ANNO XXII.
PISA 26 Agosto
(CONTO CORRENTE CON LA POSTA)
1894.
Num. 3 1.
(CONTO CORRENTE CON LA POSTA)
A CROCE PISAN A
PERIODICO SETTIMANALE.
Deus Vos benedicat, dummodo Veritas praecedat, comitetur et sequatur. P. PP. IX. 'PIO IX agli Scrittori della Croce Pisana. T_TPFICIO 137_ES..1\./1MINISTRAZIONM
Borgo Largo, numero 12.
Le lettere non affrancate si respingono. — I manoscritti ancorche non
pubblicati non sì restituiscono. — Si rende conto dei Libri e Giornali spediti all' Ufficio.
Zola e il suo " Lourdes „.
— Chi è Zola?
— Un romanziere e, come dicono, verista.
— E il suo Lourdes?
— Ehm l L' annunziaron° per un
gran romanzo.
— E non è?
— Io ritengo che il sig. Zola coi suoi
romanzi non sia salito mai sul Campidoglio, ma anche quelli, che mostrano di
crederlo, debbono ormai aver capito che
la Grotta di Massabielle per lui, sig. Zola,
è stata certamente la Rupe Tarpea.
— Ma perché?
— Perché Lourd,es di Zola è un cacciucco qualunque manipolato con pessimo
gusto.
— Come! Io ho inteso dire che i veristi ritraggono dal vero : p la verità è
sempre bella e buona.
— Già! Ma Zola col suo Lourdes ha
mostrato di non sapere ove sta di casa
la verità.
— Ma Lourdes è una città, che si trova
nella geografia e nella storia, dunque o
il romanzo di Zola è un racconto storico,
o un giuoco di fantasia e giuoco stupido
per un verista specialmente.
— Proprio cosi. Zola ha stupidamente
lavorato di fantasia e peggio ancora ha
calunniato indegnamente.
— Questo è incredibile e mi par troppo.
— È la verità sempre bella e buona.
Zola mette in scena personaggi imaginari
e personaggi reali, s' intende. Costringe
poi i primi a fare la pití gretta figura.
Uno dei principali è un prete, che Zola
fa apostatare dalla fede e quindi gli fa
7
APPENDICE .
GLI ARTISTI.
Trattate in casa mia come in casa
vostra ... . comandate . . . . • voi qui siete
regina » ! Arrossì la fanciulla, e Alberico
facendosi avanti ringraziò per lei. Roberto
condusse i suoi ospiti nel vasto salone
nel quale avea posto il suo quartier generale quando non adoprava i pennelli;
cioè nella vetusta libreria ove il gusto
dell' attuale proprietario aveva aggiunto
una leggera intonazione moderna, che
punto non disdiceva, alla impronta del
classicismo severo che vi regnava. Negli
antichi scaffali di quercia che guernivano
tutto intorno le pareti, grossi volumi si
allineavano 1' uno accanto all'altro tenendosi gradevole compagnia ; decrepiti rappresentanti del genio delle trascorse età;
dagli incartapecoriti volumi, fregiati d' oro
e di miniature, agli eleganti tipi elzeviriani, della seconda metà del secolo decimonono. Tutta la scienza, e l' arte, e lo
spirito di quelle generazioni sembrava
emanare dai polverosi raggi scolpiti a
coraggiot
u Benedico tutti gli associati alla CROCE PISANA LEONE XIII al Direttore (r6 Ottobre 1 881).
.
SI PUBBLICA LA DOMENICA
A23330MM1NTTI
ngD IINTsnrtzioivi
••••■•■+1.111.•
. Lire 4,00 — Per un SEMESTRE
Per l'ITALIA Ull ANNO
Per l'ESTERO aumento della spesa postale.
. .
Un Numero Centesimi Dieci.
compiere le parti dell' incredulo e dello
scettico. Ma il povero Don Pietro, parto
della fantasia di Zola, non solo non sa
compiere la parte affidatagli d' incredulo
e scettico, ma fa la meschina figura di
uno scolaretto, che non ha aperto mai
un libro di filosofia e meno ancora di
teologia. Tutti gli altri personaggi imaginari, le loro malattie, le loro guarigioni,
tutto in Una parola è preparato, guidato,
e portato al fine vagheggiato e voluto da
Zola. I personaggi reali poi, come Bernardetta, il Vescovo di Tarbes, il Curato
Peyramale, il P. Sempé ed altri sono da
Zola assolutamente ed evidentemente calunniati e vituperati nel modo piú indegno. Le lettere di Monsignor Ricard
Vicario generale di Aix al sig. Zola, raccolte in un bel volume e pubblicato a
Parigi, lo mostrano con evidenza.
— Ma allora che c'è di vero nel romanzo Lourdes del verista Zola?
— Tre cose : la 'finzione, la calunnia e
la turpitudine.
— Scusate, se è .poco.
— E la verità.
— Eppure molti credono a Zola e ne
restano ammiratori.
Si accomodino pure. Si sa, infinito
E II numero degli stolti, voleva dire dei
gonzi che pagano per essere corbellati.
ANNUNZI
per far capire a certa gente, che va in
visibilio quando si tratta dei lavori di
questo romanziere, come spende bene il
suo denaro e il suo tempo.
Ecco la lettera:
« Signore,
Il romanzo di Zola oltre essere un ammasso insipido di ridicolaggini ed empietà
è anche un ammasso di falsità e di menzogne. Lo si rileva anzitutto da una lettera che il Consiglio municipale di Bartrès
gli ha diretta e che noi vogliamo riferire,
fiorami, che toccavano il cornicione del
soffitto parimente di quercia intarsiato; e
un'aura di sapienza e un sapore piccante
di filosofia pratica della vita, vi aleggiava;
misto all'austera serenità che spirava dalla
contemplazione di quei depositari dello
scibile umano; di quei testimoni veridici
della storia dei popoli. La pioggia cadeva
a. rovescio con un fracasso di torrente che
precipita impetuoso giù pei dirupi; ratta
guizzava la folgore; e i boati del tuono
romoreggiavano profondi, incessanti prolungandosi d' una in altra eco tra i gorghi
delle valli; dai quattro finestroni ampi e
massicci la luce penetrava scialba, e nella
vasta biblioteca appena si distinguevano
gli oggetti. Seduta nel vano di una finenestra, in una poltrona a bracciuoli, di
cuoio scuro imbottito fermato da lucidi
chiodi di ottone, Cesarina volgeva l'occhio
alternativamente dall' imperversare della
procella "al di fuori; alla calma serena
di quella stanza semiscura; mentre il barone sosteneva con Roberto un' animata
conversazione. Ogni tanto v' interponeva
una parola anche essa, e a misura che
prendeva confidenza il timbro di quella
dolce voce melodica si faceva più limpido,
e v'era nel suo dire una semplicità e una
rettitudine che rapivano il Marchese. Già
le tenebre della notte tempestosa avvolgevano la campagna, e, solo al fitto chiarore dei lampi egli poteva distinguere i
contorni delicati di quel bianco visino,
che sorridendo gli parlava un linguaggio
soave che lo trasportava lontano lontano
nelle regioni elevate dove non sale l'eco
del pianto di questa misera valle. Egli
dimenticava il tempo, il luogo, la situazione reciproca . . . la vita . . il mondo;
dimenticava sé stesso, dimenticava tutto
e tutti all' infuori di lei. La visione si
realizzava; il sogno si concretava; l'ardente sete d' ideali intravisti non mai ottenuti, si sentiva soddisfatta; e nell'incanto
fuggevole ma innarrivabile di quell' ora,
in cui l' amore spirituale, diveniva vero
e palpitante nel suo seno, eravi tutto il
fascino dell'amore concepito e raggiunto,
senza la sazieta che accompagna su questa
misera terra ogni sentimento che abbia
toccato il suo culmine ingenerando l' amarezza. Il tipo a cui sino dalla prima
giovinezza e gli abbruciava l'incenso di un
culto verace, era li proprio li, in carne
ed ossa di faccia a lui Soggiogati la
?
