (1758-1829) Trio in Fa Magg. per violino, mandora e basso Allegro moderato – Adagio – Rondo gratioso G. F. Haendel (1685 -1759) Passacaglia per violino e violoncello (trascr. Halvorsen) A. Paulus Improvvisazioni su temi di Mozart e Rossini J. G. Albrechstberger (1769) Concerto in Re magg. per scacciapensieri, mandora e archi A tempo – Andante – Menuet – Trio – Finale. Allegro Albin Paulus, scacciapensieri e cornamusa Pietro Prosser, mandora e calichon Ensemble Quadrivium Valentina Caiolo, violino Cecilia Iacomini, viola Viviana Caiolo, violoncello Il Castello di Roncade è una delle più caratteristiche testimonianze della cultura rurale della società veneta e sorge ai confini con la provincia di Venezia. È da sempre chiamata il “Castello” e la sua storia ci riporta molto indietro nel tempo, intorno al 900, quando l’imperatore Ottone II fa dono del maniero alla nobile famiglia dei Collalto. Successivamente il Castello apparterrà alla famiglia trevigiana dei Sanzi. Nel XVI secolo, il patrizio veneto Girolamo Giustinian costruisce, sulla traccia del precedente edificio distrutto da Cangrande della Scala, il Castello che noi possiamo ancora ammirare. Nella storia della Serenissima Repubblica di Venezia, la famiglia Giustinian ha lasciato una chiara traccia. Troviamo i Dogi Stefano e Marco Antonio, il Beato Nicolò Monaco, la Beata Eufemia e San Lorenzo, primo patriarca di Venezia. Villa Giustinian divenne quindi dimora dell’omonima famiglia, che la abitò per quasi quattro secoli. Verso la fine del 1800 il ramo veneziano dei Giustinian si estinse, e il Castello venne ceduto ai parenti. Questi se ne disinteressarono per decenni, abbandonandolo all’inevitabile deterioramento del tempo. Fu il Barone Tito Ciani Bassetti nel 1930, a riconoscere nell’antico Castello il luogo in cui avrebbe preso vita il suo sogno. Il Barone apparteneva ad una famiglia trentina di antiche tradizioni agricole. La tradizione che questa famiglia più ha voluto mantenere è quella dell’operosità legata alla terra ed in special modo alla viticoltura e alla produzione di vini di qualità. Il restauro del Castello permise infatti di ritrovarne l’originaria bellezza, e avviarvi un’attività vitivinicola per la quale il terreno sembrava essere nato. Castello Ciani Bassetti via Roma 141, Roncade (TV) Sabato 25 agosto, ore 20.45 – Belluno (Località Modolo) COMUNE DI Belluno 25.8 Villa Miari Fulcis* Scacciapensieri, cornamusa e archi: strumenti popolari nel Classicismo J. G. Albrechstberger (1736-1809) Concerto in Fa magg. per scacciapensieri, mandora e archi (1770) Allegro moderato – Andante – Menuet – Trio – Finale. Allegro molto G. A. Brescianello (1690-1758) Partita in Fa magg. per calichon solo Allegro – Adagio – Menuet Trio – Allegro G. W. Weissmann (circa 1750) Pastorella per cornamusa e archi intervallo J. M. Zink (1758-1829) Trio in Fa Magg. per violino, mandora e basso Allegro moderato – Adagio – Rondo gratioso G. F. Haendel (1685 -1759) Passacaglia per violino e violoncello (trascr. Halvorsen) A. Paulus Improvvisazioni su temi di Mozart e Rossini J. G. Albrechstberger (1769) Concerto in Re magg. per scacciapensieri, mandora e archi A tempo – Andante – Menuet – Trio – Finale. Allegro Albin Paulus, scacciapensieri e cornamusa Pietro Prosser, mandora e calichon Ensemble Quadrivium Valentina Caiolo, violino Cecilia Iacomini, viola Viviana Caiolo, violoncello Villa di Modolo è una tra le 15 ville maggiori della provincia di Belluno ed è compresa nella catalogazione delle cento ville venete di Antonio Canova. Percorrendo la strada che attaversa la campagna di Modolo, si arriva ad una piazzetta ove sorge la cappella di famiglia dedicata a San Lorenzo. Oltrepassando il cancello settecentesco si entra nel giardino della Villa e si incontrano le vecchie scuderie e la Villa, grandiosa costruzione del primo Ottocento designata dall’architetto Andrea Miari. Il corpo centrale, decorato da semicolonne ioniche e corinzie, si prolunga in un’ ala alla quale è addossato un altro edificio di minor altezza: la Barchessa con portico al piano terreno e sotto le cantine ove è ancora leggibile la data del 1644. Il complesso costituisce uno dei maggiori esempi di ville perfettamente inserito nella grande tradizione dei più significativi modelli veneti. Il concerto si tiene in occasione dei festeggiamenti per i 600 anni del conferimento del titolo di Conti alla famiglia Miari Fulcis. Stando alle cronache locali la famiglia Miari ebbe le sue origini nella città di Vicenza, città natale dei figli di Felice Miari capostipite della stirpe bellunese nel corso dell’ XI secolo. La prima testimonianza storiografica del cognome si riferisce ad Andrea da Miaro che rivestì la carica di capitano di Feltre nel 1110. Nel corso dei secoli la famiglia ha dato i natali a numerosi canonici, cavalieri, giudici, giuristi, notai, studiosi e storici. Nel 1412 Giovan Antonio Miari viene insignito del titolo di Conte di palazzo dall’imperatore Sigismondo D’Ungheria. *In occasione della festa per i 600 anni del titolo di Conti alla famiglia Miari Fulcis Villa Miari Fulcis via Modolo 188 loc. Modolo, Belluno Domenica 26 agosto, ore 20.45 – Susegana (TV) COMUNE DI SUSEGANA 26.8 Chiesa del Carmine Scacciapensieri, cornamusa e archi: strumenti popolari nel Classicismo G. W. Weissmann (circa 1750) Pastorella per cornamusa e archi W. A. Mozart (1756 – 1791) Adagio e Fuga in re min. n. 1 KV 404A per trio d’archi G. F. Haendel (1685 -1759) Passacaglia per violino e violoncello (trascr. Halvorsen) © Arcangelo Piai A. Paulus Improvvisazioni su temi di Mozart e Rossini intervallo W. A. Mozart Cinque 5 Ländlerische Tänze KV 606 per cornamusa, violino e violoncello F. J. Haydn (1732 – 1809) Trio per archi op. 53 n. 1 Allegretto e innocente – Presto J. G. Albrechstberger (1736-1809) Concerto in Fa magg. per scacciapensieri e archi (1770) Allegro moderato – Andante – Menuet – Trio – Finale. Allegro molto Albin Paulus, scacciapensieri e cornamusa Pietro Prosser, mandora e calichon Ensemble Quadrivium Valentina Caiolo, violino Cecilia Iacomini, viola Viviana Caiolo, violoncello La “Chiesa del Carmine”, detta anche “di Santa Maria della Consolazione” è della prima metà del sec.XVI e si trova poco oltre la metà della via S. Salvatore, che dal borgo di Susegana porta al bellissimo Castello di S. Salvatore. Il complesso eretto nel1523 con l’appoggio del conte Gian Antonio Collalto e successivamente completato grazie alla generosità del conte Antonio IV, è costituito ancora oggi dalla chiesa intitolata a Santa Maria della Consolazione e dal fabbricato conventuale, disposti intorno ad una corte murata su cui si affacciava anche il perduto portico addossato alla chiesa. Di fronte alla chiesa, oltre la strada, si possono ammirare gli ordinatissimi uliveti e i vigneti che, scendendo dalle dolcissime colline, fanno da impareggiabile cornice al Castello stesso. Adiacente alla chiesa c’era il Convento dei Carmelitani, soppresso nel XVIII secolo, tutt’ora in parte ben visibile e ben riconoscibile. Chiesa del Carmine via San Salvatore, Susegana (TV) Venerdì 31 agosto, ore 20.45 – Torreglia (PD) COMUNE DI Torreglia 31.8 Villa dei Vescovi Salone piano nobile Il violino di Oistrakh per le Quattro Stagioni di Vivaldi J. S. Bach (1685 – 1750) Doppio concerto in re min. BWV 1043 per due violini, archi e b. c.* Vivace – Largo ma non tanto – Allegro Boccherini (1743 – 1805) La Ritirata Notturna di Madrid per archi intervallo A. Vivaldi (1678 – 1741) Le Quattro Stagioni (da “Il cimento dell’armonia e dell’inventione”) Concerto in Mi Magg. op. 8 n. 1 RV 269 (La Primavera) Allegro – Largo - Allegro La Villa dei Vescovi, costruita nella prima metà del XVI secolo Concerto in sol min. op. 8 n. 2 sui resti del castello medievale RV 315 (L’Estate) di Torreglia dall’architetto veroAllegro non molto – Adagio. Presto – nese Giovanni Maria Falconetto Presto per il cardinale Francesco Pisani, Vescovo di Padova, fu sempre di Concerto in Fa Magg. op. 8 n. 3 proprietà di questa curia vescoviRV 293 (L’Autunno) Allegro – Adagio molto – Allegro le finchè, nel 1962, fu acquistata da Vittorio e Giuliana Olcese. Concerto in fa min. op. 8 n. 4 RV 297 (L’Inverno) Allegro non molto – Largo – Allegro Valery Oistrakh, violino *Augusto Vismara, violino II Il Pegaso – Orchestra d’archi della Toscana Augusto Vismara, direttore: La costruzione, proseguita ed ampliata con terrazzati, scalinate, ninfeo e brolo nel 1567 sotto la guida e il progetto di Andrea della Valle, fu completata circa dieci anni dopo. La massiccia struttura della Villa si staglia su di un terrapieno dei Colli Euganei con poderose arcate al piano terra e nel loggiato del piano nobile. Al suo interno affreschi a motivi classicheggianti e floreali e raffigurazioni mitologiche del pittore fiammingo Lambert Sustris (metà sec. XVI.). La Villa si innalza, sulla cima di un’altura, da un terrapieno quadrato ornato di scale e balaustre, con un primo piano ad archi aperti verso la pianura. L’edificio monumentale rappresenta un importante esempio di stile rinascimentale veneto. Sul fronte della splendida dimora è posto un brolo recintato e arricchito di monumentali portali posti sul cancello principale della Villa, sulle adiacenze, dette Barchessa, e sul vigneto che circonda interamente la splendida area all’italiana. La Villa dei Vescovi è in località Luvigliano. Donata al FAI nel 2005 da Maria Teresa Olcese e il figlio Pier Paolo in memoria del marito e padre Vittorio Olcese, la Villa ha riaperto al pubblico il 21 giugno 2011 dopo il lungo lavoro di restauro del FAI, che ha restituito così alla collettività un vero capolavoro del Rinascimento. Villa dei Vescovi via dei Vescovi 4 loc. Luvigliano Torreglia (PD) Sabato 1 settembre, ore 20.45 – Monselice (PD) COMUNE DI Monselice 1.9 Duomo Vecchio* Il violino di Oistrakh per le Quattro Stagioni di Vivaldi J. S. Bach (1685 – 1750) Doppio concerto in re min. BWV 1043 per due violini, archi e b. c.* Vivace – Largo ma non tanto – Allegro Boccherini (1743 – 1805) La Ritirata Notturna di Madrid per archi intervallo © Luigi Ballotta A. Vivaldi (1678 – 1741) Le Quattro Stagioni (da “Il cimento dell’armonia e dell’inventione”) Concerto in Mi Magg. op. 8 n. 1 RV 269 (La Primavera) Allegro – Largo - Allegro L’esterno del Duomo Vecchio è di stile romanico-gotico. Le suConcerto in sol min. op. 8 n. 2 perfici sono scandite da lesene RV 315 (L’Estate) sporgenti e da archetti pensili e Allegro non molto – Adagio. Presto – la facciata, simmetrica, evidenzia Presto due bifore gotiche ed un rosone. La porta è protetta da un pronao. Concerto in Fa Magg. op. 8 n. 3 La torre campanaria, merlata, RV 293 (L’Autunno) Allegro – Adagio molto – Allegro è situata dalla parte dell’abside e, è divisa in zone dalle lesene e Concerto in fa min. op. 8 n. 4 dagli archetti pensili ed è alleggeRV 297 (L’Inverno) rita da finestrelle e da una bifora. Allegro non molto – Largo – Allegro L’interno è ricco di arredi sacri di inestimabile valore per arte e materia e di reliquie dei secoli XI, XIII e XV. © bedarumica.org Valery Oistrakh, violino *Augusto Vismara, violino II Il Pegaso – Orchestra d’archi della Toscana Augusto Vismara, direttore: Il Duomo è anche ricco di pregevolissime pergamene con miniature, testimonianze degli anni d’oro di Monselice. Numerose sono anche le pitture: la principale è un’ancona gotica dedicata a Santa Giustina, patrona della chiesa. In mezzo all’abside centrale è situata una statua della santa, raffigurata con bionde chiome e con una fisionomia dolce e contemporaneamente austera. Poco prima di giungere al Duomo, ai piedi del Colle della Rocca si erge maestoso un complesso architettonico denominato Castello Cini che raggruppa in sé diverse tipologie di edifici. Tra l’XI sec. ed il XVI sec. il castello è stato dimora signorile, torre difensiva fino a diventare villa veneta. Il Castello si compone infatti di quattro nuclei principali; la parte più antica è la Casa Romanica (XI sec.) che assieme al Castelletto (XII sec.) forma il primo nucleo abitativo. A partire dal 1405, dopo l’avvento della Serenissima Repubblica Veneta, il complesso monselicense viene acquistato dall’aristocratica famiglia veneziana Marcello che intraprende la costruzione di Ca’ Marcello, palazzo di collegamento fra le preesistenti strutture. *In occasione della Serata inaugurale della Giostra della Rocca Duomo Vecchio via del Santuario, Monselice (PD) Domenica 2 settembre, ore 20.45 – Mira (VE) COMUNE DI Mira 2.9 Villa dei Leoni Teatro in Barchessa Il violino di Oistrakh per le Quattro Stagioni di Vivaldi J. S. Bach (1685 – 1750) Doppio concerto in re min. BWV 1043 per due violini, archi e b. c.