.
.
Lire
2,00
ed INSERZIONI Centesimi 15 per linea o spazio di linea.
«É a nome della verità audacemente snaturata,
che noi membri del Consiglio municipale di Bartrès;unanimi protestiamo contro la falsità inserite
nel vostro nuovo romanzo, Lourdes, per ciò che
riguarda la dimora di Bernadette Soubirons nel
nostro comune.
« Noi dichiariamo anzitutto, contro la vostra
affermazione, che il padre nutrizio di Bernadette,
Basilio Lagués, non ha mai fatto nella sua famiglia le letture di cui voi parlate: questo fatto
è attestato dal suo figlio, fratello di latte della
piccola veggente. Voi affermate poi che, per tutto
un inverno delle veglie si fecero nella nostra
Chiesa senza l' autorizzazione del signor Abate
Ader.
« Noi lo neghiamo assolutamente.
« E intanto sarebbe là, che, secondo vi, Bernadette avrebbe concepito le sue idee di apparizione.
« Voi dichiarate che le nostre famiglie d'allora
andavano in Chiesa allo scopo di economizzare
il lume o di riscaldarsi cosi tutte insieme.
« Quale asserzione grottesca, mentre le nostre
case rigurgitano di legna! Non vi è alcuna famiglia piú povera che non abbia un lume per
la sera.
« Voi rappresentate la nostra modesta Chiesa
come un luogo in cui l'immaginazione della pia
fanciulla si sarebbe esaltata alla vista di altari
sontuosi, di ricche dorature, di vergini cogli occhi
cilestri e colle labbra vermiglie. Ahimè! come,
dopo avere veduto voi stesso lo stato dei luoghi,
avete potuto parlare cosí
« Tuttociò è assolutamente falso; e voi lo sapete benissimo.
« Di fronte a queste fantastiche asserzioni, per
l'onore della verità e come prova della nostra
fede nella realtà delle apparizioni, ci siamo creduti
ZOLA SCONFESSATO
. .
in dovere di ristabilire la esattezza dei fatti, indegnamente snaturati ». •
Questa lettera porta la firma del maire
e di tutti gli assessori municipali, ,legalizzata regolarmente da un notaro.
• Ecco un altro grande scrittore di romanzi che mentisce sapendo di mentire,
e per solo fine di mentire. Riporterà la
Tribuna, che ha pubblicato il romanzo
Lourdes, e ne ha strombazzato ai quattro venti le bellezze, questa pepatissima
lettera?
Ne dubitiamo I E si capisce: è troppo
indigesta I !
Vangelo sec..Luca cap. 14.
Domi.. 10.a dopo la Pentecoste.
ART. Ma dico io come la gente non
dava Mai un momento di pace a Gesù
che sempre e ovunque lo seguiva, né si
saziava di vederlo ed ascoltarlo!
Cuit. Non lo lasciava bene avere neppure quando mangiava ché tutti lo stavano a riguardare.
AbIlsr. Curiosi I
CIIR. In loro non era solo curiosità, ma
anche amore che avevano a Gesù : e ha
detto bene Arturo: che non si saziavano
mai di vederlo e ascoltarlo, né lo volevano lasciare neppure un momento. E fu
appunto in una di queste circostanze che
mangiava uu poco di pane in casa di
uno dei Farisei, e che molta gente si trovava costà; che si fece dinanzi a Lui un
Idropico per esser guarito, il quale si
fermò dinanzi a Lui, e, mi figuro, in atteggiamento di fervorosa preghiera. Gesù
lo vide, e allora pensò subito di volerlo
guarire. Ma qui presentavasi una ditti-
mente e il cuore si fondevano, — la parola non è troppo forte per esprimere la
veemenza della passione — in un senso
di estatica adorazione ... La mattina seguente, essendo cessata la pioggia e ricomparso il sole, gli ospiti tolsero commiato. Il Marchese volle accompagnarli
per buon tratto di strada. Al momento
di separarsi Alberico espresse il desiderio
di rivedere Roberto, e poiché era imminente la partenza della sua famiglia per
Roma, fu colà che gli dette ritrovo indi
a non molto.
VI.
Vi hanno dolori che fendono il cuore, come
un terremoto fende il seno della terra; e tutto
quelle che può farsi si è di sedersi setto il peso
di essi e chiedere al Cielo la forza di sopportarli. Di sopportarli in quella guisa che a noi
sarà date, fino a tante che il tempo scuota dalle
suo ali e sparga sopra di essi alcuno rare goccio
di balsamo ristoratore ».
Renato offriva una perfetta antitesi col
Marchese cosi nel fisico come nel morale.
Sebbene nato in Piemonte il suo tipo ricordava quello degli spagnuoli. Di media,
ma elegantissima statura, aveva occhi e
capelli morati nel suo sguardo era l'ardore del sole meridionale; mentre il sorriso
che illuminava i suoi tratti, pareva il sole
che illumina la caMpagna al tramonto.
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colta. Era giorno di sabato, e la legge
Mosaica proibiva qualsivoglia azione che
non fosse diretta al culto di Dio. E più
vedeva quei dottori e Farisei che lo seguivano per ispionarlo, e che avrebbero
preso scandalo dall' opera caritatevole
che voleva fare, e poi accusarlo presso
la gente come trasgressore della legge.
Il perché volle prima sentire il loro parere, e però disse: — E Egli lecito guarire in giorno di sabato? — A questa
inaspettata domanda di Gesù i Farisei
non seppero che rispondere. Allora Gesù
per via maggiormente incalzarli, disse :
— Ditemi un poco, se uno dei vostri asini, o bovi cadesse in una fossa in giorno
di sabato, che fate voi allora? Correte
subito a trarnelo di là, e ove non vi nesciate chiamate altri in ajuto: e non è
cosi.? Ora se non reputate peccato questo,
come potrà essere peccato guarire un
uomo? — A questa stringente osservazione i Farisei se ne stavano cheti ;
sapevano che rispondere. Ma Gesù, senza
preso quell'Idropico per la mano,
subito lo guari. Gli Scribi e Farisei si
sentivano mangiar dentro dalla rabbia
nel vedere che Gesù li superava in
scenza e potenza e cercavano per quanto
era da loro di diminuire nell'opinione
della gente l' importanza e di quello che
faceva, e di quello che diceva.