* Vivace – Largo ma non tanto – Allegro Boccherini (1743 – 1805) La Ritirata Notturna di Madrid per archi intervallo A. Vivaldi (1678 – 1741) Le Quattro Stagioni (da “Il cimento dell’armonia e dell’inventione”) Concerto in Mi Magg. op. 8 n. 1 RV 269 (La Primavera) Allegro – Largo - Allegro La Villa, collocata sulla Riviera Silvio Trentin, dista pochi metri Concerto in sol min. op. 8 n. 2 dalla Chiesa di San Nicolò. IniRV 315 (L’Estate) zialmente nominata Villa ContaAllegro non molto – Adagio. Presto – rini, oggi è nominata “dei Leoni” Presto grazie ai due leoni posti ai lati della scalinata centrale d’entrata Concerto in Fa Magg. op. 8 n. 3 realizzata nel XIX secolo. RV 293 (L’Autunno) Allegro – Adagio molto – Allegro Concerto in fa min. op. 8 n. 4 RV 297 (L’Inverno) Allegro non molto – Largo – Allegro © bedarumica.org Valery Oistrakh, violino *Augusto Vismara, violino II Il Pegaso – Orchestra d’archi della Toscana Augusto Vismara, direttore: L’edificio fu ricostruito nel 1558, per volere del procuratore Federico Contarini. Il complesso comprende, oltre alla Villa, la barchessa e l’oratorio. Nel 1696 i Pisani, i nuovi proprietari, commissionarono un ciclo di affreschi a Giambattista Tiepolo, dedicati ad un soggiorno in villa del re Enrico III nel 1574. Il re di Francia e Polonia infatti, quando giunse a Mira, volle a tutti i costi visitare l’edificio. Gli affreschi furono strappati nel 1893 e venduti all’estero. Oggi si trovano conservati nel prestigioso Museo Jacquemart-André di Parigi. Non si conosce l’aspetto originale del’edificio mentre, delle trasformazioni subite nel corso del tempo, giungono a noi solo alcune riproduzioni a stampa realizzate nel ‘700; probabilmente il piano del sottotetto e i quattro abbaini sono stati aggiunti successivamente dai Pisani. L’oratorio è stato datato alla fine del ‘600, nel 1978 fu restaurato dopo essere stato gravemente danneggiato dal terremoto del 1976, oggi è utilizzato per cerimonie ed esposizioni artistiche. Il parco originariamente era molto esteso ed era famoso per le sue piante ed essenze rare, oggi è adibito a parco pubblico. La barchessa è stata restaurata ed oggi è diventata il teatro comunale di Mira. Villa dei Leoni è diventata proprietà del Comune di Mira dalla metà del XX secolo. L’ultimo restauro è terminato nel 2008. Villa dei Leoni Riviera Silvio Trentin 3, Mira (VE) Giovedì 6 settembre, ore 20.45 – Caorle (VE) CittÀ DI Caorle 6.9 Duomo di S. Stefano La grande tradizione strumentale italiana tra ‘700 e ‘800 Omaggio al luogo sacro F. Schubert (1797-1828) Ave Maria (vers. per archi) G. Tartini (1692-1770) Sinfonia in Re Maggiore per archi Allegro maestoso – Andantino Allegro Sonata a 4 n. 1 in Re Magg. per archi Allegro assai - Larghetto - Allegro G. Bottesini (1821-1889) Fantasia su temi da “Beatrice di Tenda” di V. Bellini per contrabbasso e archi intervallo L. Boccherini (1743-1805) Quintetto in mi min. op. 27 n. 3 Moderato assai – Minuetto e Trio V. Bellini(1801- 1835) da “Norma” trascritta da P. Tonassi per quintetto d’archi Sinfonia - Cavatina (Casta Diva) G. Bottesini Fantasia su temi da “Sonnambula” di V. Bellini per contrabbasso e archi ©Maurizio Cuzzocrea Quintetto d’archi Malibran Valentina Caiolo, violino Samantha Fidanza, violino Roberta Bullace, viola Raffaella Suriano, violoncello Nicola Malagugini, contrabbasso solista Il Duomo di Caorle sorge dalle rovine di una preesistente basilica paleocristiana, come testimoniano i numerosi reperti rinvenuti e conservati sia all’interno che nel giardino della casa canonica (ex palazzo vescovile); tra essi si annoverano modanature floreali, capitelli e tronchi di colonna, altari e lapidi, che richiamano gli stili bizantino-ravennati già presenti nella Cattedrale di Torcello e nella Basilica di San Marco. L’erezione della sede episcopale risale al VI secolo, con le frequenti invasioni barbariche degli unni che costrinsero gli abitanti della vicina Julia Concordia a rifugiarsi nelle zone lagunari e paludose della foce del fiume Lemene. Non esistendo notizie certe della consacrazione della cattedrale, il vescovo Pietro Martire Rusca riconsacrò l’edificio il 30 agosto 1665, ponendovi dodici croci in terra cotta e una lapide commemorativa, che ancora oggi ricordano il solenne rito. Ma ulteriori e diverse sono le testimonianze che i vescovi hanno lasciato a Caorle: dai diversi stemmi, dipinti o scolpiti in cattedrale, a ricordo di particolari eventi, alle tombe che alcuni vescovi hanno voluto in Cattedrale, ai numerosi arredi sacri conservati nel museo parrocchiale. L’ultimo vescovo di Caorle, Giuseppe Maria Peruzzi, fu traslato a Chioggia l’11 settembre 1807, a seguito della soppressione della diocesi con decreto dell’Impero asburgico; nel 1819 Papa Pio VII sancì la definitiva soppressione della diocesi di Caorle, e il territorio fu annesso al Patriarcato di Venezia. Caorle, tuttavia, continua ad essere sede vescovile titolare; attualmente l’arcivescovo di Caorle è il Nunzio apostolico in Ungheria, monsignor Juliusz Janusz. Duomo di S. Stefano Piazza Vescovado, Caorle (VE) Venerdì 7 settembre, ore 20.45 – Rovigo COMUNE DI Rovigo 7.9 Chiesa La Rotonda La grande tradizione strumentale italiana tra ‘700 e ‘800 Omaggio al luogo sacro F. Schubert (1797-1828) Ave Maria (vers. per archi) G. Tartini (1692-1770) Sinfonia in Re Maggiore per archi Allegro maestoso – Andantino Allegro Sonata a 4 n. 1 in Re Magg. per archi Allegro assai - Larghetto - Allegro © Mauro Cordioli G. Bottesini (1821-1889) Fantasia su temi da “Beatrice di Tenda” di V. Bellini per contrabbasso e archi intervallo L. Boccherini (1743-1805) Quintetto in mi min. op. 27 n. 3 Moderato assai – Minuetto e Trio V. Bellini(1801- 1835) da “Norma” trascritta da P. Tonassi per quintetto d’archi Sinfonia - Cavatina (Casta Diva) G. Bottesini Fantasia su temi da “Sonnambula” di V. Bellini per contrabbasso e archi © Maurizio Cuzzocrea Quintetto d’archi Malibran Valentina Caiolo, violino Samantha Fidanza, violino Roberta Bullace, viola Raffaella Suriano, violoncello Nicola Malagugini, contrabbasso solista Il Tempio della Beata Vergine del Soccorso, anche conosciuto come La Rotonda, fu costruito per volontà del Vescovo Mons. Laurenti e delle autorità della Magnifica Città. La decisione di edificare questo luogo sacro fu presa per rendere omaggio all’immagine di una Madonna col Bambino, situata sull’altare di un Oratorio che sorgeva nelle vicinanze del Convento di San Francesco. L’architetto che fu incaricato di dirigere i lavori fu Francesco Zamberlan, collaboratore del Palladio e la prima pietra, benedetta dal Vescovo, fu posta il 13 ottobre 1594. I lavori di costruzione terminarono nel 1603, ma pochi mesi dopo la cupola fu interessata da problemi statici e l’anno dopo fu demolita. Nel 1606 l’architetto tedesco Johan Autrich realizzò un tetto a spioventi. L’edificio si presenta a pianta centrale, fedele alla tradizione delle Chiese dedicate alla Madonna. Il corpo è ottagonale e riceve la luce da tre finestroni per ogni lato, mentre nella parte superiore è caratterizzato da un portico, anch’esso ottagonale, con colonne di ordine toscano. L’esterno è molto semplice e privo di decorazioni, mentre l’interno è arricchito da splendidi dipinti, sculture ed elementi decorativi. L’attenzione dei visitatori è indirizzata verso l’altare in legno dorato realizzato nel 1607 dall’intagliatore Giovanni Caracchio, seguendo il progetto dello Zamberlan e al cui centro è situata l’immagine miracolosa della Madonna col Bambino. La decorazione interna è costituita in maggior parte da dipinti allegorici, con lo scopo di rendere omaggio alla Madonna e celebrare la Repubblica Veneta. Il campanile che affianca la Chiesa fu costruito seguendo il progetto di Baldassare Longhena e fu terminato nel 1774. Chiesa La Rotonda Viale Fuà Fusinato, 37 - Rovigo Sabato 8 settembre, ore 20.45 – Feltre, località Anzù (BL) CITTÀ DI Feltre 8.9 Santuario dei SS. Vittore e Corona Le Suites di Bach per violoncello solo J. S. Bach (1685-1750) Suite n. 3 in Do Magg. BWV 1009 Prelude Allemande Courante Sarabande Bourrée I – Bourrée II Gigue © Franco Baldissarutti Suite n. 2 in re min. BWV 1008 Prelude Allemande Courante Sarabande Menuet I – Menuet II Gigue intervallo Suite n. 4 in Mi bem Magg. BWV 1010 Prelude Allemande Courante Sarabande Bourrée I – Bourrée II Gigue Christophe Coin, violoncello La Basilica Santuario dei Santi Vittore e Corona è un complesso religioso a 3 km da Feltre, nella frazione Anzù, in provincia di Belluno. È un monumento nazionale italiano. Arroccata sul monte Miesna, è costituita dalla basilica vera e propria e dall’annesso chiostro del 1495. La costruzione del santuario fu iniziata nel 1096. La chiesa fu consacrata il 13 maggio 1101 dal vescovo di Feltre Arpone per accogliervi le reliquie dei Santi Vittore e Corona, patroni di Feltre. Al santuario si affiancò poi un monastero, che ospitò dapprima i Fiesolani (1445-1668), quindi i Somaschi (1668-1777), infine i Minori Osservanti (1852-1868). La basilica è un autentico gioiello del romanico e porta chiari segni di influenze armene ed orientali. Gli interni sono completamente affrescati. Databili tra la fine del XII e l’inizio del XVI secolo gli affreschi del Santuario costituisco- no il complesso più interessante di pitture murali eseguite nell’alto Veneto. Si tratta di un insieme di grande rilevanza soprattutto per la presenza di artisti delle scuole di Giotto, di Tommaso da Modena e di Vitale da Bologna. Spiccano tra le immagini di santi, sulla parete sinistra, l’ultima cena e la storia del martirio dei titolari nel transetto di sinistra. A oriente dell’altare è posto il sarcofago marmoreo dei martiri, sollevato da colonne e ornato da un fregio floreale. Una lunga e imponente gradinata fiancheggiata da muretti costruita alla fine dell’Ottocento caratterizza la salita e l’accesso al Santuario. In primo piano le statue dei due Patroni. Nel maggio 2011 è stato riportato da Praga, dov’era custodito, il cranio di San Vittore, e venerato nel santuario fino al maggio 2012. Santuario dei SS. Vittore e Corona loc. Anzù, Feltre (BL) Domenica 9 settembre, ore 20.45 – Treviso CITTÀ DI Treviso 9.9 Chiesa di S. Caterina Musei Civici Le Suites di Bach per violoncello solo J. S. Bach (1685-1750) Suite n. 3 in Do Magg. BWV 1009 Prelude Allemande Courante Sarabande Bourrée I – Bourrée II Gigue © fabioecinzia.it Suite n. 2 in re min. BWV 1008 Prelude Allemande Courante Sarabande Menuet I – Menuet II Gigue intervallo Suite n. 4 in Mi bem Magg. BWV 1010 Prelude Allemande Courante Sarabande Bourrée I – Bourrée II Gigue Christophe Coin, violoncello I lavori di costruzione della Chiesa e del Convento di Santa Caterina, oggi sede principale dei Musei Civici di Treviso, ebbero inizio nel 1346 dopo che i Servi di Maria, di origine toscana e ultimi tra i grandi ordini conventuali dell’Italia medievale ad insediarsi a Treviso, ottennero dunque dalla città quest’area per costruirvi il loro convento, con la grande chiesa dedicata a Santa Caterina d’Alessandria, riutilizzando in parte le strutture preesistenti. 