ANN. Ma erano proprio ostinati,
cotesti Farisei!
Cun. Ormai avevano preso quel dirizzone di sempre contradire in tutto e per
tutto a quello che diceva e faceva Gesù
e non c' era verso di poterli persuadere
in contrario. Guai a chi avesse detto loro:
che avevano torto di far cosi. Ci era da
esser mangiati vivi, vivi. Erano gente
grande, capisci, cotesti Farisei, e con le
persone grandi bisogna andarci con i
piedi di piombo: La gente però li conosceva bene; e postili nella bilancia del
buon senso pesavano e loro e Gesù; e
pesati che erano, vedeva e confessava apertamente che non erano neppur degni
di legargli i legacci delle scarpe. E se
qualche volta cotesta povera gente, da
loro abbindolata, parve seguirne le stolte
opinioni, o meglio errori, fece questo più
per timore, debolezza e incostanza di carattere che per intima convinzione. Gesù
solo aveva trovato l' arte arcana e misteriosa di signoreggiare le menti e di padroneggiare i cuori : E ciò perché Gesù
Cristo accompagnava la sua celeste dottrina da una vita santa, da una vita virtuosa che non ismentiva quello che diceva e.predicava, ma la confermava e
comprovava con l'opere. Mentre dall' altro lato si vedevano gli Scribi e i Fari- ----- La sua giovinezza franca e spensierata provava il bisogno di espandersi, e la schietta
e baldanzosa allegria, aveva qualche cosa
d'irresistibile, intanto ché nel fondo dell'anima sua si celavano tesori d' affetto
puri e ardenti come quelli di una fanciulla.
Essenzialmente diversi per posizione, per
genio, e per carattere, una sincera amicizia, già lo accennammo, univa i due
artisti: poiché l' uno generalmente andava
dove andava l' altro; ed erano chiamati
gl' inseparabili, cos anche Renato, venne
introdotto nelle sale del barone Alberico.
Cesarina andava spesso negli eleganti
convegni, della romilna aristocrazia; frequentava i teatri ed i balli, senza però
nulla perdervi della freschezza dei suoi
sentimenti, o della semplicità delle sue
maniere; ci si divertiva per la novità, e
perché la gioventù ama per lo più il movimento, i lumi, i fiori e lo sfarzo ... ma
non vi si entusiasma va; nè vi prendea
straordinario diletto. Alberico sempre l'accompagnava, troppo dimenticando la sua
vacillante salute; e sacrificando, per produrre la sorella, il riposo di una parte
delle sue notti, e le sue favorite occupazioni. Però fratello e sorella si riserbavano
I.
Afts":3::■le:4 I
sei chiacchierare molto, ma operare poco:
o per meglio dire punto. E la gente che
ragiona, senza punto sapere di Teologia
e Filosofia, giudicava subito e Gesù e i
Farisei secondo il merito di ciascuno. E
il loro giudizio era infallibile, perché era
il giudizio della fede, era il giudizio del
cuore. E se pure avvenne che cotesta
povera gente barattasse Gesù con Barabba, per opera degli Scribi e Farisei che
lo misero su; questa cosa non distrusse
mai in lei quell' interno e misterioso sentimento di verità che metteva in loro il
rimorso del male, e li portava di poi alla
penitenza e al perdono.
ART. Eli, il popolo è buono
• Cu. E buono, tutto quello che vuoi,
ma è incostante, leggero. E questa incostanza e leggerezza viene più da impressioni momentanee che da soda e verace
convinzione. I furbi lo ingannano, ed egli,
sempre amante di novità, si lascia facilmente ingannare. Ma questo popolo che
il più delle volte con slancio sublime
tien dietro a un bene ideale, indietreggia
tosto che si accorge che non è un vero
bene, ma una chimera, un fantasma. E
allora lo prende con tutti quelli che lo
hanno ingannato. L' idea del vero e del
bene lo domina e signoreggia ; ed ci, presto o tardi, ritorna alle sue convinzioni,
alle sue vere e sincere aspirazioni. Ecco
il popolo il quale anche nelle sue aberrazioni fa risplendere sempre la sublime
poesia della verità., che risuona dolce e
soave negli intimi sentimenti del cuore,
e che si manifesta negli armoniosi concenti della natura, e di tutte le create
cose. Si, o miei cari bambini, il fatto stupendo della guarigione dell' Idropico ci
fa apertamente conoscere chi fosse Gesù
Cristo, e chi fossero gli Scribi e i Farisei.
ART. Erano figuri: glielo dirò io:
CU R. Ecco coteste espressioni non mi
piacciono, caro Arturo : non mi paion
punto conformi alla carità che Ci ispira
il vangelo, e non te le voglio più sentir
dire.
ART. Ma io ho detto quello che erano.
CUR. Si, lo so: ma è meglio che tu stia
zitto. Del resto dovete sapere che la gente
che si trovò presente e fu testimone del
miracolo proclamò Gesù Cristo vero Dio
e vero uomo, e i Farisei e gli Scribi
furono qualificati per gente menzognera,
ipocrita, superba. E questo portò che la
gente amasse Cristo di un amore vero,
sincero, e disprezzasse i Farisei e gli Scribi
come gente nemica di Dio e degli uomini.
ANN. Bene ... I
CUR. Accettiamo ancor noi il giudizio
del popolo, e confessiamo apertamente
fango per il plauso passeggiero della canaglia
briaca d'odio contro la morale di Cristo, creava
in suo favore un' opinione che per istrazio appellò
pubblica ed un ambiente sociale sí melitico ed
ammorbante, che la povera gioventtí uscendo dalla
scuola e dal ricreatorio, vi rimaneva moralmente
soffocata. Perduta la coscienza del dovere coll' estinguersi nei cuori il sentimento della legge morale, rimosso ogni freno ed ogni obbligazione superiore, le giovani generazioni si trovarono in
balia di sé stesse, come granelli d' arena non tenuti
1.
insieme
da alcun principio d'intima coesione.
Il socialismo, come provano dolorosi fatti recenti,
Cosi il liberalismo preparava il terreno al sova impriutendo alla sua agitazione un movimento
si vasto ed esteso tra le masse operaie, da destare cialismo che invadendo dapprima l'ordine delle
idee, tenta ora tradursi nell'ordine dei fatti. Vuoi
timore e sgomento in tutti gli uomini dell'ordine
compiere l'opera di sociale sovvertimento, innale specialmente nei reggitori della cosa pubblica,
zando (che Dio disperda il fatale intendimento)
che si affannano a moltiplicare argini e barriere
il suo impero sulle rovine del presente ordinitaieubo
per arrestare quest' onda irrompente e distruggisociale.