10 marzo 1945 che l’intervento di Mario Botter, restauratore e cultore d’arte trevigiano, portò alla scoperta del tesoro pittorico nascosto da secoli sotto gli anonimi intonaci che imbiancavano le pareti della chiesa. Soppresso il convento nel 1772 e cessata ogni destinazione religiosa degli spazi nel 1806, gli edifici del complesso, chiesa compresa, divennero proprietà demaniale e furono utilizzati come caserma e magazzini militari. Questo provocò gravi alterazioni delle architetture e la totale dispersione del patrimonio artistico contenuto. Si tratta di un’ eccezionale antologia della pittura dell’entroterra veneto dalla metà del Trecento fino ai primi decenni del Quattrocento, culminante con gli affreschi oggi attribuibili a Gentile da Fabriano e al suo ambito. Tali scoperte favorirono la decisione di recuperare l’intero complesso a funzioni culturali. L’occasione si presentò nel 1967 quando l’allestimento di Carlo Scarpa per la grande mostra su Arturo Martini spinse l’amministrazione comunale a stipulare una convenzione con lo Stato per trasformare in museo tutto il complesso. Paradossalmente fu a seguito dei gravi danni subiti durante i bombardamenti del 7 aprile 1944 e del Chiesa di S. Caterina Piazzetta Botter, Treviso Venerdì 14 settembre, ore 20.45 – Battaglia Terme (PD) COMUNE DI Battaglia Terme 14.9 Castello del Catajo Salone piano nobile Haydn, Mozart, Beethoven: capolavori del Classicismo F. J. Haydn (1732 – 1809) Quartetto in Si bem Magg. Hob. II B: 4 per oboe. e archi Moderato Rondò Allegro L. v. Beethoven (1770 – 1827) Trio in do min. op. 9 n. 3 per archi Allegro con spirito Adagio con espressione Scherzo. Allegro molto Finale. Presto intervallo W.A. Mozart (1756-1791) Quartetto in Fa magg. K 370 per oboe. e archi Allegro Andante Rondò. Allegro Ensemble Ellipsis Alberto Cesaraccio, oboe Alessandro Puggioni, violino Gioele Lumbau, viola Fabio De Leonardis, violoncello La famiglia Obizzi, originaria della Borgogna (in Francia), si può considerare, nella storia italiana, una famiglia di “Capitani di ventura”, giunti in Italia al seguito dell’imperatore Arrigo II nel 1007. Dopo una prima residenza in Toscana, la famiglia si stabilì nel territorio della Repubblica di Venezia, allora molto potente e raramente in guerra con gli stati Italiani perché più interessata alle conquiste esterne all’Italia, legate alle sue attività marinare. In un periodo di pace Pio Enea degli Obizzi (il quale impose il nome all’obice, il cannone da assedio), attratto dalla bellezza dei luoghi, decise di costruire un palazzo adeguato alla gloria della famiglia. Esso fu ideato dallo stesso Pio Enea senza l’aiuto di architetti e quindi sta a metà tra il castello militare e la villa principesca. Fu costruito in soli tre anni fra il 1570 e il 1573 (tranne che per l’ala in alto, risalente al secolo XIX). All’inizio erano previste pitture solo nei muri esterni (ora scomparse) ma nel 1571 Pio Enea chiamò Gian Battista Zelotti (allievo di Paolo Veronese) ad affrescare i muri interni con le gesta della sua famiglia. La famiglia Obizzi si estinse nel 1805 con il marchese Tommaso, che lasciò il castello agli eredi della casa d’Este (Arciduchi di Modena); sotto Francesco IV fu costruita l’ala visibile più in alto e detta “Castel Nuovo”. Alla morte di Francesco V, senza figli, il Catajo passò all’Arciduca ereditario d’Austria Francesco Ferdinando. Dopo la prima guerra mondiale il Catajo fu assegnato al governo italiano come riparazione dei danni di guerra ed esso poi lo vendette alla famiglia Dalla Francesca nel 1929. Castello del Catajo via Catajo 1, Battaglia Terme (PD) Sabato 15 settembre, ore 20.45 – Padova COMUNE DI Padova 15.9 Palazzo del Liviano Sala dei Giganti Le grandi sonate del periodo classico-romantico L. v. Beethoven (1770 – 1827) Sonata in Fa Magg. op. 24 “Primavera” per vl. e pf. (1801) Allegro Adagio molto espressivo Scherzo (Allegro molto) Rondò (Allegro non troppo) © Nicola Marini R. Schumann (1810 – 1856) Sonata op. 105 in la min. per vl. e pf. (1851) Mit leidenschaftlichem Ausdruck Allegretto Lebhaft intervallo J. Brahms (1833 – 1897) Sonata n. 3 in re min op. 108 per pianoforte e violino (1886-88) Allegro Adagio Un poco presto e con sentimento Presto agitato C. Saint-Saens (1835 – 1921) Introduction et Rondò capriccioso in la min. (1863) © Maurizio Cuzzocrea Francesco Manara, I violino solista Teatro alla Scala Francesco De Zan, pianoforte La Sala è all’interno di Palazzo del Liviano, dove si trova la Facoltà di Lettere e Filosofia. L’edificio, che risale agli anni ‘30, fu progettato dall’architetto Gio Ponti ed è dedicato al grande storico della latinità Tito Livio. La Sala si raggiunge prendendo la scalinata di sinistra all’ingresso, dove la decorazione ad affresco di Campigli domina l’atrio. Il locale risale al Duecento ed ha acquisito questo nome a causa dei soggetti degli affreschi che la decoravano. Un tempo si chiamava “Sala degli Eroi, lunga 37 metri, larga 17.50 metri e alta 9 metri, anteriore al 1379, cioè alla data in cui Lombardo della seta, su preghiera del Carrarese, terminò il compendio del “De Viris Illustribus” di Francesco Petrarca. In effetti la sua prima denominazione fu Sala degli Eroi, perché nel Trecento su suggerimento di Petrarca furono raffigurati personaggi illustri, tra i quali fu inserito alla sua morte Petrarca stesso. Ma un incendio distrusse le pitture originali, che furono sostituite per volere di Gerolamo Corner, Capitano veneto, con l’attuale decorazione del 1540 con le colossali figure di imperatori e di eroi che valse alla sala il nome che ora porta e sono per la maggior parte di Domenico Campagnola; altre appartengono a Stefan Dall’Arzere e al Gualtieri. È tradizione che il ritratto del Cardinale Zabarella, posto tra i finestroni di levante, sia opera di Tiziano: può essere, ma non è sicuramente degna di sì grande pennello. Nella Sala dei Giganti, tra i sopracitati affreschi cinquecenteschi, spicca anche un bellissimo ritratto di Francesco Petrarca, attribuito ad Altichieri (seconda metà del ‘300). Palazzo del Liviano Piazza Capitaniato, Padova Domenica 16 settembre, ore 20.45 – Monastier (TV) COMUNE DI Monastier 16.9 Abbazia S. Maria del Pero Chiostro Romanico Haydn London Trios F. J. Haydn (1732 – 1809) London Trio n. 1 in Do Magg. Hob. IV:1 per due flauti e violoncello Allegro moderato – Andante – Finale. Vivace G. Ph. Telemann (1681 – 1767) Fantasia n. 6 per flauto solo * Dolce – Allegro - Spiritoso J. S. Bach (1685 – 1750) dalla Suite n. 1 in sol Magg. BWV 1007 per violoncello solo Allemande – Courante F. J. Haydn London Trio n. 2 in Sol Magg. Hob. IV:2 per due flauti e violoncello Andante – Allegro intervallo F. J. Haydn London Trio n. 3 in Sol Magg. Hob. IV:3 per due flauti e violoncello Spiritoso – Andante – Allegro J. S. Bach dalla Partita in la min per flauto solo ** Allemanda - Corrente F. J. Haydn London Trio n. 4 in Sol Magg. Hob. IV:4 per due flauti e violoncello Allegro A. Vivaldi (1678-1741) Concerto in sol min. per due flauti e violoncello Allegro ma cantabile – Largo – Allegro non molto Enzo Caroli, flauto* Giovanni Roselli, flauto** Milan Vrsajkov, violoncello La fondazione del Monastero si ipotizza risalire al 958. Il chiostro così come ci appare è frutto di numerosi e successivi interventi. Verso la fine del 1300 il territorio trevigiano fu devastato da guerre. I coloni ed i lavoratori avevano abbandonato i poderi, le selve, i boschi. I monaci erano rimasti pochi e non vivevano all’interno dell’abbazia che stentava a sopravvivere. Il complesso si trovava in uno stato di abbandono e di devastazione. Della chiesa, paragonata per grandezza e bellezza al duomo di Treviso, non rimaneva che un altare con la sovrastante cupola, parte del complesso era stata demolita ed i materiali riusati per la costruzione di case sui fondi circostanti. Alla fine del ‘400, con l’unione all’abbazia veneziana di San Giorgio Maggiore, si ricostruì la chiesa ampliandone l’abside centrale ed aumentandone l’altezza, ciò rese possibile la costruzione del primo piano del chiostro con le bifore in stile rinascimentale. Il piano terra è sicuramente di stile romanico per alcuni elementi quali le doppie colonne in cotto e le volte a botte. Attualmente l’Abbazia è suddivisa in più proprietà. Nelle pareti del cortile centrale sono state recentemente restaurate le antiche meridiane solari con le ore “italiche”. La porzione più antica denominata “Chiostro Romanico”, da qualche anno acquistata dalla famiglia Porcellato - Zorzi è interessata da un intervento di recupero. Sono stati ripuliti gli spazi da superfetazioni che nulla avevano a che vedere con gli usi originari. È stato recuperato il “Frutteto Antico” con il reinserimento di specie antiche rintracciate nel territorio circostante. Gli spazi sono stati cintati con siepi di acero campestre “a gelosia”. Abb. S. Maria del Pero via Monastero 3/5, Monastier (TV) Venerdì 21 settembre, ore 20.45 – Arquà Polesine (RO) COMUNE DI Arquà Polesine 21.9 Castello Estense Alas de Tango: el corazon al sur P. Laurenz La milonga de mis amores R. Melo Desde el Alma J. de dios Filiberto Quejas de bandoneon J. Plaza Nocturna A. Aieta Palomita Blanca J. Plaza Nostalgico A. Piazzolla Triunfal Adios Nonino La Milonga del Angel La Muerte del Angel La Resurreccìon del Angel I ContraMilonga Fabio Furia, bandoneon Marcello Meli, pianoforte Simone Soro, violino Massimo Battarino, contrabbasso Risale al 938 è il primo documento che cita Arquà in una donazione alla chiesa di Adria da parte del feudatario Marchese Almerico. Già a quei tempi il centro era importante per la posizione di controllo sulla Pestrina, chiamata pure Fosse Filistine. Nel 1146 Guglielmo III Adelardo dei Marchesella, signore di Ferrara, poco prima di partire per la seconda crociata fece costruire in Polesine alcuni castelli per difendersi dalle mire degli Estensi. Attualmente rimane solo il Castello di Arquà Polesine perché tutte le altre fortezze andarono distrutte. Nel 1187 i marchesi d’Este entrarono in possesso della fortezza portata in dote da Marchesella figlia di Adelardo promessa sposa di Obizzo d’Este. Sempre al centro di aspre contese a causa della sua posizione strategica, fu in mano ai veneziani dal 1395-1438 che lo ebbero definitivamente nel 1482 dopo la vittoriosa guerra del sale con gli Estensi. Nel 1540 il castello venne comprato dalla famiglia Diedo; tra il 156682 fu ristrutturato e trasformato in residenza con adiacenze per conservare i prodotti agricoli. Nel 1621 l’ultima erede Elena Diedo contrasse matrimonio con Girolamo da Mula e alla sua morte il castello andò ai figli Da Mula. Nel 1811 la fortezza passò alla famiglia Treves; attualmente è di proprietà del comune di Arquà. Il complesso è composto da una torre merlata di tre piani, un corpo di fabbrica che si affaccia su un cortile dove si aprono tredici arcate del ’600 le scuderie ed un granaio. Per accedere al castello si