E si apre il varco tra le classi operaie,
blue. Ma la forza del piombo e delle manette non
illuse e ingannate dalle prULC1eSSe 1ei tiDeralistuu
piegherà sopraffatta da un'Idea dissoliitrice, che
rivoluzionario, da un'empia educaziune rese susi avanza imperterrita a passi di gigante, attuan•
scettive d'idee SuVVerilLrIci, trascinandole lieti' ordosi nei _perturbamenti popolari, nelle rivolte abita sua vertiginosa. I raLtu cosi a se operaio
narchiche, negli scoppi spaventosi della dinamite
Io viene informando a' Stiol deleteej principi, ne
Pure approvando tutto ciò che si fa dai Governi
distrugge ogni sentimento di personanta obblia guarentigia e sicurezza della quiete sociale, mi
gando 1' energia del suo libero volere ad un unico
sia lecito esprimere un dubbio sali' efficacia di
tale azione di materiale difesa. L' ordine sociale, fine empio ed antisociale, gli inocula nel cuore
minacciato e scosso dalle fondamenta, reclama l' odio contro le classi abbienti, e lo spirito di
rivolta contro il principio d'autorità.
imperiosamente pronta e valida difesa, contro un
BAIARDO.
nemico ornai agguerrito ed audace, che ha l'unica
_
mira di piantare le sue tende sulle fumanti mine
della società presente e imporre sui popoli un La S. Congregazione dei Riti nelle adunanze
ordinarie del 7 e 12 giugno lli!) ',dopo manuovo dominio dispotico e tirannico, quale non
tura discussione, ha approvato ji seguente
degli
Umani
eventi.
E
nefu mai visto nel corso
cessario investigare e rimuovere le cause generaREGOLAMENTO PER LA MUSICA SACRA.
trici dei presenti perturbamenti socialistici ed
anarchici e queste non si rinvengono certo negli
PARTE I.
attriti economici, nelle misere condizioni, cui son
NORME
GENERALI
PER LA MUSICA
ridette le classi lavoratrici e in tutto ciò che forma
DA USARSI NELLE FUNZIONI ECCLESIASTICHE
Questione
sodetta
cosi
il torbido fondo della
Art. 1. Ogni composizione musicale informata
ciale.
Senza risalire alla Rifbrina luterana dal cui allo spirito della sacra funzione che accompagna,
tronco rampollarono a guisa di rami tutti gli rispondendo religiosamente al significato del rito
errori che da tre secoli inquinarono l'organismo e delle parole, muove a devozione i fedeli, e quindi
degna della Casa di Dio.
sociale, basta fermarsi al liberalismo rivoluzionario;
Art. 2. Tale il Canto Gregoriano, che la Chiesa
giovane rampollo che, trapiantato nel terreno della
riguarda
come veramente suo, e quindi il solo che
moderna società, già fecondato dal Protestanteadotta
nei
libri liturgici da essa approvati.
simo, in breve venuto su rigoglioso, distese dapArt.
3.
Il
Canto Polifono eziandio, come anche
ombra
di
morte.
E
non
si
rilegò
pertutto la sua
il Canto Cromatico, purché forniti delle suddette
nell'ambito delle politiche istituzioni, ma mirando
a cancellare ogni traccia dell'idea cristiana da doti, possono convenire alle sacre funzioni.
Art. 4. Nel genere polifonico viene riconosciuta
tutti gli ordini e appartenenze della vita sociale,
degnissima
della Casa di Dio la musica di Piere volendo tutto informare del suo spirito satanico,
iniziò un lavorio segreto e palese di dissolvimento luigi da Palestrina e dei suoi imitatori; come,
per la Musica Cromatica, si riconosce degna del
che ridusse i popoli nella miseria e nello sfibramento, costring"endoli a cercare un rimedio ai loro culto divino quella che ci venne trasmessa fino
ai nostri giorni da accreditati Maestri di varie
mali in un male peggiore: nel socialismo.
Scuole italiane ed estere, e specialmente dai Maescuola
primaria,
col
ricreatorio
civile,
Con la
insinuò fino nelle intime fibre dei cuori giovanili stri Romani, le cui composizioni furono lodate
i germi di ree massime morali, di sentimenti an- pili volte dalla competente Autorità siccome vetireligiosi, che svolgendosi coli' andar degli anni ramente sacre.
Art. 5. Essendo ben noto che una composizione
diedero frutti velenosi e funesti. Istituendo catanche
ottima di musica polifoinca può divenire
tedre universitarie dalle quali esso proclamò tutto
sconveniente
per una cattiva esecuzione, in tal
antifilosofico,
di
antireligioso,
di
antid'
ciò che
sociale poté razzolare negli insani volumi della caso si adoperi nelle funzioni strettamente Etat filosofia e sociologia atea e materialista d' oltre gic,he il Canto Gregoriano.
Art. 6. La musica figurata da orgítio deve in
monte; — e assoldando un giornalismo mercenario
genere
rispondere all' indole legata, armonica e
che al dovere di coscienza antepone la brama
del lucro, e la dignità e l' onore schiaccia nel gravo di questo strumento. L' accompagno istru-
che Gesù è Figlio di Dio, benefattore dell' umanità redenta ; e che i Farisei antichi e moderni sono il flagello dell' afflitta ed oppressa umanità.
Sac. A. IscRocci.
.
Il socialismo e l' operaio.
alcune serate di riunione intima e fami- quente ; largiva alla sua conversazione un
gliare, e i due pittori. erano sempre invitati prestigio, ai suoi muovimenti uno slancio,
a farne parte. In quell'ambiente simpatico al suo sguardo una vivacità straordinaria;
e raffinato, spiegava Cesarina tutte le mil- dava alla sua voce delle inflessioni insile attrattive della sua gentile persona, nuanti; accendeva sulle guancie di lui
del suo spirito e della sua intelligenza ; una tinta più carica; e nel suo sguardo
e il fascino che esercitava su di entrambi, un fuoco contenuto e profondo, ma pronto
non si traduce a parole. Fascino di gio- a divampare, come i raggi concentrati in
ventù, di bellezza, di grazia ; fascino di un cristallo purissimo. Come il fiore apre
bontà, di educazione, di amore .. . Oh! si il calice al contatto della luce, cosi il suo
principalmente anzi, di amore. Ne erano cuore si espandeva alla presenza di Ceentrambi ardentemente, perdutamente in- sarina ed esalava il profumo . Roberto
vaghiti, sebbene l' uno non sapesse del- invece sotto l'influsso di quella donna che
l' altro, assorto nell' esclusi vita. dell' egoi- adorava; di quella donna che personifismo naturale agli innamorati, i quali non cava il suo ideale, e rappresentava per
hanno occhi non hanno orecchie, non lui l'avvenire, impallidiva, e tremava; la
hanno cuore, se non per l'oggetto del loro intensità dell'emozione non trovando sfogo
culto, e divengono spesso vittime di un all' esterno, si condensava nell'interno; e
fatale incomprensibile accecamento. A- la sua stessa forza lo rendea muto. Rapito
more è sinonimo di mistero: bendato ta- nella contemplazione di lei che sempre
lora, talora chiaroveggente assume tanti vicina o lontana eragli presente, nulla
aspetti quanti sono i caratteri degli uo- vedeva o. notava all'infuori; nulla bramini, e quante le circostanze che ne ac- maya se non di ascoltarla; di pascersi
compagnano la nascita e lo sviluppo. La nella soavità che emanava dalla purezza
sua storia è varia come la storia della verginale della sua persona ; di osservarla
umanità. L' amore elettrizzava Renato po- con religiosa attenzione per non perdere
nendo in rilievo le sue migliori qualità. una delle sue frasi, uno dei suoi moviL' amore lo rendeva forte, espansivo, elo- menti graziosi, uno dei suoi sguardi ama-
t
-
.