oltrepassa un ponte posto sul fossato che lo circonda che anticamente era levatoio. All’interno le tre stanze principali sono affrescate con scene mitologiche dipinte nel tardo ’500. Castello Estense via Castello 2, Arquà Polesine (RO) Sabato 22 settembre, ore 20.45 – Mel (BL) COMUNE DI Mel 22.9 Castello di Zumelle Danze al castello, tra Rinascimento e Barocco A. Falconiero (1585 – 1656) Passacaglia a tre C. De Rore (1515 – 1565) “Ancor che col partire” – madrigale G. B. Spadi (metà sec. XVI – sec. XVII) Diminuzione per flauto sul madrigale “Ancor che col partire” di C. De Rore R. Rognoni (ca. 1550 – ca 1620) Diminuzione per violino sul madrigale “Ancor che col partire” di C. De Rore P. Cima (1570 circa – 1622) Sonata a canto e basso (flauto e tiorba) intervallo M. Uccellini (1603 – 1680) Aria sopra la Bergamasca J. Kapsberger (1580 – 1651) Danze dal IV libro di intavolatura di chitarrone F. Cavalli (1602 – 1676) “Canzone a tre a due violini e violoncino ovvero tiorba” con ciaccona finale A. Falconiero (1585 – 1656) Sonata “L’Eroica” a due canti e basso - Follia a Tre Ensemble Festa Rustica Giorgio Matteoli, flauti dolci David Simonacci, violino barocco Stefano Maiorana, tiorba e chitarra barocca Sembra che un primo nucleo di Zumelle fosse stato completato già nel 46-47 d.C., quando i Romani si accingevano a consolidare la loro influenza nella zona della Valbelluna, conquistata nel I secolo a.C. La costruzione si ergeva in posizione strategica, controllando i transiti di un’arteria stradale che giungeva dalla pianura attraverso il passo di Praderadego, forse la via Claudia Augusta Altinate o, più probabilmente, una sua variante. All’epoca delle invasioni barbariche il castello divenne il perno del sistema difensivo locale, che aveva il compito di garantire i collegamenti tra Feltre e Ceneda. Secondo la leggenda le fortificazioni, ridotte ormai a rovine, furono rifondate da Genserico, uomo fidato di Amalasunta regina degli Ostrogoti. Fuggito in seguito all’assassinio della sovrana, Genserico prese in moglie l’ancella Eudosia e si stabilì presso la nuova fortezza. Dal suo matrimonio sarebbero nati due gemelli, donde il toponimo Zumelle. Per tutto l’Alto Medioevo il castello fu coinvolto in sanguinose lotte feudali. Ricostruito nel 1311 da Rizzardo da Camino, signore di Treviso, Belluno e Feltre, il castello cadde successivamente in rovina per l’abbandono: l’arrivo delle armi da fuoco e la pace seguita alla conquista della Serenissima l’avevano reso del tutto inutile. Ai giorni nostri il Castello di Zumelle è stato enormemente rivalutato e un suo riutilizzo fa conoscere il ruolo di protagonista che ebbe nella storia del Veneto Nord-Orientale nell’alto Medioevo. Castello di Zumelle via S. Donà 4, Mel (BL) Domenica 23 settembre, ore 20.45 – Fontanelle (TV) COMUNE DI Fontanelle 23.9 Villa Galvagna Giol Danze in villa, tra Rinascimento e Barocco A. Falconiero (1585 – 1656) Passacaglia a tre C. De Rore (1515 – 1565) “Ancor che col partire” – madrigale G. B. Spadi (metà sec. XVI – sec. XVII) Diminuzione per flauto sul madrigale “Ancor che col partire” di C. De Rore R. Rognoni (ca. 1550 – ca 1620) Diminuzione per violino sul madrigale “Ancor che col partire” di C. De Rore P. Cima (1570 circa – 1622) Sonata a canto e basso (flauto e tiorba) intervallo M. Uccellini (1603 – 1680) Aria sopra la Bergamasca J. Kapsberger (1580 – 1651) Danze dal IV libro di intavolatura di chitarrone F. Cavalli (1602 – 1676) “Canzone a tre a due violini e violoncino ovvero tiorba” con ciaccona finale A. Falconiero (1585 – 1656) Sonata “L’Eroica” a due canti e basso - Follia a Tre Ensemble Festa Rustica Giorgio Matteoli, flauti dolci David Simonacci, violino barocco Stefano Maiorana, tiorba e chitarra barocca La villa Galvagna Giol si affaccia sul lago alimentato dal Lia: l’isolotto dei cigni nel mezzo con i rami degli antichi alberi che si protendono a toc care l’acqua ed il bersò sulla riva con le sue bianche colonnine di marmo coperte di rose contribuiscono ad esaltare l’atmosfera romantica voluta dal Bagnara quando disegnò il parco agli inizi dell’Ottocento. La facciata che guarda il lago, contrariamente a quella più classica e antica verso la strada e a sud-est verso la chiesa, fu costruita in un delicato stile gotico-veneziano, con le finestre ed i balconi in pietra d’Istria ed i merli a coda di rondine sul tetto, ed è forse uno degli unici esempi rimasti in questo stile, omaggio alla moda romantica dell’epoca. L’insieme è davvero particolare con un effetto “fiabesco”. Quasi a rafforzarlo, c’è la storia del suo passato. Negli ultimi anni dell’Ottocento fu ripetutamente ospite della baro- nessa Galvagna la regina Natalia di Serbia; una bella fotografia ritrae le signore davanti alla grande vetrata a bifora della villa; dietro di loro, in piedi, c’è Draga Mascin, allora dama di compagnia della regina ma destinata a diventare, malgrado le umilissime origini e l’opposizione di tutti, regina di Serbia a sua volta, avendo sposato il figlio di Natalia, re Alessandro Obrenovic. Un altro personaggio particolare che fu ospite della ville fu Richard Lionel Guidoboni Visconti, presunto figlio di Honoré de Balzac, sepolto nel cimitero di Oderzo. Villa Galvagna Giol via Calstorta 137 loc Colfrancui, Fontanelle (TV) FAI - Villa del Balbianello. Lenno, Como - Legato testamentario Guido Monzino - 1988 PER IL PAESAGGIO, L’ARTE E LA NATURA. PER SEMPRE, PER TUTTI. FAI, non solo una sigla, ma anche voce del verbo FARE. Il FAI – Fondo Ambiente Italiano è una fondazione nazionale senza scopo di lucro nata nel 1975 con un obiettivo concreto: agire per la salvaguardia del patrimonio d’arte e natura italiano. Il FAI restaura e riapre al pubblico monumenti e luoghi di natura unici del nostro Paese che gli vengono affidati per donazione o in concessione; educa e sensibilizza la collettività alla conoscenza, al rispetto e alla cura dell’arte e della natura; si fa portavoce degli interessi e delle istanze della società civile vigilando e intervenendo attivamente sul territorio. FAI per l’Italia. FAI anche tu. I PRINCIPALI VANTAGGI PER CHI SI ISCRIVE • ingresso gratuito in tutti i Beni FAI • abbonamento postale al Notiziario trimestrale del FAI • sconti fino al 50% per l’ingresso in oltre 450 teatri, musei, giardini e dimore storiche in tutta Italia • iscrizione alla Delegazione FAI più vicina • opportunità di partecipare a viaggi unici con guide d’eccezione LE PRINCIPALI QUOTE DI ISCRIZIONE ANNUALI • • • • ORDINARIO 39 € COPPIA 60 € - 2 adulti con lo stesso indirizzo FAMIGLIA 66 € - 2 adulti + figli fino a 18 anni GIOVANE 20 € - fino a 25 anni COME ISCRIVERSI È possibile versare la quota di iscrizione tramite: • carta di credito online www.fondoambiente.it • bonifico bancario: Banca Prossima Gruppo Intesa Sanpaolo IBAN: IT 46 I 03359 01600 100000013785 • conto corrente postale n. 11711207 PER MAGGIORI INFORMAZIONI FAI – Fondo Ambiente Italiano La Cavallerizza – via Carlo Foldi, 2 – 20135 Milano T. 02 4676151 – Fax 02 48193631 www.fondoambiente.it Venerdì 28 settembre, ore 20.45 – Torreglia (PD) COMUNE DI Torreglia 28.9 Villa dei Vescovi Salone del piano nobile Le grandi sonate del periodo classico-romantico L. v. Beethoven (1770 – 1827) Sonata in Fa Magg. op. 24 “Primavera” per vl. e pf. (1801) Allegro Adagio molto espressivo Scherzo (Allegro molto) Rondò (Allegro non troppo) © Mauro Ranzani R. Schumann (1810 – 1856) Sonata op. 105 in la min. per vl. e pf. (1851) Mit leidenschaftlichem Ausdruck Allegretto Lebhaft intervallo J. Brahms (1833 – 1897) Sonata n. 3 in re min op. 100 per pianoforte e violino (1886-88) Allegro Adagio Un poco presto e con sentimento Presto agitato C. Saint-Saens (1835 – 1921) Introduction et Rondò capriccioso in la min. (1863) © Vico Chamla Francesco Manara, I violino solista Teatro alla Scala Francesco De Zan, pianoforte La Villa Rud tisim dei augait Vescovi, nibh eum costruita duissis eriustrud nella prima metà eugue del eriuscidunt XVI secolo adigna sui resti core delfacicastello eu feu facillandre medievale faciTorreglia di tissisi exer dall’architetto ing ea facipis veroalit at, quatuer nese Giovanni sed te Maria feugue Falconetto duis nonulluptate per il cardinale vullaore Francesco mincill Pisani, aorpero ese esto Vescovo di eu Padova, feum iure fu sempre feuguero di dolorpe rostrud proprietà di questa dolorpero curia vescovicommy niat. le finchè, Essequis nel 1962, dunt fu autat acquistata lorpero ex Vittorio da esectet adio e Giuliana core magna Olcese.facip ero commoloreet lum zzrillaortis dolore La costruzione, do consenisi.proseguita ed Gait alis alit ampliata coninissim terrazzati, ing erat, scalinasum zzriusto te, ninfeoconsed e brolo magna nel 1567 feuissotto elit at. guida la Vercipis e ilnos progetto nim augiam, di Andrea quiscincinValle, della volumfudolorper completata accumcirca del erationanni dieci ulputpa dopo.tetuerosto La massiccia consend ipsumsandio struttura della Villaodsi tet staglia nulput su augait di un terrapieno iriurer susciliquat dei Colli la Eugaadigna con nei faccum poderose et nulput arcate lor alisl al piaer ipsuscidunt no terra e nel euguero loggiato deliqui del piano blandre dit,Al nobile. simsuo et interno aliquissis affreschi nulla feua facidui classicheggianti motivi scinisc incidunte floreali voloboree eugiamc onullum raffigurazioni mitologiche zzrillaore delmod pitdoloreet, tore fiammingo sequatue Lambert diamcon Sustris ea con velsec. (metà uteXVI.). tin henim iusci ex ent delit, vent iriure vullam vel ullum dit nim La Villaero si odit innalza, utat nonsectet sulla cimaalit di lobore faccum un’altura, da un in terrapieno utpat alit diate qua- dratoautpat feuis ornatoloboreet di scale nisl e balaustre, iuscincilit vel con uninis primo dolore piano ver adatuerat. archi aperVolorercip ti verso la ero pianura. od doloborem dio od et, L ’edificio quis am, monumentale con ulluptatet rappresenlutet, velun ta utimportante lum vulputesempio aliquipis di stile acip eugue do endreet rinascimentale veneto. illandre Sul fronte tet, quis nit, della splendida con exerat, dimora consed è tat posto lut ad er un brolo autpat recintato lum ele ut arricchito nonsequidi sit nisis ex et portali monumentali ad er adiamet posti sulnosto canconsequam, cello principale consenit della dolorer Villa, sulle irit nulla core dette adiacenze, facilitBarchessa, ing et aciduisit e sul in ute feuismodio vigneto che circonda entinteramente aute facillaore la splendida magnis area eugiam all’italiana. ea feui te dolummy nulluptat. Aciduiscip elisiVilla La elentdeiinismol Vescoviutpatem è in località quis auguer ipsustin Luvigliano. Donata hendreet al FAIamet, nel quamdaquisci 2005 MariatieTeresa tat. Uscing Olcese erit e il irit luptat, figlio Pier Paolo quamcor in memoria tissenit, con del esse dolobortion marito e padre Vittorio ut pratOlcese, nos nibh la el eu facidunt Villa ha riaperto lorem al pubblico accumsanilve21 lestrud 2011 giugno te consed dopomagnisi il lungobla lavoro feuipisrestauro di ercilit vulla del FAI, augiamcon. che ha restituito così alla collettività un vero capolavoro del Rinascimento. Villa dei Vescovi via dei Vescovi 4 loc. Luvigliano Torreglia (PD) Hotel & Country Club Ponzano Veneto - Treviso - Italy L’eleganza di un soggiorno in una villa veneta RELAIS MONACO Via Postumia, 63 – 31050 Ponzano Veneto – Treviso – Italy T. +39 0422 9641 – F. +39 0422 964500 – [email protected] – www.relaismonaco.it Sabato 29 settembre, ore 20.45 – Ponzano Veneto (TV) COMUNE DI Ponzano Veneto 29.9 Relais Monaco Villa Guarnieri Le grandi