-
bilmente cortesi. Ed in faccia,a lei, perdeva
la usuale franchezza; perdeva lo spirito ;
e diveniva timido e incerto come un fanciullo, l'altero e disdegnoso Roberto.
Cesarina poi non aveva • preferenza o
sembrava non averne; nell' ingenua semplicità della sua natura profondamente
affettuosa, trattava entrambi ad un modo;
con riservata ma cordiale dimestichezza;
e quasi non ponea differenza fra Alberico
e gli amici. L'innocente fanciulla ancora
inesperta bella scienza del cuore non sapeva probabilmente definire sé stessa la
natura reale dei suoi sentimenti: li amava
assai perché buoni e simpatici; educati
a nobile e generoso sentire, e non pur
confessava a sé stessa la predilezione che
s'accentuava adagio, adagio per l' uno di
essi; non sapeva estrinsecarsi, o se involontariamente il faceva era in ragione
inversa della sua predilezione medesima.
Roberto non usava decidersi a chiedere
la mano della giovane baronessa. Gioventù, bellezza, ingegno, elevatezza di posizione, casato illustre, ingenti ricchezze
e nobiltà di cuore, aveva tutto e pur non
l'osava ; ne faceva questione suprema di
delicatezza.(continua).
mentale deve sostenere decorosamente il canto, e
non opprimerlo. Nei preludii ed interludii cosi
_l'organo come gli strumenti conservino sempre
il carattere sacro corrispondente al sentimento
della funzione.
Art. 7. L' idioma da usarsi nei cantici durante
le solenni funzioni strettamente liturgiche sia la
lingua propria del rito, ed i testi ad libitum si
prendano dalla Sacra Scrittura, dall' Officiatura,
o da inni e preci approvate dalla Chiesa.
Art. 8. Nelle altre funzioni si potrà usare la
lingua volgare, prendendo le parole da divote
approvate composizioni.
Art. 9. È severamente proibita in Chiesa ogni
musica per canto, o per suono d' indole profana,
specialmente se ispirata a motivi, variazioni e reminiscenze teatrali.
Art. 10. Per provvedere al rispetto dovuto alle
parole liturgiche, ed escludere la prolissità della
sacra funzione, è proibito ogni canto, nel quale
le parole si trovino anche in minima parte omesse,
o trasportate fuori di senso, o indiscretamente ripetute.
Art. 11. E proibito il dividere in pezzi affatto
staccati quei versetti, che sono necessariamente
collegati fra loro.
Art. 12. E vietato improvvisare, detto a fantasia, sud' organo a chiunque noi sappia fare
convenientement..., cioè in modo da rispettare non
solo le regole dell' arte musicale, ma quelle altresí
che tutelano la pietà. ed il raccoglimento dei Fedeli.
PARTE II.
ISTRUZIONI PER PROMUOVERE LO STUDIO
DELLA MUSICA SACRA
E PER ALLONTANARE GLI ABUSI.
I. Essendo la Musica Sacra parte della Liturgia,
si raccomanda ai Rev.wi Ordinari di prenderne
cura speciale, e di farne argomento di opportune
prescrizioni, sopratutto nei Sinodi Diocesani e
Provinciali, sempre peri) conformi al presente Regolamento. Il concorso dei laici è ammesso sotto
la vigilanza e dipendenza dei rispettivi Ordinari.
Non si possono formar comitati, né tenere congressi senza l'espresso consenso dell' Autorita ecclesiastica; la quale per la Diocesi è il Vescovo,
per la Provincia il Metropolita coi suoi Suffraganei.
I periodici di Musica Sacra non possono pubblicarsi senza 1' imprimatur dell' Ordinario. E al
tutto proibita qualsiasi discussione sugli articoli
del presente Regolamento. Nelle altro materie poi
risguardanti la Musica Sacra, essa è lecita, purché
1." si osservino le leggi della Carità: 2.° nessuno
si eriga a maestro e giudice altrui.
IL I Revani Ordinari faranno esattamente adempiere dai chierici l' obbligo di studiare il canto
fermo, quale specialmente si rinviene nei libri
approvati dalla Santa Sede. Quanto poi agli altri
generi di musica ed al suono dell' organo, non ne
prescriveranno ai chierici l' obbligo, per non distorglierli dagli studi piú gravi, ai quali debbono
attendere. Se però alcuni di essi siano già istruiti
in tal genere di studi, o ne mostrino particolare
disposizione, potranno loro permettere di perfezionarsi nei medesimi.
invigihno assai i medesimi Rev.mi Ordinari
sui Parrochi e Rettori di Chiese, affinché non permettano esecuzioni musicali contrarie alle norme
del presente regolamento; valendosi ancora secondo
il loro arbitrio e prudenza, delle pene canoniche
contro i disobbidienti.
IV. Con la pubblicazione del presente regolamento, e sua comunicazione ai Rev.mi Ordinari
d'Italia, è abrogato qualsiasi atto precedente sullo
stasso argomento.
La Santità di Nostro Signore Leone Papa XIII,
in seguito di relazione fattale dal sottoscritto
Cardinale Prefetto della Sacra Congregazione dei
Riti, si è degnata confermare e sanzionare in ogni
sua parte il precedente regolamento, ordinandone
la pubblicazione, il 6 luglio 1894.
GAETANO Card. ALOISI-MASELLA, Prefetto.
LUIGI TRIPEPI, Segretario.
PELLEGRINAGGIO E CONGRESSO
Dalla presidenza del Comitato Diocesano per l' Opera dei Congressi Cattolici
ricostituito in Pisa con l' approvazione e
la benedizione di S. E. Rev.ma l'Arcivescovo nostro è stata pubblicata una circolare a stampa con la quale si raccomandano caldamente due opere promosse dal
Comitato regionale toscano residente in
Lucca; cioè : U pellegrinaggio al San-
tuario del Monte Senario il 2 settembre
e il Congresso regionale dei cattolici
IN:14101I
gli411:41111
IL P, LONVICO DA CASSA E I FRATI BIGI
giorni 3 e 4 dello stesso mese.