sonate del periodo classico-romantico L. v. Beethoven (1770 – 1827) Sonata in Fa Magg. op. 24 “Primavera” per vl. e pf. (1801) Allegro Adagio molto espressivo Scherzo (Allegro molto) Rondò (Allegro non troppo) R. Schumann (1810 – 1856) Sonata op. 105 in la min. per vl. e pf. (1851) Mit leidenschaftlichem Ausdruck Allegretto Lebhaft intervallo J. Brahms (1833 – 1897) Sonata n. 3 in re min op. 100 per pianoforte e violino (1886-88) Allegro Adagio Un poco presto e con sentimento Presto agitato C. Saint-Saens (1835 – 1921) Introduction et Rondò capriccioso in la min. (1863) Francesco Manara, I violino solista Teatro alla Scala Francesco De Zan, pianoforte La villa si distingue per la signorile architettura veneta dell’800 con le sue barchesse porticate simmetriche ai lati. Dal 1964 il complesso, costituito dalla “villa del XIX secolo con annesse adiacenze e giardino” è sottoposto a vincolo da parte del Ministero; ciononostante si sono succeduti più interventi che hanno notevolmente modificato le strutture originarie. Non ultimi i lavori di “restauro, adeguamento funzionale ed ampliamento” che hanno trasformato Villa Guarnirei in un Relais con annessa una nuova struttura progettata e realizzata nel 1999 dall’architetto Tobia Scarpa, e perfettamente integrata nel contesto storico e paesaggistico. Le barchesse presentano ancora ciascuna cinque arcate a tutto sesto aperte verso sud, mentre il fronte nord è stato completamente trasformato da una serie di pilastri in muratura a vista che scandisce ampie aperture di tipo industriale. Del complesso originario attualmente si conserva la semplice morfologia delle strutture edificate e il contesto naturale, ancora fortemente caratterizzato da un vasto parco che si estende sul retro del complesso e da un appezzamento di terreno coltivato a vigneto, interrotto al centro da un suggestivo viale d’ingresso frontale. Relais Monaco Villa Guarnieri via Postumia 63, Ponzano Veneto (TV) Domenica 30 settembre, ore 20.45 – Venezia 30.9 Scuola Grande di San Giovanni Evangelista Le grandi sonate del periodo classico-romantico L. v. Beethoven (1770 – 1827) Sonata in Fa Magg. op. 24 “Primavera” per vl. e pf. (1801) Allegro Adagio molto espressivo Scherzo (Allegro molto) Rondò (Allegro non troppo) R. Schumann (1810 – 1856) Sonata op. 105 in la min. per vl. e pf. (1851) Mit leidenschaftlichem Ausdruck Allegretto Lebhaft intervallo J. Brahms (1833 – 1897) Sonata n. 3 in re min op. 100 per pianoforte e violino (1886-88) Allegro Adagio Un poco presto e con sentimento Presto agitato C. Saint-Saens (1835 – 1921) Introduction et Rondò capriccioso in la min. (1863) Francesco Manara, I violino solista Teatro alla Scala Francesco De Zan, pianoforte Scuola è il termine con cui nell’antica Repubblica di Venezia veniva indicata una confraternita di cittadini laici che, ispirandosi ai principi della carità cristiana, si dedicavano all’assistenza materiale e spirituale reciproca e a pratiche religiose legate alla devozione del proprio patrono. Tra le innumerevoli Scuole si distinguevano le sei Scuole Grandi (Misericordia, San Giovanni Evangelista, Carità, San Marco, San Rocco, San Teodoro). Nel corso del tempo, nelle loro splendide monumentali sedi si raccolsero opere che rappresentano gli episodi tra i più alti dell’arte veneziana. Fondata nel 1261, la Scuola di San Giovanni, una delle più ricche e prestigiose di Venezia. Nel 1369 la Scuola ricevette un frammento della Vera Croce, da Philip de Mezières, cancelliere dei regni di Cipro e di Gerusalemme, che divenne da allora subito simbolo della Scuola ed oggetto di una straordinaria venerazione. Nel XV secolo la sede della Scuola fu ristrutturata e ampliata, grazie a donazioni, e negli anni 1414-1420 venne ricostruita. Divenuta Scuola Grande, sotto la sovrintendenza del Consiglio dei Dieci, fu deciso di impreziosire la sede con opere d’arte. Il primo a lavorarci fu Jacopo Bellini, le cui opere presto deperirono. Nel secondo ‘400 proseguirono anche i lavori architettonici, per i quali è fatto intervenire Pietro Lombardo, autore dell’elegante setto che fa da ingresso al cortile. Nel ‘500 intervenne anche Tiziano, dipingendo la Visione di San Giovanni Evangelista (ora alla National Gallery di Washington). Solo nel 1807, causa l’editto di Napoleone, la Scuola di San Giovanni viene soppressa, come tutte le altre. Scuola Grande di S. Giov. Evangelista Calle de la Laca 2454, Venezia Venerdì 5 ottobre, ore 20.45 – Susegana (TV) COMUNE DI SUSEGANA 5.10 Chiesa del Carmine* Wien meine Liebe, la città della grande musica W.A. Mozart (1756-1791) Ouverture da “Il flauto magico” K. 620 (1791) F. J. Haydn Doppio concerto per vl. pf. e archi (vers. per flauto) Allegro moderato Largo Allegro intervallo F. Schubert (1797-1828) 12 Valses nobles (versione per archi) F. J. Haydn (1732-1809) Sinfonia op. 104 “London” (1795) (trascriz. coeva di J. P. Salomon per fl. pf. e archi) Adagio – Allegro Andante Minuetto Finale. Spirituoso Fam. Strauss Walzer e Polke della tradizione viennese Wiener Kammer Symphonie Ensemble, archi Giuseppe Nova, flauto Francesco De Zan, pianoforte Quest’anno l’ultima serata del Festival “Veneto Concertante” coincide con l’inaugurazione di “Libri in Cantina” Mostra Nazionale della Piccola e Media Editoria. La mostra oltre che nella Chiesa del Carmine si tiene soprattutto al Castello, nei saloni di Palazzo Odoardo restituito all’antico splendore dalla famiglia Collalto nel 2003 dopo una lunga serie di lavori di recupero in seguito alla distruzione del castello, avvenuta durante il primo conflitto mondiale. Il nucleo originario del Castello fu probabilmente costruito su iniziativa del conte Rambaldo VIII e comprendeva una fortificazione pressoché primitiva con una chiesa attorno a cui erano state costruite alcune abitazioni. Proprio questo insediamento embrionale fu quanto acquisito dal Comune di Treviso nel XIII secolo. A partire dal 1312, con l’imperatore Enrico VII, il castello passò sotto la giurisdizione dei conti di Collalto, che resero questo feudo indipendente sotto molti punti di vista. Fino al 1450 circa la contea di San Salvatore era sottomessa soltanto al dominio imperiale, ma con la caduta della Repubblica Veneta perse completamente la propria autonomia. Divenuta nei secoli per lo più dimora della famiglia Collalto, fu oggetto di numerosi interventi per l’abbellimento dell’intero complesso, per i quali i conti si avvalsero anche di alcuni importanti artisti come Paolo Veronese, Giambellino, il Pordenone, Gerolamo da Treviso, Correggio, Francesco da Milano e Carracci. Ancor oggi il Castello è circondato da un territorio perfettamente preservato dagli attacchi della industrializzazione e rimasto uguale a quello che si può ammirare nei quadri del grande pittore Cima da Conegliano. *In occasione della Serata inaugurale della Mostra nazionale della piccola e media editoria Chiesa del Carmine via San Salvatore, Susegana (TV) I musicisti 2012 Valentina Caiolo, violino (26.8) Ha iniziato lo studio del violino a Como per poi proseguire a Palermo sotto la guida di G. Trombone. Dopo il diploma nel 1991, si è perfezionata presso la Scuola di Musica di Fiesole (con N. Brainin, I violino Quartetto Amadeus) e alla Royal Academy of Music di Londra. In Italia, oltre a collaborare con vari enti musicali (Teatro Massimo di Palermo, Teatro Carlo Felice di Genova, Orchestra sinfonica di Palermo) si dedica molto all’attività cameristica soprattutto in trio e in duo con pianoforte formazione con cui ha suonato per importanti festival di musica da camera in Italia e all’estero, eseguendo varie prime assolute, come il Trio di Nicola Piovani (presso l’Università di Catania e il Conservatorio di Palermo) e il melologo “La Realtà” di F. E. Scogna Pasolini su testi di Pasolini (al 54° Festival di Spoleto e al Festival della poesia di Parma). Ha preso parte a varie tournèes delle orchestre da camera “Federico II” e “I Solisti della Scala”. Dal 1998 fa parte dell’Orchestra del Teatro Massimo V. Bellini di Catania dove ha ricoperto anche ruoli di prima parte. Suona un violino italiano della metà del ‘700. Da due anni è Coordinatrice del progetto “Musica insieme a Librino” accreditato come membro siciliano del “Comitato Sistema delle orchestra infantili e giovanili italiane” coordinato dalla Scuola di Musica di Fiesole. Viviana Caiolo, violoncello (26.8) ha studiato violoncello a Palermo con Giovanni Sollima, diplomandosi col massimo dei voti e la lode. Successivamente consegue un altro diploma frequentando la Musikhochschule di Karlsruhe nella classe di Martin Ostertag. Ha seguito i corsi dello storico Trio di Trieste e dei violoncellisti Enrico Bronzi, Enrico Dindo, Peter Bruns e Daniel Shafran. Ha tenuto concerti per le maggiori associazioni musicali italiane in varie formazioni da camera esplorando un vasto repertorio musicale, soprattutto in duo con pianoforte. Da sottolineare la collaborazione con i con i fortepianisti Malcolm Bilson e Jorg Demus, Qualche anno fa ha eseguito in una tournée siciliana il Concerto per violoncello di Giovanni Sollima con la European Community Chamber Orchestra, ottenendo grande successo di critica e di pubblico. Nel ruolo di primo violoncello ha collaborato con I Pomeriggi Musicali di Milano, Orchestra Sinfonica Siciliana, Orchestra da Camera Siciliana. Ha inciso musiche contemporanee per BMG con Zephir Ensemble, I Trii di Brahms e Beethoven per l’etichetta Music’Arte. Ha inoltre partecipato come violoncello di fila a vari concerti con importanti Istituzioni italiane come l’Orchestra Sinfonica dell’Accademia Nazionale di S. Cecilia. Attualmente fa parte stabilmente dell’ Orchestra del Teatro Massimo di Palermo. Enzo Caroli, flauto (16.9) Consegue il diploma con Pasquale Rispoli a Venezia, e “diploma d’onore” all’Accademia Chigiana di Siena con Gazzelloni, poi in Francia con Roger Bourdin e a Roma con Conrad Klemm. Ha vinto vari concorsi, presso il Teatro “La Fenice”, l’orchestra sinfonica della RAI di Roma, “Il Cilea di Palmi” e Il Concorso internazionale di musica da camera di Trapani. Intensa la sua produzione discografica. Con G. Sinopoli ha fondato negli anni ’70 l’Ensemble Internazionale eseguendo prime assolute. Ha studiato direzione d’orchestra, diplomandosi con D. Renzetti all’Accademia Pescarese, sotto la cui direzione in prima esecuzione italiana, ha eseguito numerose volte il concerto per flauto e orchestra di L.Lieberman. È stato direttore della Piccola Orchestra da Camera di Bologna e dell’Amadeus Sinfonietta in programmi sinfonici e operistici. Ha insegnato flauto nei Conservatori di Padova e Vicenza e oggi tiene corsi di perfezionamento sia in Italia che all’estero. Nella sua attività di docente ha condotto al Diploma più di cento alleievi. Nel 2010 è stato festeggiato al Teatro Olimpico di Vicenza per i 50 anni di attività, ricevendo il premio alla carriera dalla rivista flautistica Falaut “per il suo prezioso contributo alla scuola italiana del flauto”. Christophe Coin, violoncello (8.9 e 9.9) Nato a Caen nel 1958, ottiene assai presto il Premier Prix di violoncello al Conservatorio di Parigi, nella classe di André Navarra. Una borsa di studio lo porta a Vienna dove si rivela per lui decisivo l’incontro con Nikolaus Harnoncourt, al quale segue quello con Jordi Savall, che gli fa conoscere la viola da gamba e diviene suo maestro alla Schola Cantorum di Basilea. Trovato negli strumenti antichi il suo terreno ideale, Coin fa da subito il suo ingresso nel mondo concertistico ad altissimo livello, lavorando con il Concentus Musicus di Vienna e