Il nostro giornale. nel suo numert..) del
14 settembre 1883 pubblicò due articoli
XIII.
ne'quali si parlava della Regina de' MarFavoleggiarono già i poeti che la lira
tiri e del sacro Monte Senario dove ap- di Orfeo ammansiva le bestie feroci. È
punto sette patrizi fiorentini si ritirarono cosa però provata dalla testimonianza di
a far vita eremitica e dove fondarono antichi scrittori che la musica mirabill' Ordine dei Servi di Maria Addolorata. mente ha servito a smorzare negli animi
Nn staremo qui a ricordare le memorie la malinconia ed il furore; e quando non
preziose dì quel sacro Eremo, dove an- ne avessimo altra prova, basterebbe quelcora si addita il sito dell'apparizione della la del fatto del re Saul, la cui violenta
Vergine a quei santi fondatori il venerdì mania quetavasi al vibrare delle dolci
santo, 13 aprile 1340, recando loro l'abito corde della cetra del pastorello Davidde.
nero in segno di lutto pe' suoi dolori, e Il nostro P. Lodovico, erede dello spirito
dove parimente si mostrano al visita- del Poverello d'Assisi, amò molto la mutore i luoghi celebri per il prodigio della sica e della musica si .servi per domare
vite che fruttificò nel verno e della sor- la riottosa indole dei suoi moretti. Questi
gente che zampillò per le preghiere di infatti una tal volta, infastiditi delle sue
S. Filippo Benizzi. Queste memorie, come moderate correzioni e mossi dal natio
anche le grotte che servirono di abita- istinto selvaggio mal represso, se gli avzione a quei sette Fondatori , rendono ventarono addosso con rabbia. Fortuna
sacro e venerando il Monte Senario; men- però che accorsero in tempo alcuni laici
tre l' elevata sua cima coronata di abeti terziarii a sottrarlo dalle mani di que' picoffre dalla gran terrazza • del - convento coli furibondi! Or bene che fece il P. Louna delle più stupende vedute che si pos- dovico per correggerli? Diè forse mano
sano immaginare. Giova sperare or dun- a severi castighi? Niente affatto: egli penque che il presente pellegrinaggio serva sò ingentilire l'animo loro colle ineffabili
a far meglio conoscere agi' italiani, spe- dolcezze della musica. Ordinò pertanto
cialmente toscani, questo santuario e ren- che ciascuno dei moretti suonasse un
derlo perciò vie piú frequentato. La di- istrumento, e tutti insieme formassero
vozione alla Regina de' Martiri è stata un' orch"tra. Da ciò ebbe origine l' uso
in questi ultimi anni ravvivata, direin onde in tutti i convitti de' frati bigi, ancosi, dai portenti di C'astelpetroso (anno, che adesso, la musica -fosse adottata e
1888) e di Canapocavallo (1892-93). È op- coltivata come meiìo cooperatore della
portuno quindi che anche il santuario buona e gentile educazione della gioventú.
dell' Addolorata di Monte Senario non
L' amore del P. Loddvico per l'arte musia dimenticato, tanto piú che in esso ri- sicale trovò pascolo gradito nella casa
posano i corpi dei suddetti sette Fonda- Parisi, dove oltre al maestro compositore
tori, propagatori del culto della medesima Gennaro, era il figlio Filippo, giovane
Vergine dei dolori, e a' giorni nostri so- piissimo e tutto dedito sino dai teneri
la-niente canonizzati dall' attuale Sommo anni allo studio della musica sacra. Egli
Pontefice, Leone XIII.
divenne amico e discepolo del P. LodoEcco intanto il programma del Pelle- vie(); e da questa santa amicizia derivagrinaggio e del Congresso, quale è stato rono frutti preziosi, i mperciOcché non pure
pubblicato nel giornale lucchese 1' Esare la pietà del giovane, ma il genio suo spedel 14 agosto.
ciale per la detta arte ricevevano continuo
2 Settembre. — Ore 5 e mezzo, partenza da impulso dall'uomo di Dio, il quale non
Firenze per Fiesole col Tram elettrico.— 6 e meno, di rado rivolgeva i suoi discorsi sui modi
partenza da Fiesole per Monte Senario con vet- da tenere per rinnovare e ringiovanire il
ture. — 9, messa al Monto Senario e Comunione buon gusto della musica sacra in Italia,
generale. Nel corso della mattina vi saranno al- sottraendola dalla mondanità e dalla cortre messe. — 12, colazione a Monte Senario..
ruzione in cui era caduta. In ciò il da
3 Settembre. — Ore 8, messa nella Cattedrale
di Fiesole. — 9 e mezzo, Prima adunanza gene- Casoria era, senza saperlo, precursore
rale in S. Alessandro in Fiesole. — 15, adunanze della vera riforma musicale con tanto
senno e zelo curata dall'attuale pontefice
particolari delle Sezioni.
4 Settembre. — Ore 8, messa nella Cattedrale Leone XIII.
Il giovane Filippo non d' altronde vodi Fiesole. — 9 e mezzo, seguito delle adunanze
particolari delle Sezioni. — 15, adunanza gene- leva attingere la ispirazione, il sentimento
rale di chiusura.
e le dolcezze della musica che dall'amore
In Fiesole vi è un comitato locale ordinatore. di Dio, e perciò fu sempre alieno dai teatri
Nei giorni poi del Congresso sarà aperto un dove non si gusta che il profano. Invece
ufficio speciale in Firenze Via del Proconsole 16,
s' intratteneva a lungo col P. Lodovico,
presso S. Maria in Campo.
di
Ad esso potranno rivolgersi coloro che deside- il quale dopo aver pregato o discorso
cose
spirituali,
sfogava
col
canto
l'amore
rano schiarimenti o informazioni come pure i
biglietti d' ingresso por il Congresso e le crocette di Dio che aveva in cuore; e• quei canti,
per il Pellegrinaggio. A quest' ufficio potranno e quelle melodie spontanee venivano racpure rivolgersi per avere indicazioni di alloggi colte dal discepolo che ne faceva tesoro
per Fiesole e Firenze.
per certi suoi componimenti musicali che
Fiesole vi sono pochi alloggi da mettere a gli meritarono dipoi non poco. onore e
disposizione dei Congressisti, ma il Comitato lo- plauso. Al P. LodoVico pertanto devesi in
cale procurerà che vi siano delle corse straordi- gran parte la fama che si ebbe acquistata
narie del Tram . elettrico per facilitare i viaggi il
suo discepolo': ma d'onde, se non dalda Firenze a Fiesole e viceversa.
l'alto,
ebbe il buon frate la ispirazione
Lo spese approssimative sono:
musicale
ed i pensieri sublimi che in pro 7
Tram elettrico andata e ritorno da Fiesole a
posito
vergò
sulla carta?' Si può ben
Firenze non piú di L. 1,4o.
credere
che
lo
stesso
suo patriarca S. FranVettura per il Moute Senario L. à a testa circa.
cesco lo abbia assistito. Infatti osservando
Colazione a Monte Senario L. 3 a testa.
11 Comitato timgionale Toscano nella sua cir- un giorno un'antica immagine del Santo, •
colare del IO luglio p. p. accenna le materie che disse che era tutto lui; e gli astanti avena
verranno trattate nel Congresso di Fiesole, che dogli dimandato se avesse veduto S. FranSono:
cesco, rispose con giubilo: — Tale e quale
1. Organizzazione cattolica.
è venuto a cantare nella mia cella, e sa-'
2. btampa cattolica.
pete perché? per assicurarmi che la mu3. Casse rurali di prestito e Unioni agricole.
Si avverte che per lucrare la indulgenza ple- sica è di gloria di Dio e di bene al prosnaria del pellegrinaggio è necessario portare sul simo, unendolo alle armonie' del cielo, e'
petto la croce di tela benedetta dal _parroco o da sollevando gr infermi e i poveri miei Con
altro sacerdote. L' offerta per il Congresso è di le spontanee offerte che si ritraggono dalL. 2, e puo esser fatta anche da chi vi aderisce le accademie.
senza intervenirvi.
Senonché di corta durata fu l'azione
efficace- di•Filippo Parisi in pro della musica sacra: Consunto da crudel morbo di
.
.
Il Nevrol è balsamo delle isteriche.
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toscani che sarà tenuto in Fiesole nei
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:oggi
„
cinque illesi, mori il 10 dicembre del 1860
compianto da tutti, ma specialmente dal
P. Lodovico, il quale ne scrisse elogio funebre, pieno di affetto e di pensieri veramente celesti. D. S.
i Oltre alcuno lettere diretto ad altri amici, no scrisse
nove al suo diletto Filippo, sul tenia medesimo, facendole
poi stainpare nella Gazzella Musicale del 1856-57. Le
idee del P. Lodovico sulla musica sono veramente sublimi
o moritaso di essere conosciute. Negli ultimi attivi della
sua vita incominciò a pubblicare un periodico mensile di
musica sacra, appunto per promuovere o diffonderne
gusto.
2 Memorie del Pellegrini intorno al P. Lodovico.
Apprendiamo con vivo dolore dal Cittadino di
Brescia elio la notte del 22 corr., il Can.. Mons.
Lorenzo Pintozzi cessava di vivevo. Quando
si sparse per la città la fatale notizia parve a
tutti incredibile, poiché la sera il venerando uomo
aveva assistito al coro e visitato l' istituto degli
Pifi tardi si coricò tranquillamente
nella sua camera nel seminario vescovile. Verso
le 3 sentendosi male o volesse chiamare il serio
si levò avvolto in un lenzuolo scese tre gradini
che mettono in un andito. Ma qui o venisse preso
da malore o incespicasse, cadde boccone battendo
la testa contro lo spigolo dell' investitura di un
uscio e la fronte sullo spigolo' dello zoccolo producendosi tali ferite, a giudizio del medico, da
morirne istantaneamente. Il servo, che dormiva li
presso, non udi che un colpo, e non vi fece alcun
caso.
La mattina quando aperse la camera trovò il
povero canonico già irrigidito.
La cittadinanza bresciana è contristata dalla
triste fino dell' illustre Pintozzi, perché era oltremodo amato e stimato da tutti.
La sua morte avvenuta quasi tragicamente, gli
ha risparmiato i dolori dell' agonia e anticipata
la luce de' celi.
COSE LOCALI
Colto da, apoplessia,. —
Moriva,
mercoledì mattina, presso le Loggie di
Banchi, colpito da apoplessia fulminante,
il colono Giovanni Bigongiali.
Ancora l'igiene trasearata
P. a Lucca. — La sera del 22 corr. la
Compagnia. di P. A. trasportava all'ospedale con due lettighe: moglie, marito e
una piccola bambina, colpiti tutti e tre
da infezione tifica. Questi disgraziati abit
tavano nel trascurato ed anti-igienico subborgo di Porta a Lucca. Giacchè ton
sommo dolore dobbiamo. oggi registraró
questi tristi casi, Ci vien fatto' di' ria.nda4
re con la memoria su tutti quei reclami
che da lungo tempo vengono mossi da
tutti gli abitanti del subborgo suddetto
e ricordarli al corrispondente pisano dei
giornale il Telegrafo che nel num. 222
diceva, rispondendo ad -un innocente e
triustissimo articoletto della Croce Pio
sana, che non occorreva reclamare tanto
poiché erano già stati presi dei provvedimenti opportuni e che presto o tardi,
si sarebbero effettuati quei r i in ed i che
umanamente erano utili,. e che quindi
bisognava ancora pazientemente aspet:
—
tare.
Fra le altre cose il Telegrafo nuMero suddetto diceva: „ sarebbero qiiattrini sciupati per, ora il provvedere in
parte ai lavori che' dovrebbero joi essere
fatti in seguito „. Il corrispondente del
giornale medesimo dovrebbe sapere (e se .'
neil lo sa, se ne informi) che i bisogni di
Porta a -Picca sono- molteplici, e' che intanto si potrebbe riparare a quelle còse
più inter'essantí, come ad esempio a-lr
cosiddette suyafe, dove gli ..Spazà ii del • comune e gli altri hanno fatte ji deposito
.di tutte le immondiszie Qh. s zilgono dalla
Città: — QusI;o 'uno 41i piiii
gnerebbe V éniise
pi.ovveCinto
ed è • appunto in Pi.osgimità di' codeste
sugaie che si-sono úlluppati gli ultimi
casi di tifo.
Ora, giacché,i1 corrigpondente del foglio
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livornese, ha voluto anche lui mettere il
becco in questa delicata questione, gli
domandiamo se con questi nuovi casi di
tifo, che non sono i primi, dobbiamo aspettare con le mani alla cintola che il
male si propaghi senza che le autorità
che avrebbero il dovere di tutelare la
pubblica salute non se ne diano nemmeno
per intesa.
In caserma. — Nelle ore pomeridiane di lunedi scorso, nella caserma del
7•0 artiglieria avveniva un alterco fra i
militari Di Murro, di Lagonegro, e Ezzelino Barucci, di Livorno. Al seguito dell'alterco il Di Murro feriva con un colpo
di coltello il Barucci nel lato sinistro del
petto.
Il Barueci fu subito trasportato allo
Ospedale dove il giorno appresso cessava
di vivere. Il Di Murro venne arrestato e
consegnato ai RR. Carabinieri.
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sa Agricola, ha suggellato la sua benefica
missione, elargendo quella somma, che
ora supera L. 3000, all' Ospizio marino di
Boccadarno.
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Il giorno di di S. Giovacchino il S. Padre tenne
circolo trattenendosi pii di un' ora a parlare Coi
cardinali e cogli altri eminenti personaggi presenti. Parlò diluite e svariate cose mostrando
un brio ed una vita quasi fosse un uomo di quarant' anni. Dio ce lo conservi ancora molti anni.
In tal giorno riceve anche molti telegrammi di
congratulazione da Case regnanti, da Principi e
da illustri personaggi.
.
*
"La Sacra Congregazione dei Vescovi e Regolari
ha diramato per ordine di Sua Santità Istruzioni
ai Vescovi e Segretari dì Ordini e Istituti religiosi dirette a riformare la predicazione nella
quale si erano introdotti molti e gravi abusi.