poi con Christopher Hogwood. Nel 1984 fonda il Quartetto Mosaïques insieme a tre colleghi austriaci, Erich Höbarth, Andrea Bischof e Anita Mitterer; i loro cd dedicati all’op. 20 e all’op. 33 di Haydn vengono insigniti del prestigioso Gramophone Award. Christophe Coin lavora inoltre con musicisti del calibro di Patrick Cohen, Monica Huggett, Ton Koopman, Wieland Kuijken, Gustav Leonhardt, Scott Ross, Jordi Savall, Hopkinson Smith. Frequenti inviti, sia come solista, sia in qualità di direttore, gli giungono da grandi formazioni quali l’Orchestre des Champs-Elysées, il Concertgebouw di Amsterdam, il Concentus Musicus, l’Orchestra of the Age of Enlightenment, l’Academy of Ancient Music. Precoce è anche l’esordio di Coin nell’attività didattica: nel 1984 al Conservatorio di Parigi è lui ad inaugurare la cattedra di violoncello barocco e viola da gamba. Diviene quindi docente presso la Schola Cantorum di Basilea, nonché presso le Accademie Internazionali di Granada e Innsbrück. Nel 1991 assume la direzione dell’Ensemble Baroque de Limoges, con il quale esplora la musica dei secoli XVII e XVIII. Instancabile “musicista-ricercatore”, Coin lavora con l’Ensemble e con un gruppo di musicologi, liutai e ricercatori sulla fabbricazione e sulla tecnica degli strumenti antichi, organizzando regolarmente incontri internazionali nel Limousin. Membro del Comitato Scientifico del Museo della Musica alla Villette di Parigi, è Presidente della Società Francese della Viola da Gamba. Francesco De Zan, pianoforte (15.9, 28.9, 29.9, 30.9 e 5.10) Si è diplomato con lode nel 1987 al Conservatorio di Padova e si è perfezionato con vari maestri quali Gino Gorini, Edith Fischer, Alexis Weissemberg, Martha del Vecchio e Bruno Bettinelli (per la composizione). Un’intensa attività concertistica lo ha portato a suonare con successo di pubblico e di critica in molte città italiane ed estere, eseguendo più di 300 concerti sempre all’interno di consolidate Stagioni concertistiche e noti Festival musicali. Da diversi anni si sta dedicando al repertorio cameristico collaborando con musicisti molto noti, come: i violinisti Valery Oistrakh, Francesco Manara, Stefano Pagliani, Hansheinz Schneeberger; il violista Vladimir Mendelssohn; i violoncellisti Christophe Coin, Patrick Demenga e Daniel Grosgurin; il contrabbassista Franco Petracchi; gli Ensemble “I Solisti della Scala”, “Gubbio Festival Ensemble” e “Wiener Kammer Symphonie”. Negli ultimi anni ha effettuato diverse tournées in Giappone, Korea, Taiwan, Spagna, Francia, Repubblica Ceca, Macedonia, Slovenia, Kosovo, Austria, Germania e Islanda. Nell’estate 2011 è stato invitato dal Festival dei Due Mondi di Spoleto a tenere la prima esecuzione assoluta del melologo “La Realtà” su testi di P. P. Pasolini e musica di F. E. Scogna con la partecipazione dell’attore Claudio Santamaria. Nel 2012 ha suonato come solista con la Wiener Kammersymphonie in diversi Festival italiani, tra i quali il Ravello Festival. Contemporaneamente all’attività concertistica si è laureato in Filosofia nel 1994 presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia. È docente di Musica da Camera presso il Conservatorio “L. Canepa” di Sassari. Cecilia Iacomini, violino e viola (26.8) Ha iniziato giovanissima lo studio del violino sotto la guida del M. Franco Tamponi. Si è poi diplomata in violino e musica da camera presso il Conservatorio “S. Cecilia” di Roma rispettivamente nel 1996 e nel 1998 e in viola presso il Conservatorio “O. Respighi” di Latina nel 2003. Ha frequentato numerosi corsi di perfezionamento di violino con F. Cusano presso la Scuola di Musica di Fiesole e di viola con il B. Giuranna presso l’Accademia “W. Stauffer” di Cremona e presso l’Accademia Chigiana di Siena (dal 2004 al 2007). Ha conseguito l’idoneità alle selezioni per viola di fila e ha collaborato con diverse importanti orchestre italiane, diretta da famosi Maestri quali C.M. Giulini, G. Sinopoli, E. Inbal, V. Globokar, L. Berio, C. Zacharias, M. Chung. È membro di numerosi gruppi da camera, con i quali svolge un’interessante attività affiancata all’attività orchestrale e all’insegnamento del violino e della viola svolto presso istituzioni private. Dall’anno 2010 collabora con il progetto “Musica insieme a Librino” tenendo dei laboratori collettivi di violino ispirati al progetto “El Sistema” che Josè Antonio Abreu ha istituito in Venezuela a partire dal 1975. Ha conseguito nel 2009 la Laurea in Scienze Statistiche, Demografiche e Sociali presso La Sapienza Università di Roma. Nicola Malagugini, contrabbasso (6.9 e 7.9) Si è diplomato nel 2001 presso il Conservatorio di Rovigo sotto la guida del Prof. F. Garberoglio, con il massimo dei voti e la lode. Nel 2002 si è laureato in Economia. Si poi è perfezionato con il M° Dilani, con il M° Klaus all’Hochschule di Francoforte, con il M° Petracchi all’Accademia Stauffer di Cremona e con il M° Bocini. È stato primo contrabbasso dell’Orchestra Giovanile Italiana, dell’Orchestra Sinfonica Giovanile di Roma e dell’Orchestra “Città Lirica” di Pisa. Ha collaborato inoltre con la Filarmonica della Scala, il Contempoartensemble di Firenze, i Pomeriggi Musicali di Milano, il Teatro Sociale di Rovigo. Dal 2004 è Primo contrabbasso dell’Orchestra del Teatro Massimo Bellini di Catania. Francesco Manara, violino (15.9, 28.9, 29.9, 30.9) Ha frequentato il Conservatorio “G Verdi” di Torino, dove nel 1990 si è diplomato sotto la guida di M. Marin, con il massimo dei voti, la lode e la menzione d’onore. In seguito, grazie ad una borsa di studio conferitagli dalla “De Sono Associazione per la Musica”, si è perfezionato con F. Gulli, R. Ricci, S. Gheorghiu e ad Amsterdarn con il H. Krebbers. In formazione di duo violino-pianoforte ha studiato con F.Gulli-E.Cavallo e con P.Amoyal - A. Weissemberg e si è diplornato presso la Scuola Superiore di Musica da Camera del Trio di Trieste, anche in formazione di Trio. Nel 1992 è stato scelto da R. Muti per ricoprire il ruolo di Primo Violino Solista dell’Orchestra del Teatro alla Scala ed ha vinto anche il primo premio al concorso indetto dall’Orchestra Filarmonica della Scala. L’anno successivo gli è stato assegnato il primo premio al prestigioso Concorso Internazionale di Ginevra. Si è esibito in qualità di solista con importanti orchestre tra cui l’Orchestra della Suisse Romande, la Radio Bavarese, la Radio di Stoccarda e quella di Hannover, la Wiener Kammerorchester, la Tokyo Symphony, l’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI e, in più occasioni, con la Filarmonica della Scala diretta da R. Muti. Nel 1998 ha debuttato al Lincoln Center di New York . Il suo repertorio, che spazia da Bach ai contemporanei, comprende anche tutti i 24 capricci Op. 1 di Paganini, da lui eseguiti integralmente più volte in concerto, e tutte le Sonate e la Partite di Bach. Francesco Manara è il fondatore del “Trio Johannes”, con cui ha vinto il secondo premio al Concorso Internazionale di Musica da Camera dei Trio di Trieste e a quello di Osaka. È docente di violino presso l’Accademia Internazionale Superiore di Musica “L.Perosi” di Biella e presso l’Accademia della Scala; è stato invitato a tenere Masterclasses alla Manhattan School di New York. Suona il Giovan Battista Guadagnini “ex Buckeburg” del 1773. Giuseppe Nova, flauto (5.10) Considerato uno dei più rappresentativi flautisti italiani della sua generazione, dopo Diplomi in Italia e Francia (Conservatorio Superiore di Lione) alla celebre Scuola di Maxence Larrieu, ha esordito nel 1982 come solista con l’Orchestra Sinfonica della RAI. Di qui l’inizio di una brillante carriera che lo ha portato a tenere concerti e master Class in Europa, Stati Uniti e America Latina, Asia (Giappone, Cina, Tailandia, Singapore, Corea) esibendosi in celebri sale e festival come Suntory Hall di Tokyo, Parco della Musica di Roma, Conservatorio di Pechino, Castello Esterhàzy, Università di Kyoto, Umbria Jazz, Accademia di Imola, Teatro Rudolfinum di Praga, Teatro Filarmonico di Verona. Solista con i Virtuosi di Praga, Camerata Bohemica, Filarmonica di Torino, Chesapeake Orchestra, Orchestre de Cannes Côte d’Azur, Thailand Philharmonic, Orchestra dell’Arena di Verona, ha partecipato a Festival Internazionali dedicati al Flauto ed è stato nelle giurie dei Concorsi Internazionali in Francia, Giappone e Kazakhstan. Già docente di Conservatorio, all’Accademia di Pescara, alla Scuola di Saluzzo, alla Fondazione Arts Academy di Roma ed Assistente al Conservatorio di Ginevra, insegna alla Fondazione Musicale di Aosta ed è Visiting Artist del St. Mary’s College of Maryland, USA. Diverse le registrazioni radio-televisive e su CD (alcune disponibili su iTunes) tra gli altri con Maxence Larrieu, Bruno Canino, Arnoldo Foà, Wolfgang Schulz, dal 2005 incide per Camerata Tokyo. Giuseppe Nova suona con un flauto d’oro Powell 19.5 carati, espressamente costruito per lui. Valery Oistrakh, violino (31.8, 1.9 e 2.9) Figlio di Igor Oistrakh e nipote di David, continua la tradizione familiare di grandi violinisti, giunta con lui alla terza generazione.Le tournée concertistiche lo hanno portato in URSS, America, Canada, Australia, Giappone e in tutta Europa, suonando come solista il violino e la viola con le maggiori orchestre. Ha studiato alla famosa Scuola di Musica Centrale di Mosca, sua città natale, e ha anche ricevuto un buon numero di lezioni da suo nonno David. Successivamente ha frequentato l’Accademia musicale Gnessin e ha completato gli studi con il famoso didatta Zackar Bron. La profonda conoscenza del repertorio violinistico, la bellezza del suono, che di frequente riecheggia quello dell’indimenticabile David Oistrakh, ha avuto positivi apprezzamenti sia dal pubblico che dalla critica. Dopo un’esecuzione del Triplo concerto di Bach con Valery Oistrakh e il padre Igor, lo stesso Y. Menuhin dichiarò ad un giornale russo: “Suonare con Valery mi ha ricordato il suono e lo stile del nonno David”. Nel febbraio 2004 il grande virtuoso R. Ricci, scrisse a Valery che la sua interpretazione del concerto di Brahms gli ricordava F. Kreisler “più di qualsiasi altro violinista”. Ha vinto numerosi concorsi internazionali e ha lavorato con orchestre quali i Berliner Philarmoniker, la London Philarmonic, la Filarmonica di Mosca e quella di Leningrado, la National Scottish I musicisti 2012 Orchestra, l’Accademia di S. Cecilia di Roma, la Sydney Simphon Orchestra, la Gewandhaus di Lipsia, dirette da Maestri quali Kurt Masur, Tibor Varga, Gennady Rozdestvensky, Saulius Sondetzkis e Vladimir Fedoseev. Valery ama molto suonare il repertorio cameristico, collaborando con musicisti ed ensemble famosi in tutto il mondo come Y. Menuhin, J. Demus, il Quartetto Amadeus. Nonostante l’intensa attività concertistica, si dedica anche all’attività didattica in qualità di professore al Reale Conservatorio di Bruxelles e in diverse Masterclasses che annualmente tiene in Germania, Austria, Italia, Turchia e Giappone. Dal 1999 è professore al Mozarteum di Salisburgo. Albin Paulus, scacciapensieri e cornamusa (24.8, 25.8 e 26.8) Nato nel 1972 a Monaco di Baviera da genitori austriaci, trascorre l’infanzia a Braunschweig (Germania). All’età di cinque anni fa i primi tentativi con lo scacciapensieri. Prende lezioni di flauto a becco, di clarinetto e di sassofono (con Quang-Ho) e di pianoforte. Studia musicologia a Vienna e Cremona. Nel 1999 si laurea con tesi su “Cornamusa e viella a ruota (ghironda) in Austria e loro ruolo nella musica colta”. Dal 1991 studia intensamente con lo scacciapensieri la tecnica virtuosistica nel XVIII secolo. Nel 2003 registra l’opera completa per scacciapensieri di Johann Geoerg Albrechtsberger. Dal 1994 grande passione per la cornamusa. Inizialmente autodidatta prende poi lezioni da Horst Grimm. nel 1997 e nel 2005 secondo premio al Concorso per Vielle e Cornamuse di Sanit Chartier (Francia). Si dedica al clarinetto e altri strumenti ad ancia nella musica tradizionale. Numerosi concerti in Europa e oltremare. È insegnante di scacciapensieri, di differenti cornamuse (Bock, Sackpfeife, Dudey) e di musica d’insieme presso l’Università di Musica di Vienna. Dal 2000 compie ricerche sulla musica dell’antichità celtica e sulla ricostruzione di strumenti dell’età del ferro. Ha fatto pubblicazioni di celtologia e musicologia. Concerti e registrazioni nel campo della musica tradizionale con Hotel Palindrone, Schikaneders Jugend e della musica antica con Roberto Sensi - Piccolo Concerto, Christophe Coin - Ensemble Baroque de Limoges, Unicorn, l’Orfeo Barockorchester, Concilium Musicum. Pietro Prosser, mandora e calichon (24.8 e 25.8) Nato nel 1965, si è diplomato in chitarra presso il Conservatorio di Trento. Iniziato successivamente lo studio del liuto presso la Civica Scuola di Musica di Milano con Paul Beier, ha proseguito a Parma con Andrea Damiani, sotto la guida del quale si è diplomato presso il Conservatorio “S. Cecilia” di Roma. Come continuista e solista si esibisce assieme a numerose formazioni italiane – Baroque Bozen Orchestra, L’Arte dell’arco, Orchestra Barocca di Venezia, Accademia Bizantina, Academia Montis Regalis, Ensemble Cordia, Consortium Carissimi, I Solisti Veneti, – e straniere – Capella Savaria (Ungheria), Collegium 1704 (Praga), Piccolo Concerto (Vienna), – partecipando a concerti, spettacoli e registrazioni in Italia (ultimamente: I Concerti del Quirinale), Germania (ospite fisso ai Festival der Laute della Deutsche Lautengesellschaft), Austria (Salzburger Festspiele - Salisburgo, Internazionale Barocktage - Melk), Inghilterra, Danimarca (Sommerkoncerter i Nordsjælland), Ungheria, Repubblica ceca (Passion-Pasije ’99), Polonia (II Europejski Festival Musyki Organowej i Kameralnej), Grecia, Portogallo, Giappone, Sudamerica. Con calichon e mandora ha proposto programmi a solo e in ensemble in prima moderna, tra cui l’integrale dei doppi-concerti per mandora, scacciapensieri e archi di Johann Georg Albrechtsberger. Ha inciso tra l’altro per Tactus, Stradivarius, Bongiovanni, Sarx, Dynamics, Chandos, Brilliant, per rai-radio3 e orf. Dal 2005 è stato invitato come rappresentante europeo all’Interna- tional Lute Meeting, esibendosi presso il teatro Megaron di Atene a fianco dei maggiori liutisti e oudisti di cultura araba. Dal 2007 è liutista stabile di Divino Sospiro, orchestra residente del CCB di Lisbona. Si è laureato nel 1996 presso la Facoltà di Musicologia di Cremona dell’Università di Pavia con una tesi storico-bibliografica su mandora e calichon e svolge attività di ricerca sulle fonti per liuto, con particolare attenzione ai territori centroeuropei. Giovanni Roselli, flauto (16.9) Si è brillantemente diplomato in Flauto nel 1984 presso il Conservatorio di Bologna. Nel 1987 ha conseguito il diploma al Conservatorio “H. Berlioz” di Parigi con il massimo dei voti e la lode della giuria e, nello stesso anno, quello presso il Conservatorio di Malakoff (Francia), con il titolo di “eccellente”. Nel 1989 è stato ammesso al Conservatorio di Musica di Ginevra dove, nel 1991, ha conseguito il “Premier Prix”, sotto la guida di M. Larrieu. Nel 1989 ha vinto il Concorso per Primo Flauto indetto dal Teatro Massimo Bellini di Catania, ruolo che tutt’oggi ricopre. Nel 2002 ha partecipato al Concorso per Primo Flauto al Teatro alla Scala di Milano, ottenendo l’idoneità e classificandosi al II posto; da quel momento inizia una regolare collaborazione quale primo flauto nell’Orchestra del Teatro alla Scala e della Filarmonica del Teatro alla Scala di Milano. Sempre come primo flauto ha collaborato con l’Orchestra del teatro dell’Opera di Roma, l’Orchestra Filarmonica Arturo Toscanini e l’Accademia di S. Cecilia. Ha tenuto concerti in tutto il mondo. Augusto Vismara, direttore (31.8, 1.9 e 2.9) Negli ultimi trent’anni, Augusto Vismara è stato una delle figure più importanti nel panorama musicale italiano. Prima di dedicarsi con talento al violino e alla direzione d’orchestra (in questo incoraggiato e sostenuto da G. Sinopoli) ha avuto una grande carriera da violista con le principali orchestre europee dirette da G. Sinopoli, C. Thielemann, A. Janigro, P. Maag, L. Berio, R. Muti, T. Schippers, M. Rostropovich e C. Abbado. Augusto Vismara è stato prima viola nell’orchestra del Maggio Musicale Fiorentino a Firenze, sua città d’origine, dell’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia a Roma, nell’Orchestra della Scala di Milano e in quella de La Fenice di Venezia. All’estero è stato prima viola nell’Orchestra dell’Opéra di Montecarlo e nella Zurich Chamber Orchestra. Molto attivo come camerista Vismara ha ispirato i principali compositori italiani contemporanei, come Berio, Scisarrino, Bussotti, Gentile che gli hanno dedicato molte opere. Milan Vrsajkov, violoncello (16.9) Ha studiato con il professor V. Dešpalja all’Accademia Musicale di Zagabria e ha poi presentato con successo il suo tema di master al Mozarteum di Salisburgo. Ha poi continuato i suoi studi all’Accademia Mozart di Cracovia con B. Pergamenschikow. Ha collaborato anche a progetti di musica da camera con G. Kurtag ad Amsterdam. Dal 1995 ha suonato nella Camerata Salzburg sotto la direzione artistica di S. Vegh, e più tardi di Sir R. Norrington. Ha anche fatto parte del Sestetto Stradivari a Vienna dove ha avuto l’opportunità di suonare un Stradivari del 1698. Si è esibito come solista e membro di gruppi da camera alla Filarmonica di Berlino, la sala Beethoven a Bonn, il Théâtre de la Ville a Parigi, il Mozarteum a Salisburgo e numerosi importanti festival come il Rheinigau Festival, il Schleswig-Holstein Festival, il Mecklenburg-Vorpommern Festival, il BEMUS a Belgrado, Octobre en Normandie a Rouen. Nel 2002 è stato tra i fondatori del Tartini Festival e in seguito dell’Ensemble Il Terzo Suono. Ensemble e Orchestre 2012 Ensemble ContraMilonga (21.9) Il gruppo dei ContraMilonga, fondato dal M° Fabio Furia, musicista iglesiente riconosciuto fra i migliori bandoneonisti d’Europa, si esibisce in tutto il mondo con diversi spettacoli, fra cui Alas de Tango, El corazon al sur e Buenos Aires Report. Specializzato nel repertorio tanguero, la formazione del gruppo (di base bandoneon-pianoforte) varia fino a oltre cinque elementi aprendosi al contrabbasso, al violino, flauto e chitarra. Oltre ad accompagnarsi, in alcuni spettacoli, all’esibizione di prestigiosi ballerini di tango, apprezzati in tutto il mondo. Le proposte artistiche variano dal concerto strumentale allo spettacolo – con la partecipazione di ballerini di tango argentino o compagnie professioniste di danza moderna – all’esibizione concertistica con l’ausilio scenico di supporti multimediali. Ensemble Ellipsis, oboe e archi (14.9) Il gruppo è attivo, di fatto, da diversi anni e si è recentemente legato all’Associazione da cui prende il nome per perseguirne gli stessi scopi: diffusione della musica in generale, ma con un’attenzione particolare per quella cosiddetta antica. Ellipsis sta infatti ad indicare una figura retorica di particolare importanza nella pratica musicale del XVII e XVIII secolo: inizialmente corrispondeva all’omonima figura verbale, significando elisione, cioè sottintendimento di parte del discorso musicale; in seguito indicò un brusco cambiamento di «affetto», come ad esempio un improvviso passaggio da uno stato di gioia ad uno di dolore. Il gruppo, sotto la guida del suo creatore l’oboista Alberto Cesaraccio, svolge la propria attività in diverse formazioni a partire dal duo e si evolve in continuazione verso nuovi e più ampi insiemi. L’Ensemble Ellipsis ha tenuto tournées in Belgio, Austria, Repubblica Ceca ed Australia, con concerti nella sede del Parlamento Europeo, un ciclo di lezioniconcerto per gli alunni della Scuola Europea di Bruxelles e registrazioni per le emittenti nazionali australiane SBS e ABC. Si è esibito in gran parte d’Italia, dalla Valle d’Aosta alla Sicilia. Ottimo il successo del CD, interamente dedicato al compositore romantico Napoleon Coste, registrato dal Duo Ellipsis per conto della casa discografica Bongiovanni di Bologna. Nell’ottobre 2002 il Duo ha tenuto un’appaludita tournée nelle Fiandre. Da segnalare nel 2005 la prima esecuzione moderna di una Triosonata di Carlo Antonio Marino (1670-1735). Ensemble Festa Rustica (22.9 e 23.9) Ensemble italiano di musica antica con organico variabile (dalla triosonata all’orchestra da camera), è stato fondato nel 1992, e nello stesso anno è risultato finalista al 10° concorso internazionale “G. B. Pergolesi” indetto dall’Accademia Barocca di Roma. L’ensemble è specializzato nell’esecuzione del repertorio tardo rinascimentale e barocco e preclassico, preferibilmente italiano ed inedito, su copie di strumenti antichi. In più di quindici anni di attività Festa Rustica è stato presente sulla scena discografica e concertistica italiana ed internazionale (Spagna, Albania, Montecarlo, Francia). Sua, a tal proposito, la prima incisione mondiale dei concerti per flauto di Niccolò Fiorenza e dei concerti per flauto ed archi di Francesco Mancini per la casa discografica Musicaimmagine, disco classificatosi, secondo la rivista americana specializzata “Fanfare”, tra i migliori dischi di musica classica prodotti nel mondo per l’anno 1995 (“The want list 1995”). Ha inoltre inciso da allora svariati Cd tra cui l’integrale dei 12 trii per 2 flauti dolci e Basso di G. Sammartini. Fondatore e direttore dell’Ensemble è il M° Giorgio Matteoli, flautista e violoncellista, docente di ruolo di flauto dolce presso il Conservatorio dell’Aquila. Laureato in storia della musica ed autore di svariati articoli di divulgazione musicologica, apprezzato interprete e direttore di “Musica Antica”, G. Matteoli ha compiuto anche studi di composizione e direzione d’orchestra presso il Conservatorio di Milano dirigendo concerti sinfonici a Roma ed in Brianza (Orchestra “G. Cantelli”, “Orchestra Sinfonica Italiana”, Orchestra “I Pomeriggi musicali” Orchestra “Nuova Cameristica” di Milano, orchestra e coro “QAntica” di Roma). Quintetto Malibran, archi (6.9 e 7.9) Si tratta di un ensemble costituitosi recentemente e composto da colleghi dell’Orchestra del Teatro Massimo Bellini di Catania, ciascuno dei quali vanta una buona attività cameristica o solistica. L’intento principale del Quintetto è l’esplorazione del repertorio strumentale italiano tra la fine del XVIII e la fine del XIX sec, con particolare attenzione alle composizioni ispirate al mondo del teatro lirico e soprattutto alle famose opere di Vincenzo Bellini. Anche le musiche di Bottesini sono tra le preferite del Quintetto grazie al virtuosismo del contrabbassista Nicola Malagugini. Ensemble Quadrivium (24.8 e 25.8) È un gruppo fondato da Francesco De Zan e costituitosi alcuni anni fa attorno alle attività musicali organizzate dall’Associazione Quadrivium; è composto da musicisti di varie zone d’Italia, uniti da rapporti di lavoro e di amicizia, ciascuno dei quali vanta un intensa attività cameristica o solistica. L’organico è variabile a seconda dei programmi, dal trio con pianoforte, al quartetto d’archi fino a raggiungere la formazione dell’orchestra da