Tali Istruzioni sono state accolte con vive approvazioni.
gita. —
Allo apprendere lo esecrando
delitto di cui fu vittima, come a tutti è
noto, la bambina undicenne, Italina Frediani, un senso di orrore invase l' animo
di tutti e dalle prime indagini veniva
fortemente indiziato di si atroce misfatto
il giovane Barsacchi, figlio del fattore del
sig. Perugia; ma ben presto fu provata
la di lui innocenza e fu rimesso tosto in
libertà. — Apprendemmo poi come al
campo di Lunata veniva arrestato certo
Frediani, cugino della vittima, che l' opinione pubblica designava quale vero
autore e ne basava con criteri seri l'accusa, si che l'autorità credeva di avere
nelle mani il vero colpevole. Ma anche
quest' ultimo ha potuto provare alla evidenza l'alibi e pare certamente provato
che il Frediani sarà quanto prima messo
in libertà.
Si vocifera, per quanto ci viene riferito,
l' imminente arresto di un' altra persona..
E dire che di questi 2 giovani arrestati
poco mancò, che la popolazione indignata,
non facesse giustizia sommaria I
vnargizione. — Il Comitato di soccorso per gli ammalati indigenti, costituitosi in Pisa, durante l'epidemia tifica
del 1890, a cui restava un peculio di L.
2900 che furono depositate presso la Cas-
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III
—
NOTIZIE ESTERE
NOTIZIE DEL VATICANO
IM nuovo' sul delitto di Fun-
itia
Necrologio.
È morto a Roma il generale
Giacomo Durando senatore del Regno nen' età di
85 anni. Con lui scompare una delle più notevoli
figure della rivoluzione italiana.
Non giurate!
Con recente sentenza pubblicata nell' ultimo
numero della Cassazione Unica, la Corte Suprema di Roma decise che il reato di falso giuramento
in materia civile sussiste anche quando il giuramento stato prestato, a termini delle leggi civili,
sia nullo: come per esempio, se un cieco inabilitato di diritto lo prestasse senza l'assistenza del
curatore.
NOTIZIE ITALIANE
I ventini di nikel falsi. — Stiano attenti
i lettori contro i falsiticatori dei famosi ventini
di n L'altro
altro giorno a Torrelunga, presso Brescia si arrestò un certo Berti il quale aveva piene
le tasche di quelle monete false.
Un altro incidente militare.
Narrano
i giornali che otto soldati del 24.° artiglieria di
stanza a Roma, si sono rifiutati di obbedire ad
un capitano dicendosi stanchi. Sono stati condotti
in arresto al forte di Castel S. Angelo. Di questo
incidente militare però vi sono perora varie versioni.
Lucca.
Con recentissima ordinanza sono
stati prosciolti 1' avv. Galli, Raffaello e Ruggero
fratelli Giorgi, Monti, Ercoli, Ciani, Funielli, Lavagna, Pagani, Parbotti, e Peroni, dall' accusa
gravissima di avere durante una pubblica rappresentazione, collocato nel Teatro Pantera una
sca tola contenente materie esplodenti.
—
—
Misterioso attentato a Parigi. — Mercoledì dopo pranzo, una signora modestamente
vestita, si presentava ali' Hotel de Ville e domandò
di Lopin, fratello del consigliere comunale, impiegato.
Quando Lopin Si presentò la signora gli esPlose
contro quattro colpi di rivoltella. Lopin rimase
illeso. La signora venne subito arrestata.
Il colera.
Le notizie del colera che si
hanno dalla Polonia Russa sono sempre piú gravi.
Negli ultimi giorni, si ebbero 2600 casi con 1400
morti. È specialmente colpito il distretto di Varsavia dove si ebbero 700 casi con 300 morti.
Vendetta anarchica.
Si ha da Parigi
che nella sera del 21 p. alle ore 22 certo Alberto
Dodey operaio bottaio di 25 anni feriva con due
coltellate l'agente Bosdan davanti a Notre Dame,
dicendo: ecco quanto Henry m'incaricò di darti:
L'agente, leggermente colpito, poté arrestare l'aggressore che disse: sono anarchico, credevo di
colpire l'agente Poisson che arrestò Henry, deploro
di essermi ingannato.
.
superiore Esso è conservato incorrotto in un vaso di
cristallo, dal fondo del quale dall'asino 1836 in poi cominciarono a spuntare certe lunghe misteriose spine che
ancor si vedono, e che i piú valenti professori di snodicilia non hanno saputo spiegare secondo la scienza. Quel
cuore miracoloso si venera nel monastero delle Carmelitane Scalze di Alva di Tormes in Spagna.
Per cura dunque dei RR. PP. Carmelitani Scalzi e dei
Terziarii del loro Ordine la detta festa avrà luogo in
questo modo.
La sera precedente, circa ore 2:3 saranno cantati i Vespri, nei quali funzionerà l'illuso e Rev nio Can Alberto
Destantins, che nella mattina della festa a oro 6 celebrerà
la S. Messa e farà la Comunione dei Terziarii. A ore 7
dal P. Priore verrà impartita ai Terziadi la Benedizione
Papale. A ore 8 Pill.mo o Revano Can. Augusto Ghisi canterà la messa. La sera vi saranno i secondi Vespri con
analoga funzione e bacio della reliquia.
Per questa festa v' è indulgenza plenaria anche per
tutti i fedeli che confessati visitano la chiesa di S. Torpè
e quella del Carmino
—
Domenica 26 corr. nella Chiesa Vicaria di Stagno verrà
celebrata la festa della Madonna Ausiliatrice con inaugurazione di un grandioso Altare in onore della Celeste
Regina e colla processione di dono nelle ore vespertine.
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26 Doni XV dopo la Pont. S. Giovanna Francesca
Chantal. Festa in S. Frediano del SS. Cuor di Maria.
27 Lun. S. Giuseppe Calasatizio. In S. Torpè festa della
Tra-sverberazione di S. Teresa.
28 Mart. S. Agostino V. e D. e S. Ermete M. Festa titolare a Nicosia, iu S. Niccola e in S. Ermete nel sobborgo di porta fiorentina.
29 Merc. Decollazione di S. Giovanni Battista. S. Sabbia
M. Festa al Battistero, in S. Giovanni Decollato (Nunziatina) e in S. Giorgio dove ha sede la Fraternila di Pisa.
Novena della Natività di Maria SS. in S. Eufrasia, e in
S. Paolo all'Orto.
30 Giov. S. Rosa di Lima Verg. e Ss. Felice e A udatto Mn,.
Si Ven. S. Rainiondo Nounato. Al Carmine e in S. Torpè
la Sacra di tutte le chiese dell'Ordine Carmelitano.
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della Trasverberazione di S. Teresa, cioè la memoria di
quando ella, l'anno 1559, ebbe la visione di un serafino
che con infnocato- dardo le trapassava il cuore, rendendola tutta accesa di amor divino. Dopo la sua morte, avvenuta nel 1582, fu trovato il suo cuore ferito nella parte
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I Sab. Ss. Felice e Regolo Vv. e Mm. S. Egidio Al,.
SS. XII fratelli Mm. In S. Fredis,no festa di S. Felice di
cui ivi si venera il sacro corpo.
Lunedf, 27 del corrente,
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