camera, consentendo così all’Ensemble di affrontare repertori che spaziano dal barocco ai nostri giorni. In occasione dei numerosi concerti tenuti per importanti istituzioni musicali italiane, il gruppo si è avvalso della preziosa collaborazione di alcuni artisti molto noti tra i quali ricordiamo Vladimir Mendelssohn, Christophe Coin, Valery Oistrakh, Vincenzo Mariozzi, Mariella Lo Giudice. Nell’estate 2011 è stato invitato dal Festival dei Due Mondi di Spoleto a tenere la prima esecuzione assoluta del melologo “La Realtà” su testi di P. P. Pasolini e musica di F. E. Scogna con la partecipazione dell’attore Claudio Santamaria. Wiener Kammersymphonie Ensemble (5.10) Coniugare al massimo livello la gioia di fare musica con il motto “innovazione e tradizione”. Questa in sintesi la filosofia della Wiener Kammersymphonie, ensemble da camera nato dall’incontro di strumentisti di primissimo livello operanti a Vienna e uniti dall’obiettivo comune di fondere le esperienze artistiche dei singoli in un progetto unico e avvincente. L’assoluta assenza di barriere e stereotipi di qualsiasi genere fa sì che l’ensemble si misuri con un repertorio molto vasto, spaziando dai classici fino alla musica del Novecento e ai contemporanei – spesso riferendosi a compositori ingiustamente dimenticati o trascurati – nell’ottica di esaltare fino in fondo le potenzialità della compagine. La Wiener Kammersymphonie è stata fondata nel 2006, in occasione dell’anno mozartiano, e ha debuttato in Spagna con una serie di concerti apprezzati dal pubblico e dalla critica che li ha considerati, in assoluto, i migliori della lunga stagione dedicata al genio salisburghese. Successivamente il gruppo ha realizzato una serie di progetti dedicati ai compositori austriaci contemporanei di Mozart. Nel dicembre 2008, la Wiener Kammersymphonie ha avuto il privilegio di debuttare presso il prestigioso Wiener Musikverein, riscuotendo grande successo. In seguito è stata invitata a partecipare a numerosi festival internazionali. Nella primavera del 2012 l’ensemble ha ottenuto grande successo in Turchia (Süreyya Opera House di Instanbul), venendo nuovamente invitato per la stagione 2013. Tra qualche mese debutterà in Sud America. con tappe in Argentina, Brasile e Colombia. Ensemble e Orchestre 2012 © Arcangelo Piai Il Pegaso - Orchestra d’archi della Toscana (31.8, 1.9 e 2.9) Pegaso, divinità equina alata nata dalla decapitazione della Medusa e che divenne il trasportatore dei fulmini per conto di Zeus, è il simbolo della Regione Toscana, tratto da un gioiello di Benvenuto Cellini. Il simbolo della libertà totale, il volo, si addice alla musica e ancor di più a un’orchestra d’archi, i cui archetti usati per far risuonare le corde sono fatti di crini di cavallo. Qualora poi l’orchestra sia formata da giovanissimi professionisti, tutti diplomati in Toscana o ivi formatisi, il volo di Pegaso diventa veramente simbolico. I giovani musicisti che compongono Il Pegaso si sono riuniti spontaneamente all’inizio del 2012, sentendo l’esigenza di incontrarsi per far musica insieme, senza alcuna pressione né obbligo, ma inequivocabilmente spinti da una necessità di ritrovare la musica. E in un momento di crisi come l’attuale, il fatto che dei giovani e valenti musicisti si ritrovino per formare un’orchestra d’archi ha quasi del miracoloso. I giovani professionisti de Il Pegaso vogliono porsi come ambasciatori toscani della musica per archi nel mondo. L’attenzione che questi giovani pongono al repertorio moderno e contemporaneo indica esattamente la loro linea progettuale e stilistica: essere un ponte tra il passato e il futuro. Non ci sono frontiere di generi: dal concerto grosso alla musica da film, dall’opera alla sinfonia, alla canzone d’autore, tutto passa tra le corde de Il Pegaso. Le idee di Massimo Crispi, cantante lirico e direttore artistico dell’orchestra, di Stefano Masi, regista teatrale e cinematografico, del direttore musicale Augusto Vismara, che hanno subito creduto nel progetto, e di tanti altri direttori d’orchestra e solisti delle ultime generazioni che collaborano coll’orchestra, oltre a uno staff di creativi, fotografi, video makers, artisti, che coordinano e arricchiscono gli spettacoli de Il Pegaso, rendono le performance degli eventi non solo occasionali, riconfermando ancora una volta il genio italiano nelle arti, apprezzato ovunque nel mondo. Il Pegaso - Orchestra d’archi della Toscana Augusto Vismara, I violino solista e direttore Entela Buraniki Ulbani, violino I Natalia Kuleshova, violino I Gemma Ranieri, violino I Fleur Teresa Weidmann, violino II Giulia Del Monaco, violino II Salvatore Randazzo, viola Caterina Cioli, viola Riviera Lazeri, violoncello (solista in Vivaldi) Ramashanty Cappello, violoncello Gianluca Pierozzi, contrabbasso Alfonso Fedi; cembalo Associazione Quadrivium L’Associazione culturale Quadrivium, fondata nel 1991 da Francesco De Zan ed altri amici appassionati di musica classica, ha per scopo la promozione e l’organizzazione di attività musicali e culturali di alto livello artistico, soprattutto nella Regione del Veneto, ma anche in altre città d’arte italiane. Il tratto distintivo delle attività di Quadrivium è infatti la scelta di luoghi non convenzionali, la realizzazione di eventi musicali prestigiosi in luoghi di grande bellezza artistica e architettonica. Quindi non teatri, sale o auditorium, ma chiostri, palazzi, ville e castelli. Il fiore all’occhiello della nostra attività istituzionale è il Festival internazionale “Concerti d’Altamarca – Weekend musicali in Abbazie, ville e castelli del Veneto”, nato nel 1991 presso l’Abbazia cistercense di Follina (Treviso). È ormai una realtà consolidata da oltre vent’anni che ha varcato per notorietà le soglie del Veneto, un appuntamento estivo di qualità, imperdibile per le migliaia di spettatori che di edizione in edizione hanno raggiunto i bellissimi luoghi sedi dei concerti. Nel corso degli anni la Regione del Veneto – di volta in volta attraverso l’Assessorato alla Cultura, l’Assessorato al Turismo e l’Assessorato all’Identità Veneta - ha scelto di sostenere il Festival “Concerti d’Altamarca” sottolineandone le valenze di promozione del territorio e di incentivazione del turismo culturale sulle colline trevigiane. Dal 2003 ad oggi il Festival è stato regolarmente selezionato dall’Assessorato alla Cultura della Provincia di Treviso per l’inserimento nel grande cartellone estivo di “Reteventi Cultura”. Dal 2006 al 2009 il Comune di Gubbio ha affidato a Quadrivium l’organizzazione del Gubbio Summer Festival, manifestazione nota in tutta Italia, che coinvolge un centinaio di giovani provenienti da tutto il mondo per frequentare delle Masterclasses di perfezionamento tenute da noti Maestri. Dal 2010 l’Associazione gestisce anche - in un quartiere degradato di Catania -“Musica insieme a Librino”, un progetto di avvicinamento alla musica mediante la costituzione di un’orchestra di bambini ispirato all’esperienza venezuelana di Antonio Abreu e membro del “Sistema nazionale Orchestre e Cori Giovanili e Infantili in Italia”. A partire da agosto 2012 Quadrivium propone in ben 5 Province del Veneto il Festival “Veneto Concertante”, che allarga a tutta la Regione la riuscita formula di concerti in abbazie, palazzi, ville e castelli. Quadrivium ha sempre cercato la collaborazione degli enti pubblici, di altre Associazioni, di enti culturali o religiosi, e di privati sensibili alle proposte presentate, ottenendo ogni anno il patrocinio e il contributo dei competenti Assessorati alla Cultura a livello regionale, provinciale e comunale, e il sostegno economico di banche e importanti aziende del territorio. Ringraziamenti Luca Zaia Presidente Regione Veneto Marino Zorzato Vicepresidente regionale e Assessore alla Cultura Angelo Tabaro Segretario regionale Cultura Maria Teresa De Gregorio Direzione regionale Attività culturali e Spettacolo Francesca Zaccariotto Presidente Provincia di Venezia e Raffaele Speranzon Assessore alla Cultura Barbara Degani Presidente Provincia di Padova e Leandro Comacchio Assessore alla Cultura Leonardo Muraro Presidente Provincia di Treviso e Floriano Zambon Vicepresidente e Assessore alla Cultura Vittorio Capocelli Commissario Straordinario Provincia di Belluno e Emanuela Castelli Subcommissario alla Cultura Tiziana Michela Virgili Presidente Provincia di Rovigo e Laura Negri Assessore alla Cultura Simonetta Rubinato Sindaco di Roncade (TV) e Chiara Tullio Assessore alla Cultura Jacopo Massaro Sindaco di Belluno e Claudia Alpago Novello Assessore alla Cultura Vincenza Scarpa Sindaco di Susegana (TV) e Gianni Montesel Assessore alla Cultura Filippo Legnaro Sindaco di Torreglia (PD) e Lorenzo Marenesi Assessore alla Cultura Francesco Lunghi Sindaco di Monselice (PD) e Gianni Mamprin Assessore alla Cultura Alvise Maniero Sindaco di Mira (VE) e Nicola Crivellaro Assessore alla Cultura Luciano Striuli Sindaco di Caorle (VE) e Luca Antelmo Assessore alla Cultura Bruno Piva Sindaco di Rovigo e Anna Paola Nezzo Assessore alla Cultura Paolo Perenzin Sindaco di Feltre (BL) e Assessore alla Cultura Gian Paolo Gobbo Sindaco di Treviso e Stefano Pimpolari Assessore alla Cultura Daniele Donà Sindaco di Battaglia Terme (PD) e Lucia Boaretto Assessore alla Cultura Flavio Zanonato Sindaco di Padova e Andrea Colasio Assessore alla Cultura Claudio Rosa Sindaco di Arquà Polesine (RO) e Emanuela Chiarion Assessore alla Cultura Stefano Cesa Sindaco di Mel (BL) e Silvia Comel Assessore alla Cultura Ezio Dan Sindaco di Fontanelle (TV) e Giuseppe Brugnera Assessore alla Cultura Giorgio Granello Sindaco di Ponzano Veneto (TV) e Antonello Baseggio Assessore alla Cultura Barone Vincenzo Ciani Bassetti Castello di Roncade Conte Francesco Miari Fulcis Villa di Modolo di Belluno Principessa Isabella di Collalto Chiesa del Carmine di Susegana Mons. Giuseppe Manzato Parroco Duomo di Caorle Mons. Daniele Peretto Parroco Chiesa La Rotonda di Rovigo Mons. Sergio Dalla Rosa Rettore Santuario SS. Vittore e Corona Silvia Ferri de Lazara FAI Villa dei Vescovi Emilio Lippi Direttore Musei Civici di Treviso Fam. Dalla Francesca Castello Catajo di Battaglia Terme Giuseppe Zaccaria Magnifico Rettore Università di Padova Fam. Porcellato Chiostro Abbazia di Monastier di Treviso Fam. Giol Villa Galvagna di Fontanelle Enrico Mazzocco Direttore Relais Monaco Cristina Scarpa Direttore Scuola Grande di S. Giovanni Evangelista Otmar Michaeler Presidente Banca Popolare Volksbank Johannes Schneebacher Direttore generale Banca Popolare Volksbank Enrico Marchi Presidente SAVE spa Aeroporto di Venezia Info e biglietti Organizzazione Associazione Quadrivium – Susegana (TV) Informazioni e prenotazioni Tel. 393 1301006 [email protected] [email protected] Biglietti Euro 7,00 ridotti (minori di 25 anni) Euro 10,00 interi Solo concerti Torreglia 31.8 e 28.9 Euro 10,00 ridotti (minori di 25 anni e Soci FAI) Euro 15,00 interi Solo concerto Venezia 30.9 Euro 15,00 ridotti (minori di 25 anni) Euro 20,00 interi (I settore) Euro 25,00 interi (II settore) Variazioni e imprevisti Tutti i concerti si terranno comunque al coperto in caso di maltempo. L’ Organizzazione declina ogni responsabilità per eventuali cambiamenti di luoghi, date, interpreti o programmi, dovuti a cause di forza maggiore non dipendenti dalla nostra volontà. Il mio conto? Ci pensa Banca Popolare · Volksbank.” Philipp Comarella www.bancapopolare.it Progetto grafico: www.ethicagency.de - Stampa: Scarpis San Vendemiano “Faccio il grafico, studio design, suono il contrabasso per passione.